Lezione L - Francesco Ridolfi

Antonio Figari fu in Egitto, Arabia, Asia Minore (1825), facendo importanti studi
geologici e botanici, compì lunghi viaggi per icerche mineralogiche attraverso il
deserto della regione.
Ippolito Rosellini partecipò ad una spedizione in Egitto (1823-’29) con lo
Champollion e ne pubblicò i risultati, descrivendo i monumenti della valle del re e
della Nubia.
Giovanni Finati fu nel Higiaz, visitò la Mecca e Medina, si recò nell’Alto Egitto con
l’inglese Bankes che pubblicò una sua biografia (1830).
Giuseppe Ferlini, medico, fu nel Sennar e nel Kordofan, raccolse molto materiale
archeologico ed eseguì gli scavi di Merol in Nubia (1830).
Paolo Emilio Botta, uno dei fondatori dell’ assirologia, scoprì Ninive, scavò il
palazzo e la città del re Sargon I a Khorsabad (1837-44) e mandò gli oggetti
trovati al museo del Louvre.
A Rodi Alfredo Biliotti scoprì la necropoli di Jaliso e quelle vastissime presso
Calavarda, le cui ricche suppellettili sono ora nei musei di Londra e di Berlino.
Luigi Palma di Cesnola, console a Cipro, vi condusse vastissimi acavi (1865-’67)
che rivelarono l’antica civiltà cipriota sino allora ignorata( l’importantissima
raccolta costituì il primo nucleo del Metropolitan Museum di New York, di cui il
Cesnola stesso fu fondatore e direttore).
Ecco in ordine cronologico esploratori e viaggiatori del periodo.
Costantino Beltrami penetrò nel bacino del Mississipi e al forte S. Antonio si unì
alla spedizione del maggiore Long verso il Canada; da solo risalì il corso del
fiume, scoprendone le sorgenti nel lago Ithasa (1823); passò poi in Messico dove
dimorò a lungo; il suo nome fu dato alla catena dei monti e alla maggiore contea
del Minnesota.
Negli stessi anni Agostino Codazzi, cartografo, viaggiò a lungo negli Stati Uniti; fu
quindi in Venezuela di cui pubblicò una grande carta geografica, curando anche
la stesura del primo atlante della Colonbia. Qui si ricorda come viaggiatore il
conte E. Stradelli.
Giovan Battista Rampoldi, orientalista, viaggiò molte volte in Oriente, scrisse
“Annali mussulmani” in dodici volumi, il primo tentativo di un’ampia storia degli
stati islamici (1822-’26).
Luigi Gallo, missionario, scrisse una relazione sulla Birmania, ricca di
informazioni.
La stessa regione fu visitata dal barnabita Marcello Cortenovis che scrisse di
geografia, zoologia e botanica.
Lazzaro Papi, medico e letterato, viaggiò a lungo nelle Indie, studiando i luoghi e i
costumi (1829).
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