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Lezione L - Francesco Ridolfi

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Alberto Fortis viaggiò in Dalmazia, lasciando un’importante indagine naturalistica<br />

ed etnografica.<br />

<strong>Francesco</strong> Griselini fece un lungo viaggio descritto nella “Storia del banato di<br />

Temesvar”, tradotta in tedesco (1774).<br />

Luigi Castiglioni, spirito illuminista,compì un viaggio di due anni negli Stati Uniti<br />

per motivi di studio, come botanico, verso il 1780; attraverso i tredici stati della<br />

confederazione, da poco indipendenti, mosso dal sogno della ricerca di una terra<br />

nuova e libera, nella sua famosa opera”Viaggio negli Stati Uniti” descrive la<br />

magnificenza e la bellezza della natura, gli usi, i costumi, la storia, la politica, i<br />

commerci, l’agricoltura, i primi inizi dell’industrializzazione che farà degli Stati<br />

Uniti la più grande potenza economica del mondo; esalta gli indigeni, condanna la<br />

schiavitù . Il libro presenta una lunga appendice sulle piante del Nuovo Mondo,<br />

molte delle quali sconosciute in Europa (il Castiglioni introdusse la catalpa e le<br />

tuie); si può affermare che questo libro ci aiuta a gettare una luce sulla società<br />

appena nata e pur complessa degli Stati Uniti.<br />

Giuseppe Gorani viaggiò a lungo per l’Europa, lasciando memorie assai utili per la<br />

conoscenza della vita settecentesca.<br />

Domenico Sestini viaggiò per quindici anni dal 1786 in Oriente come archeologo e<br />

diede ampie relazioni, descrisse rovine, epigrafi e monete.<br />

Nel 1789-’90 viaggiò in Eritrea da Massaua a Zazzega Michelangelo Pacelli che<br />

poi pubblicò la relazione.<br />

Giuseppe Acerbi scrisse in inglese la relazione di un viaggio in Scandinavia (1798).<br />

Tra i missionari del secolo ricordiamo Marco della Tomba, cappuccino, che visitò il<br />

Nepal e l’India centrale, lasciando importanti scritti su quelle culture; Giuseppe da<br />

Modena (Munari), suo confratello, che visitò l’Angola, penetrò nel bacino del<br />

Congo, lasciandone la descrizione; padre Vincenzo Sangermano che fu più volte in<br />

Birmania e scrisse “Relazione del regno birmano”, ristampata più volte fino ad<br />

oggi in molte lingue; Giuseppe Campanile, domenicano, che tra il 1802 e il ’12<br />

percorse regioni dell’Asia sud-occidentale, specialmente il Curdistan, su cui<br />

scrisse un’importante relazione.<br />

Ricordiamo il cardinale Stefano Borgia che, grande appassionato e studioso dei<br />

popoli di ogni continente, riuscì a documentare usi e costumi, collezionando<br />

opere d’arte religiosa e profana, amuleti, terrecotte, strumenti, autentiche rarità di<br />

popolazioni lontane.<br />

L’architetto Giovan Battista Borra prese parte all’esplorazione inglese in Siria e<br />

disegnò le antichità di Palmira e Baalbeck.<br />

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