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L’alta tensione:<br />

il rocchetto di<br />

Ruhmkorff<br />

(cassa n.2)


La cassa N.2<br />

Bobina (o (o rocchetto) di di Ruhmkorff,<br />

completa di di condensatore e spinterometro


Il primo modello di macchina ad induzione di questo tipo<br />

fu concepito e realizzato da un prete irlandese, Nicholas J.<br />

Callan, nel 1837, dopo aver studiato presso l’Università La<br />

Sapienza di Roma, periodo in cui ebbe modo di conoscere i<br />

lavori di Galvani e Volta. La comunità scientifica non diede<br />

alcun peso all’invenzione, che, pur pubblicata, finì nel<br />

dimenticatoio.<br />

Heinrich Daniel Ruhmkorff, nato ad Hannover in Germania e<br />

trasferitosi prima in Inghilterra, e poi in Francia, brevettò a<br />

Parigi nel 1851 quello che passerà alla storia con il nome di<br />

rocchetto ad induzione di Ruhmkorff.<br />

Una versione in miniatura del rocchetto, completa di ruttore<br />

(anche se le vecchie puntine platinate sono sempre più<br />

spesso sostituite da circuiti elettronici) e di condensatore, è<br />

ancora oggi presente nelle nostre automobili con il nome di<br />

“spinterogeno”.


Il rocchetto, che si presenta come un cilindro di dimensioni<br />

dipendenti dalla sua “potenza”, è utilizzato per generare tensioni<br />

elevate partendo da basse tensioni, più facilmente disponibili;<br />

sfrutta i fenomeni dell’induzione elettromagnetica ed è costituito:<br />

a) da un nucleo di fili di ferro dolce verniciati singolarmente per<br />

impedire la formazione di correnti parassite che ridurrebbero<br />

fortemente l’efficienza di trasformazione della tensione;<br />

b) da un avvolgimento primario (induttore), posto attorno al nucleo e<br />

costituito da un numero relativamente basso di spire di filo di rame<br />

isolato relativamente grosso;<br />

c) Da un avvolgimento secondario, secondario (indotto) avvolto coassialmente<br />

all’avvolgimento primario, e costituito da un numero molto elevato<br />

di spire di filo di rame sottile isolato e lungo anche decine di km.<br />

Alimentando il circuito primario con una idonea tensione alternata o<br />

pulsante, dell’ordine delle decine di Volt, al circuito secondario si<br />

ottiene una tensione dell’ordine delle decine di migliaia di Volt, il cui<br />

valore dipende dalle caratteristiche costruttive del rocchetto stesso.


Un rocchetto della ditta Balzarini, praticamente<br />

identico a quello utilizzato in questo impianto, si<br />

trova al Museo del Dipartimento di Fisica<br />

dell’Università “La Sapienza” di Roma, e fu<br />

utilizzato per le sue ricerche da Orso Mario Corbino,<br />

il “talent scout” dell’Istituto di Fisica di via<br />

Panisperna, costruito da Pietro Blaserna. L’Istituto<br />

fu la più importante fucina di grandi nomi della<br />

Fisica italiana, come Enrico Fermi, Franco Rasetti,<br />

Emilio Segrè, Edoardo Amaldi, ed Ettore Majorana.<br />

La ditta Balzarini durante la prima guerra mondiale<br />

fornì alla Marina Militare italiana i rocchetti di<br />

Ruhmkorff anche per gli impianti di trasmissione a<br />

onde Hertziane installati sulle navi.


Il rocchetto di Ruhmkorff per poter funzionare deve<br />

essere alimentato con tensione alternata o continua<br />

pulsante: l’intensità di corrente nel circuito primario<br />

non può essere costante.<br />

Potendo disporre solamente di pile ( o di dinamo…),<br />

quindi di tensioni continue, il metodo principale<br />

utilizzato per ottenere una corrente pulsante era<br />

quello di introdurre un sistema che interrompesse e<br />

ripristinasse alternativamente il collegamento del<br />

circuito primario con le pile di alimentazione.<br />

Il primo sistema adottato era di tipo<br />

elettromagnetico, con un interruttore comandato<br />

direttamente dal nucleo del rocchetto.


Tipico schema elettrico di di<br />

un un rocchetto di di Ruhmkorff<br />

Ruttore


Nucleo del<br />

rocchetto<br />

Ruttore meccanico di di<br />

un un piccolo rocchetto<br />

Per Per gentile gentile concessione concessione di di Richard RichardVan VanVleck Vleck<br />

www.americanartifacts.com/smma/advert<br />

Martelletto<br />

Contatto<br />

con vite<br />

regolabile<br />

Il Il passaggio di di corrente<br />

magnetizza il il nucleo che che<br />

attira il il martelletto<br />

interrompendo il il contatto<br />

con con la la vite vite regolabile; la la<br />

corrente si si interrompe, il il<br />

martelletto torna indietro,<br />

ripristina il il contatto, e il il<br />

ciclo si si ripete


Circuito chiuso<br />

La La corrente corrente elettrica elettrica<br />

alimenta alimenta il il circuito circuito<br />

primario, primario, il il nucleo nucleo si si<br />

magnetizza magnetizza e attira attira il il<br />

martelletto<br />

martelletto


Il Il passaggio passaggio di di corrente corrente<br />

elettrica elettrica viene viene interrotto, interrotto,<br />

il il nucleo nucleo si si smagnetizza<br />

smagnetizza<br />

e il il martelletto martelletto torna torna nella nella<br />

posizione posizione iniziale; iniziale; il il ciclo ciclo<br />

si si ripete<br />

ripete<br />

Circuito aperto


Il circuito primario del rocchetto, in cui è inserito il<br />

ruttore, presenta una resistenza elettrica diversa in<br />

apertura rispetto alla chiusura: questa asimmetria si<br />

riflette in un diverso andamento temporale delle curve<br />

di variazione della intensità di corrente nel circuito<br />

primario.<br />

La resistenza, notevolmente più alta in apertura, rende<br />

infatti molto più veloce la variazione della intensità di<br />

corrente nel circuito primario: secondo le leggi<br />

dell’induzione elettromagnetica, in questa fase si<br />

genera quindi una tensione molto più elevata ai capi<br />

del circuito secondario.


Andamento delle correnti nel nel<br />

circuito primario e delle f.e.m.<br />

nel nel circuito secondario<br />

A. A. Rostagni, “Elettrologia”,<br />

Padova, 1966


A. A. Bouwers, “Elektrische<br />

Hoechstspannungen”, Berlin, 1939.<br />

Chiusura del ruttore<br />

(variazione lenta)<br />

a = intensità di di<br />

corrente nel nel<br />

circuito primario<br />

b = alta alta tensione<br />

nel nel circuito<br />

secondario


A. A. Bouwers, “Elektrische<br />

Hoechstspannungen”, Berlin, 1939.<br />

Chiusura del ruttore<br />

(variazione lenta)<br />

Apertura<br />

(variazione rapida)<br />

a = intensità di di<br />

corrente nel nel<br />

circuito primario<br />

b = alta alta tensione<br />

nel nel circuito<br />

secondario


Poiché la velocità di apertura del circuito operata dal<br />

ruttore era essenziale al fine di ottenere la più elevata<br />

alta tensione possibile ai capi del circuito secondario, il<br />

normale ruttore elettromeccanico fu riservato ai<br />

rocchetti di tipo più semplice ed economico.<br />

Furono quindi escogitati una miriade di ruttori operanti<br />

con i meccanismi più disparati: da quelli meccanici<br />

comandati da elettrocalamite, con elettrodi immersi in<br />

bagni di mercurio, a quelli comandati da motori elettrici,<br />

a quelli in cui i contatti mobili erano addirittura costituiti<br />

da getti rotanti di mercurio in atmosfera di gas inerte<br />

attivati da una piccola turbina elettrica.<br />

Il più rapido, e quindi il più efficiente, si dimostrerà<br />

infine un interruttore elettrolitico ideato da Wehnelt.


Tuttavia, in base alla legge di Lenz, le rapide variazioni del<br />

campo magnetico prodotte nel circuito primario dalla apertura<br />

e chiusura del ruttore vengono contrastate da fenomeni di<br />

autoinduzione, dando origine a quelle che vengono chiamate<br />

extra correnti di apertura e chiusura. chiusura Queste ultime, a loro<br />

volta, provocano la comparsa di scariche elettriche tra gli<br />

elettrodi del ruttore riducendo l’efficienza di trasformazione del<br />

rocchetto di Ruhmkorff.<br />

Nei ruttori con elettrodi ad immersione nel mercurio, l’aggiunta<br />

di uno strato di alcool o di petrolio, oltre a ridurre i fenomeni di<br />

ossidazione sulla superficie del mercurio, serviva a smorzare<br />

rapidamente le scintille prodotte dalle extra correnti.<br />

Per ridurre ulteriormente la durata delle extra correnti,<br />

Hippolyte Fizeau nel 1853 introdusse l’utilizzo del condensatore<br />

elettrico, che veniva collegato ai capi del ruttore.


Oltre alla fonte primaria di energia, costituita da dinamo o<br />

batterie di accumulatori, le componenti essenziali del<br />

circuito di alimentazione dell’apparecchio radiologico sono<br />

le seguenti:<br />

a) Il ruttore, ruttore per trasformare le tensioni continue in tensioni<br />

pulsanti<br />

b) Il condensatore, condensatore per ridurre i fenomeni indesiderati (extracorrenti)<br />

all’apertura e alla chiusura del ruttore<br />

c) Il rocchetto di Ruhmkorff vero e proprio, per trasformare la<br />

bassa tensione primaria in alta tensione secondaria<br />

d) Lo spinterometro, spinterometro per il controllo dell’alta tensione<br />

prodotta<br />

Sull’ottimizzazione di ciascuna di queste componenti si<br />

concentreranno gli sforzi della tecnologia disponibile<br />

all’epoca.


Ruttore di di Foucault a<br />

mercurio ed ed alcool<br />

Elettrocalamita<br />

P.A. P.A. Daguin, “Traité<br />

Élémentaire de de<br />

Physique”, Paris, 1861


Ruttore di di Foucault a<br />

mercurio ed ed alcool<br />

Variando Variando la la posizione posizione della della massa massa<br />

“m”, “m”, fissata fissata sulla sulla lamina lamina elastica elastica<br />

che che fa fa da da richiamo richiamo per per l’equipaggio<br />

l’equipaggio<br />

mobile, mobile, si si può può variare variare la la frequenza frequenza<br />

delle delle interruzioni interruzioni (50 (50 ÷ ÷ 60 60 al al sec.) sec.)<br />

Elettrocalamita<br />

P.A. P.A. Daguin, “Traité<br />

Élémentaire de de<br />

Physique”, Paris, 1861


Ruttore di di Foucault a<br />

mercurio ed ed alcool<br />

Variando Variando la la posizione posizione della della massa massa<br />

“m”, “m”, fissata fissata sulla sulla lamina lamina elastica elastica<br />

che che fa fa da da richiamo richiamo per per l’equipaggio<br />

l’equipaggio<br />

mobile, mobile, si si può può variare variare la la frequenza frequenza<br />

delle delle interruzioni interruzioni (50 (50 ÷ ÷ 60 60 al al sec.) sec.)<br />

L’alcool L’alcool “v” “v” e “v’” “v’” sovrapposto sovrapposto al al<br />

mercurio mercurio ne ne impedisce impedisce l’ossidazione l’ossidazione e<br />

soprattutto soprattutto rende rende più più rapida rapida la la<br />

commutazione commutazione smorzando smorzando le le scintille scintille<br />

che che si si formano formano in in apertura. apertura.<br />

Elettrocalamita<br />

P.A. P.A. Daguin, “Traité<br />

Élémentaire de de<br />

Physique”, Paris, 1861


E. BALZARINI<br />

MILANO<br />

Ruttore tipo tipo<br />

Ropiquet a getti<br />

rotanti di di mercurio<br />

in in atmosfera di di gas gas<br />

inerte, azionato da da<br />

un un motorino<br />

elettrico.


E. BALZARINI<br />

MILANO<br />

Ruttore tipo tipo<br />

Ropiquet a getti<br />

rotanti di di mercurio<br />

in in atmosfera di di gas gas<br />

inerte, azionato da da<br />

un un motorino<br />

elettrico.<br />

Per Per gentile concessione di di Gérard Braye<br />

www.bium.univ-paris5.fr/aspad<br />

Questo ruttore faceva<br />

Parte di un impianto<br />

radiologico del 1905<br />

prodotto dalla ditta<br />

“Reiniger Reiniger, , Gebbert et<br />

Schall”, Schall che prenderà il<br />

nome di “SIEMENS SIEMENS”.<br />

L’impianto completo è<br />

stato esposto a Nizza nel<br />

2001, in occasione della<br />

quattordicesima edizione<br />

delle giornate dentali<br />

organizzate dall’ASPAD ASPAD<br />

(Association de<br />

Sauvegarde du Patrimoine<br />

de l’Art Dentaire).<br />

Un ruttore identico a<br />

questo si trova abbinato ad<br />

un rocchetto di Ruhmkorff,<br />

presso il museo di Fisica<br />

dell’Università di Perugia.


Ruttore a mercurio<br />

“Campostano”<br />

Motore<br />

elettrico<br />

Ruttore a<br />

mercurio<br />

O. O. Murani, “Fisica”, U. U.<br />

HOEPLI, Milano, 1927


Ruttore a mercurio<br />

tipo tipo “Campostano”


Ruttore a mercurio<br />

tipo tipo “Campostano”<br />

In In questo caso il il ruttore<br />

viene azionato da da pulegge<br />

collegate all’albero motore<br />

della dinamo per per mezzo di di<br />

piccole cinghie.


Aprendo il il ruttore di di<br />

Campostano si si rendono<br />

visibili i i due due contatti:<br />

quello ad ad asta, sempre<br />

immerso nel nel mercurio, e<br />

quello a lama rotante, per per<br />

l’intermittenza della<br />

conduzione.


Aprendo il il ruttore di di<br />

Campostano si si rendono<br />

visibili i i due due contatti:<br />

quello ad ad asta, sempre<br />

immerso nel nel mercurio, e<br />

quello a lama rotante, per per<br />

l’intermittenza della<br />

conduzione.<br />

Le Le pulegge con con due due<br />

diversi diametri<br />

consentivano di di<br />

variare la la frequenza<br />

di di interruzione.


Vista in in trasparenza<br />

del del ruttore, con con il il<br />

mercurio e il il petrolio<br />

Mercurio<br />

per il contatto<br />

intermittente<br />

Petrolio<br />

per smorzare le<br />

scariche dovute<br />

alle extra-correnti


Vista in in trasparenza<br />

del del ruttore, con con il il<br />

mercurio e il il petrolio<br />

Mercurio<br />

per il contatto<br />

intermittente<br />

Con Con il il ruttore di di<br />

Campostano si si<br />

potevano ottenere<br />

parecchie centinaia di di<br />

interruzioni al al minuto<br />

Petrolio<br />

per smorzare le<br />

scariche dovute<br />

alle extra-correnti


Ecco il motivo del<br />

piccolo serbatoio<br />

con il petrolio di<br />

scorta


Un Un dettaglio del del<br />

meccanismo a ingranaggi<br />

tronco-conici<br />

Tra Tra gli gli accessori<br />

presenti nelle casse si si<br />

trovano ancora le le<br />

lame (o (o “lancette”) di di<br />

ricambio.


Il supporto con il<br />

condensatore


Ai capi del ruttore


La La targhetta sul basamento del rocchetto<br />

che custodisce il il condensatore


Il condensatore è del tipo ad armature piane e<br />

parallele, ed è costituito da un insieme di fogli<br />

metallici (a quel tempo si usavano fogli di stagno)<br />

separati da un materiale isolante.<br />

Tra i materiali isolanti utilizzati a questo scopo si<br />

potevano trovare carta o seta impregnate di cera, o<br />

anche sottili fogli di cristalli di mica.<br />

I fogli metallici di ordine pari venivano collegati<br />

insieme e così i fogli di ordine dispari, costituendo<br />

così le due armature del condensatore la cui<br />

“capacità” era proporzionale alla superficie<br />

complessiva dei fogli collegati tra loro.


La La scatola del condensatore all’interno del<br />

basamento del rocchetto


Le Le dimensioni del del condensatore sono<br />

4,5x52,5x26cm, e l’etichetta porta la la<br />

scritta “revisionato da da Osvaldo Pezzi<br />

nel nel 1982”<br />

La La scatola del condensatore all’interno del<br />

basamento del rocchetto


Struttura del del condensatore di di Fizeau.<br />

A. A. Ganot “Traité de de Physique experimentale et etappliquée appliquée et etde de<br />

métérologie”, Paris, 1876. Bibliothèque nationale de de France, Gallica,<br />

NUMM-95086


M. M. Jamin, “Cours de de Physique de de l’École Polytecnique”, Paris, 1869


Il Il condensatore di di Fizeau visto in in sezione.<br />

L’introduzione dell’interruttore elettrolitico di di<br />

Wehnelt, capace di di 1500-2000 interruzioni al al<br />

secondo, farà farà cessare l’uso del del condensatore<br />

nei nei rocchetti di di Ruhmkorff.<br />

M. M. Jamin, “Cours de de Physique de de l’École Polytecnique”, Paris, 1869


Il rocchetto


Il rocchetto<br />

Nucleo di ferro e<br />

avvolgimento primario<br />

Avvolgimento<br />

secondario


Il Il cilindro con con l’avvolgimento primario (cilindro sporgente, più più<br />

interno) e il il nucleo di di fili fili di di ferro attorno a cui cui è avvolto sono più più<br />

lunghi dell’avvolgimento secondario (cilindro esterno).<br />

In In questo modo le le linee di di forza del del campo magnetico creato dal dal<br />

circuito primario si si avvicinano al al circuito secondario, aumentando<br />

l’efficienza di di produzione dell’alta tensione.


Pur Pur essendo in in quell’epoca uno uno dei dei migliori dispositivi per per generare<br />

alte alte tensioni, il il rendimento energetico di di un un rocchetto, vale vale a dire dire il il<br />

rapporto tra tra l’energia ottenuta e quella fornita, non non superava il il 20%.<br />

Il Il cilindro con con l’avvolgimento primario (cilindro sporgente, più più<br />

interno) e il il nucleo di di fili fili di di ferro attorno a cui cui è avvolto sono più più<br />

lunghi dell’avvolgimento secondario (cilindro esterno).<br />

In In questo modo le le linee di di forza del del campo magnetico creato dal dal<br />

circuito primario si si avvicinano al al circuito secondario, aumentando<br />

l’efficienza di di produzione dell’alta tensione.


Il Il rocchetto di di Ruhmkorff<br />

visto in in sezione<br />

E. E. Perucca, “Fisica Generale e<br />

sperimentale”, U.T.E.T.,Torino, 1942


Il Il rocchetto di di Ruhmkorff<br />

visto in in sezione<br />

Il Il nucleo N è costituito da da<br />

fili fili di di ferro isolati tra tra loro loro<br />

per per ridurre le le perdite<br />

dovute alle alle correnti<br />

parassite di di Foucault<br />

E. E. Perucca, “Fisica Generale e<br />

sperimentale”, U.T.E.T.,Torino, 1942


Il Il rocchetto di di Ruhmkorff<br />

visto in in sezione<br />

Il Il nucleo N è costituito da da<br />

fili fili di di ferro isolati tra tra loro loro<br />

per per ridurre le le perdite<br />

dovute alle alle correnti<br />

parassite di di Foucault<br />

E. E. Perucca, “Fisica Generale e<br />

sperimentale”, U.T.E.T.,Torino, 1942<br />

Per Per impedire il il formarsi di di cariche<br />

distruttive tra tra spire vicine, a causa<br />

delle elevate tensioni in in gioco,<br />

l’avvolgimento secondario S è<br />

suddiviso in in settori isolati tra tra loro<br />

loro


Il Il rocchetto di di Ruhmkorff<br />

visto in in sezione<br />

Il Il nucleo N è costituito da da<br />

fili fili di di ferro isolati tra tra loro loro<br />

per per ridurre le le perdite<br />

dovute alle alle correnti<br />

parassite di di Foucault<br />

E. E. Perucca, “Fisica Generale e<br />

sperimentale”, U.T.E.T.,Torino, 1942<br />

Campo magnetico<br />

Per Per impedire il il formarsi di di cariche<br />

distruttive tra tra spire vicine, a causa<br />

delle elevate tensioni in in gioco,<br />

l’avvolgimento secondario S è<br />

suddiviso in in settori isolati tra tra loro<br />

loro


polo<br />

positivo<br />

Lo spinterometro<br />

polo<br />

negativo


Lo spinterometro è collegato in parallelo<br />

all’avvolgimento secondario del rocchetto di<br />

Ruhmkorff, ed è in sostanza uno strumento di<br />

misura dell’alta tensione generata, che veniva<br />

stimata in base alla lunghezza delle scariche<br />

prodotte.<br />

La “potenza” di un rocchetto si esprimeva infatti<br />

in cm di lunghezza della scarica misurata sullo<br />

spinterometro.<br />

Nel nostro caso abbiamo a che fare con un<br />

rocchetto molto potente (leggi: in grado di<br />

sviluppare tensioni elevate), in grado di<br />

produrre scariche lunghe fino a 35cm.


Per Per gentile concessione di di Peter Schnetzer<br />

http://www.infogr.ch/roehren/DDR1/ddr1.htm<br />

Una scarica lunga “solo” 12cm<br />

(0,4sec. di esposizione)


Poiché il il rocchetto del Museo di di<br />

Rovereto era in in grado di di produrre<br />

scariche da da 35cm, si si può dedurre<br />

indicativamente che si si realizzassero<br />

d.d.p. dell’ordine di di 40.000V<br />

Potenziali esplosivi di di uno uno spinterometro di di riferimento con con elettrodi<br />

costituiti da da sferette di di 1cm 1cm di di diametro. Distanze in in cm, cm, potenziali in in<br />

Volt, condizioni standard di di temperatura e pressione.<br />

(U. (U. Forti, Forti, “Fisica “Fisica per per i i Licei Licei Scientifici”, vol. vol. III, III, La La Nuova Nuova Italia, Italia, Firenze, 1957) 1957)


Poiché il il rocchetto del Museo di di<br />

Rovereto era in in grado di di produrre<br />

scariche da da 35cm, si si può dedurre<br />

indicativamente che si si realizzassero<br />

d.d.p. dell’ordine di di 40.000V<br />

In In realtà questi valori dipendono fortemente<br />

anche dalla forma degli elettrodi: il il limite<br />

della rigidità dielettrica per per un un condensatore<br />

piano, in in aria, aria, è di di 20 20 – 30 30 kV kV al al cm cm (Perucca,<br />

op.cit.).<br />

Potenziali esplosivi di di uno uno spinterometro di di riferimento con con elettrodi<br />

costituiti da da sferette di di 1cm 1cm di di diametro. Distanze in in cm, cm, potenziali in in<br />

Volt, condizioni standard di di temperatura e pressione.<br />

(U. (U. Forti, Forti, “Fisica “Fisica per per i i Licei Licei Scientifici”, vol. vol. III, III, La La Nuova Nuova Italia, Italia, Firenze, 1957) 1957)


Il rocchetto di Ruhmkorff utilizzato nella<br />

guerra greco-turca del 1897 produceva<br />

scariche lunghe circa 25cm.<br />

Per l’avvolgimento del secondario di quel<br />

rocchetto furono richiesti oltre 20km di<br />

filo di rame.<br />

Da “Scenes of the past, Birth of Battlefield Radiology: Greco-<br />

Turkish War of 1897”, Ianna A. Ramoutsaki, RadioGraphics<br />

2001; 21:263-266.

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