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NUMERO UNICO.pmd - SMAlp

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UBI PISTA<br />

IBI NOS<br />

SMALP<br />

151° CORSO AUC - II COMPAGNIA<br />

13 APRILE - 6 SETTEMBRE 1993


Sono passati cinque mesi! È un’osservazione<br />

forse banale e retorica, ma per<br />

noi, che in questi cinque mesi siamo stati<br />

assieme, ed assieme abbiamo marciato,<br />

sbalzato, sudato e condiviso tante esperienze<br />

nuove, pensare di essere giunti alla<br />

fine del corso e di essere pronti a separarci,<br />

ha un sapore particolare. Il corso è finito,<br />

inizia il servizio da S.ten.!<br />

orse ciascuno di noi ha vissuto il corso<br />

in modo suo particolare, ma tutti sicuramente<br />

porteranno con sé per sempre immagini,<br />

ricordi e sensazioni raccolte durante<br />

questi cinque mesi.<br />

Questo Numero Unico, che continua<br />

una delle tradizioni più belle della SMALP,<br />

vuole essere uno strumento per ricordare,<br />

per sorridere e per far rivivere in noi l’esperienza<br />

del 151° e per conservare un legame<br />

anche con coloro che, per la lontananza<br />

geografica, o per i casi della vita, perderemo<br />

di vista.<br />

Sicuramente molti di noi si rivedranno<br />

a fine servizio, ai raduni degli Alpini, o<br />

da cittadini qualunque. Per ora arrivederci,<br />

e, se il 151° è finito, viva il 151°!!!<br />

- 2 -


Storia degli Alpini<br />

L’origine del Corpo degli Alpini risale al Regio<br />

Decreto del 15 Ottobre 1872 con cui vennero istituite<br />

15 Compagnie Alpine per la difesa dei confini<br />

montani dell’Italia.<br />

Queste prime compagnie, a reclutamento prevalentemente<br />

locale vennero formate nel marzo 1873<br />

e proprio a quell’anno risale l’adozione del tipico<br />

copricapo che distingue e rende famose le truppe<br />

alpine in tutto il mondo.<br />

Negli anni successivi le compagnie aumentarono<br />

ulteriormente, costituendo poi moltissimi battaglioni,<br />

il cui numero, allo scoppio del primo conflitto<br />

mondiale, era di 52.<br />

Nel frattempo gli Alpini avevano avuto il loro battesimo<br />

del fuoco nella guerra di Libia del 1911.<br />

Nel corso della Grande Guerra le truppe alpine<br />

seppero distinguersi, per il loro valore, su più fronti:<br />

dal Vodice all’Ortigara, dal Tonale alla Bainsizza,<br />

dai ghiacciai dell’Adamello al Pasubio; luoghi di<br />

battaglia rimasti scolpiti nella memoria collettiva<br />

grazie a celebri canzoni, ma in cui vennero versati<br />

fiumi di sangue: tra gli oltre 240.000 Alpini mobilitati,<br />

le perdite ammontarono a circa 35.000<br />

morti e 85.000 feriti.<br />

Nel 1934 venne fondata ad Aosta, la Scuola Militare<br />

Alpina col nome di Scuola Centrale Militare<br />

Alpina.<br />

Nel 1935 le unità alpine ammontavano a 5 Divisioni:<br />

Cuneense, Taurinense, Tridentina, Julia e<br />

Pusteria. Nello stesso anno vennero formate compagnie<br />

miste del Genio e i Servizi di Sanità, Commissariato,<br />

Trasporti e Veterinario.<br />

Nel 1936 gli Alpini tornarono il terra d’Africa per<br />

partecipare alla campagna d’Etiopia: le battaglie<br />

del Tigrai, dell’Amba Aradam, dell’Amba Alagi e<br />

del Tembien segnarono le tappe della marcia della<br />

Pusteria fino all’entrata in Addis Abeba, il 5<br />

maggio. La stessa Divisione fu impegnata, successivamente,<br />

in operazioni contro i ribelli e rimpatriata<br />

nell’aprile del 1937.<br />

Nel II Conflitto Mondiale non vi fu fronte, a parte<br />

quello africano, che non vide la presenza delle<br />

truppe alpine: rancia, Albania, Grecia,<br />

Montenegro, fino alla campagna di Russia dove<br />

la Divisione Julia si coprì di gloria sul Don salvo<br />

poi lasciare, assieme alla Tridentina e alla<br />

Cuneense quasi tutti i suoi uomini nelle steppe di<br />

quell’immenso paese.<br />

A questo proposito basti leggere le pagine di<br />

“Centomila gavette di ghiaccio” di Giulio Bedeschi<br />

o “La ritirata di Russia” di Egisto Corradi.<br />

Dopo l’8 settembre 1943 anche i reparti alpini vissero<br />

le travagliate vicende che segnarono il pae-<br />

- 4 -<br />

se in quelle tragiche circostanze: così vi furono<br />

unità che si trovarono a combattere su fronti contrapposti<br />

durante la guerra civile.<br />

Attualmente le unità Alpine sono poste al comando<br />

del IV Corpo d’Armata Alpino con sede a<br />

Bolzano e sono suddivise in quattro Brigate:<br />

Taurinense, Tridentina, Cadore, Julia. ino a pochi<br />

anni fa vi era pure l’Orobica, ora sciolta; forse<br />

lo stesso destino seguirà la Cadore. Noi ci auguriamo<br />

di no: le operazioni orza Paris, Vespri Siciliani<br />

e quella in corso in Mozambico dimostrano<br />

che il momento di mettere al chiodo il cappello<br />

con la penna è ancora di là da venire.<br />

Aggiornamenti al luglio 2002<br />

Come temuto la Cadore e entrata nel regno dei<br />

più, anche la SMALP ha cambiato nome, è entrata<br />

nel IV Corpo d’Armata Alpino e per noi, forse,<br />

senza Battaglione AUC, non è piu la stessa cosa.<br />

anno parte del nuovo “Comando Truppe Alpine”<br />

i seguenti reparti: Centro Addestramento Alpino;<br />

Brigata Alpina “Julia”; Brigata Alpina “Tridentina”;<br />

Brigata Alpina “Taurinense”; Unità di supporto<br />

(Reparto Comando del Comando Truppe Alpine,<br />

Battaglione Alpini Paracadutisti “Montecervino”,<br />

16° Reggimento “Belluno” C.I.L., 18° R.A.R.<br />

“Edolo”)


La SMALP<br />

ondata nel 1934, in questi sessanta anni di vita la<br />

SMALP ha addestrato generazioni di Ufficiali,<br />

Sottufficiali e Alpini, alle tecniche di combattimento,<br />

sopravvivenza e movimento in un<br />

ambiente particolare, insidioso e splendido<br />

quale è la montagna.<br />

La Scuola è composta da varie caserme:<br />

la più importante è il castello dove ha sede<br />

il Comando, intitolata al Generale Cantore;<br />

la Caserma “Cesare Battisti” ospita<br />

il Btg. AUC, la caserma “Testafochi” il<br />

mitico Btg. “Aosta”, la cui bandiera è<br />

la più decorata delle truppe alpine.<br />

Alle caserme “Monte Bianco” e “Perenni”<br />

rispettivamente a La Thuile<br />

e Courmayeur, operano le Sezioni<br />

sci-alpinistica e sportiva.<br />

In questi ultimi anni la Scuola,<br />

pur mantenendo le sue caratteristiche<br />

di schietta alpinità, si<br />

è dovuta adeguare da un lato alle nuove e moderne<br />

esigenze tattico-operative, che hanno imposto l’inserimento<br />

nei programmi addestrativi di esercitazioni<br />

su posti di blocco e combattimento nei centri abitati;<br />

I nostri superiori<br />

Capitano Massimo PANIZZI<br />

Vero amante di quella naja che “ti fotte” il signor<br />

Capitano è stato per lungo periodo l’ufficiale più<br />

odiato e schivato da tutti gli allievi.<br />

Sistematica e giornaliera era la punizione all’Allievo<br />

di giornata e al piantone alle camerate.<br />

- 5 -<br />

dell’altro lato hanno visto l’ingresso di moderni mezzi<br />

quali gli elicotteri ed i sistemi d’arma<br />

elettronici e filoguidati.<br />

Il 151° Corso AUC è stato addestrato<br />

secondo questi nuovi<br />

orientamenti e con i nuovi mezzi.<br />

Sicuramente tutti i Sottotenenti<br />

diplomati avranno raggiunto al<br />

termine del corso quella necessaria<br />

capacità operativa per svolgere<br />

nel migliore dei modi il loro servizio<br />

di prima nomina.<br />

Aggiornamenti<br />

al luglio 2002<br />

Ecco la nuova struttura del “Centro<br />

Addestramento Alpino”<br />

Comando, Castello “Gen.<br />

CANTORE” ; Reparto Addestrativo e<br />

Battaglione Addestrativo “Aosta”, Caserma<br />

“BATTISTI”; Sezione sci alpinistica, La Thuille,<br />

Caserma “MONTEBIANCO”; Centro Sportivo<br />

Esercito, Sezione Sci e Ghiaccio, Courmayeur,<br />

Caserma “PERENNI”<br />

Sotto i suoi inesorabili colpi stormi di allievi cadevano<br />

alle temutissime lezioni di tiro al “Punigono”<br />

di Clou Neuf.<br />

Poi qualcosa è cambiato, la Compagnia ha cominciato<br />

prima a conoscerlo, poi ad amarlo ed<br />

apprezzarlo soprattutto grazie al suo humour,<br />

alle sue sempre valide lezioni,<br />

ai suoi consigli su come trattare<br />

l’amata naja.<br />

La Seconda Compagnia gli è<br />

sinceramente grata per l’attaccamento<br />

e la dedizione con cui<br />

si è sempre adoperato per renderci<br />

dei veri ufficiali.<br />

Tenente<br />

Riccardo DOVERI<br />

Vice comandante della compagnia<br />

e comandante del 3° plotone,<br />

il Ten. Doveri si è dimostrato<br />

personaggio un po’ controverso:<br />

grande “tombeur des


femmes” (almeno a sentirlo), poetico cultore<br />

delle intimità maschili e femminili, in più di<br />

un’occasione si è mostrato pio e devoto<br />

solo come un toscano un po’ incazzato<br />

può essere. Con lui il barometro del 151°<br />

ha segnato tutto: tempesta, secco, pioggia,<br />

sereno, nuvoloso, variabile, umido,<br />

grandine, caldo. Tra carote e bastonate<br />

si è rivelato abile a tenere in pugno la<br />

situazione senza sparare consegne a<br />

raffica (tranne che ai moratisti), pur lasciando<br />

sul campo una marea di portatori<br />

di MG e bottigliati (ma poi<br />

hanno pagato tutti?).<br />

In veste di Capitano d’Ispezione<br />

ha ricevuto più benedizioni lui<br />

della Madonna di Lourdes, ma<br />

intanto qualcuno ha capito che<br />

la stelletta non è per niente uno<br />

scherzo.<br />

Giustamente orgoglioso e geloso<br />

del suo plotone, ha suscitato<br />

tra i “vecchi” del 3° sentimenti<br />

ondivaghi, oscillanti tra il<br />

lecchinaggio più sfacciato e l’insubordinazione.<br />

In conclusione, l’augurio che il 151° gli rivolge è<br />

di trovare moglie, possibilmente prima dei più<br />

giovani del corso, e di diventare Generale (poveri<br />

noi!), ricordandogli però, come diceva<br />

Shakespeare: “La moglie del Generale è il generale<br />

del Generale”.<br />

Buena suerte, Tenente!<br />

Sottotenente STELLA<br />

Vi ricordate i primi giorni alla SMALP? Di lui tutti<br />

avevano sentito parlare, ma nessuno l’aveva<br />

ancora visto... (vi era chi addirittura lo scambiava<br />

con il Col. Stella, abbassandolo così al grado<br />

di comandante di plotone), ma ecco che, dopo<br />

alcune infernali giornate, anche lui, come la<br />

Madonna di atima, scese e si presentò ai suoi<br />

futuri discepoli con un: “A posto, sveglia! 1° plotone<br />

at-tenti”.<br />

D’origine veneta, figlio della Valle d’Aosta, è sempre<br />

emerso come primo dei primi, definendosi,<br />

e non per banfare, come il Sottotenente più potente<br />

della SMALP. I suoi trenta pupilli, bellicosi<br />

di nascita, e fieri di essere parte del plotone più<br />

operativo (?) in una compagnia straoperativa,<br />

sono comunque riusciti, grazie ai suoi consigli<br />

ad usare la testa quanto le gambe, ottenendo<br />

così una prima riga del plotone “intelligente”,<br />

sogno che il Tenente da tempo covava.<br />

- 6 -<br />

Si diceva che non avesse mai voluto essere secondo<br />

a nessuno, e ciò è inoltre testimoniato dal<br />

fatto che “erre moscia” come qualcuno lo chiamava,<br />

ha condotto il suo plotone in ogni situazione,<br />

dimostrandosi uno scout praticamente perfetto.<br />

Nato dunque sotto una buona Stella ( ) e<br />

destinato a fare il Sottotenente è riuscito a farsi<br />

rispettare, anche perché non ha mai perso l’occasione<br />

di urlare tutto l’amore che aveva verso i<br />

suoi allievi. Marciatore instancabile, ha saputo far<br />

apprezzare le sue doti in una salita al “Sacrario<br />

della punizione” Clou Neuf, facendo detonare<br />

buona parte del suo plotone. Questi cinque mesi<br />

a noi fucilieri del 1° plotone e non solo, sono dunque<br />

serviti per scoprire un ottimo comandante di<br />

uomini e talvolta per alcuni un “padre” che ha fatto<br />

dei suoi pupilli il prodotto più spontaneo e preparato<br />

della SMALP.<br />

Grazie Tenente!<br />

Sottotenente RICCI (Ramboricci)<br />

Strappato dalle magre terre friulane di Buja, incarna<br />

il tipico modello di militare convinto per<br />

eccellenza, infatti, raffermato aspira alla carriera<br />

militare. Si narra che sia un vero e proprio<br />

sistema d’arma, contraddistinto dai seguenti<br />

componenti:<br />

- vibram con cingolati;<br />

- celerità 820 parole al minuto;


- sopracciglia da sparviero con funzione di tacca<br />

di mira;<br />

- orecchie a forma di alette di missile;<br />

- sguardo ottico con visori infrarossi incorporati;<br />

- fisico corazzato reattivamente.<br />

Indubbiamente detto ufficiale istruttore ha dimostrato<br />

tutta la sua proverbiale durezza durante<br />

tutto il corso, lasciandosi raramente andare con<br />

accenni tiepidi di sadici ghigni, costringendo gli<br />

allievi a sopportare innumerevoli piste, ordini e<br />

contrordini, rimproveri, insomma angherie di ogni<br />

tipo fino all’ultimo momento, attirandosi in tal<br />

modo mille maledizioni, respinte con la solita<br />

scusa di insegnarci a fare gli ufficiali e non i “frocetti”.<br />

Ha sempre temuto, con santa ragione, di<br />

farsi prendere per il culo da quattro “stronzetti,<br />

in un esercito già di per sé sgangherato”. Indimenticabili<br />

quanto ben condite le sue affermazioni<br />

che non lasciano alcun dubbio sulla sua<br />

personalità estremamente pratica che lo porta<br />

ad essere il più operativo della SMALP, anzi d’Italia,<br />

ovvero del mondo; e come disse un nostro<br />

Sten. “un paio di suole ed un fucile” è tutto ciò<br />

che serve a Ramboricci per le sue sanguinarie<br />

missioni.<br />

In poche parole un grande della SMALP, destinato<br />

a diventare Vicecomandante della II Compagnia.<br />

Sottotenente MERONI<br />

Detto “l’umano”, è noto in Compagnia con un<br />

semplice quanto chiaro motto: “Stai pur certo<br />

che Meroni non romperà mai i c...i!!!” Infatti si è<br />

sempre distinto per la sua tranquillità, serenità<br />

e posatezza, sopportando impeccabilmente l’aria<br />

pesante della 2ª Compagnia. Prima da U. trasmettitore,<br />

poi da U. logista ha sempre scrupolosamente<br />

eseguito il suo dovere, garantendo<br />

alla Cp un valido supporto. Resteranno sempre<br />

alla storia i suoi contrappelli lampo che<br />

permettevano di aumentare le nostre già ridotte<br />

ore di sonno... Complimenti e grazie per<br />

la sua umanità.<br />

Sottotenente MEZZALIRA<br />

(Multipolistyl)<br />

Specializzato in piste a 360 gradi, sottoponeva<br />

gli allievi a stressanti torture<br />

di ogni genere, realizzando sempre nuovi<br />

record nella durata del contrappello. Dittatore<br />

incontrastato della D.E., impartiva<br />

ordini a destra e a manca puntualmente<br />

errati, beccandosi valangate di Mike dal<br />

Capitano. Esperto pilota della Cp sfidava<br />

- 7 -<br />

chiunque a realizzare la pista più assurda nel<br />

minor tempo possibile e purtroppo per noi pochi<br />

secondi bastavano alla sua diabolica mente.<br />

Nota la sua abilità di cercatore di polvere nei<br />

meandri della camerata, perfino nelle ante interne<br />

degli armadietti.<br />

Buon per noi che il congedo gli ha portato una<br />

ventata di simpatia, forse nascosta prima sotto<br />

il suo proverbiale pizzo da buon alpino.<br />

Sottotenente BEGHETTO<br />

(Bubukombat)<br />

Dalla laguna con furore. Idoneo al corso A.U.C.<br />

per un capello (165 cm giusti) dimostrava le sue<br />

innate doti di combattente diventando capocorso<br />

del 148’ A.U.C. ciò che gli costò la magra<br />

figura passata alla storia della SMALP nel tradizionale<br />

passaggio della piccozza. Massiccio,<br />

scrupolosamente preparato, a parte la scomposizione<br />

del AL, ha saputo condurre saggiamente<br />

il plotone controcarri tramandando il suo spirito<br />

lottatore in tutti i terreni, anche nei torrenti<br />

valdostani oggetto di continui guadi.<br />

llluminante la sua idea delle pattuglie: «si vive<br />

con quello che si ha nello zaino, si sopravvive<br />

con quello che si ha nelle tasche e si combatte<br />

con ciò che si ha sul cinturone... che non c’entra<br />

un c...o pero e importante lo stesso!!! ».<br />

Con lui qualsiasi errore sia nostro che suo veniva<br />

puntualmente pagato in sanguinose «pinciate»<br />

da lui stesso eseguite, ciò che ha contribuito<br />

ai successi dei controcarri nelle prove fisiche.<br />

Rimangono tuttora dei misteri: zainetto affardellato<br />

con palloncini gonfi d’elio? Chi era alla guida<br />

del PAO nella notte delle imboscate? Chi tentò<br />

di incendiare il bosco nei pressi del torrente Clou<br />

Neuf durante l’imboscata? Chi inventò la canzone<br />

della zanzara? Chissa...


Di certo si sa che da buon veneziano e un grande<br />

ammiratore dei lagunari sin da piccolo (cioè<br />

da sempre e per sempre) quando era gondoliere<br />

e piccolo fan dei Pitura reska.<br />

A parte gli scherzi ha goduto della nostra totale<br />

stima per tutto il corso, ha rappresentato un valido<br />

esempio di Sotto Tenente da emulare e con<br />

lui ci siamo molto divertiti dando un calcio al luogo<br />

comune che vuole i controcarri imboscati;<br />

invece come lui sostiene siamo tutti dei figli di...<br />

buona donna.<br />

Sottotenente CARBONATTI<br />

Boh! La galassia piu sconosciuta nell’universo<br />

Sotto Tenenti, buono come il pane, convinto ed<br />

efficace alla pari di Rambo, indomito guerriero,<br />

animale da boscaglia, fu lui il primo che v e -<br />

demmo alla stazione. Dietro gli<br />

occhialoni scuri percepimmo<br />

dal suo volto segnato, pur<br />

coperto da quattro peli<br />

biondi, cosa ci sarebbe<br />

capitato. Non ha mai tradito<br />

la sua anima da paracadutista,<br />

non ha mai<br />

dimenticato, lunghi mesi<br />

passati da najone, e ne è<br />

conferma l’attenti rigorosamente<br />

con le mani sul didietro.<br />

Di pochissime parole:<br />

«Uehh signooori in tempo<br />

zero...» si è trovato a comandare<br />

il plotone più<br />

svaccato (II Pl. Naja Putrida)<br />

e operativo (?) della<br />

compagnia.<br />

Di vastissima cultura..., a<br />

memoria conosceva “Commando”<br />

al segno leggeva<br />

“Raids”, nel tempo libero, se<br />

non correva, leggeva “Rid” o<br />

“Panorama difesa”. Con gioia<br />

immensa esibiva il suo boomerang;<br />

mai lo dimenticheremo sfoggiare la sua<br />

tuta nera della olgore, che ben presto capimmo<br />

essere unicamente una banfata.<br />

Sottotenente GORIA<br />

Purtroppo il Sotto Tenente Goria è stato poco<br />

tempo con noi, dico purtroppo perché fin dai primi<br />

durissimi giorni a noi «topini» risultarono evidenti<br />

le sue capacita di comandante, di educatore<br />

e di istruttore, condite da una grande carica<br />

di simpatia che ne hanno fatto uno dei coman-<br />

- 8 -<br />

danti piu apprezzati dei nostri primi due mesi di<br />

SMALP.<br />

Esperto di tiro e di comportamento in poligono,<br />

nonché di armi, specialità del S.Ten. Goria erano<br />

le lezioni nel piazzale della caserma Ramires,<br />

le bacchettate sull’elmetto nei primi tragici<br />

poligoni, i ritmi olimpionici impressi agli addestramenti<br />

in quel di Pollein.<br />

Grande operativo e «pistaiolo», dimentico del<br />

suo passato di posto branda-discarica, distribuiva<br />

nastri di punizioni ad ogni contrappello e ispezione<br />

delle camerate.<br />

In quel di Pollein il giorno dell’addio abbiamo tributato<br />

al Sotto Tenente Goria un meritato applauso<br />

e lui ci ha ricambiato con un breve discorso<br />

rotto dall’emozione che ci ha fatto sentire<br />

una volta di più, veramente tutti partecipi, allievi<br />

ed ufficiali, a quella unica realtà che è la<br />

Seconda Compagnia.<br />

Sottotenente PASSERINI<br />

Un nome, la garanzia: quando corre... vola.<br />

Sin dal primo Clou Neuf abbiamo sperimentato<br />

dal vivo l’ordine di grandezza della velocità<br />

della luce. Presente a tutte le iniziative<br />

di Compagnia, iperattivo e inarrestabile,<br />

esperto in topografia non è mai riuscito<br />

a realizzare un inquadramento topografico,<br />

in quanto non gode dei favori di Giove<br />

pluvio. Sempre di ottimo umore ci ha «iniziato»<br />

all’arte del mortaio e con il suo sorriso<br />

ci ha insegnato quanto bello puo essere<br />

arrivare fino in cima nonostante la pioggia e<br />

la fatica.<br />

Sottotenente DINI<br />

Tra gli ultimi arrivati in 2ª Compagnia fu subito<br />

affiliato, «per sua sfortuna», al III plotone.<br />

Ci hai provato subito Antonio a farti crescere<br />

la barba ma ce n’è voluto del tempo eh?!<br />

In effetti la formalità non ti è simpatica ed è<br />

forse questo che ci sei subito piaciuto! E poi<br />

hai sempre saputo condire con lo spirito e la parlata<br />

toscana le nostre grigie giornate colorandole<br />

di nuovo. Ti diamo del tu perchè sei stato un<br />

amico prima che un Tenente e sappiamo ti farà<br />

piacere. Di te ricordiamo la reazione fisica del<br />

mattino dove «non è che si corre quel gran che»<br />

e la tua «convinta» espressione di accondiscendenza<br />

quando iI Capitano presentandoti a Pollein<br />

ha detto che, pur essendo della prima, ora,<br />

eri contento di essere finalmente giunto in seconda!?<br />

Auguri.


Sottotenente MOYSI<br />

Istruttore di AIC e neo Sotto Tenente al suo primo<br />

incarico, il «cobra» (cosi era soprannominato<br />

dai suoi colleghi di corso) grazie ai nastri di<br />

punizioni distribuite nel primo periodo di corso,<br />

era uno degli ufficiali piu temuti dagli spauriti ed<br />

inesperti allievi.<br />

Successivamente si è parzialmente «redento»<br />

agli occhi della Compagnia anche se non ha mai<br />

smesso di amare le piste notturne e le punizioni<br />

del tipo fulmine a ciel sereno.<br />

Nell’ultimo periodo, a parte piccoli episodi su<br />

cui stendiamo un pietoso velo è sicuramente<br />

stato molto attivo e vicino a noi quasi-S.Ten.,<br />

dandoci preziosi consigli sul nostro servizio di<br />

prima nomina e rivelandosi, peraltro sempre più<br />

spesso, di una eccezionale simpatia e disponibilità.<br />

Per il rapporto amore-odio instauratosi con la<br />

Compagnia è stato da noi amichevolmente soprannominato<br />

«Giano Bifronte».<br />

Eravamo due amici al BAR<br />

– DOV’ERI?<br />

– Ero qui, non mi son MOSSO.<br />

– I due allievi di ASCOLI si erano incontrati in<br />

un paesino del CANAVESE alcuni MOYSI<br />

dopo la fine del corso.<br />

– VARDA là la «locanda dei due LEONI» vicino<br />

alla CESA, mi hanno detto che si mangia bene<br />

e si spende solo MEZZALIRA.<br />

– E’ un’idea BAZZANA andare in un locale ad<br />

una STELLA ma mi gusta perche stamattina<br />

ho mangiato solo un pacchetto di LOMATER.<br />

Ed entrarono di slancio scansando con una<br />

ZAMPA due NIGRELLI che spacciavano SAN-<br />

TINI davanti all’ingresso. Si sedettero nel primo<br />

tavolo.<br />

– umi? Disse CICILLO.<br />

– No grazie, non ho VIZZI rispose CACACE scartando<br />

una GORIA bianca e tirando uno SCA-<br />

RANO per terra. In quell’ istante sopraggiunse<br />

il cameriere con il menu, la carta dei DINI<br />

ed alcuni PANIZZI per ingannare I’attesa.<br />

– Mi hanno detto che qua ci sono i MIGLIORINI<br />

RICCI di mare della zona disse CICILLO sfogliando<br />

la carta.<br />

– lo andrei sul SALVATICO con PASSERINI cotti<br />

- 9 -<br />

Sottotenente GASPARI (Remo)<br />

È l’ultimo acquisto del plotone mortai; arrivato<br />

in punta di piedi, ha fatto sentire sempre più la<br />

sua presenza, fino alle imboscate e alle trappole<br />

progettate durante le pattuglie. Pronto alla<br />

battuta nei momenti più impensati, promette<br />

bene come comandante del plotone mortai, considerata<br />

soprattutto la sua simpatia per le lunghe<br />

marce.<br />

Sottotenente SCARANO<br />

Miglior collezionatore di nomignoli, veniva soprannominato<br />

nei più svariati modi data la sua<br />

stazza e parvenza fisica nonché i lineamenti<br />

marcati: Jack (lo squartatore), giraffone, dentone,<br />

africano. Ha fin dai primi giorni del suo servizio<br />

di Toposten suscitato una domanda retorica:<br />

può un trasmettitore imboscato della Iª Compagnia<br />

venire a fare pista eterna in 2ª? Certamente<br />

no!<br />

Grazie a tutto ciò per noi sarà sempre l’Allievo<br />

Scarano<br />

sui CARBONATTI ardenti e contorno di fagioli<br />

BORTOLOTTI.<br />

– E’ un bel diLEMMA, credo che intanto prendero<br />

un TOSELLO di salamino MOCELLIN.<br />

– I due finirono per ordinare tutto, compreso dei<br />

GASPARagl e spieDINI di PESCE su consiglio<br />

del cameriere che li aveva pescati con un<br />

BEGHETTO il giorno prima. – Cosa desiderate<br />

per dessert? Domandò impaziente il cameriere.<br />

– ABRATE pazienza, abbiamo fatto un<br />

grande ADIGA a finire il pasto e non abbiamo<br />

ancora deciso, risposero i due.<br />

– lo proporrei ananas DEMONTE o PERA TO-<br />

NER ma vi prego, decidetevi, mi son proprio<br />

rotto i MERONI!


Il mondo degli animali<br />

IL UCILIERE<br />

II fuciliere è un animale diffuso lungo tutto l’arco<br />

alpino appartenente alla vasta famiglia degli alpini<br />

AUC.<br />

E’ un animale gregario che vive in branchi incredibilmente<br />

composti sempre dallo stesso<br />

numero di individui (24?) che viene chiamato<br />

plotone. Nonostante viva in branco pare sia<br />

monogamo, infatti, si trova un compagno col<br />

quale forma all’interno del gruppo una coppia<br />

indissolubile. Il loro comportamento alquanto<br />

singolare è stato<br />

approfonditamente<br />

studiato<br />

da alcuni scienziati nella campagna di Pollein<br />

(AO) dove vivono e si riproducono numerosi<br />

branchi. Sono onnivori; si nutrono infatti di insetti,<br />

erba, escrementi di coniglio o di vacca (alimenti<br />

di cui è particolarmente ricca l’area suddetta)<br />

che catturano con agili balzi alternati a<br />

veloci inseguimenti. Hanno molti nemici naturali<br />

tra gli animali da preda (Sotto Tenenti, Tenenti,<br />

Capitani) dai quali cercano (quasi sempre invano)<br />

di sfuggire sfruttando le loro capacita di confondersi<br />

con l’ambiente circostante virando il<br />

colore della loro cute mediante strani pigmenti<br />

untuosi e irritanti. Sulla loro riproduzione e sui<br />

loro accoppiamenti poco o nulla si sa visto che<br />

gli studi finora non hanno portato all’individuazione<br />

di evidenti distinzioni nei caratteri sessuali<br />

però pare che siano molto prolifici visto che<br />

figliano ogni 3 mesi.<br />

Durante la notte e nei momenti della giornata in<br />

cui non si devono procurare il cibo, trovano rifugio<br />

in profonde e comode buche che scavano<br />

loro stessi e che poi amano adornare con pietre,<br />

arbusti e sacchi di sabbia.<br />

I UCILIERI BAR<br />

Anch’essi appartenenti alla famiglia degli alpini<br />

AUC, sono parenti stretti dei fucilieri con i quali<br />

condividono gran parte dei comportamenti, differenziandosi<br />

pero in una serie di atteggiamenti che<br />

ne hanno reso molto più complesso lo studio.<br />

- 10 -<br />

Sono caratterizzati infatti<br />

da una organizzazione<br />

sociale alquanto<br />

complessa, ma<br />

non solo all’interno<br />

del loro branco o<br />

plotone che dir si<br />

voglia, ma anche<br />

con altre<br />

forme di vita<br />

animale. Riescono infatti a sfuggire quasi sempre<br />

a quegli stessi animali da preda che mietono<br />

tante vittime tra i fucilieri, mediante una strana<br />

gestualità e l’emissione di strani suoni a tutt’oggi<br />

incomprensibili. Solo le ultimissime teorie ipotizzano<br />

che si tratti di una sorta di accordo basato<br />

su codici genetici che potremmo definire diritto e<br />

regolamenti. L’aspetto più inquietante di questi<br />

animali è proprio nel loro rapporto con i predatori,<br />

anzi in particolare con uno: il Tenente. Capita infatti<br />

a volte che nottetempo il feroce predone riesca<br />

a penetrare nelle loro tane dalle quali si levano<br />

poi orribili urla che indicano irruente lotte e che<br />

sollevano panico ed inquietudine tra tutti gli animali<br />

dell’ambiente circostante. Stranamente però<br />

il giorno seguente non si contano vittime tra i bar<br />

e la loro giornata si svolge normalmente secondo<br />

i ritmi imposti dalla natura: 6.30 sveglia; 7.00 colazione;<br />

7.15 pulizia settori...<br />

GLI ALPIERI<br />

Sono i piu prossimi parenti dei fucilieri con i quali<br />

condividono il branco.<br />

Si distinguono piu per l’aspetto esteriore che per<br />

il comportamento. La loro livrea è infatti caratterizzata<br />

da pantacordellino e camicia<br />

di flanella. Nel comportamento<br />

sono del tutto simili<br />

ai fucilieri tranne nel<br />

momento in cui si avvicinano<br />

a pareti in<br />

roccia verticali o<br />

quasi. In tali situazioni,<br />

se<br />

non fosse stato<br />

per le dimensioni,sarebbe<br />

stato<br />

facile classificarli<br />

come<br />

aracnidi vista la


similitudine dei movimenti che hanno, per arrampicarsi<br />

su tali pareti, ai ragni e l’utilizzo di strane<br />

bave che lanciano e alle quali si appendono rimanendovi<br />

attaccati per l’addome.<br />

Purtroppo, visto l’esiguo numero di esemplari, e<br />

l’alta mortalità dovuta a cause quasi sempre<br />

naturali, la specie è in via di estinzione. Gli animali<br />

feriti, vengono percio in genere catturati,<br />

curati ed allontanati per qualche tempo dai luoghi<br />

per loro pericolosi.<br />

I TRASMETTITORI<br />

Rarissima specie della famiglia degli alpini AUC,<br />

di loro si sa poco o nulla in quanto i pochi esemplari,<br />

in genere vivono rintanati nei loro rifugi a<br />

cinque teli. Si staccano nettamente dalle specie<br />

fino ad ora studiate in quanto non sono assolutamente<br />

gregari. Pare che si avvicinino ad altri<br />

esemplari solo nella stagione degli amori, pero si<br />

tengono costantemente in contatto tra di loro<br />

mediante segnali che non sono percepibili dall’orecchio<br />

umano e che si trasmettono via etere.<br />

Nonostante siano molto poco diffusi, la specie<br />

non pare in via di estinzione,<br />

in quanto non hanno praticamente<br />

nemici naturali (il sapore<br />

delle loro<br />

carni è orribile)<br />

e conducono<br />

una vita<br />

asolutamente<br />

sedentaria e<br />

priva di rischi.<br />

Molto astuti, si<br />

tengono prudentemente<br />

lontani dall’unico<br />

luogo per loro<br />

pericoloso: il corpo di<br />

guardia.<br />

I MORTAISTI<br />

Anche questa specie si distingue da quelle precedenti;<br />

i mortaisti sono caratterizzati da scarsa<br />

socialità nei confronti delle altre specie della famiglia<br />

con le quali ingaggiano spesso cruente<br />

scaramucce.<br />

Vivono nei boschi, possibilmente lontano da ogni<br />

specie animale che cercano di tenere lontano<br />

con organizzati sistemi di sorveglianza.<br />

Sono animali sedentari, amano la vita tranquilla<br />

e rifuggono dai ritmi frenetici delle altre specie<br />

della famiglia. Ciò non toglie che in caso di pericolo<br />

costituito dalla presenza dei soliti predoni<br />

siano in grado di esprimere una agilità non in-<br />

- 11 -<br />

differente.<br />

Queste<br />

situazioni di pericolo tra l’altro sono piuttosto frequenti<br />

visto che costituiscono la preda preferita<br />

di Tenenti e Capitani.<br />

Si riuniscono con le altre specie della famiglia<br />

solo durante le migrazioni. All’interno delle formazioni<br />

si distinguono perché portano sul dorso<br />

strani e pesantissimi gusci a forma di bocca da<br />

fuoco, piatta o affusto, ma nonostante il peso<br />

terrificante, non hanno la minima esitazione a<br />

caricarsi di scorte alimentari nel caso la migrazione<br />

sia diretta verso zone isolate, scarse di<br />

risorse.<br />

Amanti della pulizia personale evitano in qualunque<br />

modo di imbrattarsi muso e zampe, tanto<br />

che a volte vengono erroneamente considerati<br />

animali addomesticabili.<br />

I CONTROCARRI<br />

Sono la specie piu ambigua della famiglia. Non<br />

si è ancora riuscito a capire se sono più simili ai<br />

fucilieri o ai mortaisti, in quanto si muovono a<br />

balzi come i primi e fuggono nei boschi dai predoni<br />

come i secondi (ma con molto più successo).<br />

Proverbiale la loro scaltrezza nel precedere gli<br />

altri animali quando si tratta di procacciarsi il cibo,<br />

noncuranti delle situazioni di estremo pericolo<br />

in cui mettono tutte le altre specie a causa dei<br />

predatori. Durante la buona stagione, compiono<br />

una lunghissima migrazione verso un luogo<br />

non bene definito del<br />

Centro Italia dove<br />

pare vengano a<br />

contatto con altre<br />

specie con le<br />

quali si accoppiano.


CAMERATA 1 “Nido delle Aquile”<br />

Che avventura... igli di regioni diverse ci siamo<br />

ritrovati, quasi per caso, a vivere insieme, a condividere<br />

gioie, piste e dolori. Zolder è lontana da<br />

Aosta ma noi la sentivamo e la sentiamo vicina.<br />

Zolder è una pista, per gli appassionati, che riporta<br />

alla mente momenti brutti, momenti di una<br />

vita che improvvisamente si spegne. E’ il grande<br />

Gilles, ma noi otto di lui ricordiamo solo le grandi<br />

imprese compiute in tutte le piste del mondo. Ed<br />

ecco che la pista dei nostri Comandanti diventa<br />

per noi una continua lotta, una lotta per essere<br />

primi, per vincere, per essere soddisfatti. Non per<br />

niente la camerata è un nido, è il «nido delle aquile»,<br />

e come ben si sa, solo le aquile possono osare...<br />

Adesso dopo quasi cinque mesi possiamo<br />

dire di conoscerci bene, anche perché in questo<br />

periodo ci siamo sentiti talvolta fratelli. Questo<br />

rapporto, anche se intervallato da momenti di litigio,<br />

è nato fin dai primi giorni, durante i quali, quasi<br />

per gioco, riuscivamo ed essere tutti dei «convinti».<br />

Tutti noi ci ricorderemo di questi cinque mesi<br />

vissuti insieme e certamente anche se sono stati<br />

solo un momento della nostra vita questo resterà<br />

in noi indelebile e lo ricorderemo spero con immenso<br />

piacere. Un grazie di cuore a tutti.<br />

- 12 -<br />

DAL MASO ILIPPO (Testa ad ogiva)<br />

Convinto massiccio, si è dimostrato sempre<br />

pronto a sviluppare ogni argomento escluso<br />

quello sessuale, in quanto eternamente impegnato<br />

in altri compiti... Perito chimico industriale<br />

ma praticamente plurilaureato e poliglotta, nato<br />

a Valdagno, ha infuso in noi conoscenze d’ogni<br />

genere, svolgendo inoltre funzioni di ASA con<br />

diagnosi catastrofiche, riuscendo addirittura a<br />

somministrare una bustina contro i dolori mestruali<br />

ad un influenzato. In ogni caso riesce ad<br />

essere disponibile ed amico in ogni momento.<br />

ATTORI DANILO<br />

(Sector no limits)<br />

Un altro Valdagnese, detto anche Sector no limits,<br />

nome che è già di per sé, tutto un programma.<br />

Re dello spaccio e della mensa non si<br />

lascia mai sfuggire l’occasione per andare in libera<br />

uscita. Basta una frase per caratterizzarlo:<br />

«Quanto manca a studio obbligatorio?». Cinque<br />

minuti? «Bene, allora vado allo spaccio». Svaccatissimo<br />

inizialmente, ha saputo riprendersi;<br />

rimarranno comunque indimenticabili i primi contrappelli<br />

ed il suo nome durante le adunate.


PIZZOLATO RICCARDO<br />

(Cazzuolato o Peocio)<br />

Al ragioniere piace veramente molto fare i conti<br />

e soprattutto farli tornare. Si pensi che nonostante<br />

abbia rotto un lavandino e pagato di<br />

tasca propria il debito è riuscito ad avere alla<br />

fine del terzo mese un attivo di L. 20.000. E’<br />

da ricordare la sua dieta... al mattino tre<br />

panini con marmellata di vario genere, brioches<br />

a volontà ecc. ecc., e... tutto gratis.<br />

Ci ha lasciati un mesetto prima per Roma...<br />

Carabiniere!<br />

ROSA STEANO (Pele’)<br />

«Duri, massicci ed incazzati», questo<br />

professava con allegria prima dell’arrivo alla<br />

SMALP, poi ha capito che qui non c’è proprio un<br />

c...o da ridere. Accanito oppositore delle sveglie<br />

mattutine, rispondeva a queste con deglatanti<br />

attacchi. Cittadino padovano, amante della<br />

letteratura italiana. E’ riuscito in questi cinque<br />

mesi a comporre frasi per lettere altrui ed inoltre<br />

a spendere fior di ore per i vari profili e presentazioni<br />

della camerata. Pelé in quanto cultore<br />

del calcio... anche in camerata. Ci ricorderemo<br />

di quei cinque giorni presi perché «beccato»<br />

mentre giocava durante il contrappello con attori.<br />

Anche lui amante della propria immagine e<br />

del modo di vestire. Un grazie per essere stato<br />

parte di questa famiglia di amici.<br />

BUONO LUCA (Borse)<br />

Tutto sommato un bravo ragazzo anche se parte<br />

della schiera dei friulani. ortunatamente un lavoratore,<br />

ma per quanto riguarda lo studio meglio<br />

lasciar perdere. Occhiaie pazzesche e per questo<br />

soprannominato Borse. Casinista d’armadietto,<br />

mai in orario per le adunate varie, si è portato<br />

tutti i carichi possibili non<br />

marcando mai visita.<br />

Oratore, durante i<br />

contrappelli riusciva<br />

a tenere conferenze,<br />

rischiando talvolta di<br />

ritrovarsi con la schiera<br />

spezzata per causa<br />

del convinto massiccio.<br />

Ha tentato nei momenti<br />

difficili di conciliare<br />

le varie parti, talvolta<br />

riuscendovi.<br />

- 13 -<br />

BURIGOTTO MASSIMO<br />

(Coma)<br />

iglio d’accademia, brevettato, non è quasi mai<br />

riuscito a farsi notare positivamente, probabilmente<br />

per furbizia sua. Imboscato<br />

per eccellenza nell’armadietto,<br />

vive continuamente<br />

in coma, anche<br />

se ogni tanto svegliandosi...<br />

rompe. Anche<br />

se messo benissimo<br />

in classifica, il che<br />

conoscendolo non si direbbe,<br />

è riuscito a saltare<br />

quasi tutte le marce piu<br />

impegnative. Intimo<br />

amico dell’infermiere,<br />

è riuscito a farsi apprezzare<br />

per la determinazione<br />

con la quale<br />

forse riuscirà addirittura a divenire paracadutista<br />

(a buon intenditore poche parole).<br />

BIASUTTI STEANO<br />

(Carillon)<br />

«Comandi signor Tenente... Ma se miro con l’altro<br />

occhio è lo stesso?». Mentre per attori già il<br />

cognome era un programma, per Carillon Biasutti<br />

già il cognome è una domanda, anzi una<br />

più «intelligente» dell’altra. Narciso di professione<br />

amante dei capelli e della pulizia del naso.<br />

Talvolta imboscato, tipico dei friulani nostri concamerati,<br />

è riuscito con le sue domandine a farsi<br />

notare da tutti, ufficiali compresi; talvolta con<br />

brutti esiti. Si può concludere comunque dicendo<br />

che si è veramente dimostrato un buon ragazzo.<br />

TITA CORRADO (Cubo)<br />

Tipo schizzato, max della camerata, eletto a<br />

suffragio capo di questa... indimenticabili i primi<br />

contrappelli. Trentino, amante della birra e delle<br />

Ducati. E’ sempre riuscito per i primi tre mesi ad<br />

avere un armadietto perfettamente a «cubo»,<br />

poi... casino come tutti gli altri. Ahimé, unico della<br />

camerata non del primo plotone, cioè del migliore<br />

(?!?). In ogni caso un grande, degno di una grande<br />

camerata in tutti i sensi.<br />

Grazie ragazzi... SR


CAMERATA 2 “La Potente”<br />

Punto di riferimento per la compagnia, è composta<br />

da elementi famosi per le proprie attitudini<br />

militari nelle varie specializzazioni; tutti uniti<br />

nel motto «svaccati è bello». Stirpe di fucilieri,<br />

progenie di assaltatori praticamente insuperabili<br />

nel mimetismo (da altri considerato imboscamento).<br />

Insomma l’unione fa la forza... forza e<br />

coraggio che tanto passa sempre troppo piano.<br />

SCOTTON MAURIZIO<br />

Bassanese di tradizione (S. Giacomo di Romano<br />

d’Ezzelino) divenne ben presto uno degli elementi<br />

di spicco della 2ª Cp.<br />

Giunto alla SMALP con la speranza di trascorrere<br />

le vacanze sulle Alpi Valdostane rimase<br />

impressionato, ma non contagiato, dalla rigida<br />

disciplina militare. Con il suo accanito impegno,<br />

divenne per natura (altezza 1,70) comandante<br />

della 1ª squadra fucilieri e per anzianità (nel primo<br />

mese di corso 17 gg. di punizione) comandante<br />

della squadra premiati. Per queste sue<br />

eccelse attitudini militari fu perfino ricevuto dal<br />

sig. Generale. La protezione dello sponsor e<br />

l’aiuto de «La Potente» gli insegnarono l’arte dell’imboscamento<br />

che lo salvò dalla zona «no limits».<br />

In camerata fu famoso per la sua capacità<br />

di profumare l’ambiente in qualsiasi momento<br />

della giornata, anche al contrappello (piatto<br />

preferito fagioli).<br />

Durante il rastrellamento mensile del proprio<br />

armadietto riusciva a trasformare la camerata 2<br />

(nota per la disciplina, l’ordine, la formalità e<br />

specialmente l’operatività) in un campo di battaglia<br />

devastato da una esplosione nucleare.<br />

BATTISTINI LUCA (Longhair)<br />

Residente a Vicenza, ma nato a Lucca, aveva il<br />

terrore di essere inquadrato nei fucilieri<br />

«bar» perche pensava fossero assegnati<br />

alla gestione dello<br />

spaccio. Prima di entrare<br />

alla scuola vantava<br />

una lunghissima<br />

chioma che era<br />

uso sfoggiare all’uscita<br />

degli asili<br />

con le caramelle<br />

nelle tasche.<br />

In cinque mesi<br />

di corso non è<br />

riuscito a sco-<br />

- 14 -<br />

prire l’utilità della libera uscita rinunciadovi ripetutamente,<br />

e guadagnandosi di conseguenza i<br />

soprannomi di «ameba» e «ciabattone». Riusciva<br />

comunque grazie alla sua presenza fisica<br />

(nonostante si fosse fermato a 20 metri dal mito<br />

di Punta Chaligne) agilità e velocità a diventare<br />

una «gazzella» del corso stabilendo ottimi tempi<br />

durante le prove fisiche. Ringrazia tutti per<br />

l’attenzione e... complimenti per la «trasmissione».<br />

ULLIN ALVISE (Elvis)<br />

Ei fu siccome visse, ma il suo spirito aleggia ancora<br />

tra di noi, visto che i suoi scarponi<br />

compaiono ogni sera in corridoio<br />

al contrappello. Il suo zaino<br />

partecipò anche all’attacco<br />

in bianco<br />

dell’Orgère (defunto<br />

alla secondasettimana<br />

per<br />

soffio al cuore,<br />

ma per<br />

sua fortuna<br />

è andato a<br />

casa).


RANDISI MAURO (Detonato)<br />

E’ venuto qui alla SMALP da Trieste perché gli<br />

piace la montagna e il suo sogno è sempre stato<br />

scalare i picchi piu ripidi e raggiungere le cime<br />

piu insidiose. Ogni volta che si parte per queste<br />

intrepide missioni esplode in urli di gioia quali:<br />

«Ma porco...». II suo soprannome presuppone<br />

già la detonazione da marcia che immancabilmente<br />

avviene. E’ il capo carismatico della camerata<br />

nonché il primatista delle punizioni avendo<br />

conseguito ben 29 gg. di consegna, ma ultimamente<br />

ha abbandonato questo insolito sport.<br />

Esportatore della triestinità in Valle d’Aosta ha un<br />

grande progetto, potere fondare una caserma di<br />

Alpini a Trieste. Spera in un incarico operativo e<br />

tattico quale timbratore di plichi in un distretto.<br />

VASSIA LUCA (L’Ipocondriaco)<br />

Anch’egli di origini umili (come lo Sten D’Angelo)<br />

era terrorizzato dal fatto di essere punito e<br />

quindi di non poter passare il week-end in permessino<br />

a casa. Nonostante ciò era sua usanza<br />

telefonare ai genitori o alla sua ragazza (con<br />

la quale concludeva inevitabilmente sempre<br />

esercitazioni in bianco) almeno una volta al giorno,<br />

forte di un contratto annuale stipulato con la<br />

SIP per l’ammontare di L. 120.000.000 e per un<br />

totale di 4.316 scatti.<br />

Non erano le sue scorte medico-chirurgiche conservate<br />

gelosamente nel suo armadietto in grado<br />

di far sfigurare gli aiuti farmaceutici avio-trasportati<br />

mandati dall’E.I. in Bosnia. Totalmente<br />

dipendente dalla camerata contraccambiava<br />

volenterosamente guadagnandosi la nomina a<br />

santo ufficiale di Btg.<br />

D’ANGELO CRISTIAN (El urlan)<br />

Proveniente dalla megalopoli di «Coseano<br />

world» si trova immediatamente spaesato nel<br />

piccolo capoluogo valdostano. Amante del<br />

vestir bene ha sfoggiato per tutta la durata del<br />

corso capi degni del miglior stilista nepalese:<br />

giacche variopinte, tinte esplosive<br />

malaccompagnate, sostenitore insomma di una<br />

moda tipicamente rurale-naif di retroguardia.<br />

Ragazzo di spirito semplice denotava spesso,<br />

in camerata e fuori, atteggiamenti decisamente<br />

strani. amosa resterà la sua domanda: «II<br />

parlatorio è attrezzato con vetri di sicurezza e<br />

interfono per comunicare con i muli» come se<br />

la SMALP fosse un riformatorio. Negativo: la<br />

SMALP è un carcere dove è in vigore la legge<br />

dei lavori forzati. Attivo in camerata il suo<br />

gradino è complessivamente sufficiente,<br />

- 15 -<br />

nonostante infatti le dure ore di studio notturno<br />

(nelle quali l’AUC medio imitava il proprio corpo<br />

avendo come testa una mina A/U; come braccia<br />

2 superenerga C/C; come tronco una mina A/C;<br />

come gambe 2 AL e l’organo tra di esse<br />

compreso un 7.62 NATO caricato a salve) riusciva<br />

a guadagnarsi il merito della 124ª piazza nella<br />

classifica di Cp. Dotato comunque di un fisico<br />

possente da portatore MG meritava di essere il<br />

terzino di assalto del COSEANO TEAM.<br />

DILENA TONY (Pippe)<br />

Noto rapper di Tapogliano (UD) fu subito inquadrato<br />

dal serg. «maniappaletta» Berlinghieri che<br />

preso in simpatia si informava quotidianamente<br />

sulla sua dose di carte. Ebbe una crisi di rigetto<br />

al settimo giorno alzandosi incazzatissimo per<br />

la sua nuova posizione sociale. E’ stato comunque<br />

condotto, come il resto della camerata sulla<br />

via dello svacco risultandone elemento di spicco.<br />

Espressione tipica: «ma che coglioni! ».<br />

DALLA TORRE ANDREA<br />

...E Peratoner creo l’AUC, però quello gli era<br />

riuscito decisamente male, ma prima di riuscire<br />

a sopprimerlo si era già imboscato. Richiamato<br />

a rapporto dal Col. Santini per scarso impegno<br />

in educazione fisica era famoso per il<br />

suo tipico passo alla «orso Yogi» e per la sua<br />

scompostezza nella marcia. Trentino DOC,<br />

grande accademico, riusciva a raggiungere alti<br />

livelli nello studio con la sua 125ª posizione.<br />

Sogna un grande avvenire in un reparto operativo<br />

quale il distretto militare di Trento.<br />

La “Potente” a Orgère


CAMERATA 3 “La Perfetta”<br />

II nome la dice lunga su questa camerata nella<br />

quale sette prodi hanno condiviso gioie e dolori.<br />

Si è dimostrata tale nell’affiatamento, nella partecipazione<br />

e in tutte quelle attività nelle quali i<br />

suoi appartenenti si sono dimostrati dei veri numeri<br />

unici.<br />

TRIBEL PAOLO (L’Amagnetico)<br />

II re delle pulizie, la tigre dei volontari, la jena<br />

della ramazza, il San rancesco dei poveri, in<br />

poche parole l’imboscato della camerata. Si distinse<br />

per l’amore folle per la puntualità e per la<br />

generosa partecipazione nei momenti di sconforto<br />

collettivo quando da buon triestino ripeteva:<br />

«Mi ricordo quella volta che...», il suo morboso<br />

attaccamento alla camerata e una performance<br />

da manuale durante una lezione gli hanno<br />

valso il degno soprannome.<br />

Elimbarco delle pattuglie da combattimento a La Thuile<br />

- 16 -<br />

BALSEMIN SIMONE (Balsemix)<br />

Le spiccati doti di ballerino, veramente un disastro,<br />

gli hanno valso tale soprannome. II vicentino<br />

si presenta esternamente come un robusto<br />

omone dalla vocina flebile da ricercare nei<br />

baritoni del coro. Detiene due record scandalosi:<br />

non è mai stato punito in quattro mesi e la<br />

sua facciona è stata avvistata in giro per Aosta<br />

solo in rarissime circostanze, accompagnate da<br />

pioggie torrenziali e venti impetuosi.<br />

SIBAU MICHELE<br />

(Il Catarifrangente)<br />

Più luminoso della trekking light, faro nella notte,<br />

realizzò, in data 12-6-1993 a seguito di una<br />

estenuante marcia un leggerissimo effetto termico<br />

luminoso (l’e schioppà) che illuminò a giorno<br />

l’intera vallata. La supernova della situazione<br />

è quindi famosa per il colore della sua carnagione<br />

che le ha valso anche il nome di spia russa<br />

e di morte bianca. II cividalese si e comunque<br />

impegnato dimostrandosi un buon logista<br />

per quanto riguarda l’elaborazione di piani di fuga<br />

durante le poche licenze.


DEL NEGRO WALTER (Nino)<br />

Nasce in Venezuela, si trasferisce in terra italica<br />

e cosa fa? Viene alla SMALP, veramente una<br />

bella... fortuna per noi che abbiamo avuto modo<br />

di aggiornarci sulle ultime novità in fatto di spagnolo<br />

spicciolo. Si ricorderà nei secoli per la sua<br />

pronuncia che più e più volte ci ha fatto dire in<br />

coro: «Ma che c...o sta a di’?».<br />

RICCI MARCO<br />

(El Moro de Venezia)<br />

Mitico personaggio, si è distinto per le sue doti<br />

di ballerino da contrappello, davvero scatenato,<br />

per le poche flessioni (200 ogni sera) e per quel<br />

suo modo di fare che lo hanno reso famoso in<br />

compagnia. Nel suo armadietto ha coltivato i<br />

funghi e spore di ogni genere che maleodoranti<br />

hanno tenuto lontano per un’intera estate le zanzare<br />

dalla perfetta.<br />

TEZZA CRISTIANO (INPS)<br />

Più veloce di una gazzella zoppa piu sfrecciante<br />

di una errari ritirata ai box, più agile di uno<br />

- 17 -<br />

scimpanzé si è guadagnato il soprannome di<br />

INPS perché si è dimostrato il primo ventunenne<br />

in camerata non attratto dalle donne, dalle<br />

libere uscite, dalle porcate varie e da quella vita<br />

mondana (veramente poca) che I’A.U.C. medio<br />

cerca di fare. Sostituì a tante e tali gioie vecchi<br />

ricordi scolastici, una passione orgasmica per<br />

le carte e tanto studio che gli ha valso un buon<br />

posto nella classifica dei pensionati SMALP.<br />

PIOVESAN MASSIMILIANO<br />

(Rambo, Involtino, Termocop)<br />

ervente religioso, sempre pronto a benedire e<br />

a proferire dolci parole. E’ sveglio per la sua età,<br />

anche troppo, al punto che in data 19-7-93 durante<br />

il contrappello, già addormentato, si alzava<br />

e diceva all’Ufficiale di servizio: «Vado a ritirare<br />

l’arma...». II suo esile corpicino costruito in<br />

palestra gli ha permesso di compiere mitiche<br />

imprese che gli hanno valso il nome di termocop.<br />

Partecipò alle selezioni di parà ma destino<br />

volle che rimanesse con noi nella Perfetta per<br />

istruirci sul Vangelo.


CAMERATA 4<br />

TUNIZ LIVIO (Il Pista)<br />

Mancato accademista. Sin dalla prima volta in<br />

cui aprì la porta della camerata, si scoprirono la<br />

sua indole e le sue intenzioni. Questa la frase<br />

mitica: «Io stavo cosi bene con i mortaisti». L’unico<br />

che riusciva a dare l’attenti a sinistra con il<br />

comandante di battaglione a destra, venendo<br />

premiato con cinque giorni. Alla domanda «allievo<br />

risponda» replicò «il silenzio vale più di<br />

1.000 parole», lo stesso giorno silenziosamente<br />

accettò cinque giorni di consegna. Grande<br />

dormiglione, amante delle pulizie, della disciplina<br />

(i giorni da allievo di plotone resteranno indimenticabili),<br />

pio bevitore friulano, resterà sempre<br />

nel nostro cuore.<br />

In zona d’attesa,<br />

prima di acquisire la base di partenza<br />

- 18 -<br />

LENOCI MARCO<br />

(Lenoci: accia una domandina -<br />

Lenny Lenox)<br />

Già il soprannome la dice lunga, si è distinto<br />

subito in tutta la compagnia per la serie interminabile<br />

di domande inutili e che altro non facevano<br />

se non prolungare adunate, studi obbligatori<br />

e periodi di lezione. Operativo, amante dell’azione,<br />

distintosi particolarmente durante la<br />

pattuglia per la sua attività di caduta libera (infiniti<br />

voli).<br />

Eterno romantico, sempre alla ricerca della sua<br />

metà, generoso. Gli saremo sempre riconoscenti<br />

per l’uso indispensabile della sua iesta.<br />

MERLIN NICOLA<br />

(Mago Invisibile)<br />

La max della quattro. Dopo tre mesi il comandante<br />

di plotone non aveva ancora le idee chiare<br />

su chi fosse questo allievo. Anche involontariamente<br />

attraverso servizi o qualche misterioso<br />

motivo, schivava marce, addestramenti e piste.<br />

Rovigotto, protettore degli indifesi, gli auguriamo<br />

veramente di andare dove sempre ha<br />

sognato: scalare le Dolomiti.


LANRANCHI MARCO (Comandu)<br />

Brianzolo purosangue, fedele capoarma MG, detonato<br />

della camerata (col enetre, San Grato,<br />

Plan De Diau, Punta Valletta, Becca di Nona),<br />

venne alla ribalta quando ad un attenti dato dal<br />

Capitano lui si schiaffava sul riposo; non soddisfatto<br />

al successivo riposo eseguiva un magistrale<br />

attenti: «stia strapunito» fu la risposta (cinque giorni).<br />

iglio (d’arte) di M. Jordan, indimenticabile<br />

resterà la sua schiacciata al canestro della Ramirez,<br />

che crollò sotto la sua potenza, prima dell’inizio<br />

della partita. Responsabile pulizia scarponi,<br />

folle ascoltatore di musica, simpaticone, impossibile<br />

scordarlo soprattutto per l’«accentu».<br />

BIONDO EMILIANO (Ghiro)<br />

Riusciva ad addormentarsi anche in pieno addestramento<br />

operativo (vedi pattuglie). Alla prima<br />

conferenza sul suo curriculum annotava cinque<br />

giorni. Mai visto nessuno utilizzare una tecnica<br />

di corsa come la sua: indescrivibile (cinque<br />

giorni di c.s.: «correva come un vecchio decrepito»).<br />

Abbonato all’ufficio poste impiegava il<br />

tempo libero per leggere le innumerevoli lettere<br />

della sua preoccupata ragazza. Milanese, «aspirante»<br />

carabiniere, sempre disponibile, docile,<br />

pezzo forte della camerata.<br />

- 19 -<br />

BORGAZZI ALREDO<br />

(Borg)<br />

II secchione della camerata, rinunciava ripetutamente<br />

alla libera uscita pur di studiare, per<br />

poter rimanere come S.Ten. alla SMALP.<br />

Gran battitore di piede, urlatore di comandi; condusse<br />

egregiamente il plotone durante la seconda<br />

metà del corso.<br />

Tranquillo, ragazzo di campagna, gran buongustaio<br />

(riusciva a mangiare di tutto). Mitico fu il<br />

volo dei suoi scarponi «puliti» dalla finestra a<br />

cura del Tenente Doveri.<br />

KOSMAC DAMJAN<br />

(Kucoc)<br />

Guerrafondaio. Cacciamine, ingeriva tonnellate<br />

di cioccolata al giorno. Difficile capire il suo ruolo<br />

all’interno del corso. Che sia una spia slovena?<br />

Esaltato pattugliatore, assaltatore, difensore.<br />

Estremista della camerata. Metteva spesso<br />

in riga modello SS, compagni di camerata e di<br />

plotone. Si teme possegga un libro nero su cui<br />

annota i vari antipatici del corso.<br />

Resterà sempre nel ricordo della camerata soprattutto<br />

per le cibarie offerte. Hobby preferito:<br />

«trastullarselo».


CAMERATA 5 “La Mitica”<br />

PARENTI VITTORINO<br />

E’ stato un ottimo compagno di camerata per il<br />

mese e mezzo che è stato con noi, è stato infatti<br />

allontanato dal corso per una serie di circostanze<br />

negative. Un amico formidabile, sempre attento<br />

e disponibile, a lui va il nostro più caro saluto<br />

e ringraziamento.<br />

BIRTELE PAOLO<br />

(Mastro Lindo)<br />

Di lui bisogna dire due cose veramente importanti:<br />

la prima, è che senza di lui la camerata e i<br />

settori non sarebbero mai stati veramente puliti,<br />

la seconda è il ritmo impressionante di studio<br />

che ha mantenuto. Dal primo, sino agli ultimi<br />

giorni: ogni volta che si entrava in camerata lo si<br />

trovava piegato sui libri. Il suo lavoro è stato ripagato<br />

però col raggiungimento del 34° posto.<br />

Bravo Paolo!!!<br />

URRU PAOLO<br />

(Sergente Urru)<br />

Sicuramente il più massiccio, incazzato, svaccato<br />

della n. 5. Di lui si ricorderanno la grinta, la<br />

ferma volontà di entrare alla mitica COMPAL-<br />

PAR, la sua cattiveria veramente tipica della terra<br />

di Sardegna (se dal nome non si era capito)<br />

durante il combattimento, e poi le «tragiche»<br />

sveglie urlate con volume così alto da riuscire a<br />

svegliare sicuramente anche tutto il personale<br />

del castello. Non bisogna dimenticare<br />

che fra noi è sempre<br />

stato il primo a<br />

scappare in libera<br />

uscita e l’ultimo a<br />

rientrare. Degna di<br />

nota anche la mitica<br />

impresa Aosta (mt.<br />

508) - P.ta Chaligne<br />

(mt. 2607) con la MG,<br />

in pratica un incubo,<br />

che in un momento di<br />

sbandamento lo ha<br />

visto gridare furiosamente:<br />

«Allora! Se<br />

non rallentate, la pianto<br />

qui e vi sgozzo tutti!».<br />

- 20 -<br />

RANCANO ANDREA<br />

(C’ho le palle)<br />

La sua frase ha accompagnato la seconda compagnia<br />

per tutto il corso. Così accade: è arrivato<br />

in seconda compagnia da Chieti (Abruzzo), e<br />

come tutti ha trovato lungo, spesso ha dato segni<br />

di scoraggiamento ma alla fine non ha mai<br />

mollato. Ricordiamo oltre le sue mitiche frasi:<br />

«porco digo: io mi faccio un culo frego mannaggiamiseria»,<br />

Dalla camerata cinque un grosso<br />

saluto a ranchy e tieni sernpre duro «rancano<br />

mondo cano». Ad Andrea va anche il banfo<br />

di camerata. Ciao mitico.<br />

STEN: rancano perche ha la faccia triste?<br />

RANCANO: Scusi il termine Tenente ma io c’ho<br />

le palle.<br />

Oltre alle sue frasi ricordiamo il record di pulizia<br />

armi, consegna armi, doccia, sistemazione posto<br />

branda, cambiato in civile e uscito per la licenza<br />

in 12 minuti e 33 secondi. Risultato: posto<br />

branda piu schifoso della camera cinque<br />

(come sempre).


DE LUCA<br />

ALESSANDRO<br />

(Il Poeta)<br />

In camerata il più romantico<br />

e sentimentale ma per<br />

non questo meno deciso e<br />

volenteroso. Di lui si ricordano<br />

i lunghi discorsi di<br />

donne (soprattutto con il<br />

Sergente Urru). Ragazzo<br />

tranquillo ma spigliato e<br />

forte alimentatore dello spirito<br />

di corpo. Un caloroso<br />

saluto dalla camerata cinque<br />

e che tutti i tuoi alpini<br />

possano un giorno apprezzarti<br />

quanto lo abbiamo<br />

fatto noi. Bravo Ale.<br />

MAZZUCCHI<br />

NICOLA (Il Positivo)<br />

Il ragazzo sicuramente più<br />

pensato del 151° corso, ha<br />

ricevuto infatti circa un’ottantina<br />

di lettere (quasi una<br />

al giorno), scritte naturalmente<br />

dalla fidanzata, che<br />

per il solo fatto di essere<br />

della provincia di Massa-<br />

Carrara, non è potuta venire<br />

a trovarlo con il medesimo<br />

ritmo. Un compagno convinto, volenteroso,<br />

aspirante carabiniere, con molta voglia di fare<br />

e di riuscire. Unico neo: il suo armadietto è scandaloso;<br />

il S. Ten. Moysi, durante il contrappello<br />

è arrivato a dirgli: «Mazzucchi! Ma qui cosa ci<br />

vuoi piantare!?!».<br />

MAZZOLENI EDERICO<br />

(Il Peruviano)<br />

Ciò a cui teneva di più era svegliarsi e alzarsi<br />

per ultimo al mattino. orse in compagnia era<br />

l’ultimo ad alzarsi ma il primo a presentarsi in<br />

adunata. orte sostenitore della causa indiana<br />

e dei popoli dell’america latina (da lì il soprannome).<br />

In camerata era uno dei piu scazzati ma<br />

è sempre stato pronto a darti una mano nel<br />

momento del bisogno. La camerata cinque ti<br />

augura buona fortuna e che la tua buona volontà<br />

che ti ha accompagnato in questi cinque mesi<br />

ti sia sempre compagna.<br />

- 21 -<br />

DE BONA GABRIELE<br />

(La Portaaa)<br />

II più criticone della camerata cinque, il più imboscato;<br />

spesso è stato utile e indispensabile.<br />

In camerata ha litigato praticamente con tutti<br />

perché i Bellunesi si sa che testa hanno. Ottimo<br />

portatore d’arma ma pessimo elemento per la<br />

pulizia della camerata. II soprannome «la porta»<br />

lo si deve al suo imperterrito tentativo di far<br />

chiudere la porta tutte le volte che qualcuno<br />

entrava. Ex aspirante d’Accademia, ha comunque<br />

lo spirito del militare e la camera cinque ti<br />

augura che questa tua dote ti permetta di fare<br />

molta strada; tanti saluti, Gabriele.


CAMERATA 6 “La Gloriosa”<br />

Cinque mesi in camerata sei sono stati come<br />

cinque mesi di vacanza a Montecarlo. Molto<br />

caldo, belle donne (quelle delle pulizie) ma soprattutto<br />

camerate di lusso, sempre lucidissime,<br />

splendenti, profumatissime. Ma gli elementi fondamentali<br />

sono stati il casinò ed il gran premio.<br />

Ogni giorno la roulette delle punizioni; si aspettava<br />

con ansia se la pallina finiva sul 3, sul 5, o<br />

molto più spesso sul 7. Ma la vera caratteristica<br />

della vacanza è stato il gran premio con la sua<br />

pista sinuosa, quasi tutta in salita, con curve<br />

strette, inaspettate quanto gratuite. La gara è<br />

stata dura, sotto gli occhi del Principe, divertito<br />

sul palco d’onore, fino a quando ci si è accorti<br />

che quando si usciva di strada, in fondo non ci<br />

si faceva male. Ed allora abbiamo schiacciato<br />

tutti l’acceleratore fino in fondo, incuranti del tracciato<br />

della pista.<br />

CAREGNATO (Caregnaus)<br />

Instancabile combattente, pedina molto importante<br />

della «gloriosa» ed indiscusso ideatore<br />

dell’adunata di massima raccolta, abio è senza<br />

dubbio il duro della camerata; nessuno lo ha<br />

mai visto sbalzare con il AL, la sua arma è l’MG<br />

e soltanto perché non ne esiste una più pesante;<br />

degne di nota sono poi le sue prestazioni atletiche<br />

grazie alle quali conquistò il dominio assoluto<br />

nelle gare di corsa campestre e di 1.000<br />

metri piani. Le sue passioni sono la musica, che<br />

ascolta in ogni momento libero della giornata<br />

(quasi mai) e la moto con la quale sfreccia a<br />

210 all’ora per le vie di Aosta tutte le volte che<br />

gli orari della caserma lo consentono (un paio di<br />

volte al mese). Sempre primo ad iniziare le pulizie<br />

della camerata, sempre presente alle adunate<br />

di massima raccolta, si è dimostrato un insostituibile<br />

compagno di corso nonché punto di<br />

riferimento per la sua camerata.<br />

VACQUIN (Vac)<br />

Massiccio esploratore, Vacquin non è mai riuscito<br />

a trovare il metodo giusto per mettere in<br />

ordine il suo armadietto. Un giorno decise di<br />

coprire gli scaffali con svariati asciugamani ma<br />

una provvidenziale ispezione di Superpippo alla<br />

sua postazione fece riaffiorare prepotentemente<br />

il problema. Insensibile ai dolori, Vacquin è<br />

stato capace di salire, con i postumi di una lunga<br />

influenza e di una distorsione alla caviglia<br />

circa 9.000 metri di dislivello in 3 giorni.<br />

- 22 -<br />

Generoso con i colleghi, non si lamenta mai; un<br />

solo unico difetto: ha un armadietto che assomiglia<br />

al cimitero di Baghdad. Un ragazzo valdostano<br />

capace di non imboscarsi alla SMALP<br />

è sicuramente un’eccezione, e lui, di eccezionale,<br />

ha molte altre doti: la più apprezzata è sicuramente<br />

la capacità di sorridere anche nei momenti<br />

piu difficili; una sicurezza in montagna in<br />

ogni condizione.<br />

IORONI<br />

(Josafat, Docio-Pacio)<br />

Trasmettitore acquisito dalla camerata dopo un<br />

mese dall’inizio del corso in sostituzione dell’infortunato<br />

Valenzin, ha subito messo in mostra<br />

le sue capacità oratorie che gli hanno procurato<br />

l’affibbiazione del soprannome di “Docio-Pacio”.<br />

Nonostante la metamorfosi da ux a Tx è riuscito<br />

a mantenere le qualità di resistenza dei primi<br />

unendole all’astuzia dei secondi.<br />

La sua notorietà in compagnia raggiunse il massimo<br />

livello allorché alle porte del quinto mese<br />

di corso, durante un’adunata, si scoprì che aveva<br />

alle spalle una sola guardia 12. Pur essendo<br />

recordman di pao.<br />

Nonostante tutto però, gli strani suoni che emetteva<br />

per radio lo resero simpatico a tutta la camerata<br />

6 che lo adottò con il mitico nome di<br />

Ibrahim Josafat Lener Assan.<br />

MAININI<br />

(Super Mainini)<br />

Innanzitutto prima di leggere va dato un «ritti»!<br />

Poi va abbassato il capo con umiltà.<br />

Grande in qualsiasi attività ha però impiegato<br />

ben due mesi e mezzo per scrivere una letterina<br />

profumata a chissà quale principessina<br />

marchigiana. In confronto a lui, un superiore è<br />

come un allievo della prima in confronto a uno<br />

della seconda. Instancabile divoratore di gelati<br />

e paste, Super Mainini, l’ing. Andrea Maria<br />

è senza dubbio il capo carismatico della camerata<br />

sei, l’unico in grado di porsi sin dall’inizio<br />

ai vertici del corso, di salire la fune in 2<br />

secondi, di eseguire il salto della cavallina<br />

meglio di Yuri Chechi.<br />

Massiccio esploratore, puo vantare una incredibile<br />

serie di guardie affibbiategli puntualmente<br />

al ritorno da faticose marce che misero a serio<br />

rischio le sue enormi capacità di autocontrollo.


BERETTA (Berry)<br />

Sicuramente un ragazzo eccezionale, che non<br />

si tira mai indietro quando c’è bisogno di fare<br />

qualche cosa o di aiutare qualcuno, è un grande<br />

lavoratore della seconda compagnia; il suo<br />

lavoro rimane però un po’ in ombra per via del<br />

fatto che è un Tx. Instancabile preparatore di<br />

radio ma soprattutto grande imitatore del maresciallo<br />

Migliorini, l’ing. Beretta è veramente una<br />

persona simpaticissima.<br />

Spesso odiato in camerata per la sua sveglia<br />

parlante, riesce a farsi perdonare grazie alla<br />

costante e gratuita disponibilità. amoso resterà<br />

quel contrappello in cui il suo zaino alpino<br />

venne accostato all’immagine di Aliens di notte.<br />

Passato in classifica dal 92° a 41° ha lasciato<br />

incredula una intera camerata; ha un armadietto<br />

incredibilmente fornito di qualsiasi cosa si<br />

abbia bisogno; Beretta è li ed il suo armadietto<br />

è il vero animatore della «gloriosa».<br />

COSSARD (Clochard)<br />

ranco Gene Gnocchi Cossard è senz’altro l’animatore<br />

della «gloriosa»; egli è fondamentalmente<br />

folle ed esterna questa sua follia con una simpatia<br />

innata. Grande camminatore, corridore e<br />

sportivo in genere, Cossard è sempre pronto a<br />

- 23 -<br />

scherzare e a risollevare il morale della camerata<br />

anche nei momenti di tensione. Un grande<br />

uomo, troppo operativo (e non solo nelle attività<br />

addestrative), è anche campione indiscusso di<br />

velocità nel cambiarsi in civile per la libera uscita.<br />

Le esperienze piu dure hanno dimostrato le<br />

sue doti di tolleranza al dolore ed alla fatica<br />

mentre una sola libera uscita negata è stata<br />

sufficiente per mandarlo in tilt. Grazie a Cossard<br />

il contrappello per noi è quasi sempre stata<br />

un’occasione di divertimento e di svago.<br />

TURCOTTI (Turco)<br />

Mitico capocorso dopo i primi accertamenti, è<br />

un Tx a tutti gli effetti. Capace di sfruttare ogni<br />

possibilità per uscire dalla caserma e fare chilometri<br />

e chilometri a piedi per raggiungere la<br />

moglie che lo attende a casa, ha alle spalle un<br />

numero di libere uscite che non ha eguali nella<br />

pur lunga storia della SMALP. Questo non toglie<br />

nulla comunque alla sua disponibilità quando è<br />

presente in camerata. Notevoli le doti di precisione,<br />

intelligenza ed arguzia; gli manca solamente<br />

qualche uscita dall’ovattato mondo della<br />

5 teli dei Tx. Un ringraziamento particolare va<br />

alla simpatica moglie lorinda che ha saputo rifornire<br />

la camerata di tessere telefoniche, pile<br />

per orologi, crostate, torte allo yogurt, etc., etc.


CAMERATA 7 “Il Settebello”<br />

Camerata tra le piu massicce, visto il bassissimo<br />

numero di giorni di riposo goduti dai «magnifici<br />

sette» (fatta eccezione per l’infortunio piuttosto<br />

grave occorso all’ottimo Scapini). Nessun<br />

baffo e nessun elemento piazzato tra i primissimi<br />

in classifica, ma tanta sostanza e un impegno<br />

sincero da profondere per la causa del mitico<br />

II plotone. Una camerata che ha saputo superare<br />

con solidarietà e spirito di corpo i momenti<br />

difficili e le piccole tensioni a volta nate tra<br />

i suoi stessi componenti. Rimarrà, di questi cinque<br />

mesi, l’indelebile ricordo delle sofferenze e<br />

delle soddisfazioni condivise durante il corso.<br />

MOROCUTTI GIULIO (Il Tromba)<br />

Vorrebbe diventare un combattente perfetto,<br />

spartano ed impeccabile proprio come il suo idolo:<br />

il conterraneo S.Ten. Ricci. In realtà la natura<br />

lo ha reso incline alle mollezze e ai piaceri della<br />

vita mondana, soprattutto per la sua maniacale<br />

attrazione per le donne.<br />

BARATIN DAVIDE<br />

(Padovan Gigolo’)<br />

II bello della camerata, anche grazie alle assidue<br />

cure che quotidianamente dedica al suo fisico<br />

da atleta. Al ritorno dalla licenza ostenta<br />

con orgoglio i graffi e i succhiotti sparsi su tutto<br />

il corpo, residui di bollenti nottate da latin lover.<br />

MURA GAVINO<br />

(Leopardi)<br />

II suo pessimismo lo ha portato a ripudiare la<br />

vita terrena per dedicarsi alla contemplazione<br />

dell’assoluto. Nel suo iperuranio vivono tre divinità:<br />

Bo Derek, i Queen e la Juventus.<br />

PARISOTTO DIEGO<br />

(Il Rambo di Venzone)<br />

Discendente del grande Mezzalira da Legnano,<br />

fu da quest’ultimo più volte ripreso per la sua<br />

tendenza al rilassamento ed alle astuzie da najone.<br />

Intelligentissimo diventerà ingegnere se riuscirà<br />

a sconfiggere il morbo che lo affligge: la<br />

malattia del sonno.<br />

BENTSIK EDERICO<br />

(Allievo fagiano Bentsik)<br />

Religiosissimo, ci ha abbandonato dopo quasi tre<br />

mesi di corso, sconvolto dall’ennesima visione mistica<br />

avuta durante una marcia. Lo ricordiamo con affetto<br />

dedicandogli una punta della nostra stella.<br />

- 24 -<br />

SCAPINI GIANMATTEO<br />

(Il Beato Angelico)<br />

Energico Boy Scout del veronese, tutto sguardo da<br />

chierichetto e vocione da orco delle fiabe. a<br />

imbestialire i compagni di camerata dichiarando il suo<br />

spirito di corpo e l’entusiasmo per la SMALP anche<br />

quando la fatica lo rende incapace di reggersi in piedi<br />

durante il contrappello. Da buon discepolo dei Salesiani<br />

predica purezza e castità, ma attorno a lui c’è il deserto.<br />

BRUNO ROBERTO<br />

(Sveglia II Compagnia)<br />

Scaligero di razza: memorabile la sua ascesa a punta<br />

Chaligne con I’MG sulle spalle. Grandissimo<br />

fracassone, ha l’abitudine di interrompere il sonno<br />

dei compagni alle ore piu impensabili. E’ lo scroccone<br />

della camerata.<br />

PUNTIN RAAELE<br />

(Ufficiale e Gentiluomo)<br />

E’ rimasto virtualmente il capo-compagnia anche<br />

dopo che il destino beffardo lo ha portato a conservare<br />

a malapena il comando della sua branda. E’ sempre<br />

un soldato perfetto nonostante sia stato<br />

temporaneamente indotto alla perdizione durante una<br />

notte trascorsa in un vagone stracolmo di «lucciole»<br />

assatanate al ritorno da una licenza.


CAMERATA 8 “I Sopravvissuti”<br />

E’ una storia che si ripete oramai da parecchi<br />

corsi, è una cosa strana, e ormai storica: anche<br />

il 151° corso non ha visto la camerata numero<br />

otto accompagnare fino alla fine tutti gli allievi<br />

che ad inizio corso vi si erano sistemati ed erano<br />

entrati a far parte di un novero di persone<br />

che hanno avuto la fortuna di capitarvi. Già a<br />

metà corso ben tre di noi hanno dovuto lasciarla,<br />

ma noi altri, consci del privilegio, siamo fieri<br />

di ciò che rappresentiamo, e di ciò di cui facciamo<br />

parte: della ottava camerata!!!<br />

ALREDO STORACE<br />

(Storamix)<br />

Arrivato oltre 4 mesi orsono come persona docile<br />

e calma, ha subìto una profonda trasformazione<br />

psichica dalla SMALP diventando, a modo<br />

suo, un gran sostenitore della disciplina e della<br />

sua personale autopista. Vorrebbe essere sempre<br />

attivo, ma riesce solo a disfare le cose fatte<br />

bene dagli altri. Resteranno mitiche le sue litigate<br />

con tutti, dico tutti, gli altri allievi della compagnia.<br />

BENETOLLO ALESSANDRO<br />

(Gianni)<br />

Simpatica metà della coppia più imboscata della<br />

compagnia (assieme a Pel, che fa da Pinotto<br />

della situazione). Ex parà superconvinto non finiva<br />

mai di raccontare le sue antiche imprese<br />

(ben 5 lanci). Arrivato da Pisa con qualche acciacco<br />

di troppo, lasciava con qualche rammarico<br />

il basco rosso, indossava il cappello alpino<br />

con la speranza però di portare un giorno una<br />

divisa nera (entrare nella Benemerita). Ci riuscirà?!?<br />

Chi vivrà saprà!!<br />

- 25 -<br />

BALDI LORENZO (Mongolfiere)<br />

Romano de Roma, ma molto poco «burino»,<br />

grande amatore e cultore del volo aereo, stupiva<br />

tutti per la sua grande abilità con cui conduceva<br />

i suoi amici per i cieli della Valle d’Aosta.<br />

Preso ingiustamente in giro per le dimensioni<br />

delle sue P...upille, si rifaceva da tutte le critiche<br />

arrivando, all’interno della camerata, nella migliore<br />

posizione in graduatoria.<br />

CAMATTA CHRISTIAN<br />

(Il Trombettiere)<br />

SSStupido e l’unico complimento che riesce a<br />

fare al resto dei compagni di camerata. orte<br />

delle sue grandi esperienze da «uomo» (ma<br />

dove?!?), porta sempre come esempio il suo<br />

possente e maestoso fisico da «coca cola».<br />

Nominato trombettiere di compagnia l’unica cosa<br />

che riusciva ad emettere dalla sua tromba era<br />

qualche stridula pernacchietta stonata.<br />

ROBERTO ROSSARO (Il Pel)<br />

Nominato all’unanimità «il Pel» per i suoi continui<br />

problemi ai piedi (i Pei...). Dopo un duro mese<br />

di vita militare arrivava alla SMALP portando con<br />

sé tutto quello che c’è di peggio della naia. Rimarrà<br />

mitica la sua camminata da allievo stanco,<br />

soprattutto per le continue strisciate nere fatte<br />

con le scarpe sul pavimento delle camerate, ottenendo<br />

spesso insulti e grida da parte dei compagni.<br />

Ultima e non meno importante caratteristica:<br />

da buon ex militare (najone) ha dato vita<br />

assieme ad un altro elemento ad una coppia,<br />

simpatica, di allievi «imboscati», ovvero alla coppia<br />

Gianni e Pinotto.


CAMERATA 9 “La Max”<br />

OGLIARO CORRADO<br />

Dal terzo plotone allontanato,<br />

l’abbiamo sempre molto ammirato,<br />

un grande amico chi può negare<br />

tanto simpatico e s’è dato da fare<br />

di lui son mitiche le scampagnate<br />

con la ragazza va far... «passeggiate»!<br />

E il capitano soleva imitare<br />

ma poi un giorno si fece beccare.<br />

A Biella in Suzuki con sole o pioggia<br />

e poi tornava sempre più a scheggia.<br />

Di te son molte le frasi e le scene<br />

che rivivremo nelle prossime cene.<br />

DI STEANO STEANO<br />

Da Roma o Bolzano non abbiamo capito<br />

ma è stato il primo ad esser punito,<br />

la colpa era della camerata<br />

ma e stata «Greca» a restare fregata.<br />

II suo armadio ha una puzza tremenda<br />

un po’ di sudore un po’ di merenda.<br />

Si è sempre incazzato come una iena<br />

anche quando proprio non ne valeva la pena<br />

ed alcuni argomenti è meglio evitare<br />

se non lo vuoi sentire bestemmiare,<br />

speravamo tu fossi Carabiniere<br />

ma ora dovrai cambiar mestiere.<br />

- 26 -<br />

SANTONE CLAUDIO<br />

Casa sua lo sappiamo è la piu lontana<br />

ma non ha mai perso la tramontana,<br />

è forse l’unico che ha sempre studiato<br />

ma poi la classifica lo ha castigato.<br />

Un tipo sornione, troppo tranquillo<br />

ma in camerata ha fatto anche il grillo.<br />

E’ il piu pulito ed ordinato<br />

ma se cerca qualcosa è rovinato.<br />

Pare abbia una donna ma non siamo sicuri<br />

è uno di noi: i veri «non duri»!<br />

RIGAMONTI VINCENZO (Pipa)<br />

Dei lavoratori è il capo indiscusso,<br />

una veste elegante con auto di lusso<br />

tipo di classe con gran portamento,<br />

ma se non fuma diventa violento,<br />

sol la montagna dice di amare<br />

ma non perde occasione per detonare.<br />

Pensa già sempre alla sua fidanzata,<br />

il che gli fa fare qualche cazzata.<br />

Di tutti gli amici lui è il migliore,<br />

perderlo al fin sarà un gran dolore.


DE MIELESI MATTEO<br />

Bergamo in festa da quando è partito<br />

ed ora anche noi abbiamo capito.<br />

E’ il piu imboscato della compagnia<br />

ed è paraculato in infermeria.<br />

E’ detto nube per le sue puzze<br />

e le battute fuori sempre sozze.<br />

A viver con lui c’è voluta tolleranza<br />

per sopportare tanta poca creanza.<br />

Ma se in cattiveria ci siamo ora sfogati<br />

è anche vero che ci ha sopportati.<br />

Resta comunque uno del gruppo<br />

a cui sicuro andrà bene tutto.<br />

GIANOLA SERGIO<br />

Immaginatevi che grande tormento<br />

avere con noi uno che non fa mai silenzio.<br />

E’ senz’altro gentile e si da pure da fare<br />

ma poi ci castiga con puzzette da male.<br />

Le sue pattine saran da parata<br />

ma ha mai brillato la camerata?<br />

Comunque per tutti c’è il contrappasso<br />

ed allora la radio si è portato a spasso.<br />

Brillante reporter con foto da baci,<br />

un solo invito: Gianola taci!!<br />

- 27 -<br />

CORE ALESSANDRO<br />

Cento brevetti, mille passioni<br />

gli piace tutto ma non trasmissioni,<br />

sguardo cattivo da ordinanza<br />

su corpo da greco per la possanza.<br />

Il primo giorno aveva le trecce<br />

ora anche a lui conti le zecche!<br />

Per via dei disegni non fa la campestre<br />

e pur di evitarla salta finestre.<br />

Poi il capitano Belva volle provare<br />

e per la foto giù nel fiume a sbalzare.<br />

Ogni giorno incazzato per i servizi<br />

fino alla fine rivelò vizi!<br />

ANTIGNATI PAOLO<br />

Non so se a Treviglio era diverso<br />

ma qui solo alla fine fu meno introverso.<br />

Di lavorare non ha molta voglia<br />

o pur di non farlo l’abbiamo visto anche foglia.<br />

Così Predator è stato chiamato<br />

fin quando in sé si è raffermato.<br />

Sa tutto in spaccio e tecniche varie<br />

di imboscamento nelle fasce orarie,<br />

poi della borsa valigia si era innamorato<br />

ma a ogni contrappello veniva sgridato.<br />

A parte gli scherzi sei un amico gentile<br />

che ci mancherà prima di andare a dormire.


CAMERATA 10<br />

Strappata ai fux, ha ospitato per tutto il corso i<br />

massicci controcarri; ben imboscata in fondo al<br />

corridoio, permetteva di rilassarsi nelle poche<br />

pause e di sedersi al contrappello in attesa dell’Ufficiale<br />

di Servizio, oltre che di organizzare<br />

silenziose festicciole notturne. Pulita e strapulita<br />

più volte al giorno, ospitava comunque uno<br />

zoo di rare bestie nei diversi armadietti, fino ad<br />

un’opportuna disinfestazione. Popolata da tre<br />

veneti, due friulani, un «bisiacco», un giuliano e<br />

un genovese, sono rispettivamente come segue:<br />

RAMINA MICHELE (Alcatraz)<br />

II suo nominativo tattico deriva dalla sua particolare<br />

predisposizione, specie nei primi giorni<br />

del corso, a prendere le punizioni più strane:<br />

mitica la sua performance in una pizzeria di Aosta,<br />

che gli costò ben sette giorni e probabili<br />

posizioni in classifica. Veneto purosangue, totalmente<br />

dipendente dalla sua ragazza (di nome<br />

Erika), poeta a tempo perso, durante il corso ha<br />

acquisito una grande predisposizione a diventare<br />

«uccel di bosco» quando gli si presentava<br />

l’occasione giusta: praticamente sempre! rase<br />

tipica: «Me manca la mia tosa!».<br />

- 28 -<br />

AVERO GIORGIO (Josefat)<br />

Probabilmente il suo santo protettore, vista le<br />

sue particolari attitudini, è San Giorgio in Bosco.<br />

A lui erano dovute, abbiamo poi saputo, le<br />

velocissime ispezioni delle camerate con gli armadietti<br />

aperti da parte dei nostri Sottotenenti;<br />

più di una volta questi ultimi erano tentati di entrarvi<br />

con la cassetta campale RAC/83 per per<br />

la difesa NBC. Si narra che sia quello che più di<br />

tutti abbia visto in assoluto la «Luce» in senso<br />

lato...<br />

E’ ricordato, con affetto, per l’episodio avvenuto<br />

nei pressi della Valle del Comboè, quando un<br />

suo compagno di camerata dovette inseguirlo<br />

per farsi dare il cambio nel portare l’MG!<br />

rase tipica: «Questo zainetto fa ca... al tempo...<br />

fa ca... al tempo... fa cadere le braccia!».<br />

CORREDIG MAURO (The Cube)<br />

Deve il suo nominativo tattico alla sua particolare<br />

conformazione «geometrica» del fisico. Alquanto<br />

spigoloso, ha puntato subito ai massimi<br />

voti di attitudine militare, trascurando decisamente<br />

gli studi, ma non trascurando neppure un minuto<br />

di far «pista» ai propri colleghi di camerata<br />

e di compagnia!<br />

Come un suo famoso compagno di classe già<br />

da tempo Sottotenente alla SMALP, ha dapprima<br />

tentato di instaurare un regime dittatoriale<br />

in camerata; non riuscendoci,<br />

ha posto come obiettivo primario<br />

la completa emulazione<br />

del suddetto Sottotenente<br />

(di nome Ricci).<br />

rase tipica: «...ma chi è,<br />

tuo fratello?».


MILAN EMILIANO (Il Professore)<br />

Noto in tutta la SMALP per le sue performance<br />

di tipo esplicativo; è l’unico che ti fa sentire ignorante<br />

spiegandoti cose che gli avevi appena raccontato<br />

da cinque minuti!!! E’ da cinque mesi,<br />

ormai, che mette a dura prova l’impermeabilità<br />

delle cabine e degli apparati telefonici: la SIP<br />

non ne può piu! Infine, è anche l’unico che è<br />

riuscito a dormire per tutta la durata del corso<br />

con la coperta di lana e la super-pippo...<br />

rase tipica: «...ma non è possibile, chi me l’ha<br />

fatto fare!».<br />

MARINIG MARCO (Duracell)<br />

Distintosi per la sua disponibilità verso i colleghi<br />

di corso e di camerata, oltre che per le sue<br />

doti umane, chissà perché (forse una peculiarità<br />

della SMALP) viene ricordato soprattutto<br />

per il suo stile di marcia piuttosto rigido, tanto<br />

da ricordare l’orsetto della ditta omonima...<br />

Dormitore da competizione, è riuscito a pisolare<br />

in aula, in marcia, in libera uscita, al telefono,<br />

insomma, in qualsiasi luogo! Ha comunque<br />

lautamente ovviato ai suoi difetti diventando<br />

fornitore ufficiale di «Gubana» (dolce tipico delle<br />

fiorenti valli del Natisone, in riuli) e di grappa,<br />

animando i festini post-contrappello.<br />

rase tipica: «Ma non so io... ma dai!».<br />

- 29 -<br />

TRENTADUE GIUSEPPE<br />

(Becca di Nona)<br />

II vecchietto della camerata, è diventato celebre<br />

per i suoi regolari alzabandiera mattutini<br />

ed è specializzato ormai nella composizione<br />

del cubo: tempo 32 minuti, spazio percorso<br />

3.2 Km. Pluridetonato, riusciva, grazie<br />

anche a 9 provvidenziali giorni di convalescenza<br />

a riacquistare l’antica tempra. E’ l’unico<br />

ad essere stato punito come capocamerata<br />

mentre era degente in infermeria; ciò ha<br />

probabilmente contribuito alle sue eterne piste<br />

nelle pulizie e la sua feroce caccia ai «gatti»!<br />

Capoplotone della prima fase, è riuscito<br />

perfino a dare gli ordini con accento inglese,<br />

suscitando l’ilarità dei controcarri!!<br />

rase tipica: «Avete pulito sopra gli armadietti?».<br />

STULLE MARCO (Stullipan)<br />

Audiofilo incallito, ha sacrificato la sua misera<br />

decade mensile nello sfrenato acquisto di<br />

CD, senza tuttavia poterli mai ascoltare. Sempre<br />

ben in vista, anche in ultima fila, data la<br />

sua notevole altezza (197 cm.: da qui la battuta<br />

«ha lo zero termico sul cappello»), è stato<br />

oggetto di brutali attacchi in più riprese da parte<br />

del capitano Panizzi, probabilmente invidioso!<br />

Gran contestatore si è sfogato con regolarità,<br />

lamentandosi di tutto e tutti (in special modo<br />

di ciò che recasse l’aggettivo militare o che fosse<br />

verde oliva...), in qualsiasi momento ed in<br />

qualsiasi luogo: in marcia, in aula, in mensa, in<br />

camerata, ecc. ecc.<br />

rase tipica: «Ma non è possibile... come si fa?!».<br />

CECCARDI LUCA (Mafia)<br />

Inossidabile banfone genovese ha, piu che dello<br />

S.Ten. del najone; infatti è il caporale della<br />

camerata. Caratterizzato da una spiccata attitudine<br />

all’imboscamento, contraddistinto da ben<br />

tre giorni di rigore per un’occhiata furbesca «appiglio<br />

psicologico», la chiama lui) durante l’accertamento<br />

di OTL, proposto per un’ulteriore<br />

consegna di rigore, ha in tal modo macchiato il<br />

suo candido e rigorosamente «bianco» curriculum.<br />

Comunque, se l’è sempre cavata, piu o<br />

meno onestamente, imprecando, però, con una<br />

cadenza superiore a quella dell’MG!<br />

rase tipica: «Vai, belin, ma hai studiato?».


CAMERATA 11<br />

Una strana combinazione del fato ha portato a<br />

convivere in questo luogo gli esseri piu psicologicamente<br />

instabili del corso. in dai primi giorni<br />

nasceva in loro un notevole affiatamento accresciuto<br />

dal fatto di appartenere tutti ad una<br />

razza in via di estinzione: IL CONTROCARRO<br />

(homo controcarrensis). Caratteristica principale<br />

della camerata era l’abbigliamento con cui<br />

veniva colta durante le ispezioni a sorpresa da<br />

parte degli Ufficiali di turno (il più vestito di solito<br />

indossava le mutande e le ciabatte: «orrendi»).<br />

Memorabile resterà nella storia della II Compagnia<br />

la maniglia della porta d’entrata che rendeva<br />

l’accesso alla camerata praticamente impossibile<br />

a chi non ne conoscesse il segreto.<br />

Seguendo la filosofia del «non far mai oggi quello<br />

che potresti fare domani» i nostri eroi giungevano<br />

inesorabilmente all’ultimo quarto d’ora prima<br />

del contrappello senza ancora avere iniziato le<br />

pulizie. La frase più ricorrente era infatti «turarsi<br />

insieme», o meglio «Non tirarsi insieme». Quasi<br />

sicuramente la forte amicizia, nota tra gli elementi<br />

della camerata durante i periodi piu duri<br />

del corso (150 giorni), resterà perennemente<br />

impressa nella loro memoria.<br />

ROMEO MAURIZIO<br />

(Chiudi la porta se no ti infrasco)<br />

A causa della posizione del suo letto era soggetto<br />

agli sguardi indiscreti dei passanti, ciò lo<br />

portava a ripetere la fatidica frase infinite volte<br />

al giorno. Di lui ricorderemo: la sveglia che inesorabilmente<br />

suonava dai 20 ai 30 minuti prima<br />

del dovuto (festivi compresi), le reazioni incontrollate<br />

ai disturbi notturni, il fanatismo per i «Nomadi»<br />

e il suo schifo per le pulizie della camerata<br />

giustificato con la frase «Visto che mi dite che<br />

non pulisco mai... non pulisco!!!».<br />

Residente a 50 metri dalla caserma fu l’unico a<br />

raggiungerla in meno di un minuto. Amante delle<br />

guardie festive e dei servizi durante le licenze,<br />

riuscì, come la maggior parte della camerata,<br />

a piazzarsi oltre la centesima posizione (no<br />

comment). Questa sua carenza negli studi è stata<br />

sempre compensata da una grande forza fisica<br />

ed un costante impegno.<br />

- 30 -<br />

BRIGNOLI MAURO (Lo sceriffo)<br />

Bergamasco di origine controllata, si distinse fin<br />

dai primi giorni per l’enorme cappello da texano<br />

sotto il quale era possibile trovare qualunque<br />

cosa, dallo yogurt all’attrezzino multiplo, dalle<br />

mele alla spazzatura. Non da meno era il suo<br />

armadio, per accedere al quale c’era bisogno di<br />

una cartina topografica.<br />

Non si sa per quale strano motivo riuscì ad ottenere<br />

un numero vergognoso di permessini: gira<br />

voce che sia riuscito ad ottenere piu permessini<br />

di quante fossero le domeniche del corso. Di lui<br />

ricorderemo sempre: i ritardi alle adunate, la disorganizzazione<br />

cronica, l’uso indiscriminato del<br />

walk-man e la leggendaria impunibilità nonostante<br />

le numerose azioni da consegna di rigore.<br />

OGLIATO SIMONE<br />

(Dio booon!!! Madooona!!)<br />

amoso per il suo cattivo rapporto con le preposizioni<br />

articolate (che lo portava a pronunciare<br />

frasi del tipo: «andate sull’Ufficiale di Picchetto»),<br />

continuamente deriso per le origini Sestoalreghenensi,<br />

perseguitato dagli inconvenienti<br />

dell’ultimo minuto il nostro eroe fu l’unico a riuscire<br />

a farsi punire per aver indossato l’elmetto<br />

al contrario. A causa delle sue gambe spoglie di<br />

una qualsiasi peluria, alimentava spesso gli appetiti<br />

sessuali dei suoi compagni; riuscì comunque<br />

a rimanere illibato fino alla fine del corso.<br />

Assiduamente impegnato nella vita di camerata,<br />

fu per tutti noi un punto di riferimento per<br />

tutto ciò che riguardava l’arte di arrangiarsi (?!!).<br />

DESSILANI STEANO<br />

(2 esse e 1 elle, Il Minatore)<br />

Unico baffo del plotone controcarri, raggiunse<br />

grazie alla sua posizione in classifica la carica<br />

di capo ed allievo di plotone e da quel momento<br />

fu per tutti noi della camerata «la fine». in dai<br />

primi giorni si distinse per la sua spiccata tendenza<br />

a banfare e per la sua capacità a tirarsi<br />

insieme in tempi record (si narra, a tale riguardo,<br />

che una mattina riuscì a fare il cubo, a rasarsi,<br />

vestirsi, fare colazione e pulire i bagni in<br />

8’ 12” 59 centesimi netti). Originario di Masseranga<br />

(e un paese e non, come potrebbe pensare<br />

qualcuno, una pietanza tipica dello Sri-<br />

Lanka) ebbe la mente annebbiata dalle innumerevoli<br />

fatiche del corso e forse per questo si ancorò<br />

all’idea fissa di rimanere alla SMALP.


ZAMBANO MIRKO (Gled aria nuova)<br />

Secondo antiche leggende il suo soprannome<br />

deriverebbe dalle benefiche proprietà curative<br />

da lui misteriosamente conferite all’aria della<br />

camerata. La sua possente figura e la sua grandiosa<br />

attitudine all’abbiocco, particolarmente<br />

apprezzata dai Colonnelli, ispirarono un noto<br />

autore nella stesura del famoso testo fiabistico<br />

«Il bell’addormentato in Lunelli». Erede di un’antica<br />

tradizione familiare in corsi AUC riuscì a tenere<br />

alto, grazie al costante impegno negli studi,<br />

il nome della sua stirpe collocandosi alla 125ª<br />

posizione. Le analisi del sangue eseguite nei<br />

primi giorni del corso portarono il medico a stabilire<br />

che il suo gruppo sanguigno era Jagermeister<br />

positivo e che l’alcool fluente nelle sue<br />

vene presentava infinitesime tracce di plasma.<br />

Rimarrà perennemente impresso a lettere d’oro<br />

negli annali della SMALP il record di dimagrimento<br />

da lui realizzato durante il corso: 14 Kg.<br />

nei primi 4 mesi.<br />

MATTAVELLI PAOLO<br />

(Murdok il pazzo)<br />

II soprannome è palesemente ispirato al noto<br />

telefilm «A-team» data la spiccata somiglianza<br />

psicofisica col personaggio omonimo. Si contraddistinse<br />

per l’impressionante flemma con cui<br />

affrontava la giornata, caratteristica che lo portò,<br />

prima di andare a rapporto del Comandante<br />

della SMALP e dopo aver ritardato il rapporto<br />

col Comandante di Battaglione, a pronunciare<br />

la fatidica frase: «ha aspettato il Colonnello e<br />

può aspettare anche il Generale». u l’unico a<br />

ricevere un encomio dal glaciale S.Ten. Ricci che<br />

gli disse: «ottimo posto branda, ottimo cubo, ottimo<br />

squadramento di armi, peccato per il cappello<br />

che fa schifo!!!<br />

- 31 -<br />

Inventore del bidet campale poi<br />

universalmente adottato dal resto<br />

della camerata, spiccò anch’egli<br />

negli studi raggiungendo<br />

l’ambita posizione di vice capoplotone.<br />

REALI PAOLO<br />

(Merinos)<br />

Deve il suo nominativo tattico al<br />

S.Ten. Moysi che notò nella sua<br />

capigliatura una notevole somiglianza<br />

con le pregiate lane della<br />

pecora della Pampa argentina.<br />

Subentrato nella vita di camerata<br />

dopo due mesi dall’inizio<br />

del corso andò ad occupare il posto branda lasciato<br />

libero dall’allievo Ovidio Sansone che, colpito<br />

da un tremendo varicocele, dovette abbandonare<br />

il 151° per passare al 152°.<br />

u severamente ripreso dall’amato Capitano<br />

Panizzi per aver ripetutamente attentato alla vita<br />

di Dessilani durante il poligono con la Beretta<br />

M34 a Clou Neuf, riuscendo così ad uscire dall’anonimato<br />

per entrare nel libro nero del sopracitato<br />

Capitano. Perennemente convinto di essere<br />

esonerato dalle pulizie della camerata inizio<br />

ad azionarsi solo allo scadere del 4° mese.<br />

u uno dei pochi fortunati ad essere scelto come<br />

lanciatore ufficiale di MINOLUX e razzi illuminanti<br />

durante le esercitazioni notturne. Negli ultimi<br />

giorni del corso riuscì a tirar fuori il suo impegno<br />

e la sua forza di volontà, soprattutto durante<br />

l’ascensione alla Becca di Nona che affrontò<br />

e superò nonostante la debolezza causata<br />

dalla febbre.<br />

VALLE ANDREA (Spaccio Man)<br />

Di lui saltò subito all’occhio il suo atteggiamento<br />

da «tipo da bar» che lo portava ad essere assiduo<br />

frequentatore dello spaccio e del punto vendita.<br />

Alcune occhiate al suo armadietto facevano<br />

sorgere il dubbio che fosse lui il fornitore di questi<br />

due locali. Amante della vita sana di montagna<br />

non si separava mai da sigarette e caffè; ebbe<br />

anche il coraggio di comprarsi il Nescafè per poterselo<br />

portare al seguito durante le uscite.<br />

Degno di lode l’impegno con cui si adoperava<br />

per squadrare borsa valigia, zaino alpino, e zainetto<br />

tattico; il tutto aveva l’aspetto di una massa<br />

informe che non passava inosservata neanche<br />

al buio. u sempre perseguitato dalle vesciche<br />

ai piedi ma, stringendo i denti, riuscì lo stesso<br />

a portare a termine tutte le marce.


CAMERATA 12<br />

MICHIELON<br />

Impeccabile nel suo incedere in marcia di fronte<br />

al Generale. Neppure Wobinda nella savana<br />

basculava in tal modo. Il T.Col. Abrate, folgorato<br />

da cotanta grazia, ne diveniva lo sponsor più<br />

scatenato per la sua baffatura.<br />

DI CARLO CESIDIO<br />

(Spadaro)<br />

Da quando è alla SMALP, si progetta un ampliamento<br />

dello spaccio: nessuno a livello industriale<br />

aveva mai mangiato prima sei gelati in una<br />

sera. Insuperabile nel riassetto dell’armadietto<br />

con il BAL. Terribile.<br />

GASPARINI<br />

(Gas)<br />

Mette in crisi le carraie della SMALP attizzando<br />

bibliche folle di medio orientali, a causa della<br />

sua nenia-preghiera da Muezzin.<br />

STRINGARI<br />

(Alcatraz)<br />

Spende i primi 23/30 giorni di caserma<br />

ad inseguire le adunate puniti:<br />

è in questa sede che mette a punto<br />

le evasioni. Strabiliante la sua<br />

capacità di imitare il Sotto Tenente<br />

Ricci ed il Sotto Tenente<br />

Dini. Grazie a questa sua<br />

abilità pone fine al periodo<br />

più grigliato che ha passato<br />

al corso.<br />

VANTINI<br />

(Ulisse)<br />

Carro pulitore in dotazione<br />

alla NATO; armamento principale:<br />

scopa 105/14 in torretta,<br />

arm. secondario; secchio<br />

7.62; cingoli: pattine<br />

christie. Visore IR di polvere.<br />

Motore policombustibile:<br />

glassex, vim liquido.<br />

Detto anche: smoke on the<br />

water: Veniva trovato al cesso<br />

che fumava.<br />

- 32 -<br />

POLETTI<br />

(Maciste)<br />

E’ lui il neo mastrolindo: ha trasformato la palestra<br />

dello SMALP in un residence a uso personale.<br />

Proprietà privata: accesso vietato agli estranei.<br />

COSTA<br />

Sunday Guard, animale raro, vorace, fa della<br />

voracità in camerata il suo vessillo. Disposto ad<br />

uccidere per avere guardie salate di domenica.<br />

ZUANAZZI<br />

(Comendi)<br />

In perenne contrasto dinamico contro l’irruenza<br />

detergente dell’allievo Vantini circa la tempistica<br />

delle pulizie. Canzone prediletta. «Eravamo<br />

4 amici al Bar» ma ci buttarono fuori dal 3° plotone,<br />

ma lui ride sotto il baffo.


CAMERATA 13 “La Lurida”<br />

CIMA RANCO<br />

(Il Caimano)<br />

Appellativo affibbiatogli da Rossetti pronunciando<br />

«Cima» in slang romano, oppure «Psycho»<br />

per i suoi gesti inconsulti e irrazionali: inizio contrappello<br />

della serie «non ce la farà mai» con<br />

armadietto aperto, uno scarpone da indossare,<br />

mille oggettini da sistemare. in dal primo giorno<br />

era destinato al baffo: occhio vitreo, metodicità<br />

nello studio, perseveranza da cammello; il<br />

merito va comunque all’influsso della sua «bilaureata»<br />

Anna.<br />

LIPETI DIEGO (Liputi - Lipa - Lipazzi)<br />

Cremonese, amico di Vialli, sempre presente<br />

quando c’è da mangiare, bere e divertirsi; è molto<br />

amato da tutti e nessuno si spiega i suoi scontri<br />

a fuoco con la «suocera»; dotato di un fisico turbocompresso<br />

si impegna a fondo nel consumarselo<br />

ad ogni libera uscita e ingaggia epici duelli<br />

con le «litrane» di birra toccando spesso il fondo.<br />

Non sempre pronto nel momento del lavoro,<br />

trova lungo alla SMALP e si lamenta molto per<br />

gli esiti e le decisioni del fato: ah, quanto avrebbe<br />

voluto fare il parà! Generoso, simpatico, affabile,<br />

spiritoso ma soprattutto lento, lento in tut-<br />

- 33 -<br />

to, di una lentezza orrenda, che sconfina nell’immobilità<br />

e si smuove solo nella prospettiva<br />

di una baldoria. I suoi piedi sono martoriati dalle<br />

più orrende piaghe e tutta la camerata convive<br />

con atroci da strangolo: qualsiasi caserma che<br />

lo accoglierà dovrà considerarsi da disinfestare,<br />

ma sicuramente molto fortunata!<br />

CORRADO STEANO (La Suocera)<br />

Così definito da Lipeti dopo non più di 10 minuti<br />

per la sua particolare attitudine a «pigiare l’uva<br />

con metodo tradizionale». Milanese di Milano nel<br />

modo più orrendo arriva al corso stanco, come<br />

sostenne una volta il signor Generale, ed esplode<br />

una carica di stress in camerata nei momenti<br />

di panico; in particolare trova un ottimo sfogo<br />

alla sua destra, prendendo a seviziare con metodo<br />

il povero Lipa. Un ragazzone in gamba,<br />

molto intelligente, a lui bastano cinque minuti<br />

per apprendere tutte le nozioni fondamentali in<br />

qualsiasi materia (gli altri ci mettono 10 minuti,<br />

... Micheli una settimana con torcia frontale accesa<br />

anche di giorno). E’ dotato della capacità<br />

di entrare nella manica di qualsiasi superiore;<br />

mortaista convinto rimarrà alla Scuola con l’intenzione<br />

di attuare piste sconfinate.


ESPOSITO GIOVANNI<br />

ALESSANDRO (Porco Leo!)<br />

Queste sono le parole che più riempiono questa<br />

bocca trevisana; ultimo acquisto della camerata,<br />

senza non poche riserve, dopo la morte<br />

apparente del taciturno Righi, si è rivelato essere<br />

un ottimo elemento, un pilastro per la camerata,<br />

anzi, un arco a tutto sesto viste le gambe<br />

da cow-boy. Grande parlatore nei momenti più<br />

sconvenienti, e riuscito a beccare le punizioni<br />

piu irreali e pesanti (7 + 7 + 7 + + 7 + ...) con<br />

spirito di sopportazione e raffiche di «porco leo!».<br />

E’ molto generoso e altruista (la sua auto è stata<br />

sfruttata da tutti tranne che da lui) ma non<br />

conosce il «carpe diem»: è stressato dal futuro<br />

soprattutto se questo riserva sorprese del tipo<br />

marce, pattuglie o accertamenti. Barbara lo ama<br />

infinitamente mentre lui ama sparare con la Mariagrazia.<br />

Plan de Diau<br />

- 34 -<br />

BAROLDI MARCO<br />

Cosa ci farà mai un velista negli alpini? Cosa<br />

centra l’ingegnere aeronautico con la fanteria?<br />

Sicuramente farà pista! Uno dei ragazzi piu<br />

maturi del 151° corso in preda a un carattere<br />

forte e deciso, sa farsi amare da chi lo conosce<br />

bene; restano memorabili i suoi «attriti» con il<br />

romano Rossetti che spesso sconfinavano nella<br />

più brutale gazzarra etnico-razziale. Su alcune<br />

cose non ha mai avuto dubbi: le finestre devono<br />

rimanere chiuse. Rossetti non ce la farà<br />

mai. Oostrega!<br />

ROSSETTI RANCESCO<br />

La somiglianza terrificante con il celebre protagonista<br />

della serie «Nightmare» gli fece guadagnare<br />

il nomignolo di «reddy il Krueger» che<br />

portò con sempre maggior dovizia durante corso.<br />

Tipico Bburino de bborgata, laureato con il<br />

massimo dei voti in Economia, maestro di Pianoforte<br />

e di dialettiche inutili, è l’unico umano<br />

nella CEE in grado di sopravvivere ad una pressione<br />

arteriosa di 300 per più di 10 minuti, durante<br />

i quali di solito cercava di dilaniare il vicino


inalmente in vetta a Punta Valletta (3090 m)<br />

di letto Baroldi accusato, a torto, di macchinare<br />

soprusi nei suoi confronti. reddy mangiava in<br />

continuazione con fare da sorcio durante le prime<br />

ore della notte e le primissime ore del mattino;<br />

angosciato da questo suo appuntamento<br />

quotidiano e sempre nel terrore di non farcela,<br />

puntava la sveglia immancabilmente un’ora prima<br />

della sveglia del Piantone; a quel punto insulti,<br />

bestemmie, minacce di uccisione piombavano<br />

sul Krueger, che con fare Andreottiano si<br />

ingobbiva all’ingresso dell’armadietto per consumare<br />

l’orrendo pasto.<br />

MAINARDIS PAOLO<br />

Un vero friuliano: contro ogni disposizione, al di là<br />

di ogni legge morale, teneva nell’armadietto Gubana<br />

e Sgnappa per tutti. Grandissimo imboscato,<br />

sempre disponibile a rifugiarsi in mense, a rintanarsi<br />

dal barbiere o in infermeria. Neo architetto<br />

amato dal Capitano per le sue doti grafiche e strapunito<br />

dallo stesso per i suoi «comandi sì» in adunata<br />

e «allievo at-tento» da Piantone, era C.ellino<br />

convinto anche se, purtroppo, Dio non lo aiutò mai<br />

ad andare al di sotto della centesima posizione. Il<br />

suo atto più criminoso si concretizzò all’inizio del<br />

Corso, quando, durante un mostruoso contrappello<br />

del temutisimo Mezzalira ebbe un incontenibile<br />

attacco di diarrea; gli eventi si susseguirono a ritmo<br />

serrato: agitazione, preoccupazione profonda<br />

- 35 -<br />

con esposizione dettagliata alla Camerata del problema<br />

«in corpo», posizionamento strategico della<br />

Scottex nella vana speranza della fine contrappello,<br />

decisione macabra del raid nei bagni, scarica<br />

fatale, rientro con volto trasfigurato; ispezionati<br />

i bagni il S.Ten. Mezzalira entrò nella Lurida stralunato<br />

domandando spiegazioni al responsabile bagni,<br />

Lipeti, con l’intento di punirlo in modo esemplare;<br />

la tensione si frantumò quando Mainardis<br />

con voce ferma dichiaro: «Comandi Tenente, un<br />

minuto prima del contrappello sono stato colto da<br />

un attacco di diarrea, di conseguenza mi prendo<br />

tutta la responsabilità dell’accaduto!». Conclusione:<br />

nessuna punizione per la straordinaria sincerità,<br />

ma «straordinari» di Mainardis nei bagni!<br />

MICHELI MARIO<br />

Chiamato «testone» da Baroldi, «mitrajia» da<br />

Rossetti e Mike da tutti gli altri, ragazzo in gamba<br />

grande lavoratore: apparentemente un vero<br />

naziskin con 74 denti e una testa pelata di mezzo<br />

metro cubo (per il suo elemetto è stato fuso<br />

un M113], ha come unico difetto l’opportunismo,<br />

aggravato dalla sua condizione di vergine, in<br />

senso sessuale e punitivo. Grande auto-pistaiolo,<br />

di lui sono indimenticabili gli stati di crisi da<br />

capocamerata: chiamato il contrappello riusciva<br />

a ripassare tutto il pavimento della Lurida in<br />

due minuti scarsi, con le sole mani.


CAMERATA 14 “L’Eroica”<br />

VILLA ENRICO<br />

(Isterix, Pancho Villa)<br />

Possessore dell’unico modello esistente<br />

al mondo di sombrero alpino. Nonostante<br />

i numerosi tentativi non è mai riuscito<br />

ad avere un copricapo almeno decente.<br />

Definirlo irascibile, è un eufemismo: un<br />

nonnulla lo fa incazzare come una bestia!<br />

E’ pericolosissimo nelle serate prima del<br />

contrappello specie se deve pulire i bagni<br />

e nessuno gli ha preparato il materiale<br />

necessario. Generosissimo, mette a disposizione<br />

del prossimo qualsiasi cosa<br />

compreso se stesso, ma non toccategli<br />

l’acqua, elemento che costituisce il 99%<br />

del suo organismo.<br />

BAIRO GIANNI (Er Duca)<br />

Detto anche il Comandante per la sua<br />

innata capacità di assumere sembianze<br />

e toni di qualunque persona che gli sia<br />

a contatto per almeno 10 minuti. E’ in<br />

grado di renderci ilari le serate di pista<br />

più assurda con le sue imitazioni, in particolare<br />

quella del Maresciallo Migliorini,<br />

salvo poi coprirci di insulti nei momenti<br />

piu tranquilli. Appassionato motociclista<br />

e discotecaro, il suo sogno è tingere di<br />

nero gli stivaletti da lancio per poi andarci<br />

a ballare.<br />

BALENA PAOLO<br />

(L’Uomo Squalo)<br />

A lui succedono le cose piu incredibili. Dice di<br />

esagerare forse solo un po’ nel raccontarle, ma<br />

di non inventare nulla. In realtà esagera un po’<br />

fatti che accadono a Dylan Dog, Mister No, Zagor.<br />

Conosce tutti! Ovunque vada saluta qualcuno:<br />

dall’Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al<br />

Reno. Intrattiene rapporti con il più lercio dei<br />

barboni come con il più decorato dei Generali e<br />

a questo proposito pare che da lui vengano a<br />

rapporto le più alte sfere dell’Esercito.<br />

GRIINI ANDREA (Il Grifo)<br />

Inconfondibile per la sua dinoccolata andatura<br />

e capace dei più assurdi fasti di indisciplina che<br />

lui chiama iniziativa (gran sostenitore dell’articolo<br />

13 R.D.M.). Spesso si lancia in assurde<br />

spiegazioni scientifiche di vari fenomeni natura-<br />

- 36 -<br />

li o meno, le cui uniche basi possono essere le<br />

leggi di Murphy. Generoso e sensibile quanto<br />

testardo, a volte oppone un muro di incomprensione<br />

verso le situazioni più logiche ed evidenti<br />

(vedasi le scarpe da calcio).<br />

PEZZA ABIO<br />

(Comandi)<br />

Genuino ragazzo di campagna (come lui stesso<br />

ama definirsi), il Pezza è noto a tutta la compagnia<br />

per aver portato a termine quasi tutte le<br />

marce e le ascensioni sulle spalle di qualche<br />

Tenente (però è arrivato sempre!). Animato dai<br />

sentimenti più puri, i suoi valori sono quelli canonici:<br />

la famiglia, la ragazza che da moglie<br />

dovrà stare a casa, ma soprattutto i motori, meglio<br />

se un po’ elaborati! Esternamente formale,<br />

durante il contrappello schitta sull’attenti pur rimanendo<br />

a letto con le mani a penna lungo le<br />

cuciture delle cosce.


CONTI CARLO (Trinchetto)<br />

Pur di acquisire l’appellativo di Roccia della Camerata<br />

si è dedicato ad intensi allenamenti diurni<br />

e notturni. Alla fine del corso è riuscito nell’impresa<br />

di fare ben 10 flessioni in 3 giorni senza<br />

accusare fatica! Alcune sue domande in aula<br />

passeranno alla storia! Certi suoi discorsi lo hanno<br />

fatto eleggere all’unanimità Banfone della<br />

Camerata. Resta un solo mistero: l’identita di<br />

quel suo tale amico Sten degli Alpini, Capitano<br />

dei Carabinieri, Ingegnere Nucleare, Avvocato,<br />

sposato con 2 figli ma scapolo, dirigente di Azienda,<br />

Progettista meccanico, esperto di armi...<br />

BAH!!<br />

CHIERICI STEANO (Marmotta)<br />

II suo nome la dice lunga sulla sua personalità.<br />

II riposo durante le ore frenetiche precontrappello<br />

mentre i colleghi di camerata puliscono è<br />

la sua «attività» preferita. Chirurgo mancato, ha<br />

costretto la sua camerata ad assistere, con scene<br />

di orrore, all’unghia incarnita del suo alluce<br />

destro. Dotato di un’ottima adattabilità alle varie<br />

condizioni climatiche venendo da una città gelida<br />

come errara «spesso ci sono 20 C° sotto lo<br />

Il Plotone Mortai a Plan de Diau<br />

- 37 -<br />

zero». Ha conservato le sue memorie tutte in un<br />

diario che scrive puntualmente ogni giorno. Spera<br />

un giorno di farne un libro alla Mario Rigoni<br />

Stern: al massimo potra fare concorrenza a Gino<br />

Bramieri. Molto religioso, ha preso la vita di Gesù<br />

Cristo come esempio in tutti i suoi atteggiamenti,<br />

ciò si riscontra soprattutto nelle sue ascensioni<br />

alpinistiche che presentano evidenti analogie<br />

con il Calvario di Gesù.<br />

MAZZARIOL ALESSANDRO (Psyco)<br />

II soprannone gli deriva dalle espressioni tutt’altro<br />

che rassicuranti che assume nell’atto di dare<br />

ordini ai suoi colleghi di camerata o di plotone.<br />

accia da crucco e colori anche. Di poche parole:<br />

solo dopo due settimane abbiamo conosciuto<br />

la sua voce cavernosa. Capace di addormentarsi<br />

nelle posizioni più assurde durante il contrappello,<br />

è riuscito a prendere sonno prostrato di fianco<br />

alla sua branda svegliandosi solo a seguito di<br />

una violenta caduta sul fianco. Non ha particolari<br />

desideri per quanto riguarda le destinazioni, infatti<br />

le sue sinossi sono state riconsegnate esattamente<br />

come sono state ritirate.<br />

Un solo sogno: un mare acido...


CAMERATA 15 “La Massiccia”<br />

A dispetto del nominativo tattico, corre voce che<br />

la camerata 15 sia abitata dagli uomini tubo, per<br />

definizione poco massicci; ma si sa: ogni regola<br />

ha le sue brave eccezioni... Vediamo allora i protagonisti<br />

di questa mitica camerata.<br />

- 38 -<br />

GIRO MARCELLO (Il Barista)<br />

Plurivolontario del 3° plotone, presente a tutte<br />

le attività extraddestrative; un solo grande amore:<br />

«Mariagrazia». Sempre attivo e disponibile<br />

(a imboscarsi, soprattutto per le pulizie corridoi).<br />

Soffre un po’ la lontananza dagli altri compagni<br />

di plotone, ma nonostante tutto la convivenza è<br />

ottima. Memorabile una definizione guadagnatasi<br />

durante le pattuglie a causa del suo stato<br />

febbrile: «palla al piede».


STEANI GIACOMO (Si Presenti)<br />

Pistaiolo per vocazione, «svaccato» di nascita,<br />

odia tutto ciò che ha a che fare con l’educazione<br />

fisica, ma non disdegna lo sforzo puro. Maniaco<br />

dell’ordine e della pulizia. Capocamerata<br />

fin dal 1° giorno di corso, ha fatto tremare ad<br />

ogni contrappello i soffitti della 1ª Compagnia.<br />

Resterà famoso per aver messo sull’attenti un<br />

Sottotenente dei Carabinieri, (da cui il soprannome).<br />

Unica debolezza: il cibo.<br />

BELLORA GIANRANCO<br />

(Ufficio Timbri)<br />

«Spazzola d’oro 1993»: ha trascorso<br />

quattro (dei cinque)<br />

mesi di corso a lucidare vibram<br />

e stivaletti da lancio,<br />

nonché la sua bianca<br />

dentatura. Aspirante<br />

Carabiniere o perlomeno<br />

ufficio timbri,<br />

vero Alpino da sedia.<br />

E’ il tipico «Gianduja»,<br />

bravo ragazzo,<br />

tutto casa e studio.<br />

ZANINI<br />

STEANO (Zanna)<br />

Controcarro pentito, è<br />

arrivato come nuovo inquilino<br />

dopo un mese di corso.<br />

Integratosi immediatamente<br />

nella camerata, assimilato rapidamente<br />

lo spirito mortaista, ha sempre<br />

lavorato con fin troppo impegno rischiando<br />

di provocare una caduta d’immagine<br />

del plotone stesso: di lui non si puo dir<br />

altro che bene. Sembra persino impossibile, eppure<br />

la «Massicia» che ha ospitato le «croste»<br />

ha vissuto dei momenti di vera gloria!<br />

CHIARI CLAUDIO<br />

(Venticello)<br />

Ha approfondito le conoscenze di aerodinamica<br />

e turbolenze proprio qui alla scuola, riuscendo<br />

addirittura a laurearsi in ingegneria aeronautica<br />

durante il corso. Baffato della camerata,<br />

sempre incline alle precisazioni e alle puntualizzazioni<br />

ci ha fatto conoscere le «dolcezze» del<br />

buschese (...«mi raccomando, Busca, e non Cuneo!!»).<br />

- 39 -<br />

D’AMBROSO MAURO<br />

(Pessimismo Cosmico)<br />

II soprannome dice tutto: riesce ad essere serio<br />

e ombroso anche nelle situazioni piu divertenti;<br />

quando però è bioritmicamente positivo se ne<br />

esce con delle battute esilaranti. Sempre serio<br />

e fin troppo studioso e si è condannato nei primi<br />

due mesi al domicilio coatto volontario, usufruendo<br />

della libera non uscita. Il suo peggior difetto<br />

è quello di aver fatto vibrare con le russate i letti<br />

de «la Massiccia».<br />

ZANOTTO RANCESCO<br />

(Checco, Zac)<br />

Egocentrico con simpatia,<br />

fuciliere mancato supplisce<br />

il difetto d’essere<br />

uomo tubo<br />

organizzando imboscate<br />

durante le<br />

tranquille pause<br />

pranzo del plotone<br />

mortai. acilmente<br />

irascibile,<br />

...ma il più delle<br />

volte è un fuoco<br />

di paglia, ha trascorso<br />

il corso<br />

rievocando le<br />

sue mitiche imprese<br />

eroiche in<br />

quel di Marostica<br />

(...stum, stum,...).<br />

ANTONACCI RANCO<br />

(Il Predicatore)<br />

Ha rallegrato tutte le notti della camerata con<br />

«attenti», «riposo» e «presentat’arm» da... materasso.<br />

Ha ripetutamente tentato con le sue doti<br />

diplomatiche di riappacificare le normali scaramucce<br />

di camerata, esibendosi in grandi numeri<br />

di dialettica pura (da cui il soprannome). Memorabile<br />

la sua conduzione di plotone con «retro<br />

front» e «rompete le righe, avanti marsch! ».


CAMERATA 16 “L’ Etilica”<br />

Le origini del soprannome<br />

“Etilica” si perdono nella notte<br />

dei tempi, ma di certo la tradizione<br />

non e stata sfatata da<br />

alcuni dei potenziali cirrotici<br />

che annovera la 16, tra questi<br />

si è distinto in modo particolare<br />

«Sans Souci» Sansoè.<br />

La 16 si è poi segnalata per<br />

la frequenza con cui si sono<br />

svolte le pulizie, soprattutto<br />

dietro gli armadi (3 volte in 5<br />

mesi), e dei pavimenti (stesura<br />

della cera ogni 2-3 settimane).<br />

Nel primo mese di vita ci<br />

hanno purtroppo lasciati gli allievi<br />

Lerario e Colella, il primo<br />

dirottato sul corso per A.U. del<br />

Corpo Amministrativo e il secondo<br />

tradito da un ginocchio<br />

maligno che non resse alle infinite<br />

serie di «at-tenti» e «riposo»<br />

dei primi giorni di addestramento<br />

formale. I «deceduti»<br />

sono stati sostituiti da<br />

due validissimi elementi quali<br />

Ivo Platini e Bruno Rosso, fucilieri.<br />

Quest’ultimo ha dovuto<br />

a sua volta lasciare la<br />

SMALP, essendo stato chiamato<br />

a metà agosto nell’Arma<br />

dei Carabinieri.<br />

BORETTA MARCO<br />

Nato e cresciuto nel paese del senatur<br />

Bossi, e uno dei «baffi» che illumina di luce la<br />

nostra camerata. Laureato in fisica, milanista, ha<br />

rivoluzionato ogni metodo didattico sull’apprendimento.<br />

Le ottime prestazioni rese negli studi<br />

sono state infatti ottenute non attraverso lunghi<br />

periodi di applicazione con lanternini o torce, di<br />

notte, sotto le coperte, a mo’ di carbonaro dell’800,<br />

ma nei brevi periodi tra la colazione e l’adunata<br />

per l’alza bandiera prima degli accertamenti! La<br />

sua dote migliore e sempre stata la calma e la<br />

pazienza che gli hanno fatto brillantemente superare<br />

i primi periodi di difficoltà. Inesauribile durante<br />

le marce, conoscitore e amante delle montagne,<br />

sempre disposto nei confronti degli altri, si<br />

è fin da subito, fatto conoscere ed apprezzare dai<br />

colleghi e dai superiori.<br />

- 40 -<br />

GIRAUDO PHILADE DAVIDE (Jena)<br />

Detto «jena» o anche mister 7 giorni per via delle<br />

innumerevoli punizioni. II suo posto branda era<br />

preso come esempio negativo: cubo perennemente<br />

orrendo, pavimento modello discarica,<br />

armadietto maleodorante i cui fetori nauseabondi<br />

fuoriuscivano anche ad ante chiuse, rendendo<br />

la camerata 16 il luogo privilegiato per l’addestramento<br />

all’uso della maschera anti-NBC. Simpatico,<br />

sincero e schietto, ma soprattutto innamorato:<br />

da punito, un giorno si imboscò per ore<br />

con la donna in parlatorio; quotidianamente trascorreva<br />

ogni minuto libero al telefono intasando<br />

le linee e arroventando la cornetta. Dopo un<br />

avvio in sordina, risalì costantemente le classifiche<br />

dimostrando il suo valore.


ROSSO BRUNO<br />

Professionista dell’occultamento: dopo aver conosciuto<br />

gli ozii capuani dell’infermeria, ne diventò<br />

un assiduo frequentatore nei momenti topici<br />

dell’attività addestrativa, riuscendo tra l’altro<br />

a saltare quattro marce piu quella di recupero.<br />

Baffo, aspirante parà (viaggio a Pisa) fuciliere<br />

abilitato Milan (viaggio a Monte Romano),<br />

aspirante Carabiniere, cobar, fotografo della<br />

compagnia, goliarda di prima categoria. Tutte<br />

queste doti hanno fatto di lui un ottimo Sottotenente.<br />

Dei Carabinieri.<br />

PLATINI IVO<br />

E’ costui uno degli ultimi acquisti della camerata<br />

in quanto ci ha allietato con la sua presenza<br />

solo dal 2° mese di corso. Conosciutissimo fin<br />

dal primo giorno di vita in compagnia per quel<br />

suo cognome che ai più suscitava disgusto, ed<br />

ai pochi, tra i quali il signor Capitano, piacevoli<br />

ricordi, si è distinto in camerata per la sua voracità<br />

insaziabile di cibo e di «Quattroruote». Uscirà<br />

al più presto una sua pubblicazione sul «movi-<br />

In marcia verso Punta Chaligne<br />

- 41 -<br />

mento tattico di avvicinamento all’armadietto viveri»,<br />

materia in cui si è dimostrato un vero luminare;<br />

esporrà inoltre, insieme all’amico Sagramoso,<br />

una mostra mercato di riviste specializzate<br />

nel settore auto-moto. II suo viso, di ispirazione<br />

collodiana, lo ha spesso visto protagonista<br />

di «tira e molla» con gli ufficiali di servizio<br />

che, vista la «molla» (leggi naso), spesso venivano<br />

presi da una irrefrenabile voglia di allungarla.<br />

Si è dimostrato, al di là di questi congeniti<br />

difetti, una persona seria, impegnata, ostinata e<br />

decisa nelle difficoltà, leale e ottimo compagno<br />

di camerata.<br />

BINELLO ABRIZIO (Gus)<br />

Detto Gus, genovese, anzi genoano, iperattivo,<br />

iperpresente, iperpetomane, iperbanfone,<br />

ipermercato (leggi armadietto viveri), si è segnalato<br />

per la sua costante e proficua presenza<br />

in ogni attività del corso. Mai assente ai summit<br />

operativi con gli ufficiali della compagnia,<br />

ne assumeva e ingigantiva subito i difetti. Ogni<br />

antro, cunicolo, buco, bagno della caserma era


uono per imboscarsi. Grande<br />

concertista in camerata (trombone,<br />

tromba, trombetta), i suoi<br />

strumenti preferiti fuori dall’«etilica»<br />

sono stati quelli ad<br />

arco, per le grandi sviolinate che<br />

sapeva fare ai superiori.<br />

SAGRAMOSO NICOLO’<br />

(Sacripante - Il armacista)<br />

Potente e vecchio ingegnere milanese,<br />

detto anche «Sacripante»<br />

o il «armacista» (le notti, invece<br />

di dormire, ravanava con creme<br />

e bende). In qualità di piu anziano<br />

della camerata, fu sadicamente<br />

investito del ruolo di capocamerata per tre<br />

mesi, dopodiché non ne volle piu sapere e cercò<br />

di imboscarsi fino alla fine del corso.<br />

Dotato di ogni comfort: brioche e medicinali in<br />

armadietto, potente auto in garage (la sua passione<br />

per i motori supera di gran lunga quella<br />

per le donne), roulotte-dormitorio in campeggio.<br />

Licenze e permessi, per i motivi più vari, non gli<br />

mancarono mai; nonostante ciò fu sempre da<br />

noi considerato onesto e capace di dare tutto<br />

nei momenti in cui era necessario lavorare.<br />

Il passaggio della “Stecca” dell’Etilica<br />

dal 151° al 152°<br />

Il armacista “curato” da Rosso e Platini<br />

- 42 -<br />

SANSOE’ PIERMARCO (Sans Souci)<br />

Torinese, laureato in giurisprudenza, è senza<br />

dubbio il piu grande bevitore di birra della<br />

SMALP, da cui il soprannome. Potente e massiccio<br />

soprattutto in marcia, è stato uno degli<br />

elementi più validi del III plotone. La sua serietà<br />

ci ha lasciato piu volte attoniti, e abbiamo trovato<br />

come unica spiegazione la sua grande voglia<br />

di andare a casa ogni giorno della settimana. In<br />

effetti la sua condotta gli fruttò pochissimi giorni<br />

di punizione e molte fughe a casa.<br />

DELUCCHI ANDREA<br />

E’ stato uno degli allievi piu tartassati del corso<br />

(36 giorni di punizione); ha tuttavia reagito con<br />

decisione e costanza risultando<br />

un ottimo elemento,<br />

anche se tendente all’imboscamento<br />

e allo svacco.<br />

Bocconiano, irascibile e polemico<br />

in ogni ora della giornata,<br />

esprimeva tutte le sue<br />

peggiori qualità quando per<br />

un motivo o per L’altro (sempre)<br />

non riusciva a dormire<br />

8 ore al giorno, diventando<br />

simpaticamente intrattabile.<br />

Mitica la sua «due giorni» tra<br />

Punta Valletta e Becca di<br />

Nona con l’MG mai ceduta<br />

a nessuno.


CAMERATA 17 “Opossum”<br />

PASQUAL STEANO<br />

in dai primi giorni si è fatto notare per l’estrema<br />

operosità nelle quotidiane operazioni in camerata.<br />

Durante il corso ha disfatto e ricomposto la<br />

borsa valigia con una cadenza più che giornaliera,<br />

intraprendendo generalmente questa attività<br />

a pochi minuti dall’inizio di contrappello e riviste<br />

camerate. Esperto di diritto, si ricorda una sua<br />

splendida lezione di diritto bellico.<br />

BOTTONE GIULIO<br />

“Bouton”<br />

«Bouton», AUC dalla grande «attitudine formale».<br />

Noto fin dai primi giorni per essersi presentato<br />

al S.Ten. Passerini come «Allievo sottoscritto,<br />

anzi allievo ufficiale sottoscritto» nonché per<br />

aver esibito una serie infinita di brevetti conseguiti<br />

e di partecipazione ai corsi piu disparati. Il<br />

«banfone» della camerata, sempre in lotta dialettica<br />

con Ruffini e soprattutto Calgaro, suoi fidi<br />

persecutori, ha sopportato sempre con pazienza<br />

le continue frecciate e provocazioni. Laureato<br />

in giurisprudenza (per corrispondenza?), ha<br />

un giorno tentato di illustrare alla camerata il<br />

concetto di monarchia repubblicana.<br />

- 43 -<br />

COSTADURA ENRICO<br />

“Cozza”<br />

Testa dura, Cozza dura... Scannagatta..., questi<br />

sono i nomi con cui il sig. Capitano lo ha<br />

battezzato. II mitico primo capoplotone dei Bar<br />

e nostro capocamerata per più di 2 mesi. Si<br />

ricorda la sua estrema precisione nell’affardellare<br />

lo zaino (camicia di cotone invece che di<br />

flanella a Plan de Diau, niente maglione CR a<br />

Plan de la enetre etc.). Da non dimenticare,<br />

in una delle prime adunate alza bandiera, un<br />

dietro-front! Da lui dato ai capi plotone con voce<br />

stentorea e guardando deciso il 3° plotone: risultato,<br />

dietro front di plotone alla presentazione<br />

della forza!!!<br />

COMOLA CLEMENTE<br />

“Cicciolino”<br />

«Cicciolino» Comola ha esordito al primo contrappello<br />

con il motto «ci inculano!?! ». Come la<br />

storia insegna alla fine è stato buon profeta facendosi<br />

beccare seduto al contrappello mentre<br />

il resto della camerata era rigorosamente in piedi...!!!<br />

E’ stato uno dei nostri autisti durante i tours<br />

gastronomici in giro per la valle.


RUINI PIETRO<br />

Partito da casa con la raccomandazione<br />

da parte degli amici di<br />

non farsi troppo notare, dopo<br />

poche settimane era già riuscito<br />

a farsi appioppare gli incarichi di<br />

responsabile del coro e del numero<br />

unico (smania di potere mal<br />

celata?). Con le famose «adunate<br />

coro» di Pollein, Clou Neuf,<br />

ecc., è riuscito a farsi amare da<br />

tutti i colleghi, sempre desiderosi<br />

di esercitare l’ugola. Ha introdotto<br />

un nuovo tipo di saluto: alla<br />

tesa con la mano sinistra, molto<br />

apprezzato e ben ripagato dal<br />

sig. Capitano (5 giorni di consegna).<br />

ASAN STEANO<br />

Il capocorso! E chi piu di lui lo<br />

meriterebbe? Grande studioso,<br />

ciclista, triatleta, (aspirante) Carabiniere.<br />

Come capo plotone e<br />

capo compagnia ha esibito non<br />

comuni doti di pistaiolo. Da ricordare,<br />

al rientro da una libera uscita un<br />

po’ troppo alcolica con Ruffini, una dormita saporita sul letto sotto gli occhi allibiti dello<br />

S.Ten. Stella. Nonostante il primato, onore a lui, ha trovato lungo qualche<br />

volta. Sara Carabiniere, auguri!!!<br />

- 44 -<br />

“Razione K” cucinata in pattuglia<br />

estino di<br />

Plotone<br />

in camerata 17


CALGARO ALESSANDRO<br />

Calgaro cazzo! cazzo!! cazzo!!!, così era amichevolmente<br />

apostrofato dal sig. Capitano. Ha<br />

un sogno nella vita: mettere a rapporto tutto il<br />

settore vettovagliamento dell’E.I.. Come rappresentante<br />

Cobar ha avuto modo di farsi apprezzare,<br />

soprattutto dal Magg. Mocellin e dal personale<br />

della mensa. Tutti probabilmente ricorderanno<br />

una predica tenutagli dal Ten.Col. Peratoner<br />

ed udita da tutta la C. Battisti e la Ramirez.<br />

Grande esperto di computer e seguace del<br />

motto «meglio non faticare che faticare poco»,<br />

è spesso riuscito a schivare elegantemente alcune<br />

tra le marce piu faticose (Plan de Diau<br />

senza zaino, dato a asan; S. Grato assente<br />

per esami Carabinieri, Plan de la enetre assente,<br />

P.ta Chaligne presente ma senza AL e<br />

con zaino semivuoto). Glorioso radiofonista della<br />

- 45 -<br />

pattuglia esplorante «Aquila», mandò in bestia<br />

il Capitano rispondendo «negativo!» alla sua richiesta<br />

di dare le proprie coordinate.<br />

OLIVOTTO GIOVANNI “Olivoli”<br />

Il nostro Olivolì, uno zingaro pericoloso secondo<br />

il Cap. Panizzi, esordì fin dal 13 aprile, giorno<br />

del nostro arrivo alla SMALP, con un «non mi<br />

passa un c...o» che la diceva lunga sulla sua<br />

voglia di vestire il grigioverde. Ha toccato il culmine<br />

della gioia quando è finalmente riuscito a<br />

scendere di classifica di quel tanto che bastava<br />

a fargli perdere il primato nella graduatoria del<br />

plotone. Mai gioia fu di durata più breve: chi lo<br />

aveva scavalcato non era altro che asan che,<br />

veleggiando verso l’incarico di capo compagnia,<br />

lo lasciava ancora e per sempre «felice» capo<br />

plotone del 3° Bar.<br />

Il 3° Plotone sulla vetta di Punta Valletta


CAMERATA 18 “Il Serraglio”<br />

GANDOLO MASSIMO<br />

Ovvero come affrontare il corso senza stress.<br />

Preciso e puntiglioso nelle pulizie personali, apriva<br />

ogni mattina l’afflusso ai bagni. Continuava<br />

con questa sua prerogativa nelle varie esercitazioni,<br />

al punto che le sue armi in dotazione non<br />

rischiesero mai manutenzione durante i cinque<br />

mesi del corso. Nemico di cuochi, alpini e sottoufficialame,<br />

trasformò l’armeria e la mensa in<br />

teatri di autentiche sfide. Dalle sue iniziali M.G.<br />

prese il nome il mitragliatore E.I., e ne divenne<br />

affezionatissimo ed infallibile capo arma.<br />

BERTIN SIMONE<br />

La «voce» della camerata, sette volte i suoi compagni<br />

dovettero rastrellare la zona del suo posto<br />

branda per accertarne la presenza. Encomiabile<br />

lavoratore, in diverse occasioni salvò da<br />

cattive acque i suoi amici della 18, offrendosi<br />

per i servizi di pulizia più indesiderati. Affiancò<br />

Rota nel lungo viaggio verso Roma e la stelletta<br />

con gli Alamari.<br />

- 46 -<br />

ZANON SABINO<br />

II Maresciallo del 151° AUC. ormalissimo in<br />

ogni suo atteggiamento, reagiva con velocità trascendentale,<br />

si alzava a mezzo busto con schiena<br />

inarcata in avanti ad esprimere tutta la sua<br />

sorpresa per la chiamata. Conosciuto e ricercato<br />

per le sue conoscenze teorico-pratiche nell’uso<br />

delle più comuni armi da guerra, soprattutto<br />

della bomba SRCM di cui divenne il più diretto<br />

esperto, vantandosi di aver sfidato la morte.<br />

amoso il tuffo carpiato con rotazione compiuto<br />

involontariamente nella postazione amica a<br />

Monte Torrette, ancor più famosa la «defecatio»<br />

campale durante il trafilamento del campo<br />

minato a Orgère.<br />

SOAVE LUCA<br />

Amante degli accertamenti, ha affrontato tale<br />

fase con serenità tale che i suoi colleghi di camerata<br />

mi spiegavano tutte le tecniche di defilamento<br />

per potersi salvare dalla sua agitazione<br />

mentale. Sempre informato da vari e diversi<br />

emissari su ogni attività della compagnia, andava<br />

frequentamente a colloquio con i superiori<br />

(in 1 solo giorno: 3 S.Ten., Ten., Cap., Ten.Col.).<br />

Appassionato conoscitore della montagna capace<br />

di improvvise accelerate tagliagambe e<br />

strappa bestemmie.<br />

MORETTO MAURO<br />

Tatone della 18ª, fece del settore esterno<br />

il suo inespugnabile caposaldo. Dimostrava<br />

specie al mattino grossi problemi in<br />

prontezza di riflessi e nel connettere<br />

qualsiasi tipo d’azione. Continui i suoi<br />

sfoghi contro l’organizzazione dei servizi<br />

di camerata. Nel lancio della<br />

bomba e nello spegnimento di incendi<br />

ottiene la massima soddisfazione<br />

diventando in tali campi un<br />

maestro.<br />

Verso la Val Veny


ROTA ALESSANDRO<br />

Dietro la sua figura da intellettuale si celava un<br />

convinto paladino volto al rispetto dei turni di lavoro.<br />

Ha ripassato piu volte tutte le cuciture le<br />

vestiario in dotazione. Deciso e convinto assertore<br />

dei più alti ideali alpini, voleva fare il Carabiniere<br />

e fu accontentato. Nell’ultimo periodo<br />

soffrì di una evidente sindrome da scassamento,<br />

con conseguente rallentamento di ogni attività<br />

operativa, sviato in questo losco progetto<br />

dai suoi compagni di camerata.<br />

- 47 -<br />

DE CANDIA CORRADO<br />

Per lungo periodo fu l’incontrostato Re delle turche<br />

stabilendo record di velocità imbattibili; trasformava<br />

al meglio le libere uscite per approfondire<br />

le esperienze con le sue diverse amanti<br />

delle quali conservava un nutrito schedario. Annalista<br />

della Compagnia, annotava le particolarità<br />

giornaliere sul diario personale e teneva sempre<br />

aggiornato il conto alla rovescia sui giorni<br />

mancanti.


La “SVALANGATA”<br />

Talvolta dietro la sparizione<br />

di un individuo si<br />

nasconde un dramma<br />

umano ed una implicita<br />

richiesta di aiuto. Segnaliamo nel seguito alla<br />

vostra attenzione i casi più eclatanti di scomparse<br />

di allievi nella speranza che i lettori<br />

possano aiutare la redazione anche<br />

solo fornendo indizi che, alla prima<br />

analisi possono apparire insignificanti.<br />

Ringraziando fin d’ora per<br />

la collaborazione passiamo ad esaminare<br />

il primo caso in oggetto:<br />

AUC DEMIELESI: il suo carattere<br />

schivo ed introverso lo ha portato<br />

spesso ad allontanarsi (strategicamente)<br />

dai colleghi specie durante gli addestramenti<br />

più impegnativi dal punto di<br />

vista fisico. E’ stato visto l’ultima volta<br />

nei pressi del punto vendita in tuta<br />

ginnica e da allora ha fatto perdere<br />

le proprie tracce. Ne segnalano l’assenza,<br />

affranti, i colleghi della camerata<br />

9 orfani anche dell’AUC CORE imboscatosi<br />

nel corso dei mesi dalle più<br />

svariate attività: con le più svariate scuse<br />

è riuscito a ingannare tutti «guadagnando-<br />

- 48 -<br />

si» la fama di MEGA-OPERATIVO, tuttavia<br />

non è più uscito dai bagni mentre la 2ª Compagnia<br />

era in pattuglia. Si teme possa essere<br />

stato inghiottito da una turca anche se c’è chi<br />

giura averlo visto in ottima salute andare a far<br />

pista ai figli... MAH...<br />

Segnaliamo a questo punto il drammatico caso<br />

della sparizione degli allievi MICHIELON e PO-<br />

LETTI scomparsi in circostanze tuttora misteriose<br />

durante le pattuglie. Anche se un pastore<br />

dice di averli visti nei pressi di La<br />

Thuile, i componenti della pattuglia<br />

COBRA sono tuttora alla loro disperata<br />

ricerca.<br />

L’AUC CORREDIG segnala invece<br />

la scomparsa dell’allievo A-<br />

VERO dileguatosi durante la marcia<br />

a Plan de La enetre al momento<br />

di dargli il cambio all’MG.<br />

La camerata 1 si rivolge disperata a<br />

questa rubrica denunciando le continue<br />

apparizioni-sparizioni che hanno visto<br />

come protagonista l’AUC BURIGOTTO.<br />

Assente in quasi ogni attività, è stato<br />

ritrovato a Pisa, riaccompagnato<br />

ad Aosta e nuovamente sparito (in<br />

infermeria?) in occasione del 1°<br />

servizio assegnatogli. Voci di corridoio<br />

dicono che sia già alla COM-<br />

PALPAR ad esercitarsi a sparire con<br />

tanto di paracadute in volo.


Consigli per le vacanze<br />

Con queste righe la redazione desidera segnalare<br />

a tutti i lettori alcune località forse<br />

poco frequentate dal turismo di massa, note<br />

solo a noi pochi eletti ospiti della SMALP.<br />

POLLEIN<br />

Ridente piana ai margini della Dora, luogo di<br />

quiete e relax grazie alle ottime<br />

strutture che permettono<br />

passatempi quali SAST,<br />

sbalzi e rotolamenti assortiti.<br />

Tra le attività da non<br />

perdere si segnalano le<br />

spontanee e simpatiche<br />

cantate che nel dopo pranzo<br />

coinvolgono con gioia tutti<br />

i visitatori. Il luogo offre<br />

molteplici attrattive,<br />

ma se proprio si<br />

deve dare una segnalazione<br />

essa va<br />

sicuramente al tunnel<br />

della SAST, vero luogo<br />

di delizie, sia con la<br />

pioggia scrosciante,<br />

che con il gran secco e<br />

la polvere; da non perdere<br />

e da non<br />

scordare.<br />

CLOU NEU<br />

Ideale per una vacanza rilassante,<br />

lontani dallo stress, dai vincoli e<br />

dagli obblighi della vita di tutti i giorni.<br />

Già l’avvicinamento a questa località<br />

infonde benessere al corpo<br />

ed all’anima, benessere che tocca<br />

il culmine durante la permanenza in<br />

loco, dove il relax è aumentato da<br />

copiose distribuzioni, a fine giornata,<br />

di bianchi bigliettini grazie ai quali<br />

è possibile vincere vacanze premio<br />

di 3, 5 o 7 giorni.<br />

BUTHIER<br />

Amena valletta incassata tra monti presso un<br />

limpido torrente di montagna. Non è possibile<br />

elencarne tutti i pregi.<br />

Per informazioni: Maresciallo Zanon, camera 18,<br />

nessuno più di lui ha qui provato veramente tutto!!!<br />

M. TORRETTE


Una tranquilla giornata alla SMALP<br />

ORE 6.30 SVEGLIA:<br />

Allievo reattivo: si sveglia all’urlo del piantone.<br />

Si catapulta giù dal letto. Mentre si infila le ciabatte<br />

ha già piegato le lenzuola e corre spasmodicamente<br />

verso il bagno con la carta igienica<br />

sotto l’ascella, spazzolino, dentifricio,<br />

rasoio e crema da barba.<br />

Pulizie personali in 5ª posizione con specchio<br />

e lavandino a tre metri. L’allievo reattivo<br />

fa sempre colazione.<br />

Allievo diesel: si sveglia alle 6.00. Intorpidito<br />

dal sonno, occhi chiusi, passo del fantasma<br />

fino al bagno dopo essere entrato in diverse<br />

camerate per sbaglio; all’urlo del piantone<br />

sta intasando le turche ed appestando l’aria<br />

per la felicità dell’allievo reattivo.<br />

Allievo «mona»: puo essere sia diesel che reattivo,<br />

la distinzione e irrilevante. Accumula sempre<br />

quei cinque minuti di ritardo che non recupera<br />

più. Al contrappello andrà a dormire cinque<br />

minuti dopo gli atri.<br />

ORE 6.35 REAZIONE ISICA:<br />

Allievo: ... Tenente... non ho chiuso occhio tutta<br />

- 50 -<br />

la notte preferirei non correre. ...Ho una vescica<br />

sotto il mignolo del piede destro ... mi gira la<br />

testa... non mi sento bene.<br />

Tenente: Chieda visita...!<br />

Allievo: ... Ma... sa... non vorrei perdere le lezioni<br />

in aula.<br />

ORE 7.00 PULIZIA SETTORI:<br />

Operazione complessa che inizia con il posto


del materiale per la pulizia. Ci<br />

sono camerate che dispongono<br />

di 4 scope e 6 palette!<br />

L’allievo con scopa e paletta<br />

non corre... al fine di osservare<br />

lo stato di pulizia della<br />

caserma. Il rientro in compagnia<br />

è fatto di passo facendo<br />

finta di pulire tutti i settori che<br />

si incontrano lungo il cammino.<br />

ORE 8.10 AULA:<br />

Buonanotte e sogni d’oro!<br />

ORE 12.30 ALUSSO<br />

MENSA:<br />

... chiamo I’allievo ufficiale... a regolare l’afflusso<br />

mensa. Così comincia il lungo calvario del<br />

pranzo. ... Mangiano prima gli alti oggi... no i<br />

bassi; primo a mangiare è il terzo plotone... no<br />

quelli del terzo fregano sempre ... che se ne<br />

vadano al BAR. Avanti otto, ... sinist venga, avanti<br />

quattro,... avanti otto piu uno... avanti tutti. Ma<br />

tutto questo... per che cosa? Per un pasto energetico,<br />

leggero, sano con frutta fresca, mai marcia,<br />

con insalata mista pulitissima, con carne<br />

tenera e ben cotta.<br />

ORE 14:00 AULA:<br />

Vedi ore 8.10.<br />

- 51 -<br />

ORE 18.00 CENA:<br />

Afflusso libero. C’e chi è partito già alle 17.45<br />

(vedi Gandolfo e Zanon che alle 18.00 sono già<br />

alla frutta). Giù nell’atrio alcuni si schierano ai<br />

blocchi per una partenza bruciante all’urlo del<br />

piantone. Altri, a cui il corso non è mai passato,<br />

fanno regolare afflusso mensa.<br />

ORE 19.00 STUDIO OBBLIGATORIO:<br />

II pensiero vola a casa... della ragazza.<br />

Chili e chili di carta... libri pochi, sonno... tantissimo,<br />

interminabili code per andare in bagno.<br />

ORE 23.15 CONTRAPPELLO:<br />

Allievi... At-tenti ... Comandi ... allievo ufficiale<br />

... capo camerata della<br />

camerata n.... orza effettiva...<br />

orza presente...<br />

Allievo il suo zainetto<br />

tattico è orribile... e<br />

questa sarebbe una camerata<br />

da futuri ufficiali?<br />

... Ma qui c’è polvere...<br />

dietro il termosifone c’è<br />

polvere; questa è polvere<br />

di mesi e mesi... il<br />

pavimento fa schifo...<br />

c’è polvere anche dietro<br />

l’armadietto... allievo...<br />

lei lo sa già... stia<br />

punito!<br />

ORE 24.00 IL MOMEN-<br />

TO PIU’ BELLO:<br />

II volo nel letto e sogni<br />

d’oro... domani è un altro<br />

giorno... purtroppo!


Vocabolario<br />

PISTA - Non è né automobilistica né sciistica:<br />

alla SMALP è un modo di vivere. E’ una delle<br />

attività preferite dagli Ufficiali e si può presentare<br />

sotto svariate vesti: contrappello in piedi, ispezione<br />

armadietti, rivista vibram, corse defatiganti(???)<br />

per i piazzali della C. Battisti o della Ramirez.<br />

Per un miglior risultato è consigliabile sommare<br />

tra loro il maggior numero possibile di queste<br />

opportunità.<br />

TROVARE LUNGO - E’ la diretta conseguenza<br />

della pista. Per l’AUC è la norma durante gran<br />

parte del corso.<br />

CICILLO CACACE - Mitico amico del Ten.Col.<br />

Bortolotti, si favoleggia sia un esperto in topografia<br />

e trasmissioni, più volte chiamato in causa.<br />

Stranamente non è mai citato nelle librette.<br />

PUNIGONO - Sia esso Clou Neuf o Buthier, è<br />

una delle località piu amate da tutti gli AUC.<br />

ISPEZION ARM!!! - Noto motivo musicale di<br />

notevole successo, che si ascolta e riascolta<br />

presso il Punigono dalla viva voce del Capitano<br />

Panizzi. Spesso è seguito dal non meno celebre<br />

«stia punito!!! ».<br />

RAPIDI! - Altro celebre brano dal repertorio<br />

musicale del sig. Capitano. E’ possibile ascoltarlo<br />

ovunque, dall’alzabandiera alle 100 adunate<br />

giornaliere. E’ particolarmente piacevole<br />

sentirlo mentre si sta detonando sulle rapide finali<br />

di P.ta Chaligne o di Plan de la enetre.<br />

E’ IMPAZZITO? E’ ORRENDO! DI CORSA!<br />

NON C’E’ UN C... DA RIDERE! - rasi con le<br />

quali gli S.Ten. scandiscono la vita dell’AUC.<br />

Sono le prime parole che ci si sente rivolgere<br />

arrivando alla SMALP. Se c’è aria di pista, contribuiscono<br />

alla messa in atto della stessa.<br />

- 52 -<br />

STIA PUNITO! - Incubo ricorrente durante il sonno<br />

(e spesso anche durante il giorno) degli AUC.<br />

Le due parole comportano il piacere di una permanenza<br />

più o meno prolungata nella Charlie<br />

Bravo, a disposizione di U.d.P. ed U.d.S.<br />

NON MI PASSA UN C... - Motto che accompagna<br />

l’allievo e ne scandisce le giornate fino a<br />

fine corso. Qualcuno (vero Olivolì?) ha esordito<br />

con questa frase fin dal 13 aprile.<br />

DETONARE - Avere qualche problemino insolito,<br />

consistente nell’aumento delle pulsazioni<br />

cardiache, della frequenza respiratoria e da improvvise<br />

visioni mistiche.<br />

TEMPO ZERO - Lasso di tempo che, secondo i<br />

superiori, dovrebbe intercorrere tra ordine ed<br />

esecuzione.<br />

ICCAR DENTRO A NASTRO - Con chiaro riferimento<br />

alla beneamata MG, è una delle promesse<br />

più mantenute dagli S.Ten.<br />

LIBRETTA - Sostantivo che assume genere femminile<br />

solo per le AA. Su di essa gli AUC studiano<br />

per i primi accertamenti, sonnecchiano per<br />

i secondi, ronfano saporitamente per i terzi.<br />

PADULO - Minaccia che ogni sette settimane fa<br />

vivere attimi di panico agli AUC.<br />

AULE DIDATTICHE - Dormitori aggiunti della<br />

Compagnia. Si ricordano splendide dormite collettive,<br />

comprendenti anche (e soprattutto) gli<br />

allievi della prima fila (vero Calgaro?).<br />

D.E. di SX - Mitico covo dei TX, dove, a sentir<br />

loro, si lavora duramente per ore.<br />

D.E. - Segreta speranza dell’AUC medio nei giorni<br />

delle attività piu faticose, specie dopo il congedo<br />

dello S.Ten. Mezzalira, gran pistaiolo anche<br />

in D.E.


Colonna Sonora<br />

Piccolo Grande Allievo<br />

Quel passaggio da Safina<br />

che non gliel’ho detto mai<br />

ma mi è costato troppo<br />

Ho comprato la retina<br />

anche se il Tenente poi<br />

mi fa impiastrare tutto<br />

Le chiare sere d’estate<br />

a pulir camerate<br />

la paura e la voglia<br />

di essere fuori<br />

con le ascelle sudate<br />

e le carraie sbarrate<br />

far la guardia giù al muro<br />

non sono sicuro<br />

se mi piace davvero<br />

non sono non sono sicuro.<br />

E poi, esce ad un tratto lo zio Pera<br />

ma per lui il mio saluto resta una chimera;<br />

e a lui che mi guardava con baldanza<br />

io gli sbatto in faccia il duro sguardo d’ordinanza<br />

perché io sono<br />

un piccolo grande allievo<br />

solo un piccolo grande allievo<br />

niente più di questo niente più<br />

Mi manca da morire<br />

un’ora sola per poter uscire<br />

adesso che saprei dove andare<br />

adesso che saprei cosa fare<br />

adesso che avrei una donna con cui parlare.<br />

E domani su al castello<br />

due parole a Luce e poi<br />

il tuo destino è quello.<br />

Tu sorridi a cuor contento<br />

ma non ti accorgi che<br />

ce l’hai già mezzo dentro<br />

e allora corri allo spaccio<br />

con i libri sul braccio<br />

c’e la coda giù al banco<br />

ma la salti di slancio<br />

e poi in bagno di fretta<br />

per la mia sigaretta<br />

ma lo trovi occupato<br />

mi hanno fregato,<br />

c’e il Tenente in agguato<br />

mi hanno mi hanno fregato<br />

e allora, resta poi solo la soffitta<br />

o in alternativa si può andare anche in garitta<br />

- 53 -<br />

e poi, chissà se passo il contrappello<br />

un altro giorno indenne sì,<br />

sarebbe troppo bello<br />

perché io sono un piccolo grande allievo<br />

solo un piccolo grande allievo<br />

niente più di questo niente più.<br />

Mi manca da morire<br />

quella stella da poter cucire<br />

adesso che vorrei comandare<br />

adesso che potrei far sbalzare<br />

adesso che avrei la spada da infilzare.<br />

MUSICHE: C. BAGLIONI - RIGAMONTI - MOGOL<br />

TESTI: CORE - COSTADURA - OGLIARO<br />

Passerini non andare via<br />

Passerini non andare via,<br />

quella nube il sole copre già.<br />

Anche se non c’è topografia,<br />

se l’inquadramento non si fa.<br />

Ma cosa è stato<br />

da Clu Neuf fino a San Grato<br />

da Pollein al Comboè<br />

mi vien da ridere perchè<br />

se ci sei te c’è la foschia,<br />

non andar via,<br />

non andar via...”<br />

Bei tempi... Con affetto. Enrico Costadura


Hanno detto<br />

• S.TEN. RICCI: Piuttosto che lasciare a casa<br />

l’MG, lascio a casa le mutande!<br />

• S.TEN. RICCI: E’ meglio ammazzare uno due<br />

volte che ferirlo una volta sola!<br />

• CAP. PANIZZI: Se io fossi la Madonna... beh,<br />

no, non è possibile... se io fossi Dio, mi rilasserei<br />

pure, ogni tanto!<br />

• AUC ANTONACCI: Retro - marsh!<br />

• S.TEN. STELLA: Dov’e Kosmac?<br />

• TEN.COL. BORTOLOTTI: Coglioni!<br />

• S.TEN. RICCI: Piazzo là l’MG, così se uno tira<br />

su la testa... gliela stacco!<br />

• COL. ASCOLI: Il mulo era una persona intelligente.<br />

• Ore 7.25, AUC CIMA all’AUC LIPETI:<br />

– II Tenente Goria è una persona molto equilibrata:<br />

punisce pochissimo, è calmo, non si<br />

esprirne volgarmente nei tuoi confronti e non<br />

ti mette in imbarazzo di fronte alla Compagnia.<br />

Ore 7.30, adunata di Compagnia:<br />

S.TEN. GORIA:<br />

– Lipeti, lei non ha capito un c..., lei non ha<br />

letto l’ordine di servizio, lei sta clarnorosamente<br />

ficcato dentro!<br />

• AUC BIASUTTI: A cosa serve il metodo per<br />

stimare corto?<br />

• S.TEN. STELLA: Dov’e Urru?<br />

• TEN. DOVERI: Lo vogliamo battere il piedone?<br />

• S.TEN. RICCI: Per me in Somalia sono tutti<br />

nemici: vecchi, donne, bambini.<br />

• AUC ANTONACCI: Rompete le righe, avanti<br />

march!<br />

• CAP. RAGNI: Per estrarlo bisogna metterla a<br />

90° con la fessura rivolta verso il basso (si riferiva<br />

al perno fermacartella dell’MG).<br />

• MAR. MIGLIORINI: Questa è una checca dell’ufficio<br />

addestramento, per cui tutto il discorso<br />

fatto l’altra volta... va a putt...<br />

• S.TEN. STELLA: Dov’e Borgazzi?<br />

• TEN.COL. PERATONER: ... Danimarca, Norvegia<br />

... Norvegia, Danimarca ...<br />

• AUC COSTADURA: Terzo plotone at-tenti! ...<br />

SPUT! (catarro nella cabina del telefono davanti<br />

alle aule didattiche).<br />

- 54 -<br />

• CAP. PANIZZI: Io sono il Vangelo... qui.<br />

• TEN.COL. BORTOLOTTI (correzione accertamento<br />

di topografia): con una pendenza dello<br />

0.04% non scorre neanche una pisciata!<br />

• S.TEN. RICCI (posti di blocco): utilizzo dei<br />

metal detector, e se la donna si è messa la<br />

droga dappertutto... ooh, non c’e un c... da ridere!<br />

• - MAR. LEONI: Stia punito!<br />

- AUC DE CANDIA: No, casomai «stia a<br />

rapporto».<br />

- MAR. LEONI: No, stia punito!<br />

- AUC. DE CANDIA: No, sto a rapporto.<br />

... u punito.<br />

• AUC BIASUTTI: Cosa succede se miro con<br />

l’altro occhio?<br />

• COL. ASCOLI (a proposito dei mezzi occidentali<br />

e orientali): C’è un ricco frammischiamento,<br />

i mezzi erano più rustici, senza rivettatura,<br />

con saldatura «alla brutto D...» e via!<br />

• S.TEN. STELLA: Dov’è Ogliaro?<br />

• S.TEN. MOYSI: Speriamo che non arrivi nessuno,<br />

così il riconoscimento mezzi lo facciamo<br />

alla mia maniera: ognuno se li sogna!<br />

• TEN. COL. BORTOLOTTI: Se un Capitano non<br />

ne capisce un c..., un Colonnello non ne capisce<br />

due... RITTI! (entra il Generale).<br />

• S.TEN. RICCI: Se arriva una donna voi non<br />

potete perquisirla, dovete aspettare che arrivi<br />

una stronza di poliziotta che cominci a ravanare.<br />

• TEN.COL. PERATONER: ... Somalia, Mozambico<br />

...... Mozambico, Somalia ...<br />

• MAR. MIGLIORINI: Non fono Maga Mago per<br />

cui non poffo fapere fe uno fta male o fta<br />

bene...<br />

• CAP. PANIZZI all’AUC COSTADURA, ore 03.00<br />

da qualche parte sopra La Thuile: E lei non<br />

rida ... Scannagatta ... Cozzadura ...<br />

• S.TEN. RICCI: Bisogna essere cortesi e non<br />

picchiare tutti quelli che ci vengono vicino.<br />

• COL. ASCOLI: Avrete letto sicuramente delle<br />

avventure di CIOCCOLONE (a proposito del<br />

Cap. Cocciolone).<br />

• S.TEN. BEGHETTO all’AUC GASPARINI: E’<br />

meglio stare zitti e sembrare stupidi che aprire<br />

la bocca e togliere ogni dubbio.<br />

• S.TEN. STELLA: Ma lei chi è?


• TEN.COL. BORTOLOTTI: Venire a lezione di<br />

topografia senza carta topografica è come andare<br />

a pisciare senza l’uccello.<br />

• MAR. MIGLIORINI: Raufh!<br />

• S.TEN. RICCI: Il principio della corda doppia<br />

è... che la corda è doppia.<br />

• S.TEN. STELLA in occasione del passaggio<br />

dell’AUC OGLIARO al I Plotone: Da oggi, per<br />

la prima volta abbiamo un Dottore nel 1° plotone...<br />

mai successo.. (2 minuti dopo)... Ogliaro,<br />

ma lei è laureato?<br />

• TEN.COL. PERATONER: Tot Ufficiali, Tot Sottufficiali,<br />

Tot Allievi, Tot Alpini.<br />

• TEN. DOVERI ogni lunedì mattina: Chi ha donato<br />

alla Patria? Zanon, quante ne ha fatte?<br />

• AUC ROSSETTI: A tene’, so’ Rosse’!<br />

• - ALLIEVO: Ma lei, Tenente, è ex-militare?<br />

- S.TEN. DINI: No, sono ex cazzi miei.<br />

• S.TEN. MEZZALIRA (durante il contrappello):<br />

Calgaro, guardi il suo zaino alpino e si vergogni!<br />

Calgaro, lei da dove viene?<br />

- AUC CALGARO: Da Vicenza, signor Tenente.<br />

- S.TEN. MEZZALIRA: Bel servizio che rende<br />

alla sua Patria! Lei disonora la sua città!<br />

• TEN. COL. BORTOLOTTI: Allora, vogliamo<br />

farlo sto quizzer? Tanto non serve a un c...;<br />

serve solo a dimostrare quanto siete coglioni!<br />

• AUC ROSSETTI: So Tene’, devo anna’ in maggiorità<br />

a parla’ col Tenente Loacker (S.Ten. Lomater,<br />

N.d.R.).<br />

• S.TEN. STELLA: Ma oggi c’è libera uscita? Da<br />

quando c’è libera uscita di martedi?<br />

- 55 -<br />

• DALLA SCUOLA TIRI C/C DI MONTE ROMANO:<br />

PREMESSA: Sono le 5 del pomeriggio, e da<br />

metà mattina un incendio provocato da un «Milan»<br />

impazzito ostacola la continuazione dei<br />

tiri. Alla fine i tiri riprendono; il Cap. Ceragno è<br />

leggermente spazientito ed ha appena minacciato<br />

di sparare sulle squadre antincendio.<br />

- ALLIEVO ALL’RV3: Comunico allo Uniform<br />

piu alto in grado che ci sono alcuni cavalli nei<br />

pressi dell’obiettivo.<br />

- CAP. CERAGNO: Beh? Io vado avanti. Come<br />

mi ha chiamato? Bello, mi piace!<br />

- S.TEN. DELLA CASA all’RV3 (concitato): Sig.<br />

Capitano, l’abbiamo avvertita perché non si riesce<br />

a capire se i cavalli sono montati o no!!!<br />

- CAP. CERAGNO: Non me ne frega un c..., io<br />

continuo a sparare, c’è un addetto allo sgombero<br />

del poligono ed io questa sera voglio fare<br />

a tempo ad andare a cena dalla «Ciociona»<br />

(ottima trattoria presso la Scuola Militare di Cesano,<br />

N.d.R.). Appena pronti, fuoco!!!<br />

• SENSAZIONALE: S.TEN. RICCI: Se avete alla<br />

vostra sinistra una parete alta 300.000 Km è<br />

inutile che puntiate oltre perché il nemico certamente<br />

non verra da lì!!!


Cervinia, 4 luglio 1993<br />

Come tutto, al principio fu un ordine, ma ben presto<br />

assunse le sembianze di un coro.<br />

u affidato ad un timido paffutello allievo che divenne<br />

ben presto il temutissimo ed autoritario, se<br />

non dispotico, Gen. Cav. Ruffini. Tutti credevamo<br />

fosse uno scherzo, un modo come un altro per far<br />

pista ad allievi ancora «topastri», che, stonati o no,<br />

avrebbero dovuto ubriacarsi di Alpinità, rincoglionendosi<br />

davanti a filmati di gesta eroiche e storpiando<br />

le storiche canzoni degli antenati.<br />

E invece no! L’ordine divenne esecutivo e il coro<br />

prese forma. Con il sospetto che qualcuno ci «marciasse»<br />

vi presero parte dalle 15 persone quando<br />

le prove erano fissate nell’orario di libera uscita,<br />

alle 90 se invece lo spazio era concesso durante<br />

lo studio obbligatorio.<br />

Il gruppo, pur clamorosamente variabile nel numero<br />

dei partecipanti, ben presto divenne un caposaldo<br />

all’interno della compagnia e tra tutti si diffuse la<br />

convinzione che prima o poi bisognasse umiliarsi<br />

in pubblico. Dopo poco giunse la notizia che il 4<br />

luglio ad un raduno ai piedi del Monte Cervino, in<br />

commemorazione del Btg. omonimo, il coro avreb-<br />

- 56 -<br />

be dovuto esibirsi cantando un numero di canzoni<br />

delle quali ovviamente nessuno conosceva alcunché.<br />

Le settimane antecedenti la cerimonia furono da<br />

panico. Il Capitano esaltatissimo, dapprima come<br />

un padre «mi raccomando ragazzi forza e coraggio,<br />

fatevi onore e date il meglio di voi» poi con<br />

tono autoritario «Ruffini venga mi raccomando voglio<br />

che questa canzone sia cantata a 12 voci e<br />

che questo assolo sia capace di annichilire Pavarotti»<br />

alla fine da vero Comandante di compagnia<br />

«Ruffini se steccate... già sa, Ruffini se cos’è la<br />

2ª... la migliore, l’unica, e il suo coro deve essere...<br />

il migliore! Ragazzi incideremo un LP!!!».<br />

Il coro da quel momento in poi fu sottoposto ad<br />

una pista orrenda. Le prove furono comandate in<br />

ogni momento libero della giornata: tra uno sbalzo<br />

e l’altro a Pollein, prima, durante e dopo i pasti.<br />

Quei giorni furono estenuanti ed interminabili, ed<br />

alla vigilia come un fulmine a ciel sereno uscì il<br />

programma. Sveglia paurosamente anticipata alle<br />

ore 6 quando normalmente di domenica si viene<br />

catapultati dal letto alle 7,30. L’abbigliamento pre-


vedeva nell’ordine: i temutissimi pantacordellino di<br />

lana, capaci di procurare all’atto di camminare indicibili<br />

sofferenze ai malcapitati, camicia di flanella,<br />

nonché, globalmente prevedendo un 4 luglio particolarmente<br />

freddo ci obbligarono ad indossare<br />

nell’ordine: G.T.A., calzettoni di lana con sopra i<br />

tubolari (rigorosamente di lana) e ciliegina sulla<br />

torta... guanti di lana.<br />

A quel punto, disperati, tutti speravavamo che le<br />

previsioni fossero giuste: una giornata fresca, magari<br />

nuvolosa, e invece, tanto per confermare la<br />

tradizione che vuole l’AUC sfigatissimo, alle 6 del<br />

mattino il sole già splendeva atrocemente sopra le<br />

nostre teste rasate pur coperte dal mitico cappello<br />

alpino!<br />

Preghiera dell’Alpino<br />

Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai,<br />

su ogni balza delle Alpi<br />

ove la Provvidenza ci ha posto<br />

a baluardo fedele delle nostre contrade,<br />

noi, purificati dal dovere pericolosamente compiuto,<br />

eleviamo l’animo a Te, o Signore,<br />

che proteggi le nostre mamme,<br />

le nostre spose, i nostri figli<br />

e fratelli lotani e ci aiuti ad essere degni<br />

della gloria dei nostri avi.<br />

Dio onnipotente,<br />

che governi tutti gli elementi, salva noi,<br />

armati come siamo di fede e di amore.<br />

Salvaci dal gelo implacabile,<br />

dai vortici della tormenta,<br />

dall’impeto della valanga:<br />

fà che il nostro piede posi sicuro<br />

sulle creste vertiginose,<br />

sulle diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi:<br />

rendici forti a difesa della nostra Patria,<br />

della nostra Bandiera.<br />

E Tu, madre di Dio candida piu della neve,<br />

Tu che hai conosciuto e raccolto<br />

ogni sofferenza ed ogni sacrificio<br />

di tutti gli Alpini caduti,<br />

Tu che conosci ogni anelito<br />

ed ogni speranza di tutti gli Alpini vivi ed in armi,<br />

Tu benedici e proteggi<br />

i nostri Battaglionie<br />

le nostre Compagnie.<br />

Cosi sia.<br />

- 57 -<br />

Arrivammo sul luogo con un anticipo micidiale, ci fu<br />

indicato il punto di ritrovo (era ovviamente incredibilmente<br />

lontano e solo dopo una infinita salita lo avremmo<br />

conquistato) e ci venne dato il permesso di raggiungerlo<br />

autonomamente, ovviamente a piedi.<br />

Suscitammo un grande entusiasmo nella gente<br />

(speriamo non fosse ilarità), ci esaltammo e ci sentimmo<br />

improvvisamente protagonisti. Durante la<br />

cerimonia, in un clima davvero emozionante, sul<br />

quale è impossibile fare ironia, cantammo davvero<br />

bene strappando applausi e consensi. Ancora<br />

oggi non riesco a capacitarmi e mi chiedo cosa sia<br />

successo, quale miracolo accadde.<br />

orse, dopo aver tanto provato «Signore delle<br />

Cime» qualcuno lassù ci ama davvero!<br />

La statua della Vergine<br />

in vetta alla Becca di Nona


La 2 a Compagnia AUC contro l’Aosta Calcio<br />

AOSTA – Una bella iniziativa quella presa dalla<br />

Società Aosta Calcio di far incontrare in un’amichevole<br />

la Squadra che milita in C/2 con la compagine<br />

allestita, sul tamburo, dalla 2ª Compagnia<br />

AUC della Scuola Militare Alpina. Il tifo, dalle<br />

tribune, ha sostenuto i propri beniamini in un crescendo<br />

di entusiasmo, affascinato dall’agonismo<br />

proposto da ambo i campi. I risultati sono stati<br />

meno drammatici del previsto e quindi, per gli<br />

ottimisti, si è trattato di una vittoria sfuggita per<br />

pochi punti, mentre per i pessimisti, di una sconfitta<br />

con lieve scarto. Sul campo del Puchoz comunque<br />

la squadra della SMALP ha saputo onorare<br />

gli avversari senza mai lasciare loro ampio<br />

spazio. Purtroppo (lo affermano «non» con molto<br />

rammarico, gli AUC), poiché gli esiti hanno fa-<br />

- 58 -<br />

vorito solo la Squadra di casa, il limitato tempo<br />

a disposizione, per l’agguerrita formazione del<br />

Capitano Panizzi (nel duplice ruolo di Comandante<br />

della 2ª Compagnia e di punto di riferimento<br />

per la squadra), prima della conclusione<br />

del Corso, non consentirà più di organizzare un<br />

nuovo incontro: resta quindi aperto il confronto<br />

e sicuramente non potrà mai chiudersi. La cronaca<br />

della partita è tratta dal diario di un Allievo<br />

che ha assistito alla partita e che al termine<br />

dell’incontro avrebbe voluto piangere di..., ma<br />

la sua uniforme glielo ha impedito ed allora ha<br />

sfogato la sua emozione scrivendo parole di elogio<br />

solo per il suo capitano e per i propri colleghi<br />

di corso. Sentiamole queste espressioni: «Grande<br />

cuore verde oliva... inalmente c’e riuscito!<br />

Indossando la maglia dei suoi sogni, la numero<br />

10, il Capitano Panizzi ha condotto la sua 2ª<br />

Compagnia in un anomalo attacco di squadra,<br />

trasformatosi ben presto in una difesa a tempo<br />

indeterminato, contro l’Aosta Calcio (che non ha<br />

mai perdonato gli errori dell’avversario ed ha<br />

sempre imposto il suo gioco dinamico e preciso).<br />

L’evento è stato accolto da una cornice di


pubblico degna di una stracittadina. Gli ultras<br />

della 2ª perfettamente allineati (!!!) e coperti,<br />

hanno sostenuto i propri beniamini con originali<br />

cori e striscioni del tipo ”PLATINI, BAGGIO, PA-<br />

NIZZI, UNA LEGGENDA CHE CONTINUA”, ed<br />

ancora ”COSI’ TANTI GOALS DA SEGNARE,<br />

COSI’ POCO TEMPO”, ed infine il più realistico<br />

e commovente striscione, attraverso il quale gli<br />

allievi sugli spalti non hanno mai perso la speranza<br />

del gol della bandiera ”ALMENO UNO”,<br />

che si è afflosciato irrimediabilmente quando l’arbitro<br />

ha fischiato la fine dell’incontro. Nelle file<br />

della 2ª compagnia si sono alternati Ufficiali ed<br />

Allievi, che, con somma dedizione alla nobile<br />

causa, hanno reso difficile (o almeno ci hanno<br />

provato) la vita alla piu blasonata formazione<br />

aostana, militante, va ricordato (per dovere di informazione),<br />

nel campionato di serie C/2. E’ in<br />

questo contesto che il risultato di 4-0 (alla vigilia<br />

le previsioni apparivano più preoccupanti), in favore<br />

della compagine locale (è necessario chiarirlo<br />

per evitare fraitendimenti e falsi entusiasmi),<br />

conferma la splendida prestazione della 2ª Compagnia,<br />

arcigna in difesa, geometrica a centrocampo,<br />

generosa in attacco. Qualcuno sostiene<br />

che la serie A non sia poi così lontana, ma lo<br />

scudetto puo attendere... la stelletta... no! (grazie<br />

ancora Aosta Calcio, per averci fatto trascorrere<br />

una giornata diversa)». inisce qui la cro-<br />

- 59 -<br />

naca tratta da un diario intimo di un Allievo, che<br />

nei due tempi di gioco aveva osato sperare nell’impossibile.<br />

L’Aosta Calcio ha vinto contro il<br />

151° Corso AUC; che cosa farà la prossima volta<br />

contro la Squadra dell’emergente Capitano<br />

Canavese che da un paio di mesi sta preparando<br />

la neo-squadra del 152° Corso AUC? L’attesa<br />

sarà spasmodica.<br />

Si chiude così, con la nota di un simpatico incontro<br />

agonistico, la permanenza dei Sottotenenti<br />

del 151° Corso AUC ad Aosta, che tra alcuni<br />

giorni raggiungeranno i reparti di assegnazione<br />

per il Servizio di 1ª Nomina: a tutti questi<br />

giovani neo ufficiali del 151° Corso gli auguri<br />

piu fervidi per un radioso avvenire da parte di<br />

tutta la Scuola Militare Alpina e della Città di<br />

Aosta.<br />

ORMAZIONI<br />

– Aosta Calcio: Nota. – 2ª Compagnia AUC<br />

(meno nota fino a ieri): Beghetto, Costadura,<br />

D’Angelo, Dal Maso, De Monte, Doveri, Esposito,<br />

rancano, Gaspari, Griffini, Lipeti, Mainardis,<br />

Moysi, Morocutti, Ogliaro, Panizzi, Ricci,<br />

Rigamonti, Santone, Stella.<br />

– Arbitro: Benetollo.<br />

Col. Antonio Vizzi


Le nostre attivita’ - Le Marce<br />

San Grato<br />

Verso Punta Chaligne<br />

La cerimonia in vetta a Punta Chaligne<br />

- 60 -<br />

27 Maggio - San Grato e Pila<br />

La Compagnia si è messa tranquilla ed<br />

anche il tempo era stranamente bello. In<br />

salita solo il III pl. ha trovato più lungo degli<br />

altri dovendo recuperare lo svantaggio<br />

iniziale: Ogliaro è stato cambiato di plotone.<br />

A metà comunque gli aspiranti Carabinieri<br />

sono rientrati di corsa con lo sten Passerini<br />

a fare da “lepre”.<br />

Bella uscita per tutti, faticosa soprattutto<br />

per chi ha patito l’apparizione dei<br />

pantacordellino<br />

4 luglio - Punta Chaligne<br />

inalmente una quota interessante.<br />

Tempo naturalmente brutto con poca acqua<br />

ma un tantino fresco. Plan de Diau, tappa<br />

intermedia, è stato superato di slancio senza<br />

nessuna perdita, ed è stato teatro del saluto<br />

allo Sten Moysi da parte della compagnia tutta<br />

(magari per sentimenti diversi!!!). Doveva<br />

andarsene ma poi è tornato in circolazione.<br />

Morti e feriti sono stati recuperati dall’AR (si<br />

segnala pure la scomparsa dell’ASA). La punta è<br />

stata comunque sfiorata da tutta la Cp tranne<br />

che dal Ten. Doveri, “abbandonato” dal<br />

Capitano nella sua smaniosa fuga verso la vetta.<br />

Si segnala l’assurdo percorso scelto per i 300<br />

metri finali, in piena sintonia comunque con lo<br />

spirito dominante nel corso: incomprensibile a<br />

chi non indossa indumenti V.O.


10 giugno-17 luglio - Plan de la enetre<br />

Solita sveglia prima dell’alba e partenza<br />

tranquilla. Ancora tempo pessimo per<br />

tutto il giorno a rovinare un bellissimo<br />

posto; acqua in abbondanza giusto<br />

all’ora di pranzo a condire le<br />

“squisitezze” del poi temutissimo<br />

sacchetto viveri.<br />

Prima volta della ormai troppo calcata<br />

canzone sullo Sten Passerini ma<br />

comunque marcia piaciuta a tutti, anche<br />

a chi era detonato in salita.<br />

Nella “marcia di recupero” tempo<br />

splendido e tuffo nel lago a Comboè<br />

La Compagnia<br />

all’inizio dell’ascesa a Punta Valletta<br />

10-11 agosto - Punta Valletta e Becca di Nona<br />

inalmente!<br />

Il primo giorno con i mezzi fino a Pila ci era<br />

andata bene, al ritorno la sorpresa fu invece<br />

di rientrare a piedi!<br />

Comunque tutto veramente stupendo, un po’<br />

di fatica per il primo 3000, ma alla sera<br />

memorabile festa nel vallone del Comboè<br />

attorno alle tende!<br />

Spettacolo finale di cabaret con artisti vari a<br />

darsi il cambio nell’improvvisato teatrino<br />

campale. Grande successo di pubblico anche<br />

tra gli ufficiali sebbene bersagliati dalla<br />

satira.<br />

Poi, dopo una bella notte in tenda, si è saliti<br />

in vetta e... finalmente! Una vera montagna,<br />

bella cerimonia in cima, bel tempo, ottima<br />

compagnia e grande emozione vissuta da<br />

tutti.<br />

Due giorni che ricorderemo sempre con<br />

entusiasmo da veri Alpini.<br />

- 61 -<br />

Barbecue campale al Comboè<br />

Plan de la enetre<br />

Punta Valletta


Le distanze!!!<br />

Tenete le distanzeeee!!!<br />

- 62 -<br />

In vetta alla Becca di Nona,<br />

guardando verso<br />

il Gran Paradiso e la Grivola<br />

Discesa<br />

dalla Becca di Nona


Le nostre attivita’ - L’addestramento<br />

Buthier: bomba a mano e da fucile<br />

Pollein:<br />

movimento in lontananza dal<br />

nemico, SAST, attacchi di<br />

squadra, NBC e maschera<br />

antigas, prove fisiche e corse<br />

campestri, ecc...<br />

praticamente tutta la SMALP<br />

Orgère:<br />

attacchi di squadra e di plotone<br />

- 63 -<br />

Monte Torrette e Val Veny:<br />

Difesa a tempo indeterminato<br />

Sarre:<br />

movimento in lontananza dal nemico,<br />

zona d’attesa


Pattuglie da combattimento:<br />

elimbarco sotto gli occhi del<br />

Capitano Panizzi<br />

Posti di blocco<br />

all’aeroporto di Aosta<br />

- 64 -<br />

Elisbarco a Les Souches


Le nostre attivita’ - Scuola tiri C/C e mortai<br />

Monteromano, 5-8 agosto:<br />

I 4 giorni della scuola tiri contro<br />

carri hanno permesso al<br />

5° plotone e 9 fucilieri di provare<br />

un’esperienza esaltante.<br />

inalmente dopo tante prove al<br />

simulatore, i Tow ed i Milan<br />

sarebbero stati quelli veri.<br />

Bersagli colpiti, ottime cene in<br />

trattoria: missione compiuta!<br />

Grazie Cap. Ceragno,<br />

grazie S.ten Beghetto.<br />

Orgere: 1 settembre<br />

Estremamente valida è stata la scuola tiri<br />

mortai effettuata al poligono del Vallone di<br />

Orgere; i mortaisti hanno lavorato duro per<br />

tre mesi raggiungendo un ottimo risultato<br />

globale. Una bomba inesplosa (?) ha<br />

tuttavia causato una pista fuori<br />

programma ad alcuni sfortunati fucilieri,<br />

costretti all’orrendo rastrellamento di un<br />

enorme ghiaione<br />

- 65 -


Esercitazione al combattimento<br />

nei centri abitati<br />

Mentre su St. Marcel calano le prime ombre della<br />

sera, i valorosi fucilieri si preparano as affrontare<br />

una intensa e rischiosa esercitazione al combattimento<br />

nei centri abitati. Il pericolo può celarsi<br />

dietro ad ogni porta...<br />

- 66 -<br />

Nel frattempo i mortaisti imboscati, dopo essere<br />

svicolati leopardando dalla Compagnia, consumano<br />

un frugale pasto in una triste bettola di<br />

Aosta, dove l’atmosfera non è senz’altro delle<br />

più felici: inevitabilmente il pensiero corre ai più<br />

sfortunati colleghi, il dispiacere e l’apprensione<br />

regnano sovrani.<br />

Ma, al rientro in Compagnia li aspetta un autentico<br />

angelo mandato dal cielo, sotto le false sembianze<br />

del sottotenente Ricci, che, finalmente,<br />

rompe la tensione portando buone notizie: tutto<br />

procede per il meglio, nessun incidente.<br />

Il plotone mortai può alfine tirare un grosso sospiro<br />

di sollievo.


Ringraziamenti<br />

Capitano Massimo Panizzi Tenente Riccardo Doveri<br />

Michele<br />

Ramina<br />

In memoria<br />

inito di impaginare il giorno 20 novembre 2002<br />

per eventuali segnalazioni di errori ed omissioni e per l’invio o la richiesta di materiale fotografico<br />

inviare e.mail a fabrizio.binello@inwind.it<br />

- 67 -<br />

Christian<br />

Vacquin

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