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UBI PISTA<br />
IBI NOS<br />
SMALP<br />
151° CORSO AUC - II COMPAGNIA<br />
13 APRILE - 6 SETTEMBRE 1993
Sono passati cinque mesi! È un’osservazione<br />
forse banale e retorica, ma per<br />
noi, che in questi cinque mesi siamo stati<br />
assieme, ed assieme abbiamo marciato,<br />
sbalzato, sudato e condiviso tante esperienze<br />
nuove, pensare di essere giunti alla<br />
fine del corso e di essere pronti a separarci,<br />
ha un sapore particolare. Il corso è finito,<br />
inizia il servizio da S.ten.!<br />
orse ciascuno di noi ha vissuto il corso<br />
in modo suo particolare, ma tutti sicuramente<br />
porteranno con sé per sempre immagini,<br />
ricordi e sensazioni raccolte durante<br />
questi cinque mesi.<br />
Questo Numero Unico, che continua<br />
una delle tradizioni più belle della SMALP,<br />
vuole essere uno strumento per ricordare,<br />
per sorridere e per far rivivere in noi l’esperienza<br />
del 151° e per conservare un legame<br />
anche con coloro che, per la lontananza<br />
geografica, o per i casi della vita, perderemo<br />
di vista.<br />
Sicuramente molti di noi si rivedranno<br />
a fine servizio, ai raduni degli Alpini, o<br />
da cittadini qualunque. Per ora arrivederci,<br />
e, se il 151° è finito, viva il 151°!!!<br />
- 2 -
Storia degli Alpini<br />
L’origine del Corpo degli Alpini risale al Regio<br />
Decreto del 15 Ottobre 1872 con cui vennero istituite<br />
15 Compagnie Alpine per la difesa dei confini<br />
montani dell’Italia.<br />
Queste prime compagnie, a reclutamento prevalentemente<br />
locale vennero formate nel marzo 1873<br />
e proprio a quell’anno risale l’adozione del tipico<br />
copricapo che distingue e rende famose le truppe<br />
alpine in tutto il mondo.<br />
Negli anni successivi le compagnie aumentarono<br />
ulteriormente, costituendo poi moltissimi battaglioni,<br />
il cui numero, allo scoppio del primo conflitto<br />
mondiale, era di 52.<br />
Nel frattempo gli Alpini avevano avuto il loro battesimo<br />
del fuoco nella guerra di Libia del 1911.<br />
Nel corso della Grande Guerra le truppe alpine<br />
seppero distinguersi, per il loro valore, su più fronti:<br />
dal Vodice all’Ortigara, dal Tonale alla Bainsizza,<br />
dai ghiacciai dell’Adamello al Pasubio; luoghi di<br />
battaglia rimasti scolpiti nella memoria collettiva<br />
grazie a celebri canzoni, ma in cui vennero versati<br />
fiumi di sangue: tra gli oltre 240.000 Alpini mobilitati,<br />
le perdite ammontarono a circa 35.000<br />
morti e 85.000 feriti.<br />
Nel 1934 venne fondata ad Aosta, la Scuola Militare<br />
Alpina col nome di Scuola Centrale Militare<br />
Alpina.<br />
Nel 1935 le unità alpine ammontavano a 5 Divisioni:<br />
Cuneense, Taurinense, Tridentina, Julia e<br />
Pusteria. Nello stesso anno vennero formate compagnie<br />
miste del Genio e i Servizi di Sanità, Commissariato,<br />
Trasporti e Veterinario.<br />
Nel 1936 gli Alpini tornarono il terra d’Africa per<br />
partecipare alla campagna d’Etiopia: le battaglie<br />
del Tigrai, dell’Amba Aradam, dell’Amba Alagi e<br />
del Tembien segnarono le tappe della marcia della<br />
Pusteria fino all’entrata in Addis Abeba, il 5<br />
maggio. La stessa Divisione fu impegnata, successivamente,<br />
in operazioni contro i ribelli e rimpatriata<br />
nell’aprile del 1937.<br />
Nel II Conflitto Mondiale non vi fu fronte, a parte<br />
quello africano, che non vide la presenza delle<br />
truppe alpine: rancia, Albania, Grecia,<br />
Montenegro, fino alla campagna di Russia dove<br />
la Divisione Julia si coprì di gloria sul Don salvo<br />
poi lasciare, assieme alla Tridentina e alla<br />
Cuneense quasi tutti i suoi uomini nelle steppe di<br />
quell’immenso paese.<br />
A questo proposito basti leggere le pagine di<br />
“Centomila gavette di ghiaccio” di Giulio Bedeschi<br />
o “La ritirata di Russia” di Egisto Corradi.<br />
Dopo l’8 settembre 1943 anche i reparti alpini vissero<br />
le travagliate vicende che segnarono il pae-<br />
- 4 -<br />
se in quelle tragiche circostanze: così vi furono<br />
unità che si trovarono a combattere su fronti contrapposti<br />
durante la guerra civile.<br />
Attualmente le unità Alpine sono poste al comando<br />
del IV Corpo d’Armata Alpino con sede a<br />
Bolzano e sono suddivise in quattro Brigate:<br />
Taurinense, Tridentina, Cadore, Julia. ino a pochi<br />
anni fa vi era pure l’Orobica, ora sciolta; forse<br />
lo stesso destino seguirà la Cadore. Noi ci auguriamo<br />
di no: le operazioni orza Paris, Vespri Siciliani<br />
e quella in corso in Mozambico dimostrano<br />
che il momento di mettere al chiodo il cappello<br />
con la penna è ancora di là da venire.<br />
Aggiornamenti al luglio 2002<br />
Come temuto la Cadore e entrata nel regno dei<br />
più, anche la SMALP ha cambiato nome, è entrata<br />
nel IV Corpo d’Armata Alpino e per noi, forse,<br />
senza Battaglione AUC, non è piu la stessa cosa.<br />
anno parte del nuovo “Comando Truppe Alpine”<br />
i seguenti reparti: Centro Addestramento Alpino;<br />
Brigata Alpina “Julia”; Brigata Alpina “Tridentina”;<br />
Brigata Alpina “Taurinense”; Unità di supporto<br />
(Reparto Comando del Comando Truppe Alpine,<br />
Battaglione Alpini Paracadutisti “Montecervino”,<br />
16° Reggimento “Belluno” C.I.L., 18° R.A.R.<br />
“Edolo”)
La SMALP<br />
ondata nel 1934, in questi sessanta anni di vita la<br />
SMALP ha addestrato generazioni di Ufficiali,<br />
Sottufficiali e Alpini, alle tecniche di combattimento,<br />
sopravvivenza e movimento in un<br />
ambiente particolare, insidioso e splendido<br />
quale è la montagna.<br />
La Scuola è composta da varie caserme:<br />
la più importante è il castello dove ha sede<br />
il Comando, intitolata al Generale Cantore;<br />
la Caserma “Cesare Battisti” ospita<br />
il Btg. AUC, la caserma “Testafochi” il<br />
mitico Btg. “Aosta”, la cui bandiera è<br />
la più decorata delle truppe alpine.<br />
Alle caserme “Monte Bianco” e “Perenni”<br />
rispettivamente a La Thuile<br />
e Courmayeur, operano le Sezioni<br />
sci-alpinistica e sportiva.<br />
In questi ultimi anni la Scuola,<br />
pur mantenendo le sue caratteristiche<br />
di schietta alpinità, si<br />
è dovuta adeguare da un lato alle nuove e moderne<br />
esigenze tattico-operative, che hanno imposto l’inserimento<br />
nei programmi addestrativi di esercitazioni<br />
su posti di blocco e combattimento nei centri abitati;<br />
I nostri superiori<br />
Capitano Massimo PANIZZI<br />
Vero amante di quella naja che “ti fotte” il signor<br />
Capitano è stato per lungo periodo l’ufficiale più<br />
odiato e schivato da tutti gli allievi.<br />
Sistematica e giornaliera era la punizione all’Allievo<br />
di giornata e al piantone alle camerate.<br />
- 5 -<br />
dell’altro lato hanno visto l’ingresso di moderni mezzi<br />
quali gli elicotteri ed i sistemi d’arma<br />
elettronici e filoguidati.<br />
Il 151° Corso AUC è stato addestrato<br />
secondo questi nuovi<br />
orientamenti e con i nuovi mezzi.<br />
Sicuramente tutti i Sottotenenti<br />
diplomati avranno raggiunto al<br />
termine del corso quella necessaria<br />
capacità operativa per svolgere<br />
nel migliore dei modi il loro servizio<br />
di prima nomina.<br />
Aggiornamenti<br />
al luglio 2002<br />
Ecco la nuova struttura del “Centro<br />
Addestramento Alpino”<br />
Comando, Castello “Gen.<br />
CANTORE” ; Reparto Addestrativo e<br />
Battaglione Addestrativo “Aosta”, Caserma<br />
“BATTISTI”; Sezione sci alpinistica, La Thuille,<br />
Caserma “MONTEBIANCO”; Centro Sportivo<br />
Esercito, Sezione Sci e Ghiaccio, Courmayeur,<br />
Caserma “PERENNI”<br />
Sotto i suoi inesorabili colpi stormi di allievi cadevano<br />
alle temutissime lezioni di tiro al “Punigono”<br />
di Clou Neuf.<br />
Poi qualcosa è cambiato, la Compagnia ha cominciato<br />
prima a conoscerlo, poi ad amarlo ed<br />
apprezzarlo soprattutto grazie al suo humour,<br />
alle sue sempre valide lezioni,<br />
ai suoi consigli su come trattare<br />
l’amata naja.<br />
La Seconda Compagnia gli è<br />
sinceramente grata per l’attaccamento<br />
e la dedizione con cui<br />
si è sempre adoperato per renderci<br />
dei veri ufficiali.<br />
Tenente<br />
Riccardo DOVERI<br />
Vice comandante della compagnia<br />
e comandante del 3° plotone,<br />
il Ten. Doveri si è dimostrato<br />
personaggio un po’ controverso:<br />
grande “tombeur des
femmes” (almeno a sentirlo), poetico cultore<br />
delle intimità maschili e femminili, in più di<br />
un’occasione si è mostrato pio e devoto<br />
solo come un toscano un po’ incazzato<br />
può essere. Con lui il barometro del 151°<br />
ha segnato tutto: tempesta, secco, pioggia,<br />
sereno, nuvoloso, variabile, umido,<br />
grandine, caldo. Tra carote e bastonate<br />
si è rivelato abile a tenere in pugno la<br />
situazione senza sparare consegne a<br />
raffica (tranne che ai moratisti), pur lasciando<br />
sul campo una marea di portatori<br />
di MG e bottigliati (ma poi<br />
hanno pagato tutti?).<br />
In veste di Capitano d’Ispezione<br />
ha ricevuto più benedizioni lui<br />
della Madonna di Lourdes, ma<br />
intanto qualcuno ha capito che<br />
la stelletta non è per niente uno<br />
scherzo.<br />
Giustamente orgoglioso e geloso<br />
del suo plotone, ha suscitato<br />
tra i “vecchi” del 3° sentimenti<br />
ondivaghi, oscillanti tra il<br />
lecchinaggio più sfacciato e l’insubordinazione.<br />
In conclusione, l’augurio che il 151° gli rivolge è<br />
di trovare moglie, possibilmente prima dei più<br />
giovani del corso, e di diventare Generale (poveri<br />
noi!), ricordandogli però, come diceva<br />
Shakespeare: “La moglie del Generale è il generale<br />
del Generale”.<br />
Buena suerte, Tenente!<br />
Sottotenente STELLA<br />
Vi ricordate i primi giorni alla SMALP? Di lui tutti<br />
avevano sentito parlare, ma nessuno l’aveva<br />
ancora visto... (vi era chi addirittura lo scambiava<br />
con il Col. Stella, abbassandolo così al grado<br />
di comandante di plotone), ma ecco che, dopo<br />
alcune infernali giornate, anche lui, come la<br />
Madonna di atima, scese e si presentò ai suoi<br />
futuri discepoli con un: “A posto, sveglia! 1° plotone<br />
at-tenti”.<br />
D’origine veneta, figlio della Valle d’Aosta, è sempre<br />
emerso come primo dei primi, definendosi,<br />
e non per banfare, come il Sottotenente più potente<br />
della SMALP. I suoi trenta pupilli, bellicosi<br />
di nascita, e fieri di essere parte del plotone più<br />
operativo (?) in una compagnia straoperativa,<br />
sono comunque riusciti, grazie ai suoi consigli<br />
ad usare la testa quanto le gambe, ottenendo<br />
così una prima riga del plotone “intelligente”,<br />
sogno che il Tenente da tempo covava.<br />
- 6 -<br />
Si diceva che non avesse mai voluto essere secondo<br />
a nessuno, e ciò è inoltre testimoniato dal<br />
fatto che “erre moscia” come qualcuno lo chiamava,<br />
ha condotto il suo plotone in ogni situazione,<br />
dimostrandosi uno scout praticamente perfetto.<br />
Nato dunque sotto una buona Stella ( ) e<br />
destinato a fare il Sottotenente è riuscito a farsi<br />
rispettare, anche perché non ha mai perso l’occasione<br />
di urlare tutto l’amore che aveva verso i<br />
suoi allievi. Marciatore instancabile, ha saputo far<br />
apprezzare le sue doti in una salita al “Sacrario<br />
della punizione” Clou Neuf, facendo detonare<br />
buona parte del suo plotone. Questi cinque mesi<br />
a noi fucilieri del 1° plotone e non solo, sono dunque<br />
serviti per scoprire un ottimo comandante di<br />
uomini e talvolta per alcuni un “padre” che ha fatto<br />
dei suoi pupilli il prodotto più spontaneo e preparato<br />
della SMALP.<br />
Grazie Tenente!<br />
Sottotenente RICCI (Ramboricci)<br />
Strappato dalle magre terre friulane di Buja, incarna<br />
il tipico modello di militare convinto per<br />
eccellenza, infatti, raffermato aspira alla carriera<br />
militare. Si narra che sia un vero e proprio<br />
sistema d’arma, contraddistinto dai seguenti<br />
componenti:<br />
- vibram con cingolati;<br />
- celerità 820 parole al minuto;
- sopracciglia da sparviero con funzione di tacca<br />
di mira;<br />
- orecchie a forma di alette di missile;<br />
- sguardo ottico con visori infrarossi incorporati;<br />
- fisico corazzato reattivamente.<br />
Indubbiamente detto ufficiale istruttore ha dimostrato<br />
tutta la sua proverbiale durezza durante<br />
tutto il corso, lasciandosi raramente andare con<br />
accenni tiepidi di sadici ghigni, costringendo gli<br />
allievi a sopportare innumerevoli piste, ordini e<br />
contrordini, rimproveri, insomma angherie di ogni<br />
tipo fino all’ultimo momento, attirandosi in tal<br />
modo mille maledizioni, respinte con la solita<br />
scusa di insegnarci a fare gli ufficiali e non i “frocetti”.<br />
Ha sempre temuto, con santa ragione, di<br />
farsi prendere per il culo da quattro “stronzetti,<br />
in un esercito già di per sé sgangherato”. Indimenticabili<br />
quanto ben condite le sue affermazioni<br />
che non lasciano alcun dubbio sulla sua<br />
personalità estremamente pratica che lo porta<br />
ad essere il più operativo della SMALP, anzi d’Italia,<br />
ovvero del mondo; e come disse un nostro<br />
Sten. “un paio di suole ed un fucile” è tutto ciò<br />
che serve a Ramboricci per le sue sanguinarie<br />
missioni.<br />
In poche parole un grande della SMALP, destinato<br />
a diventare Vicecomandante della II Compagnia.<br />
Sottotenente MERONI<br />
Detto “l’umano”, è noto in Compagnia con un<br />
semplice quanto chiaro motto: “Stai pur certo<br />
che Meroni non romperà mai i c...i!!!” Infatti si è<br />
sempre distinto per la sua tranquillità, serenità<br />
e posatezza, sopportando impeccabilmente l’aria<br />
pesante della 2ª Compagnia. Prima da U. trasmettitore,<br />
poi da U. logista ha sempre scrupolosamente<br />
eseguito il suo dovere, garantendo<br />
alla Cp un valido supporto. Resteranno sempre<br />
alla storia i suoi contrappelli lampo che<br />
permettevano di aumentare le nostre già ridotte<br />
ore di sonno... Complimenti e grazie per<br />
la sua umanità.<br />
Sottotenente MEZZALIRA<br />
(Multipolistyl)<br />
Specializzato in piste a 360 gradi, sottoponeva<br />
gli allievi a stressanti torture<br />
di ogni genere, realizzando sempre nuovi<br />
record nella durata del contrappello. Dittatore<br />
incontrastato della D.E., impartiva<br />
ordini a destra e a manca puntualmente<br />
errati, beccandosi valangate di Mike dal<br />
Capitano. Esperto pilota della Cp sfidava<br />
- 7 -<br />
chiunque a realizzare la pista più assurda nel<br />
minor tempo possibile e purtroppo per noi pochi<br />
secondi bastavano alla sua diabolica mente.<br />
Nota la sua abilità di cercatore di polvere nei<br />
meandri della camerata, perfino nelle ante interne<br />
degli armadietti.<br />
Buon per noi che il congedo gli ha portato una<br />
ventata di simpatia, forse nascosta prima sotto<br />
il suo proverbiale pizzo da buon alpino.<br />
Sottotenente BEGHETTO<br />
(Bubukombat)<br />
Dalla laguna con furore. Idoneo al corso A.U.C.<br />
per un capello (165 cm giusti) dimostrava le sue<br />
innate doti di combattente diventando capocorso<br />
del 148’ A.U.C. ciò che gli costò la magra<br />
figura passata alla storia della SMALP nel tradizionale<br />
passaggio della piccozza. Massiccio,<br />
scrupolosamente preparato, a parte la scomposizione<br />
del AL, ha saputo condurre saggiamente<br />
il plotone controcarri tramandando il suo spirito<br />
lottatore in tutti i terreni, anche nei torrenti<br />
valdostani oggetto di continui guadi.<br />
llluminante la sua idea delle pattuglie: «si vive<br />
con quello che si ha nello zaino, si sopravvive<br />
con quello che si ha nelle tasche e si combatte<br />
con ciò che si ha sul cinturone... che non c’entra<br />
un c...o pero e importante lo stesso!!! ».<br />
Con lui qualsiasi errore sia nostro che suo veniva<br />
puntualmente pagato in sanguinose «pinciate»<br />
da lui stesso eseguite, ciò che ha contribuito<br />
ai successi dei controcarri nelle prove fisiche.<br />
Rimangono tuttora dei misteri: zainetto affardellato<br />
con palloncini gonfi d’elio? Chi era alla guida<br />
del PAO nella notte delle imboscate? Chi tentò<br />
di incendiare il bosco nei pressi del torrente Clou<br />
Neuf durante l’imboscata? Chi inventò la canzone<br />
della zanzara? Chissa...
Di certo si sa che da buon veneziano e un grande<br />
ammiratore dei lagunari sin da piccolo (cioè<br />
da sempre e per sempre) quando era gondoliere<br />
e piccolo fan dei Pitura reska.<br />
A parte gli scherzi ha goduto della nostra totale<br />
stima per tutto il corso, ha rappresentato un valido<br />
esempio di Sotto Tenente da emulare e con<br />
lui ci siamo molto divertiti dando un calcio al luogo<br />
comune che vuole i controcarri imboscati;<br />
invece come lui sostiene siamo tutti dei figli di...<br />
buona donna.<br />
Sottotenente CARBONATTI<br />
Boh! La galassia piu sconosciuta nell’universo<br />
Sotto Tenenti, buono come il pane, convinto ed<br />
efficace alla pari di Rambo, indomito guerriero,<br />
animale da boscaglia, fu lui il primo che v e -<br />
demmo alla stazione. Dietro gli<br />
occhialoni scuri percepimmo<br />
dal suo volto segnato, pur<br />
coperto da quattro peli<br />
biondi, cosa ci sarebbe<br />
capitato. Non ha mai tradito<br />
la sua anima da paracadutista,<br />
non ha mai<br />
dimenticato, lunghi mesi<br />
passati da najone, e ne è<br />
conferma l’attenti rigorosamente<br />
con le mani sul didietro.<br />
Di pochissime parole:<br />
«Uehh signooori in tempo<br />
zero...» si è trovato a comandare<br />
il plotone più<br />
svaccato (II Pl. Naja Putrida)<br />
e operativo (?) della<br />
compagnia.<br />
Di vastissima cultura..., a<br />
memoria conosceva “Commando”<br />
al segno leggeva<br />
“Raids”, nel tempo libero, se<br />
non correva, leggeva “Rid” o<br />
“Panorama difesa”. Con gioia<br />
immensa esibiva il suo boomerang;<br />
mai lo dimenticheremo sfoggiare la sua<br />
tuta nera della olgore, che ben presto capimmo<br />
essere unicamente una banfata.<br />
Sottotenente GORIA<br />
Purtroppo il Sotto Tenente Goria è stato poco<br />
tempo con noi, dico purtroppo perché fin dai primi<br />
durissimi giorni a noi «topini» risultarono evidenti<br />
le sue capacita di comandante, di educatore<br />
e di istruttore, condite da una grande carica<br />
di simpatia che ne hanno fatto uno dei coman-<br />
- 8 -<br />
danti piu apprezzati dei nostri primi due mesi di<br />
SMALP.<br />
Esperto di tiro e di comportamento in poligono,<br />
nonché di armi, specialità del S.Ten. Goria erano<br />
le lezioni nel piazzale della caserma Ramires,<br />
le bacchettate sull’elmetto nei primi tragici<br />
poligoni, i ritmi olimpionici impressi agli addestramenti<br />
in quel di Pollein.<br />
Grande operativo e «pistaiolo», dimentico del<br />
suo passato di posto branda-discarica, distribuiva<br />
nastri di punizioni ad ogni contrappello e ispezione<br />
delle camerate.<br />
In quel di Pollein il giorno dell’addio abbiamo tributato<br />
al Sotto Tenente Goria un meritato applauso<br />
e lui ci ha ricambiato con un breve discorso<br />
rotto dall’emozione che ci ha fatto sentire<br />
una volta di più, veramente tutti partecipi, allievi<br />
ed ufficiali, a quella unica realtà che è la<br />
Seconda Compagnia.<br />
Sottotenente PASSERINI<br />
Un nome, la garanzia: quando corre... vola.<br />
Sin dal primo Clou Neuf abbiamo sperimentato<br />
dal vivo l’ordine di grandezza della velocità<br />
della luce. Presente a tutte le iniziative<br />
di Compagnia, iperattivo e inarrestabile,<br />
esperto in topografia non è mai riuscito<br />
a realizzare un inquadramento topografico,<br />
in quanto non gode dei favori di Giove<br />
pluvio. Sempre di ottimo umore ci ha «iniziato»<br />
all’arte del mortaio e con il suo sorriso<br />
ci ha insegnato quanto bello puo essere<br />
arrivare fino in cima nonostante la pioggia e<br />
la fatica.<br />
Sottotenente DINI<br />
Tra gli ultimi arrivati in 2ª Compagnia fu subito<br />
affiliato, «per sua sfortuna», al III plotone.<br />
Ci hai provato subito Antonio a farti crescere<br />
la barba ma ce n’è voluto del tempo eh?!<br />
In effetti la formalità non ti è simpatica ed è<br />
forse questo che ci sei subito piaciuto! E poi<br />
hai sempre saputo condire con lo spirito e la parlata<br />
toscana le nostre grigie giornate colorandole<br />
di nuovo. Ti diamo del tu perchè sei stato un<br />
amico prima che un Tenente e sappiamo ti farà<br />
piacere. Di te ricordiamo la reazione fisica del<br />
mattino dove «non è che si corre quel gran che»<br />
e la tua «convinta» espressione di accondiscendenza<br />
quando iI Capitano presentandoti a Pollein<br />
ha detto che, pur essendo della prima, ora,<br />
eri contento di essere finalmente giunto in seconda!?<br />
Auguri.
Sottotenente MOYSI<br />
Istruttore di AIC e neo Sotto Tenente al suo primo<br />
incarico, il «cobra» (cosi era soprannominato<br />
dai suoi colleghi di corso) grazie ai nastri di<br />
punizioni distribuite nel primo periodo di corso,<br />
era uno degli ufficiali piu temuti dagli spauriti ed<br />
inesperti allievi.<br />
Successivamente si è parzialmente «redento»<br />
agli occhi della Compagnia anche se non ha mai<br />
smesso di amare le piste notturne e le punizioni<br />
del tipo fulmine a ciel sereno.<br />
Nell’ultimo periodo, a parte piccoli episodi su<br />
cui stendiamo un pietoso velo è sicuramente<br />
stato molto attivo e vicino a noi quasi-S.Ten.,<br />
dandoci preziosi consigli sul nostro servizio di<br />
prima nomina e rivelandosi, peraltro sempre più<br />
spesso, di una eccezionale simpatia e disponibilità.<br />
Per il rapporto amore-odio instauratosi con la<br />
Compagnia è stato da noi amichevolmente soprannominato<br />
«Giano Bifronte».<br />
Eravamo due amici al BAR<br />
– DOV’ERI?<br />
– Ero qui, non mi son MOSSO.<br />
– I due allievi di ASCOLI si erano incontrati in<br />
un paesino del CANAVESE alcuni MOYSI<br />
dopo la fine del corso.<br />
– VARDA là la «locanda dei due LEONI» vicino<br />
alla CESA, mi hanno detto che si mangia bene<br />
e si spende solo MEZZALIRA.<br />
– E’ un’idea BAZZANA andare in un locale ad<br />
una STELLA ma mi gusta perche stamattina<br />
ho mangiato solo un pacchetto di LOMATER.<br />
Ed entrarono di slancio scansando con una<br />
ZAMPA due NIGRELLI che spacciavano SAN-<br />
TINI davanti all’ingresso. Si sedettero nel primo<br />
tavolo.<br />
– umi? Disse CICILLO.<br />
– No grazie, non ho VIZZI rispose CACACE scartando<br />
una GORIA bianca e tirando uno SCA-<br />
RANO per terra. In quell’ istante sopraggiunse<br />
il cameriere con il menu, la carta dei DINI<br />
ed alcuni PANIZZI per ingannare I’attesa.<br />
– Mi hanno detto che qua ci sono i MIGLIORINI<br />
RICCI di mare della zona disse CICILLO sfogliando<br />
la carta.<br />
– lo andrei sul SALVATICO con PASSERINI cotti<br />
- 9 -<br />
Sottotenente GASPARI (Remo)<br />
È l’ultimo acquisto del plotone mortai; arrivato<br />
in punta di piedi, ha fatto sentire sempre più la<br />
sua presenza, fino alle imboscate e alle trappole<br />
progettate durante le pattuglie. Pronto alla<br />
battuta nei momenti più impensati, promette<br />
bene come comandante del plotone mortai, considerata<br />
soprattutto la sua simpatia per le lunghe<br />
marce.<br />
Sottotenente SCARANO<br />
Miglior collezionatore di nomignoli, veniva soprannominato<br />
nei più svariati modi data la sua<br />
stazza e parvenza fisica nonché i lineamenti<br />
marcati: Jack (lo squartatore), giraffone, dentone,<br />
africano. Ha fin dai primi giorni del suo servizio<br />
di Toposten suscitato una domanda retorica:<br />
può un trasmettitore imboscato della Iª Compagnia<br />
venire a fare pista eterna in 2ª? Certamente<br />
no!<br />
Grazie a tutto ciò per noi sarà sempre l’Allievo<br />
Scarano<br />
sui CARBONATTI ardenti e contorno di fagioli<br />
BORTOLOTTI.<br />
– E’ un bel diLEMMA, credo che intanto prendero<br />
un TOSELLO di salamino MOCELLIN.<br />
– I due finirono per ordinare tutto, compreso dei<br />
GASPARagl e spieDINI di PESCE su consiglio<br />
del cameriere che li aveva pescati con un<br />
BEGHETTO il giorno prima. – Cosa desiderate<br />
per dessert? Domandò impaziente il cameriere.<br />
– ABRATE pazienza, abbiamo fatto un<br />
grande ADIGA a finire il pasto e non abbiamo<br />
ancora deciso, risposero i due.<br />
– lo proporrei ananas DEMONTE o PERA TO-<br />
NER ma vi prego, decidetevi, mi son proprio<br />
rotto i MERONI!
Il mondo degli animali<br />
IL UCILIERE<br />
II fuciliere è un animale diffuso lungo tutto l’arco<br />
alpino appartenente alla vasta famiglia degli alpini<br />
AUC.<br />
E’ un animale gregario che vive in branchi incredibilmente<br />
composti sempre dallo stesso<br />
numero di individui (24?) che viene chiamato<br />
plotone. Nonostante viva in branco pare sia<br />
monogamo, infatti, si trova un compagno col<br />
quale forma all’interno del gruppo una coppia<br />
indissolubile. Il loro comportamento alquanto<br />
singolare è stato<br />
approfonditamente<br />
studiato<br />
da alcuni scienziati nella campagna di Pollein<br />
(AO) dove vivono e si riproducono numerosi<br />
branchi. Sono onnivori; si nutrono infatti di insetti,<br />
erba, escrementi di coniglio o di vacca (alimenti<br />
di cui è particolarmente ricca l’area suddetta)<br />
che catturano con agili balzi alternati a<br />
veloci inseguimenti. Hanno molti nemici naturali<br />
tra gli animali da preda (Sotto Tenenti, Tenenti,<br />
Capitani) dai quali cercano (quasi sempre invano)<br />
di sfuggire sfruttando le loro capacita di confondersi<br />
con l’ambiente circostante virando il<br />
colore della loro cute mediante strani pigmenti<br />
untuosi e irritanti. Sulla loro riproduzione e sui<br />
loro accoppiamenti poco o nulla si sa visto che<br />
gli studi finora non hanno portato all’individuazione<br />
di evidenti distinzioni nei caratteri sessuali<br />
però pare che siano molto prolifici visto che<br />
figliano ogni 3 mesi.<br />
Durante la notte e nei momenti della giornata in<br />
cui non si devono procurare il cibo, trovano rifugio<br />
in profonde e comode buche che scavano<br />
loro stessi e che poi amano adornare con pietre,<br />
arbusti e sacchi di sabbia.<br />
I UCILIERI BAR<br />
Anch’essi appartenenti alla famiglia degli alpini<br />
AUC, sono parenti stretti dei fucilieri con i quali<br />
condividono gran parte dei comportamenti, differenziandosi<br />
pero in una serie di atteggiamenti che<br />
ne hanno reso molto più complesso lo studio.<br />
- 10 -<br />
Sono caratterizzati infatti<br />
da una organizzazione<br />
sociale alquanto<br />
complessa, ma<br />
non solo all’interno<br />
del loro branco o<br />
plotone che dir si<br />
voglia, ma anche<br />
con altre<br />
forme di vita<br />
animale. Riescono infatti a sfuggire quasi sempre<br />
a quegli stessi animali da preda che mietono<br />
tante vittime tra i fucilieri, mediante una strana<br />
gestualità e l’emissione di strani suoni a tutt’oggi<br />
incomprensibili. Solo le ultimissime teorie ipotizzano<br />
che si tratti di una sorta di accordo basato<br />
su codici genetici che potremmo definire diritto e<br />
regolamenti. L’aspetto più inquietante di questi<br />
animali è proprio nel loro rapporto con i predatori,<br />
anzi in particolare con uno: il Tenente. Capita infatti<br />
a volte che nottetempo il feroce predone riesca<br />
a penetrare nelle loro tane dalle quali si levano<br />
poi orribili urla che indicano irruente lotte e che<br />
sollevano panico ed inquietudine tra tutti gli animali<br />
dell’ambiente circostante. Stranamente però<br />
il giorno seguente non si contano vittime tra i bar<br />
e la loro giornata si svolge normalmente secondo<br />
i ritmi imposti dalla natura: 6.30 sveglia; 7.00 colazione;<br />
7.15 pulizia settori...<br />
GLI ALPIERI<br />
Sono i piu prossimi parenti dei fucilieri con i quali<br />
condividono il branco.<br />
Si distinguono piu per l’aspetto esteriore che per<br />
il comportamento. La loro livrea è infatti caratterizzata<br />
da pantacordellino e camicia<br />
di flanella. Nel comportamento<br />
sono del tutto simili<br />
ai fucilieri tranne nel<br />
momento in cui si avvicinano<br />
a pareti in<br />
roccia verticali o<br />
quasi. In tali situazioni,<br />
se<br />
non fosse stato<br />
per le dimensioni,sarebbe<br />
stato<br />
facile classificarli<br />
come<br />
aracnidi vista la
similitudine dei movimenti che hanno, per arrampicarsi<br />
su tali pareti, ai ragni e l’utilizzo di strane<br />
bave che lanciano e alle quali si appendono rimanendovi<br />
attaccati per l’addome.<br />
Purtroppo, visto l’esiguo numero di esemplari, e<br />
l’alta mortalità dovuta a cause quasi sempre<br />
naturali, la specie è in via di estinzione. Gli animali<br />
feriti, vengono percio in genere catturati,<br />
curati ed allontanati per qualche tempo dai luoghi<br />
per loro pericolosi.<br />
I TRASMETTITORI<br />
Rarissima specie della famiglia degli alpini AUC,<br />
di loro si sa poco o nulla in quanto i pochi esemplari,<br />
in genere vivono rintanati nei loro rifugi a<br />
cinque teli. Si staccano nettamente dalle specie<br />
fino ad ora studiate in quanto non sono assolutamente<br />
gregari. Pare che si avvicinino ad altri<br />
esemplari solo nella stagione degli amori, pero si<br />
tengono costantemente in contatto tra di loro<br />
mediante segnali che non sono percepibili dall’orecchio<br />
umano e che si trasmettono via etere.<br />
Nonostante siano molto poco diffusi, la specie<br />
non pare in via di estinzione,<br />
in quanto non hanno praticamente<br />
nemici naturali (il sapore<br />
delle loro<br />
carni è orribile)<br />
e conducono<br />
una vita<br />
asolutamente<br />
sedentaria e<br />
priva di rischi.<br />
Molto astuti, si<br />
tengono prudentemente<br />
lontani dall’unico<br />
luogo per loro<br />
pericoloso: il corpo di<br />
guardia.<br />
I MORTAISTI<br />
Anche questa specie si distingue da quelle precedenti;<br />
i mortaisti sono caratterizzati da scarsa<br />
socialità nei confronti delle altre specie della famiglia<br />
con le quali ingaggiano spesso cruente<br />
scaramucce.<br />
Vivono nei boschi, possibilmente lontano da ogni<br />
specie animale che cercano di tenere lontano<br />
con organizzati sistemi di sorveglianza.<br />
Sono animali sedentari, amano la vita tranquilla<br />
e rifuggono dai ritmi frenetici delle altre specie<br />
della famiglia. Ciò non toglie che in caso di pericolo<br />
costituito dalla presenza dei soliti predoni<br />
siano in grado di esprimere una agilità non in-<br />
- 11 -<br />
differente.<br />
Queste<br />
situazioni di pericolo tra l’altro sono piuttosto frequenti<br />
visto che costituiscono la preda preferita<br />
di Tenenti e Capitani.<br />
Si riuniscono con le altre specie della famiglia<br />
solo durante le migrazioni. All’interno delle formazioni<br />
si distinguono perché portano sul dorso<br />
strani e pesantissimi gusci a forma di bocca da<br />
fuoco, piatta o affusto, ma nonostante il peso<br />
terrificante, non hanno la minima esitazione a<br />
caricarsi di scorte alimentari nel caso la migrazione<br />
sia diretta verso zone isolate, scarse di<br />
risorse.<br />
Amanti della pulizia personale evitano in qualunque<br />
modo di imbrattarsi muso e zampe, tanto<br />
che a volte vengono erroneamente considerati<br />
animali addomesticabili.<br />
I CONTROCARRI<br />
Sono la specie piu ambigua della famiglia. Non<br />
si è ancora riuscito a capire se sono più simili ai<br />
fucilieri o ai mortaisti, in quanto si muovono a<br />
balzi come i primi e fuggono nei boschi dai predoni<br />
come i secondi (ma con molto più successo).<br />
Proverbiale la loro scaltrezza nel precedere gli<br />
altri animali quando si tratta di procacciarsi il cibo,<br />
noncuranti delle situazioni di estremo pericolo<br />
in cui mettono tutte le altre specie a causa dei<br />
predatori. Durante la buona stagione, compiono<br />
una lunghissima migrazione verso un luogo<br />
non bene definito del<br />
Centro Italia dove<br />
pare vengano a<br />
contatto con altre<br />
specie con le<br />
quali si accoppiano.
CAMERATA 1 “Nido delle Aquile”<br />
Che avventura... igli di regioni diverse ci siamo<br />
ritrovati, quasi per caso, a vivere insieme, a condividere<br />
gioie, piste e dolori. Zolder è lontana da<br />
Aosta ma noi la sentivamo e la sentiamo vicina.<br />
Zolder è una pista, per gli appassionati, che riporta<br />
alla mente momenti brutti, momenti di una<br />
vita che improvvisamente si spegne. E’ il grande<br />
Gilles, ma noi otto di lui ricordiamo solo le grandi<br />
imprese compiute in tutte le piste del mondo. Ed<br />
ecco che la pista dei nostri Comandanti diventa<br />
per noi una continua lotta, una lotta per essere<br />
primi, per vincere, per essere soddisfatti. Non per<br />
niente la camerata è un nido, è il «nido delle aquile»,<br />
e come ben si sa, solo le aquile possono osare...<br />
Adesso dopo quasi cinque mesi possiamo<br />
dire di conoscerci bene, anche perché in questo<br />
periodo ci siamo sentiti talvolta fratelli. Questo<br />
rapporto, anche se intervallato da momenti di litigio,<br />
è nato fin dai primi giorni, durante i quali, quasi<br />
per gioco, riuscivamo ed essere tutti dei «convinti».<br />
Tutti noi ci ricorderemo di questi cinque mesi<br />
vissuti insieme e certamente anche se sono stati<br />
solo un momento della nostra vita questo resterà<br />
in noi indelebile e lo ricorderemo spero con immenso<br />
piacere. Un grazie di cuore a tutti.<br />
- 12 -<br />
DAL MASO ILIPPO (Testa ad ogiva)<br />
Convinto massiccio, si è dimostrato sempre<br />
pronto a sviluppare ogni argomento escluso<br />
quello sessuale, in quanto eternamente impegnato<br />
in altri compiti... Perito chimico industriale<br />
ma praticamente plurilaureato e poliglotta, nato<br />
a Valdagno, ha infuso in noi conoscenze d’ogni<br />
genere, svolgendo inoltre funzioni di ASA con<br />
diagnosi catastrofiche, riuscendo addirittura a<br />
somministrare una bustina contro i dolori mestruali<br />
ad un influenzato. In ogni caso riesce ad<br />
essere disponibile ed amico in ogni momento.<br />
ATTORI DANILO<br />
(Sector no limits)<br />
Un altro Valdagnese, detto anche Sector no limits,<br />
nome che è già di per sé, tutto un programma.<br />
Re dello spaccio e della mensa non si<br />
lascia mai sfuggire l’occasione per andare in libera<br />
uscita. Basta una frase per caratterizzarlo:<br />
«Quanto manca a studio obbligatorio?». Cinque<br />
minuti? «Bene, allora vado allo spaccio». Svaccatissimo<br />
inizialmente, ha saputo riprendersi;<br />
rimarranno comunque indimenticabili i primi contrappelli<br />
ed il suo nome durante le adunate.
PIZZOLATO RICCARDO<br />
(Cazzuolato o Peocio)<br />
Al ragioniere piace veramente molto fare i conti<br />
e soprattutto farli tornare. Si pensi che nonostante<br />
abbia rotto un lavandino e pagato di<br />
tasca propria il debito è riuscito ad avere alla<br />
fine del terzo mese un attivo di L. 20.000. E’<br />
da ricordare la sua dieta... al mattino tre<br />
panini con marmellata di vario genere, brioches<br />
a volontà ecc. ecc., e... tutto gratis.<br />
Ci ha lasciati un mesetto prima per Roma...<br />
Carabiniere!<br />
ROSA STEANO (Pele’)<br />
«Duri, massicci ed incazzati», questo<br />
professava con allegria prima dell’arrivo alla<br />
SMALP, poi ha capito che qui non c’è proprio un<br />
c...o da ridere. Accanito oppositore delle sveglie<br />
mattutine, rispondeva a queste con deglatanti<br />
attacchi. Cittadino padovano, amante della<br />
letteratura italiana. E’ riuscito in questi cinque<br />
mesi a comporre frasi per lettere altrui ed inoltre<br />
a spendere fior di ore per i vari profili e presentazioni<br />
della camerata. Pelé in quanto cultore<br />
del calcio... anche in camerata. Ci ricorderemo<br />
di quei cinque giorni presi perché «beccato»<br />
mentre giocava durante il contrappello con attori.<br />
Anche lui amante della propria immagine e<br />
del modo di vestire. Un grazie per essere stato<br />
parte di questa famiglia di amici.<br />
BUONO LUCA (Borse)<br />
Tutto sommato un bravo ragazzo anche se parte<br />
della schiera dei friulani. ortunatamente un lavoratore,<br />
ma per quanto riguarda lo studio meglio<br />
lasciar perdere. Occhiaie pazzesche e per questo<br />
soprannominato Borse. Casinista d’armadietto,<br />
mai in orario per le adunate varie, si è portato<br />
tutti i carichi possibili non<br />
marcando mai visita.<br />
Oratore, durante i<br />
contrappelli riusciva<br />
a tenere conferenze,<br />
rischiando talvolta di<br />
ritrovarsi con la schiera<br />
spezzata per causa<br />
del convinto massiccio.<br />
Ha tentato nei momenti<br />
difficili di conciliare<br />
le varie parti, talvolta<br />
riuscendovi.<br />
- 13 -<br />
BURIGOTTO MASSIMO<br />
(Coma)<br />
iglio d’accademia, brevettato, non è quasi mai<br />
riuscito a farsi notare positivamente, probabilmente<br />
per furbizia sua. Imboscato<br />
per eccellenza nell’armadietto,<br />
vive continuamente<br />
in coma, anche<br />
se ogni tanto svegliandosi...<br />
rompe. Anche<br />
se messo benissimo<br />
in classifica, il che<br />
conoscendolo non si direbbe,<br />
è riuscito a saltare<br />
quasi tutte le marce piu<br />
impegnative. Intimo<br />
amico dell’infermiere,<br />
è riuscito a farsi apprezzare<br />
per la determinazione<br />
con la quale<br />
forse riuscirà addirittura a divenire paracadutista<br />
(a buon intenditore poche parole).<br />
BIASUTTI STEANO<br />
(Carillon)<br />
«Comandi signor Tenente... Ma se miro con l’altro<br />
occhio è lo stesso?». Mentre per attori già il<br />
cognome era un programma, per Carillon Biasutti<br />
già il cognome è una domanda, anzi una<br />
più «intelligente» dell’altra. Narciso di professione<br />
amante dei capelli e della pulizia del naso.<br />
Talvolta imboscato, tipico dei friulani nostri concamerati,<br />
è riuscito con le sue domandine a farsi<br />
notare da tutti, ufficiali compresi; talvolta con<br />
brutti esiti. Si può concludere comunque dicendo<br />
che si è veramente dimostrato un buon ragazzo.<br />
TITA CORRADO (Cubo)<br />
Tipo schizzato, max della camerata, eletto a<br />
suffragio capo di questa... indimenticabili i primi<br />
contrappelli. Trentino, amante della birra e delle<br />
Ducati. E’ sempre riuscito per i primi tre mesi ad<br />
avere un armadietto perfettamente a «cubo»,<br />
poi... casino come tutti gli altri. Ahimé, unico della<br />
camerata non del primo plotone, cioè del migliore<br />
(?!?). In ogni caso un grande, degno di una grande<br />
camerata in tutti i sensi.<br />
Grazie ragazzi... SR
CAMERATA 2 “La Potente”<br />
Punto di riferimento per la compagnia, è composta<br />
da elementi famosi per le proprie attitudini<br />
militari nelle varie specializzazioni; tutti uniti<br />
nel motto «svaccati è bello». Stirpe di fucilieri,<br />
progenie di assaltatori praticamente insuperabili<br />
nel mimetismo (da altri considerato imboscamento).<br />
Insomma l’unione fa la forza... forza e<br />
coraggio che tanto passa sempre troppo piano.<br />
SCOTTON MAURIZIO<br />
Bassanese di tradizione (S. Giacomo di Romano<br />
d’Ezzelino) divenne ben presto uno degli elementi<br />
di spicco della 2ª Cp.<br />
Giunto alla SMALP con la speranza di trascorrere<br />
le vacanze sulle Alpi Valdostane rimase<br />
impressionato, ma non contagiato, dalla rigida<br />
disciplina militare. Con il suo accanito impegno,<br />
divenne per natura (altezza 1,70) comandante<br />
della 1ª squadra fucilieri e per anzianità (nel primo<br />
mese di corso 17 gg. di punizione) comandante<br />
della squadra premiati. Per queste sue<br />
eccelse attitudini militari fu perfino ricevuto dal<br />
sig. Generale. La protezione dello sponsor e<br />
l’aiuto de «La Potente» gli insegnarono l’arte dell’imboscamento<br />
che lo salvò dalla zona «no limits».<br />
In camerata fu famoso per la sua capacità<br />
di profumare l’ambiente in qualsiasi momento<br />
della giornata, anche al contrappello (piatto<br />
preferito fagioli).<br />
Durante il rastrellamento mensile del proprio<br />
armadietto riusciva a trasformare la camerata 2<br />
(nota per la disciplina, l’ordine, la formalità e<br />
specialmente l’operatività) in un campo di battaglia<br />
devastato da una esplosione nucleare.<br />
BATTISTINI LUCA (Longhair)<br />
Residente a Vicenza, ma nato a Lucca, aveva il<br />
terrore di essere inquadrato nei fucilieri<br />
«bar» perche pensava fossero assegnati<br />
alla gestione dello<br />
spaccio. Prima di entrare<br />
alla scuola vantava<br />
una lunghissima<br />
chioma che era<br />
uso sfoggiare all’uscita<br />
degli asili<br />
con le caramelle<br />
nelle tasche.<br />
In cinque mesi<br />
di corso non è<br />
riuscito a sco-<br />
- 14 -<br />
prire l’utilità della libera uscita rinunciadovi ripetutamente,<br />
e guadagnandosi di conseguenza i<br />
soprannomi di «ameba» e «ciabattone». Riusciva<br />
comunque grazie alla sua presenza fisica<br />
(nonostante si fosse fermato a 20 metri dal mito<br />
di Punta Chaligne) agilità e velocità a diventare<br />
una «gazzella» del corso stabilendo ottimi tempi<br />
durante le prove fisiche. Ringrazia tutti per<br />
l’attenzione e... complimenti per la «trasmissione».<br />
ULLIN ALVISE (Elvis)<br />
Ei fu siccome visse, ma il suo spirito aleggia ancora<br />
tra di noi, visto che i suoi scarponi<br />
compaiono ogni sera in corridoio<br />
al contrappello. Il suo zaino<br />
partecipò anche all’attacco<br />
in bianco<br />
dell’Orgère (defunto<br />
alla secondasettimana<br />
per<br />
soffio al cuore,<br />
ma per<br />
sua fortuna<br />
è andato a<br />
casa).
RANDISI MAURO (Detonato)<br />
E’ venuto qui alla SMALP da Trieste perché gli<br />
piace la montagna e il suo sogno è sempre stato<br />
scalare i picchi piu ripidi e raggiungere le cime<br />
piu insidiose. Ogni volta che si parte per queste<br />
intrepide missioni esplode in urli di gioia quali:<br />
«Ma porco...». II suo soprannome presuppone<br />
già la detonazione da marcia che immancabilmente<br />
avviene. E’ il capo carismatico della camerata<br />
nonché il primatista delle punizioni avendo<br />
conseguito ben 29 gg. di consegna, ma ultimamente<br />
ha abbandonato questo insolito sport.<br />
Esportatore della triestinità in Valle d’Aosta ha un<br />
grande progetto, potere fondare una caserma di<br />
Alpini a Trieste. Spera in un incarico operativo e<br />
tattico quale timbratore di plichi in un distretto.<br />
VASSIA LUCA (L’Ipocondriaco)<br />
Anch’egli di origini umili (come lo Sten D’Angelo)<br />
era terrorizzato dal fatto di essere punito e<br />
quindi di non poter passare il week-end in permessino<br />
a casa. Nonostante ciò era sua usanza<br />
telefonare ai genitori o alla sua ragazza (con<br />
la quale concludeva inevitabilmente sempre<br />
esercitazioni in bianco) almeno una volta al giorno,<br />
forte di un contratto annuale stipulato con la<br />
SIP per l’ammontare di L. 120.000.000 e per un<br />
totale di 4.316 scatti.<br />
Non erano le sue scorte medico-chirurgiche conservate<br />
gelosamente nel suo armadietto in grado<br />
di far sfigurare gli aiuti farmaceutici avio-trasportati<br />
mandati dall’E.I. in Bosnia. Totalmente<br />
dipendente dalla camerata contraccambiava<br />
volenterosamente guadagnandosi la nomina a<br />
santo ufficiale di Btg.<br />
D’ANGELO CRISTIAN (El urlan)<br />
Proveniente dalla megalopoli di «Coseano<br />
world» si trova immediatamente spaesato nel<br />
piccolo capoluogo valdostano. Amante del<br />
vestir bene ha sfoggiato per tutta la durata del<br />
corso capi degni del miglior stilista nepalese:<br />
giacche variopinte, tinte esplosive<br />
malaccompagnate, sostenitore insomma di una<br />
moda tipicamente rurale-naif di retroguardia.<br />
Ragazzo di spirito semplice denotava spesso,<br />
in camerata e fuori, atteggiamenti decisamente<br />
strani. amosa resterà la sua domanda: «II<br />
parlatorio è attrezzato con vetri di sicurezza e<br />
interfono per comunicare con i muli» come se<br />
la SMALP fosse un riformatorio. Negativo: la<br />
SMALP è un carcere dove è in vigore la legge<br />
dei lavori forzati. Attivo in camerata il suo<br />
gradino è complessivamente sufficiente,<br />
- 15 -<br />
nonostante infatti le dure ore di studio notturno<br />
(nelle quali l’AUC medio imitava il proprio corpo<br />
avendo come testa una mina A/U; come braccia<br />
2 superenerga C/C; come tronco una mina A/C;<br />
come gambe 2 AL e l’organo tra di esse<br />
compreso un 7.62 NATO caricato a salve) riusciva<br />
a guadagnarsi il merito della 124ª piazza nella<br />
classifica di Cp. Dotato comunque di un fisico<br />
possente da portatore MG meritava di essere il<br />
terzino di assalto del COSEANO TEAM.<br />
DILENA TONY (Pippe)<br />
Noto rapper di Tapogliano (UD) fu subito inquadrato<br />
dal serg. «maniappaletta» Berlinghieri che<br />
preso in simpatia si informava quotidianamente<br />
sulla sua dose di carte. Ebbe una crisi di rigetto<br />
al settimo giorno alzandosi incazzatissimo per<br />
la sua nuova posizione sociale. E’ stato comunque<br />
condotto, come il resto della camerata sulla<br />
via dello svacco risultandone elemento di spicco.<br />
Espressione tipica: «ma che coglioni! ».<br />
DALLA TORRE ANDREA<br />
...E Peratoner creo l’AUC, però quello gli era<br />
riuscito decisamente male, ma prima di riuscire<br />
a sopprimerlo si era già imboscato. Richiamato<br />
a rapporto dal Col. Santini per scarso impegno<br />
in educazione fisica era famoso per il<br />
suo tipico passo alla «orso Yogi» e per la sua<br />
scompostezza nella marcia. Trentino DOC,<br />
grande accademico, riusciva a raggiungere alti<br />
livelli nello studio con la sua 125ª posizione.<br />
Sogna un grande avvenire in un reparto operativo<br />
quale il distretto militare di Trento.<br />
La “Potente” a Orgère
CAMERATA 3 “La Perfetta”<br />
II nome la dice lunga su questa camerata nella<br />
quale sette prodi hanno condiviso gioie e dolori.<br />
Si è dimostrata tale nell’affiatamento, nella partecipazione<br />
e in tutte quelle attività nelle quali i<br />
suoi appartenenti si sono dimostrati dei veri numeri<br />
unici.<br />
TRIBEL PAOLO (L’Amagnetico)<br />
II re delle pulizie, la tigre dei volontari, la jena<br />
della ramazza, il San rancesco dei poveri, in<br />
poche parole l’imboscato della camerata. Si distinse<br />
per l’amore folle per la puntualità e per la<br />
generosa partecipazione nei momenti di sconforto<br />
collettivo quando da buon triestino ripeteva:<br />
«Mi ricordo quella volta che...», il suo morboso<br />
attaccamento alla camerata e una performance<br />
da manuale durante una lezione gli hanno<br />
valso il degno soprannome.<br />
Elimbarco delle pattuglie da combattimento a La Thuile<br />
- 16 -<br />
BALSEMIN SIMONE (Balsemix)<br />
Le spiccati doti di ballerino, veramente un disastro,<br />
gli hanno valso tale soprannome. II vicentino<br />
si presenta esternamente come un robusto<br />
omone dalla vocina flebile da ricercare nei<br />
baritoni del coro. Detiene due record scandalosi:<br />
non è mai stato punito in quattro mesi e la<br />
sua facciona è stata avvistata in giro per Aosta<br />
solo in rarissime circostanze, accompagnate da<br />
pioggie torrenziali e venti impetuosi.<br />
SIBAU MICHELE<br />
(Il Catarifrangente)<br />
Più luminoso della trekking light, faro nella notte,<br />
realizzò, in data 12-6-1993 a seguito di una<br />
estenuante marcia un leggerissimo effetto termico<br />
luminoso (l’e schioppà) che illuminò a giorno<br />
l’intera vallata. La supernova della situazione<br />
è quindi famosa per il colore della sua carnagione<br />
che le ha valso anche il nome di spia russa<br />
e di morte bianca. II cividalese si e comunque<br />
impegnato dimostrandosi un buon logista<br />
per quanto riguarda l’elaborazione di piani di fuga<br />
durante le poche licenze.
DEL NEGRO WALTER (Nino)<br />
Nasce in Venezuela, si trasferisce in terra italica<br />
e cosa fa? Viene alla SMALP, veramente una<br />
bella... fortuna per noi che abbiamo avuto modo<br />
di aggiornarci sulle ultime novità in fatto di spagnolo<br />
spicciolo. Si ricorderà nei secoli per la sua<br />
pronuncia che più e più volte ci ha fatto dire in<br />
coro: «Ma che c...o sta a di’?».<br />
RICCI MARCO<br />
(El Moro de Venezia)<br />
Mitico personaggio, si è distinto per le sue doti<br />
di ballerino da contrappello, davvero scatenato,<br />
per le poche flessioni (200 ogni sera) e per quel<br />
suo modo di fare che lo hanno reso famoso in<br />
compagnia. Nel suo armadietto ha coltivato i<br />
funghi e spore di ogni genere che maleodoranti<br />
hanno tenuto lontano per un’intera estate le zanzare<br />
dalla perfetta.<br />
TEZZA CRISTIANO (INPS)<br />
Più veloce di una gazzella zoppa piu sfrecciante<br />
di una errari ritirata ai box, più agile di uno<br />
- 17 -<br />
scimpanzé si è guadagnato il soprannome di<br />
INPS perché si è dimostrato il primo ventunenne<br />
in camerata non attratto dalle donne, dalle<br />
libere uscite, dalle porcate varie e da quella vita<br />
mondana (veramente poca) che I’A.U.C. medio<br />
cerca di fare. Sostituì a tante e tali gioie vecchi<br />
ricordi scolastici, una passione orgasmica per<br />
le carte e tanto studio che gli ha valso un buon<br />
posto nella classifica dei pensionati SMALP.<br />
PIOVESAN MASSIMILIANO<br />
(Rambo, Involtino, Termocop)<br />
ervente religioso, sempre pronto a benedire e<br />
a proferire dolci parole. E’ sveglio per la sua età,<br />
anche troppo, al punto che in data 19-7-93 durante<br />
il contrappello, già addormentato, si alzava<br />
e diceva all’Ufficiale di servizio: «Vado a ritirare<br />
l’arma...». II suo esile corpicino costruito in<br />
palestra gli ha permesso di compiere mitiche<br />
imprese che gli hanno valso il nome di termocop.<br />
Partecipò alle selezioni di parà ma destino<br />
volle che rimanesse con noi nella Perfetta per<br />
istruirci sul Vangelo.
CAMERATA 4<br />
TUNIZ LIVIO (Il Pista)<br />
Mancato accademista. Sin dalla prima volta in<br />
cui aprì la porta della camerata, si scoprirono la<br />
sua indole e le sue intenzioni. Questa la frase<br />
mitica: «Io stavo cosi bene con i mortaisti». L’unico<br />
che riusciva a dare l’attenti a sinistra con il<br />
comandante di battaglione a destra, venendo<br />
premiato con cinque giorni. Alla domanda «allievo<br />
risponda» replicò «il silenzio vale più di<br />
1.000 parole», lo stesso giorno silenziosamente<br />
accettò cinque giorni di consegna. Grande<br />
dormiglione, amante delle pulizie, della disciplina<br />
(i giorni da allievo di plotone resteranno indimenticabili),<br />
pio bevitore friulano, resterà sempre<br />
nel nostro cuore.<br />
In zona d’attesa,<br />
prima di acquisire la base di partenza<br />
- 18 -<br />
LENOCI MARCO<br />
(Lenoci: accia una domandina -<br />
Lenny Lenox)<br />
Già il soprannome la dice lunga, si è distinto<br />
subito in tutta la compagnia per la serie interminabile<br />
di domande inutili e che altro non facevano<br />
se non prolungare adunate, studi obbligatori<br />
e periodi di lezione. Operativo, amante dell’azione,<br />
distintosi particolarmente durante la<br />
pattuglia per la sua attività di caduta libera (infiniti<br />
voli).<br />
Eterno romantico, sempre alla ricerca della sua<br />
metà, generoso. Gli saremo sempre riconoscenti<br />
per l’uso indispensabile della sua iesta.<br />
MERLIN NICOLA<br />
(Mago Invisibile)<br />
La max della quattro. Dopo tre mesi il comandante<br />
di plotone non aveva ancora le idee chiare<br />
su chi fosse questo allievo. Anche involontariamente<br />
attraverso servizi o qualche misterioso<br />
motivo, schivava marce, addestramenti e piste.<br />
Rovigotto, protettore degli indifesi, gli auguriamo<br />
veramente di andare dove sempre ha<br />
sognato: scalare le Dolomiti.
LANRANCHI MARCO (Comandu)<br />
Brianzolo purosangue, fedele capoarma MG, detonato<br />
della camerata (col enetre, San Grato,<br />
Plan De Diau, Punta Valletta, Becca di Nona),<br />
venne alla ribalta quando ad un attenti dato dal<br />
Capitano lui si schiaffava sul riposo; non soddisfatto<br />
al successivo riposo eseguiva un magistrale<br />
attenti: «stia strapunito» fu la risposta (cinque giorni).<br />
iglio (d’arte) di M. Jordan, indimenticabile<br />
resterà la sua schiacciata al canestro della Ramirez,<br />
che crollò sotto la sua potenza, prima dell’inizio<br />
della partita. Responsabile pulizia scarponi,<br />
folle ascoltatore di musica, simpaticone, impossibile<br />
scordarlo soprattutto per l’«accentu».<br />
BIONDO EMILIANO (Ghiro)<br />
Riusciva ad addormentarsi anche in pieno addestramento<br />
operativo (vedi pattuglie). Alla prima<br />
conferenza sul suo curriculum annotava cinque<br />
giorni. Mai visto nessuno utilizzare una tecnica<br />
di corsa come la sua: indescrivibile (cinque<br />
giorni di c.s.: «correva come un vecchio decrepito»).<br />
Abbonato all’ufficio poste impiegava il<br />
tempo libero per leggere le innumerevoli lettere<br />
della sua preoccupata ragazza. Milanese, «aspirante»<br />
carabiniere, sempre disponibile, docile,<br />
pezzo forte della camerata.<br />
- 19 -<br />
BORGAZZI ALREDO<br />
(Borg)<br />
II secchione della camerata, rinunciava ripetutamente<br />
alla libera uscita pur di studiare, per<br />
poter rimanere come S.Ten. alla SMALP.<br />
Gran battitore di piede, urlatore di comandi; condusse<br />
egregiamente il plotone durante la seconda<br />
metà del corso.<br />
Tranquillo, ragazzo di campagna, gran buongustaio<br />
(riusciva a mangiare di tutto). Mitico fu il<br />
volo dei suoi scarponi «puliti» dalla finestra a<br />
cura del Tenente Doveri.<br />
KOSMAC DAMJAN<br />
(Kucoc)<br />
Guerrafondaio. Cacciamine, ingeriva tonnellate<br />
di cioccolata al giorno. Difficile capire il suo ruolo<br />
all’interno del corso. Che sia una spia slovena?<br />
Esaltato pattugliatore, assaltatore, difensore.<br />
Estremista della camerata. Metteva spesso<br />
in riga modello SS, compagni di camerata e di<br />
plotone. Si teme possegga un libro nero su cui<br />
annota i vari antipatici del corso.<br />
Resterà sempre nel ricordo della camerata soprattutto<br />
per le cibarie offerte. Hobby preferito:<br />
«trastullarselo».
CAMERATA 5 “La Mitica”<br />
PARENTI VITTORINO<br />
E’ stato un ottimo compagno di camerata per il<br />
mese e mezzo che è stato con noi, è stato infatti<br />
allontanato dal corso per una serie di circostanze<br />
negative. Un amico formidabile, sempre attento<br />
e disponibile, a lui va il nostro più caro saluto<br />
e ringraziamento.<br />
BIRTELE PAOLO<br />
(Mastro Lindo)<br />
Di lui bisogna dire due cose veramente importanti:<br />
la prima, è che senza di lui la camerata e i<br />
settori non sarebbero mai stati veramente puliti,<br />
la seconda è il ritmo impressionante di studio<br />
che ha mantenuto. Dal primo, sino agli ultimi<br />
giorni: ogni volta che si entrava in camerata lo si<br />
trovava piegato sui libri. Il suo lavoro è stato ripagato<br />
però col raggiungimento del 34° posto.<br />
Bravo Paolo!!!<br />
URRU PAOLO<br />
(Sergente Urru)<br />
Sicuramente il più massiccio, incazzato, svaccato<br />
della n. 5. Di lui si ricorderanno la grinta, la<br />
ferma volontà di entrare alla mitica COMPAL-<br />
PAR, la sua cattiveria veramente tipica della terra<br />
di Sardegna (se dal nome non si era capito)<br />
durante il combattimento, e poi le «tragiche»<br />
sveglie urlate con volume così alto da riuscire a<br />
svegliare sicuramente anche tutto il personale<br />
del castello. Non bisogna dimenticare<br />
che fra noi è sempre<br />
stato il primo a<br />
scappare in libera<br />
uscita e l’ultimo a<br />
rientrare. Degna di<br />
nota anche la mitica<br />
impresa Aosta (mt.<br />
508) - P.ta Chaligne<br />
(mt. 2607) con la MG,<br />
in pratica un incubo,<br />
che in un momento di<br />
sbandamento lo ha<br />
visto gridare furiosamente:<br />
«Allora! Se<br />
non rallentate, la pianto<br />
qui e vi sgozzo tutti!».<br />
- 20 -<br />
RANCANO ANDREA<br />
(C’ho le palle)<br />
La sua frase ha accompagnato la seconda compagnia<br />
per tutto il corso. Così accade: è arrivato<br />
in seconda compagnia da Chieti (Abruzzo), e<br />
come tutti ha trovato lungo, spesso ha dato segni<br />
di scoraggiamento ma alla fine non ha mai<br />
mollato. Ricordiamo oltre le sue mitiche frasi:<br />
«porco digo: io mi faccio un culo frego mannaggiamiseria»,<br />
Dalla camerata cinque un grosso<br />
saluto a ranchy e tieni sernpre duro «rancano<br />
mondo cano». Ad Andrea va anche il banfo<br />
di camerata. Ciao mitico.<br />
STEN: rancano perche ha la faccia triste?<br />
RANCANO: Scusi il termine Tenente ma io c’ho<br />
le palle.<br />
Oltre alle sue frasi ricordiamo il record di pulizia<br />
armi, consegna armi, doccia, sistemazione posto<br />
branda, cambiato in civile e uscito per la licenza<br />
in 12 minuti e 33 secondi. Risultato: posto<br />
branda piu schifoso della camera cinque<br />
(come sempre).
DE LUCA<br />
ALESSANDRO<br />
(Il Poeta)<br />
In camerata il più romantico<br />
e sentimentale ma per<br />
non questo meno deciso e<br />
volenteroso. Di lui si ricordano<br />
i lunghi discorsi di<br />
donne (soprattutto con il<br />
Sergente Urru). Ragazzo<br />
tranquillo ma spigliato e<br />
forte alimentatore dello spirito<br />
di corpo. Un caloroso<br />
saluto dalla camerata cinque<br />
e che tutti i tuoi alpini<br />
possano un giorno apprezzarti<br />
quanto lo abbiamo<br />
fatto noi. Bravo Ale.<br />
MAZZUCCHI<br />
NICOLA (Il Positivo)<br />
Il ragazzo sicuramente più<br />
pensato del 151° corso, ha<br />
ricevuto infatti circa un’ottantina<br />
di lettere (quasi una<br />
al giorno), scritte naturalmente<br />
dalla fidanzata, che<br />
per il solo fatto di essere<br />
della provincia di Massa-<br />
Carrara, non è potuta venire<br />
a trovarlo con il medesimo<br />
ritmo. Un compagno convinto, volenteroso,<br />
aspirante carabiniere, con molta voglia di fare<br />
e di riuscire. Unico neo: il suo armadietto è scandaloso;<br />
il S. Ten. Moysi, durante il contrappello<br />
è arrivato a dirgli: «Mazzucchi! Ma qui cosa ci<br />
vuoi piantare!?!».<br />
MAZZOLENI EDERICO<br />
(Il Peruviano)<br />
Ciò a cui teneva di più era svegliarsi e alzarsi<br />
per ultimo al mattino. orse in compagnia era<br />
l’ultimo ad alzarsi ma il primo a presentarsi in<br />
adunata. orte sostenitore della causa indiana<br />
e dei popoli dell’america latina (da lì il soprannome).<br />
In camerata era uno dei piu scazzati ma<br />
è sempre stato pronto a darti una mano nel<br />
momento del bisogno. La camerata cinque ti<br />
augura buona fortuna e che la tua buona volontà<br />
che ti ha accompagnato in questi cinque mesi<br />
ti sia sempre compagna.<br />
- 21 -<br />
DE BONA GABRIELE<br />
(La Portaaa)<br />
II più criticone della camerata cinque, il più imboscato;<br />
spesso è stato utile e indispensabile.<br />
In camerata ha litigato praticamente con tutti<br />
perché i Bellunesi si sa che testa hanno. Ottimo<br />
portatore d’arma ma pessimo elemento per la<br />
pulizia della camerata. II soprannome «la porta»<br />
lo si deve al suo imperterrito tentativo di far<br />
chiudere la porta tutte le volte che qualcuno<br />
entrava. Ex aspirante d’Accademia, ha comunque<br />
lo spirito del militare e la camera cinque ti<br />
augura che questa tua dote ti permetta di fare<br />
molta strada; tanti saluti, Gabriele.
CAMERATA 6 “La Gloriosa”<br />
Cinque mesi in camerata sei sono stati come<br />
cinque mesi di vacanza a Montecarlo. Molto<br />
caldo, belle donne (quelle delle pulizie) ma soprattutto<br />
camerate di lusso, sempre lucidissime,<br />
splendenti, profumatissime. Ma gli elementi fondamentali<br />
sono stati il casinò ed il gran premio.<br />
Ogni giorno la roulette delle punizioni; si aspettava<br />
con ansia se la pallina finiva sul 3, sul 5, o<br />
molto più spesso sul 7. Ma la vera caratteristica<br />
della vacanza è stato il gran premio con la sua<br />
pista sinuosa, quasi tutta in salita, con curve<br />
strette, inaspettate quanto gratuite. La gara è<br />
stata dura, sotto gli occhi del Principe, divertito<br />
sul palco d’onore, fino a quando ci si è accorti<br />
che quando si usciva di strada, in fondo non ci<br />
si faceva male. Ed allora abbiamo schiacciato<br />
tutti l’acceleratore fino in fondo, incuranti del tracciato<br />
della pista.<br />
CAREGNATO (Caregnaus)<br />
Instancabile combattente, pedina molto importante<br />
della «gloriosa» ed indiscusso ideatore<br />
dell’adunata di massima raccolta, abio è senza<br />
dubbio il duro della camerata; nessuno lo ha<br />
mai visto sbalzare con il AL, la sua arma è l’MG<br />
e soltanto perché non ne esiste una più pesante;<br />
degne di nota sono poi le sue prestazioni atletiche<br />
grazie alle quali conquistò il dominio assoluto<br />
nelle gare di corsa campestre e di 1.000<br />
metri piani. Le sue passioni sono la musica, che<br />
ascolta in ogni momento libero della giornata<br />
(quasi mai) e la moto con la quale sfreccia a<br />
210 all’ora per le vie di Aosta tutte le volte che<br />
gli orari della caserma lo consentono (un paio di<br />
volte al mese). Sempre primo ad iniziare le pulizie<br />
della camerata, sempre presente alle adunate<br />
di massima raccolta, si è dimostrato un insostituibile<br />
compagno di corso nonché punto di<br />
riferimento per la sua camerata.<br />
VACQUIN (Vac)<br />
Massiccio esploratore, Vacquin non è mai riuscito<br />
a trovare il metodo giusto per mettere in<br />
ordine il suo armadietto. Un giorno decise di<br />
coprire gli scaffali con svariati asciugamani ma<br />
una provvidenziale ispezione di Superpippo alla<br />
sua postazione fece riaffiorare prepotentemente<br />
il problema. Insensibile ai dolori, Vacquin è<br />
stato capace di salire, con i postumi di una lunga<br />
influenza e di una distorsione alla caviglia<br />
circa 9.000 metri di dislivello in 3 giorni.<br />
- 22 -<br />
Generoso con i colleghi, non si lamenta mai; un<br />
solo unico difetto: ha un armadietto che assomiglia<br />
al cimitero di Baghdad. Un ragazzo valdostano<br />
capace di non imboscarsi alla SMALP<br />
è sicuramente un’eccezione, e lui, di eccezionale,<br />
ha molte altre doti: la più apprezzata è sicuramente<br />
la capacità di sorridere anche nei momenti<br />
piu difficili; una sicurezza in montagna in<br />
ogni condizione.<br />
IORONI<br />
(Josafat, Docio-Pacio)<br />
Trasmettitore acquisito dalla camerata dopo un<br />
mese dall’inizio del corso in sostituzione dell’infortunato<br />
Valenzin, ha subito messo in mostra<br />
le sue capacità oratorie che gli hanno procurato<br />
l’affibbiazione del soprannome di “Docio-Pacio”.<br />
Nonostante la metamorfosi da ux a Tx è riuscito<br />
a mantenere le qualità di resistenza dei primi<br />
unendole all’astuzia dei secondi.<br />
La sua notorietà in compagnia raggiunse il massimo<br />
livello allorché alle porte del quinto mese<br />
di corso, durante un’adunata, si scoprì che aveva<br />
alle spalle una sola guardia 12. Pur essendo<br />
recordman di pao.<br />
Nonostante tutto però, gli strani suoni che emetteva<br />
per radio lo resero simpatico a tutta la camerata<br />
6 che lo adottò con il mitico nome di<br />
Ibrahim Josafat Lener Assan.<br />
MAININI<br />
(Super Mainini)<br />
Innanzitutto prima di leggere va dato un «ritti»!<br />
Poi va abbassato il capo con umiltà.<br />
Grande in qualsiasi attività ha però impiegato<br />
ben due mesi e mezzo per scrivere una letterina<br />
profumata a chissà quale principessina<br />
marchigiana. In confronto a lui, un superiore è<br />
come un allievo della prima in confronto a uno<br />
della seconda. Instancabile divoratore di gelati<br />
e paste, Super Mainini, l’ing. Andrea Maria<br />
è senza dubbio il capo carismatico della camerata<br />
sei, l’unico in grado di porsi sin dall’inizio<br />
ai vertici del corso, di salire la fune in 2<br />
secondi, di eseguire il salto della cavallina<br />
meglio di Yuri Chechi.<br />
Massiccio esploratore, puo vantare una incredibile<br />
serie di guardie affibbiategli puntualmente<br />
al ritorno da faticose marce che misero a serio<br />
rischio le sue enormi capacità di autocontrollo.
BERETTA (Berry)<br />
Sicuramente un ragazzo eccezionale, che non<br />
si tira mai indietro quando c’è bisogno di fare<br />
qualche cosa o di aiutare qualcuno, è un grande<br />
lavoratore della seconda compagnia; il suo<br />
lavoro rimane però un po’ in ombra per via del<br />
fatto che è un Tx. Instancabile preparatore di<br />
radio ma soprattutto grande imitatore del maresciallo<br />
Migliorini, l’ing. Beretta è veramente una<br />
persona simpaticissima.<br />
Spesso odiato in camerata per la sua sveglia<br />
parlante, riesce a farsi perdonare grazie alla<br />
costante e gratuita disponibilità. amoso resterà<br />
quel contrappello in cui il suo zaino alpino<br />
venne accostato all’immagine di Aliens di notte.<br />
Passato in classifica dal 92° a 41° ha lasciato<br />
incredula una intera camerata; ha un armadietto<br />
incredibilmente fornito di qualsiasi cosa si<br />
abbia bisogno; Beretta è li ed il suo armadietto<br />
è il vero animatore della «gloriosa».<br />
COSSARD (Clochard)<br />
ranco Gene Gnocchi Cossard è senz’altro l’animatore<br />
della «gloriosa»; egli è fondamentalmente<br />
folle ed esterna questa sua follia con una simpatia<br />
innata. Grande camminatore, corridore e<br />
sportivo in genere, Cossard è sempre pronto a<br />
- 23 -<br />
scherzare e a risollevare il morale della camerata<br />
anche nei momenti di tensione. Un grande<br />
uomo, troppo operativo (e non solo nelle attività<br />
addestrative), è anche campione indiscusso di<br />
velocità nel cambiarsi in civile per la libera uscita.<br />
Le esperienze piu dure hanno dimostrato le<br />
sue doti di tolleranza al dolore ed alla fatica<br />
mentre una sola libera uscita negata è stata<br />
sufficiente per mandarlo in tilt. Grazie a Cossard<br />
il contrappello per noi è quasi sempre stata<br />
un’occasione di divertimento e di svago.<br />
TURCOTTI (Turco)<br />
Mitico capocorso dopo i primi accertamenti, è<br />
un Tx a tutti gli effetti. Capace di sfruttare ogni<br />
possibilità per uscire dalla caserma e fare chilometri<br />
e chilometri a piedi per raggiungere la<br />
moglie che lo attende a casa, ha alle spalle un<br />
numero di libere uscite che non ha eguali nella<br />
pur lunga storia della SMALP. Questo non toglie<br />
nulla comunque alla sua disponibilità quando è<br />
presente in camerata. Notevoli le doti di precisione,<br />
intelligenza ed arguzia; gli manca solamente<br />
qualche uscita dall’ovattato mondo della<br />
5 teli dei Tx. Un ringraziamento particolare va<br />
alla simpatica moglie lorinda che ha saputo rifornire<br />
la camerata di tessere telefoniche, pile<br />
per orologi, crostate, torte allo yogurt, etc., etc.
CAMERATA 7 “Il Settebello”<br />
Camerata tra le piu massicce, visto il bassissimo<br />
numero di giorni di riposo goduti dai «magnifici<br />
sette» (fatta eccezione per l’infortunio piuttosto<br />
grave occorso all’ottimo Scapini). Nessun<br />
baffo e nessun elemento piazzato tra i primissimi<br />
in classifica, ma tanta sostanza e un impegno<br />
sincero da profondere per la causa del mitico<br />
II plotone. Una camerata che ha saputo superare<br />
con solidarietà e spirito di corpo i momenti<br />
difficili e le piccole tensioni a volta nate tra<br />
i suoi stessi componenti. Rimarrà, di questi cinque<br />
mesi, l’indelebile ricordo delle sofferenze e<br />
delle soddisfazioni condivise durante il corso.<br />
MOROCUTTI GIULIO (Il Tromba)<br />
Vorrebbe diventare un combattente perfetto,<br />
spartano ed impeccabile proprio come il suo idolo:<br />
il conterraneo S.Ten. Ricci. In realtà la natura<br />
lo ha reso incline alle mollezze e ai piaceri della<br />
vita mondana, soprattutto per la sua maniacale<br />
attrazione per le donne.<br />
BARATIN DAVIDE<br />
(Padovan Gigolo’)<br />
II bello della camerata, anche grazie alle assidue<br />
cure che quotidianamente dedica al suo fisico<br />
da atleta. Al ritorno dalla licenza ostenta<br />
con orgoglio i graffi e i succhiotti sparsi su tutto<br />
il corpo, residui di bollenti nottate da latin lover.<br />
MURA GAVINO<br />
(Leopardi)<br />
II suo pessimismo lo ha portato a ripudiare la<br />
vita terrena per dedicarsi alla contemplazione<br />
dell’assoluto. Nel suo iperuranio vivono tre divinità:<br />
Bo Derek, i Queen e la Juventus.<br />
PARISOTTO DIEGO<br />
(Il Rambo di Venzone)<br />
Discendente del grande Mezzalira da Legnano,<br />
fu da quest’ultimo più volte ripreso per la sua<br />
tendenza al rilassamento ed alle astuzie da najone.<br />
Intelligentissimo diventerà ingegnere se riuscirà<br />
a sconfiggere il morbo che lo affligge: la<br />
malattia del sonno.<br />
BENTSIK EDERICO<br />
(Allievo fagiano Bentsik)<br />
Religiosissimo, ci ha abbandonato dopo quasi tre<br />
mesi di corso, sconvolto dall’ennesima visione mistica<br />
avuta durante una marcia. Lo ricordiamo con affetto<br />
dedicandogli una punta della nostra stella.<br />
- 24 -<br />
SCAPINI GIANMATTEO<br />
(Il Beato Angelico)<br />
Energico Boy Scout del veronese, tutto sguardo da<br />
chierichetto e vocione da orco delle fiabe. a<br />
imbestialire i compagni di camerata dichiarando il suo<br />
spirito di corpo e l’entusiasmo per la SMALP anche<br />
quando la fatica lo rende incapace di reggersi in piedi<br />
durante il contrappello. Da buon discepolo dei Salesiani<br />
predica purezza e castità, ma attorno a lui c’è il deserto.<br />
BRUNO ROBERTO<br />
(Sveglia II Compagnia)<br />
Scaligero di razza: memorabile la sua ascesa a punta<br />
Chaligne con I’MG sulle spalle. Grandissimo<br />
fracassone, ha l’abitudine di interrompere il sonno<br />
dei compagni alle ore piu impensabili. E’ lo scroccone<br />
della camerata.<br />
PUNTIN RAAELE<br />
(Ufficiale e Gentiluomo)<br />
E’ rimasto virtualmente il capo-compagnia anche<br />
dopo che il destino beffardo lo ha portato a conservare<br />
a malapena il comando della sua branda. E’ sempre<br />
un soldato perfetto nonostante sia stato<br />
temporaneamente indotto alla perdizione durante una<br />
notte trascorsa in un vagone stracolmo di «lucciole»<br />
assatanate al ritorno da una licenza.
CAMERATA 8 “I Sopravvissuti”<br />
E’ una storia che si ripete oramai da parecchi<br />
corsi, è una cosa strana, e ormai storica: anche<br />
il 151° corso non ha visto la camerata numero<br />
otto accompagnare fino alla fine tutti gli allievi<br />
che ad inizio corso vi si erano sistemati ed erano<br />
entrati a far parte di un novero di persone<br />
che hanno avuto la fortuna di capitarvi. Già a<br />
metà corso ben tre di noi hanno dovuto lasciarla,<br />
ma noi altri, consci del privilegio, siamo fieri<br />
di ciò che rappresentiamo, e di ciò di cui facciamo<br />
parte: della ottava camerata!!!<br />
ALREDO STORACE<br />
(Storamix)<br />
Arrivato oltre 4 mesi orsono come persona docile<br />
e calma, ha subìto una profonda trasformazione<br />
psichica dalla SMALP diventando, a modo<br />
suo, un gran sostenitore della disciplina e della<br />
sua personale autopista. Vorrebbe essere sempre<br />
attivo, ma riesce solo a disfare le cose fatte<br />
bene dagli altri. Resteranno mitiche le sue litigate<br />
con tutti, dico tutti, gli altri allievi della compagnia.<br />
BENETOLLO ALESSANDRO<br />
(Gianni)<br />
Simpatica metà della coppia più imboscata della<br />
compagnia (assieme a Pel, che fa da Pinotto<br />
della situazione). Ex parà superconvinto non finiva<br />
mai di raccontare le sue antiche imprese<br />
(ben 5 lanci). Arrivato da Pisa con qualche acciacco<br />
di troppo, lasciava con qualche rammarico<br />
il basco rosso, indossava il cappello alpino<br />
con la speranza però di portare un giorno una<br />
divisa nera (entrare nella Benemerita). Ci riuscirà?!?<br />
Chi vivrà saprà!!<br />
- 25 -<br />
BALDI LORENZO (Mongolfiere)<br />
Romano de Roma, ma molto poco «burino»,<br />
grande amatore e cultore del volo aereo, stupiva<br />
tutti per la sua grande abilità con cui conduceva<br />
i suoi amici per i cieli della Valle d’Aosta.<br />
Preso ingiustamente in giro per le dimensioni<br />
delle sue P...upille, si rifaceva da tutte le critiche<br />
arrivando, all’interno della camerata, nella migliore<br />
posizione in graduatoria.<br />
CAMATTA CHRISTIAN<br />
(Il Trombettiere)<br />
SSStupido e l’unico complimento che riesce a<br />
fare al resto dei compagni di camerata. orte<br />
delle sue grandi esperienze da «uomo» (ma<br />
dove?!?), porta sempre come esempio il suo<br />
possente e maestoso fisico da «coca cola».<br />
Nominato trombettiere di compagnia l’unica cosa<br />
che riusciva ad emettere dalla sua tromba era<br />
qualche stridula pernacchietta stonata.<br />
ROBERTO ROSSARO (Il Pel)<br />
Nominato all’unanimità «il Pel» per i suoi continui<br />
problemi ai piedi (i Pei...). Dopo un duro mese<br />
di vita militare arrivava alla SMALP portando con<br />
sé tutto quello che c’è di peggio della naia. Rimarrà<br />
mitica la sua camminata da allievo stanco,<br />
soprattutto per le continue strisciate nere fatte<br />
con le scarpe sul pavimento delle camerate, ottenendo<br />
spesso insulti e grida da parte dei compagni.<br />
Ultima e non meno importante caratteristica:<br />
da buon ex militare (najone) ha dato vita<br />
assieme ad un altro elemento ad una coppia,<br />
simpatica, di allievi «imboscati», ovvero alla coppia<br />
Gianni e Pinotto.
CAMERATA 9 “La Max”<br />
OGLIARO CORRADO<br />
Dal terzo plotone allontanato,<br />
l’abbiamo sempre molto ammirato,<br />
un grande amico chi può negare<br />
tanto simpatico e s’è dato da fare<br />
di lui son mitiche le scampagnate<br />
con la ragazza va far... «passeggiate»!<br />
E il capitano soleva imitare<br />
ma poi un giorno si fece beccare.<br />
A Biella in Suzuki con sole o pioggia<br />
e poi tornava sempre più a scheggia.<br />
Di te son molte le frasi e le scene<br />
che rivivremo nelle prossime cene.<br />
DI STEANO STEANO<br />
Da Roma o Bolzano non abbiamo capito<br />
ma è stato il primo ad esser punito,<br />
la colpa era della camerata<br />
ma e stata «Greca» a restare fregata.<br />
II suo armadio ha una puzza tremenda<br />
un po’ di sudore un po’ di merenda.<br />
Si è sempre incazzato come una iena<br />
anche quando proprio non ne valeva la pena<br />
ed alcuni argomenti è meglio evitare<br />
se non lo vuoi sentire bestemmiare,<br />
speravamo tu fossi Carabiniere<br />
ma ora dovrai cambiar mestiere.<br />
- 26 -<br />
SANTONE CLAUDIO<br />
Casa sua lo sappiamo è la piu lontana<br />
ma non ha mai perso la tramontana,<br />
è forse l’unico che ha sempre studiato<br />
ma poi la classifica lo ha castigato.<br />
Un tipo sornione, troppo tranquillo<br />
ma in camerata ha fatto anche il grillo.<br />
E’ il piu pulito ed ordinato<br />
ma se cerca qualcosa è rovinato.<br />
Pare abbia una donna ma non siamo sicuri<br />
è uno di noi: i veri «non duri»!<br />
RIGAMONTI VINCENZO (Pipa)<br />
Dei lavoratori è il capo indiscusso,<br />
una veste elegante con auto di lusso<br />
tipo di classe con gran portamento,<br />
ma se non fuma diventa violento,<br />
sol la montagna dice di amare<br />
ma non perde occasione per detonare.<br />
Pensa già sempre alla sua fidanzata,<br />
il che gli fa fare qualche cazzata.<br />
Di tutti gli amici lui è il migliore,<br />
perderlo al fin sarà un gran dolore.
DE MIELESI MATTEO<br />
Bergamo in festa da quando è partito<br />
ed ora anche noi abbiamo capito.<br />
E’ il piu imboscato della compagnia<br />
ed è paraculato in infermeria.<br />
E’ detto nube per le sue puzze<br />
e le battute fuori sempre sozze.<br />
A viver con lui c’è voluta tolleranza<br />
per sopportare tanta poca creanza.<br />
Ma se in cattiveria ci siamo ora sfogati<br />
è anche vero che ci ha sopportati.<br />
Resta comunque uno del gruppo<br />
a cui sicuro andrà bene tutto.<br />
GIANOLA SERGIO<br />
Immaginatevi che grande tormento<br />
avere con noi uno che non fa mai silenzio.<br />
E’ senz’altro gentile e si da pure da fare<br />
ma poi ci castiga con puzzette da male.<br />
Le sue pattine saran da parata<br />
ma ha mai brillato la camerata?<br />
Comunque per tutti c’è il contrappasso<br />
ed allora la radio si è portato a spasso.<br />
Brillante reporter con foto da baci,<br />
un solo invito: Gianola taci!!<br />
- 27 -<br />
CORE ALESSANDRO<br />
Cento brevetti, mille passioni<br />
gli piace tutto ma non trasmissioni,<br />
sguardo cattivo da ordinanza<br />
su corpo da greco per la possanza.<br />
Il primo giorno aveva le trecce<br />
ora anche a lui conti le zecche!<br />
Per via dei disegni non fa la campestre<br />
e pur di evitarla salta finestre.<br />
Poi il capitano Belva volle provare<br />
e per la foto giù nel fiume a sbalzare.<br />
Ogni giorno incazzato per i servizi<br />
fino alla fine rivelò vizi!<br />
ANTIGNATI PAOLO<br />
Non so se a Treviglio era diverso<br />
ma qui solo alla fine fu meno introverso.<br />
Di lavorare non ha molta voglia<br />
o pur di non farlo l’abbiamo visto anche foglia.<br />
Così Predator è stato chiamato<br />
fin quando in sé si è raffermato.<br />
Sa tutto in spaccio e tecniche varie<br />
di imboscamento nelle fasce orarie,<br />
poi della borsa valigia si era innamorato<br />
ma a ogni contrappello veniva sgridato.<br />
A parte gli scherzi sei un amico gentile<br />
che ci mancherà prima di andare a dormire.
CAMERATA 10<br />
Strappata ai fux, ha ospitato per tutto il corso i<br />
massicci controcarri; ben imboscata in fondo al<br />
corridoio, permetteva di rilassarsi nelle poche<br />
pause e di sedersi al contrappello in attesa dell’Ufficiale<br />
di Servizio, oltre che di organizzare<br />
silenziose festicciole notturne. Pulita e strapulita<br />
più volte al giorno, ospitava comunque uno<br />
zoo di rare bestie nei diversi armadietti, fino ad<br />
un’opportuna disinfestazione. Popolata da tre<br />
veneti, due friulani, un «bisiacco», un giuliano e<br />
un genovese, sono rispettivamente come segue:<br />
RAMINA MICHELE (Alcatraz)<br />
II suo nominativo tattico deriva dalla sua particolare<br />
predisposizione, specie nei primi giorni<br />
del corso, a prendere le punizioni più strane:<br />
mitica la sua performance in una pizzeria di Aosta,<br />
che gli costò ben sette giorni e probabili<br />
posizioni in classifica. Veneto purosangue, totalmente<br />
dipendente dalla sua ragazza (di nome<br />
Erika), poeta a tempo perso, durante il corso ha<br />
acquisito una grande predisposizione a diventare<br />
«uccel di bosco» quando gli si presentava<br />
l’occasione giusta: praticamente sempre! rase<br />
tipica: «Me manca la mia tosa!».<br />
- 28 -<br />
AVERO GIORGIO (Josefat)<br />
Probabilmente il suo santo protettore, vista le<br />
sue particolari attitudini, è San Giorgio in Bosco.<br />
A lui erano dovute, abbiamo poi saputo, le<br />
velocissime ispezioni delle camerate con gli armadietti<br />
aperti da parte dei nostri Sottotenenti;<br />
più di una volta questi ultimi erano tentati di entrarvi<br />
con la cassetta campale RAC/83 per per<br />
la difesa NBC. Si narra che sia quello che più di<br />
tutti abbia visto in assoluto la «Luce» in senso<br />
lato...<br />
E’ ricordato, con affetto, per l’episodio avvenuto<br />
nei pressi della Valle del Comboè, quando un<br />
suo compagno di camerata dovette inseguirlo<br />
per farsi dare il cambio nel portare l’MG!<br />
rase tipica: «Questo zainetto fa ca... al tempo...<br />
fa ca... al tempo... fa cadere le braccia!».<br />
CORREDIG MAURO (The Cube)<br />
Deve il suo nominativo tattico alla sua particolare<br />
conformazione «geometrica» del fisico. Alquanto<br />
spigoloso, ha puntato subito ai massimi<br />
voti di attitudine militare, trascurando decisamente<br />
gli studi, ma non trascurando neppure un minuto<br />
di far «pista» ai propri colleghi di camerata<br />
e di compagnia!<br />
Come un suo famoso compagno di classe già<br />
da tempo Sottotenente alla SMALP, ha dapprima<br />
tentato di instaurare un regime dittatoriale<br />
in camerata; non riuscendoci,<br />
ha posto come obiettivo primario<br />
la completa emulazione<br />
del suddetto Sottotenente<br />
(di nome Ricci).<br />
rase tipica: «...ma chi è,<br />
tuo fratello?».
MILAN EMILIANO (Il Professore)<br />
Noto in tutta la SMALP per le sue performance<br />
di tipo esplicativo; è l’unico che ti fa sentire ignorante<br />
spiegandoti cose che gli avevi appena raccontato<br />
da cinque minuti!!! E’ da cinque mesi,<br />
ormai, che mette a dura prova l’impermeabilità<br />
delle cabine e degli apparati telefonici: la SIP<br />
non ne può piu! Infine, è anche l’unico che è<br />
riuscito a dormire per tutta la durata del corso<br />
con la coperta di lana e la super-pippo...<br />
rase tipica: «...ma non è possibile, chi me l’ha<br />
fatto fare!».<br />
MARINIG MARCO (Duracell)<br />
Distintosi per la sua disponibilità verso i colleghi<br />
di corso e di camerata, oltre che per le sue<br />
doti umane, chissà perché (forse una peculiarità<br />
della SMALP) viene ricordato soprattutto<br />
per il suo stile di marcia piuttosto rigido, tanto<br />
da ricordare l’orsetto della ditta omonima...<br />
Dormitore da competizione, è riuscito a pisolare<br />
in aula, in marcia, in libera uscita, al telefono,<br />
insomma, in qualsiasi luogo! Ha comunque<br />
lautamente ovviato ai suoi difetti diventando<br />
fornitore ufficiale di «Gubana» (dolce tipico delle<br />
fiorenti valli del Natisone, in riuli) e di grappa,<br />
animando i festini post-contrappello.<br />
rase tipica: «Ma non so io... ma dai!».<br />
- 29 -<br />
TRENTADUE GIUSEPPE<br />
(Becca di Nona)<br />
II vecchietto della camerata, è diventato celebre<br />
per i suoi regolari alzabandiera mattutini<br />
ed è specializzato ormai nella composizione<br />
del cubo: tempo 32 minuti, spazio percorso<br />
3.2 Km. Pluridetonato, riusciva, grazie<br />
anche a 9 provvidenziali giorni di convalescenza<br />
a riacquistare l’antica tempra. E’ l’unico<br />
ad essere stato punito come capocamerata<br />
mentre era degente in infermeria; ciò ha<br />
probabilmente contribuito alle sue eterne piste<br />
nelle pulizie e la sua feroce caccia ai «gatti»!<br />
Capoplotone della prima fase, è riuscito<br />
perfino a dare gli ordini con accento inglese,<br />
suscitando l’ilarità dei controcarri!!<br />
rase tipica: «Avete pulito sopra gli armadietti?».<br />
STULLE MARCO (Stullipan)<br />
Audiofilo incallito, ha sacrificato la sua misera<br />
decade mensile nello sfrenato acquisto di<br />
CD, senza tuttavia poterli mai ascoltare. Sempre<br />
ben in vista, anche in ultima fila, data la<br />
sua notevole altezza (197 cm.: da qui la battuta<br />
«ha lo zero termico sul cappello»), è stato<br />
oggetto di brutali attacchi in più riprese da parte<br />
del capitano Panizzi, probabilmente invidioso!<br />
Gran contestatore si è sfogato con regolarità,<br />
lamentandosi di tutto e tutti (in special modo<br />
di ciò che recasse l’aggettivo militare o che fosse<br />
verde oliva...), in qualsiasi momento ed in<br />
qualsiasi luogo: in marcia, in aula, in mensa, in<br />
camerata, ecc. ecc.<br />
rase tipica: «Ma non è possibile... come si fa?!».<br />
CECCARDI LUCA (Mafia)<br />
Inossidabile banfone genovese ha, piu che dello<br />
S.Ten. del najone; infatti è il caporale della<br />
camerata. Caratterizzato da una spiccata attitudine<br />
all’imboscamento, contraddistinto da ben<br />
tre giorni di rigore per un’occhiata furbesca «appiglio<br />
psicologico», la chiama lui) durante l’accertamento<br />
di OTL, proposto per un’ulteriore<br />
consegna di rigore, ha in tal modo macchiato il<br />
suo candido e rigorosamente «bianco» curriculum.<br />
Comunque, se l’è sempre cavata, piu o<br />
meno onestamente, imprecando, però, con una<br />
cadenza superiore a quella dell’MG!<br />
rase tipica: «Vai, belin, ma hai studiato?».
CAMERATA 11<br />
Una strana combinazione del fato ha portato a<br />
convivere in questo luogo gli esseri piu psicologicamente<br />
instabili del corso. in dai primi giorni<br />
nasceva in loro un notevole affiatamento accresciuto<br />
dal fatto di appartenere tutti ad una<br />
razza in via di estinzione: IL CONTROCARRO<br />
(homo controcarrensis). Caratteristica principale<br />
della camerata era l’abbigliamento con cui<br />
veniva colta durante le ispezioni a sorpresa da<br />
parte degli Ufficiali di turno (il più vestito di solito<br />
indossava le mutande e le ciabatte: «orrendi»).<br />
Memorabile resterà nella storia della II Compagnia<br />
la maniglia della porta d’entrata che rendeva<br />
l’accesso alla camerata praticamente impossibile<br />
a chi non ne conoscesse il segreto.<br />
Seguendo la filosofia del «non far mai oggi quello<br />
che potresti fare domani» i nostri eroi giungevano<br />
inesorabilmente all’ultimo quarto d’ora prima<br />
del contrappello senza ancora avere iniziato le<br />
pulizie. La frase più ricorrente era infatti «turarsi<br />
insieme», o meglio «Non tirarsi insieme». Quasi<br />
sicuramente la forte amicizia, nota tra gli elementi<br />
della camerata durante i periodi piu duri<br />
del corso (150 giorni), resterà perennemente<br />
impressa nella loro memoria.<br />
ROMEO MAURIZIO<br />
(Chiudi la porta se no ti infrasco)<br />
A causa della posizione del suo letto era soggetto<br />
agli sguardi indiscreti dei passanti, ciò lo<br />
portava a ripetere la fatidica frase infinite volte<br />
al giorno. Di lui ricorderemo: la sveglia che inesorabilmente<br />
suonava dai 20 ai 30 minuti prima<br />
del dovuto (festivi compresi), le reazioni incontrollate<br />
ai disturbi notturni, il fanatismo per i «Nomadi»<br />
e il suo schifo per le pulizie della camerata<br />
giustificato con la frase «Visto che mi dite che<br />
non pulisco mai... non pulisco!!!».<br />
Residente a 50 metri dalla caserma fu l’unico a<br />
raggiungerla in meno di un minuto. Amante delle<br />
guardie festive e dei servizi durante le licenze,<br />
riuscì, come la maggior parte della camerata,<br />
a piazzarsi oltre la centesima posizione (no<br />
comment). Questa sua carenza negli studi è stata<br />
sempre compensata da una grande forza fisica<br />
ed un costante impegno.<br />
- 30 -<br />
BRIGNOLI MAURO (Lo sceriffo)<br />
Bergamasco di origine controllata, si distinse fin<br />
dai primi giorni per l’enorme cappello da texano<br />
sotto il quale era possibile trovare qualunque<br />
cosa, dallo yogurt all’attrezzino multiplo, dalle<br />
mele alla spazzatura. Non da meno era il suo<br />
armadio, per accedere al quale c’era bisogno di<br />
una cartina topografica.<br />
Non si sa per quale strano motivo riuscì ad ottenere<br />
un numero vergognoso di permessini: gira<br />
voce che sia riuscito ad ottenere piu permessini<br />
di quante fossero le domeniche del corso. Di lui<br />
ricorderemo sempre: i ritardi alle adunate, la disorganizzazione<br />
cronica, l’uso indiscriminato del<br />
walk-man e la leggendaria impunibilità nonostante<br />
le numerose azioni da consegna di rigore.<br />
OGLIATO SIMONE<br />
(Dio booon!!! Madooona!!)<br />
amoso per il suo cattivo rapporto con le preposizioni<br />
articolate (che lo portava a pronunciare<br />
frasi del tipo: «andate sull’Ufficiale di Picchetto»),<br />
continuamente deriso per le origini Sestoalreghenensi,<br />
perseguitato dagli inconvenienti<br />
dell’ultimo minuto il nostro eroe fu l’unico a riuscire<br />
a farsi punire per aver indossato l’elmetto<br />
al contrario. A causa delle sue gambe spoglie di<br />
una qualsiasi peluria, alimentava spesso gli appetiti<br />
sessuali dei suoi compagni; riuscì comunque<br />
a rimanere illibato fino alla fine del corso.<br />
Assiduamente impegnato nella vita di camerata,<br />
fu per tutti noi un punto di riferimento per<br />
tutto ciò che riguardava l’arte di arrangiarsi (?!!).<br />
DESSILANI STEANO<br />
(2 esse e 1 elle, Il Minatore)<br />
Unico baffo del plotone controcarri, raggiunse<br />
grazie alla sua posizione in classifica la carica<br />
di capo ed allievo di plotone e da quel momento<br />
fu per tutti noi della camerata «la fine». in dai<br />
primi giorni si distinse per la sua spiccata tendenza<br />
a banfare e per la sua capacità a tirarsi<br />
insieme in tempi record (si narra, a tale riguardo,<br />
che una mattina riuscì a fare il cubo, a rasarsi,<br />
vestirsi, fare colazione e pulire i bagni in<br />
8’ 12” 59 centesimi netti). Originario di Masseranga<br />
(e un paese e non, come potrebbe pensare<br />
qualcuno, una pietanza tipica dello Sri-<br />
Lanka) ebbe la mente annebbiata dalle innumerevoli<br />
fatiche del corso e forse per questo si ancorò<br />
all’idea fissa di rimanere alla SMALP.
ZAMBANO MIRKO (Gled aria nuova)<br />
Secondo antiche leggende il suo soprannome<br />
deriverebbe dalle benefiche proprietà curative<br />
da lui misteriosamente conferite all’aria della<br />
camerata. La sua possente figura e la sua grandiosa<br />
attitudine all’abbiocco, particolarmente<br />
apprezzata dai Colonnelli, ispirarono un noto<br />
autore nella stesura del famoso testo fiabistico<br />
«Il bell’addormentato in Lunelli». Erede di un’antica<br />
tradizione familiare in corsi AUC riuscì a tenere<br />
alto, grazie al costante impegno negli studi,<br />
il nome della sua stirpe collocandosi alla 125ª<br />
posizione. Le analisi del sangue eseguite nei<br />
primi giorni del corso portarono il medico a stabilire<br />
che il suo gruppo sanguigno era Jagermeister<br />
positivo e che l’alcool fluente nelle sue<br />
vene presentava infinitesime tracce di plasma.<br />
Rimarrà perennemente impresso a lettere d’oro<br />
negli annali della SMALP il record di dimagrimento<br />
da lui realizzato durante il corso: 14 Kg.<br />
nei primi 4 mesi.<br />
MATTAVELLI PAOLO<br />
(Murdok il pazzo)<br />
II soprannome è palesemente ispirato al noto<br />
telefilm «A-team» data la spiccata somiglianza<br />
psicofisica col personaggio omonimo. Si contraddistinse<br />
per l’impressionante flemma con cui<br />
affrontava la giornata, caratteristica che lo portò,<br />
prima di andare a rapporto del Comandante<br />
della SMALP e dopo aver ritardato il rapporto<br />
col Comandante di Battaglione, a pronunciare<br />
la fatidica frase: «ha aspettato il Colonnello e<br />
può aspettare anche il Generale». u l’unico a<br />
ricevere un encomio dal glaciale S.Ten. Ricci che<br />
gli disse: «ottimo posto branda, ottimo cubo, ottimo<br />
squadramento di armi, peccato per il cappello<br />
che fa schifo!!!<br />
- 31 -<br />
Inventore del bidet campale poi<br />
universalmente adottato dal resto<br />
della camerata, spiccò anch’egli<br />
negli studi raggiungendo<br />
l’ambita posizione di vice capoplotone.<br />
REALI PAOLO<br />
(Merinos)<br />
Deve il suo nominativo tattico al<br />
S.Ten. Moysi che notò nella sua<br />
capigliatura una notevole somiglianza<br />
con le pregiate lane della<br />
pecora della Pampa argentina.<br />
Subentrato nella vita di camerata<br />
dopo due mesi dall’inizio<br />
del corso andò ad occupare il posto branda lasciato<br />
libero dall’allievo Ovidio Sansone che, colpito<br />
da un tremendo varicocele, dovette abbandonare<br />
il 151° per passare al 152°.<br />
u severamente ripreso dall’amato Capitano<br />
Panizzi per aver ripetutamente attentato alla vita<br />
di Dessilani durante il poligono con la Beretta<br />
M34 a Clou Neuf, riuscendo così ad uscire dall’anonimato<br />
per entrare nel libro nero del sopracitato<br />
Capitano. Perennemente convinto di essere<br />
esonerato dalle pulizie della camerata inizio<br />
ad azionarsi solo allo scadere del 4° mese.<br />
u uno dei pochi fortunati ad essere scelto come<br />
lanciatore ufficiale di MINOLUX e razzi illuminanti<br />
durante le esercitazioni notturne. Negli ultimi<br />
giorni del corso riuscì a tirar fuori il suo impegno<br />
e la sua forza di volontà, soprattutto durante<br />
l’ascensione alla Becca di Nona che affrontò<br />
e superò nonostante la debolezza causata<br />
dalla febbre.<br />
VALLE ANDREA (Spaccio Man)<br />
Di lui saltò subito all’occhio il suo atteggiamento<br />
da «tipo da bar» che lo portava ad essere assiduo<br />
frequentatore dello spaccio e del punto vendita.<br />
Alcune occhiate al suo armadietto facevano<br />
sorgere il dubbio che fosse lui il fornitore di questi<br />
due locali. Amante della vita sana di montagna<br />
non si separava mai da sigarette e caffè; ebbe<br />
anche il coraggio di comprarsi il Nescafè per poterselo<br />
portare al seguito durante le uscite.<br />
Degno di lode l’impegno con cui si adoperava<br />
per squadrare borsa valigia, zaino alpino, e zainetto<br />
tattico; il tutto aveva l’aspetto di una massa<br />
informe che non passava inosservata neanche<br />
al buio. u sempre perseguitato dalle vesciche<br />
ai piedi ma, stringendo i denti, riuscì lo stesso<br />
a portare a termine tutte le marce.
CAMERATA 12<br />
MICHIELON<br />
Impeccabile nel suo incedere in marcia di fronte<br />
al Generale. Neppure Wobinda nella savana<br />
basculava in tal modo. Il T.Col. Abrate, folgorato<br />
da cotanta grazia, ne diveniva lo sponsor più<br />
scatenato per la sua baffatura.<br />
DI CARLO CESIDIO<br />
(Spadaro)<br />
Da quando è alla SMALP, si progetta un ampliamento<br />
dello spaccio: nessuno a livello industriale<br />
aveva mai mangiato prima sei gelati in una<br />
sera. Insuperabile nel riassetto dell’armadietto<br />
con il BAL. Terribile.<br />
GASPARINI<br />
(Gas)<br />
Mette in crisi le carraie della SMALP attizzando<br />
bibliche folle di medio orientali, a causa della<br />
sua nenia-preghiera da Muezzin.<br />
STRINGARI<br />
(Alcatraz)<br />
Spende i primi 23/30 giorni di caserma<br />
ad inseguire le adunate puniti:<br />
è in questa sede che mette a punto<br />
le evasioni. Strabiliante la sua<br />
capacità di imitare il Sotto Tenente<br />
Ricci ed il Sotto Tenente<br />
Dini. Grazie a questa sua<br />
abilità pone fine al periodo<br />
più grigliato che ha passato<br />
al corso.<br />
VANTINI<br />
(Ulisse)<br />
Carro pulitore in dotazione<br />
alla NATO; armamento principale:<br />
scopa 105/14 in torretta,<br />
arm. secondario; secchio<br />
7.62; cingoli: pattine<br />
christie. Visore IR di polvere.<br />
Motore policombustibile:<br />
glassex, vim liquido.<br />
Detto anche: smoke on the<br />
water: Veniva trovato al cesso<br />
che fumava.<br />
- 32 -<br />
POLETTI<br />
(Maciste)<br />
E’ lui il neo mastrolindo: ha trasformato la palestra<br />
dello SMALP in un residence a uso personale.<br />
Proprietà privata: accesso vietato agli estranei.<br />
COSTA<br />
Sunday Guard, animale raro, vorace, fa della<br />
voracità in camerata il suo vessillo. Disposto ad<br />
uccidere per avere guardie salate di domenica.<br />
ZUANAZZI<br />
(Comendi)<br />
In perenne contrasto dinamico contro l’irruenza<br />
detergente dell’allievo Vantini circa la tempistica<br />
delle pulizie. Canzone prediletta. «Eravamo<br />
4 amici al Bar» ma ci buttarono fuori dal 3° plotone,<br />
ma lui ride sotto il baffo.
CAMERATA 13 “La Lurida”<br />
CIMA RANCO<br />
(Il Caimano)<br />
Appellativo affibbiatogli da Rossetti pronunciando<br />
«Cima» in slang romano, oppure «Psycho»<br />
per i suoi gesti inconsulti e irrazionali: inizio contrappello<br />
della serie «non ce la farà mai» con<br />
armadietto aperto, uno scarpone da indossare,<br />
mille oggettini da sistemare. in dal primo giorno<br />
era destinato al baffo: occhio vitreo, metodicità<br />
nello studio, perseveranza da cammello; il<br />
merito va comunque all’influsso della sua «bilaureata»<br />
Anna.<br />
LIPETI DIEGO (Liputi - Lipa - Lipazzi)<br />
Cremonese, amico di Vialli, sempre presente<br />
quando c’è da mangiare, bere e divertirsi; è molto<br />
amato da tutti e nessuno si spiega i suoi scontri<br />
a fuoco con la «suocera»; dotato di un fisico turbocompresso<br />
si impegna a fondo nel consumarselo<br />
ad ogni libera uscita e ingaggia epici duelli<br />
con le «litrane» di birra toccando spesso il fondo.<br />
Non sempre pronto nel momento del lavoro,<br />
trova lungo alla SMALP e si lamenta molto per<br />
gli esiti e le decisioni del fato: ah, quanto avrebbe<br />
voluto fare il parà! Generoso, simpatico, affabile,<br />
spiritoso ma soprattutto lento, lento in tut-<br />
- 33 -<br />
to, di una lentezza orrenda, che sconfina nell’immobilità<br />
e si smuove solo nella prospettiva<br />
di una baldoria. I suoi piedi sono martoriati dalle<br />
più orrende piaghe e tutta la camerata convive<br />
con atroci da strangolo: qualsiasi caserma che<br />
lo accoglierà dovrà considerarsi da disinfestare,<br />
ma sicuramente molto fortunata!<br />
CORRADO STEANO (La Suocera)<br />
Così definito da Lipeti dopo non più di 10 minuti<br />
per la sua particolare attitudine a «pigiare l’uva<br />
con metodo tradizionale». Milanese di Milano nel<br />
modo più orrendo arriva al corso stanco, come<br />
sostenne una volta il signor Generale, ed esplode<br />
una carica di stress in camerata nei momenti<br />
di panico; in particolare trova un ottimo sfogo<br />
alla sua destra, prendendo a seviziare con metodo<br />
il povero Lipa. Un ragazzone in gamba,<br />
molto intelligente, a lui bastano cinque minuti<br />
per apprendere tutte le nozioni fondamentali in<br />
qualsiasi materia (gli altri ci mettono 10 minuti,<br />
... Micheli una settimana con torcia frontale accesa<br />
anche di giorno). E’ dotato della capacità<br />
di entrare nella manica di qualsiasi superiore;<br />
mortaista convinto rimarrà alla Scuola con l’intenzione<br />
di attuare piste sconfinate.
ESPOSITO GIOVANNI<br />
ALESSANDRO (Porco Leo!)<br />
Queste sono le parole che più riempiono questa<br />
bocca trevisana; ultimo acquisto della camerata,<br />
senza non poche riserve, dopo la morte<br />
apparente del taciturno Righi, si è rivelato essere<br />
un ottimo elemento, un pilastro per la camerata,<br />
anzi, un arco a tutto sesto viste le gambe<br />
da cow-boy. Grande parlatore nei momenti più<br />
sconvenienti, e riuscito a beccare le punizioni<br />
piu irreali e pesanti (7 + 7 + 7 + + 7 + ...) con<br />
spirito di sopportazione e raffiche di «porco leo!».<br />
E’ molto generoso e altruista (la sua auto è stata<br />
sfruttata da tutti tranne che da lui) ma non<br />
conosce il «carpe diem»: è stressato dal futuro<br />
soprattutto se questo riserva sorprese del tipo<br />
marce, pattuglie o accertamenti. Barbara lo ama<br />
infinitamente mentre lui ama sparare con la Mariagrazia.<br />
Plan de Diau<br />
- 34 -<br />
BAROLDI MARCO<br />
Cosa ci farà mai un velista negli alpini? Cosa<br />
centra l’ingegnere aeronautico con la fanteria?<br />
Sicuramente farà pista! Uno dei ragazzi piu<br />
maturi del 151° corso in preda a un carattere<br />
forte e deciso, sa farsi amare da chi lo conosce<br />
bene; restano memorabili i suoi «attriti» con il<br />
romano Rossetti che spesso sconfinavano nella<br />
più brutale gazzarra etnico-razziale. Su alcune<br />
cose non ha mai avuto dubbi: le finestre devono<br />
rimanere chiuse. Rossetti non ce la farà<br />
mai. Oostrega!<br />
ROSSETTI RANCESCO<br />
La somiglianza terrificante con il celebre protagonista<br />
della serie «Nightmare» gli fece guadagnare<br />
il nomignolo di «reddy il Krueger» che<br />
portò con sempre maggior dovizia durante corso.<br />
Tipico Bburino de bborgata, laureato con il<br />
massimo dei voti in Economia, maestro di Pianoforte<br />
e di dialettiche inutili, è l’unico umano<br />
nella CEE in grado di sopravvivere ad una pressione<br />
arteriosa di 300 per più di 10 minuti, durante<br />
i quali di solito cercava di dilaniare il vicino
inalmente in vetta a Punta Valletta (3090 m)<br />
di letto Baroldi accusato, a torto, di macchinare<br />
soprusi nei suoi confronti. reddy mangiava in<br />
continuazione con fare da sorcio durante le prime<br />
ore della notte e le primissime ore del mattino;<br />
angosciato da questo suo appuntamento<br />
quotidiano e sempre nel terrore di non farcela,<br />
puntava la sveglia immancabilmente un’ora prima<br />
della sveglia del Piantone; a quel punto insulti,<br />
bestemmie, minacce di uccisione piombavano<br />
sul Krueger, che con fare Andreottiano si<br />
ingobbiva all’ingresso dell’armadietto per consumare<br />
l’orrendo pasto.<br />
MAINARDIS PAOLO<br />
Un vero friuliano: contro ogni disposizione, al di là<br />
di ogni legge morale, teneva nell’armadietto Gubana<br />
e Sgnappa per tutti. Grandissimo imboscato,<br />
sempre disponibile a rifugiarsi in mense, a rintanarsi<br />
dal barbiere o in infermeria. Neo architetto<br />
amato dal Capitano per le sue doti grafiche e strapunito<br />
dallo stesso per i suoi «comandi sì» in adunata<br />
e «allievo at-tento» da Piantone, era C.ellino<br />
convinto anche se, purtroppo, Dio non lo aiutò mai<br />
ad andare al di sotto della centesima posizione. Il<br />
suo atto più criminoso si concretizzò all’inizio del<br />
Corso, quando, durante un mostruoso contrappello<br />
del temutisimo Mezzalira ebbe un incontenibile<br />
attacco di diarrea; gli eventi si susseguirono a ritmo<br />
serrato: agitazione, preoccupazione profonda<br />
- 35 -<br />
con esposizione dettagliata alla Camerata del problema<br />
«in corpo», posizionamento strategico della<br />
Scottex nella vana speranza della fine contrappello,<br />
decisione macabra del raid nei bagni, scarica<br />
fatale, rientro con volto trasfigurato; ispezionati<br />
i bagni il S.Ten. Mezzalira entrò nella Lurida stralunato<br />
domandando spiegazioni al responsabile bagni,<br />
Lipeti, con l’intento di punirlo in modo esemplare;<br />
la tensione si frantumò quando Mainardis<br />
con voce ferma dichiaro: «Comandi Tenente, un<br />
minuto prima del contrappello sono stato colto da<br />
un attacco di diarrea, di conseguenza mi prendo<br />
tutta la responsabilità dell’accaduto!». Conclusione:<br />
nessuna punizione per la straordinaria sincerità,<br />
ma «straordinari» di Mainardis nei bagni!<br />
MICHELI MARIO<br />
Chiamato «testone» da Baroldi, «mitrajia» da<br />
Rossetti e Mike da tutti gli altri, ragazzo in gamba<br />
grande lavoratore: apparentemente un vero<br />
naziskin con 74 denti e una testa pelata di mezzo<br />
metro cubo (per il suo elemetto è stato fuso<br />
un M113], ha come unico difetto l’opportunismo,<br />
aggravato dalla sua condizione di vergine, in<br />
senso sessuale e punitivo. Grande auto-pistaiolo,<br />
di lui sono indimenticabili gli stati di crisi da<br />
capocamerata: chiamato il contrappello riusciva<br />
a ripassare tutto il pavimento della Lurida in<br />
due minuti scarsi, con le sole mani.
CAMERATA 14 “L’Eroica”<br />
VILLA ENRICO<br />
(Isterix, Pancho Villa)<br />
Possessore dell’unico modello esistente<br />
al mondo di sombrero alpino. Nonostante<br />
i numerosi tentativi non è mai riuscito<br />
ad avere un copricapo almeno decente.<br />
Definirlo irascibile, è un eufemismo: un<br />
nonnulla lo fa incazzare come una bestia!<br />
E’ pericolosissimo nelle serate prima del<br />
contrappello specie se deve pulire i bagni<br />
e nessuno gli ha preparato il materiale<br />
necessario. Generosissimo, mette a disposizione<br />
del prossimo qualsiasi cosa<br />
compreso se stesso, ma non toccategli<br />
l’acqua, elemento che costituisce il 99%<br />
del suo organismo.<br />
BAIRO GIANNI (Er Duca)<br />
Detto anche il Comandante per la sua<br />
innata capacità di assumere sembianze<br />
e toni di qualunque persona che gli sia<br />
a contatto per almeno 10 minuti. E’ in<br />
grado di renderci ilari le serate di pista<br />
più assurda con le sue imitazioni, in particolare<br />
quella del Maresciallo Migliorini,<br />
salvo poi coprirci di insulti nei momenti<br />
piu tranquilli. Appassionato motociclista<br />
e discotecaro, il suo sogno è tingere di<br />
nero gli stivaletti da lancio per poi andarci<br />
a ballare.<br />
BALENA PAOLO<br />
(L’Uomo Squalo)<br />
A lui succedono le cose piu incredibili. Dice di<br />
esagerare forse solo un po’ nel raccontarle, ma<br />
di non inventare nulla. In realtà esagera un po’<br />
fatti che accadono a Dylan Dog, Mister No, Zagor.<br />
Conosce tutti! Ovunque vada saluta qualcuno:<br />
dall’Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al<br />
Reno. Intrattiene rapporti con il più lercio dei<br />
barboni come con il più decorato dei Generali e<br />
a questo proposito pare che da lui vengano a<br />
rapporto le più alte sfere dell’Esercito.<br />
GRIINI ANDREA (Il Grifo)<br />
Inconfondibile per la sua dinoccolata andatura<br />
e capace dei più assurdi fasti di indisciplina che<br />
lui chiama iniziativa (gran sostenitore dell’articolo<br />
13 R.D.M.). Spesso si lancia in assurde<br />
spiegazioni scientifiche di vari fenomeni natura-<br />
- 36 -<br />
li o meno, le cui uniche basi possono essere le<br />
leggi di Murphy. Generoso e sensibile quanto<br />
testardo, a volte oppone un muro di incomprensione<br />
verso le situazioni più logiche ed evidenti<br />
(vedasi le scarpe da calcio).<br />
PEZZA ABIO<br />
(Comandi)<br />
Genuino ragazzo di campagna (come lui stesso<br />
ama definirsi), il Pezza è noto a tutta la compagnia<br />
per aver portato a termine quasi tutte le<br />
marce e le ascensioni sulle spalle di qualche<br />
Tenente (però è arrivato sempre!). Animato dai<br />
sentimenti più puri, i suoi valori sono quelli canonici:<br />
la famiglia, la ragazza che da moglie<br />
dovrà stare a casa, ma soprattutto i motori, meglio<br />
se un po’ elaborati! Esternamente formale,<br />
durante il contrappello schitta sull’attenti pur rimanendo<br />
a letto con le mani a penna lungo le<br />
cuciture delle cosce.
CONTI CARLO (Trinchetto)<br />
Pur di acquisire l’appellativo di Roccia della Camerata<br />
si è dedicato ad intensi allenamenti diurni<br />
e notturni. Alla fine del corso è riuscito nell’impresa<br />
di fare ben 10 flessioni in 3 giorni senza<br />
accusare fatica! Alcune sue domande in aula<br />
passeranno alla storia! Certi suoi discorsi lo hanno<br />
fatto eleggere all’unanimità Banfone della<br />
Camerata. Resta un solo mistero: l’identita di<br />
quel suo tale amico Sten degli Alpini, Capitano<br />
dei Carabinieri, Ingegnere Nucleare, Avvocato,<br />
sposato con 2 figli ma scapolo, dirigente di Azienda,<br />
Progettista meccanico, esperto di armi...<br />
BAH!!<br />
CHIERICI STEANO (Marmotta)<br />
II suo nome la dice lunga sulla sua personalità.<br />
II riposo durante le ore frenetiche precontrappello<br />
mentre i colleghi di camerata puliscono è<br />
la sua «attività» preferita. Chirurgo mancato, ha<br />
costretto la sua camerata ad assistere, con scene<br />
di orrore, all’unghia incarnita del suo alluce<br />
destro. Dotato di un’ottima adattabilità alle varie<br />
condizioni climatiche venendo da una città gelida<br />
come errara «spesso ci sono 20 C° sotto lo<br />
Il Plotone Mortai a Plan de Diau<br />
- 37 -<br />
zero». Ha conservato le sue memorie tutte in un<br />
diario che scrive puntualmente ogni giorno. Spera<br />
un giorno di farne un libro alla Mario Rigoni<br />
Stern: al massimo potra fare concorrenza a Gino<br />
Bramieri. Molto religioso, ha preso la vita di Gesù<br />
Cristo come esempio in tutti i suoi atteggiamenti,<br />
ciò si riscontra soprattutto nelle sue ascensioni<br />
alpinistiche che presentano evidenti analogie<br />
con il Calvario di Gesù.<br />
MAZZARIOL ALESSANDRO (Psyco)<br />
II soprannone gli deriva dalle espressioni tutt’altro<br />
che rassicuranti che assume nell’atto di dare<br />
ordini ai suoi colleghi di camerata o di plotone.<br />
accia da crucco e colori anche. Di poche parole:<br />
solo dopo due settimane abbiamo conosciuto<br />
la sua voce cavernosa. Capace di addormentarsi<br />
nelle posizioni più assurde durante il contrappello,<br />
è riuscito a prendere sonno prostrato di fianco<br />
alla sua branda svegliandosi solo a seguito di<br />
una violenta caduta sul fianco. Non ha particolari<br />
desideri per quanto riguarda le destinazioni, infatti<br />
le sue sinossi sono state riconsegnate esattamente<br />
come sono state ritirate.<br />
Un solo sogno: un mare acido...
CAMERATA 15 “La Massiccia”<br />
A dispetto del nominativo tattico, corre voce che<br />
la camerata 15 sia abitata dagli uomini tubo, per<br />
definizione poco massicci; ma si sa: ogni regola<br />
ha le sue brave eccezioni... Vediamo allora i protagonisti<br />
di questa mitica camerata.<br />
- 38 -<br />
GIRO MARCELLO (Il Barista)<br />
Plurivolontario del 3° plotone, presente a tutte<br />
le attività extraddestrative; un solo grande amore:<br />
«Mariagrazia». Sempre attivo e disponibile<br />
(a imboscarsi, soprattutto per le pulizie corridoi).<br />
Soffre un po’ la lontananza dagli altri compagni<br />
di plotone, ma nonostante tutto la convivenza è<br />
ottima. Memorabile una definizione guadagnatasi<br />
durante le pattuglie a causa del suo stato<br />
febbrile: «palla al piede».
STEANI GIACOMO (Si Presenti)<br />
Pistaiolo per vocazione, «svaccato» di nascita,<br />
odia tutto ciò che ha a che fare con l’educazione<br />
fisica, ma non disdegna lo sforzo puro. Maniaco<br />
dell’ordine e della pulizia. Capocamerata<br />
fin dal 1° giorno di corso, ha fatto tremare ad<br />
ogni contrappello i soffitti della 1ª Compagnia.<br />
Resterà famoso per aver messo sull’attenti un<br />
Sottotenente dei Carabinieri, (da cui il soprannome).<br />
Unica debolezza: il cibo.<br />
BELLORA GIANRANCO<br />
(Ufficio Timbri)<br />
«Spazzola d’oro 1993»: ha trascorso<br />
quattro (dei cinque)<br />
mesi di corso a lucidare vibram<br />
e stivaletti da lancio,<br />
nonché la sua bianca<br />
dentatura. Aspirante<br />
Carabiniere o perlomeno<br />
ufficio timbri,<br />
vero Alpino da sedia.<br />
E’ il tipico «Gianduja»,<br />
bravo ragazzo,<br />
tutto casa e studio.<br />
ZANINI<br />
STEANO (Zanna)<br />
Controcarro pentito, è<br />
arrivato come nuovo inquilino<br />
dopo un mese di corso.<br />
Integratosi immediatamente<br />
nella camerata, assimilato rapidamente<br />
lo spirito mortaista, ha sempre<br />
lavorato con fin troppo impegno rischiando<br />
di provocare una caduta d’immagine<br />
del plotone stesso: di lui non si puo dir<br />
altro che bene. Sembra persino impossibile, eppure<br />
la «Massicia» che ha ospitato le «croste»<br />
ha vissuto dei momenti di vera gloria!<br />
CHIARI CLAUDIO<br />
(Venticello)<br />
Ha approfondito le conoscenze di aerodinamica<br />
e turbolenze proprio qui alla scuola, riuscendo<br />
addirittura a laurearsi in ingegneria aeronautica<br />
durante il corso. Baffato della camerata,<br />
sempre incline alle precisazioni e alle puntualizzazioni<br />
ci ha fatto conoscere le «dolcezze» del<br />
buschese (...«mi raccomando, Busca, e non Cuneo!!»).<br />
- 39 -<br />
D’AMBROSO MAURO<br />
(Pessimismo Cosmico)<br />
II soprannome dice tutto: riesce ad essere serio<br />
e ombroso anche nelle situazioni piu divertenti;<br />
quando però è bioritmicamente positivo se ne<br />
esce con delle battute esilaranti. Sempre serio<br />
e fin troppo studioso e si è condannato nei primi<br />
due mesi al domicilio coatto volontario, usufruendo<br />
della libera non uscita. Il suo peggior difetto<br />
è quello di aver fatto vibrare con le russate i letti<br />
de «la Massiccia».<br />
ZANOTTO RANCESCO<br />
(Checco, Zac)<br />
Egocentrico con simpatia,<br />
fuciliere mancato supplisce<br />
il difetto d’essere<br />
uomo tubo<br />
organizzando imboscate<br />
durante le<br />
tranquille pause<br />
pranzo del plotone<br />
mortai. acilmente<br />
irascibile,<br />
...ma il più delle<br />
volte è un fuoco<br />
di paglia, ha trascorso<br />
il corso<br />
rievocando le<br />
sue mitiche imprese<br />
eroiche in<br />
quel di Marostica<br />
(...stum, stum,...).<br />
ANTONACCI RANCO<br />
(Il Predicatore)<br />
Ha rallegrato tutte le notti della camerata con<br />
«attenti», «riposo» e «presentat’arm» da... materasso.<br />
Ha ripetutamente tentato con le sue doti<br />
diplomatiche di riappacificare le normali scaramucce<br />
di camerata, esibendosi in grandi numeri<br />
di dialettica pura (da cui il soprannome). Memorabile<br />
la sua conduzione di plotone con «retro<br />
front» e «rompete le righe, avanti marsch! ».
CAMERATA 16 “L’ Etilica”<br />
Le origini del soprannome<br />
“Etilica” si perdono nella notte<br />
dei tempi, ma di certo la tradizione<br />
non e stata sfatata da<br />
alcuni dei potenziali cirrotici<br />
che annovera la 16, tra questi<br />
si è distinto in modo particolare<br />
«Sans Souci» Sansoè.<br />
La 16 si è poi segnalata per<br />
la frequenza con cui si sono<br />
svolte le pulizie, soprattutto<br />
dietro gli armadi (3 volte in 5<br />
mesi), e dei pavimenti (stesura<br />
della cera ogni 2-3 settimane).<br />
Nel primo mese di vita ci<br />
hanno purtroppo lasciati gli allievi<br />
Lerario e Colella, il primo<br />
dirottato sul corso per A.U. del<br />
Corpo Amministrativo e il secondo<br />
tradito da un ginocchio<br />
maligno che non resse alle infinite<br />
serie di «at-tenti» e «riposo»<br />
dei primi giorni di addestramento<br />
formale. I «deceduti»<br />
sono stati sostituiti da<br />
due validissimi elementi quali<br />
Ivo Platini e Bruno Rosso, fucilieri.<br />
Quest’ultimo ha dovuto<br />
a sua volta lasciare la<br />
SMALP, essendo stato chiamato<br />
a metà agosto nell’Arma<br />
dei Carabinieri.<br />
BORETTA MARCO<br />
Nato e cresciuto nel paese del senatur<br />
Bossi, e uno dei «baffi» che illumina di luce la<br />
nostra camerata. Laureato in fisica, milanista, ha<br />
rivoluzionato ogni metodo didattico sull’apprendimento.<br />
Le ottime prestazioni rese negli studi<br />
sono state infatti ottenute non attraverso lunghi<br />
periodi di applicazione con lanternini o torce, di<br />
notte, sotto le coperte, a mo’ di carbonaro dell’800,<br />
ma nei brevi periodi tra la colazione e l’adunata<br />
per l’alza bandiera prima degli accertamenti! La<br />
sua dote migliore e sempre stata la calma e la<br />
pazienza che gli hanno fatto brillantemente superare<br />
i primi periodi di difficoltà. Inesauribile durante<br />
le marce, conoscitore e amante delle montagne,<br />
sempre disposto nei confronti degli altri, si<br />
è fin da subito, fatto conoscere ed apprezzare dai<br />
colleghi e dai superiori.<br />
- 40 -<br />
GIRAUDO PHILADE DAVIDE (Jena)<br />
Detto «jena» o anche mister 7 giorni per via delle<br />
innumerevoli punizioni. II suo posto branda era<br />
preso come esempio negativo: cubo perennemente<br />
orrendo, pavimento modello discarica,<br />
armadietto maleodorante i cui fetori nauseabondi<br />
fuoriuscivano anche ad ante chiuse, rendendo<br />
la camerata 16 il luogo privilegiato per l’addestramento<br />
all’uso della maschera anti-NBC. Simpatico,<br />
sincero e schietto, ma soprattutto innamorato:<br />
da punito, un giorno si imboscò per ore<br />
con la donna in parlatorio; quotidianamente trascorreva<br />
ogni minuto libero al telefono intasando<br />
le linee e arroventando la cornetta. Dopo un<br />
avvio in sordina, risalì costantemente le classifiche<br />
dimostrando il suo valore.
ROSSO BRUNO<br />
Professionista dell’occultamento: dopo aver conosciuto<br />
gli ozii capuani dell’infermeria, ne diventò<br />
un assiduo frequentatore nei momenti topici<br />
dell’attività addestrativa, riuscendo tra l’altro<br />
a saltare quattro marce piu quella di recupero.<br />
Baffo, aspirante parà (viaggio a Pisa) fuciliere<br />
abilitato Milan (viaggio a Monte Romano),<br />
aspirante Carabiniere, cobar, fotografo della<br />
compagnia, goliarda di prima categoria. Tutte<br />
queste doti hanno fatto di lui un ottimo Sottotenente.<br />
Dei Carabinieri.<br />
PLATINI IVO<br />
E’ costui uno degli ultimi acquisti della camerata<br />
in quanto ci ha allietato con la sua presenza<br />
solo dal 2° mese di corso. Conosciutissimo fin<br />
dal primo giorno di vita in compagnia per quel<br />
suo cognome che ai più suscitava disgusto, ed<br />
ai pochi, tra i quali il signor Capitano, piacevoli<br />
ricordi, si è distinto in camerata per la sua voracità<br />
insaziabile di cibo e di «Quattroruote». Uscirà<br />
al più presto una sua pubblicazione sul «movi-<br />
In marcia verso Punta Chaligne<br />
- 41 -<br />
mento tattico di avvicinamento all’armadietto viveri»,<br />
materia in cui si è dimostrato un vero luminare;<br />
esporrà inoltre, insieme all’amico Sagramoso,<br />
una mostra mercato di riviste specializzate<br />
nel settore auto-moto. II suo viso, di ispirazione<br />
collodiana, lo ha spesso visto protagonista<br />
di «tira e molla» con gli ufficiali di servizio<br />
che, vista la «molla» (leggi naso), spesso venivano<br />
presi da una irrefrenabile voglia di allungarla.<br />
Si è dimostrato, al di là di questi congeniti<br />
difetti, una persona seria, impegnata, ostinata e<br />
decisa nelle difficoltà, leale e ottimo compagno<br />
di camerata.<br />
BINELLO ABRIZIO (Gus)<br />
Detto Gus, genovese, anzi genoano, iperattivo,<br />
iperpresente, iperpetomane, iperbanfone,<br />
ipermercato (leggi armadietto viveri), si è segnalato<br />
per la sua costante e proficua presenza<br />
in ogni attività del corso. Mai assente ai summit<br />
operativi con gli ufficiali della compagnia,<br />
ne assumeva e ingigantiva subito i difetti. Ogni<br />
antro, cunicolo, buco, bagno della caserma era
uono per imboscarsi. Grande<br />
concertista in camerata (trombone,<br />
tromba, trombetta), i suoi<br />
strumenti preferiti fuori dall’«etilica»<br />
sono stati quelli ad<br />
arco, per le grandi sviolinate che<br />
sapeva fare ai superiori.<br />
SAGRAMOSO NICOLO’<br />
(Sacripante - Il armacista)<br />
Potente e vecchio ingegnere milanese,<br />
detto anche «Sacripante»<br />
o il «armacista» (le notti, invece<br />
di dormire, ravanava con creme<br />
e bende). In qualità di piu anziano<br />
della camerata, fu sadicamente<br />
investito del ruolo di capocamerata per tre<br />
mesi, dopodiché non ne volle piu sapere e cercò<br />
di imboscarsi fino alla fine del corso.<br />
Dotato di ogni comfort: brioche e medicinali in<br />
armadietto, potente auto in garage (la sua passione<br />
per i motori supera di gran lunga quella<br />
per le donne), roulotte-dormitorio in campeggio.<br />
Licenze e permessi, per i motivi più vari, non gli<br />
mancarono mai; nonostante ciò fu sempre da<br />
noi considerato onesto e capace di dare tutto<br />
nei momenti in cui era necessario lavorare.<br />
Il passaggio della “Stecca” dell’Etilica<br />
dal 151° al 152°<br />
Il armacista “curato” da Rosso e Platini<br />
- 42 -<br />
SANSOE’ PIERMARCO (Sans Souci)<br />
Torinese, laureato in giurisprudenza, è senza<br />
dubbio il piu grande bevitore di birra della<br />
SMALP, da cui il soprannome. Potente e massiccio<br />
soprattutto in marcia, è stato uno degli<br />
elementi più validi del III plotone. La sua serietà<br />
ci ha lasciato piu volte attoniti, e abbiamo trovato<br />
come unica spiegazione la sua grande voglia<br />
di andare a casa ogni giorno della settimana. In<br />
effetti la sua condotta gli fruttò pochissimi giorni<br />
di punizione e molte fughe a casa.<br />
DELUCCHI ANDREA<br />
E’ stato uno degli allievi piu tartassati del corso<br />
(36 giorni di punizione); ha tuttavia reagito con<br />
decisione e costanza risultando<br />
un ottimo elemento,<br />
anche se tendente all’imboscamento<br />
e allo svacco.<br />
Bocconiano, irascibile e polemico<br />
in ogni ora della giornata,<br />
esprimeva tutte le sue<br />
peggiori qualità quando per<br />
un motivo o per L’altro (sempre)<br />
non riusciva a dormire<br />
8 ore al giorno, diventando<br />
simpaticamente intrattabile.<br />
Mitica la sua «due giorni» tra<br />
Punta Valletta e Becca di<br />
Nona con l’MG mai ceduta<br />
a nessuno.
CAMERATA 17 “Opossum”<br />
PASQUAL STEANO<br />
in dai primi giorni si è fatto notare per l’estrema<br />
operosità nelle quotidiane operazioni in camerata.<br />
Durante il corso ha disfatto e ricomposto la<br />
borsa valigia con una cadenza più che giornaliera,<br />
intraprendendo generalmente questa attività<br />
a pochi minuti dall’inizio di contrappello e riviste<br />
camerate. Esperto di diritto, si ricorda una sua<br />
splendida lezione di diritto bellico.<br />
BOTTONE GIULIO<br />
“Bouton”<br />
«Bouton», AUC dalla grande «attitudine formale».<br />
Noto fin dai primi giorni per essersi presentato<br />
al S.Ten. Passerini come «Allievo sottoscritto,<br />
anzi allievo ufficiale sottoscritto» nonché per<br />
aver esibito una serie infinita di brevetti conseguiti<br />
e di partecipazione ai corsi piu disparati. Il<br />
«banfone» della camerata, sempre in lotta dialettica<br />
con Ruffini e soprattutto Calgaro, suoi fidi<br />
persecutori, ha sopportato sempre con pazienza<br />
le continue frecciate e provocazioni. Laureato<br />
in giurisprudenza (per corrispondenza?), ha<br />
un giorno tentato di illustrare alla camerata il<br />
concetto di monarchia repubblicana.<br />
- 43 -<br />
COSTADURA ENRICO<br />
“Cozza”<br />
Testa dura, Cozza dura... Scannagatta..., questi<br />
sono i nomi con cui il sig. Capitano lo ha<br />
battezzato. II mitico primo capoplotone dei Bar<br />
e nostro capocamerata per più di 2 mesi. Si<br />
ricorda la sua estrema precisione nell’affardellare<br />
lo zaino (camicia di cotone invece che di<br />
flanella a Plan de Diau, niente maglione CR a<br />
Plan de la enetre etc.). Da non dimenticare,<br />
in una delle prime adunate alza bandiera, un<br />
dietro-front! Da lui dato ai capi plotone con voce<br />
stentorea e guardando deciso il 3° plotone: risultato,<br />
dietro front di plotone alla presentazione<br />
della forza!!!<br />
COMOLA CLEMENTE<br />
“Cicciolino”<br />
«Cicciolino» Comola ha esordito al primo contrappello<br />
con il motto «ci inculano!?! ». Come la<br />
storia insegna alla fine è stato buon profeta facendosi<br />
beccare seduto al contrappello mentre<br />
il resto della camerata era rigorosamente in piedi...!!!<br />
E’ stato uno dei nostri autisti durante i tours<br />
gastronomici in giro per la valle.
RUINI PIETRO<br />
Partito da casa con la raccomandazione<br />
da parte degli amici di<br />
non farsi troppo notare, dopo<br />
poche settimane era già riuscito<br />
a farsi appioppare gli incarichi di<br />
responsabile del coro e del numero<br />
unico (smania di potere mal<br />
celata?). Con le famose «adunate<br />
coro» di Pollein, Clou Neuf,<br />
ecc., è riuscito a farsi amare da<br />
tutti i colleghi, sempre desiderosi<br />
di esercitare l’ugola. Ha introdotto<br />
un nuovo tipo di saluto: alla<br />
tesa con la mano sinistra, molto<br />
apprezzato e ben ripagato dal<br />
sig. Capitano (5 giorni di consegna).<br />
ASAN STEANO<br />
Il capocorso! E chi piu di lui lo<br />
meriterebbe? Grande studioso,<br />
ciclista, triatleta, (aspirante) Carabiniere.<br />
Come capo plotone e<br />
capo compagnia ha esibito non<br />
comuni doti di pistaiolo. Da ricordare,<br />
al rientro da una libera uscita un<br />
po’ troppo alcolica con Ruffini, una dormita saporita sul letto sotto gli occhi allibiti dello<br />
S.Ten. Stella. Nonostante il primato, onore a lui, ha trovato lungo qualche<br />
volta. Sara Carabiniere, auguri!!!<br />
- 44 -<br />
“Razione K” cucinata in pattuglia<br />
estino di<br />
Plotone<br />
in camerata 17
CALGARO ALESSANDRO<br />
Calgaro cazzo! cazzo!! cazzo!!!, così era amichevolmente<br />
apostrofato dal sig. Capitano. Ha<br />
un sogno nella vita: mettere a rapporto tutto il<br />
settore vettovagliamento dell’E.I.. Come rappresentante<br />
Cobar ha avuto modo di farsi apprezzare,<br />
soprattutto dal Magg. Mocellin e dal personale<br />
della mensa. Tutti probabilmente ricorderanno<br />
una predica tenutagli dal Ten.Col. Peratoner<br />
ed udita da tutta la C. Battisti e la Ramirez.<br />
Grande esperto di computer e seguace del<br />
motto «meglio non faticare che faticare poco»,<br />
è spesso riuscito a schivare elegantemente alcune<br />
tra le marce piu faticose (Plan de Diau<br />
senza zaino, dato a asan; S. Grato assente<br />
per esami Carabinieri, Plan de la enetre assente,<br />
P.ta Chaligne presente ma senza AL e<br />
con zaino semivuoto). Glorioso radiofonista della<br />
- 45 -<br />
pattuglia esplorante «Aquila», mandò in bestia<br />
il Capitano rispondendo «negativo!» alla sua richiesta<br />
di dare le proprie coordinate.<br />
OLIVOTTO GIOVANNI “Olivoli”<br />
Il nostro Olivolì, uno zingaro pericoloso secondo<br />
il Cap. Panizzi, esordì fin dal 13 aprile, giorno<br />
del nostro arrivo alla SMALP, con un «non mi<br />
passa un c...o» che la diceva lunga sulla sua<br />
voglia di vestire il grigioverde. Ha toccato il culmine<br />
della gioia quando è finalmente riuscito a<br />
scendere di classifica di quel tanto che bastava<br />
a fargli perdere il primato nella graduatoria del<br />
plotone. Mai gioia fu di durata più breve: chi lo<br />
aveva scavalcato non era altro che asan che,<br />
veleggiando verso l’incarico di capo compagnia,<br />
lo lasciava ancora e per sempre «felice» capo<br />
plotone del 3° Bar.<br />
Il 3° Plotone sulla vetta di Punta Valletta
CAMERATA 18 “Il Serraglio”<br />
GANDOLO MASSIMO<br />
Ovvero come affrontare il corso senza stress.<br />
Preciso e puntiglioso nelle pulizie personali, apriva<br />
ogni mattina l’afflusso ai bagni. Continuava<br />
con questa sua prerogativa nelle varie esercitazioni,<br />
al punto che le sue armi in dotazione non<br />
rischiesero mai manutenzione durante i cinque<br />
mesi del corso. Nemico di cuochi, alpini e sottoufficialame,<br />
trasformò l’armeria e la mensa in<br />
teatri di autentiche sfide. Dalle sue iniziali M.G.<br />
prese il nome il mitragliatore E.I., e ne divenne<br />
affezionatissimo ed infallibile capo arma.<br />
BERTIN SIMONE<br />
La «voce» della camerata, sette volte i suoi compagni<br />
dovettero rastrellare la zona del suo posto<br />
branda per accertarne la presenza. Encomiabile<br />
lavoratore, in diverse occasioni salvò da<br />
cattive acque i suoi amici della 18, offrendosi<br />
per i servizi di pulizia più indesiderati. Affiancò<br />
Rota nel lungo viaggio verso Roma e la stelletta<br />
con gli Alamari.<br />
- 46 -<br />
ZANON SABINO<br />
II Maresciallo del 151° AUC. ormalissimo in<br />
ogni suo atteggiamento, reagiva con velocità trascendentale,<br />
si alzava a mezzo busto con schiena<br />
inarcata in avanti ad esprimere tutta la sua<br />
sorpresa per la chiamata. Conosciuto e ricercato<br />
per le sue conoscenze teorico-pratiche nell’uso<br />
delle più comuni armi da guerra, soprattutto<br />
della bomba SRCM di cui divenne il più diretto<br />
esperto, vantandosi di aver sfidato la morte.<br />
amoso il tuffo carpiato con rotazione compiuto<br />
involontariamente nella postazione amica a<br />
Monte Torrette, ancor più famosa la «defecatio»<br />
campale durante il trafilamento del campo<br />
minato a Orgère.<br />
SOAVE LUCA<br />
Amante degli accertamenti, ha affrontato tale<br />
fase con serenità tale che i suoi colleghi di camerata<br />
mi spiegavano tutte le tecniche di defilamento<br />
per potersi salvare dalla sua agitazione<br />
mentale. Sempre informato da vari e diversi<br />
emissari su ogni attività della compagnia, andava<br />
frequentamente a colloquio con i superiori<br />
(in 1 solo giorno: 3 S.Ten., Ten., Cap., Ten.Col.).<br />
Appassionato conoscitore della montagna capace<br />
di improvvise accelerate tagliagambe e<br />
strappa bestemmie.<br />
MORETTO MAURO<br />
Tatone della 18ª, fece del settore esterno<br />
il suo inespugnabile caposaldo. Dimostrava<br />
specie al mattino grossi problemi in<br />
prontezza di riflessi e nel connettere<br />
qualsiasi tipo d’azione. Continui i suoi<br />
sfoghi contro l’organizzazione dei servizi<br />
di camerata. Nel lancio della<br />
bomba e nello spegnimento di incendi<br />
ottiene la massima soddisfazione<br />
diventando in tali campi un<br />
maestro.<br />
Verso la Val Veny
ROTA ALESSANDRO<br />
Dietro la sua figura da intellettuale si celava un<br />
convinto paladino volto al rispetto dei turni di lavoro.<br />
Ha ripassato piu volte tutte le cuciture le<br />
vestiario in dotazione. Deciso e convinto assertore<br />
dei più alti ideali alpini, voleva fare il Carabiniere<br />
e fu accontentato. Nell’ultimo periodo<br />
soffrì di una evidente sindrome da scassamento,<br />
con conseguente rallentamento di ogni attività<br />
operativa, sviato in questo losco progetto<br />
dai suoi compagni di camerata.<br />
- 47 -<br />
DE CANDIA CORRADO<br />
Per lungo periodo fu l’incontrostato Re delle turche<br />
stabilendo record di velocità imbattibili; trasformava<br />
al meglio le libere uscite per approfondire<br />
le esperienze con le sue diverse amanti<br />
delle quali conservava un nutrito schedario. Annalista<br />
della Compagnia, annotava le particolarità<br />
giornaliere sul diario personale e teneva sempre<br />
aggiornato il conto alla rovescia sui giorni<br />
mancanti.
La “SVALANGATA”<br />
Talvolta dietro la sparizione<br />
di un individuo si<br />
nasconde un dramma<br />
umano ed una implicita<br />
richiesta di aiuto. Segnaliamo nel seguito alla<br />
vostra attenzione i casi più eclatanti di scomparse<br />
di allievi nella speranza che i lettori<br />
possano aiutare la redazione anche<br />
solo fornendo indizi che, alla prima<br />
analisi possono apparire insignificanti.<br />
Ringraziando fin d’ora per<br />
la collaborazione passiamo ad esaminare<br />
il primo caso in oggetto:<br />
AUC DEMIELESI: il suo carattere<br />
schivo ed introverso lo ha portato<br />
spesso ad allontanarsi (strategicamente)<br />
dai colleghi specie durante gli addestramenti<br />
più impegnativi dal punto di<br />
vista fisico. E’ stato visto l’ultima volta<br />
nei pressi del punto vendita in tuta<br />
ginnica e da allora ha fatto perdere<br />
le proprie tracce. Ne segnalano l’assenza,<br />
affranti, i colleghi della camerata<br />
9 orfani anche dell’AUC CORE imboscatosi<br />
nel corso dei mesi dalle più<br />
svariate attività: con le più svariate scuse<br />
è riuscito a ingannare tutti «guadagnando-<br />
- 48 -<br />
si» la fama di MEGA-OPERATIVO, tuttavia<br />
non è più uscito dai bagni mentre la 2ª Compagnia<br />
era in pattuglia. Si teme possa essere<br />
stato inghiottito da una turca anche se c’è chi<br />
giura averlo visto in ottima salute andare a far<br />
pista ai figli... MAH...<br />
Segnaliamo a questo punto il drammatico caso<br />
della sparizione degli allievi MICHIELON e PO-<br />
LETTI scomparsi in circostanze tuttora misteriose<br />
durante le pattuglie. Anche se un pastore<br />
dice di averli visti nei pressi di La<br />
Thuile, i componenti della pattuglia<br />
COBRA sono tuttora alla loro disperata<br />
ricerca.<br />
L’AUC CORREDIG segnala invece<br />
la scomparsa dell’allievo A-<br />
VERO dileguatosi durante la marcia<br />
a Plan de La enetre al momento<br />
di dargli il cambio all’MG.<br />
La camerata 1 si rivolge disperata a<br />
questa rubrica denunciando le continue<br />
apparizioni-sparizioni che hanno visto<br />
come protagonista l’AUC BURIGOTTO.<br />
Assente in quasi ogni attività, è stato<br />
ritrovato a Pisa, riaccompagnato<br />
ad Aosta e nuovamente sparito (in<br />
infermeria?) in occasione del 1°<br />
servizio assegnatogli. Voci di corridoio<br />
dicono che sia già alla COM-<br />
PALPAR ad esercitarsi a sparire con<br />
tanto di paracadute in volo.
Consigli per le vacanze<br />
Con queste righe la redazione desidera segnalare<br />
a tutti i lettori alcune località forse<br />
poco frequentate dal turismo di massa, note<br />
solo a noi pochi eletti ospiti della SMALP.<br />
POLLEIN<br />
Ridente piana ai margini della Dora, luogo di<br />
quiete e relax grazie alle ottime<br />
strutture che permettono<br />
passatempi quali SAST,<br />
sbalzi e rotolamenti assortiti.<br />
Tra le attività da non<br />
perdere si segnalano le<br />
spontanee e simpatiche<br />
cantate che nel dopo pranzo<br />
coinvolgono con gioia tutti<br />
i visitatori. Il luogo offre<br />
molteplici attrattive,<br />
ma se proprio si<br />
deve dare una segnalazione<br />
essa va<br />
sicuramente al tunnel<br />
della SAST, vero luogo<br />
di delizie, sia con la<br />
pioggia scrosciante,<br />
che con il gran secco e<br />
la polvere; da non perdere<br />
e da non<br />
scordare.<br />
CLOU NEU<br />
Ideale per una vacanza rilassante,<br />
lontani dallo stress, dai vincoli e<br />
dagli obblighi della vita di tutti i giorni.<br />
Già l’avvicinamento a questa località<br />
infonde benessere al corpo<br />
ed all’anima, benessere che tocca<br />
il culmine durante la permanenza in<br />
loco, dove il relax è aumentato da<br />
copiose distribuzioni, a fine giornata,<br />
di bianchi bigliettini grazie ai quali<br />
è possibile vincere vacanze premio<br />
di 3, 5 o 7 giorni.<br />
BUTHIER<br />
Amena valletta incassata tra monti presso un<br />
limpido torrente di montagna. Non è possibile<br />
elencarne tutti i pregi.<br />
Per informazioni: Maresciallo Zanon, camera 18,<br />
nessuno più di lui ha qui provato veramente tutto!!!<br />
M. TORRETTE
Una tranquilla giornata alla SMALP<br />
ORE 6.30 SVEGLIA:<br />
Allievo reattivo: si sveglia all’urlo del piantone.<br />
Si catapulta giù dal letto. Mentre si infila le ciabatte<br />
ha già piegato le lenzuola e corre spasmodicamente<br />
verso il bagno con la carta igienica<br />
sotto l’ascella, spazzolino, dentifricio,<br />
rasoio e crema da barba.<br />
Pulizie personali in 5ª posizione con specchio<br />
e lavandino a tre metri. L’allievo reattivo<br />
fa sempre colazione.<br />
Allievo diesel: si sveglia alle 6.00. Intorpidito<br />
dal sonno, occhi chiusi, passo del fantasma<br />
fino al bagno dopo essere entrato in diverse<br />
camerate per sbaglio; all’urlo del piantone<br />
sta intasando le turche ed appestando l’aria<br />
per la felicità dell’allievo reattivo.<br />
Allievo «mona»: puo essere sia diesel che reattivo,<br />
la distinzione e irrilevante. Accumula sempre<br />
quei cinque minuti di ritardo che non recupera<br />
più. Al contrappello andrà a dormire cinque<br />
minuti dopo gli atri.<br />
ORE 6.35 REAZIONE ISICA:<br />
Allievo: ... Tenente... non ho chiuso occhio tutta<br />
- 50 -<br />
la notte preferirei non correre. ...Ho una vescica<br />
sotto il mignolo del piede destro ... mi gira la<br />
testa... non mi sento bene.<br />
Tenente: Chieda visita...!<br />
Allievo: ... Ma... sa... non vorrei perdere le lezioni<br />
in aula.<br />
ORE 7.00 PULIZIA SETTORI:<br />
Operazione complessa che inizia con il posto
del materiale per la pulizia. Ci<br />
sono camerate che dispongono<br />
di 4 scope e 6 palette!<br />
L’allievo con scopa e paletta<br />
non corre... al fine di osservare<br />
lo stato di pulizia della<br />
caserma. Il rientro in compagnia<br />
è fatto di passo facendo<br />
finta di pulire tutti i settori che<br />
si incontrano lungo il cammino.<br />
ORE 8.10 AULA:<br />
Buonanotte e sogni d’oro!<br />
ORE 12.30 ALUSSO<br />
MENSA:<br />
... chiamo I’allievo ufficiale... a regolare l’afflusso<br />
mensa. Così comincia il lungo calvario del<br />
pranzo. ... Mangiano prima gli alti oggi... no i<br />
bassi; primo a mangiare è il terzo plotone... no<br />
quelli del terzo fregano sempre ... che se ne<br />
vadano al BAR. Avanti otto, ... sinist venga, avanti<br />
quattro,... avanti otto piu uno... avanti tutti. Ma<br />
tutto questo... per che cosa? Per un pasto energetico,<br />
leggero, sano con frutta fresca, mai marcia,<br />
con insalata mista pulitissima, con carne<br />
tenera e ben cotta.<br />
ORE 14:00 AULA:<br />
Vedi ore 8.10.<br />
- 51 -<br />
ORE 18.00 CENA:<br />
Afflusso libero. C’e chi è partito già alle 17.45<br />
(vedi Gandolfo e Zanon che alle 18.00 sono già<br />
alla frutta). Giù nell’atrio alcuni si schierano ai<br />
blocchi per una partenza bruciante all’urlo del<br />
piantone. Altri, a cui il corso non è mai passato,<br />
fanno regolare afflusso mensa.<br />
ORE 19.00 STUDIO OBBLIGATORIO:<br />
II pensiero vola a casa... della ragazza.<br />
Chili e chili di carta... libri pochi, sonno... tantissimo,<br />
interminabili code per andare in bagno.<br />
ORE 23.15 CONTRAPPELLO:<br />
Allievi... At-tenti ... Comandi ... allievo ufficiale<br />
... capo camerata della<br />
camerata n.... orza effettiva...<br />
orza presente...<br />
Allievo il suo zainetto<br />
tattico è orribile... e<br />
questa sarebbe una camerata<br />
da futuri ufficiali?<br />
... Ma qui c’è polvere...<br />
dietro il termosifone c’è<br />
polvere; questa è polvere<br />
di mesi e mesi... il<br />
pavimento fa schifo...<br />
c’è polvere anche dietro<br />
l’armadietto... allievo...<br />
lei lo sa già... stia<br />
punito!<br />
ORE 24.00 IL MOMEN-<br />
TO PIU’ BELLO:<br />
II volo nel letto e sogni<br />
d’oro... domani è un altro<br />
giorno... purtroppo!
Vocabolario<br />
PISTA - Non è né automobilistica né sciistica:<br />
alla SMALP è un modo di vivere. E’ una delle<br />
attività preferite dagli Ufficiali e si può presentare<br />
sotto svariate vesti: contrappello in piedi, ispezione<br />
armadietti, rivista vibram, corse defatiganti(???)<br />
per i piazzali della C. Battisti o della Ramirez.<br />
Per un miglior risultato è consigliabile sommare<br />
tra loro il maggior numero possibile di queste<br />
opportunità.<br />
TROVARE LUNGO - E’ la diretta conseguenza<br />
della pista. Per l’AUC è la norma durante gran<br />
parte del corso.<br />
CICILLO CACACE - Mitico amico del Ten.Col.<br />
Bortolotti, si favoleggia sia un esperto in topografia<br />
e trasmissioni, più volte chiamato in causa.<br />
Stranamente non è mai citato nelle librette.<br />
PUNIGONO - Sia esso Clou Neuf o Buthier, è<br />
una delle località piu amate da tutti gli AUC.<br />
ISPEZION ARM!!! - Noto motivo musicale di<br />
notevole successo, che si ascolta e riascolta<br />
presso il Punigono dalla viva voce del Capitano<br />
Panizzi. Spesso è seguito dal non meno celebre<br />
«stia punito!!! ».<br />
RAPIDI! - Altro celebre brano dal repertorio<br />
musicale del sig. Capitano. E’ possibile ascoltarlo<br />
ovunque, dall’alzabandiera alle 100 adunate<br />
giornaliere. E’ particolarmente piacevole<br />
sentirlo mentre si sta detonando sulle rapide finali<br />
di P.ta Chaligne o di Plan de la enetre.<br />
E’ IMPAZZITO? E’ ORRENDO! DI CORSA!<br />
NON C’E’ UN C... DA RIDERE! - rasi con le<br />
quali gli S.Ten. scandiscono la vita dell’AUC.<br />
Sono le prime parole che ci si sente rivolgere<br />
arrivando alla SMALP. Se c’è aria di pista, contribuiscono<br />
alla messa in atto della stessa.<br />
- 52 -<br />
STIA PUNITO! - Incubo ricorrente durante il sonno<br />
(e spesso anche durante il giorno) degli AUC.<br />
Le due parole comportano il piacere di una permanenza<br />
più o meno prolungata nella Charlie<br />
Bravo, a disposizione di U.d.P. ed U.d.S.<br />
NON MI PASSA UN C... - Motto che accompagna<br />
l’allievo e ne scandisce le giornate fino a<br />
fine corso. Qualcuno (vero Olivolì?) ha esordito<br />
con questa frase fin dal 13 aprile.<br />
DETONARE - Avere qualche problemino insolito,<br />
consistente nell’aumento delle pulsazioni<br />
cardiache, della frequenza respiratoria e da improvvise<br />
visioni mistiche.<br />
TEMPO ZERO - Lasso di tempo che, secondo i<br />
superiori, dovrebbe intercorrere tra ordine ed<br />
esecuzione.<br />
ICCAR DENTRO A NASTRO - Con chiaro riferimento<br />
alla beneamata MG, è una delle promesse<br />
più mantenute dagli S.Ten.<br />
LIBRETTA - Sostantivo che assume genere femminile<br />
solo per le AA. Su di essa gli AUC studiano<br />
per i primi accertamenti, sonnecchiano per<br />
i secondi, ronfano saporitamente per i terzi.<br />
PADULO - Minaccia che ogni sette settimane fa<br />
vivere attimi di panico agli AUC.<br />
AULE DIDATTICHE - Dormitori aggiunti della<br />
Compagnia. Si ricordano splendide dormite collettive,<br />
comprendenti anche (e soprattutto) gli<br />
allievi della prima fila (vero Calgaro?).<br />
D.E. di SX - Mitico covo dei TX, dove, a sentir<br />
loro, si lavora duramente per ore.<br />
D.E. - Segreta speranza dell’AUC medio nei giorni<br />
delle attività piu faticose, specie dopo il congedo<br />
dello S.Ten. Mezzalira, gran pistaiolo anche<br />
in D.E.
Colonna Sonora<br />
Piccolo Grande Allievo<br />
Quel passaggio da Safina<br />
che non gliel’ho detto mai<br />
ma mi è costato troppo<br />
Ho comprato la retina<br />
anche se il Tenente poi<br />
mi fa impiastrare tutto<br />
Le chiare sere d’estate<br />
a pulir camerate<br />
la paura e la voglia<br />
di essere fuori<br />
con le ascelle sudate<br />
e le carraie sbarrate<br />
far la guardia giù al muro<br />
non sono sicuro<br />
se mi piace davvero<br />
non sono non sono sicuro.<br />
E poi, esce ad un tratto lo zio Pera<br />
ma per lui il mio saluto resta una chimera;<br />
e a lui che mi guardava con baldanza<br />
io gli sbatto in faccia il duro sguardo d’ordinanza<br />
perché io sono<br />
un piccolo grande allievo<br />
solo un piccolo grande allievo<br />
niente più di questo niente più<br />
Mi manca da morire<br />
un’ora sola per poter uscire<br />
adesso che saprei dove andare<br />
adesso che saprei cosa fare<br />
adesso che avrei una donna con cui parlare.<br />
E domani su al castello<br />
due parole a Luce e poi<br />
il tuo destino è quello.<br />
Tu sorridi a cuor contento<br />
ma non ti accorgi che<br />
ce l’hai già mezzo dentro<br />
e allora corri allo spaccio<br />
con i libri sul braccio<br />
c’e la coda giù al banco<br />
ma la salti di slancio<br />
e poi in bagno di fretta<br />
per la mia sigaretta<br />
ma lo trovi occupato<br />
mi hanno fregato,<br />
c’e il Tenente in agguato<br />
mi hanno mi hanno fregato<br />
e allora, resta poi solo la soffitta<br />
o in alternativa si può andare anche in garitta<br />
- 53 -<br />
e poi, chissà se passo il contrappello<br />
un altro giorno indenne sì,<br />
sarebbe troppo bello<br />
perché io sono un piccolo grande allievo<br />
solo un piccolo grande allievo<br />
niente più di questo niente più.<br />
Mi manca da morire<br />
quella stella da poter cucire<br />
adesso che vorrei comandare<br />
adesso che potrei far sbalzare<br />
adesso che avrei la spada da infilzare.<br />
MUSICHE: C. BAGLIONI - RIGAMONTI - MOGOL<br />
TESTI: CORE - COSTADURA - OGLIARO<br />
Passerini non andare via<br />
Passerini non andare via,<br />
quella nube il sole copre già.<br />
Anche se non c’è topografia,<br />
se l’inquadramento non si fa.<br />
Ma cosa è stato<br />
da Clu Neuf fino a San Grato<br />
da Pollein al Comboè<br />
mi vien da ridere perchè<br />
se ci sei te c’è la foschia,<br />
non andar via,<br />
non andar via...”<br />
Bei tempi... Con affetto. Enrico Costadura
Hanno detto<br />
• S.TEN. RICCI: Piuttosto che lasciare a casa<br />
l’MG, lascio a casa le mutande!<br />
• S.TEN. RICCI: E’ meglio ammazzare uno due<br />
volte che ferirlo una volta sola!<br />
• CAP. PANIZZI: Se io fossi la Madonna... beh,<br />
no, non è possibile... se io fossi Dio, mi rilasserei<br />
pure, ogni tanto!<br />
• AUC ANTONACCI: Retro - marsh!<br />
• S.TEN. STELLA: Dov’e Kosmac?<br />
• TEN.COL. BORTOLOTTI: Coglioni!<br />
• S.TEN. RICCI: Piazzo là l’MG, così se uno tira<br />
su la testa... gliela stacco!<br />
• COL. ASCOLI: Il mulo era una persona intelligente.<br />
• Ore 7.25, AUC CIMA all’AUC LIPETI:<br />
– II Tenente Goria è una persona molto equilibrata:<br />
punisce pochissimo, è calmo, non si<br />
esprirne volgarmente nei tuoi confronti e non<br />
ti mette in imbarazzo di fronte alla Compagnia.<br />
Ore 7.30, adunata di Compagnia:<br />
S.TEN. GORIA:<br />
– Lipeti, lei non ha capito un c..., lei non ha<br />
letto l’ordine di servizio, lei sta clarnorosamente<br />
ficcato dentro!<br />
• AUC BIASUTTI: A cosa serve il metodo per<br />
stimare corto?<br />
• S.TEN. STELLA: Dov’e Urru?<br />
• TEN. DOVERI: Lo vogliamo battere il piedone?<br />
• S.TEN. RICCI: Per me in Somalia sono tutti<br />
nemici: vecchi, donne, bambini.<br />
• AUC ANTONACCI: Rompete le righe, avanti<br />
march!<br />
• CAP. RAGNI: Per estrarlo bisogna metterla a<br />
90° con la fessura rivolta verso il basso (si riferiva<br />
al perno fermacartella dell’MG).<br />
• MAR. MIGLIORINI: Questa è una checca dell’ufficio<br />
addestramento, per cui tutto il discorso<br />
fatto l’altra volta... va a putt...<br />
• S.TEN. STELLA: Dov’e Borgazzi?<br />
• TEN.COL. PERATONER: ... Danimarca, Norvegia<br />
... Norvegia, Danimarca ...<br />
• AUC COSTADURA: Terzo plotone at-tenti! ...<br />
SPUT! (catarro nella cabina del telefono davanti<br />
alle aule didattiche).<br />
- 54 -<br />
• CAP. PANIZZI: Io sono il Vangelo... qui.<br />
• TEN.COL. BORTOLOTTI (correzione accertamento<br />
di topografia): con una pendenza dello<br />
0.04% non scorre neanche una pisciata!<br />
• S.TEN. RICCI (posti di blocco): utilizzo dei<br />
metal detector, e se la donna si è messa la<br />
droga dappertutto... ooh, non c’e un c... da ridere!<br />
• - MAR. LEONI: Stia punito!<br />
- AUC DE CANDIA: No, casomai «stia a<br />
rapporto».<br />
- MAR. LEONI: No, stia punito!<br />
- AUC. DE CANDIA: No, sto a rapporto.<br />
... u punito.<br />
• AUC BIASUTTI: Cosa succede se miro con<br />
l’altro occhio?<br />
• COL. ASCOLI (a proposito dei mezzi occidentali<br />
e orientali): C’è un ricco frammischiamento,<br />
i mezzi erano più rustici, senza rivettatura,<br />
con saldatura «alla brutto D...» e via!<br />
• S.TEN. STELLA: Dov’è Ogliaro?<br />
• S.TEN. MOYSI: Speriamo che non arrivi nessuno,<br />
così il riconoscimento mezzi lo facciamo<br />
alla mia maniera: ognuno se li sogna!<br />
• TEN. COL. BORTOLOTTI: Se un Capitano non<br />
ne capisce un c..., un Colonnello non ne capisce<br />
due... RITTI! (entra il Generale).<br />
• S.TEN. RICCI: Se arriva una donna voi non<br />
potete perquisirla, dovete aspettare che arrivi<br />
una stronza di poliziotta che cominci a ravanare.<br />
• TEN.COL. PERATONER: ... Somalia, Mozambico<br />
...... Mozambico, Somalia ...<br />
• MAR. MIGLIORINI: Non fono Maga Mago per<br />
cui non poffo fapere fe uno fta male o fta<br />
bene...<br />
• CAP. PANIZZI all’AUC COSTADURA, ore 03.00<br />
da qualche parte sopra La Thuile: E lei non<br />
rida ... Scannagatta ... Cozzadura ...<br />
• S.TEN. RICCI: Bisogna essere cortesi e non<br />
picchiare tutti quelli che ci vengono vicino.<br />
• COL. ASCOLI: Avrete letto sicuramente delle<br />
avventure di CIOCCOLONE (a proposito del<br />
Cap. Cocciolone).<br />
• S.TEN. BEGHETTO all’AUC GASPARINI: E’<br />
meglio stare zitti e sembrare stupidi che aprire<br />
la bocca e togliere ogni dubbio.<br />
• S.TEN. STELLA: Ma lei chi è?
• TEN.COL. BORTOLOTTI: Venire a lezione di<br />
topografia senza carta topografica è come andare<br />
a pisciare senza l’uccello.<br />
• MAR. MIGLIORINI: Raufh!<br />
• S.TEN. RICCI: Il principio della corda doppia<br />
è... che la corda è doppia.<br />
• S.TEN. STELLA in occasione del passaggio<br />
dell’AUC OGLIARO al I Plotone: Da oggi, per<br />
la prima volta abbiamo un Dottore nel 1° plotone...<br />
mai successo.. (2 minuti dopo)... Ogliaro,<br />
ma lei è laureato?<br />
• TEN.COL. PERATONER: Tot Ufficiali, Tot Sottufficiali,<br />
Tot Allievi, Tot Alpini.<br />
• TEN. DOVERI ogni lunedì mattina: Chi ha donato<br />
alla Patria? Zanon, quante ne ha fatte?<br />
• AUC ROSSETTI: A tene’, so’ Rosse’!<br />
• - ALLIEVO: Ma lei, Tenente, è ex-militare?<br />
- S.TEN. DINI: No, sono ex cazzi miei.<br />
• S.TEN. MEZZALIRA (durante il contrappello):<br />
Calgaro, guardi il suo zaino alpino e si vergogni!<br />
Calgaro, lei da dove viene?<br />
- AUC CALGARO: Da Vicenza, signor Tenente.<br />
- S.TEN. MEZZALIRA: Bel servizio che rende<br />
alla sua Patria! Lei disonora la sua città!<br />
• TEN. COL. BORTOLOTTI: Allora, vogliamo<br />
farlo sto quizzer? Tanto non serve a un c...;<br />
serve solo a dimostrare quanto siete coglioni!<br />
• AUC ROSSETTI: So Tene’, devo anna’ in maggiorità<br />
a parla’ col Tenente Loacker (S.Ten. Lomater,<br />
N.d.R.).<br />
• S.TEN. STELLA: Ma oggi c’è libera uscita? Da<br />
quando c’è libera uscita di martedi?<br />
- 55 -<br />
• DALLA SCUOLA TIRI C/C DI MONTE ROMANO:<br />
PREMESSA: Sono le 5 del pomeriggio, e da<br />
metà mattina un incendio provocato da un «Milan»<br />
impazzito ostacola la continuazione dei<br />
tiri. Alla fine i tiri riprendono; il Cap. Ceragno è<br />
leggermente spazientito ed ha appena minacciato<br />
di sparare sulle squadre antincendio.<br />
- ALLIEVO ALL’RV3: Comunico allo Uniform<br />
piu alto in grado che ci sono alcuni cavalli nei<br />
pressi dell’obiettivo.<br />
- CAP. CERAGNO: Beh? Io vado avanti. Come<br />
mi ha chiamato? Bello, mi piace!<br />
- S.TEN. DELLA CASA all’RV3 (concitato): Sig.<br />
Capitano, l’abbiamo avvertita perché non si riesce<br />
a capire se i cavalli sono montati o no!!!<br />
- CAP. CERAGNO: Non me ne frega un c..., io<br />
continuo a sparare, c’è un addetto allo sgombero<br />
del poligono ed io questa sera voglio fare<br />
a tempo ad andare a cena dalla «Ciociona»<br />
(ottima trattoria presso la Scuola Militare di Cesano,<br />
N.d.R.). Appena pronti, fuoco!!!<br />
• SENSAZIONALE: S.TEN. RICCI: Se avete alla<br />
vostra sinistra una parete alta 300.000 Km è<br />
inutile che puntiate oltre perché il nemico certamente<br />
non verra da lì!!!
Cervinia, 4 luglio 1993<br />
Come tutto, al principio fu un ordine, ma ben presto<br />
assunse le sembianze di un coro.<br />
u affidato ad un timido paffutello allievo che divenne<br />
ben presto il temutissimo ed autoritario, se<br />
non dispotico, Gen. Cav. Ruffini. Tutti credevamo<br />
fosse uno scherzo, un modo come un altro per far<br />
pista ad allievi ancora «topastri», che, stonati o no,<br />
avrebbero dovuto ubriacarsi di Alpinità, rincoglionendosi<br />
davanti a filmati di gesta eroiche e storpiando<br />
le storiche canzoni degli antenati.<br />
E invece no! L’ordine divenne esecutivo e il coro<br />
prese forma. Con il sospetto che qualcuno ci «marciasse»<br />
vi presero parte dalle 15 persone quando<br />
le prove erano fissate nell’orario di libera uscita,<br />
alle 90 se invece lo spazio era concesso durante<br />
lo studio obbligatorio.<br />
Il gruppo, pur clamorosamente variabile nel numero<br />
dei partecipanti, ben presto divenne un caposaldo<br />
all’interno della compagnia e tra tutti si diffuse la<br />
convinzione che prima o poi bisognasse umiliarsi<br />
in pubblico. Dopo poco giunse la notizia che il 4<br />
luglio ad un raduno ai piedi del Monte Cervino, in<br />
commemorazione del Btg. omonimo, il coro avreb-<br />
- 56 -<br />
be dovuto esibirsi cantando un numero di canzoni<br />
delle quali ovviamente nessuno conosceva alcunché.<br />
Le settimane antecedenti la cerimonia furono da<br />
panico. Il Capitano esaltatissimo, dapprima come<br />
un padre «mi raccomando ragazzi forza e coraggio,<br />
fatevi onore e date il meglio di voi» poi con<br />
tono autoritario «Ruffini venga mi raccomando voglio<br />
che questa canzone sia cantata a 12 voci e<br />
che questo assolo sia capace di annichilire Pavarotti»<br />
alla fine da vero Comandante di compagnia<br />
«Ruffini se steccate... già sa, Ruffini se cos’è la<br />
2ª... la migliore, l’unica, e il suo coro deve essere...<br />
il migliore! Ragazzi incideremo un LP!!!».<br />
Il coro da quel momento in poi fu sottoposto ad<br />
una pista orrenda. Le prove furono comandate in<br />
ogni momento libero della giornata: tra uno sbalzo<br />
e l’altro a Pollein, prima, durante e dopo i pasti.<br />
Quei giorni furono estenuanti ed interminabili, ed<br />
alla vigilia come un fulmine a ciel sereno uscì il<br />
programma. Sveglia paurosamente anticipata alle<br />
ore 6 quando normalmente di domenica si viene<br />
catapultati dal letto alle 7,30. L’abbigliamento pre-
vedeva nell’ordine: i temutissimi pantacordellino di<br />
lana, capaci di procurare all’atto di camminare indicibili<br />
sofferenze ai malcapitati, camicia di flanella,<br />
nonché, globalmente prevedendo un 4 luglio particolarmente<br />
freddo ci obbligarono ad indossare<br />
nell’ordine: G.T.A., calzettoni di lana con sopra i<br />
tubolari (rigorosamente di lana) e ciliegina sulla<br />
torta... guanti di lana.<br />
A quel punto, disperati, tutti speravavamo che le<br />
previsioni fossero giuste: una giornata fresca, magari<br />
nuvolosa, e invece, tanto per confermare la<br />
tradizione che vuole l’AUC sfigatissimo, alle 6 del<br />
mattino il sole già splendeva atrocemente sopra le<br />
nostre teste rasate pur coperte dal mitico cappello<br />
alpino!<br />
Preghiera dell’Alpino<br />
Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai,<br />
su ogni balza delle Alpi<br />
ove la Provvidenza ci ha posto<br />
a baluardo fedele delle nostre contrade,<br />
noi, purificati dal dovere pericolosamente compiuto,<br />
eleviamo l’animo a Te, o Signore,<br />
che proteggi le nostre mamme,<br />
le nostre spose, i nostri figli<br />
e fratelli lotani e ci aiuti ad essere degni<br />
della gloria dei nostri avi.<br />
Dio onnipotente,<br />
che governi tutti gli elementi, salva noi,<br />
armati come siamo di fede e di amore.<br />
Salvaci dal gelo implacabile,<br />
dai vortici della tormenta,<br />
dall’impeto della valanga:<br />
fà che il nostro piede posi sicuro<br />
sulle creste vertiginose,<br />
sulle diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi:<br />
rendici forti a difesa della nostra Patria,<br />
della nostra Bandiera.<br />
E Tu, madre di Dio candida piu della neve,<br />
Tu che hai conosciuto e raccolto<br />
ogni sofferenza ed ogni sacrificio<br />
di tutti gli Alpini caduti,<br />
Tu che conosci ogni anelito<br />
ed ogni speranza di tutti gli Alpini vivi ed in armi,<br />
Tu benedici e proteggi<br />
i nostri Battaglionie<br />
le nostre Compagnie.<br />
Cosi sia.<br />
- 57 -<br />
Arrivammo sul luogo con un anticipo micidiale, ci fu<br />
indicato il punto di ritrovo (era ovviamente incredibilmente<br />
lontano e solo dopo una infinita salita lo avremmo<br />
conquistato) e ci venne dato il permesso di raggiungerlo<br />
autonomamente, ovviamente a piedi.<br />
Suscitammo un grande entusiasmo nella gente<br />
(speriamo non fosse ilarità), ci esaltammo e ci sentimmo<br />
improvvisamente protagonisti. Durante la<br />
cerimonia, in un clima davvero emozionante, sul<br />
quale è impossibile fare ironia, cantammo davvero<br />
bene strappando applausi e consensi. Ancora<br />
oggi non riesco a capacitarmi e mi chiedo cosa sia<br />
successo, quale miracolo accadde.<br />
orse, dopo aver tanto provato «Signore delle<br />
Cime» qualcuno lassù ci ama davvero!<br />
La statua della Vergine<br />
in vetta alla Becca di Nona
La 2 a Compagnia AUC contro l’Aosta Calcio<br />
AOSTA – Una bella iniziativa quella presa dalla<br />
Società Aosta Calcio di far incontrare in un’amichevole<br />
la Squadra che milita in C/2 con la compagine<br />
allestita, sul tamburo, dalla 2ª Compagnia<br />
AUC della Scuola Militare Alpina. Il tifo, dalle<br />
tribune, ha sostenuto i propri beniamini in un crescendo<br />
di entusiasmo, affascinato dall’agonismo<br />
proposto da ambo i campi. I risultati sono stati<br />
meno drammatici del previsto e quindi, per gli<br />
ottimisti, si è trattato di una vittoria sfuggita per<br />
pochi punti, mentre per i pessimisti, di una sconfitta<br />
con lieve scarto. Sul campo del Puchoz comunque<br />
la squadra della SMALP ha saputo onorare<br />
gli avversari senza mai lasciare loro ampio<br />
spazio. Purtroppo (lo affermano «non» con molto<br />
rammarico, gli AUC), poiché gli esiti hanno fa-<br />
- 58 -<br />
vorito solo la Squadra di casa, il limitato tempo<br />
a disposizione, per l’agguerrita formazione del<br />
Capitano Panizzi (nel duplice ruolo di Comandante<br />
della 2ª Compagnia e di punto di riferimento<br />
per la squadra), prima della conclusione<br />
del Corso, non consentirà più di organizzare un<br />
nuovo incontro: resta quindi aperto il confronto<br />
e sicuramente non potrà mai chiudersi. La cronaca<br />
della partita è tratta dal diario di un Allievo<br />
che ha assistito alla partita e che al termine<br />
dell’incontro avrebbe voluto piangere di..., ma<br />
la sua uniforme glielo ha impedito ed allora ha<br />
sfogato la sua emozione scrivendo parole di elogio<br />
solo per il suo capitano e per i propri colleghi<br />
di corso. Sentiamole queste espressioni: «Grande<br />
cuore verde oliva... inalmente c’e riuscito!<br />
Indossando la maglia dei suoi sogni, la numero<br />
10, il Capitano Panizzi ha condotto la sua 2ª<br />
Compagnia in un anomalo attacco di squadra,<br />
trasformatosi ben presto in una difesa a tempo<br />
indeterminato, contro l’Aosta Calcio (che non ha<br />
mai perdonato gli errori dell’avversario ed ha<br />
sempre imposto il suo gioco dinamico e preciso).<br />
L’evento è stato accolto da una cornice di
pubblico degna di una stracittadina. Gli ultras<br />
della 2ª perfettamente allineati (!!!) e coperti,<br />
hanno sostenuto i propri beniamini con originali<br />
cori e striscioni del tipo ”PLATINI, BAGGIO, PA-<br />
NIZZI, UNA LEGGENDA CHE CONTINUA”, ed<br />
ancora ”COSI’ TANTI GOALS DA SEGNARE,<br />
COSI’ POCO TEMPO”, ed infine il più realistico<br />
e commovente striscione, attraverso il quale gli<br />
allievi sugli spalti non hanno mai perso la speranza<br />
del gol della bandiera ”ALMENO UNO”,<br />
che si è afflosciato irrimediabilmente quando l’arbitro<br />
ha fischiato la fine dell’incontro. Nelle file<br />
della 2ª compagnia si sono alternati Ufficiali ed<br />
Allievi, che, con somma dedizione alla nobile<br />
causa, hanno reso difficile (o almeno ci hanno<br />
provato) la vita alla piu blasonata formazione<br />
aostana, militante, va ricordato (per dovere di informazione),<br />
nel campionato di serie C/2. E’ in<br />
questo contesto che il risultato di 4-0 (alla vigilia<br />
le previsioni apparivano più preoccupanti), in favore<br />
della compagine locale (è necessario chiarirlo<br />
per evitare fraitendimenti e falsi entusiasmi),<br />
conferma la splendida prestazione della 2ª Compagnia,<br />
arcigna in difesa, geometrica a centrocampo,<br />
generosa in attacco. Qualcuno sostiene<br />
che la serie A non sia poi così lontana, ma lo<br />
scudetto puo attendere... la stelletta... no! (grazie<br />
ancora Aosta Calcio, per averci fatto trascorrere<br />
una giornata diversa)». inisce qui la cro-<br />
- 59 -<br />
naca tratta da un diario intimo di un Allievo, che<br />
nei due tempi di gioco aveva osato sperare nell’impossibile.<br />
L’Aosta Calcio ha vinto contro il<br />
151° Corso AUC; che cosa farà la prossima volta<br />
contro la Squadra dell’emergente Capitano<br />
Canavese che da un paio di mesi sta preparando<br />
la neo-squadra del 152° Corso AUC? L’attesa<br />
sarà spasmodica.<br />
Si chiude così, con la nota di un simpatico incontro<br />
agonistico, la permanenza dei Sottotenenti<br />
del 151° Corso AUC ad Aosta, che tra alcuni<br />
giorni raggiungeranno i reparti di assegnazione<br />
per il Servizio di 1ª Nomina: a tutti questi<br />
giovani neo ufficiali del 151° Corso gli auguri<br />
piu fervidi per un radioso avvenire da parte di<br />
tutta la Scuola Militare Alpina e della Città di<br />
Aosta.<br />
ORMAZIONI<br />
– Aosta Calcio: Nota. – 2ª Compagnia AUC<br />
(meno nota fino a ieri): Beghetto, Costadura,<br />
D’Angelo, Dal Maso, De Monte, Doveri, Esposito,<br />
rancano, Gaspari, Griffini, Lipeti, Mainardis,<br />
Moysi, Morocutti, Ogliaro, Panizzi, Ricci,<br />
Rigamonti, Santone, Stella.<br />
– Arbitro: Benetollo.<br />
Col. Antonio Vizzi
Le nostre attivita’ - Le Marce<br />
San Grato<br />
Verso Punta Chaligne<br />
La cerimonia in vetta a Punta Chaligne<br />
- 60 -<br />
27 Maggio - San Grato e Pila<br />
La Compagnia si è messa tranquilla ed<br />
anche il tempo era stranamente bello. In<br />
salita solo il III pl. ha trovato più lungo degli<br />
altri dovendo recuperare lo svantaggio<br />
iniziale: Ogliaro è stato cambiato di plotone.<br />
A metà comunque gli aspiranti Carabinieri<br />
sono rientrati di corsa con lo sten Passerini<br />
a fare da “lepre”.<br />
Bella uscita per tutti, faticosa soprattutto<br />
per chi ha patito l’apparizione dei<br />
pantacordellino<br />
4 luglio - Punta Chaligne<br />
inalmente una quota interessante.<br />
Tempo naturalmente brutto con poca acqua<br />
ma un tantino fresco. Plan de Diau, tappa<br />
intermedia, è stato superato di slancio senza<br />
nessuna perdita, ed è stato teatro del saluto<br />
allo Sten Moysi da parte della compagnia tutta<br />
(magari per sentimenti diversi!!!). Doveva<br />
andarsene ma poi è tornato in circolazione.<br />
Morti e feriti sono stati recuperati dall’AR (si<br />
segnala pure la scomparsa dell’ASA). La punta è<br />
stata comunque sfiorata da tutta la Cp tranne<br />
che dal Ten. Doveri, “abbandonato” dal<br />
Capitano nella sua smaniosa fuga verso la vetta.<br />
Si segnala l’assurdo percorso scelto per i 300<br />
metri finali, in piena sintonia comunque con lo<br />
spirito dominante nel corso: incomprensibile a<br />
chi non indossa indumenti V.O.
10 giugno-17 luglio - Plan de la enetre<br />
Solita sveglia prima dell’alba e partenza<br />
tranquilla. Ancora tempo pessimo per<br />
tutto il giorno a rovinare un bellissimo<br />
posto; acqua in abbondanza giusto<br />
all’ora di pranzo a condire le<br />
“squisitezze” del poi temutissimo<br />
sacchetto viveri.<br />
Prima volta della ormai troppo calcata<br />
canzone sullo Sten Passerini ma<br />
comunque marcia piaciuta a tutti, anche<br />
a chi era detonato in salita.<br />
Nella “marcia di recupero” tempo<br />
splendido e tuffo nel lago a Comboè<br />
La Compagnia<br />
all’inizio dell’ascesa a Punta Valletta<br />
10-11 agosto - Punta Valletta e Becca di Nona<br />
inalmente!<br />
Il primo giorno con i mezzi fino a Pila ci era<br />
andata bene, al ritorno la sorpresa fu invece<br />
di rientrare a piedi!<br />
Comunque tutto veramente stupendo, un po’<br />
di fatica per il primo 3000, ma alla sera<br />
memorabile festa nel vallone del Comboè<br />
attorno alle tende!<br />
Spettacolo finale di cabaret con artisti vari a<br />
darsi il cambio nell’improvvisato teatrino<br />
campale. Grande successo di pubblico anche<br />
tra gli ufficiali sebbene bersagliati dalla<br />
satira.<br />
Poi, dopo una bella notte in tenda, si è saliti<br />
in vetta e... finalmente! Una vera montagna,<br />
bella cerimonia in cima, bel tempo, ottima<br />
compagnia e grande emozione vissuta da<br />
tutti.<br />
Due giorni che ricorderemo sempre con<br />
entusiasmo da veri Alpini.<br />
- 61 -<br />
Barbecue campale al Comboè<br />
Plan de la enetre<br />
Punta Valletta
Le distanze!!!<br />
Tenete le distanzeeee!!!<br />
- 62 -<br />
In vetta alla Becca di Nona,<br />
guardando verso<br />
il Gran Paradiso e la Grivola<br />
Discesa<br />
dalla Becca di Nona
Le nostre attivita’ - L’addestramento<br />
Buthier: bomba a mano e da fucile<br />
Pollein:<br />
movimento in lontananza dal<br />
nemico, SAST, attacchi di<br />
squadra, NBC e maschera<br />
antigas, prove fisiche e corse<br />
campestri, ecc...<br />
praticamente tutta la SMALP<br />
Orgère:<br />
attacchi di squadra e di plotone<br />
- 63 -<br />
Monte Torrette e Val Veny:<br />
Difesa a tempo indeterminato<br />
Sarre:<br />
movimento in lontananza dal nemico,<br />
zona d’attesa
Pattuglie da combattimento:<br />
elimbarco sotto gli occhi del<br />
Capitano Panizzi<br />
Posti di blocco<br />
all’aeroporto di Aosta<br />
- 64 -<br />
Elisbarco a Les Souches
Le nostre attivita’ - Scuola tiri C/C e mortai<br />
Monteromano, 5-8 agosto:<br />
I 4 giorni della scuola tiri contro<br />
carri hanno permesso al<br />
5° plotone e 9 fucilieri di provare<br />
un’esperienza esaltante.<br />
inalmente dopo tante prove al<br />
simulatore, i Tow ed i Milan<br />
sarebbero stati quelli veri.<br />
Bersagli colpiti, ottime cene in<br />
trattoria: missione compiuta!<br />
Grazie Cap. Ceragno,<br />
grazie S.ten Beghetto.<br />
Orgere: 1 settembre<br />
Estremamente valida è stata la scuola tiri<br />
mortai effettuata al poligono del Vallone di<br />
Orgere; i mortaisti hanno lavorato duro per<br />
tre mesi raggiungendo un ottimo risultato<br />
globale. Una bomba inesplosa (?) ha<br />
tuttavia causato una pista fuori<br />
programma ad alcuni sfortunati fucilieri,<br />
costretti all’orrendo rastrellamento di un<br />
enorme ghiaione<br />
- 65 -
Esercitazione al combattimento<br />
nei centri abitati<br />
Mentre su St. Marcel calano le prime ombre della<br />
sera, i valorosi fucilieri si preparano as affrontare<br />
una intensa e rischiosa esercitazione al combattimento<br />
nei centri abitati. Il pericolo può celarsi<br />
dietro ad ogni porta...<br />
- 66 -<br />
Nel frattempo i mortaisti imboscati, dopo essere<br />
svicolati leopardando dalla Compagnia, consumano<br />
un frugale pasto in una triste bettola di<br />
Aosta, dove l’atmosfera non è senz’altro delle<br />
più felici: inevitabilmente il pensiero corre ai più<br />
sfortunati colleghi, il dispiacere e l’apprensione<br />
regnano sovrani.<br />
Ma, al rientro in Compagnia li aspetta un autentico<br />
angelo mandato dal cielo, sotto le false sembianze<br />
del sottotenente Ricci, che, finalmente,<br />
rompe la tensione portando buone notizie: tutto<br />
procede per il meglio, nessun incidente.<br />
Il plotone mortai può alfine tirare un grosso sospiro<br />
di sollievo.
Ringraziamenti<br />
Capitano Massimo Panizzi Tenente Riccardo Doveri<br />
Michele<br />
Ramina<br />
In memoria<br />
inito di impaginare il giorno 20 novembre 2002<br />
per eventuali segnalazioni di errori ed omissioni e per l’invio o la richiesta di materiale fotografico<br />
inviare e.mail a fabrizio.binello@inwind.it<br />
- 67 -<br />
Christian<br />
Vacquin