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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 04.pdf - Bibliotheca ...

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C 3 7-Z&<br />

DIZIONARIO<br />

DI ERUDIZIONE<br />

STORICO-ECCLESIASTICA<br />

DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI<br />

SPECIALMENTE INTORNO<br />

AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI,, VI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI<br />

E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA<br />

DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E<br />

VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,<br />

AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E<br />

PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON<br />

CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.<br />

COMPILAZIONE<br />

DI GAETANO MORONI ROMANO<br />

PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ<br />

GREGORIO XVI.<br />

VOL. IV.<br />

IN VENEZIA<br />

DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA<br />

il 1) C C C X L,


DIZIONARIO<br />

DI ERUDIZIONE<br />

STO RICO -E CC LE SI ASTICA<br />

BAA<br />

B• AANITI. Eretici del secolo<br />

IX, i quali abbracciarono gli erro-<br />

ri dei manichei. Il loro capo chia-<br />

mavasi Baanes, o Baani , che si <strong>di</strong>-<br />

ceva <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to.<br />

BABIA o BABRA. Città vesco-<br />

vile nell' Africa , nella provincia<br />

<strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a, sotto la metropoli <strong>di</strong><br />

Cirta.<br />

BABILA(s.). Le notizie, che ne<br />

danno gli scrittori <strong>di</strong> questo santo<br />

prelato, son poche , ma cosi luminose,<br />

da farlo riguardare come uno dei<br />

più celebri vescovi del suo tempo.<br />

Egli, nel 237 , occupò la sede <strong>di</strong><br />

Antiochia, che prima <strong>di</strong> lui era sta-<br />

ta governata da un<strong>di</strong>ci vescovi ; e<br />

con tanta prudenza e zelo sostenne<br />

la sua <strong>di</strong>gnità , da mostrarsi degno<br />

successore <strong>di</strong> quell' Ignazio, che due<br />

secoli prima era stato il modello <strong>di</strong><br />

tutte le virtù episcopali. Governò<br />

la sua <strong>di</strong>ocesi per tre<strong>di</strong>ci anni cir-<br />

ca , sotto gì' imperatori Gor<strong>di</strong>ano ,<br />

Filippo e Decio, ai quali egli si op-<br />

pose mai sempre con eroica fermez-<br />

za, qualora trattavasi <strong>di</strong> sostenere la<br />

B<br />

BAB<br />

causa della cattolica fede e della ec-<br />

clesiastica <strong>di</strong>sciplina. Noi non riporteremo<br />

che un sol fatto per mostra-<br />

re quanto gli stesse a cuore l'osser-<br />

vanza delle leggi ecclesiastiche. L'im-<br />

peratore Filippo conduceva una vi-<br />

ta cosi de<strong>di</strong>ta ad ogni sorta <strong>di</strong> vizii<br />

, da recar grave scandalo non<br />

solo ai cristiani, ma ezian<strong>di</strong>o agi' in-<br />

fedeli più <strong>di</strong>ssoluti. Si avvicinava il<br />

tempo <strong>di</strong> Pasqua, ed egli, quantunque<br />

reo <strong>di</strong> gravi delitti, e fumante<br />

ancora del sangue <strong>di</strong> Gor<strong>di</strong>ano, ebbe<br />

la temerità <strong>di</strong> presentarsi al tem-<br />

pio ad assistere alle <strong>di</strong>vote funzioni.<br />

Come Babila ebbe contezza <strong>di</strong> ciò,<br />

tutto sentissi animato dal più arden-<br />

te zelo, e nulla temendo i pericoli<br />

a cui si esponeva, recossi incontro<br />

a Filippo per impe<strong>di</strong>rgli 1' ingres-<br />

so in quel luogo sacro. L' impera-<br />

tore fu colpito dalla costanza <strong>di</strong><br />

quel prelato, e ben presto si sotto-<br />

mise a quanto gli venne da esso lui<br />

prescritto. Fece pertanto a' suoi pie-<br />

<strong>di</strong> 1' exomologesi , ossia confessione<br />

de' suoi falli, dopo la quale unisci


4 BAB<br />

ai pubblici penitenti, e si fermò al-<br />

la porta della chiesa.<br />

Ma <strong>di</strong>ciamo qualche cosa intorno<br />

l'impegno <strong>di</strong> Babila per soste-<br />

nere le verità della cattolica reli-<br />

gione, della quale fu martire invit-<br />

to. Sotto l' impero <strong>di</strong> Filippo la<br />

Chiesa godeva <strong>di</strong> molta pace, e quin-<br />

<strong>di</strong> il numero dei credenti <strong>di</strong> giorno<br />

in giorno aumentava. Ma non<br />

andò guari <strong>di</strong> tempo, che la perse-<br />

cuzione tornò ad incrudelire, e la<br />

bella sposa <strong>di</strong> Cristo si vide esposta<br />

ai più fieri travagli. L'infame Decio,<br />

alla metà del terzo secolo, ne fu<br />

l'autore, dopo essersi imbrattato le<br />

mani nel sangue <strong>di</strong> Filippo. Chiunque<br />

era fregiato del carattere <strong>di</strong><br />

cristiano , trovavasi esposto ai più<br />

crudeli tormenti, qualora non rin-<br />

negasse la fede. I prelati poi furono<br />

quelli contro i quali si scagliò<br />

con maggior furore l'empio tiranno.<br />

Il nostro Babila fu arrestato, e rin-<br />

chiuso in tetra prigione , ove consumato<br />

dai <strong>di</strong>sagi, terminò la sua glo-<br />

riosa carriera, nel 25 1 , col dolce con-<br />

forto <strong>di</strong> morir martire per la cattolica<br />

Chiesa. I latini ne celebrano la festa<br />

nel dì 24 gennaio, ed i greci ai 4 <strong>di</strong><br />

settembre. I cristiani innalzarono un<br />

tempio sopra la sua tomba, e poscia<br />

Gallo Cesare ne eresse un altro nel<br />

borgo <strong>di</strong> Dafne, cinque miglia lon-<br />

tano da Antiochia, nel quale ripo-<br />

sano le reliquie <strong>di</strong> cotesto martire.<br />

S. Gio. Grisostomo, Teodoreto ed<br />

altri scrittori ne assicurano, che quel<br />

pio imperatore fece costruire un<br />

tempio in quel borgo, affine <strong>di</strong> rime<strong>di</strong>are<br />

alle superstizioni, ondepre-<br />

tendevasi dai ciechi gentili <strong>di</strong> ono-<br />

rare Apollo. Si crede, che oggidì<br />

Cremona abbia il vanto <strong>di</strong> possedere<br />

il corpo <strong>di</strong> Babila, cui molte<br />

chiese <strong>di</strong> Francia, <strong>di</strong> Spagna e della<br />

nostra Italia venerano come patrono.<br />

BAB<br />

BABILONIA. Patriarcato dm<br />

Caldei [Babylom-n. nalionis Chal-<br />

dacoruni in Mesopotamia). Diverse<br />

sono le città <strong>di</strong> questo nome. Ba-<br />

bilonia, città celebre dell'Oriente<br />

posta sull'Eufrate, è la capitale<br />

del più antico impero del mondo.<br />

L'opinione più probabile è che Nem-<br />

rod l'abbia fondata, e ne sia stato il<br />

primo re. Per <strong>di</strong>r qualche cosa della<br />

sua sontuosa magnificenza, basti ricor-<br />

dare, che le sue celebrate mura aveano<br />

cento porte <strong>di</strong> bronzo massiccio. Pretendono<br />

alcuni che l'idolatria abbia<br />

avuto origine in Babilonia. In questa<br />

città gli ebrei soffrirono settanta anni<br />

<strong>di</strong> schiavitù. Babilonia è presa nella<br />

scrittura per un luogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni,<br />

e <strong>di</strong> delitti : onde si <strong>di</strong>ce questa è<br />

una Babilonia per esprimere in ge-<br />

nerale un luogo pieno <strong>di</strong> confusio-<br />

ne, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne , <strong>di</strong> libertinaggio e<br />

<strong>di</strong> delitti. Nei primi tempi della<br />

Chiesa Babilonia era sede episcopa-<br />

le, e per conseguenza della <strong>di</strong>ocesi<br />

<strong>di</strong> Caldea ed ora è un patriarcato<br />

de' Caldei. V. Caldei.<br />

BABILONIA <strong>di</strong> Egitto. Città vescovile<br />

della seconda Augustamnica<br />

nel patriarcato <strong>di</strong> Alessandria, che<br />

fu fabbricata ai tempi del re Se-<br />

sostri dai prigionieri, che questo prin-<br />

cipe avea condotti da Babilonia <strong>di</strong><br />

Caldea , e che oppressi da' lavori , i<br />

quali venivano loro imposti, eransi<br />

impadroniti <strong>di</strong> una fortezza lungo<br />

il fiume, avevano fatta la guerra a-<br />

gli egiziani loro vicini, e in fine si<br />

erano mantenuti in questo luogo,<br />

che essi chiamarono Babilonia dal<br />

nome della loro patria. E senza fondamento<br />

l'opinione <strong>di</strong> alcuni i quali<br />

vogliono che s. Pietro abbia scritto la<br />

sua prima lettera in questa città.<br />

Essa era la sede <strong>di</strong> un vescovo fino<br />

dal V secolo. Il Cairo si è formato<br />

nelle sue rovine sotto i prin-


BAB<br />

cipi romani, e questa ullima città<br />

è <strong>di</strong>venuta la sede degli emiri, e<br />

dei sultani d'Egitto. Le genti del<br />

paese la chiamano Mesrara, o Jìlisram,<br />

dal nome <strong>di</strong> Mesraìm figlio <strong>di</strong><br />

Chain. Questa fu poscia la sede <strong>di</strong><br />

un vescovo giacobita, a cui venne-<br />

ro conferiti i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> metropolita-<br />

no. V. Cairo.<br />

BABILONIA. Provincia della Cal-<br />

dea o dell'Assiria, <strong>di</strong> cui Babilonia<br />

era la capitale, e cbe oggi vien chiamata<br />

Yeract. Bisogna osservare, che<br />

alcuni danno il nome <strong>di</strong> Babilonia<br />

a tutto cpiel tratto <strong>di</strong> paese, il qua-<br />

le trovasi fra la Mesopo tamia, l'Ara-<br />

bia, il Tigri, e il Golfo Persico, come<br />

ha fatto Tolomeo, che <strong>di</strong>vise la<br />

Babilonia in tre contrade. Quella vi-<br />

cina all'Eufrate la chiama Auranitide<br />

3 quella posta non lungi dall'Ara-<br />

bia deserta, Caldea, ed Amordacia, o<br />

Amordocia j a quella piena <strong>di</strong> palu<strong>di</strong><br />

dà il nome <strong>di</strong> Mussol. Continuarono<br />

i patriarchi successori del Sulacha a<br />

fare il loro soggiorno in Diarbekir sino<br />

all'anno i58i, in cui Simone Denha,<br />

cedendo alla prepotenza del patriar-<br />

ca eretico, andò a ritirarsi neli' Aca-<br />

ria, paese compreso nel Cuv<strong>di</strong>stan,<br />

e posto tra i confini del dominio<br />

turco, e della Persia, dove poi han-<br />

no stabilmente collocato la propria<br />

sede i patriarchi a lui successo-<br />

ri fino al tempo presente. Questi<br />

si conservarono uniti alla santa Se-<br />

de fino al i653, in cui si trovano<br />

lettere <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>enza, scritte da Mar-<br />

Simone III al Pontefice Innocenzo<br />

X. Dopo quell'anno non vi è piìi<br />

documento <strong>di</strong> tal' unione,' onde con-<br />

vien credere che i patriarchi venu-<br />

ti <strong>di</strong> poi ricadessero nell'eresia; tanto<br />

più che nell'anno 1 68 1 fu da<br />

Innocenzo XI creato un terzo pa-<br />

triarca caldeo sopra i vescovi, cle-<br />

ro e popolo rimasti ancora sal<strong>di</strong><br />

BAB 5<br />

nella fede, il qual patriarca pose nuovamente<br />

la sede in Diarbekir, dove<br />

hanno poi sempre soggiornato i pa-<br />

triarchi cattolici de' Caldei fino ai<br />

giorni nostri. Quin<strong>di</strong> del patriarca<br />

<strong>di</strong>morante nel Cur<strong>di</strong>stan non si era<br />

avuta più nuova fino al tempo del<br />

Pontefice Clemente XIV, in cui altro<br />

Mar-Simone mosso dalla <strong>di</strong>vina in-<br />

spirazione si <strong>di</strong>spose ad abiurare gli<br />

errori del nestorianismo, e ricercare<br />

l'unione colla sede apostolica. Scrisse<br />

egli pertanto a Clemente XIV<br />

una lettera de' io aprile 1770, nel-<br />

la quale manifestavagli il vivo desi-<br />

derio <strong>di</strong> rientrare nel grembo della<br />

vera Chiesa, usando que' termini più<br />

espressivi, che si esigono nella pro-<br />

fessione <strong>di</strong> fede, solita proporsi in si-<br />

mili occasioni. Questa lettera obbe-<br />

<strong>di</strong>enziale fu presentata dal segretario<br />

<strong>di</strong> Propaganda al santo Padre<br />

nel giorno della Ss. Trinità del<br />

177 1, ed egli con sommo piacere<br />

ne <strong>di</strong>e' parte al sacro Collegio nel<br />

concistoro de' 1 7<br />

giugno, in cui fu<br />

applau<strong>di</strong>ta la riunione <strong>di</strong> questo patriarca<br />

alla romana Chiesa. Erano<br />

ad esso soggetti nel secolo passato<br />

tre metropolitani, e venti vesco-<br />

vi , ma ora fuori della sua chie-<br />

sa <strong>di</strong> Giuliamerch , dove continuamente<br />

risiede, non ha che sei<br />

vescovati <strong>di</strong>pendenti dalla sua giuris<strong>di</strong>zione,<br />

che sono Salamast, Ge-<br />

loi, Gaver, Beroaii, Costroava, e<br />

Sciames<strong>di</strong>n, con più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci mila<br />

famiglie, i cui rispettivi vescovi <strong>di</strong>-<br />

chiararono nel tempo medesimo <strong>di</strong><br />

voler seguire l'esempio del loro pa-<br />

triarca.<br />

BABILONIA, Bagdad, Barda-<br />

timi. Città con residenza <strong>di</strong> un ve-<br />

scovo <strong>di</strong> rito latino, suifraganeo del<br />

patriarcato <strong>di</strong> Babilonia. E la capi-<br />

tale dell' Jrak Arabi, sulla spon-<br />

da orientale del Tigri , o Babiloni-


6 BAB<br />

de, o Caldea provincia dell' impero<br />

turco , che comprende gran parte<br />

dell' antico impero Assiro , e le ro-<br />

vine <strong>di</strong> Ninive, e <strong>di</strong> Babilonia già<br />

capitale dell' Oriente, e <strong>di</strong> Iesifonte.<br />

Bagdad è a piccola <strong>di</strong>stanza della<br />

antica Babilonia, le cui rovine si<br />

scuoprono nelle sue vicinanze. Ba-<br />

bilonia era sull'Eufrate, Bagdad è<br />

sul Tigri, i quali due gran<strong>di</strong> fiumi<br />

ivi si avvicinano per confondere le<br />

loro acque, e non sono uno dall'al-<br />

tro lontani, che sei ore circa <strong>di</strong> cammino.<br />

Il CalilTo Abugiazar Alman-<br />

sore e<strong>di</strong>ficò Bagdad , cioè città <strong>di</strong><br />

pace, nell'anno <strong>di</strong> Cristo 762, ed<br />

impiegò quattro anni, onde <strong>di</strong>venne<br />

la metropoli del califfato sotto i<br />

saraceni del XII secolo. Vi sono<br />

molti Bazar, ove stanno i fondachi<br />

de' mercanti , essendo il suo commercio<br />

attivissimo, e cinque moschee,<br />

due delle quali più. vaste, ed ador-<br />

ne. Evvi pure una cappella pei gre-<br />

ci eretiei-nestoriani. I turchi della<br />

setta <strong>di</strong> Ah ritengono che questo<br />

loro profeta vi abbia <strong>di</strong>morato, ed<br />

in gran numero vi si recano quando<br />

vanno alla Mecca. Vuoisi esi-<br />

stervi la tomba del profeta Eze-<br />

chiele visitata spesso dagli ebrei, e<br />

fra i molti sepolcri , vi è una pic-<br />

cola torre, sotto <strong>di</strong> cui ne' primor-<br />

<strong>di</strong> i del IX secolo racchiuse Zobeide,<br />

celebre sposa del califfo Haroun<br />

Eiraschid. Sotto il regno degli Abes-<br />

si<strong>di</strong>, per cinque secoli Bagdad ri-<br />

splendette come capitale <strong>di</strong> poten-<br />

te impero , sede delle scienze e<br />

delle arti, e centro del commercio<br />

delle tre parti del mondo allora<br />

conosciute. Fu presa e saccheggiata<br />

nel 1 268 dai tartari , o mongoli<br />

onde da quell' epoca incominciò a<br />

<strong>di</strong>minuire la sua celebrità . Nel<br />

1398 Timur Beg la prese ai tar-<br />

tari, e dopo varie vicende nel 1470<br />

,<br />

BAB<br />

se ne impadronì il principe Turcomanno<br />

Hassan, e nel i5o8 Schach<br />

Ismaele re <strong>di</strong> Persia : da quel tempo<br />

<strong>di</strong>venne Bagdad oggetto <strong>di</strong> san-<br />

guinose <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e fra i turchi e i<br />

persiani , per cui i turchi neh' im-<br />

pero <strong>di</strong> Amuratte IV , presero<br />

Bagdad nell'anno i638, dopo avervi<br />

perduto quaranta mila uomini<br />

per espugnarla. Quin<strong>di</strong> fu asse<strong>di</strong>ata<br />

tre volte nel decorso secolo dai per-<br />

siani inutilmente, e molto soffri nel<br />

terremoto del 1769.<br />

Nell'anno i632, il Sommo Ponte-<br />

fice Urbano Vili, Barberini, fioren-<br />

tino, istituì in Bagdad il vescovo <strong>di</strong><br />

Babilonia, con giuris<strong>di</strong>zione sui cat-<br />

tolici dell'Assiria <strong>di</strong> Mesopotamia, ora<br />

Diarbek ( i cui boschi servirono<br />

<strong>di</strong> legname alle flotte <strong>di</strong> Alessandro,<br />

e <strong>di</strong> Traiano), <strong>di</strong> Bassora, o Teredon<br />

j grande e popolosa città, fon-<br />

data dal califfo Omar III nel 636,<br />

<strong>di</strong> Mosul, o Durbeta , dal cui luo-<br />

go presero il nome i 3Iussolini pei<br />

copiosi e<strong>di</strong>ficii <strong>di</strong> cotone, ne' quali<br />

singolarmente si <strong>di</strong>stingue ; ed Emid,<br />

o Amida, vasta ed antica città,<br />

che poscia ebbe vescovo particolare.<br />

Questo vescovo esercitò la giuris<strong>di</strong>-<br />

zione anco sul vescovato d'Hispa-<br />

han, che designato ne' limiti giuris-<br />

<strong>di</strong>zionali da Urbano Vili, soltanto<br />

nel 1694 fu eretto nel Pontificato<br />

<strong>di</strong> Innocenzo XII, per cui la sacra<br />

congregazione <strong>di</strong> Propaganda colla<br />

sua autorità impose ai due vesco-<br />

vi, <strong>di</strong> Babilonia e <strong>di</strong> Hispahan, che<br />

si dovessero contentare de' limi-<br />

ti anteriormente prescritti . A' nostri<br />

giorni Leone XII nel 1 824<br />

fece il vescovo <strong>di</strong> Babilonia amministratore<br />

della chiesa <strong>di</strong> Hispahan<br />

nella Persia, ove per altro al pre-<br />

sente non trovansi che alcune po-<br />

che famiglie latine. Il primo suo<br />

vescovo fu Giovanni du Val, car-


BAB<br />

jnelitano scalzo , chiamato nel suo<br />

Or<strong>di</strong>ne monsignor Bernardo <strong>di</strong> s.<br />

Teresa; fu consacrato in Boma , e<br />

giunse alla sua residenza nel 1640.<br />

A questa chiesa <strong>di</strong> Bagdad fu ap-<br />

plicato tìel 1696 un legato <strong>di</strong> sei<br />

mila doppie, fatto alla congregazione<br />

<strong>di</strong> Propaganda dall' insigne pie-<br />

tà d' una dama francese chiamata<br />

Bicovart , vedova <strong>di</strong> Gue-Bagnols<br />

pel sostentamento d' un vescovo ; ed<br />

in vigore <strong>di</strong> un breve Pontifìcio devono<br />

essere nominati a questo vescovato<br />

solamente francesi. Alla me-<br />

desima Car<strong>di</strong>nalizia congregazione<br />

appartiene Y eleggerli , ed al Sommo<br />

Pontefice 1' approvarli , ed istituirli.<br />

Correndo l'anno 1785 mon-<br />

signor Meroudot de Youborn, della<br />

Franca Contea, vescovo <strong>di</strong> Babilo-<br />

nia, si recò ad A leppo, per sistemare<br />

gli affari della sua vasta <strong>di</strong>o-<br />

cesi, e qui si trovò alla morte del<br />

patriarca <strong>di</strong> Antiochia de' Siri, onde<br />

prese occasione d' impegnare il ve-<br />

scovo d' A leppo , Ignazio Michiele<br />

Giarve, convertito <strong>di</strong> fresco dal ne-<br />

storianismo alla cattolica fede, per<br />

tentar <strong>di</strong> essere eletto nel vacante<br />

patriarcato, ciò che appunto gli riu-<br />

scì ai i5 <strong>di</strong>cembre 1783, e per<br />

primo servizio reso alla Chiesa, con-<br />

vertì quattro vescovi siriaci , detti<br />

giacobiti, col loro clero, e molti <strong>di</strong><br />

quella nazione. Bisolvette pertanto<br />

il predetto vescovo <strong>di</strong> Babilonia <strong>di</strong><br />

recare da sé stesso le consolanti no-<br />

tizie al Pontefice Pio VI, il quale<br />

penetrato <strong>di</strong> tanta compiacenza, ol-<br />

tre a molti privilegi, che gli accordò<br />

in vantaggio del suo gregge, lo<br />

fece decorare del pallio per mezzo<br />

dell'arcivescovo <strong>di</strong> Parigi.<br />

Attualmente nella città <strong>di</strong> Bagdad<br />

risiede il vescovo con più<br />

<strong>di</strong> due mila cattolici : la <strong>di</strong>ocesi ora<br />

comprende la Mesopotamia ,<br />

,<br />

1' Assi-<br />

BAB 7<br />

ria e la Me<strong>di</strong>a. La chiesa pei cat-<br />

tolici è grande, e vi è 1' ospizio che<br />

sei-ve <strong>di</strong> residenza al vescovo. I<br />

caldei, i siri, e gli armeni catto-<br />

lici vi hanno delle cappelle, con sa-<br />

cerdoti del proprio rito. I carmeli-<br />

tani scalzi vi hanno ospizio e chie-<br />

sa con ren<strong>di</strong>te; e il defonto vescovo<br />

monsignor Coupperrié istituì a<br />

proprie spese due scuole, una pei<br />

fanciulli, l' altra per le fanciulle cat-<br />

toliche.<br />

BABOLENO (s.). Nulla abbiamo<br />

<strong>di</strong> certo intorno alle gesta <strong>di</strong> san<br />

Baboleno ; imperocché lo scritto-<br />

re della sua vita viveva quattro<br />

secoli dopo <strong>di</strong> lui, né fu molto sollecito<br />

<strong>di</strong> attignere le memorie da<br />

fonti sicure. Si aggiunga inoltre,<br />

che alcuni lo confondono con altre<br />

persone, che aveano lo stesso nome<br />

o consimile. Ignorasi pertanto qual<br />

fosse la sua patria, che alcuni credono<br />

Borgogna, né si sa con sicu-<br />

rezza se fosse <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> s. Co-<br />

lombano, quantunque lo si possa affermare<br />

con qualche fondamento.<br />

Quello, che si può asserire senza<br />

tema d' inganno si è , che essen-<br />

dosi Baboleno recato in Francia<br />

venne eletto abbate <strong>di</strong> s. Pietro del-<br />

le Fosse. Cotesto monistero era sta-<br />

to eretto nel 638 mercè le cure <strong>di</strong><br />

Blidegisillo <strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Parigi, ed<br />

era lontano da quella città due<br />

leghe soltanto. La elezione non po-<br />

tea cadere sopra un soggetto più<br />

imperocché non appena eb-<br />

degno ;<br />

be egli assunto il governo <strong>di</strong> quel-<br />

la famiglia , si <strong>di</strong>ede alla prati-<br />

ca <strong>di</strong> tutte le virtù più eminenti,<br />

per informare ad esse anche i suoi<br />

religiosi. Egli unissi a s. Furseo <strong>di</strong><br />

Lagny, e con esso impiegò l'opera<br />

sua in varie circostanze, affine <strong>di</strong><br />

giovare alla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Parigi, il cui<br />

vescovo Andoberto, ammirando le<br />

,


8 BAC<br />

virtù <strong>di</strong> Baboleno, lo eccitava a per-<br />

severare nelle sue imprese, e lo pro-<br />

teggeva nel <strong>di</strong>segno, che avea formalo<br />

<strong>di</strong> fondare chiese ed ospi-<br />

tali.<br />

Il desiderio, che avea <strong>di</strong> prepa-<br />

rarsi al gran passaggio, lo ridusse<br />

a rinunziare alla sua <strong>di</strong>gnità, per<br />

terminare la vita in un ritiro. La<br />

morte <strong>di</strong> lui avvenne nell'anno 660<br />

o 670 ad<strong>di</strong> 26 giugno, nel qual<br />

giorno se ne celebra la memoria<br />

dai martirologi.<br />

BACANARIA. Città vescovile neh"<br />

Africa occidentale , nella provincia<br />

della Mauritania Cesarea.<br />

BACAÌNCELD o £accanitici , o<br />

Baccenceld. Luogo in Inghilterra,<br />

nella contea <strong>di</strong> Kent, ove si tenne-<br />

ro tre concilii, il primo nel 693 sui<br />

beni della Chiesa: il secondo nel<br />

f>Q7 sulle immunità ecclesiastiche;<br />

il terzo nel 799 per la conservazio-<br />

ne <strong>di</strong>;' beni della Chiesa.<br />

I! ACATIIA. Città vescovile nell'Arabia.<br />

Questa città o borgo da<br />

s. Epifanio è posta neh Arabia nei<br />

<strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Filadelfia al <strong>di</strong> là del<br />

Giordano. Trovasi un vescovo <strong>di</strong><br />

Bacatila nella soscrizione <strong>di</strong> alcuni<br />

concilii. Carlo <strong>di</strong> s. Paolo, e il p.<br />

Labbé credono, che Bacatha sia la<br />

siesta che Bazcata nella tribù <strong>di</strong><br />

'«inda. V. Ifexoi'oli.<br />

BACCELLIERE. Grado scienti-<br />

fico, che vuoisi istituito nelle acca-<br />

demie, o università dal Pontefice<br />

Eugenio III creato nel 1 i45. Ba-<br />

ccifere è quegli, che ha conseguito il<br />

grado <strong>di</strong> baccclleria, baccalaureus,<br />

dalle bacche dell'alloro, col quale<br />

si coronava, quasi si <strong>di</strong>cesse Baccalaurealus.<br />

Da Giustiniano impe-<br />

ratore il Baccelliere viene chiamato<br />

Lyta , forse dal greco verbo scio-<br />

gliere , perchè chi acquista tal<br />

grado , vicue ad essere libero dagli<br />

BAC<br />

stu<strong>di</strong>i, e perciò gli spagnuoli lo ap-<br />

pellano Licenciado, e il concilio <strong>di</strong><br />

Trento Licentialus. Revano è d'avviso,<br />

che silfatto nome provenga in origine<br />

da baculus, o bacillus (bastone),<br />

imperocché ai Baccellieri ponevasi<br />

fra le mani un bastone, siccome sim-<br />

bolo o della loro autorità , o della<br />

libertà loro accordata dappoi che<br />

avessero compiuti gli stu<strong>di</strong>i. Però<br />

non avvi esempio, che a questo modo<br />

venissero eletti i Baccellieri. De<br />

Lauriere pretende, che i Baccellieri<br />

fossero così nominati dalla eguale<br />

appellazione con che una volta <strong>di</strong>-<br />

stinguevansi in guerra coloro, che ser-<br />

vivano per ottenere avanzamento, e<br />

perciò la crusca definisce la voce<br />

Baccelliere: graduato in armi od<br />

in lettere. Nel XIII secolo fu intro-<br />

dotta una <strong>di</strong>stinzione tra i Baccel-<br />

lieri semplici, che assumevano il ti-<br />

tolo <strong>di</strong> baccellieri cursori ( bacca-<br />

laurei cursores), e i baccellieri formali<br />

[baccalaurei formati). Dicevausi<br />

Baccellieri semplici quelli, che dopo<br />

sei anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i , erano ammessi<br />

a intraprendere il loro corso, e da<br />

ciò venne ad essi la denominazione<br />

<strong>di</strong> cursori. E siccome eranvi due<br />

corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i , 1 imo de' quali de-<br />

stinavasi alla spiegazione della Bib-<br />

bia per lo spazio <strong>di</strong> tre anni, 1' al-<br />

tro alla spiegazione del maestro delle<br />

sentenze per un anno, così i Baccel-<br />

lieri, che facevano il corso della Bibbia,<br />

venivano denominati Baccalau-<br />

rei biblici, Baccellieri della Bibbia,<br />

e quelli che si de<strong>di</strong>cavano al corso<br />

delle sentenze , Baccalaurei senten-<br />

tiai ii, o Baccellieri delle sentenze.<br />

Coloro poi, che avessero compiuti<br />

questi due corsi, assumevano il titolo<br />

<strong>di</strong> Baccalaurei formati, Baccellieri<br />

formati, i quali dovevano<br />

sempre aver impiegato un decen-<br />

nio negli stu<strong>di</strong>i , cioè sei anni in-


BAC<br />

Itami <strong>di</strong> applicarsi alla spiegazione<br />

della Bibbia, tre nella spiegazione<br />

<strong>di</strong> essa, ed uno in quella delle sen-<br />

tenze.<br />

Dopo che fu mutato l'or<strong>di</strong>ne de-<br />

gli stu<strong>di</strong>i in Francia, chiunque a-<br />

vesse ottenuto il grado <strong>di</strong> Baccellie-<br />

re, secondo le formalità assegnale nel<br />

regno, consideravasi qual Baccelliere<br />

formato, ed era <strong>di</strong>stinto dai Baccel-<br />

lieri graziati , ai quali alcune uni-<br />

versità accordavano la patente <strong>di</strong><br />

Baccelleria, non avendo riguardo al-<br />

lo spazio <strong>di</strong> tempo da essi consumato<br />

negli stu<strong>di</strong>i, ed era pur anche<br />

<strong>di</strong>stinto dai Baccellieri privilegiati, ai<br />

quali i Papi, o i legati concedevano<br />

il titolo e i privilegii della Bac-<br />

celleria.<br />

I nobili per parte <strong>di</strong> padre e <strong>di</strong><br />

madre potevano conseguire il grado<br />

<strong>di</strong> Baccelliere nel <strong>di</strong>ritto civile e<br />

canonico, dopo averne fatto stu<strong>di</strong>o<br />

per Io spazio <strong>di</strong> tre anni, provando<br />

la loro nobiltà me<strong>di</strong>ante un cer-<br />

tificato del giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>nario del luo-<br />

go, ov'ebbero i natali, convalidato<br />

da quattro testimonii. Ciò potrebbe<br />

indurre a credere, che la <strong>di</strong>spensa<br />

<strong>di</strong> due anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o fosse un pri-<br />

vilegio della nobiltà, e che i plebei<br />

ne fossero esclusi, la qual cosa era<br />

da tenersi per vera analogamente<br />

alle <strong>di</strong>sposizioni del concordato. E<br />

però da osservarsi, che il concorda-<br />

to in tanto non esigeva che cinque<br />

anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i , in quanto richiede-<br />

vasi un corso quinquennale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i<br />

prima <strong>di</strong> poter conseguire un<br />

grado qualunque nelle università;<br />

ed essendosi questa pratica in mol-<br />

te <strong>di</strong> esse riformata, e ridotto il<br />

regolamento a soli due anni per ot-<br />

tenere la facoltà <strong>di</strong> professare bel-<br />

le lettere e filosofia , e a tre per<br />

conseguire il grado <strong>di</strong> Baccelliere, come<br />

pure quello <strong>di</strong> licenziato anche pei<br />

,<br />

BAC 9<br />

non nobili ; così la sola <strong>di</strong>fferenza, che<br />

esisteva fra i nobili e i plebei nelle<br />

università, riducevasi a questo, che<br />

i nobili essendo Baccellieri, dopo tre<br />

anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i nella scuola <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto,<br />

potevano conseguire le patenti <strong>di</strong><br />

nomina dall'università, laddove esi-<br />

gevansi pei plebei cinque anni <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o innanzi <strong>di</strong> ottenere l' appel-<br />

lazione <strong>di</strong> graduato, che proveniva<br />

da tali patenti <strong>di</strong> nomina. V. Uni-<br />

versità.<br />

BACCHETTA, o mazza sottile,<br />

verga. In alcune chiese come a Lio-<br />

ne, a Bouen, ed in alcuni monisteri,<br />

come in quello <strong>di</strong> Clugny, havvi costumanza<br />

<strong>di</strong> portare in certe proces-<br />

sioni delle Bacchette bianche, o d'al-<br />

tro colore. Quest' uso probabilmente<br />

deriva dai bastoni (Pre<strong>di</strong>'), che si<br />

usavano nelle processioni, talvolta lunghe<br />

e gravose, per reggersi nel cammino.<br />

Ai 12 <strong>di</strong> maggio, giorno della<br />

limosina <strong>di</strong> s. Martino in Francia ,<br />

i religiosi <strong>di</strong> Marmontiers si reca-<br />

vano processionalmente alla chiesa<br />

<strong>di</strong> s. Martino con Bacchette bianche<br />

fra le mani, che deponevano all' en-<br />

trare in chiesa, e ripigliavano nel-<br />

l'uscire; e questo si faceva da essi<br />

per gratitu<strong>di</strong>ne dell' aver i canonici<br />

<strong>di</strong> s. Martino offerto asilo a quelli<br />

de' loro fratelli, che si erano sottratti<br />

al furore dei normanni e dei danesi<br />

, dopo che la città <strong>di</strong> Tours<br />

alla quale avevano quei bai-bari po-<br />

sto asse<strong>di</strong>o , fu per intercessione <strong>di</strong><br />

s. Martino liberata. Per la Bacchet-<br />

ta dei penitenzieri, V'. Penitenzieri.<br />

BACCHETTA Divinatoria. Ramo<br />

forcuto <strong>di</strong> nocciuolo, me<strong>di</strong>ante il qua-<br />

le si pretendeva scuoprir le miniere,<br />

e le sorgenti d'acque nascoste sotto<br />

la superficie del suolo. Fuvvi <strong>di</strong>ffe-<br />

renza <strong>di</strong> opinioni intorno alla Bac-<br />

chetta <strong>di</strong>vinatoria. Contendono al-<br />

2<br />

,


io B A C<br />

cani sui fatti, de' quali negano la<br />

possibilità; altri li spiegano con ar-<br />

gomenti fisici della traspirazione, e<br />

del molo ; altri infine ne accagionano<br />

il demonio. Nel secolo trascor-<br />

so si stesero molti sci itti intorno<br />

alla Bacchetta <strong>di</strong>vinatoria stata sco-<br />

nosciuta sino al secolo XV. Giacomo<br />

Aimar, villico <strong>di</strong> s. Veran nel<br />

Delflnato, ottenne celebrità per l'uso<br />

fatto <strong>di</strong> tale Bacchetta, colla quale<br />

pretendeva scoprire le acque sotter-<br />

ranee, i metalli sepolti nelle viscere<br />

della terra e persino gli assassini.<br />

Baccontasi pure che certo Beaucaire,<br />

nell'anno 1692, trascegliesse tra do-<br />

<strong>di</strong>ci prigionieri uno degli scellerati,<br />

che trucidarono un bettoliere <strong>di</strong><br />

Lione e sua moglie. Grazie al cielo,<br />

tali superstizioni, che la Chiesa ha<br />

sempre condannate, sparvero coli' avanzamento<br />

dei lumi. Altre prove,<br />

che la filosofia si congiunge colla<br />

religione pura, ed i motivi della cre-<br />

<strong>di</strong>bilità offerti dal vangelo non ven-<br />

gono mai smentiti dalle vere sperienze<br />

naturali. V. il p. le Brun,<br />

Istovia critica delle pratiche super-<br />

stiziose j e Vallemont , la Fisica<br />

occulta, o trattato della Bacchetta<br />

<strong>di</strong>vinatoria.<br />

BACCHETTONE. Colui, che o-<br />

stenta la vita spirituale, religionis<br />

ostentator, ovvero ipocrita in cose<br />

<strong>di</strong> culto. Si vuol derivato questo<br />

vocabolo dalla bacchetta, colla qua-<br />

le i penitenzieri percuotono leggermente<br />

que'tali, che loro si presen-<br />

tano, anche senza bisogno <strong>di</strong> con-<br />

fessione; onde bacchettoni si <strong>di</strong>ssero<br />

quei, che troppo <strong>di</strong> frequente a tal<br />

pratica si assoggettarono. Menagio<br />

lo crede originato da baculus , da<br />

cui bacchetta, in<strong>di</strong> bacchettone, lo<br />

stesso che bordone, bastone lungo<br />

usato da'romei e pellegrini, cioè da<br />

quelli, che si recavano a Roma ne-<br />

BAC<br />

gli anni santi ad acquistarvi il giubileo,<br />

molti de' quali sotto il manto<br />

della religione, e colf apparenza <strong>di</strong><br />

pietà andavano girovagando a spe-<br />

se del prossimo per quel modo in-<br />

gannato. Bergier alla voce Bacchet-<br />

tone o Bigotto, <strong>di</strong>ce : » Qualunque sia<br />

l'origine <strong>di</strong> tale parola, significa un<br />

<strong>di</strong>voto superstizioso, e chiamasi bi-<br />

gotteria una pietà mal <strong>di</strong>retta e po-<br />

co illuminata. Ma l' abuso , che gli<br />

increduli e i cattivi cristiani fanno<br />

<strong>di</strong> questa voce per ispirare il <strong>di</strong>sprezzo<br />

della pietà in genere, non<br />

deve imporre: costoro sono cattivi<br />

giu<strong>di</strong>ci, che non conoscono né la<br />

religione, né la virtù.<br />

BACCO (s.) V. s. Sergio.<br />

BACCONE Giovanni, inglese na-<br />

to a Norsfolck. Era teologo dotto-<br />

re della Sorbona , e provinciale<br />

dei carmelitani. Pubblicò parecchie<br />

opere, come i commentarli sui quat-<br />

tor<strong>di</strong>ci libri del maestro delle sen-<br />

tenze; un trattato della regola dei<br />

carmelitani ec. , e mori verso il<br />

i346.<br />

BACCONE Ruggero, inglese francescano<br />

nato nel 1214 a Elchester,<br />

chiamato dottore ammirabile. Era<br />

peritissimo in parecchie scienze, enei<br />

1267 propose a Papa Clemente IV<br />

la correzione del calendario, che non<br />

riuscì per ragionevoli motivi, se non<br />

molti secoli dopo. Vedeva molto in<br />

fìsica , matematica , meccanica ed<br />

ottica. Le sue opere sono : Specula<br />

mathematica et perspectivaj Specu-<br />

luni alchimice: De mirabili potesta-<br />

le artis et naturce j Epistola^ curii<br />

notis, Opus majus, in fol. Lon<strong>di</strong>ni<br />

1733. Morì nel 1294 a Oxford.<br />

Benché fosse eccellente scrittore<br />

cadde però in alcune puerilità del<br />

suo secolo.<br />

BACHI A. Vescovato in Ungheria.<br />

Bachi in, Bach o Baes, contea <strong>di</strong> Tolu<br />

,


BAC<br />

presso la palude Mosztonya, ove si<br />

veggono ancora le tracce delle antiche<br />

fortificazioni, fxi sovente il teatro<br />

<strong>di</strong> sanguinose battaglie coi turchi. La<br />

maggior parte de' suoi abitanti sono<br />

serviani; fu presa dall' imperato-<br />

re Leopoldo I, nel 1686, e tolta a<br />

Maometto IV; ma la sede episco-<br />

pale risiede a Colocza, eh' è costi-<br />

tuita in <strong>di</strong>gnità metropolitica, giac-<br />

ché anticamente Bachia era suffraga-<br />

nea dell'arcivescovo <strong>di</strong> Colocza. V.<br />

Colocza.<br />

BACIO. E un appressare le<br />

chiuse labbra a qualunque siasi og-<br />

getto , poscia aprirle con qualche<br />

forza. Il costume <strong>di</strong> porgere il Bacio<br />

è antichissimo non solo nel commercio<br />

della vita civile, ma sì ben<br />

anche nelle cerimonie della Chiesa.<br />

Esso venne dato comunemente o<br />

qual segno <strong>di</strong> venerazione, e <strong>di</strong><br />

benevolenza , o siccome un saluto.<br />

Ed infatti la tra<strong>di</strong>zione ci ricorda,<br />

che fino dal principio del cristianesimo<br />

non meglio sapeano i fedeli<br />

ossequiare, se non col Bacio , o le<br />

gloriose cicatrici de' confessori che<br />

avean sostenuti per la fede i tor-<br />

menti , o i sacri tumuli che rico-<br />

privan le spoglie de' martiri , o le<br />

loro reliquie, o gli altari, o le immagini<br />

sante. S. Paolo amorosamente<br />

scrivea a' novelli convertiti,<br />

che si mostrassero col Bacio il mu-<br />

tuo fratellevole affetto, e s. Pietro<br />

in pari modo animava i credenti<br />

a salutarsi col santo Bacio: salutate,<br />

invicem in osculo sancto. L'antica<br />

pratica è giunta la stessa fino ai<br />

giorni nostri. Anzi, in ciò che ris-<br />

guarda le sacre funzioni , la Chiesa<br />

ha stabilito quando praticar Io si<br />

debba , ed a tenore delle <strong>di</strong>verse<br />

circostanze, ne assegnò il mistico, si-<br />

gnificato.<br />

BACIO dell' altare. E quello,<br />

BAC ! 1<br />

che vien dato nel mezzo della sacra<br />

mensa dal sacerdote, che celebra la<br />

messa. Se questa è solenne, il sa-<br />

cerdote bacia 1' altare <strong>di</strong>stintamente<br />

per <strong>di</strong>eci volte, altrimenti soltanto<br />

nove. E prima, subito che sia asceso<br />

dopo 1' introito, mentre pronunzia<br />

le parole quorum reliquia; hic sunt,<br />

dell' orazione, Ora/nus te, Domine,<br />

etc. S. Giustino sul fine dell apolo-<br />

gia seconda insegna, che allora vien<br />

posto il Bacio in profonda venera-<br />

zione delle sante reliquie nell' aitar<br />

collocate. In alcune chiese v' era la<br />

costumanza <strong>di</strong> aggiungerne un altro<br />

a' pie<strong>di</strong> del Crocifisso, <strong>di</strong>cendo adoramus<br />

te , Christe , et bene<strong>di</strong>cimus<br />

tibi , quia per sanctam crucem titani<br />

redemisti mundumj in alcune altre<br />

però si usavano altre orazioni , come<br />

p. e. in quella <strong>di</strong> Tours : Adoramus<br />

etc. e poi Respice, queesumus<br />

Domine etc. Il secondo Bacio vien<br />

posto dopo l' inno Gloria in excelsis<br />

etc. , o se il rito della messa<br />

Io esclude , dopo i Kyrie eleison<br />

prima che il sacerdote si rivolga a<br />

salutare il popolo col Dominus vo-<br />

biscum. 11 Gavanto (Thesaur. sacror.<br />

rit. part. II. tit. 5) vuole, che si<br />

<strong>di</strong>a per ottenere la pace da Gesù<br />

Cristo, nell' aitar figurato, affin <strong>di</strong><br />

poterla comunicare con pienezza nel<br />

saluto alla raccolta assemblea. Il<br />

terzo dopo il Credo, ovvero, se non<br />

vien detto, dopo il vangelo; il quarto<br />

imme<strong>di</strong>atamente prima dell' Orate,<br />

fratresj il quinto al principio del<br />

canone , dopo le parole supplices<br />

rogarnus ac petimus j il sesto prima<br />

del Memento pe' morti , allorché<br />

<strong>di</strong>ce ex hac altaris participatione<br />

nell'orazione Supplices etc.j il settimo,<br />

se la messa è solenne, e non<br />

sia de' defonti , dopo la prima orazione<br />

innanzi la comunione. Questo<br />

<strong>di</strong>cevi propriamente Cacio <strong>di</strong> pace<br />

,


12<br />

DAC<br />

( fe<strong>di</strong> ). L' ottavo dopo il versetto<br />

appellato Communio j il nono, ter-<br />

minata che sia l'orazione detta Postcommunio<br />

j il decimo finalmente<br />

prima della bene<strong>di</strong>zione. L' altare<br />

è baciato ancora dal sacerdote su-<br />

bito che T abbia asceso ne' vespri<br />

solenni per incensarlo, e allorché<br />

deve fare la solenne bene<strong>di</strong>zione<br />

delle candele, o delle palme; così<br />

pure il venerdì e sabbato santo prima<br />

<strong>di</strong> cominciare la liturgia.<br />

BACIO <strong>di</strong> pace. È quello, che si<br />

dà iu segno <strong>di</strong> uno scambievole<br />

santo amore o, in segno <strong>di</strong> pace.<br />

Quando il Papa fa Pontificale, nel<br />

recarsi all'Altare, -vieu baciato nel<br />

Tolto e nel petto dai tre ultimi Car-<br />

<strong>di</strong>nali preti, significando la carità<br />

inculcata da Cristo <strong>di</strong> riconciliarsi<br />

col proprio fratello, prima <strong>di</strong> ascen-<br />

dere l' Altare. Consimile a questo<br />

era l'altro antichissimo rito, con cui<br />

il primicerio della scuola de' cantori<br />

incontrava il Pontefice, quando<br />

iiM iva dal segretario, e baciavagli Ja<br />

spalla destra , per <strong>di</strong>notare 1' an-<br />

gelo , che a' pastori annunziò la<br />

nascita del Redentore. Simile Ba-<br />

cio neh' antica <strong>di</strong>sciplina si porgea-<br />

110 scambievolmente i fedeli, che as-<br />

sistevano a' sacri misteri, prima che<br />

il sacerdote facesse la comunione.<br />

Di esso fa menzione Giustino mar-<br />

tire nelle sue orazioni ad Antonino<br />

Pio, ove <strong>di</strong>ce: precibus infinitis<br />

nos ìnvicem osculo salutamus , ed<br />

aggiugne, che <strong>di</strong>poi si amministrava<br />

1' Eucaristia. Similmente s. Agosti-<br />

no, Semi. LXXXIII de <strong>di</strong>versis 3<br />

lo ricorda: Post oralionem do/ninicam<br />

<strong>di</strong>citur : Pax vobiscum,<br />

et osculantur se invicem christiani<br />

in osculo sancto. Sopra <strong>di</strong> ciò trattarono<br />

negli ultimi tempi il Bona<br />

(Rer. Liturgicar. lib. II e. 16); Le-<br />

Biim (tom. I p. 63); Ugone Menar-<br />

BAC<br />

do [Note al Sacramentario <strong>di</strong> s.<br />

Gregorio, p. 377); Merati (tom. I<br />

p. 1). Quell'uso tuttavia durò sino<br />

a' tempi d'Innocenzo III, eletto nel<br />

1 1 98, e non più, che troppo i rei costumi<br />

avean saputo pervertire una<br />

pratica così santa. Oggidì invece si<br />

presenta ai laici da baciare una tal-<br />

voletla d'argento, in cui è impressa<br />

l'immagine del Crocifisso. Ciò succede<br />

dopo che il sacerdote, baciato l'altare<br />

prima <strong>di</strong> terminare le orazioni per<br />

la comunione, dà l'amplesso <strong>di</strong> pace<br />

al <strong>di</strong>acono (V. Pace). JN'el monistero<br />

<strong>di</strong> s. Gregorio, nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ba-<br />

silea, V era il rito, per cui dopo il<br />

Bacio <strong>di</strong> pace , dato dal sacerdote<br />

a' sacri ministri prima della comu-<br />

nione, egli dovea <strong>di</strong>re: Habete vinculum<br />

pacis et charitalis, ut apti<br />

sìtis sacris misteriis. Lo stesso fàceasi<br />

in altre chiese, come in Magonza<br />

ecc. In quella poi <strong>di</strong> Catalo-<br />

gna, ove celebrasse il vescovo, prima<br />

del Bacio <strong>di</strong> pace, il <strong>di</strong>acono<br />

baciava l'altare e l'omero destro<br />

del vescovo; e, data la pace, gli<br />

porgea un Bacio nel petto. Nella<br />

liturgia <strong>di</strong> Salisburgo , il vescovo<br />

impartiva il Bacio <strong>di</strong> pace prima<br />

della confessione , <strong>di</strong>cendo : Pax<br />

Chrisli, ouam nobis per Evangc-<br />

lium suum tra<strong>di</strong>titi, conservet corda<br />

nostra et corpora in vtiam ceternam.<br />

Amen. Martene De antiq.<br />

eccl. ritìhiSj lib. I,c. 4 5 A. 12, Ord.<br />

XIII, XVI, XXIII.<br />

Bacio <strong>di</strong> pace <strong>di</strong>cesi quello an-<br />

cora che nella consecrazione de' ve-<br />

scovi è dato dal consecratore e dai<br />

vescovi assistenti al novello conse-<br />

crato per due volte. La prima do-<br />

po che venne investito dell' episco-<br />

pale autorità, affin <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>care il<br />

vangelo all'affidatogli popolo ; la seconda<br />

al termine della funzione dopo<br />

che il consecrato ha fatto per


BAC<br />

tre volte l'augurio al consecratore<br />

<strong>di</strong>cendo : ad midlos annos. Questo<br />

rito non è lecito dubitare, che sino<br />

da' primi tempi non sia stato intro-<br />

dotto tanto nella Chiesa latina, che<br />

nella greca. li' autore delle apostoli-<br />

che costituzioni prescrive, che, posto il<br />

vescovo consecrato nel possesso del<br />

suo trono, gli venga dato il Bacio<br />

<strong>di</strong> pace : collocelur throno suo ab<br />

aliis episcopi? ipsum in Domino<br />

osculantibus, lib. Vili, e. 5. Di quel<br />

Bacio s. Dionisio {de ecclesiast. hierarchia)<br />

ci spiega, come sia desso un compimento<br />

della seguita consecrazione,<br />

un simbolo della scambievole con-<br />

cor<strong>di</strong>a e giocon<strong>di</strong>tà dello spirito. Il<br />

vecchio Pontificale <strong>di</strong> Magonza or-<br />

<strong>di</strong>na il Bacio <strong>di</strong> pace con la seguente<br />

formula : Pax tibi, carissime frater,<br />

ora Deum prò me. L'eucolo-<br />

gio nella rubrica prescrive il Bacio<br />

nella consecrazione del vescovo, ove<br />

<strong>di</strong>ce: Deinde or<strong>di</strong>natimi Pontifex<br />

or<strong>di</strong>nans exosculatur, sicut et reliaui<br />

episcopi. Però l'antico Or<strong>di</strong>ne<br />

Ilomano voleva che il consecrato des-<br />

se il Bacio al consecratore, agli assi-<br />

slenti ed al clero. Con esso accor-<br />

dasi il Pontificale <strong>di</strong> Leone. Il rituale<br />

dei greci, riferito dal Goar<br />

( in or<strong>di</strong>nai, episeopor. n. io) e-<br />

sige anch'esso il Bacio <strong>di</strong> pace.<br />

V. Catalano, Comment. in Pontif<br />

Rom. T. I. Comment. in capite de<br />

consecr. episeopor. §. 3 r<br />

Il Bacio <strong>di</strong> pace si dà anche dal<br />

vescovo nella or<strong>di</strong>nazione del prete.<br />

Dopo che ha egli ricevuta dall' or-<br />

<strong>di</strong>nato la promessa dell' obbe<strong>di</strong>enza<br />

e riverenza, prende le mani <strong>di</strong> lui<br />

fra le sue, e gli porge il Bacio, <strong>di</strong>cendo<br />

: Pax Domini sit semper terum.<br />

Anche <strong>di</strong> questo fa parola s.<br />

Dionisio loc. cit. Secondo l'Or<strong>di</strong>ne<br />

Romano, venia dato dopo la particolare<br />

bene<strong>di</strong>zione Pontificale. Du-<br />

.<br />

BAC ,<br />

5<br />

rando {Rationalis lib. II, e. io) <strong>di</strong>-<br />

ce, che un tempo il vescovo dava<br />

ali or<strong>di</strong>nato quel Bacio prima <strong>di</strong> amministrargli<br />

la comunione. V. Cata-<br />

lano, Co/nm. in Pont. Rom. T. I.<br />

Egualmente il Bacio <strong>di</strong> pace vien<br />

porto dal vescovo nella solenne bene<strong>di</strong>zione<br />

degli abbati. Questo si dà<br />

per due volte : il primo , dopo che<br />

gli fu conferito l'anello, l'altro dopo<br />

gli augurii ad midlos annos. V . Pon-<br />

tif. Roman, ad lume loc. Però <strong>di</strong><br />

tal Bacio non si ha memoria che<br />

ne' recenti pontificali. Presso i greci,<br />

il vescovo stando nel monistero ri-<br />

ceve l'abbate col Bacio, in<strong>di</strong> gli dà<br />

il bacolo pastorale. Cos'i il loro Eu-<br />

cologio.<br />

Quel Bacio vien dato anche dal-<br />

le abbadesse alle monaclie loro sog-<br />

gette allorché vengono, dopo la so-<br />

lenne bene<strong>di</strong>zione, collocate in possesso<br />

del monistero. V. Rit. Rom.<br />

de bene<strong>di</strong>ci, abbalissae.<br />

E Bacio <strong>di</strong> pace anche quello<br />

che nel termine de' concilii prima<br />

<strong>di</strong> partire si danno a vicenda tutti<br />

quelli, che li aveano composti. E<br />

questo un rito assai antico, <strong>di</strong> cui<br />

si parla anche nel vecchio Or<strong>di</strong>ne<br />

Romano e nel vetusto co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

Fleury (In or<strong>di</strong>n. adagend. synod.).<br />

Nell'ultimo concilio generale <strong>di</strong> Tren-<br />

to fu praticato dopo le acclama-<br />

zioni {Ve<strong>di</strong>). Il cerimoniale de' vescovi<br />

però, siccome spiega il Ga-<br />

vanto (in praxi synod. <strong>di</strong>oeces. part.<br />

II, sess. 3, n. 27), pensa che ne' si-<br />

no<strong>di</strong> <strong>di</strong>ocesani si possa omettere :<br />

peraltro lascia ciò all' arbitrio dei<br />

vescovi. Il concilio quinto provin-<br />

ciale <strong>di</strong> Milano ne stabilì la regola<br />

per osservarlo. » Terminato il si-<br />

» nodo, sono le precise parole vol-<br />

« garizzate, tutti si levino, e con<br />

» gran riverenza ricevano dal ve-<br />

» scovo il Bacio <strong>di</strong> pace; <strong>di</strong>poi se


i4 BAC<br />

» lo <strong>di</strong>eno scambievolmente con ti-<br />

» more ed amore <strong>di</strong> Dio. Che se<br />

>> il numero delle persone è tale<br />

» che la cerimonia andasse troppo<br />

>> a lungo , allora i preposti e gli<br />

» arcipreti soli lo ricevano dal ve-<br />

» scovo, e <strong>di</strong> poi lo porgano alla<br />

:> porzione de' preti loro soggetti.,<br />

« allineile questi se lo porgano a<br />

» vicenda. » S. Carlo Borromeo<br />

egregiamente spiega il significato <strong>di</strong><br />

quel Bacio <strong>di</strong>mostrando com' esso,<br />

oltre che un segno dell' unione dei<br />

sentimenti, è anche una promessa<br />

<strong>di</strong> eseguire con pace e carità tutto<br />

ciò, che vi fu stabilito ed approvato.<br />

Qual Bacio <strong>di</strong> pace riguardar fi<br />

deve ezian<strong>di</strong>o quello, che gì' infermi<br />

a morte solean porgere a' loro parenti<br />

ed amici dopo che aveano<br />

ricevuta la Comunione. Tal consuetu<strong>di</strong>ne<br />

ebbe vigore in ispezial modo<br />

presso i monaci, che prima <strong>di</strong><br />

morire voleano cos\ <strong>di</strong>mostrare la<br />

loro carità verso i fratelli, e cosi da<br />

loro accomiatarsi. Anche alcuni san-<br />

ti vescovi l'ebbero a praticare negli<br />

ultimi loro istanti. S. Paoliuo, come<br />

scrive Uranio nella vita <strong>di</strong> lui, lo<br />

porse a tutti i preti e ministri del-<br />

la sua chiesa ; cos'i pure s. Belinone<br />

<strong>di</strong> Meissen, s. Gugiiemo <strong>di</strong> Ber-<br />

ry ed altri. V. Marlene, De antiq.<br />

Eccl. ritib. t. II, lib. i i, e. XI,<br />

n. 12, e lib. Ili, e i5, ord. Vili<br />

e XII.<br />

Un Bacio, che si <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> pace,<br />

accostumavano i re d'Inghilterra <strong>di</strong><br />

porgere a' vescovi del loro regno al-<br />

lorché li ricevevano. Infatti cosi ven-<br />

ne accollo s. Tommaso <strong>di</strong> Cantor-<br />

bery da Enrico II nell' anno 1 1 63, e<br />

nella stessa guisa Enrico III ricevet-<br />

te i vescovi del regno nel suo ritorno<br />

da trasmarine provincie. V. Tho-<br />

mas*. , Velus et nova Eccl. <strong>di</strong>scipl.<br />

lib. HI, p. 2, e. 58 e 64.<br />

BAC<br />

BACIO nel Battesimo. E quello,<br />

che anticamente nelle chiese dell'A-<br />

frica si accostumava <strong>di</strong> porgere ai<br />

battezzati subito dopo il loro spi-<br />

rituale lavacro . Di ciò fa testimonianza<br />

s. Cipriano nella lettera<br />

LIX a Fido. Non<strong>di</strong>meno, mancandone<br />

per ogni modo menzione pres-<br />

so tutti gli altri scrittori eccle-<br />

siastici, puossi argomentare, che fos-<br />

se un rito proprio soltanto <strong>di</strong> quel-<br />

la chiesa. V. Marlene, De nnliq.<br />

Eccl. ritib. lib. I, e. I, a. 1 5, n. 1<br />

BACIO dell' Anello. Si porge<br />

dasrli ecclesiastici e da' secolari an-<br />

cora all'anello del Car<strong>di</strong>nale, del ve-<br />

scovo e dell'abbate mitrato in segno<br />

della profonda riverenza loro dovuta.<br />

Cosi pure si bacia prima <strong>di</strong> riceve-<br />

re la Eucaristia dalle mani del Papa<br />

e <strong>di</strong> loro, in luogo <strong>di</strong> baciare la<br />

sacra particola, come ne' tempi an-<br />

tichi si accostumava. V. Eucaristia.<br />

Si bacia parimenti 1' anello al ve-<br />

scovo, allorché conferisce la cresima.<br />

BACIO <strong>di</strong> Mano. Si <strong>di</strong>ce quello,<br />

che vien dato alla mano del supe-<br />

riore qual saluto, o qual professione<br />

<strong>di</strong> ossequio. Quin<strong>di</strong> i Car<strong>di</strong>nali ba-<br />

ciano la mano al Pontefice, oltre<br />

che il piede quando egli, appena e-<br />

letto, riceve la prima adorazione.<br />

Così pure gliela baciano sotto Tau-<br />

rifrigio del manto, quando si tiene<br />

cappella Papale (V . Ubbi<strong>di</strong>enza), e<br />

allorché ricevono da lui le ceneri,<br />

le palme , le candele e gli agnus<br />

Dei , dopo aver baciato l' oggetto<br />

benedetto ed il ginocchio del Pon-<br />

tefice.<br />

L'eletto a vescovo, nella sua<br />

consecrazione, genuflesso <strong>di</strong>nanzi al<br />

consecralore gli bacia la mano, terminato<br />

che sia 1' esame (V. Pontif.<br />

Roni. De consecr. electi in episc.).<br />

Di questo rito abbiamo parola in<br />

tutti gli antichi Pontificali , non<br />

.


BAC<br />

meno che in quello manoscritto <strong>di</strong><br />

s. Leone, ove anzi si prescrive, che<br />

sieno baciate ambedue le mani. Il<br />

Pontificale Romano della biblioteca<br />

Colbertina aggiugne in tal proposi-<br />

to, che se il consecratore è il Papa,<br />

allora il consecrando deve baciargli<br />

il piede e la bocca, se poi è ve-<br />

scovo, la mano e la bocca. V. Cata-<br />

lano, Comm. in lume loc.<br />

La mano si baciava al vescovo<br />

da tutto il clero prima ch'egli, as-<br />

sunte le pontificali <strong>di</strong>vise, partisse<br />

dalla sagrestia per celebrare solen-<br />

nemente. Perciò aspatico in greco,<br />

e salutatorio in latino appellavasi quel<br />

luogo. Di quest'uso antico è rima-<br />

sta consuetu<strong>di</strong>ne nella chiesa <strong>di</strong> Bi-<br />

seglia, dove, parato il vescovo per<br />

la messa, i canonici egualmente pa-<br />

rati gli baciano la mano. T r . Sar-<br />

nelli, Ltttere ecclesiastiche, tomo III,<br />

let. i.<br />

Anticamente si baciava la mano<br />

del vescovo, ed anche del sacerdote<br />

nell'atto che porgeva la ss. Euca-<br />

ristia. S. Giovanni Grisostomo nel-<br />

l'omilia 60, ovvero 83 in Ma (ih.<br />

ricorda la pia pratica, e soggiugne,<br />

che si eseguisce in venerazione della<br />

mano stessa <strong>di</strong> Gesù Cristo da<br />

quella del sacerdote rappresentata<br />

Egli nell'antica sua liturgia intima<br />

ai <strong>di</strong>aconi la pia cerimonia: Diaconus<br />

exosculans porrigentem sibi ma-<br />

nunij accipil sanctum panem. L'anti-<br />

co Or<strong>di</strong>ne Romano ne fa parimente<br />

memoria, e Durando (Rationalis lib.<br />

II, e. io) riferisce, che il <strong>di</strong>acono e<br />

sud<strong>di</strong>acono nella loro or<strong>di</strong>nazione<br />

dovean baciare la mano del vesco-<br />

vo, che li comunicava. Ora tal <strong>di</strong>-<br />

sciplina è ristretta al Papa, a' Car<strong>di</strong>nali,<br />

a' vescovi, e agli abbati mi-<br />

trati, cui invece della mano si bacia<br />

l'anello nel ricevere la comunione<br />

e in altre circostanze.<br />

.<br />

BAC i5<br />

La mano del vescovo o del sa-<br />

cerdote vien anco baciata dal <strong>di</strong>acono<br />

nel servigio dell'altare, qualunque<br />

volta gli porge un qualche<br />

oggetto, cui egualmente deve ba-<br />

ciare. Lo stesso dee eseguire al-<br />

lorché gli viene restituito l'oggetto.<br />

Questa cerimonia si pratica in ve-<br />

nerazione della mano sacerdotale.<br />

BACIO del Piede. Appellasi<br />

quello, che si porge al piede del<br />

Sommo Pontefice in omaggio della<br />

suprema potestà, che possiede. Giuseppe<br />

Stevano, De adorat. et oscu-<br />

lai pedum Stimmi Pontijìcis, e Ci-<br />

rillo Alessandrino in un passo dei<br />

suoi Commentarli sopra il Levitico,<br />

facevano derivare quest' uso da-<br />

gli esempii dell' antico testamento<br />

introdotto nella Chiesa fino dai<br />

suoi primi tempi. E siccome una<br />

delle due donne riconoscitrici del<br />

Messia, gli baciò i pie<strong>di</strong>, glieli asciu-<br />

gò coi capelli e glieli unse col<br />

balsamo, e l'altra gli toccò le fran-<br />

gie della veste per ottenere la gua-<br />

rigione <strong>di</strong> un male incurabile, cosi<br />

si stimò sempre dovere <strong>di</strong> coloro,<br />

che hanno abbracciato il Cristianesimo<br />

<strong>di</strong> baciare il piede al romano<br />

Pontefice, Vicario e Luogote-<br />

nente <strong>di</strong> Gesù Cristo. ( V. Cri-<br />

stiano Lupo in Scìwl. ad Dictat.<br />

Greg. VII Opera Tom. V. pag.<br />

196 e<strong>di</strong>z. veneta). Dal Baronio, t.<br />

II, ad ami. 294? raccogliamo, che fu<br />

baciato il piede a s. Cajo Papa, e-<br />

letto nel s83, quando, riunita las-<br />

semblea de' fedeli in casa <strong>di</strong> un cer-<br />

to Gabinio, si fé' noto il martirio<br />

<strong>di</strong> s. Susanna. Lo stesso atto ven-<br />

ne eseguito dall'imperatore Costan-<br />

tino, il Grande, verso il Papa s. Sil-<br />

vestro del 3 1 6, come si può vedere<br />

presso Anastasio bibliotecario. Però<br />

quella costumanza per qualche secolo<br />

fu comune anche verso i vescovi. In-


16<br />

BAC<br />

fatti l'Or<strong>di</strong>ne Romano prescriveva che<br />

il <strong>di</strong>acono, prima <strong>di</strong> cantar il vangelo<br />

nella messa solenne, baciasse il piede<br />

al vescovo. S. Girolamo nell'Epist.<br />

6 ad Pamina chi uni, ricorda che, essendo<br />

venuto in Gerusalemme s. E-<br />

pifimio, concorsero a lui persone <strong>di</strong><br />

ogni sorla per baciargli il piede. In<br />

allora i vescovi a tal oggetto por-<br />

tavano sopra de' sandali una croce<br />

ricamata, siccome oggidì la tiene il<br />

Pontefice sulle scarpe ( Ve<strong>di</strong>). Ma<br />

quel costume durò fino a' tempi<br />

<strong>di</strong> san Gregorio VII, del 1078,<br />

il quale or<strong>di</strong>nando non doversi<br />

chiamar Papa che il supremo Ge-<br />

rarca, prescrisse ancora che a lui<br />

solo, e non ad altri, fosse riserba-<br />

to il bacio del piede. V. Catalano.<br />

Comm. in Pontif. Rom. t. II, tit.<br />

XXIV, § 1, n. 3.<br />

Abbiamo dalla storia, che tal atto<br />

<strong>di</strong> ossequio fu sempre religiosamen-<br />

te osservato verso il Pontefice an-<br />

che dagli stessi sovrani i piìi poten-<br />

ti. Non sia <strong>di</strong>scaro all'eru<strong>di</strong>to aver-<br />

ne qui la serie de' principali. Oltre<br />

Costantino il Grande, l'imperatore<br />

Giustino, nel 5i5, baciò il piede a<br />

Papa s. Giovanni 1^ allorché giun-<br />

se alla corte <strong>di</strong> Costantinopoli. In si-<br />

mil guisa Giustiniano I al Pontefice<br />

s. Agapito I, del 535, mentre<br />

trovavasi presso la corte <strong>di</strong> lui ; e<br />

Giustiniano II verso il Papa Costan-<br />

tino I, quando usci ad incontrarlo<br />

nella città <strong>di</strong> Nicome<strong>di</strong>a, l'anno 710.<br />

Luitprando re de' longobar<strong>di</strong> lo stesso<br />

fece verso s. Gregorio II, nel 73o,<br />

quando si recava verso Peonia per<br />

prenderla colle sue armi. Rachis,<br />

successore <strong>di</strong> Luitprando, baciò il<br />

piede a s. Zaccaria allorché si recò<br />

al <strong>di</strong> lui campo, che nel 749 as-<br />

se<strong>di</strong>ava Perugia, aflin <strong>di</strong> stornarlo<br />

da quell'impresa; Carlo Magno nel<br />

79Ì ad Adriano I; Lodovico Pio,<br />

BAC<br />

<strong>di</strong> lui figlio, nell'SiG, per tre<br />

volte prosteso a terra baciò il pie-<br />

de a Papa Stefano IV, mentre u-<br />

Scì da Beims per incontrarlo; Sigi-<br />

nulfò, principe <strong>di</strong> Benevento a Sergio<br />

II , neh' 844 > Stefano, re d' Un-<br />

gheria, a Benedetto VIII dell' anno<br />

io 12; Federico I, Barbarossa,<br />

ad Adriano IV nel 1 1 55 , quando<br />

trovavasi a Sutri, e <strong>di</strong>poi in Venezia<br />

ad Alessandro III. E per non<br />

<strong>di</strong>re <strong>di</strong> tanti altri, Sigismondo impe-<br />

ratore li baciò ad Eugenio IV, nel-<br />

1' anno i433, allorché ricevette da<br />

lui le insegne imperiali; Carlo VIII,<br />

re <strong>di</strong> Francia, ad Alessandro VI nel<br />

i495; Carlo V d'Austria, a Clemen-<br />

te VII, nel i53o, ed al successore <strong>di</strong><br />

lui Paolo III ; finalmente Carlo re <strong>di</strong><br />

Napoli, e poi della monarchia spa-<br />

gnuola col nome <strong>di</strong> Carlo III, al<br />

Pontefice Benedetto XIV, nel 1 744-<br />

Dopo quest'epoca non cessarono sif-<br />

fatti esempi, che anzi nel glorioso<br />

Pontificato del regnante Gregorio<br />

XVI, oltreché ne' precedenti, ben<br />

più volte si rinnovellarono. V. il<br />

p. Giacomo Povyard , Dissertazione<br />

sopra (autorità del Bacio dei<br />

pie<strong>di</strong> de" Sommi Pontefici ec. Roma,<br />

1807, e la lettera del Card.<br />

Brancadoro all'ab. Cancellieri sulla<br />

<strong>di</strong>ssertazione del p. Povyard; Bian-<br />

chini in Notis ad Anastasium Bibliolh.<br />

t. IV; Gianfederico Mayer<br />

De osculo peduni Pontificis Roma-<br />

ni, Lipsiae 17 12; Andrea Saussaio,<br />

De Stimmi Pontificis deosculalione<br />

pedani, Parisiis 1628; Stefano Esteve,<br />

De osculalione pedani Romani<br />

Pontificis, Venetiis 1578; e Gaetano<br />

Cenni, De osculo peduni Romani<br />

Pontificis j nel tom. I p. 1 3 1<br />

delle sue Dissertazioni postume.<br />

Ben sappiamo non essere approvata<br />

dagli eretici siffatta costumanza<br />

<strong>di</strong> baciare il piede al Sommo Pon-<br />

,


BAC<br />

tefice, quasi che in essa siavi im-<br />

plicita una adorazione.<br />

Tuttavia, anche secondo la Scrit-<br />

tura, v' hanno due sorta <strong>di</strong> adora-<br />

zione; quella che si deve solamen-<br />

te a Dio , e l' altra che non solo<br />

senza peccato, ma virtuosamente<br />

anzi si tributa agli uomini. Di que-<br />

sta seconda abbiamo molti esempi<br />

nel Genesi, e nel primo libro dei<br />

Paralipomeni al capo ultimo, dove<br />

parlandosi <strong>di</strong> tutto il popolo congregato<br />

si <strong>di</strong>ce : Adoraverunt Deum<br />

et deincle Regem. L' adorazione quin<strong>di</strong><br />

e la riverenza, che in questo modo<br />

si fa al Pontefice, non è la stessa<br />

che si fa a Dio ; ma d' un or<strong>di</strong>ne<br />

inferiore e <strong>di</strong> un'altra specie ; tut-<br />

tavia ridonda in Dio ed in Cristo<br />

<strong>di</strong> cui il Pontefice è vicario. Il<br />

perchè Tertulliano ( de pcenitentìa,<br />

capo X) <strong>di</strong>ce: Ergo cimi le adfratruni<br />

genua proten<strong>di</strong>s , Chrislum<br />

contrectas , Christum exoras. Che<br />

se s. Pietro (Act. X 25 e 26)<br />

non volle ammettere l'adorazione <strong>di</strong><br />

Cornelio Centurione, fu perchè rozzamente<br />

voleva adorarlo siccome un<br />

Dio in terra, od una cosa sovrumana;<br />

errore pur comune a que' <strong>di</strong><br />

Listri, che volevano adorare come<br />

Dei gli apostoli Paolo e Barnaba.<br />

Non<strong>di</strong>meno la modestia dei Papi<br />

pose sui sandali prima, e poscia sul-<br />

le proprie scarpe la croce, acciò quel-<br />

le non i pie<strong>di</strong> loro venissero bacia-<br />

ti, siccome ebbe a <strong>di</strong>mostrare il ce-<br />

lebre gesuita Possevino , nunzio <strong>di</strong><br />

Gregorio XIII in Bussia allo czar<br />

Basilio. E ciò è antichissimo uso,<br />

dacché il Panvinio ebbe a vedere<br />

quel segno salutare sul sandalo <strong>di</strong><br />

un Pontefice antico, neh" occasione<br />

in cui fu <strong>di</strong>ssotterrato per la nuo-<br />

va fabbrica della chiesa <strong>di</strong> s. Pietro.<br />

Lo stesso segno si vede in un san-<br />

dalo <strong>di</strong> Martino I, Papa del 649,<br />

VOI.. IV.<br />

BAC 17<br />

che si conserva nella chiesa ai Mon-<br />

ti; in un'immagine <strong>di</strong> Onorio I,<br />

creato Pontefice nel 625, che si ve-<br />

de nel mosaico della chiesa <strong>di</strong> san-<br />

ta Agnese fuori le mura; in quella<br />

<strong>di</strong> san Cornelio Papa del 2 54<br />

nell'altro mosaico della basilica <strong>di</strong><br />

s. Maria in Trastevere.<br />

Che a' vescovi ancora si bacias-<br />

sero anticamente i pie<strong>di</strong> crucigeri,<br />

non è più. dubbio, dacché Gregorio<br />

VII, del 1073, slabi lì , che il solo<br />

romano Pontefice potesse chiamar-<br />

si Papa, e proibì negli altri vesco-<br />

vi siffatto uso, siccome avverte il<br />

Catalano (Pontif. Rom. tom. II, tit.<br />

XXIV, § 1, num. 3). Anzi oltre i<br />

vescovi, molti altri ecclesiastici por-<br />

tavano i calce' crucigeri , come si<br />

ricava da una pittura pre.^a da un<br />

co<strong>di</strong>ce evangeliario della \ alliccila,<br />

scritto prima del secolo X, e ripor-<br />

tato dal commendalor Vettori nel-<br />

la parte seconda delle sue Disser-<br />

tazioni fìlologielic. In quella pittu-<br />

ra sono effigiati s. Lorenzo ed il<br />

sud<strong>di</strong>acono Gioveniano con i calcei<br />

ornati <strong>di</strong> una crocetta. V. Scarpe<br />

e Saldali dei Papi.<br />

Sotto i menzionati aspetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>-<br />

vozione non solo repula a gran ventura<br />

ogni cattolico, che si conduce<br />

a Roma , baciare il piede al Pon-<br />

tefice; ma quest'uso piissimo viene<br />

esercitato da chi si trova in B.oma<br />

ai pie<strong>di</strong> del cadavere del Pontefice<br />

allorché vestito pontificalmente col-<br />

le scarpe crucigere rimane per tre<br />

giorni esposto nella cappella del<br />

Sacramento della basilica vaticana,<br />

e coi pie<strong>di</strong> alquanto fuori della cancellata<br />

chiusa della cappella me-<br />

desima, per sod<strong>di</strong>sfare al desiderio<br />

dei fedeli. V. Cadaveri de' Ponte-<br />

fici.<br />

BACIO degli spois-sAii. Si dava vicendevolmente<br />

da'eontraenti gli spon-<br />

feo<br />

3


i8 BAC<br />

sali insieme collo stringersi della<br />

destra in confermazione del solenne<br />

atto conchiuso. Tertulliano (De ve-<br />

land, virgin. e. n), ne fa menzione;<br />

così pure Costantino (lib. XVI,<br />

cod. De donalìonib. ante nupt.), la<br />

qual costituzione è la legge V, ri-<br />

portata nelle Basiliche lib. XXVIII ,<br />

e III, n. 16. Quest'uso assai antico<br />

venne abbandonato da' latini, non<br />

però da' greci, come si raccoglie dal<br />

Mazzocchi in adnot. ad Muscettu-<br />

lae <strong>di</strong>ssert. de spons. etc. Distrib.<br />

I, n. 8 et seq.<br />

BACOLARI. Setta <strong>di</strong> Anabatti-<br />

sti, la quale infestò la Chiesa nel<br />

secolo decimosesto. Questi eretici in-<br />

segnavano, che non andava esente<br />

da peccato chiunque portava qual-<br />

che arma, dai bastone in fuori ; e<br />

che non era lecito <strong>di</strong> respingere la<br />

forza colla forza. Così la pensavano<br />

costoro, male interpretando quelle<br />

parole del Vangelo, con cui si comanda<br />

<strong>di</strong> offrire la sinistra guancia<br />

a colui, che avesse percosso la destra.<br />

Inoltre asserivano, che essendo G. C.<br />

venuto a portare la pace sopra la<br />

terra, i cristiani si opponevano allo<br />

spirilo <strong>di</strong> loro vocazione, se citavano<br />

qualcuno <strong>di</strong>nanzi ai tribunali. Co-<br />

storo erano così tenaci della propria<br />

opinione, che in Germania giunsero<br />

a tale eccesso, da privare <strong>di</strong> ogni<br />

sostanza tutti quelli, che non ab-<br />

bracciavano la dottrina da essi pro-<br />

fessata, e da portare la desolazione<br />

e la morte in que' luoghi, ove trovavano<br />

resistenza. Altri al contrario<br />

<strong>di</strong> questi eretici, appoggiati ai loro<br />

principii , si lasciavano privare <strong>di</strong><br />

ogni facoltà e della vita medesima,<br />

senza punto <strong>di</strong>fendersi. I Bacolari<br />

trassero il loro nome dalla voce latina<br />

baculus, e si chiamarono ezian<strong>di</strong>o<br />

Siabberiaci , dalla paiola tedesca<br />

Stabj che significa bastone.<br />

BAC<br />

BACOLO o Bastone. E or<strong>di</strong>na-<br />

nari amente un istrumento fatto per<br />

riposarvi sopra nel camminare. Pe-<br />

rò coli' avanzarsi de' tempi <strong>di</strong>venne<br />

anche segno <strong>di</strong> giuris<strong>di</strong>zione , o <strong>di</strong><br />

onore , e come tale vien usato da<br />

parecchie persone costituite in qual-<br />

che <strong>di</strong>gnità. Quin<strong>di</strong>, a seconda del-<br />

l' officio che la persona sostiene, o<br />

del grado che la innalza, il Bacolo<br />

cangia <strong>di</strong> forma e <strong>di</strong> ornamenti.<br />

Il Car<strong>di</strong>nal Bona ricorda nel li-<br />

bro delle Liturgie, che se qualcuno<br />

adoperava il Bacolo in chiesa per<br />

sua como<strong>di</strong>tà , dovea deporlo nel<br />

mentre venia letto il vangelo. L'an-<br />

tica <strong>di</strong>sciplina mirava con ciò a far<br />

conoscere a ciascheduno la prontez-<br />

za , con cui doveva animarsi alla<br />

osservanza <strong>di</strong> quello. Egualmente<br />

doveano deporre il Bacolo tutti i sa-<br />

cerdoti neh' accostarsi all' altare , e<br />

così pure i laici nella sacramentale<br />

confessione.<br />

In Roma qual segno <strong>di</strong> giuris<strong>di</strong>-<br />

zione usava un bastone foderato <strong>di</strong><br />

velluto bianco il sagrista, quando a<br />

cavallo seguiva ne' viaggi la ss. Eucaristia<br />

, che precedeva i Sommi<br />

Pontefici. Ora in Roma il bastone<br />

qual' insegna <strong>di</strong> autorità e <strong>di</strong> potere<br />

vien adoperato dal comandante<br />

<strong>di</strong> piazza e da' suoi uffiziali. Per lo<br />

stesso motivo gode il <strong>di</strong>ritto del Ba-<br />

colo, ma non ne usa, il capitano del-<br />

la guar<strong>di</strong>a svizzera Pontificia. 11 ba-<br />

stone <strong>di</strong> quest' ultimo è foderato con<br />

velluto cremisi, e con ornamenti <strong>di</strong><br />

oro. Riguardo a questo è da osser-<br />

varsi la cerimonia , per la quale,<br />

ove sia mancato a' vivi il capitano,<br />

i <strong>di</strong> lui uffiziali prendono il Bacolo,<br />

lo pongono sopra il feretro durante<br />

1' esequie, in<strong>di</strong> lo consegnano al lo-<br />

ro tenente , che lo custo<strong>di</strong>sce fino<br />

alla novella elezione. Gli esenti poi<br />

della guar<strong>di</strong>a nobile Pontifìcia, che


C A C<br />

hanno i! grado <strong>di</strong> colonnelli, allor-<br />

ché neir anticamera del Papa sono<br />

<strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a , portano anch' essi un<br />

bastoncino qual segnale, che sono<br />

<strong>di</strong> fazione ; e quando seguono il<br />

Pontefice a cavallo, affinchè si co-<br />

nosca, che sono <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a, ne portano<br />

uno lungo un terzo <strong>di</strong> palmo<br />

appeso al petto.<br />

Il Bacolo è usato anche dal go-<br />

vernatore <strong>di</strong> Roma come vice-ca-<br />

merlengo, qual emblema del potere,<br />

e perciò chiamasi bastone del comando.<br />

Esso è lungo circa tre pal-<br />

mi, foderato <strong>di</strong> velluto cremisi con<br />

due fregi <strong>di</strong> metallo dorati nelle<br />

estremità, e cordone con fiocchet-<br />

to dello stesso colore intarsiati <strong>di</strong><br />

oro. Succedendo la morte del Pontefice<br />

, il governatore porta il suo<br />

Bacolo nella prima congregazione<br />

generale , che si tiene dal sa-<br />

cro Collegio , e ciò in segno della<br />

suprema potestà, che hanno i Car<strong>di</strong>nali<br />

<strong>di</strong> poterlo deporre ; non<strong>di</strong>me-<br />

no, confermatolo nel suo posto, gli<br />

viene imme<strong>di</strong>atamente restituito. Lo<br />

stesso vien praticato nella elezione<br />

del novello Pontefice. Questo Bacolo<br />

nelle funzioni solenni viene portato<br />

presso il governatore da un fami-<br />

gliare dell' anticamera nobile, o dall'<br />

aiutante <strong>di</strong> camera . Ve<strong>di</strong> Governatore<br />

<strong>di</strong> Roma e Camerlengo <strong>di</strong><br />

s. Chiesa.<br />

Un piccolo Bacolo <strong>di</strong>pinto color<br />

verde, o paonazzo collo stemma<br />

gentilizio, vien anche lasciato dai<br />

Car<strong>di</strong>nali nel tempo del conclave<br />

a' loro parafrenieri, affinchè sia come<br />

segno per cui possano passare alle<br />

ruote dello stesso conclave. Quando<br />

poi il dapìfero porta con formalità<br />

il pranzo al suo Car<strong>di</strong>nale dal pro-<br />

prio palazzo alle ruote , due para-<br />

frenieri precedono la carrozza con<br />

due lunghi Bastoni in mano, i qua-<br />

BAC 19<br />

li hanno pure lo stemma del Por-<br />

porato, e sono <strong>di</strong> color verde o<br />

paonazzo, cioè del primo, se il Car<strong>di</strong>nale<br />

non è creato dal Papa mor-<br />

to, e del secondo colore se il Car<strong>di</strong>nale<br />

è creatura del definito Pon-<br />

tefice.<br />

BACOLO del ceremonista. E una<br />

bacchetta <strong>di</strong>ritta foderata con drappo<br />

<strong>di</strong> colore violaceo od anche, secondo<br />

i luoghi, <strong>di</strong> velluto cremisi-<br />

no, avente nella sommità qualche<br />

fregio d'argento, o d'oro, oppure<br />

qualche figura. Viene in alcuni luoghi<br />

adoperato dal ceremoniere men-<br />

tre esercita il suo officio nelle so-<br />

lenni funzioni, ed è considerato come<br />

un segnale della autorità <strong>di</strong> lui<br />

nel ben <strong>di</strong>rigere le cerimonie.<br />

BACOLO del cantore. Era una<br />

bacchetta, che adoperava il corista<br />

per contenere il coro, regolare il<br />

canto, ed anche intimare silenzio a<br />

coloro, che si trovavano in chiesa.<br />

Egli è perciò, che in qualche luogo<br />

evvi il costume, che uno o più can-<br />

tori passeggino con quel Bacolo per<br />

chiesa durante le sacre funzioni. V.<br />

Cantori.<br />

Da non dubbi documenti rileviamo,<br />

che nell'antica abbazia <strong>di</strong> Mo-<br />

nestier, territorio <strong>di</strong> Pay-en-Velay<br />

il Bacolo del cantore era una bac-<br />

chetta <strong>di</strong> osso <strong>di</strong> balena, lunga e<br />

flessibile coli' estremità coperte <strong>di</strong><br />

lamine d'argento. Ve<strong>di</strong> De Vert,<br />

Ceremon. de V Eglise 3 tomo II,<br />

pag. i5.<br />

BACOLO della croce. E quel-<br />

l' asta su cui si porta la croce nel-<br />

le processioni. Da questa la croce<br />

allora prende il nome <strong>di</strong> croce asta-<br />

ta. Ve<strong>di</strong>.<br />

BACOLO DELLE CONFRATERNITE. E<br />

quello, che nelle processioni portano<br />

i guar<strong>di</strong>ani colla immagine del san-<br />

to titolare del sodalizio, avente dal-<br />

,


2 B A C<br />

l' altra parte lo stemma <strong>di</strong> esso in-<br />

tagliato e dorato, o <strong>di</strong>pinto; per<br />

cui nel dar loro il possesso della ca-<br />

rica, si pone ad essi in mano dal<br />

primicerio.<br />

BACOLO pastorale. È un ba-<br />

stone d'oro, o d' argento ricurvato<br />

nella sommità, e fornito <strong>di</strong> fogliami<br />

ed altri fregi, che, siccome segno <strong>di</strong><br />

spirituale autorità, si porta dai ve-<br />

scovi o dagli abbati, i quali ne hanno<br />

l'uso, mentre esercitano le sacre<br />

funzioni, o impartiscono la solenne<br />

bene<strong>di</strong>zione.<br />

Da principio era solamente un<br />

bastone <strong>di</strong> legno, che serviva <strong>di</strong> aiu-<br />

to a' vescovi, od anche a' principi<br />

per appoggiarvisi, allorché intraprendevano<br />

un lungo viaggio. Però col-<br />

l' andare del tempo adornato ed<br />

arricchito, passò a <strong>di</strong>venire anche la<br />

insegna del loro ministero. Non<strong>di</strong>meno<br />

tutti i vescovi non 1' ebbero<br />

ad un tempo della stessa materia.<br />

Sappiamo che il pastorale <strong>di</strong> s. A-<br />

gostino era composto <strong>di</strong> legno e <strong>di</strong><br />

avorio (V. Gavanto, Tliesaur. sacrorum.<br />

rit.' park II. tit. i, ed Onorio,<br />

Gemma animee lib. I). Di<br />

legno soltanto era il Bacolo <strong>di</strong> san<br />

Burcardo vescovo <strong>di</strong> Viburgo, quantunque<br />

ricchissima fosse la <strong>di</strong> lui<br />

chiesa. V. Tommassino, Disciplina<br />

eie. part. I, lib. II, cap. 58,<br />

n. i. Coperto <strong>di</strong> lamine d'oro era<br />

quello <strong>di</strong> s. Remigio vescovo <strong>di</strong><br />

Rebus, che Andrea Saussai (Panoplia;<br />

episc. lib. II ) <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aver veduto<br />

in quella città, e d'argento erano<br />

que' due , che , giusta 1' autorità <strong>di</strong><br />

Corrado vescovo (in C/ironico rerum<br />

Moguntinar.), nell'anno io^i,<br />

si conservavano nel tesoro della<br />

chiesa <strong>di</strong> Magonza.<br />

Il Bacolo pastorale sino dall'ori-<br />

gine sortì varie denominazioni, a<br />

tenore della forma, che ne' <strong>di</strong>versi<br />

,<br />

BAC<br />

luoghi e tempi non fu sempre e-<br />

guale. Appellavasi pedum se era <strong>di</strong>-<br />

ritto colla cima ritorta ed aguzzo<br />

nella punta; ferula cambuta o cam-<br />

brica se era <strong>di</strong>ritto senza curvatura,<br />

ma fornito con no<strong>di</strong> e con una<br />

piccola sfera nella sommità portante<br />

una croce; croccia se avea la forma<br />

della lettera T, oppure invece, dalla<br />

parte trasversale, le immagini<br />

<strong>di</strong> due serpenti, che si guardavano<br />

l' un l'altro. Della prima maniera,<br />

cioè pedani , è quello <strong>di</strong> s. Satur-<br />

nino <strong>di</strong>scepolo degli apostoli, che<br />

avvi in Tolosa colla immagine antichissima<br />

del santo; quello <strong>di</strong> s. A-<br />

gostino, <strong>di</strong> cui parlammo, che si<br />

conserva in Valenza , o piuttosto,<br />

giusta il Baronio, ad an. 5o4, in<br />

Sardegna; cosi pure quello <strong>di</strong> s. Isidoro<br />

, che il Gavanto ( loco citato )<br />

asserisce <strong>di</strong> aver veduto in Bologna.<br />

Della seconda forma, cioè ferula,<br />

fu il pastorale usato per molto tempo<br />

dal Sommo Pontefice. Ciò apparisce<br />

da un' immagine <strong>di</strong> s. Gre-<br />

gorio Magno, del 5go, riportata<br />

dal Magri , e da quella <strong>di</strong> Gelasio<br />

II, del 1118, riferita dal Ciampini<br />

nella <strong>di</strong>ssertazione An Roni. Ponlifex<br />

utatur past. Baculo, B_omae<br />

1790. Di più ancora si rileva dai<br />

ceremoniali ed Or<strong>di</strong>ni romani , in<br />

cui si legge, che nel possesso dato<br />

al novello Pontefice gli si dava la<br />

ferula, pronunziando le parole: <strong>di</strong>-<br />

rigere , sancùfìcare et regere. Del-<br />

l' ultima figura, cioè croccia, è<br />

quello che usarono sempre, ed usano<br />

anche al presente i vescovi gre-<br />

ci , siri , moscoviti , armeni ed altri<br />

orientali.<br />

Dai sopra accennati esempi , e<br />

dal conservarsi ancora nella chiesa<br />

antica patriarcale <strong>di</strong> Aquileia il Ba-<br />

colo pastorale <strong>di</strong> s. Ermagora, che<br />

in uno alla episcopale consecrazio-


BAC<br />

ne l' ebbe da s. Pietro , si può fa-<br />

cilmente rilevare come 1' uso del<br />

pastorale ripeter si debba da' primi<br />

tempi della Chiesa; anzi da quest'ultimo<br />

fatto si conosce, cbe fin da<br />

queir epoca venia conferito allora<br />

soltanto, che seguiva la consecrazio-<br />

ne. Tal <strong>di</strong>sciplina fu sempre osser-<br />

vata nella Cbiesa. Oltre le tante<br />

testimonianze, cbe se ne potrebbero<br />

addurre, abbiamo il concilio IV <strong>di</strong><br />

Toledo, il quale nel canone 28 or<strong>di</strong>na<br />

espressamente, che a' vescovi ingiu-<br />

stamente deposti vengano resti-<br />

tuite le pontificali insegne, e con<br />

queste il Bacolo pastorale, perchè<br />

1' ebbero nella consecrazione : quia<br />

in or<strong>di</strong>natione perceperunt. Altri<br />

esempi ne riferiscono Isidoro Ispa-<br />

lense De offic. ecclesia*. Lib. II e.<br />

2j; Ugo da s. Vittore nel libro de<br />

Sacramenti,? e. 1 1, ed altri. Il alar-<br />

tene [De Antiq. Eccles. ritib. lib. I.<br />

e. 8. a 11) riporta le formule tratte<br />

da antichissimi pontificali , che si<br />

usavano nel darlo a' vescovi conse-<br />

crati.<br />

Secondo l'attuale romano ponti-<br />

ficale , il Bacolo vien consegnato al<br />

vescovo nella <strong>di</strong> lui consecrazione,<br />

dopo che si è fatta la bene<strong>di</strong>zione<br />

dello stesso, quando prima non fos-<br />

se stato benedetto. Il consecratore<br />

nel darglielo <strong>di</strong>ce la formula: Ac-<br />

cipe Bacidum pastorali* officìi , ut<br />

sis in corrigen<strong>di</strong>s vìtiis pie sceviens,<br />

ju<strong>di</strong>cium sine ira tenens, in foven<strong>di</strong>s<br />

virtutibus au<strong>di</strong>torum animos<br />

demulcens , in tranquìllitate severitatis<br />

censuravi non deserens. Da<br />

questa formula ben si vede qual<br />

mistico senso abbia inteso la Chiesa<br />

<strong>di</strong> simboleggiare nel Bacolo. Gli<br />

scrittori <strong>di</strong> siffatte materie vollero<br />

partitamente spiegarlo nella figura,<br />

ch'esso pastorale presentemente ot-<br />

tiene nella Chiesa latina. Nella cur-<br />

B A C 1 r<br />

vatura della sommità , <strong>di</strong>con essi<br />

vuoisi in<strong>di</strong>care l' amore , con cui<br />

il vescovo deve attrarre gli erranti<br />

all'ovile; nella lunghezza del ba-<br />

stone, la vigilanza nel custo<strong>di</strong>re<br />

i fedeli , e nell' aguzza punta con<br />

cui termina, il rigore col quale de-<br />

, ,<br />

ve svegliare l' acci<strong>di</strong>a. Tale spiegazione<br />

vien molto bene compresa<br />

nel verso, che sta impresso nel pre-<br />

fato pastorale <strong>di</strong> s. Saturnino: Curva<br />

traini 3 quos virga regit^ pars<br />

ultima pungit.<br />

Anticamente solevano i vescovi<br />

in qualche solenne comparsa, o in<br />

qualche viaggio, portar innanzi, o<br />

farsi portare il Bacolo pastorale<br />

nel qual caso i notai ne adempivano<br />

l'ufficio. V. alartene, loco cit.<br />

a. io, e Cipriano che nel lib. II,<br />

in Vita s. Cesarei Arelat., ce ne<br />

offre un esempio. Anche i greci<br />

in qualche particolare incontro accostumavano<br />

seguire la stessa cerimonia.<br />

Narra Silvestro Sguropolo<br />

(Historia Synod. Florent. lib. IV.<br />

e. i4), che Giuseppe patriarca <strong>di</strong><br />

Costantinopoli recatosi in Ferrara<br />

presso Eugenio IV, giunto al palazzo<br />

Papale, prese in mano il pastorale,<br />

che sino allora gli aveva portato <strong>di</strong>-<br />

nanzi il suo servo, e che <strong>di</strong>poi, ri-<br />

tornato dal Pontefice, volle che si<br />

occultasse in un fodero.<br />

Ma non furono i vescovi soltanto<br />

insigniti del Bacolo, che lo ebbero<br />

ancora alcuni abbati come segno<br />

della loro autorità nel governare i<br />

monaci loro soggetti. Benedetto<br />

Hefteno (Disquisii, monastic. , libro<br />

IV, trattato V, <strong>di</strong>sq. 5), <strong>di</strong>ce<br />

che i monaci primitivi, sebbene in<br />

altra forma, lo usavano ad imitazione<br />

de' personaggi dell'antico Testamento.<br />

Egualmente scrive Cassiano<br />

(Instit. lib. I. e. 7),<br />

e Ruperto Ab.<br />

( in Regul. s. Bcncdìcti, lib. 3). Chec-


22<br />

BAC<br />

che ne sia <strong>di</strong> tal' opinione, o se piul-<br />

tosto gli abbati l'abbiano per con-<br />

suetu<strong>di</strong>ne degli antichi monaci, o<br />

per quella certa somiglianza, clic<br />

hanno coli' autorità episcopale, egli<br />

è certo, che lo usavano prima che<br />

ottenessero le insegne pontificali. S.<br />

Bernardo scrive <strong>di</strong>sapprovando, che<br />

alcuni abbati del suo tempo si maneggiavano<br />

per conseguir quelle in-<br />

segne, però non fa menzione <strong>di</strong> sor-<br />

ta del pastorale. Da ciò si può de-<br />

durre, che a que' giorni lo adoperassero<br />

per uso antico, né punto<br />

come segnai d'ambizione, ma <strong>di</strong> sola<br />

autorità. Che antico ne fosse l'uso,<br />

si prova col Martene (Op. cit. lib.<br />

II, e. 2), il quale nell'Or<strong>di</strong>ne VI,<br />

tratto da un manoscritto <strong>di</strong> s. Re-<br />

migio vissuto nel secolo quinto, rap-<br />

porta il rito con cui, nella solenne<br />

bene<strong>di</strong>zione degli abbati, venia loro<br />

consegnato il pastorale. Lo stesso<br />

autore riferisce parecchi altri Or<strong>di</strong>ni<br />

tratti dai libri Pontificali <strong>di</strong> non<br />

minore autorità, dai quali si rileva<br />

la stessa cosa. Tuttavolta per <strong>di</strong>stinguere<br />

il Bacolo degli abbati da quello<br />

de' vescovi, venivagli apposto un<br />

bianco sudario , che però non avevano<br />

gli abbati esenti.<br />

È singolare il rito, che si praticava<br />

nel monistero comeriacense<br />

mentre si consegnava al novello abbate<br />

il suo pastorale. Il citato Mar-<br />

teue cosi ne descrive la cerimonia.<br />

Morto che fosse l'abbate, o rinunziato<br />

che avesse, tosto i monaci portavano<br />

il Bacolo nella chiesa <strong>di</strong> s. Martino<br />

vescovo <strong>di</strong> Tours , e lo deponevano<br />

al destro lato del tumulo<br />

<strong>di</strong> quel santo. Dopo ciò davano an-<br />

nunzio al capitolo della occorsa va-<br />

canza, e chiedevano licenza <strong>di</strong> passa-<br />

re alla nuova elezione. Fatta che<br />

fosse, l'eletto dava il giuramento,<br />

poscia era condotto dal decano e<br />

,<br />

BAC<br />

da altri all'altare del santo. Ivi giun-<br />

to, lo investivano dell'abbazia col to-<br />

gliere il Bacolo dal sepolcro e dar-<br />

glielo in mano. A tenore della vi-<br />

gente <strong>di</strong>sciplina <strong>ecclesiastica</strong>, gli ab-<br />

bati che usano i Pontificali, ricevono<br />

il Bacolo nella solenne bene<strong>di</strong>-<br />

zione loro. Il vescovo funzionante<br />

prima lo bene<strong>di</strong>ce, poi glielo dà <strong>di</strong>-<br />

cendo : Accipe Baculum pastora-<br />

lis offlcii, quein prceferas caterve?<br />

libi commissos _, ut sis in corrige n-<br />

<strong>di</strong>s vitiis pie sceviens, et cani iratus<br />

fueris misericor<strong>di</strong>ce memoreris. Il<br />

Macri poi alla parola Canibula <strong>di</strong>-<br />

ce, che era un Bacolo che gli abbati<br />

consegnavano ai decani de' mo-<br />

nisterii qual contrassegno <strong>di</strong> autorità<br />

sopra gli altri monaci.<br />

Oltre agli abbati, il Bacolo pasto-<br />

rale fu accordato qualche volta an-<br />

che alle abbadesse, e venia loro dato<br />

nella solenne istallazione. Marte-<br />

ne, loc. cit., <strong>di</strong>stesamente riporta gli<br />

Or<strong>di</strong>ni tratti dagli antichi pontifi-<br />

cali, in cui si legge la formula colla<br />

quale si dava.<br />

Anche a certi altri prelati <strong>di</strong>stinti,<br />

coll'andare del tempo fu accordato<br />

il pastorale ; cosi pure ai canonici<br />

<strong>di</strong> qualche insigne cattedrale. Tra<br />

gli altri esempi, nel 1724, Bene-<br />

detto XIII lo concesse a quelli del-<br />

la metropolitana <strong>di</strong> Lucca. Inoltre,<br />

per singoiar privilegio, fu permesso<br />

a qualche sovrano ; ed infatti Lucio<br />

II del 11 44 lo <strong>di</strong>e ' a Buggero<br />

Normanno re <strong>di</strong> Sicilia unitamente<br />

ad altre insegne prelatizie. Del pari<br />

l'ebbero ancora certi gran maestri<br />

<strong>di</strong> Or<strong>di</strong>ni militari od equestri. No-<br />

vaes, t. Ili, p. 97,<br />

ricorda, che il<br />

priore dell'Or<strong>di</strong>ne militare <strong>di</strong> Cala-<br />

tila va (Ve<strong>di</strong>) istituito nel 11 58,<br />

usava con la mitra anche il Pa-<br />

storale.<br />

Il Sommo Pontefice non fa uso del<br />

,


BAG<br />

Pastorale. Innocenzo III, in e. unic.<br />

De sacra unti, fa derivare quest'uso<br />

da due ragioni, dalla storia cioè, e dal<br />

mistico significato del bastone. Dalla<br />

storia, perchè v' è la tra<strong>di</strong>zione che<br />

s. Pietro , consecrato a vescovo <strong>di</strong><br />

Treviri s. Eucherio, nel mandarlo<br />

a quella volta gli consegnasse il suo<br />

bastone. Così rimastone egli privo, né<br />

avendolo dopo mai più ripreso, <strong>di</strong>-<br />

cesi, che i <strong>di</strong> lui successori si astengano<br />

anch' essi ckuTusarlo in memo-<br />

ria <strong>di</strong> tal fatto. In Treviri si con-<br />

serva quel bastone con grande ri-<br />

verenza; perciò se il Pontefice fun-<br />

zionasse in quella città , allora egli<br />

adoprerebbe il Pastorale. V. Lucii<br />

Ferrarii Biblìoth. canonie, etc. Pel<br />

mistico significato non usa poi quel<br />

Bacolo, perocché significando anche<br />

nella curvatura della sommità un po-<br />

tere ristretto, non può aver luogo pres-<br />

so il Papa, eh' è il pastor de' pastori,<br />

ed altri non ha sopra <strong>di</strong> sé che Gesù<br />

Cristo. Di più <strong>di</strong>notando ancora la<br />

spirituale giuris<strong>di</strong>zione ricevuta dal<br />

superiore, il Papa non lo adopera<br />

perchè non riceve da alcun uomo<br />

il suo potere, ma soltanto da Dio.<br />

«S*. Thom. sitppl., i. 4o, a. 7, ad 8.<br />

E vero che per molto tempo i Papi<br />

usarono un bastone, ma questo piut-<br />

tostochè pastorale, si potea considerare<br />

uno scettro. Infatti altro non<br />

era che la ferula {Ve<strong>di</strong>), come <strong>di</strong>cemmo<br />

<strong>di</strong> sopra. Che se ritroviamo la<br />

immagine <strong>di</strong> qualche Pontefice col<br />

Bacolo ricurvo , com' è quella <strong>di</strong><br />

Giovanni X, del 91 5, riportata dal<br />

Cavalieri nelle sue immagini dei<br />

Papi, hassi molto a dubitare sulla<br />

loro verità, raccolte avendole il ci-<br />

tato autore , il più delle volte, a ca-<br />

1' 01-<br />

priccio. Forse per tal ragione<br />

doino nelle ad<strong>di</strong>zioni al Ciacconio<br />

espose la immagine del detto Papa<br />

senza Pastorale.<br />

BAG 2 3<br />

Oltre gli accennati autori, scris-<br />

sero <strong>di</strong>ffusamente del Bacolo pasto-<br />

rale, Andrea Saussai, Panopl.Episc.<br />

lib. 2; Ciampini P et. mommi, part.<br />

I, e. 1 5, et Dissertalio hislorica An<br />

Ponìifex Romanus Iaculo utaturt<br />

(e lo sostiene parlando de' tempi<br />

antichi), Bomae 1690; Giorgio, Li-<br />

turg. Rom. Pontif. lib. I, e. 29; Catalano,<br />

Prolegomena ad Pontif. Rom.<br />

t. I, e. 28, tit. XIII § 6, De consecr.<br />

elecli in episc.<br />

BACOLO usato dai Papi. Baston-<br />

cello, baccllua. Bastone, che per loro<br />

appoggio adoperarono alcuni de' romani<br />

Pontefici, e particolarmente Be-<br />

nedetto XIII. Che infatti si servisse-<br />

ro <strong>di</strong> esso, apparisce dal conservarsene<br />

ancora qualcheduno in Boina;<br />

e già non tanto era loro <strong>di</strong> aiuto<br />

nell'ultima età, che anzi parecchie<br />

volte ne fecero uso a loro comodo<br />

nelle villeggiature. Il Bastone, che<br />

si vuole adoperato da Giulio II ,<br />

della Rovere, eletto nel i5o3, dal<br />

Car<strong>di</strong>nale Placido Zurla venne do-<br />

nato al regnante Pontefice Gregorio<br />

XVI. Questo Bastone è <strong>di</strong> avorio<br />

bianchissimo, alto più <strong>di</strong> cinque pal-<br />

mi, con pomo e liviera dorati. Il<br />

Car<strong>di</strong>nale Zelada conservava nel suo<br />

museo un Bastone lavorato parte a<br />

grotteschi, e parte con intagli rap-<br />

presentanti cinque fatti della vita <strong>di</strong><br />

Gesù Cristo, spiegati con altrettanti<br />

<strong>di</strong>stici. Sotto il pomo avea scolpite<br />

varie azioni della vita <strong>di</strong> s. IVicolò<br />

da Tolentino, con le iscrizioni in prosa.<br />

In fine del Bastone, v'era il nome<br />

dell'artefice, espresso con queste pa-<br />

role: Frater A. A. de civitale Cephalu<strong>di</strong><br />

, siculus Or<strong>di</strong>nis s. Augustini.<br />

Siccome tra gli altri stemmi<br />

vi si presenta quello <strong>di</strong> Sisto V,<br />

Peretli, del i585, così si suppone<br />

che venisse lavorato o per una commissione<br />

o per fargliene regalo. Lo


24 BAC<br />

stesso Car<strong>di</strong>nale regalò al museo del<br />

Collegio romano due Bastoni: uno<br />

<strong>di</strong> canna incisa meravigliosamente a<br />

bulino con figure e rabeschi rilevati<br />

da una vernice nera, e con pomo<br />

<strong>di</strong> avorio; l'altro <strong>di</strong> legno intagliato<br />

con varii rabeschi e figure , collo<br />

stemma del Pontefice Clemente XI,<br />

del 1700.<br />

Il compilatore <strong>di</strong> quest' opera ne<br />

conserva uno <strong>di</strong> canna simile a quello,<br />

che il detto porporato <strong>di</strong>e' al museo<br />

del collegio romano, ma cogli stemmi<br />

<strong>di</strong> Alessandro VII. Esso in e-<br />

squisito lavoro figura con sette rap-<br />

presentazioni le geste della Ven.<br />

serva <strong>di</strong> Dio suor Orsola Benincasa.<br />

Abbiamo dal Diario <strong>di</strong> Boma<br />

nel 174.1 num. 3774, che Benedet-<br />

to XIV, stando nella villeggiatura<br />

<strong>di</strong> Castel-Gandolfo, venne presentato<br />

<strong>di</strong> un Bastone con pomo <strong>di</strong> <strong>di</strong>aspro<br />

ed una miniatura con ornamenti <strong>di</strong><br />

argento, lasciatogli a memoria da<br />

mons. Nicolò Maria Tedeschi, ve-<br />

scovo <strong>di</strong> Apamea. Lo stesso Diario,<br />

a'G ottobre 1702, fa menzione <strong>di</strong><br />

un altro simile dono offerto al pre-<br />

fato Pontefice dal Car<strong>di</strong>nal Albani.<br />

Era questo il Bastone <strong>di</strong> Urbano<br />

Vili, morto nel i644; teneva il<br />

pomo d'avorio e la pittura delle<br />

.sette chiese <strong>di</strong> Boma, in cui v'ha<br />

indulgenza per chiunque le visita da<br />

un vespero all'altro.<br />

Anche Pio VII nella sua villeg-<br />

giatura usava del Bastone. Questo<br />

gli era stato umiliato dal reveren-<br />

<strong>di</strong>ssimo p. Luigi Panizzoni, vicepreposito<br />

generale della compagnia<br />

<strong>di</strong> Gesù. La materia è corno <strong>di</strong> u-<br />

nicorno con l'altezza <strong>di</strong> circa cinque<br />

palmi. La così detta capra, ove si<br />

posa la mano per istringer il Bastone,<br />

è d'oro con lo stemma Pon-<br />

tifìcio da una parte, e dall' altra<br />

una testa <strong>di</strong> agnello, in cui si vol-<br />

,<br />

BAD<br />

le simboleggiare la mansuetu<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> quel Pontefice. Sotto la capra si<br />

veggono tre bassi rilievi, parimenti<br />

d'oro <strong>di</strong> ben inteso <strong>di</strong>segno ed ele-<br />

gante esecuzione. Nel primo si rap-<br />

presenta l' attentato sacrilego della<br />

deposizione <strong>di</strong> Pio \ II dal regno<br />

temporale, col testo scritturale ben<br />

adattatogli: Peccatimi non est in eo.<br />

Nel secondo "vien espresso il glorio-<br />

so <strong>di</strong> lui ritorno in Boma, coli' epi-<br />

grafe, Dìlectus Deo el hominìbus.<br />

Nel terzo viene rappresentata la ri-<br />

pristinazione della compagnia <strong>di</strong> Ge-<br />

sù colla breve iscrizione : Societatem<br />

Jesu restituii. Sotto questi bassi ri-<br />

lievi sonvi l'anello e il fiocco d'oro.<br />

In fine del Bastone avvi una lunga<br />

liviera <strong>di</strong> lama d'oro, in cui da una<br />

parte è stata incisa l'epigrafe, tolta<br />

da' salmi: Salva a cornibus uni-<br />

corniuni humilitalem meani _, e<br />

nell'altra il millesimo dell' anno in<br />

cui fu donato in numeri romani<br />

MDCCCXIV. Lavoro così <strong>di</strong>stinto è<br />

opera del chiarissimo artefice Carlo<br />

Sarge ni.<br />

BACOW (Baeovien.). Città con<br />

residenza vescovile nel principato <strong>di</strong><br />

Moldavia, tributario della Turchia,<br />

confina colla Vallachia, e la Tran-<br />

silvania, ed è situata sulla riva del fiume<br />

Misow. Bacow occupa il luogo <strong>di</strong><br />

una città dello stesso nome, assai fio-<br />

rente, eh' era pure la residenza d'un<br />

vescovo cattolico , e si vedono tut-<br />

tora le rovine della sua cattedrale.<br />

L'attuale città, capoluogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto,<br />

è miserabile , fu eretta in vescova-<br />

to da Clemente VIII, eletto nel<br />

1392, per favorire i cattolici che<br />

1' abitavano, e fu sottoposta alla<br />

metropoli <strong>di</strong> Colocza, ed al patriar-<br />

ca <strong>di</strong> Costantinopoli.<br />

BADAJOX. Città con residenza<br />

vescovile nell'Estremadura nella Spagna,<br />

detta anche Pax Augusta. E


B A D<br />

essa capitale della Estremadura, pro-<br />

vincia della Spagna , che formò già<br />

parte del regno <strong>di</strong> Castiglia^ ed an-<br />

ticamente era nota col nome <strong>di</strong> Bellina.<br />

In vece del nome <strong>di</strong> Pax Augusta,<br />

datole dai romani per traman-<br />

dare la memoria della pacificazione<br />

delle Spagne , Badajox ritiene quello<br />

impostole dai mori, che la tolsero<br />

ai goti nell'ottavo secolo , dopo che<br />

questi se n erano impadroniti nel<br />

quinto. Giace questa grande e forte<br />

città sopra un bel piano bagnato<br />

dal fiume Gua<strong>di</strong>ana , ed ammira-<br />

bile è il ponte <strong>di</strong> pietra costruitovi<br />

sotto l'impero romano, il quale e-<br />

stendesi per mille ottocento e sessan-<br />

taquattro pie<strong>di</strong> in lunghezza e ven-<br />

titre in larghezza, sostenuto da ven-<br />

totto archi. Sotto il regno <strong>di</strong> Filippo<br />

II d'Austria, che fiori nel i555,<br />

fu tutto rie<strong>di</strong>ficato, non meno che<br />

sotto il regno <strong>di</strong> Filippo IV. Sul<br />

medesimo ponte, nel 1661, furono<br />

<strong>di</strong>sfatti i portoghesi da d. Giovanni<br />

d'Austria fratello naturale <strong>di</strong> Filippo<br />

II, mentre sedeva sul loro trono<br />

Alfonso VI <strong>di</strong> Braganza. Avendo Al-<br />

fonso IX , re <strong>di</strong> Lione e <strong>di</strong> Casti-<br />

glia , conquistato nel 1228 le città<br />

<strong>di</strong> Merida e Badajox, occupate dai<br />

mori saraceni, il Sommo Pontefice<br />

Gregorio IX conte d' Anagni , nel<br />

i23o, con autorità apostolica eresse<br />

ambedue in vescovati. Badajox ha la<br />

ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciottomila ducati annui,<br />

secondo alcuni , o nove mila scu<strong>di</strong>,<br />

secondo altri, ed è suft'raganea alla<br />

metropolitana <strong>di</strong> Compostella, detta<br />

San tfago. Questa città si è avuta sem-<br />

pre in conto <strong>di</strong> piazza forte, ed ol-<br />

tre le mura guernite <strong>di</strong> torri, viene<br />

<strong>di</strong>fesa prima da un elevato ed an-<br />

tico castello costrutto da' mori, ove<br />

nel i58o morì la regina Anna moglie<br />

<strong>di</strong> Filippo II, e poscia da due<br />

separati baluar<strong>di</strong>, detti <strong>di</strong> s. Miche-<br />

voi,. IV.<br />

BAD 2 5<br />

le e <strong>di</strong> s. Cristoforo. Sulla gran<br />

piazza evvi la magnifica cattedrale<br />

de<strong>di</strong>cata a s. Giovanni, la quale ha<br />

un capitolo composto <strong>di</strong> sei <strong>di</strong>gnità,<br />

quin<strong>di</strong>ci canonici, quattor<strong>di</strong>ci pre-<br />

bendati , <strong>di</strong>eci semiprebendati, venti<br />

cappellani, ec. Eranvi in essa un<br />

collegio <strong>di</strong> gesuiti, ed un<strong>di</strong>ci altre case<br />

religiose d'ambo i sessi. La <strong>di</strong>ocesi<br />

era formata da sessantatre parroc-<br />

chie <strong>di</strong>vise in due arci<strong>di</strong>aconati ; e<br />

tre parrocchie costituivano Badajox,<br />

che pur vanta tre como<strong>di</strong> ospedali<br />

e caserme. Un tempo Badajox ebbe<br />

titolo <strong>di</strong> ducato, e più volte sosten-<br />

ne memorabili asse<strong>di</strong>i con glorioso<br />

successo. Oltreché nel 1661 dai<br />

portoghesi, fu asse<strong>di</strong>ata invano nel<br />

1705, nella guerra della successione<br />

<strong>di</strong> Spagna, dai confederati inglesi e<br />

portoghesi, regnando Filippo V. Il<br />

trattato <strong>di</strong> Badajox del 1801 paci-<br />

ficò Carlo IV re <strong>di</strong> Spagna e Gio-<br />

vanni VI re <strong>di</strong> Portogallo, che <strong>di</strong>-<br />

versamente parteggiavano per la rivo-<br />

luzione francese. Occupata poi dagli<br />

eserciti <strong>di</strong> questa nazione, nel 1 8 1 1<br />

sostenne l'asse<strong>di</strong>o contro quello <strong>di</strong><br />

Giorgio III re della Gran Bretta-<br />

gna ,<br />

occupandola gì' inglesi solo per<br />

capitolazione, nell'anno seguente il<br />

giorno sesto <strong>di</strong> aprile.<br />

BADABACA o BADRAJA. Città<br />

vescovile in Caldea non molto lun-<br />

gi da Seleucia. Era 1' undecima se-<br />

de vescovile, che fu poi soppressa<br />

ed unita alla metropoli <strong>di</strong> Casca-<br />

ra, e chiamavasi con altro vocabolo<br />

Dair-Cunij ed anche Dai Kecca.<br />

BADEMO (s. ), trasse i natali da<br />

nobile e ricca famiglia, che nel secolo<br />

quarto <strong>di</strong>morava nella piccola città <strong>di</strong><br />

Belhlafat, soggetta al dominio de'per-<br />

siani. Dopo aver <strong>di</strong>stribuite ai poveri<br />

quasi tutte le sue ricchezze, desiderando<br />

<strong>di</strong> consecrarsi al servizio <strong>di</strong><br />

Dio, eresse presso al luogo <strong>di</strong> sua<br />

r<br />

4<br />

,


a 6 B A D<br />

.nascita un monistero, del quale fu<br />

il moderatore con molta prudenza,<br />

zelo e carità. Le virtù più eroiche<br />

lo teneano esercitato continuamen-<br />

te, e la perfezione era lo scopo, a<br />

cui tendevano le azioni tutte della<br />

sua vita. A quei tempi la chiesa <strong>di</strong><br />

Persia era oppressa da una crudele<br />

persecuzione. Sapore n'era l'autore,<br />

ed altro non sembrava desiderare<br />

che il sangue de' cristiani. Anche<br />

Bademo venne preso con sette suoi<br />

<strong>di</strong>scepoli, e rinchiuso in orrida pri-<br />

gione, ove per quattro mesi tol-<br />

lerò coraggiosamente ogni sorta <strong>di</strong><br />

tormenti. Alla fine colse la palma<br />

del martirio per mano <strong>di</strong> un empio<br />

apostata , il quale rinnegò la fede<br />

per isfuggire la morte. Gl'infedeli<br />

trascinarono fuori della città il corpo<br />

<strong>di</strong> Bademo, ma i cristiani gli<br />

<strong>di</strong>edero onorifica sepoltura. 11 mar-<br />

tirio <strong>di</strong> lui accadde nel giorno nono<br />

dell'anno 876.<br />

BADEN.oBADE.Gran ducato, ed<br />

uno degli stati della confederazione<br />

germanica. Portava esso altre volte il<br />

titolo <strong>di</strong> margraviato , ed era già<br />

<strong>di</strong>viso nei due margraviati j <strong>di</strong> Baden-Baden<br />

nel circolo <strong>di</strong> Svevia, <strong>di</strong><br />

religione cattolica, e <strong>di</strong> Bade/i Dur-<br />

iceli nel medesimo circolo presso il<br />

Beno , <strong>di</strong> religione luterana . Tali<br />

margraviati fanno ora parte del gran<br />

ducato <strong>di</strong> Baden. Dietro gli ultimi<br />

accor<strong>di</strong> , il gran ducato <strong>di</strong> Baden<br />

possiede oggidì nel circolo <strong>di</strong> Svevia,<br />

il margraviato <strong>di</strong> Baden, il princi-<br />

pato <strong>di</strong> Ettenheim, il vescovato <strong>di</strong><br />

Costanza, una piccola parte <strong>di</strong> quel-<br />

lo <strong>di</strong> Basilea, la Brisgovia. 1' Ortenau<br />

, ed il landgraviato <strong>di</strong> Nollem-<br />

burg. paesi una volta appartenenti al-<br />

l' Austria, le città imperiali <strong>di</strong> Uber-<br />

lingen, <strong>di</strong>Gengenbach, <strong>di</strong> Ofiènburg,<br />

<strong>di</strong> Zeli, e <strong>di</strong> Pliillendorf; nel circolo<br />

del basso Beno, una parte del basso<br />

BAD<br />

palatinato lungo la sponda destra<br />

del Beno; nel circolo dell'alto B.eno,<br />

il principato <strong>di</strong> Bruschal, e con esso<br />

la maggior parte dei patrimonii dei<br />

principi me<strong>di</strong>atizzati , <strong>di</strong> Fùrtemberg<br />

, <strong>di</strong> Aversberg , <strong>di</strong> Schwarzen-<br />

berg, <strong>di</strong> Leiningen, <strong>di</strong> Lewenstein-<br />

Wertheim ec.<br />

Organizzato per tal modo il Ba-<br />

dese, viene circoscritto al N. dal regno<br />

<strong>di</strong> Baviera e dal gran ducato<br />

<strong>di</strong> Assia Darmstadt , all' E. dal regno<br />

<strong>di</strong> Wùrtemberg , al S. dal la-<br />

go <strong>di</strong> Costanza e dallo sbocco del<br />

Beno, me<strong>di</strong>ante il quale è <strong>di</strong>viso<br />

dalla confederazione elvetica, ed al-<br />

l' O. in tutta la sua lunghezza dal<br />

Beno, che lo separa dai paesi bavari<br />

transrenani e dalla Francia.<br />

11 gran ducato <strong>di</strong> Baden si <strong>di</strong>vi-<br />

de ne' sette circoli seguenti.<br />

1. Jllurge Pftìiz, che ha Carlsruhe<br />

,<br />

,<br />

città capitale del gran ducato, fondata<br />

nel 1 7 1 5 dal gran duca Carlo Fede-<br />

rico, il primo che prese tal titolo, e<br />

nobilitata dalla presenza del sovrano,<br />

che vi ha fissata la sua residenza<br />

in ampio e magnifico palazzo. Possiede<br />

essa un liceo, un'accademia,<br />

ed altri letterarii istituti. Durlach è<br />

altra bella città <strong>di</strong> questo circolo,<br />

già <strong>di</strong>mora del margravio <strong>di</strong> Baden<br />

Durlach , dov' è la zecca ducale, e<br />

dove nel tesoro si conserva il cilicio<br />

del b. Bernardo margravio <strong>di</strong> Baden,<br />

nato da Giacomo I. Rastadt è una<br />

piccola città <strong>di</strong> questo primo circolo,<br />

con munito castello. In essa fu con-<br />

cluso il celebre trattato <strong>di</strong> pace tra<br />

la Francia, e l'impero germanico,<br />

nel 1714? nella quale molto ado-<br />

perossi il Pontefice Clemente XI ,<br />

acciò nelle con<strong>di</strong>zioni , nulla fosse<br />

cambiato rapporto alla religione cat-<br />

tolica. Nel 1799<br />

vi si tenne altresì<br />

un congresso fra le potenze belligeranti.<br />

Baden _, Thermos inferiore;


BAD<br />

così <strong>di</strong>stinte dalle Terme superiori<br />

nella Svizerà, Baden-ober Baden',<br />

o Aquce Helveticce , e dalle Terme<br />

austriache presso \ ienna , che por-<br />

tano volgarmente lo stesso nome <strong>di</strong><br />

Baden. Da questa città, così denominata<br />

da un antico castello, prese il<br />

nome il margraviato, <strong>di</strong> cui fu ca-<br />

pitale, ed è celebre per le sue acque<br />

calde e per le ubertose vigne.<br />

II. Circolo <strong>di</strong> Ncekar. Esso ha<br />

Marìheim 3 città un dì capitale del<br />

Palatinato e residenza dell' elettore,<br />

oggi seconda sede dell'attuale sovra-<br />

no, ed una delle più belle d' Alemagna.<br />

Il palazzo sovrano molto<br />

sofferse per lo bombardamento fran-<br />

cese del iycp. Heidelberg, antica<br />

città, già residenza dell' elettore palatino,<br />

incominciò a decadere, quando<br />

nel 17 19, trasferì a Manheim<br />

la sua corte. E celebre l'università<br />

fondatavi nel 1 386 , ed approvata<br />

dal Pontefice Urbano VI. Philipsbur-<br />

go, Philippoburgum ^ piccola città, che<br />

per le sue fortificazioni riguardava»<br />

come uno degli antemurali dell'impero<br />

germanico. Sotto le sue mura<br />

nel 1734 cadde il duca <strong>di</strong> Berwick;<br />

fu asse<strong>di</strong>ata, nel 1 796, dai francesi,<br />

e bombardata, nel 1800, vide i suoi<br />

ripari interamente demoliti. V. Ei-<br />

DELBERGA.<br />

III. Circolo del Meno, e Tauber.<br />

Questa piccola provincia forma l'estremità<br />

settentrionale del gran ducato.<br />

IVertheim n' è il capo luogo, città<br />

cinta da solide muraglia , che <strong>di</strong>vi-<br />

desi in quattro rioni. Durante la<br />

confederazione del B.eno fu aggregata<br />

ai dominii del principe prima-<br />

te, e ne' trattati del 18 15, fu in-<br />

corporata al gran ducato <strong>di</strong> Baden.<br />

IV. Circolo <strong>di</strong> Kintzig. Compren-<br />

desi in esso gran parte dell'antico<br />

margraviato, e la signoria d' Ortenau<br />

col suo territorio. Ila per capo-<br />

B A D 27<br />

luogo OjTeidnirg, piccola, ma va^i.<br />

città già libera.<br />

V. Circolo <strong>di</strong> Treisam. La Bris-<br />

govia propria, ossia la parte meri-<br />

<strong>di</strong>onale dell'antico landgraviato <strong>di</strong><br />

tal nome, costituisce questa provin-<br />

cia. Due delle quattro città, dette<br />

forestiere , perchè trovansi all'ingresso<br />

della Selva nera, cioè Secklingen e-<br />

Waldshut, sono comprese nel circolo.<br />

Friburgo, già capitale della Brisgo-<br />

via, e vescovato, fondata nel 11 20,<br />

innalzasi alle làide <strong>di</strong> un monte al-<br />

l' ingresso della Selva nera. Spicca<br />

in lontananza la torre del principa-<br />

le suo tempio. Possiede l' università<br />

un dovizioso gabinetto fisico inte-<br />

ressante , ed alcuni instituti <strong>di</strong> e-<br />

ducazione. Brisacco il vecchio, co-<br />

sì <strong>di</strong>stinto dal nuovo Brisacco, che<br />

gli sta <strong>di</strong>rimpetto nel territorio francese,<br />

è una piccola città, ed era una<br />

delle migliori fortezze alemanne, le<br />

cui <strong>di</strong>fese furono <strong>di</strong>strutte nel 1 74 r •<br />

V. Friburgo.<br />

VI. Circolo del Danubio. Questa<br />

provincia meri<strong>di</strong>onale del gran du-<br />

cato , posta tra Wùrtemberg e la<br />

Svizzera, racchiude quasi tutto il<br />

principato me<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> Fiirstembcrg,<br />

e varie città imperiali. Willingcn,<br />

piccola città n' è il capoluogo , <strong>di</strong>-<br />

fesa da fosse , e da duplici mura.<br />

Abbonda <strong>di</strong> sorgenti termali, ed ivi<br />

gli austriaci nel i8o5, furono bat-<br />

tuti dai francesi.<br />

VII. Circolo del Seckreis. Lnn^o<br />

le rive del lago <strong>di</strong> Costanza, si esten-<br />

de la estrema parte, meri<strong>di</strong>onale pro-<br />

vincia, del gran ducato. Costanza ca-<br />

poluogo fu già vescovato sovrano, ed<br />

ebbe i privilegii eli città imperiale, ed<br />

è <strong>di</strong>fesa da mura e da fosse. La cattedrale<br />

contiene molti cospicui monumenti<br />

<strong>di</strong> scultura gotica, \arii<br />

avvenimenti la resero famigerata.<br />

Attila la saccheggiò barbaramente;


28 BAD<br />

nel g38 sostenne contro gli unghe-<br />

ri un rigoroso asse<strong>di</strong>o ; raa ciò, che<br />

la rese più celebre, fu la pace con-<br />

cili usa, nel i 1 89 , tra Federico I<br />

Barbarossa, il suo figlio Enrico A I,<br />

e varii magnati da una banda , e<br />

dall'altra le città <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a, del-<br />

la Romagna e della Marca. Con ciò<br />

venne posto il suggello alla libertà dei<br />

municipii italiani, mentre rinunciando<br />

quell' imperatore alle Regalie ,<br />

sanzionò alle comuni la facoltà <strong>di</strong><br />

emanar leggi , stabilire imposizioni<br />

eleggere magistrati, avere il <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> guerra, <strong>di</strong> pace, <strong>di</strong> alleanze e <strong>di</strong><br />

fortificazioni, ne alla piena ed asso-<br />

luta in<strong>di</strong>pendenza altro si oppose<br />

<strong>di</strong>poi, che la necessità delle investiture,<br />

segnale <strong>di</strong> vassallaggio, che ben<br />

presto a mera e inefficace formali-<br />

tà si ridusse. Del famoso concilio<br />

poi, celebrato dal i4*4 a^ i4 I ^? e<br />

che fu il principale avvenimento nel<br />

secolo XV , si parla all' articolo<br />

('nsTANZA. Carlo V occupò questa<br />

città, nel i548, e gli svedesi nel<br />

) 533 inutilmente l'asse<strong>di</strong>arono. Rei-<br />

rhenau, isola non grande, ma la<br />

più ragguardevole del vasto lago <strong>di</strong><br />

Costanza , è decorata da una ricca<br />

abbazia, ove fu sepolto l' imperatore<br />

Carlo il Grosso.<br />

Nel ducato <strong>di</strong> Baden contasi un<br />

milione <strong>di</strong> abitanti, due terzi dei<br />

quali sono cattolici, quasi un terzo<br />

luterani, con circa quin<strong>di</strong>ci mila<br />

ebrei. Piena è in esso la libertà dei<br />

culli. 11 gran duca, che occupa il<br />

settimo luogo nella confederazione<br />

germanica, ha tre voti nelle assemblee<br />

generali della Dieta , ed uno<br />

nelle assemhlee or<strong>di</strong>narie : la sovrani-<br />

tà è ere<strong>di</strong>taria nella famiglia del<br />

gran duca, e, in mancanza <strong>di</strong> maschi<br />

della linea retta , passa alla col-<br />

laterale.<br />

J Badesi <strong>di</strong>scendono da<strong>di</strong> alcman-<br />

,<br />

BAI)<br />

ni e dagli slavi, onde parlano un<br />

<strong>di</strong>aletto durissimo dell'alto alemanno.<br />

L'antico margraviato <strong>di</strong> Baden<br />

non era in origine che una signo-<br />

ria particolare, eretta in margravia-<br />

to da Enrico I, l'Uccellatore, che<br />

<strong>di</strong>venne imperatore nel g 1 8. La casa<br />

<strong>di</strong> questi margravi è antichissima.<br />

Gli uni la fanno <strong>di</strong>scendere dai re<br />

goti, ma il maggior numero si accor-<br />

da nell'assegnarle per istipite quell'Ermanno<br />

1, secondo figlio <strong>di</strong> Bertoldo<br />

I, duca <strong>di</strong> Zahringen, mor-<br />

to nel 1074, ai 2 5 aprile, e <strong>di</strong>sceso<br />

da Eticone I duca d'Alemagna, il<br />

quale visse 684 anni dopo la nasci-<br />

ta <strong>di</strong> Gesù Cristo.<br />

Ermanno I, o Hennau <strong>di</strong> Baden,<br />

sposò Giu<strong>di</strong>tta figlia <strong>di</strong> Adalberto,<br />

conte <strong>di</strong> Calvv, o Calb, che gli recò<br />

in dote i beni della contea <strong>di</strong> Ulfgan.<br />

Egli si trova mentovato nei <strong>di</strong>plomi<br />

dell' Alemagna del io52 sotto il ti-<br />

tolo <strong>di</strong> marchese. Si ritirò verso la<br />

fine della sua vita nell'abbazia <strong>di</strong><br />

Clugny. Il gran duca <strong>di</strong> Baden pos-<br />

siede il ritratto <strong>di</strong> questo Ermanno 1,<br />

ove si vede rappresentato in figura<br />

<strong>di</strong> santo pastore, cioè ornato <strong>di</strong> au-<br />

reola nella testa , e con pecore ai<br />

pie<strong>di</strong> : evvi ancora un santo <strong>di</strong> Baden,<br />

chiamato s. Wendelin.<br />

I successori <strong>di</strong> questo Ermanno<br />

aumentarono in progresso i loro<br />

posse<strong>di</strong>menti. Suo figlio Ermanno II<br />

prese per la prima volta il titolo<br />

<strong>di</strong> margravio, o marchese <strong>di</strong> Baden,<br />

nella <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Basilea , tenuta nel<br />

mese <strong>di</strong> febbraio ii3o, alla quale<br />

epoca principiò il titolo, e il nome il-<br />

lustre della casa <strong>di</strong> Baden. Il margra-<br />

viato <strong>di</strong> Baden molti posse<strong>di</strong>menti<br />

perdette per la guerra della rivolu-<br />

zione francese, ma nel 1802, col-<br />

l'atto <strong>di</strong> recesso ricevette delle indeunizzazioni,<br />

ed ebbe il titol > <strong>di</strong> E-<br />

leltorato. Alla formazione della con-


BAD<br />

federazione renana cangi ossi un tal<br />

titolo in quello <strong>di</strong> gran ducato, <strong>di</strong>venendo<br />

membro della confederazione.<br />

Dopo il 1806, i suoi limiti furono<br />

fissati quali sono <strong>di</strong> presente<br />

col mezzo de' cambi ed aumenti ter-<br />

ritoriali.<br />

Ermanno VI <strong>di</strong> Badai, avendo<br />

sposato la figlia <strong>di</strong> Leopoldo VII,<br />

per me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong><br />

duca d' Austria ,<br />

Pupa Innocenzo IV, ottenne l' inve-<br />

stitura <strong>di</strong> quel ducato , che poi fu<br />

tolto alla casa <strong>di</strong> Badai. Il margra-<br />

vio Giacomo I, padre del b. Ber-<br />

nardo, lii assai lodato dal Pontefice<br />

Pio II, e fu chiamato il Salomone.<br />

Filippo I, duca <strong>di</strong> Baden, intervenne,<br />

nel 1 52 1, alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Worms,<br />

enei i526, a quella <strong>di</strong> Spira perle<br />

conferenze religiose <strong>di</strong> Lutero, facendo<br />

le veci dell' imperatore Carlo<br />

\ .<br />

Alla sua morte la casa <strong>di</strong> Ba-<br />

den si <strong>di</strong>vise, nel i533, in due ra-<br />

mi. Bernardo II, che stabilì la re-<br />

ligione protestante ne' suoi stati, fu<br />

il capo del ramo <strong>di</strong> Badai-Baden,<br />

ed Ernesto I <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Baden-Dur-<br />

lach, che attualmente possiede tutti<br />

gli stati <strong>di</strong> Baden. Guglielmo I, che<br />

morì nel 1677, fu appellato il For-<br />

tunato. Successe a lui il nipote Lui-<br />

gi Guglielmo I nominato per mili-<br />

tari imprese. Il Sommo Pontefice<br />

Clemente X, nel concistoro dei 24<br />

agosto 167 1, annoverò al sacro Col-<br />

legio un in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> questa nobile<br />

stirpe, che fu Bernardo o Bernar<strong>di</strong>no<br />

Gustavo Adolfo de' principi o<br />

marchesi <strong>di</strong> Badai. Fe<strong>di</strong>.<br />

ISel Pontificato <strong>di</strong> Clemente XI,<br />

si recò in Roma la principessa <strong>di</strong><br />

Baden, nell'anno 17 19. Il Papa la<br />

regalò del corpo <strong>di</strong> s. Giusto, <strong>di</strong><br />

molti Agnus Dei da lui benedetti,<br />

e <strong>di</strong> una cassetta <strong>di</strong> manna <strong>di</strong> s.<br />

Nicolò <strong>di</strong> Bari. Ricorrendo poi la<br />

festa dei ss. Pietro e Paolo, volle<br />

,<br />

BAD 2 !)<br />

che la serenissima principessa col suo<br />

figlio fossero a vedere i fuochi arti-<br />

ficiali della girandola dal torrione<br />

del palazzo vaticano, ove li fece trat-<br />

tare dal maggiordomo con lauti rinfreschi.<br />

In questo tempo Clemente<br />

XI cadde gravemente infermo, e la<br />

pia principessa si <strong>di</strong>stinse per le pre-<br />

ghiere fatte per la conservazione <strong>di</strong> lui.<br />

Ad Ernesto I margravio <strong>di</strong> Badèn-Durlach<br />

successe il fratello margravio<br />

Giorgio Federico I, che mo-<br />

rì nel i638, avendo preso con ca-<br />

lore la <strong>di</strong>fesa de' protestanti contro<br />

Massimiliano I duca <strong>di</strong> Baviera.<br />

Federico I <strong>di</strong> lui figlio fu più saggio<br />

del padre, e nel 1649, dopo<br />

<strong>di</strong> lui <strong>di</strong>venne margravio Federico<br />

II da lui nato. Federico III ebbe<br />

il soprannome <strong>di</strong> Grande per le sue<br />

belle azioni, ed ebbe a successore<br />

il figlio Carlo Guglielmo I, il qua-<br />

le, dopo la pace <strong>di</strong> Rastadt, intra-<br />

prese, nel 17 i5, ad e<strong>di</strong>ficare un pa-<br />

lazzo, ed a fondare una città a<br />

Carlsruhe, in una foresta, una lega<br />

lontana da Durlach: instituendo in<br />

memoria <strong>di</strong> quella fondazione l'Or-<br />

<strong>di</strong>ne della fedeltà. Morì nel 1738,<br />

lasciando erede suo nipote. Giorgio<br />

Simperto, ultimo margravio del ramo<br />

<strong>di</strong> Baden - Baden, cessò <strong>di</strong> vivere<br />

a Rastadt a' 2 2 ottobre 1771,<br />

senza lasciar figli. In lui fu estinto<br />

il ramo cattolico <strong>di</strong> Baden. Fu egli,<br />

che fece confermare la beatificazione<br />

del b. Bernardo, fatta già da<br />

Papa Sisto IV nel 1481, viventi<br />

ancora la madre ed i fratelli del<br />

beato. Clemente XIV, nel 1771 con<br />

decreto de' 24 marzo, concesse l'uffi-<br />

zio <strong>di</strong> quel santo e la messa con rito<br />

doppio pel clero <strong>di</strong> B.astadt, per lo<br />

stato <strong>di</strong> Baden, e per la città <strong>di</strong> Moncalieri<br />

nel Piemonte, ove il b. morì<br />

a' 25 <strong>di</strong> luglio i458, allorquando<br />

si recava a Roma dal Pontefice


3o BAD<br />

Calisto III per la crociata contro il<br />

turco ( V. b. Bernardo Margravio<br />

<strong>di</strong> Baden). A Giorgio Simperto suc-<br />

cesse Carlo Federico I, il quale uni<br />

alla sua corona i beni della casa <strong>di</strong><br />

Baden-Baden, e <strong>di</strong>venne gran duca.<br />

Nella sua morte, accaduta a' io giugno<br />

1 8 1 1, gli successe il primogenito<br />

Carlo Luigi, il quale, a' 9 <strong>di</strong>cem-<br />

bre 18 14, <strong>di</strong>ede una costituzione ai<br />

proprii sud<strong>di</strong>ti. Sotto cotesto gran<br />

duca, nel Pontificato <strong>di</strong> Leone XII,<br />

la provincia <strong>ecclesiastica</strong> cattolica<br />

dell'alto B.eno ebbe vita finalmen-<br />

te nell'anno 1827. Con troppa a-<br />

cerbità aveva per lo innanzi prete-<br />

so quel principe <strong>di</strong> sostenere la nomina<br />

del barone <strong>di</strong> Wesemberg al<br />

vescovato <strong>di</strong> Costanza rifiutata da<br />

Pio VII, e nel 18 18 avea presen-<br />

tato alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Francfort una sde-<br />

gnosa nota contro il contegno della<br />

santa Sede. Si conciliarono i <strong>di</strong>s-<br />

sapori allorché gli successe il fratel-<br />

lo Luigi, e si convenne tra esso ed<br />

il Pontefice Leone XII, che, soppres-<br />

so il vescovato <strong>di</strong> Costanza, venisse<br />

istituito Friburgo in sede arcivesco-<br />

vile, nominandosi monsignor Boll<br />

ad arcivescovo <strong>di</strong> Friburgo e <strong>di</strong> Ba-<br />

den. Si stabili in esso la giuris<strong>di</strong>-<br />

zione <strong>ecclesiastica</strong> altresì sopra quattro<br />

se<strong>di</strong> simraganee , cioè Magonza,<br />

Bottemburgo , Limburgo e Fulda.<br />

La provincia <strong>ecclesiastica</strong> del gran<br />

ducato <strong>di</strong> Baden rimane <strong>di</strong>visa tra<br />

<strong>di</strong>versi principi della confederazione,<br />

ma il numero maggiore de' cattolici<br />

appartengono al gran duca <strong>di</strong> Baden<br />

, giacché sommano a più <strong>di</strong><br />

settecento mila sopra l'intera popo-<br />

lazione del gran ducato, che ora si<br />

fa da alcuni ascendere circa ad un<br />

milione e centotrentamila abitanti.<br />

A'3o marzo i83o sah sul trono<br />

il regnante gran duca Carlo Leo-<br />

poldo Federico . La vedova del<br />

BAD<br />

gran duca Carlo Luigi Federico,<br />

Stefania Luisa Adriana, professa la<br />

religione cattolica. Neil' attuale Pontificato<br />

del regnante Gregorio XVI,<br />

recossi essa a visitare in Roma la<br />

tomba del principe degli Apostoli.<br />

Dal i834 in poi il prefato gran<br />

duca Carlo Leopoldo tiene un in-<br />

caricato d'affari presso la santa Sede.<br />

BADEN, Bernar<strong>di</strong>no Gustavo<br />

Adolfo, Car<strong>di</strong>nale. Gustavo nacque<br />

a Durlach <strong>di</strong> Germania nel<br />

i63i. Mentre egli veniva istituen-<br />

dosi nelle lettere e negli esercizii<br />

militari, incappò miseramente negli<br />

errori <strong>di</strong> Lutero. Se non che allora<br />

si fece a ricercar <strong>di</strong> proposito la ve-<br />

rità, la ritrovò, e fermò seco stesso<br />

<strong>di</strong> costantemente seguirla a <strong>di</strong>spetto<br />

<strong>di</strong> chi si fosse appressato a lui per<br />

<strong>di</strong>stornelo. Vi riuscì per siffatta ma-<br />

niera , che dopo d' aver rigettato il<br />

luteranismo , nel viaggio che fece<br />

dell'Italia e della Francia, venuto a<br />

Roma, e quivi pure meglio ancora<br />

istruito nella vera religione, pro-<br />

fessò la fede cattolica romana, e<br />

vesti l'abito <strong>di</strong> s. Benedetto, nel<br />

celebre monistero <strong>di</strong> Fulda , del<br />

qua! monistero, come pure <strong>di</strong> quel-<br />

lo <strong>di</strong> Campidona <strong>di</strong>venne abbate.<br />

In appresso <strong>di</strong>venne principe del<br />

S. R. I. Tali cospicue <strong>di</strong>gnità però<br />

non tolsero a lui il pregio <strong>di</strong> fer-<br />

vente e perfetto religioso. Il perchè<br />

<strong>di</strong>venuto caro a Leopoldo im-<br />

peratore , a cui era congiunto per<br />

sangue, fu per intercessione <strong>di</strong> lui<br />

creato Car<strong>di</strong>nale prete del titolo<br />

<strong>di</strong> s. Susanna da Clemente X, nel-<br />

la seconda promozione ,<br />

che fece nel<br />

1 67 1 li 24 <strong>di</strong> agosto. Non vestì la sacra<br />

porpora che per sei anni, poiché,<br />

ritornando dal conclave d' Innocen-<br />

zo XI in Alemagna, perdette quasi<br />

d'improvviso la vita nel 1677, con-<br />

tando il quarantesimo sesto anno del-


BAD<br />

l'età sua. Il Pontefice del pari che<br />

Cesare intesero amaramente la per-<br />

<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tanto soggetto, dacché egli<br />

era un principe <strong>di</strong> qualità eminenti,<br />

<strong>di</strong> fermo e sodo pensamento, destro<br />

ne' maneggi, dotato <strong>di</strong> non comune<br />

affabilità, generoso e magnanimo.<br />

BADIA. Città vescovile in Africa,<br />

che si crede situata nella Maurita-<br />

nia Cesarea. Potenzio uno de' suoi<br />

vescovi, intervenne alla conferenza<br />

<strong>di</strong> Cartagine, ed un altro fu pre-<br />

sente al concilio <strong>di</strong> Cartagine nei<br />

tempi <strong>di</strong> s. Cipriano.<br />

BADIA. Città vescovile della pro-<br />

vincia <strong>di</strong> Mosul nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Cal-<br />

dea, sotto la metropoli <strong>di</strong> Mosul.<br />

Questo solo sappiamo <strong>di</strong> essa, quando<br />

però non fosse la stessa che<br />

Beth-Dialj <strong>di</strong> cui si parlerà a suo<br />

luogo.<br />

BADIA Tommaso, Car<strong>di</strong>nale. Ba-<br />

<strong>di</strong>a Tommaso appartenente ad an-<br />

tica famiglia modenese , venne alla<br />

luce nel i483. Si fece domenicano,<br />

e riuscì a tale in eru<strong>di</strong>zione eccle-<br />

siastica ed illibatezza <strong>di</strong> costumi, che<br />

più <strong>di</strong> una volta voleano eleggerlo<br />

a generale del suo Or<strong>di</strong>ne. Benché<br />

raccomandato due volte dai romani<br />

Pontefici , prima da Clemente VII<br />

nel capitolo tenuto nel i53o, e<br />

poi da Paolo III in quello, ch'eb-<br />

be luogo nell'anno i53c), tutta-<br />

via perchè era caduto in sospetto<br />

<strong>di</strong> troppo rigore ai frati , sebbene<br />

come scrissero alcuni , senza gran<br />

fondamento , venne escluso dalla<br />

suprema prefettura dell'Or<strong>di</strong>ne. Se<br />

non che nel i52 3 fu da Clemente<br />

VII trascelto a maestro del sacro<br />

palazzo; e Paolo III volle valersi<br />

del Ba<strong>di</strong>a nei più interessanti affari<br />

del Pontificato, il perchè lo volle<br />

fra quelli, che, prima della convo-<br />

cazione del generale concilio, desti-<br />

nava alla riforma del clero ed al<br />

,<br />

BAD 3i<br />

ristabilimento della <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong>-<br />

sciplina. Inviato poi, nel i54o, dal<br />

Pontefice al colloquio <strong>di</strong> Vormazia,<br />

<strong>di</strong>mostrossi valoroso nel confutare<br />

gli eretici e sostenere i <strong>di</strong>ritti del<br />

Pontefice. A premio <strong>di</strong> tanti meriti<br />

fu nominato Car<strong>di</strong>nale prete del<br />

titolo <strong>di</strong> s. Silvestro in capite, nella<br />

settima promozione, che fece Paolo<br />

III li 3 1 maggio i542. Secondo Ales-<br />

sandro Tassoni seniore, che fu contem-<br />

poraneo a lui, egli ricusò tal <strong>di</strong>gnità ;<br />

ma fu costretto ad accettarla. Rinunziò<br />

<strong>di</strong> più alla chiesa <strong>di</strong> Urbino e ad al-<br />

tri non pochi vantaggiosi benefici!<br />

ecclesiastici , contento del semplice<br />

necessario al proprio sostentamento.<br />

Venne in seguito deputato sopra la<br />

congregazione del s. Offizio, coll'as-<br />

segno dell' abitazione nel palazzo<br />

vaticano, perchè più facilmente po-<br />

tesse servire al Pontefice, che <strong>di</strong><br />

lui valevasi nel reggimento della<br />

Chiesa. Ne avvisa il Tournon, nel<br />

IV tomo della sua opera degli<br />

Uomini Illustri dell' Or<strong>di</strong>ne dei<br />

pre<strong>di</strong>catori , ed il Fontana nel suo<br />

Teatro Domenicano pag. 444 scri-<br />

ve , come dagli atti concistoriali<br />

del 1 6 ottobre 1 5^i apparisce, che<br />

il Ba<strong>di</strong>a fosse uno dei tre legati de-<br />

stinati al concilio in un ai Car<strong>di</strong>na-<br />

li Parisio e Polo, e poi aggiugne,<br />

che fermossi a Boma perchè il Papa<br />

si determinò <strong>di</strong> trattenerlo ad<br />

oggetto <strong>di</strong> esaminare ciò , che pro-<br />

poneasi ed agitavasi a Trento ; e<br />

che <strong>di</strong> più incaricollo il Papa <strong>di</strong> esaminare<br />

l' istituto <strong>di</strong> s. Ignazio, che<br />

fu quin<strong>di</strong> dal medesimo Pontefice<br />

approvato. Dello stesso parere trovasi<br />

anche il Pallavicini nella Storia del<br />

Concilio <strong>di</strong> Trento. Divenuto Car-<br />

<strong>di</strong>nale il nostro Ba<strong>di</strong>a non trala-<br />

sciò cosa alcuna rapporto al tenore<br />

<strong>di</strong> vita da lui praticata, mentre<br />

vivea in qualità <strong>di</strong> semplice religio-


32 BAD<br />

so; quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>videa il suo tempo tra<br />

lo stu<strong>di</strong>o e l'orazione, e si rese <strong>di</strong><br />

questa maniera più chiaro per la<br />

santità de' costumi che per la <strong>di</strong>gnità<br />

della porpora Car<strong>di</strong>nalizia. Dopo ses-<br />

santaquattro anni <strong>di</strong> \ita non peran-<br />

co compiti, e sei <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato nel<br />

1 54", in odore <strong>di</strong> santità, andò a ri-<br />

cevere la corona, che gli era apparec-<br />

chiata. Le sue ossa furono riposte<br />

alla porta della chiesa <strong>di</strong> s. Maria so-<br />

pra Minerva , presso alla tomba del<br />

Car<strong>di</strong>nale Gaetano, sepoltura, che<br />

egli medesimo erasi eletta. Il fratello<br />

<strong>di</strong> lui Francesco Ba<strong>di</strong>a vi fé' sovrap-<br />

porre as*ai onorevole iscrizione.<br />

BADICI A o BADICIUM. Città ve-<br />

scovile, che il Wa<strong>di</strong>ngo <strong>di</strong>ce essere suf-<br />

fraganea della metropoli <strong>di</strong> Creta,<br />

e pretende, che Papa Clemente VII<br />

affidasse, a' 2 3 settembre i53o ,<br />

ad un suo confratello francescano<br />

denominato Giacomo: con tutto ciò<br />

non avvi alcun vescovo suffraganeo<br />

<strong>di</strong> quella metropoli, che porti siffatto<br />

nome.<br />

BADOARIO Bonaventura, Car-<br />

<strong>di</strong>nale. Bonaventura Badoario nacque<br />

a Padova nel i332 da chia-<br />

ra famiglia, secondo lo Scardeonio<br />

nella Storia degli nomini illustri<br />

<strong>di</strong> Padova, e l'Ossinger nella Bi-<br />

blioteca agostiniana. Ascritto fra<br />

gli eremitani <strong>di</strong> s. Agostino, si ap-<br />

plicò tanto seriamente agli stu<strong>di</strong>i<br />

nell'università <strong>di</strong> Parigi, che, ripor-<br />

tata la laurea, fu per ben <strong>di</strong>eci anni<br />

lettore <strong>di</strong> sacra teologia. Tornato<br />

in Italia, s'impiegò con somma<br />

lode sì nel pre<strong>di</strong>care dal pergamo,<br />

che neh insegnare dalla cattedra, se-<br />

gnatamente in Bologna per or<strong>di</strong>ne<br />

d Innocenzo VI , che lo ascrisse a<br />

que'nove insigni dottori da lui de-<br />

stinati ad erigere un collegio nell'u-<br />

niversità <strong>di</strong> Bologna. Da Gregorio<br />

XI fu spe<strong>di</strong>to nunzio apostolico a<br />

BAD<br />

Lodovico re <strong>di</strong> Ungheria, perchè lo<br />

inducesse alla sacra guerra , e nel<br />

1 377,<br />

i suoi meriti <strong>di</strong>stintissimi lo<br />

sollevarono al generale magistero<br />

dell'Or<strong>di</strong>ne a Verona, benché vo-<br />

gliano i Bollan<strong>di</strong>sti essere ciò avve-<br />

nuto nel 13^8. Poco dopo fu de-<br />

corato della sacra porpora col tito-<br />

lo <strong>di</strong> s. Cecilia da Urbano \ I, nel-<br />

la prima promozione che fece nel<br />

1378, non già, come vogliono al-<br />

cuni, nella terza promozione del <strong>di</strong>cembre<br />

1 38 1 . Errarono poi il Pan-<br />

vinio , il Ciacconio ed i Bollandoti<br />

nel fissarne l'epoca nel i384, dac-<br />

ché trovasi il Badoario sottoscrit-<br />

to come Car<strong>di</strong>nale alla bolla della<br />

concessione del regno <strong>di</strong> Sicilia, cui<br />

fece Urbano VI al re Carlo III, nel<br />

1 38 1 nel giorno primo <strong>di</strong> giugno:<br />

<strong>di</strong> più l'antipapa Clemente VII nel-<br />

le sue due bolle del 1378 e 79,<br />

chiama il Badoario Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong><br />

Urbano VI; e s. Caterina da Sie-<br />

na, che mori nel giorno 29 aprile<br />

del i38o, scrisse a lui una lettera<br />

quando era già Car<strong>di</strong>nale. Se non<br />

si tiene per certa la legazione ono-<br />

revolissima commessa al Car<strong>di</strong>nale<br />

novello da farsi a La<strong>di</strong>slao re <strong>di</strong> Polonia,<br />

non si questiona però minimamente<br />

<strong>di</strong> quella, ch'ebbe per l'Un-<br />

gheria, come apparisce anche da alcune<br />

indulgenze da lui concesse in<br />

Neustadt d' Austria , soggetta in al-<br />

lora all'arcivescovo <strong>di</strong> Salisburgo. Il<br />

Badoario fu il primo che decorasse<br />

il suo Or<strong>di</strong>ne dellonor della Porpo-<br />

ra. Francesco da Carrara il Vecchio<br />

Io o<strong>di</strong>ò sommamente perchè zelava<br />

l'immunità <strong>ecclesiastica</strong>, mentre que-<br />

sto tiranno <strong>di</strong> Padova affliggeva la<br />

Chiesa <strong>di</strong> Dio. A lui sempre re-<br />

sistette da forte il nostro Car<strong>di</strong>nale<br />

negando d'accordargli alcune ingiu-<br />

ste domande , anzi riprendendolo a<br />

voce ed in iscritto delle manifèste


BAD<br />

e pubbliche violenze, che operava. Il<br />

tiranno lo fece uccidere per mezzo<br />

d'un sicario, che gli scoccò contro<br />

una freccia mentre passava il ponte<br />

<strong>di</strong> Castel sant'Angelo per anda-<br />

re al concistoro, e con tale segre-<br />

tezza, che non fu mai possibile sco-<br />

prire l'autore <strong>di</strong> sì orrendo delitto,<br />

se non per mezzo eli congetture. Per-<br />

chè il Badoario fu morto a <strong>di</strong>fesa<br />

dell'<strong>ecclesiastica</strong> immunità, molti lo<br />

riconoscono martire, e lo onorano<br />

del titolo <strong>di</strong> beato ; tra' quali abbiamo<br />

lo Scardeonio, il Tritemio, il<br />

Volterrano, Paolo Cortese ed altri,<br />

per la qual cosa i continuatori de-<br />

gli atti dei santi lo hanno riposto<br />

nell'opera loro al giorno io giugno.<br />

Fu sepolto nel chiostro <strong>di</strong> s. Agosti-<br />

no, ove presentemente ritrovasi nella<br />

cappella <strong>di</strong> s. Nicolò da Tolentino,<br />

ed a manca della stessa vedesi rozzamente<br />

espressa la sua effigie inca-<br />

strata nella vicina parete, attorniata<br />

da una iscrizione in carattere goti-<br />

co. Fu dottissimo il Badoario ed<br />

amicissimo del Petrarca, a cui fece<br />

nella università <strong>di</strong> Padova, all'occa-<br />

sione delle solenni esequie <strong>di</strong> lui,<br />

funebre orazione, quando non era<br />

ancora insignito della porpora. I più.<br />

riputati fra i suoi scritti sono : /<br />

commenti sulle epistole canoniche 3<br />

e quelli sul maestro delle sentenze.<br />

BADUARO Giannalberto, Car<strong>di</strong>-<br />

nale. Baduaro Giannalberto ebbe a<br />

patria Venezia, e venne a luce nel<br />

i658 da una delle prime famiglie<br />

<strong>di</strong> questa nobilissima città. Alberto<br />

Baduaro, suo zio e vescovo <strong>di</strong> Crema,<br />

lo ebbe seco nei primi anni della<br />

sua educazione, e gli conferì l'arci<strong>di</strong>aconato<br />

<strong>di</strong> quella cattedrale. Mor-<br />

to lo zio, restò Giannalberto erede<br />

<strong>di</strong> tutte le sostanze <strong>di</strong> lui, e passò a<br />

Padova, dov'era vescovo il b. Grego-<br />

rio Barbarigo. Questi conosciutine i<br />

VOL. IV.<br />

BAD 33<br />

meriti, lo or<strong>di</strong>nò sacerdote, e gli con-<br />

ferì nella sua chiesa un canonicato.<br />

Quin<strong>di</strong> Luigi Contarmi doge <strong>di</strong> Vene-<br />

zia nominollo alla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> primicerio<br />

nella chiesa ducale <strong>di</strong> s. Marco,<br />

e per la sua integrità e cono-<br />

sciuta virtù Innocenzo XI, nel 1688,<br />

lo elesse a patriarca <strong>di</strong> Venezia. Ad<br />

oggetto <strong>di</strong> riformare i costumi nel<br />

suo popolo, ebbe in mira <strong>di</strong> confe-<br />

rire le parrocchie vacanti a sacer-<br />

doti , che per dottrina e pietà fos-<br />

sero <strong>di</strong>stinti , e perchè non crede-<br />

va sufficienti quelli, che teneva presso<br />

a sé, ne chiamò buon numero<br />

da altre parti, e per non abbisogna-<br />

re in seguito <strong>di</strong> ciò, aprì seminari<br />

ed accademie a pubblico ammaestramento<br />

dei giovani. Egli zelava as-<br />

saissimo la salute delle anime, e per-<br />

ciò insegnava la dottrina per le piaz-<br />

ze e per le strade della sua popo-<br />

latissima metropoli , pre<strong>di</strong>cando so-<br />

vente dai pergami, e pontificalmente<br />

vestito, esponendo le <strong>di</strong>vine verità<br />

per siffatta maniera da muovere a<br />

compunzione i più traviati. A tal<br />

fine manteneva a proprie spese mis-<br />

sionarii e pre<strong>di</strong>catori. Rigido e se-<br />

vero seco stesso, si accontentava <strong>di</strong><br />

un vitto assai frugale, d' un brevissimo<br />

riposo, e maceravasi concilicii e<br />

flagelli in modo <strong>di</strong> versar sangue a<br />

grande copia. Il perchè venne in grande<br />

considerazione presso ai romani<br />

Pontefici , e specialmente a Clemente<br />

XI, che lo promosse al Car<strong>di</strong>nalato,<br />

col titolo presbiterale <strong>di</strong> s. Marcel-<br />

lo, nella seconda promozione, che<br />

fece li 17 maggio 1706, e lo tras-<br />

ferì al vescovato <strong>di</strong> Brescia. Di (fatti<br />

questa città abbisognava <strong>di</strong> un zelan-<br />

tissimo pastore, per causa degli er-<br />

rori dei quietisti , <strong>di</strong>sseminati dal-<br />

l' empio Beccarello. Fu <strong>di</strong> più ascrit-<br />

to alle primarie Congregazioni <strong>di</strong><br />

Roma nell'anno stesso 1706, nel<br />

5


34<br />

B A G<br />

quale fu eletto Car<strong>di</strong>nale. A mezzo<br />

del Baduario venne purgata Brescia<br />

da ogni errore e ridotta alla purezza<br />

ed unità della cattolica fede, essendo<br />

condannato tra gli altri solennemente<br />

il Beccarello nella piazza della<br />

cattedrale. 11 Baduario fece in oltre<br />

da uomini dottissimi confutare l'ere-<br />

tico Picenino, che con varii libri in-<br />

fami stampati in italiano, procurava<br />

<strong>di</strong>ffondere il veleno de' suoi errori.<br />

Combattè valorosamente anche gli er-<br />

rori <strong>di</strong> Giansenio. Azioni cotanto re-<br />

ligiose e magnanime gli eccitarono<br />

contro il livore e l' invi<strong>di</strong>a <strong>di</strong> non<br />

pochi , i quali però non valsero a<br />

farlo deviare neppure <strong>di</strong> un punto<br />

dall'opera incominciata, anzi rad-<br />

doppiava il suo zelo contro gli empi,<br />

e la vigilanza pel suo gregge. Intro-<br />

dusse nella <strong>di</strong>ocesi le religiose della<br />

Visitazione istituite da s. Francesco <strong>di</strong><br />

Sales. Nel terzo anno del suo vescovato<br />

andò a visitare Luigi Ruzzini vescovo<br />

<strong>di</strong> Bergamo, eh' era gravemente<br />

infermo. Da ultimo le enormi fatiche<br />

incontrate pel bene della sua chie-<br />

sa, gli procurarono una malattia ,<br />

che nel 1714» 1° condusse al conseguimento<br />

del premio eterno con<br />

grido <strong>di</strong> santità e pro<strong>di</strong>gi , contando<br />

egli sessantasei anni <strong>di</strong> vita ed<br />

otto <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. Tutti piansero<br />

amaramente la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> lui ; fu<br />

sepolto nella chiesa del proprio ti-<br />

tolo nella cappella <strong>di</strong> s. Antonio<br />

con un breve epitafio , spirante modestia<br />

ed umiltà, come quello, che<br />

vivendo egli si era composto.<br />

BAGA, o BAGAIA (Bagy, Vaga<br />

o Vagai). Città vescovile della Numi<strong>di</strong>a<br />

in Africa. Primiano, vescovo dona-<br />

tista <strong>di</strong> Cartagine, neh" anno 3o,4, vi<br />

fece adunare un concilio contro il<br />

<strong>di</strong>acono Massimino suo competitore.<br />

Trecento <strong>di</strong>eci vescovi vi assistettero e<br />

condannarono Massimino. V . s. Agost.<br />

,<br />

BAG<br />

Iib. 3 e 4 contra Crcscen.j Baro-<br />

nio an. 394, n. 43, 44- Labbé t. 2.<br />

BAGDAD. V. Babilonia vescovato<br />

nell' Asia.<br />

BAGGEMIO. Filosofo, che fioriva<br />

in Lipsia nel secolo decimosettimo.<br />

Costui insegnò che Dio si era<br />

determinato a creare le creature per<br />

amore alle medesime; e, seguendo<br />

il sistema platonico , asseriva, che<br />

l'Ente Supremo erasi indotto ad amare<br />

le sue opere per 1' idea sol-<br />

tanto , che a Lui le rappresen-<br />

tava.<br />

B AGGIO (s.) Anselmo, Car<strong>di</strong>-<br />

nale. Baggio s. Anselmo nacque a<br />

Milano dalla nobile famiglia Baggio,<br />

o, secondo altri, Badagio, nel io36,<br />

come afferma il Muratori negli<br />

Annali d Italia, a cui soscrivono<br />

il Va<strong>di</strong>ngo, il Picinelli, i Bollan<strong>di</strong>-<br />

sti , il Fiorentini, 1' Argelati ed al-<br />

tri. Ciò è provato ad evidenza dal<br />

Tiraboschi nella Storia della Letteratura<br />

Italiana, benché non manchino<br />

taluni che il vogliano mantovano,<br />

come il Passerino , il Vonesmon<strong>di</strong><br />

,<br />

1' Agnelli , il Bellarmino<br />

ed altri . Egli fu innalzato alla<br />

sacra porpora da Alessandro II circa<br />

il 1070, ed illustrò la Chiesa non<br />

meno colla integrità dei costumi<br />

che collo splendore della dottrina,<br />

per cui venia chiamato il martello<br />

degli scismatici. Nel 1067 interven-<br />

ne al concilio <strong>di</strong> Mantova, in cui fu<br />

condannato lo scisma <strong>di</strong> Cadaloo.<br />

Dal Pontefice Alessandro II suo zio<br />

fu spe<strong>di</strong>to, nel 107 3, in Germania<br />

per gravissimi affari all' imperatore<br />

Enrico IV, e con generosa fermezza<br />

rinunziò al vescovato, che quel sovrano<br />

offerivagli massimamente per<br />

non convenire circa gli enormi abu-<br />

si simoniaci, che vigevano in quel-<br />

la corte. Nello stesso anno fu promosso<br />

al vescovato <strong>di</strong> Lucca, e da


BAG<br />

lì a non molto fu consacrato so-<br />

lennemente da Gregorio VII, e dal<br />

detto Enrico IV n'ebbe la investitu-<br />

ra. Ma dappoi pentitosi <strong>di</strong> simile a-<br />

zione, lasciata quella chiesa, si ritirò<br />

a farne austera penitenza nel mo-<br />

nastero <strong>di</strong> Polirone a Mantova, o,<br />

secondo altri, in quello <strong>di</strong> Clugny.<br />

Se non che s. Gregorio VII lo co-<br />

strinse a passare al governo della<br />

sua chiesa, ove procurò <strong>di</strong> promuo-<br />

vere possibilmente la riforma del<br />

clero, conducendo un tenore <strong>di</strong> vita<br />

veramente esemplare ed accom-<br />

pagnato dalla più rigida penitenza.<br />

Ma alcuni de' canonici <strong>di</strong> quella chie-<br />

sa si ribellarono contro il santo pa-<br />

store, perchè procurava ritornarli<br />

al primiero loro istituto , allon-<br />

tanandoli da ciò, che non conve-<br />

niva alla loro con<strong>di</strong>zione nobilis-<br />

sima. Avvenne in quella ribellio-<br />

ne, che in luogo del legittimo pa-<br />

store fosse consacrato vescovo 1' arci-<br />

<strong>di</strong>acono Pietro capo dei ribelli , il<br />

quale lacerò e sconvolse quella chie-<br />

sa con uno scisma mostruosissimo.<br />

Dovette Anselmo, nel io83, lascia-<br />

re la sua sede, né potè ritornarvi<br />

se non quando la città venne sotto<br />

al dominio della pia contessa Matilde.<br />

Dopo aver governato per tre<strong>di</strong>ci an-<br />

ni santamente quella chiesa, passò a<br />

Roma, ove fu eletto vicario apostolico<br />

in tutte le città <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a,<br />

che mancavano <strong>di</strong> vescovi cattolici,<br />

con facoltà <strong>di</strong> assolvere gli scisma-<br />

tici <strong>di</strong> quella provincia separati dal-<br />

la vera religione, ma che ravveduti<br />

domandavano d'essere ammessi alla<br />

cattolica comunione. La conlessa<br />

Matilde <strong>di</strong>retta dal santo prelato<br />

negF interessi sì spirituali che tem-<br />

porali, donò per consiglio <strong>di</strong> lui<br />

molte ricchezze, e compartì segna-<br />

lati benefìcii alla chiesa <strong>di</strong> Lucca ed<br />

al monistero <strong>di</strong> Polirone. Terminò<br />

B A G 35<br />

finalmente la sua mortale carriera<br />

contrassegnata da virtù e miracoli,<br />

ai 11 <strong>di</strong> marzo del 1086, nel cinquantesimo<br />

anno <strong>di</strong> età, ed ebbe<br />

onorevole sepoltura nella cattedrale <strong>di</strong><br />

Mantova, che con somma venerazione<br />

ne conserva tuttora incorrotto il<br />

sacro deposito. Dice Leandro Al-<br />

berti, e con lui Raffaello Volterra-<br />

no, che fosse dapprima seppellito<br />

nel monistero <strong>di</strong> Polirone, dove il<br />

Signore operava a mezzo <strong>di</strong> lui<br />

meravigliosi portenti, il perchè du-<br />

bitando i mantovani, che i popoli<br />

vicini lo avessero a rapire , se lo<br />

recarono a Mantova, e gli <strong>di</strong>edero<br />

sepoltura nella cattedrale. Compose<br />

questo Car<strong>di</strong>nale varie opere, tra le<br />

quali un egregio Commentario sopra<br />

alcuni salmi, <strong>di</strong> cui non abbiamo che<br />

un frammento inserito nella vita <strong>di</strong><br />

s. Gregorio VII, ed un altro sopra<br />

il profeta Geremia. Scrisse inoltre<br />

un' apologia a favore del Ponte-<br />

fice Gregorio VII, contro l'anti-<br />

papa Giliberto, ed una Collezione <strong>di</strong><br />

canoni <strong>di</strong>visa in tre<strong>di</strong>ci libri, <strong>di</strong><br />

cui si servì Graziano, e della qua-<br />

le esistono molte copie nelle bi-<br />

blioteche vaticana e barberina<br />

Ma questa collezione sembra opera<br />

molto posteriore, perchè non vie-<br />

ne ricordata dal suo penitenzie-<br />

re, autore della vita <strong>di</strong> lui, e per-<br />

chè* contiene decreti <strong>di</strong> Urbano II<br />

e <strong>di</strong> altri Pontefici vissuti molto<br />

dopo. Egli teneva perfettamente a<br />

memoria tutta la <strong>di</strong>vina Scrittura<br />

non solo, ma, interrogato <strong>di</strong> un<br />

passo della medesima, esponeva a<br />

prima veduta come era stato in-<br />

terpretato da ognuno dei padri.<br />

Il giorno 18 marzo nel martiro-<br />

logio romano la Chiesa onora la<br />

memoria <strong>di</strong> lui . La sua vita fu<br />

scritta con molta esattezza dal p. An-<br />

drea Rota gesuita, e nella bibliotc-<br />

.


36 BAG<br />

ca casanatense a Roma se ne conserva<br />

una <strong>di</strong> antica data. L'Oldoino<br />

ne parla a lungo nel tomo secondo<br />

del suo Commentario degli scritto-<br />

ri ecclesiastici.<br />

BAGHIDSECA. Città vescovile<br />

de' giacobiti in Antiochia. Alcuni la<br />

considerano come un borgo del pae-<br />

se <strong>di</strong> INI ar<strong>di</strong> presso Cafartuta.<br />

BAGNACAVALLO. Città dello<br />

stato Pontificio ( Tiberiacum Gabeum)<br />

o, come leggesi negli antichi<br />

documenti <strong>di</strong> B_avenna. ad Caballos.<br />

Bagnaca vallo fu decorata del titolo <strong>di</strong><br />

città dal Sommo Pontefice Leone<br />

XII, della Genga, che ascese il trono<br />

del Vaticano nel 1823. Essa<br />

viene attraversata da un torrente,<br />

e giace presso la riva del fiume<br />

Senio. E sottoposta al <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong><br />

Lugo, legazione <strong>di</strong> Ferrara, e <strong>di</strong>o-<br />

cesi <strong>di</strong> Faenza. Alcuni marmi <strong>di</strong>s-<br />

sotterrati nel i6o5 provano la sua<br />

esistenza fino dal tempo della re-<br />

pubblica romana, e tre analoghe i-<br />

scrizioni si conservano nell' univer-<br />

sità <strong>di</strong> Ferrara. La sua cattedrale,<br />

de<strong>di</strong>cata a san Michele, gode l' o-<br />

nore <strong>di</strong> un arciprete mitrato per<br />

concessione <strong>di</strong> Benedetto XIV, ema-<br />

nata nel 1 749. Morto nel primo <strong>di</strong><br />

ottobre dell'anno santo i4^°> il<br />

marchese Leonello d' Este, vicario<br />

per la s. Sede della contea, e poscia<br />

del ducato <strong>di</strong> Ferrara, il Pontefice<br />

Nicolò V, Parentucelli , con<br />

bolla de' 1 4<br />

novembre costituì vi-<br />

cario della stessa città <strong>di</strong> Ferrara e<br />

contea, il fratello <strong>di</strong> lui Borso <strong>di</strong> Este,<br />

co' figli <strong>di</strong> lui , mercè l' annuo cen-<br />

so alla Camera apostolica <strong>di</strong> cinque-<br />

cento fiorini d'oro. Con altra bol-<br />

la dello stesso giorno, JNicolò V vi<br />

aggiunse Bagnacavallo, s. Agata ed<br />

i territorii <strong>di</strong> Barbiano , <strong>di</strong> Cuneo,<br />

già contea, e <strong>di</strong> Zagonaria, pe' qua-<br />

li dovea pagare alla camera Pon ti-<br />

fi AG<br />

ficia cento fiorini d'oro annualmente,<br />

come abbiamo dal Novaes tomo<br />

V pag. i53. Barbiano nel decimoquinto<br />

secolo produsse molti eccel-<br />

lenti capitani, fra' quali Giovanni,<br />

principale sostegno <strong>di</strong> Galeazzo Vi-<br />

sconti primo duca <strong>di</strong> Milano. Za-<br />

gonaria è memorabile per la bat-<br />

taglia combattuta tra i fiorentini<br />

comandati da Carlo Malatesta, e<br />

le truppe del duca milanese, Filip-<br />

po Maiia Visconti, che dal valore<br />

<strong>di</strong> Angelo della Pergola furono con-<br />

dotte a trionfale vittoria.<br />

Gli esteriori villaggi <strong>di</strong> Bagnacavallo,<br />

fra i quali meritava menzione<br />

Traversala, castello de' signori, che<br />

dominavano Ravenna prima dei po-<br />

lentani, ne accrescono Ja popolazione<br />

fino a circa do<strong>di</strong>ci mila in<strong>di</strong>vi-<br />

dui, mentre dall'in<strong>di</strong>ce alfabetico <strong>di</strong><br />

tutti i luoghi dello stato Pontifìcio,<br />

stampato in Roma nel 1829, si ha<br />

che la città <strong>di</strong> Bagnacavallo ne con-<br />

ta 4999.<br />

Il famoso pittore Romcorghi pre-<br />

se il nome <strong>di</strong> Bagnacavallo. Oltre<br />

il professore <strong>di</strong> rettorica Domenico<br />

^ accolmi, il professore <strong>di</strong> eloquenza<br />

Giuseppe Ignazio Montanari, ed altri<br />

<strong>di</strong>stinti soggetti, si onora grandemente<br />

Bagnacavallo per a\er dati<br />

i natali, a' 17 marzo 1801, al pro-<br />

prio vescovo Gio. Benedetto dei<br />

conti Folical<strong>di</strong>, che il regnante Pon-<br />

tefice Gregorio XVI fece vescovo<br />

<strong>di</strong> Faenza, e che attualmente la go-<br />

verna con pastoral zelo, ed apo-<br />

stolica sollecitu<strong>di</strong>ne. Bagnacavallo, ai<br />

io <strong>di</strong>cembre 1778, <strong>di</strong>ede i natali e-<br />

zian<strong>di</strong>o al Car<strong>di</strong>nale Anton Francesco<br />

Orioli, il quale essendo consultore<br />

<strong>di</strong> varie congregazioni Car<strong>di</strong>nalizie,<br />

esaminatore de' vescovi in sacra teo-<br />

logia, reggente del Collegio <strong>di</strong> s.<br />

Bonaventura, e deiìnitore generale<br />

del suo Or<strong>di</strong>ne de' minori conven-


B a g<br />

tuali, dal regnante Pontefice Grego-<br />

rio XYI fu prima fatto vicario apo-<br />

stolico dello stesso Or<strong>di</strong>ne nel i832,<br />

in<strong>di</strong> nel concistoro dei 1 5 aprile<br />

1 833, fu promosso al vescovato <strong>di</strong> Or-<br />

vieto, ed in quello de' 12 febbraio<br />

i838 alla sublime <strong>di</strong>gnità del Car-<br />

<strong>di</strong>nalato, col titolo presbiteriale <strong>di</strong><br />

s. Maria sopra Minerva.<br />

BAGNI. Col nome <strong>di</strong> Bagno e <strong>di</strong><br />

terme, s'intende quel luogo dove si<br />

trovano acque naturali, o conduttori<br />

per artifìcio manuale, o per industria<br />

<strong>di</strong> strumenti , ad uso <strong>di</strong> bagnarsi<br />

Balneum. Diconsi anche terme, nome<br />

derivante dal greco, che significa<br />

caldo, per in<strong>di</strong>care i bagni cal<strong>di</strong> ;<br />

tuttavolta applicossi quel nome in<br />

appresso anche ai bagni in generale.<br />

Sembra che gli orientali, siccome an-<br />

cora mantengono 1' uso dei Bagni<br />

così fossero ancora i primi a costrui-<br />

re appositi e<strong>di</strong>fìzii per siffatto uso.<br />

] greci non tardarono a seguirne<br />

l'esempio. Sebbene <strong>di</strong>ca Plinio (Sto-<br />

ria naturale lib. XIII, cap. I),<br />

non esservi ai tempi della guerra<br />

<strong>di</strong> Troia stato l' uso <strong>di</strong> ungersi<br />

ed essersi introdotto dappoi , tro-<br />

vavansi però bagni cal<strong>di</strong> ne' tempi<br />

più anteriori. Diodoro Siculo raccon-<br />

ta nel principio del libro II , che<br />

Meride re dell'Egitto, slato molti<br />

secoli prima dell' epoca troiana, im-<br />

pose sopì a uno stagno d'acqua certa<br />

gabella, la quale si riscuoteva a benefizio<br />

della regina , ricavandosi un<br />

talento ogni giorno, che serviva per<br />

le unzioni e ornamenti della me-<br />

desima. Neil' O<strong>di</strong>ssea poi sono tanti<br />

gli esempii del lavarsi e dell'ungersi,<br />

che sembra gran meraviglia che Pli-<br />

nio potesse <strong>di</strong>re, versato nella let-<br />

tura <strong>di</strong> quell' insigne poeta , che ai<br />

tempi trojani, de' quali appunto par-<br />

la Omero, non fossero in uso. Nella<br />

Sacra Scrittura (Beg. II, cap. XI), si<br />

,<br />

B A G 3 7<br />

fa menzione della lavanda <strong>di</strong> Bersabea<br />

moglie <strong>di</strong> Uria. Di Susanna<br />

parimenti si parla nel capo X11I<br />

<strong>di</strong> Daniele profeta, essere ella scesa<br />

nel giar<strong>di</strong>no per lavarsi, accom-<br />

pagnata da due delle sue ancelle<br />

ed aver loro comandato che andas-<br />

sero a pigliare dell'olio e del sapo-<br />

ne per astergersi. Di Giu<strong>di</strong>tta si <strong>di</strong>-<br />

ce nel capo X, che lavò il corpo<br />

suo , e 1' unse <strong>di</strong> ottima mirra. Di<br />

Ester nel capo II è scritto , che,<br />

scelta per moglie dal re Assuero,<br />

essa per sei mesi si unse con olio<br />

<strong>di</strong> mirra.<br />

I Bagni si facevano dagli antichi<br />

avanti <strong>di</strong> pigliare il cibo, ed erano<br />

<strong>di</strong> due maniere, una <strong>di</strong> acqua fred-<br />

da, e l'altra <strong>di</strong> acqua calda. Si ser-<br />

vivano della prima per levarsi il su-<br />

dore e la polvere; ma perchè l'acqua<br />

fredda ha la facoltà <strong>di</strong> costi-<br />

pare e chiudere i pori del corpo ,<br />

si adoperava poi l'acqua calda, che<br />

fa l'effetto contrario ; e si ungevano<br />

con qualche olio odoroso come<br />

<strong>di</strong> nardo spicato, non solo per levare<br />

gli odori ingrati dei corpi, ma<br />

anche perchè 1 unzione riscalda e<br />

mollifica; e se l'olio è caldo ha la<br />

virtù <strong>di</strong>scussiva, e <strong>di</strong>gestiva degli<br />

umori viziosi. Quin<strong>di</strong> in Omero nel<br />

libro X dell' Iliade, si <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Diomede<br />

e <strong>di</strong> Ulisse, che si lavarono<br />

colle acque del mare, perocché, al <strong>di</strong>-<br />

re <strong>di</strong> Eustazio, l' acqua marina gio-<br />

va tanto a deporre ogni sor<strong>di</strong>dezza,<br />

quanto a ricreare l' animo. Tutta-<br />

volta in Omero medesimo si par-<br />

la <strong>di</strong> un' altra lavanda fatta col-<br />

1' acqua dolce , riscaldata al fuoco ,<br />

dopo la quale, scrive il poeta, si<br />

unsero e sedettero a tavola per ce-<br />

nare. L'uso però <strong>di</strong> tali lavande fu<br />

introdotto dalla necessità <strong>di</strong> que'<br />

tempi, ne' quali ancora non usandosi<br />

le tele <strong>di</strong> lino, costumatasi <strong>di</strong> la-<br />

,


38 BAG<br />

vare i corpi ogni giorno ne' pub-<br />

blici bagni per nettarsi dalle lor-<br />

dare , che restavano sopra le carni<br />

a cagione dei vestimenti <strong>di</strong> lana.<br />

Ma siccome il mangiare e il ve-<br />

stire introdotti per mantenere la<br />

vita , e per cuoprire , e <strong>di</strong>fendere<br />

il corpo a poco a poco si ridussero<br />

al lusso più splen<strong>di</strong>do , cosi avven-<br />

ne ancora de' Bagni. Prima con pri-<br />

vata modestia incominciossi a co-<br />

struirsene <strong>di</strong> pensili nelle case , e<br />

nelle ville, finché crebbe a tanto il<br />

lusso, che arrivò all'estremo, siccome<br />

si può vedere presso il medesimo<br />

Seneca neh' epistola citata.<br />

I Bagni converlironsi in e<strong>di</strong>ficii immensi<br />

destinati al lavacro non meno<br />

che ai giuochi ginnastici ed altri<br />

piacevoli esercizii, giungendo sotto i<br />

corrotti imperatori a dar asilo alle<br />

più stu<strong>di</strong>ate oscenità. Clemente A-<br />

Jessandrino nello stesso libro III del<br />

Pedagogo, capo V, fa menzione del-<br />

le se<strong>di</strong>e d'oro e d'argento, e dei<br />

vasi innumerabili degli stessi metalli,<br />

che vi erano nei bagni. E le due<br />

se<strong>di</strong>e <strong>di</strong> porfido, delle quali i Papi<br />

si servivano nel loro possesso al<br />

Laterano, si vuole che avessero ser-<br />

vito pei Bagni stessi, e che il forame<br />

servisse per iscolatoio dell'acqua,<br />

dopo il bagno.<br />

Dione Cassio nella vita <strong>di</strong> Au-<br />

gusto riferisce , che Mecenate fece<br />

e<strong>di</strong>ficare i primi sontuosi Bagni pub-<br />

blici; ma si sa che Marco Agrippa,<br />

genero <strong>di</strong> Augusto, quando fu e<strong>di</strong>-<br />

le , aprì a beneficio del popolo<br />

centosessanta Bagni pubblici. Nero-<br />

ne in appresso, Vespasiano, Tito,<br />

Domiziano, e quasi tutti gl'impe-<br />

ratori eressero Bagni ornati dei<br />

marmi più preziosi, e colle forme<br />

della più bella architettura, ed essi<br />

medesimi compiacevansi talvolta <strong>di</strong><br />

bagnarsi col popolo. Por altro le<br />

BAG<br />

terme più gran<strong>di</strong>ose furono quelle<br />

<strong>di</strong> Caracalla , non compiute se non<br />

sotto Eliogabalo. Ad esse furono<br />

aggiunti portici magnifici da Alessan-<br />

dro Severo, che stabilì nuove terme<br />

a canto <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> Nerone<br />

d'onde il complesso <strong>di</strong> quelle fab-<br />

briche ricevette il nome <strong>di</strong> terme.<br />

Alessandrine. Aureliano e Diocle-<br />

,<br />

ziano furono gli ultimi imperatori<br />

i quali ne facessero costruire ; ma<br />

quelle <strong>di</strong> Diocleziano superarono in<br />

grandezza tutte le altre.<br />

Quelle terme erano per lo più<br />

<strong>di</strong> forma quadrata oblunga , cinte<br />

all'intorno da mura; ma lo spazio<br />

in esse contenuto aveva tre altri<br />

recinti, cosicché l'uno trovavasi rin-<br />

chiuso nell'altro. Il primo contene-<br />

va le camere dove sovente i filosofi<br />

<strong>di</strong>sputavano od insegnavano, e quel-<br />

le dove esercitavansi gli atleti. Il<br />

secondo conteneva spazii liberi, pas-<br />

seggi , viali, biblioteche, sale <strong>di</strong> declamazione<br />

ec. Il terzo , nel mezzo<br />

dell' e<strong>di</strong>fizio, avea i Bagni propria-<br />

mente detti frammezzati da portici<br />

cortili, oppure (come nelle terme<br />

<strong>di</strong> Alessandro Severo ) l' intero e<strong>di</strong>-<br />

fìcio era circondalo da un parco<br />

che molto contribuiva all' abbellimento<br />

generale. I bagni più gran-<br />

<strong>di</strong>osi erano composti <strong>di</strong> sei parti<br />

principali. La prima era quella, nella<br />

quale coloro che andavano a lavarsi<br />

deponevano le vesti e perciò con<br />

voce greca <strong>di</strong>ceasi asso<strong>di</strong>terio, e con<br />

romana voce spoliatorio. Ivi i ca-<br />

psarii aveano cura <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re le<br />

vesti. La seconda parte era il frigi-<br />

dario, cioè destinata ai bagni fred-<br />

<strong>di</strong>. Il tepidario era la terza, perchè<br />

col mezzo dell' aria temperata pre-<br />

venisse gli effetti perniciosi del pas-<br />

saggio subitaneo dal caldo al fred-<br />

do. La quarta era il sudario o laconicum<br />

, specie <strong>di</strong> stufa secondo


BAG<br />

l' uso della Laconia. La quinta era<br />

il balneum, od il bagno propriamente<br />

detto, che conteneva talvolta<br />

sino a tremila duecento in<strong>di</strong>vidui.<br />

Eleotesio dai greci ed untano dai<br />

romani nominavasi la sesta camera<br />

nella quale conservavansi gli olii, ed<br />

i profumi. Quanto agli ornamenti,<br />

le terme dei romani erano per lo<br />

più abbellite da statue , da bassi<br />

rilievi , e da pitture, come rilevasi<br />

negli avanzi ancora esistenti in B_oma.<br />

Le città d' Italia imitarono il<br />

lusso e la splen<strong>di</strong>dezza dei romani,<br />

splen<strong>di</strong>dezza pur presa ad imitare<br />

da tutte le altre città dell' impero<br />

romano.<br />

Per avere un' idea della copia<br />

<strong>di</strong> colonne, sculture, marmi ed al-<br />

tri squisiti ornamenti profusi, basti<br />

<strong>di</strong>re che degli avanzi <strong>di</strong>ssotterrali da<br />

una sola , anzi reggia che terma<br />

molti e molti e<strong>di</strong>fìcii esuberantemente<br />

si abbellirono, e quanto alla<br />

grandezza si ricorda solo che le<br />

misure delle terme <strong>di</strong> Caracalla<br />

e <strong>di</strong> Diocleziano sorpassavano una<br />

circonferenza <strong>di</strong> quattromila due-<br />

cento pie<strong>di</strong>.<br />

Alcune Terme erano senza prezzo<br />

a tutti aperte: in altre si dava<br />

un quattrino : onde <strong>di</strong>sse Giovena-<br />

le (Satyra 6) lavarsifino alla per-<br />

fezione , con un quattrino. I fan-<br />

ciulli che non avevano ancora quattor<strong>di</strong>ci<br />

anni, non pagavano; onde<br />

volendo <strong>di</strong>re lo stesso Giovenale [Satyra<br />

1 3), che una tale cosa non la<br />

credevano altri, che i fanciulli, <strong>di</strong>s-<br />

se : Nec pueri cre<strong>di</strong>mi, rasi qui nondum<br />

cere lavantur.<br />

Contami sino a do<strong>di</strong>ci gli avanzi<br />

delle terme che ancora sussistono in<br />

Roma : le Alessandrine che appartennero<br />

a Nerone e ad Alessandro Severo<br />

poco <strong>di</strong>stanti dal civico Agonale; le<br />

Agrippine prossime al Panteon, e le<br />

,<br />

BAG 3 9<br />

più antiche <strong>di</strong> tutte; le Antonianc<br />

erette da Antonio Caracalla non lun-<br />

gi dalla porta Appia; quelle <strong>di</strong> Ti-<br />

to, e <strong>di</strong> Trajano, ambedue e<strong>di</strong>fica-<br />

te neh' Esquilino , sugli avanzi dei<br />

palazzi Neroniani ; le Domiziane verso<br />

la più orientale pianura del campo<br />

Marzio; le Severiane, e le Aureliane<br />

nel quartiere <strong>di</strong> Trasteve-<br />

re ; le Gor<strong>di</strong>ane vicino alla porta<br />

Esquilina; le Costantiniane sul Qui-<br />

rinale, le amplissime Diocleziane fra<br />

l'antica porta Collina, e l'o<strong>di</strong>erna<br />

Pia , e quelle finalmente <strong>di</strong> JVova-<br />

to , e <strong>di</strong> Olimpio, delle quali incertamente<br />

s'in<strong>di</strong>cano le traccie verso la<br />

Suburra. Ve<strong>di</strong> tutte queste terme<br />

illustrate, riunite in un corpo e pub-<br />

blicate a Londra da Cameron nel<br />

1772.<br />

L'ora del lavarsi era dal mezzo<br />

giorno fino alla sera, perchè era pre-<br />

parazione al cibo, giacché usavano<br />

gli antichi <strong>di</strong> mangiare una sola volta<br />

il giorno, cioè verso la sera. Ma<br />

perchè è un grande incentivo al-<br />

la libi<strong>di</strong>ne il trarsi <strong>di</strong> dosso le ve-<br />

sti, e rendersi nu<strong>di</strong>, i cristiani dei<br />

quali era più severa la <strong>di</strong>sciplina,<br />

procurarono <strong>di</strong> moderare 1' uso dei<br />

Bagni.<br />

Abbiamo dalla vita <strong>di</strong> s. Basilio<br />

il Grande, fiorito nel 329, che fra<br />

le mortificazioni onde macerava<br />

il suo corpo, si asteneva dal Bagno,<br />

cosa <strong>di</strong> grande privazione ne' paesi<br />

cal<strong>di</strong> , essendo egli <strong>di</strong> Cesarea <strong>di</strong><br />

Cappadocia. Pure il Bagno fu con-<br />

cesso anche ai monaci, i quali lo<br />

usavano fra l' ora <strong>di</strong> prima , e <strong>di</strong><br />

compieta. S. Teodoro rampognava<br />

coloro, che si recavano al Bagno<br />

dopo la santa comunione, e molti<br />

santi se ne astennero per ispirito<br />

<strong>di</strong> penitenza.<br />

Secondo l'annalista Baronio, le<br />

dame avevano ne' Bagni pubblici


4o BAG<br />

luogo separato da quello degli uo-<br />

mini ; ma s. Girolamo nell' epistola<br />

XLVII non approva, che le vergini<br />

si bagnassero pel pericolo della purità<br />

e del virginale candore. Quin<strong>di</strong><br />

furono poi affatto tolti i Bagni e<br />

le terme, introducendosi universalmente<br />

l'uso delle camicie <strong>di</strong> lino,<br />

onde in s. Giacomo apostolo, primo<br />

vescovo <strong>di</strong> Gerusalemme è scritto :<br />

Giacomo fratello del Signore, nominalo<br />

il giusto, fin dalla prima<br />

età non bebbe ne vino, ne birra, né<br />

adoperò unguento, né balsamo. Egli<br />

stesso adoperava vesti <strong>di</strong> lino.<br />

Parlando il Butler nelle sue Fe-<br />

ste Mobili, del Giovedì Santo, ec-<br />

co quanto <strong>di</strong>ce : Altra fiata i ca-<br />

tecumeni si lavavano e purificavano<br />

il corpo in questo giorno per<br />

presentarsi con maggior decenza la<br />

vigilia <strong>di</strong> Pasqua al santo fonte<br />

ove dovevano ricevere il battesimo.<br />

Parecchi altri, che non volevano far<br />

uso del bagno in tutta la quaresima<br />

, lo facevano il giovedì santo<br />

affine <strong>di</strong> purgarsi dalle brutture, che<br />

avessero potuto conti-arre per le<br />

austerità della santa quaresima.<br />

Molte Terme furono ridotte in<br />

chiese, come quelle <strong>di</strong> Novato, e <strong>di</strong><br />

Timoteo convertite nel titolo <strong>di</strong> Pastore<br />

o s. Pudenziana. Ivi <strong>di</strong>morò<br />

prima il principe degli Apostoli, e<br />

poi s. Giustino martire. Le Terme<br />

<strong>di</strong> Diocleziano in Roma, che al pa-<br />

ro <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> Massimiano in Car-<br />

tagine furono fabbricate dai soldati<br />

cristiani condannati e dai martiri<br />

e quin<strong>di</strong> erette col lavoro dei san-<br />

ti, rivolte vennero in chiese. E fu<br />

il Sommo Pontefice Pio IV, che nel<br />

1 559, convertì in sontuosa chiesa a<br />

memoria ed onore <strong>di</strong> Maria Vergine<br />

e degli Angeli quella <strong>di</strong> Diocle-<br />

ziano.<br />

Fuori <strong>di</strong> Porta s. Giovanni vi<br />

,<br />

BAG<br />

sono in Roma attualmente i Bagni<br />

dell'acqua santa , la quale è molto<br />

efficace per varie malattie, e perciò<br />

se ne beve in gran copia. Papa Pio<br />

VI nel 1778 accordò un imprestilo<br />

all' Arcispedale <strong>di</strong> s. Giovanni<br />

cui appartengono per renderli più<br />

como<strong>di</strong> ed utili. In varie città e<br />

luoghi dello Slato Pontificio , come<br />

si <strong>di</strong>ce a' rispettivi articoli , vi sono<br />

Bagni <strong>di</strong> acque salubri , e Clemen-<br />

te XI, del 1700, presso quelli <strong>di</strong><br />

Nocera, fabbricò delle case per comodo<br />

degl' infermi che vanno a ba-<br />

gnarsi, ed a beverne le acque.<br />

Sui buoni effetti del Bagno e so-<br />

pra le cautele <strong>di</strong> che devesi usare<br />

per evitarne i pericoli, veggasi Gio-<br />

vanni Floyer.<br />

BAGNO (s.) <strong>di</strong> Fontanelle. V.<br />

s. Vandreoesilo.<br />

BAGNO, Or<strong>di</strong>ne, equestre. Anticamente<br />

tra le <strong>di</strong>verse maniere <strong>di</strong><br />

creare un cavaliere una ve n' era,<br />

per la quale, rasa prima la barba<br />

al can<strong>di</strong>dato, si metteva poscia nel<br />

Bagno, donde, rimastovi alcun tem-<br />

po, si passava in un letto, all'alzar-<br />

si dal quale gli si dava una veste<br />

con cappuccio. Trascorreva la notte<br />

in orazione, e dopo aver ascoltata<br />

la messa, rimesso veniva nel letto.<br />

Destato che fosse, lo si vestiva con<br />

una veste rossa , ed era cinto, con<br />

bianca cintura. Così conducevasi a<br />

colui, che doveagli conferire l' Or-<br />

<strong>di</strong>ue cavalleresco . Questi davagli<br />

dapprima un abbracciamento, in<strong>di</strong><br />

alcune piattonate sopra le spalle e<br />

facevagli attaccare gli speroni d'oro.<br />

Tale pratica vigeva in Francia, in<br />

Inghilterra, in Italia ed altrove, con<br />

alcune variazioni però nelle cerimonie,<br />

giusta il costume dei paesi. Ma ciò, che<br />

era una semplice cerimonia negli altri<br />

paesi <strong>di</strong>venne in Inghilterra un Or<strong>di</strong>ne<br />

particolare equestre. Vorrebbo-<br />

,


BAG<br />

no alcuni che primo ad istituirlo fosse<br />

stato Riccardo II re d'Inghilterra, nel<br />

1 377, ed altri Enrico IV nel 1399.<br />

Al giungere alla corte <strong>di</strong> colui, che<br />

esser dovea creato cavaliere, assegna-<br />

ti gli venivano due scu<strong>di</strong>eri, accioc-<br />

ché <strong>di</strong>rigessero tutta la funzione. Se<br />

arrivava alla corte innanzi l'ora del<br />

pranzo, doveva servire il re in ta-<br />

vola per la prima portata solamente,<br />

fornita la qual cerimonia i due<br />

scu<strong>di</strong>eri conducevanlo nella camera<br />

a lui destinata, ed un barbiere, ver-<br />

so sera, gli radeva la barba intanto<br />

che ogni cosa si andava preparando<br />

pel Bagno. Per or<strong>di</strong>ne del re alcuni<br />

cavalieri entravano allora nella stanza<br />

onde ammaestrare ad uno ad uno<br />

genuflessi il can<strong>di</strong>dato sulle leggi del-<br />

la cavalleria, ed intanto altri cava-<br />

lieri, rimasti sulla porta, saltavano,<br />

danzavano e cantavano.<br />

Ciò compiuto cavato era il can<strong>di</strong>-<br />

dato dal Bagno, e posto nel suo letto<br />

finché fosse asciugato; in<strong>di</strong> veniva ve-<br />

stito ancora ed adornato con veste<br />

rossa a foggia <strong>di</strong> eremita, acciocché<br />

vegliasse tutta la notte. Entravano<br />

a questo fine i cavalieri per condurre<br />

tra i suoni ed i canti il can<strong>di</strong>dato<br />

nella cappella, dove rimanevano chiu-<br />

si con esso i due scu<strong>di</strong>eri, i sacer-<br />

doti, il primo cavaliere padrino ed<br />

una sentinella . Finché albeggiava<br />

pregava il nuovo cavaliere tutta la<br />

notte impetrando dal Signore <strong>di</strong><br />

sostenere onorevolmente la nuova<br />

<strong>di</strong>gnità, e come il giorno fosse spun-<br />

tato, si confessava, ascoltava mattu-<br />

tino e messa, e se avesse voluto, era<br />

comunicato. Durante la messa ardea<br />

innanzi a lui un cereo sino al van-<br />

gelo; al vangelo portato veniva dallo<br />

stesso can<strong>di</strong>dato, e dopo sino al termine<br />

della messa era il cereo rimes-<br />

so <strong>di</strong>nanzi a lui. Varie altre cerimo-<br />

nie compivansi in vari punti del<br />

VOL. IV.<br />

BAG 4 t<br />

<strong>di</strong>vino sagrifizio, che qui per brevità<br />

si omettono. Terminata la mes-<br />

sa il novizio veniva rimesso nel let-<br />

to coperto da gran copertone d'o-<br />

ro, in inglese detto Sigleton. Ad ora<br />

acconcia prescriveva il re, che i suo-<br />

natori ed i cavalieri si recassero<br />

alla stanza <strong>di</strong> lui per isvegliarlo e<br />

per vestirlo.<br />

Ognuno dei cavalieri gli dava<br />

quin<strong>di</strong> una parte delle vesti caval-<br />

leresche, in<strong>di</strong> montavano tutti a ca-<br />

vallo. Il cavallo però del novello ca-<br />

valiere era in maniera particolare a<br />

fornimenti bianchi e neri addobbato.<br />

Così moveano tutti alla reggia pre-<br />

ceduti da un giovanetto scu<strong>di</strong>ere che<br />

portava gli speroni, la spada e l'elmo.<br />

Alla reggia venivano ricevuti dai<br />

marescialli e dagli uscieri con ap-<br />

posite cerimonie. E giunto che fos-<br />

se il re, gli fàcea porre da due cavalieri<br />

gli speroni, ed egli medesimo<br />

lo cingea della spada, nel mentre che<br />

il nuovo cavaliere alzate in alto le<br />

mani giunte, lo abbracciava. Batteagli<br />

poscia il re sul collo, e resolo buon<br />

cavalìere 3 lo baciava ezian<strong>di</strong>o. Allo-<br />

ra la comitiva accompagnava il no-<br />

vizio alla cappella sino all' allo del-<br />

l'altare, dove giurava genuflesso <strong>di</strong><br />

sostenere i <strong>di</strong>ritti della Chiesa per<br />

tutta la vita. Levatasi <strong>di</strong> poi da sé<br />

stesso la spada ed offertala a Dio<br />

ed al sostegno delle vedove e dei<br />

pupilli, prendea una zuppa <strong>di</strong> vino,<br />

con che finita la cerimonia eccle-<br />

siastica, all'uscire della cappella gli<br />

erano tolti gli speroni, e gli si <strong>di</strong>ceva,<br />

che dove commettesse cosa <strong>di</strong>s<strong>di</strong>ce-<br />

vole all' Or<strong>di</strong>ne , gli sarebbero stati<br />

rotti sui suoi talloni. Bicondotto<br />

nella sala, ed assiso a mensa co' ca-<br />

valieri, era servito da essi <strong>di</strong> ogni<br />

cosa; ma né mangiava, né beveva,<br />

né mai si moveva. Alzatosi il re<br />

dalla tavola, il novello cavaliere ac-<br />

6


4* IÌAG<br />

compagnato era dalla maggior co-<br />

mitiva dei cavalieri sino alla sua<br />

stanza. Ivi congedavasi da tutti e<br />

pranzava. Poscia spoglialo de' suoi<br />

abbigliamenti, erano essi dati o ad un<br />

amido o ad un suonatore con una,<br />

con due, o con più marche d'argento,<br />

secondo la con<strong>di</strong>zione. La<br />

cappa rossa della notte era però<br />

donata o ad una sentinella, o ad un<br />

nobile. Quin<strong>di</strong> vestito con una ve-<br />

ste cilestre, gli si faceva pendere dal-<br />

la spalla sinistra un laccio <strong>di</strong> seta<br />

bianco, laccio che portava sempre<br />

sopra qualsivoglia abito, finché acqui-<br />

statosi onore tra le armi fosse sta-<br />

to sciolto o da un principe, o da<br />

qualche dama. Fornito il pranzo, i<br />

cavalieri ed i gentiluomini si recavano<br />

ancora presso il nuovo cava-<br />

liere , il quale condotto al re te-<br />

neva <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> ringraziamento.<br />

Alcuni <strong>di</strong>cono, che altre volte in<br />

luogo del laccio riferito, portasse-<br />

ro que' cavalieri per insegna usua-<br />

le uno scudetto d'oro con tre co-<br />

rone a significare le tre virtù teo-<br />

logali, e con questo motto: tria in<br />

unum, per alludere ai tre regni uni-<br />

ti d'Inghilterra. Non<strong>di</strong>meno dalle fi-<br />

gure, rappreseli tanti le antiche cerimonie<br />

praticate nella creazione <strong>di</strong><br />

siffatti cavalieri, pare che ciò non<br />

fosse. V. Nicol. Upton de stu<strong>di</strong>o<br />

militari cum notisj Edoar<strong>di</strong> Bissei;<br />

Giustiniani , e Schoonebeck nelle<br />

Storie degli Or<strong>di</strong>ni militari, non<br />

che Francesco Re<strong>di</strong> nel suo Bacco<br />

in Toscana.<br />

Quest'Or<strong>di</strong>ne fu <strong>di</strong>menticato in<br />

Inghilterra sotto Giacomo II, Guglielmo<br />

III e la regina Anna; ma<br />

fu rinnovato, il dì 7 giugno 172^,<br />

da Giorgio I, ed il numero de' suoi<br />

cavalieri fu fissato a trentasei. Nel<br />

181 5 era <strong>di</strong>viso in gran croci (set-<br />

tantadue , do<strong>di</strong>ci dei quali possono<br />

BAG<br />

esser presi dal civile) ed in com-<br />

mendatori (centottanta).<br />

L'Or<strong>di</strong>ne del Cagno, nel 1 8 3 4><br />

oltre a quattro principi della fami-<br />

glia reale , annoverava sessantuno<br />

gran croci nella milizia , venti nel<br />

civile e nove gran croci onorarii<br />

stranieri; <strong>di</strong> più centocinquanta com-<br />

mendatori, do<strong>di</strong>ci dei quali erano<br />

al servizio della compagnia delle<br />

In<strong>di</strong>e Orientali, e se<strong>di</strong>ci commenda-<br />

tori onorarii stranieri.<br />

BAGNO. Car<strong>di</strong>nal dei conti Gui-<br />

<strong>di</strong>: Gio. Francesco. V. Gui<strong>di</strong>.<br />

BAGNOLI o BAGNOLIAN1. E-<br />

retici del secolo ottavo, che ricevet-<br />

tero il nome dalla città <strong>di</strong> Bagnol<br />

nella Linguadoca. Furono chiamati<br />

ezian<strong>di</strong>o Concordesi ovvero Cazochesi.<br />

Costoro seguivano gli errori dei mani-<br />

chei; rigettavano l'antico testamen-<br />

to, e parte del nuovo; sostenevano<br />

che Dio non crea le anime quando<br />

le congiunge ai corpi ; e che il inon-<br />

do è eterno. Nel secolo decimoterzo<br />

si <strong>di</strong>ede questo nome anche ad una<br />

setta <strong>di</strong> cattali.<br />

BAGNOREA (Balneoregien.) Cit-<br />

tà con residenza vescovile nello stato<br />

Pontificio. Bagno rea così nomina-<br />

ta negli atti officiali, da alcuni viene<br />

appellata Bagnarea, ed anticamente<br />

fu conosciuta sotto la denominazio-<br />

ne <strong>di</strong> Flovempagi. Fu poi chiamata<br />

Bhoda e Ch'ita 3 coi quali nomi si<br />

chiamano ora le sue principali contrade.<br />

E una piccola città <strong>di</strong> circa tre mi-<br />

la abitanti ed esiste sopra un colle<br />

alle cui làide scorre 1' umile torrente<br />

Chiaro. E cinta da cupi <strong>di</strong>rupamen-<br />

ti, e perciò soltanto pel ponte, eret-<br />

tovi dal celebre Vignola, si ha in-<br />

gresso per la porta principale. I <strong>di</strong>n-<br />

torni <strong>di</strong> Bagnorca sono rimai clic voli<br />

per un vulcano spento, e le sue ro-<br />

vine sono bizzarre e degne dello -In-<br />

<strong>di</strong>o de' geologi per essersi ivi subissa-


BAG<br />

te le antiche rinomate terme, da cui<br />

si crede le derivasse il nome <strong>di</strong><br />

Bagno Regio. Ora è rimasta solo<br />

in essa ima polla d' acqua acido-<br />

sulfurea efficace pei mali della cute.<br />

Sebbene i terremoti abbiano più<br />

volte orrendamente scossa questa cit-<br />

tà dalle fondamenta, ed in singoiar<br />

modo, nel i


44<br />

BAG<br />

tore Enrico IV, perchè volesse ri-<br />

tornare al patrimonio <strong>di</strong> s. Pietro<br />

varii dominii, fra' quali Bagnorea, tol-<br />

ta per la grave <strong>di</strong>fferenza insorta<br />

tra il sacerdozio, e l'impero, per<br />

le investiture ecclesiastiche.<br />

Sorpresa Roma, nel i4y6, da<br />

una fiera pestilenza, cagionata da<br />

un'inondazione del Tevere, che sommerse<br />

tutti i luoghi piani della cit-<br />

tà, il Pontefice Sisto IV, della Ro-<br />

vere, vedendo la <strong>di</strong>serzione, che se-<br />

guiva nella città, uscì anch' egli da<br />

quel soggiorno <strong>di</strong> morte, a' i o giu-<br />

gno, accompagnato da sei Car<strong>di</strong>nali ed<br />

andò alla volta <strong>di</strong> Viterbo. Ma essendo<br />

anche colà penetrata la peste, si<br />

recò a Campagnano, e poscia da A-<br />

quasparta si condusse, a' 22 agosto,<br />

a Bagnorea , donde si <strong>di</strong>resse per<br />

Assisi.<br />

Il Car<strong>di</strong>nal Filippo Calandrili! <strong>di</strong><br />

Sarzana, fratello uterino <strong>di</strong> Nicolò<br />

V summentovato, vescovo <strong>di</strong> Porto<br />

e penitenziere maggiore , come testifica<br />

il padre Costantino Baby,<br />

morì in Bagnorea dov' era allog-<br />

giato per seguire Sisto IV. Trasfe-<br />

rito in Roma il suo corpo, fu se-<br />

polto nella chiesa <strong>di</strong> s. Lorenzo in<br />

Lucina, già suo titolo Car<strong>di</strong>nalizio.<br />

Il menzionato Pontefice Sisto IV,<br />

a'i4 aprile 1482, canonizzò solennemente,<br />

me<strong>di</strong>ante la costituzione<br />

Superna, che si legge nel tomo III<br />

parte III del Bollano romano pag.<br />

182, s. Bonaventura Fidanza, chiamato<br />

nel battesimo Giovanni, nato<br />

in Bagnorea nel 122 1, e fatto prima<br />

generale de' minori, in<strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nal<br />

vescovo <strong>di</strong> Albano, da Gregorio<br />

X nel 1273, e morto nel tempo<br />

che assisteva al concilio generale XIV<br />

in Lione, a' 14 luglio 1274, dopo<br />

aver introdotto nella Chiesa le con-<br />

fraternite de' secolari. Sisto V poi<br />

«le' minori conventuali, come Sisto<br />

BAG<br />

IV, fissò la festività <strong>di</strong> 8. Bonaventura<br />

nel dì della sua morte, con<br />

indulgenza plenaria a quelli, che in<br />

essa visitassero una chiesa <strong>di</strong> francescani<br />

in Lione, in Roma, e in Bagno-<br />

rea. Nella cattedrale <strong>di</strong> Bagnorea si<br />

conserva un co<strong>di</strong>ce da lui scritto<br />

sulla sacra Scrittura, ed il braccio<br />

destro. Il medesimo Sisto V<br />

non solo ornò s. Bonaventura col<br />

titolo <strong>di</strong> dottore della Chiesa , ma<br />

fondò in Roma un collegio pel suo<br />

Or<strong>di</strong>ne, sotto il nome del santo,<br />

che tuttora fiorisce, come ancora<br />

fece stampare le opere <strong>di</strong> lui.<br />

La città <strong>di</strong> Bagnorea si gloria <strong>di</strong><br />

molti altri illustri citta<strong>di</strong>ni, che si <strong>di</strong>-<br />

stinsero nelle <strong>di</strong>gnità ecclesiastiche<br />

nel foro, nelle scienze e nelle armi.<br />

Merita però speciale ricordanza s.<br />

Bernardo ultimo vescovo <strong>di</strong> Voscia,<br />

e primo <strong>di</strong> Castro, egregio antenato<br />

della famiglia Janni tuttora esistente.<br />

Anticamente Bagnorea reggevasi<br />

con proprie leggi, e sceglieva a suo<br />

piacimento un podestà per le qui-<br />

stioni civili e criminali. In appres-<br />

so ebbe un prelato governatore , e<br />

tra i molti Car<strong>di</strong>nali governatori,<br />

che la onorarono, meritano menzione<br />

i seguenti: B_oberto Pucci fioren-<br />

tino, penitenziere maggiore, creato<br />

da Paolo III, nel 1542, morto in<br />

Boma nel i547, con fama <strong>di</strong> sin-<br />

golare innocenza e fedeltà negli impieghi<br />

esercitati . Beginaldo Polo<br />

de' duchi <strong>di</strong> Suffolch, parente del re<br />

d'Inghilterra, uno de' più grand' uo-<br />

mini, che abbia prodotto quel re-<br />

gno, fatto Car<strong>di</strong>nale da Paolo III<br />

nel i536 e morto in Inghilterra<br />

nel i558, dopo aver ricusato <strong>di</strong><br />

succedere a Paolo III; e Gio. Girolamo<br />

Albani bergamasco, celebre<br />

giurisconsulto e famoso capitano, e-<br />

levato alla porpora, nel 1570, da s.<br />

Pio V. Fu mecenate <strong>di</strong> Torquato<br />

,


BAG<br />

Tasso, e morì nel 1^9 r , poco man-<br />

cando che non fosse successore <strong>di</strong><br />

Gregorio XIV, come <strong>di</strong>ce il citato<br />

Novaes tomo VII pag. 23 1.<br />

Attualmente Bagnorea è retta da<br />

un governatore laico , <strong>di</strong>pendente<br />

dalla delegazione apostolica <strong>di</strong> Vi-<br />

terbo, e nel 1660 vi si pubblicarono<br />

delle or<strong>di</strong>nanze sinodali assai stimate.<br />

Il regnante Pontefice Grego-<br />

rio XVI, nel concistoro de' 29 lu-<br />

glio 1 833, prepose a vescovo <strong>di</strong> Ba-<br />

gnorea monsignor Gaetano Balulh<br />

d'Ancona, che poscia inviò per In-<br />

ternunzio e delegato apostolico nel-<br />

la Nuova Granata.<br />

BAILLET Adriano. Sortì la cul-<br />

la, nel 1649, a Neuville , villaggio<br />

poco <strong>di</strong>stante da Beauvais. Il desi-<br />

derio, che egh mostrava <strong>di</strong> fornire<br />

la mente <strong>di</strong> cognizioni, indusse i<br />

suoi genitori ad affidarlo ad alcuni<br />

francescani, affinchè lo informassero<br />

alla scienza ed alla pietà. In segui-<br />

to Adriano proseguì il corso degli<br />

stu<strong>di</strong>i nel collegio <strong>di</strong> Beauvais, ove<br />

tanta lode si proccaciò, <strong>di</strong>e ben pregio<br />

fu eletto professore <strong>di</strong> umanità.<br />

Quin<strong>di</strong> venne insignito degli or<strong>di</strong>ni<br />

sacri, e per qualche tempo sostenne<br />

1' ufficio <strong>di</strong> parroco . Ma siccome<br />

le cure della parrochia non gli permettevano<br />

<strong>di</strong> consecrarsi all' acqui-<br />

sto <strong>di</strong> nuove letterarie e scientifiche<br />

cognizioni, egli rinunziò alla sua <strong>di</strong>gnità<br />

affine <strong>di</strong> applicarsi con mag-<br />

gior agio a quegli stu<strong>di</strong>i, che formarono<br />

mai sempre la sua più cara<br />

occupazione.<br />

Passò quin<strong>di</strong> presso 1' avvocalo<br />

generale Lamoignon , che gli com-<br />

mise la custo<strong>di</strong>a della sua bibliote-<br />

ca. Contento il Baillet <strong>di</strong> aver conseguitomi<br />

impiego conforme al proprio<br />

genio, <strong>di</strong>edesi con tutto l'impegno<br />

allo stu<strong>di</strong>o, e si procacciò l'amici-<br />

zia degli uomini più eru<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> quel-<br />

BAI 43<br />

la stagione. Dopo aver <strong>di</strong>simpegnato<br />

al suo ufficio pel corso <strong>di</strong> ventisei<br />

anni, terminò <strong>di</strong> vivere ai 21 gen-<br />

naio del 1706. Il Baillet lasciò alcune<br />

opere, nelle quali sebbene si<br />

possa desiderare maggiore purità <strong>di</strong><br />

stile, tuttavolta si riconosce, quanto<br />

egli fosse eru<strong>di</strong>to. Tra queste si an-<br />

noverano: / gìudìzii degli eru<strong>di</strong>ti<br />

sulle principali opere degli autorij<br />

Della <strong>di</strong>vozione alla b. tergine e<br />

del culto a lei dovuto j Dei fanciul-<br />

li <strong>di</strong>venuti celebri pei loro stu<strong>di</strong>i e<br />

pe loro scrittij Delle satire personali<br />

j contro V and- Baillet <strong>di</strong> Me-<br />

nage; Autori celati sotto nomi <strong>di</strong>ffe-<br />

renti, presi ad imprestito, supposti<br />

fatti a piacere, in cifre, rivoltali<br />

trasportali, o cangiati da una lingua<br />

in un altra; Vita <strong>di</strong> Cartesio;<br />

Storia d' Olanda, dalla tregua del<br />

1609, fino alla pace <strong>di</strong> Nimega<br />

del iGjqj Della condotta delle anime,<br />

sotto il nome <strong>di</strong> Daret de Vii-<br />

leneuve j Vite dei santi j Storia delle<br />

feste, mobili j Vile de 3<br />

santi del-<br />

l' antico testamento j Cronologia e<br />

topografia de" santi j Massime <strong>di</strong><br />

s. Stefano <strong>di</strong> Grammoni j Vita <strong>di</strong><br />

Edmondo, Richer, e <strong>di</strong> Goffredo<br />

Hermantj Storia delle questioni del<br />

Papa Bonifacio Vili con Filippo<br />

il Bello re <strong>di</strong> Francia j Relazione<br />

curiosa, e nuove della Moscovia.<br />

Avvi da ultimo un'opera, che si<br />

attribuisce a Baillet, intitolata : Nuo-<br />

va relazione contenente ì viaggi <strong>di</strong><br />

s. Tommaso Gage nella nuova Spa-<br />

gna, tradotta in francese dall' in-<br />

glese, da Beaulieu Huet Oncil.<br />

BAINO (s.). Verso la metà del<br />

secolo sesto illustrava la sede ve-<br />

scovile <strong>di</strong> Terovana, che ai nostri<br />

giorni chiamasi <strong>di</strong> s. Audomaro.<br />

L' amore però , eh' ei nutriva al-<br />

la solitu<strong>di</strong>ne, lo indusse a rinun-<br />

ziare alla mitra, per ritirarsi nel-


40<br />

BAJ<br />

la ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> san \ "andregesilo in Nor-<br />

man<strong>di</strong>a. La fedeltà con cui corrispo-<br />

se alla sua vocazione, gli procacciò<br />

Ja stima <strong>di</strong> lutti, e ben presto lo fece<br />

innalzare alla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> abbate. La<br />

sua <strong>di</strong>vozione verso le reliquie dei<br />

santi era assai tenera; e molto si adoperava<br />

affinchè si rendesse alle me-<br />

desine il debito onore. Per la qual<br />

cosa mentre sedeva sulla sede vescovile,<br />

trasferì le reliquie <strong>di</strong> s. Ama-<br />

to dal monistero <strong>di</strong> Brneil nella<br />

chiesa <strong>di</strong> Donai, e <strong>di</strong>ede onorevole<br />

sepoltura ai corpi dei s. Luglio e<br />

Luciano, i quali erano stati barbaramente<br />

uccisi dagli assassini. Dopoché<br />

fu abbate, trasportò solennemente<br />

i corpi dei santi Vandregesilo,<br />

Ansberto , e Wulfrano nella chiesa<br />

ili s. Pietro, ove i monaci celebra-<br />

vano i <strong>di</strong>vini uffizi]. In seguilo il<br />

duca dei francesi Pipino affidò il<br />

governo della ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Fleury a<br />

san Baino, che dopo cinque anni<br />

compì la sua carriera mortale, nel<br />

711. I martirologi francesi ne fanno<br />

menzione nel giorno 20 giugno.<br />

BA1ZINA. Sede vescovile metro-<br />

politana della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Servia.<br />

BAIA ni tutti 1 sarti. Città con<br />

residenza <strong>di</strong> un arcivescovo, nel Bra-<br />

sile. V. S. Salvatore deila Baia <strong>di</strong><br />

TUTTI I SAXTI NEL BbASLLE.<br />

BAIANA. Città vescovile della<br />

provincia <strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a in Africa . 11<br />

suo vescovo Felice intervenne al<br />

concilio <strong>di</strong> Cartagine sotto Grato.<br />

Beiano, vescovo <strong>di</strong> questa città, fu<br />

condannato nel concilio <strong>di</strong> Bagaia<br />

1' anno 3o,4-<br />

BàJANESIMO. Comechè respi-<br />

rasse la Chiesa dalle ferite, onde fu<br />

lacero il suo seno per mano del<br />

luteranismo , terger non poteva al<br />

tutto le lagrime pel nuovo ramo <strong>di</strong><br />

eresie uscito dal ceppo del lutera-<br />

nismo medesimo. Michele Bajo, nato<br />

BAJ<br />

a Malines nel territorio <strong>di</strong> Ath Tanno<br />

1 5 1 3, malgrado la condotta regolare<br />

e la stu<strong>di</strong>ata modestia, aveva<br />

manifestati tali sentimenti da inspi-<br />

rare sino dal tempo del suo baccel-<br />

lierato, giusti timori al cancelliere<br />

dell' università <strong>di</strong> Lovanio, per cui<br />

lungamente sì a lui, che allo stretto<br />

suo amico, Giovanni Hessels, os-<br />

sia Giovanni <strong>di</strong> Lovanio , <strong>di</strong>fferita<br />

venne la laurea dottorale. In quel<br />

tempo molto agitavansi le questioni<br />

della grazia e del libero arbitrio,<br />

per cui Domenico Soto, professore<br />

dell'università <strong>di</strong> Dilinga insieme ad<br />

altri uomini sommi, presagiva i pre-<br />

giu<strong>di</strong>zi!, che per quelle questioni re-<br />

car si potevano alla dottrina degli an-<br />

tichi padri, ed a quella singolarmente<br />

<strong>di</strong> s. Agostino. Tanto bastò a Baio<br />

ed al suo amico Giovanni <strong>di</strong> Lova-<br />

nio per comporre un sistema, pel<br />

quale veniva accagionato <strong>di</strong> semi-<br />

pelagianismo ciò, che non si conformava<br />

alle idee loro, anzi proclamarono<br />

apertamente essersi risvegliata<br />

nella Chiesa quella eresia. Principii<br />

sì mal fondati si sarebbero ben pre-<br />

sto introdotti nell università <strong>di</strong> Lo-<br />

vanio , dove un argine non fosse<br />

stato opposto dai vecchi dottori <strong>di</strong><br />

quella scuola. Se non che, chiamati<br />

que' sapienti al concilio <strong>di</strong> Tren-<br />

to , Baio ebbe modo <strong>di</strong> entrare<br />

nell università , prima come sup-<br />

plente al vecchio Giovanni d" Hes-<br />

sels, e poi come professore cfìèttivo.<br />

In seguito Giovanni <strong>di</strong> Lovanio <strong>di</strong>venne<br />

rettore dell'università subito<br />

dopo la morte del cancelliere Buardo<br />

Tapper. La morte <strong>di</strong> quel grande<br />

uomo, quella <strong>di</strong> Bavestein, in<br />

seguito accaduta, e la nomina dei<br />

piìi rispettabili dottori a <strong>di</strong>versi ve-<br />

scovati dei Paesi Bassi, misero il<br />

colmo alla <strong>di</strong>sgrazia dell'università,<br />

ed un campo ai due novatori <strong>di</strong>-


BAJ<br />

schiusero a poter promulgare le per-<br />

niciose dottrine.<br />

Dapprima Baio, affine <strong>di</strong> non of-<br />

fendere i <strong>di</strong>scepoli ed i colleglli,<br />

finse <strong>di</strong> combattere piuttosto il metodo<br />

dell' insegnamento antico, che<br />

la sostanza delle cose. Inveiva con-<br />

tro la scolastica, e contro la filo-<br />

sofìa, mostrava sommo zelo per la<br />

Scrittura e pei padri , specialmen-<br />

te per sant'Agostino (del quale<br />

più volte aveva lette le opere ) e<br />

faceva pompa <strong>di</strong> voler convertire<br />

i protestanti. Con un metodo sì<br />

saggio, dove sia acconciamente ado-<br />

perato; ma che spesso in mano dei<br />

novatori è un manto per nascon-<br />

dere i fini fallaci, infettò anche Baio<br />

gran numero <strong>di</strong> giovani, che sparsi<br />

dopo il corso degli stu<strong>di</strong>i per le<br />

città , per le provincie e persino<br />

ne' chiostri seminavano la zizzania.<br />

Le case dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Francesco<br />

furono le prime ad avvedersi delle<br />

opinioni serpeggianti in esse, e fu-<br />

rono le prime a raccogliere <strong>di</strong>ciotto<br />

proposizioni, e ad inviarle alla uni-<br />

versità <strong>di</strong> Parigi, i cui dottrinali<br />

giu<strong>di</strong>zii passavano per oracoli nelle<br />

scuole cristiane. I dottori, congrega-<br />

tisi ai 27 giugno i56o, <strong>di</strong>chiararono<br />

false quelle proposizioni, e quin<strong>di</strong>ci<br />

ne censurarono come eretiche.<br />

Baio replicò con artificiosa apo-<br />

logia in forma <strong>di</strong> osservazioni a<br />

tali censure , stabilendo in sostan-<br />

za, che la volontà e la libertà sono<br />

una cosa medesima quanto agli ef-<br />

fetti , che quanto è volontario è<br />

libero <strong>di</strong> una libertà sufficiente a<br />

meritar premii e castighi : che l'uomo,<br />

il quale pecca necessariamente,<br />

vale a <strong>di</strong>re che commette un pec-<br />

cato cui non poteva evitare, incon-<br />

tra 1' eterna dannazione : clie il pec-<br />

cato è inevitabile senza il soccorso<br />

della grazia_, e che questo soccorso,<br />

BAJ 47<br />

necessario per adempiere ad un pre-<br />

cetto, è poi spesso ricusato ai fede-<br />

li, talvolta ai giusti, e generalmente<br />

a lutti gl'infedeli, finché tali si riman-<br />

gono, perocché la fede, secondo Ba-<br />

rn, è la prima grazia, nò havvi altra<br />

fede vera da quella in fuori che o-<br />

pcra per la carità. Di più, <strong>di</strong>ceva, che<br />

senza la grazia 1' uomo non ha forza<br />

che per peccare : che pecca realmen-<br />

te in tutte le sue azioni, persino<br />

nell' orazione, nella elemosina , nel<br />

rispetto verso i genitori, ec, e che<br />

a più forte ragione tutte le o-<br />

pere degl' infedeli sono altrettanti<br />

peccati, e causa sono <strong>di</strong> danna-<br />

zione.<br />

Siffatta orribile dottrina, per la<br />

quale Dio è rappresentalo come un<br />

tiranno, che punisce colpe commes-<br />

se per insuperabile necessità, era pa-<br />

rimente sostenuta da Giovanni <strong>di</strong> Lovanio,<br />

amico <strong>di</strong> Baio, <strong>di</strong>cendo: non<br />

esservi alcun male nel commettere<br />

ciò che non si poteva evitare, giac-<br />

ché tale impotenza era stata data<br />

in pena del peccato originale. Su<br />

questa base comune del luteranismo<br />

e del semi-luteranismo e si eresse-<br />

ro altre scandalose asserzioni intorno<br />

alla perfetta contrizione, alla imma-<br />

colata Concezione, ed alle afflizioni<br />

del giusto , e si <strong>di</strong>ffusero siffat-<br />

tamente, che il celebre vescovo <strong>di</strong><br />

Arras, Antonio <strong>di</strong> Gran velie, passa-<br />

to all' arcivescovato <strong>di</strong> Malines ed<br />

alla carica <strong>di</strong> primo ministro delle<br />

Fiandre, fu costretto ad invitare nel-<br />

la sua duplice qualità, i due novatori<br />

Hessels e Baio, sgridarli alla pre-<br />

senza <strong>di</strong> alcuni testi mOnii, e proibi-<br />

re loro un linguaggio così alto ad ec-<br />

citare lo scandalo. Quel rime<strong>di</strong>o <strong>di</strong>veniva<br />

troppo debole; ma la Fiandra<br />

eia in con<strong>di</strong>zione da non poter ten-<br />

tarne uno più rigoroso. Tanto gli<br />

innumerabili settarii, che colle d


48<br />

BAJ<br />

trine recate dalla Germania, dalla<br />

Francia e dall'Inghilterra, l'andavano<br />

tormentando, quanto il gene-<br />

rale malcontento della nobiltà con-<br />

tro il governo spagnuolo, ivi allora<br />

dominante, erano tali semi da poter<br />

fàcilmente congiungersi d' interessi,<br />

se non <strong>di</strong> principii, ai due faziosi<br />

novatori, e strascinare i popoli alla<br />

turbolenza.<br />

Adoperate pertanto da quel ve-<br />

scovo le vie della dolcezza , usò ai<br />

novatori mille guise <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinzioni e<br />

<strong>di</strong> benevolenza, facendoli persino de-<br />

putati al concilio <strong>di</strong> Trento, <strong>di</strong> cni as-<br />

sistettero alle tre ultime sessioni, e<br />

dove male repressero i torti loro sentimenti<br />

<strong>di</strong>retti a sopire il male,, e non<br />

ad estinguerlo. Non<strong>di</strong>meno cupamen-<br />

te il male progre<strong>di</strong>va. Mentre Baio<br />

pascevasi a Trento degli onori, il suo<br />

partito spargeva pei Paesi Bassi i<br />

trattati <strong>di</strong> lui sul libero arbitrio,<br />

sulla carità, sulla giustificazione ; trat-<br />

tati nei quali le dette proposizioni<br />

erano vestite <strong>di</strong> colori insi<strong>di</strong>osi. Tut-<br />

ti i dottori ortodossi gemevano nel<br />

silenzio e la corte sperava la guari-<br />

gione del male, perchè non ne u<strong>di</strong>va<br />

più i lamenti.<br />

I mali umori del popolo bel-<br />

gio, cagionati dalle riforme religio-<br />

se e dall' o<strong>di</strong>o al governo <strong>di</strong> Spa-<br />

gna, giunsero a segno da voler Filippo<br />

II recarsi egli stesso a met-<br />

tere or<strong>di</strong>ne in que' paesi. Pure, pre-<br />

so nuovo consiglio, ne <strong>di</strong>e la cura<br />

al duca d' Alba, il più gran capitano<br />

che avesse allora la Spagna, ma<br />

il carnefice ad un tempo il più spie-<br />

tato. Di forche, <strong>di</strong> ruote si empie-<br />

rono le piazze, i principali fuggivano<br />

in Germania, intanto che i ri-<br />

belli, favoriti dagli ugonotti <strong>di</strong> Fran-<br />

cia , dai protestanti degli altri stati<br />

e dall' Inghilterra allestivano due<br />

eserciti, e piombavano sulla stessa<br />

BAJ<br />

desolata patria stretta tra la du-<br />

rezza <strong>di</strong> Spagna, ed il furore de'<br />

suoi. Ma i giorni del terrore, i<br />

più preziosi pei novatori, lo furono<br />

pur anco per Hessels e Baio, i<br />

quali tra quelle angustie si misero<br />

a consolidare meglio il sistema loro.<br />

Iguoti non erano alla Sede Apo-<br />

stolica quei mali, anzi era già inte-<br />

sa a recarne i rime<strong>di</strong>i. Pio V, che<br />

allora occupava il soglio Pontifi-<br />

cio non solo affrettò l' esame delle<br />

proposizioni stategli denunziate, ma<br />

assistette egli medesimo a quell'esame,<br />

a cui ebbero pur parte i dot-<br />

tori <strong>di</strong> tutte le nazioni, non sospet-<br />

ti a Baio.<br />

Compiuto l'esame sopra ogni ope-<br />

ra <strong>di</strong> lui, il Pontefice pronunziò de-<br />

finitiva sentenza, anzi sopra settan-<br />

tasei proposizioni, che sopra le <strong>di</strong>-<br />

ciotto censurate a Parigi. Tuttavol-<br />

ta, <strong>di</strong>cendo la bolla: sebbene alcune<br />

<strong>di</strong> tali proposizioni 3 possano in<br />

qualche modo sostenersi, prendendo-<br />

le a rigore e nel senso proprio delle<br />

parole, Noi pero le condanniamo<br />

come rispettivamente eretiche } erro-<br />

neej sospette , temerarie , scandalo-<br />

se ed offensive le pie orecchie, come<br />

pure condanniamo tuttocib clic<br />

slato detto o scritto in loro favore.<br />

Da ciò insorsero alcune <strong>di</strong>spute sulla<br />

pretesa omissione <strong>di</strong> una virgola tra<br />

la parola sostenersi e prendendole<br />

a rigore. Gli apologisti del baianesimo<br />

pretendevano, che la bolla <strong>di</strong><br />

s. Pio V permettesse sostenere a ri-<br />

gore e nel senso proprio degli au-<br />

tori alcune delle proposizioni con-<br />

dannate. Ma siccome la condanna è<br />

complessiva, le cavillazoni quin<strong>di</strong><br />

non potevano <strong>di</strong>struggere il valore <strong>di</strong><br />

una bolla dogmatica avente per og-<br />

getto il senso proprio e naturale <strong>di</strong><br />

tutti i testi che dannava.<br />

.Mezzi soavissimi furono non<strong>di</strong>me-


BAJ<br />

no adoperati per mettere ad effetto<br />

quella bolla : in essa non Tennero<br />

nominati né i due novatori, né i ti-<br />

toli dei libri loro ; anzi la con<strong>di</strong>scendenza<br />

giunse a segno da non<br />

pubblicare la bolla né a Roma, né<br />

in Fiandra, né in Lovanio medesimo,<br />

ove l'errore era nato. Conten-<br />

to il Pontefice <strong>di</strong> soffocarlo senza<br />

pregiu<strong>di</strong>care gli autori <strong>di</strong> esso, affidò<br />

1' esecuzione dei decreti al menzionato<br />

Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Granvelle, od a<br />

quel delegato, <strong>di</strong> cui gli fosse pia-<br />

ciuto servirsi. Di latti quel Car<strong>di</strong>-<br />

<strong>di</strong>nale, trovandosi allora in B-oma,<br />

commise al proprio vicario genera-<br />

le Massimiliano Moriglione , che fa-<br />

cesse accettare la bolla da Baio , e<br />

che lo inducesse a proscrivere le<br />

proposizioni ed i libri da cui furono<br />

estratte. Il duca d'Alba continuava<br />

ad inondare <strong>di</strong> sangue le <strong>di</strong>ciassette<br />

provincie de' Paesi Bassi, e così per-<br />

seguitava in<strong>di</strong>stintamente tutti i no-<br />

vatori, che niun eretico osava levar-<br />

si la maschera. A quel commissario<br />

apostolico fu quin<strong>di</strong> facile allora <strong>di</strong><br />

indurre Baio alla sommissione. Adu-<br />

nata ancor dallo stesso Baio la fa-<br />

coltà teologica <strong>di</strong> Lòvanio, fu riso-<br />

luto, che tanto a voce come in iscrit-<br />

to ognuno dovesse astenersi e dalle<br />

proposizioni dannate e dai libri on-<br />

de si trassero. La bolla Pontifìcia,<br />

datata il primo ottobre del i56j ,<br />

ebbe la piena sua esecuzione a Lo-<br />

vanio ai 29 del susseguente <strong>di</strong>cembre.<br />

Ma gli avvenimenti posteriori, e la<br />

fortuna avuta dai ribelli, fecero can-<br />

giar faccia alle cose e mostrarono<br />

<strong>di</strong> qual sorta fosse la sincerità <strong>di</strong><br />

Baio. Moriglione purgava frattanto<br />

l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Francesco dalle novi-<br />

tà insinuatevi, faceva deporre qual-<br />

che provinciale resistente, ed obbligai<br />

i sommessi all'abiura solenne<br />

voi.. IV.<br />

BAJ 49<br />

del baianesimo. Sarebbe avvenuto<br />

il medesimo forse anche dell'univer-<br />

sità <strong>di</strong> Lovanio, se ingenua fosse sta-<br />

ta la condotta <strong>di</strong> Baio. Idolatra pe-<br />

rò egli delle opinioni proprie, era<br />

caduto in un misero stato <strong>di</strong> tri-<br />

stezza al vederle dannate; accusava<br />

i suoi giu<strong>di</strong>ci, o perchè non lo avea-<br />

no ascoltato innanzi <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>carlo,<br />

o perchè male avevano estratte le<br />

proposizioni da' suoi libri, o perchè<br />

ignoravasi, al suo <strong>di</strong>re, che molte<br />

erano state sostenute dalle scuole<br />

cattoliche, e persino insegnate da s.<br />

Agostino e da s. Prospero. Moriglione<br />

pazientemente gli <strong>di</strong>mostrava<br />

come fossero a torto quelle accuse;<br />

Baio pur non sapeva persuadersene,<br />

anzi con aria minacciosa prometteva<br />

<strong>di</strong> scrivere contro la bolla. Ciò <strong>di</strong> fat-<br />

ti egli mantenne, ed in<strong>di</strong>rizzò l'apo-<br />

logia al Car<strong>di</strong>nale Simonelto, e per-<br />

fino al Sommo Pontefice. Questi,<br />

acciocché niun argomento rimanes-<br />

se <strong>di</strong> doglianza a quel settario, fece<br />

sottoporre ad altro esame le già dannate<br />

proposizioni, le quali vennero<br />

trovate nuovamente degne <strong>di</strong> con-<br />

danna, e quin<strong>di</strong> il Pontefice confermò<br />

la sentenza contro esse pronun-<br />

ciata, e ne notificò la conferma con<br />

breve, datato il i3 maggio i566.<br />

Dato pure dal Pontefice incarico al<br />

Car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Granvelle <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>re quel<br />

breve a Moriglione suo vicario aposto-<br />

lico, affinchè fosse a Baio consegnalo<br />

per l'abiura delle proposizioni e per<br />

la ricerca dell'assoluzione dalle censu-<br />

re, Baio al riceverlo si mostrò, al suo<br />

solito, ubbi<strong>di</strong>ente, chiese l'assoluzione,<br />

e si pose ginocchioni per riceverla.<br />

Ma quando il vicario dovette rifiuta-<br />

re <strong>di</strong> farlo , finché non abiurasse alle<br />

proposizioni, ei si rialzò, e <strong>di</strong>sse : non<br />

poterlo fare dove non avesse copia<br />

della bolla per <strong>di</strong>stinguere quali proposizioni,<br />

in virtù della medesima<br />

7


5o BAJ<br />

potevano sostenersi e quali no. Il<br />

vicario soggiunse allora non aver<br />

volato dare il Pontefice copia del-<br />

la bolla, né ai novatori , né agli<br />

avversarii loro, affine <strong>di</strong> seppellire<br />

ogni cosa nel silenzio. Contento <strong>di</strong><br />

tali <strong>di</strong>sposizioni, Caio pregò che più<br />

non si <strong>di</strong>sputasse siili* argomento a<br />

Lovanio, ed introdusse cosi nella<br />

Chiesa quel simulacro <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong>-<br />

venuto cotanto celebre sotto il nome<br />

<strong>di</strong> silenzio rispettoso, eh' è quan-<br />

to a <strong>di</strong>re una venerazione esteriore<br />

<strong>di</strong> ciò, che si <strong>di</strong>sprezzava interna-<br />

mente. Faceva quin<strong>di</strong> mestieri <strong>di</strong><br />

stringere e minacciare; al che, dopo<br />

molle tergiversazioni, acconsenti<br />

Baio <strong>di</strong> accettare assolutamente la<br />

bolla , sebbene non volesse sottoscri-<br />

vere l'atto, <strong>di</strong>cendo bastevole la ver-<br />

bale sua adesione. Per un riguardo<br />

fu sorpassato da Moriglione a quel-<br />

la formalità, ma non andò guari a<br />

conoscere quanto fosse pericoloso il<br />

transigere con un novatore.<br />

Frattanto, per la morte già in<strong>di</strong>-<br />

cata del dottore Ravestein, <strong>di</strong>venuto<br />

Baio il decano dell' università ,<br />

né avendo per colleghi altro che i<br />

propri <strong>di</strong>scepoli attaccati alla sua<br />

(.lotti ina, e teneri <strong>di</strong> lui, credette<br />

quello un opportuno momento<br />

per rientrare nel campo <strong>di</strong> batta-<br />

glia, obbliar le promesse, le reite-<br />

rate sommissioni, l'abiura ed infine<br />

audacemente sostenere le proposi-<br />

zioni condannate. Tale condotta of-<br />

fese gli ortodossi. Ne portarono i<br />

lamenti ai vescovi della provincia,<br />

i quali obbligarono Baio a giustifi-<br />

carsi sulla reci<strong>di</strong>va, e ad esporre al-<br />

la presenza dei dottori congregati i<br />

veri suoi sentimenti sugli articoli<br />

proscritti dalla bolla.<br />

Finse Baio <strong>di</strong> cedere al parere<br />

dei vescovi, ed al cospetto della u-<br />

niversità raccolta, dopo un prcam-<br />

BA J<br />

bolo devoto, <strong>di</strong>vise le sue proposi-<br />

zioni in quattro classi : ì ." in quelle<br />

false e ben condannate, ma da lui<br />

non mai sostenute; 2. a<br />

in quelle rese<br />

ambigue e maliziose, perchè non si<br />

era penetrato il senso de' suoi libri;<br />

3. ' in quelle male estratte e condan-<br />

nabili per le sole appen<strong>di</strong>ci fattevi<br />

a<br />

dai compilatori; 4- in quelle confessate<br />

da lui, ma o<strong>di</strong>ose soltanto per<br />

essere enunziate col linguaggio dei<br />

padri, piuttosto che con quello de-<br />

gli scolastici. Per le quali cose in ul-<br />

tima analisi rimproverava egli la Se-<br />

de della verità e della religione, per<br />

la negligenza, per la ignoranza , e<br />

per la iniquità manifestate ne' suoi<br />

giu<strong>di</strong>zii. Quest'orgoglio, velato da<br />

un'apparente modestia, non sedusse<br />

punto i cattolici illuminati, che ben<br />

videro invece un ipocrita, il quale<br />

volgeva contro la podestà Pontifìcia<br />

l'indulgenza e la longanimità usa-<br />

ta verso <strong>di</strong> lui. Laonde portarono<br />

le istanze al governatore acciocché<br />

facesse pubblicare la bolla nelle scuo-<br />

le <strong>di</strong> Lovanio, ed inducesse Baio a<br />

sottoscriverla insieme a tutti gli al-<br />

tri dottori. •<br />

Il duca d'Alba, inteso a estinguere<br />

il fuoco della ribellione fomen-<br />

tato dalle sette protestanti , non sof-<br />

friva al certo la formazione <strong>di</strong> nuova<br />

setta, che, unita alle altre, po-<br />

teva cagionar la rovina dello sta-<br />

to. Imme<strong>di</strong>atamente risolse <strong>di</strong> dar<br />

rigore alle decisioni della Santa<br />

Sede, e coli' opportunità che i ve-<br />

scovi del Belgio erano adunati in<br />

un concilio nazionale a Malines per<br />

dare esecuzione al concilio <strong>di</strong> Tren-<br />

to, scrisse loro affinché or<strong>di</strong>nassero<br />

la promulgazione <strong>di</strong> quella bolla. I<br />

prelati vi aderirono <strong>di</strong> buon animo,<br />

e vollero innanzi tutto, che due ve-<br />

scovi andassero a trovar Baio come<br />

deputato del concilio, per co-


BAJ<br />

municargli il decreto del concìlio"<br />

medesimo. Il dottore, già formato<br />

alla <strong>di</strong>ssimulazione, fu largo <strong>di</strong> pro-<br />

messe a que' vescovi, che le sue in-<br />

si<strong>di</strong>e doveano deludere.<br />

Moriglione intanto, incaricato <strong>di</strong><br />

comunicare il decreto del concilio<br />

alla facoltà teologica <strong>di</strong> Lovanio, pubblicò<br />

solennemente la bolla : ex om-<br />

nibus qfflictionibus, ed ottenne la<br />

pronta ubbi<strong>di</strong>enza per parte <strong>di</strong> tutti<br />

que' dottori ; ma sull'esempio del loro<br />

maestro, usavano essi sutterfugi, per<br />

non sottoscrivere la bolla, <strong>di</strong>chiarando<br />

persino che né il Papa, né il con-<br />

cilio esigevano tale sottoscrizione<br />

Fu necessaria una lettera espressa<br />

dei vescovi <strong>di</strong> Vessori , d' Ipri e <strong>di</strong><br />

Gand, a rendere pubblica quella<br />

sfacciataggine. E forse che al vedersi<br />

così smascherati avranno ubbi<strong>di</strong>to i<br />

Lovanisti; ma non esiste vermi documento<br />

della sottoscrizione , che<br />

per avventura col tempo sarà stata<br />

rimossa dai <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Baio.<br />

Tale era lo stato dell'affare, quando<br />

il Papa esortò il duca d'Alba<br />

a finirla, facendo emanare dalla<br />

facoltà teologica un decreto, sotto-<br />

scritto da tutti i membri e <strong>di</strong>chia-<br />

rante legittima la condanna <strong>di</strong> tutte<br />

le proposizioni, e pronto il ritiro<br />

degli scritti, che le contenevano.<br />

Avendo il duca <strong>di</strong> Alba scritto alla<br />

facoltà in termini da voler essere<br />

ubbi<strong>di</strong>to, i dottori si raccolsero, ad<br />

eccezione <strong>di</strong> Baio. Egli però, atterrito<br />

dal serio aspetto delle cose, avea <strong>di</strong>-<br />

chiarato in sul finire <strong>di</strong> un esercizio<br />

teologico, che si sarebbe attenuto al<br />

giu<strong>di</strong>zio della facoltà, la quale unanimamente<br />

ubbidì, e sottoscrisse alla<br />

costituzione <strong>di</strong> Pio V, il che Baio<br />

pur fece. In tal guisa l' ostinazione<br />

<strong>di</strong> lui cedette al peso dell' autorità<br />

riunita del capo della Chiesa e del<br />

clero nazionale, e soprattutto del<br />

.<br />

BAJ m<br />

formidabile duca d'Alba. La sua<br />

ignominia restò registrala nei fasti<br />

della sua università; ma non per-<br />

tanto ei non <strong>di</strong>venne più fedele alle<br />

sue promesse ed ai suoi giuramenti.<br />

Sconfitto il duca d'Alba, e chiesto<br />

il suo ritiro, <strong>di</strong>laniata la Fiandra<br />

da cinque fazioni, che richiamavano<br />

i vescovi a guarentire i popoli loro<br />

dagli errori della Francia e della<br />

Germania, ebbe quin<strong>di</strong> Baio aperto<br />

il varco a poter <strong>di</strong>sseminare un'altra<br />

volta le sue dottrine, e stringersi con<br />

Marnix, signor <strong>di</strong> sant'Algonda, con-<br />

fidente del principe d'Orange e<br />

dotto calvinista. Non vedendo egli<br />

che un passo tra Baio e Calvino,<br />

tentò <strong>di</strong> farglielo fare, e riunire per<br />

tal modo il semi-calvinismo al cal-<br />

vinismo rigoroso. Accordava Baio<br />

con Marnix essere la sacra Scrittura<br />

l' unico giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> tvitte le tra<strong>di</strong>zioni<br />

ecclesiastiche, e cedeva sopra alcuni<br />

testi riguardanti la presenza reale,<br />

per cui avvicinavasi agli eretici sotto<br />

pretesto <strong>di</strong> convertirli. Se non che<br />

il vortice in cui la guerra immerse<br />

il signor <strong>di</strong> sant'Algonda non fece<br />

progre<strong>di</strong>re lo scandalo ; ma intanto<br />

Baio pubblicava apologie contro il<br />

padre Horance francescano , ed il<br />

rimproverava d'aver tra<strong>di</strong>ta la causa<br />

de' cattolici affine <strong>di</strong> giustificare le<br />

equivoche sue relazioni col signor<br />

<strong>di</strong> sant'Algonda.<br />

Ma allorquando vide il tumuli<br />

oi<br />

delle armi allontanarsi da Lovanio,<br />

ed il rimanente della Fiandra in<br />

preda alla <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a, tutto si volse<br />

contro la bolla Pontificia ed ammu-<br />

tinarono contro essa i suoi seguaci<br />

<strong>di</strong>venuti più fieri per essere il loro<br />

maestro salito al grado <strong>di</strong> cancel-<br />

liere e <strong>di</strong> conservatore dei privilegi<br />

dell'università. Gli ortodossi rappresentarono<br />

allora, che il miglior mez-<br />

zo <strong>di</strong> reprimere e sconcertare quei


5b BAJ<br />

nemici della Chiesa era <strong>di</strong> toglier<br />

loro qualunque speranza <strong>di</strong> veder<br />

rivocata la bolla <strong>di</strong> Pio V, facen-<br />

dola sancire da Gregorio XIII suo<br />

imme<strong>di</strong>ato successore, e pubblicare<br />

nuovamente a Lovanio.<br />

Il re <strong>di</strong> Spagna fece appoggiar<br />

tali domande presso il santo Padre,<br />

il quale vi aderì, pubblicando, ai 29<br />

gennaio 1^79, una costituzione in<br />

conferma della bolla <strong>di</strong> Pio V, e<br />

facendola ban<strong>di</strong>re solennemente per<br />

ricavare <strong>di</strong> bel nuovo da Baio una<br />

ritrattazione formale in iscritto. Ta-<br />

le incombenza fu da lui affidata al<br />

padre Toledo, gesuita spagnuolo, es-<br />

perto teologo e me<strong>di</strong>atore eminente,<br />

e Baio restò infatti ad lui così con-<br />

vinto, che riguardò le sue proposi-<br />

zioni giustamente condannate nel<br />

senso naturale de' suoi scritti. Ciò<br />

ottenuto da Toledo, raccolse la fa-<br />

coltà teologica, e richiesto prima Baio<br />

in<strong>di</strong> il resto dell'assemblea, se reli-<br />

giosamente avrebbero osservata la<br />

bolla, tutti concor<strong>di</strong> gridarono ri-<br />

ceverla con sommissione e promet-<br />

tere <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>rla.<br />

Non restava che la sottoscrizione<br />

<strong>di</strong> Baio così ricalcitrante ad ogni<br />

sottoscrizione; ma anche quella vol-<br />

ta vi si rifiutava finché , fosse timore,<br />

o destrezza per parte del commissario,<br />

mostrassi <strong>di</strong> verso da sé me-<br />

desimo, e <strong>di</strong>ede una ritrattazione<br />

sottoscritta, che superò qualunque<br />

speranza. Tutta volta, o per incostanza,<br />

o per cattivo consiglio, oppure<br />

per ostinazione e cattiva fede non<br />

trascorse l' anno , eh' ei ristabilì il<br />

car<strong>di</strong>ne del favorito suo sistema<br />

ed avanzò <strong>di</strong> bel nuovo alcune<br />

pubbliche tesi col <strong>di</strong>re, che essendo<br />

stalo creato V uomo per fare<br />

il bene come gli uccelli per volare,<br />

era inetto al bene dopo la rovina<br />

delle sue forze, così come l'uccello<br />

,<br />

BAJ<br />

al volo senza le ali. I tenebrosi<br />

suoi partigiani continuarono a scre<strong>di</strong>-<br />

tare la bolla <strong>di</strong> Roma, e pretendeva-<br />

no, piìi meritasse solamente quel si-<br />

lenzio rispettoso, il quale non obbliga<br />

che ad una riserva <strong>di</strong> convenienza,<br />

senza aver alcun influsso sul giu<strong>di</strong>-<br />

zio e sull' adesione interna. In tal<br />

forma, con un laberinto <strong>di</strong> cavilla-<br />

zioni, si fece strada il giansenismo,<br />

stabilendosi sotto altri nomi un se-<br />

mi-calvinismo che, malgrado la Chie-<br />

sa, parve ai men veggenti una porzione<br />

<strong>di</strong> essa. V. La Storia del Bafanismo<br />

del p. Duchene.<br />

Baio passò <strong>di</strong> questa vita il 16<br />

settembre 1^89, nel settantesimo anno<br />

dell'età sua, e le sue opere furono<br />

stampate per la maggior parte<br />

in Lovanio nel i566 e 1077, ed<br />

in Colonia nel 1 , 696 insieme ai<br />

documenti , che si riferiscono alla<br />

storia della sua vita. Consistono esse<br />

in opuscoletti versanti sul peccato<br />

originale j sul modo con cui e rimesso<br />

j sul merito delle operej sul-<br />

la giustizia originale j sulle virili<br />

degli empi j sulla libertà j sulla ca-<br />

rità j sulla giustizia j sulla giustifi-<br />

cazionej sul sacrificio^ sulle indul-<br />

genzej sulle preci pei defunti e sui<br />

sacramenti in genere. Compose al-<br />

tresì molte opere <strong>di</strong> controversia<br />

sulla Chiesa j sul potere del Papa,<br />

ed alcune lettere. Trovansi ancora<br />

ine<strong>di</strong>ti alcuni commentarli <strong>di</strong> Baio<br />

sul maestro delle sentenze e sui<br />

salmi.<br />

BAJONA. Città con residenza ve-<br />

scovile in Francia, nella Guascogna,<br />

<strong>di</strong>partimento dei Bassi - Pirenei . Il<br />

nome <strong>di</strong> Bajona , Lapurdum, città<br />

ricca e forte del Beam, deriva da<br />

Baja e ona, che in lingua basca<br />

significa Baja buona , o buon<br />

porto. Una colonia <strong>di</strong> baschi essen-<br />

do passata in Irlanda , vi portò il


15 A J<br />

suo i<strong>di</strong>oma, il che sappiamo da Giraldo<br />

Cambrense, il quale ci offre una<br />

descrizione molto curiosa delle armi,<br />

degli abiti, e dei costumi <strong>di</strong><br />

questi popoli. Questa città, riputata<br />

molto pel suo commercio, giace sui<br />

fiumi AdaUr e Niva, lungi una le-<br />

ga circa dal mare in vicinanza del<br />

golfo <strong>di</strong> Biscaglia. Viene essa <strong>di</strong>vi-<br />

sa dal JVive, che internamente l'at-<br />

traversa in tre parti, mentre all'esterno<br />

l'Adour ne rade le muraglia.<br />

Il tratto più grande racchiude uno<br />

antico castello guernito <strong>di</strong> torri ro-<br />

tonde: nella parte più piccola (ri-<br />

dotta dai due fiumi in foggia <strong>di</strong><br />

penisola) vedesi altro forte circon-<br />

dato da quattro formidabili bastio-<br />

ni. Isolato sorge il terzo quartiere,<br />

che riguardasi come sobborgo, e che<br />

chiamasi dello Spirilo Santo, né comunica<br />

col rimanente che per aiu-<br />

to d'un ponte <strong>di</strong> legno. In esso si<br />

vede la maggiore cittadella, che in<br />

forma quadrilatera s'erge sopra una<br />

altura, e domina tutta la città, il porto<br />

e la circonvicina campagna. Le<br />

principali fortificazioni <strong>di</strong> questa cit-<br />

tadella sono opera del rinomato<br />

Yauban. In Bajona, piazza forte <strong>di</strong><br />

prim' or<strong>di</strong>ne e eh' è la chiave della<br />

Francia dal lato <strong>di</strong> Spagna, vi è<br />

una <strong>di</strong>rezione generale <strong>di</strong> artiglieria,<br />

ed un vasto arsenale. Il porto viene<br />

dai due fiumi formato, ed offre<br />

comodo asilo, comunque sia <strong>di</strong> ac-<br />

cesso <strong>di</strong>fficile, né altro che navi<br />

mezzane possano costruirsi ne' suoi<br />

cantieri. Bajona ha il vantaggio<br />

unico in Francia, <strong>di</strong> aver due rivie-<br />

re, e ne' due suoi fiumi osservasi il<br />

fenomeno del flusso e riflusso. Si<br />

deve a questa città l'invenzione del-<br />

le Bajonette. Molte furono le barche<br />

<strong>di</strong> Bajona, che per la prima<br />

volta tentarono, nel i6o5, la pesca<br />

delle balene nelle acque groenlan-<br />

,<br />

B A J >3<br />

desi e presso l'isola <strong>di</strong> Finlan<strong>di</strong>a;<br />

in somma il suo traffico per mare<br />

e per terra è importantissimo , ed<br />

esteso assai.<br />

Il paese circostante <strong>di</strong> Labour<br />

così appellato da Lapurdem, fu abi-<br />

tato da' baschi <strong>di</strong> origine cantabri,<br />

i quali cacciati dalla patria quivi si<br />

stabilirono. Tale paese estendevasi<br />

anticamente dall' Adour sino a san<br />

Sebastiano nella provincia <strong>di</strong> Gui-<br />

puscoa. Intorno a questo paese veg-<br />

gansi Plinio e Pomponio Mela ,<br />

che parlano dell' origine de' baschi.<br />

Sembra che la lingua <strong>di</strong> que' popo-<br />

li sia in sostanza quella degli anti-<br />

chi bretoni, la quale in parte si è<br />

conservata nel paese <strong>di</strong> Galles, e<br />

nella Bassa-Bretagna . Il paese <strong>di</strong><br />

Labour è si sterile, che va esente<br />

da ogni or<strong>di</strong>naria gabella, e paga<br />

soltanto al re un piccolo tributo.<br />

Alcimi autori sostengono, che la cit-<br />

tà <strong>di</strong> Bajona abbia avuto dei ve-<br />

scovi fino dall'anno 38 1; ma leg-<br />

gesi nella Gallia Christiana nova,<br />

non averne avuti prima del 980.<br />

La sua sede vescovile, già suffraganea<br />

<strong>di</strong> Tolosa, ora lo è della me-<br />

tropoli <strong>di</strong> Auch, e <strong>di</strong>stinti sono i pre-<br />

gi della sua cattedrale. Decorala è<br />

Bajona altresì da una scelta bi-<br />

blioteca, dalla zecca, dalle scuole<br />

<strong>di</strong> nautica, e <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno. Questa<br />

<strong>di</strong>ocesi, che si estendea per lo passa-<br />

to fino alla città <strong>di</strong> s. Sebastiano<br />

in Ispagna, non contiene ora che<br />

settantadue parrocchie , che sono<br />

parte nella terra <strong>di</strong> Labour, parte<br />

nella bassa Navarra. Fontarabia, e<br />

le altre ventinove, che le appartenevano<br />

altre volte, ora <strong>di</strong>pendono<br />

dal vescovo <strong>di</strong> Pamplona e <strong>di</strong> Ca-<br />

lahorra. Questo smembramento lu<br />

fatto da Papa s. Pio V, del i566, ad<br />

istanza <strong>di</strong> Filippo II re <strong>di</strong> Spagna.<br />

Bajona fu patria <strong>di</strong> s. Leone vesco-


54 T* A J<br />

vo eli essa, apostolo dei baschi, e<br />

martire, nato nell'856. V. s. Leone.<br />

Dominata in principio Bajona da<br />

particolari signori, ebbe, fino dal I X<br />

secolo, dei visconti , che dorarono<br />

sino al 120 5. Unita poscia al du-<br />

calo <strong>di</strong> Guienna, ebbe a sostenere<br />

vigorosi asse<strong>di</strong>i da' suoi potenti vi-<br />

cini, cioè i re d'Aragona, ed i viscon-<br />

ti del Bearn. Alfonso I re d'Ara-<br />

gona, nel 1 104., l'asse<strong>di</strong>ò e la prese:<br />

Gastone principe del Bearn l'asse-<br />

<strong>di</strong>ò pure liei 12.53. Nel i^.5i la<br />

tolse il re <strong>di</strong> Francia Carlo VII, il<br />

Vittorioso, agli inglesi nel regno <strong>di</strong><br />

Enrico VI, e ne arricchì la coróna.<br />

Il re Carlo IX eseguì nelle sue mu-<br />

ra l'abboccamento con Elisabetta re-<br />

gina <strong>di</strong> Spagna sua sorella, moglie<br />

<strong>di</strong> Filippo III, nel i5gg, e vano fu<br />

negli anni susseguenti ogni sforzo<br />

degli spagnuoli per tentare la fe-<br />

deltà delle sue genti , che salde si<br />

mantennero contro la famosa lega,<br />

a favore della legittimità, anche nel-<br />

l'avvenimento al trono <strong>di</strong> Enrico IV,<br />

il Grande, già re <strong>di</strong> Navarra e signore<br />

del Bearn. In Saint Jean de<br />

Luz (Lusius sficus) , piccola città in<br />

riva alla Nivette, nel 1660, fu celebrato<br />

il matrimonio <strong>di</strong> Luigi XIV,<br />

con Maria Teresa d' Austria , in-<br />

fante <strong>di</strong> Spagna, figliuola <strong>di</strong> Filippo<br />

IV , ciò che poi fece risolvere il<br />

fratello della sposa Carlo II a la-<br />

sciare, nel 1700, per testamento la<br />

corona spagnuola al re <strong>di</strong> Francia,<br />

per cui Luigi XIV vi prepose il suo<br />

nipote Filippo V. Tale matrimonio fu<br />

conseguenza della celebre pace de' Pi-<br />

renei , trattata e concili usa nell' iso-<br />

la de' Fagiani, nel mezzo della Bi-<br />

dassoa, dal Car<strong>di</strong>nale Mazzarini per<br />

la Francia, e da d. Luigi de Flato<br />

per la Spagna nel iG^c); pace che<br />

apportò tra i due popoli stabile<br />

concor<strong>di</strong>a. Fu a' 9 luglio 1660, che<br />

BAJ<br />

con gran pompa seguì il giuramento<br />

prestato dai due re Filippo<br />

IV e Luigi XIV, affine <strong>di</strong> perpetuamente<br />

conservarla. In Marac, bel<br />

castello <strong>di</strong> delizia contiguo a Ba-<br />

jona, Carlo IV re <strong>di</strong> Spagna per<br />

volere <strong>di</strong> Napoleone, nel maggio del<br />

1808, rinunziò il trono, che a' 17<br />

marzo avea già ceduto in Aranjuez<br />

a Fer<strong>di</strong>nando VII suo figlio. Custo-<br />

<strong>di</strong>to era già Fer<strong>di</strong>nando VII a Ba-<br />

jona, allorché per or<strong>di</strong>ne dello stes-<br />

so imperatore de' francesi , vi fu<br />

trasferito Carlo IV e la reale famiglia<br />

, ingiungendosi a Carlo IV<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sapprovare l'atto <strong>di</strong> Aranjuez,<br />

e cedere i propri <strong>di</strong>ritti a favore<br />

della Francia. Dopo <strong>di</strong> che il re fu<br />

mandato a Roma, e Fer<strong>di</strong>nando VII<br />

fu racchiuso nella fortezza <strong>di</strong> Valencay,<br />

e venne obbligato poscia a Bordeaux<br />

a prestare la sua adesione al-<br />

l'atto suddetto. Gli stu<strong>di</strong>osi comizii<br />

<strong>di</strong> Bajona proclamarono Giuseppe<br />

Bonaparte , fratello <strong>di</strong> Napoleone<br />

per re <strong>di</strong> Spagna e dell'In<strong>di</strong>e; ma<br />

ben presto, insorta tutta la provin-<br />

cia, ebbe principio l'eroica guerra,<br />

sostenuta intrepidamente fino al<br />

1 8 1 4» nel qual anno gli spagnuoli,<br />

collegati agl'inglesi, intrapresero l' asse<strong>di</strong>o<br />

della città <strong>di</strong> Bajona, che non<br />

ebbe a cessare , se non dopo il<br />

trattato <strong>di</strong> Parigi, pel quale ritornò<br />

Luigi XVIII sul trono <strong>di</strong> Fran-<br />

cia, e Fer<strong>di</strong>nando VII su quello <strong>di</strong><br />

Spagna.<br />

BAJULI, capitolari. Nell'Or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> Malta o gerosolimitano , si<br />

chiamano con tal nome quelli che<br />

posseggono de' Baliagi dell' Or<strong>di</strong>-<br />

ne. Diconsi poi Baiali conventuali<br />

i capi delle otto lingue, che hanno<br />

residenza nel convento della relazione<br />

<strong>di</strong> Malta.<br />

BAJULI de' vescovi, e degli arda-<br />

ti. Sono ciucili che dai francesi si ap-<br />

,


BAR<br />

pellano baillis capilulaircs e che so-<br />

no uffiziali domestici degli uni, e de-<br />

gli altri. Chiamami pure Ban<strong>di</strong> i<br />

servitoli e domestici, che i Car<strong>di</strong>nali<br />

conducono seco in conclave colla qua-<br />

lifica d'inservienti. Niuno però de'<br />

Car<strong>di</strong>nali può eleggere il suo, dovendo<br />

nominare quello <strong>di</strong> uno l'al-<br />

tro Porporato, benché in conclave si<br />

facciano servire dal proprio.<br />

BAJULI, CERCOSTARI, STAUEOFERI, ec.<br />

Uffiziali, che portano la croce, i can-<br />

delieri , ed altro nelle processioni.<br />

BAJULO. Uffiziale conventuale,<br />

che riceveva, o <strong>di</strong>stribuiva i legati<br />

ed il denaro offerto pei <strong>di</strong>vini ser-<br />

vigi e pegli anniversarii.<br />

BARACZ o BACOCZI Tommaso,<br />

Car<strong>di</strong>nale . Bacoczi Tommaso da<br />

poveri ed ignobili parenti ebbe i<br />

natali circa la metà del secolo decimoquinto<br />

ad Herdoulk nella <strong>di</strong>ocesi<br />

<strong>di</strong> Vesprin neh' Ungheria, come<br />

affermano il Garimberte nelle vite<br />

<strong>di</strong> alcuni Car<strong>di</strong>nali 3 e Simone Samuel<br />

nella Porpora canonica. Fino<br />

dai primi anni applicossi seriamente<br />

agli stu<strong>di</strong>i, prima in Bolo-<br />

gna, quin<strong>di</strong> a Ferrara ed in segui-<br />

to venne ammesso alla corte del<br />

Car<strong>di</strong>nal Ippolito d' Este, vescovo <strong>di</strong><br />

Agria, in qualità <strong>di</strong> segretario. Fu<br />

da ciò, ch'egli crebbe a tanto <strong>di</strong> pote-<br />

re e riputazione, specialmente pres-<br />

so il re Mattia Corvino, che in bre-<br />

ve non solo fu eletto cancelliere<br />

del regno e regio segretario, ma <strong>di</strong><br />

più venne promosso alla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong><br />

vescovo <strong>di</strong> Alba e <strong>di</strong> Agria nel 1 497 »<br />

ed ascese anche alla cattedra della<br />

metropolitana <strong>di</strong> Strigonia. Non si sa<br />

donde abbia attinto il Fleury che<br />

questo Car<strong>di</strong>nale sia stato eletto ve-<br />

scovo <strong>di</strong> Torino, dacché nella se-<br />

rie dei pastori <strong>di</strong> quella Chiesa tes-<br />

suta dall' Ughellio, non si parla minimamente<br />

del Bacoczi. Bensì, per<br />

,<br />

BAR 55<br />

le istanze <strong>di</strong> Ula<strong>di</strong>slao V re <strong>di</strong> Un-<br />

gheria e della repubblica veneta,<br />

venne da Alessandro VI, nell'ottava<br />

promozione fatta in Roma l' anno<br />

i5o2, creato, benché assente, Car-<br />

<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> S. Romana Chiesa, ricevendo<br />

poi il presbiterale del titolo <strong>di</strong><br />

s. Martino, fatto legato a latere <strong>di</strong><br />

pressoché tutto il Settentrione do-<br />

ve non vi fu città o provincia in<br />

cui non penetrasse. Ottenuta po-<br />

scia da Leone X , apposita facol-<br />

tà <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>care la crociata contro<br />

il turco, che minacciava l'Ungheria,<br />

non vi volle meno, che tutta l'au-<br />

torità e saviezza del Car<strong>di</strong>nale a<br />

stornare le ruine, che sarebbero de-<br />

rivate da un esercito <strong>di</strong> sessan-<br />

ta mila uomini , i quali, invece che<br />

combattere i musulmani , rivolse-<br />

ro le forze contro ai gran<strong>di</strong> dell'<br />

Ungheria. Aiutò assai Leone X<br />

a stabilire la pace tra i principi cri-<br />

stiani; nel i5i3 andò a Roma per<br />

la seconda volta per ottener soc-<br />

corso contro i turchi , e visitò<br />

devotamente il santuario <strong>di</strong> Lo-<br />

reto. In Vienna fu presente alle<br />

nozze solenni , eh' ebbero luogo tra<br />

Anna figlia <strong>di</strong> Ula<strong>di</strong>slao re d' Un-<br />

gheria e l'imperatore Massimiliano,<br />

cos'i pure a quelle <strong>di</strong> Maria nipote<br />

dello stesso Cesare, e Lodovico re <strong>di</strong><br />

Ungheria. Amabile e dolce era l' in-<br />

dole <strong>di</strong> lui ; usava belle maniere<br />

verso tutti , e specialmente si mo-<br />

strava generoso nel sostenere a<br />

proprio carico in Vienna , Stri-<br />

gonia ed anche in Italia buon numero<br />

<strong>di</strong> giovani , affinchè progre-<br />

<strong>di</strong>ssero nei buoni costumi e nel-<br />

le lettere. Di più, affine <strong>di</strong> proteggere<br />

i confini dell' Ungheria man-<br />

teneva armato numerosissimo eserci-<br />

to. Intervenne da ultimo ai conclavi<br />

<strong>di</strong> Pio III, e Leone X, ed avendo<br />

arricchito <strong>di</strong> feu<strong>di</strong> i suoi, mori nella


56 B A L<br />

sua patria nel i 5 1 1 , come racco-<br />

gliesi da un manoscritto} che conser-<br />

vasi nella biblioteca vaticana.<br />

BAKERDA. Città vescovile <strong>di</strong> Cal-<br />

dea, sotto la metropoli <strong>di</strong> Nisiba col-<br />

locata entro un'isola del Tigri, lontana<br />

do<strong>di</strong>ci miglia da Mossili. Fu<br />

poscia eretta in arcivescovato.<br />

BALADA. Città vescovile <strong>di</strong> Caldea<br />

nella provincia <strong>di</strong> Nisibi, sottoposta<br />

alla metropoli <strong>di</strong> questo nome.<br />

Cinque città sono chiamate con que-<br />

sto nome, che in arabo significa<br />

paese. Quella, <strong>di</strong> cui ora si parla, è<br />

situata nel Diar-Rabia nella Meso-<br />

potamia, sulla sponda occidentale del<br />

Tigri, nella pianura <strong>di</strong> Bekino, per<br />

la quale si va a Nisibi, ed è <strong>di</strong>stante<br />

da Mosul a settentrione sei o sette<br />

paransaghe, ognuna delle quali sono<br />

cinquanta sta<strong>di</strong>.<br />

BALANDA. Città vescovile, <strong>di</strong> Li-<br />

<strong>di</strong>a nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Asia, della quale<br />

non si fa menzione che nei conci li i.<br />

BALANEA. Città vescovile della<br />

seconda Siria nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Antiochia,<br />

sotto la metropoli d'Apamea,<br />

che, secondo Commanville, ebbe un<br />

vescovo latino all'epoca delle crociate.<br />

Alcuni ritengono, clic fosse posta ai<br />

li<strong>di</strong> del mare. S. Gio. Grisostomo<br />

avvisa, a ciò che sembra, esser questa<br />

la patria <strong>di</strong> Porfirio, chiamandolo<br />

Bataniotes, senza alcun dub-<br />

bio in vece <strong>di</strong> Balanocotes. Altri<br />

sostennero, eh' essa fosse compresa<br />

nella teodoriale provincia, stabilita<br />

dall' imperatore Giustiniano ; ma<br />

una tale provincia non è considerata<br />

nella <strong>di</strong>stribuzione dello stato eccle-<br />

siastico. Balanca oggi non è che<br />

un meschino villaggio situato nel<br />

mare <strong>di</strong> Siria.<br />

B ALAUSTR AT A . Bolustrìum<br />

balustrum , cancelli , dathri _, clathralum<br />

septum colunnellariim se-<br />

plum. E una sene <strong>di</strong> colonnette<br />

,<br />

BAL<br />

<strong>di</strong> pietra, <strong>di</strong> ferro, <strong>di</strong> legno, che<br />

sono destinate a chiudere il cancello<br />

<strong>di</strong> una cappella, il coro d'una chie-<br />

sa. V. Basilica , Chiesa.<br />

BALBEK, Baaxbek o El-Bekaa.<br />

Città vescovile della Turchia Asiatica<br />

nella Siria e propriamente nella valle<br />

<strong>di</strong> Beka tra il Libano e l'Anti-Libano.<br />

Diviene interessante pegli avanzi dei<br />

monumenti <strong>di</strong> Eliopoli _, cioè città<br />

del Sole, della quale credesi che<br />

occupi il luogo. Non se ne vedono<br />

ora che le rovine. Era città vescovile<br />

dei giacobiti , <strong>di</strong>pendente da<br />

Antiochia, alla quale erano soggetti<br />

coloro, che <strong>di</strong>moravano ne' <strong>di</strong>ntorni<br />

fino a Damasco , e che, <strong>di</strong>minuito<br />

il numero de' giacobiti , si sono riuniti<br />

in una sola <strong>di</strong>ocesi, cioè a Damasco.<br />

Vedevasi però ancora un<br />

vescovo giacobita nel XYI secolo<br />

nel monistero <strong>di</strong> Deriloomor , vicino<br />

ad Eliopoli. Sotto Costantino se<br />

ne fece una chiesa cristiana , che<br />

sussistette fino all'irruzione de' barbari.<br />

Balbeck fu presa da Abou<br />

capitano generale del califfo Omar .<br />

nel i4or. Tamerlano s'impadronì <strong>di</strong><br />

questa citta, la quale nel 1759 sog-<br />

giacque ad un terremoto, che la <strong>di</strong>-<br />

strusse.<br />

BALBISSAoBARBALISSI. Città<br />

vescovile <strong>di</strong> Ponto , nella seconda<br />

Cappadocia. Trovasi che verso il<br />

11 43 Basilio Tianeo, innanzi ad un<br />

concilio presieduto dal patriarca Mi-<br />

chele Oxita, denunziò Clemente <strong>di</strong><br />

Saseme, e Leonzio <strong>di</strong> Barbalissa<br />

come fattisi colpevoli dell' eresia<br />

de' bogomili. Furono essi per questo<br />

motivo deposti, in vigore <strong>di</strong> un<br />

decreto riportato da Leone Allazio.<br />

Leonzio non meno che Clemente,<br />

furono astretti a confessare , che la<br />

loro or<strong>di</strong>nazione erasi fatta contro<br />

le leggi della Chiesa.<br />

BALTUJ11A. Città vescovile <strong>di</strong> Li-<br />

,


BAL<br />

eia nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Asia sotto la me-<br />

tropoli <strong>di</strong> Ro<strong>di</strong>.<br />

BALDACCHINO. È una tenda<br />

o coperto tessuto in seta ed oro,<br />

per lo più <strong>di</strong> forma quadra, con<br />

là ci e o drappelloni pendenti. Esso è<br />

<strong>di</strong> due sorta; l'uno stabile, l'altro<br />

portabile . Il primo si tiene affis-<br />

so sopra gli altari o sopra i troni<br />

del Pontefice, de' vescovi, degli ab-<br />

bati, de' principi o de' gran perso-<br />

naggi qual segno <strong>di</strong> onor <strong>di</strong>stinto;<br />

il secondo, che viene sostenuto da<br />

aste o bastoni , si porta sopra il<br />

ss. Sacramento, nelle processioni,<br />

sopra le preziose reliquie ed anche<br />

sopra la persona del Papa , de' pre-<br />

lati e principi secolari, che in certi<br />

incontri vengono ricevuti e accom-<br />

pagnati sotto il Baldacchino. Veggasi<br />

il Pontificale Romano p. 3.<br />

Da principio, quando era immo-<br />

bile, si faceva <strong>di</strong> bronzo, o <strong>di</strong> altro<br />

metallo, <strong>di</strong> legno o <strong>di</strong> qualche altra<br />

materia, con figure ed ornamenti.<br />

In appresso venne fabbricato <strong>di</strong><br />

stona ricchissima , <strong>di</strong> broccato , <strong>di</strong><br />

damasco, ed a questo sembra essere<br />

stato più propriamente applicato il<br />

nome <strong>di</strong> Baldacchino; sebbene esem-<br />

pi non manchino, che in qualche<br />

incontro sia stato anche <strong>di</strong> semplice<br />

lino. V. X Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Benedetto ca-<br />

nonico § 4°-<br />

Parecchie appellazioni ebbe sor-<br />

tite negli antichi rituali. V. Mabillon<br />

alle Note dell' Or<strong>di</strong>ne Romano.<br />

Fu chiamato /annone, mappula 3<br />

velo ed anche ombrella. Così nel-<br />

1' Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Benedetto Amelio vien<br />

detto panno, e palio nel Diario<br />

<strong>di</strong> Stefano Infessura, riportato dal<br />

Cancellieri ne' suoi Possessi. V. Om-<br />

brellino insegna <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità.<br />

Non è troppo facil cosa lo stabi-<br />

lire precisamente in qual' epoca si<br />

abbia cominciato ad usarlo ne' riti<br />

voi. iv.<br />

BAL 5 7<br />

ecclesiastici; tuttavia rileviamo, che<br />

Innocenzo III, eletto nel i 198 , fece<br />

memoria, che si portava la mappula.<br />

sopra il Pontefice. In quel torno<br />

venia adoperato anche ne' funerali<br />

delle persone cospicue. Cherubino<br />

Ghirarducci, nella Storia <strong>di</strong> Bologna<br />

all'anno 1620, scrisse che morto<br />

essendo Guglielmo Guidozagni, uomo<br />

celebre in lettere, nelle esequie<br />

gli fu posto sopra il Baldac-<br />

chino, secondo la costumanza <strong>di</strong><br />

quell' età. Che poi sin dal secolo<br />

decimoquarto venisse portato sopra<br />

la ss. Eucaristia , ne fa testimo-<br />

nianza il Martene (De antìq. ecel.<br />

ritib. lib. Ili , e. 25), ove descrive<br />

il rito della processione del ss. Sa-<br />

cramento , che si faceva secondo le<br />

antiche consuetu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> s. Dionigio.<br />

Le regole generali su' Baldacchini<br />

prescrivono, che quelli i quali stanno<br />

sopra gli altari , debbano essere <strong>di</strong><br />

sufficiente grandezza per coprirli in-<br />

teramente, e debbano pur essere del<br />

colore relativo all' uffizio , quando<br />

però non constino <strong>di</strong> legno dorato<br />

o <strong>di</strong> altra materia. Quelli degli ab-<br />

bati non possono essere tessuti in<br />

oro , e non deggiono essere alzati<br />

che nelle feste più solenni, in cui<br />

celebrano pontificalmente. A molti<br />

<strong>di</strong> questi il Baldacchino fu concesso<br />

da Urbano Vili; agli Olivetani cioè<br />

colla costituzione Exponi nobis etc.,<br />

de' 4 aprile 1629; a' cassinensi col-<br />

l'altra Exponi nobis, degli 1 1 luglio<br />

1 629 ; a' celestini con una nuova Ex-<br />

poni nobis, de' 26 settembre 1629,<br />

ed a' camaldolesi colla costituzione Nu-<br />

per, de' i5 settembre i63?.. Egualmente<br />

venne accordato dalla S. C.<br />

de' riti, ì5 gennaio i633, a' pre-<br />

lati della congregazione de' canonici<br />

regolari lateranesi, che hanno l'uso<br />

della mitra e del bacolo. Laddove<br />

s' innalzi il Baldacchino sul trono<br />

8


58 E A L<br />

degli accennati , come anche su<br />

quello de' vescovi, il suo colore de-<br />

ve conformarsi a quello dell'uffizio.<br />

Ma veniamo alle rubriche <strong>di</strong> Roma<br />

in riguardo a' Baldacchini.<br />

o<br />

In questa città presentemente vie-<br />

ne portato sopra la persona del<br />

Pontefice allorché parato delle sacre<br />

vesti prende il possesso nella Basi-<br />

lica lateranese , quando in pubblico<br />

<strong>di</strong>scende per celebrare i Pontificali,<br />

nella processione del Corpus Do-<br />

mini, in quelle per le funzioni delle<br />

candele e delle palme, nelle solenni<br />

bene<strong>di</strong>zioni, nelle canonizzazioni e<br />

quando ripone le quarant'ore ed il<br />

sepolcro nella cappella Paolina del<br />

suo palazzo, nonché in altre cir-<br />

costanze.<br />

A' tempi, che ne'possessi dei Papi<br />

si usava la solenne cavalcala co' pa-<br />

ramenti sacri, il Pontefice partiva<br />

dalla basilica vaticana sotto il Bal-<br />

dacchino, e le aste veniano portate<br />

da' romani fino alla basilica latera-<br />

nese, dove le prendevano i canonici<br />

<strong>di</strong> quella. Cessato poi quell' uso,<br />

fino dal Pontificato <strong>di</strong> Leone X,<br />

eletto nel i ? 1 , 3 ultimo che fece la<br />

cavalcata, venendo il Pontefice alla<br />

basilica del Laterano senza i sacri<br />

paramenti , li assume nel portico<br />

della stessa chiesa ; quin<strong>di</strong> là soltanto<br />

vien ricevuto sotto un nuovo<br />

Baldacchino da quei canonici, che tut-<br />

tora ne sostengono le aste fino all'al-<br />

tare Papale, e, terminata la funzione,<br />

dall' altare fino alla loggia , dove il<br />

Papa sotto altro Baldacchino anteriormente<br />

preparato, impartisce l'a-<br />

postolica bene<strong>di</strong>zione. In tutte le log-<br />

gie in cui il Pontefice dà la solen-<br />

ne bene<strong>di</strong>zione, si alza un tal Bal-<br />

dacchino. Talvolta quello portato<br />

ne' Possessi de' Romani rimase a lo-<br />

ro, quin<strong>di</strong> fu devoluto a' canonici<br />

a' quali rimane in proprietà.<br />

,<br />

BAL<br />

Nelle altre funzioni ecclesiastiche;<br />

nelle quali interviene il Papa sotto<br />

Baldacchino, le aste, che son ot-<br />

to , vengono sostenute da <strong>di</strong>fferenti<br />

qualità <strong>di</strong> persone, a seconda della<br />

funzione medesima. Nella processio-<br />

ne del Corpus Domini si portano<br />

coli' or<strong>di</strong>ne seguente. Dalla cappellai<br />

Sistina del Vaticano sino al secondo<br />

ripiano della scala regia le sostengono<br />

i prelati referendarii vestiti <strong>di</strong> roc-<br />

chetto e inantelletta. A questi vengono<br />

consegnate da' mazzieri nella cap-<br />

pella accennala. Dal detto ripiano<br />

sino alla porta della Catena, ove stanno<br />

sempre gli svizzeri, gli alunni del<br />

collegio germanico , in sottana e<br />

soprana rossa. Dalla Catena, fino al-<br />

la metà del colonnato destro, gli a-<br />

lunni del collegio urbano, in veste<br />

negra cinta da una fascia rossa; lino<br />

al termine del colonnato gli alunni<br />

del collegio inglese in vesti negre;<br />

fino al mezzo della piazza inferiore<br />

otto sacerdoti in abito lungo negro;<br />

fino al quartiere de' soldati, con ve-<br />

sti succinte, e mantello <strong>di</strong> seta ne-<br />

gro i maestri <strong>di</strong> strada ed i mini-<br />

stri del loro tribunale ; a questi suc-<br />

cedono per tutto il colonnato sini-<br />

stro in abito <strong>di</strong> spada i deputati della<br />

nazione fiorentina, gl'in<strong>di</strong>vidui delle<br />

arciconfraternite <strong>di</strong> s. Gio. Decollato e<br />

<strong>di</strong> s. Giovanni de' fiorentini: dal por-<br />

tico sino all'ingresso del vestibolo, e-<br />

gualmente in abito <strong>di</strong> spada, i deputati<br />

della nazione sanese, privilegio ad<br />

essi accordato da Pio li loro concitta<strong>di</strong>no,<br />

nel i458, cioè ad alcuni mem-<br />

bri dell' arciconfraternita della stessa<br />

nazione, eretta nel i5io,; fino poi<br />

al mezzo della basilica , cioè alla<br />

cappella <strong>di</strong> s. Sebastiano, gli alun-<br />

ni della nobile accademia ecclesia-<br />

stica, in sottana e mantello <strong>di</strong> seta<br />

negro; in ultimo fino all'altare Papa-<br />

le, il senatore ed i conservatori <strong>di</strong>


B AL<br />

Roma col priore de' caporioni , e i<br />

giu<strong>di</strong>ci capitolini in toga, e i primi<br />

in rubone. Ivi giunto il talamo su cui<br />

sta il Papa col ss. Sacramento, i<br />

do<strong>di</strong>ci parafrenieri lo calano a terra,<br />

ed i mazzieri prendouo le aste del<br />

baldacchino, che conseguano a' con-<br />

frati del Corpo <strong>di</strong> Cristo, i quali lo<br />

ripongono a suo luogo. Quest'Or<strong>di</strong>ne<br />

però non ebbe principio che sul<br />

cominciare del secolo XVI , prima<br />

del cpiale <strong>di</strong>versamente esegùivasi<br />

la cerimonia. V. Francesco Maria<br />

Torri gio Costituzioni dell' Arcicon-<br />

fralernita del Corpo <strong>di</strong> Cristo in<br />

s. Pietroj Camillo Fanucci, Trattato<br />

delle opere pie <strong>di</strong> Roma, Roma<br />

1601, lib. Ili, e. 45 Biagio <strong>di</strong> Cesena<br />

ne' suoi Diarii ai 14 ghigno<br />

i534, e Francesco Mucanzio a' io<br />

giugno i574.<br />

Nelle processioni poi delle basili-<br />

che lateranese e vaticana, fatte nel-<br />

l' ottava del Corpus Domini, cui<br />

interviene il Papa, le aste del Baldacchino<br />

vengono sostenute da'monsigno-<br />

ri camerieri segreti e <strong>di</strong> onore , e<br />

in loro mancanza dagli aiutanti <strong>di</strong><br />

Camera. Lo stesso vien praticato al-<br />

lorché il Pontefice si reca in s. Pie-<br />

tro od altra basilica alla esposizione<br />

e ri posizione del Ss. Sacramento<br />

per le quarant' ore. Ma quando il<br />

Pontefice nel giovedì santo porta<br />

la ss. Eucaristia dalla cappella Sisti-<br />

na alla Paolina pel santo sepolcro,<br />

le otto aste del Baldacchino vengono<br />

rette da' vescovi assistenti al so-<br />

glio vestiti <strong>di</strong> piviale bianco, ed in<br />

loro mancanza dai protonotari apo-<br />

stolici in cappa. , colla quale gli stes-<br />

si vescovi le sostengono quando il<br />

Papa nella prima domenica dell'Av-<br />

vento posta nella detta cappella Pao-<br />

lina il Ss. Sacramento in forma <strong>di</strong><br />

quaranta ore. V. Cappelle Ponti-<br />

fìcie.<br />

B A L £9<br />

Il Baldacchino immobile in Roma<br />

ricopre gli altari Papali delle<br />

patriarcali basiliche, e cosi pure quel-<br />

li delle altre basiliche minori e collegiate<br />

<strong>di</strong> altri insigni chiese, come<br />

ancora nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria sopra-Minerva<br />

e in <strong>di</strong>verse Chiese do-<br />

ve gli altari principali sono isolati.<br />

Non sia <strong>di</strong>scaro avere a questo<br />

luogo un' idea del più magnifico de'<br />

Baldacchini, quello cioè <strong>di</strong> s. Pietro<br />

in Vaticano , lavoro che attrae la<br />

curiosità e l'ammirazione de' più in-<br />

telligenti. Desso fu fatto fabbricare<br />

da Urbano Vili, ed il celebre Ber-<br />

nini ne fu l'artefice. Egli per formarlo<br />

impiegò cent' ottantaseimila<br />

trecento e novantatre libbre <strong>di</strong> me-<br />

tallo. Vien sostenuto da quattro smi-<br />

surate colonne spirali. Al <strong>di</strong> sopra<br />

porta quattro statue <strong>di</strong> angeli iu<br />

pie<strong>di</strong> con varie altre figure e quattro<br />

altissimi costoloni che vanno ad<br />

unirsi nel mezzo, e reggono sopra<br />

<strong>di</strong> sé una palla dorata con la croce<br />

in cima. Le colonne sono in parte<br />

scannellate ed in parte coperte <strong>di</strong><br />

rabeschi superbi tutti dorati, com'è<br />

dorato tutto il Baldacchino. L' oro<br />

venne a quest' oggetto cosi profuso,<br />

che ne furono impiegati quaranta-<br />

seimila scu<strong>di</strong>. Per concepire qual<br />

sia la sua vastità, basti il <strong>di</strong>re che<br />

coprendo l'altare, si estende anche<br />

a coprire la confessione, o sepolcro<br />

de' ss. Apostoli.<br />

Il Baldacchino cogli stemmi del<br />

Papa regnante ne'drappelloni, o fre-<br />

gii è posto ancora sopra l'Altare ed il<br />

trono nelle cappelle Pontificie ; così<br />

pure nelle cappelle domestiche del<br />

Papa e nei palazzi apostolici. In que-<br />

sti ultimi ve ne sono tre per ogni<br />

appartamento; cioè due, uno nella camera<br />

<strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza, l'altro nella camera<br />

<strong>di</strong> pranzo , il terzo in quella do-<br />

ve si tengono concistori, congregazio-


6o BAL<br />

ni, esami de* vescovi, ec. Que' Bal-<br />

dacchini son <strong>di</strong> damasco o velluto<br />

<strong>di</strong> seta chermisi con frangie e gal-<br />

loni d'oro. Ne'palazzi Pontificii poi<br />

e nelle case religiose il Baldacchino<br />

alzar non si può nella sala, e neppure<br />

nella camera <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza o del<br />

trono, cosicché tanto in queste che<br />

in quella vi si colloca alle pareti il<br />

dossello colle armi gentilizie nella<br />

prima, e coli' immagine del Ponte-<br />

fice nella seconda. Nella mattina del<br />

concistoro pubblico, in cui il novel-<br />

lo Car<strong>di</strong>nale riceve il cappello al<br />

trono dalle mani del Papa allora<br />

viene scoperto lo stemma suo gen-<br />

tilizio, sovrastato appunto dal cap-<br />

pello Car<strong>di</strong>nalizio, nel dossello del<br />

Baldacchino della sala.<br />

Il Baldacchino sta adunque eretto<br />

sopra il trono che tengono i Car<strong>di</strong>nali<br />

nella camera <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza, e nella loro<br />

sala. Il primo è <strong>di</strong> damasco rosso<br />

con frangie e trine d'oro. Di sotto<br />

v' ha il ritratto del regnante Pon-<br />

tefice <strong>di</strong>pinto in oglio con cornice<br />

dorata. Il secondo è <strong>di</strong> panno ros-<br />

so con trine e frangie <strong>di</strong> seta gial-<br />

la. Il dossello, fondo, o coltre sotto<br />

<strong>di</strong> questo Baldacchino porta lo stemma<br />

gentilizio del Car<strong>di</strong>nale ornato<br />

del cappello Car<strong>di</strong>nalizio.<br />

Il Baldacchino viene alzato anco-<br />

ra nella camera <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza e nella<br />

sala dell' u<strong>di</strong>tore generale della Ca-<br />

mera, siccome primo tra i prelati<br />

de' fiocchetti. Esso è <strong>di</strong> damasco<br />

paonazzo con trine d'oro, un poco<br />

più piccolo <strong>di</strong> quello de' Car<strong>di</strong>nali,<br />

e nella camera <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza tiene <strong>di</strong><br />

sotto l'immagine del regnante Pon-<br />

tefice, nella sala poi il dossello col<br />

<strong>di</strong> lui stemma. Però siccome questo<br />

prelato abita nel palazzo Monte Ci-<br />

toiio, che si considera Pontificio<br />

così non alza Baldacchino in verun<br />

luogo, ma i soli dosselli.<br />

,<br />

BAL<br />

Nella camera ezian<strong>di</strong>o del sena-<br />

tore <strong>di</strong> Roma, per concessione <strong>di</strong><br />

Clemente XII, v'ha eretto il Bal-<br />

dacchino. Così pure i conservatori<br />

<strong>di</strong> Roma in Campidoglio l'hanno<br />

<strong>di</strong> damasco rosso e giallo, aven-<br />

te nel sopraccielo lo stemma del senato<br />

romano , e per dossello un<br />

arazzo rappresentante Roma, sopra<br />

il quale evvi l'effigie del regnante<br />

Pontefice.<br />

I principi romani e gli amba-<br />

sciatori lo erigono pur essi tanto<br />

nella sala che nella camera del Irono.<br />

Nella prima è collo stemma<br />

gentilizio della loro famiglia ; nella<br />

seconda i principi vi tengono il ritratto<br />

del Papa regnante, e gli am-<br />

basciatori quello del proprio sovra-<br />

no. Quel Baldacchino è <strong>di</strong> seta ce-<br />

leste trinato d'oro.<br />

In aggiunta agli accennati perso-<br />

naggi, in Roma alzano Baldacchino<br />

nelle loro camere alcuni nobili marchesi,<br />

cioè, Theodoli, Cavalieri, Mas-<br />

simo , Costaguti e Patrizi , che appunto<br />

perciò chiamansi Marchesi <strong>di</strong><br />

Baldacchino: ma nella seconda fami-<br />

glia ora più non esiste, e la terza<br />

è <strong>di</strong>venuta principesca. V ha pure<br />

un conte detto <strong>di</strong> Baldacchino, che,<br />

oltre le tante prerogative de' suoi<br />

antenati gode anche <strong>di</strong> quel privi-<br />

legio. Questi è il conte Soderini<br />

<strong>di</strong>scendente dalla nobilissima fami-<br />

glia, che fiori in Firenze, legata in<br />

parentela co' Me<strong>di</strong>ci.<br />

BALDERICO o BAUDRY (s.),<br />

fioriva nel secolo settimo. Intorno<br />

al luogo ed all'anno della sua na-<br />

scita, sono incerte le notizie. Alcuni<br />

però sostengono, ch'ei <strong>di</strong>scendesse<br />

da regia prosapia, e fosse congiun--<br />

to in parentela col re Dagobcrto.<br />

Balderico, ardendo del più vivo zelo<br />

per la gloria <strong>di</strong> Dio , insti tuì un<br />

monistero a Montfaucou pei maschi,


BAL<br />

e nel 627, un altro ne fondò pel-<br />

le femmine. A quest' ultime <strong>di</strong>ede<br />

per <strong>di</strong>rettrice sua sorella s. Bovia<br />

la quale a stento ne assunse l' in-<br />

carico. Egli all' incontro fissò sua<br />

stanza nel monistero <strong>di</strong> Moutlàucon,<br />

e, secondo alcuni, n' ebbe il governi;.<br />

Dopo parecchi anni <strong>di</strong> vita veramente<br />

esemplare, ei fu colto dalla morte<br />

verso il 673 j nella città <strong>di</strong> Reims,<br />

ove si era recato a visitare sua so-<br />

rella s. Bovia, e la nipote s. Doda.<br />

La sua spoglia mortale ebbe la tomba<br />

a Montfaucon.<br />

BALDESCHI Benedetto, Monal<strong>di</strong>,<br />

Car<strong>di</strong>nale. Balcleschi Benedet-<br />

to nacque da Perugino patrizio,<br />

nel i588. Si consacrò con impegno<br />

agli stu<strong>di</strong>i nel seminario e nel col-<br />

legio <strong>di</strong> s. Bernardo iu Perugia sua<br />

patria, e quin<strong>di</strong> fu condotto dallo zio<br />

Francesco Baldeschi (che fu poi u<strong>di</strong>tore<br />

<strong>di</strong> Puiota) in Avignone, dove<br />

si fermò per due anni, e poscia ri-<br />

tornato in patria ottenne la laurea.<br />

Passato a Roma , stu<strong>di</strong>ò indefessamente<br />

per se<strong>di</strong>ci e più. anni la<br />

legge, e giunse a tanto da poter<br />

molto onorevolmente sostenere l'uffi-<br />

cio <strong>di</strong> avvocato. Succedette poi allo<br />

zio si nelle ricchezze come nella carica<br />

<strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ce della Ruota romana;<br />

in<strong>di</strong> fu assegnato per u<strong>di</strong>tore e data-<br />

rio al Car<strong>di</strong>nale Antonio Barberini<br />

nella legazione che nel 1628, sostenne<br />

in Lombar<strong>di</strong>a, e nel i63o, in Urbi-<br />

no, e tanto s' acquistò <strong>di</strong> merito in<br />

siffatto impiego , che il Barberini ,<br />

per <strong>di</strong>mostrarsi a lui riconoscente, gli<br />

rinunziò la pingue abbazia <strong>di</strong> san<br />

Bevignate, vicino a Perugia, mentre<br />

il Pontefice Urbano \ III credette, per<br />

vie meglio premiarlo, sollevarlo al-<br />

l'onore della porpora Car<strong>di</strong>nalizia ,<br />

creandolo <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale dei ss.<br />

A ito, e Modesto, nella settima promozione<br />

del i633, a' 28 settembre.<br />

,<br />

BAL 6 1<br />

Vedovata la chiesa <strong>di</strong> Perugia del<br />

proprio pastore, trasferito all'arci-<br />

vescovato <strong>di</strong> Monreale , fu questa<br />

da Urbano conferita al Car<strong>di</strong>nale<br />

Monal<strong>di</strong> Baldeschi, sebbene non po-<br />

tesse per allora attendere in persona<br />

alla cura del suo gregge attesa<br />

la legazione <strong>di</strong> Bologna , ottenuta<br />

due mesi prima. Nel 1637, a perpetuo<br />

monumento <strong>di</strong> sua devozio-<br />

ne e riconoscenza verso la Vergine<br />

santissima e s. Francesco, prima <strong>di</strong><br />

partire, fé' innalzare, innanzi alla<br />

chiesa <strong>di</strong> esso santo nella piazza dei<br />

francescani, una colonna con sovrap-<br />

postavi una statua rappresentante<br />

P immacolata Concezione, nella base<br />

della quale volle che si apponesse<br />

una iscrizione latina. Stabilitosi a Perugia<br />

, visitò la <strong>di</strong>ocesi, radunò un<br />

sinodo, attendendo con tutta premu-<br />

ra alla esecuzione dei suoi doveri.<br />

Ma cinque anni dopo , per timore<br />

<strong>di</strong> non poterli esattamente adempie-<br />

re, rinunziò il vescovato ad Orazio<br />

suo fratello, che fin dal i63o, occupa-<br />

va la sede <strong>di</strong> Gubbio, e che nel i643,<br />

fu da Urbano Vili trasferito alla<br />

chiesa <strong>di</strong> Perugia. Né errò nel suo<br />

provve<strong>di</strong>mento il Car<strong>di</strong>nale, dacché<br />

nel 1644 infermato gravemente, nel<br />

detto anno venne a morte, nella età<br />

<strong>di</strong> cinquantasei anni ed un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />

Car<strong>di</strong>nalato.<br />

BALDESCHI Federico, Car<strong>di</strong>na-<br />

le. Baldeschi Federico nacque a Pe-<br />

rugia, nel 1625, dalla nobile fami-<br />

glia Baldeschi, e a mezzo del Car-<br />

<strong>di</strong>nale Pancirolo, segretario <strong>di</strong> stato<br />

d' Innocenzo X, passò a Roma. Essendo<br />

molto dotto nella legge ed<br />

in oltre fornito <strong>di</strong> non or<strong>di</strong>na-<br />

ria eru<strong>di</strong>zione, fu preposto alla città<br />

<strong>di</strong> Faenza, della provincia <strong>di</strong> Sabina<br />

e della in allora terra, ed in oggi<br />

città <strong>di</strong> Fabriano. Fu dappoi mandato<br />

nunzio agli svizzeri, quin<strong>di</strong> da


6-2 BAL<br />

Clemente X, fu eletto segretario <strong>di</strong><br />

Propaganda e poscia assessore del<br />

s. Offizio, il 22 marzo del 1673.<br />

A cagione poi del matrimonio che<br />

fece il Pontefice <strong>di</strong> una sua pro-<br />

nipote col principe Egi<strong>di</strong>o Colon-<br />

na <strong>di</strong> Sciarra, il Baldeschi , colla<br />

ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tremila scu<strong>di</strong> e col nome<br />

<strong>di</strong> Federigo Colonna, creato venne<br />

prete Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong> s. Mar-<br />

cello , nella quinta promozione dei<br />

2 3 giugno del 1673. Ciò fece Clemente<br />

X, perchè volendo onorare<br />

della sacra Porpora uno della illu-<br />

stre famiglia Colonna, né trovando-<br />

si nessuno in essa che fosse atto al<br />

Car<strong>di</strong>nalato, come uno degli affini,<br />

fu scelto il Baldeschi che prese il<br />

nome della famiglia. Veune in ap-<br />

presso <strong>di</strong>chiarato prefetto della congregazione<br />

del concilio , ove <strong>di</strong>mo-<br />

strò più che mai i suoi talenti e<br />

doti singolari. S'impegnò altresì nello<br />

accomodare le controversie, che vigevano<br />

fra il Car<strong>di</strong>nale Paluzzo Al-<br />

tieri e gli ambasciatori delle corone,<br />

ed era cosi stimato nella curia <strong>di</strong><br />

Roma per la perizia nelle leggi,<br />

che i suoi voti tenevansi per ora-<br />

coli. Concorse all'elezione d'Inno-<br />

cenzo XI, <strong>di</strong> Alessandro Vili e <strong>di</strong><br />

Innocenzo XII , compi i suoi gior-<br />

ni a Roma, nel 1691, <strong>di</strong> sessan-<br />

tasei anni <strong>di</strong> età e <strong>di</strong>ciotto <strong>di</strong> Car-<br />

<strong>di</strong>nalato , e fu sepolto nella chiesa<br />

<strong>di</strong> Propaganda. Avea il Baldeschi<br />

sortito un naturale molto fervido,<br />

ma moderato però sempre dalla ra-<br />

gione. Capacissimo, negli affari avea<br />

nobile il tratto, amabili le maniere,<br />

a cui univa un contegno sempre<br />

grave e maestoso.<br />

BALDINI Giovanni Francesco,<br />

sorti i natali in Brescia nel 1677,<br />

e. molto si rese commendabile per<br />

la sua profonda dottrina. Ebbe a<br />

precettori i chierici regolari <strong>di</strong> So^<br />

BAL<br />

masca, che nella sua patria informavano<br />

la gioventù alla pietà ed alle<br />

scienze . Compito appena il decimo<br />

settimo anno <strong>di</strong> età, si ascrisse<br />

a quella! congregazione. Dopo qual-<br />

che tempo fu fatto professore <strong>di</strong><br />

rettorica , e poscia <strong>di</strong> filosofia , che<br />

insegnò per do<strong>di</strong>ci anni in Milano.<br />

In appresso recossi a Roma , ove<br />

fu insignito <strong>di</strong> varie <strong>di</strong>gnità; e con-<br />

dottosi a Tivoli, vi mori nel 1765.<br />

E autore delle opere seguenti: i.°<br />

Lettere sopra le forze viventi, stam-<br />

pate nella raccolta <strong>di</strong> Calogerà, voi.<br />

IV. 1° Relazione dell' aurora bo-<br />

reale veduta in Roma il <strong>di</strong> 1<br />

<strong>di</strong>cembre 1737, venendo il 17, Roma<br />

1738. 3.° Dissertazione sopra<br />

vasetti <strong>di</strong> creta in gran numero ,<br />

trovati in una camera sepolcrale.<br />

4-° Dissertazione sopra un antica<br />

piastra <strong>di</strong> bronzo. 5.° Numismata<br />

iinperatorum romanorum praeslanliora<br />

per Jo. Vaillunt, e<strong>di</strong>tio prima<br />

romana, plurimis rarissimis nummis<br />

auctor.<br />

BALDO Pietro de Ubax<strong>di</strong>s, giu-<br />

reconsulto , nacque a Perugia nel<br />

secolo XIV, ed era <strong>di</strong>scepolo al famoso<br />

Bartolo. Lesse con profitto in<br />

patria, a Padova ed a Pavia, ove ar-<br />

rivò preceduto dalla fama. Ivi giun-<br />

to, si <strong>di</strong>ce , che meravigliando del-<br />

la sua piccola statura gli astanti<br />

abbiano esclamato : Minuit prcesentia<br />

famani , a cui egli senza punto<br />

sconcertarsi soggiunse : Augebit cce-<br />

tera virlus. Teniamo <strong>di</strong> lui alcuni<br />

Commentarli sulle decretali , ed altri<br />

trattati, raccolti in foglio a Venezia<br />

nel 1593, e nel 1600; ma<br />

non salirono a molta rinomanza.<br />

Rjli lasciò la vita pel morso <strong>di</strong> uà<br />

rabbioso cane, verso il i4oo, e secondo<br />

la sua <strong>di</strong>sposizione, fu seppel-<br />

lito in abito <strong>di</strong> francescano.<br />

BALDOMERO (s.), chiamato al-<br />

6


BAL<br />

tresì Val<strong>di</strong>mero o Garmier, nacque<br />

in Forez, e fino dai primi anni abbandonò<br />

la patria recandosi a Lio-<br />

ne. In questa città egli faceva il<br />

chiavajuolo, e col tenue prodotto<br />

delle sue fatiche soccorreva molti<br />

poveri, agli estremi bisogni dei qua-<br />

li <strong>di</strong>ede spesse fiate persino gl'istru-<br />

menti del suo mestiere. A questa<br />

carità aggiungeva tenero amore al-<br />

la preghiera ed alle mortificazio-<br />

ni, nonché una perfetta sommessio-<br />

ne ai voleri <strong>di</strong> Dio. L'abbate <strong>di</strong> s.<br />

Giusto, che poscia fu innalzato alla<br />

<strong>di</strong>gnità episcopale, avendo veduto la<br />

<strong>di</strong>vozione, con cui pregava il nostro<br />

Baldomero, lo invitò ad unirsi se-<br />

co. Non esitò egli un istante ad<br />

accettarne 1 invito, e lieto rinunziò<br />

al mondo per consecrarsi alla me-<br />

<strong>di</strong>tazione delle cose celesti, ed alla<br />

pratica della penitenza. In seguito<br />

fu promosso all'or<strong>di</strong>ne del sud<strong>di</strong>a-<br />

conato, e verso la metà del secolo<br />

settimo, terminò la sua santa carrie-<br />

ra nel giorno 27 febbraio. La tomba<br />

<strong>di</strong> lui fu ben presto visitata da un<br />

frequente concorso <strong>di</strong> gente, e mol-<br />

ti miracoli operati per sua interces-<br />

sione, <strong>di</strong>edero a <strong>di</strong>vedere il grado<br />

eccelso <strong>di</strong> santità cui era pervenuto.<br />

Ma nel secolo se<strong>di</strong>cesimo le sue re-<br />

liquie furono <strong>di</strong>sperse dagli ugonotti.<br />

BALDOVINO, o BALDUINO<br />

Martino <strong>di</strong> Cam peri nel Brabante,<br />

fioriva nel secolo XVI, ed era ve-<br />

scovo d'Ipri. Intervenne al concilio<br />

Tridentino nel i562, ove potè emergere<br />

come straor<strong>di</strong>nariamente<br />

dotto. Presiedette a quello <strong>di</strong> Malines<br />

nel 1570, e nel 1577 tenne un<br />

sinodo ad Ipri. Di lui abbiamo il<br />

Manuale Paslorum, notissima opera<br />

e degnissima: poi un Commen-<br />

tario sul maestro delle sentenze .<br />

Mori <strong>di</strong> peste a s. Omer il 9 ottobre<br />

i583.<br />

BAL 63<br />

BALDREDO (s.) Fu vescovo <strong>di</strong><br />

Glascow verso la fine del secolo se-<br />

sto. Fondò molti monisteri in Iseo-<br />

zia, e verso l'anno 608, terminò<br />

la santa sua vita , nella provin-<br />

cia <strong>di</strong> Laudon. Alle reliquie <strong>di</strong> questo<br />

prelato prestavasi , un tempo<br />

culto <strong>di</strong>voto in molte chiese <strong>di</strong><br />

Scozia.<br />

BALDUINO, Car<strong>di</strong>nale. Balduino<br />

nacque da nobile pisano, dopo<br />

la metà del secolo decimo primo,<br />

secondo il Baronio , il Pagi<br />

ed altri. Checche ne sia del luogo<br />

ove ebbe i natali , certamente<br />

fu il primo che tra i cisterciensi<br />

venisse decorato della porpora, da<br />

Innocenzo II , locchè avvenne , nel<br />

concilio <strong>di</strong> Clermont nelle Gallie<br />

nel 1 i3o, o secondo altri, nel 1 1 33.<br />

S. Bernardo fa onorevol menzione <strong>di</strong><br />

lui in una sua lettera, chiamandolo<br />

unico suo conforto, come quello che<br />

ebbe anche a <strong>di</strong>scepolo e segretario.<br />

Non fu il Balduino abbate del moni-<br />

stero <strong>di</strong> s. Pastore nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Rieti,<br />

come pensa il Baronio; accompagnò<br />

in<strong>di</strong>visibilmente il Papa nel suo viag-<br />

gio in Francia, e, ritornato in Italia,<br />

fu dal medesimo eletto arcivescovo<br />

<strong>di</strong> Pisa nel 11 38, secondo il Mal-<br />

tei; <strong>di</strong> più primate della Corsica e<br />

Sardegna , ove andò come legato<br />

Pontificio. Al suo tempo Corrado<br />

II imperatore, ad istanza <strong>di</strong> s. Ber-<br />

nardo, fé' dono alla chiesa <strong>di</strong> Pisa <strong>di</strong><br />

molte terre e castelli. In seguito Inno-<br />

cenzo II, spe<strong>di</strong> il Balduino con Rainaldo<br />

Colimetano abbate, a Montecassino<br />

per istornar quei monaci dall'ob-<br />

be<strong>di</strong>enza all'antipapa, e ridurli alla<br />

soggezione verso il legittimo Pastore.<br />

Quantunque si vedesse onorato il<br />

Balduino per siffatta maniera , si<br />

mantenne nulla<strong>di</strong>meno sempre, qua-<br />

le fu nei primi anni del chiostro,<br />

non deviando minimamente dal te-<br />

,


64 B A L<br />

nore <strong>di</strong> vita cui avca intrapreso.<br />

Secondo il Malici, terminò Ja mor-<br />

tale carriera nel r i<br />

\ j, nel mese <strong>di</strong><br />

ottobre , benché vi sia chi in<strong>di</strong>chi<br />

l'epoca della sua morte nel n/±6.<br />

S'ignora però se sia morto in Sardegna<br />

, ovvero per viaggio a quel-<br />

la parte, dopo se<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> Car-<br />

<strong>di</strong>nalato. Morì con lale estimazione<br />

<strong>di</strong> pietà, che alcuni lo hanno an-<br />

noverato fra' sanli, e nel martirologio<br />

cisterciense lcggesi il suo nome<br />

col titolo <strong>di</strong> beato.<br />

BA.LECA. Baleca, denominata da<br />

Plinio Balerìa 3 è città vescovile in<br />

una provincia d'Asia soggetta alla<br />

metropoli <strong>di</strong> Efeso. Ella è posta nel<br />

mezzo ad altre terre, ed è assai lontana<br />

dal mare, come nota il medesimo<br />

Plinio. Fu occupata dai misii,<br />

allorché, abbandonata la Fran-<br />

cia, entrarono in Asia. Oriens Christ.<br />

tomo I.<br />

BALIA NA. Città vescovile della<br />

Mauritania. Pancrazio, che ne fu<br />

vescovo, intervenne al concilio <strong>di</strong><br />

Cabarsussa.<br />

BALISTA. Città vescovile <strong>di</strong> Servia.<br />

BALLA Filiberto. Filiberto Balla<br />

nacque a Bagnasco nel Piemonte<br />

l'anno 1703. Cresciuto negli anni,<br />

e sentendosi chiamato allo stato ecclesiastico<br />

si arruolò alla compagnia<br />

<strong>di</strong> Gesù. Scrisse alcune lettere teo-<br />

logiche, e queste in <strong>di</strong>fesa della dot-<br />

trina che professava Y instituto a cui<br />

si era de<strong>di</strong>cato. Morì nell'anno 1760.<br />

BALSAMO. Sostanza oleosa, re-<br />

sinosa, odorosa, che stilla dalle inci-<br />

sioni <strong>di</strong> certe piante, e che dalla Chie-<br />

sa viene infusa nell' olio per consc-<br />

crare il crisma (Pe<strong>di</strong>). Che tal costumanza<br />

da gran tempo sia sta-<br />

ta praticata dalla Chiesa latina<br />

lo provano apertamente i sacri co-<br />

<strong>di</strong>ci sacramentarli, i primi libri pon-<br />

tificali manoscritti, nonché gli scrit-<br />

,<br />

BAL<br />

tori ecclesiastici <strong>di</strong> assai antica data.<br />

/ . Beda in Canlicor. cap. 1. Però<br />

non mancano autori, che vogliono<br />

essersi introdotto l'uso del Balsamo<br />

pel s. crisma, soltanto dopo il se-<br />

colo sesto; ed infatti prima <strong>di</strong> quell'<br />

epoca non se ne trova memoria<br />

negli scrittori <strong>di</strong> cose sacre.<br />

Gii armeni, secondo che scrive s.<br />

Gregorio VII (lib. Vili, ep. 1. ad<br />

archiepisc. Sjnnaden.) componevano<br />

il crisma col burro piuttosto che col<br />

Balsamo. Tal errore, sebbene sgridato<br />

ripetutamente da' Romani Pon-<br />

tefici, avca prese salde ra<strong>di</strong>ci, e per-<br />

severò per qualche tempo.<br />

Se la mescolanza del Balsamo<br />

coli' olio sia necessaria alla vali<strong>di</strong>tà<br />

del sacramento, in cui si adopera il<br />

crisma , oppure se sia soltanto <strong>di</strong><br />

precetto ecclesiastico, mossero gran<br />

questione i teologi. Il Catalano (Coni,<br />

in Pontific. Rom. T. Ili § 14), e<br />

con lui la maggior parte degli au-<br />

tori, sostengono che non si deve ri-<br />

guardare se non <strong>di</strong> necessità <strong>di</strong> pre-<br />

cetto. Tale giu<strong>di</strong>zio viene convali-<br />

dato da quanto sul proposito scrisse<br />

Innocenzo III (De Sacram. non ite-<br />

rami, cap. pasloris 1.) Interrogato<br />

egli se ripeter si dovea la confermazione<br />

ad uno, cui era stata ammininistrata<br />

colf unzione <strong>di</strong> olio sem-<br />

plice benedetto, rispose : In talibus<br />

non est aliquid ilerandum, sed<br />

caule supplendum auod incaute fide-<br />

rat omissum. Il lodato Catalano (he.<br />

cit.) fa riflettere che sulla necessità<br />

<strong>di</strong> mescolare il Balsamo coll'olio pel<br />

s. crisma, lo stesso deve <strong>di</strong>rsi che<br />

dell' acqua col vino per la consecrazione<br />

del Sangue <strong>di</strong> G. C. Questa<br />

dove mancasse non renderebbe<br />

invalida la consecrazione , ma gibbo-<br />

ne illecita pel grave precetto della<br />

Chiesa , e si peccherebbe ometten-<br />

dola. V. ACQUA NEL VISO.


BAL<br />

Il Balsamo s' infonde nell' olio dal<br />

vescovo, quando egli nel giovedì san-<br />

to consacra il crisma. Secondo il<br />

Pontificale Romano , si fa col rito<br />

del seguente tenore. Portato il vaso<br />

col Balsamo da un sud<strong>di</strong>acono<br />

e riposto sulla mensa preparata col<br />

mezzo dell' arci<strong>di</strong>acono , il vescovo,<br />

levatasi la mitra, lo bene<strong>di</strong>ce reci-<br />

tando le tre orazioni, che leggonsi<br />

nel prefato Pontificale : <strong>di</strong>poi bene<strong>di</strong>ce<br />

l'olio; quin<strong>di</strong>, estrattane una<br />

porzione dall' ampolla, lo mescola col<br />

Balsamo, e <strong>di</strong> poi versa tutto nella am-<br />

polla dell' olio; <strong>di</strong>cendo : haec coni-<br />

mìxtio liquorum fiat omnibus ex ea<br />

perunclìs propitialio et custo<strong>di</strong>a sa'<br />

lularis in saccula saeculorum. Amen.<br />

Questo rito per altro non fu sempre<br />

lo stesso nella Chiesa latina. La<br />

chiesa <strong>di</strong> Soissons in Francia al<br />

tempo <strong>di</strong> Nivellone II <strong>di</strong> lei vesco-<br />

vo, soleva cantare l'inno Veni Crea-<br />

tor, prima che si facesse la infusio-<br />

ne. Al contrario il sacramentario <strong>di</strong><br />

s. Gregorio, dove tratta del giove-<br />

dì santo, <strong>di</strong>ce che il vescovo deve<br />

infondere il Balsamo prima della<br />

messa, stando tutti nel segretario, e<br />

nulla proferendo in quell'atto.<br />

Il Balsamo si mescola coli' olio<br />

per in<strong>di</strong>care l' odore soavissimo del-<br />

la grazia <strong>di</strong> G. C, oppur anche l'o-<br />

dore delle opere buone, che deve<br />

spirare quegli il quale degnamente<br />

ha ricevuti i sacramenti. V. Inno-<br />

cenzo III lib. I. de sacra unctione.<br />

( V. Agnus Dei benedetti , e Rosa<br />

d'oro benedetta), usandosi del Balsamo<br />

nella loro bene<strong>di</strong>zione.<br />

BALSAMONE Teodoro, celebre<br />

canonista del secolo XII. Era <strong>di</strong>acono,<br />

archivista della chiesa <strong>di</strong> Co-<br />

stantinopoli, e poscia patriarca <strong>di</strong><br />

Antiochia pei greci. Illustrò con no-<br />

te il Nomocanon <strong>di</strong> Fozio, che nel<br />

1672 fu stampato in Oxford; fece<br />

voi. IV.<br />

BAL G5<br />

una raccolta <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nanze ecclesia-<br />

stiche; e compose altre opere, nel-<br />

le quali si mostra nemico della chie-<br />

sa romana. Furono pubblicate ezian-<br />

<strong>di</strong>o due lettere <strong>di</strong> questo autore,<br />

una delle quali versa sul <strong>di</strong>giuno,<br />

e l'altra sulla maniera, onde si devono<br />

accogliere i novizii ne' moni-<br />

steri. La maggior parte degli scrittori<br />

sono <strong>di</strong> avviso che Balsamone<br />

abbia compito i suoi giorni nel 1 204.<br />

BALSEMIOoBOSSENZIO. Due<br />

santi portano questo nome. Il primo<br />

è patrono <strong>di</strong> Rameru nella<br />

Sciampagna, e <strong>di</strong> lui sappiamo sol-<br />

tanto, che subì il martirio nel 4°7><br />

del quale si celebra la festa nel<br />

giorno 16 agosto. L'altro si de<strong>di</strong>cò<br />

alla vita eremitica, e fioriva nel se-<br />

colo VII. Ammiratore delle virtù<br />

e della penitenza <strong>di</strong> s. Basolo, abbandonò<br />

Limoges sua patria, affine<br />

<strong>di</strong> ricopiare in sé le geste <strong>di</strong> questo<br />

eroe , che lascio! lo erede della propria<br />

cella. Dopo parecchi anni im-<br />

piegati nella santificazione della sua<br />

anima, Balsemio morì nel bacio del<br />

Signore ad<strong>di</strong> i5 agosto, non si sa<br />

<strong>di</strong> qual anno.<br />

BALTIMORA. Città con residenza<br />

arcivescovile nelle provincie uni-<br />

te dell'America settentrionale ( Bal-<br />

titnoren.). Questa città è contea<br />

d'America, la più considerabile del<br />

Maryland, situata su d' una piccola<br />

riviera , che si precipita in quella<br />

<strong>di</strong> Patapsco alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa<br />

venticinque miglia dalla sua unione<br />

con la baja <strong>di</strong> Chesapeak. È fab-<br />

bricata all' interno del bacino , che<br />

viene riguardato come uuo de' mi-<br />

gliori porti dell' America. Contiene<br />

questa città la casa <strong>di</strong> correzione<br />

dello stato, un palazzo <strong>di</strong> giustizia<br />

un museo, un teatro, una dogana,<br />

un ospedale con gabinetto anatomi-<br />

co, una biblioteca <strong>di</strong> circa <strong>di</strong>ecimila<br />

9<br />

,


»6 13 A L<br />

volumi, una scuola <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina , la<br />

università <strong>di</strong> Maryland, un collegio,<br />

una borsa bellissima , e tre mer-<br />

cati. Vi sono <strong>di</strong>verse chiese, delle<br />

quali cinque cattoliche, cinque epi-<br />

scopali, cinque meto<strong>di</strong>ste, tre batti-<br />

ste, due presbiteriane, due <strong>di</strong> riformati<br />

olandesi, due separatiste, due<br />

quacbere, una luterana, una in<strong>di</strong>pendente,<br />

una detta dunker , una<br />

unitaria, una svedenborgiana. Nella<br />

America settentrionale penetrò la<br />

religione cattolica co' primi coloni,<br />

che vi arrivarono dall' Inghilterra<br />

sotto il regno <strong>di</strong> Carlo I , che visse<br />

sul trono dal 1623 al 1649, ^<br />

quale <strong>di</strong>e' la provincia <strong>di</strong> Maryland<br />

a lord Baltimore , per ritirarvisi<br />

co' cattolici, allora perseguitati nel<br />

loro paese, onde vi fondò la colo-<br />

nia <strong>di</strong> Baltimora, che poscia <strong>di</strong>venne<br />

una fiorente città. Altri abitan-<br />

ti dell' Inghilterra e dell' Irlanda,<br />

vi si rifuggirono per la stessa ca-<br />

gione, e vi portarono il loro attaccamento<br />

alla fede. Gli accompagnò<br />

nel i63i il gesuita p. Andrea U-<br />

vifhe, il quale fu poi successivamen-<br />

te rimpiazzato da altri missionari,<br />

quasi tutti levati dalla sua compagnia.<br />

Ma i cattolici, che avevano<br />

sperato <strong>di</strong> essere al coperto <strong>di</strong> ogni<br />

persecuzione in queste lontane con-<br />

trade, si videro pure soggetti a mol-<br />

te vessazioni. Baltimora fu spogliata<br />

da Oliviero Cronnvel, che dopo a-<br />

ver fatto decapitare Carlo 1 , usur-<br />

pò, col titolo <strong>di</strong> protettore, la sovranità<br />

dell'Inghilterra, e privò Bal-<br />

timora delle concessioni fattele dal-<br />

l'infelice monarca. Assunto però al<br />

trono nel 1660, il <strong>di</strong> lui figlio Car-<br />

lo II, la ristabilì ne' primi <strong>di</strong>ritti,<br />

comunque per altro contesi le fos-<br />

sero nel regno <strong>di</strong> Giacomo II, che<br />

incominciò nel 1 684- Furono per-<br />

tanto allora i cattolici <strong>di</strong> quel pae-<br />

BAL<br />

se <strong>di</strong>chiarati inabili agl'impieghi, fu-<br />

rono cacciati i preti loro, forzando-<br />

si ad avere de' ministri protestanti.<br />

Tali contrad<strong>di</strong>zioni non ebbero l'effetto<br />

dalla persecuzione bramato<br />

giacché la fede si conservò in Bal-<br />

timora per lo zelo <strong>di</strong> alcuni missionarii,<br />

e si ristabilì appieno al momento<br />

della rivoluzione delle Provincie<br />

unite dell'America, accaduta<br />

sul declinare del secolo XVIII<br />

cioè poco prima <strong>di</strong> quella francese.<br />

Bi mossi furono dal nuovo governo<br />

repubblicano gì' impe<strong>di</strong>menti posti<br />

ai cattolici per l'esercizio della loro<br />

religione, abolite vennero le leggi pe-<br />

nali contro <strong>di</strong> essi, ed i preti pote-<br />

rono applicarsi senza timore alla<br />

pratica delle funzioni. Ma il gran<br />

numero degli emigrati della Fran-<br />

cia, per fuggire la tirannia della lo-<br />

ro nuova repubblica, accrebbero as-<br />

sai più in Baltimora il numero dei<br />

fedeli americani.<br />

Nello stesso tempo le tre<strong>di</strong>ci nuo-<br />

ve provincie unite dell' America set-<br />

tentrionale, per appagare i voti dei<br />

cattolici, specialmente della provin-<br />

cia <strong>di</strong> Massacuset, domandarono al<br />

Papa Pio VI un vi caino apostolico,<br />

con autorità, e plenipotenza assolu-<br />

ta nelle cose spirituali, né indugiò<br />

il Pontefice, nel concistoro dei 6<br />

novembre 1789, ad erigere una<br />

nuova cattedra vescovile in Baltimora,<br />

dove si contavano circa cinque<br />

mila abitanti, che seguivano la<br />

religione romana. E per primo ve-<br />

scovo Pio VI vi nominò l'ex ge-<br />

suita Giovanni Carroil, nato in Bal-<br />

timora agli 8 gennaio 1736, capo<br />

de' missionarii <strong>di</strong> quel paese. Diede a<br />

lui facoltà <strong>di</strong> recarsi all'Avana., o a<br />

Quebech, per farsi consacrare, ed<br />

afhdogii nel tempo stesso la <strong>di</strong>re-<br />

zione degli affari cattolici in tutti i<br />

vasti paesi soggetti ai tre<strong>di</strong>ci stati u-<br />

,


BAL<br />

«iti d'America, rivestendolo ancora<br />

dell'uffizio <strong>di</strong> legato apostolico. Dopo<br />

aver ricevuto le sue bolle, porti<br />

il nuovo vescovo per l'Inghilterra,<br />

dove fu consacrato a Londra ai 16<br />

agosto 1790, colla più solenne e<br />

pomposa cerimonia, da monsignor<br />

Walsmesley vescovo <strong>di</strong> Rama, e decano<br />

de' vicari apostolici d'Inghilterra.<br />

Nel suo ritorno a Baltimora fu<br />

il prelato seguito nel 1 79 1 da mol-<br />

ti ecclesiastici, per la maggior parte<br />

che pei torbi<strong>di</strong> della loro<br />

francesi<br />

?<br />

patria portarono il loro zelo in un<br />

paese sprovveduto <strong>di</strong> operai evan-<br />

gelici. La nuova <strong>di</strong>ocesi non con-<br />

tava che quarantacinque preti cir-<br />

ca, la maggior parte antichi ge-<br />

suiti , sparsi per un territorio <strong>di</strong><br />

mille cinquecento leghe <strong>di</strong> lunghezza<br />

, e novecento <strong>di</strong> larghezza. Le<br />

prime cure del nuovo prelato furono<br />

impiegate ad istabilire un seminario<br />

, pel quale fu acquistata una<br />

casa, in cui si ricevettero alcuni<br />

alunni , ed a formare ancora un<br />

collegio a Georges -Joun presso a<br />

Baltimora. Nell'anno stesso 1 79 r<br />

egli tenne il primo sinodo, che du-<br />

rò quattro giorni, a cui interven-<br />

nero <strong>di</strong>ciotto preti , senza contar<br />

quelli arrivati dalla Francia. In quel<br />

sinodo si stabilirono <strong>di</strong>versi articoli<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina sugli oggetti <strong>di</strong> maggior<br />

importanza, come si può vedere in<br />

Jaulfret Shemoires, tomo II pag.<br />

349, e seguenti.<br />

Monsignor Corroil, nel ritornare<br />

al suo vescovato coi due preti in-<br />

glesi Planket e Nikel , condusse se-<br />

co un nuovo stabilimento <strong>di</strong> quat-<br />

tro religiose carmelitane delle Fian-<br />

dre, domandate per la fondazione<br />

<strong>di</strong> un convento del loro Or<strong>di</strong>ne in<br />

MaryJaiid, dove già alcune fervorose<br />

neofite le aspettavano per mettersi<br />

so Lio la regola <strong>di</strong> santa Teresa lo-<br />

,<br />

fi AL 67<br />

ro fondatrice. Questo stabilimento<br />

piantato e <strong>di</strong>retto da un zelante<br />

cattolico , <strong>di</strong>veniva il contrapposto<br />

vivissimo delle persecuzioni sofferte<br />

dai religiosi nella Francia per ope-<br />

ra dell'assemblea del 1790.<br />

Una colonna <strong>di</strong> marmo è stata<br />

eretta in Baltimora come monumento<br />

<strong>di</strong> onore a Vashinglon; ed un<br />

altro monumento fu pure innalzato<br />

ai citta<strong>di</strong>ni, che perirono nelle gior-<br />

nate i3 e i4 settembre 1 8 1 4 P er<br />

<strong>di</strong>fendere quella città contro gl'in-<br />

glesi. Il concilio nazionale <strong>di</strong> Baltimora<br />

, presieduto dall' arcivescovo<br />

Giacomo Wiethfield, l'anno 1829,<br />

fece palese a tutto il mondo lo<br />

straor<strong>di</strong>nario e rapido progresso del-<br />

la fede cattolica in America. Fu es-<br />

so il primo concilio tenuto in que-<br />

sta parte del nuovo mondo. Di <strong>di</strong>eci<br />

vescovi degli Stati Uniti Te ne<br />

intervennero sei, ed uno mandò il<br />

procuratore. Vi si trattarono tre ar-<br />

gomenti, la fede, la <strong>di</strong>sciplina, i<br />

Sacramenti; e si prescrissero alcune<br />

regole intorno alla condotta degli<br />

ecclesiastici. In<strong>di</strong> si scrisse una cir-<br />

colare ai cattolici animandoli alla<br />

fondazione <strong>di</strong> nuovi seminari, e ren-<br />

dendoli cauti intorno alla lettura <strong>di</strong><br />

libri perniciosi.<br />

Il secondo concilio, o sinodo pro-<br />

vinciale <strong>di</strong> Baltimora, fu tenuto in<br />

delta Città, dai 9.0 ai 27 ottobre del<br />

i833, e vi assisterono oltre l'arcive-<br />

scovo <strong>di</strong> Baltimora Wiethfield, nove<br />

vescovi degli Stati Uniti <strong>di</strong> America.<br />

Il terzo sinodo provinciale, fu celebrato<br />

in Baltimora dai 16 ai 22<br />

api ile del 1837, e v'intervennero,<br />

oltre 1' arcivescovo <strong>di</strong> Baltimora Samuele<br />

Eccleston, nove vescovi dei<br />

medesimi Stati Uniti.<br />

B ALTO Gì anfrancesco, nato a Metz<br />

nel 1 667 , <strong>di</strong>venne gesuita ;<br />

poi let-<br />

tore dei medesimi;, quin<strong>di</strong> esercitò


G8 BAL<br />

molti gravissimi uffizi, e da ultimo<br />

i'u bibliotecario <strong>di</strong> Reims, ove mo-<br />

li nel 1743. Le opere, che abbiamo<br />

<strong>di</strong> lui sono : Risposta alla Storia<br />

degli oracoli del signor <strong>di</strong> Fon-<br />

tenelle, Strasburgo 1707, 1709 in<br />

8. j Continuazione alla sua Rispo-<br />

sta; Difesa dei santi Padri ac-<br />

cusati <strong>di</strong> platonismo, opera eru<strong>di</strong>-<br />

tissima , Parigi 17 11 in 4. : Religione<br />

cristiana provata dal compimento<br />

delle profezie, Parigi 1728<br />

in 4-"; Difesa delle profezie della<br />

religione cristiana, tre voi. in 12.<br />

1737, col Giu<strong>di</strong>zio dei santi Padri<br />

sulla morale della filosofia pa-<br />

gana, Strasburgo, 17 19 in foglio,<br />

e gli Atti<strong>di</strong> s. Barlaam tradotti dal<br />

greco in francese, con osservazioni.<br />

BALUZIO Stefano, nato a Tul-<br />

le nel i63o, era letterato accettissimo<br />

all'arcivescovo <strong>di</strong> Tolosa, biblio-<br />

tecario al signor Calbert ,<br />

1670 nominato lettore <strong>di</strong><br />

quin<strong>di</strong> nel<br />

canonico<br />

<strong>di</strong>ritto nel collegio reale, ove per<br />

lui s' instituì quella cattedra, e morì<br />

nel 1 7 1 8 <strong>di</strong> ottantott' anni. Pub-<br />

blicò nel 1708 la Storia genealogica<br />

della famiglia d' Overnia j De<br />

concor<strong>di</strong>a sacerdotii et imperiij la<br />

e<strong>di</strong>zione bellissima dei Capitolari dei<br />

re <strong>di</strong> Francia, colla collezione <strong>di</strong><br />

Ansegisio e <strong>di</strong> Benedetto <strong>di</strong>acono<br />

nel 1677; le Lettere d 'Innocenzo III<br />

nel 1682; la Marca Hi'spanica nel<br />

1688; le Vite dei Papi d'Avignone,<br />

che sono proibite; il Salvia/io<br />

Vincenzo Lirincsej Lupo de Ferrierej<br />

Agobardo Camolonj Leidra-<br />

doj un Trattato <strong>di</strong> Floro <strong>di</strong>acono.;<br />

quattor<strong>di</strong>ci Omelie <strong>di</strong> s. Cesario <strong>di</strong><br />

4rles_: i concilii della Gallia Nar-<br />

ionesej Reginonj la correzione <strong>di</strong><br />

Graziano-, Mario Mercatorej Mi-<br />

scellanee j Supplemento ai concilii<br />

del p. Labbé i683 in fogl.; da ul-<br />

timo la llistoria tutclcnsis 1 7 1 7 in<br />

j<br />

BAL<br />

4- ; e la esatta revisione delle opere<br />

<strong>di</strong> s. Cipriano.<br />

BALVE Giovanni, Car<strong>di</strong>nale. S'ignora<br />

il luogo preciso ove nacque,<br />

poiché alcuni sono d' avviso, che ab-<br />

bia veduto la luce nel ducato d'Angiò,<br />

altri in Verdun, ed altri in Poitiers ;<br />

chi lo crede nato da un ciabattino,<br />

chi da un racconci atore <strong>di</strong> panni, e chi<br />

da un mugnaio. L'epoca però del suo<br />

nascimento viene da molti segnata al-<br />

l'anno 1421. Mancante <strong>di</strong> nascita co-<br />

spicua, <strong>di</strong> scienza e pietà, trovò nul-<br />

lostante in quello spirito <strong>di</strong> cabala,<br />

ond' era fornito , con che appagare<br />

la sua ambizione. Guadagnatosi per-<br />

tanto il favore <strong>di</strong> Giangiovenale<br />

Orsini, patriarca <strong>di</strong> Antiochia, a mez-<br />

zo della più raffinata scaltrezza, ot-<br />

tenne <strong>di</strong> essere, secondo alcuni, fatto<br />

suo vicario, canonico della cattedrale,<br />

ed esecutore testamentario, e giunse,<br />

secondo il Maan, a profittare del pingue<br />

patrimonio, cui aveva <strong>di</strong>sposto<br />

quel signore a favore dei poveri e del-<br />

le cause pie. Passò dappoi al servigio<br />

<strong>di</strong> Giovanni Bellavalle vescovo d'An-<br />

gers, dal quale, secondo il Fleury, fu<br />

fatto canonico e vicario generale nel<br />

i46i. Ma dovendo il Bellavalle pas-<br />

sare a Roma , perchè incaricato da<br />

Carlo VII dell'ambasceria a Pio II,<br />

non potè il Balve occultare il suo carat-<br />

tere a maniera, che l' oculatissimo<br />

Car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Pavia non se ne avve-<br />

desse. Ritornato il Balve in Francia<br />

per conferire col re Luigi XI , si<br />

guadagnò il favore <strong>di</strong> questo principe<br />

in modo che gli <strong>di</strong>ede la carica <strong>di</strong><br />

intendente delle finanze e <strong>di</strong> segreta-<br />

rio, e poscia lo elesse a suo con-<br />

fessore, limosiniere e tesoriere, dac-<br />

ché compiacevasi a promuovere persone<br />

<strong>di</strong> oscura nascita; e nel i465<br />

sotto Paolo II, lo nominò al vesco-<br />

vato <strong>di</strong> Evreux dal quale, nel 1467,<br />

fu trasferito a quello <strong>di</strong> Angers,


BAL<br />

e non, come il Riuy osservava , a<br />

quello <strong>di</strong> Angiò, errore che prima<br />

<strong>di</strong> lui avea adottato il Galim-<br />

berti. Per giugnere al Car<strong>di</strong>nalato,<br />

a cui <strong>di</strong> continuo aspirava, impugnò<br />

la prammatica sanzione, e benché<br />

<strong>di</strong> subito non ne ottenesse lo<br />

effetto , ebbelo in seguito , poiché<br />

uscì un or<strong>di</strong>ne del re in vigore del<br />

quale dovea il parlamento abolire<br />

la sanzione stessa; dappoi ad<br />

istanza dello stesso principe , fu<br />

promosso al Car<strong>di</strong>nalato col titolo<br />

<strong>di</strong> s. Susanna, da Paolo II, nella<br />

prima promozione, che fece a Roma<br />

li 18 settembre del i4^7» con<br />

gravissima ripugnanza del Pontefice,<br />

attesa la sua condotta morale poco<br />

conforme al suo stato; ma il Fumea<br />

ambasciatore <strong>di</strong> Francia spe<strong>di</strong>-<br />

to a Roma dalla corte <strong>di</strong> Parigi a<br />

tale uopo, procurò <strong>di</strong> persuadere al<br />

Pontefice, che quanto <strong>di</strong>ceasi del<br />

Bai ve era invenzione della invi<strong>di</strong>a<br />

più nera, locchè procurò <strong>di</strong> prova-<br />

re con una falsità , asserendo , che<br />

avea u<strong>di</strong>to egli stesso che il Ponte-<br />

fice non dava u<strong>di</strong>enza ad alcuno<br />

o almeno assai <strong>di</strong>fficilmente, quando<br />

una felice esperienza aveagli <strong>di</strong>mo-<br />

strato il contrario ; perlochè il Papa<br />

rimase ingannato da una eloquenza<br />

tanto seducente. Diffatti il<br />

Balve appena fu Car<strong>di</strong>nale spiegò<br />

quel superbo e borioso caratte-<br />

re, onde, appassionato assai per la<br />

guerra, non avea <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> recar-<br />

si colle militari <strong>di</strong>vise alla rassegna<br />

delle truppe, locchè <strong>di</strong>ede motivo a<br />

Chabannes, conte <strong>di</strong> Dammertino,<br />

<strong>di</strong> domandare al re permissione <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>nar sacerdoti, del che meravi-<br />

gliando il re, soggiunse il conte :<br />

» come non converrà a me or<strong>di</strong>nar<br />

» ecclesiastici, se conviene al vescovo<br />

v <strong>di</strong> Evreux rassegnare 1' esercito « ?<br />

Egli abusò del grado della autorità,<br />

,<br />

BAL 69<br />

<strong>di</strong> cui godeva presso al monarca, a segno<br />

tale <strong>di</strong> incrudelire barbaramente<br />

contro quelli, che credeva non con-<br />

formi al suo modo <strong>di</strong> pensare, fra<br />

i quali, come <strong>di</strong>ce il Maan, fece<br />

condannare alla morte ingiustamen-<br />

te Giovanni conte <strong>di</strong> Melun, cui ac-<br />

cusò al re <strong>di</strong> peculato, benché da lui<br />

dovesse riconoscere il suo esaltamento<br />

ed il principio delle sue fortune. Rife-<br />

riscono i Sammartani nella Gallio,<br />

cristiana, che mentre una notte per<br />

Parigi cavalcava una mula in abito<br />

Car<strong>di</strong>nalizio, sia stato assalito da al-<br />

cuni armati <strong>di</strong> bastoni e <strong>di</strong> coltelli<br />

per cui ne riportò una grave feri-<br />

ta. Ma ciò, che lo fece tracollare,<br />

furono alcune lettere intercette, cui<br />

avea egli scritte nel 1468, al duca<br />

<strong>di</strong> Berry Carlo fratello del re Cristia-<br />

nissimo, esortandolo a <strong>di</strong>spetto del<br />

monarca fratello a continuare l'in-<br />

trodotta corrispondenza col duca <strong>di</strong><br />

Borgogna, per timore che venendo<br />

alla corte del fratello non si <strong>di</strong>mi-<br />

nuisse la sua autorità, dacché sco-<br />

priva, eh' era il re poco sensibile<br />

all' amicizia, e che si sarebbe mantenuto<br />

nella grazia <strong>di</strong> lui, finché ne<br />

avesse abbisognato, nel che non andava<br />

gran fatto lungi dal vero.<br />

Persuase il duca <strong>di</strong> Borgogna a non<br />

pacificarsi col re, anzi a muovergli<br />

guerra, ammonendolo che altrimenti<br />

verrebbe intimata a lui. Per me-<br />

glio riuscire in questa trama si col-<br />

legò con Guglielmo <strong>di</strong> Harancourl<br />

vescovo <strong>di</strong> Verdun, uomo <strong>di</strong> simile<br />

carattere. A tale uopo spe<strong>di</strong>rono un<br />

messo al duca <strong>di</strong> Berry e <strong>di</strong> Borgogna<br />

con lettere in cifra per per-<br />

suaderlo a non comporre mai la<br />

pace , che veniagli progettata dal<br />

re fratello. Se non che portò l' ac-<br />

cidente che il messo fosse arrestato<br />

a Dlaia nel territorio <strong>di</strong> Duma, e<br />

scoperti i fogli ed esaminato il mes-


70<br />

BAL<br />

so, confessò il fatto; perlocliè il re<br />

chiamati il Car<strong>di</strong>nale ed il vescovo<br />

e rinfacciata la loro perfì<strong>di</strong>a neris-<br />

sima, li fece incarcerare il primo a<br />

Moabaron, poi ad Onzain, da ultimo<br />

a Loches nella Turenna; il vescovo<br />

poi a Ratton-chatel , in<strong>di</strong> al-<br />

la Bastiglia dove fu ritenuto per<br />

quattor<strong>di</strong>ci, ovvero per quin<strong>di</strong>ci anni;<br />

il Car<strong>di</strong>nale poi fu chiuso in una<br />

gabbia <strong>di</strong> ferro per un<strong>di</strong>ci anni ,<br />

della quale credesi inventore il sud-<br />

detto vescovo <strong>di</strong> Verdun , o più<br />

probabilmente lo stesso Balve, ben-<br />

ché alcuni non ne sieno al tutto<br />

persuasi. Poiché ii Papiense scritto-<br />

re contemporaneo asserisce , che la<br />

<strong>di</strong>gnità Car<strong>di</strong>nalizia fu causa al Balve,<br />

ch'egli fosse rinchiuso in un<br />

carcere molto ristretto ed incomo-<br />

do. Al parere del Papiense soscrive<br />

anche il Fleury, parlando a lungo<br />

<strong>di</strong> simile faccenda.<br />

Da questi scrittori sembra che<br />

si possa sicuramente dedurre , che<br />

il Balve non fu rinchiuso nella<br />

gabbia <strong>di</strong> ferro, ma al più vi fu<br />

il vescovo <strong>di</strong> Verdun. Fece per-<br />

tanto il re cristianissimo trattare a<br />

Roma la causa del Balve, e la Santa<br />

Sede spe<strong>di</strong> in Francia alcuni sogget-<br />

ti <strong>di</strong> gran conto per decidere l' af-<br />

fare. E assai poco appoggiata l' as-<br />

serzione del Ciacconio, che <strong>di</strong>ce come<br />

il Balve sia stato liberato dal<br />

carcere ad istanza del Pontefice Si-<br />

sto IV, mentre dall' orazione recitata<br />

nei funerali <strong>di</strong> Giulio II da Tommaso<br />

Fedro Inghirami , si raccoglie , che<br />

alla me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Giulio II nella le-<br />

gazione che sostenne in Francia in<br />

qualità <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nale, devesi la libertà<br />

ottenuta dal Balve, al quale oggetto<br />

cransi impegnali i Pontefici roma-<br />

ni, e presso che tutti i regnanti <strong>di</strong><br />

Europa, ma sempre inutilmente. Del<br />

pari s' ingannò l' Ughellio <strong>di</strong>cendo,<br />

BAM<br />

che il Balve da Innocenzo VIII fu<br />

trasferito dalla sede <strong>di</strong> Albano a<br />

quella <strong>di</strong> Palestrina colla legazione<br />

della Marca, poiché dall' epitaffio<br />

posto alla sua tomba risulta, ch'egli<br />

mori vescovo albanese. Dopo la<br />

morte <strong>di</strong> Luigi XI al Balve riuscì<br />

<strong>di</strong> far ritorno in Francia col carattere<br />

<strong>di</strong> legato, e Pietro de Marca<br />

aggiunge , che fu colà mandato, il<br />

che non si sa comprendere, meno<br />

che avesse cambiato la sua con-<br />

dotta , per ritornare in fiore la<br />

<strong>di</strong>sciplina <strong>ecclesiastica</strong>, che avea deperito<br />

<strong>di</strong> molto in quel regno. Eb-<br />

be dappoi la protettoria de' cavalieri<br />

<strong>di</strong> Ro<strong>di</strong>, la custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Zizimo fra-<br />

tello <strong>di</strong> Baiazette imperatore de' tur-<br />

chi colla ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> do<strong>di</strong>cimila scu<strong>di</strong>,<br />

assegnatigli da Sisto IV. Finalmente<br />

settuagenario morì in Bipatransone<br />

nel i49 x dopo ventitré, ovvero venti-<br />

sei anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. L'Alby per<br />

errore scrive che sia morto in Ancona<br />

nel i4995 ea *<br />

il Suaresio per<br />

errore <strong>di</strong> stampa nel i49 J - Trasfe-<br />

rito poi a Roma fu sepolto nella<br />

chiesa <strong>di</strong> s. Prassede con un onorevole<br />

epitaffio del Car<strong>di</strong>nale An-<br />

toniolto Pallavicini. Conviene legge-<br />

re con molta cautela il Car<strong>di</strong>nale<br />

Papiense , che descrive i fatti del<br />

Balve, perchè la poco sod<strong>di</strong>sfacente<br />

<strong>di</strong>pintura, che fa <strong>di</strong> esso può essere<br />

derivata o dallavversione concepita<br />

a causa della sua ambizione, o per<br />

la naturale antipatia che avea ver-<br />

so la persona <strong>di</strong> lui.<br />

BAMACURES. Città vescovile<br />

della provincia <strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a in Afri-<br />

ca. È ricordata da Plinio, e da lui<br />

appellasi Vamacurre. AI concilio <strong>di</strong><br />

Cartagine convocato da s. Cipriano<br />

fu presente anche un vescovo <strong>di</strong><br />

Vamacurre, per nome Felice. Il signor<br />

Dupin pretende che si legga<br />

in vece Ramacurre.


BAM<br />

BAMBERGA. Città con residen-<br />

za <strong>di</strong> un arcivescovo nella Baviera,<br />

Bamberga 3 Panibcrga , Paperga ,<br />

Bandenberga (Bambcrgen.). Questa<br />

città fondata verso l'anno 8o4, s*<br />

crede che ricevesse un tal nome da<br />

Babà figlia <strong>di</strong> Ottone II, la quale<br />

ne accrebbe l' estensione. E posta<br />

nella Franconia al confluente del<br />

Regnitz sul Meno, ed è regolarmen-<br />

te costruita, e piena <strong>di</strong> begli e<strong>di</strong>fizii,<br />

fra i quali primeggiano la casa cor-<br />

rezionale , l' ospitale , ed il palazzo<br />

vescovile. Per la sua abbondanza<br />

ed amenità fu chiamata l' Italia del-<br />

la Germania. Si vuole che l' impe-<br />

ratore Carlo Magno conducesse in<br />

questi contorni <strong>di</strong>verse famiglie slave.<br />

Al tempo dell'imperatore Luigi IV,<br />

ultimo della stirpe <strong>di</strong> Carlo Magno,<br />

era Bamberga una contea ; ma siccome<br />

il signore <strong>di</strong> lei Alberto o<br />

Adelberto alimentava la guerra ci-<br />

vile nella Franconia, Hatton arcive-<br />

scovo <strong>di</strong> Magonza pervenne a sor-<br />

prenderlo me<strong>di</strong>ante uno stratagemma,<br />

e lo consegnò all'imperatore, il<br />

quale lo punì dell' ultimo supplizio,<br />

l'anno


7i BAM<br />

Bamberga dall'arcivescovato <strong>di</strong> Magonza<br />

, sottomettendola imme<strong>di</strong>atamente<br />

alla Santa Sede; accordò il<br />

pallio ai <strong>di</strong> lei vescovi, e la facoltà<br />

<strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care, nel territorio della loro<br />

<strong>di</strong>ocesi, tutte le cause e processi, come<br />

fossero arcivescovi. Passando <strong>di</strong><br />

poi in Germania, vi canonizzò la<br />

vergine s. Viborada, martirizzata da-<br />

gli ungari nel 920, e ritornato a<br />

lioma morì nel 1047, comandando<br />

<strong>di</strong>e il suo corpo fosse trasferito alla<br />

sua amata cattedrale <strong>di</strong>Bamberga,ove<br />

fu collocato in un sepolcro, l'imma-<br />

gine del quale si vede incisa presso<br />

il Papebrochio. Gli successe Damaso<br />

II, // Bavaro, che visse soli tre<strong>di</strong>ci<br />

giorni e fu eletto in sua vece s. Leone<br />

IX <strong>di</strong> Dapsburgo, parente <strong>di</strong> Enrico<br />

III, che impiegò tutto il suo Pontifi-<br />

cato in continui viaggi pel bene <strong>di</strong> s.<br />

Chiesa. Nello stesso anno, in cui fu<br />

eletto , partì egli pine per la Ger-<br />

mania, dopo aver celebrato in Colonia<br />

con Enrico III, la festa de' principi<br />

degli apostoli, e <strong>di</strong>ede a' canonici <strong>di</strong><br />

Bamberga la facoltà <strong>di</strong> usare la mi-<br />

tra. Nel io 52 per la terza volta tornò<br />

in Germania ed abboccossi coll'im-<br />

peratore in Vormazia, e nel <strong>di</strong>cembre,<br />

riserbandosi la Chinea, cambiò<br />

il feudo della città <strong>di</strong> Bamber-<br />

ga per la città <strong>di</strong> Benevento, a lui<br />

ceduta da Enrico III. Imperocché<br />

sebbene Leone IX fosse in possesso<br />

del ducato <strong>di</strong> Benevento, in virtù<br />

delle cessioni dei longobar<strong>di</strong>, tutta-<br />

via gì' imperatori , ed i re d' Italia<br />

ancora ne conservavano l'alto do-<br />

minio, né lo stesso imperatore Carlo<br />

Magno potè mettervi in possesso la<br />

Santa Sede quando ad essa donò<br />

quelle terre napoletane, come lungamente<br />

<strong>di</strong>mostra il Car<strong>di</strong>nale Borgia<br />

nella sua Storia del dominio<br />

temporale della Santa Sede nelle<br />

due Sicilie p. 77. Insigne vescovo<br />

BAM<br />

<strong>di</strong> Bamberga fu anche s. Ottone apostolo<br />

della Pomeriana nei momenti<br />

dei gravi sconvolgimenti per le in-<br />

vestiture ecclesiastiche. V. s. Ottowe.<br />

11 vescovo <strong>di</strong> Bamberga aveva la<br />

preminenza su tutti gli altri vescovi <strong>di</strong><br />

Alemagna, ma continue <strong>di</strong>spute insorgevano<br />

fra lui e il gran maestro del-<br />

l' Or<strong>di</strong>ne teutonico intorno al <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> precedenza. Tutti i suoi domimi<br />

<strong>di</strong>pendevano imme<strong>di</strong>atamente dal-<br />

l' impero, tranne i quin<strong>di</strong>ci baliaggi,<br />

eh' egli possedeva in Carintia , i<br />

quali erano governati da un Vice-<br />

dominus, e ha essi trovavasi quello<br />

<strong>di</strong> Villach, dove il vescovo <strong>di</strong> Bam-<br />

berga dovea fissare la propria resi-<br />

denza , ogni qual volta fosse stato<br />

eletto un imperatore, che non pos-<br />

sedesse alcun dominio nelle terre<br />

dell' impero , nel qual caso 1' impe-<br />

ratore avea il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> abitare il<br />

palazzo del vescovo <strong>di</strong> Bamberga.<br />

Questo amministrava la giustizia in<br />

via definitiva, né poteasi appellare<br />

da'suoi giu<strong>di</strong>zii al tribunale dell' im-<br />

pero. Era ezian<strong>di</strong>o <strong>di</strong>rettore del<br />

circolo <strong>di</strong> Franconia , insieme col<br />

marchese <strong>di</strong> Brandemburgo Bareith,<br />

in forza degli accor<strong>di</strong> stretti fra<br />

loro nel i55o, alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Ausbur-<br />

go. Un altro privilegio accordò alla<br />

chiesa <strong>di</strong> Bamberga 1' imperatore<br />

Enrico II con un e<strong>di</strong>tto denominato<br />

il filo <strong>di</strong> seta <strong>di</strong> s. Cunegonda _,<br />

me<strong>di</strong>ante il quale era comandalo<br />

ai quattro gran<strong>di</strong> uffiziali dell' im-<br />

pero , che si riconoscessero uffiziali<br />

ere<strong>di</strong>tarii del vescovo <strong>di</strong> Bamberga,<br />

e gli facessero omaggio della loro<br />

<strong>di</strong>gnità , e <strong>di</strong> una parte de' loro<br />

dominii. Perciò il re <strong>di</strong> Boemia<br />

nella qualità <strong>di</strong> gran coppiere, gli<br />

prestava omaggio per la città <strong>di</strong><br />

Praga ;<br />

1' elettore <strong>di</strong> Baviera , siccome<br />

gran maestro, lo prestava per<br />

Averbach , 1' elettore <strong>di</strong> Sassonia<br />

, ,


BAM BAM .3<br />

gran maresciallo, per Vittemberg<br />

, ,<br />

ove colla catena del santo apostolo<br />

e Trebitz, e l'elettore <strong>di</strong> Branden- si venerava. Il Cancellieri però, nel-<br />

burgo, gran ciambellano, per Crustin. le Memorie isteriche delle sacre<br />

Questi principi eleggevano de'vicarii teste dei ss. Pietro e Paolo, Roma<br />

appositi per adempiere a tali firn- 1806 a p. 7 1, <strong>di</strong>ce, <strong>di</strong>e tale possesso è<br />

rioni , e per assistere alle solennità <strong>di</strong>viso colla basilica <strong>di</strong> s. Marco <strong>di</strong><br />

dell ingresso, e della consacrazione Venezia, coi greci, cogli spagnuoli<br />

del vescovo. Il signore d' Auffzecz e coi veronesi, i quali tutti picten-<br />

era il vicario del re <strong>di</strong> Boemia, il dono l'uguale posse<strong>di</strong>mento del Col-<br />

barone <strong>di</strong> Truchses <strong>di</strong> Pommersfel- tello, o Spada predelta.<br />

den lo era del duca <strong>di</strong> Baviera, ed In Bamberga si tennero delle <strong>di</strong>e-<br />

il signore <strong>di</strong> Rotenbann , del mar- te imperiali negli anni 984. 1 1 24,<br />

chese <strong>di</strong> Brandenburgo. 11 34, 11 38, ir 58, e delle <strong>di</strong>ete<br />

La chiesa cattedrale <strong>di</strong> Bamber- del circolo <strong>di</strong> Franconia nel 1 644?<br />

ga, sormontata da quattro torri 164^, e 1673. Nel iy58 fu presa<br />

maestose, coperte <strong>di</strong> lamine <strong>di</strong> dai prussiani, e sottoposta ad una<br />

piombo, è assai bella. Veggonsi in grossa contribuzione: i francesi la<br />

essa le tombe de' suoi fondatori s. presero nel 1796. Ebbe già Barn-<br />

Enrico II, morto nel 1024, e <strong>di</strong> berga l'università, alla quale ora è<br />

s. Cunegonda, morta nel io4o, non sostituito il liceo, e si vanta <strong>di</strong> una<br />

che quella, come si <strong>di</strong>sse più sopra, biblioteca <strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>ci mila volumi,<br />

<strong>di</strong> Papa Clemente II , morto nel con ricco numero <strong>di</strong> preziosi ma-<br />

1047. 11 suo capitolo componevasi noscritti, posseduta dai religiosi car-<br />

<strong>di</strong> venti canonici capitolari, e <strong>di</strong> melitani. Il suo dominio fu ce-<br />

quin<strong>di</strong>ci domiciliari. Tutti avevano duto fin dal 1804 alla Baviera, e<br />

obbligo <strong>di</strong> provare la loro nobiltà godette i privilegi! anche <strong>di</strong> città<br />

<strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci quarti. Le <strong>di</strong>gnità erano, imperiale. Finalmente nel concor-<br />

il proposto, il decano, il teologale, dato conchiuso, ai 5 giugno 18 17,<br />

il camerlengo e il cellerario. I prò- tra il Sommo Pontefice Pio VII<br />

posti delle chiese collegiali <strong>di</strong> santo ed il re <strong>di</strong> Baviera Massimiliano<br />

Stefano, <strong>di</strong> s. Giacomo, e <strong>di</strong> san Giuseppe, fu stabilita l'erezione in<br />

Gengolfo erano scelti fra i canonici metropolitana della cattedrale <strong>di</strong><br />

della cattedrale. Un canonico novi- Bamberga coi vescovati <strong>di</strong> Wirtz-<br />

zio, che avesse un sol giorno 0111- burgo , Eichstett, e Spira per suf-<br />

messo la celebrazione della messa<br />

fraganei , lo che il Papa pubblicò<br />

per lo spazio dei primi due anni, nel concistoro dei 6 aprile 18 18.<br />

perdeva due anni <strong>di</strong> anzianità. Gli preconizzandovi per primo arcive-<br />

hnperatori stessi <strong>di</strong> Alemagna erano scovo monsignor Giuseppe Altuben-<br />

canonici <strong>di</strong> Bamberga secondo l'isti- berg <strong>di</strong> Gratz, traslato dal vesco-<br />

tuzione <strong>di</strong> quel capitolo fatta da rato <strong>di</strong> Eichstett.<br />

s. Enrico II. In questa città si celebrò un conci-<br />

Riporta Novaes, toni. I, pag 3, lio, in cui l'imperatore s. Enrico rac-<br />

conservarsi in Bamberga il Coltello colse quarantasei vescovi, nel giorno<br />

o Spada, colla quale il principe (ì maggio dell'anno 101 1, per la de-<br />

degli apostoli s. Pietro, nell'orto <strong>di</strong> <strong>di</strong>eazione della chiesa <strong>di</strong> s. Giorgio.<br />

Getsemani, tagliò l'orecchio a Mal- Dopo il compimento della sacra ce-<br />

co, trasportatavi da Costantinopoli, rimonia, nella quale uffizio Giovan-<br />

\ OL. iv. 1 o<br />

. ,


74<br />

B A M<br />

ni patriarca <strong>di</strong> Aquileia, quei pre-<br />

lati si unirono in concilio per defi-<br />

nirvi alcuni punti, che si riferivano<br />

alla <strong>di</strong>gnità loro. In esso concilio<br />

furono interdette altresì le funzioni<br />

episcopali a Teodorico <strong>di</strong> Luxem-<br />

Imrgo vescovo <strong>di</strong> Metz fino a che<br />

non avesse <strong>di</strong>strutta l'accusa, che gli<br />

veniva fatta <strong>di</strong> essere pervenuto al-<br />

la sede vescovile per vie illegittime.<br />

Reg. XV. Ard. VI. Labbé IX.<br />

BAMBIN GESÙ' SS. Monache<br />

dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> agostiniane oblate. An-<br />

na Morosi, zitella Lucchese, <strong>di</strong> sin-<br />

golar modestia, e <strong>di</strong> costumi illiba-<br />

ti, rimasta orfana <strong>di</strong> genitori, priva<br />

<strong>di</strong> parenti, ed insieme abbandonata<br />

da tutti, si tolse dalla sua patria, e<br />

capitò a Roma dove si <strong>di</strong>ede a servir<br />

alcune dame <strong>di</strong>stinte. Giunta all'età<br />

<strong>di</strong> quaranta anni incominciò con mol-<br />

ta carità a raccogliere ivi ed educa-<br />

re nel 1 66 r, sotto Alessandro VII,<br />

Chigi s alcune zitelle. Però non potendo<br />

sussistere l' istituto per mancanza<br />

<strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te, la fondatrice im-<br />

pose alle educande una mensuale tenue<br />

corrisposta, a titolo <strong>di</strong> alimenti.<br />

Prosegui l'opera felicemente con<br />

molta e<strong>di</strong>ficazione della città sotto<br />

la <strong>di</strong>rezione spirituale del p. Cosimo<br />

Berlin tani, o Berlinzani parroco <strong>di</strong> s.<br />

Maria in Portico in Campitelli, cheri-<br />

co regolare della Madre <strong>di</strong> Dio. Il per-<br />

chè Anna Moroni incoraggita anche<br />

dall' accrescimento continuo delle a-<br />

lunne, non solo procurò che la congregazione<br />

fosse approvata dal sommo<br />

Pontefice , ma ad imitazione della<br />

beata Angela da Foligno volle eri-<br />

gerla in istituto particolare sotto il<br />

titolo <strong>di</strong> Convittrìci del Bambino<br />

Gesù, sottoponendola poscia alle re?<br />

gole <strong>di</strong> s. Agostino. Offerta tutta sé<br />

stessa e le proprie sostanze per la pia<br />

intrapresa, trascelse delle ventiquat-<br />

tro zitelle da essa raccolte, do<strong>di</strong>ci<br />

B A M<br />

pi ìi atte al <strong>di</strong>segno, e più penetra-<br />

te del suo spirito, e col loro ajuto<br />

e colle facoltà loro giunse a comporre<br />

un istituto, che in breve tempo<br />

propagossi in Spoleto, in Rieti,<br />

in Sanseverino, in Ascoli, in Pale-<br />

strina, in Firenze ed in altri luoghi,<br />

come può vedersi dai seguenti li-<br />

bretti ; Cosimo Berlintani Istituto<br />

delle Convittrìci del SS. Bambin<br />

Ge.^ìi, principialo in Roma sotto la<br />

protezione. , e <strong>di</strong>rezione del Car<strong>di</strong>nal<br />

Carpegna vicario <strong>di</strong> Roma,<br />

e stampato in Roma nel i685;<br />

Regole della congregazione, delle<br />

Convittrìci del SS. Bambin. Gesti<br />

composte dal p. Cosimo Berlintani ,<br />

raccolte dal p. Federico Orsucci, Roma<br />

1711: Regole primitive delle<br />

Convittrìci del SS. bambino Gesù,<br />

Rieti 171 3 e Pioma 172*2 e 172I;<br />

Carlo Antonio Erra Storia dell' immagine<br />

e della chiesa <strong>di</strong> s. Ala-<br />

ria in Portico, Roma 17^0 in 4f°',<br />

Fondazione delle Convittrìci del Bambino<br />

Gesù pag. 99., e Venuti, Roma<br />

moderna, tomo I, p. i32.<br />

Passato qualche tempo <strong>di</strong> prova<br />

ne' loro santi esercizii, per rendersi<br />

più grate a Dio, e nella vita e co-<br />

stumi più esemplari, fecero ai 2 lu-<br />

glio 1673, un fermo e stabile proponimento<br />

(senza però obbligarsi a<br />

verun voto <strong>di</strong> castità, povertà ed<br />

ubbi<strong>di</strong>enza) <strong>di</strong> perseverare sino alla<br />

morte nella virtuosa loro unione :<br />

per cui un tal giorno sacro alla<br />

Visitazione, <strong>di</strong> Maria Vergine, rimase<br />

per queste monache sempre me-<br />

morabile.<br />

La sostanza dell'istituto in quel-<br />

l'occasione meglio stabilita si era,<br />

come abbiamo dal Piazza, nelle sue<br />

Opere Pie <strong>di</strong> Roma stampate nel<br />

1670,, <strong>di</strong> non dover essere più <strong>di</strong><br />

trentatre le monache, in onore dei<br />

tientatre anni, dal Verbo incarnato


B A IVI<br />

vissuti in terra : tuttavolta in seguito<br />

per indulto Pontifìcio, vennero abilita-<br />

te a riceverne oltre un tal numero. Dopo<br />

tre anni <strong>di</strong> prova, e passata l'età <strong>di</strong><br />

"ventunanni, devono lare pubblico il<br />

voto <strong>di</strong> perseveranza nella medesima<br />

congregazione, ed il fermo proponimento<br />

<strong>di</strong> perpetua castità, povertà, ed<br />

obbe<strong>di</strong>enza; e volendo essere per<br />

giuste cause assolute dal voto, ovvero<br />

passare ad altra religione, non<br />

possono ripetere sotto qualunque ti-<br />

tolo o <strong>di</strong> dote, o <strong>di</strong> limosina, ciò che<br />

nel!' ingresso assegnarono alla congregazione.<br />

Devono osservare una<br />

perfettissima comunità: vestire abito<br />

semplice, e moderato <strong>di</strong> saia, o sco-<br />

to nero, che prima era <strong>di</strong> color tanè<br />

in onore della B. Vergine del Carmine.<br />

Far debbono vita ritirata, non<br />

uscir <strong>di</strong> casa, se non in alcuni gior-<br />

ni, e in luoghi solitari assegnati ; e<br />

particolari-mente uscir non possono<br />

liei giorni <strong>di</strong> quaresima , av-<br />

vento , vigilie , venerdì e feste <strong>di</strong><br />

precetto. Ogni giorno è debito per<br />

in esse un'ora e mezza <strong>di</strong> orazione<br />

mentale , oltre le vocali , ed altri<br />

esereizii <strong>di</strong> pietà cristiana, fatti in<br />

comune nel coro, recitando altresì<br />

ne' giorni festivi l' uffizio <strong>di</strong>vino. O-<br />

gni anno nella quaresima, e nell'av-<br />

vento si ritirano a celebrare gli<br />

esereizii spirituali , mentre in cia-<br />

scun mese hanno un giorno de-<br />

stinato all' interiore raccoglimento.<br />

Nella mattina, che ricevono la Ss.<br />

Comunione portano il cilicio; tre<br />

volte la settimana fanno la <strong>di</strong>scipli-<br />

na, e <strong>di</strong>giunano i venerdì, i sabba-<br />

ti e le vigilie della B. Vergine,<br />

oltre i <strong>di</strong>giuni comandati dalla Chie-<br />

sa. Le giovani, che determinano <strong>di</strong><br />

abbracciar l'istituto, fanno sei mesi<br />

<strong>di</strong> prima prova, in<strong>di</strong> vestono l'abi-<br />

to religioso, e dopo un anno ili<br />

.>tictlo noviziato, sono ammesse ai-<br />

fi A M 7 5<br />

la professione. In <strong>di</strong>versi proscritti<br />

giorni dell'anno si fanno neh' insti-<br />

tuto pubbliche mortificazioni : si e-<br />

sercitano in opere manuali, ed in<br />

<strong>di</strong>versi lavori d' ago , in leggere ,<br />

scrivere, far conti. In tutto questo<br />

pur ammaestrano le educan<strong>di</strong>; loro<br />

che ascesero talora fino al numero<br />

<strong>di</strong> trenta, e non più. Una volta si ap-<br />

plicavano alla lingua latina, al <strong>di</strong>se-<br />

gno, alla pittura, al canto gregoriano<br />

e figurato, al suono dell'organo<br />

, e <strong>di</strong> altri strumenti.<br />

Ricevono per otto, o <strong>di</strong>eci giorni<br />

quelle zitelle, che con l'approvazio-<br />

ne del proprio parroco, o confessore,<br />

vogliano la prima volta accostarsi<br />

alla ss. Comunione, le istruiscono, e le<br />

ammaestrano in tutte le cose neces-<br />

sarie a sapersi intorno a sì venera-<br />

bile mistero. Era pur loro fine il<br />

tenere per qualche .mese, quando le<br />

ren<strong>di</strong>te glielo permettevano , quelle<br />

zitelle povere, le quali avendo tut-<br />

to allestito per vestir l'abito ne' moni-<br />

steri i fuori <strong>di</strong> Roma, hanno bisogno<br />

<strong>di</strong> qualche istruzione per coltivare<br />

lo spinto religioso ; onde il loro monistero<br />

fu già considerato come un<br />

seminario per chi bramava abbraccia-<br />

re vita religiosa. Che se i tempi vie-<br />

tano loro un' opera sì utile , accolgono<br />

però le vedove e le maritate,<br />

che con licenza del Car<strong>di</strong>nal vicario,<br />

o <strong>di</strong> monsignor vice gerente, e <strong>di</strong><br />

consenso de' loro mariti, o maggiori<br />

volessero per otto o <strong>di</strong>eci giorni ri-<br />

tirarsi per fare gli esereizii spirituali.<br />

In passato tenevano altresì semplicemente<br />

a scuola le donzelle nobili,<br />

<strong>di</strong> civil con<strong>di</strong>zione, instruendole nella<br />

pietà, e nei lavori donneschi.<br />

Fu istituito prima questo pio luogo<br />

in una casa a piazza Margana,<br />

vicino a Campiteli!, in<strong>di</strong> fu traslèn-<br />

to a s. Rrassede, e finalmente vicino<br />

a s. Lorenzo in Paneperna. Trus-


76<br />

BAM<br />

poi tata dalla chiesa <strong>di</strong> santa Galla a<br />

quella <strong>di</strong> Campiteli! la pro<strong>di</strong>giosa<br />

immagine <strong>di</strong> s. Maria in Portico, e<br />

quin<strong>di</strong> le case annesse a s. Galla ri-<br />

maste <strong>di</strong>sabitate; il p. Berlintam<br />

vendette ai 5 maggio 1672, per tre<br />

mille cinquecento scu<strong>di</strong> quelle ca-<br />

se ad Anna Moroni, fondatrice delle<br />

Qblate del SS. Bambino Gesù <strong>di</strong><br />

Roma; ma essendo inquilino <strong>di</strong> es-<br />

se Tommaso Odescalehi , parente<br />

d'Innocenzo XI, volle essere prefe-<br />

rito nella ven<strong>di</strong>ta, in vigore della<br />

bolla <strong>di</strong> Gregorio XIII. Pertanto<br />

acquistolle, ai 16 settembre 1673,<br />

dalla benemerita Moroni per quattro<br />

mila scu<strong>di</strong>, e vi fece fondare un<br />

più ampio ospedale, affine <strong>di</strong> ricevervi,<br />

ad imitazione dell'antica proprietaria<br />

s. Galla, i poveri <strong>di</strong>spersi per Roma.<br />

In seguito fu trasferito il convitto<br />

<strong>di</strong> queste religiose alle falde del<br />

monte Esquilino incontro la chiesa<br />

<strong>di</strong> s. Pudenziana. 11 iVovaes nella Vi-<br />

ta <strong>di</strong> Clemente XI, tomo XII, p.<br />

2 38 e 246, <strong>di</strong>ce che questo Ponte-<br />

fice elevato al trono del Vaticano<br />

nel 1700, fra i monisteri, che generosamente<br />

restaurò, ebbe in mira quel-<br />

lo delle oblate agostiniane del Ss.<br />

Bambino Gesù , da lui <strong>di</strong> molto<br />

ingran<strong>di</strong>to. Il monistero <strong>di</strong> Roma<br />

ha un Car<strong>di</strong>nale per protet-<br />

tore , e celebra con particolar so-<br />

lennità la festa <strong>di</strong> Gesù Nazare-<br />

no, del quale una pro<strong>di</strong>giosa immagine<br />

in esso monistero si venera.<br />

11 Pontefice Clemente XII, Corsini,<br />

fiorentino, essendo stato, come Car-<br />

<strong>di</strong>nale, protettore delle Convittrici del<br />

Bambino Gesù, somministrò ad esse<br />

cospicue somme per l' erezione <strong>di</strong><br />

una chiesa contigua al monistero<br />

alle ra<strong>di</strong>ci dell'Esquilino, per como-<br />

do delle medesime. Ed essendosi in-<br />

cominciata la fabbrica con <strong>di</strong>segno<br />

<strong>di</strong> Carlo Buratti, monsignor Passeri<br />

BAM<br />

arcivescovo e u<strong>di</strong>tole santissimo, nel<br />

i73i, si recò al luogo, lobene<strong>di</strong>, col-<br />

locando la croce ove dovea erigersi<br />

1 altare maggiore. In<strong>di</strong> il celebre Car-<br />

<strong>di</strong>nal Corra<strong>di</strong>ni protettore, alla pre-<br />

senza delle monache,solennemente po-<br />

se la pietra fondamentale, con un'iscri-<br />

zione latina sulla lamina <strong>di</strong> metallo,<br />

che ricorda la funzione celebrata il<br />

primo <strong>di</strong>cembre 1731. Furono posti<br />

nei fondamenti, entro una cassetta,<br />

alcuni agnus Dei benedetti , e tre<br />

medaglie, una d'oro, una d'argen-<br />

to, e 1' altra <strong>di</strong> metallo , con 1' effigie<br />

del Pontefice Clemente XII,<br />

e nel rovescio due epigrafi : Die<br />

qua fundamenta jaela suiti templi<br />

MDCCXXXI, ed in giro: In honorem<br />

Infanlis Jesu. Proseguita la<br />

fabbrica dal valente architetto pontificio<br />

cavalier Fer<strong>di</strong>nando Fuga<br />

ed ornata <strong>di</strong> varii marmi, e stuc-<br />

chi dorati, e vaghe pitture, essendo<br />

poi terminata , nella seconda<br />

domenica <strong>di</strong> settembre dell' anno<br />

1736, il Papa la fece consacrare<br />

da monsignor d'Almeyda arcivescovo<br />

<strong>di</strong> Pirgi, il quale pose sull' aitar<br />

maggiore le reliquie dei santi martiri<br />

Erasmo, Valentino, Longino,<br />

Silvio, Bonifacio e Vittoria; e la<br />

domenica seguente consacrò l'altare<br />

de<strong>di</strong>cato a s. Andrea Corsini ante-<br />

nato del Pontefice. L' interno <strong>di</strong><br />

questa chiesa è <strong>di</strong> graziosa forma<br />

a croce greca , con tre altari , e<br />

cupola a catino al <strong>di</strong> sopra. L' al-<br />

tare principale de<strong>di</strong>cato alla Natività<br />

<strong>di</strong> Gesù Cristo ha il quadro<br />

<strong>di</strong>pinto da Filippo Evangelisti; a<br />

destra evvi l'altare sacro a s. Ago-<br />

stino, il quale venne rappresentato<br />

dal pittore Domenico Maria Muratori<br />

, ed a sinistra qxiello <strong>di</strong> s. An-<br />

drea Corsini , il cui quadro venne<br />

maestrevolmente condotto da Giacomo<br />

Zaboli.<br />

,


BAM BAM 77<br />

Altro Pontefice benefattore <strong>di</strong> quo- loro sconcertata economia, anzi la<br />

sto istituto fu Pio VI nel 1790. Le stessa sussistenza, a perpetua memomonache<br />

del Bambino Gesù volen- ria, eressero, in mezzo all' esteriore<br />

»lo <strong>di</strong>mostrare la loro gratitu<strong>di</strong>ne recinto del monistero, una tavola <strong>di</strong><br />

alla munificenza <strong>di</strong> Papa Pio VI, marmo, e vollero clic vi fosse ap-<br />

da cui riconoscevano il ristoro alla posta la iscrizione seguente:<br />

PIO . SEXTO . PONT . OPT . MAXIMO<br />

QVÒtì<br />

DOMVI • 1NFANTIS . JESV . COPIIS . FAMILIARIB . DESTITVTAE<br />

GRAVIQVE . AERE . ALIENO . OPPRESSAE<br />

CENT . ARGENT . SINGVLIS . MENSIB<br />

A . SODALITIO . XII . APOST . EXSOLVI . DECREVER1T<br />

SORORE8 . LOCI . DOMINAE . TANTI . MEMORES . BENEFICI!<br />

Siccome più sopra <strong>di</strong>cemmo del-<br />

la prima comunione, che dalle don-<br />

zelle lassi in questo monistero ,<br />

cre<strong>di</strong>amo che qui giovi descriver-<br />

GRATI . ANIMI . MONVMENTVM P . P<br />

AN . SAL . MDCCXC<br />

la. Ne' giorni degli esercizi! adunque<br />

precedenti la funzione, le fanciulle<br />

vengono istruite dalle monache,<br />

come già si è riferito. Giunto<br />

il dì stabilito per ricevere Gesù<br />

Sacramentato , le comunicando<br />

dopo aver assistito ai <strong>di</strong>vini miste-<br />

ri, ed alle religiose pratiche <strong>di</strong> uso,<br />

vestite <strong>di</strong> una bianca tunica <strong>di</strong> la-<br />

na, e <strong>di</strong> un lungo manto <strong>di</strong> co-<br />

lor celeste, cinte il capo <strong>di</strong> coro-<br />

na, ascendono <strong>di</strong>votamente alla con-<br />

tigua chiesa, con candele accese in<br />

mano. Inchinato il celebrante, che<br />

per lo più è un Car<strong>di</strong>nale od un ve-<br />

scovo, segue il canto Pange lin-<br />

gua, quin<strong>di</strong> il Veni Creator, ed in-<br />

comincia la messa bassa, assistita<br />

da chierici in cotta. Tutto richiama<br />

le innocenti donzelle ad affettuosi<br />

e pii pensieri : il melo<strong>di</strong>oso suono<br />

dell'organo accompagna l'incruento<br />

sacrifizio, mentre un sacro oratore,<br />

o quello stesso che celebra messa,<br />

,<br />

con brevi ed adatte parole vieppiù le<br />

infervora. Recitatosi con mesto canto<br />

il Confìteor, quattro fanciulle edu-<br />

cande, due a destra e due a sini-<br />

stra con vesti turchine, a guisa <strong>di</strong><br />

angeli, con ali alle spalle, vagamen-<br />

te coronato il capo <strong>di</strong> fiori, con e<strong>di</strong>-<br />

ficante compostezza, tengono chi 1<br />

ceri , raccolti dalle comunicande,<br />

chi un vaso col vino ,e coll'acqua per<br />

l' abluzione, dove ne fosse bisogno.<br />

Segue la comunione fra il tenero<br />

pianto, e la commozione delle don-<br />

zelle, e degli astanti, che per lo più<br />

sono i rispettivi congiunti. Terminata<br />

la ceremonia, il celebrante, o<br />

il pre<strong>di</strong>catore con un fervorino fa<br />

conoscere alle giovani la segnalata<br />

grazia in quel punto ricevuta, e, can-<br />

tato il Te Deum e ricevuta la bene<strong>di</strong>zione,<br />

le comunicande, col me-<br />

desimo or<strong>di</strong>ne con cui entrarono in<br />

chiesa, ritornano al monistero , ove<br />

per tutto il giorno si esercitano ni<br />

pratiche <strong>di</strong> pietà, passando nel dì<br />

seguente alle loro case, condotte dai<br />

parenti.<br />

Scrisse anche <strong>di</strong> questo istituto


7 H BAN<br />

il p. Filippo fìonanni gesuita , nel<br />

suo Catalogo (Irgli Or<strong>di</strong>ni religio-<br />

si della Chiesa militante, stampa-<br />

to in Buina dal de Rossi nel 1741 ,<br />

dove nel parlare della detta congregazione,<br />

riporta le vesti usate da<br />

(|iielle zitelle. Ciò fu riprodotto da<br />

Giuseppe Capparoni, nella Raccolta<br />

degli Or<strong>di</strong>ni religiosi, e delle vergi-<br />

ni a Dio de<strong>di</strong>cate, Roma 1828, alla<br />

pag. 21. A tutte queste notizie si<br />

possono aggiunger quelle, che l'eru<strong>di</strong>tissimo<br />

Francesco Cancellieri dà<br />

sopra il detto istituto, nelle sue no-<br />

tizie intorno alla novena , vigilia,<br />

notte, e festa <strong>di</strong> natale, stampate in<br />

Roma nel 1 788.<br />

BANCHETTI, cioè splen<strong>di</strong><strong>di</strong> Conviti.<br />

Nel concilio generale XI Lateranense<br />

III, celebrato dal Sommo<br />

Pontefice Alessandro III, nel 1179<br />

culi' intervento <strong>di</strong> più <strong>di</strong> trecento<br />

vescovi, fra le altre cose riguardan-<br />

ti la <strong>di</strong>sciplina <strong>ecclesiastica</strong>, si deter-<br />

minò, che i prelati non assistessero<br />

ai Ranchetti, come riporta il Novaes<br />

al tomo lil pag. 1 io.<br />

Una delle prime cure del Pontc-<br />

lìce Leone X, fu quella <strong>di</strong> dar fine<br />

al concilio generale XVII, <strong>di</strong><br />

Laterano V, incominciato dal suo<br />

predecessore, Giulio 11, e ch'egli<br />

terminò nel 1 5 1 7 . Fra le altre co-<br />

se, determinossi, che la casa, fami-<br />

glia, tavola, ed arre<strong>di</strong> de' Car<strong>di</strong>nali<br />

della santa romàna Chiesa, dovesse-<br />

ro essere specchio <strong>di</strong> modestia e <strong>di</strong><br />

moderazione.<br />

Olire poi quanto <strong>di</strong>remo <strong>di</strong>stesamente<br />

all'articolo Pranzi, su quelli<br />

solenni imban<strong>di</strong>ti da' Pontefici per<br />

la consacrazione de' vescovi, e in<strong>di</strong>verse<br />

circostanze, non che nelle mag-<br />

giori solennità e persino co' para-<br />

menti sacri, come pel solenne possesso,<br />

e dopo aver celebrato pontificalmen-<br />

te la messa (ne' quali principi, so-<br />

BAN<br />

vrani , ed ambasciatori davano loro<br />

l'acqua alle mani, servivano de' due<br />

primi pialli, e versavano nel bicchie-<br />

re per la prima volta il vino) qui<br />

ci limiteremo a far menzione del<br />

Banchetto splen<strong>di</strong><strong>di</strong>ssimo, che avea<br />

luogo nell' elezione del nuovo Papa,<br />

cioè nella sua coronazione, e nel-<br />

l'anniversario <strong>di</strong> essa, avendone già<br />

indubitati esempii nel secolo IX. In-<br />

tervenivano ad esso il sacro Collegio,<br />

gli oratori de' principi, i principali<br />

ministri della Santa Sede, e gli ottimati<br />

o maguati <strong>di</strong> Roma.<br />

Tuttavolta, assunto <strong>di</strong> poi al Pon-<br />

tificato nel i566 s. Pio V, Ghislieri,<br />

confermò le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> Pio IV, <strong>di</strong><br />

dare cioè a mano quel denaro, che<br />

si gettava sulle scale <strong>di</strong> s. Pietro, ed<br />

abolì il consueto Banchetto, che so-<br />

leva imban<strong>di</strong>rsi ai Car<strong>di</strong>nali e agli<br />

ambasciatori , che assistevano alla<br />

solenne coronazione, non che agli<br />

auniversarii <strong>di</strong> questa, e <strong>di</strong>spose che<br />

i mille scu<strong>di</strong>, che vi si spendevano<br />

per detto Banchetto, fossero <strong>di</strong>stri-<br />

buiti ai conventi, ed ai monisteri più<br />

bisognosi: onde ebbe origine quella<br />

limosina, che si <strong>di</strong>spensa a' poveri <strong>di</strong><br />

Roma nel gran cortile <strong>di</strong> Belvedere<br />

in simili ricorrenze, essendovi unita<br />

anche la somma, che si gettava sulle<br />

scale vaticane. Questo Pontefice inol-<br />

tri; riformò il lusso degli ecclesia-<br />

stici, particolarmente ne' Banchetti.<br />

Anche Sisto V", sublimato al triregno<br />

nel i585, non volle che si fa-<br />

cesse il regio convito ai Car<strong>di</strong>nali<br />

ed ambasciatori, precipuamente per<br />

la penuria de' viveri , ch'era allora<br />

in Roma, <strong>di</strong>chiarandosi, non per-<br />

mettere, che si l'innovasse la satira<br />

fatta contro Ottaviano Augusto, il<br />

quale, mentre in Roma morivano i<br />

poveri <strong>di</strong> faine, banchettava con<br />

{splen<strong>di</strong><strong>di</strong>ssimo lusso la nobiltà. V.<br />

Conviti, e Caitelle del giovedì, ve-


BAN<br />

NEEOÌ SANTO, E DELLA NOTTE DI NATALE<br />

ove si parla de' pranzi, e della cena,<br />

che avea luogo nel palazzo aposto-<br />

lico, pei Car<strong>di</strong>nali, e pei principi<br />

assistenti al soglio Pontificio. Riguardo<br />

poi a' conviti de' primitivi<br />

cristiani, T r . Agape.<br />

BANCHI nelle Chiese. Le con-<br />

cessioni, che si riferiscono all'uso<br />

dei Banchi nelle chiese , non ne<br />

trasferiscono la proprietà in coloro<br />

che li ottengono, né l'uso è trasmis-<br />

sibile ai loro ere<strong>di</strong>. Non è che ai<br />

fondatori, ai patroni, e per Io pas-<br />

sato anco ai giustizieri superiori<br />

che siasi accordato il privilegio del<br />

Banco in perpetuo, sia nella navata,<br />

sia nel coro. Nessun altro può aver<br />

Banco in chiesa fuorché per con-<br />

cessione del curato , o <strong>di</strong> chi ha cu-<br />

ra delle chiese, senza il concorso del<br />

curato, come praticavasi in Parigi.<br />

E in facoltà del vescovo, nel corso<br />

delle sue visite <strong>di</strong>ocesane , <strong>di</strong> pre-<br />

scrivere la riduzione, o 1' abolizione<br />

dei privilegi del Banco senza interpellare<br />

i particolari, che ne hanno<br />

il go<strong>di</strong>mento, ed anzi malgrado la<br />

loro opposizione. Queste riduzioni<br />

o cangiamenti, potevano esercitarsi<br />

anche pei privilegi del Banco riser-<br />

vato ai patroni , ed ai giustizieri<br />

superiori; a con<strong>di</strong>zione però che fos-<br />

sero loro mantenuti quelli, che erano<br />

collocati nel coro. 11 Pontefice<br />

Benedetto XIV, riformando gli abu-<br />

si delle musiche nelle chiese, vietò<br />

ri golosamente ai superiori <strong>di</strong> es-<br />

se, che vi tenessero Banchi o se<strong>di</strong>e<br />

nei giorni, che vi fosse musica. V.<br />

Novaes, tom. XIV, p. ?.3o.<br />

BANCHIERE, o BANCHIERO.<br />

Colui, che tiene Banco per prestare,<br />

e contare denari ad altri. Chiamasi<br />

con tal nome un negoziante , che<br />

ricevendo una somma <strong>di</strong> denaro, si<br />

obbliga <strong>di</strong> rimborsarne il pagatore<br />

,<br />

BAN 79<br />

in altro luogo, sia <strong>di</strong>rettamente,<br />

sia col mezzo <strong>di</strong> un terzo, e ciò<br />

previo un determinato compenso<br />

delle proprie cure, e del vantaggio,<br />

che deriva alla persona verso la<br />

quale si obbliga. Una cosi fatta<br />

specie <strong>di</strong> commercio non è da con-<br />

dannarsi, quando il profitto, che si<br />

fa dal Banchiere sia moderato, e<br />

nei limiti dalla legge prescritti. Tale<br />

è il giu<strong>di</strong>zio del venerando Ponte-<br />

fice s. Pio V, <strong>di</strong>chiarato nella sua<br />

Bolla dei 27 gennaro i5yi. V. Usura.<br />

BANCHIÈRE SPEDIZIONERE.<br />

Nome altra volta dato in Francia a<br />

quelli, che si assumevano l'incarico del-<br />

la spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> tutte le bolle, <strong>di</strong>spense,<br />

ed altri atti tanto <strong>di</strong> cancelleria, come<br />

<strong>di</strong> penitenzieria, che si emanano<br />

dalla corte <strong>di</strong> Roma, e, quando esi-<br />

steva, dalla legazione <strong>di</strong> Avignone,<br />

L' e<strong>di</strong>tto delle piccole date, uscito in<br />

Francia nel mese <strong>di</strong> giugno i55o, pre-<br />

scriveva all'articolo quinto, che i Ban-<br />

chieri ed altri, che s' intromettessero<br />

nelle spe<strong>di</strong>zioni degli atti della corte<br />

<strong>di</strong> Roma , e della legazione d'Avi-<br />

gnone, fossero obbligati a prestar<br />

giuramento <strong>di</strong>nanzi al giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>-<br />

nario del luogo, nel quale abitava-<br />

no, e <strong>di</strong> esercitar l'uffizio loro con<br />

fedeltà, non che <strong>di</strong> tenere apposito<br />

registro delle loro operazioni, ed of-<br />

frire una cauzione <strong>di</strong> mille scu<strong>di</strong>. Il<br />

regolamento sancito dal parlamento<br />

<strong>di</strong> Parigi, li 10 febbraio 16 19, con-<br />

tiene <strong>di</strong>sposizioni pressoché eguali.<br />

I Banchieri spe<strong>di</strong>zioneri doveano<br />

essere laici, dell'età non minore <strong>di</strong><br />

venticinque anni, e non <strong>di</strong>pendenti,<br />

sia come uffiziali, sia come domestici,<br />

da verun ecclesiastico. Non<br />

potevano • possedere, né esercitare<br />

congiuntamente gì impieghi <strong>di</strong> con-<br />

trollore, <strong>di</strong> Banchiere e <strong>di</strong> notaio;<br />

l'esercizio simultaneo de' medesimi<br />

era pur vietato, quando anche fosse


80 lì A In-<br />

<strong>di</strong>viso tra padre e figlio, tra zio.<br />

genero, e nipote, tra fratello, o<br />

cognati, o cugini germani, che <strong>di</strong>morassero<br />

in Uno stesso luogo. A<br />

questi Banchieri soltanto, esclusa<br />

qualunque altra persona, riservava»<br />

la facoltà <strong>di</strong> sollecitare la spe<strong>di</strong>zione<br />

degli atti, che si solevano implorare<br />

dalla Santa Sede, e dalla legazione<br />

<strong>di</strong> Avignone. V. Spewzioxef.e.<br />

BANCHIERI Antonio, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Antonio Banchieri nacque da genitori<br />

nobilissimi nel 1667, «Pistoia, edera<br />

nipote <strong>di</strong> Clemente IX dal lato ma-<br />

terno. Mentre era Pontefice Innocen-<br />

zo XII, passò a Roma nel 1692, ove<br />

fu eletto protonotario apostolico, po-<br />

nente <strong>di</strong> consulta e prelato consultore<br />

della congregazione dei riti. Supplì<br />

dappoi al Car<strong>di</strong>nale Agostino Fabroni<br />

segretario <strong>di</strong> Propaganda. Nel 170.3<br />

Clemente XI lo onorò della vice le-<br />

ga/ione <strong>di</strong> Avignone, e decornilo della<br />

nunziatura al re cristianissimo, dalla<br />

quale essendosi <strong>di</strong>spensato il Banchieri<br />

per ingenti motivi, fu in quella vece<br />

destinato, nel 1706, dallo stesso Pontefice<br />

a segretario <strong>di</strong> Propaganda<br />

nel 1707, ad assessore del s. Of-<br />

fizio, e da ultimo, nel 1712*, segre-<br />

tario <strong>di</strong> consulta. Benedetto XIII<br />

lo elesse, nel 1724, governatore<br />

<strong>di</strong> Roma in luogo del Car<strong>di</strong>nal Fal-<br />

conieri, e dopo due anni che pas-<br />

sò in quell'impiego, onorollo quel<br />

Pontefice della saera porpora, nella<br />

sesta promozione, che fece a Roma<br />

li 9 <strong>di</strong>cembre del 1726, assegnan-<br />

dogli la <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Nicolò in carcere.<br />

Per poco non fu eletto Pon-<br />

tefice nel conclave <strong>di</strong> Clemente XII,<br />

all'esaltamento del quale contribuì<br />

col suo voto il Banchieri. Il nuovo<br />

Papa lo volle a proprio segretario,<br />

e lo ascrisse a tutte le congregazioni<br />

<strong>di</strong> Roma. Sostenne il Banchieri il ca-<br />

rico <strong>di</strong> primo ministro, la prefettura<br />

,<br />

B A N<br />

della consulta, del contado Venesi-<br />

no, della s. Casa <strong>di</strong> Loreto e della<br />

città <strong>di</strong> Fermo. Se non che, la sua<br />

salute mal ferma non gli permise<br />

<strong>di</strong> occuparsi a lungo delle nuove<br />

cariche, poiché desideroso <strong>di</strong> ri pa-<br />

lliare per ricuperare la perduta sa-<br />

lute, giunto appena in Toscana, morì<br />

nel 1733, contando sessanta sei an-<br />

ni <strong>di</strong> età, e cinque <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato.<br />

La chiesa dei padri gesuiti fu il luo-<br />

go destinato a ricoverar le ossa.<br />

BANCHIERI (ti axfp.ancesco, Car-<br />

<strong>di</strong>nale. Gianfrancesco Banchieri, eb-<br />

be vita da nobilissimi parenti, nel<br />

1694, e vide la prima luce in Pistoia.<br />

Era nipote del Car<strong>di</strong>nale An-<br />

tonio Banchieri, segretario <strong>di</strong> stato <strong>di</strong><br />

Clemente XII. Ascritto, nel 17 33, dal-<br />

lo stesso Clemente XII tra i ponenti<br />

<strong>di</strong> consulta, dopo ott' anni, Benedet-<br />

to XIV 7<br />

lo annoverò tra i chierici <strong>di</strong><br />

camera coli incarico <strong>di</strong> presiedere<br />

alle ripe , alle marine ed al Castel<br />

sant'Angelo; quin<strong>di</strong> nel 1747 1° de-<br />

stinò alla carica <strong>di</strong> tesoriere della<br />

medesima camera apostolica. Da ultimo<br />

creatolo <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s.<br />

Adriano nella quarta promozione fatta<br />

in Roma, li 26 novembre del 1753<br />

lo ammise poi alla congregazione<br />

della consulta, della immunità, del<br />

buongoverno e ad altre. Passato a mi-<br />

glior vita il Car<strong>di</strong>nale Berni nel 1754,<br />

restò libera la legazione <strong>di</strong> Ferrara,<br />

la quale fu conferita al Banchieri<br />

colla protctloria della religione dei<br />

cavalieri <strong>di</strong> Malta e dei monaci del-<br />

l'Or<strong>di</strong>ne betlemmitico nelle In<strong>di</strong>e oc-<br />

cidentali. Ritornato finalmente a Pistoia,<br />

fu in breve colto dalla morte<br />

nel 1763, sedendo il Pontefice Clemente<br />

XIII, ai comizii del quale fu<br />

presente. Morì <strong>di</strong> sessanta nove anni,<br />

avendone passali <strong>di</strong>eci nel Car<strong>di</strong>na-<br />

lato, e fu sepolto nella chiesa dei<br />

gesuiti <strong>di</strong> quella città.


BAN<br />

.- BANDA. Or<strong>di</strong>ne Equestre. Ad es-<br />

sere ascritto a quest'Or<strong>di</strong>ne cavalle-<br />

resco antico militare della Spagna,<br />

doveasi deporre le armi sopra un<br />

altare , e tutta la notte vegliare in<br />

orazioni. Nel giorno seguente, men-<br />

tre si celebrava messa solenne, il<br />

supremo maestro dell' Or<strong>di</strong>ne medesimo<br />

imponeva al novello cavaliere<br />

una Banda, o Benda, cioè una stri-<br />

scia <strong>di</strong> drappo, larga quattro <strong>di</strong>ta,<br />

<strong>di</strong> seta rossa , la quale pendeva<br />

dalla spalla sinistra verso il fian-<br />

co destro, il che era il segno del-<br />

l' onore ricevuto , e del nobil gra-<br />

do a cui veniva il cavaliere esal-<br />

tato . Il primo autore <strong>di</strong> questo<br />

Or<strong>di</strong>ne si <strong>di</strong>ce essere stato Alfonso<br />

XI re <strong>di</strong> Castiglia, sotto il Pontefice<br />

Giovanni XXII, verso l'anno i33o,<br />

il quale volle esser chiamato gran<br />

Maestro <strong>di</strong> esso, e usare della medesima<br />

Banda. Si vuole che il co-<br />

lore <strong>di</strong> essa fosse prima simile alla<br />

pelle del pardo, come abbiamo dal-<br />

la vita <strong>di</strong> Giovanni II. A tal titolo<br />

<strong>di</strong> onore erano ammessi soltanto i<br />

figliuoli <strong>di</strong> persone , nati dopo il<br />

primogenito, e <strong>di</strong> poche facoltà;<br />

eglino dovevano aver militato o<br />

servita la corte per <strong>di</strong>eci anni , o<br />

combattuto contro i mori . Ob-<br />

bligati a prendere le armi per la<br />

<strong>di</strong>fesa della cattolica religione contro<br />

gl'infedeli, doveano altresì mantener<br />

la fede al re costringendo sino a tace»<br />

re chi avesse sparlato <strong>di</strong> lui. Doveano<br />

inoltre parlargli a favore degl' infelici,<br />

non <strong>di</strong>r mai una menzogna od<br />

adulazione, conversare solo coi sag-<br />

gi e coi costumati, né cogli artisti<br />

e con persone <strong>di</strong> bassa con<strong>di</strong>zione,<br />

non vantarsi mai , né mangiare<br />

cibi grossolani , e bevendo pro-<br />

nunciare dovevano sempre il nome<br />

<strong>di</strong> Gesù. Chi avesse portata la<br />

Banda senza la permissione del re,<br />

VOL. IV.<br />

BAN 8r<br />

doveva battersi con uno dell'Or<strong>di</strong>ne;<br />

rimanendo vincitore, era <strong>di</strong>chiarato<br />

cavaliere. Si radunavano tre volte<br />

all'anno per gli affari dell'Or<strong>di</strong>ne,<br />

dovendo avere nel luogo dell'assem-<br />

blea le armi ed i cavalli loro. Te-<br />

nuti erano a far ogni anno il giuo-<br />

co delle canne; una volta per settimana<br />

correre l'aringo, trovarsi ogni<br />

domenica alla reggia per battersi<br />

due contra due alla presenza del re.<br />

Ai tornei non era però ammesso uà<br />

numero maggiore <strong>di</strong> trenta contro<br />

trenta, né alcuno poteva corrervi<br />

più <strong>di</strong> quattro volte, e chi ne' quat-<br />

tro corsi non avesse rotta la lancia,<br />

era obbligato a pagare la spesa del<br />

torneo. Alla morte <strong>di</strong> alcun confratello<br />

vestivano gli altri a lutto per<br />

un mese, né assistevano a verun giuoco<br />

per altri tre mesi. Mancando a<br />

tali prescrizioni, cadevano in deter-<br />

minate pene, alle quali giuravano <strong>di</strong><br />

volersi sottoporre. Fu ampliato que-<br />

st' Or<strong>di</strong>ne da Giovanni I re <strong>di</strong> Ca-<br />

stiglia nel 1379, il quale creò cento<br />

cavalieri nel dì della sua incoronazione.<br />

Da Fer<strong>di</strong>nando I fu pur<br />

trasferito nel regno <strong>di</strong> Aragona cir-<br />

ca 1' anno 1 4 1 2 : in seguito fu a-<br />

bolito ; ma venne ristabilito dal re<br />

<strong>di</strong> Spagna Filippo V della casa <strong>di</strong><br />

Borbone nei primor<strong>di</strong>i del secolo<br />

XVIII.<br />

BANDA o SCIARPA. Or<strong>di</strong>ne c-<br />

questre <strong>di</strong> donne. Mentre la nobiltà<br />

era in servizio del re Giovanni I<br />

<strong>di</strong> Castiglia ( che regnò dal 1879<br />

al 1390), la città <strong>di</strong> Palenza, asse-<br />

<strong>di</strong>ata dagl'inglesi, stava in pericolo<br />

<strong>di</strong> essere espugnata. Supplì per <strong>di</strong>-<br />

fenderla il coraggio delle donne no-<br />

bili, le quali per amore della patria<br />

impugnarono le armi , e non solamente<br />

resisterono, ma facendo una<br />

generale sortita, obbligarono gì' in-<br />

glesi a fuggire. Mosso il re Giovan-


8-2 BAN<br />

ni I dalla eroica fedeltà e valore <strong>di</strong><br />

esse, volle ricompensarne degnamen-<br />

te il merito; concedendo loro molti<br />

privilegi, e per memoria de' posteri,<br />

accordando loro l'uso d'una Banda<br />

o Sciarpa d'oro, che, appoggiata al-<br />

l' omero destro, s'allacciava al <strong>di</strong> sot-<br />

to del braccio sinistro ; ed attraver-<br />

sava così il manto. In oltre concesse<br />

loro tutti que' privilegi , e <strong>di</strong>stinzioni<br />

godute dai cavalieri della Ban-<br />

da, detti anche della Sciarpa, isti-<br />

tuiti dal re Alfonso XI suo avo<br />

paterno.<br />

BANDELLI Bavdello , Car<strong>di</strong>nale<br />

. Bandello Bandelli , patrizio<br />

lucchese, venne alla luce circa la me-<br />

tà del secolo XIV. Era laureato<br />

in ambe le leggi, collettore aposto-<br />

lico nella Toscana e nel ducato <strong>di</strong><br />

Spoleti, e da Urbano A I fu promosso<br />

nel i388 al vescovato <strong>di</strong> città <strong>di</strong><br />

Castello. Gregorio XII lo passò poi a<br />

quello <strong>di</strong> rumini nel i4°7> e creol-<br />

lo prete Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong> s.<br />

Balbina e legato nelle terre del dominio<br />

veneto e nella Romagna, nel-<br />

la seconda promozione fatta a Siena<br />

li iq settembre del 1408. Egli rice-<br />

vette quel Pontefice nel giorno della<br />

Epifania nella sua cattedrale con tutta<br />

solennità, allorché si rifugiava presso<br />

Callo Malatesta suo amico e prin-<br />

cipe <strong>di</strong> quella città. Intervenne il<br />

Bandelli al concilio <strong>di</strong> Costanza<br />

e poco <strong>di</strong>poi l'elezione <strong>di</strong> Martino<br />

V, morì nel i4'7 dopo 9 anni <strong>di</strong><br />

Car<strong>di</strong>nalato.<br />

BANDERESI. Banderese, secondo<br />

il <strong>di</strong>zionario della lingua italiana,<br />

significa, che ha la Banda <strong>di</strong> una<br />

sorte <strong>di</strong> cavalleria, o portatore <strong>di</strong><br />

un insegna 3 ovvero capo <strong>di</strong> una<br />

banda <strong>di</strong> soldati. Il alacri chiama<br />

Banelimi lo stendardo e la ban<strong>di</strong>e-<br />

ra, e <strong>di</strong>ce che handoforus fu deno-<br />

minato l' alfiere , il quale da altri<br />

,<br />

BAN<br />

chiamasi banderarius. Cencio Camerario<br />

lo appella bandulan'us , baudonarii,<br />

e bandonerii , enumerandone<br />

do<strong>di</strong>ci con vessilli rossi, nel possesso<br />

che i Pontefici prendevano della ba-<br />

silica laleranense, cogli antichi riti. Il<br />

Movaes, t. IV p. 216 <strong>di</strong>ce dei Bande-<br />

resi. / caporioni <strong>di</strong> Boni a, che nel<br />

Pontificato <strong>di</strong> Gregorio V, il Sassone,<br />

nel 998, si chiamavano col nome<br />

greco decarchoni o decarconi, ossia<br />

il collegio de' tribuni della piche, in<br />

tempo <strong>di</strong> Urbano V, nel i362. si<br />

<strong>di</strong>cevano con vocabolo tedesco Banderesi,<br />

dalle ban<strong>di</strong>ere che usavano<br />

in guerra, perchè ciascuna decuria<br />

<strong>di</strong> Roma si <strong>di</strong>stingueva dalla sua<br />

ban<strong>di</strong>era. Essendo la città <strong>di</strong>visa in<br />

più decurie, ciascuna <strong>di</strong> esse aveva il<br />

suo capo, e la sua insegna partico-<br />

lare, sotto la quale militavano, co-<br />

stituendo tutti insieme un magistra-<br />

to del popolo romano, oltre il se-<br />

natore, e i conservatori, giacché fino<br />

dal Pontificato <strong>di</strong> Innocenzo II,<br />

quando i romani ribellaronsi a sug-<br />

gestione <strong>di</strong> Pietro Abailardo, pro-<br />

clamata la repubblica, crearono ven-<br />

totto senatori, o decarconi. Questi<br />

dunque si denomiua\ano Banderesi<br />

coi loro decurioni : <strong>di</strong>poi i capi <strong>di</strong> que-<br />

sti, che si <strong>di</strong>cevano Banderesi, si <strong>di</strong>s-<br />

sero comunemente, e con titolo più<br />

proprio caporioni [Ve<strong>di</strong>), ed erano<br />

quattor<strong>di</strong>ci, perchè altrettanti sono<br />

i rioni <strong>di</strong> Roma, secondo la <strong>di</strong>vi-<br />

sione fattane da Augusto primo im-<br />

peratore romano. Ristretti poi dopo<br />

d 238 dal Pontefice s. Fabiano<br />

romano a sette i rioni, ma poi <strong>di</strong>venuti<br />

al numero <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci, Sisto V,<br />

del 1 585, li ritornò al numero <strong>di</strong><br />

quattor<strong>di</strong>ci, aggiungendovi quello <strong>di</strong><br />

Borgo. Ve<strong>di</strong> Vettori nel Fiorino<br />

d'oro illustrato p. 373, e Bernar-<br />

<strong>di</strong>no Bernar<strong>di</strong>ni nella sua Descri-<br />

zione del nuovo ripartirne/ilo dei


BAN<br />

rioni <strong>di</strong> Roma , Roma per Generoso<br />

Salomone 1 744- Bartolomeo<br />

Platina, Vite, de Pontefici, in quel-<br />

la <strong>di</strong> Gregorio XI, che fu creato in<br />

Avignone ai 3o <strong>di</strong>cembre l'i'jo, ecco<br />

quanto <strong>di</strong>ce de' Banderesi. In<br />

questo tempo in Roma il senatore,<br />

che rendeva ragione al popolo, ogni<br />

sei mesi si mutava. Ed i Bande-<br />

resi guardavano la città, ed avevano<br />

tutto il governo della repubblica.<br />

Questo nome <strong>di</strong> Banderesi<br />

era venuto dai Gei-mani , che ban-<br />

<strong>di</strong>ere chiamavano i vessilli, che<br />

portavano neW imprese. Perciocché<br />

ogni decuria, che oggi capo <strong>di</strong> regione<br />

cliiamano , era con la sua<br />

ban<strong>di</strong>era, e segno od insegna <strong>di</strong>-<br />

stinta. Si veggono queste ban<strong>di</strong>ere,<br />

<strong>di</strong>ce il Cancellieri ne' suoi Possessi<br />

p. 33, sopra lo stemma de' Bande-<br />

resi in Campidoglio, nella base <strong>di</strong><br />

marmo della mano <strong>di</strong> bronzo; in una<br />

casa in un marmo con vino scudo<br />

ed effigie de' Pavesatori, e Balestrieri<br />

presso la colonna traiana , ed in<br />

una colonnetta vicino la porta <strong>di</strong><br />

fianco <strong>di</strong> s. Ivo, alla Scrofa, con-<br />

trada, che conduce a porta Flami-<br />

nia. Veggasi il Marini , Archiatri<br />

Pontificii, t. I, p. 106.<br />

Dopo la morte del famoso tribuno<br />

<strong>di</strong> Roma, Cola <strong>di</strong> Rienzo, uc-<br />

ciso agli 8 ottobre 1 3 !>4 ne l Pon-<br />

tificato d' Innocenzo VI residente in<br />

Avignone, il popolo romano colla<br />

autorità Pontificia elesse successivamente<br />

varii senatori, tutti con somma<br />

autorità nell' assenza del Papa.<br />

Nacque nuova se<strong>di</strong>/ione nel i358,<br />

mentre erano senatori Orso Orsini<br />

e Pietro Capocci, né il sovrano Pon-<br />

tefice potè domare l' audacia del<br />

popolo col creare i senatori estranei;<br />

anzi questo popolo medesimo<br />

creò un magistrato, che chiamatasi<br />

de' Banderesi, presso il quale stava<br />

B AN 83<br />

il governo della città, mentre il se-<br />

natore amministrava la giustizia.<br />

Mosso il Pontefice Urbano Y da<br />

varii gl'avi riflessi, volle restituire la<br />

residenza Pontificia in Roma, ma<br />

poco <strong>di</strong>poi a cagione delle guerre<br />

<strong>di</strong> varii potentati, nel iSyo, fece<br />

ritorno in Avignone per sedarle<br />

lasciando in Italia un Car<strong>di</strong>nale le-<br />

gato. Non andò guari, che ritenendo<br />

i fiorentini avere il Pontificio legato<br />

somministrato soccorso a quei<br />

<strong>di</strong> Prato, co' quali erano in aspris-<br />

sima guerra, per vendetta spe<strong>di</strong>rono<br />

a varie città, eh' erano state ri-<br />

cuperate al dominio della Santa Sede,<br />

certi vessilli, o ban<strong>di</strong>ere col mot-<br />

to Liberta». I romani le accolsero<br />

con trasporto , ed essendo la città<br />

<strong>di</strong>visa in decuiie, il capo chiaman-<br />

dosi decurione, o Banderese, ciascuno<br />

ricevette una ban<strong>di</strong>era per tenersi<br />

alla propria abitazione, donde<br />

alcuni riconoscono 1' origine del nome<br />

<strong>di</strong> Banderesi. Finalmente dopo<br />

che la residenza Pontificia fino dal<br />

i3o5 era stata fissata in Avignone,<br />

il glorioso Gregorio XI, il settimo<br />

de' Papi colà residente, ai 17 gen-<br />

naio 1 377,<br />

si recò con tre<strong>di</strong>ci Car-<br />

<strong>di</strong>nali in Roma, per ristabilirla de-<br />

finitivamente, venendo accolto, e ri-<br />

cevuto da' magistrati, e dal popolo,<br />

colle maggiori <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> gioia<br />

e <strong>di</strong> rispetto. Non tardò il buon<br />

Pontefice ad affliggersi della nuova<br />

<strong>di</strong>mora , perchè non si vede-<br />

va in Roma ubbi<strong>di</strong>to come richiedeva<br />

1' autorità <strong>di</strong> un sovrano ; giac-<br />

ché i Banderesi, che al suo arrivo<br />

in Roma aveano deposte ai suoi<br />

pie<strong>di</strong> le proprie ban<strong>di</strong>ere, insegne<br />

del loro potere, eccitali dai fiorenti-<br />

ni a mantenersi in libertà, le avevano<br />

subito riprese, per esercitare<br />

ogni autorità come <strong>di</strong>anzi facevano.<br />

Dall'altra parte quei, che favoriva-<br />

,


84<br />

BAN<br />

no il Papa tramarono contro i Ban-<br />

deresi, per cui Gregorio XI prescel-<br />

se a senatore Gomez d' Albornoz,<br />

<strong>di</strong>chiarandolo inoltre capitano gene-<br />

rale del popolo romano si per la<br />

pace che per la guerra , e lo fece<br />

inoltre rettore del ducato spoletino.<br />

Ciò non produsse il desiderato ef-<br />

fetto onde Gregorio XI fu costret-<br />

to a cedere, per non esporsi alle<br />

violenze de' Banderesi. Addolorato il<br />

Pontefice <strong>di</strong> vedersi in mezzo ad<br />

una nazione, che sola <strong>di</strong>sprezzava i<br />

suoi supremi coman<strong>di</strong> , mentrechè<br />

questi erano con ossequio ricevuti<br />

da tutti i potentati del mondo cri-<br />

stiano , ed essendo continuamente<br />

malaticcio, cadde infermo, e morì<br />

nel palazzo vaticano ai 28 marzo<br />

i3 7 8.<br />

Ai 7 aprile entrarono in conclave<br />

nel detto palazzo apostolico se-<br />

<strong>di</strong>ci Car<strong>di</strong>nali , cioè quattro italia-<br />

ni, un<strong>di</strong>ci francesi, ed uno spaglino-<br />

lo : nel giorno medesimo, o nel se-<br />

guente, un capo-rione de' Banderesi<br />

che governavano i rioni della città,<br />

vi si recò per parte de' romani<br />

a fare una rappresentanza ai Car<strong>di</strong>nali<br />

elettori, per indurli ad eleggere un<br />

Papa romano, che non partisse più<br />

da Roma, esponendovi fra le altre<br />

cose, la rovina <strong>di</strong> tutte le chiese,<br />

senza porte, e senza tetto ridotte<br />

a pascolo degli armenti, e massime<br />

delle basiliche vaticana e lateranen-<br />

se. Rispose al Banderese il Car<strong>di</strong>nal<br />

<strong>di</strong> Glaudeve, che avrebbero procu-<br />

rato <strong>di</strong> scegliere il più degno ed il<br />

più atto al governo della Chiesa uni<br />

versale ; e il capo-rione Bandere-<br />

se si licenziò con replicargli queste<br />

parole : Voglia Iddìo che ce lo <strong>di</strong>a-<br />

te romano } poiché altrimenti ve ne<br />

pentirete. Appena costui si riti-<br />

rò co' suoi compagni, i Car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong><br />

commi consenso, e canonicamente<br />

BAN<br />

elessero per Papa, Bartolommeo Bit'<br />

tìlli Prignani napoletano , che poi<br />

assunse il nome <strong>di</strong> Urbano VI , es-<br />

sendo arcivescovo <strong>di</strong> Bari , secondo<br />

quanto aveano fissato prima <strong>di</strong> en-<br />

trare il conclave. Seguita l'elezione,<br />

i romani corsero armati al vatica-<br />

no, gridando, romano lo vogliamo,<br />

romano lo vogliamoj e scorrendo furiosamente<br />

pel conclave, minaccia-<br />

rono <strong>di</strong> uccidere tutti i Car<strong>di</strong>nali.<br />

Ma riuscì, non senza <strong>di</strong>fficoltà, ad<br />

Agapito Colonna, e ad altri primarii<br />

personaggi della città, a calmare la<br />

furia del popolo. All' articolo Avi-<br />

gnone j descrivendosi 1' elezione <strong>di</strong><br />

Urbano VI, vi sono le particolarità<br />

<strong>di</strong> questo avvenimento, che poco <strong>di</strong><br />

poi servì <strong>di</strong> pretesto ai Car<strong>di</strong>nali<br />

francesi, bramosi <strong>di</strong> ritornare in A-<br />

vignone, per ribellarsi, ai 20 settem-<br />

bre 1378, al legittimo Pontefice,<br />

con eleggergli contro l'antipapa Clemente<br />

VII; il quale recandosi in<br />

Avignone, vi stabilì una cattedra <strong>di</strong><br />

pestilenza, e <strong>di</strong>e' vigore allo scisma,<br />

che per cinquant'anni afflisse la Chie-<br />

sa, e desolò Roma e l' Italia.<br />

Il Pontificato <strong>di</strong> Urbano VI, siccome<br />

tempo <strong>di</strong> scisma, fu una con-<br />

tinuazione <strong>di</strong> orrori e <strong>di</strong> ribellioni.<br />

Nel 1 38 1 al senatore Carlo III Du-<br />

razzo re <strong>di</strong> Napoli successe il suo<br />

luogotenente Lasso <strong>di</strong> Castiglionehio,<br />

per cui a' 2 1 giugno i possenti Ban-<br />

deresi corsero al palazzo senatorio<br />

e <strong>di</strong>ssero al luogotenente che non<br />

intendevano ch'egli guastasse Roma,<br />

come avea fatto della sua terra, e<br />

il minacciarono della vita, se pron-<br />

tamente non partiva dalla città, il<br />

che suir istante eseguì . Irrequieti<br />

i romani a motivo della prepotenza<br />

de Banderesi, <strong>di</strong> frequente si commovevano<br />

, e tanto fu fiera la se-<br />

<strong>di</strong>zione del i382, che i Car<strong>di</strong>nali<br />

per iscampar la morte dai romani.


BAH<br />

furono costretti a nascondersi; ed il<br />

Papa, intrepido, vestilo del paludamento<br />

Pontificale , eolla Croce in<br />

mano, presentatosi ai sollevati nel-<br />

l'atrio del palazzo, li placò, e li indusse<br />

a domandargli perdono. Morto<br />

nel i 38g Urbano VI, i Car<strong>di</strong>nali della<br />

sua ubbi<strong>di</strong>enza cospirarono concordemente<br />

nell'elezione <strong>di</strong> Bonifacio IX,<br />

Tomazelli, napoletano. Stanco questo<br />

Pontefice dell'insubor<strong>di</strong>nazione dei<br />

romani per averlo costretto i Ban-<br />

deresi a rifugiarsi in Perugia, uomo<br />

<strong>di</strong> petto forte coni' era, si fece<br />

ubbi<strong>di</strong>re, e rispettare in guisa, ebe<br />

fu il primo Papa, eli' esercitò maggior<br />

dominio temporale in Roma,<br />

e nel patrimonio <strong>di</strong> s. Pietro. Pieno<br />

<strong>di</strong> coraggio , tolse ai romani<br />

l' autorità usurpala , ed eleggendo<br />

a suo arbitrio i magistrati, come<br />

abbiamo dall' annalisla Bzovio, al-<br />

l'anno i3o,4> num. 1, soppresse i<br />

potenti ed irrecpiieti Banderesi , che<br />

fino allora aveano audacemente <strong>di</strong>-<br />

sputato co' Sommi Pontefici, il go-<br />

verno <strong>di</strong> Roma. Tuttavolla, stante<br />

il proseguimento dello scisma, che<br />

indeboliva la sovranità <strong>di</strong> Bonifacio<br />

IX, fu egli nuovamente costretto<br />

dai Banderesi ad allontanarsi da Roma<br />

: ma avvicinandosi la celebrazione<br />

dell'anno santo iZjoo, volendo<br />

i romani profittare dei tanti van-<br />

taggi , che provenivano alla città<br />

pel concorso de' forestieri e pelle-<br />

grini , spe<strong>di</strong>rono un' ambasceria in<br />

Assisi ad invitare il Papa a consolarli<br />

<strong>di</strong> sua presenza. Bonifacio IX<br />

promise <strong>di</strong> esau<strong>di</strong>rli allorché avesse-<br />

ro per sempre aboliti i Banderesi,<br />

e ricevuto il senatore Malatesta da<br />

lui nominato : alle quali con<strong>di</strong>zioni<br />

essendosi i romani sottomessi, il Pon-<br />

tefice tornò in Pioma, assunse l'as-<br />

soluto dominio <strong>di</strong> essa, e munì <strong>di</strong><br />

valido presi<strong>di</strong>o il castel s. Angelo.<br />

BAN 85<br />

Abbiamo poi, che il Car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong><br />

s. Angelo, legato <strong>di</strong> Roma nell'as-<br />

senza <strong>di</strong> Gregorio XII, agli 1 1 aprile<br />

i4°8, creò <strong>di</strong> nuovo i Banderesi<br />

a cagione della guerra che mi-<br />

nacciava La<strong>di</strong>slao re <strong>di</strong> Napoli per<br />

impadronirsi <strong>di</strong> Roma. Tuttavia es-<br />

sendo riuscito a La<strong>di</strong>slao penetrar<br />

nella città, fece alcuni patti co' ro-<br />

mani, e poi l'occupò interamente;<br />

onde dopo questo avvenimento , i<br />

Banderesi <strong>di</strong>misero l'insegna e l'uf-<br />

fìzio, ed il re nominò senatore Giovanni<br />

de Tostis. Da tal' epoca adunque<br />

la storia non ci presenta memoria<br />

<strong>di</strong> questi audaci e potenti<br />

magistrati, rinnovati poco <strong>di</strong>poi sotto<br />

altro nome e più. moderata influenza,<br />

cioè dei Capo -Rioni <strong>di</strong> Roma.<br />

V. Rioni <strong>di</strong> Roma, ove, parlandosi<br />

delle ban<strong>di</strong>ere d' ognuno, si vedrà<br />

quali erano quelle de' celebri Ban-<br />

deresi, che un tempo furono cotan-<br />

to formidabili alla sovranità Ponti-<br />

ficia.<br />

BANDI Giancarlo, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Giancarlo Ban<strong>di</strong> , nobile cesenate<br />

e zio materno del Pontefice Pio<br />

VI, Braschi, nacque ai 1 7 luglio<br />

1700. Era avvocato, ed u<strong>di</strong>tore del<br />

Car<strong>di</strong>nal Ruffo , legato <strong>di</strong> Ferrara,<br />

in<strong>di</strong> fu fatto vescovo <strong>di</strong> Imola ,<br />

nella quale città eresse dai fonda-<br />

menti la cattedrale. Quin<strong>di</strong> fu crea-<br />

to Car<strong>di</strong>nale col titolo presbiterale<br />

<strong>di</strong> s. Maria del popolo dal suo ni-<br />

pote ai 29 maggio 1775, ma fu<br />

pubblicato agli 11 del seguente set-<br />

tembre. Ricevette nel suo vescovato,<br />

nel 1782, lo stesso Pio VI,<br />

che teneramente lo amava, allorquando<br />

recossi a Vienna , nella<br />

qual' occasione consacrò il Papa la<br />

detta cattedrale. Questo degno por-<br />

porato , encomiato per le sue virtù,<br />

morì in Imola ai 2 3 marzo<br />

17845 con gran <strong>di</strong>spiacere del Pon-


8(j B4K<br />

tefice nipote. V. Bbaschi; e Novaes<br />

tomo XVI pag. ciò.<br />

BANDI. Eretici, che nel XII se-<br />

colo rinnovarono 1' errore degli ori-<br />

genisti, i quali sostenevano essere<br />

tutte le anime state create al tempo<br />

medesimo in cui fu creato il mon-<br />

do, ed aver esse peccato subito dopo<br />

la creazione. E vero che questi<br />

eretici tolsero il nome da quello del<br />

loro maestro Bando; non consta pe-<br />

rò che abbiano fatti gran<strong>di</strong> progres-<br />

si, né si sa in qual luogo abbiano<br />

dommatizzato, o chi li abbia com-<br />

battuti, né meno condannati.<br />

BANDIERA. Drappo legato ad una<br />

asta, entro del quale ricamate o <strong>di</strong>pin-<br />

te si rappresentano le imprese de' ca-<br />

pitani, le armi ed insegne de'principi,<br />

a <strong>di</strong>versi colori. L'uso della Ban<strong>di</strong>era<br />

si ritiene per antichissimo , e sonvi<br />

autori, che lo vogliono derivato dagli<br />

assiri, siccome quelli, che aveano<br />

<strong>di</strong>pinta una colomba sopra <strong>di</strong> un<br />

drappo in memoria della colomba<br />

spe<strong>di</strong>ta da Noè a rintracciare se le<br />

acque del <strong>di</strong>luvio si fossero ritirate.<br />

Certo è che gli ebrei per <strong>di</strong>stingue-<br />

re le loro tribù aveano le Ban<strong>di</strong>e-<br />

re, sulle quali vedeansi simboleggia-<br />

te le profezie <strong>di</strong> Giacobbe a' suoi<br />

lìgli , e quella <strong>di</strong> Giuda area un<br />

leone. Il costume venne abbraccia-<br />

to in breve anche dalle altre na-<br />

zioni, e presto si vide la Ban<strong>di</strong>era<br />

adoperata e da persiani, che vi <strong>di</strong>pin-<br />

sero il sole, o, secondo Senofonte,<br />

un'aquila, e dagli ateniesi, ch'ebbero<br />

la civetta, e da tebani, che vi segna-<br />

rono la fenice. I cimbri la intro-<br />

dussero colla figura del toro ; gli<br />

ecizii col drago; i corinti col ca-<br />

vallo alato, o pegaso ; gì in<strong>di</strong>ani col<br />

gallo ; gli etiopi col cane ecc. Non<br />

tutti però ebbero l'emblema <strong>di</strong> qualche<br />

figura ; ma piuttosto qualche<br />

lettera iniziale o qualche sentenza. I<br />

B A X<br />

inesscni aveano la lettera greca Mi<br />

i lacedemoni 1' A; e nel popolo del<br />

Signore, i maccabei v' aveano scrit-<br />

te le iniziali ebraiche del versetto<br />

i t cap. XV dell'Esodo, cioè, M C<br />

B I, dalle quali derivò lo stesso nome<br />

<strong>di</strong> maccabei. I romani poi ne-<br />

gli antichi tempi non ebbero stabi-<br />

le insegna nella Ban<strong>di</strong>era. Ora vi<br />

rappresentarono il lupo, ora il mi-<br />

notauro, il cavallo, il cignale, in-<br />

<strong>di</strong> l'aquila, che gì' imperatori <strong>di</strong>poi<br />

sempre ritennero. Questa essi aveano<br />

assunta prima dell' anno secondo del<br />

consolato <strong>di</strong> Mario, e non fu lascia-<br />

ta che al tempo <strong>di</strong> Costantino il<br />

Grande. In luogo <strong>di</strong> essa egli vi aggiunse<br />

una croce col monogramma<br />

composto delle due lettere greche<br />

X e P intrecciate assieme, signifi-<br />

ficanti il nome Christòs.<br />

Tale Ban<strong>di</strong>era a' tempi <strong>di</strong> Costantino<br />

sortì anche il nome <strong>di</strong> Labarum,<br />

per lo innanzi da' romani non cono-<br />

sciuto. Consisteva essa in un'asta dora-<br />

ta, avente nella sommità una corono<br />

preziosissima e al <strong>di</strong> sopra il detto<br />

monogramma. Un bastone in cima la<br />

traversava ad angoli retti, e da que-<br />

sto pendeva un ricco drappo <strong>di</strong> color<br />

porpora ornato d' oro e <strong>di</strong> gemme,<br />

neir infima parte del quale si vedeano<br />

i busti <strong>di</strong> Costantino e dei<br />

figli <strong>di</strong> lui. Quell'imperatore avea<br />

scelto cinquanta de' più valorosi del-<br />

l' esercito affinchè ciascuno in giro<br />

la portasse o la custo<strong>di</strong>sse. Eusebio,<br />

De s'ita Constanlini cap. Vili, <strong>di</strong>ce<br />

essere stato solito l'imperatore medesimo<br />

a raccontare che in certa bat-<br />

taglia quel soldato che portava il<br />

Labarum, intimi<strong>di</strong>to per la gagliarda<br />

impressione, che su <strong>di</strong> lui facenno<br />

i nemici, consegnollo ad un<br />

altro e si ritirò per salvare la vita;<br />

ma non appena era uscito dal bollore<br />

della mischia che, ferito da un


BAN<br />

«lardo , morì , mentre i colpi che<br />

avea ricevuti quando portava la<br />

Ban<strong>di</strong>era, non gli aveano potuto re-<br />

care alcun danno, siccome non lo<br />

ebbe chi a lui successe. Gli scrittori<br />

non vanno d' accordo nello stabilire<br />

l' etimologia <strong>di</strong> quella parola Laba-<br />

rum. Alcuni la derivano dal greco<br />

lambanin, prendere j altri dal nome<br />

lafjìra , spoglie j però a molti<br />

piacque meglio <strong>di</strong> farlo derivare dal<br />

latino labor , come se in<strong>di</strong>casse un<br />

termine alle fatiche della guerra<br />

oppure, perchè avendo al <strong>di</strong> sopra<br />

la croce, per la quale da Costantino<br />

s' era posto line alle persecuzioni<br />

de' tiranni, così ad<strong>di</strong>veniva un emblema<br />

<strong>di</strong> pace , un simbolo <strong>di</strong> feli-<br />

cità , che la terra potea ripromet-<br />

tersi dal vessillo della universale<br />

salute. Yeggasi Baronio ad ami.<br />

3 1 2; Gretsero De cruce lib. i , e.<br />

i 7 et seq. ; Job Mieli. Weinrich De<br />

vexillis et vexilliferis, Erfurti i 7 io;<br />

Dan. Guil. Molleri, Dissertano de<br />

Labaro constanliniano, Altd 1696;<br />

Sac. Frid. Borchmanni, Disserlalio<br />

hy <strong>storico</strong>-critica de Labaro. V. Bax-<br />

JN'EKITI.<br />

Propagata la religione <strong>di</strong> Gesù<br />

Cristo, la Ban<strong>di</strong>era cominciò ad ave-<br />

re nelle nazioni cristiane qualche cosa<br />

<strong>di</strong> sacro. La Chiesa vi stabilì un<br />

rito appositamente per impartirle<br />

la bene<strong>di</strong>zione, e questo rito è pure<br />

antichissimo. Venia eseguito dal Sommo<br />

Pontefice, oppure dal vescovo,<br />

siccome osservasi anche oggidì. Secondo<br />

1' opinione <strong>di</strong> gravi autori, la<br />

prima Ban<strong>di</strong>era, che sia stata bene-<br />

detta e spe<strong>di</strong>ta dal Papa ai princi-<br />

pi si fu quella, che Gregorio III,<br />

eletto nel 73 1, mandò al re <strong>di</strong><br />

Francia. In essa v' aveano figurate<br />

le chiavi della confessione, o se-<br />

polcro <strong>di</strong> s. Pietro ( V. Chiavi ).<br />

11 Pagi, nel suo breviario De ge-<br />

,<br />

BAN 87<br />

stis Rom. Pontif. , dove tratta <strong>di</strong><br />

Leone 111, creato nel 79^, anemia<br />

che non solo quel Papa avea benedetta<br />

e mandata anch' egli una<br />

Ban<strong>di</strong>era a Carlo Magno , ma che<br />

prima <strong>di</strong> lui Stefano li, del 752,<br />

avea fatto lo slesso verso Pipino.<br />

L' anzidetto Pagi, in Critica Baro-<br />

niana, e Ottaviano Gentili nell' ope-<br />

ra De Patriciis lib. Ili, e. 2, n. 6,<br />

<strong>di</strong>mostrano che la Ban<strong>di</strong>era si mandava<br />

dalla Chiesa Romana a' re <strong>di</strong><br />

Francia , per<strong>di</strong>' erano palrizii romani,<br />

e <strong>di</strong> lei avvocati e <strong>di</strong>fensori.<br />

Qual figura presentasse quella Ban<strong>di</strong>era,<br />

che Leone III avea mandala<br />

a Carlo Magno, si vedeva espresso<br />

in mosaico nel celebre antico tricli-<br />

nio che lo stesso Pontefice i'ece fab-<br />

bricare vicino alla basilica lalerane-<br />

se. Vedevasi in quello il principe<br />

degli apostoli seduto in trono colla<br />

destra che porgeva a Leone una<br />

stola e colla sinistra la Ban<strong>di</strong>era al<br />

principe. Però quella fabbrica de-<br />

molita, e <strong>di</strong>strutto insieme anche il<br />

mosaico, non ne rimane che l' inci-<br />

sione nelle opere del Pagi 3 Ciani-<br />

pini, Alemani e Gentili.<br />

Che le ban<strong>di</strong>ere precedessero la so-<br />

lenne cavalcata, con cui i Pontefici<br />

prendevano solenne possesso della basilica<br />

lateranense, ne abbiamo mol-<br />

tissimi esempi presso il Cancellieri<br />

ne' suoi Possessi, e, parlando <strong>di</strong> quel-<br />

lo preso nel 1 1 19 da Gelasio li,<br />

<strong>di</strong>ce ch'erano le ban<strong>di</strong>ere della fanteria<br />

romana che sono rammentate<br />

nell'epistola Schismalica Canonicorum<br />

s. Petti, lib. 2. Hist. Roderici<br />

e. 66. Nicolò Rosselio d'Aragona<br />

<strong>di</strong>ce, che Signiferi cum Bannis precedevano<br />

Eugenio 111 del ii-p.<br />

Perciò furono detti Bandonasii da<br />

Cencio Camerario, e Baudcrcnses<br />

da Pietro Amelio. Ma de'Bandere-<br />

si, portatori delle ban<strong>di</strong>ere de' Bio-


88 BAH<br />

ni <strong>di</strong> Roma, che specialmente nei<br />

secoli XIII, e XVI esercitarono in<br />

quella città un' illimitata autorità ,<br />

e figurarono quali primari magistra-<br />

ti , si è trattato all' articolo Baxde-<br />

eesi. Dal Galletto poi rilevasi nel<br />

suo Primicerio pag. i3. e i5, che<br />

do<strong>di</strong>ci militi Draconarii, ciascuno<br />

de' quali aveva uno stendardo, che<br />

chiamavasi banda , precedevano il<br />

Papa allorché dal patriarchio reca-<br />

vasi a celebrare pontificalmente in<br />

s. Maria Maggiore; ed inoltre due<br />

Draconarii o Bandonari con V in-<br />

segne de' Cherubini, e con lancie.<br />

Qualche tempo dopo Carlo Magno<br />

<strong>di</strong>venne ezian<strong>di</strong>o costume dei<br />

re <strong>di</strong> Francia il prendere la Ban-<br />

<strong>di</strong>era <strong>di</strong> san Dionigi , prima che<br />

partissero per la battaglia . Dessa<br />

chiamavasi Orifiamma j stava sem-<br />

pre appesa presso il sepolcro <strong>di</strong><br />

quel santo, ed era la insegna del-<br />

l'abbazia. Da principio il solo conte<br />

del \-cssinese, come <strong>di</strong>pendente da<br />

quell'abbazia, la portava nella guer-<br />

ra che occorreva <strong>di</strong> fare in <strong>di</strong>fesa<br />

de' privilegi e delle terre del moni-<br />

stero. Ma avendo <strong>di</strong>poi Luigi VI il<br />

Grosso, del 1108, unita la contea<br />

alla corona, i re fecero dell' Orifiamma<br />

la principale insegna delle<br />

loro armate. Non<strong>di</strong>meno conservarono<br />

l'uso <strong>di</strong> prendere l'orifìamma da<br />

quell'abbazia, dove all'uopo l'abbate,<br />

celebrata la messa, gliela consegnava.<br />

11 Sugerio ricorda che ciò fu fat-<br />

to da Lodovico Vili, nel 1 1 47<br />

da s. Luigi IX, prima che partisse<br />

per la guerra della crociata, da Lui-<br />

gi X, da Filippo VI e da altri.<br />

Quella Ban<strong>di</strong>era appellavasi Orifiamma<br />

oppure Aureafiamma, ov-<br />

vero in francese Oriflambe, perchè<br />

portava de' ricami d'oro sopra un<br />

fondo rosso, o perchè, secondo<br />

L'opinione d'altri, avea delle fiam-<br />

,<br />

B A N<br />

me <strong>di</strong>pinte. V. Dufresne Glossar,<br />

rne<strong>di</strong>ie et infima; latinitatisj Challon<br />

Storia <strong>di</strong> Francia ; Catalano Comm.<br />

in Pont. Rom. P. II, de Bent<strong>di</strong>ct.<br />

J^exilli. Intorno alla cappa <strong>di</strong> san<br />

Martino, specie <strong>di</strong> mantello, o stendardo<br />

che era portato dall'esercito<br />

de' re <strong>di</strong> Francia della prima, e del-<br />

la seconda <strong>di</strong>nastia, V. Cappa.<br />

Né solo a' re <strong>di</strong> Francia furono spe-<br />

<strong>di</strong>te leBan<strong>di</strong>ere benedette dai Papi. Ci<br />

ricorda la storia che, tra gli altri, Alessandro<br />

II, eletto nel 1 06 , come ri-<br />

1<br />

ferisce il Baronio, mandò lo stendardo<br />

o Ban<strong>di</strong>era benedetta a Guglielmo con-<br />

te <strong>di</strong> Norman<strong>di</strong>a, acciocché impren-<br />

desse la guerra contro gli eretici e con-<br />

tro il tiranno Araldo invasore dell In-<br />

ghilterra. Sisto IV. del 147G nella<br />

basilica <strong>di</strong> san Paolo bened'i solennemente<br />

due Ban<strong>di</strong>ere per la battaglia<br />

navale de' cristiani contro i turchi<br />

S. Pio V benedì anch'egli la Ban-<br />

<strong>di</strong>era che dovea portarsi contro ai<br />

turchi. Questa aveva <strong>di</strong>pinte le imagini<br />

<strong>di</strong> Gesù crocifìsso, de' Ss. Apostoli<br />

Pietro e Paolo col motto : In<br />

Iìoc signo vinces. Lo stesso Ponte-<br />

fice avea mandato anche al conte<br />

<strong>di</strong> s. Fiora , fratello del Car<strong>di</strong>nal<br />

Sforza, lo stendardo benedetto, quando<br />

colle milizie Pontificie lo spe<strong>di</strong><br />

capitano in Francia contro gli ugo-<br />

notti ed in aiuto del re Carlo IX.<br />

In alcune chiese <strong>di</strong> Roma si veggono<br />

parecchie Ban<strong>di</strong>ere vinte ai ne-<br />

mici, e dalla pietà de' principi offer-<br />

te al Romano Pontefice o qual segno<br />

<strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne per le <strong>di</strong> lui pre-<br />

stazioni , o qual effetto <strong>di</strong> filiale ri-<br />

verenza. .Nella basilica lateranese ve<br />

n' erano ventisette tolte agli ugo-<br />

notti, le quali, dal prefalo conte <strong>di</strong><br />

santa Fiora, col mezzo del Car<strong>di</strong>nal<br />

<strong>di</strong> lui fratello, furono mandate<br />

in dono a s. Pio V (^.Baronio ad<br />

ami. 1 56q). Nel vaticano il Pontefice<br />

.


BAN<br />

Innocenzo XI vi pose la Ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong><br />

Maometto, che Giovanni III, re <strong>di</strong><br />

Polonia, tolse a' turchi nella batta-<br />

glia del i683, presso Vienna (V.<br />

Lodovico Maracci Lo stendardo ot-<br />

tomanieo). Nella basilica liberiana vi<br />

erano due Ban<strong>di</strong>ere, ora custo<strong>di</strong>te<br />

in quell' archivio , che insieme ad<br />

altre due, vennero a Clemente XI<br />

offerte dall'imperatore Carlo VI, che<br />

le avea vinte egualmente a' turchi<br />

nella guerra del 1 7 1 6 , presso Petervara<strong>di</strong>no.<br />

Nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria<br />

sopra Minerva evvi un' altra Ban<strong>di</strong>era<br />

presa a'turchi, ed allo stesso Pon-<br />

tefice con altre presentata nel 17 17.<br />

Inoltre nella suddetta basilica lateranese<br />

v'ha una Ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> Maometto<br />

tolta a' tunisini dal gran maestro<br />

dell'Or<strong>di</strong>ne gerosolimitano, e colà<br />

riposta da Innocenzo XIII. Parec-<br />

chie altre <strong>di</strong> queste Ban<strong>di</strong>ere si conservano<br />

nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria<br />

della Vittoria. {Ve<strong>di</strong>).<br />

In qualche luogo si accostumò <strong>di</strong><br />

porre in cima della Ban<strong>di</strong>era il sim-<br />

bolo della ss. Eucaristia, per signifi-<br />

care che G. C. è il protettore della<br />

guerra giusta, oppure perchè i solda-<br />

ti, nel mirarlo in mezzo ad essi, cre-<br />

scessero nel coraggio, e più forti che<br />

mai impugnassero l'inimico. E certo<br />

che Turstino, arcivescovo eboracense,<br />

lo collocò sopra la Ban<strong>di</strong>era delle armate<br />

del suo re. V. Lupo, Dissert.<br />

de antiqua <strong>di</strong>sciplina christiance<br />

militice.<br />

La Ban<strong>di</strong>era delle truppe Pontificie,<br />

dopo Pio VII , consta <strong>di</strong> due<br />

colori, bianco e giallo. Prima <strong>di</strong><br />

quel Papa , il solo bianco avea<br />

luogo nella Ban<strong>di</strong>era. Quella noi<br />

della guar<strong>di</strong>a svizzera ha tre colori,<br />

cioè rosso, turchino e giallo con<br />

due stemmi: dall'una parte quello<br />

del Pontefice regnante, dall'altra il<br />

gentilizio del capitano degli svi/zeri.<br />

VOL. IV.<br />

B A N 89<br />

La Ban<strong>di</strong>era Pontificia si custo<strong>di</strong>va<br />

dal generale supremo quando<br />

il Papa partiva da Roma. Questa<br />

dal corpo <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a reale si cala<br />

soltanto quando passa il Ss. Sacra-<br />

mento, e quando passa il sovrano<br />

Pontefice; non mai però al passag-<br />

gio de' principi forastieri, a' quali so-<br />

lo s'inalbera. Il regnante Pontefice<br />

Gregorio XVI <strong>di</strong>ede Ban<strong>di</strong>era a que'<br />

corpi militari, che non l'aveano.<br />

La Ban<strong>di</strong>era o stendardo si porta<br />

anche nelle processioni. Sembra che<br />

questo costume abbia cominciato nel<br />

i4i4> m CIU P er I a prima volta si<br />

spiegò Ban<strong>di</strong>era colla immagine <strong>di</strong> s.<br />

Rocco nella canonizzazione <strong>di</strong> quel<br />

santo. Nelle processioni delle arciconfraternite<br />

e delle chiese <strong>di</strong> Roma<br />

si usano le Ban<strong>di</strong>ere col rispettivo<br />

stemma.<br />

Dicono i maomettani che avendo<br />

una volta essi perduto in battaglia<br />

co' cristiani la loro Ban<strong>di</strong>era prin-<br />

cipale, il loro generale tagliò subito<br />

la coda ad un cavallo, la legò ad<br />

una pertica, e gridò: Ecco questa<br />

e, la Ban<strong>di</strong>era chi mi ama seguiti<br />

mej con che avendo i turchi preso<br />

<strong>di</strong> nuovo coraggio ottennero la vit-<br />

toria. Questa è un' imitazione dello<br />

stratagemma <strong>di</strong> Romolo, ed i turchi<br />

chiamano questa coda Tug, dopo aver-<br />

la adottata per Ban<strong>di</strong>era. Le code dei<br />

cavalli, eh' essi adoperano come insegne<br />

sono stendar<strong>di</strong> <strong>di</strong> una mezza<br />

picca alti, dalla cui sommità pendono<br />

le code de' cavalli, sopra della<br />

quale e nella cima evvi un pomo<br />

dorato: il colore della medesima può<br />

essere qualunque, ma non verde, po-<br />

tendosi però <strong>di</strong> questo colorire l'Asta.<br />

Non e a tacersi poi, che anco <strong>di</strong><br />

queste code tolte a'turchi dagli eser-<br />

citi cristiani , i capitani e prin-<br />

cipi vincitori fecero donativo ai<br />

Pontefici ; e che nell' impero olto-<br />

12


9o BAN<br />

mano chiamansi Pascià a tre co-<br />

ri?, quelli della prima classe fra<br />

i Pascià, siccome rivestiti eli gran-<br />

<strong>di</strong>ssima autorità. Ed i bulgari prima<br />

che abbracciassero il cristianesimo,<br />

portavano per insegna militare<br />

una coda <strong>di</strong> cavallo, a cui Papa s.<br />

Nicolò I fece surrogare la croce. V.<br />

Gonfaloni.<br />

BANDI NELLI Rolando, Car<strong>di</strong>-<br />

nale. V. Alessandro III. Papa.<br />

BANDINELLI Volunnio Car<strong>di</strong>-<br />

nale. Volunnio Ban<strong>di</strong>nelli sortì a<br />

Siena i natali dall' antica e chiara<br />

stirpe <strong>di</strong> Alessandro III, nel i5g".<br />

Avea nobili maniere ed affabili,<br />

ed era religiosissimo. Da giovane am-<br />

mogliatosi ebbe prole numerosa, e<br />

visse lunga pezza alla corte del gran-<br />

duca <strong>di</strong> Toscana universalmente riverito<br />

ed amato. Le nobili sue ma-<br />

niere gli fecero strignere leale amici-<br />

zia col Car<strong>di</strong>nale Fabio Ghigi , che<br />

appena occupò la sede romana col<br />

nome <strong>di</strong> Alessandro VII , lo chiamò<br />

a se, dacché era vedovato del-<br />

la moglie. In età <strong>di</strong> sessanta anni<br />

io elesse suo cameriere <strong>di</strong> ono-<br />

re , e maestro <strong>di</strong> camera, e poscia<br />

nominollo patriarca <strong>di</strong> Costantinopoli<br />

e suo maggiordomo.<br />

Per metterne il colmo ai suoi favo-<br />

ri , lo creò Car<strong>di</strong>nale col titolo <strong>di</strong><br />

s. Martino ai Monti , nella terza<br />

promozione che fece a Roma li<br />

20, aprile del i658. Lo stesso Pon-<br />

tefice per alcun tempo lo ritenne<br />

appresso <strong>di</strong> sé col titolo <strong>di</strong> promaggiordomo<br />

, ma <strong>di</strong> poi gli confidò<br />

la legazione della Romagna, cui trat-<br />

tò col sommo della dolcezza, pietà e<br />

prudenza, perlochè partì <strong>di</strong> là con<br />

gran<strong>di</strong>ssima laude e con molta sod-<br />

<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> quei popoli, ritornati a<br />

mezzo della giustizia alla quiete per-<br />

turbata da' ladronecci de' fuorusci-<br />

ti. Alessandro VII inoltre, nel 1609,<br />

,<br />

B A N<br />

Io scelse a protettore dell'Or<strong>di</strong>ne<br />

camaldolese, e nel 1666 lo fece preside<br />

al capitolo generale, cui componevano<br />

tutte le congregazioni <strong>di</strong> quel-<br />

1' istituto , tenutosi neh' eremo <strong>di</strong><br />

Frascati. A Roma corse il resto della<br />

sua vita consumata in opere pie e re-<br />

ligiose, e nel 1667 chiuse in pace i<br />

suoi giorni in età <strong>di</strong> circa settanta<br />

anni e <strong>di</strong>eci <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. Or<strong>di</strong>nò<br />

che si riponessero le sue ossa nella<br />

basilica <strong>di</strong> s. Giovanni in Laterano,<br />

appiè della tomba <strong>di</strong> Alessandro III<br />

suo congiunto , con una iscrizione<br />

piena <strong>di</strong> errori, tra i quali vien se-<br />

gnata la morte <strong>di</strong> lui nel 16 j 7,<br />

anziché nel 1667. Sebbene questo<br />

Car<strong>di</strong>nale non fosse uomo <strong>di</strong> profonda<br />

scienza, ne sapea però molto<br />

<strong>di</strong> mondo , e quin<strong>di</strong> il Pontefice<br />

conferiva assai volentieri con lui<br />

ed era de' suoi pareri molto sod-<br />

<strong>di</strong>sfatto.<br />

B ANDINI Ottavio, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Ottavio Ban<strong>di</strong>ni, decoro ed ornamento<br />

della città <strong>di</strong> Firenze , dove<br />

sortì i natali, unì col candore dei<br />

costumi, colla soavità delle manie-<br />

re, coli' elegante aspetto, la cogni-<br />

zione delle scienze da lui coltivate<br />

in Firenze, in Parigi e Salamanca.<br />

Restituitosi alla patria, si condusse<br />

a Pisa per apprendervi la legge,<br />

nella quale fu laureato, e per que-<br />

sto mezzo si aprì un' ampia strada<br />

alle <strong>di</strong>gnità della Chiesa . Recatosi<br />

a Roma nel Pontificato <strong>di</strong> Grego-<br />

rio XIII, ottenne la qualifica <strong>di</strong> pro-<br />

tonotario apostolico. E fama che <strong>di</strong><br />

quin<strong>di</strong>ci anni recitasse un' eloquen-<br />

tissima orazione funebre nella chie-<br />

sa <strong>di</strong> s. Lorenzo, pel defunto gran<br />

duca Cosimo I, onde ne rimasero<br />

maravigliati gli u<strong>di</strong>tori. Sisto V nel<br />

i586 lo destinò, invece del suo nipote<br />

Car<strong>di</strong>nal Peretti, al governo<br />

della città <strong>di</strong> Fermo, e poi nel<br />

,


BAN<br />

i5go alla presidenza <strong>di</strong> tutta la Mar-<br />

ea , in cui si contenne con tale integrità<br />

e valore, che dopo la mor-<br />

te <strong>di</strong> Sisto V, fu due volte eletto<br />

dal sagro collegio a prefetto, o go-<br />

vernatore del conclave e della cit-<br />

tà Leonina. Gregorio XlV si pre-<br />

valse dell' opera e de' consigli del<br />

Ban<strong>di</strong> ni negli affari dello stato, ed<br />

avrebbelo fatto <strong>di</strong> buon grado suo<br />

datario, se non vi fosse stata la valida<br />

opposizione del conte Olivares<br />

ambasciatore <strong>di</strong> Spagna. Clemente<br />

Vili, che da Car<strong>di</strong>nale era amicissimo<br />

<strong>di</strong> Ottavio, appena, nel i5q2,<br />

fu fatto Papa, invi<strong>di</strong>o a reggere la cit-<br />

tà <strong>di</strong> Bologna col carattere <strong>di</strong> vi-<br />

celegato, dove le sue attrattive gli<br />

guadagnarono il cuore <strong>di</strong> tutto il<br />

popolo. 11 provvide poscia nel i5g5<br />

del vescovato <strong>di</strong> Fermo, ed ai 5<br />

giugno 1596 l'ascrisse tra i preti<br />

Car<strong>di</strong>nali, col titolo <strong>di</strong> s. Sabina :<br />

lo fece inoltre legato della Roma-<br />

gna, e nel 1598, della Marca che<br />

spurgò subito da' malviventi e ban-<br />

<strong>di</strong>ti, né ebbe <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> penetrare<br />

tra le balze, e le nevose gole de'mon-<br />

ti per eseguire con ardore l' incarico<br />

avuto, infrangendosi anzi una<br />

gamba. Fu ancora onorato <strong>di</strong> al-<br />

tre <strong>di</strong>stinte commissioni, tra le quali<br />

è memorabile l' incontro che fece<br />

a nome della Santa Sede, a Mar-<br />

gherita <strong>di</strong> Austria, sposa <strong>di</strong> Filip-<br />

po III re <strong>di</strong> Spagna.<br />

Essendo <strong>di</strong> capello biondo , in<br />

una sola notte, <strong>di</strong>venne questo Car-<br />

<strong>di</strong>nale affatto canuto, per la veemente<br />

apprensione concepita <strong>di</strong> a-<br />

ver perduto quell' alto concetto, in<br />

cui era presso il sacro collegio<br />

mentre avendo egli assicurato il<br />

Car<strong>di</strong>nal Sauli, da lui giu<strong>di</strong>cato degno<br />

del Pontificato, che avrebbe<br />

tutto posto in opera perchè vi fos-<br />

se esaltato, vide le sue speranze<br />

,<br />

BAN 91<br />

affatto svanite, non avendo avuto<br />

i Car<strong>di</strong>nali considerazione alcuna pel<br />

Sauli. Neil' esporre il proprio sen-<br />

timento era <strong>di</strong> ammirabile facon<strong>di</strong>a,<br />

onde si meritò il titolo <strong>di</strong> padre<br />

eloquentissimo. L' esperienza e la<br />

saviezza unite al l'aro suo talento<br />

gli meritarono <strong>di</strong> far parte delle con-<br />

gregazioni <strong>di</strong> consulta, buon gover-<br />

no, vescovi e regolari, s. offizio,<br />

propaganda , e molte altre ; ed ebbe<br />

le protettone deh' Or<strong>di</strong>ne della<br />

Ss. Trinità della Redenzione degli<br />

Schiavi. Intervenne a'eomizii <strong>di</strong> Leone<br />

XI, <strong>di</strong> Paolo V, <strong>di</strong> Gregorio<br />

XV, e <strong>di</strong> Urbano Vili. A questi<br />

ultimi comizi! , il Ban<strong>di</strong>ni si mostrò<br />

contrario, tenendosi per certo, che<br />

sarebbe stato egli stesso fatto Papa,<br />

ma in vece ebbe uno scarso numero<br />

<strong>di</strong> voti, e dui'ò fatica a <strong>di</strong>ssimularne<br />

il rammarico, pel quale<br />

alcuni attribuiscono il detto fenomeno<br />

del cambiamento del colore<br />

de' capelli. Nel 1606 rinunziò l'arcivescovato<br />

<strong>di</strong> Firenze, che da Paolo<br />

V fu in vece conferito a Pao-<br />

lo Strozzi nipote del Ban<strong>di</strong>ni. Finalmente<br />

, dopo essere stato la delizia<br />

de' Car<strong>di</strong>nali , e 1' oracolo de' suoi<br />

tempi , essendo vescovo d' Ostia<br />

(chiesa ottenuta nel 1626 da Urbano<br />

Vili), cessò <strong>di</strong> vivere il Ban-<br />

<strong>di</strong>ni in Roma nel 1629 qual de-<br />

cano del sacro collegio ed in età<br />

<strong>di</strong> anni settantuno. Le sue ossa<br />

furono collocate nella chiesa <strong>di</strong><br />

san Silvestro al Quirinale , dove<br />

al lato sinistro della cappella del-<br />

l'Assunta gli fu eretto un nobile<br />

ed elegante avello , col busto <strong>di</strong><br />

marmo, e con un'iscrizione da lui<br />

composta. Fu <strong>di</strong> cuore grande e<br />

magnanimo , d' ingegno pronto ed<br />

elevato, eloquente ed 'assai dotto.<br />

Le persone dabbene trovarono in<br />

lui un costante prolettore, e Paolo<br />

,


92 BAI<br />

V, Gregorio XV, ed Urbano Vili<br />

solevano chiamarlo , vecchio venerando<br />

3 delizia del sacro collegio,<br />

ed ornamento e splendore della<br />

sua patria.<br />

BANDITI Francesco Maria, Car-<br />

<strong>di</strong>nale. Francesco Maria Ban<strong>di</strong>ti no-<br />

bile riminese nato ai 9 settembre<br />

1705, era religioso de' chierici regolari<br />

teatini e fu fatto vescovo <strong>di</strong> Mon-<br />

tefìascone, donde fu trasferito ali ar-<br />

civescovato <strong>di</strong> Benevento. Creato in<br />

petto Car<strong>di</strong>nale prete da Pio VI a' 1<br />

luglio 1775,0 poi pubblicato a' i3<br />

novembre seguente , morì in Bene-<br />

vento a' 27 gennaio 1796 d'anni<br />

novantuno non compiuti.<br />

BAJVGOR, o BANCHEB. Città<br />

vescovile d'Inghilterra (Bangorium<br />

o Bangoria). E situata nella contea<br />

<strong>di</strong> Coernassan, presso lo stretto <strong>di</strong><br />

Anglevey, e, tranne il suo vescova-<br />

to, suftVaganeo <strong>di</strong> Cantorbery, nul-<br />

la ha che sia meritevole <strong>di</strong> consi-<br />

derazione. Essa è <strong>di</strong>stante sei mi-<br />

glia dalla città <strong>di</strong> Coernassan, e ere-<br />

desi che il suo vescovato sia quello<br />

<strong>di</strong> \ iet trasferito l'anno 53o. La<br />

cattedrale, antico gotico monumento,<br />

fu demolita da Owen Glendo-<br />

wer, e la città intera <strong>di</strong> Bangor fu<br />

abbruciata nel 1 2 1 o dal re Gio-<br />

vanni. Si ricorda un vescovo <strong>di</strong> nome<br />

Mardois, o Marduitti, all'epoca<br />

de' normanni, che vi risiedeva prima<br />

del 943.<br />

BÀNKACO, o KINACO Pietro,<br />

Car<strong>di</strong>nale. Pietro Bankaco sortì i<br />

natali nella Marca <strong>di</strong> Limoges po-<br />

co lungi dal Belaco , sul terminare<br />

del secolo decimoterzo. Dal lato ma-<br />

terno era nipote del Car<strong>di</strong>nal Pietro<br />

<strong>di</strong> Mortomare, abbate dell' Or-<br />

<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Benedetto nel monistero<br />

<strong>di</strong> Montmaieur presso Arles, ed es-<br />

sendo vescovo <strong>di</strong> Chartres e refe-<br />

rendario <strong>di</strong> Urbano V, fu creato<br />

7<br />

B A i\<br />

dallo stesso Pontefice prete Car<strong>di</strong>nale<br />

del titolo <strong>di</strong> s. Lorenzo in Da-<br />

maso, nella terza promozione, fat-<br />

to a Monlefìascone li 22 settem-<br />

bre del i368. Ma per brevissimo<br />

tempo vestì la sacra porpora, perchè<br />

, se vogliamo credere al Baluzio<br />

ed al Contelorio , dopo un<br />

anno morì a Viterbo dalla peste,<br />

donde ne fu trasferita la salma a<br />

Mortomare nel Limosino, ricevendo<br />

poscia sepoltura nella chiesa dei ro-<br />

mitani con un epitaffio nobilissimo.<br />

BANNERITI Cavalieri. Negli an-<br />

tichi secoli solevano i principi, per<br />

molivo del proprio interesse, nobili-<br />

tare i vassalli, concedendo loro la<br />

facoltà <strong>di</strong> alzare ban<strong>di</strong>ere sotto le<br />

quali potessero condurre uomini ar-<br />

mati alla <strong>di</strong>fesa delle loro regioni.<br />

In<strong>di</strong> furono chiamati Cavalieri Ban-<br />

neriti dalla ban<strong>di</strong>era che portavano.<br />

Non si sa però il tempo certo del-<br />

la loro istituzione. Si crede forse in<br />

tempo dell' imperatore Costantino<br />

quando scelse cinquanta de' più co-<br />

spicui soldati, per la custo<strong>di</strong>a del<br />

Labaro. V. Ban<strong>di</strong>era.<br />

Da quell'esempio tale uffizio in<br />

tutti i regni si suol dare a per-<br />

sone primarie. Varie sono state le<br />

cerimonie <strong>di</strong> crear siffatti cavalie-<br />

ri, le quali si possono veder presso<br />

il Giustiniani a pag. 1 35. Ai Banne-<br />

riti era permesso usare l'elmo e la<br />

visiera; erano detti cavalieri aureali<br />

per lo sprone d'oro, che loro si da-<br />

va. Tal grado <strong>di</strong> cavalieri a poco a<br />

poco è mancato in varie parti, e<br />

per l'abuso della loro autorità, fu<br />

da varii principi abolito, a riserva<br />

d'alcuni, a' quali per indulto specia-<br />

le si concede la medesima facol-<br />

tà. Ignorasi però se portassero <strong>di</strong>vi-<br />

sa propria; solo si sa che la ban<strong>di</strong>era<br />

loro eia fregiata, o col nome , o<br />

con l'arme <strong>di</strong> ciascuno. Quella ban-<br />

,


BAR<br />

<strong>di</strong>eta eia piccola e quadrala, e nel<br />

conferirla si tagliavano le punte nel-<br />

le cjuali terminava. V. Vessillifero.<br />

BANiNES Domenico, domenicano,<br />

spaglinolo. Leggeva teologia in A lcalà,<br />

Yagliadolid e Salamanca , fu confessore<br />

<strong>di</strong> s. Teresa, e mori a Me<strong>di</strong>na<br />

del Campo nel 1604 <strong>di</strong> anni settan-<br />

tasette. Scrisse un commento in sei<br />

grossi volumi in foglio a <strong>di</strong>fesa<br />

della dottrina dell'Angelico; chio-<br />

sò anche Aristotele e viene riguarda-<br />

to come padre della famosa prede-<br />

terminazione fìsica, sistema accre<strong>di</strong>tato<br />

presso i domenicani per com-<br />

binare la libertà dell' uomo colla<br />

grazia e colla prescienza <strong>di</strong> Dio ;<br />

quin<strong>di</strong> validamente si oppose al ge-<br />

suita Monte Maggiore, che assaliva<br />

la dottrina stilla grazia <strong>di</strong> s. Agostino<br />

e <strong>di</strong> s. Tommaso medesimo.<br />

BANZARA. Città vescovile d' A-<br />

frica. Ignorasi in qual provincia fos-<br />

se ella situata, ma si sa che ne fu<br />

fatta menzione nella conferenza <strong>di</strong><br />

Cartagine.<br />

BAPARA. Città vescovile della<br />

Mauritania Cesarea in Africa. Tolomeo<br />

la ricorda col nome <strong>di</strong><br />

Babar.<br />

BARA. Città vescovile della prima<br />

Augustamnica, patriarcato d'A-<br />

lessandria, situata a poca <strong>di</strong>stan-<br />

za <strong>di</strong> Damiata, sulla sponda oc-<br />

cidentale del canale per cui il Nilo<br />

va a gettarsi nel mare <strong>di</strong> Da-<br />

miata. Verso il nono secolo era es-<br />

sa la residenza <strong>di</strong> un vescovo mel-<br />

chita, siccome appare dagli atti del<br />

sinodo <strong>di</strong> Fozio, tenutovi sotto il<br />

Pontificato <strong>di</strong> Giovanni Vili. Sembra<br />

che fosse poscia eretta in me-<br />

tropoli. La memoria <strong>di</strong> un sol ve-<br />

scovo <strong>di</strong> Bara giunse fino a noi; è<br />

questi Teofilo, il quale approvò l'or-<br />

<strong>di</strong>nazione <strong>di</strong> Fozio, e scagliò l'ana-<br />

tema contro quelli, ch'erano eli con-<br />

BAR 93<br />

trario avviso. Commanville riporta<br />

un vescovato col nome <strong>di</strong> Bara isti-<br />

tuito nel V secolo, suffraganeo <strong>di</strong><br />

Cizico.<br />

BARACACCHI. Nome <strong>di</strong> una set-<br />

ta <strong>di</strong> religiosi sparsi nel Giappone.<br />

BARACHISIO (s). Vivea questi<br />

nel secolo quarto, in cui Sapore re<br />

<strong>di</strong> Persia ruppe una fiera persecuzione<br />

ai seguaci del Vangelo. Avendo<br />

Barachisio inteso che molti cri-<br />

stiani doveano condannarsi all'estremo<br />

supplicio, partissi da Bcth-Asa<br />

sua patria, e recossi ad Hubaham<br />

in compagnia <strong>di</strong> suo fratello, chiamato<br />

Giona, ad esortare alla per-<br />

severanza coloro , che doveano su-<br />

bire il martirio. La qual cosa come<br />

pervenne alle orecchie del giu-<br />

<strong>di</strong>ce , questi comandò che fossero<br />

condotti alla sua presenza i due<br />

fratelli. Obbe<strong>di</strong>rono essi con pron-<br />

tezza alla chiamata, ma si protesta-<br />

rono solennemente, che non sarebbero<br />

mai per prestare alle creature<br />

quell' onore, che al solo re immortale<br />

del cielo e della terra è dovuto. Sde-<br />

gnati i magi per tale risposta, comandarono<br />

che Barachisio fosse rin-<br />

chiuso in tetra prigione , ed intan-<br />

to fecero soffrire atrocissime pe-<br />

ne al fratello <strong>di</strong> lui, il quale po-<br />

co dopo terminò la vita in <strong>di</strong>fesa<br />

della verità. Dopo qualche ora i<br />

magi chiamarono Barachisio alla lo-<br />

ro presenza, e gì' imposero <strong>di</strong> sa-<br />

crificare. Arse egli <strong>di</strong> zelo, e si<br />

fece a parlare con tanta energia<br />

sulla grandezza del vero Dio , che<br />

i magi ne restarono maravigliati.<br />

Tanta virtù non valse a convertir-<br />

li, e per isfogare il loro furore, comandarono<br />

al carnefice <strong>di</strong> porgli<br />

sulle braccia delle lamine <strong>di</strong> ferro<br />

arroventate, e poscia <strong>di</strong> versare sul-<br />

le narici e sugli occhi <strong>di</strong> lui del<br />

piombo fuso. Ma confortato dalla


94<br />

BAR<br />

grazia, il nostro santo sostenne in-<br />

trepido ed allegro questi tormenti,<br />

ai quali si aggiunse quello <strong>di</strong> get-<br />

targli in bocca della pece bollente<br />

e dello zolfo , per cui terminò <strong>di</strong> vi-<br />

vere. La morte gloriosa <strong>di</strong> questi<br />

fratelli avvenne ai 24 <strong>di</strong>cembre del-<br />

l' anno 327, ed il martirologio romano<br />

ne fa menzione nel giorno 29<br />

<strong>di</strong> marzo.<br />

BARADATO o VARADATO (s.),<br />

solitario della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ciro, il<br />

quale vivea nel secolo quinto, e si<br />

rese celebre per le austerità cui sep-<br />

pe praticare ad onta <strong>di</strong> un temperamento<br />

assai gracile. Conduceva i<br />

suoi giorni in una specie <strong>di</strong> gabbia<br />

aperta da ogni parte, cosicché era<br />

esposto a tutte le intemperie del-<br />

l' aria. Il patriarca <strong>di</strong> Antiochia, per<br />

mettere a prova la obbe<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> lui,<br />

coniandogli <strong>di</strong> lasciare la sua <strong>di</strong>mora.<br />

Obbedì Baradato all' or<strong>di</strong>ne<br />

del suo superiore , nel quale rico-<br />

nosceva la voce <strong>di</strong> Dio ; ma, sebbene<br />

lontano dal romitaggio , continuava<br />

nella pratica delle più auste-<br />

re penitenze. Quantunque si vedes-<br />

se fornito <strong>di</strong> una rara saggezza e<br />

<strong>di</strong> una perfetta cognizione delle cose<br />

celesti, il santo uomo si mantenne<br />

nella più profonda umiltà, né<br />

mai permise che lo spirito dell' or-<br />

goglio entrasse a corrompere le sue<br />

belle virtù. Di queste si era sparsa<br />

la fama dovunque, e giunse persino<br />

alla corte dell' imperatore Leone, il<br />

quale gli scrisse una lettera, in cui<br />

lo pregava ad esporgli il proprio pa-<br />

rere intorno ad alcuni affari importantissimi<br />

spettanti la Chiesa. La<br />

risposta <strong>di</strong> Baradato sod<strong>di</strong>sfece del<br />

tutto alle brame dell' imperatore, e<br />

mollo "iovò al bene della Chiesa.<br />

La sua festa si celebra ai 22 feb-<br />

braio.<br />

BARADBESCIABAS (s.) Quando<br />

BAR<br />

infieriva la persecuzione, suscitata<br />

da Sapore li contro la chiesa <strong>di</strong><br />

Persia, questo santo <strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Ar-<br />

bella fu preso, e tormentato con ogni<br />

maniera <strong>di</strong> supplizii. Egli li sostenne<br />

con ammirabile coraggio, e <strong>di</strong> buon<br />

grado si sottomise al taglio <strong>di</strong> testa,<br />

piuttostochè mancare ai doveri, che<br />

gì' imponeva la religione. L'empio a-<br />

postata,che dovea eseguire la senten-<br />

za , non fu capace <strong>di</strong> spiccarne il<br />

capo, quantunque per sette volte lo<br />

avesse colpito ; e perciò trapassato-<br />

gli jl cuore colla spada , lo uccise. Il<br />

martirio <strong>di</strong> Baradbesciabas avvenne<br />

nel giorno 20 luglio dell'anno 354-<br />

BARALOTTI. Eretici <strong>di</strong> Bologna<br />

in Italia, fra i quali tutto era comune,<br />

persino le mogli ed i figli. Eb-<br />

bero ezian<strong>di</strong>o il nome <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>en-<br />

ti, per la facilità onde acconsentiva-<br />

no ad ogni maniera <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssolu-<br />

tezza.<br />

BARASIO. Città vescovile <strong>di</strong> Ser-<br />

via <strong>di</strong>pendente dalla metropoli <strong>di</strong><br />

Petra.<br />

BARBA. I peli, che crescono sul-<br />

le guancie e nelle parti aggiacenti<br />

alla faccia. Il costume <strong>di</strong> farsi cre-<br />

scere la Barba lunga da principio<br />

era generale; in appresso cominciarono<br />

alcuni popoli a raderla : quin<strong>di</strong><br />

il Signore avea comandato nel Le-<br />

vitico al cap. XXI , che gli ebrei si<br />

guardassero dall'assomigliarsi a quelli<br />

. I greci , secondo osserva Ateneo<br />

dopo Crisippo, portarono sempre la<br />

Barba fino al tempo <strong>di</strong> Alessandro<br />

vissuto 334 anni avanti Gesù Cristo.<br />

Plutarco aggiugne, che Alessandro<br />

comandò ai macedoni <strong>di</strong> radersi<br />

per timore che i nemici gli afferras-<br />

sero per la Barba ; ma checché ne<br />

sia, noi troviamo Filippo suo padre,<br />

Aminta ed Archelao <strong>di</strong> lui prede-<br />

cessori rappresentati nelle medaglie<br />

senza Barba. 1 romani non si raserò,


BAR<br />

giusta Vairóne presso Plinio, se non<br />

dopo l'anno 4^4 <strong>di</strong> Roma. Egli<br />

aggiugne che Scipione l'Africano, fu<br />

uno de' primi a darne 1' esempio ,<br />

seguito poi da gran parte de' gio-<br />

vani. I primi imperatori romani si<br />

raserò fino al tempo <strong>di</strong> Adriano<br />

assunto all' impero nell' anno <strong>di</strong> Cri-<br />

sto 1 1 7 , il quale ripigliò la costumanza<br />

della Barba ; ma pel solo<br />

motivo, come <strong>di</strong>ce Plutarco, <strong>di</strong> na-<br />

scondere le ferite che avea sulla fac-<br />

cia. Giuliano 1' apostata, che <strong>di</strong>ven-<br />

ne imperatore liei 36 1 portava sì<br />

lunga barba, che per essa era mot-<br />

teggiato del continuo, e specialmen-<br />

te dagli antiocheni. A riven<strong>di</strong>care<br />

quei motteggi, s' indusse a scrivere<br />

un'orazione intitolata Misopogon cioè<br />

o<strong>di</strong>o alla balsa colla quale , al <strong>di</strong>-<br />

re <strong>di</strong> Ammiano Marcellino nel li-<br />

bro XXII, eternò , più che redarguire<br />

i <strong>di</strong>sprezzi de' suoi contempo-<br />

ranei. Gli arabi, oltreché nu<strong>di</strong>-ire la<br />

Barba con gran<strong>di</strong>ssima venerazione,<br />

riguardano quali infedeli coloro, che<br />

se la tagliano; perciò i persiani sonda<br />

loro tenuti in conto <strong>di</strong> eretici. I russi<br />

portarono la Barba sino al princi-<br />

piare del decorso secolo, in cui ven-<br />

ne abolita con legge universale; tut-<br />

tavia non si durò poca fatica per<br />

farne mettere in esecuzione il comando.<br />

I lombar<strong>di</strong>, allorché princi-<br />

piarono a regnare in Italia, nudrivano<br />

lunga la Barba, ed era presso<br />

<strong>di</strong> essi un segno <strong>di</strong> onore , giacché<br />

voleano che i loro schiavi se la ra-<br />

dessero. Per questo chiamavansi an-<br />

zi Longobar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lunga Barba corotti<br />

in seguito in Lombar<strong>di</strong>.<br />

Presso alcune nazioni è un segno<br />

<strong>di</strong> lutto il lasciarsi crescer la Barba,<br />

come in alcune altre lo è il tosarla.<br />

Gli ebrei, osservatori <strong>di</strong> quest'ultima<br />

costumanza, giunsero in qualche<br />

incontro sino a strapparsela colle<br />

,<br />

BAR 9 7<br />

mani. E quanto ai romani osser-<br />

vatori <strong>di</strong> tal uso abbiamo da Svetonio,<br />

tra gli altri esempi, che Giu-<br />

lio Cesare come ricevette la trista<br />

nuova <strong>di</strong> certa rotta ricevuta dai<br />

suoi soldati, si rase la Barba^ ed il<br />

medesimo fece Augusto quando in-<br />

tese la sconfitta toccata a Varo in<br />

Germania. Ma veniamo al nostro<br />

scopo, alle <strong>di</strong>scipline cioè della Chie-<br />

sa in riguardo alla Barba degli ec-<br />

clesiastici, cosa che essendo stala<br />

soggetta a tante variazioni col pro-<br />

gre<strong>di</strong>re de' tempi, ha ben giusto <strong>di</strong>-<br />

ritto <strong>di</strong> essere trattata.<br />

Prima fa d'uopo <strong>di</strong>stinguere ^altia<br />

essere la rasura della Barba, altra la<br />

tosatura. Se la prima significa il ra-<br />

dere qualunque pelo sino alla pelle,<br />

la seconda è quel taglio <strong>di</strong> essa in-<br />

teso ad uniformare ed acconciare i<br />

peli, anziché adeguarli alla pelle.<br />

Nella chiesa latina fu introdotta<br />

la pratica <strong>di</strong> raderla sino da' suoi<br />

primi tempi. Non cosi però nella<br />

greca più inerente agli aviti costu-<br />

mi. Tuttavia 1' uso de' latini, ne'primi<br />

secoli, non fu sempre costante.<br />

Se vi si lasciava trapelare una qual-<br />

che effemminatezza nel raderla, tosto<br />

provvidamente venia ingiunto <strong>di</strong> portarla;<br />

e se nella maestosa Barba<br />

spirava l'ambizione ed il fasto, subitamente<br />

un concilio, un canone, un<br />

decreto Pontificio ne togliea 1' occa-<br />

sione. Come poi l'uso <strong>di</strong> radersi fu<br />

stabilito specialmente presso i roma-<br />

ni, i fedeli ed in ispezial modo gli<br />

ecclesiastici vi si uniformarono, e con<br />

essi tutto l'occidente. Infatti nel 63o,<br />

s. Amando vescovo <strong>di</strong> Mastricht,<br />

ne' Paesi Bassi iniziò nel chericato<br />

s. Bavone , e scrive <strong>di</strong> lui il Surio<br />

che depose la Barba a' pie<strong>di</strong> dell al-<br />

tare. E Sidonio Apollinare, lib. IV,<br />

ep. i3, riferisce che a' suoi tempi<br />

i preti delle Gallie 1' avevano rasa,


96<br />

BAR<br />

o tosala. Questa <strong>di</strong>sciplina nel secolo<br />

IX s'era fatta così generale, c l ie Fo-<br />

zio, dell' 858, Epist. 1 ad s. Nicol.<br />

Pont., e dopo <strong>di</strong> lui Michele Ceru-<br />

lario acremente rimproveravano la<br />

Chiesa latina come fautrice <strong>di</strong> una<br />

<strong>di</strong>sciplina opposta alle apostoliche<br />

istituzioni. Quanto però andassero<br />

lungi dal retto, lo <strong>di</strong>mostra Cristiano<br />

Lupo, Dissert. de Vili synod. gerì.<br />

cap. V. Anzi dopo il secolo X con-<br />

sta da molli concilii , lettere e de-<br />

creti Pontificii , che furono prese<br />

delle <strong>di</strong>sposizioni e provve<strong>di</strong>menti<br />

perchè la <strong>di</strong>sciplina fosse interamente<br />

stesa a tutto l'occidente. Il concilio<br />

<strong>di</strong> Berry in Francia, can. VII, pre-<br />

scrive che tutti gli ecclesiastici si<br />

taglino la Barba. Cosi si or<strong>di</strong>nò<br />

nel concilio Cosacense, tenuto in<br />

Ispagna l'anno io5o, e in quello<br />

<strong>di</strong> Tolosa, del 1 1 1 9, canone X.<br />

Di più, s. Gregorio VII, del 1073,<br />

epist. io, scrisse al vescovo <strong>di</strong> Ca-<br />

gliari nella Sardegna svegliandogli<br />

la memoria come il rito <strong>di</strong> radersi<br />

la Barba s'era stabilito nella chiesa<br />

occidentale fino da' primi tempi, e<br />

quin<strong>di</strong> lo ripristinasse in tutta la<br />

sua <strong>di</strong>ocesi, che per essersi assog-<br />

gettata a' greci , avea preso il loro<br />

costume della Barba lunga ; ed Alessandro<br />

III, del 1 i5o„ nel cap. VII<br />

De vita et honest. clericor. trasmette<br />

alcune sue lettere all' arcive-<br />

scovo <strong>di</strong> Cantorbery, colle quali lo<br />

ammonisce pur a seguire la costumanza<br />

della Chiesa Romana. Più<br />

tar<strong>di</strong> il sinodo bisantino, dell' anno<br />

1481 , prescrive assolutamente che<br />

i chierici si radano la Barba: quello<br />

<strong>di</strong> Mel<strong>di</strong>, nel i4°/3, vuole che spesso<br />

se la ra<strong>di</strong>no : Non nutviant prolixam<br />

Baròani , sed serpe rasi. Il<br />

concilio generale lateranese, compito<br />

da Leone X , nel 1 5 1 4 , sess. IX ,<br />

proibisce <strong>di</strong> nudrire la Barba; il s'ir<br />

BAR<br />

nodo <strong>di</strong> Siponto nel i5j8 lo vieta in<br />

egual modo, ed anzi impone la tassa<br />

<strong>di</strong> sei scu<strong>di</strong> a que' cherici, che non<br />

la radessero almeno. ogni otto giorni.<br />

Il Tridentino, del i564, parla chia-<br />

ro anch' esso sull' argomento. Il sinodo<br />

<strong>di</strong> Civita Castellana e quello <strong>di</strong> A-<br />

melia, ambedue del i5cp, proscrivono<br />

anche la piccola Barba, che da<br />

molti ecclesiastici si faceva crescere<br />

sul solo mento. Ad ognuno finalmen-<br />

te è noto come si adoperasse s. Carlo<br />

Borromeo e coi frequenti sino<strong>di</strong>, e<br />

colle insinuazioni vocali , e con la<br />

celebre lettera pastorale dei 3o <strong>di</strong>cembre<br />

1^76, affin <strong>di</strong> ristabilire nel-<br />

la sua <strong>di</strong>ocesi, oltre alcune altre<br />

<strong>di</strong>scipline, quella ancora <strong>di</strong> radersi la<br />

Barba , cosa che appariva da anti-<br />

chissime pitture essere stata per lo in-<br />

nanzi usata anche in quella chiesa. In<br />

quel torno l'esempio <strong>di</strong> s. Carlo ven-<br />

ne imitato da altri zelantissimi ve-<br />

scovi, e tra gli altri da quello <strong>di</strong><br />

Tours, che nel i583 raccolse un<br />

sinodo in cui estese anche a'monaci<br />

il precetto <strong>di</strong> radersi la Barba : monachi<br />

omnes .... habeant Barbani<br />

ra sani.<br />

Sebbene l'uso <strong>di</strong> radere o tosare<br />

la Barba ne' Sommi Pontefici non<br />

siasi conservato il medesimo, nulla-<br />

<strong>di</strong>meno troviamo che da' primi se-<br />

coli molti Papi aveano il mento raso.<br />

Le molte medaglie, ch'esistono, provano<br />

evidentemente la cosa. Una<br />

raccolta <strong>di</strong> antiche transazioni dei<br />

Pontefici rappresenta s. Aniceto, del<br />

167, senza Barba, cosi pure s. So-<br />

tero, del 17^, s. Calisto I del 221,<br />

s. Stefano I del 257, e <strong>di</strong> poi quasi<br />

tutti i Papi sino al tempo <strong>di</strong> Giu-<br />

lio II, eletto nel i.5o3. Questi, siccome<br />

nota lo Spondano, si lasciò cre-<br />

sceré la Barba solo negli ultimi anni<br />

del suo Pontificato; non è certo poi se<br />

(piai segno <strong>di</strong> mestizia per la presa <strong>di</strong>


BAR<br />

•Bologna fatta da' francesi nel i5ii,<br />

oppure per accrescere la venerazione<br />

alla <strong>di</strong> lui avanzata età. Leone<br />

X, in<strong>di</strong> Adriano VI, suoi imme-<br />

<strong>di</strong>ati successori, non lo imitarono; il<br />

primo per essere ancor giovane ed il<br />

secondo per seguire il costume del-<br />

la belgica sua nazione. Bene imi-<br />

tollo Clemente VII, per esprime-<br />

re il lutto e il dolore, donde era<br />

proso per l'orribile sacco, che i<br />

luterani dell'esercito imperiale <strong>di</strong>e-<br />

dero a Roma nel 1527.<br />

L'esempio adunque del menzio-<br />

nato Clemente VII , venne seguito<br />

dagli altri susseguenti Pontefici sino<br />

a Clemente XI, eletto nel 1700,<br />

dopo il quale comparvero sempre<br />

colla Barba perfèttamente rasa.<br />

11 Car<strong>di</strong>nale Bessarione per la mor-<br />

te <strong>di</strong> Nicolò V nel i/\55 sarebbe sta-<br />

to eletto Papa, se la Barba, che delicatamente<br />

nutriva in un tempo in cui<br />

i Car<strong>di</strong>nali erano tutti rasi, non lo<br />

avesse <strong>di</strong>mostrato troppo greco. Amadeo<br />

Vili, appena col nome <strong>di</strong> Fe-<br />

lice V fu eletto antipapa , radere<br />

si fece la Barba per non <strong>di</strong>spiacere<br />

alla moltitu<strong>di</strong>ne che ne mormorava.<br />

Ne' tempi, che si usava da'eherici<br />

la Barba soltanto tondata, prima<br />

che i giovani venissero ammessi agli<br />

or<strong>di</strong>ni minori, si accostumava <strong>di</strong><br />

bene<strong>di</strong>rla solennemente e poi «on-<br />

darla. Il Pontificale romano p. Ili<br />

De tondenda Barba, ne somministra<br />

il rito. Anche a'novizii, che domandavano<br />

1 abito religioso , venia be-<br />

nedetta, e lo si ha dalle Consuetu<strong>di</strong>ni<br />

del monistero <strong>di</strong> s. Benigno<br />

dal rituale amanense e da altri documenti.<br />

V. La vita <strong>di</strong> s. Godardo<br />

presso i Bollan<strong>di</strong>sli a' 4 maggio. In<br />

qualche luogo vi fu l' uso ancora <strong>di</strong><br />

bene<strong>di</strong>re la Barba al nuovo vesco-<br />

vo prima <strong>di</strong> tondarla. Tal cerimo-<br />

VOL. IV.<br />

,<br />

BAR 97<br />

nia, al <strong>di</strong>re <strong>di</strong> A<strong>di</strong>maro cabanense<br />

apud Beslium p. 328, fu praticata<br />

con Giordano vescovo <strong>di</strong> Limoges.<br />

V. Catalani Comment. Pontif. ad<br />

he. de tond. Barba.<br />

Nola il Bonarotti ne' Vetri Cemi-<br />

teriali , pag. 5o, 5cj. Diss. ep. in<br />

Tab. eburn. n. 17, che gli antichi<br />

cristiani praticavano <strong>di</strong> figurare in<br />

età giovanile e senza Barba le im-<br />

magini de' Santi e del Redentore,<br />

affine <strong>di</strong> significare ch'essi non sono<br />

soggetti alle variazioni dell'età; ma<br />

che sempre godono <strong>di</strong> una florida<br />

giovinezza. Questo costume si è<br />

usato anche nei bassi tempi nel<br />

rappresentare in età giovanile i mo-<br />

narchi, sebbene costumassero por-<br />

tar Barba lunga. Per uno stesso<br />

motivo <strong>di</strong> significare 1' immortalità<br />

si rase ai morti la Barba e si to-<br />

sarono loro i capelli , come abbiamo<br />

dall'anonimo Turonense nel suo<br />

M. Speculo Eccles. e da s. Dionisio<br />

alessandrino presso Eusebio, i quali<br />

affermano farsi questo per contras-<br />

segnare la fede dei defunti cristia-<br />

ni, come quelli che credono dover<br />

ringiovenire nella comune risurre-<br />

zione.<br />

Scrissero dell'argomento Giuseppe<br />

Valeriano Card. Vannetli, Barbalo-<br />

gia , ovvero ragionamento intorno<br />

alla Barba , Roveredo 17%; Muratori<br />

Dissertazione XXIIIj A. Gaspare<br />

Rirchmann De gloria et majeslale<br />

Barbce j Giacomo Tommasi<br />

nella <strong>di</strong>ssertazione de Barba j Pie-<br />

tro Valeriano, apologia prò Saccr-<br />

dolimi Barba j Burio RR. PP. Bre-<br />

vis nolilia pag. 262; Buono Spera-<br />

ti De Barba defensa. V. Cinelli 3<br />

Biblioteca nel tomo IV ; Permosero^<br />

De cultu Barbarum septentrionalium<br />

et orientaliumj Docrdelino in monumento<br />

slavo-russico et in nummis<br />

Germania; me<strong>di</strong>ai ed altri ancora<br />

1 o


98<br />

BAR<br />

che troppo lungo sarebbe l' enume-<br />

rare. V. Fabricio nella <strong>Bibliotheca</strong><br />

antiquaria e. XVI II.<br />

BARBALISSA o BARIÌAR1SSA.<br />

Sede vescovile fino dal XII secolo,<br />

del patriarcato d'Antiochia nella pro-<br />

vincia dell'Eufrate, <strong>di</strong>pendeva dalla<br />

metropoli <strong>di</strong> Jerapoli.<br />

BARBARA (s.). Gli atti, che ci<br />

pervennero intorno alla vita <strong>di</strong><br />

questa santa vergine, nonché sul<br />

tempo e sul luogo del suo marti-<br />

rio , non hanno 1' impronta della<br />

certezza. Credesi ch'ella sia nata in<br />

fticome<strong>di</strong>a , e che suo padre, chiamato<br />

Dioscoro, fosse ravvolto in mezzo<br />

alle tenebre della idolatria. Senon-<br />

chè Barbara, illuminata dalla grazia,<br />

conobbe la falsità della pagana re-<br />

ligione , ed abbracciò quella del<br />

JNazareno. Il padre montò sulle furie<br />

per tale risoluzione , e non<br />

avendo potuto indurre la figlia a<br />

rinnegare la fede, la feri con un<br />

colpo <strong>di</strong> spada, che le troncò la<br />

testa. Alcuni sono <strong>di</strong> avviso, che<br />

questo fatto sia accaduto sotto il<br />

regno <strong>di</strong> Massi mi no , altri nel se-<br />

colo quarto, in cui regnava Valerio<br />

Massimiano , altri finalmente sotto<br />

Massimiano Daia. Intorno poi al<br />

luogo del martirio , gli scrittori<br />

non convengono fra loro; imperocché<br />

v'ha chi pretende essere avve-<br />

nuto a Kicome<strong>di</strong>a in Bitinia, e chi<br />

suppone essere stata Eliopoli la<br />

città onorata dal sangue <strong>di</strong> lei.<br />

Lasciando a parte ogni questione<br />

egli è certo che il culto prestato<br />

a s. Barbara risale fino al se-<br />

colo ottavo presso i greci, ed al<br />

nono presso i latini. Divenne s. Barbara<br />

la protettrice <strong>di</strong> molti, e prin-<br />

cipalmente de' bombar<strong>di</strong>eri. Se ne<br />

celebra la festa nel giorno quattro<br />

<strong>di</strong>cembre.<br />

BARBARI A nell'Africa. La Bar-<br />

,<br />

BAR<br />

liaiia, parte dell'Africa, che si esten-<br />

de dall'Egitto fino oltre allo stretto<br />

<strong>di</strong> Gibilterra, lungo il mare me<strong>di</strong>-<br />

terraneo, e per breve tratto lungo<br />

l'oceano, è <strong>di</strong>visa dal monte Atlante.<br />

La parte, che trovasi al <strong>di</strong> qua<br />

del monte, è la Barbarla propriamente<br />

delta, che comprende tutto<br />

il paese, noto agli antichi sotto il<br />

nome <strong>di</strong> Libia esteriore, o Cirenai-<br />

ca, d'Africa propriamente detta, <strong>di</strong><br />

Numi<strong>di</strong>a, e <strong>di</strong> Mauritania, e che<br />

comprende altresì, andando da o-<br />

riente ad occidente, la provincia <strong>di</strong><br />

Dcrna, o Barca, e i regni <strong>di</strong> Tripoli,<br />

<strong>di</strong> Tunisi, <strong>di</strong> Algeri e <strong>di</strong> Ma-<br />

rocco, a cui è sottoposto quello <strong>di</strong><br />

Fez. La parte che trovasi al <strong>di</strong> là<br />

del monte contiene il Biledulgerid.<br />

11 nome <strong>di</strong> Barbarla chi il trae<br />

dalla nazione primitiva ed in<strong>di</strong>gena<br />

<strong>di</strong> quel paese, chiamata dagli ara-<br />

bi Barabra j chi dalla parola a-<br />

raba Bar, che significa grand' esten-<br />

sione <strong>di</strong> campagna; chi finalmente<br />

opina aver avuto tal nome dagli<br />

arabi stesai, che venuti neh' Vili se-<br />

colo a stabilirvisi, trovarono inin-<br />

telligibile il linguaggio de' suoi abi-<br />

tatori, e perciò il <strong>di</strong>ssero barbar,<br />

cioè suono <strong>di</strong> chi parla tra i denti.<br />

Checché ne sia, quantunque questa<br />

contrada sia delle più antiche del-<br />

l'Asia e delle più conosciute, pure<br />

non comiucia la sua storia se non<br />

dall'arrivo, che vi fecero i cartagi-<br />

nesi. Però gli egiziani ed i fenici<br />

aveano navigato lungo le sue coste<br />

più <strong>di</strong> mille anni avanti 1' era no-<br />

stra.<br />

Una colonia adunque <strong>di</strong> cartagi-<br />

nesi (fenici <strong>di</strong> origine) sotto la con-<br />

dotta <strong>di</strong> Didone venne a stabilirsi<br />

in Barbarla verso l'anno 886 in-<br />

nanzi G. C, e vi fondò la città <strong>di</strong><br />

Cartagine, il cui territorio, ristretto<br />

dapprima, si <strong>di</strong>latò poscia per tut-


BAR<br />

to quel tratto <strong>di</strong> paese, che sotto<br />

il nome <strong>di</strong> regno <strong>di</strong> Tunisi oggi<br />

si conosce. Forse che in potere <strong>di</strong><br />

que' nuovi conquistatori sarebbe ca-<br />

duta tutta la Barbarla, dove i romani<br />

non fossero venuti a <strong>di</strong>strug-<br />

gerli. Essi dapprima ne <strong>di</strong>visero il<br />

possesso coi mori, getuli, numi<strong>di</strong>,<br />

africani, libi, cirenaici, e marmari-<br />

<strong>di</strong>; ma poscia finirono col ridurre<br />

l'Africa, bagnata dal Me<strong>di</strong>terraneo,<br />

in una vastissima provincia roma-<br />

na, <strong>di</strong>visa come si <strong>di</strong>sse, in Cire-<br />

naica, Africa propria, Numi<strong>di</strong>a e<br />

Mauritania. Al tempo <strong>di</strong> Costantino<br />

la parte all'est del golfo della<br />

Sidra <strong>di</strong>pendeva però dalla provin-<br />

cia <strong>di</strong> Egitto; quella situata all'o-<br />

vest della Mulliva apparteneva alla<br />

provincia <strong>di</strong> Spagna, e la parte del<br />

mezzo formava una provincia par-<br />

ticolare, sotto il nome <strong>di</strong> Africa.<br />

I romani rimasero tranquilli pos-<br />

sessori delle loro conquiste fino al<br />

428, in cui i vandali sotto la condotta<br />

<strong>di</strong> Genserico, spinti dalle Spagne<br />

nell' Africa, tolsero quasi senza<br />

contrasto, ai deboli imperatori quel-<br />

le provincie. Ma dopo la morte <strong>di</strong><br />

Genserico finì anche la potenza van-<br />

dalica <strong>di</strong> essere formidabile, e qua-<br />

si cent'anni dopo, Belisario genera-<br />

le dell'imperatore ricuperò facilmen-<br />

te quella porzione dell' Africa. I sa-<br />

raceni, ovvero gli arabi, resi più<br />

formidabili non meno pel loro fa-<br />

natismo, che per la fama delle loro<br />

conquiste, vennero nel VII secolo<br />

a pubblicar quivi l'alcorano, e nel<br />

697 sotto il califfato <strong>di</strong> Osmano<br />

terzo successore <strong>di</strong> Maometto, se ne<br />

resero i despoti. Sotto i primi prin-<br />

cipi saraceni questo paese riacquistò<br />

quasi l'antico splendore; ma, scac-<br />

ciati i saraceni dalle Spagne e perseguitati<br />

anche <strong>di</strong> là dei mari, non<br />

poterono quin<strong>di</strong> più sostenersi in A-<br />

,<br />

BAR ,)9<br />

frica. Chiamarono bensì molti tur-<br />

chi avventurieri, i quali anziché <strong>di</strong>-<br />

fenderli s'impadronirono del paese<br />

e fondarono nella Barbarìa quegli<br />

stati marittimi sotto ai quali geme<br />

tuttora, e che per s"i lungo tempo<br />

furono temuti dalle potenze cristiane<br />

dell' Europa. La Barbaria culla<br />

fu <strong>di</strong> uomini gran<strong>di</strong>, e tra essi <strong>di</strong><br />

Asdrubale, <strong>di</strong> Annibale, <strong>di</strong> Teren-<br />

zio, <strong>di</strong> Tertulliano, <strong>di</strong> s. Agostino<br />

e <strong>di</strong> molti altri ancora.<br />

BARE ARIGO Gregorio (b. ),<br />

Car<strong>di</strong>nale. Gregorio Barbarigo veneto<br />

patrizio, nacque nel 1625.<br />

Molto a lui deve la religione. Venne<br />

a Roma appena fu elevato al so-<br />

glio il Pontefice Alessandro "VII, il<br />

quale nel congresso <strong>di</strong> Munster conoscendo<br />

<strong>di</strong> quali prerogative fosse<br />

da Dio favorito il giovanetto Bar-<br />

barigo, lo ascrisse tra i prelati, grado<br />

che sostenne colla massima integrità.<br />

L'ardente sua carità si fé' chiara nel-<br />

la presidenza alla cura degli infetti<br />

da morbo contagioso. Nel 1637 fu<br />

fatto vescovo della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Bergamo,<br />

<strong>di</strong> cui nel 1660 terminò la vi-<br />

sita, celebrando, al primo settembre<br />

il sinodo <strong>di</strong>ocesano. Pel bene da<br />

lui recato a quella <strong>di</strong>ocesi , il pre-<br />

lodato Alessandro creollo Car<strong>di</strong>nal<br />

prete <strong>di</strong> s. Tommaso in Pa rione,<br />

nella quarta promozione fatta in Roma,<br />

a' 5 aprile 1660, in<strong>di</strong> lo trasferì<br />

alla chiesa <strong>di</strong> Padova vedova <strong>di</strong><br />

Giorgio Cornaro nel i663, non<br />

1660, come scrive Petroni. Nel governo<br />

delle sue chiese il Barbarigo<br />

avea preso a modello san Carlo Borromeo.<br />

Quin<strong>di</strong> conduceva santissima<br />

vita, pre<strong>di</strong>cava sovente, istruiva<br />

i fanciulli ed i rozzi; ed alla pa-<br />

zienza, univa una somma affabili-<br />

tà. Accrebbe <strong>di</strong> fabbriche i due seminarli<br />

<strong>di</strong> Bergamo e <strong>di</strong> Padova,<br />

ed in questo secondo fece fiorire le


ioo BAR<br />

lingue greca, ebraica, e le orientali,<br />

e lo arricchì d'illustre biblioteca, <strong>di</strong><br />

buona stamperia, e <strong>di</strong> eccellenti pro-<br />

fessori. Egli medesimo presiedeva<br />

alle <strong>di</strong>spute dei casi <strong>di</strong> coscienza,<br />

che si tenevano mensilmente da tut-<br />

ti i parrochi e confessori, le decisioni<br />

dei quali vennero raccolte e pub-<br />

blicate da Chiericato ; eresse il famoso<br />

collegio pei giovani nobili se-<br />

colari, affinchè <strong>di</strong>venissero stu<strong>di</strong>osi e<br />

letterati ; era mecenate agli eru<strong>di</strong> li,<br />

de'quali godeva 1' amore e la stima,<br />

specialmente del Magliabecchi. Pe-<br />

netrando però che traltavasi <strong>di</strong> eleg-<br />

gerlo a Pontefice, procurò con ogni<br />

premura <strong>di</strong> stornare i Car<strong>di</strong>nali dal<br />

proposito. Splendeva non ultima tra<br />

le sue virtù, la compassione verso<br />

ai poveretti, per sovvenire ai quali<br />

giugnea, come s. Tommaso <strong>di</strong> Vil-<br />

lanova, a portar vesti logore e rap-<br />

pezzate, e privarsi del proprio letto.<br />

Consunto da vita molto penitente<br />

mori nel 1697 <strong>di</strong> 72 anni e 37 <strong>di</strong><br />

Car<strong>di</strong>nalato, e fra la commozione,<br />

e le lagrime dei poveri sovvenuti,<br />

delle vedove protette, e dei <strong>di</strong>fesi<br />

pupilli, in fine <strong>di</strong> tutt' i buoni, ebbe<br />

tomba in quella cattedrale. Reso celebre<br />

per miracoli, da Clemente XIII<br />

venne ascritto al numero dei beati<br />

nel 1761.<br />

BARBARIGO Gi.ojfraxcesco, Car-<br />

<strong>di</strong>nale. Barbarigo Gianfrancesco, na-<br />

to a Venezia nel 1661 , era nipote<br />

del b. Gregorio <strong>di</strong> questo nome, e<br />

congiunto <strong>di</strong> sangue al Car<strong>di</strong>nale Mar-<br />

e' Antonio della medesima famiglia,<br />

che fu poi vescovo <strong>di</strong> Montefia-<br />

scoue. Servì Gianfrancesco in <strong>di</strong>-<br />

verse circostanze la veneta repubbli-<br />

ca, che fra le altre cure, addossate<br />

al Barbarigo, lo spe<strong>di</strong> ambasciatore<br />

a Luigi XIV re delle Gallie. Se<br />

non che sentendo dentro a sé ima<br />

voce, che lo chiamava a con<strong>di</strong>zione<br />

,<br />

BAR<br />

migliore <strong>di</strong> vita, lasciate tutte le<br />

sollecitu<strong>di</strong>ni del secolo, <strong>di</strong>e' il suo<br />

nome al chericato. Eletto in pro-<br />

gresso a primicerio della patriarca-<br />

le <strong>di</strong> san Marco , si acquistò tanta<br />

stima, che nel 1698 Innocenzo XII<br />

lo <strong>di</strong>ede pastore alla chiesa <strong>di</strong> Ve-<br />

rona. Non risparmiò a fatiche <strong>di</strong> sorte<br />

alcuna pel bene del suo gregge, a<br />

cui egli stesso frangeva il pane della<br />

<strong>di</strong>vina parola, che rendeva efficacissima<br />

con una condotta la più e<strong>di</strong>ficante.<br />

L'amore alla altrui salute lo condu-<br />

ceva agli spedali a soccorrimento dei<br />

ricovrati ed alfetti anche da' morbi<br />

i più pericolosi, ed amministrava col-<br />

le proprie maui a' moribon<strong>di</strong> gli<br />

estremi aiuti della religione. Desi-<br />

deroso che il suo clero si applicas-<br />

se allo stu<strong>di</strong>o dei padri, or<strong>di</strong>nò che<br />

a sue spese si stampassero con la<br />

più finita <strong>di</strong>ligenza le opere <strong>di</strong> s.<br />

Zenone vescovo <strong>di</strong> Verona, <strong>di</strong>venu-<br />

te rarissime, nel che fu soccorso dui<br />

celebre Antonio Magliabecchi. De-<br />

terminò uomini dottissimi a tessere<br />

la storia della chiesa veronese, che<br />

<strong>di</strong>ede anche alla luce. Accrebbe <strong>di</strong><br />

molto il numero de' oberici e quello<br />

ezian<strong>di</strong>o de' professori al seminario<br />

<strong>di</strong> quella città, né considerandolo ba-<br />

stante, ne stabili uno nuovo, del quale<br />

però non potè vedere il compimento.<br />

Zelante della religione , procurava<br />

che fossero eletti a ministri della<br />

medesima uomini veramente dotti e<br />

piissimi, né tralasciò stu<strong>di</strong>o veruno a<br />

tale uopo. Visitava personalmente<br />

non solo le chiese parrocchiali, ma<br />

anche gli oratorii, istruiva egli medesimo<br />

i più rozzi sui fondamenti<br />

della religione; ed a mantenere più<br />

fermo il frutto delle pastorali visite,<br />

provvedeva la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> fervorosis-<br />

sime missioni appoggiandone il ca-<br />

rico ai padri gesuiti. Sollecitava la<br />

promozione degli stu<strong>di</strong>i e precedeva


BAR<br />

tutti nello esempio delle cristiane<br />

virtù, e segnatamente d' una carità<br />

la più ardente, cui <strong>di</strong>mostrò a chia-<br />

re note nel 1702, quando svegliatosi<br />

nella sua <strong>di</strong>ocesi un morbo<br />

contagioso egli, vittima della cari-<br />

la sua, si facea tutto a tutti per gua-<br />

dagnarli alla religione e a Dio. L'e-<br />

sempio <strong>di</strong> lui attraeva alla imitazio-<br />

ne i pastori <strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne nelle<br />

loro l'ispettive parrocchie.<br />

Nel 17 12 introdusse il Barbari-<br />

co a Verona i padri dell' orato-<br />

rio , ai quali , con le dovute fa-<br />

coltà, assegnò la chiesa dei ss. Fermo<br />

e Rustico. Sosteneva a maravi-<br />

glia i <strong>di</strong>ritti della sua chiesa e <strong>di</strong>-<br />

fese la immunità <strong>ecclesiastica</strong> ad<br />

esempio del santo suo zio. Per le<br />

quali cose Clemente XI lo credette<br />

molto a proposito per la chiesa <strong>di</strong><br />

Brescia, a cui il Barbarigo non sa-<br />

peva condursi per lo amore, che por-<br />

tava alla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Verona, perlo-<br />

chè non vi volle meno che un espres-<br />

so coniando del Pontefice, il quale a<br />

merito della sua obbe<strong>di</strong>enza, ma mol-<br />

to più a vista <strong>di</strong> tante prerogative<br />

singolari , lo fregiò della porpora<br />

Car<strong>di</strong>nalizia col titolo presbiterale dei<br />

santi Pietro e Marcellino, nella decimaquarta<br />

promozione , latta a Roma<br />

li 19 novembre del 1 7 1 ().<br />

Fino dal 1714 eia passato il Bar-<br />

barigo alla reggenza della novella <strong>di</strong>o-<br />

cesi, ove con tutta la premura si de<strong>di</strong>-<br />

cava allo insegnamento della dottrina<br />

cristiana . In una villa suburbana<br />

fece fabbricare alcune cellette a ma-<br />

niera <strong>di</strong> monistero, ove ri tiravasi<br />

in tempo <strong>di</strong> carnovale negli spirituali<br />

esercizii col suo clero. Né il semina-<br />

rio pur quivi ebbe l' ultimo luogo<br />

nelle cure dell' amorosissimo pasto-<br />

re, dacché vi aggiunse la cattedra<br />

della lingua greca. Guardava i gio-<br />

vani cherici come la pupilla degli<br />

BAR iot<br />

occhi, e <strong>di</strong>stingueva i migliori per<br />

ingegno e pietà con premii conde-<br />

gni e col conferire loro ecclesiastici<br />

beneficii. Fu in seguito da Innocen-<br />

zo XIII trasferito al vescovato <strong>di</strong><br />

Padova, cui visitò per intiero, pe-<br />

netrando anche nei luoghi più <strong>di</strong>f-<br />

ficili e quasi inaccessibili. La estensione<br />

<strong>di</strong> quella <strong>di</strong>ocesi lo indusse ad<br />

ampliarne il seminario, e a fondare<br />

monisteri novelli per le sacre vergini,<br />

assegnando loro dote competente.<br />

Egli era coi dotti liberale, e ge-<br />

neroso verso i poveri, cui nei dì<br />

festivi voleva raccolti nella chiesa <strong>di</strong><br />

sant'Agnese perchè fossero istrutti<br />

nei misteri della fede, e nei primi do-<br />

veri della religione. A mezzo dell eru-<br />

<strong>di</strong>to Paolo Galean<strong>di</strong>, canonico <strong>di</strong> Brescia,<br />

raccolse gli opuscoli <strong>di</strong> s. Gaudenzio,<br />

<strong>di</strong> Ramperto e <strong>di</strong> Adelmanno<br />

vescovi <strong>di</strong> Brescia, e li fece dare al-<br />

la luce. Pianse la Chiesa la per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> un valido sostegno nella morte<br />

del nostro Car<strong>di</strong>nale, avvenuta nel<br />

1780, nell'età <strong>di</strong> anni 69 e do<strong>di</strong>ci<br />

<strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. Ebbe sepoltura in<br />

quella cattedrale presso alla tomba<br />

del b. Gregorio suo zio, <strong>di</strong> cui aveva<br />

promossa la beatificazione. In tempo<br />

del suo Car<strong>di</strong>nalato, contribuì col<br />

proprio suffragio all' esaltamento al<br />

Pontificato d'Innocenzo e <strong>di</strong> Bene-<br />

detto XIII.<br />

BARBARIGO Aggelo, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Angelo Barbarigo era patrizio veneto,<br />

e nipote <strong>di</strong> Gregorio XII , dal lato<br />

materno. Venne alla luce dopo la<br />

metà del secolo XIV. Fu soprammodo<br />

zelante della cattolica religione<br />

e della <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong>sciplina,<br />

come scrive il Quirini nella sua<br />

Porpora e tiara veneta. Venne a<br />

lui conferito il vescovato <strong>di</strong> Cimerà<br />

nell' isola <strong>di</strong> Negroponte, e <strong>di</strong>eciotto<br />

anni dopo, cioè nel i.\o6, da Inno-<br />

cenzo VII fu trasferito alla chiesa <strong>di</strong>


io2 BAR<br />

Verona, per compiacere alla re-<br />

pubblica <strong>di</strong> Venezia, che, secondo<br />

il cavaliere Flaminio Cornalo, voleva<br />

rimuovere Iacopo de Rossi da Vero-<br />

ria, caduto in grave sospetto per af-<br />

fari <strong>di</strong> stato. Passato quin<strong>di</strong> il Rossi<br />

alla chiesa <strong>di</strong> Limi, ed a lui surroga-<br />

to il Barbarigo, vi si <strong>di</strong>stinse per le<br />

belle sue prerogative tra le quali primeggiava<br />

l'illibatezza de' costumi e la<br />

santità della vita. Scrive il sullodato<br />

Cornalo, ebe nel i3go ebbe nomina<br />

il Barbarigo alla metropolitana <strong>di</strong><br />

Can<strong>di</strong>a ed al patriarcato <strong>di</strong> Aqui-<br />

leia nell'anno medesimo, ma per<br />

non conosciute ragioni , non ebbe<br />

alcuna <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>gnità. Lui sedente,<br />

a Verona vennero ammessi i cano-<br />

nici regolari, o lateranesi , della<br />

congregazione <strong>di</strong> s. Fre<strong>di</strong>ano <strong>di</strong><br />

Lucca , e fu loro assegnato il monistero<br />

colla chiesa <strong>di</strong> s. Leonardo<br />

fuori delle mura <strong>di</strong> quella città.<br />

Innalzato fu il Barbarigo alla porpora<br />

Car<strong>di</strong>nalizia col titolo presbiterale dei<br />

ss. Pietro e Marcellino nella seconda<br />

promozione, che Gregorio XII fece<br />

a Siena li 1 9 settembre del 1 4o8. Il<br />

Biancolini scrive eh' egli rinunziò<br />

alla sede <strong>di</strong> Verona, e dopo varie<br />

vicende andato al concilio <strong>di</strong> Costanza<br />

e ritornato dappoi in Italia con<br />

Martino V, come leggesi in Ciac-<br />

conio , morì a Genova nel 1418,<br />

dopo <strong>di</strong>eci anni che vestiva la sa-<br />

cra porpora. Furono le ossa <strong>di</strong> lui<br />

riposte in quella cattedrale.<br />

BARBARIGO Marc\nto.yio, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Barbarigo Marcantonio Fran-<br />

cesco consanguineo del b. Gregorio<br />

dello stesso nome, nacque a Vene-<br />

zia da illustre famiglia e nobilissima<br />

nel 1620. Dopo che dal b. Grego-<br />

rio fu annoverato tra i canonici<br />

della cattedrale <strong>di</strong> Padova , Inno-<br />

cenzo XI , a vista de' suoi meri-<br />

ti <strong>di</strong>stinti , lo decorò della rai-<br />

BAR<br />

tra <strong>di</strong> Corfu. l'anno 1678. Governando<br />

egli quella chiesa, ebbe un<br />

<strong>di</strong>ssapore con Barbone Morosini ammiraglio<br />

della flotta veneta, per motivo<br />

<strong>di</strong> un semplice cerimoniale,<br />

locchè avvenne così : Doveva il Mo-<br />

rosini salpare dal porto ed aprir<br />

la campagna, ma prima desiderava<br />

coi primi dell'armata intervenire<br />

alla orazione pubblica, che dovea<br />

farsi al duomo colla esposizione del<br />

Ss. Sacramento. Pertanto i servi del<br />

generale apparecchiarono lo strato,<br />

sovra cui doveva egli inginocchiarsi,<br />

in luogo, che sovrastava a quello del-<br />

1 arcivescovo. Si corresse l'alterazione<br />

del cerimoniale dagli uflìziali <strong>di</strong> chiesa,<br />

ma le cose giunsero a tale che<br />

l'arcivescovo sospese per quel giorno<br />

la funzione. Del che informato<br />

il senato, or<strong>di</strong>nò all'arcivescovo <strong>di</strong><br />

recarsi a Venezia, dove furono a lui<br />

sequestrate le ren<strong>di</strong>te ecclesiastiche<br />

non solo, ma anche le domestiche.<br />

Della qual cosa sommamente ama-<br />

reggiato, salutata <strong>di</strong> volo la patria,<br />

prese la strada <strong>di</strong> Roma ed espone<br />

a Innocenzo XI il motivo della<br />

sua venuta. Mostrò il Pontefice<br />

<strong>di</strong> riceverlo con in<strong>di</strong>fferenza , re-<br />

stando più presto <strong>di</strong>sgustato perchè<br />

si fosse perturbata la quiete per<br />

motivo sì leggero. Tuttavia esami-<br />

nato il fatto, trovò che non potea<br />

condannarsi l'arcivescovo, che anzi<br />

doveasi ammirare e premiare per<br />

la sua fermezza nel sostenere i <strong>di</strong>-<br />

ritti ecclesiastici. Nulla<strong>di</strong>meno pre-<br />

vedendo che il senato non se<br />

V avrebbe più. bene intesa col<br />

Barbarigo , determinò fermarlo a<br />

Roma, e fuor d'ogni aspettazione,<br />

a premio quasi della fermezza cui<br />

avea <strong>di</strong>mostrato in questa circostan-<br />

za, lo creò prete Car<strong>di</strong>nale del titolo<br />

<strong>di</strong> s. Susanna, nella seconda promo-<br />

zione fatta in Roma il 2 settembre


B A II<br />

del 1686, e nello stesso leni pò lo<br />

fece vescovo <strong>di</strong> Montefìascone, e lo<br />

volle annoverare a molle congrega-<br />

zioni <strong>di</strong> Roma , tra le altre, a quel-<br />

le del concilio, dei vescovi e regolari,<br />

e <strong>di</strong> propaganda. Insigni mo-<br />

numenti della liberalità e magnificenza<br />

<strong>di</strong> lui si possono ammirare,<br />

nella antidetta città, l'ampio e ma-<br />

gnifico seminario . Intervenne ai<br />

(ondavi <strong>di</strong> Alessandro "Vili , Inno-<br />

cenzo XII, e Clemente XI, non <strong>di</strong><br />

Clemente IX, come per isbaglio<br />

scrive il Quirini, e ricolmo a dovizia<br />

<strong>di</strong> meriti, e <strong>di</strong> gioì;-: compì la sua<br />

carriera a Montefìascone nel 1706,<br />

in età <strong>di</strong> ottantasei anni, e venti <strong>di</strong><br />

Car<strong>di</strong>nalato, ricevendo sepoltura in<br />

quella cattedrale.<br />

BARBARO Ermolao, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Barbaro Ermolao nacque a "S enezia<br />

nel \l\5i.; e fu sì profondo in eru<strong>di</strong>-<br />

zione.che [Nicolò Lconiccno lo <strong>di</strong>sse<br />

dottissimo sopra qualunque altro, che<br />

vivesse a Venezia -prima <strong>di</strong> lui. Qua-<br />

drilustre scriveva alcuni opuscoli, come<br />

<strong>di</strong>cono G esnero, Vossio e Cave.<br />

Fu ambasciatore a Federigo Cesare,<br />

ed a Massimiliano suo figlio, re dei<br />

romani ; quin<strong>di</strong> al Pontefice Innocenzo<br />

Vili, che, secondo Ciacconio,<br />

creollo Car<strong>di</strong>nal prete, e patriarca <strong>di</strong><br />

Aquileia, nella prima promozione fatta<br />

a Roma a' i4, o meglio a'g marzo<br />

1 489. Ma il senato, che avea nominato<br />

a patriarca <strong>di</strong> Aquileia Nicolò Do-<br />

nato , sdegnatosi al sommo, perchè<br />

contro le sue leggi vietanti rigorosamente<br />

ai suoi citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> accettare<br />

<strong>di</strong>gnità dalle corti estere, senza per-<br />

missione del senato medesimo ; esi-<br />

liò il Barbaro, che rinunziò la sua<br />

chiesa al Pontefice, il quale però non<br />

la volle accettare.<br />

A detta <strong>di</strong> Bembo, si avea il<br />

Barbaro acquistato gran<strong>di</strong>ssima fama<br />

polla sua eru<strong>di</strong>zione meraviglio-<br />

BAR io3<br />

sa , non pure in Italia , ma anche<br />

fuori <strong>di</strong> essa, benché alcuni lo ab-<br />

biano accusalo <strong>di</strong> troppa ar<strong>di</strong>tezza<br />

nelle conghietture, e nella libertà <strong>di</strong><br />

sentimenti. La morte fu sì sollecita,<br />

che lo tolse <strong>di</strong> vita nel i4g4 n °l"<br />

la Villa del Car<strong>di</strong>nale Caraffa sul-<br />

1 Esquilino, ove ritiravasi per evita-<br />

re il contagio, e fu sepolto in chie-<br />

sa <strong>di</strong> s. M. del Popolo ; come scrivono<br />

Quirini nella Porpora e Tiara<br />

venerala R.ossi, e Zeno in una lettera,<br />

che riporta tutti i Car<strong>di</strong>nali vene-<br />

li, checché ne <strong>di</strong>ca Marini, il quale<br />

afferma the morisse nel 1 49^- Vol-<br />

terrano <strong>di</strong>ce male, che sia morto <strong>di</strong><br />

cordoglio per lo esilio dalla pallia,<br />

che anzi, secondo Giovio, Alcyonio,<br />

e Crinito, non istu<strong>di</strong>ò mai con tanto<br />

genio. Alcuni vogliono che componesse<br />

più <strong>di</strong> do<strong>di</strong>cimila versi. Fra<br />

le opere, che pubblicò, la migliore<br />

è la correzione delle opere <strong>di</strong> Pli-<br />

nio, in cui emendò cinquemila passi,<br />

ed altri trecento in Pomponio<br />

Mela. Nelle preziose miscellanee del-<br />

la biblioteca angelica^ si legge <strong>di</strong><br />

lui un compen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Elica, pubbli-<br />

cato a Venezia dal Cornino nel 1 544-<br />

Dubitano gli storici con grave fondamento<br />

eh' egli non sia stato mai<br />

pubblicato in concistoro, come Car-<br />

<strong>di</strong>nale. Crinito, Giovio, Apostolo Ze-<br />

no, Bembo, Contelorio non ne par-<br />

lano ; Mancinelli neh' orazione in<br />

funere cui tesseva a lui, non ne fa<br />

cenno ; Vittorelli all' opposto nelle<br />

aggiunte al Ciacconio , Giovanni<br />

Roche, Tritenio, il Nomenclatore,<br />

Pietro Valeriano, Giovanni Arduino,<br />

lo vogliono Car<strong>di</strong>nale : ed il Gan-<br />

dolfi agostiniano, che volea provarlo<br />

agostiniano e Car<strong>di</strong>nale, lo <strong>di</strong>ce solo<br />

Car<strong>di</strong>nalem designalum. Ma questi<br />

scrittori si sono ingannali; dacché l'eru-<br />

<strong>di</strong>tissimo Zeno, nella vita <strong>di</strong> lui, col<br />

p. de Rossi, <strong>di</strong>ce, che il Barbaro


tc4 BAR<br />

non vestì mai la porpora Car<strong>di</strong>-<br />

nalizia.<br />

BARBASCEMINO (s.). Questo san-<br />

to prelato fu uno de' più illustri<br />

personaggi, che abbiano decorato la<br />

sede metropolitana <strong>di</strong> Seleucia e<br />

Ctesifone. I suoi nemici sfogarono<br />

il loro o<strong>di</strong>o contro <strong>di</strong> lui, e lo ac-<br />

cusarono come seguace <strong>di</strong> una re-<br />

ligione, che a quella dei persiani si<br />

opponeva del tutto. Il re Sapore II<br />

comandò eh' ei fosse catturato insieme<br />

con altri se<strong>di</strong>ci del suo clero,<br />

che nutrivano gli stessi magnanimi<br />

sentimenti del loro pastore. Sapore<br />

stu<strong>di</strong>ossi d'indurre questo illustre<br />

prelato a rinnegare la fede del Na-<br />

zareno per abbracciare quella del<br />

paese ; e nulla ottenendo colle mi-<br />

naccie, ricorse alle promesse, e lo<br />

assicurò che qualora avesse con<strong>di</strong>sceso<br />

alle sue brame, non gli man-<br />

cherebbero né ricchezze, né onori.<br />

Ma il santo resistette con molto co-<br />

raggio alle proposte del tiranno, il<br />

quale condannollo ad una tetra e<br />

puzzolente prigione, ove per un<strong>di</strong>ci<br />

mesi ebbe a soffrire la fame, la se-<br />

te e tutti quei tormenti, cui seppe<br />

inventare la rabbia de suoi nemici.<br />

Di questa il nostro eroe non uscì,<br />

se non per essere condotto nuovamente<br />

<strong>di</strong>nanzi al re. Questi tentò<br />

per la seconda volta <strong>di</strong> sedurre il<br />

santo prelato, avvisando, che qua-<br />

lora egli avesse apostatato, gli al-<br />

tri ne avrebbero seguito l'esempio.<br />

Ma lo scellerato s' ingannò, poiché<br />

Eaibascemino rispose con invitta<br />

costanza, ch'era pronto a sacrifi-<br />

care la vita, anziché <strong>di</strong>lungarsi <strong>di</strong><br />

un solo articolo dalla sua fede, lina<br />

tale costanza accese lo sdegno<br />

<strong>di</strong> Sapore in modo, eh' ei or<strong>di</strong>nò<br />

fosse decapitato co' suoi com-<br />

pagni, i quali tutti colsero la palma<br />

del martirio nel giorno i\ gen-<br />

B A R<br />

naro del 346. Dopo la morte <strong>di</strong><br />

Barbascemino , la sede <strong>di</strong> Seleucia<br />

rimase priva <strong>di</strong> pastore pel lungo<br />

corso <strong>di</strong> venti anni. Durante questa<br />

epoca infierì la persecuzione in tut-<br />

te le provincie della Persia, nelle<br />

quali innumerabile fu la moltitu<strong>di</strong>ne<br />

dei fedeli, che sostennex-o il mar-<br />

tirio.<br />

BARE ASTRO (Barhaslren). Cit-<br />

tà con residenza <strong>di</strong> un vescovo in<br />

Aragona nella Spagna, e<strong>di</strong>ficata sopra<br />

il fiume <strong>di</strong> Vero. Confina con Iìiba-<br />

corza, ed Huesca, ed è quattor<strong>di</strong>ci<br />

leghe <strong>di</strong>stante da Saragozza. Si chiamava<br />

altre volte Bergidum, e Belgida.<br />

E opinione che i fondatori <strong>di</strong> Barba-<br />

stro fossero gl'iligerti, antichi popoli<br />

della Spagna al tempo de' goti, che<br />

anche era denominata Bigastro. Bar-<br />

bastro é una sede vescovile stabili-<br />

ta primieramente a Roda, in seguito<br />

fu trasferita ad Urgel, poi a Levida, e<br />

finalmente a Barbastro. Essendo Roda<br />

stata ripresa ai mori nel io4o,<br />

Ervivaldo vescovo d' Urgel si lamen-<br />

tò col re Ramiro I d' Aragona, per-<br />

ché avea separato questa chiesa , e<br />

quella <strong>di</strong> Pubacorca dalla sua. Allo-<br />

ra quel principe or<strong>di</strong>nò , che le<br />

dette <strong>di</strong>ocesi fossero restituite al vescovato<br />

d' Urgel : ma dopo la morte<br />

<strong>di</strong> R.amiro I, il re Sancio Rami-<br />

ro I suo figlio ristabilì la sede a<br />

Roda, in<strong>di</strong>, ripresa Balbastro ai mori<br />

nel io65, <strong>di</strong>ede la Chiesa <strong>di</strong> questa<br />

città a Salamon vescovo <strong>di</strong> Roda, e<br />

<strong>di</strong> Barbastro. Non portò per altro quel<br />

titolo lungo tempo, mentre Pietro<br />

I, che ascese al trono aragonese nel<br />

1094, avendo ripreso una seconda<br />

volta la citta <strong>di</strong> barbastro fece eri-<br />

gere la sua chiesa in cattedrale dal<br />

Pontefice Urbano li, e poi ne fu<br />

<strong>di</strong>chiarato primo vescovo. Il vescovo<br />

<strong>di</strong> Fluesca si oppose però vigorosamente<br />

all' erezione <strong>di</strong> questa sede,


BAR<br />

pretendendo che gli fosse pregiu<strong>di</strong>-<br />

zievole. I suoi successori fecero lo<br />

stesso, <strong>di</strong> modo che il processo, e<br />

le vertenze durarono fino all'anno<br />

i573, in cui Filippo II da Papa<br />

Gregorio XIII fece erigere Barba-<br />

stro in vescovato, o per meglio <strong>di</strong>-<br />

re, fece confermare l'erezione fatta<br />

da Urbano II. Filippo d' Urrias ne<br />

fu fatto quella volta primo vescovo.<br />

D. Pietro II re d'Aragona convocando<br />

gli stati nel 1 1 96 fece dare<br />

a Barbastro molti privilegi. La<br />

città è circondata <strong>di</strong> mura, che sono<br />

suscettibili <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, annoverandosi<br />

più <strong>di</strong> cinque mila abitanti ; il vescovato<br />

è ora suffraganeo della me-<br />

tropolitana <strong>di</strong> Saragozza. Non ha guari<br />

questa sede avea il capitolo com-<br />

posto <strong>di</strong> sette <strong>di</strong>gnitari , <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci<br />

canonici , <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci prebendati , e<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi altri beneficiati. La <strong>di</strong>o-<br />

cesi si estendeva su centoventi par-<br />

rocchie, avendo otto conventi, quat-<br />

tor<strong>di</strong>ci romitaggi, e <strong>di</strong>ecinove ospedali.<br />

In questa <strong>di</strong>ocesi evvi il monistero<br />

con cura d'anime dei monaci<br />

benedettini, sotto il titolo <strong>di</strong> s. Vittoriano,<br />

che si provvede dal Papa<br />

in concistoro; e da ultimo il re-<br />

gnante Gregorio XVI in quello dei<br />

28 febbraio 1 83 1 vi prepose il p.<br />

abbate Giuseppe Gorizalez, per nomina<br />

del re Fer<strong>di</strong>nando VII. La<br />

tassa camerale consiste in quattro-<br />

cento fiorini. La chiesa abbaziale<br />

e parrocchiale, è de<strong>di</strong>cata a s. Be-<br />

nedetto; ha fonte battesimale, e va-<br />

rie insigni reliquie, fra le quali il<br />

corpo <strong>di</strong> s. Vittoriano stato abbate<br />

del medesimo monistero, e quello<br />

<strong>di</strong> s. Gau<strong>di</strong>oso vescovo <strong>di</strong> Tarragona.<br />

BARBATO. Barbatus , chi porta<br />

la barba. Ebbero la denomina-<br />

zione <strong>di</strong> Barbati i frati conversi<br />

<strong>di</strong> parecchi or<strong>di</strong>ni , ed in ispecie<br />

quelli dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Grammont che<br />

VOL. IV.<br />

BAR io')<br />

si erano assunto anche il maneggio<br />

delle cose temporali, e che tentaro-<br />

no <strong>di</strong> padroneggiare i preti, sebbene<br />

non riuscissero nell'intento. Trovasi<br />

un Or<strong>di</strong>ne intero denominato<br />

de Frati Barbati, in Alberico anno<br />

1 1 1 3, 1240.<br />

BARBATO (s.) Trasse i natali<br />

nel territorio <strong>di</strong> Benevento sul prin-<br />

cipio del secolo settimo. Fino dalla<br />

prima età ei <strong>di</strong>ede molti in<strong>di</strong>zii, i<br />

quali davano a <strong>di</strong>vedere a qual grado<br />

<strong>di</strong> santità ei fosse per arrivare.<br />

Quando trattossi <strong>di</strong> scegliere uno<br />

stato, ei volle il Signore per sua<br />

porzione e si ascrisse all' ecclesiasti-<br />

ca milizia. Divenuto sacerdote, si<br />

adoperò alla pratica <strong>di</strong> quelle virtù<br />

che ad una <strong>di</strong>gnità sì eccelsa sono<br />

necessarie , e si <strong>di</strong>ede con tutto lo<br />

zelo alla pre<strong>di</strong>cazione della <strong>di</strong>vina<br />

parola. In seguito gli venne affida-<br />

to l' incarico <strong>di</strong> parroco, al quale<br />

sottopose gli omeri per obbe<strong>di</strong>enza.<br />

Appena cominciò ad esercitare il suo<br />

ministero, si avvide quante <strong>di</strong>fficol-<br />

tà gli restavano a superare, e confidando<br />

nell' aiuto <strong>di</strong>vino mise mano<br />

all' aratro. Ma anziché seconda-<br />

re i saggi consigli del loro pastore,<br />

i suoi parrocchiani se gli scagliarono<br />

contro, lo accusarono qual per-<br />

turbatore della pubblica quiete, e<br />

lo colmarono <strong>di</strong> villanie. A tan-<br />

to furore Barbato opponeva una umiltà<br />

senza esempio ed una am-<br />

mirabile pazienta, sperando <strong>di</strong> ri-<br />

condurre così al loro dovere i tra-<br />

viati. Le sue speranze però anda-<br />

rono fallite , e si vide finalmente<br />

costretto ad abbandonare la par-<br />

rocchia, per ritornare in Beneven-<br />

to. Anche in questa città erano gravi<br />

i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni, e la religione era pur<br />

troppo oltraggiata dalle più scioc-<br />

che superstizioni. Lo zelo, onde avvampava<br />

Barbato pel bene delle<br />

'4


106 BAR<br />

anime e per V integrità della fede,<br />

non gli permise <strong>di</strong> restare ozioso<br />

spettatore <strong>di</strong> tanti <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni. Il perchè<br />

alzò la sua autorevole voce, ma<br />

le sue parole furono prive <strong>di</strong> effet-<br />

to; ed allora soltanto gli venne prestata<br />

fede, quando si verificò una<br />

pre<strong>di</strong>zione che avea fatto, sull' asse-<br />

<strong>di</strong>o posto alla loro città dall' impe-<br />

ratore Costante. In tal frattempo<br />

era morto il vescovo <strong>di</strong> quella cit-<br />

tà, e tutti ammirando le virtù sin-<br />

golari <strong>di</strong> Barbato, lo vollero a loro<br />

pastore. Insignito pertanto del ca-<br />

rattere episcopale , tutti si videro<br />

brillare nella persona <strong>di</strong> lui quei<br />

pregi che si richieggono ad una <strong>di</strong>-<br />

gnità sì eminente. Egli rivolse ogni<br />

pensiero a <strong>di</strong>struggere del tutto la<br />

superstizione, ed ebbe il dolce con-<br />

forto <strong>di</strong> venire a capo dei suoi santi<br />

desiderii. Nel 680 portossi a Roma<br />

per assistere ad uu concilio,<br />

e 1' anno appresso si trovò presente<br />

al sesto concilio generale tenuto in<br />

Costantinopoli. Finalmente terminò<br />

i suoi giorni, ai 19 <strong>di</strong> febbraio del<br />

G82. Il martirologio romano fa<br />

menzione <strong>di</strong> questo santo, e la chie-<br />

sa <strong>di</strong> Benevento (Fedì) lo onora come<br />

uno de' suoi principali patroni.<br />

BARBATO (s.), vescovo <strong>di</strong> Benevento.<br />

Lo zelo, onde si adoperò<br />

ad illuminare nella fede <strong>di</strong> G. C. i<br />

lombar<strong>di</strong> , che brancolavano nelle<br />

tenebre e nelle ombre <strong>di</strong> morte, gli<br />

meritò il glorioso titolo <strong>di</strong> Apostolo<br />

de Lombar<strong>di</strong>.<br />

BAREAZIO Andrea, <strong>di</strong> Noto, o<br />

Messina, era giureconsulto celebra-<br />

tissimo nel secolo decimoquinto : lesse<br />

a Bologna con grande ammira-<br />

zione. Dicesi che morisse nel i4B4-<br />

Abbiamo <strong>di</strong> lui un trattato sul secondo<br />

libro delle decretali ; sulle<br />

clementine; sopra i Car<strong>di</strong>nali, ed<br />

altre opere stampate a Venezia.<br />

BAR<br />

BARBEAU o BAR, Goffredo,<br />

Car<strong>di</strong>nale. Barbeau , o Bar Goffredo<br />

nacque a Borgogna <strong>di</strong> Fran-<br />

cia, circa il termine del secolo undecimo,<br />

od il principio del decimo<br />

secondo. Poco <strong>di</strong> lui abbiamo dalla<br />

storia. Fu decano della chiesa <strong>di</strong> Pa-<br />

rigi e vescovo <strong>di</strong> Evreux nella Nor-<br />

man<strong>di</strong>a. Il Pontefice Martino IV lo<br />

fregiò della porpora car<strong>di</strong>nalizia nel-<br />

la prima promozione fatta ad Or-<br />

vieto li 23 marzo del 1281 col ti-<br />

tolo presbiterale <strong>di</strong> s. Susanna, don-<br />

de passò a quello <strong>di</strong> s. Prassede.<br />

Concorse alla elezione <strong>di</strong> Onorio IV,<br />

e dopo non molto fu vittima d'un epidemico<br />

morbo, che svegliatosi a Roma,<br />

vi menava strage orribilissima. La mor-<br />

te <strong>di</strong> lui avvenne nel 1287^ sei an-<br />

ni dacché era Car<strong>di</strong>nale. La spoglia<br />

mortale <strong>di</strong> lui fu accolta dalla sua<br />

titolare <strong>di</strong> s. Prassede : sopra la sua<br />

tomba non n' è scolpito che il nome.<br />

BARBELIOTTA. Setta <strong>di</strong> gno-<br />

stici, che meglio si conoscono solto<br />

il nome <strong>di</strong> barboriani ( Ve<strong>di</strong>).<br />

BARBELIOTI ,<br />

BARBORIANI.<br />

Setta <strong>di</strong> gnostici, che spargevano<br />

i più ri<strong>di</strong>coli errori , e pra-<br />

ticavano le più abbominevoli ce-<br />

rimonie. Costoro insegnavano, che<br />

vi fu commercio tra un Eone im-<br />

mortale ed uno spirito vergine<br />

chiamato Barbeloth, il quale in se-<br />

guito venne insignito della prescien-<br />

za, della incorruttibilità e della eterna<br />

vita. Aggiungevano, che questo<br />

spirito vergine generò la luce , la<br />

quale perfezionata dalla unizione del-<br />

lo spirito creatore, chiamossi Cristo ;<br />

che questi ottenne l'inten<strong>di</strong>mento,<br />

ed unissi alla intelligenza, alla ra-<br />

gione ed alla incorruttibilità: che<br />

la ragione e l' inten<strong>di</strong>mento genera-<br />

rono Autogene, il quale poi gene-<br />

rò Adamo; che questi e la sua con-<br />

sorte generarono la materia : che il


BAR<br />

primo angelo generò la Sapienza o<br />

Prunico ; che questi avendo moglie<br />

generò Protareonte, o il primo prin-<br />

cipe, il quale fu sciocco ed insolente ;<br />

che costui generò le creature ed<br />

unitosi con arroganza fu autore <strong>di</strong><br />

tutti i vizii. È fama , che i Barbe-<br />

liotti spacciassero tali buffonerie in<br />

lingua ebraica, onde imporre mag-<br />

giormente con queste strane opi-<br />

nioni.<br />

BARBERINI Famiglia. La famiglia<br />

Barberini ebbe l'origine in Toscana<br />

dal Castello Barberino <strong>di</strong> Val<br />

d' Elsa, posto su d' una collina nel-<br />

la strada consolare , ed ivi fondato<br />

da' Barberini, che prima si chiamavano<br />

Castellini. Fiorì nella repubbli-<br />

ca Semifontana, tra Siena, e Firenze,<br />

cinquecento anni prima che Fran-<br />

cesco Barberini, nato in Barberino,<br />

nel 1264, passasse a soggiornare in<br />

quest' ultima città. Celebre poeta ed<br />

oratore era quel Francesco, ed il<br />

primo che in Firenze si addotto-<br />

rasse in legge ( anno 1 3 1 2 ) , per<br />

cui ebbe il titolo <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ce, col<br />

quale morì nel i34B. Antonio Bar-<br />

berini, <strong>di</strong>scendente da lui trasportò<br />

la sua famiglia in Roma, ed in<br />

questa città vogliono molti scrittori<br />

accre<strong>di</strong>tati della Toscana, che nasces-<br />

se Maffeo, e tra essi il Piatti, Sto-<br />

ria de' romani Pontefici tomo XII,<br />

pag. 92, sebbene altri <strong>di</strong>cano che nascesse<br />

in Firenze nel i568 da An-<br />

tonio Barberini, e da Camilla Bar-<br />

badori dama <strong>di</strong> quella città. Nel<br />

1623 col nome <strong>di</strong> Urbano VIII<br />

dalla porpora fu egli esaltato al pon-<br />

tificale paludamento. Ed è perciò<br />

che dopo <strong>di</strong> lui la famiglia Barberini<br />

salì ad un grado <strong>di</strong>stintissimo, par-<br />

ticolarmente fra la nobiltà romana.<br />

V. Urbano Vili Papa.<br />

ti<br />

In nove promozioni avendo crea-<br />

Urbano Vili settantotto Car<strong>di</strong>na-<br />

BAR 107<br />

li, fra' quattro che pubblicò nella<br />

prima celebrata ai 2 ottobre 1623<br />

vi fu il seguente:<br />

BARBERINI Francesco seniore,<br />

Car<strong>di</strong>nale. Barberini Francesco ni-<br />

pote al Pontefice, nacque nel 1597.<br />

Giovane <strong>di</strong> vivace spirito, consumato<br />

negli affari e ne' maneggi, ed eru<strong>di</strong>to<br />

delle lettere sacre, risplendette singo-<br />

larmente pella illibatezza dei costu-<br />

mi. Neil' età <strong>di</strong> ventisei anni il suo<br />

zio Urbano Vili, nella promozione<br />

fatta a Roma li 2 ottobre del 1623,<br />

lo decorò, come si <strong>di</strong>sse, colla <strong>di</strong>gnità<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. O-<br />

nofrio, titolo presbiterale già tenuto<br />

dallo stesso Papa , che pel nipote<br />

fece allora <strong>di</strong>aconia finche egli la go-<br />

desse: nominandolo <strong>di</strong> poi arciprete<br />

della basilica lateranense, e dando-<br />

gli successivamente il governo <strong>di</strong><br />

Tivoli, <strong>di</strong> Fermo, la protettoria dei<br />

regni <strong>di</strong> Aragona, Portogallo, Scozia,<br />

Inghilterra, degli svizzeri, dell'Or<strong>di</strong>ne<br />

dei minori, <strong>di</strong> quello dei monaci cas-<br />

sinesi , e <strong>di</strong> moltissimi luoghi pii<br />

<strong>di</strong> Roma, insieme alla carica <strong>di</strong> bi-<br />

bliotecario <strong>di</strong> S. R. C. (an. 1627),<br />

ed insieme alle abbazie <strong>di</strong> Grotta-<br />

ferrata e <strong>di</strong> Farfa nella seconda del-<br />

le quali nel 1628, tenne il sinodo<br />

<strong>di</strong>ocesano e nel i632 finalmente<br />

gli fu anche conferita la carica <strong>di</strong><br />

vicecancelliere.<br />

Nel Giubileo del 1625 questo<br />

Car<strong>di</strong>nale alloggiò generosamente<br />

greci, scozzesi e molti altri esteri che<br />

peregrinarono a Roma, e trattar li<br />

fece largamente <strong>di</strong> vitto, servitù ed<br />

abitazione. Quando era in tram-<br />

busti militari la Valtellina, egli, ben-<br />

ché giovane <strong>di</strong> età, <strong>di</strong> senno però<br />

maturo, fu inviato a Parigi in qua-<br />

lità <strong>di</strong> legato a latere per trattare<br />

la pace d'Europa, che per allora<br />

con suo rammarico non potè con-<br />

chiudere . Fatto prefetto della segna-


io8 BAR<br />

tura, legato <strong>di</strong> Urbino e <strong>di</strong> Avignone,<br />

ed arciprete della basilica vaticana<br />

nel 1626, ad istanza <strong>di</strong> Filippo III,<br />

andò legato a latere a Madrid pel-<br />

leva re al sacro fonte a nome del<br />

Pontefice, Maria Eugenia, figlia <strong>di</strong><br />

quel monarca, e per istabilire la pace<br />

ad un tempo. Al suo arrivo fu incon-<br />

trato dal Car<strong>di</strong>nale Infante fratello<br />

del monarca, e nell'ingresso, il re<br />

medesimo lo accolse con magnifi-<br />

cenza singolarissima. Sedò in quella<br />

occasione le turbolenze insorte tra<br />

la Savoia e Genova, tra la Fran-<br />

cia e la Spagna , perlochè glorioso<br />

<strong>di</strong> onore e ricolmo <strong>di</strong> regali fece<br />

ritorno a Roma. Rimane a memo-<br />

ria del suo amore per le lettere<br />

la celebre biblioteca Barberini piena<br />

<strong>di</strong> preziosi manoscritti e ricca <strong>di</strong><br />

originali <strong>di</strong> celebrati autori e <strong>di</strong> an-<br />

tichi co<strong>di</strong>ci. Testimoni della sua<br />

perizia nelle lingue greca e latina<br />

, sono i do<strong>di</strong>ci libri dell' impe-<br />

rator Marco Aurelio da lui tradot-<br />

ti dal greco i<strong>di</strong>oma e pubblicati a<br />

Roma nel 1667 coi tipi <strong>di</strong> Iacopo<br />

Dragoncelli. Né solo amico alle scien-<br />

ze e alle lettere, ma promotore fu<br />

ancora delle arti belle, avendo e«<br />

zian<strong>di</strong>o raccolto un museo <strong>di</strong> rare<br />

medaglie, che non giunse però a<br />

compire.<br />

Divenne il nostro porporato l' oggetto<br />

delle lo<strong>di</strong> e delle mal<strong>di</strong>cenze<br />

<strong>di</strong> molti. Checché ne sia, egli fornito<br />

era <strong>di</strong> bellissime prerogative verso<br />

ogni maniera <strong>di</strong> poveri. Pegl' infermi<br />

tenea aperta una spezieria in prò <strong>di</strong><br />

molte famiglie della parrocchia <strong>di</strong><br />

%. Lorenzo in Damaso, della quale<br />

urne vice-cancelliere era commenda-<br />

tario; in Sabina, suo vescovado, fon-<br />

ilo un conservatorio per le fanciulle<br />

periclitanti, ed e<strong>di</strong>ficò un moniste-<br />

io <strong>di</strong> sacre vergini, nel monte della<br />

Paia . Trentamila scu<strong>di</strong> <strong>di</strong>ede a<br />

,<br />

BAR<br />

Maria Enrichetta regina della Bret-<br />

tagna, moglie dell'infelice Carlo I,<br />

re d' Inghilterra, che ebbe a Lon-<br />

dra mozzata pubblicamente la testa<br />

su <strong>di</strong> un palco ; e trentamila ne<br />

passò in mano al duca <strong>di</strong> Baviera<br />

a sovvenirlo nelle spese contratte<br />

nella guerra coi protestanti; e fi-<br />

nalmente somme vistosissime con-<br />

tribuì alla veneta repubblica pella<br />

guerra <strong>di</strong> Can<strong>di</strong>a. Si calcola che<br />

egli spendesse in tante opere pie<br />

oltre a due milioni <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> , ed in<br />

ornamenti <strong>di</strong> chiese e limosine im-<br />

piegasse somme <strong>di</strong> molta conseguenza.<br />

Nel Pontificato d'Innocenzo X<br />

passò in Francia. Ritornato a Roma<br />

egli godè della grazia <strong>di</strong> quel Pontefice,<br />

che meglio ratfermolla me<strong>di</strong>an-<br />

te il matrimonio <strong>di</strong> una pronipote<br />

<strong>di</strong> lui con uno dei Barberini. Lascia-<br />

ta la <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong>venne vescovo sub-<br />

urbicario , e passò nel 1 666 , sot-<br />

to Alessandro VII, al vescovado <strong>di</strong><br />

Ostia e Velletri, dove nel 1673, con-<br />

vocò il sinodo, molto stimato , e<br />

stato impresso nella stamperia Bar-<br />

berini . Rinunziata l'arcipretura <strong>di</strong><br />

san Pietro, dopo essere intervenuto<br />

ai conclavi d' Innocenzo X, <strong>di</strong> Alessandro<br />

VII, dei Clementi IX e X,<br />

e Innocenzo XI, mori a Roma<br />

nel «679, in età <strong>di</strong> ottantadue an-<br />

ni e cinquantasei <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato;<br />

checché altri <strong>di</strong>cano, che sia morto<br />

dopo cinquantotto anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>na-<br />

lato. Nelle sue esequie fu fatta l' o-<br />

razione funebre dal gesuita Musanzio,<br />

e nel 1680 fu stampata in Pesaro<br />

. Ebbe sepoltura nell' antica<br />

sagrestia della vaticana ; non in<br />

quella <strong>di</strong> san Lorenzo in Damaso,<br />

come vuole lo Speran<strong>di</strong>o; ed al-<br />

la porta della maguifica sagrestia,<br />

eretta dalla munificenza <strong>di</strong> Pio VI,<br />

t' è il busto del Car<strong>di</strong>nale , con un<br />

elogio illustre , che contiene (pianto


BAR<br />

abbiamo finora <strong>di</strong> lui narrato. Destinò<br />

la sua ere<strong>di</strong>tà al monistero delle<br />

monache <strong>di</strong> s. Maria della Provvi-<br />

denza, da lui fondato nel castello<br />

della Fara. Chi desiderasse ulteriori<br />

nozioni <strong>di</strong> questo Car<strong>di</strong>nale, legga<br />

la Storia dei governatori <strong>di</strong> Tivoli<br />

scritta da Michele Giustiniani e quel-<br />

la della chiesa <strong>di</strong> Velletri , scritta<br />

dal Borgia.<br />

Nella seconda promozione , a' 7<br />

genuaro 1624 fatta dal medesimo<br />

Urbano Vili creò Car<strong>di</strong>nale il se-<br />

guente <strong>di</strong> lui fratello.<br />

BARBERINI Antonio, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Barberini Antonio denominato<br />

seniore^ per <strong>di</strong>stinguerlo dall' altro<br />

Barberini <strong>di</strong> questo medesimo nome<br />

detto iuniore, e nipote al nostro Car-<br />

<strong>di</strong>nale. Avuta comune la patria col<br />

fratello Pontefice Urbano Vili si<br />

fece cappuccino nel 1569. E comechè,<br />

a detta <strong>di</strong> Teodoro Amidenio,<br />

non riuscisse uomo <strong>di</strong> gran scienza,<br />

era <strong>di</strong> costumi integerrimi , e <strong>di</strong><br />

eroica mortificazione. Anziché gode-<br />

re per l' elevazione del fratello al<br />

Pontificato, se ne amareggiò alta-<br />

mente, né per quante istanze avesse<br />

dal Pontefice seppe giammai indur-<br />

si a portarsi in Roma, se da espres-<br />

sa or<strong>di</strong>nazione del Papa non vi fu<br />

stretto. Fece a pie<strong>di</strong> quel viaggio e per<br />

lo più <strong>di</strong> nottetempo affine d'iscausare<br />

gli applausi. Giunto al Vaticano, si<br />

trattenne sconosciuto per lo spazio <strong>di</strong><br />

due ore nelle prime anticamere.<br />

Umiliatosi quin<strong>di</strong> al Pontefice pre-<br />

gollo a non <strong>di</strong>lungarlo dal suo con-<br />

vento, ove vivea con piena tranquil-<br />

lità. Ma nulla valse lo scusarsi ed<br />

\\ resistere, che il Papa lo volle a<br />

forza crear prete Car<strong>di</strong>nale del ti-<br />

tolo <strong>di</strong> sant' Onofrio, Chiesa che al-<br />

lora tornò ad essere titolo presbiterale,<br />

nella seconda promozione<br />

come si <strong>di</strong>sse, fatta a Roma li 7<br />

,<br />

BAR io


no BAR<br />

se il convento e la chiesa dei cap-<br />

puccini a Loreto, mentre a Roma fece<br />

costruire il collegio della Madonna<br />

dei Monti per i neofiti, la casa<br />

per i catecumeni, e restaurare la<br />

chiesa dei ss. Sergio e Racco coll'an-<br />

nesso monistero dei monaci basiliani<br />

ruteni, insieme al monistero dell'In-<br />

carnazione per le vergini nobili po-<br />

vere . Compartì memorabili benefi<strong>di</strong><br />

a quello <strong>di</strong> s. Caterina dei Fu-<br />

nari per le fanciulle ; alla casa delle<br />

convertite donò sei mila scu<strong>di</strong>, ed altri<br />

cinquanta mensili ne <strong>di</strong>ede in perpe-<br />

tuo: nel collegio <strong>di</strong> Propaganda fon-<br />

<strong>di</strong>) la chiesa, alla quale donò tra in<br />

vita ed in morte duecentoquaranta<br />

mila scu<strong>di</strong> ed altre immense somme<br />

<strong>di</strong>stribuite ai cattolici dell' Ibernia,<br />

assegnò anche certe e determinate<br />

ren<strong>di</strong>te a' vescovi quando vanno alla<br />

visita dei sacri li mini a Roma. Ve-<br />

stiva ed alimentava ogni anno do-<br />

<strong>di</strong>ci poveri ; ogni mese <strong>di</strong>stribuiva<br />

mile scu<strong>di</strong> in limosina a' luoghi pii<br />

e bisognosi ; alle ore canoniche aggiugnea<br />

l'officio della B. V. ed il Ro-<br />

sario; anzi in tal modo avea <strong>di</strong>stri-<br />

buita la giornata da non aver in<br />

essa un' ora che in santa azione non<br />

fosse applicata. Nell'inverno si alzava<br />

due ore avanti giorno, e nella state<br />

col giorno istesso. Impiegava un'ora<br />

intera nell'orazione mentale, e prima<br />

e dopo <strong>di</strong> celebrare, ascoltava pa-<br />

recchie messe. Dal suddetto titolo passò<br />

a quello <strong>di</strong> s. Maria in Trastevere, ed<br />

intervenuto al conclave <strong>di</strong> Innocenzo<br />

X rivestito degli onori <strong>di</strong> sommo<br />

penitenziere, <strong>di</strong> provicario <strong>di</strong> Roma, e<br />

da ultimo nel i636, <strong>di</strong> bibliotecario<br />

della vaticana dopo la rinunzia del<br />

Car<strong>di</strong>nal Francesco Barberini , finì<br />

santamente i suoi giorni a Roma nel<br />

1646, contando settantasette anni <strong>di</strong><br />

età e ventidue <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. Ebbe<br />

sepoltura nella chiesa del suo Or<strong>di</strong>-<br />

BAR<br />

ne, con una iscrizione, or<strong>di</strong>nata nel<br />

suo testamento, in lingua latina,<br />

che suona così: Qui giace polvere,<br />

cenere, niente. 1 funerali <strong>di</strong> lui ven-<br />

nero decorati dai singulti dei poveri,<br />

ed il popolo v'accorse così frequente<br />

e tumultuante, che vi abbisognarono<br />

guar<strong>di</strong>e per impe<strong>di</strong>rne i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni<br />

che poteano succedere . Il collegio<br />

<strong>di</strong> Propaganda, ad eternarne la me-<br />

moria, collocò la sua effigie al destro<br />

lato della chiesa da lui fondata , e<br />

su marmorea base, ove leggesi ma-<br />

gnifica iscrizione.<br />

Nella quarta promozione fatta<br />

dallo stesso Pontefice Urbano Vili<br />

fu creato il seguente suo nipote:<br />

BARBERINI Antonio iuniore,<br />

Car<strong>di</strong>nale. Barberini Antonio nobi-<br />

le fiorentino. Era nipote del Ponte-<br />

fice e fratello del Car<strong>di</strong>nale France-<br />

sco dello stesso cognome. Nato nel<br />

1607, fu fatto prima gran priore a<br />

Roma dell'Or<strong>di</strong>ne dei cavalieri gero-<br />

solimitani, e grancroce dello stesso<br />

Oi<strong>di</strong> ne, in<strong>di</strong>, dopo aver esercitata la<br />

milizia con fortunato riuscimento, <strong>di</strong>e-<br />

de il suo nome alla <strong>ecclesiastica</strong> ge-<br />

rarchia, e contando appena quattro<br />

lustri, nella quarta promozione, del<br />

3o agosto del 1627, fu da Urbano<br />

Vili creato <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale<br />

<strong>di</strong> santa Maria in Aquiro, donde<br />

poi passò alla <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Aga-<br />

ta. Da essa passò nel i665, sotto<br />

Alessandro VII, al vescovato <strong>di</strong> Pa-<br />

lestrina, <strong>di</strong> cui ristaurò il palazzo<br />

vescovile e ne avrebbe rifatta dai<br />

fondamenti la stessa cattedrale, se<br />

<strong>di</strong> più gli fosse durata la vita. Ciò<br />

che non potè fare alla chiesa <strong>di</strong> Pa-<br />

lestrina avea però fatto alla sua <strong>di</strong>aconia<br />

<strong>di</strong> s. Agata, cui, tranne le mura<br />

ed i fondamenti, rinnovò ed ab-<br />

bellì quasi per intiero. Né perdette<br />

perciò <strong>di</strong> vista l'altra sua <strong>di</strong>aconia<br />

pure da lui posteriormente occupata


BAR<br />

dì s. Maria in Via Lata, dacché ne fe-<br />

ce <strong>di</strong>pingere la volta e l' arricchì <strong>di</strong><br />

suppellettili preziose, al paro <strong>di</strong> quan-<br />

to avea fatto colla basilica liberiana,<br />

<strong>di</strong> cui, come <strong>di</strong>remo, fu Arciprete.<br />

Dopo alcuni anni fu provveduto dal<br />

Pontefice suo zio dell'abbazia del-<br />

le tre fontane e <strong>di</strong> Nonantola, ove<br />

celebrò un sinodo e lo fece stampare.<br />

Fece più volte visitare, a mezzo dei<br />

suoi vicari, quella abba<strong>di</strong>a, <strong>di</strong>venuta<br />

circa quel tempo teatro <strong>di</strong> battaglia.<br />

Veggasi il primo tomo della Storia<br />

<strong>di</strong> eletta abbazia, del Tiraboschi.<br />

Nel 1 633, ebbe questo Car<strong>di</strong>nale la<br />

legazione <strong>di</strong> Avignone ; e nel i638<br />

fu eletto camerlengo della S. R. C.<br />

coli' arcipretura della basilica libe-<br />

riana. In qualità <strong>di</strong> legato ai prin-<br />

cipi d'Italia, andò alla corte del duca<br />

<strong>di</strong> Savoia , dove seppe maneg-<br />

giare a modo gli animi e gì' inte-<br />

ressi, che procurò la pace all'Italia,<br />

ed ebbe in quella circostanza un<br />

congresso col Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Richelieu.<br />

Affidategli in seguito le legazioni <strong>di</strong><br />

Bologna , Ferrara e Ravenna , con<br />

quella dello stato <strong>di</strong> Urbino, <strong>di</strong><br />

cui , a nome della Santa Sede<br />

prese possesso, ebbe altresì la pre-<br />

sidenza della segnatura , la segre-<br />

teria dei Brevi , la protettola del<br />

regno <strong>di</strong> Francia e quella dell'<br />

Or<strong>di</strong>ne dei pre<strong>di</strong>catori, dei mona-<br />

ci <strong>di</strong> s. Bernardo, e dei canonici re-<br />

golari del Salvatore, oltre la con-<br />

gregazione del s. Offizio , a cui fu<br />

ascritto. Se non che, vedendosi il<br />

Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong>venuto o<strong>di</strong>oso e temendo<br />

moltissimo <strong>di</strong> sé specialmente<br />

dopo la elezione d' Innocenzo X,<br />

pensò <strong>di</strong> ritirarsi in Francia ; il che<br />

mandò ad effetto in questa maniera.<br />

Finse passare a Monterotondo<br />

verso cui inviava la servitù, e <strong>di</strong><br />

improvviso, sconosciuto, prese la via<br />

<strong>di</strong> s. Marinella, verso la marina.<br />

,<br />

BAR in<br />

Accompagnato da un solo de' suoi,<br />

salì sopra un brigantino, col quale<br />

passò a Genova. Necessitato però il<br />

brigantino da una fìerissima tempe-<br />

sta ad approdare a Livorno corse<br />

il Car<strong>di</strong>nale gl'ave pericolo <strong>di</strong> esse-<br />

re arrestato. Non<strong>di</strong>meno vi si trat-<br />

tenne per un giorno e mezzo in abi-<br />

to da marinaro, e trasferitosi in tal<br />

maniera in Francia, accolto venne<br />

dal Car<strong>di</strong>nale Mazzarino , e rimase<br />

in istima appresso tutti i gran<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

quella corte. Il Pontefice per altro<br />

gli fece sequestrare tutte le ren<strong>di</strong>-<br />

te godute nello stato ecclesiastico<br />

ma dopo qualche tempo fu ammesso<br />

non solo in grazia, ma all' intima<br />

confidenza dello stesso Pontefice. De-<br />

corato venne questo Car<strong>di</strong>nale dal<br />

re cristianissimo dell' Or<strong>di</strong>ne dello<br />

Spirito Santo, arricchito <strong>di</strong> parecchie<br />

abbazie, e fatto grande elemosiniere<br />

in luogo del Car<strong>di</strong>nale Alfonso <strong>di</strong><br />

Richelieu. Sotto lo stesso Innocenzo<br />

X nel i65a lo nominò vescovo <strong>di</strong><br />

Poitiers, e nel 1657, essendo Ponte-<br />

fice Alessandro VII, fu traslatato all'arcivescovato<br />

<strong>di</strong> Reims ; tuttoché non<br />

potesse mai ottenerne le bolle, quantunque<br />

ne fruisse le ren<strong>di</strong>te, e ciò per<br />

non aver voluto rinunziare, che dopo<br />

<strong>di</strong>eci anni, al <strong>di</strong> lui nipote Car<strong>di</strong>nal<br />

Carlo nel Pontificato <strong>di</strong> Clemente IX<br />

la carica <strong>di</strong> camerlengo della S. R. C,<br />

ed allora conseguì le bolle. Ebbe il<br />

nostro porporato nel Pontificato del-<br />

lo zio, oltre le mentovate, altre cari-<br />

che, come la presidenza alle ecclesia-<br />

stiche milizie, ed il titolo <strong>di</strong> gene-<br />

ralissimo.<br />

Narransi gran<strong>di</strong> cose della gene-<br />

rosità <strong>di</strong> lui ; fra le quali si <strong>di</strong>ce che<br />

mentre a Civitacastellana pranzava,<br />

gli fu riferito che un povero uomo<br />

stava per annegarsi nel Tevere. Di<br />

subilo accorse con alcuni altri alla<br />

riva e liberatolo fece contare cento<br />

,


ii2 BAR<br />

doppie da compartirsi fra lui e chi<br />

ne lo avea tratto dal pericolo. Che<br />

se generoso era con tutti, segnatamente<br />

lo era co 5<br />

suoi familiari , dei<br />

quali volea fin anco dopo morte<br />

perpetuata la memoria, come può<br />

vedersi nella chiesa <strong>di</strong> s. Onofrio nel<br />

monte Gianicolo. I migliori letterati<br />

del suo tempo intitolarono a lui le<br />

opere loro, e la sua magnificenza<br />

splendette nel gran foro agonale <strong>di</strong><br />

Roma dove fece far a sue spese<br />

un torneo, e i giuochi dell' asta, cioè<br />

una finta battaglia per esercitare la<br />

romana gioventù nei militari e ca-<br />

vallereschi esercizii. Fu questo Car-<br />

<strong>di</strong>nale ai conclavi d' Innocenzo X ,<br />

<strong>di</strong> Alessandro VII, <strong>di</strong> Clemente IX e<br />

<strong>di</strong> Clemente X. Sotto <strong>di</strong> questo ultimo<br />

rinunziò alla arci pretura della basi-<br />

lica liberiana, e passato alla chiesa<br />

<strong>di</strong> ReimSj battezzò a Parigi il Del-<br />

fino figlio <strong>di</strong> Luigi XIV; e nel 1669<br />

vi celebrò il sinodo, che poi fu pubblicato.<br />

Da ultimo trasferitosi a Roma<br />

per essere presente al conclave<br />

<strong>di</strong> Clemente X , al cui esaltamento<br />

contribuì col suo voto, morì a Netti<br />

<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Albano nel 1671 in età <strong>di</strong><br />

sessantaquattro anni avendone pas-<br />

sati quarantatre come Car<strong>di</strong>nale. Tras-<br />

ferito il suo corpo a Palestrina, fu<br />

sepolto nella sua cattedrale nella<br />

cappella <strong>di</strong> s. Lorenzo con questa<br />

bellissima iscrizione : II Peccatore<br />

a norma della sua testamentaria<br />

<strong>di</strong>sposizione. In seguito fu traspor-<br />

tato alla chiesa <strong>di</strong> sua famiglia de-<br />

<strong>di</strong>cata a santa Rosalia . Alcuni le-<br />

varono a cielo il nostro porpo-<br />

rato ; altri lo depressero <strong>di</strong> troppo ;<br />

il vero si è che fu libéralissimo e<br />

più che me<strong>di</strong>ocremente dotto, come<br />

ne fanno fede i suoi componimen-<br />

ti latini ed italiani, conservati nella<br />

Biblioteca Barberina. E poi a vedersi<br />

La fuga del Car<strong>di</strong>nal Antonio Bar-<br />

li A?,<br />

berini male interpretata, e peggio<br />

calunniata, che Ratlaello delle Torre<br />

publicò in Perugia nel 1646.<br />

Da Carlo Barberini, fratello del<br />

Papa, e da lui fatto generale <strong>di</strong> s.<br />

Chiesa, nacque Taddeo Barberini,<br />

pure generale delle truppe Pontifìcie,<br />

il quale dallo zio non solo come<br />

<strong>di</strong>cesi all' articolo, Prefetto <strong>di</strong> Ro-<br />

ma, fu insignito <strong>di</strong> questa antica<br />

e cospicua carica, ma nel giorno che<br />

gli <strong>di</strong>e'l'abito, e le insegne <strong>di</strong> prefetto<br />

il tenne a pranzar seco, lo rega-<br />

lò della Rosa d'oro benedetta, e<br />

sposollo <strong>di</strong>poi solennemente in Ca-<br />

stel Gandolfo (come descrivesi all'<br />

articolo, Sposalizi; fatti da' Pon-<br />

tefici) con Anna Colonna, figlia del<br />

Duca <strong>di</strong> Paliano, dal quale la fami-<br />

glia Barberini comperò il principa-<br />

to <strong>di</strong> Palestrina , ancora da es-<br />

sa posseduto. Veggasi Ignazio Brac-<br />

ci nell' Occulta corrispondenza tra<br />

Varine (che sono tre api) e il cognome<br />

de Barberini, con l'aggiunta<br />

<strong>di</strong> cinquanta epigrammi, Roma 1623<br />

e i633; Carlo Strozzi, nella <strong>di</strong>scendenza<br />

della casa Barberina da<br />

circa cinquecento anni, Roma 1 640 :<br />

e Carlo Moroni , nel trattato del-<br />

l' origine , e nobiltà della famiglia<br />

Barberini, Roma 1640; Barberina<br />

Anice fornix Romce , Petri Cortonensis<br />

, picturis admirandusj Di-<br />

chiarazione delle pitture <strong>di</strong> Pietro<br />

da Cortona nella sala del palazzo<br />

eretto dal cava lier Bernini alla famiglia<br />

Barberini, Roma 1640. Domenico<br />

Pauaroli, Musccum Barbe-<br />

rinum Roma? 1 656 : Index Biblio-<br />

thecie , qua fr.<br />

Barberinus S. R.<br />

E. Car<strong>di</strong>nalium Vice- Cancellarius<br />

magnificcntissimce sua; familioe ad<br />

Quirinalcm /Edes magnificentiores<br />

red<strong>di</strong><strong>di</strong>t. Rumai 1 687; Pompilio Totti<br />

nel Ritratto <strong>di</strong> Roma moderna,<br />

i638; e l'articolo Bibliolea Barbe-


BAR<br />

ritti. Il Pinarolo nelle antichità<br />

<strong>di</strong> Roma tom. II, p. 1 83 , fa ri-<br />

levare, vedersi nella corte del palazzo<br />

Barberini un obelisco in due pezzi<br />

trovato fuori <strong>di</strong> porta maggiore<br />

che dovea esser eretto avanti al pon-<br />

te contiguo al medesimo palazzo, già<br />

e<strong>di</strong>ficato curiosamente dal cavalier<br />

Lorenzo Bernini; obelisco che da d.<br />

Cornelia Barberini fu donato a Clemente<br />

XIV.<br />

Racconta il Gigli nel suo Diario,<br />

che Urbano Vili soleva lagnarsi <strong>di</strong><br />

aver quattro parenti, che a nulla va-<br />

levano. Uno era santo, e non ficea<br />

miracoli, ed era il Car<strong>di</strong>nal Fran-<br />

cesco Barberini : uno era frate , e<br />

non avea pazienza j ed era il Car-<br />

<strong>di</strong>nal Antonio, detto <strong>di</strong> s. Onofrio :<br />

uno era oratore, e non sapea parlare<br />

j ed era il Car<strong>di</strong>nal Antonio<br />

Juniore : ed uno era generale , e<br />

non sapea metter mano alla spada<br />

j ed era d. Taddeo principe <strong>di</strong><br />

Paleslrina. Veggasi inoltre , Tria<br />

Brevia Urbani Vili super erectìonem<br />

Maforatus Domus Barbc-<br />

rince. Essendo Car<strong>di</strong>nale Urbano Vili<br />

acquistò da monsignor Visconti una<br />

villa in Castel Gandolfo, onde fatto<br />

Papa continuò a villeggiarvi, e<strong>di</strong>fi-<br />

candovi anzi il palazzo Pontificio,<br />

che fu poi abitato dai Papi, nelle<br />

villeggiature. Continuò non pertanto<br />

la famiglia Barberini a recarsi nella<br />

stagione autunnale in quella sua<br />

abitazione, siccome può vedersi all'<br />

articolo Castel Gandolfo.<br />

Il suddetto Taddeo Barberini <strong>di</strong>-<br />

venne poi Grande <strong>di</strong> Spagnaj titolo<br />

ei'e<strong>di</strong>tario nella sua famiglia, e fu de-<br />

corato del Toson d' oro , ed anno-<br />

verato insieme a tutta la famiglia<br />

alla nobiltà <strong>di</strong> Venezia, nel i652,<br />

come riporta il Muratori ne' suoi<br />

Annali, in ricompensa <strong>di</strong> una gran<br />

somma <strong>di</strong> denaro, dai Barberini som-<br />

,<br />

BAR n3<br />

ministrata a quella repubblica nella<br />

guerra, che andava sostenendo contro<br />

i turchi. Da esso Taddeo nacquero<br />

Carlo e Mall'eo : il primo, rinunziuta<br />

la primogenitura, fu fatto, come si<br />

<strong>di</strong>rà, Car<strong>di</strong>nale da Innocenzo X , ed<br />

il secondo fu maritato ad Olimpia<br />

Giustiniani , figlia <strong>di</strong> Andrea prin-<br />

cipe <strong>di</strong> Bassano , e nipote d' Inno-<br />

cenzo X Pam/ili.<br />

Sorpreso Taddeo dalla morte in Pa-<br />

rigi nel 1647,<br />

i y i resto il suo cadave-<br />

re, finché, nel 1660, fu trasportato<br />

a Monte Rotondo allora feudo dei<br />

Barberini, e dove ne ingran<strong>di</strong>rono il<br />

palazzo, intanto che Urbano \ III ne<br />

fabbricava la collegiata. Trasferito<br />

però nell'anno 1668 nella chiesa<br />

dei cappuccini <strong>di</strong> Palestrina, ai i5<br />

novembre 1704, fu tumulato nella<br />

chiesa <strong>di</strong> s. Rosalia nelle tombe<br />

della famiglia Barberini. V. Pie-<br />

tro-Antonio Petrini, Memorie Pre-<br />

nestine pag. i5o. La sua sposa d.<br />

Anna con somma grandezza d'animo<br />

sostenne il suo grado in molti<br />

fasti<strong>di</strong>osi incontri, e mostrò virile<br />

fortezza nelle avversità della casa<br />

Barberini, nel principio del Pontificato<br />

d' Innocenzo X. Rimasta vedova, fondò<br />

in Roma a sue spese il monistero<br />

<strong>di</strong> Regina Geli, ov' è sepolta, con<br />

l'altra confondatrice sua sorella Vit-<br />

toria Colonna carmelitana scalza<br />

e con Laura Tomacella sua parente.<br />

BARBERINI Carlo, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Barberini Carlo nipote ai due Car<strong>di</strong>nali<br />

Francesco ed Antonio del me-<br />

desimo nome, e quin<strong>di</strong> pronipote al<br />

Pontefice Urbano Vili, figlio era, come<br />

si <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> d. Taddeo , e <strong>di</strong> d. An-<br />

na. Nacque in Roma, enei i63o. Ce-<br />

duti volontariamente i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> primogenito<br />

al fratello minore Malìeo,<br />

in età circa quadrilustre si fece chie-<br />

rico, e <strong>di</strong> venti tre anni fu creato<br />

<strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Cesario nella<br />

i5<br />

,


n4 BAR<br />

sesta promozione, fatta a Roma da<br />

Innocenzo X, li 19 febbraio del<br />

1(02, colla facoltà <strong>di</strong> ritenere la<br />

carica <strong>di</strong> prefetto <strong>di</strong> Roma. Benché<br />

la corte <strong>di</strong> Roma fosse in allora<br />

decorata da due altri Car<strong>di</strong>nali Bar-<br />

berini, pure vide con gran<strong>di</strong>ssima<br />

sod<strong>di</strong>sfazione anche l'esaltamento del<br />

nostro Carlo, come quello eh' era fre-<br />

giato <strong>di</strong> doti nobilissime e <strong>di</strong> spec-<br />

chiata virtù. Dava col suo giu<strong>di</strong>zio e<br />

colla sua prudenza continui saggi<br />

d' un'età assai più provetta, che la<br />

sua , e nelle congregazioni sponeva<br />

con tale modestia e basso sentire <strong>di</strong><br />

sé il proprio parere, che <strong>di</strong> buona<br />

voglia eia da ciascuno ascoltalo.<br />

bell'assenza del Car<strong>di</strong>nale Antonio<br />

iuniore suo zio, fu eletto amministra-<br />

tore della basilica liberiana e del ve-<br />

scovato <strong>di</strong> Palestrina, dove fondò il<br />

seminario. Da Clemente IX ebbe nomina<br />

<strong>di</strong> arciprete alla vaticana basi-<br />

lica per la rinunzia dell'altro zio Fran-<br />

cesco, ed invece del detto zio Anto-<br />

nio , fu camerlengo , al qual carico<br />

sod<strong>di</strong>sfece col massimo impegno, spe-<br />

cialmente nella vacanza lunghissima ,<br />

della Santa Sede per la morte del-<br />

l' antidetto Clemente IX. Ascritto fu<br />

alle congregazioni dei vescovi e<br />

de' regolari, del concilio, dell'immunità<br />

ed altre, colla proteltorìa dei<br />

monaci celestini , <strong>di</strong> quei <strong>di</strong> san<br />

Bernardo, de' canonici regolari la-.<br />

teranensi, della s. Casa <strong>di</strong> Loreto,<br />

e dei regni d' lbernia e Savoia. Le-<br />

gato a Intere andò a Napoli per<br />

complimentare, a nome del Pontefice,<br />

il re cattolico Filippo V,<br />

legazione che sostenne col lustro,<br />

e col decoro conveniente alla San-<br />

ta Sede. Gli fu conferita l'abbazia<br />

<strong>di</strong> Subiaco, ove nel 1674 tenne un<br />

sinodo, che dai dotti viene stimato,<br />

mentre l'anno 1 685 un altro ne tenne<br />

nell'abbazia <strong>di</strong> Farla, ove era ab-<br />

B A R<br />

bate commendatario. Intervenuto<br />

ai conclavi <strong>di</strong> Alessandro VII, dei<br />

due Clementi IX. e X, <strong>di</strong> Innocen-<br />

zo XI, <strong>di</strong> Alessandro A « III , <strong>di</strong> Inno-<br />

cenzo XII, e Clemente XI, fu colto<br />

dalla morte nel 1704 in età <strong>di</strong> anni<br />

settantaquattro. La sua spoglia mortale<br />

riposa nella chiesa <strong>di</strong> s. Andrea<br />

della Valle , innanzi l' altare della<br />

gran<strong>di</strong>osa cappella Barberini , sotto<br />

una magnifica lapide, avente una<br />

bella iscrizione.<br />

Da Maffeo Barberini poi figlio <strong>di</strong><br />

Taddeo più sopra menzionato, nacquero<br />

quattro figli; ma noi non parleremo<br />

che dei seguenti :<br />

BARBERINI Francesco iuniore,<br />

Car<strong>di</strong>nale, nobile romano, pronipote<br />

<strong>di</strong> Urbano Vili, e nato primoge-<br />

nito ai 27 maggio 1662. Applicato-<br />

si fin da giovinetto allo stato eccle-<br />

siastico, comperò secondo l' uso <strong>di</strong><br />

que' tempi, nel Pontificato d'Innocenzo<br />

XI, un chiericato <strong>di</strong> Camera,<br />

ed in seguito la carica <strong>di</strong> u<strong>di</strong>tore<br />

della stessa Camera. Fu quin<strong>di</strong> ai<br />

1 3 novembre 1 G90 da Alessandro<br />

Vili creato <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong><br />

s. Angelo in pescheria, e da In-<br />

nocenzo XII, quantunque giovane<br />

per l'età, ma vecchio per lo senno,<br />

venne deputato alla legazione <strong>di</strong> Ra-<br />

venna, a cui compartì considera-<br />

bili benefieii, e tra gli altri restaurò<br />

con grande spesa il palazzo del le-<br />

gato, e vi aprì il seminario. Riguar-<br />

dato anzi da que' popoli come pa-<br />

dre della provincia, gli fu eretta, a<br />

perpetua memoria. una iscrizione marmorea<br />

contenente l'elogio delle sue<br />

virtù. Compita la legazione, gli furono<br />

conferite le prefetture delle acque,<br />

e de' vescovi e regolari, e le pro-<br />

tettone de' cisterciensi, de riformati,<br />

e de' cappuccini. Dimessa però la <strong>di</strong>a-<br />

conia, passò successivamente al ve-<br />

scovato d'Oblia e Velletri, dove si


BAR<br />

mostrò padre de' poveri, ai cpiali, ol-<br />

tre larghe limosine, faceva <strong>di</strong>stribui-<br />

re in tempo <strong>di</strong> malattia le necessa-<br />

rie ed opportune me<strong>di</strong>cine. \isitò<br />

la <strong>di</strong>ocesi, restaurò la cattedrale <strong>di</strong><br />

Velletri, e le fece generoso dono<br />

<strong>di</strong> molte sacre suppellettili; in<strong>di</strong>, per-<br />

venuto all'età <strong>di</strong> settantasei anni,<br />

e quarantasette <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato, mori<br />

in Roma decano del sacro Collegio,<br />

ai ì6, venendo i 17 agosto 1738, e<br />

trasferito a Palestrina, ebbe sepol-<br />

tura nella chiesa <strong>di</strong> santo Rosalia,<br />

nella tomba de' suoi antenati . Fu<br />

egli presente all'elezione de' Ponte-<br />

fici Innocenzo XII, Clemente XI,<br />

Innocenzo XIII, Benedetto XIII, e<br />

Clemente XII.<br />

Nel successivo conclave per l'ele-<br />

zione <strong>di</strong> Benedetto XIV, eletto ai<br />

17 agosto 1740, racconta il Novaes<br />

al tomo XIV, pag. 8. e io, che<br />

alcune volte negli scrutimi si lessero<br />

tre schedule in favore del p. Bar-<br />

berini, ex generale de' cappuccini, e<br />

pre<strong>di</strong>catore apostolico, benché non<br />

ornato del cappello Car<strong>di</strong>nalizio. Ri-<br />

nunziandosi da lui però alla quali-<br />

fica <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>catore del sacro palazzo,<br />

per la brama <strong>di</strong> riposarsi, e <strong>di</strong> vi-<br />

vere quietamente, venne in vece da<br />

Benedetto XIV ricompensato coll'ar-<br />

civescovato <strong>di</strong> Ferrara. Ma questo<br />

personaggio non ha nulla che fare<br />

eolla famiglia orionda <strong>di</strong> Firenze,<br />

né per altro ne abbiamo fatto qui<br />

menzione se non per non preterire<br />

un fatto singolare.<br />

L'altro figlio <strong>di</strong> Maffeo fu Urbano<br />

Barberini, che sposato prima<br />

a Cornelia Zeno nipote del Ponte-<br />

fice Alessandro VII! veneziano, per<br />

la morte <strong>di</strong> essa, si unì in matrimonio<br />

ad Anna Maria Felice, vedova<br />

<strong>di</strong> Biagio Ventimiglia, e poi<br />

a Teresa Boncompagno, figlia del<br />

principe <strong>di</strong> Piombino. Non ebbe da<br />

BAR n5<br />

questa che Matteo, nato nel 1699,<br />

e morto nel 1703, non che Cor-<br />

nelia, la quale restata erede <strong>di</strong> sì<br />

illustre casa, sposò in età <strong>di</strong> do-<br />

<strong>di</strong>ci anni non compiti, nel 1728,<br />

Giulio Cesare Colonna duca <strong>di</strong> Bas-<br />

sanello, allora assente delle guar<strong>di</strong>e<br />

del re <strong>di</strong> Spagna Filippo V, e figlio<br />

secondogenito <strong>di</strong> Francesco Maria<br />

Colonna, principe <strong>di</strong> Carbogna-<br />

no. Il Valesio racconta questi singo-<br />

lari sponsali, contratti pure nella stes-<br />

sa età, <strong>di</strong> d. Olimpia Giustiniani Barberini,<br />

nel seguente modo : Lunedì<br />

17 maggio 1728 ha preso il Car<strong>di</strong>nal<br />

Francesco Barberini iuniore,<br />

dal Pontefice Benedetto XIII, un<br />

breve <strong>di</strong> <strong>di</strong>spensa per la nipote,<br />

che non ha per anco terminati i<br />

do<strong>di</strong>ci anni, mancandole sette mesi<br />

per poter contrarre gli sponsali,<br />

col primogenito della principessa <strong>di</strong><br />

Carbognano. E perche nella <strong>di</strong>spensa<br />

vi e la solita clausola de con-<br />

sensu parentum, la principessa vedova<br />

<strong>di</strong> Urbano principe <strong>di</strong> Palestrina,<br />

Teresa Boncompagno, ma-<br />

dre della sposa, fece un nihil tran-<br />

seat, negandole volervi prestare il<br />

suo consenso, onde il Papa si mo-<br />

strò renitente in voler far spe<strong>di</strong>re<br />

il breve. Ed è perciò che il Car<strong>di</strong>-<br />

nale in questi giorni si è posto in<br />

somma agitazione. Mercoledì, <strong>di</strong>ecinove,<br />

alle nove ore, ottenuta dal<br />

Pontefice la definitiva licenza, se-<br />

gui alle do<strong>di</strong>ci lo sposalizio <strong>di</strong> d.<br />

Cornelia Barberini col primogenito<br />

del principe <strong>di</strong> Carbognano, assen-<br />

te, e colonnello <strong>di</strong> un reggimento in<br />

Ispagna. La funzione in sua vece<br />

fu fatta per carta <strong>di</strong> procura, da<br />

d. Alessandro suo zio: sposolli lo<br />

stesso Car<strong>di</strong>nal Barberini, alla pre-<br />

senza de* due parrochi. Vi assisti-<br />

la principessa Barberini, vecchia<br />

madre del Car<strong>di</strong>nale, e la prìncf*


iiG BAR<br />

vessa <strong>di</strong> Carbognano, madre dello<br />

sposo.<br />

Dice il PSovaes, tomo IX p. 191,<br />

e seguenti, che da questo matrimo-<br />

nio <strong>di</strong> Giulio Cesare Colonna <strong>di</strong><br />

Sciarra, morto nel 1787, con d.<br />

Cornelia Barberini, nacquero, oltre<br />

<strong>di</strong>verse femmine, il principe d. Urbano<br />

Barberini, e il duca <strong>di</strong> Monteli-<br />

bretto d. Carlo, poi principe <strong>di</strong> Palestrina,<br />

ambedue padri <strong>di</strong> numero-<br />

sa prole. D. Urbano, che mori nel<br />

1796, continuò la propria famiglia<br />

Colonna <strong>di</strong> Sciarra, ed ebbe per fi-<br />

gli d. Maffeo Barberini Colonna <strong>di</strong><br />

Sciarra, de' principi <strong>di</strong> Palestrina,<br />

principe <strong>di</strong> Carbognano, e d. Pros-<br />

pero principe <strong>di</strong> lioviano gran Cro-<br />

ce dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Gregorio, e d.<br />

Carlo Barberini Colonna, principe<br />

<strong>di</strong> Palestrina, maritato a d. Giu-<br />

stina Borromei milanese, da' quali<br />

nacquero i seguenti: 1 . D. Francesco<br />

Barberini nato, a' 5 novembre 1772,<br />

attuale principe <strong>di</strong> Palestrina, capi-<br />

tano comandante, tenente genera-<br />

le delle guar<strong>di</strong>e nobili Pontificie, e<br />

decorato della gran Croce dell' Or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> s. Gregorio Magno, dal regnan-<br />

te Pontefice Gregorio XVI. In virtù<br />

del testamento del suddetto Car<strong>di</strong>nal<br />

Francesco Barberini, continua egli a<br />

serbare il cognome Barberini e la<br />

"-accessione <strong>di</strong> sì nobile prosapia.<br />

Maritatosi nel 18 12 a d. Vittoria<br />

Colonna, figlia del contestabile d.<br />

Filippo Colonna duca <strong>di</strong> Palliano.<br />

nata ai 7 febbraio 1791, da tal<br />

matrimonio nacque la seguente pro-<br />

le : Carlotta Luisa nata nel 18 15, e<br />

maritata agli 11 settembre i838<br />

al marchese Raffaele Casali del Dra-<br />

go ; Carlo Felice nato nel 18 17, e<br />

maritato nel 1889 a d. Giuliana<br />

Falconieri; Enrico nato nel i823;<br />

Giuntina nata nel 1825, e Filippo<br />

nato nel 1827.<br />

BAR<br />

2". D. Antonio, che passò a mi-<br />

glior vita ne' primor<strong>di</strong>) del corrente<br />

secolo 3". D. Benedetto Barberi-<br />

ni nato in Roma ai 22 ottobre 1788,<br />

fu maestro <strong>di</strong> Camera <strong>di</strong> Pio VII, e<br />

<strong>di</strong> Leone XII, dal quale fu creato<br />

Car<strong>di</strong>nale, ai 2 ottobre 1826, e<br />

pubblicalo nel concistoro de'i5 <strong>di</strong>cembre<br />

1828, col titolo presbitera-<br />

le <strong>di</strong> s. Maria sopra Minerva, don-<br />

de nel i832 fu passato dal regnau-<br />

te Pontefice Gregorio XVI, a quello<br />

<strong>di</strong> s. Maria in Trastevere, facendo-<br />

lo in oltre prefetto della sacra con-<br />

gregazione dell'immunità <strong>ecclesiastica</strong>.<br />

Fra le altre protettone ha<br />

quella del monislero della ss. In-<br />

carnazione del Verbo Divino delle<br />

carmelitane scalze, dette le Barberina,<br />

perchè fondato nel i63g da<br />

Urbano Vili, Barberini, e perchè<br />

vi entrò la moglie <strong>di</strong> d. Paolo Barberini<br />

fratello <strong>di</strong> quel Papa, con<br />

le sue figlie, venute da Fireuze. Il<br />

Car<strong>di</strong>nal Francesco Barberini eresse<br />

dai fondamenti la chiesa consagrata<br />

poi ai 23 ottobre 1670. Veggasi<br />

Rituale del veri, monistero della Ss.<br />

Incarnazione del Verbo Divino in<br />

Roma, e dei monisleri del suo Istituto,<br />

Roma 1 74*25 e Venuti, Roma<br />

moderna pag. 180. 4°- D. Amalia<br />

Carlotta nata ai 21 settembre 1771,<br />

e maritata al principe d. Agostino<br />

Chigi e morta nel 1837. 5." D.<br />

Teresa nata ai 26 novembre 1776»<br />

e vedova del conte Scipione Chiaramonti<br />

<strong>di</strong> Cesena, nipote <strong>di</strong> Pio A li.<br />

6°. D. Maria nata ai 2 settembre<br />

1781, e finalmente d. Caterina, religiosa<br />

carmelitana scalza, nel monistero<br />

<strong>di</strong> Regina Coeli, nata a' 3<br />

<strong>di</strong>cembre 1783. Francesco Cancel-<br />

lieri nelle sue opere riporta squisi-<br />

te, ed interessanti notizie sulla ec-<br />

cellentissima famiglia Barberini, sin-<br />

golarmente ne Possessi de' Papi, nel


BAR<br />

Mercato, nella Basilica vaticana, e<br />

nel Tarantismo, Aria <strong>di</strong> Roma, e<br />

Castel Gandolfo.<br />

BARBO Gaufrido, Car<strong>di</strong>nale. V.<br />

Barbeau.<br />

BARBO Pietro, Car<strong>di</strong>nale. V.<br />

Paolo II Papa.<br />

BARBO Marco, Car<strong>di</strong>nale. Barbo<br />

Marco, che nacque nel i438, fu<br />

veneto patrizio e nipote al Pontefice<br />

Paolo li per parte <strong>di</strong> fratello. Suo<br />

malgrado fu egli promosso da Calisto<br />

III al vescovato <strong>di</strong> Trevigi; dappoi<br />

nel 1 4^4? dallo zio fu passato a quello<br />

<strong>di</strong> Vicenza; in seguito, come scrive il<br />

Muratori, venne dalla repubblica <strong>di</strong><br />

Venezia nominato a patriarca <strong>di</strong><br />

quella città; ma il Papa per non<br />

allontanarlo da sé, non acconsenti<br />

a questa nomina; per lo che nella<br />

prima promozione, fatta a Roma li<br />

j8 settembre del i4^7, o secondo<br />

il Ciacconio, del 1 4^4? 1° creo prete<br />

Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong> s. Marco, ti-<br />

tolo già dal Pontefice occupato nel<br />

suo Car<strong>di</strong>nalato. Nel i/±65 il nostro<br />

Marco ebbe dallo stesso Pon-<br />

tefice il patriarcato <strong>di</strong> Aquileia; e<br />

da Sisto IV, nel 1478, il vescovato<br />

<strong>di</strong> Palestrina. Fu a Paolo li utilissima<br />

l'opera del Barbo, siccome <strong>di</strong><br />

uomo che versatissimo era nelle<br />

lettere, fornito <strong>di</strong> pietà e perito nel<br />

greco i<strong>di</strong>oma , secondo che ne fanno<br />

lede le opere eru<strong>di</strong>te <strong>di</strong> lui , ed era<br />

ezian<strong>di</strong>o dotato <strong>di</strong> gran senno nel ma-<br />

neggio degli affari. Da Sisto IV fu<br />

mandato alla legazione dell' Alemagna,<br />

Ungheria e Polonia, affine <strong>di</strong><br />

comporre le <strong>di</strong>fferenze, eheviaveano<br />

tra' re <strong>di</strong> questi due ultimi domimi<br />

per la corona <strong>di</strong> Boemia. E giunse in<br />

capo a trenta mesi a conciliarli, e ad<br />

allarmarli contro gli ottomani. Era<br />

abbate commendatario all' abbazia<br />

<strong>di</strong> Sassovivo, e più d'una volta ammoniva<br />

con paterna amorevolezza<br />

BAR 1<br />

que' monaci benedettini, ma iscorgendo<br />

essere tutto inutile, munito<br />

della facoltà apostolica, ne li espul-<br />

se accettando in vece i monaci Oli-<br />

vetani. Tenne in Aquileia un provin-<br />

ciale concilio, come avvisa l' Ughel-<br />

lio, ove dettò decreti utilissimi alla<br />

<strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong>sciplina,che da Innocen-<br />

zo VIII vennero confermati. Generoso<br />

coi poveri non solo in vita, ma<br />

anche in morte, li volle ere<strong>di</strong> del suo<br />

patrimonio. Terminò i suoi giorni<br />

a Roma nel 1491, in età <strong>di</strong> cin-<br />

quantatre anni, dopo ventitre, ov-<br />

vero ventisei anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato.<br />

Non è vero ch'egli finisse <strong>di</strong> vivere<br />

nel i49°> come scrive il Suaresio,<br />

il Ciacconio e come apparisce dal-<br />

l'epitaffio, cui presenta la sua tom-<br />

ba; poiché nelle note alla vita <strong>di</strong><br />

lui si corregge l'errore, cornea tut-<br />

ta chiarezza <strong>di</strong>mostra il Rossi nella<br />

sua Storia <strong>di</strong> Ravenna. Riposano le<br />

sue ossa nella chiesa <strong>di</strong> s. Marco,<br />

nella tomba, che s'apparecchiò vivendo,<br />

del che ci assicura un breve<br />

epitaffio.<br />

BARCE o BARCA. Città vesco-<br />

vile della Libia Pentapoli, eretta nel<br />

IX secolo. Dipendente dal patriar-<br />

cato <strong>di</strong> Alessandria, era già capitale<br />

d'un regno, sul Me<strong>di</strong>terraneo nel-<br />

l'Africa, fra Alessandria e Tripoli,<br />

ed era già sede vescovile de' copti<br />

secondo Commamville. Alcuni però<br />

<strong>di</strong>cono che sia situata nell'Oasis<br />

degli antichi.<br />

BARCEFA Mosè ( altrimenti<br />

chiamato Severo ) , era d'Assiria.<br />

Forniti gli stu<strong>di</strong>i suoi nel monistero<br />

<strong>di</strong> Monte -Arido sul Tigri, fu in<br />

breve, per la fama de' suoi talenti<br />

e del suo sapere, innalzato alla <strong>di</strong>-<br />

gnità episcopale. Governò successivamente<br />

le chiese <strong>di</strong> Beth-Ramau,<br />

<strong>di</strong> Beth-Ceno e <strong>di</strong> Mozul, nel Diar-<br />

bekir.<br />

1<br />

7


1 1<br />

8<br />

E A 11<br />

Secondo il parere <strong>di</strong> Andrea Ma-<br />

sio, inori egli il giorno i3 febbraio<br />

91 4- Scrisse nella natia lingua: un<br />

Trattato dell' Opera de sei giovani,<br />

un libro dell'Anima, un Commento<br />

sopra s. Alatteo, un'opera Sulla<br />

<strong>di</strong>fferenza delle sette, ebe <strong>di</strong>videvano<br />

<strong>di</strong> que' giorni il cristianesimo,<br />

una Liturgia ed un Trattato del<br />

Para<strong>di</strong>so Terrestre.<br />

BARCELLONA (Barchinonen.).<br />

Città con residenza vescovile nella<br />

Catalogna in Ispagna, chiamata an-<br />

ello Barcellona, Bar<strong>di</strong>to, e pili an-<br />

ticamente Faventia. E una delle più<br />

belle città della Spagna , ed era<br />

un tempo la capitale della Catalo-<br />

gna. L' Ebro è il maggior suo fiu-<br />

me. Confina Barcellona con Valenza<br />

Evalonorum, ed i suoi popoli derivano<br />

dagli antichi catalani, ebe emigrarono<br />

dall' Aquitania.<br />

Giace Barcellona sul Me<strong>di</strong>terraneo<br />

, all' imboccatura de' fiumi Lohregai<br />

e Boesos , ed ba la forma<br />

<strong>di</strong> un semicerchio. La più impor-<br />

tante fortezza è Mont-foun , ebe<br />

domina il mare, ed il lato occiden-<br />

tale. La cittadella, capace <strong>di</strong> otto-<br />

mila armati, è <strong>di</strong>fesa da forti e<br />

bastioni dal lato orientale ebe guarda<br />

la terra , mentre la riva del<br />

mare viene munita da impenetra-<br />

bile muraglia. Il porto è guarentito<br />

da lungo molo, al cui termine si<br />

eleva il Faro; ma l'accesso n' è<br />

<strong>di</strong>fficile, ed i gran<strong>di</strong> vascelli sono<br />

costretti a starsene lontani. 11 forte<br />

s. Carlo concorre a renderlo mu-<br />

nito, e per una via sotterranea<br />

comunica colla cittadella maggiore.<br />

Ragguardevoli sono i palazzi dei<br />

conti sovrani <strong>di</strong> Barcellona, della<br />

municipalità e delle u<strong>di</strong>enze. Un<br />

vero emporio si stima il suo com-<br />

mercio con tutte le nazioni, parti-<br />

colarmente un tempo colle colonie<br />

B A R<br />

<strong>di</strong> America. La regia marina pos-<br />

sedè un copioso arsenale con fon-<br />

deria <strong>di</strong> cannoni, e vasti cantieri da<br />

costruzione. Vuoisi <strong>di</strong>e dalla fami-<br />

glia Barca cartaginese abbia preso<br />

la città il nome <strong>di</strong> Barcellona, e ebe<br />

vanti per fondatore, trecento anni<br />

avanti la nascita <strong>di</strong> Gesù. Cristo ,<br />

Amilcare padre <strong>di</strong> Annibale.<br />

Soggiogata Barcellona dai romani,<br />

<strong>di</strong>venne una delle più rinomate<br />

loro colonie col nome <strong>di</strong> Faventia.<br />

Alaulfo, o Adolfo (che nel 1 4 1<br />

<strong>di</strong>venne re de' visigoti ),<br />

s' impadronì<br />

<strong>di</strong> Barcellona; ma vi fu assassinato<br />

nel 4 12 - I mauri, o saraceni tol-<br />

sero a' goti Barcellona, allorquando<br />

s' impadronirono della Spagna. Car-<br />

lo Magno però re <strong>di</strong> Francia, nel-<br />

I 8o i, tolse Barcellona dal giogo dei<br />

saraceni, e da quell'anno cominciò<br />

ad essere governata dai conti par-<br />

ticolari, dei quali nel palazzo della<br />

deputazione si vedono tuttavia i ritratti<br />

( Leggasi Pujades , Dingo<br />

p. Jornich e Marca ). Bera nell'ò'oi<br />

fu il primo conte, Bernardo<br />

il secondo nell' 820, Aldcrano il<br />

tei-zo neirS/p, Guiffrcdo il quarto<br />

nell' 848, Salomone il quinto nel-<br />

ì'S'ji, Guiffredo II il sesto nell'880,<br />

jìlirone il settimo nel 911, Suigel-<br />

fredo l'ottavo nel 928, Borello il<br />

nono nel q6j, Raimondo il decimo<br />

nel roSy, Raimondo Berengario IV<br />

1' undecimo nel 1081 il quale nel<br />

1 090 donò a Urbano II la città <strong>di</strong><br />

Tarragona, e Raimondo Berengario<br />

V il duodecimo nel 1 i3i, il quale<br />

morì nel 1162. Questi sposandosi<br />

con d. Petronilla regina d'Aragona<br />

unì i due stati, occupando nel 1 io 1<br />

il trono d'Aragona, e succedendolo<br />

nel 1 1G2 Raimondo, detto Alfonso<br />

II re <strong>di</strong> Aragona.<br />

In questa città e in tempi <strong>di</strong>ver-<br />

si , morirono quattro re d'Aragona,<br />

,


BAR<br />

cioè Alfonso III nel 1291, Giacomo<br />

II nel 13^7, Alfonso IV nel<br />

i33G, e Giovanna II nel 1 4?9-<br />

Nel secolo XVII Barcellona par-<br />

teggiò per la Francia, e fu presa<br />

nel 1649 dal conte <strong>di</strong> Martin; ma<br />

dopo quin<strong>di</strong>ci mesi, nel i(Jj2, fu<br />

ripresa dagli spagnuoli nel regno<br />

<strong>di</strong> Filippo IV. Nella guerra per la<br />

successione della monarchia spaglino-<br />

la, fu nuovamente occupata nel<br />

1705 dall'imperatore Carlo VI,<br />

e da milord Peterboruiig , in<strong>di</strong><br />

nel 1706, e nel 1 7 14- da' fran-<br />

cesi e dagl' inglesi , onde dovette<br />

sostenere molti asse<strong>di</strong>i. Nella guerra<br />

napoleonica, sotto pacifico aspetto, vi<br />

s'introdussero francesi ed italiani,<br />

i quali bastarono a sostenersi fino<br />

al 1 8 1 4- Dal 1823 fino al 1827<br />

vi tennero i francesi guarnigione a<br />

sostegno della causa regia <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando<br />

VII. Ma fra i maggiori <strong>di</strong>sa-<br />

stri <strong>di</strong> Barcellona vuol annoverarsi<br />

la febbre gialla, che nel 182 1 <strong>di</strong>minuì<br />

considerevolmente la popola-<br />

zione , nonostante i soccorsi degli<br />

ospedali, delle case <strong>di</strong> carità, dei<br />

me<strong>di</strong>ci, e delle suore francesi <strong>di</strong><br />

s. Camilla. Presentemente oltrepassa<br />

il numero <strong>di</strong> centomila abitanti.<br />

Gran<strong>di</strong>osa e bella è la cattedrale<br />

<strong>di</strong> Barcellona, sede vescovile snffraganea<br />

della metropoli <strong>di</strong> Tarrago-<br />

na. Il capitolo della sua chiesa era<br />

composto <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>gnitari; cioè<br />

l'arci<strong>di</strong>acono maggiore e sei arci<strong>di</strong>a-<br />

coni subalterni, il decano, il canto-<br />

re, il sagrestano, il sotto cantore, e<br />

il tesoriere, ai quali si aggiungeva-<br />

no ventiquattro canonici, do<strong>di</strong>ci pre-<br />

bendati, e parecchi altri beneficiali.<br />

La <strong>di</strong>ocesi comprendeva duecento<br />

sei parrocchie, due abbazie, e tre<br />

commende, ed eranvi nella città<br />

nove parrocchie, tre<strong>di</strong>ci conventi <strong>di</strong><br />

ambo i sessi, ed una congregazione<br />

BAR 119<br />

<strong>di</strong> s. Filippo Neri. La cattedrale


i2o BAR<br />

passar la vita nel <strong>di</strong>giuno e nelle<br />

preghiere. Vietalo fu loro ezian<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> partecipare ai banchetti, ed eser-<br />

citare la mercatura: dover gl'in-<br />

fermi ricevere dal vescovo la peni-<br />

tenza, che implorano durante il cor-<br />

so della malattia, e doversi accordar<br />

loro la bene<strong>di</strong>zione del Viatico. Il<br />

secondo si adunò nel 5r)9 sotto il<br />

regno <strong>di</strong> Recaredo, con l'intervento<br />

<strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci vescovi. Versò contro la<br />

simonia, e ne riportano gli atti i<br />

citati autori. I più interessanti sono<br />

i canoni che proibiscono ai vescovi<br />

<strong>di</strong> ricevere alcuna cosa per l'or<strong>di</strong>-<br />

nazione dei preti, e dei <strong>di</strong>aconi, pel<br />

sacro Crisma che si dà ai preti, e<br />

per la confermazione de' neofiti. A enne<br />

altresì interdetto ai laici <strong>di</strong> riceve-<br />

re gli or<strong>di</strong>ni sorpassando glinterstizii,<br />

e l'innalzamento alla <strong>di</strong>gnità episco-<br />

pale, a chi non abbia ricevuto gli<br />

altri or<strong>di</strong>ni; fu prescritto che le ver-<br />

gini che abbiano fatto voto <strong>di</strong> con-<br />

tinenza, e ogni altra persona che<br />

abbia ricevuto la bene<strong>di</strong>zione della<br />

penitenza, sia esclusa dalla comunione<br />

dei fedeli, nel caso, che avendo<br />

contratto matrimonio <strong>di</strong> loro volon-<br />

tà, ricusino <strong>di</strong> separarsi. Sei altri<br />

concilii si adunarono in Barcellona,<br />

cioè nel 906 in cui si confermò<br />

l'abbadessa Eunia nel posse<strong>di</strong>mento<br />

<strong>di</strong> alcune chiese, e sopra le pretese<br />

dell'arcivescovo <strong>di</strong> Narbona (/ e<strong>di</strong><br />

Labbè al tomo IX, e l' Arduino<br />

al tomo VI); nel 1009 sopra le do-<br />

nazioni fatte alla stessa chiesa <strong>di</strong><br />

Barcellona; nel 10T4 contro gli u-<br />

surpatori de' beni ecclesiastici ; nel<br />

1068 per opera del legato Ugone<br />

le Blanc. In esso fu or<strong>di</strong>nato a' chie-<br />

rici la continenza, e fu sostituito il<br />

rito romano al gotico , benché al-<br />

cuni vogliono, che il concilio sia sta-<br />

to adunalo nel monistcro <strong>di</strong> Leira,<br />

ma che non vi si potesse stabilire<br />

BAR<br />

il cangiamento del rito. Un altro<br />

concilio fu celebrato nel i33f), ed<br />

i suoi canoni si possono vedere, nel<br />

tomo 111 della Raccolta de concilii <strong>di</strong><br />

Spagna del Car<strong>di</strong>nal de Aguirrc,<br />

il quale nello stesso tomo descrive il<br />

concilio celebrato in Barcellona per<br />

l'antipapa Clemente VII <strong>di</strong> Ginevra<br />

nell'anno 1387.<br />

Insorto fin dal i3t8 lo scisma<br />

del detto Pseudo-Pontefice Clemente<br />

VII <strong>di</strong> Ginevra, contro il legittimo<br />

Papa Urbano VI, la Spagna seguì le<br />

parti dell'antipapa, a cui nel 1394<br />

fu dato in successore Benedetto XIII<br />

de Luna, d'una delle più illustri<br />

famiglie d'Aragona, e dove morì ai<br />

29 novembre i4 2 4> dopo che il<br />

concilio <strong>di</strong> Costanza nel 14 ! 7 ave "<br />

va eletto in Sommo Pontefice Martino<br />

V.<br />

Prima <strong>di</strong> morire, avendo or<strong>di</strong>nato<br />

l'antipapa Benedetto XIII, a due<br />

anticar<strong>di</strong>nali del suo partito, sotto<br />

pena <strong>di</strong> scomunica, <strong>di</strong> dover dargli<br />

un successore, ai 1 o giugno 1 \ 2 ">,<br />

essi elessero in antipapa Egi<strong>di</strong>o San-<br />

chez de Moguoz, canonico della cat-<br />

tedrale <strong>di</strong> Barcellona sua patria, il<br />

quale fu coronato ai 17 dello stesso<br />

mese, col nome <strong>di</strong> Clemente Vili,<br />

prendendone la protezione Alfonso<br />

V possente re d'Aragona, per cui<br />

la Chiesa vide con dolore rinascere<br />

lo scisma, che credeva affatto spento,<br />

colla morte del de Luna. Premu-<br />

roso il zelante Martino V <strong>di</strong> estin-<br />

guerlo onninamente inviò nella Spagna<br />

per suo legato , il Car<strong>di</strong>nale<br />

Pietro de Fois cugino del re , e<br />

dopo <strong>di</strong>verse tergiversazioni entrò<br />

ai io maggio i4 2 9? m Barcellona<br />

accolto con tutti gli onori dal clero<br />

e dal popolo, e incontrato fuori del-<br />

la città dallo stesso Alfonso V. Ai<br />

i(5 giugno si giurò la concor<strong>di</strong>a,<br />

convenendovi L'antipapa, riconoscili-


BAR<br />

to soltanto dagli aragonesi; ed in-<br />

fatti ai 26 luglio rinunziò formalmente<br />

le insegne Papali ed in Mon-<br />

tesia, presso Paniscola , ebbe luogo<br />

la funzione, in cui prestò ubbi<strong>di</strong>enza<br />

a Martino V, rappresentato dal le-<br />

gato. Quin<strong>di</strong> ai 16 agosto Egi<strong>di</strong>o<br />

Sanchez Mugnoz iuniore, nipote dell'<br />

antipapa , e da lui fatto Pseudo<br />

Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Maria in Cosme<strong>di</strong>n,<br />

abiurò lo scisma, e giurò fedeltà a<br />

Martino V, deponendo la <strong>di</strong>gnità e<br />

titolo Car<strong>di</strong>nalizio, come riporta il<br />

Ciacconio toni. II p. 700. Tuttociò<br />

fu confermato dal concilio <strong>di</strong> Tor-<br />

tosa, ed il Pontefice Martino V pro-<br />

mosse al vescovato <strong>di</strong> Maiorica l'ex<br />

antipapa. Ma <strong>di</strong> questo argomento<br />

si parla <strong>di</strong>ffusamente all' articolo antipapa<br />

XXXVII.<br />

Il Pontefice Nicolò V, mentre <strong>di</strong>morava<br />

in Assisi, ad istanza del re<br />

Alfonso V, con bolle de'3o settem-<br />

bre i4^°> istituì l'università <strong>di</strong> Bar-<br />

cellona, cbe decorò <strong>di</strong> molti privile-<br />

gi, e che in progresso si acquistò ono-<br />

revole fama. Molti collegi, scuole se-<br />

condarie, società scientifiche, accade-<br />

mie, e varie biblioteche, ed un gabi-<br />

netto <strong>di</strong> storia naturale vi sono inol-<br />

tre in Barcellona.<br />

Presso <strong>di</strong> questa evvi Barcello-<br />

netta, piccola, ma bella e graziosa<br />

città, che può riguardarsi come un<br />

sobborgo <strong>di</strong> Barcellona, e che trovasi<br />

lungo la sponda marina fuori delle<br />

sue mura. Conta solo ottantasei an-<br />

ni circa dalla sua fondazione, perchè<br />

fu eretta sotto il re Fer<strong>di</strong>nando<br />

VI. In questa <strong>di</strong>ocesi v' è il mo-<br />

nistero con giuris<strong>di</strong>zione, e cura <strong>di</strong><br />

anime <strong>di</strong> s. Cucufato de Valle, dell'Or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> s. Benedetto, <strong>di</strong> nomina<br />

regia, che si conferisce dal Sommo<br />

Pontefice in concistoro, e in quello<br />

<strong>di</strong> 5 luglio i83o, Pio Vili vi pro-<br />

mosse il p. abbate d. Lino Mattia<br />

VOL. IV.<br />

BAR 121<br />

Picado. La chiesa abbaziale è in-<br />

titolata al menzionato santo Cucufa-<br />

to, e siccome è parrocchia, ha il<br />

fonte battesimale, essendo tassata<br />

la mensa <strong>di</strong> quattrocento fiorini <strong>di</strong><br />

camera.<br />

BARCLAY o BARCLAJO Giovanni,<br />

figlio <strong>di</strong> Guglielmo, giure-<br />

consulto del secolo XVI, nacque a<br />

Pont-a-Mousson, l'anno i582. Com-<br />

piuti gli stu<strong>di</strong>i appresso i gesuiti<br />

questi amavano averlo della loro<br />

compagnia , ma egli piuttosto si<br />

tolse a seguire il padre suo in In-<br />

ghilterra. Quivi incontrò l' affetto<br />

del re Giacomo I. per un'opera<br />

latina intitolata Euphormion _, che<br />

pubblicò nella incoronazione <strong>di</strong> quel<br />

sovrano. Le strette relazioni con<br />

parecchi <strong>di</strong> religione anglicana , la<br />

cura che si ebbe per la ristampa<br />

delle opere <strong>di</strong> suo padre, avverse<br />

ai principii d' oltramonte , le sue<br />

proprie del medesimo sentimento<br />

,<br />

rendendolo sospetto ad alcuni cattolici<br />

più <strong>di</strong>sposti a pensar male<br />

d'altrui, che atti a giu<strong>di</strong>car retta-<br />

mente , abbandonò 1' Inghilterra<br />

fu a Parigi ,<br />

Paolo V e i<br />

in<strong>di</strong> a Roma , dove<br />

Car<strong>di</strong>nali lo accolsero<br />

colle maggiori <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> af-<br />

fetto. A cessare ogni dubbiezza sulla<br />

purità de' suoi principii, consegnò<br />

prima alle stampe un'apologia confondendo<br />

coi fatti ogni argomento<br />

degli avversarli, e rese inoltre <strong>di</strong><br />

pubblico <strong>di</strong>ritto una sua oper» con-<br />

tro ogni setta <strong>di</strong> protestanti, sotto<br />

il titolo <strong>di</strong> Paraenesìs ad Sectarios.<br />

Colonia 16 17, in 8.°<br />

Fermata la sua <strong>di</strong>mora in Roma,<br />

ivi morì contando l'anno trigesimo<br />

nono <strong>di</strong> sua età , il giorno<br />

12 agosto 162 1. Oltreché pei suoi<br />

rari talenti, si rese celebre per le<br />

controversie col Bellarmino e per<br />

una profon<strong>di</strong>ssima malinconia che<br />

16


uà BAR<br />

lo toglieva al consorzio degli uomi-<br />

ni. Le opere sue, in giunta alle<br />

accennate, sono le seguenti: f. Un<br />

commentario sulla Tebaide <strong>di</strong> Sta-<br />

zio, Pont-a-Mousson, i6or, in 8.°<br />

II. Publìcm prò Regìbus, et priva-<br />

ti? prò G. Barclaio parente vin<strong>di</strong>cae,<br />

Parisis, 1612. III. Poematum, libri<br />

duo, 1.6 1 5, in 4-° IV- Una Storia<br />

Della congiura delle polveri , Oxford,<br />

i634- V. Icon animorum<br />

Londra, 1614, in 8.°<br />

BARCOS (de) Martino, sortì i<br />

natali da nobilissima famiglia in<br />

Baiona, l'anno 1600. Come ebbe<br />

appresi i primi elementi delle scienze<br />

dal suo zio l'abbate <strong>di</strong> s. Grano,<br />

stu<strong>di</strong>ò teologia nella università <strong>di</strong><br />

Lovanio , avendosi a maestro in<br />

quella il famigerato Giansenio, che<br />

in appresso fu vescovo d' Ipri. Morto<br />

essendo il signor d'Anguibert,<br />

segretario dell'abbate <strong>di</strong> s. Girano,<br />

il de Barcos ne assunse 1' impiego,<br />

ond' ebbe occasione <strong>di</strong> profittare<br />

moltissimo in dottrina e pietà, ab-<br />

bracciando pure lo stato ecclesia-<br />

stico. Dopo la morte dello zio fu<br />

eletto a succederlo in cpiella <strong>di</strong>gni-<br />

tà , ne prese il possesso il dì 9<br />

maggio i644» e venne tosto in de-<br />

liberazione d' introdurre alcuna ri-<br />

forma. E per lui, che la regola <strong>di</strong><br />

s. Benedetto fu ritornata alla auste-<br />

rità sua primitiva , dandone in sé<br />

stesso V esempio, comechè non mai<br />

astretto da voto solenne. Fu segno<br />

all' o<strong>di</strong>o <strong>di</strong> non pochi , ed il suo<br />

attaccamento alla causa <strong>di</strong> Porto-<br />

reale attirò sovra lui un or<strong>di</strong>ne del<br />

re, che lo esiliava in Bologna. A<br />

cessarne 1' effetto , per alcun tempo<br />

occultossi, ritornando poscia al suo<br />

posto, dopo restituita la pace alla<br />

Chiesa, l'anno 1669. Pieno <strong>di</strong> gior-<br />

ni e <strong>di</strong> meriti mori nella sua ba<strong>di</strong>a<br />

l'anno 1678. Le sue opere sono:<br />

,<br />

BAR<br />

I. la censura del Prendestinatus, del<br />

p. Sirmondo gesuita in 8." if)/|.3.<br />

II. Risposta ad un estratto d'alcu-<br />

ne proposizioni <strong>di</strong> Giansenio e dei<br />

settatori suoi ec. III. Trattalo del-<br />

l'autorità <strong>di</strong> s. Pietro e <strong>di</strong> s. Paolo,<br />

in 4-° i645. IV. La grandezza<br />

della Chiesa romana, stabilita sul-<br />

l'autorità <strong>di</strong> s. Pietro e <strong>di</strong> s. Paolo,<br />

e giustificata con la dottrina dei<br />

Papi, in 4-° 164?. V. Epistola ad<br />

Iniwcentìum X, sullo stesso argomento.<br />

VI. Lettera alV abbadessa<br />

e alle religiose <strong>di</strong> Portoreale. VII.<br />

Esposizione della Fede della Chiesa<br />

romana intorno alla grazia, e alla<br />

predestinazione, in 8.° e in 12.°<br />

B ARDA A . Ci ttà metropolitana del -<br />

la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Caldea, eduna delle più<br />

<strong>di</strong>stinte fra cjuelle dell'Armenia maggiore<br />

, e Persica, nell'antica Me<strong>di</strong>a<br />

verso Covasan. Fu e<strong>di</strong>ficata 1' anno<br />

87 dell'Egira, e 705 <strong>di</strong> Gesù Cri-<br />

sto, nel califfato <strong>di</strong> Abdamalee, fi-<br />

glio <strong>di</strong> Mervan.<br />

BARDAXY de AZARA Dionisio,<br />

Car<strong>di</strong>nale. Dionisio Bardaxy de A-<br />

zara nacque in Puyarraego, <strong>di</strong>ocesi<br />

<strong>di</strong> Barbastro a'9 ottobre 1760. Dopo<br />

aver esercitato in Roma per la<br />

nazione spagnuola, con religiosa ret-<br />

titu<strong>di</strong>ne, l'u<strong>di</strong>torato del sagro tribu-<br />

nale della Rota, dal Pontefice Pio<br />

\'II nel concistoro segreto degli 8<br />

marzo 18 16, fu creato Car<strong>di</strong>nale con-<br />

ferendogli il titolo presbiterale <strong>di</strong> s.<br />

Agnese fuori le mura. Molto fu<br />

commendato per pietà ed attaccamento<br />

alla santa Sede. Reso prima<br />

estremamente sordo, morì in Roma<br />

ai 3 <strong>di</strong>cembre 1826. Esposto<br />

nella sua chiesa parrocchiale <strong>di</strong> s.<br />

Salvatore in Lauro , fu sepolto in<br />

cpiella del detto suo titolo Car<strong>di</strong>-<br />

nalizio. Egli intervenne nel concla-<br />

ve per l'elezione <strong>di</strong> Leone XII.<br />

BARDESAPsISTI . Eretici, che<br />

,


BAR<br />

trassero il nome da un certo Bar-<br />

dcsan'e siro, il quale vivea nel secolo<br />

secondo sotto l'impero <strong>di</strong> Marco<br />

Aurelio. Dapprima, secondo che<br />

attesta s. Epifanio (1. II, t. 1 p. 376)3<br />

fu egli uno de' più illustri <strong>di</strong>fensori<br />

della cattolica fede , e .con invitto<br />

coraggio seppe resistere alle lusinghe<br />

ed alle minaccie <strong>di</strong> Apollonio<br />

calcidense, il più. celebre filosofo <strong>di</strong><br />

quella stagione , il quale volea in-<br />

durlo ad abbracciare le gentilesche<br />

superstizioni. Scrisse gag'iardamente<br />

alcuni <strong>di</strong>aloghi contro Marcione come<br />

esprime Niceforo [Hist. eccl. 1. 4)<br />

e contro tutti gli eretici <strong>di</strong> quella<br />

età, siccome attestano Eusebio, san<br />

Epifanio e principalmente s. Girolamo<br />

( de Script, eccles. cap. 53). S.<br />

Girolamo <strong>di</strong>chiara che le opere <strong>di</strong> Bar-<br />

dasane da lui lette tradotte in lingua<br />

greca risplendono <strong>di</strong> tal forza e calore<br />

da dover desumere quanto dovesse<br />

essere eloquente nella siriaca lin-<br />

gua. Se non che, non andò guari<br />

ch'egli oscurò la gloria <strong>di</strong> sua vir-<br />

tù colf adottare le strane opinioni<br />

<strong>di</strong> Valentino , alle quali aggiunse<br />

altri errori. Formò una setta , che<br />

dal suo nome chiamossi <strong>di</strong> Bardesa-<br />

nisti. Costoro professavano la dottri-<br />

na dei manichei, ed a questo errore<br />

altri ne aggiungevano.<br />

Imperocché il loro capo ar<strong>di</strong>va<br />

sostenere, che il Padre Eterno s'innamorò<br />

<strong>di</strong> una donna, la quale vedendosi<br />

poi trascurata , ne mosse<br />

querele con parole scritturali : che<br />

il Figliuolo era stato inviato sulla<br />

terra dal Padre, e che era <strong>di</strong>venuto<br />

uomo per carnale generazione : che<br />

lo Spirito santo avea generato due<br />

figlie: che il sole era il padre supremo<br />

<strong>di</strong> tutte le cose, e la luna<br />

n'era la madre. Vi hanno degli<br />

scrittori, i quali avvisano, che Bar-<br />

desane abbia insegnato altresì, che il<br />

BAR i23<br />

sole ogni mese si conginngesse colla<br />

luna, per operare la propagazione<br />

del genere umano. Inoltre s. Ago-<br />

stino assicura, che questo eresiar-<br />

ca attribuiva al fato molte delle<br />

azioni umane , ed altri autori sono<br />

<strong>di</strong> avviso , che Bardesane opinasse<br />

non avere il Figliuolo assunta vera<br />

carne umana , ma soltanto essersi<br />

vestito <strong>di</strong> un corpo aereo e celeste,<br />

e quin<strong>di</strong> aver egli patito ed essere<br />

risorto in apparenza. Altri aggiun-<br />

gono finalmente, che negò la risur-<br />

rezione della carne , ed attribuì ai<br />

beati dei corpi celesti alla maniera<br />

degli angeli. Conviene però osserva-<br />

re, che alcuni attribuirono a que-<br />

sto eresiarca errori ch'egli non ispar-<br />

se giammai; mentre altri al contrario<br />

si stu<strong>di</strong>arono <strong>di</strong> purgarlo da<br />

molte ereticali opinioni, da cui era<br />

infetto realmente. La sua setta ben<br />

presto si <strong>di</strong>vulgò , e sul declinare<br />

del secolo quarto avea corrotto quasi<br />

tutta la chiesa <strong>di</strong> Edessa. Da Pri-<br />

scilliano fu introdotta nella Spagna;<br />

ma sembra che dopo il secolo quinto<br />

non ne rimanesse più memoria<br />

alcuna, od almeno punto non fosse<br />

curata dagli stessi eretici.<br />

BARDI Girolamo, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Girolamo Bar<strong>di</strong>, che <strong>di</strong>scese dalla pro-<br />

genie dei conti <strong>di</strong> Vernio , fami-<br />

glia nobilissima, nacque a Firenze<br />

nel i685. Protetto dal Car<strong>di</strong>nale<br />

Lorenzo Corsini , dappoi Papa col<br />

nome <strong>di</strong> Clemente XII, andò a<br />

Roma , dove Clemente XI , nel<br />

17 15, lo ascrisse ai prelati, quin<strong>di</strong><br />

lo mandò alla vicelegazione <strong>di</strong> Fer-<br />

rara, dove per le sue prerogative<br />

si cattivò, in men <strong>di</strong> un triennio,<br />

la benevolenza universale. Richiamato<br />

a Roma, Innocenzo XIII lo<br />

ascrisse ai ponenti <strong>di</strong> consulta. Pas-<br />

seggiava un giorno a <strong>di</strong>porto il<br />

Bar<strong>di</strong> i ricinti <strong>di</strong> una sua villetta<br />

,


i?4 BAR<br />

presso Morltemarìo, dove era solito<br />

condursi Benedetto XIII per riti-<br />

rarsi a quel convento dei domenicani.<br />

Incontratosi col Pontefice, venne<br />

con lui a colloquio , e scorta in<br />

quell' incontro da Benedetto l' indo-<br />

le amabilissima e la somma inte-<br />

grità del Bar<strong>di</strong> , gli promise , .quanto<br />

prima, una promozione. E man-<br />

tenne la data fede nel 1728, con-<br />

ferendogli la carica <strong>di</strong> luogotenente<br />

civile dell' u<strong>di</strong>tore della Came-<br />

ra, carica tenuta per cinque anni,<br />

finché Clemente XII lo fece segretario<br />

della consulta, e Benedetto XIV<br />

lo ascrisse poscia al sacro collegio colla<br />

<strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Adriano nella prima<br />

promozione, fatta a Roma li 9 settembre<br />

del 1743. Venne in seguito<br />

dato il suo nome alle congregazioni<br />

del concilio, del buongoverno, della<br />

consulta, <strong>di</strong> propaganda ed altre.<br />

Fu egli d'un in iole semplice, schiet-<br />

ta , nemico alla simulazione ed all'intrigo,<br />

religioso verso Id<strong>di</strong>o, com-<br />

miserevole e generoso coi poveri, a<br />

favore de' quali lasciò morendo<br />

trentamila scu<strong>di</strong> per lo stabilimento<br />

<strong>di</strong> uno spedale a ricovero. Fu<br />

al conclave <strong>di</strong> Clemente XIII, ma<br />

dovette uscirne prima della elezione<br />

, obbligandovelo una malattia<br />

che <strong>di</strong> poi crudelmente lo rapì nel-<br />

l'anno 1765, nel settanlesimosesto<br />

anno dell' età sua , e nel <strong>di</strong>ciottesimo<br />

del suo Car<strong>di</strong>nalato. Riposano<br />

le ceneri <strong>di</strong> lui nella sua ti-<br />

tolare <strong>di</strong> s. Maria degli Angeli<br />

a cui era stato trasferito , rimpetto<br />

l'aitar maggiore, sotto a bella lapida,<br />

sovra cui sta scolpito un ma-<br />

gnifico elogio.<br />

BARDI. Con questo nome inten-<br />

devansi i poeti ed i cantori della<br />

guerra presso i germani, i galli ed<br />

i bretoni, tra i quali i Bar<strong>di</strong> go-<br />

devano tanta considerazione e tanto<br />

,<br />

BAR<br />

potere da credere che poeti e mi-<br />

nistri fossero ad un punto. Pretendono<br />

alcuni che i primi Bar<strong>di</strong> non<br />

fossei'o noti se non presso i Celti<br />

ed anzi Freret crede che il nome<br />

<strong>di</strong> bardo fosse celtico. Il signor Sain-<br />

te Foix, ne' suoi saggi storici , <strong>di</strong>ce<br />

che Bardd in linguaggio bretone<br />

vale quanto poeta, e bardoneg un<br />

poema. Tuttavia nel paese <strong>di</strong> Gal-<br />

les si chiamano Bar<strong>di</strong> alcuni giro-<br />

vaghi poeti o cantori, che traducen-<br />

dosi <strong>di</strong> paese in paese cantano gli<br />

elogi dei grand' uomini, accompagnando<br />

il canto col suono dellarpa.<br />

Ma i Bar<strong>di</strong> antichi aveauo sì<br />

grande riputazione, che presentando-<br />

si tra due eserciti azzuffati le trup-<br />

pe deponevano tosto le armi per a-<br />

scollare le loro proposizioni. 11 loro<br />

posto nelle battaglie ed in tutte le<br />

pubbliche feste era sempre presso<br />

al re od al capo della nazione , e<br />

ciascun capo o regolo aveva sempre<br />

il proprio bardo riguardato come<br />

un ufficiale <strong>di</strong> grado <strong>di</strong>stinto. Esen-<br />

ti erano i Bar<strong>di</strong> da tasse e dal mi-<br />

litare servigio anche in occasione dei<br />

più gran<strong>di</strong> pericoli. E mentre accompagnavano<br />

i principi nei combattimenti<br />

aveano i Bar<strong>di</strong> una guar<strong>di</strong>a<br />

per la sicurezza delle loro persone,<br />

trenta subalterni se fossero stati<br />

del primo or<strong>di</strong>ne, e quin<strong>di</strong>ci se del<br />

secondo.' Ma oltre che tali onori godevano<br />

i Bar<strong>di</strong> dei lucri considerabi-<br />

li <strong>di</strong> donativi, e <strong>di</strong> terreni destinati<br />

al loro mantenimento.<br />

Presso i germani, i galli ed i bre-<br />

toni, furonvi collegi o istituzioni par-<br />

ticolari per la educazione dei Bar-<br />

<strong>di</strong>, la quale era affidata ai drui<strong>di</strong>.<br />

Insegnate venivano ai Bar<strong>di</strong> la sto-<br />

ria, l'eloquenza e le leggi, il tutto pe-<br />

rò a mezzo e coll'accompagnamento<br />

della poesia. La musica formava al-<br />

tresì una delle parti essenziali <strong>di</strong><br />

,


P, A R<br />

({nella educazione. Usciti da quei<br />

collegi, nei quali rimanevano do<strong>di</strong>ci<br />

anni i Bar<strong>di</strong>, si <strong>di</strong>videvano in varie<br />

classi. La prima era composta <strong>di</strong><br />

poeti che animavano i soldati avanti<br />

il combattimento e nella pugna<br />

medesima e con o<strong>di</strong> e canzoni guer-<br />

riere celebravano coloro che morti<br />

fossero nel conflitto ; servivano talvolta<br />

<strong>di</strong> aral<strong>di</strong> ed accompagnavano<br />

i comandanti , come si <strong>di</strong>sse , nel<br />

campo <strong>di</strong> battaglia. La seconda clas-<br />

se era composta <strong>di</strong> legisti, per promulgare<br />

sovente le leggi, e per comunicare<br />

gli or<strong>di</strong>ni alle armate. La<br />

terza era destinata a richiamare ai<br />

popoli , colle canzoni e coi poemi<br />

la memoria dei piti illustri avvenimenti<br />

e le genealogie degli uomini<br />

più valorosi. Compiuti gli stu<strong>di</strong>, con-<br />

seguivano i Bar<strong>di</strong> il titolo <strong>di</strong> ollonach<br />

o dottore, ed atti erano a <strong>di</strong>-<br />

venire o file (poeti che precedevano<br />

tra una compagnia <strong>di</strong> suonatori<br />

gli eserciti vestiti <strong>di</strong> lunghi abiti<br />

bianchi ed aventi tra le mani un'arpa)<br />

breitheamh (legisti che promulgavano<br />

le leggi con un canto mo-<br />

notono) e scannella (antiquari e ge-<br />

nealogisti).<br />

A queste tre classi, credono al-<br />

cuni scrittori che ne fosse aggiunta<br />

una inferiore composta dei JBar<strong>di</strong><br />

.suonatori <strong>di</strong> vari strumenti musicali<br />

; ma questi non erano Bar<strong>di</strong>; ma<br />

si seguaci dei Bar<strong>di</strong>. Tali strumenti<br />

riducevansi, secondo i eletti scrittori,<br />

a cinque, e quin<strong>di</strong> cinque <strong>di</strong>fferenti<br />

titoli avevano quei suonatori che in<br />

generale si chiamavano oirfi<strong>di</strong>gh.<br />

Sebbene i drui<strong>di</strong> dall'Irlanda, dopo<br />

lo stabilimento del cristianesimo<br />

, scomparissero si mantennero<br />

i Bar<strong>di</strong> e tutte le instituzioni loro,<br />

colla <strong>di</strong>fferenza che non più in<strong>di</strong>-<br />

rizzavano gì' inni alle <strong>di</strong>vinità del<br />

paganesimo, ma consacravano i loro<br />

,<br />

BAR 125<br />

canti alle lo<strong>di</strong> del vero Dio dei cri-<br />

stiani.<br />

I Bar<strong>di</strong> si mantennero per lungo<br />

tempo con grande splendore nell'In-<br />

ghilterra e formarono un or<strong>di</strong>ne riputatissimo<br />

dello stato sino ad Eduardo<br />

I (anno 92 4) il quale mosso<br />

da qualche gelosia fece mettere<br />

a morte tutti gì' in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> quel-<br />

l'or<strong>di</strong>ne. Il celebre poeta Gray scris-<br />

se una bella ode sopra sì triste av-<br />

venimento.<br />

Eduardo non avea che fatta la<br />

maggior persecuzione a quei Bar<strong>di</strong>,<br />

già anche in ad<strong>di</strong>etro perseguitati a<br />

cagione dell'insolenza da essi acqui-<br />

stata pegli onori, pei privilegi, e per<br />

le immense ricchezze loro. Volevano<br />

i loro posse<strong>di</strong>menti come sacri<br />

ed inviolabili, pretendevano essere<br />

mantenuti a spese dello stato du-<br />

rante la metà dell'anno ; insultavano<br />

la nobiltà ed in qualche momen-<br />

to richiesero ornamenti simili ai rea-<br />

li ; finalmente erano accresciuti <strong>di</strong><br />

numero così, che formavano la ter-<br />

za parte della nazione e quin<strong>di</strong>, per<br />

mancanza <strong>di</strong> operai, languivano le<br />

arti e 1' agricoltura per mancanza <strong>di</strong><br />

lavoratori. Fino dall'anno 58o in una<br />

pubblica assemblea si propose dal re<br />

l'abolizione <strong>di</strong> quell'or<strong>di</strong>ne. I danesi<br />

giunti in Irlanda, come conquistatori,<br />

<strong>di</strong>strussero tutti i collegi e bruciarono<br />

i libri dei Bar<strong>di</strong>, e que' pochi che<br />

poterono salvarsi, si rifugiarono nel-<br />

le montagne, ne' boschi e ne' deserti<br />

onde salvarsi dalla cattività. Si <strong>di</strong>s-<br />

se perciò, che le arpe loro, ad imitazione<br />

<strong>di</strong> quelle degl' israeliti , non<br />

mandavano allora se non suoni lamentevoli<br />

nelle valli solitarie. Tut-<br />

tavolta si narra che dopo l' espul-<br />

sione dei danesi, il re Brien rendes-<br />

se 1' antico splendore all' or<strong>di</strong>ne dei<br />

Bar<strong>di</strong> nell'Irlanda.<br />

Adelung asserisce che i germani


ia6 BAR<br />

non avessero ne' Bar<strong>di</strong> ne' drui<strong>di</strong> ;<br />

ma Tacito pure li ricorda presso<br />

quei popoli uniti cogli altri popoli<br />

<strong>di</strong> origine celtica. Molti documenti<br />

certo abbiamo che mostrano aver i<br />

germani, non meno che i galli, a-<br />

vuti cantori negli eserciti loro, i qua-<br />

li cantavano canti militari detti bar-<br />

<strong>di</strong>li o barriti atti ad incitare i guer-<br />

rieri all'eroismo, a far presagire l'e-<br />

sito della battaglia, ed a spaventare<br />

nel tempo medesimo l'inimico.<br />

BARDS-TOWN (Barden.). Citta<br />

con residenza vescovile in Ken-<br />

tuky negli Stati-Uniti Americani.<br />

Bards-Town è una piccola città, della<br />

contea <strong>di</strong> Melson , sulla riviera <strong>di</strong><br />

Bollingbecch, cioè che gira d'attorno<br />

al bosco <strong>di</strong> Hètre, con sede vesco-<br />

vile eretta dal Pontefice Pio VII nel<br />

1808. Sulfraganea a Baltimora ha<br />

la cattedrale de<strong>di</strong>cata a s. Giuseppe:<br />

i cattolici superano i ventimila, e<br />

sarebbe maggiore il numero se quel-<br />

lo copioso degli anabattisti, meto<strong>di</strong>-<br />

sti , quacqueri fosse meno zelante<br />

della sua religione nel Kentuky. Ev-<br />

vi l'istituto delle sorelle della carità,<br />

quello delle sorelle amanti <strong>di</strong> Maria,<br />

e quello delle sorelle del s. Or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> s. Domenico, il quale ha un<br />

convento <strong>di</strong> frati, ed altri , oltre il<br />

seminario , e due collegii , non che<br />

alcune scuole. Questa <strong>di</strong>ocesi fino dal<br />

1809 è paternamente governala<br />

da monsignor Benedetto Haget, per<br />

nomina del medesimo Papa Pio VII,<br />

a cui il regnante Pontefice Gregorio<br />

XVI, nel concistoro de' 2 1 mar-<br />

zo i834, ha dato per coa<strong>di</strong>utore<br />

con futura successione , monsignor<br />

Guidone Ignazio Chabrat, fatto ve-<br />

scovo <strong>di</strong> Bolena in partibus.<br />

BARDUINEOS o s. BARTOLO-<br />

MEO, vescovato d J<br />

Armenia. Que-<br />

sta era sede arcivescovile nella <strong>di</strong>oce-<br />

si dell' Armenia Maggiore, nella pro-<br />

BAR<br />

vincia <strong>di</strong> Hacbac , o Acbat, e le<br />

Chiese a lei sulfraganec furono <strong>di</strong>strutte.<br />

E ora sottopasta alla me-<br />

tropoli <strong>di</strong> Grand-Vanch, sotto il patriarcato<br />

d'Ecmiazin.<br />

BARELIO P!etro, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Pietro Barello nacque nella Gallia<br />

JXarbonese , circa il principio del<br />

secolo decimo terzo, e fu religióso<br />

dell'Or<strong>di</strong>ne della Mercede. GÌ' in-<br />

teressi della sua religione servirono<br />

a fargli intraprendere il viaggio per<br />

Roma. Pervenuto colà, la sua dot-<br />

trina non meno che la purità<br />

de' suoi costumi gli guadagnarono<br />

in brevissimo tempo l' affezione<br />

ed il favore dei Car<strong>di</strong>nali Girolamo<br />

Mascio e Benedetto Gaetani , entrambi<br />

assunti al Pontificato, il primo<br />

col nome <strong>di</strong> Niccolò IV, ed il<br />

secondo con quello <strong>di</strong> Bonifacio Vili.<br />

Onde Nicolò IV, non prese appena<br />

le re<strong>di</strong>ni della Chiesa, che creò il<br />

Barelio Car<strong>di</strong>nale, nella prima promozione,<br />

fatta a Roma quarantanove<br />

giorni dopo la Pasqua del 1288.<br />

Ebbe a fare moltissimo questo Car-<br />

<strong>di</strong>nale per comporre le <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e, che<br />

vigevano a quei tempi nel suo Or-<br />

<strong>di</strong>ne, per lo che imprendeva viaggi<br />

frequenti e lunghi. In Ascoli finii la<br />

sua vita, nel Pontificato <strong>di</strong> Bonifa-<br />

cio Vili, Gaetanij ed in quella città<br />

ebbe la sua sepoltura.<br />

BAR.ES, o BARIS. Città vesco-<br />

vile <strong>di</strong> Pisi<strong>di</strong>a sino dal IV secolo.<br />

Appartiene alla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Asia sot-<br />

to la metropoli <strong>di</strong> Antiochia.<br />

BARETTA o BURGASA. Città<br />

vescovile eretta nel V secolo, nella<br />

provincia, e nella <strong>di</strong>ocesi d'Asia, sot-<br />

toposta però alla metropoli <strong>di</strong> Efeso.<br />

BARGALA. Città vescovile <strong>di</strong><br />

Macedonia, la quale appartiene alla<br />

seconda Macedonia , nella <strong>di</strong>ocesi<br />

dell' Illuda orientale, sottoposta a<br />

Tessalonica.


B A R<br />

BARGILA. Città vescovile <strong>di</strong><br />

Caria. Questa sede della provincia<br />

<strong>di</strong> Caria, <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Asia, sottoposta<br />

alla metropoli <strong>di</strong> Afro<strong>di</strong>siade, secondo<br />

Pomponio e Plinio, era si-<br />

tuata sul golfo Tassiano. Cicerone<br />

la chiama Bargylisa.<br />

BARI ( Barai. ). Città con residenza<br />

arcivescovile nel regno delle<br />

due Sicilie, nella Terra <strong>di</strong> Ba-<br />

ri , è la decima provincia del detto<br />

Reame, nella Puglia, che ima<br />

volta si chiamò Apulia Peucetìa }<br />

da un capitano stabilitovisi nelle<br />

emigrazioni de' greci : e bagnata dal<br />

fiume Ofanto, ed è vagamente e<strong>di</strong>-<br />

ficata su <strong>di</strong> una lingua <strong>di</strong> terra in<br />

riva all' Adriatico. In questa contrada<br />

abitarono gli antichi giapigi, onde<br />

talora tutto il littorale, tra i due<br />

promotori Gargano e Salentino, si<br />

<strong>di</strong>sse Japygìa, e quin<strong>di</strong> Bari si chiamò<br />

prima Japix. Si governò Bari<br />

in tempo della romana repubblica<br />

colle proprie leggi, e fu municipio<br />

sotto Nerone imperatore dell' anno 54<br />

dell'era cristiana. Esposta dopo il ca-<br />

der dell' impero alle prime invasioni<br />

saracene, fu ricuperata dall'imperato-<br />

re d'Oriente Basilio, nel Pontificato<br />

<strong>di</strong> Benedetto VII, nel declinar del decimo<br />

secolo, con gran danno della<br />

città, e con molta effusione <strong>di</strong> san-<br />

gue. Ma verso l'anno iooq un primario<br />

citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Bari, denominato<br />

Melo o Meles emancipò la patria<br />

dalla greca soggezione, facendo sol-<br />

levare la Puglia, e la Calabria , <strong>di</strong><br />

cui si rese duca e signore . In<br />

seguito ebbe Bari duchi partico-<br />

lari , in<strong>di</strong> passò sotto il dominio<br />

de' duchi normanni, i quali vi fissarono<br />

la loro sede, tosto che il Pon-<br />

tefice s.Leone IX, nel io54, gli in-<br />

vestì della Puglia , della Calabria ,<br />

e delle altre terre, tolte da essi<br />

al dominio dei greci: in fine rico-<br />

BAR li'<br />

nobbe Bari il re <strong>di</strong> Napoli per pa-<br />

drone. Questa città è stata per Ire<br />

volte quasi <strong>di</strong>strutta, e per altrettan-<br />

te fu nello stesso luogo rie<strong>di</strong>ficata.<br />

Bari nel secolo XV venne signoreg-<br />

giata dagli sforzeschi Francesco e<br />

Lodovico; ma quest'ultimo la con-<br />

cedette in dote ad Isabella d' Ara-<br />

gona, della quale passò a Bona sua<br />

figliuola per le nozze da lei celebra-<br />

te col re Sigismondo <strong>di</strong> Polonia<br />

asceso al trono nel i5oy. In seguito<br />

però fece <strong>di</strong> nuovo parte integrante<br />

del reame <strong>di</strong> Napoli.<br />

La città <strong>di</strong> Bari, oltre le solide<br />

mura, ha il castello che ne accresce<br />

la <strong>di</strong>fesa. Angusto è il porto , ma<br />

<strong>di</strong> sicuro asilo alle navi. Gran<strong>di</strong>osa<br />

è la mole della chiesa metropolita-<br />

na, <strong>di</strong> bella architettura, e 1' elevata<br />

sua torre in<strong>di</strong>ca l'augusto tempio<br />

ai lontani.<br />

In questa città vi è il corpo <strong>di</strong><br />

s. Nicolò vescovo <strong>di</strong> Mira, metropoli<br />

della Licia, detto comunemente <strong>di</strong><br />

Bari, cui i popoli si recano a visitare<br />

in <strong>di</strong>voto pellegrinaggio. La<br />

grande venerazione, che si ha per<br />

s. Nicolò da tanti secoli presso i<br />

greci ed i latini, e quella moltitu-<br />

<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> templi e<strong>di</strong>ficati sotto la sua<br />

invocazione, <strong>di</strong>ce il Butler ai 6 <strong>di</strong>cembre<br />

in cui la Chiesa ne celebra<br />

la festa, sono prove incontrastabili<br />

della sua esimia santità, e della glo-<br />

ria che gode in cielo.<br />

Ecco in qual maniera si fece la<br />

traslazione delle sue reliquie in Ita-<br />

lia. Alcuni mercatanti <strong>di</strong> Bari s'im-<br />

barcarono sopra tre navi alla volta<br />

della costa <strong>di</strong> Licia. Al loro arrivo<br />

pensarono ai mezzi <strong>di</strong> eseguire il<br />

<strong>di</strong>segno, che avevano formato, <strong>di</strong><br />

portar via il corpo del santo vescovo<br />

<strong>di</strong> Mira. Colto perciò il momento,<br />

in cui i maomettani erano <strong>di</strong>scosti,<br />

recarousi alla chiesa, nella quale<br />

,


128 BAR<br />

conservavasi il tesoro, unico fine<br />

del viaggio loro. Quella chiesa po-<br />

sta in un luogo deserto , <strong>di</strong>stante<br />

circa una lega dal mare, né avente<br />

che una piccola comunità <strong>di</strong> monaci<br />

per custo<strong>di</strong>rla, <strong>di</strong>ede modo ai detti<br />

mercatanti <strong>di</strong> rompere la tomba <strong>di</strong><br />

marmo, in cui riposavano le ossa<br />

del santo, e portaronlo via sopra<br />

le loro navi. Avvertiti del furto gli<br />

abitanti del luogo corsero <strong>di</strong>etro ad<br />

essi, mandando alte grida, ma non<br />

li poterono raggiungere , perchè ar-<br />

rivati al lido trovarono gl'italiani<br />

imbarcati. Approdarono essi a Bari<br />

Ji 9 maggio del 1087, e poiché eb-<br />

be ricevute l'arcivescovo le ossa, le<br />

depose nella chiesa <strong>di</strong> s. Stefano. S.<br />

Nicolò e la tomba <strong>di</strong> lui dopo que-<br />

sto tempo sono <strong>di</strong>venuti celebra-<br />

tissimi pel concorso de' fedeli, che<br />

vi vanno in pellegrinazione. Abbiamo<br />

l' istoria autentica <strong>di</strong> questa<br />

traslazione da Giovanni, eh' era al-<br />

lora arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Bari, e che scri-<br />

veva per or<strong>di</strong>ne del suo vescovo. Il<br />

racconto dell' arci<strong>di</strong>acono Giovanni<br />

è confermato da un'altra storia <strong>di</strong><br />

questa traslazione composta da Nice-<br />

foro <strong>di</strong> Bari verso lo stesso tempo per<br />

or<strong>di</strong>ne de' magistrati della città. I<br />

veneziani avevano formato il <strong>di</strong>segno<br />

<strong>di</strong> rapire le reliquie <strong>di</strong> s. Nicolò<br />

ma furono prevenuti dai mercatanti<br />

<strong>di</strong> Bari. Si accerta, che esce un olio<br />

sacro, detto manna, e <strong>di</strong> grato odore<br />

da quelle reliquie e che pur si trova<br />

una grande quantità <strong>di</strong> questo<br />

olio nella sua tomba presso Mira<br />

nella Licia. Se ne <strong>di</strong>spensa in Bari<br />

ognora a' <strong>di</strong>voti del santo, e innu-<br />

merevoli ne sono i pro<strong>di</strong>giosi effetti,<br />

siccome leggiamo nel Breviario To-<br />

letano.<br />

Cuj'us tumba Jert oleum<br />

Matres olìvae nesciuntj<br />

,<br />

BAU<br />

Qttod natura non protulit<br />

Marmor sudando parturit.<br />

L' ufficio <strong>di</strong> s. Nicolò si celebrò<br />

per tolta la Chiesa^ mentre non si<br />

celebrava d' altro confessore, che <strong>di</strong><br />

s. Martino. Il santuario <strong>di</strong> s. Nicolò<br />

ricco <strong>di</strong> donativi della pietà de' fe-<br />

deli, fu spogliato per la prima vol-<br />

ta da Fer<strong>di</strong>nando d' Aragona, fi-<br />

glio naturale del re Alfonso d' Ara-<br />

gona. V. s. Nicolò <strong>di</strong> Bari.<br />

Appena ebbe Gregorio XI trasfe-<br />

rita nel 1377 la sede Pontifìcia da<br />

Avignone a Roma, che venuto a mo-<br />

rire nel seguente anno, gli fu dato<br />

agli 8 aprile, per successore Bartolomeo<br />

Butilli Prignani, col nome <strong>di</strong><br />

Urbano VI, <strong>di</strong> famiglia illustre na-<br />

politana , arcivescovo <strong>di</strong> Bari, il<br />

quale nel 1377 dal vescovato <strong>di</strong><br />

Acerenza era stato dal medesimo<br />

Gregorio XI trasferito a questa me-<br />

tropolitana , avendolo inoltre fatto<br />

supplire nella carica <strong>di</strong> vice-can-<br />

celliere della Chiesa , pel Car-<br />

<strong>di</strong>nal Pietro da Monturco vescovo<br />

<strong>di</strong> Pamplona, rimasto in Avignone.<br />

E veramente l'arcivescovo <strong>di</strong> Ba-<br />

ri era degno della scelta, essendo<br />

versato nelle sacre lettere, nelle leggi,<br />

nelle pratiche <strong>di</strong> cancelleria, ed<br />

in ogni altra consuetu<strong>di</strong>ne della romana<br />

corte : era d' animo pio, one-<br />

sto, zelante, giusto ed acerrimo nemico<br />

della simonia; egli fu l'ultimo,<br />

che non avesse la <strong>di</strong>gnità Car-<br />

<strong>di</strong>nalizia all' atto della esaltazione al<br />

trono Pontificio. L' insurrezione po-<br />

polare, la <strong>di</strong>serzione dei Car<strong>di</strong>nali,<br />

e l'origine del tremendo scisma,<br />

contro Urbano VI, me<strong>di</strong>ante l' ele-<br />

zione dell'antipapa Clemente VII,<br />

<strong>di</strong>ffusamente si trattano agli articoli<br />

Avignone e Scismi dove pur si ri-<br />

feriscono altre particolarità risguar-<br />

danti questo Pontefice.


BAR<br />

E tanto antica la sede <strong>di</strong> Bari, che<br />

un suo vescovo intervenne nel 347 a '<br />

concilio <strong>di</strong> Sar<strong>di</strong>ca. Fu eretta in metropoli,<br />

nel Pontificato <strong>di</strong> Felice IV<br />

del 5z6, da Epifanio patriarca <strong>di</strong><br />

Costantinopoli. Giovanni XI accordò<br />

il pallio ai prelati <strong>di</strong> lei nel q3i,<br />

onde da quell' epoca in poi assunsero<br />

il titolo <strong>di</strong> arcivescovi , cui sono<br />

suffraganei i vescovati <strong>di</strong> Bitet-<br />

to, <strong>di</strong> Bi tonto, <strong>di</strong> Cattaro, <strong>di</strong> Gio-<br />

veuazzo, <strong>di</strong> Minervino, <strong>di</strong> Ruvo, <strong>di</strong><br />

Conversano, <strong>di</strong> Lavello, <strong>di</strong> Poligna-<br />

no, e <strong>di</strong> Canosa, stata fondata nel-<br />

1' 8 x 8 , e dopo la <strong>di</strong>struzione fatta<br />

dai saraceni unita a Bari : unione<br />

che confermò Urbano II, allorquando<br />

nell' ottobre 1089 si recò in<br />

Bari a visitar le reliquie <strong>di</strong> san Nicolò.<br />

Il Pontefice Benedetto XIV,<br />

come riporta il Novaes tomo XIV<br />

p. 52 , con bolla degli 8 agosto<br />

1 743, concesse alle <strong>di</strong>gnità e cano-<br />

nici della metropolitana chiesa <strong>di</strong><br />

Bari, l'uso dei Pontificali. Il clero<br />

della cattedrale <strong>di</strong> Bari era compo-<br />

sto <strong>di</strong> centoventi ecclesiastici , <strong>di</strong><br />

quaranta canonici, e fra questi <strong>di</strong><br />

due <strong>di</strong>gnitarii, l'arci<strong>di</strong>acono cioè,<br />

e l' arciprete. I benefìci! danno te-<br />

nui ren<strong>di</strong>te, per le vicende a cui<br />

soggiacquero. Evvi ancora in que-<br />

sta cattedrale una prelatura nul-<br />

lìus col titolo <strong>di</strong> priorato <strong>di</strong> s. Nicolò<br />

<strong>di</strong> Bari.<br />

Sono degni <strong>di</strong> osservazione in Ba-<br />

ri, pel decoroso trattamento, e per<br />

la sontuosità della fabbrica, il regio<br />

liceo, il seminario arcivescovile ed<br />

il nobile collegio fondato nel 18 17:<br />

molti sono i benefici stabilimenti pei<br />

bisognosi , pegl' infermi e per gli<br />

orfani, oltre il monte <strong>di</strong> pietà. Ba-<br />

li è patria <strong>di</strong> molti uomini celebri,<br />

e fra gli altri <strong>di</strong> Andrea detto <strong>di</strong><br />

Bari, e del maestro <strong>di</strong> musica Pic-<br />

cini morto in Parigi. Alcuni vasi<br />

BAR 1<br />

n


i3o BAR<br />

V secolo nella <strong>di</strong>ocesi d'Asia, sottoposta<br />

alla metropoli <strong>di</strong> Cizica.<br />

BAR JESU. Mago e falso profeta.<br />

S. Luca lo denomina Elymas,<br />

che in lingua araba significa mago.<br />

Dimorava egli nell'isola <strong>di</strong> Cipro,<br />

ed era famigliare del proconsole<br />

Sergio Paolo , personaggio fornito<br />

<strong>di</strong> prudenza e <strong>di</strong> sapere. Questo<br />

proconsole desideroso <strong>di</strong> ascoltare<br />

la <strong>di</strong>vina parola, mandò in traccia<br />

<strong>di</strong> Paolo e <strong>di</strong> Barnaba apostoli.<br />

Bar-Jesu volle opporsi agli argomenti<br />

<strong>di</strong> questi due ban<strong>di</strong>tori del<br />

vangelo, e faceva ogni sforzo per-<br />

chè Sergio non abbracciasse la fede<br />

<strong>di</strong> Gesù Cristo, ma uà' improvvisa<br />

cecità venne a colpirlo, per un tem-<br />

po, e gli fu forza aggirarsi da ogni<br />

lato per trovare una mano che lo<br />

guidasse. A tale spettacolo il procon-<br />

sole si convertì. Origene e s. Gio.<br />

Grisostomo sono d'avviso che anche<br />

Bar-Jesu abbracciò il vangelo e fece<br />

penitenza.<br />

BARLAAM. Eretico, il quale<br />

confondeva 1' essenza <strong>di</strong> Dio cogli<br />

effetti esterni della sua potenza<br />

asserendo non esservi alcuna <strong>di</strong>f-<br />

ferenza fra lui , e le sue opere.<br />

Barlaam spacciava i suoi falsi domini<br />

all' incominciar del XIV secolo, nel-<br />

l'epoca del concilio <strong>di</strong> Vienna, aduna-<br />

to da Clemente V nell'anno i 3 1 1.<br />

BARLAAM e GIOSAFAT (ss.).<br />

V. S. GlOSAFAT.<br />

BARLAAMO (s.). Nacque, siccome<br />

appare, in un villaggio pres-<br />

so Antiochia. I suoi genitori, ch'e-<br />

rano poveri, gli <strong>di</strong>edero una edu-<br />

cazione veramente cristiana, ed eb-<br />

bero il conforto <strong>di</strong> vedere il loro<br />

figlio fedele seguace del vangelo.<br />

Il coraggio, ch'ei <strong>di</strong>mostrò in varii<br />

incontri <strong>di</strong> confessare il nome del<br />

Redentore, gli procurò la gloria<br />

<strong>di</strong> essere rinchiuso in un tetro<br />

,<br />

BAR<br />

carcere , ove meritossi da Dio le<br />

grazie più segnalate. Condotto poscia<br />

alla presenza del giu<strong>di</strong>ce, non<br />

si lasciò corrompere né dalle mi-<br />

nacele, né dalle promesse, e sosten-<br />

ne con animo invitto la crudele fla-<br />

gellazione, alla quale fu condannato.<br />

Dopo <strong>di</strong> ciò ricondotto in prigione.<br />

non molto dopo fu costretto ad uscirne<br />

per or<strong>di</strong>ne del governatore, che<br />

volea indurlo ad offrire incensi alle<br />

<strong>di</strong>vinità dei pagani. Ma il santo, sor-<br />

retto dalla grazia <strong>di</strong>vina, ebbe tanta<br />

costanza da tenere immobile la mano<br />

sulla quale erano stati posti<br />

dei carboni accesi. Gli spettatori<br />

a tal vista furono presi da grande<br />

ammirazione, e l' inclito eroe del<br />

vangelo poco dopo volò a cogliere<br />

la palma del suo martirio. Secondo<br />

1' opinione de' più accre<strong>di</strong>tati scrit-<br />

tori, questo fatto successe sotto l' im-<br />

pero <strong>di</strong> Diocleziano.<br />

BARLETTA. Città vescovile (Barolum<br />

o Barolium) nel regno <strong>di</strong><br />

iSapoli, è piazza forte <strong>di</strong> quarta<br />

classe, cinta <strong>di</strong> solide muraglia. Si<br />

rimarca sulla piazza maggiore una<br />

statua colossale <strong>di</strong> bronzo, alta cir-<br />

ca <strong>di</strong>eciotto pie<strong>di</strong>, che gli abitanti<br />

assicurano rappresentare l' im-<br />

peratore Eraclio. Una cattedrale <strong>di</strong><br />

bella architettura, la cui navata è<br />

sostenuta da alte colonne antiche<br />

<strong>di</strong> granito, qualche altra chiesa,<br />

molti conventi <strong>di</strong> frati e <strong>di</strong> mona-<br />

che , un beli' ospizio pcgli orfani<br />

un collegio fondatovi da Fer<strong>di</strong>nando<br />

IV, sono gli e<strong>di</strong>fizii più consi-<br />

derevoli <strong>di</strong> questa città. Il suo por-<br />

to naturalmente comodo, <strong>di</strong>venne<br />

un laberinto <strong>di</strong> molti seni, ove i<br />

bastimenti danno fondo. Questa an-<br />

tica città , chiamata da Strabone<br />

Baretwn, fu fondata neh' XI secolo<br />

da Pietro conte <strong>di</strong> Trani, uno dei<br />

do<strong>di</strong>ci capitani normanni, che con-<br />

,


BAR<br />

quistarono il regno <strong>di</strong> Napoli. Fu<br />

in seguito ingran<strong>di</strong>ta ed abbellita<br />

dall' imperatore Federico li, e dai<br />

re <strong>di</strong> Aragona nel ii5i, e crebbe<br />

a tal segno, che fu compresa fra i<br />

quattro celebrati castelli d'Italia nel<br />

XV secolo. Fer<strong>di</strong>nando I d'Aragona<br />

vi fu coronato dal legato apostolico<br />

a tal effetto spe<strong>di</strong>tovi dal Pon-<br />

tefice Pio II. Nella <strong>di</strong>scesa dalle<br />

Alpi <strong>di</strong> Carlo VIII re <strong>di</strong> Francia<br />

fu data da Fer<strong>di</strong>nando II in pegno<br />

ai veneziani, con Trani, Brin-<br />

<strong>di</strong>si ed Otranto, per sostenere la<br />

guerra. Gonsalvo <strong>di</strong> Cordova, capi-<br />

tano <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando V il Cattolico,<br />

nel i5o3, vi radunò la sua armata<br />

per attaccare i francesi , e dopo<br />

averla ripresa, ne formò il centro<br />

delle sue operazioni militari affine<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>scacciare i francesi stessi dal<br />

regno, e ne venne a capo coli' aiuto<br />

degli illustri capitani Prospero e<br />

Fabrizio Colonna.<br />

In questa circostanza ebbe luogo<br />

la clamorosa <strong>di</strong>sfida <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci ita-<br />

liani guerrieri, con altrettanti fran-<br />

cesi a sostegno del patrio onore<br />

vilipeso. Fu pari lungamente il va-<br />

lore nel combattere colle lancie a<br />

campo aperto, ed ambigua la vit-<br />

toria. Ma essendo stato smontato<br />

<strong>di</strong> sella da un francese 1' italiano<br />

Albi monte , accorse il suo collega<br />

Salamoile, e gli riuscì <strong>di</strong> uccidere<br />

1 aggressore. Ambedue poi col Miale<br />

sopravvenuto fecero balzar <strong>di</strong> sella<br />

la maggior parte de' francesi , ucci-<br />

dendone i cavalli, e renduti questi<br />

interiori si arresero, e furono tratti<br />

prigioni in Barletta, fra l'universale<br />

esultanza. Ecco i nomi <strong>di</strong> que' tre-<br />

<strong>di</strong>ci sostenitori della gloria italiana:<br />

Ettore Fieramosca da Capua, Giovanni<br />

Capoccio da Tagliacozzo, Gio-<br />

vanni Bracalone, ed Ettore Giove-<br />

nale romani , Marco Carellario <strong>di</strong><br />

BAR i3i<br />

Napoli, Mariano da Sarno, Romanello<br />

da Forlì , Lodovico Aminale<br />

da Terni , Francesco Salamoile e<br />

Guglielmo Albinaccato siciliani, Miale<br />

da Troja, il Riccio ed il Fanfulla<br />

da Parma.<br />

Il general Lautrec occupò Bar-<br />

letta pel re <strong>di</strong> Francia Francesco I<br />

nel i528, e pugnò in que' <strong>di</strong>n-<br />

torni contro Filiberto d'Orange ge-<br />

nerale dell' imperatore Carlo V, il<br />

quale nell' anno precedente avea<br />

presa Roma; ma dopo un anno,<br />

per la seguita pace , tutte le terre<br />

napolitane, occupate da' francesi e<br />

dai veneziani, vennero in potere<br />

degl' imperiali. Dopo una lega al-<br />

l' est <strong>di</strong> Barletta s' incontra la foce<br />

dell' Ofanto, onde viene <strong>di</strong>visa la<br />

Puglia Peucezia dalla Puglia Dau-<br />

nia , ossia la Terra <strong>di</strong> Bari dalia<br />

Capitanata. Un bello e solido ponte<br />

congiunge le due rive. A due leghe<br />

e mezza al S. O. da Barletta si<br />

trovano le vestigia <strong>di</strong> Canne, sulla<br />

riva destra dell'Ofanto, luogo celeberrimo<br />

per la <strong>di</strong>sfatta, che i romani<br />

vi ebbero da Annibale, l'anno<br />

2t6 prima della nascita <strong>di</strong> Gesù<br />

Cristo. 11 campo <strong>di</strong> battaglia è an-<br />

cora nominato il campo <strong>di</strong> sangue.<br />

Col rompersi la terra si trovano<br />

scheggie <strong>di</strong> cimieri e <strong>di</strong> lancie<br />

speroni, ed altri avanzi d'armi,<br />

benché sieno trascorsi più <strong>di</strong> venti<br />

secoli. Dopo che nel XIII secolo fu<br />

<strong>di</strong>strutto il regno <strong>di</strong> Gerusalemme,<br />

si rifugiò in Barletta l' arcivescovo<br />

latino <strong>di</strong> Nazareth [Ve<strong>di</strong>), e <strong>di</strong>ven-<br />

ne sede arcivescovile titolare , senza<br />

suffragane!. Clemente IV concesse<br />

all' arcivescovo il privilegio <strong>di</strong> farsi<br />

precedere ovunque colla croce avanti;<br />

ed in progresso <strong>di</strong> tempo gli si unirono<br />

le se<strong>di</strong> vescovili, nel i


i32 BAR<br />

<strong>di</strong> Calisto III la prima, e <strong>di</strong> Clemente<br />

VII la seconda.<br />

BARNABA (s.). Uno deprimi apo-<br />

stoli, appartenente alla tribù <strong>di</strong> Le-<br />

vi, e nativo dell'isola <strong>di</strong> Cipro. Primachè<br />

lo Spirito Santo <strong>di</strong>scendesse<br />

sopra gli apostoli, si chiamava Giu-<br />

seppe. Il suo nome significa figliuo-<br />

lo <strong>di</strong> consolazione _, ovvero della<br />

profezia. La Scrittura ci racconta<br />

<strong>di</strong> lui, che dopo aver venduto le<br />

sue possessioni, ne depositò il prezzo<br />

a' pie<strong>di</strong> degli apostoli, e ce lo <strong>di</strong>pinge<br />

come un uomo buono, pieno <strong>di</strong> fede,<br />

ripieno dello Spirito Santo. Avendo<br />

egli frequentata la scuola del<br />

famoso Gamalielo in Gerusalemme,<br />

chbe opportunità <strong>di</strong> trattare con s.<br />

Paolo. Tre anni dopo la sua conver-<br />

sione fece ritorno in quella illustre<br />

città; ma i fedeli non voleano ammetterlo<br />

nelle loro adunanze, memori<br />

del furore , onde avea non<br />

ha guari perseguitato la Chiesa. Barnaba<br />

assicurato del sincero ravve<strong>di</strong>mento<br />

eh Paolo, lo presentò ai san-<br />

ti Pietro e Giacomo, il primo dei<br />

quali lo accolse nella sua casa. Dopo<br />

quattro o cinque anni, fu mandato<br />

dagli apostoli in Antiochia affin-<br />

chè rassodasse nella fede i neofiti e<br />

provvedesse ai bisogni <strong>di</strong> quella chie-<br />

sa. Le sue apostoliche fatiche ebbero<br />

un ottimo successo, ed i seguaci del<br />

Nazareno crebbero <strong>di</strong> giorno in gior-<br />

no. Avendo bisogno <strong>di</strong> qualche<br />

coa<strong>di</strong>utore, nell' anno appresso re-<br />

cossi a Tarso, ove trovavasi s. Paolo,<br />

il quale eccitò a farsi suo compagno<br />

nel sacro ministero. Ritornato<br />

seco lui in Antiochia , vissero in<br />

compagnia per un anno, oprando<br />

tante conversioni, che ivi i novelli<br />

credenti ricevettero per la prima volta<br />

il nome <strong>di</strong> Cristiani [Ve<strong>di</strong>). Verso 1'<br />

anno quarantaquattro dell'era volgare<br />

una fiera carestia, predetta già dal<br />

B \ R<br />

profeta A gabo, desolò la Giudea per<br />

ben quattro anni. I fedeli <strong>di</strong> Antio-<br />

chia, mossi dallo spirito <strong>di</strong> carità,<br />

raccolsero una somma considerevo-<br />

le, e la mandarono ai loro fratelli<br />

<strong>di</strong> Gerusalemme col mezzo <strong>di</strong> s.<br />

Barnaba e s. Paolo. Dopo aver <strong>di</strong>simpegnato<br />

al loro uffizio, fecero ri-<br />

torno in Antiochia , e condussero<br />

seco un certo Giovanni soprannominato<br />

Marco, cugino <strong>di</strong> Barnaba.<br />

La preghiera ed il <strong>di</strong>giuno erano<br />

le principali occupazioni <strong>di</strong> que-<br />

sti due santi e <strong>di</strong> altri dottori e<br />

profeti , fiorenti in quella chie-<br />

sa. Mentre un giorno tutti que-<br />

sti illustri personaggi erano occu-<br />

pati nei <strong>di</strong>voti esercizii, lo Spirito<br />

Santo fece loro conoscere come<br />

doveano separare Paolo e Barnaba<br />

pel ministero, al quale erano stati<br />

da lui destinati, <strong>di</strong> essere cioè gli<br />

apostoli de' gentili. Obbe<strong>di</strong>enti alla<br />

voce del Signore, dopo aver passa-<br />

to qualche tempo nel <strong>di</strong>giuno e nel-<br />

l'orazione, imposero le mani sopra<br />

i due apostoli, e li mandarono a<br />

pre<strong>di</strong>care il vangelo a' popoli idola-<br />

tri. Paolo e Barnaba partirono allo-<br />

ra verso Seleucia, conducendo in<br />

loro compagnia quel Giovanni, <strong>di</strong><br />

cui sopra abbiamo fatto menzione.<br />

Poscia s'imbarcarono alla volta <strong>di</strong><br />

Cipro, da dove passarono a Sala-<br />

mina, a Pafo ed a Perge. Fu in<br />

questa città che Giovanni si separò<br />

da' due apostoli , per ritornare a<br />

Gerusalemme, stanco dalle fatiche.<br />

Da Perge intrapresero il viaggio ver-<br />

so Antiochia <strong>di</strong> Pisi<strong>di</strong>a, dalla qual<br />

città, essendo stati cacciati, si reca-<br />

rono ad Icona metropoli della Li-<br />

caonia, ove pre<strong>di</strong>carono con qualche<br />

successo. Ma il livore de' giudei li<br />

costrinse ad iscuotere la polvere dai<br />

loro pie<strong>di</strong>, ed a recarsi a Listri e<br />

poscia a Deibi. Finalmente dopo


BAR<br />

aver percorse <strong>di</strong>verse altre città, ove<br />

oprarono molte e strepitose conver-<br />

sioni, ritornarono in Antiochia. In<br />

quel frattempo sorse la <strong>di</strong>sputa sul-<br />

l'osservanza della legge mosaica, e<br />

s. Barnaba, insieme con s. Paolo,<br />

sostenne che non era d'uopo sotto-<br />

mettersi alle pratiche cerimoniali del-<br />

la legge antica. Una tal questione fu<br />

poscia decisa nel concilio <strong>di</strong> Gerusalemme,<br />

in cui gli apostoli confermarono<br />

i nostri due santi nella loro<br />

missione. Dopo siffatto avvenimen-<br />

to, essi si <strong>di</strong>visero per ispargere le ve-<br />

rità del vangelo in varie conti-a-<br />

de. S. Barnaba recossi nell' isola <strong>di</strong><br />

Cipro con Giovanni, il quale terminò<br />

il suo corso apostolico in Biblis,<br />

città della Fenicia. In quanto<br />

a san Barnaba, la Scrittura non<br />

non ne fa ulteriore menzione. Si<br />

crede che fosse lapidato nella sua<br />

patria dai giudei, imperocché il suo<br />

corpo fu scoperto in quell'isola ai<br />

tempi dell'imperatore Zenone. Gli<br />

storici non convengono nel fissare<br />

l'anno del suo martirio. Se ne ce-<br />

lebra la festa nel giorno 1 1 giugno.<br />

BARNABITI. È un Or<strong>di</strong>ne reli-<br />

gioso detto dei chierici regolari del-<br />

la congregazione <strong>di</strong> s. Paolo. Mol-<br />

to <strong>di</strong>sputano gli eru<strong>di</strong>ti sull'autore<br />

<strong>di</strong> quest' Or<strong>di</strong>ne. Chi ne attribuisce<br />

il merito a d. Serafino da Fermo<br />

canonico regolare della congrega-<br />

zione lateranense, chi a s. Carlo<br />

Borromeo, chi vuole non altro sia<br />

quest'Or<strong>di</strong>ne se non una mo<strong>di</strong>fica-<br />

zione alla regola <strong>di</strong> s. Agostino, e<br />

chi a quella <strong>di</strong> s. Benedetto. Tut-<br />

tavolta la generale opinione ne ri-<br />

guarda fondatore il venerabile p.<br />

Anton-Maria Zaccaria, nato a Cremona<br />

nel 1S01, e con grande so-<br />

lerzia educato religiosamente e civilmente<br />

dalla madre sua. Riportata<br />

la laurea in me<strong>di</strong>cina nella città<br />

BAR ,33<br />

<strong>di</strong> Padova, s'indusse egli invece ad<br />

abbracciare lo stato ecclesiastico, nel<br />

(piale <strong>di</strong>ede tosto gran<strong>di</strong> prove dì<br />

carità luminosa. Sovvenir miseri<br />

pre<strong>di</strong>care, poveramente vivere?, erano<br />

i segni, cui mirava del continuo.<br />

A cagione dei beni posseduti da lui<br />

in Milano, recandosi spesso a <strong>di</strong>-<br />

morarvi, strinse amicizia con alcu-<br />

ni nobili e pietosi uomini ascritti<br />

alla confraternita <strong>di</strong> quella città,<br />

intitolata la Sapienza eterna. Tra<br />

i primi erano Bartolommeo Ferra-<br />

ri, e Iacopo Morigia , e ad essi<br />

fé' accogliere un suo <strong>di</strong>visamento<br />

tendente ad instituire una congre-<br />

gazione che pegli stu<strong>di</strong>i da lui fat-<br />

ti sopra gli scritti <strong>di</strong> s. Paolo, ri-<br />

coverar volle sotto gli auspicii <strong>di</strong><br />

quell' apostolo, e della quale volea<br />

che fosse scopo la pre<strong>di</strong>cazione, la<br />

istruzione della gioventù, ed ogni<br />

cosa che promovesse la salute del<br />

prossimo.<br />

Non volle il p. Zaccaria preva-<br />

lersi primieramente delle concessioni<br />

Pontifìcie; ma a' suoi compagni<br />

prescrisse solo vita povera e comu-<br />

ne. Acquistata una piccola casa<br />

presso la porta <strong>di</strong> Pavia nel i534,<br />

<strong>di</strong>ede loro regole, e l'abito della re-<br />

ligione, cioè quello comune a' preti<br />

secolari <strong>di</strong> que' tempi. Per l'esem-<br />

plare vita loro si procacciarono quei<br />

padri <strong>di</strong> leggeri l'ammirazione uni-<br />

versale. Ora con un pesante croce-<br />

fisso sulle spalle si vedevano pre<strong>di</strong>-<br />

car penitenza, ora ne' più abbietti<br />

mo<strong>di</strong> vestiti si scorgevano chie-<br />

dere limosina. Vivea allora la con-<br />

tessa Luigia Torelli <strong>di</strong> Guastalla, la<br />

quale qualche anno innanzi (i.13o)<br />

avea raccolte nella propria casa air<br />

cune vergini ed, or<strong>di</strong>natele in con-<br />

gregazione, avea ottenuto per es-<br />

se il titolo <strong>di</strong> Angeliche ( V. Angeliche<br />

), anziché quello <strong>di</strong> donne<br />

,


i34 BAH<br />

o suore. La virtuosa matrona non<br />

fu ultima a soccorrere con genero-<br />

se largizioni ne' virtuosi suoi <strong>di</strong>segni<br />

il p. Zaccaria, ed il volle anzi con-<br />

sigliere e guida nel condurre la<br />

propria congregazione delle Ange-<br />

liche.<br />

Nel i^3? Papa Paolo III concedet-<br />

te ampli privilegi alla congregazione<br />

del p. Zaccaria, ed esentatala dalla<br />

giuris<strong>di</strong>zione dell'arcivescovo <strong>di</strong> Mi-<br />

lano, la mise sotto la protezione<br />

della Santa Sede. Nell'anno ap-<br />

presso passate le Angeliche da por-<br />

ta Venellina, ove soggiornavano, a<br />

porta Lodovica, entrò là nel luogo<br />

<strong>di</strong> esse il p. Zaccaria co'propri com-<br />

pagni. Quivi, giusta il <strong>di</strong>sposto della<br />

bolla <strong>di</strong> Paolo III, era stato egli elet-<br />

to a preposto della nuova sua re-<br />

ligiosa famiglia; ma rifiutando quel<br />

titolo, fu prescelto il p. Morigia<br />

il cpiale nel i538, fece fare un nuo-<br />

vo passaggio alla sua congregazione,<br />

trasferendola nell' antico monastero<br />

accanto la chiesa <strong>di</strong> s. Barnaba, per<br />

cui è derivato alla religione il nome<br />

<strong>di</strong> Barnabitij nome che trasse in er-<br />

rore il Cusenio, perocché <strong>di</strong>ceva aver<br />

essi rinnovato l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Barnaba<br />

e degli apostoli o apostolini [Fe<strong>di</strong>),<br />

comunque d' instituzione tanto <strong>di</strong>versa.<br />

Rinnovato fu per essi il nuovo<br />

ospizio del tutto, onde la chiesa fu<br />

mestieri che un'altra volta venisse<br />

consacrata nel i546.<br />

S. Carlo Borromeo nutriva tale<br />

affetto per questa congregazione, che<br />

sovente si ritirava ira i Barnabiti, e<br />

£Ìà la fama loro si accrebbe talmente<br />

che ogni luogo d' Italia voleva u<strong>di</strong>r-<br />

ne le missioni ed aver collegi filiali<br />

ad essi. Enrico IV, nel 1608, chia-<br />

molli anche in Francia, dopo aver<br />

abiurato nel i5o,3 il calvinismo;<br />

Fer<strong>di</strong>nando 11 imperatore gli accol-<br />

se in Germania ; ed il duca Carlo<br />

,<br />

B A R<br />

Emmaimele <strong>di</strong> Savoia, nel 1 >5o,<br />

permise loro <strong>di</strong> stabilirsi nel Pie-<br />

monte. Aveano quin<strong>di</strong> altre volte<br />

sei provincie, in Roma, Milano,<br />

Toscana, Piemonte, Francia e Ger-<br />

mania. Né appena si estesero a<br />

questo modo, che furono posti sot-<br />

to la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un generale: ca-<br />

rico per la prima volta affidato al<br />

p. Alessandro Salili.<br />

Nel capitolo generale ad ogni tre<br />

anni celebrato tra essi interviene<br />

sempre d generale, il quale vi è spes-<br />

so confermato. Ma per un altro trien-<br />

nio soltanto può essere confermato il<br />

supcriore <strong>di</strong> ogni casa professa. Que-<br />

sto capitolo generale non celehrava-<br />

si dapprima che in Milano, pure<br />

avendo Alessandro VII fatto stabi-<br />

lire a Roma il generale loro, or<strong>di</strong>nò<br />

che i capitoli ivi si tenessero<br />

ed a tal effetto <strong>di</strong>vise la Congrega-<br />

zione in provincie, acciocché v'in-<br />

tervenissero soli i provinciali ed il<br />

deputato <strong>di</strong> ciascuna provincia. Variossi<br />

non<strong>di</strong>meno siffatto sistema da<br />

Innocenzo XI, il quale decretò che i<br />

capitoli si tenessero alternativamente<br />

in Roma ed in Alilano. In antico il<br />

Car<strong>di</strong>nale protettore dell'Or<strong>di</strong>ne interveniva<br />

esso pure; ma dopo la mor-<br />

te del Car<strong>di</strong>nale Serbelioni, i Ponte-<br />

fici permisero ai questi religiosi <strong>di</strong><br />

eleggersi a presidente uno de' capi-<br />

tolari loro. L' arme <strong>di</strong> questa congregazione<br />

é composta da tre monti<br />

rossi in campo azzurro sormon-<br />

tati da una croce nel mezzo delle<br />

lettere P. A. significanti Paulus<br />

Apostolus. Rimase sempre sotto i<br />

Barnabiti la <strong>di</strong>rezione delle mona-<br />

che Angeliche, come quelle, che re-<br />

golate erano dalle medesime <strong>di</strong>sci-<br />

pline, avevano ricevuta e vita ed<br />

incremento dal medesimo fondatore<br />

, né mai lasciavano <strong>di</strong> accompa-<br />

gnare i Barnabiti nelle missioni, prò-<br />

,


BAR<br />

cacciando esse la conversione delle<br />

fémmine, intanto ch'essi attendevano<br />

a quella degli uomini.<br />

Vestono questi padri l'abito tala-<br />

re de'prcti secolari, portano il roc-<br />

chetto invece della cotta, meno in<br />

Pioma per rispetto al Sommo Pon-<br />

tefice. Le loro osservanze sono le<br />

seguenti : <strong>di</strong>giunano tutti i vener-<br />

dì dell'anno, ne' due ultimi giorni<br />

<strong>di</strong> carnovale e dalla prima dome-<br />

nica dell' Avvento sino a Natale ;<br />

fanno astinenza tutti i mercoledì<br />

dell'anno; osservano rigoroso silen-<br />

zio dopo l'esame della sera sinché<br />

non abbiano nel susseguente giorno<br />

recitato il mattutino. Ai tre voli <strong>di</strong><br />

povertà, castità ed ubbi<strong>di</strong>enza aggiungono<br />

un giuramento <strong>di</strong> non<br />

procacciarsi mai alcuna carica, né<br />

dentro né fuori della congregazione,<br />

senza il permesso del Papa. Non<br />

sono i conversi ammessi all'abito<br />

se non dopo cinque anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>mo-<br />

ra nei loro collegi.<br />

In P<strong>di</strong>lano essi ebbero per lungo<br />

tempo la <strong>di</strong>rezione delle scuole det-<br />

te Arcìmbolcle dal nome <strong>di</strong> monsignor<br />

Arcimbol<strong>di</strong> loro istitutore, e<br />

che ora formano il ginnasio ed il<br />

liceo imperiale <strong>di</strong> s. Alessandro. Al-<br />

tri stabilimenti, prima della rivolu-<br />

zione francese, erano affidati ai Bar-<br />

nabiti nella Lombar<strong>di</strong>a ed altrove;<br />

avevano cattedre nelle università <strong>di</strong><br />

Milano e <strong>di</strong> Pavia , ed erano i<br />

precettori dei principi. Consultori<br />

del sant'uffizio in molte città d'Italia,<br />

teologi del gran duca <strong>di</strong> To-<br />

scana , penitenzieri maggiori, tutto<br />

<strong>di</strong>mostrava in quanta stima fossero<br />

generalmente tenuti i lumi e le<br />

virtù dei religiosi <strong>di</strong> questa congre-<br />

gazione. Molti furono <strong>di</strong> fatti i chiari<br />

uomini fiorili tra essi; ma vogliono<br />

più specialmente essere annoverati<br />

i.° il Morigia già citato, che fu<br />

BAR 1<br />

3 7<br />

elevato alla sacra porpora nel 1698<br />

( V. Morigia): il p. Bartolommeo<br />

Gavanto consultore della sacra con-<br />

gregazione de' riti, il b. Alessandro<br />

Sauli genovese, stato vescovo <strong>di</strong><br />

Aleria, e che si meritò il titolo <strong>di</strong><br />

apostolo della Corsica {V. Sauli);<br />

Giacinto Sigismondo Ger<strong>di</strong>l amplissimo<br />

Car<strong>di</strong>nale, uno degli uomini<br />

piìi illustri nel secolo passato {V.<br />

Ger<strong>di</strong>l). Altro lume del sacro col-<br />

legio fu pure il barnabita Francesco<br />

Luigi Fontana <strong>di</strong> Casalmag-<br />

giore, che onorato della fiducia<br />

del Pontefice Pio VII, lo giovò dei<br />

suoi consigli nel periodo piti tem-<br />

pestoso del Pontificato, e che fu con-<br />

giunto in grande e tenera amicizia<br />

col regnante Gregorio XVI ( V. Fon-<br />

tana) ; in fine il vivente porporato<br />

e segretario <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Santa Romana<br />

Chiesa Luigi Lambrusclihii è<br />

un nuovo lustro de' Barnabiti. Na-<br />

to in Sestri <strong>di</strong> Levante, <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />

Brugnato nel Genovcsato ai 2 giugno<br />

1776, e fattosi religioso del-<br />

la congregazione de' chierici regola-<br />

ri <strong>di</strong> s. Paolo, si <strong>di</strong>stinse per feli-<br />

ce ingegno e per profon<strong>di</strong>tà nelle<br />

scienze in tal modo, da meritare<br />

che il Pontefice Pio VII il <strong>di</strong>chia-<br />

rasse prima consultore della suprema<br />

romana Inquisizione e segreta-<br />

rio della congregazione Car<strong>di</strong>nalizia<br />

degli affari ecclesiastici straor<strong>di</strong>narii;<br />

quin<strong>di</strong> , per nomina del re <strong>di</strong> Sardegna<br />

Vittorio Emanuele , nel con-<br />

cistoro de' 27 settembre 18 19, lo<br />

preconizzasse arcivescovo <strong>di</strong> Genova,<br />

chiesa che governò con pastoral zelo.<br />

Papa Leone XII, promovendo<br />

alla sacra porpora ai 2 ottobre<br />

1826 monsignor Macchi, nunzio in<br />

Francia presso il re Carlo X, gli<br />

<strong>di</strong>ede in successore monsignor Lam-<br />

bruscliini, facendogli ritenere l'arci-<br />

vescovato <strong>di</strong> Genova. Sollevato alla


i36 BAR<br />

cattedra <strong>di</strong> s. Pietro il regnante<br />

Pontefice Gregorio XVI, ai 2 febbraio<br />

1 83 1, poscia ai 3o settembre del medesimo<br />

anno, creò il Lambruschini<br />

per primo Car<strong>di</strong>nale, conferendogli<br />

il titolo presbiterale, che egli stesso<br />

avea nel Car<strong>di</strong>nalato, cioè della chiesa<br />

<strong>di</strong> s. Calisto, già onorata da Pio<br />

VII. Decorato il novello Porporato<br />

dal regnante Carlo Alberto re <strong>di</strong><br />

Sardegna della gran croce dell'Or-<br />

<strong>di</strong>ne equestre de' ss. Maurizio e Laz-<br />

zaro e della protettoria degli anti-<br />

chi, e nuovi suoi regii stati, succes-<br />

sivamente il medesimo Pontefice lo<br />

promosse alle seguenti rispettabili<br />

cariche : <strong>di</strong> prefetto della sacra con-<br />

gregazione della <strong>di</strong>sciplina regolare,<br />

nel i832, e nel seguente anno, dì<br />

abbate commendatario ed or<strong>di</strong>na-<br />

rio <strong>di</strong> s. Maria <strong>di</strong> Farfa , e <strong>di</strong> s.<br />

Salvatore maggiore. Quivi profuse<br />

egli le pastorali sollecitu<strong>di</strong>ni, e ritornò<br />

all'antico lustro il celei>re semi-<br />

nario, abitato da circa due mila in-<br />

<strong>di</strong>vidui, trasportandolo da s. Salva-<br />

tore maggiore, a Poggio Mirleto,<br />

luogo <strong>di</strong>pendente dal monistero far-<br />

fense, provvedendolo <strong>di</strong> ottimi re-<br />

golamenti composti da lui medesimo<br />

e pubblicati colle stampe. V. la<br />

Dissertazione epistolare, de<strong>di</strong>cata a<br />

questo Car<strong>di</strong>nale da monsignor Ma-<br />

rino Marini, che la pubblicò in Pioma<br />

nel i836. Quin<strong>di</strong> lo stesso Gregorio<br />

XVI nell'anno 1 8 3 4 nominollo<br />

bibliotecario <strong>di</strong> Santa Promana<br />

Chiesa, prefetto della congregazione<br />

degli stu<strong>di</strong>i e segretario <strong>di</strong> stato, e<br />

nel 1839, gran priore in Pioma, del<br />

sacro militare Or<strong>di</strong>ne gerosolimitano,<br />

e segretario de' brevi Pontificii, quali-<br />

fiche tutte, che l'ottimo Car<strong>di</strong>nale eser-<br />

cita col massimo zelo, <strong>di</strong>ffondendo la<br />

benefica sua protezione sopra varii<br />

Or<strong>di</strong>ni religiosi, accademie, collegii e<br />

pii luoghi. In mezzo a tante cure<br />

BAR<br />

affidategli le sue Operette spirituali<br />

da lui compilate, e che già due volte<br />

videro la luce, il collocarono fra i<br />

migliori ascetici de' nostri tempi. Surrogò<br />

il medesimo Pontefice il Lam-<br />

bruscbini per la consacrazione della<br />

chiesa insigne <strong>di</strong> s. Maria degli Angeli<br />

presso Assisi fatta risorgere splen<strong>di</strong>damente,<br />

e che voleva egli stesso<br />

consecrare, come risulta dal breve<br />

Ubi primum magno, appositamente<br />

emanato in Castel Gandolfo a' 18<br />

agosto 1840. Tale consecrazione avvenne<br />

agli 8 settembre del presente<br />

anno 1840 in mezzo ad innumera-<br />

bile ed e<strong>di</strong>ficante concorso <strong>di</strong> popolo.<br />

Ma l'Or<strong>di</strong>ne de' Barnabiti, che ha<br />

lasciato grata rimembranza tra i milanesi<br />

coi nomi dei padri Quadrupani<br />

e dei due fratelli De-Vecchi<br />

e, tra i coltivatori delle scienze fi-<br />

siche e naturali, coi nomi dei padri<br />

Frisi, Pino e Reccagnani, conta pu-<br />

re attualmente con onore due vescovi,<br />

cioè monsignor Antonio Maria<br />

Cadolini, nato in Ancona ai io lu-<br />

glio 177 1, fatto vescovo da Pio<br />

VII ai io aprile 1822 , ed in-<br />

<strong>di</strong> nel concistoro dei 1 2 febbra-<br />

io 1 838, dall'o<strong>di</strong>erno Pontefice tras-<br />

ferito alla sede vescovile <strong>di</strong> Ancona<br />

<strong>di</strong> lui patria. L'altro è monsigno-<br />

re Stanislao Vincenzo Tomba, nato<br />

aprile, fatto dal me-<br />

in Bologna ai 1 7<br />

desimo Gregorio XVI li 17 <strong>di</strong>cem-<br />

bre i832, vescovo <strong>di</strong> Ro<strong>di</strong>opoli in<br />

partibus, e vicario e visitatore apo-<br />

stolico <strong>di</strong> Forlì, alla cui chiesa lo<br />

promosse nel concistoro del primo<br />

febbraio i836. In oltre progre<strong>di</strong>sce<br />

la causa del venerabile servo <strong>di</strong> Dio<br />

p. Francesco Saverio Maria Bian-<br />

chi barnabita, nato in Arpino <strong>di</strong>o-<br />

cesi <strong>di</strong> Sora, li 2 <strong>di</strong>cembre 1 743,<br />

e morto in Napoli li 1 3 gennaio<br />

18 io; per la quale già l'avvocato<br />

concistoriale, conte Bonaventura Or-<br />

,


BAR<br />

fei ha perorato due volte innanzi il<br />

Sommo Pontefice, ne' due concisto-<br />

ri pubblici dei 1 1 febbraio, ed i i<br />

luglio dell'anno 18.39, ne"e au ' e (' c ^<br />

Vaticano e del Quirinale. V. Fran-<br />

cesco Maria Barelli, Memorie del-<br />

l'origine, fondazione, ed uomini il-<br />

lustri Barnabiti, in due tomi in<br />

foglio . In Roma hanno i Bar-<br />

nabiti il collegio e la chiesa <strong>di</strong><br />

s. Carlo de' Catinari conceduta loro<br />

da Gregorio XIII nell' anno<br />

i5j5, e fatta titolo de' Car<strong>di</strong>nali da<br />

Sisto V nel i585. In essa i Bar-<br />

nabiti con molto frutto esercitano<br />

arie opere <strong>di</strong> pietà, ed in essa si<br />

conserva la corda portata da s. Car-<br />

lo Borromeo in segno <strong>di</strong> penitenza<br />

al tempo della peste <strong>di</strong> Milano. At-<br />

tualmente v'ha nella medesima congregazione<br />

de' professori <strong>di</strong> musica<br />

sotto 1 invocazione <strong>di</strong> s. Cecilia, <strong>di</strong> cui<br />

non ha guari era protettore il sullo-<br />

dato Car<strong>di</strong>nale Lambruschini, essendone<br />

ora il zelantissimo Car<strong>di</strong>nal An-<br />

tonio Testi romano. Intorno ai pp.<br />

Barnabiti V. Anacleto Sicco e Valerio<br />

Mosio Synops. de Cler. Regul. Cong.<br />

s. Paulij Silvestro Maurolico, Mare<br />

Oceano <strong>di</strong> tutti i religiosi; Mo-<br />

ri già, Storia dell' origine <strong>di</strong> tutte le<br />

religioni lib. 7, cap. 65; Hermat.<br />

Etabilissem. des Ordres relig. cap.<br />

62 ; Schoonebeth Hist. des Ordì:<br />

Relig. j Pietro Crescenzio, Presi<strong>di</strong>o<br />

Romanoj Sponde A. C. i533 num.<br />

i4; Le Mire, De Congr. cleric.j finalmente<br />

Prcestantium virorum qui<br />

in Congregatione s. Pauli vulgo<br />

Barnabitarum nostraJloruerunt, Bonomo?,<br />

ij5i, ed Helyot. List, des<br />

Ord. Relig.<br />

BARNARDO (s.), che da altri<br />

chiamasi anche Bernardo, o Bern-<br />

Ilart, trasse i natali nel 778 da una<br />

delle più ragguardevoli famiglie del<br />

Lionese. I suoi genitori alla nobiltà<br />

VOL. IV.<br />

BAR i3 7<br />

del lignaggio univano la più esimia<br />

pietà, e quin<strong>di</strong> si <strong>di</strong>edero tutto l'im-<br />

pegno, affinchè il loro figlio fosse e-<br />

ducato nelle cristiane virtù, e nelle<br />

lettere amene. Allorché giunse al-<br />

l'anno decimo ottavo della sua età,<br />

lo mandarono alla corte <strong>di</strong> Carlo<br />

Magno, ov'egli visse una vita riti-<br />

rata, e consecrossi all' esercizio delle<br />

più eroiche virtù, passando le notti<br />

intere in orazione, praticando frequen-<br />

ti rigorosi <strong>di</strong>giuni, e <strong>di</strong>stribuendo ai<br />

poveri le sue facoltà. Per con<strong>di</strong>scen-<br />

dere alle istanze de' suoi genitori, pre-<br />

se moglie; ma poco dopo avendo otte-<br />

nuto da questa il permesso <strong>di</strong> vestire<br />

l' abito religioso, <strong>di</strong>ede un ad<strong>di</strong>o al<br />

secolo nell'età <strong>di</strong> venticinque anni,<br />

ed entrò nel monistero <strong>di</strong> Ambour-<br />

nai nel Bugey, <strong>di</strong> cui era stato il<br />

fondatore. Quivi egli si esercitò so-<br />

prattutto nell' umiltà, ben persuaso<br />

che questa è il fondamento delle<br />

altre tutte; e si <strong>di</strong>ede alla pratica<br />

<strong>di</strong> ogni sorta <strong>di</strong> austerità. Dopo la<br />

morte dell' abbate, a lui fu affidato<br />

il reggime del suo monistero, del<br />

quale perfezionò la <strong>di</strong>sciplina ed ac-<br />

crebbe gl'in<strong>di</strong>vidui. Ma la fama del-<br />

la sua santità non fu ristretta alle<br />

mura del chiostro , che si <strong>di</strong>vulgò<br />

per lungo tratto, per cui nell' 817<br />

fu eletto a successore <strong>di</strong> Wolfe-<br />

ro arcivescovo <strong>di</strong> \ienna. Turbossi<br />

Barnardo a tale annunzio, e pro-<br />

testò <strong>di</strong> non voler sottomettere gli<br />

omeri ad un peso sì formidabile.<br />

Se non che, riconoscendo nel comando<br />

del Papa la voce <strong>di</strong> Dio, vi pre-<br />

stò il suo assenso, e tutta ripose la sua<br />

fiducia in quel Signore, al cui volere<br />

si era sottomesso. Il Sommo Pontefi-<br />

ce Pasquale I gli mandò il pallio , e<br />

confermò tutti i <strong>di</strong>ritti accordati al-<br />

la sua chiesa. Con quanto zelo e<br />

prudenza egli abbia <strong>di</strong>simpegnato<br />

il suo officio, è più facile inima-<br />

18


i38 BAR<br />

ginarlo che descriverlo. La sua ca-<br />

rità lo rendea talmente tenero alla<br />

vista delle miserie delle sue peco-<br />

relle, che nulla ometteva per porvi<br />

rime<strong>di</strong>o, specialmente qualora erano<br />

spirituali. Questo santo prelato eb-<br />

be la <strong>di</strong>sgrazia <strong>di</strong> lasciarsi sedurre<br />

da coloro, i quali erano stati gli au-<br />

tori della deposizione <strong>di</strong> Luigi il<br />

Buono. Allorché questi potè ritor-<br />

nare sul trono, Barnardo si rifugiò<br />

in Italia con Agobardo cui avea or-<br />

<strong>di</strong>nato arcivescovo <strong>di</strong> Lione. Ma dopo<br />

qualche tempo, essendosi Lotario<br />

riconciliato col padre, il nostro Barnardo<br />

ritornò alla sua sede, e con<br />

vero pentimento espiò il suo fallo.<br />

In seguito eresse il monistero <strong>di</strong> B.omans,<br />

nel quale <strong>di</strong> quando in quando<br />

si ritirava per poter lungi dai<br />

tumulti prepararsi alla morte. E<br />

già accorgendosi, che poco gli re-<br />

stava <strong>di</strong> vita, montò per l'ultima<br />

volta il pergamo della sua catte-<br />

drale, affine <strong>di</strong> impartire la pastoral<br />

bene<strong>di</strong>zione al suo <strong>di</strong>letto gregge.<br />

Dopo quest'atto, che a tutti fece<br />

spargere lagrime <strong>di</strong> tenerezza insieme<br />

e <strong>di</strong> dolore, si recò al suo ca-<br />

io ritiro, e quivi avendo passati<br />

tre giorni e tre notti in orazione,<br />

spirò l'anima benedetta, dopo essere<br />

stato corroborato col pane degli an-<br />

geli. Visse sessantaquattro anni , <strong>di</strong><br />

cui trentatre ne impiegò nelT eser-<br />

cizio del pastorale ministero. Fu se-<br />

polto ai 23 <strong>di</strong> gennaio dell' 84 2 j<br />

nel qual giorno venne poscia sta-<br />

bilita la sua festa. Le reliquie <strong>di</strong><br />

lui un tempo si conservavano a B.omans;<br />

ma nel secolo XVI andarono<br />

smarrite nel saccheggio degli u-<br />

gonotti. 11 nome <strong>di</strong> questo vescovo<br />

non fu inscritto mai nel martirolo-<br />

gio romano; egli per altro è ono-<br />

rato con solenne officio nella <strong>di</strong>o-<br />

cesi <strong>di</strong> Vienna, Grenoble, <strong>di</strong> Die, ec.<br />

BAR<br />

BARIVI Giambattista, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Giambattista Barni dai conti <strong>di</strong> Ron-<br />

cadello Lo<strong>di</strong> sortì natali illustri nel<br />

1676. A Piacenza, sotto la <strong>di</strong>sciplina<br />

dello zio vescovo <strong>di</strong> quella cit-<br />

tà, principiò gli stu<strong>di</strong>i, che terminò<br />

a Pavia , ove fu laureato. Essendo<br />

Pontefice Clemente XI, andò a Roma,<br />

dove <strong>di</strong>e' saggi tali dì pruden-<br />

za ed assennatezza, negl'impieghi<br />

svariati a lui affidati, che colle dol-<br />

ci ed insinuanti maniere ottenne <strong>di</strong><br />

conciliare la pace, e ridonare a tutti<br />

la sincera e solida tranquillità. Né<br />

solo fu il Barni accetto a Clemente XI,<br />

ma Innocenzo XIII, Benedetto XIII,<br />

e Clemente XII lo ebbero in tanta<br />

stima, da commettere a lui varie pre-<br />

fetture e legazioni, come quelle <strong>di</strong><br />

Perugia e dell'Umbria nel 172! e <strong>di</strong><br />

Macerata nel 1725. Poscia fu fatto<br />

visitatore generale <strong>di</strong> Loreto nel 1 73o,<br />

nelle circostanze più <strong>di</strong>fficili e mala-<br />

gevoli. Ivi per ispeciale <strong>di</strong>spensa fu<br />

consecrato arcivescovo <strong>di</strong> Edessa. I.<br />

ponenti <strong>di</strong> consulta lo teneano in gran<br />

conto sotto Clemente XII; gli svizzeri.<br />

nel 1 73 1 lo riconobbero come nunzio<br />

Pontificio, enei 1739, la corte <strong>di</strong><br />

Madrid, che lo ricevette come nun-<br />

zio, il fece da Benedetto XIV nella<br />

prima promozione de' 9 settembre<br />

del 1743, nominare prete Car<strong>di</strong>nale<br />

del titolo <strong>di</strong> s. Tommaso in Parione.<br />

Nel 1700 inviato legato a Ferrara,<br />

si contenne con tale sod<strong>di</strong>sfazione del<br />

Pontefice e del popolo, che gli fu pro-<br />

lungata la carica ad un intero trien-<br />

nio, scorso appena il quale, firn <strong>di</strong> vi-<br />

vere nel 1754, hi età <strong>di</strong> settantotto<br />

anni non compiti ed un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato.<br />

Tutti ne piansero amaramente<br />

la per<strong>di</strong>ta. Riposa in quella<br />

metropolitana alla cappella della Ma-<br />

donna, con una breve iscrizione, cui<br />

ripporta Giambattista Molossi nella<br />

seconda parte delle sue Memorie <strong>di</strong>


BAR<br />

alcuni uomini illustri della città <strong>di</strong><br />

Lo<strong>di</strong>.<br />

BARONE, Baro, valeva in antico<br />

oltre che in significato <strong>di</strong> barattiere,<br />

capo <strong>di</strong> qualche banda d' armati<br />

Dal nome <strong>di</strong> Baro potè formarsi<br />

quello <strong>di</strong> Barone, che in Italia ap-<br />

plicossi negli antichi tempi ad un si-<br />

gnore con giuris<strong>di</strong>zione od anche ad<br />

un uomo <strong>di</strong> grande qualità: il perchè<br />

in questo secondo senso s. Antonio<br />

fu detto Barone. Presso il Villani,<br />

Baroni erano quelli che sedevano<br />

nei parlamenti, e Barone fu detto<br />

anche talvolta in significato <strong>di</strong> ma-<br />

rito. In quest'ultimo significato <strong>di</strong>ce<br />

il Boville che i fiamminghi, più assai<br />

che i francesi l' ebbero usato chiamando<br />

le donne ivi in<strong>di</strong>fferentemente<br />

meus vir 3 mou Baron, donde<br />

passò poi questa voce in significato<br />

<strong>di</strong> dominio traendosi da quel domi-<br />

nio, che l' uomo esercita sulla donna.<br />

Riconosce però il detto scrittore che<br />

il vocabolo <strong>di</strong> Barone non è origi-<br />

nalmente latino; ma bens\ fattizio,<br />

e quin<strong>di</strong> tanto potevasi formare in<br />

Italia quanto in Francia.<br />

Ragionevolmente si dubita sull'as-<br />

serzione <strong>di</strong> alcuni scrittori i quali<br />

<strong>di</strong>cono non aver cominciato quel<br />

titolo ad essere in onore sino dal<br />

sesto secolo, perocché non si citano<br />

in appoggio se non se Fredegario<br />

e Gregorio Turonense, secondo i<br />

quali i gran<strong>di</strong> del regno <strong>di</strong> Borgogna<br />

, senza che si accenni l' epoca<br />

precisa, sarebbero stati nominati Ba-<br />

rones o farones, il che secondo que-<br />

gli scrittori significava lo stesso. Certo<br />

è che nel IX e X secolo il nome<br />

<strong>di</strong> Barone fu dato in Francia ed in<br />

Germania ai primarii membri dello<br />

stato, ed ai gran<strong>di</strong> del regno e del-<br />

l' impero in generale, senza che con<br />

esso volesse <strong>di</strong>stinguersi un nome<br />

particolare <strong>di</strong> nobiltà. Sconosciuta<br />

. ,<br />

BAR i3g<br />

era ancora questa qualificazione nelle<br />

provincie meri<strong>di</strong>onali dell' Europa<br />

nell' XI secolo, ed in quel secolo so-<br />

lamente dal re Malcolmo III creati<br />

furono nella Scozia <strong>di</strong>versi Baroni.<br />

Molto splendore acquistò il titolo<br />

<strong>di</strong> Barone nei secoli XII e XIII, ed<br />

in Francia furono tenuti per prin-<br />

cipi i Baroni del regno; cosicché nelle<br />

lettere dei re , volendo questi asse-<br />

gnare appanaggi ai loro figliuoli o<br />

fratelli si esprimevano che quelle ter-<br />

re dovessero essere tenute in qualità<br />

<strong>di</strong> contee o baronie. In Italia il<br />

vocabolo <strong>di</strong> Barone fu piuttosto ti-<br />

tolo <strong>di</strong> onore che non segnale o<br />

titolo <strong>di</strong> dominio.<br />

Tra gì' inglesi molto si propagò<br />

in tempi più recenti il titolo <strong>di</strong><br />

Baronetto, <strong>di</strong>minutivo <strong>di</strong> Barone, del<br />

quale è al <strong>di</strong> sotto. Crealo venne<br />

per la prima volta da Giacomo I<br />

nel 1 6 1 i ; si conferisce con lettere<br />

patenti e passa ai <strong>di</strong>scendenti in<br />

ere<strong>di</strong>tà.<br />

Nella cappella Pontificia, e nelle<br />

funzioni solenni che celebra il Papa<br />

non intervenendo più formalmente<br />

sta in luogo <strong>di</strong>stinto il Baronaggio<br />

romano, come si può leggere al ri-<br />

spettivo articolo, viene esso rappre-<br />

sentato dal principe assistente al soglio<br />

Pontifìcio. I Baroni romani non<br />

prendevano l'investitura de' propri<br />

feu<strong>di</strong> dal sovrano Pontefice, né prestavano<br />

l' omaggio <strong>di</strong> fedeltà come<br />

si praticò altrove , ma tramandata<br />

n'era la giuris<strong>di</strong>zione sui feu<strong>di</strong> da<br />

padre in figlio. Per le ultime vicen-<br />

de, e per la nuova legislazione oltre<br />

i feu<strong>di</strong> Baronali del popolo romano<br />

pochi sono i Baroni che nello stato<br />

Pontificio conservano giuris<strong>di</strong>zione.<br />

BARONI Andrea, Car<strong>di</strong>nale. Andrea<br />

Baroni adottato dalla famiglia<br />

Peretti, della quale prese anche il<br />

nome, era da Montalto nella Mar-<br />

i


i4o BAR<br />

ca e venne alla luce nel i5y3.<br />

Educato presso il Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Mon-<br />

talto istesso, fu da Clemente Vili,<br />

nella seconda promozione , <strong>di</strong> B.oma<br />

de' 5 giugno del 1096 creato<br />

<strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Maria<br />

in Domnica, pel riconoscimento a<br />

Sisto V, da cui fu esrli elevato al-<br />

Ja porpora. Benché non tosse il Ba-<br />

roni uomo <strong>di</strong> gran lettere, pure<br />

colla illibatezza dei costumi, colla<br />

venustà della persona, colle maniere<br />

dolci ed affabili guadagnossi in breve<br />

1' amore <strong>di</strong> tutta Roma. L' Ami-<br />

denio <strong>di</strong> lui scrive così : « Fu il Car-<br />

» <strong>di</strong>naie Peretti uomo <strong>di</strong> aspetto leg-<br />

-•' giadro, <strong>di</strong> equa statura, ben fatto<br />

» della persona, nulla<strong>di</strong>manco ca-<br />

» sto ed illibato, ed alieno sempre<br />

» mai da que' tutti sollazzi a cui<br />

>> sfrenatamente tien <strong>di</strong>etro la scon-<br />

> sigliata gioventù, che a guisa <strong>di</strong><br />

-•> mal cauto destriero, <strong>di</strong>rompe in<br />

» ogni maniera d' inciampi ed a<br />

« briglia aperta corre alla propria<br />

» ruina. Grave e modesto della<br />

» persona, sostenea decorosamente<br />

» 1 onor della porpora , a modo<br />

» che non vi fu chi male tagliasse<br />

•-•• <strong>di</strong> lui ; che se fece poco <strong>di</strong> be-<br />

» ne, fu perchè scarsa autorità il<br />

» forniva. Con saviezza e prudenza<br />

» sponeva il proprio parere nelle<br />

;> congregazioni alle quali apparte-<br />

» neva. » Dopo la prima Diaconia<br />

nel 1600, passò a quella <strong>di</strong> s. An-<br />

gelo in Pescheria; chiesa che deforme<br />

per la sua antichità fu quasi<br />

per lo intiero ristaurata a sue spese,<br />

rifabbricandone pressoché <strong>di</strong> nuovo<br />

la tribuna. Lasciata non<strong>di</strong>meno<br />

nel 1627, quella chiesa; passò al<br />

vescovado Tuscolano : donato finalmente<br />

ai poveri, luoghi pii ed anche<br />

a' suoi domestici il pingue suo patrimonio,<br />

terminò i giorni a Roma<br />

nel 1629 in età <strong>di</strong> cinquantasei an-<br />

BAR<br />

ni e trentatre <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato ; ed<br />

ebbe sepoltura nella basilica <strong>di</strong> s.<br />

Maria Maggiore a' pie <strong>di</strong> Sisto V.<br />

Fu ai conclavi e contribuì alle elezioni<br />

<strong>di</strong> Paolo V, Gregorio XV ed<br />

Urbano Vili.<br />

BARONIO Cesare, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Cesare Baronio nacque a Sora nel<br />

1 538 , da genitori piissimi ed one-<br />

sti. Stu<strong>di</strong>ata a Napoli la teologia e<br />

la legge, passò a Roma nel i557,<br />

ove <strong>di</strong>retto da s. Filippo Neri, fece<br />

quei pro<strong>di</strong>gi ben noti a tutto il<br />

mondo . Era cosi sollecita la sua<br />

carità verso i poveri, che anche<br />

malato <strong>di</strong> febbre, li visitava e con<br />

essi gì' infermi negli spedali. Gelosis-<br />

simo custode del suo candor ver-<br />

ginale, non solo evitava ogni occa-<br />

sione , che glielo potesse offuscare,<br />

ma con mortificazioni e macerazioni<br />

continue procurava d' infrenare il<br />

senso ribelle, entro ai limiti del do-<br />

vere. In casa del Paravicino, ove<br />

si trattenne per sette anni, tolse<br />

con colori da alcuni ritratti , ciò<br />

che non si ad<strong>di</strong>ceva alla cristiana<br />

modestia. Sermoneggiò per trent'an-<br />

ni, tre, o quattro volte alla settimana<br />

in s. Giovanni dei fiorentini,<br />

in s. Girolamo della Carità, e nella<br />

chiesa <strong>di</strong> s. Maria della Vallicella,<br />

ascoltando anche le confessioni, nel<br />

qual uffizio vide nel i58o in ispirilo<br />

l' anima della propria madre volar-<br />

sene al Cielo.<br />

Ma ciò che rese il Baronio celebre<br />

e renderallo in tutti i tempi avvenire<br />

immortale, è l'opera degli Annali<br />

della Chiesa, tenuta da Giano Nicio<br />

Eritreo, come un portento operato<br />

dal Signore a favore della sua Chie-<br />

sa . Il primo volume vide la luce<br />

nel i588, e vi lavorò intorno a qua-<br />

ranta anni, per ubbi<strong>di</strong>re a s. Filippo<br />

Neri. Già erano comparse alla<br />

luce nel 1 585, altre opere <strong>di</strong> lui


BAR<br />

sopra il Martirologio Romano, come<br />

a saggio del gran lavoro degli<br />

annali, per le quali cose e molto<br />

più per le sue virtù Gregorio XIII,<br />

gli offri il vescovato della patria ;<br />

Sisto V, quello <strong>di</strong> Chieti , e Gre-<br />

gorio XV quello <strong>di</strong> Sinigaglia, i<br />

quali tutti l' uomo <strong>di</strong> Dio costan-<br />

temente ricusò ; ma non potè ricu-<br />

sare, benché ne facesse il possibi-<br />

le, il Car<strong>di</strong>nalato , col titolo pre-<br />

sbiterale dei ss. Nereo ed Achilleo<br />

a cui a forza lo volie promuo-<br />

vere Clemente Vili nella seconda<br />

promozione fatta in Roma ai 5<br />

giugno i5o,6, minacciatolo delle<br />

censure, se non ubbi<strong>di</strong>sse. Quin<strong>di</strong><br />

Io fece bibliotecario della vaticana,<br />

e lo deputò a tutte le congregazioni<br />

<strong>di</strong> Roma. Divenuto Car<strong>di</strong>nale, non<br />

ne avea che l'esteriori <strong>di</strong>vise; e fece<br />

voto <strong>di</strong> non <strong>di</strong>r mai , o far cosa<br />

che potesse appianargli la via al<br />

Sommo Pontificato, pel quale nella<br />

elezione <strong>di</strong> Paolo V ebbe trentadue<br />

voti, ed il Car<strong>di</strong>nal Montalto, suo<br />

gran promotore, procurava <strong>di</strong> per-<br />

suadere ai Car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> esaltarlo a<br />

Pontefice. Delle quali cose temendo<br />

Raronio, supplicò vivamente a<br />

Dio, <strong>di</strong> liberarlo dall' imminente pro-<br />

cella, e pregò i Car<strong>di</strong>nali a volgere<br />

sopra <strong>di</strong> altri le loro mire;Iocchè os-<br />

servato dal Car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Gioiosa, de-<br />

cano del sacro collegio, sclamò che<br />

per questo solo meritava il Baronio<br />

il titolo <strong>di</strong> Grande.<br />

Essendo abbate commendatario <strong>di</strong><br />

s. Gregorio nel Montecelio, ne abbel-<br />

lì il Baronio la chiesa, ed espose<br />

il primo alla pubblica venerazione,<br />

la memoria <strong>di</strong> s. Silvia madre a<br />

quel gran Pontefice. Fondò in Sora<br />

un convento ai cappuccini, ristaurò<br />

pressoché <strong>di</strong> nuovo la ruinosa chie-<br />

sa del suo titolo, ornolla <strong>di</strong> pit-<br />

ture esprimenti le azioni precipue<br />

,<br />

BAR i4 r<br />

<strong>di</strong> quei ss. Martiri, L'arricchì del-<br />

le ossa <strong>di</strong> s. Flavia Domitilla, tras-<br />

ferite dalla <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Adriano<br />

pomposamente a quella basilica,<br />

ne ristaurò la tribuna, rinnovandone<br />

il pavimento, spendendovi settemila<br />

scu<strong>di</strong>. Nei giorni festivi vi celebrava<br />

la messa, assisteva ai <strong>di</strong>vini uflizii,<br />

e vi teneva dotta e fervorosa omelia.<br />

Ma pieno <strong>di</strong> merito mori a Roma<br />

nel 1607 <strong>di</strong> sessantanove anni,<br />

ed un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato, e si ripo-<br />

sa in chiesa <strong>di</strong> s. Maria in Vallicel-<br />

la, con elogio comune col Car<strong>di</strong>nal<br />

Tamigi, entrambi ornamento preda-<br />

rissimo alla congregazione dell' oratorio<br />

<strong>di</strong> Roma.<br />

Non la sola corte <strong>di</strong> Roma ne<br />

piagneva la per<strong>di</strong>ta, ma il cristia-<br />

nissimo Enrico IV ancora, che te-<br />

nevaio in grand' estimazione, vol-<br />

le, che alla sua presenza, gli fos-<br />

sero fatte a Parigi esequie solen-<br />

nissime. Dal p. Girolamo Berna-<br />

bei dell' oratorio abbiamo la vita<br />

dell' immortale Car<strong>di</strong>nal Baronio, la<br />

quale pubblicata in latino in Roma<br />

presso il Mascar<strong>di</strong> nel 1 65 1 in 4°-<br />

fu accresciuta da Gregorio Fritz, e<br />

stampata in Vienna nel 1 7 1 S. La<br />

stessa" fu illustrata con note dal p.<br />

Piai mondo Alberici, e premessa alle<br />

lettere dello stesso Car<strong>di</strong>nale pub-<br />

blicate nel 1759 colle stampe del<br />

Komarel in Roma in tre tomi in<br />

4°. Nel tom. i°. <strong>di</strong> essa si vedono<br />

<strong>di</strong>verse orazioni fatte nelle esequie<br />

<strong>di</strong> esso Car<strong>di</strong>nale alla chiesa nuova<br />

dal p. Michelangelo Bucci dell'ora-<br />

torio ai i3 luglio 1607, nel colle-<br />

gio Romano dal Gesuita Giuliano<br />

Sanna ai 9 agosto dell' anno stesso,<br />

in Napoli dal p. Girolamo Binago<br />

dell' oratorio e al sagro collegio da<br />

Giambattista Mucanzio.<br />

BARONZIO (s.), che credesi <strong>di</strong>-<br />

scendente dalla nobile famiglia del


i4* BAR<br />

Berry, e che illustrò la Chiesa nel<br />

secolo settimo. Dapprima egli si unì<br />

in matrimonio , e n' ebbe anche<br />

un figlio chiamato Agloalclo. Ma<br />

Dio avea formato degli alti <strong>di</strong>segni<br />

sopra questo personaggio, al quale<br />

inspirò un tale <strong>di</strong>sprezzo per le co-<br />

se tutte della terra, che prese la<br />

risoluzione <strong>di</strong> rinunciarvi interamen-<br />

te, onde attendere più <strong>di</strong> proposi-<br />

to alla propria santificazione. Riti-<br />

rossi pertanto con suo figlio nella<br />

ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Lonrey, detta anche <strong>di</strong> s.<br />

Grano ; che dopo qualche tempo<br />

abbandonò onde portarsi a condur-<br />

re una vita più perfetta in un de-<br />

serto. Poscia venne in Italia, e passò<br />

a Roma, donde si ritirò in un<br />

luogo del territorio <strong>di</strong> Pistoia in<br />

cui si costrusse una cellelta posta<br />

tra due montagne. La fama delle<br />

sue virtù , invitò s. Desiderio ad<br />

unirsi a quel santo, che poscia al-<br />

tre quattro persone imitarono nella<br />

maniera <strong>di</strong> vivere. Dopo avere pra-<br />

ticato una vita <strong>di</strong>vota e ritirata in<br />

compagnia <strong>di</strong> questi compagni, s.<br />

Baronzio fini la sua mortale carrie-<br />

ra, e fu sepolto nella Chiesa cui<br />

avea fabbricato. Nel principio del<br />

secolo XI venne costrutto in quel<br />

luogo un monistero che dal nome<br />

<strong>di</strong> questo santo venne appellato. La<br />

chiesa <strong>di</strong> Pistoia ne celebra la fe-<br />

sta ai 27 marzo.<br />

BARRATA Giovanni, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Giovanni Barrata romano nacque<br />

circa il principio del secolo XII.<br />

Da Clemente III fu creato <strong>di</strong>acono<br />

Car<strong>di</strong>nale della S. R. C, nella ter-<br />

za promozione, dal medesimo fatta<br />

il mese <strong>di</strong> settembre 1190. Se non<br />

che, tenne egli cotal <strong>di</strong>gnità per as-<br />

sai scarso tempo , morendo il se-<br />

guente anno 1 iqi.<br />

BARRERIA Pietro, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Pietro Barreria, altrimenti appellato<br />

BAR<br />

<strong>di</strong> Mirapisce o Mirepoix s nacque nol-<br />

la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Rodez circa il principio<br />

del secolo XIV. Laureato nel i3?7,<br />

quin<strong>di</strong> da Gregorio XI fu promosso<br />

al vescovato <strong>di</strong> Autunnella Borgogna,<br />

colla amministrazione della chiesa <strong>di</strong><br />

Ostuni. Pvicusò la sacra porpora<br />

offertagli dal legittimo Pontefice Urbano<br />

VI nella terza promozione fatta<br />

a B.oma nel <strong>di</strong>cembre del i38i,<br />

ma non arrossì <strong>di</strong> vestirla per le<br />

mani del pseudo-Pontefice Clemen-<br />

te VII. Trattò dello scisma contro<br />

Giovanni <strong>di</strong> Lignano, che <strong>di</strong>fendeva<br />

Urbano VI, come leggesi nel<br />

tomo IV della Storia dell' Università<br />

<strong>di</strong> Parigi. Finì in Avignone<br />

nel 1 383 , e riposò in quella Cat-<br />

tedrale.<br />

BARRO Pietro, Car<strong>di</strong>nale. Barro<br />

Pietro Car<strong>di</strong>nale, sortì i natali<br />

in Francia verso il termine del decimosecondo<br />

secolo. Fu pria monaco ci-<br />

sterciense; in<strong>di</strong> priore del celebre<br />

monistero <strong>di</strong> Chiaravalle, ed abbate<br />

in altri monisteri. Creato prete Car<strong>di</strong>nale,<br />

col titolo <strong>di</strong> s. Marcello da<br />

Innocenzo IV, nella prima promozione<br />

, fatta a Lione nel <strong>di</strong>cembre<br />

del i244> nella circostanza che vi<br />

si celebrava il concilio generale e quan-<br />

do per la prima volta venne accorda-<br />

to ai Car<strong>di</strong>nali il cappello rosso; e<br />

poscia fu eletto vescovo <strong>di</strong> Sabina. Lo<br />

stesso Innocenzo IV , onorollo della<br />

legazione <strong>di</strong> Spagna nel ia5i, da<br />

lui <strong>di</strong>simpegnata con somma lode.<br />

Finito il generale concilio <strong>di</strong> Lio-<br />

ne , a cui intervenne , ritornato in<br />

Italia col Pontefice, cessò <strong>di</strong> vive-<br />

re dopo anni otto <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato,<br />

a Perugia nel 1202, e quivi ottenne<br />

sepoltura.<br />

BARRY Landolfo , o Lodovico<br />

, Car<strong>di</strong>nale . Barry Landolfo<br />

vanta la sua origine dai duchi<br />

<strong>di</strong> Berry e nacque in Francia verso<br />

,


BAR<br />

la metà del secolo decimoquarto. Il-<br />

lustre per le cospicue parentele , coi<br />

monarchi <strong>di</strong> Francia, <strong>di</strong> Aragona e<br />

colla casa <strong>di</strong> Austria, fu dapprima<br />

eletto a vescovo <strong>di</strong> Poitiers, in<strong>di</strong> nel<br />

i 39 5, da Bonifacio IX fu trasferito alla<br />

chiesa <strong>di</strong> Langres , dove, nel 1 4°4> ten-<br />

ne un solenne e copioso sinodo <strong>di</strong>oce-<br />

sano, nel quale si pubblicarono de-'<br />

creti utilissimi, conservali poscia ma-<br />

noscritti a memoria dei posteri. Nel<br />

1 4. 1 3, Giovanni XXIII, conferì a lui<br />

la chiesa <strong>di</strong> Chàlons; e nel 1^0,<br />

ebbe da Martino V, quella <strong>di</strong> Verdun<br />

. Benché l' antipapa Benedet-<br />

to XIII, nel 1397, col titolo della<br />

<strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Agata , lo facesse<br />

pseudo-car<strong>di</strong>nale, mosso nulla<strong>di</strong>man-<br />

co dal desiderio <strong>di</strong> vedere una volta<br />

estinto quello scisma, lasciato nella<br />

sua ostinazione l'antipapa, andò al<br />

concilio <strong>di</strong> Pisa, e col suo voto con-<br />

tribuì all'esaltamento <strong>di</strong> Alessandro<br />

V, che lo confermò Car<strong>di</strong>nale e gli<br />

assegnò il titolo dei ss. apostoli. I<br />

Car<strong>di</strong>nali del detto Pontefice là ra-<br />

gunati a concilio, lo spe<strong>di</strong>rono alla<br />

<strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Francfort al fine <strong>di</strong> procu-<br />

rare l'unione della chiesa. Ritornato,<br />

a Bologna ai comizi <strong>di</strong> Giovanni XXIII,<br />

che gli conferì il vescovado Portuen-<br />

se, intervenne in seguito al concilio<br />

<strong>di</strong> Costanza e favorì la elezione <strong>di</strong><br />

Martino V. Da ultimo nel i43o, a<br />

Verdun, o, secondo altri, a Varano,<br />

luogo <strong>di</strong> sua <strong>di</strong>ocesi , in cui avea<br />

stabilito un convento ai frati <strong>di</strong> s.<br />

Francesco, terminò <strong>di</strong> vivere dopo<br />

trentatre anni da che indossava la<br />

sacra porpora. Riposano le sue os-<br />

sa nella chiesa <strong>di</strong> santa Maria nella<br />

cappella <strong>di</strong> s. Elisabetta, con un<br />

barbarissimo epitafio in versi analo-<br />

go alla infelice con<strong>di</strong>zione dei tempi.<br />

Era devoto alla Vergine Beata dalla<br />

quale, scrivono alcuni, che fosse am-<br />

monito ad abbandonare il partito<br />

BAR 143<br />

dell' antipapa, per cui profuse assai<br />

denaro nel rifabbricare la cattedrale<br />

<strong>di</strong> Verdun a lei de<strong>di</strong>cata. Fece <strong>di</strong><br />

pubblico <strong>di</strong>ritto alcuni sinodali decre-<br />

ti per la chiesa <strong>di</strong> Langres, da lui<br />

arricchita <strong>di</strong> alcune ricche e preziose<br />

reliquie.<br />

BARRY Stefa.vo , Car<strong>di</strong>nale.<br />

Stefano Barry, dei Conti <strong>di</strong> Barry,<br />

o <strong>di</strong> Montebeliando in Fran-<br />

cia, nacque sul terminar del se-<br />

colo XI. Era nipote al duca <strong>di</strong><br />

Lorena; consanguineo all'impera-<br />

tor Federico Barbarossa, e per la-<br />

to <strong>di</strong> sorella, nipote anche a Ca-<br />

listo II, da cui poi venne fregiato<br />

della porpora Car<strong>di</strong>nalizia, in qua-<br />

lità <strong>di</strong> <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale del titolo<br />

<strong>di</strong> s. Maria in Cosm e<strong>di</strong>li, nella prima<br />

promozione, cui fece lo stesso<br />

Papa nel <strong>di</strong>cembre del 1120. Dal<br />

medesimo Pontefice ebbe il vescovado<br />

<strong>di</strong> Metz, col privilegio del Pal-<br />

lio. Non andò per altro a quel vesco-<br />

vato se non un biennio dopo, causa<br />

la resistenza a lui fatta dall' imperatore<br />

Errico V suo nimicassimo. A<br />

Metz, presente s. Bernardo, pose la<br />

prima pietra dei fondamenti <strong>di</strong> un<br />

monistero delF Or<strong>di</strong>ne Cliiniacense ;<br />

eresse parecchie chiese e monisteri,<br />

tra quali 1' Alteriaco pei canonici re-<br />

golari <strong>di</strong> s. Agostino, che conve-<br />

nientemente dotava. Morto il Ponte-<br />

fice, si ritirò a Metz, ma quei<br />

popoli chiusero a lui le porte, i<br />

nobili segnatamente, come quelli che<br />

si erano impadroniti delle ren<strong>di</strong>te e<br />

dei fon<strong>di</strong> episcopali, né fu riammesso<br />

che in capo u. nove anni, mercè<br />

l'aiuto <strong>di</strong> Reginaldo, fratello <strong>di</strong> lui.<br />

Passato dappoi in Palestina con Lui-<br />

gi re <strong>di</strong> Francia per la guerra sa-<br />

cra nel 1 147 ; ritornato, che fu in<br />

Francia, volle vestir 1' abito dei Ci-<br />

sterciensi, senza però rinunziare alla<br />

<strong>di</strong>ocesi. Avvenne la sua morte, prò-


i44 BAR<br />

labilmente nel 1 1 63, dopo quaran-<br />

tatre anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato, e fu sep-<br />

pellito nella sua cattedrale.<br />

BARSABIA (s.). Era abbate <strong>di</strong><br />

Persia, e molto segnalavasi per la<br />

sua pietà, e per lo zelo nel convertire<br />

i persiani ed i saraceni. Al principio<br />

della fiera persecuzione suscitata da<br />

Sapore contro la Chiesa, fu preso<br />

co' suoi monaci, e tormentato coi<br />

più crudeli supplizii. Il governatore,<br />

vedendo che tutte le sue arti non<br />

valeano a <strong>di</strong>storli dal santo pro-<br />

posito, condannolli al taglio <strong>di</strong> te-<br />

sta. I <strong>di</strong>eci suoi <strong>di</strong>scepoli furono<br />

prima <strong>di</strong> lui decapitati, ed a que-<br />

sti unissi un mago, il quale si offrì<br />

spontaneamente al carnefice. La fa-<br />

miglia <strong>di</strong> quest' ultimo eroe fu talmente<br />

da ciò commossa, che abbracciò<br />

la religione cristiana. Que-<br />

sti do<strong>di</strong>ci martiri ottennero la palma<br />

del martirio nel giorno 3 giugno<br />

dell'anno 342. Il nome <strong>di</strong> s.<br />

Barsabia è registrato nei menologi<br />

de' greci, e nel martirologio romano.<br />

BARSAMIANI o SEMIDULITI.<br />

Eretici del secolo VI, seguaci degli<br />

errori dei Caiani ti e dei Teo-<br />

dosiani. S. Giovanni Damasceno ne<br />

fa menzione nel suo libro delle<br />

eresie, e <strong>di</strong>ce che i loro sacrifìzii<br />

consistevano soltanto nel prendere<br />

colla estremità <strong>di</strong> un <strong>di</strong>to alcun po-<br />

co <strong>di</strong> fior <strong>di</strong> farina, cui poscia met-<br />

tevano in bocca.<br />

BARSAKLFIAM) eretico. Barsanufiano<br />

(Barsanitphianus), è que-<br />

sto il nome che il Fleury dà agli<br />

eretici, delti comunemente Barsania-<br />

ni. Ciò potrebbe indurre a credere<br />

che Barsanufio monaco d' Egitto <strong>di</strong><br />

specchiala santità, il quale viveva<br />

nel IV secolo, fosse autore <strong>di</strong> qual-<br />

che setta eretica, lo che non è.<br />

BARSAMJFIO (s.). Illustrò la<br />

chiesa nel secolo sesto colle sue ra-<br />

BAR<br />

re virtù. Dapprima egli si ascrisse<br />

tra gì' in<strong>di</strong>vidui del monistero <strong>di</strong><br />

s. Sexidone presso a Gaza nella<br />

Palestina, e quivi passò alcuni an-<br />

ni conducendo una vita santa e<br />

penitente. L'amore che nutriva alla<br />

contemplazione era tale, che egli si<br />

determinò nel 54o <strong>di</strong> rinchiudersi<br />

in una cella appartata , per tutto<br />

consecrarsi al suo Diletto. In questo<br />

ritiro compose un trattato contro<br />

i monaci, i quali aveano abbrac-<br />

ciato le dottrine <strong>di</strong> Origene; ed in<br />

tale scritto brilla mirabilmente lo<br />

zelo del nostro santo per la verità<br />

della fede. I greci gli prestano una<br />

singolare venerazione; e ad Oria,<br />

presso a Siponto in Italia, se ne<br />

celebra la memoria nel giorno 6<br />

febbraio, come <strong>di</strong> un principale<br />

protettore.<br />

BARSENORO(s.). Uno dei primi<br />

abbati del monistero della Croce<br />

fondato presso Evreux. da s. Leufredo.<br />

JNiente si sa <strong>di</strong> lui , se non<br />

che mori sul terminare del secolo<br />

ottavo. Il suo corpo fu portato in<br />

<strong>di</strong>versi luoghi al tempo delle scorrerie<br />

dei normanni. La maggior<br />

parte delle sue reliquie si custo<strong>di</strong>sce<br />

oggidì a Fuam nel paese eh Caux.<br />

La festa <strong>di</strong> questo santo è in<strong>di</strong>cata<br />

negli antichi breviari a' i3 <strong>di</strong> set-<br />

tembre.<br />

BARSIMEO (s.). La città <strong>di</strong> E-<br />

dessa si gloria <strong>di</strong> avere avuto a ve-<br />

scovo questo santo, che fu il terzo<br />

dopo s. Taddeo ad essere fregiato<br />

<strong>di</strong> questa <strong>di</strong>gnità. Ei si <strong>di</strong>stinse pel<br />

suo zelo nel pre<strong>di</strong>care le verità del<br />

vangelo , cui avrebbe voluto spar-<br />

gere in tutte le parti della terra<br />

col sacrifizio ezian<strong>di</strong>o della vita. La<br />

sua costanza nell' esercizio <strong>di</strong> que-<br />

sto ministero, risvegliò ben presto<br />

il furore de' suoi nemici, ed il presidente<br />

Lisin condannollo a morte<br />

,


15 A K<br />

nel i i 4j nel qual anno le reclini<br />

dell'impero erano nelle mani <strong>di</strong> Tra-<br />

iano. 11 martirologio romano, ed il<br />

monologio dei greci fanno menzione<br />

<strong>di</strong> questo martire nel dì 3o<br />

gennaro. I siri lo chiamano Bar-<br />

saunas.<br />

BARTANA. Città vescovile d'A-<br />

frica , <strong>di</strong> cui però non è nota la<br />

provincia. Un suo vescovo trovossi<br />

alla conferenza <strong>di</strong> Cartagine.<br />

BARTEMISA. Città vescovile<br />

della Mauritania Cesarea in Afri-<br />

ca. Un suo vescovo, chiamato Vitto-<br />

re, assistette alla conferenza <strong>di</strong> Car-<br />

tagine. Questa chiesa è pure denominata<br />

Var<strong>di</strong>missensis.<br />

BARTO (s. ), martire del secolo<br />

IV. Fu abbruciato per la fede sot-<br />

to Valentiniano I e Valente, nel<br />

tempo in cui maggiormente infieriva<br />

la persecuzione dei goti fuori<br />

dell' impero romano. Furono com-<br />

pagni del suo martirio un sacerdo-<br />

te chiamato Verca, un certo Arpi-<br />

la solitario, e altri ventitre cristia-<br />

ni, che rimasero preda delle fiamme<br />

in una chiesa , ove si erano<br />

raccolti. V. Niceta.<br />

BARTOLOMEI Errico, Car<strong>di</strong>na-<br />

le. Errico Bartolomei, che alcuni vo-<br />

gliono della famiglia Bartolomei, denominato<br />

l'Ostiense a motivo del ve-<br />

scovato d'Ostia, che ottenne nel 1262,<br />

nacque in Susa città del Piemonte,<br />

e dopo aver appresa l' una e 1' al-<br />

tra legge sotto eccellenti precettori,<br />

la insegnò prima in Bologna, e poi<br />

in Parigi, con tal cre<strong>di</strong>to, che fu<br />

detto , giusta 1' uso <strong>di</strong> que' tempi<br />

Fontana della legge. Prima <strong>di</strong> esse-<br />

re Car<strong>di</strong>nale, in compagnia del nunzio,<br />

si trasferì in Inghilterra dove<br />

non è affatto fuori <strong>di</strong> probabilità<br />

che aprisse scuola <strong>di</strong> canoni; ed<br />

è certo che fu dal re Enrico III,<br />

che assai lo apprezzava, ricolmato<br />

voi.. IV.<br />

,<br />

BAR 145<br />

<strong>di</strong> molti, e straor<strong>di</strong>narii favori ; e<br />

mandato a Roma ad Innocenzo IV,<br />

a fine <strong>di</strong> procurare la deposizione<br />

del vescovo <strong>di</strong> Winchester, secondo<br />

alcuni. Fatto è, che promosso al<br />

vescovato <strong>di</strong> Sisteron , lasciò con<br />

piacere l' Inghilterra dove la sua<br />

virtù, e scienza gli avea acquistato<br />

degli emoli invi<strong>di</strong>osi. Nel i25o trasferito<br />

all' arcivescovato d' Embrun,<br />

celebrò il concilio provinciale pres-<br />

so Sedon, a cui intervennero i ve-<br />

scovi della provincia <strong>di</strong> Arles, nel<br />

quale furono pubblicati do<strong>di</strong>ci ca-<br />

noni. Pre<strong>di</strong>cava sovente al suo po-<br />

polo, essendo non meno gran legi-<br />

sta, che eccellente teologo, e famo-<br />

so oratore. Avanti l' esaltazione alla<br />

porpora, fu canonico <strong>di</strong> Vienna<br />

nel Delfinato, benefìcio che ritenne<br />

fino alla morte, e fu arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong><br />

Parigi, e prevosto <strong>di</strong> Gratz. In ricom-<br />

pensa del suo merito fu assunto al<br />

Car<strong>di</strong>nalato, col vescovato d'Ostia,<br />

da Urbano IV Inel 1261, o nel<br />

maggio 1262. La sua saviezza, e<br />

dottrina ei pose principalmente in<br />

opera nella legazione <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a,<br />

dove colla sua eloquenza ottenne da<br />

quel clero considerabili sussi<strong>di</strong>i pei<br />

bisogni della Chiesa Romana , ves-<br />

sata da armi nemiche. Dopo la<br />

sua promozione , compì , per consiglio<br />

già avuto da Alessandro IV,<br />

i Commentariì sul libro delle de-<br />

cretali _, che lasciò a titolo <strong>di</strong> legato<br />

all' università <strong>di</strong> Bologna ; ma<br />

più riputata , e pregevole viene<br />

ritenuta la Somma delle decretali<br />

da lui composta , detta la Somma<br />

dell' Ostiense j che nel <strong>di</strong>ritto<br />

ecclesiastico ha la medesima auto-<br />

rità, che quella <strong>di</strong> Azzone nel <strong>di</strong>-<br />

ritto civile, la quale vide la pubblica<br />

luce in Basilea nel 1 537, colle no-<br />

te del Guari ni, e poi in Lione nel<br />

1 588, e nel 1397. Dopo essersi<br />

r 9


146 BAR<br />

trovato in conciare, insieme ai Car-<br />

<strong>di</strong>nali elettori <strong>di</strong> Clemente IV, in-<br />

tervenne in Viterbo all' elezione <strong>di</strong><br />

Gregorio X, (col quale era stato in-<br />

caricato dal re inglese a trattare i<br />

più assidui affari del regno presso<br />

Alessandro IV), dove prolungandosi<br />

<strong>di</strong> soverchio i comizii, attaccato Errico<br />

da pericolosa malattia, domandò<br />

in grazia <strong>di</strong> poter uscire dal<br />

conclave , locchè ottenuto , col rinunziare<br />

formalmente a qualunque<br />

<strong>di</strong>ritto, che a lui si apparteneva in<br />

([uelF elezione, se ne andò a Orte,<br />

quin<strong>di</strong> per consiglio de' me<strong>di</strong>ci in<br />

Francia , dove incontrò la morte<br />

con volto ilare ed animo tranquillo<br />

in Lione nell'anno 127 1. La<br />

sua spoglia mortale trovò riposo<br />

nella chiesa de' pre<strong>di</strong>catori, in ono-<br />

revole sepoltura. Alcuni lo vogliono<br />

morto soltanto nel 1274. Di lui<br />

<strong>di</strong>sse Tolomeo da Lucca , che fu<br />

grande nella scienza delle leggi, ec-<br />

cellente teologo, egregio oratore,<br />

uomo <strong>di</strong> lodata vita, e d' incontaminato<br />

costume.<br />

BARTOLOMEO (s.). Uno dei<br />

do<strong>di</strong>ci apostoli , nativo <strong>di</strong> Galilea<br />

testimonio cogli altri della gloriosa<br />

risurrezione e delle principali geste<br />

<strong>di</strong> G. C. Dopo la <strong>di</strong>scesa dello Spi-<br />

rito Santo , recossi nelle più bar-<br />

bare contrade dell' Oriente a <strong>di</strong>sseminarvi<br />

il vangelo, e, secondo l'opi-<br />

nione <strong>di</strong> parecchi scrittori, penetrò<br />

lino nell'In<strong>di</strong>e, nell'Arabia Felice,<br />

nella Persia ed anche neh" Abissi-<br />

nia. Eusebio ne assicura, che nel<br />

secolo III , s. Panteno si recò Del-<br />

l' In<strong>di</strong>e, ove rinvenne molti vestigi<br />

del cristianesimo, e vide una copia<br />

del Vangelo <strong>di</strong> s. Matteo in lingua<br />

ebraica, che quella gente asseriva<br />

essere stata portata dall' apostolo<br />

Bartolomeo. Il santo apostolo re-<br />

cossi a pre<strong>di</strong>care ezian<strong>di</strong>o nei pae-<br />

,<br />

BAR<br />

si posti fra tramontana e ponente<br />

dell' Asia, da dove poscia passò nel-<br />

la Licaonia. In<strong>di</strong> si portò nella gran-<br />

de Armenia, ove fu coronato del<br />

martirio, come ne fa fede s. Gre-<br />

gorio <strong>di</strong> Tours. Gli storici greci<br />

moderni, nonché i latini, sostengono,<br />

che fu condannato alla morte <strong>di</strong><br />

croce in Albanopoli, ed altri asseri-<br />

scono, che sia stato scorticato vivo.<br />

Intorno al tempo <strong>di</strong> questa morte<br />

nulla v' ha <strong>di</strong> sicuro. Vi è gran<br />

questione del luogo ove riposa il<br />

corpo <strong>di</strong> s. Bartolomeo, se sia in<br />

Benevento [Ve<strong>di</strong>), o in Roma sot-<br />

to l'altare della chiesa a lui consa-<br />

grata, ed uffiziata da' Minori Osser-<br />

vanti. Su <strong>di</strong> che abbiamo eru<strong>di</strong>te,<br />

e critiche notizie del Novaes, toni.<br />

XIII, p. 147- La festa poi <strong>di</strong> san<br />

Bartolomeo si celebra ai 24 ago-<br />

sto, ma nei martirologi greci se<br />

ne fa menzione il giorno 1 1 giugno.<br />

BARTOLOMEO (b.), da Braganza.<br />

Trasse la sua origine dalla<br />

nobile ed antica famiglia dei conti<br />

<strong>di</strong> Braganza, e vide la luce in Vi-<br />

cenza sul principio del secolo XI li.<br />

Ancor giovane fu mandato a perfezionarsi<br />

negli stri<strong>di</strong>i nella rinoma-<br />

ta università <strong>di</strong> Padova. A questi<br />

de<strong>di</strong>cossi con tutto il calore; ma<br />

persuaso che la scienza <strong>di</strong>sgiunta<br />

dall'umiltà ad altro non serve, che<br />

a gonfiare, <strong>di</strong>cssi con molto impegno<br />

all'acquisto <strong>di</strong> questa virtù, al-<br />

la quale seppe unire la pratica del-<br />

le altre opere <strong>di</strong> pietà. Il santo<br />

istitutore Domenico recossi in Padova<br />

allora appunto , quando Bartolomeo<br />

volgeva nell' animo il <strong>di</strong>segno<br />

<strong>di</strong> consecrarsi al servizio del<br />

suo Signore. Questi due santi per-<br />

sonaggi strinsero ben presto fra lo-<br />

ro una beata amicizia, e Bartolomeo,<br />

ammirando la dottrina e san-<br />

tità <strong>di</strong> Domenico, delenninossi <strong>di</strong>


BAR<br />

rinunziare alle vanità del mondo,<br />

onde seguire l' umiltà della croce<br />

nell' istituto domenicano. Fino dal<br />

primo momento della sua vestizione<br />

ei si propose a modello il suo<br />

precettore, le virtù del quale cosi<br />

seppe ricopiare in sé stesso, che fu<br />

riputato degno del sacerdozio. La<br />

sua dottrina poi era tanto profon-<br />

da, clie venne eletto dapprima a<br />

precettore <strong>di</strong> sacra Scrittura, e po-<br />

scia fu spe<strong>di</strong>to ad annunziare le<br />

evangeliche verità in molti luoghi<br />

della Lombar<strong>di</strong>a e della Romagna,<br />

in quella infelice stagione infetti da<br />

multi errori, e rosseggiami, del sangue<br />

sparso dalle fazioni, onde l'Italia<br />

era straziata. Bartolomeo alzò 1' auto-<br />

revole sua voce, e l' integrità della<br />

fede e la pace furono da lui in più<br />

luoghi rimesse. Ma la fama delle<br />

sue virtù era pervenuta alle orec-<br />

chie del Sommo Pontefice Gregorio<br />

IX. Questi lo chiamò a Roma<br />

verso il 12 35, e lo elesse a mae-<br />

stro del sacro palazzo, carica cui<br />

Onorio III avea stabilito in favore<br />

<strong>di</strong> s. Domenico. Innocenzo IV lo<br />

avea in tanta stima, che seco lo<br />

condusse a Lione , per averlo a<br />

compagno nel concilio tenutovi nel<br />

1240. S. Luigi, re <strong>di</strong> Francia, ammirò<br />

esso pure le virtù <strong>di</strong> questo<br />

santo religioso, e lo scelse a suo<br />

confessore. Nel i25o, o due anni<br />

prima, fu creato vescovo <strong>di</strong> Nime-<br />

sia nell' isola <strong>di</strong> Cipro, suffraganeo<br />

alla metropoli <strong>di</strong> xSicosia. Sostenne<br />

questa <strong>di</strong>gnità con molto zelo, fin-<br />

ché Alessandro IV lo nominò ve-<br />

scovo <strong>di</strong> \ icenza. In quel tempo il<br />

tiranno Ezzelino, avido <strong>di</strong> sangue,<br />

infestava le belle contrade d' Italia,<br />

e già era <strong>di</strong>venuto padrone <strong>di</strong> Vicenza.<br />

Il nostro Bartolomeo fu ben<br />

presto perseguitato da quest' empio,<br />

che nulla lasciava intentato per op-<br />

BAR 147<br />

primere la religione ed i suoi mini-<br />

stri. Per la qual cosa, seguendo la dot-<br />

trina del vangelo, si rifuggiò Bartolomeo<br />

a Roma presso il santo Padre,<br />

il quale gli affidò offizii impor-<br />

tantissimi, e lo mandò legato pres-<br />

so i re <strong>di</strong> Francia e d' Inghilterra.<br />

Dopoché ebbe <strong>di</strong>simpegnate queste<br />

cariche con felice successo, ritornò<br />

alla cara sua patria per riunirsi<br />

al suo <strong>di</strong>letto gregge. In questa cit-<br />

tà si aperse largo campo agi' impul-<br />

si del suo zelo apostolico. L' eresia e<br />

la <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a vi aveano piantato pro-<br />

fonde le ra<strong>di</strong>ci ; ed egli tanto si ado-<br />

però che giunse a convertire gli ereti-<br />

ci, a frenare le contese, ed a rimette-<br />

re nel sentiero della salute i traviati.<br />

Tanto ei procacciossi l' amore de'<br />

connazionali, che lo pregarono istan-<br />

temente <strong>di</strong> assumere ezian<strong>di</strong>o il governo<br />

civile della loro città. Ze-<br />

lante anche del culto esteriore , e-<br />

<strong>di</strong>lìcò una magnifica chiesa, alla qua-<br />

le aggiunse un convento <strong>di</strong> domenicani,<br />

e la intitolò della Corona,<br />

perchè vi avea collocato vina<br />

spina della corona del nostro Re-<br />

dentoi-e ed un pezzo della vera croce:<br />

preziose reliquie, che gli avea date in<br />

dono s. Luigi re <strong>di</strong> Francia. Dopo es-<br />

sersi esercitato con mirabile costanza<br />

e fervore nel suo ministero pel corso<br />

<strong>di</strong> due lustri, terminò la sua glo-<br />

riosa carriera in Vicenza nell'anno<br />

1270. Prima <strong>di</strong> chiudere gli occhi<br />

comandò <strong>di</strong> essere sepolto in un<br />

luogo oscuro nella mentovata chie-<br />

sa della Corona : ma i suoi figli spi-<br />

rituali cominciarono tosto a render-<br />

gli pubblico culto. E già, dopo ot-<br />

tant'anni, ottennero <strong>di</strong> farne la tras-<br />

lazione del corpo, il quale fu trovato<br />

incorrotto. Finalmente <strong>di</strong>vulgatasi la<br />

fama dei miracoli da questo prelato<br />

operati in vita, e <strong>di</strong> quelli, che per<br />

sua intercessione vennero fatti do-


i48 BAR<br />

pò morte, Pio VI lo ascrisse nel<br />

numero de' beati.<br />

BARTOLOMEO da Bologna<br />

(b.), cos\ chiamato dal luogo, ove<br />

sortì i natali. Fioriva nel principio<br />

del secolo XIV ed ancor giovanet-<br />

to formò il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> voltare le<br />

spalle ai beni caduchi del mondo.<br />

A tal fine entrò nel convento <strong>di</strong><br />

s. Nicola <strong>di</strong> Bologna dove , facendo<br />

rapi<strong>di</strong>ssimi progressi nella cristiana<br />

perfezione, avea recato a tutti il<br />

più alto stupore. La fama <strong>di</strong> lui<br />

pervenne alle orecchie del Sommo<br />

Pontefice Giovanni XXII, il quale,<br />

verso il i3i8, lo invitò ad Avignone<br />

, ed il consecrò vescovo <strong>di</strong><br />

Maraga o Maratha , città situata<br />

tra il paese dei parti e quello de-<br />

gli armeni. Insignito <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>-<br />

gnità , gli fu affidato dallo stesso<br />

Pontefice , l' incarico delle missioni<br />

in Oriente, delle quali venne elet-<br />

to capo. Bartolomeo sottopose <strong>di</strong><br />

buon grado le spalle a questo pe-<br />

so, come quegli che zelava soltan-<br />

to la gloria <strong>di</strong> Dio ed il bene del<br />

prossimo. Le sue apostoliche fatiche<br />

ebbero ben presto il più felice suc-<br />

cesso, imperocché moltissimi idola-<br />

tri rinunziarono alla loro stupida<br />

credenza, per abbracciare il vangelo.<br />

Adoperossi ezian<strong>di</strong>o per indurre i<br />

monaci <strong>di</strong> s. Basilio a prestare ob-<br />

be<strong>di</strong>enza alla Santa Sede, da cui si<br />

erano separati ; e lo stesso zelo mo-<br />

strò affine <strong>di</strong> ricondurre a questa<br />

unità la maggior parte de' popoli<br />

d' Oriente. Trasferito <strong>di</strong> poi il san-<br />

to prelato alla sede arcivescovile<br />

<strong>di</strong> Naxivan, in Armenia, non<br />

rallentò punto il suo fervore, per<br />

cui ottenne, che 1* infedeltà, lo scisma,<br />

ed ogni maniera <strong>di</strong> vizii e <strong>di</strong><br />

stranezze consecrate dal co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

Maometto, non più infestassero quel-<br />

la città. Conoscendo però Bartolo -<br />

BAR<br />

meo, che il frutto delle sue fe biuta<br />

non sarebbe stato <strong>di</strong> lunga durata, se<br />

non vi avesse stabilmente provvedu-<br />

to, al pubblico culto fece innalzare<br />

templi e monisteri per modo, che<br />

anche a' nostri giorni ai cattolici in<br />

quelle contrade è permesso dagl'<br />

infedeli <strong>di</strong> esercitare liberamen-<br />

te il culto loro. Allo zelo per la con-<br />

versione degl' idolatri , accoppiava<br />

Bartolomeo molto impegno per man-<br />

tener la fede ne' credenti, e per con-<br />

servare la pace. Ne risparmiò fatica<br />

veruna affine <strong>di</strong> unire i religiosi <strong>di</strong><br />

s. Basilio a quelli <strong>di</strong> s. Domenico,<br />

d' onde ebbe origine la congregazio-<br />

ne dei frati-uniti , che indossavano<br />

1' abito <strong>di</strong> s. Domenico, e professa-<br />

vano la regola <strong>di</strong> sant'Agostino,<br />

e le costituzioni dei domenicani.<br />

Dopo essersi adoperato con tanto<br />

stu<strong>di</strong>o al bene della Chiesa, il san-<br />

to vescovo Bartolomeo spirò nel<br />

bacio del Signore, nell'anno i333.<br />

Egli è autore <strong>di</strong> una somma, e da<br />

alcuni brevi trattati intorno ai sa-<br />

cramenti. Tradusse in lingua arme-<br />

na il salterio, i quattro libri <strong>di</strong> san<br />

Tommaso contro i gentili, la terza<br />

parte della somma teologica, il bre-<br />

viario e il messale del suo Or<strong>di</strong>ne.<br />

In queste letterarie occupazioni eb-<br />

be a compagni un religioso, e l'abbate<br />

<strong>di</strong> Cliernac superiore <strong>di</strong> un<br />

monistero <strong>di</strong> s. Basilio. Quest'ultimo<br />

si avvide dei suoi errori e li abituò<br />

co' siisi monaci, mercè le premine<br />

del beato Bartolommeo.<br />

BARTOLOMEO, antipapa. Ve<strong>di</strong><br />

Antipapa XXXIII.<br />

BARTOLOMEO, Car<strong>di</strong>nale. Bai -<br />

tolomeo francese <strong>di</strong> origine fu da<br />

Papa Onorio III nel 12 19, o nel<br />

1220, creato prete Car<strong>di</strong>nale del<br />

titolo <strong>di</strong> s. Pudenziana. Si sa che<br />

viveva nel 1229, contando nove<br />

anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato, ma non si ha


DAR<br />

precisa notizia della sua morte. E<br />

certo però, che intervenne al con-<br />

clave <strong>di</strong> Gregorio IX, dal quale,<br />

attesa la <strong>di</strong> lui profonda perizia<br />

nelle leggi, fu deputato per giu<strong>di</strong>ce<br />

in una causa, che agilavasi tra il<br />

monistero delle tre Fontane, ed il<br />

capitolo <strong>di</strong> s. Maria <strong>di</strong> Orbetello.<br />

Confermò colla soscrizione del pro-<br />

prio nome alcune bolle spe<strong>di</strong>te dal<br />

mentovato Gregorio IX, riportate<br />

dal Ciacconio , ed una tra le altre<br />

si legge nel Bollarlo Valicano, spe-<br />

<strong>di</strong>ta in Perugia nel 1228.<br />

BARTOLOMITI. Chierici regolari.<br />

Alcuni sacerdoti dell' Alema-<br />

gna, volendo menare una vita <strong>di</strong><br />

perfezione conforme al loro stato,<br />

verso la metà del secolo XVII prese-<br />

ro a sottomettersi al proprio vescovo<br />

con tale in<strong>di</strong>fferenza per tutto il<br />

resto , che a suo beneplacito po-<br />

teva <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> essi nel modo che<br />

più tornasse acconcio alla utilità de'<br />

fedeli. Il primo, cui Dio inspirasse il<br />

lodevole pensiero si fu certo Bartolomeo<br />

Holzauter (Pe<strong>di</strong>), il cpiale a-<br />

dunati alcuni sacerdoti p ose i fondamenti<br />

del suo instituto in Saltzboug<br />

il primo agosto 1640. Q uell' institu-<br />

to, che dal suo fondatore fu denomi-<br />

nato dei chierici regolari Bartolorniti,<br />

dopo la morte del fondatore si <strong>di</strong>f-<br />

fuse per 1' Aleinagna , per la Polo-<br />

nia, per l'Ungheria, per la Catalogna^<br />

per le istanze dell'imperatore<br />

e <strong>di</strong> molti principi <strong>di</strong> Germania, fu<br />

approvato da Papa Innocenzo XI ,<br />

prima nel 1 680, e poscia nel 1 684 per<br />

aver ricevute quelle costituzioni mol-<br />

te aggiunte. Sono or<strong>di</strong>nati i Barto-<br />

lorniti a formar buoni ecclesiastici<br />

e buoni pastori per le città e per<br />

le campague. Hanno ancora la <strong>di</strong>re-<br />

zione dei seminari, e sono governati<br />

da un presidente generale ispetto-<br />

re <strong>di</strong> tutta la congregazione, e da<br />

BAR 1<br />

y,<br />

ispettori <strong>di</strong>ocesani, che invigilano in<br />

ciascuna <strong>di</strong>ocesi sui parrochi e<br />

sugli altri ecclesiastici del loro isti-<br />

tuto, li visitano ogni anno, e fanno<br />

relazione delle loro visite agii<br />

Or<strong>di</strong>nari cui sono soggetti. Sono pu-<br />

re soggetti ai presidenti <strong>di</strong>ocesani<br />

alcuni decani rurali, i quali eserci-<br />

tano nel loro decanato le funzio-<br />

ni, che i presidenti sostengono in<br />

tutta la <strong>di</strong>ocesi. I Bartolorniti hanno<br />

un gran numero <strong>di</strong> parrochi, e<br />

quasi in ciascuna parrocchia due<br />

sacerdoti del loro istituto a coa<strong>di</strong>u-<br />

varli. Hanno pure in alcune <strong>di</strong>ocesi<br />

fino a tre comunità, mantenute<br />

col superfluo delle cure , e colle<br />

donazioni fatte alla congregazione.<br />

Queste comunità sono <strong>di</strong> tre sorta:<br />

le prime sono seminari <strong>di</strong>retti al-<br />

l'educazione dei giovani chierici del-<br />

l'istituto; le seconde sono desiniate a<br />

ricevere i parrochi e i beneficiati<br />

dell' istituto , o chiamati dai lo-<br />

ro affari alla città, o desiderosi <strong>di</strong><br />

darsi al ritiro; le ultime sono de-<br />

stinate per quelli, che mettonsi in<br />

penitenza, o che non sono più<br />

in stato <strong>di</strong> continuare le loro fun-<br />

zioni.<br />

BAPJJLA (s.). Questo santo an-<br />

cor giovanetto sostenne il martirio<br />

per la religione <strong>di</strong> Cristo. A quest'<br />

atto eroico venne incoraggito da<br />

s. Romauo esorcista, il quale si era<br />

portato in Antiochia al tempo della<br />

persecuzione <strong>di</strong> Diocleziano , affine<br />

<strong>di</strong> sostenere i cristiani nella loro fe-<br />

de. S. Barula nell' antico breviario<br />

<strong>di</strong> Toledo si chiama anche Teodulo,<br />

parola greca che significa servo <strong>di</strong><br />

Dio . Il giorno del suo martirio è<br />

fissato a' 18 novembre.<br />

BABCJLI. Eretici , i quali soste-<br />

nevano non aver Gesti Cristo preso<br />

veramente la carne umana, ma sol-<br />

tanto un corpo fantastico. Seguondo


i5o BAS<br />

gli eirori <strong>di</strong> Origene <strong>di</strong>ceTano inol-<br />

tre che le anime furono create in-<br />

nanzi al mondo, e che tutte aveano<br />

peccato in una sol volta. V. Bar-<br />

DESAMTI, BaSILIDEIAM.<br />

BASADONNA Pietro, Car<strong>di</strong>na-<br />

le. Sorti pregevolissimi natali nel-<br />

l'anno 1607, in Venezia da fami-<br />

glia molto cospicua. Applicatosi alle<br />

lettere, <strong>di</strong>venne oratore com-<br />

mendabilissimo, ed alla amenità de-<br />

gli stu<strong>di</strong>i uni grande perizia nella<br />

lingua greca. Fu perciò alla re-<br />

pubblica utilissimo in <strong>di</strong>versi carichi<br />

importanti, segnatamente in quello<br />

<strong>di</strong> ambasciatore al re cattolico, nel<br />

i'iJJ'S, da cui riportò centottantami-<br />

la ducati per le spese della guerra,<br />

che il senato avea allora contro il<br />

turco. Nel 1660, ovvero nel 1661,<br />

come ambasciatore andò a Roma,<br />

dove si procurò l'amore e la estimazione<br />

generale , e la confidenza<br />

degli stessi ambasciatori delle corti,<br />

che alla fedeltà, prudenza ed assen-<br />

natezza <strong>di</strong> lui affidarono gli affari più<br />

gelosi e lo ad<strong>di</strong>mandavano <strong>di</strong> consiglio.<br />

Dovca il Pontefice Clemente<br />

X promuovere alla sacra porpora,<br />

secondo il costume allora vigente,<br />

un sud<strong>di</strong>to della repubblica <strong>di</strong> Ve-<br />

nezia. Conoscendo a fondo il Basadonna<br />

procuratore <strong>di</strong> s. Marco per<br />

uomo <strong>di</strong> non or<strong>di</strong>narie virtù, lo creò<br />

<strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale assente <strong>di</strong> s. Ma-<br />

ria in Domnica, nella quinta promozione<br />

da lui fatta a Roma li i3<br />

giugno del 1673. Com'era il Basadonna<br />

scarso <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te, il Papa gli<br />

assegnò quelle, che la Camera apo-<br />

stolica suole assegnare ai Car<strong>di</strong>nali<br />

poveri, ren<strong>di</strong>te che però il novello<br />

porporato generosamente ricusò. Il<br />

perchè oltre ogni <strong>di</strong>re sod<strong>di</strong>sfatta da<br />

questa azione magnanima la repub-<br />

blica, ne lo provvide abbondevol-<br />

mente. Annoverato in progresso al-<br />

B A S<br />

le congregazioni dei vescovi e rego-<br />

lari, dell' immunità, della consulta<br />

ed altre, intervenne alla elezione <strong>di</strong><br />

Innocenzo XI, e mori a Roma nel<br />

1684, contando settantasette anni <strong>di</strong><br />

età. Fu sepolto nella chiesa <strong>di</strong> s.<br />

Marco, al manco lato, in un ma-<br />

gnifico mausoleo col suo busto vivamente<br />

espresso.<br />

BASILA. Città vescovile unita a<br />

Marcelliana nella provincia procon-<br />

solare <strong>di</strong> Cartagine dell' Africa oc-<br />

cidentale, sotto la metropoli <strong>di</strong><br />

Cartagine . Di questa città si fa<br />

menzione nella conferenza <strong>di</strong> Carta-<br />

gine.<br />

BASILEA (Basileen.). Città con<br />

residenza vescovile. Basilea è la più<br />

grande città della Svizzera, e capoluogo<br />

del cantone dello stesso nome.<br />

E situata presso le rovine dell'antica<br />

Augusta Rauracorum, capitale del<br />

paese dei raurachi, gli avanzi della<br />

quale si scorgono ancora nei contorni<br />

del villaggio <strong>di</strong> Augst. Il fiume Pieno<br />

la <strong>di</strong>vide in due parti ine-<br />

guali. Quella, che giace sulle colline<br />

alla sinistra, chiamasi la grande<br />

Basilea, più antica e più conside-<br />

rabile dell altra, che trovasi alla destra,<br />

e che <strong>di</strong>cesi la piccola. Sono<br />

riunite col mezzo <strong>di</strong> un elegante<br />

ponte <strong>di</strong> legno, lungo seicento pie-<br />

<strong>di</strong>, costruito nel 1220 a cura <strong>di</strong><br />

\\ al (.ber <strong>di</strong> Pioctenlein, vescovo <strong>di</strong><br />

quella città. E cinta <strong>di</strong> mura e <strong>di</strong><br />

fosse, ed in generale può <strong>di</strong>rsi ben<br />

fabbricata. La cattedrale, de<strong>di</strong>cata<br />

a Nostra Signora, che ora si chiama<br />

Miinsterkirche , e che fu fatta<br />

fabbricare da Enrico II imperatore<br />

dall'anno ioio al 1019, è una del-<br />

le più belle e sontuose della Svizzera.<br />

Contiene i sepolcri <strong>di</strong> Anna<br />

sposa <strong>di</strong> Rodolfo d Hapsbourg, da<br />

cui ebbe origine l' augusta casa <strong>di</strong><br />

Austria ( V. Austria), del dotto E-


BAS<br />

rasino <strong>di</strong> Rotterdam, <strong>di</strong> Giovanni<br />

Eeolampa<strong>di</strong>o , e del matematico<br />

Bernoulli basileese. La sua torre è<br />

alta più <strong>di</strong> duecento cinquanta pie-<br />

<strong>di</strong>. Oltre <strong>di</strong> essa sono degni <strong>di</strong><br />

menzione : i ."<br />

il palazzo comunale,<br />

cui appartiene la sala dove si ten-<br />

nero nel 1 43 1 le conferenze pel<br />

famoso concilio <strong>di</strong> Basilea, del quale<br />

si fa più sotto parola, e nella qua-<br />

le vi è la statua <strong>di</strong> L. Munazio Planco<br />

fondatore <strong>di</strong> Angusta Rauracorum:<br />

i.° l'arsenale fornito <strong>di</strong> ogni<br />

sorta d'armi, dove conservasi l'armatura<br />

<strong>di</strong> Carlo il Temerario : 3.°<br />

la celebre università, fondata nel<br />

i4^Pj dal Pontefice Pio II, Picco-<br />

lo/nini, sanese, con una biblioteca<br />

ricca <strong>di</strong> curiosi ed importanti mss.,<br />

e che possiede inoltre i ritratti <strong>di</strong><br />

tutti gli uomini illustri nati in Basilea,<br />

varie tele <strong>di</strong> Holbein, ed un<br />

museo d' antichità , ricco <strong>di</strong> una<br />

collezione <strong>di</strong> do<strong>di</strong>cimila medaglie<br />

romane , e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi altri preziosi<br />

oggetti ritrovati in Augusta<br />

. Nella piccola città dobbiamo<br />

rammentare: i.°la Certosa, conver-<br />

tita in casa <strong>di</strong> correzione, dove an-<br />

che a spese pubbliche allevansi<br />

molte povere orfane, e dove si vedono<br />

molti sepolcri <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nali e<br />

<strong>di</strong> altre persone <strong>di</strong>stinte, morte du-<br />

rante il concilio ; 2.° il monistero<br />

<strong>di</strong> s. Agostino, destinato soltanto<br />

per le nobili donzelle.<br />

Basilea fu quasi tutta rovesciata<br />

dal terremoto nel 1 336, e nel i3o,2.<br />

La grande Basilea unita alla piccola,<br />

non formarono ebe una sola città, dalla<br />

quale sono esclusi gli ebrei. Questo<br />

fu anche il primo luogo della Sviz-<br />

zera, in cui si cominciasse a stam-<br />

pare. Fino dal me<strong>di</strong>o evo era in-<br />

valso in questa città l'uso singolare<br />

<strong>di</strong> far precedere gli orologi tutti<br />

<strong>di</strong> un'ora; il mezzogiorno vi si suo-<br />

BAS i5i<br />

nava, a cagion d'esempio , alle un-<br />

<strong>di</strong>ci antimeri<strong>di</strong>ane e cosi <strong>di</strong> segui-<br />

to. Verso la fine del secolo XVI li,<br />

non senza grave <strong>di</strong>fficoltà, si pervenne<br />

ad abolirlo.<br />

Non fu Basilea in origine che un<br />

castello fatto costruire da Valentiniano<br />

I, assunto al romano impe-<br />

ro nel 364, dopo che fu <strong>di</strong>strutta<br />

Augusta. Gran numero <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni<br />

<strong>di</strong> quest'ultima si recò ad abitar-<br />

lo, per cui <strong>di</strong>venne tosto <strong>di</strong> qualche<br />

considerazione. Si crede che Giuliano<br />

l'apostata gli abbia dato il nome<br />

<strong>di</strong> Basilia, in onore della sua<br />

madre Basilina . Passò in seguito<br />

sotto il dominio <strong>di</strong> Clodoveo primo<br />

re cristiano <strong>di</strong> Francia, insieme<br />

con tutte le altre città bagnate dal<br />

Reno, e la sede episcopale, stabilita<br />

dapprima in Augusta Rauracorum,<br />

vi fu trasportata durante la<br />

sua reggenza in Basilea.<br />

Distrutta Basilea quasi interamente<br />

dagli unni nel 917 regnando<br />

Rodolfo II, videsi a poco a po-<br />

co ristabilita recandosi ad abitarla<br />

in gran numero la nobiltà dei con-<br />

torni. Dai re <strong>di</strong> Borgogna passò a<br />

Corrado II, che ascese al trono nel<br />

1024; hi quin<strong>di</strong> città imperiale, ed<br />

ottenne privilegi, resi sempre più<br />

considerabili, dagli altri imperatori.<br />

Passato agli eterni riposi Papa<br />

Nicolò II, gli fu eletto a succes-<br />

sore, nel primo ottobre 1061, Ales-<br />

sandro II Badagio, senza che i sa-<br />

cri elettori curassero d' ottenerne<br />

1' approvazione dagli imperatori ;<br />

dal che pur nacque che la Chiesa<br />

restò in seguito in<strong>di</strong>pendente, al paro<br />

dei primi quattro secoli, nell'elezione<br />

de' suoi Pontefici. Con isdegno<br />

ricevettero la notizia della nuova<br />

forma <strong>di</strong> elezione sì l' imperatrice<br />

Agnese, e sì il figlio <strong>di</strong> lei Enrico<br />

IV, perchè eseguita senza il loro con-


òs BAS<br />

sentimento. Ed i vescovi della Lom-<br />

bar<strong>di</strong>a, volendo che dalla loro pro-<br />

vincia in preferenza fosse creato il<br />

Papa, colsero quel destro per far<br />

eleggere altro Pontefice col favore<br />

<strong>di</strong> Giliberto da Parma, persona mol-<br />

to potente, e cancelliere <strong>di</strong> Enrico<br />

IV. L'imperatore vi ostava in sulle<br />

prime; ma adunato un concilio, proclamato<br />

venne in antipapa, ai 28 ot-<br />

tobre 10G1, Cadolao Pallavicini, ve-<br />

Scovo <strong>di</strong> Parma, conosciuto anche<br />

col nome <strong>di</strong> Onorio II, il quale dai<br />

due vescovi <strong>di</strong> Vercelli, e <strong>di</strong> Pia-<br />

cenza venne consacrato con unzione<br />

scismatica in Basilea , nel giorno<br />

medesimo de<strong>di</strong>cato ai santi Apo-<br />

stoli Simeone, e Giuda come riportano<br />

Leone Ostiense (in Chronicon<br />

Casin. lib. Ili capo 21, presso il<br />

Muratori Scripiorum Berlini llalur<br />

3 tomo IV pag. 4-ìi), '' ^°"<br />

vacs ( tomo II, p. 207 e 26^), il<br />

Lenglet ( Tavolette cronologiche) ,<br />

nonché il Labbc (Sloiia de Concilii<br />

altom. IX) e l'Arduino (al tom. VI)<br />

V. Antipapa XXII ed Alessandro II<br />

Papa.<br />

Era stata decretata nella sessione<br />

XLIV del celebre concilio <strong>di</strong> Co-<br />

stanza la celebrazione <strong>di</strong> un altro<br />

concilio per estirpar le reliquie del-<br />

lo scisma <strong>di</strong> Avignone , rintuzzare<br />

l'eresie rinascenti, e restituire nel suo<br />

rigore la <strong>di</strong>sciplina <strong>ecclesiastica</strong>. Mar-<br />

lino V Sommo Pontefice aveva con-<br />

vocato quel concilio a Pavia (Ve-<br />

<strong>di</strong>), nell'anno xl^i'ò. Ma sopravve-<br />

nuta in Pavia la peste, piacque ai<br />

padri <strong>di</strong> trasferirlo in Siena, dove gli fu<br />

dato principio ai 22 agosto del 1423<br />

[T . Sien \ ). Semi <strong>di</strong> <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a era-<br />

no non<strong>di</strong>meno sparsi in quel concila<br />

da Alfonso V re d'Aragona,<br />

contrailo a Martino V, perchè avea<br />

approvata l'adozione <strong>di</strong> Lodovico<br />

d'Angiò fatta da Giovanna II regi-<br />

BAS<br />

na <strong>di</strong> Napoli. 11 Pontefice perciò lo<br />

<strong>di</strong>sciolse, e dopo le calamità della<br />

pestilenza, lo tradusse in Basilea, che<br />

allora <strong>di</strong>pendeva dal metropolitano<br />

<strong>di</strong> Besanzone, e dove fu prorogato<br />

per altri sette anni.<br />

Il primo <strong>di</strong> febbraio del i43 1, Mar-<br />

tino V <strong>di</strong>chiarò legato a latere il Car-<br />

<strong>di</strong>nal Giuliano Cesarmi romano, ac-<br />

ciocché con amplissima facoltà vi presiedesse<br />

in suonome.Morto MartinoV,<br />

a' 20 <strong>di</strong> quel mese, i Car<strong>di</strong>nali entrali<br />

in conclave il primo marzo, a'3, elessero<br />

concordemente il Car<strong>di</strong>nal Ga-<br />

briele Condulmieri, veneziano, che<br />

prese il nome <strong>di</strong> Eugenio IV, e che<br />

confermò subito la convocazione del<br />

concilio <strong>di</strong> Basilea , e la presidenza<br />

del Car<strong>di</strong>nal Cesarmi. Fu solo ai<br />

2 3 luglio del detto anno, che nel<br />

palazzo pubblico incominciossi a ce-<br />

lebrare quel concilio. Passati alcuni<br />

mesi , il Car<strong>di</strong>nal presidente ragguagliò<br />

il Papa del poco numero<br />

dei prelati sino allora concorsi, e<br />

della poca sicurezza del concilio in<br />

quella città, a cagione delle guerre<br />

circonvicine promosse specialmente<br />

dagli eretici ussiti ( V. Ussiti ). Op-<br />

posti si eiano anzi essi a quel con-<br />

cilio pubblicamente con lettera cir-<br />

colare. Il perchè Eugenio IV, con bol-<br />

la de' 1 2 novembre, sottoscritta dai<br />

Car<strong>di</strong>nali, <strong>di</strong>e' facoltà al legato <strong>di</strong><br />

scioglierlo, e trasferirlo a Bologna<br />

col consentimento degli stessi greci,<br />

che volevano trattare la causa del-<br />

la loro riunione alla Chiesa cattoli-<br />

ca. Bicevuta la bolla, il Car<strong>di</strong>nale<br />

legato erasi ritirato dalla presidenza;<br />

ma sopravvenuto bentosto un gran<br />

numero <strong>di</strong> vescovi e <strong>di</strong> ambascia-<br />

lori <strong>di</strong> principi con alcuni Car<strong>di</strong>-<br />

nali, già creati in concistoro privato<br />

da Martino V, riassunsero essi il<br />

concilio contro l' intenzione <strong>di</strong> Eu-<br />

genio IV, il quale, non volen-


BAS<br />

do che i boemi vi <strong>di</strong>sputassero i lo-<br />

ro errori giù dagli antecedenti Papi<br />

e dai concilii condannati, aveva or-<br />

<strong>di</strong>nato che il concilio, dopo un anno<br />

e mezzo dal suo scioglimento,<br />

venisse trasferito in Bologna.<br />

A poter coonestare il proseguimento<br />

delle sessioni loro, si fecero<br />

il presidente ed i padri del concilio<br />

basileese a deprimere l' autorità del<br />

Pontefice, e ad esaltare quella del<br />

concilio sopra il Papa.<br />

Eugenio IV, mosso dalle vio-<br />

lenze <strong>di</strong> Filippo Maria Visconti du-<br />

ca <strong>di</strong> Milano, dalle ribellioni dei<br />

romani, e dalle macchinazioni <strong>di</strong><br />

Alfonso V re d'Aragona, e quin<strong>di</strong><br />

dalla defezione <strong>di</strong> molti Car<strong>di</strong>nali<br />

corrotti , non meno che dalla perti-<br />

nacia de' basileesi e dalle stesse<br />

loro lusinghiere promesse, s'indusse<br />

a rivocare la <strong>di</strong>ssoluzione del con-<br />

cilio, e ad annullare le censure e le<br />

privazioni fulminate contro <strong>di</strong> esso.<br />

Per altro se confermava il concilio<br />

<strong>di</strong> Basilea, non per questo approvava<br />

i decreti emanati da esso in<br />

pregiu<strong>di</strong>zio della sede Pontificia, che<br />

anzi protestò <strong>di</strong> voler piuttosto mo-<br />

rire, che confermarli. Veggansi gli<br />

Annali ecclesiastici <strong>di</strong> Bzovio, Spondano<br />

e Rainal<strong>di</strong> al detto anno.<br />

Non tralasciarono i basileesi <strong>di</strong><br />

interpretare a loro vantaggio il <strong>di</strong>ploma<br />

<strong>di</strong> Eugenio IV. 11 Car<strong>di</strong>nal<br />

<strong>di</strong> Turrecremata, il più gran teolo-<br />

go della sua età, elevato alla por-<br />

pora nel i4^9? trattandone <strong>di</strong>ffusamente<br />

ne' suoi dottissimi libri de<br />

Ecclesia^ dopo aver mostrato, che<br />

la <strong>di</strong>chiarazione fu estorta con vio-<br />

lenze e minaccie , rintuzzò le lo-<br />

ro illazioni . Fece conoscere , che<br />

i Sommi Pontefici , neh' aver a<br />

confermare i decreti dei legittimi<br />

concilii ecumenici , ai quali<br />

non aveano assistito in persona<br />

vot. IV.<br />

,<br />

BAS i53<br />

ebbero sempre per costante costume<br />

<strong>di</strong> radunare un sinodo <strong>di</strong> pre-<br />

lati imme<strong>di</strong>atamente soggetti al pa<br />

Inarcato romano, ed ivi esaminarli<br />

minutamente prima <strong>di</strong> procedere<br />

alla conferma , come si legge <strong>di</strong><br />

Papa s. Silvestro I, allorché approvò<br />

i decreti del primo concilio genera-<br />

le, che avea fatto celebrare in Ni-<br />

cea nel 3 2 5, e come, in tempi più<br />

moderni^ Clemente V non volle ap-<br />

provare i decreti del concilio gene-<br />

rale celebrato in Vienna nel 1 3 1 1<br />

SeEugenio IV aveva <strong>di</strong>chiarato nulla<br />

la <strong>di</strong>ssoluzione, non fu perchè man-<br />

casse della potestà <strong>di</strong> sostenerla ;<br />

ma perchè erano risultate gravi <strong>di</strong>s-<br />

sensioni, e più gravi ancora se ne<br />

temevano. 11 Pontefice Nicolò V (in<br />

<strong>di</strong>sse : Sen-<br />

e. sallentici 7.5 gii. 7),<br />

tentiam Romance seclis non nega-<br />

tnus in melius posse commutari'<br />

cimi aut surreptum aliquid fuerit -,<br />

aut ipsa prò consideratone aela-<br />

lu/n et temporiini, seu gravili/ti ne-<br />

cessitatimi <strong>di</strong>spensatorie ijiuvdani or-<br />

<strong>di</strong>nare decreverit. cjuoniani et egre-<br />

gin/il jdpostulimi Paulit ni ciucedani<br />

fecisse <strong>di</strong>spensatorie legimus, ipica p&stea<br />

legitur revocasse. Voleva Euge-<br />

nio si proseguisse il concilio con ogni<br />

<strong>di</strong>vozione e fervore , ma in riguar-<br />

do a quelle cose soltanto che giuste<br />

e ragionevoli si fossero , salva la<br />

fede cattolica, e la riverenza all'au-<br />

torità della Santa Sede.<br />

L'adesione <strong>di</strong> Eugenio IV, e la<br />

concor<strong>di</strong>a tra lui ed il concilio, ebbe<br />

elfetto ai 5 febbraio i434- E<br />

siccome fin da Martino V era stato<br />

progettato il trattato della unione<br />

dei greci colla Chiesa latina, sotto<br />

Eugenio IV vi fu pure proseguito.<br />

I conciliari] <strong>di</strong> Basilea aveano a tal<br />

fine spe<strong>di</strong>ti ambasciatori alla corte<br />

greca, che in ricambio altri ne man-<br />

dava aBasilea per significare che, stantia<br />

o<br />

, .


ì 54 BAS<br />

te il <strong>di</strong>fficile accesso <strong>di</strong> quella città<br />

per parte dei greci, non potè vasi<br />

in essa trattare la sospirata unione.<br />

Il perchè, ai t..\ settembre del 1 £3 j,<br />

unanimi concordarono gli ambascia-<br />

tori ed i conciliarii, che il concilio<br />

per l'unione si celebrasse nell' Occidente,<br />

od in Calabria, od in An-<br />

cona, od in altra terra marittima<br />

dell'Italia, od in Buda <strong>di</strong> Unghe-<br />

ria, od in Vienna d'Austria, op-<br />

pure nella Savoia.<br />

Si dolse Eugenio IV, con suo breve<br />

dato in Firenze ai io novembre del<br />

detto anno, e registrato nel lib. Brev.<br />

p. 86, che avessero, senza sua noti-<br />

zia e consulta, stabilite i conciliarii<br />

quelle convenzioni, mentre <strong>di</strong>verse<br />

poteva averne concluse in Costanti-<br />

nopoli Cristoforo Garatone suo se-<br />

cretano e nunzio. Sperava cos\ che,<br />

maggior numero <strong>di</strong> padri greci con-<br />

correndovi, più durevole avesse ad es-<br />

sere l'unione, <strong>di</strong> quella che fu stretta<br />

nel concilio <strong>di</strong> Lione del 1272 dai<br />

pochi, che vi si erano recati. Ne<br />

avvisò Eugenio IV i conciliarii <strong>di</strong><br />

Basilea ai 20 febbraio i4-35 ; ma<br />

non vi prestarono orecchio, e con<br />

lettera <strong>di</strong>retta al Papa, in data dei<br />

5 maggio , riprovarono la celebra-<br />

zione del concilio <strong>di</strong> Costantinopoli,<br />

e mandarono nuovi nunzi all'impera-<br />

tor greco perchè si piegasse al luogo<br />

<strong>di</strong> Basilea ( V. in append. conci 1.<br />

Basii.); ma trovatolo inflessibile, lo<br />

sollecitarono alla ratificazione del<br />

primo concordato, cioè alla nomina<br />

<strong>di</strong> alcun luogo marittimo dell' Ita-<br />

lia, come più comodo all' impera-<br />

tore, al patriarca, ed al Papa in<br />

persona.<br />

Scorse però gran tempo senza che<br />

avesse effetto il concordato, e gli a-<br />

vignonesi intanto spe<strong>di</strong>rono i loro<br />

ambasciatori ad Eugenio IV perchè<br />

cooperasse al trasferimento del conci-<br />

BAS<br />

lio nella città loro, ciocché si racco-<br />

glie dalla lettera <strong>di</strong> Eugenio IV ai<br />

Car<strong>di</strong>nali suoi legati in Basilea, regi-<br />

strata nel lib. Brev. p. 147. Ricevuta<br />

una ripulsa, si rivolsero gli avigno-<br />

nesi ai conciliarii , ed offersero a<br />

tempo determinato il prestito <strong>di</strong><br />

settantamila fiorini d'oro per inte-<br />

ressarli alla celebrazione del conci-<br />

lio nella loro città. Aderivano alle<br />

loro brame i basileesi, mentre Gio-<br />

vanni Bissipato, ambasciatore e pro-<br />

curatore dell'imperator greco, solle-<br />

citava!! liei principio del 1 4^7 a<br />

determinar finalmente un luogo dei<br />

nominati nel primo decreto. Altamente<br />

si doleva egli dell'infedeltà e<br />

dell' incostanza de' padri <strong>di</strong> Basilea,<br />

perchè mentre i prelati orientali , superati<br />

i pericoli e le <strong>di</strong>stanze immen-<br />

se, dalla Siria, dall Egitto, e dalla<br />

Puissia erano giunti in Costantino-<br />

poli , pronti a solcare aspri mari ,<br />

per passare in occidente, il poco<br />

zelo de' basileesi, con tante tergiver-<br />

sazioni, impe<strong>di</strong>va la congiunzione<br />

delle chiese occidentale e orienta-<br />

le; solo condotti dalla bassa avver-<br />

sione all' Italia, come quella nella<br />

quale più che altrove potea risplen-<br />

dere la maestà Pontificia. V. Rainal<strong>di</strong><br />

all'anno 1 4^6.<br />

Fra simili altercazioni , lasciatisi<br />

vincere dallo stu<strong>di</strong>o della pace, i<br />

legati apostolici ed i prelati loro<br />

aderenti convennero colla parte av-<br />

versa de'faziosi nella determinazione<br />

che sborsassero gli avignonesi certo<br />

promesso sussi<strong>di</strong>o , e che nel pat-<br />

tuito intervallo <strong>di</strong> tempo si trasfe-<br />

risse in Avignone il concilio, ovve-<br />

ro si stabilisse altro luogo per la<br />

traslazione del medesimo.<br />

Rimasto senza 1' esecuzione del<br />

pagamento il secondo termine prescritto<br />

(<br />

il quale <strong>di</strong>ce lo Spondano<br />

fosse <strong>di</strong> quarantadue giorni), la par-


BAS<br />

te sana del concilio, schiene la meno<br />

numerosa, conchiusc finalmente<br />

che si dovesse trasportare a Firen-<br />

ze, ad U<strong>di</strong>ne, od in altro luogo <strong>di</strong><br />

quelli convenuti tra il Papa,, il con-<br />

cilio ed i greci.<br />

Cooperarono a siffatta risoluzione<br />

gli ambasciatori <strong>di</strong> Carlo VI re <strong>di</strong><br />

Francia, che pospose Avignone agli<br />

altri luoghi. Di che gliene seppe grado<br />

Eugenio IV, il quale conferirlo il<br />

decreto con bolla data in Bologna<br />

ai 2() giugno i4^7- Non<strong>di</strong>meno la<br />

parte conciliare avversa al Papa, e<br />

la più numerosa , composta <strong>di</strong> po-<br />

chi prelati, dei loro famigliari ec-<br />

clesiastici, <strong>di</strong> semplici sacerdoti del-<br />

le terre circonvicine ammessi al<br />

suffragio decisivo, contro l'uso dei<br />

passati concilii, e <strong>di</strong> moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> plebe,<br />

guidata dal Car<strong>di</strong>nal Ludovico<br />

Alamand arcivescovo d' Arles fatto<br />

presidente del concilio, e subornata<br />

ed avvalorata da Alfonso V<br />

re <strong>di</strong> Aragona, da Filippo Maria<br />

Visconti duca <strong>di</strong> Milano, e da Amadeo<br />

Vili duca <strong>di</strong> Savoia, de-<br />

cretò che, ammesse le istanze degli<br />

avignonesi , i quali chiedevano un<br />

altra proroga per lo esborso, ferma<br />

restasse l'elezione già fatta della<br />

città <strong>di</strong> Avignone. Che se i citta-<br />

<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> essa neppur quella volta<br />

avessero adempiuto alle promesse,<br />

si trasferisse il concilio in alcuna<br />

città <strong>di</strong> Savoia. Nella stessa sessione,<br />

dei 7 maggio, la parte dei faziosi<br />

promulgò un decreto per assicurare<br />

agli avignonesi il rimborso della<br />

somma <strong>di</strong> settanta mila fiorini d'oro,<br />

ed in esso <strong>di</strong>chiararono che la cit-<br />

tà d'Avignone ne aveva già sborsa-<br />

ta una porzione. Frattanto la parte<br />

sana del concilio deputò suoi nun-<br />

zi a Costantinopoli, Pietro vescovo<br />

<strong>di</strong> Dignc , Antonio vescovo porto-<br />

ghese, e Nicolò de Cusa preposto<br />

BAS i55<br />

del monistero <strong>di</strong> Mervel nella <strong>di</strong>o-<br />

cesi <strong>di</strong> Treveri, poi amplissimo Car-<br />

<strong>di</strong>nale. Questi visitarono prima il<br />

Papa in Bologna, e concertati con<br />

lui e cogli ambasciatori greci gli<br />

affari, ivi si unirono con Cristoforo<br />

Garatone vescovo coronense, e nun-<br />

zio Pontificio, e passati in Venezia,<br />

s' imbarcarono per Costantinopoli,<br />

sopra quattro galere comandate<br />

da Antonio Condulmiero , approdandovi<br />

ai 3 settembre dello stes-<br />

so anno. Presentate all'imperatore<br />

Giovanni VII Paleologo le lette-<br />

re Pontificie, ed il denaro invia-<br />

togli dal Papa per <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Co-<br />

stantinopoli durante la sua assenza,<br />

immantinente acconsentì l'augusto<br />

alla proposta della città <strong>di</strong> Ferrara,<br />

luogo compreso nella prima con-<br />

venzione, come quello <strong>di</strong> piti facile<br />

accesso con breve navigazione per<br />

l'Adriatico, e per le barche del Po.<br />

Di ciò certificato Eugenio IV con<br />

lettere del Garatone, convocò senza<br />

indugio il concilio universale <strong>di</strong> Fer-<br />

rara, <strong>di</strong>sciogliendo con suprema au-<br />

torità e formalmente quello <strong>di</strong> Ba-<br />

silea con bolla dei 18 settembre<br />

1437, nella quale si <strong>di</strong>ffuse in amare<br />

querele pel tumultuario, se<strong>di</strong>-<br />

zioso , ingiurioso e scismatico pro-<br />

cedere dei basileesi.<br />

Poco dopo l'arrivo del Garatone<br />

cogli ambasciatori greci, e con due<br />

vescovi nunzi del legittimo concilio<br />

<strong>di</strong> Basilea, giunsero ancora in Costan-<br />

tinopoli quattro vescovi nunzi dei<br />

faziosi ailine <strong>di</strong> persuadere i greci<br />

per Avignone. Ma inutile tornò l'an-<br />

data loro, poiché l' imperatore ed il<br />

patriarca, dopo aver confermata la<br />

risoluzione d'entrare ne' legni Pon-<br />

tificii, esortarono i basileesi, che, de-<br />

poste le animosità e composte le<br />

<strong>di</strong>fferenze, andassero seco loro in Ve-<br />

nezia. Giunsero <strong>di</strong>falli colà ai 9 feb-


1 56 B A S<br />

braio del 1 348, ed ai 4 marzo en-<br />

trarono in Ferrara colmati nslluno<br />

e nell'altro luogo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimi o-<br />

nori ( V . Fere<br />

\ra ). I faziosi basi-<br />

leesi al contrario si ritirarono sde-<br />

gnati a Marsiglia. Si fecero in seguito<br />

a Ferrara se<strong>di</strong>ci sessioni, l'ultima del-<br />

le quali ebbe luogo ai io gennaio<br />

i43 9 .<br />

Carlo VII re <strong>di</strong> Francia, avendo<br />

nel i43S formata in trentotto artico-<br />

li la famosa Prammatica Sanzione<br />

( Te<strong>di</strong> ) _, cavata da' decreti del<br />

conciliabolo, fu condannata con au-<br />

torità apostolica da Eugenio IV. I<br />

detti trentotto canoni, <strong>di</strong> cui si compone<br />

la Prammatica Sanzione, leg-<br />

gonsi presso il Ferrari nella Bili<br />

Hot. Canon. , verbo Concorda-<br />

timi Gallicnm<br />

.<br />

Gli ambasciatori dei principi, e<br />

molti prelati si erano a poco a po-<br />

co ritirati dal conciliabolo, per cui<br />

in quell'ultima sessione, tenuta ai 16,<br />

o, come altri vogliono, ai 19 mag-<br />

gio 1439, esso restò composto del<br />

solo Car<strong>di</strong>nale Alcmand arcivescovo<br />

<strong>di</strong> Arles, <strong>di</strong> sette vescovi e <strong>di</strong> una<br />

moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> sacerdoti bor<strong>di</strong>ne in-<br />

feriore, occupando questi ultimi i<br />

seggi episcopali con sacre reliquie<br />

in mano. Argomento precipuo <strong>di</strong><br />

quella sessione si fu il fulminare<br />

Eugenio IV per la deposizione del<br />

Papato; non considerando costoro che<br />

i fratelli minori soggiacciono alla giu-<br />

ris<strong>di</strong>zione della primogenitura del<br />

Pontefice : Che la casa <strong>di</strong> Cristo è<br />

sottoposta al Sommo Pontefice, padre<br />

<strong>di</strong> famiglia : Che non meno<br />

la greggia universale della Chie-<br />

sa , che le pecore particolari devono<br />

restar subor<strong>di</strong>nate alla <strong>di</strong>rezione<br />

del Pastore: Che il corpo misti-<br />

co della Chiesa, come il corpo fisi-<br />

co non può <strong>di</strong>pendere, che dal suo<br />

capo : che la sposa, cioè la Chiesa,<br />

BAS<br />

è soggetta interamente alla potestà<br />

dello sposo, eh' è il Papa : Che come<br />

la madre del re è sud<strong>di</strong>ta del<br />

re, così la Chiesa madre del Papa,<br />

come uomo e come fedele, è sud-<br />

<strong>di</strong>ta del Papa, come principe <strong>di</strong> es-<br />

sa, a cui solo imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong>e-<br />

de il Signore la suprema potestà<br />

delle chiavi, che e


BAS<br />

Basilea, proposizione però che in<br />

molti luoghi sarebbe data alle fiamme<br />

come offensiva dell' autorità<br />

della monarchia laica ; contuttociò<br />

la Chiesa non può essere superiore<br />

al Papa, perchè il Pontefice ha la<br />

autorità imme<strong>di</strong>atamente da Dio,<br />

laddove i re 1' ebbero primieramen-<br />

te dai popoli : Che la celebrazione<br />

de' concilii non è stala istituita come<br />

necessaria per la decisione del-<br />

le materie della fede, poiché è ba-<br />

stevole per deciderle senza errore il<br />

Sommo Pontefice, legittimo successore<br />

<strong>di</strong> s. Pietro, pel quale, non<br />

per la Chiesa Cristo pregò ut non<br />

defìceret fides, ina come convenien-<br />

te e necessaria per la più facile<br />

esecuzione de' decreti, ne' quali tutti<br />

influiscono, come scrisse a Mar-<br />

tino Mayero nelle sue epistole il<br />

Car<strong>di</strong>nal Enea Silvio Piccolomini,<br />

poi Pontefice Pio II; e perchè an-<br />

cora piace al Signore che tutti ope-<br />

rino per le vie umane, ancorché si-<br />

curi della <strong>di</strong>vina assistenza , e coi<br />

mezzi proprii della prudenza, non<br />

tentando senza essi il Signore Id-<br />

<strong>di</strong>o. Per la qual ragione i re si va-<br />

gliono de' loro consigli , e i Papi<br />

consultano giornalmente col sacro<br />

collegio de' Car<strong>di</strong>nali, che loro assi-<br />

stono nel governo, come già assi-<br />

stevano i settanta seniori a Mosè.<br />

Pronunciata quella sentenza, i con-<br />

ciliarii deputarono i tre triumviri, per-<br />

chè nominassero dal loro corpo tren-<br />

tatre elettori d'un nuovo Papa, <strong>di</strong>-<br />

ciotto dei quali erano sud<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> Amadeo<br />

Vili duca <strong>di</strong> Savoia, per te-<br />

stimonio <strong>di</strong> Flavio Biondo , dee.<br />

Ili lib. X. Rinchiusisi quin<strong>di</strong> in un<br />

luogo già fabbricato nel mezzo <strong>di</strong><br />

Basilea, ad uso delle danze pubbli-<br />

che, lo fecero servir <strong>di</strong> conclave;<br />

nel quale elessero Amadeo Vili du-<br />

ca <strong>di</strong> Savoia, <strong>di</strong>venuto antipapa col<br />

BAS ,5 7<br />

nome <strong>di</strong> Felice V ( V. Antipapa<br />

XXXI X ). Accompagnato poscia da<br />

Lodovico duca <strong>di</strong> Savoia, dal conte<br />

del genevese, suoi figli, e da trecento<br />

gentiluomini dei suoi stati, fece il<br />

solenne suo ingresso in Basilea , il<br />

24 giug l1f > I 44°3 e


i58 BAS<br />

ai padri <strong>di</strong> Basilea ed a Felice V,<br />

1 afflizione invase l'animo <strong>di</strong> tutti.<br />

Alfonso V re d'Aragona, e sovrano<br />

<strong>di</strong> Sicilia e <strong>di</strong> Sardegna , non<br />

riconobbe da principio né Eugenio<br />

IV , né Felice V ; ma <strong>di</strong>poi aderì<br />

ad Eugenio IV. La Germania, ap-<br />

pigliatasi alla neutralità, ricusò <strong>di</strong><br />

ascoltare nella <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Magonza il<br />

Car<strong>di</strong>nale d 5<br />

Arles e due anticar<strong>di</strong>-<br />

nali <strong>di</strong> Felice V, se epiesti prima<br />

nou deponevano gli abiti Car<strong>di</strong>nali-<br />

sài, e quello gli ornamenti <strong>di</strong> legato<br />

a Intere. Lo stesso avvenne nella<br />

<strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Francfort, essendovi presen-<br />

te Federico III re dei romani, anzi<br />

questi avendo mandati ambasciatori<br />

ad Eugenio IV ed a Felice V, or-<br />

<strong>di</strong>nò loro <strong>di</strong> venerare il primo come<br />

vero Papa, <strong>di</strong> chiedergli la convocazione<br />

<strong>di</strong> altro concilio, e <strong>di</strong> trat-<br />

tar col secondo per internunzi, senza<br />

tenerlo per Pontefice. Deposta fi-<br />

nalmente la neutralità , tutta la<br />

Germania si sottopose, nel principio<br />

del i447j ad Eugenio IV. L'Italia<br />

( senza escludere Filippo Maria Vi-<br />

sconti duca <strong>di</strong> Milano genero dell'antipapa),<br />

la Spagna, la Provenza<br />

l'Inghilterra, l'Ungheria, la Polonia,<br />

e gli altri regni settentrionali, con<br />

1' Oriente , lo seguirono in tutto.<br />

La Savoia, gli svizzeri, i basileesi,<br />

il Piemonte, alcune università, e<br />

quei d' Argentina parteggiarono per<br />

Felice V; ma furono <strong>di</strong>poi costretti<br />

a venerare ed ubbi<strong>di</strong>re al legittimo<br />

Romano Pontelìce.<br />

Nel i44° (così il Ciacconio<br />

nelle vite dei Pontefici e Car<strong>di</strong>nali<br />

colle note <strong>di</strong> Agostino Oldoino<br />

1677, toni. II, p. 938) il giorno<br />

29 gennaio, fu conceduto a Felice V<br />

dai congregati nella città <strong>di</strong> Basi-<br />

lea, che prima <strong>di</strong> recarvisi per es-<br />

sere coronato, potesse scegliere al-<br />

cuni soggetti illustri per lama, per<br />

BAS<br />

scienza, o per nobiltà, per esser<br />

eletti Car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> santa Romana<br />

Chiesa, acciocché godessero, oltre gli<br />

emolumenti, degli onori, e delle in-<br />

segne proprie <strong>di</strong> tal <strong>di</strong>gnità. Nel<br />

consecutivo mese <strong>di</strong> settembre poi<br />

gli permisero, che per quella volta<br />

soltanto, ne potesse nominare due<br />

o tre ancora <strong>di</strong> una stessa <strong>di</strong>ocesi.<br />

Felice V però, nel mese <strong>di</strong> apri-<br />

le , presso Thonon , avea <strong>di</strong> già<br />

scritti nel numero de' Car<strong>di</strong>nali i se-<br />

guenti :<br />

Lodovico della Pala, de' conti <strong>di</strong><br />

Varambone, francese <strong>di</strong> origine. One-<br />

sti professò nell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Benedet-<br />

to, e, secondo altri, in quello <strong>di</strong> Ci-<br />

stcllo, e quin<strong>di</strong> fu eletto prima vesco-<br />

vo <strong>di</strong> s. Giovanni <strong>di</strong> Morienna , e<br />

poi amministratore <strong>di</strong> Losanna. Nel<br />

concilio <strong>di</strong> Costanza ottenne la ca-<br />

rica <strong>di</strong> custode , o sia governatore<br />

del conclave, che ivi fu tenuto per<br />

1' elezione <strong>di</strong> Martino V, e in que-<br />

sto <strong>di</strong> Basilea per la sua attività<br />

faceva le prime parti, onde Felice<br />

V lo creò Pseudo-Car<strong>di</strong>nale; ma terminalo<br />

lo scisma, il Pontefice Ni-<br />

colò V lo riconobbe per vero, con-<br />

ferendogli il titolo <strong>di</strong> s. Anastasia,<br />

ed alcuni scrivono che poi passasse<br />

a quello <strong>di</strong> s. Cecilia. Dopo due<br />

anni, come vuole il Contelorio<br />

contraddetto dal Frizonio , che scri-<br />

ve sci, fiiù il corso de' suoi giorni<br />

in Roma nel 14^1, ° ne l j 4^^j ea "<br />

ebbe la tomba nella basilica vati-<br />

cana.<br />

Bartolommeo <strong>di</strong> Novara, fratello<br />

<strong>di</strong> Scaramuccia consigliere <strong>di</strong> Filippo<br />

duca <strong>di</strong> Milano, eh' era genero del-<br />

lantipapa, aggregato alla famiglia dei<br />

Visconti, e perciò cognominato Vi-<br />

sconte, fu creato da Mai-tino V, Ponte-<br />

fice romano, vescovo <strong>di</strong> Novara l'anno<br />

1429. Egli aggiunse non pochi e<strong>di</strong>fi-<br />

zii,già fatti dal vescovo Guglielmo suo<br />

,


BAS<br />

predecessore nel castello <strong>di</strong> Vespolati<br />

, come rilevasi da' suoi stemmi<br />

travagliali con mattoni colli, e<br />

varie importanti cose fece nel palazzo<br />

vescovile . Da Eugenio IV<br />

chiamato in giu<strong>di</strong>zio , e convin-<br />

to <strong>di</strong> aver cospirato contro ili<br />

lui, fu spogliato dell'onore e della<br />

<strong>di</strong>gnità episcopale. Laonde, per evita-<br />

re lo sdegno del Pontefice, si rifug-<br />

gii) presso il concilio <strong>di</strong> Basilea , e<br />

presso l' imperatore. Si presentò pu-<br />

re ad Alberto re de' romani, dal<br />

quale ottenne la conferma <strong>di</strong> tutti<br />

que' privilegii accordati alla chiesa<br />

<strong>di</strong> Novara , e c\\ essa attualmente<br />

possedeva. Cos'i, sebbene privato da<br />

Eugenio IV del vescovato, si conteneva<br />

come se fosse vescovo or<strong>di</strong>na-<br />

rio, e in quella conferma Bartolommeo<br />

viene nominato principe del<br />

sacro romano impero. Per verità<br />

ricevette occultamente le insegne del<br />

Car<strong>di</strong>nalato dategli da Felice V,<br />

ma protestava <strong>di</strong> averle pubblicamente<br />

ricusate per ottenerle da Eugenio<br />

IV. Pio li afferma aver que-<br />

gli nella curia romana in Firenze<br />

alla presenza <strong>di</strong> Eugenio IV, rinun-<br />

ziato gli ornamenti <strong>di</strong> tal <strong>di</strong>gnità,<br />

cos'i parlandone nei commentarli:<br />

5 Barlolommeo <strong>di</strong> Visconti vescovo<br />

» <strong>di</strong> Novara, fratello <strong>di</strong> Scaramuc-<br />

» eia , fu da giovane promosso al<br />

» vescovato, non tanto per merito<br />

33 proprio, quanto pel favore del<br />

» fratello. Imperocché Scaramuccia,<br />

» detto anche Giorgio, nato <strong>di</strong> bas-<br />

> so lignaggio servi garzoncello a<br />

>> Gabriele Visconti, ed in seguito<br />

» alla decapitazione <strong>di</strong> costui avvenu-<br />

53 ta presso Genova, tuttor giovinetto,<br />

« si rivolse a Giovanni Visconti duca<br />

33 <strong>di</strong> Milano ; fu seco lui mentre<br />

33 ancor venia percosso , trovossi<br />

33 alla <strong>di</strong> lui uccisione, e fu ve-<br />

•) duto lagrimare sopra <strong>di</strong> quel ea-<br />

,<br />

.<br />

BAS i5g<br />

3> davere : e cos'i d' allora in poi<br />

33 comincio a servire con migliori<br />

» auspicii a Filippo, dal quale fu<br />

33 arricchito , e tanto amato che<br />

n venne ascritto fra i \ isconti , e<br />

53 il <strong>di</strong> lui fratello Barlolommeo fu<br />

-3 fatto vescovo. A questo vescovo<br />

» ho servilo ancor io allorché Iro-<br />

-3 va vasi in Basilea assai famigerato<br />

53 in riguardo al duca : con lui au-<br />

35 dai a Milano, e per tre anni gli<br />

55 prestai fedel servigio nel IN'ova-<br />

55 rese. Poscia lo seguii a Firenze<br />

55 spe<strong>di</strong>tovi dal duca in legazione.<br />

33 Uno scellerato mostro <strong>di</strong> mali-<br />

•5 gnità fìngendosi nemico <strong>di</strong> Eu-<br />

•5 genio IV, lo tirò a sé con in-<br />

•3 ganno 33<br />

E dopo aver narrato la cospirazione<br />

, circa la cattura <strong>di</strong> Eugenio<br />

IV in Firenze, soggiunge. « Di li<br />

3» a pochi giorni il vescovo fu li-<br />

53 berato, e andò a Milano col Car-<br />

53 <strong>di</strong>nal Santacroce, il quale avea<br />

53 qualche affare col duca, e quin-<br />

» <strong>di</strong> dovea trasferirsi ad Arras per<br />

» trattarvi della pace tra il re <strong>di</strong><br />

33 Francia, e il duca <strong>di</strong> Borgogna.<br />

33 Ancor questo seguii, e per <strong>di</strong> lui<br />

•3 comando mi recai nella Scozxi;<br />

3 ma essendone tornato non volli<br />

-3 avvicinare Eugenio IV in Bolo-<br />

33 gna, per tema che imputasse a<br />

35 me le azioni del Novarese. Dimo-<br />

» rai lungo tempo in Basilea, e<br />

33 stetti presente a tuttociò, che fu<br />

33 operato contro Eugenio IV; quin-<br />

55 <strong>di</strong> fui ricevuto per segretario da<br />

55 Felice V <strong>di</strong> recente creato anti-<br />

5. papa, presso il quale mi adoprai<br />

35 nella promozione de' Car<strong>di</strong>nali<br />

53 affinché ancor questo Novarese<br />

33 fosse fatto Car<strong>di</strong>nale, locchèavven-<br />

33 ne. Ma poi cambiate le cose, tut-<br />

33 ti abbandonando Felice V, né<br />

33 volendo riconoscere il <strong>di</strong> lui Pa-<br />

53 pato, io mi recai presso L'inope-<br />

,


160 BAS<br />

» ratore Federico III, ne amai pas-<br />

>> sar subito da un partito all' al-<br />

» tro. Il vescovo <strong>di</strong> Novara poi ri-<br />

» nunzio le insegne del Car<strong>di</strong>nala-<br />

» to, non senza speranza <strong>di</strong> otte-<br />

v nerle nuovamente da Eugenio IV,<br />

» speranza eh' egli nutre tutt'ora »<br />

Bartolommeo adunque , cogli sforzi<br />

del duca <strong>di</strong> Milano, fu restituito alla<br />

sua primiera chiesa ove mori , secondo<br />

Fer<strong>di</strong>nando Ughelli nelle ad-<br />

<strong>di</strong>zioni al Ciacconio, l'anno 1^6, o,<br />

secondo altri, nel i4^7- Esiste una<br />

lettera del Car<strong>di</strong>nal Enea Silvio Piccolomini,<br />

ed è la trecentesima decima<br />

nona, ad Andrea Visconti, nella quale<br />

si condolè della morte <strong>di</strong> Bartolommeo<br />

vescovo suo fratello. In questa<br />

lettera confessa Silvio andar lui <strong>di</strong><br />

tutto debitore alla <strong>di</strong> lui casa, il che<br />

fa credere essere stato segretario <strong>di</strong><br />

Bartolommeo. Avvi un'altra lettera<br />

del medesimo Enea, <strong>di</strong>retta a Bartolommeo<br />

stesso, ed è nell'elenco la<br />

vigesima seconda. Esiste un pubblico i-<br />

stromento , con cui questo vescovo<br />

prese possesso del castello <strong>di</strong> Vespola-<br />

ti, ed un altro col quale eresse, nel-<br />

l' anno i44$> ^ a piazza da mercato<br />

<strong>di</strong> Gau<strong>di</strong>ani.<br />

Valdramo <strong>di</strong> Morsa signore <strong>di</strong><br />

Baer, che il Panvinio ed il Ciacco-<br />

nio chiamano Urbano, tedesco, elet-<br />

to vescovo <strong>di</strong> Mastricht, assente venne<br />

da Felice V appellato Car<strong>di</strong>nale<br />

: ma egli rifiutò Y offertagli <strong>di</strong>-<br />

gnità , e scrisse che sarebbe venu-<br />

to al concilio <strong>di</strong> Basilea. Sotto Nicolò<br />

V rinunziò il vescovato <strong>di</strong> Ma-<br />

stricht; nessun' altra menzione tro-<br />

vasi fatta <strong>di</strong> lui presso gli scrittori <strong>di</strong><br />

quell' epoca.<br />

Alfonso Car<strong>di</strong>o spagnuolo, <strong>di</strong>ver-<br />

so da quello che l' antipapa Bene-<br />

detto XIII arruolò nel numero dei<br />

falsi Car<strong>di</strong>nali, da protonotario apo-<br />

stolico , fu eletto da Felice V <strong>di</strong>a-<br />

.<br />

BAS<br />

cono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Eustachio. Es?li<br />

rinunziò lo splendore <strong>di</strong> tai titoli,<br />

come consta dagli atti del concilio<br />

<strong>di</strong> Basilea, ove leggesi, che i pre-<br />

fati quattro falsi Car<strong>di</strong>nali furono<br />

approvati dal sinodo <strong>di</strong> Basilea. Ga-<br />

spare Porregni confonde quest' Al-<br />

fonso falso Car<strong>di</strong>nale, coli' altro Alfonso<br />

Carillo già detto: imperocché<br />

l'Alfonso designato da Benedetto XIII,<br />

morì nel ifi\, laddove l'altro fu<br />

scritto da Felice V nel numero dei<br />

Car<strong>di</strong>nali l'anno i44°-<br />

Felice V inoltre annoverò tra i<br />

falsi Car<strong>di</strong>nali Sbìgneo vescovo <strong>di</strong><br />

Cracovia, il quale sebbene fosse sta-<br />

to creato Car<strong>di</strong>nale da Eugenio IV,<br />

pure si condusse, secondo il Contelo-<br />

ri, da creatura <strong>di</strong> Felice V, cui le-<br />

se grazie in Basilea col mezzo <strong>di</strong><br />

un messaggere, l' ultimo giorno <strong>di</strong><br />

ottobre del i44g come negli atti<br />

del concilio. V. Scismi.<br />

Nell'anno i44°j primo dell' an-<br />

tipontificato, il giorno 12 ottobre,<br />

Felice V creò in Basilea i seguen-<br />

ti anticar<strong>di</strong>nali , nella seconda sua<br />

promozione :<br />

Alessandro Zanowitz polacco, fi-<br />

glio del duca <strong>di</strong> Moscovia, secondo<br />

alcuni patriarca <strong>di</strong> Aquileia, ed amministratore<br />

della chiesa <strong>di</strong> Trento,<br />

fu chiamato prete Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s.<br />

Lorenzo in Damaso da Felice V.<br />

Per comando <strong>di</strong> lui andò legato in<br />

Polonia, alfine <strong>di</strong> stogliere quel regno<br />

dall'ubbi<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> Eugenio IV, e<br />

assoggettarlo all' antipapa. Nulla pe-<br />

rò concluse in tale legazione, poi-<br />

ché trovò lo stesso re, ed i primati<br />

del regno contrarli a Felice V.<br />

Poco dopo <strong>di</strong>ede un ad<strong>di</strong>o sì alla<br />

<strong>di</strong>gnità Car<strong>di</strong>nalizia, che a quella<br />

<strong>di</strong> legato, per la qual cosa Nicolò<br />

V lo confermò vescovo <strong>di</strong> Trento<br />

agli 8 novembre i44^- Fer<strong>di</strong>nando<br />

Ughelli non annovera questo Ales-


CAS<br />

sancirò fra i patriarchi <strong>di</strong> Aquileia:<br />

e per verità se si osserverà attervtamcnte<br />

sulla loro serie, sarà ben<br />

<strong>di</strong>fficile fissar l' epoca nella quale<br />

abbia egli preseduto a quella chie-<br />

sa. Il 29 aprile 1402 occupò quella<br />

cattedra, per comando del Pontefice<br />

Bonifacio IX, Antonio Pan-<br />

ciatino. A questo legittimamente suc-<br />

cedette nel 14 1 B Lodovico Tecchj<br />

il quale nel 1 435 lasciò questa se-<br />

de vacante a Gio: Vitellio Vitelle-<br />

schi. Alla morte del Vièelleschi la<br />

ottenne Lodovico Scarampi, al quale<br />

succedette Marco Barbo, che ritenne<br />

il patriarcato <strong>di</strong> Aquileia fino al<br />

1490. Forse tutti quelli, che abbiamo<br />

nominato, ebbero il patriarcato <strong>di</strong><br />

Aquileia dai romani Pontefici, e<br />

questo Alessandro polacco, dall' antipapa<br />

Felice V potrebbe essere stato<br />

decorato <strong>di</strong> una tal <strong>di</strong>stinzione nel medesimo<br />

tempo in che gli altri godevano<br />

e lo stesso titolo e la cattedra.<br />

Ottone spagnuolo vescovo <strong>di</strong> Tor-<br />

losa, uno degli otto spagnuoli, che,<br />

intervenuti in Basilea, elessero Papa<br />

Felice V , fu dal medesimo nominato<br />

prete Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Puden-<br />

ziana nel i44°j nia ne ^ giorno i3<br />

aprile del i44^S a^a presenza dello<br />

stesso Eugenio IV Pontefice romano<br />

e dei Car<strong>di</strong>nali , rinunziò le in-<br />

segne del Car<strong>di</strong>nalato, come consta<br />

dal <strong>di</strong>ploma dello stesso Eugenio IV.<br />

Giorgio spagnuolo vescovo <strong>di</strong> \ ich<br />

si recò al concilio <strong>di</strong> Basilea pel<br />

regno <strong>di</strong> Aragona, e fu uno degli spagnuoli,<br />

che <strong>di</strong>ede il voto per Fe-<br />

lice V, il quale contollo tra i preti<br />

Car<strong>di</strong>nali , primieramente col titolo<br />

<strong>di</strong> s. Anastasia, <strong>di</strong>poi con quello <strong>di</strong><br />

s. Maria in Traspontina. Ma Euge-<br />

nio IV, privatolo non solo della por-<br />

pora , ma ancora del vescovato , lo<br />

rimandò a casa sua , come rilevasi<br />

dal <strong>di</strong>ploma dello stesso Eugenio IV<br />

VOL. IV.<br />

,<br />

BAS ,61<br />

datato li 22 settembre 1 44^- Quin<strong>di</strong><br />

mori nella sud<strong>di</strong>tanza <strong>di</strong> Felice Y.<br />

Francesco nativo <strong>di</strong> Francia , il<br />

quale ancor giovanetto avea profes-<br />

sato la vita monastica secondo le re-<br />

gole <strong>di</strong> s. Benedetto, l'anno i43s fu<br />

eletto vescovo <strong>di</strong> Ginevra, città della<br />

Savoia posta in vicinanza del lago <strong>di</strong><br />

Ginevra. E già molto innanzi era addetto<br />

agli uffizii della curia romana.<br />

Assistette agli atti del concilio <strong>di</strong> Ba-<br />

silea, e come uno de' francesi con-<br />

vocati, fu presente ai comi/.ii , nei<br />

quali fu creato antipapa Felice V,<br />

da cui ricevette nello stesso concilio<br />

l'ostro e la nomenclatura <strong>di</strong> prete-<br />

Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Marcello. Fu uomo<br />

<strong>di</strong> poca facon<strong>di</strong>a, ma <strong>di</strong> molto in-<br />

ten<strong>di</strong>mento. 11 suo giu<strong>di</strong>zio in ogni<br />

<strong>di</strong>fficile affare <strong>di</strong>cesi meritevole <strong>di</strong> pre-<br />

ferenza. Dopo il ritiro <strong>di</strong> Felice V,<br />

anch' egli depose la porpora che<br />

avea indossata.<br />

Bernardo francese , il quale in<br />

verde età abbracciò e professò l'isli-<br />

tuto <strong>di</strong> s. Benedetto, fu celeberrimo<br />

giurisconsulto <strong>di</strong> quel tempo, e ve-<br />

scovo <strong>di</strong> Acqs. Si recò al concilio<br />

<strong>di</strong> Basilea come uno degli elettori<br />

francesi a quello prescelti; ma siccome<br />

soffriva il mal <strong>di</strong> podagra,<br />

non volle intervenire all'atto della<br />

nomina <strong>di</strong> Felice V, e gli fu sostituito<br />

Lodovico <strong>di</strong> Marsiglia. Non<strong>di</strong>meno<br />

Felice V lo intruse nel sacro<br />

Collegio, quasi prete Car<strong>di</strong>nale dei<br />

ss. Nereo ed Achilleo ; egli però po-<br />

co dopo ne gettò le insegne.<br />

Giovanni tedesco, da vescovo Ar-<br />

gentino <strong>di</strong> Eger, fu celebrato qual<br />

prete Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Sisto; ma quan-<br />

to tempo godesse <strong>di</strong> tal fama s'ignora:<br />

gli scrittori contemporanei non<br />

ne parlano, e ne' co<strong>di</strong>ci vaticani non<br />

si rinviene <strong>di</strong> lui che il semplice<br />

nome.<br />

Giovanni Gruuemeldcr } o Grum-<br />

21


i6a BAS<br />

malder, detto anco Germulder, ba-<br />

stardo <strong>di</strong> Giovanni, o piuttosto <strong>di</strong><br />

Alberto duca <strong>di</strong> Baviera, era dottore<br />

in decreti e sacra teologia, e qual ca-<br />

nonico, o prevosto, intervenne al concilio<br />

<strong>di</strong> Costanza, e si oppose a Gio-<br />

vanni Hus. Diretto da quel conci-<br />

lio alla cattedra vescovile <strong>di</strong> Frisi-<br />

gna, non tardò ad esserne cacciato<br />

da Martino V. Felice V lo aggre-<br />

gò a' Car<strong>di</strong>nali col titolo de' ss. Sil-<br />

vestro e Martino a' Monti , altri-<br />

menti detto Equizio. Deve <strong>di</strong>rsi pe-<br />

rò che cedesse simile ascrizione, ed<br />

ottenesse da Eugenio IV il vescovato<br />

<strong>di</strong> Frisigna, poiché si sa <strong>di</strong> certo<br />

che mori in Vienna vescovo, il secondo<br />

giorno <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre del 1 453.<br />

Giovanili de Prilla Vezzosa, spagnuolo<br />

<strong>di</strong> Segovia , insigne teologo<br />

<strong>di</strong> quel tempo, arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Oviedo,<br />

intervenne al concilio <strong>di</strong> Ba-<br />

silea come uno degli elettori spa-<br />

gnuoli, <strong>di</strong>e' il suo voto a Felice V,<br />

dal quale, nella seconda proclama-<br />

zione de' padri, fu iscritto nel novero<br />

de Car<strong>di</strong>nali col titolo <strong>di</strong> s. Ma-<br />

lia in Trastevere, e fu spe<strong>di</strong>to alla<br />

adunanza <strong>di</strong> Berry.<br />

rata <strong>di</strong> Felice V ,<br />

Dopo<br />

cessò<br />

la riti-<br />

<strong>di</strong> usare<br />

porpora e titoli. S. Antonino scrive,<br />

che questo Giovanni fu alunno dell'<br />

Or<strong>di</strong>ne de' pre<strong>di</strong>catori , e che mo-<br />

li appena ricevuta la nomina al<br />

Car<strong>di</strong>nalato . Enea Silvio Piccolomini<br />

poi, nella sua Storia del con-<br />

cilio <strong>di</strong> Basilea, a chiare note as-<br />

serisce, che questo uomo, illustre<br />

per letteratura e pietà , depose la<br />

porpora nelle mani <strong>di</strong> .Nicolò V<br />

dopo il recesso <strong>di</strong> Felice V, e che<br />

ottenne il vescovato <strong>di</strong> Cesarea nelle<br />

regioni degl'infedeli. Comunque<br />

sia la cosa, si tiene per certo, che abbandonata<br />

la <strong>di</strong>gnità e il mondo<br />

si ritirò in una solitu<strong>di</strong>ne, e con<br />

gran santità visse il resto de' suoi<br />

,<br />

BAS<br />

giorni nell' amor <strong>di</strong> Dio. Egli tra-<br />

dusse in latino l'alcorano, in cui<br />

Maometto stabilì una falsa e molle<br />

religione, e ne confutò le men-<br />

zogne con argomenti e ragioni vere-<br />

Inoltre fece una collezione delle con-<br />

cordanze delle parti del <strong>di</strong>scorso indeclinabili<br />

della Bibbia, e in due<br />

volumi <strong>di</strong>e' alla luce gli alti del<br />

concilio <strong>di</strong> Basilea.<br />

Terza creazione de' falsi Car<strong>di</strong>na-<br />

li, ossia pubblicazione de'medesimi.<br />

Il giorno 1 1 novembre del 1 44°><br />

ricevuta per lettere notizia dalla<br />

Francia, che gì' infrascritti avrebbe-<br />

ro accettato il Car<strong>di</strong>nalato, Felice<br />

V, pseudo Pontefice, assiso in mezzo<br />

alla congregazione sinodale <strong>di</strong> Ba-<br />

silea, consultando per la prima vol-<br />

ta i presenti tra i Car<strong>di</strong>nali da lui<br />

creati, creò Car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> santa romana<br />

Chiesa alcuni, tutti assenti,<br />

come leggesi negli Atti del concilio<br />

Basileese, tomo li libro XVI, capo<br />

36, e sono i seguenti :<br />

Aina eleo <strong>di</strong> Thalaru francese, il<br />

quale da Giacomo Severzio, nella<br />

Cronologia de' vescovi lionesi , viene<br />

descritto per uomo nobilissimo,<br />

religioso ed eru<strong>di</strong>to. Sortì sublimi<br />

natali nel territorio <strong>di</strong> Lione dalla<br />

famiglia de Thalaru ragguardevo-<br />

lissima per 1' antica sua nobiltà, fu<br />

nipote <strong>di</strong> Giovanni de Thalaru.,<br />

chiamato Car<strong>di</strong>nale da Clemente<br />

VII falso Pontefice, ed arci<strong>di</strong>acono<br />

<strong>di</strong> Lione, e prescelto da quel clero,<br />

partì pel concilio <strong>di</strong> Costanza. Ivi<br />

<strong>di</strong>morando gli pervennero lettere<br />

colle quali gli si notificava la sua<br />

elezione, fatta dal capitolo 1 anno<br />

1 4 * 5>, al grado del defunto Filippo<br />

arcivescovo <strong>di</strong> Lione, la quale, se<br />

cre<strong>di</strong>amo a Paro<strong>di</strong>no, fu approvata<br />

nel medesimo concilio ila tre nazioni,<br />

delle cinque che componevano<br />

quell'augusta assemblea. Tornato a<br />

,


BAS<br />

Lione, dai suffragane! <strong>di</strong> quella pro-<br />

vincia, che giunsero a' i 3 gennaio al-<br />

la capitale <strong>di</strong> essa, fu nella catte-<br />

drale consacrato con solenne rito il<br />

giorno 16 dello stesso mese ed anno<br />

i4i6. A lui Martino V rinnovo<br />

i privilegi <strong>di</strong> primate, come costa<br />

dal <strong>di</strong>ploma spe<strong>di</strong>to per tal prima-<br />

zia, che conservasi nell'archivio del-<br />

la chiesa <strong>di</strong> Lione. Intervenne al-<br />

l'adunanza <strong>di</strong> Berry, dalla quale fu<br />

spe<strong>di</strong>to legato ad Eugenio IV romano<br />

Pontefice, unitamente agli am-<br />

basciatori del re <strong>di</strong> Francia, o solo<br />

per impetrare dal Papa, tanto a<br />

nome del re, quanto del clero, che<br />

nulla facesse contro i padri <strong>di</strong> Ba-<br />

silea, ma che anzi vi approvasse il<br />

concilio. Benché assente, venne se-<br />

gnato da Felice V nel numero dei<br />

Car<strong>di</strong>nali preti l'anno i44 0: non<br />

visse però lungamente in tale qua-<br />

lifica, poiché il giorno i i febbraio<br />

i443 morì, e il corpo <strong>di</strong> lui fu sepolto<br />

nella cattedrale <strong>di</strong> Lione nella cap-<br />

pella <strong>di</strong> s. Pietro a sinistra del co-<br />

ro. In vita <strong>di</strong>e' molte prove <strong>di</strong> sua<br />

pietà. Sono ben noti i <strong>di</strong> lui atti<br />

contro i bestemmiatori. E poiché<br />

gli ebrei nel 1 3 1 1 furono espulsi<br />

dalla città <strong>di</strong> Lione, allorché ne oc-<br />

cupava la cattedra Filippo <strong>di</strong> Savoia,<br />

Amadeo, eccitato dal <strong>di</strong> lui esempio,<br />

intraprese l' atterramento della loro<br />

sinagoga in Trevoux, città <strong>di</strong>ocesana.<br />

Finalmente, prossimo alla mor-<br />

te, comandò con approvazione del ca-<br />

pitolo, per usare l'espressione del<br />

suo testamento, che nelle sei settimane<br />

(che cominciano nella domenica<br />

vicina a s. Fercole) nelle quali <strong>di</strong>-<br />

cesi al presente esser vacanza, si<br />

celebrino le messe appena finiti i<br />

mattutini, e quelli che assistono al-<br />

la messa del coro, se saranno inter-<br />

venuti al mattutino, riceveranno (spe-<br />

cialmente i detti cappellani) un pane<br />

BAS i63<br />

bianco del peso <strong>di</strong> due libbre, e dopo<br />

la mezza notte un altro pezzo<br />

dello stesso peso, e gl'inservienti al-<br />

l'altare un altro pezzo.<br />

Dionisio ila Moi<strong>di</strong>n, o de Molen-<br />

<strong>di</strong>no francese, ori ondo <strong>di</strong> Meaux, fu<br />

canonico e cantore della chiesa <strong>di</strong><br />

Vienna , ed ebbe canonicati nelle<br />

chiese <strong>di</strong> Chartres, <strong>di</strong> Reims, <strong>di</strong> Tu-<br />

rena, <strong>di</strong> Alby e <strong>di</strong> Ambrun. Dipoi,<br />

fatto consigliere del re <strong>di</strong> Francia<br />

Carlo VII , e ne' palagi <strong>di</strong> Carlo<br />

Delfino <strong>di</strong> Vienna e reggente in Francia,<br />

fatto referendario de' memoriali<br />

finalmente fu promosso alla cattedra<br />

<strong>di</strong> s. Stefano arcivescovile <strong>di</strong> Tolosa,<br />

per elezione del capitolo, ai 21 aprile<br />

1421; in<strong>di</strong> fu trasferito a quella <strong>di</strong><br />

Parigi nel 14^9, nella quale venne<br />

confermato dal Pontefice Eugenio IV,<br />

con analogo <strong>di</strong>ploma dei io giugno.<br />

Quin<strong>di</strong> venne insignito dal medesimo<br />

Pontefice del patriarcato d'An-<br />

tiochia. Nello scisma, ascritto da Feli-<br />

ce V tra i Car<strong>di</strong>nali preti, intervenne<br />

all'adunanza <strong>di</strong> Berry, chiusa la qua-<br />

le, morì in Parigi a' i5 settembre<br />

i447j e fLl seP°ho in quella catte-<br />

drale in una tomba <strong>di</strong> bronzo nel<br />

coro, a lato dell'aitar maggiore. Au-<br />

bens, non vedendo nella lapide<br />

sepolcrale alcuna menzione <strong>di</strong> Car-<br />

<strong>di</strong>nalato, lo escluse dal numero dei<br />

Car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> Felice V ; ma a torto,<br />

perché negli atti del concilio <strong>di</strong> Basilea<br />

manoscritti, conservati nel Vaticano,<br />

trovasi fra quelli nominato.<br />

Forse avendo spontaneamente la-<br />

sciata la porpora prima della sua<br />

morte, non se ne fece memoria in<br />

quella lapide. Fra le altre fonda-<br />

zioni havvi questa, che in ogni<br />

gabbato si canti dai musici una<br />

messa nella cappella <strong>di</strong> s. Dionisio,<br />

ove scorgesi l' effigie <strong>di</strong> questo Car-<br />

<strong>di</strong>nale, ed inoltre pel <strong>di</strong> lui riposo<br />

si reciti il salmo De-prqfun<strong>di</strong>s , al-<br />

,


iG4 I3AS<br />

lorchè nelle feste più solenni si celebrano<br />

sagrifizii e riti nell' aitar<br />

maggiore.<br />

Filippo de Caerquis, o de Coat-<br />

kiz francese della Brettagna, citta<strong>di</strong>-<br />

no <strong>di</strong> Lione, versassimo nell'uno<br />

e nell'altro <strong>di</strong>ritto, bene addottrina-<br />

to sì nelle profane, che nelle sacre<br />

lettere, ammirevole per non or<strong>di</strong>naria<br />

eloquenza, fu appellato il Fran-<br />

cese de'Francesi, per la superiorità<br />

del suo ingegno. Innalzato primie-<br />

ramente alla sede vescovile leonen-<br />


BAS<br />

conferma delle proposte , l' arcive-<br />

scovo <strong>di</strong> Palermo, uomo fornito <strong>di</strong><br />

sommo ingegno e singoiar facon-<br />

<strong>di</strong>a, e primo ambasciatore del suo<br />

re , con una splen<strong>di</strong>da orazione<br />

chiese la <strong>di</strong>lazione dell'affare; ma<br />

grande essendo la <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a, si con-<br />

trastò per molti giorni: finalmente<br />

prevalse il partito contro il Paler-<br />

mitano, per lo che egli con eru<strong>di</strong>to<br />

opuscolo, che ha per titolo: Que-<br />

stioni inforno al concilio <strong>di</strong> Basilea,<br />

magistralmente le <strong>di</strong>scusse. Dopo<br />

tultociò, tornato Nicolò in Roma<br />

si trasferì presso il re Alfonso d'A-<br />

ragona, il quale, per sopravvenute<br />

cause, sdegnato contro Eugenio IV,<br />

<strong>di</strong> nuovo rimandò il Palermitano<br />

con Lodovico al concilio <strong>di</strong> Basilea<br />

per impugnarvi il partito del romano<br />

Pontefice , ove pubblicando<br />

molte Risposte a Questioni ammassò<br />

gran denaro e più cose indegnamente<br />

operò , secondo che scrive<br />

Guidone Panziroli nella sua Storia<br />

de J<br />

famosi Professori <strong>di</strong> Diritto.<br />

Tra le altre cose <strong>di</strong>cesi, che corrotto<br />

dall' oro fece promovere al vescovato<br />

<strong>di</strong> Bergamo Isidoro da Ro-<br />

sata, ignorante, ignobile, e pieno<br />

<strong>di</strong> vizi. Inoltre fece un panegirico<br />

a favore <strong>di</strong> Marco Milanese, uomo<br />

sebbene creato dottore in legge<br />

imperito ed inetto, esaltandolo qual<br />

altro s. Agostino, e persuase al sinodo<br />

che fosse eletto vescovo <strong>di</strong><br />

Alessandria , locchè gli fruttò non<br />

leggera macchia d' infamia. Laonde<br />

nacque <strong>di</strong>ssensione fra lui e Lodovico<br />

Pontano. E molto più fu il travaglio<br />

posto a pacificar costoro, che a richiamare<br />

i boemi alla fede cattolica, secondo<br />

1' autorità del citato Enea Silvio.<br />

Riuscì inoltre a persuader molti <strong>di</strong> de-<br />

porre Eugenio IV. Ma allorché si<br />

giunse a tal atto, parti dal sinodo per<br />

comando del re d'Aragona, ch'erasi<br />

,<br />

BAS 16S<br />

riconciliato con Eugenio IV. Poco<br />

dopo , avendo ricevuto da Fe-<br />

lice V il nome <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nale, ri turnò<br />

verso Basilea, e fu caldo <strong>di</strong>fen-<br />

sore del concilio. Pel resto, ritiran-<br />

dosi Felice V, per togliere lo scisma,<br />

il Palermitano, benché pregato, non<br />

volle mai deporre un tal nome. E<br />

mentre con vari pretesti andava<br />

portando la cosa a lungo , gli so-<br />

praggiunse la morte, e morendo si<br />

dolse molto <strong>di</strong> aver, a suggerimento<br />

de' nipoti , abbandonato, coin' egli<br />

<strong>di</strong>ceva, la verità del concilio. Compi<br />

la mortai carriera nel mese <strong>di</strong> lu-<br />

glio i44^j e fi-1 sepolto nella cat-<br />

tedrale <strong>di</strong> Palermo. 11 Panvinio e<br />

s. Antonino riferiscono , che dopo<br />

alcuni anni della <strong>di</strong> lui morte, Ni-<br />

colò V romano Pontefice, successore<br />

<strong>di</strong> Eugenio IV, ebhe cara e legit-<br />

tima la <strong>di</strong>gnità car<strong>di</strong>nalizia <strong>di</strong> questo<br />

Nicolò. Proclive al punire <strong>di</strong> leg-<br />

geri, sentenziò contro i rei, per lo<br />

che da certuni è chiamato crudele.<br />

Pel resto interpretò i decreti dei<br />

Pontefici con tale soli<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> dottrina<br />

, che meritò <strong>di</strong> essere nomi-<br />

nato nuovo Bartolo tra' professori<br />

del <strong>di</strong>ritto Pontifìcio , commenda-<br />

to , sopratutto per la sua chiarez-<br />

za. Oltre le Opere sul Concilio<br />

<strong>di</strong> Basilea , scrisse le dette Que-<br />

stioni ed eru<strong>di</strong>te Risposte , che fu-<br />

rono fatte pubbliche da Lodovi-<br />

co Bolognino. Scrisse inoltre cinque<br />

tomi sopra il Decreto , e le<br />

Decretali:, sopra le Clementine: in-<br />

torno all' Autorità , Verità , ed I-<br />

sliluzione de' Concilii , specialmente<br />

<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Basilea: la Procedura<br />

Giu<strong>di</strong>ziaria , ossia la pratica circa<br />

il modo <strong>di</strong> procedere ne' Giu<strong>di</strong>zii Ci-<br />

vili. Fece centoquattro Consigli, <strong>di</strong>stri-<br />

buiti in due volumi, varie Dispute<br />

intorno alla Potestà Papale, Con-<br />

ciliare, ed Imperiale: Ripetizioni,


iB6 BAS<br />

e Letture: una questione tenuta nel<br />

Ginnasio <strong>di</strong> Panna ed un Trattalo<br />

a favore dell'autorità del Con-<br />

cilio ili Basilea.<br />

Gherardo Mariet, che il Panvinio,<br />

il Ciaccolilo ed altri chiamano<br />

Giovanni francese, da confessore <strong>di</strong><br />

Curio VII, il Vittorioso, re <strong>di</strong> Fran-<br />

cia , fu fatto in primo luogo vescovo<br />

<strong>di</strong> Castres poi Car<strong>di</strong>nale prete da<br />

Felice V nella terza iscrizione dei<br />

padri, seguita in Basilea. Il Frizonio,<br />

il quale, aderendo al Ciacconio ed<br />

al Panvinio chiama Giovanni questo<br />

Gherardo, scrive che il Gherardo Ma-<br />

riet succedette a Giovanni sì nel vesco-<br />

\ato <strong>di</strong> Castres, e sì nell'impiego <strong>di</strong><br />

confessore regio ; ma che Giovanni<br />

e non Gherardo fu decorato della<br />

porpora dal falso Pontefice Felice<br />

V. Ma non si può convenire co' ci-<br />

tati autori, attesi i co<strong>di</strong>ci mss. del<br />

Valicano, ne' quali non Giovanni<br />

ma Gherardo viene annoverato tra<br />

i falsi Car<strong>di</strong>nali dell'antipapa. Colla<br />

scorta del Frizonio si assegna a<br />

questo Gherardo per istemma rosso<br />

scudo , con croce d' oro rilevata da<br />

otto punte all'estremità, rigettan-<br />

dosi l'altro attribuitogli dal Ciacco-<br />

nio, che appartiene a quel Giovanni<br />

Borgognone, il quale fu creato Car<strong>di</strong>nale<br />

da Nicolò V.<br />

Giovanni de iMalestroict , o de<br />

Maleslrot, francese , nacque <strong>di</strong> nobi-<br />

lissima famiglia della Brettagna,<br />

che trasse il cognome da Malestroit<br />

rinomatissima baronia della <strong>di</strong>ocesi<br />

<strong>di</strong> Vaunes presso il fiume Oliste.<br />

I <strong>di</strong> lui genitori furono Giovanni<br />

<strong>di</strong> Castelgirone, e Giovanna <strong>di</strong> Dol<br />

signora <strong>di</strong> Combret, non già duchi<br />

<strong>di</strong> Brettagna, come vuole il Ciac-<br />

conio , il quale falsamente gli assegnò<br />

gli emblemi brittanni. Questi<br />

dunque tenne tale condotta, che<br />

gloria accrebbe alla sua specchiatiN-<br />

,<br />

BA.S<br />

sima famiglia , e procacciò decoro<br />

ed ornamento a lui stesso. Passò<br />

la puerizia e la gioventù nello<br />

stu<strong>di</strong>o delle scienze ; inoltrato nel-<br />

l'età <strong>di</strong>simpegnò con lode per più<br />

anni l' onorevolissimo officio <strong>di</strong> primo<br />

presidente nella camera de'conti<br />

<strong>di</strong> Nantes ; fu quin<strong>di</strong> decorato del<br />

pastorale della chiesa vescovile <strong>di</strong><br />

s. Bricux. Poco dopo venne trasferito<br />

a Nantes, nel i4 r 9? ed<br />

eletto cancelliere del duca <strong>di</strong> Bret-<br />

tagna , nel qual tempo vendette<br />

a quel duca Giovanni V alcuni<br />

municipii. Ma a cagione delle estreme<br />

sue ricchezze dal duca <strong>di</strong> Alenzon<br />

fu tratto in carcere ; <strong>di</strong> che il duca<br />

brittanno sommamente irritato comandò<br />

tosto una leva, arruolò sol-<br />

dati , saccheggiò le terre , e i domimi<br />

del duca <strong>di</strong> Alenzon, e colla<br />

forza delle armi lo costrinse a<br />

restituirgli il vescovato <strong>di</strong> Nantes<br />

ed a compensarlo dei danni che<br />

gli avea cagionati insieme al ca-<br />

pitolo della sua chiesa . Questo<br />

Giovanni, vescovo celebre in Fran-<br />

cia, fu spe<strong>di</strong>to da Carlo VII qual<br />

suo ambasciatore a Rai mondo d'An-<br />

gennes, e da Felice V fu inscritto fra<br />

i Car<strong>di</strong>nali preti, col titolo <strong>di</strong> s. Onofrio<br />

l'anno i44° m Basilea; ma<br />

non visse molto in tale qualifica, im-<br />

perocché nel i443, a ' J 4 settembre,<br />

mori presso Nantes, e fu sepolto in<br />

quella chiesa cattedrale. Gli scrittori<br />

francesi lodano altamente l'equità,<br />

e probità <strong>di</strong> quest'insigne personag-<br />

gio. Pregato da Arlusio conte <strong>di</strong> Pu-<br />

chemont, poi duca <strong>di</strong> Brettagna, <strong>di</strong><br />

cedere, attesa la senile età sua, il<br />

vescovato al nipote Guglielmo, con<br />

gran<strong>di</strong>ssimo stento potè venire a ciò<br />

indotto ; mentre ad Artusio che rei-<br />

terava le istanze, rispondeva con in-<br />

culcargli molte volte, che il nipote<br />

non era idoneo a tanto carico. A-<br />

,


BAS<br />

vea Giovanni nello scudo del suo<br />

stemma nove bisunti d'oro. Alcuni<br />

bau dubbio sul titolo <strong>di</strong> s. Onofrio,<br />

che gli attribuiscono il Con-<br />

telori, Agostino de Paz, e Frizo-<br />

nio ; imperocché non leggiamo che<br />

quella chiesa, eretta da Eugenio IV,<br />

fosse assegnata a' <strong>di</strong>aconi Car<strong>di</strong>nali<br />

se non all'epoca <strong>di</strong> Leone X, ed ai<br />

preti Car<strong>di</strong>nali se non dal tempo<br />

<strong>di</strong> Sisto V. Per la qual cosa il<br />

Panvinio ed il Ciacconio, sebbene<br />

riferiscano questo Giovanni nella se-<br />

rie de' preti Car<strong>di</strong>nali celebrati da<br />

Felice V, non in<strong>di</strong>cano però il ti-<br />

tolo. Seppure non vogliamo <strong>di</strong>re,<br />

che lo stesso Felice V, falso Ponte-<br />

fice, per cagione <strong>di</strong> Eugenio IV, e-<br />

rigesse in titolo Car<strong>di</strong>nalizio la chie-<br />

sa <strong>di</strong> s. Onofrio, e l'affidasse a que-<br />

sto Giovanni.<br />

Quarta creazione <strong>di</strong> falsi Car<strong>di</strong>nali,<br />

latta il giorno 6 aprile i444> m<br />

Ginevra, come negli atti del conci-<br />

lio ; ma, secondo il Ciacconio, nel-<br />

1' anno 1 44^, anno quarto dell' an-<br />

tipontificato <strong>di</strong> Felice V. In essa creò<br />

cinque falsi Car<strong>di</strong>nali, quattro pre-<br />

ti, ed uno <strong>di</strong>acono, de' quali due<br />

soltanto ne pubblicò, che sono :<br />

Giovanili Arsio, o sia degli Arsi<br />

<strong>di</strong> nazione francese, arcivescovo <strong>di</strong><br />

Tarantasia , intervenne al concilia-<br />

bolo <strong>di</strong> Basilea, dove aderì al par-<br />

tito dell'antipapa Felice V, che lo<br />

creò anticar<strong>di</strong>nale. A fine però <strong>di</strong><br />

smorzare affatto qualunque scintilla<br />

del passato scisma, fu da Nicolò V,<br />

a' 19 <strong>di</strong>cembre i4io? crealo prete<br />

Car<strong>di</strong>nale del titolo de' ss. Nereo ed<br />

Achilleo, e dopo cinque anni dalla<br />

sua promozione, finì i suoi giorni<br />

nella Savoia nel 1 4^4? e "ella sua<br />

metropolitana rimase onorevolmente<br />

sepolto.<br />

Lodovico portoghese vescovo <strong>di</strong><br />

Viscu, come ambasciatore del re <strong>di</strong><br />

BAS 167<br />

Portogallo Alfonso V, intervenne<br />

al conclave <strong>di</strong> Basilea , e come<br />

uno della nazione spagnuola, se-<br />

dette in que' coinizii , e <strong>di</strong>e' il suo<br />

voto per Felice V, dal quale terminato<br />

il sinodo, fu ascritto al sa-<br />

cro Collegio.<br />

Inoltre negli atti dello slesso con-<br />

cilio basileese, trovami resi famosi<br />

Car<strong>di</strong>nali gl'infrascritti, cioè:<br />

Vincenzo Dolivac, polacco, illu-<br />

stre per ingegno e dottrina, il qua-<br />

le applicossi sino dal primo fio-<br />

re degli anni in <strong>di</strong>verse accade-<br />

mie, alla pietà non meno che al-<br />

le lettere. Compiti gli stu<strong>di</strong>i, tornando<br />

in patria , fu eletto cu-<br />

stode del tesoro della chiesa <strong>di</strong><br />

Gnesna, in<strong>di</strong> a poco a poco nel con-<br />

siglio <strong>di</strong> Vartz, per pubblica scel-<br />

ta <strong>di</strong> tutti gli or<strong>di</strong>ni, a lui venne<br />

affidata la cura e l' educazione dei<br />

figli del re Ula<strong>di</strong>slao, occupato pres-<br />

so l' esercito. Eseguì questo geloso<br />

incarico con quello zelo e saggez-<br />

za, che produssero alla repubblica il<br />

prezioso go<strong>di</strong>mento de' frutti da si<br />

degno educatore aspettati. Sebbene<br />

uomo <strong>di</strong> tanto <strong>di</strong>stinto merito, non<br />

andò esente dal morso dell' invi<strong>di</strong>a,<br />

intenta ad intralciar la via alla vir-<br />

tù , colla quale saliva alle più luminose<br />

<strong>di</strong>gnità del regno <strong>di</strong> Polo-<br />

nia. Di fatti, quando prelati e ca-<br />

nonici uniti a consulta per la va-<br />

canza della mitra metropolitana <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Gnesna, unanimi lo acclamarono<br />

primate, non pochi magnati del-<br />

la repubblica si opposero, giu<strong>di</strong>cando<br />

aver <strong>di</strong>ritto a tal <strong>di</strong>gnità, per or-<br />

<strong>di</strong>ne, e per grado, Ula<strong>di</strong>slao vescovo<br />

<strong>di</strong> Wla<strong>di</strong>slavia, col pretesto che<br />

era provveduto dalla legge alla suc-<br />

cessione de' prossimiori nelle vacan-<br />

ze degl'impieghi del regno, quasi-<br />

ché una legge civile regolar doves-<br />

se ancora 1' ecclesiastiche <strong>di</strong>gnità<br />

.


i68 BAS<br />

Fra gli applausi pertanto della massima<br />

parte, Vincenzo nell'anno 1 4 ^7<br />

prese a reggere la metropolitana <strong>di</strong><br />

Gnesna affidatagli da Eugenio IV<br />

romano Pontefice. Nel secondo anno<br />

<strong>di</strong> arcivescovato, a nome del re<br />

<strong>di</strong> Polonia, andò in legazione pres-<br />

so l'imperatore Alberto, che allora<br />

trovavasi in Breslavia, e vi trattò <strong>di</strong><br />

concedere ai boemi la facoltà <strong>di</strong> scegliere<br />

liberamente in re chi volessero. Imperocché<br />

alcuni della Boemia aveano<br />

prudentemente eletto Casimiro fra-<br />

tello del re Ula<strong>di</strong>slao, donde nacque<br />

occasione <strong>di</strong> guerra contro i boe-<br />

mi. Dopo la morte <strong>di</strong> Ula<strong>di</strong>slao, l'ar-<br />

civescovo Vincenzo, nell'anno i 44?;<br />

il giorno 27 giugno, unse con rito<br />

solenne in re <strong>di</strong> Polonia il fratello<br />

Casimiro IV, nella qual solennità i<br />

vescovi ebbero la <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> occupare,<br />

in confronto dei duchi Mu-<br />

savi, il lato destro allorché il re as-<br />

siso ricevette da' citta<strong>di</strong>ni il pubbli-<br />

co giuramento. Frattanto l'antipapa<br />

Felice V, per cattivarsi la benevo-<br />

lenza dei polacchi, che ad ogni co-<br />

sto si sforzava <strong>di</strong> trarre al suo par-<br />

tito, annoverò tra i suoi Car<strong>di</strong>nali<br />

l'arcivescovo Vincenzo, che in ap-<br />

presso rinunziò agli ornamenti del<br />

Car<strong>di</strong>nalato sotto il legittimo Nico-<br />

lò V, il 1 ottobre 1 447? come si<br />

rileva dal <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> questo venerando<br />

Pontefice. Questo arcivescovo<br />

fu impegnatissimo per estendere la<br />

religione ortodossa : perseguitò sem-<br />

pre l' eresie ; ebbe <strong>di</strong>ligente cura<br />

dell' <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong>sciplina, e fu ze-<br />

lantissimo <strong>di</strong>fensore de' beni della<br />

Chiesa. Fabbricò da' fondamenti un<br />

tempio in onore della ss. Vergine<br />

Maria e delle sante Caterina , e<br />

Barbara. Coli' approvazione del romano<br />

Pontefice eresse in collegiata<br />

la chiesa <strong>di</strong> s. Nicolò vescovo, dei<br />

canonici regolari laleranensi. Donò<br />

BAS<br />

alla cattedrale <strong>di</strong> Gnesna moltissime<br />

sacre suppellettili ornate <strong>di</strong><br />

gemme ed oro. Visse nella <strong>di</strong>gnità<br />

arcivescovile, secondo alcuni, fino al<br />

i448, e secondo altri, sino al i4^9j<br />

nel qual anno mori, e fu sepolto<br />

nella chiesa cattedrale <strong>di</strong> Gnesna.<br />

V. Polonia, ove si portano alcune<br />

notizie riguardanti questo scisma.<br />

Ugo Guglielmo <strong>di</strong> Stagno., nato<br />

in Verdun nella Lorena, monaco <strong>di</strong><br />

s. Benedetto nel monistero <strong>di</strong> s.<br />

Vittore <strong>di</strong> Verdun, ottenne la <strong>di</strong>-<br />

gnità <strong>di</strong> arci<strong>di</strong>acono nel capitolo<br />

della cattedrale <strong>di</strong> Metz, e in quel-<br />

lo ezian<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Verdun. Seguì il<br />

partito dell' antipapa Felice V, che<br />

lo elesse anticar<strong>di</strong>nale : <strong>di</strong>gnità, che<br />

quantunque <strong>di</strong> pura ombra ed immaginaria,<br />

fu da lui ricusata sul<br />

motivo <strong>di</strong> non aver ren<strong>di</strong>te suffi-<br />

cienti a sostenerla col dovuto de-<br />

coro. Papa Nicolò V però, a' 29<br />

<strong>di</strong>cembre 144°)? creollo vero e le-<br />

gittimo Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong> s.<br />

Sabina, e liei 1^1 vescovo <strong>di</strong> Sion<br />

nella Vallesia, che fu da lui poi ri-<br />

nunziato, in luogo <strong>di</strong> che ottenne la<br />

amministrazione della chiesa <strong>di</strong> Fre-<br />

ius , dove fece e<strong>di</strong>ficare una chiesa<br />

parrocchiale nel villaggio d' Estain.<br />

Intervenne ai comizii <strong>di</strong> Calisto III,<br />

dove nell' elenco de' Car<strong>di</strong>nali elet-<br />

tori <strong>di</strong> quel Pontefice, viene al suo<br />

nome aggiunto il titolo <strong>di</strong> arcive-<br />

scovo <strong>di</strong> Metz, quantunque quella<br />

chiesa sia vescovile soltanto, e non<br />

metropolitana, della qual rimarchevole<br />

circostanza nella sua vita non<br />

si fa alcuna menzione. Contrasse<br />

stretta e singolare amicizia col Car<strong>di</strong>nal<br />

Pietro Barbo, che fatto Papa<br />

nel i464 si nominò Paolo 5<br />

stando in Roma si prese a<br />

II, e<br />

cuore<br />

gì' interessi della chiesa <strong>di</strong> Verdun,<br />

ottenendo tra le altre cose da Ni-<br />

colò V la conferma <strong>di</strong> due statuti


BÀS<br />

del capitolo <strong>di</strong> Verdun , in virtù<br />

de' quali que' canonici nelT atto .<br />

<strong>di</strong><br />

essere ammessi in quella cattedrale,<br />

debbono giurare d' essere nati <strong>di</strong><br />

legittimo matrimonio, e <strong>di</strong> libera<br />

con<strong>di</strong>zione. Lasciò <strong>di</strong> vivere in Roma<br />

nel i455 dopo sei anni <strong>di</strong> Car-<br />

<strong>di</strong>nalato, e fu sepolto nella sua ti-<br />

tolare, nella cappella del Rosario<br />

dove al destro lato della medesima,<br />

vedesi sul pavimento la <strong>di</strong> lui effi-<br />

gie impressa in marmo, con intorno<br />

ad essa una breve iscrizione scol-<br />

pita in carattere gotico.<br />

Bartolomeo T itellescìà o de' Vi-<br />

tellesi, italiano <strong>di</strong> Corneto, nipote del<br />

celeberrimo Car<strong>di</strong>nal Giovanni, da<br />

vescovo <strong>di</strong> Corneto e Montefìascone,<br />

(creato da Eugenio IV), fu da Felice V<br />

pre<strong>di</strong>cato prete Car<strong>di</strong>nale del titolo<br />

<strong>di</strong> san Marcello : ma egli non<br />

accettò l'offerta, secondo il Ciacco-<br />

nio. Felice Contelori poi, coll'auto-<br />

ri là de' monumenti vaticani, afferma<br />

aver egli vestito la porpora ed as-<br />

sistito al concilio <strong>di</strong> Basilea, traspoi'-<br />

tato a Losanna. Presso Marcello Vitelleschi<br />

canonico <strong>di</strong> s. Maria Mag-<br />

giore, germano del p. Muzio Vitelleschi<br />

preposito generale della com-<br />

pagnia <strong>di</strong> Gesù , per testimonianza<br />

del Vittorelli, esisteva una lettera<br />

<strong>di</strong> Felice V <strong>di</strong>retta , il giorno 24<br />

gennaio, a questo Bartolomeo in s.<br />

Domenico fuori delle mura della cit-<br />

tà <strong>di</strong> Ginevra, l'anno 1 44-7 j settimo<br />

dell' antipapato, che cominciava<br />

così : Servo de/ servi <strong>di</strong> Dio, al <strong>di</strong>-<br />

letto figlio Bartolomeo Car<strong>di</strong>nale<br />

<strong>di</strong> Santa Romana Chiesa, e vesco-<br />

vo delle chiese unite <strong>di</strong> Corneto e<br />

Montejìascone, salute ed apostolica<br />

bene<strong>di</strong>zione. E nella sentenza da lui<br />

proferita nella lite fra il prelato <strong>di</strong><br />

Torino, e 1' abbate <strong>di</strong> Rivoli, si sot-<br />

toscrisse : Bartolomeo prete. Car<strong>di</strong>-<br />

nale <strong>di</strong> s. Marco , e vescovo <strong>di</strong><br />

VOI. IV.<br />

,<br />

BAS 169<br />

Corneto e Montejìascone . Questi<br />

dopo la morte violenta dello zio<br />

essendo stato preso da Papa Euge-<br />

nio IV in sospetto <strong>di</strong> ribellione,<br />

fuggì insieme con Lilio Laitellano<br />

<strong>di</strong> Corneto in questa città, ed avendo<br />

ritenuto presso <strong>di</strong> sé le spoglie<br />

dello zio, chiamato in giu<strong>di</strong>zio, uè<br />

volendo venirvi, fu spogliato da Eu-<br />

genio IV del vescovato nel i44 2 -<br />

Ma egli, impaziente dell'ingiuria ri*<br />

cevuta, essendosi appellato al conci-<br />

lio <strong>di</strong> Basilea , non solo da Felice<br />

V fu restituito nel vescovato, ma <strong>di</strong><br />

più fu crealo anticar<strong>di</strong>nale del ti-<br />

tolo <strong>di</strong> s. Marco ; la qual denomi-<br />

nazione ritenne fino alla morte <strong>di</strong><br />

Eugenio IV; e quin<strong>di</strong> Bartolomeo,<br />

come <strong>di</strong> animo moderato, lasciando<br />

la porpora, tornò all' ubbi<strong>di</strong>enza <strong>di</strong><br />

Nicolò V, dal quale venne reintegrato<br />

nella chiesa <strong>di</strong> Corneto e Mon-<br />

tefìascone. In seguito , avendo l'i-<br />

preso l' amministrazione della sua<br />

chiesa, la dotò <strong>di</strong> regolamenti cotan-<br />

to salutevoli, che anche al presente<br />

fanno legge le <strong>di</strong> lui costituzioni, e per<br />

la loro utilità in appresso si <strong>di</strong>edero<br />

alla stampa nel 1592 da Girolamo<br />

Bentivoglio vescovo <strong>di</strong> Montefìasco-<br />

ne e Corneto. Or<strong>di</strong>nò, che tutti i<br />

venerdì all' ora nona si suonasse la<br />

maggior campana in memoria della<br />

passione del Signore , ed allora i<br />

chierici, e tutte le persone istruite;<br />

comunque occupate anche in lavo-<br />

ri , dovessero recitare l' orazione :<br />

Christus faclus est prò nobis obe-<br />

<strong>di</strong>ens usque ad mortem , mortein<br />

auteni crucis : Kyrie etc. Pater noster,<br />

Ave Maria, e Respice, quaesumus<br />

Domine , super liane fami-<br />

liam luam, ec. I laici poi, o gl'igno-<br />

ranti, un Pater ed Ave, richiamando<br />

alla memoria il benefìzio della<br />

redenzione. Inoltre nelle ore <strong>di</strong>soccupate<br />

scrisse molte cose, e stampò<br />

22<br />

,


i7o BAS<br />

un opuscolo intorno alla morte, per<br />

Ja <strong>di</strong> cui me<strong>di</strong>tazione, stimandola<br />

imminente a sé stesso, mosso da <strong>di</strong>-<br />

Tino fervore, coli' annuenza del Pa-<br />

pa Pio II, andò a Gerusalemme in<br />

pellegrinaggio alla visita de' luoghi<br />

santi. Nel ritorno mori in Modone<br />

li i3 <strong>di</strong>cembre i4^3, avendo<br />

prima <strong>di</strong> partir dall'Italia fatto testamento,<br />

ed istituiti gli ere<strong>di</strong>. Portato<br />

il corpo in patria fu sepolto a pie-<br />

<strong>di</strong> dello zio Car<strong>di</strong>nale, nella catte-<br />

drale <strong>di</strong> Corneto. Narrasi che il<br />

corpo <strong>di</strong> Bartolomeo si conserva tut-<br />

tora incorrotto.<br />

Tommaso de Corcelle, ovvero de<br />

Courcelle, francese, era canonico <strong>di</strong> Parigi,<br />

giusta il Contelori, e <strong>di</strong> Amiens,<br />

a parere del Panvinio e dell'Àubens.<br />

Qual teologo, assistè al concilio <strong>di</strong><br />

Basilea, ebbe <strong>di</strong>sputa contro Euge-<br />

nio IV, e fece una lunga <strong>di</strong>ssertazione<br />

per provare , che il romano<br />

Pontefice è sottoposto al concilio,<br />

ed alla Chiesa. Fu uomo dotto e<br />

modestissimo a segno , che nel <strong>di</strong>-<br />

sputare tenea sempre gli occhi bas-<br />

si verso terra senza mai volgerli<br />

ai circostanti. Fu uno degli elettori<br />

francesi, che nei comizii <strong>di</strong>ede il<br />

voto per Felice V. Come ambascia-<br />

tore del concilio <strong>di</strong> Basilea e del-<br />

l' antipapa, si trovò al congresso <strong>di</strong><br />

Berry, in cui si sforzò a tutta pos-<br />

sa: ma inutilmente, <strong>di</strong> sostenere tan-<br />

to i decreti del concilio , de' quali<br />

era egli stato autore principale<br />

quanto il partito <strong>di</strong> Felice V. Im-<br />

perocché, dopo varie <strong>di</strong>spute ed al-<br />

terazioni, sopraggiunse alla fine lo<br />

stesso re Carlo VII con gran numero<br />

<strong>di</strong> prelati e principi, e u<strong>di</strong>ti<br />

gli ambasciatori d' ambedue le par-<br />

ti, con tutta maturità ponderato e<br />

<strong>di</strong>scusso 1' affare co' suoi, rispose per<br />

mezzo del vescovo <strong>di</strong> Clermont in<br />

questi termini : che il re <strong>di</strong> Fran-<br />

,<br />

BAS<br />

eia, come conveniva a principe cri-<br />

stianissimo, avea sempre favorito al-<br />

la <strong>di</strong>gnità de' generali concilii , e<br />

soprattutto a quello <strong>di</strong> Basilea ,<br />

nel quale avea sempre tenuto i<br />

suoi legati : Che<br />

avea sofferto as-<br />

sai <strong>di</strong> malincuore le <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e nate<br />

tra' padri ed il Pontefice : Che ave-<br />

va ammonito e pregato gli stessi pa-<br />

dri spessissime volte , e con lettere,<br />

e con messaggi , onde soprassedessero<br />

nel giu<strong>di</strong>zio contro Eugenio<br />

IV: Ch'eglino tutto ciò sprezzando,<br />

non solo non aveano soprasseduto<br />

ma <strong>di</strong> più lo aveano deposto, surro-<br />

gandogli un altro. Laonde per con-<br />

siglio de' prelati e de' gran<strong>di</strong> del<br />

suo regno , avea risoluto <strong>di</strong> perseverare<br />

nell' ubbi<strong>di</strong>enza ad Eugenio<br />

IV, né riconoscere alcun altro Pontefi-<br />

ce ; ma voler anzi supplicarlo a cele-<br />

brare dentro un anno un concilio ge-<br />

nerale in Francia, per togliere dalla<br />

Chiesa lo scisma : intanto pregare i<br />

padri <strong>di</strong> Basilea, ed il signore <strong>di</strong><br />

Savoia (così chiamava Felice V) on-<br />

de, lasciate a parte censure e minacce,<br />

pensassero alla concor<strong>di</strong>a, né<br />

in modo alcuno molestassero con<br />

giu<strong>di</strong>zii gli ecclesiastici del suo re-<br />

gno : essere il signore <strong>di</strong> Savoia per<br />

sangue congiunto al re, non piacere<br />

a sua maestà che fossegli fatto ingiuria<br />

da alcuno : ma in questo affare,<br />

in cui trattasi <strong>di</strong> fede, il re non<br />

pretendere altro che la giustizia :<br />

sperare tuttavia, che il <strong>di</strong> lui con-<br />

sanguineo avrebbe trattato l' affare<br />

colla solita <strong>di</strong> lui prudenza. Appe-<br />

na; li 24 ottobre del i44°j furono<br />

tali cose riferite a' padri <strong>di</strong> Basilea<br />

ed a Felice V, l'afflizione invase l'animo<br />

<strong>di</strong> tutti. Tommaso ritornò in<br />

Basilea, ove dallo stesso Felice V<br />

fu susurrato Car<strong>di</strong>nale ; ma questi<br />

rifiutò l' oblazione, <strong>di</strong>cendo <strong>di</strong> non<br />

avere ren<strong>di</strong>te sufficienti a sostener-<br />

,


BAS<br />

ne il deeoro. Non fassi <strong>di</strong> lui alcuna<br />

menzione dal Ciacconio, e dal<br />

Panvinio. Ne fecero però rimem-<br />

branza Felice Contelori nell'elenco<br />

tratto da' monumenti vaticani, ed<br />

Aubery.<br />

Giovanni de Ragusìo, alunno del-<br />

l' Or<strong>di</strong>ne de' pre<strong>di</strong>catori , il cpuale<br />

avea <strong>di</strong>sputato contro i boemi, fu<br />

da Felice V inserto nel computo<br />

de' Car<strong>di</strong>nali, a seconda de' mss. <strong>di</strong><br />

Pio II, Piccolomini, risguardanti il<br />

concilio <strong>di</strong> Basilea.<br />

Cosa poi avvenisse degli anticar-<br />

<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> Felice V, lo <strong>di</strong>ce Pio II,<br />

già Enea Silvio Piccolomini, ne'suoi<br />

commentarii intorno al concilio <strong>di</strong><br />

Basilea. Intavolate le trattative del-<br />

la pace, così si convenne tra le par-<br />

ti: Felice rassegni il Papato, e sia<br />

il primo tra i Car<strong>di</strong>nali e ne'suoi<br />

domimi legato perpetuo: Lodovico,<br />

Car<strong>di</strong>nal d J<br />

Arles, conservi la primiera<br />

<strong>di</strong>gnità, e ricuperi la cattedra<br />

pontificale: Lodovico de Varami)one<br />

, o de Palu, Tigone <strong>di</strong><br />

Metz <strong>di</strong> Stagno, e Tarascon, cioè<br />

d' Artus, o Arsio , rimangano nel<br />

Car<strong>di</strong>nalato: Gli altri, secondo che<br />

si potrà, siano promossi.<br />

Morì intanto Eugenio IV in Boma<br />

ai 2 3 febbraio 1 447> illustre<br />

per santità <strong>di</strong> costumi, glorioso per<br />

molti fatti insigni, e singolarmente<br />

per aver trionfato <strong>di</strong> tante tempe-<br />

ste, scaricategli contro dal conciliabolo<br />

<strong>di</strong> Basilea, e per aver, mal-<br />

grado gli scismatici ed altri gra-<br />

vissimi impe<strong>di</strong>menti, condotto felicemente<br />

al sospirato termine 1' ecumenico<br />

concilio generale <strong>di</strong> Firen-<br />

ze e Lateranense , coli' unione dei<br />

greci, degli armeni, dei giacobiti,<br />

degli etiopi , de' mesopotami , dei<br />

caldei , e dei maroniti alla Chiesa<br />

romana. Si elesse ai 5 <strong>di</strong> marzo il<br />

Car<strong>di</strong>nal Parentucelli <strong>di</strong> Sarzana<br />

,<br />

BAS , 7 i<br />

che si coronò col nome <strong>di</strong> Nicolò<br />

V. La Germania immantinente lo<br />

venerò per legittimo Papa, confer-<br />

mandosi, da Federico III re dei romani<br />

e dai principi dell' impero, la<br />

abi'ogazione della neutralità, e d'o-<br />

gni commercio con Felice V antipapa<br />

e co' se<strong>di</strong>ziosi <strong>di</strong> Basilea. Si<br />

adoperarono quin<strong>di</strong>, nel i449> c°l<br />

massimo impegno i principi cristia-<br />

ni a secondar le zelanti sollecitu<strong>di</strong>-<br />

ni del Sommo Pontefice, per ren-<br />

dere una piena serenità alla Chie-<br />

sa. Felice V, amante della pace, e<br />

dell' unità cattolica, e temendo d'<br />

altronde <strong>di</strong> rimanere senza niun se-<br />

guace, anzi <strong>di</strong> perdere la Savoia,<br />

che Nicolò V avea esposta all' occupazione<br />

delle armi <strong>di</strong> Carlo VII<br />

re <strong>di</strong> Francia, depose ai 7 aprile<br />

spontaneamente il Pontificato, ed i<br />

padri del conciliabolo basileese, per<br />

or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Federico III, emanato<br />

nella <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Aschaffemburgo, scac-<br />

ciati da Basilea, si trasferirono in<br />

Losanna, restringendo lo scisma tra<br />

i confini della Savoia. Elessero ivi<br />

per salvare il loro decoro, e per<br />

togliere ogni apparenza <strong>di</strong> scisma,<br />

ai 25 aprile, il medesimo Nicolò V<br />

come Sommo Pontefice, ed in conseguenza<br />

sciolsero la loro congrega-<br />

zione. Questo fu l' esito del congresso<br />

basileese trasferito a Losanna.<br />

Amadeo, già detto Felice V, fu<br />

dal Papa creato Car<strong>di</strong>nal vescovo<br />

<strong>di</strong> Sabina, e costituito perpetuo le-<br />

gato a latore della Santa Sede nella<br />

Savoia, nel Piemonte, nel Mon-<br />

ferrato, nel marchesato <strong>di</strong> Saluzzo,<br />

nella contea d'Asti, nel Lionese, <strong>di</strong><br />

qua della Sona, e nei territorii <strong>di</strong><br />

Augusta, <strong>di</strong> Losanna, <strong>di</strong> Basilea, <strong>di</strong><br />

Costanza, d'Argentina, <strong>di</strong> Sedune<br />

ecc. col privilegio <strong>di</strong> poter occupa-<br />

re il primo luogo dopo il Pontefi-<br />

ce, e quello <strong>di</strong> portare nel <strong>di</strong>stret-


172 BAS<br />

to della sua legazione gli ornamen-<br />

ti Papali^ toltine il triplice <strong>di</strong>adema,<br />

l'anello pescatorio, le scarpe<br />

crucigere, l'ombrella, e la delazione<br />

della Ss. Eucarestia, oltre altre<br />

prerogative.<br />

Nicolò V, coll'autorilà della Bol-<br />

la L t pacis , assolse dalle censure<br />

quelli che erano stati radunati in<br />

Basilea e poi in Losanna, sotto il<br />

nome <strong>di</strong> concilio generale, come ri-<br />

portano Labbé toni. XIII, p. 1 347<br />

e Fleury lib. no capo IV, <strong>di</strong>chiarando<br />

nullo tutto ciò eh' era stato<br />

detto e scritto contro l'antipapa,<br />

l' assemblea basileese, ed i loro ade-<br />

renti. Tutti gli alti originali del con-<br />

cilio <strong>di</strong> Basilea e <strong>di</strong> Losanna si con-<br />

servano nella libreria della regia ca-<br />

sa <strong>di</strong> Savoia.<br />

Nel 1438., e nel 1481 Basilea<br />

fu flagellata dalla pestilenza. Assai<br />

florida nel secolo XV, avea acqui-<br />

stato un territorio, ed era <strong>di</strong>venuta<br />

una repubblica in<strong>di</strong>pendente, fino<br />

a che fu ricevuta nei Cantoni Sviz-<br />

zeri ai 9 giugno dell'anno i5oi.<br />

Nel 1 5 1 9 fece professione <strong>di</strong> reli-<br />

gione riformata per opera <strong>di</strong> Gio-<br />

vanni Ecolampa<strong>di</strong>o, che vi fece<br />

escludere la cattolica. Cacciato al-<br />

lora dalla città il vescovo Filippo<br />

Gandolpheri, fu trasportata la sede<br />

a Porentruy dove i suoi successori<br />

continuarono a risiedere, comechè<br />

il capitolo si stabilisce a Friburgo<br />

nella Brisgovia. Il vescovo <strong>di</strong> Basi-<br />

lea, ch'era principe dell'impero, a-<br />

vea altre volte voce nel collegio<br />

dei principi alle <strong>di</strong>ete <strong>di</strong> Batisbona.<br />

Nel 1 7 1 1 Clemente XI<br />

esortò con una lettera in forma <strong>di</strong><br />

breve il vescovo <strong>di</strong> Basilea a man-<br />

tenere con tutto il calore la purità<br />

della religione cattolica, ed astenersi<br />

dal contrarre obbligazioni cogli ere-<br />

tici confinanti senza prima darne<br />

BAS<br />

parte alla Santa Sede. Né fu senza<br />

motivo quella esortazione, perocché,<br />

nell' anno appresso, fu mestieri al<br />

medesimo Pontefice <strong>di</strong> riprendere<br />

fortemente quel vescovo per avere<br />

stabilita certa transazione col can-<br />

tone <strong>di</strong> Berna all' insaputa della Sede<br />

Apostolica. Laonde Clemente XI<br />

ne condannò e <strong>di</strong>chiarò nulli tutti<br />

i capitoli. I domini! del vescovo <strong>di</strong><br />

Basilea, nel 1798, all'entrar dei<br />

francesi in Basilea, ed al sopprimere<br />

l'antica costituzione dell'intero can-<br />

tone, vennero uniti alla Francia formando<br />

parte del <strong>di</strong>partimento del<br />

Beno. Nel 18 15 la maggior parte<br />

<strong>di</strong> essi fu data al cantone <strong>di</strong> Berna.<br />

Tuttavolta un recente concordato<br />

colla Santa Sede ha rior<strong>di</strong>nato il<br />

vescovato <strong>di</strong> Basilea in modo che<br />

comprende nello spirituale le popolazioni<br />

cattoliche dei cantoni <strong>di</strong> Lu-<br />

cerna , Berna , Soletta , Argovia ,<br />

Zug e Turgovia. Si fissò la residenza<br />

del vescovo e del capitolo a<br />

Soletta, la Solodurum , antica e<br />

ragguardevole città, capoluogo del<br />

cantone dello stesso nome posta in<br />

riva all'Aar. La sua chiesa <strong>di</strong> s. Vis<br />

fu eretta perciò in cattedrale e vi<br />

si è formato un capitolo <strong>di</strong>ocesano<br />

<strong>di</strong> ventun canonici, ripartiti su tutti<br />

i cantoni concordanti, con un suf-<br />

fraganeo nominato dal vescovo, e<br />

con due <strong>di</strong>gnitari , cioè un prepo-<br />

sto nominalo dal cantone <strong>di</strong> So-<br />

letta ed un decano <strong>di</strong> nomina della<br />

Santa Sede. Nel 179^ la Fran-<br />

cia conchiuse in Basilea due trat-<br />

tati <strong>di</strong> pace, uno con Carlo V re<br />

<strong>di</strong> Spagna, l'altro con Federico<br />

Guglielmo III re <strong>di</strong> Prussia.<br />

BASILIANE. Monache dell'Orien-<br />

te e dell' Occidente. S. Basilio, tor-<br />

nato dalla Siria e dall' Egitto avea<br />

scelto per luogo <strong>di</strong> ritiro la provincia<br />

del Ponto, perchè s. Emelia ma-


BAS<br />

drc <strong>di</strong> luì, con s. Macrìna <strong>di</strong> lei figliuo-<br />

la (Ve<strong>di</strong>) vi s'erano ritirate e v'avèano<br />

fondato un monistero <strong>di</strong> ver-<br />

gini. S. Basilio scrisse allora alcu-<br />

ne regole non solo per questo<br />

ma per tutti gli altri monisteri <strong>di</strong><br />

vergini da lui fondati, siccome egli<br />

afferma nel sermone VII de List.<br />

Mona<strong>di</strong>. Tra gli altri monisteri uno<br />

presero a fondarne in Cesarea due<br />

nipoti del santo, le quali s' appellavano<br />

canonichesse, come apparisce<br />

dal trattato delle penitenze religiose<br />

poslo in fine delle piccole regole <strong>di</strong><br />

s. Basilio.<br />

liiferisce il Nisseno nella lettera<br />

ad Olimpio, che quelle monache vivevano<br />

quasi angeli. Qual veste pe-<br />

rò usassero non è certo. Si sa solo<br />

che la veste loro interiore era <strong>di</strong><br />

cilizio od almeno <strong>di</strong> lana. La esterio-<br />

re usata da s. Macrina, era quale la<br />

riporta il Bonanni nel suo catalogo<br />

degli Or<strong>di</strong>ni religiosi nella parte seconda<br />

delle Vergini a Dio de<strong>di</strong>-<br />

cale, tavola 1 3, tratta da pitture<br />

antiche, e posta pure al num. i5<br />

nel catalogo delle sante donne, pub-<br />

blicato in Parigi nel 1660 dal p.<br />

Beurier, non meno che da Leone<br />

Allazio al capo VI lib. Ili della<br />

Concor<strong>di</strong>a della chiesa orientale ed<br />

occidentale. Quella veste adunque<br />

era per lo più nera non tinta<br />

ad arte, ma <strong>di</strong> colore nativo. Il<br />

Masorio ( cioè un pallio angusto ,<br />

che volgarmente si <strong>di</strong>ce scapolare o<br />

pazienza ) era del colore medesimo ;<br />

le maniche della veste coprivano le<br />

braccia e quasi tutte le mani ; la<br />

cocolla, ed il sopraiunerale, cioè sopraveste<br />

erano quasi senza ornamen-<br />

to e tutti erano <strong>di</strong> lana , ed i ca-<br />

pelli loro erano tosati.<br />

Tanti poi sono stati in seguito<br />

i monisteri delle seguaci <strong>di</strong> s. Basilio,<br />

che non v' era città dell' O-<br />

,<br />

BAS i 7 3<br />

riente, che non ne avesse uno. Dichiaratosi<br />

però l'imperatore Copronimo<br />

nemico delle sante imma-<br />

perseguitò ogni<br />

gini, circa il 74 ',<br />

maniera <strong>di</strong> monaci e <strong>di</strong> monache<br />

Basiliani; li bandì dall'impero, ster-<br />

minolli col ferro ; ne saccheggiò i<br />

conventi, cosicché vennero tutti no-<br />

tabilmente a <strong>di</strong>minuirsi abbracciando<br />

per sopra ppiù l'eresia e lo scisma.<br />

Possono non<strong>di</strong>meno arguir-<br />

si le osservanze regolari delle Basi-<br />

liane orientali dalle costituzioni del<br />

monistero, che l'imperatrice Irene,<br />

moglie dell'imperatore Alessio Comne-<br />

no, fece fabbricare a Costantinopoli<br />

nell'anno 11 18, in onore <strong>di</strong> santa<br />

Maria Piena <strong>di</strong> grazia.<br />

Doveano in quel monistero abitare<br />

ventiquattro religiose,numero che sino<br />

a quaranta poteva essere accresciuto<br />

dove le ren<strong>di</strong>te lo avessero permesso.<br />

Non era il monistero soggetto a veruna<br />

podestà laica od <strong>ecclesiastica</strong>,<br />

ed avea per proteggi trice la stessa<br />

Irene, e dopo la morte <strong>di</strong> lei, una<br />

principessa della sua prosapia. Le<br />

religiose doveano essere ammesse<br />

senza dote, ed accettare potevano<br />

quanto venisse loro donato. Albi tre<br />

eli eleggere e deporre l' abbadessa,<br />

aveano un economo per gli affari<br />

temporali, un padre spirituale e due<br />

sacerdoti, i quali convivevano col-<br />

le monache per amministrar loro<br />

i sacramenti. Non avevano le re-<br />

ligiose stanza particolare, coricandosi<br />

tutte in un dormitorio comune,<br />

lavoravano insieme e durante il la-<br />

voro una <strong>di</strong> esse faceva la lezione<br />

spirituale. Veniva loro raccomandata<br />

la povertà, e nulla <strong>di</strong>fatti possedevano<br />

in particolare. Prendevano anche in<br />

comune la refezione. Dove i giorni del<br />

<strong>di</strong>giuno fossero caduti in qualche festa,<br />

era moderata l'astinenza; con<strong>di</strong>vano<br />

in quel caso le vivande coli' olio<br />

,


i 7 4 BAS<br />

bevevano vino , mangiavano pesce ,<br />

cose tutte loro proibite negli altri<br />

giorni <strong>di</strong> <strong>di</strong>giuno. Uscivano dal mo-<br />

nistero per andar a trovare i loro<br />

parenti infermi. Le donne potevano<br />

entrare nel monistero per visitarle,<br />

mentre gli uomini venivano ricevuti<br />

alla porta coli' assistenza <strong>di</strong> qualche<br />

monaca attempata. Una volta al mese<br />

entrar potevano quelle monache nel<br />

bagno e le inferme tutte le volte che<br />

ciò venisse loro or<strong>di</strong>nato dal me<strong>di</strong>co.<br />

Il me<strong>di</strong>co esser doveva o eunuco o<br />

vecchio. Essendo il monistero al-<br />

quanto ristretto, avevano la sepoltura<br />

in altro luogo, detto Cellarea, ed ot-<br />

tenuto per cura dell'imperatrice Irene<br />

dal patriarca, ed alla cui custo<strong>di</strong>a ella<br />

mise quattro religiose del monistero<br />

delle Grazie con un sacerdote seco-<br />

lare, affinchè vi celebrasse i <strong>di</strong>vini uffi-<br />

zi. Ivi trasportavansi le monache de-<br />

funte, ed ivi andavano ad assistere<br />

alle esequie quelle religiose, che dall'<br />

abbadessa fossero state destinate. I be-<br />

ni stabili del monistero non potevano<br />

esser alienati ; ma bensì i mobili in<br />

caso <strong>di</strong> necessità. Molti monisteri<br />

condotti con tali <strong>di</strong>scipline furono<br />

<strong>di</strong>strutti dai turchi , tanto in Europa<br />

quanto in Asia; alcuni però tut-<br />

tora sussistono, e si crede tra gli altri<br />

quello del gran-Cairo dove entrar<br />

potevano cento religiose.<br />

In Gerusalemme ve n' aveva un<br />

altro , posto sotto la protezione del<br />

patriarca , e che sostenevasi colle li-<br />

mosine de' pellegrini. Erano tutte<br />

donne attempate , le quali ad onta<br />

della clausura uscivano dal moniste^<br />

io sempre che i greci od i latini<br />

facessero qualche festa particolare<br />

dentro o fuori <strong>di</strong> Gerusalemme.<br />

Altri monisteri somiglianti pur vi<br />

erano in Atene, e che viveano o coi<br />

fon<strong>di</strong> lasciati dai pii cristiani, o coi<br />

lavori delle monache. Dove però a-<br />

BAS<br />

vesserò abbisognato, facilmente trovavano<br />

limosino in quella città ca-<br />

ritativa. Ben fabbricato era il prin-<br />

cipal loro monistero; osservavano<br />

clausura, e l'arcivescovo, avente l'e-<br />

piscopio <strong>di</strong>rimpetto al monistero, era<br />

il loro superiore , non avendo<br />

esse superiora alcuna. La maggior<br />

parte <strong>di</strong> quelle monache viveva secondo<br />

i dettami della natura, non<br />

aveva regole , non recitava uffizio<br />

e come erano poche le ricche che<br />

si facessero religiose, cos'i quasi tut-<br />

te erano miserabili, e ciò eh' è più,<br />

ignoranti, null'altro sapendo che re-<br />

citare qualche orazione e le litanie.<br />

I monisteri delle monache orientali<br />

Basiliane situati sotto i domimi<br />

cristiani erano meglio regolati. Se<br />

vogliamo credere a Leone Allazio,<br />

le religiose dell' isola <strong>di</strong> Scio sua<br />

patria, menavano vita osservantissima<br />

, recitavano le stesse orazioni<br />

dei monaci, osservavano i medesimi<br />

<strong>di</strong>giuni, ed avevano le proprie ba-<br />

desse. Ciascuna <strong>di</strong> esse aveva il par-<br />

ticolare appartamento che compera-<br />

va a proprie spese , e nel quale le<br />

più ricche tenevano serve ed educavano<br />

fanciulle loro parenti. Erano<br />

eccellenti nei ricami. L'abito loro,<br />

al paro <strong>di</strong> tutte le altre monache<br />

orientali , era simile a quello dei<br />

monaci, a riserva <strong>di</strong> un gran man-<br />

to, che dal capo scendeva loro in-<br />

sino ai pie<strong>di</strong>. JNon portavano né velo<br />

nò benda come le religiose d' occi-<br />

dente, ed usavano nella vestizione le<br />

stesse cerimonie praticate dai monaci.<br />

Veniva la novizia in chiesa sino<br />

alla porta del coro ove ella si fermava<br />

per tutto il tempo dell' uffizio.<br />

Di poi andava sino all'altare colla<br />

testa scoperta, co' pie<strong>di</strong> scalzi, co' ca-<br />

pelli sparsi accompagnata da una re-<br />

ligiosa, che faceva le veci <strong>di</strong> matrona,<br />

e che aveva cura d' impe<strong>di</strong>re che i<br />

,


BAS<br />

capelli non le scendessero quando si<br />

prostrava a pie del vescovo, il quale,<br />

dopo averle fatte alcune interrogazio-<br />

ni, e recitate alcune preci, le tagliava i<br />

capelli, che venivano dalla sua matrona<br />

raccolti per fare una cintura che<br />

la monaca novella dovea portare nel-<br />

le sue comunioni, nelle fèste solenni<br />

e perfino nella tomba. Vestita po-<br />

scia cogli abiti della religione, ultimo<br />

era il gran manto collo strascico.<br />

Dato le veniva in fine il vangelo, <strong>di</strong>e<br />

dovea tenere sul petto, perchè da ogni<br />

religiosa, recante un cereo acceso, fos-<br />

se baciato. Finite tali cerimonie <strong>di</strong>morava<br />

la novizia per sette giorni<br />

nella chiesa in orazione, senza mai<br />

essere svestita degli abiti ricevuti.<br />

Non<strong>di</strong>meno le vere religiose del-<br />

1 Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Basilio sono in occi-<br />

dente. Alcune ve ne sono in Polonia,<br />

in Germania, in Italia principalmente,<br />

in Napoli ed in Sicilia, ove è celebre<br />

il monistero reale delle monache <strong>di</strong><br />

s. Basilio <strong>di</strong> Palermo, nel quale sog-<br />

giornano or<strong>di</strong>nariamente circa cento<br />

religiose , tutte dame delle famiglie<br />

principali del regno. Ne' principii<br />

della lor fondazione uffiziavano in<br />

greco, ma per la <strong>di</strong>fficoltà, che provavano<br />

le siciliane nell' apprendere<br />

quella lingua, ne furono <strong>di</strong>spensate<br />

da Alessandro VI, che loro concesse<br />

<strong>di</strong> ufìiziare col rito latino e pro-<br />

priamente <strong>di</strong> recitare 1' uffizio dei<br />

domenicani. Papa Innocenzo XI<br />

però, con suo breve del 1680, comandò<br />

loro <strong>di</strong> servirsi piuttosto del<br />

breviario romano, permettendo loro<br />

altresì <strong>di</strong> celebrare tutte le feste<br />

dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Basilio e <strong>di</strong> farne<br />

l' uflìziatura. Le monache <strong>di</strong> Mes-<br />

sina mantennero sempre il rito gre-<br />

co, mentre tutte le altre d'Italia<br />

seguono il rito latino.<br />

A Napoli nel 365 fu fondato quello<br />

<strong>di</strong> s. Patrilia; in Roma nel 5o4 sotto<br />

BAS i 7 5<br />

,il Papa s. Simmaco, fu fondato quel-<br />

lo <strong>di</strong> s. Galla presso la basilica <strong>di</strong><br />

s. Pietro, e quello in Campo Mar-<br />

zo , delle quali parlasi all' articolo<br />

Benedettine , non che quello della<br />

ss. Annunziata, detto <strong>di</strong> s. Basilio<br />

e che ora è delle monache domeni-<br />

cane dell'Annunziata (Pe<strong>di</strong>), ed<br />

altri altrove.<br />

La veste <strong>di</strong> queste monache non<br />

<strong>di</strong>fferisce da quella delle orientali in<br />

quanto alla forma, benché in alcuni<br />

monisteri varii nel colore, usandolo<br />

alcune nero , altre bianco <strong>di</strong> lana<br />

semplice, e portando in capo una<br />

legatura all'usanza greca assai mo-<br />

desta, come asserisce Camillo Tutino<br />

nella sua Storia.<br />

Verso l'anno i56o cominciarono<br />

ad usare le vesti nere, con uno sca-<br />

polare e un velo grande nero dal<br />

capo fino alle gambe, e attorno al<br />

volto un altro velo, che pende so-<br />

pra il petto , eccettuate quelle che<br />

si <strong>di</strong>cono converse, le quali portano<br />

il velo bianco . Ve<strong>di</strong> Bonanni, Or-<br />

<strong>di</strong>ni religiosi; Apollinare d'Agnosia,<br />

J ita dì s. Basilio; Goar Eucholog.<br />

Graecor.; Sigysmund. Baro in Hcrbestein<br />

Rerum moseovitarum com-<br />

inent.; Paul. Oderborn Vita Joaiin.<br />

Basii.; Olearius Veyage da Moscov.<br />

Thevent Voyage du Levant.<br />

BASILIANI. Or<strong>di</strong>ne monastico<br />

instituito nel 362 in circa, da san<br />

Basilio il Grande arcivescovo, <strong>di</strong> Ce-<br />

sarea nella Cappadocia, e patriarca<br />

de' monaci <strong>di</strong> Oriente. Nel 355<br />

s. Basilio aprì scuola <strong>di</strong> reltorica<br />

in Cesarea, e si <strong>di</strong>ede ad arringare<br />

nel foro . Dappoiché temeva che<br />

i gran<strong>di</strong> applausi lo facessero cade-<br />

re nella vanagloria , ad istigazione<br />

<strong>di</strong> sua sorella s. Macrina e del suo<br />

amico s. Gregorio Nazianzeno , de-<br />

liberò <strong>di</strong> rinunziare al mondo , e<br />

<strong>di</strong> darsi alla perfezione. Ceduta ai<br />

,


176<br />

BAS<br />

poveri la maggior parte de' suoi<br />

beni, e rendutosi religioso, non vol-<br />

le piìx vivere che a Dio. Imprese<br />

nel 3^7 un viaggio nella Soria<br />

nella Mesopotamia e nell' Egitto<br />

collo scopo <strong>di</strong> visitare i monaci e<br />

gli eremiti abitatori <strong>di</strong> que' deserti,<br />

e per acquistare conoscenza perfetta<br />

dei doveri , cui la sua nuova<br />

maniera <strong>di</strong> vita lo assoggettava .<br />

Ritornato nell'anno appresso nella<br />

Cappa ciocia, da Dianeo suo vescovo,<br />

che pur lo aveva battezzato, or<strong>di</strong>-<br />

nato venne lettore. Bentosto riti-<br />

rossi nel Ponto, dove scelse per do-<br />

micilio la casa <strong>di</strong> sua ava, posta in<br />

riva all'Iris, e dove Emelia sua<br />

madre, e Macrina sua sorella avevano<br />

fondato un monistero <strong>di</strong> sacre<br />

vergini {V. Basili aìvk). Basilio ne fondò<br />

un altro per gli uomini all'oppo-<br />

sta parte del fiume, avendone egli stes-<br />

so la <strong>di</strong>lezione per quattro anni, cioè<br />

fino al 362, in cui rinunziò a quel-<br />

la carica in favore <strong>di</strong> s. Pietro <strong>di</strong><br />

Sebaste suo fratello.<br />

Costretto a lasciare la solitu<strong>di</strong>ne,<br />

affine <strong>di</strong> recarsi a Costantinopoli,<br />

e <strong>di</strong> là ritornato a Cesarea , vi si<br />

trattenne qualche tempo pregato da<br />

Eusebio che n'era vescovo; ma in-<br />

gelosito poi questi <strong>di</strong> Basilio, fece<br />

il santo ritorno alla solitu<strong>di</strong>ne. Ol-<br />

tre il monistero in essa piantato,<br />

s. Basilio ne avea fondati parecchi<br />

altri, s"i per gli uomini che per le<br />

donne, in <strong>di</strong>versi luoghi del Pon-<br />

to, dei quali ritenne la soprainten-<br />

denza generale, anche durante il<br />

suo episcopato. Compose inoltre per<br />

loro istruzione le sue Opere asce-<br />

tiche, fra le quali le cinquantacinque<br />

gran<strong>di</strong>, e le trecento se<strong>di</strong>ci pic-<br />

cole regole j univa allo stato de'ce-<br />

nobiti, quello degli eremiti, benché<br />

a lui sembrasse il primo <strong>di</strong> un ge-<br />

nere assai più sicuro del secondo.<br />

,<br />

BAS<br />

In quelle regole ripete sovente che<br />

un monaco deve aprire al superio-<br />

re ciò che vi ha <strong>di</strong> più segreto nella<br />

sua anima, e sottomettersi in tutto<br />

alle sua decisioni; prescrive l'ospi-<br />

talità verso i forestieri, proibisce<br />

che loro si <strong>di</strong>eno cibi delicati, pe-<br />

rocché ciò sarebbe tanto ri<strong>di</strong>colo ,<br />

quanto se i monaci cambiassero<br />

abito per riceverli. Vuole che con<br />

ima vita austera sieno sciolti i suoi<br />

religiosi dalle visite inutili, e stieno<br />

lunge dalle case loro i mondani.<br />

Scendono quelle regole a parlar del-<br />

la sobrietà dovuta nella tavola an-<br />

che pegli stranieri, fa l'enumerazione<br />

altresì delle ore canoniche, e ne<br />

<strong>di</strong>mostra l' eccellenza. 11 Car<strong>di</strong>nale<br />

Bessarione, nel secolo XV, compilò<br />

quelle regole, e le <strong>di</strong>stribuì in ven-<br />

titré articoli.<br />

Né <strong>di</strong>verso era l'austero suo vi-<br />

vere dalle austere sue prescrizioni.<br />

Nel ritiro portava una sola to-<br />

naca, una cintura ed un mantello<br />

tutto <strong>di</strong> grossa materia. Dormiva<br />

per terra, vegliava per alcuna fiata<br />

le notti intere, e si asteneva dal<br />

bagno, ch'era grande mortificazio-<br />

ne ne' paesi cal<strong>di</strong>, e massime innan-<br />

zi che si facesse uso <strong>di</strong> panni lini.<br />

Di notte cuoprivasi <strong>di</strong> un cilicio,<br />

cui lasciava <strong>di</strong> giorno per nascon-<br />

dere agli uomini il suo amore alla<br />

penitenza. Accostumossi, malgrado<br />

tutte le ripugnanze della natura, a<br />

soffrire il freddo eccessivo, che regna<br />

sulle montagne del Ponto. Non<br />

iacea che un pasto il dì con poca<br />

acqua e pane, cui aggiungeva alcune<br />

erbe ne' giorni <strong>di</strong> festa ; onde<br />

<strong>di</strong>venne cotanto pallido , che il suo<br />

corpo sembrava appena animato.<br />

A edesi dalle sue lettere aver lui trat-<br />

talo il suo corpo come uno schiavo, ed<br />

essere andato sovente soggetto a<br />

gravi infermità. La mortificazione


BAS<br />

de' sensi era in lui accompagnata<br />

da quella della volontà, la quale<br />

avea del pro<strong>di</strong>gioso. Per effetto del-<br />

la sua straor<strong>di</strong>naria umiltà deside-<br />

rava vivere sconosciuto, e seppel-<br />

lirsi in una solitu<strong>di</strong>ne ; eppure era<br />

<strong>di</strong> un' inalterabile dolcezza tempe-<br />

rata da un'amabile gravità. Ripas-<br />

sato in Cesarea,, vi fondò nuovi<br />

monisteri, e tra gli altri uno spedalej<br />

chiamato dal suo amico Gre-<br />

gorio Nazianzeno una novella città,<br />

e dal suo fondatore, Basiliade. Ma<br />

toccando la meta, in cui doveansi<br />

coronare tante fatiche, mori il pri-<br />

mo gennaio del 379<br />

, in età <strong>di</strong><br />

cinquantun anno. V. s. Basilio.<br />

In breve l' insti tuto <strong>di</strong> s. Basilio<br />

si sparse per tutto l'oriente, oscurò<br />

le altre regole che vi si professa-<br />

vano, e quasi in sé stesso le assor-<br />

bì tutte, onde anche presentemente<br />

la maggior parte <strong>di</strong> quegl' instituti,<br />

che prendono da altri santi l'appel-<br />

lazione, non conoscono e non osservano<br />

se non la regola Basiliana.<br />

Per questo s. Basilio è riconosciuto<br />

pel patriarca de' monaci orientali<br />

quantunque la sua regola passasse<br />

ancora bentosto nell'occidente, dap-<br />

poi che Ruffino 1' ebbe tradotta<br />

dalla greca nella lingua latina ;<br />

anzi pria che s. Benedetto pubbli-<br />

casse la sua, v' erano in Italia, ed<br />

in altre parti dell' occidente, molti<br />

monaci <strong>di</strong> s. Basilio. Scrivono alcu-<br />

ni che innanzi al suo morire si<br />

vedesse il santo institutore padre<br />

<strong>di</strong> ben nonantamila monaci nel solo<br />

oriente: altri però d'assai ne accrescono<br />

quel numero.<br />

Nessuno in oriente poteva essere pa-<br />

triarca od arcivescovo, e neppure<br />

parroco, se non appartenesse all'or<strong>di</strong>-<br />

ne <strong>di</strong> s. Basilio, o <strong>di</strong> s. Antonio. I<br />

Basiliani, a similitu<strong>di</strong>ne del loro in-<br />

stitutore, vestono in cocolla, senza<br />

voi. IV.<br />

,<br />

BAS 177<br />

barba, e colla corona <strong>di</strong> capelli.<br />

Tutta volta ricevettero alcune mo<strong>di</strong>fi-<br />

cazioni nel vestire, a seconda degli usi<br />

dei paesi nei quali vennero introdotti.<br />

Pertanto i Monaci Basiliani in<br />

Grecia vestono tonaca nera cinta<br />

ne' lombi. Sopra questa ne portano<br />

un' altra colle maniche larghe circa<br />

tre palmi, aperte nella parte ante-<br />

riore, e con l'estremità foderata <strong>di</strong><br />

una lista <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso colore, che pos-<br />

sono chiudere con bottoni. In capo<br />

portano sempre un berrettino, da<br />

cui sono coperte le orecchie, e aggiungono<br />

un ampio cappuccio, al<br />

quale sono attaccati due pendoni<br />

larghi quattro <strong>di</strong>ta, che cadono so-<br />

pra le braccia , e dai quali <strong>di</strong>cono<br />

significarsi la croce. Lasciano crescere<br />

in fine i capelli e la barba. Quest'Or<strong>di</strong>ne<br />

fiori per molti anni, ma<br />

poi <strong>di</strong>ventò scismatico. Sono <strong>di</strong>visi i<br />

Basiliani in Grecia in tre classi. La<br />

prima è <strong>di</strong> quelli, che senza voti vivono<br />

ove vogliono, la seconda è <strong>di</strong><br />

quelli, che vivono ne' monisteri , la<br />

terza vive pure ne' monisteri, ma<br />

con vita più solitaria né mai escono<br />

da quelli , portando per segno<br />

un cappuccio più ampio, e soprave-<br />

ste senza maniche. Tutti salmeggiano<br />

e fanno voto, astenendosi dalla<br />

carne; celebrano nel rito greco in<br />

pane fermentato , e benché tutti si<br />

professino scismatici, alcuni pochi<br />

credono i donimi della Chiesa cat-<br />

tolica. Erano <strong>di</strong> questi ultimi i re-<br />

ligiosi <strong>di</strong> molti monisteri d' Italia.<br />

Danno i greci il nome <strong>di</strong> Calo-<br />

geri, ch'è quanto a <strong>di</strong>re Buoni an-<br />

tichi ai loro monaci. Forse che<br />

dapprima quel titolo sarà stato da-<br />

to ad alcun superiore; in seguito<br />

si estese a tutti coloro, che pro-<br />

fessavano vita monastica. Tre sorte<br />

<strong>di</strong> gra<strong>di</strong> vi sono tra essi: Archari<br />

o novizi , Michrochemi o professi<br />

a3


i 7 8 BAS<br />

or<strong>di</strong>nari , e Regalochemi o perfetti.<br />

Si <strong>di</strong>videvano ezian<strong>di</strong>o in Cenobili,<br />

Anacoreti, e Rinchiusi. I Rinchiusi<br />

stavano ristretti in grotte da cui<br />

non uscivano mai, abbandonandosi<br />

affatto alla Provvidenza. Gli Anacoreti<br />

si appartavano dall' umano<br />

consorzio, abitavano negli eremi<br />

presso i monisteri , a cui non si<br />

portavano cbe la festa per assi-<br />

stere ai <strong>di</strong>vini sagrifizi. I Cenobiti,<br />

dopo un uffizio particolare , chiamato<br />

Mesonycticon, che cantavano<br />

a mezza notte , e che durava due<br />

ore, recitavano tutte le ore regolari<br />

del loro uffizio sino alla compieta,<br />

che non <strong>di</strong>cevano se non<br />

dopo il tramonto del sole. Nelle<br />

vigilie della festa stavano in coro<br />

sino allo spuntar del giorno impiegando<br />

la notte nel salmeggiare,<br />

e nel leggere . Quell' uffizio che<br />

comprende le lezioni <strong>di</strong> tante ore<br />

si appella Olynichon de Calogeri.<br />

Compiuto o l' uno o l' altro dei<br />

detti due uffizi notturni., ciascun re-<br />

ligioso , per la regola <strong>di</strong> s. Basilio,<br />

dovea ritirarsi nella sua cella; e tornar<br />

alle cinque in chiesa per <strong>di</strong>re<br />

mattutino, lau<strong>di</strong> e prima, e alle nove<br />

ore, terza, sesta e la messa. Passavano<br />

dal refettorio oalle celle, od al<br />

lavoro, secondo che più. loro piaceva,<br />

riducendosi poscia nella chiesa an-<br />

cora per <strong>di</strong>re vespero. Fatto qual-<br />

che piccolo esercizio , dopo la cena<br />

rientravano in chiesa per <strong>di</strong>re un uf-<br />

fizio che appellasi Apo<strong>di</strong>pho , termi-<br />

nato il quale andavano a riposar per<br />

alzarsi a mezza notte. I monaci<br />

più osservanti <strong>di</strong>cono anche ogni<br />

sera le colpe prostrati a' pie<strong>di</strong> del<br />

superiore posto alla porta della<br />

chiesa.<br />

Molte sono le mortificazioni a cui<br />

si danno qne' monaci. Hanno tre prin-<br />

cipali quaresime, osservate anche dal<br />

BAS<br />

restante del popolo seguace del lo-<br />

ro rito. La prima, cioè quella del-<br />

la Risurrezione del Signore e che<br />

durando otto settimane , è sempre<br />

<strong>di</strong> olio. E vietato ai religiosi il vino,<br />

dal sabbato, e dalle domeniche in<br />

fuori. Tale quaresima è si rigorosa,<br />

che dove accadesse <strong>di</strong> nomina-<br />

re per fino latte, o burro ec. ag-<br />

giungono una parentesi <strong>di</strong>cendo :<br />

salvo il rispetto della quaresima.<br />

La seconda quaresima è quella<br />

de' ss. Apostoli. Comincia otto gior-<br />

ni dopo la Pentecoste, dura quan-<br />

do più, e quando meno, essendo in<br />

alcuni anni <strong>di</strong> tre ed in alcuni al-<br />

tri <strong>di</strong> più settimane. Mangiano in<br />

essa pesce, e bevono vino; ma i lat-<br />

ticini non sono permessi. La terza<br />

quaresima è quella dell'assunzione<br />

<strong>di</strong> M. F. y e dura quattor<strong>di</strong>ci gior-<br />

ni, in cui vien loro vietato il pesce,<br />

fuorché nelle domeniche, e nel giorno<br />

della Trasfigurazione <strong>di</strong> N. Signore.<br />

Nei monisteri, nei quali sia fiorente<br />

l'antico spirito, dove alcuno si presenti<br />

per abbracciare la vita monastica, più<br />

volte è richiesto sui motivi della<br />

sua risoluzione, e dove esso li mostri<br />

legittimi , con alcune formule<br />

rituali gli vengono tagliati i capelli<br />

a modo <strong>di</strong> croce, in<strong>di</strong> gli è data la<br />

tonaca, gli è posto in capo il ber-<br />

rettino, e così riceve V abito dei<br />

novizii. Portato che l' abbia tre<br />

anni , gli è dato quello de profes-<br />

si , cioè il piccolo abito. Per rice-<br />

verlo sta il novizio fuori della chie-<br />

sa essendo ancora del novero dei<br />

penitenti. Giunto al liminare si spo-<br />

glia della tonaca <strong>di</strong> novizio, e per<br />

quanto dura la messa sta colla te-<br />

sta scoperta, i pie<strong>di</strong> nu<strong>di</strong>, e senza<br />

cintura. Entrando in chiesa canlau-<br />

si delle antifone, e condotto al san-<br />

tuario, fatte gli vengono alcune domande<br />

a significargli l' importanza


BAS<br />

dell'atto, a cui si espone, e ricono-<br />

sciuta la franchezza del suo spirito<br />

(sempre con apposite formule) gli<br />

si tagliano i capelli, gli e data la<br />

tonaca e la cintura, gli è posto sul<br />

capo il berretto, e coperto viene<br />

col mantello, ec. proferendo il sa-<br />

crante : il nostro fratello N. ha ri-<br />

cevuto la caparra del piccolo ahi-<br />

tOj nel nome ec.<br />

Compiuta tale cerimonia, <strong>di</strong>consi<br />

alcune orazioni, e poscia si pone in<br />

mano del nuovo professo il libro<br />

del Vangelo, una croce, ed un ce-<br />

reo, se ha gli or<strong>di</strong>ni sacri, e se è<br />

laico, gli si danno solamente il cereo o<br />

la croce. Il superiore bacia il pro-<br />

fesso; gli altri religiosi baciano il vange-<br />

lo, la croce e l'abito del nuovo professo,<br />

il quale per cinque giorni non<br />

esce dalla chiesa per me<strong>di</strong>tare ed<br />

orare. Oltre il berrettino, comune ai<br />

novizi, ai professi gli è dato una co-<br />

colla, ovvero un velo, che, posto sul<br />

berrettino, e gettato dopo le spalle, la-<br />

scia due soli pezzi pendere al <strong>di</strong>-<br />

nanzi.<br />

Riguardo al grande ed angelico<br />

abito, dato a chi lo richiede, ecco<br />

la cerimonia. Si mettono gli abiti<br />

in mezzo all'altare, aggiungendo al<br />

mattutino ed alle lau<strong>di</strong>, molti cantici.<br />

Chi lo riceve durante la mes-<br />

sa sta senza cocolla, e co' pie<strong>di</strong> scal-<br />

zi. Fattegli le stesse interrogazioni<br />

che nel dargli il piccolo abito, l'e-<br />

sortazione <strong>di</strong>viene però più lunga, e<br />

più sono le preci che si cantano.<br />

Ancora i capelli gli sono tagliati ;<br />

gli sono dati gli abiti medesimi e <strong>di</strong><br />

più gli è aggiunto YAnable, ovvero<br />

un pezzo <strong>di</strong> panno largo un palmo,<br />

che s' attacca alle spalle con alcuni<br />

cordoncini cuciti ai quattro angoli,<br />

e dentro i quali si fanno passare le<br />

braccia. Sono in esso impressi la<br />

croce e gli altri stronfienti della Pas-<br />

BAS 179<br />

sione,, e le sigle IC XC NC signifi-<br />

canti Jesus Chris tus vincit.<br />

Torniamo a ripetere, che notiamo<br />

tali cerimonie come prescritte<br />

dalle regole <strong>di</strong> san Basilio, ed osser-<br />

vate dai Calogeri; ma per molti luo-<br />

ghi come perdute, perocché pochi sono<br />

i monisteri, dai quali sieno osser-<br />

vate, essendo entrata lin<strong>di</strong>sciplina, e<br />

la ignoranza nella maggior parte<br />

dei monisteri basiliani. Quin<strong>di</strong> è<br />

che pochi sono i monici vesti-<br />

ti del piccolo e del grande , o<br />

angelico abito; ma per lo più<br />

hanno una vesta <strong>di</strong> color bigio<br />

scuro che scende sino a' nocciuoli<br />

del piede, e che si chiama doliman.<br />

Fermata da una cintura <strong>di</strong> tela scura<br />

che con più giri s' avvolge intorno<br />

alla vita hanno sovra il sotto abito<br />

un'altra veste o tonaca avente le ma-<br />

niche che non istà mai serrata. I calzo-<br />

ni, facendo molte pieghe, arrivano lo-<br />

ro 6Ì110 al nodo del piede, portando<br />

attaccate ai calzoni medesimi le<br />

calze <strong>di</strong> marocchino violetto. Invece<br />

<strong>di</strong> scarpe calzano pianelle appuntale<br />

all'usanza de' levantini, non portano<br />

la cocolla ed il velo <strong>di</strong> cui abbiamo<br />

parlato.<br />

La necessità in che sono questi<br />

Calogeri <strong>di</strong> coltivare le terre da sé<br />

medesimi, fa sì che accettino molti<br />

laici, i quali quasi sempre stanno<br />

alla campagna , e la sera soltanto<br />

ritornano al monistero. Nonostante<br />

la fatica sostenuta, assistono ad nna<br />

lunga orazione e fanno molte ge-<br />

nuflessioni dette Metanai, cioè pro-<br />

strazioni sino a terra.<br />

Sovrastano a questi religiosi gli<br />

Esarchi, specie <strong>di</strong> visitatori incaricati<br />

dal patriarca a spogliarli del gua-<br />

dagno, che fruttarono le fatiche loro.<br />

Gli Eugemeni , o superiori dei<br />

monisteri, nei gran monisteri ben<br />

regolati sono tenuti dai religiosi in


1S0 BAS<br />

molta stima ; nei piccoli al contra-<br />

rio sono costretti a gran<strong>di</strong> artifizi,<br />

ed a leggere penitenze per ave-<br />

re ubbi<strong>di</strong>enza , affinchè i religiosi<br />

non s' inducano ad abbando-<br />

nare, la vita religiosa preferendo per-<br />

sino <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiararsi turchi. Questi<br />

Eugumeni devono essere confermati<br />

dal vescovo, che a tal fine si reca<br />

appositamente al monistero recitando<br />

orazioni, e riti peculiari.<br />

Comecbè l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Basilio<br />

abbia perduta un' infinità <strong>di</strong> mo-<br />

nisteri nell'Asia, e nell' Europa per<br />

le invasioni fatte dai turchi , pure<br />

un gran numero se ne conserva.<br />

CoXGREGAZIOXE DI S. BASILIO DE-<br />

GLI Armeni. I monaci armeni sono<br />

<strong>di</strong> due sorte: altri eretici ed altri<br />

cattolici detti Franchi Armeni, ri-<br />

dotti alla cattolica religione nel<br />

i33o dal p. Domenico da Bologna<br />

domenicano. Fra gli armeni scismatici<br />

v'ha moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> mona-<br />

ci e <strong>di</strong> monache. Professano alcu-<br />

ni l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Antonio, ed altri<br />

quello <strong>di</strong> san Basilio. Tutta volta<br />

sul fine del passato secolo, avendo<br />

alcuni <strong>di</strong> essi abbandonati i proprii<br />

errori, inviarono nel i 706 due mo-<br />

naci a Roma, per prestare ubbi<strong>di</strong>en-<br />

za al Pontefice Clemente XI. Abi-<br />

tano questi religiosi nelle vicinanze<br />

<strong>di</strong> Naxivan città dell'Armenia nel<br />

dominio del re <strong>di</strong> Persia, ed in una<br />

parte, detta Abrener, ove sono do-<br />

<strong>di</strong>ci villaggi cattolici. Fanno due an-<br />

ni <strong>di</strong> noviziato, ed alcuni aggiungono<br />

ai tre voti comuni quello <strong>di</strong> far<br />

le missioni nell' Armenia, nella Per-<br />

sia e nella Turchia. Vivono <strong>di</strong><br />

limosina ; nei <strong>di</strong>giuni si conformano<br />

alla Chiesa romana , e consacrano<br />

nell'azzimo benché seguitino il rito<br />

armeno. Portano tonaca <strong>di</strong> color<br />

nero, legata con cintura <strong>di</strong> cuoio<br />

ed un' altra <strong>di</strong> sopra più corta a-<br />

BAS<br />

perta davanti con mantello ed un<br />

cappuccio alquanto aguzzo, tutto<br />

del medesimo colore, e sopra que-<br />

ste vesti, dalla parte sinistra, pongono<br />

una croce rossa con alcuni<br />

caratteri per esprimere il desiderio<br />

loro <strong>di</strong> spargere il sangue per la<br />

fede <strong>di</strong> Gesù Cristo.<br />

Quando gli armeni si unirono alla<br />

Chiesa cattolica , Giovanni Var-<br />

tabiedo, vedendo il deca<strong>di</strong>mento del-<br />

l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Basilio nell'Armenia,<br />

voleva riformarlo; ma poi ne fondò<br />

uno nuovo, perchè mantenesse negli<br />

armeni la fede cattolica, a cui <strong>di</strong>ede<br />

il nome <strong>di</strong> Fratelli uniti. Lasciata<br />

pertanto la regola <strong>di</strong> s. Ba-<br />

silio, presero essi quella <strong>di</strong> s. Agostino,<br />

e cambiarono l'abito dei monaci<br />

armeni basili ani in quello dei frati<br />

conversi <strong>di</strong> s. Domenico, approvando<br />

tutto Papa Giovanni XXII.<br />

Aggiunsero ai tre voti, il quarto,<br />

cioè, <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>re in ogni cosa al<br />

romano Pontefice, come a capo supremo<br />

<strong>di</strong> tutti i cattolici. Comecbè<br />

molto si <strong>di</strong>latassero, pure nelle in-<br />

vasioni dei turchi ritiraronsi nella<br />

provincia <strong>di</strong> Naxivan nell'Armenia<br />

maggiore, e finalmente, nel 1 356,<br />

passarono nell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Domenico<br />

colla permissione d'Innocenzo<br />

VI, e tutto l'Or<strong>di</strong>ne loro si convertì<br />

in una provincia <strong>di</strong> padri domenicani,<br />

che chiamasi tuttavia <strong>di</strong> Na-<br />

si vari.<br />

Movaci Armexi Basiliaxi <strong>di</strong> Ge-<br />

nova. Questi monaci, fuggiti dal<br />

monistero Basiliano <strong>di</strong> Monte Nero<br />

nell'Armenia per la persecuz'one<br />

del soldano d'Egitto, approdarono<br />

nel i3o7 in Genova dove e<strong>di</strong>ficarono<br />

una chiesa, che intitolata a s. Bartolommeo,<br />

li fece appellare ezian<strong>di</strong>o Barto-<br />

lomiti. Altri religiosi in seguito ag-<br />

giungendosi ad essi in Genova, e por-<br />

tando seco libri per uffizi a re secon-


BAS BAS 181<br />

do il rito armeno , si <strong>di</strong>latarono a Da questa Congregazione si scemano<br />

a mano , e fondarono altri glie anche l' archimandrita ( V. Ar-<br />

monisteri in <strong>di</strong>verse città d'Italia, chimandrita) ovvero iL metropolita<br />

In seguito lasciarono l'abito antico, <strong>di</strong> tutta la Russia , che viene con-<br />

e presero pur essi quello dei conver- fermato dal Sommo Ponlelìce, e<br />

si domenicani , abbandonando , al per opera del metropolita si eleggono<br />

paro <strong>di</strong> quelli d'oriente, la regola gli altri vescovi a lui subor<strong>di</strong>nati<br />

<strong>di</strong> s. Basilio, assumendo coll'appro- Tutti questi religiosi Ruteni atten-<br />

vazione d' Innocenzo VI, quella <strong>di</strong> dono a coltivare, e promuovere la<br />

s. Agostino, e <strong>di</strong>cendo l'uffizio se- fede cattolica, sia colla <strong>di</strong>vina pacondo<br />

il breviario romano , e la rola, e sia amministrando i sacramessa<br />

all'uso de' padri domenicani, menti; pel qual fine molti Papi<br />

Finalmente, conscio nel i65o Papa hanno voluto, che, e nel collegio<br />

In nocenzoX,Ptf /?////, che erano ridotti greco <strong>di</strong> R.oma, ed in quello de Pro-<br />

que' monaci a soli quaranta, e che e- paganda <strong>di</strong> Roma, <strong>di</strong> Olmiitz,<br />

rano <strong>di</strong>scor<strong>di</strong> fra <strong>di</strong> loro e rilassati <strong>di</strong> Vilna, ed altrove , si alimentas-<br />

sul costume, gli estinse colla bolla sero alcuni giovani da loro inviati.<br />

i43 Commissanobis, emanata ai 29 Celebrano que' Ruteni con rito gre-<br />

ottobre, che si legge nel tomo VI del co, <strong>di</strong>cono 1' uffizio in lingua schia-<br />

Bollario Romano, p. 2 56, applicando vona, hanno veste nera con una<br />

i beni loro ad altre pie opere. piccola cocolla, o cappuccio, come<br />

Congregazione de' Monaci Rute- gli antichi Basiliani orientali. Han-<br />

Ni Basiliani. In Russia il cristia- no in Roma un procuratore genenesimo<br />

fu introdotto dai greci ver- rale nel rione de' Monti, ove Urba-<br />

so il 987, o 989 sotto il governo no Vili assegnò loro la chiesa de' ss.<br />

<strong>di</strong> Wolo<strong>di</strong>maro. Una pro<strong>di</strong>giosa Sergio e Bacco, per li meriti del<br />

quantità <strong>di</strong> conventi Basiliani vi si santo martire Giosafat, ucciso per<br />

sparsero, che comunque ritenessero la fede cattolica dagli scismatici. A<br />

il rituale dei greci, pure in gran rendere viva la memoria del quale<br />

parte ne alterarono le consuetu<strong>di</strong>ni, beato, Urbano Vili, nell'anno 1643,<br />

Volle il Signore, che vivendo il col <strong>di</strong>sposto della Costituzione In<br />

Sommo Pontefice Clemente Vili Sede, riportata nel tomo VI, par-<br />

nell'anno i5g5, Michele Ragora te II, p. 38 1 del Bollano, conces-<br />

metropolita <strong>di</strong> tutta la Russia, ri- se che tanto dai monaci Basiliani<br />

conosciuti i proprii errori, insieme quanto nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Polocz se<br />

con tutti i vescovi e monaci <strong>di</strong> ne facesse l' uffizio, e la messa ( V.<br />

quelle contrade, si unisse al centro Iacopo Susza : l' ita b. Josaphat<br />

dell'unità, e riconoscesse per capo Kuncavicii archiepiscopi Ploceusis<br />

universale il Sommo Pontefice. Spar- Romae typographia Varesii i665.<br />

si viveano que' monaci Basiliani ru- Papa Benedetto XIV, Larnberteni<br />

, e Stefano Velammo Rutski tini, voleva per mezzo della Propa-<br />

metropolita ottenne da Urbano VI il ganda che i vescovi Ruteni pro-<br />

<strong>di</strong> poterli ridurre in una congre- curassero <strong>di</strong> unire i monaci Basilia-<br />

gazione, a cui il Pontefice nell'anno ni <strong>di</strong> rito ruteno in un sol corpo.<br />

1624 concedè facoltà <strong>di</strong> eleggere In sulle prime, come riporta lo sles-<br />

un abbate generale, rileggibile ad o- so Novaes al tomo XIV p. 44?<br />

gni quattro anni dal capitolo generale, si opponevano, temendo pregiu<strong>di</strong>ca-<br />

. ,<br />

v *


182 BAS<br />

ta la giuris<strong>di</strong>zione loro sui monaci<br />

medesimi; ma con la lettera Et si<br />

dubitare, dei 27 novembre 174^,<br />

che è presso ii Bollarlo Magno tomo<br />

XVI pag. 120, avendoli assicurati<br />

Benedetto XIV non essersi perciò<br />

<strong>di</strong>minuita la giuris<strong>di</strong>zione loro, si<br />

fece l' unione in due Congregazioni<br />

della Ss. Trinità nella Lituania,<br />

e del Patrocinio <strong>di</strong> Maria Vergine<br />

nella Polonia, unione che dal Pon-<br />

tefice stesso fu confermata colla co-<br />

stituzione , Inter plures, data ai 2<br />

maggio 1 744? presso il Bollano ci-<br />

tato a pag. 198, dove prescrisse gli<br />

statuti più opportuni. Bensì, in forza<br />

della costituzione, Inclitum , emanata<br />

ai 12 aprile 1753, come da<br />

detto bollano, tomo XIX pag. 47><br />

proibì a que' monaci <strong>di</strong> fare come<br />

per lo innanzi il quarto voto, cioè<br />

<strong>di</strong> non brogliare alle <strong>di</strong>gnità. Solo<br />

esortolli a fuggire quel broglio, già<br />

da Benedetto XIII, Orsini, del 1723<br />

condannato, e tanto contralio a' mi-<br />

nistri rivestiti del sacro carattere.<br />

Finalmente con altra costituzione<br />

dell'anno 1756, Super familiani ,<br />

spe<strong>di</strong>ta ai 3o maggio 1756^ ripor-<br />

tata nel detto Bollano a pag. 2 1 7,<br />

stabilì qual fosse l'autorità del metropolita<br />

, e del proto - archiman-<br />

drita sui monaci <strong>di</strong> quest' Or<strong>di</strong>ne.<br />

V. Butexi, Polonia, e Bussia.<br />

Movaci Basiliam d'Italia. Men-<br />

tre viveva s. Basilio, la sua regola<br />

propagatasi, come si è detto, nelle<br />

parti occidentali, si stabilì anche<br />

in Italia. S. Agostino afferma aver<br />

veduti in Roma molti uomini, e<br />

molte donne vivere insieme congre-<br />

gati al modo orientale. Nel Tusculo<br />

antico, vivente s. Basilio, l'abbate<br />

Giovanni <strong>di</strong> Cappadocia fondò il<br />

monistero detto <strong>di</strong> s. Agata, come<br />

che altri monisteri si piantassero<br />

per le contrade della Sicilia , della<br />

BAS<br />

Calabria , e del regno <strong>di</strong> Napoli.<br />

Usavano lutti questi monaci e la<br />

veste, e la ufficiatura de' greci; ma<br />

al tempo <strong>di</strong> Sisto IV, dalla Rovere,<br />

nell'anno 1473, elessero il rito latino,<br />

e la veste degli altri monaci<br />

cioè tonaca, cintura <strong>di</strong> pelle, cocol-<br />

la, scapolare, cappuccio. Gregorio<br />

XIII, nel i573, scorgendo la negli-<br />

genza in cui que' monisteri erano<br />

caduti, e come l' ignoranza del gre-<br />

co i<strong>di</strong>oma gli rendesse in<strong>di</strong>fferenti<br />

alle regole <strong>di</strong> cui facevano profes-<br />

sione , procurò <strong>di</strong> riaccendere iu<br />

essi ii fervore antico, e fece tra-<br />

durre in italiano le regole da essi<br />

professate. Bidusse in un solo corpo<br />

tutti i monaci Basiliani sparsi per<br />

l'Italia, per la Spagna, e per le<br />

altre provincie soggette alla Santa<br />

Sede ; or<strong>di</strong>nò che ad ogni tre anni<br />

si tenesse concilio, in cui fosse eletto<br />

un abbate generale, e che assog-<br />

gettate ad esso fossero tutte le pro-<br />

vincie subor<strong>di</strong>nate alla Chiesa lati-<br />

na. Esentò altresì i monisteri ed<br />

i religiosi dalla giuris<strong>di</strong>zione dell'Or-<br />

<strong>di</strong>nario, degli archimandriti, e degli<br />

abbati commendatari, mettendo<br />

a carico <strong>di</strong> questi ultimi la ripara-<br />

zione de' monisteri , e delle chiese,<br />

e separando le mense abbaziali,<br />

dalle conventuali ; finalmente con-<br />

cesse ad essi molti altri privilegi,<br />

che confermati vennero da Clemente<br />

Vili, e da Paolo V.<br />

Per un breve <strong>di</strong> Paolo V, dei<br />

i5 maggio 1620, il capitolo generale<br />

si teneva ogni sei anni, ed<br />

ogni anno in ciascuna provincia<br />

radunavasi una <strong>di</strong>eta o definitorio<br />

generale , a cui assisteva l' abbate<br />

generale ed i visitatori provinciali<br />

ecc. Tutta volta, sebbene l' elezione<br />

del generale dovesse farsi ogni sei an-<br />

ni, spesso accadevano che per brevi<br />

pontificii più oltre venissero confer-<br />

,


BAS<br />

mati i generali, ed alcuno anche a<br />

vita.<br />

Per ciò che risguarda l' origine,<br />

il progresso e vicende dell'Or<strong>di</strong>ne<br />

Basiliano in Italia, merita d'essere<br />

consultata 1' opera <strong>di</strong> Pietro Pom-<br />

pilio Rodotà nella biblioteca Vati-<br />

cana, intitolata: Dell' origine, pro-<br />

gresso 3 e stato presente del rito<br />

greco in Italia, Roma 17.58 pel<br />

Salvioni, e specialmente il libro II<br />

ove con profonda eru<strong>di</strong>zione, e cri-<br />

tica giu<strong>di</strong>ziosa tratta assai <strong>di</strong>ffusa-<br />

niente <strong>di</strong> siffatte materie. Pel cele-<br />

bre monistero poi ed abbazia <strong>di</strong> Grot-<br />

taferrata [Ve<strong>di</strong>), ove rifiorisce l'Or<strong>di</strong>ne,<br />

oltre il mentovato Rodotà, è da<br />

vedersi Io Sciommari ned' opera che<br />

ha per titolo : Note ed osservazio-<br />

ni istoriche spettanti V insigne ba-<br />

<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Grotta/errata, Roma 1728.<br />

Può ancora osservarsi l'opera del<br />

p. Cardocci intitolata: De Tusculano<br />

M. T. Cieeronis nunc Crupta<br />

ferrata adversus p. Jo. Lucani<br />

Zuzzeri S. T. Disputatio Apologe-<br />

tica, Romae i^^j, ove con invitti<br />

argomenti sostiene l'antica tra<strong>di</strong>zione<br />

dell' esistenza della celebre villa<br />

<strong>di</strong> Cicerone nel luogo stesso ove ri-<br />

trovasi il monistero <strong>di</strong> Grottafer-<br />

rata, e non già alla Ruffinclla, come<br />

pretendevasi dal p. Zuzzeri.<br />

Movaci Basiliaxi <strong>di</strong> Spagna.<br />

Forse che al paro d'ogni altro luogo<br />

dell' occidente avrà fiorito l'Or-<br />

<strong>di</strong>ne Ragliano anche ne'primi tempi<br />

in Ispagna, pure non è ricordanza<br />

del tempo in cui vi fossero intro-<br />

dotti. I mori, soggiogando quelle<br />

provincie, avevano <strong>di</strong>strutto ogni<br />

germe <strong>di</strong> tal Or<strong>di</strong>ne monastico, nò<br />

prima esso rinacque nell'Andalusia<br />

del Pontificato <strong>di</strong> Paolo IV, del<br />

i55g. Pio IV, succeduto a Paolo<br />

IV, sanciva con una bolla del i56i<br />

quell' introduzione fatta dal p. Ber-<br />

BAS i83<br />

nardo della Crux. Alcuni anni dopo<br />

il p. Matteo della Fuenle <strong>di</strong>ede<br />

una riforma a quest'Or<strong>di</strong>ne, e fondò<br />

due monisteri , l'uno a Tardon<br />

l'altro a Valle de Guillos; ma Pa-<br />

pa Gregorio XIII, come aveva fatto<br />

per le varie <strong>di</strong>visioni d' Italia, così<br />

fece <strong>di</strong> questi due <strong>di</strong> Spagna, e gli<br />

unì insieme con quello della Ss.<br />

Vergine d'Oviedo, li costituì in<br />

provincia sotto il nome <strong>di</strong> s. Basi-<br />

lio, a cui volle che i monisteri suc-<br />

cessivi fossero uniti e soggetti all'abbate<br />

generale dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Ba-<br />

silio d'Italia. Tuttavolta, riconosciuta<br />

pregiu<strong>di</strong>zievole tale unione alla riforma<br />

del p. Matteo Fuente, come<br />

in appresso sarà riferito, Clemente<br />

Vili, del i6o5, tornò a separare i<br />

riformati dalle due provincie non<br />

riformate, proibendo a questi ultimi<br />

<strong>di</strong> ricevere novizi, e far nuove<br />

fondazioni. Inseguito però, tolta sif-<br />

fatta proibizione, anche quei religio-<br />

si vennero <strong>di</strong> nuovo ristabiliti , con-<br />

tinuando a <strong>di</strong>pendere dal generale<br />

d'Italia, comechè avessero un vica-<br />

rio generale eletto dalle due pro-<br />

vincie, e confermato dal generale.<br />

Ambedue quelle provincie celebravano<br />

ad ogni tre anni il capitolo<br />

provinciale, quella <strong>di</strong> Castiglia nel<br />

sabbato della seconda settimana dopo<br />

Pasqua, e quella dell'Andalusia<br />

nella vigilia della Pentecoste.<br />

L' uffizio <strong>di</strong> superiore non dura-<br />

va più che tre anni, e clovea esse-<br />

re escluso per altri sei chiunque<br />

avesse esercitata quella carica pria<br />

<strong>di</strong> essere nuovamente riassunto. Cia-<br />

scuna provincia avea due collegi <strong>di</strong><br />

teologia, <strong>di</strong> filosofia, e <strong>di</strong> belle let-<br />

tere, né aver poteva più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci<br />

licenziati.<br />

Mangiavano carne que' monaci<br />

ne' giorni permessi dalla Chiesa, e<br />

<strong>di</strong>giunavano, oltre i giorni da essa<br />

,


184 BAS<br />

prescritti, nell'avvento, in tutti i<br />

venerdì dell'anno, nelle vigilie del-<br />

la festa della Ss. Vergine e <strong>di</strong> s.<br />

Basilio; in tutti i mereoledì e ve-<br />

nerdì dell'avvento, e nei lunedì,<br />

mercoledì, e venerdì <strong>di</strong> quaresima<br />

si flagellavano. In due giorni della<br />

settimana lavoravano tutti insieme;<br />

nella state si alzavano a mezza not-<br />

te, nel verno tre ore dopo ; oravano<br />

mentalmente per un' ora dopo<br />

prima, e per un' altra dopo com-<br />

pieta.<br />

I loro abiti consistevano in una<br />

veste, o scapolare <strong>di</strong> saia nera, un<br />

cappuccio assai largo attaccato allo<br />

scapolare. In chiesa, o cpiaudo uscivano<br />

<strong>di</strong> casa, vestivano la cocolla<br />

monacale come quelli d' Italia. Di<br />

che reclamando i benedettini , l'af-<br />

fare fu portato alla congregazio-<br />

ne dei riti, la quale nel i6q5 assentì<br />

a quell'uso, che era stato accordato<br />

da un breve <strong>di</strong> Papa Alessandro<br />

"VII, ma vietato ai conversi. I Do-<br />

nati avevano tonaca come gli altri<br />

con uno scapolare largo un palmo<br />

senza cappuccio, e ricevevano an-<br />

cora degli oliati, i quali, vestendo<br />

come i Donati , offerivano sé stessi<br />

ed i beni loro alla religione . Ve<strong>di</strong><br />

Alpons Clavel Antìquedad de<br />

la Re ligioii de s. Basii.; D. Apolli-<br />

nare d' Agresta, Vita <strong>di</strong> s. Basi-<br />

lio part. 5 ; Bollar. Piom. T. i.<br />

4- e 5, e gli altri che in generale<br />

trattano degli Or<strong>di</strong>ni religiosi.<br />

Monaci <strong>di</strong> s. Basilio bifobmatj,<br />

detti del Tardon. Circa il 1567 il<br />

padre Matteo della Fuente vimi-<br />

nale della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Toledo, siccome<br />

abbiamo riferito, insieme a due<br />

o tre compagni s' era ritirato nel-<br />

1' eremo <strong>di</strong> Tardon nella <strong>di</strong>ocesi<br />

<strong>di</strong> Cordova, ove colla fatica delle<br />

proprie mani passava la vita in<br />

povertà, e in esercizii <strong>di</strong> pietà. Ag-<br />

BAS<br />

giuntivisi altri compagni, per la co-<br />

stituzione CHI <strong>di</strong> l'io V, abbraccia-<br />

rono la regola <strong>di</strong> s. Basilio, e si<br />

<strong>di</strong>vise in due romitaggi, l' uno al<br />

Tardon, come si è detto, e l'altro<br />

nella valle <strong>di</strong> Galliguilles nella <strong>di</strong>oce-<br />

si <strong>di</strong> Siviglia. Passati però circa <strong>di</strong>e-<br />

ci anni, Gregorio XIII colla bolla<br />

LXXI de' 24 giugno 1577 eresse i<br />

due sopraddetti romitorii in monisieri<br />

dell' Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Basilio, ed<br />

in uno agli altri che si sarebbero<br />

fondati nella Spagna , li <strong>di</strong>chiarò<br />

soggetti all'abbate generale d'Italia<br />

colla concessione <strong>di</strong> varii privilegi.<br />

Molte <strong>di</strong>ssensioni nacquero tra<br />

questi monaci riformati, e quelli<br />

non riformati. Clemente Vili mandò<br />

commissarii apostolici affinchè<br />

sedassero i tumulti, ma indarno;<br />

quin<strong>di</strong> è che nel separarli <strong>di</strong>e' loro<br />

quel Pontefice alcune regole circa<br />

il lavoro manuale inserite nel suo<br />

breve , obbligandoli a non chie-<br />

dere limosine, a non pre<strong>di</strong>care fuo-<br />

ri delle chiese loro , a non tener<br />

scuole, né mandare i religiosi al-<br />

lo stu<strong>di</strong>o delle università ; lutto<br />

perchè non interrompessero il lavo-<br />

ro manuale, fondamento della vita<br />

Basiliana. Non<strong>di</strong>meno ad un sacer-<br />

dote era permesso l' essere sciolto<br />

per attendere all' istruzione dei re-<br />

ligiosi, per la perfezione della vita<br />

loro. A' ventiquattro anni potevano<br />

i religiosi aver voce attiva e passi-<br />

va in tutti gli uffizi, che non fosse-<br />

ro quelli <strong>di</strong> spirituale giuris<strong>di</strong>zione.<br />

Secondo le costituzioni <strong>di</strong> quell'Or-<br />

<strong>di</strong>ne se stavano i religiosi sopra i<br />

laici, i laici però erano sopra i re-<br />

ligiosi da coro non sacerdoti, e so-<br />

pra i <strong>di</strong>aconi.<br />

Ebbero questi religiosi riformati<br />

nuove costituzioni approvate da Paolo<br />

V, che però non derogavano a<br />

quelle <strong>di</strong> Clemente Vili, anzi, in


BAS<br />

vigore delle nuove costituzioni, con<br />

un quarto voto doveano obbligarsi<br />

a quelle <strong>di</strong> Clemente. Altre <strong>di</strong>ssen-<br />

sioni pur nacquero tra questi rifor-<br />

mati che durarono più anni. Utili<br />

regole perciò emanò Urbano Vili,<br />

nel 1639 e nel 164.1, per lo fine<br />

che le costituzioni <strong>di</strong> Clemente Vili<br />

inviolabilmente fossero osservate. Sino<br />

ad Innocenzo X non fecero mutazioni<br />

que' due monisteri <strong>di</strong> Tar-<br />

don, e della valle de Galliguillos;<br />

ma <strong>di</strong> poi altri due ne fondarono:<br />

uno a Rattemal, e 1' altro a Bregua.<br />

Queste nuove fondazioni <strong>di</strong>edero<br />

motivo a nuovi <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>i che da Papa<br />

Alessandro VII, nel 1660, furono<br />

sopiti or<strong>di</strong>nando 1' adempimento<br />

del breve d'Innocenzo X del 1646.<br />

Ve<strong>di</strong>, Breve de Reformacion y<br />

constitweiones des los Monges del<br />

Orden de s. Basilio camados del<br />

Tardon. Bular. Rom. tom. IV e V<br />

Francois de s. Marie, Histoire des<br />

Cannes dechaussés liv. IV, e. 3, e<br />

V Hist. prqfetique des Cannes tomo<br />

II; Àlph. Clavel , Antiquedad<br />

de la Relig. de s. Basilio, e d. Apollinare<br />

d'Agresta, Vita <strong>di</strong> s. Ba-<br />

silio p. s.<br />

Monaci Basili ani della Germania<br />

, sono <strong>di</strong>versi dagli altri per<br />

T abito che portano. Il loro vestia-<br />

rio si compone <strong>di</strong> una lunga tona-<br />

ca e <strong>di</strong> eguale pazienza con cappuccio,<br />

che cuopre le spalle: hanno<br />

una cappa lunga e larga; ma in capo<br />

portano una sorte <strong>di</strong> berretta che<br />

si può paragonare ad un morione,<br />

annadura del capo del soldato.<br />

Sono essi in grande venerazione<br />

presso i popoli, vivendo con costumi<br />

esemplari , e religiosi. La memoria<br />

<strong>di</strong> questi è registrata nella<br />

breve Istoria delle Religioni, stam-<br />

pata in francese in Amsterdam l'anno<br />

1688.<br />

VOL. IV.<br />

BAS i85<br />

In generale ha provvisto il vene-<br />

rabilissimo Or<strong>di</strong>ne Basiliano, trofeo<br />

della primitiva santità della chiesa, e<br />

dell'osservanza primiera della <strong>di</strong>scipli-<br />

na apostolica, tanto la cattedra <strong>di</strong><br />

s. Pietro dei Papi, quanto il Vaticano<br />

d' illustri porporati , e le metropoli<br />

<strong>di</strong> patriarchi , non meno<br />

che le greggi <strong>di</strong> Cristo <strong>di</strong> eccellenti<br />

pastori. Fra i Car<strong>di</strong>nali nomineremo<br />

a cagion d'onore Isidoro <strong>di</strong> Tessa-<br />

lonica, monaco <strong>di</strong> s. Basilio, che si<br />

meritò il titolo <strong>di</strong> apostolo de' gre-<br />

ci e de' ruteni , e Bessarione <strong>di</strong> Trebisonda,<br />

monaco Basiliano, e compagno<br />

dell'imperatore Giovanni VII<br />

al concilio Fiorentino, assai celebre<br />

per virtù e profonda scienza , ambedue<br />

creali Car<strong>di</strong>nali nel i4^9 dal<br />

Papa Eugenio IV. Dotti oratori ebbero<br />

per questo Or<strong>di</strong>ne i pergami<br />

maestri le scuole , splen<strong>di</strong><strong>di</strong> esem-<br />

plari <strong>di</strong> virtù le città ed i monisteri,<br />

e le solitu<strong>di</strong>ni onorate furono per<br />

esso <strong>di</strong> Santi.<br />

Alcuni abbati <strong>di</strong> quest'or<strong>di</strong>ne ,<br />

,<br />

tra<br />

i quali que' <strong>di</strong> s. Saba, e quello <strong>di</strong><br />

s. Basilio del priorato all' Aventino<br />

assistevano alle funzioni pontificali<br />

al Sommo Pontefice , ond' è che<br />

per essere più antico <strong>di</strong> tutti nella<br />

chiesa, l'abbate generale dell Or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> s. Basilio, se v' interviene, precede<br />

tutti gli altri in cappella Pontificia.<br />

Aggiunge il Panvinio, che quando il<br />

Papa in qualche solennità, o stagione<br />

celebrava in s. Gio. Laterano sopra<br />

l'aitar maggiore, due monaci basi-<br />

liani <strong>di</strong> Grotta Ferrata facevano<br />

l'oflizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>acono e <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>aco-<br />

no, cantando l'uno l'epistola, l'al-<br />

tro 1' evangelio in lingua greca. Pe-<br />

rò Sisto V, nel i586, me<strong>di</strong>ante la<br />

costituzione Cimi ex antiquo, che<br />

si legge nel tom. V, part. I, p. 160<br />

del Bollano, assegnò in perpetuo<br />

quest' uffizio con tutti<br />

24<br />

gli onori


18G BAS<br />

ma senza il salano, a due alunni<br />

del collegio greco istituito da Gre-<br />

gorio XI li, onde esercitarli, in tut-<br />

ti i Pontificali che solennemente<br />

celebra il Sommo Pontefice.<br />

In Roma presso s. Salvatore in<br />

Campo, nel rione Regola vi abitarono<br />

i novizi e gli oblati laici ba-<br />

siliani, che servivano a portare e<br />

riportare i vasi sacri, i vestimenti,<br />

ed altri arre<strong>di</strong> da celebrare la mes-<br />

sa pontificale del Papa , chiamati<br />

nell'or<strong>di</strong>ne romano Daiuli del Maestro<br />

Maggiore.<br />

S. Leone I Papa del 44°> presso<br />

la basilica vaticana (al <strong>di</strong> cui al-<br />

tare <strong>di</strong> s. Gregorio Nazianzeno con-<br />

servansi le reliquie <strong>di</strong> s. Basilio )<br />

fondò un ricco monistero <strong>di</strong> basi-<br />

liani, ed il Pontefice s. Ilario, eletto<br />

nel 4^i, ne eresse due l'uuo sotto il<br />

titolo <strong>di</strong> s. Lorenzo al Basrno, e l'al-<br />

ti'o ad Lunam ai Cemeterii, perchè<br />

quivi giorno e notte uffiziassero all'uso<br />

degli Acemeti e Stu<strong>di</strong>ti mo-<br />

llici dell'oriente. Altri monasteri però<br />

i Basii iani avevano in Roma,<br />

come a s. Prassede ne' Monti, a s.<br />

Saba tra l'Aventino ed il Celio, a<br />

s. Silvestro in Campo Marzo, a s.<br />

Lorenzo Fuori le mura, a s. Pan-<br />

taleo a' Monti, a s. Gio. in Mercatello,<br />

oggi s. Venanzio, e a s. Maria<br />

in Cosme<strong>di</strong>n , ove i monaci lungo<br />

tempo vi risiedettero, nel magnifico<br />

monistero fatto fabbricare da Papa<br />

Stefano II, detto III, del 752.<br />

Ancora ivi si veggono in chiesa le<br />

antiche, e venerabili memorie del<br />

rito Greco, cioè il sito ripartito de'<br />

fedeli consistenti, de prostrati , dei<br />

Jlenti , dei poveri j il Sintrono , il<br />

Berna, il Diaconio, la Protesi , la<br />

Solca, il Naosi, il Nartex , la<br />

Magna Porta, i Pulpiti, la sede<br />

imperiale 3<br />

il luogo delle Donne,<br />

e il Portico, nomi lutti delle par-<br />

,<br />

BAS<br />

ti, e siti della chiesa greca (f. Ba-<br />

siliche). Hanno inoltre i basiliani a-<br />

bitato ne'monisteri presso le chiese<br />

de' ss. Silvestro e Martino a' Monti,<br />

a s. Basilio del Priorato, e s. Basilio<br />

ov' è ora il summentovato monistero<br />

dell'Annunziata, a Tor dei Conti,<br />

già una delle venti abbazie privi-<br />

legiate , ove conservasi un braccio<br />

del santo Basilio e nella chiesa, e col-<br />

legio presso piazza Barberini, residen-<br />

za dell'abbate generale, e procuratore<br />

generale de' Basiliani.<br />

BASILICA. Chiesa che o per<br />

superiorità o per magnificenza alle<br />

altre sovrasta. 11 nome lo abbiamo<br />

dal greco basilici _, casa regale. In<br />

origine venia dato da' romani ad<br />

alcune gran<strong>di</strong> sale fabbricate dapprima<br />

nei palazzi dei re, e <strong>di</strong> poi<br />

e<strong>di</strong>ficate ad uso <strong>di</strong> amministrar la giu-<br />

stizia, e per trattar qualche pubbli-<br />

co affare, ovvero anche, come negli<br />

ultimi tempi, per raccogliere i rner-<br />

cadanti ed esercitarvi il commercio.<br />

Quelle antiche Basiliche ciano rettan-<br />

golari, <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>oso <strong>di</strong>segno e vernano<br />

<strong>di</strong>vise in tre navate da due file <strong>di</strong> alte<br />

colonne. Quella <strong>di</strong> mezzo , ossia la<br />

maggiore, terminava con fondo curvilineo,<br />

e le due laterali aveano<br />

superiormente de'corridoi, ossia gal-<br />

lerie, le quali, me<strong>di</strong>atile un secondo<br />

or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> colonne, sosteneano il soffitto.<br />

In fondo della navata <strong>di</strong> mez-<br />

zo eravi la tribuna, o tribunale, ove<br />

sedevano i giu<strong>di</strong>ci a decidere le cause.<br />

Situata era nel mezzo del curvilineo,<br />

o semieircolo, la se<strong>di</strong>a curale, insegna<br />

della loro giuris<strong>di</strong>zione, se fos-<br />

sero magistrati, o sopra se<strong>di</strong>li adat-<br />

tati alla centina dell' e<strong>di</strong>fizio se giu-<br />

<strong>di</strong>ci semplici, sollevandosi e gli uni<br />

e l'altra su <strong>di</strong> molti gra<strong>di</strong>ni del pa-<br />

vimento. Però pare che talvolta il<br />

tribunale sedesse fuori della basili-<br />

ca medesima.


4<br />

BAS<br />

Leon Gio. Batista Alberti, nel suo<br />

trattato dell'Architettura lib. 7, cap.<br />

1<br />

? <strong>di</strong>ce che la Basilica deve essere<br />

formata da una navata più alta,<br />

ma non più larga del corpo, e secondo<br />

i principii <strong>di</strong> Vitruvio, la chiama<br />

Causi<strong>di</strong>ca, dall' essersi ivi trat-<br />

tate le cause, e da altri Clinici<strong>di</strong>ca,<br />

o Caldàica. 11 p. Lupi, nella sua<br />

Disseriazione I , aggiunge che il<br />

luogo nelle basiliche romane desti-<br />

nato alle dame <strong>di</strong> rango era il 3Ia-<br />

ironeo, situato in cpiella parte della<br />

Calci<strong>di</strong>ca, ch'era alla testa delle<br />

navate settentrionali, cioè <strong>di</strong> quelle,<br />

che nell'entrar in chiesa rimangono<br />

dal lato sinistro, dapoichè dalla par-<br />

te opposta della Calci<strong>di</strong>ca eravi il<br />

Senatorio, cioè il posto de' patrizii,<br />

e senatori ; luoghi <strong>di</strong>stinti con can-<br />

celli, e balaustri <strong>di</strong> marmo, si dal<br />

santuario , cui rimangono laterali<br />

e sì dal resto della chiesa alla, qua-<br />

le sono superiori.<br />

I Romani adattarono sovente alle<br />

Basiliche l'or<strong>di</strong>ne corintio, e questo<br />

formava il decoro della basilica sco-<br />

perta dal celebre Bianchini nel<br />

monte Palatino ; lo stesso or<strong>di</strong>ne<br />

osservavasi nella basilica <strong>di</strong> Fano.<br />

Nei soffitti delle gallerie superiori<br />

ed inferiori si sviluppavano e si met-<br />

tevano in vista tutte le ricchezze<br />

dell'arte. Ma l'emiciclo, dove stava<br />

il tribunale, sembra che fosse la<br />

parte più ornata <strong>di</strong> statue, <strong>di</strong> bassi<br />

rilievi e <strong>di</strong> altre opere <strong>di</strong> scultura.<br />

Sebbene sieno state queste fabbri-<br />

che soggette alla <strong>di</strong>struzione del tempo,<br />

Roma ne conserva ancora una<br />

qualche reliquia. Vi ha l'Emilia nel-<br />

la chiesa <strong>di</strong> s. Adriano, fabbricata da<br />

Paolo Emilio, e chiamata per la sua<br />

ricchezza la Reggia <strong>di</strong> Paolo, come<br />

la più sontuosa della città; v' ha quel-<br />

la <strong>di</strong> Costantino , che alcuni (anno<br />

esistere nei mirabili e gran<strong>di</strong>osi avan-<br />

,<br />

BAS 187<br />

zi del tempio della Pace , ciò che<br />

nega con altri il Fea; e v' ha l'£/7pia<br />

<strong>di</strong> Traiano, chiamata Ulpia dal<br />

nome della famiglia illustre del fon-<br />

datole . Vi<br />

si vede l' andamento del-<br />

la scala che vi menava, ed allorché<br />

vennero demolite le chiese ed i con-<br />

venti <strong>di</strong> s. Eufemia e dello Spirito<br />

Santo, fu rinvenuto anche l'antico<br />

impianto della Basilica. Le colonne<br />

esistenti, che appartenevano ad es-<br />

sa, rimasero nel medesimo sito in<br />

cui ora si trovano. Su questa basi-<br />

lica è a vedersi l'opera dell' ab.<br />

Angelo Uggieri : Intorno agli e<strong>di</strong>jicii<br />

<strong>di</strong> Traiano.<br />

Com' ebbe pace la Chiesa molte<br />

<strong>di</strong> quelle fabbriche si convertirono<br />

da' cristiani in luoghi sacri aflìn <strong>di</strong><br />

congregarsi per le pubbliche preci<br />

e per eseguire il <strong>di</strong>vino servigio.<br />

Perciò non <strong>di</strong>misero punto il nome<br />

<strong>di</strong> Basiliche , che anzi tanto<br />

queste , quanto le chiese che in<br />

progresso <strong>di</strong> tempo furono e<strong>di</strong>ficate<br />

su quel <strong>di</strong>segno, si appellarono con<br />

tal nome.<br />

Ognuno facilmente riconosce in<br />

qual maniera tali pagane basiliche<br />

venissero adattate ai bisogni del cul-<br />

to cristiano. La navata centrale, o<br />

nave, rappresentò la nave <strong>di</strong> cui la<br />

Chiesa è figura, e le due parti la-<br />

terali servirono alla <strong>di</strong>visione dei<br />

due sessi voluta da una religione,<br />

che rimuove nell' uomo perfino i<br />

pensieri carnali, per unirlo al Crea-<br />

tore nella purità dello spirito. Il<br />

semicerchio in cui la principale na-<br />

vata terminava <strong>di</strong>ventò {'abside ov-<br />

vero la tribuna. La nave fu in segui-<br />

to tramezzala per cavarne un luogo<br />

detto Nartex , da una parte del<br />

quale collocaronsi i lebbrosi e gì' in-<br />

vasi dal demonio {energumeni) e dal-<br />

l' altra coloro che abbandonata appena<br />

una falsa religione, non me-


i88 BAS<br />

aitavano d' essere tosto ammessi ai<br />

sacri misteri della vera ( catecume-<br />

ni ). In questo stesso Narlex alza-<br />

vasi spesso il battistero ; ma il più<br />

delle volte isolato esso si erigeva<br />

fuori della basilica {V. Battisterio).<br />

La tribuna, od abside, separata dal-<br />

la nave principale a mezzo <strong>di</strong> al-<br />

cuni cancelli, veniva riserbata al ve-<br />

scovo , ai sacerdoti ed ai cantori,<br />

alzandosi all' esterno <strong>di</strong> quei can-<br />

celli gli amboni o pulpiti, ove i sa-<br />

cri ministri leggevano le epistole e<br />

gli evangeli.<br />

Dopo la forma generale della ba-<br />

silica convien <strong>di</strong>re degli architetto^<br />

nici ornamenti <strong>di</strong> essa, i quali, per<br />

l'umana inclinazione all' imitare, <strong>di</strong>vennero<br />

quelli stessi del paganesimo<br />

finché potevano esser mo<strong>di</strong>ficati col<br />

simbolismo cristiano. La vite, <strong>di</strong>venne<br />

immagine <strong>di</strong> Gesù Cristo ; la palma,<br />

che in<strong>di</strong>cava le vittorie tempo-<br />

rali, fu destinata a significare i trion-<br />

fi della croce ; il cervo <strong>di</strong> Diana si<br />

volse nel simbolo dell' anima cri-<br />

stiana sitibonda delle acque celesti;<br />

il pavone <strong>di</strong> Giunone in<strong>di</strong>cò l' anima<br />

risorta , e gli angeli ebbero le<br />

ali al modo stesso dei genii e de-<br />

gli amori del paganesimo ec. JNe<br />

solo i simboli furono presi ad imi-<br />

tare nelle antiche cristiane basili-<br />

che, ma perfino coi ruderi stessi<br />

<strong>di</strong> quelle fabbriche si eressero le<br />

chiese.<br />

In Roma la chiesa <strong>di</strong> sant' A-<br />

gnese fuori delle mura , eretta<br />

ne primi tempi della religione dal-<br />

l'imperatore Costantino, restaurar<br />

la poi dai Pontefici Liberio , In--<br />

nocenzo I , Onorio I , Alessandro<br />

IV, Innocenzo VIII, e da altri ci<br />

presenta anche oggidì la forma delle<br />

antiche Basiliche e de' templi fab-<br />

bricati sul loro gusto. Essa vien <strong>di</strong>-<br />

visa in tre navi sostenuta da se<strong>di</strong>ci<br />

BAS<br />

colonne. Sopralenavi laterali vi cor-<br />

re intorno una loggia fornita <strong>di</strong> co-<br />

lonne che portano il tetto. L'altra<br />

chiesa de' Santi Quattro Coronati ha<br />

molte somiglianze con questa. Dessa<br />

è a tre navate <strong>di</strong>vise da otto colonne,<br />

sopra le quali da altre minori viene<br />

sorretto il portico superiore. In ori-<br />

gine venne fabbricata da Melchiade<br />

Papa , eletto nel 3 1 1 ; però in ap-<br />

presso ebbe più volte vita novella<br />

per le cure de' Sommi Pontefici O-<br />

norio I, Adriano I, Leone IV e<br />

Pasquale II , non che per il gene-<br />

roso zelo <strong>di</strong> alcuni Car<strong>di</strong>nali titola^<br />

ri della medesima.<br />

Per qualche tempo tutti gli e<strong>di</strong>-<br />

flzii cristiani dell occidente costruiti<br />

furono a un <strong>di</strong>presso sul <strong>di</strong>segno<br />

<strong>di</strong> quelle antiche basiliche, e quella<br />

forma <strong>di</strong> costruzione ebbe talmente<br />

a prevalere, che si riconosce anche<br />

nelle più vetuste fabbriche gotiche.<br />

Però il nome <strong>di</strong> Basilica non rima-<br />

se coli' andare del tempo se non a<br />

quegli e<strong>di</strong>fìzii che nello splendore<br />

e nella grandezza gareggiavano cogli<br />

antichi , ovvero , sebbene non ne<br />

conservassero il gusto nella pianta<br />

tuttavia <strong>di</strong>veniaiio ragguardevoli per<br />

la principalità delle se<strong>di</strong> vescovili<br />

o per qualche altra circostanza.<br />

Ma le basiliche cristiane, comunque<br />

ritenessero nel corpo generale<br />

la forma <strong>di</strong> quelle de' gentili, assun-<br />

sero però dal momento che Costantino<br />

vide in aria la croce (Musan-<br />

zio, Tavole cronologiche) la figura<br />

della croce medesima. Quin<strong>di</strong> in luo-<br />

go dei lunghi an<strong>di</strong>ti della basilica romana<br />

si fecero sorgere agli angoli<br />

<strong>di</strong> un vasto quadrato , quattro pie-<br />

dritti legati da quattro arcate e so-<br />

pra queste e sopra i pennacchi innalzossi<br />

una cupola, fiancheggiata da<br />

altre mezze cupole che ricuoprono<br />

le quattro braccia della croce. L'u-<br />

,


as<br />

»a <strong>di</strong> queste braccia, mellcndo capo<br />

ali entrata principale era preceduta<br />

da un portico, detto Nartex, men-<br />

tre il braccio opposto formava il<br />

santuario ed i due laterali erano<br />

tagliati nella loro alle/za da una<br />

galleria per le donne. Ecco ond' ebbe<br />

origine la bella forma a foggia<br />

<strong>di</strong> croce greca, campo d'imitazione<br />

ai secoli successivi. Pe<strong>di</strong> monsignor<br />

Ciampini nelle antiche memorie, e<br />

nell'opera, De sacris ae<strong>di</strong>ficiis a Costantino<br />

Magno extntctis, e il Ma-<br />

rangoni, Basiliche ad uso delle chie-<br />

se, al capo XL1I nelle sue Cose<br />

Gentilesche.<br />

Questa forma, in oriente, principiò<br />

a prodursi nella basilica <strong>di</strong> s. Sofia<br />

fabbricata in Costantinopoli a' tem-<br />

pi <strong>di</strong> Costantino, <strong>di</strong>e forse imita-<br />

va la costruzione dell'antica chie-<br />

sa <strong>di</strong> s. Pietro <strong>di</strong> Roma. Ma più<br />

volle quella basilica, ridotta in cenere,<br />

venne rifabbricata, fìncbè An-<br />

tonio Trallense e Isidoro <strong>di</strong> Mileto,<br />

i più famosi architetti <strong>di</strong> quell'età,<br />

concepirono il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> costruire<br />

un tempio assai pi Li grande <strong>di</strong> tutti<br />

quelli ch'erano stati eretti in ad<strong>di</strong>e-<br />

tro, senza che vi fosse adoperato legname<br />

per salvarlo dagl' incen<strong>di</strong>i.<br />

Sì bella ne fu la <strong>di</strong>sposizione , che<br />

ìiell' oriente venne da poi generab<br />

mente imitata. Quadrata è la pianta<br />

<strong>di</strong> quella basilica, e nel mezzo si<br />

alza una cupola emisferica con ventiquattro<br />

finestre all' intorno ed una<br />

grande lanterna nel mezzo. L in-<br />

terno è tutto fatto a portici, ed<br />

accanto alla cupola principale ne<br />

sorgono due laterali, mentre in<br />

fondo alla chiesa è praticata una<br />

grande nicchia in forma <strong>di</strong> mez-<br />

za cupola, sotto la quale trova-<br />

vasi l'altare. Siccome allora Costantinopoli<br />

, in materia d' arti , dava<br />

leggi all'Europa, i Veneziani costrus-<br />

BAS 189<br />

sero sul modello <strong>di</strong> s. Sofìa la chiesa<br />

<strong>di</strong> s. Marco , la quale per essere<br />

stata fabbricata in tempi <strong>di</strong>versi ri-<br />

senti negli ornamenti interiori i<br />

gusti posteriormente dominanti.<br />

In tempi però più recenti si è ten-<br />

talo <strong>di</strong> far rivivere la forma delle<br />

antiche basiliche, anche per evitare<br />

colla spesa delle vòlte la <strong>di</strong>ilicoltà<br />

<strong>di</strong> unire quattro navi ai lati della<br />

croce senza l'aiuto <strong>di</strong> una cupola,<br />

nou meno che per rischiarare l'e<strong>di</strong>-<br />

lizio, ed anche forse per imitare<br />

Benedetto XIV, che restituiva al-<br />

l' antico splendore la basilica Libe-><br />

liana o <strong>di</strong> s. Maria Maggiore.<br />

Alcuni scrittori vogliono che anticamente<br />

tra i cristiani ci fosse una<br />

<strong>di</strong>fferenza tra le basiliche ed i tem-<br />

pli 3 volendo che le prime fossero<br />

de<strong>di</strong>cate al culto <strong>di</strong>vino ed all'onore<br />

dei santi, specialmente dei martiri,<br />

mentre il tempio fosse per cele^<br />

brarvi i <strong>di</strong>vini misteri. Però fallace<br />

o poco fondata è quella <strong>di</strong>stinzione.<br />

In appresso si <strong>di</strong>ede il nome <strong>di</strong><br />

tempio alle chiese che si andavano<br />

costruendo, rimanendo quello <strong>di</strong><br />

basilica ai primi luoghi consacrati<br />

al culto cristiano, ed a quelle chiese<br />

destinate a conservare le reliquie e<br />

a onorare le memorie degli antichi<br />

martiri. Nella Storia dell'Accademia<br />

delle Iscrizioni e Belle Lettere<br />

v' ha una memoria , nella quale si<br />

sostiene, che in occidente, nei secoli<br />

IV e V, col nome <strong>di</strong> chiesa chiamavasi<br />

la cattedrale, e <strong>di</strong> basilica<br />

quelle chiese de<strong>di</strong>cate ai santi. Ma<br />

a ciò si oppone l' osservazione che<br />

in Italia , ed in Roma specialmente,<br />

vi avevano basiliche nelle quali era<br />

il trono, il presbiterio ec., senza che<br />

nominate fossero cattedrali, sebbene<br />

avessero tutte il nome <strong>di</strong> basiliche.<br />

11 nome <strong>di</strong> cattedrale da molti si<br />

asserisce essere d' assai posteriore a


if)


BAS<br />

zzo/'., siìigulisquc covimi partìbus 3 o-<br />

pera compresa in quaranfasette ca-<br />

pi senza nome <strong>di</strong> autore ; non che<br />

in De Basilìcìs , altro breve opu-<br />

scolo in cui si contengono cose<br />

omesse nel primo; in fine Frid.<br />

Henr. de Gerstenberg De Basili-<br />

cis eorumque juvibus, Erford 1733.<br />

EASILIDE (s.). Questo santo<br />

era uno dei quattro soldati od olìi-<br />

ciali , che servivano nell' armata <strong>di</strong><br />

Massenzio e che confessarono co-<br />

raggiosamente la fede <strong>di</strong> Gesù Cristo<br />

<strong>di</strong>nanzi al prefetto Aurelio. Costui<br />

esercitava questo ministero verso<br />

l'anno 3og, nel qual tempo, chiamato<br />

a sé Basilide coi suoi compa-<br />

gni Quirino, Nabore e Nazario, li<br />

voleva indurre a prestare i loro<br />

omaggi alle false <strong>di</strong>vinità del paga-<br />

nesimo. Non avendo potuto venire<br />

a capo <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>segno, li cacciò<br />

in mia tetra carcere, ove convertirono<br />

il custode Marcello ed altre<br />

persone. L' imperatore Massenzio,<br />

come ebbe ciò inteso , fece venire<br />

alla sua presenza questi quattro in-<br />

vitti personaggi, e dopo averli fatti<br />

tormentare colle più crudeli earnili-<br />

cine, li condannò al taglio <strong>di</strong> testa.<br />

La loro solennità si celebra nel<br />

giorno 1 2 giugno.<br />

BAS1LIDE (s.). V. s. Potami ha.<br />

BASILIDIANI Eretici, che presero<br />

nome da Basilide <strong>di</strong> Alessandria ere-<br />

tico del secondo secolo. In quel tempo<br />

assai prevalevano nella scuola <strong>di</strong><br />

Alessandria le dottrine <strong>di</strong> Pitagora e<br />

<strong>di</strong> Platone, e del paro che colla reli-<br />

gione cristiana vi erano penetrate le<br />

sette separate da essa. L'origine del<br />

mondo; quella del male esistente<br />

nel mondo, erano i principali soggetti<br />

onde i filosofi ed i settarii andavano<br />

esercitando il loro ingegno. Basilide,<br />

sulla scorta <strong>di</strong> Simone Mago,<br />

<strong>di</strong> Menandro, <strong>di</strong> Saturnino e degli<br />

BAS 191<br />

stessi principi cristiani , tentò <strong>di</strong> ri-<br />

solvere specialmente la questione del<br />

male. Disse non essere il mondo<br />

stato crealo imme<strong>di</strong>atamente dal-<br />

l'Ente supremo; ma esservi stato<br />

mestieri <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nate intelligenze<br />

dall'Ente stesso prodotte, perocché,<br />

secondo 1' avviso <strong>di</strong> quc'settari, <strong>di</strong>ffi-<br />

cilmente poteva conciliarsi altrimenti<br />

il male colla bontà propria dell' Es-<br />

sere infinito. D'intelligenza in intel-<br />

genza, secondo Basilide, erano quin<strong>di</strong><br />

nati gli angeli <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi or<strong>di</strong>ni, il<br />

primo dei quali aveva prodotto il<br />

primo cielo, e così <strong>di</strong> mano in mano<br />

sino a 365 cieli. Gli angeli per cui<br />

l'ultimo cielo lù formato composero<br />

anche il mondo, in cui il male è al<br />

bene commisto. Al paro <strong>di</strong> Simon<br />

Mago, credeva Basilide che G. C. bob<br />

fosse slato uomo se non in apparenza<br />

e che il suo corpo non fòsse che<br />

un fantasma; che egli avesse data la<br />

sua figura a Simon Cireneo ; che<br />

questi poi fosse in sua vece crocifis-<br />

so. Da ciò deduceva non essere cosa<br />

conveniente l'adorare il crocifisso, ne<br />

il confessarlo. In tal modo, egli ed<br />

i suoi <strong>di</strong>scepoli, scansavano il marti-<br />

rio, mangiavano vivande offerte agli<br />

idoli, e <strong>di</strong>ssimulavano, a seconda dei<br />

casi, la loro fede. Basilide insegnava<br />

la Metempsicosi, negava la risurre-<br />

zione della carne, <strong>di</strong>ceva essere d'uopo<br />

abbandonarsi ad ogni specie <strong>di</strong><br />

impurità, ammetteva una successio-<br />

ne ri<strong>di</strong>cola <strong>di</strong> processioni in Dio, la<br />

quale veniva a chiudersi in certi an-<br />

geli, secondo lui, creatori del cielo.<br />

I Basili<strong>di</strong>ani pretendevano trovar mi-<br />

sieri nelle lettere componenti il nome<br />

<strong>di</strong> Dio, cioè Abvoxaz, ed aveano<br />

inventati certi amuleti e talismani,<br />

cui attribuivano gran<strong>di</strong> virtù. Ba-<br />

silide voleva, ad imitazione <strong>di</strong> Pita-<br />

gora, che i suoi <strong>di</strong>scepoli serbassero<br />

per cinque anni il silenzio. Compose


icp BAS BAS<br />

<strong>di</strong> più questo impostore un vangelo, Ponto, pretesa dal vescovo <strong>di</strong> Nicea<br />

che pubblicò sotto il suo nome e scris- <strong>di</strong> sua giuris<strong>di</strong>zione; ma poi aggiu-<br />

se ventiquattro libri sugli evangeli ; <strong>di</strong>cata a Nicome<strong>di</strong>a. Appare da-<br />

inventò purè de' profeti, a due de' gli atti del concilio <strong>di</strong> Calccdonia,<br />

quali <strong>di</strong>e' il nome <strong>di</strong> Bareaha, e <strong>di</strong> che questa città fosse e<strong>di</strong>ficata re-<br />

Barcophj finalmente mori in Ales- centemente. V. Nicome<strong>di</strong>a.<br />

sandria, nell'anno i3o <strong>di</strong> Cristo, sotto BASILIO (s. ), per la sublimità<br />

l'impero <strong>di</strong> Adriano. Si vantava que- della sua dottrina soprannominato<br />

sto eretico <strong>di</strong> essere stato <strong>di</strong>scepo- il Grande, trasse i natali a Cesa-<br />

lo <strong>di</strong> Ciancio, che fu <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> rea <strong>di</strong> Cappadocia, sul declinare del-<br />

s. Pietro. Gli errori attribuiti a l'anno 329. Suo padre, chiamalo<br />

questo eretico sono in gran parte egli pure Basilio, era nativo del Pon-<br />

scusati dal Beausovre nella sua fa- to , ed Emelia sua madre traeva<br />

mosa istoria del Manicheismo, dopo origine da una famiglia <strong>di</strong> Cappa-<br />

ciò che ne aveva scritto Goffredo docia. Cotesti coniugi si resero ris-<br />

Arnoldo, altro celebre apologista de- pettabili per la pietà e per ogni<br />

gli eresiarchi. Se non così intera- sorta <strong>di</strong> virtù onci' erano forniti : e<br />

mente voglia giustificarsi quell'ereti- si videro consolati da Dio con <strong>di</strong>eci<br />

co, come vorrehbe il Beausovre, certo figli, i quali si segnalarono per la più<br />

è che egli qualificava Dio come <strong>di</strong> eminente santità. Fra questi si <strong>di</strong>-<br />

ingcnilo padre ed incapace <strong>di</strong> nome stingueva Basilio, che ancora fan-<br />

( Ircn. lib. I, cap. XXIV, n. 4) e che ciullo fu mandato a santa Macrina<br />

quanto alla generazione degli Eoni sua ava, dalla quale ammaestrato<br />

(intelligenze subor<strong>di</strong>nate), egli la in- venne nella pietà e nella fede. 11 pa-<br />

tendeva al modo <strong>di</strong> Platone cioè dre suo, bene esperto nelle lettere auna<br />

figurata descrizione degli attri- mene e nelle scienze, si addossò <strong>di</strong><br />

buti <strong>di</strong> Dio. Che poi nella setta dei buon grado 1' incarico <strong>di</strong> ammae-<br />

gnostici, e nelle sette posteriormente strare il tenero figlio , che poscia<br />

da essa derivate, vi fossero molti i<strong>di</strong>o- continuò il corso degli stu<strong>di</strong>i in<br />

ti, i quali, intendendo materialmen- Cesarea . Quivi tutti sorpassò i<br />

te il sistema si formassero un politeis- compagni, non solamente nel promo,<br />

non è maraviglia, perocché non gresso, ma nella pietà ezian<strong>di</strong>o,<br />

è dubbio che quanto più si allon- e nelle altre virtù. In seguito pastanarono<br />

da Basilidc tanto più, al so in Costantinopoli ove il celebre<br />

<strong>di</strong>re <strong>di</strong> san Clemente Alessandrino, Libanio dava pubbliche lezioni, e si<br />

(Strom. 1. Ili, p. 4 2 7)> uscivano li- procacciò l'amore e la stima <strong>di</strong><br />

cenziosamente dai limiti che gli ar- questo personaggio. Da Costantinopoli<br />

chitelti della loro setta; padre e fi- si recò ad Atene onde appagare<br />

glio, aveano prefissi. il fervido desiderio <strong>di</strong> arricchir-<br />

I Basili<strong>di</strong>ani celebravano come si <strong>di</strong> più estese cognizioni . Fu<br />

gran festa il battesimo <strong>di</strong> N. S.G.C., e quivi ove egli consolidò maggior-<br />

sparsi in Ispagna e nelle Gallie, vi mente il vincolo <strong>di</strong> quella sanportarono<br />

i loro Abraxas, che adot- ta e fraterna amicizia, che già avea<br />

tati dalla debolezza e superstizione, stretta in Cesarea con s. Gregorio<br />

ricevevano mille virtù <strong>di</strong>lferenti. <strong>di</strong> Nazianzo. Questi due amici si<br />

BASILINOPOLI. Città vescovile amavano teneramente, e la base del<br />

della prima Bilinia nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> loro amore era la stima ed il ri-


BAS<br />

spetto •vicendevole . L'unico loro<br />

desiderio era quello <strong>di</strong> consociarsi<br />

al servigio <strong>di</strong> Dio e della Chiesa;<br />

né perciò altre vie conoscevano se<br />

non quelle che menavano ai luo-<br />

ghi sacri ed alla scuola. I loro<br />

sollievi erano gli stu<strong>di</strong>i, le vigilie , i<br />

<strong>di</strong>giuni, abborrendo quei sollazzi pe-<br />

ricolosi cui si dava la maggior par-<br />

te dei loro coetanei. All' eloquen-<br />

za però tutta consecravano la lo-<br />

ro applicazione , e nella quale <strong>di</strong>vennero<br />

perfetti. Basilio era assai<br />

perito nella filosofìa , nella poesia,<br />

e negli altri rami della letteratu-<br />

ra ; ma scpratutto nella cognizione<br />

della Scrittura e delle opere dei pa-<br />

dri. Tanta dottrina, unita alla più<br />

<strong>di</strong>stinta pietà, indusse gli ateniesi a<br />

pregarlo onde volesse fermare la sua<br />

<strong>di</strong>mora in mezzo ad essi; ma Basi-<br />

lio rinunziò a questo onore, creden-<br />

dosi obbligato d' impiegare 1' opera<br />

sua a favore della patria. A que-<br />

sta pertanto ei fece ritorno nel 355,<br />

e quantunque fosse ancor giovane<br />

<strong>di</strong>edesi ad insegnare rettorica ed a<br />

trattare le cause nel foro. Pur non<br />

appena si accorse quanto fosse grande<br />

il pericolo <strong>di</strong> essere acciecato<br />

dalla vanagloria, determinò <strong>di</strong> dare<br />

un ad<strong>di</strong>o per sempre al mondo,<br />

e consecrarsi interamente all' ac-<br />

quisto della evangelica perfezione.<br />

Si fece pertanto religioso, e per ac-<br />

quistare una più perfetta conoscen-<br />

za dei doveri , visitò i moniste-<br />

ri della Siria, della Mesopotamia e<br />

dell' Egitto. Dopo questo viaggio<br />

ritornò nella Cappadocia, ed il ve-<br />

scovo Dianeo, il quale già lo avea<br />

battezzato, innalzollo al grado <strong>di</strong><br />

lettore. Si ritirò poscia nel Ponto,<br />

ove fabbricò varii monasteri, sì per<br />

gli uomini che per le donne, proponendo<br />

a tutti un'ottima regola onde<br />

corrispondessero alla propria<br />

voi,. IV.<br />

,<br />

BAS , 9 3<br />

vocazione. (V. Basiuane, e Basili.y-<br />

ni ). A tutti poi porgeva esempii<br />

luminosissimi delle più eroiche vir-<br />

tù e penitenze. La sua dolcezza e<br />

pazienza, congiunte alla gravità, gli<br />

conciliavano l'affetto e la stima <strong>di</strong><br />

quanti trattavano con esso lui. Fra<br />

questi si annovera il suo amico<br />

Gregorio, il quale non dubitò <strong>di</strong><br />

abbandonare la patria onde por-<br />

tarsi a visitarlo nel Ponto. Bla<br />

già era passato qualche anno, dac-<br />

ché Basilio mancava da Cesarea<br />

e quin<strong>di</strong> nel 362 pensò <strong>di</strong> farvi ri-<br />

torno. Eusebio, vescovo <strong>di</strong> quella<br />

città, or<strong>di</strong>nollo sacerdote, quantunque<br />

1' umiltà del santo non gli con-<br />

sentisse <strong>di</strong> ascendere a tanta <strong>di</strong>gni-<br />

tà. Insignito <strong>di</strong> questo carattere, si<br />

infervorò maggiormente <strong>di</strong> condur-<br />

re una vita perfetta, fondò parecchi<br />

monasteri, e <strong>di</strong>edesi con tutto lo<br />

zelo alla pre<strong>di</strong>cazione delle celesti<br />

verità. In quella stagione la Chiesa<br />

era molestata dalla eresia degli A-<br />

riani, e Valente se ne <strong>di</strong>chiarò proteggitore.<br />

Basilio volò ov' era mag-<br />

giore il pericolo, e con tanta forza<br />

convinse gli eretici, che furono co-<br />

stretti a darsi per vinti. Tale avvenimento<br />

gli meritò vieppiù la ve-<br />

nerazione de' suoi concitta<strong>di</strong>ni, i qua-<br />

li, essendo venuto a morte il loro<br />

vescovo Eusebio nell'anno 370, lo<br />

elessero a suo successore. Non appena<br />

il novello prelato si vide in-<br />

signito <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>gnità, che conobbe<br />

aprirglisi largo campo alle<br />

sue cure paterne, e per <strong>di</strong>simpegna-<br />

re ai doveri stu<strong>di</strong>ossi <strong>di</strong> tutte pra-<br />

ticare quelle virtù, che l'aposto-<br />

lo prescrive ai vescovi. La pre<strong>di</strong>ca-<br />

zione della <strong>di</strong>vina parola era per<br />

lui un esercizio quoti<strong>di</strong>ano, né 1'<br />

ometteva in que' dì, nei quali la<br />

sua salute era mal ferma. E co-<br />

pioso fu il frutto che ne ritrasse


9 4 BAS<br />

se , dandosi i suoi <strong>di</strong>ocesani con<br />

molta alacrità alle pratiche <strong>di</strong>vo-<br />

te. I poveri però formavano 1' og-<br />

getto del suo amore più intenso. ì\é<br />

contento <strong>di</strong> soccorrere alle loro par-<br />

ticolari in<strong>di</strong>genze , fondò a Cesarea<br />

un ospedale cotanto gran<strong>di</strong>oso, che da<br />

s. Gregorio Nazianzeno è chiamato<br />

una seconda città, né duhita <strong>di</strong> annoverare<br />

tra le meraviglie del mon-<br />

do. Anche gli eretici e gli scisma-<br />

tici eccitavano lo zelo del santo ve-<br />

scovo, tutto adoperandosi onde ricondurli<br />

all' ovile <strong>di</strong> Cristo. Ma una<br />

prova luminosissima della sua apo-<br />

stolica fermezza ne viene offerta<br />

da quanto fece onde opporsi alle<br />

scellerate intenzioni dell' imperato-<br />

re Valente.<br />

Questi avea concepito V empio <strong>di</strong>-<br />

segno <strong>di</strong> spargere ovunque gli er-<br />

rori <strong>di</strong> Ario, ed i vescovi cattolici<br />

furono i primi coi quali usò ogni<br />

maniera <strong>di</strong> promesse e <strong>di</strong> minacce.<br />

Basilio restò fermo nella sua fede,<br />

e Valente, che ben conosceva come<br />

1' apostasia <strong>di</strong> questo santo avrebbe<br />

contribuito alla propagazione dell'arianesimo,<br />

<strong>di</strong>ede al prefetto Modesto<br />

l' incombenza d' indurlo a comu-<br />

nicare cogli ariani. Ma vane riusci-<br />

rono le arti messe in opera da costui,<br />

che Basilio si protestò <strong>di</strong> non<br />

temere né l' esilio, né i tormenti,<br />

né la morte. L' imperatore sdegna-<br />

to avea stabilito <strong>di</strong> esiliare l' invit-<br />

to eroe ; ma poscia si penti del-<br />

la risoluzione e lasciollo in pace.<br />

Egli portossi per ben due volte nel-<br />

l' Armenia, onde calmare le turbo-<br />

lenze, e porre un argine ai progres-<br />

si dell'eresia. Ritornato in patria,<br />

continuò ad esercitare il santo ministero,<br />

né andò guari <strong>di</strong> tempo,<br />

che il governatore <strong>di</strong> Cap-<br />

padocia suscitò una fiera persecu-<br />

zione contro i cattolici, cui volea<br />

BAS<br />

indurre ad abbracciare l'arianesimo.<br />

11 santo prelato, dopo essersi ado-<br />

perato a confermare nella fede il<br />

suo gregge, fu colto da grave ma-<br />

lattia, che lo trasse a morte noi<br />

primo gennaio del 379, compianto<br />

non solo dai cristiani , ma dagli<br />

ebrei ezian<strong>di</strong>o e dai pagani. La fama<br />

della sua pietà e dottrina è tale,<br />

che meritossi <strong>di</strong> essere chiamato<br />

il Grande, la fiaccola dell 1<br />

univer-<br />

so, l'onore e l'ornamento della Chie-<br />

sa , l'uomo inspirato da Dio, il<br />

grande Basilio , il ministro della<br />

grazia, che spiegò la verità a tut-<br />

ta la terra.<br />

Le opere <strong>di</strong> s. Basilio sono<br />

le seguenti.<br />

i.° L'Exameron, ossia la spiegazione<br />

dell' opera de' sei giorni, m<br />

nove omelie.<br />

2. Tre<strong>di</strong>ci omelie sopra i salmi.<br />

3.° Un commentario sopra Isaia.<br />

4-° Cinque libri contro Euuomio.<br />

5.° Ventiquattro omelie sopra <strong>di</strong>-<br />

versi soggetti <strong>di</strong> morale e sopra le<br />

feste dei martiri.<br />

6.° I libri ascetici, dei quali il<br />

primo è un <strong>di</strong>scorso che può ser-<br />

vire <strong>di</strong> prefazione agli altri, il se-<br />

condo è un trattato sopra lo stato<br />

monastico e sulla rinunzia alle co-<br />

se del mondo, il terzo è un sermo-<br />

ne intorno alla vita ascetica, il quar-<br />

to una prefazione intorno al giu<strong>di</strong>-<br />

zio <strong>di</strong> Dio, il quinto un trattato<br />

sopra la fede. Questi piccoli tratta-<br />

ti sono come preliminari ai gran<strong>di</strong><br />

trattati ascetici, intitolati: i morali,<br />

il libro ascetico, le gran<strong>di</strong> regole<br />

spiegate ampiamente in numero <strong>di</strong><br />

cinquantacinque, le piccole regole<br />

compen<strong>di</strong>ate, che ascendono a tre-<br />

centotre<strong>di</strong>ci, alcuni canoni sulla pu-<br />

nizione dei monaci e sulle costitu-<br />

zioni monastiche.


BAS<br />

7. Il libro dello Spirito Santo.<br />

8." Trecento trentasei lettere, <strong>di</strong><br />

cui tre sono chiamate canoniche.<br />

9." Una liturgia.<br />

La migliore e<strong>di</strong>zione delle opere<br />

<strong>di</strong> questo santo è quella, che fu<br />

stampata a Parigi per cura dei Be-<br />

nedettini della congregazione <strong>di</strong> san<br />

Mauro.<br />

BASILIO (s.), vescovo <strong>di</strong> Amasea<br />

nel Ponto, fioriva dopo la metà del<br />

secolo terzo, e nel principio del quar-<br />

to. L' imperatore Licinio , nella fiera<br />

persecuzione mossa contro i seguaci<br />

del Crocifisso abitatori <strong>di</strong> Cappa-<br />

docia, dell' Armenia e del Ponto,<br />

rivolse principalmente contro Basi-<br />

lio il suo furore. Alcuni sono d'av-<br />

viso, che l' imperatore abbia preso<br />

a perseguitare Basilio, perchè que-<br />

sti avea sottratto dalle sue mani la<br />

vergine Galfira, sorella <strong>di</strong> Costanti-<br />

no, la quale, facendo professione<br />

della fede cristiana , aveva cercato<br />

rifugio nella città <strong>di</strong> Amasea. Difat-<br />

ti Basilio restò vittima della empietà<br />

<strong>di</strong> Licinio. Di san Basilio fa parola<br />

san Atanasio , annoverandolo tra<br />

i vescovi, che nel 3^5 assistettero<br />

al concilio <strong>di</strong> Nicea, e ne sostenne-<br />

ro la fede. Alcuni però opinano,<br />

che il nome <strong>di</strong> Basilio sia stato<br />

messo in luogo <strong>di</strong> Eutichio o Eu-<br />

tichiano, che gli successe nel governo<br />

della <strong>di</strong>ocesi ; e che S. Atanasio<br />

abbia fatto menzione <strong>di</strong> Basilio, per-<br />

chè con invitta fermezza si oppose<br />

alle bestemmie <strong>di</strong> Ario. I greci ed<br />

i latini ne celebrano la memoria<br />

nel giorno 26 aprile.<br />

BASILIO (s.) riguardato dagli<br />

Ariani come uno de' più accerrimi<br />

nemici de' loro errori, era sacerdo-<br />

te della chiesa d'Andra , metropoli<br />

della Galazia , cui illustrava col-<br />

la santità della vita , e colla ze-<br />

lante pre<strong>di</strong>cazione. Nulla egli la-<br />

BAS i 9 5<br />

sciava intentato, onde sottrarre gli<br />

incauti da quei lacci, che i nemici<br />

della cattolica dottrina soleano ten-<br />

dere in quella stagione ai veri se-<br />

guaci del vangelo. Che si <strong>di</strong>rà poi<br />

dello zelo onde sentissi acceso allora<br />

quando l'empio Giuliano volea pian-<br />

tare il culto degl' idoli sulle rovine<br />

del cristianesimo ? Niente curando<br />

la propria esistenza, correva ove<br />

era maggiore il pencolo, e co' suoi<br />

consigli e colle sue esortazioni pro-<br />

curava <strong>di</strong>stogliere i fedeli da tan-<br />

to eccesso . Ma<br />

non andò guari<br />

ch'egli venne condotto da' suoi ne-<br />

mici alla presenza del proconsole<br />

Saturnino. Questi, non avendo potu-<br />

to indurlo a rinnegare la fede, lo<br />

fece stendere sopra un cavalletto, e<br />

poscia lo condannò a languire in<br />

un'orrida prigione. Come Giuliano<br />

ebbe contezza <strong>di</strong> ciò, spedì altri tre<br />

empii ministri, onde si stu<strong>di</strong>assero<br />

<strong>di</strong> venire a capo dell'intento <strong>di</strong> far<br />

apostatare il nostro eroe. Ma tutto<br />

fu indarno, come indarno tornò tut-<br />

ta la eloquenza messa in opera<br />

dallo stesso Giuliano, sperando <strong>di</strong><br />

riuscire in sì <strong>di</strong>abolico <strong>di</strong>segno. Ba-<br />

silio, dopo aver sofferti con intre-<br />

pidezza i più atroci supplicai, spirò<br />

l'anima benedetta nel giorno 29<br />

giugno dell' anno 362. I greci ed i<br />

latini gli prestano onore nel dì 22<br />

marzo.<br />

BASILIO, Papa finto. Sigiberto<br />

nel suo Cronico, all'anno 888, met-<br />

te, dopo il Pontefice Martino II, o<br />

Marino I, eletto Papa ai 2 3 <strong>di</strong>cem-<br />

bre 882, un Pontefice col nome <strong>di</strong><br />

Agapito, da lui sognalo. Forse pro-<br />

cedette il suo errore dall' aver detto<br />

alcuni, che Adriano III, creato il<br />

primo marzo 884 a successore <strong>di</strong><br />

Martino II, prima del Pontificato<br />

si chiamasse Agapito. Un altro Pon-<br />

tefice, dopo Adriano III, fu sognato


1<br />

9<br />

6 B A S<br />

dal medesimo Sigibèrto nel suo<br />

Cronico all'anno 891 col nome <strong>di</strong><br />

Basilio., al modo stesso con cui aveva<br />

inventato Agapito. Fatto è, che do-<br />

lio là morte <strong>di</strong> Adriano III vacò<br />

la santa sede sei giorni, ed ai i5<br />

luglio 885 fu eletto <strong>di</strong> comun consenso<br />

Stefano V, detto VI. Tanto<br />

riporta il JN'ovaes tomo II pag. i36,<br />

i3'7, i38.<br />

BASILIO prete Car<strong>di</strong>nale. Ba-<br />

silio è dagli storici ricordato siccome<br />

Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Sabina, e fioriva<br />

nel Pontificato <strong>di</strong> san Gregorio I,<br />

creato fanno 5o,o. II perchè, si può<br />

conghietturare che venisse alla luce<br />

circa al principio del sesto secolo.<br />

BASILIO, Car<strong>di</strong>nale. Basilio greco<br />

<strong>di</strong> nazione, nacque in sul principio<br />

dell undecimo secolo e fu promosso<br />

al Car<strong>di</strong>nalato da Alesssandro II,<br />

come vescovo Car<strong>di</strong>nale Albanese,<br />

circa il 1073. Morì nel Pontificato<br />

<strong>di</strong> s. Gregorio VII, brevissimo tempo<br />

dopo che vestiva la porpora Car<strong>di</strong>nalizia.<br />

N'è viva la memoria in una<br />

Bolla , spe<strong>di</strong>ta da Alessandro II a<br />

favoreggiare il monistero <strong>di</strong> s. Benedetto<br />

a Mantova.<br />

BASILISCO (s.), vescovo <strong>di</strong> Co-<br />

rnane, martirizzato a Nicome<strong>di</strong>a in Bi-<br />

tinia, fioriva al principio del secolo<br />

quarto. Era nativo <strong>di</strong> Cumiale, vil-<br />

laggio in Cappadocia, ove sorti la cul-<br />

la anche s. Basilisco il soldato (Fedì).<br />

Tradotto a Aicome<strong>di</strong>a, verso il 3 12,<br />

fpiando era imperatore Massimino<br />

Daia, fu condannato alla morte con<br />

s. Luciano sacerdote <strong>di</strong> Antiochia,<br />

in o<strong>di</strong>o alla religione <strong>di</strong> Cristo. Il<br />

corpo dell'invitto vescovo venne tradotto<br />

a Cornane, ed ebbe la tomba<br />

due leghe lungi dalla città. Ciò avvenne<br />

probabilmente il 11 maggio,<br />

giorno consecrato a celebrarne la<br />

festa. Quin<strong>di</strong> fu innalzata sulla tom-<br />

ba <strong>di</strong> lui una chiesa, nel presbite-<br />

BAS<br />

rio della quale donni il santo dot-<br />

tore Giovanni Crisostomo , allorquando<br />

passò per quella città. Il<br />

Palla<strong>di</strong>o riporta, che s. Basilisco ap-<br />

parve in sogno a quell'illustre esi-<br />

liato, lo confortò e gli pre<strong>di</strong>sse che<br />

nel giorno seguente si sarebbero uni-<br />

ti a cantare per sempre le misericor-<br />

<strong>di</strong>e del Signore; e soggiugne che<br />

la cosa si verificò, poiché il Grisostomo<br />

nel giorno appresso morì<br />

, ,<br />

e la sua spoglia mortale fu riposta<br />

presso quella <strong>di</strong> s. Basilisco. Que-<br />

sto avvenimento è riportato ezian-<br />

<strong>di</strong>o dal Sozomeno e dal Teodoreto.<br />

BASILISCO (s.), il soldato, fu mar-<br />

tirizzato a Cornane nella provincia del<br />

Ponto, viveva nel secolo IV. Trasse<br />

i natali nel villaggio <strong>di</strong> Cumiale in<br />

Cappadocia, da genitori, per quanto<br />

sembra, seguaci del vangelo. Fu<br />

ascritto alla milizia con Eutropio e<br />

Cleonico, i quali faceano professione<br />

<strong>di</strong> essere cristiani. In forza degli<br />

e<strong>di</strong>tti, promulgati da Diocleziano e<br />

da Galerio Massimiano contro quelli<br />

che seguivano la religione <strong>di</strong> Cristo,<br />

Basilisco ed i suoi compagni vennero<br />

arrestati e messi alla tortura affm-<br />

chè rinnegassero la fede. Ma questi<br />

invitti campioni seppero l'esistere<br />

ad ogni maniera <strong>di</strong> tormenti, ed<br />

Eutropio e Cleonico furono lieti <strong>di</strong><br />

sacrificare la vita sopra un patibolo.<br />

La vista degli atroci tormenti cui<br />

furono sottoposti i suoi compagni<br />

non i scemò punto il fervore <strong>di</strong> Ba-<br />

silisco, che anzi, invi<strong>di</strong>ando alla loro<br />

ventura, agognava il momento <strong>di</strong><br />

spargere il sangue in contrassegno<br />

dell' amore che portava al suo Di-<br />

letto. Ma altri supplizii doveva egli<br />

sostenere , prima <strong>di</strong> venire a capo<br />

de' suoi desiderii. Pertanto fu tradotto<br />

in orrida prigione , d' onde<br />

non dovea sortire che per essere<br />

presentato al giu<strong>di</strong>ce A grippa, go-


BAS<br />

vernatore della provincia. Primachè<br />

costui arrivasse ad Amasea, Basi-<br />

lisco ottenne il permesso <strong>di</strong> recarsi<br />

a Cumiale per dare l'ultimo ad<strong>di</strong>o<br />

a' suoi parenti. Ma giunto nel me-<br />

desimo giorno ad Amasea il cru-<br />

dele A grippa , e fatto consapevole<br />

della cosa, montato nelle furie, comandò<br />

che si andasse in cerca <strong>di</strong><br />

Basilisco , e lo si conducesse a Comane<br />

nel Ponto, dove egli doveva<br />

recarsi. 11 commissario, cui era stato<br />

affidato l' affare, s'abbattè a poca<br />

<strong>di</strong>stanza da Cumiale nel nostro eroe<br />

nell' atto che si riconduceva ad A-<br />

masea. Lo arrestò incontanente , e<br />

caricatolo <strong>di</strong> due pesantissime cate-<br />

ne, e costrettolo a calzare stivali<br />

serrati a chio<strong>di</strong> , volle che prose-<br />

guisse il viaggio, facendolo <strong>di</strong> tratto<br />

in tratto battere crudelmente con<br />

verghe. Arrivato alla fine in Comane,<br />

venne tradotto in un tem-<br />

pio, ove avendo negato all'empio<br />

Agrippa <strong>di</strong> offrire le sue adorazio-<br />

ni e sacrifìcii alle insensate <strong>di</strong>vinità<br />

de' pagani , fu condannato a' più<br />

crudeli tormenti , e finalmente alla<br />

morte. Lieto Basilisco <strong>di</strong> poter con-<br />

fessare col suo sangue la verità<br />

della fede , si lasciò condurre fuori<br />

della città in un luogo chiamato<br />

Dioscoro sulla riva dell' Iris , ove<br />

colse la palma del martirio. I greci<br />

ne festeggiano la memoria il ven-<br />

tidue maggio, ed ai tre marzo lo<br />

registrano nel menologio coi santi<br />

Eutropio e Cleonico. Da' suoi atti<br />

apparisce, che la sua morte accadesse<br />

ai 21 <strong>di</strong> luglio, e che Dio<br />

ne illustrasse la santità con molti<br />

pro<strong>di</strong>gi.<br />

BASILISSA (s.). Trasse i suoi<br />

natali da una delle più ragguardevoli<br />

famiglie <strong>di</strong> Roma , e venne<br />

ammaestrata nelle verità della cat-<br />

tolica fede dai sauli apostoli Pietro<br />

BAS r 97<br />

e Paolo. Infieriva a que' tempi la<br />

persecuzione dell'empio Nerone, e<br />

chiunque professava la dottrina <strong>di</strong><br />

Cristo era condannato alla morte.<br />

La nostra eroina agognava alla corona<br />

del martirio , e si riputava<br />

felice se avesse potuto col proprio<br />

sangue confessare la sua credenza.<br />

Non andò guari che Dio le concesse<br />

<strong>di</strong> venire a capo <strong>di</strong> questo santo<br />

desiderio, imperocché avendo rinun-<br />

ziato con tutta fermezza <strong>di</strong> rinnegare<br />

la religione <strong>di</strong> Cristo, le venne<br />

mozzata la testa. Ebbe a compagna<br />

delle sue pene un' altra nobile e<br />

santa donna, chiamata Anastasia.<br />

BASlLISSxl (s. ) martire, moglie<br />

a s. Giuliano detto V Ospitaliere.<br />

V. s. Giuliano.<br />

BASINO (s.), <strong>di</strong> Lorena, una<br />

delle principali provincie dell'Austra-<br />

sia , quantunque potesse godere <strong>di</strong><br />

molti agi in seno alla propria fami-<br />

glia, elesse <strong>di</strong> seguire l'umiltà della<br />

Croce, e stabili <strong>di</strong> ritirarsi nel mo-<br />

nistero <strong>di</strong> s. Massimo <strong>di</strong> Treveri.<br />

Le virtù eroiche <strong>di</strong> lui destarono<br />

l'ammirazione <strong>di</strong> tutti i suoi cor-<br />

religiosi, i quali pensarono <strong>di</strong> affi-<br />

dargli il reggi me del loro convento.<br />

Molto egli si adoperò onde sottrarsi<br />

ad un tanto onore ; ma finalmente<br />

cesse alle istanze e lo accettò. Quel<br />

Dio però che esalta gli umili, lo<br />

destinava ad occupare un posto<br />

più luminoso nella chiesa. Il vesco-<br />

vo <strong>di</strong> Treveri, s. Idolfo, avea rinunziato<br />

alla <strong>di</strong>gnità vescovile onde<br />

darsi al ritiro, e perciò facea d'uopo<br />

trovargli un successore. Tutti<br />

rivolsero lo sguardo a Basino, il qua-<br />

le, confuso in sé stesso per tale ele-<br />

zione, non s'indusse a sottomettere<br />

gli omeri a quel peso , senonchè<br />

quando si assicurò essere tale la<br />

volontà del Signore. Niente can-<br />

aio del santo tenore <strong>di</strong> vita, e


1 98 B A S<br />

praticava nel suo palazzo le stesse<br />

opere <strong>di</strong> penitenza e <strong>di</strong> mortificazio-<br />

ne cui solea darsi nel ritiro. In tal<br />

maniera si <strong>di</strong>sponeva all' esercizio<br />

del santo ministero, al (piale rinun-<br />

ziò dopo ventidue anni onde occu-<br />

parsi del solo pensiero <strong>di</strong> ben <strong>di</strong>s-<br />

porsi alla morte, da cui venne colto<br />

nell' anno 700. La sua festa si ce-<br />

lebra nel giorno 4 <strong>di</strong> marzo.<br />

BASITA. Vescovato unito a Mar-<br />

celliona nella provincia proconsolare<br />

<strong>di</strong> Cartagine dell' Affrica occidentale,<br />

sotto la metropoli <strong>di</strong> Cartagine.<br />

Di questa città è fatta menzione<br />

nella Conferenza <strong>di</strong> Cartagine.<br />

BASMOTEO, Eretico e Basmo-<br />

tei, è il nome dato ad alcuni eretici,<br />

che santificavano il Sabato.<br />

BASSANO (s.), vescovo <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>,<br />

trasse i natali in Sicilia nel seco-<br />

lo IV, mentre Costantino teneva<br />

le re<strong>di</strong>ni dell'impero. Suo padre<br />

Sergio , che ancora prestava ado-<br />

razione ai falsi numi, scorgendo nel<br />

giovanetto suo figlio le più belle<br />

prerogative, lo mandò a Roma af-<br />

finchè si de<strong>di</strong>casse agli stu<strong>di</strong>, ed a-<br />

gli esercizi proprii de' giovani. Qui-<br />

vi Bassano, avendo u<strong>di</strong>to parlare<br />

della cattolica religione, desiderò <strong>di</strong><br />

esserne instrutto da un sacerdote,<br />

chiamato Giordano: il quale, come<br />

lo ebbe ammaestrato, gli conferì il<br />

battesimo e lo guidò nella via dei<br />

<strong>di</strong>vini precetti. Quantunque Bassano<br />

si adoperasse affincbè i suoi servi<br />

non si accorgessero della sua con-<br />

versione, temendo che ne fosse reso<br />

consapevole il padre, tuttavolta, dopo<br />

qualche tempo, essi si avvidero, che<br />

il loro padrone recavasi alle adunanze<br />

de' cristiani, accompagnato da<br />

un suo confidente. Non tardarono<br />

costoro <strong>di</strong> farne avvertito il geni-<br />

tore , il quale montato sulle fu-<br />

rie, ravvolgeva nell'animo il pensie-<br />

BAS<br />

ro <strong>di</strong> richiamare il figlio, affine <strong>di</strong><br />

obbligarlo a rinnegare la nuova<br />

religione abbracciata. Non appena<br />

questi n' ebbe contezza , allontanossi<br />

da Roma, e si recò in un<br />

piccolo villaggio poco lungi da Ra-<br />

venna. Bramava <strong>di</strong> starsene oc-<br />

culto; ma la fama delle sue sante<br />

virtù, e de' miracoli ben presto si<br />

<strong>di</strong>vulgò, e pervenne sino alle orecchie<br />

del vescovo <strong>di</strong> Ravenna. Que-<br />

sti conferì a Bassano gli or<strong>di</strong>ni sacri,<br />

quantunque per umiltà non<br />

volesse esserne insignito, e gli ma-<br />

nifestò essere suo desiderio che desse<br />

il suo nome a quella chiesa. E-<br />

levato a tanta <strong>di</strong>gnità, si stu<strong>di</strong>ò il<br />

nostro santo, <strong>di</strong> crescere vieppiù<br />

nella via della perfezione, e <strong>di</strong> ren-<br />

dersi famigliare la pratica delle vir-<br />

tù cristiane , fra le quali pre<strong>di</strong>ligeva<br />

l' umiltà, la mortificazione, e<br />

la carità verso i poveri. Intanto, es-<br />

sendo rimasta vedova la chiesa <strong>di</strong><br />

Lo<strong>di</strong>, verso la fine dell'anno 376,<br />

fu mandata a Ravenna una deputa-<br />

zione a pregare Bassano <strong>di</strong> assume-<br />

re il governo <strong>di</strong> quella <strong>di</strong>ocesi. Il<br />

santo, conoscendo esser tale la vo-<br />

lontà del Signore, sottopose le spal-<br />

le a sì formidabile peso, tutte riponendo<br />

le sue speranze nella grazia<br />

<strong>di</strong>vina. Egli non era soltanto sod-<br />

<strong>di</strong>sfatto d'impiegare il fervido zelo<br />

pel bene della propria <strong>di</strong>ocesi, ma<br />

lo estendeva al vantaggio della<br />

Chiesa universale. Per la qual co-<br />

sa si collegò a s. Ambrogio nel<br />

<strong>di</strong>fendere la cattolica fede dagli as-<br />

salti degli ariani; trovossi presente<br />

alla maggior parte dei concilo ce-<br />

lebrati nella Gallia cisalpina, e spe-<br />

cialmente a quello <strong>di</strong> Aquileia nel<br />

38 1 e <strong>di</strong> Milano nel 390, in cui fu<br />

condannato l'eretico Gioviniano, e<br />

gli itacensi. Si tenne mai sempre<br />

legato a s. Ambrogio colla più stret-


BAS<br />

ta amicizia , lo assistè al letto <strong>di</strong><br />

morte, e colle sue mani <strong>di</strong>ede sepoltura<br />

alle sacre sue spoglie. Dopo<br />

aver adempiuto a questo ufficio, ri-<br />

tornò Bassano in Lo<strong>di</strong> e governò<br />

per altri <strong>di</strong>ciasette anni il gi'egge<br />

alle sue cure affidato, fino cioè al<br />

4i3, in cui il Signore lo chiamò a<br />

cogliere il premio <strong>di</strong> sue virtù. Ebbe<br />

la tomba nella chiesa dei do<strong>di</strong>ci<br />

apostoli, che per opera <strong>di</strong> lui era<br />

stata e<strong>di</strong>ficata, e che poscia ottenne<br />

il suo nome. Nel i 1 58 i mila-<br />

nesi avendo uguagliato al suolo la<br />

città <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> , voleano traspor-<br />

tare nella loro capitale il corpo <strong>di</strong><br />

questo santo, ma ogni loro tentativo<br />

riuscì indarno. Dopo quattro an-<br />

ni l' imperatore Federico Barbaros-<br />

sa, fatta costruire una nuova città<br />

tre miglia lontana dall' antica, vi<br />

fece trasportare le reliquie del suo<br />

santo protettore, nel giorno 4 n0 "<br />

vembre dell'anno i 1 63.<br />

BASS1ANI Eretici , <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong><br />

Basso il quale derivò dalla scuola<br />

<strong>di</strong> Cernito, <strong>di</strong> Ebione e <strong>di</strong> Valenti-<br />

no. Secondo lui la vita umana, e la<br />

perfezione <strong>di</strong> tutte le cose <strong>di</strong>pendevano<br />

da sette pianeti e da ventiquattro<br />

lettere , appoggiandosi a<br />

quello che aveva detto G. C. <strong>di</strong><br />

sé medesimo, esser egli cioè V alpha<br />

e V omega: aggiugneva non do-<br />

versi fondare la propria salvezza,<br />

che nel solo G. C.<br />

B ASSILLA (s.) martire del 3o4<br />

sotto il nono consolato <strong>di</strong> Diocle-<br />

ziano ed ottavo <strong>di</strong> Massimiano Er-<br />

cole. La spoglia mortale <strong>di</strong> lei fu<br />

riposta in un cimitero <strong>di</strong> sua pro-<br />

prietà, che poscia fu chiamato col<br />

suo nome , quantunque gli sia sta-<br />

to imposto anche quello <strong>di</strong> altri<br />

martiri in esso sepolti. Si <strong>di</strong>ce,<br />

che il Sommo Pontefice Pasquale I,<br />

eletto nell'8 i 7, abbia comandato che<br />

BAS 199<br />

il corpo <strong>di</strong> s. Bassilla fosse trasferito<br />

nella chiesa <strong>di</strong> s. Prasscde. Sembra<br />

che non si <strong>di</strong>lunghino dalla verità<br />

alcuni, i quali sono d'avviso che s.<br />

Bassilla o Basilissa o Basilia, registrata<br />

ne' martirologi nel giorno 20<br />

maggio, sia <strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong><br />

cui abbiamo fatto menzione. Infatti<br />

quest'ultima si ricorda ai 22 settembre<br />

nell'antico calendario roma-<br />

no, compilato verso la metà del se-<br />

colo quarto, ed in quel giorno se<br />

ne celebrava la festa nel cimitero<br />

che portava il suo nome. Se ne fa<br />

ricordanza ezian<strong>di</strong>o nel giorno un-<br />

<strong>di</strong>ci dello stesso mese.<br />

BASSO prete Car<strong>di</strong>nale. Basso<br />

fu Car<strong>di</strong>nale dei Santi Pudente e<br />

Pudenziana al titolo <strong>di</strong> Pastore. Si<br />

può conghietturare che vivesse verso<br />

il declinar del secolo sesto, dacché<br />

sappiamo che egli esisteva durante<br />

il Pontificato <strong>di</strong> s. Gregorio I.<br />

BASSORA. Metropoli della <strong>di</strong>ocesi<br />

<strong>di</strong> Caldea, detta ezian<strong>di</strong>o Bas-<br />

ra, Dasrmaisan e Miscan, è posta<br />

nel luogo ove si congiungono l'Eu-<br />

frate, e il Tigri. I principi greci le<br />

<strong>di</strong>edero il nome <strong>di</strong> Apamea. Avvi<br />

in essa una certa specie <strong>di</strong> Cristiani,<br />

che si chiamano <strong>di</strong> s. Giovanni, e<br />

che altro non sono, che preti ma-<br />

nichei. Egli è forse a costoro, che<br />

Maometto tributò encomi nel suo<br />

Alcorano, <strong>di</strong>chiarandoli adoratori <strong>di</strong><br />

un solo Dio. Bassora è la terza metropoli<br />

della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Caldea. Oncns<br />

clirist. tomo II. pag. 1210.<br />

BASSORA o BOSRA. Sede vescovi-<br />

le, è denominala dai greci Bastra, e<br />

dagli arabi Basra. È situala sul Tigli<br />

verso Occidente e fu essa la sede <strong>di</strong><br />

un vescovo giacobita chiamato Gio-<br />

vanni, nell'anno 928 dell'era greca, e<br />

<strong>di</strong> Cristo 617. Questo Giovanni com-<br />

pose una liturgia siriaca, poi tra-<br />

dotta dall' abb. Renaudot. Bassora


2.00 BAS<br />

ebbe pure verso il 1 36o un vescovo<br />

latino <strong>di</strong> nome Siciliano, religio-<br />

so dell'Or<strong>di</strong>ne de' frati minori, il<br />

quale fu poscia trasferito a Mazara<br />

in Sicilia. Oriens christ. tomo li.<br />

pag. i4"6-<br />

BASTARDO. Nato d'illegittimo<br />

congiungimento <strong>di</strong> uomo, e <strong>di</strong> donna<br />

spurius, nothus. I Bastar<strong>di</strong> non<br />

possono ricevere la tonsura, gli or-<br />

<strong>di</strong>ni minori., e i benefizi! semplici<br />

senza <strong>di</strong>spensa del vescovo. In quan-<br />

to agli or<strong>di</strong>ni maggiori e ai bene-<br />

fìzii, cui sia annessa cura d'anime,<br />

vi vuole la <strong>di</strong>spensa pontificia. L' ir-<br />

regolarità de' Bastar<strong>di</strong> al vescovato<br />

era antica, ma il Pontefice Urbano<br />

II, nel 1090, la estese agli Or<strong>di</strong>ni sa-<br />

cri inferiori: ignorasi chi la <strong>di</strong>stendesse<br />

agli or<strong>di</strong>ni minori, e alla prima<br />

tonsura. Papa Clemente VII , nel<br />

1529, rivocò la costituzione <strong>di</strong> Alessandro<br />

III, const. Ad Caiionum<br />

Con<strong>di</strong>torem. Non. Jun. , e proibì<br />

che i figli spurii de' preti potessero<br />

in tempo alcuno succedere ai benefizii<br />

de' loro padri. Sisto V, ai 26<br />

novembre 1587, pubblicò la costi-<br />

tuzione cani de omnibus, contro<br />

gì' illegittimi e bastar<strong>di</strong> ; comandando<br />

che niuno nato d' incesto , o<br />

<strong>di</strong> sacrilegio , si ricevesse in veruna<br />

religione , salvo che in qualità <strong>di</strong><br />

laico, annullando la professione <strong>di</strong><br />

chi vi fosse ammesso nell'avvenire<br />

e fulminando le censure contro<br />

qualunque superiore, che li ammet-<br />

tesse all' abito , e alla professione.<br />

Decretò ancora, che i nati <strong>di</strong> qualche<br />

altro illegittimo congiungimento<br />

non si ammettessero , se non che<br />

colla licenza del capitolo del con-<br />

vento, e dopo una <strong>di</strong>ligente appro-<br />

vazione de' loro costumi. Ma Gre-<br />

gorio XIV, me<strong>di</strong>ante la costituzione<br />

Circumspecta , de' i5 marzo i5gi<br />

moderò le due costituzioni <strong>di</strong> Sisto<br />

,<br />

BAT<br />

V sopra i Bastar<strong>di</strong> che pretendono<br />

<strong>di</strong> entrare negli Or<strong>di</strong>ni regolali.<br />

Novaes , Vite de' Pontefici.<br />

BASTONE V. Bacolo.<br />

BATli. Città vescovile d' Inghil-<br />

terra. Bathe o Bathonia. Essa è<br />

posta nella contea <strong>di</strong> Sommerse!<br />

sul fiume Avor. Tolomeo la denomina<br />

Aquce calidx pe' suoi rinomati<br />

bagni cal<strong>di</strong>, ed Antonino la chiama<br />

Aquce solis. Questa città, riguardata<br />

come una delle più belle deli Europa,<br />

è celebre per le sue acque. La<br />

sua cattedrale è il più beli e<strong>di</strong>lizio<br />

gotico dell' Inghilterra. Una inscri-<br />

zione, <strong>di</strong>ssotterrata nel 1708, prova<br />

che le acque <strong>di</strong> Bath erano in<br />

grande riputazione anche presso i<br />

romani, i quali <strong>di</strong>edero il nome <strong>di</strong><br />

Ac/uce solis alla piccola città che<br />

costrinsero presso quelle sorgenti.<br />

Vi si vedono ancora le traccie del-<br />

la grossa muraglia con cui la cir-<br />

condarono, come pure alcuni frammenti<br />

<strong>di</strong> colonne, ed il restante <strong>di</strong><br />

un tempio consacrato a Minerva<br />

da Giulio Agricola. Obbligati nel<br />

444<br />

i romani ad abbandonare que-<br />

sta città, la lasciarono ai bretoni,<br />

che ne restarono possessori sino al<br />

557, in cui dopo una formidabile<br />

resistenza , fu presa dai sassoni.<br />

Cav valin, re <strong>di</strong> Westsex, la conquistò<br />

e sotto il regno <strong>di</strong> Gu-<br />

glielmo il Rosso, fu invasa, e<br />

saccheggiata da Ruggiero Mombra-<br />

ye , in<strong>di</strong> onorata col titolo <strong>di</strong> con-<br />

tea. Ne' primor<strong>di</strong> del XII secolo,<br />

Gio. de la Villette, vescovo <strong>di</strong> Wels,<br />

nel regno <strong>di</strong> Eurico I, col consen-<br />

so del signor <strong>di</strong> Bath , trasferì<br />

a Bath la sede vescovile , e da<br />

quell' epoca in poi i successori <strong>di</strong><br />

lui unirono il titolo <strong>di</strong> vescovo<br />

<strong>di</strong> Bath a quello <strong>di</strong> Wels. Bath è<br />

sottoposta alla metropoli <strong>di</strong> Cantor-<br />

bery. Nel 973 fu in essa adunato<br />

,


BAT<br />

un concilio , nel quale fu coronato<br />

il re Edgaro. Augi. I.<br />

BATilYAN Giuseppe, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Giuseppe de Bathyan nobile tedesco<br />

nacque in Vienna ai 3o gennaio<br />

1727. Fatto prima arcivescovo <strong>di</strong><br />

Strigonia , traslatato da Cobleza e<br />

Bachia ai 20 maggio 1776 da Pio<br />

"VI, fu quin<strong>di</strong> da questo Pontefice,<br />

nel primo giugno 17 78, creato<br />

Car<strong>di</strong>nal prete <strong>di</strong> s. Bartolomeo al-<br />

l' Isola , che poi gli <strong>di</strong>e il Papa stes-<br />

so in un al cappello car<strong>di</strong>nalizio,<br />

nel concistoro che tenne allorquando<br />

si portò in Vienna nel palazzo<br />

imperiale, ai 19 aprile 1782. Fu mol-<br />

to encomiato per zelo ecclesiastico e<br />

per altre doti; cessò <strong>di</strong> vivere in<br />

Presburgo ai 22 settembre 1789.<br />

BATILDE (s.), regina <strong>di</strong> Fran-<br />

cia , che chiamavasi anche Balde-<br />

childe, e per corruzione Bauteur o<br />

Baudour. Trasse i natali in Inghil-<br />

terra , ove venne venduta a vii<br />

prezzo come schiava ad un certo<br />

Erchinoaldo o Arcambaldo , che<br />

poscia, sotto Clodoveo II, sostenne<br />

la carica <strong>di</strong> maestro <strong>di</strong> palaz-<br />

zo . Le rare virtù , ond' era for-<br />

nita questa santa giovane , e la<br />

prudenza <strong>di</strong> cui si valeva in ogni<br />

azione, le meritarono la stima e<br />

la benevolenza de' suoi padroni<br />

che a lei affidarono il governo della<br />

famiglia. Batilde, vedendosi cotanto<br />

privilegiata sopra le altre ancelle<br />

non si lasciò punto acciecar dalla<br />

superbia, che anzi stu<strong>di</strong>ossi sempre<br />

più <strong>di</strong> farsi umile, ad imitazione<br />

della Vergine , che quanto più si<br />

vedea privilegiata, tanto più si umi-<br />

liava. Ma la fama delle sue virtù<br />

si <strong>di</strong>vulgò ben presto per tutta la<br />

Francia , e quel Dio, che ogni cosa<br />

<strong>di</strong>spone sapientemente , lo permise<br />

onde aprirle la strada ad un grado<br />

cosi eccelso, che mente umana non<br />

voi IV.<br />

,<br />

BAT 2oi<br />

avrebbe neppure immaginato. 11<br />

giovane Clodoveo era giunto ad<br />

un età, in cui potea prender mo-<br />

glie. Si trattò dunque <strong>di</strong> trovargli<br />

un partito, e dopo aver esamina-<br />

to quale tra le più sagge donzelle<br />

gli potesse convenire , si decise da<br />

tutti, che Batilde, a preferenza<br />

delle altre, era degna <strong>di</strong> un tanto<br />

onore. Qual altra donna non<br />

si sarebbe invanita nel vedersi in-<br />

nalzata a siffatta <strong>di</strong>gnità? Ma la no-<br />

stra Batilde, adorando i <strong>di</strong>segni del-<br />

l' Ente supremo , umiliossi , e si<br />

persuase che quanto più eia poten-<br />

te , tanto più le correva l' obbligo<br />

<strong>di</strong> adoperarsi , onde tergere le la-<br />

grime alle vedove ed ai pupilli , e<br />

soccorrere la misera umanità. Di<br />

più, vedendosi onorata da Clodoveo,<br />

che le affidò la sua autorità sulla<br />

protezione dei templi, dei pii sta-<br />

bilimenti e degl' infelici, si riconobbe<br />

come uno strumento, <strong>di</strong> cui<br />

la Provvidenza si degnava servirsi<br />

onde mettere ad effetto le sue <strong>di</strong>-<br />

sposizioni. Essa <strong>di</strong>ede alla luce tre<br />

figli, i quali ebbero le re<strong>di</strong>ni del<br />

regno, 1' uno dopo 1' altro, Clotario<br />

III, Childerico II, e Teodo-<br />

rico III. Nel 655 sostenne con cri-<br />

stiana rassegnazione la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

suo marito, e con tanta saggezza<br />

<strong>di</strong>simpegnò ai doveri che le imponeva<br />

la tutela de' suoi figli ed il<br />

reggime delle pubbliche cose, che i<br />

più esperti politici ne fecero alte maraviglie.<br />

Stu<strong>di</strong>ossi sopratutto <strong>di</strong> man-<br />

tenere la pace, e fece opere degue <strong>di</strong><br />

ricordanza. Aboli il costume <strong>di</strong> tene-<br />

re degli schiavi, si adoperò, insieme<br />

con alcuni vescovi, onde sra<strong>di</strong>care il<br />

sacrilegio della simonia, costrusse dal-<br />

le fondamenta alcuni monisteri, sta-<br />

bili due celebri ba<strong>di</strong>e, ed eresse mol-<br />

ti ospedali nelle varie città del suo<br />

regno.<br />

26


202 BAT<br />

Ma 'già era giunto il tempo, da<br />

lei tanto bramato, in cui il maggiore<br />

suo figlio Clotario era capace <strong>di</strong><br />

governare da sé le pubbliche cose.<br />

Pensò essa allora <strong>di</strong> seguire le ispi-<br />

razioni del suo Sposo celeste, che<br />

la chiamava a tutto consecrargli il<br />

suo cuore nella ritiratezza del chio-<br />

stro. Laonde nel 665 si ascrisse tra<br />

le religiose del monistero <strong>di</strong> Chelles.<br />

Quivi ella si <strong>di</strong>stinse per la umiltà,<br />

per affetto verso Gesù, e per la ca-<br />

rità onde avvampava pel bene delle<br />

sue compagne, alle quali si prestava<br />

mai sempre coli' opera e col consi-<br />

glio. Che <strong>di</strong>remo poi della pronta ob-<br />

be<strong>di</strong>enza verso la badessa, e della<br />

pazienza con cui soffrì una lunga co-<br />

lica? Era però arrivato il termine<br />

della sua gloriosa carriera. Le me-<br />

ste consorelle <strong>di</strong> lei, per una per<strong>di</strong>-<br />

ta cotanto grave , intorno al suo<br />

letticiuolo stavano piangenti. Stu-<br />

<strong>di</strong>ossi Batilde <strong>di</strong> confortarle , e dopo<br />

aver loro raccomandato <strong>di</strong> per-<br />

severare nel sentiero della perfezio-<br />

ne , spirò l' anima benedetta nel<br />

giorno 3o gennaio del 680. Il suo<br />

corpo venne sepolto nella chiesa <strong>di</strong><br />

s. Croce , cui ella stessa avea fatto<br />

e<strong>di</strong>ficare, e poscia fu trasferito nel<br />

tempio della Ss. Vergine, da dove<br />

venne collocato siili' aitar maggiore<br />

della ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Chelles, ove anche<br />

ai nostri giorni si trova.<br />

Nel martirologio romano si fa<br />

menzione <strong>di</strong> questa santa nel giorno<br />

26 gennaro; in Francia per altro<br />

se ne celebra la solennità ai 3o<br />

dello stesso mese.<br />

BATNA o BATIIAN. Città ve-<br />

scovile <strong>di</strong> Edessa. Ai tempi <strong>di</strong> Giu-<br />

liano Apostata era città municipale<br />

della provincia Osroena , <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />

Antiochia. Procopio vuole che fosse<br />

un borgo, dall'imperator Giustiniano<br />

fatto circondar <strong>di</strong> mura. Certo<br />

BAT<br />

è, che Batna era sede vescovile sino<br />

dal VI secolo sottoposta alla<br />

metropoli d'Edessa.<br />

BATTAGLIA o BATTAGLIAI<br />

Gozio, Car<strong>di</strong>nale. Venne da prosapia<br />

nobilissima <strong>di</strong> Rimini e nacque<br />

circa la metà del secolo XIII. Da<br />

precettore <strong>di</strong> Carpentrasso e cap-<br />

pellano apostolico, da Benedetto XII,<br />

nel i335, fu decorato della <strong>di</strong>gni-<br />

tà <strong>di</strong> patriarca <strong>di</strong> Costantinopoli, e<br />

quin<strong>di</strong> spe<strong>di</strong>to alla legazione <strong>di</strong> Si-<br />

cilia con Raterio vescovo <strong>di</strong> Vaison,<br />

per minacciare <strong>di</strong> anatema Pietro re<br />

<strong>di</strong> Aragona, ove questi avesse o con-<br />

trariato od impe<strong>di</strong>to a B_oberto il<br />

Savio, re <strong>di</strong> Napoli, il posse<strong>di</strong>mento<br />

della Sicilia, obbligando i Siciliani<br />

col terrore delle censure a ricono-<br />

scerlo per loro signore. In questo<br />

tempo, a' iSdecembre 1 338. fu crea-<br />

to Battaglia Car<strong>di</strong>nal prete assente<br />

del titolo <strong>di</strong> s. Prisca da Benedetto<br />

XII. Nella cattedrale <strong>di</strong> Rimini stabilì<br />

una sontuosa cappella a s. Prisca,<br />

ed un'altra nella chiesa <strong>di</strong> s. Agne-<br />

se al protomartire s. Stefano : le<br />

fornì <strong>di</strong> dote competente , ed era<br />

solito <strong>di</strong> donare ogui anno alle chiese<br />

<strong>di</strong> Rimini preziosa suppellettile. Di-<br />

cesi , che fosse <strong>di</strong> memoria tanto<br />

tenace da non <strong>di</strong>menticar mai le<br />

cose lette anche una volta sola; ma<br />

ebbe pur lode per istraor<strong>di</strong>naria scien-<br />

za. Intervenne ai comizi <strong>di</strong> Clemente<br />

VI, e finì <strong>di</strong> vivere in Avignone<br />

nel i348, dopo due lustri, dacché<br />

vestiva la sacra porpora. Non mai<br />

fu vescovo <strong>di</strong> Vaison come alcuni<br />

credettero. Il suo corpo fu trasfe-<br />

rito e sepolto nella chiesa <strong>di</strong> s. Agnese<br />

<strong>di</strong> Rimini.<br />

BATTESIMO. Sacramento isti-<br />

tuito da Gesù Cristo, il quale, per<br />

mezzo dell'abluzione del corpo (at-<br />

ta coll'acqua, ed accompagnata dal-<br />

la pronunzia delle parole prescritte<br />

,


BAT<br />

dal <strong>di</strong>vino istitutore, cancella il pec-<br />

cato originale ed anche i peccati at-<br />

tuali negli adulti che lo ricevono.<br />

Per virtù <strong>di</strong> esso l' uomo <strong>di</strong>venta<br />

figliuolo adottivo <strong>di</strong> Dio, e si fa ca-<br />

pace della eterna gloria.<br />

Sebbene inalterabile sia la forma<br />

e la materia <strong>di</strong> questo sacramento,<br />

non<strong>di</strong>meno, a tenore de' tempi, furono<br />

varie le <strong>di</strong>scipline della Chiesa<br />

sul tempo e sulle ceremonie con<br />

cui lo amministra.<br />

§ I. Origine del Battesimo.<br />

Id<strong>di</strong>o suscitò s. Giovanni Battista,<br />

perchè fosse il precursore del suo<br />

Figliuolo , e <strong>di</strong>sponesse gli uomini<br />

colla penitenza a ricevere il'Messia,<br />

che i profeti aveano predetto <strong>di</strong> se-<br />

colo in secolo fino dal principio del<br />

mondo. Le grazie, <strong>di</strong> cui Id<strong>di</strong>o lo<br />

ricolmò , furono proporzionate al<br />

sublime ministero che dovea eserci-<br />

tare , e che <strong>di</strong> gran lunga era su-<br />

periore a quello de' più celebri patriarchi<br />

e profeti. Ritirossi Giovan-<br />

ni fino dalla fanciullezza nel deser-<br />

to, ove si occupò unicamente negli<br />

esercizii della penitenza, della preghie-<br />

ra e della contemplazione, fino ai tren-<br />

ta anni, ch'era appunto l'età in cui i<br />

sacerdoti ed i leviti dell'antica legge<br />

cominciavano ad entrare nelF eserci-<br />

zio delle loro funzioni. I profeti lo<br />

avevano annunziato molto prima come<br />

un messaggio, che avrebbe preceduto<br />

il Signore per preparargli la<br />

via, inspirati negli uomini vivi sen-<br />

timenti <strong>di</strong> compunzione dei loro pec-<br />

cati, e <strong>di</strong>spostili a ricevere degnamente<br />

colui, che veniva a salvarli.<br />

Giovanni conobbe per rivelazione<br />

1' importante ministero a cui era<br />

destinato, e cominciò ad esercitarlo<br />

nel deserto della Giudea, cioè nel-<br />

la parte situata sulle sponde del<br />

BAT ao3<br />

Giordano verso Gerico, la quale era<br />

poco abitata. Vestito in abito <strong>di</strong><br />

penitenza , pre<strong>di</strong>cava agli uomini<br />

l' obbligo che avevano <strong>di</strong> espiare<br />

le loro nequizie colle lagrime della<br />

compunzione, ed annunziava loro il<br />

Messia, che sarebbe fra non molto<br />

comparso fra essi. Il popolo lo ac-<br />

colse come ambasciatore dell' Altissimo<br />

, e la sua voce fu come una<br />

tromba celeste, che avvertiva tutti<br />

gli uomini <strong>di</strong> prevenire il rigore dei<br />

giu<strong>di</strong>zii <strong>di</strong> Dio e <strong>di</strong>sporsi a giovar-<br />

si della misericor<strong>di</strong>a, che veniva lo-<br />

ro offerta. Molli farisei vennero pu-<br />

re ad ascoltarlo ; ma egli riprese<br />

severamente 1' orgoglio e l' ipocri-<br />

sia che li rendevano indocili, e im-<br />

pe<strong>di</strong>vano ad essi <strong>di</strong> conoscere i pro-<br />

pri vizii. Erano ancora fra' suoi u<strong>di</strong>-<br />

tori de' soldati non che dei pubbli-<br />

cani, cioè uomini in generale de<strong>di</strong>ti<br />

alla violenza , ed all' ingiustizia.<br />

Egli esortava tutti a far opere <strong>di</strong><br />

carità ed a riformare i loro vizii, e<br />

battezzava nel fiume Giordano co-<br />

loro, in cui trovava queste <strong>di</strong>sposi-<br />

zioni.<br />

La legge prescriveva a' giudei parecchie<br />

purificazioni corporali ; ma<br />

non ve n' era stata infino allora al-<br />

cuna, la quale rinchiudesse delle fi-<br />

gure così importanti come il battesimo<br />

<strong>di</strong> Giovanni. Questa cerimonia<br />

rappresentava il modo, onde le anime<br />

nostre sono purificate dal pec-<br />

cato e dalle viziose abitu<strong>di</strong>ni per<br />

aver <strong>di</strong>ritto al regno spirituale <strong>di</strong><br />

Gesù Cristo ; ed era l'emblema del-<br />

l' effetto interiore <strong>di</strong> una penitenza<br />

sincera. Essa non avea però né la<br />

virtù, né l' efficacia del sacramento<br />

della rigenerazione istituito poscia<br />

dal Salvatore ; non era che una spe-<br />

cie d' immagine. Il Battesimo <strong>di</strong> Gio-<br />

vanili era un rito passeggiero, per<br />

cui coloro, i quali erano sotto la


ao4<br />

BaT<br />

legge, riceveano alcuni nuovi pri-<br />

vilegii spirituali, pel ministero <strong>di</strong><br />

colui , che era il precursore del<br />

Messia , e 1' araldo della nuova<br />

alleanza . Perciò i padri lo riguardano<br />

come un passaggio dalla<br />

legge scritta al vangelo. In una pa-<br />

rola, esso non rendeva i giudei cri-<br />

stiani, ma apparecchiavali ad esser-<br />

lo. Il suo battesimo non era confe-<br />

rito in nome <strong>di</strong> G. C. o dello Spi-<br />

rito Santo, il quale non era ancora<br />

stato dato ; ma ne era una prepa-<br />

razione. La pre<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong>s. Giovan-<br />

ni, unita alla santità <strong>di</strong> vita, lo fecero<br />

riguardare come il Messia. Il santo<br />

precursore <strong>di</strong>chiarò, eh' egli non fa-<br />

ceva che battezzare i peccatori nell'<br />

acqua per <strong>di</strong>sporli ad una nuova<br />

vita colla penitenza, ma che fra non<br />

molto ne avrebbero veduto compa-<br />

rire uno in mezzo ad essi, che li<br />

avrebbe battezzati coli' effusione del-<br />

lo Spirito Santo; che lo avrebbe<br />

superato <strong>di</strong> gran lunga in potere<br />

ed eccellenza, ed a cui egli non era<br />

degno <strong>di</strong> rendere gli ultimi servi-<br />

gli. Allorché il Battista battezzò G.<br />

C. , <strong>di</strong>chiarò che era il Messia, e<br />

cfaiamollo l' agnello <strong>di</strong> Dio, e gli<br />

<strong>di</strong>ede parimenti a conoscere la sua<br />

fede nelle domande che gli fecero<br />

i suoi <strong>di</strong>scepoli sopra il battesimo <strong>di</strong><br />

Gesù, e in parecchie altre circostanze.<br />

Erano da sei mesi che Giovanni<br />

pre<strong>di</strong>cava e battezzava, allorché il<br />

Salvatore venne a trovarlo in Nazaret,<br />

e presentossi fra quelli che<br />

gli domandavano il Battesimo. Gio-<br />

vanni, avendolo conosciuto per ri-<br />

velazione, senfi un grande rispetto<br />

per la sua sacra persona e non volle<br />

dapprima battezzarlo, ma fu alla fine<br />

costretto ad ubbi<strong>di</strong>re. L'imperatrice<br />

s. Elena fece e<strong>di</strong>ficare una<br />

Chiesa, col nome <strong>di</strong> s. Giovanni<br />

Battista , nel luogo in cui questo<br />

li AT<br />

santo avea battezzato il Salvatore<br />

Ne fece pure erigere un' altra col<br />

nome dello stesso santo ad Emesa<br />

nella Siria, e conscrvossi in questa<br />

per buon tempo il capo del Batti-<br />

sta. \ i sono però degli scrittori i qua-<br />

li dubitano se la prima sia stata<br />

fondata da s. Elena madre <strong>di</strong> Co-<br />

stantino Magno. Che che ne sia. s.<br />

Maria Egiziaca vi ricevette la comunione.<br />

Il Salvatore dei peccatori a-<br />

d inique si confuse con essi , ben-<br />

ché fosse senza macchia. Il suo sco-<br />

po, <strong>di</strong>ce s. Ambrogio, era <strong>di</strong> santi-<br />

ficare le acque, e <strong>di</strong> dar loro la<br />

virtù <strong>di</strong> purificare gli uomini dai<br />

loro peccati. S. Agostino e s. Tommaso<br />

pensano aver lui istituito al-<br />

lora il Battesimo, cui fece poco dopo<br />

amministrare da' suoi <strong>di</strong>scepoli,<br />

avendoli egli stesso battezzati il primo.<br />

§ II. Se la Beata Vergine e san<br />

Giovanni Battista sieno stali bat-<br />

tezzati da Gesic Cristo.<br />

Pompeo Sarnelli , nelle sue Let-<br />

tere Ecclesiastiche, tomo IX, let-<br />

tera XXI, ricerca, se la Beatissima<br />

\ ergine, e s. Giovanni Battista<br />

abbiano ricevuto il Battesimo da<br />

Cristo, egli cos'i scioglie la questione:<br />

s. Evo<strong>di</strong>o <strong>di</strong>chiara, che battezzato<br />

s. Giovanni da Cristo, come sostengono<br />

alcuni , dal medesimo Cristo<br />

furono battezzati la Beata Vergine,<br />

s. Pietro, s. Giacomo, s. Giovanni<br />

evangelista, e gli altri apostoli. Ma<br />

l'annalista Baronio, all'anno <strong>di</strong> Cri-<br />

sto 3i, riporta quali fossero gli apo-<br />

stoli battezzati da Gesù Cristo se-<br />

condo l' autorità <strong>di</strong> s. Evo<strong>di</strong>o ve-<br />

scovo d' Antiochia presso Niceforo<br />

libro II cap. 3 , cioè solamen-<br />

te Pietro, Andrea ed i figliuoli<br />

<strong>di</strong> Zebedeo, i quali poi battezzarono


BAI<br />

gli altri apostoli. Aggiunge egli poi<br />

che i settanta <strong>di</strong>scepoli furono battezza-<br />

ti da s. Pietro, e da s. Giovanni evan-<br />

gelista. Lo stesso scrive ancora s.<br />

Clemente Alessandrino (apud Sophronium<br />

in Prat. Spirit. e. 76);<br />

ma non fa menzione della Beata<br />

Vergine. Eutimio sopra il capo III<br />

<strong>di</strong> s. Giovanni, scrive cosi : Scribwit<br />

quidam apostolorum temporibus pro-<br />

Aimis , quod Christus Petrum et<br />

Virginem matrem baptizaverit : Petrus<br />

vero reliquos. Il p. Menochio<br />

parlando in qual tempo la Beata<br />

Vergine potè essere battezzata, <strong>di</strong>ce:<br />

» dal vangelo <strong>di</strong> s. Giovanni, al capo<br />

III, sappiamo, che Cristo Signor<br />

nostro, dopo il ragionamento che<br />

ebbe con Nicodemo intorno al Bat-<br />

tesimo , andò alle rive del fiume<br />

Giordano, e cominciò quivi a battezzare<br />

, locchè sembra avvenuto<br />

quattro o sei mesi dopo le nozze<br />

<strong>di</strong> Cana <strong>di</strong> Galilea, quando Cristo<br />

era <strong>di</strong> trent'anni e mezzo in circa,<br />

e la Beata Vergine <strong>di</strong> quarantacinque<br />

compiuti. In quanto al luogo<br />

è probabile, che fosse alla riva del<br />

Giordano, e forse nel medesimo<br />

luogo , dove da s. Giovanni era<br />

stato battezzato Cristo « V. il p. Calvi<br />

nel suo Propinomio Evangelico 3<br />

B-esol. i4- Il Sarnelli, fra le autorità<br />

che cita in appoggio al Battesimo<br />

della Beata Vergine, nomina quella<br />

<strong>di</strong> s. "V incenzo Ferreri.<br />

§ III. Chi sieno stati i primi ad<br />

essere battezzati dagli Apostoli.<br />

Dopo l' ascensione del Signore al<br />

cielo, s. Pietro rimase per cinque<br />

anni nella Giudea ad esercitarvi<br />

l'apostolico ministero; quin<strong>di</strong> men-<br />

tre ili morava in Joppe avvertito<br />

da Dio , per mezzo della visione<br />

del lenzuolo degli animali , parti<br />

B A T 2o5<br />

alla volta <strong>di</strong> Cesarea , per battez-<br />

zarvi Cornelio romano, centurione,<br />

cioè capitano <strong>di</strong> cento uomini, che<br />

stava <strong>di</strong> guarnigione in quella città.<br />

Questi fu il primo dei gentili, ad esse-<br />

re battezzato e poi fu vescovo <strong>di</strong> Cesarea.<br />

V. s. Gio. Grisostomo, Homilia<br />

XXII in Act. Apost. pag. 609 , e<br />

s. Girolamo Epist. IX, pag. 7ZJ-<br />

Avendo s. Pietro governata sette<br />

anni la chiesa <strong>di</strong> Antiochia, e la-<br />

sciatovi s. Evo<strong>di</strong>o per successore,<br />

partì alla volta <strong>di</strong> Roma per ista-<br />

bilirvi la sua sede, giungendovi ai<br />

18 gennaio dell'anno <strong>di</strong> Cristo l\5.<br />

Quivi fu egli il primo a pre<strong>di</strong>carvi<br />

la dottrina evangelica, ed il primo<br />

ad amministrarvi il santo Battesimo.<br />

Arrestato poscia per or<strong>di</strong>ne<br />

dell' imperator Nerone, e condotto<br />

nel carcere Mamertino (ove ancor<br />

oggi si conserva una fontana d'acqua,<br />

che sgorgò improvvisamente<br />

da un sasso) battezzò con quell'acqua<br />

Processo e JYIartiniano allora sol-<br />

dati e poi martiri , con altri quarantasette<br />

ancor essi martirizzati. Questa<br />

fontana nell'altezza <strong>di</strong> un palmo,<br />

e <strong>di</strong>eci oncie , senza mai sovrabbondare<br />

, quantunque sia <strong>di</strong> pic-<br />

cola profon<strong>di</strong>tà, si conserva in gui-<br />

sa , che rimane sempre piena alla<br />

stessa misura, per quanta acqua si<br />

cavi dalla medesima. V. Cancel-<br />

lieri , Notizie del Carcere Tullia-<br />

no, poi Mamertino capo X, pag. 52.<br />

Fra gì' illustri battezzati da s. Pie-<br />

tro , fuvvi anche s. Clemente romano<br />

, che nel'' anno o,3 , fu eletto<br />

per terzo successore nel Pontificato.<br />

§ IV. In qual tempo anticamente<br />

venisse conferito il Battesimo.<br />

Ne' primi <strong>di</strong>eci secoli della Chie-<br />

sa, non compresi i tempi apostolici,<br />

era quasi generalmente invalsa la


206 RAT<br />

costumanza <strong>di</strong> ammettere al solenne<br />

Battesimo soltanto nella ricor-<br />

renza delle due principali solennità,<br />

la Pasqua e la Pentecoste.<br />

Gli scrittori ecclesiastici <strong>di</strong> osmi<br />

o<br />

tempo ne fanno chiarissima prova.<br />

Tertulliano [De Baptismo e. 1 9) apertamente<br />

ebbe scritto: Dieni Baptismo<br />

solemniorem Pascha praestat...<br />

Exinde Pentecostes or<strong>di</strong>nan<strong>di</strong>s la-<br />

vacrìs latissimum spatium est. S.<br />

Girolamo ripete la stessa cosa scrivendo<br />

a Pammacchio; l'Anonimo lo<br />

<strong>di</strong>mostra ad evidenza ne' tempi <strong>di</strong><br />

Carlo Magno, non meno che Aitone<br />

vescovo <strong>di</strong> Basilea in alcuni capitoli<br />

composti nell'822, e pubblicati nello<br />

Spicilegio T. VI, siccome pure Ge-<br />

rardo vescovo <strong>di</strong> Tours in altri capitoli<br />

dell' 858, prescrive la medesima<br />

<strong>di</strong>sciplina. A ciò si aggiungano i decre-<br />

ti <strong>di</strong> molti sommi Pontefici, <strong>di</strong> s. Siricio<br />

specialmente e <strong>di</strong> s. Leone, Ma-<br />

gno. Quest' ultimo chiamò quel costume<br />

istituito dagli apostoli e con-<br />

servato nella Chiesa per una con-<br />

tinua successione. Gelasio T, del 49 5 ,<br />

nella sua epistola IX, <strong>di</strong>rizzata a tut-<br />

ti i vescovi cattolici , li esorta <strong>di</strong><br />

guardarsi bene dallo amministrare<br />

il solenne Battesimo fuori <strong>di</strong> quel-<br />

le due solennità; s. Gregorio II del<br />

y3o, nella epistola al clero e popo-<br />

lo della Turingia , eh' è riportata<br />

nella vita <strong>di</strong> s. Bonifacio vescovo<br />

<strong>di</strong> Magonza; Leone IV, dell' 84",<br />

nell'omelia De cura pastorali, e<br />

Nicolò I, dell' 858, nella risposta<br />

alle domande de' bulgari, <strong>di</strong> bel<br />

nuovo confermarono la volontà dei<br />

loro antecessori. Molti concilii ezian-<br />

<strong>di</strong>o vi concorsero a convalidare l'a-<br />

dottato costume. Tra gli altri quel-<br />

lo <strong>di</strong> Girona, celebrato nel 5i",<br />

can. 4; quello <strong>di</strong> Auxcrre, del 5j8,<br />

can. 18; il secondo <strong>di</strong> Macon,<br />

nel 585, can. 3; il primo <strong>di</strong> Mai-<br />

fi ÀT<br />

gonza, dell' 8 1 3, can. 4> ed il secondo<br />

dell' 817, can. 3; quel <strong>di</strong><br />

Parigi, dell' 829, part. 1, e. 7; <strong>di</strong><br />

Meaux, neh" 845, can. 48, <strong>di</strong> Worms,<br />

neh' 868, can. 1, e quello <strong>di</strong> Ronen,<br />

del 1072, can. 23.<br />

Peraltro i greci , oltreché nella<br />

Pasqua e Pentecoste, lo conferivano<br />

anche nella Epifania a ricordanza<br />

del Battesimo <strong>di</strong> Gesù Cristo che<br />

appunto in quel dì si commemo-<br />

ra; e Paolo <strong>di</strong>acono all'anno 52o ,<br />

racconta che Gere re degli eruli,<br />

co' suoi principi e senatori, fu bat-<br />

tezzato a Costantinopoli nel dì del-<br />

l'Epifania, e gli fu padrino Giusti-<br />

niano I imperatore. Ne fa fede il<br />

loro Eucologio ed anche s. Gregorio<br />

Nisseno, del quale abbiamo un <strong>di</strong>scor-<br />

so in tal giorno tenuto a' can<strong>di</strong>dati.<br />

La chiesa dell'Africa, come scrive Vittore<br />

Vi tense ( De persecut. Vandali-<br />

ca, lib. 2) avea seguito lo stesso costume,<br />

e parimenti quella <strong>di</strong> Sicilia. Per<br />

tal motivo s. Leone, nella epistola<br />

XVI, in modo acerbo avea sgrida-<br />

ti i vescovi <strong>di</strong> quell'isola. La Fran-<br />

cia era andata più innanzi. Vi si<br />

conferiva il solenne Battesimo, oltre<br />

che nella Pasqua, Pentecoste ed Epifania,<br />

anche nella festa del ss. Na-<br />

tale e <strong>di</strong> s. Giovanni Battista. Clodoveo<br />

ricevette il Battesimo appun-<br />

to nel Natale, e s. Avito viennese<br />

ce lo ricorda in alcune lettere, che<br />

sull' argomento avea scritte a quel<br />

re. (S. Gregorio <strong>di</strong> Tours , De glo-<br />

ria Confessor, e. 69), racconta , che<br />

nella città Ebredunense da un fonte<br />

battesimale scaturiva miracolosamen-<br />

te l'acqua sì nel dì del santo Natale,<br />

e sì in quello della cena del Signore,<br />

cioè nel giovedì santo. S. Ago-<br />

stino, apostolo dell'Inghilterra, bat-<br />

tezzò mille uomini nel dì del Ss.<br />

Natale, come riferisce s. Gregorio I<br />

lib. 7, cap. 3o. Lo stesso uso tea-


H A T<br />

ne 1' Ibernia, come si raccoglie dal<br />

.sinodo <strong>di</strong> s. Patrizio cap. 19. Il dì<br />

del nascimento <strong>di</strong> s. Gio. Battista<br />

scrive s. Gregorio <strong>di</strong> Tours, libro<br />

Vili, historia Francorimi capo 9,<br />

era ezian<strong>di</strong>o celebre nella cbiesa<br />

Gallicana pel solenne Battesimo. La<br />

Cbiesa romana però tenne costantemente,<br />

e volle che si tenesse dagli<br />

altri, non doversi dare il Battesimo<br />

solenne , che ne' due sabbati antece-<br />

denti la Pasqua, e la Pentecoste, e 1'<br />

uso in contrario fu da Siricio Papa<br />

appellato improbabilis, et emendando,<br />

confusio , aggiungendo che chi facea<br />

il solenne Battesimo nel Ss. Na-<br />

tale , neh' Epifania , e nelle feste<br />

degli apostoli, e de' martiri , non<br />

lo faceva coli' autorità della sede<br />

apostolica.<br />

Tutta volta se una qualche neces-<br />

sità lo ad<strong>di</strong>mandava, una persecu-<br />

zione p. e., un pericolo, sollecitamente,<br />

qualunque si fosse il giorno, v'ac-<br />

correvano i vescovi o i sacerdoti, e<br />

raccolti assieme i catecumeni, ammi-<br />

nistravano loro il Battesimo. Ed infat-<br />

ti al tempo <strong>di</strong> s. Agostino, accadendo<br />

in Palestina un grande tremuoto, <strong>di</strong>-<br />

cesi, che settemile persone venute<br />

al Battistero, senza indugio fossero<br />

battezzate. Lo stesso s. Agostino,<br />

epist. IX novae e<strong>di</strong>t. , ci assicura,<br />

che in altro simile caso due mila<br />

uomini furono rigenerati nel salu-<br />

tare lavacro. V. Enrico Yalesio in<br />

Notis ad Eusebiì Hist. eccles. lib.<br />

VII, e. 11; nonché s. Leone M.<br />

ep. XVI.<br />

Però quell'antica <strong>di</strong>sciplina, essen-<br />

dosi <strong>di</strong>latata la religione per tutto<br />

J<br />

il mondo, gradatamente s illangui-<br />

dì, e nel secolo XI non fu più os-<br />

servata. Un concilio tenuto in Li-<br />

moges, nell'anno 1 o3 1 , aiferma che<br />

in quella città si battezzava ogni<br />

giorno; i canoni pubblicati hi Ingiù 1-<br />

,<br />

terra, nel 967,<br />

BAT 207<br />

n. i5, prescrivono<br />

al sacerdote, <strong>di</strong>e amministri il Bat-<br />

tesimo in qualunque tempo ne sia<br />

richiesto, ed anzi vogliono che i<br />

neonati fanciulli sieno portati alla<br />

cbiesa dentro <strong>di</strong> trentasette giorni<br />

dalla loro nascita. Teofilatto, nel<br />

Commentario al e. io <strong>di</strong> s. Luca,<br />

prova la stessa cosa, ed anche ne<br />

adduce i motivi della novella prov-<br />

videnza. Gli statuti sinodali della<br />

chiesa <strong>di</strong> Avignone, prodotti dal<br />

vescovo Giovanni, nel 1 337, c - ^>»<br />

un concilio <strong>di</strong> Malines , celebrato<br />

nel 1074» e s. Carlo Borromeo,<br />

nel Conc. prov. I, esigono che al<br />

più presto si <strong>di</strong>a il Battesimo ai<br />

fanciulli. Bispetto poi agli adulti,<br />

laddove non vi fosse urgenza, bramerebbe<br />

il Pùtuale Romano che, a<br />

ricordanza dell'antica <strong>di</strong>sciplina, si<br />

riserbassero pel Battesimo alle vigi-<br />

lie <strong>di</strong> Pasqua e Pentecoste. Anzi a<br />

tal oggetto in qualche luogo agli<br />

stessi fanciulli nati nella quaresima,<br />

lo si prorogava . Quin<strong>di</strong> il conci-<br />

lio XVlI <strong>di</strong> Toledo avea prescritto<br />

che il vescovo nel primo giorno <strong>di</strong><br />

quaresima suggellasse il Battistero col<br />

proprio suggello, e non fosse aperto<br />

che nel <strong>di</strong> della cena del Signore.<br />

Però, temendo i sinistri accidenti, si<br />

<strong>di</strong>fferiva soltanto ai nati negli otto<br />

giorni prima <strong>di</strong> quelle solennità;<br />

ma <strong>di</strong> poi anche ciò venne in <strong>di</strong>s-<br />

uso. Al presente dell'antica <strong>di</strong>sciplina<br />

non abbiamo che il rito <strong>di</strong> be-<br />

ne<strong>di</strong>re il sacro fonte.<br />

§ V. Ministro del Battesimo.<br />

Allorché si accostumava <strong>di</strong> confe-<br />

rire il solenne Battesimo nelle vigi-<br />

lie <strong>di</strong> Pasqua e Pentecoste, al solo<br />

vescovo spettava il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> am-<br />

ministrarlo, né il sacerdote od il<br />

<strong>di</strong>acono lo potevano senza la <strong>di</strong> lui


2o8 BAT<br />

permissione. S. Ignazio martire, ter-<br />

zo vescovo <strong>di</strong> Antiochia, scrisse a<br />

que'<strong>di</strong> Smirne: non esse, licitimi si-<br />

ile episcopo baptizare. Tertulliano,<br />

De Baptismo e. 17, ripete le slesse<br />

espressioni ; s. Girolamo, in Dialogo<br />

ach'ersus luciferianos, soggiugne: sine<br />

episcopi iussione, ncque presbyter, neque<br />

<strong>di</strong>aconus ius habeant Daptismij<br />

s. Agostino , De civitate Dei lib.<br />

XXII, e. 8 ; s. Gregorio <strong>di</strong> Naziau-<br />

zo, Oratione de Baptismo, vi si<br />

concordano nell' asserirlo; anzi da<br />

cjuest' ultimo si raccoglie, che anche<br />

1' approvare i catecumeni pel Batte-<br />

simo, spettava al solo vescovo. Per-<br />

ciò s. Gregorio I, del 5go, avea<br />

persuaso l'esarca <strong>di</strong> Piavenna a la-<br />

sciare in libertà Blando vescovo <strong>di</strong><br />

Orte, eh' egli riteneva presso <strong>di</strong> sé.<br />

Il clero <strong>di</strong> Edessa avea pregato il<br />

patriarca Fozio a restituire il pro-<br />

prio vescovo ; ed i legati <strong>di</strong> Francia,<br />

recatisi in Costantinopoli, fecero i-<br />

stanza a Giustiniano perchè venisse<br />

rimandato alla <strong>di</strong> lui sede Dacio<br />

vescovo <strong>di</strong> Milano. Tuttavia molti-<br />

plicatosi il numero de' catecumeni,<br />

né potendo il vescovo supplire egli<br />

solo al Battesimo <strong>di</strong> tutti, fu devo-<br />

luto quel <strong>di</strong>ritto anche a' sacerdoti.<br />

E già se ne trova memoria anche<br />

nelle Costituzioni apostoliche , li-<br />

bro III: potestatem baptizan<strong>di</strong> facitnus<br />

. . . tantum episcopio et pres~<br />

byteris , ministrantibus <strong>di</strong>aconis. A<br />

tal decreto vi si accordano pienamente<br />

Teodolfo vescovo <strong>di</strong> Aurelia,<br />

de Baptismo e. 17; Gelasio Papa,<br />

del 49 2 j H1 una lettera a' vescovi<br />

<strong>di</strong> Sicilia; s. Isidoro De <strong>di</strong>vinit. qffic.<br />

lib. II, e. 24; s. Idelfonso <strong>di</strong> Toledo<br />

Adnotat. de cognit. Baptismi, presso<br />

Baluzio t. VI; Innocenzo I, del 4° 2 )<br />

nella lettera a Decenzio , nonché il<br />

canone 77 del concilio illiberi tano.<br />

Lo stesso apparisce dagli or<strong>di</strong>ni ro-<br />

BAT<br />

mani pubblicati dal Mabillon, Mus.ei<br />

ital. tora. II, dal manoscritto pon-<br />

tificale <strong>di</strong> Apamea in Siria, da quello<br />

<strong>di</strong> Beims e da altri chiarissimi do-<br />

cumenti. Quin<strong>di</strong> in Roma sin da<br />

principio furono fabbricate parrecchie<br />

fonti battesimali, dove i vescovi, as-<br />

sieme a' preti, od anche i preti soltanto<br />

battezzavano. Non<strong>di</strong>meno un<br />

qualche vestigio dell'antica <strong>di</strong>sciplina<br />

si era conservato in quella città sino<br />

al secolo XIII. Fino a quel tempo<br />

i preti Car<strong>di</strong>nali non amministrava-<br />

no il Battesimo nelle due solenni vigi-<br />

lie, se prima non aveano chiesta la<br />

bene<strong>di</strong>zione del Sommo Pontefice. L'<br />

or<strong>di</strong>ne romano, avanti l'anno r i/|.3,<br />

scritto da Benedetto canonico <strong>di</strong> san<br />

Pietro, ci trasmette anche la cerimo-<br />

nia che in quell'incontro solca pra-<br />

ticarsi da' Car<strong>di</strong>nali. » Finito 1' ofii-<br />

» ciò, cosi <strong>di</strong>ce l'Or<strong>di</strong>ne citato, il<br />

» Pontefice <strong>di</strong>scendeva al fonte bat-<br />

» tesimale assieme a' <strong>di</strong>aconi e sud-<br />

" <strong>di</strong>aconi cantando le litanie ... I<br />

» Car<strong>di</strong>nali eh' erano rimasti in co-<br />

" ro, uscivano <strong>di</strong>etro l'abside, ed<br />

» entrati pel portico <strong>di</strong> san Gio-<br />

" vanni, s'incamminavano alla chie-<br />

» sa <strong>di</strong> s. Venanzio. Allora l' arci-<br />

» <strong>di</strong>acono comandava a due eccle-<br />

» siastici, che si recassero a quel<br />

•' luogo, dove giunti prendevano il<br />

« priore de Car<strong>di</strong>nali e lo condu-<br />

-> cevano per mano <strong>di</strong>nanzi al Pon-<br />

» tefìce, seguendolo gli altri in pro-<br />

» cessione. Pervenuti che fossero <strong>di</strong>-<br />

> nanzi il Papa, con profonda rive-<br />

-> renza inchinato, dal priore <strong>di</strong>ceva-<br />

-•' si : Jube donine bene<strong>di</strong>cere , ed il<br />

-•» Pontefice rispondeva colla bene<strong>di</strong>zio-<br />

» ne. Lo stesso veniva ripetuto una se-<br />

» conda ed una terza volta ; final-<br />

« mente il Papa <strong>di</strong>ceva loro : Ite,<br />

« baptizate omnes gentes in nomi-<br />

» ne Patris , et Filii , et Spiritus<br />

" sancii «. Compiutasi la cerimonia


BAT<br />

i Car<strong>di</strong>nali parati, montavano i loro<br />

cavalli e procedevano a' singoli ti-<br />

toli per amministrare il Battesimo.<br />

f ' . Martene<br />

De andò. Eccles. ri<strong>di</strong>.<br />

lib. I, cap. i, art. 3, num. 4- Dal<br />

fin qui detto però concludere non<br />

si voglia, che la Chiesa non abbia<br />

sempre riguardato inerente al sacer-<br />

dote il gius <strong>di</strong> amministrare il Bat-<br />

tesimo. Subilo ch'egli abbia ri-<br />

cevuta la giuris<strong>di</strong>zione dal suo ve-<br />

scovo per una certa porzione <strong>di</strong><br />

sud<strong>di</strong>ti, ne <strong>di</strong>viene sul fatto l'or<strong>di</strong>-<br />

nario ministro. Che in tal guisa ab-<br />

bia sempre ritenuto la Chiesa, si<br />

prova dal Catechismo romano, p. II,<br />

e. 2, De Bapdsmo : Quod sacerdo-<br />

tes j'ure suo liane funedonem exer-<br />

ceant, ita ut edarji prcesente episcopo<br />

ministrare Baptismum possint ,<br />

ex doctriua patruni et usu Ecclesia*<br />

constat.<br />

Non così però si deve <strong>di</strong>re de' <strong>di</strong>a-<br />

coni, che sebbene per or<strong>di</strong>ne degli<br />

apostoli dovessero amministrare quel<br />

sacramento, non vennero mai riguar-<br />

dati che siccome un aiuto agli or<strong>di</strong>narli<br />

ministri, e quin<strong>di</strong> loro non<br />

fu mai lecito <strong>di</strong> amministrarlo che<br />

per delegazione de' superiori. Perciò<br />

non fa meraviglia se le costituzioni<br />

apostoliche, lib. Vili, cap. 44 e ^ 2 ><br />

prescrivessero : Diacono Bapdzarefas<br />

non esse j se Tertulliano, s. Girolamo,<br />

s. Agostino, le decretali <strong>di</strong> Gra-<br />

ziano, pili, De consecrat. <strong>di</strong>st. 4><br />

d' accordo vietassero a' <strong>di</strong>aconi l'ingerirsi<br />

in ministero siffatto, quando<br />

non ne venissero destinati dal ve-<br />

scovo o dal sacerdote. E benché la<br />

<strong>di</strong>gnità Car<strong>di</strong>nalizia sia cotanto sublime,<br />

un Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong>acono non può<br />

conferire il Battesimo senza facoltà<br />

e <strong>di</strong>spensa del Papa.<br />

Da alcuni eru<strong>di</strong>ti si è mossa que-<br />

stione se le antiche <strong>di</strong>aconesse, che<br />

servivano al Battesimo delle donne,<br />

voi,. IV.<br />

B A T IOCJ<br />

in qualche circostanza anche lo am-<br />

ministrassero. Quanto facilmente pe-<br />

rò <strong>di</strong>sciolgasi la <strong>di</strong>fficoltà, si vede<br />

chiaro dal non trovarsene in alcun<br />

tempo veruna memoria, dal vedere<br />

come fossero escluse fino da' tempi<br />

apostolici da ogni qualunque officio<br />

ecclesiastico, e dalle proibizioni, che<br />

anzi ci ricordano gli scrittori eccle-<br />

siastici. Tertulliano (lib. De velami,<br />

virginib.) scrivea: Non permildtur<br />

mulieri in Ecclesia loaui , nec do-<br />

cere, nec tingere. Che se alcune sa-<br />

crilegamente vi s' intromisero, ciò<br />

accadde fra gli eretici , contro dei<br />

quali con nerbo scrisse il lodato au-<br />

tore, e le apostoliche costituzioni de-<br />

testaxono quell'abuso come empio e<br />

contrario alla dottrina <strong>di</strong> Gesù Cristo<br />

: Non oportet mulieres bapdzarej<br />

hoc est impium et a doctrina Christi<br />

alienimi (lib. Ili, cap. 9). Lo stesso<br />

insegnarono s. Epifanio, lib. Ili, advers.<br />

hcereses, hevres. 70, e Giovanni<br />

Mosco, in Prato Spirit. cap. 3.<br />

In forza della <strong>di</strong>sciplina, che an-<br />

che al presente vige nella Chiesa ,<br />

il vescovo ed il parroco sono gli or<strong>di</strong>-<br />

narli ministri del Battesimo; qualunque<br />

altro sacerdote non può ammi-<br />

nistrarlo se prima non ne abbia ot-<br />

tenuta licenza dal parroco. Il <strong>di</strong>acono,<br />

sebbene lo possa, attesa la potestà<br />

dell'or<strong>di</strong>ne, abbisogna per altro del<br />

permesso del vescovo, altrimenti con-<br />

trarrebbe la irregolarità. In qualche<br />

urgentissimo caso però qualunque<br />

persona <strong>di</strong>viene il ministro del Bat-<br />

tesimo; ma non mai del solenne.<br />

Dove accada tal necessità, si deve<br />

osservar l'or<strong>di</strong>ne che la donna ceda<br />

all' uomo, questi al cherico, ed il che-<br />

rico al superiore. Il padre e la<br />

madre poi non <strong>di</strong>vengono ministri<br />

del Battesimo pei loro figliuoli se<br />

non nel caso che manchi ogni altra<br />

persona e sia imminente il pericolo<br />

2 7


210 BAT<br />

<strong>di</strong> morte; altrimenti essi incorrono<br />

la parentela spirituale, che impe<strong>di</strong>sce<br />

1' uso del matrimonio. In egual mo-<br />

do , se la necessità è urgentissima,<br />

ezian<strong>di</strong>o un eretico, un scismatico, un<br />

infedele possono battezzare, qualora<br />

ne conoscano il modo, usino la ma-<br />

teria proscritta, ed abbiano l'inten-<br />

zione della Chiesa cattolica.<br />

Verso la metà del secolo NI, vi<br />

fu una gran controversia fra il Pon-<br />

tefice s. Stefano I, e s. Cipriano ve-<br />

scovo <strong>di</strong> Cartagine, il quale, co've-<br />

scovi africani e dell' Oriente soste-<br />

nevi, doversi ripetere il Battesimo<br />

dato dagli eretici, ciò che dal Papa<br />

fu proibito , e poi confermato<br />

nel 3 25 dal concilio generale JNiee-<br />

no. Agrippino, antecessore <strong>di</strong> s. Ci-<br />

priano nel vescovato, avea eccitata<br />

nell'Africa la controversia, se il Bat-<br />

tesimo conferito dagli eretici dovesse<br />

reiterarsi come invalido. Quin<strong>di</strong><br />

s. Cipriano succeduto ad A grippino,<br />

e con esso i vescovi africani ed<br />

orientali, non solamente abbraccia-<br />

rono la sentenza <strong>di</strong> reiterare il Battesimo,<br />

ma inoltre la confermaro-<br />

no, celebrando per ciò <strong>di</strong>versi con-<br />

cili! nell'Africa e nell'Asia, ne'quali<br />

osarono <strong>di</strong> decidere un affare <strong>di</strong><br />

tanto rilievo, senza prima farne par-<br />

te al Pontefice romano, <strong>di</strong> che si<br />

meraviglia il Yalesio in Eusebio<br />

Hist. Eccl. lib. 7 e. 5. p. 126.<br />

Ma il Papa s. Stefano I insistet-<br />

te nella massima, <strong>di</strong> non doversi<br />

alterare la tra<strong>di</strong>zione antica, da cui<br />

costava, che gli eretici ritornati al-<br />

la Chiesa, doveano soltanto purgarsi<br />

coli' imposizione delle mani , non<br />

già col secondo Battesimo, e che<br />

questo sacramento amministrato col-<br />

le parole evangeliche era valido<br />

benché fosse amministrato dagli eretici<br />

, o dagli scismatici [V . Africa),<br />

ed il p. Raimondo Missorio eru<strong>di</strong>-<br />

,<br />

BAT<br />

lissimo conventuale : In tluas epistola*<br />

s*. Fìrmilìani , et Cypriani<br />

adversus decretimi de non iterando<br />

liaerctìeorum Daptismo, <strong>di</strong>sputatio-<br />

nes criticae, Yenetiis 1 733, voi. 3.<br />

Ma quel p. Raimondo confutato<br />

venne dal p. Sbaraglia, nella Germana<br />

s. Cypriani , et slfrorum ,<br />

nec non Firin<strong>di</strong>ani, et oricntalium<br />

opin io de haereticorum baptismate.<br />

ad rectum crilicorum vin<strong>di</strong>ciis Cypriani<br />

<strong>di</strong>sputationum , Raymun<strong>di</strong><br />

Missorii, che sosteneva non esser-<br />

vi mai stata contesa fra s. Stefano,<br />

e s. Cipriano sul Battesimo, intelli-<br />

gentia expò sita , Bononiae 1742:<br />

e dal Valchio nella <strong>di</strong>ssertazione: De.<br />

Cypriani ac Firiniliani epistola<br />

adversus Stephani I Papae decretimi<br />

de haereticorum Daptismo,<br />

adversus Raymunduin JUissorium,<br />

Jenae 1738: la qual però merita<br />

<strong>di</strong> essere confutata , per ciò che ri-<br />

guarda il Pontefice s. Stefano I.<br />

Così il p. Tournemine è stato con-<br />

traddetto dal signor Maleville nel<br />

tomo II dell'opera: La religion<br />

naturelle, et la révéleé établies sur<br />

les principes de la vraie philoso-<br />

phie, Diss. 8 ar. 5, p. 328, e dal<br />

protestante Gianfederico Cotta, nel-<br />

1' Exercitatio , cpia conjectura Re-<br />

nati Joscphi Tourneminii, qui cc-<br />

leberrimas illas epistolas Cypriani<br />

ac Firmìliani adversus decretimi<br />

Stephani I Pont. Rom. de non iterando<br />

haereticorum Baplismo, tamquam<br />

spurias a donatislis confi-<br />

etas penitus rejiciendas esse statuii,<br />

modesto examine subiicitur, Tubin-<br />

gae 174°- Veggansi, oltre gli au-<br />

tori citati, il p. Sangallo, Gesta dei<br />

Pontefici, tomo Hip. 290; il San-<br />

<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>sputationum <strong>di</strong>ssert. VII j<br />

Turnelly, tomo VI de sacravi, in<br />

gcn. quest. 6, ar. 2 dell'ulti ma e<strong>di</strong>-<br />

zione <strong>di</strong> Venezia del 176 5: l'auto-


BIT<br />

re della <strong>di</strong>ssertazione de <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>o<br />

in ter s. Stcphanum et s. Cypria-<br />

mini, stampata in Parigi nel 1724,<br />

e ristampata dal dottissimo p. Zac-<br />

caria in Venezia, nel XIII ed ultimo<br />

tomo del suo copioso Tesoro<br />

teologico capo I p. 897<br />

della <strong>di</strong>ssertazione teologica sulla<br />

celebre <strong>di</strong>sputa tra s. Stefano I Papa,<br />

e s. Cipriano vescovo <strong>di</strong> Car-<br />

; l' autore<br />

tagine, stampata in Parigi in fran-<br />

cese nel ifi5; il citato p. Zaccaria<br />

nel suo Antifebronio parte II lib.<br />

2, cap. 2, p. 177; Elia de Amato<br />

nel Parere sulle brighe tra Stefano<br />

I Papa, e Cipriano <strong>di</strong> Cartagine<br />

intorno al ribattezzare gli eretici,<br />

nelle sue lettere eru<strong>di</strong>te parte II p.<br />

232, Genova 1 7 1 5; Natal Alessan-<br />

dro nella <strong>di</strong>ssertazione de Stephani<br />

1 Pont. Max. decreto circa Dapti-<br />

sini collationem in nomine Christi^<br />

nella <strong>di</strong>ssert. de controversia inter<br />

Cyprianum et Stcphanum Rom.<br />

Pont, de rebaptizan<strong>di</strong>s haerelicis _,<br />

e nella <strong>di</strong>ssertazione de fide Stephani<br />

Rom. Pont, circa Baptismum,<br />

ti lite nel tomo III Hist. Eccles. p.<br />

685, 691, 696, Parigi 5714; Gio-<br />

vanni Marchetti, nelle sue Esercita-<br />

zioni ciprianiche circa il Battesimo<br />

degli eretici e degli scismatici, Roma<br />

pel Salomoni, 1787 ; e Albano<br />

JìtiLler nella vita <strong>di</strong> s, Stefano I Papa<br />

ai 2 agosto, Venezia 1824.<br />

S. Melchiade Papa, nell'anno che<br />

Costantino Magno professò pubblicamente<br />

la fede cristiana, condannò<br />

gli eretici donatisti, i quali negava-<br />

no la vali<strong>di</strong>tà del Battesimo dato<br />

dagli eretici, oltre ad altri errori.<br />

il legittimo ministro del Battesimo,<br />

dove non siavi pressante neces-<br />

sità, non può assolutamente confe-<br />

rirlo in una casa od oratorio privalo.<br />

La chiesa, il pubblico Battistero {Ve<strong>di</strong>)<br />

è d luogo destinalo, e non altri. Fu<br />

BAT 211<br />

così antica lai <strong>di</strong>sciplina, che si con-<br />

siderò inalterabile tosto eh' ebbe pa-<br />

ce la Chiesa. Il concilio Quinisesto<br />

can. 59, prescrive : In cede oratoria,<br />

ance est intra domimi , Baptisma<br />

nunquam peragatur , sed ad catholicas<br />

ecclesias accedant. In altro luo-<br />

go ancora intima la deposizione a epici<br />

sacerdote che <strong>di</strong>versamente operasse.<br />

Il concilio <strong>di</strong> Vienna, raccolto da<br />

Clemente V, nel 1 3 1 1 , quel <strong>di</strong> Co-<br />

lonia, tenuto nel i549, il Parigino<br />

del i5d7, quello <strong>di</strong> B,eims del i583,<br />

vietano il Battesimo solenne confe-<br />

rito fuori della chiesa. Che se la<br />

necessità lo chiedesse, qualunque luogo<br />

può servire ; ma non. però per le<br />

solenni ceremonie.<br />

Giusta la <strong>di</strong>sciplina antica, il mi-<br />

nistro non potea conferire il Battesimo<br />

qualora non fosse <strong>di</strong>giuno. Ne<br />

fa testimonianza s. Giustino martire<br />

nella Apologia seconda all' imperato-<br />

re Antonino. Le decretali <strong>di</strong> Grazia-<br />

no, De consce, <strong>di</strong>st. 5, esigono parimente<br />

il <strong>di</strong>giuno nel sacerdote, e molti<br />

sino<strong>di</strong> de' tempi posteriori ne confermarono<br />

la <strong>di</strong>sciplina. Però subito<br />

che si fece necessario l'ani ministrare<br />

il Battesimo più volte nell'anno, quel<br />

costume andò a poco a poco in <strong>di</strong>s-<br />

uso , e il concilio <strong>di</strong> Magonza, del-<br />

l'anno i54o, can. 5, solo prescrisse<br />

che il Battesimo venisse conferito <strong>di</strong><br />

mattina, e non mai al dopo pranzo,<br />

eqcettuato se un bisogno lo richiedesse.<br />

Pi-esente mente quella legge non<br />

tiene più luogo.<br />

II ministro del Battesimo, allorché<br />

lo conferisce., dev' essere vestito dei<br />

sacri arre<strong>di</strong>. Teodoreto, Hist. eccl.<br />

lib. 2, riferisce che l' imperatore Co-<br />

stantino il Grande avea regalato<br />

s. Macario vescovo <strong>di</strong> Gerusalemme<br />

<strong>di</strong> una magnifica veste ricama-<br />

ta d'oro, perchè la indossasse nel^<br />

K amministrazione del Battesimo Da


212 B A T<br />

questo fatto ben si vede come la<br />

Chiesa abbia sempre avuto a cuo-<br />

re, che i vestiti più solenni, e d'altra<br />

forma che i comuni, fregiassero i<br />

sacri ministri neh' esercizio del lor<br />

ministero. La veste comunemente<br />

destinata per amministrare il Battesimo<br />

fu <strong>di</strong> color bianco. L' antichis-<br />

1110 or<strong>di</strong>ne romano, ed un' assai<br />

vetusta liturgia gallicana ben lo <strong>di</strong>-<br />

mostrano. Ed in vero non v* ha mi-<br />

glior cosa per tener saldamente fis-<br />

so all ?<br />

idea del sacerdote il candore<br />

e la santità, che gli è necessaria pel<br />

<strong>di</strong>simpegno delle sante funzioni. Benedetto<br />

III, in lectìonib. supraExod.,<br />

ripete quanto su tal argomento in-<br />

segnarono i santi padri e gli asce-<br />

tici d'ogni tempo: J^estes ministrarum<br />

designanl ìdoneitatem, qmv in<br />

eis requiritur ad tractandnm <strong>di</strong>vina.<br />

La presente <strong>di</strong>sciplina or<strong>di</strong>na, che il<br />

sacerdote ministro del Battesimo sia<br />

vestito <strong>di</strong> cotta e stola violacea, che<br />

deve cangiare colla bianca dopo<br />

aver eseguita la unzione coli' olio<br />

de' catecumeni. Che se fosse il vescovo<br />

ministro del Battesimo per un<br />

adulto, allora dovrà esser parato <strong>di</strong><br />

amitto, camice, cingolo, croce pet-<br />

torale, stola e piviale <strong>di</strong> color vio-<br />

laceo, che a suo tempo dovrà in<br />

pari modo mutare col bianco, mi-<br />

tra semplice e bacolo pastorale.<br />

Anticamente amministravano spes-<br />

se volte questo sacramento gli stessi<br />

Pontefici, e nel passato secolo ezian<strong>di</strong>o<br />

e nel presente non ne mancano<br />

esempii. Difatti, nell'anno santo 1725,<br />

il Sommo Pontefice Benedetto XIII,<br />

come quegli , che faceva frequentemente<br />

le funzioni non solo <strong>di</strong> ve-<br />

scovo, ma anche <strong>di</strong> sacerdote, bat-<br />

tezzò un neofito nella chiesa <strong>di</strong> santa<br />

Maria della Minerva de" padri dome-<br />

nicani, al cui Or<strong>di</strong>ne avea appartenuto,<br />

come descrivesi nel <strong>di</strong>ano romano<br />

i:at<br />

al numero 116-, mentre il numero<br />

1 18) riporta il Battesimo, ch'egli fece<br />

<strong>di</strong> Enrico Benedetto Maria Clemente,<br />

duca <strong>di</strong> York, figlio <strong>di</strong> Giacomo<br />

III re d'Inghilterra nella regia cap-<br />

pella del palazzo presso i ss. do<strong>di</strong>ci<br />

Apostoli. Il detto principe fu poi am-<br />

plissimo Car<strong>di</strong>nale, creato nel 1747<br />

da Benedetto XIV, e <strong>di</strong>venne decano<br />

del sacro Collegio. Al fratello<br />

primogenito <strong>di</strong> questo principe <strong>di</strong><br />

Galles, benché fosse nato in Roma,<br />

lo stesso Pontefice per mezzo <strong>di</strong><br />

monsignor Merlini arcivescovo d' I-<br />

conio, <strong>di</strong>chiarato perciò nunzio apo-<br />

stolico straor<strong>di</strong>nario, avea rimesso il<br />

donativo delle preziose Faacie bene-<br />

dette, come praticavasi co' primoge-<br />

niti dei più gran<strong>di</strong> sovrani, raccontandone<br />

la funzione il numero 1200.<br />

Sul qual argomento è a vedersi l'ar-<br />

ticolo Fascie Benedette.<br />

Nel medesimo anno 1725, Benedet-<br />

to XIII battezzò <strong>di</strong>eci in<strong>di</strong>vidui fra e-<br />

brei, e maomettani, nel battisterio del-<br />

la basilica lateranense, numero 1218,<br />

in<strong>di</strong> nel 1729, <strong>di</strong>e' 1' acqua battesimale<br />

a d. Filippo figlio del mar-<br />

chese Bentivoglio d'Aragona, che fu<br />

tenuto al sacro fonte da Filippo V<br />

re <strong>di</strong> Spagna , facendone le veci il<br />

Car<strong>di</strong>nal Bentivoglio suo incaricato<br />

d'affari presso la Santa Sede, e zio<br />

del fanciullo, con la vedova princi-<br />

pessa <strong>di</strong> Piombino , rappresentante<br />

la regina madrina, numero i8i3.<br />

Benedetto XIV, Lambertini, correndo<br />

l'anno 1 74^, nella chiesa del-<br />

la Minerva battezzò una famiglia <strong>di</strong><br />

ebrei d'Ancona convertiti alla fede<br />

cattolica, in<strong>di</strong> li cresimò, e nella<br />

messa che celebrò, gli ammise al ricevimento<br />

della ss. Eucaristia, nume-<br />

ro 4°62. Di poi nell'anno santo<br />

1750, Benedetto XIV, nella medesima<br />

chiesa <strong>di</strong> s. Maria sopra Mi-<br />

nerva, non solo battezzò sette ebrei,


B A T<br />

li cresimò e li comunicò, ma ne con-<br />

giunse anche due in matrimonio, i<br />

quali così ad un tempo ricevettero<br />

quattro sacramenti, numero 35ij.<br />

Papa Clemente XIII, Rezzonico,<br />

veneziano, nell'anno 1760, con gran-<br />

eie solennità, nella cappella Paolina del<br />

palazzo apostolico quirinale, battez-<br />

zò tre ebrei ed un turco, a' quali<br />

impose il suo cognome Rezzonico<br />

come in simile occasione avea fatto<br />

s. Pio V, donando il suo cognome<br />

Ghislieri ad un certo Elia ebreo<br />

che battezzò solennemente in s. Pietro,<br />

ai 12 giugno i566, e che chiamò<br />

coll'antico suo nome Michele, insieme<br />

a tutta la <strong>di</strong> lui famiglia. Terminata<br />

la funzione, avendoli pure cresimati,<br />

e nella messa comunicati, Clemente<br />

XIII regalò a ciascuno de' battezzati<br />

una corona alla cavaliera con medaglia<br />

d'oro, oltre ad alcune me-<br />

daglie d'oro e d'argento colla sua ef-<br />

figie , facendoli ritornare alla pia<br />

casa de' neofiti co' frulloni palatini,<br />

come gli avea fatti prendere, numeri<br />

6633, 6636. Poscia nell'anno 1 768 lo<br />

stesso Clemente XIII battezzò il figlio<br />

del principe Andrea Doria Pam fi li, e<br />

<strong>di</strong> donna Leopolda Savoja-Caiignano<br />

, tenuto al sacro fonte dal Car<strong>di</strong>nal<br />

Alessandro Albani, in nome<br />

dell'imperator Giuseppe II, nume-<br />

ro 8009.<br />

Il numero 3o dell'anno 1 80? descri-<br />

ve il battesimo solenne, che fece Pio<br />

VII in Saint-Cloud del principe Na-<br />

poleone Carlo, nipote dell'imperatore<br />

de' francesi Napoleone Buonaparte, in<br />

occasione che si era recato in Francia<br />

ad ornarlo colle insegne im-<br />

periali, ed il numero 3 r riporta<br />

il racconto <strong>di</strong> tutta la funzione , e<br />

delle cerimonie che si praticarono,<br />

non meno che i padrini che il tennero<br />

al sacro fonte, cioè Io stesso impe-<br />

ratore, e la sua ava madama Letizia.<br />

,<br />

BAT 2i3<br />

Già neh' anno i8o3, lo stes-<br />

so Pontefice Pio VII , recandosi<br />

nel palazzo Colonna , coli' inter-<br />

vento del sacro Collegio, avea bat-<br />

tezzate le due principesse gemelle<br />

figlie del re Vittorio Emmanucle <strong>di</strong><br />

Sardegna, e della regina Maria Tere-<br />

sa d'Austria, nate ai 19 settembre<br />

i8o3, come descrive il numero 285.<br />

Le due principesse sono la regnante<br />

imperatrice d' Austria Maria- Anna-<br />

Carolina-Pia., e la duchessa <strong>di</strong> Luc-<br />

ca ,<br />

Maria-Tercsa-Fer<strong>di</strong>nan<strong>di</strong>na-Fe-<br />

licita- Gaetana-Pia, ambedue model-<br />

lo <strong>di</strong> cristiana virtù. Lo stesso Pontefice<br />

Pio VII, nel 18 16, per mez-<br />

zo del Car<strong>di</strong>nal Consalvi segretario<br />

<strong>di</strong> stato, tenne al sacro fonte il neonato<br />

figlio del duca <strong>di</strong> Blacas ambasciatore<br />

<strong>di</strong> Francia, facendogli im-<br />

porre il suo nome <strong>di</strong> Pio; ed il suo<br />

successore Leone XII, nella vigilia<br />

della Pentecoste dell'anno 1827,<br />

benedì solennemente il nuovo bat-<br />

tisterio da lui e<strong>di</strong>ficato nella patriar-<br />

cale basilica liberiana, e poscia vi<br />

battezzò sei ebrei. V. Padrini Pon-<br />

tificii.<br />

§ VI. Nome, imposto nel Battesimo.<br />

La Chiesa ebbe sempre a costume<br />

d' imporre ai battezzati un qualche<br />

nome, che altro non fu se non<br />

<strong>di</strong> que' gloriosi uomini, che la onora-<br />

rono colla loro virtù, o la <strong>di</strong>fesero<br />

col loro sangue. Sapientissimo istitu-<br />

to per vero, che coglie doppio van-<br />

taggio in uno, <strong>di</strong> eccitare cioè par-<br />

ticolar devozione a quel santo, <strong>di</strong> cui<br />

si dà il nome, e <strong>di</strong> rammentare le<br />

<strong>di</strong> lui geste per eccitarne l'imita-<br />

zione. Siccome non fu sempre eguale<br />

la <strong>di</strong>sciplina della Chiesa, così pur<br />

varia fu la ceremonia nell' imporre<br />

il nome. A' tempi, in cui generalmente<br />

usavasi il catecumenato, doveanoi


2i4 BAT<br />

fedeli dare in nota alla Chiesa quel<br />

nome, che volevano assumere, alcuni<br />

giurili prima <strong>di</strong> ricevere il Battesi-<br />

mo. Lo <strong>di</strong>ce s. Gregorio Nisseno, in<br />

Orat. advers. eos, qui <strong>di</strong>fferititi Ba-<br />

ptism.j cos'i s. Cirillo Gerosolim., in<br />

Pra'fat. ad cateclies. _, il concilio<br />

Cartaginese can. 85, e s. Agostino<br />

Confession. lib. IX, e semi. 1 3 1<br />

Però, siccome non tutte le chiese<br />

ebbero le medesime costumanze, co-<br />

sì nell'Africa era prescritto, che lo<br />

si dovesse dare due settimane prima<br />

del Battesimo, cioè innanzi la<br />

consegna del simbolo. L' or<strong>di</strong>ne romano<br />

vuole, che nella feria IV del-<br />

la terza settimana <strong>di</strong> quaresima sieno<br />

ricevuti i nomi de' battezzando ;<br />

Silicio Papa, nella lettera ad linc-<br />

io vescovo <strong>di</strong> Tarragona e. 2, pre-<br />

scrive che non più tar<strong>di</strong> <strong>di</strong> quaranta<br />

giorni innanzi il Battesimo venga<br />

dato. I greci osservarono quasi lo<br />

stesso costume, e lo si rileva dalla<br />

prefazione <strong>di</strong> s. Cirillo Gerosol. ad<br />

Catcches. Dal fin qui detto con-<br />

chiusero alcuni, che il nome venisse<br />

imposto nel tempo del catecumenato<br />

piuttostochè nel Battesimo, come<br />

ora si accostuma; <strong>di</strong> tal parere è<br />

Menardo nelle note al sacramenta-<br />

rio <strong>di</strong> s. Gregorio Papa. Ne la opi-<br />

nione va fuor <strong>di</strong> strada, che ragione-<br />

vol cosa si era l'abbandonare insieme<br />

alla condotta <strong>di</strong> vita dell'infedele anche<br />

il <strong>di</strong> lui nome.<br />

Se non fu sempre lo stesso il<br />

tempo , in cui ebbero il nome<br />

i battezzati, non fu parimente la<br />

medesima quella persona che lo<br />

dava. In qualche età era lo stes-<br />

so ministro. Infatti Sergio I Papa, nel<br />

6;)o, secondo quanto ne <strong>di</strong>ce Beila,<br />

Hist. Anglic. lib. V, cap. 7, bat-<br />

tezzando Cerdulla re dei sassoni oc-<br />

cidentali, gli <strong>di</strong>e' il nome <strong>di</strong> Pietro;<br />

egualmente Adriano J,Papa nel 782,<br />

.<br />

BAT<br />

chiamò Pipino il figlio <strong>di</strong> Carlo<br />

Miglio, che avea battezzato in Bu-<br />

ina; Attico patriarca <strong>di</strong> Costantinopoli<br />

nel Battesimo cangiò in hudossia<br />

il nome <strong>di</strong> Alenai de. Nella Mo-<br />

scovia anche oggidì viene conservata<br />

la medesima pratica, ma con ceremo-<br />

nie ben <strong>di</strong>fferenti. Sigismondo, Uh.<br />

de Rebus Moscovitis cap. de Ba-<br />

ptismo, nana che avvisato il sacer-<br />

dote della nascila <strong>di</strong> un fanciullo, si<br />

reca alla casa della puerpera, e stando<br />

alla porta della casa, recita alcune<br />

orazioni, in<strong>di</strong> dà al bambino quel nome,<br />

che meglio gli piace, né si conduce<br />

al Battesimo, «e non abbia com-<br />

pito il quarantesimo giorno. In al-<br />

tri tempi però veniva offerto il nome<br />

da' genitori, come si osserva anche<br />

oggidì, né mancò età in cui<br />

non fosse dato anche dagli stessi pa-<br />

drini.<br />

Il sacerdote poi deve bene guar-<br />

darsi dall' imporre un nome, che<br />

proprio sia de' pagani, né trovisi re-<br />

gistrato nel martirologio. In ogni<br />

tempo fu assai gelosa la Chiesa so-<br />

pra tal punto, e ne abbiamo as-<br />

solute proibizioni fino dal concilio<br />

Niceno, can. 3o. JNiceforo, Hislor.<br />

eccles. lib. VI, e. 11, racconta, che<br />

i primi cristiani amavano <strong>di</strong> assumere<br />

i nomi degli apostoli, e Dio-<br />

nisio Alessandrino presso Eusebio<br />

lib. VII Hist. eccles. e. 2 5, afferma<br />

che specialmente il nome <strong>di</strong> Pie-<br />

tro, Paolo e Giovanni sopra ogni al-<br />

tro voleano portare. Tali appellazio-<br />

ni davansi anche a' tre fanciulli che,<br />

giusta la rubrica dell' antico cere-<br />

raoniale <strong>di</strong> Beroldo, battezzava l'ar-<br />

civescovo <strong>di</strong> Milano in tempo pa-<br />

squale. In Francia v' era una spe-<br />

cial devozione pel nome dell' apo-<br />

stolo s. Filippo, ed ivi in particola!'<br />

modo amavano <strong>di</strong> appropriarselo. Pe-<br />

rò dopo quello degli apostoli, si ebbe


B A T<br />

grande attaccamento pel nome dei<br />

mai-tiri ; quin<strong>di</strong> s. Giovanni Crisostomo<br />

non manca <strong>di</strong> farne cal<strong>di</strong>ssime<br />

raccomandazioni a' suoi <strong>di</strong>ocesani,<br />

e loda molto i citta<strong>di</strong>ni d' An-<br />

tiochia, che per la maggior parte<br />

prendevano il nome <strong>di</strong> s. Mele-zio<br />

vescovo <strong>di</strong> quella città. Che se i<br />

pareteti del battezzando volessero<br />

dargli un nome profano, il romano<br />

rituale insegna, che il sacerdote po-<br />

trà accordarlo nel solo caso che ne-<br />

cessario sia pel conseguimento <strong>di</strong><br />

qualche ere<strong>di</strong>tà; ma sarà poi <strong>di</strong> suo<br />

dovere l' aggiungerne un altro <strong>di</strong><br />

qualche santo registrato nel marti-<br />

rologio.<br />

Intorno poi all'uffizio dei Padri-<br />

ni e delle Madrine , si farà parola<br />

ai rispettivi articoli.<br />

§ VII. Scrutinio miticamente<br />

praticato prima del Battesimo.<br />

Subito che i catecumeni aveano<br />

date telici speranze <strong>di</strong> sé, ed avean<br />

chiesto il Battesimo, dato che aves-<br />

sero il nome, faceansi i così delti<br />

serotini], che tal nome appunto sor-<br />

tirono dallo scrutinarsi in essi l'animo<br />

de' battezzando e ben bilan-<br />

ciarlo se pel sacramento fòsse stato<br />

capace. Vi si tenevano orazioni, let-<br />

tine spirituali, esorcismi, si esaminavano<br />

<strong>di</strong> tratto in tratto i ca-<br />

tecumeni, e questi ancora faceano<br />

la confessione della loro vita ; cosa<br />

che in vero non si riputava neces-<br />

saria pel Battesimo, ma sibben uti-<br />

lissima per ottenerne i suggerimen-<br />

ti più. adatti a' loro bisogni, ed i lumi<br />

più necessairi per la vita novella.<br />

Tertulliano, de Baptism. e. 20, s.<br />

Gregorio Nazianzeno, de Baptismo<br />

orat. 4o, s. Cirillo Gerosolim. Calech.<br />

1 , ed Eusebio, vita Constantini lib.<br />

IV, e. 6r , ne sono testimoni.<br />

BAT 2i5<br />

Lo scrutinio venia eseguito, siccome<br />

consta da chiarissimi docu-<br />

menti, quasi in tutte le singole chie-<br />

se. Che la romana lo praticasse<br />

duopo non fa <strong>di</strong>mostrarlo, che ab-<br />

bastanza lo <strong>di</strong>cono i libri antichi<br />

Pontificali. Della milanese poi, lo si<br />

rileva da s. Ambrogio, de misteriis,<br />

e. 1. L'Africa pur lo avea adotta-<br />

to, e ne parla il IV concilio carta-<br />

ginese, can. 85, nonché s. Agostino<br />

nel libro de fide et opcribus. La<br />

Spagna in egual modo lo ammise,<br />

come <strong>di</strong>ce il concilio <strong>di</strong> Braga o<br />

Bragues can. 9. Le Gallie fecero lo<br />

stesso, e lo abbiamo, oltre che da<br />

innumerabili testimonianze, anche dal<br />

capitolale de' re <strong>di</strong> Francia lib. V,<br />

e. 372. Finalmente s. Cirillo Ge-<br />

rosol. <strong>di</strong>mostra, che anche la chiesa<br />

greca lo praticava. Però non in<br />

tutti i luoghi venia celebrato col<br />

medesimo rito. La Chiesa Romana<br />

lo eseguiva sette volte durante la<br />

quaresima.<br />

Quali poi fossero i giorni de-<br />

stinati all'uopo, non così facilmen-<br />

te appare dagli scrittori <strong>di</strong> cose<br />

sacre, che assai poco su tal punto<br />

si accordano. Tuttavia il Martene,<br />

de antiq. Eccl. ritib. lib. 1, e. 1,<br />

a. 11, n. 3, ci assicura <strong>di</strong> aver <strong>di</strong>ligentemente<br />

veduto l'or<strong>di</strong>ne roma-<br />

no, e quin<strong>di</strong> rilevato che i primi<br />

due scrutimi si faceano nel mercor-<br />

dì e sabbato della terza settimana,<br />

altri due negli stessi giorni della<br />

quarta, il quinto nel mercordì del-<br />

la quinta, ed il sesto e settimo nel<br />

mercordì e sabbato dell'ultima. Ne<br />

solamente faceasi lo scrutinio pel<br />

Battesimo nella vigilia <strong>di</strong> Pasqua<br />

che, militando le stesse ragioni, troviamo<br />

apertissimi documenti com-<br />

provanti essersi praticato anche per<br />

la Pentecoste. Tra gli altri molti, il<br />

sacramentario della chiesa gellonese<br />

, ,


2i6 BAT<br />

stabilisce, che si faccia nel settimo<br />

giorno avanti la festa, così nel quin-<br />

to e nella vigilia.<br />

Prima <strong>di</strong> cominciar lo scrutinio,<br />

giusta il vulgato or<strong>di</strong>ne romano<br />

si bene<strong>di</strong>va la cenere con cui asper-<br />

ge vasi il capo de' catecumeni , <strong>di</strong><br />

poi colla saliva il sacerdote tingeva<br />

le orecchie loro e le narici <strong>di</strong>cendo:<br />

Ephpheta, quoti est adaperire , in odorem<br />

suavitatis j tu attieni ejj'u-<br />

gare, <strong>di</strong>abole, appropinquabit enim<br />

ju<strong>di</strong>cìum Dei. Tal rito però non<br />

avea luogo in tutte le chiese. Venia<br />

quin<strong>di</strong> interrogato il catecumeno<br />

se rinunziava al demonio e se<br />

credeva ai dogmi della fede; poi si<br />

soffiava nella <strong>di</strong> lui faccia, pronun-<br />

ziando le parole: Exi ab eo, immunde<br />

spiritus, et da locuni Spiri-<br />

titi sancto ParaclitOj e davasi nella<br />

fronte il segno <strong>di</strong> croce, aggiungendo<br />

: In nomine Patris3 et Filii, et<br />

Spiritus Sancii. Nel terzo scrutinio<br />

poi si consegnava in iscritto il sim-<br />

bolo e la orazione dominicale , af-<br />

finchè la mandassero a memoria ;<br />

né pi-ima <strong>di</strong> allora si permetteva<br />

<strong>di</strong> apprenderla in forza della <strong>di</strong>sci-<br />

plina dell'arcano ( Pe<strong>di</strong>). Non è<br />

però <strong>di</strong> tutta certezza in quale degli<br />

scrutimi venisse consegnato il sim-<br />

bolo nelle altre chiese. Jl concilio<br />

<strong>di</strong> Agata attesta, che nelle Gallie ve-<br />

nisse dato nella domenica delle Palme;<br />

egualmente nella Spagna ed<br />

in Milano, come lo <strong>di</strong>cono Isidoro<br />

Jspal., de dìvinis qffìc. lib. II, e. i 7,<br />

e s. Ambrogio epist. 20 novae e<strong>di</strong>t.<br />

ad Marcellianam. In Africa era <strong>di</strong>-<br />

verso il costume. Si consegnava tre<br />

settimane avanti il Battesimo, e do-<br />

veasi apprenderlo in otto giorni,<br />

dopo i quali venia consegnata la<br />

orazione dominicale. Veggasi s. A-<br />

gostino serm. 58 e 2 1 3 novae e<strong>di</strong>t.<br />

La chiesa <strong>di</strong> Costantinopoli esibiva<br />

,<br />

li A T<br />

il simbolo nel venerdì santo, e to-<br />

sto doveasi imparare ; così scrivono<br />

Teodoreto Histor. Eccles. lib. II,<br />

e Niceforo lib. XVI, e. 35. 11<br />

simbolo poi non si consegnava<br />

senza qualche formalità. Generalmente<br />

il vescovo solea tenere prima<br />

un sermone, poscia lo recitava,<br />

quin<strong>di</strong> lo spiegava a parte a par-<br />

te. In Roma si ripeteva due volte,<br />

una in greco, l'altra in latino; Io stesso<br />

si praticava in altri luoghi, e nelle<br />

Gallie per tre volte. In Milano leggevasi<br />

per quattro volle, e quivi con<br />

<strong>di</strong>stinta solennità. Congregati i cate-<br />

cumeni, si suonavano le campane, po-<br />

scia, chiuse le porte della chiesa<br />

il vescovo, cantando in tuono mag-<br />

giore dell' evangelio, intuonava , sigliate<br />

vos t et au<strong>di</strong>te symbolumj<br />

quin<strong>di</strong> lo leggea per intero, lo spie-<br />

gava, e da ultimo lo dava in iscritto<br />

congiuntamente all'orazione domini-<br />

cale . V. Martene loc. cit. a. 11.<br />

Non è del tutto preciso quando<br />

siasi estinta la <strong>di</strong>sciplina dello scru-<br />

tinio. Sembra però verosimile che<br />

andasse in <strong>di</strong>suso gradatamente, secondo<br />

che più occorreva <strong>di</strong> conferire<br />

il Battesimo. Non<strong>di</strong>meno anche<br />

oggidì la Chiesa prescrive che lad-<br />

dove trattisi <strong>di</strong> battezzare un adul-<br />

to, non venga conferito il sacramento,<br />

se per alcuni giorni prima<br />

non venga provato nel buon costume,<br />

istruito nella verità della reli-<br />

gione, ed esperimentato sulla fermezza<br />

del suo proposito. "Vegg. il Ri-<br />

tuale Romano, De adulto r. Baplismo.<br />

§ Vili. Ceremonie innanzi ilBattesimo,<br />

secondo l'antica <strong>di</strong>sciplina<br />

e la presente.<br />

Provati che fossero i catecumeni<br />

ne' precedenti scrutimi, e venuto il<br />

giorno stabilito pel Battesimo, si<br />

,


BAT<br />

conducevano per tempo alla chie-<br />

sa, dove il sacerdote o il vescovo<br />

ripeteva gli esorcismi, la imposizione<br />

delle mani, la unzione ed altri<br />

riti. Secondo il costume della Chie-<br />

sa Romana , compite le accennate<br />

ceremonie, venivano licenziati dalla<br />

chiesa. L'arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong>cea ad alta<br />

voce : Catecliumeni recedant, o-<br />

mries catecliumeni exeant foris 3 ed<br />

il <strong>di</strong>acono soggi ugn èva \ Fìlli ca-<br />

rissimi, revertimini in loca vestra<br />

expeetanles horani qua possit circa<br />

i'os Dei gratia Bapiismum. operari.<br />

Circa l'ora ottava poi ritornavano,<br />

e si cominciava la funzione colla<br />

lettura <strong>di</strong> alcune lezioni dell'antico<br />

Testamento ; in<strong>di</strong> si procedeva alla<br />

bene<strong>di</strong>zione del sacro fonte , e fi-<br />

nalmente, premessa la rinuncia al<br />

demonio, la unzione e la professione<br />

<strong>di</strong> fede, venivano battezzati. Per<br />

ciò che spetta alla rinunzia , dessa<br />

facevasi in tre volte, cioè al demo-<br />

nio, alle <strong>di</strong> lui pompe, ed alle <strong>di</strong><br />

lui opere, e si slava rivolti all' oc-<br />

cidente soffiando e sputando con<br />

altri segni d'in<strong>di</strong>gnazione, affili <strong>di</strong><br />

manifeslare il <strong>di</strong>sprezzo, onde si a-<br />

vrebbero tali cose rinuiv/iate. Questo<br />

rito venia osservato da' latini insieme<br />

e da' greci. De' primi ne fa fede<br />

s. Ambrogio, lib. De mysteriis e. 2,<br />

e s. Girolamo, Comm. in proph.<br />

Amos e. 6j de' secon<strong>di</strong> parlano s.<br />

Cirillo Gerosol. in Calceli. 1. mystagoc,<br />

e s. Gregor. Nazianz., Oratone<br />

4o, i quali anche aggiungono<br />

che i greci alzavano le mani, come<br />

per <strong>di</strong>scacciar lunge il demonio.<br />

Si vuole che il rito <strong>di</strong> tale ri-<br />

nunzia fosse d' istituzione apostolica,<br />

e così per vero la pensa s. Basilio,<br />

lib. De Spirita Saneto, e. 27. Cer-<br />

to si è che usavasi ne' primi tem-<br />

pi , e <strong>di</strong> esso parlano Origene ,<br />

Conivi, in epist. ad Romanos, san<br />

VOL. IV.<br />

,<br />

BAT 217<br />

Cipriano epist. 7, e Tertulliano De.<br />

corona mililis, e. 3. Riguardo poi<br />

alla unzione, questa colf olio de'ca-<br />

tecumcni facevasi in sul petto e fra le<br />

spalle. In alcuni luoghi , come si<br />

vede ne' Pontificali e nell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

Gelasio, si premetteva alla rinunzia,<br />

in alcuni altri anche si omet-<br />

teva come se fosse stata eseguita negli<br />

scrutimi. I greci accostumavano<br />

<strong>di</strong> farla sempre dopo la rinunzia,<br />

ed ungevano tutto il corpo da capo<br />

a pie<strong>di</strong>. La chiesa d' Alessan-<br />

dria, giusta l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Severo pa-<br />

triarca, usava due unzioni : la prima<br />

dopo la rinunzia, l'altra imme<strong>di</strong>atamente<br />

innanzi 1' immersione.<br />

Rispetto alla professione <strong>di</strong> fede,<br />

siccome è fuori <strong>di</strong> dubbio che sia<br />

stata praticata anche dagli stessi a-<br />

postoli, cosi <strong>di</strong> essa parlano d' ac-<br />

cordo tutti gli scrittori, i manoscrit-<br />

ti antichi Pontificali, ed i recenti<br />

rituali; quin<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>amo cosa inutile<br />

<strong>di</strong>ffondersi a parlarne più a lungo.<br />

Più estese eru<strong>di</strong>zioni sulle ceremonie,<br />

che precedevano il Battesimo, si avranno<br />

all'articolo Catecumeno.<br />

Secondo quanto prescrive il pre-<br />

sente Romano Rituale, pel Battesimo<br />

degli adulti si devono osservare<br />

le seguenti ceremonie. Dapprima<br />

raccolti gli ecclesiastici, si comincia<br />

colla recita <strong>di</strong> alcuni salmi e pre-<br />

ghiere, terminate le quali il sacer-<br />

dote o il vescovo va alla porta<br />

masfinore della chiesa dove sta il<br />

catecumeno, e gli chiede con qua!<br />

nome voglia chiamarsi e che cosa<br />

desideri dalla Chiesa. Avutane la<br />

risposta, gli domanda se rinunzia<br />

al demonio, lo interroga sulla fede<br />

e sul simbolo, quin<strong>di</strong> soffia tre vol-<br />

te sulla <strong>di</strong> lui faccia ; gli fa col pol-<br />

lice il segno <strong>di</strong> croce sulla fron-<br />

te e sul petto, accompagnando que-<br />

st'atto con un'ammonizione ed ora-<br />

28


2i8 BAT<br />

zione. Eseguita che sia, ripete nuovamente<br />

il segno <strong>di</strong> croce, e lo fa<br />

anche sul petto, nelle orecchie, sugli<br />

occhi, sulle narici è sulla bocca, seguendo<br />

due orazioni e la imposizione<br />

delle mani. Quin<strong>di</strong> bene<strong>di</strong>ce il sale, e<br />

glielo pone in bocca, e poi gli dà<br />

la pace con altra orazione. Allora il<br />

sacerdote comanda al catecumeno,<br />

che s' inginocchi e reciti l'orazione<br />

dominicale, dopo la quale dà or<strong>di</strong>ne<br />

al padrino <strong>di</strong> segnarlo nella fronte,<br />

come lo segna pur egli in forma <strong>di</strong><br />

croce, ed in nome della santissima<br />

Trinità. Di bel nuovo gì' impone le<br />

mani sul capo, in<strong>di</strong> passa agli esor-<br />

cismi. Terminati che sieno, lo in-<br />

troduce in chiesa, dove il catecumeno<br />

prosteso a terra adora il Signore,<br />

ed alzatosi recita in compagnia<br />

del sacerdote il simbolo ed il Pater<br />

noster ec. Riceve un' altra volta la<br />

imposizione! delle mani, e il prete fa<br />

un secondo esorcismo, dopo <strong>di</strong> che<br />

lo bagna colla saliva nelle orecchie<br />

e nelle narici. Lo s'interroga nuovamente<br />

sulla rinunzia al demonio,<br />

alle pompe ed alle <strong>di</strong> lui opere;<br />

<strong>di</strong>poi coli' olio de' catecumeni si fa<br />

la unzione in forma <strong>di</strong> croce sul<br />

petto e fra le spalle; quin<strong>di</strong> vien<br />

richiesto qual nome voglia assumere,<br />

se creda ne' misteri della fede e se<br />

voglia battezzarsi. Avutasi la riposta<br />

affermativa, si procede all'ammini-<br />

strazione del sacramento. Le ceremonie<br />

che si praticano pel Battesimo<br />

de' fanciulli sono più semplici e<br />

piò brevi. V. Situai. Boni. De pars'idor.<br />

Bapt.<br />

11 Sarnelli, nella lettera XXXII,<br />

parlando della confessione fatta an-<br />

ticamente dagli adulti prima del<br />

Battesimo, <strong>di</strong>ce: che ne'primi tempi<br />

la confessione si faceva pubblica-<br />

mente, e poi segretamente, giacché<br />

quantunque i sacramenti in quanto<br />

BAT<br />

alle cose essenziali sieno stati e sieri<br />

per essere sempre i medesimi; però<br />

nei riti che li accompagnano, in <strong>di</strong>-<br />

verse chiese, luoghi e tempi, furono<br />

<strong>di</strong>versi; il perchè si confessavano,<br />

come <strong>di</strong>ce il dottore s. Tommaso,<br />

(par. 3, q. 68, art. 6), non già per<br />

essere assoluti, o perchè fosse loro<br />

imposta penitenza, che ciò sarebbe stato<br />

d'ingiuria al sacramento del Batte-<br />

simo, ed alla stessa morte del Be-<br />

dentore; ma perchè, sapendosi la<br />

loro vita passata, potessero istruirsi<br />

come si dovevano regolare per l'av-<br />

venire, detestando i peccati passati,<br />

e proponendo <strong>di</strong> non ricadérvi. Og-<br />

gi però tale costume non ha più<br />

vigore.<br />

§ IX. Diverse maniere <strong>di</strong><br />

abluzione nel Battesimo.<br />

In tre maniere la Chiesa ebbe<br />

costume <strong>di</strong> fare l'abluzione, per a-<br />

spersione, cioè, per immersione e per<br />

infusione. Di ognuna <strong>di</strong> esse abbiamo<br />

chiarissime testimonianze. La<br />

aspersione fu usata dagli apostoli,<br />

che troppo lunga cosa sarebbe stata<br />

immergere dell' acqua ciaschedun<br />

de' convertiti fedeli, poiché alle volte<br />

in un solo sermone cresceano a più<br />

migliaia. La Chiesa ebbe sempre<br />

anche questo per vero Battesimo, e<br />

condannò in ogni tempo coloro, che<br />

osarono alzare in contrario la vo-<br />

ce. Però, laddove una stretta neces-<br />

sità non lo richiedesse, fino da quei<br />

primi tempi si battezzò per immer-<br />

sione.<br />

Questa si praticava immergendo<br />

tre volte nell'acqua quegli che dovea<br />

battezzarsi, in memoria, come<br />

<strong>di</strong>ce Valifrido, della sepoltura triduana<br />

<strong>di</strong> Cristo, il qual uso fu ri-<br />

tenuto dalla chiesa greca e dall'ani-


BAT<br />

brogiana. E perchè si sparse in<strong>di</strong><br />

nella Spagna da alcuni eretici l'er-<br />

rore <strong>di</strong> ammettere tre sostanze <strong>di</strong>-<br />

stinte nella Ss. Trinità, per opporsi<br />

ad esso fu in quella chiesa intro-<br />

dotta l'unica immersione; onde in-<br />

terrogato s. Gregorio I da s. Leandro,<br />

vescovo <strong>di</strong> Siviglia, intorno a<br />

questa <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> rito , rispose :<br />

Quia in una fide nihil ofjicil in<br />

Ecclesia consuetudo. IVos autem<br />

parlando dell'uso romano <strong>di</strong> quel<br />

tempo , quod tertio mergamus , triduance<br />

sepulturce sacramenta significanius,<br />

ut cium tertio infans ab<br />

aquis educitur, resurrectio triduani<br />

temporis exprimatur, Lib. I, Epist.<br />

XL1II ad Leandrum. L'autorità <strong>di</strong><br />

s. Gregorio I fu seguita da' padri<br />

del concilio toletano IV, can. VI<br />

appresso Labbé Concil. tom. Ili , col.<br />

1796.<br />

I catecumeni interamente spo-<br />

gliatisi <strong>di</strong>scendevano al Battistero,<br />

dentro nell'acqua, e vi s'immergevano<br />

per tre volte accompagnandoli<br />

con una mano il sacerdote, ed in<br />

ciascuna immersione pronunziando<br />

il nome <strong>di</strong> una persona della ss.<br />

Trinità, giusta la formula prescritta<br />

da Gesù Cristo. Perchè poi in cosa<br />

<strong>di</strong> tanto rilievo la decenza venisse<br />

pienamente serbata, o si battezzavano<br />

gli uomini in luogo separato<br />

dalle donne, e perciò in molti battisteri<br />

v'erano due vasche; oppur<br />

anche prima battezzavamo gli uomi-<br />

ni, poscia le donne. E perchè il sacer-<br />

dote medesimo nel secondo caso fosse<br />

<strong>di</strong>feso, la piscina del Battistero venia<br />

circondata da cortine per modo<br />

che non si accorgeva se non per via<br />

dell'u<strong>di</strong>to che la persona era entra-<br />

ta nell' acqua. Allora egli porgea il<br />

solo braccio al <strong>di</strong> dentro delle cortine<br />

per accompagnarne le immer-<br />

sioni; dopo le quali sollecite le<br />

,<br />

BAT 219<br />

<strong>di</strong>aconesse rivestiamo la battezzata.<br />

I greci mantengono ancora l'uso<br />

della immersione ; ma i latini co-<br />

minciarono ad abbandonarla dopo il<br />

duodecimo secolo, secondo che si può<br />

raccogliere dalle notizie più critiche,<br />

e ci surrogarono la infusione, siccome<br />

quella per cui versandosi l' acqua<br />

soltanto sul capo del battezzando<br />

è assai più comoda e precipuamente<br />

pe' bambini più sicura.<br />

§ X. Materia del Battesimo.<br />

Vi ha due sorta <strong>di</strong> materia nel<br />

sacramento del Battesimo, rimota,<br />

cioè, e prossima. La rimota è l'acqua,<br />

la prossima è l'applicazione<br />

<strong>di</strong> questa sul corpo del battezzato.<br />

Di che siamo fatti certi per la<br />

tra<strong>di</strong>zione costante e perpetua dei<br />

padri e per la pratica della Chiesa<br />

universale. L'acqua debb' essere na-<br />

turale, ossia elementare, come lo<br />

<strong>di</strong>mostra il vocabolo stesso, rendendone<br />

la ragione s. Tommaso, q. 6G<br />

art. 3 , per lo confronto della natura<br />

e della proprietà dell' acqua<br />

cogli effetti cui il Battesimo produ-<br />

ce; perocché siccome l'acqua lava<br />

le brutture del corpo, così il Bat-<br />

tesimo lava quelle dell'anima, e<br />

siccome l'acqua rinfresca il corpo,<br />

così il Battesimo tempera il calor<br />

della concupiscenza ( s. Girol. Episi.<br />

83 ad Oecan. ). A cui può aggiungersi<br />

che essendo il Battesimo un<br />

sacramento necessario per la salute<strong>di</strong><br />

tutti, conveniva per esso una<br />

materia comune. La mescolanza<br />

non<strong>di</strong>meno <strong>di</strong> altra cosa coli acqua<br />

naturale non sempre ne cangia la<br />

natura da renderla materia inetta al<br />

sacramento; quin<strong>di</strong> non sono inette<br />

ben inet-<br />

p. e. le acque minerali ; ma<br />

ti sono i liquori , il vino, il latte co.<br />

,


220 BAT<br />

Quantunque ogni sorta <strong>di</strong> acqua<br />

naturale sia materia sufficiente pel<br />

Battesimo, tuttavolta, quando è<br />

possibile, conviene far uso dell'acqua<br />

benedetta, che a tal fine si conserva<br />

nel battistero. Che se quest' acqua<br />

<strong>di</strong>minuisse in modo da non esser<br />

sufficiente pel resto dell' anuo, se<br />

ne potrà mescolare dell'altra non<br />

benedetta, ma in minor quantità.<br />

Circa la materia prossima del<br />

Battesimo, è facile il rilevarlo da<br />

quanto si <strong>di</strong>sse al § VI. L'uso a<br />

cui l'acqua deesi applicare nel Bat-<br />

tesimo per istituzione <strong>di</strong> Cristo è<br />

l'esteriore lavamento del corpo. Il<br />

nome slesso <strong>di</strong> Battesimo ed il verbo<br />

battezzare espresso nelle parole<br />

del <strong>di</strong>vino istitutore lo <strong>di</strong>mostrano,<br />

perocché baptizare per uso delle<br />

<strong>di</strong>vine Scritture e per comun sen-<br />

timento è lo stesso che abluere<br />

cioè lavare. V. più sopra il detto<br />

§ VI.<br />

§ XI. Della forma del Battesimo.<br />

Nella chiesa latina la forma del<br />

Battesimo si è questa : Ego te ba-<br />

ptizo in nomine Patris, et Filii, et<br />

Spirilus Sancii. Questa forma con-<br />

tiene e rende quella da Gesù Cri-<br />

sto istitutore <strong>di</strong> questo sacramento<br />

prescritta; e però presuntivamente<br />

fino dalla stessa età degli apostoli<br />

fu in uso presso i latini nella cele-<br />

brazione del Battesimo, in<strong>di</strong>candola<br />

il sacramentario <strong>di</strong> s. Gregorio Magno<br />

ti t. 66, e 1' Or<strong>di</strong>ne Romano<br />

dato alla luce poco dopo la <strong>di</strong> lui<br />

morte, come cosa non nella Chiesa<br />

allora introdotta , ma sì trasmessa<br />

dai maggiori. Negli atti <strong>di</strong> s. Ste-<br />

fano Papa, presso il Baronio an. 2 5c)<br />

n. 2, la si legge da lui proferita<br />

nel conferire il Battesimo. Le pa-<br />

,<br />

BAT<br />

iole <strong>di</strong> questa forma esprimono e<br />

l'azione sacramentale e il soggetta<br />

e la causa <strong>di</strong> essa sì ministeriale<br />

che principale, che è la ss. Trinità<br />

<strong>di</strong> cui e la essenza una si <strong>di</strong>chiara<br />

colla parola in nomine , e si spie-<br />

ga la <strong>di</strong>stinzione delle persone e-<br />

spressamente nominate ed invoca-<br />

te . Legittima riconoscono questa<br />

forma ed il consenso <strong>di</strong> tutte le<br />

chiese occidentali , i concili i La-<br />

teranense IV e Fiorentino nel de-<br />

creto <strong>di</strong> Eugenio IV per gli Armeni<br />

, ed il Tridentino sess. 7<br />

can. 4-<br />

Presso i greci poi e gli altri orien-<br />

tali la forma del Battesimo si è<br />

questa: Baptizatar , e non già ba-<br />

ptizetur come molti credono., servus<br />

Dei in nomine Patris et Filli et<br />

Spinimi Sancti. Ed è antichissima<br />

appo loro una tal forma, e per le-<br />

gittima fu sempre dalla Chiesa la-<br />

tina riconosciuta. Né per vero <strong>di</strong>re<br />

dalla nostra è punto <strong>di</strong>versa. Che<br />

se in essa l' atto <strong>di</strong> lavare è reso<br />

passivamente, e quin<strong>di</strong> il ministero<br />

del battezzante sia in<strong>di</strong>cato solo che<br />

implicitamente, nulla importa; men-<br />

tre è <strong>di</strong>chiarata la causa principale<br />

da cui il Battesimo trae la sua vir-<br />

tù, cioè la ss. Trinità; come può os-<br />

servarsi nel decreto del concilio Fio-<br />

rentino.<br />

Invalido è pertanto quel Battesimo<br />

nel quale nominate non siano<br />

espressamente tutte le tre persone del-<br />

la ss. Trinità oppur la Trinità collet-<br />

tivamente sia espressa; intorno a<br />

che sono da vedersi Natale Alessandro,<br />

s. Tommaso, il Tournely, il Bellar-<br />

mino, il Suarez ed altri. Tuttavolta<br />

v' à chi <strong>di</strong>ce essersi dal Pontefice s.<br />

Gregorio I Magno del 090, ratilì-<br />

oato il Battesimo dato dagli eretici,<br />

coli' espresso nome della ss. Trinità,<br />

come si legge neh' epistola 67 libro


BAT<br />

XI, e come una tal <strong>di</strong>sputa fu pure<br />

eccitata nel secolo XVI sopra il Battesimo<br />

dei calvinisti, Papa s. Pio V<br />

creato nel 1 566, <strong>di</strong>chiarò esser valido.<br />

{V. Maldonato <strong>di</strong>sp. de Bapt. q. 4)-<br />

Convcrtiti ugualmente nell'anno 86<br />

alla fede i bulgari, Papa Nico-<br />

lò I loro mandò nell'866, i suoi<br />

legati, e per istruzione <strong>di</strong> questi <strong>di</strong>e-<br />

de loro 106 risposte, a tanti que-<br />

siti fattigli dal re , tra le quali la<br />

i o4 <strong>di</strong>ede luogo a' teologi ad una<br />

grande <strong>di</strong>sputa , ed era , che non<br />

dovessero battezzarsi <strong>di</strong> nuovo quel-<br />

li che avevano ricevuto il Battesimo<br />

in nome della ss. Trinità, o in<br />

nome soltanto <strong>di</strong> Cristo. Tra le ri-<br />

sposte, che i teologi apportano in<br />

questo punto, sembra al Novaes la<br />

più opportuna il <strong>di</strong>re, che il Papa<br />

voleva significare non la forma del<br />

Battesimo, imperciocché questa dee<br />

essere in nome della Trinità , ma<br />

bensì la fede in Cristo degli adul-<br />

ti, che doveano ricevere il Battesimo<br />

in nome della Trinità. Veggasi<br />

Arduino in quaest. de Bapt. Chri-<br />

sti nomine, Natale Alessandro, Theo-<br />

log, dogrn. lib. i i tract. II capo I<br />

art. 3 reg. i, e Lan<strong>di</strong>ni, De apo-<br />

stolìs in universum, interrog. 36*<br />

E altresì necessario l' esprimere,<br />

prima della invocazione delle <strong>di</strong>vine<br />

Persone colla parola baptizo l'a-<br />

zione del battezzante ; ed è neces-<br />

sario in guisa che il Battesimo sen-<br />

za <strong>di</strong> ciò è invalido, secondo che<br />

<strong>di</strong>chiarano Alessandro III Extr. de<br />

Baptis., Eugenio IV nel concilio<br />

<strong>di</strong> Firenze , ed Alessandro VIII.<br />

San Tommaso poi ciò conferma<br />

con una ragione presa dall' intima<br />

natura de' sacramenti, nei quali tut-<br />

ti confessano essere necessaria la in-<br />

tenzione del ministro , e nel caso<br />

del Battesimo, perchè non si può<br />

conoscere se 1' esterna abluzione sia<br />

1<br />

BAT 22i<br />

piuttosto determinata al Battesimo<br />

che alla guarigione del corpo, oppur<br />

anche ad altro uso spirituale.<br />

Quattro sono ancora nella forma<br />

del Battesimo le parole delle qua-<br />

li si <strong>di</strong>sputa tra i teologi se la lo-<br />

ro omissione renda invalido il Bat-<br />

tesimo, cioè ego, in, le, et. Che se<br />

l' ego, per l' asserzione <strong>di</strong> s. Tommaso<br />

q. 66 a. 5, non rende invalido<br />

il sacramento, ben lo rende, per<br />

la opinione del medesimo dottore,<br />

la parola te, come quella per la<br />

quale si determina l'atto; ma in-<br />

valido non lo rende l'omissione del-<br />

l' in come opinano il Giuvenino ed<br />

il Concilia, e nemmeno quella del-<br />

l' et, dacché le tre <strong>di</strong>vine Persone,<br />

una volta nominate, per la nativa<br />

e propria virtù loro vengono ad un<br />

tempo <strong>di</strong>stinte.<br />

La clausola Amen , che si suole<br />

aggiungere , è troppo chiaro non<br />

appartenere né alla forma, né alla<br />

integrità del sacramento ; perocché<br />

non viene prescritta dal concilio <strong>di</strong><br />

Trento, né trovasi espressa nel ca-<br />

techismo romano, par. 2 de Bapt.<br />

Sacram. man. i 3, ove intera si espone<br />

la forma del Battesimo , e<br />

nemmeno presso s. Tommaso q. 66<br />

art. 5 ove <strong>di</strong> proposito ne parla.<br />

Dal sin qui detto può <strong>di</strong> leggeri<br />

inferirirsi essere sostanziale mutazione<br />

quella, che il senso corrompe<br />

delle parole : essa sola rendere invalido<br />

il sacramento , mentre non<br />

nuoce alla vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> esso quella,<br />

che la cangia in cosa non sostan-<br />

ziale.<br />

Il ministro però del Battesimo<br />

non può, senza peccato, deliberatamente<br />

aggiungere o variare alla forma<br />

prescritta; ma in un i<strong>di</strong>ota ciò<br />

può aver luogo <strong>di</strong> scusa. E <strong>di</strong> fatti<br />

il Pontefice s. Zaccaria, del 741, ri-<br />

spondendo al quesito <strong>di</strong> s. Bonifacio


222 BAT<br />

apostolo della Germania , <strong>di</strong>chiarò<br />

che il Battesimo conferito per sola<br />

ignoranza della lingua latina, colle<br />

parole: Baptizo te in nomine Patria,<br />

et Filia, et Spirita Sancta, dovesse<br />

tenersi per valido. Pompeo Sarnelli<br />

nella lettera XLVII, tomo V p. 92,<br />

nella quale tratta della forma del<br />

Battesimo nella Chiesa greca e latina<br />

ed esamina perchè le persone costituite<br />

in <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong>cano Noi, e parlino in<br />

plurale, <strong>di</strong>ce, che se una persona<br />

particolare, battezzando <strong>di</strong>cesse :<br />

Nos te baplizamus , sarebbe valido<br />

il Battesimo, benché illecito ; ma<br />

però il battezzante peccherebbe ,<br />

per la esposta ragione che non è<br />

lecito variar la forma ne'sacramenti,<br />

ancorché nel significato non princi-<br />

pale.<br />

Il medesimo Sarnelli nella Let-<br />

tera XXIII nel tomo X pagina<br />

4B, in cui tratta, che la testimonianza<br />

<strong>di</strong> un solo basta per pro-<br />

vare che taluno sia battezzato , e,<br />

de sacramenti sotto con<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong>-<br />

ce : « E regola generale, non esservi<br />

causa veruna , la quale si termini<br />

colla testimonianza <strong>di</strong> un solo, benché<br />

legittima , <strong>di</strong>cendo persino il<br />

Deuteronomio e. 1 7 v. 6 : In ore duorum,<br />

aut trium testami, ec. Ma que-<br />

sta regola ha luogo quando si trat-<br />

ta del pregiu<strong>di</strong>zio altrui, e dove ciò<br />

non vi sia, si crede alla testimo-<br />

nianza <strong>di</strong> un solo, come pel Batte-<br />

simo, <strong>di</strong>cendo la Glossa: Testimonio<br />

nnius cre<strong>di</strong>tur in Baptismo. >> Se poi<br />

si dubitasse del Battesimo <strong>di</strong> alcuno,<br />

per mancanza <strong>di</strong> testimonio, si dee<br />

battezzare con la seguente formula,<br />

come si legge nelle rubriche del Ri-<br />

tuale romano : Si non es baptizatus<br />

3 ego te baptizo in nomine Pa-<br />

tris, et Filìì, et Spiritus Sancii.<br />

Nel Rituale romano, dove si parla<br />

del vescovo che battezza, si prescri-<br />

BAT<br />

ve la medesima forma, che usa il<br />

sacerdote.<br />

§ XII. Cerimonie dopo il Battesimo<br />

giusta l'antica e la moderna<br />

<strong>di</strong>sciplina.<br />

Appena che il battezzato era usci-<br />

to dalla sacra fonte, il sacerdote lo<br />

ungeva in fronte col sacro crisma. La<br />

istituzione <strong>di</strong> tal cerimonia vuoisi at-<br />

tribuire al Papa s. Silvestro I, del 3 1 5,<br />

ed infatti abbastanza lo si prova<br />

dal <strong>di</strong> lui Pontificale, e dall' asser-<br />

zione <strong>di</strong> parecchi critici scrittori,<br />

tra' quali Amalario, De Eccles. ofjìc.<br />

lib. 1, e. 27. Di essa parla In-<br />

nocenzo I, del 4° 2 > nella lettera a<br />

Decenzio, ed Isidoro, De Eccles.<br />

ofjìc. lib. 2, e. i5. Che se prima<br />

<strong>di</strong> s. Silvestro si ha memoria <strong>di</strong><br />

unzioni praticate sulla fronte , que-<br />

ste non devonsi intendere che della<br />

Cresima. Non è fuor <strong>di</strong> luogo os-<br />

servare , che nelle gran<strong>di</strong> concor-<br />

renze de' battezzan<strong>di</strong>, la unzione si<br />

faceva da un altro sacerdote , non<br />

mai però dal <strong>di</strong>acono, sebbene sien-<br />

vi autori, che sostengono le Gallie<br />

aver permesso a' loro <strong>di</strong>aconi tal<br />

ministero. Nella chiesa <strong>di</strong> Cartagi-<br />

ne, secondo che ne <strong>di</strong>ce s. Cipriano,<br />

accostumavasi anche dare il bacio<br />

<strong>di</strong> pace a' can<strong>di</strong>dati; ma sembra un<br />

uso proprio solo <strong>di</strong> que' luoghi.<br />

Dopo la sacra unzione i catecumeni<br />

si vestivano <strong>di</strong> bianco in segno del-<br />

la grazia ricevuta nel Battesimo,<br />

e si portava per sette giorni questa<br />

veste per significare i sette doni del-<br />

lo Spirito Santo ricevuti pel Bat-<br />

tesimo. Eusebio, De vita Constantini<br />

e. 62 ; s. Ambrogio De My-<br />

s. Agostino serm. 223,<br />

steriis e. 7;<br />

ricordano l'antichità <strong>di</strong> questa pratica.<br />

Oltre alla can<strong>di</strong>da veste, impo-


BAT<br />

nevano sul capo un velo, con un filo<br />

rosso. Il primo era simbolo della co-<br />

rona reale acquistata pel merito del<br />

sangue del Salvatore, e chiamavasi<br />

il crismale, perchè cuopriva quella<br />

parte ch'era stata unta col crisma.<br />

Si dava pure al battezzato una can-<br />

dela accesa, perchè intendesse, che la<br />

<strong>di</strong> lui anima, sciolta dalla servitù<br />

del demonio con la libertà de' fi-<br />

gliuoli <strong>di</strong> Dio, è <strong>di</strong>venuta sposa <strong>di</strong><br />

G. C, in<strong>di</strong> calzati gli adulti si consegnavano<br />

al vescovo da cresimarsi,<br />

il quale donava a ciascuno <strong>di</strong> essi<br />

<strong>di</strong>eci Siliqiri. Stima il Visconti, <strong>di</strong>-<br />

scorrendo <strong>di</strong> tal cerimonia, che questi<br />

siliqui fossero monete <strong>di</strong> poco<br />

prezzo , per <strong>di</strong>singannare alcuni , i<br />

quali calunniavano i vescovi , che<br />

amministrassero i sacramenti per in-<br />

teresse. Ma vien contraddetto dal p.<br />

Menochio nelle sue Stuore, asseren-<br />

do, che i detti siliqui non erano<br />

altrimenti denari, ma certi frutti <strong>di</strong><br />

poco conto chiamati comunemente<br />

guainclle, le quali perchè erano dol-<br />

ci, aggra<strong>di</strong>vano a' fanciulli : se forse<br />

con tal cerimonia significar non vo-<br />

lesse la Chiesa il felice passaggio<br />

che fanno i battezzati, a guisa <strong>di</strong> fi-<br />

gliuoli pro<strong>di</strong>ghi, che sciolti dalla miserabile<br />

servitù del demonio, non<br />

doveano satollarsi più delle silique<br />

destinate ai porci , ma fare ritorno<br />

alla casa paterna.<br />

Parlando il Sarnelli nella lettera<br />

XLIX sull' Umiltà cristiana, tomo<br />

X p. 107, <strong>di</strong>ce: questa virtù s'insinuava<br />

alle persone novellamente<br />

battezzate, le quali portavano pendente<br />

al collo l' immagine <strong>di</strong> Gesù<br />

Cristo in un agnello, impresso nella<br />

cera detta Agnus Dei, per impa-<br />

rare ad essere a somiglianza <strong>di</strong> lui<br />

mansueti ed umili <strong>di</strong> cuore. V. Agnus<br />

Dei Versetto, ed Agnus Dei<br />

<strong>di</strong> Cera Benedetti, non che Pa-<br />

,<br />

BAT 22 3<br />

squale Copeti, delle Pemattazioni 3<br />

che i novelli battezzati facevano, e<br />

dell'antica costumanza <strong>di</strong> <strong>di</strong>spensar<br />

gli Agnus Dei <strong>di</strong> cera benedetti 3<br />

ne' suoi Discorsi <strong>di</strong> Liturgia, Roma<br />

1 765.<br />

Dopo il Battesimo, i neofiti ricevevano<br />

la Confermazione e la Eucaristia.<br />

Di tal <strong>di</strong>sciplina fanno parola fra i la-<br />

tini Tertulliano, lib. De Baplism.<br />

e. ult., s. Cipriano episl. 63 ad Cce-<br />

cilium , s. Ambrogio De mysleriis 3<br />

e. 8, e fra i greci, s. Gio. Grisostoma,<br />

Ho ni. ad illumin. 3 e s. Dionisio<br />

De eccles. Hierarch. cap. de Bapt.<br />

Durò tal cerimonia per molti secoli,<br />

ed anche dopo il decimo ve ne sono<br />

memorie. V. Mar tene loc. cit. art. 1 2.<br />

n. i4- Rispetto poi a' fanciulli, il<br />

<strong>di</strong>vin sangue venia loro posto col<br />

calice alle labbra ; ma succedendo<br />

de' sinistri effetti, fu stabilito che il<br />

sacerdote tignesse il <strong>di</strong>to nel calice,<br />

e lo desse a succhiare al fanciullo.<br />

Finalmente venia posto a' catecume-<br />

ni il latte ed il mele , come segno<br />

della infanzia loro ne' misteri della<br />

fede. Questo costume, secondo 1' as-<br />

serzione <strong>di</strong> Tertulliano e <strong>di</strong> s. Girolamo,<br />

assai antico, perseverò fino al<br />

secolo IX , e ne fa fede Giovanni<br />

<strong>di</strong>acono nella lettera a Senario, t. I<br />

Musisi Italici.<br />

Neil' attuale <strong>di</strong>sciplina , laddove<br />

sia battezzato il catecumeno, riceve<br />

la crismale unzione nella fronte, <strong>di</strong>-<br />

poi il sacerdote fa una preghiera e<br />

gli dà la pace, quin<strong>di</strong> è vestito <strong>di</strong><br />

bianco e gli si porge il cereo acce-<br />

so. Finalmente è congedato colle<br />

parole : Vade in pace 3 et Dominus<br />

sit tecum.<br />

§ XIII. Esercizii de' neofiti dopo<br />

il Battesimo.<br />

Compite le cerimonie del Batte-


M4 BAT<br />

simo, dentro lo stesso giorno veniva<br />

letto a' neofiti il vangelo <strong>di</strong> s. Gio-<br />

vanni, affinchè intendessero 1' altez-<br />

za della grazia <strong>di</strong>vina per la quale<br />

erano <strong>di</strong>venuti figliuoli adottivi <strong>di</strong><br />

Dio. La medesima cosa venne pra-<br />

ticata nella chiesa <strong>di</strong> Parigi, <strong>di</strong> Sois-<br />

sons e <strong>di</strong> Reims, come si vede negli<br />

antichi loro rituali. Per otto giorni<br />

doveano rimanersene separati dal<br />

popolo e ragunati in qualche pio<br />

luogo. Ogni mattina ricevevano la<br />

comunione alla messa che per essi<br />

venia celebrata, e dopo recitavasi<br />

un sermone. Anche oggidì, dove si<br />

potesse, bramerebbe la Chiesa siffat-<br />

to utilissimo ritiro. V. Martene loc.<br />

cit. a. 12 n. 17 et seq.<br />

5 XIY. Battesimo <strong>di</strong> desiderio,<br />

e <strong>di</strong> sangue.<br />

Del sacramento del Battesimo<br />

in voto, parla il Sarnelli, tomo III<br />

pag. i4o, nel seguente modo: » che<br />

gli adulti col Battesimo in volo<br />

possano salvarsi, è <strong>di</strong>chiarato espressamente<br />

dal sacro concilio <strong>di</strong> Tren-<br />

to, sess. VI, cap. 4- Per Battesimo<br />

in volo s' intende il desiderio ed il<br />

proposito <strong>di</strong> ricevere il Battesimo:<br />

non desiderio nudo e semplice, ma<br />

congiunto colla fede, e colla per-<br />

fetta contrizione , senza la quale<br />

niuno adulto fuori del sacramento<br />

può esser giustificato.<br />

Il martirio ancora supplisce per<br />

lo Battesimo, avendo detto Cristo<br />

in s. Matteo e. 18: Qui per<strong>di</strong>derit<br />

animarti mani propter me, inveniet<br />

eam. Dice il Cancellieri in una sua<br />

<strong>di</strong>ssertazione epistolare, che, ammi-<br />

rabile il Signore in tutti i suoi<br />

santi, non<strong>di</strong>meno in impeciai modo<br />

volle non <strong>di</strong> rado <strong>di</strong>mostrare la<br />

sua onnipotenza nella più tenera<br />

BAT<br />

infanzia, non solo con l'acqua del<br />

fonte battesimale santificata , ma<br />

talora ezian<strong>di</strong>o col più. pregevole<br />

Battesimo <strong>di</strong> Sangue, per via del<br />

martirio glorificata, come eloquen-<br />

temente si esprime s. Cipriano nella<br />

epistola LVI, de exhort. Martyris:<br />

Aetas ne dum habilis ad pugnata,<br />

idonea existit ad coronata ut ap-<br />

parerei, Innocentes esse qui propter<br />

Christian necantur. Infanlia inno-<br />

cens , ob eius nome/i occisa est.<br />

Ostensum est, neminem esse a periculo<br />

persecutionis immunem, quando<br />

et tales martyria fecerunt .<br />

Il Sarnelli <strong>di</strong>ce, che il Battesimo<br />

in voto ha 1' effetto del Bat-<br />

tesimo in re, ma non è sacramento,<br />

e che <strong>di</strong> tre maniere è<br />

il Battesimo: Fiuminis , Fiatilinis ,<br />

Sanguinis. Fluminis è il Battesimo<br />

ira re, cioè realmente ricevuto col-<br />

l' aspersione dell'acqua: Flaminia è<br />

il Battesimo in voto, cioè desiderato,<br />

come sopra, e Sanguinis è il mar-<br />

tirio compiuto colla morte, soste-<br />

nuta per Gesù Cristo.<br />

Si ha dal ÌNovaes tomo III ,<br />

pag. 2 54j cne ne l concilio generale<br />

XIV, <strong>di</strong> Lione II, celebrato nel<br />

12^4? furono condannati i flagel-<br />

lanti , i quali pretendevano , che il<br />

Battesimo <strong>di</strong> acqua fosse inutile,<br />

che fosse duopo adoperare la flagel-<br />

lazione, riputata da essi come Bat-<br />

tesimo <strong>di</strong> sangue, nel quale volevano<br />

, che consistesse tutta la reli-<br />

gione. V. Flagellavo Eretici.<br />

§ XV. Battesimo sotlc con<strong>di</strong>zione.<br />

Il Rituale or<strong>di</strong>na, che niuno si<br />

dee battezzare chiuso neh' utero<br />

della madre; ma se vi fosse perico-<br />

lo <strong>di</strong> morte della prole, o questa<br />

cacciasse fuori qualche membro, e


BAT<br />

vi fosse in<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> moto vitale , si<br />

battezzi in quello, e se il membro è<br />

il capo, non si battezzi <strong>di</strong> nuovo, se<br />

è altro membro, come al fanciullo<br />

durasse la vita, si battezzi sotto con-<br />

<strong>di</strong>zione : Si non es baptìzalus ec.<br />

Cbe se dopo battezzato in altro membro,<br />

che non è il capo, nascesse morto<br />

il fanciullo, si dee seppellire in luogo<br />

sacro. I fanciulli ancora esposti e ritrovati,<br />

se fatta la debita ricerca, non<br />

consta del loro Battesimo, si battezzano<br />

sotto con<strong>di</strong>zione. Il mostro che non<br />

ha la specie umana, non deesi bat-<br />

tezzare ; se è dubbio, si battezza<br />

sotto questa con<strong>di</strong>zione : Si tu es<br />

homo, ego te baptizo ec.<br />

§ XVI. Eretici, che errarono rispetto<br />

al Battesimo.<br />

Son essi gli ascodruti , gli ar-<br />

contici, i marcosiani, i valcntiniani,<br />

i quintiliani, i seleuciani, gli ermi-<br />

niani , i manichei , i pauliciani , i<br />

messaliani, gli elusiani, i menandria-<br />

ni, i montanisti, gli eunomiani, i<br />

calvinisti , gli anabattisti ec. V. i<br />

loro articoli. A' tempi <strong>di</strong> s. Paolo<br />

vi furono anche tra quei <strong>di</strong> Corin-<br />

to alcuni, o eretici, secondo che vuole<br />

Tertulliano , ovvero fedeli male<br />

istruiti, che ricevevano <strong>di</strong> nuovo il<br />

Battesimo pei loro parenti od ami-<br />

ci, che morirono senza ottenerlo. S.<br />

Paolo si serve <strong>di</strong> questo argomento<br />

per convincere i cristiani <strong>di</strong><br />

que' luoghi della risurrezione dei<br />

morti, comechè sgri<strong>di</strong> contro un ta-<br />

le superstizioso abuso.<br />

BATTISTERIO. Luogo destinato<br />

a conservare l' acqua consecrata pel<br />

battesimo, ed a ministrarvi quel sa-<br />

cramento, chiamato anche sacro fon-<br />

te. S. Dionigio chiamò il Battiste-<br />

rio Mater acloplionis, perchè in es-<br />

VOL. IV.<br />

BAT 225<br />

so si rigenera il cristiano, e da altri<br />

è detto Fons sacer, et sacrarium re-<br />

generalionis. Se ne deve ripeter la i-<br />

stituzione dall' età in cui ebbe pa-<br />

ce la Chiesa, poiché prima d' al-<br />

lora si battezzava in qualunque luogo<br />

vi fosse acqua. Quin<strong>di</strong> presso il<br />

mare, i fiumi o i laghi. Dagli Atti<br />

degli Apostoli rileviamo^ che il <strong>di</strong>a-<br />

cono Filippo battezzò 1' eunuco del-<br />

la regina Candace subito che si ab-<br />

battè in un fiume; e Tertulliano<br />

riferisce, che gli apostoli, laddove<br />

convertito avessero buon numero <strong>di</strong><br />

persone, le conducevano presso l'acqua<br />

ed ivi conferivano il battesimo.<br />

In Palestina, come attesta s. Giro-<br />

lamo, De locis hebraicis, si praticava<br />

in ispezial modo presso il fiume<br />

Giordano, siccome quello, ch'era slato<br />

santificato dal contatto medesimo<br />

<strong>di</strong> Gesù Cristo . Ivi, giusta l' as-<br />

serzione <strong>di</strong> s. Antonino martire nel<br />

suo Itinerario;, v' era un sito cir-<br />

condato da cancelli dove l' acqua<br />

scorreva dall' alveo , e nel mezzo<br />

una croce <strong>di</strong> legno. Là il sacerdo-<br />

te nel <strong>di</strong> stabilito <strong>di</strong>scendeva, e be-<br />

nedetta quell'acqua, conferiva il bat-<br />

tesimo a'convertili. Teodoreto (Ilist.<br />

Eccles. lib. r, e. 3?.) scrive che lo<br />

imperatore Costantino assai <strong>di</strong>lazionò<br />

il battesimo pel desiderio <strong>di</strong> re-<br />

carsi a riceverlo appunto in quel<br />

luogo. S. Pietro amministrò a mol-<br />

ti quel sacramento presso la fonte,<br />

che tuttora si vede vicino alla chie-<br />

sa <strong>di</strong> s. Prisca. Le caverne, le catacombe<br />

, i cimiteri servivano pei<br />

primi fedeli a tal uopo; così pure<br />

le case de' privali, e specialmente le<br />

carceri, dove le persecuzioni tenea-<br />

no chiusi i confessori della fede.<br />

Ma, datasi pace alla Chiesa, imme<strong>di</strong>atamente<br />

si fabbricarono delle cap-<br />

pelle o piccole chiese, per battezza-<br />

re i catecumeni^ e quelle ebbero<br />

29


226 BAT<br />

volgarmente il nome <strong>di</strong> Battisteri.<br />

Da principio venivano erette fuori<br />

della chiesa, come se ne vede tut-<br />

tora la memoria in parecchie città<br />

d'Italia e <strong>di</strong> Francia; ma in ap-<br />

presso si fabbricarono anche dentro<br />

la chiesa, a parte sinistra <strong>di</strong> chi en-<br />

tra e colla fronte rivolta all'oriente<br />

come i templi. La loro forma era<br />

ottangolare, od ovale, e si ergevano<br />

a guisa <strong>di</strong> torre. La vasca con-<br />

tenente l' accjua dovea essere <strong>di</strong><br />

marmo, e, secondo che si raccoglie<br />

da san Isidoro ( Origin. lib. V ) ,<br />

vi si <strong>di</strong>scendeva per sette gra<strong>di</strong>ni.<br />

S. Ambrogio rende ragione <strong>di</strong> quel-<br />

la forma ottangolare , <strong>di</strong>cendo che<br />

se tali sono i templi, tali dovranno<br />

essere i Battisteri, nei quali il po-<br />

polo è restituito alla vera salute.<br />

E lo stesso Car<strong>di</strong>nal s. Carlo Borromeo<br />

arcivescovo <strong>di</strong> Milano, nella<br />

istruzione delle fabbriche de' battisteri<br />

ne' suoi decreti sinodali , am-<br />

mette bensì la figura sessangolare,<br />

e la rotonda ; ma preferisce l' ot-<br />

tangolare , stimata la più perfetta,<br />

e la più capace , siccome l' ottava<br />

delle feste del Signore, e de' santi,<br />

è atta a misteriosamente significare<br />

la perfezione della gloria.<br />

Lo spazio del Battistero si richiede-<br />

va piuttosto vasto, ed a motivo del<br />

gran numero de' catecumeni eranvi<br />

più vasche nel medesimo luogo. In<br />

quella cappella stava anche uno, o<br />

più altari per consecrarvi l' Eucari-<br />

stia, che veniva amministrata a' no-<br />

velli battezzati . In quella, per cagion<br />

d'esempio, che apparteneva alla basili-<br />

ca costantiniana, ve n'erano tre, eret-<br />

ti dal Pontefice Ilario. Al <strong>di</strong> sopra<br />

delle vasche si collocavano delle colombe<br />

effigiate in oro od argento,<br />

che simboleggiavano lo Spirito san-<br />

to. Nelle pareti v' erano altresì va-<br />

rie iscrizioni , le quali in<strong>di</strong>cavano<br />

BAT<br />

qual sia la virtù del battesimo, e<br />

quali <strong>di</strong>sposizioni si richiedano in<br />

chi desidera riceverlo. Negli antichi<br />

Battisteri era assolutamente proibi-<br />

to <strong>di</strong> seppellire i defunti. In essi si<br />

conservavano alcune reliquie de'niar-<br />

tiri per ricordare a' neofiti la fermezza<br />

de' santi nel confessare la fe-<br />

de. A' tempi, in cui si dava il Bat-<br />

tesimo solenne soltanto nelle due vi-<br />

gilie <strong>di</strong> Pasqua e Pentecoste, verna-<br />

no chiusi i Battisteri al principiare<br />

della quaresima, ed il vescovo vi do-<br />

vea apporre il proprio suggello. Pe-<br />

rò tal costume non avea luogo che<br />

in alcune chiese.<br />

Ne' primi tempi, allorché il gius<br />

del solenne Battesimo era riservato<br />

a' vescovi, non si erigevano Battiste-<br />

ri che nelle sole chiese cattedrali,<br />

e là doveano concorrere tutti i <strong>di</strong>o-<br />

cesani ; ma in appresso venne conceduto<br />

anche alle decanie <strong>di</strong> campa-<br />

gna, che perciò <strong>di</strong>cevausi matrici^<br />

ed anche plebance, pel grande con-<br />

corso della plebe. E que' sacerdoti,<br />

che ne aveano la <strong>di</strong>rezione, appel-<br />

lavansi decani della cristianità, decani<br />

chvistiaiiilatis . Ad essi erano<br />

soggetti i parrochi della decania, i<br />

quali doveano recarsi colà nelle due<br />

vigilie <strong>di</strong> Pasqua e Pentecoste per<br />

assistere alla solenne bene<strong>di</strong>zione del-<br />

la fonte. Però in Roma, per un sin-<br />

golare privilegio v'hanno Battiste-<br />

ri in ogni parrocchia, anzi ogni anno<br />

nel sabbato <strong>di</strong> Pentecoste prima<br />

della messa cantata, se ne fa la be-<br />

ne<strong>di</strong>zione; privilegio <strong>di</strong>poi concesso<br />

anche a tutte le altre città e ville.<br />

Qualche monastero ottenne puran-<br />

co il privilegio <strong>di</strong> aver Battistero<br />

a cagione del suo istituto apostoli-<br />

co e della massima riverenza, che<br />

debbono prestare i fedeli alla virtù<br />

speciale de' religiosi. E certo che vi<br />

era in ([nello <strong>di</strong> s. Pacomio, e lo


BAT<br />

attesta l'autore della vita <strong>di</strong> lui<br />

presso Bollando a' 14 maggio. Di<br />

molti altri monisteri ci fa fede il<br />

Marlene De antiq. Eccles. ritib.<br />

lib. I, e. \, a. 3, n. 16.<br />

Secondo la presente <strong>di</strong>sciplina<br />

che ha abbandonalo 1' uso <strong>di</strong> bat-<br />

tezzare per immersione, il Battiste-<br />

ro deve consistere in un bacino <strong>di</strong><br />

marmo, sostenuto da un pie<strong>di</strong>stallo<br />

ed esattamente coperto. Il bacino<br />

dev'essere <strong>di</strong>viso in due vaschette,<br />

una delle quali contiene l'acqua<br />

battesimale, l'altra riceve 1 acqua, che<br />

scorre dalla testa del battezzato.<br />

Questa deve avere anche un foro, che<br />

man<strong>di</strong> l'acqua nel sacrario [Pe<strong>di</strong>).<br />

11 coperto dev' essere fornito <strong>di</strong> un<br />

manto, che vi cada sopra con qual-<br />

che <strong>di</strong>gnità. 11 luogo del Battistero<br />

è per lo più al principio della Chiesa,<br />

a parte sinistra della porta mag-<br />

giore, il che cominciò a praticarsi ai<br />

tempi <strong>di</strong> Clodoveo. Esso dev'essere<br />

circondato da cancelli e chiuso da<br />

chiave, che non può essere custo<strong>di</strong>ta<br />

se non dal parroco, od almeno da<br />

un altro sacerdote. Sopra il Battistero<br />

si suole porre la immagine<br />

<strong>di</strong> s. Giovanni Battista in atto <strong>di</strong><br />

battezzare. Anticamente si erigevano<br />

fuori, o presso le chiese, per signifi-<br />

care che l'uomo per mezzo del bat-<br />

tesimo è l'icevuto nel grembo <strong>di</strong> s.<br />

Chiesa. Il Macri riporta e fa men-<br />

zione <strong>di</strong> alcuni fonti battesimali<br />

miracolosi. Veggasi il p. Lupi nelle<br />

sue dotte Disseriazioni, Faenza i 785,<br />

ove al tomo I, e II tratta degli au-<br />

tori, che scrissero sui Battisteri , e<br />

<strong>di</strong>ce che la loro architettura è mo-<br />

dellata sul gusto delle stanze bal-<br />

nearic de' gentili. Bammenta egli i<br />

principali Battisteri d'Italia, e <strong>di</strong>ce<br />

che quello celebre <strong>di</strong> Firenze probabilmente<br />

fu e<strong>di</strong>ficato a' tempi <strong>di</strong> Teo-<br />

deliuda ; e descrive le forme de'Bat-<br />

,<br />

BAT 227<br />

listeri rotonde e ottangolari, non che<br />

la forma delle loro cupole.<br />

Fra gli antichi Battisteri <strong>di</strong> Roma<br />

è celebre quello, che tuttavia<br />

chiamasi <strong>di</strong> Costantino per la tra<strong>di</strong>-<br />

zione, eh' egli là ricevesse il battesi-<br />

simo. Ivi ogni anno nel giorno<br />

del sabbato santo, e nel sabba to <strong>di</strong><br />

pentecoste sogliono battezzarsi i catecumeni,<br />

se vi sono. E annesso alla basilica<br />

laleranense, ed è coevo alla me-<br />

desima. Molto hanno scritto gli storici<br />

intorno alla magnificenza e sontuosità<br />

dell' antica fabbrica <strong>di</strong> quel Battistero<br />

; noi però non faremo men-<br />

zione che dell' attuale slato, in cui<br />

lo ridussero Gregorio XIII, Clemen-<br />

te Vili, Urbano \ III ed Innocen-<br />

zo X.<br />

Otto superbe colonne <strong>di</strong> porfido<br />

<strong>di</strong> otto palmi <strong>di</strong> circonferenza reggono<br />

un architrave antico intaglia-<br />

to <strong>di</strong> hella forma. Sopra <strong>di</strong> questo<br />

intavolali) ento sorgono altre otto co-<br />

lonne <strong>di</strong> marmo bianco sulle qua-<br />

li posa un' altra cornice, ed al <strong>di</strong><br />

sopra <strong>di</strong> questa otto pilastri piegati<br />

negli angoli terminano 1' e<strong>di</strong>lizio ot-<br />

tagono, che regge la cupola. Negli<br />

spazii interme<strong>di</strong>] a' pilastri vi sono<br />

in otto quadri effigiale altrettante<br />

geste della vita <strong>di</strong> s. Gio: Battista.<br />

Nel centro sottoposto alla cupola è<br />

il fonte, o urna battesimale <strong>di</strong> basalte<br />

verde. Essa è collocata in un<br />

piano più basso, a cui si <strong>di</strong>scende<br />

per tre gra<strong>di</strong>ni, ed il luogo è circondato<br />

da una balaustrata. Da ambedue<br />

i lati si aprono due piccole<br />

cappelle consimili, le quali <strong>di</strong>consi<br />

fossero due camei-e del palazzo <strong>di</strong><br />

Costantino ridotte ad uso sacro da<br />

s. Ilario Papa. Le porte sono <strong>di</strong><br />

bronzo.<br />

Gli autori, che parlarono intorno<br />

ai fonti battesimali, sono il Piazza,<br />

s. Paolino, s. Carlo Borromeo, A-


228 BAT<br />

inalano, Isidoro Rasponi , Antonio<br />

Maria Lupi, Cancellieri, s. Dionisio,<br />

Pasquale vescovo lilibenze, Meno-<br />

chio, Sarnelli nella sua Antica Basi-<br />

lograjia, ed altri.<br />

BATT1STÌNE o Romite <strong>di</strong> s.<br />

Gio. Battista, Monache. Diede prin-<br />

cipio a quest'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> romite la ve-<br />

nerabile suor Giovanna Maria Batti-<br />

sta Solimani nata nel 1688 in Ai-<br />

baro a levante <strong>di</strong> Genova, come riporta<br />

il p. Flaminio Annibali da<br />

Latera , nel Compen<strong>di</strong>o della sto-<br />

ria degli Or<strong>di</strong>ni religiosi.<br />

Aliena dai sollazzi fanciulleschi, menava<br />

ella vita <strong>di</strong>vota e ritirata, me-<br />

<strong>di</strong>tava la passione <strong>di</strong> Gesù Cristo,<br />

e si rivolgeva <strong>di</strong> frequente all'intercessione<br />

della sua <strong>di</strong>vina madre<br />

per ottenerne il patrocinio. Arriva-<br />

ta all' anno nono <strong>di</strong> età , si accese<br />

la Solimani d' un vivo desiderio <strong>di</strong><br />

propagare la fede cattolica , e <strong>di</strong><br />

spargere per essa anco il suo sangue.<br />

Zelando l'amore <strong>di</strong> Dio, come<br />

quello che voleva ispirare nelle al-<br />

tre donzelle, radunò poco a poco<br />

quaranta fanciulle , che spesso nella<br />

propria casa <strong>di</strong> Albaro ammaestrava<br />

nelle verità eterne, e nell'osser-<br />

vanza della legge <strong>di</strong> Dio, inculcando<br />

alle migliori qualche <strong>di</strong>voto eser-<br />

cizio, ed un'acre penitenza. 11 <strong>di</strong><br />

lei genitore sebbene ciò vedesse con<br />

piacere, per prudenziali motivi vie-<br />

tò alla figlia <strong>di</strong> più introdurre fan-<br />

ciulle nell'abitazione, ma essa tanto<br />

dolore ne provò, che ammatassi, e<br />

perchè guarisse fu duopo che il pa-<br />

dre si determinasse a concederle altra<br />

casa, che avea nella stessa villa. In<br />

questa casa il numero delle fanciulle<br />

mirabilmente si accrebbe , venendo<br />

<strong>di</strong>vise dalla Solimani in quattro<br />

classi , quasi le parti del mon-<br />

do, ingiungendo a ciascuna il pro-<br />

prio ullizio come fossero tanti nhs-<br />

BAT<br />

sionarii. E giunta all'età <strong>di</strong> quin-<br />

<strong>di</strong>ci anni, come quella che anelava<br />

la vita religiosa, fece voto <strong>di</strong> ver-<br />

ginità , e <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>re a' genitori<br />

avendo già ricevuto rivelazione <strong>di</strong><br />

dover fondare un monistero.<br />

Finalmente, provando il dono <strong>di</strong><br />

alcune visioni , mentre un giorno<br />

orava nella chiesa de' minori osser-<br />

vanti riformati , pregando Dio a<br />

volerle far conoscere in qual Or<strong>di</strong>ne<br />

religioso dovesse entrare , fu rapita<br />

in ispirito e vide due angeli, che<br />

avendo tra le mani una veste <strong>di</strong><br />

colore, della forma che oggidì usano<br />

le sue monache, le <strong>di</strong>cevano: Eccoti<br />

l'abito <strong>di</strong> religiosa , che Id<strong>di</strong>o<br />

ti ha destinato. Non intese allora<br />

qual fosse l' Or<strong>di</strong>ne a cui veniva<br />

invitata, e limitossi a ringraziare il<br />

Signore, attendendo che un giorno<br />

avrebbe pienamente esau<strong>di</strong>te le sue<br />

brame. Correva l'anno trentunesimo<br />

della sua età , quando un giorno,<br />

mentre <strong>di</strong>morava in casa dello zio,<br />

in un luogo detto la Castagna,<br />

dopo la comunione, vide in rapimento<br />

<strong>di</strong> spirito la Ss. Vergine,<br />

col bambino Gesù tra le braccia,<br />

cui stava a lato s. Gio. Battista,<br />

che parlando al <strong>di</strong>vin Infante, quasi<br />

querelandosi gli <strong>di</strong>ceva, che essen-<br />

dovi nella chiesa tanti Or<strong>di</strong>ni reli-<br />

giosi, sotto il nome e la regola <strong>di</strong><br />

altri santi, niuno ve ne fosse sotto<br />

il nome <strong>di</strong> lui, e perciò lo pregava<br />

d' istituirne uno colla propria deno-<br />

minazione. Accettata l'istanza dal<br />

s. Bambino, il Precursore gli sog-<br />

giunse: ma chi sarà scelto da voi<br />

per questa fondazioneì e il Reden-<br />

tore replicò questa donzella, accennando<br />

la Solimani, e quella da tne<br />

destinata a tale impresa. Disparve<br />

allora la visione, e in quel medesimo<br />

istante un celeste lume penetrò nel-<br />

la inente della Solimani in guisa,<br />

,


BAT<br />

che le restò impresso il tenore della<br />

regola che dovca prescrivere , e<br />

che aveasi ad osservar dall' istituto<br />

novello, manifestando il tutto al<br />

p. Atanasio cappuccino suo confes-<br />

sore e <strong>di</strong>rettore.<br />

Questi, dopo un anno, le impose<br />

<strong>di</strong> scrivere la regola, ciò che pron-<br />

tamente esegui senza che mai aves-<br />

se scritto , ignorandone persino il<br />

modo ; ed avendola il religioso da-<br />

ta al suo vicario generale, questi,<br />

dopo averla copiata, la bruciò, cioc-<br />

ché fu alla Solimani manifestato supernamente.<br />

Onde nulla calcolando<br />

gì' impe<strong>di</strong>menti frapposti, a' 7 giugno<br />

iy3o, da Albaro passò a Moneglia,<br />

ov' era arciprete don Dome-<br />

nico Francesco Olivieri, sotto la cui<br />

<strong>di</strong>rezione essendosi posta per <strong>di</strong>vina<br />

ispirazione, gli raccontò quanto era-<br />

le avvenuto, e il comando <strong>di</strong> fon-<br />

dare un monistero <strong>di</strong> romite sotto l'in-<br />

vocazione, ed il patrocinio <strong>di</strong> s. Gio-<br />

vanni Battista. Quin<strong>di</strong> in Moneglia,<br />

nella casa <strong>di</strong> Giuseppe Maria Mul-<br />

te<strong>di</strong>, ricevette alcune fanciulle, e vivendo<br />

<strong>di</strong> limosine cominciò a intro-<br />

durre l'osservanza delle sue regole<br />

sotto la <strong>di</strong>pendenza dell' Olivieri e<br />

i voti con<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> povertà, castità<br />

, ubbi<strong>di</strong>enza e clausura. Per<br />

la fama , che presto acquislossi la<br />

fondatrice, accrescendosi ognor più<br />

le istanze <strong>di</strong> donzelle che anelavano<br />

<strong>di</strong> essere ammesse nella sua casa, fu<br />

necessario trovarne altra più spa-<br />

ziosa, concorrendo varii benefattori<br />

a restaurarla.<br />

Nel 1736 la Solimani si recò a<br />

Genova per trattar col doge e col-<br />

1' arcivescovo della fondazione , che<br />

per altro fu stabilito effettuarsi in<br />

quella città, adoperandosi per rinve-<br />

nirne il locale Girolamo Garibal<strong>di</strong><br />

genovese, ed Ambrogio Dolera <strong>di</strong> Mo-<br />

neglia, che si resero benemeriti dello<br />

,<br />

B A T 229<br />

istituto, insieme al sacerdote d. Vin-<br />

cenzo Solari. L' Olivieri per atten-<br />

dere alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> qucst' istituto<br />

rinunziò l' arcipretura, e si fermi) in<br />

Genova ; e la fondatrice per farlo<br />

approvare, nel 1 74 ?-, recossi in Roma<br />

dal Pontefice Benedetto XIV,<br />

lasciando far le sue veci a Teresa<br />

Assereta , e conducendo seco Anto-<br />

nietta Vernazza sua nipote. Suppli-<br />

cato il Papa a confermare la sua<br />

fondazione, Benedetto XIV <strong>di</strong>e' ad<br />

esaminar le regole al proprio confes-<br />

sore, p. Mario Maccabei Barnabita.<br />

Non tardò la Solimani a ricevere<br />

dalle mani del capo della Chiesa<br />

nel gennaio 1 744 tl'e<br />

brevi apo-<br />

stolici ; cioè uno per la fondazio-<br />

ne del nuovo monistero ,<br />

1' altro<br />

<strong>di</strong> approvazione alle regole, e il ter-<br />

zo contenente una <strong>di</strong>chiarazione sul-<br />

le medesime, onde la Solimani nel<br />

maggio riparti per Genova, e colle<br />

compagne cantò l' inno della riconoscenza<br />

per tante grazie ricevute da<br />

Dio. Nella casa quin<strong>di</strong> , e ne' giar<strong>di</strong>ni<br />

<strong>di</strong> Carlo Giustiniani, ridotti a moni-<br />

stero , essa passò processionalmente<br />

colle sue zitelle a' 7 <strong>di</strong>cembre dello<br />

stesso anno, <strong>di</strong> poi passando ad altro<br />

monistero, ove stavano le terziarie<br />

domenicane presso i cappuccini ,<br />

che in breve tempo con pie limosine<br />

fu ridotto decentemente<br />

a' 20 aprile 174°" l'arcivescovo<br />

impose l' abito alla fondatrice , e a<br />

do<strong>di</strong>ci compagne coriste, mettendo<br />

anche ad ognuna in capo una corona<br />

<strong>di</strong> spine, e sulle spalle la cro-<br />

ce. Dichiarato fu cos'i a clausura,<br />

e variando tutte il proprio nome,<br />

la fondatrice lasciò quello <strong>di</strong> Maria<br />

Antonia, e prese l'altro <strong>di</strong> suor<br />

Giovanna Maria Battista. Poi furono<br />

vestite otto converse , senza il<br />

nome <strong>di</strong> Battista; e a' 27 luglio<br />

dello stesso anno, venne canonica-<br />

,


2 3o BAT<br />

niente eletta per abbadcssa la fon-<br />

datrice, che dopo tre anni fu con-<br />

fermata con Pontificia <strong>di</strong>spensa , e<br />

ne esercitò il ministero finché vis-<br />

se. E siccome le regole prescrivevano<br />

<strong>di</strong>ciolto mesi <strong>di</strong> noviziato, con<br />

indulto Pontificio, a' 5 agosto j 747»<br />

l' arcivescovo ricevette la professio-<br />

ne dalle suore. Alla fine piena <strong>di</strong><br />

meriti e <strong>di</strong> virtù Giovanna Maria<br />

Battista Solimani morì santamente<br />

agli 8 aprile ij58, e Dio illustrò<br />

il suo fine con vari miracoli, dopo<br />

aver avuto la consolazione <strong>di</strong> vede-<br />

re il suo istituto consolidato, e ap-<br />

provato pur quello, che fondava a<br />

sua insinuazione l'Olivieri, chiamato<br />

de'Battistini, o Missionarii <strong>di</strong> s. Gio-<br />

vanni Battista (Te<strong>di</strong>). Assai crebbe<br />

in seguito e si <strong>di</strong>latò quest'istituto,<br />

per opera specialmente della madre<br />

Maria Chiara Battista Vernazza nipo-<br />

te della istitulrice. Essa recatasi in<br />

Boma nel 1775, nella chiesa <strong>di</strong> s.<br />

JVicola <strong>di</strong> Tolentino , <strong>di</strong> cui par-<br />

leremo , vi fondò altro monislero<br />

dello stesso Or<strong>di</strong>ne , e morì ai 1<br />

gennaio 1783, in età d'anni ses-<br />

2,<br />

santacinque.<br />

Queste monache romite non possono<br />

ricevere vedove, fanno i quattro<br />

voti solenni , abitano piccole cel-<br />

le , vestono <strong>di</strong> lana or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong><br />

color cannella, cioè tonaca, sca-<br />

polare e manto lungo sino a ter-<br />

ra, cingono la tonaca con fune<br />

<strong>di</strong> crini , usano sandali <strong>di</strong> corde ;<br />

in capo portano veli oscuri in vece<br />

<strong>di</strong> bianchi, dormono vestile, ed<br />

il loro cibo è sempre <strong>di</strong> magro,<br />

cioè tutte le domeniche , lunedì<br />

martedì, e giovedì possono mangia-<br />

re latticini, fuori della quaresima,<br />

e delle altre vigilie. Digiunano tutto<br />

l' anno, tolte le domeniche, ed il<br />

giorno <strong>di</strong> Natale. B.ecitano 1' uffizio<br />

<strong>di</strong>vino, e si alzano un' ora dopo<br />

BAT<br />

la mezzanotte, per cantare il mattutino;<br />

hanno perfetta vita comune,<br />

non possono parlare coi parenti che<br />

tre volte all' anno , sempre però<br />

velate, ed alle grate o alle ruote.<br />

Oltre le monache e le conver-<br />

se, vi debbono essere anche le ter-<br />

ziarie, che dovrebbono custo<strong>di</strong>re le<br />

chiese, e domandare limosina per<br />

le romite. In Boma hanno, come<br />

si <strong>di</strong>sse, il monistero e la bellissima<br />

chiesa <strong>di</strong> san Nicola <strong>di</strong> Tolentino,<br />

vicino alle terme Diocleziane. La<br />

chiesa fu fondata con <strong>di</strong>segno del Ba-<br />

ratta dalla pietà del principe Camillo<br />

Pamfili romano, nipote d' Innocen-<br />

zo X, che ai 21 gennaio 1647 Vl ~<br />

nunzio la porpora Car<strong>di</strong>nalizia, per<br />

continuare la successione nella sua<br />

famiglia. Quin<strong>di</strong> fu data ai religiosi<br />

agostiniani scalzi e poi alle mona-<br />

che , per le cure della nipote del-<br />

la fondatrice suor Maria Chiara Bat-<br />

tista Vernazza suddetta.<br />

BATTI STINI. Congregazione <strong>di</strong><br />

missionarii sacerdoti sotto gli auspicii<br />

<strong>di</strong> s. Giovanni Battista. La<br />

vener. suor Giovanna Malia Batti-<br />

sta Solimani, fondatrice delle Batti-<br />

stine (Ve<strong>di</strong>), ebbe sempre vivo desiderio<br />

che s' istituisse anche una<br />

congregazione <strong>di</strong> sacerdoti, i quali<br />

si obbligassero con voto particolare<br />

<strong>di</strong> fare le missioni nella parte degli<br />

eretici ed infedeli. Sembrava alla<br />

serva <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong> aver que' medesimi<br />

lumi , per l' istituzione <strong>di</strong> questi<br />

che avea ricevuti dal cielo per la<br />

fondazione delle monache romite.<br />

Stabilito perciò in Genova il suo<br />

monistero per le religiose, col con-<br />

siglio <strong>di</strong> quell' arcivescovo, nel 1 749><br />

spedì in Boma il sacerdote Dome-<br />

nico Francesco Olivieri suo confes-<br />

sore, per l' approvazione dell' istitu-<br />

to de' missionarii.<br />

Questo degno ecclesiastico, nato<br />

,


BAT<br />

in Genova il primo novembre 1691,<br />

erasi <strong>di</strong>stinto per la pre<strong>di</strong>cazione,<br />

onde istituì nella sua patria la con-<br />

gregazione Rurale, o Forense, perchè<br />

i sacerdoti ascritti alla medesima s'im-<br />

pegnassero <strong>di</strong> fare le missioni nelle<br />

ville, e nelle campagne; ma <strong>di</strong>venuto<br />

arciprete in Moneglia, recalasi quivi la<br />

vener. Solimani nel 1780, e posta-<br />

si sotto la <strong>di</strong> lui <strong>di</strong>rezione spiri-<br />

tuale, egli animato da eguale spi-<br />

rito, e zelo, seguì in Genova la<br />

serva <strong>di</strong> Dio rinunziando l' arci-<br />

pretura, e tutto de<strong>di</strong>candosi all'isti-<br />

tuto delle romite battisene. Reca-<br />

tosi adunque in Roma con due sa-<br />

cerdoti, dopo aver abitato presso s.<br />

Ruffma in Trastevere, passò nel<br />

chiostro <strong>di</strong> s. Giovanni de' genove-<br />

si. Quin<strong>di</strong> per me<strong>di</strong>azione del Car-<br />

<strong>di</strong>nale Spinola presentossi al Ponte-<br />

fice Benedetto XIV, il quale, dopo<br />

maturo esame, a' 2 3 settembre<br />

1755, con suo apostolico breve,<br />

approvò tal società , col nome <strong>di</strong><br />

congregazione <strong>di</strong> sacerdoti secolari<br />

missionari) <strong>di</strong> s. Giovanni Battista,<br />

detti Battistini, sotto la <strong>di</strong>pendenza<br />

della congregazione Car<strong>di</strong>nalizia <strong>di</strong><br />

Propaganda 3 per propagare la fede<br />

col mezzo delle missioni nei pae-<br />

si degli infedeli ed eretici. Accresciutosi<br />

il numero de' sacerdoti, ed<br />

acquistala <strong>di</strong>rimpetto alla chiesa <strong>di</strong><br />

s. Isidoro una casa, ivi formarono un<br />

oratorio, e in progresso furono im-<br />

piegati nelle missioni <strong>di</strong> Roma , e<br />

<strong>di</strong> altre città, venendo spe<strong>di</strong>ti inol-<br />

tre alle missioni <strong>di</strong> Bulgaria , <strong>di</strong> So-<br />

fìa , <strong>di</strong> Filippopoli, <strong>di</strong> Nicopoli, nel-<br />

la Cina, ed altrove ad esercitare lo<br />

apostolico ministero. Alcuni sacerdoti<br />

della congregazione furono <strong>di</strong>chia-<br />

rati vescovi in partibus in <strong>di</strong>versi luo-<br />

ghi , e prestarono utili servigi alla<br />

congregazione <strong>di</strong> Propaganda ; mentre<br />

il benemerito d. Domenico Fran-<br />

BAT o.3r<br />

cesco Olivieri, dopo aver veduto lo<br />

incremento della sua congregazione,<br />

ed aver esercitate tutte le virtù, santamente<br />

morì in Genova a' 1 3 giugno<br />

1766, operando Dio non pochi<br />

pro<strong>di</strong>gi a sua intercessione. Ven-<br />

ne tumulato nella chiesa delle Bat-<br />

tisti ne.<br />

Se queste monache in Roma , in<br />

Genova ed altrove tuttora liori-<br />

scono , la congregazioue de' preti<br />

secolari Battistini , venne meno per<br />

vicende che posero a soqquadro la<br />

Europa nel declinare dello scorso secolo.<br />

Essi facevano due voti semplici<br />

, cioè <strong>di</strong> permanenza perpetua<br />

nella congregazione, e <strong>di</strong> andare a<br />

far le missioni ne' luoghi sottoposti<br />

agli eretici, ed infedeli, ad ogni comando<br />

<strong>di</strong> Propaganda, non potendo<br />

perciò pre<strong>di</strong>care nei paesi<br />

cattolici , ed ascoltar in essi le<br />

confessioni delle donne. Il loro capo<br />

chiamavasi superiore, ed avea<br />

un vicario . Eleggevansi entrambi<br />

ogni tre anni, e prendevano possesso<br />

della carica nel giorno della festa<br />

della natività <strong>di</strong> s. Giovanni Batti-<br />

sta. Non potevano procurarsi <strong>di</strong>gni-<br />

tà ecclesiastiche. Nelle loro chiese<br />

erano permessi tre soli altari. Osservavano<br />

perfetta vita comune, ed<br />

oltre ai sacerdoti eranvi i laici , o<br />

conversi, chiamati fratelli coa<strong>di</strong>uto-<br />

ri. Delle loro regole, <strong>di</strong>scipline, e<br />

tenore <strong>di</strong> vita , tratta il p. da<br />

Latera, nel suo Compen<strong>di</strong>o della<br />

storia degli Or<strong>di</strong>ni regolari, a pag.<br />

307 e seguenti.<br />

Finalmente questi sacerdoti ve-<br />

stivano come i missionari <strong>di</strong> san<br />

Vincenzo <strong>di</strong> Paola, colla <strong>di</strong>fferenza,<br />

che questi hanno i bottoni nella<br />

sottana sino a mezza vita, e i Bat-<br />

tistini fino ai pie<strong>di</strong>, ma i laici o coa-<br />

<strong>di</strong>utori loro usavano sì la tonaca che<br />

il mantello più corto. Di essi furono


2 32 BAT<br />

benemeriti oltre Pio VI, i Car<strong>di</strong>-<br />

nali Spinelli, Imperiali, ed altri.<br />

BATTORIO Andrea, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Andrea Battono ebbe a patria la<br />

Transilvania nel i566, ed a zio Stefano<br />

Battono re <strong>di</strong> Polonia. Dappoiché<br />

sentiva maggior inclinazione per le<br />

<strong>di</strong>gnità ecclesiastiche che per le civili,<br />

fu dal Pontefice Gregorio X11I ono-<br />

rato del titolo <strong>di</strong> protonotario aposto-<br />

lico. Desiderava lo zio <strong>di</strong> far conoscere<br />

al Pontefice i <strong>di</strong>stinti talenti del<br />

nipote ; il perchè invi<strong>di</strong>o a lui con<br />

importantissime commissioni, ed accompagnato<br />

da nobilissima comitiva,<br />

ingiungendo però al nipote, che prima<br />

si recasse a Milano al fine <strong>di</strong><br />

ricevere spirituali istruzioni dal Car-<br />

<strong>di</strong>nale s. Carlo Borromeo. Fu il Batterio<br />

accolto dal santo prelato con<br />

ogni maniera <strong>di</strong> onore, ne a Roma si<br />

fece meno per lui. Per le quali cose il<br />

Pontefice Gregorio XIII, nell'ottava<br />

promozione, fatta a Iloma a' 4 ghigno<br />

i584, lo ascrisse ai <strong>di</strong>aconi Car-<br />

<strong>di</strong>nali, con la <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Adriano.<br />

Non mancò lo zio <strong>di</strong> provvederlo <strong>di</strong><br />

pingui prebende, e nell'anno i58g,<br />

nominollo al vescovato ricchissimo<br />

<strong>di</strong> Vai-mia nella Prussia Polacca, cui<br />

ottenne da Sisto V.<br />

Accorgendosi il principe Sigismon-<br />

do Battono, che la Tiansilvania cor-<br />

reva gran pericolo , a cagione dei<br />

turchi e degli alemanni, che aspiravano<br />

a dominarla, intimata la <strong>di</strong>eta,<br />

<strong>di</strong>sse che il mezzo più opportuno<br />

per sedarne i torbi<strong>di</strong>, era <strong>di</strong> proporre<br />

al governo <strong>di</strong> quella provincia il<br />

Car<strong>di</strong>nale Andrea suo cugino , il<br />

quale, atteso il valoroso coraggio,<br />

avrebbe saputo mantenerla in pace,<br />

e tener soggetti i nemici alla co-<br />

rona. La <strong>di</strong>eta accettò il partito, ed<br />

il<br />

Car<strong>di</strong>nale fu governatore <strong>di</strong> quella<br />

provincia, quantunque per brevissimo<br />

tempo, poiché fu costretto ad allar-<br />

BAT<br />

marsi contro Michele vaivoda della<br />

\ alacchia, il (piale, oltre che sperava<br />

<strong>di</strong> ottenere il governo della Tiansilva-<br />

nia, se fosse venuta in potere degli<br />

austriaci, temeva poi dall'altra parte<br />

che, <strong>di</strong>venuto forte in quel potente<br />

dominio il Car<strong>di</strong>nale, avesse ven<strong>di</strong>ca-<br />

ta la morte <strong>di</strong> suo padre avvenuta<br />

per istigazione del vaivoda medesimo.<br />

Per la qual cosa, collegatosi con<br />

Giorgio Battista governatore dell'Un-<br />

gheria superiore , il quale era poco<br />

lungi dalla Transilvania, con un eser-<br />

cito poderosissimo assalì la stessa<br />

Transilvania prima che il Car<strong>di</strong>nale<br />

potesse por argine ai suoi progressi.<br />

Allora il Car<strong>di</strong>nale fatto coraggioso<br />

dalla necessità, radunò quanto maggior<br />

numero <strong>di</strong> gente potè, e datone<br />

a Cornis il comando generale , andò<br />

in persona contro il vaivoda.<br />

Ottenne spontaneamente, dalla parte<br />

<strong>di</strong> quei popoli, Fogoras ed altri luo-<br />

ghi nella campagna <strong>di</strong> Cibinio, e vi<br />

piantò d' incontro gli alloggiamenti.<br />

Il vescovo <strong>di</strong> Sansevero, nunzio apostolico<br />

presso al Car<strong>di</strong>nale, andando<br />

dall' uno all'altro campo tentava <strong>di</strong><br />

comporre la pace senza spargimento<br />

<strong>di</strong> sangue cristiano; ma il vaivoda<br />

era fermissimo, e <strong>di</strong>ceva, che avea<br />

dovere <strong>di</strong> ricuperare la Transilvania<br />

a sua maestà cesarea; né volle per-<br />

ciò trattare <strong>di</strong> pace, se non a con-<br />

<strong>di</strong>zione che il Car<strong>di</strong>nale cedendo la<br />

provincia se ne partisse. La qual<br />

cosa sembrando al Car<strong>di</strong>nale troppo<br />

dura, troncava il vaivoda ogni indu-<br />

gio, e come quello, che vedevasi <strong>di</strong><br />

fòrze superiore, <strong>di</strong>ede segno alla bat-<br />

taglia. I transilvani fecero piegare i<br />

nemici; ma nel punto che il capi-<br />

tano generale <strong>di</strong> questi, o a caso sia<br />

ciò avvenuto, oppure a bella posta,<br />

fu fatto prigione dal nemico , il<br />

vaivoda & accese <strong>di</strong> modo , che<br />

scompigliò le truppe transigane,


BAT<br />

<strong>di</strong>venendo in un momento, <strong>di</strong> quasi<br />

vinto eh' egli era , vincitore glo-<br />

rioso.<br />

11 principe Car<strong>di</strong>nale vedendo questa<br />

sconfitta, staccò una compagnia<br />

<strong>di</strong> cavalli, e tentò <strong>di</strong> salvarsi per la via<br />

<strong>di</strong> Moldavia, per andare in Polonia;<br />

se non che gli armati sicoli al vaivoda<br />

alFezionatissi mi, perchè a loro prometea<br />

tanta libertà quanta ne to-<br />

glieva loro il Car<strong>di</strong>nale, occupati i<br />

passi, lo spogliarono della cavalleria<br />

sicché con due soli paggi mal pratici<br />

delle strade andò per qualche giorno<br />

errando pei* boscaglie. Tenendo-<br />

gli però <strong>di</strong>etro alcuni archibugie-<br />

ri , cinque <strong>di</strong> essi raggiunsero la<br />

compagnia del Car<strong>di</strong>nale , ed am-<br />

mazzatogli il primo paggio, uccisero<br />

anche 1' altro , eh' era <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a ,<br />

mentre il Car<strong>di</strong>nale stanco riposava<br />

alquanto. Svegliatosi al rumore<br />

dei sicarii, più per necessità che per<br />

valore pose mano alla scimitarra, e<br />

menò qua e colà colpi da <strong>di</strong>sperato.<br />

Avrebbe fatto <strong>di</strong> più, se non<br />

fosse stato colto nella fronte da un<br />

colpo <strong>di</strong> fune , che gli fece versare<br />

un torrente <strong>di</strong> sangue, per cui ingombrata<br />

la vista , si <strong>di</strong>ede a fug-<br />

gire alla cieca. Ma colto da altra<br />

più grave ferita <strong>di</strong>etro il capo, do-<br />

vette cedere svenuto. -Né tardò a<br />

sopraggiugnere un altro de' sicarii,<br />

che fu al suo servizio un tempo, il<br />

quale barbaramente gli troncò la te-<br />

sta. Avvenne simile strage nell'anno<br />

i5gg, essendo il Car<strong>di</strong>nale in età <strong>di</strong><br />

trentatre anni. Vogliono il Ciacco-<br />

nio ed il Tommasi, che il Car<strong>di</strong>nale<br />

fosse trasferito ad Albagiulia ; ma si<br />

oppone Samuele Timon , che sos-<br />

tiene essere stato trasportato a Clau-<br />

<strong>di</strong>opoli, e sepolto in un magnifico<br />

monumento. Esiste una lettera <strong>di</strong><br />

s. Carlo Borromeo a lui scritta se-<br />

gnandogli alcune regole eccellenti al<br />

VOL. IV.<br />

,<br />

BAU 2 33<br />

fine che potesse saviamente condursi<br />

nella novella <strong>di</strong>gnità.<br />

BAUDELIO (s.), nacque, secondo<br />

alcuni, in Linguadoca, secondo altri,<br />

in altra città della Gallia Celtica. V'ha<br />

chi opina, che fosse unito in matrimo-<br />

nio, e che esercitasse il mestiere del-<br />

le armi. Di lui fanno menzione i<br />

più antichi martirologi , i quali ne<br />

assicurano, che incontrò coraggioso<br />

il martirio nella città <strong>di</strong> Niines nel<br />

terzo o quarto secolo. S. Gregorio<br />

de Tours, nel suo libro De gloria<br />

marlyrum, ne fa fede, che a' suoi<br />

tempi furono operati de' miracoli<br />

ad intercessione <strong>di</strong> s. Baudelio. Non<br />

si sa in qual luogo trovisi il corpo<br />

<strong>di</strong> questo santo, del quale i canonici<br />

regolari <strong>di</strong> s. Genoveffa a Pa-<br />

rigi si vantano possedere una por-<br />

zione. La sua festa si celebra nel<br />

dì 20 maggio, giorno memorabile<br />

nella Spagna e specialmente in<br />

Francia.<br />

BAUME (della) Clau<strong>di</strong>o, Car<strong>di</strong>-<br />

nale. Clau<strong>di</strong>o della Baume venne dai<br />

doviziosi baroni <strong>di</strong> Sansorlin, e nacque<br />

nella Franca Contea nel i528.<br />

Compiuti gli stu<strong>di</strong>i nella università<br />

<strong>di</strong> Dole, fu in prima arricchito <strong>di</strong><br />

tre pingui abbazie e <strong>di</strong> due prio-<br />

rati ; poi col favor <strong>di</strong> Carlo V nel<br />

1 543 , in età <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci anni , venne<br />

da Paolo III promosso ad occupare<br />

l'arcivescovato <strong>di</strong> Besanzon<br />

per la rinunzia del Car<strong>di</strong>nal Pietro suo<br />

zio. Il re cattolico Filippo II lo elesse<br />

segretario dei memoriali, o maestro<br />

delle suppliche, viceré <strong>di</strong> Napoli e<br />

consigliere del <strong>di</strong>partimento ecclesia-<br />

stico, avendo prima ricevuto l'epi-<br />

scopale consacrazione insieme col<br />

pallio. Nel i566 passò a Boma col<br />

suo vicario generale Antonio Lullo<br />

a visitare i sacri limini, nel tempo<br />

in cui era Pontefice s. Pio V, da cui<br />

fu ricevuto con singolari <strong>di</strong>mostra-<br />

,


234 BAU<br />

zioni <strong>di</strong> amore. Quando nella sua<br />

<strong>di</strong>ocesi radunò il sinodo provin-<br />

ciale, a cui intervennero i vescovi<br />

<strong>di</strong> Losanna, <strong>di</strong> Basilea e <strong>di</strong> Bellay,<br />

nel 1071 promulgò solennemente i<br />

decreti del Tridentino, e ne intimò<br />

la esecuzione. Resistette con molto<br />

vigore agli eretici nell' anno i5j5,<br />

in un col magistrato, e preservò la<br />

contea <strong>di</strong> Borgogna dai loro errori pe-<br />

stilenziali. Egli, benché fosse il più ric-<br />

co dei vescovi de' suoi tempi, nulla<br />

mai avea per sé, dacché tutto <strong>di</strong>-<br />

stribuiva a' poveri . Pervenute<br />

tutte<br />

queste ed altre cose a notizia <strong>di</strong><br />

Gregorio XIII , Pontefice <strong>di</strong> cpiei<br />

tempi , senza 1' interposizione <strong>di</strong><br />

alcuno, nella quinta promozione,<br />

fatta a Pvoma a' 2 1 febbraio del-<br />

l'anno i5y8, lo creò Car<strong>di</strong>nal prete<br />

assente, del titolo <strong>di</strong> s. Pudenziana.<br />

Era troppo necessaria la presenza<br />

<strong>di</strong> lui alla sua <strong>di</strong>ocesi per tenere in<br />

fieno gli eretici, ma quando furono<br />

composte le cose, pensava <strong>di</strong> recarsi a<br />

Napoli per esercitarvi la carica <strong>di</strong> vi-<br />

ceré. Una morte immatura ne stornò<br />

il viaggio, e Io rapì nel 1 584- Ebbe<br />

tomba in Arbois , nella chiesa <strong>di</strong><br />

s. Giusto presso al Car<strong>di</strong>nale Pietro<br />

della Baume suo zio.<br />

BAUME (della) Pietro, Car<strong>di</strong>na-<br />

le. Pietro della Baume traeva origine<br />

dai celebri conti <strong>di</strong> Montrevel, e nacque<br />

nella Bressa, dopo la metà del se-<br />

colo XV. Fin dalla prima età fu al-<br />

levato alla Chiesa. Ebbe pertanto<br />

un canonicato nella chiesa <strong>di</strong> san<br />

Gio. <strong>di</strong> Lione; poi le abbazie <strong>di</strong><br />

s. Clau<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> Nostra Donna <strong>di</strong> Pignerol,<br />

<strong>di</strong> s. Giusto, <strong>di</strong> Mourtier ed<br />

altre. Adriano A I lo fece nel i523<br />

vescovo <strong>di</strong> Ginevra, e nel 1529, Clemente<br />

^11 lo elesse a coa<strong>di</strong>utore<br />

<strong>di</strong> Antonio Vargeyo arcivescovo <strong>di</strong><br />

Besanzon. Pria della sua promozione<br />

al vescovato comparve con grande<br />

BAU<br />

lustro e decoro al concilio lateranese,<br />

sotto Leone X, e poscia mo-<br />

strò ardente zelo per la cattolica<br />

fede, quando la infelicissima città<br />

<strong>di</strong> Ginevra <strong>di</strong>veniva teatro <strong>di</strong> ribellione<br />

contro la Chiesa Romana<br />

, e stringea il proprio pasto-<br />

re ad abbandonarla. Non però tra-<br />

lasciava egli cosa veruna per ricon-<br />

durre sul buon sentiere coloro spe-<br />

cialmente che principiavano a vacilla-<br />

re nella fede. Assente per ben cinque<br />

anni dalla sua chiesa nel i 533 deter-<br />

minossi a ritornarvi con grave risico<br />

della vita. Intimata allora ima<br />

processione pubblica e solenne, fece<br />

al popolo una concioue per allon-<br />

tanarlo dall'errore, e rassodarlo nel<br />

bene. Tuttavolta alcuni ottimati, par-<br />

tigiani a Calvino, congiurarono contro<br />

<strong>di</strong> lui, e forzando <strong>di</strong> notte tempo<br />

le porte del palazzo, ne chiusero<br />

ogni a<strong>di</strong>to. Temendo egli ad ogni<br />

momento <strong>di</strong> restar vittima, credette<br />

meglio <strong>di</strong> cedere e sottrarsi al peri-<br />

colo. E a tutti noto, che in questo tempo<br />

Calvino entrò solennemente in Ginevra,<br />

la quale <strong>di</strong>venne maestra <strong>di</strong><br />

errori , sentina <strong>di</strong> vizii, <strong>di</strong> eretici<br />

apostati e malviventi. Nella prima<br />

domenica dell agosto i535, fulminò<br />

il buon pastore sentenza <strong>di</strong> anatema<br />

e d' interdetto contro gli eretici<br />

libelli, e fra questi un tale Perino<br />

nemicò capitale del vescovo, per<br />

giusto giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Dio, fu il primo<br />

a portarne la pena. Fingendo egli<br />

<strong>di</strong> rinnovare contro i francesi la<br />

strage del vespero siciliano, ad istigamento<br />

<strong>di</strong> Calvino, fu fatto decapi-<br />

tare su quella pietra stessa, che serviva<br />

all'aitar maggiore della cattedrale <strong>di</strong><br />

s. Pietro, la quale per sommo <strong>di</strong>sprez-<br />

zo fu da lui trasferita al luogo desti-<br />

nato a giustiziare i rei. Pervenuta a<br />

R.oma la notizia della ribellione dei<br />

ginevrini, e de' rischi e delle persecu-<br />

,


BAV<br />

zioni sofferte dal buon vescovo, il<br />

Pontefice Paolo III, all'insaputa del<br />

Canine, lo creò Car<strong>di</strong>nal prete assente<br />

del titolo dei ss. Giovanni e Paolo, nel-<br />

la sesta promozione, fatta a Roma li<br />

12 <strong>di</strong>cembre del i53f). Finalmente<br />

eolmo <strong>di</strong> meriti, passò a ricevere la<br />

rimunerazione della corona eterna,<br />

nel l544) ci'lc P ie anni dopo che fu<br />

Car<strong>di</strong>nale. Ebbe sepoltura nel castel-<br />

lo <strong>di</strong> Arbois nella Franca Contea, in<br />

cbiesa <strong>di</strong> s. Giusto, nella cappella det-<br />

ta Igniacense.<br />

BAVIERA. Regno nella Germania,<br />

il quale fa parte della confederazione<br />

germanica, ed ba quattro voci nella<br />

assemblea generale , in cui il suo<br />

rappresentante occupa il terzo luogo,<br />

dopo quelli <strong>di</strong> Austria e <strong>di</strong> Prussia.<br />

Comprende quasi per intero l'antico<br />

Circolo dì Baviera 3 meno le fra-<br />

zioni testé incorporate all'Austria;<br />

i vescovati <strong>di</strong> Bamberga, <strong>di</strong> Eichstadt<br />

e <strong>di</strong> Wiirtzburg , o Erbipoli , <strong>di</strong><br />

cui era composto quasi tutto il cir-<br />

colo <strong>di</strong> Franconiaj i principati prus-<br />

siani <strong>di</strong> Bayreuth, <strong>di</strong> Anspach, e le<br />

città imperiali <strong>di</strong> B_atisbona, Norim-<br />

berga, Rotbenburg, Schweinfurt ec;<br />

la parte orientale del circolo <strong>di</strong> Sve-<br />

via, lino all' Iller, colla prepositura<br />

<strong>di</strong> Kempten, col vescovato <strong>di</strong> Au-<br />

gusta, col margraviato già austriaco<br />

<strong>di</strong> Burgau, e varie altre città imperiali<br />

; il ducato <strong>di</strong> due Ponti , con<br />

porzione del vescovato <strong>di</strong> Spira, Ful-<br />

da e Worms nel circolo dell'alio<br />

Reno, una parte del basso-palatinato<br />

, e dell' elettorato <strong>di</strong> Magonza<br />

con Ascbalfemburgo , Asciburgium ,<br />

Mittemberg ec, nel circolo del Bas-<br />

so Reno, ed alcune frazioni dell'Al-<br />

sazia settentrionale, colla fortezza feudale<br />

<strong>di</strong> Landau nella Francia. Sono<br />

imiti finalmente ai sovraccennati pae-<br />

si molti possessi de' principi me<strong>di</strong>aliz-<br />

zati. 11 re non esercita il potere sovrano<br />

,<br />

BAV 235<br />

su questi stati che nella forma da<br />

lui medesimo fissata nell' atto costituzionale<br />

del iG maggio 1818. L'am-<br />

ministrazione loro è ripartita in otto<br />

circoli. Essi sono : quello dell' Iser ,<br />

del Danubio superiore, del Danubio<br />

inferiore, del Regen, del Rezat, del<br />

Mein superiore, del Mcin inferiore<br />

e del Reno. La religione dominan-<br />

te professata dalla corte è la catto-<br />

lica, benché tutte le altre sieno tol-<br />

lerate. Ha la Baviera due arcivesco-<br />

vati, <strong>di</strong> Monaco cioè, chiamata la<br />

piccola Roma delia Germania, e<br />

<strong>di</strong> Bamberga. Da questi <strong>di</strong>pendono<br />

i vescovi suffraganei <strong>di</strong> Augusta,<br />

Eichstadt, Erbipoli, o Wiirtzburg,<br />

Passavia, Ratisbona e Spira. Conta<br />

però la Baviera circa ottocento mi-<br />

la protestanti, gli affari dei quali<br />

sono regolati da un concistoro par-<br />

ticolare, e circa se<strong>di</strong> ci mila ebrei<br />

Sonovi delle università a Erlagen, a<br />

Monaco ed a Wiirtzburg; molti licei,<br />

giunasii, accademie, altre scuole,<br />

seminarli e stabilimenti scientifici<br />

Ha cinque or<strong>di</strong>ni equestri. Quello<br />

<strong>di</strong> s. Uberto, eh' è il primo, quello<br />

<strong>di</strong> s. Giorgio, e quello <strong>di</strong> s. Michele<br />

istituito nel i6o,3 dal duca Giuseppe<br />

Clemente, <strong>di</strong> cui il gran maestro<br />

è il re presente Lodovico I; 1' Or<strong>di</strong>-<br />

ne militare <strong>di</strong> Massimiliano Giusep-<br />

pe, e quello della corona <strong>di</strong> Bavie-<br />

ra, eh è civile.<br />

I boi, antica nazione della Celti-<br />

. ,<br />

ca , 58q anni avanti la nascita <strong>di</strong><br />

Gesù Cristo, passato avendo il Reno,<br />

si fermarono prima nella Boemia,<br />

donde cacciati dai marcomanni al<br />

tempo <strong>di</strong> Augusto , ritornarono <strong>di</strong><br />

nuovo nel Norico. Il paese del loro<br />

nuovo soggiorno fu dai roma-<br />

ni chiamato Baiarla, o Baioaria, dal<br />

cui nome è forse derivato quello <strong>di</strong><br />

Baviera. Il nome <strong>di</strong> questa regione,<br />

che i tedeschi appellano Bayem


236 BAV<br />

vuoisi, secondo gli scrittori nazionali,<br />

derivato da quello dei Galli Boi,<br />

che, dopo aver valicate le Alpi, pre-<br />

sero stanza lungo il Po , e <strong>di</strong>scac-<br />

ciati poi da' romani, fuggirono nelle<br />

contrade germaniche della Boemia<br />

e della Bavaria o Boiaria. Gli an-<br />

tichi chiamarono Vin<strong>di</strong>'licia la parte<br />

situata <strong>di</strong> qua dal Danubio fra i<br />

rezi ed i norici, e <strong>di</strong>ssero poi Nortgow<br />

la parte transdanubiana , os-<br />

sia il palatinato, ove soggiornarono<br />

i narisci. Furono assai valorosi gli<br />

antichi bavaresi. Portarono essi il ter-<br />

ror delle loro armi fino nella Grecia<br />

e sull'Ellesponto, e furono i primi<br />

tra i popoli germanici, che abbiano<br />

passate le Alpi, ed inalberati i loro<br />

vessilli sulle rive del Tebro e del<br />

Termodonte.<br />

La Baviera fu originariamente<br />

governata dai re d'Austrasia, ed<br />

in seguito dai duchi <strong>di</strong> Baviera,<br />

fino a che Carlo Magno , se ne<br />

impadronì, e la fece amministra-<br />

re dai conti. S. Severino abbate<br />

1' apostolo del Norico, che fiorì ver-<br />

so il 4^2 ? vi pre<strong>di</strong>cò la nostra<br />

fede [T^e<strong>di</strong>). Teodone duca <strong>di</strong> Ba-<br />

viera , mosso dalla fama , che ce-<br />

lebrava il nome , la santità ed i<br />

miracoli <strong>di</strong> s. Ruperbo o Roberto<br />

vescovo <strong>di</strong> Worms , lo invitò a<br />

recarsi in questo paese. Accettò que-<br />

sti l' invito, e si condusse a Ratisbo-<br />

na nell'anno 697, dove dal duca e<br />

dalla corte fu accolto assai onorevol-<br />

mente, e trovando molto docili alle<br />

vere dottrine gli animi <strong>di</strong> quei popoli,<br />

<strong>di</strong>e' opera con tutto l'impegno a<br />

ravvivare la fiaccola della fede spen-<br />

ta quasi dalle eresie e dalle super-<br />

stizioni. Convertì Regintruda sorella<br />

<strong>di</strong> Teodone, conversione seguita da<br />

quella del duca, e <strong>di</strong> tutta la Ba-<br />

viera. Dio confermò con molti mi-<br />

racoli la dottrina dal santo missio-<br />

,<br />

BAV<br />

nario, e lo zelo <strong>di</strong> lui fece risplen-<br />

dere la luce del vangelo anche nelle<br />

nazioni vicine. Continuò la sua pre-<br />

<strong>di</strong>cazione a Lorck, Laureacum, sul<br />

Danubio fra Ratisbona e Vienna,<br />

ed a Tuvava, Giuvavia, o Giuvava,<br />

stabilendo la sede vescovile in questa<br />

ultima città, che essendo allora alfatto<br />

rovinata, venne rifabbricata, e prese<br />

il nome <strong>di</strong> Salisburgo. Il duca Teodone<br />

molto l'abbellì, <strong>di</strong>ede ricchi<br />

doni al santo, pei quali fu posto in<br />

istato <strong>di</strong> erigere colà gran numero<br />

<strong>di</strong> chiese e <strong>di</strong> monisteri. Teodober-<br />

to, o Diotpero, erede della pietà <strong>di</strong><br />

suo padre, accrebbe <strong>di</strong> molto l'entrata<br />

della chiesa <strong>di</strong> Salisburgo. V.<br />

Salisburgo.<br />

San Corbiniano, che insieme ai<br />

propri servi erasi ritirato in un<br />

monistero da lui fondato presso la<br />

chiesa <strong>di</strong> s. Germano <strong>di</strong> Chatre<br />

oggi Arpaion, dopo quattor<strong>di</strong>ci anni<br />

<strong>di</strong> ritiro, volle recarsi a Roma per<br />

deporre le inquietu<strong>di</strong>ni della sua<br />

coscienza nel seno del padre comu-<br />

ne dei fedeli. Il Papa Gregorio II<br />

scoprì come opportunemente poteva<br />

adoperarlo pei bisogni spirituali<br />

delle Gallie. Or<strong>di</strong>natolo vescovo<br />

perchè pre<strong>di</strong>casse per tutto il mondo<br />

, si recò a pre<strong>di</strong>car nella Fran-<br />

cia, ove le sue fatiche furono coro-<br />

nate da un felice successo. Spaven-<br />

tata la sua umiltà , ei stabilì <strong>di</strong><br />

tornarsene a Roma per ottenere la<br />

<strong>di</strong>spensa dalle funzioni dell'episcopa-<br />

to e la permissione <strong>di</strong> vivere nella sua<br />

solitu<strong>di</strong>ne antica. Lasciata la strada<br />

or<strong>di</strong>naria, affine <strong>di</strong> meglio nascon-<br />

dersi , s' incamminò a Roma per<br />

l'Alemagna. Giunto in Baviera, la<br />

sensibilità del suo cuore non seppe<br />

resistere al bisogno dell' istruzione,<br />

in cui trovavasi quel popolo recen-<br />

temente convertito. L'anzidetto du-<br />

ca Teodone e tutta la nobiltà lo<br />

,


BAV<br />

riguardarono come un angelo sceso<br />

dal cielo per dare l' ultima mano<br />

all'opera della lor conversione. Sog-<br />

giornò alcun tempo fra essi; forti-<br />

ficolli nei lodevoli loro sentimenti,<br />

poscia riprese la strada <strong>di</strong> Roma,<br />

accompagnato dallo stesso Teodone<br />

che (primo <strong>di</strong> tutti della sua na-<br />

zione ) volle fare il pellegrinaggio<br />

per visitare il sepolcro degli apo-<br />

stoli. Indarno Corbiniano scongiurò<br />

il Pontefice a sollevarlo dal peso<br />

dell' episcopato , che quella umiltà<br />

spinse anzi Gregorio II ad obbligarlo<br />

a continuare nel suo ministero. Intanto<br />

Grimoaldo, figliuolo <strong>di</strong> Teo-<br />

done, teneva guar<strong>di</strong>e alla frontiera<br />

per non lasciar passare Corbiniano<br />

se prima non prometteva <strong>di</strong> recarsi<br />

a trovarlo. Ma egli operò e da apo-<br />

stolo e da santo. Giunto al palazzo,<br />

<strong>di</strong>chiarò, che non vedrebbe il duca<br />

finche non rinunziasse all'incestuoso<br />

suo matrimonio, e non abbandonasse<br />

Biltruda sua moglie, e vedova <strong>di</strong><br />

suo fratello. Lo zelo <strong>di</strong> lui riuscì inutile,<br />

anzi non altro fece che muo-<br />

vergli persecuzioni per opera dei<br />

due colpevoli. Biltruda specialmente<br />

giurò <strong>di</strong> perderlo. Appostati furono<br />

da lei degli assassini per torgli la<br />

vita; ma Dio conservò il servo fe-<br />

dele , ed i suoi nemici perirono<br />

miseramente poco dopo. Costretto<br />

a fuggire tornò a Frisigna, dove<br />

continuò l'esercizio delle sue fatiche<br />

sino alla beata sua morte, avvenuta<br />

nel 73o. V. s. Corbiniano.<br />

A s. Corbiniano andò del pari<br />

per lo zelo apostolico spiegalo aHa<br />

conversione della Baviera, un vescovo<br />

nominato Martiniano. Incaricato<br />

a ciò pur egli da Papa Gregorio II<br />

vi si trasferì unitamente al prete<br />

Giorgio ed al sud<strong>di</strong>acono Doroteo<br />

ambi due della chiesa romana. Col<br />

più retto sistema or<strong>di</strong>nò le cose<br />

,<br />

BAV 23 7<br />

ecclesiastiche <strong>di</strong> quel paese. Ma più<br />

<strong>di</strong> tutto erano colà benedette le fa-<br />

tiche apostoliche <strong>di</strong> S. Bonifacio.<br />

Nato verso il 680 a Cre<strong>di</strong>tela nel<br />

Devonshire, poi arcivescovo <strong>di</strong> Ma-<br />

gonza, <strong>di</strong>venne apostolo dell'Alema-<br />

gna, e martire, per le immense fati-<br />

che da lui sostenute afiine <strong>di</strong> propagare<br />

la fede nella Baviera. V. s. Bo-<br />

nifacio.<br />

Fatto da Gregorio II arcivescovo<br />

e primate <strong>di</strong> tutla l'Alemagna, con<br />

ampio potere <strong>di</strong> fondar vescovati<br />

dovunque stimasse più opportuno,<br />

fece, nel 738, in età molto avan-<br />

zata, un viaggio a Roma per con-<br />

ferire con Papa Gregorio III, suc-<br />

ceduto a Gregorio II. Non solo fu<br />

ricevuto in Roma con tutta la <strong>di</strong>-<br />

stinzione dovuta ai copiosi frutti<br />

delle sue fatiche antecedenti; ina<br />

quanti stranieri si trovavano in<br />

quella capitale facevano come a<br />

gara per onorarlo maggiormente.<br />

Allorché partì da Roma il Papa<br />

ricolmollo <strong>di</strong> donativi, gli <strong>di</strong>ede una<br />

raccolta <strong>di</strong> canoni scelti, perchè gli<br />

servissero <strong>di</strong> regola ; scrisse altresì<br />

in suo favore delle lettere <strong>di</strong> raccomandazione<br />

a Carlo Martello, ai<br />

principi ed ai vescovi pei cui <strong>di</strong>-<br />

stretti avesse avuta occasione <strong>di</strong> pas-<br />

sare, acciocché gli somministrassero<br />

degni operai , i quali lo secondassero<br />

nelle sue missioni. Il santo ne<br />

condusse egli medesimo due da<br />

Roma, cioè i due inglesi fratelli<br />

Villebaldo e Vunebaldo suoi pa-<br />

renti, ed altri insigni personaggi in-<br />

glesi.<br />

Chiamato in Baviera dal duca<br />

Oddone per mettervi la riforma <strong>di</strong><br />

parecchi abusi, il lungo suo soggiorno<br />

in quel paese fu meno un tempo<br />

<strong>di</strong> riposo sì conveniente all'avanzata<br />

età sua, che una nuova<br />

serie <strong>di</strong> fatiche e <strong>di</strong> trionfi pel


2 38 BAV<br />

vangelo. Scacciò o sottomise una<br />

moltitu<strong>di</strong>ne' <strong>di</strong> seduttori, che arro-<br />

gandosi il nome <strong>di</strong> sacerdoti e <strong>di</strong><br />

vescovi scandalezzavano i popoli (vil-<br />

la licenza del costume ; ristabilì<br />

la fede e la morale :<br />

e per rende-<br />

re più durevole l'opera sua, <strong>di</strong> con-<br />

certo col duca, oltre all'unico ve-<br />

scovato <strong>di</strong> Passavia esistente in quei<br />

paesi, vi fondò quelli <strong>di</strong> Frisigna, <strong>di</strong><br />

Salisburgo e <strong>di</strong> Ratisbona (che fu-<br />

rono confermali da Gregorio III nel<br />

•-3q ), e <strong>di</strong>vise la Baviera iVi quattro<br />

<strong>di</strong>ocesi. Vivilone già or<strong>di</strong>nato dal<br />

Pontefice restò vescovo <strong>di</strong> Passavia;<br />

Erembergo, nipote <strong>di</strong> s. Corbiniano,<br />

<strong>di</strong>venne vescovo <strong>di</strong> Frisigna ; Gio-<br />

vanni fu collocalo nella sede <strong>di</strong> Sa-<br />

lisburgo, e Gabaldo su quella <strong>di</strong><br />

Ratisbona. L'istoria della conver-<br />

sione de boiarii, ossia bavari, trovasi<br />

nel libro intitolato: Qtiomoclo Bo-<br />

iarii facli sunl christiani. Fu scritto<br />

nel 127 i, e venne pubblicato da Canisio<br />

{Lect. antiq. tomo 2), da Du-<br />

Chesne (Frane, script, toni. 2), da<br />

Dubrario vescovo <strong>di</strong> Olmutz ( Collect.<br />

script, hist. Bohem. p. 1 j), da<br />

Hansiz ( Germania sacra tomo 2<br />

p. 35).<br />

Morto Carlo Martello nel 7 \ 1, e<br />

<strong>di</strong>visa la sua corona tra i due suoi<br />

figliuoli Carlomanno e Pipino, Carlomanno<br />

cui era stata assegnata la<br />

o<br />

Suabia e la Turingia, cioè la Fran-<br />

cia orientale, tanto <strong>di</strong> qua che <strong>di</strong><br />

là del Reno, sottomise Oddone e<br />

Teodorico, L'uno duca <strong>di</strong> Baviera,<br />

l'altro <strong>di</strong> Sassonia, costringendo en-<br />

trambi a pagargli un tributo. A Pipino<br />

re dei francesi, morto nel 7G8, erano<br />

succeduti anche nella parte della Ger-<br />

mania spettante alla Francia, i suoi<br />

figliuoli Carlo Magno e Carloman-<br />

no. Alla morte del secondo toccò<br />

il vasto impero a Carlo Magno. Frattanto<br />

nella Baviera si celebrò un<br />

BAV<br />

concilio nel 772 per opera <strong>di</strong> Tas-<br />

silone duca <strong>di</strong> Baviera , nel qua-<br />

le furono stabiliti <strong>di</strong>versi regolamen-<br />

ti, e si concessero varii <strong>di</strong>ritti alla<br />

Chiesa . Carlo Magno nel 788, im-<br />

presa una guerra e vinto Tassilone<br />

duca <strong>di</strong> Baviera, lo costrinse ad entrare<br />

in un monistero facendo am-<br />

ministrare la Baviera da' conti <strong>di</strong>-<br />

pendenti da lui.<br />

Morto in Aquisgrana Carlo Magno<br />

nell8i4, gh succedette Lodovico il<br />

P/'osuo primogenito, il quale, nell'8 1 7,<br />

associò all'impero Lotario suo figlio<br />

primogenito, che fece re <strong>di</strong> Francia,<br />

dando l' Aquitania a Carlo secon-<br />

dogenito, ed a Lodovico il più gio-<br />

vane, detto il Germanico, assegnando<br />

la Baviera. Cessalo <strong>di</strong> vivere Lo-<br />

dovico il Pio nell'840, i tre suoi<br />

figliuoli, dopo aver aspramente guer-<br />

reggiato, si accordarono insieme, e<br />

si <strong>di</strong>visero gli stati del padre. Lo-<br />

tario restò in possesso dell' impero,<br />

del regno d'Italia, della Lorena, e<br />

della Borgogna ; e Lodovico il Germanico<br />

ebbe la Germania, compresa<br />

la Baviera, mentre Carlo ottenne<br />

la Francia occidentale. Neil' anno<br />

868 Carlo re <strong>di</strong> Aquitania mori<br />

senza figli, Carlo il Cah'O, succeduto<br />

nell'impero a Lodovico II il Germanico,<br />

s' impadronì del reame <strong>di</strong><br />

Francia e lo <strong>di</strong>vise con Lodovico<br />

re <strong>di</strong> Baviera. Ouesli neh' 876 debellati<br />

i sorabi e |uli schiavoni, mori<br />

in Francfort agli 8 agosto nel 876,<br />

lasciando gh stali ai suoi tre figli,<br />

Carlomanno , Lodovico e Carlo. Il<br />

primo ebbe la Baviera, il secondo<br />

la Germania, ed una parte della<br />

Lorena, il terzo l' altra parte colla<br />

Alemagna. Carlomanno re <strong>di</strong> Ba-<br />

viera morì nell'880, e Lodovico re<br />

<strong>di</strong> Germania, s'impadronì de suoi<br />

stati; ma anch' egli cessò <strong>di</strong> vivere<br />

in Francfort nell'882, e la Baviera


a v<br />

passò all'altro fratello Carlo il Gros-<br />

so. Quando perà fu questi pei- la<br />

sua debolezza deposto nell' anno 887<br />

dagli stati del regno <strong>di</strong> Germania,<br />

ed Arnoldo, figlio naturale <strong>di</strong> Carlomanno<br />

suo fratello, fu eletto re<br />

<strong>di</strong> Germania, anche la Baviera cad-<br />

de sotto il dominio <strong>di</strong> lui, che pro-<br />

teggendola la <strong>di</strong>chiarò margraviato,<br />

sinché nel 920 venne costituita du-<br />

cato dall'imperatore Eurico I.<br />

Frattanto Corrado I, nel C)i4j<br />

sconfìsse gli ungheri, che desolavano<br />

la Baviera, e nel 916 asse<strong>di</strong>ò e<br />

prese Ratisbona, che donò ad Eve-<br />

rardo fratello <strong>di</strong> lui, insieme al ducato<br />

<strong>di</strong> Baviera. Fu nel 931, che Ar-<br />

nolfo duca <strong>di</strong> Baviera, recatosi a<br />

Verona per impossessarsi del regno<br />

d' Italia, venne da Ugo costretto a<br />

rientrar ne' suoi stati. Morto intan-<br />

to Enrico I, nel g36 Ottone I, il<br />

Grande , suo figliuolo gli successe<br />

nell'impero. Arnoldo peri nel 937<br />

in guerra contro Ugo re d' Italia,<br />

onde L'imperatore Ottone 1 investì<br />

Bertoldo fratello del defunto dei suoi<br />

stati. Everardo primogenito manda-<br />

to venne in esilio, ed il secondoge-<br />

nito, chiamato pure Arnoldo, fatto<br />

conte <strong>di</strong> Schiyren, e palatino del<br />

Reno, <strong>di</strong>venne lo stipite d' una fa-<br />

miglia, che nel 1 180 tornò in pos-<br />

sesso del ducato <strong>di</strong> Baviera. Fat-<br />

to poi Bertoldo duca <strong>di</strong> Baviera,<br />

nel , 947 Enrico I, che avea sposata<br />

Giu<strong>di</strong>tta figlia <strong>di</strong> Arnoldo il Malva-<br />

gio suo fratello , ottenne gli stati<br />

dell' imperatore Ottone I per le cu-<br />

re della comune madre Matilde nel<br />

955. Gli ungheri si posero a depredare<br />

nuovamente la Baviera ; ma<br />

Ottone li costrinse a ritirarsi. Se non<br />

che, morto nel 973,<br />

gli successe Ot- '<br />

tone II suo figliuolo, che terminando<br />

i suoi giorni nel 983, ebbe a<br />

successore il fratello Ottone III, il<br />

B \ V 239<br />

quale regnò fino al 1002, morendo<br />

<strong>di</strong> veleno ai 28 gennaio.<br />

I principi <strong>di</strong> Germania proclama-<br />

rono imperatore Enrico 11 duca <strong>di</strong><br />

Baviera, cugino del clefònto, detto lo<br />

Zoppo e il Santo. Nato nel 982<br />

da Enrico II, il Litigióso 3 duca <strong>di</strong><br />

Baviera e fratello <strong>di</strong> Ottone I, il<br />

Grande, ricevette la sua educazione<br />

da s. Wolfgango vescovo <strong>di</strong> Ra-<br />

tisbona , e nel 995<br />

succedette a<br />

suo padre nel ducato <strong>di</strong> Baviera.<br />

Siccome non avea egli mai présa<br />

moglie, molli gran signori <strong>di</strong> Alemagna<br />

procurarono <strong>di</strong> annullar la<br />

sua elezione al trono imperiale; ma<br />

colla prudenza <strong>di</strong>ssipò i loro <strong>di</strong>se-<br />

gni. Rinnovò la ceremonia della sua<br />

consacrazione in Aquisgrana, e spo-<br />

sò Cunegonda , figlia <strong>di</strong> Sigifi'edo<br />

primo conte <strong>di</strong> Luxemburgo, facen-<br />

dola incoronare a Paderbona. Visse<br />

con essa santamente, ed in perpe-<br />

tua virginità , per cui ambedue si<br />

meritarono V onor degli altari. V.<br />

Enrico II e Cunegonda santi.<br />

Ottenuto il trono imperiale, cedette<br />

il ducato <strong>di</strong> Baviera ad En-<br />

rico <strong>di</strong> Luxemburgo suo cognato,<br />

detto il Vecchio. Arduino marchese<br />

<strong>di</strong> Ivrea si ribellò, ed assunse il ti-<br />

tolo <strong>di</strong> Cesare; ma vinto da Enrico<br />

II, prese l'abito religioso. Dopo que-<br />

sta vittoria, il santo recossi a Pavia,<br />

in<strong>di</strong> passò a Roma nel 1014 accompagnalo<br />

dalla regina Cunegonda<br />

e da gran numero <strong>di</strong> vescovi, <strong>di</strong><br />

abbati, tanto <strong>di</strong> Alemagna, che <strong>di</strong><br />

Italia. Papa Benedetto VIII lo ac-<br />

colse sui gra<strong>di</strong>ni della chiesa <strong>di</strong> san<br />

Pietro, ed in essa lo coronò imperatore<br />

insieme alla sua sposa. Enrico<br />

II confermò alla Santa Sede<br />

le clonazioni degli augusti suoi pre-<br />

decessori. Dicesi che volesse aggregarsi<br />

ai cliiniacensi , e farsi mona-<br />

co nella ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> s. V annes <strong>di</strong> V er-


2.40 B A V<br />

dun : ma che l'abbate lo abbia <strong>di</strong>s-<br />

tolto <strong>di</strong>cendogli : / monaci debbono<br />

ubbi<strong>di</strong>enza al loro abbate , ed io<br />

vi or<strong>di</strong>no <strong>di</strong> restare imperatore.<br />

Fondò templi e monisteri in vari luo-<br />

ghi della Germania e pro<strong>di</strong>go era<br />

coi poveri. Alcuni duchi e signori aveauo<br />

preso le armi contro <strong>di</strong> lui nel<br />

io io; ma egli li sbaragliò in bat-<br />

taglia campale, perdonando a' prin-<br />

cipi ribelli , e restituì loro i domimi<br />

conquistati. Vinse gì' idolatri<br />

della Polonia e della Schiavonia, e<br />

represse gl'insorti boemi; onde la<br />

Polonia , la Boemia e la Moravia<br />

<strong>di</strong>vennero tributarie all' impero. Ristabilì<br />

le se<strong>di</strong> d' Hildesheim, <strong>di</strong> Mag-<br />

deburgo, <strong>di</strong> Basilea, <strong>di</strong> Misnia e <strong>di</strong><br />

Meersburgo; soccorse Benedetto Vili<br />

contro i greci ed i saraceni, che invadevano<br />

le terre della Chiesa, e si<br />

pacificò con Roberto re <strong>di</strong> Francia.<br />

Ricco <strong>di</strong> virtù, e <strong>di</strong> meriti, morì la<br />

notte dei i4 luglio 102.4, nel ca-<br />

stello <strong>di</strong> Grone , presso Halberstadt,<br />

ed il suo corpo fu trasportato nella<br />

cattedrale <strong>di</strong> Bamberga. Eugenio<br />

III lo canonizzò nel 1 i52, e ne sta-<br />

bilì la festa ai i5 luglio.<br />

Corrado li venne eletto re dei<br />

romani. Nel 1026 fece acclamare<br />

per re <strong>di</strong> Baviera Enrico suo figliuo-<br />

lo, che avea allora nove anni, affidando<br />

la educazione <strong>di</strong> lui ad al-<br />

cuni vescovi. Morto Corrado li, ai<br />

4<br />

giugno 1039, Enrico III, il Negro,<br />

suo fratello gli succedette nell'im-<br />

pero. Sotto questo principe la Baviera<br />

ebbe la consolazione <strong>di</strong> am-<br />

mirare , e venerare sulla cattedra<br />

apostolica il suo concitta<strong>di</strong>no Poppone<br />

vescovo <strong>di</strong> Bressanone col nome<br />

<strong>di</strong> Damaso II. P'. Damaso II.<br />

Nel io54, o io55 Enrico III<br />

fece coronar imperatore Enrico IV,<br />

in età <strong>di</strong> soli quattro anni : assumendo<br />

nello stesso tempo la <strong>di</strong>fesa del<br />

BAV<br />

vescovo <strong>di</strong> Ratisbona contro il duca<br />

<strong>di</strong> Baviera. Spogliò questo principe<br />

de* suoi stali e li <strong>di</strong>ede al detto<br />

suo figlio Enrico IV. Morto Enrico<br />

III, nel io56, Enrico IV gli successe<br />

in età <strong>di</strong> cinque anni, sotto la tutela<br />

<strong>di</strong> Agnese <strong>di</strong> Aquitania sua ma-<br />

dre. Poco prima la Baviera vide<br />

nuovamente decorato del sublime<br />

paludamento Pontificale uno dei<br />

suoi sud<strong>di</strong>ti, che fu Geberardo, il<br />

quale assunse il nome <strong>di</strong> Vittore II.<br />

Comechè fosse nato ad Innsbruck<br />

pur vuoisi considerare degli stati ba-<br />

varesi, perocché allora il Tirolo era<br />

soggetto alla Baviera. V. Vittore II.<br />

Fra i Car<strong>di</strong>nali creati da Ales-<br />

sandro II, Pontefice 1061, vi fu<br />

Gherardo <strong>di</strong> Clugny ossia Gerardo,<br />

il primo che vantò la Baviera. V.<br />

Gerardo <strong>di</strong> Clugny.<br />

Appena Enrico IV si sottrasse<br />

dalla tutela de' suoi zii, i duchi <strong>di</strong><br />

Sassonia e <strong>di</strong> Baviera, fu obbli-<br />

gato a far loro la guerra , ed<br />

aiutato dal resto della Germania,<br />

li sconfisse appieno. Ottone li <strong>di</strong><br />

Northeim, sassone, che era <strong>di</strong>venuto<br />

duca <strong>di</strong> Baviera, per un dono del-<br />

l'imperatrice Agnese nel 1061, avendo<br />

congiurato contro la vita <strong>di</strong> lui,<br />

fu ban<strong>di</strong>to dall' impero, ed i suoi<br />

stati, nel 107 1, furono dati a Guel-<br />

fo I, detto il Grande, figlio d'Azzo-<br />

ne marchese d' Este d' Italia, e <strong>di</strong><br />

Cunegonda , ultimo rampollo dell'<br />

illustre casa de' Guelfi , o Wel-<br />

fi <strong>di</strong> Altdorf. Fece Enrico IV co-<br />

struire delle fortezze in Sassonia<br />

per tenere in freno gli abitanti<br />

ma commise l' imprudenza <strong>di</strong> af-<br />

fidarne la custo<strong>di</strong>a al detto Ottone<br />

II, che pure avea spogliato dei<br />

domimi. Costui si valse del potere<br />

per meglio favorire i malcontenti<br />

Se non che dopo molte vicende mo-<br />

rì nel io83.<br />

, .


BAV<br />

La corruzione de' costumi dello<br />

imperatore eccitò le mormorazioni<br />

de' suoi sud<strong>di</strong>ti, e la famosa que-<br />

stione delle investiture de' benefizii<br />

non tardò a <strong>di</strong>sgustare la Santa Sede<br />

{V . investiture ecclesiastiche), occupata<br />

allora da s. Gregorio VII. Guelfo<br />

I, che, siccome si è detto, era stato investito<br />

degli stati <strong>di</strong> Baviera da<br />

Enrico IV per aver ripu<strong>di</strong>ata la fi-<br />

glia <strong>di</strong> lui in sua consorte, fu costret-<br />

to a rendergli porzione del suo<br />

ducato <strong>di</strong> Baviera. Allora seguì il<br />

partito del Pontefice, e <strong>di</strong> Ridolfo<br />

<strong>di</strong> Svevia contrarli ad Enrico. Asse-<br />

<strong>di</strong>ò e prese Batisbona, Salisburgo,<br />

e Wùrtzburgo ; sconfisse <strong>di</strong>nanzi<br />

questa ultima città lo stesso impe-<br />

ratore, e depredò Augusta. Irritato<br />

Enrico IV <strong>di</strong> tali aiuti ricevuti dal<br />

Pontefice in Germania, come <strong>di</strong><br />

quelli prestatigli in Italia dalla con-<br />

lessa Pia Matilde, incrudelì la guerra<br />

in Baviera, e portolla negli stati della<br />

contessa medesima, che nel 1089<br />

erasi sposata a Guelfo II figlio <strong>di</strong><br />

Guelfo I. Asse<strong>di</strong>ò Mantova nel 1 090, e<br />

se ne rese padrone ai 1 2 aprile 1 09 1 ;<br />

rimanendo vittorioso ezian<strong>di</strong>o tra il<br />

Po, e gli Appennini. Ma dovendo ri-<br />

volger altrove le sue armi, potè la<br />

gran contessa ricuperale in breve<br />

tutte le piazze forti. Donati dalla<br />

contessa Matilde i propri stati alla<br />

sede Pontificia, e privatone quin<strong>di</strong><br />

Guelfo lì <strong>di</strong> Baviera, al quale per ra-<br />

gione <strong>di</strong> matrimonio avrebbero dovu-<br />

to pervenire, egli si separò sdegno-<br />

so da sua moglie nel 109J, ed insieme<br />

a suo padre Guelfo I, il Grande,<br />

abbracciò il partito <strong>di</strong> Enrico<br />

IV, rendendogli segnalati servigi.<br />

Morto però Guelfo I in Cipro<br />

mentre recavasi alle guerre in Pa-<br />

lestina, Guelfo II ere<strong>di</strong>tò il duca-<br />

to <strong>di</strong> Baviera, per cui fece ritorno in<br />

Germania, ma dopo 1' elevazione <strong>di</strong><br />

VOL. IV.<br />

,<br />

BAV 2J1<br />

Enrico V all' impero, morì verso il<br />

1 120, lasciando il ducato a suo fra-<br />

tello Enrico il Moro, che lo trasmi-<br />

se, nel 1 1 26, al figlio suo Enrico il<br />

Superbo. Questi nel 1127, nell'imperio<br />

<strong>di</strong> Lotario II, ottenne anche<br />

il ducato <strong>di</strong> Sassonia, e così <strong>di</strong>ven-<br />

ne uno dei principi più potenti <strong>di</strong><br />

Germania, e <strong>di</strong>ede all'imperatore in<br />

isposa la sua unica figlia Gcltrude.<br />

Avendo Innocenzo II, e Roberto <strong>di</strong><br />

Capua invocato il soccorso imperia-<br />

le, Enrico il Superbo fu spe<strong>di</strong>to<br />

in Italia con un esercito, e da valente<br />

guerriero ricuperò la Campa-<br />

nia, Benevento, e la Puglia, per cui<br />

l' imperatore Lotario II ebbe il do-<br />

no degli stali della contessa Matilde<br />

da Innocenzo II, col patto <strong>di</strong> pagar<br />

a lui ed ai successoli annualmen-<br />

te cento libbre <strong>di</strong> argento, e <strong>di</strong> re-<br />

stituirli dopo la sua morte alla San-<br />

ta Sede. Morto Lotario nell'anno<br />

1 1 37 in una capanna vicina a Trento<br />

, Corrado III duca <strong>di</strong> Franconia<br />

fu acclamato re <strong>di</strong> Germania<br />

onde Enrico il Superbo, che pre-<br />

tendeva all'impero, per essersi opposto<br />

alla <strong>di</strong> lui elezione, perdette nel 1 138<br />

il ducato <strong>di</strong> Sassonia, e quello pure<br />

<strong>di</strong> Baviera, morendo a Quedlimburgo<br />

nel 1 1 39. Suo figlio En-<br />

rico Leone nell' età <strong>di</strong> quattro an-<br />

ni riebbe ambidue i ducati , sotto<br />

la tutela dello zio Guelfo ; ma per<br />

essere stato messo al bando dall'im-<br />

peratore, li perdette <strong>di</strong> nuovo.<br />

, ,<br />

Guelfo VI , fratello d' Enrico il<br />

Superbo , e tutore del nipote Enrico<br />

Leone , fece ogni sforzo , per<br />

conquistare <strong>di</strong> nuovo al suo pupil-<br />

lo , ed alla sua casa la Baviera<br />

che Corrado III avea donata a<br />

Leopoldo d' Austria. Era soccorso<br />

da Ruggero re <strong>di</strong> Sicilia, che cer-<br />

cava <strong>di</strong> suscitare imbarazzi nella<br />

Germania all' imperatore, per <strong>di</strong>s-<br />

3!


342 BAV<br />

toglierlo dal far valere i suoi <strong>di</strong>-<br />

ritti neir Apulia. Respinse ia sul<br />

principio Leopoldo fino in Austria;<br />

ma la <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> YVorins, tenuta nel<br />

ii4o, ban<strong>di</strong> Guelfo dall'impero,<br />

e Corrado III mosse in persona<br />

contro <strong>di</strong> esso. Guelfo andò in fret-<br />

ta a soccorrere il suo castello <strong>di</strong><br />

Weinsberg, asse<strong>di</strong>ato dall'imjDeratore.<br />

Nell'occasione <strong>di</strong> queste battaglie<br />

ebbero origine le parole Guelfi , e<br />

Ghibellini [Ve<strong>di</strong>), l'ima per significare<br />

il partito <strong>di</strong> Guelfo, il quale avea dato<br />

il proprio nome per grido <strong>di</strong> guer-<br />

ra, mentre gl'imperiali, avendo tolto<br />

quello <strong>di</strong> TVaiblìngen, o Gibeilo, piccola<br />

città del ducato <strong>di</strong> Wiirtem-<br />

berg, ove nacque Enrico figlio <strong>di</strong> Cor-<br />

rado III, ed appartenente allora a Fe-<br />

derico <strong>di</strong> Hohenstaufen, fratello del-<br />

l'imperatore detto Barbarossa, fecero<br />

tramutare in Italia il nome <strong>di</strong> TVai-<br />

blingi in quello <strong>di</strong> Ghibellini. Guelfo<br />

battuto a AVeinsberg, non si smarrì :<br />

continuò coraggiosamente la guerra<br />

e ricusò <strong>di</strong> aderire al trattato con-<br />

chiuso a Francfort nel i 1^1 fra<br />

i signori sassoni del suo partito , e<br />

T imperatore. Non<strong>di</strong>meno Corrado<br />

III, unito alla madre <strong>di</strong> Enrico Leo-<br />

ne, persuase questo a cedere le sue<br />

pretensioni sulla Baviera a favore<br />

<strong>di</strong> Enrico duca d'Austria, ed a rimanere<br />

contento dell' investitura del<br />

ducato <strong>di</strong> Sassonia. Geltrude madre<br />

<strong>di</strong> Enrico l' avea a ciò indotto per<br />

isposare il detto Enrico d'Austria;<br />

ma come Enrico <strong>di</strong>venne adulto e<br />

possente , non volle approvare una<br />

concessione fatta da fanciullo. Domandò<br />

la Baviera con forza , ed<br />

eloquenza a Corrado III ; questi ne lo<br />

spogliò e la restituì ad Enrico Leone,<br />

rimunerando l'Austriaco colla<br />

fondazione del margraviato d'Austria<br />

in ducato ere<strong>di</strong>tario. Il nuovo<br />

duca <strong>di</strong> Baviera, con ogni eira<br />

,<br />

BAV<br />

intese ad incivilire i suoi stati, e<br />

ad estenderli. Soggiornando ora in<br />

Sassonia, ora in Baviera, fece fab-<br />

bricare città, e custo<strong>di</strong>re le pubbli-<br />

che strade; sottomise e ridusse alla<br />

fede, dopo molte campagne, gli slavi<br />

suoi vicini ; soccorse Valdemaro, re<br />

<strong>di</strong> Danimarca, contro i pirati del<br />

settentrione; represse le se<strong>di</strong>zioni<br />

della Sassonia, e recatosi in terra<br />

Santa , dopo il suo ritorno fece<br />

costruire la città <strong>di</strong> Monaco (Pre<strong>di</strong>')<br />

ora capitale del regno <strong>di</strong> Baviera. Divenne<br />

Enrico cosi formidabile , che<br />

ricusò <strong>di</strong> soccorrere l'imperator Fe-<br />

derico I. Ma citato in <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>ete,<br />

a cagione del suo orgoglio verso<br />

Cesare , verso i gran<strong>di</strong> , e specialmente<br />

verso i vescovi , i quali avea<br />

lesi persino nei <strong>di</strong>ritti, venne<br />

spogliato degli stati <strong>di</strong> Sassonia e<br />

<strong>di</strong> Baviera.<br />

Colla umiliazione potè ottenere<br />

un esilio <strong>di</strong> tre anni, dovendo re-<br />

stare contento dei suoi beni allo<strong>di</strong>ali<br />

<strong>di</strong> Brunswich e <strong>di</strong> Lunebur-<br />

go. Rifugiossi perciò presso il suo<br />

suocero re d' Inghilterra, sul trono<br />

del quale salirono i suoi <strong>di</strong>scen-<br />

denti. Mori frattanto nell'anno 1 190<br />

Federico I Barbarossa. Allora Enrico<br />

fece ritorno in Germania, sperando <strong>di</strong><br />

profittare della gioventù <strong>di</strong> Enrico<br />

VI figlio del defunto per ricuperare<br />

gli stati ; ma i principi <strong>di</strong> Germa-<br />

nia furono in sul punto <strong>di</strong> spogliarlo<br />

anche de' beni ere<strong>di</strong>tarii, per cui<br />

nella vecchia età sua fece la pace,<br />

e mori in Brunswich nel 1193.<br />

Nel tempo <strong>di</strong> Enrico Leone , la<br />

Baviera ammirò Corrado Vitellespach<br />

della casa dei suoi duchi<br />

decorato della porpora dal gran<br />

Pontefice Alessandro III ( V. Corrado<br />

Vitellespach ) , come sotto<br />

Innocenzo II n' era stato decorato<br />

Corrado de'duchi <strong>di</strong> Baviera. Ve<strong>di</strong>.<br />

,


BAV<br />

Dopo che Enrico Leone fu spo-<br />

gliato del ducato <strong>di</strong> Baviera, il Ti-<br />

rolo toccò ad Ottone il Vecchio<br />

conte palatino <strong>di</strong> Wittelspach, del-<br />

l'antica casa <strong>di</strong> Baviera, i cui ante-<br />

nati (cioè i figli del duca Arnoldo), n'e-<br />

rano stati ingiustamente esclusi due-<br />

cento anni prima. Innanzi <strong>di</strong> entrare<br />

in questo ducato era Ottone conte pa-<br />

latino <strong>di</strong> Baviera, e s' era già molto<br />

segnalato nella prima spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

Federico I Barbarossa in Italia. Su-<br />

però con duecento uomini un' erta<br />

rupe, che <strong>di</strong>fendeva il passo <strong>di</strong> Verona<br />

sulle rive dell'A<strong>di</strong>ge; ed il mi-<br />

lanese, la Toscana e tutti i luoghi,<br />

ne' quali portò l' imperatore le sue<br />

armi , furono in <strong>di</strong>verse riprese il<br />

teatro delle gloriose sue geste. Fe-<br />

derico si valse <strong>di</strong> lui in parecchi<br />

trattali d'importanza, e quantunque<br />

gli ahbia conceduto il ducato <strong>di</strong> Ba-<br />

viera, ne staccò Batisbona per <strong>di</strong>-<br />

chiararla città libera , ed il Tirolo.<br />

Ottone il Grande non mostrossi<br />

in progresso <strong>di</strong> tempo meno fedele<br />

pel suo sovrano, e morì agli r i lu-<br />

glio ii 83, lasciando due figlie ed<br />

un figlio in età tenera , chiamato<br />

Luigi, che fu suo erede. Divenne<br />

questi conte palatino per concessione<br />

dell'imperatore Federico II, ottenendone<br />

il possesso Ottone <strong>di</strong> lui figlio,<br />

chiamato V Illustre.<br />

Luigi il Severo, duca <strong>di</strong> Baviera<br />

e conte palatino nato nel 1220, era<br />

figlio <strong>di</strong> Ottone l'Illustre, al quale<br />

successe nel 1023. Ristabili il suo<br />

fratello Enrico nella bassa Baviera<br />

ritenendo per sé il palatinato sul<br />

Beno e l'alta Baviera. Nell'agitato<br />

interregno per la morte <strong>di</strong> Corrado<br />

IV figlio <strong>di</strong> Federico, avvenuta<br />

a' 7.1 maggio ii53 a cagione del<br />

veleno datogli da Manfre<strong>di</strong> suo fra-<br />

tello naturale, fino all'elezione <strong>di</strong><br />

Bodolfo <strong>di</strong> Habsburgo progenitore<br />

,<br />

BAV *p<br />

dell'augusta casa d'Austria, quei due<br />

fratelli Luigi ed Enrico possederono<br />

in comune la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> elettore del<br />

sacro romano impero.<br />

Eletto imperatore, con gran merito<br />

<strong>di</strong> Luigi il Severo, Bodolfo <strong>di</strong> Hab-<br />

sburgo, questi rimuncrollo dì gran-<br />

<strong>di</strong> favori, confermò i <strong>di</strong>ritti de' conti<br />

palatini a lui ed al fratel suo, e co-<br />

stituì entrambi, nel tempo <strong>di</strong> vacanze<br />

della corona imperiale, guar<strong>di</strong>ani <strong>di</strong><br />

tutte le terre e principati del romano<br />

impero. Rimunerò pure Luigi<br />

costituendolo suo vicario generale e<br />

luogotenente dell' impero ne' ducati<br />

d' Austria e <strong>di</strong> Stiria, e non gì' im-<br />

pedì d' ingran<strong>di</strong>rsi con V ere<strong>di</strong>tà del-<br />

lo sfortunato Corra<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Svevia,<br />

ultimo rampollo della casa d' Ho-<br />

henstaufen, da cui Luigi avea acqui-<br />

stato parecchie città , fra le quali<br />

Donawerth , oltre il legato <strong>di</strong> una<br />

parte del rimanente de' suoi stali<br />

ere<strong>di</strong>tarli.<br />

Dopo la morte <strong>di</strong> Bodolfo, accaduta<br />

nel 12 19, Luigi <strong>di</strong> Baviera<br />

non visse in ugual buona armonia<br />

con Alberto I d' Austria suo figlio.<br />

Voleva questi essere tutore del giovane<br />

Ottone nipote <strong>di</strong> Luigi e duca<br />

della bassa Baviera ; ma Luigi con<br />

vigore vi si oppose, e tenne le parti<br />

<strong>di</strong> Adolfo <strong>di</strong> Nassau, competitore <strong>di</strong><br />

Alberto al momento in cui questo<br />

ultimo aspirava all' impero. Si ag-<br />

giunse però un <strong>di</strong>sgustoso avvenimento<br />

ad interrompere 1' alleanza<br />

tra Luigi ed Adolfo <strong>di</strong> Nassau. Adol-<br />

fo tragittando il Beno in battello,<br />

fu assalito a colpi <strong>di</strong> freccia così che<br />

alcuni del suo seguito ne rimasero<br />

feriti. Accusato Luigi <strong>di</strong> tale perfi-<br />

<strong>di</strong>a, Adolfo lo <strong>di</strong>chiarò colpevole <strong>di</strong><br />

lesa maestà, e concesse il palatinato<br />

ai principi vicini. Luigi però potè<br />

giustificarsi , e rientrò nella grazia<br />

dell'imperatore. Pure non ne godette


^44 BAV<br />

gran tempo, giacché mori nel 1294,<br />

ad Heidelberg, compianto da' sud-<br />

<strong>di</strong>ti , malgrado il titolo <strong>di</strong> Seve-<br />

ro , attribuitogli per l'azione vio-<br />

li ala , <strong>di</strong> far uccidere dal carnefice<br />

per gelosia la propria moglie<br />

Maria figlia <strong>di</strong> Enrico il Magnanimo,<br />

duca del Brabante. A ta-<br />

le furore tenne però <strong>di</strong>etro in lui<br />

un pentimento sì forte, che i suoi<br />

capelli <strong>di</strong> repente incanutirono, come<br />

<strong>di</strong>mostrata gli venne l'innocenza<br />

<strong>di</strong> quella donna. Il Pontefice<br />

Alessandro IV gli accordò l'assolu-<br />

zione a patto che costruir faces-<br />

se una casa per do<strong>di</strong>ci religiosi <strong>di</strong><br />

s. Bruno. Ma non esistendo in Ba-<br />

viera religiosi <strong>di</strong> quell'Or<strong>di</strong>ne, la<br />

fabbrica fu data a' monaci cistercien-<br />

si, ed è oggidì l'abbazia <strong>di</strong> Tursten-<br />

feld. Luigi I il Severo sposò in seconde<br />

nozze Matilde figlia <strong>di</strong> Ro-<br />

dolfo d'Habsburg, e morendo <strong>di</strong>vise<br />

i suoi stati fra i due suoi figli Lui-<br />

gi, o Lodovico detto il Bavaro , e<br />

Rodolfo detto il Balbo. Questo secondo<br />

ebbe il palatinato, e fu lo<br />

stipite della casa palatina, chiamata<br />

ramo Ridolfino.<br />

Luigi, o Lodovico V, chiamato il<br />

Bavaro, intitolatasi Luigi IV quando<br />

fu eletto re de' romani, percbé non<br />

si annoverava Luigi IV, detto il<br />

Fanciullo, fra gl'imperatori. Dopo<br />

la morte dell' imperatore Enrico VÌI,<br />

nel 1 3 14, si mise egli tra i concorren-<br />

ti; e gli elettori dell'impero dopo lun-<br />

ghe incertezze nell' anno seguente ,<br />

unirono finalmente i loro suffragi<br />

parte in favore <strong>di</strong> lui e parte per<br />

Federico il Bello, figlio <strong>di</strong> Alberto<br />

d'Austria, cugino del duca. Questi<br />

fu superiore <strong>di</strong> due voti , ma nel<br />

mentre Federico si faceva coronare<br />

a Colonia, Luigi il Bavaro, fu in-<br />

coronato nel i3i5 in Aquisgrana<br />

dall'arcivescovo <strong>di</strong> Magonza. Tale<br />

BAV<br />

duplice elezione e consacrazione produsse<br />

una lunga guerra civile ed<br />

un lagrimevole scisma. Alcuni anni<br />

innanzi <strong>di</strong> tali avvenimenti, Clemen-<br />

te V (an. i3o5), per compiacere il<br />

re <strong>di</strong> Francia , e per le fazioni dei<br />

guelfi e ghibellini, che agitavano<br />

l'Italia, avca trasportata la residenza<br />

Pontificia in Avignone. A Clemente<br />

V era succeduto Giovanni XXII, il<br />

quale vedendo il Bavaro trattarsi<br />

come imperatore, non ostante che<br />

prima dovesse aspettar la conferma<br />

Pontificia , e veggendolo colle armi<br />

alla mano sostenerne le pretensioni^<br />

pregollo <strong>di</strong> permettere, che la causa<br />

fosse trattata dalla Santa Sede , ci-<br />

tando ambo i competitori a coni<br />

parire avanti <strong>di</strong> sé in Avignone.<br />

Non volle però Luigi assoggettarsi<br />

a tale giu<strong>di</strong>zio, e le due fazioni, che<br />

allora tenevano <strong>di</strong>visa l'Italia, pre-<br />

sero partito in sì gran contesa. I guel-<br />

fi, che pur seguivano le parti del<br />

Papa, si <strong>di</strong>chiararono per Federico,<br />

e i ghibellini per Lodovico. Venuti<br />

alle mani, dopo essersi versato mol-<br />

to sangue, i due pretendenti accon-<br />

sentirono <strong>di</strong> rimettere la decisione,<br />

nel 1 3 1 r), de' loro <strong>di</strong>ritti, a trenta<br />

campioni : ma<br />

tale combattimento<br />

parziale non fu che il prelu<strong>di</strong>o del-<br />

la battaglia generale appiccatasi tra<br />

i due eserciti spettatori della pugna.<br />

La vittoria rimase al Bavaro, ma<br />

non fu decisiva. I due imperatori<br />

continuarono a farsi guerra; la Germania<br />

restò <strong>di</strong>visa e titubante tra<br />

essi; ma l'Italia si stancò <strong>di</strong> combattere<br />

per la scelta d'un padrone<br />

da cui non attendeva alcun vantag-<br />

gio. Lodovico V raggiunto il suo<br />

rivale nel i322 vicino a Muhldorf,<br />

lo fece prigioniero; ma nulla<strong>di</strong>meno<br />

la guerra continuò. Benché l'Austria<br />

avesse mezzi maggiori, e potenti al-<br />

leati, pure Lodovico V consolidò <strong>di</strong>


BAV<br />

giorno in giorno la sua autorità:<br />

s'impadronì del palatinato, togliendolo<br />

al suo fratello Ridolfo, come<br />

quello, che si era collegato co' suoi<br />

nemici, e lo cedette a Giovanni <strong>di</strong><br />

Luxcmburgo in cambio del regno<br />

<strong>di</strong> Boemia; in<strong>di</strong> si mise in possesso<br />

<strong>di</strong> Brandeburgo abbandonato dal<br />

margravio per recarsi in terra santa,<br />

e sposò in seconde nozze Mar-<br />

gherita contessa <strong>di</strong> Olanda che gli<br />

portò in dote i Paesi Bassi.<br />

Il Papa scelse quel momento per<br />

<strong>di</strong>chiarare 1' imperatore fautor de-<br />

gli eretici, perchè proteggeva i vi-<br />

sconti <strong>di</strong> Milano. Proibì a qualunque<br />

nel i323, sotto pena <strong>di</strong> scomu-<br />

nica, <strong>di</strong> porgergli aiuto, e gli or<strong>di</strong>nò<br />

che entro tre mesi desistesse dalla<br />

amministrazione dell'impero. Lodo-<br />

vico informato delle censure fulminate<br />

da Giovanni XXII, protestò controia<br />

S. Sede, e chiese la convocazione <strong>di</strong> un<br />

concilio generale. I fatti andarono<br />

sempre crescendo , sicccome accade<br />

sempre che la resistenza sia conforme<br />

alla forza degli attacchi. Finalmente<br />

il Papa, a' io luglio 13^4,<br />

lo <strong>di</strong>chiarò contumace, e lo privò<br />

d' ogni <strong>di</strong>ritto sull' impero, se non<br />

compariva in persona in Avignone<br />

avanti il primo <strong>di</strong> ottobre ; in<strong>di</strong> lo<br />

scomunicò^ come ribelle alla Santa<br />

Sede, e perchè <strong>di</strong>fendeva ed aveva ab-<br />

bracciati gli errori degli eretici fra-<br />

ticelli. V. Fraticelli.<br />

Altro non ci volle perchè Lo-<br />

dovico cominciasse a declamare contro<br />

il Papa per mezzo <strong>di</strong> Giovanni Gianduno<br />

<strong>di</strong> Perugia, e Marsilio Manandro<br />

<strong>di</strong> Padova, scrittori venduti alla<br />

passione <strong>di</strong> lui. Fra gli altri ar<strong>di</strong>ti<br />

scritti compilarono essi XXXVI<br />

capitoli da Lodovico opposti ai-<br />

Pontefice, affine <strong>di</strong> mostrare non<br />

essere egli vero Papa. Il santo padre<br />

a' 20 ottobre 1327 scomunicollo <strong>di</strong><br />

BAV 2 45<br />

nuovo, e fece offerire l'impero a Carlo<br />

IV, il Bello, re <strong>di</strong> Francia, onde<br />

questo principe cercò <strong>di</strong> assicurarsi<br />

il suffragio degli elettori, <strong>di</strong>venuto<br />

in<strong>di</strong>spensabile : ma<br />

non riuscendogli<br />

<strong>di</strong> guadagna ili, rimandò al Bavaro<br />

la lancia, la spada e la corona <strong>di</strong><br />

Carlo Magno, nel possesso delle qua-<br />

li l'opinione riponeva un gran va-<br />

lore.<br />

Lodovico V rese poscia la liber-<br />

tà al suo cugino Federico d' Austria,<br />

dopo avergli fatto sottoscrivere un<br />

atto <strong>di</strong> rinunzia all'impero; ed avendo<br />

provveduto per la tranquilli-<br />

tà della Germania, non spirò che<br />

vendetta verso il Pontefice. Né tardò<br />

essa a produrre un' occasione.<br />

Roberto re <strong>di</strong> Napoli, seguace dei<br />

guelfi e del Papa, aveva mandato<br />

a Firenze Carlo duca <strong>di</strong> Calabria<br />

suo primogenito, un gran numero<br />

<strong>di</strong> nobiltà e <strong>di</strong> truppe considerabi-<br />

li. I ghibellini ed i piccoli tiranni<br />

<strong>di</strong> que' paesi ne concepirono vivo<br />

spavento ed implorarono il soccorso<br />

dell'imperatore. Lodovico (an. 1327)<br />

calò in Italia; tenne una numerosa<br />

assemblea a Trento ove giurò <strong>di</strong><br />

non far ritorno in Germania se pria<br />

non avesse sottomessa Roma. Accu-<br />

sò d' eresia e fece scomunicare il<br />

Papa , cui più non nominava che<br />

Jacopo <strong>di</strong> Cahors, o per derisione<br />

il prete Gianni. Traversate poscia<br />

le montagne, fece il suo ingresso e<br />

si fece coronare re d' Italia nella<br />

cattedrale <strong>di</strong> Milano, <strong>di</strong>sprezzando<br />

qualsivoglia censura Pontificia. Pisa<br />

ricusò ad aprirgli le porte, quin<strong>di</strong><br />

soggiacque all' asse<strong>di</strong>o , fu presa e<br />

gli abitanti dovettero procacciarsi il<br />

riscatto. Si avviò quin<strong>di</strong> verso Roma<br />

chiamato da' romani malcon-<br />

tenti del Papa perchè non trasferiva<br />

nella loro città la sede Apo-<br />

stolica.


246 BAV<br />

Giunto frattanto Lodovico in Roma,<br />

nel i3a8 a' 17 gennaio, si fece<br />

incoronare re de' romani nella basilica<br />

Vaticana dai vescovi <strong>di</strong> Ve-<br />

nezia e <strong>di</strong> Aleria, e da quattro<br />

sindaci del popolo romano. Ai 28<br />

aprile <strong>di</strong> quell' anno vi tenne una<br />

assemblea generale, nella quale in-<br />

tese le accuse avanzate contro il<br />

Papa , particolarmente da Nicolò<br />

Fabriano religioso agostiniano, <strong>di</strong>e<br />

lo imputava <strong>di</strong> molti delitti. Il Ba-<br />

vavo fece leggere pertanto la deposizione<br />

del Sommo Pontefice come<br />

convinto <strong>di</strong> eresia e <strong>di</strong> lesa maestà,<br />

e pronunciò un decreto, ebe lo condannava<br />

ad essere bruciato vivo<br />

del pari <strong>di</strong>e Roberto il Savio 3 re<br />

<strong>di</strong> Napoli, ebe aveva accettato da<br />

lui il vicariato d' Italia usurpando<br />

così i <strong>di</strong>ritti dell' imperatore. Con<br />

insolenza inau<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>chiarò pure il<br />

sacro Collegio de' Car<strong>di</strong>nali infetto<br />

<strong>di</strong> eresia, e però devoluta l'elezione<br />

del Pontefice al clero ed al popolo<br />

romano. Quattro giorni dopo la<br />

pubblicazione <strong>di</strong> tale sentenza, Giacomo<br />

Colonna fece pel Papa un<br />

atto <strong>di</strong> fortezza veramente romana.<br />

Entrò nella città , avanzossi fino<br />

nella piazza <strong>di</strong> s. Marcello, ed ivi,<br />

al cospetto <strong>di</strong> molto popolo, trasse<br />

fuori una bolla fatta dal Papa con-<br />

tro il re , ma ebe nessuno aveva<br />

osato <strong>di</strong> pubblicare in Roma. La<br />

lesse , e <strong>di</strong> più altamente gridò es-<br />

sere Giovanni XXII Papa legittimo,<br />

e l' imperatore scomunicato; in<strong>di</strong> iti<br />

faccia agi' istupi<strong>di</strong>ti astanti affisse la<br />

bolla sulla porta <strong>di</strong> s. Marcello, e<br />

partì incontanente <strong>di</strong> Roma alla<br />

volta <strong>di</strong> Palestrina. Il Papa informato<br />

<strong>di</strong> quel tratto <strong>di</strong> valore, lo<br />

fece vescovo , e cbiamollo in Avignone<br />

presso <strong>di</strong> sé. Lodovico al<br />

contrario lo perseguitava; ma sfug-<br />

gitagli l'occasione, affettava l'amore<br />

BAV<br />

del bene per guadagnarsi il popolo,<br />

e fece una legge, che obbligava i Papi<br />

a risiedere in Roma senza potersene<br />

allontanar più <strong>di</strong> due giornate. E<br />

per meglio contentar il popolo, che<br />

voleva avere in casa il suo Ponte-<br />

fice, ai 22 maggio del detto anno,<br />

elesse in antipapa Pietro Corbaro<br />

apostata francescano, e gì' impose<br />

il nome <strong>di</strong> Nicolò V. V. Antipapa<br />

XXXIV, e Rinal<strong>di</strong>, Annali Eccle-<br />

siastici, all'anno i328, nonché l'Anonimo<br />

delle Vile de'Papi d'Avignone,<br />

che <strong>di</strong> queste gravi <strong>di</strong>ffe-<br />

renze fra il Bavaro, ed il Papa trat-<br />

tano minutamente.<br />

In breve una cospirazione si ordì<br />

da' romani contro 1' imperatore e<br />

l'antipapa per l'estorsioni, che commettevano;<br />

onde comparso Roberto<br />

re <strong>di</strong> Napoli alle porte <strong>di</strong> Roma<br />

con un esercito, fuggirono ambedue<br />

a' 4 agosto i328, fra le grida del<br />

popolo : muoiano gli eretici e viva<br />

la Santa Chiesa. Lodovico V si<br />

ritirò prima a Pisa, e ripassò quasi<br />

solo in Germania, abbandonando<br />

1' antipapa alla sua sorte. Questi<br />

pentito sinceramente de' suoi falli,<br />

passò in Avignone a gittarsi a' pie<strong>di</strong><br />

del legittimo Pontefice, il quale ac-<br />

colse con dolcezza il ravveduto , e<br />

gli accordò generoso perdono.<br />

Prima <strong>di</strong> quest' avvenimento, il<br />

virtuoso Giovanni XXII, dopo aver<br />

or<strong>di</strong>nate pubbliche preci, e venti<br />

giorni d' indulgenza a chi facesse<br />

preghiere per l' estinzione dello scisma,<br />

avea condannato <strong>di</strong> bel nuovo<br />

Lodovico, assolvendo i popoli dal<br />

giuramento, che gli avevano presta-<br />

to, e scomunicato ezian<strong>di</strong>o l'antipa-<br />

pa, insieme a quelli, che si erano<br />

trovati alla scismatica <strong>di</strong> lui elezio-<br />

ne. In tal modo proseguì questa<br />

famosa <strong>di</strong>lferenza tra il sacerdozio<br />

e l'impero. Essendo poi non solo


BAV<br />

stato arrestato da alcuni seguaci del<br />

Bavaro l' arcivescovo <strong>di</strong> Magdebur-<br />

go, ma rinchiuso in prigione, perchè<br />

procurava indurli a seguir le<br />

determinazioni della Santa Sede, ed<br />

abbandonare Lodovico , come Gio-<br />

vanni XXII ne fu avvisato, pose lo<br />

interdetto a quelle provincie. Filialmente<br />

correndo l'anno i332<br />

spe<strong>di</strong> il Bavaro ambasciatori al<br />

Pontefice, supplicandolo della pace,<br />

promettendo <strong>di</strong> rivocare l' appella-<br />

zione al futuro concilio, e generalmente<br />

tutto quello, ch'era stalo fat-<br />

to contro il Pontefice legittimo<br />

purché conservata gli fosse l' auto-<br />

rità colle insegne imperiali ; ma il<br />

Papa non vi con<strong>di</strong>scese.<br />

Neil' anno seguente replicò Lodovico<br />

la stessa ambasceria, ed anche<br />

allora il Pontefice tornò a <strong>di</strong>mostrare,<br />

che uno scomunicato, avendo<br />

perduto ogni <strong>di</strong>ritto, era incapace<br />

<strong>di</strong> venire rieletto, e doveano i prin-<br />

cipi della Germania eleggere un al-<br />

tro imperatore. Alcuni <strong>di</strong>cono inol-<br />

tre, che or<strong>di</strong>nasse a Giovanni <strong>di</strong><br />

Luxemburgo re <strong>di</strong> Boemia, <strong>di</strong> farlo<br />

deporre. Però il Luxemburghese<br />

invece <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>re, accettò da Lodovico<br />

il titolo <strong>di</strong> vicario dell' im-<br />

pero, ed entrato in Italia, si rese<br />

padrone <strong>di</strong> alcune città importanti<br />

nell' atto che per assicurarsene il<br />

possesso, si mise segretamente a ne-<br />

goziare col Papa. Per la qual cosa,<br />

sdegnati i guelfi ed i ghibellini ri-<br />

presero le armi. Lodovico suscitò<br />

de' nemici al Boemo, e lo costrinse<br />

a ritornare in Germania: l'impero<br />

fu <strong>di</strong> nuovo in confusione, mentre<br />

che il Bavaro stava osservando a Monaco<br />

il risultato degli avvenimenti.<br />

Intanto Giovanni XXII mori in Avignone<br />

ai 4 <strong>di</strong>cembre i334, contando<br />

più <strong>di</strong> novantanni d'età {V. Giovan-<br />

ni XXII). Eletto Papa Benedetto XII,<br />

,<br />

B AV 247<br />

con maggiore piacevolezza del suo<br />

predecessore trattò egli Lodovico V,<br />

e gli spedì subito nunzii, per in-<br />

durlo a ritornare all'obbe<strong>di</strong>enza del-<br />

la Chiesa. Domandò Lodovico l'as-<br />

soluzione, che il Pontefice era <strong>di</strong>s-<br />

posto ad accordare. Ma venne fra-<br />

stornata la concor<strong>di</strong>a, tanto per gli<br />

impe<strong>di</strong>menti frapposti da Filippo<br />

IV re <strong>di</strong> Francia , quanto per la<br />

lega fatta dal Bavaro con Odoardo<br />

III re d' Inghilterra, che venne elet-<br />

to vicario dell'impero. Quin<strong>di</strong> il Papa<br />

<strong>di</strong>chiarò quest' ultimo incorso<br />

nella scomunica al pari che lo stes-<br />

so Bavaro, pel quale con autorità<br />

apostolica, nel i33g, poneva vica-<br />

rii nelle provincie d' Italia. Varia-<br />

rono spesse volte i proponimenti <strong>di</strong><br />

Lodovico, che mandò in Avignone<br />

B-oberto suo zio e Bodolfo conti<br />

palatini del Reno come suoi procu-<br />

ratori , insieme a Guglielmo conte<br />

<strong>di</strong> Giuliers, con amplissima facoltà<br />

<strong>di</strong> detestare in suo nome i proprii<br />

delitti. Ma tornando a proteggere<br />

gli eretici, ed a sostenere le sue<br />

pretensioni, richiamò i suoi procu-<br />

ratori, e convocò contro la sede<br />

apostolica la <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Konstaym. A<br />

nulla valsero la clemenza e la ca-<br />

rità <strong>di</strong> Benedetto XII, né l' opera<br />

<strong>di</strong> Arnaldo <strong>di</strong> Verdale spe<strong>di</strong>to in<br />

Baviera con carattere d' internunzio<br />

Pontificio. Lodovico V continuò a<br />

risiedere a Monaco dove dal re in-<br />

glese riceveva una mo<strong>di</strong>ca pensione,<br />

che non gli era puntualmente pa-<br />

gata. Se non che alla fine si scos-<br />

se, si riconciliò col re <strong>di</strong> Francia,<br />

contro il quale macchinava ostili<br />

<strong>di</strong>segni, e cercò <strong>di</strong> ristabilire la sua<br />

autorità in Italia. Frattanto, essendo<br />

<strong>di</strong>venuto Pontefice Clemente VI,<br />

nel i346, con una bolla pubblica-<br />

ta il giovedì santo ai 1 3 aprile, come<br />

riportano il Rinal<strong>di</strong> all'anno 1 345,


=48 BAV<br />

ed il Xovaes al tom. IV p. 1 35, confermò<br />

la scomunica fulminata dai suoi<br />

predecessori contro Lodovico e gl'in-<br />

giunse a desistere fra tre mesi dal-<br />

l' amministrazione dell'impero, "a la-<br />

sciare il titolo <strong>di</strong> re e d' imperato-<br />

re, a recarsi in persona alla sua presenza,<br />

minacciandolo che dove non<br />

si fosse sottomesso a tali coman<strong>di</strong>,<br />

avrebbe proceduto contro <strong>di</strong> lui<br />

temporalmente e spiritualmente. Ve-<br />

<strong>di</strong> il citato Punal<strong>di</strong> all'anno 1 348.<br />

Spirati i tre mesi, né comparendo<br />

alcuno in Avignone per Lodovi-<br />

co <strong>di</strong> Baviera, il Papa in un conci-<br />

storo lo <strong>di</strong>chiarò contumace; gli sol-<br />

levò contro il re <strong>di</strong> Boemia, il duca<br />

<strong>di</strong> Sassonia ed Alberto d' Au-<br />

stria ; e sollecitò l' arcivescovo <strong>di</strong><br />

Treveri e gli altri elettori dell' im-<br />

pero, perchè in vece <strong>di</strong> lui elegges-<br />

sero Carlo IV marchese <strong>di</strong> ^loia-<br />

via, figlio del re <strong>di</strong> Boemia. La qua-<br />

le elezione fu eseguita agli i i lu-<br />

glio 1 346, e dal Papa venne confermata<br />

nell' anno medesimo, dopo-<br />

ché lo fece consacrare imperatore dall'<br />

arcivescovo elettore <strong>di</strong> Magonza.<br />

I tedeschi si collegarono in favore<br />

del Bavaro, ed il suo rivale passò<br />

in Francia col genitore per far la<br />

guerra al re d' Inghilterra : ma dopo<br />

la battaglia <strong>di</strong> Crecy, Carlo IV<br />

ritornò in Boemia, radunò truppe<br />

e marciò contro Lodovico. Questi<br />

ottenne favorevolissimi successi, in<br />

mezzo a' quali mori <strong>di</strong> apoplessia<br />

nella città <strong>di</strong> Augusta agli 1 1 otto-<br />

bre i347. ^e a lcull i 1° <strong>di</strong>cono avvelenato,<br />

altri sostengono che mo-<br />

ri per essere caduto da cavallo^ in-<br />

seguendo un orso alla caccia. Il popolo<br />

riguardò la sua morte improvvisa<br />

come un effetto della scomu-<br />

nica. Così cessarono tante angustie,<br />

eh' egli aveva cagionato alla Chie-<br />

sa, alla Germania ed all' Italia.<br />

BAV<br />

Fu Lodovico che, collocando due<br />

aquile nel sigillo dell' impero, ha<br />

dato luogo all'invenzione dell'aqui-<br />

la con due teste. Avea egli nel<br />

1329 fatto un accordo co' figli del<br />

suo defunto fratello Pudolfo, per cui<br />

concedeva loro il palatinato sul Pieno<br />

ed il palatinato superiore, che<br />

in allora aveva avuto principio. I<br />

tre figli però <strong>di</strong> Stefano figliuolo<br />

<strong>di</strong> Lodovico, nell'anno 1392, fe-<br />

cero una <strong>di</strong>visione fra loro <strong>di</strong> que-<br />

gli stati e della bassa Baviera ezian-<br />

<strong>di</strong>o, che da Lodovico, nel i34o, era<br />

stata occupata per essersi estinta la<br />

linea, che la possedeva. Furono es-<br />

si gli autori <strong>di</strong> tre linee, cioè <strong>di</strong><br />

quella d' Ingolstadt, <strong>di</strong> Landshut e<br />

<strong>di</strong> Monaco.<br />

La Baviera, la Germania, la Boemia<br />

e la Frisia rimasero fedeli al-<br />

la Santa Sede quando i Car<strong>di</strong>nali<br />

francesi elessero 1' antipapa Clemen-<br />

te A II <strong>di</strong> Ginevra, non avendo vo-<br />

luto Gregorio XI ritornare a risie-<br />

dere in Avignone. Nel 1389 suc-<br />

cesse ad Urbano VI Papa Bonifacio<br />

IX. Questi, essendo stato deposto,<br />

a' 20 agosto 1400, dallimpero il re<br />

de' romani Venceslao, ed eletto in-<br />

vece <strong>di</strong> esso Pioberto o Paiperto con-<br />

te palatino <strong>di</strong> Baviera, chiamato il<br />

Piccolo, ne confermò con autorità<br />

apostolica, nel i4o3, l'elezione. V.<br />

JNovaes , tomo IV p. 261.<br />

Boberto <strong>di</strong> Baviera, imperatore<br />

<strong>di</strong> Germania, fu figlio <strong>di</strong> Boberto<br />

detto il Tenace, zio <strong>di</strong> Lodovico<br />

V conte palatino del Pieno, e <strong>di</strong><br />

Beatrice <strong>di</strong> Sicilia. Nacque nel i3d2,<br />

e fu eletto imperatore, il <strong>di</strong> 2<br />

agosto i4°°s dai quattro elettori,<br />

che deposto avevano allora Vences-<br />

lao. Secondo l'uso, egli si presentò<br />

in armi <strong>di</strong>nanzi a Francfort, ed in<br />

capo a sei settimane e tre giorni<br />

entrò vittorioso in quella città: ma<br />

1,


BAV<br />

quello fu l' ultimo esempio <strong>di</strong> tal<br />

costume. I magistrati <strong>di</strong> Aquisgrana<br />

gli chiuselo le porte della loro<br />

città , ed egli si fece coronare dal-<br />

l' arcivescovo elettore <strong>di</strong> Colonia, ai<br />

6 gennaio 1 4o i . Roberto <strong>di</strong> Bavie-<br />

ra cercò <strong>di</strong> farsi ligii i piccoli prin-<br />

cipi aumentando i loro privilegi :<br />

collegossi alle città della Svizzera e<br />

della Svevia , come se fosse stato<br />

ancora semplice conte palatino, e<br />

fece leva <strong>di</strong> truppe per far guerra<br />

ai Visconti duchi <strong>di</strong> Milano. Giun-<br />

to appena nel Tirolo, mandò a<br />

Giovanni Galeazzo Visconti un cai*-<br />

tello <strong>di</strong> sfida. Questi vi rispose<br />

mosse incontro all' imperatore, e lo<br />

sconfisse presso al lago <strong>di</strong> Garda<br />

ai 1 7 ottobre 1 4o i . Roberto, ab-<br />

bandonato dagli alleati e da' proprii<br />

soldati , rientrò quasi solo in Ger-<br />

mania. Il deposto Venceslao, re <strong>di</strong><br />

Boemia, era desideroso <strong>di</strong> ricupera-<br />

re un trono, da cui era sceso sen-<br />

za tentare la minima resistenza, e<br />

sperava <strong>di</strong> conseguirlo col favore dei<br />

suoi partigiani e del fratello Sigismondo<br />

re d' Ungheria. Venceslao e<br />

Roberto accettarono in seguito la<br />

me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Carlo VI re <strong>di</strong> Francia<br />

: ma tal principe, indebolito da<br />

infermità, non era in grado <strong>di</strong> met-<br />

tere d' accordo i due pretendenti.<br />

Durante quel tempo l'impero rimase<br />

<strong>di</strong>viso tra i due imperatori,<br />

come lo era 1' Europa per lo scisma,<br />

che desolava la Chiesa.<br />

Roberto senza denaro e senza<br />

cre<strong>di</strong>to comperò alcune città, con<br />

cui ingrandì il palatinato, e questa<br />

fu forse la sola cosa, che gli fruttò<br />

1' essere imperatore. Egli si <strong>di</strong>chiarò<br />

per Gregorio XII, quando alcuni<br />

Car<strong>di</strong>nali l' avevano abbandonato<br />

e volevano, con quelli dell'antipapa,<br />

celebrare un concilio per deporlo.<br />

Una delle cagioni per cui a Rober-<br />

VOL. IV.<br />

, ,<br />

BAV 249<br />

to si accrebbero i nemici fu appunto<br />

l'aver seguite le parti <strong>di</strong> Gre-<br />

gorio XII, e forse sarebbe stato<br />

egli deposto come Venceslao, se la<br />

morte rapito non l' avesse a' 1 o<br />

marzo i4io a Oppenheim, donde<br />

il suo corpo fu portato in Eidelberga,<br />

capitale del palatinato. Quantunque<br />

dotato <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> qualità<br />

Roberto non potè mai far rispettare<br />

in se l' autorità imperiale. Non<br />

osando introdurre imposte, per timore<br />

<strong>di</strong> scontentare i sud<strong>di</strong>ti, non<br />

potè colle scarse ren<strong>di</strong>te né aver co-<br />

pioso numero <strong>di</strong> cortigiani, né circondare<br />

il trono <strong>di</strong> quello splendore, che<br />

necessario ad imporre alla moltitu<strong>di</strong>-<br />

ne. Perciò, malgrado i vasti suoi talen-<br />

ti, ed il suo desiderio <strong>di</strong> render fe-<br />

lici i popoli, la storia ha fatta poca<br />

menzione <strong>di</strong> tal principe. Avuto<br />

avea dal suo matrimonio con Elisabetta,<br />

figlia <strong>di</strong> Federico margra-<br />

vio <strong>di</strong> Norimberga , tre figliuole e<br />

cinque figli. Stefano il Cadetto fu<br />

il ceppo della casa <strong>di</strong> Baviera ora<br />

regnante. Dopo la morte <strong>di</strong> Rober-<br />

to, Josse e Venceslao si <strong>di</strong>sputarono<br />

r impero , ma per la morte <strong>di</strong><br />

Josse marchese <strong>di</strong> Moravia , restò<br />

presto il trono a Sigismondo.<br />

Di fatti, eletto Giovanni XXIII dopo<br />

la morte <strong>di</strong> Alessandro V, benché vi-<br />

vessero Gregorio XII, e l'antipapa Be-<br />

nedetto XIII, il nuovo Pontefice spe<strong>di</strong><br />

subito nunzii agli elettori dell'impero,<br />

affinchè vi sostituissero Sigismondo<br />

<strong>di</strong> Luxemburgo re d'Ungheria, fi-<br />

glio <strong>di</strong> Carlo IV, come <strong>di</strong> fatti avvenne.<br />

Quell' imperatore impegna-<br />

tissimo per l'estinzione dello scisma,<br />

si adoperò acciocché Giovanni XXIII<br />

convocasse in Costanza un concilio,<br />

che riuscì il principale avvenimento<br />

del secolo XV, giacché Gregorio XII<br />

rinunziò in quello alla sua <strong>di</strong>gnità,<br />

Giovanni XXIII e Benedetto XIII<br />

32<br />

,


*5o BAV<br />

vennero deposti , ed agli i i novem-<br />

bre i4'7> <strong>di</strong> comune consenso delle<br />

cinque nazioni che componevano i<br />

sacri elettori, restò eletto Martino<br />

V, Colonna, romano. JFelT augusta<br />

assemblea del concilio, fra i principi<br />

intervenuti, vi fu Lodovico conte<br />

palatino e duca <strong>di</strong> Baviera con<br />

quattrocento cavalieri, che seguivano<br />

le parti <strong>di</strong> Gregorio XII. V.<br />

Costanza. Fuggito era da Costanza<br />

Giovanni XXIII; ma arrestato in<br />

Friburgo, fu consegnato a Lodovico<br />

<strong>di</strong> Baviera, che lo mandò prima in<br />

prigione ad Eidelberga, in<strong>di</strong> a Mo-<br />

naco, dove stette tre anni rigorosamente<br />

rinchiuso. Passato quel Ponte-<br />

fice da quella custo<strong>di</strong>a all'altra de'ministri<br />

della Santa Sede, ricevette Lo-<br />

dovico d'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Martino V trenta<br />

mila scu<strong>di</strong> d'oro per la spesa fatta<br />

durante quella prigionia. Altri <strong>di</strong>-<br />

cono che tal somma venisse pagata<br />

invece dal detto Giovanni XXII la Lo-<br />

dovico per essere liberato dal carcere.<br />

Dopo la <strong>di</strong>visione della Baviera,<br />

fatta, come si <strong>di</strong>sse, nel i3o,2 dai<br />

tre figli <strong>di</strong> Stefano, figliuolo <strong>di</strong> Lo-<br />

dovico V, che formarono le linee<br />

Ingolstadl, Landshut e Monaco,<br />

estinta la prima, mentre era impe-<br />

ratore Federico III, cioè nel 144^,<br />

e la seconda nel i5o3 nell'impero<br />

<strong>di</strong> Massimiliano I, nella terza linea<br />

successero delle <strong>di</strong>visioni finche nel<br />

i545 ebbero esse termine, unitamente<br />

ai governi rispettivi. Intanto<br />

nel i5i5 gli errori <strong>di</strong> Martino Lutero<br />

ponevano a soqquadro l' Europa<br />

e principalmente la Germania.<br />

Nulla<strong>di</strong>meno, per quanto spetta alla<br />

Baviera, tutto firn colla vittoria del<br />

cattolicismo. V. Luterani.<br />

Nel secolo decimosesto illustrò<br />

principalmente la casa <strong>di</strong> Baviera<br />

Massimiliano detto il Grande, fi-<br />

glio del duca Guglielmo V. Egli<br />

BAV<br />

nacque a Landshut, a' 17 aprile<br />

i573, e stu<strong>di</strong>ò nell'università d'In*<br />

golstadt , ove strinse amicizia con<br />

Fer<strong>di</strong>nando arciduca d'Austria, poi<br />

imperatore col nome <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando<br />

II. Passò quin<strong>di</strong> in Praga alla<br />

corte dell'augusto Rodolfo li, ed<br />

in Italia, per proseguire il corso<br />

de' suoi stu<strong>di</strong>i. Tornato in Baviera,<br />

fu spe<strong>di</strong>to a rappresentare suo pa-<br />

dre alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Ratisbona tenuta<br />

nel 1594, e nel 1596 ricevette la<br />

corona ducale, che gli venne rinun-<br />

ziata dal suo genitore per motivi<br />

<strong>di</strong> pietà.<br />

Massimiliano non tardò a fismo<br />

rare in Germania, essendo eletto<br />

comandante della lega cattolica<br />

formata per resistere all'unione <strong>di</strong><br />

Halle , stabilita dai protestanti , e<br />

protetta da Eurico IV. Ma nel mo-<br />

mento, in cui la successione al du-<br />

cato <strong>di</strong> Giuliers sembrava facesse<br />

scoppiare la guerra, un trattato <strong>di</strong><br />

neutralità conchiuso a Monaco, sos-<br />

pese le ostilità. Dopo la morte del-<br />

l' imperatore Mattia, avvenuta nel<br />

161 2, s'impadronì della sovranità<br />

<strong>di</strong> Mindelheim, e costrinse il vesco-<br />

vo <strong>di</strong> Salisburgo a rinunziare. Egli<br />

si acquistò sì alto cre<strong>di</strong>to nella <strong>di</strong>e-<br />

ta elettorale tenuta a Francfort, nel<br />

161 9, che venne proposto all' impero<br />

dagli elettori protestanti. Que-<br />

sti volevano o <strong>di</strong>sunire gli elettori<br />

cattolici, che favorivano Fer<strong>di</strong>nando<br />

d'Austria, o togliere a questo prin-<br />

cipe l'appoggio della lega. Massimi-<br />

liano, docile alle insinuazioni della<br />

Francia e della Spagna, rifiutò tal<br />

onore , che in sua vece venne con-<br />

ferito a Fer<strong>di</strong>nando II. Ma gli stati<br />

<strong>di</strong> Boemia, <strong>di</strong> Lusazia, <strong>di</strong> Slesia,<br />

e dell'Alta Austria, ricusarono <strong>di</strong><br />

riconoscerlo. I boemi elessero re<br />

Federico V elettore palatino; i prin-<br />

cipi dell'unione protestante si con-<br />

,


BAV<br />

voca remo a Norimberga, e risolsero<br />

d'armarsi. Massimiliano acconsentì,<br />

sebbene con pena, a comandar le<br />

truppe della lega, e stava per co-<br />

minciare una sanguinosa guerra,<br />

quando me<strong>di</strong>ante un nuovo trattato<br />

, conchiuso in Dima nel 1620,<br />

s' impegnarono i protestanti <strong>di</strong> non<br />

immischiarsi negli affari della Boe-<br />

mia, purché la lega nulla intrapren-<br />

desse contro il palatinato. V. Boemia.<br />

Massimiliano tranquillo per questa<br />

parte , marciò contro i malcon-<br />

tenti dell'Alta Austria, e ii sottomise<br />

ben presto all' imperatore , in favor<br />

del quale il Pontefice Paolo V avea<br />

impegnato il duca, che unito al conte<br />

Boucquoy, entrò nella Slesia, donde<br />

avanzandosi presso Praga , agli 8<br />

novembre , ruppe sulla montagna<br />

Bianca 1' esercito <strong>di</strong> Federico V,<br />

che fuggii pieno <strong>di</strong> vergogna. Frat-<br />

tanto il palatinato fu invaso contro<br />

i patti <strong>di</strong> Ulma. L' unione, coster-<br />

nala da tanti inattesi rovesci , si<br />

sciolse, ed i fortunati successi <strong>di</strong><br />

Massimiliano, condussero Fer<strong>di</strong>nando<br />

II ad esercitare un potere d'as-<br />

soluto signore , che non tardò a<br />

renderlo o<strong>di</strong>oso. Malgrado le pro-<br />

teste degli elettori <strong>di</strong> Sassonia, <strong>di</strong><br />

Brandeburgo , e <strong>di</strong> parecchi altri<br />

principi , Fer<strong>di</strong>nando II conferì a<br />

Massimiliano, con pregiu<strong>di</strong>zio della<br />

casa palatina, la <strong>di</strong>gnità elettorale,<br />

vacante per la proscrizione dell'elet-<br />

tore Federico V, ai 2 5 febbraio<br />

1623, anche per le premure <strong>di</strong><br />

Papa Gregorio XV. Non fu tuttavia<br />

il nuovo elettore ammesso al col-<br />

legio elettorale, che nel 1624. Ottenne<br />

inoltre 1' alto palatinato ed<br />

una parte del basso in compenso<br />

delle spese, che fatte avea per la<br />

guerra, e della rinunzia ai suoi <strong>di</strong>ritti<br />

sull'Alta Austria. Appagata<br />

1' ambizione <strong>di</strong> Massimiliano , la<br />

BAV 2*) I<br />

sua pietà s' impiegò a convertire i<br />

nuovi sud<strong>di</strong>ti alla cattolica fede,<br />

onde nel 1628, cambiarono religione<br />

più <strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>cimila persone.<br />

La gelosia eccitata nel duca dal-<br />

l'innalzamento <strong>di</strong> Vallenstein, e l'in-<br />

vasione <strong>di</strong> Gustavo Adolfo re <strong>di</strong> Svezia,<br />

sconvolsero ben presto la sua inter-<br />

na amministrazione. Dopo la <strong>di</strong>sgra-<br />

zia del duca <strong>di</strong> Friedland , assunse<br />

il comando generale e contrastar<br />

volle a Gustavo il passo <strong>di</strong> Le<strong>di</strong>.<br />

Battuto, e costretto a piegar sopra<br />

Ingolstadt, fu più volte sconfitto.<br />

Donawerth , e Monaco caddero in<br />

potere dei nemici, e la Baviera fu<br />

devastata. Questa fu poi <strong>di</strong>fesa da<br />

Vallenstein, allorché tornò in cre-<br />

<strong>di</strong>to, ma con poco utile pei fortunati<br />

successi degli svedesi, mentre<br />

i francesi vi penetrarono dall' altra<br />

parte. Stanco de' suoi <strong>di</strong>sastri , ed<br />

irritato perchè V imperatore non<br />

cercava pacificarsi, Massimiliano conchiuse<br />

ad Ulma, nel 1647, una<br />

tregua separata coi francesi e cogh<br />

svedesi. Ebbe però poca durata, ed<br />

ai 1 7 settembre,<br />

1' elettore prese le<br />

armi <strong>di</strong> nuovo per Fer<strong>di</strong>nando III,<br />

e mandò truppe in Boemia. Benché<br />

fosse morto Gustavo Adolfo, erano<br />

gli svedesi ancora terribili. Il gene-<br />

ral Wrangel entrò in Baviera, cui<br />

depredò nuovamente , e sostenuto<br />

da' francesi guadagnò la battaglia<br />

<strong>di</strong> Susmarshausen. Massimiliano fug-<br />

gì a Salisburgo , ed il trattato <strong>di</strong><br />

Westfalia , conchiuso ai 24 ottobre<br />

1648, al quale intervenne il nun-<br />

zio Ghigi, che fu poi Alessandro<br />

VII pel Pontefice Innocenzo X ,<br />

, per<br />

le parti prese in favor de' francesi<br />

conservò il palatinato superiore, e la<br />

<strong>di</strong>gnità elettorale. Dal detto anno fino<br />

ai 27 settembre i65i, epoca della<br />

sua morte, accaduta ad Ingolstadt,<br />

non d'altro si occupò Massimiliano che<br />

,


2 5a BAY"<br />


BAY<br />

u Maria Casimira, regina vedova<br />

tli Polonia, e suocera dello stesso<br />

linea eletture <strong>di</strong> Baviera , perchè<br />

procurasse <strong>di</strong> darvi opportuno ri-<br />

me<strong>di</strong>o. Correndo poi l'anno 17 19,<br />

Clemente XI , ad istanza del duca<br />

<strong>di</strong> Baviera, in virtù <strong>di</strong> un breve<br />

apostolico, che riportasi nella citata<br />

raccolta al tomo li, pag. 693, con-<br />

cesse pel principe <strong>di</strong> lui figlio Clemente<br />

Augusto Maria , il Pontificio<br />

indulto <strong>di</strong> eleggibilità alle chiese<br />

vacanti <strong>di</strong> Miinster e Paderbona;<br />

<strong>di</strong>chiarò poi , che venendo eletto<br />

ad ambedue, oppure ad una <strong>di</strong><br />

esse, egli avrebbe procurato in ogni<br />

maniera, che il nuovo vescovo fosse<br />

fornito <strong>di</strong> tutte quelle virtù , le<br />

quali convengono ad un sacro pie-<br />

lato, e che fosse istituito in quella<br />

forma <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> costumi, e <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>i, che il Papa avrebbe stimato<br />

a ciò migliore. Fu quin<strong>di</strong> eletto il<br />

mentovato principe bavaro , del<br />

quale Clemente XI con altro breve<br />

confermò l'elezione, esortandolo a<br />

procurare con <strong>di</strong>ligenza, che a Paderbona<br />

fosse eretto un seminario<br />

ecclesiastico, ed a somministrare<br />

opportuni sussi<strong>di</strong>i ai missionarii<br />

che nello stato <strong>di</strong> Annover faticavano<br />

oppressi dall' in<strong>di</strong>genza. Col<br />

breve , che si legge a pag. 717, si<br />

rallegrò paternamente con Leopoldo<br />

Gustavo conte palatino del Reno,<br />

perchè fosse entrato nel dominio<br />

del ducato <strong>di</strong> due Ponti ; ma nel<br />

tempo medesimo gli levò ogni spe-<br />

ranza <strong>di</strong> ottenere dalla Santa Sede<br />

la <strong>di</strong>spensa, che già da do<strong>di</strong>ci anni<br />

chiedeva , <strong>di</strong> unirsi in matrimonio<br />

con una principessa luterana sua<br />

parente, lo esortava anzi caldamente<br />

a contrarlo con altra cattolica sua<br />

pari, e degna delle sue esimie doti.<br />

Dice Lafiteau, Vìe de Clemcnt XI<br />

pag. 3 1 , che fra quelli, i quali da<br />

,<br />

BAV *53<br />

questo zelante Pontefice furono con-<br />

vertiti , mentre era Car<strong>di</strong>nale , vi<br />

fu Leopoldo Gustavo de' conti pala-<br />

tini del Beno, tolto alla setta lute-<br />

rana , il quale mirabilmente la vera<br />

fede promosse, quando entrò in pos-<br />

sesso del ducato <strong>di</strong> due Ponti.<br />

Nello stesso Pontificato <strong>di</strong> Clemente<br />

XI, essendo stati mandati a<br />

Roma da Massimiliano II per istu-<br />

<strong>di</strong>are due suoi figli, imo <strong>di</strong> questi,<br />

per nome Filippo Maurizio , mori<br />

nel 1719, ed il Papa or<strong>di</strong>nò che<br />

egli fosse onorato de' funerali, i quali<br />

soglionsi celebrare a' gran<strong>di</strong> e <strong>di</strong>stin-<br />

tissimi personaggi. Vestito pertanto<br />

col sacco dell' arciconfraternita del<br />

Ss. Nome <strong>di</strong> Maria, <strong>di</strong> cui era so-<br />

cio , fu posto sopra un letto por-<br />

tatile. Il feretro era sostenuto da<br />

se<strong>di</strong>ci persone vestite <strong>di</strong> egual sac-<br />

co, guernito <strong>di</strong> veli bianchi, ed at-<br />

torniato da otto gentiluomini, o<br />

cavalieri del defunto, vestiti a lutto<br />

grave, e da quattro palafrenieri con<br />

banderuole in asta. Dopo il convo-<br />

glio funebre veniva il capitano della<br />

guar<strong>di</strong>a svizzera Pontificia con cinquanta<br />

uomini, co'mazzieri, e cere-<br />

monieri del Pontefice, con nobile<br />

cavalcata, alla quale intervennero il<br />

prelato maggiordomo, i vescovi as-<br />

sistenti al soglio, i protonotarii apostolici,<br />

e la corte Pontificia. Furono<br />

celebrate sontuose esequie nella<br />

chiesa <strong>di</strong> s. Maria della Vittoria,<br />

con l'intervento <strong>di</strong> tutti gli or<strong>di</strong>ni<br />

della prelatura. Cantò la messa un<br />

arcivescovo, dopo la quale con altri<br />

quattro vescovi fece le cinque solen-<br />

ni assoluzioni, come si riporta nel<br />

numero duecento sessantaqualtro del<br />

Diario <strong>di</strong> Roma del 171 9. Anche<br />

sotto Gregorio XIII, nel i5j/\, } re-<br />

cossi in Roma Ernesto <strong>di</strong> Baviera<br />

secondogenito del duca Alberto, che<br />

vi moli d'anni venti, onde il Papa,


a54 BAV<br />

che non solo gli avea donato Io<br />

stocco ed il berrettone benedetti, ma<br />

trattato l' avea sontuosamente, gli<br />

fece celebrar magnifici funerali nella<br />

chiesa <strong>di</strong> s. Maria delle Anime,<br />

ove rimase sepolto.<br />

Le contese <strong>di</strong> Massimiliano II<br />

coir elettore palatino pel vicariato<br />

dell'impero ebbero fine nel 1724?<br />

con una convenzione, per cui s' impegnarono<br />

d' assumerne in comune<br />

l' amministrazione. Mori quin<strong>di</strong> ai<br />

26 febbraio 1726, lasciando nume-<br />

rosa figliuolanza. Il principe Carlo<br />

Alberto fu suo successore. Nacque<br />

egli a Brusselles nel 1697, e dopo<br />

aver passata la sua giovanile età<br />

alla coite imperiale, fu comandante<br />

delle truppe ausiliarie nel 1722,<br />

nella guerra contro i turchi. Quin-<br />

<strong>di</strong> sposò la figlia dell' imperatore<br />

Giuseppe I, dopoché ebbe rinun-<br />

ziato a tutti i <strong>di</strong>ritti , che tale<br />

parentado avrebbe potuto dargli<br />

alla successione degli stati ere<strong>di</strong>tarli<br />

d'Austria. Nel 1726 successe a suo<br />

padre come elettore <strong>di</strong> Baviera , e<br />

fu uno dei principi, che protestarono<br />

contro la prammatica sanzione,<br />

guarentita dalla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Ratisbona<br />

nel 1732. Formò in conseguenza una<br />

alleanza <strong>di</strong>fensiva colf elettore <strong>di</strong><br />

Sassonia. Restò neutrale nella guerra<br />

tra 1' imperatore e la Francia per<br />

la successione <strong>di</strong> Polonia, dopo la<br />

morte dell' imperatore Carlo VI nel<br />

1740; rifiutò <strong>di</strong> riconoscere Maria<br />

Teresa, figlia del defunto, per erede<br />

degli stati d'Austria, sui quali avanzò<br />

pretensioni in virtù d'un testamento<br />

<strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando I , e sostenuto nei<br />

suoi progetti da Luigi XV re <strong>di</strong><br />

Francia, che mandò in suo soccorso<br />

un corpo considerabile <strong>di</strong> truppe,<br />

venne eletto luogotenente generale<br />

degli eserciti francesi in Germania.<br />

Fu riconosciuto arciduca d'Austria<br />

BAV<br />

a Lintz nel 174'- Gli ostacoli, che<br />

gli suscitò il Car<strong>di</strong>nal Fleury, il<br />

quale non voleva che smembrasse la<br />

monarchia austriaca, uniti alla mancanza<br />

d'artiglieria e <strong>di</strong> munizioni,<br />

impe<strong>di</strong>rono ch'egli si facesse padrone<br />

<strong>di</strong> Vienna, dove già era grande<br />

il timore <strong>di</strong> ciò. Impossessatosi <strong>di</strong><br />

Praga, ivi fu coronato ed acclamato<br />

re <strong>di</strong> Boemia, e nell' incominciar<br />

del I742 ? ai 24 gennaio, fu unanimamente<br />

eletto re de' romani, facendo<br />

il suo ingresso solenne a<br />

Francfort, dove il suo fratello Clemente<br />

Augusto arcivescovo elettore<br />

<strong>di</strong> Colonia, già consacrato da Be-<br />

nedetto XIII in Viterbo alla pre-<br />

senza della sorella Violante gran<br />

duchessa <strong>di</strong> Toscana, lo incoronò<br />

imperatore. Papa Benedetto XIV<br />

ne approvò l' elezione , <strong>di</strong>rigendogli<br />

un breve, nel quale gli manifestò<br />

non meno la sua contentezza per<br />

si fausto avvenimento, che le spe-<br />

ranze, ch'ei ne traeva pel vantaggio<br />

della cattolica religione. Fu in se-<br />

guito da Carlo VII <strong>di</strong>chiarato pro-<br />

tettore dell' impero il Car<strong>di</strong>nal Bor-<br />

ghesi , al quale or<strong>di</strong>nò , che unitamente<br />

al barone Scarlatti, suo ministro<br />

in Roma, supplicasse Bene-<br />

detto XIV ad accordargli le preci<br />

imperiali, la spe<strong>di</strong>zione d'un nun-<br />

zio alla sua corte, e la giuris<strong>di</strong>zione<br />

della chiesa nazionale <strong>di</strong> s. Maria dell'Anima<br />

in Roma. Appena il Papa<br />

intese queste istanze, tenne subito una<br />

congregazione, nella quale fu risoluto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferire i primi due punti, e <strong>di</strong><br />

non far novità alcuna sul terzo, sopra<br />

il quale era nata controversia, per-<br />

chè i deputati <strong>di</strong> quella chiesa<br />

aveano innalzata l'arma <strong>di</strong> Maria<br />

Teresa regina d' Ungheria , erede<br />

del defonto imperatore Carlo VI.<br />

Essendo quella chiesa fondala da<br />

un imperatore della casa d'Austria,


BAV<br />

credevasi a questa dovesse apparte-<br />

nere, e non mai alla nazione tedesca,<br />

come pretendeva il nuovo<br />

imperatore.<br />

Riguardo dunque al richiesto nun-<br />

zio, trovandosi ancora alla corte <strong>di</strong><br />

Vienna monsignor Doria nunzio<br />

straor<strong>di</strong>nario, il Santo Padre volle,<br />

che vi rimanesse finché non pren-<br />

dessero altro aspetto le circostanze<br />

<strong>di</strong> quel tempo. Per rapporto poi al-<br />

le preci imperiali, o primarie, siccome<br />

queste, come si <strong>di</strong>ce al rispettivo<br />

articolo, non si accordavano dai<br />

Pontefici a' nuovi imperatori, se non<br />

che dopo aver eglino per mezzo <strong>di</strong><br />

un loro ambasciatore reso omag-<br />

gio alla Santa Sede, così appena il<br />

Car<strong>di</strong>nal Borghesi ebbe le creden-<br />

ziali <strong>di</strong> ambasciatore straor<strong>di</strong>nario,<br />

col qnal carattere rese la solenne<br />

cerimonia a nome <strong>di</strong> Cesare, e fe-<br />

ce la supplica <strong>di</strong> dette preci, Bene-<br />

detto XIV spe<strong>di</strong> la bolla, in cui<br />

le concedeva. La fortuna non tardò<br />

ad abbandonare l' imperatore nella<br />

guerra, che faceva all'Austria. Le<br />

truppe <strong>di</strong> Maria Teresa ripresero<br />

tutta l'Alta Austria, penetrarono in<br />

Baviera, ed obbligarono Monaco a<br />

capitolare. Dopo <strong>di</strong>versi avvenimen-<br />

ti militari, i francesi, e gf imperia-<br />

li furono obbligati a <strong>di</strong>lungarsi dalla<br />

Boemia, e ad abbandonare tutte le<br />

conquiste. Carlo VII spogliato dei suoi<br />

stati ere<strong>di</strong>tarli, andava errando per<br />

la Germania. Riparatosi alla fine in<br />

Francfort , vi convocò una <strong>di</strong>eta<br />

procurando <strong>di</strong> rime<strong>di</strong>are alla cattiva<br />

situazione de' suoi affari, col tentare<br />

altresì <strong>di</strong> pacificarsi coli' Au-<br />

stria. Una <strong>di</strong>versione effettuata in<br />

Boemia dal re <strong>di</strong> Prussia Federico<br />

II, gli poi-se l' occasione <strong>di</strong> ricuperare<br />

la Baviera. Rientrò in Monaco<br />

nel novembre 1744? ma rifinito dai<br />

<strong>di</strong>spiaceri, e dalle infermità, morì<br />

,<br />

BAV a5>5<br />

nel gennaio 174^5 mentre gli austriaci<br />

rientravano in Baviera. Que-<br />

sto principe, commendevole per le<br />

sue buone qualità, non aveva co-<br />

nosciuto che l' infortunio, dopo che<br />

era stato innalzato al colmo delle<br />

grandezze. Ebbe per successore nel-<br />

l' elettorato suo figlio Massimiliano<br />

Giuseppe, ed all'impero Francesco<br />

I <strong>di</strong> Lorena, sposo <strong>di</strong> Maria Teresa.<br />

Verso questo tempo il Pontefice<br />

Benedetto XIV pubblicò a Car<strong>di</strong>-<br />

nale Gianteodoro figlio <strong>di</strong> Massimi-<br />

liano duca <strong>di</strong> Baviera e fratello dell'imperatore<br />

Carlo VII, il quale morì<br />

ai 17 gennaio 1763. V. Baviera<br />

Gianteodoro.<br />

Massimiliano Giuseppe, duca ed<br />

elettore <strong>di</strong> Baviera, figlio dell' imperator<br />

Carlo VII, nacque ai 28<br />

marzo 1727. Contava appena tre-<br />

<strong>di</strong>ci anni, quando morì suo padre<br />

L' imperatrice Maria Teresa fecegli<br />

tosto proposizioni <strong>di</strong> pace; ma Masmiliano<br />

rispose al conte <strong>di</strong> Loss, a<br />

cui era stato commesso <strong>di</strong> portarie<br />

a Monaco, che senza il soccorso dei<br />

suoi alleati non accetterebbe, né<br />

avrebbe ascoltata alcuna proposizione<br />

, onde la guerra continuò con<br />

vigore, ma non fu fortunata per la<br />

Baviera. Il conte <strong>di</strong> Segui" fu bat-<br />

tuto a Pfalfenhofen, e 1' elettore abbandonò<br />

la capitale per ritirarsi ad<br />

Augusta, né indugiò più a fare una<br />

pace , che solo poteva trarlo dalla<br />

sua perigliosa situazione. Venne con-<br />

chiusa infatti a Fuessen ai 22 aprile<br />

174^5 fra il principe <strong>di</strong> Fùrstem-<br />

berg ministro <strong>di</strong> Baviera, ed il con-<br />

te <strong>di</strong> Colloredo. Maria Teresa re-<br />

stituì quanto avea tolto in Baviera,<br />

e Massimiliano rinunziò alle pretensioni,<br />

che avea sulla corona impe-<br />

riale. Reduce ai suoi stati, non <strong>di</strong><br />

altro occupossi, che <strong>di</strong> sanare i mali<br />

da lui cagionati con una lunga serie<br />

.


.)G BAV<br />

<strong>di</strong> guerre. Incominciò dal <strong>di</strong>minuir le<br />

spese della corte ed il numero del-<br />

le soldatesche stanziali : istituì nel<br />

1 7 49 una commissione per esaminare<br />

il debito pubblico, e pensa-<br />

re ai mezzi <strong>di</strong> estinguerlo : furono<br />

protette le manifatture , ed un nuovo<br />

sistema giu<strong>di</strong>ziario venne intro-<br />

dotto : gli agricoltori vennero inco-<br />

raggiati, e rimunerati; le scuole, le<br />

università furono migliorate ; e nel<br />

1760 fu fondata l'accademia delle<br />

scienze <strong>di</strong> Monaco . Ma quantunque<br />

fedelmente attaccato alla cattolica<br />

religione, <strong>di</strong>minuì non pertanto quel<br />

duca i conventi. Accordò ai prote-<br />

stanti <strong>di</strong> Monaco il libero esercizio<br />

del loro culto, e fu vino de' primi<br />

principi, che abbia allontanato i ge-<br />

suiti dai suoi stati. Questo principe<br />

terminò i suoi giorni ai 3o <strong>di</strong>cem-<br />

bre 1777, e siccome la consorte<br />

Maria Anna, figlia del re <strong>di</strong> Polo-<br />

nia Augusto III, non gli partorì fi-<br />

gliuoli, il suo ducato passò nella<br />

persona dell' elettore Carlo Teodoro<br />

della casa palatina, terminando<br />

così l' ultimo superstite del ramo<br />

cadetto della casa <strong>di</strong> Wittelsbach.<br />

Carlo Teodoro, principe <strong>di</strong> Sultz-<br />

bach elettore palatino, nato agli 1 1<br />

<strong>di</strong>cembre 1724, ebbe nel 1742 i<br />

ducati <strong>di</strong> Giuliers, e <strong>di</strong> Berg, per<br />

un trattato col re <strong>di</strong> Prussia e <strong>di</strong><br />

Polonia. Abbracciò la causa della<br />

Baviera, nella guerra della successione<br />

d'Austria, e nel 174^3 dopo<br />

la morte dell' imperatore Carlo V II,<br />

fece col nuovo elettore un trattato,<br />

col quale convennero dell'alternati-<br />

va del vicariato dell'impero nella<br />

casa loro. La pace <strong>di</strong> Aquisgrana<br />

tornò la tranquillità agli stati suoi<br />

nel 1 748: laonde si <strong>di</strong>ede al coltivamento<br />

delle arti, delle scienze, e<br />

per quanto potè alla felicità de'suoi<br />

sud<strong>di</strong>ti. Fondu a Manheim nel 17^7<br />

BAV<br />

un'accademia <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno e <strong>di</strong> scul-<br />

tura, e nel 1763, un'accademia del-<br />

le scienze con un gabinetto d'anti-<br />

chità. Terminò il palazzo <strong>di</strong> quella<br />

città, che va a lui debitrice de'suoi<br />

più begli ornamenti. Massimiliano<br />

Giuseppe elettore <strong>di</strong> Baviera, essendo<br />

morto, come si <strong>di</strong>sse, senza figli,<br />

il ramo primogenito della casa palatina<br />

si trovò estinto ; e Carlo Teo-<br />

doro, capo del ramo cadetto ,<br />

gli<br />

successe nella <strong>di</strong>gnità elettorale, e<br />

nella sovranità de'suoi stati, in con-<br />

seguenza del trattato <strong>di</strong> Westfalia.<br />

Fu salutato duca <strong>di</strong> Baviera a Monaco,<br />

a' 3o <strong>di</strong>cembre 1777. Tale<br />

successione originò una guerra <strong>di</strong><br />

breve durata tra la casa d'Austria, la<br />

quale profittò del momento oppor-<br />

tuno per invadere la Baviera, ed il<br />

re <strong>di</strong> Prussia, che tolse a <strong>di</strong>fendere<br />

i <strong>di</strong>ritti dell'elettore palatino. Gran-<br />

<strong>di</strong> forze militari furono poste in<br />

movimento dall' una parte e dal-<br />

l' altra, sotto gli or<strong>di</strong>ni del principe<br />

Enrico <strong>di</strong> Prussia , e del generale<br />

Laudon, senza che avvenisse niuna<br />

azione importante, e la pace fu sottoscritta<br />

a Teschen ai i3 maggio<br />

1779. Per tale trattato la porzione<br />

della Baviera situata tra il Danu-<br />

bio, l' Inn, e la Saltz, che faceva<br />

parte della reggenza <strong>di</strong> Burekhau-<br />

sen, fu ceduta all' Austria, ed il rimanente<br />

fu conservato al duca Car-<br />

lo. Questo principe non attese più<br />

ad altro che all' amministrazione<br />

de'suoi stati, e raffermò la prospe-<br />

rità loro con le sue virtù, e la sua<br />

saggezza. Il conte <strong>di</strong> Bumford, suo<br />

ministro, lo secondò efficacemente al<br />

bene dei sud<strong>di</strong>ti, instituendo molti<br />

stabilimenti pel sollievo dell' in<strong>di</strong>-<br />

genza.<br />

Ritornando il Pontefice Pio VI,<br />

nel 1782 da Vienna ne' suoi stati,<br />

dopo aver lasciato l' imperato!' Gin-


BAV<br />

seppe II alla prima porta della strada<br />

<strong>di</strong> Baviera, ad May, quattro leghe<br />

<strong>di</strong>stante da Monaco, fu incon-<br />

trato dall' elettor Palatino Carlo<br />

Teodoro. Questi lo accolse nella sua<br />

carrozza, e lo alloggiò nella sua reg-<br />

gia <strong>di</strong> Monaco. [Ve<strong>di</strong> Pio VI).<br />

Neil' anno seguente il duca recossi<br />

in Boma per la seconda volta men-<br />

tre la prima fu in tempo <strong>di</strong> con-<br />

clave nel 1774? per cui allora fu<br />

complimentato a nome del sacro<br />

Collegio da monsignor maggiordomo,<br />

col donativo <strong>di</strong> cento por-<br />

tate <strong>di</strong> commestibili. Il principe si<br />

recò poi al conclave a visitare i<br />

tre Car<strong>di</strong>nali capi d'Or<strong>di</strong>ne. Nell'anno<br />

1783 fu ricevuto in Boma da<br />

Pio VI con ogni paterna <strong>di</strong>stinzio-<br />

ne, e per le sue istanze stabilì la<br />

instituzione della nunziatura <strong>di</strong> Ba-<br />

viera colla residenza in Monaco. Di-<br />

fatti nell'anno 1 785 monsignor Giu-<br />

lio Cesare Zolio <strong>di</strong> Rimini fu il primo<br />

nunzio <strong>di</strong> Monaco. Ma siccome<br />

in Germania vi erano due soli nun-<br />

zii Pontifìcii, uno alla imperiai cor-<br />

te <strong>di</strong> Vienna, l' altro in Colonia pei<br />

tre elettori ecclesiastici <strong>di</strong> Magonza,<br />

<strong>di</strong> Colonia e <strong>di</strong> Treveri, la nuo-<br />

va nunziatura fu subito da essi e<br />

da altri prelati fortemente contra-<br />

riata, come si riporta all' articolo<br />

Nunzii apostolici : imperocché in ad-<br />

<strong>di</strong>etro estendevano essi la giuris<strong>di</strong>zione<br />

<strong>ecclesiastica</strong> ne' dominii Bava-<br />

ro-Palatini. A fronte però <strong>di</strong> tali<br />

pretensioni, Carlo Teodoro raddop-<br />

piò le sue istanze a Pio VI, perchè<br />

gli fosse mandato il nunzio. 11 Pa-<br />

pa per contentare la pietà e lo<br />

attaccamento alla Santa Sede <strong>di</strong> sì<br />

religioso principe, glielo spedì, e fu<br />

da lui accolto a Monaco con ono-<br />

re e <strong>di</strong>stinzione. Nel 1785 l'impe-<br />

ratore Giuseppe II propose a Car-<br />

lo Teodoi-o un cambio dé'suoi stati<br />

vol. i\<br />

.<br />

BAV 257<br />

co' Paesi Bassi, col titolo <strong>di</strong> re <strong>di</strong><br />

Borgogna e con altri vantaggi, ma<br />

una tal proposizione non fu accet-<br />

tata, perchè combattuta dal duca <strong>di</strong><br />

due Ponti. Durante il principio della<br />

guerra nel 1793, Carlo Teodoro<br />

fu obbligato ad entrare nell'allean-<br />

za contro la repubblica francese , on-<br />

de la Baviera, ed il palatinato furono<br />

spesso teatro delle ostilità per sì in-<br />

fàusta guerra, giacché le truppe ba-<br />

vare, unite agli eserciti austriaci, sof-<br />

frirono molte e gravi per<strong>di</strong>te. Il<br />

duca morì ai 16 febbraio 1799<br />

senza che la pace fosse ristabilita.<br />

Non lasciò figli, e con lui si estin-<br />

se il ramo palatino <strong>di</strong> Sulzbach.<br />

Egli ebbe per successore nel duca-<br />

to <strong>di</strong> Baviera Massimiliano Giusep-<br />

pe, duca <strong>di</strong> due Ponti, che ere<strong>di</strong>tò<br />

pure da lui l'alto palatinato , le si-<br />

gnorie <strong>di</strong> Neuburg, <strong>di</strong> Sulzbach, <strong>di</strong><br />

Mindelheim, il palatinato del Pieno,<br />

i ducati <strong>di</strong> Berg, e <strong>di</strong> due Ponti,<br />

il marchesato <strong>di</strong> Berg-op-Zoom, e<br />

la signoria <strong>di</strong> Bavenstein, come pure<br />

alcune terre della bassa Alsazia.<br />

Avendo Massimiliano poscia perdu-<br />

to per le conquiste francesi tuttociò<br />

che avea sulla riva sinistra del Pieno<br />

, la Baviera ricevette nel i8o3,<br />

a titolo d' indennizza zione , i vesco-<br />

vati <strong>di</strong> Bamberga, <strong>di</strong> Frisigna, e <strong>di</strong><br />

Augusta ; una parte <strong>di</strong> quello <strong>di</strong><br />

Passavia ,<br />

Wiirtzburg ed Eichstadt,<br />

il prevostato <strong>di</strong> Rempten, e molte<br />

abbazie e città imperiali nella Baviera,<br />

Svevia e Franconia, cedendo<br />

però all' elettore <strong>di</strong> Baden la parte<br />

del palatinato sulla riva destra del<br />

Reno.<br />

Neil' anno i8o5, nella guerra<br />

terminata colla battaglia d' Auster-<br />

litz, il duca elettore <strong>di</strong> Baviera col-<br />

legossi colla Francia, assumendo pel<br />

trattato <strong>di</strong> Presburgo , nel primo<br />

gennaio 1806, il titolo e l'insegne<br />

33


258 BAV<br />

reali. Soggiacque <strong>di</strong>poi nello stesso<br />

anno a <strong>di</strong>sfatte per parte degli austria-<br />

ci, e nel 1809, il nuovo regno <strong>di</strong> Ba-<br />

viera fu ingran<strong>di</strong>to colla Burgovia<br />

col Voralberg, con molte signorie e<br />

col territorio <strong>di</strong> Lindau, col Tirolo,<br />

con Trento, con Brixen, ed il re-<br />

stante dei vescovati <strong>di</strong> Passavia<br />

e <strong>di</strong> Eichstadt. L' anno medesimo<br />

il nuovo re <strong>di</strong> Baviera segnò<br />

l'atto della confederazione del<br />

Beno, riunì a' suoi stati Norimber-<br />

ga, Augusta e <strong>di</strong>versi terrilorii, ed<br />

assoggettò alla sua sovranità i pos-<br />

sessi <strong>di</strong> molti principi e conti. Nel<br />

18 io il re Massimiliano ottenne anche<br />

il territorio <strong>di</strong> Batisbona, il prin-<br />

cipato <strong>di</strong> Bayreuth, Salisburgo, e<br />

Berci) tolzgaden, l'Jnn-Viertel, ed una<br />

parte dell' Hausruck, cedendo in cam-<br />

bio il Tirolo italiano al regno <strong>di</strong><br />

Italia, molti territori! al gran duca<br />

<strong>di</strong> Wurzburgo, ed altri colla città<br />

<strong>di</strong> Ulma al re <strong>di</strong> Wfirtemberg. Dopo<br />

gli avvenimenti del 18 13, nel i3<br />

ottobre, il re <strong>di</strong> Baviera fece la pa-<br />

ce coli' Austria, rinunziò alla confe-<br />

derazione renana , e facendo anzi<br />

causa comune cogli altri slati della<br />

Germania, <strong>di</strong>vise con essi le spoglie<br />

de' vinti.<br />

Per un trattato conchiuso nel<br />

181 4, la Baviera restituì all'Austria<br />

il Tirolo, il Voralberg, Salisburgo,<br />

l' Inn-Viertel, e V Hausruck, ad ec-<br />

cezione <strong>di</strong> qualche piccolo territorio,<br />

e fu compensata in parte col prin-<br />

cipato <strong>di</strong> Aschaffemburgo, e col du-<br />

cato <strong>di</strong> Wurzburgo, e nel 18 1 6 ,<br />

con tutto quello, che compone il cir-<br />

colo del Pieno, ove si trova Landau.<br />

La cattolica religione in Germania<br />

alzò maestosa la sua fronte,<br />

a danno del protestantismo e ben<br />

lungi <strong>di</strong> cedere in nulla a' pretesi<br />

lumi del secolo, rimase nel suo in-<br />

segnamento inconcussa ;<br />

,<br />

e particolari<br />

BAV<br />

concordati mantennero l'esteriore suo<br />

culto, e 1' <strong>ecclesiastica</strong> sua gerarchia.<br />

1 1 primo a procurare il benefizio <strong>di</strong><br />

un concordalo colla Santa Sede fu<br />

appunto il re <strong>di</strong> Baviera Massimi-<br />

liano Giuseppe , che , <strong>di</strong>venuto so-<br />

vrano <strong>di</strong> Batisbona, dopo il con-<br />

gresso <strong>di</strong> Vienna, inviò a Roma per<br />

suo ministro plenipotenziario, ed in-<br />

viato straor<strong>di</strong>nario monsignor Casimiro<br />

Haeftelin <strong>di</strong> Minfeld nel du-<br />

cato <strong>di</strong> due Ponti, vescovo <strong>di</strong> Cher-<br />

sona, che poi Pio \ II, a G aprile<br />

1818, esaltò al Car<strong>di</strong>nalato col titolo<br />

<strong>di</strong> s. Anastasia. Questi, ai 5<br />

giugno 18 17, stipulò una vantaggio-<br />

sa convenzione col Car<strong>di</strong>nal Consalvi<br />

segretario <strong>di</strong> stalo del mentova-<br />

to Pontefice, e ne <strong>di</strong>e' partecipa-<br />

zione al sacro Collegio nel conci-<br />

storo segreto dei i5 novembre con<br />

allocuzione, che riporta anche l'ab-<br />

bate Giovanni Bellomo , nella sua<br />

continuazione al Bercastel. I seguenti<br />

cinque articoli contengono un<br />

sunto del medesimo concordato.<br />

I. La religione cattolica apostoli-<br />

ca romana sarà preservata illesa<br />

in tutto il regno <strong>di</strong> Baviera, e nei<br />

paesi soggetti , con que' <strong>di</strong>ritti , e<br />

quelle prerogative, delle quali dee<br />

godere giusta le or<strong>di</strong>nazioni <strong>di</strong>vine,<br />

e le sanzioni canoniche.<br />

II. Sua Santità , servatìs servan-<br />

do, stabilirà le <strong>di</strong>ocesi del regno <strong>di</strong><br />

Baviera nel modo seguente. Trasferirà<br />

la sede <strong>di</strong> Frisigna a Monaco,<br />

e la erigerà in metropolitana, che<br />

avrà a sua <strong>di</strong>ocesi l' attuai territo-<br />

rio <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Frisigna. 11 vescovo<br />

però <strong>di</strong> questa chiesa, ed i succes-<br />

sori <strong>di</strong> lui dovranno esser chiamati<br />

arcivescovi <strong>di</strong> Monaco , e <strong>di</strong> Frisi-<br />

gna. Assegnerà allo stesso arcivesco-<br />

vo in sufliaganee le chiese vescovi-<br />

li <strong>di</strong> Augusta, Passavia, e quella <strong>di</strong><br />

Batisbona. previa la soppressione


BAY<br />

della loro qualità metropolitana. Erigerà<br />

la chiesa cattedrale <strong>di</strong> Bam-<br />

berga in metropolitana e le asse-<br />

gnerà a suffraganee le chiese episco-<br />

pali <strong>di</strong> Wùrtzburgo , Eichstadt e<br />

Spira.<br />

III. Sua Maestà considerando<br />

quanti vantaggi abbia ritratto la<br />

Chiesa, e lo stato dagli Or<strong>di</strong>ni reli-<br />

giosi, e quanti ritrar se ne possano<br />

in avvenire, ed affine ezian<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

mostrare il suo proprio animo verso<br />

la Santa Sede, procurerà d'accordo<br />

con essa, <strong>di</strong> ristabilire con una conve-<br />

niente dotazione alquante case degli<br />

Or<strong>di</strong>ni monastici dell' un sesso e<br />

dell'altro. Si presteranno queste alla<br />

educazione della gioventù nella re-<br />

ligione e nelle lettere, in aiuto dei<br />

parrochi , e per la cura degli in-<br />

fermi.<br />

IV. Sua Santità, avendo in mira<br />

il vantaggio che da questa conven-<br />

zione deriva alla religione , ed alle<br />

cose ecclesiastiche , concederà in<br />

perpetuo alla maestà del re Massi-<br />

miliano Giuseppe , ed ai cattolici<br />

successori <strong>di</strong> lui, 1' indulto <strong>di</strong> nominare<br />

alle se<strong>di</strong> vacanti arcivesco-<br />

vili e vescovili del regno Bavarico<br />

degni ed idonei ecclesiastici, forniti<br />

<strong>di</strong> quelle doti che ricercano i sacri<br />

canoni. Sua Santità poi darà alle<br />

persone, che sieno tali, la canonica<br />

insti tuzione giusta le forme consuete.<br />

V. Agli arcivescovi, ed ai vescovi<br />

sarà libero <strong>di</strong> esercitare pel governo<br />

delle <strong>di</strong>ocesi quello, che loro compete<br />

in forza del pastoral ministero ,* o<br />

per <strong>di</strong>chiarazione, o per <strong>di</strong>sposizione<br />

de' sacri canoni, secondo la pre-<br />

sente <strong>di</strong>sciplina della Chiesa appro-<br />

vata dalla Santa Sede. (Passa qui a<br />

determinare in sei capi l' esercizio<br />

della giuris<strong>di</strong>zione de' vescovi, nota-<br />

bilmente quella <strong>di</strong> conoscere nel<br />

loro foro le cause ecclesiastiche, e<br />

,<br />

BAV 2DQ<br />

massimamente le matrimoniali, che<br />

giusta il canone i4, sessione 24 del<br />

sacro concilio Tridentino, spettano ai<br />

giu<strong>di</strong>ci ecclesiastici, e portare <strong>di</strong> esse<br />

sentenza, eccetto le cause meramen-<br />

te civili dei chierici, per modo <strong>di</strong><br />

esempio, <strong>di</strong> contratti, debiti, ere<strong>di</strong>tà,<br />

le quali saran conosciute e definite<br />

dai giu<strong>di</strong>ci laici).<br />

Ad amareggiare non<strong>di</strong>meno questa<br />

santa letizia al Pontefice Pio<br />

VII , subitamente insorsero alcune<br />

<strong>di</strong>fficoltà gravi, che ritardarono l'esecuzione<br />

del concordato sino ai 24<br />

settembre del 182 1. Ma sarà sem-<br />

pre <strong>di</strong> lieta ricordanza pei cattolici<br />

<strong>di</strong> Baviera quel giorno, nel quale<br />

venne letta solennemente alla pre-<br />

senza <strong>di</strong> monsignor Serra Cassano,<br />

dal regnante Pontefice Gregorio XVI<br />

elevato al Car<strong>di</strong>nalato, nunzio apo-<br />

stolico in Monaco, la bolla del primo<br />

aprile, che comincia colle pa-<br />

role : Dei ac Domini nostri Jesic<br />

Christi . Da<br />

quel momento in qua<br />

il concordato del 18 17, <strong>di</strong>chiarato<br />

legge dello stato, regola felicemente<br />

le chiese <strong>di</strong> Baviera. Di tal successo<br />

gran merito si attribuisce a monsignor<br />

Gebsattel, arcivescovo <strong>di</strong> Mo-<br />

naco , nel quale risplendono tutte le<br />

virtù del pastoral ministero, con<br />

cui governa la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Monaco<br />

e <strong>di</strong> Frisigna.<br />

Per morte del re Massimiliano<br />

Giuseppe, ai i3 ottobre 1825, asce-<br />

se al trono <strong>di</strong> Baviera l' attuale re<br />

Luigi I suo degno figlio, nato ai<br />

25 agosto 1786, gran mecenate delle<br />

arti e delle scienze. Boma ebbe<br />

più volte ad ammirare nelle <strong>di</strong>ver-<br />

se sue venute la <strong>di</strong>vozione, e il reli-<br />

gioso suo attaccamento ai sovrani<br />

Pontefici, onde meritò che la Provvidenza<br />

elevasse al trono del nuovo<br />

regno <strong>di</strong> Grecia nel i832 il suo se-<br />

condogenito Ottone I.


2 6o BAV<br />

BAVIERA Corrado (<strong>di</strong>), Car<strong>di</strong>no le.<br />

Corrado <strong>di</strong> Baviera si rese più celebre<br />

pel candore de' costumi, che per la<br />

nobiltà de' natali. Nacque circa la<br />

metà dell'undecimo secolo, ed ebbe<br />

educazione alla corte <strong>di</strong> Federico<br />

arcivescovo <strong>di</strong> Colonia suo attinen-<br />

te , o, secondo altri, a quella del-<br />

l'arcivescovo <strong>di</strong> Salisburgo, o del<br />

vescovo <strong>di</strong> Costanza. Egli, rinunziate<br />

generosamente le mondane<br />

grandezze, andò in traccia delle<br />

non caduche , e per meglio assicu-<br />

rarsene , ritirossi nel monastero <strong>di</strong><br />

Chiaravalle , dove dallo stesso san<br />

Bernardo fu accolto molto graziosamente.<br />

Corrado in questo nuovo<br />

istituto <strong>di</strong> vita tanto si <strong>di</strong>stinse<br />

nella pratica <strong>di</strong> ogni virtù, che<br />

Innocenzo II lo ascrisse al sacro<br />

Collegio, dopo la sesta promozione,<br />

fatta nella quaresima del 1 14^. E-<br />

letto Car<strong>di</strong>nale, colf imperatore Cor-<br />

rado III, nel i 147, andò in terra<br />

santa, e due anni dopo, ritornato<br />

in Italia , morì in Bari della Pu-<br />

glia circa il i i49j ne l settimo anno<br />

del suo Car<strong>di</strong>nalato. Fu la morte<br />

<strong>di</strong> lui preziosa <strong>di</strong>nanzi a Dio<br />

ed ebbe sepoltura sotto l'aitar mag-<br />

giore <strong>di</strong> quella metropolitana.<br />

BAVIERA Filippo (<strong>di</strong>), Car<strong>di</strong>nale.<br />

Filippo Willelmo <strong>di</strong> Baviera, secondo-<br />

genito <strong>di</strong> Guglielmo V, duca <strong>di</strong><br />

Baviera, venne alla luce nel 1376,<br />

e fin da'primi anni fu inclinato alla<br />

<strong>di</strong>vozione ed allo stu<strong>di</strong>o. A questo<br />

applicossi con molto calore, per cui<br />

non andò guari che potè sostenere<br />

nella università d' Ingolstadt una<br />

conclusione <strong>di</strong> filosofia. Gregorio<br />

XIII, <strong>di</strong>spensatolo dal <strong>di</strong>fetto del-<br />

l'età, lo nominò vescovo <strong>di</strong> Ratisbo-<br />

na. Questo prelato si rese tanto<br />

celebre nella eloquenza, che riportò<br />

molta fama nella pre<strong>di</strong>cazione. Gli<br />

uomini <strong>di</strong> lettere e <strong>di</strong> scienze for-<br />

,<br />

BAV<br />

mavano la sua più cara conversa-<br />

zione , e solea servirsi de' loro consigli<br />

negli affari <strong>di</strong> maggiore impor-<br />

tanza. Nel i5g2, per comando del<br />

duca suo padre, andò a Roma con<br />

due fratelli, ove fu accolto con<br />

molte <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> onore ; dap-<br />

poiché il sacro Collegio, i nipoti del<br />

Pontefice e gli ambasciatori dei principi<br />

si recarono ad incontrarli. Il Papa<br />

Clemente Vili <strong>di</strong>ede loro pubblica u-<br />

<strong>di</strong>enza, alla quale si trovarono presenti<br />

ventotto Car<strong>di</strong>nali. Filippo, commosso<br />

per tanta bontà, recitò un'ora-<br />

zione elegantissima, e, licenziatosi,<br />

fece ritorno in Baviera co' suoi fra-<br />

telli. Dopo qualche tempo, contando<br />

egli venti anni, venne dallo stesso<br />

Clemente Vili creato Car<strong>di</strong>nale della<br />

S. R. C. , ai 1 8 <strong>di</strong>cembre del 1 5()6, in<br />

quel giorno medesimo , in cui fece la<br />

consacrazione solenne della chiesa dei<br />

gesuiti, fabbricata con sontuosa magnificenza<br />

in Monaco dal duca Guglielmo<br />

<strong>di</strong> Baviera. Generoso emulatore<br />

della paterna pietà, fondò a<br />

Ratisbona un collegio ai medesimi<br />

gesuiti, cui arricchì <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te assai<br />

considerabili. Era piacevole, umile,<br />

benigno, generoso nel rimunerare,<br />

restìo e mite nel gastigare, accetto,<br />

ed amato da tutti, poiché tutti in-<br />

<strong>di</strong>stintamente accoglieva, e patrocina-<br />

va. Verso i poveri era così affettuo-<br />

so, che <strong>di</strong>stribuiva loro elemosine ge-<br />

nerose, e recavasi <strong>di</strong> frequente agli<br />

spedali, ove lavava talvolta i pie<strong>di</strong><br />

agl'infermi più schifosi. Se non che,<br />

dòpo due anni che vestiva la por-<br />

pora, Filippo cadde <strong>di</strong> cavallo, e<br />

tale caduta gli cagionò sì crudele<br />

malattia, che ben presto dovette<br />

soccombere nella verde età <strong>di</strong> ven-<br />

tidue anni. Riposano le ceneri <strong>di</strong><br />

lui in Monaco nella tomba de' suoi<br />

antenati, posta nella collegiata <strong>di</strong><br />

s. Maria, Il duca Massimiliano, <strong>di</strong>


' BAV<br />

lui fratello, gli fece costruire una<br />

splen<strong>di</strong>da urna <strong>di</strong> metallo, nella<br />

cattedrale <strong>di</strong> Ralisbona.<br />

BAVIERA Gia^vteodoho (eli), Car-<br />

<strong>di</strong>nale. Gianteodoro <strong>di</strong> Baviera, nato<br />

nel 1703, era figlio <strong>di</strong> Massimiliano<br />

duca <strong>di</strong> Baviera , e fratello dell' im-<br />

peratore Carlo VII. Ancor giova-<br />

netto abbiacelo lo stato ecclesiasti-<br />

co, e contava appena se<strong>di</strong>ci anni,<br />

quando il capitolo <strong>di</strong> Ratisbona a<br />

pieni voti lo elesse a vescovo <strong>di</strong><br />

quella cbiesa, affidandone per allora<br />

il governo ad un ecclesiastico vene-<br />

rando. Benedetto XIII, nel 1727,<br />

accordò a lui l'amministrazione della<br />

chiesa <strong>di</strong> Frisinga; Benedetto XIV,<br />

nella prima promozione, fatta a<br />

Roma li 9 settembre del 1 y4^ , lo<br />

creò Car<strong>di</strong>nale, riservandolo però in<br />

petto, e circa il principio del 1 746<br />

ne fece la promulgazione col titolo<br />

presbiterale <strong>di</strong> s. Lorenzo in Pane-<br />

perna. Nel 1 744 avea ancora ottenuto<br />

il Baviera la chiesa <strong>di</strong> Liegi, con<br />

facoltà <strong>di</strong> ritenere a titolo <strong>di</strong> ammi-<br />

nistrazione le sopra dette due cat-<br />

tedrali. Avea egli per costume <strong>di</strong><br />

tenere presso <strong>di</strong> sé uomini dotti,<br />

periti, ed eccellenti nelle scienze e<br />

nelle arti , cui procurava a tutto<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> promuovere, e perfezio-<br />

nare. Di essi si valeva moltissimo<br />

pel buon governo della sua <strong>di</strong>ocesi.<br />

Nemico del fasto e delle umane gran-<br />

dezze, si mostrava benefico co' poveri,<br />

e specialmente con quelli , che erano<br />

decaduti da un florido stato. Benché<br />

non siasi mai recato a Roma, pure<br />

per grazia del Pontefice, <strong>di</strong>messo il<br />

primo titolo, ebbe quello <strong>di</strong> s. Lo-<br />

renzo in Lucina, che suol conferirsi<br />

al pi'imo de' Car<strong>di</strong>nali dell' or<strong>di</strong>ne<br />

de' preti. Finalmente nel gen-<br />

naio del 1763 morì placidamente,<br />

in età <strong>di</strong> sessanta anni, e fu sepolto<br />

nella sua cattedrale. A memoria <strong>di</strong><br />

,<br />

BAV 26<br />

lui, nella stessa chiesa, fu eretto un<br />

avello <strong>di</strong> marmo, a pie del quale<br />

1 ,<br />

leggesi ima bella iscrizione.<br />

BAVONE (s. ), padrone <strong>di</strong> Gand<br />

e <strong>di</strong> Ilari em, <strong>di</strong>scendeva da una<br />

delle più nobili famiglie del Bir-<br />

bante Lugcse, sul declinare del se-<br />

colo VI. Nella sua giovanezza ab-<br />

bandonossi ad una vita scorretta ;<br />

ma dopo la morte <strong>di</strong> sua moglie,<br />

illuminato dalla grazia, conobbe il<br />

suo slato infelice, e risolvette <strong>di</strong> farne<br />

penitenza. Dopo aver u<strong>di</strong>to un sermone<br />

<strong>di</strong> santo Amando, tutto sentissi<br />

cangiato da quel <strong>di</strong> prima<br />

confessò con amare lagrime le sue<br />

colpe, e poscia ritirossi in un mo-<br />

nistero a Gand. S. Amando assicu-<br />

rato della sincerità del suo penti-<br />

mento, lo accolse <strong>di</strong> buon grado, e<br />

lo insignì della clericale tonsura. In<br />

quel santo ritiro, Bavone praticò<br />

tutte le opere <strong>di</strong> penitenza, e <strong>di</strong>e-<br />

desi in modo particolare alla pre-<br />

ghiera ed all' esercizio de' consigli<br />

evangelici. Ottenutone il permesso<br />

dal suo superiore, recossi a visitare<br />

i monisteri <strong>di</strong> Francia , che più. si<br />

<strong>di</strong>stinguevano per 1' osservanza della<br />

<strong>di</strong>sciplina ; e ritornato a Gand,<br />

gli fu accordato <strong>di</strong> menare una vi-<br />

ta eremitica. Si fece una celletta<br />

nella foresta <strong>di</strong> Malmedun , poco<br />

<strong>di</strong>stante da Gand , che non molto<br />

dopo abbandonò per fare ritorno al<br />

suo antico mouistero. L'abbate Flo-<br />

riberto gli concedette <strong>di</strong> fabbricarsi<br />

una nuova cella in un bosco vici-<br />

no, ove Bavone tradusse i suoi gior-<br />

ni tutto occupato nella me<strong>di</strong>tazione<br />

delle cose celesti. Morì verso la<br />

metà del secolo VII nel giorno primo<br />

<strong>di</strong> ottobre. Sessanta gentiluomi-<br />

ni imitarono Bavone nel <strong>di</strong>stac-<br />

co dal mondo, e fecero costruire<br />

a Gand una chiesa, che fu chiamata<br />

dal suo nome. Nell'anno i537


2Ò2 BAY<br />

questo monastero fu secolarizzato da<br />

Paolo III. Tre anni dopo, avendo<br />

Carlo V fatto fabbricare in quel<br />

luogo una cittadella, trasferì il ca-<br />

lciolo nella chiesa <strong>di</strong> s. Giovanni ,<br />

la quale <strong>di</strong>venne cattedrale, allorché<br />

Paolo IV fondò un vescovato a<br />

Gand Dell'anno i55g.<br />

BAYEUX (Baiocen.). Città con<br />

residenza <strong>di</strong> un vescovo , in Fran-<br />

cia, situata nella Norman<strong>di</strong>a in ri-<br />

va al fiume Aurgia, già viscontea.<br />

E dessa considerabile ed antichissima,<br />

e i drui<strong>di</strong>, che l'occupavano al<br />

tempo <strong>di</strong> Cesare, vi stabilirono una<br />

scuola sul monte Phaunus, che <strong>di</strong>venne<br />

rinomala, nel luogo ove poi<br />

si costrussero i priorati <strong>di</strong> s. Vettore,<br />

o Vigore vescovo <strong>di</strong> Bayeax<br />

ivi sepolto, e <strong>di</strong> s. Nicola de la<br />

Chenay. Si crede, che i popoli del-<br />

la <strong>di</strong>ocesi sieno quelli appellati Bel-<br />

locassi da Cesare. S. Esuperio pre-<br />

<strong>di</strong>cò il vangelo nella Neustria poi<br />

chiamata Norman<strong>di</strong>a, e vi fondò la<br />

chiesa <strong>di</strong> Bayeux, della quale poscia<br />

fu vescovo, locchè accadde o nella<br />

metà del secolo III, o verso la fine<br />

del quarto, nel quale secolo Commanville<br />

stabilisce l'erezione <strong>di</strong> que-<br />

sto vescovato. Varii santi gli successero<br />

nella sede, fra' quali s. Ruiiniano<br />

imme<strong>di</strong>atamente, e s. Lupo.<br />

Per la sua santità, e pei suoi mi-<br />

racoli, circa F anno 4 j"9j fu eletto<br />

vescovo s. Maurco, ed avendo go-<br />

vernato fino al 480,<br />

gli succedette<br />

s. Contesto. Dopo la morte <strong>di</strong> lui<br />

vuoisi che fosse eletto vescovo s.<br />

Vigore, il quale <strong>di</strong>strusse F idolatria<br />

nella <strong>di</strong>ocesi, e morì circa la metà del<br />

secolo VI. Ebbe per successore s.<br />

Lucca<strong>di</strong>o, che sottoscrisse, nel 538,<br />

al concilio d'Orleans. Sul finire del<br />

V I secolo fiorì s. Regnoberto , il<br />

quale come vescovo <strong>di</strong> Bayeux, in-<br />

tervenne nel 6^5 al concilio <strong>di</strong><br />

,<br />

BAY<br />

Reims, fece molte donazioni alla<br />

cattedrale, e nella <strong>di</strong>ocesi fondò <strong>di</strong>-<br />

verse chiese. In seguito molti altri<br />

celebri pastori illustrarono quella<br />

sede.<br />

La cattedrale, de<strong>di</strong>cata alla ss.<br />

Vergine, <strong>di</strong> gusto gotico, è ampia<br />

e molto bella, specialmente per la<br />

facciata, e per tre campanili <strong>di</strong> ar-<br />

<strong>di</strong>ta costruzione. Nel tesoro <strong>di</strong> essa<br />

si custo<strong>di</strong>sce la tappezzeria della re-<br />

gina Matilde, rappresentante le im-<br />

prese <strong>di</strong> Guglielmo il Conquistato-<br />

re. La città fu sovente saccheggia-<br />

ta e <strong>di</strong>strutta dai normanni e dai<br />

danesi nel IX e X secolo. Sotto il<br />

parlamento <strong>di</strong> Rouen aveva Bayeux<br />

uà viscontado, cioè un giu<strong>di</strong>ce regio,<br />

ed un baliaggio, magistrato che rendeva<br />

giustizia in nome del Bailo.<br />

11 palazzo pubblico era anticamente<br />

l'episcopio, ed il vescovo, eh' è suffraga<br />

neo della metropoli <strong>di</strong> Rouen,<br />

godeva settanta due mila lire <strong>di</strong> ren-<br />

<strong>di</strong>ta , colla tassa <strong>di</strong> fiorini quattro<br />

mila quattrocento e trentatre; ma<br />

essendo <strong>di</strong>minuita la ren<strong>di</strong>ta , la<br />

tassa venne stabilita a trecento set-<br />

tanta fiorini.<br />

Componevasi il capitolo <strong>di</strong> cinquanta<br />

canonici, comprese la <strong>di</strong>gni-<br />

tà <strong>di</strong> cantore, cancelliere, tesoriere,<br />

arci<strong>di</strong>acono, sotto decano, sotto can-<br />

tore , maestro e teologo. Ultimamente<br />

ad un<strong>di</strong>ci si ridussero i ca-<br />

nonici, con tre<strong>di</strong>ci cappellani vesco-<br />

vili , ed un tribunale dell' ufficiale<br />

per le contese del clero. Ora pe-<br />

rò il capitolo ha soli nove ca-<br />

nonici, fra' quali sono <strong>di</strong>gnitari! il<br />

decano, il gran cantore, il teologo,<br />

il promotore e F arciprete. Vi han-<br />

no molti canonici onorarli, altri preti<br />

e chierici. Sonovi io Bayeux due<br />

ospedali, e tre piccoli seminarii.<br />

Le guerre civili nel XIV secolo<br />

cagionarono alla città gravi sciagure,


BAZ<br />

ed i calvinisti ugonotti se ne impadronirono<br />

nel i.56?., saccheggiando<br />

le chiese, rovi sciando gli alluri, e<br />

le sepolture, abolendo il culto reli-<br />

gioso, e commettendo tali scellera-<br />

tezze, che 1' animo rifugge a desq i-<br />

vere. JNel 1 3oo il vescovo Guglielmo<br />

Bonnet vi radunò un concilio,<br />

per 1' C( clesiastica <strong>di</strong>sciplina, e po-<br />

scia pubblicò le costituzioni sino<strong>di</strong>-<br />

<strong>di</strong>e inCXUI capitoli. Francesco <strong>di</strong><br />

Servien , altro vescovo <strong>di</strong> Baycux,<br />

fece lo stesso nel i656.<br />

BAZAB1DD1DA. Città vescovile<br />

dell'Africa occidentale, che ignorasi<br />

in cjual provincia fosse collocata.<br />

Egli è certo però, che uno de' suoi<br />

vescovi assistette alla conferenza <strong>di</strong><br />

Cartagine.<br />

BAZABITA. Città vescovile del-<br />

la provincia <strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a nell'Africa,<br />

denominata pure \ azarila. Adeoda-<br />

to suo vescovo intervenne alla con-<br />

ferenza <strong>di</strong> Cartagine.<br />

BAZAS. Antica città vescovile in<br />

Francia, nel <strong>di</strong>partimento della Gi-<br />

ronda, nella Guienna, era la capi-<br />

tale del Bazadese, e <strong>di</strong>pendeva dalla<br />

metropolitana d'Auch. Si chiamò<br />

ezian<strong>di</strong>o Cassio, o Cossium, P osa-<br />

timi, e Vasatae Arenosae , perchè<br />

situala sopra un terreno sabbioso,<br />

ed abitato dai fabbricatori <strong>di</strong> vasi.<br />

I suoi abilanti erano i più possenti<br />

della JNovempopulania, e vuoisi che<br />

nei primi anni del secolo Vili fos-<br />

se dominata dai saraceni. 11 vesco-<br />

vato fu istituito nel secolo IV, ov-<br />

vero verso il 4965 sufliaganeo <strong>di</strong><br />

Auch. Soffri molto nelle guerre re-<br />

ligiose, in<strong>di</strong> venne soppresso nell'anno<br />

1801.<br />

Uno dei vescovi <strong>di</strong> Bazas, chiamato<br />

Sestilio, il più antico che si<br />

conosca, fece parte del concilio <strong>di</strong><br />

Agde nel 5o6, e <strong>di</strong> ciucilo d' Or-<br />

leans nel 5 11. L'antica cattedrale.<br />

BEA 2 G3<br />

pregevole per alcune tombe, e pel<br />

campanile, è de<strong>di</strong>cata al precursore<br />

s. Giovanni Battista. 11 capitolo era<br />

composto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciotto canonici , con<br />

tre arci<strong>di</strong>aconi, un cantore, e due<br />

<strong>di</strong>gnitari! appellati persona!*. Avea<br />

Bazas un circuito <strong>di</strong> quaranta miglia,<br />

ed altrettanta era 1' estensione delle<br />

quattro sue abbazie, senza comprendere<br />

gli stabilimenti degli altri Or-<br />

<strong>di</strong>ni religiosi. 11 seminario era re-<br />

golalo dai barnabiti, e vi fiorivano<br />

anche i nuovi riformati ed i cap-<br />

puccini, non che le monache orso-<br />

line, e le sorelle della carità. Ascen-<br />

devano a <strong>di</strong>ciotto mila lire le ren-<br />

<strong>di</strong>te della mensa , che pagava la<br />

tassa <strong>di</strong> sei cento fiorini. Papa Clemente<br />

V <strong>di</strong>scendeva dai signori «li<br />

\ illan<strong>di</strong>aut, cantone <strong>di</strong> Bazas, e nel<br />

i3i4 fu sepolto ad Usesta nella<br />

stessa <strong>di</strong>ocesi, nella collegiata da lui<br />

ere Ila.<br />

Tre sono i concilii celebrali in<br />

Bazas: il primo nel 35i, o nel 358<br />

contro l' eresia degli ariani ; il secondo<br />

nel 44 2 » i canoni del quale<br />

talvolta furono confusi con ciucili <strong>di</strong><br />

Vaison; ed il terzo nel 5?.p, erme<br />

riporta la Gallici Christiana. Pe<strong>di</strong><br />

Auch.<br />

BAZ1TA. Ciltà vescovile nella<br />

provincia <strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a in Africa, <strong>di</strong><br />

cui si fa menzione negli alti della<br />

conferenza <strong>di</strong> Cartagine. In ciucila<br />

conferenza il vescovo <strong>di</strong> Bazila lii<br />

rappresentato da un prete della<br />

stessa chiesa chiamato Manilio . Abbiamo<br />

da Dupin, che il vescovo <strong>di</strong><br />

questa città lo eia pure <strong>di</strong> Mar-<br />

cella.<br />

BEATA dei GEMTiux, Antifona.<br />

Il Pontefice Gregorio IX, creato nel<br />

1227, or<strong>di</strong>nò che dopo la compieta,<br />

si cantasse l' antifona , Beala<br />

Dei genilrix Maria, seguita dalla<br />

orazione, Deus quiete Beata Mance.


BEA<br />

BEATI. Sono quelli, che godono<br />

264<br />

un pieno contento in cielo , colla<br />

visione beatifica dì Dio, meritata<br />

con una vita pura e santa. Gii può<br />

mai esprimere l'estasi <strong>di</strong> un'anima,<br />

che sciolta dai legami del corpo, e<br />

sbarazzata dal velo, che le nascon-<br />

de la Divinità, trovasi ammessa a<br />

contemplare la <strong>di</strong>vina essenza, a ve-<br />

der Dio, e ad attingere la felicità<br />

nella sua sorgente medesima? «Sa-<br />

" rem simili a Lui, <strong>di</strong>ce s. Giovan-<br />

>> ni, perchè lo vedremo com'è »<br />

i Jo. e. 3 v. 2. « I vostri santi, o<br />

Signore saranno inebbriati dall'abbondanza<br />

de' beni ; voi li abbevere-<br />

rete con un torrente <strong>di</strong> delizie, e<br />

gì' illuminerete colla vostra luce pro-<br />

pria » Ps. 35. Quivi spariscono le<br />

contrad<strong>di</strong>zioni apparenti de' misteri:<br />

si sviluppa tutta l' estensione dello<br />

amor <strong>di</strong> Dio verso <strong>di</strong> noi , e la<br />

moltitu<strong>di</strong>ne de' suoi benefizii : quivi<br />

si accende nell'anima quell'amore<br />

immenso, che non si estinguerà mai,<br />

perchè l'amore <strong>di</strong> Dio per lei sarà<br />

il suo eterno alimento.<br />

Beati si chiamano ancora quel-<br />

li , ai quali la Chiesa decretò per<br />

organo del Sommo Pontefice, po-<br />

tersi prestare un culto pubblico<br />

ma subor<strong>di</strong>nato a quello che rende<br />

ai santi che ha canonizzati , e la<br />

Beatificazione è ora un grado per<br />

arrivare alla Canonizzazione. No-<br />

tabile poi è la <strong>di</strong>fferenza fra la Beatificazione,<br />

e la Canonizzazione, non<br />

essendo quella , che una semplice<br />

<strong>di</strong>sposizione a questa, come rileva<br />

il gran Benedetto XIV, Lamberti-<br />

ni , De Canoiiizaiione Scindorum ,<br />

cap. 3g, n. 6. In fatti altro non è<br />

la Beatificazione, se non un indul-<br />

to, ovvero permesso, che dà il Papa<br />

<strong>di</strong> potersi venerare con ecclesia-<br />

stico culto un qualche servo <strong>di</strong> Dio ;<br />

all'incontro la Canonizzazione è la<br />

,<br />

BEA<br />

definitiva sentenza pronunziata formalmente<br />

dal romano Pontefice<br />

con cui egli <strong>di</strong>chiara ed or<strong>di</strong>na do-<br />

versi venerare nella cattolica Chie-<br />

sa per santo quello, che fu <strong>di</strong>chia-<br />

rato prima Beato. Inoltre il culto<br />

che si permette a' Beati nella Bea-<br />

tificazione solenne, od equipollente,<br />

cioè l' approvazione del culto immemorabile<br />

<strong>di</strong> qualche servo <strong>di</strong> Dio,<br />

è ristretto soltanto ad una qualche<br />

provincia, <strong>di</strong>ocesi, città o famiglia<br />

religiosa ; e sebbene possa per con-<br />

cessione della sede apostolica esten-<br />

dersi anche ad altri luoghi, ciò si<br />

fa non<strong>di</strong>meno per semplice indulto<br />

facoltativo, non già per precetto. Il<br />

culto però, che si or<strong>di</strong>na nella Ca-<br />

nonizzazione, è ugualmente esteso<br />

per la Chiesa universale, e il <strong>di</strong> lui<br />

precetto obbliga tutto il mondo<br />

cattolico. Altre finalmente sono le<br />

<strong>di</strong>sparità, che passano fra il culto<br />

de' Beati , e quello de' santi nella<br />

propria specie; ma qui si sono ac-<br />

cennate le principali. V. Santi e<br />

Beatificìzioxe.<br />

, ,<br />

Il titolo poi <strong>di</strong> Beato, che accorda<br />

la Chiesa, come si <strong>di</strong>sse, a<br />

chi è morto in odore <strong>di</strong> santità<br />

e che essa destina ad essere cano-<br />

nizzato, non può concedersi dai vescovi,<br />

decretandolo la Chiesa dopo<br />

un' accurata procedura , in cui si<br />

provino e le eroiche virtù, e i miracoli<br />

operati in virtù <strong>di</strong> Dio da<br />

quello, a cui deve essere impartito<br />

il nome <strong>di</strong> Beato. Una circospezione<br />

sì grande <strong>di</strong>mostra la matura<br />

prudenza de' Papi nel giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong><br />

tali cause, e toglie agli eretici ed<br />

altri <strong>di</strong>ssidenti argomento alle ca-<br />

lunnie. Veggasi il Garampi, nelle<br />

Memorie della Beata Chiara, sul<br />

titolo <strong>di</strong> Beato dato a' servi <strong>di</strong> Dio,<br />

e sulla pratica tenutasi nel secolo<br />

XIV, pag. 4 2 7 e seguenti.


BEA<br />

BEATIFICAZIONE. La Beatificazione<br />

è un alto, con cui il Sommo<br />

Pontefice giu<strong>di</strong>ca e <strong>di</strong>chiara, clic<br />

una persona già defunta , la quale<br />

condusse una santa vita, ed ha dopo<br />

morte operati alcuni miracoli,<br />

ritrovasi beala in cielo, e quin<strong>di</strong><br />

permette ai fedeli <strong>di</strong> renderle un<br />

determinato culto religioso, culto che<br />

concede in particolare a certe persone<br />

d' un Or<strong>di</strong>ne regolare, d' una<br />

comunità ec, come si <strong>di</strong>sse all'arti-<br />

colo Beati, mentre colla canonizza-<br />

zione si propone quella persona al<br />

culto universale del mondo cattolico.<br />

Nella Beatificazione il Papa non<br />

interviene qual giu<strong>di</strong>ce, che proferi-<br />

sca intorno alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> quello,<br />

che è beatificato, mentre nella ca-<br />

nonizzazione egli pronunzia ex ca-<br />

thedra sullo stato <strong>di</strong> quello, che vie-<br />

ne canonizzato, onde la Beatificazione<br />

si qualifica una canonizzazione<br />

non perfetta. I servi <strong>di</strong> Dio, che furono<br />

solo beatificati, perchè si tengono<br />

in luogo <strong>di</strong> salute , hanno<br />

un culto meno solenne, <strong>di</strong> quello<br />

che si accorda a coloro, che si canonizzarono<br />

: per lo che , senza un<br />

indulto apostolico, i beati non pos-<br />

sono essere presi a patroni de' regni,<br />

città ec; il loro uffizio non ha<br />

ottava, uè il giorno in cui esso ha<br />

luogo , può esser festa <strong>di</strong> precetto<br />

né può celebrarsi messa votiva. La<br />

Beatificazione fu pertanto introdotta<br />

allorché si stabilirono lunghe e se-<br />

vere procedure prima <strong>di</strong> accordare<br />

la canonizzazione.<br />

Il rito, o consuetu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> decre-<br />

tare ai santi pubblici onori, è tanto<br />

antico quanto lo è la Chiesa me-<br />

desima, trovandosene esempi fino dal<br />

secondo secolo. S. Pio I, creato Papa<br />

l'anno i58, sentita la morte <strong>di</strong><br />

Veco vescovo <strong>di</strong> Vienna, seri vendo<br />

a s. Giusto , gì' intimò <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re<br />

VOL. IV.<br />

,<br />

BEA 2 65<br />

i corpi de' santi martiri come membra<br />

<strong>di</strong> Cristo, in quella guisa appunto<br />

che gli apostoli custo<strong>di</strong>rono<br />

quelle del protomartire s. Stefano.<br />

Nel secolo 111, s. Cipriano raccomandò<br />

premurosamente al suo clero <strong>di</strong><br />

registrare con <strong>di</strong>ligenza que' giorni<br />

fortunati, ne' quali trionfando de' tormenti<br />

, coronarono i santi con una<br />

morte gloriosa la loro vita, per<br />

poi celebrarne la memoria. E nelle<br />

chiese tale usanza <strong>di</strong> conservare i<br />

cataloghi, o <strong>di</strong>ttici, ove registravansi i<br />

nomi <strong>di</strong> coloro, che in vita aveano<br />

sparsi chiari lumi <strong>di</strong> santità, ed e-<br />

sercitate virtù cristiane in grado e-<br />

roico, ovvero sofferto per la fede il<br />

martirio, dai primor<strong>di</strong>i del cristianesimo<br />

fu sempre mantenuta. Vegga-<br />

si Sebastiano Donati, nel libro del<br />

Dittici. Poscia nel popolo s' introdusse<br />

il costume <strong>di</strong> acclamare per santo<br />

taluno de' defonti morti in odore<br />

<strong>di</strong> santità; ma per l'abuso, che ne<br />

poteva derivare , venne ciò proibi-<br />

to dai Romani Pontefici, riservandosi<br />

essi l'autorità non solo <strong>di</strong> canoniz-<br />

zare, ma pur <strong>di</strong> beatificare.<br />

Procedendo così <strong>di</strong> secolo in se-<br />

colo si vide questo sacro rito fedelmente<br />

nella Chiesa osservato, e sebbene<br />

i vescovi e i patriarchi talvol-<br />

ta esponessero alla venerazione pub-<br />

blica le reliquie de' martiri, ed avessero<br />

eretti ad essi altari, e tem-<br />

pli , nulla<strong>di</strong>meno col tempo tale<br />

prescrizione <strong>di</strong> culto è stata riguar-<br />

data propria de' Romani Pontefici,<br />

principalmente nel XII secolo. Que-<br />

sto giu<strong>di</strong>zio adunque per cui si de-<br />

creta a' santi gli onori, che sono do-<br />

vuti a chi gode la visione beatifi-<br />

ca dell'Onnipotente, è <strong>di</strong> due sorte;<br />

l'ima chiamasi Beatificazione, l'altra<br />

Canonizzazione : il primo è un atto<br />

precedente e preparatorio, il secondo<br />

un allo preparalo ed estremo,<br />

H


s66 BEA<br />

e la loro <strong>di</strong>fferenza, secondo Lam-<br />

bertini, De Sanct. Beali/, lib. I,<br />

consiste nell'ultima e definitiva sen-<br />

tenza <strong>di</strong> santità, per cui si prescri-<br />

ve il culto dei santi nella Chiesa<br />

Universale col mezzo della canoniz-<br />

zazione, mentre colla Beatificazione<br />

non s' impone questa università <strong>di</strong><br />

culto; ma solo dal Pontefice si per-<br />

mette in forza delle scrupolose <strong>di</strong>-<br />

ligenze della sacra congregazione dei<br />

Riti, per cui nel breve della Beati-<br />

ficazione, il Papa usa questa sola es-<br />

pressione : Tenore praesenlium in-<br />

<strong>di</strong>tlgemus , ut idem servii? Dei beati<br />

nomine nuncupetur. V. Ca>omzz\-<br />

zioxe.<br />

Descritta la <strong>di</strong>fferenza che passa<br />

fra la Beatificazione, e Canonizza-<br />

zione de' servi <strong>di</strong> Dio, parleremo ;<br />

I. degli atti che precedono la Bea-<br />

tificazione ; II. delle cerimonie, che<br />

hanno luogo in tal funzione; III.<br />

ove si celebravano prima, e dove si<br />

debbano lare.<br />

I. La procedura della Beatificazio-<br />

ne appartiene alla congregazione Car-<br />

<strong>di</strong>nalizia de' sacri Riti, istituita nel<br />

1087, da Sisto V. Aderendo essa<br />

<strong>di</strong>ligentemente alle dotte prescrizio-<br />

ni de' Pontefici, ed in particolare <strong>di</strong><br />

Urbano VIII, Innocenzo XI e <strong>di</strong><br />

Benedetto XIV, in primo luogo ri-<br />

ceve il processo dell'Or<strong>di</strong>nario del<br />

luogo, in cui cessò <strong>di</strong> vivere un<br />

qualche servo <strong>di</strong> Dio, col quale de-<br />

ve provarsi la fama <strong>di</strong> santità , e<br />

l'opinione de' miracoli operati da Dio<br />

ad intercessione <strong>di</strong> quel suo servo<br />

sia durante la <strong>di</strong> lui vita, sia dopo<br />

la morte. Quin<strong>di</strong> con le animav-<br />

versioni del promotore della fede, e<br />

le risposte del <strong>di</strong>fensore della causa,<br />

esamina, e con maturità <strong>di</strong>scute il<br />

dubbio, se si deve introdurre la cau-<br />

sa <strong>di</strong> canonizzazione, che si propone<br />

con questa formula : An sit si-<br />

,<br />

BEA<br />

guancia commissio introductionis cau-<br />

sa; ec. eanonizationis in casti ec.<br />

La sacra congregazione esamina, e<br />

pondera il tutto, e ne presenta il<br />

suo voto al Sommo Pontefice , il<br />

quale determina se debba o no tal<br />

commissione stabilirsi. Posto


BEA<br />

ro sentimento in presenza <strong>di</strong> tutti<br />

i Car<strong>di</strong>nali; la terza si aduna avan-<br />

ti il Papa, nella quale, oltre i con-<br />

sultori, come sopra, hanno il voto<br />

anche i Car<strong>di</strong>nali; il Pontefice poi<br />

dà il decreto, se vede provate le<br />

virtù. In<strong>di</strong> si passa all'esame de'mi-<br />

racoli operali dopo la morte, e si<br />

tiene il medesimo or<strong>di</strong>ne nella <strong>di</strong>s-<br />

cussione della causa. E da avvertirsi<br />

che in ogni congregazione fa le sue a-<br />

nimavversioni il promotore della fede,<br />

nelle quali propone anche le più pic-<br />

cole <strong>di</strong>fficoltà, che vengono sciolte<br />

dall'avvocato della causa. Inoltre pei<br />

miracoli si ricercano sempre i voti<br />

de' me<strong>di</strong>ci e chirurghi _, che danno<br />

il loro parere , previo il giuramento<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are in segreto , e <strong>di</strong><br />

dare per la pura verità il loro voto.<br />

Dopo tuttociò si tiene innanzi al<br />

Sommo Pontefice altra congregazio-<br />

ne, nella quale si esamina se tutto<br />

venne con regolarità praticato, e se si<br />

possa con sicurezza procedere alla<br />

Beatificazione col duhhio : An tato<br />

proce<strong>di</strong> possit ad Bcatiflcationem.<br />

Anche su questo dà il suo decreto<br />

il Papa, che si legge, come gli al-<br />

tri, dal prelato segretario de' Riti<br />

in presenza del Car<strong>di</strong>nal ponente<br />

della causa e prefetto de' Riti , <strong>di</strong><br />

monsignor promotore della fede, del<br />

postillatore avvocato , e superiore<br />

della religione, alla quale appartiene<br />

il servo <strong>di</strong> Dio, se è re sola re ; stan-<br />

do il Pontefice seduto in trono<br />

assistito dal suo maggiordomo, e<br />

maestro <strong>di</strong> camera , non che dalla<br />

sua camera segreta , alla quale poi<br />

viene <strong>di</strong>spensato il detto decreto in<br />

istampa.<br />

Non si è fatto qui alcuna parola<br />

delle perorazioni, che fanno gli av-<br />

vocati concistoriali ne' pubblici con-<br />

cistori, perchè non sono <strong>di</strong> essenza,<br />

o <strong>di</strong> necessità per procedere alla<br />

,<br />

BEA 267<br />

Beatificazione. Di fotti sono queste<br />

state da Urhano Vili surrogate a<br />

quelle, che ivi si facevano dei rei fa-<br />

mosi, e niente influiscono al proseguimento<br />

della causa <strong>di</strong> Beatifica-<br />

zione, mentre vi sono molti esempi<br />

<strong>di</strong> coloro, che sono stati formalmen-<br />

te beatificati senza simili perorazio-<br />

ni, e quando si fanno, il prelato promotore<br />

della fede domanda sempre<br />

che il Sommo Pontefice rimetta la<br />

cognizione della causa alla piena<br />

congregazione de' sacri Riti , furis<br />

or<strong>di</strong>ne servato , alla (piale protesta<br />

risponde il Papa affermativamente,<br />

con la clausola, Ad sacram Ridami<br />

congregationem , quee videat et re-<br />

fera t. V. Concistori Pubblici.<br />

II. Per celebrarsi poi la funzione<br />

della Beatificazione nella basilica va-<br />

ticana, ecco come questa si adorna.<br />

IVella facciata esterna <strong>di</strong> essa si appende<br />

un grande stendardo rappre-<br />

sentante il novello beato in gloria,<br />

tenendosi però coperto fino al pun-<br />

to che <strong>di</strong>remo. Sulla porla princi-<br />

pale della chiesa sotto il portico,<br />

sta esposto un quadro, in cui -\iene<br />

espresso qualche clamoroso fatto del-<br />

la vita del servo <strong>di</strong> Dìo : tutta la<br />

basilica nell'interno è parata <strong>di</strong><br />

damaschi rossi con trine d' oro e<br />

fregi. La tribuna è chiusa al <strong>di</strong> fuo-<br />

ri da una balaustrata con candela-<br />

bri a più lumi, e vagamente ornata<br />

al <strong>di</strong> dentro in varie forme, con<br />

damaschi, setini <strong>di</strong> varii colori, fran-<br />

gie d'oro, fregi <strong>di</strong> velluto con <strong>di</strong>-<br />

pinti <strong>di</strong> chiaro-scuro allusivi, e con<br />

istemmi del beato, mentre due più<br />

gran<strong>di</strong> stemmi, cioè del Pontefice, e<br />

del sovrano <strong>di</strong> cui il beatificato nacque<br />

sud<strong>di</strong>to, ovvero quello dell'Or<strong>di</strong>ne a<br />

cui appartenne, decorano le parti laterali,<br />

sovrastando altri simili stemmi<br />

1 architrave della porta principale. In-<br />

<strong>di</strong> alcune statue <strong>di</strong> rilievi simbolcg-


268 BEA<br />

gianti le virtù esercitate clal servo<br />

<strong>di</strong> Dio, copiosil umi <strong>di</strong> cera simmetricamente<br />

<strong>di</strong>stribuiti, accrescono<br />

i magnifici addobbamenti del tem-<br />

pio. JVelIe due gran<strong>di</strong> arcate della<br />

tribuna, chiusa con sesti <strong>di</strong>pinti, e<br />

lumeggiati a oro, si espongono due<br />

medaglioni esprimenti i due mira-<br />

coli approvati per la Beatificazione,<br />

erigendosi sotto le arcate due orche-<br />

stre e cantorie pei musici; infine nel<br />

centro della raggiera che sovrasta la<br />

cattedra <strong>di</strong> s. Pietro, si colloca in<br />

un quadro ovale l' immagine del<br />

beato adornata da gruppi <strong>di</strong> lumi,<br />

e <strong>di</strong> angeli, che sembrano portarlo<br />

in cielo , e questa ancora rimane<br />

coperta sino alla funzione.<br />

Nel giorno dunque stabilito per<br />

la Beatificazione, due ore avanti<br />

mezzodì, si recano alla tribuna del-<br />

la basilica , i Car<strong>di</strong>nali in cappe<br />

paonazze, i prelati e i consultori,<br />

che formano la congregazione dei<br />

Riti , prendendo posto alla parte<br />

del vangelo, mentre a quella del-<br />

l' epistola , interviene il capitolo<br />

vaticano col Car<strong>di</strong>nale arciprete<br />

Seduti tutti, il postillatore della cau-<br />

sa accompagnato dal prelato segre-<br />

tario, recita un' elegante orazione<br />

latina innanzi al Car<strong>di</strong>nal prefetto<br />

della Congregazione, in cui, dopo aver<br />

fatto un breve elogio del servo <strong>di</strong><br />

Dio, presenta a lui il breve apostoli-<br />

co, e domanda che si pubblichi colle<br />

consuete solenni forme il Pontificio<br />

decreto della Beatificazione del me-<br />

desimo. Terminato il <strong>di</strong>scorso, il<br />

Car<strong>di</strong>nal prefetto rimette il postu-<br />

lante al Car<strong>di</strong>nal arciprete della ba-<br />

silica , per ottenere la facoltà <strong>di</strong><br />

pubblicarsi in essa. Questa ottenu-<br />

ta , per mezzo <strong>di</strong> monsignor se-<br />

gretario presentatore del breve, vie-<br />

ne esso letto dal pulpito, appositamen-<br />

te eretto dui luto dell'epistola, e<br />

.<br />

BEA<br />

<strong>di</strong> tutto ne forma rogito il no-<br />

taro della stessa Congregazione, e<br />

quin<strong>di</strong> al rimbombo de'cannoni <strong>di</strong> Ca-<br />

stel S. Angelo, de' mortali, ed al suono<br />

delle campane della basilica , si<br />

toglie il velo, o riparo che cuopriva<br />

l'immagine del beato, tanto nell'<br />

interno, che neh' esterno del tem-<br />

pio; la <strong>di</strong> lui reliquia rimane espo-<br />

sta alla <strong>di</strong>vozione <strong>di</strong> tutti, ed allora<br />

s' intuona l' inno Te Deum, conti-<br />

nuato dai musici, e dal canonico<br />

celebrante, che incensa tre volte<br />

l'immagine del beato. Questo ca-<br />

nonico deve essere un vescovo del-<br />

la medesima patriarcale, il qua-<br />

le <strong>di</strong>poi canta la messa solenne del<br />

comune de' martiri o confessori, secondo<br />

la classe cui appartiene il bea-<br />

tificato, con l'orazione propria del<br />

nuovo eroe della Chiesa, e così per la<br />

prima volta il beato è esposto alla venerazione<br />

de' fedeli , a' quali il Papa<br />

concede indulgenza plenaria, se con-<br />

fessati e comunicati visiteranno la<br />

basilica, o assisteranno al <strong>di</strong>vin sa-<br />

crifizio dopo promulgata la Bea-<br />

tificazione . In tal modo termina<br />

la funzione , essendosi <strong>di</strong>spensate<br />

al popolo le immagini e il compen<strong>di</strong>o<br />

della vita del beato. Dipoi<br />

nelle ore pomeri<strong>di</strong>ane il Sommo Pon-<br />

tefice accompagnato dal sacro Colle-<br />

gio de' Car<strong>di</strong>nali , vestiti <strong>di</strong> abiti<br />

rossi, e ricevuto dal capitolo della<br />

basilica , si reca a venerare l' immagine,<br />

e la reliquia del nuovo<br />

beato, che poi riceve in rame , in<br />

un alla vita, e ad una rama <strong>di</strong> fiori<br />

dal postulatore della causa, mentre<br />

contemporaneamente vengono<br />

<strong>di</strong>spensate le immagini e le vite ai<br />

Car<strong>di</strong>nali, e alle loro famiglie, oltre<br />

la Pontificia. Trascorso poi alcun<br />

tempo, in una chiesa, o dell'Or<strong>di</strong>ne<br />

cui apparteneva il beato , o nazionale,<br />

od altra , suole celebrarsi un


BEA<br />

solenne triduo, ed anche in essa il<br />

Pontefice recasi a visitare il beato,<br />

avendogli già il postillatore <strong>di</strong> esso<br />

umiliato un quadro <strong>di</strong>pinto a olio<br />

rappresentante qualche miracolo, o<br />

principale virtù del servo <strong>di</strong> Dio<br />

ed un reliquiario <strong>di</strong> argento , con<br />

alcuna particella del suo corpo. Finalmente<br />

dopo la concessione <strong>di</strong> tal<br />

culto, se Dio per glorificare il suo<br />

servo, a <strong>di</strong> lui intercessione opera<br />

due altri miracoli , si procede alla<br />

canonizzazione del beato; onde il<br />

primo giu<strong>di</strong>zio del Pontefice fu pre-<br />

paratorio del secondo, col quale egli<br />

estende e comanda a tutta la Chiesa<br />

<strong>di</strong> venerare la santità del servo <strong>di</strong><br />

Dio, colla maggior solennità nella pa-<br />

triarcale basilica vaticana.<br />

III. In quanto poi al modo, e dove<br />

prima si celebravano le Beatifica-<br />

zioni, è da sapersi, che anticamente<br />

la Beatificazione consisteva neh" accendere<br />

una lampada , e de' lumi<br />

avanti il sepolcro del servo <strong>di</strong> Dio,<br />

nell' appendere V immagine del me-<br />

desimo, che <strong>di</strong>chiaravasi Beato, so-<br />

pra la porta <strong>di</strong> qualche chiesa, e<br />

quando i Papi concedevano 1' uffizio<br />

e la messa in onore <strong>di</strong> qualche servo<br />

<strong>di</strong> Dio, se ne faceva la festa in<br />

qualche chiesa particolare <strong>di</strong> Roma.<br />

Tanto fu praticato nella Beatificazione<br />

<strong>di</strong> s. Agnese da Montepulciano,<br />

essendosi celebrata la festa nella chie-<br />

sa della Minerva del suo Or<strong>di</strong>ne do-<br />

menicano, con una cappella Car<strong>di</strong>na-<br />

lizia, e con l'autorità del Pontefice<br />

Clemente Vili, nella quale occasione<br />

recitò una bella orazione il p. Ste-<br />

fonio gesuita. Nei tempi anteriori a<br />

Papa Alessandro VII , terminata la<br />

causa <strong>di</strong> Beatificazione del servo <strong>di</strong><br />

Dio, colla previa <strong>di</strong>scussione tanto<br />

delle virtù che dei miracoli, e spe-<br />

<strong>di</strong>tone il breve, consegnavasi questo<br />

a' rispettivi postulatola, e se occorre 1-<br />

,<br />

BEA 269<br />

va <strong>di</strong> celebrare in Roma la festa della<br />

Beatificazione, facevasi soltanto nella<br />

chiesa del suo Or<strong>di</strong>ne regolare, ov-<br />

vero nella chiesa della nazione, don-<br />

de il servo <strong>di</strong> Dio tratto avea i nata-<br />

li, se essa esisteva in Roma. Non in<br />

altro pertanto ingerendosi la Sede a-<br />

postolica, dopo <strong>di</strong> aver trasmesso il<br />

breve nelle mani de' particolari postillatori,<br />

ben si comprende da ognuno<br />

in quanti <strong>di</strong>versi luoghi potessero<br />

esserne solennizzate le corrisponden-<br />

ti festività.<br />

Sembrando inconveniente al nominato<br />

Pontefice Alessandro VII<br />

che il primo solenne atto della Bea-<br />

tificazione non dovesse celebrarsi se<br />

non che nella patriarcale basilica<br />

vaticana, giacché essendo la Bea-<br />

tificazione, per così <strong>di</strong>re, un accesso<br />

e strada alla canonizzazione, era<br />

ben giusto, che dovesse ivi ancora<br />

celebrarsi la solennità <strong>di</strong> quest'atto;<br />

perciò stabili che dal tempio vaticano<br />

soltanto venisse formalmente annunziato<br />

quello, che per Beato si dovea<br />

riconoscere. Ed è perciò che il medesimo<br />

Pontefice agli 8 gennaio 1662<br />

volle celebrare con pubblica solennità<br />

nella detta chiesa <strong>di</strong> s. Pietro, la Bea-<br />

tificazione <strong>di</strong> s. Francesco <strong>di</strong> Sales<br />

vescovo <strong>di</strong> Ginevra , essendo questa<br />

la prima solenne Beatificazione, che<br />

siasi celebrata , come <strong>di</strong>mostra il<br />

Lambertini, De ss. canoniz. lib. I<br />

capo 24, ove riporta per or<strong>di</strong>ne le<br />

Beatificazioni dopo questa seguite.<br />

Quin<strong>di</strong>, a' 19 aprile i665, Alessan-<br />

dro VII canonizzò solennemente nel-<br />

la predetta basilica il medesimo s.<br />

Francesco <strong>di</strong> Sales , eh' era morto<br />

a' 18 <strong>di</strong>cembre 1622 nel Pontificato<br />

<strong>di</strong> Urbano VIII , mentre in quello<br />

del successore Innocenzo X si era<br />

incominciato il processo <strong>di</strong> sua Bea-<br />

tificazione. Veggasi Contextus acto-<br />

rutìi omnium in Beatificaùone 3 et


270<br />

BEA<br />

canonizatìone s. Francisci de Sales,<br />

alidore Dominico Cappello, Roraae<br />

i665 typ. Dragondelli.<br />

Nonostante poi il <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> Ales-<br />

sandro VII, che la Beatificazione dovesse<br />

celebrarsi in s. Pietro, Bene-<br />

detto XIII, e Clemente XII ne ce-<br />

lebrarono alcune nella basilica <strong>di</strong><br />

s. Giovanni in Laterano. Benedetto<br />

XIII, nel 1729 a 19 marzo, fece in<br />

questa basilica la canonizzazione <strong>di</strong><br />

s. Giovanni JVepomuceuo, ed in se-<br />

guito a questa, a' 24 marzo, la Beatificazione<br />

del venerabile Fedele da<br />

Sigmaringa cappuccino, locchè <strong>di</strong>-<br />

cesi aver fatto egli per evitare<br />

le soverchie spese, trovandosi già<br />

la basilica lateranese parata , ed<br />

ornata sontuosamente per la solenne<br />

consacrazione, che <strong>di</strong> essa avea<br />

fatta a que' d'i lo stesso Benedetto<br />

XIII. L'imme<strong>di</strong>ato suo successore Clemente<br />

XII, a' 16 giugno 1737, cano-<br />

nizzò quattro santi nella basilica late-<br />

ranese, e pochi giorni dopo, a risparmio<br />

<strong>di</strong> spese, essendo ancora para-<br />

ta, cioè a'22 giugno, vi beatificò il ven.<br />

Giuseppe da Leonessa. Dopo questi<br />

due esempi, le Beatificazioni costantemente<br />

ebbero luogo nella basilica<br />

vaticana, anzi Benedetto XIV, me<strong>di</strong>ante<br />

il contenuto della bolla Ad<br />

sepulcra apostolorum _, data a' 2 3<br />

novembre 1 74 1 j confermò il decre-<br />

to <strong>di</strong> Alessandro VII sul celebrare<br />

le Beatificazioni in s. Pietro, <strong>di</strong>chia-<br />

rando non recare alcun pregiu<strong>di</strong>zio<br />

i contrarli esempi de' predecessori<br />

Benedetto XIII, e Clemente XII, e<br />

nell'altra bolla, Ad honorandam , de'<br />

27 marzo 1752, Benedetto XIV, confermando<br />

i privilegi della basilica vati-<br />

cana, così parla in rapporto alle Beatificazioni<br />

: Ex justis ibidem expressis<br />

causis, staluiinus ut servono» et ancillarum<br />

Dei BeatifìcalioneSj et Beatorum<br />

canonica liones inpostcrum in<br />

BEA<br />

cadcm vaticana basilica, et non ali-<br />

bi, peraganturj non obslantilms etc.<br />

Di questo argomento, oltre il lodato<br />

Benedetto XIV , De servorum Dei<br />

Beatijicatìone et Bealorum canoni-<br />

zatìonej scrissero Pietro Galesini, il<br />

Durando, il Gravina ed altri.<br />

Oltre le Beatificazioni solenni, vi<br />

sono anche quelle, che chiamansi<br />

equipollenti _, cioè equivalenti alle<br />

prime, consistendo nella conferma-<br />

zione, che fa il Sommo Pontefice<br />

del decreto della Congregazione dei<br />

Riti, col quale essa approva il culto<br />

immemorabile <strong>di</strong> alcun servo <strong>di</strong> Dio,<br />

dopo un maturo processo, ed esame<br />

sul medesimo. Adunque, con<br />

decreti della sacra inquisizione ap-<br />

provali e confermati da Urbano Vili,<br />

fu provveduto al regolare andamen-<br />

to delle cause <strong>di</strong> Beatificazione e<br />

canonizzazione. In questi decreti, pub-<br />

blicati negli anni 1625 e i634, fra<br />

le altre cose si prescrive , che da<br />

allora innanzi si esponessero al pub-<br />

blico culto e venerazione que' soli,<br />

dei quali si fossero esaminate le<br />

virtù, o il martirio, ed i miracoli, a<br />

forma delle nuove <strong>di</strong>sposizioni, che<br />

in que' decreti si davano.<br />

Volle inoltre il detto Pontefice, che<br />

perciò si ri movesse il culto <strong>di</strong> tutti, ad<br />

eccezione <strong>di</strong> quelli, dei quali si prova-<br />

va, o che avessero una venerazione<br />

pel comune consenso della Chiesa,<br />

o un culto per un corso immemora-<br />

bile <strong>di</strong> tempo, e che questo culto<br />

si provasse cogli scritti de' padri , o<br />

<strong>di</strong> uomini santi, o vi fosse scienza<br />

e tolleranza del culto per un lun-<br />

ghissimo tempo, e fosse questo a co-<br />

noscenza della Sede Apostolica, o dei<br />

rispettivi Or<strong>di</strong>narli. In seguito è stato<br />

interpretato il lunghissimo tempo per<br />

lo spazio <strong>di</strong> cento anni.<br />

Siccome <strong>di</strong> alcuni si è provala la<br />

scienza , e tolleranza della Santa<br />

,


BEA<br />

Sede, o degli Or<strong>di</strong>nari] per un tempo<br />

minore <strong>di</strong> anni cento avanti i<br />

decreti soprannominati, così è acca-<br />

duto, che legittimamente si vene-<br />

rino sugli altari come beati qualcuno<br />

<strong>di</strong> quelli, che sono morti nei<br />

primi anni <strong>di</strong> questa centenaria,<br />

cioè dopo il i535, sebbene non vi<br />

fosse alcuna processura per le virtù<br />

martirio, e miracoli.<br />

Spesso accade, che si voglia far<br />

<strong>di</strong>chiarare dalla Santa Sede, che<br />

consta <strong>di</strong> questo culto immemorabile,<br />

ed allora devesi legittimamente<br />

provare una almeno delle con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> eccezione volute da Urbano Vili,<br />

accennate <strong>di</strong> sopra. Quando venga<br />

approvato questo culto immemora-<br />

bile, ossia <strong>di</strong>chiarato, che consta<br />

del caso eccettuato da Urbano Vili,<br />

si riconosce come beato, e legittima-<br />

mente si venera quello, o quella, che<br />

è stato soggetto della <strong>di</strong>scussione, e<br />

ciò si chiama Beatificazione equipol-<br />

lente , perchè dà i medesimi effetti<br />

della Beatificazione formale. Solo è<br />

da osservarsi, che volendo procedere<br />

alla canonizzazione nei beati formalmente<br />

beatificati, è sufficiente<br />

la prova <strong>di</strong> due miracoli accaduti<br />

dopo la Beatificazione. Per gli al-<br />

tri, che si chiamano beatificati per<br />

equipollenza, si ricerca una prova<br />

sommaria delle virtù estratta dagli<br />

autori, che ne abbiano parlato, ed<br />

una piena e legittima prova , con<br />

testimonii <strong>di</strong> fatto proprio <strong>di</strong> quat-<br />

tro miracoli, perchè supplisca cosi<br />

il testimonio <strong>di</strong>vino alla mancanza<br />

del testimonio umano.<br />

BEATISSIMO e BEATITUDI-<br />

NE , Beatissimus , Beatitndo. Titolo,<br />

che si dà al Sommo Pon-<br />

tefice , e con cui sino dai primi<br />

secoli della Chiesa si onorano<br />

gli uomini santi. Beatitu<strong>di</strong>ne vede-<br />

si usalo dal della Casa, e nelle an-<br />

,<br />

BEA 271<br />

tiche prose fiorentine, nonché nelle<br />

vite dei santi padri, <strong>di</strong>cesi padre, san-<br />

to, e signor nostro, preghiamo la tua<br />

Beatitu<strong>di</strong>ne, parlandosi a s. Macario ;<br />

e nei Morali <strong>di</strong> s. Gregorio I si accenna<br />

pure ad una esposi/ione man-<br />

data alla Beatitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Leandro.<br />

Beatissimo , nome derivato da<br />

Beato, <strong>di</strong>ce il Novaes, si dà al Pa-<br />

pa, non solo a cagione della sublime<br />

<strong>di</strong>gnità, come asserisce Duardo<br />

(Commentar, in Bull. Coenae), ma<br />

anche perchè tale viene creduto<br />

e. 1. Distint. 4o. Che uso fosse in<br />

altri tempi <strong>di</strong> appellare anche i<br />

monaci col titolo <strong>di</strong> Beatissimo, manifesto<br />

è non solo da s. Girolamo,<br />

a Fiorenzo Monaco, D. Ilieron. epi-<br />

st. IV, ma da Bacchiarlo ancora<br />

nel suo libro a Gennaio, nel quale<br />

a questo, e ad altri monaci dà il<br />

medesimo titolo <strong>di</strong> Beatissimo. Veg-<br />

gasi Zaccaria, Storia letteraria <strong>di</strong><br />

Italia, tomo I, lib. 1, cap. 1, p. 19.<br />

Ma da molti secoli il nome <strong>di</strong> Bea-,<br />

tissimo è solamente proprio , ed<br />

unicamente si dà al Romano Pontefice,<br />

chiamandosi Beatissimo pa-<br />

dre, e Beatitu<strong>di</strong>ne.<br />

Per <strong>di</strong>re <strong>di</strong> alcuni esempi , che<br />

il titolo <strong>di</strong> Beatissimo fu dato pure<br />

anticamente ai vescovi, abbiamo<br />

che il citato s. Girolamo, verso il<br />

fine dell'anno 4°4j scriveva così a s.<br />

Agostino vescovo d'Ippona : Domimino<br />

vere sancto, ac Beatissimo<br />

Papae Angustino. Questa nomen-<br />

clatura altro non significava allora,<br />

che Ecclesiae Pater, Clericorum<br />

Pater. Fu s. Siricio, eletto Ponte-<br />

fice nel 385, che pel primo s'in-<br />

titolò Papa, onde Gregorio V, nel<br />

998, ne fece doglianza per averlo<br />

usato il vescovo <strong>di</strong> Milano. Nel IV<br />

secolo il clero alessandrino , scrivendo<br />

al proprio vescovo <strong>di</strong>rigeva<br />

la lettera Beato episcopo nostro<br />

,


27 2 BEA<br />

Alex.andrò , e s. Atanasio vescovo<br />

della medesima sede, nella storia<br />

«lei suo ritorno in questa, si appel-<br />

la Beatissimo. Sidonio Apollinare,<br />

che fiorì nel V secolo, dava a Pa-<br />

ziente <strong>di</strong> Lione, a Megezio Bellieense,<br />

e ad altri vescovi, il nome<br />

d i Beatissimus.<br />

11 Promano Pontefice, da s. Mas-<br />

simo, che visse nel VI secolo, è<br />

detto Papa Beatissimus Sanclissimae<br />

Romanorum Ecclcsiae ec.<br />

Nell'azione XVII del VI concilio<br />

generale costantinopolitano III, te-<br />

nutosi nel 680, viene chiamato,<br />

Papa unwersalis ter Beatissimus.<br />

La lettera sino<strong>di</strong>ca è <strong>di</strong>retta ad<br />

Agatone Sancto ac Beatissimo Papae<br />

senioris Romae. Lo stesso san-<br />

to sinodo in<strong>di</strong>rizzandosi al piissimo<br />

imperatore Costantino Pogonato II,<br />

chiama il detto Pontefice s. Aga-<br />

tone, col nome Sanetissimi Patris<br />

nostri, et summi Papae. Veggasi<br />

il p. Teofìlo Raynaud, nel suo Onomasticon<br />

Pontificarli, ed il Nuz-<br />

zi, siili' origine ed uso del nome del<br />

Papa. Lupo, prete ed abbate be-<br />

nedettino , scrivendo al Pontefice<br />

Benedetto IV, che governò la Chie-<br />

sa nel qoo, termina la lettera <strong>di</strong>-<br />

cendo, praesentem prosperità/em et<br />

fuluram Beatilu<strong>di</strong>nem. V. Nomi dei<br />

Pontefici.<br />

Finalmente il Parisio, parlando<br />

del titolo <strong>di</strong> Beatissimo , <strong>di</strong>ce che<br />

avendo il Pontefice s. Siricio, circa<br />

l'anno 397, preso quello <strong>di</strong> Papa, ed<br />

usandolo alcuni vescovi scismatici<br />

sotto Gregorio VII, quest'ultimo<br />

stabilì nel sinodo romano, che Papa<br />

nomen unicum esset, in universo<br />

chrislianorum orbe, unique Romano<br />

Pontifici tribueretur. Ed al-<br />

lora fu, che <strong>di</strong>venne anche <strong>di</strong>stintivo<br />

dello stesso Romano Pontefice<br />

quello <strong>di</strong> Padre Beatissimo; sebbe-<br />

BEA<br />

ne ne' tempi antecedenti Arca<strong>di</strong>o,<br />

Antemio, Giustiniano, ed altri prin-<br />

cipi dessero nelle leggi il titolo <strong>di</strong><br />

Santissimo e <strong>di</strong> Beatissimo tanto al<br />

Papa, quanto ad altri vescovi. V.<br />

Santità', Santo, e Santissimo, altri<br />

titoli proprii del Sommo Pon-<br />

tefice.<br />

BEATO (s. ), fioriva nel secolo<br />

V. Egli, conosciuta la vanità delle<br />

cose terrene incapaci <strong>di</strong> saziare le<br />

brame del nostro cuore , prese la<br />

nobile risoluzione <strong>di</strong> consecrarsi in-<br />

teramente al servigio <strong>di</strong> Dio, ed al<br />

bene delle anime. Per la qual cosa<br />

<strong>di</strong>stribuì ai poveri il suo patrimo-<br />

nio, e da Roma recossi nelle Gal-<br />

lio. Le sante azioni cui egli prati-<br />

cava, e le parole infuocate che uscivano<br />

dal suo labbro , non furono<br />

prive <strong>di</strong> effetto; imperocché i più<br />

ostinati peccatori uscirono dal lezzo<br />

delle loro iniquità , ed i buoni si<br />

rassodarono vieppiù nella santità<br />

della lor vita, che alcuni si stu<strong>di</strong>a-<br />

vano <strong>di</strong> condurre all'evangelica per-<br />

fezione. Ma Beato sentiva gran de-<br />

siderio <strong>di</strong> terminare i suoi giorni<br />

nel ritiro; perlocchè dato un ad<strong>di</strong>o<br />

a tutte le cose del mondo, si con-<br />

dusse in un luogo deserto presso<br />

Vandome, ove si <strong>di</strong>ede alla contem-<br />

plazione delle cose celesti ed alla<br />

pratica della più rigida penitenza.<br />

Così perseverò fino alla morte, dopo<br />

la quale il suo corpo venne tras-<br />

portato a Laon , e deposto nella<br />

cattedrale. In seguito anche la chie-<br />

sa della ss. Trinità <strong>di</strong> Vandome ebbe<br />

una porzione delle reliquie <strong>di</strong> s.<br />

Beato.<br />

BEATRICE (s.), incontrò coraggiosa<br />

il martirio per la fede <strong>di</strong> G.<br />

C. ed eccone il motivo. S. Simpli-<br />

cio, e s. Faustino suoi fratelli furono<br />

decapitati a Roma nell' anno<br />

3o3, come quelli che ricusarono <strong>di</strong>


BEA<br />

offrire i loro omaggi ai mimi del pa-<br />

ganesimo. Beatrice ne trasse dal<br />

Tevere i corpi, e <strong>di</strong>ede loro onori-<br />

fica sepoltura. Dopo aver praticato<br />

un uffizio sì santo, ritirossi in casa<br />

<strong>di</strong> Lucina, donna virtuosa e pia, e<br />

con essa esercitavasi nelle pratiche<br />

<strong>di</strong> pietà e <strong>di</strong>vozione. Ma non andò<br />

guari, che un suo parente l'accusò<br />

presso il giu<strong>di</strong>ce, il quale dopo aver<br />

tentato inutilmente <strong>di</strong> indurla a rin-<br />

negare la fede, condannolla ad es-<br />

sere strozzata in prigione. Le reli-<br />

quie <strong>di</strong> s. Beatrice, e quelle de'suoi<br />

fratelli, si trovano a Roma nella<br />

chiesa <strong>di</strong> s. Maria Maggiore.<br />

BEAUGENCY ( Balgentiacitm ).<br />

Città <strong>di</strong> Francia nell' Orleanese ,<br />

che avea il titolo <strong>di</strong> contea , ed<br />

era celebre al fine del secolo Undecime<br />

, pel suo signore particolare<br />

chiamato Raoul. In quel tempo<br />

fu ivi fondala l'abbazia de' canonici<br />

regolari <strong>di</strong> s. Agostino, e nel 1291,<br />

il re Filippo IV, il Bello, compe-<br />

rò questa città da uno de' succes-<br />

sori <strong>di</strong> Raoul. Fu anche posseduta<br />

da signori <strong>di</strong>versi, ed in fine si riu-<br />

nì alla corona <strong>di</strong> Francia, sotto il<br />

regno <strong>di</strong> Francesco I nel 1 543.<br />

In questa città si celebrarono<br />

<strong>di</strong>versi concilii, il primo nel 1 1 o4,<br />

adunato dal Car<strong>di</strong>nal Riccardo, le-<br />

gato apostolico del Pontefice Pa-<br />

squale II, coli' intervento del re Fi-<br />

lippo I, per condannare le ince-<br />

stuose nozze del re medesimo, con<br />

Bertrada <strong>di</strong> Monfort, contratte ad<br />

onta della ripugnanza dei gran<strong>di</strong><br />

del reame. I novelli sposi promise-<br />

ro <strong>di</strong> separarsi, finché non avesse-<br />

ro conseguita la <strong>di</strong>spensa dal Papa.<br />

Nell'anno ii5i, o nel 11 52 un<br />

concilio si tenne in Beaugency, ove<br />

si annullò il maritaggio tra il re<br />

Lodovico VII ed Eleonora figliuo-<br />

la del duca d'Aquitania, per moti-<br />

vol. iv.<br />

BEA 2 7 3<br />

vo <strong>di</strong> consanguinità , col consenso<br />

delle due parti. La Gallici Chri-<br />

stiana <strong>di</strong>ce essersi convocato questo<br />

concilio nel 11 54, e Binio aggiun-<br />

ge, che fosse celebrato a Flori<strong>di</strong> e<br />

giuoco su questo vocabolo, giac-<br />

ché esso vale ad in<strong>di</strong>care , aver il<br />

concilio avuto luogo alcuni giorni<br />

avanti la domenica delle palme,<br />

chiamata da' francesi Pdques-Flcuri:<br />

<strong>di</strong>e marlis ante feslum Pascha-<br />

tìs- Flori<strong>di</strong>. 11 Lenglet lo registra<br />

ad ambedue gli anni.<br />

BEAULIEU (<strong>di</strong>) Simone, Car-<br />

<strong>di</strong>nale. Simone <strong>di</strong> Beaulieu , o <strong>di</strong><br />

Belluogo nacque a Brie circa il<br />

principio del secolo decimoterzo ,<br />

da nobile e <strong>di</strong>stinta prosapia, nel-<br />

la Sciampagna. Egli, lasciate l'ec-<br />

clesiastiche <strong>di</strong>gnità , godute nelle<br />

chiese <strong>di</strong> Beziers , <strong>di</strong> Tours e <strong>di</strong><br />

Chartres , abbracciò l' Or<strong>di</strong>ne cister-<br />

ciense. Per la sua eru<strong>di</strong>zione, accop-<br />

piata ad illibatezza <strong>di</strong> costumi la<br />

più <strong>di</strong>stinta, fu eletto a governare<br />

il monistero della carità in Besanzoue<br />

, locchè fece con cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> uomo<br />

santo e prudente. Senonchè Id-<br />

<strong>di</strong>o lo chiamava all'arcivescovato <strong>di</strong><br />

Bourges, dove nel medesimo anno Simone<br />

convocò un concilio provin-<br />

ciale, che secondo Gio. Chenu, fii<br />

celebrato nella chiesa <strong>di</strong>s. Guglielmo.<br />

Poscia fece la visita della sua provin-<br />

cia , ed in appresso da Celestiuo V,<br />

nel settembre del i2f)4, fu creato ve-<br />

scovo Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Palestrina, e giusta<br />

il Becchetti, del titolo dei ss. Pietro<br />

e Marcellino. Bonifacio VIII poi lo<br />

spedì legato in Francia, col Car<strong>di</strong>-<br />

nale Berardo del Gotto vescovo al-<br />

banese, affinchè riconciliasse fra loro<br />

Filippo il Bello re delle Gallie, ed<br />

Odoardo re d' Inghilterra. Lasciato<br />

in Francia il compagno, senza niente<br />

ottenere dalla sua legazione, ritornò<br />

in Italia , e morì in Orvieto nel<br />

35


274<br />

BEA<br />

1297, ove era andato a respirare<br />

un'aria più salubre. Ebbe la tomba<br />

nella chiesa <strong>di</strong> s. Francesco, innanzi<br />

all' aitar maggiore.<br />

BEAULIÈU. Città della Francia<br />

presso Limoges sulla Dordogna. -Nel<br />

io3i fu in essa tenuto un con-<br />

cilio, i cui atti si sono perduti,<br />

come asseriscono Labbé ed Ar-<br />

duino. Aulicamente Beaulieu avea<br />

un'abbazia benedettina fondata da<br />

Raolo, o Rodolfo arcivescovo <strong>di</strong><br />

Bourges verso la metà del seco-<br />

lo IX, il primo abbate della qua-<br />

le fu un religioso <strong>di</strong> Solignac per<br />

nome Gairulfo. Dipoi nel i663 vi<br />

si stabilirono i monaci benedettini<br />

<strong>di</strong> s. Mauro ; ora non è Beaulieu che<br />

capoluogo <strong>di</strong> un cantone, nel <strong>di</strong>par-<br />

timento della Correze.<br />

BEAUSSET (de) Francesco Lui-<br />

gi, Car<strong>di</strong>nale. Luigi Francesco de<br />

Beausset, nacque nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> s.<br />

Tommaso <strong>di</strong> Francia nel i74°o fa<br />

creato Car<strong>di</strong>nale da Pio VII nel<br />

concistoro de' 28 luglio 18 17, e mo-<br />

rì a Parigi a' 2 1 giugno 1824.<br />

Venne esposto nella chiesa <strong>di</strong> san<br />

Tommaso <strong>di</strong> Aquino , e sepolto in<br />

quella dei carmelitani.<br />

BEAUVAIS {Dellovacen.). Città<br />

con residenza vescovile in Francia.<br />

Caesaremagus Boves , già capitale<br />

del Bovese, capoluogo del <strong>di</strong>partimento<br />

d' Oise , neh' isola <strong>di</strong> Francia.<br />

Fu patria <strong>di</strong> molti uomini<br />

gran<strong>di</strong> , e fedele ognora essendo ai<br />

suoi re , acquistò il nome <strong>di</strong> Pul-<br />

cella, per non essere stata mai oc-<br />

cupata dai loro nemici . Cesare<br />

parlò <strong>di</strong> essa vantaggiosamente, ed<br />

era anticamente abitata dai bello-<br />

vati, popolo del Belgio, da cui as-<br />

sunse il nome. Presa da Cesare, dai<br />

romani passò ai francesi sotto Clo-<br />

doveo. Nell'85o venne saccheggiata<br />

dai normanni, e <strong>di</strong>venne poscia ce-<br />

BEA<br />

lebre per memoran<strong>di</strong> asse<strong>di</strong>i soste-<br />

nuti gloriosamente nel i44^ contro<br />

gl'inglesi, respinti col sacrifizio e-<br />

roico <strong>di</strong> Giovanni Ligniere , e nel<br />

1472 contro Carlo, il Temerario<br />

duca <strong>di</strong> Borgogna, che inutilmente<br />

asse<strong>di</strong>olla con otta .la mille uomini.<br />

In tal frangente le donne <strong>di</strong> Beauvais,<br />

condotte da Giovanna Forquet,<br />

o Lainè, soprannominata Ha-<br />

chette, si unirono alla guarnigione,<br />

e combatterono con Estraor<strong>di</strong>nario<br />

valore, per cui l'inimico fu costretto<br />

ad allontanarsi. Prima della rivo-<br />

luzione, a' io luglio, se ne celebrava<br />

la memoria con una processione,<br />

nella quale le donne godevano la<br />

precedenza. Nel i6.*3 la peste re-<br />

cò immense stragi a Beauvais , e<br />

nel secolo precedente era però stata<br />

agitata dalle guerre civili <strong>di</strong> reli-<br />

gione comechè molto sofferse ancora<br />

per gl'incen<strong>di</strong>i, precipuamente per<br />

quello del 1 8 1 o.<br />

S. Luciano martire è considerato<br />

da alcuni l' apostolo del paese , ed<br />

il primo vescovo <strong>di</strong> Beauvais. Que-<br />

sto santo, venuto da Roma nel terzo<br />

secolo, pre<strong>di</strong>cò il vangelo nelle Gal-<br />

lie, e nel 290 patì il martirio,<br />

con Giuliano e Massimiano suoi<br />

compagni. I loro corpi si venerano<br />

nell'abbazia fondata verso il 54o,<br />

col nome <strong>di</strong> s. Luciano, e molto<br />

arricchita nell'ottavo secolo. Ne'primor<strong>di</strong>i<br />

poi del nono s. lldemanno,<br />

che intervenne nelP 829 al concilio<br />

<strong>di</strong> Parigi, ne illustrò la sede. Accu-<br />

sato <strong>di</strong> aver seguite le parti <strong>di</strong> Lo-<br />

tario contro l'imperatore, neh' 835,<br />

si giustificò nel concilio <strong>di</strong> Thion-<br />

ville.<br />

Il vescovato <strong>di</strong> Beauvais , eret-<br />

to fino dal terzo secolo, fissando-<br />

ne l'epoca Commanville al 284 ,<br />

era suffraganeo dell' arcivescovo <strong>di</strong><br />

Reims; e soppresso nel 1801 , fu<br />

,


BEA BEC 2 7 5<br />

ristabilito da Pio VII pel concor- Tommaso, per le sue barbarie, ed<br />

dato conchiuso nel 1817 con Lui- oltre a <strong>di</strong>versi provve<strong>di</strong>menti, si<br />

gi XVIII. 11 vescovo anticamente trattò <strong>di</strong> alcuni eretici <strong>di</strong> Soissons.<br />

era signore temporale della città, Il medesimo porporato nel 1120,<br />

e figurava fra i primi conti pari o 11 19 vi convocò un altro conci-<br />

ecclesiastici. La mensa fruttava cin- lio, in cui venne canonizzato s. A-<br />

quecento mila lire con la tassa <strong>di</strong> rualdo <strong>di</strong> Soissons, e si <strong>di</strong>scussero<br />

quattromila seicento fiorini , essendo alcuni punti <strong>di</strong> <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong>scipli-<br />

però in progresso stata <strong>di</strong>minuita, na. Successivamente nel 11 23, nel<br />

La tassa è ora soltanto <strong>di</strong> trecento 1124, e nel 1161 in Beauvais si<br />

settanta fiorini. celebrarono tre concilii, l'ultimo<br />

La cattedrale <strong>di</strong> Beauvais è de- dei quali fu contro l' antipapa Vit-<br />

<strong>di</strong>cata ai ss. Pietro e Paolo, è mi- tore IV, ed in favore del legittimo<br />

rabile per l'architettura gotica , seb- Pontefice Alessandro III. Nella me-<br />

bene non compiuta , ed il co- desima città il Car<strong>di</strong>nal vescovo<br />

ro, incominciato nel 991, è vera- detto <strong>di</strong> Chatillon, tenne due sinomente<br />

singolare per la vastità, per <strong>di</strong> nel i554 e nel i55y, prima<br />

la proporzione della volta, e per ch'egli si <strong>di</strong>chiarasse partigiano de-<br />

la ricchezza degli ornati. Compo- gli ugonotti, per cui fu deposto e<br />

Elevasi il capitolo <strong>di</strong> sei <strong>di</strong>gnitarii<br />

,<br />

spogliato della porpora da Pio IV.<br />

cioè il decano, l'arci<strong>di</strong>acono della Dipoi i vescovi Poitiers nel 1 64 3<br />

città, il cantore, il tesoriere, l'ar- e Choart nel i6j3, pubblicarono<br />

ci<strong>di</strong>acono del bovese , ed il sotto or<strong>di</strong>nanze sinodali,<br />

cantore. I canonici erano quaran- BECCAMORTI. Becchino, sotler-<br />

ladue, compreso il cancelliere ed il ratore <strong>di</strong> morti [vcspillo, pollinctor).<br />

penitenziere. Attualmente il capitolo II seppellire i morti è un'opera pia<br />

ha otto canonici col decano per <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a corporale, esercitata<br />

<strong>di</strong>gnità, altri canonici onorarii, ed particolarmente dagli antichi cristiaalcuni<br />

chierici. Vi sono parecchie ni, per cui riscossero l' ammirazione<br />

confraternite in Beauvais, lo spe- dello stesso Giuliano l'apostata, lo-<br />

dale, un gran seminario, ed altri ro fiero nemico. Appresso i greci i<br />

due seminarli piccoli. sotterratori, o fossarii erano quelli<br />

Varii concilii si sono celebrati a cui spettava la tumulazione de' fede-<br />

Beauvais: il primo nell'anno 84^ al- li, e si consideravano come formanti<br />

la presenza <strong>di</strong> Carlo il Calvo, in cui parte del clero, per cui venivano<br />

fu or<strong>di</strong>nato in arcivescovo <strong>di</strong> Reims ammessi al go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> certi prilncmaro,<br />

in luogo del deposto Eb- vilegi, fra' quali l'esenzione de'dazii.<br />

bon , stabilendosi in otto articoli Nel IV secolo la chiesa greca sta-<br />

alcuni provve<strong>di</strong>menti sui privilegii<br />

bili un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> chierici inferiori,<br />

sui <strong>di</strong>ritti, e sui beni della chiesa, che avessero cura de'funerali, e fosse-<br />

li secondo fu adunato nel 1114 i"« chiamati copratae o lavoranti,<br />

contro 1' imperatore Enrico V per beccamorti,, e letticarii, perchè por-<br />

la vertenza delle investiture eccle- lavano i morti sopra una specie <strong>di</strong><br />

siastiche, e fu presieduto dal Car- bara chiamata lettica o lettiga .<br />

<strong>di</strong>nal Conone legato <strong>di</strong> Pasquale II. Dicevansi anche decani3 e colle<br />

Venne fulminato ezian<strong>di</strong>o in esso giati, perchè formavano un corpo<br />

colle censure il signore <strong>di</strong> Maria separato dal resto del clero. V. san<br />

-,


376 BEC<br />

Girolamo, o piuttosto l'autore del<br />

trattato de septem Or<strong>di</strong>nìbus Eccle-<br />

sia. Ciacconio, riferisce, che l'impe-<br />

ratore Costantino ne creò novecento<br />

cinquanta cavati da <strong>di</strong>verse corporazioni<br />

<strong>di</strong> mestieri, cui esentò da impo-<br />

ste, e cariche pubbliche. 11 p. Goar <strong>di</strong>-<br />

ce che i Becchini, o Beccamorti erano<br />

stabiliti sino dal tempo degli apo-<br />

stoli, e che i giovani, i quali sep-<br />

pellirono i corpi <strong>di</strong> Anania e Saf-<br />

iìra, e quei, che ebbero cura della<br />

sepoltura <strong>di</strong> s. Stefano, avevano il<br />

titolo <strong>di</strong> Beccamorti. Ciò proverebbe<br />

che ve ne fossero stati anche presso<br />

gl'israeliti. Nel 36y Costanzo li e-<br />

sentò da una contribuzione, e vuoi-<br />

si che nella chiesa <strong>di</strong> Costantinopoli se<br />

ne contassero fino a mille cento. Non<br />

si scorge che gli antichi Beccamorti<br />

abbiano avuta alcuna mercede delle<br />

loro funzioni, specialmente ne' funerali<br />

de' poveri, ma la Chiesa li man-<br />

teneva colle sue entrate, ovvero e-<br />

sercitavano qualche mestiere , per<br />

mantenersi, ed in benemerenza ai<br />

servigi, che prestavano ne' funerali<br />

, Costanzo esentolli dal mentovato<br />

tributo, che pagavano i commer-<br />

cianti.<br />

L'origine del nome Beccamorlo<br />

è pel color nero onde vestivano, a<br />

similitu<strong>di</strong>ne dei corvi, che si ag-<br />

girano intorno e si pascono de' ca-<br />

daveri. Becchino poi si denomina da<br />

becca, cappuccio terminante in pun-<br />

ta acuta, col quale si cuopre il ca-<br />

po. Vanno i Beccamorti vestiti del<br />

sacco proprio della confraternita e<br />

col cappuccio in testa , anche quando<br />

debbono trasportare i defunti<br />

<strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione miserabile, i congiun-<br />

ti dei quali non possano farlo asso-r<br />

ciare ad una confraternita, per man-<br />

canza <strong>di</strong> mezzi per fare 1' acqui-<br />

sto della consueta obblazione della<br />

cera.<br />

BEC<br />

Nella maggior parte delle cit-<br />

tà vi gono arciconfraternite, confraternite,<br />

e pie unioni, che per amor<br />

<strong>di</strong> Dio, e per titolo <strong>di</strong> carità pre-<br />

stano sì religioso ufficio, compresi i<br />

poveri, i carcerati, ed anche i rei<br />

condannati all' estremo supplizio ,<br />

come in Roma fanno i confrati del<br />

sodalizio <strong>di</strong> s. Gio. Decollato. In<br />

questa città v'ha in ispecial modo<br />

f arciconfratemita della morte che<br />

ha per istituto <strong>di</strong> cercare i defonti<br />

morti nelle campagne, ed in luo-<br />

ghi lontani dall'abitato, per seppellirli,<br />

ed è perciò che i Sommi<br />

Pontefici in premio dell'esercizio <strong>di</strong><br />

sì bella virtù, accordarono amplis-<br />

simi privilegi alle corporazioni che si<br />

prendono cura <strong>di</strong> seppellire i morti.<br />

Urbano V, avendo concepito gran<br />

dolore per la morte accaduta in Vi-<br />

terbo nel 1367 del Car<strong>di</strong>nale Albornoz,<br />

celebre legato chiamato il pa-<br />

dre della Chiesa, concesse l' indul-<br />

genza dell'anno santo i35o a quel-<br />

li, che per un tratto <strong>di</strong> strada aves-<br />

sero portata sulle spalle la lettiga,<br />

che ne l'acchiudeva il cadavere. E<br />

siccome per la <strong>di</strong>sposizione del de-<br />

fonto dovevasi trasportare in Toledo<br />

nella Spagna, quin<strong>di</strong> per parte-<br />

cipare a quel premio gli avventurie-<br />

ri, che s'incontravano nel viaggio, fecero<br />

a gara per sottoporsi ad un<br />

tal peso.<br />

Molti Or<strong>di</strong>ni religiosi conservano<br />

il lodevole costume <strong>di</strong> sep-<br />

pellire colle proprie mani i ca-<br />

daveri de' loro confratelli defon-<br />

ti ; ed in Roma 1' esemplare arciconfratemita<br />

del ss. Cuor <strong>di</strong> Ge-<br />

sù, detta de' Sacconi, composta <strong>di</strong><br />

rispettabilissime persone, usa <strong>di</strong> sep-<br />

pellire i cadaveri <strong>di</strong> que' confra-<br />

ti che desiderano essere tumulati<br />

nel loro cimitero, vestendone il corpo<br />

col sacco, qualora avessero altro


BEC<br />

abito, e riponendolo in apposita fos-<br />

sa, donde i confrati stessi nell'espur-<br />

garla, colle proprie mani raccolgono<br />

le ossa de' tumulati, e le trasferiscono<br />

in altro luogo. La congregazione<br />

poi della Pietà della nazione fio-<br />

rentina in Roma fu istituita per<br />

seppellire i cadaveri de' poveri ap-<br />

pestati. Ve<strong>di</strong> gli articoli Arcigox-<br />

FRVTERNITE, MORTI , e SEPOLTURE.<br />

Francesco Cancellieri, nella sua let-<br />

tera filosofico-morale sopra la voce<br />

sparsa dell' improvvisa sua mor-<br />

te, Roma 1812, oltre altre eru<strong>di</strong>tissime<br />

notizie sui morti, riporta un<br />

curioso aneddoto a pag. 1 o riguar-<br />

dante un Beccamorto fiammingo.<br />

BECCANCELD o BEC AN VELD.<br />

Città d'Inghilterra , in cui, secondo<br />

Lenglet, vi si celebrarono tre conci-<br />

lii : il primo l'anno 692 sopra i be-<br />

ni della Chiesa: il secondo nel 697<br />

sopra le immunità ecclesiastiche; ed<br />

il terzo nel 799<br />

sopra la conser-<br />

vazione de' beni appartenenti alle<br />

stesse chiese.<br />

BECCARIA Tesoro, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Tesoro Beccaria nacque a Pavia sul<br />

terminar del secolo decimo secondo,<br />

da genitori <strong>di</strong> nobile schiatta. Lasciato<br />

il mondo, andò fra i monaci<br />

<strong>di</strong> Vallombrosa, dai quali fu eletto<br />

generale dell'Or<strong>di</strong>ne ; poi da Alessan-<br />

dro IV del 12 54, fu creato prete Car-<br />

<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> S. R. C, come leggesi nel<br />

martirologio benedettino, nella cro-<br />

naca <strong>di</strong> Vallombrosa ed altrove. Il<br />

Villani però, il Volterrano, il Vel-<br />

lutello non fanno menzione, che sia<br />

stato insignito della porpora. Come<br />

legato apostolico venne a Firenze<br />

per conciliare fra loro i guelfi ed i<br />

ghibellini, ma indarno; poiché i pri-<br />

mi, per sospetto che favoreggiasse il<br />

partito contrario, gli fecero barbaramente<br />

mozzare il capo in piazza<br />

<strong>di</strong> s. Apollinare. Viene da non po-<br />

,<br />

BED 2 ?7<br />

chi riguardato come martire ; e nel<br />

martirologio benedettino, ai 4 set-<br />

tembre, se ne fa assai onorevole en-<br />

comio. Nella chiesa della ss. Trini-<br />

tà <strong>di</strong> Firenze si vede rappresentato<br />

da una immagine antichissima con<br />

una palma in mano, e la seguente<br />

epigrafe : S. Thesaurus Car<strong>di</strong>nalis<br />

et martyr. Morì nel 1^58, dopo<br />

quattro anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato , e fu<br />

sepolto presso i monaci del suo Or-<br />

<strong>di</strong>ne.<br />

BECH Michele,<br />

Betox.<br />

Car<strong>di</strong>nale. V.<br />

BEDA (s. ), soprannominato il<br />

Generabile , fu secondo il Leland<br />

la gloria ed il più bello ornamento<br />

della nazione inglese. Nacque in Northombre<br />

ai confini della Scozia, nel-<br />

l'anno 673. I suoi genitori desiderando<br />

che questo giovanetto venis-<br />

se informato alla pietà, ed all'acqui-<br />

sto delle scientifiche e letterarie co-<br />

gnizioni, lo affidarono alle cure <strong>di</strong><br />

s. Benedetto Biscop nel monistero<br />

<strong>di</strong> Viremont. Beda non contava al-<br />

lora che sette anni; ma fino da quel-<br />

l'età dava in<strong>di</strong>zii non dubbii , che<br />

sarebbe un giorno per arrivare a<br />

tal grado <strong>di</strong> santità e dottrina, da<br />

recare stupore agli uomini più dotti.<br />

Dopo qualche anno, fu mandato<br />

nel monistero <strong>di</strong> Jarrow a termi-<br />

narvi la carriera letteraria , sotto<br />

l'abbate Ceolliido. Quivi ei si de<strong>di</strong>-<br />

cò con tutto l'impegno allo stu<strong>di</strong>o<br />

della sacra Scrittura, delle lingue<br />

greca e latina, della poesia, dell' a-<br />

ritmetica, della filosofia e delle al-<br />

tre scienze. Or<strong>di</strong>nato sacerdote, ac-<br />

crebbe il suo fervore per lo stu<strong>di</strong>o,<br />

e per la preghiera sì mentale che<br />

vocale. Impugnò la penna per <strong>di</strong>-<br />

fendere la causa della religione , e<br />

con molta gloria sostenne l'ulfizio<br />

<strong>di</strong> precettore. Ne' suoi scritti trova-<br />

si precisione e chiarezza, unita alla<br />

,


2 7 3 BED<br />

piìi ingenua sincerità ed accorgi-<br />

mento. Scrisse poi tante opere , e<br />

sopra tanti argomenti, che anche i<br />

più dotti ne fanno le meraviglie,<br />

considerando che le compose in un<br />

secolo <strong>di</strong> grande ignoranza. Non è<br />

pertanto da stupire, se la fama <strong>di</strong><br />

questo eccellente scrittore ben presto<br />

si <strong>di</strong>ffondesse, e se il Papa Sergio I<br />

gl'in<strong>di</strong>rizzasse una lettera, con cui lo<br />

invitava <strong>di</strong> recarsi a Roma, per trat-<br />

tare con esso affari importantissi-<br />

mi. Ma l'umiltà <strong>di</strong> Beda era tale,<br />

che procurò <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>spensato dal-<br />

l'intraprendere questo viaggio. Così<br />

pure volendolo i suoi correligiosi e-<br />

leggere a loro abbate, egli vi rinun-<br />

ziò, amando meglio <strong>di</strong> stare sogget-<br />

to. Finalmente, nell'anno 735, terminò<br />

la sua gloriosa carriera, in età <strong>di</strong><br />

anni sessantadue. II suo nome è po-<br />

sto nel martirologio romano nel<br />

giorno 27 maggio, e la sua festa si<br />

celebra dai cattolici d'Inghilterra nel<br />

giorno 29 ottobre. Questo inclito luminare<br />

della Chiesa brittanica si chiama<br />

coi nomi <strong>di</strong> santo, beato, dottore.<br />

e padre degl'inglesi, maestro nobilis-<br />

simo, lettore per eccellenza. Non si sa<br />

con certezza per qual motivo sia<br />

appellato /'/ Venerabile, ma sembra<br />

che questo titolo gli sia stato ag-<br />

giunto dopo il secolo nono soltanto,<br />

imperocché in quella stagione si pra-<br />

ticava <strong>di</strong> chiamare con tal nome<br />

quei monaci , i quali si erano<br />

resi illustri per la loro pietà e dot-<br />

trina. Le opere del nostro santo<br />

come accennammo <strong>di</strong> sopra, versano<br />

sopra varii argomenti. Una del-<br />

le più considerabili è la storia ec-<br />

clesiastica, la quale egli scrisse per<br />

commissione <strong>di</strong> Ceolvulfo, re dei<br />

nortumbri. Le altre opere sono le<br />

seguenti: 1 .° Un trattalo delle sei<br />

età del mondo, 2 ,Q<br />

un trattato sul-<br />

la natura delle cose, e due libri<br />

,<br />

BEF<br />

sull'or<strong>di</strong>ne dei tempi, 3.° le vite <strong>di</strong><br />

s. Cutberto vescovo <strong>di</strong> Lin<strong>di</strong>sfarne<br />

e <strong>di</strong> s. Felice vescovo <strong>di</strong> Nola ,<br />

4-° un martirologio, 5.° un libro<br />

sin luoghi santi, 6." alcuni commentari<br />

sulla Scrittura, 7. alcune ome-<br />

lie o sermoni, 8,° varii trattati sul-<br />

la poesia, grammatica, rettorica, astronomia,<br />

musica ed altri argomen-<br />

ti. Molte e<strong>di</strong>zioni si fecero delle ope-<br />

re <strong>di</strong> Beda, ma in esse si trovano<br />

molti sci-itti, i quali a lui non appartengono<br />

punto.<br />

BEFANA, o BEFANIA. Chiama-<br />

si Befana quel fantoccio <strong>di</strong> cenci,<br />

che la notte della vigilia dell'epifa-<br />

nia, detta anticamente per corru-<br />

zione befania, portasi in Italia par-<br />

ticolarmente attorno , e nel giorno<br />

stesso <strong>di</strong> quella solennità ponesi per<br />

ischerzo dai fanciulli , e dalle femmine<br />

alla finestra. Il Varchi, Ercol.<br />

24?, menzionò le Befane equivoche,<br />

come un uomo <strong>di</strong> carne e <strong>di</strong> ossa,<br />

e uno <strong>di</strong> stoppa e <strong>di</strong> cenci. Il Ber-<br />

ni, rima io?, parlò <strong>di</strong> certa figura<br />

da porsi per Befana alla finestra il<br />

dì della Befania, e altrove si legge,<br />

che i fanciulli non avevano più pau-<br />

ra delle Belane <strong>di</strong> cenci. Per riguardo<br />

al nome <strong>di</strong> Befania , trovasi<br />

questa voce usata da Gio. Villani,<br />

e da altri antichi scrittori, e tal-<br />

volta si <strong>di</strong>sse ancora Befania per<br />

Befana . Il Varchi la descris-<br />

se cogli occhi rossi, i labbri grossi,<br />

e il viso furibondo ; così il Berni,<br />

Orl.i. 11. f). Befana si nominò tal-<br />

volta la Epifanìa medesima, e il Fi-<br />

renzuola, Trìn. 2. 5, <strong>di</strong>sse lepidamen-<br />

te , aver intesa alcuna cosa dalle<br />

pecore , la notte <strong>di</strong> Befana , in cui<br />

tutte favellavano. Finalmente il vo-<br />

cabolo <strong>di</strong> Befana trasportossi a<br />

donna brutta e contraffatta, con or-<br />

rido ceffo ; e il Guadagnoli , nel-<br />

le sue poesie giocose con lepi<strong>di</strong>ssi-


BEF<br />

me ottave sull'origine della Befana,<br />

poeticamente ritiene, che la prima<br />

fosse la nonna <strong>di</strong> Erode, L'alici Ila<br />

osti ari a j o la zia <strong>di</strong> Barabba, e concili<br />

ude con anagramma che Befana<br />

provenga da fa bene.<br />

Epifania è una parola greca, che<br />

signiilca apparizione , o manifesta-<br />

zione. L'usanza invalsa nella Chiesa<br />

<strong>di</strong> Occidente <strong>di</strong> onorare con due<br />

<strong>di</strong>verse feste la nascita <strong>di</strong> Gesù Cristo<br />

e la sua manifestazione a' ma-<br />

gi, rimoula lino al quarto secolo<br />

ed autore <strong>di</strong> essa fu il Pontefice s.<br />

Giulio I, creato l'anno 336. I greci<br />

hanno sempre onorato questi due<br />

misteri in un sol giorno, il 2 5 <strong>di</strong>-<br />

cembre, e gli danno il nome <strong>di</strong> Teofania,<br />

ossia apparizione <strong>di</strong> Dio. La<br />

principal mira della solennità del-<br />

l'epifania è <strong>di</strong> onorare la manifesta-<br />

zione del Salvatore del mondo ai<br />

magi, che scorti da una ispirazione<br />

soprannaturale , si recarono dopo<br />

la sua nascita nella Giudea per adorarlo<br />

, ed offrirgli de' regali. La<br />

Chiesa celebra anche nel suo uffizio<br />

due altre manifestazioni <strong>di</strong> Gesù<br />

Cristo, cioè nel suo battesimo, e nel-<br />

le nozze <strong>di</strong> Cana. Questa solennità<br />

ci richiama alla memoria il comin-<br />

ciamento <strong>di</strong> nostra vocazione alla<br />

fede , ed alla conoscenza del vero<br />

Dio, nelle persone de' magi, che fu-<br />

rono le primizie de' gentili. I magi,<br />

all'usanza degli orientali che non<br />

si avvicinavano mai ai gran princi-<br />

pi senza fare ad essi dei presenti<br />

offrirono in Betlemme al bambino<br />

Gesù i più ricchi prodotti delle lo-<br />

ro contrade: oro per riconoscere la<br />

sua <strong>di</strong>gnità reale; incenso in tribu-<br />

to alla sua Divinità ; mina per rendere<br />

omaggio alla sua umanità. Que-<br />

sta triplice offerta era il simbolo del<br />

sentimento de' loro cuori ; poiché l'oro<br />

in<strong>di</strong>cava un'ardente carità, l'incenso<br />

,<br />

BEF 279<br />

una tenera <strong>di</strong>vozione , e la mirra il<br />

sagrifìzio <strong>di</strong> un cuore mortificato.<br />

L'epifania poi degli dei presso gli<br />

antichi era appunto la supposta ap-<br />

parizione delle deità a' mortali, la<br />

quale riusciva amica, e salutifera ai<br />

buoni , ed era ricevuta da loro<br />

con allegrezza, riverenza, ed amore<br />

; mentre riusciva orribile , e<br />

fiera alla gente cattiva , o<strong>di</strong>ata dal<br />

nume. Paragonaronsi agli dei talvolta<br />

i Cesari, onde Orazio ha<br />

detto <strong>di</strong> Augusto, che la presenza<br />

o sia l'epifania d'Augusto fu dop-<br />

pia pe' suoi effetti , spaventosa ai<br />

persiani e ai britanni , e giovevole<br />

e lieta pei romani. Due adunque<br />

sono le epifanie, una gioconda, l'al-<br />

tra terribile'; <strong>di</strong>stinzione che si tro-<br />

va egualmente fra' pagani , ebrei e<br />

cristiani.<br />

Hanno i cristiani la credenza <strong>di</strong><br />

due epifanie <strong>di</strong> G. C, ovvero delle due<br />

sue venute al mondo ; cioè la ter-<br />

ribile nel <strong>di</strong> finale del giu<strong>di</strong>zio, dan-<br />

nevole pei riprovati ; la salutevole<br />

nella nascita in Betlemme , e<br />

e neh' apparizione de' magi. Ed è<br />

perciò, <strong>di</strong>ce il Cancellieri nella sua<br />

notte e festa <strong>di</strong> natale, che talvol-<br />

ta il giorno della natività del Si-<br />

gnore è stato chiamato epifania epiphania<br />

, poiché rammemoravasi<br />

la manifestazione della Divinità fat-<br />

ta ai pastori, nello stesso modo con<br />

cui nella festa dell'epifania, che cade<br />

ai 6 gennaio, si rammentava<br />

quella fatta a' re magi, che per <strong>di</strong>-<br />

stinzione <strong>di</strong>cevasi festum de secun<strong>di</strong>s<br />

cpiphaniis. Yeggasi Macri in E-<br />

piphania, Io. Paulum Hebrensteit,<br />

de Epiphania , et epiphaniis, Jenae<br />

1694, in Diss. Accad. Pentade<br />

Diss. 1, e. 2, mini. 2, e Michele<br />

Ar<strong>di</strong>ti, la epifania degli dei appo<br />

gli antirhi, Ledere, Napoli 18 19, ti-<br />

pografia Porulli.


280 BEF<br />

Dichiaratosi cosa intendano alcuni<br />

per Befana, dato per meglio com-<br />

prenderla un cenno sulla festa del-<br />

l'Epifania, onde ebbero origine il<br />

nome e gli eifetti della Befana, nel-<br />

la qual'epoca principalmente essa vie-<br />

ne a recar doni , passiamo a qual-<br />

che analisi della Befana benefica e<br />

punitrice, cotanto temuta nella pue-<br />

rizia. Il personaggio immaginario della<br />

Befana produce ne' fanciulli due<br />

portentosi eifetti, timore, e speranza,<br />

perchè castiga, e premia. Se essi sono<br />

cattivi, <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enti, ritrosi ad<br />

imparare le cose adatte alla loro<br />

tenera età, e inten<strong>di</strong>mento, si mi-<br />

nacciano <strong>di</strong> portar il tutto a cogni-<br />

zione della Befana affinchè venera a<br />

prenderseli, ovvero neghi loro i do-<br />

nativi <strong>di</strong> cui suol esser larga precipuamente<br />

per l'epifania, ed in vece<br />

porti carbone, e cenere mortifican-<br />

doli così, mostrando il suo sdegno. In<br />

sostanza fanno da Befana i genitori,<br />

i congiunti , i padrini e gli amici ;<br />

ed a seconda della con<strong>di</strong>zione, chia-<br />

masi befanone se ricco faccia co-<br />

piosi donativi; e Befana, o befanino<br />

3 se povero faccia piccoli regali<br />

al bi'fanario.<br />

Seguendo il pio esempio de' ma-<br />

gi , gli antichi cristiani si fecero<br />

degli scambievoli regali nella ricor-<br />

renza dell' Epifania , ciò che prati-<br />

casi ancora ; ed è perciò che anco<br />

il Papa nel <strong>di</strong> dell' Epifania ha la<br />

Befana dal collegio de' novantanove<br />

scrittori apostolici (Fedì), consistente<br />

in duecento scu<strong>di</strong>, che gli consegna il<br />

Car<strong>di</strong>nal pro-datario. Fino al 1802,<br />

nella mattina dell'Epifania, soleva<br />

detto Car<strong>di</strong>nale presentare al Papa<br />

il nominato collegio , ed uno scrit-<br />

tore pronunciava una allocuzione<br />

latina ed umiliava il tributo, o<br />

Befana <strong>di</strong> cento ducati d'oro, dentro<br />

coppa, calice, o pisside d'argento<br />

BEF<br />

del valore <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> trentacinque.<br />

Quel calice, colf intrinseco de' duca-<br />

ti formava la mentovata somma <strong>di</strong><br />

duecento scu<strong>di</strong>, anticamente la coppa<br />

talvolta fu anche d' oro. Il Pa-<br />

pa, in segno <strong>di</strong> accettazione e gra<strong>di</strong>mento,<br />

dava analoga risposta, ed<br />

ammetteva gli scrittori al bacio del<br />

piede.<br />

Dal farsi poi i donativi ai fan-<br />

ciulli in tal' epoca , derivò l' uso<br />

della loro Befana, cioè <strong>di</strong> far comparire<br />

che questo personaggio im-<br />

maginario <strong>di</strong> sesso muliebre, nella<br />

vigilia dell' Epifania, a mezza notte,<br />

porti i donativi consistenti in zuc-<br />

cherini, pupazzi, giuocarelli, od altra<br />

cosa. E siccome i magi dall' Oriente<br />

si recarono a Betlemme, ed<br />

uno <strong>di</strong> essi era nero <strong>di</strong> carnagione,<br />

cosi si <strong>di</strong>sse a' fanciulli che la Befana<br />

è nera, che in tal' epoca si pone in<br />

viaggio, e da lontano recasi alla<br />

cappa de' domestici cammini, facendo<br />

precedere il suo arrivo da colpi,<br />

ed altri spauracchi , lo che si fa<br />

per confermarli nel timore che<br />

hanno della Befana, e per tener<br />

<strong>di</strong>stanti dai cammini i fanciulli<br />

stessi, acciò non vedano chi ivi de-<br />

posita i doni. Fra le cose che la Befana<br />

reca a Roma, vi sono le pigne<br />

dorate, le quali riuniscono l'incenso,<br />

e l'oro donato da' magi al <strong>di</strong>vino<br />

Infante. Ma a prendere una più<br />

giusta idea, e dare una più sem-<br />

plice spiegazione della Befana, ripor-<br />

tiamo la descrizione <strong>di</strong> quanto si<br />

fa in Roma nella vigilia dell' Epi-<br />

fania.<br />

Nella sera del 5 gennaio prece-<br />

dente la festa dell'Epifania, secondo<br />

F inveterato costume , si vedono<br />

entro nei casotti , e nelle botteghe<br />

delle piazze più frequentate, varie<br />

figure <strong>di</strong> ragazzi, travestiti da don-<br />

ne, col volto tinto <strong>di</strong> nero, con la


BEF<br />

bautta in testa , con una lunga<br />

canna nella destra, e con una lan-<br />

terna nella sinistra, rappresentando<br />

la cosi detta Befana. A' loro pie<strong>di</strong><br />

si vedono gran canestri <strong>di</strong> dolci , <strong>di</strong><br />

pomi, e <strong>di</strong> frutta, ed appese sul<br />

loro capo varie calze , ripiene <strong>di</strong><br />

robe <strong>di</strong>verse. Si suol credere dalla<br />

maggior parte de' fanciulli, essere ivi<br />

appese quelle calze a bella posta, o <strong>di</strong><br />

donativi in premio ai virtuosi, o <strong>di</strong><br />

carbone e <strong>di</strong> cenere in castigo ai vi-<br />

ziosi. Accompagnati sono que' doni<br />

da lettere, o <strong>di</strong> congratulazione, o <strong>di</strong><br />

applausi per animarli, o<strong>di</strong> rimprove-<br />

ri, e <strong>di</strong> minacele per atterrirli. E per-<br />

ciò ogni anno in detta sera, specialmente<br />

alle piazze della rotonda, <strong>di</strong><br />

s. Eustachio, e del circo agonale, il-<br />

luminato a giorno, si fa una fie-<br />

ra ricchissima d' ogni genere <strong>di</strong> ga-<br />

lanterie, e <strong>di</strong> tutte le qualità <strong>di</strong> con-<br />

fetture'", <strong>di</strong> con<strong>di</strong>ti, e <strong>di</strong> paste squisite<br />

e preziose, locchè si fa pure dai caf-<br />

fettieri e pasticcieri, per farne ven-<br />

<strong>di</strong>ta ai rispettivi genitori, compari,<br />

e maestri , che concorrono in gran<br />

folla a provvedersene, affine <strong>di</strong> re-<br />

galarne i loro figliuoli, figliocci e<br />

<strong>di</strong>scepoli. Ve<strong>di</strong> l'eru<strong>di</strong>tissimo cav. A.<br />

L. Millini nelle Lettre sur le Car-<br />

nevali de Rome, Paris chez J. B.<br />

Saiou, 1812, p. 18.<br />

I lettori non devono maravigliarsi<br />

eh' io li trattenga sulla Befana, e per-<br />

chè essa ha trovato un grave isterico<br />

fra i più dotti dell' Italia, e perchè<br />

non ho voluto rimuovere da<br />

questo <strong>di</strong>zionario <strong>di</strong> eru<strong>di</strong>zione le<br />

notizie riguardanti un tale sogget-<br />

to. V. D. Manni ec.<br />

Si legge nelle curiosissime facezie<br />

<strong>di</strong> Lodovico Domenichi, Vene-<br />

zia 1 588 p. 3oo, che Vincenzo Ar-<br />

nolfini solea celiando derivare l'eti-<br />

mologia della Befania dalla Beffa<br />

che i re magi, da lume superiore<br />

VOL. IV.<br />

,<br />

BEF 281<br />

guidati e avvertiti, fecero ad Erode,<br />

essendosi incamminati per altra stra-<br />

da, invece <strong>di</strong> tornare a partecipar-<br />

gli, ov' era il nato Messia. Ed in<br />

tatti , Dio il quale conoscea l' ipo-<br />

crisia, e il <strong>di</strong>segno detestabile <strong>di</strong><br />

Erode, mise loro in cuore un pen-<br />

siero affatto contrario, e se ne tornarono<br />

per un' altra via ne' loro<br />

paesi.<br />

Sulle Befane, fra gli altri, scrissero<br />

i seguenti autori: Domenico Maria<br />

Manni citato , Islorica notizia del-<br />

l' origine e significazione delle Befane,<br />

Lucca 1766, ed ivi <strong>di</strong> nuovo<br />

stampata pel Giusti nel 1792, con<br />

in fine un lepi<strong>di</strong>ssimo I<strong>di</strong>llio sopra<br />

le Befane <strong>di</strong> Benedetto Buonmat-<br />

tei , ed anche nel tomo XXIII dei<br />

suoi Sigilli; Maria Capello, Cicala-<br />

ta sopra le Befane. N. B. opusc.<br />

Calogerà 8, 248; Hebenstreit, de<br />

Epiphaniis apud gentilcs, et christianos<br />

i6g3; Enrico Blumembach<br />

Antiquitas Epiphaniarum, Lipsiae<br />

1717-; Paolo Manfre<strong>di</strong> , Discorso<br />

sopra l' Epifania fra quelli degli<br />

Intrecciati del Cartari p. 7<br />

1 ; Sa-<br />

muele Mnresio , Disputatio Just,<br />

theol. de festo Epiphaniae, in ejus-<br />

detn Disp. select. p. 11, Gronin-<br />

gae 1668; Io. Rindlero, Disser-<br />

tatio de festo Epiphaniarum, Vittembergae<br />

1684; Erasmo Harmann,<br />

de Epiphania et Epiphaniis apud<br />

gentiles et christianos 3 i6g3.<br />

Altro spauracchio , che incute<br />

maggior timore a' fanciulli , senza<br />

la qualifica benefica della Be-<br />

fana , è il nominar la venuta<br />

e pronunziar la minaccia <strong>di</strong> far-<br />

li prendere da Bocio , Barbocio ,<br />

o Barbone. Dice il Muratori, che<br />

tutta 1' o<strong>di</strong>osità del sacco <strong>di</strong> Roma,<br />

sotto Clemente VII, nel \5i


282 REG<br />

mico , e per le inau<strong>di</strong>te crudeltà<br />

che vi furono commesse, il suo nome<br />

serviva, e serve ancora, per far<br />

paura a' fanciulli , per la terribile<br />

rimembranza, che si era conservata<br />

degli orrori allora commessi. Si ha<br />

da Cancellieri nel suo Mercato 3<br />

che come si gridava una volta, Annibal<br />

ad Portas , poi si <strong>di</strong>sse : Ecco<br />

Bourbon, che ora si <strong>di</strong>ce Barbone.<br />

V. Bichard, Meni. d'Italia tomo V<br />

p. 162; Jo. Christ. Bruggemann de<br />

terriculis puerorum, Gottingae 1 754.<br />

Abbiamo un' egloga <strong>di</strong> Giovanni<br />

Fontano, intitolata il Quinquennio<br />

sopra lo spauracchio dell' orco }<br />

che si fa ai fanciulli. Si sa da s.<br />

Giustino nell' epistola a Zeno, che<br />

si usava <strong>di</strong> fare il giuoco d' uno,<br />

che rappresentasse Oreste <strong>di</strong> statura<br />

gigantesca, facendolo camminare<br />

sopra de' trampani, con una faccia<br />

mostruosa , ed un ventre pieno <strong>di</strong><br />

stracci, o <strong>di</strong> paglia, che andasse gridando<br />

a gran voce, onde restavano<br />

spaventati i fanciulli , e le persone<br />

semplici. Veggasi inoltre Ezechiele<br />

Spanhcmio, ad Callimachum, 1 74<br />

178, t/e terrore pueris incusso, nomine<br />

cyclopum t vel lamiae } vel<br />

larvis propositis.<br />

BEGA ( s. ) , detta anche Bees<br />

trasse i natali in Irlanda sul prin-<br />

cipio del secolo VII, o sulla fine<br />

del VI. L'amore per la solitu<strong>di</strong>ne<br />

la indusse a rinunziare a tutte le<br />

como<strong>di</strong>tà della vita, affine <strong>di</strong> riti-<br />

rarsi in un eremo , ove esercitossi<br />

nella pratica <strong>di</strong> penitenza e <strong>di</strong> pie-<br />

tà. In seguito fondò i monisteri <strong>di</strong><br />

Copeland, Heorthu ed Harthlepole.<br />

La sua morte avvenne a Calcaria<br />

poco dopo la metà del secolo VII,<br />

ed il suo corpo fu trasportato a<br />

W hilbie , ove un tempo si recava<br />

gran numero <strong>di</strong> devoti a venerarlo.<br />

BEGAIGJNON Bumek Ivone, Car-<br />

,<br />

BEG<br />

<strong>di</strong>naie. Begaignon Bumen Ivone<br />

<strong>di</strong> nazione francese , nacque circa<br />

il principio del secolo XIV, e pro-<br />

fessò poi nell' Or<strong>di</strong>ne dei pre<strong>di</strong>cato-<br />

ri. Quando fu laureato a Parigi,<br />

venne eletto vescovo a Treguier<br />

ove accolse Giovanni duca della Bret-<br />

tagna, appellato il Vincitore, da cui<br />

ricevette molti favori ed esenzioni<br />

per la sua chiesa. Urbano V lo volle<br />

in Avignone ad esercitare la carica<br />

<strong>di</strong> gran penitenziere , e Gregorio XI,<br />

nella seconda promozione , fatta in<br />

Avignone il 2 1 <strong>di</strong>cembre dell' anno<br />

1375, lo creò Car<strong>di</strong>nale vescovo<br />

prenestino. Secondo il Frizonio, avendo<br />

prima rinunziato alla sua chiesa,<br />

segui il Pontefice fino a Roma.<br />

Nel terzo anno del suo Car<strong>di</strong>nalato,<br />

che fu il 1378, mori a Roma<br />

e fu sepolto a s. M. della Miner-<br />

va. Dal Frizonio in fuori , nessuno<br />

parla <strong>di</strong> questo Car<strong>di</strong>nale, né pure<br />

l' anonimo scrittore della vita <strong>di</strong><br />

Gregorio XI, che fu assai <strong>di</strong>ligente<br />

nel registrare nome, cognome e pa-<br />

tria dei Car<strong>di</strong>nali promossi da cpiel<br />

Pontefice; il perchè nessuno ar<strong>di</strong>-<br />

sce annoverarlo tra i Car<strong>di</strong>nali.<br />

BEGARDI religiosi, Begguars,<br />

Beggars. Nome, che ne' Paesi<br />

Bassi si dà ai religiosi del terzo Or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> s. Francesco. Tal denomi-<br />

nazione verso la metà del secolo<br />

XIV indusse il volgo a ritenere, che<br />

gli eretici chiamati Begar<strong>di</strong>, o Be-<br />

guar<strong>di</strong> , condannati da Papa Clemente<br />

V nel concilio <strong>di</strong> Vienna<br />

l'anno i3ii, appartenessero all'Or-<br />

<strong>di</strong>ne francescano. Tal errore determinò<br />

il successore <strong>di</strong> quel Pontefi-<br />

ce Giovanni XXII a replicar la condanna<br />

degli eretici Begar<strong>di</strong>, aggiungendovi<br />

l'espressa <strong>di</strong>chiarazione, non<br />

appartenere essi all' Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> san<br />

Francesco.<br />

BEGGA (s. ), fioriva nel secolo<br />

,


BEG<br />

VII. Era figlia <strong>di</strong> Pipino <strong>di</strong> Landen<br />

e sorella <strong>di</strong> s. Gertrude <strong>di</strong> Nivelle.<br />

Essendole stato ucciso il ma-<br />

rito Ansegisio mentr' era alla caccia,<br />

prese la risoluzione <strong>di</strong> abban-<br />

donare il mondo, e <strong>di</strong> consacrarsi<br />

interamente al suo Dio. Fece un<br />

pellegrinaggio a Roma , ed al suo<br />

ritorno fondò sette cappelle ad Anden<br />

sulla Mosa. Nello stesso luogo<br />

e<strong>di</strong>ficò un monistero, ed ottenute<br />

da santa Gertrude alcune l'eligio-<br />

se, le governò con molta prudenza<br />

e con zelo veramente ammirabile.<br />

Il numero delle vergini , che veni-<br />

vano a mettersi sotto la sua <strong>di</strong>re-<br />

zione, andava <strong>di</strong> giorno in giorno<br />

crescendo , e rese ben presto ce-<br />

lebre il nome <strong>di</strong> quel ritiro, il quale<br />

col progresso del tempo venne<br />

cangiato in un capitolo nobile, com-<br />

posto <strong>di</strong> trentadue canoniehesse, e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>eci canonici per officiare all' alta-<br />

re. Finalmente Begga, dopo una vi-<br />

ta tutta consacrata alla gloria <strong>di</strong><br />

Dio, terminò la sua carriera nell'anno<br />

698. Il martirologio romano<br />

ne fa menzione nel giorno 1<br />

<strong>di</strong>cembre.<br />

BEGHINE Religiose. Circa l'anno<br />

690, venne fondato un moniste-<br />

ro, che ben presto acquistò molta<br />

celebrità, da s. Beggia, o Begga, sorel-<br />

la <strong>di</strong> s. Gertrude, e figlia <strong>di</strong> Pipino <strong>di</strong><br />

Landen, il quale ebbe per genitore il<br />

duca Carlomano, e per avo Carlo con-<br />

te <strong>di</strong> Hesbaye nel paese <strong>di</strong> Liegi. Si<br />

racconta, come <strong>di</strong>ce il Bonanni, Or<strong>di</strong>ni<br />

religiosi, che vi fondasse ella mi<br />

collegio <strong>di</strong> canonici, e canoniehesse<br />

le quali si obbligassero con voto a<br />

perseverare sino alla morte con os-<br />

servanza regolare. Ma perchè nel<br />

decorso degli anni mancò l' os-<br />

servanza, il Pontefice Pasquale II,<br />

creato nel 1 099, prescrisse un tenore<br />

<strong>di</strong> vita comune libera dai voti per<br />

7<br />

BEG 283<br />

le fanciulle, le «piali volessero osser-<br />

varla sotto la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un' ab-<br />

badessa . Quest' istituto , approva-<br />

to da Gregorio II, e poi da Boni-<br />

fazio IX, Martino V, Eugenio IV,<br />

e Nicolò V, fu poi conlermalo in<br />

congregazione.<br />

Abbiamo dal Novaes, nella vita<br />

<strong>di</strong> Clemente V, che i beguar<strong>di</strong>, e<br />

beguini, condannati nel 1 3 1 1 nel<br />

concilio <strong>di</strong> Vienna, poco prima nati<br />

in Germania, presero il nome<br />

da una società <strong>di</strong> donne <strong>di</strong>vote<br />

chiamate beguine , ne' Paesi Bassi,<br />

dove queste si sono conservate con<br />

e<strong>di</strong>ficazione fino a' giorni nostri, e<br />

però non furono esse comprese nel-<br />

la sentenza del concilio viennese, dalla<br />

quale anzi furono eccettuate formal-<br />

mente. Altri poi asseriscono, che alcune<br />

Beghine, fanciulle <strong>di</strong>vote, sta-<br />

bilite in molti luoghi, e principalmente<br />

in Anversa e nella Fiandra,<br />

essendo cadute nell' eresia de' Beguini,<br />

il generale concilio <strong>di</strong> Vienna<br />

abolisse il loro istituto, il quale<br />

tuttavia si mantenne fuori <strong>di</strong> Fran-<br />

cia. Ma Giovanni XXII, successore<br />

<strong>di</strong> Clemente V, ne spiegò il decreto<br />

, <strong>di</strong>chiarando formalmente , che<br />

non si erano abolite altre società,<br />

da quella in fuori delle Beghine cadute<br />

nell'eresia.<br />

Usano queste donne veste nera,<br />

avendo coperto il capo ed il pet-<br />

to, la gola , e le guancie. Ricuo-<br />

pronsi <strong>di</strong> panno bianco , secondo<br />

l' uso delle monache : hanno un<br />

manto, che da capo pende sino<br />

a terra, e se a loro piace maritar-<br />

si, lo possono, lasciando certa limo-<br />

sina alle Beghine povere, giacche<br />

la loro con<strong>di</strong>zione è tra la vita re-<br />

ligiosa, e la secolaresca, procaccian-<br />

dosi il sostentamento col lavoro del-<br />

le proprie mani. Il Mauburno, Clau<strong>di</strong>o<br />

Epeneco, il Molauo e -il Pcn-<br />

,


?.84 BEG<br />

notto molte altre cose raccontano<br />

delle Pieghine, non che il Garampi<br />

nella Vita della b. Chiara da ì\Ion~<br />

tefalco, Roma 17 55.<br />

Fra le altre cose <strong>di</strong>ce questo dot-<br />

to autore, che poca idea si ha og-<br />

gidì in Italia dell'istituto delle Beghi-<br />

ne. Circa l'anno i583, fra Antonio<br />

Pagani, minor osservante veneziano,<br />

istituì in Vicenza, e poi in altre<br />

parti, una Congregazione <strong>di</strong> pie<br />

donne, che sotto abito laicale, ma<br />

però uniforme e modesto, viveano<br />

unite senza voli. Queste <strong>di</strong>cevansi<br />

le Dimesse^ che perciò il Garampi<br />

considera quali Beghine. Vegga-<br />

si Cornaro, EccL Torcell. par. II,<br />

pag. 35 . 7<br />

BEG UARDI . Falsi spirituali<br />

scoperti in Germania nel principio<br />

del secolo XIV. 11 fondamento <strong>di</strong><br />

tutti i settarii, insorti nei secoli XII e<br />

XIII, era la stessa vita licenziosa te-<br />

nuta dal maggior numero dei cattoli-<br />

ci, e da buona parte del clero. Quin<strong>di</strong><br />

colla pompa <strong>di</strong> una vita povera,<br />

mortificata, e me<strong>di</strong>tativa facile era<br />

ai settarii l'illudere siffattamente la<br />

moltitu<strong>di</strong>ne, da formare <strong>di</strong> leggeri<br />

numerosi seguaci al loro partito, e da<br />

nascondere il loro veleno deposto<br />

nelle perniciose dottrine. Dal fondo<br />

del male ne usci un bene. Zelanti<br />

cattolici su quegli esempi , per im-<br />

pulso non d'ambizione , ma <strong>di</strong> vera<br />

cristiana carità, davano ai poveri le<br />

ricchezze loro , viveano col lavoro<br />

delle mani, me<strong>di</strong>tavano la Bibbia<br />

mantenevano la continenza, attendevano<br />

a sempre maggiore perfezione,<br />

e con tali mire, raccolti in unioni<br />

<strong>di</strong>stinte, stu<strong>di</strong>avano ogni via per dar<br />

buon esempio agli uomini. I Sommi<br />

Pontefici favorirono siffatte unioni,<br />

dalle quali nel secolo XIII sursero<br />

gli Or<strong>di</strong>ni dei men<strong>di</strong>canti, del riscatto<br />

degli schiavi, della Madonna<br />

,<br />

BEG<br />

della Mercede, de' serviti, dei cele-<br />

stini, ec. , e più altri ancora ne sa-<br />

rebbero comparsi, se il concilio la-<br />

terauense non avesse vietate nuove<br />

regole, e nuovi Or<strong>di</strong>ni religiosi.<br />

Tuttavolta nel secolo XIV dominava<br />

ancora la pia <strong>di</strong>vozione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stinguersi con qualche pratica sin-<br />

golare, e moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> privali per-<br />

sino assumevano nuove fogge <strong>di</strong> ve-<br />

stito, e formando <strong>di</strong>verse società, si<br />

assoggettavano a regole particolari<br />

conformi al loro talento, od alla<br />

idea della cristiana perfezione con-<br />

cepita.<br />

Ma volendo alcuni <strong>di</strong> essi vivere<br />

secondo i proprii lumi, caddero ben<br />

presto in illusioni, e si resero degni<br />

del biasimo comune per la empietà<br />

dei loro insegnamenti, e per la pessima<br />

condotta <strong>di</strong> vita. Tali furono i<br />

beguar<strong>di</strong> o fraticelli, i dulcinisli, gli<br />

apostolici ed altri, ciascuna delle quali<br />

sette aveailsuo capo. I Beguar<strong>di</strong> per-<br />

tanto non ebbero orrore d'insegna-<br />

re, che l'uomo, anche mentre vive<br />

pellegrino su questa terra, può giungere<br />

a tal grado <strong>di</strong> perfezione, da<br />

<strong>di</strong>venire impeccabile, e da non aver<br />

mestieri <strong>di</strong> crescere in grazia ; che<br />

perciò non ha bisogno <strong>di</strong> esercitare<br />

gli atti delle cristiane virtù, né <strong>di</strong><br />

pregare né <strong>di</strong>giunare. Dicevano in-<br />

oltre, che l'uomo perfetto può ap-<br />

pagare ogni suo desiderio, avendo i<br />

sensi soggetti alla ragione ; che non<br />

è tenuto ad osservare la legge; che<br />

può conseguire quella perfetta bea-<br />

titu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> cui si gode nell'altra vi-<br />

ta ; che tutti gli uomini sono felici<br />

naturalmente, e non hanno d'uopo<br />

del lume della gloria per vedere e<br />

possedere Dio ; che la fornicazione<br />

non è peccato; che mentre si fa l'elevazione<br />

del corpo <strong>di</strong> Cristo, non<br />

è necessario che i perfetti si alzino,<br />

o che gli usino alcun atto <strong>di</strong> rispet-


BEI<br />

lo, perocché sarebbe un'imperfezio-<br />

ne ch'essi <strong>di</strong>scendessero dalla purità<br />

e dall'altezza della loro contempla-<br />

zione a fine <strong>di</strong> pensare al sacramen-<br />

to della Eucaristia, o alla passione<br />

<strong>di</strong> Gesù Cristo. Veggasi Dupin, sec.<br />

XIV, p. 366; d'Argentré Collectio<br />

ju<strong>di</strong>ciorum j Nata) Alexand. in secul.<br />

XIV.<br />

Tali errori furono condannati da<br />

Clemente V nel concilio <strong>di</strong> Vienna,<br />

celebrato nel 1 3 i i ; ma però la lo-<br />

ro setta non fu estinta, poiché venne<br />

ristabilita da certo Bertoldo tanto a<br />

Spira che in altri luoghi della Ger-<br />

mania. Una parte degli errori dei<br />

Beguar<strong>di</strong> fu adottata dai Dulcini-<br />

sli (Fe<strong>di</strong>), non perchè li avessero<br />

ricevuti dai Beguar<strong>di</strong> , ma perchè il<br />

libertinaggio è sempre il fine <strong>di</strong> so-<br />

miglianti sette. Per altro non con-<br />

vien confondere i Beguar<strong>di</strong>, <strong>di</strong> cui<br />

parliamo, coi Begar<strong>di</strong>, religiosi del<br />

terz'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Francesco. V. Be-<br />

gar<strong>di</strong>.<br />

BEHERIN. Città vescovile della<br />

<strong>di</strong>ocesi soggetta da Maphrien, poco<br />

lontana da Charmes , della quale,<br />

verso l'anno 846, fu vescovo Gior-<br />

gio giacobita , <strong>di</strong>poi deposto.<br />

BEI A (Bejen.). Città con residenza<br />

vescovile in Portogallo, Pax<br />

Julia, Pax Augusta , come la<br />

chiamarono i romani , ai quali deve<br />

la sua origine, e dai quali fu <strong>di</strong>-<br />

chiarata colonia, è cinta da mura, ed<br />

è <strong>di</strong>fesa da torri. Oltre la catte-<br />

drale , ha tre chiese parrocchiali,<br />

ed il Sommo Pontefice Clemen-<br />

te XIV, ad istanza del re Giusep-<br />

pe , la eresse in vescovato, <strong>di</strong>chia-<br />

randola suffraganea dell' arcivescovo<br />

d' Evora. Occupata da' mori , che la<br />

denominarono Pacca, Alfonso I re<br />

<strong>di</strong> Portogallo la ricuperò l' anno<br />

1162. Il re Dionisio del 1279 vi<br />

e<strong>di</strong>ficò un forte castello, e Giovan-<br />

BEL 28?<br />

ni TI, «alito al trono nel i4St> <strong>di</strong>-<br />

chiarolla ducato.<br />

BELALITE, o BELASESA. Cit-<br />

tà vescovile sotto la metropoli <strong>di</strong><br />

Cirta , della provincia <strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a<br />

nell' Africa. Adeodato suo vescovo,<br />

fu uno <strong>di</strong> quelli, che intervenne-<br />

ro alla celebre conferenza <strong>di</strong> Car-<br />

tagine. Vuole il Baluzio , che Belalite,<br />

e Belesesa siano una medesima<br />

città.<br />

BELCASTRO, o BELICASTRO.<br />

Città vescovile nel regno delle due<br />

Sicilie. Belicastrum , Gcneoca-<br />

strum in Calabria, da alcuni cre-<br />

duta la Chonia degli antichi, vuoi-<br />

si e<strong>di</strong>ficata sulle i-ovine <strong>di</strong> Petillia,<br />

e Pelizia. Aveva il titolo <strong>di</strong> ducato<br />

, ed apparteneva ad un ramo<br />

della famiglia Caracciolo. Era sede<br />

vescovile suffraganea <strong>di</strong> s. Severino,<br />

e si pretende che il suo vescovato<br />

fosse stato eretto dai greci , nell' ot-<br />

tavo secolo , o, secondo altri , nel<br />

decimo. Siccome i conti d'Aquino<br />

godevano la signoria <strong>di</strong> Belca-<br />

stro, i citta<strong>di</strong>ni pretendono che vi<br />

nascesse il dottor s. Tommaso. Ila<br />

la chiesa cattedrale de<strong>di</strong>cata all'Ar-<br />

cangelo s. Michele, ed il capitolo<br />

componevasi <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci canonici, fra i<br />

quali vi erano le <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> decano,<br />

arci<strong>di</strong>acono, cantore, tesoriere, gran<br />

penitenziere ed arciprete. Oltre il se-<br />

minario, ha pure alcuni conventi<br />

religiosi.<br />

BELEM de PARA (Belemcn. de<br />

Para). Città con residenza vesco-<br />

vile nel Brasile, capo-luogo della<br />

provincia dello stesso nome . Ha<br />

molte chiese e conventi , ed una<br />

bella cattedrale. Il palazzo dell'episco-<br />

pio ed il seminario occupano l' an-<br />

tico collegio de' gesuiti. Questa cit-<br />

tà dell'America meri<strong>di</strong>onale fu fon-<br />

data nel 161 5 da Francesco Cal-<br />

deira, incontro all' isola <strong>di</strong> Maraio,


286 BEL<br />

mentre la Spagna dominava il Por-<br />

togallo.<br />

BELESBUGD. Città episcopale<br />

della provincia della IMesia inferio-<br />

re, nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Francia, sotto<br />

la metropoli <strong>di</strong> Marcianopoli. Il Pon-<br />

tefice Innocenzo III, che nel 1204,<br />

<strong>di</strong>chiarò re de' bulgari e de blachi,<br />

il principe de' bulgari Carlo Giovanni,<br />

ad istanza <strong>di</strong> lui eresse in metropoli<br />

Belesbugd. Questa sede ebbe<br />

per vescovo Niceforo, autore <strong>di</strong> una<br />

bella preghiera, esistente nel mano-<br />

scritto 72 della biblioteca Coislin,<br />

il quale par che sia del 1072.<br />

BELGIO Regno. Anticamente col<br />

vocabolo Belgico s' in<strong>di</strong>cavano due<br />

provincie ecclesiastiche della Galli a<br />

Cornata. Pel primo Belgio , prima<br />

Belgica, intendevasi la provincia <strong>di</strong><br />

cui Treveci è la metropoli : conteneva<br />

essa l'arcivescovato <strong>di</strong> Treveri,<br />

e i vescovati suffragane! <strong>di</strong> Metz,<br />

Toul e \erdun. Il secondo Belgio,<br />

secunda Belgica, era la provincia<br />

<strong>di</strong> Rebus, Soissons, Chalons sur Marne,<br />

Laon, Senlis, Beauvais, Noyon,<br />

Boulogne, Cambray, Arras, Tournai<br />

e Terrovanne.<br />

La Belgica Gallia de'romani, poi<br />

Paesi-Bassi austriaci, ed in<strong>di</strong> Belgio,<br />

era porzione della Gallia, allorché ne<br />

fu fatta la general <strong>di</strong>visione da Giu-<br />

lio Cesare in Aquitania Celtica ,<br />

e Belgica. La moltitu<strong>di</strong>ne delle sue<br />

provincie fece sud<strong>di</strong>videre la Belgica<br />

nelle due descritte parti, e Treveri,<br />

metropoli della prima , fu colonia<br />

romana , e residenza <strong>di</strong> molti im-<br />

peratori , che la cura <strong>di</strong> vegliare<br />

alla <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> questa frontiera , ri-<br />

teneva nelle Gallie. La Belgica seconda<br />

, racchiudendo un numero<br />

maggiore <strong>di</strong> provincie, ed avendo<br />

Reims per capitale, comprendeva la<br />

Lorena, ed anche la Sciampagna,<br />

mentre la Belgica piuma compren-<br />

BEL<br />

deva una porzione dell' isola <strong>di</strong><br />

Francia, la Piccar<strong>di</strong>a e l'Artois.<br />

Nel terzo secolo si vuole sparsa<br />

la luce del vangelo sui belgi, giac-<br />

ché la chiesa <strong>di</strong> Treveri fu fondata,<br />

e successivamente governata dai ss.<br />

Eucario, Valerio e Materno. San<br />

Valerio, mandato da Roma nelle<br />

Gallie sul finir del terzo secolo, fu<br />

successore <strong>di</strong> s. Eucario sulla sede<br />

<strong>di</strong> Treveri. S. Materno, che ai due<br />

precedenti era stato sostituito dalla<br />

Santa Sede a pre<strong>di</strong>car la fede in<br />

queste parti, fu successivamente ve-<br />

scovo <strong>di</strong> Colonia , e <strong>di</strong> Treveri<br />

morendo qualche anno avanti il<br />

347, e l'Alsazia l'onora come suo<br />

apostolo.<br />

Fino al secolo V il Belgio fu<br />

dominato da' romani , in<strong>di</strong> ne <strong>di</strong>vennero<br />

padroni i franchi, che lo<br />

incorporarono al loro regno <strong>di</strong> Au-<br />

strasia, formando in appresso parte<br />

delle <strong>di</strong>ciassette provincie de'Paesi Bas-<br />

si, da Filippo il Buono re <strong>di</strong> Bor-<br />

gogna riunite sotto il suo scettro, e<br />

nel 1 540 passate sotto la sovranità <strong>di</strong><br />

Massimiliano I re de romani , e finalmente<br />

trasmesse in Filippo II re<br />

<strong>di</strong> Spagna , come erede del suo<br />

genitore Carlo V. Ribellatesi le<br />

<strong>di</strong>ciassette provincie a Filippo II,<br />

nel 1 579, questi non potè impe<strong>di</strong>re la<br />

proclamazione dell' in<strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong><br />

sette <strong>di</strong> esse, e l'erezione loro in<br />

repubblica, <strong>di</strong>chiarandosi Guglielmo<br />

d' Orange Slatolder. Perciò i Paesi<br />

Bassi <strong>di</strong>vennero il teatro <strong>di</strong> sangui-<br />

nose guerre, descritte dal Car<strong>di</strong>nal<br />

Bentivoglio, nella sua Storia della<br />

guerre <strong>di</strong> Fiandra. Riusciti inutili<br />

gli sforzi della Spagna, la repubblica<br />

d' Olanda , e delle sette provincie<br />

unite fu consolidata, ed i Paesi<br />

Bassi , col Belgio , rimasero sotto<br />

1 antico dominio, e si <strong>di</strong>stinsero col<br />

nome <strong>di</strong> Fiandre.<br />

,


BEL<br />

Frattanto pei progressi, che il<br />

calvinismo fece ne' Paesi Bassi, fu-<br />

rono istituite le missioni del Bel-<br />

gio, la cui giuris<strong>di</strong>zione spettava al<br />

nunzio <strong>di</strong> Colonia; ma questa fu<br />

tolta da Papa Clemente Vili, eletto<br />

nel 1592. Per far opposizione agli<br />

sforzi dell'errore, investì della giu-<br />

ris<strong>di</strong>zione il nuovo nunzio <strong>di</strong> Brus-<br />

selles capitale del Belgio, nunziatura<br />

che quin<strong>di</strong> da quel Pontefice ripe-<br />

te l' origine.<br />

Dopo la riconosciuta in<strong>di</strong>penden-<br />

za delle provincie unite, gli spa-<br />

gnuoli conservarono tranquillamen-<br />

te il Belgio, fino alla morte <strong>di</strong><br />

Carlo II, per cui insorta la guer-<br />

ra <strong>di</strong> successione, descritta dall' Ot-<br />

tierì, nel 1706, terminò la loro<br />

dominazione, stante la celebre vit-<br />

toria riportata a Rainilliers dal<br />

duca <strong>di</strong> Malboroug. Da questo avvenimento<br />

porzione delle <strong>di</strong>eci pro-<br />

vincie riconobbe per suo sovrano<br />

Carlo VI d' Austria , che nel 1 7 1 1<br />

<strong>di</strong>venne imperatore, ed avendole<br />

definitivamente la Spagna a lui ce-<br />

dute neiranno 1714? le <strong>di</strong>eci pro-<br />

vincie presero il nome <strong>di</strong> Paesi<br />

Bassi Austriaci. Sua figlia, ed erede<br />

Maria Teresa imperatrice regina,<br />

le conservò sino al 174*3 in cui i<br />

francesi ne fecero la conquista, meno<br />

una parte del Luxemburghese.<br />

In<strong>di</strong> 1' Inghilterra, e la stessa Olanda<br />

aiutarono l'Austria a riconqui-<br />

starle; ma a cagione <strong>di</strong> terribili<br />

rivoluzioni, queste provincie si sot-<br />

trassero <strong>di</strong> nuovo all' imperiale autorità<br />

<strong>di</strong> Giuseppe li figlio <strong>di</strong> Ma-<br />

ria Teresa. V. Austria.<br />

In conseguenza delle riforme ec-<br />

clesiastiche ne' Paesi Bassi, il <strong>di</strong>s-<br />

gusto fu tale, che degenerò in un'a-<br />

perta insurrezione, nell'anno 1786,<br />

manifestatasi per opera degli alun-<br />

ni ai io novembre in occasione<br />

BEL 287<br />

dell' apertura del seminario gene-<br />

rale eretto in Lovanio : e la celebre<br />

università <strong>di</strong> quella città non<br />

mancò <strong>di</strong> opporsi vigorosamente al-<br />

lo stabilimento del detto seminario.<br />

Intanto 1' imperatore chiamò<br />

a Vienna la propria sorella gover-<br />

natrice dei Paesi Bassi, tacciandola<br />

d'indulgente co' belgi se<strong>di</strong>ziosi, e le<br />

sostituì con poteri illimitati il conte<br />

<strong>di</strong> TrautsmandorfT. Attribuivasi al<br />

nunzio Pontificio, residente in Brus-<br />

selles la <strong>di</strong>stribuzione d'una bolla, che<br />

condannava un opuscolo pubblicato<br />

a Vienna nel 1782, in tempo che<br />

Pio VI colà trovavasi , che avea<br />

per titolo : Cos J<br />

h il Papa ? e da tal<br />

promulgazione ebbe luogo la insur-<br />

rezione dei seminaristi <strong>di</strong> Lovanio,<br />

per cui il nunzio fu espulso da' Paesi<br />

Bassi , ed il Car<strong>di</strong>nal arcivescovo <strong>di</strong><br />

Malines , fu chiamato alla corte , a<br />

render conto <strong>di</strong> sua condotta , ol-<br />

tre essere stati ammoniti , e casti-<br />

gati alcuni vescovi ed altri ecclesia-<br />

stici.<br />

Rinnovatosi 1' or<strong>di</strong>ne a' vescovi<br />

<strong>di</strong> sopprimere i loro seminarli, ed<br />

invitati gli alunni a recarsi al solo<br />

<strong>di</strong> Lovanio, alle minacce del governo<br />

seguirono non poche punizioni,<br />

e soppressioni <strong>di</strong> abbazie e con-<br />

venti, insieme alla celeberrima unione<br />

de' Bollan<strong>di</strong>sti, che accrebbe il<br />

general malcontento. Fu allora che<br />

Giuseppe lì emanò un e<strong>di</strong>tto in<br />

cui permise i seminarli vescovili, e<br />

con altre provvidenze stimò assi-<br />

curare la felicità spirituale, e tem-<br />

porale del popolo Belgico, e salva-<br />

re le usanze del paese, insieme alla<br />

libertà della chiesa belgica ; ma a<br />

fronte <strong>di</strong> questo, la nazione continuò<br />

a mostrarsi malcontenta. Quin-<br />

<strong>di</strong> fu che quell'imperatore invocò<br />

V aiuto del Pontefice Pio VI per<br />

pacificare gli animi, ed il Papa


2-S8 BEL BEL<br />

scrisse al Car<strong>di</strong>nal Franckemberg si , ed alieno da ogni novità in fat-<br />

<strong>di</strong> Malines ed a' vescovi d' An- to <strong>di</strong> religione, non potè contener-<br />

versn, delle provincie del Belgio, si, e, nell'anno 1799, proruppe in<br />

e della Fiandra austriaca, un a- una furiosa rivoluzione. I repubbli-<br />

postolico breve . Sfortunatamente cani, cbe con reciproca strage du-<br />

il governo continuò a riguardare i ravano fatica a domare quest' altra<br />

prelati, e gli ecclesiastici come pa- vandea , si scagliarono a danno dei<br />

trocinatori dell' insurrezione, ed or- sacerdoti cattolici , incolpandoli <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>nò l' arresto del Car<strong>di</strong>nal arcive- aver promossa la ribellione , e li<br />

scovo <strong>di</strong> Malines, e del vescovo <strong>di</strong> cacciarono in esilio ; onde ogni gior-<br />

An versa, cbe fuggirono nel territo- no si accrebbe la deplorabile con<strong>di</strong>-<br />

rio olandese, e scrissero al Sommo zione della religione in queste pro-<br />

Pontefice, vincie, già si floride, e sì <strong>di</strong> vote ai-<br />

Mentre i Paesi Bassi erano in la Santa Sede,<br />

aperta ribellione , favoriti dall' O- 11 Belgio prima dell' invasione<br />

landa, mori Giuseppe II ai no fèb- francese, sotto il nome <strong>di</strong> Paesi-<br />

braio 1790. Pei nuovi regolamenti Bassi Austriaci comprendeva 1. il<br />

del suo fratello , e successore Leo- ducato <strong>di</strong> Brabante , <strong>di</strong>viso in au-<br />

poldo li, i popoli del Belgio ritor- striaco ed olandese; il marchesato<br />

narono all'ubbi<strong>di</strong>enza, me<strong>di</strong>ante un <strong>di</strong> Anversa; la signoria <strong>di</strong> Malines;<br />

generale perdono , rilasciandosi ai la contea <strong>di</strong> Fiandra , <strong>di</strong>visa in<br />

vescovi <strong>di</strong> regolare gli affari eccle- olandese , austriaca e francese ; la<br />

s'instici, e tutto si ristabilì negli an- contea <strong>di</strong> Hainaut ; quella <strong>di</strong> Na-<br />

tichi <strong>di</strong>ritti e privilegi. Poco durò mur ; il ducato <strong>di</strong> Lu^emburgo e<br />

la quiete del Belgio, poiché, scop- <strong>di</strong> Limburgo, e la Gheldria meripiata<br />

la rivoluzione <strong>di</strong> Francia, ed <strong>di</strong>onale, che appartenevano all' Auerettasi<br />

questa in repubblica, le prò- stria, e che questa cedette alla Franvincie<br />

de' Paesi Bassi <strong>di</strong>vennero sue eia pei trattati <strong>di</strong> Campo Formio<br />

conquiste, dopo la battaglia <strong>di</strong> Fleu- nel 179", e <strong>di</strong> Luneville : a.° Il<br />

rus nel 1794- Da per tutto seguì paese così detto della Generalità<br />

lo spoglio del santuario, la ven<strong>di</strong>- formato dalle porzioni della Fran-<br />

ta all' incanto de' sacri arre<strong>di</strong>, e la eia, dal ducato <strong>di</strong> Limburgo, dalla<br />

<strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> quanto era stato sino Gheldria meri<strong>di</strong>onale, e dal vesco-<br />

allora riguardato da que' popoli col vato <strong>di</strong> Liegi, cbe le provincie uni-<br />

più religioso rispetto. L'università te cedettero alla Francia nel 179^.<br />

<strong>di</strong> Lovanio, e tutti i monisteri ven- 3° Tutto il vescovato <strong>di</strong> Liegi, cenerò<br />

soppressi, oltre lo spoglio del- duto similmente alla Francia dopo<br />

le cose sacre; s'inquietarono le co- il congresso <strong>di</strong> Rastadt del 1799, e<br />

scienze, si perseguitò il clero , ed la pace <strong>di</strong> Luneville. Quin<strong>di</strong> il Bel-<br />

il Car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Malines, per essersi gio sotto i francesi fu <strong>di</strong>viso in no-<br />

opposto al giuramento, che esigeva ve <strong>di</strong>partimenti incorporati all' im-<br />

il <strong>di</strong>rettorio francese, <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o alla pero; cioè, della Dyle, della Scheimonarchia,<br />

hi proscritto con un de- da, della Foreste, <strong>di</strong> Jemmapes,<br />

creto <strong>di</strong> deportazione, ed insieme dell' O urte, della Lys, della Mosa<br />

con esso tutti quelli, che ne aveva- inferiore , delle due Nethes , e <strong>di</strong><br />

no imitato l'esempio. 11 popolo Bel- Sambra e Mosa.<br />

gico geloso de' suoi antichi privile- Assunto al Pontificato nel 1800


BEL<br />

Pio VII, fii restituita alle chiese<br />

del Belgio la tranquillità, turbata<br />

da <strong>di</strong>ssensioni pel giuramento d' o-<br />

<strong>di</strong>o alla monarchia. 11 paterno cuo-<br />

re <strong>di</strong> Pio VII, che col mezzo del<br />

Car<strong>di</strong>nal Caprara legato a Intere<br />

restituiva la tranquillità alle chiese<br />

dell'antica Francia, non <strong>di</strong>menticò<br />

quelle del Belgio non meno a lui ca-<br />

re , e degne delle sue apostoliche<br />

sollecitu<strong>di</strong>ni. Queste <strong>di</strong>ocesi insieme<br />

con quella <strong>di</strong> Liegi erano state sino<br />

a quell' epoca in preda alle <strong>di</strong>ssen-<br />

sioni a motivo del giuramento d'o-<br />

<strong>di</strong>o alla monarchia. Tale sorta <strong>di</strong><br />

giuramento non s'era voluto presta-<br />

re da molti zelanti ecclesiastici, del<br />

qual rifiuto, come <strong>di</strong>cemmo, avea<br />

dato 1' esempio 1' arcivescovo <strong>di</strong> Ma-<br />

lines Car<strong>di</strong>nal Franckemberg. Per lo<br />

che erano essi esposti alle persecuzioni<br />

del <strong>di</strong>rettorio francese, ed all'esilio.<br />

Al contrario altri ecclesiastici <strong>di</strong> quel-<br />

le <strong>di</strong>ocesi avevano creduto <strong>di</strong> poter<br />

giurare in coscienza , considerando<br />

quel giuramento, come una semplice<br />

formola <strong>di</strong> fedeltà dal governo<br />

prescritta; onde questi ecclesiastici<br />

venendo riguardati come scismati-<br />

ci ed eretici, ne nascevano <strong>di</strong>spute,<br />

e <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e pregiu<strong>di</strong>zievoli alla reli-<br />

gione, e contrarie al vincolo della<br />

cristiana carità. Per la qual cosa il<br />

Car<strong>di</strong>nal Caprara ai i <strong>di</strong>cembre<br />

1801, da Parigi inviò a' vescovi del<br />

Belgio un breve del Sommo Pontefice<br />

contenente un insegnamento dom-<br />

malico, col quale invitando tutti al-<br />

la pace, ed alla primiera concor<strong>di</strong>a,<br />

colmando <strong>di</strong> lo<strong>di</strong> quei, che non avevano<br />

prestato il giuramento, impo-<br />

se agli altri la sottoscrizione <strong>di</strong> ana-<br />

loga formola. Questo breve produs-<br />

se ben presto in tutti i <strong>di</strong>partimen-<br />

ti utilissimi effetti, avendogli presta-<br />

lo obbe<strong>di</strong>enza i più ragguardevoli<br />

del clero. 11 Car<strong>di</strong>nal Franckem-<br />

BEL 289<br />

berg si ritirò in patria, onde gli<br />

successe nella sede monsignor Bo-<br />

quelure , e per le sue premure, la<br />

più bella chiesa <strong>di</strong> Malines, che nei<br />

delirii della rivoluzione era stata can-<br />

giata in tempio della ragione, in<strong>di</strong><br />

in tempio delle leggi, fu ridonata al<br />

cattolico culto.<br />

Nel 1 8 1 4 sollevossi a nuovi de-<br />

stini la contrada de'Paesi-Bassi, e del<br />

Belgio, mentre dopo duecento cin-<br />

quanta anni si videro riunirsi le <strong>di</strong>-<br />

ciassette provincie (meno qualche trat-<br />

to rimasto alla Francia) ed accre-<br />

sciute del Luxemburghese, costitui-<br />

re un regno sotto il nome <strong>di</strong> Pae-<br />

si-Bassi ; e l'Aja per l'Olanda, e<br />

Brusselles pel Belgio, ambedue furono<br />

<strong>di</strong>chiarale residenze del sovrano<br />

alternativamente , <strong>di</strong>venendone re<br />

Guglielmo Federico I , <strong>di</strong>scendente<br />

de' principi d'Orange, che ne prese<br />

il titolo, e le insegne ai 16 marzo<br />

18 15. Il nuovo regno de'Paesi-<br />

Bassi, secondo l'atto del congresso<br />

<strong>di</strong> Vienna, formato degli stati <strong>di</strong> O-<br />

lancla , e delle provincie de' Paesi-<br />

Bassi cattolici (membri troppo a <strong>di</strong>r<br />

vero fra loro <strong>di</strong>scordanti <strong>di</strong> religione<br />

e <strong>di</strong> costumi ) sempre era stato<br />

in preda a continue religiose turbo-<br />

lenze, benché per cause <strong>di</strong>verse. Ne-<br />

gli stati d' Olanda, dove calvinista<br />

è la religione dominante , appena<br />

il re Guglielmo I erasi stabilito nel<br />

dominio, incontanente gli scismatici<br />

d'Utrecht, avendo ripigliata baldan-<br />

za, eransi uniti sotto la protezione<br />

del governo ad eleggere un nuovo<br />

vescovo sino dal 18 14 nella persona<br />

<strong>di</strong> Villibrod Vanos, che sacrile-<br />

gamente si fece consacrare. Il zeo<br />

lanle Pontefice Pio VII non avea<br />

mancato con suo breve a' cattolici<br />

d'Olanda <strong>di</strong> condannare tale elezio-<br />

ne. Ciò non ostante continuavano gli<br />

scismatici a voler farsi credere cat-<br />

37


29<br />

BEL<br />

telici a <strong>di</strong>spetto del Papa, ed il giorno<br />

i3 giugno 1825 il capitolo <strong>di</strong><br />

Deventer, conservando la medesima<br />

protervia, elesse era nuovo vescovo<br />

nella persona <strong>di</strong> Guglielmo Vet, il<br />

quale secondo i canoni del co<strong>di</strong>ce<br />

giansenistico, con lettera de' 1 3 giugno,<br />

<strong>di</strong>ede partecipazione a Leone<br />

XII <strong>di</strong> sua elezione, e consacrazione<br />

; ma questo magnanimo Ponte-<br />

fice con breve del 29 agosto respin-<br />

se tal nuovo audace attentato.<br />

Le <strong>di</strong>ocesi del Belgio, siccome anco-<br />

ra venivano governate dal concordato<br />

stipulalo fra Pio VII, e l'imperatore<br />

Napoleone nel 1807, soggiaceano a<br />

continue inquietu<strong>di</strong>ni per parte <strong>di</strong><br />

alcuni ecclesiastici , che trasportati<br />

da eccessivo zelo, sostenevano non<br />

doversi osservare quella sorte <strong>di</strong> re-<br />

golamento, mentre altri trascorrevano<br />

sino al segno <strong>di</strong> negare obbe<strong>di</strong>enza<br />

al re Guglielmo I, perchè non cat-<br />

tolico. Era riserbata dalla Provvi-<br />

denza un' opera del maggior rilievo<br />

al gran Leone XII, il quale colla<br />

assistenza del Car<strong>di</strong>nal Cappellai'!<br />

ora regnante Pontefice Gregorio<br />

XVI, e col conte <strong>di</strong> Celles amba-<br />

sciatore, e ministro plenipotenziario<br />

de' Paesi-Bassi, giunse a conchiude-<br />

re un concordato, che tutti questi<br />

<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni troncava dalle ra<strong>di</strong>ci, ed<br />

insieme accomodava gli affari dei<br />

cattolici in Olanda, che ascendevano<br />

circa al numero <strong>di</strong> settecento mila.<br />

Ripieno <strong>di</strong> santo giubilo, nel conci-<br />

storo segreto de' 17 settembre 1827,<br />

Leone XII con allocuzione parteci-<br />

pò al sacro Collegio, che la elezione<br />

de' vescovi si farebbe dai rispettivi<br />

capitoli , i quali dovevano recare a<br />

cognizione del re coloro , eh' essi<br />

giu<strong>di</strong>cavano degni del pastoral mi-<br />

nistero ; il re poter cancellare tra<br />

questi il nome <strong>di</strong> qualcuno, che a<br />

lui fosse stato meno gra<strong>di</strong>to; il ca-<br />

,<br />

BEL<br />

pitelo poi dover presentare l' elet-<br />

to al Pontefice per l'istituzione ca-<br />

nonica. A regolare l' esecuzione del<br />

concordato, venne poco dopo inviato<br />

alla corte <strong>di</strong> Brussclles monsignor<br />

Francesco Capaccini , come quegli<br />

che avea avuto gran parte nella<br />

stipulazione <strong>di</strong> accordo sì vantag-<br />

gioso, mentre monsignor Nasalli già<br />

nunzio in Brusselles, fin dal 1827,<br />

era stato premiato colla porpora<br />

per tutto quello, che anteriormente<br />

avea fatto ad appianare le <strong>di</strong>ffi-<br />

coltà.<br />

Nel Belgio rinacque momentanea<br />

la calma, quando <strong>di</strong> nuovo scom-<br />

pigliavasi la Francia governata dal<br />

re Carlo X. Non andò guari, che nel<br />

i83o, scoppiata la rivoluzione in<br />

Francia , per la memoranda cata-<br />

strofe delle tre giornate <strong>di</strong> luglio,<br />

proclamata la costituzione a' g ago-<br />

sto, Luigi Filippo duca d'Orleans<br />

fu acclamato re de' francesi. L' in-<br />

cen<strong>di</strong>o prontamente si propagò nel<br />

confinante Belgio, ed ai 7 settem-<br />

bre Brusselles fu teatro d' insurre-<br />

zione, onde le truppe olandesi do-<br />

vettero lasciarla ai 28 dello stesso<br />

mese. Le gran<strong>di</strong> potenze s' intromi-<br />

sero per far cessare le ostilità fra<br />

l' Olanda e il Belgio , per cui nel<br />

marzo del i83i, Surlet de Chokier<br />

fu nominato reggente del Belgio.<br />

Eretto poscia in reame in<strong>di</strong>penden-<br />

te , e <strong>di</strong>viso dall' Olanda pel con-<br />

gresso nazionale del Belgio, ai 4 ghi-<br />

gno fu eletto in re del Belgio, Leopoldo<br />

I Saxe-Coburgo- Gotha principe<br />

che accettò con alcune con<strong>di</strong>zioni la<br />

corona ai 26 dello stesso mese. Ai<br />

1 2 luglio entrò egli in Brusselles, e<br />

formalmente ascese il trono a' 2 1 lu-<br />

glio. Presa nel i832 in moglie Lui-<br />

sa figlia del suddetto re dei franceo<br />

si , gli <strong>di</strong>ede essa alla luce i principi<br />

Leopoldo Luigi, e Filippo Eu-<br />

,


BEL<br />

genio, i quali con estrema consola-<br />

zione dei belgi e del cattolicismo, sono<br />

educati nella religione cattolica.<br />

II regno del Belgio è stato rico-<br />

nosciuto anche dall' Olanda, me<strong>di</strong>ante<br />

cessione <strong>di</strong> una parte del Lim-<br />

burgo, e del Luxemburgo; ha cinque<br />

vescovati, ed un arcivescovato,<br />

cioè Malines, Gand , Liegi, JNamur,<br />

Tournay, e Bruges, nuovamente eret-<br />

to nel concistoro de' 2 3 giugno 1 834,<br />

dal regnante Pontefice Gregorio XVI.<br />

Questo Pontefice pose al colmo la<br />

letizia dei belgi, col premuovere al<br />

Car<strong>di</strong>nalato, ai i3 settembre 1 838,<br />

l'arcivescovo <strong>di</strong> Malines, Engelberto<br />

Sterckx, col titolo presbiterale <strong>di</strong> s.<br />

Bartolomeo nell'Isola. Attualmente la<br />

Santa Sede tiene a Brusselles presso<br />

il re, un prelato internunzio aposto-<br />

lico, ed inviato straor<strong>di</strong>nario, ed in<br />

Boma evvi un regio inviato straor-<br />

<strong>di</strong>nario e plenipotenziario, con ri-<br />

spettiva legazione. Ve<strong>di</strong> gli articoli<br />

non solo dei mentovati vescovati, ma<br />

<strong>di</strong> Brusselles, e Paesi Basst.<br />

BELGBADO e SEMENDBIA<br />

(Bellogra<strong>di</strong>en. et Semendrien.). Ve-<br />

scovati uniti. Belgrado nella Ser-<br />

via, celebre città capitale della Servia,<br />

chiamata anche Alba Graeca,<br />

Alba Bulgarica , e Singi<strong>di</strong>num , si<br />

crede occupare l'area <strong>di</strong> Taurinum,<br />

una delle più forti dell' impero ottomano.<br />

\ i risiede il vescovo <strong>di</strong> ri-<br />

to greco, e vi è pure il vescovo<br />

latino , che s' intitola vescovo <strong>di</strong><br />

Belgrado e Semendria. La sua sede<br />

venne fondata da Innocenzo X, Papa<br />

del 1 644) e da hii fu fatta sulTraga-<br />

nea d' Antivari. Da ultimo venne<br />

eletto a governarla dal regnante<br />

Pontefice, per le istanze dell'impera-<br />

tore d'Austria Fer<strong>di</strong>nando I, l'at-<br />

tuai vescovo Giuseppe Schrott, preconizzato<br />

nel concistoro de' 19 mag-<br />

gio 1837.<br />

BEL 291<br />

Sotto i romani fu appellata Singi<strong>di</strong>num,<br />

e fece parte dell' impero<br />

orientale : successivamente yi dominarono<br />

i visigoti, i goti e gli unni.<br />

Nel i^5G fu liberala dall'asse<strong>di</strong>o dei<br />

turchi e dal formidabile Maometto<br />

II, pei potenti soccorsi del Pontefice<br />

Calisto III, che vi spedì per legato<br />

il celebre Car<strong>di</strong>nal Caivaial. Le pro-<br />

dezze <strong>di</strong> Giovanni Lrmiade, princi-<br />

pe <strong>di</strong> Transilvania, chiamato il (errore<br />

de J<br />

turchi, e l' ardente zelo<br />

<strong>di</strong> s. Giovanni da Capistrano, che<br />

con un crocefisso inalberato in mano<br />

avea arruolato un esercito <strong>di</strong> qua-<br />

ranta mila uomini, fecero ai 6 agosto<br />

ai cattolici riportare una com-<br />

piuta vittoria sugli ottomani. Bi-<br />

correndo in tal giorno la festa della<br />

Trasfigurazione del Signore, Calisto<br />

III per gratitu<strong>di</strong>ne, ed in memoria<br />

dell'avvenimento la rese più cele-<br />

bre. V. Tom masi no , De <strong>di</strong>eruni<br />

festor. celebralione lib. II , e. 19<br />

§ i4- Anche nel r442 Amurat li<br />

avea asse<strong>di</strong>ato invano Belgrado.<br />

All'ingran<strong>di</strong>rsi della potenza tur-<br />

ca, gì' indeboliti principi serviani<br />

salvarono Belgrado col cederla per<br />

una somma al re d' Ungheria, per<br />

cui trovavasi in potere dell'impera-<br />

tore Carlo V, quando Solimano II<br />

se ne fece padrone nel 1022. Fino<br />

al 1668 fu sempre Belgrado soggetto<br />

<strong>di</strong> sanguinose <strong>di</strong>spute, e sostenne pa-<br />

recchi memoran<strong>di</strong> asse<strong>di</strong>i. In detto<br />

anno fu presa per Leopoldo I, da Mas-<br />

similiano elettore <strong>di</strong> Baviera ; ma i<br />

turchi la ricuperarono nel 1 690,<br />

essendosi inutilmente tentato <strong>di</strong> tor-<br />

gliela nell'anno i6g3; anzi col tratta-<br />

to <strong>di</strong> Carlowitz del 1699, fu cedu-<br />

ta a' turchi. Tuttavia nell'impero<br />

<strong>di</strong> Carlo VI, il celebre principe Eu-<br />

genio mise 1' asse<strong>di</strong>o a Belgrado, e<br />

se ne rese padrone a' 1 7 agosto<br />

17 17, per la qual vittoria il Pon-


acp BEL<br />

tefice Clemente XI intuonò un so-<br />

lenne Te Deum nella basilica vati-<br />

cana, e per tre giorni fece fare in<br />

Ptoma fuochi eli gioia. La pace <strong>di</strong><br />

Passanrwitz però convalidò il possesso<br />

<strong>di</strong> questa città all'Austria. Non<br />

ostante, nel 1789, Belgrado fu restituita<br />

a'turchi, ma nel 1789, il ma-<br />

resciallo Laudou vi colse gli allori<br />

mentre nelle successive guerre ser-<br />

viane le armi <strong>di</strong> Czerni Giorgio la<br />

sottrassero ancora al dominio turco.<br />

Ma dovendo abbandonarla, fece sal-<br />

tar in aria la cittadella, ed abbru-<br />

ciarne i sobborghi , rimanendo finalmente<br />

in sovranità della Porta. V.<br />

Servia e Semendria.<br />

BELGRADO. Città vescovile suffraganea<br />

d'Arcida, metropoli <strong>di</strong> Bul-<br />

garia, che poi <strong>di</strong>venne metropolitana,<br />

dopo effettuata la sua unione<br />

alla sede <strong>di</strong> Canina.<br />

BELINIA. Città vescovile d' Afri-<br />

ca, un vescovo della quale si recò<br />

alla conferenza <strong>di</strong> Cartagine, ed un<br />

altro, chiamato Donato, sottoscrisse<br />

gli atti del concilio <strong>di</strong> Cabarsussa,<br />

celebrato nel 893 sopra Primiano<br />

vescovo <strong>di</strong> Cartagine. S' ignora però<br />

a qual provincia Belinia appartenesse.<br />

BELLA GIO Guido, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Guido Bellagio nacque a Firenze<br />

circa il termine del secolo XI, ed<br />

Innocenzo II, nella quarta promozione<br />

, fatta a Roma nelle tempora<br />

del <strong>di</strong>cembre 11 38, creollo<br />

prete Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong> s. Gri-<br />

sogono. Poscia in qualità <strong>di</strong> legato<br />

apostolico venne spe<strong>di</strong>to nel regno<br />

<strong>di</strong> Aragona; e nel 11 47 fu presente<br />

al gran congresso tenutosi a To-<br />

lemaida d' Oriente, al quale intervennero<br />

ancora l' imperatore, il re<br />

<strong>di</strong> Francia, quello <strong>di</strong> Gerusalemme,<br />

oltre a molti vescovi e principi. Si<br />

trovò alla elezione <strong>di</strong> Celestino II,<br />

<strong>di</strong> Lucio II, <strong>di</strong> Eugenio III, <strong>di</strong> Ana-<br />

,<br />

BEL<br />

stasio e <strong>di</strong> Adriano IV, e dopo <strong>di</strong>-<br />

ciassette o <strong>di</strong>ciotto anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nala-<br />

to, circa il 11 55, ovvero circa il<br />

11 56, morì. Sottoscrisse ad una<br />

bolla <strong>di</strong> Lucio II e <strong>di</strong> Eugenio III,<br />

il primo dei quali governava la Chie-<br />

sa nel 1 1 44? e 1' altro nel 1 1 4^-<br />

BELL .AI Giovanni , Car<strong>di</strong>nale.<br />

Giovanni Bellai nacque nelle Gallie<br />

da famiglia assai ragguardevole, nel<br />

1492, e fu in effetto assai <strong>di</strong>stin-<br />

to in letteratura. Fino dai primi<br />

anni applicossi seriamente agli stu-<br />

<strong>di</strong>i, e riuscì a tale, che le sue poe-<br />

sie e prose, scritte molto elegante-<br />

mente, si leggono volentieri dagli<br />

eru<strong>di</strong>ti. Si <strong>di</strong>ede poi all'acquisto<br />

delle scienze più. al'e e sublimi nel-<br />

la università <strong>di</strong> Sorbona , ed ebl>e<br />

l' abbazia <strong>di</strong> s. Gildas ; quin<strong>di</strong> nel<br />

i532, ebbe il vescovato <strong>di</strong> Baiona<br />

da Clemente V II, che poi nel medesimo<br />

anno lo trasferì a quello <strong>di</strong> Pa-<br />

rigi. Là ricevette l' imperatore Carlo<br />

V, che, nel i54o, per la Fran-<br />

cia si conduceva nelle Fiandre. Nel<br />

1 54 r ) Paolo III, a titolo <strong>di</strong> am-<br />

ministrazione gli aggiunse la chie-<br />

sa <strong>di</strong> Limoges, ove i monaci <strong>di</strong> s.<br />

Marziale furono ridotti allo stato<br />

<strong>di</strong> canonici secolari. 11 medesimo<br />

Papa, nel 1 544> lo propose alla<br />

chiesa <strong>di</strong> Bordeaux, e nel 1 546, a<br />

quella <strong>di</strong> Mans. Era a Marsiglia<br />

quando Francesco I, nel 1 533, si<br />

abboccò con Clemente VII, ed al-<br />

lora fu conchiuso il matrimonio <strong>di</strong><br />

Enrico II duca d' Orleans, poi re<br />

<strong>di</strong> Francia e Caterina de' Me<strong>di</strong>ci<br />

nipote al Pontefice. Quin<strong>di</strong> il Beilai<br />

fu spe<strong>di</strong>to ambasciatore prima<br />

in Inghilterra per accomodare gli<br />

affari del re e ridurlo <strong>di</strong> nuovo al-<br />

l' obbe<strong>di</strong>enza verso la Santa Sede ,<br />

poi a Roma per fare gli ultimi ten-<br />

tativi circa quello sgraziatissimo prin-<br />

cipe. Fu allora, che Paolo III lo<br />

,


BEL<br />

creò prete Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong><br />

s. Cecilia, nella seconda promozione,<br />

(atta a Roma li 29 maggio del<br />

i535; titolo, che nel i555 sotto<br />

Paolo IV, cambiò col vescovato <strong>di</strong><br />

Ostia e Yelletri. Assente poi Francesco<br />

I, al quale fu carissimo , ed<br />

a cui persuase la costruzione del<br />

gran collegio reale <strong>di</strong> Parigi, che<br />

ebbe poi luogo nel i52q, governò<br />

quella capitale in qualità <strong>di</strong> viceré.<br />

Fu ai conclavi <strong>di</strong> Giulio III, Mar-<br />

cello II, Paolo e Pio IV, ed a quei<br />

<strong>di</strong> Paolo ebbe voti pel Sommo<br />

Pontificato. Assistette nel 1 547 cou<br />

altri nove Car<strong>di</strong>nali ai funerali <strong>di</strong><br />

Francesco I, al quale vivente persuadeva<br />

il ristoramento della uni-<br />

versità <strong>di</strong> Sorbona, richiamandola al<br />

lustro antico coli invitar da ogni<br />

luogo uomini eru<strong>di</strong>tissimi, perchè ne<br />

insegnassero le scienze. Poscia, per<br />

invi<strong>di</strong>a degli emoli, decaduto dal<br />

suo posto passò a Roma. Da ultimo<br />

chiuse nel i56o placidamente i<br />

suoi giorni, nel palazzo da lui e<strong>di</strong>-<br />

ficato a Roma presso le Terme Dio-<br />

cleziane negli orti Quirinali, in età<br />

<strong>di</strong> sessantotto anni e venticinque <strong>di</strong><br />

Car<strong>di</strong>nalato , ed ebbe sepoltura nella<br />

chiesa della ss. Trinità nel monte<br />

Pincio.<br />

BELLARMINO (venerabile) Roberto,<br />

Car<strong>di</strong>nale. Roberto Bellarmino<br />

da Montepulciano venne alla luce nel<br />

1.542. Era nipote <strong>di</strong> Marcello II dal<br />

lato materno, e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciolto anni ve-<br />

sti l'abito della compagnia <strong>di</strong> Gesù.<br />

Tanto profitto egli ritrasse dagli<br />

stu<strong>di</strong> , che, non ancora sacerdote, fu<br />

mandato ai migliori pulpiti d' Ita-<br />

lia, ed insignito appena della <strong>di</strong>gnità<br />

sacerdotale , venne spe<strong>di</strong>to a pre<strong>di</strong>-<br />

care in latino nelle Fiandre contro<br />

gli errori <strong>di</strong> Lutero. Lo stesso fece<br />

a Lovanio, ove si recavano dall' In-<br />

ghilterra e dall'Olanda i medesimi<br />

BEL 2 9 3<br />

protestanti per desiderio <strong>di</strong> u<strong>di</strong>rlo.<br />

Nel Mondovi insegnò la lingua gre-<br />

ca, che celeram ente aveva appresa;<br />

benché Bosio e Casaubono <strong>di</strong>cano<br />

che fòsse ignaro <strong>di</strong> quella lingua. Con<br />

poche lezioni <strong>di</strong> teologia avute in Padova<br />

sulla prima e terza parte <strong>di</strong> s.<br />

Tommaso, a Lovanio insegnò la sco-<br />

lastica e spiegò tutta la Somma del-<br />

l' Angelico. Coisoli principii della lin-<br />

gua ebrea, <strong>di</strong>ede un metodo assai<br />

facile per apprenderla in pochi<br />

giorni, e benché nel suo commen-<br />

tario sopra i salini, come <strong>di</strong>ce Puccardo<br />

Simon, non se ne sia mo-<br />

strato molto perito, trascurando il<br />

senso letterale , pure è quella un' o-<br />

pera molto eru<strong>di</strong>ta , ben condotta<br />

e vantaggiosa ai fedeli. Dopo sette<br />

anni, che si trattenne nelle Fiandre,<br />

Gregorio X11I chiamollo a Roma<br />

a leggere le controversie della fede<br />

nel nuovo collegio, che fondava ai<br />

gesuiti, e <strong>di</strong> fatti v'insegnò per un-<br />

<strong>di</strong>ci anni. Quin<strong>di</strong> Sisto V volle,<br />

che come teologo seguisse il Car-<br />

<strong>di</strong>nale Gaetani , legato a latere va,<br />

Francia, poscia con altri dottissimi<br />

Car<strong>di</strong>nali destinollo Gregorio XIV<br />

ad assistente alle congregazioni per<br />

l'e<strong>di</strong>zione della Vulgata, pubblicata<br />

già da Sisto V, e che sotto Clemen-<br />

te Vili dovette esser corretta colla<br />

prefazione del Bellarmino. Dappoi<br />

lo stesso Clemente Vili, morto il<br />

Car<strong>di</strong>nal Toledo , <strong>di</strong>chiarollo suo<br />

teologo, consultore del s. Offìzio, esa-<br />

minatore dei vescovi, e poscia, a' 3<br />

marzo 1 599, Car<strong>di</strong>nal prete <strong>di</strong> san-<br />

ta Maria in Via, con quell' elogio<br />

a lui onorevolissimo : Hunc<br />

tligiinus , quia non habet parerti<br />

in Ecclesia, quoad ductrinani .<br />

,<br />

11<br />

Bellarmino adoperò ogni mezzo per<br />

non esser promosso al Car<strong>di</strong>nalato,<br />

ma il Pontefice ve lo obbligò. Senonchè<br />

l'essere costretto ad accettare la


294<br />

BEL<br />

sacra porpora , fu causa a lui <strong>di</strong> fare<br />

risplendere maggiormente le sue eroi-<br />

che virtù. Aggiungeva alle ore cano-<br />

niche l'ullizio della Madonna ed il ro-<br />

sario, la celebrazione quoti<strong>di</strong>ana della<br />

messa, e l'orazione mentale. Voleva<br />

che la sua famiglia, raccolta nella do-<br />

mestica cappella, vi facesse orazione;<br />

<strong>di</strong> frequente interveniva alle con-<br />

gregazioni, alle quali apparteneva,<br />

ed alle Pontifìcie cappelle <strong>di</strong> R.oma ;<br />

in tutte le feste e domeniche del-<br />

l'anno teneva nella chiesa del suo<br />

titolo fervorosi sermoni e sovveniva<br />

i poveri, che specialmente frequen-<br />

tavano la dottrina. Eletto da Clemente<br />

Vili ad arcivescovo <strong>di</strong> Ca-<br />

pila nel 1602, dopo aver ricevuto<br />

il pallio , parti subito alla volta<br />

della sua chiesa, che governò per<br />

tre anni. Vi tenne tre sino<strong>di</strong> <strong>di</strong>oce-<br />

sani e un concilio provinciale, e<br />

conservò il costume <strong>di</strong> tenere ogni<br />

giorno festivo i suoi <strong>di</strong>scorsi al po-<br />

polo, tranne la quaresima ed il<br />

tempo <strong>di</strong> visita, in cui pre<strong>di</strong>cava<br />

nelle chiese della <strong>di</strong>ocesi con tale<br />

concorso , che non inteso dall' al-<br />

tare , doveva salire il pergamo.<br />

Ristaurò la cattedrale a sue spese,<br />

e a Napoli mantenne alcuni giovani<br />

<strong>di</strong> buona indole allo stu<strong>di</strong>o.<br />

Nel prender congedo dal suo po-<br />

polo per recarsi al conclave <strong>di</strong>sse,<br />

che non lo avrebbe mai più vedu-<br />

to. A tal nuova si destarono in quella<br />

chiesa gemiti e singulti , come<br />

quando partiva dagli efesii s. Paolo.<br />

Nel conclave adunato per morte <strong>di</strong><br />

Leone XI sarebbe stato eletto Papa,<br />

s'egli non si fosse opposto con tut-<br />

ta la fermezza alla determinazione<br />

unanime de' Car<strong>di</strong>nali. Rinun-<br />

ziò a Paolo V la chiesa e la pensio-<br />

ne, che gli voleva assegnare, e l'obbe-<br />

dì accettando il <strong>di</strong>simpegno degli alfa-<br />

ri della corte <strong>di</strong> Roma e della Chie-<br />

BEL<br />

sa universale. Rinunziò a due ab-<br />

bazie nella sua <strong>di</strong>ocesi, condonò ge-<br />

nerosamente una pensione <strong>di</strong> cin-<br />

quecento scu<strong>di</strong> al vescovo <strong>di</strong> Pien-<br />

za , a patto eh' egli ne rilasciasse<br />

una <strong>di</strong> duecento scu<strong>di</strong>, che gli veniva<br />

pagata da altro povero vescovo.<br />

Di quattor<strong>di</strong>ci mila scu<strong>di</strong>, che gli avea<br />

assegnato il Papa <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta, ne<br />

rinunziò liberamente ottomila, eppu-<br />

re in elemosina ne <strong>di</strong>stribuiva da<br />

più <strong>di</strong> quarantamila. Nel suo Car<strong>di</strong>nalato<br />

adoperò sempre la prima<br />

veste, che gli <strong>di</strong>ede il Papa nella<br />

sua promozione, e le vesti interiori<br />

erano rappezzate a <strong>di</strong>versi colori.<br />

Friigalisshno era il suo vitto; <strong>di</strong>-<br />

giunava a rigore in tutti i mercoledì,<br />

venerdì e sabbati , e nelle vigilie<br />

tutte della Madonna. Da ultimo,<br />

consumato dalle fatiche ed aggrava-<br />

to dall' età , chiese al Pontefice <strong>di</strong><br />

ritirarsi presso i suoi religiosi a pre-<br />

pararsi alla morte. E ciò eseguì al<br />

noviziato <strong>di</strong> s. Andrea nel Quirina-<br />

le, ove, in settembre specialmente,<br />

si ritirava ad occuparsi del solo af-<br />

fare della salute dell' anima. Frutto<br />

<strong>di</strong> questo ritiro sono gli opuscoli<br />

<strong>di</strong> pietà, che abbiamo <strong>di</strong> lui, i qua-<br />

li formano l' elogio del suo cuo-<br />

re, quanto le altre opere lo rendono<br />

celebre nella letteratura, e chia-<br />

rissimo ai posteri. Da ultimo terminò<br />

il Bellarmino <strong>di</strong> vivere nel 1621 in<br />

età <strong>di</strong> settantanove anni, dopo venti-<br />

tre <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. Chiarissimo per<br />

virtù, e pro<strong>di</strong>gi in vita e dopo morte,<br />

ebbe tomba nella chiesa magnifica del<br />

Gesù, ove presso l'aitar maggiore<br />

sorge a memoria <strong>di</strong> lui un avello<br />

maestoso, col suo busto scolpito vivamente<br />

in can<strong>di</strong>do marmo, giuntavi<br />

elegante iscrizione. Le celebri opere<br />

<strong>di</strong> lui sono le seguenti : una eccel-<br />

lente sposizione dei salmi; l'inno<br />

Pater superni luminis, che si legge


BEL<br />

nel breviario romano , per la festa<br />

<strong>di</strong> s. Maria Maddalena ; il trattala<br />

degli scrittori ecclesiastici, in cui si<br />

trova 1' esame critico delle opere genuine,<br />

ed apocrife col giu<strong>di</strong>zio del merito<br />

<strong>di</strong> ciascheduna. Stimato é altamen-<br />

te questo trattato dai medesimi pro-<br />

testanti, benché il Baillet lo accusasse<br />

<strong>di</strong> prevenzione nella censura <strong>di</strong> al-<br />

cuni libri , e <strong>di</strong> qualche errore <strong>di</strong><br />

cronologia. Aggiunge Filippo Lab-<br />

bé al libro degli scrittori ecclesia-<br />

stici del nostro porporato, una <strong>di</strong>s-<br />

sertazione filologica ed istorica, ed<br />

un supplemento <strong>di</strong> scrittori e <strong>di</strong><br />

scritti, omessi dal Bellarmino. Chec-<br />

ché ne sia, egli si fece strada così<br />

al vasto mare della teologia , e a<br />

finir l' opera delle controversie del-<br />

la fede cristiana contro gli eterodos-<br />

si, che fu stampata piìi volte in quat-<br />

tro tomi in foglio. In quest'opera chia-<br />

ra ed or<strong>di</strong>nata, espone prima gli erro-<br />

ri degli eretici, poi la dottrina dei cat-<br />

tolici, quin<strong>di</strong> le prove del giu<strong>di</strong>zio,<br />

che ne dà, da ultimo confuta gli obbietti<br />

con brevità e moderazione. Le<br />

sue prove sono appoggiate alla Scrit-<br />

tura , ai padri , ai concilii e alla<br />

comune dei dottori. Sebbene egli<br />

si fosse servito delle traduzioni, an-<br />

ziché dei testi originali dei padri<br />

greci , fu il miglior controversista<br />

de' suoi tempi. Si <strong>di</strong>ceva l'atleta della<br />

Chiesa Romana, perché vali<strong>di</strong>ssimamente<br />

la sosteneva in ogni circostan-<br />

za, e specialmente a Lovanio contro<br />

Baio nel confutare le sessantasei pro-<br />

posizioni già condannate da san<br />

Pio V contro Giacomo re d'Inghil-<br />

terra, all'occasione del nuovo giuramento<br />

<strong>di</strong> fedeltà, a cui obbligò i<br />

sud<strong>di</strong>ti cattolici, contro i teologi ve-<br />

neziani per sostenere l'interdetto, fulminato<br />

da Paolo V ed in altre occasio-<br />

ni. Fra le opere spirituali, oltre le accennale,<br />

si conta quella <strong>di</strong>retta ad un<br />

BEL 2c )<br />

vescovo sopra i doveri del suo mini-<br />

stero, opera utilissima a' prelati , che<br />

hanno cura <strong>di</strong> anime. Abbiamo <strong>di</strong><br />

lui anche la dottrina cristiana , la<br />

quale compose per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Clemente<br />

Vili, che l'approvò con breve<br />

speciale , e che fu accolta da<br />

quasi tutte le <strong>di</strong>ocesi a bene dei fedeli.<br />

Benché questa sia stata da<br />

molti combattuta , venne però per<br />

<strong>di</strong>vina provvidenza da dotta penna<br />

valorosamente <strong>di</strong>fesa, e ven<strong>di</strong>cata<br />

dalle imposture e calunnie altrui.<br />

Finalmente <strong>di</strong> tutte le opere <strong>di</strong><br />

questo Car<strong>di</strong>nale si fece anche un'e-<br />

<strong>di</strong>zione in Venezia nel 1721, in set-<br />

te volumi in foglio. 11 Novaes, tomo<br />

IX p. 45, ci dà l'elenco degli<br />

scrittori della sua vita.<br />

BELLATI Antonio Fkancesco, ce-<br />

lebre scrittore del secolo XVII, il<br />

quale si procacciò somma lode colla<br />

pre<strong>di</strong>cazione. Ebbe i natali a Ferrara<br />

a' 1 novembre del 1 665 , ed<br />

ivi applicossi a* primi stu<strong>di</strong>i. In età<br />

<strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci anni vesti l'abito della com-<br />

pagnia <strong>di</strong> Gesù e fece il suo novi-<br />

ziato a Bologna, ove proseguì la<br />

carriera letteraria. Dopo aver fatto<br />

i voti solenni, si <strong>di</strong>ede alla pre<strong>di</strong>-<br />

cazione, e tanto in essa si <strong>di</strong>stinse,<br />

che le principali città d'Italia andavano<br />

a gara, per pendere dal suo<br />

labbro. Senonché, dopo alcuni anni,<br />

il Bellati fu costretto ad abbandonare<br />

questo esercizio per la debolezza <strong>di</strong><br />

sua salute. Si ritirò allora a Pia-<br />

cenza, dove nel 17 12, fu eletto ret-<br />

tore del suo collegio. Due anni dopo<br />

accompagnò sino ai confini della<br />

Spagna la nuova regina Elisabetta<br />

Farnese, sposa <strong>di</strong> Filippo V ; e nel<br />

1 742 compì la sua mortale carriera.<br />

Le opere <strong>di</strong> lui furono pubblicate<br />

a Ferrara in quattro volumi, il primo<br />

de' quali contiene parecchie Pre<strong>di</strong>che<br />

, il secondo alcune Orazioni<br />

/<br />

)


296 BEL BEL<br />

e <strong>di</strong>scorsi morali, il terzo varìì Trat- droni, fu da Carlo Emanuele duca<br />

tali sacri e morali , il quarto altri <strong>di</strong> Savoia, nel ifioi, resa finalmente<br />

Trattali, Esortazioni domestiche,pre- alla Francia, a cui anteriormente apdìcke,<br />

lettere e la vita dell'Autore, parteneva fino dal 1001 pel cam-<br />

BELLE, Belliueu. Città vescovi- Lio, che ne avea fatto col marche-<br />

le in parlibus suffraganea della me- sato <strong>di</strong> Saluzzo.<br />

tropoli <strong>di</strong> Scitopoli (/«//). Coni man- In Belley sono degni <strong>di</strong> osserva-<br />

ville la chiama Bella Fella, o Plio- zione tuttavia la cattedrale e il patica,<br />

e la <strong>di</strong>ce istituita nel V secolo, lazzo vescovile. Si racconta che Fe-<br />

BELLELLI Fulgenzio, scrittore derico I Barbarossa, pieno <strong>di</strong> ara-<br />

dei secolo XVII naccpie nella <strong>di</strong>oce- mirazione pel cistcrciense s. Ansel-<br />

si <strong>di</strong> Conza, e fu generale degli ago- mo, che da semplice portinaio nel<br />

stamani.. E autore <strong>di</strong> due opere in- 1 r 63 <strong>di</strong>venne vescovo <strong>di</strong> Belley,<br />

titolate: i*° Mens Angustimele sta- nonostante che avesse sostenuto il<br />

tu creatura; ralionalis ante pecca- legittimo Pontefice Alessandro III<br />

tum j 2. Mens Augustini de modo contro l'antipapa Vittore IV, <strong>di</strong>e-<br />

reparationis creatura; post lapsuin de ad esso, e alla sua chiesa tutti<br />

adversus bajanam et jansenianam i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> regalia , <strong>di</strong> battere mo-<br />

luvresim. neta, e la signoria della città ; do-<br />

BELLEY (Belliccn.). Città con minio conservato da molti suoi suc-<br />

rcsidenza vescovile in Francia [Bel- cessori, che da allora in poi <strong>di</strong>venlay,<br />

Bellicium, Bellica). E posta nel- nero principi del sacro impero. San<br />

la Borgogna, ed era capitale del Bu- Anselmo riformò il clero, e l'intera<br />

gey. Sede vescovile sino dal secolo <strong>di</strong>ocesi, ed inflessibile ne' <strong>di</strong>ritti del-<br />

\, e suffraganea dell'arcivescovo <strong>di</strong> la Chiesa, si oppose ad Uberto conte<br />

Besanzone, è essa molto antica, come <strong>di</strong> Savoia, e rinunziò il vescovato, ne<br />

<strong>di</strong>mostrano alcuni avanzi interessali- lo riassunse che per ubbi<strong>di</strong>re al Papa,<br />

ti. Al tempo de romani era anche cit- La ren<strong>di</strong>ta del vescovo <strong>di</strong> Belley<br />

tà forte. Alarico re de'goti l'abbruciò ascendeva ad ottomila lire, pagan-<br />

nel 390; ma il suo nipote Wiber- do trecentotrenta tre fiorini <strong>di</strong> tassa<br />

to, nel 4° 2 > 'a ristabili. Si deve a alla Santa Sede. La cattedrale è<br />

questo principe la fortezza <strong>di</strong> Pier- de<strong>di</strong>cata a s. Giovanni Battista, ed<br />

re-Chàtel, che poi servi per prigio- il capitolo era composto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciot-<br />

ne <strong>di</strong> slato.<br />

V <strong>di</strong>venuta<br />

Nel medesimo secolo<br />

vescovato, per esservisi<br />

to canonici, oltre il decano, l'arci<strong>di</strong>acono,<br />

l'arciprete, il primicerio, il<br />

trasferita nel ' 4 2 l a sea"e <strong>di</strong> No- cantore, il tesoriere ed il sagrista.<br />

viodunum Ecpiestrium , s\ costruì la Nel 1142 abbracciò quel capitolo<br />

cattedrale sulle rovine <strong>di</strong> un tem- la regola <strong>di</strong> s. Agostino, e nel<br />

pio <strong>di</strong> Vesta; in<strong>di</strong> fu <strong>di</strong> nuovo in- 1 579,<br />

fu secolarizzato da Gregorio<br />

cen<strong>di</strong>ata e <strong>di</strong>strutta dal feroce Al- XIII. Si ridusse poscia ad ululici<br />

fila. Nel 1 385 soggiacque ad altro canonici, compresi i vicarii generali<br />

incen<strong>di</strong>o, meno la chiesa, l'episco- e l'arciprete. In Belley v'era una<br />

pio e la canonica. Amadeo VIII abbazia <strong>di</strong> bernar<strong>di</strong>no, che nel seduca<br />

<strong>di</strong> Savoia, che nel i4^9 fu colo XVI vi si trasferirono da Bous<br />

eletto antipapa col nome <strong>di</strong> Felice sul Furan. Oltre <strong>di</strong> esse vi fioriro-<br />

V, la rie<strong>di</strong>ficò, la cinse <strong>di</strong> mura, e rono varie corporazioni religiose,<br />

<strong>di</strong> torri ; e posseduta da <strong>di</strong>versi pa- come i francescani, e le monache <strong>di</strong>


BEL<br />

vani istituti. Riunita questa <strong>di</strong>ocesi,<br />

pel concordato del 1802, con quel-<br />

la <strong>di</strong> Lione, fu ristabilita nel 18 17,<br />

dallo stesso Pio VII, sotto il regno<br />

<strong>di</strong> Luigi XVIII.<br />

BELLISOMI Carlo, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Carlo Bellisomi nacque da nobile fa-<br />

miglia in Pavia ai 3o luglio 1736,<br />

e fu nunzio a Polonia , quin<strong>di</strong> a<br />

Lisbona. Dopo essere stato promosso<br />

alla sacra porpora da Pio VI<br />

a' 14 febbraio 1785, ma riservato<br />

in petto, fu pubblicato nel concisto-<br />

ro de' 2 1 febbraio 1 794> e poi dal<br />

medesimo Papa fu eletto vescovo <strong>di</strong><br />

Cesena a' 22 febbraio 179^, ove<br />

passò a miglior vita nel settembre<br />

1808. Nel conclave tenuto a Vene-<br />

zia, ebbe molti e costanti voti pel<br />

supremo Pontificato stante le virtù,<br />

e la dottrina <strong>di</strong> cui andava adorno.<br />

BELLOY ( de ) Giambattista ,<br />

Car<strong>di</strong>nale. Giambattista Belloy nacque<br />

in Morangles agli 8 ottobre<br />

1709, e nonagenario fu dal Ponte-<br />

fice Pio VII innalzato all'onor del-<br />

la porpora a' 17 genuaio i8o3, col<br />

titolo presbiteriale <strong>di</strong> s. Giovanni a<br />

Porta Latina. Governò come arci-<br />

vescovo la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Parigi, ove ai<br />

io giugno 1808, compì la sua car-<br />

riera mortale, e fu sepolto nella<br />

metropolitana.<br />

BELLUGA e MONCADA Lodovico,<br />

Car<strong>di</strong>nale. Lodovico Belluga<br />

sor fi i natali da famiglia illustre<br />

e nobilissima in Motril, città, o castel-<br />

lo del regno <strong>di</strong> Granata, nel 1662.<br />

Fin dalla fanciullezza <strong>di</strong>ede a <strong>di</strong>ve-<br />

dere come avrebbe dovuto riuscire<br />

<strong>di</strong> masebia ed austera virtù. Con-<br />

tava appena ventitre anni <strong>di</strong> età,<br />

quando fu fatto canonico a Zamor-<br />

va, dopo essere stato insignito del-<br />

la laurea : quin<strong>di</strong> fu ascritto ai ca-<br />

nonici della cattedrale <strong>di</strong> Cordova,<br />

ove fu stabilito a lettore <strong>di</strong> sacra<br />

voi. IV.<br />

BEL 297<br />

teologia, e riuscì a tale da non es-<br />

servi olii in quella facoltà lo po-<br />

tesse pareggiare. Si ascrisse alla<br />

congregazione dell' oratorio <strong>di</strong> san<br />

Filippo Neri , a cui <strong>di</strong>ede generosamente<br />

quanto possedeva. A mez-<br />

zo del Car<strong>di</strong>nale Salazar, vescovo<br />

allora <strong>di</strong> Cordova e suo intimo<br />

amico, che ne conosceva ed ammirava<br />

le virtù, fu da Filippo V nominato<br />

vescovo <strong>di</strong> Cartagena, carico,<br />

che non voleva accettare, se non<br />

ve lo avesse obbligato lo stesso suo<br />

vescovo. Alla guerra per la succes-<br />

sione <strong>di</strong> Spagna, si tenne obbligato<br />

a favorire Filippo V, persuadendo<br />

alla nazione, e colla voce e coll'c-<br />

sempio, ad esser fedele al proprio<br />

sovrano, ed esortando il monarca a<br />

non <strong>di</strong>partirsi mai dalla obbe<strong>di</strong>enza<br />

della Santa Sede , anzi a favorirne<br />

m<br />

e promuoverne gì' interessi. Diversi<br />

COSp icui vescovati eli offe-<br />

rì quel sovrano , i quali tutti mo-<br />

destamente ricusò. Egli per altro<br />

dovette accettare, per or<strong>di</strong>ne espres-<br />

so del nunzio Pontificio , la <strong>di</strong>-<br />

gnità <strong>di</strong> viceré <strong>di</strong> Valenza, e quel-<br />

la <strong>di</strong> capitano generale delle trup-<br />

pe <strong>di</strong> Murcia. Nella sua <strong>di</strong>ocesi sta-<br />

bili una casa <strong>di</strong> ricovero, una pegli<br />

orfani , un' altra per gli esposti, ed<br />

una quarta per i fanciulli da coro,<br />

oltre un seminano pei eberici ed<br />

un monte <strong>di</strong> pietà. Fu valoroso ed<br />

intrepido, emulando i primi pastori<br />

della Chiesa, nel sostenere con petto<br />

sacerdotale la causa della Santa<br />

Sede, né temeva <strong>di</strong> opporsi ai mi-<br />

nistri <strong>di</strong> Filippo V, rappresentando<br />

a lui, con un memoriale, i danni<br />

gravissimi che sovrastavano alla Spa-<br />

gna, alla Chiesa, alla religione per<br />

l'interruzione del commercio con Roma.<br />

Delle quali cose informato il<br />

Pontefice Clemente XI, senza sa-<br />

puta <strong>di</strong> lui, lo elesse prete Car-<br />

38


298<br />

BEL<br />

<strong>di</strong>naie del titolo <strong>di</strong> s. Maria del-<br />

la Traspontina , nella decimaquar-<br />

ta promozione, fatta a Roma li<br />

ig novembre del 17 19. Appena<br />

seppe la sua promozione , nei termini<br />

più rispettosi e sommessi, scrivendo<br />

al Papa, rinunziò alla sacra<br />

porpora, interponendo parecchi Car-<br />

<strong>di</strong>nali suoi amici e lo stesso Filippo<br />

V, perchè ottenessero a lui dal<br />

Pontefice la <strong>di</strong>spensa, dalle quali sup-<br />

pliche appariva la vera umiltà <strong>di</strong> cuo-<br />

re ed il <strong>di</strong>sprezzo degli onori e delle<br />

umane grandezze. Ma nulla ottenne,<br />

che anzi il Papa l'obbligò ad accettare<br />

la novella <strong>di</strong>guità , avendolo prima<br />

<strong>di</strong>spensato dal voto <strong>di</strong> non accettare<br />

cariche, che lo allontanassero dalla<br />

sua <strong>di</strong>ocesi. La porpora Car<strong>di</strong>nali-<br />

zia lo fece crescere <strong>di</strong> virtù in vir-<br />

tù. Alle solite opere <strong>di</strong> pietà aggiugneva<br />

molte e lunghe astinenze, san-<br />

guinose flagellazioni , generosità coi<br />

poveri, cogli schiavi ritenuti dai<br />

barbari, coi vescovi miserabili e coi<br />

monaci fuggiaschi dall' Egitto, dal-<br />

la Siria e Caldea. Compose varie<br />

opere intorno la religione cattolica<br />

e intorno la cristiana istruzione, adoperando<br />

sempre idee schiette, precise,<br />

un assai giusto ragionare, ed una ma-<br />

ravigliosa facilità a rischiarare e svi-<br />

luppare lo più astratte e malagevo-<br />

li quistioni <strong>di</strong> teologia e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

civile e canonico. JVe fece tradurre<br />

alcune in arabo , affinchè potessero<br />

giovare a quella nazione ; poscia, a<br />

mezzo del prelato Assemanni, s' in-<br />

terpose presso il patriarca dei Colli,<br />

nemico dei cattolici, in maniera che<br />

lo guadagnò a riconoscere la pri-<br />

mazia, giuris<strong>di</strong>zione ed autorità suprema<br />

ed universale del Romano<br />

Pontefice nella Chiesa occidentale,<br />

non meno che nella orientale. In<br />

questa circostanza ebbe il conforto<br />

<strong>di</strong> vedere, che parecchie migliaia <strong>di</strong><br />

BEL<br />

anime, <strong>di</strong>etro l'esempio del patriar-<br />

ca, abiurato l' errore e detestato lo<br />

scisma, si ricondussero sulla buona<br />

strada e seguirono la vera religio-<br />

ne. Rinunziò dappoi alla sua chie-<br />

sa, e passato a Roma, per interve-<br />

nire al conclave, fu <strong>di</strong>chiarato pro-<br />

tettore dei regni <strong>di</strong> Spagna presso<br />

la Santa Sede. A Roma consacrò<br />

solennemente la chiesa <strong>di</strong> s. Prisca<br />

suo titolo, cui ottenne, dopo aver<br />

<strong>di</strong>messo quello <strong>di</strong> s. Maria della<br />

Traspontina, come apparisce da una<br />

lapide posta all'ingresso della mede-<br />

sima. Zelantissimo della religione, fe-<br />

ce che Benedetto XIII pubblicasse<br />

una bolla per la riforma del clero<br />

<strong>di</strong> Spagna e pel regolamento della<br />

gerarchia <strong>ecclesiastica</strong>. Dopo <strong>di</strong> es-<br />

sere stato ascritto alle congregazio-<br />

ni del concilio, dei vescovi e rego-<br />

lari, dei riti, dell'immunità, <strong>di</strong> pro-<br />

paganda ed altre ; dopo <strong>di</strong> avere<br />

assistito alla elezione <strong>di</strong> Benedetto<br />

XIII, Clemente XII, e Benedetto<br />

XIV, pieno <strong>di</strong> meriti, mori a Roma<br />

nel 1 743, in età <strong>di</strong> ottantaun<br />

anno correndo il vigesimo quarto<br />

del suo Car<strong>di</strong>nalato, e fu sepolto<br />

nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria in Valli-<br />

cella, rimpetto alla cappella <strong>di</strong> san<br />

Carlo, con una iscrizione assai onorevole<br />

, postagli sulla tomba da<br />

Benedetto XIV. Diversi Pontefi-<br />

ci pro<strong>di</strong>garono a lui glan<strong>di</strong> elogi ;<br />

il dottissimo Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Polignac<br />

lo chiamava specchio dei prelati, e<br />

Clemente XI in concistoro, quando<br />

lo fregiò della sacra porpora, asserì:<br />

•5 Che egli riscontrava nel Belluga<br />

w un uomo <strong>di</strong>vorato dallo zelo della<br />

» fede ortodossa, un intrepido e va-<br />

•> loroso <strong>di</strong>fensore della sede apo-<br />

i> stolica, zelatore sincero della cat-<br />

•5 tolica verità, valoroso ed invitto<br />

:> sostenitore della libertà ed immu-<br />

» nilà <strong>ecclesiastica</strong>, e lume ed or-


BEL<br />

w «amento gran<strong>di</strong>oso della spaguuo-<br />

« la nazione religiosissima»'.<br />

BELLUNO e FELTRE. Vescovati<br />

uniti nelle provincie Lombardo-<br />

Venete (Bellunen. et Feltrai.). Questa<br />

città è situata vicino al confluente<br />

del Cordevole, fiume non meno del<br />

Piave importante, per la rapi<strong>di</strong>tà del<br />

quale, prima <strong>di</strong> tragittarlo avendo<br />

esclamato Giulio Cesare: est mihi cor<br />

duhium j prese il nome <strong>di</strong> Cor-<br />

devole . Snida denominò Belluno<br />

Venenum, Plinio Bellunvm, ed è capoluogo<br />

della provincia Bellunese.<br />

Siccome poi è capitale della provincia<br />

<strong>di</strong> tal nome, daremo innanzi un'in<strong>di</strong>-<br />

cazione della provincia medesima. Il<br />

Bellunese collocato dai geografi fra i<br />

norici, i taurisci, i rezii, i carni e fra<br />

gli antichi veneti , a cui probabilmente<br />

appartenne , fece parte del<br />

romano impero, e quando ai popoli<br />

della Gallia Traspadana accordala<br />

venne la citta<strong>di</strong>nanza, l'ebbero anche<br />

i Bellunesi , avendo avuto la <strong>di</strong>-<br />

rezione degli affari pubblici i de-<br />

curioni, i prefetti, i duumviri, i fla-<br />

mini, ed altri magistrati.<br />

Invasa da'longobar<strong>di</strong> la provincia<br />

Bellunese, essa <strong>di</strong>e' loro due re, cioè<br />

Bachis, che alle persuasioni del Pon-<br />

tefice s. Zaccaria, nel 74o> rinunziò la<br />

corona e prese la cocolla in Montecassino,<br />

ed Astolfo suo fratello, ambedue<br />

figli del duca del Friuli Pcmone.<br />

Cessato il governo longobar-<br />

<strong>di</strong>co, dopo che Carlo Magno nel<br />

773 fece prigione Desiderio, ultimo<br />

loro re, successe quello de' franchi,<br />

e posteriormente gì" imperatori <strong>di</strong><br />

Gei-mania dominarono sulla mede-<br />

sima. Dopo gli augusti Ottoni, e i<br />

Bcrengarii, signoreggiarono la pro-<br />

vincia Bellunese i patriarchi d A-<br />

quileja, e poscia i Caminesi, gli Ez-<br />

zelino, gli Scaligeri, Carlo duca <strong>di</strong><br />

Carintia , figlio <strong>di</strong> Giovanni re <strong>di</strong><br />

BEL 299<br />

Boemia, Lodovico il Davano ,<br />

Carraresi, Leopoldo ed Alberto du-<br />

chi <strong>di</strong> Austria , i vescovi <strong>di</strong> Bel-<br />

luno , i Visconti , e gì' imperatori<br />

Sigismondo, e Massimiliano I , fino<br />

a che, per volontaria de<strong>di</strong>zione, pas-<br />

sò sotto il dominio veneto, neh' anno<br />

i4°4> atto che ebbe luogo nella<br />

chiesa dei santi Filippo e Giacomo<br />

<strong>di</strong> Mussoi presso la città .<br />

A memoria anzi dell' avvenimen-<br />

to, ogni nuovo podestà vi si recava<br />

in solenne cavalcata. I Bellunesi pre-<br />

starono ai veneziani giuramento so-<br />

lenne <strong>di</strong> fedeltà per la prima volta<br />

in mano <strong>di</strong> Antonio Moro provve-<br />

<strong>di</strong>tore mandato dalla signoria al<br />

governo dell' acquistata provincia.<br />

Invasa però nell'anno 1 4 1 1 dall'e-<br />

sercito dell' imperatore Sigismondo,<br />

quella provincia restò soggetta al suo<br />

dominio sino al 1420, incoi tornò ai<br />

veneziani, venendo a questi tolta dalle<br />

truppe <strong>di</strong> Massimiliano I ai 6 lu-<br />

glio i5og. Presa e ripresa dagl'im-<br />

periali e veneziani, per la lega <strong>di</strong><br />

Cambrai, ai i3 <strong>di</strong>cembre i5ii, tornò<br />

definitivamente a' veneti, sotto i<br />

quali stette sino all'estinzione della<br />

repubblica. Nel declinar del secolo<br />

XVIII, sotto il regno d' Italia, formò<br />

il <strong>di</strong>partimento del Piave, e finalmente<br />

nel regno lombardo ve-<br />

neto <strong>di</strong>venne provincia dell'impero<br />

austriaco. Passiamo ora a <strong>di</strong>re del-<br />

la città <strong>di</strong> Belluno.<br />

Belluno, bella città, circuita da mura,<br />

giace su <strong>di</strong> alto colle, presso una<br />

vallata fertile al paro dei suoi <strong>di</strong>ntorni.<br />

Le serve <strong>di</strong> ampliazione un<br />

sobborgo, che <strong>di</strong>cesi il Campiscilo,<br />

o Campedello. Fu, secondo alcuni,<br />

e<strong>di</strong>ficata da Belloveso co' suoi celti,<br />

e dai romani, che l'onorarono del-<br />

la citta<strong>di</strong>nanza, aggregata venne al-<br />

la tribù Papia , in virtù della leg-<br />

ge Pompea. Dopo la decadenza del


3oo<br />

BEL<br />

romano impero, Rotario, che nel<br />

63o <strong>di</strong>venne re de* longobar<strong>di</strong>, la<br />

rovinò da cima a fondo , e Carlo<br />

Piagno fu benemerito in restaurar-<br />

la . I vescovi fino dal X secolo<br />

vi ebbero lungaj assoluta, ed estesa<br />

giuris<strong>di</strong>zione, e portarono il titolo<br />

<strong>di</strong> conti <strong>di</strong> Sochero, avendo i loro<br />

avogadri, dei quali furono gli ultimi<br />

i conti <strong>di</strong> Polcenigo, gli Onara, e i<br />

conti Collalto. Sostennero ezian<strong>di</strong>o<br />

i vescovi lunghe e mici<strong>di</strong>ali guerre<br />

coi trivigiani. In uno <strong>di</strong> questi conflitti,<br />

morì il vescovo <strong>di</strong> Belluno Ge-<br />

rardo de' Taccoli, fatto prigioniere alla<br />

testa delle sue milizie nel 1 197. Famoso<br />

è l'asse<strong>di</strong>o, che la città sostenne<br />

contro Ezzelino signore della Mar-<br />

ca, o provincia trivigiana, al <strong>di</strong> cui<br />

dominio tirannico dovè alla fine as-<br />

soggettarsi. Soggiacendo Belluno alla<br />

sorte della provincia, ne' torbi<strong>di</strong> tempi<br />

cambiò <strong>di</strong> frequente padrone. Dai<br />

veneti, a cui si <strong>di</strong>e' nel i4°4> passò<br />

all'imperatore Sigismondo, che nel-<br />

la prima metà del secolo XV vi<br />

soggiornò alquanto nella guerra contro<br />

i veneziani, costituendola camera<br />

dell'impero. Puposata finalmente nel-<br />

1' anno 1 5 1 1 nel grembo della pos-<br />

sente repubblica <strong>di</strong> Venezia, al ca-<br />

der <strong>di</strong> essa , verso la fine del se-<br />

colo XVIII , passò sotto la domi-<br />

nazione francese. Venuta <strong>di</strong> poi sot-<br />

to il dominio Austriaco, l'imperatore<br />

Francesco I, ai 3 febbraio 18 16,<br />

innalzolla al rango <strong>di</strong> città regia,<br />

e la <strong>di</strong>chiarò capo luogo <strong>di</strong> delega-<br />

zione.<br />

Si vuole che in Belluno s' intro-<br />

ducesse il cristianesimo fin dal primo<br />

secolo. In progresso vi fu stabilita<br />

la sede vescovile, secondo Com-<br />

maville nel terzo secolo, e si vuole,<br />

che avanti il 600 <strong>di</strong>venisse suifraganea<br />

del patriarcato d' Aquileja; ma<br />

tra il i 197 ed il 1200, sotto il ve-<br />

BEL<br />

scovo <strong>di</strong> Feltro Drudo da Camino,<br />

ovvero nel Pontificato d'Innocenzo<br />

III, verso l'anno 1200, o 1208,<br />

forse per le <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e <strong>di</strong> cui fu vit-<br />

tima il suddetto vescovo Taccoli, fu<br />

unita a quella <strong>di</strong> Feltre (Fe<strong>di</strong>), dalla<br />

quale non fu separata che dal Sommo<br />

Pontefice Pio II nel i4^9> ° 5 secondo<br />

il Doglioni, nel 1462, essendo<br />

fatto vescovo della sola Belluno il<br />

veneto Donado. Di poi avendo Be-<br />

nedetto XIV, per dar termine alle<br />

controversie , estinto il patriarcato<br />

<strong>di</strong> Aquileja, eresse in vece gli arci-<br />

vescovati <strong>di</strong> Gorizia e <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, col-<br />

la bolla, Suprema, de' i5 gennaio<br />

1753, e fra i vescovati assegnati<br />

per suffraganei a quest' ultima vi<br />

comprese Belluno e Feltre . Ad<br />

istanza dell' imperatore Francesco<br />

I, Papa Pio VII, nel 18 16, riu-<br />

nì le se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Belluno e Feltre ,<br />

acciò fossero governate da un solo<br />

vescovo, il quale dovesse risiedere<br />

alternativamente nelle due città .<br />

Nel 18 19 lo stesso Pontefice, avendo<br />

ridotta U<strong>di</strong>ne a sede vesco-<br />

vile soltanto, sottopose le <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />

Belluno e Feltre alla giuris<strong>di</strong>zione del<br />

patriarcato <strong>di</strong> Venezia. La cattedrale<br />

<strong>di</strong> Belluno de<strong>di</strong>cata a s. "[Martino,<br />

ed e<strong>di</strong>ficata sul bel <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Tul-<br />

lio Lombardo, acquista maggior ornamento<br />

dall' annessa altissima tor-<br />

re, che le serve <strong>di</strong> campanile, opera del<br />

cav. Filippo Giurara. Ufnziata da<br />

<strong>di</strong>eci canonici, ha il decano per <strong>di</strong>gni-<br />

tario, con cappellani mansionarii, e<br />

chierici prebendarii. Fra le chiese<br />

evvi quella <strong>di</strong> s. Stefano <strong>di</strong> quasi<br />

gotica architettura e l'altra <strong>di</strong> s.<br />

Pietro <strong>di</strong> forma moderna, ed adornata<br />

<strong>di</strong> copiosi e vaghi marmi, non che<br />

da due bassi rilievi <strong>di</strong> legno, che<br />

decorano due altari, opera applau-<br />

<strong>di</strong>ta del Bellunese esimio scultore<br />

Brustolone.


B E L<br />

Fra gli e<strong>di</strong>fìzii <strong>di</strong> Belluno meri-<br />

tano menzione 1' episcopio fabbrica-<br />

to sopra un castello, che anticamen-<br />

te avea varie torri; il palazzo pie-<br />

torio, magnifico in ogni sua parte<br />

e ricco <strong>di</strong> marmi, sculture, ed an-<br />

tichi monumenti, ed il palazzo del-<br />

la città, pregevole per le iscrizioni<br />

ed i busti <strong>di</strong> marmo e <strong>di</strong> bronzo.<br />

IV è si deve passare sotto silenzio l'este-<br />

so fabbricato costruito con <strong>di</strong>segno del<br />

p. Pozzi, un tempo de' gesuiti, ed ora<br />

caserma militare. Eranvi prima in<br />

Belluno due conventi, e tre moniste-<br />

ri, ed attualmente esistono le sole<br />

monache benedettine dei ss. Gerva-<br />

sio e Protasio, un tempo <strong>di</strong>penden-<br />

ti dall'abbate camaldolese <strong>di</strong> san<br />

Michele <strong>di</strong> Murano, le quali si occupano<br />

nell'educazione delle fanciulle.<br />

Dell' antichità, e de' fasti <strong>di</strong> Bel-<br />

luno scrissero dottamente varii au-<br />

tori, e da ultimo monsignor Lucio<br />

Doglioni, Notizia della città <strong>di</strong> Bel-<br />

luno, e sua provincia, Belluno 1816,<br />

tipografia Tissi. Arricchita in ogni<br />

tempo da nobili ingegni, fu fertile<br />

Belluno <strong>di</strong> uomini gran<strong>di</strong> nelle armi,<br />

nelle scienze, nelle lettere, e nelle arti;<br />

ma la sua gloria giunse al più alto<br />

punto coli' esser patria del regnante<br />

Pontefice Gregorio XVI della no-<br />

bile famiglia Cappellari. Né si la-<br />

sci in pai'i tempo <strong>di</strong> osservare, che<br />

il primo vescovo Bellunese <strong>di</strong> que-<br />

sta città è l'attuale monsignor Luigi<br />

Zuppani.<br />

Lungo sarebbe il riportare quanto<br />

il lodato Pontefice fu largo <strong>di</strong> segna-<br />

lati beneficii colla sua patria e coi con-<br />

citta<strong>di</strong>ni, in onorificenze, ed in altre<br />

<strong>di</strong>mostrazioni. Ci limiteremo solo ad<br />

accennare, che molti furono i para-<br />

menti e gli arre<strong>di</strong> sacri alla cattedrale<br />

donati; che fece prelato domestico ed<br />

assistente al soglio Pontificio il vescovo;<br />

che all' illustre capitolo della cattedra-<br />

BEL 3or<br />

le <strong>di</strong>e' uno stolone con superbi ricami<br />

d oro da usarsi nelle maggiori so-<br />

lennità , un parato in quarto <strong>di</strong> lama<br />

d'argento ricamato d'oro <strong>di</strong> egual<br />

pregio, un medagliere d'ar-<br />

gento colla serie sino a' presenti<br />

giorni delle medaglie latte coniare<br />

dai Papi, che incomincia da Martino<br />

V; che cedette il prezioso libro, umi-<br />

liato dall'università israelitica al nuo-<br />

vo Pontefice, per la libreria capito-<br />

lare, già famosa per rare e<strong>di</strong>zioni, e<br />

lasciata a' canonici nel 162 5, dal<br />

vescovo Lollini ; che finalmente <strong>di</strong>ede<br />

la propria effigie in marmo, lavoro<br />

egregio del cav. Fabris, effigie che<br />

dal grato capitolo fu innalzala in<br />

in apposito luogo, entro la cattedra-<br />

le. Concesse ai canonici del medesimo<br />

capitolo il privilegio <strong>di</strong> veste<br />

talare violacea. Particolari privilegi<br />

accordò al decano, coll'uso della bugia,<br />

e permise ancora ai canonici 1' uso <strong>di</strong><br />

questa nelle sole solennità. Lo stesso<br />

accordò al capitolo e decano <strong>di</strong> Feltte.<br />

Ma soprattutto fu benemerito della<br />

patria coli' istituirvi generosamente il<br />

seminario, che dal benefattore prese<br />

il nome <strong>di</strong> Gregoriano. 11 rettore<br />

prò tempore <strong>di</strong> e^so fu <strong>di</strong>chiarato<br />

cameriere d' onore del Papa coli uso<br />

dell'abito paonazzo, ed ebbero i pro-<br />

fessori il <strong>di</strong>stintivo della fascia e<br />

del collare <strong>di</strong> egual colore, senza<br />

ricordare altri donativi <strong>di</strong> cui fu li-<br />

berale con essi. Da ultimo, fattosi<br />

benemerito il Pontefice concitta<strong>di</strong>no<br />

della biblioteca del seminario , <strong>di</strong>e-<br />

de in tal maniera , non ha guari,<br />

occasione al capitolo d'imitarne la<br />

generosità, arricchendo la bibliote-<br />

ca medesima colla libreria Lolli-<br />

niana.<br />

BELLUOGO (<strong>di</strong>) Simone, Car<strong>di</strong>nale<br />

V. Beaulieu (<strong>di</strong>) Car<strong>di</strong>nale.<br />

BELMONTE Uberto, Car<strong>di</strong>nale.<br />

Uberto Belmonte venne alla luce<br />

,


3o2 BEL<br />

circa il principio del secolo XI, dai<br />

Belmonti da Rimini, e <strong>di</strong>scendeva<br />

dalla antichissima famiglia delle Ca-<br />

lumate, che, secondo il Crescenzi,<br />

deriva dal regio tralcio dell'albero<br />

normanno <strong>di</strong>viso in due rami, dei<br />

Belmonti e dei Ricciardelli , benché<br />

l'Eggs lo voglia nato, senza fondamento<br />

alcuno, in Alsazia. Il sullodato<br />

Crescenzi lo vuole vescovo <strong>di</strong><br />

Rimini, alla cui opinione non sot-<br />

toscrive il Villani. Certo è, che ver-<br />

so il 1073,. Alessandro II il creò<br />

vescovo Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Palestrina. Nel<br />

1074, essendo Pontefice s. Grego-<br />

rio VII, fu delegato apostolico alla<br />

corte dell' imperatore Enrico , unitamente<br />

a Gherardo vescovo Car-<br />

<strong>di</strong>nale d'Ostia per estirpare l'abuso<br />

abbominevole della simonia, presso<br />

molti principi cristiani introdotto , e<br />

per <strong>di</strong>sporre quel sovrano a fare, che<br />

i vescovi accettassero, in un al clero<br />

<strong>di</strong> Germania, i decreti promulgati<br />

nel sinodo tenuto a Roma da s. Gre-<br />

gorio VII, per la riforma dei co-<br />

stumi e per <strong>di</strong>sterminare l'esecrabile<br />

abuso della incontinenza. Se non<br />

che nulla ottenne, anzi corse ri-<br />

schio della vita; il perchè, insieme<br />

al collega, ritornò in Italia. Intervenne<br />

il nostro porporato al famoso<br />

congresso <strong>di</strong> Canosa, ove il mentovalo<br />

imperatore si riconciliò con<br />

s. Gregorio VII, che lo prosciolse<br />

dalle incorse censure. Nel 1073<br />

consacrò l'altare <strong>di</strong> s. Andrea nella<br />

chiesa <strong>di</strong> s. Cecilia a Roma. Si cre-<br />

de con fondamento, ch'egli morisse<br />

nel 1086, quando era Pontefice<br />

Vittore III, come apparisce da un co-<br />

<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> scrittore anonimo, che si<br />

conserva nella Vaticana.<br />

BELMOSTO Ottavio, Car<strong>di</strong>na-<br />

le. Ottavio Belmosto sortì i natali<br />

a Genova nel i55c). Niente cono-<br />

sciamo della prima età <strong>di</strong> lui. Nel<br />

BEM<br />

1 So, 1 Gregorio XIV lo fece vescovo<br />

d'Aleria nella Corsica, chiesa retta<br />

da lui per <strong>di</strong>ciassette anni, dopo i quali<br />

ne fece la rinunzia al Pontefice, che<br />

lo elesse alla vicelegazione della<br />

Romagna, e Io ascrisse tra i ponen-<br />

ti <strong>di</strong> consulta. Dappoi Paolo V , nella<br />

settima promozione, fatta a Roma<br />

li 19 settembre del 1616, lo creò<br />

Car<strong>di</strong>nal prete del titolo <strong>di</strong> s. Carlo<br />

a Catinaii, poiché in quella chiesa<br />

magnifica fu trasferito il titolo <strong>di</strong><br />

s. Biagio dell'Anello, che poi rimase<br />

soppresso. Ma fu assai breve il tempo<br />

che visse dopo la sua promo-<br />

zione al Car<strong>di</strong>nalato, dacché nel<br />

1618, contando cinquantanove anni<br />

<strong>di</strong> vita, mori a Roma, e fu sepolto<br />

nella chiesa del suo titolo, rimpetto<br />

all'aliar maggiore. x<br />

BELZI, o BETZI. Città con residenza<br />

vescovile nella Wolinia, provincia<br />

della Polonia Russa. Unita<br />

a Chelma ha sede vescovile <strong>di</strong> rito<br />

greco ruteno, nel palatinato <strong>di</strong> Lu-<br />

blino. V. Chelma. Il Pontefice Pio<br />

VIII provvide a dette due chiese<br />

unite, colla persona dell' attuai vescovo<br />

Filippo Feliciani Szumborsky,<br />

già arci<strong>di</strong>acono e vicario generale<br />

<strong>di</strong> Chelma. Queste due chiese uni-<br />

te sono sulfraganee dell' arcivescovo<br />

<strong>di</strong> Posnania.<br />

BEMBO Pietro, Car<strong>di</strong>nale. Pietro<br />

Bembo, venelo patrizio, nacque<br />

nel 1470. Fu ristoratore delle lingue<br />

italiana e latina, e dottissimo<br />

nella greca, nella quale elegantemente<br />

scriveva. Venne fin da fanciullo<br />

ascritto alla religione <strong>di</strong> Mal-<br />

ta, quando a Firenze si applicava<br />

allo stu<strong>di</strong>o delle belle lettere. Visse<br />

alcun tempo presso i duchi <strong>di</strong> Ur-<br />

bino e Ferrara, alla corte dei quali<br />

fece luminosa comparsa, e <strong>di</strong> quarantatre<br />

anni passò a Roma. Da<br />

Leone X venne dello secretano del-


BEM<br />

le lettene Pontificie, e fu provveduto<br />

<strong>di</strong> un priorato della sua religione<br />

a Bologna, <strong>di</strong> un canonicato a Padova<br />

, benché <strong>di</strong>cano alcuni , che<br />

ottenesse il primo da Giulio II, ad<br />

istanza del duca <strong>di</strong> Urbino. Era il<br />

Bembo, oltre che eru<strong>di</strong>to, pruden-<br />

tissimo; il perchè Leone spe<strong>di</strong>llo<br />

al veneto senato, ed ebbe quanto<br />

bramava; quin<strong>di</strong> passò a Padova,<br />

al fine <strong>di</strong> riavere la perduta salute,<br />

poi con maggior fervore si <strong>di</strong>ede<br />

agli stu<strong>di</strong>i. Paolo III amava i dotti,<br />

per la qual cosa creò Car<strong>di</strong>nale il<br />

Bembo colla <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Ciriaco,<br />

nella quinta promozione fatta in<br />

Roma a' 20 <strong>di</strong>cembre del i538, nel<br />

momento che era bibliotecario <strong>di</strong> Ve-<br />

nezia, come apparisce da una lette-<br />

ra da lui scritta al Car<strong>di</strong>nale Accol-<br />

ti. Chi <strong>di</strong>ce che il Papa lo faces-<br />

se <strong>di</strong> propria volontà, e chi scris-<br />

se, che ne fosse pregato dal senato<br />

<strong>di</strong> Venezia. Ma il Bembo, che non<br />

si attendeva quella carica, <strong>di</strong>ede<br />

un'aperta negativa al Gualteruzzi,<br />

spe<strong>di</strong>to dal Pontefice a recargli la<br />

berretta, come <strong>di</strong>ce Graziani nella<br />

vita <strong>di</strong> lui. Se non che, persuaso<br />

dal senato e dal doge Pietro Lan<strong>di</strong><br />

a non privar la patria <strong>di</strong> cosiffatto<br />

ornamento, si recò a Roma ove fu<br />

accolto graziosamente dal Papa e<br />

da' Car<strong>di</strong>nali. Lasciata dappoi la<br />

sua <strong>di</strong>aconia, passò al titolo <strong>di</strong> s.<br />

Clemente , e nel 1 54 1 fu da Paolo<br />

III promosso alla chiesa <strong>di</strong> Gubbio,<br />

ch'ebbe in amministrazione, secondo<br />

l'Ughellio . Da<br />

essa nell'anno 1 544<br />

passò a quella <strong>di</strong> Bergamo, per<br />

alcune contese insorte fra lui e i<br />

citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Gubbio. Era il Bembo<br />

<strong>di</strong> aspetto bellissimo, portava lunga<br />

barba fino al petto; <strong>di</strong> carattere<br />

ingenuo, semplice, schietto, gentile;<br />

<strong>di</strong> tratto affabile ed amabilissimo a<br />

tulli. Di lui abbiamo la Storia Ve-<br />

BEN 3o3<br />

nezìana in latino, ch'egli stesso<br />

tradusse in italiano, alcuni volumi<br />

<strong>di</strong> lettere, ed altre opere eru<strong>di</strong>te?.<br />

Mori a Roma nel i547, <strong>di</strong> anni<br />

settantasette e nove <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato,<br />

e fu sepolto nel coro <strong>di</strong> s. Maria so-<br />

pra Minerva , con iscrizione assai<br />

onorevole. Scrissero la vita <strong>di</strong> lui<br />

Gio. della Casa in italiano con l'esatto<br />

elenco delle sue opere, Gra-<br />

ziani in latino, il Beccatelli, ed il<br />

Car<strong>di</strong>nal Quirini.<br />

BENDA (Bendai.). Città vescovile<br />

in parlìbus, suffraganea della metropoli<br />

<strong>di</strong> Durazzo nell'Albania, che<br />

vanta antica origine, ma ora è ro-<br />

vinata. Fu già capitale del paese <strong>di</strong><br />

questo nome, ed attualmente è sog-<br />

getta al dominio de' turchi.<br />

BENDA <strong>di</strong> religiosa. Pezzo <strong>di</strong><br />

tela con cui le monache si ricuoprono<br />

la fronte, per significare, che<br />

esse interamente chiudono gli occhi<br />

a tutte le vanità ed alle grandezze<br />

del secolo.<br />

BENEDETTA d' Origxy (s. ),<br />

vergine e martire, fioriva verso la<br />

metà del secolo III. Con lei subirono<br />

il martirio s. Romana <strong>di</strong> Beauvais<br />

e <strong>di</strong>eci altre piissime donne<br />

delle quali non ci pervennero sicu-<br />

re notizie. E fama per altro eh' es-<br />

se fossero romane, e che abbiano<br />

abbandonato la patria affine <strong>di</strong> recarsi<br />

nelle Gallie, ove i santi Quin-<br />

tino , Luciano ed altri invitti cri-<br />

stiani soffrivano per la fede i più<br />

atroci tormenti. Arrivate pertanto<br />

ai confini tra la Gallia Celtica e la<br />

Belgica, si <strong>di</strong>ressero a varie parli,<br />

e Benedetta con Leoberia s' incamminò<br />

alla volta <strong>di</strong> Laon, laddo-<br />

ve Romana si recò a Beauvais. Del-<br />

le altre compagne nulla raccon-<br />

ta la storia, tranne il loro martirio.<br />

Benedetta, che a questo agognava,<br />

ebbe il conforto <strong>di</strong> veder sod<strong>di</strong>sfat-<br />

,


3o4 r.EN<br />

to il suo desiderio, e morire ad Ori-<br />

gny, borgo della Thieraehe, in riva<br />

all' Oise. Dopo parecchi secoli , il<br />

suo corpo fi] levato dal sepolcro ove<br />

giaceva, e trasportato nella chiesa<br />

eh Origny , nel giorno 26 maggio<br />

del 1248. Poscia Gamiero, vescovo<br />

<strong>di</strong> Laon, collocò le reliquie <strong>di</strong> Bene-<br />

:<br />

detta in cassa d argento, fatta per<br />

opera <strong>di</strong> Amclina Mauny badessa <strong>di</strong><br />

Origny, e ripose il capo in altro re-<br />

liquiario. Ma col volgere degli anni,<br />

essendosi rotta la cassa, la badessa<br />

Maria Caterina <strong>di</strong> Montluc ne fece<br />

fare un'altra d'argento dorata, ove,<br />

nel 16 iq, vennero collocate le ossa<br />

della santa. Nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Laon<br />

si celebra la memoria <strong>di</strong> lei nel<br />

martedì dopo Pentecoste, giorno in<br />

cui fu fatta la prima traslazione del<br />

suo corpo , e nella città e <strong>di</strong>ocesi<br />

<strong>di</strong> Beauvais le si assegna il dì ot-<br />

tavo <strong>di</strong> ottobre per natalizio, ed il<br />

26 maggio se ne celebra poi la<br />

traslazione.<br />

BENEDETTINE. Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> mo-<br />

nache. La vergine s. Scolastica imi-<br />

tatrice del suo santo fratello Bene-<br />

detto, patriarca dei monaci d' occi-<br />

dente, si ritirò, e de<strong>di</strong>cossi tutta a<br />

Dio, promettendo <strong>di</strong> vivere lontana<br />

dal mondo, secondo le regole asse-<br />

gnatele dal fratello. Il ^epes, ri-<br />

portato dal Bonanni e dal p. da<br />

Latera , i quali scrissero <strong>di</strong> queste<br />

monache, <strong>di</strong>ce che ella, seguitando<br />

s. Benedetto, si recasse a Monte-<br />

cascino, e quattro miglia circa <strong>di</strong>-<br />

stante da questo, in un luogo detto<br />

Piombarola, fondasse un monistero,<br />

in cui con altre vergini si chiuse,<br />

e santamente visse sotto la <strong>di</strong>rezio-<br />

ne del medesimo santo. Siccome fra<br />

1 <strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> s. Benedetto molti<br />

vivevano ne' monisteri, ed altri nelle<br />

solitu<strong>di</strong>ni privatamente, così fra le<br />

donne seguaci della regola, alcune.,<br />

BEN<br />

non essendo loro lecito <strong>di</strong> star sole<br />

in luoghi deserti , vivevano chiuse<br />

nelle case vicine alla chiesa sotto<br />

l'ubbi<strong>di</strong>enza dell'abbate, mentre<br />

altre vivevano in vita comune nel<br />

monistero. Queste erano propriamente<br />

chiamate monache, e le al-<br />

tre devote ed anche beate.<br />

I longobar<strong>di</strong> <strong>di</strong>strussero il moni-<br />

stero <strong>di</strong> Piombarola. Ma in pro-<br />

cesso <strong>di</strong> tempo, avendo il Pontefice<br />

s. Zaccaria, nel 74^ <strong>di</strong>mostrato al<br />

loro re B_achis la vanità delle gran-<br />

dezze umane, rinunziò egli il trono,<br />

vestì l' abito monastico in Monte-<br />

cassino, e Tesia sua moglie, insieme<br />

a Battruda sua figlia fecero il medesimo<br />

ritirandosi in Piombarola<br />

rie<strong>di</strong>ficando , e largamente dotando<br />

quel monistero, come abbiamo da<br />

Leone Ostiense, nella Cronaca Cas-<br />

sinese capo Vili. Tuttavolta in se-<br />

guito soggiacque il monistero ad altra<br />

<strong>di</strong>struzione, ed il luogo ove esisteva<br />

è oggi un podere dell' abbazia cas-<br />

sinese. Le religiose benedettine vestono<br />

or<strong>di</strong>nariamente come i mona-<br />

ci del medesimo Or<strong>di</strong>ne, usando la<br />

cocolla nera, ed invece del cappuc-<br />

cio, portano un velo più- nero.<br />

Troppo lungo sarebbe il parlare<br />

de' loro monisteri, alcuni dei quali<br />

seguono in tutto il rigore la regola<br />

<strong>di</strong> s. Benedetto , altri un po' miti-<br />

gata. Que' monisteri in <strong>di</strong>versi luo-<br />

ghi e tempi furono dai rispettivi<br />

vescovi e da altri riformati.<br />

Prime a sentire la riforma al paro<br />

de' monaci furono le monache clii-<br />

niacensi , un mouistero delle quali<br />

presso Parigi, chiamato <strong>di</strong> Monte<br />

Martire, fu riformato dalla m. Maria<br />

<strong>di</strong> Beavilliers, che nel 1098, ne<br />

fu eletta badessa. Da questo moni-<br />

stero uscirono più <strong>di</strong> cinquanta re-<br />

ligiose, per andar altrove a riformare<br />

, ed anco a fondar <strong>di</strong> nuovo<br />

,


BEN BEN 3o5<br />

altri monistcri del medesimo Or<strong>di</strong>- V a viva voce approvò l' istituto,<br />

ne. È pure capo-monistero riforma- nel 1617, e Gregorio XV lo con-<br />

to quello della Madonna <strong>di</strong> s. Pao- fermò a' 2 1 marzo 162 1. In segui-<br />

lo, villaggio <strong>di</strong> questo nome presso to la superiora generale risiedeva<br />

Beauvais, che ricevette la riforma nel convento del Calvario <strong>di</strong> Ma-<br />

nel 1600 per opera della m. Mad- rais, fondato nel i638, per le cure<br />

dalena d' Escoublcau de Sour<strong>di</strong>s<br />

, ,<br />

del menzionato cappuccino,<br />

coli' aiuto de' padri benedettini <strong>di</strong> Alla osservanza della suddetta re-<br />

Vannes , e <strong>di</strong> due religiosi cappuc- gola si obbligauo anche le litigiose<br />

cini. I regolamenti della saggia ri- dell' Adorazione perpetua del ss. Sa-<br />

Formatrice furono accettati ezian<strong>di</strong>o cramento , istituite in Parigi nel<br />

dalle Benedettine <strong>di</strong> altri moniste- i654 per riparare gli oltraggi, che<br />

ri, che ricevettero la riforma dal- al medesimo vengono fatti dagli<br />

la m. Margherita d' Abouze , det- eretici, e dai perversi cattolici ; isti-<br />

ta <strong>di</strong> s. Geltrude, scritta nel 1623 tuto confermato, nel 1676, da In-<br />

pel monistero <strong>di</strong> Valle <strong>di</strong> Grazia nocenzo XI, e da Clemente XI nel<br />

in Parigi. 1705. V. Adorazione del ss. Sa-<br />

Venne poi la riforma delle bene- cr amento, Monache.<br />

dettine adottata in <strong>di</strong>versi moni- Ai predetti Or<strong>di</strong>ni si può aggiunsteri<br />

delle Fiandre , ed incominciò gere quello delle religiose della Manel<br />

1604 dalla m. Fiorenza <strong>di</strong> Ver- donna. Essendo state aggregate a<br />

guigneul , nel monistero della Ma- quello <strong>di</strong> s. Benedetto al momento<br />

donna della Pace <strong>di</strong> Dovai nella della loro istituzione fatta in Bor-<br />

Fiandra francese. A queste riforme deaux , dalla madre Giovanna <strong>di</strong><br />

unir si debbono ezian<strong>di</strong>o alcune Lestouac, già vedova del marchese<br />

congregazioni <strong>di</strong> donne istituite <strong>di</strong> <strong>di</strong> Montferrant, colla <strong>di</strong>rezione ed<br />

nuovo sotto la regola <strong>di</strong> s. Bene- assistenza <strong>di</strong> due padri gesuiti, sul<br />

detto. Tali sono quelle della Con- modello delle costituzioni <strong>di</strong> s. Igna-<br />

gregazione della Beata tergine del zio , sul principio furono dette ge-<br />

Calvario, così detta per l'obbligo situine', e Paolo V nel 1607 le<br />

particolare delle religiose <strong>di</strong> onora- approvò con autorità apostolica,<br />

re la Madonna piangente il suo fi- Le notizie poi delle Benedettine<br />

gliuolo a più della croce, e <strong>di</strong> far seguaci delle <strong>di</strong>verse congregazioni<br />

continuamente orazione, giorno e riformate, come cliiniacensi, carnainotte.<br />

Istitutrice ne fu in Francia dolesi , vallombrosane ec. vengono<br />

la vedova Antonietta d'Orleans, fi- riportate a' loro articoli,<br />

glia <strong>di</strong> Luigi duca <strong>di</strong> Longeville, In Roma vi sono de' monisteri<br />

sotto la <strong>di</strong>rezione del celebre cap- <strong>di</strong> Benedettine, cioè l'antichissimo<br />

puccino p. Giuseppe de Tremblay. <strong>di</strong> s. Maria <strong>di</strong> Campo Marzo , alle<br />

Cominciò essa la riforma nel moni- monache del quale Benedetto XIV,<br />

stero delle Benedettine <strong>di</strong> Poitiers. con singoiar permissione, accordò, nel-<br />

Morta sei mesi dopo nel 16 18, la l'anno santo 1 750, <strong>di</strong> poter visitare le<br />

regina madre Maria de Me<strong>di</strong>ci<br />

quattro basiliche ; e vi è pur quello <strong>di</strong><br />

fondò similmente in Parigi un' al- s. Cecilia in Trastevere. Chiamate son<br />

tra casa presso il palazzo <strong>di</strong> Lu- queste le Benedettine bianche, perché<br />

xembourg, che <strong>di</strong>venne la residen- essendovi stati prima gli Umiliati,<br />

za della superiora generale. Paolo religiosi, che avevano l'abito <strong>di</strong> co-<br />

VOL. iv. 3


3oG BEN<br />

lor bianco , le monache che vi su-<br />

bentrarono, ritennero il colore bian-<br />

co. Queste Benedettine in origine e-<br />

rano greche basiliane, che recatesi<br />

in Tloma nel secolo Vili per fug-<br />

gire le persecuzioni dcgl' iconoclasti,<br />

<strong>di</strong>morarono sino al secolo XIV pres-<br />

so s. Maria sopra Minerva, e quin<strong>di</strong><br />

furono trasferite in Campo Marzo<br />

nel detto luogo, e venne cam-<br />

biata la regola con quella <strong>di</strong> s. Be-<br />

nedetto. Allora fu demolita l'antica<br />

chiesa e fabbricata la nuova sotto<br />

l'invocazione <strong>di</strong> Maria santissima della<br />

Concezione in Campo Marzo. Quin<strong>di</strong><br />

nei prim or<strong>di</strong>i del secolo XVIII<br />

la chiesa venne rie<strong>di</strong>ficata, e Clemente<br />

XI si recò a vederne l' ese-<br />

cuzione ; ma essendo stata ridotta<br />

sotto l'amministrazione francese, per<br />

l'estrazione de' lotti, Pio VII, che vi<br />

avea collocata per monaca la nipo-<br />

te d. Elena Chiaramonti, la restituì<br />

al culto <strong>di</strong>vino. Nel Pontificato pe-<br />

rò del suo antecessore Pio VI, siccome<br />

il monistero <strong>di</strong> s. Anna dei<br />

falegnami fu dato alle monache sa-<br />

lesiane, ai i3 gennaio 1793, le Be-<br />

nedettine <strong>di</strong> Campo Marzo, per or-<br />

<strong>di</strong>ne del Papa si recarono a quello<br />

<strong>di</strong> s. Anna , a prendervi le monache<br />

che con loro dovevano unir-<br />

si , che fra velate e converse furo-<br />

no venticinque. Quin<strong>di</strong> tutte passarono<br />

a visitare le chiese <strong>di</strong> s. Ma-<br />

ria in Vallicella, <strong>di</strong> s. Anna de' pa-<br />

lafrenieri e <strong>di</strong> s. Ignazio, e poi en-<br />

trarono in questo della ss. Conce-<br />

zione, monistero che fiorisce, e vie-<br />

ne onorato più volte della visita del<br />

Papa regnante.<br />

Prima delle passate vicende vi era<br />

il monistero pure in Roma <strong>di</strong> san<br />

Ambrogio della Massima, così det-<br />

to perchè vuoisi fondato dalla figlia<br />

<strong>di</strong> Massimiano imperatore, questo fu<br />

soggetto alla giuris<strong>di</strong>zione dell' ab-<br />

BEN<br />

bate benedettino <strong>di</strong> s. Paolo, ma poi<br />

fu occupato dalle Clarisse. Delle<br />

monache benedettine <strong>di</strong> questo mo-<br />

nistero si hanno le Notizie dell' origine,<br />

e antichità del veti, moni-<br />

stero <strong>di</strong> s. Ambrogio della Massima.<br />

Roma pel Pagliarini 1755.<br />

Anche in Venezia esistevano ce-<br />

lebri conventi <strong>di</strong> monache Benedet-<br />

tine istituite uell'84i da Orso ve-<br />

scovo olivolense , e confermate dal<br />

Pontefice s. Leone IV poco dopo<br />

1' 847 5 colla regola <strong>di</strong> Montecassino,<br />

scelte dalle famiglie nobili. Ve-<br />

stivano <strong>di</strong> saia nera , ed in coro<br />

usavano la cocolla. Nel capo portavano<br />

due coperture, quella <strong>di</strong> sopra<br />

era un velo trasparente, e quel-<br />

la <strong>di</strong> sotto consisteva in altro velo<br />

bianco, che coprendo una parte dei<br />

capelli terminava col ravvolgersi al<br />

collo. Trattarono <strong>di</strong> queste mona-<br />

che il Sansovino e lo Stringa nella<br />

Descrizione <strong>di</strong> Venezia, nonché<br />

Pietro Marcello nelle vite de* principi<br />

veneziani.<br />

BENEDETTINI Monaci . Nel<br />

Pontificato <strong>di</strong> s. Ormisda , verso<br />

l'anno 5io , fu istituito l'Or<strong>di</strong>ne<br />

benedettino da san Benedetto, la<br />

cui regola servi <strong>di</strong> modello agli<br />

Or<strong>di</strong>ni monastici d'occideute, dove<br />

pro<strong>di</strong>giosamente si è propagata.<br />

Nacque s. Benedetto nel 4°'o in<br />

Norcia, città del ducato <strong>di</strong> Spoleto,<br />

da nobili genitori. Recatosi a Roma<br />

per attendere agli stu<strong>di</strong>, al vedere<br />

i pericoli del corrotto secolo, si<br />

nascose in una grotta scavata nel<br />

profondo <strong>di</strong> una rupe, nel deserto<br />

<strong>di</strong> Subiaco. Ivi <strong>di</strong>morò per qualche<br />

tempo noto al solo Dio, ed al monaco<br />

Romano , il quale lo visitava<br />

<strong>di</strong> tanto in tanto, e dall'alto della<br />

rupe stessa, con una fune gli calava<br />

il pane.<br />

Propagandosi la lama della san-


BEN<br />

tità e della penitenza <strong>di</strong> Benedetto,<br />

i religiosi del monistcro <strong>di</strong> Vicovaro,<br />

tra Subiaco e Tivoli, il vollero per<br />

proprio abbate : titolo non nuovo<br />

in occidente, dacché più innanzi al-<br />

cuni monisteri erano stati instituiti<br />

ad imitazione <strong>di</strong> quelli piantati in<br />

oriente da s. Basilio, che morì nel<br />

3 7 8. Assuefatti però quei monaci<br />

al libertinaggio, mal sofferendo la<br />

<strong>di</strong>sciplina da lui introdotta, tentarono<br />

persino <strong>di</strong> avvelenarlo, onde<br />

egli tosto li abbandonò , facendo<br />

ritorno alla spelonca, che ben presto<br />

<strong>di</strong>venne luogo abitato. Imperocché<br />

le virtù ed i miracoli del santo,<br />

traendovi molti per vederlo , e per<br />

essere istruiti, ei con<strong>di</strong>scese alle loro<br />

preghiere, ed accettolli per <strong>di</strong>scepoli.<br />

Fabbricati da lui poscia do<strong>di</strong>ci mo-<br />

nisteri, in ognuno ei collocò do<strong>di</strong>ci<br />

religiosi con un superiore, comechè<br />

sovra tutti mantenesse un' autorità<br />

assoluta. Perseguitato però da un<br />

indegno sacerdote per nome Fio-<br />

renzo, parti da Subiaco, e si recò<br />

a Montecassino nel regno <strong>di</strong> Napoli<br />

ove <strong>di</strong>strutto il tempio <strong>di</strong> Apollo,<br />

convertì gì' idolatri al cristianesimo;<br />

vi fabbricò prima due cappelle, e<br />

poi un ampio monistero pe' suoi<br />

monaci , che <strong>di</strong>venne la culla dell'Or<strong>di</strong>ne<br />

benedettino. V. Montecas-<br />

sino.<br />

In Montecassino, secondo alcuni,<br />

s. Benedetto scrisse la sua Regola,<br />

che altri sostengono aver lui me<strong>di</strong>-<br />

tata, ed incominciata a Subiaco, e<br />

solo compiuta e pubblicata in Mon-<br />

tecassino: regola sommamente lo-<br />

data dai Pontefici, dai concilii, dai<br />

padri, e dai più dotti critici. Fon-<br />

data precipuamente sul silenzio, sul-<br />

la solitu<strong>di</strong>ne e sulla preghiera, sulla<br />

operosità, sulla umiltà, e sulla ob-<br />

be<strong>di</strong>enza, oltre che sull'educazione<br />

della gioventù ed altre utili occupa-<br />

,<br />

BEN 3o 7<br />

zioni, ebbe molto a commendarla<br />

anche il Mosemio. Ma i pregi della<br />

regola Benedettina in confronto delle<br />

altre, vengono a pieno rilevati da s.<br />

Antonino part. II, tit. i5, cap. 12<br />

§ 2, riportato dal Martene, Commcnt.<br />

in Regnici s. Bene<strong>di</strong>rti.<br />

In quanto all'abito, <strong>di</strong>ce il padre<br />

Fontana negli Or<strong>di</strong>ni Monastici ,<br />

tomo V, cap. 2 : » San Benedetto<br />

» non ha determinato alcun colore<br />

» nell' abito. Dalle antiche pitture<br />

» non<strong>di</strong>meno siamo fatti accorti<br />

» che la veste degli antichi Bene-<br />

» delfini era bianca, e lo scapolare<br />

» nero. Questo scapolare però non era<br />

» della stessa figura, che presentemen-<br />

» te è in uso, aveva piuttosto sem-<br />

« bianza <strong>di</strong> un cappotto da mari-<br />

» naro, con questa <strong>di</strong>fferenza, che<br />

»» quello de' Benedettini sul davanti<br />

« era chiuso ed aperto solamente<br />

* qualche poco sui fianchi, come<br />

» può vedersi nelle figure poste dal<br />

» p. Mabillon ne' suoi Annali Be-<br />

j» nedettini. Simile sorta <strong>di</strong> scapola-<br />

li» ri era anticamente l' abito or<strong>di</strong>-<br />

» nario de' poveri e de' conta<strong>di</strong>ni. «<br />

Il citato Mabillon , in prcef. ad<br />

Saec. V. Bened., <strong>di</strong>ce che dopo il<br />

qoo si rese universale il color nero<br />

dell' abito. Il p. Bonanni poi nella<br />

prima parte del suo Catalogo degli<br />

Or<strong>di</strong>ni religiosi, capo XCIX, par-<br />

lando de' Benedettini <strong>di</strong> Montecassino,<br />

scrive, che fu loro prescritto<br />

nel concilio generale XV celebrato<br />

nel i3ii da Clemente V, dover<br />

avere sì in casa, che in viaggio<br />

una veste, ed uno scapolare <strong>di</strong> saia<br />

nera , con un piccolo cappuccio.<br />

Nel coro devono soprapporvi un<br />

ampia cappa , o cocolla a gran<strong>di</strong><br />

maniche, con un cappuccio acuto<br />

alle estremità , pure <strong>di</strong> saia nera.<br />

Pel quale colore furono chiama-<br />

ti monaci neri , per <strong>di</strong>stinguerli<br />

,


3o8 BEN<br />

dagli Or<strong>di</strong>ni monastici, che osservando<br />

la stessa regola , vanno vestiti<br />

<strong>di</strong> bianco. Altre eru<strong>di</strong>te notizie<br />

dell'abito de' Benedettini, si. leggono<br />

nella Vita della b. Chiara, scritta<br />

dal celebre Ga rampi, poi Car<strong>di</strong>nale.<br />

L'Or<strong>di</strong>ne benedettino appena nato<br />

si propagò subito mirabilmente per<br />

tutta l'Europa, ricevendolo la Fran-<br />

cia da s. Mauro, che avea avu-<br />

to la regola dal santo fondatore,<br />

neh' auno 5/j.3 volato al cielo in<br />

Montecassino, ove fu pure seppellito.<br />

Nella stessa Francia , come nel re-<br />

sto <strong>di</strong> Europa, si <strong>di</strong>ramò guest' Or<strong>di</strong>ne<br />

in varie consrresrazioni, che componevano<br />

un sol corpo, e più e più<br />

si è aumentato per l'unione <strong>di</strong> altre,<br />

come <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Lerino, <strong>di</strong> s. Colombano,<br />

<strong>di</strong> s. Equizio, e <strong>di</strong> altre,<br />

che lasciando la propria regola, ab-<br />

bracciarono quella <strong>di</strong> s. Benedetto.<br />

I fondatori dei gran<strong>di</strong> monisteri<br />

avevano in que' tempi la libertà <strong>di</strong><br />

farsi una regola particolare, composta<br />

<strong>di</strong> antiche pratiche, e <strong>di</strong> aggiunte no-<br />

velle. Da ciò venne il frammischiamento<br />

della regola <strong>di</strong> s. Benedetto, <strong>di</strong> s.<br />

Colombino et, che durò alcun tem-<br />

po. Carlo Magno, e Lodovico I zelanti<br />

dell'uniformità, si adoperarono<br />

nell' introdurre la regola <strong>di</strong> s. Bene-<br />

detto in tutti i monisteri della loro<br />

estesa obbe<strong>di</strong>enza, e fu deciso in<br />

un concilio tenuto in Aquisgrana<br />

nel 802, come pure in altre assem-<br />

blee, che da allora in poi la sola<br />

regola <strong>di</strong> s. Benedetto sarebbe se-<br />

guita.<br />

La più antica delle congregazioni<br />

benedettine fu quella <strong>di</strong> Montecassino,<br />

così denominata dal summen-<br />

tovato celebre monistero, detto an-<br />

cora del sacro Speco <strong>di</strong> Subiaco, per<br />

1' origine ivi avuta dall'Or<strong>di</strong>ne. Sof-<br />

frì questa congregazione varie vi-<br />

cende per le <strong>di</strong>sgrazie, cui andò sog-<br />

BEN<br />

getto Montecassino, e fuggendo l'ab-<br />

bate Bonito la strage de' longobar-<br />

<strong>di</strong>, Papa Pelagio II già monaco be-<br />

nedettino, eletto nell'anno 578, gli<br />

donò un' abitazione presso il Laterano,<br />

ove i monaci fabbricarono un<br />

monistero sotto l' invocazione <strong>di</strong> s.<br />

Giovanni Battista ; ma 1' abbate Pe-<br />

tronau, nel 720, sotto il Pontifica-<br />

to <strong>di</strong> s. Gregorio II, ricondusse i<br />

monaci a Montecassino , <strong>di</strong>venuto<br />

in progresso vescovato, e poi commenda,<br />

finché da Giulio II del i5o3<br />

fu restituito a' Benedettini qual Ab-<br />

bazia nullius , ed unito alla congregazione<br />

<strong>di</strong> s. Giustina <strong>di</strong> Padova.<br />

V. Cassixesi.<br />

L' Or<strong>di</strong>ne benedettino fu illustre<br />

ceppo <strong>di</strong> molti altri Or<strong>di</strong>ni religiosi,<br />

oltre delle monache benedettine, che<br />

riconoscono per fondatori s. Bene-<br />

detto, e la sorella s. Scolastica, come<br />

<strong>di</strong>cesi al loro articolo. Dopa<br />

1 anno 900,<br />

l' Or<strong>di</strong>ne benedettino<br />

si <strong>di</strong>vise in parecchie congregazioni<br />

in<strong>di</strong>pendenti ; cioè camaldolesi , ci-<br />

sterciensi , celestini , vallombrosani<br />

, silvestrini, e monaci <strong>di</strong> Grammont,<br />

ecc. Tutte queste ed al-<br />

tre congregazioni , che hanno i rispettivi<br />

articoli, sono però veri Or<strong>di</strong>ni<br />

, e congregazioni <strong>di</strong>stinte, non<br />

rami Benedettini, come <strong>di</strong>ce Calmet,<br />

Somm. degli Or<strong>di</strong>ni religiosi. Pre-<br />

sa soltanto da esse per norma la<br />

regola benedettina, vi aggiunsero<br />

qualche particolar costituzione, o<br />

qualche cangiamento introdussero<br />

nel colore dell'abito. Riforme, ben-<br />

sì in <strong>di</strong>versi tempi, furono date alla<br />

regola antica <strong>di</strong> s. Benedetto , pel-<br />

le quali l'Or<strong>di</strong>ne si <strong>di</strong>vise in varie<br />

corporazioni, che il fecero <strong>di</strong>stingue-<br />

re generalmente in Benedettini an-<br />

tiehi, o non riformati, ed in Bene-<br />

dettini riformati.<br />

La prima riforma è quella <strong>di</strong>


BEN<br />

Cluny, o cliiniacensi, il cui monistero<br />

fu fondato da Guglielmo il Pio, duca<br />

d' Aquitania, nel 910, nella <strong>di</strong>ocesi<br />

<strong>di</strong> Macon in Francia, resa celebre<br />

dai ss. Demone, Odone. Ugo, Maiolo,<br />

Oddone, Pietro il venerabile ec. [Fe-<br />

<strong>di</strong>). Si estese mirabilmente quella<br />

congregazione ed il gran priore <strong>di</strong><br />

Veni, nel 1621, vi stabili una ri-<br />

forma, simile a quelle delle congregazioni<br />

<strong>di</strong> s. Vannes, e <strong>di</strong> s. Mau-<br />

ro. Quelli però che non vollero<br />

adottar tale riforma nelle case loro,<br />

furono contrad<strong>di</strong>stinti col nome <strong>di</strong><br />

antichi monaci <strong>di</strong> Climy. Viene poi<br />

la congregazione della ss. Trinità<br />

della Cava, cosi detta da un gran<br />

monistero nella provincia <strong>di</strong> Saler-<br />

no. Fu fondata nel 980 sotto l'os-<br />

servanza cliiniacense, e fu il ceppo<br />

<strong>di</strong> una congregazione <strong>di</strong> venti nove<br />

abbazie , e <strong>di</strong> novantuno priorati<br />

conventuali. La congregazione <strong>di</strong><br />

Savigni, posta nelle foreste <strong>di</strong> questo<br />

nome in Norman<strong>di</strong>a , fu unita al-<br />

l' Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Citeaux, o Castello, nel<br />

1 i55. Essa era stata eretta nel<br />

li 12 da s. Vitale <strong>di</strong>scepolo del b.<br />

Roberto d' Arbrisselles. La congre-<br />

gazione <strong>di</strong> Tiron, nel bosco <strong>di</strong> que-<br />

sto nome nel Perché, passò in quel-<br />

la <strong>di</strong> s. Mauro nel 1629. Eia sta-<br />

la fondata nel 11 09 dal b. Bernardo<br />

d'Abbeville, altro <strong>di</strong>scepolo<br />

del detto b. Roberto ; ed avca, come<br />

1' antecedente, e prima dello scisma<br />

molte case in Inghilterra. Veg-<br />

gasi Reyner, Aposlolatus Benedìctinorum<br />

in Anglia. Lanfranco riunì i<br />

monisteri d' Inghilterra in una sola<br />

congregazione: questa congregazione<br />

adottò nel i335 nuove pratiche,<br />

ma più austere. E conosciuta sotto<br />

il nome <strong>di</strong> monaci neri 3 e sussiste<br />

gloriosa a fronte delle persecuzioni.<br />

La congregazione <strong>di</strong> Bursfied in<br />

Germania fu stabilita da una ri-<br />

BEN 309<br />

forma, che si fece nel \f\Cì\; quella<br />

<strong>di</strong> Molek, o Melk nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />

Passavia in Austria, surse nel i/j'8,<br />

e Pio VI la visitò nel 1782; quel-<br />

la d' Hirsauge nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Spira,<br />

fu istituita nel 1080 da s. Gu-<br />

glielmo abbate , e fu secolarizzata<br />

dopo il luteranismo, e ceduta nel<br />

trattato <strong>di</strong> Westfulia al duca <strong>di</strong><br />

V\ ittemberg.<br />

Nel 1687 nove monisteri Bene-<br />

dettini della Polonia e Lituania<br />

supplicarono la Santa Sede, perchè<br />

li erigesse in congregazione come<br />

quella <strong>di</strong> Baviera. Papa Clemente<br />

XI, avendo esaminato la domanda,<br />

nel 1709, eresse i detti monisteri<br />

in congregazione col titolo <strong>di</strong> santa<br />

Croce , e co' privilegi stessi della<br />

congregazione bavara, come si legge<br />

nella costituzione, Desiderantibus ><br />

Bull. Rom. tom. X p. I p. 209;<br />

siccome a quella <strong>di</strong> Boemia conces-<br />

se <strong>di</strong>poi, a' G ottobre 1 7 1 Zf, me<strong>di</strong>an-<br />

te la costituzione, Apostolalus , loco<br />

citato tom. XI p. II p. 2.4, i pri-<br />

vilegi delle altre congregazioni be-<br />

nedettine.<br />

La congregazione <strong>di</strong> Monte Ver-<br />

gine in Italia fu istituita nel 11 ig,<br />

da s. Guglielmo ; quella <strong>di</strong> s. Be-<br />

nedetto <strong>di</strong> Valladolid nella Spagna,<br />

ebbe il suo cominciamento nel 1 3cjo.<br />

La riforma <strong>di</strong> s. Vannes, e <strong>di</strong> s.<br />

Idolfo fu stabilita iu Lorena dopo<br />

il 1600; e quella <strong>di</strong> s. Mauro in<br />

Francia nel 1621. I monaci <strong>di</strong> que-<br />

sta ultima congregazione si sono resi<br />

immortali per le bellissime e<strong>di</strong>zioni,<br />

che hanno <strong>di</strong> molti ss. padri illu-<br />

strate.<br />

Non solo l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Bene-<br />

detto si propagò per tutto l'occi-<br />

dente, ma, come abbiamo da Anto-<br />

nio Yepes nella Cronaca Benedet-<br />

tina all'anno 601, si <strong>di</strong>latò ezian<strong>di</strong>o<br />

iiell' oriente. Furono pertanto fon-


3io BEN<br />

dati monasteri nell'Asia, e partico-<br />

larmente nella Valle <strong>di</strong> Giosafht<br />

nel monte Carmelo, sul monte Si-<br />

nai, nel monte Tabor, in Betania,<br />

e nel luogo in Galilea, ore il Signore<br />

ascese al cielo. Dopo questi<br />

conventi sino all'anno millesimo se<br />

ne fabbricarono molti altri, per ope-<br />

ra del religioso s. Bonone. Questi<br />

recossi in Gerusalemme, e penetrando<br />

ne' deserti dell'Egitto, ne J<br />

quali<br />

per l' invasione de' barbari non vivevano<br />

più gli anacoreti, vi eresse<br />

monisteri colf istituto <strong>di</strong> s. Benedet-<br />

to, registrati da Mosondro scrittore<br />

delle azioni <strong>di</strong> s. Bonone. L' abito<br />

de' monaci era nero sopra una ve-<br />

ste alquanto più corta; aggiungevano<br />

una specie <strong>di</strong> mantello bian-<br />

co, e lungo fino sotto le ginocebia ,<br />

avevano pazienza e cappuccio parimenti<br />

biancbi.<br />

L'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Benedetto contò<br />

trentasette mila case , comprese le<br />

<strong>di</strong>pendenze e filiazioni , né si terminerebbe<br />

mai se si volesse dare<br />

la nota degl' imperatori, dei re, del-<br />

le regine, dei principi, delle prin-<br />

cipesse che vi sono entrati; dei San-<br />

ti, dei Papi, dei Car<strong>di</strong>nali, dei ve-<br />

scovi, e degli scrittori celebri ch'esso<br />

ha prodotti, come attestano il p.<br />

Heliot, Calmet , e Ziegelbaver. Il<br />

Pontefice Giovanni XXII, creato nel<br />

i3i6, dopo <strong>di</strong>ligente esame de' re-<br />

gistri Pontificii, da' quali poteva ri-<br />

cavarsi il numero de' Santi canoniz-<br />

zali, trovò che 1' Or<strong>di</strong>ne benedettino<br />

avea dato fino dal suo principio<br />

venticinque Papi santi, presso a due-<br />

cento Car<strong>di</strong>nali, settemila arcivesco-<br />

vi, quin<strong>di</strong>cimila vescovi, altrettanti<br />

abbati insigni, la cui conferma spet-<br />

tava alla santa Sede, più <strong>di</strong> duecento-<br />

ventiquattro figli <strong>di</strong> re ed imperatori,<br />

più <strong>di</strong> quarantamila santi e beati, dei<br />

quali cinquemila e cinquecento <strong>di</strong><br />

,<br />

BEN<br />

Montccassino. Così il citato p. He-<br />

liot, Histoire des Ortlres Rcligieiix<br />

tomo V p. 17. Gregorio XV, <strong>di</strong>ce<br />

nella sua VI costituzione, che per<br />

lunga e continuata serie <strong>di</strong> secoli<br />

non ebbe la Chiesa altri Pontefici,<br />

che della famiglia Benedettina; ed<br />

il p. Mabillon, Pracf. ad Saec.<br />

VI Bened., scrive che nel secolo XI<br />

tanti furono i Papi dell'Or<strong>di</strong>ne be-<br />

nedettino, che sembrava allora <strong>di</strong>venuta<br />

ere<strong>di</strong>taria in quest' Or<strong>di</strong>ne<br />

la sede Pontificale. Monsignor Spondauo<br />

però, negli annali ecclesiastici<br />

all'anno 1 334» scrisse, aver alcuni<br />

<strong>di</strong>vulgato, Magnimi Ckronicum Bel-<br />

gicum, et Langius in Ckron. Citi-<br />

ziensì, che Giovanni XXII avea ri-<br />

cavato da' libri de' suoi predecessori,<br />

essere stati nell' Or<strong>di</strong>ne benedettino<br />

XXV Pontefici, centottantatre Car-<br />

<strong>di</strong>nali, mille quattrocento e ottanta-<br />

quattro arcivescovi, mille cinquecen-<br />

to e due vescovi, mille cinquecento<br />

e sette abbati insigni, e cinquemille<br />

cinquecento e cinquantacinque santi<br />

canonizzati. Altrove, segue a <strong>di</strong>re lo<br />

Spondano , si trovano i suddetti<br />

Pontefici, ma centonovantatre Car-<br />

<strong>di</strong>nali, tremila e cinquantasette ve-<br />

scovi, quin<strong>di</strong>cimila e settantaquat-<br />

tro abbati, e tremila e quattro san-<br />

ti canonizzati , il qual numero ri-<br />

guardo a tutti , fuorché a' Pontefici,<br />

molto accresce Wernero, in Fasciculo<br />

Temporum.<br />

Tritemio, che visse nel 1480, <strong>di</strong>ce<br />

del suo Or<strong>di</strong>ne , che il numero<br />

de' monisteri, detti abbazie, sorpas-<br />

sava quin<strong>di</strong>cimila, non comprese le<br />

prepositure, e i monisteri delle mo-<br />

nache, soggiungendo : Unde si unus-<br />

quisque sua possideret, Sanctus Be~<br />

ne<strong>di</strong>ctus, tertiam partem Chris liani-<br />

talis habere crederelur. Folengio <strong>di</strong>-<br />

ce, constare dalle bolle Pontificie<br />

che in un medesimo tempo esiste-<br />

,


BEN<br />

vano trentasettemila abbazie ; e il<br />

Bucellini, nel suo Menologio Bene-<br />

dettino, riferisce essersi numerati nel<br />

concilio <strong>di</strong> Basilea ottantaduemila<br />

settecento quarantuno monisteri. Fat-<br />

to è, che più <strong>di</strong> settanta Pontefici<br />

furono alunni degli Or<strong>di</strong>ni regolari,<br />

ed i Benedettini dell' occidente ne<br />

contano trentuno della loro regola,<br />

cioè, ventitré del primo Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

s. Benedetto, che furono Giovanni II,<br />

Pelagio li, Gregorio I, Bonifacio IV,<br />

Adeodato, Agatone, Gregorio II,<br />

Gregorio III, Zaccaria, Stelano IV,<br />

Pasquale I, Gregorio IV, Giovanni<br />

IX, Leone V, Silvestro II, Sergio<br />

IV, Leone IX, Stefano X, Vittore<br />

III, Gelasio II, Gregorio Vili, Alessandro<br />

IV, e Clemente VI. De'<br />

Benedettini camaldolesi si annovera<br />

il regnante Pontefice Gregorio XVI;<br />

de' Benedettini cisterciensi se ne con-<br />

tano quattro, Eugenio III, Alessan-<br />

dro III , Urbano IV, e Benedetto<br />

XII; altri quattro de Benedettini cluniacensi,<br />

cioè Gregorio VII , Urbano<br />

II, Pasquale II, ed Urbano V ;<br />

mentre dei celestini Benedettini, il<br />

solo s. Celestino V, che ne fu il fondatore.<br />

I certosini contano due Pontefici,<br />

il detto Urbano II, e Clemente<br />

IV; finalmente i cassinesi hanno Pio<br />

VII, che fu abbate del loro Or<strong>di</strong>ne, e<br />

che a' 2 3 febbraio del seguente an-<br />

no, creò in petto, e poi a' 28 settembre<br />

pubblicò Car<strong>di</strong>nale, Miche-<br />

langelo Luchi, abbate cassinese <strong>di</strong><br />

Brescia; mentre Pio Vili a' 27 lu-<br />

glio 1829 esaltò al Car<strong>di</strong>nalato Re-<br />

migio Cressini <strong>di</strong> Piacenza, altro abbate<br />

cassinese, e vescovo <strong>di</strong> Parma.<br />

Il Lenglet nel tomo VII della<br />

sua storia, par. I p. 204, <strong>di</strong>ce che<br />

dell' Or<strong>di</strong>ne benedettino fossero quaranta<br />

i Pontefici ; ed i Benedettini ne<br />

contrastano molti a' canonici rego-<br />

lari lateranensi, presso de' quali si<br />

BEN 3 n<br />

ricovrarono fuggendo dai goti che in-<br />

vasero Montecassino; per cui coa-<br />

bitando molto tempo insieme , gli<br />

uni, e gli altri contano i medesimi<br />

Papi fra i loro religiosi. In quanto<br />

ai Car<strong>di</strong>nali Benedettini propriamen-<br />

te <strong>di</strong> s. Benedetto, il Cardella nel-<br />

le Memorie Sloriche de' Car<strong>di</strong>nali,<br />

tom. IX p. 146, riporta l'elenco <strong>di</strong><br />

cento e trenta <strong>di</strong> essi, descrivendo-<br />

ne egli le vite fino a tutti quelli<br />

creati da Benedetto XIV.<br />

Tra i Pontefici benemeriti dell'<br />

Or<strong>di</strong>ne Benedettino si annovera<br />

Gregorio XV, Ludovisi, eletto nel<br />

1 62 1 , il quale presso il monistero<br />

<strong>di</strong> s. Cecilia in Roma, fabbricò un<br />

collegio , dal suo nome chiamato<br />

Gx-egoriano, affinchè 1' Or<strong>di</strong>ne Be-<br />

nedettino potesse ricevere i suoi<br />

religiosi, che per motivo <strong>di</strong> pietà,<br />

<strong>di</strong> affari, e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i si recassero<br />

alla capitale del cattolicismo. Gli<br />

altri Pontefici principalmente bene-<br />

meriti dell'Or<strong>di</strong>ne Benedettino, sono<br />

s. Gregorio I Magno, s. Gregorio II,<br />

s. Zaccaria, s. Vittore HI, Urbano<br />

V, Clemente XI, Benedetto XIII,<br />

e Benedetto XIV, senza nominarne<br />

<strong>di</strong> più; onde per gratitu<strong>di</strong>ne i mo-<br />

naci <strong>di</strong> Montecassino, eressero loro<br />

delle statue nell' atrio avanti quella<br />

celebre basilica, con l'iscrizione sopra<br />

la porta <strong>di</strong> mezzo : Heroibus<br />

bene merentibus Cassinates propriae<br />

pietatis argumentum , monimentum<br />

aliena;, 16G6.<br />

Lungo sarebbe il parlare dell' u-<br />

bertosissimo apostolato de' Benedettini<br />

, onde ci limiteremo solo a<br />

qualche cenno. San Gregorio I,<br />

prima del suo Pontificato , avea<br />

formato il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> andare in<br />

Inghilterra ad annunziare la fede;<br />

ma non potè effettuarlo, perchè il<br />

popolo <strong>di</strong> Roma non volle accon-<br />

sentire alla sua partenza. Divenuto


[U9. BEN<br />

però Papa , e tenendo in cuore<br />

quella missione, nel 5o,fi, prescelse<br />

a quest' impresa s. Agostino allora<br />

priore del suo monistero <strong>di</strong> s. An-<br />

drea <strong>di</strong> Roma, e gli <strong>di</strong>ede alcuni<br />

monaci Benedettini per compagni<br />

fra' quali Mellito, Giusto, e Paolino,<br />

che <strong>di</strong>vennero vescovi come il loro<br />

capo, e Rufiniano fu terzo abbate<br />

del monistero fondato da s. Agosti-<br />

no. Convertita l'Inghilterra, l'Or<strong>di</strong>ne<br />

monastico vi produsse molti uomini<br />

celebri per santità e dottrina, i quali<br />

pur si misero a pre<strong>di</strong>care la fede in<br />

Germania, nella Svezia, nella Nor-<br />

vegia, e quasi in tutto il setten-<br />

trione. Nò alle sole missioni si ap-<br />

plicarono gì' inglesi Benedettini, che<br />

attesero ezian<strong>di</strong>o a coltivare l' inge-<br />

gno, sopra tutto stu<strong>di</strong>ando le scienze<br />

sacre, in quel modo che ognuno<br />

conosce. Veggasi Reinéri, Aposlo-<br />

latus Bene<strong>di</strong>ctinorum in Anglia,sive<br />

dcscriptio historìca de antìquitale<br />

Ord. s. Bene<strong>di</strong>rti, Monachorum<br />

Nigrorum in regno Anglice, Duaci<br />

ìGi6; ed Origo Bene<strong>di</strong>ctinorum<br />

Missioni.? Apostolica; inAngliam,per<br />

Clementem Vili, opera illustriss. d.<br />

Car<strong>di</strong>nali? Borro/nei, anno 1601.<br />

Caduta poscia l' Inghilterra nel regno<br />

<strong>di</strong> Enrico VII I, nello scisma,<br />

Clemente VIII vi mandò i Bene-<br />

dettini per riconvertirla dagli errori.<br />

E non solo l'Inghilterra ed il Nord<br />

provarono gli effetti zelanti delle<br />

missioni Benedettine; ma la stessa<br />

America, nella quale, appena fu sco-<br />

perta da Colombo, Alessandro VI nel<br />

i5o3 spedì parecchi missionari <strong>di</strong><br />

quest' Or<strong>di</strong>ne, sotto la <strong>di</strong>rezione<br />

del vicario apostolico p. Bernardo<br />

Boyl. Veggasi Roberston Storia <strong>di</strong><br />

Nova typis<br />

America pagina 1 34 '><br />

transatta navigatio novi orbis In-<br />

<strong>di</strong>ce Occidental)'s, Buebli Catalani ,<br />

abbati* Mentis serrati, et in uni-<br />

,<br />

B E \<br />

versarli Americani , sive novuni<br />

orbati 3 sacra; Se<strong>di</strong>s Aposlol. rom.,<br />

a lalcre legati vicarii ac patriarciha;<br />

socioriutique monachorum ex<br />

Or<strong>di</strong>ne s. Bene<strong>di</strong>rti, ad supra<strong>di</strong>cli<br />

Novi Allin<strong>di</strong> barbaras genles, Chri-<br />

sti s. Evangelium pree<strong>di</strong>can<strong>di</strong> grada<br />

, dclegatorum sacerdotum ecc.<br />

Alidore ven. fr. d. Honorio Philopono<br />

Ord. s. Bene<strong>di</strong>rti monaclio<br />

s. T. 1621.<br />

Vi fu lunga <strong>di</strong>sputa, e contro-<br />

versia intorno la precedenza, fra i<br />

canonici regolari <strong>di</strong> s. Agostino, ed<br />

i monaci Benedettini , onde dopo<br />

cento anni che proseguiva, il Pontefice<br />

Pio IV, a' 18 gennaio i564,<br />

colla costituzione 7 5, che si leg^e<br />

nel tomo II, del Bollario del Clierubini<br />

, decretò che i primi come<br />

eli<strong>di</strong>ci , dovessero precedere i mo-<br />

naci negli atti pubblici e privati,<br />

ma che ne' concilii , e negli altri<br />

luoghi in cui hanno il voto, prece-<br />

dessero gli abbati rispettivi <strong>di</strong> cia-<br />

scuno <strong>di</strong> questi Or<strong>di</strong>ni, secondo<br />

L'antichità della promozione alle loro<br />

abbazie. Veggasi Pennotti, Histor.<br />

Canonie. Reg. lib. II, capo 71.<br />

BENEDETTO I, Papa LXIV.<br />

Secondo Evagrio (lib. 5. cap. 16),<br />

e Niceforo (lib. 17 cap. 36) venne<br />

attribuito a questo Pontefice il nome<br />

<strong>di</strong> Bonoso. Baronio però ( ann.<br />

573 n. 1) è d'avviso quello essere<br />

stato invece il suo cognome. Fu<br />

romano ed ebbe i natali da Boni-<br />

facio. Fu prima monaco benedet-<br />

tino, e venne eletto Pontefice ai 3<br />

giugno del 074. Sappiamo da Pao-<br />

lo Diacono [in vita s. Gregorii<br />

1 cap. 6 pag. 3 toni. IV e<strong>di</strong>t.<br />

Maurinae ) aver egli creato Car-<br />

<strong>di</strong>nal <strong>di</strong>acono Gregorio successo-<br />

re a Pelagio II nel Pontificato, levandolo<br />

dal monistero. Sulle traccio<br />

de^li antecessori suoi, confermò il


en<br />

quinto concilio generale ( Noris Dissero<br />

de Synod. V cap. 9 § 3). Mo-<br />

rì questo Pontefice ai 3o, secondo<br />

altri ai 2 5 luglio del 578 e fu se-<br />

polto nel Vaticano. Il suo governo<br />

durò quattro anni, un mese e <strong>di</strong>eci-<br />

otto giorni, e la s. Sede vacò quattro<br />

mesi. Molto si <strong>di</strong>stinse la sua carità,<br />

tanto nelle scorrerie dei Longobar<strong>di</strong>,<br />

quanto nell' occasione in cui Roma<br />

fu afflitta dalla carestia. Ci resta una<br />

epistola col suo nome scritta a Da-<br />

vid vescovo in Ispagna, intorno alla<br />

fede della santissima Trinità. V . Anastasio<br />

e du Chesne. L' ignoranza<br />

e le turbolenze ebe dominavano in<br />

que' dì V Italia , ci privarono <strong>di</strong><br />

maggiori altre notizie in suo ri-<br />

guardo.<br />

BENEDETTO II (s.), Papa<br />

LXXXI1I , da alcuni creduto del-<br />

la famiglia Savelli , nacque nel<br />

secolo settimo , e fino dalla sua<br />

più verde età de<strong>di</strong>cossi al servi-<br />

gio della Cbiesa. Lo stu<strong>di</strong>o del-<br />

la sacra Scrittura formava le sue<br />

più care occupazioni , ed a questo<br />

aggiungeva molta perizia nel canto<br />

ecclesiastico. Era fornito inoltre <strong>di</strong><br />

ogni sorta <strong>di</strong> virtù, e si rese accet-<br />

to a chi lo avvicinava per la sua<br />

umiltà, dolcezza e pazienza. Riguardava<br />

i poveri colf occhio della fede,<br />

e largo era quin<strong>di</strong> con essi <strong>di</strong> mol-<br />

te beneficenze. Ad imitazione del-<br />

l' apostolo castigava il suo corpo e<br />

lo riduceva in ischiavitù, colla pratica<br />

della mortificazione. Or<strong>di</strong>nato<br />

sacerdote e <strong>di</strong>venuto canonico lateranense,<br />

secondo alcuni, o monaco<br />

benedettino, secondo altri, fu accet-<br />

to ai santi Pontefici Agatone , e<br />

Leone II, i quali si valevano del-<br />

l' opera sua in varie circostanze.<br />

Morto Leone, fu destinato a succedergli<br />

Benedetto , ai 26 giugno<br />

dell' anno 684. Prima <strong>di</strong> essere<br />

voi,. IV.<br />

BEN 3.3<br />

consacrato , commise alcuni affari<br />

a Pietro notaro regionario, che il<br />

suo predecessore aveva mandato nel-<br />

la Spagna cogli atti del sesto con-<br />

cilio generale, acciocché fossero rice-<br />

vuti da quei vescovi ( V. Notari<br />

regionari). Tanta era la stima che<br />

faceva <strong>di</strong> lui l'imperatore Costantino<br />

Pogonato, che lasciò al clero ed al popolo<br />

la facoltà <strong>di</strong> eleggere i Sommi<br />

Pontefici , senza aspettare l' abusivo<br />

consentimento dell' imperatore per<br />

l'incoronazione dei medesimi. Un al-<br />

tro attestato <strong>di</strong> venerazione offrì a Benedetto<br />

il buon Costantino, col man-<br />

dargli un fiocco dei capelli de'suoi<br />

figli Giustiniano ed Eraclio; la qual<br />

pratica era una specie <strong>di</strong> adozione<br />

per cui quegli, che riceveva i capel-<br />

li <strong>di</strong> qualche giovane, n'era consi-<br />

derato qual padre. Questo santo<br />

Pontefice, che tanto si era anche a-<br />

doperato alla conversione degli ere-<br />

tici , terminò la sua vita nel giorno<br />

7 maggio dell'anno 685, e hi<br />

riposto nella chiesa <strong>di</strong> s. Pietro. Creò<br />

do<strong>di</strong>ci vescovi , governò <strong>di</strong>eci mesi<br />

e do<strong>di</strong>ci giorni, e vacò dopo <strong>di</strong> lui<br />

la santa Sede due mesi e quin<strong>di</strong>ci<br />

giorni. V. Anastasio nella vita <strong>di</strong><br />

Benedetto II., Baronio ad an. 684<br />

n. 7, e Paolo <strong>di</strong>acono, De gestis Lon~<br />

gobard. lib. 6 cap. 5o.<br />

BENEDETTO III, Papa CVII.<br />

Riferisce il Ciacconio esser egli nato<br />

in Roma da Pietro, ossia Patrodo,<br />

Fin da fanciullo fu collocato nel<br />

patriarchio lateranense per essere<br />

istruito e fatto chierico, come usavano<br />

con quelli, che de<strong>di</strong>car si volevano<br />

al ministero dell' altare. Ana-<br />

stasio nella vita <strong>di</strong> lui ce lo <strong>di</strong>pinge<br />

d' illibati costumi, <strong>di</strong> eccellente dot-<br />

trina , riservato nella conversazione,<br />

modesto e acuto nel parlare, a tutti<br />

sottomesso ed ubbi<strong>di</strong>ente. Fu eletto<br />

sud<strong>di</strong>acono della Chiesa Romana da<br />

4o


3i4 BEN<br />

Gregorio IV, ed in seguito fu fatto<br />

canonico regolare. Sergio II lo promosse<br />

al <strong>di</strong>aconato, e s. Leone IV<br />

lo insigni della <strong>di</strong>gnità Car<strong>di</strong>nalizia,<br />

ascrivendolo all'or<strong>di</strong>ne dei preti col<br />

titolo <strong>di</strong> s. Calisto. Le preclare vir-<br />

tù <strong>di</strong> Benedetto vieppiù risplendet-<br />

tero in quel grado sublime, inspirando<br />

egli colla sua condotta la più<br />

efficace e<strong>di</strong>ficazione in tutta la Chie-<br />

sa Romana. Venuto a morte Leone,<br />

non esitarono gli elettori a crearlo<br />

Pontefice ai 17 luglio 855. Ac-<br />

cettò contro voglia la <strong>di</strong>gnità, che<br />

gli veniva offerta, poiché avrebbe<br />

bramato meglio poter continuare la<br />

sua vita nella preghiera e nel <strong>di</strong>-<br />

giuno. Si dovette <strong>di</strong>fferire però la<br />

sua consacrazione fino ai 29 settembre,<br />

poiché soltanto allora gli ambasciatori<br />

imperiali, mandati a Roma<br />

per assistere a quella cerimonia,<br />

cessarono dal favorire l' antipapa<br />

Anastasio [V. Antipapi n.° XIII),<br />

mossi dalla costanza del clero e del<br />

popolo nel riconoscer Benedetto III<br />

per vero Pontefice.<br />

Abbiamo da Ughellio [hai. Sacra<br />

lom. I, pag. 753), aver Benedetto<br />

dato la città <strong>di</strong> Terni in perpetuo ai<br />

suoi abitanti nell' anno 857, accioc-<br />

ché la ristorassero dai danni, che le<br />

fecero soffrire i duchi <strong>di</strong> Spoleto. Or<strong>di</strong>nò<br />

altresì, che il Pontefice con tutti i<br />

vescovi, i <strong>di</strong>aconi ed il restante del<br />

clero, assistesse ai funerali <strong>di</strong> qua-<br />

lunque vescovo, prete o <strong>di</strong>acono ; tocche<br />

alla morte dei Pontefici pur doves-<br />

sero praticare tutti i vescovi, i <strong>di</strong>aco-<br />

ni ed il restante del clero. Fece cosi<br />

tornare in qualche modo in vigore<br />

l' uso antichissimo della Chiesa che<br />

nella morte <strong>di</strong> un vescovo, i vesco-<br />

vi comprovinciali lo portassero alla<br />

De anliq.<br />

sepoltura. ( V . Martene<br />

Eccl., lib. 3, cap. I. num. 5, e seq.).<br />

Accordò un privilegio a tutti i ve-<br />

li E.<br />

scovi delle Gallie, ed uno pure al-<br />

l'abbazia <strong>di</strong> s. Dionisio <strong>di</strong>retto al<br />

suo abbate Luigi , e dopo un go-<br />

verno <strong>di</strong> due anni, sei mesi e <strong>di</strong>eci<br />

giorni, se si desume dal dì della con-<br />

sacrazione , morì agli 8 aprile 858,<br />

e fu sepolto in Vaticano. La sede<br />

vacò quin<strong>di</strong>ci giorni {V. Anastasio<br />

tomo 8.°, Coutil., pag. 223, 225,<br />

252, Platina, Baronio, Duchéne ec).<br />

Ci rimangono <strong>di</strong> lui due epistole,<br />

l' una <strong>di</strong>retta ad Incmaro vescovo<br />

<strong>di</strong> Reims, 1' altra ai vescovi del regno<br />

<strong>di</strong> Carlo, il Calvo, contro Uberto<br />

sud<strong>di</strong>acono, ch'era accusato <strong>di</strong> gravi<br />

delitti.<br />

\<br />

Affabile , liberale, modesto, pieno<br />

in somma delle più belle virtù : tale<br />

era il carattere <strong>di</strong> questo Pontefice,<br />

encomiato da' suoi nemici medesimi.<br />

BENEDETTO IV, Papa CXX.<br />

Romano fu questo Pontefice, e figlio<br />

<strong>di</strong> Mammolo, che <strong>di</strong>cesi della fami-<br />

glia Conti. Da canonico regolare la-<br />

teranense venne promosso al Ponti-<br />

ficato forse ai 6 <strong>di</strong> aprile dell'anno<br />

900, in cui coronò imperatore Lodovico<br />

III dopo i 3o d'agosto. {V.<br />

la eru<strong>di</strong>tissima <strong>di</strong>ssertazione dell'ab-<br />

bate Cenni, che è 1' Vili fra quelle<br />

<strong>di</strong> storia <strong>ecclesiastica</strong>, tom. I, p. 220<br />

e seg.) Molto infelici corsero i tem-<br />

pi in cui Benedetto IV salì sulla<br />

cattedra apostolica. ;> Entra il nuo-<br />

» vo secolo X, <strong>di</strong>ce il Baronio An-<br />

>: noi. eccles. ad an. 900 n. 1 , il<br />

» quale e per la rozzezza e per la<br />

» sterilità del bene viene appellato<br />

« ferreo j per l'abbondanza della<br />

a malvagità suol chiamarsi <strong>di</strong> pfom-<br />

:> ho j e per l' inopia degli scrittori<br />

» oscuro. Chiamasi infelice il seco-<br />

>; lo X, aggiunge il chiarissimo An-<br />

» tonio Pagi (Crit. in annal. Baron.<br />

.-• ad ann. goo n. 1), perché grani<br />

» de fu oltremodo la barbarie sua<br />

;.- e perché i beni cccclesiastici , i


BEN<br />

» vescovati, e gli altri benefizii del-<br />

>> la Chiesa ad ogni passo erano<br />

« usurpati e spesse volte dai laici<br />

» e dagli ammogliati posseduti ".<br />

L'ambizione e la simonia dominavano<br />

tra la maggior parte del corpo<br />

ecclesiastico, e le leggi, promulgate<br />

perchè dovessero rime<strong>di</strong>arvi, comunemente<br />

si <strong>di</strong>sprezzavano. L' igno-<br />

ranza sarebbe stata al sommo deplorabile,<br />

se alcuni religiosi, come<br />

avverte il p. Faure nelle annotazioni<br />

alle tavole cronologiche del p. Mu-<br />

zanzio (p. 178 e<strong>di</strong>z. <strong>di</strong> Roma lySo),<br />

non si fossero applicati a copiare al-<br />

cuni monumenti degli uomiui dotti<br />

che li aveano preceduti. V. Tira-<br />

boschi Storia della letter. Ital. t. Ili,<br />

hb. Ili, e. 2. Riflette giustamente<br />

il chiarissimo Andres, nella sua opera<br />

intorno alla origine _,<br />

ai progressi ed<br />

allo stato attuale d J<br />

ogni letteratura<br />

( tom. I, pag. 108), che non solo<br />

la sana critica e la buona filosofia<br />

si vedevano sban<strong>di</strong>te in quel secolo;<br />

ma gli stu<strong>di</strong>i sacri ancora restavano<br />

in tale abbandono, che il Baluzio dal-<br />

la formola, che leggesi nell' opera <strong>di</strong><br />

Reginone intorno alla <strong>ecclesiastica</strong><br />

<strong>di</strong>sciplina, sulle inquisizioni, le quali<br />

praticar si doveano dai vescovi in<br />

riguardo ai preti, desume aver do-<br />

vuto eglino interrogarli se sapessero<br />

leggere. La Sede <strong>di</strong> san Pietro era<br />

quasi in balia <strong>di</strong> alcuni principi e<br />

ili alcune donne, la sfrenatezza delle<br />

quali, come nota il Baronio, unita<br />

alle ricchezze e ad altre qualità, le<br />

aveva rese arbitre del dominio <strong>di</strong><br />

Roma.<br />

Deve perciò molto commendarsi la<br />

rara virtù <strong>di</strong> questo Pontefice, che mai<br />

non lo abbandonò in mezzo a tanti<br />

ostacoli oppostigli dalla miseria dei<br />

tempi. Mori ai 20 ottobre go3 dopo<br />

tre anni e due mesi <strong>di</strong> governo,<br />

ed ebbe sepoltura in Vaticano. Si<br />

BEN 3iS<br />

conservano <strong>di</strong> lui due lettere. La<br />

prima, colla quale confermò ad Argrim<br />

vescovo <strong>di</strong> Langres il pallio,<br />

che avea ottenuto da Formoso, è<br />

<strong>di</strong>retta ai vescovi delle Gallie, re e<br />

signori ed a tutti i fedeli, e 1' altra<br />

al clero ed al popolo <strong>di</strong> Langres.<br />

La sede vacò sette giorni. V. Anastasio<br />

Dedm. in chron. Papirio Mas-<br />

son, Hodord De Ponti/, tom. IV ,<br />

ed act. Ord. s. Bene<strong>di</strong>cti p. 54g.<br />

BENEDETTO V Papa, CXXXV.<br />

Fu figlio d' Ildebrando, ed ebbe i<br />

natali in Roma dove era <strong>di</strong>stinto<br />

col sopranome <strong>di</strong> Grammatico.<br />

Il p. Gasparo R.inchens carme-<br />

litano pretese <strong>di</strong> aver veduto un'an-<br />

tica imagine <strong>di</strong> questo Pontefice vestito<br />

con l'abito del suo Or<strong>di</strong>ne; ma<br />

in ciò prese abbaglio. Se il p. Cri-<br />

sostomo Enriquez cistcrciense vi con-<br />

<strong>di</strong>scese nel suo fascicolo ss. Or<strong>di</strong>ti,<br />

cisterc. lib. II, pag. 5g, lo fece per<br />

riven<strong>di</strong>care alla sua religione Bene-<br />

detto XII, che i carmelitani asserivano<br />

avesse alla loro appartenuto.<br />

V. Papebrochio in Conalu ad ca-<br />

talog. Pont. pag. 164 n. 6.<br />

Essendo <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale, fu elet-<br />

to Pontefice ai 19 maggio del 964,<br />

senza il consenso dell' imperator Ot-<br />

tone^ al quale aveano giurato <strong>di</strong>pendenza<br />

i romani. Acceso d'ira per-<br />

tanto quell' imperatore, fece ritorno<br />

in Roma , la vinse colla fame , e<br />

condusse il Pontefice prigioniero<br />

in Germania. Piacconta Luitpran-<br />

do (lib. 6 cap. II) essere allora stato<br />

deposto Benedetto dall'antipapa Leo-<br />

ne in un conciliabolo tenuto ai 2 3<br />

giugno del 964, e consegnato ad Adaldago<br />

arcivescovo <strong>di</strong> Amburgo nella<br />

Sassonia , che lo trattò con molto<br />

onore. Morto intanto Leone, i romani<br />

richiesero Benedetto, e l'im-<br />

peratore era determinato a riman-<br />

darlo, quando la morte <strong>di</strong>ede ter-


3i6 BEN<br />

mine alla sua cattività dopo un anno,<br />

un mese e quin<strong>di</strong>ci giorni <strong>di</strong><br />

Pontificato. 11 sepolcro <strong>di</strong> lui, che<br />

si conserva nella cattedrale <strong>di</strong> Amburgo<br />

ed è descritto dal Papebro-<br />

chio, loc. cit., porta una iscrizione<br />

piena <strong>di</strong> errori <strong>di</strong> cronologia. Ottone<br />

Spellino pubblicò intorno a que-<br />

sto, nel 1673, una eru<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>sserta-<br />

zione stampata in Riell, avente per<br />

titolo Monilum Hamburgense Be-<br />

ne<strong>di</strong>ctinum _, scu de Inscriptione et tumulo<br />

Bent<strong>di</strong>cti V Pontificis ro><br />

mani.<br />

Benedetto V aveva già profetiz-<br />

zata la sua morte, aggiungendo che<br />

il ferro straniero, e le fiere avreb-<br />

bero desolati i paesi, ove egli fos-<br />

se sepolto, né da essi si arrivereb-<br />

be mai a goder della pace fin-<br />

ché le sue ossa non riposassero<br />

in Roma. Ammaestrato da una tri-<br />

ste esperienza della verità <strong>di</strong> tali<br />

pre<strong>di</strong>zioni, Ottone III or<strong>di</strong>nò quin-<br />

<strong>di</strong>, che il corpo <strong>di</strong> questo Pontefice<br />

fosse trasferito in Roma l'anno 999.<br />

Lo troviamo annoverato tra i mar-<br />

tiri in <strong>di</strong>versi martirologi. La San-<br />

ta Sede vacò due mesi e venticin-<br />

que giorni.^. Didmar.lib. ^ } Chron.,<br />

Baronio, Platina , Anastasio e D Li-<br />

chène .<br />

BENEDETTO VI Papa,CXXXIX.<br />

Ebbe i natali in Roma ed era figlio<br />

d'Ildebrando. Fu eletto Pon-<br />

tefice ai 20 <strong>di</strong>cembre 972. Verso alla<br />

fine <strong>di</strong> questo mese venne a mor-<br />

te Ottone I imperatore, cui successe<br />

Ottone II già coronato da Giovanni<br />

XIII Pontefice. Essendo le armi<br />

imperiali occupate nelle guerre te-<br />

desche e galliche, gì' italiani credet-<br />

tero fosse quella un'occasione propi-<br />

zia per riacquistare la libertà. Si ec-<br />

citarono perciò perturbazioni nei po-<br />

poli e tumulti nelle provincie, isti-<br />

tuendosi dei consoli in più ci Uà e<br />

BEN<br />

fabbricandosi fortezze private. Roma<br />

fu la prima, che si movesse a 1 omore.<br />

Cencio citta<strong>di</strong>no romano, uomo<br />

più ar<strong>di</strong>to che avveduto, ne fu il<br />

principale istigatore. Fece egli imprigionare<br />

il Papa in castel s. Angelo<br />

perchè sosteneva tanto i <strong>di</strong>ritti dell'<br />

impero, come quei della Chiesa. Terminò<br />

ivi i suoi giorni Benedetto VI,<br />

dopo un anno, tre mesi, un<strong>di</strong>ci giorni<br />

<strong>di</strong> governo, e fu strangolato per ope-<br />

ra <strong>di</strong> Francoue, scelleratissimo <strong>di</strong>a-<br />

cono Car<strong>di</strong>nale romano, figlio <strong>di</strong> Fer-<br />

ruzzio, il quale usurpò anche in se-<br />

guito il Pontificalo col nome <strong>di</strong> Bonifacio<br />

VII {V. Antipapa XVII).<br />

Si conserva una lettera <strong>di</strong> Benedetto<br />

VI <strong>di</strong>retta a Federico vescovo <strong>di</strong><br />

Salisburgo ed ai suoi provinciali, col-<br />

la quale lo costituisce vicario apo-<br />

stolico nel Norico ed in tutta la<br />

Pannonia, vietando a tutti i vescovi<br />

<strong>di</strong> quelle provincie <strong>di</strong> portare il pal-<br />

lio. V. Platina, Onofrio, Anastasio,<br />

Baronio e Du-CIiéne.<br />

BENEDETTO VII, Papa CXLI.<br />

Fu figlio <strong>di</strong> Davidde della famiglia<br />

Conti, e nacque in Roma. Era Car-<br />

<strong>di</strong>nale vescovo <strong>di</strong> Sutri , fu eletto<br />

Pontefice prima dei 23 marzo 975.<br />

Benedetto VI aveva <strong>di</strong>minuito i<br />

<strong>di</strong>i'itti dellarcivescovato Laureacense<br />

a favore <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Salisburgo, <strong>di</strong><br />

una istituzione più recente. Pelle-<br />

grino, che era stato investito del primo,<br />

mal comportando tal cosa, scris-<br />

se a Benedetto VII pregandolo vo-<br />

lesse mandargli il pallio, e confermare<br />

gli antichi privilegi della sua chiesa.<br />

11 Pontefice gli accordò benignamen-<br />

te l'iuta e l'altra cosa, nell'anno 977,<br />

confermandolo nella giuris<strong>di</strong>zione sopra<br />

sette vescovati della Ungheria<br />

inferiore, sui (mali lo incaricava <strong>di</strong><br />

far le sue veci. I suoi successori pe-<br />

rò, cominciando dal 992, furono<br />

vescovi soltanto <strong>di</strong> Passavia; per la


BEN<br />

qual cosa restarono privi del pallio.<br />

Veggasiil p. Harlzheim, tomo I Condì.<br />

Gennari, in Praef. Hicrarchiea<br />

pag. 36 e 37. La lettera <strong>di</strong> Pellegrino<br />

trovasi registrata in Lambec-<br />

cio, Biblioth. Caesarea lib. 2 pag.<br />

64 1 e seg. ; si legge però ancora<br />

colla risposta nel tomo IX dei con-<br />

cini.<br />

In uno dei due concilii da lui ce-<br />

lebrali in Roma, Benedetto VII scomunicò<br />

l'antipapa Bonifacio, nell'al-<br />

tro i simoniaci. Dotato <strong>di</strong> grande<br />

spirito, fu molto amante dei poveri.<br />

Compi la sua carriera ai io<br />

luglio 984, dopo nove anni <strong>di</strong> go-<br />

verno, e fu sepolto in santa Croce in<br />

Gerusalemme. Il Car<strong>di</strong>nal Baronio<br />

riporta nell'anno 984 la iscrizione<br />

sepolcrale, che vi ha osservata.<br />

Conserviamo una lettera spe<strong>di</strong>ta<br />

da questo Pontefice a Pilgrin arci-<br />

vescovo <strong>di</strong> Lor<strong>di</strong>, colla quale gli<br />

manda il pallio e conferma lo sta-<br />

tuto fatto da Agapito II nel 948<br />

intorno alla giuris<strong>di</strong>zione degli arci-<br />

vescovi <strong>di</strong> Salisburgo e <strong>di</strong> Lor<strong>di</strong>.<br />

( Veggasi Ciacconio in Bene<strong>di</strong>ci.<br />

VII, Du Chéne, Anastasio, Platina,<br />

Baronio, Richard e Giraud). La<br />

Sede restò vacante per mesi tre e<br />

giorni otto. V. Lenglet, tom. II,<br />

pag. 298.<br />

BENEDETTO Vili, Papa CLI.<br />

Era egli romano, e prima <strong>di</strong> essere<br />

assunto al Pontificato, si chiamava<br />

Giovanni. Figlio <strong>di</strong> Gregorio conte<br />

luscolano, e fratello <strong>di</strong> Giovanni<br />

XIX detto XX, che gli succedette<br />

nel Pontificato , era egli vescovo<br />

Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Porto (piando fu eletto<br />

Pontefice dopo il 17 giugno io 12.<br />

Non godette lungamente della pace<br />

nella <strong>di</strong>gnità, onde era stato insignito,<br />

perocché, scacciato da Roma<br />

dall'antipapa Gregorio ( V. An-<br />

iipapa XIX), fu costretto a fug-<br />

BEN 3.7<br />

girsene in Germania per domandar<br />

soccorso al re Enrico II. Ritrovò<br />

in questo principe un valido pro-<br />

tettore, che lo fece tosto restituire<br />

alla Sede Pontificia, ed il medesimo<br />

Enrico in ricambio, quando recossi<br />

a Roma, fu ricevuto dal Pontefice<br />

con somma onorificenza, ed inco-<br />

ronato imperatore colla sposa santa<br />

Cunegonda ai 1 4 febbraio 1 o 1 4 5<br />

nella basilica vaticana. Fu in quel-<br />

la occasione, che Benedetto VIII gli<br />

regalò lo scettro, la cui forma tut-<br />

tora viene usata dagli imperatori,<br />

consistente in un pomo o globo<br />

d'oro adorno <strong>di</strong> gioie , con una<br />

croce nella parte superiore ( V. Gla-<br />

bro Rodolfo libro I. inter Scriplor.<br />

Histor. Francor. e Du-Chèsne<br />

tom. IV pag. io). Né meno<br />

cortese si mostrò Enrico verso la<br />

Chiesa confermandole tutti i doni,<br />

ed i <strong>di</strong>ritti concessi ad essa da Carlo<br />

Magno e dagli Ottoni padre e figlio,<br />

e volendo che in seguito il clero ed<br />

il popolo romano affatto più non<br />

<strong>di</strong>pendessero dagli imperatori per<br />

eleggere il Pontefice, purché fosse<br />

consacrato alla presenza dei legati<br />

imperiali, come Eugenio II e Leone<br />

IV avevano stabilito ( Extat<br />

Diploma ap. Labbeumj Concilior.<br />

tom. IX col. 81 3.; Novaes Sa'<br />

ero Rito, Dissert. prelim. n. i4><br />

e la sua Introduzione alle Vile dei<br />

PP. tomo I, Dissert. I, pag. 28).<br />

Seppe in<strong>di</strong> Enrico persuadere Bene-<br />

detto a far cantare nelle messe il<br />

simbolo della fede costantinopolita-<br />

no, il quale dal IX secolo veniva<br />

solamente recitato.<br />

I saraceni si rendevano molto<br />

molesti nello stato Pontificio col l'as-<br />

salirne e danneggiarne <strong>di</strong> tratto<br />

in tratto i li<strong>di</strong>. 11 generoso Bene-<br />

detto Vili pensò subilo a liberare<br />

i suoi sud<strong>di</strong>ti dalle loro incursioni.


3i8 BEN<br />

Li attaccò pertanto nell'anno roiG<br />

nei mari <strong>di</strong> Toscana, e ne riportò<br />

tale vittoria , che la quiete e la<br />

gloria da gran tempo perdute tornarono<br />

cos'i a ristabilirsi nei suoi<br />

dominii ( V. Didmaro lib. 7 Chron.).<br />

Riandò <strong>di</strong>poi Rodolfo principe <strong>di</strong><br />

Norman<strong>di</strong>a contro i greci che de-<br />

vastavano la Puglia, e <strong>di</strong>fatti li<br />

sconfisse ed obbligolli a ritirarsi da<br />

quella provincia, scopo fino a quel<br />

momento della loro tirannide . V.<br />

Leone Ostiense in Chron. Cassiti.<br />

lib. II.<br />

Prova il Lambertini ( De Canoniz.<br />

SS. lib. I, cap. 44 j nume-<br />

ro 12), che questo Pontefice aves-<br />

se solamente beatificato nel io6r,<br />

poco dopo i 26 luglio, Simeone<br />

Armeno, monaco eremita <strong>di</strong> Padalirona<br />

presso Mantova, morto ai 26<br />

luglio del medesimo anno, quan-<br />

tunque il Mabillon ( Const. Requi-<br />

siti.? eie. Rullar. Rom. tomo I,<br />

pag. 32 3, e nel Fontanini pag. 3.)<br />

scriva essere stato invece <strong>di</strong>chia-<br />

rato degno della canonizzazione.<br />

Nel io 19 i greci, che a poco a<br />

poco andavano <strong>di</strong>latando il loro ter-<br />

ritorio fino ai confini romani, ob-<br />

bligarono Benedetto a ritornare in<br />

Germania per chieder nuovamente<br />

soccorso ad Enrico. Lo ricevette l'im-<br />

peratore in Bamberga già resa da lui<br />

feudataria alla Chiesa Romana, col-<br />

1' obbligo dell'annuale tributo <strong>di</strong> un<br />

cavallo bardato e <strong>di</strong> cento marchi<br />

d' argento. Questa donazione fu pe-<br />

rò mutata dall' imperator Arrigo III<br />

col ducato <strong>di</strong> Benevento, comunque<br />

Leone IX, nell'assentirvi, volesse con-<br />

servato il tributo del cavallo. Cor-<br />

rispose adunque Enrico alle inchie-<br />

ste del Pontefice, e calato in Italia<br />

con un esercito, <strong>di</strong>sfece i greci. Pas^-<br />

sando col Pontefice nel monistero<br />

<strong>di</strong> MoutecasMiio, Dell' occasione che<br />

13 E \<br />

si eleggeva un nuovo abbate, fu<br />

assalito da una grave malattia e,<br />

rimesso in salute., favorì quel luogo<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> donativi. V. Leone Ostien-<br />

se in Chron. Casin. lib. 2 cap. 46<br />

e 84 inter Script. Rer. Ital. tom.<br />

IV pag. 368 e 4°*; Novaes Vita<br />

<strong>di</strong> s. Leone IX Papa CLV1II.<br />

Racconta il Baronio, che restitui-<br />

tosi alla sua sede il Papa, vi fece<br />

chiamare Guido d' Arezzo, monaco<br />

benedettino nel monistero <strong>di</strong> Pom-<br />

posa, acciocché insegnasse al clero<br />

romano le note del canto fermo<br />

ut, re, mi, fa, sol, la, che aveva<br />

inventate.<br />

Governò Benedetto do<strong>di</strong>ci anni<br />

<strong>di</strong>eciselte giorni. Morì l'anno 1024<br />

ai 12 <strong>di</strong> luglio, secondo alcuni; ma<br />

veramente non si sa il giorno preciso<br />

e fu sepolto nel Vaticano. La<br />

sede restò vacante giorni otto.<br />

BENEDETTO IX, Papa CLIII,<br />

romano. Aveva nome Teofilatto, e fu<br />

figlio <strong>di</strong> Alberico conte Tuscolano<br />

della famiglia Conti e nipote <strong>di</strong> Benedetto<br />

Vili e <strong>di</strong> Giovanni XIX,<br />

che ressero la Chiesa prima <strong>di</strong> lui.<br />

Sono <strong>di</strong>scor<strong>di</strong> gli autori intorno al-<br />

la età sua ed al giorno preciso in<br />

cui fu promosso da Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong>a-<br />

cono al Pontificato. Il Papebrochio<br />

nel Conat. Chronico-histor. con al-<br />

tri pretende, fosse stato eletto in età<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni ai 9 <strong>di</strong>cembre io33<br />

[V. Glabro lib. 4 ca P- 5 a P- Du-<br />

citene tom. IV pag. 46)- Inclineremmo<br />

piuttosto a supporlo col<br />

Novaes <strong>di</strong> <strong>di</strong>eciolto o venti anni,<br />

poiché sappiamo da s. Pier Damiani<br />

e da altri scrittori che sin dal prin-<br />

cipio fu immersa la sua vita nel<br />

fingo delle più abboni inevoli lai-<br />

dezze. Per quello che riguarda il<br />

giorno della creazione, 1' autore del-<br />

la sua vita presso Labbé (tom. Il<br />

Conci I. col. 1277 e<strong>di</strong>t. Vcnet.) eli—<br />

,


BEN<br />

ce essere stato l' ottavo del mese <strong>di</strong><br />

novembre, mentre Antonio Pagi (ad<br />

an. 7ck»j) crede fosse consecrato<br />

prima del decimosettimo. La Chiesa,<br />

pei lagrimevoli tempi in cui geme-<br />

va, slimò fosse cosa conveniente ac-<br />

cettarlo come legittimo Pontefice,<br />

quantunque fosse stato intruso per<br />

opera <strong>di</strong> suo padre, uomo prepotente<br />

, e col mezzo <strong>di</strong> grande somma<br />

<strong>di</strong> denaro da lui pro<strong>di</strong>gata al po-<br />

polo. V. Vittore HI lib. 3 Dialog.<br />

pag. 853 in Bibliolh. PP. tomo<br />

XVIII.<br />

L' imperator Corrado venne nel<br />

jo37 in Italia, e non appena Benedetto<br />

ebbe a saperlo, ricordevole dei<br />

benefizii, clic ricevuti avea la S. Sede<br />

dagli antecessori <strong>di</strong> lui, gli andò in-<br />

contro ad accoglierlo onorevolmen-<br />

te. Ne l' accorgimento <strong>di</strong> Benedet-<br />

to lasciar ebbe a trascorrere quel-<br />

la occasione per trarne gran gio-<br />

vamento. Avvegnaché, deposto il<br />

Pontefice ai 29 giugno 1037 dai<br />

romani stanchi <strong>di</strong> soffrire la vita<br />

sua <strong>di</strong>ssoluta, riebbe la <strong>di</strong>gnità per<br />

opera del potere dell imperatore che<br />

venuto a Roma l'anno seguente, lo<br />

ripose sul seggio <strong>di</strong> s. Pietro.<br />

Desideravano poscia i polacchi,<br />

che Casimiro <strong>di</strong>acono, monaco be-<br />

nedettino <strong>di</strong> Clugny, potesse succedere<br />

a suo padre Miecislao II, morto<br />

nel io34, e quin<strong>di</strong> si ammoglias-<br />

se per poter provvedere colla successione<br />

al trono della sua casa. Vi<br />

con<strong>di</strong>scese Benedetto colla con<strong>di</strong>zio-<br />

ne, che gli ignobili polacchi, non ad-<br />

detti alla Chiesa, dovessero contribuir<br />

annualmente una piccola moneta,<br />

affinchè si tenesse per memoria<br />

un lume acceso nel tempio <strong>di</strong> san<br />

Pietro in Roma , ed i nobili por-<br />

tassero al collo una fascia bian-<br />

ca a guisa <strong>di</strong> stola nelle feste principali<br />

<strong>di</strong> Cristo e della Madonna.<br />

BEN 3 19<br />

Tutti poi, <strong>di</strong> qualunque con<strong>di</strong>zione<br />

si fossero , doveano aver la lesta<br />

tosala a guisa <strong>di</strong> monaci, come ri-<br />

ferisce Martino Cromerò ; de orig<br />

et reb. gest. Polon. lib. 4 P a S- %°i<br />

Giovanni Longino, Hislor. Polon.<br />

lib. 3 ad ann. 1 o4o, racconta esser<br />

attribuita da alcuni questa conces-<br />

sione a Clemente II piuttosto che<br />

a Benedetto IX. È facile che gli<br />

scrittori si sieno ingannati, perchè,<br />

come appresso vedremo, tre Ponte-<br />

fici ebbero in questi tempi contese<br />

per ottenere il Papato. Il Goneto<br />

(Tom. V. Clypci Theolog. Disp.<br />

9 de imped. <strong>di</strong>rim. ar. 2 § 4 )><br />

Tommassini ( de Nov. ci Vct. Eccl.<br />

Dìscipl. par. I lib. 2 e. 4^ § 9 e<br />

par. Ili lib. 3 e. 24 § 12) e Ca-<br />

pisucchi (controv. II § 3) credono<br />

sospetta questa concessione.<br />

Si levarono intanto nuovi torbi<strong>di</strong><br />

in Roma. Le due fazioni dei Con-<br />

ti Tuscolani e <strong>di</strong> Tolomeo console<br />

romano scacciarono Benedetto, il primo<br />

maggio io44j e Silvestro III<br />

venne quin<strong>di</strong> per opera <strong>di</strong> Tolomeo<br />

decorato del paludamento Pontifica-<br />

le; ma non fu riconosciuto dalla Chie-<br />

sa, e si riputò da tutti invasore il-<br />

legittimo della cattedra <strong>di</strong> s. Pietro ;<br />

anzi dopo quattro mesi , fu restituito<br />

al Pontificato Benedetto, che lo rinun-<br />

ziò in seguito per interesse a Gregorio<br />

VI (V. Ermanno Contralto in Chron.<br />

ad an. io44j a P- Canisium, Anliij.<br />

lect. tomo III. p. 267). Potè tutta-<br />

via riacquistarlo dopo la molte <strong>di</strong><br />

Clemente II, occupandolo per la ter-<br />

za volta dagli 8 <strong>di</strong> novembre 1047<br />

fino ai 1 7 luglio 1 048 ; sicché ora<br />

deposto dalla Sede Pontificia, ora<br />

riassuntovi, occupò Benedetto il trono<br />

per quasi do<strong>di</strong>ci anni. Venne a<br />

morte s. Leone IX, e celebrandosi i<br />

sacri comizii dopo i 20 d'aprile del<br />

io54, non mancò Benedetto, che già


^«6007<br />

320 BEN<br />

aveva prima rinunziato, <strong>di</strong> perturbar-<br />

li. Da questo anno in poi non si fa<br />

più alcuna menzione <strong>di</strong> lui, come as-<br />

serisce il Papebrochio nel Propileo<br />

<strong>di</strong> Maggio, onde il Baronio lo cre-<br />

de morto in questo tempo.<br />

Il p. d. Gregorio Piacentini, nella<br />

dotta Diatriba, De Scpulchro Bene-<br />

<strong>di</strong>cti IX p. 19 pubblicata nel 1747?<br />

pretende <strong>di</strong>mostrare che Benedetto<br />

dopo la rinunzia al Pontificato, fatta<br />

nel 1 o43, per esortazione <strong>di</strong> s. Bartolommeo<br />

abbate del monistero <strong>di</strong><br />

Grotta Ferrata appresso Frascati,<br />

abbia ivi condotto una vita esem-<br />

FINE PEL VOLUME QUARTO,<br />

BEN<br />

**>n^o/~<br />

plarissima senza mai uscirne sino al<br />

io65, circa il qual tempo vuole sia<br />

passato all'altra vita. Sappiamo però<br />

da autentici documenti, che non<br />

fu altrimenti impenitente il fine dei<br />

suoi dì come asseriscono alcuni : ma<br />

che invece, vestito l'abito <strong>di</strong> s. Ba-<br />

silio nel detto monistero <strong>di</strong> Grotta<br />

Ferrata, si occupò fino alla morte a<br />

far penitenza della sua vita sre-<br />

golata. Veggasi Onofrio, Sigeberto,<br />

Chron, Du Chéne, Platina, Anasta-<br />

sio, e Baronio.<br />

BENEDETTO X, antipapa. V<br />

Antipapa XXI.


BX 841 .M67 1840<br />

SMCR<br />

fioroni Gaetano,<br />

,<br />

1802-1883.<br />

<strong>Dizionario</strong> <strong>di</strong> eru<strong>di</strong>zione<br />

stor ico-ecc lesiast ica<br />

AFK-9455 (awsk)

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