Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 04.pdf - Bibliotheca ...
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C 3 7-Z&<br />
DIZIONARIO<br />
DI ERUDIZIONE<br />
STORICO-ECCLESIASTICA<br />
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI<br />
SPECIALMENTE INTORNO<br />
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI,, VI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI<br />
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA<br />
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E<br />
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,<br />
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E<br />
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON<br />
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.<br />
COMPILAZIONE<br />
DI GAETANO MORONI ROMANO<br />
PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ<br />
GREGORIO XVI.<br />
VOL. IV.<br />
IN VENEZIA<br />
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA<br />
il 1) C C C X L,
DIZIONARIO<br />
DI ERUDIZIONE<br />
STO RICO -E CC LE SI ASTICA<br />
BAA<br />
B• AANITI. Eretici del secolo<br />
IX, i quali abbracciarono gli erro-<br />
ri dei manichei. Il loro capo chia-<br />
mavasi Baanes, o Baani , che si <strong>di</strong>-<br />
ceva <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to.<br />
BABIA o BABRA. Città vesco-<br />
vile nell' Africa , nella provincia<br />
<strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a, sotto la metropoli <strong>di</strong><br />
Cirta.<br />
BABILA(s.). Le notizie, che ne<br />
danno gli scrittori <strong>di</strong> questo santo<br />
prelato, son poche , ma cosi luminose,<br />
da farlo riguardare come uno dei<br />
più celebri vescovi del suo tempo.<br />
Egli, nel 237 , occupò la sede <strong>di</strong><br />
Antiochia, che prima <strong>di</strong> lui era sta-<br />
ta governata da un<strong>di</strong>ci vescovi ; e<br />
con tanta prudenza e zelo sostenne<br />
la sua <strong>di</strong>gnità , da mostrarsi degno<br />
successore <strong>di</strong> quell' Ignazio, che due<br />
secoli prima era stato il modello <strong>di</strong><br />
tutte le virtù episcopali. Governò<br />
la sua <strong>di</strong>ocesi per tre<strong>di</strong>ci anni cir-<br />
ca , sotto gì' imperatori Gor<strong>di</strong>ano ,<br />
Filippo e Decio, ai quali egli si op-<br />
pose mai sempre con eroica fermez-<br />
za, qualora trattavasi <strong>di</strong> sostenere la<br />
B<br />
BAB<br />
causa della cattolica fede e della ec-<br />
clesiastica <strong>di</strong>sciplina. Noi non riporteremo<br />
che un sol fatto per mostra-<br />
re quanto gli stesse a cuore l'osser-<br />
vanza delle leggi ecclesiastiche. L'im-<br />
peratore Filippo conduceva una vi-<br />
ta cosi de<strong>di</strong>ta ad ogni sorta <strong>di</strong> vizii<br />
, da recar grave scandalo non<br />
solo ai cristiani, ma ezian<strong>di</strong>o agi' in-<br />
fedeli più <strong>di</strong>ssoluti. Si avvicinava il<br />
tempo <strong>di</strong> Pasqua, ed egli, quantunque<br />
reo <strong>di</strong> gravi delitti, e fumante<br />
ancora del sangue <strong>di</strong> Gor<strong>di</strong>ano, ebbe<br />
la temerità <strong>di</strong> presentarsi al tem-<br />
pio ad assistere alle <strong>di</strong>vote funzioni.<br />
Come Babila ebbe contezza <strong>di</strong> ciò,<br />
tutto sentissi animato dal più arden-<br />
te zelo, e nulla temendo i pericoli<br />
a cui si esponeva, recossi incontro<br />
a Filippo per impe<strong>di</strong>rgli 1' ingres-<br />
so in quel luogo sacro. L' impera-<br />
tore fu colpito dalla costanza <strong>di</strong><br />
quel prelato, e ben presto si sotto-<br />
mise a quanto gli venne da esso lui<br />
prescritto. Fece pertanto a' suoi pie-<br />
<strong>di</strong> 1' exomologesi , ossia confessione<br />
de' suoi falli, dopo la quale unisci
4 BAB<br />
ai pubblici penitenti, e si fermò al-<br />
la porta della chiesa.<br />
Ma <strong>di</strong>ciamo qualche cosa intorno<br />
l'impegno <strong>di</strong> Babila per soste-<br />
nere le verità della cattolica reli-<br />
gione, della quale fu martire invit-<br />
to. Sotto l' impero <strong>di</strong> Filippo la<br />
Chiesa godeva <strong>di</strong> molta pace, e quin-<br />
<strong>di</strong> il numero dei credenti <strong>di</strong> giorno<br />
in giorno aumentava. Ma non<br />
andò guari <strong>di</strong> tempo, che la perse-<br />
cuzione tornò ad incrudelire, e la<br />
bella sposa <strong>di</strong> Cristo si vide esposta<br />
ai più fieri travagli. L'infame Decio,<br />
alla metà del terzo secolo, ne fu<br />
l'autore, dopo essersi imbrattato le<br />
mani nel sangue <strong>di</strong> Filippo. Chiunque<br />
era fregiato del carattere <strong>di</strong><br />
cristiano , trovavasi esposto ai più<br />
crudeli tormenti, qualora non rin-<br />
negasse la fede. I prelati poi furono<br />
quelli contro i quali si scagliò<br />
con maggior furore l'empio tiranno.<br />
Il nostro Babila fu arrestato, e rin-<br />
chiuso in tetra prigione , ove consumato<br />
dai <strong>di</strong>sagi, terminò la sua glo-<br />
riosa carriera, nel 25 1 , col dolce con-<br />
forto <strong>di</strong> morir martire per la cattolica<br />
Chiesa. I latini ne celebrano la festa<br />
nel dì 24 gennaio, ed i greci ai 4 <strong>di</strong><br />
settembre. I cristiani innalzarono un<br />
tempio sopra la sua tomba, e poscia<br />
Gallo Cesare ne eresse un altro nel<br />
borgo <strong>di</strong> Dafne, cinque miglia lon-<br />
tano da Antiochia, nel quale ripo-<br />
sano le reliquie <strong>di</strong> cotesto martire.<br />
S. Gio. Grisostomo, Teodoreto ed<br />
altri scrittori ne assicurano, che quel<br />
pio imperatore fece costruire un<br />
tempio in quel borgo, affine <strong>di</strong> rime<strong>di</strong>are<br />
alle superstizioni, ondepre-<br />
tendevasi dai ciechi gentili <strong>di</strong> ono-<br />
rare Apollo. Si crede, che oggidì<br />
Cremona abbia il vanto <strong>di</strong> possedere<br />
il corpo <strong>di</strong> Babila, cui molte<br />
chiese <strong>di</strong> Francia, <strong>di</strong> Spagna e della<br />
nostra Italia venerano come patrono.<br />
BAB<br />
BABILONIA. Patriarcato dm<br />
Caldei [Babylom-n. nalionis Chal-<br />
dacoruni in Mesopotamia). Diverse<br />
sono le città <strong>di</strong> questo nome. Ba-<br />
bilonia, città celebre dell'Oriente<br />
posta sull'Eufrate, è la capitale<br />
del più antico impero del mondo.<br />
L'opinione più probabile è che Nem-<br />
rod l'abbia fondata, e ne sia stato il<br />
primo re. Per <strong>di</strong>r qualche cosa della<br />
sua sontuosa magnificenza, basti ricor-<br />
dare, che le sue celebrate mura aveano<br />
cento porte <strong>di</strong> bronzo massiccio. Pretendono<br />
alcuni che l'idolatria abbia<br />
avuto origine in Babilonia. In questa<br />
città gli ebrei soffrirono settanta anni<br />
<strong>di</strong> schiavitù. Babilonia è presa nella<br />
scrittura per un luogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni,<br />
e <strong>di</strong> delitti : onde si <strong>di</strong>ce questa è<br />
una Babilonia per esprimere in ge-<br />
nerale un luogo pieno <strong>di</strong> confusio-<br />
ne, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne , <strong>di</strong> libertinaggio e<br />
<strong>di</strong> delitti. Nei primi tempi della<br />
Chiesa Babilonia era sede episcopa-<br />
le, e per conseguenza della <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Caldea ed ora è un patriarcato<br />
de' Caldei. V. Caldei.<br />
BABILONIA <strong>di</strong> Egitto. Città vescovile<br />
della seconda Augustamnica<br />
nel patriarcato <strong>di</strong> Alessandria, che<br />
fu fabbricata ai tempi del re Se-<br />
sostri dai prigionieri, che questo prin-<br />
cipe avea condotti da Babilonia <strong>di</strong><br />
Caldea , e che oppressi da' lavori , i<br />
quali venivano loro imposti, eransi<br />
impadroniti <strong>di</strong> una fortezza lungo<br />
il fiume, avevano fatta la guerra a-<br />
gli egiziani loro vicini, e in fine si<br />
erano mantenuti in questo luogo,<br />
che essi chiamarono Babilonia dal<br />
nome della loro patria. E senza fondamento<br />
l'opinione <strong>di</strong> alcuni i quali<br />
vogliono che s. Pietro abbia scritto la<br />
sua prima lettera in questa città.<br />
Essa era la sede <strong>di</strong> un vescovo fino<br />
dal V secolo. Il Cairo si è formato<br />
nelle sue rovine sotto i prin-
BAB<br />
cipi romani, e questa ullima città<br />
è <strong>di</strong>venuta la sede degli emiri, e<br />
dei sultani d'Egitto. Le genti del<br />
paese la chiamano Mesrara, o Jìlisram,<br />
dal nome <strong>di</strong> Mesraìm figlio <strong>di</strong><br />
Chain. Questa fu poscia la sede <strong>di</strong><br />
un vescovo giacobita, a cui venne-<br />
ro conferiti i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> metropolita-<br />
no. V. Cairo.<br />
BABILONIA. Provincia della Cal-<br />
dea o dell'Assiria, <strong>di</strong> cui Babilonia<br />
era la capitale, e cbe oggi vien chiamata<br />
Yeract. Bisogna osservare, che<br />
alcuni danno il nome <strong>di</strong> Babilonia<br />
a tutto cpiel tratto <strong>di</strong> paese, il qua-<br />
le trovasi fra la Mesopo tamia, l'Ara-<br />
bia, il Tigri, e il Golfo Persico, come<br />
ha fatto Tolomeo, che <strong>di</strong>vise la<br />
Babilonia in tre contrade. Quella vi-<br />
cina all'Eufrate la chiama Auranitide<br />
3 quella posta non lungi dall'Ara-<br />
bia deserta, Caldea, ed Amordacia, o<br />
Amordocia j a quella piena <strong>di</strong> palu<strong>di</strong><br />
dà il nome <strong>di</strong> Mussol. Continuarono<br />
i patriarchi successori del Sulacha a<br />
fare il loro soggiorno in Diarbekir sino<br />
all'anno i58i, in cui Simone Denha,<br />
cedendo alla prepotenza del patriar-<br />
ca eretico, andò a ritirarsi neli' Aca-<br />
ria, paese compreso nel Cuv<strong>di</strong>stan,<br />
e posto tra i confini del dominio<br />
turco, e della Persia, dove poi han-<br />
no stabilmente collocato la propria<br />
sede i patriarchi a lui successo-<br />
ri fino al tempo presente. Questi<br />
si conservarono uniti alla santa Se-<br />
de fino al i653, in cui si trovano<br />
lettere <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>enza, scritte da Mar-<br />
Simone III al Pontefice Innocenzo<br />
X. Dopo quell'anno non vi è piìi<br />
documento <strong>di</strong> tal' unione,' onde con-<br />
vien credere che i patriarchi venu-<br />
ti <strong>di</strong> poi ricadessero nell'eresia; tanto<br />
più che nell'anno 1 68 1 fu da<br />
Innocenzo XI creato un terzo pa-<br />
triarca caldeo sopra i vescovi, cle-<br />
ro e popolo rimasti ancora sal<strong>di</strong><br />
BAB 5<br />
nella fede, il qual patriarca pose nuovamente<br />
la sede in Diarbekir, dove<br />
hanno poi sempre soggiornato i pa-<br />
triarchi cattolici de' Caldei fino ai<br />
giorni nostri. Quin<strong>di</strong> del patriarca<br />
<strong>di</strong>morante nel Cur<strong>di</strong>stan non si era<br />
avuta più nuova fino al tempo del<br />
Pontefice Clemente XIV, in cui altro<br />
Mar-Simone mosso dalla <strong>di</strong>vina in-<br />
spirazione si <strong>di</strong>spose ad abiurare gli<br />
errori del nestorianismo, e ricercare<br />
l'unione colla sede apostolica. Scrisse<br />
egli pertanto a Clemente XIV<br />
una lettera de' io aprile 1770, nel-<br />
la quale manifestavagli il vivo desi-<br />
derio <strong>di</strong> rientrare nel grembo della<br />
vera Chiesa, usando que' termini più<br />
espressivi, che si esigono nella pro-<br />
fessione <strong>di</strong> fede, solita proporsi in si-<br />
mili occasioni. Questa lettera obbe-<br />
<strong>di</strong>enziale fu presentata dal segretario<br />
<strong>di</strong> Propaganda al santo Padre<br />
nel giorno della Ss. Trinità del<br />
177 1, ed egli con sommo piacere<br />
ne <strong>di</strong>e' parte al sacro Collegio nel<br />
concistoro de' 1 7<br />
giugno, in cui fu<br />
applau<strong>di</strong>ta la riunione <strong>di</strong> questo patriarca<br />
alla romana Chiesa. Erano<br />
ad esso soggetti nel secolo passato<br />
tre metropolitani, e venti vesco-<br />
vi , ma ora fuori della sua chie-<br />
sa <strong>di</strong> Giuliamerch , dove continuamente<br />
risiede, non ha che sei<br />
vescovati <strong>di</strong>pendenti dalla sua giuris<strong>di</strong>zione,<br />
che sono Salamast, Ge-<br />
loi, Gaver, Beroaii, Costroava, e<br />
Sciames<strong>di</strong>n, con più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci mila<br />
famiglie, i cui rispettivi vescovi <strong>di</strong>-<br />
chiararono nel tempo medesimo <strong>di</strong><br />
voler seguire l'esempio del loro pa-<br />
triarca.<br />
BABILONIA, Bagdad, Barda-<br />
timi. Città con residenza <strong>di</strong> un ve-<br />
scovo <strong>di</strong> rito latino, suifraganeo del<br />
patriarcato <strong>di</strong> Babilonia. E la capi-<br />
tale dell' Jrak Arabi, sulla spon-<br />
da orientale del Tigri , o Babiloni-
6 BAB<br />
de, o Caldea provincia dell' impero<br />
turco , che comprende gran parte<br />
dell' antico impero Assiro , e le ro-<br />
vine <strong>di</strong> Ninive, e <strong>di</strong> Babilonia già<br />
capitale dell' Oriente, e <strong>di</strong> Iesifonte.<br />
Bagdad è a piccola <strong>di</strong>stanza della<br />
antica Babilonia, le cui rovine si<br />
scuoprono nelle sue vicinanze. Ba-<br />
bilonia era sull'Eufrate, Bagdad è<br />
sul Tigri, i quali due gran<strong>di</strong> fiumi<br />
ivi si avvicinano per confondere le<br />
loro acque, e non sono uno dall'al-<br />
tro lontani, che sei ore circa <strong>di</strong> cammino.<br />
Il CalilTo Abugiazar Alman-<br />
sore e<strong>di</strong>ficò Bagdad , cioè città <strong>di</strong><br />
pace, nell'anno <strong>di</strong> Cristo 762, ed<br />
impiegò quattro anni, onde <strong>di</strong>venne<br />
la metropoli del califfato sotto i<br />
saraceni del XII secolo. Vi sono<br />
molti Bazar, ove stanno i fondachi<br />
de' mercanti , essendo il suo commercio<br />
attivissimo, e cinque moschee,<br />
due delle quali più. vaste, ed ador-<br />
ne. Evvi pure una cappella pei gre-<br />
ci eretiei-nestoriani. I turchi della<br />
setta <strong>di</strong> Ah ritengono che questo<br />
loro profeta vi abbia <strong>di</strong>morato, ed<br />
in gran numero vi si recano quando<br />
vanno alla Mecca. Vuoisi esi-<br />
stervi la tomba del profeta Eze-<br />
chiele visitata spesso dagli ebrei, e<br />
fra i molti sepolcri , vi è una pic-<br />
cola torre, sotto <strong>di</strong> cui ne' primor-<br />
<strong>di</strong> i del IX secolo racchiuse Zobeide,<br />
celebre sposa del califfo Haroun<br />
Eiraschid. Sotto il regno degli Abes-<br />
si<strong>di</strong>, per cinque secoli Bagdad ri-<br />
splendette come capitale <strong>di</strong> poten-<br />
te impero , sede delle scienze e<br />
delle arti, e centro del commercio<br />
delle tre parti del mondo allora<br />
conosciute. Fu presa e saccheggiata<br />
nel 1 268 dai tartari , o mongoli<br />
onde da quell' epoca incominciò a<br />
<strong>di</strong>minuire la sua celebrità . Nel<br />
1398 Timur Beg la prese ai tar-<br />
tari, e dopo varie vicende nel 1470<br />
,<br />
BAB<br />
se ne impadronì il principe Turcomanno<br />
Hassan, e nel i5o8 Schach<br />
Ismaele re <strong>di</strong> Persia : da quel tempo<br />
<strong>di</strong>venne Bagdad oggetto <strong>di</strong> san-<br />
guinose <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e fra i turchi e i<br />
persiani , per cui i turchi neh' im-<br />
pero <strong>di</strong> Amuratte IV , presero<br />
Bagdad nell'anno i638, dopo avervi<br />
perduto quaranta mila uomini<br />
per espugnarla. Quin<strong>di</strong> fu asse<strong>di</strong>ata<br />
tre volte nel decorso secolo dai per-<br />
siani inutilmente, e molto soffri nel<br />
terremoto del 1769.<br />
Nell'anno i632, il Sommo Ponte-<br />
fice Urbano Vili, Barberini, fioren-<br />
tino, istituì in Bagdad il vescovo <strong>di</strong><br />
Babilonia, con giuris<strong>di</strong>zione sui cat-<br />
tolici dell'Assiria <strong>di</strong> Mesopotamia, ora<br />
Diarbek ( i cui boschi servirono<br />
<strong>di</strong> legname alle flotte <strong>di</strong> Alessandro,<br />
e <strong>di</strong> Traiano), <strong>di</strong> Bassora, o Teredon<br />
j grande e popolosa città, fon-<br />
data dal califfo Omar III nel 636,<br />
<strong>di</strong> Mosul, o Durbeta , dal cui luo-<br />
go presero il nome i 3Iussolini pei<br />
copiosi e<strong>di</strong>ficii <strong>di</strong> cotone, ne' quali<br />
singolarmente si <strong>di</strong>stingue ; ed Emid,<br />
o Amida, vasta ed antica città,<br />
che poscia ebbe vescovo particolare.<br />
Questo vescovo esercitò la giuris<strong>di</strong>-<br />
zione anco sul vescovato d'Hispa-<br />
han, che designato ne' limiti giuris-<br />
<strong>di</strong>zionali da Urbano Vili, soltanto<br />
nel 1694 fu eretto nel Pontificato<br />
<strong>di</strong> Innocenzo XII, per cui la sacra<br />
congregazione <strong>di</strong> Propaganda colla<br />
sua autorità impose ai due vesco-<br />
vi, <strong>di</strong> Babilonia e <strong>di</strong> Hispahan, che<br />
si dovessero contentare de' limi-<br />
ti anteriormente prescritti . A' nostri<br />
giorni Leone XII nel 1 824<br />
fece il vescovo <strong>di</strong> Babilonia amministratore<br />
della chiesa <strong>di</strong> Hispahan<br />
nella Persia, ove per altro al pre-<br />
sente non trovansi che alcune po-<br />
che famiglie latine. Il primo suo<br />
vescovo fu Giovanni du Val, car-
BAB<br />
jnelitano scalzo , chiamato nel suo<br />
Or<strong>di</strong>ne monsignor Bernardo <strong>di</strong> s.<br />
Teresa; fu consacrato in Boma , e<br />
giunse alla sua residenza nel 1640.<br />
A questa chiesa <strong>di</strong> Bagdad fu ap-<br />
plicato tìel 1696 un legato <strong>di</strong> sei<br />
mila doppie, fatto alla congregazione<br />
<strong>di</strong> Propaganda dall' insigne pie-<br />
tà d' una dama francese chiamata<br />
Bicovart , vedova <strong>di</strong> Gue-Bagnols<br />
pel sostentamento d' un vescovo ; ed<br />
in vigore <strong>di</strong> un breve Pontifìcio devono<br />
essere nominati a questo vescovato<br />
solamente francesi. Alla me-<br />
desima Car<strong>di</strong>nalizia congregazione<br />
appartiene Y eleggerli , ed al Sommo<br />
Pontefice 1' approvarli , ed istituirli.<br />
Correndo l'anno 1785 mon-<br />
signor Meroudot de Youborn, della<br />
Franca Contea, vescovo <strong>di</strong> Babilo-<br />
nia, si recò ad A leppo, per sistemare<br />
gli affari della sua vasta <strong>di</strong>o-<br />
cesi, e qui si trovò alla morte del<br />
patriarca <strong>di</strong> Antiochia de' Siri, onde<br />
prese occasione d' impegnare il ve-<br />
scovo d' A leppo , Ignazio Michiele<br />
Giarve, convertito <strong>di</strong> fresco dal ne-<br />
storianismo alla cattolica fede, per<br />
tentar <strong>di</strong> essere eletto nel vacante<br />
patriarcato, ciò che appunto gli riu-<br />
scì ai i5 <strong>di</strong>cembre 1783, e per<br />
primo servizio reso alla Chiesa, con-<br />
vertì quattro vescovi siriaci , detti<br />
giacobiti, col loro clero, e molti <strong>di</strong><br />
quella nazione. Bisolvette pertanto<br />
il predetto vescovo <strong>di</strong> Babilonia <strong>di</strong><br />
recare da sé stesso le consolanti no-<br />
tizie al Pontefice Pio VI, il quale<br />
penetrato <strong>di</strong> tanta compiacenza, ol-<br />
tre a molti privilegi, che gli accordò<br />
in vantaggio del suo gregge, lo<br />
fece decorare del pallio per mezzo<br />
dell'arcivescovo <strong>di</strong> Parigi.<br />
Attualmente nella città <strong>di</strong> Bagdad<br />
risiede il vescovo con più<br />
<strong>di</strong> due mila cattolici : la <strong>di</strong>ocesi ora<br />
comprende la Mesopotamia ,<br />
,<br />
1' Assi-<br />
BAB 7<br />
ria e la Me<strong>di</strong>a. La chiesa pei cat-<br />
tolici è grande, e vi è 1' ospizio che<br />
sei-ve <strong>di</strong> residenza al vescovo. I<br />
caldei, i siri, e gli armeni catto-<br />
lici vi hanno delle cappelle, con sa-<br />
cerdoti del proprio rito. I carmeli-<br />
tani scalzi vi hanno ospizio e chie-<br />
sa con ren<strong>di</strong>te; e il defonto vescovo<br />
monsignor Coupperrié istituì a<br />
proprie spese due scuole, una pei<br />
fanciulli, l' altra per le fanciulle cat-<br />
toliche.<br />
BABOLENO (s.). Nulla abbiamo<br />
<strong>di</strong> certo intorno alle gesta <strong>di</strong> san<br />
Baboleno ; imperocché lo scritto-<br />
re della sua vita viveva quattro<br />
secoli dopo <strong>di</strong> lui, né fu molto sollecito<br />
<strong>di</strong> attignere le memorie da<br />
fonti sicure. Si aggiunga inoltre,<br />
che alcuni lo confondono con altre<br />
persone, che aveano lo stesso nome<br />
o consimile. Ignorasi pertanto qual<br />
fosse la sua patria, che alcuni credono<br />
Borgogna, né si sa con sicu-<br />
rezza se fosse <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> s. Co-<br />
lombano, quantunque lo si possa affermare<br />
con qualche fondamento.<br />
Quello, che si può asserire senza<br />
tema d' inganno si è , che essen-<br />
dosi Baboleno recato in Francia<br />
venne eletto abbate <strong>di</strong> s. Pietro del-<br />
le Fosse. Cotesto monistero era sta-<br />
to eretto nel 638 mercè le cure <strong>di</strong><br />
Blidegisillo <strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Parigi, ed<br />
era lontano da quella città due<br />
leghe soltanto. La elezione non po-<br />
tea cadere sopra un soggetto più<br />
imperocché non appena eb-<br />
degno ;<br />
be egli assunto il governo <strong>di</strong> quel-<br />
la famiglia , si <strong>di</strong>ede alla prati-<br />
ca <strong>di</strong> tutte le virtù più eminenti,<br />
per informare ad esse anche i suoi<br />
religiosi. Egli unissi a s. Furseo <strong>di</strong><br />
Lagny, e con esso impiegò l'opera<br />
sua in varie circostanze, affine <strong>di</strong><br />
giovare alla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Parigi, il cui<br />
vescovo Andoberto, ammirando le<br />
,
8 BAC<br />
virtù <strong>di</strong> Baboleno, lo eccitava a per-<br />
severare nelle sue imprese, e lo pro-<br />
teggeva nel <strong>di</strong>segno, che avea formalo<br />
<strong>di</strong> fondare chiese ed ospi-<br />
tali.<br />
Il desiderio, che avea <strong>di</strong> prepa-<br />
rarsi al gran passaggio, lo ridusse<br />
a rinunziare alla sua <strong>di</strong>gnità, per<br />
terminare la vita in un ritiro. La<br />
morte <strong>di</strong> lui avvenne nell'anno 660<br />
o 670 ad<strong>di</strong> 26 giugno, nel qual<br />
giorno se ne celebra la memoria<br />
dai martirologi.<br />
BACANARIA. Città vescovile neh"<br />
Africa occidentale , nella provincia<br />
della Mauritania Cesarea.<br />
BACAÌNCELD o £accanitici , o<br />
Baccenceld. Luogo in Inghilterra,<br />
nella contea <strong>di</strong> Kent, ove si tenne-<br />
ro tre concilii, il primo nel 693 sui<br />
beni della Chiesa: il secondo nel<br />
f>Q7 sulle immunità ecclesiastiche;<br />
il terzo nel 799 per la conservazio-<br />
ne <strong>di</strong>;' beni della Chiesa.<br />
I! ACATIIA. Città vescovile nell'Arabia.<br />
Questa città o borgo da<br />
s. Epifanio è posta neh Arabia nei<br />
<strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Filadelfia al <strong>di</strong> là del<br />
Giordano. Trovasi un vescovo <strong>di</strong><br />
Bacatila nella soscrizione <strong>di</strong> alcuni<br />
concilii. Carlo <strong>di</strong> s. Paolo, e il p.<br />
Labbé credono, che Bacatha sia la<br />
siesta che Bazcata nella tribù <strong>di</strong><br />
'«inda. V. Ifexoi'oli.<br />
BACCELLIERE. Grado scienti-<br />
fico, che vuoisi istituito nelle acca-<br />
demie, o università dal Pontefice<br />
Eugenio III creato nel 1 i45. Ba-<br />
ccifere è quegli, che ha conseguito il<br />
grado <strong>di</strong> baccclleria, baccalaureus,<br />
dalle bacche dell'alloro, col quale<br />
si coronava, quasi si <strong>di</strong>cesse Baccalaurealus.<br />
Da Giustiniano impe-<br />
ratore il Baccelliere viene chiamato<br />
Lyta , forse dal greco verbo scio-<br />
gliere , perchè chi acquista tal<br />
grado , vicue ad essere libero dagli<br />
BAC<br />
stu<strong>di</strong>i, e perciò gli spagnuoli lo ap-<br />
pellano Licenciado, e il concilio <strong>di</strong><br />
Trento Licentialus. Revano è d'avviso,<br />
che silfatto nome provenga in origine<br />
da baculus, o bacillus (bastone),<br />
imperocché ai Baccellieri ponevasi<br />
fra le mani un bastone, siccome sim-<br />
bolo o della loro autorità , o della<br />
libertà loro accordata dappoi che<br />
avessero compiuti gli stu<strong>di</strong>i. Però<br />
non avvi esempio, che a questo modo<br />
venissero eletti i Baccellieri. De<br />
Lauriere pretende, che i Baccellieri<br />
fossero così nominati dalla eguale<br />
appellazione con che una volta <strong>di</strong>-<br />
stinguevansi in guerra coloro, che ser-<br />
vivano per ottenere avanzamento, e<br />
perciò la crusca definisce la voce<br />
Baccelliere: graduato in armi od<br />
in lettere. Nel XIII secolo fu intro-<br />
dotta una <strong>di</strong>stinzione tra i Baccel-<br />
lieri semplici, che assumevano il ti-<br />
tolo <strong>di</strong> baccellieri cursori ( bacca-<br />
laurei cursores), e i baccellieri formali<br />
[baccalaurei formati). Dicevausi<br />
Baccellieri semplici quelli, che dopo<br />
sei anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i , erano ammessi<br />
a intraprendere il loro corso, e da<br />
ciò venne ad essi la denominazione<br />
<strong>di</strong> cursori. E siccome eranvi due<br />
corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i , 1 imo de' quali de-<br />
stinavasi alla spiegazione della Bib-<br />
bia per lo spazio <strong>di</strong> tre anni, 1' al-<br />
tro alla spiegazione del maestro delle<br />
sentenze per un anno, così i Baccel-<br />
lieri, che facevano il corso della Bibbia,<br />
venivano denominati Baccalau-<br />
rei biblici, Baccellieri della Bibbia,<br />
e quelli che si de<strong>di</strong>cavano al corso<br />
delle sentenze , Baccalaurei senten-<br />
tiai ii, o Baccellieri delle sentenze.<br />
Coloro poi, che avessero compiuti<br />
questi due corsi, assumevano il titolo<br />
<strong>di</strong> Baccalaurei formati, Baccellieri<br />
formati, i quali dovevano<br />
sempre aver impiegato un decen-<br />
nio negli stu<strong>di</strong>i , cioè sei anni in-
BAC<br />
Itami <strong>di</strong> applicarsi alla spiegazione<br />
della Bibbia, tre nella spiegazione<br />
<strong>di</strong> essa, ed uno in quella delle sen-<br />
tenze.<br />
Dopo che fu mutato l'or<strong>di</strong>ne de-<br />
gli stu<strong>di</strong>i in Francia, chiunque a-<br />
vesse ottenuto il grado <strong>di</strong> Baccellie-<br />
re, secondo le formalità assegnale nel<br />
regno, consideravasi qual Baccelliere<br />
formato, ed era <strong>di</strong>stinto dai Baccel-<br />
lieri graziati , ai quali alcune uni-<br />
versità accordavano la patente <strong>di</strong><br />
Baccelleria, non avendo riguardo al-<br />
lo spazio <strong>di</strong> tempo da essi consumato<br />
negli stu<strong>di</strong>i, ed era pur anche<br />
<strong>di</strong>stinto dai Baccellieri privilegiati, ai<br />
quali i Papi, o i legati concedevano<br />
il titolo e i privilegii della Bac-<br />
celleria.<br />
I nobili per parte <strong>di</strong> padre e <strong>di</strong><br />
madre potevano conseguire il grado<br />
<strong>di</strong> Baccelliere nel <strong>di</strong>ritto civile e<br />
canonico, dopo averne fatto stu<strong>di</strong>o<br />
per Io spazio <strong>di</strong> tre anni, provando<br />
la loro nobiltà me<strong>di</strong>ante un cer-<br />
tificato del giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>nario del luo-<br />
go, ov'ebbero i natali, convalidato<br />
da quattro testimonii. Ciò potrebbe<br />
indurre a credere, che la <strong>di</strong>spensa<br />
<strong>di</strong> due anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o fosse un pri-<br />
vilegio della nobiltà, e che i plebei<br />
ne fossero esclusi, la qual cosa era<br />
da tenersi per vera analogamente<br />
alle <strong>di</strong>sposizioni del concordato. E<br />
però da osservarsi, che il concorda-<br />
to in tanto non esigeva che cinque<br />
anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i , in quanto richiede-<br />
vasi un corso quinquennale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i<br />
prima <strong>di</strong> poter conseguire un<br />
grado qualunque nelle università;<br />
ed essendosi questa pratica in mol-<br />
te <strong>di</strong> esse riformata, e ridotto il<br />
regolamento a soli due anni per ot-<br />
tenere la facoltà <strong>di</strong> professare bel-<br />
le lettere e filosofia , e a tre per<br />
conseguire il grado <strong>di</strong> Baccelliere, come<br />
pure quello <strong>di</strong> licenziato anche pei<br />
,<br />
BAC 9<br />
non nobili ; così la sola <strong>di</strong>fferenza, che<br />
esisteva fra i nobili e i plebei nelle<br />
università, riducevasi a questo, che<br />
i nobili essendo Baccellieri, dopo tre<br />
anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i nella scuola <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto,<br />
potevano conseguire le patenti <strong>di</strong><br />
nomina dall'università, laddove esi-<br />
gevansi pei plebei cinque anni <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o innanzi <strong>di</strong> ottenere l' appel-<br />
lazione <strong>di</strong> graduato, che proveniva<br />
da tali patenti <strong>di</strong> nomina. V. Uni-<br />
versità.<br />
BACCHETTA, o mazza sottile,<br />
verga. In alcune chiese come a Lio-<br />
ne, a Bouen, ed in alcuni monisteri,<br />
come in quello <strong>di</strong> Clugny, havvi costumanza<br />
<strong>di</strong> portare in certe proces-<br />
sioni delle Bacchette bianche, o d'al-<br />
tro colore. Quest' uso probabilmente<br />
deriva dai bastoni (Pre<strong>di</strong>'), che si<br />
usavano nelle processioni, talvolta lunghe<br />
e gravose, per reggersi nel cammino.<br />
Ai 12 <strong>di</strong> maggio, giorno della<br />
limosina <strong>di</strong> s. Martino in Francia ,<br />
i religiosi <strong>di</strong> Marmontiers si reca-<br />
vano processionalmente alla chiesa<br />
<strong>di</strong> s. Martino con Bacchette bianche<br />
fra le mani, che deponevano all' en-<br />
trare in chiesa, e ripigliavano nel-<br />
l'uscire; e questo si faceva da essi<br />
per gratitu<strong>di</strong>ne dell' aver i canonici<br />
<strong>di</strong> s. Martino offerto asilo a quelli<br />
de' loro fratelli, che si erano sottratti<br />
al furore dei normanni e dei danesi<br />
, dopo che la città <strong>di</strong> Tours<br />
alla quale avevano quei bai-bari po-<br />
sto asse<strong>di</strong>o , fu per intercessione <strong>di</strong><br />
s. Martino liberata. Per la Bacchet-<br />
ta dei penitenzieri, V'. Penitenzieri.<br />
BACCHETTA Divinatoria. Ramo<br />
forcuto <strong>di</strong> nocciuolo, me<strong>di</strong>ante il qua-<br />
le si pretendeva scuoprir le miniere,<br />
e le sorgenti d'acque nascoste sotto<br />
la superficie del suolo. Fuvvi <strong>di</strong>ffe-<br />
renza <strong>di</strong> opinioni intorno alla Bac-<br />
chetta <strong>di</strong>vinatoria. Contendono al-<br />
2<br />
,
io B A C<br />
cani sui fatti, de' quali negano la<br />
possibilità; altri li spiegano con ar-<br />
gomenti fisici della traspirazione, e<br />
del molo ; altri infine ne accagionano<br />
il demonio. Nel secolo trascor-<br />
so si stesero molti sci itti intorno<br />
alla Bacchetta <strong>di</strong>vinatoria stata sco-<br />
nosciuta sino al secolo XV. Giacomo<br />
Aimar, villico <strong>di</strong> s. Veran nel<br />
Delflnato, ottenne celebrità per l'uso<br />
fatto <strong>di</strong> tale Bacchetta, colla quale<br />
pretendeva scoprire le acque sotter-<br />
ranee, i metalli sepolti nelle viscere<br />
della terra e persino gli assassini.<br />
Baccontasi pure che certo Beaucaire,<br />
nell'anno 1692, trascegliesse tra do-<br />
<strong>di</strong>ci prigionieri uno degli scellerati,<br />
che trucidarono un bettoliere <strong>di</strong><br />
Lione e sua moglie. Grazie al cielo,<br />
tali superstizioni, che la Chiesa ha<br />
sempre condannate, sparvero coli' avanzamento<br />
dei lumi. Altre prove,<br />
che la filosofia si congiunge colla<br />
religione pura, ed i motivi della cre-<br />
<strong>di</strong>bilità offerti dal vangelo non ven-<br />
gono mai smentiti dalle vere sperienze<br />
naturali. V. il p. le Brun,<br />
Istovia critica delle pratiche super-<br />
stiziose j e Vallemont , la Fisica<br />
occulta, o trattato della Bacchetta<br />
<strong>di</strong>vinatoria.<br />
BACCHETTONE. Colui, che o-<br />
stenta la vita spirituale, religionis<br />
ostentator, ovvero ipocrita in cose<br />
<strong>di</strong> culto. Si vuol derivato questo<br />
vocabolo dalla bacchetta, colla qua-<br />
le i penitenzieri percuotono leggermente<br />
que'tali, che loro si presen-<br />
tano, anche senza bisogno <strong>di</strong> con-<br />
fessione; onde bacchettoni si <strong>di</strong>ssero<br />
quei, che troppo <strong>di</strong> frequente a tal<br />
pratica si assoggettarono. Menagio<br />
lo crede originato da baculus , da<br />
cui bacchetta, in<strong>di</strong> bacchettone, lo<br />
stesso che bordone, bastone lungo<br />
usato da'romei e pellegrini, cioè da<br />
quelli, che si recavano a Roma ne-<br />
BAC<br />
gli anni santi ad acquistarvi il giubileo,<br />
molti de' quali sotto il manto<br />
della religione, e colf apparenza <strong>di</strong><br />
pietà andavano girovagando a spe-<br />
se del prossimo per quel modo in-<br />
gannato. Bergier alla voce Bacchet-<br />
tone o Bigotto, <strong>di</strong>ce : » Qualunque sia<br />
l'origine <strong>di</strong> tale parola, significa un<br />
<strong>di</strong>voto superstizioso, e chiamasi bi-<br />
gotteria una pietà mal <strong>di</strong>retta e po-<br />
co illuminata. Ma l' abuso , che gli<br />
increduli e i cattivi cristiani fanno<br />
<strong>di</strong> questa voce per ispirare il <strong>di</strong>sprezzo<br />
della pietà in genere, non<br />
deve imporre: costoro sono cattivi<br />
giu<strong>di</strong>ci, che non conoscono né la<br />
religione, né la virtù.<br />
BACCO (s.) V. s. Sergio.<br />
BACCONE Giovanni, inglese na-<br />
to a Norsfolck. Era teologo dotto-<br />
re della Sorbona , e provinciale<br />
dei carmelitani. Pubblicò parecchie<br />
opere, come i commentarli sui quat-<br />
tor<strong>di</strong>ci libri del maestro delle sen-<br />
tenze; un trattato della regola dei<br />
carmelitani ec. , e mori verso il<br />
i346.<br />
BACCONE Ruggero, inglese francescano<br />
nato nel 1214 a Elchester,<br />
chiamato dottore ammirabile. Era<br />
peritissimo in parecchie scienze, enei<br />
1267 propose a Papa Clemente IV<br />
la correzione del calendario, che non<br />
riuscì per ragionevoli motivi, se non<br />
molti secoli dopo. Vedeva molto in<br />
fìsica , matematica , meccanica ed<br />
ottica. Le sue opere sono : Specula<br />
mathematica et perspectivaj Specu-<br />
luni alchimice: De mirabili potesta-<br />
le artis et naturce j Epistola^ curii<br />
notis, Opus majus, in fol. Lon<strong>di</strong>ni<br />
1733. Morì nel 1294 a Oxford.<br />
Benché fosse eccellente scrittore<br />
cadde però in alcune puerilità del<br />
suo secolo.<br />
BACHI A. Vescovato in Ungheria.<br />
Bachi in, Bach o Baes, contea <strong>di</strong> Tolu<br />
,
BAC<br />
presso la palude Mosztonya, ove si<br />
veggono ancora le tracce delle antiche<br />
fortificazioni, fxi sovente il teatro<br />
<strong>di</strong> sanguinose battaglie coi turchi. La<br />
maggior parte de' suoi abitanti sono<br />
serviani; fu presa dall' imperato-<br />
re Leopoldo I, nel 1686, e tolta a<br />
Maometto IV; ma la sede episco-<br />
pale risiede a Colocza, eh' è costi-<br />
tuita in <strong>di</strong>gnità metropolitica, giac-<br />
ché anticamente Bachia era suffraga-<br />
nea dell'arcivescovo <strong>di</strong> Colocza. V.<br />
Colocza.<br />
BACIO. E un appressare le<br />
chiuse labbra a qualunque siasi og-<br />
getto , poscia aprirle con qualche<br />
forza. Il costume <strong>di</strong> porgere il Bacio<br />
è antichissimo non solo nel commercio<br />
della vita civile, ma sì ben<br />
anche nelle cerimonie della Chiesa.<br />
Esso venne dato comunemente o<br />
qual segno <strong>di</strong> venerazione, e <strong>di</strong><br />
benevolenza , o siccome un saluto.<br />
Ed infatti la tra<strong>di</strong>zione ci ricorda,<br />
che fino dal principio del cristianesimo<br />
non meglio sapeano i fedeli<br />
ossequiare, se non col Bacio , o le<br />
gloriose cicatrici de' confessori che<br />
avean sostenuti per la fede i tor-<br />
menti , o i sacri tumuli che rico-<br />
privan le spoglie de' martiri , o le<br />
loro reliquie, o gli altari, o le immagini<br />
sante. S. Paolo amorosamente<br />
scrivea a' novelli convertiti,<br />
che si mostrassero col Bacio il mu-<br />
tuo fratellevole affetto, e s. Pietro<br />
in pari modo animava i credenti<br />
a salutarsi col santo Bacio: salutate,<br />
invicem in osculo sancto. L'antica<br />
pratica è giunta la stessa fino ai<br />
giorni nostri. Anzi, in ciò che ris-<br />
guarda le sacre funzioni , la Chiesa<br />
ha stabilito quando praticar Io si<br />
debba , ed a tenore delle <strong>di</strong>verse<br />
circostanze, ne assegnò il mistico, si-<br />
gnificato.<br />
BACIO dell' altare. E quello,<br />
BAC ! 1<br />
che vien dato nel mezzo della sacra<br />
mensa dal sacerdote, che celebra la<br />
messa. Se questa è solenne, il sa-<br />
cerdote bacia 1' altare <strong>di</strong>stintamente<br />
per <strong>di</strong>eci volte, altrimenti soltanto<br />
nove. E prima, subito che sia asceso<br />
dopo 1' introito, mentre pronunzia<br />
le parole quorum reliquia; hic sunt,<br />
dell' orazione, Ora/nus te, Domine,<br />
etc. S. Giustino sul fine dell apolo-<br />
gia seconda insegna, che allora vien<br />
posto il Bacio in profonda venera-<br />
zione delle sante reliquie nell' aitar<br />
collocate. In alcune chiese v' era la<br />
costumanza <strong>di</strong> aggiungerne un altro<br />
a' pie<strong>di</strong> del Crocifisso, <strong>di</strong>cendo adoramus<br />
te , Christe , et bene<strong>di</strong>cimus<br />
tibi , quia per sanctam crucem titani<br />
redemisti mundumj in alcune altre<br />
però si usavano altre orazioni , come<br />
p. e. in quella <strong>di</strong> Tours : Adoramus<br />
etc. e poi Respice, queesumus<br />
Domine etc. Il secondo Bacio vien<br />
posto dopo l' inno Gloria in excelsis<br />
etc. , o se il rito della messa<br />
Io esclude , dopo i Kyrie eleison<br />
prima che il sacerdote si rivolga a<br />
salutare il popolo col Dominus vo-<br />
biscum. 11 Gavanto (Thesaur. sacror.<br />
rit. part. II. tit. 5) vuole, che si<br />
<strong>di</strong>a per ottenere la pace da Gesù<br />
Cristo, nell' aitar figurato, affin <strong>di</strong><br />
poterla comunicare con pienezza nel<br />
saluto alla raccolta assemblea. Il<br />
terzo dopo il Credo, ovvero, se non<br />
vien detto, dopo il vangelo; il quarto<br />
imme<strong>di</strong>atamente prima dell' Orate,<br />
fratresj il quinto al principio del<br />
canone , dopo le parole supplices<br />
rogarnus ac petimus j il sesto prima<br />
del Memento pe' morti , allorché<br />
<strong>di</strong>ce ex hac altaris participatione<br />
nell'orazione Supplices etc.j il settimo,<br />
se la messa è solenne, e non<br />
sia de' defonti , dopo la prima orazione<br />
innanzi la comunione. Questo<br />
<strong>di</strong>cevi propriamente Cacio <strong>di</strong> pace<br />
,
12<br />
DAC<br />
( fe<strong>di</strong> ). L' ottavo dopo il versetto<br />
appellato Communio j il nono, ter-<br />
minata che sia l'orazione detta Postcommunio<br />
j il decimo finalmente<br />
prima della bene<strong>di</strong>zione. L' altare<br />
è baciato ancora dal sacerdote su-<br />
bito che T abbia asceso ne' vespri<br />
solenni per incensarlo, e allorché<br />
deve fare la solenne bene<strong>di</strong>zione<br />
delle candele, o delle palme; così<br />
pure il venerdì e sabbato santo prima<br />
<strong>di</strong> cominciare la liturgia.<br />
BACIO <strong>di</strong> pace. È quello, che si<br />
dà iu segno <strong>di</strong> uno scambievole<br />
santo amore o, in segno <strong>di</strong> pace.<br />
Quando il Papa fa Pontificale, nel<br />
recarsi all'Altare, -vieu baciato nel<br />
Tolto e nel petto dai tre ultimi Car-<br />
<strong>di</strong>nali preti, significando la carità<br />
inculcata da Cristo <strong>di</strong> riconciliarsi<br />
col proprio fratello, prima <strong>di</strong> ascen-<br />
dere l' Altare. Consimile a questo<br />
era l'altro antichissimo rito, con cui<br />
il primicerio della scuola de' cantori<br />
incontrava il Pontefice, quando<br />
iiM iva dal segretario, e baciavagli Ja<br />
spalla destra , per <strong>di</strong>notare 1' an-<br />
gelo , che a' pastori annunziò la<br />
nascita del Redentore. Simile Ba-<br />
cio neh' antica <strong>di</strong>sciplina si porgea-<br />
110 scambievolmente i fedeli, che as-<br />
sistevano a' sacri misteri, prima che<br />
il sacerdote facesse la comunione.<br />
Di esso fa menzione Giustino mar-<br />
tire nelle sue orazioni ad Antonino<br />
Pio, ove <strong>di</strong>ce: precibus infinitis<br />
nos ìnvicem osculo salutamus , ed<br />
aggiugne, che <strong>di</strong>poi si amministrava<br />
1' Eucaristia. Similmente s. Agosti-<br />
no, Semi. LXXXIII de <strong>di</strong>versis 3<br />
lo ricorda: Post oralionem do/ninicam<br />
<strong>di</strong>citur : Pax vobiscum,<br />
et osculantur se invicem christiani<br />
in osculo sancto. Sopra <strong>di</strong> ciò trattarono<br />
negli ultimi tempi il Bona<br />
(Rer. Liturgicar. lib. II e. 16); Le-<br />
Biim (tom. I p. 63); Ugone Menar-<br />
BAC<br />
do [Note al Sacramentario <strong>di</strong> s.<br />
Gregorio, p. 377); Merati (tom. I<br />
p. 1). Quell'uso tuttavia durò sino<br />
a' tempi d'Innocenzo III, eletto nel<br />
1 1 98, e non più, che troppo i rei costumi<br />
avean saputo pervertire una<br />
pratica così santa. Oggidì invece si<br />
presenta ai laici da baciare una tal-<br />
voletla d'argento, in cui è impressa<br />
l'immagine del Crocifisso. Ciò succede<br />
dopo che il sacerdote, baciato l'altare<br />
prima <strong>di</strong> terminare le orazioni per<br />
la comunione, dà l'amplesso <strong>di</strong> pace<br />
al <strong>di</strong>acono (V. Pace). JN'el monistero<br />
<strong>di</strong> s. Gregorio, nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ba-<br />
silea, V era il rito, per cui dopo il<br />
Bacio <strong>di</strong> pace , dato dal sacerdote<br />
a' sacri ministri prima della comu-<br />
nione, egli dovea <strong>di</strong>re: Habete vinculum<br />
pacis et charitalis, ut apti<br />
sìtis sacris misteriis. Lo stesso fàceasi<br />
in altre chiese, come in Magonza<br />
ecc. In quella poi <strong>di</strong> Catalo-<br />
gna, ove celebrasse il vescovo, prima<br />
del Bacio <strong>di</strong> pace, il <strong>di</strong>acono<br />
baciava l'altare e l'omero destro<br />
del vescovo; e, data la pace, gli<br />
porgea un Bacio nel petto. Nella<br />
liturgia <strong>di</strong> Salisburgo , il vescovo<br />
impartiva il Bacio <strong>di</strong> pace prima<br />
della confessione , <strong>di</strong>cendo : Pax<br />
Chrisli, ouam nobis per Evangc-<br />
lium suum tra<strong>di</strong>titi, conservet corda<br />
nostra et corpora in vtiam ceternam.<br />
Amen. Martene De antiq.<br />
eccl. ritìhiSj lib. I,c. 4 5 A. 12, Ord.<br />
XIII, XVI, XXIII.<br />
Bacio <strong>di</strong> pace <strong>di</strong>cesi quello an-<br />
cora che nella consecrazione de' ve-<br />
scovi è dato dal consecratore e dai<br />
vescovi assistenti al novello conse-<br />
crato per due volte. La prima do-<br />
po che venne investito dell' episco-<br />
pale autorità, affin <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>care il<br />
vangelo all'affidatogli popolo ; la seconda<br />
al termine della funzione dopo<br />
che il consecrato ha fatto per
BAC<br />
tre volte l'augurio al consecratore<br />
<strong>di</strong>cendo : ad midlos annos. Questo<br />
rito non è lecito dubitare, che sino<br />
da' primi tempi non sia stato intro-<br />
dotto tanto nella Chiesa latina, che<br />
nella greca. li' autore delle apostoli-<br />
che costituzioni prescrive, che, posto il<br />
vescovo consecrato nel possesso del<br />
suo trono, gli venga dato il Bacio<br />
<strong>di</strong> pace : collocelur throno suo ab<br />
aliis episcopi? ipsum in Domino<br />
osculantibus, lib. Vili, e. 5. Di quel<br />
Bacio s. Dionisio {de ecclesiast. hierarchia)<br />
ci spiega, come sia desso un compimento<br />
della seguita consecrazione,<br />
un simbolo della scambievole con-<br />
cor<strong>di</strong>a e giocon<strong>di</strong>tà dello spirito. Il<br />
vecchio Pontificale <strong>di</strong> Magonza or-<br />
<strong>di</strong>na il Bacio <strong>di</strong> pace con la seguente<br />
formula : Pax tibi, carissime frater,<br />
ora Deum prò me. L'eucolo-<br />
gio nella rubrica prescrive il Bacio<br />
nella consecrazione del vescovo, ove<br />
<strong>di</strong>ce: Deinde or<strong>di</strong>natimi Pontifex<br />
or<strong>di</strong>nans exosculatur, sicut et reliaui<br />
episcopi. Però l'antico Or<strong>di</strong>ne<br />
Ilomano voleva che il consecrato des-<br />
se il Bacio al consecratore, agli assi-<br />
slenti ed al clero. Con esso accor-<br />
dasi il Pontificale <strong>di</strong> Leone. Il rituale<br />
dei greci, riferito dal Goar<br />
( in or<strong>di</strong>nai, episeopor. n. io) e-<br />
sige anch'esso il Bacio <strong>di</strong> pace.<br />
V. Catalano, Comment. in Pontif<br />
Rom. T. I. Comment. in capite de<br />
consecr. episeopor. §. 3 r<br />
Il Bacio <strong>di</strong> pace si dà anche dal<br />
vescovo nella or<strong>di</strong>nazione del prete.<br />
Dopo che ha egli ricevuta dall' or-<br />
<strong>di</strong>nato la promessa dell' obbe<strong>di</strong>enza<br />
e riverenza, prende le mani <strong>di</strong> lui<br />
fra le sue, e gli porge il Bacio, <strong>di</strong>cendo<br />
: Pax Domini sit semper terum.<br />
Anche <strong>di</strong> questo fa parola s.<br />
Dionisio loc. cit. Secondo l'Or<strong>di</strong>ne<br />
Romano, venia dato dopo la particolare<br />
bene<strong>di</strong>zione Pontificale. Du-<br />
.<br />
BAC ,<br />
5<br />
rando {Rationalis lib. II, e. io) <strong>di</strong>-<br />
ce, che un tempo il vescovo dava<br />
ali or<strong>di</strong>nato quel Bacio prima <strong>di</strong> amministrargli<br />
la comunione. V. Cata-<br />
lano, Co/nm. in Pont. Rom. T. I.<br />
Egualmente il Bacio <strong>di</strong> pace vien<br />
porto dal vescovo nella solenne bene<strong>di</strong>zione<br />
degli abbati. Questo si dà<br />
per due volte : il primo , dopo che<br />
gli fu conferito l'anello, l'altro dopo<br />
gli augurii ad midlos annos. V . Pon-<br />
tif. Roman, ad lume loc. Però <strong>di</strong><br />
tal Bacio non si ha memoria che<br />
ne' recenti pontificali. Presso i greci,<br />
il vescovo stando nel monistero ri-<br />
ceve l'abbate col Bacio, in<strong>di</strong> gli dà<br />
il bacolo pastorale. Cos'i il loro Eu-<br />
cologio.<br />
Quel Bacio vien dato anche dal-<br />
le abbadesse alle monaclie loro sog-<br />
gette allorché vengono, dopo la so-<br />
lenne bene<strong>di</strong>zione, collocate in possesso<br />
del monistero. V. Rit. Rom.<br />
de bene<strong>di</strong>ci, abbalissae.<br />
E Bacio <strong>di</strong> pace anche quello<br />
che nel termine de' concilii prima<br />
<strong>di</strong> partire si danno a vicenda tutti<br />
quelli, che li aveano composti. E<br />
questo un rito assai antico, <strong>di</strong> cui<br />
si parla anche nel vecchio Or<strong>di</strong>ne<br />
Romano e nel vetusto co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
Fleury (In or<strong>di</strong>n. adagend. synod.).<br />
Nell'ultimo concilio generale <strong>di</strong> Tren-<br />
to fu praticato dopo le acclama-<br />
zioni {Ve<strong>di</strong>). Il cerimoniale de' vescovi<br />
però, siccome spiega il Ga-<br />
vanto (in praxi synod. <strong>di</strong>oeces. part.<br />
II, sess. 3, n. 27), pensa che ne' si-<br />
no<strong>di</strong> <strong>di</strong>ocesani si possa omettere :<br />
peraltro lascia ciò all' arbitrio dei<br />
vescovi. Il concilio quinto provin-<br />
ciale <strong>di</strong> Milano ne stabilì la regola<br />
per osservarlo. » Terminato il si-<br />
» nodo, sono le precise parole vol-<br />
« garizzate, tutti si levino, e con<br />
» gran riverenza ricevano dal ve-<br />
» scovo il Bacio <strong>di</strong> pace; <strong>di</strong>poi se
i4 BAC<br />
» lo <strong>di</strong>eno scambievolmente con ti-<br />
» more ed amore <strong>di</strong> Dio. Che se<br />
>> il numero delle persone è tale<br />
» che la cerimonia andasse troppo<br />
>> a lungo , allora i preposti e gli<br />
» arcipreti soli lo ricevano dal ve-<br />
» scovo, e <strong>di</strong> poi lo porgano alla<br />
:> porzione de' preti loro soggetti.,<br />
« allineile questi se lo porgano a<br />
» vicenda. » S. Carlo Borromeo<br />
egregiamente spiega il significato <strong>di</strong><br />
quel Bacio <strong>di</strong>mostrando com' esso,<br />
oltre che un segno dell' unione dei<br />
sentimenti, è anche una promessa<br />
<strong>di</strong> eseguire con pace e carità tutto<br />
ciò, che vi fu stabilito ed approvato.<br />
Qual Bacio <strong>di</strong> pace riguardar fi<br />
deve ezian<strong>di</strong>o quello, che gì' infermi<br />
a morte solean porgere a' loro parenti<br />
ed amici dopo che aveano<br />
ricevuta la Comunione. Tal consuetu<strong>di</strong>ne<br />
ebbe vigore in ispezial modo<br />
presso i monaci, che prima <strong>di</strong><br />
morire voleano cos\ <strong>di</strong>mostrare la<br />
loro carità verso i fratelli, e cosi da<br />
loro accomiatarsi. Anche alcuni san-<br />
ti vescovi l'ebbero a praticare negli<br />
ultimi loro istanti. S. Paoliuo, come<br />
scrive Uranio nella vita <strong>di</strong> lui, lo<br />
porse a tutti i preti e ministri del-<br />
la sua chiesa ; cos'i pure s. Belinone<br />
<strong>di</strong> Meissen, s. Gugiiemo <strong>di</strong> Ber-<br />
ry ed altri. V. Marlene, De antiq.<br />
Eccl. ritib. t. II, lib. i i, e. XI,<br />
n. 12, e lib. Ili, e i5, ord. Vili<br />
e XII.<br />
Un Bacio, che si <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> pace,<br />
accostumavano i re d'Inghilterra <strong>di</strong><br />
porgere a' vescovi del loro regno al-<br />
lorché li ricevevano. Infatti cosi ven-<br />
ne accollo s. Tommaso <strong>di</strong> Cantor-<br />
bery da Enrico II nell' anno 1 1 63, e<br />
nella stessa guisa Enrico III ricevet-<br />
te i vescovi del regno nel suo ritorno<br />
da trasmarine provincie. V. Tho-<br />
mas*. , Velus et nova Eccl. <strong>di</strong>scipl.<br />
lib. HI, p. 2, e. 58 e 64.<br />
BAC<br />
BACIO nel Battesimo. E quello,<br />
che anticamente nelle chiese dell'A-<br />
frica si accostumava <strong>di</strong> porgere ai<br />
battezzati subito dopo il loro spi-<br />
rituale lavacro . Di ciò fa testimonianza<br />
s. Cipriano nella lettera<br />
LIX a Fido. Non<strong>di</strong>meno, mancandone<br />
per ogni modo menzione pres-<br />
so tutti gli altri scrittori eccle-<br />
siastici, puossi argomentare, che fos-<br />
se un rito proprio soltanto <strong>di</strong> quel-<br />
la chiesa. V. Marlene, De nnliq.<br />
Eccl. ritib. lib. I, e. I, a. 1 5, n. 1<br />
BACIO dell' Anello. Si porge<br />
dasrli ecclesiastici e da' secolari an-<br />
cora all'anello del Car<strong>di</strong>nale, del ve-<br />
scovo e dell'abbate mitrato in segno<br />
della profonda riverenza loro dovuta.<br />
Cosi pure si bacia prima <strong>di</strong> riceve-<br />
re la Eucaristia dalle mani del Papa<br />
e <strong>di</strong> loro, in luogo <strong>di</strong> baciare la<br />
sacra particola, come ne' tempi an-<br />
tichi si accostumava. V. Eucaristia.<br />
Si bacia parimenti 1' anello al ve-<br />
scovo, allorché conferisce la cresima.<br />
BACIO <strong>di</strong> Mano. Si <strong>di</strong>ce quello,<br />
che vien dato alla mano del supe-<br />
riore qual saluto, o qual professione<br />
<strong>di</strong> ossequio. Quin<strong>di</strong> i Car<strong>di</strong>nali ba-<br />
ciano la mano al Pontefice, oltre<br />
che il piede quando egli, appena e-<br />
letto, riceve la prima adorazione.<br />
Così pure gliela baciano sotto Tau-<br />
rifrigio del manto, quando si tiene<br />
cappella Papale (V . Ubbi<strong>di</strong>enza), e<br />
allorché ricevono da lui le ceneri,<br />
le palme , le candele e gli agnus<br />
Dei , dopo aver baciato l' oggetto<br />
benedetto ed il ginocchio del Pon-<br />
tefice.<br />
L'eletto a vescovo, nella sua<br />
consecrazione, genuflesso <strong>di</strong>nanzi al<br />
consecralore gli bacia la mano, terminato<br />
che sia 1' esame (V. Pontif.<br />
Roni. De consecr. electi in episc.).<br />
Di questo rito abbiamo parola in<br />
tutti gli antichi Pontificali , non<br />
.
BAC<br />
meno che in quello manoscritto <strong>di</strong><br />
s. Leone, ove anzi si prescrive, che<br />
sieno baciate ambedue le mani. Il<br />
Pontificale Romano della biblioteca<br />
Colbertina aggiugne in tal proposi-<br />
to, che se il consecratore è il Papa,<br />
allora il consecrando deve baciargli<br />
il piede e la bocca, se poi è ve-<br />
scovo, la mano e la bocca. V. Cata-<br />
lano, Comm. in lume loc.<br />
La mano si baciava al vescovo<br />
da tutto il clero prima ch'egli, as-<br />
sunte le pontificali <strong>di</strong>vise, partisse<br />
dalla sagrestia per celebrare solen-<br />
nemente. Perciò aspatico in greco,<br />
e salutatorio in latino appellavasi quel<br />
luogo. Di quest'uso antico è rima-<br />
sta consuetu<strong>di</strong>ne nella chiesa <strong>di</strong> Bi-<br />
seglia, dove, parato il vescovo per<br />
la messa, i canonici egualmente pa-<br />
rati gli baciano la mano. T r . Sar-<br />
nelli, Ltttere ecclesiastiche, tomo III,<br />
let. i.<br />
Anticamente si baciava la mano<br />
del vescovo, ed anche del sacerdote<br />
nell'atto che porgeva la ss. Euca-<br />
ristia. S. Giovanni Grisostomo nel-<br />
l'omilia 60, ovvero 83 in Ma (ih.<br />
ricorda la pia pratica, e soggiugne,<br />
che si eseguisce in venerazione della<br />
mano stessa <strong>di</strong> Gesù Cristo da<br />
quella del sacerdote rappresentata<br />
Egli nell'antica sua liturgia intima<br />
ai <strong>di</strong>aconi la pia cerimonia: Diaconus<br />
exosculans porrigentem sibi ma-<br />
nunij accipil sanctum panem. L'anti-<br />
co Or<strong>di</strong>ne Romano ne fa parimente<br />
memoria, e Durando (Rationalis lib.<br />
II, e. io) riferisce, che il <strong>di</strong>acono e<br />
sud<strong>di</strong>acono nella loro or<strong>di</strong>nazione<br />
dovean baciare la mano del vesco-<br />
vo, che li comunicava. Ora tal <strong>di</strong>-<br />
sciplina è ristretta al Papa, a' Car<strong>di</strong>nali,<br />
a' vescovi, e agli abbati mi-<br />
trati, cui invece della mano si bacia<br />
l'anello nel ricevere la comunione<br />
e in altre circostanze.<br />
.<br />
BAC i5<br />
La mano del vescovo o del sa-<br />
cerdote vien anco baciata dal <strong>di</strong>acono<br />
nel servigio dell'altare, qualunque<br />
volta gli porge un qualche<br />
oggetto, cui egualmente deve ba-<br />
ciare. Lo stesso dee eseguire al-<br />
lorché gli viene restituito l'oggetto.<br />
Questa cerimonia si pratica in ve-<br />
nerazione della mano sacerdotale.<br />
BACIO del Piede. Appellasi<br />
quello, che si porge al piede del<br />
Sommo Pontefice in omaggio della<br />
suprema potestà, che possiede. Giuseppe<br />
Stevano, De adorat. et oscu-<br />
lai pedum Stimmi Pontijìcis, e Ci-<br />
rillo Alessandrino in un passo dei<br />
suoi Commentarli sopra il Levitico,<br />
facevano derivare quest' uso da-<br />
gli esempii dell' antico testamento<br />
introdotto nella Chiesa fino dai<br />
suoi primi tempi. E siccome una<br />
delle due donne riconoscitrici del<br />
Messia, gli baciò i pie<strong>di</strong>, glieli asciu-<br />
gò coi capelli e glieli unse col<br />
balsamo, e l'altra gli toccò le fran-<br />
gie della veste per ottenere la gua-<br />
rigione <strong>di</strong> un male incurabile, cosi<br />
si stimò sempre dovere <strong>di</strong> coloro,<br />
che hanno abbracciato il Cristianesimo<br />
<strong>di</strong> baciare il piede al romano<br />
Pontefice, Vicario e Luogote-<br />
nente <strong>di</strong> Gesù Cristo. ( V. Cri-<br />
stiano Lupo in Scìwl. ad Dictat.<br />
Greg. VII Opera Tom. V. pag.<br />
196 e<strong>di</strong>z. veneta). Dal Baronio, t.<br />
II, ad ami. 294? raccogliamo, che fu<br />
baciato il piede a s. Cajo Papa, e-<br />
letto nel s83, quando, riunita las-<br />
semblea de' fedeli in casa <strong>di</strong> un cer-<br />
to Gabinio, si fé' noto il martirio<br />
<strong>di</strong> s. Susanna. Lo stesso atto ven-<br />
ne eseguito dall'imperatore Costan-<br />
tino, il Grande, verso il Papa s. Sil-<br />
vestro del 3 1 6, come si può vedere<br />
presso Anastasio bibliotecario. Però<br />
quella costumanza per qualche secolo<br />
fu comune anche verso i vescovi. In-
16<br />
BAC<br />
fatti l'Or<strong>di</strong>ne Romano prescriveva che<br />
il <strong>di</strong>acono, prima <strong>di</strong> cantar il vangelo<br />
nella messa solenne, baciasse il piede<br />
al vescovo. S. Girolamo nell'Epist.<br />
6 ad Pamina chi uni, ricorda che, essendo<br />
venuto in Gerusalemme s. E-<br />
pifimio, concorsero a lui persone <strong>di</strong><br />
ogni sorla per baciargli il piede. In<br />
allora i vescovi a tal oggetto por-<br />
tavano sopra de' sandali una croce<br />
ricamata, siccome oggidì la tiene il<br />
Pontefice sulle scarpe ( Ve<strong>di</strong>). Ma<br />
quel costume durò fino a' tempi<br />
<strong>di</strong> san Gregorio VII, del 1078,<br />
il quale or<strong>di</strong>nando non doversi<br />
chiamar Papa che il supremo Ge-<br />
rarca, prescrisse ancora che a lui<br />
solo, e non ad altri, fosse riserba-<br />
to il bacio del piede. V. Catalano.<br />
Comm. in Pontif. Rom. t. II, tit.<br />
XXIV, § 1, n. 3.<br />
Abbiamo dalla storia, che tal atto<br />
<strong>di</strong> ossequio fu sempre religiosamen-<br />
te osservato verso il Pontefice an-<br />
che dagli stessi sovrani i piìi poten-<br />
ti. Non sia <strong>di</strong>scaro all'eru<strong>di</strong>to aver-<br />
ne qui la serie de' principali. Oltre<br />
Costantino il Grande, l'imperatore<br />
Giustino, nel 5i5, baciò il piede a<br />
Papa s. Giovanni 1^ allorché giun-<br />
se alla corte <strong>di</strong> Costantinopoli. In si-<br />
mil guisa Giustiniano I al Pontefice<br />
s. Agapito I, del 535, mentre<br />
trovavasi presso la corte <strong>di</strong> lui ; e<br />
Giustiniano II verso il Papa Costan-<br />
tino I, quando usci ad incontrarlo<br />
nella città <strong>di</strong> Nicome<strong>di</strong>a, l'anno 710.<br />
Luitprando re de' longobar<strong>di</strong> lo stesso<br />
fece verso s. Gregorio II, nel 73o,<br />
quando si recava verso Peonia per<br />
prenderla colle sue armi. Rachis,<br />
successore <strong>di</strong> Luitprando, baciò il<br />
piede a s. Zaccaria allorché si recò<br />
al <strong>di</strong> lui campo, che nel 749 as-<br />
se<strong>di</strong>ava Perugia, aflin <strong>di</strong> stornarlo<br />
da quell'impresa; Carlo Magno nel<br />
79Ì ad Adriano I; Lodovico Pio,<br />
BAC<br />
<strong>di</strong> lui figlio, nell'SiG, per tre<br />
volte prosteso a terra baciò il pie-<br />
de a Papa Stefano IV, mentre u-<br />
Scì da Beims per incontrarlo; Sigi-<br />
nulfò, principe <strong>di</strong> Benevento a Sergio<br />
II , neh' 844 > Stefano, re d' Un-<br />
gheria, a Benedetto VIII dell' anno<br />
io 12; Federico I, Barbarossa,<br />
ad Adriano IV nel 1 1 55 , quando<br />
trovavasi a Sutri, e <strong>di</strong>poi in Venezia<br />
ad Alessandro III. E per non<br />
<strong>di</strong>re <strong>di</strong> tanti altri, Sigismondo impe-<br />
ratore li baciò ad Eugenio IV, nel-<br />
1' anno i433, allorché ricevette da<br />
lui le insegne imperiali; Carlo VIII,<br />
re <strong>di</strong> Francia, ad Alessandro VI nel<br />
i495; Carlo V d'Austria, a Clemen-<br />
te VII, nel i53o, ed al successore <strong>di</strong><br />
lui Paolo III ; finalmente Carlo re <strong>di</strong><br />
Napoli, e poi della monarchia spa-<br />
gnuola col nome <strong>di</strong> Carlo III, al<br />
Pontefice Benedetto XIV, nel 1 744-<br />
Dopo quest'epoca non cessarono sif-<br />
fatti esempi, che anzi nel glorioso<br />
Pontificato del regnante Gregorio<br />
XVI, oltreché ne' precedenti, ben<br />
più volte si rinnovellarono. V. il<br />
p. Giacomo Povyard , Dissertazione<br />
sopra (autorità del Bacio dei<br />
pie<strong>di</strong> de" Sommi Pontefici ec. Roma,<br />
1807, e la lettera del Card.<br />
Brancadoro all'ab. Cancellieri sulla<br />
<strong>di</strong>ssertazione del p. Povyard; Bian-<br />
chini in Notis ad Anastasium Bibliolh.<br />
t. IV; Gianfederico Mayer<br />
De osculo peduni Pontificis Roma-<br />
ni, Lipsiae 17 12; Andrea Saussaio,<br />
De Stimmi Pontificis deosculalione<br />
pedani, Parisiis 1628; Stefano Esteve,<br />
De osculalione pedani Romani<br />
Pontificis, Venetiis 1578; e Gaetano<br />
Cenni, De osculo peduni Romani<br />
Pontificis j nel tom. I p. 1 3 1<br />
delle sue Dissertazioni postume.<br />
Ben sappiamo non essere approvata<br />
dagli eretici siffatta costumanza<br />
<strong>di</strong> baciare il piede al Sommo Pon-<br />
,
BAC<br />
tefice, quasi che in essa siavi im-<br />
plicita una adorazione.<br />
Tuttavia, anche secondo la Scrit-<br />
tura, v' hanno due sorta <strong>di</strong> adora-<br />
zione; quella che si deve solamen-<br />
te a Dio , e l' altra che non solo<br />
senza peccato, ma virtuosamente<br />
anzi si tributa agli uomini. Di que-<br />
sta seconda abbiamo molti esempi<br />
nel Genesi, e nel primo libro dei<br />
Paralipomeni al capo ultimo, dove<br />
parlandosi <strong>di</strong> tutto il popolo congregato<br />
si <strong>di</strong>ce : Adoraverunt Deum<br />
et deincle Regem. L' adorazione quin<strong>di</strong><br />
e la riverenza, che in questo modo<br />
si fa al Pontefice, non è la stessa<br />
che si fa a Dio ; ma d' un or<strong>di</strong>ne<br />
inferiore e <strong>di</strong> un'altra specie ; tut-<br />
tavia ridonda in Dio ed in Cristo<br />
<strong>di</strong> cui il Pontefice è vicario. Il<br />
perchè Tertulliano ( de pcenitentìa,<br />
capo X) <strong>di</strong>ce: Ergo cimi le adfratruni<br />
genua proten<strong>di</strong>s , Chrislum<br />
contrectas , Christum exoras. Che<br />
se s. Pietro (Act. X 25 e 26)<br />
non volle ammettere l'adorazione <strong>di</strong><br />
Cornelio Centurione, fu perchè rozzamente<br />
voleva adorarlo siccome un<br />
Dio in terra, od una cosa sovrumana;<br />
errore pur comune a que' <strong>di</strong><br />
Listri, che volevano adorare come<br />
Dei gli apostoli Paolo e Barnaba.<br />
Non<strong>di</strong>meno la modestia dei Papi<br />
pose sui sandali prima, e poscia sul-<br />
le proprie scarpe la croce, acciò quel-<br />
le non i pie<strong>di</strong> loro venissero bacia-<br />
ti, siccome ebbe a <strong>di</strong>mostrare il ce-<br />
lebre gesuita Possevino , nunzio <strong>di</strong><br />
Gregorio XIII in Bussia allo czar<br />
Basilio. E ciò è antichissimo uso,<br />
dacché il Panvinio ebbe a vedere<br />
quel segno salutare sul sandalo <strong>di</strong><br />
un Pontefice antico, neh" occasione<br />
in cui fu <strong>di</strong>ssotterrato per la nuo-<br />
va fabbrica della chiesa <strong>di</strong> s. Pietro.<br />
Lo stesso segno si vede in un san-<br />
dalo <strong>di</strong> Martino I, Papa del 649,<br />
VOI.. IV.<br />
BAC 17<br />
che si conserva nella chiesa ai Mon-<br />
ti; in un'immagine <strong>di</strong> Onorio I,<br />
creato Pontefice nel 625, che si ve-<br />
de nel mosaico della chiesa <strong>di</strong> san-<br />
ta Agnese fuori le mura; in quella<br />
<strong>di</strong> san Cornelio Papa del 2 54<br />
nell'altro mosaico della basilica <strong>di</strong><br />
s. Maria in Trastevere.<br />
Che a' vescovi ancora si bacias-<br />
sero anticamente i pie<strong>di</strong> crucigeri,<br />
non è più. dubbio, dacché Gregorio<br />
VII, del 1073, slabi lì , che il solo<br />
romano Pontefice potesse chiamar-<br />
si Papa, e proibì negli altri vesco-<br />
vi siffatto uso, siccome avverte il<br />
Catalano (Pontif. Rom. tom. II, tit.<br />
XXIV, § 1, num. 3). Anzi oltre i<br />
vescovi, molti altri ecclesiastici por-<br />
tavano i calce' crucigeri , come si<br />
ricava da una pittura pre.^a da un<br />
co<strong>di</strong>ce evangeliario della \ alliccila,<br />
scritto prima del secolo X, e ripor-<br />
tato dal commendalor Vettori nel-<br />
la parte seconda delle sue Disser-<br />
tazioni fìlologielic. In quella pittu-<br />
ra sono effigiati s. Lorenzo ed il<br />
sud<strong>di</strong>acono Gioveniano con i calcei<br />
ornati <strong>di</strong> una crocetta. V. Scarpe<br />
e Saldali dei Papi.<br />
Sotto i menzionati aspetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>-<br />
vozione non solo repula a gran ventura<br />
ogni cattolico, che si conduce<br />
a Roma , baciare il piede al Pon-<br />
tefice; ma quest'uso piissimo viene<br />
esercitato da chi si trova in B.oma<br />
ai pie<strong>di</strong> del cadavere del Pontefice<br />
allorché vestito pontificalmente col-<br />
le scarpe crucigere rimane per tre<br />
giorni esposto nella cappella del<br />
Sacramento della basilica vaticana,<br />
e coi pie<strong>di</strong> alquanto fuori della cancellata<br />
chiusa della cappella me-<br />
desima, per sod<strong>di</strong>sfare al desiderio<br />
dei fedeli. V. Cadaveri de' Ponte-<br />
fici.<br />
BACIO degli spois-sAii. Si dava vicendevolmente<br />
da'eontraenti gli spon-<br />
feo<br />
3
i8 BAC<br />
sali insieme collo stringersi della<br />
destra in confermazione del solenne<br />
atto conchiuso. Tertulliano (De ve-<br />
land, virgin. e. n), ne fa menzione;<br />
così pure Costantino (lib. XVI,<br />
cod. De donalìonib. ante nupt.), la<br />
qual costituzione è la legge V, ri-<br />
portata nelle Basiliche lib. XXVIII ,<br />
e III, n. 16. Quest'uso assai antico<br />
venne abbandonato da' latini, non<br />
però da' greci, come si raccoglie dal<br />
Mazzocchi in adnot. ad Muscettu-<br />
lae <strong>di</strong>ssert. de spons. etc. Distrib.<br />
I, n. 8 et seq.<br />
BACOLARI. Setta <strong>di</strong> Anabatti-<br />
sti, la quale infestò la Chiesa nel<br />
secolo decimosesto. Questi eretici in-<br />
segnavano, che non andava esente<br />
da peccato chiunque portava qual-<br />
che arma, dai bastone in fuori ; e<br />
che non era lecito <strong>di</strong> respingere la<br />
forza colla forza. Così la pensavano<br />
costoro, male interpretando quelle<br />
parole del Vangelo, con cui si comanda<br />
<strong>di</strong> offrire la sinistra guancia<br />
a colui, che avesse percosso la destra.<br />
Inoltre asserivano, che essendo G. C.<br />
venuto a portare la pace sopra la<br />
terra, i cristiani si opponevano allo<br />
spirilo <strong>di</strong> loro vocazione, se citavano<br />
qualcuno <strong>di</strong>nanzi ai tribunali. Co-<br />
storo erano così tenaci della propria<br />
opinione, che in Germania giunsero<br />
a tale eccesso, da privare <strong>di</strong> ogni<br />
sostanza tutti quelli, che non ab-<br />
bracciavano la dottrina da essi pro-<br />
fessata, e da portare la desolazione<br />
e la morte in que' luoghi, ove trovavano<br />
resistenza. Altri al contrario<br />
<strong>di</strong> questi eretici, appoggiati ai loro<br />
principii , si lasciavano privare <strong>di</strong><br />
ogni facoltà e della vita medesima,<br />
senza punto <strong>di</strong>fendersi. I Bacolari<br />
trassero il loro nome dalla voce latina<br />
baculus, e si chiamarono ezian<strong>di</strong>o<br />
Siabberiaci , dalla paiola tedesca<br />
Stabj che significa bastone.<br />
BAC<br />
BACOLO o Bastone. E or<strong>di</strong>na-<br />
nari amente un istrumento fatto per<br />
riposarvi sopra nel camminare. Pe-<br />
rò coli' avanzarsi de' tempi <strong>di</strong>venne<br />
anche segno <strong>di</strong> giuris<strong>di</strong>zione , o <strong>di</strong><br />
onore , e come tale vien usato da<br />
parecchie persone costituite in qual-<br />
che <strong>di</strong>gnità. Quin<strong>di</strong>, a seconda del-<br />
l' officio che la persona sostiene, o<br />
del grado che la innalza, il Bacolo<br />
cangia <strong>di</strong> forma e <strong>di</strong> ornamenti.<br />
Il Car<strong>di</strong>nal Bona ricorda nel li-<br />
bro delle Liturgie, che se qualcuno<br />
adoperava il Bacolo in chiesa per<br />
sua como<strong>di</strong>tà , dovea deporlo nel<br />
mentre venia letto il vangelo. L'an-<br />
tica <strong>di</strong>sciplina mirava con ciò a far<br />
conoscere a ciascheduno la prontez-<br />
za , con cui doveva animarsi alla<br />
osservanza <strong>di</strong> quello. Egualmente<br />
doveano deporre il Bacolo tutti i sa-<br />
cerdoti neh' accostarsi all' altare , e<br />
così pure i laici nella sacramentale<br />
confessione.<br />
In Roma qual segno <strong>di</strong> giuris<strong>di</strong>-<br />
zione usava un bastone foderato <strong>di</strong><br />
velluto bianco il sagrista, quando a<br />
cavallo seguiva ne' viaggi la ss. Eucaristia<br />
, che precedeva i Sommi<br />
Pontefici. Ora in Roma il bastone<br />
qual' insegna <strong>di</strong> autorità e <strong>di</strong> potere<br />
vien adoperato dal comandante<br />
<strong>di</strong> piazza e da' suoi uffiziali. Per lo<br />
stesso motivo gode il <strong>di</strong>ritto del Ba-<br />
colo, ma non ne usa, il capitano del-<br />
la guar<strong>di</strong>a svizzera Pontificia. 11 ba-<br />
stone <strong>di</strong> quest' ultimo è foderato con<br />
velluto cremisi, e con ornamenti <strong>di</strong><br />
oro. Riguardo a questo è da osser-<br />
varsi la cerimonia , per la quale,<br />
ove sia mancato a' vivi il capitano,<br />
i <strong>di</strong> lui uffiziali prendono il Bacolo,<br />
lo pongono sopra il feretro durante<br />
1' esequie, in<strong>di</strong> lo consegnano al lo-<br />
ro tenente , che lo custo<strong>di</strong>sce fino<br />
alla novella elezione. Gli esenti poi<br />
della guar<strong>di</strong>a nobile Pontifìcia, che
C A C<br />
hanno i! grado <strong>di</strong> colonnelli, allor-<br />
ché neir anticamera del Papa sono<br />
<strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a , portano anch' essi un<br />
bastoncino qual segnale, che sono<br />
<strong>di</strong> fazione ; e quando seguono il<br />
Pontefice a cavallo, affinchè si co-<br />
nosca, che sono <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a, ne portano<br />
uno lungo un terzo <strong>di</strong> palmo<br />
appeso al petto.<br />
Il Bacolo è usato anche dal go-<br />
vernatore <strong>di</strong> Roma come vice-ca-<br />
merlengo, qual emblema del potere,<br />
e perciò chiamasi bastone del comando.<br />
Esso è lungo circa tre pal-<br />
mi, foderato <strong>di</strong> velluto cremisi con<br />
due fregi <strong>di</strong> metallo dorati nelle<br />
estremità, e cordone con fiocchet-<br />
to dello stesso colore intarsiati <strong>di</strong><br />
oro. Succedendo la morte del Pontefice<br />
, il governatore porta il suo<br />
Bacolo nella prima congregazione<br />
generale , che si tiene dal sa-<br />
cro Collegio , e ciò in segno della<br />
suprema potestà, che hanno i Car<strong>di</strong>nali<br />
<strong>di</strong> poterlo deporre ; non<strong>di</strong>me-<br />
no, confermatolo nel suo posto, gli<br />
viene imme<strong>di</strong>atamente restituito. Lo<br />
stesso vien praticato nella elezione<br />
del novello Pontefice. Questo Bacolo<br />
nelle funzioni solenni viene portato<br />
presso il governatore da un fami-<br />
gliare dell' anticamera nobile, o dall'<br />
aiutante <strong>di</strong> camera . Ve<strong>di</strong> Governatore<br />
<strong>di</strong> Roma e Camerlengo <strong>di</strong><br />
s. Chiesa.<br />
Un piccolo Bacolo <strong>di</strong>pinto color<br />
verde, o paonazzo collo stemma<br />
gentilizio, vien anche lasciato dai<br />
Car<strong>di</strong>nali nel tempo del conclave<br />
a' loro parafrenieri, affinchè sia come<br />
segno per cui possano passare alle<br />
ruote dello stesso conclave. Quando<br />
poi il dapìfero porta con formalità<br />
il pranzo al suo Car<strong>di</strong>nale dal pro-<br />
prio palazzo alle ruote , due para-<br />
frenieri precedono la carrozza con<br />
due lunghi Bastoni in mano, i qua-<br />
BAC 19<br />
li hanno pure lo stemma del Por-<br />
porato, e sono <strong>di</strong> color verde o<br />
paonazzo, cioè del primo, se il Car<strong>di</strong>nale<br />
non è creato dal Papa mor-<br />
to, e del secondo colore se il Car<strong>di</strong>nale<br />
è creatura del definito Pon-<br />
tefice.<br />
BACOLO del ceremonista. E una<br />
bacchetta <strong>di</strong>ritta foderata con drappo<br />
<strong>di</strong> colore violaceo od anche, secondo<br />
i luoghi, <strong>di</strong> velluto cremisi-<br />
no, avente nella sommità qualche<br />
fregio d'argento, o d'oro, oppure<br />
qualche figura. Viene in alcuni luoghi<br />
adoperato dal ceremoniere men-<br />
tre esercita il suo officio nelle so-<br />
lenni funzioni, ed è considerato come<br />
un segnale della autorità <strong>di</strong> lui<br />
nel ben <strong>di</strong>rigere le cerimonie.<br />
BACOLO del cantore. Era una<br />
bacchetta, che adoperava il corista<br />
per contenere il coro, regolare il<br />
canto, ed anche intimare silenzio a<br />
coloro, che si trovavano in chiesa.<br />
Egli è perciò, che in qualche luogo<br />
evvi il costume, che uno o più can-<br />
tori passeggino con quel Bacolo per<br />
chiesa durante le sacre funzioni. V.<br />
Cantori.<br />
Da non dubbi documenti rileviamo,<br />
che nell'antica abbazia <strong>di</strong> Mo-<br />
nestier, territorio <strong>di</strong> Pay-en-Velay<br />
il Bacolo del cantore era una bac-<br />
chetta <strong>di</strong> osso <strong>di</strong> balena, lunga e<br />
flessibile coli' estremità coperte <strong>di</strong><br />
lamine d'argento. Ve<strong>di</strong> De Vert,<br />
Ceremon. de V Eglise 3 tomo II,<br />
pag. i5.<br />
BACOLO della croce. E quel-<br />
l' asta su cui si porta la croce nel-<br />
le processioni. Da questa la croce<br />
allora prende il nome <strong>di</strong> croce asta-<br />
ta. Ve<strong>di</strong>.<br />
BACOLO DELLE CONFRATERNITE. E<br />
quello, che nelle processioni portano<br />
i guar<strong>di</strong>ani colla immagine del san-<br />
to titolare del sodalizio, avente dal-<br />
,
2 B A C<br />
l' altra parte lo stemma <strong>di</strong> esso in-<br />
tagliato e dorato, o <strong>di</strong>pinto; per<br />
cui nel dar loro il possesso della ca-<br />
rica, si pone ad essi in mano dal<br />
primicerio.<br />
BACOLO pastorale. È un ba-<br />
stone d'oro, o d' argento ricurvato<br />
nella sommità, e fornito <strong>di</strong> fogliami<br />
ed altri fregi, che, siccome segno <strong>di</strong><br />
spirituale autorità, si porta dai ve-<br />
scovi o dagli abbati, i quali ne hanno<br />
l'uso, mentre esercitano le sacre<br />
funzioni, o impartiscono la solenne<br />
bene<strong>di</strong>zione.<br />
Da principio era solamente un<br />
bastone <strong>di</strong> legno, che serviva <strong>di</strong> aiu-<br />
to a' vescovi, od anche a' principi<br />
per appoggiarvisi, allorché intraprendevano<br />
un lungo viaggio. Però col-<br />
l' andare del tempo adornato ed<br />
arricchito, passò a <strong>di</strong>venire anche la<br />
insegna del loro ministero. Non<strong>di</strong>meno<br />
tutti i vescovi non 1' ebbero<br />
ad un tempo della stessa materia.<br />
Sappiamo che il pastorale <strong>di</strong> s. A-<br />
gostino era composto <strong>di</strong> legno e <strong>di</strong><br />
avorio (V. Gavanto, Tliesaur. sacrorum.<br />
rit.' park II. tit. i, ed Onorio,<br />
Gemma animee lib. I). Di<br />
legno soltanto era il Bacolo <strong>di</strong> san<br />
Burcardo vescovo <strong>di</strong> Viburgo, quantunque<br />
ricchissima fosse la <strong>di</strong> lui<br />
chiesa. V. Tommassino, Disciplina<br />
eie. part. I, lib. II, cap. 58,<br />
n. i. Coperto <strong>di</strong> lamine d'oro era<br />
quello <strong>di</strong> s. Remigio vescovo <strong>di</strong><br />
Rebus, che Andrea Saussai (Panoplia;<br />
episc. lib. II ) <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aver veduto<br />
in quella città, e d'argento erano<br />
que' due , che , giusta 1' autorità <strong>di</strong><br />
Corrado vescovo (in C/ironico rerum<br />
Moguntinar.), nell'anno io^i,<br />
si conservavano nel tesoro della<br />
chiesa <strong>di</strong> Magonza.<br />
Il Bacolo pastorale sino dall'ori-<br />
gine sortì varie denominazioni, a<br />
tenore della forma, che ne' <strong>di</strong>versi<br />
,<br />
BAC<br />
luoghi e tempi non fu sempre e-<br />
guale. Appellavasi pedum se era <strong>di</strong>-<br />
ritto colla cima ritorta ed aguzzo<br />
nella punta; ferula cambuta o cam-<br />
brica se era <strong>di</strong>ritto senza curvatura,<br />
ma fornito con no<strong>di</strong> e con una<br />
piccola sfera nella sommità portante<br />
una croce; croccia se avea la forma<br />
della lettera T, oppure invece, dalla<br />
parte trasversale, le immagini<br />
<strong>di</strong> due serpenti, che si guardavano<br />
l' un l'altro. Della prima maniera,<br />
cioè pedani , è quello <strong>di</strong> s. Satur-<br />
nino <strong>di</strong>scepolo degli apostoli, che<br />
avvi in Tolosa colla immagine antichissima<br />
del santo; quello <strong>di</strong> s. A-<br />
gostino, <strong>di</strong> cui parlammo, che si<br />
conserva in Valenza , o piuttosto,<br />
giusta il Baronio, ad an. 5o4, in<br />
Sardegna; cosi pure quello <strong>di</strong> s. Isidoro<br />
, che il Gavanto ( loco citato )<br />
asserisce <strong>di</strong> aver veduto in Bologna.<br />
Della seconda forma, cioè ferula,<br />
fu il pastorale usato per molto tempo<br />
dal Sommo Pontefice. Ciò apparisce<br />
da un' immagine <strong>di</strong> s. Gre-<br />
gorio Magno, del 5go, riportata<br />
dal Magri , e da quella <strong>di</strong> Gelasio<br />
II, del 1118, riferita dal Ciampini<br />
nella <strong>di</strong>ssertazione An Roni. Ponlifex<br />
utatur past. Baculo, B_omae<br />
1790. Di più ancora si rileva dai<br />
ceremoniali ed Or<strong>di</strong>ni romani , in<br />
cui si legge, che nel possesso dato<br />
al novello Pontefice gli si dava la<br />
ferula, pronunziando le parole: <strong>di</strong>-<br />
rigere , sancùfìcare et regere. Del-<br />
l' ultima figura, cioè croccia, è<br />
quello che usarono sempre, ed usano<br />
anche al presente i vescovi gre-<br />
ci , siri , moscoviti , armeni ed altri<br />
orientali.<br />
Dai sopra accennati esempi , e<br />
dal conservarsi ancora nella chiesa<br />
antica patriarcale <strong>di</strong> Aquileia il Ba-<br />
colo pastorale <strong>di</strong> s. Ermagora, che<br />
in uno alla episcopale consecrazio-
BAC<br />
ne l' ebbe da s. Pietro , si può fa-<br />
cilmente rilevare come 1' uso del<br />
pastorale ripeter si debba da' primi<br />
tempi della Chiesa; anzi da quest'ultimo<br />
fatto si conosce, cbe fin da<br />
queir epoca venia conferito allora<br />
soltanto, che seguiva la consecrazio-<br />
ne. Tal <strong>di</strong>sciplina fu sempre osser-<br />
vata nella Cbiesa. Oltre le tante<br />
testimonianze, cbe se ne potrebbero<br />
addurre, abbiamo il concilio IV <strong>di</strong><br />
Toledo, il quale nel canone 28 or<strong>di</strong>na<br />
espressamente, che a' vescovi ingiu-<br />
stamente deposti vengano resti-<br />
tuite le pontificali insegne, e con<br />
queste il Bacolo pastorale, perchè<br />
1' ebbero nella consecrazione : quia<br />
in or<strong>di</strong>natione perceperunt. Altri<br />
esempi ne riferiscono Isidoro Ispa-<br />
lense De offic. ecclesia*. Lib. II e.<br />
2j; Ugo da s. Vittore nel libro de<br />
Sacramenti,? e. 1 1, ed altri. Il alar-<br />
tene [De Antiq. Eccles. ritib. lib. I.<br />
e. 8. a 11) riporta le formule tratte<br />
da antichissimi pontificali , che si<br />
usavano nel darlo a' vescovi conse-<br />
crati.<br />
Secondo l'attuale romano ponti-<br />
ficale , il Bacolo vien consegnato al<br />
vescovo nella <strong>di</strong> lui consecrazione,<br />
dopo che si è fatta la bene<strong>di</strong>zione<br />
dello stesso, quando prima non fos-<br />
se stato benedetto. Il consecratore<br />
nel darglielo <strong>di</strong>ce la formula: Ac-<br />
cipe Bacidum pastorali* officìi , ut<br />
sis in corrigen<strong>di</strong>s vìtiis pie sceviens,<br />
ju<strong>di</strong>cium sine ira tenens, in foven<strong>di</strong>s<br />
virtutibus au<strong>di</strong>torum animos<br />
demulcens , in tranquìllitate severitatis<br />
censuravi non deserens. Da<br />
questa formula ben si vede qual<br />
mistico senso abbia inteso la Chiesa<br />
<strong>di</strong> simboleggiare nel Bacolo. Gli<br />
scrittori <strong>di</strong> siffatte materie vollero<br />
partitamente spiegarlo nella figura,<br />
ch'esso pastorale presentemente ot-<br />
tiene nella Chiesa latina. Nella cur-<br />
B A C 1 r<br />
vatura della sommità , <strong>di</strong>con essi<br />
vuoisi in<strong>di</strong>care l' amore , con cui<br />
il vescovo deve attrarre gli erranti<br />
all'ovile; nella lunghezza del ba-<br />
stone, la vigilanza nel custo<strong>di</strong>re<br />
i fedeli , e nell' aguzza punta con<br />
cui termina, il rigore col quale de-<br />
, ,<br />
ve svegliare l' acci<strong>di</strong>a. Tale spiegazione<br />
vien molto bene compresa<br />
nel verso, che sta impresso nel pre-<br />
fato pastorale <strong>di</strong> s. Saturnino: Curva<br />
traini 3 quos virga regit^ pars<br />
ultima pungit.<br />
Anticamente solevano i vescovi<br />
in qualche solenne comparsa, o in<br />
qualche viaggio, portar innanzi, o<br />
farsi portare il Bacolo pastorale<br />
nel qual caso i notai ne adempivano<br />
l'ufficio. V. alartene, loco cit.<br />
a. io, e Cipriano che nel lib. II,<br />
in Vita s. Cesarei Arelat., ce ne<br />
offre un esempio. Anche i greci<br />
in qualche particolare incontro accostumavano<br />
seguire la stessa cerimonia.<br />
Narra Silvestro Sguropolo<br />
(Historia Synod. Florent. lib. IV.<br />
e. i4), che Giuseppe patriarca <strong>di</strong><br />
Costantinopoli recatosi in Ferrara<br />
presso Eugenio IV, giunto al palazzo<br />
Papale, prese in mano il pastorale,<br />
che sino allora gli aveva portato <strong>di</strong>-<br />
nanzi il suo servo, e che <strong>di</strong>poi, ri-<br />
tornato dal Pontefice, volle che si<br />
occultasse in un fodero.<br />
Ma non furono i vescovi soltanto<br />
insigniti del Bacolo, che lo ebbero<br />
ancora alcuni abbati come segno<br />
della loro autorità nel governare i<br />
monaci loro soggetti. Benedetto<br />
Hefteno (Disquisii, monastic. , libro<br />
IV, trattato V, <strong>di</strong>sq. 5), <strong>di</strong>ce<br />
che i monaci primitivi, sebbene in<br />
altra forma, lo usavano ad imitazione<br />
de' personaggi dell'antico Testamento.<br />
Egualmente scrive Cassiano<br />
(Instit. lib. I. e. 7),<br />
e Ruperto Ab.<br />
( in Regul. s. Bcncdìcti, lib. 3). Chec-
22<br />
BAC<br />
che ne sia <strong>di</strong> tal' opinione, o se piul-<br />
tosto gli abbati l'abbiano per con-<br />
suetu<strong>di</strong>ne degli antichi monaci, o<br />
per quella certa somiglianza, clic<br />
hanno coli' autorità episcopale, egli<br />
è certo, che lo usavano prima che<br />
ottenessero le insegne pontificali. S.<br />
Bernardo scrive <strong>di</strong>sapprovando, che<br />
alcuni abbati del suo tempo si maneggiavano<br />
per conseguir quelle in-<br />
segne, però non fa menzione <strong>di</strong> sor-<br />
ta del pastorale. Da ciò si può de-<br />
durre, che a que' giorni lo adoperassero<br />
per uso antico, né punto<br />
come segnai d'ambizione, ma <strong>di</strong> sola<br />
autorità. Che antico ne fosse l'uso,<br />
si prova col Martene (Op. cit. lib.<br />
II, e. 2), il quale nell'Or<strong>di</strong>ne VI,<br />
tratto da un manoscritto <strong>di</strong> s. Re-<br />
migio vissuto nel secolo quinto, rap-<br />
porta il rito con cui, nella solenne<br />
bene<strong>di</strong>zione degli abbati, venia loro<br />
consegnato il pastorale. Lo stesso<br />
autore riferisce parecchi altri Or<strong>di</strong>ni<br />
tratti dai libri Pontificali <strong>di</strong> non<br />
minore autorità, dai quali si rileva<br />
la stessa cosa. Tuttavolta per <strong>di</strong>stinguere<br />
il Bacolo degli abbati da quello<br />
de' vescovi, venivagli apposto un<br />
bianco sudario , che però non avevano<br />
gli abbati esenti.<br />
È singolare il rito, che si praticava<br />
nel monistero comeriacense<br />
mentre si consegnava al novello abbate<br />
il suo pastorale. Il citato Mar-<br />
teue cosi ne descrive la cerimonia.<br />
Morto che fosse l'abbate, o rinunziato<br />
che avesse, tosto i monaci portavano<br />
il Bacolo nella chiesa <strong>di</strong> s. Martino<br />
vescovo <strong>di</strong> Tours , e lo deponevano<br />
al destro lato del tumulo<br />
<strong>di</strong> quel santo. Dopo ciò davano an-<br />
nunzio al capitolo della occorsa va-<br />
canza, e chiedevano licenza <strong>di</strong> passa-<br />
re alla nuova elezione. Fatta che<br />
fosse, l'eletto dava il giuramento,<br />
poscia era condotto dal decano e<br />
,<br />
BAC<br />
da altri all'altare del santo. Ivi giun-<br />
to, lo investivano dell'abbazia col to-<br />
gliere il Bacolo dal sepolcro e dar-<br />
glielo in mano. A tenore della vi-<br />
gente <strong>di</strong>sciplina <strong>ecclesiastica</strong>, gli ab-<br />
bati che usano i Pontificali, ricevono<br />
il Bacolo nella solenne bene<strong>di</strong>-<br />
zione loro. Il vescovo funzionante<br />
prima lo bene<strong>di</strong>ce, poi glielo dà <strong>di</strong>-<br />
cendo : Accipe Baculum pastora-<br />
lis offlcii, quein prceferas caterve?<br />
libi commissos _, ut sis in corrige n-<br />
<strong>di</strong>s vitiis pie sceviens, et cani iratus<br />
fueris misericor<strong>di</strong>ce memoreris. Il<br />
Macri poi alla parola Canibula <strong>di</strong>-<br />
ce, che era un Bacolo che gli abbati<br />
consegnavano ai decani de' mo-<br />
nisterii qual contrassegno <strong>di</strong> autorità<br />
sopra gli altri monaci.<br />
Oltre agli abbati, il Bacolo pasto-<br />
rale fu accordato qualche volta an-<br />
che alle abbadesse, e venia loro dato<br />
nella solenne istallazione. Marte-<br />
ne, loc. cit., <strong>di</strong>stesamente riporta gli<br />
Or<strong>di</strong>ni tratti dagli antichi pontifi-<br />
cali, in cui si legge la formula colla<br />
quale si dava.<br />
Anche a certi altri prelati <strong>di</strong>stinti,<br />
coll'andare del tempo fu accordato<br />
il pastorale ; cosi pure ai canonici<br />
<strong>di</strong> qualche insigne cattedrale. Tra<br />
gli altri esempi, nel 1724, Bene-<br />
detto XIII lo concesse a quelli del-<br />
la metropolitana <strong>di</strong> Lucca. Inoltre,<br />
per singoiar privilegio, fu permesso<br />
a qualche sovrano ; ed infatti Lucio<br />
II del 11 44 lo <strong>di</strong>e ' a Buggero<br />
Normanno re <strong>di</strong> Sicilia unitamente<br />
ad altre insegne prelatizie. Del pari<br />
l'ebbero ancora certi gran maestri<br />
<strong>di</strong> Or<strong>di</strong>ni militari od equestri. No-<br />
vaes, t. Ili, p. 97,<br />
ricorda, che il<br />
priore dell'Or<strong>di</strong>ne militare <strong>di</strong> Cala-<br />
tila va (Ve<strong>di</strong>) istituito nel 11 58,<br />
usava con la mitra anche il Pa-<br />
storale.<br />
Il Sommo Pontefice non fa uso del<br />
,
BAG<br />
Pastorale. Innocenzo III, in e. unic.<br />
De sacra unti, fa derivare quest'uso<br />
da due ragioni, dalla storia cioè, e dal<br />
mistico significato del bastone. Dalla<br />
storia, perchè v' è la tra<strong>di</strong>zione che<br />
s. Pietro , consecrato a vescovo <strong>di</strong><br />
Treviri s. Eucherio, nel mandarlo<br />
a quella volta gli consegnasse il suo<br />
bastone. Così rimastone egli privo, né<br />
avendolo dopo mai più ripreso, <strong>di</strong>-<br />
cesi, che i <strong>di</strong> lui successori si astengano<br />
anch' essi ckuTusarlo in memo-<br />
ria <strong>di</strong> tal fatto. In Treviri si con-<br />
serva quel bastone con grande ri-<br />
verenza; perciò se il Pontefice fun-<br />
zionasse in quella città , allora egli<br />
adoprerebbe il Pastorale. V. Lucii<br />
Ferrarii Biblìoth. canonie, etc. Pel<br />
mistico significato non usa poi quel<br />
Bacolo, perocché significando anche<br />
nella curvatura della sommità un po-<br />
tere ristretto, non può aver luogo pres-<br />
so il Papa, eh' è il pastor de' pastori,<br />
ed altri non ha sopra <strong>di</strong> sé che Gesù<br />
Cristo. Di più <strong>di</strong>notando ancora la<br />
spirituale giuris<strong>di</strong>zione ricevuta dal<br />
superiore, il Papa non lo adopera<br />
perchè non riceve da alcun uomo<br />
il suo potere, ma soltanto da Dio.<br />
«S*. Thom. sitppl., i. 4o, a. 7, ad 8.<br />
E vero che per molto tempo i Papi<br />
usarono un bastone, ma questo piut-<br />
tostochè pastorale, si potea considerare<br />
uno scettro. Infatti altro non<br />
era che la ferula {Ve<strong>di</strong>), come <strong>di</strong>cemmo<br />
<strong>di</strong> sopra. Che se ritroviamo la<br />
immagine <strong>di</strong> qualche Pontefice col<br />
Bacolo ricurvo , com' è quella <strong>di</strong><br />
Giovanni X, del 91 5, riportata dal<br />
Cavalieri nelle sue immagini dei<br />
Papi, hassi molto a dubitare sulla<br />
loro verità, raccolte avendole il ci-<br />
tato autore , il più delle volte, a ca-<br />
1' 01-<br />
priccio. Forse per tal ragione<br />
doino nelle ad<strong>di</strong>zioni al Ciacconio<br />
espose la immagine del detto Papa<br />
senza Pastorale.<br />
BAG 2 3<br />
Oltre gli accennati autori, scris-<br />
sero <strong>di</strong>ffusamente del Bacolo pasto-<br />
rale, Andrea Saussai, Panopl.Episc.<br />
lib. 2; Ciampini P et. mommi, part.<br />
I, e. 1 5, et Dissertalio hislorica An<br />
Ponìifex Romanus Iaculo utaturt<br />
(e lo sostiene parlando de' tempi<br />
antichi), Bomae 1690; Giorgio, Li-<br />
turg. Rom. Pontif. lib. I, e. 29; Catalano,<br />
Prolegomena ad Pontif. Rom.<br />
t. I, e. 28, tit. XIII § 6, De consecr.<br />
elecli in episc.<br />
BACOLO usato dai Papi. Baston-<br />
cello, baccllua. Bastone, che per loro<br />
appoggio adoperarono alcuni de' romani<br />
Pontefici, e particolarmente Be-<br />
nedetto XIII. Che infatti si servisse-<br />
ro <strong>di</strong> esso, apparisce dal conservarsene<br />
ancora qualcheduno in Boina;<br />
e già non tanto era loro <strong>di</strong> aiuto<br />
nell'ultima età, che anzi parecchie<br />
volte ne fecero uso a loro comodo<br />
nelle villeggiature. Il Bastone, che<br />
si vuole adoperato da Giulio II ,<br />
della Rovere, eletto nel i5o3, dal<br />
Car<strong>di</strong>nale Placido Zurla venne do-<br />
nato al regnante Pontefice Gregorio<br />
XVI. Questo Bastone è <strong>di</strong> avorio<br />
bianchissimo, alto più <strong>di</strong> cinque pal-<br />
mi, con pomo e liviera dorati. Il<br />
Car<strong>di</strong>nale Zelada conservava nel suo<br />
museo un Bastone lavorato parte a<br />
grotteschi, e parte con intagli rap-<br />
presentanti cinque fatti della vita <strong>di</strong><br />
Gesù Cristo, spiegati con altrettanti<br />
<strong>di</strong>stici. Sotto il pomo avea scolpite<br />
varie azioni della vita <strong>di</strong> s. IVicolò<br />
da Tolentino, con le iscrizioni in prosa.<br />
In fine del Bastone, v'era il nome<br />
dell'artefice, espresso con queste pa-<br />
role: Frater A. A. de civitale Cephalu<strong>di</strong><br />
, siculus Or<strong>di</strong>nis s. Augustini.<br />
Siccome tra gli altri stemmi<br />
vi si presenta quello <strong>di</strong> Sisto V,<br />
Peretli, del i585, così si suppone<br />
che venisse lavorato o per una commissione<br />
o per fargliene regalo. Lo
24 BAC<br />
stesso Car<strong>di</strong>nale regalò al museo del<br />
Collegio romano due Bastoni: uno<br />
<strong>di</strong> canna incisa meravigliosamente a<br />
bulino con figure e rabeschi rilevati<br />
da una vernice nera, e con pomo<br />
<strong>di</strong> avorio; l'altro <strong>di</strong> legno intagliato<br />
con varii rabeschi e figure , collo<br />
stemma del Pontefice Clemente XI,<br />
del 1700.<br />
Il compilatore <strong>di</strong> quest' opera ne<br />
conserva uno <strong>di</strong> canna simile a quello,<br />
che il detto porporato <strong>di</strong>e' al museo<br />
del collegio romano, ma cogli stemmi<br />
<strong>di</strong> Alessandro VII. Esso in e-<br />
squisito lavoro figura con sette rap-<br />
presentazioni le geste della Ven.<br />
serva <strong>di</strong> Dio suor Orsola Benincasa.<br />
Abbiamo dal Diario <strong>di</strong> Boma<br />
nel 174.1 num. 3774, che Benedet-<br />
to XIV, stando nella villeggiatura<br />
<strong>di</strong> Castel-Gandolfo, venne presentato<br />
<strong>di</strong> un Bastone con pomo <strong>di</strong> <strong>di</strong>aspro<br />
ed una miniatura con ornamenti <strong>di</strong><br />
argento, lasciatogli a memoria da<br />
mons. Nicolò Maria Tedeschi, ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Apamea. Lo stesso Diario,<br />
a'G ottobre 1702, fa menzione <strong>di</strong><br />
un altro simile dono offerto al pre-<br />
fato Pontefice dal Car<strong>di</strong>nal Albani.<br />
Era questo il Bastone <strong>di</strong> Urbano<br />
Vili, morto nel i644; teneva il<br />
pomo d'avorio e la pittura delle<br />
.sette chiese <strong>di</strong> Boma, in cui v'ha<br />
indulgenza per chiunque le visita da<br />
un vespero all'altro.<br />
Anche Pio VII nella sua villeg-<br />
giatura usava del Bastone. Questo<br />
gli era stato umiliato dal reveren-<br />
<strong>di</strong>ssimo p. Luigi Panizzoni, vicepreposito<br />
generale della compagnia<br />
<strong>di</strong> Gesù. La materia è corno <strong>di</strong> u-<br />
nicorno con l'altezza <strong>di</strong> circa cinque<br />
palmi. La così detta capra, ove si<br />
posa la mano per istringer il Bastone,<br />
è d'oro con lo stemma Pon-<br />
tifìcio da una parte, e dall' altra<br />
una testa <strong>di</strong> agnello, in cui si vol-<br />
,<br />
BAD<br />
le simboleggiare la mansuetu<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> quel Pontefice. Sotto la capra si<br />
veggono tre bassi rilievi, parimenti<br />
d'oro <strong>di</strong> ben inteso <strong>di</strong>segno ed ele-<br />
gante esecuzione. Nel primo si rap-<br />
presenta l' attentato sacrilego della<br />
deposizione <strong>di</strong> Pio \ II dal regno<br />
temporale, col testo scritturale ben<br />
adattatogli: Peccatimi non est in eo.<br />
Nel secondo "vien espresso il glorio-<br />
so <strong>di</strong> lui ritorno in Boma, coli' epi-<br />
grafe, Dìlectus Deo el hominìbus.<br />
Nel terzo viene rappresentata la ri-<br />
pristinazione della compagnia <strong>di</strong> Ge-<br />
sù colla breve iscrizione : Societatem<br />
Jesu restituii. Sotto questi bassi ri-<br />
lievi sonvi l'anello e il fiocco d'oro.<br />
In fine del Bastone avvi una lunga<br />
liviera <strong>di</strong> lama d'oro, in cui da una<br />
parte è stata incisa l'epigrafe, tolta<br />
da' salmi: Salva a cornibus uni-<br />
corniuni humilitalem meani _, e<br />
nell'altra il millesimo dell' anno in<br />
cui fu donato in numeri romani<br />
MDCCCXIV. Lavoro così <strong>di</strong>stinto è<br />
opera del chiarissimo artefice Carlo<br />
Sarge ni.<br />
BACOW (Baeovien.). Città con<br />
residenza vescovile nel principato <strong>di</strong><br />
Moldavia, tributario della Turchia,<br />
confina colla Vallachia, e la Tran-<br />
silvania, ed è situata sulla riva del fiume<br />
Misow. Bacow occupa il luogo <strong>di</strong><br />
una città dello stesso nome, assai fio-<br />
rente, eh' era pure la residenza d'un<br />
vescovo cattolico , e si vedono tut-<br />
tora le rovine della sua cattedrale.<br />
L'attuale città, capoluogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto,<br />
è miserabile , fu eretta in vescova-<br />
to da Clemente VIII, eletto nel<br />
1392, per favorire i cattolici che<br />
1' abitavano, e fu sottoposta alla<br />
metropoli <strong>di</strong> Colocza, ed al patriar-<br />
ca <strong>di</strong> Costantinopoli.<br />
BADAJOX. Città con residenza<br />
vescovile nell'Estremadura nella Spagna,<br />
detta anche Pax Augusta. E
B A D<br />
essa capitale della Estremadura, pro-<br />
vincia della Spagna , che formò già<br />
parte del regno <strong>di</strong> Castiglia^ ed an-<br />
ticamente era nota col nome <strong>di</strong> Bellina.<br />
In vece del nome <strong>di</strong> Pax Augusta,<br />
datole dai romani per traman-<br />
dare la memoria della pacificazione<br />
delle Spagne , Badajox ritiene quello<br />
impostole dai mori, che la tolsero<br />
ai goti nell'ottavo secolo , dopo che<br />
questi se n erano impadroniti nel<br />
quinto. Giace questa grande e forte<br />
città sopra un bel piano bagnato<br />
dal fiume Gua<strong>di</strong>ana , ed ammira-<br />
bile è il ponte <strong>di</strong> pietra costruitovi<br />
sotto l'impero romano, il quale e-<br />
stendesi per mille ottocento e sessan-<br />
taquattro pie<strong>di</strong> in lunghezza e ven-<br />
titre in larghezza, sostenuto da ven-<br />
totto archi. Sotto il regno <strong>di</strong> Filippo<br />
II d'Austria, che fiori nel i555,<br />
fu tutto rie<strong>di</strong>ficato, non meno che<br />
sotto il regno <strong>di</strong> Filippo IV. Sul<br />
medesimo ponte, nel 1661, furono<br />
<strong>di</strong>sfatti i portoghesi da d. Giovanni<br />
d'Austria fratello naturale <strong>di</strong> Filippo<br />
II, mentre sedeva sul loro trono<br />
Alfonso VI <strong>di</strong> Braganza. Avendo Al-<br />
fonso IX , re <strong>di</strong> Lione e <strong>di</strong> Casti-<br />
glia , conquistato nel 1228 le città<br />
<strong>di</strong> Merida e Badajox, occupate dai<br />
mori saraceni, il Sommo Pontefice<br />
Gregorio IX conte d' Anagni , nel<br />
i23o, con autorità apostolica eresse<br />
ambedue in vescovati. Badajox ha la<br />
ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciottomila ducati annui,<br />
secondo alcuni , o nove mila scu<strong>di</strong>,<br />
secondo altri, ed è suft'raganea alla<br />
metropolitana <strong>di</strong> Compostella, detta<br />
San tfago. Questa città si è avuta sem-<br />
pre in conto <strong>di</strong> piazza forte, ed ol-<br />
tre le mura guernite <strong>di</strong> torri, viene<br />
<strong>di</strong>fesa prima da un elevato ed an-<br />
tico castello costrutto da' mori, ove<br />
nel i58o morì la regina Anna moglie<br />
<strong>di</strong> Filippo II, e poscia da due<br />
separati baluar<strong>di</strong>, detti <strong>di</strong> s. Miche-<br />
voi,. IV.<br />
BAD 2 5<br />
le e <strong>di</strong> s. Cristoforo. Sulla gran<br />
piazza evvi la magnifica cattedrale<br />
de<strong>di</strong>cata a s. Giovanni, la quale ha<br />
un capitolo composto <strong>di</strong> sei <strong>di</strong>gnità,<br />
quin<strong>di</strong>ci canonici, quattor<strong>di</strong>ci pre-<br />
bendati , <strong>di</strong>eci semiprebendati, venti<br />
cappellani, ec. Eranvi in essa un<br />
collegio <strong>di</strong> gesuiti, ed un<strong>di</strong>ci altre case<br />
religiose d'ambo i sessi. La <strong>di</strong>ocesi<br />
era formata da sessantatre parroc-<br />
chie <strong>di</strong>vise in due arci<strong>di</strong>aconati ; e<br />
tre parrocchie costituivano Badajox,<br />
che pur vanta tre como<strong>di</strong> ospedali<br />
e caserme. Un tempo Badajox ebbe<br />
titolo <strong>di</strong> ducato, e più volte sosten-<br />
ne memorabili asse<strong>di</strong>i con glorioso<br />
successo. Oltreché nel 1661 dai<br />
portoghesi, fu asse<strong>di</strong>ata invano nel<br />
1705, nella guerra della successione<br />
<strong>di</strong> Spagna, dai confederati inglesi e<br />
portoghesi, regnando Filippo V. Il<br />
trattato <strong>di</strong> Badajox del 1801 paci-<br />
ficò Carlo IV re <strong>di</strong> Spagna e Gio-<br />
vanni VI re <strong>di</strong> Portogallo, che <strong>di</strong>-<br />
versamente parteggiavano per la rivo-<br />
luzione francese. Occupata poi dagli<br />
eserciti <strong>di</strong> questa nazione, nel 1 8 1 1<br />
sostenne l'asse<strong>di</strong>o contro quello <strong>di</strong><br />
Giorgio III re della Gran Bretta-<br />
gna ,<br />
occupandola gì' inglesi solo per<br />
capitolazione, nell'anno seguente il<br />
giorno sesto <strong>di</strong> aprile.<br />
BADABACA o BADRAJA. Città<br />
vescovile in Caldea non molto lun-<br />
gi da Seleucia. Era 1' undecima se-<br />
de vescovile, che fu poi soppressa<br />
ed unita alla metropoli <strong>di</strong> Casca-<br />
ra, e chiamavasi con altro vocabolo<br />
Dair-Cunij ed anche Dai Kecca.<br />
BADEMO (s. ), trasse i natali da<br />
nobile e ricca famiglia, che nel secolo<br />
quarto <strong>di</strong>morava nella piccola città <strong>di</strong><br />
Belhlafat, soggetta al dominio de'per-<br />
siani. Dopo aver <strong>di</strong>stribuite ai poveri<br />
quasi tutte le sue ricchezze, desiderando<br />
<strong>di</strong> consecrarsi al servizio <strong>di</strong><br />
Dio, eresse presso al luogo <strong>di</strong> sua<br />
r<br />
4<br />
,
a 6 B A D<br />
.nascita un monistero, del quale fu<br />
il moderatore con molta prudenza,<br />
zelo e carità. Le virtù più eroiche<br />
lo teneano esercitato continuamen-<br />
te, e la perfezione era lo scopo, a<br />
cui tendevano le azioni tutte della<br />
sua vita. A quei tempi la chiesa <strong>di</strong><br />
Persia era oppressa da una crudele<br />
persecuzione. Sapore n'era l'autore,<br />
ed altro non sembrava desiderare<br />
che il sangue de' cristiani. Anche<br />
Bademo venne preso con sette suoi<br />
<strong>di</strong>scepoli, e rinchiuso in orrida pri-<br />
gione, ove per quattro mesi tol-<br />
lerò coraggiosamente ogni sorta <strong>di</strong><br />
tormenti. Alla fine colse la palma<br />
del martirio per mano <strong>di</strong> un empio<br />
apostata , il quale rinnegò la fede<br />
per isfuggire la morte. Gl'infedeli<br />
trascinarono fuori della città il corpo<br />
<strong>di</strong> Bademo, ma i cristiani gli<br />
<strong>di</strong>edero onorifica sepoltura. 11 mar-<br />
tirio <strong>di</strong> lui accadde nel giorno nono<br />
dell'anno 876.<br />
BADEN.oBADE.Gran ducato, ed<br />
uno degli stati della confederazione<br />
germanica. Portava esso altre volte il<br />
titolo <strong>di</strong> margraviato , ed era già<br />
<strong>di</strong>viso nei due margraviati j <strong>di</strong> Baden-Baden<br />
nel circolo <strong>di</strong> Svevia, <strong>di</strong><br />
religione cattolica, e <strong>di</strong> Bade/i Dur-<br />
iceli nel medesimo circolo presso il<br />
Beno , <strong>di</strong> religione luterana . Tali<br />
margraviati fanno ora parte del gran<br />
ducato <strong>di</strong> Baden. Dietro gli ultimi<br />
accor<strong>di</strong> , il gran ducato <strong>di</strong> Baden<br />
possiede oggidì nel circolo <strong>di</strong> Svevia,<br />
il margraviato <strong>di</strong> Baden, il princi-<br />
pato <strong>di</strong> Ettenheim, il vescovato <strong>di</strong><br />
Costanza, una piccola parte <strong>di</strong> quel-<br />
lo <strong>di</strong> Basilea, la Brisgovia. 1' Ortenau<br />
, ed il landgraviato <strong>di</strong> Nollem-<br />
burg. paesi una volta appartenenti al-<br />
l' Austria, le città imperiali <strong>di</strong> Uber-<br />
lingen, <strong>di</strong>Gengenbach, <strong>di</strong> Ofiènburg,<br />
<strong>di</strong> Zeli, e <strong>di</strong> Pliillendorf; nel circolo<br />
del basso Beno, una parte del basso<br />
BAD<br />
palatinato lungo la sponda destra<br />
del Beno; nel circolo dell'alto B.eno,<br />
il principato <strong>di</strong> Bruschal, e con esso<br />
la maggior parte dei patrimonii dei<br />
principi me<strong>di</strong>atizzati , <strong>di</strong> Fùrtemberg<br />
, <strong>di</strong> Aversberg , <strong>di</strong> Schwarzen-<br />
berg, <strong>di</strong> Leiningen, <strong>di</strong> Lewenstein-<br />
Wertheim ec.<br />
Organizzato per tal modo il Ba-<br />
dese, viene circoscritto al N. dal regno<br />
<strong>di</strong> Baviera e dal gran ducato<br />
<strong>di</strong> Assia Darmstadt , all' E. dal regno<br />
<strong>di</strong> Wùrtemberg , al S. dal la-<br />
go <strong>di</strong> Costanza e dallo sbocco del<br />
Beno, me<strong>di</strong>ante il quale è <strong>di</strong>viso<br />
dalla confederazione elvetica, ed al-<br />
l' O. in tutta la sua lunghezza dal<br />
Beno, che lo separa dai paesi bavari<br />
transrenani e dalla Francia.<br />
11 gran ducato <strong>di</strong> Baden si <strong>di</strong>vi-<br />
de ne' sette circoli seguenti.<br />
1. Jllurge Pftìiz, che ha Carlsruhe<br />
,<br />
,<br />
città capitale del gran ducato, fondata<br />
nel 1 7 1 5 dal gran duca Carlo Fede-<br />
rico, il primo che prese tal titolo, e<br />
nobilitata dalla presenza del sovrano,<br />
che vi ha fissata la sua residenza<br />
in ampio e magnifico palazzo. Possiede<br />
essa un liceo, un'accademia,<br />
ed altri letterarii istituti. Durlach è<br />
altra bella città <strong>di</strong> questo circolo,<br />
già <strong>di</strong>mora del margravio <strong>di</strong> Baden<br />
Durlach , dov' è la zecca ducale, e<br />
dove nel tesoro si conserva il cilicio<br />
del b. Bernardo margravio <strong>di</strong> Baden,<br />
nato da Giacomo I. Rastadt è una<br />
piccola città <strong>di</strong> questo primo circolo,<br />
con munito castello. In essa fu con-<br />
cluso il celebre trattato <strong>di</strong> pace tra<br />
la Francia, e l'impero germanico,<br />
nel 1714? nella quale molto ado-<br />
perossi il Pontefice Clemente XI ,<br />
acciò nelle con<strong>di</strong>zioni , nulla fosse<br />
cambiato rapporto alla religione cat-<br />
tolica. Nel 1799<br />
vi si tenne altresì<br />
un congresso fra le potenze belligeranti.<br />
Baden _, Thermos inferiore;
BAD<br />
così <strong>di</strong>stinte dalle Terme superiori<br />
nella Svizerà, Baden-ober Baden',<br />
o Aquce Helveticce , e dalle Terme<br />
austriache presso \ ienna , che por-<br />
tano volgarmente lo stesso nome <strong>di</strong><br />
Baden. Da questa città, così denominata<br />
da un antico castello, prese il<br />
nome il margraviato, <strong>di</strong> cui fu ca-<br />
pitale, ed è celebre per le sue acque<br />
calde e per le ubertose vigne.<br />
II. Circolo <strong>di</strong> Ncekar. Esso ha<br />
Marìheim 3 città un dì capitale del<br />
Palatinato e residenza dell' elettore,<br />
oggi seconda sede dell'attuale sovra-<br />
no, ed una delle più belle d' Alemagna.<br />
Il palazzo sovrano molto<br />
sofferse per lo bombardamento fran-<br />
cese del iycp. Heidelberg, antica<br />
città, già residenza dell' elettore palatino,<br />
incominciò a decadere, quando<br />
nel 17 19, trasferì a Manheim<br />
la sua corte. E celebre l'università<br />
fondatavi nel 1 386 , ed approvata<br />
dal Pontefice Urbano VI. Philipsbur-<br />
go, Philippoburgum ^ piccola città, che<br />
per le sue fortificazioni riguardava»<br />
come uno degli antemurali dell'impero<br />
germanico. Sotto le sue mura<br />
nel 1734 cadde il duca <strong>di</strong> Berwick;<br />
fu asse<strong>di</strong>ata, nel 1 796, dai francesi,<br />
e bombardata, nel 1800, vide i suoi<br />
ripari interamente demoliti. V. Ei-<br />
DELBERGA.<br />
III. Circolo del Meno, e Tauber.<br />
Questa piccola provincia forma l'estremità<br />
settentrionale del gran ducato.<br />
IVertheim n' è il capo luogo, città<br />
cinta da solide muraglia , che <strong>di</strong>vi-<br />
desi in quattro rioni. Durante la<br />
confederazione del B.eno fu aggregata<br />
ai dominii del principe prima-<br />
te, e ne' trattati del 18 15, fu in-<br />
corporata al gran ducato <strong>di</strong> Baden.<br />
IV. Circolo <strong>di</strong> Kintzig. Compren-<br />
desi in esso gran parte dell'antico<br />
margraviato, e la signoria d' Ortenau<br />
col suo territorio. Ila per capo-<br />
B A D 27<br />
luogo OjTeidnirg, piccola, ma va^i.<br />
città già libera.<br />
V. Circolo <strong>di</strong> Treisam. La Bris-<br />
govia propria, ossia la parte meri-<br />
<strong>di</strong>onale dell'antico landgraviato <strong>di</strong><br />
tal nome, costituisce questa provin-<br />
cia. Due delle quattro città, dette<br />
forestiere , perchè trovansi all'ingresso<br />
della Selva nera, cioè Secklingen e-<br />
Waldshut, sono comprese nel circolo.<br />
Friburgo, già capitale della Brisgo-<br />
via, e vescovato, fondata nel 11 20,<br />
innalzasi alle làide <strong>di</strong> un monte al-<br />
l' ingresso della Selva nera. Spicca<br />
in lontananza la torre del principa-<br />
le suo tempio. Possiede l' università<br />
un dovizioso gabinetto fisico inte-<br />
ressante , ed alcuni instituti <strong>di</strong> e-<br />
ducazione. Brisacco il vecchio, co-<br />
sì <strong>di</strong>stinto dal nuovo Brisacco, che<br />
gli sta <strong>di</strong>rimpetto nel territorio francese,<br />
è una piccola città, ed era una<br />
delle migliori fortezze alemanne, le<br />
cui <strong>di</strong>fese furono <strong>di</strong>strutte nel 1 74 r •<br />
V. Friburgo.<br />
VI. Circolo del Danubio. Questa<br />
provincia meri<strong>di</strong>onale del gran du-<br />
cato , posta tra Wùrtemberg e la<br />
Svizzera, racchiude quasi tutto il<br />
principato me<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> Fiirstembcrg,<br />
e varie città imperiali. Willingcn,<br />
piccola città n' è il capoluogo , <strong>di</strong>-<br />
fesa da fosse , e da duplici mura.<br />
Abbonda <strong>di</strong> sorgenti termali, ed ivi<br />
gli austriaci nel i8o5, furono bat-<br />
tuti dai francesi.<br />
VII. Circolo del Seckreis. Lnn^o<br />
le rive del lago <strong>di</strong> Costanza, si esten-<br />
de la estrema parte, meri<strong>di</strong>onale pro-<br />
vincia, del gran ducato. Costanza ca-<br />
poluogo fu già vescovato sovrano, ed<br />
ebbe i privilegii eli città imperiale, ed<br />
è <strong>di</strong>fesa da mura e da fosse. La cattedrale<br />
contiene molti cospicui monumenti<br />
<strong>di</strong> scultura gotica, \arii<br />
avvenimenti la resero famigerata.<br />
Attila la saccheggiò barbaramente;
28 BAD<br />
nel g38 sostenne contro gli unghe-<br />
ri un rigoroso asse<strong>di</strong>o ; raa ciò, che<br />
la rese più celebre, fu la pace con-<br />
cili usa, nel i 1 89 , tra Federico I<br />
Barbarossa, il suo figlio Enrico A I,<br />
e varii magnati da una banda , e<br />
dall'altra le città <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a, del-<br />
la Romagna e della Marca. Con ciò<br />
venne posto il suggello alla libertà dei<br />
municipii italiani, mentre rinunciando<br />
quell' imperatore alle Regalie ,<br />
sanzionò alle comuni la facoltà <strong>di</strong><br />
emanar leggi , stabilire imposizioni<br />
eleggere magistrati, avere il <strong>di</strong>ritto<br />
<strong>di</strong> guerra, <strong>di</strong> pace, <strong>di</strong> alleanze e <strong>di</strong><br />
fortificazioni, ne alla piena ed asso-<br />
luta in<strong>di</strong>pendenza altro si oppose<br />
<strong>di</strong>poi, che la necessità delle investiture,<br />
segnale <strong>di</strong> vassallaggio, che ben<br />
presto a mera e inefficace formali-<br />
tà si ridusse. Del famoso concilio<br />
poi, celebrato dal i4*4 a^ i4 I ^? e<br />
che fu il principale avvenimento nel<br />
secolo XV , si parla all' articolo<br />
('nsTANZA. Carlo V occupò questa<br />
città, nel i548, e gli svedesi nel<br />
) 533 inutilmente l'asse<strong>di</strong>arono. Rei-<br />
rhenau, isola non grande, ma la<br />
più ragguardevole del vasto lago <strong>di</strong><br />
Costanza , è decorata da una ricca<br />
abbazia, ove fu sepolto l' imperatore<br />
Carlo il Grosso.<br />
Nel ducato <strong>di</strong> Baden contasi un<br />
milione <strong>di</strong> abitanti, due terzi dei<br />
quali sono cattolici, quasi un terzo<br />
luterani, con circa quin<strong>di</strong>ci mila<br />
ebrei. Piena è in esso la libertà dei<br />
culli. 11 gran duca, che occupa il<br />
settimo luogo nella confederazione<br />
germanica, ha tre voti nelle assemblee<br />
generali della Dieta , ed uno<br />
nelle assemhlee or<strong>di</strong>narie : la sovrani-<br />
tà è ere<strong>di</strong>taria nella famiglia del<br />
gran duca, e, in mancanza <strong>di</strong> maschi<br />
della linea retta , passa alla col-<br />
laterale.<br />
J Badesi <strong>di</strong>scendono da<strong>di</strong> alcman-<br />
,<br />
BAI)<br />
ni e dagli slavi, onde parlano un<br />
<strong>di</strong>aletto durissimo dell'alto alemanno.<br />
L'antico margraviato <strong>di</strong> Baden<br />
non era in origine che una signo-<br />
ria particolare, eretta in margravia-<br />
to da Enrico I, l'Uccellatore, che<br />
<strong>di</strong>venne imperatore nel g 1 8. La casa<br />
<strong>di</strong> questi margravi è antichissima.<br />
Gli uni la fanno <strong>di</strong>scendere dai re<br />
goti, ma il maggior numero si accor-<br />
da nell'assegnarle per istipite quell'Ermanno<br />
1, secondo figlio <strong>di</strong> Bertoldo<br />
I, duca <strong>di</strong> Zahringen, mor-<br />
to nel 1074, ai 2 5 aprile, e <strong>di</strong>sceso<br />
da Eticone I duca d'Alemagna, il<br />
quale visse 684 anni dopo la nasci-<br />
ta <strong>di</strong> Gesù Cristo.<br />
Ermanno I, o Hennau <strong>di</strong> Baden,<br />
sposò Giu<strong>di</strong>tta figlia <strong>di</strong> Adalberto,<br />
conte <strong>di</strong> Calvv, o Calb, che gli recò<br />
in dote i beni della contea <strong>di</strong> Ulfgan.<br />
Egli si trova mentovato nei <strong>di</strong>plomi<br />
dell' Alemagna del io52 sotto il ti-<br />
tolo <strong>di</strong> marchese. Si ritirò verso la<br />
fine della sua vita nell'abbazia <strong>di</strong><br />
Clugny. Il gran duca <strong>di</strong> Baden pos-<br />
siede il ritratto <strong>di</strong> questo Ermanno 1,<br />
ove si vede rappresentato in figura<br />
<strong>di</strong> santo pastore, cioè ornato <strong>di</strong> au-<br />
reola nella testa , e con pecore ai<br />
pie<strong>di</strong> : evvi ancora un santo <strong>di</strong> Baden,<br />
chiamato s. Wendelin.<br />
I successori <strong>di</strong> questo Ermanno<br />
aumentarono in progresso i loro<br />
posse<strong>di</strong>menti. Suo figlio Ermanno II<br />
prese per la prima volta il titolo<br />
<strong>di</strong> margravio, o marchese <strong>di</strong> Baden,<br />
nella <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Basilea , tenuta nel<br />
mese <strong>di</strong> febbraio ii3o, alla quale<br />
epoca principiò il titolo, e il nome il-<br />
lustre della casa <strong>di</strong> Baden. Il margra-<br />
viato <strong>di</strong> Baden molti posse<strong>di</strong>menti<br />
perdette per la guerra della rivolu-<br />
zione francese, ma nel 1802, col-<br />
l'atto <strong>di</strong> recesso ricevette delle indeunizzazioni,<br />
ed ebbe il titol > <strong>di</strong> E-<br />
leltorato. Alla formazione della con-
BAD<br />
federazione renana cangi ossi un tal<br />
titolo in quello <strong>di</strong> gran ducato, <strong>di</strong>venendo<br />
membro della confederazione.<br />
Dopo il 1806, i suoi limiti furono<br />
fissati quali sono <strong>di</strong> presente<br />
col mezzo de' cambi ed aumenti ter-<br />
ritoriali.<br />
Ermanno VI <strong>di</strong> Badai, avendo<br />
sposato la figlia <strong>di</strong> Leopoldo VII,<br />
per me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong><br />
duca d' Austria ,<br />
Pupa Innocenzo IV, ottenne l' inve-<br />
stitura <strong>di</strong> quel ducato , che poi fu<br />
tolto alla casa <strong>di</strong> Badai. Il margra-<br />
vio Giacomo I, padre del b. Ber-<br />
nardo, lii assai lodato dal Pontefice<br />
Pio II, e fu chiamato il Salomone.<br />
Filippo I, duca <strong>di</strong> Baden, intervenne,<br />
nel 1 52 1, alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Worms,<br />
enei i526, a quella <strong>di</strong> Spira perle<br />
conferenze religiose <strong>di</strong> Lutero, facendo<br />
le veci dell' imperatore Carlo<br />
\ .<br />
Alla sua morte la casa <strong>di</strong> Ba-<br />
den si <strong>di</strong>vise, nel i533, in due ra-<br />
mi. Bernardo II, che stabilì la re-<br />
ligione protestante ne' suoi stati, fu<br />
il capo del ramo <strong>di</strong> Badai-Baden,<br />
ed Ernesto I <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Baden-Dur-<br />
lach, che attualmente possiede tutti<br />
gli stati <strong>di</strong> Baden. Guglielmo I, che<br />
morì nel 1677, fu appellato il For-<br />
tunato. Successe a lui il nipote Lui-<br />
gi Guglielmo I nominato per mili-<br />
tari imprese. Il Sommo Pontefice<br />
Clemente X, nel concistoro dei 24<br />
agosto 167 1, annoverò al sacro Col-<br />
legio un in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> questa nobile<br />
stirpe, che fu Bernardo o Bernar<strong>di</strong>no<br />
Gustavo Adolfo de' principi o<br />
marchesi <strong>di</strong> Badai. Fe<strong>di</strong>.<br />
ISel Pontificato <strong>di</strong> Clemente XI,<br />
si recò in Roma la principessa <strong>di</strong><br />
Baden, nell'anno 17 19. Il Papa la<br />
regalò del corpo <strong>di</strong> s. Giusto, <strong>di</strong><br />
molti Agnus Dei da lui benedetti,<br />
e <strong>di</strong> una cassetta <strong>di</strong> manna <strong>di</strong> s.<br />
Nicolò <strong>di</strong> Bari. Ricorrendo poi la<br />
festa dei ss. Pietro e Paolo, volle<br />
,<br />
BAD 2 !)<br />
che la serenissima principessa col suo<br />
figlio fossero a vedere i fuochi arti-<br />
ficiali della girandola dal torrione<br />
del palazzo vaticano, ove li fece trat-<br />
tare dal maggiordomo con lauti rinfreschi.<br />
In questo tempo Clemente<br />
XI cadde gravemente infermo, e la<br />
pia principessa si <strong>di</strong>stinse per le pre-<br />
ghiere fatte per la conservazione <strong>di</strong> lui.<br />
Ad Ernesto I margravio <strong>di</strong> Badèn-Durlach<br />
successe il fratello margravio<br />
Giorgio Federico I, che mo-<br />
rì nel i638, avendo preso con ca-<br />
lore la <strong>di</strong>fesa de' protestanti contro<br />
Massimiliano I duca <strong>di</strong> Baviera.<br />
Federico I <strong>di</strong> lui figlio fu più saggio<br />
del padre, e nel 1649, dopo<br />
<strong>di</strong> lui <strong>di</strong>venne margravio Federico<br />
II da lui nato. Federico III ebbe<br />
il soprannome <strong>di</strong> Grande per le sue<br />
belle azioni, ed ebbe a successore<br />
il figlio Carlo Guglielmo I, il qua-<br />
le, dopo la pace <strong>di</strong> Rastadt, intra-<br />
prese, nel 17 i5, ad e<strong>di</strong>ficare un pa-<br />
lazzo, ed a fondare una città a<br />
Carlsruhe, in una foresta, una lega<br />
lontana da Durlach: instituendo in<br />
memoria <strong>di</strong> quella fondazione l'Or-<br />
<strong>di</strong>ne della fedeltà. Morì nel 1738,<br />
lasciando erede suo nipote. Giorgio<br />
Simperto, ultimo margravio del ramo<br />
<strong>di</strong> Baden - Baden, cessò <strong>di</strong> vivere<br />
a Rastadt a' 2 2 ottobre 1771,<br />
senza lasciar figli. In lui fu estinto<br />
il ramo cattolico <strong>di</strong> Baden. Fu egli,<br />
che fece confermare la beatificazione<br />
del b. Bernardo, fatta già da<br />
Papa Sisto IV nel 1481, viventi<br />
ancora la madre ed i fratelli del<br />
beato. Clemente XIV, nel 1771 con<br />
decreto de' 24 marzo, concesse l'uffi-<br />
zio <strong>di</strong> quel santo e la messa con rito<br />
doppio pel clero <strong>di</strong> B.astadt, per lo<br />
stato <strong>di</strong> Baden, e per la città <strong>di</strong> Moncalieri<br />
nel Piemonte, ove il b. morì<br />
a' 25 <strong>di</strong> luglio i458, allorquando<br />
si recava a Roma dal Pontefice
3o BAD<br />
Calisto III per la crociata contro il<br />
turco ( V. b. Bernardo Margravio<br />
<strong>di</strong> Baden). A Giorgio Simperto suc-<br />
cesse Carlo Federico I, il quale uni<br />
alla sua corona i beni della casa <strong>di</strong><br />
Baden-Baden, e <strong>di</strong>venne gran duca.<br />
Nella sua morte, accaduta a' io giugno<br />
1 8 1 1, gli successe il primogenito<br />
Carlo Luigi, il quale, a' 9 <strong>di</strong>cem-<br />
bre 18 14, <strong>di</strong>ede una costituzione ai<br />
proprii sud<strong>di</strong>ti. Sotto cotesto gran<br />
duca, nel Pontificato <strong>di</strong> Leone XII,<br />
la provincia <strong>ecclesiastica</strong> cattolica<br />
dell'alto B.eno ebbe vita finalmen-<br />
te nell'anno 1827. Con troppa a-<br />
cerbità aveva per lo innanzi prete-<br />
so quel principe <strong>di</strong> sostenere la nomina<br />
del barone <strong>di</strong> Wesemberg al<br />
vescovato <strong>di</strong> Costanza rifiutata da<br />
Pio VII, e nel 18 18 avea presen-<br />
tato alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Francfort una sde-<br />
gnosa nota contro il contegno della<br />
santa Sede. Si conciliarono i <strong>di</strong>s-<br />
sapori allorché gli successe il fratel-<br />
lo Luigi, e si convenne tra esso ed<br />
il Pontefice Leone XII, che, soppres-<br />
so il vescovato <strong>di</strong> Costanza, venisse<br />
istituito Friburgo in sede arcivesco-<br />
vile, nominandosi monsignor Boll<br />
ad arcivescovo <strong>di</strong> Friburgo e <strong>di</strong> Ba-<br />
den. Si stabili in esso la giuris<strong>di</strong>-<br />
zione <strong>ecclesiastica</strong> altresì sopra quattro<br />
se<strong>di</strong> simraganee , cioè Magonza,<br />
Bottemburgo , Limburgo e Fulda.<br />
La provincia <strong>ecclesiastica</strong> del gran<br />
ducato <strong>di</strong> Baden rimane <strong>di</strong>visa tra<br />
<strong>di</strong>versi principi della confederazione,<br />
ma il numero maggiore de' cattolici<br />
appartengono al gran duca <strong>di</strong> Baden<br />
, giacché sommano a più <strong>di</strong><br />
settecento mila sopra l'intera popo-<br />
lazione del gran ducato, che ora si<br />
fa da alcuni ascendere circa ad un<br />
milione e centotrentamila abitanti.<br />
A'3o marzo i83o sah sul trono<br />
il regnante gran duca Carlo Leo-<br />
poldo Federico . La vedova del<br />
BAD<br />
gran duca Carlo Luigi Federico,<br />
Stefania Luisa Adriana, professa la<br />
religione cattolica. Neil' attuale Pontificato<br />
del regnante Gregorio XVI,<br />
recossi essa a visitare in Roma la<br />
tomba del principe degli Apostoli.<br />
Dal i834 in poi il prefato gran<br />
duca Carlo Leopoldo tiene un in-<br />
caricato d'affari presso la santa Sede.<br />
BADEN, Bernar<strong>di</strong>no Gustavo<br />
Adolfo, Car<strong>di</strong>nale. Gustavo nacque<br />
a Durlach <strong>di</strong> Germania nel<br />
i63i. Mentre egli veniva istituen-<br />
dosi nelle lettere e negli esercizii<br />
militari, incappò miseramente negli<br />
errori <strong>di</strong> Lutero. Se non che allora<br />
si fece a ricercar <strong>di</strong> proposito la ve-<br />
rità, la ritrovò, e fermò seco stesso<br />
<strong>di</strong> costantemente seguirla a <strong>di</strong>spetto<br />
<strong>di</strong> chi si fosse appressato a lui per<br />
<strong>di</strong>stornelo. Vi riuscì per siffatta ma-<br />
niera , che dopo d' aver rigettato il<br />
luteranismo , nel viaggio che fece<br />
dell'Italia e della Francia, venuto a<br />
Roma, e quivi pure meglio ancora<br />
istruito nella vera religione, pro-<br />
fessò la fede cattolica romana, e<br />
vesti l'abito <strong>di</strong> s. Benedetto, nel<br />
celebre monistero <strong>di</strong> Fulda , del<br />
qua! monistero, come pure <strong>di</strong> quel-<br />
lo <strong>di</strong> Campidona <strong>di</strong>venne abbate.<br />
In appresso <strong>di</strong>venne principe del<br />
S. R. I. Tali cospicue <strong>di</strong>gnità però<br />
non tolsero a lui il pregio <strong>di</strong> fer-<br />
vente e perfetto religioso. Il perchè<br />
<strong>di</strong>venuto caro a Leopoldo im-<br />
peratore , a cui era congiunto per<br />
sangue, fu per intercessione <strong>di</strong> lui<br />
creato Car<strong>di</strong>nale prete del titolo<br />
<strong>di</strong> s. Susanna da Clemente X, nel-<br />
la seconda promozione ,<br />
che fece nel<br />
1 67 1 li 24 <strong>di</strong> agosto. Non vestì la sacra<br />
porpora che per sei anni, poiché,<br />
ritornando dal conclave d' Innocen-<br />
zo XI in Alemagna, perdette quasi<br />
d'improvviso la vita nel 1677, con-<br />
tando il quarantesimo sesto anno del-
BAD<br />
l'età sua. Il Pontefice del pari che<br />
Cesare intesero amaramente la per-<br />
<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tanto soggetto, dacché egli<br />
era un principe <strong>di</strong> qualità eminenti,<br />
<strong>di</strong> fermo e sodo pensamento, destro<br />
ne' maneggi, dotato <strong>di</strong> non comune<br />
affabilità, generoso e magnanimo.<br />
BADIA. Città vescovile in Africa,<br />
che si crede situata nella Maurita-<br />
nia Cesarea. Potenzio uno de' suoi<br />
vescovi, intervenne alla conferenza<br />
<strong>di</strong> Cartagine, ed un altro fu pre-<br />
sente al concilio <strong>di</strong> Cartagine nei<br />
tempi <strong>di</strong> s. Cipriano.<br />
BADIA. Città vescovile della pro-<br />
vincia <strong>di</strong> Mosul nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Cal-<br />
dea, sotto la metropoli <strong>di</strong> Mosul.<br />
Questo solo sappiamo <strong>di</strong> essa, quando<br />
però non fosse la stessa che<br />
Beth-Dialj <strong>di</strong> cui si parlerà a suo<br />
luogo.<br />
BADIA Tommaso, Car<strong>di</strong>nale. Ba-<br />
<strong>di</strong>a Tommaso appartenente ad an-<br />
tica famiglia modenese , venne alla<br />
luce nel i483. Si fece domenicano,<br />
e riuscì a tale in eru<strong>di</strong>zione eccle-<br />
siastica ed illibatezza <strong>di</strong> costumi, che<br />
più <strong>di</strong> una volta voleano eleggerlo<br />
a generale del suo Or<strong>di</strong>ne. Benché<br />
raccomandato due volte dai romani<br />
Pontefici , prima da Clemente VII<br />
nel capitolo tenuto nel i53o, e<br />
poi da Paolo III in quello, ch'eb-<br />
be luogo nell'anno i53c), tutta-<br />
via perchè era caduto in sospetto<br />
<strong>di</strong> troppo rigore ai frati , sebbene<br />
come scrissero alcuni , senza gran<br />
fondamento , venne escluso dalla<br />
suprema prefettura dell'Or<strong>di</strong>ne. Se<br />
non che nel i52 3 fu da Clemente<br />
VII trascelto a maestro del sacro<br />
palazzo; e Paolo III volle valersi<br />
del Ba<strong>di</strong>a nei più interessanti affari<br />
del Pontificato, il perchè lo volle<br />
fra quelli, che, prima della convo-<br />
cazione del generale concilio, desti-<br />
nava alla riforma del clero ed al<br />
,<br />
BAD 3i<br />
ristabilimento della <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong>-<br />
sciplina. Inviato poi, nel i54o, dal<br />
Pontefice al colloquio <strong>di</strong> Vormazia,<br />
<strong>di</strong>mostrossi valoroso nel confutare<br />
gli eretici e sostenere i <strong>di</strong>ritti del<br />
Pontefice. A premio <strong>di</strong> tanti meriti<br />
fu nominato Car<strong>di</strong>nale prete del<br />
titolo <strong>di</strong> s. Silvestro in capite, nella<br />
settima promozione, che fece Paolo<br />
III li 3 1 maggio i542. Secondo Ales-<br />
sandro Tassoni seniore, che fu contem-<br />
poraneo a lui, egli ricusò tal <strong>di</strong>gnità ;<br />
ma fu costretto ad accettarla. Rinunziò<br />
<strong>di</strong> più alla chiesa <strong>di</strong> Urbino e ad al-<br />
tri non pochi vantaggiosi benefici!<br />
ecclesiastici , contento del semplice<br />
necessario al proprio sostentamento.<br />
Venne in seguito deputato sopra la<br />
congregazione del s. Offizio, coll'as-<br />
segno dell' abitazione nel palazzo<br />
vaticano, perchè più facilmente po-<br />
tesse servire al Pontefice, che <strong>di</strong><br />
lui valevasi nel reggimento della<br />
Chiesa. Ne avvisa il Tournon, nel<br />
IV tomo della sua opera degli<br />
Uomini Illustri dell' Or<strong>di</strong>ne dei<br />
pre<strong>di</strong>catori , ed il Fontana nel suo<br />
Teatro Domenicano pag. 444 scri-<br />
ve , come dagli atti concistoriali<br />
del 1 6 ottobre 1 5^i apparisce, che<br />
il Ba<strong>di</strong>a fosse uno dei tre legati de-<br />
stinati al concilio in un ai Car<strong>di</strong>na-<br />
li Parisio e Polo, e poi aggiugne,<br />
che fermossi a Boma perchè il Papa<br />
si determinò <strong>di</strong> trattenerlo ad<br />
oggetto <strong>di</strong> esaminare ciò , che pro-<br />
poneasi ed agitavasi a Trento ; e<br />
che <strong>di</strong> più incaricollo il Papa <strong>di</strong> esaminare<br />
l' istituto <strong>di</strong> s. Ignazio, che<br />
fu quin<strong>di</strong> dal medesimo Pontefice<br />
approvato. Dello stesso parere trovasi<br />
anche il Pallavicini nella Storia del<br />
Concilio <strong>di</strong> Trento. Divenuto Car-<br />
<strong>di</strong>nale il nostro Ba<strong>di</strong>a non trala-<br />
sciò cosa alcuna rapporto al tenore<br />
<strong>di</strong> vita da lui praticata, mentre<br />
vivea in qualità <strong>di</strong> semplice religio-
32 BAD<br />
so; quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>videa il suo tempo tra<br />
lo stu<strong>di</strong>o e l'orazione, e si rese <strong>di</strong><br />
questa maniera più chiaro per la<br />
santità de' costumi che per la <strong>di</strong>gnità<br />
della porpora Car<strong>di</strong>nalizia. Dopo ses-<br />
santaquattro anni <strong>di</strong> \ita non peran-<br />
co compiti, e sei <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato nel<br />
1 54", in odore <strong>di</strong> santità, andò a ri-<br />
cevere la corona, che gli era apparec-<br />
chiata. Le sue ossa furono riposte<br />
alla porta della chiesa <strong>di</strong> s. Maria so-<br />
pra Minerva , presso alla tomba del<br />
Car<strong>di</strong>nale Gaetano, sepoltura, che<br />
egli medesimo erasi eletta. Il fratello<br />
<strong>di</strong> lui Francesco Ba<strong>di</strong>a vi fé' sovrap-<br />
porre as*ai onorevole iscrizione.<br />
BADICI A o BADICIUM. Città ve-<br />
scovile, che il Wa<strong>di</strong>ngo <strong>di</strong>ce essere suf-<br />
fraganea della metropoli <strong>di</strong> Creta,<br />
e pretende, che Papa Clemente VII<br />
affidasse, a' 2 3 settembre i53o ,<br />
ad un suo confratello francescano<br />
denominato Giacomo: con tutto ciò<br />
non avvi alcun vescovo suffraganeo<br />
<strong>di</strong> quella metropoli, che porti siffatto<br />
nome.<br />
BADOARIO Bonaventura, Car-<br />
<strong>di</strong>nale. Bonaventura Badoario nacque<br />
a Padova nel i332 da chia-<br />
ra famiglia, secondo lo Scardeonio<br />
nella Storia degli nomini illustri<br />
<strong>di</strong> Padova, e l'Ossinger nella Bi-<br />
blioteca agostiniana. Ascritto fra<br />
gli eremitani <strong>di</strong> s. Agostino, si ap-<br />
plicò tanto seriamente agli stu<strong>di</strong>i<br />
nell'università <strong>di</strong> Parigi, che, ripor-<br />
tata la laurea, fu per ben <strong>di</strong>eci anni<br />
lettore <strong>di</strong> sacra teologia. Tornato<br />
in Italia, s'impiegò con somma<br />
lode sì nel pre<strong>di</strong>care dal pergamo,<br />
che neh insegnare dalla cattedra, se-<br />
gnatamente in Bologna per or<strong>di</strong>ne<br />
d Innocenzo VI , che lo ascrisse a<br />
que'nove insigni dottori da lui de-<br />
stinati ad erigere un collegio nell'u-<br />
niversità <strong>di</strong> Bologna. Da Gregorio<br />
XI fu spe<strong>di</strong>to nunzio apostolico a<br />
BAD<br />
Lodovico re <strong>di</strong> Ungheria, perchè lo<br />
inducesse alla sacra guerra , e nel<br />
1 377,<br />
i suoi meriti <strong>di</strong>stintissimi lo<br />
sollevarono al generale magistero<br />
dell'Or<strong>di</strong>ne a Verona, benché vo-<br />
gliano i Bollan<strong>di</strong>sti essere ciò avve-<br />
nuto nel 13^8. Poco dopo fu de-<br />
corato della sacra porpora col tito-<br />
lo <strong>di</strong> s. Cecilia da Urbano \ I, nel-<br />
la prima promozione che fece nel<br />
1378, non già, come vogliono al-<br />
cuni, nella terza promozione del <strong>di</strong>cembre<br />
1 38 1 . Errarono poi il Pan-<br />
vinio , il Ciacconio ed i Bollandoti<br />
nel fissarne l'epoca nel i384, dac-<br />
ché trovasi il Badoario sottoscrit-<br />
to come Car<strong>di</strong>nale alla bolla della<br />
concessione del regno <strong>di</strong> Sicilia, cui<br />
fece Urbano VI al re Carlo III, nel<br />
1 38 1 nel giorno primo <strong>di</strong> giugno:<br />
<strong>di</strong> più l'antipapa Clemente VII nel-<br />
le sue due bolle del 1378 e 79,<br />
chiama il Badoario Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong><br />
Urbano VI; e s. Caterina da Sie-<br />
na, che mori nel giorno 29 aprile<br />
del i38o, scrisse a lui una lettera<br />
quando era già Car<strong>di</strong>nale. Se non<br />
si tiene per certa la legazione ono-<br />
revolissima commessa al Car<strong>di</strong>nale<br />
novello da farsi a La<strong>di</strong>slao re <strong>di</strong> Polonia,<br />
non si questiona però minimamente<br />
<strong>di</strong> quella, ch'ebbe per l'Un-<br />
gheria, come apparisce anche da alcune<br />
indulgenze da lui concesse in<br />
Neustadt d' Austria , soggetta in al-<br />
lora all'arcivescovo <strong>di</strong> Salisburgo. Il<br />
Badoario fu il primo che decorasse<br />
il suo Or<strong>di</strong>ne dellonor della Porpo-<br />
ra. Francesco da Carrara il Vecchio<br />
Io o<strong>di</strong>ò sommamente perchè zelava<br />
l'immunità <strong>ecclesiastica</strong>, mentre que-<br />
sto tiranno <strong>di</strong> Padova affliggeva la<br />
Chiesa <strong>di</strong> Dio. A lui sempre re-<br />
sistette da forte il nostro Car<strong>di</strong>nale<br />
negando d'accordargli alcune ingiu-<br />
ste domande , anzi riprendendolo a<br />
voce ed in iscritto delle manifèste
BAD<br />
e pubbliche violenze, che operava. Il<br />
tiranno lo fece uccidere per mezzo<br />
d'un sicario, che gli scoccò contro<br />
una freccia mentre passava il ponte<br />
<strong>di</strong> Castel sant'Angelo per anda-<br />
re al concistoro, e con tale segre-<br />
tezza, che non fu mai possibile sco-<br />
prire l'autore <strong>di</strong> sì orrendo delitto,<br />
se non per mezzo eli congetture. Per-<br />
chè il Badoario fu morto a <strong>di</strong>fesa<br />
dell'<strong>ecclesiastica</strong> immunità, molti lo<br />
riconoscono martire, e lo onorano<br />
del titolo <strong>di</strong> beato ; tra' quali abbiamo<br />
lo Scardeonio, il Tritemio, il<br />
Volterrano, Paolo Cortese ed altri,<br />
per la qual cosa i continuatori de-<br />
gli atti dei santi lo hanno riposto<br />
nell'opera loro al giorno io giugno.<br />
Fu sepolto nel chiostro <strong>di</strong> s. Agosti-<br />
no, ove presentemente ritrovasi nella<br />
cappella <strong>di</strong> s. Nicolò da Tolentino,<br />
ed a manca della stessa vedesi rozzamente<br />
espressa la sua effigie inca-<br />
strata nella vicina parete, attorniata<br />
da una iscrizione in carattere goti-<br />
co. Fu dottissimo il Badoario ed<br />
amicissimo del Petrarca, a cui fece<br />
nella università <strong>di</strong> Padova, all'occa-<br />
sione delle solenni esequie <strong>di</strong> lui,<br />
funebre orazione, quando non era<br />
ancora insignito della porpora. I più.<br />
riputati fra i suoi scritti sono : /<br />
commenti sulle epistole canoniche 3<br />
e quelli sul maestro delle sentenze.<br />
BADUARO Giannalberto, Car<strong>di</strong>-<br />
nale. Baduaro Giannalberto ebbe a<br />
patria Venezia, e venne a luce nel<br />
i658 da una delle prime famiglie<br />
<strong>di</strong> questa nobilissima città. Alberto<br />
Baduaro, suo zio e vescovo <strong>di</strong> Crema,<br />
lo ebbe seco nei primi anni della<br />
sua educazione, e gli conferì l'arci<strong>di</strong>aconato<br />
<strong>di</strong> quella cattedrale. Mor-<br />
to lo zio, restò Giannalberto erede<br />
<strong>di</strong> tutte le sostanze <strong>di</strong> lui, e passò a<br />
Padova, dov'era vescovo il b. Grego-<br />
rio Barbarigo. Questi conosciutine i<br />
VOL. IV.<br />
BAD 33<br />
meriti, lo or<strong>di</strong>nò sacerdote, e gli con-<br />
ferì nella sua chiesa un canonicato.<br />
Quin<strong>di</strong> Luigi Contarmi doge <strong>di</strong> Vene-<br />
zia nominollo alla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> primicerio<br />
nella chiesa ducale <strong>di</strong> s. Marco,<br />
e per la sua integrità e cono-<br />
sciuta virtù Innocenzo XI, nel 1688,<br />
lo elesse a patriarca <strong>di</strong> Venezia. Ad<br />
oggetto <strong>di</strong> riformare i costumi nel<br />
suo popolo, ebbe in mira <strong>di</strong> confe-<br />
rire le parrocchie vacanti a sacer-<br />
doti , che per dottrina e pietà fos-<br />
sero <strong>di</strong>stinti , e perchè non crede-<br />
va sufficienti quelli, che teneva presso<br />
a sé, ne chiamò buon numero<br />
da altre parti, e per non abbisogna-<br />
re in seguito <strong>di</strong> ciò, aprì seminari<br />
ed accademie a pubblico ammaestramento<br />
dei giovani. Egli zelava as-<br />
saissimo la salute delle anime, e per-<br />
ciò insegnava la dottrina per le piaz-<br />
ze e per le strade della sua popo-<br />
latissima metropoli , pre<strong>di</strong>cando so-<br />
vente dai pergami, e pontificalmente<br />
vestito, esponendo le <strong>di</strong>vine verità<br />
per siffatta maniera da muovere a<br />
compunzione i più traviati. A tal<br />
fine manteneva a proprie spese mis-<br />
sionarii e pre<strong>di</strong>catori. Rigido e se-<br />
vero seco stesso, si accontentava <strong>di</strong><br />
un vitto assai frugale, d' un brevissimo<br />
riposo, e maceravasi concilicii e<br />
flagelli in modo <strong>di</strong> versar sangue a<br />
grande copia. Il perchè venne in grande<br />
considerazione presso ai romani<br />
Pontefici , e specialmente a Clemente<br />
XI, che lo promosse al Car<strong>di</strong>nalato,<br />
col titolo presbiterale <strong>di</strong> s. Marcel-<br />
lo, nella seconda promozione, che<br />
fece li 17 maggio 1706, e lo tras-<br />
ferì al vescovato <strong>di</strong> Brescia. Di (fatti<br />
questa città abbisognava <strong>di</strong> un zelan-<br />
tissimo pastore, per causa degli er-<br />
rori dei quietisti , <strong>di</strong>sseminati dal-<br />
l' empio Beccarello. Fu <strong>di</strong> più ascrit-<br />
to alle primarie Congregazioni <strong>di</strong><br />
Roma nell'anno stesso 1706, nel<br />
5
34<br />
B A G<br />
quale fu eletto Car<strong>di</strong>nale. A mezzo<br />
del Baduario venne purgata Brescia<br />
da ogni errore e ridotta alla purezza<br />
ed unità della cattolica fede, essendo<br />
condannato tra gli altri solennemente<br />
il Beccarello nella piazza della<br />
cattedrale. 11 Baduario fece in oltre<br />
da uomini dottissimi confutare l'ere-<br />
tico Picenino, che con varii libri in-<br />
fami stampati in italiano, procurava<br />
<strong>di</strong>ffondere il veleno de' suoi errori.<br />
Combattè valorosamente anche gli er-<br />
rori <strong>di</strong> Giansenio. Azioni cotanto re-<br />
ligiose e magnanime gli eccitarono<br />
contro il livore e l' invi<strong>di</strong>a <strong>di</strong> non<br />
pochi , i quali però non valsero a<br />
farlo deviare neppure <strong>di</strong> un punto<br />
dall'opera incominciata, anzi rad-<br />
doppiava il suo zelo contro gli empi,<br />
e la vigilanza pel suo gregge. Intro-<br />
dusse nella <strong>di</strong>ocesi le religiose della<br />
Visitazione istituite da s. Francesco <strong>di</strong><br />
Sales. Nel terzo anno del suo vescovato<br />
andò a visitare Luigi Ruzzini vescovo<br />
<strong>di</strong> Bergamo, eh' era gravemente<br />
infermo. Da ultimo le enormi fatiche<br />
incontrate pel bene della sua chie-<br />
sa, gli procurarono una malattia ,<br />
che nel 1714» 1° condusse al conseguimento<br />
del premio eterno con<br />
grido <strong>di</strong> santità e pro<strong>di</strong>gi , contando<br />
egli sessantasei anni <strong>di</strong> vita ed<br />
otto <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. Tutti piansero<br />
amaramente la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> lui ; fu<br />
sepolto nella chiesa del proprio ti-<br />
tolo nella cappella <strong>di</strong> s. Antonio<br />
con un breve epitafio , spirante modestia<br />
ed umiltà, come quello, che<br />
vivendo egli si era composto.<br />
BAGA, o BAGAIA (Bagy, Vaga<br />
o Vagai). Città vescovile della Numi<strong>di</strong>a<br />
in Africa. Primiano, vescovo dona-<br />
tista <strong>di</strong> Cartagine, neh" anno 3o,4, vi<br />
fece adunare un concilio contro il<br />
<strong>di</strong>acono Massimino suo competitore.<br />
Trecento <strong>di</strong>eci vescovi vi assistettero e<br />
condannarono Massimino. V . s. Agost.<br />
,<br />
BAG<br />
Iib. 3 e 4 contra Crcscen.j Baro-<br />
nio an. 394, n. 43, 44- Labbé t. 2.<br />
BAGDAD. V. Babilonia vescovato<br />
nell' Asia.<br />
BAGGEMIO. Filosofo, che fioriva<br />
in Lipsia nel secolo decimosettimo.<br />
Costui insegnò che Dio si era<br />
determinato a creare le creature per<br />
amore alle medesime; e, seguendo<br />
il sistema platonico , asseriva, che<br />
l'Ente Supremo erasi indotto ad amare<br />
le sue opere per 1' idea sol-<br />
tanto , che a Lui le rappresen-<br />
tava.<br />
B AGGIO (s.) Anselmo, Car<strong>di</strong>-<br />
nale. Baggio s. Anselmo nacque a<br />
Milano dalla nobile famiglia Baggio,<br />
o, secondo altri, Badagio, nel io36,<br />
come afferma il Muratori negli<br />
Annali d Italia, a cui soscrivono<br />
il Va<strong>di</strong>ngo, il Picinelli, i Bollan<strong>di</strong>-<br />
sti , il Fiorentini, 1' Argelati ed al-<br />
tri. Ciò è provato ad evidenza dal<br />
Tiraboschi nella Storia della Letteratura<br />
Italiana, benché non manchino<br />
taluni che il vogliano mantovano,<br />
come il Passerino , il Vonesmon<strong>di</strong><br />
,<br />
1' Agnelli , il Bellarmino<br />
ed altri . Egli fu innalzato alla<br />
sacra porpora da Alessandro II circa<br />
il 1070, ed illustrò la Chiesa non<br />
meno colla integrità dei costumi<br />
che collo splendore della dottrina,<br />
per cui venia chiamato il martello<br />
degli scismatici. Nel 1067 interven-<br />
ne al concilio <strong>di</strong> Mantova, in cui fu<br />
condannato lo scisma <strong>di</strong> Cadaloo.<br />
Dal Pontefice Alessandro II suo zio<br />
fu spe<strong>di</strong>to, nel 107 3, in Germania<br />
per gravissimi affari all' imperatore<br />
Enrico IV, e con generosa fermezza<br />
rinunziò al vescovato, che quel sovrano<br />
offerivagli massimamente per<br />
non convenire circa gli enormi abu-<br />
si simoniaci, che vigevano in quel-<br />
la corte. Nello stesso anno fu promosso<br />
al vescovato <strong>di</strong> Lucca, e da
BAG<br />
lì a non molto fu consacrato so-<br />
lennemente da Gregorio VII, e dal<br />
detto Enrico IV n'ebbe la investitu-<br />
ra. Ma dappoi pentitosi <strong>di</strong> simile a-<br />
zione, lasciata quella chiesa, si ritirò<br />
a farne austera penitenza nel mo-<br />
nastero <strong>di</strong> Polirone a Mantova, o,<br />
secondo altri, in quello <strong>di</strong> Clugny.<br />
Se non che s. Gregorio VII lo co-<br />
strinse a passare al governo della<br />
sua chiesa, ove procurò <strong>di</strong> promuo-<br />
vere possibilmente la riforma del<br />
clero, conducendo un tenore <strong>di</strong> vita<br />
veramente esemplare ed accom-<br />
pagnato dalla più rigida penitenza.<br />
Ma alcuni de' canonici <strong>di</strong> quella chie-<br />
sa si ribellarono contro il santo pa-<br />
store, perchè procurava ritornarli<br />
al primiero loro istituto , allon-<br />
tanandoli da ciò, che non conve-<br />
niva alla loro con<strong>di</strong>zione nobilis-<br />
sima. Avvenne in quella ribellio-<br />
ne, che in luogo del legittimo pa-<br />
store fosse consacrato vescovo 1' arci-<br />
<strong>di</strong>acono Pietro capo dei ribelli , il<br />
quale lacerò e sconvolse quella chie-<br />
sa con uno scisma mostruosissimo.<br />
Dovette Anselmo, nel io83, lascia-<br />
re la sua sede, né potè ritornarvi<br />
se non quando la città venne sotto<br />
al dominio della pia contessa Matilde.<br />
Dopo aver governato per tre<strong>di</strong>ci an-<br />
ni santamente quella chiesa, passò a<br />
Roma, ove fu eletto vicario apostolico<br />
in tutte le città <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a,<br />
che mancavano <strong>di</strong> vescovi cattolici,<br />
con facoltà <strong>di</strong> assolvere gli scisma-<br />
tici <strong>di</strong> quella provincia separati dal-<br />
la vera religione, ma che ravveduti<br />
domandavano d'essere ammessi alla<br />
cattolica comunione. La conlessa<br />
Matilde <strong>di</strong>retta dal santo prelato<br />
negF interessi sì spirituali che tem-<br />
porali, donò per consiglio <strong>di</strong> lui<br />
molte ricchezze, e compartì segna-<br />
lati benefìcii alla chiesa <strong>di</strong> Lucca ed<br />
al monistero <strong>di</strong> Polirone. Terminò<br />
B A G 35<br />
finalmente la sua mortale carriera<br />
contrassegnata da virtù e miracoli,<br />
ai 11 <strong>di</strong> marzo del 1086, nel cinquantesimo<br />
anno <strong>di</strong> età, ed ebbe<br />
onorevole sepoltura nella cattedrale <strong>di</strong><br />
Mantova, che con somma venerazione<br />
ne conserva tuttora incorrotto il<br />
sacro deposito. Dice Leandro Al-<br />
berti, e con lui Raffaello Volterra-<br />
no, che fosse dapprima seppellito<br />
nel monistero <strong>di</strong> Polirone, dove il<br />
Signore operava a mezzo <strong>di</strong> lui<br />
meravigliosi portenti, il perchè du-<br />
bitando i mantovani, che i popoli<br />
vicini lo avessero a rapire , se lo<br />
recarono a Mantova, e gli <strong>di</strong>edero<br />
sepoltura nella cattedrale. Compose<br />
questo Car<strong>di</strong>nale varie opere, tra le<br />
quali un egregio Commentario sopra<br />
alcuni salmi, <strong>di</strong> cui non abbiamo che<br />
un frammento inserito nella vita <strong>di</strong><br />
s. Gregorio VII, ed un altro sopra<br />
il profeta Geremia. Scrisse inoltre<br />
un' apologia a favore del Ponte-<br />
fice Gregorio VII, contro l'anti-<br />
papa Giliberto, ed una Collezione <strong>di</strong><br />
canoni <strong>di</strong>visa in tre<strong>di</strong>ci libri, <strong>di</strong><br />
cui si servì Graziano, e della qua-<br />
le esistono molte copie nelle bi-<br />
blioteche vaticana e barberina<br />
Ma questa collezione sembra opera<br />
molto posteriore, perchè non vie-<br />
ne ricordata dal suo penitenzie-<br />
re, autore della vita <strong>di</strong> lui, e per-<br />
chè* contiene decreti <strong>di</strong> Urbano II<br />
e <strong>di</strong> altri Pontefici vissuti molto<br />
dopo. Egli teneva perfettamente a<br />
memoria tutta la <strong>di</strong>vina Scrittura<br />
non solo, ma, interrogato <strong>di</strong> un<br />
passo della medesima, esponeva a<br />
prima veduta come era stato in-<br />
terpretato da ognuno dei padri.<br />
Il giorno 18 marzo nel martiro-<br />
logio romano la Chiesa onora la<br />
memoria <strong>di</strong> lui . La sua vita fu<br />
scritta con molta esattezza dal p. An-<br />
drea Rota gesuita, e nella bibliotc-<br />
.
36 BAG<br />
ca casanatense a Roma se ne conserva<br />
una <strong>di</strong> antica data. L'Oldoino<br />
ne parla a lungo nel tomo secondo<br />
del suo Commentario degli scritto-<br />
ri ecclesiastici.<br />
BAGHIDSECA. Città vescovile<br />
de' giacobiti in Antiochia. Alcuni la<br />
considerano come un borgo del pae-<br />
se <strong>di</strong> INI ar<strong>di</strong> presso Cafartuta.<br />
BAGNACAVALLO. Città dello<br />
stato Pontificio ( Tiberiacum Gabeum)<br />
o, come leggesi negli antichi<br />
documenti <strong>di</strong> B_avenna. ad Caballos.<br />
Bagnaca vallo fu decorata del titolo <strong>di</strong><br />
città dal Sommo Pontefice Leone<br />
XII, della Genga, che ascese il trono<br />
del Vaticano nel 1823. Essa<br />
viene attraversata da un torrente,<br />
e giace presso la riva del fiume<br />
Senio. E sottoposta al <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong><br />
Lugo, legazione <strong>di</strong> Ferrara, e <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Faenza. Alcuni marmi <strong>di</strong>s-<br />
sotterrati nel i6o5 provano la sua<br />
esistenza fino dal tempo della re-<br />
pubblica romana, e tre analoghe i-<br />
scrizioni si conservano nell' univer-<br />
sità <strong>di</strong> Ferrara. La sua cattedrale,<br />
de<strong>di</strong>cata a san Michele, gode l' o-<br />
nore <strong>di</strong> un arciprete mitrato per<br />
concessione <strong>di</strong> Benedetto XIV, ema-<br />
nata nel 1 749. Morto nel primo <strong>di</strong><br />
ottobre dell'anno santo i4^°> il<br />
marchese Leonello d' Este, vicario<br />
per la s. Sede della contea, e poscia<br />
del ducato <strong>di</strong> Ferrara, il Pontefice<br />
Nicolò V, Parentucelli , con<br />
bolla de' 1 4<br />
novembre costituì vi-<br />
cario della stessa città <strong>di</strong> Ferrara e<br />
contea, il fratello <strong>di</strong> lui Borso <strong>di</strong> Este,<br />
co' figli <strong>di</strong> lui , mercè l' annuo cen-<br />
so alla Camera apostolica <strong>di</strong> cinque-<br />
cento fiorini d'oro. Con altra bol-<br />
la dello stesso giorno, JNicolò V vi<br />
aggiunse Bagnacavallo, s. Agata ed<br />
i territorii <strong>di</strong> Barbiano , <strong>di</strong> Cuneo,<br />
già contea, e <strong>di</strong> Zagonaria, pe' qua-<br />
li dovea pagare alla camera Pon ti-<br />
fi AG<br />
ficia cento fiorini d'oro annualmente,<br />
come abbiamo dal Novaes tomo<br />
V pag. i53. Barbiano nel decimoquinto<br />
secolo produsse molti eccel-<br />
lenti capitani, fra' quali Giovanni,<br />
principale sostegno <strong>di</strong> Galeazzo Vi-<br />
sconti primo duca <strong>di</strong> Milano. Za-<br />
gonaria è memorabile per la bat-<br />
taglia combattuta tra i fiorentini<br />
comandati da Carlo Malatesta, e<br />
le truppe del duca milanese, Filip-<br />
po Maiia Visconti, che dal valore<br />
<strong>di</strong> Angelo della Pergola furono con-<br />
dotte a trionfale vittoria.<br />
Gli esteriori villaggi <strong>di</strong> Bagnacavallo,<br />
fra i quali meritava menzione<br />
Traversala, castello de' signori, che<br />
dominavano Ravenna prima dei po-<br />
lentani, ne accrescono Ja popolazione<br />
fino a circa do<strong>di</strong>ci mila in<strong>di</strong>vi-<br />
dui, mentre dall'in<strong>di</strong>ce alfabetico <strong>di</strong><br />
tutti i luoghi dello stato Pontifìcio,<br />
stampato in Roma nel 1829, si ha<br />
che la città <strong>di</strong> Bagnacavallo ne con-<br />
ta 4999.<br />
Il famoso pittore Romcorghi pre-<br />
se il nome <strong>di</strong> Bagnacavallo. Oltre<br />
il professore <strong>di</strong> rettorica Domenico<br />
^ accolmi, il professore <strong>di</strong> eloquenza<br />
Giuseppe Ignazio Montanari, ed altri<br />
<strong>di</strong>stinti soggetti, si onora grandemente<br />
Bagnacavallo per a\er dati<br />
i natali, a' 17 marzo 1801, al pro-<br />
prio vescovo Gio. Benedetto dei<br />
conti Folical<strong>di</strong>, che il regnante Pon-<br />
tefice Gregorio XVI fece vescovo<br />
<strong>di</strong> Faenza, e che attualmente la go-<br />
verna con pastoral zelo, ed apo-<br />
stolica sollecitu<strong>di</strong>ne. Bagnacavallo, ai<br />
io <strong>di</strong>cembre 1778, <strong>di</strong>ede i natali e-<br />
zian<strong>di</strong>o al Car<strong>di</strong>nale Anton Francesco<br />
Orioli, il quale essendo consultore<br />
<strong>di</strong> varie congregazioni Car<strong>di</strong>nalizie,<br />
esaminatore de' vescovi in sacra teo-<br />
logia, reggente del Collegio <strong>di</strong> s.<br />
Bonaventura, e deiìnitore generale<br />
del suo Or<strong>di</strong>ne de' minori conven-
B a g<br />
tuali, dal regnante Pontefice Grego-<br />
rio XYI fu prima fatto vicario apo-<br />
stolico dello stesso Or<strong>di</strong>ne nel i832,<br />
in<strong>di</strong> nel concistoro dei 1 5 aprile<br />
1 833, fu promosso al vescovato <strong>di</strong> Or-<br />
vieto, ed in quello de' 12 febbraio<br />
i838 alla sublime <strong>di</strong>gnità del Car-<br />
<strong>di</strong>nalato, col titolo presbiteriale <strong>di</strong><br />
s. Maria sopra Minerva.<br />
BAGNI. Col nome <strong>di</strong> Bagno e <strong>di</strong><br />
terme, s'intende quel luogo dove si<br />
trovano acque naturali, o conduttori<br />
per artifìcio manuale, o per industria<br />
<strong>di</strong> strumenti , ad uso <strong>di</strong> bagnarsi<br />
Balneum. Diconsi anche terme, nome<br />
derivante dal greco, che significa<br />
caldo, per in<strong>di</strong>care i bagni cal<strong>di</strong> ;<br />
tuttavolta applicossi quel nome in<br />
appresso anche ai bagni in generale.<br />
Sembra che gli orientali, siccome an-<br />
cora mantengono 1' uso dei Bagni<br />
così fossero ancora i primi a costrui-<br />
re appositi e<strong>di</strong>fìzii per siffatto uso.<br />
] greci non tardarono a seguirne<br />
l'esempio. Sebbene <strong>di</strong>ca Plinio (Sto-<br />
ria naturale lib. XIII, cap. I),<br />
non esservi ai tempi della guerra<br />
<strong>di</strong> Troia stato l' uso <strong>di</strong> ungersi<br />
ed essersi introdotto dappoi , tro-<br />
vavansi però bagni cal<strong>di</strong> ne' tempi<br />
più anteriori. Diodoro Siculo raccon-<br />
ta nel principio del libro II , che<br />
Meride re dell'Egitto, slato molti<br />
secoli prima dell' epoca troiana, im-<br />
pose sopì a uno stagno d'acqua certa<br />
gabella, la quale si riscuoteva a benefizio<br />
della regina , ricavandosi un<br />
talento ogni giorno, che serviva per<br />
le unzioni e ornamenti della me-<br />
desima. Neil' O<strong>di</strong>ssea poi sono tanti<br />
gli esempii del lavarsi e dell'ungersi,<br />
che sembra gran meraviglia che Pli-<br />
nio potesse <strong>di</strong>re, versato nella let-<br />
tura <strong>di</strong> quell' insigne poeta , che ai<br />
tempi trojani, de' quali appunto par-<br />
la Omero, non fossero in uso. Nella<br />
Sacra Scrittura (Beg. II, cap. XI), si<br />
,<br />
B A G 3 7<br />
fa menzione della lavanda <strong>di</strong> Bersabea<br />
moglie <strong>di</strong> Uria. Di Susanna<br />
parimenti si parla nel capo X11I<br />
<strong>di</strong> Daniele profeta, essere ella scesa<br />
nel giar<strong>di</strong>no per lavarsi, accom-<br />
pagnata da due delle sue ancelle<br />
ed aver loro comandato che andas-<br />
sero a pigliare dell'olio e del sapo-<br />
ne per astergersi. Di Giu<strong>di</strong>tta si <strong>di</strong>-<br />
ce nel capo X, che lavò il corpo<br />
suo , e 1' unse <strong>di</strong> ottima mirra. Di<br />
Ester nel capo II è scritto , che,<br />
scelta per moglie dal re Assuero,<br />
essa per sei mesi si unse con olio<br />
<strong>di</strong> mirra.<br />
I Bagni si facevano dagli antichi<br />
avanti <strong>di</strong> pigliare il cibo, ed erano<br />
<strong>di</strong> due maniere, una <strong>di</strong> acqua fred-<br />
da, e l'altra <strong>di</strong> acqua calda. Si ser-<br />
vivano della prima per levarsi il su-<br />
dore e la polvere; ma perchè l'acqua<br />
fredda ha la facoltà <strong>di</strong> costi-<br />
pare e chiudere i pori del corpo ,<br />
si adoperava poi l'acqua calda, che<br />
fa l'effetto contrario ; e si ungevano<br />
con qualche olio odoroso come<br />
<strong>di</strong> nardo spicato, non solo per levare<br />
gli odori ingrati dei corpi, ma<br />
anche perchè 1 unzione riscalda e<br />
mollifica; e se l'olio è caldo ha la<br />
virtù <strong>di</strong>scussiva, e <strong>di</strong>gestiva degli<br />
umori viziosi. Quin<strong>di</strong> in Omero nel<br />
libro X dell' Iliade, si <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Diomede<br />
e <strong>di</strong> Ulisse, che si lavarono<br />
colle acque del mare, perocché, al <strong>di</strong>-<br />
re <strong>di</strong> Eustazio, l' acqua marina gio-<br />
va tanto a deporre ogni sor<strong>di</strong>dezza,<br />
quanto a ricreare l' animo. Tutta-<br />
volta in Omero medesimo si par-<br />
la <strong>di</strong> un' altra lavanda fatta col-<br />
1' acqua dolce , riscaldata al fuoco ,<br />
dopo la quale, scrive il poeta, si<br />
unsero e sedettero a tavola per ce-<br />
nare. L'uso però <strong>di</strong> tali lavande fu<br />
introdotto dalla necessità <strong>di</strong> que'<br />
tempi, ne' quali ancora non usandosi<br />
le tele <strong>di</strong> lino, costumatasi <strong>di</strong> la-<br />
,
38 BAG<br />
vare i corpi ogni giorno ne' pub-<br />
blici bagni per nettarsi dalle lor-<br />
dare , che restavano sopra le carni<br />
a cagione dei vestimenti <strong>di</strong> lana.<br />
Ma siccome il mangiare e il ve-<br />
stire introdotti per mantenere la<br />
vita , e per cuoprire , e <strong>di</strong>fendere<br />
il corpo a poco a poco si ridussero<br />
al lusso più splen<strong>di</strong>do , cosi avven-<br />
ne ancora de' Bagni. Prima con pri-<br />
vata modestia incominciossi a co-<br />
struirsene <strong>di</strong> pensili nelle case , e<br />
nelle ville, finché crebbe a tanto il<br />
lusso, che arrivò all'estremo, siccome<br />
si può vedere presso il medesimo<br />
Seneca neh' epistola citata.<br />
I Bagni converlironsi in e<strong>di</strong>ficii immensi<br />
destinati al lavacro non meno<br />
che ai giuochi ginnastici ed altri<br />
piacevoli esercizii, giungendo sotto i<br />
corrotti imperatori a dar asilo alle<br />
più stu<strong>di</strong>ate oscenità. Clemente A-<br />
Jessandrino nello stesso libro III del<br />
Pedagogo, capo V, fa menzione del-<br />
le se<strong>di</strong>e d'oro e d'argento, e dei<br />
vasi innumerabili degli stessi metalli,<br />
che vi erano nei bagni. E le due<br />
se<strong>di</strong>e <strong>di</strong> porfido, delle quali i Papi<br />
si servivano nel loro possesso al<br />
Laterano, si vuole che avessero ser-<br />
vito pei Bagni stessi, e che il forame<br />
servisse per iscolatoio dell'acqua,<br />
dopo il bagno.<br />
Dione Cassio nella vita <strong>di</strong> Au-<br />
gusto riferisce , che Mecenate fece<br />
e<strong>di</strong>ficare i primi sontuosi Bagni pub-<br />
blici; ma si sa che Marco Agrippa,<br />
genero <strong>di</strong> Augusto, quando fu e<strong>di</strong>-<br />
le , aprì a beneficio del popolo<br />
centosessanta Bagni pubblici. Nero-<br />
ne in appresso, Vespasiano, Tito,<br />
Domiziano, e quasi tutti gl'impe-<br />
ratori eressero Bagni ornati dei<br />
marmi più preziosi, e colle forme<br />
della più bella architettura, ed essi<br />
medesimi compiacevansi talvolta <strong>di</strong><br />
bagnarsi col popolo. Por altro le<br />
BAG<br />
terme più gran<strong>di</strong>ose furono quelle<br />
<strong>di</strong> Caracalla , non compiute se non<br />
sotto Eliogabalo. Ad esse furono<br />
aggiunti portici magnifici da Alessan-<br />
dro Severo, che stabilì nuove terme<br />
a canto <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> Nerone<br />
d'onde il complesso <strong>di</strong> quelle fab-<br />
briche ricevette il nome <strong>di</strong> terme.<br />
Alessandrine. Aureliano e Diocle-<br />
,<br />
ziano furono gli ultimi imperatori<br />
i quali ne facessero costruire ; ma<br />
quelle <strong>di</strong> Diocleziano superarono in<br />
grandezza tutte le altre.<br />
Quelle terme erano per lo più<br />
<strong>di</strong> forma quadrata oblunga , cinte<br />
all'intorno da mura; ma lo spazio<br />
in esse contenuto aveva tre altri<br />
recinti, cosicché l'uno trovavasi rin-<br />
chiuso nell'altro. Il primo contene-<br />
va le camere dove sovente i filosofi<br />
<strong>di</strong>sputavano od insegnavano, e quel-<br />
le dove esercitavansi gli atleti. Il<br />
secondo conteneva spazii liberi, pas-<br />
seggi , viali, biblioteche, sale <strong>di</strong> declamazione<br />
ec. Il terzo , nel mezzo<br />
dell' e<strong>di</strong>fizio, avea i Bagni propria-<br />
mente detti frammezzati da portici<br />
cortili, oppure (come nelle terme<br />
<strong>di</strong> Alessandro Severo ) l' intero e<strong>di</strong>-<br />
fìcio era circondalo da un parco<br />
che molto contribuiva all' abbellimento<br />
generale. I bagni più gran-<br />
<strong>di</strong>osi erano composti <strong>di</strong> sei parti<br />
principali. La prima era quella, nella<br />
quale coloro che andavano a lavarsi<br />
deponevano le vesti e perciò con<br />
voce greca <strong>di</strong>ceasi asso<strong>di</strong>terio, e con<br />
romana voce spoliatorio. Ivi i ca-<br />
psarii aveano cura <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re le<br />
vesti. La seconda parte era il frigi-<br />
dario, cioè destinata ai bagni fred-<br />
<strong>di</strong>. Il tepidario era la terza, perchè<br />
col mezzo dell' aria temperata pre-<br />
venisse gli effetti perniciosi del pas-<br />
saggio subitaneo dal caldo al fred-<br />
do. La quarta era il sudario o laconicum<br />
, specie <strong>di</strong> stufa secondo
BAG<br />
l' uso della Laconia. La quinta era<br />
il balneum, od il bagno propriamente<br />
detto, che conteneva talvolta<br />
sino a tremila duecento in<strong>di</strong>vidui.<br />
Eleotesio dai greci ed untano dai<br />
romani nominavasi la sesta camera<br />
nella quale conservavansi gli olii, ed<br />
i profumi. Quanto agli ornamenti,<br />
le terme dei romani erano per lo<br />
più abbellite da statue , da bassi<br />
rilievi , e da pitture, come rilevasi<br />
negli avanzi ancora esistenti in B_oma.<br />
Le città d' Italia imitarono il<br />
lusso e la splen<strong>di</strong>dezza dei romani,<br />
splen<strong>di</strong>dezza pur presa ad imitare<br />
da tutte le altre città dell' impero<br />
romano.<br />
Per avere un' idea della copia<br />
<strong>di</strong> colonne, sculture, marmi ed al-<br />
tri squisiti ornamenti profusi, basti<br />
<strong>di</strong>re che degli avanzi <strong>di</strong>ssotterrali da<br />
una sola , anzi reggia che terma<br />
molti e molti e<strong>di</strong>fìcii esuberantemente<br />
si abbellirono, e quanto alla<br />
grandezza si ricorda solo che le<br />
misure delle terme <strong>di</strong> Caracalla<br />
e <strong>di</strong> Diocleziano sorpassavano una<br />
circonferenza <strong>di</strong> quattromila due-<br />
cento pie<strong>di</strong>.<br />
Alcune Terme erano senza prezzo<br />
a tutti aperte: in altre si dava<br />
un quattrino : onde <strong>di</strong>sse Giovena-<br />
le (Satyra 6) lavarsifino alla per-<br />
fezione , con un quattrino. I fan-<br />
ciulli che non avevano ancora quattor<strong>di</strong>ci<br />
anni, non pagavano; onde<br />
volendo <strong>di</strong>re lo stesso Giovenale [Satyra<br />
1 3), che una tale cosa non la<br />
credevano altri, che i fanciulli, <strong>di</strong>s-<br />
se : Nec pueri cre<strong>di</strong>mi, rasi qui nondum<br />
cere lavantur.<br />
Contami sino a do<strong>di</strong>ci gli avanzi<br />
delle terme che ancora sussistono in<br />
Roma : le Alessandrine che appartennero<br />
a Nerone e ad Alessandro Severo<br />
poco <strong>di</strong>stanti dal civico Agonale; le<br />
Agrippine prossime al Panteon, e le<br />
,<br />
BAG 3 9<br />
più antiche <strong>di</strong> tutte; le Antonianc<br />
erette da Antonio Caracalla non lun-<br />
gi dalla porta Appia; quelle <strong>di</strong> Ti-<br />
to, e <strong>di</strong> Trajano, ambedue e<strong>di</strong>fica-<br />
te neh' Esquilino , sugli avanzi dei<br />
palazzi Neroniani ; le Domiziane verso<br />
la più orientale pianura del campo<br />
Marzio; le Severiane, e le Aureliane<br />
nel quartiere <strong>di</strong> Trasteve-<br />
re ; le Gor<strong>di</strong>ane vicino alla porta<br />
Esquilina; le Costantiniane sul Qui-<br />
rinale, le amplissime Diocleziane fra<br />
l'antica porta Collina, e l'o<strong>di</strong>erna<br />
Pia , e quelle finalmente <strong>di</strong> JVova-<br />
to , e <strong>di</strong> Olimpio, delle quali incertamente<br />
s'in<strong>di</strong>cano le traccie verso la<br />
Suburra. Ve<strong>di</strong> tutte queste terme<br />
illustrate, riunite in un corpo e pub-<br />
blicate a Londra da Cameron nel<br />
1772.<br />
L'ora del lavarsi era dal mezzo<br />
giorno fino alla sera, perchè era pre-<br />
parazione al cibo, giacché usavano<br />
gli antichi <strong>di</strong> mangiare una sola volta<br />
il giorno, cioè verso la sera. Ma<br />
perchè è un grande incentivo al-<br />
la libi<strong>di</strong>ne il trarsi <strong>di</strong> dosso le ve-<br />
sti, e rendersi nu<strong>di</strong>, i cristiani dei<br />
quali era più severa la <strong>di</strong>sciplina,<br />
procurarono <strong>di</strong> moderare 1' uso dei<br />
Bagni.<br />
Abbiamo dalla vita <strong>di</strong> s. Basilio<br />
il Grande, fiorito nel 329, che fra<br />
le mortificazioni onde macerava<br />
il suo corpo, si asteneva dal Bagno,<br />
cosa <strong>di</strong> grande privazione ne' paesi<br />
cal<strong>di</strong> , essendo egli <strong>di</strong> Cesarea <strong>di</strong><br />
Cappadocia. Pure il Bagno fu con-<br />
cesso anche ai monaci, i quali lo<br />
usavano fra l' ora <strong>di</strong> prima , e <strong>di</strong><br />
compieta. S. Teodoro rampognava<br />
coloro, che si recavano al Bagno<br />
dopo la santa comunione, e molti<br />
santi se ne astennero per ispirito<br />
<strong>di</strong> penitenza.<br />
Secondo l'annalista Baronio, le<br />
dame avevano ne' Bagni pubblici
4o BAG<br />
luogo separato da quello degli uo-<br />
mini ; ma s. Girolamo nell' epistola<br />
XLVII non approva, che le vergini<br />
si bagnassero pel pericolo della purità<br />
e del virginale candore. Quin<strong>di</strong><br />
furono poi affatto tolti i Bagni e<br />
le terme, introducendosi universalmente<br />
l'uso delle camicie <strong>di</strong> lino,<br />
onde in s. Giacomo apostolo, primo<br />
vescovo <strong>di</strong> Gerusalemme è scritto :<br />
Giacomo fratello del Signore, nominalo<br />
il giusto, fin dalla prima<br />
età non bebbe ne vino, ne birra, né<br />
adoperò unguento, né balsamo. Egli<br />
stesso adoperava vesti <strong>di</strong> lino.<br />
Parlando il Butler nelle sue Fe-<br />
ste Mobili, del Giovedì Santo, ec-<br />
co quanto <strong>di</strong>ce : Altra fiata i ca-<br />
tecumeni si lavavano e purificavano<br />
il corpo in questo giorno per<br />
presentarsi con maggior decenza la<br />
vigilia <strong>di</strong> Pasqua al santo fonte<br />
ove dovevano ricevere il battesimo.<br />
Parecchi altri, che non volevano far<br />
uso del bagno in tutta la quaresima<br />
, lo facevano il giovedì santo<br />
affine <strong>di</strong> purgarsi dalle brutture, che<br />
avessero potuto conti-arre per le<br />
austerità della santa quaresima.<br />
Molte Terme furono ridotte in<br />
chiese, come quelle <strong>di</strong> Novato, e <strong>di</strong><br />
Timoteo convertite nel titolo <strong>di</strong> Pastore<br />
o s. Pudenziana. Ivi <strong>di</strong>morò<br />
prima il principe degli Apostoli, e<br />
poi s. Giustino martire. Le Terme<br />
<strong>di</strong> Diocleziano in Roma, che al pa-<br />
ro <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> Massimiano in Car-<br />
tagine furono fabbricate dai soldati<br />
cristiani condannati e dai martiri<br />
e quin<strong>di</strong> erette col lavoro dei san-<br />
ti, rivolte vennero in chiese. E fu<br />
il Sommo Pontefice Pio IV, che nel<br />
1 559, convertì in sontuosa chiesa a<br />
memoria ed onore <strong>di</strong> Maria Vergine<br />
e degli Angeli quella <strong>di</strong> Diocle-<br />
ziano.<br />
Fuori <strong>di</strong> Porta s. Giovanni vi<br />
,<br />
BAG<br />
sono in Roma attualmente i Bagni<br />
dell'acqua santa , la quale è molto<br />
efficace per varie malattie, e perciò<br />
se ne beve in gran copia. Papa Pio<br />
VI nel 1778 accordò un imprestilo<br />
all' Arcispedale <strong>di</strong> s. Giovanni<br />
cui appartengono per renderli più<br />
como<strong>di</strong> ed utili. In varie città e<br />
luoghi dello Slato Pontificio , come<br />
si <strong>di</strong>ce a' rispettivi articoli , vi sono<br />
Bagni <strong>di</strong> acque salubri , e Clemen-<br />
te XI, del 1700, presso quelli <strong>di</strong><br />
Nocera, fabbricò delle case per comodo<br />
degl' infermi che vanno a ba-<br />
gnarsi, ed a beverne le acque.<br />
Sui buoni effetti del Bagno e so-<br />
pra le cautele <strong>di</strong> che devesi usare<br />
per evitarne i pericoli, veggasi Gio-<br />
vanni Floyer.<br />
BAGNO (s.) <strong>di</strong> Fontanelle. V.<br />
s. Vandreoesilo.<br />
BAGNO, Or<strong>di</strong>ne, equestre. Anticamente<br />
tra le <strong>di</strong>verse maniere <strong>di</strong><br />
creare un cavaliere una ve n' era,<br />
per la quale, rasa prima la barba<br />
al can<strong>di</strong>dato, si metteva poscia nel<br />
Bagno, donde, rimastovi alcun tem-<br />
po, si passava in un letto, all'alzar-<br />
si dal quale gli si dava una veste<br />
con cappuccio. Trascorreva la notte<br />
in orazione, e dopo aver ascoltata<br />
la messa, rimesso veniva nel letto.<br />
Destato che fosse, lo si vestiva con<br />
una veste rossa , ed era cinto, con<br />
bianca cintura. Così conducevasi a<br />
colui, che doveagli conferire l' Or-<br />
<strong>di</strong>ue cavalleresco . Questi davagli<br />
dapprima un abbracciamento, in<strong>di</strong><br />
alcune piattonate sopra le spalle e<br />
facevagli attaccare gli speroni d'oro.<br />
Tale pratica vigeva in Francia, in<br />
Inghilterra, in Italia ed altrove, con<br />
alcune variazioni però nelle cerimonie,<br />
giusta il costume dei paesi. Ma ciò, che<br />
era una semplice cerimonia negli altri<br />
paesi <strong>di</strong>venne in Inghilterra un Or<strong>di</strong>ne<br />
particolare equestre. Vorrebbo-<br />
,
BAG<br />
no alcuni che primo ad istituirlo fosse<br />
stato Riccardo II re d'Inghilterra, nel<br />
1 377, ed altri Enrico IV nel 1399.<br />
Al giungere alla corte <strong>di</strong> colui, che<br />
esser dovea creato cavaliere, assegna-<br />
ti gli venivano due scu<strong>di</strong>eri, accioc-<br />
ché <strong>di</strong>rigessero tutta la funzione. Se<br />
arrivava alla corte innanzi l'ora del<br />
pranzo, doveva servire il re in ta-<br />
vola per la prima portata solamente,<br />
fornita la qual cerimonia i due<br />
scu<strong>di</strong>eri conducevanlo nella camera<br />
a lui destinata, ed un barbiere, ver-<br />
so sera, gli radeva la barba intanto<br />
che ogni cosa si andava preparando<br />
pel Bagno. Per or<strong>di</strong>ne del re alcuni<br />
cavalieri entravano allora nella stanza<br />
onde ammaestrare ad uno ad uno<br />
genuflessi il can<strong>di</strong>dato sulle leggi del-<br />
la cavalleria, ed intanto altri cava-<br />
lieri, rimasti sulla porta, saltavano,<br />
danzavano e cantavano.<br />
Ciò compiuto cavato era il can<strong>di</strong>-<br />
dato dal Bagno, e posto nel suo letto<br />
finché fosse asciugato; in<strong>di</strong> veniva ve-<br />
stito ancora ed adornato con veste<br />
rossa a foggia <strong>di</strong> eremita, acciocché<br />
vegliasse tutta la notte. Entravano<br />
a questo fine i cavalieri per condurre<br />
tra i suoni ed i canti il can<strong>di</strong>dato<br />
nella cappella, dove rimanevano chiu-<br />
si con esso i due scu<strong>di</strong>eri, i sacer-<br />
doti, il primo cavaliere padrino ed<br />
una sentinella . Finché albeggiava<br />
pregava il nuovo cavaliere tutta la<br />
notte impetrando dal Signore <strong>di</strong><br />
sostenere onorevolmente la nuova<br />
<strong>di</strong>gnità, e come il giorno fosse spun-<br />
tato, si confessava, ascoltava mattu-<br />
tino e messa, e se avesse voluto, era<br />
comunicato. Durante la messa ardea<br />
innanzi a lui un cereo sino al van-<br />
gelo; al vangelo portato veniva dallo<br />
stesso can<strong>di</strong>dato, e dopo sino al termine<br />
della messa era il cereo rimes-<br />
so <strong>di</strong>nanzi a lui. Varie altre cerimo-<br />
nie compivansi in vari punti del<br />
VOL. IV.<br />
BAG 4 t<br />
<strong>di</strong>vino sagrifizio, che qui per brevità<br />
si omettono. Terminata la mes-<br />
sa il novizio veniva rimesso nel let-<br />
to coperto da gran copertone d'o-<br />
ro, in inglese detto Sigleton. Ad ora<br />
acconcia prescriveva il re, che i suo-<br />
natori ed i cavalieri si recassero<br />
alla stanza <strong>di</strong> lui per isvegliarlo e<br />
per vestirlo.<br />
Ognuno dei cavalieri gli dava<br />
quin<strong>di</strong> una parte delle vesti caval-<br />
leresche, in<strong>di</strong> montavano tutti a ca-<br />
vallo. Il cavallo però del novello ca-<br />
valiere era in maniera particolare a<br />
fornimenti bianchi e neri addobbato.<br />
Così moveano tutti alla reggia pre-<br />
ceduti da un giovanetto scu<strong>di</strong>ere che<br />
portava gli speroni, la spada e l'elmo.<br />
Alla reggia venivano ricevuti dai<br />
marescialli e dagli uscieri con ap-<br />
posite cerimonie. E giunto che fos-<br />
se il re, gli fàcea porre da due cavalieri<br />
gli speroni, ed egli medesimo<br />
lo cingea della spada, nel mentre che<br />
il nuovo cavaliere alzate in alto le<br />
mani giunte, lo abbracciava. Batteagli<br />
poscia il re sul collo, e resolo buon<br />
cavalìere 3 lo baciava ezian<strong>di</strong>o. Allo-<br />
ra la comitiva accompagnava il no-<br />
vizio alla cappella sino all' allo del-<br />
l'altare, dove giurava genuflesso <strong>di</strong><br />
sostenere i <strong>di</strong>ritti della Chiesa per<br />
tutta la vita. Levatasi <strong>di</strong> poi da sé<br />
stesso la spada ed offertala a Dio<br />
ed al sostegno delle vedove e dei<br />
pupilli, prendea una zuppa <strong>di</strong> vino,<br />
con che finita la cerimonia eccle-<br />
siastica, all'uscire della cappella gli<br />
erano tolti gli speroni, e gli si <strong>di</strong>ceva,<br />
che dove commettesse cosa <strong>di</strong>s<strong>di</strong>ce-<br />
vole all' Or<strong>di</strong>ne , gli sarebbero stati<br />
rotti sui suoi talloni. Bicondotto<br />
nella sala, ed assiso a mensa co' ca-<br />
valieri, era servito da essi <strong>di</strong> ogni<br />
cosa; ma né mangiava, né beveva,<br />
né mai si moveva. Alzatosi il re<br />
dalla tavola, il novello cavaliere ac-<br />
6
4* IÌAG<br />
compagnato era dalla maggior co-<br />
mitiva dei cavalieri sino alla sua<br />
stanza. Ivi congedavasi da tutti e<br />
pranzava. Poscia spoglialo de' suoi<br />
abbigliamenti, erano essi dati o ad un<br />
amido o ad un suonatore con una,<br />
con due, o con più marche d'argento,<br />
secondo la con<strong>di</strong>zione. La<br />
cappa rossa della notte era però<br />
donata o ad una sentinella, o ad un<br />
nobile. Quin<strong>di</strong> vestito con una ve-<br />
ste cilestre, gli si faceva pendere dal-<br />
la spalla sinistra un laccio <strong>di</strong> seta<br />
bianco, laccio che portava sempre<br />
sopra qualsivoglia abito, finché acqui-<br />
statosi onore tra le armi fosse sta-<br />
to sciolto o da un principe, o da<br />
qualche dama. Fornito il pranzo, i<br />
cavalieri ed i gentiluomini si recavano<br />
ancora presso il nuovo cava-<br />
liere , il quale condotto al re te-<br />
neva <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> ringraziamento.<br />
Alcuni <strong>di</strong>cono, che altre volte in<br />
luogo del laccio riferito, portasse-<br />
ro que' cavalieri per insegna usua-<br />
le uno scudetto d'oro con tre co-<br />
rone a significare le tre virtù teo-<br />
logali, e con questo motto: tria in<br />
unum, per alludere ai tre regni uni-<br />
ti d'Inghilterra. Non<strong>di</strong>meno dalle fi-<br />
gure, rappreseli tanti le antiche cerimonie<br />
praticate nella creazione <strong>di</strong><br />
siffatti cavalieri, pare che ciò non<br />
fosse. V. Nicol. Upton de stu<strong>di</strong>o<br />
militari cum notisj Edoar<strong>di</strong> Bissei;<br />
Giustiniani , e Schoonebeck nelle<br />
Storie degli Or<strong>di</strong>ni militari, non<br />
che Francesco Re<strong>di</strong> nel suo Bacco<br />
in Toscana.<br />
Quest'Or<strong>di</strong>ne fu <strong>di</strong>menticato in<br />
Inghilterra sotto Giacomo II, Guglielmo<br />
III e la regina Anna; ma<br />
fu rinnovato, il dì 7 giugno 172^,<br />
da Giorgio I, ed il numero de' suoi<br />
cavalieri fu fissato a trentasei. Nel<br />
181 5 era <strong>di</strong>viso in gran croci (set-<br />
tantadue , do<strong>di</strong>ci dei quali possono<br />
BAG<br />
esser presi dal civile) ed in com-<br />
mendatori (centottanta).<br />
L'Or<strong>di</strong>ne del Cagno, nel 1 8 3 4><br />
oltre a quattro principi della fami-<br />
glia reale , annoverava sessantuno<br />
gran croci nella milizia , venti nel<br />
civile e nove gran croci onorarii<br />
stranieri; <strong>di</strong> più centocinquanta com-<br />
mendatori, do<strong>di</strong>ci dei quali erano<br />
al servizio della compagnia delle<br />
In<strong>di</strong>e Orientali, e se<strong>di</strong>ci commenda-<br />
tori onorarii stranieri.<br />
BAGNO. Car<strong>di</strong>nal dei conti Gui-<br />
<strong>di</strong>: Gio. Francesco. V. Gui<strong>di</strong>.<br />
BAGNOLI o BAGNOLIAN1. E-<br />
retici del secolo ottavo, che ricevet-<br />
tero il nome dalla città <strong>di</strong> Bagnol<br />
nella Linguadoca. Furono chiamati<br />
ezian<strong>di</strong>o Concordesi ovvero Cazochesi.<br />
Costoro seguivano gli errori dei mani-<br />
chei; rigettavano l'antico testamen-<br />
to, e parte del nuovo; sostenevano<br />
che Dio non crea le anime quando<br />
le congiunge ai corpi ; e che il inon-<br />
do è eterno. Nel secolo decimoterzo<br />
si <strong>di</strong>ede questo nome anche ad una<br />
setta <strong>di</strong> cattali.<br />
BAGNOREA (Balneoregien.) Cit-<br />
tà con residenza vescovile nello stato<br />
Pontificio. Bagno rea così nomina-<br />
ta negli atti officiali, da alcuni viene<br />
appellata Bagnarea, ed anticamente<br />
fu conosciuta sotto la denominazio-<br />
ne <strong>di</strong> Flovempagi. Fu poi chiamata<br />
Bhoda e Ch'ita 3 coi quali nomi si<br />
chiamano ora le sue principali contrade.<br />
E una piccola città <strong>di</strong> circa tre mi-<br />
la abitanti ed esiste sopra un colle<br />
alle cui làide scorre 1' umile torrente<br />
Chiaro. E cinta da cupi <strong>di</strong>rupamen-<br />
ti, e perciò soltanto pel ponte, eret-<br />
tovi dal celebre Vignola, si ha in-<br />
gresso per la porta principale. I <strong>di</strong>n-<br />
torni <strong>di</strong> Bagnorca sono rimai clic voli<br />
per un vulcano spento, e le sue ro-<br />
vine sono bizzarre e degne dello -In-<br />
<strong>di</strong>o de' geologi per essersi ivi subissa-
BAG<br />
te le antiche rinomate terme, da cui<br />
si crede le derivasse il nome <strong>di</strong><br />
Bagno Regio. Ora è rimasta solo<br />
in essa ima polla d' acqua acido-<br />
sulfurea efficace pei mali della cute.<br />
Sebbene i terremoti abbiano più<br />
volte orrendamente scossa questa cit-<br />
tà dalle fondamenta, ed in singoiar<br />
modo, nel i
44<br />
BAG<br />
tore Enrico IV, perchè volesse ri-<br />
tornare al patrimonio <strong>di</strong> s. Pietro<br />
varii dominii, fra' quali Bagnorea, tol-<br />
ta per la grave <strong>di</strong>fferenza insorta<br />
tra il sacerdozio, e l'impero, per<br />
le investiture ecclesiastiche.<br />
Sorpresa Roma, nel i4y6, da<br />
una fiera pestilenza, cagionata da<br />
un'inondazione del Tevere, che sommerse<br />
tutti i luoghi piani della cit-<br />
tà, il Pontefice Sisto IV, della Ro-<br />
vere, vedendo la <strong>di</strong>serzione, che se-<br />
guiva nella città, uscì anch' egli da<br />
quel soggiorno <strong>di</strong> morte, a' i o giu-<br />
gno, accompagnato da sei Car<strong>di</strong>nali ed<br />
andò alla volta <strong>di</strong> Viterbo. Ma essendo<br />
anche colà penetrata la peste, si<br />
recò a Campagnano, e poscia da A-<br />
quasparta si condusse, a' 22 agosto,<br />
a Bagnorea , donde si <strong>di</strong>resse per<br />
Assisi.<br />
Il Car<strong>di</strong>nal Filippo Calandrili! <strong>di</strong><br />
Sarzana, fratello uterino <strong>di</strong> Nicolò<br />
V summentovato, vescovo <strong>di</strong> Porto<br />
e penitenziere maggiore , come testifica<br />
il padre Costantino Baby,<br />
morì in Bagnorea dov' era allog-<br />
giato per seguire Sisto IV. Trasfe-<br />
rito in Roma il suo corpo, fu se-<br />
polto nella chiesa <strong>di</strong> s. Lorenzo in<br />
Lucina, già suo titolo Car<strong>di</strong>nalizio.<br />
Il menzionato Pontefice Sisto IV,<br />
a'i4 aprile 1482, canonizzò solennemente,<br />
me<strong>di</strong>ante la costituzione<br />
Superna, che si legge nel tomo III<br />
parte III del Bollano romano pag.<br />
182, s. Bonaventura Fidanza, chiamato<br />
nel battesimo Giovanni, nato<br />
in Bagnorea nel 122 1, e fatto prima<br />
generale de' minori, in<strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nal<br />
vescovo <strong>di</strong> Albano, da Gregorio<br />
X nel 1273, e morto nel tempo<br />
che assisteva al concilio generale XIV<br />
in Lione, a' 14 luglio 1274, dopo<br />
aver introdotto nella Chiesa le con-<br />
fraternite de' secolari. Sisto V poi<br />
«le' minori conventuali, come Sisto<br />
BAG<br />
IV, fissò la festività <strong>di</strong> 8. Bonaventura<br />
nel dì della sua morte, con<br />
indulgenza plenaria a quelli, che in<br />
essa visitassero una chiesa <strong>di</strong> francescani<br />
in Lione, in Roma, e in Bagno-<br />
rea. Nella cattedrale <strong>di</strong> Bagnorea si<br />
conserva un co<strong>di</strong>ce da lui scritto<br />
sulla sacra Scrittura, ed il braccio<br />
destro. Il medesimo Sisto V<br />
non solo ornò s. Bonaventura col<br />
titolo <strong>di</strong> dottore della Chiesa , ma<br />
fondò in Roma un collegio pel suo<br />
Or<strong>di</strong>ne, sotto il nome del santo,<br />
che tuttora fiorisce, come ancora<br />
fece stampare le opere <strong>di</strong> lui.<br />
La città <strong>di</strong> Bagnorea si gloria <strong>di</strong><br />
molti altri illustri citta<strong>di</strong>ni, che si <strong>di</strong>-<br />
stinsero nelle <strong>di</strong>gnità ecclesiastiche<br />
nel foro, nelle scienze e nelle armi.<br />
Merita però speciale ricordanza s.<br />
Bernardo ultimo vescovo <strong>di</strong> Voscia,<br />
e primo <strong>di</strong> Castro, egregio antenato<br />
della famiglia Janni tuttora esistente.<br />
Anticamente Bagnorea reggevasi<br />
con proprie leggi, e sceglieva a suo<br />
piacimento un podestà per le qui-<br />
stioni civili e criminali. In appres-<br />
so ebbe un prelato governatore , e<br />
tra i molti Car<strong>di</strong>nali governatori,<br />
che la onorarono, meritano menzione<br />
i seguenti: B_oberto Pucci fioren-<br />
tino, penitenziere maggiore, creato<br />
da Paolo III, nel 1542, morto in<br />
Boma nel i547, con fama <strong>di</strong> sin-<br />
golare innocenza e fedeltà negli impieghi<br />
esercitati . Beginaldo Polo<br />
de' duchi <strong>di</strong> Suffolch, parente del re<br />
d'Inghilterra, uno de' più grand' uo-<br />
mini, che abbia prodotto quel re-<br />
gno, fatto Car<strong>di</strong>nale da Paolo III<br />
nel i536 e morto in Inghilterra<br />
nel i558, dopo aver ricusato <strong>di</strong><br />
succedere a Paolo III; e Gio. Girolamo<br />
Albani bergamasco, celebre<br />
giurisconsulto e famoso capitano, e-<br />
levato alla porpora, nel 1570, da s.<br />
Pio V. Fu mecenate <strong>di</strong> Torquato<br />
,
BAG<br />
Tasso, e morì nel 1^9 r , poco man-<br />
cando che non fosse successore <strong>di</strong><br />
Gregorio XIV, come <strong>di</strong>ce il citato<br />
Novaes tomo VII pag. 23 1.<br />
Attualmente Bagnorea è retta da<br />
un governatore laico , <strong>di</strong>pendente<br />
dalla delegazione apostolica <strong>di</strong> Vi-<br />
terbo, e nel 1660 vi si pubblicarono<br />
delle or<strong>di</strong>nanze sinodali assai stimate.<br />
Il regnante Pontefice Grego-<br />
rio XVI, nel concistoro de' 29 lu-<br />
glio 1 833, prepose a vescovo <strong>di</strong> Ba-<br />
gnorea monsignor Gaetano Balulh<br />
d'Ancona, che poscia inviò per In-<br />
ternunzio e delegato apostolico nel-<br />
la Nuova Granata.<br />
BAILLET Adriano. Sortì la cul-<br />
la, nel 1649, a Neuville , villaggio<br />
poco <strong>di</strong>stante da Beauvais. Il desi-<br />
derio, che egh mostrava <strong>di</strong> fornire<br />
la mente <strong>di</strong> cognizioni, indusse i<br />
suoi genitori ad affidarlo ad alcuni<br />
francescani, affinchè lo informassero<br />
alla scienza ed alla pietà. In segui-<br />
to Adriano proseguì il corso degli<br />
stu<strong>di</strong>i nel collegio <strong>di</strong> Beauvais, ove<br />
tanta lode si proccaciò, <strong>di</strong>e ben pregio<br />
fu eletto professore <strong>di</strong> umanità.<br />
Quin<strong>di</strong> venne insignito degli or<strong>di</strong>ni<br />
sacri, e per qualche tempo sostenne<br />
1' ufficio <strong>di</strong> parroco . Ma siccome<br />
le cure della parrochia non gli permettevano<br />
<strong>di</strong> consecrarsi all' acqui-<br />
sto <strong>di</strong> nuove letterarie e scientifiche<br />
cognizioni, egli rinunziò alla sua <strong>di</strong>gnità<br />
affine <strong>di</strong> applicarsi con mag-<br />
gior agio a quegli stu<strong>di</strong>i, che formarono<br />
mai sempre la sua più cara<br />
occupazione.<br />
Passò quin<strong>di</strong> presso 1' avvocalo<br />
generale Lamoignon , che gli com-<br />
mise la custo<strong>di</strong>a della sua bibliote-<br />
ca. Contento il Baillet <strong>di</strong> aver conseguitomi<br />
impiego conforme al proprio<br />
genio, <strong>di</strong>edesi con tutto l'impegno<br />
allo stu<strong>di</strong>o, e si procacciò l'amici-<br />
zia degli uomini più eru<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> quel-<br />
BAI 43<br />
la stagione. Dopo aver <strong>di</strong>simpegnato<br />
al suo ufficio pel corso <strong>di</strong> ventisei<br />
anni, terminò <strong>di</strong> vivere ai 21 gen-<br />
naio del 1706. Il Baillet lasciò alcune<br />
opere, nelle quali sebbene si<br />
possa desiderare maggiore purità <strong>di</strong><br />
stile, tuttavolta si riconosce, quanto<br />
egli fosse eru<strong>di</strong>to. Tra queste si an-<br />
noverano: / gìudìzii degli eru<strong>di</strong>ti<br />
sulle principali opere degli autorij<br />
Della <strong>di</strong>vozione alla b. tergine e<br />
del culto a lei dovuto j Dei fanciul-<br />
li <strong>di</strong>venuti celebri pei loro stu<strong>di</strong>i e<br />
pe loro scrittij Delle satire personali<br />
j contro V and- Baillet <strong>di</strong> Me-<br />
nage; Autori celati sotto nomi <strong>di</strong>ffe-<br />
renti, presi ad imprestito, supposti<br />
fatti a piacere, in cifre, rivoltali<br />
trasportali, o cangiati da una lingua<br />
in un altra; Vita <strong>di</strong> Cartesio;<br />
Storia d' Olanda, dalla tregua del<br />
1609, fino alla pace <strong>di</strong> Nimega<br />
del iGjqj Della condotta delle anime,<br />
sotto il nome <strong>di</strong> Daret de Vii-<br />
leneuve j Vite dei santi j Storia delle<br />
feste, mobili j Vile de 3<br />
santi del-<br />
l' antico testamento j Cronologia e<br />
topografia de" santi j Massime <strong>di</strong><br />
s. Stefano <strong>di</strong> Grammoni j Vita <strong>di</strong><br />
Edmondo, Richer, e <strong>di</strong> Goffredo<br />
Hermantj Storia delle questioni del<br />
Papa Bonifacio Vili con Filippo<br />
il Bello re <strong>di</strong> Francia j Relazione<br />
curiosa, e nuove della Moscovia.<br />
Avvi da ultimo un'opera, che si<br />
attribuisce a Baillet, intitolata : Nuo-<br />
va relazione contenente ì viaggi <strong>di</strong><br />
s. Tommaso Gage nella nuova Spa-<br />
gna, tradotta in francese dall' in-<br />
glese, da Beaulieu Huet Oncil.<br />
BAINO (s.). Verso la metà del<br />
secolo sesto illustrava la sede ve-<br />
scovile <strong>di</strong> Terovana, che ai nostri<br />
giorni chiamasi <strong>di</strong> s. Audomaro.<br />
L' amore però , eh' ei nutriva al-<br />
la solitu<strong>di</strong>ne, lo indusse a rinun-<br />
ziare alla mitra, per ritirarsi nel-
40<br />
BAJ<br />
la ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> san \ "andregesilo in Nor-<br />
man<strong>di</strong>a. La fedeltà con cui corrispo-<br />
se alla sua vocazione, gli procacciò<br />
Ja stima <strong>di</strong> lutti, e ben presto lo fece<br />
innalzare alla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> abbate. La<br />
sua <strong>di</strong>vozione verso le reliquie dei<br />
santi era assai tenera; e molto si adoperava<br />
affinchè si rendesse alle me-<br />
desine il debito onore. Per la qual<br />
cosa mentre sedeva sulla sede vescovile,<br />
trasferì le reliquie <strong>di</strong> s. Ama-<br />
to dal monistero <strong>di</strong> Brneil nella<br />
chiesa <strong>di</strong> Donai, e <strong>di</strong>ede onorevole<br />
sepoltura ai corpi dei s. Luglio e<br />
Luciano, i quali erano stati barbaramente<br />
uccisi dagli assassini. Dopoché<br />
fu abbate, trasportò solennemente<br />
i corpi dei santi Vandregesilo,<br />
Ansberto , e Wulfrano nella chiesa<br />
ili s. Pietro, ove i monaci celebra-<br />
vano i <strong>di</strong>vini uffizi]. In seguilo il<br />
duca dei francesi Pipino affidò il<br />
governo della ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Fleury a<br />
san Baino, che dopo cinque anni<br />
compì la sua carriera mortale, nel<br />
711. I martirologi francesi ne fanno<br />
menzione nel giorno 20 giugno.<br />
BA1ZINA. Sede vescovile metro-<br />
politana della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Servia.<br />
BAIA ni tutti 1 sarti. Città con<br />
residenza <strong>di</strong> un arcivescovo, nel Bra-<br />
sile. V. S. Salvatore deila Baia <strong>di</strong><br />
TUTTI I SAXTI NEL BbASLLE.<br />
BAIANA. Città vescovile della<br />
provincia <strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a in Africa . 11<br />
suo vescovo Felice intervenne al<br />
concilio <strong>di</strong> Cartagine sotto Grato.<br />
Beiano, vescovo <strong>di</strong> questa città, fu<br />
condannato nel concilio <strong>di</strong> Bagaia<br />
1' anno 3o,4-<br />
BàJANESIMO. Comechè respi-<br />
rasse la Chiesa dalle ferite, onde fu<br />
lacero il suo seno per mano del<br />
luteranismo , terger non poteva al<br />
tutto le lagrime pel nuovo ramo <strong>di</strong><br />
eresie uscito dal ceppo del lutera-<br />
nismo medesimo. Michele Bajo, nato<br />
BAJ<br />
a Malines nel territorio <strong>di</strong> Ath Tanno<br />
1 5 1 3, malgrado la condotta regolare<br />
e la stu<strong>di</strong>ata modestia, aveva<br />
manifestati tali sentimenti da inspi-<br />
rare sino dal tempo del suo baccel-<br />
lierato, giusti timori al cancelliere<br />
dell' università <strong>di</strong> Lovanio, per cui<br />
lungamente sì a lui, che allo stretto<br />
suo amico, Giovanni Hessels, os-<br />
sia Giovanni <strong>di</strong> Lovanio , <strong>di</strong>fferita<br />
venne la laurea dottorale. In quel<br />
tempo molto agitavansi le questioni<br />
della grazia e del libero arbitrio,<br />
per cui Domenico Soto, professore<br />
dell'università <strong>di</strong> Dilinga insieme ad<br />
altri uomini sommi, presagiva i pre-<br />
giu<strong>di</strong>zi!, che per quelle questioni re-<br />
car si potevano alla dottrina degli an-<br />
tichi padri, ed a quella singolarmente<br />
<strong>di</strong> s. Agostino. Tanto bastò a Baio<br />
ed al suo amico Giovanni <strong>di</strong> Lova-<br />
nio per comporre un sistema, pel<br />
quale veniva accagionato <strong>di</strong> semi-<br />
pelagianismo ciò, che non si conformava<br />
alle idee loro, anzi proclamarono<br />
apertamente essersi risvegliata<br />
nella Chiesa quella eresia. Principii<br />
sì mal fondati si sarebbero ben pre-<br />
sto introdotti nell università <strong>di</strong> Lo-<br />
vanio , dove un argine non fosse<br />
stato opposto dai vecchi dottori <strong>di</strong><br />
quella scuola. Se non che, chiamati<br />
que' sapienti al concilio <strong>di</strong> Tren-<br />
to , Baio ebbe modo <strong>di</strong> entrare<br />
nell università , prima come sup-<br />
plente al vecchio Giovanni d" Hes-<br />
sels, e poi come professore cfìèttivo.<br />
In seguito Giovanni <strong>di</strong> Lovanio <strong>di</strong>venne<br />
rettore dell'università subito<br />
dopo la morte del cancelliere Buardo<br />
Tapper. La morte <strong>di</strong> quel grande<br />
uomo, quella <strong>di</strong> Bavestein, in<br />
seguito accaduta, e la nomina dei<br />
piìi rispettabili dottori a <strong>di</strong>versi ve-<br />
scovati dei Paesi Bassi, misero il<br />
colmo alla <strong>di</strong>sgrazia dell'università,<br />
ed un campo ai due novatori <strong>di</strong>-
BAJ<br />
schiusero a poter promulgare le per-<br />
niciose dottrine.<br />
Dapprima Baio, affine <strong>di</strong> non of-<br />
fendere i <strong>di</strong>scepoli ed i colleglli,<br />
finse <strong>di</strong> combattere piuttosto il metodo<br />
dell' insegnamento antico, che<br />
la sostanza delle cose. Inveiva con-<br />
tro la scolastica, e contro la filo-<br />
sofìa, mostrava sommo zelo per la<br />
Scrittura e pei padri , specialmen-<br />
te per sant'Agostino (del quale<br />
più volte aveva lette le opere ) e<br />
faceva pompa <strong>di</strong> voler convertire<br />
i protestanti. Con un metodo sì<br />
saggio, dove sia acconciamente ado-<br />
perato; ma che spesso in mano dei<br />
novatori è un manto per nascon-<br />
dere i fini fallaci, infettò anche Baio<br />
gran numero <strong>di</strong> giovani, che sparsi<br />
dopo il corso degli stu<strong>di</strong>i per le<br />
città , per le provincie e persino<br />
ne' chiostri seminavano la zizzania.<br />
Le case dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Francesco<br />
furono le prime ad avvedersi delle<br />
opinioni serpeggianti in esse, e fu-<br />
rono le prime a raccogliere <strong>di</strong>ciotto<br />
proposizioni, e ad inviarle alla uni-<br />
versità <strong>di</strong> Parigi, i cui dottrinali<br />
giu<strong>di</strong>zii passavano per oracoli nelle<br />
scuole cristiane. I dottori, congrega-<br />
tisi ai 27 giugno i56o, <strong>di</strong>chiararono<br />
false quelle proposizioni, e quin<strong>di</strong>ci<br />
ne censurarono come eretiche.<br />
Baio replicò con artificiosa apo-<br />
logia in forma <strong>di</strong> osservazioni a<br />
tali censure , stabilendo in sostan-<br />
za, che la volontà e la libertà sono<br />
una cosa medesima quanto agli ef-<br />
fetti , che quanto è volontario è<br />
libero <strong>di</strong> una libertà sufficiente a<br />
meritar premii e castighi : che l'uomo,<br />
il quale pecca necessariamente,<br />
vale a <strong>di</strong>re che commette un pec-<br />
cato cui non poteva evitare, incon-<br />
tra 1' eterna dannazione : clie il pec-<br />
cato è inevitabile senza il soccorso<br />
della grazia_, e che questo soccorso,<br />
BAJ 47<br />
necessario per adempiere ad un pre-<br />
cetto, è poi spesso ricusato ai fede-<br />
li, talvolta ai giusti, e generalmente<br />
a lutti gl'infedeli, finché tali si riman-<br />
gono, perocché la fede, secondo Ba-<br />
rn, è la prima grazia, nò havvi altra<br />
fede vera da quella in fuori che o-<br />
pcra per la carità. Di più, <strong>di</strong>ceva, che<br />
senza la grazia 1' uomo non ha forza<br />
che per peccare : che pecca realmen-<br />
te in tutte le sue azioni, persino<br />
nell' orazione, nella elemosina , nel<br />
rispetto verso i genitori, ec, e che<br />
a più forte ragione tutte le o-<br />
pere degl' infedeli sono altrettanti<br />
peccati, e causa sono <strong>di</strong> danna-<br />
zione.<br />
Siffatta orribile dottrina, per la<br />
quale Dio è rappresentalo come un<br />
tiranno, che punisce colpe commes-<br />
se per insuperabile necessità, era pa-<br />
rimente sostenuta da Giovanni <strong>di</strong> Lovanio,<br />
amico <strong>di</strong> Baio, <strong>di</strong>cendo: non<br />
esservi alcun male nel commettere<br />
ciò che non si poteva evitare, giac-<br />
ché tale impotenza era stata data<br />
in pena del peccato originale. Su<br />
questa base comune del luteranismo<br />
e del semi-luteranismo e si eresse-<br />
ro altre scandalose asserzioni intorno<br />
alla perfetta contrizione, alla imma-<br />
colata Concezione, ed alle afflizioni<br />
del giusto , e si <strong>di</strong>ffusero siffat-<br />
tamente, che il celebre vescovo <strong>di</strong><br />
Arras, Antonio <strong>di</strong> Gran velie, passa-<br />
to all' arcivescovato <strong>di</strong> Malines ed<br />
alla carica <strong>di</strong> primo ministro delle<br />
Fiandre, fu costretto ad invitare nel-<br />
la sua duplice qualità, i due novatori<br />
Hessels e Baio, sgridarli alla pre-<br />
senza <strong>di</strong> alcuni testi mOnii, e proibi-<br />
re loro un linguaggio così alto ad ec-<br />
citare lo scandalo. Quel rime<strong>di</strong>o <strong>di</strong>veniva<br />
troppo debole; ma la Fiandra<br />
eia in con<strong>di</strong>zione da non poter ten-<br />
tarne uno più rigoroso. Tanto gli<br />
innumerabili settarii, che colle d
48<br />
BAJ<br />
trine recate dalla Germania, dalla<br />
Francia e dall'Inghilterra, l'andavano<br />
tormentando, quanto il gene-<br />
rale malcontento della nobiltà con-<br />
tro il governo spagnuolo, ivi allora<br />
dominante, erano tali semi da poter<br />
fàcilmente congiungersi d' interessi,<br />
se non <strong>di</strong> principii, ai due faziosi<br />
novatori, e strascinare i popoli alla<br />
turbolenza.<br />
Adoperate pertanto da quel ve-<br />
scovo le vie della dolcezza , usò ai<br />
novatori mille guise <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinzioni e<br />
<strong>di</strong> benevolenza, facendoli persino de-<br />
putati al concilio <strong>di</strong> Trento, <strong>di</strong> cni as-<br />
sistettero alle tre ultime sessioni, e<br />
dove male repressero i torti loro sentimenti<br />
<strong>di</strong>retti a sopire il male,, e non<br />
ad estinguerlo. Non<strong>di</strong>meno cupamen-<br />
te il male progre<strong>di</strong>va. Mentre Baio<br />
pascevasi a Trento degli onori, il suo<br />
partito spargeva pei Paesi Bassi i<br />
trattati <strong>di</strong> lui sul libero arbitrio,<br />
sulla carità, sulla giustificazione ; trat-<br />
tati nei quali le dette proposizioni<br />
erano vestite <strong>di</strong> colori insi<strong>di</strong>osi. Tut-<br />
ti i dottori ortodossi gemevano nel<br />
silenzio e la corte sperava la guari-<br />
gione del male, perchè non ne u<strong>di</strong>va<br />
più i lamenti.<br />
I mali umori del popolo bel-<br />
gio, cagionati dalle riforme religio-<br />
se e dall' o<strong>di</strong>o al governo <strong>di</strong> Spa-<br />
gna, giunsero a segno da voler Filippo<br />
II recarsi egli stesso a met-<br />
tere or<strong>di</strong>ne in que' paesi. Pure, pre-<br />
so nuovo consiglio, ne <strong>di</strong>e la cura<br />
al duca d' Alba, il più gran capitano<br />
che avesse allora la Spagna, ma<br />
il carnefice ad un tempo il più spie-<br />
tato. Di forche, <strong>di</strong> ruote si empie-<br />
rono le piazze, i principali fuggivano<br />
in Germania, intanto che i ri-<br />
belli, favoriti dagli ugonotti <strong>di</strong> Fran-<br />
cia , dai protestanti degli altri stati<br />
e dall' Inghilterra allestivano due<br />
eserciti, e piombavano sulla stessa<br />
BAJ<br />
desolata patria stretta tra la du-<br />
rezza <strong>di</strong> Spagna, ed il furore de'<br />
suoi. Ma i giorni del terrore, i<br />
più preziosi pei novatori, lo furono<br />
pur anco per Hessels e Baio, i<br />
quali tra quelle angustie si misero<br />
a consolidare meglio il sistema loro.<br />
Iguoti non erano alla Sede Apo-<br />
stolica quei mali, anzi era già inte-<br />
sa a recarne i rime<strong>di</strong>i. Pio V, che<br />
allora occupava il soglio Pontifi-<br />
cio non solo affrettò l' esame delle<br />
proposizioni stategli denunziate, ma<br />
assistette egli medesimo a quell'esame,<br />
a cui ebbero pur parte i dot-<br />
tori <strong>di</strong> tutte le nazioni, non sospet-<br />
ti a Baio.<br />
Compiuto l'esame sopra ogni ope-<br />
ra <strong>di</strong> lui, il Pontefice pronunziò de-<br />
finitiva sentenza, anzi sopra settan-<br />
tasei proposizioni, che sopra le <strong>di</strong>-<br />
ciotto censurate a Parigi. Tuttavol-<br />
ta, <strong>di</strong>cendo la bolla: sebbene alcune<br />
<strong>di</strong> tali proposizioni 3 possano in<br />
qualche modo sostenersi, prendendo-<br />
le a rigore e nel senso proprio delle<br />
parole, Noi pero le condanniamo<br />
come rispettivamente eretiche } erro-<br />
neej sospette , temerarie , scandalo-<br />
se ed offensive le pie orecchie, come<br />
pure condanniamo tuttocib clic<br />
slato detto o scritto in loro favore.<br />
Da ciò insorsero alcune <strong>di</strong>spute sulla<br />
pretesa omissione <strong>di</strong> una virgola tra<br />
la parola sostenersi e prendendole<br />
a rigore. Gli apologisti del baianesimo<br />
pretendevano, che la bolla <strong>di</strong><br />
s. Pio V permettesse sostenere a ri-<br />
gore e nel senso proprio degli au-<br />
tori alcune delle proposizioni con-<br />
dannate. Ma siccome la condanna è<br />
complessiva, le cavillazoni quin<strong>di</strong><br />
non potevano <strong>di</strong>struggere il valore <strong>di</strong><br />
una bolla dogmatica avente per og-<br />
getto il senso proprio e naturale <strong>di</strong><br />
tutti i testi che dannava.<br />
.Mezzi soavissimi furono non<strong>di</strong>me-
BAJ<br />
no adoperati per mettere ad effetto<br />
quella bolla : in essa non Tennero<br />
nominati né i due novatori, né i ti-<br />
toli dei libri loro ; anzi la con<strong>di</strong>scendenza<br />
giunse a segno da non<br />
pubblicare la bolla né a Roma, né<br />
in Fiandra, né in Lovanio medesimo,<br />
ove l'errore era nato. Conten-<br />
to il Pontefice <strong>di</strong> soffocarlo senza<br />
pregiu<strong>di</strong>care gli autori <strong>di</strong> esso, affidò<br />
1' esecuzione dei decreti al menzionato<br />
Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Granvelle, od a<br />
quel delegato, <strong>di</strong> cui gli fosse pia-<br />
ciuto servirsi. Di latti quel Car<strong>di</strong>-<br />
<strong>di</strong>nale, trovandosi allora in B-oma,<br />
commise al proprio vicario genera-<br />
le Massimiliano Moriglione , che fa-<br />
cesse accettare la bolla da Baio , e<br />
che lo inducesse a proscrivere le<br />
proposizioni ed i libri da cui furono<br />
estratte. Il duca d'Alba continuava<br />
ad inondare <strong>di</strong> sangue le <strong>di</strong>ciassette<br />
provincie de' Paesi Bassi, e così per-<br />
seguitava in<strong>di</strong>stintamente tutti i no-<br />
vatori, che niun eretico osava levar-<br />
si la maschera. A quel commissario<br />
apostolico fu quin<strong>di</strong> facile allora <strong>di</strong><br />
indurre Baio alla sommissione. Adu-<br />
nata ancor dallo stesso Baio la fa-<br />
coltà teologica <strong>di</strong> Lòvanio, fu riso-<br />
luto, che tanto a voce come in iscrit-<br />
to ognuno dovesse astenersi e dalle<br />
proposizioni dannate e dai libri on-<br />
de si trassero. La bolla Pontifìcia,<br />
datata il primo ottobre del i56j ,<br />
ebbe la piena sua esecuzione a Lo-<br />
vanio ai 29 del susseguente <strong>di</strong>cembre.<br />
Ma gli avvenimenti posteriori, e la<br />
fortuna avuta dai ribelli, fecero can-<br />
giar faccia alle cose e mostrarono<br />
<strong>di</strong> qual sorta fosse la sincerità <strong>di</strong><br />
Baio. Moriglione purgava frattanto<br />
l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Francesco dalle novi-<br />
tà insinuatevi, faceva deporre qual-<br />
che provinciale resistente, ed obbligai<br />
i sommessi all'abiura solenne<br />
voi.. IV.<br />
BAJ 49<br />
del baianesimo. Sarebbe avvenuto<br />
il medesimo forse anche dell'univer-<br />
sità <strong>di</strong> Lovanio, se ingenua fosse sta-<br />
ta la condotta <strong>di</strong> Baio. Idolatra pe-<br />
rò egli delle opinioni proprie, era<br />
caduto in un misero stato <strong>di</strong> tri-<br />
stezza al vederle dannate; accusava<br />
i suoi giu<strong>di</strong>ci, o perchè non lo avea-<br />
no ascoltato innanzi <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>carlo,<br />
o perchè male avevano estratte le<br />
proposizioni da' suoi libri, o perchè<br />
ignoravasi, al suo <strong>di</strong>re, che molte<br />
erano state sostenute dalle scuole<br />
cattoliche, e persino insegnate da s.<br />
Agostino e da s. Prospero. Moriglione<br />
pazientemente gli <strong>di</strong>mostrava<br />
come fossero a torto quelle accuse;<br />
Baio pur non sapeva persuadersene,<br />
anzi con aria minacciosa prometteva<br />
<strong>di</strong> scrivere contro la bolla. Ciò <strong>di</strong> fat-<br />
ti egli mantenne, ed in<strong>di</strong>rizzò l'apo-<br />
logia al Car<strong>di</strong>nale Simonelto, e per-<br />
fino al Sommo Pontefice. Questi,<br />
acciocché niun argomento rimanes-<br />
se <strong>di</strong> doglianza a quel settario, fece<br />
sottoporre ad altro esame le già dannate<br />
proposizioni, le quali vennero<br />
trovate nuovamente degne <strong>di</strong> con-<br />
danna, e quin<strong>di</strong> il Pontefice confermò<br />
la sentenza contro esse pronun-<br />
ciata, e ne notificò la conferma con<br />
breve, datato il i3 maggio i566.<br />
Dato pure dal Pontefice incarico al<br />
Car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Granvelle <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>re quel<br />
breve a Moriglione suo vicario aposto-<br />
lico, affinchè fosse a Baio consegnalo<br />
per l'abiura delle proposizioni e per<br />
la ricerca dell'assoluzione dalle censu-<br />
re, Baio al riceverlo si mostrò, al suo<br />
solito, ubbi<strong>di</strong>ente, chiese l'assoluzione,<br />
e si pose ginocchioni per riceverla.<br />
Ma quando il vicario dovette rifiuta-<br />
re <strong>di</strong> farlo , finché non abiurasse alle<br />
proposizioni, ei si rialzò, e <strong>di</strong>sse : non<br />
poterlo fare dove non avesse copia<br />
della bolla per <strong>di</strong>stinguere quali proposizioni,<br />
in virtù della medesima<br />
7
5o BAJ<br />
potevano sostenersi e quali no. Il<br />
vicario soggiunse allora non aver<br />
volato dare il Pontefice copia del-<br />
la bolla, né ai novatori , né agli<br />
avversarii loro, affine <strong>di</strong> seppellire<br />
ogni cosa nel silenzio. Contento <strong>di</strong><br />
tali <strong>di</strong>sposizioni, Caio pregò che più<br />
non si <strong>di</strong>sputasse siili* argomento a<br />
Lovanio, ed introdusse cosi nella<br />
Chiesa quel simulacro <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong>-<br />
venuto cotanto celebre sotto il nome<br />
<strong>di</strong> silenzio rispettoso, eh' è quan-<br />
to a <strong>di</strong>re una venerazione esteriore<br />
<strong>di</strong> ciò, che si <strong>di</strong>sprezzava interna-<br />
mente. Faceva quin<strong>di</strong> mestieri <strong>di</strong><br />
stringere e minacciare; al che, dopo<br />
molle tergiversazioni, acconsenti<br />
Baio <strong>di</strong> accettare assolutamente la<br />
bolla , sebbene non volesse sottoscri-<br />
vere l'atto, <strong>di</strong>cendo bastevole la ver-<br />
bale sua adesione. Per un riguardo<br />
fu sorpassato da Moriglione a quel-<br />
la formalità, ma non andò guari a<br />
conoscere quanto fosse pericoloso il<br />
transigere con un novatore.<br />
Frattanto, per la morte già in<strong>di</strong>-<br />
cata del dottore Ravestein, <strong>di</strong>venuto<br />
Baio il decano dell' università ,<br />
né avendo per colleghi altro che i<br />
propri <strong>di</strong>scepoli attaccati alla sua<br />
(.lotti ina, e teneri <strong>di</strong> lui, credette<br />
quello un opportuno momento<br />
per rientrare nel campo <strong>di</strong> batta-<br />
glia, obbliar le promesse, le reite-<br />
rate sommissioni, l'abiura ed infine<br />
audacemente sostenere le proposi-<br />
zioni condannate. Tale condotta of-<br />
fese gli ortodossi. Ne portarono i<br />
lamenti ai vescovi della provincia,<br />
i quali obbligarono Baio a giustifi-<br />
carsi sulla reci<strong>di</strong>va, e ad esporre al-<br />
la presenza dei dottori congregati i<br />
veri suoi sentimenti sugli articoli<br />
proscritti dalla bolla.<br />
Finse Baio <strong>di</strong> cedere al parere<br />
dei vescovi, ed al cospetto della u-<br />
niversità raccolta, dopo un prcam-<br />
BA J<br />
bolo devoto, <strong>di</strong>vise le sue proposi-<br />
zioni in quattro classi : ì ." in quelle<br />
false e ben condannate, ma da lui<br />
non mai sostenute; 2. a<br />
in quelle rese<br />
ambigue e maliziose, perchè non si<br />
era penetrato il senso de' suoi libri;<br />
3. ' in quelle male estratte e condan-<br />
nabili per le sole appen<strong>di</strong>ci fattevi<br />
a<br />
dai compilatori; 4- in quelle confessate<br />
da lui, ma o<strong>di</strong>ose soltanto per<br />
essere enunziate col linguaggio dei<br />
padri, piuttosto che con quello de-<br />
gli scolastici. Per le quali cose in ul-<br />
tima analisi rimproverava egli la Se-<br />
de della verità e della religione, per<br />
la negligenza, per la ignoranza , e<br />
per la iniquità manifestate ne' suoi<br />
giu<strong>di</strong>zii. Quest'orgoglio, velato da<br />
un'apparente modestia, non sedusse<br />
punto i cattolici illuminati, che ben<br />
videro invece un ipocrita, il quale<br />
volgeva contro la podestà Pontifìcia<br />
l'indulgenza e la longanimità usa-<br />
ta verso <strong>di</strong> lui. Laonde portarono<br />
le istanze al governatore acciocché<br />
facesse pubblicare la bolla nelle scuo-<br />
le <strong>di</strong> Lovanio, ed inducesse Baio a<br />
sottoscriverla insieme a tutti gli al-<br />
tri dottori. •<br />
Il duca d'Alba, inteso a estinguere<br />
il fuoco della ribellione fomen-<br />
tato dalle sette protestanti , non sof-<br />
friva al certo la formazione <strong>di</strong> nuova<br />
setta, che, unita alle altre, po-<br />
teva cagionar la rovina dello sta-<br />
to. Imme<strong>di</strong>atamente risolse <strong>di</strong> dar<br />
rigore alle decisioni della Santa<br />
Sede, e coli' opportunità che i ve-<br />
scovi del Belgio erano adunati in<br />
un concilio nazionale a Malines per<br />
dare esecuzione al concilio <strong>di</strong> Tren-<br />
to, scrisse loro affinché or<strong>di</strong>nassero<br />
la promulgazione <strong>di</strong> quella bolla. I<br />
prelati vi aderirono <strong>di</strong> buon animo,<br />
e vollero innanzi tutto, che due ve-<br />
scovi andassero a trovar Baio come<br />
deputato del concilio, per co-
BAJ<br />
municargli il decreto del concìlio"<br />
medesimo. Il dottore, già formato<br />
alla <strong>di</strong>ssimulazione, fu largo <strong>di</strong> pro-<br />
messe a que' vescovi, che le sue in-<br />
si<strong>di</strong>e doveano deludere.<br />
Moriglione intanto, incaricato <strong>di</strong><br />
comunicare il decreto del concilio<br />
alla facoltà teologica <strong>di</strong> Lovanio, pubblicò<br />
solennemente la bolla : ex om-<br />
nibus qfflictionibus, ed ottenne la<br />
pronta ubbi<strong>di</strong>enza per parte <strong>di</strong> tutti<br />
que' dottori ; ma sull'esempio del loro<br />
maestro, usavano essi sutterfugi, per<br />
non sottoscrivere la bolla, <strong>di</strong>chiarando<br />
persino che né il Papa, né il con-<br />
cilio esigevano tale sottoscrizione<br />
Fu necessaria una lettera espressa<br />
dei vescovi <strong>di</strong> Vessori , d' Ipri e <strong>di</strong><br />
Gand, a rendere pubblica quella<br />
sfacciataggine. E forse che al vedersi<br />
così smascherati avranno ubbi<strong>di</strong>to i<br />
Lovanisti; ma non esiste vermi documento<br />
della sottoscrizione , che<br />
per avventura col tempo sarà stata<br />
rimossa dai <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Baio.<br />
Tale era lo stato dell'affare, quando<br />
il Papa esortò il duca d'Alba<br />
a finirla, facendo emanare dalla<br />
facoltà teologica un decreto, sotto-<br />
scritto da tutti i membri e <strong>di</strong>chia-<br />
rante legittima la condanna <strong>di</strong> tutte<br />
le proposizioni, e pronto il ritiro<br />
degli scritti, che le contenevano.<br />
Avendo il duca <strong>di</strong> Alba scritto alla<br />
facoltà in termini da voler essere<br />
ubbi<strong>di</strong>to, i dottori si raccolsero, ad<br />
eccezione <strong>di</strong> Baio. Egli però, atterrito<br />
dal serio aspetto delle cose, avea <strong>di</strong>-<br />
chiarato in sul finire <strong>di</strong> un esercizio<br />
teologico, che si sarebbe attenuto al<br />
giu<strong>di</strong>zio della facoltà, la quale unanimamente<br />
ubbidì, e sottoscrisse alla<br />
costituzione <strong>di</strong> Pio V, il che Baio<br />
pur fece. In tal guisa l' ostinazione<br />
<strong>di</strong> lui cedette al peso dell' autorità<br />
riunita del capo della Chiesa e del<br />
clero nazionale, e soprattutto del<br />
.<br />
BAJ m<br />
formidabile duca d'Alba. La sua<br />
ignominia restò registrala nei fasti<br />
della sua università; ma non per-<br />
tanto ei non <strong>di</strong>venne più fedele alle<br />
sue promesse ed ai suoi giuramenti.<br />
Sconfitto il duca d'Alba, e chiesto<br />
il suo ritiro, <strong>di</strong>laniata la Fiandra<br />
da cinque fazioni, che richiamavano<br />
i vescovi a guarentire i popoli loro<br />
dagli errori della Francia e della<br />
Germania, ebbe quin<strong>di</strong> Baio aperto<br />
il varco a poter <strong>di</strong>sseminare un'altra<br />
volta le sue dottrine, e stringersi con<br />
Marnix, signor <strong>di</strong> sant'Algonda, con-<br />
fidente del principe d'Orange e<br />
dotto calvinista. Non vedendo egli<br />
che un passo tra Baio e Calvino,<br />
tentò <strong>di</strong> farglielo fare, e riunire per<br />
tal modo il semi-calvinismo al cal-<br />
vinismo rigoroso. Accordava Baio<br />
con Marnix essere la sacra Scrittura<br />
l' unico giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> tvitte le tra<strong>di</strong>zioni<br />
ecclesiastiche, e cedeva sopra alcuni<br />
testi riguardanti la presenza reale,<br />
per cui avvicinavasi agli eretici sotto<br />
pretesto <strong>di</strong> convertirli. Se non che<br />
il vortice in cui la guerra immerse<br />
il signor <strong>di</strong> sant'Algonda non fece<br />
progre<strong>di</strong>re lo scandalo ; ma intanto<br />
Baio pubblicava apologie contro il<br />
padre Horance francescano , ed il<br />
rimproverava d'aver tra<strong>di</strong>ta la causa<br />
de' cattolici affine <strong>di</strong> giustificare le<br />
equivoche sue relazioni col signor<br />
<strong>di</strong> sant'Algonda.<br />
Ma allorquando vide il tumuli<br />
oi<br />
delle armi allontanarsi da Lovanio,<br />
ed il rimanente della Fiandra in<br />
preda alla <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a, tutto si volse<br />
contro la bolla Pontificia ed ammu-<br />
tinarono contro essa i suoi seguaci<br />
<strong>di</strong>venuti più fieri per essere il loro<br />
maestro salito al grado <strong>di</strong> cancel-<br />
liere e <strong>di</strong> conservatore dei privilegi<br />
dell'università. Gli ortodossi rappresentarono<br />
allora, che il miglior mez-<br />
zo <strong>di</strong> reprimere e sconcertare quei
5b BAJ<br />
nemici della Chiesa era <strong>di</strong> toglier<br />
loro qualunque speranza <strong>di</strong> veder<br />
rivocata la bolla <strong>di</strong> Pio V, facen-<br />
dola sancire da Gregorio XIII suo<br />
imme<strong>di</strong>ato successore, e pubblicare<br />
nuovamente a Lovanio.<br />
Il re <strong>di</strong> Spagna fece appoggiar<br />
tali domande presso il santo Padre,<br />
il quale vi aderì, pubblicando, ai 29<br />
gennaio 1^79, una costituzione in<br />
conferma della bolla <strong>di</strong> Pio V, e<br />
facendola ban<strong>di</strong>re solennemente per<br />
ricavare <strong>di</strong> bel nuovo da Baio una<br />
ritrattazione formale in iscritto. Ta-<br />
le incombenza fu da lui affidata al<br />
padre Toledo, gesuita spagnuolo, es-<br />
perto teologo e me<strong>di</strong>atore eminente,<br />
e Baio restò infatti ad lui così con-<br />
vinto, che riguardò le sue proposi-<br />
zioni giustamente condannate nel<br />
senso naturale de' suoi scritti. Ciò<br />
ottenuto da Toledo, raccolse la fa-<br />
coltà teologica, e richiesto prima Baio<br />
in<strong>di</strong> il resto dell'assemblea, se reli-<br />
giosamente avrebbero osservata la<br />
bolla, tutti concor<strong>di</strong> gridarono ri-<br />
ceverla con sommissione e promet-<br />
tere <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>rla.<br />
Non restava che la sottoscrizione<br />
<strong>di</strong> Baio così ricalcitrante ad ogni<br />
sottoscrizione; ma anche quella vol-<br />
ta vi si rifiutava finché , fosse timore,<br />
o destrezza per parte del commissario,<br />
mostrassi <strong>di</strong> verso da sé me-<br />
desimo, e <strong>di</strong>ede una ritrattazione<br />
sottoscritta, che superò qualunque<br />
speranza. Tutta volta, o per incostanza,<br />
o per cattivo consiglio, oppure<br />
per ostinazione e cattiva fede non<br />
trascorse l' anno , eh' ei ristabilì il<br />
car<strong>di</strong>ne del favorito suo sistema<br />
ed avanzò <strong>di</strong> bel nuovo alcune<br />
pubbliche tesi col <strong>di</strong>re, che essendo<br />
stalo creato V uomo per fare<br />
il bene come gli uccelli per volare,<br />
era inetto al bene dopo la rovina<br />
delle sue forze, così come l'uccello<br />
,<br />
BAJ<br />
al volo senza le ali. I tenebrosi<br />
suoi partigiani continuarono a scre<strong>di</strong>-<br />
tare la bolla <strong>di</strong> Roma, e pretendeva-<br />
no, piìi meritasse solamente quel si-<br />
lenzio rispettoso, il quale non obbliga<br />
che ad una riserva <strong>di</strong> convenienza,<br />
senza aver alcun influsso sul giu<strong>di</strong>-<br />
zio e sull' adesione interna. In tal<br />
forma, con un laberinto <strong>di</strong> cavilla-<br />
zioni, si fece strada il giansenismo,<br />
stabilendosi sotto altri nomi un se-<br />
mi-calvinismo che, malgrado la Chie-<br />
sa, parve ai men veggenti una porzione<br />
<strong>di</strong> essa. V. La Storia del Bafanismo<br />
del p. Duchene.<br />
Baio passò <strong>di</strong> questa vita il 16<br />
settembre 1^89, nel settantesimo anno<br />
dell'età sua, e le sue opere furono<br />
stampate per la maggior parte<br />
in Lovanio nel i566 e 1077, ed<br />
in Colonia nel 1 , 696 insieme ai<br />
documenti , che si riferiscono alla<br />
storia della sua vita. Consistono esse<br />
in opuscoletti versanti sul peccato<br />
originale j sul modo con cui e rimesso<br />
j sul merito delle operej sul-<br />
la giustizia originale j sulle virili<br />
degli empi j sulla libertà j sulla ca-<br />
rità j sulla giustizia j sulla giustifi-<br />
cazionej sul sacrificio^ sulle indul-<br />
genzej sulle preci pei defunti e sui<br />
sacramenti in genere. Compose al-<br />
tresì molte opere <strong>di</strong> controversia<br />
sulla Chiesa j sul potere del Papa,<br />
ed alcune lettere. Trovansi ancora<br />
ine<strong>di</strong>ti alcuni commentarli <strong>di</strong> Baio<br />
sul maestro delle sentenze e sui<br />
salmi.<br />
BAJONA. Città con residenza ve-<br />
scovile in Francia, nella Guascogna,<br />
<strong>di</strong>partimento dei Bassi - Pirenei . Il<br />
nome <strong>di</strong> Bajona , Lapurdum, città<br />
ricca e forte del Beam, deriva da<br />
Baja e ona, che in lingua basca<br />
significa Baja buona , o buon<br />
porto. Una colonia <strong>di</strong> baschi essen-<br />
do passata in Irlanda , vi portò il
15 A J<br />
suo i<strong>di</strong>oma, il che sappiamo da Giraldo<br />
Cambrense, il quale ci offre una<br />
descrizione molto curiosa delle armi,<br />
degli abiti, e dei costumi <strong>di</strong><br />
questi popoli. Questa città, riputata<br />
molto pel suo commercio, giace sui<br />
fiumi AdaUr e Niva, lungi una le-<br />
ga circa dal mare in vicinanza del<br />
golfo <strong>di</strong> Biscaglia. Viene essa <strong>di</strong>vi-<br />
sa dal JVive, che internamente l'at-<br />
traversa in tre parti, mentre all'esterno<br />
l'Adour ne rade le muraglia.<br />
Il tratto più grande racchiude uno<br />
antico castello guernito <strong>di</strong> torri ro-<br />
tonde: nella parte più piccola (ri-<br />
dotta dai due fiumi in foggia <strong>di</strong><br />
penisola) vedesi altro forte circon-<br />
dato da quattro formidabili bastio-<br />
ni. Isolato sorge il terzo quartiere,<br />
che riguardasi come sobborgo, e che<br />
chiamasi dello Spirilo Santo, né comunica<br />
col rimanente che per aiu-<br />
to d'un ponte <strong>di</strong> legno. In esso si<br />
vede la maggiore cittadella, che in<br />
forma quadrilatera s'erge sopra una<br />
altura, e domina tutta la città, il porto<br />
e la circonvicina campagna. Le<br />
principali fortificazioni <strong>di</strong> questa cit-<br />
tadella sono opera del rinomato<br />
Yauban. In Bajona, piazza forte <strong>di</strong><br />
prim' or<strong>di</strong>ne e eh' è la chiave della<br />
Francia dal lato <strong>di</strong> Spagna, vi è<br />
una <strong>di</strong>rezione generale <strong>di</strong> artiglieria,<br />
ed un vasto arsenale. Il porto viene<br />
dai due fiumi formato, ed offre<br />
comodo asilo, comunque sia <strong>di</strong> ac-<br />
cesso <strong>di</strong>fficile, né altro che navi<br />
mezzane possano costruirsi ne' suoi<br />
cantieri. Bajona ha il vantaggio<br />
unico in Francia, <strong>di</strong> aver due rivie-<br />
re, e ne' due suoi fiumi osservasi il<br />
fenomeno del flusso e riflusso. Si<br />
deve a questa città l'invenzione del-<br />
le Bajonette. Molte furono le barche<br />
<strong>di</strong> Bajona, che per la prima<br />
volta tentarono, nel i6o5, la pesca<br />
delle balene nelle acque groenlan-<br />
,<br />
B A J >3<br />
desi e presso l'isola <strong>di</strong> Finlan<strong>di</strong>a;<br />
in somma il suo traffico per mare<br />
e per terra è importantissimo , ed<br />
esteso assai.<br />
Il paese circostante <strong>di</strong> Labour<br />
così appellato da Lapurdem, fu abi-<br />
tato da' baschi <strong>di</strong> origine cantabri,<br />
i quali cacciati dalla patria quivi si<br />
stabilirono. Tale paese estendevasi<br />
anticamente dall' Adour sino a san<br />
Sebastiano nella provincia <strong>di</strong> Gui-<br />
puscoa. Intorno a questo paese veg-<br />
gansi Plinio e Pomponio Mela ,<br />
che parlano dell' origine de' baschi.<br />
Sembra che la lingua <strong>di</strong> que' popo-<br />
li sia in sostanza quella degli anti-<br />
chi bretoni, la quale in parte si è<br />
conservata nel paese <strong>di</strong> Galles, e<br />
nella Bassa-Bretagna . Il paese <strong>di</strong><br />
Labour è si sterile, che va esente<br />
da ogni or<strong>di</strong>naria gabella, e paga<br />
soltanto al re un piccolo tributo.<br />
Alcimi autori sostengono, che la cit-<br />
tà <strong>di</strong> Bajona abbia avuto dei ve-<br />
scovi fino dall'anno 38 1; ma leg-<br />
gesi nella Gallia Christiana nova,<br />
non averne avuti prima del 980.<br />
La sua sede vescovile, già suffraganea<br />
<strong>di</strong> Tolosa, ora lo è della me-<br />
tropoli <strong>di</strong> Auch, e <strong>di</strong>stinti sono i pre-<br />
gi della sua cattedrale. Decorala è<br />
Bajona altresì da una scelta bi-<br />
blioteca, dalla zecca, dalle scuole<br />
<strong>di</strong> nautica, e <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno. Questa<br />
<strong>di</strong>ocesi, che si estendea per lo passa-<br />
to fino alla città <strong>di</strong> s. Sebastiano<br />
in Ispagna, non contiene ora che<br />
settantadue parrocchie , che sono<br />
parte nella terra <strong>di</strong> Labour, parte<br />
nella bassa Navarra. Fontarabia, e<br />
le altre ventinove, che le appartenevano<br />
altre volte, ora <strong>di</strong>pendono<br />
dal vescovo <strong>di</strong> Pamplona e <strong>di</strong> Ca-<br />
lahorra. Questo smembramento lu<br />
fatto da Papa s. Pio V, del i566, ad<br />
istanza <strong>di</strong> Filippo II re <strong>di</strong> Spagna.<br />
Bajona fu patria <strong>di</strong> s. Leone vesco-
54 T* A J<br />
vo eli essa, apostolo dei baschi, e<br />
martire, nato nell'856. V. s. Leone.<br />
Dominata in principio Bajona da<br />
particolari signori, ebbe, fino dal I X<br />
secolo, dei visconti , che dorarono<br />
sino al 120 5. Unita poscia al du-<br />
calo <strong>di</strong> Guienna, ebbe a sostenere<br />
vigorosi asse<strong>di</strong>i da' suoi potenti vi-<br />
cini, cioè i re d'Aragona, ed i viscon-<br />
ti del Bearn. Alfonso I re d'Ara-<br />
gona, nel 1 104., l'asse<strong>di</strong>ò e la prese:<br />
Gastone principe del Bearn l'asse-<br />
<strong>di</strong>ò pure liei 12.53. Nel i^.5i la<br />
tolse il re <strong>di</strong> Francia Carlo VII, il<br />
Vittorioso, agli inglesi nel regno <strong>di</strong><br />
Enrico VI, e ne arricchì la coróna.<br />
Il re Carlo IX eseguì nelle sue mu-<br />
ra l'abboccamento con Elisabetta re-<br />
gina <strong>di</strong> Spagna sua sorella, moglie<br />
<strong>di</strong> Filippo III, nel i5gg, e vano fu<br />
negli anni susseguenti ogni sforzo<br />
degli spagnuoli per tentare la fe-<br />
deltà delle sue genti , che salde si<br />
mantennero contro la famosa lega,<br />
a favore della legittimità, anche nel-<br />
l'avvenimento al trono <strong>di</strong> Enrico IV,<br />
il Grande, già re <strong>di</strong> Navarra e signore<br />
del Bearn. In Saint Jean de<br />
Luz (Lusius sficus) , piccola città in<br />
riva alla Nivette, nel 1660, fu celebrato<br />
il matrimonio <strong>di</strong> Luigi XIV,<br />
con Maria Teresa d' Austria , in-<br />
fante <strong>di</strong> Spagna, figliuola <strong>di</strong> Filippo<br />
IV , ciò che poi fece risolvere il<br />
fratello della sposa Carlo II a la-<br />
sciare, nel 1700, per testamento la<br />
corona spagnuola al re <strong>di</strong> Francia,<br />
per cui Luigi XIV vi prepose il suo<br />
nipote Filippo V. Tale matrimonio fu<br />
conseguenza della celebre pace de' Pi-<br />
renei , trattata e concili usa nell' iso-<br />
la de' Fagiani, nel mezzo della Bi-<br />
dassoa, dal Car<strong>di</strong>nale Mazzarini per<br />
la Francia, e da d. Luigi de Flato<br />
per la Spagna nel iG^c); pace che<br />
apportò tra i due popoli stabile<br />
concor<strong>di</strong>a. Fu a' 9 luglio 1660, che<br />
BAJ<br />
con gran pompa seguì il giuramento<br />
prestato dai due re Filippo<br />
IV e Luigi XIV, affine <strong>di</strong> perpetuamente<br />
conservarla. In Marac, bel<br />
castello <strong>di</strong> delizia contiguo a Ba-<br />
jona, Carlo IV re <strong>di</strong> Spagna per<br />
volere <strong>di</strong> Napoleone, nel maggio del<br />
1808, rinunziò il trono, che a' 17<br />
marzo avea già ceduto in Aranjuez<br />
a Fer<strong>di</strong>nando VII suo figlio. Custo-<br />
<strong>di</strong>to era già Fer<strong>di</strong>nando VII a Ba-<br />
jona, allorché per or<strong>di</strong>ne dello stes-<br />
so imperatore de' francesi , vi fu<br />
trasferito Carlo IV e la reale famiglia<br />
, ingiungendosi a Carlo IV<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>sapprovare l'atto <strong>di</strong> Aranjuez,<br />
e cedere i propri <strong>di</strong>ritti a favore<br />
della Francia. Dopo <strong>di</strong> che il re fu<br />
mandato a Roma, e Fer<strong>di</strong>nando VII<br />
fu racchiuso nella fortezza <strong>di</strong> Valencay,<br />
e venne obbligato poscia a Bordeaux<br />
a prestare la sua adesione al-<br />
l'atto suddetto. Gli stu<strong>di</strong>osi comizii<br />
<strong>di</strong> Bajona proclamarono Giuseppe<br />
Bonaparte , fratello <strong>di</strong> Napoleone<br />
per re <strong>di</strong> Spagna e dell'In<strong>di</strong>e; ma<br />
ben presto, insorta tutta la provin-<br />
cia, ebbe principio l'eroica guerra,<br />
sostenuta intrepidamente fino al<br />
1 8 1 4» nel qual anno gli spagnuoli,<br />
collegati agl'inglesi, intrapresero l' asse<strong>di</strong>o<br />
della città <strong>di</strong> Bajona, che non<br />
ebbe a cessare , se non dopo il<br />
trattato <strong>di</strong> Parigi, pel quale ritornò<br />
Luigi XVIII sul trono <strong>di</strong> Fran-<br />
cia, e Fer<strong>di</strong>nando VII su quello <strong>di</strong><br />
Spagna.<br />
BAJULI, capitolari. Nell'Or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> Malta o gerosolimitano , si<br />
chiamano con tal nome quelli che<br />
posseggono de' Baliagi dell' Or<strong>di</strong>-<br />
ne. Diconsi poi Baiali conventuali<br />
i capi delle otto lingue, che hanno<br />
residenza nel convento della relazione<br />
<strong>di</strong> Malta.<br />
BAJULI de' vescovi, e degli arda-<br />
ti. Sono ciucili che dai francesi si ap-<br />
,
BAR<br />
pellano baillis capilulaircs e che so-<br />
no uffiziali domestici degli uni, e de-<br />
gli altri. Chiamami pure Ban<strong>di</strong> i<br />
servitoli e domestici, che i Car<strong>di</strong>nali<br />
conducono seco in conclave colla qua-<br />
lifica d'inservienti. Niuno però de'<br />
Car<strong>di</strong>nali può eleggere il suo, dovendo<br />
nominare quello <strong>di</strong> uno l'al-<br />
tro Porporato, benché in conclave si<br />
facciano servire dal proprio.<br />
BAJULI, CERCOSTARI, STAUEOFERI, ec.<br />
Uffiziali, che portano la croce, i can-<br />
delieri , ed altro nelle processioni.<br />
BAJULO. Uffiziale conventuale,<br />
che riceveva, o <strong>di</strong>stribuiva i legati<br />
ed il denaro offerto pei <strong>di</strong>vini ser-<br />
vigi e pegli anniversarii.<br />
BARACZ o BACOCZI Tommaso,<br />
Car<strong>di</strong>nale . Bacoczi Tommaso da<br />
poveri ed ignobili parenti ebbe i<br />
natali circa la metà del secolo decimoquinto<br />
ad Herdoulk nella <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Vesprin neh' Ungheria, come<br />
affermano il Garimberte nelle vite<br />
<strong>di</strong> alcuni Car<strong>di</strong>nali 3 e Simone Samuel<br />
nella Porpora canonica. Fino<br />
dai primi anni applicossi seriamente<br />
agli stu<strong>di</strong>i, prima in Bolo-<br />
gna, quin<strong>di</strong> a Ferrara ed in segui-<br />
to venne ammesso alla corte del<br />
Car<strong>di</strong>nal Ippolito d' Este, vescovo <strong>di</strong><br />
Agria, in qualità <strong>di</strong> segretario. Fu<br />
da ciò, ch'egli crebbe a tanto <strong>di</strong> pote-<br />
re e riputazione, specialmente pres-<br />
so il re Mattia Corvino, che in bre-<br />
ve non solo fu eletto cancelliere<br />
del regno e regio segretario, ma <strong>di</strong><br />
più venne promosso alla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong><br />
vescovo <strong>di</strong> Alba e <strong>di</strong> Agria nel 1 497 »<br />
ed ascese anche alla cattedra della<br />
metropolitana <strong>di</strong> Strigonia. Non si sa<br />
donde abbia attinto il Fleury che<br />
questo Car<strong>di</strong>nale sia stato eletto ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Torino, dacché nella se-<br />
rie dei pastori <strong>di</strong> quella Chiesa tes-<br />
suta dall' Ughellio, non si parla minimamente<br />
del Bacoczi. Bensì, per<br />
,<br />
BAR 55<br />
le istanze <strong>di</strong> Ula<strong>di</strong>slao V re <strong>di</strong> Un-<br />
gheria e della repubblica veneta,<br />
venne da Alessandro VI, nell'ottava<br />
promozione fatta in Roma l' anno<br />
i5o2, creato, benché assente, Car-<br />
<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> S. Romana Chiesa, ricevendo<br />
poi il presbiterale del titolo <strong>di</strong><br />
s. Martino, fatto legato a latere <strong>di</strong><br />
pressoché tutto il Settentrione do-<br />
ve non vi fu città o provincia in<br />
cui non penetrasse. Ottenuta po-<br />
scia da Leone X , apposita facol-<br />
tà <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>care la crociata contro<br />
il turco, che minacciava l'Ungheria,<br />
non vi volle meno, che tutta l'au-<br />
torità e saviezza del Car<strong>di</strong>nale a<br />
stornare le ruine, che sarebbero de-<br />
rivate da un esercito <strong>di</strong> sessan-<br />
ta mila uomini , i quali, invece che<br />
combattere i musulmani , rivolse-<br />
ro le forze contro ai gran<strong>di</strong> dell'<br />
Ungheria. Aiutò assai Leone X<br />
a stabilire la pace tra i principi cri-<br />
stiani; nel i5i3 andò a Roma per<br />
la seconda volta per ottener soc-<br />
corso contro i turchi , e visitò<br />
devotamente il santuario <strong>di</strong> Lo-<br />
reto. In Vienna fu presente alle<br />
nozze solenni , eh' ebbero luogo tra<br />
Anna figlia <strong>di</strong> Ula<strong>di</strong>slao re d' Un-<br />
gheria e l'imperatore Massimiliano,<br />
cos'i pure a quelle <strong>di</strong> Maria nipote<br />
dello stesso Cesare, e Lodovico re <strong>di</strong><br />
Ungheria. Amabile e dolce era l' in-<br />
dole <strong>di</strong> lui ; usava belle maniere<br />
verso tutti , e specialmente si mo-<br />
strava generoso nel sostenere a<br />
proprio carico in Vienna , Stri-<br />
gonia ed anche in Italia buon numero<br />
<strong>di</strong> giovani , affinchè progre-<br />
<strong>di</strong>ssero nei buoni costumi e nel-<br />
le lettere. Di più, affine <strong>di</strong> proteggere<br />
i confini dell' Ungheria man-<br />
teneva armato numerosissimo eserci-<br />
to. Intervenne da ultimo ai conclavi<br />
<strong>di</strong> Pio III, e Leone X, ed avendo<br />
arricchito <strong>di</strong> feu<strong>di</strong> i suoi, mori nella
56 B A L<br />
sua patria nel i 5 1 1 , come racco-<br />
gliesi da un manoscritto} che conser-<br />
vasi nella biblioteca vaticana.<br />
BAKERDA. Città vescovile <strong>di</strong> Cal-<br />
dea, sotto la metropoli <strong>di</strong> Nisiba col-<br />
locata entro un'isola del Tigri, lontana<br />
do<strong>di</strong>ci miglia da Mossili. Fu<br />
poscia eretta in arcivescovato.<br />
BALADA. Città vescovile <strong>di</strong> Caldea<br />
nella provincia <strong>di</strong> Nisibi, sottoposta<br />
alla metropoli <strong>di</strong> questo nome.<br />
Cinque città sono chiamate con que-<br />
sto nome, che in arabo significa<br />
paese. Quella, <strong>di</strong> cui ora si parla, è<br />
situata nel Diar-Rabia nella Meso-<br />
potamia, sulla sponda occidentale del<br />
Tigri, nella pianura <strong>di</strong> Bekino, per<br />
la quale si va a Nisibi, ed è <strong>di</strong>stante<br />
da Mosul a settentrione sei o sette<br />
paransaghe, ognuna delle quali sono<br />
cinquanta sta<strong>di</strong>.<br />
BALANDA. Città vescovile, <strong>di</strong> Li-<br />
<strong>di</strong>a nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Asia, della quale<br />
non si fa menzione che nei conci li i.<br />
BALANEA. Città vescovile della<br />
seconda Siria nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Antiochia,<br />
sotto la metropoli d'Apamea,<br />
che, secondo Commanville, ebbe un<br />
vescovo latino all'epoca delle crociate.<br />
Alcuni ritengono, clic fosse posta ai<br />
li<strong>di</strong> del mare. S. Gio. Grisostomo<br />
avvisa, a ciò che sembra, esser questa<br />
la patria <strong>di</strong> Porfirio, chiamandolo<br />
Bataniotes, senza alcun dub-<br />
bio in vece <strong>di</strong> Balanocotes. Altri<br />
sostennero, eh' essa fosse compresa<br />
nella teodoriale provincia, stabilita<br />
dall' imperatore Giustiniano ; ma<br />
una tale provincia non è considerata<br />
nella <strong>di</strong>stribuzione dello stato eccle-<br />
siastico. Balanca oggi non è che<br />
un meschino villaggio situato nel<br />
mare <strong>di</strong> Siria.<br />
B ALAUSTR AT A . Bolustrìum<br />
balustrum , cancelli , dathri _, clathralum<br />
septum colunnellariim se-<br />
plum. E una sene <strong>di</strong> colonnette<br />
,<br />
BAL<br />
<strong>di</strong> pietra, <strong>di</strong> ferro, <strong>di</strong> legno, che<br />
sono destinate a chiudere il cancello<br />
<strong>di</strong> una cappella, il coro d'una chie-<br />
sa. V. Basilica , Chiesa.<br />
BALBEK, Baaxbek o El-Bekaa.<br />
Città vescovile della Turchia Asiatica<br />
nella Siria e propriamente nella valle<br />
<strong>di</strong> Beka tra il Libano e l'Anti-Libano.<br />
Diviene interessante pegli avanzi dei<br />
monumenti <strong>di</strong> Eliopoli _, cioè città<br />
del Sole, della quale credesi che<br />
occupi il luogo. Non se ne vedono<br />
ora che le rovine. Era città vescovile<br />
dei giacobiti , <strong>di</strong>pendente da<br />
Antiochia, alla quale erano soggetti<br />
coloro, che <strong>di</strong>moravano ne' <strong>di</strong>ntorni<br />
fino a Damasco , e che, <strong>di</strong>minuito<br />
il numero de' giacobiti , si sono riuniti<br />
in una sola <strong>di</strong>ocesi, cioè a Damasco.<br />
Vedevasi però ancora un<br />
vescovo giacobita nel XYI secolo<br />
nel monistero <strong>di</strong> Deriloomor , vicino<br />
ad Eliopoli. Sotto Costantino se<br />
ne fece una chiesa cristiana , che<br />
sussistette fino all'irruzione de' barbari.<br />
Balbeck fu presa da Abou<br />
capitano generale del califfo Omar .<br />
nel i4or. Tamerlano s'impadronì <strong>di</strong><br />
questa citta, la quale nel 1759 sog-<br />
giacque ad un terremoto, che la <strong>di</strong>-<br />
strusse.<br />
BALBISSAoBARBALISSI. Città<br />
vescovile <strong>di</strong> Ponto , nella seconda<br />
Cappadocia. Trovasi che verso il<br />
11 43 Basilio Tianeo, innanzi ad un<br />
concilio presieduto dal patriarca Mi-<br />
chele Oxita, denunziò Clemente <strong>di</strong><br />
Saseme, e Leonzio <strong>di</strong> Barbalissa<br />
come fattisi colpevoli dell' eresia<br />
de' bogomili. Furono essi per questo<br />
motivo deposti, in vigore <strong>di</strong> un<br />
decreto riportato da Leone Allazio.<br />
Leonzio non meno che Clemente,<br />
furono astretti a confessare , che la<br />
loro or<strong>di</strong>nazione erasi fatta contro<br />
le leggi della Chiesa.<br />
BALTUJ11A. Città vescovile <strong>di</strong> Li-<br />
,
BAL<br />
eia nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Asia sotto la me-<br />
tropoli <strong>di</strong> Ro<strong>di</strong>.<br />
BALDACCHINO. È una tenda<br />
o coperto tessuto in seta ed oro,<br />
per lo più <strong>di</strong> forma quadra, con<br />
là ci e o drappelloni pendenti. Esso è<br />
<strong>di</strong> due sorta; l'uno stabile, l'altro<br />
portabile . Il primo si tiene affis-<br />
so sopra gli altari o sopra i troni<br />
del Pontefice, de' vescovi, degli ab-<br />
bati, de' principi o de' gran perso-<br />
naggi qual segno <strong>di</strong> onor <strong>di</strong>stinto;<br />
il secondo, che viene sostenuto da<br />
aste o bastoni , si porta sopra il<br />
ss. Sacramento, nelle processioni,<br />
sopra le preziose reliquie ed anche<br />
sopra la persona del Papa , de' pre-<br />
lati e principi secolari, che in certi<br />
incontri vengono ricevuti e accom-<br />
pagnati sotto il Baldacchino. Veggasi<br />
il Pontificale Romano p. 3.<br />
Da principio, quando era immo-<br />
bile, si faceva <strong>di</strong> bronzo, o <strong>di</strong> altro<br />
metallo, <strong>di</strong> legno o <strong>di</strong> qualche altra<br />
materia, con figure ed ornamenti.<br />
In appresso venne fabbricato <strong>di</strong><br />
stona ricchissima , <strong>di</strong> broccato , <strong>di</strong><br />
damasco, ed a questo sembra essere<br />
stato più propriamente applicato il<br />
nome <strong>di</strong> Baldacchino; sebbene esem-<br />
pi non manchino, che in qualche<br />
incontro sia stato anche <strong>di</strong> semplice<br />
lino. V. X Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Benedetto ca-<br />
nonico § 4°-<br />
Parecchie appellazioni ebbe sor-<br />
tite negli antichi rituali. V. Mabillon<br />
alle Note dell' Or<strong>di</strong>ne Romano.<br />
Fu chiamato /annone, mappula 3<br />
velo ed anche ombrella. Così nel-<br />
1' Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Benedetto Amelio vien<br />
detto panno, e palio nel Diario<br />
<strong>di</strong> Stefano Infessura, riportato dal<br />
Cancellieri ne' suoi Possessi. V. Om-<br />
brellino insegna <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità.<br />
Non è troppo facil cosa lo stabi-<br />
lire precisamente in qual' epoca si<br />
abbia cominciato ad usarlo ne' riti<br />
voi. iv.<br />
BAL 5 7<br />
ecclesiastici; tuttavia rileviamo, che<br />
Innocenzo III, eletto nel i 198 , fece<br />
memoria, che si portava la mappula.<br />
sopra il Pontefice. In quel torno<br />
venia adoperato anche ne' funerali<br />
delle persone cospicue. Cherubino<br />
Ghirarducci, nella Storia <strong>di</strong> Bologna<br />
all'anno 1620, scrisse che morto<br />
essendo Guglielmo Guidozagni, uomo<br />
celebre in lettere, nelle esequie<br />
gli fu posto sopra il Baldac-<br />
chino, secondo la costumanza <strong>di</strong><br />
quell' età. Che poi sin dal secolo<br />
decimoquarto venisse portato sopra<br />
la ss. Eucaristia , ne fa testimo-<br />
nianza il Martene (De antìq. ecel.<br />
ritib. lib. Ili , e. 25), ove descrive<br />
il rito della processione del ss. Sa-<br />
cramento , che si faceva secondo le<br />
antiche consuetu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> s. Dionigio.<br />
Le regole generali su' Baldacchini<br />
prescrivono, che quelli i quali stanno<br />
sopra gli altari , debbano essere <strong>di</strong><br />
sufficiente grandezza per coprirli in-<br />
teramente, e debbano pur essere del<br />
colore relativo all' uffizio , quando<br />
però non constino <strong>di</strong> legno dorato<br />
o <strong>di</strong> altra materia. Quelli degli ab-<br />
bati non possono essere tessuti in<br />
oro , e non deggiono essere alzati<br />
che nelle feste più solenni, in cui<br />
celebrano pontificalmente. A molti<br />
<strong>di</strong> questi il Baldacchino fu concesso<br />
da Urbano Vili; agli Olivetani cioè<br />
colla costituzione Exponi nobis etc.,<br />
de' 4 aprile 1629; a' cassinensi col-<br />
l'altra Exponi nobis, degli 1 1 luglio<br />
1 629 ; a' celestini con una nuova Ex-<br />
poni nobis, de' 26 settembre 1629,<br />
ed a' camaldolesi colla costituzione Nu-<br />
per, de' i5 settembre i63?.. Egualmente<br />
venne accordato dalla S. C.<br />
de' riti, ì5 gennaio i633, a' pre-<br />
lati della congregazione de' canonici<br />
regolari lateranesi, che hanno l'uso<br />
della mitra e del bacolo. Laddove<br />
s' innalzi il Baldacchino sul trono<br />
8
58 E A L<br />
degli accennati , come anche su<br />
quello de' vescovi, il suo colore de-<br />
ve conformarsi a quello dell'uffizio.<br />
Ma veniamo alle rubriche <strong>di</strong> Roma<br />
in riguardo a' Baldacchini.<br />
o<br />
In questa città presentemente vie-<br />
ne portato sopra la persona del<br />
Pontefice allorché parato delle sacre<br />
vesti prende il possesso nella Basi-<br />
lica lateranese , quando in pubblico<br />
<strong>di</strong>scende per celebrare i Pontificali,<br />
nella processione del Corpus Do-<br />
mini, in quelle per le funzioni delle<br />
candele e delle palme, nelle solenni<br />
bene<strong>di</strong>zioni, nelle canonizzazioni e<br />
quando ripone le quarant'ore ed il<br />
sepolcro nella cappella Paolina del<br />
suo palazzo, nonché in altre cir-<br />
costanze.<br />
A' tempi, che ne'possessi dei Papi<br />
si usava la solenne cavalcala co' pa-<br />
ramenti sacri, il Pontefice partiva<br />
dalla basilica vaticana sotto il Bal-<br />
dacchino, e le aste veniano portate<br />
da' romani fino alla basilica latera-<br />
nese, dove le prendevano i canonici<br />
<strong>di</strong> quella. Cessato poi quell' uso,<br />
fino dal Pontificato <strong>di</strong> Leone X,<br />
eletto nel i ? 1 , 3 ultimo che fece la<br />
cavalcata, venendo il Pontefice alla<br />
basilica del Laterano senza i sacri<br />
paramenti , li assume nel portico<br />
della stessa chiesa ; quin<strong>di</strong> là soltanto<br />
vien ricevuto sotto un nuovo<br />
Baldacchino da quei canonici, che tut-<br />
tora ne sostengono le aste fino all'al-<br />
tare Papale, e, terminata la funzione,<br />
dall' altare fino alla loggia , dove il<br />
Papa sotto altro Baldacchino anteriormente<br />
preparato, impartisce l'a-<br />
postolica bene<strong>di</strong>zione. In tutte le log-<br />
gie in cui il Pontefice dà la solen-<br />
ne bene<strong>di</strong>zione, si alza un tal Bal-<br />
dacchino. Talvolta quello portato<br />
ne' Possessi de' Romani rimase a lo-<br />
ro, quin<strong>di</strong> fu devoluto a' canonici<br />
a' quali rimane in proprietà.<br />
,<br />
BAL<br />
Nelle altre funzioni ecclesiastiche;<br />
nelle quali interviene il Papa sotto<br />
Baldacchino, le aste, che son ot-<br />
to , vengono sostenute da <strong>di</strong>fferenti<br />
qualità <strong>di</strong> persone, a seconda della<br />
funzione medesima. Nella processio-<br />
ne del Corpus Domini si portano<br />
coli' or<strong>di</strong>ne seguente. Dalla cappellai<br />
Sistina del Vaticano sino al secondo<br />
ripiano della scala regia le sostengono<br />
i prelati referendarii vestiti <strong>di</strong> roc-<br />
chetto e inantelletta. A questi vengono<br />
consegnate da' mazzieri nella cap-<br />
pella accennala. Dal detto ripiano<br />
sino alla porta della Catena, ove stanno<br />
sempre gli svizzeri, gli alunni del<br />
collegio germanico , in sottana e<br />
soprana rossa. Dalla Catena, fino al-<br />
la metà del colonnato destro, gli a-<br />
lunni del collegio urbano, in veste<br />
negra cinta da una fascia rossa; lino<br />
al termine del colonnato gli alunni<br />
del collegio inglese in vesti negre;<br />
fino al mezzo della piazza inferiore<br />
otto sacerdoti in abito lungo negro;<br />
fino al quartiere de' soldati, con ve-<br />
sti succinte, e mantello <strong>di</strong> seta ne-<br />
gro i maestri <strong>di</strong> strada ed i mini-<br />
stri del loro tribunale ; a questi suc-<br />
cedono per tutto il colonnato sini-<br />
stro in abito <strong>di</strong> spada i deputati della<br />
nazione fiorentina, gl'in<strong>di</strong>vidui delle<br />
arciconfraternite <strong>di</strong> s. Gio. Decollato e<br />
<strong>di</strong> s. Giovanni de' fiorentini: dal por-<br />
tico sino all'ingresso del vestibolo, e-<br />
gualmente in abito <strong>di</strong> spada, i deputati<br />
della nazione sanese, privilegio ad<br />
essi accordato da Pio li loro concitta<strong>di</strong>no,<br />
nel i458, cioè ad alcuni mem-<br />
bri dell' arciconfraternita della stessa<br />
nazione, eretta nel i5io,; fino poi<br />
al mezzo della basilica , cioè alla<br />
cappella <strong>di</strong> s. Sebastiano, gli alun-<br />
ni della nobile accademia ecclesia-<br />
stica, in sottana e mantello <strong>di</strong> seta<br />
negro; in ultimo fino all'altare Papa-<br />
le, il senatore ed i conservatori <strong>di</strong>
B AL<br />
Roma col priore de' caporioni , e i<br />
giu<strong>di</strong>ci capitolini in toga, e i primi<br />
in rubone. Ivi giunto il talamo su cui<br />
sta il Papa col ss. Sacramento, i<br />
do<strong>di</strong>ci parafrenieri lo calano a terra,<br />
ed i mazzieri prendouo le aste del<br />
baldacchino, che conseguano a' con-<br />
frati del Corpo <strong>di</strong> Cristo, i quali lo<br />
ripongono a suo luogo. Quest'Or<strong>di</strong>ne<br />
però non ebbe principio che sul<br />
cominciare del secolo XVI , prima<br />
del cpiale <strong>di</strong>versamente esegùivasi<br />
la cerimonia. V. Francesco Maria<br />
Torri gio Costituzioni dell' Arcicon-<br />
fralernita del Corpo <strong>di</strong> Cristo in<br />
s. Pietroj Camillo Fanucci, Trattato<br />
delle opere pie <strong>di</strong> Roma, Roma<br />
1601, lib. Ili, e. 45 Biagio <strong>di</strong> Cesena<br />
ne' suoi Diarii ai 14 ghigno<br />
i534, e Francesco Mucanzio a' io<br />
giugno i574.<br />
Nelle processioni poi delle basili-<br />
che lateranese e vaticana, fatte nel-<br />
l' ottava del Corpus Domini, cui<br />
interviene il Papa, le aste del Baldacchino<br />
vengono sostenute da'monsigno-<br />
ri camerieri segreti e <strong>di</strong> onore , e<br />
in loro mancanza dagli aiutanti <strong>di</strong><br />
Camera. Lo stesso vien praticato al-<br />
lorché il Pontefice si reca in s. Pie-<br />
tro od altra basilica alla esposizione<br />
e ri posizione del Ss. Sacramento<br />
per le quarant' ore. Ma quando il<br />
Pontefice nel giovedì santo porta<br />
la ss. Eucaristia dalla cappella Sisti-<br />
na alla Paolina pel santo sepolcro,<br />
le otto aste del Baldacchino vengono<br />
rette da' vescovi assistenti al so-<br />
glio vestiti <strong>di</strong> piviale bianco, ed in<br />
loro mancanza dai protonotari apo-<br />
stolici in cappa. , colla quale gli stes-<br />
si vescovi le sostengono quando il<br />
Papa nella prima domenica dell'Av-<br />
vento posta nella detta cappella Pao-<br />
lina il Ss. Sacramento in forma <strong>di</strong><br />
quaranta ore. V. Cappelle Ponti-<br />
fìcie.<br />
B A L £9<br />
Il Baldacchino immobile in Roma<br />
ricopre gli altari Papali delle<br />
patriarcali basiliche, e cosi pure quel-<br />
li delle altre basiliche minori e collegiate<br />
<strong>di</strong> altri insigni chiese, come<br />
ancora nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria sopra-Minerva<br />
e in <strong>di</strong>verse Chiese do-<br />
ve gli altari principali sono isolati.<br />
Non sia <strong>di</strong>scaro avere a questo<br />
luogo un' idea del più magnifico de'<br />
Baldacchini, quello cioè <strong>di</strong> s. Pietro<br />
in Vaticano , lavoro che attrae la<br />
curiosità e l'ammirazione de' più in-<br />
telligenti. Desso fu fatto fabbricare<br />
da Urbano Vili, ed il celebre Ber-<br />
nini ne fu l'artefice. Egli per formarlo<br />
impiegò cent' ottantaseimila<br />
trecento e novantatre libbre <strong>di</strong> me-<br />
tallo. Vien sostenuto da quattro smi-<br />
surate colonne spirali. Al <strong>di</strong> sopra<br />
porta quattro statue <strong>di</strong> angeli iu<br />
pie<strong>di</strong> con varie altre figure e quattro<br />
altissimi costoloni che vanno ad<br />
unirsi nel mezzo, e reggono sopra<br />
<strong>di</strong> sé una palla dorata con la croce<br />
in cima. Le colonne sono in parte<br />
scannellate ed in parte coperte <strong>di</strong><br />
rabeschi superbi tutti dorati, com'è<br />
dorato tutto il Baldacchino. L' oro<br />
venne a quest' oggetto cosi profuso,<br />
che ne furono impiegati quaranta-<br />
seimila scu<strong>di</strong>. Per concepire qual<br />
sia la sua vastità, basti il <strong>di</strong>re che<br />
coprendo l'altare, si estende anche<br />
a coprire la confessione, o sepolcro<br />
de' ss. Apostoli.<br />
Il Baldacchino cogli stemmi del<br />
Papa regnante ne'drappelloni, o fre-<br />
gii è posto ancora sopra l'Altare ed il<br />
trono nelle cappelle Pontificie ; così<br />
pure nelle cappelle domestiche del<br />
Papa e nei palazzi apostolici. In que-<br />
sti ultimi ve ne sono tre per ogni<br />
appartamento; cioè due, uno nella camera<br />
<strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza, l'altro nella camera<br />
<strong>di</strong> pranzo , il terzo in quella do-<br />
ve si tengono concistori, congregazio-
6o BAL<br />
ni, esami de* vescovi, ec. Que' Bal-<br />
dacchini son <strong>di</strong> damasco o velluto<br />
<strong>di</strong> seta chermisi con frangie e gal-<br />
loni d'oro. Ne'palazzi Pontificii poi<br />
e nelle case religiose il Baldacchino<br />
alzar non si può nella sala, e neppure<br />
nella camera <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza o del<br />
trono, cosicché tanto in queste che<br />
in quella vi si colloca alle pareti il<br />
dossello colle armi gentilizie nella<br />
prima, e coli' immagine del Ponte-<br />
fice nella seconda. Nella mattina del<br />
concistoro pubblico, in cui il novel-<br />
lo Car<strong>di</strong>nale riceve il cappello al<br />
trono dalle mani del Papa allora<br />
viene scoperto lo stemma suo gen-<br />
tilizio, sovrastato appunto dal cap-<br />
pello Car<strong>di</strong>nalizio, nel dossello del<br />
Baldacchino della sala.<br />
Il Baldacchino sta adunque eretto<br />
sopra il trono che tengono i Car<strong>di</strong>nali<br />
nella camera <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza, e nella loro<br />
sala. Il primo è <strong>di</strong> damasco rosso<br />
con frangie e trine d'oro. Di sotto<br />
v' ha il ritratto del regnante Pon-<br />
tefice <strong>di</strong>pinto in oglio con cornice<br />
dorata. Il secondo è <strong>di</strong> panno ros-<br />
so con trine e frangie <strong>di</strong> seta gial-<br />
la. Il dossello, fondo, o coltre sotto<br />
<strong>di</strong> questo Baldacchino porta lo stemma<br />
gentilizio del Car<strong>di</strong>nale ornato<br />
del cappello Car<strong>di</strong>nalizio.<br />
Il Baldacchino viene alzato anco-<br />
ra nella camera <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza e nella<br />
sala dell' u<strong>di</strong>tore generale della Ca-<br />
mera, siccome primo tra i prelati<br />
de' fiocchetti. Esso è <strong>di</strong> damasco<br />
paonazzo con trine d'oro, un poco<br />
più piccolo <strong>di</strong> quello de' Car<strong>di</strong>nali,<br />
e nella camera <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza tiene <strong>di</strong><br />
sotto l'immagine del regnante Pon-<br />
tefice, nella sala poi il dossello col<br />
<strong>di</strong> lui stemma. Però siccome questo<br />
prelato abita nel palazzo Monte Ci-<br />
toiio, che si considera Pontificio<br />
così non alza Baldacchino in verun<br />
luogo, ma i soli dosselli.<br />
,<br />
BAL<br />
Nella camera ezian<strong>di</strong>o del sena-<br />
tore <strong>di</strong> Roma, per concessione <strong>di</strong><br />
Clemente XII, v'ha eretto il Bal-<br />
dacchino. Così pure i conservatori<br />
<strong>di</strong> Roma in Campidoglio l'hanno<br />
<strong>di</strong> damasco rosso e giallo, aven-<br />
te nel sopraccielo lo stemma del senato<br />
romano , e per dossello un<br />
arazzo rappresentante Roma, sopra<br />
il quale evvi l'effigie del regnante<br />
Pontefice.<br />
I principi romani e gli amba-<br />
sciatori lo erigono pur essi tanto<br />
nella sala che nella camera del Irono.<br />
Nella prima è collo stemma<br />
gentilizio della loro famiglia ; nella<br />
seconda i principi vi tengono il ritratto<br />
del Papa regnante, e gli am-<br />
basciatori quello del proprio sovra-<br />
no. Quel Baldacchino è <strong>di</strong> seta ce-<br />
leste trinato d'oro.<br />
In aggiunta agli accennati perso-<br />
naggi, in Roma alzano Baldacchino<br />
nelle loro camere alcuni nobili marchesi,<br />
cioè, Theodoli, Cavalieri, Mas-<br />
simo , Costaguti e Patrizi , che appunto<br />
perciò chiamansi Marchesi <strong>di</strong><br />
Baldacchino: ma nella seconda fami-<br />
glia ora più non esiste, e la terza<br />
è <strong>di</strong>venuta principesca. V ha pure<br />
un conte detto <strong>di</strong> Baldacchino, che,<br />
oltre le tante prerogative de' suoi<br />
antenati gode anche <strong>di</strong> quel privi-<br />
legio. Questi è il conte Soderini<br />
<strong>di</strong>scendente dalla nobilissima fami-<br />
glia, che fiori in Firenze, legata in<br />
parentela co' Me<strong>di</strong>ci.<br />
BALDERICO o BAUDRY (s.),<br />
fioriva nel secolo settimo. Intorno<br />
al luogo ed all'anno della sua na-<br />
scita, sono incerte le notizie. Alcuni<br />
però sostengono, ch'ei <strong>di</strong>scendesse<br />
da regia prosapia, e fosse congiun--<br />
to in parentela col re Dagobcrto.<br />
Balderico, ardendo del più vivo zelo<br />
per la gloria <strong>di</strong> Dio , insti tuì un<br />
monistero a Montfaucou pei maschi,
BAL<br />
e nel 627, un altro ne fondò pel-<br />
le femmine. A quest' ultime <strong>di</strong>ede<br />
per <strong>di</strong>rettrice sua sorella s. Bovia<br />
la quale a stento ne assunse l' in-<br />
carico. Egli all' incontro fissò sua<br />
stanza nel monistero <strong>di</strong> Moutlàucon,<br />
e, secondo alcuni, n' ebbe il governi;.<br />
Dopo parecchi anni <strong>di</strong> vita veramente<br />
esemplare, ei fu colto dalla morte<br />
verso il 673 j nella città <strong>di</strong> Reims,<br />
ove si era recato a visitare sua so-<br />
rella s. Bovia, e la nipote s. Doda.<br />
La sua spoglia mortale ebbe la tomba<br />
a Montfaucon.<br />
BALDESCHI Benedetto, Monal<strong>di</strong>,<br />
Car<strong>di</strong>nale. Balcleschi Benedet-<br />
to nacque da Perugino patrizio,<br />
nel i588. Si consacrò con impegno<br />
agli stu<strong>di</strong>i nel seminario e nel col-<br />
legio <strong>di</strong> s. Bernardo iu Perugia sua<br />
patria, e quin<strong>di</strong> fu condotto dallo zio<br />
Francesco Baldeschi (che fu poi u<strong>di</strong>tore<br />
<strong>di</strong> Puiota) in Avignone, dove<br />
si fermò per due anni, e poscia ri-<br />
tornato in patria ottenne la laurea.<br />
Passato a Roma , stu<strong>di</strong>ò indefessamente<br />
per se<strong>di</strong>ci e più. anni la<br />
legge, e giunse a tanto da poter<br />
molto onorevolmente sostenere l'uffi-<br />
cio <strong>di</strong> avvocato. Succedette poi allo<br />
zio si nelle ricchezze come nella carica<br />
<strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ce della Ruota romana;<br />
in<strong>di</strong> fu assegnato per u<strong>di</strong>tore e data-<br />
rio al Car<strong>di</strong>nale Antonio Barberini<br />
nella legazione che nel 1628, sostenne<br />
in Lombar<strong>di</strong>a, e nel i63o, in Urbi-<br />
no, e tanto s' acquistò <strong>di</strong> merito in<br />
siffatto impiego , che il Barberini ,<br />
per <strong>di</strong>mostrarsi a lui riconoscente, gli<br />
rinunziò la pingue abbazia <strong>di</strong> san<br />
Bevignate, vicino a Perugia, mentre<br />
il Pontefice Urbano \ III credette, per<br />
vie meglio premiarlo, sollevarlo al-<br />
l'onore della porpora Car<strong>di</strong>nalizia ,<br />
creandolo <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale dei ss.<br />
A ito, e Modesto, nella settima promozione<br />
del i633, a' 28 settembre.<br />
,<br />
BAL 6 1<br />
Vedovata la chiesa <strong>di</strong> Perugia del<br />
proprio pastore, trasferito all'arci-<br />
vescovato <strong>di</strong> Monreale , fu questa<br />
da Urbano conferita al Car<strong>di</strong>nale<br />
Monal<strong>di</strong> Baldeschi, sebbene non po-<br />
tesse per allora attendere in persona<br />
alla cura del suo gregge attesa<br />
la legazione <strong>di</strong> Bologna , ottenuta<br />
due mesi prima. Nel 1637, a perpetuo<br />
monumento <strong>di</strong> sua devozio-<br />
ne e riconoscenza verso la Vergine<br />
santissima e s. Francesco, prima <strong>di</strong><br />
partire, fé' innalzare, innanzi alla<br />
chiesa <strong>di</strong> esso santo nella piazza dei<br />
francescani, una colonna con sovrap-<br />
postavi una statua rappresentante<br />
P immacolata Concezione, nella base<br />
della quale volle che si apponesse<br />
una iscrizione latina. Stabilitosi a Perugia<br />
, visitò la <strong>di</strong>ocesi, radunò un<br />
sinodo, attendendo con tutta premu-<br />
ra alla esecuzione dei suoi doveri.<br />
Ma cinque anni dopo , per timore<br />
<strong>di</strong> non poterli esattamente adempie-<br />
re, rinunziò il vescovato ad Orazio<br />
suo fratello, che fin dal i63o, occupa-<br />
va la sede <strong>di</strong> Gubbio, e che nel i643,<br />
fu da Urbano Vili trasferito alla<br />
chiesa <strong>di</strong> Perugia. Né errò nel suo<br />
provve<strong>di</strong>mento il Car<strong>di</strong>nale, dacché<br />
nel 1644 infermato gravemente, nel<br />
detto anno venne a morte, nella età<br />
<strong>di</strong> cinquantasei anni ed un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />
Car<strong>di</strong>nalato.<br />
BALDESCHI Federico, Car<strong>di</strong>na-<br />
le. Baldeschi Federico nacque a Pe-<br />
rugia, nel 1625, dalla nobile fami-<br />
glia Baldeschi, e a mezzo del Car-<br />
<strong>di</strong>nale Pancirolo, segretario <strong>di</strong> stato<br />
d' Innocenzo X, passò a Roma. Essendo<br />
molto dotto nella legge ed<br />
in oltre fornito <strong>di</strong> non or<strong>di</strong>na-<br />
ria eru<strong>di</strong>zione, fu preposto alla città<br />
<strong>di</strong> Faenza, della provincia <strong>di</strong> Sabina<br />
e della in allora terra, ed in oggi<br />
città <strong>di</strong> Fabriano. Fu dappoi mandato<br />
nunzio agli svizzeri, quin<strong>di</strong> da
6-2 BAL<br />
Clemente X, fu eletto segretario <strong>di</strong><br />
Propaganda e poscia assessore del<br />
s. Offizio, il 22 marzo del 1673.<br />
A cagione poi del matrimonio che<br />
fece il Pontefice <strong>di</strong> una sua pro-<br />
nipote col principe Egi<strong>di</strong>o Colon-<br />
na <strong>di</strong> Sciarra, il Baldeschi , colla<br />
ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tremila scu<strong>di</strong> e col nome<br />
<strong>di</strong> Federigo Colonna, creato venne<br />
prete Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong> s. Mar-<br />
cello , nella quinta promozione dei<br />
2 3 giugno del 1673. Ciò fece Clemente<br />
X, perchè volendo onorare<br />
della sacra Porpora uno della illu-<br />
stre famiglia Colonna, né trovando-<br />
si nessuno in essa che fosse atto al<br />
Car<strong>di</strong>nalato, come uno degli affini,<br />
fu scelto il Baldeschi che prese il<br />
nome della famiglia. Veune in ap-<br />
presso <strong>di</strong>chiarato prefetto della congregazione<br />
del concilio , ove <strong>di</strong>mo-<br />
strò più che mai i suoi talenti e<br />
doti singolari. S'impegnò altresì nello<br />
accomodare le controversie, che vigevano<br />
fra il Car<strong>di</strong>nale Paluzzo Al-<br />
tieri e gli ambasciatori delle corone,<br />
ed era cosi stimato nella curia <strong>di</strong><br />
Roma per la perizia nelle leggi,<br />
che i suoi voti tenevansi per ora-<br />
coli. Concorse all'elezione d'Inno-<br />
cenzo XI, <strong>di</strong> Alessandro Vili e <strong>di</strong><br />
Innocenzo XII , compi i suoi gior-<br />
ni a Roma, nel 1691, <strong>di</strong> sessan-<br />
tasei anni <strong>di</strong> età e <strong>di</strong>ciotto <strong>di</strong> Car-<br />
<strong>di</strong>nalato , e fu sepolto nella chiesa<br />
<strong>di</strong> Propaganda. Avea il Baldeschi<br />
sortito un naturale molto fervido,<br />
ma moderato però sempre dalla ra-<br />
gione. Capacissimo, negli affari avea<br />
nobile il tratto, amabili le maniere,<br />
a cui univa un contegno sempre<br />
grave e maestoso.<br />
BALDINI Giovanni Francesco,<br />
sorti i natali in Brescia nel 1677,<br />
e. molto si rese commendabile per<br />
la sua profonda dottrina. Ebbe a<br />
precettori i chierici regolari <strong>di</strong> So^<br />
BAL<br />
masca, che nella sua patria informavano<br />
la gioventù alla pietà ed alle<br />
scienze . Compito appena il decimo<br />
settimo anno <strong>di</strong> età, si ascrisse<br />
a quella! congregazione. Dopo qual-<br />
che tempo fu fatto professore <strong>di</strong><br />
rettorica , e poscia <strong>di</strong> filosofia , che<br />
insegnò per do<strong>di</strong>ci anni in Milano.<br />
In appresso recossi a Roma , ove<br />
fu insignito <strong>di</strong> varie <strong>di</strong>gnità; e con-<br />
dottosi a Tivoli, vi mori nel 1765.<br />
E autore delle opere seguenti: i.°<br />
Lettere sopra le forze viventi, stam-<br />
pate nella raccolta <strong>di</strong> Calogerà, voi.<br />
IV. 1° Relazione dell' aurora bo-<br />
reale veduta in Roma il <strong>di</strong> 1<br />
<strong>di</strong>cembre 1737, venendo il 17, Roma<br />
1738. 3.° Dissertazione sopra<br />
vasetti <strong>di</strong> creta in gran numero ,<br />
trovati in una camera sepolcrale.<br />
4-° Dissertazione sopra un antica<br />
piastra <strong>di</strong> bronzo. 5.° Numismata<br />
iinperatorum romanorum praeslanliora<br />
per Jo. Vaillunt, e<strong>di</strong>tio prima<br />
romana, plurimis rarissimis nummis<br />
auctor.<br />
BALDO Pietro de Ubax<strong>di</strong>s, giu-<br />
reconsulto , nacque a Perugia nel<br />
secolo XIV, ed era <strong>di</strong>scepolo al famoso<br />
Bartolo. Lesse con profitto in<br />
patria, a Padova ed a Pavia, ove ar-<br />
rivò preceduto dalla fama. Ivi giun-<br />
to, si <strong>di</strong>ce , che meravigliando del-<br />
la sua piccola statura gli astanti<br />
abbiano esclamato : Minuit prcesentia<br />
famani , a cui egli senza punto<br />
sconcertarsi soggiunse : Augebit cce-<br />
tera virlus. Teniamo <strong>di</strong> lui alcuni<br />
Commentarli sulle decretali , ed altri<br />
trattati, raccolti in foglio a Venezia<br />
nel 1593, e nel 1600; ma<br />
non salirono a molta rinomanza.<br />
Rjli lasciò la vita pel morso <strong>di</strong> uà<br />
rabbioso cane, verso il i4oo, e secondo<br />
la sua <strong>di</strong>sposizione, fu seppel-<br />
lito in abito <strong>di</strong> francescano.<br />
BALDOMERO (s.), chiamato al-<br />
6
BAL<br />
tresì Val<strong>di</strong>mero o Garmier, nacque<br />
in Forez, e fino dai primi anni abbandonò<br />
la patria recandosi a Lio-<br />
ne. In questa città egli faceva il<br />
chiavajuolo, e col tenue prodotto<br />
delle sue fatiche soccorreva molti<br />
poveri, agli estremi bisogni dei qua-<br />
li <strong>di</strong>ede spesse fiate persino gl'istru-<br />
menti del suo mestiere. A questa<br />
carità aggiungeva tenero amore al-<br />
la preghiera ed alle mortificazio-<br />
ni, nonché una perfetta sommessio-<br />
ne ai voleri <strong>di</strong> Dio. L'abbate <strong>di</strong> s.<br />
Giusto, che poscia fu innalzato alla<br />
<strong>di</strong>gnità episcopale, avendo veduto la<br />
<strong>di</strong>vozione, con cui pregava il nostro<br />
Baldomero, lo invitò ad unirsi se-<br />
co. Non esitò egli un istante ad<br />
accettarne 1 invito, e lieto rinunziò<br />
al mondo per consecrarsi alla me-<br />
<strong>di</strong>tazione delle cose celesti, ed alla<br />
pratica della penitenza. In seguito<br />
fu promosso all'or<strong>di</strong>ne del sud<strong>di</strong>a-<br />
conato, e verso la metà del secolo<br />
settimo, terminò la sua santa carrie-<br />
ra nel giorno 27 febbraio. La tomba<br />
<strong>di</strong> lui fu ben presto visitata da un<br />
frequente concorso <strong>di</strong> gente, e mol-<br />
ti miracoli operati per sua interces-<br />
sione, <strong>di</strong>edero a <strong>di</strong>vedere il grado<br />
eccelso <strong>di</strong> santità cui era pervenuto.<br />
Ma nel secolo se<strong>di</strong>cesimo le sue re-<br />
liquie furono <strong>di</strong>sperse dagli ugonotti.<br />
BALDOVINO, o BALDUINO<br />
Martino <strong>di</strong> Cam peri nel Brabante,<br />
fioriva nel secolo XVI, ed era ve-<br />
scovo d'Ipri. Intervenne al concilio<br />
Tridentino nel i562, ove potè emergere<br />
come straor<strong>di</strong>nariamente<br />
dotto. Presiedette a quello <strong>di</strong> Malines<br />
nel 1570, e nel 1577 tenne un<br />
sinodo ad Ipri. Di lui abbiamo il<br />
Manuale Paslorum, notissima opera<br />
e degnissima: poi un Commen-<br />
tario sul maestro delle sentenze .<br />
Mori <strong>di</strong> peste a s. Omer il 9 ottobre<br />
i583.<br />
BAL 63<br />
BALDREDO (s.) Fu vescovo <strong>di</strong><br />
Glascow verso la fine del secolo se-<br />
sto. Fondò molti monisteri in Iseo-<br />
zia, e verso l'anno 608, terminò<br />
la santa sua vita , nella provin-<br />
cia <strong>di</strong> Laudon. Alle reliquie <strong>di</strong> questo<br />
prelato prestavasi , un tempo<br />
culto <strong>di</strong>voto in molte chiese <strong>di</strong><br />
Scozia.<br />
BALDUINO, Car<strong>di</strong>nale. Balduino<br />
nacque da nobile pisano, dopo<br />
la metà del secolo decimo primo,<br />
secondo il Baronio , il Pagi<br />
ed altri. Checche ne sia del luogo<br />
ove ebbe i natali , certamente<br />
fu il primo che tra i cisterciensi<br />
venisse decorato della porpora, da<br />
Innocenzo II , locchè avvenne , nel<br />
concilio <strong>di</strong> Clermont nelle Gallie<br />
nel 1 i3o, o secondo altri, nel 1 1 33.<br />
S. Bernardo fa onorevol menzione <strong>di</strong><br />
lui in una sua lettera, chiamandolo<br />
unico suo conforto, come quello che<br />
ebbe anche a <strong>di</strong>scepolo e segretario.<br />
Non fu il Balduino abbate del moni-<br />
stero <strong>di</strong> s. Pastore nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Rieti,<br />
come pensa il Baronio; accompagnò<br />
in<strong>di</strong>visibilmente il Papa nel suo viag-<br />
gio in Francia, e, ritornato in Italia,<br />
fu dal medesimo eletto arcivescovo<br />
<strong>di</strong> Pisa nel 11 38, secondo il Mal-<br />
tei; <strong>di</strong> più primate della Corsica e<br />
Sardegna , ove andò come legato<br />
Pontificio. Al suo tempo Corrado<br />
II imperatore, ad istanza <strong>di</strong> s. Ber-<br />
nardo, fé' dono alla chiesa <strong>di</strong> Pisa <strong>di</strong><br />
molte terre e castelli. In seguito Inno-<br />
cenzo II, spe<strong>di</strong> il Balduino con Rainaldo<br />
Colimetano abbate, a Montecassino<br />
per istornar quei monaci dall'ob-<br />
be<strong>di</strong>enza all'antipapa, e ridurli alla<br />
soggezione verso il legittimo Pastore.<br />
Quantunque si vedesse onorato il<br />
Balduino per siffatta maniera , si<br />
mantenne nulla<strong>di</strong>meno sempre, qua-<br />
le fu nei primi anni del chiostro,<br />
non deviando minimamente dal te-<br />
,
64 B A L<br />
nore <strong>di</strong> vita cui avca intrapreso.<br />
Secondo il Malici, terminò Ja mor-<br />
tale carriera nel r i<br />
\ j, nel mese <strong>di</strong><br />
ottobre , benché vi sia chi in<strong>di</strong>chi<br />
l'epoca della sua morte nel n/±6.<br />
S'ignora però se sia morto in Sardegna<br />
, ovvero per viaggio a quel-<br />
la parte, dopo se<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> Car-<br />
<strong>di</strong>nalato. Morì con lale estimazione<br />
<strong>di</strong> pietà, che alcuni lo hanno an-<br />
noverato fra' sanli, e nel martirologio<br />
cisterciense lcggesi il suo nome<br />
col titolo <strong>di</strong> beato.<br />
BA.LECA. Baleca, denominata da<br />
Plinio Balerìa 3 è città vescovile in<br />
una provincia d'Asia soggetta alla<br />
metropoli <strong>di</strong> Efeso. Ella è posta nel<br />
mezzo ad altre terre, ed è assai lontana<br />
dal mare, come nota il medesimo<br />
Plinio. Fu occupata dai misii,<br />
allorché, abbandonata la Fran-<br />
cia, entrarono in Asia. Oriens Christ.<br />
tomo I.<br />
BALIA NA. Città vescovile della<br />
Mauritania. Pancrazio, che ne fu<br />
vescovo, intervenne al concilio <strong>di</strong><br />
Cabarsussa.<br />
BALISTA. Città vescovile <strong>di</strong> Servia.<br />
BALLA Filiberto. Filiberto Balla<br />
nacque a Bagnasco nel Piemonte<br />
l'anno 1703. Cresciuto negli anni,<br />
e sentendosi chiamato allo stato ecclesiastico<br />
si arruolò alla compagnia<br />
<strong>di</strong> Gesù. Scrisse alcune lettere teo-<br />
logiche, e queste in <strong>di</strong>fesa della dot-<br />
trina che professava Y instituto a cui<br />
si era de<strong>di</strong>cato. Morì nell'anno 1760.<br />
BALSAMO. Sostanza oleosa, re-<br />
sinosa, odorosa, che stilla dalle inci-<br />
sioni <strong>di</strong> certe piante, e che dalla Chie-<br />
sa viene infusa nell' olio per consc-<br />
crare il crisma (Pe<strong>di</strong>). Che tal costumanza<br />
da gran tempo sia sta-<br />
ta praticata dalla Chiesa latina<br />
lo provano apertamente i sacri co-<br />
<strong>di</strong>ci sacramentarli, i primi libri pon-<br />
tificali manoscritti, nonché gli scrit-<br />
,<br />
BAL<br />
tori ecclesiastici <strong>di</strong> assai antica data.<br />
/ . Beda in Canlicor. cap. 1. Però<br />
non mancano autori, che vogliono<br />
essersi introdotto l'uso del Balsamo<br />
pel s. crisma, soltanto dopo il se-<br />
colo sesto; ed infatti prima <strong>di</strong> quell'<br />
epoca non se ne trova memoria<br />
negli scrittori <strong>di</strong> cose sacre.<br />
Gii armeni, secondo che scrive s.<br />
Gregorio VII (lib. Vili, ep. 1. ad<br />
archiepisc. Sjnnaden.) componevano<br />
il crisma col burro piuttosto che col<br />
Balsamo. Tal errore, sebbene sgridato<br />
ripetutamente da' Romani Pon-<br />
tefici, avca prese salde ra<strong>di</strong>ci, e per-<br />
severò per qualche tempo.<br />
Se la mescolanza del Balsamo<br />
coli' olio sia necessaria alla vali<strong>di</strong>tà<br />
del sacramento, in cui si adopera il<br />
crisma , oppure se sia soltanto <strong>di</strong><br />
precetto ecclesiastico, mossero gran<br />
questione i teologi. Il Catalano (Coni,<br />
in Pontific. Rom. T. Ili § 14), e<br />
con lui la maggior parte degli au-<br />
tori, sostengono che non si deve ri-<br />
guardare se non <strong>di</strong> necessità <strong>di</strong> pre-<br />
cetto. Tale giu<strong>di</strong>zio viene convali-<br />
dato da quanto sul proposito scrisse<br />
Innocenzo III (De Sacram. non ite-<br />
rami, cap. pasloris 1.) Interrogato<br />
egli se ripeter si dovea la confermazione<br />
ad uno, cui era stata ammininistrata<br />
colf unzione <strong>di</strong> olio sem-<br />
plice benedetto, rispose : In talibus<br />
non est aliquid ilerandum, sed<br />
caule supplendum auod incaute fide-<br />
rat omissum. Il lodato Catalano (he.<br />
cit.) fa riflettere che sulla necessità<br />
<strong>di</strong> mescolare il Balsamo coll'olio pel<br />
s. crisma, lo stesso deve <strong>di</strong>rsi che<br />
dell' acqua col vino per la consecrazione<br />
del Sangue <strong>di</strong> G. C. Questa<br />
dove mancasse non renderebbe<br />
invalida la consecrazione , ma gibbo-<br />
ne illecita pel grave precetto della<br />
Chiesa , e si peccherebbe ometten-<br />
dola. V. ACQUA NEL VISO.
BAL<br />
Il Balsamo s' infonde nell' olio dal<br />
vescovo, quando egli nel giovedì san-<br />
to consacra il crisma. Secondo il<br />
Pontificale Romano , si fa col rito<br />
del seguente tenore. Portato il vaso<br />
col Balsamo da un sud<strong>di</strong>acono<br />
e riposto sulla mensa preparata col<br />
mezzo dell' arci<strong>di</strong>acono , il vescovo,<br />
levatasi la mitra, lo bene<strong>di</strong>ce reci-<br />
tando le tre orazioni, che leggonsi<br />
nel prefato Pontificale : <strong>di</strong>poi bene<strong>di</strong>ce<br />
l'olio; quin<strong>di</strong>, estrattane una<br />
porzione dall' ampolla, lo mescola col<br />
Balsamo, e <strong>di</strong> poi versa tutto nella am-<br />
polla dell' olio; <strong>di</strong>cendo : haec coni-<br />
mìxtio liquorum fiat omnibus ex ea<br />
perunclìs propitialio et custo<strong>di</strong>a sa'<br />
lularis in saccula saeculorum. Amen.<br />
Questo rito per altro non fu sempre<br />
lo stesso nella Chiesa latina. La<br />
chiesa <strong>di</strong> Soissons in Francia al<br />
tempo <strong>di</strong> Nivellone II <strong>di</strong> lei vesco-<br />
vo, soleva cantare l'inno Veni Crea-<br />
tor, prima che si facesse la infusio-<br />
ne. Al contrario il sacramentario <strong>di</strong><br />
s. Gregorio, dove tratta del giove-<br />
dì santo, <strong>di</strong>ce che il vescovo deve<br />
infondere il Balsamo prima della<br />
messa, stando tutti nel segretario, e<br />
nulla proferendo in quell'atto.<br />
Il Balsamo si mescola coli' olio<br />
per in<strong>di</strong>care l' odore soavissimo del-<br />
la grazia <strong>di</strong> G. C, oppur anche l'o-<br />
dore delle opere buone, che deve<br />
spirare quegli il quale degnamente<br />
ha ricevuti i sacramenti. V. Inno-<br />
cenzo III lib. I. de sacra unctione.<br />
( V. Agnus Dei benedetti , e Rosa<br />
d'oro benedetta), usandosi del Balsamo<br />
nella loro bene<strong>di</strong>zione.<br />
BALSAMONE Teodoro, celebre<br />
canonista del secolo XII. Era <strong>di</strong>acono,<br />
archivista della chiesa <strong>di</strong> Co-<br />
stantinopoli, e poscia patriarca <strong>di</strong><br />
Antiochia pei greci. Illustrò con no-<br />
te il Nomocanon <strong>di</strong> Fozio, che nel<br />
1672 fu stampato in Oxford; fece<br />
voi. IV.<br />
BAL G5<br />
una raccolta <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nanze ecclesia-<br />
stiche; e compose altre opere, nel-<br />
le quali si mostra nemico della chie-<br />
sa romana. Furono pubblicate ezian-<br />
<strong>di</strong>o due lettere <strong>di</strong> questo autore,<br />
una delle quali versa sul <strong>di</strong>giuno,<br />
e l'altra sulla maniera, onde si devono<br />
accogliere i novizii ne' moni-<br />
steri. La maggior parte degli scrittori<br />
sono <strong>di</strong> avviso che Balsamone<br />
abbia compito i suoi giorni nel 1 204.<br />
BALSEMIOoBOSSENZIO. Due<br />
santi portano questo nome. Il primo<br />
è patrono <strong>di</strong> Rameru nella<br />
Sciampagna, e <strong>di</strong> lui sappiamo sol-<br />
tanto, che subì il martirio nel 4°7><br />
del quale si celebra la festa nel<br />
giorno 16 agosto. L'altro si de<strong>di</strong>cò<br />
alla vita eremitica, e fioriva nel se-<br />
colo VII. Ammiratore delle virtù<br />
e della penitenza <strong>di</strong> s. Basolo, abbandonò<br />
Limoges sua patria, affine<br />
<strong>di</strong> ricopiare in sé le geste <strong>di</strong> questo<br />
eroe , che lascio! lo erede della propria<br />
cella. Dopo parecchi anni im-<br />
piegati nella santificazione della sua<br />
anima, Balsemio morì nel bacio del<br />
Signore ad<strong>di</strong> i5 agosto, non si sa<br />
<strong>di</strong> qual anno.<br />
BALTIMORA. Città con residenza<br />
arcivescovile nelle provincie uni-<br />
te dell'America settentrionale ( Bal-<br />
titnoren.). Questa città è contea<br />
d'America, la più considerabile del<br />
Maryland, situata su d' una piccola<br />
riviera , che si precipita in quella<br />
<strong>di</strong> Patapsco alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa<br />
venticinque miglia dalla sua unione<br />
con la baja <strong>di</strong> Chesapeak. È fab-<br />
bricata all' interno del bacino , che<br />
viene riguardato come uuo de' mi-<br />
gliori porti dell' America. Contiene<br />
questa città la casa <strong>di</strong> correzione<br />
dello stato, un palazzo <strong>di</strong> giustizia<br />
un museo, un teatro, una dogana,<br />
un ospedale con gabinetto anatomi-<br />
co, una biblioteca <strong>di</strong> circa <strong>di</strong>ecimila<br />
9<br />
,
»6 13 A L<br />
volumi, una scuola <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina , la<br />
università <strong>di</strong> Maryland, un collegio,<br />
una borsa bellissima , e tre mer-<br />
cati. Vi sono <strong>di</strong>verse chiese, delle<br />
quali cinque cattoliche, cinque epi-<br />
scopali, cinque meto<strong>di</strong>ste, tre batti-<br />
ste, due presbiteriane, due <strong>di</strong> riformati<br />
olandesi, due separatiste, due<br />
quacbere, una luterana, una in<strong>di</strong>pendente,<br />
una detta dunker , una<br />
unitaria, una svedenborgiana. Nella<br />
America settentrionale penetrò la<br />
religione cattolica co' primi coloni,<br />
che vi arrivarono dall' Inghilterra<br />
sotto il regno <strong>di</strong> Carlo I , che visse<br />
sul trono dal 1623 al 1649, ^<br />
quale <strong>di</strong>e' la provincia <strong>di</strong> Maryland<br />
a lord Baltimore , per ritirarvisi<br />
co' cattolici, allora perseguitati nel<br />
loro paese, onde vi fondò la colo-<br />
nia <strong>di</strong> Baltimora, che poscia <strong>di</strong>venne<br />
una fiorente città. Altri abitan-<br />
ti dell' Inghilterra e dell' Irlanda,<br />
vi si rifuggirono per la stessa ca-<br />
gione, e vi portarono il loro attaccamento<br />
alla fede. Gli accompagnò<br />
nel i63i il gesuita p. Andrea U-<br />
vifhe, il quale fu poi successivamen-<br />
te rimpiazzato da altri missionari,<br />
quasi tutti levati dalla sua compagnia.<br />
Ma i cattolici, che avevano<br />
sperato <strong>di</strong> essere al coperto <strong>di</strong> ogni<br />
persecuzione in queste lontane con-<br />
trade, si videro pure soggetti a mol-<br />
te vessazioni. Baltimora fu spogliata<br />
da Oliviero Cronnvel, che dopo a-<br />
ver fatto decapitare Carlo 1 , usur-<br />
pò, col titolo <strong>di</strong> protettore, la sovranità<br />
dell'Inghilterra, e privò Bal-<br />
timora delle concessioni fattele dal-<br />
l'infelice monarca. Assunto però al<br />
trono nel 1660, il <strong>di</strong> lui figlio Car-<br />
lo II, la ristabilì ne' primi <strong>di</strong>ritti,<br />
comunque per altro contesi le fos-<br />
sero nel regno <strong>di</strong> Giacomo II, che<br />
incominciò nel 1 684- Furono per-<br />
tanto allora i cattolici <strong>di</strong> quel pae-<br />
BAL<br />
se <strong>di</strong>chiarati inabili agl'impieghi, fu-<br />
rono cacciati i preti loro, forzando-<br />
si ad avere de' ministri protestanti.<br />
Tali contrad<strong>di</strong>zioni non ebbero l'effetto<br />
dalla persecuzione bramato<br />
giacché la fede si conservò in Bal-<br />
timora per lo zelo <strong>di</strong> alcuni missionarii,<br />
e si ristabilì appieno al momento<br />
della rivoluzione delle Provincie<br />
unite dell'America, accaduta<br />
sul declinare del secolo XVIII<br />
cioè poco prima <strong>di</strong> quella francese.<br />
Bi mossi furono dal nuovo governo<br />
repubblicano gì' impe<strong>di</strong>menti posti<br />
ai cattolici per l'esercizio della loro<br />
religione, abolite vennero le leggi pe-<br />
nali contro <strong>di</strong> essi, ed i preti pote-<br />
rono applicarsi senza timore alla<br />
pratica delle funzioni. Ma il gran<br />
numero degli emigrati della Fran-<br />
cia, per fuggire la tirannia della lo-<br />
ro nuova repubblica, accrebbero as-<br />
sai più in Baltimora il numero dei<br />
fedeli americani.<br />
Nello stesso tempo le tre<strong>di</strong>ci nuo-<br />
ve provincie unite dell' America set-<br />
tentrionale, per appagare i voti dei<br />
cattolici, specialmente della provin-<br />
cia <strong>di</strong> Massacuset, domandarono al<br />
Papa Pio VI un vi caino apostolico,<br />
con autorità, e plenipotenza assolu-<br />
ta nelle cose spirituali, né indugiò<br />
il Pontefice, nel concistoro dei 6<br />
novembre 1789, ad erigere una<br />
nuova cattedra vescovile in Baltimora,<br />
dove si contavano circa cinque<br />
mila abitanti, che seguivano la<br />
religione romana. E per primo ve-<br />
scovo Pio VI vi nominò l'ex ge-<br />
suita Giovanni Carroil, nato in Bal-<br />
timora agli 8 gennaio 1736, capo<br />
de' missionarii <strong>di</strong> quel paese. Diede a<br />
lui facoltà <strong>di</strong> recarsi all'Avana., o a<br />
Quebech, per farsi consacrare, ed<br />
afhdogii nel tempo stesso la <strong>di</strong>re-<br />
zione degli affari cattolici in tutti i<br />
vasti paesi soggetti ai tre<strong>di</strong>ci stati u-<br />
,
BAL<br />
«iti d'America, rivestendolo ancora<br />
dell'uffizio <strong>di</strong> legato apostolico. Dopo<br />
aver ricevuto le sue bolle, porti<br />
il nuovo vescovo per l'Inghilterra,<br />
dove fu consacrato a Londra ai 16<br />
agosto 1790, colla più solenne e<br />
pomposa cerimonia, da monsignor<br />
Walsmesley vescovo <strong>di</strong> Rama, e decano<br />
de' vicari apostolici d'Inghilterra.<br />
Nel suo ritorno a Baltimora fu<br />
il prelato seguito nel 1 79 1 da mol-<br />
ti ecclesiastici, per la maggior parte<br />
che pei torbi<strong>di</strong> della loro<br />
francesi<br />
?<br />
patria portarono il loro zelo in un<br />
paese sprovveduto <strong>di</strong> operai evan-<br />
gelici. La nuova <strong>di</strong>ocesi non con-<br />
tava che quarantacinque preti cir-<br />
ca, la maggior parte antichi ge-<br />
suiti , sparsi per un territorio <strong>di</strong><br />
mille cinquecento leghe <strong>di</strong> lunghezza<br />
, e novecento <strong>di</strong> larghezza. Le<br />
prime cure del nuovo prelato furono<br />
impiegate ad istabilire un seminario<br />
, pel quale fu acquistata una<br />
casa, in cui si ricevettero alcuni<br />
alunni , ed a formare ancora un<br />
collegio a Georges -Joun presso a<br />
Baltimora. Nell'anno stesso 1 79 r<br />
egli tenne il primo sinodo, che du-<br />
rò quattro giorni, a cui interven-<br />
nero <strong>di</strong>ciotto preti , senza contar<br />
quelli arrivati dalla Francia. In quel<br />
sinodo si stabilirono <strong>di</strong>versi articoli<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina sugli oggetti <strong>di</strong> maggior<br />
importanza, come si può vedere in<br />
Jaulfret Shemoires, tomo II pag.<br />
349, e seguenti.<br />
Monsignor Corroil, nel ritornare<br />
al suo vescovato coi due preti in-<br />
glesi Planket e Nikel , condusse se-<br />
co un nuovo stabilimento <strong>di</strong> quat-<br />
tro religiose carmelitane delle Fian-<br />
dre, domandate per la fondazione<br />
<strong>di</strong> un convento del loro Or<strong>di</strong>ne in<br />
MaryJaiid, dove già alcune fervorose<br />
neofite le aspettavano per mettersi<br />
so Lio la regola <strong>di</strong> santa Teresa lo-<br />
,<br />
fi AL 67<br />
ro fondatrice. Questo stabilimento<br />
piantato e <strong>di</strong>retto da un zelante<br />
cattolico , <strong>di</strong>veniva il contrapposto<br />
vivissimo delle persecuzioni sofferte<br />
dai religiosi nella Francia per ope-<br />
ra dell'assemblea del 1790.<br />
Una colonna <strong>di</strong> marmo è stata<br />
eretta in Baltimora come monumento<br />
<strong>di</strong> onore a Vashinglon; ed un<br />
altro monumento fu pure innalzato<br />
ai citta<strong>di</strong>ni, che perirono nelle gior-<br />
nate i3 e i4 settembre 1 8 1 4 P er<br />
<strong>di</strong>fendere quella città contro gl'in-<br />
glesi. Il concilio nazionale <strong>di</strong> Baltimora<br />
, presieduto dall' arcivescovo<br />
Giacomo Wiethfield, l'anno 1829,<br />
fece palese a tutto il mondo lo<br />
straor<strong>di</strong>nario e rapido progresso del-<br />
la fede cattolica in America. Fu es-<br />
so il primo concilio tenuto in que-<br />
sta parte del nuovo mondo. Di <strong>di</strong>eci<br />
vescovi degli Stati Uniti Te ne<br />
intervennero sei, ed uno mandò il<br />
procuratore. Vi si trattarono tre ar-<br />
gomenti, la fede, la <strong>di</strong>sciplina, i<br />
Sacramenti; e si prescrissero alcune<br />
regole intorno alla condotta degli<br />
ecclesiastici. In<strong>di</strong> si scrisse una cir-<br />
colare ai cattolici animandoli alla<br />
fondazione <strong>di</strong> nuovi seminari, e ren-<br />
dendoli cauti intorno alla lettura <strong>di</strong><br />
libri perniciosi.<br />
Il secondo concilio, o sinodo pro-<br />
vinciale <strong>di</strong> Baltimora, fu tenuto in<br />
delta Città, dai 9.0 ai 27 ottobre del<br />
i833, e vi assisterono oltre l'arcive-<br />
scovo <strong>di</strong> Baltimora Wiethfield, nove<br />
vescovi degli Stati Uniti <strong>di</strong> America.<br />
Il terzo sinodo provinciale, fu celebrato<br />
in Baltimora dai 16 ai 22<br />
api ile del 1837, e v'intervennero,<br />
oltre 1' arcivescovo <strong>di</strong> Baltimora Samuele<br />
Eccleston, nove vescovi dei<br />
medesimi Stati Uniti.<br />
B ALTO Gì anfrancesco, nato a Metz<br />
nel 1 667 , <strong>di</strong>venne gesuita ;<br />
poi let-<br />
tore dei medesimi;, quin<strong>di</strong> esercitò
G8 BAL<br />
molti gravissimi uffizi, e da ultimo<br />
i'u bibliotecario <strong>di</strong> Reims, ove mo-<br />
li nel 1743. Le opere, che abbiamo<br />
<strong>di</strong> lui sono : Risposta alla Storia<br />
degli oracoli del signor <strong>di</strong> Fon-<br />
tenelle, Strasburgo 1707, 1709 in<br />
8. j Continuazione alla sua Rispo-<br />
sta; Difesa dei santi Padri ac-<br />
cusati <strong>di</strong> platonismo, opera eru<strong>di</strong>-<br />
tissima , Parigi 17 11 in 4. : Religione<br />
cristiana provata dal compimento<br />
delle profezie, Parigi 1728<br />
in 4-"; Difesa delle profezie della<br />
religione cristiana, tre voi. in 12.<br />
1737, col Giu<strong>di</strong>zio dei santi Padri<br />
sulla morale della filosofia pa-<br />
gana, Strasburgo, 17 19 in foglio,<br />
e gli Atti<strong>di</strong> s. Barlaam tradotti dal<br />
greco in francese, con osservazioni.<br />
BALUZIO Stefano, nato a Tul-<br />
le nel i63o, era letterato accettissimo<br />
all'arcivescovo <strong>di</strong> Tolosa, biblio-<br />
tecario al signor Calbert ,<br />
1670 nominato lettore <strong>di</strong><br />
quin<strong>di</strong> nel<br />
canonico<br />
<strong>di</strong>ritto nel collegio reale, ove per<br />
lui s' instituì quella cattedra, e morì<br />
nel 1 7 1 8 <strong>di</strong> ottantott' anni. Pub-<br />
blicò nel 1708 la Storia genealogica<br />
della famiglia d' Overnia j De<br />
concor<strong>di</strong>a sacerdotii et imperiij la<br />
e<strong>di</strong>zione bellissima dei Capitolari dei<br />
re <strong>di</strong> Francia, colla collezione <strong>di</strong><br />
Ansegisio e <strong>di</strong> Benedetto <strong>di</strong>acono<br />
nel 1677; le Lettere d 'Innocenzo III<br />
nel 1682; la Marca Hi'spanica nel<br />
1688; le Vite dei Papi d'Avignone,<br />
che sono proibite; il Salvia/io<br />
Vincenzo Lirincsej Lupo de Ferrierej<br />
Agobardo Camolonj Leidra-<br />
doj un Trattato <strong>di</strong> Floro <strong>di</strong>acono.;<br />
quattor<strong>di</strong>ci Omelie <strong>di</strong> s. Cesario <strong>di</strong><br />
4rles_: i concilii della Gallia Nar-<br />
ionesej Reginonj la correzione <strong>di</strong><br />
Graziano-, Mario Mercatorej Mi-<br />
scellanee j Supplemento ai concilii<br />
del p. Labbé i683 in fogl.; da ul-<br />
timo la llistoria tutclcnsis 1 7 1 7 in<br />
j<br />
BAL<br />
4- ; e la esatta revisione delle opere<br />
<strong>di</strong> s. Cipriano.<br />
BALVE Giovanni, Car<strong>di</strong>nale. S'ignora<br />
il luogo preciso ove nacque,<br />
poiché alcuni sono d' avviso, che ab-<br />
bia veduto la luce nel ducato d'Angiò,<br />
altri in Verdun, ed altri in Poitiers ;<br />
chi lo crede nato da un ciabattino,<br />
chi da un racconci atore <strong>di</strong> panni, e chi<br />
da un mugnaio. L'epoca però del suo<br />
nascimento viene da molti segnata al-<br />
l'anno 1421. Mancante <strong>di</strong> nascita co-<br />
spicua, <strong>di</strong> scienza e pietà, trovò nul-<br />
lostante in quello spirito <strong>di</strong> cabala,<br />
ond' era fornito , con che appagare<br />
la sua ambizione. Guadagnatosi per-<br />
tanto il favore <strong>di</strong> Giangiovenale<br />
Orsini, patriarca <strong>di</strong> Antiochia, a mez-<br />
zo della più raffinata scaltrezza, ot-<br />
tenne <strong>di</strong> essere, secondo alcuni, fatto<br />
suo vicario, canonico della cattedrale,<br />
ed esecutore testamentario, e giunse,<br />
secondo il Maan, a profittare del pingue<br />
patrimonio, cui aveva <strong>di</strong>sposto<br />
quel signore a favore dei poveri e del-<br />
le cause pie. Passò dappoi al servigio<br />
<strong>di</strong> Giovanni Bellavalle vescovo d'An-<br />
gers, dal quale, secondo il Fleury, fu<br />
fatto canonico e vicario generale nel<br />
i46i. Ma dovendo il Bellavalle pas-<br />
sare a Roma , perchè incaricato da<br />
Carlo VII dell'ambasceria a Pio II,<br />
non potè il Balve occultare il suo carat-<br />
tere a maniera, che l' oculatissimo<br />
Car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Pavia non se ne avve-<br />
desse. Ritornato il Balve in Francia<br />
per conferire col re Luigi XI , si<br />
guadagnò il favore <strong>di</strong> questo principe<br />
in modo che gli <strong>di</strong>ede la carica <strong>di</strong><br />
intendente delle finanze e <strong>di</strong> segreta-<br />
rio, e poscia lo elesse a suo con-<br />
fessore, limosiniere e tesoriere, dac-<br />
ché compiacevasi a promuovere persone<br />
<strong>di</strong> oscura nascita; e nel i465<br />
sotto Paolo II, lo nominò al vesco-<br />
vato <strong>di</strong> Evreux dal quale, nel 1467,<br />
fu trasferito a quello <strong>di</strong> Angers,
BAL<br />
e non, come il Riuy osservava , a<br />
quello <strong>di</strong> Angiò, errore che prima<br />
<strong>di</strong> lui avea adottato il Galim-<br />
berti. Per giugnere al Car<strong>di</strong>nalato,<br />
a cui <strong>di</strong> continuo aspirava, impugnò<br />
la prammatica sanzione, e benché<br />
<strong>di</strong> subito non ne ottenesse lo<br />
effetto , ebbelo in seguito , poiché<br />
uscì un or<strong>di</strong>ne del re in vigore del<br />
quale dovea il parlamento abolire<br />
la sanzione stessa; dappoi ad<br />
istanza dello stesso principe , fu<br />
promosso al Car<strong>di</strong>nalato col titolo<br />
<strong>di</strong> s. Susanna, da Paolo II, nella<br />
prima promozione, che fece a Roma<br />
li 18 settembre del i4^7» con<br />
gravissima ripugnanza del Pontefice,<br />
attesa la sua condotta morale poco<br />
conforme al suo stato; ma il Fumea<br />
ambasciatore <strong>di</strong> Francia spe<strong>di</strong>-<br />
to a Roma dalla corte <strong>di</strong> Parigi a<br />
tale uopo, procurò <strong>di</strong> persuadere al<br />
Pontefice, che quanto <strong>di</strong>ceasi del<br />
Bai ve era invenzione della invi<strong>di</strong>a<br />
più nera, locchè procurò <strong>di</strong> prova-<br />
re con una falsità , asserendo , che<br />
avea u<strong>di</strong>to egli stesso che il Ponte-<br />
fice non dava u<strong>di</strong>enza ad alcuno<br />
o almeno assai <strong>di</strong>fficilmente, quando<br />
una felice esperienza aveagli <strong>di</strong>mo-<br />
strato il contrario ; perlochè il Papa<br />
rimase ingannato da una eloquenza<br />
tanto seducente. Diffatti il<br />
Balve appena fu Car<strong>di</strong>nale spiegò<br />
quel superbo e borioso caratte-<br />
re, onde, appassionato assai per la<br />
guerra, non avea <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> recar-<br />
si colle militari <strong>di</strong>vise alla rassegna<br />
delle truppe, locchè <strong>di</strong>ede motivo a<br />
Chabannes, conte <strong>di</strong> Dammertino,<br />
<strong>di</strong> domandare al re permissione <strong>di</strong><br />
or<strong>di</strong>nar sacerdoti, del che meravi-<br />
gliando il re, soggiunse il conte :<br />
» come non converrà a me or<strong>di</strong>nar<br />
» ecclesiastici, se conviene al vescovo<br />
v <strong>di</strong> Evreux rassegnare 1' esercito « ?<br />
Egli abusò del grado della autorità,<br />
,<br />
BAL 69<br />
<strong>di</strong> cui godeva presso al monarca, a segno<br />
tale <strong>di</strong> incrudelire barbaramente<br />
contro quelli, che credeva non con-<br />
formi al suo modo <strong>di</strong> pensare, fra<br />
i quali, come <strong>di</strong>ce il Maan, fece<br />
condannare alla morte ingiustamen-<br />
te Giovanni conte <strong>di</strong> Melun, cui ac-<br />
cusò al re <strong>di</strong> peculato, benché da lui<br />
dovesse riconoscere il suo esaltamento<br />
ed il principio delle sue fortune. Rife-<br />
riscono i Sammartani nella Gallio,<br />
cristiana, che mentre una notte per<br />
Parigi cavalcava una mula in abito<br />
Car<strong>di</strong>nalizio, sia stato assalito da al-<br />
cuni armati <strong>di</strong> bastoni e <strong>di</strong> coltelli<br />
per cui ne riportò una grave feri-<br />
ta. Ma ciò, che lo fece tracollare,<br />
furono alcune lettere intercette, cui<br />
avea egli scritte nel 1468, al duca<br />
<strong>di</strong> Berry Carlo fratello del re Cristia-<br />
nissimo, esortandolo a <strong>di</strong>spetto del<br />
monarca fratello a continuare l'in-<br />
trodotta corrispondenza col duca <strong>di</strong><br />
Borgogna, per timore che venendo<br />
alla corte del fratello non si <strong>di</strong>mi-<br />
nuisse la sua autorità, dacché sco-<br />
priva, eh' era il re poco sensibile<br />
all' amicizia, e che si sarebbe mantenuto<br />
nella grazia <strong>di</strong> lui, finché ne<br />
avesse abbisognato, nel che non andava<br />
gran fatto lungi dal vero.<br />
Persuase il duca <strong>di</strong> Borgogna a non<br />
pacificarsi col re, anzi a muovergli<br />
guerra, ammonendolo che altrimenti<br />
verrebbe intimata a lui. Per me-<br />
glio riuscire in questa trama si col-<br />
legò con Guglielmo <strong>di</strong> Harancourl<br />
vescovo <strong>di</strong> Verdun, uomo <strong>di</strong> simile<br />
carattere. A tale uopo spe<strong>di</strong>rono un<br />
messo al duca <strong>di</strong> Berry e <strong>di</strong> Borgogna<br />
con lettere in cifra per per-<br />
suaderlo a non comporre mai la<br />
pace , che veniagli progettata dal<br />
re fratello. Se non che portò l' ac-<br />
cidente che il messo fosse arrestato<br />
a Dlaia nel territorio <strong>di</strong> Duma, e<br />
scoperti i fogli ed esaminato il mes-
70<br />
BAL<br />
so, confessò il fatto; perlocliè il re<br />
chiamati il Car<strong>di</strong>nale ed il vescovo<br />
e rinfacciata la loro perfì<strong>di</strong>a neris-<br />
sima, li fece incarcerare il primo a<br />
Moabaron, poi ad Onzain, da ultimo<br />
a Loches nella Turenna; il vescovo<br />
poi a Ratton-chatel , in<strong>di</strong> al-<br />
la Bastiglia dove fu ritenuto per<br />
quattor<strong>di</strong>ci, ovvero per quin<strong>di</strong>ci anni;<br />
il Car<strong>di</strong>nale poi fu chiuso in una<br />
gabbia <strong>di</strong> ferro per un<strong>di</strong>ci anni ,<br />
della quale credesi inventore il sud-<br />
detto vescovo <strong>di</strong> Verdun , o più<br />
probabilmente lo stesso Balve, ben-<br />
ché alcuni non ne sieno al tutto<br />
persuasi. Poiché ii Papiense scritto-<br />
re contemporaneo asserisce , che la<br />
<strong>di</strong>gnità Car<strong>di</strong>nalizia fu causa al Balve,<br />
ch'egli fosse rinchiuso in un<br />
carcere molto ristretto ed incomo-<br />
do. Al parere del Papiense soscrive<br />
anche il Fleury, parlando a lungo<br />
<strong>di</strong> simile faccenda.<br />
Da questi scrittori sembra che<br />
si possa sicuramente dedurre , che<br />
il Balve non fu rinchiuso nella<br />
gabbia <strong>di</strong> ferro, ma al più vi fu<br />
il vescovo <strong>di</strong> Verdun. Fece per-<br />
tanto il re cristianissimo trattare a<br />
Roma la causa del Balve, e la Santa<br />
Sede spe<strong>di</strong> in Francia alcuni sogget-<br />
ti <strong>di</strong> gran conto per decidere l' af-<br />
fare. E assai poco appoggiata l' as-<br />
serzione del Ciacconio, che <strong>di</strong>ce come<br />
il Balve sia stato liberato dal<br />
carcere ad istanza del Pontefice Si-<br />
sto IV, mentre dall' orazione recitata<br />
nei funerali <strong>di</strong> Giulio II da Tommaso<br />
Fedro Inghirami , si raccoglie , che<br />
alla me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Giulio II nella le-<br />
gazione che sostenne in Francia in<br />
qualità <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nale, devesi la libertà<br />
ottenuta dal Balve, al quale oggetto<br />
cransi impegnali i Pontefici roma-<br />
ni, e presso che tutti i regnanti <strong>di</strong><br />
Europa, ma sempre inutilmente. Del<br />
pari s' ingannò l' Ughellio <strong>di</strong>cendo,<br />
BAM<br />
che il Balve da Innocenzo VIII fu<br />
trasferito dalla sede <strong>di</strong> Albano a<br />
quella <strong>di</strong> Palestrina colla legazione<br />
della Marca, poiché dall' epitaffio<br />
posto alla sua tomba risulta, ch'egli<br />
mori vescovo albanese. Dopo la<br />
morte <strong>di</strong> Luigi XI al Balve riuscì<br />
<strong>di</strong> far ritorno in Francia col carattere<br />
<strong>di</strong> legato, e Pietro de Marca<br />
aggiunge , che fu colà mandato, il<br />
che non si sa comprendere, meno<br />
che avesse cambiato la sua con-<br />
dotta , per ritornare in fiore la<br />
<strong>di</strong>sciplina <strong>ecclesiastica</strong>, che avea deperito<br />
<strong>di</strong> molto in quel regno. Eb-<br />
be dappoi la protettoria de' cavalieri<br />
<strong>di</strong> Ro<strong>di</strong>, la custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Zizimo fra-<br />
tello <strong>di</strong> Baiazette imperatore de' tur-<br />
chi colla ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> do<strong>di</strong>cimila scu<strong>di</strong>,<br />
assegnatigli da Sisto IV. Finalmente<br />
settuagenario morì in Bipatransone<br />
nel i49 x dopo ventitré, ovvero venti-<br />
sei anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. L'Alby per<br />
errore scrive che sia morto in Ancona<br />
nel i4995 ea *<br />
il Suaresio per<br />
errore <strong>di</strong> stampa nel i49 J - Trasfe-<br />
rito poi a Roma fu sepolto nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Prassede con un onorevole<br />
epitaffio del Car<strong>di</strong>nale An-<br />
toniolto Pallavicini. Conviene legge-<br />
re con molta cautela il Car<strong>di</strong>nale<br />
Papiense , che descrive i fatti del<br />
Balve, perchè la poco sod<strong>di</strong>sfacente<br />
<strong>di</strong>pintura, che fa <strong>di</strong> esso può essere<br />
derivata o dallavversione concepita<br />
a causa della sua ambizione, o per<br />
la naturale antipatia che avea ver-<br />
so la persona <strong>di</strong> lui.<br />
BAMACURES. Città vescovile<br />
della provincia <strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a in Afri-<br />
ca. È ricordata da Plinio, e da lui<br />
appellasi Vamacurre. AI concilio <strong>di</strong><br />
Cartagine convocato da s. Cipriano<br />
fu presente anche un vescovo <strong>di</strong><br />
Vamacurre, per nome Felice. Il signor<br />
Dupin pretende che si legga<br />
in vece Ramacurre.
BAM<br />
BAMBERGA. Città con residen-<br />
za <strong>di</strong> un arcivescovo nella Baviera,<br />
Bamberga 3 Panibcrga , Paperga ,<br />
Bandenberga (Bambcrgen.). Questa<br />
città fondata verso l'anno 8o4, s*<br />
crede che ricevesse un tal nome da<br />
Babà figlia <strong>di</strong> Ottone II, la quale<br />
ne accrebbe l' estensione. E posta<br />
nella Franconia al confluente del<br />
Regnitz sul Meno, ed è regolarmen-<br />
te costruita, e piena <strong>di</strong> begli e<strong>di</strong>fizii,<br />
fra i quali primeggiano la casa cor-<br />
rezionale , l' ospitale , ed il palazzo<br />
vescovile. Per la sua abbondanza<br />
ed amenità fu chiamata l' Italia del-<br />
la Germania. Si vuole che l' impe-<br />
ratore Carlo Magno conducesse in<br />
questi contorni <strong>di</strong>verse famiglie slave.<br />
Al tempo dell'imperatore Luigi IV,<br />
ultimo della stirpe <strong>di</strong> Carlo Magno,<br />
era Bamberga una contea ; ma siccome<br />
il signore <strong>di</strong> lei Alberto o<br />
Adelberto alimentava la guerra ci-<br />
vile nella Franconia, Hatton arcive-<br />
scovo <strong>di</strong> Magonza pervenne a sor-<br />
prenderlo me<strong>di</strong>ante uno stratagemma,<br />
e lo consegnò all'imperatore, il<br />
quale lo punì dell' ultimo supplizio,<br />
l'anno
7i BAM<br />
Bamberga dall'arcivescovato <strong>di</strong> Magonza<br />
, sottomettendola imme<strong>di</strong>atamente<br />
alla Santa Sede; accordò il<br />
pallio ai <strong>di</strong> lei vescovi, e la facoltà<br />
<strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care, nel territorio della loro<br />
<strong>di</strong>ocesi, tutte le cause e processi, come<br />
fossero arcivescovi. Passando <strong>di</strong><br />
poi in Germania, vi canonizzò la<br />
vergine s. Viborada, martirizzata da-<br />
gli ungari nel 920, e ritornato a<br />
lioma morì nel 1047, comandando<br />
<strong>di</strong>e il suo corpo fosse trasferito alla<br />
sua amata cattedrale <strong>di</strong>Bamberga,ove<br />
fu collocato in un sepolcro, l'imma-<br />
gine del quale si vede incisa presso<br />
il Papebrochio. Gli successe Damaso<br />
II, // Bavaro, che visse soli tre<strong>di</strong>ci<br />
giorni e fu eletto in sua vece s. Leone<br />
IX <strong>di</strong> Dapsburgo, parente <strong>di</strong> Enrico<br />
III, che impiegò tutto il suo Pontifi-<br />
cato in continui viaggi pel bene <strong>di</strong> s.<br />
Chiesa. Nello stesso anno, in cui fu<br />
eletto , partì egli pine per la Ger-<br />
mania, dopo aver celebrato in Colonia<br />
con Enrico III, la festa de' principi<br />
degli apostoli, e <strong>di</strong>ede a' canonici <strong>di</strong><br />
Bamberga la facoltà <strong>di</strong> usare la mi-<br />
tra. Nel io 52 per la terza volta tornò<br />
in Germania ed abboccossi coll'im-<br />
peratore in Vormazia, e nel <strong>di</strong>cembre,<br />
riserbandosi la Chinea, cambiò<br />
il feudo della città <strong>di</strong> Bamber-<br />
ga per la città <strong>di</strong> Benevento, a lui<br />
ceduta da Enrico III. Imperocché<br />
sebbene Leone IX fosse in possesso<br />
del ducato <strong>di</strong> Benevento, in virtù<br />
delle cessioni dei longobar<strong>di</strong>, tutta-<br />
via gì' imperatori , ed i re d' Italia<br />
ancora ne conservavano l'alto do-<br />
minio, né lo stesso imperatore Carlo<br />
Magno potè mettervi in possesso la<br />
Santa Sede quando ad essa donò<br />
quelle terre napoletane, come lungamente<br />
<strong>di</strong>mostra il Car<strong>di</strong>nale Borgia<br />
nella sua Storia del dominio<br />
temporale della Santa Sede nelle<br />
due Sicilie p. 77. Insigne vescovo<br />
BAM<br />
<strong>di</strong> Bamberga fu anche s. Ottone apostolo<br />
della Pomeriana nei momenti<br />
dei gravi sconvolgimenti per le in-<br />
vestiture ecclesiastiche. V. s. Ottowe.<br />
11 vescovo <strong>di</strong> Bamberga aveva la<br />
preminenza su tutti gli altri vescovi <strong>di</strong><br />
Alemagna, ma continue <strong>di</strong>spute insorgevano<br />
fra lui e il gran maestro del-<br />
l' Or<strong>di</strong>ne teutonico intorno al <strong>di</strong>ritto<br />
<strong>di</strong> precedenza. Tutti i suoi domimi<br />
<strong>di</strong>pendevano imme<strong>di</strong>atamente dal-<br />
l' impero, tranne i quin<strong>di</strong>ci baliaggi,<br />
eh' egli possedeva in Carintia , i<br />
quali erano governati da un Vice-<br />
dominus, e ha essi trovavasi quello<br />
<strong>di</strong> Villach, dove il vescovo <strong>di</strong> Bam-<br />
berga dovea fissare la propria resi-<br />
denza , ogni qual volta fosse stato<br />
eletto un imperatore, che non pos-<br />
sedesse alcun dominio nelle terre<br />
dell' impero , nel qual caso 1' impe-<br />
ratore avea il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> abitare il<br />
palazzo del vescovo <strong>di</strong> Bamberga.<br />
Questo amministrava la giustizia in<br />
via definitiva, né poteasi appellare<br />
da'suoi giu<strong>di</strong>zii al tribunale dell' im-<br />
pero. Era ezian<strong>di</strong>o <strong>di</strong>rettore del<br />
circolo <strong>di</strong> Franconia , insieme col<br />
marchese <strong>di</strong> Brandemburgo Bareith,<br />
in forza degli accor<strong>di</strong> stretti fra<br />
loro nel i55o, alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Ausbur-<br />
go. Un altro privilegio accordò alla<br />
chiesa <strong>di</strong> Bamberga 1' imperatore<br />
Enrico II con un e<strong>di</strong>tto denominato<br />
il filo <strong>di</strong> seta <strong>di</strong> s. Cunegonda _,<br />
me<strong>di</strong>ante il quale era comandalo<br />
ai quattro gran<strong>di</strong> uffiziali dell' im-<br />
pero , che si riconoscessero uffiziali<br />
ere<strong>di</strong>tarii del vescovo <strong>di</strong> Bamberga,<br />
e gli facessero omaggio della loro<br />
<strong>di</strong>gnità , e <strong>di</strong> una parte de' loro<br />
dominii. Perciò il re <strong>di</strong> Boemia<br />
nella qualità <strong>di</strong> gran coppiere, gli<br />
prestava omaggio per la città <strong>di</strong><br />
Praga ;<br />
1' elettore <strong>di</strong> Baviera , siccome<br />
gran maestro, lo prestava per<br />
Averbach , 1' elettore <strong>di</strong> Sassonia<br />
, ,
BAM BAM .3<br />
gran maresciallo, per Vittemberg<br />
, ,<br />
ove colla catena del santo apostolo<br />
e Trebitz, e l'elettore <strong>di</strong> Branden- si venerava. Il Cancellieri però, nel-<br />
burgo, gran ciambellano, per Crustin. le Memorie isteriche delle sacre<br />
Questi principi eleggevano de'vicarii teste dei ss. Pietro e Paolo, Roma<br />
appositi per adempiere a tali firn- 1806 a p. 7 1, <strong>di</strong>ce, <strong>di</strong>e tale possesso è<br />
rioni , e per assistere alle solennità <strong>di</strong>viso colla basilica <strong>di</strong> s. Marco <strong>di</strong><br />
dell ingresso, e della consacrazione Venezia, coi greci, cogli spagnuoli<br />
del vescovo. Il signore d' Auffzecz e coi veronesi, i quali tutti picten-<br />
era il vicario del re <strong>di</strong> Boemia, il dono l'uguale posse<strong>di</strong>mento del Col-<br />
barone <strong>di</strong> Truchses <strong>di</strong> Pommersfel- tello, o Spada predelta.<br />
den lo era del duca <strong>di</strong> Baviera, ed In Bamberga si tennero delle <strong>di</strong>e-<br />
il signore <strong>di</strong> Rotenbann , del mar- te imperiali negli anni 984. 1 1 24,<br />
chese <strong>di</strong> Brandenburgo. 11 34, 11 38, ir 58, e delle <strong>di</strong>ete<br />
La chiesa cattedrale <strong>di</strong> Bamber- del circolo <strong>di</strong> Franconia nel 1 644?<br />
ga, sormontata da quattro torri 164^, e 1673. Nel iy58 fu presa<br />
maestose, coperte <strong>di</strong> lamine <strong>di</strong> dai prussiani, e sottoposta ad una<br />
piombo, è assai bella. Veggonsi in grossa contribuzione: i francesi la<br />
essa le tombe de' suoi fondatori s. presero nel 1796. Ebbe già Barn-<br />
Enrico II, morto nel 1024, e <strong>di</strong> berga l'università, alla quale ora è<br />
s. Cunegonda, morta nel io4o, non sostituito il liceo, e si vanta <strong>di</strong> una<br />
che quella, come si <strong>di</strong>sse più sopra, biblioteca <strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>ci mila volumi,<br />
<strong>di</strong> Papa Clemente II , morto nel con ricco numero <strong>di</strong> preziosi ma-<br />
1047. 11 suo capitolo componevasi noscritti, posseduta dai religiosi car-<br />
<strong>di</strong> venti canonici capitolari, e <strong>di</strong> melitani. Il suo dominio fu ce-<br />
quin<strong>di</strong>ci domiciliari. Tutti avevano duto fin dal 1804 alla Baviera, e<br />
obbligo <strong>di</strong> provare la loro nobiltà godette i privilegi! anche <strong>di</strong> città<br />
<strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci quarti. Le <strong>di</strong>gnità erano, imperiale. Finalmente nel concor-<br />
il proposto, il decano, il teologale, dato conchiuso, ai 5 giugno 18 17,<br />
il camerlengo e il cellerario. I prò- tra il Sommo Pontefice Pio VII<br />
posti delle chiese collegiali <strong>di</strong> santo ed il re <strong>di</strong> Baviera Massimiliano<br />
Stefano, <strong>di</strong> s. Giacomo, e <strong>di</strong> san Giuseppe, fu stabilita l'erezione in<br />
Gengolfo erano scelti fra i canonici metropolitana della cattedrale <strong>di</strong><br />
della cattedrale. Un canonico novi- Bamberga coi vescovati <strong>di</strong> Wirtz-<br />
zio, che avesse un sol giorno 0111- burgo , Eichstett, e Spira per suf-<br />
messo la celebrazione della messa<br />
fraganei , lo che il Papa pubblicò<br />
per lo spazio dei primi due anni, nel concistoro dei 6 aprile 18 18.<br />
perdeva due anni <strong>di</strong> anzianità. Gli preconizzandovi per primo arcive-<br />
hnperatori stessi <strong>di</strong> Alemagna erano scovo monsignor Giuseppe Altuben-<br />
canonici <strong>di</strong> Bamberga secondo l'isti- berg <strong>di</strong> Gratz, traslato dal vesco-<br />
tuzione <strong>di</strong> quel capitolo fatta da rato <strong>di</strong> Eichstett.<br />
s. Enrico II. In questa città si celebrò un conci-<br />
Riporta Novaes, toni. I, pag 3, lio, in cui l'imperatore s. Enrico rac-<br />
conservarsi in Bamberga il Coltello colse quarantasei vescovi, nel giorno<br />
o Spada, colla quale il principe (ì maggio dell'anno 101 1, per la de-<br />
degli apostoli s. Pietro, nell'orto <strong>di</strong> <strong>di</strong>eazione della chiesa <strong>di</strong> s. Giorgio.<br />
Getsemani, tagliò l'orecchio a Mal- Dopo il compimento della sacra ce-<br />
co, trasportatavi da Costantinopoli, rimonia, nella quale uffizio Giovan-<br />
\ OL. iv. 1 o<br />
. ,
74<br />
B A M<br />
ni patriarca <strong>di</strong> Aquileia, quei pre-<br />
lati si unirono in concilio per defi-<br />
nirvi alcuni punti, che si riferivano<br />
alla <strong>di</strong>gnità loro. In esso concilio<br />
furono interdette altresì le funzioni<br />
episcopali a Teodorico <strong>di</strong> Luxem-<br />
Imrgo vescovo <strong>di</strong> Metz fino a che<br />
non avesse <strong>di</strong>strutta l'accusa, che gli<br />
veniva fatta <strong>di</strong> essere pervenuto al-<br />
la sede vescovile per vie illegittime.<br />
Reg. XV. Ard. VI. Labbé IX.<br />
BAMBIN GESÙ' SS. Monache<br />
dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> agostiniane oblate. An-<br />
na Morosi, zitella Lucchese, <strong>di</strong> sin-<br />
golar modestia, e <strong>di</strong> costumi illiba-<br />
ti, rimasta orfana <strong>di</strong> genitori, priva<br />
<strong>di</strong> parenti, ed insieme abbandonata<br />
da tutti, si tolse dalla sua patria, e<br />
capitò a Roma dove si <strong>di</strong>ede a servir<br />
alcune dame <strong>di</strong>stinte. Giunta all'età<br />
<strong>di</strong> quaranta anni incominciò con mol-<br />
ta carità a raccogliere ivi ed educa-<br />
re nel 1 66 r, sotto Alessandro VII,<br />
Chigi s alcune zitelle. Però non potendo<br />
sussistere l' istituto per mancanza<br />
<strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te, la fondatrice im-<br />
pose alle educande una mensuale tenue<br />
corrisposta, a titolo <strong>di</strong> alimenti.<br />
Prosegui l'opera felicemente con<br />
molta e<strong>di</strong>ficazione della città sotto<br />
la <strong>di</strong>rezione spirituale del p. Cosimo<br />
Berlin tani, o Berlinzani parroco <strong>di</strong> s.<br />
Maria in Portico in Campitelli, cheri-<br />
co regolare della Madre <strong>di</strong> Dio. Il per-<br />
chè Anna Moroni incoraggita anche<br />
dall' accrescimento continuo delle a-<br />
lunne, non solo procurò che la congregazione<br />
fosse approvata dal sommo<br />
Pontefice , ma ad imitazione della<br />
beata Angela da Foligno volle eri-<br />
gerla in istituto particolare sotto il<br />
titolo <strong>di</strong> Convittrìci del Bambino<br />
Gesù, sottoponendola poscia alle re?<br />
gole <strong>di</strong> s. Agostino. Offerta tutta sé<br />
stessa e le proprie sostanze per la pia<br />
intrapresa, trascelse delle ventiquat-<br />
tro zitelle da essa raccolte, do<strong>di</strong>ci<br />
B A M<br />
pi ìi atte al <strong>di</strong>segno, e più penetra-<br />
te del suo spirito, e col loro ajuto<br />
e colle facoltà loro giunse a comporre<br />
un istituto, che in breve tempo<br />
propagossi in Spoleto, in Rieti,<br />
in Sanseverino, in Ascoli, in Pale-<br />
strina, in Firenze ed in altri luoghi,<br />
come può vedersi dai seguenti li-<br />
bretti ; Cosimo Berlintani Istituto<br />
delle Convittrìci del SS. Bambin<br />
Ge.^ìi, principialo in Roma sotto la<br />
protezione. , e <strong>di</strong>rezione del Car<strong>di</strong>nal<br />
Carpegna vicario <strong>di</strong> Roma,<br />
e stampato in Roma nel i685;<br />
Regole della congregazione, delle<br />
Convittrìci del SS. Bambin. Gesti<br />
composte dal p. Cosimo Berlintani ,<br />
raccolte dal p. Federico Orsucci, Roma<br />
1711: Regole primitive delle<br />
Convittrìci del SS. bambino Gesù,<br />
Rieti 171 3 e Pioma 172*2 e 172I;<br />
Carlo Antonio Erra Storia dell' immagine<br />
e della chiesa <strong>di</strong> s. Ala-<br />
ria in Portico, Roma 17^0 in 4f°',<br />
Fondazione delle Convittrìci del Bambino<br />
Gesù pag. 99., e Venuti, Roma<br />
moderna, tomo I, p. i32.<br />
Passato qualche tempo <strong>di</strong> prova<br />
ne' loro santi esercizii, per rendersi<br />
più grate a Dio, e nella vita e co-<br />
stumi più esemplari, fecero ai 2 lu-<br />
glio 1673, un fermo e stabile proponimento<br />
(senza però obbligarsi a<br />
verun voto <strong>di</strong> castità, povertà ed<br />
ubbi<strong>di</strong>enza) <strong>di</strong> perseverare sino alla<br />
morte nella virtuosa loro unione :<br />
per cui un tal giorno sacro alla<br />
Visitazione, <strong>di</strong> Maria Vergine, rimase<br />
per queste monache sempre me-<br />
morabile.<br />
La sostanza dell'istituto in quel-<br />
l'occasione meglio stabilita si era,<br />
come abbiamo dal Piazza, nelle sue<br />
Opere Pie <strong>di</strong> Roma stampate nel<br />
1670,, <strong>di</strong> non dover essere più <strong>di</strong><br />
trentatre le monache, in onore dei<br />
tientatre anni, dal Verbo incarnato
B A IVI<br />
vissuti in terra : tuttavolta in seguito<br />
per indulto Pontifìcio, vennero abilita-<br />
te a riceverne oltre un tal numero. Dopo<br />
tre anni <strong>di</strong> prova, e passata l'età <strong>di</strong><br />
"ventunanni, devono lare pubblico il<br />
voto <strong>di</strong> perseveranza nella medesima<br />
congregazione, ed il fermo proponimento<br />
<strong>di</strong> perpetua castità, povertà, ed<br />
obbe<strong>di</strong>enza; e volendo essere per<br />
giuste cause assolute dal voto, ovvero<br />
passare ad altra religione, non<br />
possono ripetere sotto qualunque ti-<br />
tolo o <strong>di</strong> dote, o <strong>di</strong> limosina, ciò che<br />
nel!' ingresso assegnarono alla congregazione.<br />
Devono osservare una<br />
perfettissima comunità: vestire abito<br />
semplice, e moderato <strong>di</strong> saia, o sco-<br />
to nero, che prima era <strong>di</strong> color tanè<br />
in onore della B. Vergine del Carmine.<br />
Far debbono vita ritirata, non<br />
uscir <strong>di</strong> casa, se non in alcuni gior-<br />
ni, e in luoghi solitari assegnati ; e<br />
particolari-mente uscir non possono<br />
liei giorni <strong>di</strong> quaresima , av-<br />
vento , vigilie , venerdì e feste <strong>di</strong><br />
precetto. Ogni giorno è debito per<br />
in esse un'ora e mezza <strong>di</strong> orazione<br />
mentale , oltre le vocali , ed altri<br />
esereizii <strong>di</strong> pietà cristiana, fatti in<br />
comune nel coro, recitando altresì<br />
ne' giorni festivi l' uffizio <strong>di</strong>vino. O-<br />
gni anno nella quaresima, e nell'av-<br />
vento si ritirano a celebrare gli<br />
esereizii spirituali , mentre in cia-<br />
scun mese hanno un giorno de-<br />
stinato all' interiore raccoglimento.<br />
Nella mattina, che ricevono la Ss.<br />
Comunione portano il cilicio; tre<br />
volte la settimana fanno la <strong>di</strong>scipli-<br />
na, e <strong>di</strong>giunano i venerdì, i sabba-<br />
ti e le vigilie della B. Vergine,<br />
oltre i <strong>di</strong>giuni comandati dalla Chie-<br />
sa. Le giovani, che determinano <strong>di</strong><br />
abbracciar l'istituto, fanno sei mesi<br />
<strong>di</strong> prima prova, in<strong>di</strong> vestono l'abi-<br />
to religioso, e dopo un anno ili<br />
.>tictlo noviziato, sono ammesse ai-<br />
fi A M 7 5<br />
la professione. In <strong>di</strong>versi proscritti<br />
giorni dell'anno si fanno neh' insti-<br />
tuto pubbliche mortificazioni : si e-<br />
sercitano in opere manuali, ed in<br />
<strong>di</strong>versi lavori d' ago , in leggere ,<br />
scrivere, far conti. In tutto questo<br />
pur ammaestrano le educan<strong>di</strong>; loro<br />
che ascesero talora fino al numero<br />
<strong>di</strong> trenta, e non più. Una volta si ap-<br />
plicavano alla lingua latina, al <strong>di</strong>se-<br />
gno, alla pittura, al canto gregoriano<br />
e figurato, al suono dell'organo<br />
, e <strong>di</strong> altri strumenti.<br />
Ricevono per otto, o <strong>di</strong>eci giorni<br />
quelle zitelle, che con l'approvazio-<br />
ne del proprio parroco, o confessore,<br />
vogliano la prima volta accostarsi<br />
alla ss. Comunione, le istruiscono, e le<br />
ammaestrano in tutte le cose neces-<br />
sarie a sapersi intorno a sì venera-<br />
bile mistero. Era pur loro fine il<br />
tenere per qualche .mese, quando le<br />
ren<strong>di</strong>te glielo permettevano , quelle<br />
zitelle povere, le quali avendo tut-<br />
to allestito per vestir l'abito ne' moni-<br />
steri i fuori <strong>di</strong> Roma, hanno bisogno<br />
<strong>di</strong> qualche istruzione per coltivare<br />
lo spinto religioso ; onde il loro monistero<br />
fu già considerato come un<br />
seminario per chi bramava abbraccia-<br />
re vita religiosa. Che se i tempi vie-<br />
tano loro un' opera sì utile , accolgono<br />
però le vedove e le maritate,<br />
che con licenza del Car<strong>di</strong>nal vicario,<br />
o <strong>di</strong> monsignor vice gerente, e <strong>di</strong><br />
consenso de' loro mariti, o maggiori<br />
volessero per otto o <strong>di</strong>eci giorni ri-<br />
tirarsi per fare gli esereizii spirituali.<br />
In passato tenevano altresì semplicemente<br />
a scuola le donzelle nobili,<br />
<strong>di</strong> civil con<strong>di</strong>zione, instruendole nella<br />
pietà, e nei lavori donneschi.<br />
Fu istituito prima questo pio luogo<br />
in una casa a piazza Margana,<br />
vicino a Campiteli!, in<strong>di</strong> fu traslèn-<br />
to a s. Rrassede, e finalmente vicino<br />
a s. Lorenzo in Paneperna. Trus-
76<br />
BAM<br />
poi tata dalla chiesa <strong>di</strong> santa Galla a<br />
quella <strong>di</strong> Campiteli! la pro<strong>di</strong>giosa<br />
immagine <strong>di</strong> s. Maria in Portico, e<br />
quin<strong>di</strong> le case annesse a s. Galla ri-<br />
maste <strong>di</strong>sabitate; il p. Berlintam<br />
vendette ai 5 maggio 1672, per tre<br />
mille cinquecento scu<strong>di</strong> quelle ca-<br />
se ad Anna Moroni, fondatrice delle<br />
Qblate del SS. Bambino Gesù <strong>di</strong><br />
Roma; ma essendo inquilino <strong>di</strong> es-<br />
se Tommaso Odescalehi , parente<br />
d'Innocenzo XI, volle essere prefe-<br />
rito nella ven<strong>di</strong>ta, in vigore della<br />
bolla <strong>di</strong> Gregorio XIII. Pertanto<br />
acquistolle, ai 16 settembre 1673,<br />
dalla benemerita Moroni per quattro<br />
mila scu<strong>di</strong>, e vi fece fondare un<br />
più ampio ospedale, affine <strong>di</strong> ricevervi,<br />
ad imitazione dell'antica proprietaria<br />
s. Galla, i poveri <strong>di</strong>spersi per Roma.<br />
In seguito fu trasferito il convitto<br />
<strong>di</strong> queste religiose alle falde del<br />
monte Esquilino incontro la chiesa<br />
<strong>di</strong> s. Pudenziana. 11 iVovaes nella Vi-<br />
ta <strong>di</strong> Clemente XI, tomo XII, p.<br />
2 38 e 246, <strong>di</strong>ce che questo Ponte-<br />
fice elevato al trono del Vaticano<br />
nel 1700, fra i monisteri, che generosamente<br />
restaurò, ebbe in mira quel-<br />
lo delle oblate agostiniane del Ss.<br />
Bambino Gesù , da lui <strong>di</strong> molto<br />
ingran<strong>di</strong>to. Il monistero <strong>di</strong> Roma<br />
ha un Car<strong>di</strong>nale per protet-<br />
tore , e celebra con particolar so-<br />
lennità la festa <strong>di</strong> Gesù Nazare-<br />
no, del quale una pro<strong>di</strong>giosa immagine<br />
in esso monistero si venera.<br />
11 Pontefice Clemente XII, Corsini,<br />
fiorentino, essendo stato, come Car-<br />
<strong>di</strong>nale, protettore delle Convittrici del<br />
Bambino Gesù, somministrò ad esse<br />
cospicue somme per l' erezione <strong>di</strong><br />
una chiesa contigua al monistero<br />
alle ra<strong>di</strong>ci dell'Esquilino, per como-<br />
do delle medesime. Ed essendosi in-<br />
cominciata la fabbrica con <strong>di</strong>segno<br />
<strong>di</strong> Carlo Buratti, monsignor Passeri<br />
BAM<br />
arcivescovo e u<strong>di</strong>tole santissimo, nel<br />
i73i, si recò al luogo, lobene<strong>di</strong>, col-<br />
locando la croce ove dovea erigersi<br />
1 altare maggiore. In<strong>di</strong> il celebre Car-<br />
<strong>di</strong>nal Corra<strong>di</strong>ni protettore, alla pre-<br />
senza delle monache,solennemente po-<br />
se la pietra fondamentale, con un'iscri-<br />
zione latina sulla lamina <strong>di</strong> metallo,<br />
che ricorda la funzione celebrata il<br />
primo <strong>di</strong>cembre 1731. Furono posti<br />
nei fondamenti, entro una cassetta,<br />
alcuni agnus Dei benedetti , e tre<br />
medaglie, una d'oro, una d'argen-<br />
to, e 1' altra <strong>di</strong> metallo , con 1' effigie<br />
del Pontefice Clemente XII,<br />
e nel rovescio due epigrafi : Die<br />
qua fundamenta jaela suiti templi<br />
MDCCXXXI, ed in giro: In honorem<br />
Infanlis Jesu. Proseguita la<br />
fabbrica dal valente architetto pontificio<br />
cavalier Fer<strong>di</strong>nando Fuga<br />
ed ornata <strong>di</strong> varii marmi, e stuc-<br />
chi dorati, e vaghe pitture, essendo<br />
poi terminata , nella seconda<br />
domenica <strong>di</strong> settembre dell' anno<br />
1736, il Papa la fece consacrare<br />
da monsignor d'Almeyda arcivescovo<br />
<strong>di</strong> Pirgi, il quale pose sull' aitar<br />
maggiore le reliquie dei santi martiri<br />
Erasmo, Valentino, Longino,<br />
Silvio, Bonifacio e Vittoria; e la<br />
domenica seguente consacrò l'altare<br />
de<strong>di</strong>cato a s. Andrea Corsini ante-<br />
nato del Pontefice. L' interno <strong>di</strong><br />
questa chiesa è <strong>di</strong> graziosa forma<br />
a croce greca , con tre altari , e<br />
cupola a catino al <strong>di</strong> sopra. L' al-<br />
tare principale de<strong>di</strong>cato alla Natività<br />
<strong>di</strong> Gesù Cristo ha il quadro<br />
<strong>di</strong>pinto da Filippo Evangelisti; a<br />
destra evvi l'altare sacro a s. Ago-<br />
stino, il quale venne rappresentato<br />
dal pittore Domenico Maria Muratori<br />
, ed a sinistra qxiello <strong>di</strong> s. An-<br />
drea Corsini , il cui quadro venne<br />
maestrevolmente condotto da Giacomo<br />
Zaboli.<br />
,
BAM BAM 77<br />
Altro Pontefice benefattore <strong>di</strong> quo- loro sconcertata economia, anzi la<br />
sto istituto fu Pio VI nel 1790. Le stessa sussistenza, a perpetua memomonache<br />
del Bambino Gesù volen- ria, eressero, in mezzo all' esteriore<br />
»lo <strong>di</strong>mostrare la loro gratitu<strong>di</strong>ne recinto del monistero, una tavola <strong>di</strong><br />
alla munificenza <strong>di</strong> Papa Pio VI, marmo, e vollero clic vi fosse ap-<br />
da cui riconoscevano il ristoro alla posta la iscrizione seguente:<br />
PIO . SEXTO . PONT . OPT . MAXIMO<br />
QVÒtì<br />
DOMVI • 1NFANTIS . JESV . COPIIS . FAMILIARIB . DESTITVTAE<br />
GRAVIQVE . AERE . ALIENO . OPPRESSAE<br />
CENT . ARGENT . SINGVLIS . MENSIB<br />
A . SODALITIO . XII . APOST . EXSOLVI . DECREVER1T<br />
SORORE8 . LOCI . DOMINAE . TANTI . MEMORES . BENEFICI!<br />
Siccome più sopra <strong>di</strong>cemmo del-<br />
la prima comunione, che dalle don-<br />
zelle lassi in questo monistero ,<br />
cre<strong>di</strong>amo che qui giovi descriver-<br />
GRATI . ANIMI . MONVMENTVM P . P<br />
AN . SAL . MDCCXC<br />
la. Ne' giorni degli esercizi! adunque<br />
precedenti la funzione, le fanciulle<br />
vengono istruite dalle monache,<br />
come già si è riferito. Giunto<br />
il dì stabilito per ricevere Gesù<br />
Sacramentato , le comunicando<br />
dopo aver assistito ai <strong>di</strong>vini miste-<br />
ri, ed alle religiose pratiche <strong>di</strong> uso,<br />
vestite <strong>di</strong> una bianca tunica <strong>di</strong> la-<br />
na, e <strong>di</strong> un lungo manto <strong>di</strong> co-<br />
lor celeste, cinte il capo <strong>di</strong> coro-<br />
na, ascendono <strong>di</strong>votamente alla con-<br />
tigua chiesa, con candele accese in<br />
mano. Inchinato il celebrante, che<br />
per lo più è un Car<strong>di</strong>nale od un ve-<br />
scovo, segue il canto Pange lin-<br />
gua, quin<strong>di</strong> il Veni Creator, ed in-<br />
comincia la messa bassa, assistita<br />
da chierici in cotta. Tutto richiama<br />
le innocenti donzelle ad affettuosi<br />
e pii pensieri : il melo<strong>di</strong>oso suono<br />
dell'organo accompagna l'incruento<br />
sacrifizio, mentre un sacro oratore,<br />
o quello stesso che celebra messa,<br />
,<br />
con brevi ed adatte parole vieppiù le<br />
infervora. Recitatosi con mesto canto<br />
il Confìteor, quattro fanciulle edu-<br />
cande, due a destra e due a sini-<br />
stra con vesti turchine, a guisa <strong>di</strong><br />
angeli, con ali alle spalle, vagamen-<br />
te coronato il capo <strong>di</strong> fiori, con e<strong>di</strong>-<br />
ficante compostezza, tengono chi 1<br />
ceri , raccolti dalle comunicande,<br />
chi un vaso col vino ,e coll'acqua per<br />
l' abluzione, dove ne fosse bisogno.<br />
Segue la comunione fra il tenero<br />
pianto, e la commozione delle don-<br />
zelle, e degli astanti, che per lo più<br />
sono i rispettivi congiunti. Terminata<br />
la ceremonia, il celebrante, o<br />
il pre<strong>di</strong>catore con un fervorino fa<br />
conoscere alle giovani la segnalata<br />
grazia in quel punto ricevuta, e, can-<br />
tato il Te Deum e ricevuta la bene<strong>di</strong>zione,<br />
le comunicande, col me-<br />
desimo or<strong>di</strong>ne con cui entrarono in<br />
chiesa, ritornano al monistero , ove<br />
per tutto il giorno si esercitano ni<br />
pratiche <strong>di</strong> pietà, passando nel dì<br />
seguente alle loro case, condotte dai<br />
parenti.<br />
Scrisse anche <strong>di</strong> questo istituto
7 H BAN<br />
il p. Filippo fìonanni gesuita , nel<br />
suo Catalogo (Irgli Or<strong>di</strong>ni religio-<br />
si della Chiesa militante, stampa-<br />
to in Buina dal de Rossi nel 1741 ,<br />
dove nel parlare della detta congregazione,<br />
riporta le vesti usate da<br />
(|iielle zitelle. Ciò fu riprodotto da<br />
Giuseppe Capparoni, nella Raccolta<br />
degli Or<strong>di</strong>ni religiosi, e delle vergi-<br />
ni a Dio de<strong>di</strong>cate, Roma 1828, alla<br />
pag. 21. A tutte queste notizie si<br />
possono aggiunger quelle, che l'eru<strong>di</strong>tissimo<br />
Francesco Cancellieri dà<br />
sopra il detto istituto, nelle sue no-<br />
tizie intorno alla novena , vigilia,<br />
notte, e festa <strong>di</strong> natale, stampate in<br />
Roma nel 1 788.<br />
BANCHETTI, cioè splen<strong>di</strong><strong>di</strong> Conviti.<br />
Nel concilio generale XI Lateranense<br />
III, celebrato dal Sommo<br />
Pontefice Alessandro III, nel 1179<br />
culi' intervento <strong>di</strong> più <strong>di</strong> trecento<br />
vescovi, fra le altre cose riguardan-<br />
ti la <strong>di</strong>sciplina <strong>ecclesiastica</strong>, si deter-<br />
minò, che i prelati non assistessero<br />
ai Ranchetti, come riporta il Novaes<br />
al tomo lil pag. 1 io.<br />
Una delle prime cure del Pontc-<br />
lìce Leone X, fu quella <strong>di</strong> dar fine<br />
al concilio generale XVII, <strong>di</strong><br />
Laterano V, incominciato dal suo<br />
predecessore, Giulio 11, e ch'egli<br />
terminò nel 1 5 1 7 . Fra le altre co-<br />
se, determinossi, che la casa, fami-<br />
glia, tavola, ed arre<strong>di</strong> de' Car<strong>di</strong>nali<br />
della santa romàna Chiesa, dovesse-<br />
ro essere specchio <strong>di</strong> modestia e <strong>di</strong><br />
moderazione.<br />
Olire poi quanto <strong>di</strong>remo <strong>di</strong>stesamente<br />
all'articolo Pranzi, su quelli<br />
solenni imban<strong>di</strong>ti da' Pontefici per<br />
la consacrazione de' vescovi, e in<strong>di</strong>verse<br />
circostanze, non che nelle mag-<br />
giori solennità e persino co' para-<br />
menti sacri, come pel solenne possesso,<br />
e dopo aver celebrato pontificalmen-<br />
te la messa (ne' quali principi, so-<br />
BAN<br />
vrani , ed ambasciatori davano loro<br />
l'acqua alle mani, servivano de' due<br />
primi pialli, e versavano nel bicchie-<br />
re per la prima volta il vino) qui<br />
ci limiteremo a far menzione del<br />
Banchetto splen<strong>di</strong><strong>di</strong>ssimo, che avea<br />
luogo nell' elezione del nuovo Papa,<br />
cioè nella sua coronazione, e nel-<br />
l'anniversario <strong>di</strong> essa, avendone già<br />
indubitati esempii nel secolo IX. In-<br />
tervenivano ad esso il sacro Collegio,<br />
gli oratori de' principi, i principali<br />
ministri della Santa Sede, e gli ottimati<br />
o maguati <strong>di</strong> Roma.<br />
Tuttavolta, assunto <strong>di</strong> poi al Pon-<br />
tificato nel i566 s. Pio V, Ghislieri,<br />
confermò le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> Pio IV, <strong>di</strong><br />
dare cioè a mano quel denaro, che<br />
si gettava sulle scale <strong>di</strong> s. Pietro, ed<br />
abolì il consueto Banchetto, che so-<br />
leva imban<strong>di</strong>rsi ai Car<strong>di</strong>nali e agli<br />
ambasciatori , che assistevano alla<br />
solenne coronazione, non che agli<br />
auniversarii <strong>di</strong> questa, e <strong>di</strong>spose che<br />
i mille scu<strong>di</strong>, che vi si spendevano<br />
per detto Banchetto, fossero <strong>di</strong>stri-<br />
buiti ai conventi, ed ai monisteri più<br />
bisognosi: onde ebbe origine quella<br />
limosina, che si <strong>di</strong>spensa a' poveri <strong>di</strong><br />
Roma nel gran cortile <strong>di</strong> Belvedere<br />
in simili ricorrenze, essendovi unita<br />
anche la somma, che si gettava sulle<br />
scale vaticane. Questo Pontefice inol-<br />
tri; riformò il lusso degli ecclesia-<br />
stici, particolarmente ne' Banchetti.<br />
Anche Sisto V", sublimato al triregno<br />
nel i585, non volle che si fa-<br />
cesse il regio convito ai Car<strong>di</strong>nali<br />
ed ambasciatori, precipuamente per<br />
la penuria de' viveri , ch'era allora<br />
in Roma, <strong>di</strong>chiarandosi, non per-<br />
mettere, che si l'innovasse la satira<br />
fatta contro Ottaviano Augusto, il<br />
quale, mentre in Roma morivano i<br />
poveri <strong>di</strong> faine, banchettava con<br />
{splen<strong>di</strong><strong>di</strong>ssimo lusso la nobiltà. V.<br />
Conviti, e Caitelle del giovedì, ve-
BAN<br />
NEEOÌ SANTO, E DELLA NOTTE DI NATALE<br />
ove si parla de' pranzi, e della cena,<br />
che avea luogo nel palazzo aposto-<br />
lico, pei Car<strong>di</strong>nali, e pei principi<br />
assistenti al soglio Pontificio. Riguardo<br />
poi a' conviti de' primitivi<br />
cristiani, T r . Agape.<br />
BANCHI nelle Chiese. Le con-<br />
cessioni, che si riferiscono all'uso<br />
dei Banchi nelle chiese , non ne<br />
trasferiscono la proprietà in coloro<br />
che li ottengono, né l'uso è trasmis-<br />
sibile ai loro ere<strong>di</strong>. Non è che ai<br />
fondatori, ai patroni, e per Io pas-<br />
sato anco ai giustizieri superiori<br />
che siasi accordato il privilegio del<br />
Banco in perpetuo, sia nella navata,<br />
sia nel coro. Nessun altro può aver<br />
Banco in chiesa fuorché per con-<br />
cessione del curato , o <strong>di</strong> chi ha cu-<br />
ra delle chiese, senza il concorso del<br />
curato, come praticavasi in Parigi.<br />
E in facoltà del vescovo, nel corso<br />
delle sue visite <strong>di</strong>ocesane , <strong>di</strong> pre-<br />
scrivere la riduzione, o 1' abolizione<br />
dei privilegi del Banco senza interpellare<br />
i particolari, che ne hanno<br />
il go<strong>di</strong>mento, ed anzi malgrado la<br />
loro opposizione. Queste riduzioni<br />
o cangiamenti, potevano esercitarsi<br />
anche pei privilegi del Banco riser-<br />
vato ai patroni , ed ai giustizieri<br />
superiori; a con<strong>di</strong>zione però che fos-<br />
sero loro mantenuti quelli, che erano<br />
collocati nel coro. 11 Pontefice<br />
Benedetto XIV, riformando gli abu-<br />
si delle musiche nelle chiese, vietò<br />
ri golosamente ai superiori <strong>di</strong> es-<br />
se, che vi tenessero Banchi o se<strong>di</strong>e<br />
nei giorni, che vi fosse musica. V.<br />
Novaes, tom. XIV, p. ?.3o.<br />
BANCHIERE, o BANCHIERO.<br />
Colui, che tiene Banco per prestare,<br />
e contare denari ad altri. Chiamasi<br />
con tal nome un negoziante , che<br />
ricevendo una somma <strong>di</strong> denaro, si<br />
obbliga <strong>di</strong> rimborsarne il pagatore<br />
,<br />
BAN 79<br />
in altro luogo, sia <strong>di</strong>rettamente,<br />
sia col mezzo <strong>di</strong> un terzo, e ciò<br />
previo un determinato compenso<br />
delle proprie cure, e del vantaggio,<br />
che deriva alla persona verso la<br />
quale si obbliga. Una cosi fatta<br />
specie <strong>di</strong> commercio non è da con-<br />
dannarsi, quando il profitto, che si<br />
fa dal Banchiere sia moderato, e<br />
nei limiti dalla legge prescritti. Tale<br />
è il giu<strong>di</strong>zio del venerando Ponte-<br />
fice s. Pio V, <strong>di</strong>chiarato nella sua<br />
Bolla dei 27 gennaro i5yi. V. Usura.<br />
BANCHIÈRE SPEDIZIONERE.<br />
Nome altra volta dato in Francia a<br />
quelli, che si assumevano l'incarico del-<br />
la spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> tutte le bolle, <strong>di</strong>spense,<br />
ed altri atti tanto <strong>di</strong> cancelleria, come<br />
<strong>di</strong> penitenzieria, che si emanano<br />
dalla corte <strong>di</strong> Roma, e, quando esi-<br />
steva, dalla legazione <strong>di</strong> Avignone,<br />
L' e<strong>di</strong>tto delle piccole date, uscito in<br />
Francia nel mese <strong>di</strong> giugno i55o, pre-<br />
scriveva all'articolo quinto, che i Ban-<br />
chieri ed altri, che s' intromettessero<br />
nelle spe<strong>di</strong>zioni degli atti della corte<br />
<strong>di</strong> Roma , e della legazione d'Avi-<br />
gnone, fossero obbligati a prestar<br />
giuramento <strong>di</strong>nanzi al giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>-<br />
nario del luogo, nel quale abitava-<br />
no, e <strong>di</strong> esercitar l'uffizio loro con<br />
fedeltà, non che <strong>di</strong> tenere apposito<br />
registro delle loro operazioni, ed of-<br />
frire una cauzione <strong>di</strong> mille scu<strong>di</strong>. Il<br />
regolamento sancito dal parlamento<br />
<strong>di</strong> Parigi, li 10 febbraio 16 19, con-<br />
tiene <strong>di</strong>sposizioni pressoché eguali.<br />
I Banchieri spe<strong>di</strong>zioneri doveano<br />
essere laici, dell'età non minore <strong>di</strong><br />
venticinque anni, e non <strong>di</strong>pendenti,<br />
sia come uffiziali, sia come domestici,<br />
da verun ecclesiastico. Non<br />
potevano • possedere, né esercitare<br />
congiuntamente gì impieghi <strong>di</strong> con-<br />
trollore, <strong>di</strong> Banchiere e <strong>di</strong> notaio;<br />
l'esercizio simultaneo de' medesimi<br />
era pur vietato, quando anche fosse
80 lì A In-<br />
<strong>di</strong>viso tra padre e figlio, tra zio.<br />
genero, e nipote, tra fratello, o<br />
cognati, o cugini germani, che <strong>di</strong>morassero<br />
in Uno stesso luogo. A<br />
questi Banchieri soltanto, esclusa<br />
qualunque altra persona, riservava»<br />
la facoltà <strong>di</strong> sollecitare la spe<strong>di</strong>zione<br />
degli atti, che si solevano implorare<br />
dalla Santa Sede, e dalla legazione<br />
<strong>di</strong> Avignone. V. Spewzioxef.e.<br />
BANCHIERI Antonio, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Antonio Banchieri nacque da genitori<br />
nobilissimi nel 1667, «Pistoia, edera<br />
nipote <strong>di</strong> Clemente IX dal lato ma-<br />
terno. Mentre era Pontefice Innocen-<br />
zo XII, passò a Roma nel 1692, ove<br />
fu eletto protonotario apostolico, po-<br />
nente <strong>di</strong> consulta e prelato consultore<br />
della congregazione dei riti. Supplì<br />
dappoi al Car<strong>di</strong>nale Agostino Fabroni<br />
segretario <strong>di</strong> Propaganda. Nel 170.3<br />
Clemente XI lo onorò della vice le-<br />
ga/ione <strong>di</strong> Avignone, e decornilo della<br />
nunziatura al re cristianissimo, dalla<br />
quale essendosi <strong>di</strong>spensato il Banchieri<br />
per ingenti motivi, fu in quella vece<br />
destinato, nel 1706, dallo stesso Pontefice<br />
a segretario <strong>di</strong> Propaganda<br />
nel 1707, ad assessore del s. Of-<br />
fizio, e da ultimo, nel 1712*, segre-<br />
tario <strong>di</strong> consulta. Benedetto XIII<br />
lo elesse, nel 1724, governatore<br />
<strong>di</strong> Roma in luogo del Car<strong>di</strong>nal Fal-<br />
conieri, e dopo due anni che pas-<br />
sò in quell'impiego, onorollo quel<br />
Pontefice della saera porpora, nella<br />
sesta promozione, che fece a Roma<br />
li 9 <strong>di</strong>cembre del 1726, assegnan-<br />
dogli la <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Nicolò in carcere.<br />
Per poco non fu eletto Pon-<br />
tefice nel conclave <strong>di</strong> Clemente XII,<br />
all'esaltamento del quale contribuì<br />
col suo voto il Banchieri. Il nuovo<br />
Papa lo volle a proprio segretario,<br />
e lo ascrisse a tutte le congregazioni<br />
<strong>di</strong> Roma. Sostenne il Banchieri il ca-<br />
rico <strong>di</strong> primo ministro, la prefettura<br />
,<br />
B A N<br />
della consulta, del contado Venesi-<br />
no, della s. Casa <strong>di</strong> Loreto e della<br />
città <strong>di</strong> Fermo. Se non che, la sua<br />
salute mal ferma non gli permise<br />
<strong>di</strong> occuparsi a lungo delle nuove<br />
cariche, poiché desideroso <strong>di</strong> ri pa-<br />
lliare per ricuperare la perduta sa-<br />
lute, giunto appena in Toscana, morì<br />
nel 1733, contando sessanta sei an-<br />
ni <strong>di</strong> età, e cinque <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato.<br />
La chiesa dei padri gesuiti fu il luo-<br />
go destinato a ricoverar le ossa.<br />
BANCHIERI (ti axfp.ancesco, Car-<br />
<strong>di</strong>nale. Gianfrancesco Banchieri, eb-<br />
be vita da nobilissimi parenti, nel<br />
1694, e vide la prima luce in Pistoia.<br />
Era nipote del Car<strong>di</strong>nale An-<br />
tonio Banchieri, segretario <strong>di</strong> stato <strong>di</strong><br />
Clemente XII. Ascritto, nel 17 33, dal-<br />
lo stesso Clemente XII tra i ponenti<br />
<strong>di</strong> consulta, dopo ott' anni, Benedet-<br />
to XIV 7<br />
lo annoverò tra i chierici <strong>di</strong><br />
camera coli incarico <strong>di</strong> presiedere<br />
alle ripe , alle marine ed al Castel<br />
sant'Angelo; quin<strong>di</strong> nel 1747 1° de-<br />
stinò alla carica <strong>di</strong> tesoriere della<br />
medesima camera apostolica. Da ultimo<br />
creatolo <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s.<br />
Adriano nella quarta promozione fatta<br />
in Roma, li 26 novembre del 1753<br />
lo ammise poi alla congregazione<br />
della consulta, della immunità, del<br />
buongoverno e ad altre. Passato a mi-<br />
glior vita il Car<strong>di</strong>nale Berni nel 1754,<br />
restò libera la legazione <strong>di</strong> Ferrara,<br />
la quale fu conferita al Banchieri<br />
colla protctloria della religione dei<br />
cavalieri <strong>di</strong> Malta e dei monaci del-<br />
l'Or<strong>di</strong>ne betlemmitico nelle In<strong>di</strong>e oc-<br />
cidentali. Ritornato finalmente a Pistoia,<br />
fu in breve colto dalla morte<br />
nel 1763, sedendo il Pontefice Clemente<br />
XIII, ai comizii del quale fu<br />
presente. Morì <strong>di</strong> sessanta nove anni,<br />
avendone passali <strong>di</strong>eci nel Car<strong>di</strong>na-<br />
lato, e fu sepolto nella chiesa dei<br />
gesuiti <strong>di</strong> quella città.
BAN<br />
.- BANDA. Or<strong>di</strong>ne Equestre. Ad es-<br />
sere ascritto a quest'Or<strong>di</strong>ne cavalle-<br />
resco antico militare della Spagna,<br />
doveasi deporre le armi sopra un<br />
altare , e tutta la notte vegliare in<br />
orazioni. Nel giorno seguente, men-<br />
tre si celebrava messa solenne, il<br />
supremo maestro dell' Or<strong>di</strong>ne medesimo<br />
imponeva al novello cavaliere<br />
una Banda, o Benda, cioè una stri-<br />
scia <strong>di</strong> drappo, larga quattro <strong>di</strong>ta,<br />
<strong>di</strong> seta rossa , la quale pendeva<br />
dalla spalla sinistra verso il fian-<br />
co destro, il che era il segno del-<br />
l' onore ricevuto , e del nobil gra-<br />
do a cui veniva il cavaliere esal-<br />
tato . Il primo autore <strong>di</strong> questo<br />
Or<strong>di</strong>ne si <strong>di</strong>ce essere stato Alfonso<br />
XI re <strong>di</strong> Castiglia, sotto il Pontefice<br />
Giovanni XXII, verso l'anno i33o,<br />
il quale volle esser chiamato gran<br />
Maestro <strong>di</strong> esso, e usare della medesima<br />
Banda. Si vuole che il co-<br />
lore <strong>di</strong> essa fosse prima simile alla<br />
pelle del pardo, come abbiamo dal-<br />
la vita <strong>di</strong> Giovanni II. A tal titolo<br />
<strong>di</strong> onore erano ammessi soltanto i<br />
figliuoli <strong>di</strong> persone , nati dopo il<br />
primogenito, e <strong>di</strong> poche facoltà;<br />
eglino dovevano aver militato o<br />
servita la corte per <strong>di</strong>eci anni , o<br />
combattuto contro i mori . Ob-<br />
bligati a prendere le armi per la<br />
<strong>di</strong>fesa della cattolica religione contro<br />
gl'infedeli, doveano altresì mantener<br />
la fede al re costringendo sino a tace»<br />
re chi avesse sparlato <strong>di</strong> lui. Doveano<br />
inoltre parlargli a favore degl' infelici,<br />
non <strong>di</strong>r mai una menzogna od<br />
adulazione, conversare solo coi sag-<br />
gi e coi costumati, né cogli artisti<br />
e con persone <strong>di</strong> bassa con<strong>di</strong>zione,<br />
non vantarsi mai , né mangiare<br />
cibi grossolani , e bevendo pro-<br />
nunciare dovevano sempre il nome<br />
<strong>di</strong> Gesù. Chi avesse portata la<br />
Banda senza la permissione del re,<br />
VOL. IV.<br />
BAN 8r<br />
doveva battersi con uno dell'Or<strong>di</strong>ne;<br />
rimanendo vincitore, era <strong>di</strong>chiarato<br />
cavaliere. Si radunavano tre volte<br />
all'anno per gli affari dell'Or<strong>di</strong>ne,<br />
dovendo avere nel luogo dell'assem-<br />
blea le armi ed i cavalli loro. Te-<br />
nuti erano a far ogni anno il giuo-<br />
co delle canne; una volta per settimana<br />
correre l'aringo, trovarsi ogni<br />
domenica alla reggia per battersi<br />
due contra due alla presenza del re.<br />
Ai tornei non era però ammesso uà<br />
numero maggiore <strong>di</strong> trenta contro<br />
trenta, né alcuno poteva corrervi<br />
più <strong>di</strong> quattro volte, e chi ne' quat-<br />
tro corsi non avesse rotta la lancia,<br />
era obbligato a pagare la spesa del<br />
torneo. Alla morte <strong>di</strong> alcun confratello<br />
vestivano gli altri a lutto per<br />
un mese, né assistevano a verun giuoco<br />
per altri tre mesi. Mancando a<br />
tali prescrizioni, cadevano in deter-<br />
minate pene, alle quali giuravano <strong>di</strong><br />
volersi sottoporre. Fu ampliato que-<br />
st' Or<strong>di</strong>ne da Giovanni I re <strong>di</strong> Ca-<br />
stiglia nel 1379, il quale creò cento<br />
cavalieri nel dì della sua incoronazione.<br />
Da Fer<strong>di</strong>nando I fu pur<br />
trasferito nel regno <strong>di</strong> Aragona cir-<br />
ca 1' anno 1 4 1 2 : in seguito fu a-<br />
bolito ; ma venne ristabilito dal re<br />
<strong>di</strong> Spagna Filippo V della casa <strong>di</strong><br />
Borbone nei primor<strong>di</strong>i del secolo<br />
XVIII.<br />
BANDA o SCIARPA. Or<strong>di</strong>ne c-<br />
questre <strong>di</strong> donne. Mentre la nobiltà<br />
era in servizio del re Giovanni I<br />
<strong>di</strong> Castiglia ( che regnò dal 1879<br />
al 1390), la città <strong>di</strong> Palenza, asse-<br />
<strong>di</strong>ata dagl'inglesi, stava in pericolo<br />
<strong>di</strong> essere espugnata. Supplì per <strong>di</strong>-<br />
fenderla il coraggio delle donne no-<br />
bili, le quali per amore della patria<br />
impugnarono le armi , e non solamente<br />
resisterono, ma facendo una<br />
generale sortita, obbligarono gì' in-<br />
glesi a fuggire. Mosso il re Giovan-
8-2 BAN<br />
ni I dalla eroica fedeltà e valore <strong>di</strong><br />
esse, volle ricompensarne degnamen-<br />
te il merito; concedendo loro molti<br />
privilegi, e per memoria de' posteri,<br />
accordando loro l'uso d'una Banda<br />
o Sciarpa d'oro, che, appoggiata al-<br />
l' omero destro, s'allacciava al <strong>di</strong> sot-<br />
to del braccio sinistro ; ed attraver-<br />
sava così il manto. In oltre concesse<br />
loro tutti que' privilegi , e <strong>di</strong>stinzioni<br />
godute dai cavalieri della Ban-<br />
da, detti anche della Sciarpa, isti-<br />
tuiti dal re Alfonso XI suo avo<br />
paterno.<br />
BANDELLI Bavdello , Car<strong>di</strong>nale<br />
. Bandello Bandelli , patrizio<br />
lucchese, venne alla luce circa la me-<br />
tà del secolo XIV. Era laureato<br />
in ambe le leggi, collettore aposto-<br />
lico nella Toscana e nel ducato <strong>di</strong><br />
Spoleti, e da Urbano A I fu promosso<br />
nel i388 al vescovato <strong>di</strong> città <strong>di</strong><br />
Castello. Gregorio XII lo passò poi a<br />
quello <strong>di</strong> rumini nel i4°7> e creol-<br />
lo prete Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong> s.<br />
Balbina e legato nelle terre del dominio<br />
veneto e nella Romagna, nel-<br />
la seconda promozione fatta a Siena<br />
li iq settembre del 1408. Egli rice-<br />
vette quel Pontefice nel giorno della<br />
Epifania nella sua cattedrale con tutta<br />
solennità, allorché si rifugiava presso<br />
Callo Malatesta suo amico e prin-<br />
cipe <strong>di</strong> quella città. Intervenne il<br />
Bandelli al concilio <strong>di</strong> Costanza<br />
e poco <strong>di</strong>poi l'elezione <strong>di</strong> Martino<br />
V, morì nel i4'7 dopo 9 anni <strong>di</strong><br />
Car<strong>di</strong>nalato.<br />
BANDERESI. Banderese, secondo<br />
il <strong>di</strong>zionario della lingua italiana,<br />
significa, che ha la Banda <strong>di</strong> una<br />
sorte <strong>di</strong> cavalleria, o portatore <strong>di</strong><br />
un insegna 3 ovvero capo <strong>di</strong> una<br />
banda <strong>di</strong> soldati. Il alacri chiama<br />
Banelimi lo stendardo e la ban<strong>di</strong>e-<br />
ra, e <strong>di</strong>ce che handoforus fu deno-<br />
minato l' alfiere , il quale da altri<br />
,<br />
BAN<br />
chiamasi banderarius. Cencio Camerario<br />
lo appella bandulan'us , baudonarii,<br />
e bandonerii , enumerandone<br />
do<strong>di</strong>ci con vessilli rossi, nel possesso<br />
che i Pontefici prendevano della ba-<br />
silica laleranense, cogli antichi riti. Il<br />
Movaes, t. IV p. 216 <strong>di</strong>ce dei Bande-<br />
resi. / caporioni <strong>di</strong> Boni a, che nel<br />
Pontificato <strong>di</strong> Gregorio V, il Sassone,<br />
nel 998, si chiamavano col nome<br />
greco decarchoni o decarconi, ossia<br />
il collegio de' tribuni della piche, in<br />
tempo <strong>di</strong> Urbano V, nel i362. si<br />
<strong>di</strong>cevano con vocabolo tedesco Banderesi,<br />
dalle ban<strong>di</strong>ere che usavano<br />
in guerra, perchè ciascuna decuria<br />
<strong>di</strong> Roma si <strong>di</strong>stingueva dalla sua<br />
ban<strong>di</strong>era. Essendo la città <strong>di</strong>visa in<br />
più decurie, ciascuna <strong>di</strong> esse aveva il<br />
suo capo, e la sua insegna partico-<br />
lare, sotto la quale militavano, co-<br />
stituendo tutti insieme un magistra-<br />
to del popolo romano, oltre il se-<br />
natore, e i conservatori, giacché fino<br />
dal Pontificato <strong>di</strong> Innocenzo II,<br />
quando i romani ribellaronsi a sug-<br />
gestione <strong>di</strong> Pietro Abailardo, pro-<br />
clamata la repubblica, crearono ven-<br />
totto senatori, o decarconi. Questi<br />
dunque si denomiua\ano Banderesi<br />
coi loro decurioni : <strong>di</strong>poi i capi <strong>di</strong> que-<br />
sti, che si <strong>di</strong>cevano Banderesi, si <strong>di</strong>s-<br />
sero comunemente, e con titolo più<br />
proprio caporioni [Ve<strong>di</strong>), ed erano<br />
quattor<strong>di</strong>ci, perchè altrettanti sono<br />
i rioni <strong>di</strong> Roma, secondo la <strong>di</strong>vi-<br />
sione fattane da Augusto primo im-<br />
peratore romano. Ristretti poi dopo<br />
d 238 dal Pontefice s. Fabiano<br />
romano a sette i rioni, ma poi <strong>di</strong>venuti<br />
al numero <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci, Sisto V,<br />
del 1 585, li ritornò al numero <strong>di</strong><br />
quattor<strong>di</strong>ci, aggiungendovi quello <strong>di</strong><br />
Borgo. Ve<strong>di</strong> Vettori nel Fiorino<br />
d'oro illustrato p. 373, e Bernar-<br />
<strong>di</strong>no Bernar<strong>di</strong>ni nella sua Descri-<br />
zione del nuovo ripartirne/ilo dei
BAN<br />
rioni <strong>di</strong> Roma , Roma per Generoso<br />
Salomone 1 744- Bartolomeo<br />
Platina, Vite, de Pontefici, in quel-<br />
la <strong>di</strong> Gregorio XI, che fu creato in<br />
Avignone ai 3o <strong>di</strong>cembre l'i'jo, ecco<br />
quanto <strong>di</strong>ce de' Banderesi. In<br />
questo tempo in Roma il senatore,<br />
che rendeva ragione al popolo, ogni<br />
sei mesi si mutava. Ed i Bande-<br />
resi guardavano la città, ed avevano<br />
tutto il governo della repubblica.<br />
Questo nome <strong>di</strong> Banderesi<br />
era venuto dai Gei-mani , che ban-<br />
<strong>di</strong>ere chiamavano i vessilli, che<br />
portavano neW imprese. Perciocché<br />
ogni decuria, che oggi capo <strong>di</strong> regione<br />
cliiamano , era con la sua<br />
ban<strong>di</strong>era, e segno od insegna <strong>di</strong>-<br />
stinta. Si veggono queste ban<strong>di</strong>ere,<br />
<strong>di</strong>ce il Cancellieri ne' suoi Possessi<br />
p. 33, sopra lo stemma de' Bande-<br />
resi in Campidoglio, nella base <strong>di</strong><br />
marmo della mano <strong>di</strong> bronzo; in una<br />
casa in un marmo con vino scudo<br />
ed effigie de' Pavesatori, e Balestrieri<br />
presso la colonna traiana , ed in<br />
una colonnetta vicino la porta <strong>di</strong><br />
fianco <strong>di</strong> s. Ivo, alla Scrofa, con-<br />
trada, che conduce a porta Flami-<br />
nia. Veggasi il Marini , Archiatri<br />
Pontificii, t. I, p. 106.<br />
Dopo la morte del famoso tribuno<br />
<strong>di</strong> Roma, Cola <strong>di</strong> Rienzo, uc-<br />
ciso agli 8 ottobre 1 3 !>4 ne l Pon-<br />
tificato d' Innocenzo VI residente in<br />
Avignone, il popolo romano colla<br />
autorità Pontificia elesse successivamente<br />
varii senatori, tutti con somma<br />
autorità nell' assenza del Papa.<br />
Nacque nuova se<strong>di</strong>/ione nel i358,<br />
mentre erano senatori Orso Orsini<br />
e Pietro Capocci, né il sovrano Pon-<br />
tefice potè domare l' audacia del<br />
popolo col creare i senatori estranei;<br />
anzi questo popolo medesimo<br />
creò un magistrato, che chiamatasi<br />
de' Banderesi, presso il quale stava<br />
B AN 83<br />
il governo della città, mentre il se-<br />
natore amministrava la giustizia.<br />
Mosso il Pontefice Urbano Y da<br />
varii gl'avi riflessi, volle restituire la<br />
residenza Pontificia in Roma, ma<br />
poco <strong>di</strong>poi a cagione delle guerre<br />
<strong>di</strong> varii potentati, nel iSyo, fece<br />
ritorno in Avignone per sedarle<br />
lasciando in Italia un Car<strong>di</strong>nale le-<br />
gato. Non andò guari, che ritenendo<br />
i fiorentini avere il Pontificio legato<br />
somministrato soccorso a quei<br />
<strong>di</strong> Prato, co' quali erano in aspris-<br />
sima guerra, per vendetta spe<strong>di</strong>rono<br />
a varie città, eh' erano state ri-<br />
cuperate al dominio della Santa Sede,<br />
certi vessilli, o ban<strong>di</strong>ere col mot-<br />
to Liberta». I romani le accolsero<br />
con trasporto , ed essendo la città<br />
<strong>di</strong>visa in decuiie, il capo chiaman-<br />
dosi decurione, o Banderese, ciascuno<br />
ricevette una ban<strong>di</strong>era per tenersi<br />
alla propria abitazione, donde<br />
alcuni riconoscono 1' origine del nome<br />
<strong>di</strong> Banderesi. Finalmente dopo<br />
che la residenza Pontificia fino dal<br />
i3o5 era stata fissata in Avignone,<br />
il glorioso Gregorio XI, il settimo<br />
de' Papi colà residente, ai 17 gen-<br />
naio 1 377,<br />
si recò con tre<strong>di</strong>ci Car-<br />
<strong>di</strong>nali in Roma, per ristabilirla de-<br />
finitivamente, venendo accolto, e ri-<br />
cevuto da' magistrati, e dal popolo,<br />
colle maggiori <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> gioia<br />
e <strong>di</strong> rispetto. Non tardò il buon<br />
Pontefice ad affliggersi della nuova<br />
<strong>di</strong>mora , perchè non si vede-<br />
va in Roma ubbi<strong>di</strong>to come richiedeva<br />
1' autorità <strong>di</strong> un sovrano ; giac-<br />
ché i Banderesi, che al suo arrivo<br />
in Roma aveano deposte ai suoi<br />
pie<strong>di</strong> le proprie ban<strong>di</strong>ere, insegne<br />
del loro potere, eccitali dai fiorenti-<br />
ni a mantenersi in libertà, le avevano<br />
subito riprese, per esercitare<br />
ogni autorità come <strong>di</strong>anzi facevano.<br />
Dall'altra parte quei, che favoriva-<br />
,
84<br />
BAN<br />
no il Papa tramarono contro i Ban-<br />
deresi, per cui Gregorio XI prescel-<br />
se a senatore Gomez d' Albornoz,<br />
<strong>di</strong>chiarandolo inoltre capitano gene-<br />
rale del popolo romano si per la<br />
pace che per la guerra , e lo fece<br />
inoltre rettore del ducato spoletino.<br />
Ciò non produsse il desiderato ef-<br />
fetto onde Gregorio XI fu costret-<br />
to a cedere, per non esporsi alle<br />
violenze de' Banderesi. Addolorato il<br />
Pontefice <strong>di</strong> vedersi in mezzo ad<br />
una nazione, che sola <strong>di</strong>sprezzava i<br />
suoi supremi coman<strong>di</strong> , mentrechè<br />
questi erano con ossequio ricevuti<br />
da tutti i potentati del mondo cri-<br />
stiano , ed essendo continuamente<br />
malaticcio, cadde infermo, e morì<br />
nel palazzo vaticano ai 28 marzo<br />
i3 7 8.<br />
Ai 7 aprile entrarono in conclave<br />
nel detto palazzo apostolico se-<br />
<strong>di</strong>ci Car<strong>di</strong>nali , cioè quattro italia-<br />
ni, un<strong>di</strong>ci francesi, ed uno spaglino-<br />
lo : nel giorno medesimo, o nel se-<br />
guente, un capo-rione de' Banderesi<br />
che governavano i rioni della città,<br />
vi si recò per parte de' romani<br />
a fare una rappresentanza ai Car<strong>di</strong>nali<br />
elettori, per indurli ad eleggere un<br />
Papa romano, che non partisse più<br />
da Roma, esponendovi fra le altre<br />
cose, la rovina <strong>di</strong> tutte le chiese,<br />
senza porte, e senza tetto ridotte<br />
a pascolo degli armenti, e massime<br />
delle basiliche vaticana e lateranen-<br />
se. Rispose al Banderese il Car<strong>di</strong>nal<br />
<strong>di</strong> Glaudeve, che avrebbero procu-<br />
rato <strong>di</strong> scegliere il più degno ed il<br />
più atto al governo della Chiesa uni<br />
versale ; e il capo-rione Bandere-<br />
se si licenziò con replicargli queste<br />
parole : Voglia Iddìo che ce lo <strong>di</strong>a-<br />
te romano } poiché altrimenti ve ne<br />
pentirete. Appena costui si riti-<br />
rò co' suoi compagni, i Car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong><br />
commi consenso, e canonicamente<br />
BAN<br />
elessero per Papa, Bartolommeo Bit'<br />
tìlli Prignani napoletano , che poi<br />
assunse il nome <strong>di</strong> Urbano VI , es-<br />
sendo arcivescovo <strong>di</strong> Bari , secondo<br />
quanto aveano fissato prima <strong>di</strong> en-<br />
trare il conclave. Seguita l'elezione,<br />
i romani corsero armati al vatica-<br />
no, gridando, romano lo vogliamo,<br />
romano lo vogliamoj e scorrendo furiosamente<br />
pel conclave, minaccia-<br />
rono <strong>di</strong> uccidere tutti i Car<strong>di</strong>nali.<br />
Ma riuscì, non senza <strong>di</strong>fficoltà, ad<br />
Agapito Colonna, e ad altri primarii<br />
personaggi della città, a calmare la<br />
furia del popolo. All' articolo Avi-<br />
gnone j descrivendosi 1' elezione <strong>di</strong><br />
Urbano VI, vi sono le particolarità<br />
<strong>di</strong> questo avvenimento, che poco <strong>di</strong><br />
poi servì <strong>di</strong> pretesto ai Car<strong>di</strong>nali<br />
francesi, bramosi <strong>di</strong> ritornare in A-<br />
vignone, per ribellarsi, ai 20 settem-<br />
bre 1378, al legittimo Pontefice,<br />
con eleggergli contro l'antipapa Clemente<br />
VII; il quale recandosi in<br />
Avignone, vi stabilì una cattedra <strong>di</strong><br />
pestilenza, e <strong>di</strong>e' vigore allo scisma,<br />
che per cinquant'anni afflisse la Chie-<br />
sa, e desolò Roma e l' Italia.<br />
Il Pontificato <strong>di</strong> Urbano VI, siccome<br />
tempo <strong>di</strong> scisma, fu una con-<br />
tinuazione <strong>di</strong> orrori e <strong>di</strong> ribellioni.<br />
Nel 1 38 1 al senatore Carlo III Du-<br />
razzo re <strong>di</strong> Napoli successe il suo<br />
luogotenente Lasso <strong>di</strong> Castiglionehio,<br />
per cui a' 2 1 giugno i possenti Ban-<br />
deresi corsero al palazzo senatorio<br />
e <strong>di</strong>ssero al luogotenente che non<br />
intendevano ch'egli guastasse Roma,<br />
come avea fatto della sua terra, e<br />
il minacciarono della vita, se pron-<br />
tamente non partiva dalla città, il<br />
che suir istante eseguì . Irrequieti<br />
i romani a motivo della prepotenza<br />
de Banderesi, <strong>di</strong> frequente si commovevano<br />
, e tanto fu fiera la se-<br />
<strong>di</strong>zione del i382, che i Car<strong>di</strong>nali<br />
per iscampar la morte dai romani.
BAH<br />
furono costretti a nascondersi; ed il<br />
Papa, intrepido, vestilo del paludamento<br />
Pontificale , eolla Croce in<br />
mano, presentatosi ai sollevati nel-<br />
l'atrio del palazzo, li placò, e li indusse<br />
a domandargli perdono. Morto<br />
nel i 38g Urbano VI, i Car<strong>di</strong>nali della<br />
sua ubbi<strong>di</strong>enza cospirarono concordemente<br />
nell'elezione <strong>di</strong> Bonifacio IX,<br />
Tomazelli, napoletano. Stanco questo<br />
Pontefice dell'insubor<strong>di</strong>nazione dei<br />
romani per averlo costretto i Ban-<br />
deresi a rifugiarsi in Perugia, uomo<br />
<strong>di</strong> petto forte coni' era, si fece<br />
ubbi<strong>di</strong>re, e rispettare in guisa, ebe<br />
fu il primo Papa, eli' esercitò maggior<br />
dominio temporale in Roma,<br />
e nel patrimonio <strong>di</strong> s. Pietro. Pieno<br />
<strong>di</strong> coraggio , tolse ai romani<br />
l' autorità usurpala , ed eleggendo<br />
a suo arbitrio i magistrati, come<br />
abbiamo dall' annalisla Bzovio, al-<br />
l'anno i3o,4> num. 1, soppresse i<br />
potenti ed irrecpiieti Banderesi , che<br />
fino allora aveano audacemente <strong>di</strong>-<br />
sputato co' Sommi Pontefici, il go-<br />
verno <strong>di</strong> Roma. Tuttavolla, stante<br />
il proseguimento dello scisma, che<br />
indeboliva la sovranità <strong>di</strong> Bonifacio<br />
IX, fu egli nuovamente costretto<br />
dai Banderesi ad allontanarsi da Roma<br />
: ma avvicinandosi la celebrazione<br />
dell'anno santo iZjoo, volendo<br />
i romani profittare dei tanti van-<br />
taggi , che provenivano alla città<br />
pel concorso de' forestieri e pelle-<br />
grini , spe<strong>di</strong>rono un' ambasceria in<br />
Assisi ad invitare il Papa a consolarli<br />
<strong>di</strong> sua presenza. Bonifacio IX<br />
promise <strong>di</strong> esau<strong>di</strong>rli allorché avesse-<br />
ro per sempre aboliti i Banderesi,<br />
e ricevuto il senatore Malatesta da<br />
lui nominato : alle quali con<strong>di</strong>zioni<br />
essendosi i romani sottomessi, il Pon-<br />
tefice tornò in Pioma, assunse l'as-<br />
soluto dominio <strong>di</strong> essa, e munì <strong>di</strong><br />
valido presi<strong>di</strong>o il castel s. Angelo.<br />
BAN 85<br />
Abbiamo poi, che il Car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong><br />
s. Angelo, legato <strong>di</strong> Roma nell'as-<br />
senza <strong>di</strong> Gregorio XII, agli 1 1 aprile<br />
i4°8, creò <strong>di</strong> nuovo i Banderesi<br />
a cagione della guerra che mi-<br />
nacciava La<strong>di</strong>slao re <strong>di</strong> Napoli per<br />
impadronirsi <strong>di</strong> Roma. Tuttavia es-<br />
sendo riuscito a La<strong>di</strong>slao penetrar<br />
nella città, fece alcuni patti co' ro-<br />
mani, e poi l'occupò interamente;<br />
onde dopo questo avvenimento , i<br />
Banderesi <strong>di</strong>misero l'insegna e l'uf-<br />
fìzio, ed il re nominò senatore Giovanni<br />
de Tostis. Da tal' epoca adunque<br />
la storia non ci presenta memoria<br />
<strong>di</strong> questi audaci e potenti<br />
magistrati, rinnovati poco <strong>di</strong>poi sotto<br />
altro nome e più. moderata influenza,<br />
cioè dei Capo -Rioni <strong>di</strong> Roma.<br />
V. Rioni <strong>di</strong> Roma, ove, parlandosi<br />
delle ban<strong>di</strong>ere d' ognuno, si vedrà<br />
quali erano quelle de' celebri Ban-<br />
deresi, che un tempo furono cotan-<br />
to formidabili alla sovranità Ponti-<br />
ficia.<br />
BANDI Giancarlo, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Giancarlo Ban<strong>di</strong> , nobile cesenate<br />
e zio materno del Pontefice Pio<br />
VI, Braschi, nacque ai 1 7 luglio<br />
1700. Era avvocato, ed u<strong>di</strong>tore del<br />
Car<strong>di</strong>nal Ruffo , legato <strong>di</strong> Ferrara,<br />
in<strong>di</strong> fu fatto vescovo <strong>di</strong> Imola ,<br />
nella quale città eresse dai fonda-<br />
menti la cattedrale. Quin<strong>di</strong> fu crea-<br />
to Car<strong>di</strong>nale col titolo presbiterale<br />
<strong>di</strong> s. Maria del popolo dal suo ni-<br />
pote ai 29 maggio 1775, ma fu<br />
pubblicato agli 11 del seguente set-<br />
tembre. Ricevette nel suo vescovato,<br />
nel 1782, lo stesso Pio VI,<br />
che teneramente lo amava, allorquando<br />
recossi a Vienna , nella<br />
qual' occasione consacrò il Papa la<br />
detta cattedrale. Questo degno por-<br />
porato , encomiato per le sue virtù,<br />
morì in Imola ai 2 3 marzo<br />
17845 con gran <strong>di</strong>spiacere del Pon-
8(j B4K<br />
tefice nipote. V. Bbaschi; e Novaes<br />
tomo XVI pag. ciò.<br />
BANDI. Eretici, che nel XII se-<br />
colo rinnovarono 1' errore degli ori-<br />
genisti, i quali sostenevano essere<br />
tutte le anime state create al tempo<br />
medesimo in cui fu creato il mon-<br />
do, ed aver esse peccato subito dopo<br />
la creazione. E vero che questi<br />
eretici tolsero il nome da quello del<br />
loro maestro Bando; non consta pe-<br />
rò che abbiano fatti gran<strong>di</strong> progres-<br />
si, né si sa in qual luogo abbiano<br />
dommatizzato, o chi li abbia com-<br />
battuti, né meno condannati.<br />
BANDIERA. Drappo legato ad una<br />
asta, entro del quale ricamate o <strong>di</strong>pin-<br />
te si rappresentano le imprese de' ca-<br />
pitani, le armi ed insegne de'principi,<br />
a <strong>di</strong>versi colori. L'uso della Ban<strong>di</strong>era<br />
si ritiene per antichissimo , e sonvi<br />
autori, che lo vogliono derivato dagli<br />
assiri, siccome quelli, che aveano<br />
<strong>di</strong>pinta una colomba sopra <strong>di</strong> un<br />
drappo in memoria della colomba<br />
spe<strong>di</strong>ta da Noè a rintracciare se le<br />
acque del <strong>di</strong>luvio si fossero ritirate.<br />
Certo è che gli ebrei per <strong>di</strong>stingue-<br />
re le loro tribù aveano le Ban<strong>di</strong>e-<br />
re, sulle quali vedeansi simboleggia-<br />
te le profezie <strong>di</strong> Giacobbe a' suoi<br />
lìgli , e quella <strong>di</strong> Giuda area un<br />
leone. Il costume venne abbraccia-<br />
to in breve anche dalle altre na-<br />
zioni, e presto si vide la Ban<strong>di</strong>era<br />
adoperata e da persiani, che vi <strong>di</strong>pin-<br />
sero il sole, o, secondo Senofonte,<br />
un'aquila, e dagli ateniesi, ch'ebbero<br />
la civetta, e da tebani, che vi segna-<br />
rono la fenice. I cimbri la intro-<br />
dussero colla figura del toro ; gli<br />
ecizii col drago; i corinti col ca-<br />
vallo alato, o pegaso ; gì in<strong>di</strong>ani col<br />
gallo ; gli etiopi col cane ecc. Non<br />
tutti però ebbero l'emblema <strong>di</strong> qualche<br />
figura ; ma piuttosto qualche<br />
lettera iniziale o qualche sentenza. I<br />
B A X<br />
inesscni aveano la lettera greca Mi<br />
i lacedemoni 1' A; e nel popolo del<br />
Signore, i maccabei v' aveano scrit-<br />
te le iniziali ebraiche del versetto<br />
i t cap. XV dell'Esodo, cioè, M C<br />
B I, dalle quali derivò lo stesso nome<br />
<strong>di</strong> maccabei. I romani poi ne-<br />
gli antichi tempi non ebbero stabi-<br />
le insegna nella Ban<strong>di</strong>era. Ora vi<br />
rappresentarono il lupo, ora il mi-<br />
notauro, il cavallo, il cignale, in-<br />
<strong>di</strong> l'aquila, che gì' imperatori <strong>di</strong>poi<br />
sempre ritennero. Questa essi aveano<br />
assunta prima dell' anno secondo del<br />
consolato <strong>di</strong> Mario, e non fu lascia-<br />
ta che al tempo <strong>di</strong> Costantino il<br />
Grande. In luogo <strong>di</strong> essa egli vi aggiunse<br />
una croce col monogramma<br />
composto delle due lettere greche<br />
X e P intrecciate assieme, signifi-<br />
ficanti il nome Christòs.<br />
Tale Ban<strong>di</strong>era a' tempi <strong>di</strong> Costantino<br />
sortì anche il nome <strong>di</strong> Labarum,<br />
per lo innanzi da' romani non cono-<br />
sciuto. Consisteva essa in un'asta dora-<br />
ta, avente nella sommità una corono<br />
preziosissima e al <strong>di</strong> sopra il detto<br />
monogramma. Un bastone in cima la<br />
traversava ad angoli retti, e da que-<br />
sto pendeva un ricco drappo <strong>di</strong> color<br />
porpora ornato d' oro e <strong>di</strong> gemme,<br />
neir infima parte del quale si vedeano<br />
i busti <strong>di</strong> Costantino e dei<br />
figli <strong>di</strong> lui. Quell'imperatore avea<br />
scelto cinquanta de' più valorosi del-<br />
l' esercito affinchè ciascuno in giro<br />
la portasse o la custo<strong>di</strong>sse. Eusebio,<br />
De s'ita Constanlini cap. Vili, <strong>di</strong>ce<br />
essere stato solito l'imperatore medesimo<br />
a raccontare che in certa bat-<br />
taglia quel soldato che portava il<br />
Labarum, intimi<strong>di</strong>to per la gagliarda<br />
impressione, che su <strong>di</strong> lui facenno<br />
i nemici, consegnollo ad un<br />
altro e si ritirò per salvare la vita;<br />
ma non appena era uscito dal bollore<br />
della mischia che, ferito da un
BAN<br />
«lardo , morì , mentre i colpi che<br />
avea ricevuti quando portava la<br />
Ban<strong>di</strong>era, non gli aveano potuto re-<br />
care alcun danno, siccome non lo<br />
ebbe chi a lui successe. Gli scrittori<br />
non vanno d' accordo nello stabilire<br />
l' etimologia <strong>di</strong> quella parola Laba-<br />
rum. Alcuni la derivano dal greco<br />
lambanin, prendere j altri dal nome<br />
lafjìra , spoglie j però a molti<br />
piacque meglio <strong>di</strong> farlo derivare dal<br />
latino labor , come se in<strong>di</strong>casse un<br />
termine alle fatiche della guerra<br />
oppure, perchè avendo al <strong>di</strong> sopra<br />
la croce, per la quale da Costantino<br />
s' era posto line alle persecuzioni<br />
de' tiranni, così ad<strong>di</strong>veniva un emblema<br />
<strong>di</strong> pace , un simbolo <strong>di</strong> feli-<br />
cità , che la terra potea ripromet-<br />
tersi dal vessillo della universale<br />
salute. Yeggasi Baronio ad ami.<br />
3 1 2; Gretsero De cruce lib. i , e.<br />
i 7 et seq. ; Job Mieli. Weinrich De<br />
vexillis et vexilliferis, Erfurti i 7 io;<br />
Dan. Guil. Molleri, Dissertano de<br />
Labaro constanliniano, Altd 1696;<br />
Sac. Frid. Borchmanni, Disserlalio<br />
hy <strong>storico</strong>-critica de Labaro. V. Bax-<br />
JN'EKITI.<br />
Propagata la religione <strong>di</strong> Gesù<br />
Cristo, la Ban<strong>di</strong>era cominciò ad ave-<br />
re nelle nazioni cristiane qualche cosa<br />
<strong>di</strong> sacro. La Chiesa vi stabilì un<br />
rito appositamente per impartirle<br />
la bene<strong>di</strong>zione, e questo rito è pure<br />
antichissimo. Venia eseguito dal Sommo<br />
Pontefice, oppure dal vescovo,<br />
siccome osservasi anche oggidì. Secondo<br />
1' opinione <strong>di</strong> gravi autori, la<br />
prima Ban<strong>di</strong>era, che sia stata bene-<br />
detta e spe<strong>di</strong>ta dal Papa ai princi-<br />
pi si fu quella, che Gregorio III,<br />
eletto nel 73 1, mandò al re <strong>di</strong><br />
Francia. In essa v' aveano figurate<br />
le chiavi della confessione, o se-<br />
polcro <strong>di</strong> s. Pietro ( V. Chiavi ).<br />
11 Pagi, nel suo breviario De ge-<br />
,<br />
BAN 87<br />
stis Rom. Pontif. , dove tratta <strong>di</strong><br />
Leone 111, creato nel 79^, anemia<br />
che non solo quel Papa avea benedetta<br />
e mandata anch' egli una<br />
Ban<strong>di</strong>era a Carlo Magno , ma che<br />
prima <strong>di</strong> lui Stefano li, del 752,<br />
avea fatto lo slesso verso Pipino.<br />
L' anzidetto Pagi, in Critica Baro-<br />
niana, e Ottaviano Gentili nell' ope-<br />
ra De Patriciis lib. Ili, e. 2, n. 6,<br />
<strong>di</strong>mostrano che la Ban<strong>di</strong>era si mandava<br />
dalla Chiesa Romana a' re <strong>di</strong><br />
Francia , per<strong>di</strong>' erano palrizii romani,<br />
e <strong>di</strong> lei avvocati e <strong>di</strong>fensori.<br />
Qual figura presentasse quella Ban<strong>di</strong>era,<br />
che Leone III avea mandala<br />
a Carlo Magno, si vedeva espresso<br />
in mosaico nel celebre antico tricli-<br />
nio che lo stesso Pontefice i'ece fab-<br />
bricare vicino alla basilica lalerane-<br />
se. Vedevasi in quello il principe<br />
degli apostoli seduto in trono colla<br />
destra che porgeva a Leone una<br />
stola e colla sinistra la Ban<strong>di</strong>era al<br />
principe. Però quella fabbrica de-<br />
molita, e <strong>di</strong>strutto insieme anche il<br />
mosaico, non ne rimane che l' inci-<br />
sione nelle opere del Pagi 3 Ciani-<br />
pini, Alemani e Gentili.<br />
Che le ban<strong>di</strong>ere precedessero la so-<br />
lenne cavalcata, con cui i Pontefici<br />
prendevano solenne possesso della basilica<br />
lateranense, ne abbiamo mol-<br />
tissimi esempi presso il Cancellieri<br />
ne' suoi Possessi, e, parlando <strong>di</strong> quel-<br />
lo preso nel 1 1 19 da Gelasio li,<br />
<strong>di</strong>ce ch'erano le ban<strong>di</strong>ere della fanteria<br />
romana che sono rammentate<br />
nell'epistola Schismalica Canonicorum<br />
s. Petti, lib. 2. Hist. Roderici<br />
e. 66. Nicolò Rosselio d'Aragona<br />
<strong>di</strong>ce, che Signiferi cum Bannis precedevano<br />
Eugenio 111 del ii-p.<br />
Perciò furono detti Bandonasii da<br />
Cencio Camerario, e Baudcrcnses<br />
da Pietro Amelio. Ma de'Bandere-<br />
si, portatori delle ban<strong>di</strong>ere de' Bio-
88 BAH<br />
ni <strong>di</strong> Roma, che specialmente nei<br />
secoli XIII, e XVI esercitarono in<br />
quella città un' illimitata autorità ,<br />
e figurarono quali primari magistra-<br />
ti , si è trattato all' articolo Baxde-<br />
eesi. Dal Galletto poi rilevasi nel<br />
suo Primicerio pag. i3. e i5, che<br />
do<strong>di</strong>ci militi Draconarii, ciascuno<br />
de' quali aveva uno stendardo, che<br />
chiamavasi banda , precedevano il<br />
Papa allorché dal patriarchio reca-<br />
vasi a celebrare pontificalmente in<br />
s. Maria Maggiore; ed inoltre due<br />
Draconarii o Bandonari con V in-<br />
segne de' Cherubini, e con lancie.<br />
Qualche tempo dopo Carlo Magno<br />
<strong>di</strong>venne ezian<strong>di</strong>o costume dei<br />
re <strong>di</strong> Francia il prendere la Ban-<br />
<strong>di</strong>era <strong>di</strong> san Dionigi , prima che<br />
partissero per la battaglia . Dessa<br />
chiamavasi Orifiamma j stava sem-<br />
pre appesa presso il sepolcro <strong>di</strong><br />
quel santo, ed era la insegna del-<br />
l'abbazia. Da principio il solo conte<br />
del \-cssinese, come <strong>di</strong>pendente da<br />
quell'abbazia, la portava nella guer-<br />
ra che occorreva <strong>di</strong> fare in <strong>di</strong>fesa<br />
de' privilegi e delle terre del moni-<br />
stero. Ma avendo <strong>di</strong>poi Luigi VI il<br />
Grosso, del 1108, unita la contea<br />
alla corona, i re fecero dell' Orifiamma<br />
la principale insegna delle<br />
loro armate. Non<strong>di</strong>meno conservarono<br />
l'uso <strong>di</strong> prendere l'orifìamma da<br />
quell'abbazia, dove all'uopo l'abbate,<br />
celebrata la messa, gliela consegnava.<br />
11 Sugerio ricorda che ciò fu fat-<br />
to da Lodovico Vili, nel 1 1 47<br />
da s. Luigi IX, prima che partisse<br />
per la guerra della crociata, da Lui-<br />
gi X, da Filippo VI e da altri.<br />
Quella Ban<strong>di</strong>era appellavasi Orifiamma<br />
oppure Aureafiamma, ov-<br />
vero in francese Oriflambe, perchè<br />
portava de' ricami d'oro sopra un<br />
fondo rosso, o perchè, secondo<br />
L'opinione d'altri, avea delle fiam-<br />
,<br />
B A N<br />
me <strong>di</strong>pinte. V. Dufresne Glossar,<br />
rne<strong>di</strong>ie et infima; latinitatisj Challon<br />
Storia <strong>di</strong> Francia ; Catalano Comm.<br />
in Pont. Rom. P. II, de Bent<strong>di</strong>ct.<br />
J^exilli. Intorno alla cappa <strong>di</strong> san<br />
Martino, specie <strong>di</strong> mantello, o stendardo<br />
che era portato dall'esercito<br />
de' re <strong>di</strong> Francia della prima, e del-<br />
la seconda <strong>di</strong>nastia, V. Cappa.<br />
Né solo a' re <strong>di</strong> Francia furono spe-<br />
<strong>di</strong>te leBan<strong>di</strong>ere benedette dai Papi. Ci<br />
ricorda la storia che, tra gli altri, Alessandro<br />
II, eletto nel 1 06 , come ri-<br />
1<br />
ferisce il Baronio, mandò lo stendardo<br />
o Ban<strong>di</strong>era benedetta a Guglielmo con-<br />
te <strong>di</strong> Norman<strong>di</strong>a, acciocché impren-<br />
desse la guerra contro gli eretici e con-<br />
tro il tiranno Araldo invasore dell In-<br />
ghilterra. Sisto IV. del 147G nella<br />
basilica <strong>di</strong> san Paolo bened'i solennemente<br />
due Ban<strong>di</strong>ere per la battaglia<br />
navale de' cristiani contro i turchi<br />
S. Pio V benedì anch'egli la Ban-<br />
<strong>di</strong>era che dovea portarsi contro ai<br />
turchi. Questa aveva <strong>di</strong>pinte le imagini<br />
<strong>di</strong> Gesù crocifìsso, de' Ss. Apostoli<br />
Pietro e Paolo col motto : In<br />
Iìoc signo vinces. Lo stesso Ponte-<br />
fice avea mandato anche al conte<br />
<strong>di</strong> s. Fiora , fratello del Car<strong>di</strong>nal<br />
Sforza, lo stendardo benedetto, quando<br />
colle milizie Pontificie lo spe<strong>di</strong><br />
capitano in Francia contro gli ugo-<br />
notti ed in aiuto del re Carlo IX.<br />
In alcune chiese <strong>di</strong> Roma si veggono<br />
parecchie Ban<strong>di</strong>ere vinte ai ne-<br />
mici, e dalla pietà de' principi offer-<br />
te al Romano Pontefice o qual segno<br />
<strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne per le <strong>di</strong> lui pre-<br />
stazioni , o qual effetto <strong>di</strong> filiale ri-<br />
verenza. .Nella basilica lateranese ve<br />
n' erano ventisette tolte agli ugo-<br />
notti, le quali, dal prefalo conte <strong>di</strong><br />
santa Fiora, col mezzo del Car<strong>di</strong>nal<br />
<strong>di</strong> lui fratello, furono mandate<br />
in dono a s. Pio V (^.Baronio ad<br />
ami. 1 56q). Nel vaticano il Pontefice<br />
.
BAN<br />
Innocenzo XI vi pose la Ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong><br />
Maometto, che Giovanni III, re <strong>di</strong><br />
Polonia, tolse a' turchi nella batta-<br />
glia del i683, presso Vienna (V.<br />
Lodovico Maracci Lo stendardo ot-<br />
tomanieo). Nella basilica liberiana vi<br />
erano due Ban<strong>di</strong>ere, ora custo<strong>di</strong>te<br />
in quell' archivio , che insieme ad<br />
altre due, vennero a Clemente XI<br />
offerte dall'imperatore Carlo VI, che<br />
le avea vinte egualmente a' turchi<br />
nella guerra del 1 7 1 6 , presso Petervara<strong>di</strong>no.<br />
Nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria<br />
sopra Minerva evvi un' altra Ban<strong>di</strong>era<br />
presa a'turchi, ed allo stesso Pon-<br />
tefice con altre presentata nel 17 17.<br />
Inoltre nella suddetta basilica lateranese<br />
v'ha una Ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> Maometto<br />
tolta a' tunisini dal gran maestro<br />
dell'Or<strong>di</strong>ne gerosolimitano, e colà<br />
riposta da Innocenzo XIII. Parec-<br />
chie altre <strong>di</strong> queste Ban<strong>di</strong>ere si conservano<br />
nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria<br />
della Vittoria. {Ve<strong>di</strong>).<br />
In qualche luogo si accostumò <strong>di</strong><br />
porre in cima della Ban<strong>di</strong>era il sim-<br />
bolo della ss. Eucaristia, per signifi-<br />
care che G. C. è il protettore della<br />
guerra giusta, oppure perchè i solda-<br />
ti, nel mirarlo in mezzo ad essi, cre-<br />
scessero nel coraggio, e più forti che<br />
mai impugnassero l'inimico. E certo<br />
che Turstino, arcivescovo eboracense,<br />
lo collocò sopra la Ban<strong>di</strong>era delle armate<br />
del suo re. V. Lupo, Dissert.<br />
de antiqua <strong>di</strong>sciplina christiance<br />
militice.<br />
La Ban<strong>di</strong>era delle truppe Pontificie,<br />
dopo Pio VII , consta <strong>di</strong> due<br />
colori, bianco e giallo. Prima <strong>di</strong><br />
quel Papa , il solo bianco avea<br />
luogo nella Ban<strong>di</strong>era. Quella noi<br />
della guar<strong>di</strong>a svizzera ha tre colori,<br />
cioè rosso, turchino e giallo con<br />
due stemmi: dall'una parte quello<br />
del Pontefice regnante, dall'altra il<br />
gentilizio del capitano degli svi/zeri.<br />
VOL. IV.<br />
B A N 89<br />
La Ban<strong>di</strong>era Pontificia si custo<strong>di</strong>va<br />
dal generale supremo quando<br />
il Papa partiva da Roma. Questa<br />
dal corpo <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a reale si cala<br />
soltanto quando passa il Ss. Sacra-<br />
mento, e quando passa il sovrano<br />
Pontefice; non mai però al passag-<br />
gio de' principi forastieri, a' quali so-<br />
lo s'inalbera. Il regnante Pontefice<br />
Gregorio XVI <strong>di</strong>ede Ban<strong>di</strong>era a que'<br />
corpi militari, che non l'aveano.<br />
La Ban<strong>di</strong>era o stendardo si porta<br />
anche nelle processioni. Sembra che<br />
questo costume abbia cominciato nel<br />
i4i4> m CIU P er I a prima volta si<br />
spiegò Ban<strong>di</strong>era colla immagine <strong>di</strong> s.<br />
Rocco nella canonizzazione <strong>di</strong> quel<br />
santo. Nelle processioni delle arciconfraternite<br />
e delle chiese <strong>di</strong> Roma<br />
si usano le Ban<strong>di</strong>ere col rispettivo<br />
stemma.<br />
Dicono i maomettani che avendo<br />
una volta essi perduto in battaglia<br />
co' cristiani la loro Ban<strong>di</strong>era prin-<br />
cipale, il loro generale tagliò subito<br />
la coda ad un cavallo, la legò ad<br />
una pertica, e gridò: Ecco questa<br />
e, la Ban<strong>di</strong>era chi mi ama seguiti<br />
mej con che avendo i turchi preso<br />
<strong>di</strong> nuovo coraggio ottennero la vit-<br />
toria. Questa è un' imitazione dello<br />
stratagemma <strong>di</strong> Romolo, ed i turchi<br />
chiamano questa coda Tug, dopo aver-<br />
la adottata per Ban<strong>di</strong>era. Le code dei<br />
cavalli, eh' essi adoperano come insegne<br />
sono stendar<strong>di</strong> <strong>di</strong> una mezza<br />
picca alti, dalla cui sommità pendono<br />
le code de' cavalli, sopra della<br />
quale e nella cima evvi un pomo<br />
dorato: il colore della medesima può<br />
essere qualunque, ma non verde, po-<br />
tendosi però <strong>di</strong> questo colorire l'Asta.<br />
Non e a tacersi poi, che anco <strong>di</strong><br />
queste code tolte a'turchi dagli eser-<br />
citi cristiani , i capitani e prin-<br />
cipi vincitori fecero donativo ai<br />
Pontefici ; e che nell' impero olto-<br />
12
9o BAN<br />
mano chiamansi Pascià a tre co-<br />
ri?, quelli della prima classe fra<br />
i Pascià, siccome rivestiti eli gran-<br />
<strong>di</strong>ssima autorità. Ed i bulgari prima<br />
che abbracciassero il cristianesimo,<br />
portavano per insegna militare<br />
una coda <strong>di</strong> cavallo, a cui Papa s.<br />
Nicolò I fece surrogare la croce. V.<br />
Gonfaloni.<br />
BANDI NELLI Rolando, Car<strong>di</strong>-<br />
nale. V. Alessandro III. Papa.<br />
BANDINELLI Volunnio Car<strong>di</strong>-<br />
nale. Volunnio Ban<strong>di</strong>nelli sortì a<br />
Siena i natali dall' antica e chiara<br />
stirpe <strong>di</strong> Alessandro III, nel i5g".<br />
Avea nobili maniere ed affabili,<br />
ed era religiosissimo. Da giovane am-<br />
mogliatosi ebbe prole numerosa, e<br />
visse lunga pezza alla corte del gran-<br />
duca <strong>di</strong> Toscana universalmente riverito<br />
ed amato. Le nobili sue ma-<br />
niere gli fecero strignere leale amici-<br />
zia col Car<strong>di</strong>nale Fabio Ghigi , che<br />
appena occupò la sede romana col<br />
nome <strong>di</strong> Alessandro VII , lo chiamò<br />
a se, dacché era vedovato del-<br />
la moglie. In età <strong>di</strong> sessanta anni<br />
io elesse suo cameriere <strong>di</strong> ono-<br />
re , e maestro <strong>di</strong> camera, e poscia<br />
nominollo patriarca <strong>di</strong> Costantinopoli<br />
e suo maggiordomo.<br />
Per metterne il colmo ai suoi favo-<br />
ri , lo creò Car<strong>di</strong>nale col titolo <strong>di</strong><br />
s. Martino ai Monti , nella terza<br />
promozione che fece a Roma li<br />
20, aprile del i658. Lo stesso Pon-<br />
tefice per alcun tempo lo ritenne<br />
appresso <strong>di</strong> sé col titolo <strong>di</strong> promaggiordomo<br />
, ma <strong>di</strong> poi gli confidò<br />
la legazione della Romagna, cui trat-<br />
tò col sommo della dolcezza, pietà e<br />
prudenza, perlochè partì <strong>di</strong> là con<br />
gran<strong>di</strong>ssima laude e con molta sod-<br />
<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> quei popoli, ritornati a<br />
mezzo della giustizia alla quiete per-<br />
turbata da' ladronecci de' fuorusci-<br />
ti. Alessandro VII inoltre, nel 1609,<br />
,<br />
B A N<br />
Io scelse a protettore dell'Or<strong>di</strong>ne<br />
camaldolese, e nel 1666 lo fece preside<br />
al capitolo generale, cui componevano<br />
tutte le congregazioni <strong>di</strong> quel-<br />
1' istituto , tenutosi neh' eremo <strong>di</strong><br />
Frascati. A Roma corse il resto della<br />
sua vita consumata in opere pie e re-<br />
ligiose, e nel 1667 chiuse in pace i<br />
suoi giorni in età <strong>di</strong> circa settanta<br />
anni e <strong>di</strong>eci <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. Or<strong>di</strong>nò<br />
che si riponessero le sue ossa nella<br />
basilica <strong>di</strong> s. Giovanni in Laterano,<br />
appiè della tomba <strong>di</strong> Alessandro III<br />
suo congiunto , con una iscrizione<br />
piena <strong>di</strong> errori, tra i quali vien se-<br />
gnata la morte <strong>di</strong> lui nel 16 j 7,<br />
anziché nel 1667. Sebbene questo<br />
Car<strong>di</strong>nale non fosse uomo <strong>di</strong> profonda<br />
scienza, ne sapea però molto<br />
<strong>di</strong> mondo , e quin<strong>di</strong> il Pontefice<br />
conferiva assai volentieri con lui<br />
ed era de' suoi pareri molto sod-<br />
<strong>di</strong>sfatto.<br />
B ANDINI Ottavio, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Ottavio Ban<strong>di</strong>ni, decoro ed ornamento<br />
della città <strong>di</strong> Firenze , dove<br />
sortì i natali, unì col candore dei<br />
costumi, colla soavità delle manie-<br />
re, coli' elegante aspetto, la cogni-<br />
zione delle scienze da lui coltivate<br />
in Firenze, in Parigi e Salamanca.<br />
Restituitosi alla patria, si condusse<br />
a Pisa per apprendervi la legge,<br />
nella quale fu laureato, e per que-<br />
sto mezzo si aprì un' ampia strada<br />
alle <strong>di</strong>gnità della Chiesa . Recatosi<br />
a Roma nel Pontificato <strong>di</strong> Grego-<br />
rio XIII, ottenne la qualifica <strong>di</strong> pro-<br />
tonotario apostolico. E fama che <strong>di</strong><br />
quin<strong>di</strong>ci anni recitasse un' eloquen-<br />
tissima orazione funebre nella chie-<br />
sa <strong>di</strong> s. Lorenzo, pel defunto gran<br />
duca Cosimo I, onde ne rimasero<br />
maravigliati gli u<strong>di</strong>tori. Sisto V nel<br />
i586 lo destinò, invece del suo nipote<br />
Car<strong>di</strong>nal Peretti, al governo<br />
della città <strong>di</strong> Fermo, e poi nel<br />
,
BAN<br />
i5go alla presidenza <strong>di</strong> tutta la Mar-<br />
ea , in cui si contenne con tale integrità<br />
e valore, che dopo la mor-<br />
te <strong>di</strong> Sisto V, fu due volte eletto<br />
dal sagro collegio a prefetto, o go-<br />
vernatore del conclave e della cit-<br />
tà Leonina. Gregorio XlV si pre-<br />
valse dell' opera e de' consigli del<br />
Ban<strong>di</strong> ni negli affari dello stato, ed<br />
avrebbelo fatto <strong>di</strong> buon grado suo<br />
datario, se non vi fosse stata la valida<br />
opposizione del conte Olivares<br />
ambasciatore <strong>di</strong> Spagna. Clemente<br />
Vili, che da Car<strong>di</strong>nale era amicissimo<br />
<strong>di</strong> Ottavio, appena, nel i5q2,<br />
fu fatto Papa, invi<strong>di</strong>o a reggere la cit-<br />
tà <strong>di</strong> Bologna col carattere <strong>di</strong> vi-<br />
celegato, dove le sue attrattive gli<br />
guadagnarono il cuore <strong>di</strong> tutto il<br />
popolo. 11 provvide poscia nel i5g5<br />
del vescovato <strong>di</strong> Fermo, ed ai 5<br />
giugno 1596 l'ascrisse tra i preti<br />
Car<strong>di</strong>nali, col titolo <strong>di</strong> s. Sabina :<br />
lo fece inoltre legato della Roma-<br />
gna, e nel 1598, della Marca che<br />
spurgò subito da' malviventi e ban-<br />
<strong>di</strong>ti, né ebbe <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> penetrare<br />
tra le balze, e le nevose gole de'mon-<br />
ti per eseguire con ardore l' incarico<br />
avuto, infrangendosi anzi una<br />
gamba. Fu ancora onorato <strong>di</strong> al-<br />
tre <strong>di</strong>stinte commissioni, tra le quali<br />
è memorabile l' incontro che fece<br />
a nome della Santa Sede, a Mar-<br />
gherita <strong>di</strong> Austria, sposa <strong>di</strong> Filip-<br />
po III re <strong>di</strong> Spagna.<br />
Essendo <strong>di</strong> capello biondo , in<br />
una sola notte, <strong>di</strong>venne questo Car-<br />
<strong>di</strong>nale affatto canuto, per la veemente<br />
apprensione concepita <strong>di</strong> a-<br />
ver perduto quell' alto concetto, in<br />
cui era presso il sacro collegio<br />
mentre avendo egli assicurato il<br />
Car<strong>di</strong>nal Sauli, da lui giu<strong>di</strong>cato degno<br />
del Pontificato, che avrebbe<br />
tutto posto in opera perchè vi fos-<br />
se esaltato, vide le sue speranze<br />
,<br />
BAN 91<br />
affatto svanite, non avendo avuto<br />
i Car<strong>di</strong>nali considerazione alcuna pel<br />
Sauli. Neil' esporre il proprio sen-<br />
timento era <strong>di</strong> ammirabile facon<strong>di</strong>a,<br />
onde si meritò il titolo <strong>di</strong> padre<br />
eloquentissimo. L' esperienza e la<br />
saviezza unite al l'aro suo talento<br />
gli meritarono <strong>di</strong> far parte delle con-<br />
gregazioni <strong>di</strong> consulta, buon gover-<br />
no, vescovi e regolari, s. offizio,<br />
propaganda , e molte altre ; ed ebbe<br />
le protettone deh' Or<strong>di</strong>ne della<br />
Ss. Trinità della Redenzione degli<br />
Schiavi. Intervenne a'eomizii <strong>di</strong> Leone<br />
XI, <strong>di</strong> Paolo V, <strong>di</strong> Gregorio<br />
XV, e <strong>di</strong> Urbano Vili. A questi<br />
ultimi comizi! , il Ban<strong>di</strong>ni si mostrò<br />
contrario, tenendosi per certo, che<br />
sarebbe stato egli stesso fatto Papa,<br />
ma in vece ebbe uno scarso numero<br />
<strong>di</strong> voti, e dui'ò fatica a <strong>di</strong>ssimularne<br />
il rammarico, pel quale<br />
alcuni attribuiscono il detto fenomeno<br />
del cambiamento del colore<br />
de' capelli. Nel 1606 rinunziò l'arcivescovato<br />
<strong>di</strong> Firenze, che da Paolo<br />
V fu in vece conferito a Pao-<br />
lo Strozzi nipote del Ban<strong>di</strong>ni. Finalmente<br />
, dopo essere stato la delizia<br />
de' Car<strong>di</strong>nali , e 1' oracolo de' suoi<br />
tempi , essendo vescovo d' Ostia<br />
(chiesa ottenuta nel 1626 da Urbano<br />
Vili), cessò <strong>di</strong> vivere il Ban-<br />
<strong>di</strong>ni in Roma nel 1629 qual de-<br />
cano del sacro collegio ed in età<br />
<strong>di</strong> anni settantuno. Le sue ossa<br />
furono collocate nella chiesa <strong>di</strong><br />
san Silvestro al Quirinale , dove<br />
al lato sinistro della cappella del-<br />
l'Assunta gli fu eretto un nobile<br />
ed elegante avello , col busto <strong>di</strong><br />
marmo, e con un'iscrizione da lui<br />
composta. Fu <strong>di</strong> cuore grande e<br />
magnanimo , d' ingegno pronto ed<br />
elevato, eloquente ed 'assai dotto.<br />
Le persone dabbene trovarono in<br />
lui un costante prolettore, e Paolo<br />
,
92 BAI<br />
V, Gregorio XV, ed Urbano Vili<br />
solevano chiamarlo , vecchio venerando<br />
3 delizia del sacro collegio,<br />
ed ornamento e splendore della<br />
sua patria.<br />
BANDITI Francesco Maria, Car-<br />
<strong>di</strong>nale. Francesco Maria Ban<strong>di</strong>ti no-<br />
bile riminese nato ai 9 settembre<br />
1705, era religioso de' chierici regolari<br />
teatini e fu fatto vescovo <strong>di</strong> Mon-<br />
tefìascone, donde fu trasferito ali ar-<br />
civescovato <strong>di</strong> Benevento. Creato in<br />
petto Car<strong>di</strong>nale prete da Pio VI a' 1<br />
luglio 1775,0 poi pubblicato a' i3<br />
novembre seguente , morì in Bene-<br />
vento a' 27 gennaio 1796 d'anni<br />
novantuno non compiuti.<br />
BAJVGOR, o BANCHEB. Città<br />
vescovile d'Inghilterra (Bangorium<br />
o Bangoria). E situata nella contea<br />
<strong>di</strong> Coernassan, presso lo stretto <strong>di</strong><br />
Anglevey, e, tranne il suo vescova-<br />
to, suftVaganeo <strong>di</strong> Cantorbery, nul-<br />
la ha che sia meritevole <strong>di</strong> consi-<br />
derazione. Essa è <strong>di</strong>stante sei mi-<br />
glia dalla città <strong>di</strong> Coernassan, e ere-<br />
desi che il suo vescovato sia quello<br />
<strong>di</strong> \ iet trasferito l'anno 53o. La<br />
cattedrale, antico gotico monumento,<br />
fu demolita da Owen Glendo-<br />
wer, e la città intera <strong>di</strong> Bangor fu<br />
abbruciata nel 1 2 1 o dal re Gio-<br />
vanni. Si ricorda un vescovo <strong>di</strong> nome<br />
Mardois, o Marduitti, all'epoca<br />
de' normanni, che vi risiedeva prima<br />
del 943.<br />
BÀNKACO, o KINACO Pietro,<br />
Car<strong>di</strong>nale. Pietro Bankaco sortì i<br />
natali nella Marca <strong>di</strong> Limoges po-<br />
co lungi dal Belaco , sul terminare<br />
del secolo decimoterzo. Dal lato ma-<br />
terno era nipote del Car<strong>di</strong>nal Pietro<br />
<strong>di</strong> Mortomare, abbate dell' Or-<br />
<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Benedetto nel monistero<br />
<strong>di</strong> Montmaieur presso Arles, ed es-<br />
sendo vescovo <strong>di</strong> Chartres e refe-<br />
rendario <strong>di</strong> Urbano V, fu creato<br />
7<br />
B A i\<br />
dallo stesso Pontefice prete Car<strong>di</strong>nale<br />
del titolo <strong>di</strong> s. Lorenzo in Da-<br />
maso, nella terza promozione, fat-<br />
to a Monlefìascone li 22 settem-<br />
bre del i368. Ma per brevissimo<br />
tempo vestì la sacra porpora, perchè<br />
, se vogliamo credere al Baluzio<br />
ed al Contelorio , dopo un<br />
anno morì a Viterbo dalla peste,<br />
donde ne fu trasferita la salma a<br />
Mortomare nel Limosino, ricevendo<br />
poscia sepoltura nella chiesa dei ro-<br />
mitani con un epitaffio nobilissimo.<br />
BANNERITI Cavalieri. Negli an-<br />
tichi secoli solevano i principi, per<br />
molivo del proprio interesse, nobili-<br />
tare i vassalli, concedendo loro la<br />
facoltà <strong>di</strong> alzare ban<strong>di</strong>ere sotto le<br />
quali potessero condurre uomini ar-<br />
mati alla <strong>di</strong>fesa delle loro regioni.<br />
In<strong>di</strong> furono chiamati Cavalieri Ban-<br />
neriti dalla ban<strong>di</strong>era che portavano.<br />
Non si sa però il tempo certo del-<br />
la loro istituzione. Si crede forse in<br />
tempo dell' imperatore Costantino<br />
quando scelse cinquanta de' più co-<br />
spicui soldati, per la custo<strong>di</strong>a del<br />
Labaro. V. Ban<strong>di</strong>era.<br />
Da quell'esempio tale uffizio in<br />
tutti i regni si suol dare a per-<br />
sone primarie. Varie sono state le<br />
cerimonie <strong>di</strong> crear siffatti cavalie-<br />
ri, le quali si possono veder presso<br />
il Giustiniani a pag. 1 35. Ai Banne-<br />
riti era permesso usare l'elmo e la<br />
visiera; erano detti cavalieri aureali<br />
per lo sprone d'oro, che loro si da-<br />
va. Tal grado <strong>di</strong> cavalieri a poco a<br />
poco è mancato in varie parti, e<br />
per l'abuso della loro autorità, fu<br />
da varii principi abolito, a riserva<br />
d'alcuni, a' quali per indulto specia-<br />
le si concede la medesima facol-<br />
tà. Ignorasi però se portassero <strong>di</strong>vi-<br />
sa propria; solo si sa che la ban<strong>di</strong>era<br />
loro eia fregiata, o col nome , o<br />
con l'arme <strong>di</strong> ciascuno. Quella ban-<br />
,
BAR<br />
<strong>di</strong>eta eia piccola e quadrala, e nel<br />
conferirla si tagliavano le punte nel-<br />
le cjuali terminava. V. Vessillifero.<br />
BANiNES Domenico, domenicano,<br />
spaglinolo. Leggeva teologia in A lcalà,<br />
Yagliadolid e Salamanca , fu confessore<br />
<strong>di</strong> s. Teresa, e mori a Me<strong>di</strong>na<br />
del Campo nel 1604 <strong>di</strong> anni settan-<br />
tasette. Scrisse un commento in sei<br />
grossi volumi in foglio a <strong>di</strong>fesa<br />
della dottrina dell'Angelico; chio-<br />
sò anche Aristotele e viene riguarda-<br />
to come padre della famosa prede-<br />
terminazione fìsica, sistema accre<strong>di</strong>tato<br />
presso i domenicani per com-<br />
binare la libertà dell' uomo colla<br />
grazia e colla prescienza <strong>di</strong> Dio ;<br />
quin<strong>di</strong> validamente si oppose al ge-<br />
suita Monte Maggiore, che assaliva<br />
la dottrina stilla grazia <strong>di</strong> s. Agostino<br />
e <strong>di</strong> s. Tommaso medesimo.<br />
BANZARA. Città vescovile d' A-<br />
frica. Ignorasi in qual provincia fos-<br />
se ella situata, ma si sa che ne fu<br />
fatta menzione nella conferenza <strong>di</strong><br />
Cartagine.<br />
BAPARA. Città vescovile della<br />
Mauritania Cesarea in Africa. Tolomeo<br />
la ricorda col nome <strong>di</strong><br />
Babar.<br />
BARA. Città vescovile della prima<br />
Augustamnica, patriarcato d'A-<br />
lessandria, situata a poca <strong>di</strong>stan-<br />
za <strong>di</strong> Damiata, sulla sponda oc-<br />
cidentale del canale per cui il Nilo<br />
va a gettarsi nel mare <strong>di</strong> Da-<br />
miata. Verso il nono secolo era es-<br />
sa la residenza <strong>di</strong> un vescovo mel-<br />
chita, siccome appare dagli atti del<br />
sinodo <strong>di</strong> Fozio, tenutovi sotto il<br />
Pontificato <strong>di</strong> Giovanni Vili. Sembra<br />
che fosse poscia eretta in me-<br />
tropoli. La memoria <strong>di</strong> un sol ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Bara giunse fino a noi; è<br />
questi Teofilo, il quale approvò l'or-<br />
<strong>di</strong>nazione <strong>di</strong> Fozio, e scagliò l'ana-<br />
tema contro quelli, ch'erano eli con-<br />
BAR 93<br />
trario avviso. Commanville riporta<br />
un vescovato col nome <strong>di</strong> Bara isti-<br />
tuito nel V secolo, suffraganeo <strong>di</strong><br />
Cizico.<br />
BARACACCHI. Nome <strong>di</strong> una set-<br />
ta <strong>di</strong> religiosi sparsi nel Giappone.<br />
BARACHISIO (s). Vivea questi<br />
nel secolo quarto, in cui Sapore re<br />
<strong>di</strong> Persia ruppe una fiera persecuzione<br />
ai seguaci del Vangelo. Avendo<br />
Barachisio inteso che molti cri-<br />
stiani doveano condannarsi all'estremo<br />
supplicio, partissi da Bcth-Asa<br />
sua patria, e recossi ad Hubaham<br />
in compagnia <strong>di</strong> suo fratello, chiamato<br />
Giona, ad esortare alla per-<br />
severanza coloro , che doveano su-<br />
bire il martirio. La qual cosa come<br />
pervenne alle orecchie del giu-<br />
<strong>di</strong>ce , questi comandò che fossero<br />
condotti alla sua presenza i due<br />
fratelli. Obbe<strong>di</strong>rono essi con pron-<br />
tezza alla chiamata, ma si protesta-<br />
rono solennemente, che non sarebbero<br />
mai per prestare alle creature<br />
quell' onore, che al solo re immortale<br />
del cielo e della terra è dovuto. Sde-<br />
gnati i magi per tale risposta, comandarono<br />
che Barachisio fosse rin-<br />
chiuso in tetra prigione , ed intan-<br />
to fecero soffrire atrocissime pe-<br />
ne al fratello <strong>di</strong> lui, il quale po-<br />
co dopo terminò la vita in <strong>di</strong>fesa<br />
della verità. Dopo qualche ora i<br />
magi chiamarono Barachisio alla lo-<br />
ro presenza, e gì' imposero <strong>di</strong> sa-<br />
crificare. Arse egli <strong>di</strong> zelo, e si<br />
fece a parlare con tanta energia<br />
sulla grandezza del vero Dio , che<br />
i magi ne restarono maravigliati.<br />
Tanta virtù non valse a convertir-<br />
li, e per isfogare il loro furore, comandarono<br />
al carnefice <strong>di</strong> porgli<br />
sulle braccia delle lamine <strong>di</strong> ferro<br />
arroventate, e poscia <strong>di</strong> versare sul-<br />
le narici e sugli occhi <strong>di</strong> lui del<br />
piombo fuso. Ma confortato dalla
94<br />
BAR<br />
grazia, il nostro santo sostenne in-<br />
trepido ed allegro questi tormenti,<br />
ai quali si aggiunse quello <strong>di</strong> get-<br />
targli in bocca della pece bollente<br />
e dello zolfo , per cui terminò <strong>di</strong> vi-<br />
vere. La morte gloriosa <strong>di</strong> questi<br />
fratelli avvenne ai 24 <strong>di</strong>cembre del-<br />
l' anno 327, ed il martirologio romano<br />
ne fa menzione nel giorno 29<br />
<strong>di</strong> marzo.<br />
BARADATO o VARADATO (s.),<br />
solitario della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ciro, il<br />
quale vivea nel secolo quinto, e si<br />
rese celebre per le austerità cui sep-<br />
pe praticare ad onta <strong>di</strong> un temperamento<br />
assai gracile. Conduceva i<br />
suoi giorni in una specie <strong>di</strong> gabbia<br />
aperta da ogni parte, cosicché era<br />
esposto a tutte le intemperie del-<br />
l' aria. Il patriarca <strong>di</strong> Antiochia, per<br />
mettere a prova la obbe<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> lui,<br />
coniandogli <strong>di</strong> lasciare la sua <strong>di</strong>mora.<br />
Obbedì Baradato all' or<strong>di</strong>ne<br />
del suo superiore , nel quale rico-<br />
nosceva la voce <strong>di</strong> Dio ; ma, sebbene<br />
lontano dal romitaggio , continuava<br />
nella pratica delle più auste-<br />
re penitenze. Quantunque si vedes-<br />
se fornito <strong>di</strong> una rara saggezza e<br />
<strong>di</strong> una perfetta cognizione delle cose<br />
celesti, il santo uomo si mantenne<br />
nella più profonda umiltà, né<br />
mai permise che lo spirito dell' or-<br />
goglio entrasse a corrompere le sue<br />
belle virtù. Di queste si era sparsa<br />
la fama dovunque, e giunse persino<br />
alla corte dell' imperatore Leone, il<br />
quale gli scrisse una lettera, in cui<br />
lo pregava ad esporgli il proprio pa-<br />
rere intorno ad alcuni affari importantissimi<br />
spettanti la Chiesa. La<br />
risposta <strong>di</strong> Baradato sod<strong>di</strong>sfece del<br />
tutto alle brame dell' imperatore, e<br />
mollo "iovò al bene della Chiesa.<br />
La sua festa si celebra ai 22 feb-<br />
braio.<br />
BARADBESCIABAS (s.) Quando<br />
BAR<br />
infieriva la persecuzione, suscitata<br />
da Sapore li contro la chiesa <strong>di</strong><br />
Persia, questo santo <strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Ar-<br />
bella fu preso, e tormentato con ogni<br />
maniera <strong>di</strong> supplizii. Egli li sostenne<br />
con ammirabile coraggio, e <strong>di</strong> buon<br />
grado si sottomise al taglio <strong>di</strong> testa,<br />
piuttostochè mancare ai doveri, che<br />
gì' imponeva la religione. L'empio a-<br />
postata,che dovea eseguire la senten-<br />
za , non fu capace <strong>di</strong> spiccarne il<br />
capo, quantunque per sette volte lo<br />
avesse colpito ; e perciò trapassato-<br />
gli jl cuore colla spada , lo uccise. Il<br />
martirio <strong>di</strong> Baradbesciabas avvenne<br />
nel giorno 20 luglio dell'anno 354-<br />
BARALOTTI. Eretici <strong>di</strong> Bologna<br />
in Italia, fra i quali tutto era comune,<br />
persino le mogli ed i figli. Eb-<br />
bero ezian<strong>di</strong>o il nome <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>en-<br />
ti, per la facilità onde acconsentiva-<br />
no ad ogni maniera <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssolu-<br />
tezza.<br />
BARASIO. Città vescovile <strong>di</strong> Ser-<br />
via <strong>di</strong>pendente dalla metropoli <strong>di</strong><br />
Petra.<br />
BARBA. I peli, che crescono sul-<br />
le guancie e nelle parti aggiacenti<br />
alla faccia. Il costume <strong>di</strong> farsi cre-<br />
scere la Barba lunga da principio<br />
era generale; in appresso cominciarono<br />
alcuni popoli a raderla : quin<strong>di</strong><br />
il Signore avea comandato nel Le-<br />
vitico al cap. XXI , che gli ebrei si<br />
guardassero dall'assomigliarsi a quelli<br />
. I greci , secondo osserva Ateneo<br />
dopo Crisippo, portarono sempre la<br />
Barba fino al tempo <strong>di</strong> Alessandro<br />
vissuto 334 anni avanti Gesù Cristo.<br />
Plutarco aggiugne, che Alessandro<br />
comandò ai macedoni <strong>di</strong> radersi<br />
per timore che i nemici gli afferras-<br />
sero per la Barba ; ma checché ne<br />
sia, noi troviamo Filippo suo padre,<br />
Aminta ed Archelao <strong>di</strong> lui prede-<br />
cessori rappresentati nelle medaglie<br />
senza Barba. 1 romani non si raserò,
BAR<br />
giusta Vairóne presso Plinio, se non<br />
dopo l'anno 4^4 <strong>di</strong> Roma. Egli<br />
aggiugne che Scipione l'Africano, fu<br />
uno de' primi a darne 1' esempio ,<br />
seguito poi da gran parte de' gio-<br />
vani. I primi imperatori romani si<br />
raserò fino al tempo <strong>di</strong> Adriano<br />
assunto all' impero nell' anno <strong>di</strong> Cri-<br />
sto 1 1 7 , il quale ripigliò la costumanza<br />
della Barba ; ma pel solo<br />
motivo, come <strong>di</strong>ce Plutarco, <strong>di</strong> na-<br />
scondere le ferite che avea sulla fac-<br />
cia. Giuliano 1' apostata, che <strong>di</strong>ven-<br />
ne imperatore liei 36 1 portava sì<br />
lunga barba, che per essa era mot-<br />
teggiato del continuo, e specialmen-<br />
te dagli antiocheni. A riven<strong>di</strong>care<br />
quei motteggi, s' indusse a scrivere<br />
un'orazione intitolata Misopogon cioè<br />
o<strong>di</strong>o alla balsa colla quale , al <strong>di</strong>-<br />
re <strong>di</strong> Ammiano Marcellino nel li-<br />
bro XXII, eternò , più che redarguire<br />
i <strong>di</strong>sprezzi de' suoi contempo-<br />
ranei. Gli arabi, oltreché nu<strong>di</strong>-ire la<br />
Barba con gran<strong>di</strong>ssima venerazione,<br />
riguardano quali infedeli coloro, che<br />
se la tagliano; perciò i persiani sonda<br />
loro tenuti in conto <strong>di</strong> eretici. I russi<br />
portarono la Barba sino al princi-<br />
piare del decorso secolo, in cui ven-<br />
ne abolita con legge universale; tut-<br />
tavia non si durò poca fatica per<br />
farne mettere in esecuzione il comando.<br />
I lombar<strong>di</strong>, allorché princi-<br />
piarono a regnare in Italia, nudrivano<br />
lunga la Barba, ed era presso<br />
<strong>di</strong> essi un segno <strong>di</strong> onore , giacché<br />
voleano che i loro schiavi se la ra-<br />
dessero. Per questo chiamavansi an-<br />
zi Longobar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lunga Barba corotti<br />
in seguito in Lombar<strong>di</strong>.<br />
Presso alcune nazioni è un segno<br />
<strong>di</strong> lutto il lasciarsi crescer la Barba,<br />
come in alcune altre lo è il tosarla.<br />
Gli ebrei, osservatori <strong>di</strong> quest'ultima<br />
costumanza, giunsero in qualche<br />
incontro sino a strapparsela colle<br />
,<br />
BAR 9 7<br />
mani. E quanto ai romani osser-<br />
vatori <strong>di</strong> tal uso abbiamo da Svetonio,<br />
tra gli altri esempi, che Giu-<br />
lio Cesare come ricevette la trista<br />
nuova <strong>di</strong> certa rotta ricevuta dai<br />
suoi soldati, si rase la Barba^ ed il<br />
medesimo fece Augusto quando in-<br />
tese la sconfitta toccata a Varo in<br />
Germania. Ma veniamo al nostro<br />
scopo, alle <strong>di</strong>scipline cioè della Chie-<br />
sa in riguardo alla Barba degli ec-<br />
clesiastici, cosa che essendo stala<br />
soggetta a tante variazioni col pro-<br />
gre<strong>di</strong>re de' tempi, ha ben giusto <strong>di</strong>-<br />
ritto <strong>di</strong> essere trattata.<br />
Prima fa d'uopo <strong>di</strong>stinguere ^altia<br />
essere la rasura della Barba, altra la<br />
tosatura. Se la prima significa il ra-<br />
dere qualunque pelo sino alla pelle,<br />
la seconda è quel taglio <strong>di</strong> essa in-<br />
teso ad uniformare ed acconciare i<br />
peli, anziché adeguarli alla pelle.<br />
Nella chiesa latina fu introdotta<br />
la pratica <strong>di</strong> raderla sino da' suoi<br />
primi tempi. Non cosi però nella<br />
greca più inerente agli aviti costu-<br />
mi. Tuttavia 1' uso de' latini, ne'primi<br />
secoli, non fu sempre costante.<br />
Se vi si lasciava trapelare una qual-<br />
che effemminatezza nel raderla, tosto<br />
provvidamente venia ingiunto <strong>di</strong> portarla;<br />
e se nella maestosa Barba<br />
spirava l'ambizione ed il fasto, subitamente<br />
un concilio, un canone, un<br />
decreto Pontificio ne togliea 1' occa-<br />
sione. Come poi l'uso <strong>di</strong> radersi fu<br />
stabilito specialmente presso i roma-<br />
ni, i fedeli ed in ispezial modo gli<br />
ecclesiastici vi si uniformarono, e con<br />
essi tutto l'occidente. Infatti nel 63o,<br />
s. Amando vescovo <strong>di</strong> Mastricht,<br />
ne' Paesi Bassi iniziò nel chericato<br />
s. Bavone , e scrive <strong>di</strong> lui il Surio<br />
che depose la Barba a' pie<strong>di</strong> dell al-<br />
tare. E Sidonio Apollinare, lib. IV,<br />
ep. i3, riferisce che a' suoi tempi<br />
i preti delle Gallie 1' avevano rasa,
96<br />
BAR<br />
o tosala. Questa <strong>di</strong>sciplina nel secolo<br />
IX s'era fatta così generale, c l ie Fo-<br />
zio, dell' 858, Epist. 1 ad s. Nicol.<br />
Pont., e dopo <strong>di</strong> lui Michele Ceru-<br />
lario acremente rimproveravano la<br />
Chiesa latina come fautrice <strong>di</strong> una<br />
<strong>di</strong>sciplina opposta alle apostoliche<br />
istituzioni. Quanto però andassero<br />
lungi dal retto, lo <strong>di</strong>mostra Cristiano<br />
Lupo, Dissert. de Vili synod. gerì.<br />
cap. V. Anzi dopo il secolo X con-<br />
sta da molli concilii , lettere e de-<br />
creti Pontificii , che furono prese<br />
delle <strong>di</strong>sposizioni e provve<strong>di</strong>menti<br />
perchè la <strong>di</strong>sciplina fosse interamente<br />
stesa a tutto l'occidente. Il concilio<br />
<strong>di</strong> Berry in Francia, can. VII, pre-<br />
scrive che tutti gli ecclesiastici si<br />
taglino la Barba. Cosi si or<strong>di</strong>nò<br />
nel concilio Cosacense, tenuto in<br />
Ispagna l'anno io5o, e in quello<br />
<strong>di</strong> Tolosa, del 1 1 1 9, canone X.<br />
Di più, s. Gregorio VII, del 1073,<br />
epist. io, scrisse al vescovo <strong>di</strong> Ca-<br />
gliari nella Sardegna svegliandogli<br />
la memoria come il rito <strong>di</strong> radersi<br />
la Barba s'era stabilito nella chiesa<br />
occidentale fino da' primi tempi, e<br />
quin<strong>di</strong> lo ripristinasse in tutta la<br />
sua <strong>di</strong>ocesi, che per essersi assog-<br />
gettata a' greci , avea preso il loro<br />
costume della Barba lunga ; ed Alessandro<br />
III, del 1 i5o„ nel cap. VII<br />
De vita et honest. clericor. trasmette<br />
alcune sue lettere all' arcive-<br />
scovo <strong>di</strong> Cantorbery, colle quali lo<br />
ammonisce pur a seguire la costumanza<br />
della Chiesa Romana. Più<br />
tar<strong>di</strong> il sinodo bisantino, dell' anno<br />
1481 , prescrive assolutamente che<br />
i chierici si radano la Barba: quello<br />
<strong>di</strong> Mel<strong>di</strong>, nel i4°/3, vuole che spesso<br />
se la ra<strong>di</strong>no : Non nutviant prolixam<br />
Baròani , sed serpe rasi. Il<br />
concilio generale lateranese, compito<br />
da Leone X , nel 1 5 1 4 , sess. IX ,<br />
proibisce <strong>di</strong> nudrire la Barba; il s'ir<br />
BAR<br />
nodo <strong>di</strong> Siponto nel i5j8 lo vieta in<br />
egual modo, ed anzi impone la tassa<br />
<strong>di</strong> sei scu<strong>di</strong> a que' cherici, che non<br />
la radessero almeno. ogni otto giorni.<br />
Il Tridentino, del i564, parla chia-<br />
ro anch' esso sull' argomento. Il sinodo<br />
<strong>di</strong> Civita Castellana e quello <strong>di</strong> A-<br />
melia, ambedue del i5cp, proscrivono<br />
anche la piccola Barba, che da<br />
molti ecclesiastici si faceva crescere<br />
sul solo mento. Ad ognuno finalmen-<br />
te è noto come si adoperasse s. Carlo<br />
Borromeo e coi frequenti sino<strong>di</strong>, e<br />
colle insinuazioni vocali , e con la<br />
celebre lettera pastorale dei 3o <strong>di</strong>cembre<br />
1^76, affin <strong>di</strong> ristabilire nel-<br />
la sua <strong>di</strong>ocesi, oltre alcune altre<br />
<strong>di</strong>scipline, quella ancora <strong>di</strong> radersi la<br />
Barba , cosa che appariva da anti-<br />
chissime pitture essere stata per lo in-<br />
nanzi usata anche in quella chiesa. In<br />
quel torno l'esempio <strong>di</strong> s. Carlo ven-<br />
ne imitato da altri zelantissimi ve-<br />
scovi, e tra gli altri da quello <strong>di</strong><br />
Tours, che nel i583 raccolse un<br />
sinodo in cui estese anche a'monaci<br />
il precetto <strong>di</strong> radersi la Barba : monachi<br />
omnes .... habeant Barbani<br />
ra sani.<br />
Sebbene l'uso <strong>di</strong> radere o tosare<br />
la Barba ne' Sommi Pontefici non<br />
siasi conservato il medesimo, nulla-<br />
<strong>di</strong>meno troviamo che da' primi se-<br />
coli molti Papi aveano il mento raso.<br />
Le molte medaglie, ch'esistono, provano<br />
evidentemente la cosa. Una<br />
raccolta <strong>di</strong> antiche transazioni dei<br />
Pontefici rappresenta s. Aniceto, del<br />
167, senza Barba, cosi pure s. So-<br />
tero, del 17^, s. Calisto I del 221,<br />
s. Stefano I del 257, e <strong>di</strong> poi quasi<br />
tutti i Papi sino al tempo <strong>di</strong> Giu-<br />
lio II, eletto nel i.5o3. Questi, siccome<br />
nota lo Spondano, si lasciò cre-<br />
sceré la Barba solo negli ultimi anni<br />
del suo Pontificato; non è certo poi se<br />
(piai segno <strong>di</strong> mestizia per la presa <strong>di</strong>
BAR<br />
•Bologna fatta da' francesi nel i5ii,<br />
oppure per accrescere la venerazione<br />
alla <strong>di</strong> lui avanzata età. Leone<br />
X, in<strong>di</strong> Adriano VI, suoi imme-<br />
<strong>di</strong>ati successori, non lo imitarono; il<br />
primo per essere ancor giovane ed il<br />
secondo per seguire il costume del-<br />
la belgica sua nazione. Bene imi-<br />
tollo Clemente VII, per esprime-<br />
re il lutto e il dolore, donde era<br />
proso per l'orribile sacco, che i<br />
luterani dell'esercito imperiale <strong>di</strong>e-<br />
dero a Roma nel 1527.<br />
L'esempio adunque del menzio-<br />
nato Clemente VII , venne seguito<br />
dagli altri susseguenti Pontefici sino<br />
a Clemente XI, eletto nel 1700,<br />
dopo il quale comparvero sempre<br />
colla Barba perfèttamente rasa.<br />
11 Car<strong>di</strong>nale Bessarione per la mor-<br />
te <strong>di</strong> Nicolò V nel i/\55 sarebbe sta-<br />
to eletto Papa, se la Barba, che delicatamente<br />
nutriva in un tempo in cui<br />
i Car<strong>di</strong>nali erano tutti rasi, non lo<br />
avesse <strong>di</strong>mostrato troppo greco. Amadeo<br />
Vili, appena col nome <strong>di</strong> Fe-<br />
lice V fu eletto antipapa , radere<br />
si fece la Barba per non <strong>di</strong>spiacere<br />
alla moltitu<strong>di</strong>ne che ne mormorava.<br />
Ne' tempi, che si usava da'eherici<br />
la Barba soltanto tondata, prima<br />
che i giovani venissero ammessi agli<br />
or<strong>di</strong>ni minori, si accostumava <strong>di</strong><br />
bene<strong>di</strong>rla solennemente e poi «on-<br />
darla. Il Pontificale romano p. Ili<br />
De tondenda Barba, ne somministra<br />
il rito. Anche a'novizii, che domandavano<br />
1 abito religioso , venia be-<br />
nedetta, e lo si ha dalle Consuetu<strong>di</strong>ni<br />
del monistero <strong>di</strong> s. Benigno<br />
dal rituale amanense e da altri documenti.<br />
V. La vita <strong>di</strong> s. Godardo<br />
presso i Bollan<strong>di</strong>sli a' 4 maggio. In<br />
qualche luogo vi fu l' uso ancora <strong>di</strong><br />
bene<strong>di</strong>re la Barba al nuovo vesco-<br />
vo prima <strong>di</strong> tondarla. Tal cerimo-<br />
VOL. IV.<br />
,<br />
BAR 97<br />
nia, al <strong>di</strong>re <strong>di</strong> A<strong>di</strong>maro cabanense<br />
apud Beslium p. 328, fu praticata<br />
con Giordano vescovo <strong>di</strong> Limoges.<br />
V. Catalani Comment. Pontif. ad<br />
he. de tond. Barba.<br />
Nola il Bonarotti ne' Vetri Cemi-<br />
teriali , pag. 5o, 5cj. Diss. ep. in<br />
Tab. eburn. n. 17, che gli antichi<br />
cristiani praticavano <strong>di</strong> figurare in<br />
età giovanile e senza Barba le im-<br />
magini de' Santi e del Redentore,<br />
affine <strong>di</strong> significare ch'essi non sono<br />
soggetti alle variazioni dell'età; ma<br />
che sempre godono <strong>di</strong> una florida<br />
giovinezza. Questo costume si è<br />
usato anche nei bassi tempi nel<br />
rappresentare in età giovanile i mo-<br />
narchi, sebbene costumassero por-<br />
tar Barba lunga. Per uno stesso<br />
motivo <strong>di</strong> significare 1' immortalità<br />
si rase ai morti la Barba e si to-<br />
sarono loro i capelli , come abbiamo<br />
dall'anonimo Turonense nel suo<br />
M. Speculo Eccles. e da s. Dionisio<br />
alessandrino presso Eusebio, i quali<br />
affermano farsi questo per contras-<br />
segnare la fede dei defunti cristia-<br />
ni, come quelli che credono dover<br />
ringiovenire nella comune risurre-<br />
zione.<br />
Scrissero dell'argomento Giuseppe<br />
Valeriano Card. Vannetli, Barbalo-<br />
gia , ovvero ragionamento intorno<br />
alla Barba , Roveredo 17%; Muratori<br />
Dissertazione XXIIIj A. Gaspare<br />
Rirchmann De gloria et majeslale<br />
Barbce j Giacomo Tommasi<br />
nella <strong>di</strong>ssertazione de Barba j Pie-<br />
tro Valeriano, apologia prò Saccr-<br />
dolimi Barba j Burio RR. PP. Bre-<br />
vis nolilia pag. 262; Buono Spera-<br />
ti De Barba defensa. V. Cinelli 3<br />
Biblioteca nel tomo IV ; Permosero^<br />
De cultu Barbarum septentrionalium<br />
et orientaliumj Docrdelino in monumento<br />
slavo-russico et in nummis<br />
Germania; me<strong>di</strong>ai ed altri ancora<br />
1 o
98<br />
BAR<br />
che troppo lungo sarebbe l' enume-<br />
rare. V. Fabricio nella <strong>Bibliotheca</strong><br />
antiquaria e. XVI II.<br />
BARBALISSA o BARIÌAR1SSA.<br />
Sede vescovile fino dal XII secolo,<br />
del patriarcato d'Antiochia nella pro-<br />
vincia dell'Eufrate, <strong>di</strong>pendeva dalla<br />
metropoli <strong>di</strong> Jerapoli.<br />
BARBARA (s.). Gli atti, che ci<br />
pervennero intorno alla vita <strong>di</strong><br />
questa santa vergine, nonché sul<br />
tempo e sul luogo del suo marti-<br />
rio , non hanno 1' impronta della<br />
certezza. Credesi ch'ella sia nata in<br />
fticome<strong>di</strong>a , e che suo padre, chiamato<br />
Dioscoro, fosse ravvolto in mezzo<br />
alle tenebre della idolatria. Senon-<br />
chè Barbara, illuminata dalla grazia,<br />
conobbe la falsità della pagana re-<br />
ligione , ed abbracciò quella del<br />
JNazareno. Il padre montò sulle furie<br />
per tale risoluzione , e non<br />
avendo potuto indurre la figlia a<br />
rinnegare la fede, la feri con un<br />
colpo <strong>di</strong> spada, che le troncò la<br />
testa. Alcuni sono <strong>di</strong> avviso, che<br />
questo fatto sia accaduto sotto il<br />
regno <strong>di</strong> Massi mi no , altri nel se-<br />
colo quarto, in cui regnava Valerio<br />
Massimiano , altri finalmente sotto<br />
Massimiano Daia. Intorno poi al<br />
luogo del martirio , gli scrittori<br />
non convengono fra loro; imperocché<br />
v'ha chi pretende essere avve-<br />
nuto a Kicome<strong>di</strong>a in Bitinia, e chi<br />
suppone essere stata Eliopoli la<br />
città onorata dal sangue <strong>di</strong> lei.<br />
Lasciando a parte ogni questione<br />
egli è certo che il culto prestato<br />
a s. Barbara risale fino al se-<br />
colo ottavo presso i greci, ed al<br />
nono presso i latini. Divenne s. Barbara<br />
la protettrice <strong>di</strong> molti, e prin-<br />
cipalmente de' bombar<strong>di</strong>eri. Se ne<br />
celebra la festa nel giorno quattro<br />
<strong>di</strong>cembre.<br />
BARBARI A nell'Africa. La Bar-<br />
,<br />
BAR<br />
liaiia, parte dell'Africa, che si esten-<br />
de dall'Egitto fino oltre allo stretto<br />
<strong>di</strong> Gibilterra, lungo il mare me<strong>di</strong>-<br />
terraneo, e per breve tratto lungo<br />
l'oceano, è <strong>di</strong>visa dal monte Atlante.<br />
La parte, che trovasi al <strong>di</strong> qua<br />
del monte, è la Barbarla propriamente<br />
delta, che comprende tutto<br />
il paese, noto agli antichi sotto il<br />
nome <strong>di</strong> Libia esteriore, o Cirenai-<br />
ca, d'Africa propriamente detta, <strong>di</strong><br />
Numi<strong>di</strong>a, e <strong>di</strong> Mauritania, e che<br />
comprende altresì, andando da o-<br />
riente ad occidente, la provincia <strong>di</strong><br />
Dcrna, o Barca, e i regni <strong>di</strong> Tripoli,<br />
<strong>di</strong> Tunisi, <strong>di</strong> Algeri e <strong>di</strong> Ma-<br />
rocco, a cui è sottoposto quello <strong>di</strong><br />
Fez. La parte che trovasi al <strong>di</strong> là<br />
del monte contiene il Biledulgerid.<br />
11 nome <strong>di</strong> Barbarla chi il trae<br />
dalla nazione primitiva ed in<strong>di</strong>gena<br />
<strong>di</strong> quel paese, chiamata dagli ara-<br />
bi Barabra j chi dalla parola a-<br />
raba Bar, che significa grand' esten-<br />
sione <strong>di</strong> campagna; chi finalmente<br />
opina aver avuto tal nome dagli<br />
arabi stesai, che venuti neh' Vili se-<br />
colo a stabilirvisi, trovarono inin-<br />
telligibile il linguaggio de' suoi abi-<br />
tatori, e perciò il <strong>di</strong>ssero barbar,<br />
cioè suono <strong>di</strong> chi parla tra i denti.<br />
Checché ne sia, quantunque questa<br />
contrada sia delle più antiche del-<br />
l'Asia e delle più conosciute, pure<br />
non comiucia la sua storia se non<br />
dall'arrivo, che vi fecero i cartagi-<br />
nesi. Però gli egiziani ed i fenici<br />
aveano navigato lungo le sue coste<br />
più <strong>di</strong> mille anni avanti 1' era no-<br />
stra.<br />
Una colonia adunque <strong>di</strong> cartagi-<br />
nesi (fenici <strong>di</strong> origine) sotto la con-<br />
dotta <strong>di</strong> Didone venne a stabilirsi<br />
in Barbarla verso l'anno 886 in-<br />
nanzi G. C, e vi fondò la città <strong>di</strong><br />
Cartagine, il cui territorio, ristretto<br />
dapprima, si <strong>di</strong>latò poscia per tut-
BAR<br />
to quel tratto <strong>di</strong> paese, che sotto<br />
il nome <strong>di</strong> regno <strong>di</strong> Tunisi oggi<br />
si conosce. Forse che in potere <strong>di</strong><br />
que' nuovi conquistatori sarebbe ca-<br />
duta tutta la Barbarla, dove i romani<br />
non fossero venuti a <strong>di</strong>strug-<br />
gerli. Essi dapprima ne <strong>di</strong>visero il<br />
possesso coi mori, getuli, numi<strong>di</strong>,<br />
africani, libi, cirenaici, e marmari-<br />
<strong>di</strong>; ma poscia finirono col ridurre<br />
l'Africa, bagnata dal Me<strong>di</strong>terraneo,<br />
in una vastissima provincia roma-<br />
na, <strong>di</strong>visa come si <strong>di</strong>sse, in Cire-<br />
naica, Africa propria, Numi<strong>di</strong>a e<br />
Mauritania. Al tempo <strong>di</strong> Costantino<br />
la parte all'est del golfo della<br />
Sidra <strong>di</strong>pendeva però dalla provin-<br />
cia <strong>di</strong> Egitto; quella situata all'o-<br />
vest della Mulliva apparteneva alla<br />
provincia <strong>di</strong> Spagna, e la parte del<br />
mezzo formava una provincia par-<br />
ticolare, sotto il nome <strong>di</strong> Africa.<br />
I romani rimasero tranquilli pos-<br />
sessori delle loro conquiste fino al<br />
428, in cui i vandali sotto la condotta<br />
<strong>di</strong> Genserico, spinti dalle Spagne<br />
nell' Africa, tolsero quasi senza<br />
contrasto, ai deboli imperatori quel-<br />
le provincie. Ma dopo la morte <strong>di</strong><br />
Genserico finì anche la potenza van-<br />
dalica <strong>di</strong> essere formidabile, e qua-<br />
si cent'anni dopo, Belisario genera-<br />
le dell'imperatore ricuperò facilmen-<br />
te quella porzione dell' Africa. I sa-<br />
raceni, ovvero gli arabi, resi più<br />
formidabili non meno pel loro fa-<br />
natismo, che per la fama delle loro<br />
conquiste, vennero nel VII secolo<br />
a pubblicar quivi l'alcorano, e nel<br />
697 sotto il califfato <strong>di</strong> Osmano<br />
terzo successore <strong>di</strong> Maometto, se ne<br />
resero i despoti. Sotto i primi prin-<br />
cipi saraceni questo paese riacquistò<br />
quasi l'antico splendore; ma, scac-<br />
ciati i saraceni dalle Spagne e perseguitati<br />
anche <strong>di</strong> là dei mari, non<br />
poterono quin<strong>di</strong> più sostenersi in A-<br />
,<br />
BAR ,)9<br />
frica. Chiamarono bensì molti tur-<br />
chi avventurieri, i quali anziché <strong>di</strong>-<br />
fenderli s'impadronirono del paese<br />
e fondarono nella Barbarìa quegli<br />
stati marittimi sotto ai quali geme<br />
tuttora, e che per s"i lungo tempo<br />
furono temuti dalle potenze cristiane<br />
dell' Europa. La Barbaria culla<br />
fu <strong>di</strong> uomini gran<strong>di</strong>, e tra essi <strong>di</strong><br />
Asdrubale, <strong>di</strong> Annibale, <strong>di</strong> Teren-<br />
zio, <strong>di</strong> Tertulliano, <strong>di</strong> s. Agostino<br />
e <strong>di</strong> molti altri ancora.<br />
BARE ARIGO Gregorio (b. ),<br />
Car<strong>di</strong>nale. Gregorio Barbarigo veneto<br />
patrizio, nacque nel 1625.<br />
Molto a lui deve la religione. Venne<br />
a Roma appena fu elevato al so-<br />
glio il Pontefice Alessandro "VII, il<br />
quale nel congresso <strong>di</strong> Munster conoscendo<br />
<strong>di</strong> quali prerogative fosse<br />
da Dio favorito il giovanetto Bar-<br />
barigo, lo ascrisse tra i prelati, grado<br />
che sostenne colla massima integrità.<br />
L'ardente sua carità si fé' chiara nel-<br />
la presidenza alla cura degli infetti<br />
da morbo contagioso. Nel 1637 fu<br />
fatto vescovo della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Bergamo,<br />
<strong>di</strong> cui nel 1660 terminò la vi-<br />
sita, celebrando, al primo settembre<br />
il sinodo <strong>di</strong>ocesano. Pel bene da<br />
lui recato a quella <strong>di</strong>ocesi , il pre-<br />
lodato Alessandro creollo Car<strong>di</strong>nal<br />
prete <strong>di</strong> s. Tommaso in Pa rione,<br />
nella quarta promozione fatta in Roma,<br />
a' 5 aprile 1660, in<strong>di</strong> lo trasferì<br />
alla chiesa <strong>di</strong> Padova vedova <strong>di</strong><br />
Giorgio Cornaro nel i663, non<br />
1660, come scrive Petroni. Nel governo<br />
delle sue chiese il Barbarigo<br />
avea preso a modello san Carlo Borromeo.<br />
Quin<strong>di</strong> conduceva santissima<br />
vita, pre<strong>di</strong>cava sovente, istruiva<br />
i fanciulli ed i rozzi; ed alla pa-<br />
zienza, univa una somma affabili-<br />
tà. Accrebbe <strong>di</strong> fabbriche i due seminarli<br />
<strong>di</strong> Bergamo e <strong>di</strong> Padova,<br />
ed in questo secondo fece fiorire le
ioo BAR<br />
lingue greca, ebraica, e le orientali,<br />
e lo arricchì d'illustre biblioteca, <strong>di</strong><br />
buona stamperia, e <strong>di</strong> eccellenti pro-<br />
fessori. Egli medesimo presiedeva<br />
alle <strong>di</strong>spute dei casi <strong>di</strong> coscienza,<br />
che si tenevano mensilmente da tut-<br />
ti i parrochi e confessori, le decisioni<br />
dei quali vennero raccolte e pub-<br />
blicate da Chiericato ; eresse il famoso<br />
collegio pei giovani nobili se-<br />
colari, affinchè <strong>di</strong>venissero stu<strong>di</strong>osi e<br />
letterati ; era mecenate agli eru<strong>di</strong> li,<br />
de'quali godeva 1' amore e la stima,<br />
specialmente del Magliabecchi. Pe-<br />
netrando però che traltavasi <strong>di</strong> eleg-<br />
gerlo a Pontefice, procurò con ogni<br />
premura <strong>di</strong> stornare i Car<strong>di</strong>nali dal<br />
proposito. Splendeva non ultima tra<br />
le sue virtù, la compassione verso<br />
ai poveretti, per sovvenire ai quali<br />
giugnea, come s. Tommaso <strong>di</strong> Vil-<br />
lanova, a portar vesti logore e rap-<br />
pezzate, e privarsi del proprio letto.<br />
Consunto da vita molto penitente<br />
mori nel 1697 <strong>di</strong> 72 anni e 37 <strong>di</strong><br />
Car<strong>di</strong>nalato, e fra la commozione,<br />
e le lagrime dei poveri sovvenuti,<br />
delle vedove protette, e dei <strong>di</strong>fesi<br />
pupilli, in fine <strong>di</strong> tutt' i buoni, ebbe<br />
tomba in quella cattedrale. Reso celebre<br />
per miracoli, da Clemente XIII<br />
venne ascritto al numero dei beati<br />
nel 1761.<br />
BARBARIGO Gi.ojfraxcesco, Car-<br />
<strong>di</strong>nale. Barbarigo Gianfrancesco, na-<br />
to a Venezia nel 1661 , era nipote<br />
del b. Gregorio <strong>di</strong> questo nome, e<br />
congiunto <strong>di</strong> sangue al Car<strong>di</strong>nale Mar-<br />
e' Antonio della medesima famiglia,<br />
che fu poi vescovo <strong>di</strong> Montefia-<br />
scoue. Servì Gianfrancesco in <strong>di</strong>-<br />
verse circostanze la veneta repubbli-<br />
ca, che fra le altre cure, addossate<br />
al Barbarigo, lo spe<strong>di</strong> ambasciatore<br />
a Luigi XIV re delle Gallie. Se<br />
non che sentendo dentro a sé ima<br />
voce, che lo chiamava a con<strong>di</strong>zione<br />
,<br />
BAR<br />
migliore <strong>di</strong> vita, lasciate tutte le<br />
sollecitu<strong>di</strong>ni del secolo, <strong>di</strong>e' il suo<br />
nome al chericato. Eletto in pro-<br />
gresso a primicerio della patriarca-<br />
le <strong>di</strong> san Marco , si acquistò tanta<br />
stima, che nel 1698 Innocenzo XII<br />
lo <strong>di</strong>ede pastore alla chiesa <strong>di</strong> Ve-<br />
rona. Non risparmiò a fatiche <strong>di</strong> sorte<br />
alcuna pel bene del suo gregge, a<br />
cui egli stesso frangeva il pane della<br />
<strong>di</strong>vina parola, che rendeva efficacissima<br />
con una condotta la più e<strong>di</strong>ficante.<br />
L'amore alla altrui salute lo condu-<br />
ceva agli spedali a soccorrimento dei<br />
ricovrati ed alfetti anche da' morbi<br />
i più pericolosi, ed amministrava col-<br />
le proprie maui a' moribon<strong>di</strong> gli<br />
estremi aiuti della religione. Desi-<br />
deroso che il suo clero si applicas-<br />
se allo stu<strong>di</strong>o dei padri, or<strong>di</strong>nò che<br />
a sue spese si stampassero con la<br />
più finita <strong>di</strong>ligenza le opere <strong>di</strong> s.<br />
Zenone vescovo <strong>di</strong> Verona, <strong>di</strong>venu-<br />
te rarissime, nel che fu soccorso dui<br />
celebre Antonio Magliabecchi. De-<br />
terminò uomini dottissimi a tessere<br />
la storia della chiesa veronese, che<br />
<strong>di</strong>ede anche alla luce. Accrebbe <strong>di</strong><br />
molto il numero de' oberici e quello<br />
ezian<strong>di</strong>o de' professori al seminario<br />
<strong>di</strong> quella città, né considerandolo ba-<br />
stante, ne stabili uno nuovo, del quale<br />
però non potè vedere il compimento.<br />
Zelante della religione , procurava<br />
che fossero eletti a ministri della<br />
medesima uomini veramente dotti e<br />
piissimi, né tralasciò stu<strong>di</strong>o veruno a<br />
tale uopo. Visitava personalmente<br />
non solo le chiese parrocchiali, ma<br />
anche gli oratorii, istruiva egli medesimo<br />
i più rozzi sui fondamenti<br />
della religione; ed a mantenere più<br />
fermo il frutto delle pastorali visite,<br />
provvedeva la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> fervorosis-<br />
sime missioni appoggiandone il ca-<br />
rico ai padri gesuiti. Sollecitava la<br />
promozione degli stu<strong>di</strong>i e precedeva
BAR<br />
tutti nello esempio delle cristiane<br />
virtù, e segnatamente d' una carità<br />
la più ardente, cui <strong>di</strong>mostrò a chia-<br />
re note nel 1702, quando svegliatosi<br />
nella sua <strong>di</strong>ocesi un morbo<br />
contagioso egli, vittima della cari-<br />
la sua, si facea tutto a tutti per gua-<br />
dagnarli alla religione e a Dio. L'e-<br />
sempio <strong>di</strong> lui attraeva alla imitazio-<br />
ne i pastori <strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne nelle<br />
loro l'ispettive parrocchie.<br />
Nel 17 12 introdusse il Barbari-<br />
co a Verona i padri dell' orato-<br />
rio , ai quali , con le dovute fa-<br />
coltà, assegnò la chiesa dei ss. Fermo<br />
e Rustico. Sosteneva a maravi-<br />
glia i <strong>di</strong>ritti della sua chiesa e <strong>di</strong>-<br />
fese la immunità <strong>ecclesiastica</strong> ad<br />
esempio del santo suo zio. Per le<br />
quali cose Clemente XI lo credette<br />
molto a proposito per la chiesa <strong>di</strong><br />
Brescia, a cui il Barbarigo non sa-<br />
peva condursi per lo amore, che por-<br />
tava alla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Verona, perlo-<br />
chè non vi volle meno che un espres-<br />
so coniando del Pontefice, il quale a<br />
merito della sua obbe<strong>di</strong>enza, ma mol-<br />
to più a vista <strong>di</strong> tante prerogative<br />
singolari , lo fregiò della porpora<br />
Car<strong>di</strong>nalizia col titolo presbiterale dei<br />
santi Pietro e Marcellino, nella decimaquarta<br />
promozione , latta a Roma<br />
li 19 novembre del 1 7 1 ().<br />
Fino dal 1714 eia passato il Bar-<br />
barigo alla reggenza della novella <strong>di</strong>o-<br />
cesi, ove con tutta la premura si de<strong>di</strong>-<br />
cava allo insegnamento della dottrina<br />
cristiana . In una villa suburbana<br />
fece fabbricare alcune cellette a ma-<br />
niera <strong>di</strong> monistero, ove ri tiravasi<br />
in tempo <strong>di</strong> carnovale negli spirituali<br />
esercizii col suo clero. Né il semina-<br />
rio pur quivi ebbe l' ultimo luogo<br />
nelle cure dell' amorosissimo pasto-<br />
re, dacché vi aggiunse la cattedra<br />
della lingua greca. Guardava i gio-<br />
vani cherici come la pupilla degli<br />
BAR iot<br />
occhi, e <strong>di</strong>stingueva i migliori per<br />
ingegno e pietà con premii conde-<br />
gni e col conferire loro ecclesiastici<br />
beneficii. Fu in seguito da Innocen-<br />
zo XIII trasferito al vescovato <strong>di</strong><br />
Padova, cui visitò per intiero, pe-<br />
netrando anche nei luoghi più <strong>di</strong>f-<br />
ficili e quasi inaccessibili. La estensione<br />
<strong>di</strong> quella <strong>di</strong>ocesi lo indusse ad<br />
ampliarne il seminario, e a fondare<br />
monisteri novelli per le sacre vergini,<br />
assegnando loro dote competente.<br />
Egli era coi dotti liberale, e ge-<br />
neroso verso i poveri, cui nei dì<br />
festivi voleva raccolti nella chiesa <strong>di</strong><br />
sant'Agnese perchè fossero istrutti<br />
nei misteri della fede, e nei primi do-<br />
veri della religione. A mezzo dell eru-<br />
<strong>di</strong>to Paolo Galean<strong>di</strong>, canonico <strong>di</strong> Brescia,<br />
raccolse gli opuscoli <strong>di</strong> s. Gaudenzio,<br />
<strong>di</strong> Ramperto e <strong>di</strong> Adelmanno<br />
vescovi <strong>di</strong> Brescia, e li fece dare al-<br />
la luce. Pianse la Chiesa la per<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong> un valido sostegno nella morte<br />
del nostro Car<strong>di</strong>nale, avvenuta nel<br />
1780, nell'età <strong>di</strong> anni 69 e do<strong>di</strong>ci<br />
<strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. Ebbe sepoltura in<br />
quella cattedrale presso alla tomba<br />
del b. Gregorio suo zio, <strong>di</strong> cui aveva<br />
promossa la beatificazione. In tempo<br />
del suo Car<strong>di</strong>nalato, contribuì col<br />
proprio suffragio all' esaltamento al<br />
Pontificato d'Innocenzo e <strong>di</strong> Bene-<br />
detto XIII.<br />
BARBARIGO Aggelo, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Angelo Barbarigo era patrizio veneto,<br />
e nipote <strong>di</strong> Gregorio XII , dal lato<br />
materno. Venne alla luce dopo la<br />
metà del secolo XIV. Fu soprammodo<br />
zelante della cattolica religione<br />
e della <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong>sciplina,<br />
come scrive il Quirini nella sua<br />
Porpora e tiara veneta. Venne a<br />
lui conferito il vescovato <strong>di</strong> Cimerà<br />
nell' isola <strong>di</strong> Negroponte, e <strong>di</strong>eciotto<br />
anni dopo, cioè nel i.\o6, da Inno-<br />
cenzo VII fu trasferito alla chiesa <strong>di</strong>
io2 BAR<br />
Verona, per compiacere alla re-<br />
pubblica <strong>di</strong> Venezia, che, secondo<br />
il cavaliere Flaminio Cornalo, voleva<br />
rimuovere Iacopo de Rossi da Vero-<br />
ria, caduto in grave sospetto per af-<br />
fari <strong>di</strong> stato. Passato quin<strong>di</strong> il Rossi<br />
alla chiesa <strong>di</strong> Limi, ed a lui surroga-<br />
to il Barbarigo, vi si <strong>di</strong>stinse per le<br />
belle sue prerogative tra le quali primeggiava<br />
l'illibatezza de' costumi e la<br />
santità della vita. Scrive il sullodato<br />
Cornalo, ebe nel i3go ebbe nomina<br />
il Barbarigo alla metropolitana <strong>di</strong><br />
Can<strong>di</strong>a ed al patriarcato <strong>di</strong> Aqui-<br />
leia nell'anno medesimo, ma per<br />
non conosciute ragioni , non ebbe<br />
alcuna <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>gnità. Lui sedente,<br />
a Verona vennero ammessi i cano-<br />
nici regolari, o lateranesi , della<br />
congregazione <strong>di</strong> s. Fre<strong>di</strong>ano <strong>di</strong><br />
Lucca , e fu loro assegnato il monistero<br />
colla chiesa <strong>di</strong> s. Leonardo<br />
fuori delle mura <strong>di</strong> quella città.<br />
Innalzato fu il Barbarigo alla porpora<br />
Car<strong>di</strong>nalizia col titolo presbiterale dei<br />
ss. Pietro e Marcellino nella seconda<br />
promozione, che Gregorio XII fece<br />
a Siena li 1 9 settembre del 1 4o8. Il<br />
Biancolini scrive eh' egli rinunziò<br />
alla sede <strong>di</strong> Verona, e dopo varie<br />
vicende andato al concilio <strong>di</strong> Costanza<br />
e ritornato dappoi in Italia con<br />
Martino V, come leggesi in Ciac-<br />
conio , morì a Genova nel 1418,<br />
dopo <strong>di</strong>eci anni che vestiva la sa-<br />
cra porpora. Furono le ossa <strong>di</strong> lui<br />
riposte in quella cattedrale.<br />
BARBARIGO Marc\nto.yio, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Barbarigo Marcantonio Fran-<br />
cesco consanguineo del b. Gregorio<br />
dello stesso nome, nacque a Vene-<br />
zia da illustre famiglia e nobilissima<br />
nel 1620. Dopo che dal b. Grego-<br />
rio fu annoverato tra i canonici<br />
della cattedrale <strong>di</strong> Padova , Inno-<br />
cenzo XI , a vista de' suoi meri-<br />
ti <strong>di</strong>stinti , lo decorò della rai-<br />
BAR<br />
tra <strong>di</strong> Corfu. l'anno 1678. Governando<br />
egli quella chiesa, ebbe un<br />
<strong>di</strong>ssapore con Barbone Morosini ammiraglio<br />
della flotta veneta, per motivo<br />
<strong>di</strong> un semplice cerimoniale,<br />
locchè avvenne così : Doveva il Mo-<br />
rosini salpare dal porto ed aprir<br />
la campagna, ma prima desiderava<br />
coi primi dell'armata intervenire<br />
alla orazione pubblica, che dovea<br />
farsi al duomo colla esposizione del<br />
Ss. Sacramento. Pertanto i servi del<br />
generale apparecchiarono lo strato,<br />
sovra cui doveva egli inginocchiarsi,<br />
in luogo, che sovrastava a quello del-<br />
1 arcivescovo. Si corresse l'alterazione<br />
del cerimoniale dagli uflìziali <strong>di</strong> chiesa,<br />
ma le cose giunsero a tale che<br />
l'arcivescovo sospese per quel giorno<br />
la funzione. Del che informato<br />
il senato, or<strong>di</strong>nò all'arcivescovo <strong>di</strong><br />
recarsi a Venezia, dove furono a lui<br />
sequestrate le ren<strong>di</strong>te ecclesiastiche<br />
non solo, ma anche le domestiche.<br />
Della qual cosa sommamente ama-<br />
reggiato, salutata <strong>di</strong> volo la patria,<br />
prese la strada <strong>di</strong> Roma ed espone<br />
a Innocenzo XI il motivo della<br />
sua venuta. Mostrò il Pontefice<br />
<strong>di</strong> riceverlo con in<strong>di</strong>fferenza , re-<br />
stando più presto <strong>di</strong>sgustato perchè<br />
si fosse perturbata la quiete per<br />
motivo sì leggero. Tuttavia esami-<br />
nato il fatto, trovò che non potea<br />
condannarsi l'arcivescovo, che anzi<br />
doveasi ammirare e premiare per<br />
la sua fermezza nel sostenere i <strong>di</strong>-<br />
ritti ecclesiastici. Nulla<strong>di</strong>meno pre-<br />
vedendo che il senato non se<br />
V avrebbe più. bene intesa col<br />
Barbarigo , determinò fermarlo a<br />
Roma, e fuor d'ogni aspettazione,<br />
a premio quasi della fermezza cui<br />
avea <strong>di</strong>mostrato in questa circostan-<br />
za, lo creò prete Car<strong>di</strong>nale del titolo<br />
<strong>di</strong> s. Susanna, nella seconda promo-<br />
zione fatta in Roma il 2 settembre
B A II<br />
del 1686, e nello stesso leni pò lo<br />
fece vescovo <strong>di</strong> Montefìascone, e lo<br />
volle annoverare a molle congrega-<br />
zioni <strong>di</strong> Roma , tra le altre, a quel-<br />
le del concilio, dei vescovi e regolari,<br />
e <strong>di</strong> propaganda. Insigni mo-<br />
numenti della liberalità e magnificenza<br />
<strong>di</strong> lui si possono ammirare,<br />
nella antidetta città, l'ampio e ma-<br />
gnifico seminario . Intervenne ai<br />
(ondavi <strong>di</strong> Alessandro "Vili , Inno-<br />
cenzo XII, e Clemente XI, non <strong>di</strong><br />
Clemente IX, come per isbaglio<br />
scrive il Quirini, e ricolmo a dovizia<br />
<strong>di</strong> meriti, e <strong>di</strong> gioì;-: compì la sua<br />
carriera a Montefìascone nel 1706,<br />
in età <strong>di</strong> ottantasei anni, e venti <strong>di</strong><br />
Car<strong>di</strong>nalato, ricevendo sepoltura in<br />
quella cattedrale.<br />
BARBARO Ermolao, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Barbaro Ermolao nacque a "S enezia<br />
nel \l\5i.; e fu sì profondo in eru<strong>di</strong>-<br />
zione.che [Nicolò Lconiccno lo <strong>di</strong>sse<br />
dottissimo sopra qualunque altro, che<br />
vivesse a Venezia -prima <strong>di</strong> lui. Qua-<br />
drilustre scriveva alcuni opuscoli, come<br />
<strong>di</strong>cono G esnero, Vossio e Cave.<br />
Fu ambasciatore a Federigo Cesare,<br />
ed a Massimiliano suo figlio, re dei<br />
romani ; quin<strong>di</strong> al Pontefice Innocenzo<br />
Vili, che, secondo Ciacconio,<br />
creollo Car<strong>di</strong>nal prete, e patriarca <strong>di</strong><br />
Aquileia, nella prima promozione fatta<br />
a Roma a' i4, o meglio a'g marzo<br />
1 489. Ma il senato, che avea nominato<br />
a patriarca <strong>di</strong> Aquileia Nicolò Do-<br />
nato , sdegnatosi al sommo, perchè<br />
contro le sue leggi vietanti rigorosamente<br />
ai suoi citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> accettare<br />
<strong>di</strong>gnità dalle corti estere, senza per-<br />
missione del senato medesimo ; esi-<br />
liò il Barbaro, che rinunziò la sua<br />
chiesa al Pontefice, il quale però non<br />
la volle accettare.<br />
A detta <strong>di</strong> Bembo, si avea il<br />
Barbaro acquistato gran<strong>di</strong>ssima fama<br />
polla sua eru<strong>di</strong>zione meraviglio-<br />
BAR io3<br />
sa , non pure in Italia , ma anche<br />
fuori <strong>di</strong> essa, benché alcuni lo ab-<br />
biano accusalo <strong>di</strong> troppa ar<strong>di</strong>tezza<br />
nelle conghietture, e nella libertà <strong>di</strong><br />
sentimenti. La morte fu sì sollecita,<br />
che lo tolse <strong>di</strong> vita nel i4g4 n °l"<br />
la Villa del Car<strong>di</strong>nale Caraffa sul-<br />
1 Esquilino, ove ritiravasi per evita-<br />
re il contagio, e fu sepolto in chie-<br />
sa <strong>di</strong> s. M. del Popolo ; come scrivono<br />
Quirini nella Porpora e Tiara<br />
venerala R.ossi, e Zeno in una lettera,<br />
che riporta tutti i Car<strong>di</strong>nali vene-<br />
li, checché ne <strong>di</strong>ca Marini, il quale<br />
afferma the morisse nel 1 49^- Vol-<br />
terrano <strong>di</strong>ce male, che sia morto <strong>di</strong><br />
cordoglio per lo esilio dalla pallia,<br />
che anzi, secondo Giovio, Alcyonio,<br />
e Crinito, non istu<strong>di</strong>ò mai con tanto<br />
genio. Alcuni vogliono che componesse<br />
più <strong>di</strong> do<strong>di</strong>cimila versi. Fra<br />
le opere, che pubblicò, la migliore<br />
è la correzione delle opere <strong>di</strong> Pli-<br />
nio, in cui emendò cinquemila passi,<br />
ed altri trecento in Pomponio<br />
Mela. Nelle preziose miscellanee del-<br />
la biblioteca angelica^ si legge <strong>di</strong><br />
lui un compen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Elica, pubbli-<br />
cato a Venezia dal Cornino nel 1 544-<br />
Dubitano gli storici con grave fondamento<br />
eh' egli non sia stato mai<br />
pubblicato in concistoro, come Car-<br />
<strong>di</strong>nale. Crinito, Giovio, Apostolo Ze-<br />
no, Bembo, Contelorio non ne par-<br />
lano ; Mancinelli neh' orazione in<br />
funere cui tesseva a lui, non ne fa<br />
cenno ; Vittorelli all' opposto nelle<br />
aggiunte al Ciacconio , Giovanni<br />
Roche, Tritenio, il Nomenclatore,<br />
Pietro Valeriano, Giovanni Arduino,<br />
lo vogliono Car<strong>di</strong>nale : ed il Gan-<br />
dolfi agostiniano, che volea provarlo<br />
agostiniano e Car<strong>di</strong>nale, lo <strong>di</strong>ce solo<br />
Car<strong>di</strong>nalem designalum. Ma questi<br />
scrittori si sono ingannali; dacché l'eru-<br />
<strong>di</strong>tissimo Zeno, nella vita <strong>di</strong> lui, col<br />
p. de Rossi, <strong>di</strong>ce, che il Barbaro
tc4 BAR<br />
non vestì mai la porpora Car<strong>di</strong>-<br />
nalizia.<br />
BARBASCEMINO (s.). Questo san-<br />
to prelato fu uno de' più illustri<br />
personaggi, che abbiano decorato la<br />
sede metropolitana <strong>di</strong> Seleucia e<br />
Ctesifone. I suoi nemici sfogarono<br />
il loro o<strong>di</strong>o contro <strong>di</strong> lui, e lo ac-<br />
cusarono come seguace <strong>di</strong> una re-<br />
ligione, che a quella dei persiani si<br />
opponeva del tutto. Il re Sapore II<br />
comandò eh' ei fosse catturato insieme<br />
con altri se<strong>di</strong>ci del suo clero,<br />
che nutrivano gli stessi magnanimi<br />
sentimenti del loro pastore. Sapore<br />
stu<strong>di</strong>ossi d'indurre questo illustre<br />
prelato a rinnegare la fede del Na-<br />
zareno per abbracciare quella del<br />
paese ; e nulla ottenendo colle mi-<br />
naccie, ricorse alle promesse, e lo<br />
assicurò che qualora avesse con<strong>di</strong>sceso<br />
alle sue brame, non gli man-<br />
cherebbero né ricchezze, né onori.<br />
Ma il santo resistette con molto co-<br />
raggio alle proposte del tiranno, il<br />
quale condannollo ad una tetra e<br />
puzzolente prigione, ove per un<strong>di</strong>ci<br />
mesi ebbe a soffrire la fame, la se-<br />
te e tutti quei tormenti, cui seppe<br />
inventare la rabbia de suoi nemici.<br />
Di questa il nostro eroe non uscì,<br />
se non per essere condotto nuovamente<br />
<strong>di</strong>nanzi al re. Questi tentò<br />
per la seconda volta <strong>di</strong> sedurre il<br />
santo prelato, avvisando, che qua-<br />
lora egli avesse apostatato, gli al-<br />
tri ne avrebbero seguito l'esempio.<br />
Ma lo scellerato s' ingannò, poiché<br />
Eaibascemino rispose con invitta<br />
costanza, ch'era pronto a sacrifi-<br />
care la vita, anziché <strong>di</strong>lungarsi <strong>di</strong><br />
un solo articolo dalla sua fede, lina<br />
tale costanza accese lo sdegno<br />
<strong>di</strong> Sapore in modo, eh' ei or<strong>di</strong>nò<br />
fosse decapitato co' suoi com-<br />
pagni, i quali tutti colsero la palma<br />
del martirio nel giorno i\ gen-<br />
B A R<br />
naro del 346. Dopo la morte <strong>di</strong><br />
Barbascemino , la sede <strong>di</strong> Seleucia<br />
rimase priva <strong>di</strong> pastore pel lungo<br />
corso <strong>di</strong> venti anni. Durante questa<br />
epoca infierì la persecuzione in tut-<br />
te le provincie della Persia, nelle<br />
quali innumerabile fu la moltitu<strong>di</strong>ne<br />
dei fedeli, che sostennex-o il mar-<br />
tirio.<br />
BARE ASTRO (Barhaslren). Cit-<br />
tà con residenza <strong>di</strong> un vescovo in<br />
Aragona nella Spagna, e<strong>di</strong>ficata sopra<br />
il fiume <strong>di</strong> Vero. Confina con Iìiba-<br />
corza, ed Huesca, ed è quattor<strong>di</strong>ci<br />
leghe <strong>di</strong>stante da Saragozza. Si chiamava<br />
altre volte Bergidum, e Belgida.<br />
E opinione che i fondatori <strong>di</strong> Barba-<br />
stro fossero gl'iligerti, antichi popoli<br />
della Spagna al tempo de' goti, che<br />
anche era denominata Bigastro. Bar-<br />
bastro é una sede vescovile stabili-<br />
ta primieramente a Roda, in seguito<br />
fu trasferita ad Urgel, poi a Levida, e<br />
finalmente a Barbastro. Essendo Roda<br />
stata ripresa ai mori nel io4o,<br />
Ervivaldo vescovo d' Urgel si lamen-<br />
tò col re Ramiro I d' Aragona, per-<br />
ché avea separato questa chiesa , e<br />
quella <strong>di</strong> Pubacorca dalla sua. Allo-<br />
ra quel principe or<strong>di</strong>nò , che le<br />
dette <strong>di</strong>ocesi fossero restituite al vescovato<br />
d' Urgel : ma dopo la morte<br />
<strong>di</strong> R.amiro I, il re Sancio Rami-<br />
ro I suo figlio ristabilì la sede a<br />
Roda, in<strong>di</strong>, ripresa Balbastro ai mori<br />
nel io65, <strong>di</strong>ede la Chiesa <strong>di</strong> questa<br />
città a Salamon vescovo <strong>di</strong> Roda, e<br />
<strong>di</strong> Barbastro. Non portò per altro quel<br />
titolo lungo tempo, mentre Pietro<br />
I, che ascese al trono aragonese nel<br />
1094, avendo ripreso una seconda<br />
volta la citta <strong>di</strong> barbastro fece eri-<br />
gere la sua chiesa in cattedrale dal<br />
Pontefice Urbano li, e poi ne fu<br />
<strong>di</strong>chiarato primo vescovo. Il vescovo<br />
<strong>di</strong> Fluesca si oppose però vigorosamente<br />
all' erezione <strong>di</strong> questa sede,
BAR<br />
pretendendo che gli fosse pregiu<strong>di</strong>-<br />
zievole. I suoi successori fecero lo<br />
stesso, <strong>di</strong> modo che il processo, e<br />
le vertenze durarono fino all'anno<br />
i573, in cui Filippo II da Papa<br />
Gregorio XIII fece erigere Barba-<br />
stro in vescovato, o per meglio <strong>di</strong>-<br />
re, fece confermare l'erezione fatta<br />
da Urbano II. Filippo d' Urrias ne<br />
fu fatto quella volta primo vescovo.<br />
D. Pietro II re d'Aragona convocando<br />
gli stati nel 1 1 96 fece dare<br />
a Barbastro molti privilegi. La<br />
città è circondata <strong>di</strong> mura, che sono<br />
suscettibili <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, annoverandosi<br />
più <strong>di</strong> cinque mila abitanti ; il vescovato<br />
è ora suffraganeo della me-<br />
tropolitana <strong>di</strong> Saragozza. Non ha guari<br />
questa sede avea il capitolo com-<br />
posto <strong>di</strong> sette <strong>di</strong>gnitari , <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci<br />
canonici , <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci prebendati , e<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi altri beneficiati. La <strong>di</strong>o-<br />
cesi si estendeva su centoventi par-<br />
rocchie, avendo otto conventi, quat-<br />
tor<strong>di</strong>ci romitaggi, e <strong>di</strong>ecinove ospedali.<br />
In questa <strong>di</strong>ocesi evvi il monistero<br />
con cura d'anime dei monaci<br />
benedettini, sotto il titolo <strong>di</strong> s. Vittoriano,<br />
che si provvede dal Papa<br />
in concistoro; e da ultimo il re-<br />
gnante Gregorio XVI in quello dei<br />
28 febbraio 1 83 1 vi prepose il p.<br />
abbate Giuseppe Gorizalez, per nomina<br />
del re Fer<strong>di</strong>nando VII. La<br />
tassa camerale consiste in quattro-<br />
cento fiorini. La chiesa abbaziale<br />
e parrocchiale, è de<strong>di</strong>cata a s. Be-<br />
nedetto; ha fonte battesimale, e va-<br />
rie insigni reliquie, fra le quali il<br />
corpo <strong>di</strong> s. Vittoriano stato abbate<br />
del medesimo monistero, e quello<br />
<strong>di</strong> s. Gau<strong>di</strong>oso vescovo <strong>di</strong> Tarragona.<br />
BARBATO. Barbatus , chi porta<br />
la barba. Ebbero la denomina-<br />
zione <strong>di</strong> Barbati i frati conversi<br />
<strong>di</strong> parecchi or<strong>di</strong>ni , ed in ispecie<br />
quelli dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Grammont che<br />
VOL. IV.<br />
BAR io')<br />
si erano assunto anche il maneggio<br />
delle cose temporali, e che tentaro-<br />
no <strong>di</strong> padroneggiare i preti, sebbene<br />
non riuscissero nell'intento. Trovasi<br />
un Or<strong>di</strong>ne intero denominato<br />
de Frati Barbati, in Alberico anno<br />
1 1 1 3, 1240.<br />
BARBATO (s.) Trasse i natali<br />
nel territorio <strong>di</strong> Benevento sul prin-<br />
cipio del secolo settimo. Fino dalla<br />
prima età ei <strong>di</strong>ede molti in<strong>di</strong>zii, i<br />
quali davano a <strong>di</strong>vedere a qual grado<br />
<strong>di</strong> santità ei fosse per arrivare.<br />
Quando trattossi <strong>di</strong> scegliere uno<br />
stato, ei volle il Signore per sua<br />
porzione e si ascrisse all' ecclesiasti-<br />
ca milizia. Divenuto sacerdote, si<br />
adoperò alla pratica <strong>di</strong> quelle virtù<br />
che ad una <strong>di</strong>gnità sì eccelsa sono<br />
necessarie , e si <strong>di</strong>ede con tutto lo<br />
zelo alla pre<strong>di</strong>cazione della <strong>di</strong>vina<br />
parola. In seguito gli venne affida-<br />
to l' incarico <strong>di</strong> parroco, al quale<br />
sottopose gli omeri per obbe<strong>di</strong>enza.<br />
Appena cominciò ad esercitare il suo<br />
ministero, si avvide quante <strong>di</strong>fficol-<br />
tà gli restavano a superare, e confidando<br />
nell' aiuto <strong>di</strong>vino mise mano<br />
all' aratro. Ma anziché seconda-<br />
re i saggi consigli del loro pastore,<br />
i suoi parrocchiani se gli scagliarono<br />
contro, lo accusarono qual per-<br />
turbatore della pubblica quiete, e<br />
lo colmarono <strong>di</strong> villanie. A tan-<br />
to furore Barbato opponeva una umiltà<br />
senza esempio ed una am-<br />
mirabile pazienta, sperando <strong>di</strong> ri-<br />
condurre così al loro dovere i tra-<br />
viati. Le sue speranze però anda-<br />
rono fallite , e si vide finalmente<br />
costretto ad abbandonare la par-<br />
rocchia, per ritornare in Beneven-<br />
to. Anche in questa città erano gravi<br />
i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni, e la religione era pur<br />
troppo oltraggiata dalle più scioc-<br />
che superstizioni. Lo zelo, onde avvampava<br />
Barbato pel bene delle<br />
'4
106 BAR<br />
anime e per V integrità della fede,<br />
non gli permise <strong>di</strong> restare ozioso<br />
spettatore <strong>di</strong> tanti <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni. Il perchè<br />
alzò la sua autorevole voce, ma<br />
le sue parole furono prive <strong>di</strong> effet-<br />
to; ed allora soltanto gli venne prestata<br />
fede, quando si verificò una<br />
pre<strong>di</strong>zione che avea fatto, sull' asse-<br />
<strong>di</strong>o posto alla loro città dall' impe-<br />
ratore Costante. In tal frattempo<br />
era morto il vescovo <strong>di</strong> quella cit-<br />
tà, e tutti ammirando le virtù sin-<br />
golari <strong>di</strong> Barbato, lo vollero a loro<br />
pastore. Insignito pertanto del ca-<br />
rattere episcopale , tutti si videro<br />
brillare nella persona <strong>di</strong> lui quei<br />
pregi che si richieggono ad una <strong>di</strong>-<br />
gnità sì eminente. Egli rivolse ogni<br />
pensiero a <strong>di</strong>struggere del tutto la<br />
superstizione, ed ebbe il dolce con-<br />
forto <strong>di</strong> venire a capo dei suoi santi<br />
desiderii. Nel 680 portossi a Roma<br />
per assistere ad uu concilio,<br />
e 1' anno appresso si trovò presente<br />
al sesto concilio generale tenuto in<br />
Costantinopoli. Finalmente terminò<br />
i suoi giorni, ai 19 <strong>di</strong> febbraio del<br />
G82. Il martirologio romano fa<br />
menzione <strong>di</strong> questo santo, e la chie-<br />
sa <strong>di</strong> Benevento (Fedì) lo onora come<br />
uno de' suoi principali patroni.<br />
BARBATO (s.), vescovo <strong>di</strong> Benevento.<br />
Lo zelo, onde si adoperò<br />
ad illuminare nella fede <strong>di</strong> G. C. i<br />
lombar<strong>di</strong> , che brancolavano nelle<br />
tenebre e nelle ombre <strong>di</strong> morte, gli<br />
meritò il glorioso titolo <strong>di</strong> Apostolo<br />
de Lombar<strong>di</strong>.<br />
BAREAZIO Andrea, <strong>di</strong> Noto, o<br />
Messina, era giureconsulto celebra-<br />
tissimo nel secolo decimoquinto : lesse<br />
a Bologna con grande ammira-<br />
zione. Dicesi che morisse nel i4B4-<br />
Abbiamo <strong>di</strong> lui un trattato sul secondo<br />
libro delle decretali ; sulle<br />
clementine; sopra i Car<strong>di</strong>nali, ed<br />
altre opere stampate a Venezia.<br />
BAR<br />
BARBEAU o BAR, Goffredo,<br />
Car<strong>di</strong>nale. Barbeau , o Bar Goffredo<br />
nacque a Borgogna <strong>di</strong> Fran-<br />
cia, circa il termine del secolo undecimo,<br />
od il principio del decimo<br />
secondo. Poco <strong>di</strong> lui abbiamo dalla<br />
storia. Fu decano della chiesa <strong>di</strong> Pa-<br />
rigi e vescovo <strong>di</strong> Evreux nella Nor-<br />
man<strong>di</strong>a. Il Pontefice Martino IV lo<br />
fregiò della porpora car<strong>di</strong>nalizia nel-<br />
la prima promozione fatta ad Or-<br />
vieto li 23 marzo del 1281 col ti-<br />
tolo presbiterale <strong>di</strong> s. Susanna, don-<br />
de passò a quello <strong>di</strong> s. Prassede.<br />
Concorse alla elezione <strong>di</strong> Onorio IV,<br />
e dopo non molto fu vittima d'un epidemico<br />
morbo, che svegliatosi a Roma,<br />
vi menava strage orribilissima. La mor-<br />
te <strong>di</strong> lui avvenne nel 1287^ sei an-<br />
ni dacché era Car<strong>di</strong>nale. La spoglia<br />
mortale <strong>di</strong> lui fu accolta dalla sua<br />
titolare <strong>di</strong> s. Prassede : sopra la sua<br />
tomba non n' è scolpito che il nome.<br />
BARBELIOTTA. Setta <strong>di</strong> gno-<br />
stici, che meglio si conoscono solto<br />
il nome <strong>di</strong> barboriani ( Ve<strong>di</strong>).<br />
BARBELIOTI ,<br />
BARBORIANI.<br />
Setta <strong>di</strong> gnostici, che spargevano<br />
i più ri<strong>di</strong>coli errori , e pra-<br />
ticavano le più abbominevoli ce-<br />
rimonie. Costoro insegnavano, che<br />
vi fu commercio tra un Eone im-<br />
mortale ed uno spirito vergine<br />
chiamato Barbeloth, il quale in se-<br />
guito venne insignito della prescien-<br />
za, della incorruttibilità e della eterna<br />
vita. Aggiungevano, che questo<br />
spirito vergine generò la luce , la<br />
quale perfezionata dalla unizione del-<br />
lo spirito creatore, chiamossi Cristo ;<br />
che questi ottenne l'inten<strong>di</strong>mento,<br />
ed unissi alla intelligenza, alla ra-<br />
gione ed alla incorruttibilità: che<br />
la ragione e l' inten<strong>di</strong>mento genera-<br />
rono Autogene, il quale poi gene-<br />
rò Adamo; che questi e la sua con-<br />
sorte generarono la materia : che il
BAR<br />
primo angelo generò la Sapienza o<br />
Prunico ; che questi avendo moglie<br />
generò Protareonte, o il primo prin-<br />
cipe, il quale fu sciocco ed insolente ;<br />
che costui generò le creature ed<br />
unitosi con arroganza fu autore <strong>di</strong><br />
tutti i vizii. È fama , che i Barbe-<br />
liotti spacciassero tali buffonerie in<br />
lingua ebraica, onde imporre mag-<br />
giormente con queste strane opi-<br />
nioni.<br />
BARBERINI Famiglia. La famiglia<br />
Barberini ebbe l'origine in Toscana<br />
dal Castello Barberino <strong>di</strong> Val<br />
d' Elsa, posto su d' una collina nel-<br />
la strada consolare , ed ivi fondato<br />
da' Barberini, che prima si chiamavano<br />
Castellini. Fiorì nella repubbli-<br />
ca Semifontana, tra Siena, e Firenze,<br />
cinquecento anni prima che Fran-<br />
cesco Barberini, nato in Barberino,<br />
nel 1264, passasse a soggiornare in<br />
quest' ultima città. Celebre poeta ed<br />
oratore era quel Francesco, ed il<br />
primo che in Firenze si addotto-<br />
rasse in legge ( anno 1 3 1 2 ) , per<br />
cui ebbe il titolo <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ce, col<br />
quale morì nel i34B. Antonio Bar-<br />
berini, <strong>di</strong>scendente da lui trasportò<br />
la sua famiglia in Roma, ed in<br />
questa città vogliono molti scrittori<br />
accre<strong>di</strong>tati della Toscana, che nasces-<br />
se Maffeo, e tra essi il Piatti, Sto-<br />
ria de' romani Pontefici tomo XII,<br />
pag. 92, sebbene altri <strong>di</strong>cano che nascesse<br />
in Firenze nel i568 da An-<br />
tonio Barberini, e da Camilla Bar-<br />
badori dama <strong>di</strong> quella città. Nel<br />
1623 col nome <strong>di</strong> Urbano VIII<br />
dalla porpora fu egli esaltato al pon-<br />
tificale paludamento. Ed è perciò<br />
che dopo <strong>di</strong> lui la famiglia Barberini<br />
salì ad un grado <strong>di</strong>stintissimo, par-<br />
ticolarmente fra la nobiltà romana.<br />
V. Urbano Vili Papa.<br />
ti<br />
In nove promozioni avendo crea-<br />
Urbano Vili settantotto Car<strong>di</strong>na-<br />
BAR 107<br />
li, fra' quattro che pubblicò nella<br />
prima celebrata ai 2 ottobre 1623<br />
vi fu il seguente:<br />
BARBERINI Francesco seniore,<br />
Car<strong>di</strong>nale. Barberini Francesco ni-<br />
pote al Pontefice, nacque nel 1597.<br />
Giovane <strong>di</strong> vivace spirito, consumato<br />
negli affari e ne' maneggi, ed eru<strong>di</strong>to<br />
delle lettere sacre, risplendette singo-<br />
larmente pella illibatezza dei costu-<br />
mi. Neil' età <strong>di</strong> ventisei anni il suo<br />
zio Urbano Vili, nella promozione<br />
fatta a Roma li 2 ottobre del 1623,<br />
lo decorò, come si <strong>di</strong>sse, colla <strong>di</strong>gnità<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. O-<br />
nofrio, titolo presbiterale già tenuto<br />
dallo stesso Papa , che pel nipote<br />
fece allora <strong>di</strong>aconia finche egli la go-<br />
desse: nominandolo <strong>di</strong> poi arciprete<br />
della basilica lateranense, e dando-<br />
gli successivamente il governo <strong>di</strong><br />
Tivoli, <strong>di</strong> Fermo, la protettoria dei<br />
regni <strong>di</strong> Aragona, Portogallo, Scozia,<br />
Inghilterra, degli svizzeri, dell'Or<strong>di</strong>ne<br />
dei minori, <strong>di</strong> quello dei monaci cas-<br />
sinesi , e <strong>di</strong> moltissimi luoghi pii<br />
<strong>di</strong> Roma, insieme alla carica <strong>di</strong> bi-<br />
bliotecario <strong>di</strong> S. R. C. (an. 1627),<br />
ed insieme alle abbazie <strong>di</strong> Grotta-<br />
ferrata e <strong>di</strong> Farfa nella seconda del-<br />
le quali nel 1628, tenne il sinodo<br />
<strong>di</strong>ocesano e nel i632 finalmente<br />
gli fu anche conferita la carica <strong>di</strong><br />
vicecancelliere.<br />
Nel Giubileo del 1625 questo<br />
Car<strong>di</strong>nale alloggiò generosamente<br />
greci, scozzesi e molti altri esteri che<br />
peregrinarono a Roma, e trattar li<br />
fece largamente <strong>di</strong> vitto, servitù ed<br />
abitazione. Quando era in tram-<br />
busti militari la Valtellina, egli, ben-<br />
ché giovane <strong>di</strong> età, <strong>di</strong> senno però<br />
maturo, fu inviato a Parigi in qua-<br />
lità <strong>di</strong> legato a latere per trattare<br />
la pace d'Europa, che per allora<br />
con suo rammarico non potè con-<br />
chiudere . Fatto prefetto della segna-
io8 BAR<br />
tura, legato <strong>di</strong> Urbino e <strong>di</strong> Avignone,<br />
ed arciprete della basilica vaticana<br />
nel 1626, ad istanza <strong>di</strong> Filippo III,<br />
andò legato a latere a Madrid pel-<br />
leva re al sacro fonte a nome del<br />
Pontefice, Maria Eugenia, figlia <strong>di</strong><br />
quel monarca, e per istabilire la pace<br />
ad un tempo. Al suo arrivo fu incon-<br />
trato dal Car<strong>di</strong>nale Infante fratello<br />
del monarca, e nell'ingresso, il re<br />
medesimo lo accolse con magnifi-<br />
cenza singolarissima. Sedò in quella<br />
occasione le turbolenze insorte tra<br />
la Savoia e Genova, tra la Fran-<br />
cia e la Spagna , perlochè glorioso<br />
<strong>di</strong> onore e ricolmo <strong>di</strong> regali fece<br />
ritorno a Roma. Rimane a memo-<br />
ria del suo amore per le lettere<br />
la celebre biblioteca Barberini piena<br />
<strong>di</strong> preziosi manoscritti e ricca <strong>di</strong><br />
originali <strong>di</strong> celebrati autori e <strong>di</strong> an-<br />
tichi co<strong>di</strong>ci. Testimoni della sua<br />
perizia nelle lingue greca e latina<br />
, sono i do<strong>di</strong>ci libri dell' impe-<br />
rator Marco Aurelio da lui tradot-<br />
ti dal greco i<strong>di</strong>oma e pubblicati a<br />
Roma nel 1667 coi tipi <strong>di</strong> Iacopo<br />
Dragoncelli. Né solo amico alle scien-<br />
ze e alle lettere, ma promotore fu<br />
ancora delle arti belle, avendo e«<br />
zian<strong>di</strong>o raccolto un museo <strong>di</strong> rare<br />
medaglie, che non giunse però a<br />
compire.<br />
Divenne il nostro porporato l' oggetto<br />
delle lo<strong>di</strong> e delle mal<strong>di</strong>cenze<br />
<strong>di</strong> molti. Checché ne sia, egli fornito<br />
era <strong>di</strong> bellissime prerogative verso<br />
ogni maniera <strong>di</strong> poveri. Pegl' infermi<br />
tenea aperta una spezieria in prò <strong>di</strong><br />
molte famiglie della parrocchia <strong>di</strong><br />
%. Lorenzo in Damaso, della quale<br />
urne vice-cancelliere era commenda-<br />
tario; in Sabina, suo vescovado, fon-<br />
ilo un conservatorio per le fanciulle<br />
periclitanti, ed e<strong>di</strong>ficò un moniste-<br />
io <strong>di</strong> sacre vergini, nel monte della<br />
Paia . Trentamila scu<strong>di</strong> <strong>di</strong>ede a<br />
,<br />
BAR<br />
Maria Enrichetta regina della Bret-<br />
tagna, moglie dell'infelice Carlo I,<br />
re d' Inghilterra, che ebbe a Lon-<br />
dra mozzata pubblicamente la testa<br />
su <strong>di</strong> un palco ; e trentamila ne<br />
passò in mano al duca <strong>di</strong> Baviera<br />
a sovvenirlo nelle spese contratte<br />
nella guerra coi protestanti; e fi-<br />
nalmente somme vistosissime con-<br />
tribuì alla veneta repubblica pella<br />
guerra <strong>di</strong> Can<strong>di</strong>a. Si calcola che<br />
egli spendesse in tante opere pie<br />
oltre a due milioni <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> , ed in<br />
ornamenti <strong>di</strong> chiese e limosine im-<br />
piegasse somme <strong>di</strong> molta conseguenza.<br />
Nel Pontificato d'Innocenzo X<br />
passò in Francia. Ritornato a Roma<br />
egli godè della grazia <strong>di</strong> quel Pontefice,<br />
che meglio ratfermolla me<strong>di</strong>an-<br />
te il matrimonio <strong>di</strong> una pronipote<br />
<strong>di</strong> lui con uno dei Barberini. Lascia-<br />
ta la <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong>venne vescovo sub-<br />
urbicario , e passò nel 1 666 , sot-<br />
to Alessandro VII, al vescovado <strong>di</strong><br />
Ostia e Velletri, dove nel 1673, con-<br />
vocò il sinodo, molto stimato , e<br />
stato impresso nella stamperia Bar-<br />
berini . Rinunziata l'arcipretura <strong>di</strong><br />
san Pietro, dopo essere intervenuto<br />
ai conclavi d' Innocenzo X, <strong>di</strong> Alessandro<br />
VII, dei Clementi IX e X,<br />
e Innocenzo XI, mori a Roma<br />
nel «679, in età <strong>di</strong> ottantadue an-<br />
ni e cinquantasei <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato;<br />
checché altri <strong>di</strong>cano, che sia morto<br />
dopo cinquantotto anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>na-<br />
lato. Nelle sue esequie fu fatta l' o-<br />
razione funebre dal gesuita Musanzio,<br />
e nel 1680 fu stampata in Pesaro<br />
. Ebbe sepoltura nell' antica<br />
sagrestia della vaticana ; non in<br />
quella <strong>di</strong> san Lorenzo in Damaso,<br />
come vuole lo Speran<strong>di</strong>o; ed al-<br />
la porta della maguifica sagrestia,<br />
eretta dalla munificenza <strong>di</strong> Pio VI,<br />
t' è il busto del Car<strong>di</strong>nale , con un<br />
elogio illustre , che contiene (pianto
BAR<br />
abbiamo finora <strong>di</strong> lui narrato. Destinò<br />
la sua ere<strong>di</strong>tà al monistero delle<br />
monache <strong>di</strong> s. Maria della Provvi-<br />
denza, da lui fondato nel castello<br />
della Fara. Chi desiderasse ulteriori<br />
nozioni <strong>di</strong> questo Car<strong>di</strong>nale, legga<br />
la Storia dei governatori <strong>di</strong> Tivoli<br />
scritta da Michele Giustiniani e quel-<br />
la della chiesa <strong>di</strong> Velletri , scritta<br />
dal Borgia.<br />
Nella seconda promozione , a' 7<br />
genuaro 1624 fatta dal medesimo<br />
Urbano Vili creò Car<strong>di</strong>nale il se-<br />
guente <strong>di</strong> lui fratello.<br />
BARBERINI Antonio, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Barberini Antonio denominato<br />
seniore^ per <strong>di</strong>stinguerlo dall' altro<br />
Barberini <strong>di</strong> questo medesimo nome<br />
detto iuniore, e nipote al nostro Car-<br />
<strong>di</strong>nale. Avuta comune la patria col<br />
fratello Pontefice Urbano Vili si<br />
fece cappuccino nel 1569. E comechè,<br />
a detta <strong>di</strong> Teodoro Amidenio,<br />
non riuscisse uomo <strong>di</strong> gran scienza,<br />
era <strong>di</strong> costumi integerrimi , e <strong>di</strong><br />
eroica mortificazione. Anziché gode-<br />
re per l' elevazione del fratello al<br />
Pontificato, se ne amareggiò alta-<br />
mente, né per quante istanze avesse<br />
dal Pontefice seppe giammai indur-<br />
si a portarsi in Roma, se da espres-<br />
sa or<strong>di</strong>nazione del Papa non vi fu<br />
stretto. Fece a pie<strong>di</strong> quel viaggio e per<br />
lo più <strong>di</strong> nottetempo affine d'iscausare<br />
gli applausi. Giunto al Vaticano, si<br />
trattenne sconosciuto per lo spazio <strong>di</strong><br />
due ore nelle prime anticamere.<br />
Umiliatosi quin<strong>di</strong> al Pontefice pre-<br />
gollo a non <strong>di</strong>lungarlo dal suo con-<br />
vento, ove vivea con piena tranquil-<br />
lità. Ma nulla valse lo scusarsi ed<br />
\\ resistere, che il Papa lo volle a<br />
forza crear prete Car<strong>di</strong>nale del ti-<br />
tolo <strong>di</strong> sant' Onofrio, Chiesa che al-<br />
lora tornò ad essere titolo presbiterale,<br />
nella seconda promozione<br />
come si <strong>di</strong>sse, fatta a Roma li 7<br />
,<br />
BAR io
no BAR<br />
se il convento e la chiesa dei cap-<br />
puccini a Loreto, mentre a Roma fece<br />
costruire il collegio della Madonna<br />
dei Monti per i neofiti, la casa<br />
per i catecumeni, e restaurare la<br />
chiesa dei ss. Sergio e Racco coll'an-<br />
nesso monistero dei monaci basiliani<br />
ruteni, insieme al monistero dell'In-<br />
carnazione per le vergini nobili po-<br />
vere . Compartì memorabili benefi<strong>di</strong><br />
a quello <strong>di</strong> s. Caterina dei Fu-<br />
nari per le fanciulle ; alla casa delle<br />
convertite donò sei mila scu<strong>di</strong>, ed altri<br />
cinquanta mensili ne <strong>di</strong>ede in perpe-<br />
tuo: nel collegio <strong>di</strong> Propaganda fon-<br />
<strong>di</strong>) la chiesa, alla quale donò tra in<br />
vita ed in morte duecentoquaranta<br />
mila scu<strong>di</strong> ed altre immense somme<br />
<strong>di</strong>stribuite ai cattolici dell' Ibernia,<br />
assegnò anche certe e determinate<br />
ren<strong>di</strong>te a' vescovi quando vanno alla<br />
visita dei sacri li mini a Roma. Ve-<br />
stiva ed alimentava ogni anno do-<br />
<strong>di</strong>ci poveri ; ogni mese <strong>di</strong>stribuiva<br />
mile scu<strong>di</strong> in limosina a' luoghi pii<br />
e bisognosi ; alle ore canoniche aggiugnea<br />
l'officio della B. V. ed il Ro-<br />
sario; anzi in tal modo avea <strong>di</strong>stri-<br />
buita la giornata da non aver in<br />
essa un' ora che in santa azione non<br />
fosse applicata. Nell'inverno si alzava<br />
due ore avanti giorno, e nella state<br />
col giorno istesso. Impiegava un'ora<br />
intera nell'orazione mentale, e prima<br />
e dopo <strong>di</strong> celebrare, ascoltava pa-<br />
recchie messe. Dal suddetto titolo passò<br />
a quello <strong>di</strong> s. Maria in Trastevere, ed<br />
intervenuto al conclave <strong>di</strong> Innocenzo<br />
X rivestito degli onori <strong>di</strong> sommo<br />
penitenziere, <strong>di</strong> provicario <strong>di</strong> Roma, e<br />
da ultimo nel i636, <strong>di</strong> bibliotecario<br />
della vaticana dopo la rinunzia del<br />
Car<strong>di</strong>nal Francesco Barberini , finì<br />
santamente i suoi giorni a Roma nel<br />
1646, contando settantasette anni <strong>di</strong><br />
età e ventidue <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. Ebbe<br />
sepoltura nella chiesa del suo Or<strong>di</strong>-<br />
BAR<br />
ne, con una iscrizione, or<strong>di</strong>nata nel<br />
suo testamento, in lingua latina,<br />
che suona così: Qui giace polvere,<br />
cenere, niente. 1 funerali <strong>di</strong> lui ven-<br />
nero decorati dai singulti dei poveri,<br />
ed il popolo v'accorse così frequente<br />
e tumultuante, che vi abbisognarono<br />
guar<strong>di</strong>e per impe<strong>di</strong>rne i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni<br />
che poteano succedere . Il collegio<br />
<strong>di</strong> Propaganda, ad eternarne la me-<br />
moria, collocò la sua effigie al destro<br />
lato della chiesa da lui fondata , e<br />
su marmorea base, ove leggesi ma-<br />
gnifica iscrizione.<br />
Nella quarta promozione fatta<br />
dallo stesso Pontefice Urbano Vili<br />
fu creato il seguente suo nipote:<br />
BARBERINI Antonio iuniore,<br />
Car<strong>di</strong>nale. Barberini Antonio nobi-<br />
le fiorentino. Era nipote del Ponte-<br />
fice e fratello del Car<strong>di</strong>nale France-<br />
sco dello stesso cognome. Nato nel<br />
1607, fu fatto prima gran priore a<br />
Roma dell'Or<strong>di</strong>ne dei cavalieri gero-<br />
solimitani, e grancroce dello stesso<br />
Oi<strong>di</strong> ne, in<strong>di</strong>, dopo aver esercitata la<br />
milizia con fortunato riuscimento, <strong>di</strong>e-<br />
de il suo nome alla <strong>ecclesiastica</strong> ge-<br />
rarchia, e contando appena quattro<br />
lustri, nella quarta promozione, del<br />
3o agosto del 1627, fu da Urbano<br />
Vili creato <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale<br />
<strong>di</strong> santa Maria in Aquiro, donde<br />
poi passò alla <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Aga-<br />
ta. Da essa passò nel i665, sotto<br />
Alessandro VII, al vescovato <strong>di</strong> Pa-<br />
lestrina, <strong>di</strong> cui ristaurò il palazzo<br />
vescovile e ne avrebbe rifatta dai<br />
fondamenti la stessa cattedrale, se<br />
<strong>di</strong> più gli fosse durata la vita. Ciò<br />
che non potè fare alla chiesa <strong>di</strong> Pa-<br />
lestrina avea però fatto alla sua <strong>di</strong>aconia<br />
<strong>di</strong> s. Agata, cui, tranne le mura<br />
ed i fondamenti, rinnovò ed ab-<br />
bellì quasi per intiero. Né perdette<br />
perciò <strong>di</strong> vista l'altra sua <strong>di</strong>aconia<br />
pure da lui posteriormente occupata
BAR<br />
dì s. Maria in Via Lata, dacché ne fe-<br />
ce <strong>di</strong>pingere la volta e l' arricchì <strong>di</strong><br />
suppellettili preziose, al paro <strong>di</strong> quan-<br />
to avea fatto colla basilica liberiana,<br />
<strong>di</strong> cui, come <strong>di</strong>remo, fu Arciprete.<br />
Dopo alcuni anni fu provveduto dal<br />
Pontefice suo zio dell'abbazia del-<br />
le tre fontane e <strong>di</strong> Nonantola, ove<br />
celebrò un sinodo e lo fece stampare.<br />
Fece più volte visitare, a mezzo dei<br />
suoi vicari, quella abba<strong>di</strong>a, <strong>di</strong>venuta<br />
circa quel tempo teatro <strong>di</strong> battaglia.<br />
Veggasi il primo tomo della Storia<br />
<strong>di</strong> eletta abbazia, del Tiraboschi.<br />
Nel 1 633, ebbe questo Car<strong>di</strong>nale la<br />
legazione <strong>di</strong> Avignone ; e nel i638<br />
fu eletto camerlengo della S. R. C.<br />
coli' arcipretura della basilica libe-<br />
riana. In qualità <strong>di</strong> legato ai prin-<br />
cipi d'Italia, andò alla corte del duca<br />
<strong>di</strong> Savoia , dove seppe maneg-<br />
giare a modo gli animi e gì' inte-<br />
ressi, che procurò la pace all'Italia,<br />
ed ebbe in quella circostanza un<br />
congresso col Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Richelieu.<br />
Affidategli in seguito le legazioni <strong>di</strong><br />
Bologna , Ferrara e Ravenna , con<br />
quella dello stato <strong>di</strong> Urbino, <strong>di</strong><br />
cui , a nome della Santa Sede<br />
prese possesso, ebbe altresì la pre-<br />
sidenza della segnatura , la segre-<br />
teria dei Brevi , la protettola del<br />
regno <strong>di</strong> Francia e quella dell'<br />
Or<strong>di</strong>ne dei pre<strong>di</strong>catori, dei mona-<br />
ci <strong>di</strong> s. Bernardo, e dei canonici re-<br />
golari del Salvatore, oltre la con-<br />
gregazione del s. Offizio , a cui fu<br />
ascritto. Se non che, vedendosi il<br />
Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong>venuto o<strong>di</strong>oso e temendo<br />
moltissimo <strong>di</strong> sé specialmente<br />
dopo la elezione d' Innocenzo X,<br />
pensò <strong>di</strong> ritirarsi in Francia ; il che<br />
mandò ad effetto in questa maniera.<br />
Finse passare a Monterotondo<br />
verso cui inviava la servitù, e <strong>di</strong><br />
improvviso, sconosciuto, prese la via<br />
<strong>di</strong> s. Marinella, verso la marina.<br />
,<br />
BAR in<br />
Accompagnato da un solo de' suoi,<br />
salì sopra un brigantino, col quale<br />
passò a Genova. Necessitato però il<br />
brigantino da una fìerissima tempe-<br />
sta ad approdare a Livorno corse<br />
il Car<strong>di</strong>nale gl'ave pericolo <strong>di</strong> esse-<br />
re arrestato. Non<strong>di</strong>meno vi si trat-<br />
tenne per un giorno e mezzo in abi-<br />
to da marinaro, e trasferitosi in tal<br />
maniera in Francia, accolto venne<br />
dal Car<strong>di</strong>nale Mazzarino , e rimase<br />
in istima appresso tutti i gran<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
quella corte. Il Pontefice per altro<br />
gli fece sequestrare tutte le ren<strong>di</strong>-<br />
te godute nello stato ecclesiastico<br />
ma dopo qualche tempo fu ammesso<br />
non solo in grazia, ma all' intima<br />
confidenza dello stesso Pontefice. De-<br />
corato venne questo Car<strong>di</strong>nale dal<br />
re cristianissimo dell' Or<strong>di</strong>ne dello<br />
Spirito Santo, arricchito <strong>di</strong> parecchie<br />
abbazie, e fatto grande elemosiniere<br />
in luogo del Car<strong>di</strong>nale Alfonso <strong>di</strong><br />
Richelieu. Sotto lo stesso Innocenzo<br />
X nel i65a lo nominò vescovo <strong>di</strong><br />
Poitiers, e nel 1657, essendo Ponte-<br />
fice Alessandro VII, fu traslatato all'arcivescovato<br />
<strong>di</strong> Reims ; tuttoché non<br />
potesse mai ottenerne le bolle, quantunque<br />
ne fruisse le ren<strong>di</strong>te, e ciò per<br />
non aver voluto rinunziare, che dopo<br />
<strong>di</strong>eci anni, al <strong>di</strong> lui nipote Car<strong>di</strong>nal<br />
Carlo nel Pontificato <strong>di</strong> Clemente IX<br />
la carica <strong>di</strong> camerlengo della S. R. C,<br />
ed allora conseguì le bolle. Ebbe il<br />
nostro porporato nel Pontificato del-<br />
lo zio, oltre le mentovate, altre cari-<br />
che, come la presidenza alle ecclesia-<br />
stiche milizie, ed il titolo <strong>di</strong> gene-<br />
ralissimo.<br />
Narransi gran<strong>di</strong> cose della gene-<br />
rosità <strong>di</strong> lui ; fra le quali si <strong>di</strong>ce che<br />
mentre a Civitacastellana pranzava,<br />
gli fu riferito che un povero uomo<br />
stava per annegarsi nel Tevere. Di<br />
subilo accorse con alcuni altri alla<br />
riva e liberatolo fece contare cento<br />
,
ii2 BAR<br />
doppie da compartirsi fra lui e chi<br />
ne lo avea tratto dal pericolo. Che<br />
se generoso era con tutti, segnatamente<br />
lo era co 5<br />
suoi familiari , dei<br />
quali volea fin anco dopo morte<br />
perpetuata la memoria, come può<br />
vedersi nella chiesa <strong>di</strong> s. Onofrio nel<br />
monte Gianicolo. I migliori letterati<br />
del suo tempo intitolarono a lui le<br />
opere loro, e la sua magnificenza<br />
splendette nel gran foro agonale <strong>di</strong><br />
Roma dove fece far a sue spese<br />
un torneo, e i giuochi dell' asta, cioè<br />
una finta battaglia per esercitare la<br />
romana gioventù nei militari e ca-<br />
vallereschi esercizii. Fu questo Car-<br />
<strong>di</strong>nale ai conclavi d' Innocenzo X ,<br />
<strong>di</strong> Alessandro VII, <strong>di</strong> Clemente IX e<br />
<strong>di</strong> Clemente X. Sotto <strong>di</strong> questo ultimo<br />
rinunziò alla arci pretura della basi-<br />
lica liberiana, e passato alla chiesa<br />
<strong>di</strong> ReimSj battezzò a Parigi il Del-<br />
fino figlio <strong>di</strong> Luigi XIV; e nel 1669<br />
vi celebrò il sinodo, che poi fu pubblicato.<br />
Da ultimo trasferitosi a Roma<br />
per essere presente al conclave<br />
<strong>di</strong> Clemente X , al cui esaltamento<br />
contribuì col suo voto, morì a Netti<br />
<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Albano nel 1671 in età <strong>di</strong><br />
sessantaquattro anni avendone pas-<br />
sati quarantatre come Car<strong>di</strong>nale. Tras-<br />
ferito il suo corpo a Palestrina, fu<br />
sepolto nella sua cattedrale nella<br />
cappella <strong>di</strong> s. Lorenzo con questa<br />
bellissima iscrizione : II Peccatore<br />
a norma della sua testamentaria<br />
<strong>di</strong>sposizione. In seguito fu traspor-<br />
tato alla chiesa <strong>di</strong> sua famiglia de-<br />
<strong>di</strong>cata a santa Rosalia . Alcuni le-<br />
varono a cielo il nostro porpo-<br />
rato ; altri lo depressero <strong>di</strong> troppo ;<br />
il vero si è che fu libéralissimo e<br />
più che me<strong>di</strong>ocremente dotto, come<br />
ne fanno fede i suoi componimen-<br />
ti latini ed italiani, conservati nella<br />
Biblioteca Barberina. E poi a vedersi<br />
La fuga del Car<strong>di</strong>nal Antonio Bar-<br />
li A?,<br />
berini male interpretata, e peggio<br />
calunniata, che Ratlaello delle Torre<br />
publicò in Perugia nel 1646.<br />
Da Carlo Barberini, fratello del<br />
Papa, e da lui fatto generale <strong>di</strong> s.<br />
Chiesa, nacque Taddeo Barberini,<br />
pure generale delle truppe Pontifìcie,<br />
il quale dallo zio non solo come<br />
<strong>di</strong>cesi all' articolo, Prefetto <strong>di</strong> Ro-<br />
ma, fu insignito <strong>di</strong> questa antica<br />
e cospicua carica, ma nel giorno che<br />
gli <strong>di</strong>e'l'abito, e le insegne <strong>di</strong> prefetto<br />
il tenne a pranzar seco, lo rega-<br />
lò della Rosa d'oro benedetta, e<br />
sposollo <strong>di</strong>poi solennemente in Ca-<br />
stel Gandolfo (come descrivesi all'<br />
articolo, Sposalizi; fatti da' Pon-<br />
tefici) con Anna Colonna, figlia del<br />
Duca <strong>di</strong> Paliano, dal quale la fami-<br />
glia Barberini comperò il principa-<br />
to <strong>di</strong> Palestrina , ancora da es-<br />
sa posseduto. Veggasi Ignazio Brac-<br />
ci nell' Occulta corrispondenza tra<br />
Varine (che sono tre api) e il cognome<br />
de Barberini, con l'aggiunta<br />
<strong>di</strong> cinquanta epigrammi, Roma 1623<br />
e i633; Carlo Strozzi, nella <strong>di</strong>scendenza<br />
della casa Barberina da<br />
circa cinquecento anni, Roma 1 640 :<br />
e Carlo Moroni , nel trattato del-<br />
l' origine , e nobiltà della famiglia<br />
Barberini, Roma 1640; Barberina<br />
Anice fornix Romce , Petri Cortonensis<br />
, picturis admirandusj Di-<br />
chiarazione delle pitture <strong>di</strong> Pietro<br />
da Cortona nella sala del palazzo<br />
eretto dal cava lier Bernini alla famiglia<br />
Barberini, Roma 1640. Domenico<br />
Pauaroli, Musccum Barbe-<br />
rinum Roma? 1 656 : Index Biblio-<br />
thecie , qua fr.<br />
Barberinus S. R.<br />
E. Car<strong>di</strong>nalium Vice- Cancellarius<br />
magnificcntissimce sua; familioe ad<br />
Quirinalcm /Edes magnificentiores<br />
red<strong>di</strong><strong>di</strong>t. Rumai 1 687; Pompilio Totti<br />
nel Ritratto <strong>di</strong> Roma moderna,<br />
i638; e l'articolo Bibliolea Barbe-
BAR<br />
ritti. Il Pinarolo nelle antichità<br />
<strong>di</strong> Roma tom. II, p. 1 83 , fa ri-<br />
levare, vedersi nella corte del palazzo<br />
Barberini un obelisco in due pezzi<br />
trovato fuori <strong>di</strong> porta maggiore<br />
che dovea esser eretto avanti al pon-<br />
te contiguo al medesimo palazzo, già<br />
e<strong>di</strong>ficato curiosamente dal cavalier<br />
Lorenzo Bernini; obelisco che da d.<br />
Cornelia Barberini fu donato a Clemente<br />
XIV.<br />
Racconta il Gigli nel suo Diario,<br />
che Urbano Vili soleva lagnarsi <strong>di</strong><br />
aver quattro parenti, che a nulla va-<br />
levano. Uno era santo, e non ficea<br />
miracoli, ed era il Car<strong>di</strong>nal Fran-<br />
cesco Barberini : uno era frate , e<br />
non avea pazienza j ed era il Car-<br />
<strong>di</strong>nal Antonio, detto <strong>di</strong> s. Onofrio :<br />
uno era oratore, e non sapea parlare<br />
j ed era il Car<strong>di</strong>nal Antonio<br />
Juniore : ed uno era generale , e<br />
non sapea metter mano alla spada<br />
j ed era d. Taddeo principe <strong>di</strong><br />
Paleslrina. Veggasi inoltre , Tria<br />
Brevia Urbani Vili super erectìonem<br />
Maforatus Domus Barbc-<br />
rince. Essendo Car<strong>di</strong>nale Urbano Vili<br />
acquistò da monsignor Visconti una<br />
villa in Castel Gandolfo, onde fatto<br />
Papa continuò a villeggiarvi, e<strong>di</strong>fi-<br />
candovi anzi il palazzo Pontificio,<br />
che fu poi abitato dai Papi, nelle<br />
villeggiature. Continuò non pertanto<br />
la famiglia Barberini a recarsi nella<br />
stagione autunnale in quella sua<br />
abitazione, siccome può vedersi all'<br />
articolo Castel Gandolfo.<br />
Il suddetto Taddeo Barberini <strong>di</strong>-<br />
venne poi Grande <strong>di</strong> Spagnaj titolo<br />
ei'e<strong>di</strong>tario nella sua famiglia, e fu de-<br />
corato del Toson d' oro , ed anno-<br />
verato insieme a tutta la famiglia<br />
alla nobiltà <strong>di</strong> Venezia, nel i652,<br />
come riporta il Muratori ne' suoi<br />
Annali, in ricompensa <strong>di</strong> una gran<br />
somma <strong>di</strong> denaro, dai Barberini som-<br />
,<br />
BAR n3<br />
ministrata a quella repubblica nella<br />
guerra, che andava sostenendo contro<br />
i turchi. Da esso Taddeo nacquero<br />
Carlo e Mall'eo : il primo, rinunziuta<br />
la primogenitura, fu fatto, come si<br />
<strong>di</strong>rà, Car<strong>di</strong>nale da Innocenzo X , ed<br />
il secondo fu maritato ad Olimpia<br />
Giustiniani , figlia <strong>di</strong> Andrea prin-<br />
cipe <strong>di</strong> Bassano , e nipote d' Inno-<br />
cenzo X Pam/ili.<br />
Sorpreso Taddeo dalla morte in Pa-<br />
rigi nel 1647,<br />
i y i resto il suo cadave-<br />
re, finché, nel 1660, fu trasportato<br />
a Monte Rotondo allora feudo dei<br />
Barberini, e dove ne ingran<strong>di</strong>rono il<br />
palazzo, intanto che Urbano \ III ne<br />
fabbricava la collegiata. Trasferito<br />
però nell'anno 1668 nella chiesa<br />
dei cappuccini <strong>di</strong> Palestrina, ai i5<br />
novembre 1704, fu tumulato nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Rosalia nelle tombe<br />
della famiglia Barberini. V. Pie-<br />
tro-Antonio Petrini, Memorie Pre-<br />
nestine pag. i5o. La sua sposa d.<br />
Anna con somma grandezza d'animo<br />
sostenne il suo grado in molti<br />
fasti<strong>di</strong>osi incontri, e mostrò virile<br />
fortezza nelle avversità della casa<br />
Barberini, nel principio del Pontificato<br />
d' Innocenzo X. Rimasta vedova, fondò<br />
in Roma a sue spese il monistero<br />
<strong>di</strong> Regina Geli, ov' è sepolta, con<br />
l'altra confondatrice sua sorella Vit-<br />
toria Colonna carmelitana scalza<br />
e con Laura Tomacella sua parente.<br />
BARBERINI Carlo, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Barberini Carlo nipote ai due Car<strong>di</strong>nali<br />
Francesco ed Antonio del me-<br />
desimo nome, e quin<strong>di</strong> pronipote al<br />
Pontefice Urbano Vili, figlio era, come<br />
si <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> d. Taddeo , e <strong>di</strong> d. An-<br />
na. Nacque in Roma, enei i63o. Ce-<br />
duti volontariamente i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> primogenito<br />
al fratello minore Malìeo,<br />
in età circa quadrilustre si fece chie-<br />
rico, e <strong>di</strong> venti tre anni fu creato<br />
<strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Cesario nella<br />
i5<br />
,
n4 BAR<br />
sesta promozione, fatta a Roma da<br />
Innocenzo X, li 19 febbraio del<br />
1(02, colla facoltà <strong>di</strong> ritenere la<br />
carica <strong>di</strong> prefetto <strong>di</strong> Roma. Benché<br />
la corte <strong>di</strong> Roma fosse in allora<br />
decorata da due altri Car<strong>di</strong>nali Bar-<br />
berini, pure vide con gran<strong>di</strong>ssima<br />
sod<strong>di</strong>sfazione anche l'esaltamento del<br />
nostro Carlo, come quello eh' era fre-<br />
giato <strong>di</strong> doti nobilissime e <strong>di</strong> spec-<br />
chiata virtù. Dava col suo giu<strong>di</strong>zio e<br />
colla sua prudenza continui saggi<br />
d' un'età assai più provetta, che la<br />
sua , e nelle congregazioni sponeva<br />
con tale modestia e basso sentire <strong>di</strong><br />
sé il proprio parere, che <strong>di</strong> buona<br />
voglia eia da ciascuno ascoltalo.<br />
bell'assenza del Car<strong>di</strong>nale Antonio<br />
iuniore suo zio, fu eletto amministra-<br />
tore della basilica liberiana e del ve-<br />
scovato <strong>di</strong> Palestrina, dove fondò il<br />
seminario. Da Clemente IX ebbe nomina<br />
<strong>di</strong> arciprete alla vaticana basi-<br />
lica per la rinunzia dell'altro zio Fran-<br />
cesco, ed invece del detto zio Anto-<br />
nio , fu camerlengo , al qual carico<br />
sod<strong>di</strong>sfece col massimo impegno, spe-<br />
cialmente nella vacanza lunghissima ,<br />
della Santa Sede per la morte del-<br />
l' antidetto Clemente IX. Ascritto fu<br />
alle congregazioni dei vescovi e<br />
de' regolari, del concilio, dell'immunità<br />
ed altre, colla proteltorìa dei<br />
monaci celestini , <strong>di</strong> quei <strong>di</strong> san<br />
Bernardo, de' canonici regolari la-.<br />
teranensi, della s. Casa <strong>di</strong> Loreto,<br />
e dei regni d' lbernia e Savoia. Le-<br />
gato a Intere andò a Napoli per<br />
complimentare, a nome del Pontefice,<br />
il re cattolico Filippo V,<br />
legazione che sostenne col lustro,<br />
e col decoro conveniente alla San-<br />
ta Sede. Gli fu conferita l'abbazia<br />
<strong>di</strong> Subiaco, ove nel 1674 tenne un<br />
sinodo, che dai dotti viene stimato,<br />
mentre l'anno 1 685 un altro ne tenne<br />
nell'abbazia <strong>di</strong> Farla, ove era ab-<br />
B A R<br />
bate commendatario. Intervenuto<br />
ai conclavi <strong>di</strong> Alessandro VII, dei<br />
due Clementi IX. e X, <strong>di</strong> Innocen-<br />
zo XI, <strong>di</strong> Alessandro A « III , <strong>di</strong> Inno-<br />
cenzo XII, e Clemente XI, fu colto<br />
dalla morte nel 1704 in età <strong>di</strong> anni<br />
settantaquattro. La sua spoglia mortale<br />
riposa nella chiesa <strong>di</strong> s. Andrea<br />
della Valle , innanzi l' altare della<br />
gran<strong>di</strong>osa cappella Barberini , sotto<br />
una magnifica lapide, avente una<br />
bella iscrizione.<br />
Da Maffeo Barberini poi figlio <strong>di</strong><br />
Taddeo più sopra menzionato, nacquero<br />
quattro figli; ma noi non parleremo<br />
che dei seguenti :<br />
BARBERINI Francesco iuniore,<br />
Car<strong>di</strong>nale, nobile romano, pronipote<br />
<strong>di</strong> Urbano Vili, e nato primoge-<br />
nito ai 27 maggio 1662. Applicato-<br />
si fin da giovinetto allo stato eccle-<br />
siastico, comperò secondo l' uso <strong>di</strong><br />
que' tempi, nel Pontificato d'Innocenzo<br />
XI, un chiericato <strong>di</strong> Camera,<br />
ed in seguito la carica <strong>di</strong> u<strong>di</strong>tore<br />
della stessa Camera. Fu quin<strong>di</strong> ai<br />
1 3 novembre 1 G90 da Alessandro<br />
Vili creato <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong><br />
s. Angelo in pescheria, e da In-<br />
nocenzo XII, quantunque giovane<br />
per l'età, ma vecchio per lo senno,<br />
venne deputato alla legazione <strong>di</strong> Ra-<br />
venna, a cui compartì considera-<br />
bili benefieii, e tra gli altri restaurò<br />
con grande spesa il palazzo del le-<br />
gato, e vi aprì il seminario. Riguar-<br />
dato anzi da que' popoli come pa-<br />
dre della provincia, gli fu eretta, a<br />
perpetua memoria. una iscrizione marmorea<br />
contenente l'elogio delle sue<br />
virtù. Compita la legazione, gli furono<br />
conferite le prefetture delle acque,<br />
e de' vescovi e regolari, e le pro-<br />
tettone de' cisterciensi, de riformati,<br />
e de' cappuccini. Dimessa però la <strong>di</strong>a-<br />
conia, passò successivamente al ve-<br />
scovato d'Oblia e Velletri, dove si
BAR<br />
mostrò padre de' poveri, ai cpiali, ol-<br />
tre larghe limosine, faceva <strong>di</strong>stribui-<br />
re in tempo <strong>di</strong> malattia le necessa-<br />
rie ed opportune me<strong>di</strong>cine. \isitò<br />
la <strong>di</strong>ocesi, restaurò la cattedrale <strong>di</strong><br />
Velletri, e le fece generoso dono<br />
<strong>di</strong> molte sacre suppellettili; in<strong>di</strong>, per-<br />
venuto all'età <strong>di</strong> settantasei anni,<br />
e quarantasette <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato, mori<br />
in Roma decano del sacro Collegio,<br />
ai ì6, venendo i 17 agosto 1738, e<br />
trasferito a Palestrina, ebbe sepol-<br />
tura nella chiesa <strong>di</strong> santo Rosalia,<br />
nella tomba de' suoi antenati . Fu<br />
egli presente all'elezione de' Ponte-<br />
fici Innocenzo XII, Clemente XI,<br />
Innocenzo XIII, Benedetto XIII, e<br />
Clemente XII.<br />
Nel successivo conclave per l'ele-<br />
zione <strong>di</strong> Benedetto XIV, eletto ai<br />
17 agosto 1740, racconta il Novaes<br />
al tomo XIV, pag. 8. e io, che<br />
alcune volte negli scrutimi si lessero<br />
tre schedule in favore del p. Bar-<br />
berini, ex generale de' cappuccini, e<br />
pre<strong>di</strong>catore apostolico, benché non<br />
ornato del cappello Car<strong>di</strong>nalizio. Ri-<br />
nunziandosi da lui però alla quali-<br />
fica <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>catore del sacro palazzo,<br />
per la brama <strong>di</strong> riposarsi, e <strong>di</strong> vi-<br />
vere quietamente, venne in vece da<br />
Benedetto XIV ricompensato coll'ar-<br />
civescovato <strong>di</strong> Ferrara. Ma questo<br />
personaggio non ha nulla che fare<br />
eolla famiglia orionda <strong>di</strong> Firenze,<br />
né per altro ne abbiamo fatto qui<br />
menzione se non per non preterire<br />
un fatto singolare.<br />
L'altro figlio <strong>di</strong> Maffeo fu Urbano<br />
Barberini, che sposato prima<br />
a Cornelia Zeno nipote del Ponte-<br />
fice Alessandro VII! veneziano, per<br />
la morte <strong>di</strong> essa, si unì in matrimonio<br />
ad Anna Maria Felice, vedova<br />
<strong>di</strong> Biagio Ventimiglia, e poi<br />
a Teresa Boncompagno, figlia del<br />
principe <strong>di</strong> Piombino. Non ebbe da<br />
BAR n5<br />
questa che Matteo, nato nel 1699,<br />
e morto nel 1703, non che Cor-<br />
nelia, la quale restata erede <strong>di</strong> sì<br />
illustre casa, sposò in età <strong>di</strong> do-<br />
<strong>di</strong>ci anni non compiti, nel 1728,<br />
Giulio Cesare Colonna duca <strong>di</strong> Bas-<br />
sanello, allora assente delle guar<strong>di</strong>e<br />
del re <strong>di</strong> Spagna Filippo V, e figlio<br />
secondogenito <strong>di</strong> Francesco Maria<br />
Colonna, principe <strong>di</strong> Carbogna-<br />
no. Il Valesio racconta questi singo-<br />
lari sponsali, contratti pure nella stes-<br />
sa età, <strong>di</strong> d. Olimpia Giustiniani Barberini,<br />
nel seguente modo : Lunedì<br />
17 maggio 1728 ha preso il Car<strong>di</strong>nal<br />
Francesco Barberini iuniore,<br />
dal Pontefice Benedetto XIII, un<br />
breve <strong>di</strong> <strong>di</strong>spensa per la nipote,<br />
che non ha per anco terminati i<br />
do<strong>di</strong>ci anni, mancandole sette mesi<br />
per poter contrarre gli sponsali,<br />
col primogenito della principessa <strong>di</strong><br />
Carbognano. E perche nella <strong>di</strong>spensa<br />
vi e la solita clausola de con-<br />
sensu parentum, la principessa vedova<br />
<strong>di</strong> Urbano principe <strong>di</strong> Palestrina,<br />
Teresa Boncompagno, ma-<br />
dre della sposa, fece un nihil tran-<br />
seat, negandole volervi prestare il<br />
suo consenso, onde il Papa si mo-<br />
strò renitente in voler far spe<strong>di</strong>re<br />
il breve. Ed è perciò che il Car<strong>di</strong>-<br />
nale in questi giorni si è posto in<br />
somma agitazione. Mercoledì, <strong>di</strong>ecinove,<br />
alle nove ore, ottenuta dal<br />
Pontefice la definitiva licenza, se-<br />
gui alle do<strong>di</strong>ci lo sposalizio <strong>di</strong> d.<br />
Cornelia Barberini col primogenito<br />
del principe <strong>di</strong> Carbognano, assen-<br />
te, e colonnello <strong>di</strong> un reggimento in<br />
Ispagna. La funzione in sua vece<br />
fu fatta per carta <strong>di</strong> procura, da<br />
d. Alessandro suo zio: sposolli lo<br />
stesso Car<strong>di</strong>nal Barberini, alla pre-<br />
senza de* due parrochi. Vi assisti-<br />
la principessa Barberini, vecchia<br />
madre del Car<strong>di</strong>nale, e la prìncf*
iiG BAR<br />
vessa <strong>di</strong> Carbognano, madre dello<br />
sposo.<br />
Dice il PSovaes, tomo IX p. 191,<br />
e seguenti, che da questo matrimo-<br />
nio <strong>di</strong> Giulio Cesare Colonna <strong>di</strong><br />
Sciarra, morto nel 1787, con d.<br />
Cornelia Barberini, nacquero, oltre<br />
<strong>di</strong>verse femmine, il principe d. Urbano<br />
Barberini, e il duca <strong>di</strong> Monteli-<br />
bretto d. Carlo, poi principe <strong>di</strong> Palestrina,<br />
ambedue padri <strong>di</strong> numero-<br />
sa prole. D. Urbano, che mori nel<br />
1796, continuò la propria famiglia<br />
Colonna <strong>di</strong> Sciarra, ed ebbe per fi-<br />
gli d. Maffeo Barberini Colonna <strong>di</strong><br />
Sciarra, de' principi <strong>di</strong> Palestrina,<br />
principe <strong>di</strong> Carbognano, e d. Pros-<br />
pero principe <strong>di</strong> lioviano gran Cro-<br />
ce dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Gregorio, e d.<br />
Carlo Barberini Colonna, principe<br />
<strong>di</strong> Palestrina, maritato a d. Giu-<br />
stina Borromei milanese, da' quali<br />
nacquero i seguenti: 1 . D. Francesco<br />
Barberini nato, a' 5 novembre 1772,<br />
attuale principe <strong>di</strong> Palestrina, capi-<br />
tano comandante, tenente genera-<br />
le delle guar<strong>di</strong>e nobili Pontificie, e<br />
decorato della gran Croce dell' Or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> s. Gregorio Magno, dal regnan-<br />
te Pontefice Gregorio XVI. In virtù<br />
del testamento del suddetto Car<strong>di</strong>nal<br />
Francesco Barberini, continua egli a<br />
serbare il cognome Barberini e la<br />
"-accessione <strong>di</strong> sì nobile prosapia.<br />
Maritatosi nel 18 12 a d. Vittoria<br />
Colonna, figlia del contestabile d.<br />
Filippo Colonna duca <strong>di</strong> Palliano.<br />
nata ai 7 febbraio 1791, da tal<br />
matrimonio nacque la seguente pro-<br />
le : Carlotta Luisa nata nel 18 15, e<br />
maritata agli 11 settembre i838<br />
al marchese Raffaele Casali del Dra-<br />
go ; Carlo Felice nato nel 18 17, e<br />
maritato nel 1889 a d. Giuliana<br />
Falconieri; Enrico nato nel i823;<br />
Giuntina nata nel 1825, e Filippo<br />
nato nel 1827.<br />
BAR<br />
2". D. Antonio, che passò a mi-<br />
glior vita ne' primor<strong>di</strong>) del corrente<br />
secolo 3". D. Benedetto Barberi-<br />
ni nato in Roma ai 22 ottobre 1788,<br />
fu maestro <strong>di</strong> Camera <strong>di</strong> Pio VII, e<br />
<strong>di</strong> Leone XII, dal quale fu creato<br />
Car<strong>di</strong>nale, ai 2 ottobre 1826, e<br />
pubblicalo nel concistoro de'i5 <strong>di</strong>cembre<br />
1828, col titolo presbitera-<br />
le <strong>di</strong> s. Maria sopra Minerva, don-<br />
de nel i832 fu passato dal regnau-<br />
te Pontefice Gregorio XVI, a quello<br />
<strong>di</strong> s. Maria in Trastevere, facendo-<br />
lo in oltre prefetto della sacra con-<br />
gregazione dell'immunità <strong>ecclesiastica</strong>.<br />
Fra le altre protettone ha<br />
quella del monislero della ss. In-<br />
carnazione del Verbo Divino delle<br />
carmelitane scalze, dette le Barberina,<br />
perchè fondato nel i63g da<br />
Urbano Vili, Barberini, e perchè<br />
vi entrò la moglie <strong>di</strong> d. Paolo Barberini<br />
fratello <strong>di</strong> quel Papa, con<br />
le sue figlie, venute da Fireuze. Il<br />
Car<strong>di</strong>nal Francesco Barberini eresse<br />
dai fondamenti la chiesa consagrata<br />
poi ai 23 ottobre 1670. Veggasi<br />
Rituale del veri, monistero della Ss.<br />
Incarnazione del Verbo Divino in<br />
Roma, e dei monisleri del suo Istituto,<br />
Roma 1 74*25 e Venuti, Roma<br />
moderna pag. 180. 4°- D. Amalia<br />
Carlotta nata ai 21 settembre 1771,<br />
e maritata al principe d. Agostino<br />
Chigi e morta nel 1837. 5." D.<br />
Teresa nata ai 26 novembre 1776»<br />
e vedova del conte Scipione Chiaramonti<br />
<strong>di</strong> Cesena, nipote <strong>di</strong> Pio A li.<br />
6°. D. Maria nata ai 2 settembre<br />
1781, e finalmente d. Caterina, religiosa<br />
carmelitana scalza, nel monistero<br />
<strong>di</strong> Regina Coeli, nata a' 3<br />
<strong>di</strong>cembre 1783. Francesco Cancel-<br />
lieri nelle sue opere riporta squisi-<br />
te, ed interessanti notizie sulla ec-<br />
cellentissima famiglia Barberini, sin-<br />
golarmente ne Possessi de' Papi, nel
BAR<br />
Mercato, nella Basilica vaticana, e<br />
nel Tarantismo, Aria <strong>di</strong> Roma, e<br />
Castel Gandolfo.<br />
BARBO Gaufrido, Car<strong>di</strong>nale. V.<br />
Barbeau.<br />
BARBO Pietro, Car<strong>di</strong>nale. V.<br />
Paolo II Papa.<br />
BARBO Marco, Car<strong>di</strong>nale. Barbo<br />
Marco, che nacque nel i438, fu<br />
veneto patrizio e nipote al Pontefice<br />
Paolo li per parte <strong>di</strong> fratello. Suo<br />
malgrado fu egli promosso da Calisto<br />
III al vescovato <strong>di</strong> Trevigi; dappoi<br />
nel 1 4^4? dallo zio fu passato a quello<br />
<strong>di</strong> Vicenza; in seguito, come scrive il<br />
Muratori, venne dalla repubblica <strong>di</strong><br />
Venezia nominato a patriarca <strong>di</strong><br />
quella città; ma il Papa per non<br />
allontanarlo da sé, non acconsenti<br />
a questa nomina; per lo che nella<br />
prima promozione, fatta a Roma li<br />
j8 settembre del i4^7, o secondo<br />
il Ciacconio, del 1 4^4? 1° creo prete<br />
Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong> s. Marco, ti-<br />
tolo già dal Pontefice occupato nel<br />
suo Car<strong>di</strong>nalato. Nel i/±65 il nostro<br />
Marco ebbe dallo stesso Pon-<br />
tefice il patriarcato <strong>di</strong> Aquileia; e<br />
da Sisto IV, nel 1478, il vescovato<br />
<strong>di</strong> Palestrina. Fu a Paolo li utilissima<br />
l'opera del Barbo, siccome <strong>di</strong><br />
uomo che versatissimo era nelle<br />
lettere, fornito <strong>di</strong> pietà e perito nel<br />
greco i<strong>di</strong>oma , secondo che ne fanno<br />
lede le opere eru<strong>di</strong>te <strong>di</strong> lui , ed era<br />
ezian<strong>di</strong>o dotato <strong>di</strong> gran senno nel ma-<br />
neggio degli affari. Da Sisto IV fu<br />
mandato alla legazione dell' Alemagna,<br />
Ungheria e Polonia, affine <strong>di</strong><br />
comporre le <strong>di</strong>fferenze, eheviaveano<br />
tra' re <strong>di</strong> questi due ultimi domimi<br />
per la corona <strong>di</strong> Boemia. E giunse in<br />
capo a trenta mesi a conciliarli, e ad<br />
allarmarli contro gli ottomani. Era<br />
abbate commendatario all' abbazia<br />
<strong>di</strong> Sassovivo, e più d'una volta ammoniva<br />
con paterna amorevolezza<br />
BAR 1<br />
que' monaci benedettini, ma iscorgendo<br />
essere tutto inutile, munito<br />
della facoltà apostolica, ne li espul-<br />
se accettando in vece i monaci Oli-<br />
vetani. Tenne in Aquileia un provin-<br />
ciale concilio, come avvisa l' Ughel-<br />
lio, ove dettò decreti utilissimi alla<br />
<strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong>sciplina,che da Innocen-<br />
zo VIII vennero confermati. Generoso<br />
coi poveri non solo in vita, ma<br />
anche in morte, li volle ere<strong>di</strong> del suo<br />
patrimonio. Terminò i suoi giorni<br />
a Roma nel 1491, in età <strong>di</strong> cin-<br />
quantatre anni, dopo ventitre, ov-<br />
vero ventisei anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato.<br />
Non è vero ch'egli finisse <strong>di</strong> vivere<br />
nel i49°> come scrive il Suaresio,<br />
il Ciacconio e come apparisce dal-<br />
l'epitaffio, cui presenta la sua tom-<br />
ba; poiché nelle note alla vita <strong>di</strong><br />
lui si corregge l'errore, cornea tut-<br />
ta chiarezza <strong>di</strong>mostra il Rossi nella<br />
sua Storia <strong>di</strong> Ravenna. Riposano le<br />
sue ossa nella chiesa <strong>di</strong> s. Marco,<br />
nella tomba, che s'apparecchiò vivendo,<br />
del che ci assicura un breve<br />
epitaffio.<br />
BARCE o BARCA. Città vesco-<br />
vile della Libia Pentapoli, eretta nel<br />
IX secolo. Dipendente dal patriar-<br />
cato <strong>di</strong> Alessandria, era già capitale<br />
d'un regno, sul Me<strong>di</strong>terraneo nel-<br />
l'Africa, fra Alessandria e Tripoli,<br />
ed era già sede vescovile de' copti<br />
secondo Commamville. Alcuni però<br />
<strong>di</strong>cono che sia situata nell'Oasis<br />
degli antichi.<br />
BARCEFA Mosè ( altrimenti<br />
chiamato Severo ) , era d'Assiria.<br />
Forniti gli stu<strong>di</strong>i suoi nel monistero<br />
<strong>di</strong> Monte -Arido sul Tigri, fu in<br />
breve, per la fama de' suoi talenti<br />
e del suo sapere, innalzato alla <strong>di</strong>-<br />
gnità episcopale. Governò successivamente<br />
le chiese <strong>di</strong> Beth-Ramau,<br />
<strong>di</strong> Beth-Ceno e <strong>di</strong> Mozul, nel Diar-<br />
bekir.<br />
1<br />
7
1 1<br />
8<br />
E A 11<br />
Secondo il parere <strong>di</strong> Andrea Ma-<br />
sio, inori egli il giorno i3 febbraio<br />
91 4- Scrisse nella natia lingua: un<br />
Trattato dell' Opera de sei giovani,<br />
un libro dell'Anima, un Commento<br />
sopra s. Alatteo, un'opera Sulla<br />
<strong>di</strong>fferenza delle sette, ebe <strong>di</strong>videvano<br />
<strong>di</strong> que' giorni il cristianesimo,<br />
una Liturgia ed un Trattato del<br />
Para<strong>di</strong>so Terrestre.<br />
BARCELLONA (Barchinonen.).<br />
Città con residenza vescovile nella<br />
Catalogna in Ispagna, chiamata an-<br />
ello Barcellona, Bar<strong>di</strong>to, e pili an-<br />
ticamente Faventia. E una delle più<br />
belle città della Spagna , ed era<br />
un tempo la capitale della Catalo-<br />
gna. L' Ebro è il maggior suo fiu-<br />
me. Confina Barcellona con Valenza<br />
Evalonorum, ed i suoi popoli derivano<br />
dagli antichi catalani, ebe emigrarono<br />
dall' Aquitania.<br />
Giace Barcellona sul Me<strong>di</strong>terraneo<br />
, all' imboccatura de' fiumi Lohregai<br />
e Boesos , ed ba la forma<br />
<strong>di</strong> un semicerchio. La più impor-<br />
tante fortezza è Mont-foun , ebe<br />
domina il mare, ed il lato occiden-<br />
tale. La cittadella, capace <strong>di</strong> otto-<br />
mila armati, è <strong>di</strong>fesa da forti e<br />
bastioni dal lato orientale ebe guarda<br />
la terra , mentre la riva del<br />
mare viene munita da impenetra-<br />
bile muraglia. Il porto è guarentito<br />
da lungo molo, al cui termine si<br />
eleva il Faro; ma l'accesso n' è<br />
<strong>di</strong>fficile, ed i gran<strong>di</strong> vascelli sono<br />
costretti a starsene lontani. 11 forte<br />
s. Carlo concorre a renderlo mu-<br />
nito, e per una via sotterranea<br />
comunica colla cittadella maggiore.<br />
Ragguardevoli sono i palazzi dei<br />
conti sovrani <strong>di</strong> Barcellona, della<br />
municipalità e delle u<strong>di</strong>enze. Un<br />
vero emporio si stima il suo com-<br />
mercio con tutte le nazioni, parti-<br />
colarmente un tempo colle colonie<br />
B A R<br />
<strong>di</strong> America. La regia marina pos-<br />
sedè un copioso arsenale con fon-<br />
deria <strong>di</strong> cannoni, e vasti cantieri da<br />
costruzione. Vuoisi <strong>di</strong>e dalla fami-<br />
glia Barca cartaginese abbia preso<br />
la città il nome <strong>di</strong> Barcellona, e ebe<br />
vanti per fondatore, trecento anni<br />
avanti la nascita <strong>di</strong> Gesù. Cristo ,<br />
Amilcare padre <strong>di</strong> Annibale.<br />
Soggiogata Barcellona dai romani,<br />
<strong>di</strong>venne una delle più rinomate<br />
loro colonie col nome <strong>di</strong> Faventia.<br />
Alaulfo, o Adolfo (che nel 1 4 1<br />
<strong>di</strong>venne re de' visigoti ),<br />
s' impadronì<br />
<strong>di</strong> Barcellona; ma vi fu assassinato<br />
nel 4 12 - I mauri, o saraceni tol-<br />
sero a' goti Barcellona, allorquando<br />
s' impadronirono della Spagna. Car-<br />
lo Magno però re <strong>di</strong> Francia, nel-<br />
I 8o i, tolse Barcellona dal giogo dei<br />
saraceni, e da quell'anno cominciò<br />
ad essere governata dai conti par-<br />
ticolari, dei quali nel palazzo della<br />
deputazione si vedono tuttavia i ritratti<br />
( Leggasi Pujades , Dingo<br />
p. Jornich e Marca ). Bera nell'ò'oi<br />
fu il primo conte, Bernardo<br />
il secondo nell' 820, Aldcrano il<br />
tei-zo neirS/p, Guiffrcdo il quarto<br />
nell' 848, Salomone il quinto nel-<br />
ì'S'ji, Guiffredo II il sesto nell'880,<br />
jìlirone il settimo nel 911, Suigel-<br />
fredo l'ottavo nel 928, Borello il<br />
nono nel q6j, Raimondo il decimo<br />
nel roSy, Raimondo Berengario IV<br />
1' undecimo nel 1081 il quale nel<br />
1 090 donò a Urbano II la città <strong>di</strong><br />
Tarragona, e Raimondo Berengario<br />
V il duodecimo nel 1 i3i, il quale<br />
morì nel 1162. Questi sposandosi<br />
con d. Petronilla regina d'Aragona<br />
unì i due stati, occupando nel 1 io 1<br />
il trono d'Aragona, e succedendolo<br />
nel 1 1G2 Raimondo, detto Alfonso<br />
II re <strong>di</strong> Aragona.<br />
In questa città e in tempi <strong>di</strong>ver-<br />
si , morirono quattro re d'Aragona,<br />
,
BAR<br />
cioè Alfonso III nel 1291, Giacomo<br />
II nel 13^7, Alfonso IV nel<br />
i33G, e Giovanna II nel 1 4?9-<br />
Nel secolo XVII Barcellona par-<br />
teggiò per la Francia, e fu presa<br />
nel 1649 dal conte <strong>di</strong> Martin; ma<br />
dopo quin<strong>di</strong>ci mesi, nel i(Jj2, fu<br />
ripresa dagli spagnuoli nel regno<br />
<strong>di</strong> Filippo IV. Nella guerra per la<br />
successione della monarchia spaglino-<br />
la, fu nuovamente occupata nel<br />
1705 dall'imperatore Carlo VI,<br />
e da milord Peterboruiig , in<strong>di</strong><br />
nel 1706, e nel 1 7 14- da' fran-<br />
cesi e dagl' inglesi , onde dovette<br />
sostenere molti asse<strong>di</strong>i. Nella guerra<br />
napoleonica, sotto pacifico aspetto, vi<br />
s'introdussero francesi ed italiani,<br />
i quali bastarono a sostenersi fino<br />
al 1 8 1 4- Dal 1823 fino al 1827<br />
vi tennero i francesi guarnigione a<br />
sostegno della causa regia <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando<br />
VII. Ma fra i maggiori <strong>di</strong>sa-<br />
stri <strong>di</strong> Barcellona vuol annoverarsi<br />
la febbre gialla, che nel 182 1 <strong>di</strong>minuì<br />
considerevolmente la popola-<br />
zione , nonostante i soccorsi degli<br />
ospedali, delle case <strong>di</strong> carità, dei<br />
me<strong>di</strong>ci, e delle suore francesi <strong>di</strong><br />
s. Camilla. Presentemente oltrepassa<br />
il numero <strong>di</strong> centomila abitanti.<br />
Gran<strong>di</strong>osa e bella è la cattedrale<br />
<strong>di</strong> Barcellona, sede vescovile snffraganea<br />
della metropoli <strong>di</strong> Tarrago-<br />
na. Il capitolo della sua chiesa era<br />
composto <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>gnitari; cioè<br />
l'arci<strong>di</strong>acono maggiore e sei arci<strong>di</strong>a-<br />
coni subalterni, il decano, il canto-<br />
re, il sagrestano, il sotto cantore, e<br />
il tesoriere, ai quali si aggiungeva-<br />
no ventiquattro canonici, do<strong>di</strong>ci pre-<br />
bendati, e parecchi altri beneficiali.<br />
La <strong>di</strong>ocesi comprendeva duecento<br />
sei parrocchie, due abbazie, e tre<br />
commende, ed eranvi nella città<br />
nove parrocchie, tre<strong>di</strong>ci conventi <strong>di</strong><br />
ambo i sessi, ed una congregazione<br />
BAR 119<br />
<strong>di</strong> s. Filippo Neri. La cattedrale
i2o BAR<br />
passar la vita nel <strong>di</strong>giuno e nelle<br />
preghiere. Vietalo fu loro ezian<strong>di</strong>o<br />
<strong>di</strong> partecipare ai banchetti, ed eser-<br />
citare la mercatura: dover gl'in-<br />
fermi ricevere dal vescovo la peni-<br />
tenza, che implorano durante il cor-<br />
so della malattia, e doversi accordar<br />
loro la bene<strong>di</strong>zione del Viatico. Il<br />
secondo si adunò nel 5r)9 sotto il<br />
regno <strong>di</strong> Recaredo, con l'intervento<br />
<strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci vescovi. Versò contro la<br />
simonia, e ne riportano gli atti i<br />
citati autori. I più interessanti sono<br />
i canoni che proibiscono ai vescovi<br />
<strong>di</strong> ricevere alcuna cosa per l'or<strong>di</strong>-<br />
nazione dei preti, e dei <strong>di</strong>aconi, pel<br />
sacro Crisma che si dà ai preti, e<br />
per la confermazione de' neofiti. A enne<br />
altresì interdetto ai laici <strong>di</strong> riceve-<br />
re gli or<strong>di</strong>ni sorpassando glinterstizii,<br />
e l'innalzamento alla <strong>di</strong>gnità episco-<br />
pale, a chi non abbia ricevuto gli<br />
altri or<strong>di</strong>ni; fu prescritto che le ver-<br />
gini che abbiano fatto voto <strong>di</strong> con-<br />
tinenza, e ogni altra persona che<br />
abbia ricevuto la bene<strong>di</strong>zione della<br />
penitenza, sia esclusa dalla comunione<br />
dei fedeli, nel caso, che avendo<br />
contratto matrimonio <strong>di</strong> loro volon-<br />
tà, ricusino <strong>di</strong> separarsi. Sei altri<br />
concilii si adunarono in Barcellona,<br />
cioè nel 906 in cui si confermò<br />
l'abbadessa Eunia nel posse<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong> alcune chiese, e sopra le pretese<br />
dell'arcivescovo <strong>di</strong> Narbona (/ e<strong>di</strong><br />
Labbè al tomo IX, e l' Arduino<br />
al tomo VI); nel 1009 sopra le do-<br />
nazioni fatte alla stessa chiesa <strong>di</strong><br />
Barcellona; nel 10T4 contro gli u-<br />
surpatori de' beni ecclesiastici ; nel<br />
1068 per opera del legato Ugone<br />
le Blanc. In esso fu or<strong>di</strong>nato a' chie-<br />
rici la continenza, e fu sostituito il<br />
rito romano al gotico , benché al-<br />
cuni vogliono, che il concilio sia sta-<br />
to adunalo nel monistcro <strong>di</strong> Leira,<br />
ma che non vi si potesse stabilire<br />
BAR<br />
il cangiamento del rito. Un altro<br />
concilio fu celebrato nel i33f), ed<br />
i suoi canoni si possono vedere, nel<br />
tomo 111 della Raccolta de concilii <strong>di</strong><br />
Spagna del Car<strong>di</strong>nal de Aguirrc,<br />
il quale nello stesso tomo descrive il<br />
concilio celebrato in Barcellona per<br />
l'antipapa Clemente VII <strong>di</strong> Ginevra<br />
nell'anno 1387.<br />
Insorto fin dal i3t8 lo scisma<br />
del detto Pseudo-Pontefice Clemente<br />
VII <strong>di</strong> Ginevra, contro il legittimo<br />
Papa Urbano VI, la Spagna seguì le<br />
parti dell'antipapa, a cui nel 1394<br />
fu dato in successore Benedetto XIII<br />
de Luna, d'una delle più illustri<br />
famiglie d'Aragona, e dove morì ai<br />
29 novembre i4 2 4> dopo che il<br />
concilio <strong>di</strong> Costanza nel 14 ! 7 ave "<br />
va eletto in Sommo Pontefice Martino<br />
V.<br />
Prima <strong>di</strong> morire, avendo or<strong>di</strong>nato<br />
l'antipapa Benedetto XIII, a due<br />
anticar<strong>di</strong>nali del suo partito, sotto<br />
pena <strong>di</strong> scomunica, <strong>di</strong> dover dargli<br />
un successore, ai 1 o giugno 1 \ 2 ">,<br />
essi elessero in antipapa Egi<strong>di</strong>o San-<br />
chez de Moguoz, canonico della cat-<br />
tedrale <strong>di</strong> Barcellona sua patria, il<br />
quale fu coronato ai 17 dello stesso<br />
mese, col nome <strong>di</strong> Clemente Vili,<br />
prendendone la protezione Alfonso<br />
V possente re d'Aragona, per cui<br />
la Chiesa vide con dolore rinascere<br />
lo scisma, che credeva affatto spento,<br />
colla morte del de Luna. Premu-<br />
roso il zelante Martino V <strong>di</strong> estin-<br />
guerlo onninamente inviò nella Spagna<br />
per suo legato , il Car<strong>di</strong>nale<br />
Pietro de Fois cugino del re , e<br />
dopo <strong>di</strong>verse tergiversazioni entrò<br />
ai io maggio i4 2 9? m Barcellona<br />
accolto con tutti gli onori dal clero<br />
e dal popolo, e incontrato fuori del-<br />
la città dallo stesso Alfonso V. Ai<br />
i(5 giugno si giurò la concor<strong>di</strong>a,<br />
convenendovi L'antipapa, riconoscili-
BAR<br />
to soltanto dagli aragonesi; ed in-<br />
fatti ai 26 luglio rinunziò formalmente<br />
le insegne Papali ed in Mon-<br />
tesia, presso Paniscola , ebbe luogo<br />
la funzione, in cui prestò ubbi<strong>di</strong>enza<br />
a Martino V, rappresentato dal le-<br />
gato. Quin<strong>di</strong> ai 16 agosto Egi<strong>di</strong>o<br />
Sanchez Mugnoz iuniore, nipote dell'<br />
antipapa , e da lui fatto Pseudo<br />
Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Maria in Cosme<strong>di</strong>n,<br />
abiurò lo scisma, e giurò fedeltà a<br />
Martino V, deponendo la <strong>di</strong>gnità e<br />
titolo Car<strong>di</strong>nalizio, come riporta il<br />
Ciacconio toni. II p. 700. Tuttociò<br />
fu confermato dal concilio <strong>di</strong> Tor-<br />
tosa, ed il Pontefice Martino V pro-<br />
mosse al vescovato <strong>di</strong> Maiorica l'ex<br />
antipapa. Ma <strong>di</strong> questo argomento<br />
si parla <strong>di</strong>ffusamente all' articolo antipapa<br />
XXXVII.<br />
Il Pontefice Nicolò V, mentre <strong>di</strong>morava<br />
in Assisi, ad istanza del re<br />
Alfonso V, con bolle de'3o settem-<br />
bre i4^°> istituì l'università <strong>di</strong> Bar-<br />
cellona, cbe decorò <strong>di</strong> molti privile-<br />
gi, e che in progresso si acquistò ono-<br />
revole fama. Molti collegi, scuole se-<br />
condarie, società scientifiche, accade-<br />
mie, e varie biblioteche, ed un gabi-<br />
netto <strong>di</strong> storia naturale vi sono inol-<br />
tre in Barcellona.<br />
Presso <strong>di</strong> questa evvi Barcello-<br />
netta, piccola, ma bella e graziosa<br />
città, che può riguardarsi come un<br />
sobborgo <strong>di</strong> Barcellona, e che trovasi<br />
lungo la sponda marina fuori delle<br />
sue mura. Conta solo ottantasei an-<br />
ni circa dalla sua fondazione, perchè<br />
fu eretta sotto il re Fer<strong>di</strong>nando<br />
VI. In questa <strong>di</strong>ocesi v' è il mo-<br />
nistero con giuris<strong>di</strong>zione, e cura <strong>di</strong><br />
anime <strong>di</strong> s. Cucufato de Valle, dell'Or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> s. Benedetto, <strong>di</strong> nomina<br />
regia, che si conferisce dal Sommo<br />
Pontefice in concistoro, e in quello<br />
<strong>di</strong> 5 luglio i83o, Pio Vili vi pro-<br />
mosse il p. abbate d. Lino Mattia<br />
VOL. IV.<br />
BAR 121<br />
Picado. La chiesa abbaziale è in-<br />
titolata al menzionato santo Cucufa-<br />
to, e siccome è parrocchia, ha il<br />
fonte battesimale, essendo tassata<br />
la mensa <strong>di</strong> quattrocento fiorini <strong>di</strong><br />
camera.<br />
BARCLAY o BARCLAJO Giovanni,<br />
figlio <strong>di</strong> Guglielmo, giure-<br />
consulto del secolo XVI, nacque a<br />
Pont-a-Mousson, l'anno i582. Com-<br />
piuti gli stu<strong>di</strong>i appresso i gesuiti<br />
questi amavano averlo della loro<br />
compagnia , ma egli piuttosto si<br />
tolse a seguire il padre suo in In-<br />
ghilterra. Quivi incontrò l' affetto<br />
del re Giacomo I. per un'opera<br />
latina intitolata Euphormion _, che<br />
pubblicò nella incoronazione <strong>di</strong> quel<br />
sovrano. Le strette relazioni con<br />
parecchi <strong>di</strong> religione anglicana , la<br />
cura che si ebbe per la ristampa<br />
delle opere <strong>di</strong> suo padre, avverse<br />
ai principii d' oltramonte , le sue<br />
proprie del medesimo sentimento<br />
,<br />
rendendolo sospetto ad alcuni cattolici<br />
più <strong>di</strong>sposti a pensar male<br />
d'altrui, che atti a giu<strong>di</strong>car retta-<br />
mente , abbandonò 1' Inghilterra<br />
fu a Parigi ,<br />
Paolo V e i<br />
in<strong>di</strong> a Roma , dove<br />
Car<strong>di</strong>nali lo accolsero<br />
colle maggiori <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> af-<br />
fetto. A cessare ogni dubbiezza sulla<br />
purità de' suoi principii, consegnò<br />
prima alle stampe un'apologia confondendo<br />
coi fatti ogni argomento<br />
degli avversarli, e rese inoltre <strong>di</strong><br />
pubblico <strong>di</strong>ritto una sua oper» con-<br />
tro ogni setta <strong>di</strong> protestanti, sotto<br />
il titolo <strong>di</strong> Paraenesìs ad Sectarios.<br />
Colonia 16 17, in 8.°<br />
Fermata la sua <strong>di</strong>mora in Roma,<br />
ivi morì contando l'anno trigesimo<br />
nono <strong>di</strong> sua età , il giorno<br />
12 agosto 162 1. Oltreché pei suoi<br />
rari talenti, si rese celebre per le<br />
controversie col Bellarmino e per<br />
una profon<strong>di</strong>ssima malinconia che<br />
16
uà BAR<br />
lo toglieva al consorzio degli uomi-<br />
ni. Le opere sue, in giunta alle<br />
accennate, sono le seguenti: f. Un<br />
commentario sulla Tebaide <strong>di</strong> Sta-<br />
zio, Pont-a-Mousson, i6or, in 8.°<br />
II. Publìcm prò Regìbus, et priva-<br />
ti? prò G. Barclaio parente vin<strong>di</strong>cae,<br />
Parisis, 1612. III. Poematum, libri<br />
duo, 1.6 1 5, in 4-° IV- Una Storia<br />
Della congiura delle polveri , Oxford,<br />
i634- V. Icon animorum<br />
Londra, 1614, in 8.°<br />
BARCOS (de) Martino, sortì i<br />
natali da nobilissima famiglia in<br />
Baiona, l'anno 1600. Come ebbe<br />
appresi i primi elementi delle scienze<br />
dal suo zio l'abbate <strong>di</strong> s. Grano,<br />
stu<strong>di</strong>ò teologia nella università <strong>di</strong><br />
Lovanio , avendosi a maestro in<br />
quella il famigerato Giansenio, che<br />
in appresso fu vescovo d' Ipri. Morto<br />
essendo il signor d'Anguibert,<br />
segretario dell'abbate <strong>di</strong> s. Girano,<br />
il de Barcos ne assunse 1' impiego,<br />
ond' ebbe occasione <strong>di</strong> profittare<br />
moltissimo in dottrina e pietà, ab-<br />
bracciando pure lo stato ecclesia-<br />
stico. Dopo la morte dello zio fu<br />
eletto a succederlo in cpiella <strong>di</strong>gni-<br />
tà , ne prese il possesso il dì 9<br />
maggio i644» e venne tosto in de-<br />
liberazione d' introdurre alcuna ri-<br />
forma. E per lui, che la regola <strong>di</strong><br />
s. Benedetto fu ritornata alla auste-<br />
rità sua primitiva , dandone in sé<br />
stesso V esempio, comechè non mai<br />
astretto da voto solenne. Fu segno<br />
all' o<strong>di</strong>o <strong>di</strong> non pochi , ed il suo<br />
attaccamento alla causa <strong>di</strong> Porto-<br />
reale attirò sovra lui un or<strong>di</strong>ne del<br />
re, che lo esiliava in Bologna. A<br />
cessarne 1' effetto , per alcun tempo<br />
occultossi, ritornando poscia al suo<br />
posto, dopo restituita la pace alla<br />
Chiesa, l'anno 1669. Pieno <strong>di</strong> gior-<br />
ni e <strong>di</strong> meriti mori nella sua ba<strong>di</strong>a<br />
l'anno 1678. Le sue opere sono:<br />
,<br />
BAR<br />
I. la censura del Prendestinatus, del<br />
p. Sirmondo gesuita in 8." if)/|.3.<br />
II. Risposta ad un estratto d'alcu-<br />
ne proposizioni <strong>di</strong> Giansenio e dei<br />
settatori suoi ec. III. Trattalo del-<br />
l'autorità <strong>di</strong> s. Pietro e <strong>di</strong> s. Paolo,<br />
in 4-° i645. IV. La grandezza<br />
della Chiesa romana, stabilita sul-<br />
l'autorità <strong>di</strong> s. Pietro e <strong>di</strong> s. Paolo,<br />
e giustificata con la dottrina dei<br />
Papi, in 4-° 164?. V. Epistola ad<br />
Iniwcentìum X, sullo stesso argomento.<br />
VI. Lettera alV abbadessa<br />
e alle religiose <strong>di</strong> Portoreale. VII.<br />
Esposizione della Fede della Chiesa<br />
romana intorno alla grazia, e alla<br />
predestinazione, in 8.° e in 12.°<br />
B ARDA A . Ci ttà metropolitana del -<br />
la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Caldea, eduna delle più<br />
<strong>di</strong>stinte fra cjuelle dell'Armenia maggiore<br />
, e Persica, nell'antica Me<strong>di</strong>a<br />
verso Covasan. Fu e<strong>di</strong>ficata 1' anno<br />
87 dell'Egira, e 705 <strong>di</strong> Gesù Cri-<br />
sto, nel califfato <strong>di</strong> Abdamalee, fi-<br />
glio <strong>di</strong> Mervan.<br />
BARDAXY de AZARA Dionisio,<br />
Car<strong>di</strong>nale. Dionisio Bardaxy de A-<br />
zara nacque in Puyarraego, <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Barbastro a'9 ottobre 1760. Dopo<br />
aver esercitato in Roma per la<br />
nazione spagnuola, con religiosa ret-<br />
titu<strong>di</strong>ne, l'u<strong>di</strong>torato del sagro tribu-<br />
nale della Rota, dal Pontefice Pio<br />
\'II nel concistoro segreto degli 8<br />
marzo 18 16, fu creato Car<strong>di</strong>nale con-<br />
ferendogli il titolo presbiterale <strong>di</strong> s.<br />
Agnese fuori le mura. Molto fu<br />
commendato per pietà ed attaccamento<br />
alla santa Sede. Reso prima<br />
estremamente sordo, morì in Roma<br />
ai 3 <strong>di</strong>cembre 1826. Esposto<br />
nella sua chiesa parrocchiale <strong>di</strong> s.<br />
Salvatore in Lauro , fu sepolto in<br />
cpiella del detto suo titolo Car<strong>di</strong>-<br />
nalizio. Egli intervenne nel concla-<br />
ve per l'elezione <strong>di</strong> Leone XII.<br />
BARDESAPsISTI . Eretici, che<br />
,
BAR<br />
trassero il nome da un certo Bar-<br />
dcsan'e siro, il quale vivea nel secolo<br />
secondo sotto l'impero <strong>di</strong> Marco<br />
Aurelio. Dapprima, secondo che<br />
attesta s. Epifanio (1. II, t. 1 p. 376)3<br />
fu egli uno de' più illustri <strong>di</strong>fensori<br />
della cattolica fede , e .con invitto<br />
coraggio seppe resistere alle lusinghe<br />
ed alle minaccie <strong>di</strong> Apollonio<br />
calcidense, il più. celebre filosofo <strong>di</strong><br />
quella stagione , il quale volea in-<br />
durlo ad abbracciare le gentilesche<br />
superstizioni. Scrisse gag'iardamente<br />
alcuni <strong>di</strong>aloghi contro Marcione come<br />
esprime Niceforo [Hist. eccl. 1. 4)<br />
e contro tutti gli eretici <strong>di</strong> quella<br />
età, siccome attestano Eusebio, san<br />
Epifanio e principalmente s. Girolamo<br />
( de Script, eccles. cap. 53). S.<br />
Girolamo <strong>di</strong>chiara che le opere <strong>di</strong> Bar-<br />
dasane da lui lette tradotte in lingua<br />
greca risplendono <strong>di</strong> tal forza e calore<br />
da dover desumere quanto dovesse<br />
essere eloquente nella siriaca lin-<br />
gua. Se non che, non andò guari<br />
ch'egli oscurò la gloria <strong>di</strong> sua vir-<br />
tù colf adottare le strane opinioni<br />
<strong>di</strong> Valentino , alle quali aggiunse<br />
altri errori. Formò una setta , che<br />
dal suo nome chiamossi <strong>di</strong> Bardesa-<br />
nisti. Costoro professavano la dottri-<br />
na dei manichei, ed a questo errore<br />
altri ne aggiungevano.<br />
Imperocché il loro capo ar<strong>di</strong>va<br />
sostenere, che il Padre Eterno s'innamorò<br />
<strong>di</strong> una donna, la quale vedendosi<br />
poi trascurata , ne mosse<br />
querele con parole scritturali : che<br />
il Figliuolo era stato inviato sulla<br />
terra dal Padre, e che era <strong>di</strong>venuto<br />
uomo per carnale generazione : che<br />
lo Spirito santo avea generato due<br />
figlie: che il sole era il padre supremo<br />
<strong>di</strong> tutte le cose, e la luna<br />
n'era la madre. Vi hanno degli<br />
scrittori, i quali avvisano, che Bar-<br />
desane abbia insegnato altresì, che il<br />
BAR i23<br />
sole ogni mese si conginngesse colla<br />
luna, per operare la propagazione<br />
del genere umano. Inoltre s. Ago-<br />
stino assicura, che questo eresiar-<br />
ca attribuiva al fato molte delle<br />
azioni umane , ed altri autori sono<br />
<strong>di</strong> avviso , che Bardesane opinasse<br />
non avere il Figliuolo assunta vera<br />
carne umana , ma soltanto essersi<br />
vestito <strong>di</strong> un corpo aereo e celeste,<br />
e quin<strong>di</strong> aver egli patito ed essere<br />
risorto in apparenza. Altri aggiun-<br />
gono finalmente, che negò la risur-<br />
rezione della carne , ed attribuì ai<br />
beati dei corpi celesti alla maniera<br />
degli angeli. Conviene però osserva-<br />
re, che alcuni attribuirono a que-<br />
sto eresiarca errori ch'egli non ispar-<br />
se giammai; mentre altri al contrario<br />
si stu<strong>di</strong>arono <strong>di</strong> purgarlo da<br />
molte ereticali opinioni, da cui era<br />
infetto realmente. La sua setta ben<br />
presto si <strong>di</strong>vulgò , e sul declinare<br />
del secolo quarto avea corrotto quasi<br />
tutta la chiesa <strong>di</strong> Edessa. Da Pri-<br />
scilliano fu introdotta nella Spagna;<br />
ma sembra che dopo il secolo quinto<br />
non ne rimanesse più memoria<br />
alcuna, od almeno punto non fosse<br />
curata dagli stessi eretici.<br />
BARDI Girolamo, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Girolamo Bar<strong>di</strong>, che <strong>di</strong>scese dalla pro-<br />
genie dei conti <strong>di</strong> Vernio , fami-<br />
glia nobilissima, nacque a Firenze<br />
nel i685. Protetto dal Car<strong>di</strong>nale<br />
Lorenzo Corsini , dappoi Papa col<br />
nome <strong>di</strong> Clemente XII, andò a<br />
Roma , dove Clemente XI , nel<br />
17 15, lo ascrisse ai prelati, quin<strong>di</strong><br />
lo mandò alla vicelegazione <strong>di</strong> Fer-<br />
rara, dove per le sue prerogative<br />
si cattivò, in men <strong>di</strong> un triennio,<br />
la benevolenza universale. Richiamato<br />
a Roma, Innocenzo XIII lo<br />
ascrisse ai ponenti <strong>di</strong> consulta. Pas-<br />
seggiava un giorno a <strong>di</strong>porto il<br />
Bar<strong>di</strong> i ricinti <strong>di</strong> una sua villetta<br />
,
i?4 BAR<br />
presso Morltemarìo, dove era solito<br />
condursi Benedetto XIII per riti-<br />
rarsi a quel convento dei domenicani.<br />
Incontratosi col Pontefice, venne<br />
con lui a colloquio , e scorta in<br />
quell' incontro da Benedetto l' indo-<br />
le amabilissima e la somma inte-<br />
grità del Bar<strong>di</strong> , gli promise , .quanto<br />
prima, una promozione. E man-<br />
tenne la data fede nel 1728, con-<br />
ferendogli la carica <strong>di</strong> luogotenente<br />
civile dell' u<strong>di</strong>tore della Came-<br />
ra, carica tenuta per cinque anni,<br />
finché Clemente XII lo fece segretario<br />
della consulta, e Benedetto XIV<br />
lo ascrisse poscia al sacro collegio colla<br />
<strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Adriano nella prima<br />
promozione, fatta a Roma li 9 settembre<br />
del 1743. Venne in seguito<br />
dato il suo nome alle congregazioni<br />
del concilio, del buongoverno, della<br />
consulta, <strong>di</strong> propaganda ed altre.<br />
Fu egli d'un in iole semplice, schiet-<br />
ta , nemico alla simulazione ed all'intrigo,<br />
religioso verso Id<strong>di</strong>o, com-<br />
miserevole e generoso coi poveri, a<br />
favore de' quali lasciò morendo<br />
trentamila scu<strong>di</strong> per lo stabilimento<br />
<strong>di</strong> uno spedale a ricovero. Fu<br />
al conclave <strong>di</strong> Clemente XIII, ma<br />
dovette uscirne prima della elezione<br />
, obbligandovelo una malattia<br />
che <strong>di</strong> poi crudelmente lo rapì nel-<br />
l'anno 1765, nel settanlesimosesto<br />
anno dell' età sua , e nel <strong>di</strong>ciottesimo<br />
del suo Car<strong>di</strong>nalato. Riposano<br />
le ceneri <strong>di</strong> lui nella sua ti-<br />
tolare <strong>di</strong> s. Maria degli Angeli<br />
a cui era stato trasferito , rimpetto<br />
l'aitar maggiore, sotto a bella lapida,<br />
sovra cui sta scolpito un ma-<br />
gnifico elogio.<br />
BARDI. Con questo nome inten-<br />
devansi i poeti ed i cantori della<br />
guerra presso i germani, i galli ed<br />
i bretoni, tra i quali i Bar<strong>di</strong> go-<br />
devano tanta considerazione e tanto<br />
,<br />
BAR<br />
potere da credere che poeti e mi-<br />
nistri fossero ad un punto. Pretendono<br />
alcuni che i primi Bar<strong>di</strong> non<br />
fossei'o noti se non presso i Celti<br />
ed anzi Freret crede che il nome<br />
<strong>di</strong> bardo fosse celtico. Il signor Sain-<br />
te Foix, ne' suoi saggi storici , <strong>di</strong>ce<br />
che Bardd in linguaggio bretone<br />
vale quanto poeta, e bardoneg un<br />
poema. Tuttavia nel paese <strong>di</strong> Gal-<br />
les si chiamano Bar<strong>di</strong> alcuni giro-<br />
vaghi poeti o cantori, che traducen-<br />
dosi <strong>di</strong> paese in paese cantano gli<br />
elogi dei grand' uomini, accompagnando<br />
il canto col suono dellarpa.<br />
Ma i Bar<strong>di</strong> antichi aveauo sì<br />
grande riputazione, che presentando-<br />
si tra due eserciti azzuffati le trup-<br />
pe deponevano tosto le armi per a-<br />
scollare le loro proposizioni. 11 loro<br />
posto nelle battaglie ed in tutte le<br />
pubbliche feste era sempre presso<br />
al re od al capo della nazione , e<br />
ciascun capo o regolo aveva sempre<br />
il proprio bardo riguardato come<br />
un ufficiale <strong>di</strong> grado <strong>di</strong>stinto. Esen-<br />
ti erano i Bar<strong>di</strong> da tasse e dal mi-<br />
litare servigio anche in occasione dei<br />
più gran<strong>di</strong> pericoli. E mentre accompagnavano<br />
i principi nei combattimenti<br />
aveano i Bar<strong>di</strong> una guar<strong>di</strong>a<br />
per la sicurezza delle loro persone,<br />
trenta subalterni se fossero stati<br />
del primo or<strong>di</strong>ne, e quin<strong>di</strong>ci se del<br />
secondo.' Ma oltre che tali onori godevano<br />
i Bar<strong>di</strong> dei lucri considerabi-<br />
li <strong>di</strong> donativi, e <strong>di</strong> terreni destinati<br />
al loro mantenimento.<br />
Presso i germani, i galli ed i bre-<br />
toni, furonvi collegi o istituzioni par-<br />
ticolari per la educazione dei Bar-<br />
<strong>di</strong>, la quale era affidata ai drui<strong>di</strong>.<br />
Insegnate venivano ai Bar<strong>di</strong> la sto-<br />
ria, l'eloquenza e le leggi, il tutto pe-<br />
rò a mezzo e coll'accompagnamento<br />
della poesia. La musica formava al-<br />
tresì una delle parti essenziali <strong>di</strong><br />
,
P, A R<br />
({nella educazione. Usciti da quei<br />
collegi, nei quali rimanevano do<strong>di</strong>ci<br />
anni i Bar<strong>di</strong>, si <strong>di</strong>videvano in varie<br />
classi. La prima era composta <strong>di</strong><br />
poeti che animavano i soldati avanti<br />
il combattimento e nella pugna<br />
medesima e con o<strong>di</strong> e canzoni guer-<br />
riere celebravano coloro che morti<br />
fossero nel conflitto ; servivano talvolta<br />
<strong>di</strong> aral<strong>di</strong> ed accompagnavano<br />
i comandanti , come si <strong>di</strong>sse , nel<br />
campo <strong>di</strong> battaglia. La seconda clas-<br />
se era composta <strong>di</strong> legisti, per promulgare<br />
sovente le leggi, e per comunicare<br />
gli or<strong>di</strong>ni alle armate. La<br />
terza era destinata a richiamare ai<br />
popoli , colle canzoni e coi poemi<br />
la memoria dei piti illustri avvenimenti<br />
e le genealogie degli uomini<br />
più valorosi. Compiuti gli stu<strong>di</strong>, con-<br />
seguivano i Bar<strong>di</strong> il titolo <strong>di</strong> ollonach<br />
o dottore, ed atti erano a <strong>di</strong>-<br />
venire o file (poeti che precedevano<br />
tra una compagnia <strong>di</strong> suonatori<br />
gli eserciti vestiti <strong>di</strong> lunghi abiti<br />
bianchi ed aventi tra le mani un'arpa)<br />
breitheamh (legisti che promulgavano<br />
le leggi con un canto mo-<br />
notono) e scannella (antiquari e ge-<br />
nealogisti).<br />
A queste tre classi, credono al-<br />
cuni scrittori che ne fosse aggiunta<br />
una inferiore composta dei JBar<strong>di</strong><br />
.suonatori <strong>di</strong> vari strumenti musicali<br />
; ma questi non erano Bar<strong>di</strong>; ma<br />
si seguaci dei Bar<strong>di</strong>. Tali strumenti<br />
riducevansi, secondo i eletti scrittori,<br />
a cinque, e quin<strong>di</strong> cinque <strong>di</strong>fferenti<br />
titoli avevano quei suonatori che in<br />
generale si chiamavano oirfi<strong>di</strong>gh.<br />
Sebbene i drui<strong>di</strong> dall'Irlanda, dopo<br />
lo stabilimento del cristianesimo<br />
, scomparissero si mantennero<br />
i Bar<strong>di</strong> e tutte le instituzioni loro,<br />
colla <strong>di</strong>fferenza che non più in<strong>di</strong>-<br />
rizzavano gì' inni alle <strong>di</strong>vinità del<br />
paganesimo, ma consacravano i loro<br />
,<br />
BAR 125<br />
canti alle lo<strong>di</strong> del vero Dio dei cri-<br />
stiani.<br />
I Bar<strong>di</strong> si mantennero per lungo<br />
tempo con grande splendore nell'In-<br />
ghilterra e formarono un or<strong>di</strong>ne riputatissimo<br />
dello stato sino ad Eduardo<br />
I (anno 92 4) il quale mosso<br />
da qualche gelosia fece mettere<br />
a morte tutti gì' in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> quel-<br />
l'or<strong>di</strong>ne. Il celebre poeta Gray scris-<br />
se una bella ode sopra sì triste av-<br />
venimento.<br />
Eduardo non avea che fatta la<br />
maggior persecuzione a quei Bar<strong>di</strong>,<br />
già anche in ad<strong>di</strong>etro perseguitati a<br />
cagione dell'insolenza da essi acqui-<br />
stata pegli onori, pei privilegi, e per<br />
le immense ricchezze loro. Volevano<br />
i loro posse<strong>di</strong>menti come sacri<br />
ed inviolabili, pretendevano essere<br />
mantenuti a spese dello stato du-<br />
rante la metà dell'anno ; insultavano<br />
la nobiltà ed in qualche momen-<br />
to richiesero ornamenti simili ai rea-<br />
li ; finalmente erano accresciuti <strong>di</strong><br />
numero così, che formavano la ter-<br />
za parte della nazione e quin<strong>di</strong>, per<br />
mancanza <strong>di</strong> operai, languivano le<br />
arti e 1' agricoltura per mancanza <strong>di</strong><br />
lavoratori. Fino dall'anno 58o in una<br />
pubblica assemblea si propose dal re<br />
l'abolizione <strong>di</strong> quell'or<strong>di</strong>ne. I danesi<br />
giunti in Irlanda, come conquistatori,<br />
<strong>di</strong>strussero tutti i collegi e bruciarono<br />
i libri dei Bar<strong>di</strong>, e que' pochi che<br />
poterono salvarsi, si rifugiarono nel-<br />
le montagne, ne' boschi e ne' deserti<br />
onde salvarsi dalla cattività. Si <strong>di</strong>s-<br />
se perciò, che le arpe loro, ad imitazione<br />
<strong>di</strong> quelle degl' israeliti , non<br />
mandavano allora se non suoni lamentevoli<br />
nelle valli solitarie. Tut-<br />
tavolta si narra che dopo l' espul-<br />
sione dei danesi, il re Brien rendes-<br />
se 1' antico splendore all' or<strong>di</strong>ne dei<br />
Bar<strong>di</strong> nell'Irlanda.<br />
Adelung asserisce che i germani
ia6 BAR<br />
non avessero ne' Bar<strong>di</strong> ne' drui<strong>di</strong> ;<br />
ma Tacito pure li ricorda presso<br />
quei popoli uniti cogli altri popoli<br />
<strong>di</strong> origine celtica. Molti documenti<br />
certo abbiamo che mostrano aver i<br />
germani, non meno che i galli, a-<br />
vuti cantori negli eserciti loro, i qua-<br />
li cantavano canti militari detti bar-<br />
<strong>di</strong>li o barriti atti ad incitare i guer-<br />
rieri all'eroismo, a far presagire l'e-<br />
sito della battaglia, ed a spaventare<br />
nel tempo medesimo l'inimico.<br />
BARDS-TOWN (Barden.). Citta<br />
con residenza vescovile in Ken-<br />
tuky negli Stati-Uniti Americani.<br />
Bards-Town è una piccola città, della<br />
contea <strong>di</strong> Melson , sulla riviera <strong>di</strong><br />
Bollingbecch, cioè che gira d'attorno<br />
al bosco <strong>di</strong> Hètre, con sede vesco-<br />
vile eretta dal Pontefice Pio VII nel<br />
1808. Sulfraganea a Baltimora ha<br />
la cattedrale de<strong>di</strong>cata a s. Giuseppe:<br />
i cattolici superano i ventimila, e<br />
sarebbe maggiore il numero se quel-<br />
lo copioso degli anabattisti, meto<strong>di</strong>-<br />
sti , quacqueri fosse meno zelante<br />
della sua religione nel Kentuky. Ev-<br />
vi l'istituto delle sorelle della carità,<br />
quello delle sorelle amanti <strong>di</strong> Maria,<br />
e quello delle sorelle del s. Or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> s. Domenico, il quale ha un<br />
convento <strong>di</strong> frati, ed altri , oltre il<br />
seminario , e due collegii , non che<br />
alcune scuole. Questa <strong>di</strong>ocesi fino dal<br />
1809 è paternamente governala<br />
da monsignor Benedetto Haget, per<br />
nomina del medesimo Papa Pio VII,<br />
a cui il regnante Pontefice Gregorio<br />
XVI, nel concistoro de' 2 1 mar-<br />
zo i834, ha dato per coa<strong>di</strong>utore<br />
con futura successione , monsignor<br />
Guidone Ignazio Chabrat, fatto ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Bolena in partibus.<br />
BARDUINEOS o s. BARTOLO-<br />
MEO, vescovato d J<br />
Armenia. Que-<br />
sta era sede arcivescovile nella <strong>di</strong>oce-<br />
si dell' Armenia Maggiore, nella pro-<br />
BAR<br />
vincia <strong>di</strong> Hacbac , o Acbat, e le<br />
Chiese a lei sulfraganec furono <strong>di</strong>strutte.<br />
E ora sottopasta alla me-<br />
tropoli <strong>di</strong> Grand-Vanch, sotto il patriarcato<br />
d'Ecmiazin.<br />
BARELIO P!etro, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Pietro Barello nacque nella Gallia<br />
JXarbonese , circa il principio del<br />
secolo decimo terzo, e fu religióso<br />
dell'Or<strong>di</strong>ne della Mercede. GÌ' in-<br />
teressi della sua religione servirono<br />
a fargli intraprendere il viaggio per<br />
Roma. Pervenuto colà, la sua dot-<br />
trina non meno che la purità<br />
de' suoi costumi gli guadagnarono<br />
in brevissimo tempo l' affezione<br />
ed il favore dei Car<strong>di</strong>nali Girolamo<br />
Mascio e Benedetto Gaetani , entrambi<br />
assunti al Pontificato, il primo<br />
col nome <strong>di</strong> Niccolò IV, ed il<br />
secondo con quello <strong>di</strong> Bonifacio Vili.<br />
Onde Nicolò IV, non prese appena<br />
le re<strong>di</strong>ni della Chiesa, che creò il<br />
Barelio Car<strong>di</strong>nale, nella prima promozione,<br />
fatta a Roma quarantanove<br />
giorni dopo la Pasqua del 1288.<br />
Ebbe a fare moltissimo questo Car-<br />
<strong>di</strong>nale per comporre le <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e, che<br />
vigevano a quei tempi nel suo Or-<br />
<strong>di</strong>ne, per lo che imprendeva viaggi<br />
frequenti e lunghi. In Ascoli finii la<br />
sua vita, nel Pontificato <strong>di</strong> Bonifa-<br />
cio Vili, Gaetanij ed in quella città<br />
ebbe la sua sepoltura.<br />
BAR.ES, o BARIS. Città vesco-<br />
vile <strong>di</strong> Pisi<strong>di</strong>a sino dal IV secolo.<br />
Appartiene alla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Asia sot-<br />
to la metropoli <strong>di</strong> Antiochia.<br />
BARETTA o BURGASA. Città<br />
vescovile eretta nel V secolo, nella<br />
provincia, e nella <strong>di</strong>ocesi d'Asia, sot-<br />
toposta però alla metropoli <strong>di</strong> Efeso.<br />
BARGALA. Città vescovile <strong>di</strong><br />
Macedonia, la quale appartiene alla<br />
seconda Macedonia , nella <strong>di</strong>ocesi<br />
dell' Illuda orientale, sottoposta a<br />
Tessalonica.
B A R<br />
BARGILA. Città vescovile <strong>di</strong><br />
Caria. Questa sede della provincia<br />
<strong>di</strong> Caria, <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Asia, sottoposta<br />
alla metropoli <strong>di</strong> Afro<strong>di</strong>siade, secondo<br />
Pomponio e Plinio, era si-<br />
tuata sul golfo Tassiano. Cicerone<br />
la chiama Bargylisa.<br />
BARI ( Barai. ). Città con residenza<br />
arcivescovile nel regno delle<br />
due Sicilie, nella Terra <strong>di</strong> Ba-<br />
ri , è la decima provincia del detto<br />
Reame, nella Puglia, che ima<br />
volta si chiamò Apulia Peucetìa }<br />
da un capitano stabilitovisi nelle<br />
emigrazioni de' greci : e bagnata dal<br />
fiume Ofanto, ed è vagamente e<strong>di</strong>-<br />
ficata su <strong>di</strong> una lingua <strong>di</strong> terra in<br />
riva all' Adriatico. In questa contrada<br />
abitarono gli antichi giapigi, onde<br />
talora tutto il littorale, tra i due<br />
promotori Gargano e Salentino, si<br />
<strong>di</strong>sse Japygìa, e quin<strong>di</strong> Bari si chiamò<br />
prima Japix. Si governò Bari<br />
in tempo della romana repubblica<br />
colle proprie leggi, e fu municipio<br />
sotto Nerone imperatore dell' anno 54<br />
dell'era cristiana. Esposta dopo il ca-<br />
der dell' impero alle prime invasioni<br />
saracene, fu ricuperata dall'imperato-<br />
re d'Oriente Basilio, nel Pontificato<br />
<strong>di</strong> Benedetto VII, nel declinar del decimo<br />
secolo, con gran danno della<br />
città, e con molta effusione <strong>di</strong> san-<br />
gue. Ma verso l'anno iooq un primario<br />
citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Bari, denominato<br />
Melo o Meles emancipò la patria<br />
dalla greca soggezione, facendo sol-<br />
levare la Puglia, e la Calabria , <strong>di</strong><br />
cui si rese duca e signore . In<br />
seguito ebbe Bari duchi partico-<br />
lari , in<strong>di</strong> passò sotto il dominio<br />
de' duchi normanni, i quali vi fissarono<br />
la loro sede, tosto che il Pon-<br />
tefice s.Leone IX, nel io54, gli in-<br />
vestì della Puglia , della Calabria ,<br />
e delle altre terre, tolte da essi<br />
al dominio dei greci: in fine rico-<br />
BAR li'<br />
nobbe Bari il re <strong>di</strong> Napoli per pa-<br />
drone. Questa città è stata per Ire<br />
volte quasi <strong>di</strong>strutta, e per altrettan-<br />
te fu nello stesso luogo rie<strong>di</strong>ficata.<br />
Bari nel secolo XV venne signoreg-<br />
giata dagli sforzeschi Francesco e<br />
Lodovico; ma quest'ultimo la con-<br />
cedette in dote ad Isabella d' Ara-<br />
gona, della quale passò a Bona sua<br />
figliuola per le nozze da lei celebra-<br />
te col re Sigismondo <strong>di</strong> Polonia<br />
asceso al trono nel i5oy. In seguito<br />
però fece <strong>di</strong> nuovo parte integrante<br />
del reame <strong>di</strong> Napoli.<br />
La città <strong>di</strong> Bari, oltre le solide<br />
mura, ha il castello che ne accresce<br />
la <strong>di</strong>fesa. Angusto è il porto , ma<br />
<strong>di</strong> sicuro asilo alle navi. Gran<strong>di</strong>osa<br />
è la mole della chiesa metropolita-<br />
na, <strong>di</strong> bella architettura, e 1' elevata<br />
sua torre in<strong>di</strong>ca l'augusto tempio<br />
ai lontani.<br />
In questa città vi è il corpo <strong>di</strong><br />
s. Nicolò vescovo <strong>di</strong> Mira, metropoli<br />
della Licia, detto comunemente <strong>di</strong><br />
Bari, cui i popoli si recano a visitare<br />
in <strong>di</strong>voto pellegrinaggio. La<br />
grande venerazione, che si ha per<br />
s. Nicolò da tanti secoli presso i<br />
greci ed i latini, e quella moltitu-<br />
<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> templi e<strong>di</strong>ficati sotto la sua<br />
invocazione, <strong>di</strong>ce il Butler ai 6 <strong>di</strong>cembre<br />
in cui la Chiesa ne celebra<br />
la festa, sono prove incontrastabili<br />
della sua esimia santità, e della glo-<br />
ria che gode in cielo.<br />
Ecco in qual maniera si fece la<br />
traslazione delle sue reliquie in Ita-<br />
lia. Alcuni mercatanti <strong>di</strong> Bari s'im-<br />
barcarono sopra tre navi alla volta<br />
della costa <strong>di</strong> Licia. Al loro arrivo<br />
pensarono ai mezzi <strong>di</strong> eseguire il<br />
<strong>di</strong>segno, che avevano formato, <strong>di</strong><br />
portar via il corpo del santo vescovo<br />
<strong>di</strong> Mira. Colto perciò il momento,<br />
in cui i maomettani erano <strong>di</strong>scosti,<br />
recarousi alla chiesa, nella quale<br />
,
128 BAR<br />
conservavasi il tesoro, unico fine<br />
del viaggio loro. Quella chiesa po-<br />
sta in un luogo deserto , <strong>di</strong>stante<br />
circa una lega dal mare, né avente<br />
che una piccola comunità <strong>di</strong> monaci<br />
per custo<strong>di</strong>rla, <strong>di</strong>ede modo ai detti<br />
mercatanti <strong>di</strong> rompere la tomba <strong>di</strong><br />
marmo, in cui riposavano le ossa<br />
del santo, e portaronlo via sopra<br />
le loro navi. Avvertiti del furto gli<br />
abitanti del luogo corsero <strong>di</strong>etro ad<br />
essi, mandando alte grida, ma non<br />
li poterono raggiungere , perchè ar-<br />
rivati al lido trovarono gl'italiani<br />
imbarcati. Approdarono essi a Bari<br />
Ji 9 maggio del 1087, e poiché eb-<br />
be ricevute l'arcivescovo le ossa, le<br />
depose nella chiesa <strong>di</strong> s. Stefano. S.<br />
Nicolò e la tomba <strong>di</strong> lui dopo que-<br />
sto tempo sono <strong>di</strong>venuti celebra-<br />
tissimi pel concorso de' fedeli, che<br />
vi vanno in pellegrinazione. Abbiamo<br />
l' istoria autentica <strong>di</strong> questa<br />
traslazione da Giovanni, eh' era al-<br />
lora arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Bari, e che scri-<br />
veva per or<strong>di</strong>ne del suo vescovo. Il<br />
racconto dell' arci<strong>di</strong>acono Giovanni<br />
è confermato da un'altra storia <strong>di</strong><br />
questa traslazione composta da Nice-<br />
foro <strong>di</strong> Bari verso lo stesso tempo per<br />
or<strong>di</strong>ne de' magistrati della città. I<br />
veneziani avevano formato il <strong>di</strong>segno<br />
<strong>di</strong> rapire le reliquie <strong>di</strong> s. Nicolò<br />
ma furono prevenuti dai mercatanti<br />
<strong>di</strong> Bari. Si accerta, che esce un olio<br />
sacro, detto manna, e <strong>di</strong> grato odore<br />
da quelle reliquie e che pur si trova<br />
una grande quantità <strong>di</strong> questo<br />
olio nella sua tomba presso Mira<br />
nella Licia. Se ne <strong>di</strong>spensa in Bari<br />
ognora a' <strong>di</strong>voti del santo, e innu-<br />
merevoli ne sono i pro<strong>di</strong>giosi effetti,<br />
siccome leggiamo nel Breviario To-<br />
letano.<br />
Cuj'us tumba Jert oleum<br />
Matres olìvae nesciuntj<br />
,<br />
BAU<br />
Qttod natura non protulit<br />
Marmor sudando parturit.<br />
L' ufficio <strong>di</strong> s. Nicolò si celebrò<br />
per tolta la Chiesa^ mentre non si<br />
celebrava d' altro confessore, che <strong>di</strong><br />
s. Martino. Il santuario <strong>di</strong> s. Nicolò<br />
ricco <strong>di</strong> donativi della pietà de' fe-<br />
deli, fu spogliato per la prima vol-<br />
ta da Fer<strong>di</strong>nando d' Aragona, fi-<br />
glio naturale del re Alfonso d' Ara-<br />
gona. V. s. Nicolò <strong>di</strong> Bari.<br />
Appena ebbe Gregorio XI trasfe-<br />
rita nel 1377 la sede Pontifìcia da<br />
Avignone a Roma, che venuto a mo-<br />
rire nel seguente anno, gli fu dato<br />
agli 8 aprile, per successore Bartolomeo<br />
Butilli Prignani, col nome <strong>di</strong><br />
Urbano VI, <strong>di</strong> famiglia illustre na-<br />
politana , arcivescovo <strong>di</strong> Bari, il<br />
quale nel 1377 dal vescovato <strong>di</strong><br />
Acerenza era stato dal medesimo<br />
Gregorio XI trasferito a questa me-<br />
tropolitana , avendolo inoltre fatto<br />
supplire nella carica <strong>di</strong> vice-can-<br />
celliere della Chiesa , pel Car-<br />
<strong>di</strong>nal Pietro da Monturco vescovo<br />
<strong>di</strong> Pamplona, rimasto in Avignone.<br />
E veramente l'arcivescovo <strong>di</strong> Ba-<br />
ri era degno della scelta, essendo<br />
versato nelle sacre lettere, nelle leggi,<br />
nelle pratiche <strong>di</strong> cancelleria, ed<br />
in ogni altra consuetu<strong>di</strong>ne della romana<br />
corte : era d' animo pio, one-<br />
sto, zelante, giusto ed acerrimo nemico<br />
della simonia; egli fu l'ultimo,<br />
che non avesse la <strong>di</strong>gnità Car-<br />
<strong>di</strong>nalizia all' atto della esaltazione al<br />
trono Pontificio. L' insurrezione po-<br />
polare, la <strong>di</strong>serzione dei Car<strong>di</strong>nali,<br />
e l'origine del tremendo scisma,<br />
contro Urbano VI, me<strong>di</strong>ante l' ele-<br />
zione dell'antipapa Clemente VII,<br />
<strong>di</strong>ffusamente si trattano agli articoli<br />
Avignone e Scismi dove pur si ri-<br />
feriscono altre particolarità risguar-<br />
danti questo Pontefice.
BAR<br />
E tanto antica la sede <strong>di</strong> Bari, che<br />
un suo vescovo intervenne nel 347 a '<br />
concilio <strong>di</strong> Sar<strong>di</strong>ca. Fu eretta in metropoli,<br />
nel Pontificato <strong>di</strong> Felice IV<br />
del 5z6, da Epifanio patriarca <strong>di</strong><br />
Costantinopoli. Giovanni XI accordò<br />
il pallio ai prelati <strong>di</strong> lei nel q3i,<br />
onde da quell' epoca in poi assunsero<br />
il titolo <strong>di</strong> arcivescovi , cui sono<br />
suffraganei i vescovati <strong>di</strong> Bitet-<br />
to, <strong>di</strong> Bi tonto, <strong>di</strong> Cattaro, <strong>di</strong> Gio-<br />
veuazzo, <strong>di</strong> Minervino, <strong>di</strong> Ruvo, <strong>di</strong><br />
Conversano, <strong>di</strong> Lavello, <strong>di</strong> Poligna-<br />
no, e <strong>di</strong> Canosa, stata fondata nel-<br />
1' 8 x 8 , e dopo la <strong>di</strong>struzione fatta<br />
dai saraceni unita a Bari : unione<br />
che confermò Urbano II, allorquando<br />
nell' ottobre 1089 si recò in<br />
Bari a visitar le reliquie <strong>di</strong> san Nicolò.<br />
Il Pontefice Benedetto XIV,<br />
come riporta il Novaes tomo XIV<br />
p. 52 , con bolla degli 8 agosto<br />
1 743, concesse alle <strong>di</strong>gnità e cano-<br />
nici della metropolitana chiesa <strong>di</strong><br />
Bari, l'uso dei Pontificali. Il clero<br />
della cattedrale <strong>di</strong> Bari era compo-<br />
sto <strong>di</strong> centoventi ecclesiastici , <strong>di</strong><br />
quaranta canonici, e fra questi <strong>di</strong><br />
due <strong>di</strong>gnitarii, l'arci<strong>di</strong>acono cioè,<br />
e l' arciprete. I benefìci! danno te-<br />
nui ren<strong>di</strong>te, per le vicende a cui<br />
soggiacquero. Evvi ancora in que-<br />
sta cattedrale una prelatura nul-<br />
lìus col titolo <strong>di</strong> priorato <strong>di</strong> s. Nicolò<br />
<strong>di</strong> Bari.<br />
Sono degni <strong>di</strong> osservazione in Ba-<br />
ri, pel decoroso trattamento, e per<br />
la sontuosità della fabbrica, il regio<br />
liceo, il seminario arcivescovile ed<br />
il nobile collegio fondato nel 18 17:<br />
molti sono i benefici stabilimenti pei<br />
bisognosi , pegl' infermi e per gli<br />
orfani, oltre il monte <strong>di</strong> pietà. Ba-<br />
li è patria <strong>di</strong> molti uomini celebri,<br />
e fra gli altri <strong>di</strong> Andrea detto <strong>di</strong><br />
Bari, e del maestro <strong>di</strong> musica Pic-<br />
cini morto in Parigi. Alcuni vasi<br />
BAR 1<br />
n
i3o BAR<br />
V secolo nella <strong>di</strong>ocesi d'Asia, sottoposta<br />
alla metropoli <strong>di</strong> Cizica.<br />
BAR JESU. Mago e falso profeta.<br />
S. Luca lo denomina Elymas,<br />
che in lingua araba significa mago.<br />
Dimorava egli nell'isola <strong>di</strong> Cipro,<br />
ed era famigliare del proconsole<br />
Sergio Paolo , personaggio fornito<br />
<strong>di</strong> prudenza e <strong>di</strong> sapere. Questo<br />
proconsole desideroso <strong>di</strong> ascoltare<br />
la <strong>di</strong>vina parola, mandò in traccia<br />
<strong>di</strong> Paolo e <strong>di</strong> Barnaba apostoli.<br />
Bar-Jesu volle opporsi agli argomenti<br />
<strong>di</strong> questi due ban<strong>di</strong>tori del<br />
vangelo, e faceva ogni sforzo per-<br />
chè Sergio non abbracciasse la fede<br />
<strong>di</strong> Gesù Cristo, ma uà' improvvisa<br />
cecità venne a colpirlo, per un tem-<br />
po, e gli fu forza aggirarsi da ogni<br />
lato per trovare una mano che lo<br />
guidasse. A tale spettacolo il procon-<br />
sole si convertì. Origene e s. Gio.<br />
Grisostomo sono d'avviso che anche<br />
Bar-Jesu abbracciò il vangelo e fece<br />
penitenza.<br />
BARLAAM. Eretico, il quale<br />
confondeva 1' essenza <strong>di</strong> Dio cogli<br />
effetti esterni della sua potenza<br />
asserendo non esservi alcuna <strong>di</strong>f-<br />
ferenza fra lui , e le sue opere.<br />
Barlaam spacciava i suoi falsi domini<br />
all' incominciar del XIV secolo, nel-<br />
l'epoca del concilio <strong>di</strong> Vienna, aduna-<br />
to da Clemente V nell'anno i 3 1 1.<br />
BARLAAM e GIOSAFAT (ss.).<br />
V. S. GlOSAFAT.<br />
BARLAAMO (s.). Nacque, siccome<br />
appare, in un villaggio pres-<br />
so Antiochia. I suoi genitori, ch'e-<br />
rano poveri, gli <strong>di</strong>edero una edu-<br />
cazione veramente cristiana, ed eb-<br />
bero il conforto <strong>di</strong> vedere il loro<br />
figlio fedele seguace del vangelo.<br />
Il coraggio, ch'ei <strong>di</strong>mostrò in varii<br />
incontri <strong>di</strong> confessare il nome del<br />
Redentore, gli procurò la gloria<br />
<strong>di</strong> essere rinchiuso in un tetro<br />
,<br />
BAR<br />
carcere , ove meritossi da Dio le<br />
grazie più segnalate. Condotto poscia<br />
alla presenza del giu<strong>di</strong>ce, non<br />
si lasciò corrompere né dalle mi-<br />
nacele, né dalle promesse, e sosten-<br />
ne con animo invitto la crudele fla-<br />
gellazione, alla quale fu condannato.<br />
Dopo <strong>di</strong> ciò ricondotto in prigione.<br />
non molto dopo fu costretto ad uscirne<br />
per or<strong>di</strong>ne del governatore, che<br />
volea indurlo ad offrire incensi alle<br />
<strong>di</strong>vinità dei pagani. Ma il santo, sor-<br />
retto dalla grazia <strong>di</strong>vina, ebbe tanta<br />
costanza da tenere immobile la mano<br />
sulla quale erano stati posti<br />
dei carboni accesi. Gli spettatori<br />
a tal vista furono presi da grande<br />
ammirazione, e l' inclito eroe del<br />
vangelo poco dopo volò a cogliere<br />
la palma del suo martirio. Secondo<br />
1' opinione de' più accre<strong>di</strong>tati scrit-<br />
tori, questo fatto successe sotto l' im-<br />
pero <strong>di</strong> Diocleziano.<br />
BARLETTA. Città vescovile (Barolum<br />
o Barolium) nel regno <strong>di</strong><br />
iSapoli, è piazza forte <strong>di</strong> quarta<br />
classe, cinta <strong>di</strong> solide muraglia. Si<br />
rimarca sulla piazza maggiore una<br />
statua colossale <strong>di</strong> bronzo, alta cir-<br />
ca <strong>di</strong>eciotto pie<strong>di</strong>, che gli abitanti<br />
assicurano rappresentare l' im-<br />
peratore Eraclio. Una cattedrale <strong>di</strong><br />
bella architettura, la cui navata è<br />
sostenuta da alte colonne antiche<br />
<strong>di</strong> granito, qualche altra chiesa,<br />
molti conventi <strong>di</strong> frati e <strong>di</strong> mona-<br />
che , un beli' ospizio pcgli orfani<br />
un collegio fondatovi da Fer<strong>di</strong>nando<br />
IV, sono gli e<strong>di</strong>fizii più consi-<br />
derevoli <strong>di</strong> questa città. Il suo por-<br />
to naturalmente comodo, <strong>di</strong>venne<br />
un laberinto <strong>di</strong> molti seni, ove i<br />
bastimenti danno fondo. Questa an-<br />
tica città , chiamata da Strabone<br />
Baretwn, fu fondata neh' XI secolo<br />
da Pietro conte <strong>di</strong> Trani, uno dei<br />
do<strong>di</strong>ci capitani normanni, che con-<br />
,
BAR<br />
quistarono il regno <strong>di</strong> Napoli. Fu<br />
in seguito ingran<strong>di</strong>ta ed abbellita<br />
dall' imperatore Federico li, e dai<br />
re <strong>di</strong> Aragona nel ii5i, e crebbe<br />
a tal segno, che fu compresa fra i<br />
quattro celebrati castelli d'Italia nel<br />
XV secolo. Fer<strong>di</strong>nando I d'Aragona<br />
vi fu coronato dal legato apostolico<br />
a tal effetto spe<strong>di</strong>tovi dal Pon-<br />
tefice Pio II. Nella <strong>di</strong>scesa dalle<br />
Alpi <strong>di</strong> Carlo VIII re <strong>di</strong> Francia<br />
fu data da Fer<strong>di</strong>nando II in pegno<br />
ai veneziani, con Trani, Brin-<br />
<strong>di</strong>si ed Otranto, per sostenere la<br />
guerra. Gonsalvo <strong>di</strong> Cordova, capi-<br />
tano <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando V il Cattolico,<br />
nel i5o3, vi radunò la sua armata<br />
per attaccare i francesi , e dopo<br />
averla ripresa, ne formò il centro<br />
delle sue operazioni militari affine<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>scacciare i francesi stessi dal<br />
regno, e ne venne a capo coli' aiuto<br />
degli illustri capitani Prospero e<br />
Fabrizio Colonna.<br />
In questa circostanza ebbe luogo<br />
la clamorosa <strong>di</strong>sfida <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci ita-<br />
liani guerrieri, con altrettanti fran-<br />
cesi a sostegno del patrio onore<br />
vilipeso. Fu pari lungamente il va-<br />
lore nel combattere colle lancie a<br />
campo aperto, ed ambigua la vit-<br />
toria. Ma essendo stato smontato<br />
<strong>di</strong> sella da un francese 1' italiano<br />
Albi monte , accorse il suo collega<br />
Salamoile, e gli riuscì <strong>di</strong> uccidere<br />
1 aggressore. Ambedue poi col Miale<br />
sopravvenuto fecero balzar <strong>di</strong> sella<br />
la maggior parte de' francesi , ucci-<br />
dendone i cavalli, e renduti questi<br />
interiori si arresero, e furono tratti<br />
prigioni in Barletta, fra l'universale<br />
esultanza. Ecco i nomi <strong>di</strong> que' tre-<br />
<strong>di</strong>ci sostenitori della gloria italiana:<br />
Ettore Fieramosca da Capua, Giovanni<br />
Capoccio da Tagliacozzo, Gio-<br />
vanni Bracalone, ed Ettore Giove-<br />
nale romani , Marco Carellario <strong>di</strong><br />
BAR i3i<br />
Napoli, Mariano da Sarno, Romanello<br />
da Forlì , Lodovico Aminale<br />
da Terni , Francesco Salamoile e<br />
Guglielmo Albinaccato siciliani, Miale<br />
da Troja, il Riccio ed il Fanfulla<br />
da Parma.<br />
Il general Lautrec occupò Bar-<br />
letta pel re <strong>di</strong> Francia Francesco I<br />
nel i528, e pugnò in que' <strong>di</strong>n-<br />
torni contro Filiberto d'Orange ge-<br />
nerale dell' imperatore Carlo V, il<br />
quale nell' anno precedente avea<br />
presa Roma; ma dopo un anno,<br />
per la seguita pace , tutte le terre<br />
napolitane, occupate da' francesi e<br />
dai veneziani, vennero in potere<br />
degl' imperiali. Dopo una lega al-<br />
l' est <strong>di</strong> Barletta s' incontra la foce<br />
dell' Ofanto, onde viene <strong>di</strong>visa la<br />
Puglia Peucezia dalla Puglia Dau-<br />
nia , ossia la Terra <strong>di</strong> Bari dalia<br />
Capitanata. Un bello e solido ponte<br />
congiunge le due rive. A due leghe<br />
e mezza al S. O. da Barletta si<br />
trovano le vestigia <strong>di</strong> Canne, sulla<br />
riva destra dell'Ofanto, luogo celeberrimo<br />
per la <strong>di</strong>sfatta, che i romani<br />
vi ebbero da Annibale, l'anno<br />
2t6 prima della nascita <strong>di</strong> Gesù<br />
Cristo. 11 campo <strong>di</strong> battaglia è an-<br />
cora nominato il campo <strong>di</strong> sangue.<br />
Col rompersi la terra si trovano<br />
scheggie <strong>di</strong> cimieri e <strong>di</strong> lancie<br />
speroni, ed altri avanzi d'armi,<br />
benché sieno trascorsi più <strong>di</strong> venti<br />
secoli. Dopo che nel XIII secolo fu<br />
<strong>di</strong>strutto il regno <strong>di</strong> Gerusalemme,<br />
si rifugiò in Barletta l' arcivescovo<br />
latino <strong>di</strong> Nazareth [Ve<strong>di</strong>), e <strong>di</strong>ven-<br />
ne sede arcivescovile titolare , senza<br />
suffragane!. Clemente IV concesse<br />
all' arcivescovo il privilegio <strong>di</strong> farsi<br />
precedere ovunque colla croce avanti;<br />
ed in progresso <strong>di</strong> tempo gli si unirono<br />
le se<strong>di</strong> vescovili, nel i
i32 BAR<br />
<strong>di</strong> Calisto III la prima, e <strong>di</strong> Clemente<br />
VII la seconda.<br />
BARNABA (s.). Uno deprimi apo-<br />
stoli, appartenente alla tribù <strong>di</strong> Le-<br />
vi, e nativo dell'isola <strong>di</strong> Cipro. Primachè<br />
lo Spirito Santo <strong>di</strong>scendesse<br />
sopra gli apostoli, si chiamava Giu-<br />
seppe. Il suo nome significa figliuo-<br />
lo <strong>di</strong> consolazione _, ovvero della<br />
profezia. La Scrittura ci racconta<br />
<strong>di</strong> lui, che dopo aver venduto le<br />
sue possessioni, ne depositò il prezzo<br />
a' pie<strong>di</strong> degli apostoli, e ce lo <strong>di</strong>pinge<br />
come un uomo buono, pieno <strong>di</strong> fede,<br />
ripieno dello Spirito Santo. Avendo<br />
egli frequentata la scuola del<br />
famoso Gamalielo in Gerusalemme,<br />
chbe opportunità <strong>di</strong> trattare con s.<br />
Paolo. Tre anni dopo la sua conver-<br />
sione fece ritorno in quella illustre<br />
città; ma i fedeli non voleano ammetterlo<br />
nelle loro adunanze, memori<br />
del furore , onde avea non<br />
ha guari perseguitato la Chiesa. Barnaba<br />
assicurato del sincero ravve<strong>di</strong>mento<br />
eh Paolo, lo presentò ai san-<br />
ti Pietro e Giacomo, il primo dei<br />
quali lo accolse nella sua casa. Dopo<br />
quattro o cinque anni, fu mandato<br />
dagli apostoli in Antiochia affin-<br />
chè rassodasse nella fede i neofiti e<br />
provvedesse ai bisogni <strong>di</strong> quella chie-<br />
sa. Le sue apostoliche fatiche ebbero<br />
un ottimo successo, ed i seguaci del<br />
Nazareno crebbero <strong>di</strong> giorno in gior-<br />
no. Avendo bisogno <strong>di</strong> qualche<br />
coa<strong>di</strong>utore, nell' anno appresso re-<br />
cossi a Tarso, ove trovavasi s. Paolo,<br />
il quale eccitò a farsi suo compagno<br />
nel sacro ministero. Ritornato<br />
seco lui in Antiochia , vissero in<br />
compagnia per un anno, oprando<br />
tante conversioni, che ivi i novelli<br />
credenti ricevettero per la prima volta<br />
il nome <strong>di</strong> Cristiani [Ve<strong>di</strong>). Verso 1'<br />
anno quarantaquattro dell'era volgare<br />
una fiera carestia, predetta già dal<br />
B \ R<br />
profeta A gabo, desolò la Giudea per<br />
ben quattro anni. I fedeli <strong>di</strong> Antio-<br />
chia, mossi dallo spirito <strong>di</strong> carità,<br />
raccolsero una somma considerevo-<br />
le, e la mandarono ai loro fratelli<br />
<strong>di</strong> Gerusalemme col mezzo <strong>di</strong> s.<br />
Barnaba e s. Paolo. Dopo aver <strong>di</strong>simpegnato<br />
al loro uffizio, fecero ri-<br />
torno in Antiochia , e condussero<br />
seco un certo Giovanni soprannominato<br />
Marco, cugino <strong>di</strong> Barnaba.<br />
La preghiera ed il <strong>di</strong>giuno erano<br />
le principali occupazioni <strong>di</strong> que-<br />
sti due santi e <strong>di</strong> altri dottori e<br />
profeti , fiorenti in quella chie-<br />
sa. Mentre un giorno tutti que-<br />
sti illustri personaggi erano occu-<br />
pati nei <strong>di</strong>voti esercizii, lo Spirito<br />
Santo fece loro conoscere come<br />
doveano separare Paolo e Barnaba<br />
pel ministero, al quale erano stati<br />
da lui destinati, <strong>di</strong> essere cioè gli<br />
apostoli de' gentili. Obbe<strong>di</strong>enti alla<br />
voce del Signore, dopo aver passa-<br />
to qualche tempo nel <strong>di</strong>giuno e nel-<br />
l'orazione, imposero le mani sopra<br />
i due apostoli, e li mandarono a<br />
pre<strong>di</strong>care il vangelo a' popoli idola-<br />
tri. Paolo e Barnaba partirono allo-<br />
ra verso Seleucia, conducendo in<br />
loro compagnia quel Giovanni, <strong>di</strong><br />
cui sopra abbiamo fatto menzione.<br />
Poscia s'imbarcarono alla volta <strong>di</strong><br />
Cipro, da dove passarono a Sala-<br />
mina, a Pafo ed a Perge. Fu in<br />
questa città che Giovanni si separò<br />
da' due apostoli , per ritornare a<br />
Gerusalemme, stanco dalle fatiche.<br />
Da Perge intrapresero il viaggio ver-<br />
so Antiochia <strong>di</strong> Pisi<strong>di</strong>a, dalla qual<br />
città, essendo stati cacciati, si reca-<br />
rono ad Icona metropoli della Li-<br />
caonia, ove pre<strong>di</strong>carono con qualche<br />
successo. Ma il livore de' giudei li<br />
costrinse ad iscuotere la polvere dai<br />
loro pie<strong>di</strong>, ed a recarsi a Listri e<br />
poscia a Deibi. Finalmente dopo
BAR<br />
aver percorse <strong>di</strong>verse altre città, ove<br />
oprarono molte e strepitose conver-<br />
sioni, ritornarono in Antiochia. In<br />
quel frattempo sorse la <strong>di</strong>sputa sul-<br />
l'osservanza della legge mosaica, e<br />
s. Barnaba, insieme con s. Paolo,<br />
sostenne che non era d'uopo sotto-<br />
mettersi alle pratiche cerimoniali del-<br />
la legge antica. Una tal questione fu<br />
poscia decisa nel concilio <strong>di</strong> Gerusalemme,<br />
in cui gli apostoli confermarono<br />
i nostri due santi nella loro<br />
missione. Dopo siffatto avvenimen-<br />
to, essi si <strong>di</strong>visero per ispargere le ve-<br />
rità del vangelo in varie conti-a-<br />
de. S. Barnaba recossi nell' isola <strong>di</strong><br />
Cipro con Giovanni, il quale terminò<br />
il suo corso apostolico in Biblis,<br />
città della Fenicia. In quanto<br />
a san Barnaba, la Scrittura non<br />
non ne fa ulteriore menzione. Si<br />
crede che fosse lapidato nella sua<br />
patria dai giudei, imperocché il suo<br />
corpo fu scoperto in quell'isola ai<br />
tempi dell'imperatore Zenone. Gli<br />
storici non convengono nel fissare<br />
l'anno del suo martirio. Se ne ce-<br />
lebra la festa nel giorno 1 1 giugno.<br />
BARNABITI. È un Or<strong>di</strong>ne reli-<br />
gioso detto dei chierici regolari del-<br />
la congregazione <strong>di</strong> s. Paolo. Mol-<br />
to <strong>di</strong>sputano gli eru<strong>di</strong>ti sull'autore<br />
<strong>di</strong> quest' Or<strong>di</strong>ne. Chi ne attribuisce<br />
il merito a d. Serafino da Fermo<br />
canonico regolare della congrega-<br />
zione lateranense, chi a s. Carlo<br />
Borromeo, chi vuole non altro sia<br />
quest'Or<strong>di</strong>ne se non una mo<strong>di</strong>fica-<br />
zione alla regola <strong>di</strong> s. Agostino, e<br />
chi a quella <strong>di</strong> s. Benedetto. Tut-<br />
tavolta la generale opinione ne ri-<br />
guarda fondatore il venerabile p.<br />
Anton-Maria Zaccaria, nato a Cremona<br />
nel 1S01, e con grande so-<br />
lerzia educato religiosamente e civilmente<br />
dalla madre sua. Riportata<br />
la laurea in me<strong>di</strong>cina nella città<br />
BAR ,33<br />
<strong>di</strong> Padova, s'indusse egli invece ad<br />
abbracciare lo stato ecclesiastico, nel<br />
(piale <strong>di</strong>ede tosto gran<strong>di</strong> prove dì<br />
carità luminosa. Sovvenir miseri<br />
pre<strong>di</strong>care, poveramente vivere?, erano<br />
i segni, cui mirava del continuo.<br />
A cagione dei beni posseduti da lui<br />
in Milano, recandosi spesso a <strong>di</strong>-<br />
morarvi, strinse amicizia con alcu-<br />
ni nobili e pietosi uomini ascritti<br />
alla confraternita <strong>di</strong> quella città,<br />
intitolata la Sapienza eterna. Tra<br />
i primi erano Bartolommeo Ferra-<br />
ri, e Iacopo Morigia , e ad essi<br />
fé' accogliere un suo <strong>di</strong>visamento<br />
tendente ad instituire una congre-<br />
gazione che pegli stu<strong>di</strong>i da lui fat-<br />
ti sopra gli scritti <strong>di</strong> s. Paolo, ri-<br />
coverar volle sotto gli auspicii <strong>di</strong><br />
quell' apostolo, e della quale volea<br />
che fosse scopo la pre<strong>di</strong>cazione, la<br />
istruzione della gioventù, ed ogni<br />
cosa che promovesse la salute del<br />
prossimo.<br />
Non volle il p. Zaccaria preva-<br />
lersi primieramente delle concessioni<br />
Pontifìcie; ma a' suoi compagni<br />
prescrisse solo vita povera e comu-<br />
ne. Acquistata una piccola casa<br />
presso la porta <strong>di</strong> Pavia nel i534,<br />
<strong>di</strong>ede loro regole, e l'abito della re-<br />
ligione, cioè quello comune a' preti<br />
secolari <strong>di</strong> que' tempi. Per l'esem-<br />
plare vita loro si procacciarono quei<br />
padri <strong>di</strong> leggeri l'ammirazione uni-<br />
versale. Ora con un pesante croce-<br />
fisso sulle spalle si vedevano pre<strong>di</strong>-<br />
car penitenza, ora ne' più abbietti<br />
mo<strong>di</strong> vestiti si scorgevano chie-<br />
dere limosina. Vivea allora la con-<br />
tessa Luigia Torelli <strong>di</strong> Guastalla, la<br />
quale qualche anno innanzi (i.13o)<br />
avea raccolte nella propria casa air<br />
cune vergini ed, or<strong>di</strong>natele in con-<br />
gregazione, avea ottenuto per es-<br />
se il titolo <strong>di</strong> Angeliche ( V. Angeliche<br />
), anziché quello <strong>di</strong> donne<br />
,
i34 BAH<br />
o suore. La virtuosa matrona non<br />
fu ultima a soccorrere con genero-<br />
se largizioni ne' virtuosi suoi <strong>di</strong>segni<br />
il p. Zaccaria, ed il volle anzi con-<br />
sigliere e guida nel condurre la<br />
propria congregazione delle Ange-<br />
liche.<br />
Nel i^3? Papa Paolo III concedet-<br />
te ampli privilegi alla congregazione<br />
del p. Zaccaria, ed esentatala dalla<br />
giuris<strong>di</strong>zione dell'arcivescovo <strong>di</strong> Mi-<br />
lano, la mise sotto la protezione<br />
della Santa Sede. Nell'anno ap-<br />
presso passate le Angeliche da por-<br />
ta Venellina, ove soggiornavano, a<br />
porta Lodovica, entrò là nel luogo<br />
<strong>di</strong> esse il p. Zaccaria co'propri com-<br />
pagni. Quivi, giusta il <strong>di</strong>sposto della<br />
bolla <strong>di</strong> Paolo III, era stato egli elet-<br />
to a preposto della nuova sua re-<br />
ligiosa famiglia; ma rifiutando quel<br />
titolo, fu prescelto il p. Morigia<br />
il cpiale nel i538, fece fare un nuo-<br />
vo passaggio alla sua congregazione,<br />
trasferendola nell' antico monastero<br />
accanto la chiesa <strong>di</strong> s. Barnaba, per<br />
cui è derivato alla religione il nome<br />
<strong>di</strong> Barnabitij nome che trasse in er-<br />
rore il Cusenio, perocché <strong>di</strong>ceva aver<br />
essi rinnovato l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Barnaba<br />
e degli apostoli o apostolini [Fe<strong>di</strong>),<br />
comunque d' instituzione tanto <strong>di</strong>versa.<br />
Rinnovato fu per essi il nuovo<br />
ospizio del tutto, onde la chiesa fu<br />
mestieri che un'altra volta venisse<br />
consacrata nel i546.<br />
S. Carlo Borromeo nutriva tale<br />
affetto per questa congregazione, che<br />
sovente si ritirava ira i Barnabiti, e<br />
£Ìà la fama loro si accrebbe talmente<br />
che ogni luogo d' Italia voleva u<strong>di</strong>r-<br />
ne le missioni ed aver collegi filiali<br />
ad essi. Enrico IV, nel 1608, chia-<br />
molli anche in Francia, dopo aver<br />
abiurato nel i5o,3 il calvinismo;<br />
Fer<strong>di</strong>nando 11 imperatore gli accol-<br />
se in Germania ; ed il duca Carlo<br />
,<br />
B A R<br />
Emmaimele <strong>di</strong> Savoia, nel 1 >5o,<br />
permise loro <strong>di</strong> stabilirsi nel Pie-<br />
monte. Aveano quin<strong>di</strong> altre volte<br />
sei provincie, in Roma, Milano,<br />
Toscana, Piemonte, Francia e Ger-<br />
mania. Né appena si estesero a<br />
questo modo, che furono posti sot-<br />
to la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un generale: ca-<br />
rico per la prima volta affidato al<br />
p. Alessandro Salili.<br />
Nel capitolo generale ad ogni tre<br />
anni celebrato tra essi interviene<br />
sempre d generale, il quale vi è spes-<br />
so confermato. Ma per un altro trien-<br />
nio soltanto può essere confermato il<br />
supcriore <strong>di</strong> ogni casa professa. Que-<br />
sto capitolo generale non celehrava-<br />
si dapprima che in Milano, pure<br />
avendo Alessandro VII fatto stabi-<br />
lire a Roma il generale loro, or<strong>di</strong>nò<br />
che i capitoli ivi si tenessero<br />
ed a tal effetto <strong>di</strong>vise la Congrega-<br />
zione in provincie, acciocché v'in-<br />
tervenissero soli i provinciali ed il<br />
deputato <strong>di</strong> ciascuna provincia. Variossi<br />
non<strong>di</strong>meno siffatto sistema da<br />
Innocenzo XI, il quale decretò che i<br />
capitoli si tenessero alternativamente<br />
in Roma ed in Alilano. In antico il<br />
Car<strong>di</strong>nale protettore dell'Or<strong>di</strong>ne interveniva<br />
esso pure; ma dopo la mor-<br />
te del Car<strong>di</strong>nale Serbelioni, i Ponte-<br />
fici permisero ai questi religiosi <strong>di</strong><br />
eleggersi a presidente uno de' capi-<br />
tolari loro. L' arme <strong>di</strong> questa congregazione<br />
é composta da tre monti<br />
rossi in campo azzurro sormon-<br />
tati da una croce nel mezzo delle<br />
lettere P. A. significanti Paulus<br />
Apostolus. Rimase sempre sotto i<br />
Barnabiti la <strong>di</strong>rezione delle mona-<br />
che Angeliche, come quelle, che re-<br />
golate erano dalle medesime <strong>di</strong>sci-<br />
pline, avevano ricevuta e vita ed<br />
incremento dal medesimo fondatore<br />
, né mai lasciavano <strong>di</strong> accompa-<br />
gnare i Barnabiti nelle missioni, prò-<br />
,
BAR<br />
cacciando esse la conversione delle<br />
fémmine, intanto ch'essi attendevano<br />
a quella degli uomini.<br />
Vestono questi padri l'abito tala-<br />
re de'prcti secolari, portano il roc-<br />
chetto invece della cotta, meno in<br />
Pioma per rispetto al Sommo Pon-<br />
tefice. Le loro osservanze sono le<br />
seguenti : <strong>di</strong>giunano tutti i vener-<br />
dì dell'anno, ne' due ultimi giorni<br />
<strong>di</strong> carnovale e dalla prima dome-<br />
nica dell' Avvento sino a Natale ;<br />
fanno astinenza tutti i mercoledì<br />
dell'anno; osservano rigoroso silen-<br />
zio dopo l'esame della sera sinché<br />
non abbiano nel susseguente giorno<br />
recitato il mattutino. Ai tre voli <strong>di</strong><br />
povertà, castità ed ubbi<strong>di</strong>enza aggiungono<br />
un giuramento <strong>di</strong> non<br />
procacciarsi mai alcuna carica, né<br />
dentro né fuori della congregazione,<br />
senza il permesso del Papa. Non<br />
sono i conversi ammessi all'abito<br />
se non dopo cinque anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>mo-<br />
ra nei loro collegi.<br />
In P<strong>di</strong>lano essi ebbero per lungo<br />
tempo la <strong>di</strong>rezione delle scuole det-<br />
te Arcìmbolcle dal nome <strong>di</strong> monsignor<br />
Arcimbol<strong>di</strong> loro istitutore, e<br />
che ora formano il ginnasio ed il<br />
liceo imperiale <strong>di</strong> s. Alessandro. Al-<br />
tri stabilimenti, prima della rivolu-<br />
zione francese, erano affidati ai Bar-<br />
nabiti nella Lombar<strong>di</strong>a ed altrove;<br />
avevano cattedre nelle università <strong>di</strong><br />
Milano e <strong>di</strong> Pavia , ed erano i<br />
precettori dei principi. Consultori<br />
del sant'uffizio in molte città d'Italia,<br />
teologi del gran duca <strong>di</strong> To-<br />
scana , penitenzieri maggiori, tutto<br />
<strong>di</strong>mostrava in quanta stima fossero<br />
generalmente tenuti i lumi e le<br />
virtù dei religiosi <strong>di</strong> questa congre-<br />
gazione. Molti furono <strong>di</strong> fatti i chiari<br />
uomini fiorili tra essi; ma vogliono<br />
più specialmente essere annoverati<br />
i.° il Morigia già citato, che fu<br />
BAR 1<br />
3 7<br />
elevato alla sacra porpora nel 1698<br />
( V. Morigia): il p. Bartolommeo<br />
Gavanto consultore della sacra con-<br />
gregazione de' riti, il b. Alessandro<br />
Sauli genovese, stato vescovo <strong>di</strong><br />
Aleria, e che si meritò il titolo <strong>di</strong><br />
apostolo della Corsica {V. Sauli);<br />
Giacinto Sigismondo Ger<strong>di</strong>l amplissimo<br />
Car<strong>di</strong>nale, uno degli uomini<br />
piìi illustri nel secolo passato {V.<br />
Ger<strong>di</strong>l). Altro lume del sacro col-<br />
legio fu pure il barnabita Francesco<br />
Luigi Fontana <strong>di</strong> Casalmag-<br />
giore, che onorato della fiducia<br />
del Pontefice Pio VII, lo giovò dei<br />
suoi consigli nel periodo piti tem-<br />
pestoso del Pontificato, e che fu con-<br />
giunto in grande e tenera amicizia<br />
col regnante Gregorio XVI ( V. Fon-<br />
tana) ; in fine il vivente porporato<br />
e segretario <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Santa Romana<br />
Chiesa Luigi Lambrusclihii è<br />
un nuovo lustro de' Barnabiti. Na-<br />
to in Sestri <strong>di</strong> Levante, <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />
Brugnato nel Genovcsato ai 2 giugno<br />
1776, e fattosi religioso del-<br />
la congregazione de' chierici regola-<br />
ri <strong>di</strong> s. Paolo, si <strong>di</strong>stinse per feli-<br />
ce ingegno e per profon<strong>di</strong>tà nelle<br />
scienze in tal modo, da meritare<br />
che il Pontefice Pio VII il <strong>di</strong>chia-<br />
rasse prima consultore della suprema<br />
romana Inquisizione e segreta-<br />
rio della congregazione Car<strong>di</strong>nalizia<br />
degli affari ecclesiastici straor<strong>di</strong>narii;<br />
quin<strong>di</strong> , per nomina del re <strong>di</strong> Sardegna<br />
Vittorio Emanuele , nel con-<br />
cistoro de' 27 settembre 18 19, lo<br />
preconizzasse arcivescovo <strong>di</strong> Genova,<br />
chiesa che governò con pastoral zelo.<br />
Papa Leone XII, promovendo<br />
alla sacra porpora ai 2 ottobre<br />
1826 monsignor Macchi, nunzio in<br />
Francia presso il re Carlo X, gli<br />
<strong>di</strong>ede in successore monsignor Lam-<br />
bruscliini, facendogli ritenere l'arci-<br />
vescovato <strong>di</strong> Genova. Sollevato alla
i36 BAR<br />
cattedra <strong>di</strong> s. Pietro il regnante<br />
Pontefice Gregorio XVI, ai 2 febbraio<br />
1 83 1, poscia ai 3o settembre del medesimo<br />
anno, creò il Lambruschini<br />
per primo Car<strong>di</strong>nale, conferendogli<br />
il titolo presbiterale, che egli stesso<br />
avea nel Car<strong>di</strong>nalato, cioè della chiesa<br />
<strong>di</strong> s. Calisto, già onorata da Pio<br />
VII. Decorato il novello Porporato<br />
dal regnante Carlo Alberto re <strong>di</strong><br />
Sardegna della gran croce dell'Or-<br />
<strong>di</strong>ne equestre de' ss. Maurizio e Laz-<br />
zaro e della protettoria degli anti-<br />
chi, e nuovi suoi regii stati, succes-<br />
sivamente il medesimo Pontefice lo<br />
promosse alle seguenti rispettabili<br />
cariche : <strong>di</strong> prefetto della sacra con-<br />
gregazione della <strong>di</strong>sciplina regolare,<br />
nel i832, e nel seguente anno, dì<br />
abbate commendatario ed or<strong>di</strong>na-<br />
rio <strong>di</strong> s. Maria <strong>di</strong> Farfa , e <strong>di</strong> s.<br />
Salvatore maggiore. Quivi profuse<br />
egli le pastorali sollecitu<strong>di</strong>ni, e ritornò<br />
all'antico lustro il celei>re semi-<br />
nario, abitato da circa due mila in-<br />
<strong>di</strong>vidui, trasportandolo da s. Salva-<br />
tore maggiore, a Poggio Mirleto,<br />
luogo <strong>di</strong>pendente dal monistero far-<br />
fense, provvedendolo <strong>di</strong> ottimi re-<br />
golamenti composti da lui medesimo<br />
e pubblicati colle stampe. V. la<br />
Dissertazione epistolare, de<strong>di</strong>cata a<br />
questo Car<strong>di</strong>nale da monsignor Ma-<br />
rino Marini, che la pubblicò in Pioma<br />
nel i836. Quin<strong>di</strong> lo stesso Gregorio<br />
XVI nell'anno 1 8 3 4 nominollo<br />
bibliotecario <strong>di</strong> Santa Promana<br />
Chiesa, prefetto della congregazione<br />
degli stu<strong>di</strong>i e segretario <strong>di</strong> stato, e<br />
nel 1839, gran priore in Pioma, del<br />
sacro militare Or<strong>di</strong>ne gerosolimitano,<br />
e segretario de' brevi Pontificii, quali-<br />
fiche tutte, che l'ottimo Car<strong>di</strong>nale eser-<br />
cita col massimo zelo, <strong>di</strong>ffondendo la<br />
benefica sua protezione sopra varii<br />
Or<strong>di</strong>ni religiosi, accademie, collegii e<br />
pii luoghi. In mezzo a tante cure<br />
BAR<br />
affidategli le sue Operette spirituali<br />
da lui compilate, e che già due volte<br />
videro la luce, il collocarono fra i<br />
migliori ascetici de' nostri tempi. Surrogò<br />
il medesimo Pontefice il Lam-<br />
bruscbini per la consacrazione della<br />
chiesa insigne <strong>di</strong> s. Maria degli Angeli<br />
presso Assisi fatta risorgere splen<strong>di</strong>damente,<br />
e che voleva egli stesso<br />
consecrare, come risulta dal breve<br />
Ubi primum magno, appositamente<br />
emanato in Castel Gandolfo a' 18<br />
agosto 1840. Tale consecrazione avvenne<br />
agli 8 settembre del presente<br />
anno 1840 in mezzo ad innumera-<br />
bile ed e<strong>di</strong>ficante concorso <strong>di</strong> popolo.<br />
Ma l'Or<strong>di</strong>ne de' Barnabiti, che ha<br />
lasciato grata rimembranza tra i milanesi<br />
coi nomi dei padri Quadrupani<br />
e dei due fratelli De-Vecchi<br />
e, tra i coltivatori delle scienze fi-<br />
siche e naturali, coi nomi dei padri<br />
Frisi, Pino e Reccagnani, conta pu-<br />
re attualmente con onore due vescovi,<br />
cioè monsignor Antonio Maria<br />
Cadolini, nato in Ancona ai io lu-<br />
glio 177 1, fatto vescovo da Pio<br />
VII ai io aprile 1822 , ed in-<br />
<strong>di</strong> nel concistoro dei 1 2 febbra-<br />
io 1 838, dall'o<strong>di</strong>erno Pontefice tras-<br />
ferito alla sede vescovile <strong>di</strong> Ancona<br />
<strong>di</strong> lui patria. L'altro è monsigno-<br />
re Stanislao Vincenzo Tomba, nato<br />
aprile, fatto dal me-<br />
in Bologna ai 1 7<br />
desimo Gregorio XVI li 17 <strong>di</strong>cem-<br />
bre i832, vescovo <strong>di</strong> Ro<strong>di</strong>opoli in<br />
partibus, e vicario e visitatore apo-<br />
stolico <strong>di</strong> Forlì, alla cui chiesa lo<br />
promosse nel concistoro del primo<br />
febbraio i836. In oltre progre<strong>di</strong>sce<br />
la causa del venerabile servo <strong>di</strong> Dio<br />
p. Francesco Saverio Maria Bian-<br />
chi barnabita, nato in Arpino <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Sora, li 2 <strong>di</strong>cembre 1 743,<br />
e morto in Napoli li 1 3 gennaio<br />
18 io; per la quale già l'avvocato<br />
concistoriale, conte Bonaventura Or-<br />
,
BAR<br />
fei ha perorato due volte innanzi il<br />
Sommo Pontefice, ne' due concisto-<br />
ri pubblici dei 1 1 febbraio, ed i i<br />
luglio dell'anno 18.39, ne"e au ' e (' c ^<br />
Vaticano e del Quirinale. V. Fran-<br />
cesco Maria Barelli, Memorie del-<br />
l'origine, fondazione, ed uomini il-<br />
lustri Barnabiti, in due tomi in<br />
foglio . In Roma hanno i Bar-<br />
nabiti il collegio e la chiesa <strong>di</strong><br />
s. Carlo de' Catinari conceduta loro<br />
da Gregorio XIII nell' anno<br />
i5j5, e fatta titolo de' Car<strong>di</strong>nali da<br />
Sisto V nel i585. In essa i Bar-<br />
nabiti con molto frutto esercitano<br />
arie opere <strong>di</strong> pietà, ed in essa si<br />
conserva la corda portata da s. Car-<br />
lo Borromeo in segno <strong>di</strong> penitenza<br />
al tempo della peste <strong>di</strong> Milano. At-<br />
tualmente v'ha nella medesima congregazione<br />
de' professori <strong>di</strong> musica<br />
sotto 1 invocazione <strong>di</strong> s. Cecilia, <strong>di</strong> cui<br />
non ha guari era protettore il sullo-<br />
dato Car<strong>di</strong>nale Lambruschini, essendone<br />
ora il zelantissimo Car<strong>di</strong>nal An-<br />
tonio Testi romano. Intorno ai pp.<br />
Barnabiti V. Anacleto Sicco e Valerio<br />
Mosio Synops. de Cler. Regul. Cong.<br />
s. Paulij Silvestro Maurolico, Mare<br />
Oceano <strong>di</strong> tutti i religiosi; Mo-<br />
ri già, Storia dell' origine <strong>di</strong> tutte le<br />
religioni lib. 7, cap. 65; Hermat.<br />
Etabilissem. des Ordres relig. cap.<br />
62 ; Schoonebeth Hist. des Ordì:<br />
Relig. j Pietro Crescenzio, Presi<strong>di</strong>o<br />
Romanoj Sponde A. C. i533 num.<br />
i4; Le Mire, De Congr. cleric.j finalmente<br />
Prcestantium virorum qui<br />
in Congregatione s. Pauli vulgo<br />
Barnabitarum nostraJloruerunt, Bonomo?,<br />
ij5i, ed Helyot. List, des<br />
Ord. Relig.<br />
BARNARDO (s.), che da altri<br />
chiamasi anche Bernardo, o Bern-<br />
Ilart, trasse i natali nel 778 da una<br />
delle più ragguardevoli famiglie del<br />
Lionese. I suoi genitori alla nobiltà<br />
VOL. IV.<br />
BAR i3 7<br />
del lignaggio univano la più esimia<br />
pietà, e quin<strong>di</strong> si <strong>di</strong>edero tutto l'im-<br />
pegno, affinchè il loro figlio fosse e-<br />
ducato nelle cristiane virtù, e nelle<br />
lettere amene. Allorché giunse al-<br />
l'anno decimo ottavo della sua età,<br />
lo mandarono alla corte <strong>di</strong> Carlo<br />
Magno, ov'egli visse una vita riti-<br />
rata, e consecrossi all' esercizio delle<br />
più eroiche virtù, passando le notti<br />
intere in orazione, praticando frequen-<br />
ti rigorosi <strong>di</strong>giuni, e <strong>di</strong>stribuendo ai<br />
poveri le sue facoltà. Per con<strong>di</strong>scen-<br />
dere alle istanze de' suoi genitori, pre-<br />
se moglie; ma poco dopo avendo otte-<br />
nuto da questa il permesso <strong>di</strong> vestire<br />
l' abito religioso, <strong>di</strong>ede un ad<strong>di</strong>o al<br />
secolo nell'età <strong>di</strong> venticinque anni,<br />
ed entrò nel monistero <strong>di</strong> Ambour-<br />
nai nel Bugey, <strong>di</strong> cui era stato il<br />
fondatore. Quivi egli si esercitò so-<br />
prattutto nell' umiltà, ben persuaso<br />
che questa è il fondamento delle<br />
altre tutte; e si <strong>di</strong>ede alla pratica<br />
<strong>di</strong> ogni sorta <strong>di</strong> austerità. Dopo la<br />
morte dell' abbate, a lui fu affidato<br />
il reggime del suo monistero, del<br />
quale perfezionò la <strong>di</strong>sciplina ed ac-<br />
crebbe gl'in<strong>di</strong>vidui. Ma la fama del-<br />
la sua santità non fu ristretta alle<br />
mura del chiostro , che si <strong>di</strong>vulgò<br />
per lungo tratto, per cui nell' 817<br />
fu eletto a successore <strong>di</strong> Wolfe-<br />
ro arcivescovo <strong>di</strong> \ienna. Turbossi<br />
Barnardo a tale annunzio, e pro-<br />
testò <strong>di</strong> non voler sottomettere gli<br />
omeri ad un peso sì formidabile.<br />
Se non che, riconoscendo nel comando<br />
del Papa la voce <strong>di</strong> Dio, vi pre-<br />
stò il suo assenso, e tutta ripose la sua<br />
fiducia in quel Signore, al cui volere<br />
si era sottomesso. Il Sommo Pontefi-<br />
ce Pasquale I gli mandò il pallio , e<br />
confermò tutti i <strong>di</strong>ritti accordati al-<br />
la sua chiesa. Con quanto zelo e<br />
prudenza egli abbia <strong>di</strong>simpegnato<br />
il suo officio, è più facile inima-<br />
18
i38 BAR<br />
ginarlo che descriverlo. La sua ca-<br />
rità lo rendea talmente tenero alla<br />
vista delle miserie delle sue peco-<br />
relle, che nulla ometteva per porvi<br />
rime<strong>di</strong>o, specialmente qualora erano<br />
spirituali. Questo santo prelato eb-<br />
be la <strong>di</strong>sgrazia <strong>di</strong> lasciarsi sedurre<br />
da coloro, i quali erano stati gli au-<br />
tori della deposizione <strong>di</strong> Luigi il<br />
Buono. Allorché questi potè ritor-<br />
nare sul trono, Barnardo si rifugiò<br />
in Italia con Agobardo cui avea or-<br />
<strong>di</strong>nato arcivescovo <strong>di</strong> Lione. Ma dopo<br />
qualche tempo, essendosi Lotario<br />
riconciliato col padre, il nostro Barnardo<br />
ritornò alla sua sede, e con<br />
vero pentimento espiò il suo fallo.<br />
In seguito eresse il monistero <strong>di</strong> B.omans,<br />
nel quale <strong>di</strong> quando in quando<br />
si ritirava per poter lungi dai<br />
tumulti prepararsi alla morte. E<br />
già accorgendosi, che poco gli re-<br />
stava <strong>di</strong> vita, montò per l'ultima<br />
volta il pergamo della sua catte-<br />
drale, affine <strong>di</strong> impartire la pastoral<br />
bene<strong>di</strong>zione al suo <strong>di</strong>letto gregge.<br />
Dopo quest'atto, che a tutti fece<br />
spargere lagrime <strong>di</strong> tenerezza insieme<br />
e <strong>di</strong> dolore, si recò al suo ca-<br />
io ritiro, e quivi avendo passati<br />
tre giorni e tre notti in orazione,<br />
spirò l'anima benedetta, dopo essere<br />
stato corroborato col pane degli an-<br />
geli. Visse sessantaquattro anni , <strong>di</strong><br />
cui trentatre ne impiegò nelT eser-<br />
cizio del pastorale ministero. Fu se-<br />
polto ai 23 <strong>di</strong> gennaio dell' 84 2 j<br />
nel qual giorno venne poscia sta-<br />
bilita la sua festa. Le reliquie <strong>di</strong><br />
lui un tempo si conservavano a B.omans;<br />
ma nel secolo XVI andarono<br />
smarrite nel saccheggio degli u-<br />
gonotti. 11 nome <strong>di</strong> questo vescovo<br />
non fu inscritto mai nel martirolo-<br />
gio romano; egli per altro è ono-<br />
rato con solenne officio nella <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Vienna, Grenoble, <strong>di</strong> Die, ec.<br />
BAR<br />
BARIVI Giambattista, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Giambattista Barni dai conti <strong>di</strong> Ron-<br />
cadello Lo<strong>di</strong> sortì natali illustri nel<br />
1676. A Piacenza, sotto la <strong>di</strong>sciplina<br />
dello zio vescovo <strong>di</strong> quella cit-<br />
tà, principiò gli stu<strong>di</strong>i, che terminò<br />
a Pavia , ove fu laureato. Essendo<br />
Pontefice Clemente XI, andò a Roma,<br />
dove <strong>di</strong>e' saggi tali dì pruden-<br />
za ed assennatezza, negl'impieghi<br />
svariati a lui affidati, che colle dol-<br />
ci ed insinuanti maniere ottenne <strong>di</strong><br />
conciliare la pace, e ridonare a tutti<br />
la sincera e solida tranquillità. Né<br />
solo fu il Barni accetto a Clemente XI,<br />
ma Innocenzo XIII, Benedetto XIII,<br />
e Clemente XII lo ebbero in tanta<br />
stima, da commettere a lui varie pre-<br />
fetture e legazioni, come quelle <strong>di</strong><br />
Perugia e dell'Umbria nel 172! e <strong>di</strong><br />
Macerata nel 1725. Poscia fu fatto<br />
visitatore generale <strong>di</strong> Loreto nel 1 73o,<br />
nelle circostanze più <strong>di</strong>fficili e mala-<br />
gevoli. Ivi per ispeciale <strong>di</strong>spensa fu<br />
consecrato arcivescovo <strong>di</strong> Edessa. I.<br />
ponenti <strong>di</strong> consulta lo teneano in gran<br />
conto sotto Clemente XII; gli svizzeri.<br />
nel 1 73 1 lo riconobbero come nunzio<br />
Pontificio, enei 1739, la corte <strong>di</strong><br />
Madrid, che lo ricevette come nun-<br />
zio, il fece da Benedetto XIV nella<br />
prima promozione de' 9 settembre<br />
del 1743, nominare prete Car<strong>di</strong>nale<br />
del titolo <strong>di</strong> s. Tommaso in Parione.<br />
Nel 1700 inviato legato a Ferrara,<br />
si contenne con tale sod<strong>di</strong>sfazione del<br />
Pontefice e del popolo, che gli fu pro-<br />
lungata la carica ad un intero trien-<br />
nio, scorso appena il quale, firn <strong>di</strong> vi-<br />
vere nel 1754, hi età <strong>di</strong> settantotto<br />
anni non compiti ed un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato.<br />
Tutti ne piansero amaramente<br />
la per<strong>di</strong>ta. Riposa in quella<br />
metropolitana alla cappella della Ma-<br />
donna, con una breve iscrizione, cui<br />
ripporta Giambattista Molossi nella<br />
seconda parte delle sue Memorie <strong>di</strong>
BAR<br />
alcuni uomini illustri della città <strong>di</strong><br />
Lo<strong>di</strong>.<br />
BARONE, Baro, valeva in antico<br />
oltre che in significato <strong>di</strong> barattiere,<br />
capo <strong>di</strong> qualche banda d' armati<br />
Dal nome <strong>di</strong> Baro potè formarsi<br />
quello <strong>di</strong> Barone, che in Italia ap-<br />
plicossi negli antichi tempi ad un si-<br />
gnore con giuris<strong>di</strong>zione od anche ad<br />
un uomo <strong>di</strong> grande qualità: il perchè<br />
in questo secondo senso s. Antonio<br />
fu detto Barone. Presso il Villani,<br />
Baroni erano quelli che sedevano<br />
nei parlamenti, e Barone fu detto<br />
anche talvolta in significato <strong>di</strong> ma-<br />
rito. In quest'ultimo significato <strong>di</strong>ce<br />
il Boville che i fiamminghi, più assai<br />
che i francesi l' ebbero usato chiamando<br />
le donne ivi in<strong>di</strong>fferentemente<br />
meus vir 3 mou Baron, donde<br />
passò poi questa voce in significato<br />
<strong>di</strong> dominio traendosi da quel domi-<br />
nio, che l' uomo esercita sulla donna.<br />
Riconosce però il detto scrittore che<br />
il vocabolo <strong>di</strong> Barone non è origi-<br />
nalmente latino; ma bens\ fattizio,<br />
e quin<strong>di</strong> tanto potevasi formare in<br />
Italia quanto in Francia.<br />
Ragionevolmente si dubita sull'as-<br />
serzione <strong>di</strong> alcuni scrittori i quali<br />
<strong>di</strong>cono non aver cominciato quel<br />
titolo ad essere in onore sino dal<br />
sesto secolo, perocché non si citano<br />
in appoggio se non se Fredegario<br />
e Gregorio Turonense, secondo i<br />
quali i gran<strong>di</strong> del regno <strong>di</strong> Borgogna<br />
, senza che si accenni l' epoca<br />
precisa, sarebbero stati nominati Ba-<br />
rones o farones, il che secondo que-<br />
gli scrittori significava lo stesso. Certo<br />
è che nel IX e X secolo il nome<br />
<strong>di</strong> Barone fu dato in Francia ed in<br />
Germania ai primarii membri dello<br />
stato, ed ai gran<strong>di</strong> del regno e del-<br />
l' impero in generale, senza che con<br />
esso volesse <strong>di</strong>stinguersi un nome<br />
particolare <strong>di</strong> nobiltà. Sconosciuta<br />
. ,<br />
BAR i3g<br />
era ancora questa qualificazione nelle<br />
provincie meri<strong>di</strong>onali dell' Europa<br />
nell' XI secolo, ed in quel secolo so-<br />
lamente dal re Malcolmo III creati<br />
furono nella Scozia <strong>di</strong>versi Baroni.<br />
Molto splendore acquistò il titolo<br />
<strong>di</strong> Barone nei secoli XII e XIII, ed<br />
in Francia furono tenuti per prin-<br />
cipi i Baroni del regno; cosicché nelle<br />
lettere dei re , volendo questi asse-<br />
gnare appanaggi ai loro figliuoli o<br />
fratelli si esprimevano che quelle ter-<br />
re dovessero essere tenute in qualità<br />
<strong>di</strong> contee o baronie. In Italia il<br />
vocabolo <strong>di</strong> Barone fu piuttosto ti-<br />
tolo <strong>di</strong> onore che non segnale o<br />
titolo <strong>di</strong> dominio.<br />
Tra gì' inglesi molto si propagò<br />
in tempi più recenti il titolo <strong>di</strong><br />
Baronetto, <strong>di</strong>minutivo <strong>di</strong> Barone, del<br />
quale è al <strong>di</strong> sotto. Crealo venne<br />
per la prima volta da Giacomo I<br />
nel 1 6 1 i ; si conferisce con lettere<br />
patenti e passa ai <strong>di</strong>scendenti in<br />
ere<strong>di</strong>tà.<br />
Nella cappella Pontificia, e nelle<br />
funzioni solenni che celebra il Papa<br />
non intervenendo più formalmente<br />
sta in luogo <strong>di</strong>stinto il Baronaggio<br />
romano, come si può leggere al ri-<br />
spettivo articolo, viene esso rappre-<br />
sentato dal principe assistente al soglio<br />
Pontifìcio. I Baroni romani non<br />
prendevano l'investitura de' propri<br />
feu<strong>di</strong> dal sovrano Pontefice, né prestavano<br />
l' omaggio <strong>di</strong> fedeltà come<br />
si praticò altrove , ma tramandata<br />
n'era la giuris<strong>di</strong>zione sui feu<strong>di</strong> da<br />
padre in figlio. Per le ultime vicen-<br />
de, e per la nuova legislazione oltre<br />
i feu<strong>di</strong> Baronali del popolo romano<br />
pochi sono i Baroni che nello stato<br />
Pontificio conservano giuris<strong>di</strong>zione.<br />
BARONI Andrea, Car<strong>di</strong>nale. Andrea<br />
Baroni adottato dalla famiglia<br />
Peretti, della quale prese anche il<br />
nome, era da Montalto nella Mar-<br />
i
i4o BAR<br />
ca e venne alla luce nel i5y3.<br />
Educato presso il Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Mon-<br />
talto istesso, fu da Clemente Vili,<br />
nella seconda promozione , <strong>di</strong> B.oma<br />
de' 5 giugno del 1096 creato<br />
<strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Maria<br />
in Domnica, pel riconoscimento a<br />
Sisto V, da cui fu esrli elevato al-<br />
Ja porpora. Benché non tosse il Ba-<br />
roni uomo <strong>di</strong> gran lettere, pure<br />
colla illibatezza dei costumi, colla<br />
venustà della persona, colle maniere<br />
dolci ed affabili guadagnossi in breve<br />
1' amore <strong>di</strong> tutta Roma. L' Ami-<br />
denio <strong>di</strong> lui scrive così : « Fu il Car-<br />
» <strong>di</strong>naie Peretti uomo <strong>di</strong> aspetto leg-<br />
-•' giadro, <strong>di</strong> equa statura, ben fatto<br />
» della persona, nulla<strong>di</strong>manco ca-<br />
» sto ed illibato, ed alieno sempre<br />
» mai da que' tutti sollazzi a cui<br />
>> sfrenatamente tien <strong>di</strong>etro la scon-<br />
> sigliata gioventù, che a guisa <strong>di</strong><br />
-•> mal cauto destriero, <strong>di</strong>rompe in<br />
» ogni maniera d' inciampi ed a<br />
« briglia aperta corre alla propria<br />
» ruina. Grave e modesto della<br />
» persona, sostenea decorosamente<br />
» 1 onor della porpora , a modo<br />
» che non vi fu chi male tagliasse<br />
•-•• <strong>di</strong> lui ; che se fece poco <strong>di</strong> be-<br />
» ne, fu perchè scarsa autorità il<br />
» forniva. Con saviezza e prudenza<br />
» sponeva il proprio parere nelle<br />
;> congregazioni alle quali apparte-<br />
» neva. » Dopo la prima Diaconia<br />
nel 1600, passò a quella <strong>di</strong> s. An-<br />
gelo in Pescheria; chiesa che deforme<br />
per la sua antichità fu quasi<br />
per lo intiero ristaurata a sue spese,<br />
rifabbricandone pressoché <strong>di</strong> nuovo<br />
la tribuna. Lasciata non<strong>di</strong>meno<br />
nel 1627, quella chiesa; passò al<br />
vescovado Tuscolano : donato finalmente<br />
ai poveri, luoghi pii ed anche<br />
a' suoi domestici il pingue suo patrimonio,<br />
terminò i giorni a Roma<br />
nel 1629 in età <strong>di</strong> cinquantasei an-<br />
BAR<br />
ni e trentatre <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato ; ed<br />
ebbe sepoltura nella basilica <strong>di</strong> s.<br />
Maria Maggiore a' pie <strong>di</strong> Sisto V.<br />
Fu ai conclavi e contribuì alle elezioni<br />
<strong>di</strong> Paolo V, Gregorio XV ed<br />
Urbano Vili.<br />
BARONIO Cesare, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Cesare Baronio nacque a Sora nel<br />
1 538 , da genitori piissimi ed one-<br />
sti. Stu<strong>di</strong>ata a Napoli la teologia e<br />
la legge, passò a Roma nel i557,<br />
ove <strong>di</strong>retto da s. Filippo Neri, fece<br />
quei pro<strong>di</strong>gi ben noti a tutto il<br />
mondo . Era cosi sollecita la sua<br />
carità verso i poveri, che anche<br />
malato <strong>di</strong> febbre, li visitava e con<br />
essi gì' infermi negli spedali. Gelosis-<br />
simo custode del suo candor ver-<br />
ginale, non solo evitava ogni occa-<br />
sione , che glielo potesse offuscare,<br />
ma con mortificazioni e macerazioni<br />
continue procurava d' infrenare il<br />
senso ribelle, entro ai limiti del do-<br />
vere. In casa del Paravicino, ove<br />
si trattenne per sette anni, tolse<br />
con colori da alcuni ritratti , ciò<br />
che non si ad<strong>di</strong>ceva alla cristiana<br />
modestia. Sermoneggiò per trent'an-<br />
ni, tre, o quattro volte alla settimana<br />
in s. Giovanni dei fiorentini,<br />
in s. Girolamo della Carità, e nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Maria della Vallicella,<br />
ascoltando anche le confessioni, nel<br />
qual uffizio vide nel i58o in ispirilo<br />
l' anima della propria madre volar-<br />
sene al Cielo.<br />
Ma ciò che rese il Baronio celebre<br />
e renderallo in tutti i tempi avvenire<br />
immortale, è l'opera degli Annali<br />
della Chiesa, tenuta da Giano Nicio<br />
Eritreo, come un portento operato<br />
dal Signore a favore della sua Chie-<br />
sa . Il primo volume vide la luce<br />
nel i588, e vi lavorò intorno a qua-<br />
ranta anni, per ubbi<strong>di</strong>re a s. Filippo<br />
Neri. Già erano comparse alla<br />
luce nel 1 585, altre opere <strong>di</strong> lui
BAR<br />
sopra il Martirologio Romano, come<br />
a saggio del gran lavoro degli<br />
annali, per le quali cose e molto<br />
più per le sue virtù Gregorio XIII,<br />
gli offri il vescovato della patria ;<br />
Sisto V, quello <strong>di</strong> Chieti , e Gre-<br />
gorio XV quello <strong>di</strong> Sinigaglia, i<br />
quali tutti l' uomo <strong>di</strong> Dio costan-<br />
temente ricusò ; ma non potè ricu-<br />
sare, benché ne facesse il possibi-<br />
le, il Car<strong>di</strong>nalato , col titolo pre-<br />
sbiterale dei ss. Nereo ed Achilleo<br />
a cui a forza lo volie promuo-<br />
vere Clemente Vili nella seconda<br />
promozione fatta in Roma ai 5<br />
giugno i5o,6, minacciatolo delle<br />
censure, se non ubbi<strong>di</strong>sse. Quin<strong>di</strong><br />
Io fece bibliotecario della vaticana,<br />
e lo deputò a tutte le congregazioni<br />
<strong>di</strong> Roma. Divenuto Car<strong>di</strong>nale, non<br />
ne avea che l'esteriori <strong>di</strong>vise; e fece<br />
voto <strong>di</strong> non <strong>di</strong>r mai , o far cosa<br />
che potesse appianargli la via al<br />
Sommo Pontificato, pel quale nella<br />
elezione <strong>di</strong> Paolo V ebbe trentadue<br />
voti, ed il Car<strong>di</strong>nal Montalto, suo<br />
gran promotore, procurava <strong>di</strong> per-<br />
suadere ai Car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> esaltarlo a<br />
Pontefice. Delle quali cose temendo<br />
Raronio, supplicò vivamente a<br />
Dio, <strong>di</strong> liberarlo dall' imminente pro-<br />
cella, e pregò i Car<strong>di</strong>nali a volgere<br />
sopra <strong>di</strong> altri le loro mire;Iocchè os-<br />
servato dal Car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Gioiosa, de-<br />
cano del sacro collegio, sclamò che<br />
per questo solo meritava il Baronio<br />
il titolo <strong>di</strong> Grande.<br />
Essendo abbate commendatario <strong>di</strong><br />
s. Gregorio nel Montecelio, ne abbel-<br />
lì il Baronio la chiesa, ed espose<br />
il primo alla pubblica venerazione,<br />
la memoria <strong>di</strong> s. Silvia madre a<br />
quel gran Pontefice. Fondò in Sora<br />
un convento ai cappuccini, ristaurò<br />
pressoché <strong>di</strong> nuovo la ruinosa chie-<br />
sa del suo titolo, ornolla <strong>di</strong> pit-<br />
ture esprimenti le azioni precipue<br />
,<br />
BAR i4 r<br />
<strong>di</strong> quei ss. Martiri, L'arricchì del-<br />
le ossa <strong>di</strong> s. Flavia Domitilla, tras-<br />
ferite dalla <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Adriano<br />
pomposamente a quella basilica,<br />
ne ristaurò la tribuna, rinnovandone<br />
il pavimento, spendendovi settemila<br />
scu<strong>di</strong>. Nei giorni festivi vi celebrava<br />
la messa, assisteva ai <strong>di</strong>vini uflizii,<br />
e vi teneva dotta e fervorosa omelia.<br />
Ma pieno <strong>di</strong> merito mori a Roma<br />
nel 1607 <strong>di</strong> sessantanove anni,<br />
ed un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato, e si ripo-<br />
sa in chiesa <strong>di</strong> s. Maria in Vallicel-<br />
la, con elogio comune col Car<strong>di</strong>nal<br />
Tamigi, entrambi ornamento preda-<br />
rissimo alla congregazione dell' oratorio<br />
<strong>di</strong> Roma.<br />
Non la sola corte <strong>di</strong> Roma ne<br />
piagneva la per<strong>di</strong>ta, ma il cristia-<br />
nissimo Enrico IV ancora, che te-<br />
nevaio in grand' estimazione, vol-<br />
le, che alla sua presenza, gli fos-<br />
sero fatte a Parigi esequie solen-<br />
nissime. Dal p. Girolamo Berna-<br />
bei dell' oratorio abbiamo la vita<br />
dell' immortale Car<strong>di</strong>nal Baronio, la<br />
quale pubblicata in latino in Roma<br />
presso il Mascar<strong>di</strong> nel 1 65 1 in 4°-<br />
fu accresciuta da Gregorio Fritz, e<br />
stampata in Vienna nel 1 7 1 S. La<br />
stessa" fu illustrata con note dal p.<br />
Piai mondo Alberici, e premessa alle<br />
lettere dello stesso Car<strong>di</strong>nale pub-<br />
blicate nel 1759 colle stampe del<br />
Komarel in Roma in tre tomi in<br />
4°. Nel tom. i°. <strong>di</strong> essa si vedono<br />
<strong>di</strong>verse orazioni fatte nelle esequie<br />
<strong>di</strong> esso Car<strong>di</strong>nale alla chiesa nuova<br />
dal p. Michelangelo Bucci dell'ora-<br />
torio ai i3 luglio 1607, nel colle-<br />
gio Romano dal Gesuita Giuliano<br />
Sanna ai 9 agosto dell' anno stesso,<br />
in Napoli dal p. Girolamo Binago<br />
dell' oratorio e al sagro collegio da<br />
Giambattista Mucanzio.<br />
BARONZIO (s.), che credesi <strong>di</strong>-<br />
scendente dalla nobile famiglia del
i4* BAR<br />
Berry, e che illustrò la Chiesa nel<br />
secolo settimo. Dapprima egli si unì<br />
in matrimonio , e n' ebbe anche<br />
un figlio chiamato Agloalclo. Ma<br />
Dio avea formato degli alti <strong>di</strong>segni<br />
sopra questo personaggio, al quale<br />
inspirò un tale <strong>di</strong>sprezzo per le co-<br />
se tutte della terra, che prese la<br />
risoluzione <strong>di</strong> rinunciarvi interamen-<br />
te, onde attendere più <strong>di</strong> proposi-<br />
to alla propria santificazione. Riti-<br />
rossi pertanto con suo figlio nella<br />
ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Lonrey, detta anche <strong>di</strong> s.<br />
Grano ; che dopo qualche tempo<br />
abbandonò onde portarsi a condur-<br />
re una vita più perfetta in un de-<br />
serto. Poscia venne in Italia, e passò<br />
a Roma, donde si ritirò in un<br />
luogo del territorio <strong>di</strong> Pistoia in<br />
cui si costrusse una cellelta posta<br />
tra due montagne. La fama delle<br />
sue virtù , invitò s. Desiderio ad<br />
unirsi a quel santo, che poscia al-<br />
tre quattro persone imitarono nella<br />
maniera <strong>di</strong> vivere. Dopo avere pra-<br />
ticato una vita <strong>di</strong>vota e ritirata in<br />
compagnia <strong>di</strong> questi compagni, s.<br />
Baronzio fini la sua mortale carrie-<br />
ra, e fu sepolto nella Chiesa cui<br />
avea fabbricato. Nel principio del<br />
secolo XI venne costrutto in quel<br />
luogo un monistero che dal nome<br />
<strong>di</strong> questo santo venne appellato. La<br />
chiesa <strong>di</strong> Pistoia ne celebra la fe-<br />
sta ai 27 marzo.<br />
BARRATA Giovanni, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Giovanni Barrata romano nacque<br />
circa il principio del secolo XII.<br />
Da Clemente III fu creato <strong>di</strong>acono<br />
Car<strong>di</strong>nale della S. R. C, nella ter-<br />
za promozione, dal medesimo fatta<br />
il mese <strong>di</strong> settembre 1190. Se non<br />
che, tenne egli cotal <strong>di</strong>gnità per as-<br />
sai scarso tempo , morendo il se-<br />
guente anno 1 iqi.<br />
BARRERIA Pietro, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Pietro Barreria, altrimenti appellato<br />
BAR<br />
<strong>di</strong> Mirapisce o Mirepoix s nacque nol-<br />
la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Rodez circa il principio<br />
del secolo XIV. Laureato nel i3?7,<br />
quin<strong>di</strong> da Gregorio XI fu promosso<br />
al vescovato <strong>di</strong> Autunnella Borgogna,<br />
colla amministrazione della chiesa <strong>di</strong><br />
Ostuni. Pvicusò la sacra porpora<br />
offertagli dal legittimo Pontefice Urbano<br />
VI nella terza promozione fatta<br />
a B.oma nel <strong>di</strong>cembre del i38i,<br />
ma non arrossì <strong>di</strong> vestirla per le<br />
mani del pseudo-Pontefice Clemen-<br />
te VII. Trattò dello scisma contro<br />
Giovanni <strong>di</strong> Lignano, che <strong>di</strong>fendeva<br />
Urbano VI, come leggesi nel<br />
tomo IV della Storia dell' Università<br />
<strong>di</strong> Parigi. Finì in Avignone<br />
nel 1 383 , e riposò in quella Cat-<br />
tedrale.<br />
BARRO Pietro, Car<strong>di</strong>nale. Barro<br />
Pietro Car<strong>di</strong>nale, sortì i natali<br />
in Francia verso il termine del decimosecondo<br />
secolo. Fu pria monaco ci-<br />
sterciense; in<strong>di</strong> priore del celebre<br />
monistero <strong>di</strong> Chiaravalle, ed abbate<br />
in altri monisteri. Creato prete Car<strong>di</strong>nale,<br />
col titolo <strong>di</strong> s. Marcello da<br />
Innocenzo IV, nella prima promozione<br />
, fatta a Lione nel <strong>di</strong>cembre<br />
del i244> nella circostanza che vi<br />
si celebrava il concilio generale e quan-<br />
do per la prima volta venne accorda-<br />
to ai Car<strong>di</strong>nali il cappello rosso; e<br />
poscia fu eletto vescovo <strong>di</strong> Sabina. Lo<br />
stesso Innocenzo IV , onorollo della<br />
legazione <strong>di</strong> Spagna nel ia5i, da<br />
lui <strong>di</strong>simpegnata con somma lode.<br />
Finito il generale concilio <strong>di</strong> Lio-<br />
ne , a cui intervenne , ritornato in<br />
Italia col Pontefice, cessò <strong>di</strong> vive-<br />
re dopo anni otto <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato,<br />
a Perugia nel 1202, e quivi ottenne<br />
sepoltura.<br />
BARRY Landolfo , o Lodovico<br />
, Car<strong>di</strong>nale . Barry Landolfo<br />
vanta la sua origine dai duchi<br />
<strong>di</strong> Berry e nacque in Francia verso<br />
,
BAR<br />
la metà del secolo decimoquarto. Il-<br />
lustre per le cospicue parentele , coi<br />
monarchi <strong>di</strong> Francia, <strong>di</strong> Aragona e<br />
colla casa <strong>di</strong> Austria, fu dapprima<br />
eletto a vescovo <strong>di</strong> Poitiers, in<strong>di</strong> nel<br />
i 39 5, da Bonifacio IX fu trasferito alla<br />
chiesa <strong>di</strong> Langres , dove, nel 1 4°4> ten-<br />
ne un solenne e copioso sinodo <strong>di</strong>oce-<br />
sano, nel quale si pubblicarono de-'<br />
creti utilissimi, conservali poscia ma-<br />
noscritti a memoria dei posteri. Nel<br />
1 4. 1 3, Giovanni XXIII, conferì a lui<br />
la chiesa <strong>di</strong> Chàlons; e nel 1^0,<br />
ebbe da Martino V, quella <strong>di</strong> Verdun<br />
. Benché l' antipapa Benedet-<br />
to XIII, nel 1397, col titolo della<br />
<strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Agata , lo facesse<br />
pseudo-car<strong>di</strong>nale, mosso nulla<strong>di</strong>man-<br />
co dal desiderio <strong>di</strong> vedere una volta<br />
estinto quello scisma, lasciato nella<br />
sua ostinazione l'antipapa, andò al<br />
concilio <strong>di</strong> Pisa, e col suo voto con-<br />
tribuì all'esaltamento <strong>di</strong> Alessandro<br />
V, che lo confermò Car<strong>di</strong>nale e gli<br />
assegnò il titolo dei ss. apostoli. I<br />
Car<strong>di</strong>nali del detto Pontefice là ra-<br />
gunati a concilio, lo spe<strong>di</strong>rono alla<br />
<strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Francfort al fine <strong>di</strong> procu-<br />
rare l'unione della chiesa. Ritornato,<br />
a Bologna ai comizi <strong>di</strong> Giovanni XXIII,<br />
che gli conferì il vescovado Portuen-<br />
se, intervenne in seguito al concilio<br />
<strong>di</strong> Costanza e favorì la elezione <strong>di</strong><br />
Martino V. Da ultimo nel i43o, a<br />
Verdun, o, secondo altri, a Varano,<br />
luogo <strong>di</strong> sua <strong>di</strong>ocesi , in cui avea<br />
stabilito un convento ai frati <strong>di</strong> s.<br />
Francesco, terminò <strong>di</strong> vivere dopo<br />
trentatre anni da che indossava la<br />
sacra porpora. Riposano le sue os-<br />
sa nella chiesa <strong>di</strong> santa Maria nella<br />
cappella <strong>di</strong> s. Elisabetta, con un<br />
barbarissimo epitafio in versi analo-<br />
go alla infelice con<strong>di</strong>zione dei tempi.<br />
Era devoto alla Vergine Beata dalla<br />
quale, scrivono alcuni, che fosse am-<br />
monito ad abbandonare il partito<br />
BAR 143<br />
dell' antipapa, per cui profuse assai<br />
denaro nel rifabbricare la cattedrale<br />
<strong>di</strong> Verdun a lei de<strong>di</strong>cata. Fece <strong>di</strong><br />
pubblico <strong>di</strong>ritto alcuni sinodali decre-<br />
ti per la chiesa <strong>di</strong> Langres, da lui<br />
arricchita <strong>di</strong> alcune ricche e preziose<br />
reliquie.<br />
BARRY Stefa.vo , Car<strong>di</strong>nale.<br />
Stefano Barry, dei Conti <strong>di</strong> Barry,<br />
o <strong>di</strong> Montebeliando in Fran-<br />
cia, nacque sul terminar del se-<br />
colo XI. Era nipote al duca <strong>di</strong><br />
Lorena; consanguineo all'impera-<br />
tor Federico Barbarossa, e per la-<br />
to <strong>di</strong> sorella, nipote anche a Ca-<br />
listo II, da cui poi venne fregiato<br />
della porpora Car<strong>di</strong>nalizia, in qua-<br />
lità <strong>di</strong> <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale del titolo<br />
<strong>di</strong> s. Maria in Cosm e<strong>di</strong>li, nella prima<br />
promozione, cui fece lo stesso<br />
Papa nel <strong>di</strong>cembre del 1120. Dal<br />
medesimo Pontefice ebbe il vescovado<br />
<strong>di</strong> Metz, col privilegio del Pal-<br />
lio. Non andò per altro a quel vesco-<br />
vato se non un biennio dopo, causa<br />
la resistenza a lui fatta dall' imperatore<br />
Errico V suo nimicassimo. A<br />
Metz, presente s. Bernardo, pose la<br />
prima pietra dei fondamenti <strong>di</strong> un<br />
monistero delF Or<strong>di</strong>ne Cliiniacense ;<br />
eresse parecchie chiese e monisteri,<br />
tra quali 1' Alteriaco pei canonici re-<br />
golari <strong>di</strong> s. Agostino, che conve-<br />
nientemente dotava. Morto il Ponte-<br />
fice, si ritirò a Metz, ma quei<br />
popoli chiusero a lui le porte, i<br />
nobili segnatamente, come quelli che<br />
si erano impadroniti delle ren<strong>di</strong>te e<br />
dei fon<strong>di</strong> episcopali, né fu riammesso<br />
che in capo u. nove anni, mercè<br />
l'aiuto <strong>di</strong> Reginaldo, fratello <strong>di</strong> lui.<br />
Passato dappoi in Palestina con Lui-<br />
gi re <strong>di</strong> Francia per la guerra sa-<br />
cra nel 1 147 ; ritornato, che fu in<br />
Francia, volle vestir 1' abito dei Ci-<br />
sterciensi, senza però rinunziare alla<br />
<strong>di</strong>ocesi. Avvenne la sua morte, prò-
i44 BAR<br />
labilmente nel 1 1 63, dopo quaran-<br />
tatre anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato, e fu sep-<br />
pellito nella sua cattedrale.<br />
BARSABIA (s.). Era abbate <strong>di</strong><br />
Persia, e molto segnalavasi per la<br />
sua pietà, e per lo zelo nel convertire<br />
i persiani ed i saraceni. Al principio<br />
della fiera persecuzione suscitata da<br />
Sapore contro la Chiesa, fu preso<br />
co' suoi monaci, e tormentato coi<br />
più crudeli supplizii. Il governatore,<br />
vedendo che tutte le sue arti non<br />
valeano a <strong>di</strong>storli dal santo pro-<br />
posito, condannolli al taglio <strong>di</strong> te-<br />
sta. I <strong>di</strong>eci suoi <strong>di</strong>scepoli furono<br />
prima <strong>di</strong> lui decapitati, ed a que-<br />
sti unissi un mago, il quale si offrì<br />
spontaneamente al carnefice. La fa-<br />
miglia <strong>di</strong> quest' ultimo eroe fu talmente<br />
da ciò commossa, che abbracciò<br />
la religione cristiana. Que-<br />
sti do<strong>di</strong>ci martiri ottennero la palma<br />
del martirio nel giorno 3 giugno<br />
dell'anno 342. Il nome <strong>di</strong> s.<br />
Barsabia è registrato nei menologi<br />
de' greci, e nel martirologio romano.<br />
BARSAMIANI o SEMIDULITI.<br />
Eretici del secolo VI, seguaci degli<br />
errori dei Caiani ti e dei Teo-<br />
dosiani. S. Giovanni Damasceno ne<br />
fa menzione nel suo libro delle<br />
eresie, e <strong>di</strong>ce che i loro sacrifìzii<br />
consistevano soltanto nel prendere<br />
colla estremità <strong>di</strong> un <strong>di</strong>to alcun po-<br />
co <strong>di</strong> fior <strong>di</strong> farina, cui poscia met-<br />
tevano in bocca.<br />
BARSAKLFIAM) eretico. Barsanufiano<br />
(Barsanitphianus), è que-<br />
sto il nome che il Fleury dà agli<br />
eretici, delti comunemente Barsania-<br />
ni. Ciò potrebbe indurre a credere<br />
che Barsanufio monaco d' Egitto <strong>di</strong><br />
specchiala santità, il quale viveva<br />
nel IV secolo, fosse autore <strong>di</strong> qual-<br />
che setta eretica, lo che non è.<br />
BARSAMJFIO (s.). Illustrò la<br />
chiesa nel secolo sesto colle sue ra-<br />
BAR<br />
re virtù. Dapprima egli si ascrisse<br />
tra gì' in<strong>di</strong>vidui del monistero <strong>di</strong><br />
s. Sexidone presso a Gaza nella<br />
Palestina, e quivi passò alcuni an-<br />
ni conducendo una vita santa e<br />
penitente. L'amore che nutriva alla<br />
contemplazione era tale, che egli si<br />
determinò nel 54o <strong>di</strong> rinchiudersi<br />
in una cella appartata , per tutto<br />
consecrarsi al suo Diletto. In questo<br />
ritiro compose un trattato contro<br />
i monaci, i quali aveano abbrac-<br />
ciato le dottrine <strong>di</strong> Origene; ed in<br />
tale scritto brilla mirabilmente lo<br />
zelo del nostro santo per la verità<br />
della fede. I greci gli prestano una<br />
singolare venerazione; e ad Oria,<br />
presso a Siponto in Italia, se ne<br />
celebra la memoria nel giorno 6<br />
febbraio, come <strong>di</strong> un principale<br />
protettore.<br />
BARSENORO(s.). Uno dei primi<br />
abbati del monistero della Croce<br />
fondato presso Evreux. da s. Leufredo.<br />
JNiente si sa <strong>di</strong> lui , se non<br />
che mori sul terminare del secolo<br />
ottavo. Il suo corpo fu portato in<br />
<strong>di</strong>versi luoghi al tempo delle scorrerie<br />
dei normanni. La maggior<br />
parte delle sue reliquie si custo<strong>di</strong>sce<br />
oggidì a Fuam nel paese eh Caux.<br />
La festa <strong>di</strong> questo santo è in<strong>di</strong>cata<br />
negli antichi breviari a' i3 <strong>di</strong> set-<br />
tembre.<br />
BARSIMEO (s.). La città <strong>di</strong> E-<br />
dessa si gloria <strong>di</strong> avere avuto a ve-<br />
scovo questo santo, che fu il terzo<br />
dopo s. Taddeo ad essere fregiato<br />
<strong>di</strong> questa <strong>di</strong>gnità. Ei si <strong>di</strong>stinse pel<br />
suo zelo nel pre<strong>di</strong>care le verità del<br />
vangelo , cui avrebbe voluto spar-<br />
gere in tutte le parti della terra<br />
col sacrifizio ezian<strong>di</strong>o della vita. La<br />
sua costanza nell' esercizio <strong>di</strong> que-<br />
sto ministero, risvegliò ben presto<br />
il furore de' suoi nemici, ed il presidente<br />
Lisin condannollo a morte<br />
,
15 A K<br />
nel i i 4j nel qual anno le reclini<br />
dell'impero erano nelle mani <strong>di</strong> Tra-<br />
iano. 11 martirologio romano, ed il<br />
monologio dei greci fanno menzione<br />
<strong>di</strong> questo martire nel dì 3o<br />
gennaro. I siri lo chiamano Bar-<br />
saunas.<br />
BARTANA. Città vescovile d'A-<br />
frica , <strong>di</strong> cui però non è nota la<br />
provincia. Un suo vescovo trovossi<br />
alla conferenza <strong>di</strong> Cartagine.<br />
BARTEMISA. Città vescovile<br />
della Mauritania Cesarea in Afri-<br />
ca. Un suo vescovo, chiamato Vitto-<br />
re, assistette alla conferenza <strong>di</strong> Car-<br />
tagine. Questa chiesa è pure denominata<br />
Var<strong>di</strong>missensis.<br />
BARTO (s. ), martire del secolo<br />
IV. Fu abbruciato per la fede sot-<br />
to Valentiniano I e Valente, nel<br />
tempo in cui maggiormente infieriva<br />
la persecuzione dei goti fuori<br />
dell' impero romano. Furono com-<br />
pagni del suo martirio un sacerdo-<br />
te chiamato Verca, un certo Arpi-<br />
la solitario, e altri ventitre cristia-<br />
ni, che rimasero preda delle fiamme<br />
in una chiesa , ove si erano<br />
raccolti. V. Niceta.<br />
BARTOLOMEI Errico, Car<strong>di</strong>na-<br />
le. Errico Bartolomei, che alcuni vo-<br />
gliono della famiglia Bartolomei, denominato<br />
l'Ostiense a motivo del ve-<br />
scovato d'Ostia, che ottenne nel 1262,<br />
nacque in Susa città del Piemonte,<br />
e dopo aver appresa l' una e 1' al-<br />
tra legge sotto eccellenti precettori,<br />
la insegnò prima in Bologna, e poi<br />
in Parigi, con tal cre<strong>di</strong>to, che fu<br />
detto , giusta 1' uso <strong>di</strong> que' tempi<br />
Fontana della legge. Prima <strong>di</strong> esse-<br />
re Car<strong>di</strong>nale, in compagnia del nunzio,<br />
si trasferì in Inghilterra dove<br />
non è affatto fuori <strong>di</strong> probabilità<br />
che aprisse scuola <strong>di</strong> canoni; ed<br />
è certo che fu dal re Enrico III,<br />
che assai lo apprezzava, ricolmato<br />
voi.. IV.<br />
,<br />
BAR 145<br />
<strong>di</strong> molti, e straor<strong>di</strong>narii favori ; e<br />
mandato a Roma ad Innocenzo IV,<br />
a fine <strong>di</strong> procurare la deposizione<br />
del vescovo <strong>di</strong> Winchester, secondo<br />
alcuni. Fatto è, che promosso al<br />
vescovato <strong>di</strong> Sisteron , lasciò con<br />
piacere l' Inghilterra dove la sua<br />
virtù, e scienza gli avea acquistato<br />
degli emoli invi<strong>di</strong>osi. Nel i25o trasferito<br />
all' arcivescovato d' Embrun,<br />
celebrò il concilio provinciale pres-<br />
so Sedon, a cui intervennero i ve-<br />
scovi della provincia <strong>di</strong> Arles, nel<br />
quale furono pubblicati do<strong>di</strong>ci ca-<br />
noni. Pre<strong>di</strong>cava sovente al suo po-<br />
polo, essendo non meno gran legi-<br />
sta, che eccellente teologo, e famo-<br />
so oratore. Avanti l' esaltazione alla<br />
porpora, fu canonico <strong>di</strong> Vienna<br />
nel Delfinato, benefìcio che ritenne<br />
fino alla morte, e fu arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong><br />
Parigi, e prevosto <strong>di</strong> Gratz. In ricom-<br />
pensa del suo merito fu assunto al<br />
Car<strong>di</strong>nalato, col vescovato d'Ostia,<br />
da Urbano IV Inel 1261, o nel<br />
maggio 1262. La sua saviezza, e<br />
dottrina ei pose principalmente in<br />
opera nella legazione <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a,<br />
dove colla sua eloquenza ottenne da<br />
quel clero considerabili sussi<strong>di</strong>i pei<br />
bisogni della Chiesa Romana , ves-<br />
sata da armi nemiche. Dopo la<br />
sua promozione , compì , per consiglio<br />
già avuto da Alessandro IV,<br />
i Commentariì sul libro delle de-<br />
cretali _, che lasciò a titolo <strong>di</strong> legato<br />
all' università <strong>di</strong> Bologna ; ma<br />
più riputata , e pregevole viene<br />
ritenuta la Somma delle decretali<br />
da lui composta , detta la Somma<br />
dell' Ostiense j che nel <strong>di</strong>ritto<br />
ecclesiastico ha la medesima auto-<br />
rità, che quella <strong>di</strong> Azzone nel <strong>di</strong>-<br />
ritto civile, la quale vide la pubblica<br />
luce in Basilea nel 1 537, colle no-<br />
te del Guari ni, e poi in Lione nel<br />
1 588, e nel 1397. Dopo essersi<br />
r 9
146 BAR<br />
trovato in conciare, insieme ai Car-<br />
<strong>di</strong>nali elettori <strong>di</strong> Clemente IV, in-<br />
tervenne in Viterbo all' elezione <strong>di</strong><br />
Gregorio X, (col quale era stato in-<br />
caricato dal re inglese a trattare i<br />
più assidui affari del regno presso<br />
Alessandro IV), dove prolungandosi<br />
<strong>di</strong> soverchio i comizii, attaccato Errico<br />
da pericolosa malattia, domandò<br />
in grazia <strong>di</strong> poter uscire dal<br />
conclave , locchè ottenuto , col rinunziare<br />
formalmente a qualunque<br />
<strong>di</strong>ritto, che a lui si apparteneva in<br />
([uelF elezione, se ne andò a Orte,<br />
quin<strong>di</strong> per consiglio de' me<strong>di</strong>ci in<br />
Francia , dove incontrò la morte<br />
con volto ilare ed animo tranquillo<br />
in Lione nell'anno 127 1. La<br />
sua spoglia mortale trovò riposo<br />
nella chiesa de' pre<strong>di</strong>catori, in ono-<br />
revole sepoltura. Alcuni lo vogliono<br />
morto soltanto nel 1274. Di lui<br />
<strong>di</strong>sse Tolomeo da Lucca , che fu<br />
grande nella scienza delle leggi, ec-<br />
cellente teologo, egregio oratore,<br />
uomo <strong>di</strong> lodata vita, e d' incontaminato<br />
costume.<br />
BARTOLOMEO (s.). Uno dei<br />
do<strong>di</strong>ci apostoli , nativo <strong>di</strong> Galilea<br />
testimonio cogli altri della gloriosa<br />
risurrezione e delle principali geste<br />
<strong>di</strong> G. C. Dopo la <strong>di</strong>scesa dello Spi-<br />
rito Santo , recossi nelle più bar-<br />
bare contrade dell' Oriente a <strong>di</strong>sseminarvi<br />
il vangelo, e, secondo l'opi-<br />
nione <strong>di</strong> parecchi scrittori, penetrò<br />
lino nell'In<strong>di</strong>e, nell'Arabia Felice,<br />
nella Persia ed anche neh" Abissi-<br />
nia. Eusebio ne assicura, che nel<br />
secolo III , s. Panteno si recò Del-<br />
l' In<strong>di</strong>e, ove rinvenne molti vestigi<br />
del cristianesimo, e vide una copia<br />
del Vangelo <strong>di</strong> s. Matteo in lingua<br />
ebraica, che quella gente asseriva<br />
essere stata portata dall' apostolo<br />
Bartolomeo. Il santo apostolo re-<br />
cossi a pre<strong>di</strong>care ezian<strong>di</strong>o nei pae-<br />
,<br />
BAR<br />
si posti fra tramontana e ponente<br />
dell' Asia, da dove poscia passò nel-<br />
la Licaonia. In<strong>di</strong> si portò nella gran-<br />
de Armenia, ove fu coronato del<br />
martirio, come ne fa fede s. Gre-<br />
gorio <strong>di</strong> Tours. Gli storici greci<br />
moderni, nonché i latini, sostengono,<br />
che fu condannato alla morte <strong>di</strong><br />
croce in Albanopoli, ed altri asseri-<br />
scono, che sia stato scorticato vivo.<br />
Intorno al tempo <strong>di</strong> questa morte<br />
nulla v' ha <strong>di</strong> sicuro. Vi è gran<br />
questione del luogo ove riposa il<br />
corpo <strong>di</strong> s. Bartolomeo, se sia in<br />
Benevento [Ve<strong>di</strong>), o in Roma sot-<br />
to l'altare della chiesa a lui consa-<br />
grata, ed uffiziata da' Minori Osser-<br />
vanti. Su <strong>di</strong> che abbiamo eru<strong>di</strong>te,<br />
e critiche notizie del Novaes, toni.<br />
XIII, p. 147- La festa poi <strong>di</strong> san<br />
Bartolomeo si celebra ai 24 ago-<br />
sto, ma nei martirologi greci se<br />
ne fa menzione il giorno 1 1 giugno.<br />
BARTOLOMEO (b.), da Braganza.<br />
Trasse la sua origine dalla<br />
nobile ed antica famiglia dei conti<br />
<strong>di</strong> Braganza, e vide la luce in Vi-<br />
cenza sul principio del secolo XI li.<br />
Ancor giovane fu mandato a perfezionarsi<br />
negli stri<strong>di</strong>i nella rinoma-<br />
ta università <strong>di</strong> Padova. A questi<br />
de<strong>di</strong>cossi con tutto il calore; ma<br />
persuaso che la scienza <strong>di</strong>sgiunta<br />
dall'umiltà ad altro non serve, che<br />
a gonfiare, <strong>di</strong>cssi con molto impegno<br />
all'acquisto <strong>di</strong> questa virtù, al-<br />
la quale seppe unire la pratica del-<br />
le altre opere <strong>di</strong> pietà. Il santo<br />
istitutore Domenico recossi in Padova<br />
allora appunto , quando Bartolomeo<br />
volgeva nell' animo il <strong>di</strong>segno<br />
<strong>di</strong> consecrarsi al servizio del<br />
suo Signore. Questi due santi per-<br />
sonaggi strinsero ben presto fra lo-<br />
ro una beata amicizia, e Bartolomeo,<br />
ammirando la dottrina e san-<br />
tità <strong>di</strong> Domenico, delenninossi <strong>di</strong>
BAR<br />
rinunziare alle vanità del mondo,<br />
onde seguire l' umiltà della croce<br />
nell' istituto domenicano. Fino dal<br />
primo momento della sua vestizione<br />
ei si propose a modello il suo<br />
precettore, le virtù del quale cosi<br />
seppe ricopiare in sé stesso, che fu<br />
riputato degno del sacerdozio. La<br />
sua dottrina poi era tanto profon-<br />
da, clie venne eletto dapprima a<br />
precettore <strong>di</strong> sacra Scrittura, e po-<br />
scia fu spe<strong>di</strong>to ad annunziare le<br />
evangeliche verità in molti luoghi<br />
della Lombar<strong>di</strong>a e della Romagna,<br />
in quella infelice stagione infetti da<br />
multi errori, e rosseggiami, del sangue<br />
sparso dalle fazioni, onde l'Italia<br />
era straziata. Bartolomeo alzò 1' auto-<br />
revole sua voce, e l' integrità della<br />
fede e la pace furono da lui in più<br />
luoghi rimesse. Ma la fama delle<br />
sue virtù era pervenuta alle orec-<br />
chie del Sommo Pontefice Gregorio<br />
IX. Questi lo chiamò a Roma<br />
verso il 12 35, e lo elesse a mae-<br />
stro del sacro palazzo, carica cui<br />
Onorio III avea stabilito in favore<br />
<strong>di</strong> s. Domenico. Innocenzo IV lo<br />
avea in tanta stima, che seco lo<br />
condusse a Lione , per averlo a<br />
compagno nel concilio tenutovi nel<br />
1240. S. Luigi, re <strong>di</strong> Francia, ammirò<br />
esso pure le virtù <strong>di</strong> questo<br />
santo religioso, e lo scelse a suo<br />
confessore. Nel i25o, o due anni<br />
prima, fu creato vescovo <strong>di</strong> Nime-<br />
sia nell' isola <strong>di</strong> Cipro, suffraganeo<br />
alla metropoli <strong>di</strong> xSicosia. Sostenne<br />
questa <strong>di</strong>gnità con molto zelo, fin-<br />
ché Alessandro IV lo nominò ve-<br />
scovo <strong>di</strong> \ icenza. In quel tempo il<br />
tiranno Ezzelino, avido <strong>di</strong> sangue,<br />
infestava le belle contrade d' Italia,<br />
e già era <strong>di</strong>venuto padrone <strong>di</strong> Vicenza.<br />
Il nostro Bartolomeo fu ben<br />
presto perseguitato da quest' empio,<br />
che nulla lasciava intentato per op-<br />
BAR 147<br />
primere la religione ed i suoi mini-<br />
stri. Per la qual cosa, seguendo la dot-<br />
trina del vangelo, si rifuggiò Bartolomeo<br />
a Roma presso il santo Padre,<br />
il quale gli affidò offizii impor-<br />
tantissimi, e lo mandò legato pres-<br />
so i re <strong>di</strong> Francia e d' Inghilterra.<br />
Dopoché ebbe <strong>di</strong>simpegnate queste<br />
cariche con felice successo, ritornò<br />
alla cara sua patria per riunirsi<br />
al suo <strong>di</strong>letto gregge. In questa cit-<br />
tà si aperse largo campo agi' impul-<br />
si del suo zelo apostolico. L' eresia e<br />
la <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a vi aveano piantato pro-<br />
fonde le ra<strong>di</strong>ci ; ed egli tanto si ado-<br />
però che giunse a convertire gli ereti-<br />
ci, a frenare le contese, ed a rimette-<br />
re nel sentiero della salute i traviati.<br />
Tanto ei procacciossi l' amore de'<br />
connazionali, che lo pregarono istan-<br />
temente <strong>di</strong> assumere ezian<strong>di</strong>o il governo<br />
civile della loro città. Ze-<br />
lante anche del culto esteriore , e-<br />
<strong>di</strong>lìcò una magnifica chiesa, alla qua-<br />
le aggiunse un convento <strong>di</strong> domenicani,<br />
e la intitolò della Corona,<br />
perchè vi avea collocato vina<br />
spina della corona del nostro Re-<br />
dentoi-e ed un pezzo della vera croce:<br />
preziose reliquie, che gli avea date in<br />
dono s. Luigi re <strong>di</strong> Francia. Dopo es-<br />
sersi esercitato con mirabile costanza<br />
e fervore nel suo ministero pel corso<br />
<strong>di</strong> due lustri, terminò la sua glo-<br />
riosa carriera in Vicenza nell'anno<br />
1270. Prima <strong>di</strong> chiudere gli occhi<br />
comandò <strong>di</strong> essere sepolto in un<br />
luogo oscuro nella mentovata chie-<br />
sa della Corona : ma i suoi figli spi-<br />
rituali cominciarono tosto a render-<br />
gli pubblico culto. E già, dopo ot-<br />
tant'anni, ottennero <strong>di</strong> farne la tras-<br />
lazione del corpo, il quale fu trovato<br />
incorrotto. Finalmente <strong>di</strong>vulgatasi la<br />
fama dei miracoli da questo prelato<br />
operati in vita, e <strong>di</strong> quelli, che per<br />
sua intercessione vennero fatti do-
i48 BAR<br />
pò morte, Pio VI lo ascrisse nel<br />
numero de' beati.<br />
BARTOLOMEO da Bologna<br />
(b.), cos\ chiamato dal luogo, ove<br />
sortì i natali. Fioriva nel principio<br />
del secolo XIV ed ancor giovanet-<br />
to formò il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> voltare le<br />
spalle ai beni caduchi del mondo.<br />
A tal fine entrò nel convento <strong>di</strong><br />
s. Nicola <strong>di</strong> Bologna dove , facendo<br />
rapi<strong>di</strong>ssimi progressi nella cristiana<br />
perfezione, avea recato a tutti il<br />
più alto stupore. La fama <strong>di</strong> lui<br />
pervenne alle orecchie del Sommo<br />
Pontefice Giovanni XXII, il quale,<br />
verso il i3i8, lo invitò ad Avignone<br />
, ed il consecrò vescovo <strong>di</strong><br />
Maraga o Maratha , città situata<br />
tra il paese dei parti e quello de-<br />
gli armeni. Insignito <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>-<br />
gnità , gli fu affidato dallo stesso<br />
Pontefice , l' incarico delle missioni<br />
in Oriente, delle quali venne elet-<br />
to capo. Bartolomeo sottopose <strong>di</strong><br />
buon grado le spalle a questo pe-<br />
so, come quegli che zelava soltan-<br />
to la gloria <strong>di</strong> Dio ed il bene del<br />
prossimo. Le sue apostoliche fatiche<br />
ebbero ben presto il più felice suc-<br />
cesso, imperocché moltissimi idola-<br />
tri rinunziarono alla loro stupida<br />
credenza, per abbracciare il vangelo.<br />
Adoperossi ezian<strong>di</strong>o per indurre i<br />
monaci <strong>di</strong> s. Basilio a prestare ob-<br />
be<strong>di</strong>enza alla Santa Sede, da cui si<br />
erano separati ; e lo stesso zelo mo-<br />
strò affine <strong>di</strong> ricondurre a questa<br />
unità la maggior parte de' popoli<br />
d' Oriente. Trasferito <strong>di</strong> poi il san-<br />
to prelato alla sede arcivescovile<br />
<strong>di</strong> Naxivan, in Armenia, non<br />
rallentò punto il suo fervore, per<br />
cui ottenne, che 1* infedeltà, lo scisma,<br />
ed ogni maniera <strong>di</strong> vizii e <strong>di</strong><br />
stranezze consecrate dal co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
Maometto, non più infestassero quel-<br />
la città. Conoscendo però Bartolo -<br />
BAR<br />
meo, che il frutto delle sue fe biuta<br />
non sarebbe stato <strong>di</strong> lunga durata, se<br />
non vi avesse stabilmente provvedu-<br />
to, al pubblico culto fece innalzare<br />
templi e monisteri per modo, che<br />
anche a' nostri giorni ai cattolici in<br />
quelle contrade è permesso dagl'<br />
infedeli <strong>di</strong> esercitare liberamen-<br />
te il culto loro. Allo zelo per la con-<br />
versione degl' idolatri , accoppiava<br />
Bartolomeo molto impegno per man-<br />
tener la fede ne' credenti, e per con-<br />
servare la pace. Ne risparmiò fatica<br />
veruna affine <strong>di</strong> unire i religiosi <strong>di</strong><br />
s. Basilio a quelli <strong>di</strong> s. Domenico,<br />
d' onde ebbe origine la congregazio-<br />
ne dei frati-uniti , che indossavano<br />
1' abito <strong>di</strong> s. Domenico, e professa-<br />
vano la regola <strong>di</strong> sant'Agostino,<br />
e le costituzioni dei domenicani.<br />
Dopo essersi adoperato con tanto<br />
stu<strong>di</strong>o al bene della Chiesa, il san-<br />
to vescovo Bartolomeo spirò nel<br />
bacio del Signore, nell'anno i333.<br />
Egli è autore <strong>di</strong> una somma, e da<br />
alcuni brevi trattati intorno ai sa-<br />
cramenti. Tradusse in lingua arme-<br />
na il salterio, i quattro libri <strong>di</strong> san<br />
Tommaso contro i gentili, la terza<br />
parte della somma teologica, il bre-<br />
viario e il messale del suo Or<strong>di</strong>ne.<br />
In queste letterarie occupazioni eb-<br />
be a compagni un religioso, e l'abbate<br />
<strong>di</strong> Cliernac superiore <strong>di</strong> un<br />
monistero <strong>di</strong> s. Basilio. Quest'ultimo<br />
si avvide dei suoi errori e li abituò<br />
co' siisi monaci, mercè le premine<br />
del beato Bartolommeo.<br />
BARTOLOMEO, antipapa. Ve<strong>di</strong><br />
Antipapa XXXIII.<br />
BARTOLOMEO, Car<strong>di</strong>nale. Bai -<br />
tolomeo francese <strong>di</strong> origine fu da<br />
Papa Onorio III nel 12 19, o nel<br />
1220, creato prete Car<strong>di</strong>nale del<br />
titolo <strong>di</strong> s. Pudenziana. Si sa che<br />
viveva nel 1229, contando nove<br />
anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato, ma non si ha
DAR<br />
precisa notizia della sua morte. E<br />
certo però, che intervenne al con-<br />
clave <strong>di</strong> Gregorio IX, dal quale,<br />
attesa la <strong>di</strong> lui profonda perizia<br />
nelle leggi, fu deputato per giu<strong>di</strong>ce<br />
in una causa, che agilavasi tra il<br />
monistero delle tre Fontane, ed il<br />
capitolo <strong>di</strong> s. Maria <strong>di</strong> Orbetello.<br />
Confermò colla soscrizione del pro-<br />
prio nome alcune bolle spe<strong>di</strong>te dal<br />
mentovato Gregorio IX, riportate<br />
dal Ciacconio , ed una tra le altre<br />
si legge nel Bollarlo Valicano, spe-<br />
<strong>di</strong>ta in Perugia nel 1228.<br />
BARTOLOMITI. Chierici regolari.<br />
Alcuni sacerdoti dell' Alema-<br />
gna, volendo menare una vita <strong>di</strong><br />
perfezione conforme al loro stato,<br />
verso la metà del secolo XVII prese-<br />
ro a sottomettersi al proprio vescovo<br />
con tale in<strong>di</strong>fferenza per tutto il<br />
resto , che a suo beneplacito po-<br />
teva <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> essi nel modo che<br />
più tornasse acconcio alla utilità de'<br />
fedeli. Il primo, cui Dio inspirasse il<br />
lodevole pensiero si fu certo Bartolomeo<br />
Holzauter (Pe<strong>di</strong>), il cpiale a-<br />
dunati alcuni sacerdoti p ose i fondamenti<br />
del suo instituto in Saltzboug<br />
il primo agosto 1640. Q uell' institu-<br />
to, che dal suo fondatore fu denomi-<br />
nato dei chierici regolari Bartolorniti,<br />
dopo la morte del fondatore si <strong>di</strong>f-<br />
fuse per 1' Aleinagna , per la Polo-<br />
nia, per l'Ungheria, per la Catalogna^<br />
per le istanze dell'imperatore<br />
e <strong>di</strong> molti principi <strong>di</strong> Germania, fu<br />
approvato da Papa Innocenzo XI ,<br />
prima nel 1 680, e poscia nel 1 684 per<br />
aver ricevute quelle costituzioni mol-<br />
te aggiunte. Sono or<strong>di</strong>nati i Barto-<br />
lorniti a formar buoni ecclesiastici<br />
e buoni pastori per le città e per<br />
le campague. Hanno ancora la <strong>di</strong>re-<br />
zione dei seminari, e sono governati<br />
da un presidente generale ispetto-<br />
re <strong>di</strong> tutta la congregazione, e da<br />
BAR 1<br />
y,<br />
ispettori <strong>di</strong>ocesani, che invigilano in<br />
ciascuna <strong>di</strong>ocesi sui parrochi e<br />
sugli altri ecclesiastici del loro isti-<br />
tuto, li visitano ogni anno, e fanno<br />
relazione delle loro visite agii<br />
Or<strong>di</strong>nari cui sono soggetti. Sono pu-<br />
re soggetti ai presidenti <strong>di</strong>ocesani<br />
alcuni decani rurali, i quali eserci-<br />
tano nel loro decanato le funzio-<br />
ni, che i presidenti sostengono in<br />
tutta la <strong>di</strong>ocesi. I Bartolorniti hanno<br />
un gran numero <strong>di</strong> parrochi, e<br />
quasi in ciascuna parrocchia due<br />
sacerdoti del loro istituto a coa<strong>di</strong>u-<br />
varli. Hanno pure in alcune <strong>di</strong>ocesi<br />
fino a tre comunità, mantenute<br />
col superfluo delle cure , e colle<br />
donazioni fatte alla congregazione.<br />
Queste comunità sono <strong>di</strong> tre sorta:<br />
le prime sono seminari <strong>di</strong>retti al-<br />
l'educazione dei giovani chierici del-<br />
l'istituto; le seconde sono desiniate a<br />
ricevere i parrochi e i beneficiati<br />
dell' istituto , o chiamati dai lo-<br />
ro affari alla città, o desiderosi <strong>di</strong><br />
darsi al ritiro; le ultime sono de-<br />
stinate per quelli, che mettonsi in<br />
penitenza, o che non sono più<br />
in stato <strong>di</strong> continuare le loro fun-<br />
zioni.<br />
BAPJJLA (s.). Questo santo an-<br />
cor giovanetto sostenne il martirio<br />
per la religione <strong>di</strong> Cristo. A quest'<br />
atto eroico venne incoraggito da<br />
s. Romauo esorcista, il quale si era<br />
portato in Antiochia al tempo della<br />
persecuzione <strong>di</strong> Diocleziano , affine<br />
<strong>di</strong> sostenere i cristiani nella loro fe-<br />
de. S. Barula nell' antico breviario<br />
<strong>di</strong> Toledo si chiama anche Teodulo,<br />
parola greca che significa servo <strong>di</strong><br />
Dio . Il giorno del suo martirio è<br />
fissato a' 18 novembre.<br />
BABCJLI. Eretici , i quali soste-<br />
nevano non aver Gesti Cristo preso<br />
veramente la carne umana, ma sol-<br />
tanto un corpo fantastico. Seguondo
i5o BAS<br />
gli eirori <strong>di</strong> Origene <strong>di</strong>ceTano inol-<br />
tre che le anime furono create in-<br />
nanzi al mondo, e che tutte aveano<br />
peccato in una sol volta. V. Bar-<br />
DESAMTI, BaSILIDEIAM.<br />
BASADONNA Pietro, Car<strong>di</strong>na-<br />
le. Sorti pregevolissimi natali nel-<br />
l'anno 1607, in Venezia da fami-<br />
glia molto cospicua. Applicatosi alle<br />
lettere, <strong>di</strong>venne oratore com-<br />
mendabilissimo, ed alla amenità de-<br />
gli stu<strong>di</strong>i uni grande perizia nella<br />
lingua greca. Fu perciò alla re-<br />
pubblica utilissimo in <strong>di</strong>versi carichi<br />
importanti, segnatamente in quello<br />
<strong>di</strong> ambasciatore al re cattolico, nel<br />
i'iJJ'S, da cui riportò centottantami-<br />
la ducati per le spese della guerra,<br />
che il senato avea allora contro il<br />
turco. Nel 1660, ovvero nel 1661,<br />
come ambasciatore andò a Roma,<br />
dove si procurò l'amore e la estimazione<br />
generale , e la confidenza<br />
degli stessi ambasciatori delle corti,<br />
che alla fedeltà, prudenza ed assen-<br />
natezza <strong>di</strong> lui affidarono gli affari più<br />
gelosi e lo ad<strong>di</strong>mandavano <strong>di</strong> consiglio.<br />
Dovca il Pontefice Clemente<br />
X promuovere alla sacra porpora,<br />
secondo il costume allora vigente,<br />
un sud<strong>di</strong>to della repubblica <strong>di</strong> Ve-<br />
nezia. Conoscendo a fondo il Basadonna<br />
procuratore <strong>di</strong> s. Marco per<br />
uomo <strong>di</strong> non or<strong>di</strong>narie virtù, lo creò<br />
<strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale assente <strong>di</strong> s. Ma-<br />
ria in Domnica, nella quinta promozione<br />
da lui fatta a Roma li i3<br />
giugno del 1673. Com'era il Basadonna<br />
scarso <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te, il Papa gli<br />
assegnò quelle, che la Camera apo-<br />
stolica suole assegnare ai Car<strong>di</strong>nali<br />
poveri, ren<strong>di</strong>te che però il novello<br />
porporato generosamente ricusò. Il<br />
perchè oltre ogni <strong>di</strong>re sod<strong>di</strong>sfatta da<br />
questa azione magnanima la repub-<br />
blica, ne lo provvide abbondevol-<br />
mente. Annoverato in progresso al-<br />
B A S<br />
le congregazioni dei vescovi e rego-<br />
lari, dell' immunità, della consulta<br />
ed altre, intervenne alla elezione <strong>di</strong><br />
Innocenzo XI, e mori a Roma nel<br />
1684, contando settantasette anni <strong>di</strong><br />
età. Fu sepolto nella chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Marco, al manco lato, in un ma-<br />
gnifico mausoleo col suo busto vivamente<br />
espresso.<br />
BASILA. Città vescovile unita a<br />
Marcelliana nella provincia procon-<br />
solare <strong>di</strong> Cartagine dell' Africa oc-<br />
cidentale, sotto la metropoli <strong>di</strong><br />
Cartagine . Di questa città si fa<br />
menzione nella conferenza <strong>di</strong> Carta-<br />
gine.<br />
BASILEA (Basileen.). Città con<br />
residenza vescovile. Basilea è la più<br />
grande città della Svizzera, e capoluogo<br />
del cantone dello stesso nome.<br />
E situata presso le rovine dell'antica<br />
Augusta Rauracorum, capitale del<br />
paese dei raurachi, gli avanzi della<br />
quale si scorgono ancora nei contorni<br />
del villaggio <strong>di</strong> Augst. Il fiume Pieno<br />
la <strong>di</strong>vide in due parti ine-<br />
guali. Quella, che giace sulle colline<br />
alla sinistra, chiamasi la grande<br />
Basilea, più antica e più conside-<br />
rabile dell altra, che trovasi alla destra,<br />
e che <strong>di</strong>cesi la piccola. Sono<br />
riunite col mezzo <strong>di</strong> un elegante<br />
ponte <strong>di</strong> legno, lungo seicento pie-<br />
<strong>di</strong>, costruito nel 1220 a cura <strong>di</strong><br />
\\ al (.ber <strong>di</strong> Pioctenlein, vescovo <strong>di</strong><br />
quella città. E cinta <strong>di</strong> mura e <strong>di</strong><br />
fosse, ed in generale può <strong>di</strong>rsi ben<br />
fabbricata. La cattedrale, de<strong>di</strong>cata<br />
a Nostra Signora, che ora si chiama<br />
Miinsterkirche , e che fu fatta<br />
fabbricare da Enrico II imperatore<br />
dall'anno ioio al 1019, è una del-<br />
le più belle e sontuose della Svizzera.<br />
Contiene i sepolcri <strong>di</strong> Anna<br />
sposa <strong>di</strong> Rodolfo d Hapsbourg, da<br />
cui ebbe origine l' augusta casa <strong>di</strong><br />
Austria ( V. Austria), del dotto E-
BAS<br />
rasino <strong>di</strong> Rotterdam, <strong>di</strong> Giovanni<br />
Eeolampa<strong>di</strong>o , e del matematico<br />
Bernoulli basileese. La sua torre è<br />
alta più <strong>di</strong> duecento cinquanta pie-<br />
<strong>di</strong>. Oltre <strong>di</strong> essa sono degni <strong>di</strong><br />
menzione : i ."<br />
il palazzo comunale,<br />
cui appartiene la sala dove si ten-<br />
nero nel 1 43 1 le conferenze pel<br />
famoso concilio <strong>di</strong> Basilea, del quale<br />
si fa più sotto parola, e nella qua-<br />
le vi è la statua <strong>di</strong> L. Munazio Planco<br />
fondatore <strong>di</strong> Angusta Rauracorum:<br />
i.° l'arsenale fornito <strong>di</strong> ogni<br />
sorta d'armi, dove conservasi l'armatura<br />
<strong>di</strong> Carlo il Temerario : 3.°<br />
la celebre università, fondata nel<br />
i4^Pj dal Pontefice Pio II, Picco-<br />
lo/nini, sanese, con una biblioteca<br />
ricca <strong>di</strong> curiosi ed importanti mss.,<br />
e che possiede inoltre i ritratti <strong>di</strong><br />
tutti gli uomini illustri nati in Basilea,<br />
varie tele <strong>di</strong> Holbein, ed un<br />
museo d' antichità , ricco <strong>di</strong> una<br />
collezione <strong>di</strong> do<strong>di</strong>cimila medaglie<br />
romane , e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi altri preziosi<br />
oggetti ritrovati in Augusta<br />
. Nella piccola città dobbiamo<br />
rammentare: i.°la Certosa, conver-<br />
tita in casa <strong>di</strong> correzione, dove an-<br />
che a spese pubbliche allevansi<br />
molte povere orfane, e dove si vedono<br />
molti sepolcri <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nali e<br />
<strong>di</strong> altre persone <strong>di</strong>stinte, morte du-<br />
rante il concilio ; 2.° il monistero<br />
<strong>di</strong> s. Agostino, destinato soltanto<br />
per le nobili donzelle.<br />
Basilea fu quasi tutta rovesciata<br />
dal terremoto nel 1 336, e nel i3o,2.<br />
La grande Basilea unita alla piccola,<br />
non formarono ebe una sola città, dalla<br />
quale sono esclusi gli ebrei. Questo<br />
fu anche il primo luogo della Sviz-<br />
zera, in cui si cominciasse a stam-<br />
pare. Fino dal me<strong>di</strong>o evo era in-<br />
valso in questa città l'uso singolare<br />
<strong>di</strong> far precedere gli orologi tutti<br />
<strong>di</strong> un'ora; il mezzogiorno vi si suo-<br />
BAS i5i<br />
nava, a cagion d'esempio , alle un-<br />
<strong>di</strong>ci antimeri<strong>di</strong>ane e cosi <strong>di</strong> segui-<br />
to. Verso la fine del secolo XVI li,<br />
non senza grave <strong>di</strong>fficoltà, si pervenne<br />
ad abolirlo.<br />
Non fu Basilea in origine che un<br />
castello fatto costruire da Valentiniano<br />
I, assunto al romano impe-<br />
ro nel 364, dopo che fu <strong>di</strong>strutta<br />
Augusta. Gran numero <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni<br />
<strong>di</strong> quest'ultima si recò ad abitar-<br />
lo, per cui <strong>di</strong>venne tosto <strong>di</strong> qualche<br />
considerazione. Si crede che Giuliano<br />
l'apostata gli abbia dato il nome<br />
<strong>di</strong> Basilia, in onore della sua<br />
madre Basilina . Passò in seguito<br />
sotto il dominio <strong>di</strong> Clodoveo primo<br />
re cristiano <strong>di</strong> Francia, insieme<br />
con tutte le altre città bagnate dal<br />
Reno, e la sede episcopale, stabilita<br />
dapprima in Augusta Rauracorum,<br />
vi fu trasportata durante la<br />
sua reggenza in Basilea.<br />
Distrutta Basilea quasi interamente<br />
dagli unni nel 917 regnando<br />
Rodolfo II, videsi a poco a po-<br />
co ristabilita recandosi ad abitarla<br />
in gran numero la nobiltà dei con-<br />
torni. Dai re <strong>di</strong> Borgogna passò a<br />
Corrado II, che ascese al trono nel<br />
1024; hi quin<strong>di</strong> città imperiale, ed<br />
ottenne privilegi, resi sempre più<br />
considerabili, dagli altri imperatori.<br />
Passato agli eterni riposi Papa<br />
Nicolò II, gli fu eletto a succes-<br />
sore, nel primo ottobre 1061, Ales-<br />
sandro II Badagio, senza che i sa-<br />
cri elettori curassero d' ottenerne<br />
1' approvazione dagli imperatori ;<br />
dal che pur nacque che la Chiesa<br />
restò in seguito in<strong>di</strong>pendente, al paro<br />
dei primi quattro secoli, nell'elezione<br />
de' suoi Pontefici. Con isdegno<br />
ricevettero la notizia della nuova<br />
forma <strong>di</strong> elezione sì l' imperatrice<br />
Agnese, e sì il figlio <strong>di</strong> lei Enrico<br />
IV, perchè eseguita senza il loro con-
òs BAS<br />
sentimento. Ed i vescovi della Lom-<br />
bar<strong>di</strong>a, volendo che dalla loro pro-<br />
vincia in preferenza fosse creato il<br />
Papa, colsero quel destro per far<br />
eleggere altro Pontefice col favore<br />
<strong>di</strong> Giliberto da Parma, persona mol-<br />
to potente, e cancelliere <strong>di</strong> Enrico<br />
IV. L'imperatore vi ostava in sulle<br />
prime; ma adunato un concilio, proclamato<br />
venne in antipapa, ai 28 ot-<br />
tobre 10G1, Cadolao Pallavicini, ve-<br />
Scovo <strong>di</strong> Parma, conosciuto anche<br />
col nome <strong>di</strong> Onorio II, il quale dai<br />
due vescovi <strong>di</strong> Vercelli, e <strong>di</strong> Pia-<br />
cenza venne consacrato con unzione<br />
scismatica in Basilea , nel giorno<br />
medesimo de<strong>di</strong>cato ai santi Apo-<br />
stoli Simeone, e Giuda come riportano<br />
Leone Ostiense (in Chronicon<br />
Casin. lib. Ili capo 21, presso il<br />
Muratori Scripiorum Berlini llalur<br />
3 tomo IV pag. 4-ìi), '' ^°"<br />
vacs ( tomo II, p. 207 e 26^), il<br />
Lenglet ( Tavolette cronologiche) ,<br />
nonché il Labbc (Sloiia de Concilii<br />
altom. IX) e l'Arduino (al tom. VI)<br />
V. Antipapa XXII ed Alessandro II<br />
Papa.<br />
Era stata decretata nella sessione<br />
XLIV del celebre concilio <strong>di</strong> Co-<br />
stanza la celebrazione <strong>di</strong> un altro<br />
concilio per estirpar le reliquie del-<br />
lo scisma <strong>di</strong> Avignone , rintuzzare<br />
l'eresie rinascenti, e restituire nel suo<br />
rigore la <strong>di</strong>sciplina <strong>ecclesiastica</strong>. Mar-<br />
lino V Sommo Pontefice aveva con-<br />
vocato quel concilio a Pavia (Ve-<br />
<strong>di</strong>), nell'anno xl^i'ò. Ma sopravve-<br />
nuta in Pavia la peste, piacque ai<br />
padri <strong>di</strong> trasferirlo in Siena, dove gli fu<br />
dato principio ai 22 agosto del 1423<br />
[T . Sien \ ). Semi <strong>di</strong> <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a era-<br />
no non<strong>di</strong>meno sparsi in quel concila<br />
da Alfonso V re d'Aragona,<br />
contrailo a Martino V, perchè avea<br />
approvata l'adozione <strong>di</strong> Lodovico<br />
d'Angiò fatta da Giovanna II regi-<br />
BAS<br />
na <strong>di</strong> Napoli. 11 Pontefice perciò lo<br />
<strong>di</strong>sciolse, e dopo le calamità della<br />
pestilenza, lo tradusse in Basilea, che<br />
allora <strong>di</strong>pendeva dal metropolitano<br />
<strong>di</strong> Besanzone, e dove fu prorogato<br />
per altri sette anni.<br />
Il primo <strong>di</strong> febbraio del i43 1, Mar-<br />
tino V <strong>di</strong>chiarò legato a latere il Car-<br />
<strong>di</strong>nal Giuliano Cesarmi romano, ac-<br />
ciocché con amplissima facoltà vi presiedesse<br />
in suonome.Morto MartinoV,<br />
a' 20 <strong>di</strong> quel mese, i Car<strong>di</strong>nali entrali<br />
in conclave il primo marzo, a'3, elessero<br />
concordemente il Car<strong>di</strong>nal Ga-<br />
briele Condulmieri, veneziano, che<br />
prese il nome <strong>di</strong> Eugenio IV, e che<br />
confermò subito la convocazione del<br />
concilio <strong>di</strong> Basilea , e la presidenza<br />
del Car<strong>di</strong>nal Cesarmi. Fu solo ai<br />
2 3 luglio del detto anno, che nel<br />
palazzo pubblico incominciossi a ce-<br />
lebrare quel concilio. Passati alcuni<br />
mesi , il Car<strong>di</strong>nal presidente ragguagliò<br />
il Papa del poco numero<br />
dei prelati sino allora concorsi, e<br />
della poca sicurezza del concilio in<br />
quella città, a cagione delle guerre<br />
circonvicine promosse specialmente<br />
dagli eretici ussiti ( V. Ussiti ). Op-<br />
posti si eiano anzi essi a quel con-<br />
cilio pubblicamente con lettera cir-<br />
colare. Il perchè Eugenio IV, con bol-<br />
la de' 1 2 novembre, sottoscritta dai<br />
Car<strong>di</strong>nali, <strong>di</strong>e' facoltà al legato <strong>di</strong><br />
scioglierlo, e trasferirlo a Bologna<br />
col consentimento degli stessi greci,<br />
che volevano trattare la causa del-<br />
la loro riunione alla Chiesa cattoli-<br />
ca. Bicevuta la bolla, il Car<strong>di</strong>nale<br />
legato erasi ritirato dalla presidenza;<br />
ma sopravvenuto bentosto un gran<br />
numero <strong>di</strong> vescovi e <strong>di</strong> ambascia-<br />
lori <strong>di</strong> principi con alcuni Car<strong>di</strong>-<br />
nali, già creati in concistoro privato<br />
da Martino V, riassunsero essi il<br />
concilio contro l' intenzione <strong>di</strong> Eu-<br />
genio IV, il quale, non volen-
BAS<br />
do che i boemi vi <strong>di</strong>sputassero i lo-<br />
ro errori giù dagli antecedenti Papi<br />
e dai concilii condannati, aveva or-<br />
<strong>di</strong>nato che il concilio, dopo un anno<br />
e mezzo dal suo scioglimento,<br />
venisse trasferito in Bologna.<br />
A poter coonestare il proseguimento<br />
delle sessioni loro, si fecero<br />
il presidente ed i padri del concilio<br />
basileese a deprimere l' autorità del<br />
Pontefice, e ad esaltare quella del<br />
concilio sopra il Papa.<br />
Eugenio IV, mosso dalle vio-<br />
lenze <strong>di</strong> Filippo Maria Visconti du-<br />
ca <strong>di</strong> Milano, dalle ribellioni dei<br />
romani, e dalle macchinazioni <strong>di</strong><br />
Alfonso V re d'Aragona, e quin<strong>di</strong><br />
dalla defezione <strong>di</strong> molti Car<strong>di</strong>nali<br />
corrotti , non meno che dalla perti-<br />
nacia de' basileesi e dalle stesse<br />
loro lusinghiere promesse, s'indusse<br />
a rivocare la <strong>di</strong>ssoluzione del con-<br />
cilio, e ad annullare le censure e le<br />
privazioni fulminate contro <strong>di</strong> esso.<br />
Per altro se confermava il concilio<br />
<strong>di</strong> Basilea, non per questo approvava<br />
i decreti emanati da esso in<br />
pregiu<strong>di</strong>zio della sede Pontificia, che<br />
anzi protestò <strong>di</strong> voler piuttosto mo-<br />
rire, che confermarli. Veggansi gli<br />
Annali ecclesiastici <strong>di</strong> Bzovio, Spondano<br />
e Rainal<strong>di</strong> al detto anno.<br />
Non tralasciarono i basileesi <strong>di</strong><br />
interpretare a loro vantaggio il <strong>di</strong>ploma<br />
<strong>di</strong> Eugenio IV. 11 Car<strong>di</strong>nal<br />
<strong>di</strong> Turrecremata, il più gran teolo-<br />
go della sua età, elevato alla por-<br />
pora nel i4^9? trattandone <strong>di</strong>ffusamente<br />
ne' suoi dottissimi libri de<br />
Ecclesia^ dopo aver mostrato, che<br />
la <strong>di</strong>chiarazione fu estorta con vio-<br />
lenze e minaccie , rintuzzò le lo-<br />
ro illazioni . Fece conoscere , che<br />
i Sommi Pontefici , neh' aver a<br />
confermare i decreti dei legittimi<br />
concilii ecumenici , ai quali<br />
non aveano assistito in persona<br />
vot. IV.<br />
,<br />
BAS i53<br />
ebbero sempre per costante costume<br />
<strong>di</strong> radunare un sinodo <strong>di</strong> pre-<br />
lati imme<strong>di</strong>atamente soggetti al pa<br />
Inarcato romano, ed ivi esaminarli<br />
minutamente prima <strong>di</strong> procedere<br />
alla conferma , come si legge <strong>di</strong><br />
Papa s. Silvestro I, allorché approvò<br />
i decreti del primo concilio genera-<br />
le, che avea fatto celebrare in Ni-<br />
cea nel 3 2 5, e come, in tempi più<br />
moderni^ Clemente V non volle ap-<br />
provare i decreti del concilio gene-<br />
rale celebrato in Vienna nel 1 3 1 1<br />
SeEugenio IV aveva <strong>di</strong>chiarato nulla<br />
la <strong>di</strong>ssoluzione, non fu perchè man-<br />
casse della potestà <strong>di</strong> sostenerla ;<br />
ma perchè erano risultate gravi <strong>di</strong>s-<br />
sensioni, e più gravi ancora se ne<br />
temevano. 11 Pontefice Nicolò V (in<br />
<strong>di</strong>sse : Sen-<br />
e. sallentici 7.5 gii. 7),<br />
tentiam Romance seclis non nega-<br />
tnus in melius posse commutari'<br />
cimi aut surreptum aliquid fuerit -,<br />
aut ipsa prò consideratone aela-<br />
lu/n et temporiini, seu gravili/ti ne-<br />
cessitatimi <strong>di</strong>spensatorie ijiuvdani or-<br />
<strong>di</strong>nare decreverit. cjuoniani et egre-<br />
gin/il jdpostulimi Paulit ni ciucedani<br />
fecisse <strong>di</strong>spensatorie legimus, ipica p&stea<br />
legitur revocasse. Voleva Euge-<br />
nio si proseguisse il concilio con ogni<br />
<strong>di</strong>vozione e fervore , ma in riguar-<br />
do a quelle cose soltanto che giuste<br />
e ragionevoli si fossero , salva la<br />
fede cattolica, e la riverenza all'au-<br />
torità della Santa Sede.<br />
L'adesione <strong>di</strong> Eugenio IV, e la<br />
concor<strong>di</strong>a tra lui ed il concilio, ebbe<br />
elfetto ai 5 febbraio i434- E<br />
siccome fin da Martino V era stato<br />
progettato il trattato della unione<br />
dei greci colla Chiesa latina, sotto<br />
Eugenio IV vi fu pure proseguito.<br />
I conciliari] <strong>di</strong> Basilea aveano a tal<br />
fine spe<strong>di</strong>ti ambasciatori alla corte<br />
greca, che in ricambio altri ne man-<br />
dava aBasilea per significare che, stantia<br />
o<br />
, .
ì 54 BAS<br />
te il <strong>di</strong>fficile accesso <strong>di</strong> quella città<br />
per parte dei greci, non potè vasi<br />
in essa trattare la sospirata unione.<br />
Il perchè, ai t..\ settembre del 1 £3 j,<br />
unanimi concordarono gli ambascia-<br />
tori ed i conciliarii, che il concilio<br />
per l'unione si celebrasse nell' Occidente,<br />
od in Calabria, od in An-<br />
cona, od in altra terra marittima<br />
dell'Italia, od in Buda <strong>di</strong> Unghe-<br />
ria, od in Vienna d'Austria, op-<br />
pure nella Savoia.<br />
Si dolse Eugenio IV, con suo breve<br />
dato in Firenze ai io novembre del<br />
detto anno, e registrato nel lib. Brev.<br />
p. 86, che avessero, senza sua noti-<br />
zia e consulta, stabilite i conciliarii<br />
quelle convenzioni, mentre <strong>di</strong>verse<br />
poteva averne concluse in Costanti-<br />
nopoli Cristoforo Garatone suo se-<br />
cretano e nunzio. Sperava cos\ che,<br />
maggior numero <strong>di</strong> padri greci con-<br />
correndovi, più durevole avesse ad es-<br />
sere l'unione, <strong>di</strong> quella che fu stretta<br />
nel concilio <strong>di</strong> Lione del 1272 dai<br />
pochi, che vi si erano recati. Ne<br />
avvisò Eugenio IV i conciliarii <strong>di</strong><br />
Basilea ai 20 febbraio i4-35 ; ma<br />
non vi prestarono orecchio, e con<br />
lettera <strong>di</strong>retta al Papa, in data dei<br />
5 maggio , riprovarono la celebra-<br />
zione del concilio <strong>di</strong> Costantinopoli,<br />
e mandarono nuovi nunzi all'impera-<br />
tor greco perchè si piegasse al luogo<br />
<strong>di</strong> Basilea ( V. in append. conci 1.<br />
Basii.); ma trovatolo inflessibile, lo<br />
sollecitarono alla ratificazione del<br />
primo concordato, cioè alla nomina<br />
<strong>di</strong> alcun luogo marittimo dell' Ita-<br />
lia, come più comodo all' impera-<br />
tore, al patriarca, ed al Papa in<br />
persona.<br />
Scorse però gran tempo senza che<br />
avesse effetto il concordato, e gli a-<br />
vignonesi intanto spe<strong>di</strong>rono i loro<br />
ambasciatori ad Eugenio IV perchè<br />
cooperasse al trasferimento del conci-<br />
BAS<br />
lio nella città loro, ciocché si racco-<br />
glie dalla lettera <strong>di</strong> Eugenio IV ai<br />
Car<strong>di</strong>nali suoi legati in Basilea, regi-<br />
strata nel lib. Brev. p. 147. Ricevuta<br />
una ripulsa, si rivolsero gli avigno-<br />
nesi ai conciliarii , ed offersero a<br />
tempo determinato il prestito <strong>di</strong><br />
settantamila fiorini d'oro per inte-<br />
ressarli alla celebrazione del conci-<br />
lio nella loro città. Aderivano alle<br />
loro brame i basileesi, mentre Gio-<br />
vanni Bissipato, ambasciatore e pro-<br />
curatore dell'imperator greco, solle-<br />
citava!! liei principio del 1 4^7 a<br />
determinar finalmente un luogo dei<br />
nominati nel primo decreto. Altamente<br />
si doleva egli dell'infedeltà e<br />
dell' incostanza de' padri <strong>di</strong> Basilea,<br />
perchè mentre i prelati orientali , superati<br />
i pericoli e le <strong>di</strong>stanze immen-<br />
se, dalla Siria, dall Egitto, e dalla<br />
Puissia erano giunti in Costantino-<br />
poli , pronti a solcare aspri mari ,<br />
per passare in occidente, il poco<br />
zelo de' basileesi, con tante tergiver-<br />
sazioni, impe<strong>di</strong>va la congiunzione<br />
delle chiese occidentale e orienta-<br />
le; solo condotti dalla bassa avver-<br />
sione all' Italia, come quella nella<br />
quale più che altrove potea risplen-<br />
dere la maestà Pontificia. V. Rainal<strong>di</strong><br />
all'anno 1 4^6.<br />
Fra simili altercazioni , lasciatisi<br />
vincere dallo stu<strong>di</strong>o della pace, i<br />
legati apostolici ed i prelati loro<br />
aderenti convennero colla parte av-<br />
versa de'faziosi nella determinazione<br />
che sborsassero gli avignonesi certo<br />
promesso sussi<strong>di</strong>o , e che nel pat-<br />
tuito intervallo <strong>di</strong> tempo si trasfe-<br />
risse in Avignone il concilio, ovve-<br />
ro si stabilisse altro luogo per la<br />
traslazione del medesimo.<br />
Rimasto senza 1' esecuzione del<br />
pagamento il secondo termine prescritto<br />
(<br />
il quale <strong>di</strong>ce lo Spondano<br />
fosse <strong>di</strong> quarantadue giorni), la par-
BAS<br />
te sana del concilio, schiene la meno<br />
numerosa, conchiusc finalmente<br />
che si dovesse trasportare a Firen-<br />
ze, ad U<strong>di</strong>ne, od in altro luogo <strong>di</strong><br />
quelli convenuti tra il Papa,, il con-<br />
cilio ed i greci.<br />
Cooperarono a siffatta risoluzione<br />
gli ambasciatori <strong>di</strong> Carlo VI re <strong>di</strong><br />
Francia, che pospose Avignone agli<br />
altri luoghi. Di che gliene seppe grado<br />
Eugenio IV, il quale conferirlo il<br />
decreto con bolla data in Bologna<br />
ai 2() giugno i4^7- Non<strong>di</strong>meno la<br />
parte conciliare avversa al Papa, e<br />
la più numerosa , composta <strong>di</strong> po-<br />
chi prelati, dei loro famigliari ec-<br />
clesiastici, <strong>di</strong> semplici sacerdoti del-<br />
le terre circonvicine ammessi al<br />
suffragio decisivo, contro l'uso dei<br />
passati concilii, e <strong>di</strong> moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> plebe,<br />
guidata dal Car<strong>di</strong>nal Ludovico<br />
Alamand arcivescovo d' Arles fatto<br />
presidente del concilio, e subornata<br />
ed avvalorata da Alfonso V<br />
re <strong>di</strong> Aragona, da Filippo Maria<br />
Visconti duca <strong>di</strong> Milano, e da Amadeo<br />
Vili duca <strong>di</strong> Savoia, de-<br />
cretò che, ammesse le istanze degli<br />
avignonesi , i quali chiedevano un<br />
altra proroga per lo esborso, ferma<br />
restasse l'elezione già fatta della<br />
città <strong>di</strong> Avignone. Che se i citta-<br />
<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> essa neppur quella volta<br />
avessero adempiuto alle promesse,<br />
si trasferisse il concilio in alcuna<br />
città <strong>di</strong> Savoia. Nella stessa sessione,<br />
dei 7 maggio, la parte dei faziosi<br />
promulgò un decreto per assicurare<br />
agli avignonesi il rimborso della<br />
somma <strong>di</strong> settanta mila fiorini d'oro,<br />
ed in esso <strong>di</strong>chiararono che la cit-<br />
tà d'Avignone ne aveva già sborsa-<br />
ta una porzione. Frattanto la parte<br />
sana del concilio deputò suoi nun-<br />
zi a Costantinopoli, Pietro vescovo<br />
<strong>di</strong> Dignc , Antonio vescovo porto-<br />
ghese, e Nicolò de Cusa preposto<br />
BAS i55<br />
del monistero <strong>di</strong> Mervel nella <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Treveri, poi amplissimo Car-<br />
<strong>di</strong>nale. Questi visitarono prima il<br />
Papa in Bologna, e concertati con<br />
lui e cogli ambasciatori greci gli<br />
affari, ivi si unirono con Cristoforo<br />
Garatone vescovo coronense, e nun-<br />
zio Pontificio, e passati in Venezia,<br />
s' imbarcarono per Costantinopoli,<br />
sopra quattro galere comandate<br />
da Antonio Condulmiero , approdandovi<br />
ai 3 settembre dello stes-<br />
so anno. Presentate all'imperatore<br />
Giovanni VII Paleologo le lette-<br />
re Pontificie, ed il denaro invia-<br />
togli dal Papa per <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Co-<br />
stantinopoli durante la sua assenza,<br />
immantinente acconsentì l'augusto<br />
alla proposta della città <strong>di</strong> Ferrara,<br />
luogo compreso nella prima con-<br />
venzione, come quello <strong>di</strong> piti facile<br />
accesso con breve navigazione per<br />
l'Adriatico, e per le barche del Po.<br />
Di ciò certificato Eugenio IV con<br />
lettere del Garatone, convocò senza<br />
indugio il concilio universale <strong>di</strong> Fer-<br />
rara, <strong>di</strong>sciogliendo con suprema au-<br />
torità e formalmente quello <strong>di</strong> Ba-<br />
silea con bolla dei 18 settembre<br />
1437, nella quale si <strong>di</strong>ffuse in amare<br />
querele pel tumultuario, se<strong>di</strong>-<br />
zioso , ingiurioso e scismatico pro-<br />
cedere dei basileesi.<br />
Poco dopo l'arrivo del Garatone<br />
cogli ambasciatori greci, e con due<br />
vescovi nunzi del legittimo concilio<br />
<strong>di</strong> Basilea, giunsero ancora in Costan-<br />
tinopoli quattro vescovi nunzi dei<br />
faziosi ailine <strong>di</strong> persuadere i greci<br />
per Avignone. Ma inutile tornò l'an-<br />
data loro, poiché l' imperatore ed il<br />
patriarca, dopo aver confermata la<br />
risoluzione d'entrare ne' legni Pon-<br />
tificii, esortarono i basileesi, che, de-<br />
poste le animosità e composte le<br />
<strong>di</strong>fferenze, andassero seco loro in Ve-<br />
nezia. Giunsero <strong>di</strong>falli colà ai 9 feb-
1 56 B A S<br />
braio del 1 348, ed ai 4 marzo en-<br />
trarono in Ferrara colmati nslluno<br />
e nell'altro luogo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimi o-<br />
nori ( V . Fere<br />
\ra ). I faziosi basi-<br />
leesi al contrario si ritirarono sde-<br />
gnati a Marsiglia. Si fecero in seguito<br />
a Ferrara se<strong>di</strong>ci sessioni, l'ultima del-<br />
le quali ebbe luogo ai io gennaio<br />
i43 9 .<br />
Carlo VII re <strong>di</strong> Francia, avendo<br />
nel i43S formata in trentotto artico-<br />
li la famosa Prammatica Sanzione<br />
( Te<strong>di</strong> ) _, cavata da' decreti del<br />
conciliabolo, fu condannata con au-<br />
torità apostolica da Eugenio IV. I<br />
detti trentotto canoni, <strong>di</strong> cui si compone<br />
la Prammatica Sanzione, leg-<br />
gonsi presso il Ferrari nella Bili<br />
Hot. Canon. , verbo Concorda-<br />
timi Gallicnm<br />
.<br />
Gli ambasciatori dei principi, e<br />
molti prelati si erano a poco a po-<br />
co ritirati dal conciliabolo, per cui<br />
in quell'ultima sessione, tenuta ai 16,<br />
o, come altri vogliono, ai 19 mag-<br />
gio 1439, esso restò composto del<br />
solo Car<strong>di</strong>nale Alcmand arcivescovo<br />
<strong>di</strong> Arles, <strong>di</strong> sette vescovi e <strong>di</strong> una<br />
moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> sacerdoti bor<strong>di</strong>ne in-<br />
feriore, occupando questi ultimi i<br />
seggi episcopali con sacre reliquie<br />
in mano. Argomento precipuo <strong>di</strong><br />
quella sessione si fu il fulminare<br />
Eugenio IV per la deposizione del<br />
Papato; non considerando costoro che<br />
i fratelli minori soggiacciono alla giu-<br />
ris<strong>di</strong>zione della primogenitura del<br />
Pontefice : Che la casa <strong>di</strong> Cristo è<br />
sottoposta al Sommo Pontefice, padre<br />
<strong>di</strong> famiglia : Che non meno<br />
la greggia universale della Chie-<br />
sa , che le pecore particolari devono<br />
restar subor<strong>di</strong>nate alla <strong>di</strong>rezione<br />
del Pastore: Che il corpo misti-<br />
co della Chiesa, come il corpo fisi-<br />
co non può <strong>di</strong>pendere, che dal suo<br />
capo : che la sposa, cioè la Chiesa,<br />
BAS<br />
è soggetta interamente alla potestà<br />
dello sposo, eh' è il Papa : Che come<br />
la madre del re è sud<strong>di</strong>ta del<br />
re, così la Chiesa madre del Papa,<br />
come uomo e come fedele, è sud-<br />
<strong>di</strong>ta del Papa, come principe <strong>di</strong> es-<br />
sa, a cui solo imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong>e-<br />
de il Signore la suprema potestà<br />
delle chiavi, che e
BAS<br />
Basilea, proposizione però che in<br />
molti luoghi sarebbe data alle fiamme<br />
come offensiva dell' autorità<br />
della monarchia laica ; contuttociò<br />
la Chiesa non può essere superiore<br />
al Papa, perchè il Pontefice ha la<br />
autorità imme<strong>di</strong>atamente da Dio,<br />
laddove i re 1' ebbero primieramen-<br />
te dai popoli : Che la celebrazione<br />
de' concilii non è stala istituita come<br />
necessaria per la decisione del-<br />
le materie della fede, poiché è ba-<br />
stevole per deciderle senza errore il<br />
Sommo Pontefice, legittimo successore<br />
<strong>di</strong> s. Pietro, pel quale, non<br />
per la Chiesa Cristo pregò ut non<br />
defìceret fides, ina come convenien-<br />
te e necessaria per la più facile<br />
esecuzione de' decreti, ne' quali tutti<br />
influiscono, come scrisse a Mar-<br />
tino Mayero nelle sue epistole il<br />
Car<strong>di</strong>nal Enea Silvio Piccolomini,<br />
poi Pontefice Pio II; e perchè an-<br />
cora piace al Signore che tutti ope-<br />
rino per le vie umane, ancorché si-<br />
curi della <strong>di</strong>vina assistenza , e coi<br />
mezzi proprii della prudenza, non<br />
tentando senza essi il Signore Id-<br />
<strong>di</strong>o. Per la qual ragione i re si va-<br />
gliono de' loro consigli , e i Papi<br />
consultano giornalmente col sacro<br />
collegio de' Car<strong>di</strong>nali, che loro assi-<br />
stono nel governo, come già assi-<br />
stevano i settanta seniori a Mosè.<br />
Pronunciata quella sentenza, i con-<br />
ciliarii deputarono i tre triumviri, per-<br />
chè nominassero dal loro corpo tren-<br />
tatre elettori d'un nuovo Papa, <strong>di</strong>-<br />
ciotto dei quali erano sud<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> Amadeo<br />
Vili duca <strong>di</strong> Savoia, per te-<br />
stimonio <strong>di</strong> Flavio Biondo , dee.<br />
Ili lib. X. Rinchiusisi quin<strong>di</strong> in un<br />
luogo già fabbricato nel mezzo <strong>di</strong><br />
Basilea, ad uso delle danze pubbli-<br />
che, lo fecero servir <strong>di</strong> conclave;<br />
nel quale elessero Amadeo Vili du-<br />
ca <strong>di</strong> Savoia, <strong>di</strong>venuto antipapa col<br />
BAS ,5 7<br />
nome <strong>di</strong> Felice V ( V. Antipapa<br />
XXXI X ). Accompagnato poscia da<br />
Lodovico duca <strong>di</strong> Savoia, dal conte<br />
del genevese, suoi figli, e da trecento<br />
gentiluomini dei suoi stati, fece il<br />
solenne suo ingresso in Basilea , il<br />
24 giug l1f > I 44°3 e
i58 BAS<br />
ai padri <strong>di</strong> Basilea ed a Felice V,<br />
1 afflizione invase l'animo <strong>di</strong> tutti.<br />
Alfonso V re d'Aragona, e sovrano<br />
<strong>di</strong> Sicilia e <strong>di</strong> Sardegna , non<br />
riconobbe da principio né Eugenio<br />
IV , né Felice V ; ma <strong>di</strong>poi aderì<br />
ad Eugenio IV. La Germania, ap-<br />
pigliatasi alla neutralità, ricusò <strong>di</strong><br />
ascoltare nella <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Magonza il<br />
Car<strong>di</strong>nale d 5<br />
Arles e due anticar<strong>di</strong>-<br />
nali <strong>di</strong> Felice V, se epiesti prima<br />
nou deponevano gli abiti Car<strong>di</strong>nali-<br />
sài, e quello gli ornamenti <strong>di</strong> legato<br />
a Intere. Lo stesso avvenne nella<br />
<strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Francfort, essendovi presen-<br />
te Federico III re dei romani, anzi<br />
questi avendo mandati ambasciatori<br />
ad Eugenio IV ed a Felice V, or-<br />
<strong>di</strong>nò loro <strong>di</strong> venerare il primo come<br />
vero Papa, <strong>di</strong> chiedergli la convocazione<br />
<strong>di</strong> altro concilio, e <strong>di</strong> trat-<br />
tar col secondo per internunzi, senza<br />
tenerlo per Pontefice. Deposta fi-<br />
nalmente la neutralità , tutta la<br />
Germania si sottopose, nel principio<br />
del i447j ad Eugenio IV. L'Italia<br />
( senza escludere Filippo Maria Vi-<br />
sconti duca <strong>di</strong> Milano genero dell'antipapa),<br />
la Spagna, la Provenza<br />
l'Inghilterra, l'Ungheria, la Polonia,<br />
e gli altri regni settentrionali, con<br />
1' Oriente , lo seguirono in tutto.<br />
La Savoia, gli svizzeri, i basileesi,<br />
il Piemonte, alcune università, e<br />
quei d' Argentina parteggiarono per<br />
Felice V; ma furono <strong>di</strong>poi costretti<br />
a venerare ed ubbi<strong>di</strong>re al legittimo<br />
Romano Pontelìce.<br />
Nel i44° (così il Ciacconio<br />
nelle vite dei Pontefici e Car<strong>di</strong>nali<br />
colle note <strong>di</strong> Agostino Oldoino<br />
1677, toni. II, p. 938) il giorno<br />
29 gennaio, fu conceduto a Felice V<br />
dai congregati nella città <strong>di</strong> Basi-<br />
lea, che prima <strong>di</strong> recarvisi per es-<br />
sere coronato, potesse scegliere al-<br />
cuni soggetti illustri per lama, per<br />
BAS<br />
scienza, o per nobiltà, per esser<br />
eletti Car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> santa Romana<br />
Chiesa, acciocché godessero, oltre gli<br />
emolumenti, degli onori, e delle in-<br />
segne proprie <strong>di</strong> tal <strong>di</strong>gnità. Nel<br />
consecutivo mese <strong>di</strong> settembre poi<br />
gli permisero, che per quella volta<br />
soltanto, ne potesse nominare due<br />
o tre ancora <strong>di</strong> una stessa <strong>di</strong>ocesi.<br />
Felice V però, nel mese <strong>di</strong> apri-<br />
le , presso Thonon , avea <strong>di</strong> già<br />
scritti nel numero de' Car<strong>di</strong>nali i se-<br />
guenti :<br />
Lodovico della Pala, de' conti <strong>di</strong><br />
Varambone, francese <strong>di</strong> origine. One-<br />
sti professò nell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Benedet-<br />
to, e, secondo altri, in quello <strong>di</strong> Ci-<br />
stcllo, e quin<strong>di</strong> fu eletto prima vesco-<br />
vo <strong>di</strong> s. Giovanni <strong>di</strong> Morienna , e<br />
poi amministratore <strong>di</strong> Losanna. Nel<br />
concilio <strong>di</strong> Costanza ottenne la ca-<br />
rica <strong>di</strong> custode , o sia governatore<br />
del conclave, che ivi fu tenuto per<br />
1' elezione <strong>di</strong> Martino V, e in que-<br />
sto <strong>di</strong> Basilea per la sua attività<br />
faceva le prime parti, onde Felice<br />
V lo creò Pseudo-Car<strong>di</strong>nale; ma terminalo<br />
lo scisma, il Pontefice Ni-<br />
colò V lo riconobbe per vero, con-<br />
ferendogli il titolo <strong>di</strong> s. Anastasia,<br />
ed alcuni scrivono che poi passasse<br />
a quello <strong>di</strong> s. Cecilia. Dopo due<br />
anni, come vuole il Contelorio<br />
contraddetto dal Frizonio , che scri-<br />
ve sci, fiiù il corso de' suoi giorni<br />
in Roma nel 14^1, ° ne l j 4^^j ea "<br />
ebbe la tomba nella basilica vati-<br />
cana.<br />
Bartolommeo <strong>di</strong> Novara, fratello<br />
<strong>di</strong> Scaramuccia consigliere <strong>di</strong> Filippo<br />
duca <strong>di</strong> Milano, eh' era genero del-<br />
lantipapa, aggregato alla famiglia dei<br />
Visconti, e perciò cognominato Vi-<br />
sconte, fu creato da Mai-tino V, Ponte-<br />
fice romano, vescovo <strong>di</strong> Novara l'anno<br />
1429. Egli aggiunse non pochi e<strong>di</strong>fi-<br />
zii,già fatti dal vescovo Guglielmo suo<br />
,
BAS<br />
predecessore nel castello <strong>di</strong> Vespolati<br />
, come rilevasi da' suoi stemmi<br />
travagliali con mattoni colli, e<br />
varie importanti cose fece nel palazzo<br />
vescovile . Da Eugenio IV<br />
chiamato in giu<strong>di</strong>zio , e convin-<br />
to <strong>di</strong> aver cospirato contro ili<br />
lui, fu spogliato dell'onore e della<br />
<strong>di</strong>gnità episcopale. Laonde, per evita-<br />
re lo sdegno del Pontefice, si rifug-<br />
gii) presso il concilio <strong>di</strong> Basilea , e<br />
presso l' imperatore. Si presentò pu-<br />
re ad Alberto re de' romani, dal<br />
quale ottenne la conferma <strong>di</strong> tutti<br />
que' privilegii accordati alla chiesa<br />
<strong>di</strong> Novara , e c\\ essa attualmente<br />
possedeva. Cos'i, sebbene privato da<br />
Eugenio IV del vescovato, si conteneva<br />
come se fosse vescovo or<strong>di</strong>na-<br />
rio, e in quella conferma Bartolommeo<br />
viene nominato principe del<br />
sacro romano impero. Per verità<br />
ricevette occultamente le insegne del<br />
Car<strong>di</strong>nalato dategli da Felice V,<br />
ma protestava <strong>di</strong> averle pubblicamente<br />
ricusate per ottenerle da Eugenio<br />
IV. Pio li afferma aver que-<br />
gli nella curia romana in Firenze<br />
alla presenza <strong>di</strong> Eugenio IV, rinun-<br />
ziato gli ornamenti <strong>di</strong> tal <strong>di</strong>gnità,<br />
cos'i parlandone nei commentarli:<br />
5 Barlolommeo <strong>di</strong> Visconti vescovo<br />
» <strong>di</strong> Novara, fratello <strong>di</strong> Scaramuc-<br />
» eia , fu da giovane promosso al<br />
» vescovato, non tanto per merito<br />
33 proprio, quanto pel favore del<br />
» fratello. Imperocché Scaramuccia,<br />
» detto anche Giorgio, nato <strong>di</strong> bas-<br />
> so lignaggio servi garzoncello a<br />
>> Gabriele Visconti, ed in seguito<br />
» alla decapitazione <strong>di</strong> costui avvenu-<br />
53 ta presso Genova, tuttor giovinetto,<br />
« si rivolse a Giovanni Visconti duca<br />
33 <strong>di</strong> Milano ; fu seco lui mentre<br />
33 ancor venia percosso , trovossi<br />
33 alla <strong>di</strong> lui uccisione, e fu ve-<br />
•) duto lagrimare sopra <strong>di</strong> quel ea-<br />
,<br />
.<br />
BAS i5g<br />
3> davere : e cos'i d' allora in poi<br />
33 comincio a servire con migliori<br />
» auspicii a Filippo, dal quale fu<br />
33 arricchito , e tanto amato che<br />
n venne ascritto fra i \ isconti , e<br />
53 il <strong>di</strong> lui fratello Barlolommeo fu<br />
-3 fatto vescovo. A questo vescovo<br />
» ho servilo ancor io allorché Iro-<br />
-3 va vasi in Basilea assai famigerato<br />
53 in riguardo al duca : con lui au-<br />
35 dai a Milano, e per tre anni gli<br />
55 prestai fedel servigio nel IN'ova-<br />
55 rese. Poscia lo seguii a Firenze<br />
55 spe<strong>di</strong>tovi dal duca in legazione.<br />
33 Uno scellerato mostro <strong>di</strong> mali-<br />
•5 gnità fìngendosi nemico <strong>di</strong> Eu-<br />
•5 genio IV, lo tirò a sé con in-<br />
•3 ganno 33<br />
E dopo aver narrato la cospirazione<br />
, circa la cattura <strong>di</strong> Eugenio<br />
IV in Firenze, soggiunge. « Di li<br />
3» a pochi giorni il vescovo fu li-<br />
53 berato, e andò a Milano col Car-<br />
53 <strong>di</strong>nal Santacroce, il quale avea<br />
53 qualche affare col duca, e quin-<br />
» <strong>di</strong> dovea trasferirsi ad Arras per<br />
» trattarvi della pace tra il re <strong>di</strong><br />
33 Francia, e il duca <strong>di</strong> Borgogna.<br />
33 Ancor questo seguii, e per <strong>di</strong> lui<br />
•3 comando mi recai nella Scozxi;<br />
3 ma essendone tornato non volli<br />
-3 avvicinare Eugenio IV in Bolo-<br />
33 gna, per tema che imputasse a<br />
35 me le azioni del Novarese. Dimo-<br />
» rai lungo tempo in Basilea, e<br />
33 stetti presente a tuttociò, che fu<br />
33 operato contro Eugenio IV; quin-<br />
55 <strong>di</strong> fui ricevuto per segretario da<br />
55 Felice V <strong>di</strong> recente creato anti-<br />
5. papa, presso il quale mi adoprai<br />
35 nella promozione de' Car<strong>di</strong>nali<br />
53 affinché ancor questo Novarese<br />
33 fosse fatto Car<strong>di</strong>nale, locchèavven-<br />
33 ne. Ma poi cambiate le cose, tut-<br />
33 ti abbandonando Felice V, né<br />
33 volendo riconoscere il <strong>di</strong> lui Pa-<br />
53 pato, io mi recai presso L'inope-<br />
,
160 BAS<br />
» ratore Federico III, ne amai pas-<br />
>> sar subito da un partito all' al-<br />
» tro. Il vescovo <strong>di</strong> Novara poi ri-<br />
» nunzio le insegne del Car<strong>di</strong>nala-<br />
» to, non senza speranza <strong>di</strong> otte-<br />
v nerle nuovamente da Eugenio IV,<br />
» speranza eh' egli nutre tutt'ora »<br />
Bartolommeo adunque , cogli sforzi<br />
del duca <strong>di</strong> Milano, fu restituito alla<br />
sua primiera chiesa ove mori , secondo<br />
Fer<strong>di</strong>nando Ughelli nelle ad-<br />
<strong>di</strong>zioni al Ciacconio, l'anno 1^6, o,<br />
secondo altri, nel i4^7- Esiste una<br />
lettera del Car<strong>di</strong>nal Enea Silvio Piccolomini,<br />
ed è la trecentesima decima<br />
nona, ad Andrea Visconti, nella quale<br />
si condolè della morte <strong>di</strong> Bartolommeo<br />
vescovo suo fratello. In questa<br />
lettera confessa Silvio andar lui <strong>di</strong><br />
tutto debitore alla <strong>di</strong> lui casa, il che<br />
fa credere essere stato segretario <strong>di</strong><br />
Bartolommeo. Avvi un'altra lettera<br />
del medesimo Enea, <strong>di</strong>retta a Bartolommeo<br />
stesso, ed è nell'elenco la<br />
vigesima seconda. Esiste un pubblico i-<br />
stromento , con cui questo vescovo<br />
prese possesso del castello <strong>di</strong> Vespola-<br />
ti, ed un altro col quale eresse, nel-<br />
l' anno i44$> ^ a piazza da mercato<br />
<strong>di</strong> Gau<strong>di</strong>ani.<br />
Valdramo <strong>di</strong> Morsa signore <strong>di</strong><br />
Baer, che il Panvinio ed il Ciacco-<br />
nio chiamano Urbano, tedesco, elet-<br />
to vescovo <strong>di</strong> Mastricht, assente venne<br />
da Felice V appellato Car<strong>di</strong>nale<br />
: ma egli rifiutò Y offertagli <strong>di</strong>-<br />
gnità , e scrisse che sarebbe venu-<br />
to al concilio <strong>di</strong> Basilea. Sotto Nicolò<br />
V rinunziò il vescovato <strong>di</strong> Ma-<br />
stricht; nessun' altra menzione tro-<br />
vasi fatta <strong>di</strong> lui presso gli scrittori <strong>di</strong><br />
quell' epoca.<br />
Alfonso Car<strong>di</strong>o spagnuolo, <strong>di</strong>ver-<br />
so da quello che l' antipapa Bene-<br />
detto XIII arruolò nel numero dei<br />
falsi Car<strong>di</strong>nali, da protonotario apo-<br />
stolico , fu eletto da Felice V <strong>di</strong>a-<br />
.<br />
BAS<br />
cono Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Eustachio. Es?li<br />
rinunziò lo splendore <strong>di</strong> tai titoli,<br />
come consta dagli atti del concilio<br />
<strong>di</strong> Basilea, ove leggesi, che i pre-<br />
fati quattro falsi Car<strong>di</strong>nali furono<br />
approvati dal sinodo <strong>di</strong> Basilea. Ga-<br />
spare Porregni confonde quest' Al-<br />
fonso falso Car<strong>di</strong>nale, coli' altro Alfonso<br />
Carillo già detto: imperocché<br />
l'Alfonso designato da Benedetto XIII,<br />
morì nel ifi\, laddove l'altro fu<br />
scritto da Felice V nel numero dei<br />
Car<strong>di</strong>nali l'anno i44°-<br />
Felice V inoltre annoverò tra i<br />
falsi Car<strong>di</strong>nali Sbìgneo vescovo <strong>di</strong><br />
Cracovia, il quale sebbene fosse sta-<br />
to creato Car<strong>di</strong>nale da Eugenio IV,<br />
pure si condusse, secondo il Contelo-<br />
ri, da creatura <strong>di</strong> Felice V, cui le-<br />
se grazie in Basilea col mezzo <strong>di</strong><br />
un messaggere, l' ultimo giorno <strong>di</strong><br />
ottobre del i44g come negli atti<br />
del concilio. V. Scismi.<br />
Nell'anno i44°j primo dell' an-<br />
tipontificato, il giorno 12 ottobre,<br />
Felice V creò in Basilea i seguen-<br />
ti anticar<strong>di</strong>nali , nella seconda sua<br />
promozione :<br />
Alessandro Zanowitz polacco, fi-<br />
glio del duca <strong>di</strong> Moscovia, secondo<br />
alcuni patriarca <strong>di</strong> Aquileia, ed amministratore<br />
della chiesa <strong>di</strong> Trento,<br />
fu chiamato prete Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s.<br />
Lorenzo in Damaso da Felice V.<br />
Per comando <strong>di</strong> lui andò legato in<br />
Polonia, alfine <strong>di</strong> stogliere quel regno<br />
dall'ubbi<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> Eugenio IV, e<br />
assoggettarlo all' antipapa. Nulla pe-<br />
rò concluse in tale legazione, poi-<br />
ché trovò lo stesso re, ed i primati<br />
del regno contrarli a Felice V.<br />
Poco dopo <strong>di</strong>ede un ad<strong>di</strong>o sì alla<br />
<strong>di</strong>gnità Car<strong>di</strong>nalizia, che a quella<br />
<strong>di</strong> legato, per la qual cosa Nicolò<br />
V lo confermò vescovo <strong>di</strong> Trento<br />
agli 8 novembre i44^- Fer<strong>di</strong>nando<br />
Ughelli non annovera questo Ales-
CAS<br />
sancirò fra i patriarchi <strong>di</strong> Aquileia:<br />
e per verità se si osserverà attervtamcnte<br />
sulla loro serie, sarà ben<br />
<strong>di</strong>fficile fissar l' epoca nella quale<br />
abbia egli preseduto a quella chie-<br />
sa. Il 29 aprile 1402 occupò quella<br />
cattedra, per comando del Pontefice<br />
Bonifacio IX, Antonio Pan-<br />
ciatino. A questo legittimamente suc-<br />
cedette nel 14 1 B Lodovico Tecchj<br />
il quale nel 1 435 lasciò questa se-<br />
de vacante a Gio: Vitellio Vitelle-<br />
schi. Alla morte del Vièelleschi la<br />
ottenne Lodovico Scarampi, al quale<br />
succedette Marco Barbo, che ritenne<br />
il patriarcato <strong>di</strong> Aquileia fino al<br />
1490. Forse tutti quelli, che abbiamo<br />
nominato, ebbero il patriarcato <strong>di</strong><br />
Aquileia dai romani Pontefici, e<br />
questo Alessandro polacco, dall' antipapa<br />
Felice V potrebbe essere stato<br />
decorato <strong>di</strong> una tal <strong>di</strong>stinzione nel medesimo<br />
tempo in che gli altri godevano<br />
e lo stesso titolo e la cattedra.<br />
Ottone spagnuolo vescovo <strong>di</strong> Tor-<br />
losa, uno degli otto spagnuoli, che,<br />
intervenuti in Basilea, elessero Papa<br />
Felice V , fu dal medesimo nominato<br />
prete Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Puden-<br />
ziana nel i44°j nia ne ^ giorno i3<br />
aprile del i44^S a^a presenza dello<br />
stesso Eugenio IV Pontefice romano<br />
e dei Car<strong>di</strong>nali , rinunziò le in-<br />
segne del Car<strong>di</strong>nalato, come consta<br />
dal <strong>di</strong>ploma dello stesso Eugenio IV.<br />
Giorgio spagnuolo vescovo <strong>di</strong> \ ich<br />
si recò al concilio <strong>di</strong> Basilea pel<br />
regno <strong>di</strong> Aragona, e fu uno degli spagnuoli,<br />
che <strong>di</strong>ede il voto per Fe-<br />
lice V, il quale contollo tra i preti<br />
Car<strong>di</strong>nali , primieramente col titolo<br />
<strong>di</strong> s. Anastasia, <strong>di</strong>poi con quello <strong>di</strong><br />
s. Maria in Traspontina. Ma Euge-<br />
nio IV, privatolo non solo della por-<br />
pora , ma ancora del vescovato , lo<br />
rimandò a casa sua , come rilevasi<br />
dal <strong>di</strong>ploma dello stesso Eugenio IV<br />
VOL. IV.<br />
,<br />
BAS ,61<br />
datato li 22 settembre 1 44^- Quin<strong>di</strong><br />
mori nella sud<strong>di</strong>tanza <strong>di</strong> Felice Y.<br />
Francesco nativo <strong>di</strong> Francia , il<br />
quale ancor giovanetto avea profes-<br />
sato la vita monastica secondo le re-<br />
gole <strong>di</strong> s. Benedetto, l'anno i43s fu<br />
eletto vescovo <strong>di</strong> Ginevra, città della<br />
Savoia posta in vicinanza del lago <strong>di</strong><br />
Ginevra. E già molto innanzi era addetto<br />
agli uffizii della curia romana.<br />
Assistette agli atti del concilio <strong>di</strong> Ba-<br />
silea, e come uno de' francesi con-<br />
vocati, fu presente ai comi/.ii , nei<br />
quali fu creato antipapa Felice V,<br />
da cui ricevette nello stesso concilio<br />
l'ostro e la nomenclatura <strong>di</strong> prete-<br />
Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Marcello. Fu uomo<br />
<strong>di</strong> poca facon<strong>di</strong>a, ma <strong>di</strong> molto in-<br />
ten<strong>di</strong>mento. 11 suo giu<strong>di</strong>zio in ogni<br />
<strong>di</strong>fficile affare <strong>di</strong>cesi meritevole <strong>di</strong> pre-<br />
ferenza. Dopo il ritiro <strong>di</strong> Felice V,<br />
anch' egli depose la porpora che<br />
avea indossata.<br />
Bernardo francese , il quale in<br />
verde età abbracciò e professò l'isli-<br />
tuto <strong>di</strong> s. Benedetto, fu celeberrimo<br />
giurisconsulto <strong>di</strong> quel tempo, e ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Acqs. Si recò al concilio<br />
<strong>di</strong> Basilea come uno degli elettori<br />
francesi a quello prescelti; ma siccome<br />
soffriva il mal <strong>di</strong> podagra,<br />
non volle intervenire all'atto della<br />
nomina <strong>di</strong> Felice V, e gli fu sostituito<br />
Lodovico <strong>di</strong> Marsiglia. Non<strong>di</strong>meno<br />
Felice V lo intruse nel sacro<br />
Collegio, quasi prete Car<strong>di</strong>nale dei<br />
ss. Nereo ed Achilleo ; egli però po-<br />
co dopo ne gettò le insegne.<br />
Giovanni tedesco, da vescovo Ar-<br />
gentino <strong>di</strong> Eger, fu celebrato qual<br />
prete Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> s. Sisto; ma quan-<br />
to tempo godesse <strong>di</strong> tal fama s'ignora:<br />
gli scrittori contemporanei non<br />
ne parlano, e ne' co<strong>di</strong>ci vaticani non<br />
si rinviene <strong>di</strong> lui che il semplice<br />
nome.<br />
Giovanni Gruuemeldcr } o Grum-<br />
21
i6a BAS<br />
malder, detto anco Germulder, ba-<br />
stardo <strong>di</strong> Giovanni, o piuttosto <strong>di</strong><br />
Alberto duca <strong>di</strong> Baviera, era dottore<br />
in decreti e sacra teologia, e qual ca-<br />
nonico, o prevosto, intervenne al concilio<br />
<strong>di</strong> Costanza, e si oppose a Gio-<br />
vanni Hus. Diretto da quel conci-<br />
lio alla cattedra vescovile <strong>di</strong> Frisi-<br />
gna, non tardò ad esserne cacciato<br />
da Martino V. Felice V lo aggre-<br />
gò a' Car<strong>di</strong>nali col titolo de' ss. Sil-<br />
vestro e Martino a' Monti , altri-<br />
menti detto Equizio. Deve <strong>di</strong>rsi pe-<br />
rò che cedesse simile ascrizione, ed<br />
ottenesse da Eugenio IV il vescovato<br />
<strong>di</strong> Frisigna, poiché si sa <strong>di</strong> certo<br />
che mori in Vienna vescovo, il secondo<br />
giorno <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre del 1 453.<br />
Giovanili de Prilla Vezzosa, spagnuolo<br />
<strong>di</strong> Segovia , insigne teologo<br />
<strong>di</strong> quel tempo, arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Oviedo,<br />
intervenne al concilio <strong>di</strong> Ba-<br />
silea come uno degli elettori spa-<br />
gnuoli, <strong>di</strong>e' il suo voto a Felice V,<br />
dal quale, nella seconda proclama-<br />
zione de' padri, fu iscritto nel novero<br />
de Car<strong>di</strong>nali col titolo <strong>di</strong> s. Ma-<br />
lia in Trastevere, e fu spe<strong>di</strong>to alla<br />
adunanza <strong>di</strong> Berry.<br />
rata <strong>di</strong> Felice V ,<br />
Dopo<br />
cessò<br />
la riti-<br />
<strong>di</strong> usare<br />
porpora e titoli. S. Antonino scrive,<br />
che questo Giovanni fu alunno dell'<br />
Or<strong>di</strong>ne de' pre<strong>di</strong>catori , e che mo-<br />
li appena ricevuta la nomina al<br />
Car<strong>di</strong>nalato . Enea Silvio Piccolomini<br />
poi, nella sua Storia del con-<br />
cilio <strong>di</strong> Basilea, a chiare note as-<br />
serisce, che questo uomo, illustre<br />
per letteratura e pietà , depose la<br />
porpora nelle mani <strong>di</strong> .Nicolò V<br />
dopo il recesso <strong>di</strong> Felice V, e che<br />
ottenne il vescovato <strong>di</strong> Cesarea nelle<br />
regioni degl'infedeli. Comunque<br />
sia la cosa, si tiene per certo, che abbandonata<br />
la <strong>di</strong>gnità e il mondo<br />
si ritirò in una solitu<strong>di</strong>ne, e con<br />
gran santità visse il resto de' suoi<br />
,<br />
BAS<br />
giorni nell' amor <strong>di</strong> Dio. Egli tra-<br />
dusse in latino l'alcorano, in cui<br />
Maometto stabilì una falsa e molle<br />
religione, e ne confutò le men-<br />
zogne con argomenti e ragioni vere-<br />
Inoltre fece una collezione delle con-<br />
cordanze delle parti del <strong>di</strong>scorso indeclinabili<br />
della Bibbia, e in due<br />
volumi <strong>di</strong>e' alla luce gli alti del<br />
concilio <strong>di</strong> Basilea.<br />
Terza creazione de' falsi Car<strong>di</strong>na-<br />
li, ossia pubblicazione de'medesimi.<br />
Il giorno 1 1 novembre del 1 44°><br />
ricevuta per lettere notizia dalla<br />
Francia, che gì' infrascritti avrebbe-<br />
ro accettato il Car<strong>di</strong>nalato, Felice<br />
V, pseudo Pontefice, assiso in mezzo<br />
alla congregazione sinodale <strong>di</strong> Ba-<br />
silea, consultando per la prima vol-<br />
ta i presenti tra i Car<strong>di</strong>nali da lui<br />
creati, creò Car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> santa romana<br />
Chiesa alcuni, tutti assenti,<br />
come leggesi negli Atti del concilio<br />
Basileese, tomo li libro XVI, capo<br />
36, e sono i seguenti :<br />
Aina eleo <strong>di</strong> Thalaru francese, il<br />
quale da Giacomo Severzio, nella<br />
Cronologia de' vescovi lionesi , viene<br />
descritto per uomo nobilissimo,<br />
religioso ed eru<strong>di</strong>to. Sortì sublimi<br />
natali nel territorio <strong>di</strong> Lione dalla<br />
famiglia de Thalaru ragguardevo-<br />
lissima per 1' antica sua nobiltà, fu<br />
nipote <strong>di</strong> Giovanni de Thalaru.,<br />
chiamato Car<strong>di</strong>nale da Clemente<br />
VII falso Pontefice, ed arci<strong>di</strong>acono<br />
<strong>di</strong> Lione, e prescelto da quel clero,<br />
partì pel concilio <strong>di</strong> Costanza. Ivi<br />
<strong>di</strong>morando gli pervennero lettere<br />
colle quali gli si notificava la sua<br />
elezione, fatta dal capitolo 1 anno<br />
1 4 * 5>, al grado del defunto Filippo<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Lione, la quale, se<br />
cre<strong>di</strong>amo a Paro<strong>di</strong>no, fu approvata<br />
nel medesimo concilio ila tre nazioni,<br />
delle cinque che componevano<br />
quell'augusta assemblea. Tornato a<br />
,
BAS<br />
Lione, dai suffragane! <strong>di</strong> quella pro-<br />
vincia, che giunsero a' i 3 gennaio al-<br />
la capitale <strong>di</strong> essa, fu nella catte-<br />
drale consacrato con solenne rito il<br />
giorno 16 dello stesso mese ed anno<br />
i4i6. A lui Martino V rinnovo<br />
i privilegi <strong>di</strong> primate, come costa<br />
dal <strong>di</strong>ploma spe<strong>di</strong>to per tal prima-<br />
zia, che conservasi nell'archivio del-<br />
la chiesa <strong>di</strong> Lione. Intervenne al-<br />
l'adunanza <strong>di</strong> Berry, dalla quale fu<br />
spe<strong>di</strong>to legato ad Eugenio IV romano<br />
Pontefice, unitamente agli am-<br />
basciatori del re <strong>di</strong> Francia, o solo<br />
per impetrare dal Papa, tanto a<br />
nome del re, quanto del clero, che<br />
nulla facesse contro i padri <strong>di</strong> Ba-<br />
silea, ma che anzi vi approvasse il<br />
concilio. Benché assente, venne se-<br />
gnato da Felice V nel numero dei<br />
Car<strong>di</strong>nali preti l'anno i44 0: non<br />
visse però lungamente in tale qua-<br />
lifica, poiché il giorno i i febbraio<br />
i443 morì, e il corpo <strong>di</strong> lui fu sepolto<br />
nella cattedrale <strong>di</strong> Lione nella cap-<br />
pella <strong>di</strong> s. Pietro a sinistra del co-<br />
ro. In vita <strong>di</strong>e' molte prove <strong>di</strong> sua<br />
pietà. Sono ben noti i <strong>di</strong> lui atti<br />
contro i bestemmiatori. E poiché<br />
gli ebrei nel 1 3 1 1 furono espulsi<br />
dalla città <strong>di</strong> Lione, allorché ne oc-<br />
cupava la cattedra Filippo <strong>di</strong> Savoia,<br />
Amadeo, eccitato dal <strong>di</strong> lui esempio,<br />
intraprese l' atterramento della loro<br />
sinagoga in Trevoux, città <strong>di</strong>ocesana.<br />
Finalmente, prossimo alla mor-<br />
te, comandò con approvazione del ca-<br />
pitolo, per usare l'espressione del<br />
suo testamento, che nelle sei settimane<br />
(che cominciano nella domenica<br />
vicina a s. Fercole) nelle quali <strong>di</strong>-<br />
cesi al presente esser vacanza, si<br />
celebrino le messe appena finiti i<br />
mattutini, e quelli che assistono al-<br />
la messa del coro, se saranno inter-<br />
venuti al mattutino, riceveranno (spe-<br />
cialmente i detti cappellani) un pane<br />
BAS i63<br />
bianco del peso <strong>di</strong> due libbre, e dopo<br />
la mezza notte un altro pezzo<br />
dello stesso peso, e gl'inservienti al-<br />
l'altare un altro pezzo.<br />
Dionisio ila Moi<strong>di</strong>n, o de Molen-<br />
<strong>di</strong>no francese, ori ondo <strong>di</strong> Meaux, fu<br />
canonico e cantore della chiesa <strong>di</strong><br />
Vienna , ed ebbe canonicati nelle<br />
chiese <strong>di</strong> Chartres, <strong>di</strong> Reims, <strong>di</strong> Tu-<br />
rena, <strong>di</strong> Alby e <strong>di</strong> Ambrun. Dipoi,<br />
fatto consigliere del re <strong>di</strong> Francia<br />
Carlo VII , e ne' palagi <strong>di</strong> Carlo<br />
Delfino <strong>di</strong> Vienna e reggente in Francia,<br />
fatto referendario de' memoriali<br />
finalmente fu promosso alla cattedra<br />
<strong>di</strong> s. Stefano arcivescovile <strong>di</strong> Tolosa,<br />
per elezione del capitolo, ai 21 aprile<br />
1421; in<strong>di</strong> fu trasferito a quella <strong>di</strong><br />
Parigi nel 14^9, nella quale venne<br />
confermato dal Pontefice Eugenio IV,<br />
con analogo <strong>di</strong>ploma dei io giugno.<br />
Quin<strong>di</strong> venne insignito dal medesimo<br />
Pontefice del patriarcato d'An-<br />
tiochia. Nello scisma, ascritto da Feli-<br />
ce V tra i Car<strong>di</strong>nali preti, intervenne<br />
all'adunanza <strong>di</strong> Berry, chiusa la qua-<br />
le, morì in Parigi a' i5 settembre<br />
i447j e fLl seP°ho in quella catte-<br />
drale in una tomba <strong>di</strong> bronzo nel<br />
coro, a lato dell'aitar maggiore. Au-<br />
bens, non vedendo nella lapide<br />
sepolcrale alcuna menzione <strong>di</strong> Car-<br />
<strong>di</strong>nalato, lo escluse dal numero dei<br />
Car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> Felice V ; ma a torto,<br />
perché negli atti del concilio <strong>di</strong> Basilea<br />
manoscritti, conservati nel Vaticano,<br />
trovasi fra quelli nominato.<br />
Forse avendo spontaneamente la-<br />
sciata la porpora prima della sua<br />
morte, non se ne fece memoria in<br />
quella lapide. Fra le altre fonda-<br />
zioni havvi questa, che in ogni<br />
gabbato si canti dai musici una<br />
messa nella cappella <strong>di</strong> s. Dionisio,<br />
ove scorgesi l' effigie <strong>di</strong> questo Car-<br />
<strong>di</strong>nale, ed inoltre pel <strong>di</strong> lui riposo<br />
si reciti il salmo De-prqfun<strong>di</strong>s , al-<br />
,
iG4 I3AS<br />
lorchè nelle feste più solenni si celebrano<br />
sagrifizii e riti nell' aitar<br />
maggiore.<br />
Filippo de Caerquis, o de Coat-<br />
kiz francese della Brettagna, citta<strong>di</strong>-<br />
no <strong>di</strong> Lione, versassimo nell'uno<br />
e nell'altro <strong>di</strong>ritto, bene addottrina-<br />
to sì nelle profane, che nelle sacre<br />
lettere, ammirevole per non or<strong>di</strong>naria<br />
eloquenza, fu appellato il Fran-<br />
cese de'Francesi, per la superiorità<br />
del suo ingegno. Innalzato primie-<br />
ramente alla sede vescovile leonen-<br />
BAS<br />
conferma delle proposte , l' arcive-<br />
scovo <strong>di</strong> Palermo, uomo fornito <strong>di</strong><br />
sommo ingegno e singoiar facon-<br />
<strong>di</strong>a, e primo ambasciatore del suo<br />
re , con una splen<strong>di</strong>da orazione<br />
chiese la <strong>di</strong>lazione dell'affare; ma<br />
grande essendo la <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a, si con-<br />
trastò per molti giorni: finalmente<br />
prevalse il partito contro il Paler-<br />
mitano, per lo che egli con eru<strong>di</strong>to<br />
opuscolo, che ha per titolo: Que-<br />
stioni inforno al concilio <strong>di</strong> Basilea,<br />
magistralmente le <strong>di</strong>scusse. Dopo<br />
tultociò, tornato Nicolò in Roma<br />
si trasferì presso il re Alfonso d'A-<br />
ragona, il quale, per sopravvenute<br />
cause, sdegnato contro Eugenio IV,<br />
<strong>di</strong> nuovo rimandò il Palermitano<br />
con Lodovico al concilio <strong>di</strong> Basilea<br />
per impugnarvi il partito del romano<br />
Pontefice , ove pubblicando<br />
molte Risposte a Questioni ammassò<br />
gran denaro e più cose indegnamente<br />
operò , secondo che scrive<br />
Guidone Panziroli nella sua Storia<br />
de J<br />
famosi Professori <strong>di</strong> Diritto.<br />
Tra le altre cose <strong>di</strong>cesi, che corrotto<br />
dall' oro fece promovere al vescovato<br />
<strong>di</strong> Bergamo Isidoro da Ro-<br />
sata, ignorante, ignobile, e pieno<br />
<strong>di</strong> vizi. Inoltre fece un panegirico<br />
a favore <strong>di</strong> Marco Milanese, uomo<br />
sebbene creato dottore in legge<br />
imperito ed inetto, esaltandolo qual<br />
altro s. Agostino, e persuase al sinodo<br />
che fosse eletto vescovo <strong>di</strong><br />
Alessandria , locchè gli fruttò non<br />
leggera macchia d' infamia. Laonde<br />
nacque <strong>di</strong>ssensione fra lui e Lodovico<br />
Pontano. E molto più fu il travaglio<br />
posto a pacificar costoro, che a richiamare<br />
i boemi alla fede cattolica, secondo<br />
1' autorità del citato Enea Silvio.<br />
Riuscì inoltre a persuader molti <strong>di</strong> de-<br />
porre Eugenio IV. Ma allorché si<br />
giunse a tal atto, parti dal sinodo per<br />
comando del re d'Aragona, ch'erasi<br />
,<br />
BAS 16S<br />
riconciliato con Eugenio IV. Poco<br />
dopo , avendo ricevuto da Fe-<br />
lice V il nome <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nale, ri turnò<br />
verso Basilea, e fu caldo <strong>di</strong>fen-<br />
sore del concilio. Pel resto, ritiran-<br />
dosi Felice V, per togliere lo scisma,<br />
il Palermitano, benché pregato, non<br />
volle mai deporre un tal nome. E<br />
mentre con vari pretesti andava<br />
portando la cosa a lungo , gli so-<br />
praggiunse la morte, e morendo si<br />
dolse molto <strong>di</strong> aver, a suggerimento<br />
de' nipoti , abbandonato, coin' egli<br />
<strong>di</strong>ceva, la verità del concilio. Compi<br />
la mortai carriera nel mese <strong>di</strong> lu-<br />
glio i44^j e fi-1 sepolto nella cat-<br />
tedrale <strong>di</strong> Palermo. 11 Panvinio e<br />
s. Antonino riferiscono , che dopo<br />
alcuni anni della <strong>di</strong> lui morte, Ni-<br />
colò V romano Pontefice, successore<br />
<strong>di</strong> Eugenio IV, ebhe cara e legit-<br />
tima la <strong>di</strong>gnità car<strong>di</strong>nalizia <strong>di</strong> questo<br />
Nicolò. Proclive al punire <strong>di</strong> leg-<br />
geri, sentenziò contro i rei, per lo<br />
che da certuni è chiamato crudele.<br />
Pel resto interpretò i decreti dei<br />
Pontefici con tale soli<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> dottrina<br />
, che meritò <strong>di</strong> essere nomi-<br />
nato nuovo Bartolo tra' professori<br />
del <strong>di</strong>ritto Pontifìcio , commenda-<br />
to , sopratutto per la sua chiarez-<br />
za. Oltre le Opere sul Concilio<br />
<strong>di</strong> Basilea , scrisse le dette Que-<br />
stioni ed eru<strong>di</strong>te Risposte , che fu-<br />
rono fatte pubbliche da Lodovi-<br />
co Bolognino. Scrisse inoltre cinque<br />
tomi sopra il Decreto , e le<br />
Decretali:, sopra le Clementine: in-<br />
torno all' Autorità , Verità , ed I-<br />
sliluzione de' Concilii , specialmente<br />
<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Basilea: la Procedura<br />
Giu<strong>di</strong>ziaria , ossia la pratica circa<br />
il modo <strong>di</strong> procedere ne' Giu<strong>di</strong>zii Ci-<br />
vili. Fece centoquattro Consigli, <strong>di</strong>stri-<br />
buiti in due volumi, varie Dispute<br />
intorno alla Potestà Papale, Con-<br />
ciliare, ed Imperiale: Ripetizioni,
iB6 BAS<br />
e Letture: una questione tenuta nel<br />
Ginnasio <strong>di</strong> Panna ed un Trattalo<br />
a favore dell'autorità del Con-<br />
cilio ili Basilea.<br />
Gherardo Mariet, che il Panvinio,<br />
il Ciaccolilo ed altri chiamano<br />
Giovanni francese, da confessore <strong>di</strong><br />
Curio VII, il Vittorioso, re <strong>di</strong> Fran-<br />
cia , fu fatto in primo luogo vescovo<br />
<strong>di</strong> Castres poi Car<strong>di</strong>nale prete da<br />
Felice V nella terza iscrizione dei<br />
padri, seguita in Basilea. Il Frizonio,<br />
il quale, aderendo al Ciacconio ed<br />
al Panvinio chiama Giovanni questo<br />
Gherardo, scrive che il Gherardo Ma-<br />
riet succedette a Giovanni sì nel vesco-<br />
\ato <strong>di</strong> Castres, e sì nell'impiego <strong>di</strong><br />
confessore regio ; ma che Giovanni<br />
e non Gherardo fu decorato della<br />
porpora dal falso Pontefice Felice<br />
V. Ma non si può convenire co' ci-<br />
tati autori, attesi i co<strong>di</strong>ci mss. del<br />
Valicano, ne' quali non Giovanni<br />
ma Gherardo viene annoverato tra<br />
i falsi Car<strong>di</strong>nali dell'antipapa. Colla<br />
scorta del Frizonio si assegna a<br />
questo Gherardo per istemma rosso<br />
scudo , con croce d' oro rilevata da<br />
otto punte all'estremità, rigettan-<br />
dosi l'altro attribuitogli dal Ciacco-<br />
nio, che appartiene a quel Giovanni<br />
Borgognone, il quale fu creato Car<strong>di</strong>nale<br />
da Nicolò V.<br />
Giovanni de iMalestroict , o de<br />
Maleslrot, francese , nacque <strong>di</strong> nobi-<br />
lissima famiglia della Brettagna,<br />
che trasse il cognome da Malestroit<br />
rinomatissima baronia della <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Vaunes presso il fiume Oliste.<br />
I <strong>di</strong> lui genitori furono Giovanni<br />
<strong>di</strong> Castelgirone, e Giovanna <strong>di</strong> Dol<br />
signora <strong>di</strong> Combret, non già duchi<br />
<strong>di</strong> Brettagna, come vuole il Ciac-<br />
conio , il quale falsamente gli assegnò<br />
gli emblemi brittanni. Questi<br />
dunque tenne tale condotta, che<br />
gloria accrebbe alla sua specchiatiN-<br />
,<br />
BA.S<br />
sima famiglia , e procacciò decoro<br />
ed ornamento a lui stesso. Passò<br />
la puerizia e la gioventù nello<br />
stu<strong>di</strong>o delle scienze ; inoltrato nel-<br />
l'età <strong>di</strong>simpegnò con lode per più<br />
anni l' onorevolissimo officio <strong>di</strong> primo<br />
presidente nella camera de'conti<br />
<strong>di</strong> Nantes ; fu quin<strong>di</strong> decorato del<br />
pastorale della chiesa vescovile <strong>di</strong><br />
s. Bricux. Poco dopo venne trasferito<br />
a Nantes, nel i4 r 9? ed<br />
eletto cancelliere del duca <strong>di</strong> Bret-<br />
tagna , nel qual tempo vendette<br />
a quel duca Giovanni V alcuni<br />
municipii. Ma a cagione delle estreme<br />
sue ricchezze dal duca <strong>di</strong> Alenzon<br />
fu tratto in carcere ; <strong>di</strong> che il duca<br />
brittanno sommamente irritato comandò<br />
tosto una leva, arruolò sol-<br />
dati , saccheggiò le terre , e i domimi<br />
del duca <strong>di</strong> Alenzon, e colla<br />
forza delle armi lo costrinse a<br />
restituirgli il vescovato <strong>di</strong> Nantes<br />
ed a compensarlo dei danni che<br />
gli avea cagionati insieme al ca-<br />
pitolo della sua chiesa . Questo<br />
Giovanni, vescovo celebre in Fran-<br />
cia, fu spe<strong>di</strong>to da Carlo VII qual<br />
suo ambasciatore a Rai mondo d'An-<br />
gennes, e da Felice V fu inscritto fra<br />
i Car<strong>di</strong>nali preti, col titolo <strong>di</strong> s. Onofrio<br />
l'anno i44° m Basilea; ma<br />
non visse molto in tale qualifica, im-<br />
perocché nel i443, a ' J 4 settembre,<br />
mori presso Nantes, e fu sepolto in<br />
quella chiesa cattedrale. Gli scrittori<br />
francesi lodano altamente l'equità,<br />
e probità <strong>di</strong> quest'insigne personag-<br />
gio. Pregato da Arlusio conte <strong>di</strong> Pu-<br />
chemont, poi duca <strong>di</strong> Brettagna, <strong>di</strong><br />
cedere, attesa la senile età sua, il<br />
vescovato al nipote Guglielmo, con<br />
gran<strong>di</strong>ssimo stento potè venire a ciò<br />
indotto ; mentre ad Artusio che rei-<br />
terava le istanze, rispondeva con in-<br />
culcargli molte volte, che il nipote<br />
non era idoneo a tanto carico. A-<br />
,
BAS<br />
vea Giovanni nello scudo del suo<br />
stemma nove bisunti d'oro. Alcuni<br />
bau dubbio sul titolo <strong>di</strong> s. Onofrio,<br />
che gli attribuiscono il Con-<br />
telori, Agostino de Paz, e Frizo-<br />
nio ; imperocché non leggiamo che<br />
quella chiesa, eretta da Eugenio IV,<br />
fosse assegnata a' <strong>di</strong>aconi Car<strong>di</strong>nali<br />
se non all'epoca <strong>di</strong> Leone X, ed ai<br />
preti Car<strong>di</strong>nali se non dal tempo<br />
<strong>di</strong> Sisto V. Per la qual cosa il<br />
Panvinio ed il Ciacconio, sebbene<br />
riferiscano questo Giovanni nella se-<br />
rie de' preti Car<strong>di</strong>nali celebrati da<br />
Felice V, non in<strong>di</strong>cano però il ti-<br />
tolo. Seppure non vogliamo <strong>di</strong>re,<br />
che lo stesso Felice V, falso Ponte-<br />
fice, per cagione <strong>di</strong> Eugenio IV, e-<br />
rigesse in titolo Car<strong>di</strong>nalizio la chie-<br />
sa <strong>di</strong> s. Onofrio, e l'affidasse a que-<br />
sto Giovanni.<br />
Quarta creazione <strong>di</strong> falsi Car<strong>di</strong>nali,<br />
latta il giorno 6 aprile i444> m<br />
Ginevra, come negli atti del conci-<br />
lio ; ma, secondo il Ciacconio, nel-<br />
1' anno 1 44^, anno quarto dell' an-<br />
tipontificato <strong>di</strong> Felice V. In essa creò<br />
cinque falsi Car<strong>di</strong>nali, quattro pre-<br />
ti, ed uno <strong>di</strong>acono, de' quali due<br />
soltanto ne pubblicò, che sono :<br />
Giovanili Arsio, o sia degli Arsi<br />
<strong>di</strong> nazione francese, arcivescovo <strong>di</strong><br />
Tarantasia , intervenne al concilia-<br />
bolo <strong>di</strong> Basilea, dove aderì al par-<br />
tito dell'antipapa Felice V, che lo<br />
creò anticar<strong>di</strong>nale. A fine però <strong>di</strong><br />
smorzare affatto qualunque scintilla<br />
del passato scisma, fu da Nicolò V,<br />
a' 19 <strong>di</strong>cembre i4io? crealo prete<br />
Car<strong>di</strong>nale del titolo de' ss. Nereo ed<br />
Achilleo, e dopo cinque anni dalla<br />
sua promozione, finì i suoi giorni<br />
nella Savoia nel 1 4^4? e "ella sua<br />
metropolitana rimase onorevolmente<br />
sepolto.<br />
Lodovico portoghese vescovo <strong>di</strong><br />
Viscu, come ambasciatore del re <strong>di</strong><br />
BAS 167<br />
Portogallo Alfonso V, intervenne<br />
al conclave <strong>di</strong> Basilea , e come<br />
uno della nazione spagnuola, se-<br />
dette in que' coinizii , e <strong>di</strong>e' il suo<br />
voto per Felice V, dal quale terminato<br />
il sinodo, fu ascritto al sa-<br />
cro Collegio.<br />
Inoltre negli atti dello slesso con-<br />
cilio basileese, trovami resi famosi<br />
Car<strong>di</strong>nali gl'infrascritti, cioè:<br />
Vincenzo Dolivac, polacco, illu-<br />
stre per ingegno e dottrina, il qua-<br />
le applicossi sino dal primo fio-<br />
re degli anni in <strong>di</strong>verse accade-<br />
mie, alla pietà non meno che al-<br />
le lettere. Compiti gli stu<strong>di</strong>i, tornando<br />
in patria , fu eletto cu-<br />
stode del tesoro della chiesa <strong>di</strong><br />
Gnesna, in<strong>di</strong> a poco a poco nel con-<br />
siglio <strong>di</strong> Vartz, per pubblica scel-<br />
ta <strong>di</strong> tutti gli or<strong>di</strong>ni, a lui venne<br />
affidata la cura e l' educazione dei<br />
figli del re Ula<strong>di</strong>slao, occupato pres-<br />
so l' esercito. Eseguì questo geloso<br />
incarico con quello zelo e saggez-<br />
za, che produssero alla repubblica il<br />
prezioso go<strong>di</strong>mento de' frutti da si<br />
degno educatore aspettati. Sebbene<br />
uomo <strong>di</strong> tanto <strong>di</strong>stinto merito, non<br />
andò esente dal morso dell' invi<strong>di</strong>a,<br />
intenta ad intralciar la via alla vir-<br />
tù , colla quale saliva alle più luminose<br />
<strong>di</strong>gnità del regno <strong>di</strong> Polo-<br />
nia. Di fatti, quando prelati e ca-<br />
nonici uniti a consulta per la va-<br />
canza della mitra metropolitana <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> Gnesna, unanimi lo acclamarono<br />
primate, non pochi magnati del-<br />
la repubblica si opposero, giu<strong>di</strong>cando<br />
aver <strong>di</strong>ritto a tal <strong>di</strong>gnità, per or-<br />
<strong>di</strong>ne, e per grado, Ula<strong>di</strong>slao vescovo<br />
<strong>di</strong> Wla<strong>di</strong>slavia, col pretesto che<br />
era provveduto dalla legge alla suc-<br />
cessione de' prossimiori nelle vacan-<br />
ze degl'impieghi del regno, quasi-<br />
ché una legge civile regolar doves-<br />
se ancora 1' ecclesiastiche <strong>di</strong>gnità<br />
.
i68 BAS<br />
Fra gli applausi pertanto della massima<br />
parte, Vincenzo nell'anno 1 4 ^7<br />
prese a reggere la metropolitana <strong>di</strong><br />
Gnesna affidatagli da Eugenio IV<br />
romano Pontefice. Nel secondo anno<br />
<strong>di</strong> arcivescovato, a nome del re<br />
<strong>di</strong> Polonia, andò in legazione pres-<br />
so l'imperatore Alberto, che allora<br />
trovavasi in Breslavia, e vi trattò <strong>di</strong><br />
concedere ai boemi la facoltà <strong>di</strong> scegliere<br />
liberamente in re chi volessero. Imperocché<br />
alcuni della Boemia aveano<br />
prudentemente eletto Casimiro fra-<br />
tello del re Ula<strong>di</strong>slao, donde nacque<br />
occasione <strong>di</strong> guerra contro i boe-<br />
mi. Dopo la morte <strong>di</strong> Ula<strong>di</strong>slao, l'ar-<br />
civescovo Vincenzo, nell'anno i 44?;<br />
il giorno 27 giugno, unse con rito<br />
solenne in re <strong>di</strong> Polonia il fratello<br />
Casimiro IV, nella qual solennità i<br />
vescovi ebbero la <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> occupare,<br />
in confronto dei duchi Mu-<br />
savi, il lato destro allorché il re as-<br />
siso ricevette da' citta<strong>di</strong>ni il pubbli-<br />
co giuramento. Frattanto l'antipapa<br />
Felice V, per cattivarsi la benevo-<br />
lenza dei polacchi, che ad ogni co-<br />
sto si sforzava <strong>di</strong> trarre al suo par-<br />
tito, annoverò tra i suoi Car<strong>di</strong>nali<br />
l'arcivescovo Vincenzo, che in ap-<br />
presso rinunziò agli ornamenti del<br />
Car<strong>di</strong>nalato sotto il legittimo Nico-<br />
lò V, il 1 ottobre 1 447? come si<br />
rileva dal <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> questo venerando<br />
Pontefice. Questo arcivescovo<br />
fu impegnatissimo per estendere la<br />
religione ortodossa : perseguitò sem-<br />
pre l' eresie ; ebbe <strong>di</strong>ligente cura<br />
dell' <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong>sciplina, e fu ze-<br />
lantissimo <strong>di</strong>fensore de' beni della<br />
Chiesa. Fabbricò da' fondamenti un<br />
tempio in onore della ss. Vergine<br />
Maria e delle sante Caterina , e<br />
Barbara. Coli' approvazione del romano<br />
Pontefice eresse in collegiata<br />
la chiesa <strong>di</strong> s. Nicolò vescovo, dei<br />
canonici regolari laleranensi. Donò<br />
BAS<br />
alla cattedrale <strong>di</strong> Gnesna moltissime<br />
sacre suppellettili ornate <strong>di</strong><br />
gemme ed oro. Visse nella <strong>di</strong>gnità<br />
arcivescovile, secondo alcuni, fino al<br />
i448, e secondo altri, sino al i4^9j<br />
nel qual anno mori, e fu sepolto<br />
nella chiesa cattedrale <strong>di</strong> Gnesna.<br />
V. Polonia, ove si portano alcune<br />
notizie riguardanti questo scisma.<br />
Ugo Guglielmo <strong>di</strong> Stagno., nato<br />
in Verdun nella Lorena, monaco <strong>di</strong><br />
s. Benedetto nel monistero <strong>di</strong> s.<br />
Vittore <strong>di</strong> Verdun, ottenne la <strong>di</strong>-<br />
gnità <strong>di</strong> arci<strong>di</strong>acono nel capitolo<br />
della cattedrale <strong>di</strong> Metz, e in quel-<br />
lo ezian<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Verdun. Seguì il<br />
partito dell' antipapa Felice V, che<br />
lo elesse anticar<strong>di</strong>nale : <strong>di</strong>gnità, che<br />
quantunque <strong>di</strong> pura ombra ed immaginaria,<br />
fu da lui ricusata sul<br />
motivo <strong>di</strong> non aver ren<strong>di</strong>te suffi-<br />
cienti a sostenerla col dovuto de-<br />
coro. Papa Nicolò V però, a' 29<br />
<strong>di</strong>cembre 144°)? creollo vero e le-<br />
gittimo Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong> s.<br />
Sabina, e liei 1^1 vescovo <strong>di</strong> Sion<br />
nella Vallesia, che fu da lui poi ri-<br />
nunziato, in luogo <strong>di</strong> che ottenne la<br />
amministrazione della chiesa <strong>di</strong> Fre-<br />
ius , dove fece e<strong>di</strong>ficare una chiesa<br />
parrocchiale nel villaggio d' Estain.<br />
Intervenne ai comizii <strong>di</strong> Calisto III,<br />
dove nell' elenco de' Car<strong>di</strong>nali elet-<br />
tori <strong>di</strong> quel Pontefice, viene al suo<br />
nome aggiunto il titolo <strong>di</strong> arcive-<br />
scovo <strong>di</strong> Metz, quantunque quella<br />
chiesa sia vescovile soltanto, e non<br />
metropolitana, della qual rimarchevole<br />
circostanza nella sua vita non<br />
si fa alcuna menzione. Contrasse<br />
stretta e singolare amicizia col Car<strong>di</strong>nal<br />
Pietro Barbo, che fatto Papa<br />
nel i464 si nominò Paolo 5<br />
stando in Roma si prese a<br />
II, e<br />
cuore<br />
gì' interessi della chiesa <strong>di</strong> Verdun,<br />
ottenendo tra le altre cose da Ni-<br />
colò V la conferma <strong>di</strong> due statuti
BÀS<br />
del capitolo <strong>di</strong> Verdun , in virtù<br />
de' quali que' canonici nelT atto .<br />
<strong>di</strong><br />
essere ammessi in quella cattedrale,<br />
debbono giurare d' essere nati <strong>di</strong><br />
legittimo matrimonio, e <strong>di</strong> libera<br />
con<strong>di</strong>zione. Lasciò <strong>di</strong> vivere in Roma<br />
nel i455 dopo sei anni <strong>di</strong> Car-<br />
<strong>di</strong>nalato, e fu sepolto nella sua ti-<br />
tolare, nella cappella del Rosario<br />
dove al destro lato della medesima,<br />
vedesi sul pavimento la <strong>di</strong> lui effi-<br />
gie impressa in marmo, con intorno<br />
ad essa una breve iscrizione scol-<br />
pita in carattere gotico.<br />
Bartolomeo T itellescìà o de' Vi-<br />
tellesi, italiano <strong>di</strong> Corneto, nipote del<br />
celeberrimo Car<strong>di</strong>nal Giovanni, da<br />
vescovo <strong>di</strong> Corneto e Montefìascone,<br />
(creato da Eugenio IV), fu da Felice V<br />
pre<strong>di</strong>cato prete Car<strong>di</strong>nale del titolo<br />
<strong>di</strong> san Marcello : ma egli non<br />
accettò l'offerta, secondo il Ciacco-<br />
nio. Felice Contelori poi, coll'auto-<br />
ri là de' monumenti vaticani, afferma<br />
aver egli vestito la porpora ed as-<br />
sistito al concilio <strong>di</strong> Basilea, traspoi'-<br />
tato a Losanna. Presso Marcello Vitelleschi<br />
canonico <strong>di</strong> s. Maria Mag-<br />
giore, germano del p. Muzio Vitelleschi<br />
preposito generale della com-<br />
pagnia <strong>di</strong> Gesù , per testimonianza<br />
del Vittorelli, esisteva una lettera<br />
<strong>di</strong> Felice V <strong>di</strong>retta , il giorno 24<br />
gennaio, a questo Bartolomeo in s.<br />
Domenico fuori delle mura della cit-<br />
tà <strong>di</strong> Ginevra, l'anno 1 44-7 j settimo<br />
dell' antipapato, che cominciava<br />
così : Servo de/ servi <strong>di</strong> Dio, al <strong>di</strong>-<br />
letto figlio Bartolomeo Car<strong>di</strong>nale<br />
<strong>di</strong> Santa Romana Chiesa, e vesco-<br />
vo delle chiese unite <strong>di</strong> Corneto e<br />
Montejìascone, salute ed apostolica<br />
bene<strong>di</strong>zione. E nella sentenza da lui<br />
proferita nella lite fra il prelato <strong>di</strong><br />
Torino, e 1' abbate <strong>di</strong> Rivoli, si sot-<br />
toscrisse : Bartolomeo prete. Car<strong>di</strong>-<br />
nale <strong>di</strong> s. Marco , e vescovo <strong>di</strong><br />
VOI. IV.<br />
,<br />
BAS 169<br />
Corneto e Montejìascone . Questi<br />
dopo la morte violenta dello zio<br />
essendo stato preso da Papa Euge-<br />
nio IV in sospetto <strong>di</strong> ribellione,<br />
fuggì insieme con Lilio Laitellano<br />
<strong>di</strong> Corneto in questa città, ed avendo<br />
ritenuto presso <strong>di</strong> sé le spoglie<br />
dello zio, chiamato in giu<strong>di</strong>zio, uè<br />
volendo venirvi, fu spogliato da Eu-<br />
genio IV del vescovato nel i44 2 -<br />
Ma egli, impaziente dell'ingiuria ri*<br />
cevuta, essendosi appellato al conci-<br />
lio <strong>di</strong> Basilea , non solo da Felice<br />
V fu restituito nel vescovato, ma <strong>di</strong><br />
più fu crealo anticar<strong>di</strong>nale del ti-<br />
tolo <strong>di</strong> s. Marco ; la qual denomi-<br />
nazione ritenne fino alla morte <strong>di</strong><br />
Eugenio IV; e quin<strong>di</strong> Bartolomeo,<br />
come <strong>di</strong> animo moderato, lasciando<br />
la porpora, tornò all' ubbi<strong>di</strong>enza <strong>di</strong><br />
Nicolò V, dal quale venne reintegrato<br />
nella chiesa <strong>di</strong> Corneto e Mon-<br />
tefìascone. In seguito , avendo l'i-<br />
preso l' amministrazione della sua<br />
chiesa, la dotò <strong>di</strong> regolamenti cotan-<br />
to salutevoli, che anche al presente<br />
fanno legge le <strong>di</strong> lui costituzioni, e per<br />
la loro utilità in appresso si <strong>di</strong>edero<br />
alla stampa nel 1592 da Girolamo<br />
Bentivoglio vescovo <strong>di</strong> Montefìasco-<br />
ne e Corneto. Or<strong>di</strong>nò, che tutti i<br />
venerdì all' ora nona si suonasse la<br />
maggior campana in memoria della<br />
passione del Signore , ed allora i<br />
chierici, e tutte le persone istruite;<br />
comunque occupate anche in lavo-<br />
ri , dovessero recitare l' orazione :<br />
Christus faclus est prò nobis obe-<br />
<strong>di</strong>ens usque ad mortem , mortein<br />
auteni crucis : Kyrie etc. Pater noster,<br />
Ave Maria, e Respice, quaesumus<br />
Domine , super liane fami-<br />
liam luam, ec. I laici poi, o gl'igno-<br />
ranti, un Pater ed Ave, richiamando<br />
alla memoria il benefìzio della<br />
redenzione. Inoltre nelle ore <strong>di</strong>soccupate<br />
scrisse molte cose, e stampò<br />
22<br />
,
i7o BAS<br />
un opuscolo intorno alla morte, per<br />
Ja <strong>di</strong> cui me<strong>di</strong>tazione, stimandola<br />
imminente a sé stesso, mosso da <strong>di</strong>-<br />
Tino fervore, coli' annuenza del Pa-<br />
pa Pio II, andò a Gerusalemme in<br />
pellegrinaggio alla visita de' luoghi<br />
santi. Nel ritorno mori in Modone<br />
li i3 <strong>di</strong>cembre i4^3, avendo<br />
prima <strong>di</strong> partir dall'Italia fatto testamento,<br />
ed istituiti gli ere<strong>di</strong>. Portato<br />
il corpo in patria fu sepolto a pie-<br />
<strong>di</strong> dello zio Car<strong>di</strong>nale, nella catte-<br />
drale <strong>di</strong> Corneto. Narrasi che il<br />
corpo <strong>di</strong> Bartolomeo si conserva tut-<br />
tora incorrotto.<br />
Tommaso de Corcelle, ovvero de<br />
Courcelle, francese, era canonico <strong>di</strong> Parigi,<br />
giusta il Contelori, e <strong>di</strong> Amiens,<br />
a parere del Panvinio e dell'Àubens.<br />
Qual teologo, assistè al concilio <strong>di</strong><br />
Basilea, ebbe <strong>di</strong>sputa contro Euge-<br />
nio IV, e fece una lunga <strong>di</strong>ssertazione<br />
per provare , che il romano<br />
Pontefice è sottoposto al concilio,<br />
ed alla Chiesa. Fu uomo dotto e<br />
modestissimo a segno , che nel <strong>di</strong>-<br />
sputare tenea sempre gli occhi bas-<br />
si verso terra senza mai volgerli<br />
ai circostanti. Fu uno degli elettori<br />
francesi, che nei comizii <strong>di</strong>ede il<br />
voto per Felice V. Come ambascia-<br />
tore del concilio <strong>di</strong> Basilea e del-<br />
l' antipapa, si trovò al congresso <strong>di</strong><br />
Berry, in cui si sforzò a tutta pos-<br />
sa: ma inutilmente, <strong>di</strong> sostenere tan-<br />
to i decreti del concilio , de' quali<br />
era egli stato autore principale<br />
quanto il partito <strong>di</strong> Felice V. Im-<br />
perocché, dopo varie <strong>di</strong>spute ed al-<br />
terazioni, sopraggiunse alla fine lo<br />
stesso re Carlo VII con gran numero<br />
<strong>di</strong> prelati e principi, e u<strong>di</strong>ti<br />
gli ambasciatori d' ambedue le par-<br />
ti, con tutta maturità ponderato e<br />
<strong>di</strong>scusso 1' affare co' suoi, rispose per<br />
mezzo del vescovo <strong>di</strong> Clermont in<br />
questi termini : che il re <strong>di</strong> Fran-<br />
,<br />
BAS<br />
eia, come conveniva a principe cri-<br />
stianissimo, avea sempre favorito al-<br />
la <strong>di</strong>gnità de' generali concilii , e<br />
soprattutto a quello <strong>di</strong> Basilea ,<br />
nel quale avea sempre tenuto i<br />
suoi legati : Che<br />
avea sofferto as-<br />
sai <strong>di</strong> malincuore le <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e nate<br />
tra' padri ed il Pontefice : Che ave-<br />
va ammonito e pregato gli stessi pa-<br />
dri spessissime volte , e con lettere,<br />
e con messaggi , onde soprassedessero<br />
nel giu<strong>di</strong>zio contro Eugenio<br />
IV: Ch'eglino tutto ciò sprezzando,<br />
non solo non aveano soprasseduto<br />
ma <strong>di</strong> più lo aveano deposto, surro-<br />
gandogli un altro. Laonde per con-<br />
siglio de' prelati e de' gran<strong>di</strong> del<br />
suo regno , avea risoluto <strong>di</strong> perseverare<br />
nell' ubbi<strong>di</strong>enza ad Eugenio<br />
IV, né riconoscere alcun altro Pontefi-<br />
ce ; ma voler anzi supplicarlo a cele-<br />
brare dentro un anno un concilio ge-<br />
nerale in Francia, per togliere dalla<br />
Chiesa lo scisma : intanto pregare i<br />
padri <strong>di</strong> Basilea, ed il signore <strong>di</strong><br />
Savoia (così chiamava Felice V) on-<br />
de, lasciate a parte censure e minacce,<br />
pensassero alla concor<strong>di</strong>a, né<br />
in modo alcuno molestassero con<br />
giu<strong>di</strong>zii gli ecclesiastici del suo re-<br />
gno : essere il signore <strong>di</strong> Savoia per<br />
sangue congiunto al re, non piacere<br />
a sua maestà che fossegli fatto ingiuria<br />
da alcuno : ma in questo affare,<br />
in cui trattasi <strong>di</strong> fede, il re non<br />
pretendere altro che la giustizia :<br />
sperare tuttavia, che il <strong>di</strong> lui con-<br />
sanguineo avrebbe trattato l' affare<br />
colla solita <strong>di</strong> lui prudenza. Appe-<br />
na; li 24 ottobre del i44°j furono<br />
tali cose riferite a' padri <strong>di</strong> Basilea<br />
ed a Felice V, l'afflizione invase l'animo<br />
<strong>di</strong> tutti. Tommaso ritornò in<br />
Basilea, ove dallo stesso Felice V<br />
fu susurrato Car<strong>di</strong>nale ; ma questi<br />
rifiutò l' oblazione, <strong>di</strong>cendo <strong>di</strong> non<br />
avere ren<strong>di</strong>te sufficienti a sostener-<br />
,
BAS<br />
ne il deeoro. Non fassi <strong>di</strong> lui alcuna<br />
menzione dal Ciacconio, e dal<br />
Panvinio. Ne fecero però rimem-<br />
branza Felice Contelori nell'elenco<br />
tratto da' monumenti vaticani, ed<br />
Aubery.<br />
Giovanni de Ragusìo, alunno del-<br />
l' Or<strong>di</strong>ne de' pre<strong>di</strong>catori , il cpuale<br />
avea <strong>di</strong>sputato contro i boemi, fu<br />
da Felice V inserto nel computo<br />
de' Car<strong>di</strong>nali, a seconda de' mss. <strong>di</strong><br />
Pio II, Piccolomini, risguardanti il<br />
concilio <strong>di</strong> Basilea.<br />
Cosa poi avvenisse degli anticar-<br />
<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> Felice V, lo <strong>di</strong>ce Pio II,<br />
già Enea Silvio Piccolomini, ne'suoi<br />
commentarii intorno al concilio <strong>di</strong><br />
Basilea. Intavolate le trattative del-<br />
la pace, così si convenne tra le par-<br />
ti: Felice rassegni il Papato, e sia<br />
il primo tra i Car<strong>di</strong>nali e ne'suoi<br />
domimi legato perpetuo: Lodovico,<br />
Car<strong>di</strong>nal d J<br />
Arles, conservi la primiera<br />
<strong>di</strong>gnità, e ricuperi la cattedra<br />
pontificale: Lodovico de Varami)one<br />
, o de Palu, Tigone <strong>di</strong><br />
Metz <strong>di</strong> Stagno, e Tarascon, cioè<br />
d' Artus, o Arsio , rimangano nel<br />
Car<strong>di</strong>nalato: Gli altri, secondo che<br />
si potrà, siano promossi.<br />
Morì intanto Eugenio IV in Boma<br />
ai 2 3 febbraio 1 447> illustre<br />
per santità <strong>di</strong> costumi, glorioso per<br />
molti fatti insigni, e singolarmente<br />
per aver trionfato <strong>di</strong> tante tempe-<br />
ste, scaricategli contro dal conciliabolo<br />
<strong>di</strong> Basilea, e per aver, mal-<br />
grado gli scismatici ed altri gra-<br />
vissimi impe<strong>di</strong>menti, condotto felicemente<br />
al sospirato termine 1' ecumenico<br />
concilio generale <strong>di</strong> Firen-<br />
ze e Lateranense , coli' unione dei<br />
greci, degli armeni, dei giacobiti,<br />
degli etiopi , de' mesopotami , dei<br />
caldei , e dei maroniti alla Chiesa<br />
romana. Si elesse ai 5 <strong>di</strong> marzo il<br />
Car<strong>di</strong>nal Parentucelli <strong>di</strong> Sarzana<br />
,<br />
BAS , 7 i<br />
che si coronò col nome <strong>di</strong> Nicolò<br />
V. La Germania immantinente lo<br />
venerò per legittimo Papa, confer-<br />
mandosi, da Federico III re dei romani<br />
e dai principi dell' impero, la<br />
abi'ogazione della neutralità, e d'o-<br />
gni commercio con Felice V antipapa<br />
e co' se<strong>di</strong>ziosi <strong>di</strong> Basilea. Si<br />
adoperarono quin<strong>di</strong>, nel i449> c°l<br />
massimo impegno i principi cristia-<br />
ni a secondar le zelanti sollecitu<strong>di</strong>-<br />
ni del Sommo Pontefice, per ren-<br />
dere una piena serenità alla Chie-<br />
sa. Felice V, amante della pace, e<br />
dell' unità cattolica, e temendo d'<br />
altronde <strong>di</strong> rimanere senza niun se-<br />
guace, anzi <strong>di</strong> perdere la Savoia,<br />
che Nicolò V avea esposta all' occupazione<br />
delle armi <strong>di</strong> Carlo VII<br />
re <strong>di</strong> Francia, depose ai 7 aprile<br />
spontaneamente il Pontificato, ed i<br />
padri del conciliabolo basileese, per<br />
or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Federico III, emanato<br />
nella <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Aschaffemburgo, scac-<br />
ciati da Basilea, si trasferirono in<br />
Losanna, restringendo lo scisma tra<br />
i confini della Savoia. Elessero ivi<br />
per salvare il loro decoro, e per<br />
togliere ogni apparenza <strong>di</strong> scisma,<br />
ai 25 aprile, il medesimo Nicolò V<br />
come Sommo Pontefice, ed in conseguenza<br />
sciolsero la loro congrega-<br />
zione. Questo fu l' esito del congresso<br />
basileese trasferito a Losanna.<br />
Amadeo, già detto Felice V, fu<br />
dal Papa creato Car<strong>di</strong>nal vescovo<br />
<strong>di</strong> Sabina, e costituito perpetuo le-<br />
gato a latore della Santa Sede nella<br />
Savoia, nel Piemonte, nel Mon-<br />
ferrato, nel marchesato <strong>di</strong> Saluzzo,<br />
nella contea d'Asti, nel Lionese, <strong>di</strong><br />
qua della Sona, e nei territorii <strong>di</strong><br />
Augusta, <strong>di</strong> Losanna, <strong>di</strong> Basilea, <strong>di</strong><br />
Costanza, d'Argentina, <strong>di</strong> Sedune<br />
ecc. col privilegio <strong>di</strong> poter occupa-<br />
re il primo luogo dopo il Pontefi-<br />
ce, e quello <strong>di</strong> portare nel <strong>di</strong>stret-
172 BAS<br />
to della sua legazione gli ornamen-<br />
ti Papali^ toltine il triplice <strong>di</strong>adema,<br />
l'anello pescatorio, le scarpe<br />
crucigere, l'ombrella, e la delazione<br />
della Ss. Eucarestia, oltre altre<br />
prerogative.<br />
Nicolò V, coll'autorilà della Bol-<br />
la L t pacis , assolse dalle censure<br />
quelli che erano stati radunati in<br />
Basilea e poi in Losanna, sotto il<br />
nome <strong>di</strong> concilio generale, come ri-<br />
portano Labbé toni. XIII, p. 1 347<br />
e Fleury lib. no capo IV, <strong>di</strong>chiarando<br />
nullo tutto ciò eh' era stato<br />
detto e scritto contro l'antipapa,<br />
l' assemblea basileese, ed i loro ade-<br />
renti. Tutti gli alti originali del con-<br />
cilio <strong>di</strong> Basilea e <strong>di</strong> Losanna si con-<br />
servano nella libreria della regia ca-<br />
sa <strong>di</strong> Savoia.<br />
Nel 1438., e nel 1481 Basilea<br />
fu flagellata dalla pestilenza. Assai<br />
florida nel secolo XV, avea acqui-<br />
stato un territorio, ed era <strong>di</strong>venuta<br />
una repubblica in<strong>di</strong>pendente, fino<br />
a che fu ricevuta nei Cantoni Sviz-<br />
zeri ai 9 giugno dell'anno i5oi.<br />
Nel 1 5 1 9 fece professione <strong>di</strong> reli-<br />
gione riformata per opera <strong>di</strong> Gio-<br />
vanni Ecolampa<strong>di</strong>o, che vi fece<br />
escludere la cattolica. Cacciato al-<br />
lora dalla città il vescovo Filippo<br />
Gandolpheri, fu trasportata la sede<br />
a Porentruy dove i suoi successori<br />
continuarono a risiedere, comechè<br />
il capitolo si stabilisce a Friburgo<br />
nella Brisgovia. Il vescovo <strong>di</strong> Basi-<br />
lea, ch'era principe dell'impero, a-<br />
vea altre volte voce nel collegio<br />
dei principi alle <strong>di</strong>ete <strong>di</strong> Batisbona.<br />
Nel 1 7 1 1 Clemente XI<br />
esortò con una lettera in forma <strong>di</strong><br />
breve il vescovo <strong>di</strong> Basilea a man-<br />
tenere con tutto il calore la purità<br />
della religione cattolica, ed astenersi<br />
dal contrarre obbligazioni cogli ere-<br />
tici confinanti senza prima darne<br />
BAS<br />
parte alla Santa Sede. Né fu senza<br />
motivo quella esortazione, perocché,<br />
nell' anno appresso, fu mestieri al<br />
medesimo Pontefice <strong>di</strong> riprendere<br />
fortemente quel vescovo per avere<br />
stabilita certa transazione col can-<br />
tone <strong>di</strong> Berna all' insaputa della Sede<br />
Apostolica. Laonde Clemente XI<br />
ne condannò e <strong>di</strong>chiarò nulli tutti<br />
i capitoli. I domini! del vescovo <strong>di</strong><br />
Basilea, nel 1798, all'entrar dei<br />
francesi in Basilea, ed al sopprimere<br />
l'antica costituzione dell'intero can-<br />
tone, vennero uniti alla Francia formando<br />
parte del <strong>di</strong>partimento del<br />
Beno. Nel 18 15 la maggior parte<br />
<strong>di</strong> essi fu data al cantone <strong>di</strong> Berna.<br />
Tuttavolta un recente concordato<br />
colla Santa Sede ha rior<strong>di</strong>nato il<br />
vescovato <strong>di</strong> Basilea in modo che<br />
comprende nello spirituale le popolazioni<br />
cattoliche dei cantoni <strong>di</strong> Lu-<br />
cerna , Berna , Soletta , Argovia ,<br />
Zug e Turgovia. Si fissò la residenza<br />
del vescovo e del capitolo a<br />
Soletta, la Solodurum , antica e<br />
ragguardevole città, capoluogo del<br />
cantone dello stesso nome posta in<br />
riva all'Aar. La sua chiesa <strong>di</strong> s. Vis<br />
fu eretta perciò in cattedrale e vi<br />
si è formato un capitolo <strong>di</strong>ocesano<br />
<strong>di</strong> ventun canonici, ripartiti su tutti<br />
i cantoni concordanti, con un suf-<br />
fraganeo nominato dal vescovo, e<br />
con due <strong>di</strong>gnitari , cioè un prepo-<br />
sto nominalo dal cantone <strong>di</strong> So-<br />
letta ed un decano <strong>di</strong> nomina della<br />
Santa Sede. Nel 179^ la Fran-<br />
cia conchiuse in Basilea due trat-<br />
tati <strong>di</strong> pace, uno con Carlo V re<br />
<strong>di</strong> Spagna, l'altro con Federico<br />
Guglielmo III re <strong>di</strong> Prussia.<br />
BASILIANE. Monache dell'Orien-<br />
te e dell' Occidente. S. Basilio, tor-<br />
nato dalla Siria e dall' Egitto avea<br />
scelto per luogo <strong>di</strong> ritiro la provincia<br />
del Ponto, perchè s. Emelia ma-
BAS<br />
drc <strong>di</strong> luì, con s. Macrìna <strong>di</strong> lei figliuo-<br />
la (Ve<strong>di</strong>) vi s'erano ritirate e v'avèano<br />
fondato un monistero <strong>di</strong> ver-<br />
gini. S. Basilio scrisse allora alcu-<br />
ne regole non solo per questo<br />
ma per tutti gli altri monisteri <strong>di</strong><br />
vergini da lui fondati, siccome egli<br />
afferma nel sermone VII de List.<br />
Mona<strong>di</strong>. Tra gli altri monisteri uno<br />
presero a fondarne in Cesarea due<br />
nipoti del santo, le quali s' appellavano<br />
canonichesse, come apparisce<br />
dal trattato delle penitenze religiose<br />
poslo in fine delle piccole regole <strong>di</strong><br />
s. Basilio.<br />
liiferisce il Nisseno nella lettera<br />
ad Olimpio, che quelle monache vivevano<br />
quasi angeli. Qual veste pe-<br />
rò usassero non è certo. Si sa solo<br />
che la veste loro interiore era <strong>di</strong><br />
cilizio od almeno <strong>di</strong> lana. La esterio-<br />
re usata da s. Macrina, era quale la<br />
riporta il Bonanni nel suo catalogo<br />
degli Or<strong>di</strong>ni religiosi nella parte seconda<br />
delle Vergini a Dio de<strong>di</strong>-<br />
cale, tavola 1 3, tratta da pitture<br />
antiche, e posta pure al num. i5<br />
nel catalogo delle sante donne, pub-<br />
blicato in Parigi nel 1660 dal p.<br />
Beurier, non meno che da Leone<br />
Allazio al capo VI lib. Ili della<br />
Concor<strong>di</strong>a della chiesa orientale ed<br />
occidentale. Quella veste adunque<br />
era per lo più nera non tinta<br />
ad arte, ma <strong>di</strong> colore nativo. Il<br />
Masorio ( cioè un pallio angusto ,<br />
che volgarmente si <strong>di</strong>ce scapolare o<br />
pazienza ) era del colore medesimo ;<br />
le maniche della veste coprivano le<br />
braccia e quasi tutte le mani ; la<br />
cocolla, ed il sopraiunerale, cioè sopraveste<br />
erano quasi senza ornamen-<br />
to e tutti erano <strong>di</strong> lana , ed i ca-<br />
pelli loro erano tosati.<br />
Tanti poi sono stati in seguito<br />
i monisteri delle seguaci <strong>di</strong> s. Basilio,<br />
che non v' era città dell' O-<br />
,<br />
BAS i 7 3<br />
riente, che non ne avesse uno. Dichiaratosi<br />
però l'imperatore Copronimo<br />
nemico delle sante imma-<br />
perseguitò ogni<br />
gini, circa il 74 ',<br />
maniera <strong>di</strong> monaci e <strong>di</strong> monache<br />
Basiliani; li bandì dall'impero, ster-<br />
minolli col ferro ; ne saccheggiò i<br />
conventi, cosicché vennero tutti no-<br />
tabilmente a <strong>di</strong>minuirsi abbracciando<br />
per sopra ppiù l'eresia e lo scisma.<br />
Possono non<strong>di</strong>meno arguir-<br />
si le osservanze regolari delle Basi-<br />
liane orientali dalle costituzioni del<br />
monistero, che l'imperatrice Irene,<br />
moglie dell'imperatore Alessio Comne-<br />
no, fece fabbricare a Costantinopoli<br />
nell'anno 11 18, in onore <strong>di</strong> santa<br />
Maria Piena <strong>di</strong> grazia.<br />
Doveano in quel monistero abitare<br />
ventiquattro religiose,numero che sino<br />
a quaranta poteva essere accresciuto<br />
dove le ren<strong>di</strong>te lo avessero permesso.<br />
Non era il monistero soggetto a veruna<br />
podestà laica od <strong>ecclesiastica</strong>,<br />
ed avea per proteggi trice la stessa<br />
Irene, e dopo la morte <strong>di</strong> lei, una<br />
principessa della sua prosapia. Le<br />
religiose doveano essere ammesse<br />
senza dote, ed accettare potevano<br />
quanto venisse loro donato. Albi tre<br />
eli eleggere e deporre l' abbadessa,<br />
aveano un economo per gli affari<br />
temporali, un padre spirituale e due<br />
sacerdoti, i quali convivevano col-<br />
le monache per amministrar loro<br />
i sacramenti. Non avevano le re-<br />
ligiose stanza particolare, coricandosi<br />
tutte in un dormitorio comune,<br />
lavoravano insieme e durante il la-<br />
voro una <strong>di</strong> esse faceva la lezione<br />
spirituale. Veniva loro raccomandata<br />
la povertà, e nulla <strong>di</strong>fatti possedevano<br />
in particolare. Prendevano anche in<br />
comune la refezione. Dove i giorni del<br />
<strong>di</strong>giuno fossero caduti in qualche festa,<br />
era moderata l'astinenza; con<strong>di</strong>vano<br />
in quel caso le vivande coli' olio<br />
,
i 7 4 BAS<br />
bevevano vino , mangiavano pesce ,<br />
cose tutte loro proibite negli altri<br />
giorni <strong>di</strong> <strong>di</strong>giuno. Uscivano dal mo-<br />
nistero per andar a trovare i loro<br />
parenti infermi. Le donne potevano<br />
entrare nel monistero per visitarle,<br />
mentre gli uomini venivano ricevuti<br />
alla porta coli' assistenza <strong>di</strong> qualche<br />
monaca attempata. Una volta al mese<br />
entrar potevano quelle monache nel<br />
bagno e le inferme tutte le volte che<br />
ciò venisse loro or<strong>di</strong>nato dal me<strong>di</strong>co.<br />
Il me<strong>di</strong>co esser doveva o eunuco o<br />
vecchio. Essendo il monistero al-<br />
quanto ristretto, avevano la sepoltura<br />
in altro luogo, detto Cellarea, ed ot-<br />
tenuto per cura dell'imperatrice Irene<br />
dal patriarca, ed alla cui custo<strong>di</strong>a ella<br />
mise quattro religiose del monistero<br />
delle Grazie con un sacerdote seco-<br />
lare, affinchè vi celebrasse i <strong>di</strong>vini uffi-<br />
zi. Ivi trasportavansi le monache de-<br />
funte, ed ivi andavano ad assistere<br />
alle esequie quelle religiose, che dall'<br />
abbadessa fossero state destinate. I be-<br />
ni stabili del monistero non potevano<br />
esser alienati ; ma bensì i mobili in<br />
caso <strong>di</strong> necessità. Molti monisteri<br />
condotti con tali <strong>di</strong>scipline furono<br />
<strong>di</strong>strutti dai turchi , tanto in Europa<br />
quanto in Asia; alcuni però tut-<br />
tora sussistono, e si crede tra gli altri<br />
quello del gran-Cairo dove entrar<br />
potevano cento religiose.<br />
In Gerusalemme ve n' aveva un<br />
altro , posto sotto la protezione del<br />
patriarca , e che sostenevasi colle li-<br />
mosine de' pellegrini. Erano tutte<br />
donne attempate , le quali ad onta<br />
della clausura uscivano dal moniste^<br />
io sempre che i greci od i latini<br />
facessero qualche festa particolare<br />
dentro o fuori <strong>di</strong> Gerusalemme.<br />
Altri monisteri somiglianti pur vi<br />
erano in Atene, e che viveano o coi<br />
fon<strong>di</strong> lasciati dai pii cristiani, o coi<br />
lavori delle monache. Dove però a-<br />
BAS<br />
vesserò abbisognato, facilmente trovavano<br />
limosino in quella città ca-<br />
ritativa. Ben fabbricato era il prin-<br />
cipal loro monistero; osservavano<br />
clausura, e l'arcivescovo, avente l'e-<br />
piscopio <strong>di</strong>rimpetto al monistero, era<br />
il loro superiore , non avendo<br />
esse superiora alcuna. La maggior<br />
parte <strong>di</strong> quelle monache viveva secondo<br />
i dettami della natura, non<br />
aveva regole , non recitava uffizio<br />
e come erano poche le ricche che<br />
si facessero religiose, cos'i quasi tut-<br />
te erano miserabili, e ciò eh' è più,<br />
ignoranti, null'altro sapendo che re-<br />
citare qualche orazione e le litanie.<br />
I monisteri delle monache orientali<br />
Basiliane situati sotto i domimi<br />
cristiani erano meglio regolati. Se<br />
vogliamo credere a Leone Allazio,<br />
le religiose dell' isola <strong>di</strong> Scio sua<br />
patria, menavano vita osservantissima<br />
, recitavano le stesse orazioni<br />
dei monaci, osservavano i medesimi<br />
<strong>di</strong>giuni, ed avevano le proprie ba-<br />
desse. Ciascuna <strong>di</strong> esse aveva il par-<br />
ticolare appartamento che compera-<br />
va a proprie spese , e nel quale le<br />
più ricche tenevano serve ed educavano<br />
fanciulle loro parenti. Erano<br />
eccellenti nei ricami. L'abito loro,<br />
al paro <strong>di</strong> tutte le altre monache<br />
orientali , era simile a quello dei<br />
monaci, a riserva <strong>di</strong> un gran man-<br />
to, che dal capo scendeva loro in-<br />
sino ai pie<strong>di</strong>. JNon portavano né velo<br />
nò benda come le religiose d' occi-<br />
dente, ed usavano nella vestizione le<br />
stesse cerimonie praticate dai monaci.<br />
Veniva la novizia in chiesa sino<br />
alla porta del coro ove ella si fermava<br />
per tutto il tempo dell' uffizio.<br />
Di poi andava sino all'altare colla<br />
testa scoperta, co' pie<strong>di</strong> scalzi, co' ca-<br />
pelli sparsi accompagnata da una re-<br />
ligiosa, che faceva le veci <strong>di</strong> matrona,<br />
e che aveva cura d' impe<strong>di</strong>re che i<br />
,
BAS<br />
capelli non le scendessero quando si<br />
prostrava a pie del vescovo, il quale,<br />
dopo averle fatte alcune interrogazio-<br />
ni, e recitate alcune preci, le tagliava i<br />
capelli, che venivano dalla sua matrona<br />
raccolti per fare una cintura che<br />
la monaca novella dovea portare nel-<br />
le sue comunioni, nelle fèste solenni<br />
e perfino nella tomba. Vestita po-<br />
scia cogli abiti della religione, ultimo<br />
era il gran manto collo strascico.<br />
Dato le veniva in fine il vangelo, <strong>di</strong>e<br />
dovea tenere sul petto, perchè da ogni<br />
religiosa, recante un cereo acceso, fos-<br />
se baciato. Finite tali cerimonie <strong>di</strong>morava<br />
la novizia per sette giorni<br />
nella chiesa in orazione, senza mai<br />
essere svestita degli abiti ricevuti.<br />
Non<strong>di</strong>meno le vere religiose del-<br />
1 Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Basilio sono in occi-<br />
dente. Alcune ve ne sono in Polonia,<br />
in Germania, in Italia principalmente,<br />
in Napoli ed in Sicilia, ove è celebre<br />
il monistero reale delle monache <strong>di</strong><br />
s. Basilio <strong>di</strong> Palermo, nel quale sog-<br />
giornano or<strong>di</strong>nariamente circa cento<br />
religiose , tutte dame delle famiglie<br />
principali del regno. Ne' principii<br />
della lor fondazione uffiziavano in<br />
greco, ma per la <strong>di</strong>fficoltà, che provavano<br />
le siciliane nell' apprendere<br />
quella lingua, ne furono <strong>di</strong>spensate<br />
da Alessandro VI, che loro concesse<br />
<strong>di</strong> ufìiziare col rito latino e pro-<br />
priamente <strong>di</strong> recitare 1' uffizio dei<br />
domenicani. Papa Innocenzo XI<br />
però, con suo breve del 1680, comandò<br />
loro <strong>di</strong> servirsi piuttosto del<br />
breviario romano, permettendo loro<br />
altresì <strong>di</strong> celebrare tutte le feste<br />
dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Basilio e <strong>di</strong> farne<br />
l' uflìziatura. Le monache <strong>di</strong> Mes-<br />
sina mantennero sempre il rito gre-<br />
co, mentre tutte le altre d'Italia<br />
seguono il rito latino.<br />
A Napoli nel 365 fu fondato quello<br />
<strong>di</strong> s. Patrilia; in Roma nel 5o4 sotto<br />
BAS i 7 5<br />
,il Papa s. Simmaco, fu fondato quel-<br />
lo <strong>di</strong> s. Galla presso la basilica <strong>di</strong><br />
s. Pietro, e quello in Campo Mar-<br />
zo , delle quali parlasi all' articolo<br />
Benedettine , non che quello della<br />
ss. Annunziata, detto <strong>di</strong> s. Basilio<br />
e che ora è delle monache domeni-<br />
cane dell'Annunziata (Pe<strong>di</strong>), ed<br />
altri altrove.<br />
La veste <strong>di</strong> queste monache non<br />
<strong>di</strong>fferisce da quella delle orientali in<br />
quanto alla forma, benché in alcuni<br />
monisteri varii nel colore, usandolo<br />
alcune nero , altre bianco <strong>di</strong> lana<br />
semplice, e portando in capo una<br />
legatura all'usanza greca assai mo-<br />
desta, come asserisce Camillo Tutino<br />
nella sua Storia.<br />
Verso l'anno i56o cominciarono<br />
ad usare le vesti nere, con uno sca-<br />
polare e un velo grande nero dal<br />
capo fino alle gambe, e attorno al<br />
volto un altro velo, che pende so-<br />
pra il petto , eccettuate quelle che<br />
si <strong>di</strong>cono converse, le quali portano<br />
il velo bianco . Ve<strong>di</strong> Bonanni, Or-<br />
<strong>di</strong>ni religiosi; Apollinare d'Agnosia,<br />
J ita dì s. Basilio; Goar Eucholog.<br />
Graecor.; Sigysmund. Baro in Hcrbestein<br />
Rerum moseovitarum com-<br />
inent.; Paul. Oderborn Vita Joaiin.<br />
Basii.; Olearius Veyage da Moscov.<br />
Thevent Voyage du Levant.<br />
BASILIANI. Or<strong>di</strong>ne monastico<br />
instituito nel 362 in circa, da san<br />
Basilio il Grande arcivescovo, <strong>di</strong> Ce-<br />
sarea nella Cappadocia, e patriarca<br />
de' monaci <strong>di</strong> Oriente. Nel 355<br />
s. Basilio aprì scuola <strong>di</strong> reltorica<br />
in Cesarea, e si <strong>di</strong>ede ad arringare<br />
nel foro . Dappoiché temeva che<br />
i gran<strong>di</strong> applausi lo facessero cade-<br />
re nella vanagloria , ad istigazione<br />
<strong>di</strong> sua sorella s. Macrina e del suo<br />
amico s. Gregorio Nazianzeno , de-<br />
liberò <strong>di</strong> rinunziare al mondo , e<br />
<strong>di</strong> darsi alla perfezione. Ceduta ai<br />
,
176<br />
BAS<br />
poveri la maggior parte de' suoi<br />
beni, e rendutosi religioso, non vol-<br />
le piìx vivere che a Dio. Imprese<br />
nel 3^7 un viaggio nella Soria<br />
nella Mesopotamia e nell' Egitto<br />
collo scopo <strong>di</strong> visitare i monaci e<br />
gli eremiti abitatori <strong>di</strong> que' deserti,<br />
e per acquistare conoscenza perfetta<br />
dei doveri , cui la sua nuova<br />
maniera <strong>di</strong> vita lo assoggettava .<br />
Ritornato nell'anno appresso nella<br />
Cappa ciocia, da Dianeo suo vescovo,<br />
che pur lo aveva battezzato, or<strong>di</strong>-<br />
nato venne lettore. Bentosto riti-<br />
rossi nel Ponto, dove scelse per do-<br />
micilio la casa <strong>di</strong> sua ava, posta in<br />
riva all'Iris, e dove Emelia sua<br />
madre, e Macrina sua sorella avevano<br />
fondato un monistero <strong>di</strong> sacre<br />
vergini {V. Basili aìvk). Basilio ne fondò<br />
un altro per gli uomini all'oppo-<br />
sta parte del fiume, avendone egli stes-<br />
so la <strong>di</strong>lezione per quattro anni, cioè<br />
fino al 362, in cui rinunziò a quel-<br />
la carica in favore <strong>di</strong> s. Pietro <strong>di</strong><br />
Sebaste suo fratello.<br />
Costretto a lasciare la solitu<strong>di</strong>ne,<br />
affine <strong>di</strong> recarsi a Costantinopoli,<br />
e <strong>di</strong> là ritornato a Cesarea , vi si<br />
trattenne qualche tempo pregato da<br />
Eusebio che n'era vescovo; ma in-<br />
gelosito poi questi <strong>di</strong> Basilio, fece<br />
il santo ritorno alla solitu<strong>di</strong>ne. Ol-<br />
tre il monistero in essa piantato,<br />
s. Basilio ne avea fondati parecchi<br />
altri, s"i per gli uomini che per le<br />
donne, in <strong>di</strong>versi luoghi del Pon-<br />
to, dei quali ritenne la soprainten-<br />
denza generale, anche durante il<br />
suo episcopato. Compose inoltre per<br />
loro istruzione le sue Opere asce-<br />
tiche, fra le quali le cinquantacinque<br />
gran<strong>di</strong>, e le trecento se<strong>di</strong>ci pic-<br />
cole regole j univa allo stato de'ce-<br />
nobiti, quello degli eremiti, benché<br />
a lui sembrasse il primo <strong>di</strong> un ge-<br />
nere assai più sicuro del secondo.<br />
,<br />
BAS<br />
In quelle regole ripete sovente che<br />
un monaco deve aprire al superio-<br />
re ciò che vi ha <strong>di</strong> più segreto nella<br />
sua anima, e sottomettersi in tutto<br />
alle sua decisioni; prescrive l'ospi-<br />
talità verso i forestieri, proibisce<br />
che loro si <strong>di</strong>eno cibi delicati, pe-<br />
rocché ciò sarebbe tanto ri<strong>di</strong>colo ,<br />
quanto se i monaci cambiassero<br />
abito per riceverli. Vuole che con<br />
ima vita austera sieno sciolti i suoi<br />
religiosi dalle visite inutili, e stieno<br />
lunge dalle case loro i mondani.<br />
Scendono quelle regole a parlar del-<br />
la sobrietà dovuta nella tavola an-<br />
che pegli stranieri, fa l'enumerazione<br />
altresì delle ore canoniche, e ne<br />
<strong>di</strong>mostra l' eccellenza. 11 Car<strong>di</strong>nale<br />
Bessarione, nel secolo XV, compilò<br />
quelle regole, e le <strong>di</strong>stribuì in ven-<br />
titré articoli.<br />
Né <strong>di</strong>verso era l'austero suo vi-<br />
vere dalle austere sue prescrizioni.<br />
Nel ritiro portava una sola to-<br />
naca, una cintura ed un mantello<br />
tutto <strong>di</strong> grossa materia. Dormiva<br />
per terra, vegliava per alcuna fiata<br />
le notti intere, e si asteneva dal<br />
bagno, ch'era grande mortificazio-<br />
ne ne' paesi cal<strong>di</strong>, e massime innan-<br />
zi che si facesse uso <strong>di</strong> panni lini.<br />
Di notte cuoprivasi <strong>di</strong> un cilicio,<br />
cui lasciava <strong>di</strong> giorno per nascon-<br />
dere agli uomini il suo amore alla<br />
penitenza. Accostumossi, malgrado<br />
tutte le ripugnanze della natura, a<br />
soffrire il freddo eccessivo, che regna<br />
sulle montagne del Ponto. Non<br />
iacea che un pasto il dì con poca<br />
acqua e pane, cui aggiungeva alcune<br />
erbe ne' giorni <strong>di</strong> festa ; onde<br />
<strong>di</strong>venne cotanto pallido , che il suo<br />
corpo sembrava appena animato.<br />
A edesi dalle sue lettere aver lui trat-<br />
talo il suo corpo come uno schiavo, ed<br />
essere andato sovente soggetto a<br />
gravi infermità. La mortificazione
BAS<br />
de' sensi era in lui accompagnata<br />
da quella della volontà, la quale<br />
avea del pro<strong>di</strong>gioso. Per effetto del-<br />
la sua straor<strong>di</strong>naria umiltà deside-<br />
rava vivere sconosciuto, e seppel-<br />
lirsi in una solitu<strong>di</strong>ne ; eppure era<br />
<strong>di</strong> un' inalterabile dolcezza tempe-<br />
rata da un'amabile gravità. Ripas-<br />
sato in Cesarea,, vi fondò nuovi<br />
monisteri, e tra gli altri uno spedalej<br />
chiamato dal suo amico Gre-<br />
gorio Nazianzeno una novella città,<br />
e dal suo fondatore, Basiliade. Ma<br />
toccando la meta, in cui doveansi<br />
coronare tante fatiche, mori il pri-<br />
mo gennaio del 379<br />
, in età <strong>di</strong><br />
cinquantun anno. V. s. Basilio.<br />
In breve l' insti tuto <strong>di</strong> s. Basilio<br />
si sparse per tutto l'oriente, oscurò<br />
le altre regole che vi si professa-<br />
vano, e quasi in sé stesso le assor-<br />
bì tutte, onde anche presentemente<br />
la maggior parte <strong>di</strong> quegl' instituti,<br />
che prendono da altri santi l'appel-<br />
lazione, non conoscono e non osservano<br />
se non la regola Basiliana.<br />
Per questo s. Basilio è riconosciuto<br />
pel patriarca de' monaci orientali<br />
quantunque la sua regola passasse<br />
ancora bentosto nell'occidente, dap-<br />
poi che Ruffino 1' ebbe tradotta<br />
dalla greca nella lingua latina ;<br />
anzi pria che s. Benedetto pubbli-<br />
casse la sua, v' erano in Italia, ed<br />
in altre parti dell' occidente, molti<br />
monaci <strong>di</strong> s. Basilio. Scrivono alcu-<br />
ni che innanzi al suo morire si<br />
vedesse il santo institutore padre<br />
<strong>di</strong> ben nonantamila monaci nel solo<br />
oriente: altri però d'assai ne accrescono<br />
quel numero.<br />
Nessuno in oriente poteva essere pa-<br />
triarca od arcivescovo, e neppure<br />
parroco, se non appartenesse all'or<strong>di</strong>-<br />
ne <strong>di</strong> s. Basilio, o <strong>di</strong> s. Antonio. I<br />
Basiliani, a similitu<strong>di</strong>ne del loro in-<br />
stitutore, vestono in cocolla, senza<br />
voi. IV.<br />
,<br />
BAS 177<br />
barba, e colla corona <strong>di</strong> capelli.<br />
Tutta volta ricevettero alcune mo<strong>di</strong>fi-<br />
cazioni nel vestire, a seconda degli usi<br />
dei paesi nei quali vennero introdotti.<br />
Pertanto i Monaci Basiliani in<br />
Grecia vestono tonaca nera cinta<br />
ne' lombi. Sopra questa ne portano<br />
un' altra colle maniche larghe circa<br />
tre palmi, aperte nella parte ante-<br />
riore, e con l'estremità foderata <strong>di</strong><br />
una lista <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso colore, che pos-<br />
sono chiudere con bottoni. In capo<br />
portano sempre un berrettino, da<br />
cui sono coperte le orecchie, e aggiungono<br />
un ampio cappuccio, al<br />
quale sono attaccati due pendoni<br />
larghi quattro <strong>di</strong>ta, che cadono so-<br />
pra le braccia , e dai quali <strong>di</strong>cono<br />
significarsi la croce. Lasciano crescere<br />
in fine i capelli e la barba. Quest'Or<strong>di</strong>ne<br />
fiori per molti anni, ma<br />
poi <strong>di</strong>ventò scismatico. Sono <strong>di</strong>visi i<br />
Basiliani in Grecia in tre classi. La<br />
prima è <strong>di</strong> quelli, che senza voti vivono<br />
ove vogliono, la seconda è <strong>di</strong><br />
quelli, che vivono ne' monisteri , la<br />
terza vive pure ne' monisteri, ma<br />
con vita più solitaria né mai escono<br />
da quelli , portando per segno<br />
un cappuccio più ampio, e soprave-<br />
ste senza maniche. Tutti salmeggiano<br />
e fanno voto, astenendosi dalla<br />
carne; celebrano nel rito greco in<br />
pane fermentato , e benché tutti si<br />
professino scismatici, alcuni pochi<br />
credono i donimi della Chiesa cat-<br />
tolica. Erano <strong>di</strong> questi ultimi i re-<br />
ligiosi <strong>di</strong> molti monisteri d' Italia.<br />
Danno i greci il nome <strong>di</strong> Calo-<br />
geri, ch'è quanto a <strong>di</strong>re Buoni an-<br />
tichi ai loro monaci. Forse che<br />
dapprima quel titolo sarà stato da-<br />
to ad alcun superiore; in seguito<br />
si estese a tutti coloro, che pro-<br />
fessavano vita monastica. Tre sorte<br />
<strong>di</strong> gra<strong>di</strong> vi sono tra essi: Archari<br />
o novizi , Michrochemi o professi<br />
a3
i 7 8 BAS<br />
or<strong>di</strong>nari , e Regalochemi o perfetti.<br />
Si <strong>di</strong>videvano ezian<strong>di</strong>o in Cenobili,<br />
Anacoreti, e Rinchiusi. I Rinchiusi<br />
stavano ristretti in grotte da cui<br />
non uscivano mai, abbandonandosi<br />
affatto alla Provvidenza. Gli Anacoreti<br />
si appartavano dall' umano<br />
consorzio, abitavano negli eremi<br />
presso i monisteri , a cui non si<br />
portavano cbe la festa per assi-<br />
stere ai <strong>di</strong>vini sagrifizi. I Cenobiti,<br />
dopo un uffizio particolare , chiamato<br />
Mesonycticon, che cantavano<br />
a mezza notte , e che durava due<br />
ore, recitavano tutte le ore regolari<br />
del loro uffizio sino alla compieta,<br />
che non <strong>di</strong>cevano se non<br />
dopo il tramonto del sole. Nelle<br />
vigilie della festa stavano in coro<br />
sino allo spuntar del giorno impiegando<br />
la notte nel salmeggiare,<br />
e nel leggere . Quell' uffizio che<br />
comprende le lezioni <strong>di</strong> tante ore<br />
si appella Olynichon de Calogeri.<br />
Compiuto o l' uno o l' altro dei<br />
detti due uffizi notturni., ciascun re-<br />
ligioso , per la regola <strong>di</strong> s. Basilio,<br />
dovea ritirarsi nella sua cella; e tornar<br />
alle cinque in chiesa per <strong>di</strong>re<br />
mattutino, lau<strong>di</strong> e prima, e alle nove<br />
ore, terza, sesta e la messa. Passavano<br />
dal refettorio oalle celle, od al<br />
lavoro, secondo che più. loro piaceva,<br />
riducendosi poscia nella chiesa an-<br />
cora per <strong>di</strong>re vespero. Fatto qual-<br />
che piccolo esercizio , dopo la cena<br />
rientravano in chiesa per <strong>di</strong>re un uf-<br />
fizio che appellasi Apo<strong>di</strong>pho , termi-<br />
nato il quale andavano a riposar per<br />
alzarsi a mezza notte. I monaci<br />
più osservanti <strong>di</strong>cono anche ogni<br />
sera le colpe prostrati a' pie<strong>di</strong> del<br />
superiore posto alla porta della<br />
chiesa.<br />
Molte sono le mortificazioni a cui<br />
si danno qne' monaci. Hanno tre prin-<br />
cipali quaresime, osservate anche dal<br />
BAS<br />
restante del popolo seguace del lo-<br />
ro rito. La prima, cioè quella del-<br />
la Risurrezione del Signore e che<br />
durando otto settimane , è sempre<br />
<strong>di</strong> olio. E vietato ai religiosi il vino,<br />
dal sabbato, e dalle domeniche in<br />
fuori. Tale quaresima è si rigorosa,<br />
che dove accadesse <strong>di</strong> nomina-<br />
re per fino latte, o burro ec. ag-<br />
giungono una parentesi <strong>di</strong>cendo :<br />
salvo il rispetto della quaresima.<br />
La seconda quaresima è quella<br />
de' ss. Apostoli. Comincia otto gior-<br />
ni dopo la Pentecoste, dura quan-<br />
do più, e quando meno, essendo in<br />
alcuni anni <strong>di</strong> tre ed in alcuni al-<br />
tri <strong>di</strong> più settimane. Mangiano in<br />
essa pesce, e bevono vino; ma i lat-<br />
ticini non sono permessi. La terza<br />
quaresima è quella dell'assunzione<br />
<strong>di</strong> M. F. y e dura quattor<strong>di</strong>ci gior-<br />
ni, in cui vien loro vietato il pesce,<br />
fuorché nelle domeniche, e nel giorno<br />
della Trasfigurazione <strong>di</strong> N. Signore.<br />
Nei monisteri, nei quali sia fiorente<br />
l'antico spirito, dove alcuno si presenti<br />
per abbracciare la vita monastica, più<br />
volte è richiesto sui motivi della<br />
sua risoluzione, e dove esso li mostri<br />
legittimi , con alcune formule<br />
rituali gli vengono tagliati i capelli<br />
a modo <strong>di</strong> croce, in<strong>di</strong> gli è data la<br />
tonaca, gli è posto in capo il ber-<br />
rettino, e così riceve V abito dei<br />
novizii. Portato che l' abbia tre<br />
anni , gli è dato quello de profes-<br />
si , cioè il piccolo abito. Per rice-<br />
verlo sta il novizio fuori della chie-<br />
sa essendo ancora del novero dei<br />
penitenti. Giunto al liminare si spo-<br />
glia della tonaca <strong>di</strong> novizio, e per<br />
quanto dura la messa sta colla te-<br />
sta scoperta, i pie<strong>di</strong> nu<strong>di</strong>, e senza<br />
cintura. Entrando in chiesa canlau-<br />
si delle antifone, e condotto al san-<br />
tuario, fatte gli vengono alcune domande<br />
a significargli l' importanza
BAS<br />
dell'atto, a cui si espone, e ricono-<br />
sciuta la franchezza del suo spirito<br />
(sempre con apposite formule) gli<br />
si tagliano i capelli, gli e data la<br />
tonaca e la cintura, gli è posto sul<br />
capo il berretto, e coperto viene<br />
col mantello, ec. proferendo il sa-<br />
crante : il nostro fratello N. ha ri-<br />
cevuto la caparra del piccolo ahi-<br />
tOj nel nome ec.<br />
Compiuta tale cerimonia, <strong>di</strong>consi<br />
alcune orazioni, e poscia si pone in<br />
mano del nuovo professo il libro<br />
del Vangelo, una croce, ed un ce-<br />
reo, se ha gli or<strong>di</strong>ni sacri, e se è<br />
laico, gli si danno solamente il cereo o<br />
la croce. Il superiore bacia il pro-<br />
fesso; gli altri religiosi baciano il vange-<br />
lo, la croce e l'abito del nuovo professo,<br />
il quale per cinque giorni non<br />
esce dalla chiesa per me<strong>di</strong>tare ed<br />
orare. Oltre il berrettino, comune ai<br />
novizi, ai professi gli è dato una co-<br />
colla, ovvero un velo, che, posto sul<br />
berrettino, e gettato dopo le spalle, la-<br />
scia due soli pezzi pendere al <strong>di</strong>-<br />
nanzi.<br />
Riguardo al grande ed angelico<br />
abito, dato a chi lo richiede, ecco<br />
la cerimonia. Si mettono gli abiti<br />
in mezzo all'altare, aggiungendo al<br />
mattutino ed alle lau<strong>di</strong>, molti cantici.<br />
Chi lo riceve durante la mes-<br />
sa sta senza cocolla, e co' pie<strong>di</strong> scal-<br />
zi. Fattegli le stesse interrogazioni<br />
che nel dargli il piccolo abito, l'e-<br />
sortazione <strong>di</strong>viene però più lunga, e<br />
più sono le preci che si cantano.<br />
Ancora i capelli gli sono tagliati ;<br />
gli sono dati gli abiti medesimi e <strong>di</strong><br />
più gli è aggiunto YAnable, ovvero<br />
un pezzo <strong>di</strong> panno largo un palmo,<br />
che s' attacca alle spalle con alcuni<br />
cordoncini cuciti ai quattro angoli,<br />
e dentro i quali si fanno passare le<br />
braccia. Sono in esso impressi la<br />
croce e gli altri stronfienti della Pas-<br />
BAS 179<br />
sione,, e le sigle IC XC NC signifi-<br />
canti Jesus Chris tus vincit.<br />
Torniamo a ripetere, che notiamo<br />
tali cerimonie come prescritte<br />
dalle regole <strong>di</strong> san Basilio, ed osser-<br />
vate dai Calogeri; ma per molti luo-<br />
ghi come perdute, perocché pochi sono<br />
i monisteri, dai quali sieno osser-<br />
vate, essendo entrata lin<strong>di</strong>sciplina, e<br />
la ignoranza nella maggior parte<br />
dei monisteri basiliani. Quin<strong>di</strong> è<br />
che pochi sono i monici vesti-<br />
ti del piccolo e del grande , o<br />
angelico abito; ma per lo più<br />
hanno una vesta <strong>di</strong> color bigio<br />
scuro che scende sino a' nocciuoli<br />
del piede, e che si chiama doliman.<br />
Fermata da una cintura <strong>di</strong> tela scura<br />
che con più giri s' avvolge intorno<br />
alla vita hanno sovra il sotto abito<br />
un'altra veste o tonaca avente le ma-<br />
niche che non istà mai serrata. I calzo-<br />
ni, facendo molte pieghe, arrivano lo-<br />
ro 6Ì110 al nodo del piede, portando<br />
attaccate ai calzoni medesimi le<br />
calze <strong>di</strong> marocchino violetto. Invece<br />
<strong>di</strong> scarpe calzano pianelle appuntale<br />
all'usanza de' levantini, non portano<br />
la cocolla ed il velo <strong>di</strong> cui abbiamo<br />
parlato.<br />
La necessità in che sono questi<br />
Calogeri <strong>di</strong> coltivare le terre da sé<br />
medesimi, fa sì che accettino molti<br />
laici, i quali quasi sempre stanno<br />
alla campagna , e la sera soltanto<br />
ritornano al monistero. Nonostante<br />
la fatica sostenuta, assistono ad nna<br />
lunga orazione e fanno molte ge-<br />
nuflessioni dette Metanai, cioè pro-<br />
strazioni sino a terra.<br />
Sovrastano a questi religiosi gli<br />
Esarchi, specie <strong>di</strong> visitatori incaricati<br />
dal patriarca a spogliarli del gua-<br />
dagno, che fruttarono le fatiche loro.<br />
Gli Eugemeni , o superiori dei<br />
monisteri, nei gran monisteri ben<br />
regolati sono tenuti dai religiosi in
1S0 BAS<br />
molta stima ; nei piccoli al contra-<br />
rio sono costretti a gran<strong>di</strong> artifizi,<br />
ed a leggere penitenze per ave-<br />
re ubbi<strong>di</strong>enza , affinchè i religiosi<br />
non s' inducano ad abbando-<br />
nare, la vita religiosa preferendo per-<br />
sino <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiararsi turchi. Questi<br />
Eugumeni devono essere confermati<br />
dal vescovo, che a tal fine si reca<br />
appositamente al monistero recitando<br />
orazioni, e riti peculiari.<br />
Comecbè l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Basilio<br />
abbia perduta un' infinità <strong>di</strong> mo-<br />
nisteri nell'Asia, e nell' Europa per<br />
le invasioni fatte dai turchi , pure<br />
un gran numero se ne conserva.<br />
CoXGREGAZIOXE DI S. BASILIO DE-<br />
GLI Armeni. I monaci armeni sono<br />
<strong>di</strong> due sorte: altri eretici ed altri<br />
cattolici detti Franchi Armeni, ri-<br />
dotti alla cattolica religione nel<br />
i33o dal p. Domenico da Bologna<br />
domenicano. Fra gli armeni scismatici<br />
v'ha moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> mona-<br />
ci e <strong>di</strong> monache. Professano alcu-<br />
ni l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Antonio, ed altri<br />
quello <strong>di</strong> san Basilio. Tutta volta<br />
sul fine del passato secolo, avendo<br />
alcuni <strong>di</strong> essi abbandonati i proprii<br />
errori, inviarono nel i 706 due mo-<br />
naci a Roma, per prestare ubbi<strong>di</strong>en-<br />
za al Pontefice Clemente XI. Abi-<br />
tano questi religiosi nelle vicinanze<br />
<strong>di</strong> Naxivan città dell'Armenia nel<br />
dominio del re <strong>di</strong> Persia, ed in una<br />
parte, detta Abrener, ove sono do-<br />
<strong>di</strong>ci villaggi cattolici. Fanno due an-<br />
ni <strong>di</strong> noviziato, ed alcuni aggiungono<br />
ai tre voti comuni quello <strong>di</strong> far<br />
le missioni nell' Armenia, nella Per-<br />
sia e nella Turchia. Vivono <strong>di</strong><br />
limosina ; nei <strong>di</strong>giuni si conformano<br />
alla Chiesa romana , e consacrano<br />
nell'azzimo benché seguitino il rito<br />
armeno. Portano tonaca <strong>di</strong> color<br />
nero, legata con cintura <strong>di</strong> cuoio<br />
ed un' altra <strong>di</strong> sopra più corta a-<br />
BAS<br />
perta davanti con mantello ed un<br />
cappuccio alquanto aguzzo, tutto<br />
del medesimo colore, e sopra que-<br />
ste vesti, dalla parte sinistra, pongono<br />
una croce rossa con alcuni<br />
caratteri per esprimere il desiderio<br />
loro <strong>di</strong> spargere il sangue per la<br />
fede <strong>di</strong> Gesù Cristo.<br />
Quando gli armeni si unirono alla<br />
Chiesa cattolica , Giovanni Var-<br />
tabiedo, vedendo il deca<strong>di</strong>mento del-<br />
l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Basilio nell'Armenia,<br />
voleva riformarlo; ma poi ne fondò<br />
uno nuovo, perchè mantenesse negli<br />
armeni la fede cattolica, a cui <strong>di</strong>ede<br />
il nome <strong>di</strong> Fratelli uniti. Lasciata<br />
pertanto la regola <strong>di</strong> s. Ba-<br />
silio, presero essi quella <strong>di</strong> s. Agostino,<br />
e cambiarono l'abito dei monaci<br />
armeni basili ani in quello dei frati<br />
conversi <strong>di</strong> s. Domenico, approvando<br />
tutto Papa Giovanni XXII.<br />
Aggiunsero ai tre voti, il quarto,<br />
cioè, <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>re in ogni cosa al<br />
romano Pontefice, come a capo supremo<br />
<strong>di</strong> tutti i cattolici. Comecbè<br />
molto si <strong>di</strong>latassero, pure nelle in-<br />
vasioni dei turchi ritiraronsi nella<br />
provincia <strong>di</strong> Naxivan nell'Armenia<br />
maggiore, e finalmente, nel 1 356,<br />
passarono nell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Domenico<br />
colla permissione d'Innocenzo<br />
VI, e tutto l'Or<strong>di</strong>ne loro si convertì<br />
in una provincia <strong>di</strong> padri domenicani,<br />
che chiamasi tuttavia <strong>di</strong> Na-<br />
si vari.<br />
Movaci Armexi Basiliaxi <strong>di</strong> Ge-<br />
nova. Questi monaci, fuggiti dal<br />
monistero Basiliano <strong>di</strong> Monte Nero<br />
nell'Armenia per la persecuz'one<br />
del soldano d'Egitto, approdarono<br />
nel i3o7 in Genova dove e<strong>di</strong>ficarono<br />
una chiesa, che intitolata a s. Bartolommeo,<br />
li fece appellare ezian<strong>di</strong>o Barto-<br />
lomiti. Altri religiosi in seguito ag-<br />
giungendosi ad essi in Genova, e por-<br />
tando seco libri per uffizi a re secon-
BAS BAS 181<br />
do il rito armeno , si <strong>di</strong>latarono a Da questa Congregazione si scemano<br />
a mano , e fondarono altri glie anche l' archimandrita ( V. Ar-<br />
monisteri in <strong>di</strong>verse città d'Italia, chimandrita) ovvero iL metropolita<br />
In seguito lasciarono l'abito antico, <strong>di</strong> tutta la Russia , che viene con-<br />
e presero pur essi quello dei conver- fermato dal Sommo Ponlelìce, e<br />
si domenicani , abbandonando , al per opera del metropolita si eleggono<br />
paro <strong>di</strong> quelli d'oriente, la regola gli altri vescovi a lui subor<strong>di</strong>nati<br />
<strong>di</strong> s. Basilio, assumendo coll'appro- Tutti questi religiosi Ruteni atten-<br />
vazione d' Innocenzo VI, quella <strong>di</strong> dono a coltivare, e promuovere la<br />
s. Agostino, e <strong>di</strong>cendo l'uffizio se- fede cattolica, sia colla <strong>di</strong>vina pacondo<br />
il breviario romano , e la rola, e sia amministrando i sacramessa<br />
all'uso de' padri domenicani, menti; pel qual fine molti Papi<br />
Finalmente, conscio nel i65o Papa hanno voluto, che, e nel collegio<br />
In nocenzoX,Ptf /?////, che erano ridotti greco <strong>di</strong> R.oma, ed in quello de Pro-<br />
que' monaci a soli quaranta, e che e- paganda <strong>di</strong> Roma, <strong>di</strong> Olmiitz,<br />
rano <strong>di</strong>scor<strong>di</strong> fra <strong>di</strong> loro e rilassati <strong>di</strong> Vilna, ed altrove , si alimentas-<br />
sul costume, gli estinse colla bolla sero alcuni giovani da loro inviati.<br />
i43 Commissanobis, emanata ai 29 Celebrano que' Ruteni con rito gre-<br />
ottobre, che si legge nel tomo VI del co, <strong>di</strong>cono 1' uffizio in lingua schia-<br />
Bollario Romano, p. 2 56, applicando vona, hanno veste nera con una<br />
i beni loro ad altre pie opere. piccola cocolla, o cappuccio, come<br />
Congregazione de' Monaci Rute- gli antichi Basiliani orientali. Han-<br />
Ni Basiliani. In Russia il cristia- no in Roma un procuratore genenesimo<br />
fu introdotto dai greci ver- rale nel rione de' Monti, ove Urba-<br />
so il 987, o 989 sotto il governo no Vili assegnò loro la chiesa de' ss.<br />
<strong>di</strong> Wolo<strong>di</strong>maro. Una pro<strong>di</strong>giosa Sergio e Bacco, per li meriti del<br />
quantità <strong>di</strong> conventi Basiliani vi si santo martire Giosafat, ucciso per<br />
sparsero, che comunque ritenessero la fede cattolica dagli scismatici. A<br />
il rituale dei greci, pure in gran rendere viva la memoria del quale<br />
parte ne alterarono le consuetu<strong>di</strong>ni, beato, Urbano Vili, nell'anno 1643,<br />
Volle il Signore, che vivendo il col <strong>di</strong>sposto della Costituzione In<br />
Sommo Pontefice Clemente Vili Sede, riportata nel tomo VI, par-<br />
nell'anno i5g5, Michele Ragora te II, p. 38 1 del Bollano, conces-<br />
metropolita <strong>di</strong> tutta la Russia, ri- se che tanto dai monaci Basiliani<br />
conosciuti i proprii errori, insieme quanto nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Polocz se<br />
con tutti i vescovi e monaci <strong>di</strong> ne facesse l' uffizio, e la messa ( V.<br />
quelle contrade, si unisse al centro Iacopo Susza : l' ita b. Josaphat<br />
dell'unità, e riconoscesse per capo Kuncavicii archiepiscopi Ploceusis<br />
universale il Sommo Pontefice. Spar- Romae typographia Varesii i665.<br />
si viveano que' monaci Basiliani ru- Papa Benedetto XIV, Larnberteni<br />
, e Stefano Velammo Rutski tini, voleva per mezzo della Propa-<br />
metropolita ottenne da Urbano VI il ganda che i vescovi Ruteni pro-<br />
<strong>di</strong> poterli ridurre in una congre- curassero <strong>di</strong> unire i monaci Basilia-<br />
gazione, a cui il Pontefice nell'anno ni <strong>di</strong> rito ruteno in un sol corpo.<br />
1624 concedè facoltà <strong>di</strong> eleggere In sulle prime, come riporta lo sles-<br />
un abbate generale, rileggibile ad o- so Novaes al tomo XIV p. 44?<br />
gni quattro anni dal capitolo generale, si opponevano, temendo pregiu<strong>di</strong>ca-<br />
. ,<br />
v *
182 BAS<br />
ta la giuris<strong>di</strong>zione loro sui monaci<br />
medesimi; ma con la lettera Et si<br />
dubitare, dei 27 novembre 174^,<br />
che è presso ii Bollarlo Magno tomo<br />
XVI pag. 120, avendoli assicurati<br />
Benedetto XIV non essersi perciò<br />
<strong>di</strong>minuita la giuris<strong>di</strong>zione loro, si<br />
fece l' unione in due Congregazioni<br />
della Ss. Trinità nella Lituania,<br />
e del Patrocinio <strong>di</strong> Maria Vergine<br />
nella Polonia, unione che dal Pon-<br />
tefice stesso fu confermata colla co-<br />
stituzione , Inter plures, data ai 2<br />
maggio 1 744? presso il Bollano ci-<br />
tato a pag. 198, dove prescrisse gli<br />
statuti più opportuni. Bensì, in forza<br />
della costituzione, Inclitum , emanata<br />
ai 12 aprile 1753, come da<br />
detto bollano, tomo XIX pag. 47><br />
proibì a que' monaci <strong>di</strong> fare come<br />
per lo innanzi il quarto voto, cioè<br />
<strong>di</strong> non brogliare alle <strong>di</strong>gnità. Solo<br />
esortolli a fuggire quel broglio, già<br />
da Benedetto XIII, Orsini, del 1723<br />
condannato, e tanto contralio a' mi-<br />
nistri rivestiti del sacro carattere.<br />
Finalmente con altra costituzione<br />
dell'anno 1756, Super familiani ,<br />
spe<strong>di</strong>ta ai 3o maggio 1756^ ripor-<br />
tata nel detto Bollano a pag. 2 1 7,<br />
stabilì qual fosse l'autorità del metropolita<br />
, e del proto - archiman-<br />
drita sui monaci <strong>di</strong> quest' Or<strong>di</strong>ne.<br />
V. Butexi, Polonia, e Bussia.<br />
Movaci Basiliam d'Italia. Men-<br />
tre viveva s. Basilio, la sua regola<br />
propagatasi, come si è detto, nelle<br />
parti occidentali, si stabilì anche<br />
in Italia. S. Agostino afferma aver<br />
veduti in Roma molti uomini, e<br />
molte donne vivere insieme congre-<br />
gati al modo orientale. Nel Tusculo<br />
antico, vivente s. Basilio, l'abbate<br />
Giovanni <strong>di</strong> Cappadocia fondò il<br />
monistero detto <strong>di</strong> s. Agata, come<br />
che altri monisteri si piantassero<br />
per le contrade della Sicilia , della<br />
BAS<br />
Calabria , e del regno <strong>di</strong> Napoli.<br />
Usavano lutti questi monaci e la<br />
veste, e la ufficiatura de' greci; ma<br />
al tempo <strong>di</strong> Sisto IV, dalla Rovere,<br />
nell'anno 1473, elessero il rito latino,<br />
e la veste degli altri monaci<br />
cioè tonaca, cintura <strong>di</strong> pelle, cocol-<br />
la, scapolare, cappuccio. Gregorio<br />
XIII, nel i573, scorgendo la negli-<br />
genza in cui que' monisteri erano<br />
caduti, e come l' ignoranza del gre-<br />
co i<strong>di</strong>oma gli rendesse in<strong>di</strong>fferenti<br />
alle regole <strong>di</strong> cui facevano profes-<br />
sione , procurò <strong>di</strong> riaccendere iu<br />
essi ii fervore antico, e fece tra-<br />
durre in italiano le regole da essi<br />
professate. Bidusse in un solo corpo<br />
tutti i monaci Basiliani sparsi per<br />
l'Italia, per la Spagna, e per le<br />
altre provincie soggette alla Santa<br />
Sede ; or<strong>di</strong>nò che ad ogni tre anni<br />
si tenesse concilio, in cui fosse eletto<br />
un abbate generale, e che assog-<br />
gettate ad esso fossero tutte le pro-<br />
vincie subor<strong>di</strong>nate alla Chiesa lati-<br />
na. Esentò altresì i monisteri ed<br />
i religiosi dalla giuris<strong>di</strong>zione dell'Or-<br />
<strong>di</strong>nario, degli archimandriti, e degli<br />
abbati commendatari, mettendo<br />
a carico <strong>di</strong> questi ultimi la ripara-<br />
zione de' monisteri , e delle chiese,<br />
e separando le mense abbaziali,<br />
dalle conventuali ; finalmente con-<br />
cesse ad essi molti altri privilegi,<br />
che confermati vennero da Clemente<br />
Vili, e da Paolo V.<br />
Per un breve <strong>di</strong> Paolo V, dei<br />
i5 maggio 1620, il capitolo generale<br />
si teneva ogni sei anni, ed<br />
ogni anno in ciascuna provincia<br />
radunavasi una <strong>di</strong>eta o definitorio<br />
generale , a cui assisteva l' abbate<br />
generale ed i visitatori provinciali<br />
ecc. Tutta volta, sebbene l' elezione<br />
del generale dovesse farsi ogni sei an-<br />
ni, spesso accadevano che per brevi<br />
pontificii più oltre venissero confer-<br />
,
BAS<br />
mati i generali, ed alcuno anche a<br />
vita.<br />
Per ciò che risguarda l' origine,<br />
il progresso e vicende dell'Or<strong>di</strong>ne<br />
Basiliano in Italia, merita d'essere<br />
consultata 1' opera <strong>di</strong> Pietro Pom-<br />
pilio Rodotà nella biblioteca Vati-<br />
cana, intitolata: Dell' origine, pro-<br />
gresso 3 e stato presente del rito<br />
greco in Italia, Roma 17.58 pel<br />
Salvioni, e specialmente il libro II<br />
ove con profonda eru<strong>di</strong>zione, e cri-<br />
tica giu<strong>di</strong>ziosa tratta assai <strong>di</strong>ffusa-<br />
niente <strong>di</strong> siffatte materie. Pel cele-<br />
bre monistero poi ed abbazia <strong>di</strong> Grot-<br />
taferrata [Ve<strong>di</strong>), ove rifiorisce l'Or<strong>di</strong>ne,<br />
oltre il mentovato Rodotà, è da<br />
vedersi Io Sciommari ned' opera che<br />
ha per titolo : Note ed osservazio-<br />
ni istoriche spettanti V insigne ba-<br />
<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Grotta/errata, Roma 1728.<br />
Può ancora osservarsi l'opera del<br />
p. Cardocci intitolata: De Tusculano<br />
M. T. Cieeronis nunc Crupta<br />
ferrata adversus p. Jo. Lucani<br />
Zuzzeri S. T. Disputatio Apologe-<br />
tica, Romae i^^j, ove con invitti<br />
argomenti sostiene l'antica tra<strong>di</strong>zione<br />
dell' esistenza della celebre villa<br />
<strong>di</strong> Cicerone nel luogo stesso ove ri-<br />
trovasi il monistero <strong>di</strong> Grottafer-<br />
rata, e non già alla Ruffinclla, come<br />
pretendevasi dal p. Zuzzeri.<br />
Movaci Basiliaxi <strong>di</strong> Spagna.<br />
Forse che al paro d'ogni altro luogo<br />
dell' occidente avrà fiorito l'Or-<br />
<strong>di</strong>ne Ragliano anche ne'primi tempi<br />
in Ispagna, pure non è ricordanza<br />
del tempo in cui vi fossero intro-<br />
dotti. I mori, soggiogando quelle<br />
provincie, avevano <strong>di</strong>strutto ogni<br />
germe <strong>di</strong> tal Or<strong>di</strong>ne monastico, nò<br />
prima esso rinacque nell'Andalusia<br />
del Pontificato <strong>di</strong> Paolo IV, del<br />
i55g. Pio IV, succeduto a Paolo<br />
IV, sanciva con una bolla del i56i<br />
quell' introduzione fatta dal p. Ber-<br />
BAS i83<br />
nardo della Crux. Alcuni anni dopo<br />
il p. Matteo della Fuenle <strong>di</strong>ede<br />
una riforma a quest'Or<strong>di</strong>ne, e fondò<br />
due monisteri , l'uno a Tardon<br />
l'altro a Valle de Guillos; ma Pa-<br />
pa Gregorio XIII, come aveva fatto<br />
per le varie <strong>di</strong>visioni d' Italia, così<br />
fece <strong>di</strong> questi due <strong>di</strong> Spagna, e gli<br />
unì insieme con quello della Ss.<br />
Vergine d'Oviedo, li costituì in<br />
provincia sotto il nome <strong>di</strong> s. Basi-<br />
lio, a cui volle che i monisteri suc-<br />
cessivi fossero uniti e soggetti all'abbate<br />
generale dell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Ba-<br />
silio d'Italia. Tuttavolta, riconosciuta<br />
pregiu<strong>di</strong>zievole tale unione alla riforma<br />
del p. Matteo Fuente, come<br />
in appresso sarà riferito, Clemente<br />
Vili, del i6o5, tornò a separare i<br />
riformati dalle due provincie non<br />
riformate, proibendo a questi ultimi<br />
<strong>di</strong> ricevere novizi, e far nuove<br />
fondazioni. Inseguito però, tolta sif-<br />
fatta proibizione, anche quei religio-<br />
si vennero <strong>di</strong> nuovo ristabiliti , con-<br />
tinuando a <strong>di</strong>pendere dal generale<br />
d'Italia, comechè avessero un vica-<br />
rio generale eletto dalle due pro-<br />
vincie, e confermato dal generale.<br />
Ambedue quelle provincie celebravano<br />
ad ogni tre anni il capitolo<br />
provinciale, quella <strong>di</strong> Castiglia nel<br />
sabbato della seconda settimana dopo<br />
Pasqua, e quella dell'Andalusia<br />
nella vigilia della Pentecoste.<br />
L' uffizio <strong>di</strong> superiore non dura-<br />
va più che tre anni, e clovea esse-<br />
re escluso per altri sei chiunque<br />
avesse esercitata quella carica pria<br />
<strong>di</strong> essere nuovamente riassunto. Cia-<br />
scuna provincia avea due collegi <strong>di</strong><br />
teologia, <strong>di</strong> filosofia, e <strong>di</strong> belle let-<br />
tere, né aver poteva più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci<br />
licenziati.<br />
Mangiavano carne que' monaci<br />
ne' giorni permessi dalla Chiesa, e<br />
<strong>di</strong>giunavano, oltre i giorni da essa<br />
,
184 BAS<br />
prescritti, nell'avvento, in tutti i<br />
venerdì dell'anno, nelle vigilie del-<br />
la festa della Ss. Vergine e <strong>di</strong> s.<br />
Basilio; in tutti i mereoledì e ve-<br />
nerdì dell'avvento, e nei lunedì,<br />
mercoledì, e venerdì <strong>di</strong> quaresima<br />
si flagellavano. In due giorni della<br />
settimana lavoravano tutti insieme;<br />
nella state si alzavano a mezza not-<br />
te, nel verno tre ore dopo ; oravano<br />
mentalmente per un' ora dopo<br />
prima, e per un' altra dopo com-<br />
pieta.<br />
I loro abiti consistevano in una<br />
veste, o scapolare <strong>di</strong> saia nera, un<br />
cappuccio assai largo attaccato allo<br />
scapolare. In chiesa, o cpiaudo uscivano<br />
<strong>di</strong> casa, vestivano la cocolla<br />
monacale come quelli d' Italia. Di<br />
che reclamando i benedettini , l'af-<br />
fare fu portato alla congregazio-<br />
ne dei riti, la quale nel i6q5 assentì<br />
a quell'uso, che era stato accordato<br />
da un breve <strong>di</strong> Papa Alessandro<br />
"VII, ma vietato ai conversi. I Do-<br />
nati avevano tonaca come gli altri<br />
con uno scapolare largo un palmo<br />
senza cappuccio, e ricevevano an-<br />
cora degli oliati, i quali, vestendo<br />
come i Donati , offerivano sé stessi<br />
ed i beni loro alla religione . Ve<strong>di</strong><br />
Alpons Clavel Antìquedad de<br />
la Re ligioii de s. Basii.; D. Apolli-<br />
nare d' Agresta, Vita <strong>di</strong> s. Basi-<br />
lio part. 5 ; Bollar. Piom. T. i.<br />
4- e 5, e gli altri che in generale<br />
trattano degli Or<strong>di</strong>ni religiosi.<br />
Monaci <strong>di</strong> s. Basilio bifobmatj,<br />
detti del Tardon. Circa il 1567 il<br />
padre Matteo della Fuente vimi-<br />
nale della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Toledo, siccome<br />
abbiamo riferito, insieme a due<br />
o tre compagni s' era ritirato nel-<br />
1' eremo <strong>di</strong> Tardon nella <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Cordova, ove colla fatica delle<br />
proprie mani passava la vita in<br />
povertà, e in esercizii <strong>di</strong> pietà. Ag-<br />
BAS<br />
giuntivisi altri compagni, per la co-<br />
stituzione CHI <strong>di</strong> l'io V, abbraccia-<br />
rono la regola <strong>di</strong> s. Basilio, e si<br />
<strong>di</strong>vise in due romitaggi, l' uno al<br />
Tardon, come si è detto, e l'altro<br />
nella valle <strong>di</strong> Galliguilles nella <strong>di</strong>oce-<br />
si <strong>di</strong> Siviglia. Passati però circa <strong>di</strong>e-<br />
ci anni, Gregorio XIII colla bolla<br />
LXXI de' 24 giugno 1577 eresse i<br />
due sopraddetti romitorii in monisieri<br />
dell' Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Basilio, ed<br />
in uno agli altri che si sarebbero<br />
fondati nella Spagna , li <strong>di</strong>chiarò<br />
soggetti all'abbate generale d'Italia<br />
colla concessione <strong>di</strong> varii privilegi.<br />
Molte <strong>di</strong>ssensioni nacquero tra<br />
questi monaci riformati, e quelli<br />
non riformati. Clemente Vili mandò<br />
commissarii apostolici affinchè<br />
sedassero i tumulti, ma indarno;<br />
quin<strong>di</strong> è che nel separarli <strong>di</strong>e' loro<br />
quel Pontefice alcune regole circa<br />
il lavoro manuale inserite nel suo<br />
breve , obbligandoli a non chie-<br />
dere limosine, a non pre<strong>di</strong>care fuo-<br />
ri delle chiese loro , a non tener<br />
scuole, né mandare i religiosi al-<br />
lo stu<strong>di</strong>o delle università ; lutto<br />
perchè non interrompessero il lavo-<br />
ro manuale, fondamento della vita<br />
Basiliana. Non<strong>di</strong>meno ad un sacer-<br />
dote era permesso l' essere sciolto<br />
per attendere all' istruzione dei re-<br />
ligiosi, per la perfezione della vita<br />
loro. A' ventiquattro anni potevano<br />
i religiosi aver voce attiva e passi-<br />
va in tutti gli uffizi, che non fosse-<br />
ro quelli <strong>di</strong> spirituale giuris<strong>di</strong>zione.<br />
Secondo le costituzioni <strong>di</strong> quell'Or-<br />
<strong>di</strong>ne se stavano i religiosi sopra i<br />
laici, i laici però erano sopra i re-<br />
ligiosi da coro non sacerdoti, e so-<br />
pra i <strong>di</strong>aconi.<br />
Ebbero questi religiosi riformati<br />
nuove costituzioni approvate da Paolo<br />
V, che però non derogavano a<br />
quelle <strong>di</strong> Clemente Vili, anzi, in
BAS<br />
vigore delle nuove costituzioni, con<br />
un quarto voto doveano obbligarsi<br />
a quelle <strong>di</strong> Clemente. Altre <strong>di</strong>ssen-<br />
sioni pur nacquero tra questi rifor-<br />
mati che durarono più anni. Utili<br />
regole perciò emanò Urbano Vili,<br />
nel 1639 e nel 164.1, per lo fine<br />
che le costituzioni <strong>di</strong> Clemente Vili<br />
inviolabilmente fossero osservate. Sino<br />
ad Innocenzo X non fecero mutazioni<br />
que' due monisteri <strong>di</strong> Tar-<br />
don, e della valle de Galliguillos;<br />
ma <strong>di</strong> poi altri due ne fondarono:<br />
uno a Rattemal, e 1' altro a Bregua.<br />
Queste nuove fondazioni <strong>di</strong>edero<br />
motivo a nuovi <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>i che da Papa<br />
Alessandro VII, nel 1660, furono<br />
sopiti or<strong>di</strong>nando 1' adempimento<br />
del breve d'Innocenzo X del 1646.<br />
Ve<strong>di</strong>, Breve de Reformacion y<br />
constitweiones des los Monges del<br />
Orden de s. Basilio camados del<br />
Tardon. Bular. Rom. tom. IV e V<br />
Francois de s. Marie, Histoire des<br />
Cannes dechaussés liv. IV, e. 3, e<br />
V Hist. prqfetique des Cannes tomo<br />
II; Àlph. Clavel , Antiquedad<br />
de la Relig. de s. Basilio, e d. Apollinare<br />
d'Agresta, Vita <strong>di</strong> s. Ba-<br />
silio p. s.<br />
Monaci Basili ani della Germania<br />
, sono <strong>di</strong>versi dagli altri per<br />
T abito che portano. Il loro vestia-<br />
rio si compone <strong>di</strong> una lunga tona-<br />
ca e <strong>di</strong> eguale pazienza con cappuccio,<br />
che cuopre le spalle: hanno<br />
una cappa lunga e larga; ma in capo<br />
portano una sorte <strong>di</strong> berretta che<br />
si può paragonare ad un morione,<br />
annadura del capo del soldato.<br />
Sono essi in grande venerazione<br />
presso i popoli, vivendo con costumi<br />
esemplari , e religiosi. La memoria<br />
<strong>di</strong> questi è registrata nella<br />
breve Istoria delle Religioni, stam-<br />
pata in francese in Amsterdam l'anno<br />
1688.<br />
VOL. IV.<br />
BAS i85<br />
In generale ha provvisto il vene-<br />
rabilissimo Or<strong>di</strong>ne Basiliano, trofeo<br />
della primitiva santità della chiesa, e<br />
dell'osservanza primiera della <strong>di</strong>scipli-<br />
na apostolica, tanto la cattedra <strong>di</strong><br />
s. Pietro dei Papi, quanto il Vaticano<br />
d' illustri porporati , e le metropoli<br />
<strong>di</strong> patriarchi , non meno<br />
che le greggi <strong>di</strong> Cristo <strong>di</strong> eccellenti<br />
pastori. Fra i Car<strong>di</strong>nali nomineremo<br />
a cagion d'onore Isidoro <strong>di</strong> Tessa-<br />
lonica, monaco <strong>di</strong> s. Basilio, che si<br />
meritò il titolo <strong>di</strong> apostolo de' gre-<br />
ci e de' ruteni , e Bessarione <strong>di</strong> Trebisonda,<br />
monaco Basiliano, e compagno<br />
dell'imperatore Giovanni VII<br />
al concilio Fiorentino, assai celebre<br />
per virtù e profonda scienza , ambedue<br />
creali Car<strong>di</strong>nali nel i4^9 dal<br />
Papa Eugenio IV. Dotti oratori ebbero<br />
per questo Or<strong>di</strong>ne i pergami<br />
maestri le scuole , splen<strong>di</strong><strong>di</strong> esem-<br />
plari <strong>di</strong> virtù le città ed i monisteri,<br />
e le solitu<strong>di</strong>ni onorate furono per<br />
esso <strong>di</strong> Santi.<br />
Alcuni abbati <strong>di</strong> quest'or<strong>di</strong>ne ,<br />
,<br />
tra<br />
i quali que' <strong>di</strong> s. Saba, e quello <strong>di</strong><br />
s. Basilio del priorato all' Aventino<br />
assistevano alle funzioni pontificali<br />
al Sommo Pontefice , ond' è che<br />
per essere più antico <strong>di</strong> tutti nella<br />
chiesa, l'abbate generale dell Or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> s. Basilio, se v' interviene, precede<br />
tutti gli altri in cappella Pontificia.<br />
Aggiunge il Panvinio, che quando il<br />
Papa in qualche solennità, o stagione<br />
celebrava in s. Gio. Laterano sopra<br />
l'aitar maggiore, due monaci basi-<br />
liani <strong>di</strong> Grotta Ferrata facevano<br />
l'oflizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>acono e <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>aco-<br />
no, cantando l'uno l'epistola, l'al-<br />
tro 1' evangelio in lingua greca. Pe-<br />
rò Sisto V, nel i586, me<strong>di</strong>ante la<br />
costituzione Cimi ex antiquo, che<br />
si legge nel tom. V, part. I, p. 160<br />
del Bollano, assegnò in perpetuo<br />
quest' uffizio con tutti<br />
24<br />
gli onori
18G BAS<br />
ma senza il salano, a due alunni<br />
del collegio greco istituito da Gre-<br />
gorio XI li, onde esercitarli, in tut-<br />
ti i Pontificali che solennemente<br />
celebra il Sommo Pontefice.<br />
In Roma presso s. Salvatore in<br />
Campo, nel rione Regola vi abitarono<br />
i novizi e gli oblati laici ba-<br />
siliani, che servivano a portare e<br />
riportare i vasi sacri, i vestimenti,<br />
ed altri arre<strong>di</strong> da celebrare la mes-<br />
sa pontificale del Papa , chiamati<br />
nell'or<strong>di</strong>ne romano Daiuli del Maestro<br />
Maggiore.<br />
S. Leone I Papa del 44°> presso<br />
la basilica vaticana (al <strong>di</strong> cui al-<br />
tare <strong>di</strong> s. Gregorio Nazianzeno con-<br />
servansi le reliquie <strong>di</strong> s. Basilio )<br />
fondò un ricco monistero <strong>di</strong> basi-<br />
liani, ed il Pontefice s. Ilario, eletto<br />
nel 4^i, ne eresse due l'uuo sotto il<br />
titolo <strong>di</strong> s. Lorenzo al Basrno, e l'al-<br />
ti'o ad Lunam ai Cemeterii, perchè<br />
quivi giorno e notte uffiziassero all'uso<br />
degli Acemeti e Stu<strong>di</strong>ti mo-<br />
llici dell'oriente. Altri monasteri però<br />
i Basii iani avevano in Roma,<br />
come a s. Prassede ne' Monti, a s.<br />
Saba tra l'Aventino ed il Celio, a<br />
s. Silvestro in Campo Marzo, a s.<br />
Lorenzo Fuori le mura, a s. Pan-<br />
taleo a' Monti, a s. Gio. in Mercatello,<br />
oggi s. Venanzio, e a s. Maria<br />
in Cosme<strong>di</strong>n , ove i monaci lungo<br />
tempo vi risiedettero, nel magnifico<br />
monistero fatto fabbricare da Papa<br />
Stefano II, detto III, del 752.<br />
Ancora ivi si veggono in chiesa le<br />
antiche, e venerabili memorie del<br />
rito Greco, cioè il sito ripartito de'<br />
fedeli consistenti, de prostrati , dei<br />
Jlenti , dei poveri j il Sintrono , il<br />
Berna, il Diaconio, la Protesi , la<br />
Solca, il Naosi, il Nartex , la<br />
Magna Porta, i Pulpiti, la sede<br />
imperiale 3<br />
il luogo delle Donne,<br />
e il Portico, nomi lutti delle par-<br />
,<br />
BAS<br />
ti, e siti della chiesa greca (f. Ba-<br />
siliche). Hanno inoltre i basiliani a-<br />
bitato ne'monisteri presso le chiese<br />
de' ss. Silvestro e Martino a' Monti,<br />
a s. Basilio del Priorato, e s. Basilio<br />
ov' è ora il summentovato monistero<br />
dell'Annunziata, a Tor dei Conti,<br />
già una delle venti abbazie privi-<br />
legiate , ove conservasi un braccio<br />
del santo Basilio e nella chiesa, e col-<br />
legio presso piazza Barberini, residen-<br />
za dell'abbate generale, e procuratore<br />
generale de' Basiliani.<br />
BASILICA. Chiesa che o per<br />
superiorità o per magnificenza alle<br />
altre sovrasta. 11 nome lo abbiamo<br />
dal greco basilici _, casa regale. In<br />
origine venia dato da' romani ad<br />
alcune gran<strong>di</strong> sale fabbricate dapprima<br />
nei palazzi dei re, e <strong>di</strong> poi<br />
e<strong>di</strong>ficate ad uso <strong>di</strong> amministrar la giu-<br />
stizia, e per trattar qualche pubbli-<br />
co affare, ovvero anche, come negli<br />
ultimi tempi, per raccogliere i rner-<br />
cadanti ed esercitarvi il commercio.<br />
Quelle antiche Basiliche ciano rettan-<br />
golari, <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>oso <strong>di</strong>segno e vernano<br />
<strong>di</strong>vise in tre navate da due file <strong>di</strong> alte<br />
colonne. Quella <strong>di</strong> mezzo , ossia la<br />
maggiore, terminava con fondo curvilineo,<br />
e le due laterali aveano<br />
superiormente de'corridoi, ossia gal-<br />
lerie, le quali, me<strong>di</strong>atile un secondo<br />
or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> colonne, sosteneano il soffitto.<br />
In fondo della navata <strong>di</strong> mez-<br />
zo eravi la tribuna, o tribunale, ove<br />
sedevano i giu<strong>di</strong>ci a decidere le cause.<br />
Situata era nel mezzo del curvilineo,<br />
o semieircolo, la se<strong>di</strong>a curale, insegna<br />
della loro giuris<strong>di</strong>zione, se fos-<br />
sero magistrati, o sopra se<strong>di</strong>li adat-<br />
tati alla centina dell' e<strong>di</strong>fizio se giu-<br />
<strong>di</strong>ci semplici, sollevandosi e gli uni<br />
e l'altra su <strong>di</strong> molti gra<strong>di</strong>ni del pa-<br />
vimento. Però pare che talvolta il<br />
tribunale sedesse fuori della basili-<br />
ca medesima.
4<br />
BAS<br />
Leon Gio. Batista Alberti, nel suo<br />
trattato dell'Architettura lib. 7, cap.<br />
1<br />
? <strong>di</strong>ce che la Basilica deve essere<br />
formata da una navata più alta,<br />
ma non più larga del corpo, e secondo<br />
i principii <strong>di</strong> Vitruvio, la chiama<br />
Causi<strong>di</strong>ca, dall' essersi ivi trat-<br />
tate le cause, e da altri Clinici<strong>di</strong>ca,<br />
o Caldàica. 11 p. Lupi, nella sua<br />
Disseriazione I , aggiunge che il<br />
luogo nelle basiliche romane desti-<br />
nato alle dame <strong>di</strong> rango era il 3Ia-<br />
ironeo, situato in cpiella parte della<br />
Calci<strong>di</strong>ca, ch'era alla testa delle<br />
navate settentrionali, cioè <strong>di</strong> quelle,<br />
che nell'entrar in chiesa rimangono<br />
dal lato sinistro, dapoichè dalla par-<br />
te opposta della Calci<strong>di</strong>ca eravi il<br />
Senatorio, cioè il posto de' patrizii,<br />
e senatori ; luoghi <strong>di</strong>stinti con can-<br />
celli, e balaustri <strong>di</strong> marmo, si dal<br />
santuario , cui rimangono laterali<br />
e sì dal resto della chiesa alla, qua-<br />
le sono superiori.<br />
I Romani adattarono sovente alle<br />
Basiliche l'or<strong>di</strong>ne corintio, e questo<br />
formava il decoro della basilica sco-<br />
perta dal celebre Bianchini nel<br />
monte Palatino ; lo stesso or<strong>di</strong>ne<br />
osservavasi nella basilica <strong>di</strong> Fano.<br />
Nei soffitti delle gallerie superiori<br />
ed inferiori si sviluppavano e si met-<br />
tevano in vista tutte le ricchezze<br />
dell'arte. Ma l'emiciclo, dove stava<br />
il tribunale, sembra che fosse la<br />
parte più ornata <strong>di</strong> statue, <strong>di</strong> bassi<br />
rilievi e <strong>di</strong> altre opere <strong>di</strong> scultura.<br />
Sebbene sieno state queste fabbri-<br />
che soggette alla <strong>di</strong>struzione del tempo,<br />
Roma ne conserva ancora una<br />
qualche reliquia. Vi ha l'Emilia nel-<br />
la chiesa <strong>di</strong> s. Adriano, fabbricata da<br />
Paolo Emilio, e chiamata per la sua<br />
ricchezza la Reggia <strong>di</strong> Paolo, come<br />
la più sontuosa della città; v' ha quel-<br />
la <strong>di</strong> Costantino , che alcuni (anno<br />
esistere nei mirabili e gran<strong>di</strong>osi avan-<br />
,<br />
BAS 187<br />
zi del tempio della Pace , ciò che<br />
nega con altri il Fea; e v' ha l'£/7pia<br />
<strong>di</strong> Traiano, chiamata Ulpia dal<br />
nome della famiglia illustre del fon-<br />
datole . Vi<br />
si vede l' andamento del-<br />
la scala che vi menava, ed allorché<br />
vennero demolite le chiese ed i con-<br />
venti <strong>di</strong> s. Eufemia e dello Spirito<br />
Santo, fu rinvenuto anche l'antico<br />
impianto della Basilica. Le colonne<br />
esistenti, che appartenevano ad es-<br />
sa, rimasero nel medesimo sito in<br />
cui ora si trovano. Su questa basi-<br />
lica è a vedersi l'opera dell' ab.<br />
Angelo Uggieri : Intorno agli e<strong>di</strong>jicii<br />
<strong>di</strong> Traiano.<br />
Com' ebbe pace la Chiesa molte<br />
<strong>di</strong> quelle fabbriche si convertirono<br />
da' cristiani in luoghi sacri aflìn <strong>di</strong><br />
congregarsi per le pubbliche preci<br />
e per eseguire il <strong>di</strong>vino servigio.<br />
Perciò non <strong>di</strong>misero punto il nome<br />
<strong>di</strong> Basiliche , che anzi tanto<br />
queste , quanto le chiese che in<br />
progresso <strong>di</strong> tempo furono e<strong>di</strong>ficate<br />
su quel <strong>di</strong>segno, si appellarono con<br />
tal nome.<br />
Ognuno facilmente riconosce in<br />
qual maniera tali pagane basiliche<br />
venissero adattate ai bisogni del cul-<br />
to cristiano. La navata centrale, o<br />
nave, rappresentò la nave <strong>di</strong> cui la<br />
Chiesa è figura, e le due parti la-<br />
terali servirono alla <strong>di</strong>visione dei<br />
due sessi voluta da una religione,<br />
che rimuove nell' uomo perfino i<br />
pensieri carnali, per unirlo al Crea-<br />
tore nella purità dello spirito. Il<br />
semicerchio in cui la principale na-<br />
vata terminava <strong>di</strong>ventò {'abside ov-<br />
vero la tribuna. La nave fu in segui-<br />
to tramezzala per cavarne un luogo<br />
detto Nartex , da una parte del<br />
quale collocaronsi i lebbrosi e gì' in-<br />
vasi dal demonio {energumeni) e dal-<br />
l' altra coloro che abbandonata appena<br />
una falsa religione, non me-
i88 BAS<br />
aitavano d' essere tosto ammessi ai<br />
sacri misteri della vera ( catecume-<br />
ni ). In questo stesso Narlex alza-<br />
vasi spesso il battistero ; ma il più<br />
delle volte isolato esso si erigeva<br />
fuori della basilica {V. Battisterio).<br />
La tribuna, od abside, separata dal-<br />
la nave principale a mezzo <strong>di</strong> al-<br />
cuni cancelli, veniva riserbata al ve-<br />
scovo , ai sacerdoti ed ai cantori,<br />
alzandosi all' esterno <strong>di</strong> quei can-<br />
celli gli amboni o pulpiti, ove i sa-<br />
cri ministri leggevano le epistole e<br />
gli evangeli.<br />
Dopo la forma generale della ba-<br />
silica convien <strong>di</strong>re degli architetto^<br />
nici ornamenti <strong>di</strong> essa, i quali, per<br />
l'umana inclinazione all' imitare, <strong>di</strong>vennero<br />
quelli stessi del paganesimo<br />
finché potevano esser mo<strong>di</strong>ficati col<br />
simbolismo cristiano. La vite, <strong>di</strong>venne<br />
immagine <strong>di</strong> Gesù Cristo ; la palma,<br />
che in<strong>di</strong>cava le vittorie tempo-<br />
rali, fu destinata a significare i trion-<br />
fi della croce ; il cervo <strong>di</strong> Diana si<br />
volse nel simbolo dell' anima cri-<br />
stiana sitibonda delle acque celesti;<br />
il pavone <strong>di</strong> Giunone in<strong>di</strong>cò l' anima<br />
risorta , e gli angeli ebbero le<br />
ali al modo stesso dei genii e de-<br />
gli amori del paganesimo ec. JNe<br />
solo i simboli furono presi ad imi-<br />
tare nelle antiche cristiane basili-<br />
che, ma perfino coi ruderi stessi<br />
<strong>di</strong> quelle fabbriche si eressero le<br />
chiese.<br />
In Roma la chiesa <strong>di</strong> sant' A-<br />
gnese fuori delle mura , eretta<br />
ne primi tempi della religione dal-<br />
l'imperatore Costantino, restaurar<br />
la poi dai Pontefici Liberio , In--<br />
nocenzo I , Onorio I , Alessandro<br />
IV, Innocenzo VIII, e da altri ci<br />
presenta anche oggidì la forma delle<br />
antiche Basiliche e de' templi fab-<br />
bricati sul loro gusto. Essa vien <strong>di</strong>-<br />
visa in tre navi sostenuta da se<strong>di</strong>ci<br />
BAS<br />
colonne. Sopralenavi laterali vi cor-<br />
re intorno una loggia fornita <strong>di</strong> co-<br />
lonne che portano il tetto. L'altra<br />
chiesa de' Santi Quattro Coronati ha<br />
molte somiglianze con questa. Dessa<br />
è a tre navate <strong>di</strong>vise da otto colonne,<br />
sopra le quali da altre minori viene<br />
sorretto il portico superiore. In ori-<br />
gine venne fabbricata da Melchiade<br />
Papa , eletto nel 3 1 1 ; però in ap-<br />
presso ebbe più volte vita novella<br />
per le cure de' Sommi Pontefici O-<br />
norio I, Adriano I, Leone IV e<br />
Pasquale II , non che per il gene-<br />
roso zelo <strong>di</strong> alcuni Car<strong>di</strong>nali titola^<br />
ri della medesima.<br />
Per qualche tempo tutti gli e<strong>di</strong>-<br />
flzii cristiani dell occidente costruiti<br />
furono a un <strong>di</strong>presso sul <strong>di</strong>segno<br />
<strong>di</strong> quelle antiche basiliche, e quella<br />
forma <strong>di</strong> costruzione ebbe talmente<br />
a prevalere, che si riconosce anche<br />
nelle più vetuste fabbriche gotiche.<br />
Però il nome <strong>di</strong> Basilica non rima-<br />
se coli' andare del tempo se non a<br />
quegli e<strong>di</strong>fìzii che nello splendore<br />
e nella grandezza gareggiavano cogli<br />
antichi , ovvero , sebbene non ne<br />
conservassero il gusto nella pianta<br />
tuttavia <strong>di</strong>veniaiio ragguardevoli per<br />
la principalità delle se<strong>di</strong> vescovili<br />
o per qualche altra circostanza.<br />
Ma le basiliche cristiane, comunque<br />
ritenessero nel corpo generale<br />
la forma <strong>di</strong> quelle de' gentili, assun-<br />
sero però dal momento che Costantino<br />
vide in aria la croce (Musan-<br />
zio, Tavole cronologiche) la figura<br />
della croce medesima. Quin<strong>di</strong> in luo-<br />
go dei lunghi an<strong>di</strong>ti della basilica romana<br />
si fecero sorgere agli angoli<br />
<strong>di</strong> un vasto quadrato , quattro pie-<br />
dritti legati da quattro arcate e so-<br />
pra queste e sopra i pennacchi innalzossi<br />
una cupola, fiancheggiata da<br />
altre mezze cupole che ricuoprono<br />
le quattro braccia della croce. L'u-<br />
,
as<br />
»a <strong>di</strong> queste braccia, mellcndo capo<br />
ali entrata principale era preceduta<br />
da un portico, detto Nartex, men-<br />
tre il braccio opposto formava il<br />
santuario ed i due laterali erano<br />
tagliati nella loro alle/za da una<br />
galleria per le donne. Ecco ond' ebbe<br />
origine la bella forma a foggia<br />
<strong>di</strong> croce greca, campo d'imitazione<br />
ai secoli successivi. Pe<strong>di</strong> monsignor<br />
Ciampini nelle antiche memorie, e<br />
nell'opera, De sacris ae<strong>di</strong>ficiis a Costantino<br />
Magno extntctis, e il Ma-<br />
rangoni, Basiliche ad uso delle chie-<br />
se, al capo XL1I nelle sue Cose<br />
Gentilesche.<br />
Questa forma, in oriente, principiò<br />
a prodursi nella basilica <strong>di</strong> s. Sofia<br />
fabbricata in Costantinopoli a' tem-<br />
pi <strong>di</strong> Costantino, <strong>di</strong>e forse imita-<br />
va la costruzione dell'antica chie-<br />
sa <strong>di</strong> s. Pietro <strong>di</strong> Roma. Ma più<br />
volle quella basilica, ridotta in cenere,<br />
venne rifabbricata, fìncbè An-<br />
tonio Trallense e Isidoro <strong>di</strong> Mileto,<br />
i più famosi architetti <strong>di</strong> quell'età,<br />
concepirono il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> costruire<br />
un tempio assai pi Li grande <strong>di</strong> tutti<br />
quelli ch'erano stati eretti in ad<strong>di</strong>e-<br />
tro, senza che vi fosse adoperato legname<br />
per salvarlo dagl' incen<strong>di</strong>i.<br />
Sì bella ne fu la <strong>di</strong>sposizione , che<br />
ìiell' oriente venne da poi generab<br />
mente imitata. Quadrata è la pianta<br />
<strong>di</strong> quella basilica, e nel mezzo si<br />
alza una cupola emisferica con ventiquattro<br />
finestre all' intorno ed una<br />
grande lanterna nel mezzo. L in-<br />
terno è tutto fatto a portici, ed<br />
accanto alla cupola principale ne<br />
sorgono due laterali, mentre in<br />
fondo alla chiesa è praticata una<br />
grande nicchia in forma <strong>di</strong> mez-<br />
za cupola, sotto la quale trova-<br />
vasi l'altare. Siccome allora Costantinopoli<br />
, in materia d' arti , dava<br />
leggi all'Europa, i Veneziani costrus-<br />
BAS 189<br />
sero sul modello <strong>di</strong> s. Sofìa la chiesa<br />
<strong>di</strong> s. Marco , la quale per essere<br />
stata fabbricata in tempi <strong>di</strong>versi ri-<br />
senti negli ornamenti interiori i<br />
gusti posteriormente dominanti.<br />
In tempi però più recenti si è ten-<br />
talo <strong>di</strong> far rivivere la forma delle<br />
antiche basiliche, anche per evitare<br />
colla spesa delle vòlte la <strong>di</strong>ilicoltà<br />
<strong>di</strong> unire quattro navi ai lati della<br />
croce senza l'aiuto <strong>di</strong> una cupola,<br />
nou meno che per rischiarare l'e<strong>di</strong>-<br />
lizio, ed anche forse per imitare<br />
Benedetto XIV, che restituiva al-<br />
l' antico splendore la basilica Libe-><br />
liana o <strong>di</strong> s. Maria Maggiore.<br />
Alcuni scrittori vogliono che anticamente<br />
tra i cristiani ci fosse una<br />
<strong>di</strong>fferenza tra le basiliche ed i tem-<br />
pli 3 volendo che le prime fossero<br />
de<strong>di</strong>cate al culto <strong>di</strong>vino ed all'onore<br />
dei santi, specialmente dei martiri,<br />
mentre il tempio fosse per cele^<br />
brarvi i <strong>di</strong>vini misteri. Però fallace<br />
o poco fondata è quella <strong>di</strong>stinzione.<br />
In appresso si <strong>di</strong>ede il nome <strong>di</strong><br />
tempio alle chiese che si andavano<br />
costruendo, rimanendo quello <strong>di</strong><br />
basilica ai primi luoghi consacrati<br />
al culto cristiano, ed a quelle chiese<br />
destinate a conservare le reliquie e<br />
a onorare le memorie degli antichi<br />
martiri. Nella Storia dell'Accademia<br />
delle Iscrizioni e Belle Lettere<br />
v' ha una memoria , nella quale si<br />
sostiene, che in occidente, nei secoli<br />
IV e V, col nome <strong>di</strong> chiesa chiamavasi<br />
la cattedrale, e <strong>di</strong> basilica<br />
quelle chiese de<strong>di</strong>cate ai santi. Ma<br />
a ciò si oppone l' osservazione che<br />
in Italia , ed in Roma specialmente,<br />
vi avevano basiliche nelle quali era<br />
il trono, il presbiterio ec., senza che<br />
nominate fossero cattedrali, sebbene<br />
avessero tutte il nome <strong>di</strong> basiliche.<br />
11 nome <strong>di</strong> cattedrale da molti si<br />
asserisce essere d' assai posteriore a
if)
BAS<br />
zzo/'., siìigulisquc covimi partìbus 3 o-<br />
pera compresa in quaranfasette ca-<br />
pi senza nome <strong>di</strong> autore ; non che<br />
in De Basilìcìs , altro breve opu-<br />
scolo in cui si contengono cose<br />
omesse nel primo; in fine Frid.<br />
Henr. de Gerstenberg De Basili-<br />
cis eorumque juvibus, Erford 1733.<br />
EASILIDE (s.). Questo santo<br />
era uno dei quattro soldati od olìi-<br />
ciali , che servivano nell' armata <strong>di</strong><br />
Massenzio e che confessarono co-<br />
raggiosamente la fede <strong>di</strong> Gesù Cristo<br />
<strong>di</strong>nanzi al prefetto Aurelio. Costui<br />
esercitava questo ministero verso<br />
l'anno 3og, nel qual tempo, chiamato<br />
a sé Basilide coi suoi compa-<br />
gni Quirino, Nabore e Nazario, li<br />
voleva indurre a prestare i loro<br />
omaggi alle false <strong>di</strong>vinità del paga-<br />
nesimo. Non avendo potuto venire<br />
a capo <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>segno, li cacciò<br />
in mia tetra carcere, ove convertirono<br />
il custode Marcello ed altre<br />
persone. L' imperatore Massenzio,<br />
come ebbe ciò inteso , fece venire<br />
alla sua presenza questi quattro in-<br />
vitti personaggi, e dopo averli fatti<br />
tormentare colle più crudeli earnili-<br />
cine, li condannò al taglio <strong>di</strong> testa.<br />
La loro solennità si celebra nel<br />
giorno 1 2 giugno.<br />
BAS1LIDE (s.). V. s. Potami ha.<br />
BASILIDIANI Eretici, che presero<br />
nome da Basilide <strong>di</strong> Alessandria ere-<br />
tico del secondo secolo. In quel tempo<br />
assai prevalevano nella scuola <strong>di</strong><br />
Alessandria le dottrine <strong>di</strong> Pitagora e<br />
<strong>di</strong> Platone, e del paro che colla reli-<br />
gione cristiana vi erano penetrate le<br />
sette separate da essa. L'origine del<br />
mondo; quella del male esistente<br />
nel mondo, erano i principali soggetti<br />
onde i filosofi ed i settarii andavano<br />
esercitando il loro ingegno. Basilide,<br />
sulla scorta <strong>di</strong> Simone Mago,<br />
<strong>di</strong> Menandro, <strong>di</strong> Saturnino e degli<br />
BAS 191<br />
stessi principi cristiani , tentò <strong>di</strong> ri-<br />
solvere specialmente la questione del<br />
male. Disse non essere il mondo<br />
stato crealo imme<strong>di</strong>atamente dal-<br />
l'Ente supremo; ma esservi stato<br />
mestieri <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nate intelligenze<br />
dall'Ente stesso prodotte, perocché,<br />
secondo 1' avviso <strong>di</strong> quc'settari, <strong>di</strong>ffi-<br />
cilmente poteva conciliarsi altrimenti<br />
il male colla bontà propria dell' Es-<br />
sere infinito. D'intelligenza in intel-<br />
genza, secondo Basilide, erano quin<strong>di</strong><br />
nati gli angeli <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi or<strong>di</strong>ni, il<br />
primo dei quali aveva prodotto il<br />
primo cielo, e così <strong>di</strong> mano in mano<br />
sino a 365 cieli. Gli angeli per cui<br />
l'ultimo cielo lù formato composero<br />
anche il mondo, in cui il male è al<br />
bene commisto. Al paro <strong>di</strong> Simon<br />
Mago, credeva Basilide che G. C. bob<br />
fosse slato uomo se non in apparenza<br />
e che il suo corpo non fòsse che<br />
un fantasma; che egli avesse data la<br />
sua figura a Simon Cireneo ; che<br />
questi poi fosse in sua vece crocifis-<br />
so. Da ciò deduceva non essere cosa<br />
conveniente l'adorare il crocifisso, ne<br />
il confessarlo. In tal modo, egli ed<br />
i suoi <strong>di</strong>scepoli, scansavano il marti-<br />
rio, mangiavano vivande offerte agli<br />
idoli, e <strong>di</strong>ssimulavano, a seconda dei<br />
casi, la loro fede. Basilide insegnava<br />
la Metempsicosi, negava la risurre-<br />
zione della carne, <strong>di</strong>ceva essere d'uopo<br />
abbandonarsi ad ogni specie <strong>di</strong><br />
impurità, ammetteva una successio-<br />
ne ri<strong>di</strong>cola <strong>di</strong> processioni in Dio, la<br />
quale veniva a chiudersi in certi an-<br />
geli, secondo lui, creatori del cielo.<br />
I Basili<strong>di</strong>ani pretendevano trovar mi-<br />
sieri nelle lettere componenti il nome<br />
<strong>di</strong> Dio, cioè Abvoxaz, ed aveano<br />
inventati certi amuleti e talismani,<br />
cui attribuivano gran<strong>di</strong> virtù. Ba-<br />
silide voleva, ad imitazione <strong>di</strong> Pita-<br />
gora, che i suoi <strong>di</strong>scepoli serbassero<br />
per cinque anni il silenzio. Compose
icp BAS BAS<br />
<strong>di</strong> più questo impostore un vangelo, Ponto, pretesa dal vescovo <strong>di</strong> Nicea<br />
che pubblicò sotto il suo nome e scris- <strong>di</strong> sua giuris<strong>di</strong>zione; ma poi aggiu-<br />
se ventiquattro libri sugli evangeli ; <strong>di</strong>cata a Nicome<strong>di</strong>a. Appare da-<br />
inventò purè de' profeti, a due de' gli atti del concilio <strong>di</strong> Calccdonia,<br />
quali <strong>di</strong>e' il nome <strong>di</strong> Bareaha, e <strong>di</strong> che questa città fosse e<strong>di</strong>ficata re-<br />
Barcophj finalmente mori in Ales- centemente. V. Nicome<strong>di</strong>a.<br />
sandria, nell'anno i3o <strong>di</strong> Cristo, sotto BASILIO (s. ), per la sublimità<br />
l'impero <strong>di</strong> Adriano. Si vantava que- della sua dottrina soprannominato<br />
sto eretico <strong>di</strong> essere stato <strong>di</strong>scepo- il Grande, trasse i natali a Cesa-<br />
lo <strong>di</strong> Ciancio, che fu <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> rea <strong>di</strong> Cappadocia, sul declinare del-<br />
s. Pietro. Gli errori attribuiti a l'anno 329. Suo padre, chiamalo<br />
questo eretico sono in gran parte egli pure Basilio, era nativo del Pon-<br />
scusati dal Beausovre nella sua fa- to , ed Emelia sua madre traeva<br />
mosa istoria del Manicheismo, dopo origine da una famiglia <strong>di</strong> Cappa-<br />
ciò che ne aveva scritto Goffredo docia. Cotesti coniugi si resero ris-<br />
Arnoldo, altro celebre apologista de- pettabili per la pietà e per ogni<br />
gli eresiarchi. Se non così intera- sorta <strong>di</strong> virtù onci' erano forniti : e<br />
mente voglia giustificarsi quell'ereti- si videro consolati da Dio con <strong>di</strong>eci<br />
co, come vorrehbe il Beausovre, certo figli, i quali si segnalarono per la più<br />
è che egli qualificava Dio come <strong>di</strong> eminente santità. Fra questi si <strong>di</strong>-<br />
ingcnilo padre ed incapace <strong>di</strong> nome stingueva Basilio, che ancora fan-<br />
( Ircn. lib. I, cap. XXIV, n. 4) e che ciullo fu mandato a santa Macrina<br />
quanto alla generazione degli Eoni sua ava, dalla quale ammaestrato<br />
(intelligenze subor<strong>di</strong>nate), egli la in- venne nella pietà e nella fede. 11 pa-<br />
tendeva al modo <strong>di</strong> Platone cioè dre suo, bene esperto nelle lettere auna<br />
figurata descrizione degli attri- mene e nelle scienze, si addossò <strong>di</strong><br />
buti <strong>di</strong> Dio. Che poi nella setta dei buon grado 1' incarico <strong>di</strong> ammae-<br />
gnostici, e nelle sette posteriormente strare il tenero figlio , che poscia<br />
da essa derivate, vi fossero molti i<strong>di</strong>o- continuò il corso degli stu<strong>di</strong>i in<br />
ti, i quali, intendendo materialmen- Cesarea . Quivi tutti sorpassò i<br />
te il sistema si formassero un politeis- compagni, non solamente nel promo,<br />
non è maraviglia, perocché non gresso, ma nella pietà ezian<strong>di</strong>o,<br />
è dubbio che quanto più si allon- e nelle altre virtù. In seguito pastanarono<br />
da Basilidc tanto più, al so in Costantinopoli ove il celebre<br />
<strong>di</strong>re <strong>di</strong> san Clemente Alessandrino, Libanio dava pubbliche lezioni, e si<br />
(Strom. 1. Ili, p. 4 2 7)> uscivano li- procacciò l'amore e la stima <strong>di</strong><br />
cenziosamente dai limiti che gli ar- questo personaggio. Da Costantinopoli<br />
chitelti della loro setta; padre e fi- si recò ad Atene onde appagare<br />
glio, aveano prefissi. il fervido desiderio <strong>di</strong> arricchir-<br />
I Basili<strong>di</strong>ani celebravano come si <strong>di</strong> più estese cognizioni . Fu<br />
gran festa il battesimo <strong>di</strong> N. S.G.C., e quivi ove egli consolidò maggior-<br />
sparsi in Ispagna e nelle Gallie, vi mente il vincolo <strong>di</strong> quella sanportarono<br />
i loro Abraxas, che adot- ta e fraterna amicizia, che già avea<br />
tati dalla debolezza e superstizione, stretta in Cesarea con s. Gregorio<br />
ricevevano mille virtù <strong>di</strong>lferenti. <strong>di</strong> Nazianzo. Questi due amici si<br />
BASILINOPOLI. Città vescovile amavano teneramente, e la base del<br />
della prima Bilinia nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> loro amore era la stima ed il ri-
BAS<br />
spetto •vicendevole . L'unico loro<br />
desiderio era quello <strong>di</strong> consociarsi<br />
al servigio <strong>di</strong> Dio e della Chiesa;<br />
né perciò altre vie conoscevano se<br />
non quelle che menavano ai luo-<br />
ghi sacri ed alla scuola. I loro<br />
sollievi erano gli stu<strong>di</strong>i, le vigilie , i<br />
<strong>di</strong>giuni, abborrendo quei sollazzi pe-<br />
ricolosi cui si dava la maggior par-<br />
te dei loro coetanei. All' eloquen-<br />
za però tutta consecravano la lo-<br />
ro applicazione , e nella quale <strong>di</strong>vennero<br />
perfetti. Basilio era assai<br />
perito nella filosofìa , nella poesia,<br />
e negli altri rami della letteratu-<br />
ra ; ma scpratutto nella cognizione<br />
della Scrittura e delle opere dei pa-<br />
dri. Tanta dottrina, unita alla più<br />
<strong>di</strong>stinta pietà, indusse gli ateniesi a<br />
pregarlo onde volesse fermare la sua<br />
<strong>di</strong>mora in mezzo ad essi; ma Basi-<br />
lio rinunziò a questo onore, creden-<br />
dosi obbligato d' impiegare 1' opera<br />
sua a favore della patria. A que-<br />
sta pertanto ei fece ritorno nel 355,<br />
e quantunque fosse ancor giovane<br />
<strong>di</strong>edesi ad insegnare rettorica ed a<br />
trattare le cause nel foro. Pur non<br />
appena si accorse quanto fosse grande<br />
il pericolo <strong>di</strong> essere acciecato<br />
dalla vanagloria, determinò <strong>di</strong> dare<br />
un ad<strong>di</strong>o per sempre al mondo,<br />
e consecrarsi interamente all' ac-<br />
quisto della evangelica perfezione.<br />
Si fece pertanto religioso, e per ac-<br />
quistare una più perfetta conoscen-<br />
za dei doveri , visitò i moniste-<br />
ri della Siria, della Mesopotamia e<br />
dell' Egitto. Dopo questo viaggio<br />
ritornò nella Cappadocia, ed il ve-<br />
scovo Dianeo, il quale già lo avea<br />
battezzato, innalzollo al grado <strong>di</strong><br />
lettore. Si ritirò poscia nel Ponto,<br />
ove fabbricò varii monasteri, sì per<br />
gli uomini che per le donne, proponendo<br />
a tutti un'ottima regola onde<br />
corrispondessero alla propria<br />
voi,. IV.<br />
,<br />
BAS , 9 3<br />
vocazione. (V. Basiuane, e Basili.y-<br />
ni ). A tutti poi porgeva esempii<br />
luminosissimi delle più eroiche vir-<br />
tù e penitenze. La sua dolcezza e<br />
pazienza, congiunte alla gravità, gli<br />
conciliavano l'affetto e la stima <strong>di</strong><br />
quanti trattavano con esso lui. Fra<br />
questi si annovera il suo amico<br />
Gregorio, il quale non dubitò <strong>di</strong><br />
abbandonare la patria onde por-<br />
tarsi a visitarlo nel Ponto. Bla<br />
già era passato qualche anno, dac-<br />
ché Basilio mancava da Cesarea<br />
e quin<strong>di</strong> nel 362 pensò <strong>di</strong> farvi ri-<br />
torno. Eusebio, vescovo <strong>di</strong> quella<br />
città, or<strong>di</strong>nollo sacerdote, quantunque<br />
1' umiltà del santo non gli con-<br />
sentisse <strong>di</strong> ascendere a tanta <strong>di</strong>gni-<br />
tà. Insignito <strong>di</strong> questo carattere, si<br />
infervorò maggiormente <strong>di</strong> condur-<br />
re una vita perfetta, fondò parecchi<br />
monasteri, e <strong>di</strong>edesi con tutto lo<br />
zelo alla pre<strong>di</strong>cazione delle celesti<br />
verità. In quella stagione la Chiesa<br />
era molestata dalla eresia degli A-<br />
riani, e Valente se ne <strong>di</strong>chiarò proteggitore.<br />
Basilio volò ov' era mag-<br />
giore il pericolo, e con tanta forza<br />
convinse gli eretici, che furono co-<br />
stretti a darsi per vinti. Tale avvenimento<br />
gli meritò vieppiù la ve-<br />
nerazione de' suoi concitta<strong>di</strong>ni, i qua-<br />
li, essendo venuto a morte il loro<br />
vescovo Eusebio nell'anno 370, lo<br />
elessero a suo successore. Non appena<br />
il novello prelato si vide in-<br />
signito <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>gnità, che conobbe<br />
aprirglisi largo campo alle<br />
sue cure paterne, e per <strong>di</strong>simpegna-<br />
re ai doveri stu<strong>di</strong>ossi <strong>di</strong> tutte pra-<br />
ticare quelle virtù, che l'aposto-<br />
lo prescrive ai vescovi. La pre<strong>di</strong>ca-<br />
zione della <strong>di</strong>vina parola era per<br />
lui un esercizio quoti<strong>di</strong>ano, né 1'<br />
ometteva in que' dì, nei quali la<br />
sua salute era mal ferma. E co-<br />
pioso fu il frutto che ne ritrasse
9 4 BAS<br />
se , dandosi i suoi <strong>di</strong>ocesani con<br />
molta alacrità alle pratiche <strong>di</strong>vo-<br />
te. I poveri però formavano 1' og-<br />
getto del suo amore più intenso. ì\é<br />
contento <strong>di</strong> soccorrere alle loro par-<br />
ticolari in<strong>di</strong>genze , fondò a Cesarea<br />
un ospedale cotanto gran<strong>di</strong>oso, che da<br />
s. Gregorio Nazianzeno è chiamato<br />
una seconda città, né duhita <strong>di</strong> annoverare<br />
tra le meraviglie del mon-<br />
do. Anche gli eretici e gli scisma-<br />
tici eccitavano lo zelo del santo ve-<br />
scovo, tutto adoperandosi onde ricondurli<br />
all' ovile <strong>di</strong> Cristo. Ma una<br />
prova luminosissima della sua apo-<br />
stolica fermezza ne viene offerta<br />
da quanto fece onde opporsi alle<br />
scellerate intenzioni dell' imperato-<br />
re Valente.<br />
Questi avea concepito V empio <strong>di</strong>-<br />
segno <strong>di</strong> spargere ovunque gli er-<br />
rori <strong>di</strong> Ario, ed i vescovi cattolici<br />
furono i primi coi quali usò ogni<br />
maniera <strong>di</strong> promesse e <strong>di</strong> minacce.<br />
Basilio restò fermo nella sua fede,<br />
e Valente, che ben conosceva come<br />
1' apostasia <strong>di</strong> questo santo avrebbe<br />
contribuito alla propagazione dell'arianesimo,<br />
<strong>di</strong>ede al prefetto Modesto<br />
l' incombenza d' indurlo a comu-<br />
nicare cogli ariani. Ma vane riusci-<br />
rono le arti messe in opera da costui,<br />
che Basilio si protestò <strong>di</strong> non<br />
temere né l' esilio, né i tormenti,<br />
né la morte. L' imperatore sdegna-<br />
to avea stabilito <strong>di</strong> esiliare l' invit-<br />
to eroe ; ma poscia si penti del-<br />
la risoluzione e lasciollo in pace.<br />
Egli portossi per ben due volte nel-<br />
l' Armenia, onde calmare le turbo-<br />
lenze, e porre un argine ai progres-<br />
si dell'eresia. Ritornato in patria,<br />
continuò ad esercitare il santo ministero,<br />
né andò guari <strong>di</strong> tempo,<br />
che il governatore <strong>di</strong> Cap-<br />
padocia suscitò una fiera persecu-<br />
zione contro i cattolici, cui volea<br />
BAS<br />
indurre ad abbracciare l'arianesimo.<br />
11 santo prelato, dopo essersi ado-<br />
perato a confermare nella fede il<br />
suo gregge, fu colto da grave ma-<br />
lattia, che lo trasse a morte noi<br />
primo gennaio del 379, compianto<br />
non solo dai cristiani , ma dagli<br />
ebrei ezian<strong>di</strong>o e dai pagani. La fama<br />
della sua pietà e dottrina è tale,<br />
che meritossi <strong>di</strong> essere chiamato<br />
il Grande, la fiaccola dell 1<br />
univer-<br />
so, l'onore e l'ornamento della Chie-<br />
sa , l'uomo inspirato da Dio, il<br />
grande Basilio , il ministro della<br />
grazia, che spiegò la verità a tut-<br />
ta la terra.<br />
Le opere <strong>di</strong> s. Basilio sono<br />
le seguenti.<br />
i.° L'Exameron, ossia la spiegazione<br />
dell' opera de' sei giorni, m<br />
nove omelie.<br />
2. Tre<strong>di</strong>ci omelie sopra i salmi.<br />
3.° Un commentario sopra Isaia.<br />
4-° Cinque libri contro Euuomio.<br />
5.° Ventiquattro omelie sopra <strong>di</strong>-<br />
versi soggetti <strong>di</strong> morale e sopra le<br />
feste dei martiri.<br />
6.° I libri ascetici, dei quali il<br />
primo è un <strong>di</strong>scorso che può ser-<br />
vire <strong>di</strong> prefazione agli altri, il se-<br />
condo è un trattato sopra lo stato<br />
monastico e sulla rinunzia alle co-<br />
se del mondo, il terzo è un sermo-<br />
ne intorno alla vita ascetica, il quar-<br />
to una prefazione intorno al giu<strong>di</strong>-<br />
zio <strong>di</strong> Dio, il quinto un trattato<br />
sopra la fede. Questi piccoli tratta-<br />
ti sono come preliminari ai gran<strong>di</strong><br />
trattati ascetici, intitolati: i morali,<br />
il libro ascetico, le gran<strong>di</strong> regole<br />
spiegate ampiamente in numero <strong>di</strong><br />
cinquantacinque, le piccole regole<br />
compen<strong>di</strong>ate, che ascendono a tre-<br />
centotre<strong>di</strong>ci, alcuni canoni sulla pu-<br />
nizione dei monaci e sulle costitu-<br />
zioni monastiche.
BAS<br />
7. Il libro dello Spirito Santo.<br />
8." Trecento trentasei lettere, <strong>di</strong><br />
cui tre sono chiamate canoniche.<br />
9." Una liturgia.<br />
La migliore e<strong>di</strong>zione delle opere<br />
<strong>di</strong> questo santo è quella, che fu<br />
stampata a Parigi per cura dei Be-<br />
nedettini della congregazione <strong>di</strong> san<br />
Mauro.<br />
BASILIO (s.), vescovo <strong>di</strong> Amasea<br />
nel Ponto, fioriva dopo la metà del<br />
secolo terzo, e nel principio del quar-<br />
to. L' imperatore Licinio , nella fiera<br />
persecuzione mossa contro i seguaci<br />
del Crocifisso abitatori <strong>di</strong> Cappa-<br />
docia, dell' Armenia e del Ponto,<br />
rivolse principalmente contro Basi-<br />
lio il suo furore. Alcuni sono d'av-<br />
viso, che l' imperatore abbia preso<br />
a perseguitare Basilio, perchè que-<br />
sti avea sottratto dalle sue mani la<br />
vergine Galfira, sorella <strong>di</strong> Costanti-<br />
no, la quale, facendo professione<br />
della fede cristiana , aveva cercato<br />
rifugio nella città <strong>di</strong> Amasea. Difat-<br />
ti Basilio restò vittima della empietà<br />
<strong>di</strong> Licinio. Di san Basilio fa parola<br />
san Atanasio , annoverandolo tra<br />
i vescovi, che nel 3^5 assistettero<br />
al concilio <strong>di</strong> Nicea, e ne sostenne-<br />
ro la fede. Alcuni però opinano,<br />
che il nome <strong>di</strong> Basilio sia stato<br />
messo in luogo <strong>di</strong> Eutichio o Eu-<br />
tichiano, che gli successe nel governo<br />
della <strong>di</strong>ocesi ; e che S. Atanasio<br />
abbia fatto menzione <strong>di</strong> Basilio, per-<br />
chè con invitta fermezza si oppose<br />
alle bestemmie <strong>di</strong> Ario. I greci ed<br />
i latini ne celebrano la memoria<br />
nel giorno 26 aprile.<br />
BASILIO (s.) riguardato dagli<br />
Ariani come uno de' più accerrimi<br />
nemici de' loro errori, era sacerdo-<br />
te della chiesa d'Andra , metropoli<br />
della Galazia , cui illustrava col-<br />
la santità della vita , e colla ze-<br />
lante pre<strong>di</strong>cazione. Nulla egli la-<br />
BAS i 9 5<br />
sciava intentato, onde sottrarre gli<br />
incauti da quei lacci, che i nemici<br />
della cattolica dottrina soleano ten-<br />
dere in quella stagione ai veri se-<br />
guaci del vangelo. Che si <strong>di</strong>rà poi<br />
dello zelo onde sentissi acceso allora<br />
quando l'empio Giuliano volea pian-<br />
tare il culto degl' idoli sulle rovine<br />
del cristianesimo ? Niente curando<br />
la propria esistenza, correva ove<br />
era maggiore il pencolo, e co' suoi<br />
consigli e colle sue esortazioni pro-<br />
curava <strong>di</strong>stogliere i fedeli da tan-<br />
to eccesso . Ma<br />
non andò guari<br />
ch'egli venne condotto da' suoi ne-<br />
mici alla presenza del proconsole<br />
Saturnino. Questi, non avendo potu-<br />
to indurlo a rinnegare la fede, lo<br />
fece stendere sopra un cavalletto, e<br />
poscia lo condannò a languire in<br />
un'orrida prigione. Come Giuliano<br />
ebbe contezza <strong>di</strong> ciò, spedì altri tre<br />
empii ministri, onde si stu<strong>di</strong>assero<br />
<strong>di</strong> venire a capo dell'intento <strong>di</strong> far<br />
apostatare il nostro eroe. Ma tutto<br />
fu indarno, come indarno tornò tut-<br />
ta la eloquenza messa in opera<br />
dallo stesso Giuliano, sperando <strong>di</strong><br />
riuscire in sì <strong>di</strong>abolico <strong>di</strong>segno. Ba-<br />
silio, dopo aver sofferti con intre-<br />
pidezza i più atroci supplicai, spirò<br />
l'anima benedetta nel giorno 29<br />
giugno dell' anno 362. I greci ed i<br />
latini gli prestano onore nel dì 22<br />
marzo.<br />
BASILIO, Papa finto. Sigiberto<br />
nel suo Cronico, all'anno 888, met-<br />
te, dopo il Pontefice Martino II, o<br />
Marino I, eletto Papa ai 2 3 <strong>di</strong>cem-<br />
bre 882, un Pontefice col nome <strong>di</strong><br />
Agapito, da lui sognalo. Forse pro-<br />
cedette il suo errore dall' aver detto<br />
alcuni, che Adriano III, creato il<br />
primo marzo 884 a successore <strong>di</strong><br />
Martino II, prima del Pontificato<br />
si chiamasse Agapito. Un altro Pon-<br />
tefice, dopo Adriano III, fu sognato
1<br />
9<br />
6 B A S<br />
dal medesimo Sigibèrto nel suo<br />
Cronico all'anno 891 col nome <strong>di</strong><br />
Basilio., al modo stesso con cui aveva<br />
inventato Agapito. Fatto è, che do-<br />
lio là morte <strong>di</strong> Adriano III vacò<br />
la santa sede sei giorni, ed ai i5<br />
luglio 885 fu eletto <strong>di</strong> comun consenso<br />
Stefano V, detto VI. Tanto<br />
riporta il JN'ovaes tomo II pag. i36,<br />
i3'7, i38.<br />
BASILIO prete Car<strong>di</strong>nale. Ba-<br />
silio è dagli storici ricordato siccome<br />
Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Sabina, e fioriva<br />
nel Pontificato <strong>di</strong> san Gregorio I,<br />
creato fanno 5o,o. II perchè, si può<br />
conghietturare che venisse alla luce<br />
circa al principio del sesto secolo.<br />
BASILIO, Car<strong>di</strong>nale. Basilio greco<br />
<strong>di</strong> nazione, nacque in sul principio<br />
dell undecimo secolo e fu promosso<br />
al Car<strong>di</strong>nalato da Alesssandro II,<br />
come vescovo Car<strong>di</strong>nale Albanese,<br />
circa il 1073. Morì nel Pontificato<br />
<strong>di</strong> s. Gregorio VII, brevissimo tempo<br />
dopo che vestiva la porpora Car<strong>di</strong>nalizia.<br />
N'è viva la memoria in una<br />
Bolla , spe<strong>di</strong>ta da Alessandro II a<br />
favoreggiare il monistero <strong>di</strong> s. Benedetto<br />
a Mantova.<br />
BASILISCO (s.), vescovo <strong>di</strong> Co-<br />
rnane, martirizzato a Nicome<strong>di</strong>a in Bi-<br />
tinia, fioriva al principio del secolo<br />
quarto. Era nativo <strong>di</strong> Cumiale, vil-<br />
laggio in Cappadocia, ove sorti la cul-<br />
la anche s. Basilisco il soldato (Fedì).<br />
Tradotto a Aicome<strong>di</strong>a, verso il 3 12,<br />
fpiando era imperatore Massimino<br />
Daia, fu condannato alla morte con<br />
s. Luciano sacerdote <strong>di</strong> Antiochia,<br />
in o<strong>di</strong>o alla religione <strong>di</strong> Cristo. Il<br />
corpo dell'invitto vescovo venne tradotto<br />
a Cornane, ed ebbe la tomba<br />
due leghe lungi dalla città. Ciò avvenne<br />
probabilmente il 11 maggio,<br />
giorno consecrato a celebrarne la<br />
festa. Quin<strong>di</strong> fu innalzata sulla tom-<br />
ba <strong>di</strong> lui una chiesa, nel presbite-<br />
BAS<br />
rio della quale donni il santo dot-<br />
tore Giovanni Crisostomo , allorquando<br />
passò per quella città. Il<br />
Palla<strong>di</strong>o riporta, che s. Basilisco ap-<br />
parve in sogno a quell'illustre esi-<br />
liato, lo confortò e gli pre<strong>di</strong>sse che<br />
nel giorno seguente si sarebbero uni-<br />
ti a cantare per sempre le misericor-<br />
<strong>di</strong>e del Signore; e soggiugne che<br />
la cosa si verificò, poiché il Grisostomo<br />
nel giorno appresso morì<br />
, ,<br />
e la sua spoglia mortale fu riposta<br />
presso quella <strong>di</strong> s. Basilisco. Que-<br />
sto avvenimento è riportato ezian-<br />
<strong>di</strong>o dal Sozomeno e dal Teodoreto.<br />
BASILISCO (s.), il soldato, fu mar-<br />
tirizzato a Cornane nella provincia del<br />
Ponto, viveva nel secolo IV. Trasse<br />
i natali nel villaggio <strong>di</strong> Cumiale in<br />
Cappadocia, da genitori, per quanto<br />
sembra, seguaci del vangelo. Fu<br />
ascritto alla milizia con Eutropio e<br />
Cleonico, i quali faceano professione<br />
<strong>di</strong> essere cristiani. In forza degli<br />
e<strong>di</strong>tti, promulgati da Diocleziano e<br />
da Galerio Massimiano contro quelli<br />
che seguivano la religione <strong>di</strong> Cristo,<br />
Basilisco ed i suoi compagni vennero<br />
arrestati e messi alla tortura affm-<br />
chè rinnegassero la fede. Ma questi<br />
invitti campioni seppero l'esistere<br />
ad ogni maniera <strong>di</strong> tormenti, ed<br />
Eutropio e Cleonico furono lieti <strong>di</strong><br />
sacrificare la vita sopra un patibolo.<br />
La vista degli atroci tormenti cui<br />
furono sottoposti i suoi compagni<br />
non i scemò punto il fervore <strong>di</strong> Ba-<br />
silisco, che anzi, invi<strong>di</strong>ando alla loro<br />
ventura, agognava il momento <strong>di</strong><br />
spargere il sangue in contrassegno<br />
dell' amore che portava al suo Di-<br />
letto. Ma altri supplizii doveva egli<br />
sostenere , prima <strong>di</strong> venire a capo<br />
de' suoi desiderii. Pertanto fu tradotto<br />
in orrida prigione , d' onde<br />
non dovea sortire che per essere<br />
presentato al giu<strong>di</strong>ce A grippa, go-
BAS<br />
vernatore della provincia. Primachè<br />
costui arrivasse ad Amasea, Basi-<br />
lisco ottenne il permesso <strong>di</strong> recarsi<br />
a Cumiale per dare l'ultimo ad<strong>di</strong>o<br />
a' suoi parenti. Ma giunto nel me-<br />
desimo giorno ad Amasea il cru-<br />
dele A grippa , e fatto consapevole<br />
della cosa, montato nelle furie, comandò<br />
che si andasse in cerca <strong>di</strong><br />
Basilisco , e lo si conducesse a Comane<br />
nel Ponto, dove egli doveva<br />
recarsi. 11 commissario, cui era stato<br />
affidato l' affare, s'abbattè a poca<br />
<strong>di</strong>stanza da Cumiale nel nostro eroe<br />
nell' atto che si riconduceva ad A-<br />
masea. Lo arrestò incontanente , e<br />
caricatolo <strong>di</strong> due pesantissime cate-<br />
ne, e costrettolo a calzare stivali<br />
serrati a chio<strong>di</strong> , volle che prose-<br />
guisse il viaggio, facendolo <strong>di</strong> tratto<br />
in tratto battere crudelmente con<br />
verghe. Arrivato alla fine in Comane,<br />
venne tradotto in un tem-<br />
pio, ove avendo negato all'empio<br />
Agrippa <strong>di</strong> offrire le sue adorazio-<br />
ni e sacrifìcii alle insensate <strong>di</strong>vinità<br />
de' pagani , fu condannato a' più<br />
crudeli tormenti , e finalmente alla<br />
morte. Lieto Basilisco <strong>di</strong> poter con-<br />
fessare col suo sangue la verità<br />
della fede , si lasciò condurre fuori<br />
della città in un luogo chiamato<br />
Dioscoro sulla riva dell' Iris , ove<br />
colse la palma del martirio. I greci<br />
ne festeggiano la memoria il ven-<br />
tidue maggio, ed ai tre marzo lo<br />
registrano nel menologio coi santi<br />
Eutropio e Cleonico. Da' suoi atti<br />
apparisce, che la sua morte accadesse<br />
ai 21 <strong>di</strong> luglio, e che Dio<br />
ne illustrasse la santità con molti<br />
pro<strong>di</strong>gi.<br />
BASILISSA (s.). Trasse i suoi<br />
natali da una delle più ragguardevoli<br />
famiglie <strong>di</strong> Roma , e venne<br />
ammaestrata nelle verità della cat-<br />
tolica fede dai sauli apostoli Pietro<br />
BAS r 97<br />
e Paolo. Infieriva a que' tempi la<br />
persecuzione dell'empio Nerone, e<br />
chiunque professava la dottrina <strong>di</strong><br />
Cristo era condannato alla morte.<br />
La nostra eroina agognava alla corona<br />
del martirio , e si riputava<br />
felice se avesse potuto col proprio<br />
sangue confessare la sua credenza.<br />
Non andò guari che Dio le concesse<br />
<strong>di</strong> venire a capo <strong>di</strong> questo santo<br />
desiderio, imperocché avendo rinun-<br />
ziato con tutta fermezza <strong>di</strong> rinnegare<br />
la religione <strong>di</strong> Cristo, le venne<br />
mozzata la testa. Ebbe a compagna<br />
delle sue pene un' altra nobile e<br />
santa donna, chiamata Anastasia.<br />
BASlLISSxl (s. ) martire, moglie<br />
a s. Giuliano detto V Ospitaliere.<br />
V. s. Giuliano.<br />
BASINO (s.), <strong>di</strong> Lorena, una<br />
delle principali provincie dell'Austra-<br />
sia , quantunque potesse godere <strong>di</strong><br />
molti agi in seno alla propria fami-<br />
glia, elesse <strong>di</strong> seguire l'umiltà della<br />
Croce, e stabili <strong>di</strong> ritirarsi nel mo-<br />
nistero <strong>di</strong> s. Massimo <strong>di</strong> Treveri.<br />
Le virtù eroiche <strong>di</strong> lui destarono<br />
l'ammirazione <strong>di</strong> tutti i suoi cor-<br />
religiosi, i quali pensarono <strong>di</strong> affi-<br />
dargli il reggi me del loro convento.<br />
Molto egli si adoperò onde sottrarsi<br />
ad un tanto onore ; ma finalmente<br />
cesse alle istanze e lo accettò. Quel<br />
Dio però che esalta gli umili, lo<br />
destinava ad occupare un posto<br />
più luminoso nella chiesa. Il vesco-<br />
vo <strong>di</strong> Treveri, s. Idolfo, avea rinunziato<br />
alla <strong>di</strong>gnità vescovile onde<br />
darsi al ritiro, e perciò facea d'uopo<br />
trovargli un successore. Tutti<br />
rivolsero lo sguardo a Basino, il qua-<br />
le, confuso in sé stesso per tale ele-<br />
zione, non s'indusse a sottomettere<br />
gli omeri a quel peso , senonchè<br />
quando si assicurò essere tale la<br />
volontà del Signore. Niente can-<br />
aio del santo tenore <strong>di</strong> vita, e
1 98 B A S<br />
praticava nel suo palazzo le stesse<br />
opere <strong>di</strong> penitenza e <strong>di</strong> mortificazio-<br />
ne cui solea darsi nel ritiro. In tal<br />
maniera si <strong>di</strong>sponeva all' esercizio<br />
del santo ministero, al (piale rinun-<br />
ziò dopo ventidue anni onde occu-<br />
parsi del solo pensiero <strong>di</strong> ben <strong>di</strong>s-<br />
porsi alla morte, da cui venne colto<br />
nell' anno 700. La sua festa si ce-<br />
lebra nel giorno 4 <strong>di</strong> marzo.<br />
BASITA. Vescovato unito a Mar-<br />
celliona nella provincia proconsolare<br />
<strong>di</strong> Cartagine dell' Affrica occidentale,<br />
sotto la metropoli <strong>di</strong> Cartagine.<br />
Di questa città è fatta menzione<br />
nella Conferenza <strong>di</strong> Cartagine.<br />
BASMOTEO, Eretico e Basmo-<br />
tei, è il nome dato ad alcuni eretici,<br />
che santificavano il Sabato.<br />
BASSANO (s.), vescovo <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>,<br />
trasse i natali in Sicilia nel seco-<br />
lo IV, mentre Costantino teneva<br />
le re<strong>di</strong>ni dell'impero. Suo padre<br />
Sergio , che ancora prestava ado-<br />
razione ai falsi numi, scorgendo nel<br />
giovanetto suo figlio le più belle<br />
prerogative, lo mandò a Roma af-<br />
finchè si de<strong>di</strong>casse agli stu<strong>di</strong>, ed a-<br />
gli esercizi proprii de' giovani. Qui-<br />
vi Bassano, avendo u<strong>di</strong>to parlare<br />
della cattolica religione, desiderò <strong>di</strong><br />
esserne instrutto da un sacerdote,<br />
chiamato Giordano: il quale, come<br />
lo ebbe ammaestrato, gli conferì il<br />
battesimo e lo guidò nella via dei<br />
<strong>di</strong>vini precetti. Quantunque Bassano<br />
si adoperasse affincbè i suoi servi<br />
non si accorgessero della sua con-<br />
versione, temendo che ne fosse reso<br />
consapevole il padre, tuttavolta, dopo<br />
qualche tempo, essi si avvidero, che<br />
il loro padrone recavasi alle adunanze<br />
de' cristiani, accompagnato da<br />
un suo confidente. Non tardarono<br />
costoro <strong>di</strong> farne avvertito il geni-<br />
tore , il quale montato sulle fu-<br />
rie, ravvolgeva nell'animo il pensie-<br />
BAS<br />
ro <strong>di</strong> richiamare il figlio, affine <strong>di</strong><br />
obbligarlo a rinnegare la nuova<br />
religione abbracciata. Non appena<br />
questi n' ebbe contezza , allontanossi<br />
da Roma, e si recò in un<br />
piccolo villaggio poco lungi da Ra-<br />
venna. Bramava <strong>di</strong> starsene oc-<br />
culto; ma la fama delle sue sante<br />
virtù, e de' miracoli ben presto si<br />
<strong>di</strong>vulgò, e pervenne sino alle orecchie<br />
del vescovo <strong>di</strong> Ravenna. Que-<br />
sti conferì a Bassano gli or<strong>di</strong>ni sacri,<br />
quantunque per umiltà non<br />
volesse esserne insignito, e gli ma-<br />
nifestò essere suo desiderio che desse<br />
il suo nome a quella chiesa. E-<br />
levato a tanta <strong>di</strong>gnità, si stu<strong>di</strong>ò il<br />
nostro santo, <strong>di</strong> crescere vieppiù<br />
nella via della perfezione, e <strong>di</strong> ren-<br />
dersi famigliare la pratica delle vir-<br />
tù cristiane , fra le quali pre<strong>di</strong>ligeva<br />
l' umiltà, la mortificazione, e<br />
la carità verso i poveri. Intanto, es-<br />
sendo rimasta vedova la chiesa <strong>di</strong><br />
Lo<strong>di</strong>, verso la fine dell'anno 376,<br />
fu mandata a Ravenna una deputa-<br />
zione a pregare Bassano <strong>di</strong> assume-<br />
re il governo <strong>di</strong> quella <strong>di</strong>ocesi. Il<br />
santo, conoscendo esser tale la vo-<br />
lontà del Signore, sottopose le spal-<br />
le a sì formidabile peso, tutte riponendo<br />
le sue speranze nella grazia<br />
<strong>di</strong>vina. Egli non era soltanto sod-<br />
<strong>di</strong>sfatto d'impiegare il fervido zelo<br />
pel bene della propria <strong>di</strong>ocesi, ma<br />
lo estendeva al vantaggio della<br />
Chiesa universale. Per la qual co-<br />
sa si collegò a s. Ambrogio nel<br />
<strong>di</strong>fendere la cattolica fede dagli as-<br />
salti degli ariani; trovossi presente<br />
alla maggior parte dei concilo ce-<br />
lebrati nella Gallia cisalpina, e spe-<br />
cialmente a quello <strong>di</strong> Aquileia nel<br />
38 1 e <strong>di</strong> Milano nel 390, in cui fu<br />
condannato l'eretico Gioviniano, e<br />
gli itacensi. Si tenne mai sempre<br />
legato a s. Ambrogio colla più stret-
BAS<br />
ta amicizia , lo assistè al letto <strong>di</strong><br />
morte, e colle sue mani <strong>di</strong>ede sepoltura<br />
alle sacre sue spoglie. Dopo<br />
aver adempiuto a questo ufficio, ri-<br />
tornò Bassano in Lo<strong>di</strong> e governò<br />
per altri <strong>di</strong>ciasette anni il gi'egge<br />
alle sue cure affidato, fino cioè al<br />
4i3, in cui il Signore lo chiamò a<br />
cogliere il premio <strong>di</strong> sue virtù. Ebbe<br />
la tomba nella chiesa dei do<strong>di</strong>ci<br />
apostoli, che per opera <strong>di</strong> lui era<br />
stata e<strong>di</strong>ficata, e che poscia ottenne<br />
il suo nome. Nel i 1 58 i mila-<br />
nesi avendo uguagliato al suolo la<br />
città <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> , voleano traspor-<br />
tare nella loro capitale il corpo <strong>di</strong><br />
questo santo, ma ogni loro tentativo<br />
riuscì indarno. Dopo quattro an-<br />
ni l' imperatore Federico Barbaros-<br />
sa, fatta costruire una nuova città<br />
tre miglia lontana dall' antica, vi<br />
fece trasportare le reliquie del suo<br />
santo protettore, nel giorno 4 n0 "<br />
vembre dell'anno i 1 63.<br />
BASS1ANI Eretici , <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong><br />
Basso il quale derivò dalla scuola<br />
<strong>di</strong> Cernito, <strong>di</strong> Ebione e <strong>di</strong> Valenti-<br />
no. Secondo lui la vita umana, e la<br />
perfezione <strong>di</strong> tutte le cose <strong>di</strong>pendevano<br />
da sette pianeti e da ventiquattro<br />
lettere , appoggiandosi a<br />
quello che aveva detto G. C. <strong>di</strong><br />
sé medesimo, esser egli cioè V alpha<br />
e V omega: aggiugneva non do-<br />
versi fondare la propria salvezza,<br />
che nel solo G. C.<br />
B ASSILLA (s.) martire del 3o4<br />
sotto il nono consolato <strong>di</strong> Diocle-<br />
ziano ed ottavo <strong>di</strong> Massimiano Er-<br />
cole. La spoglia mortale <strong>di</strong> lei fu<br />
riposta in un cimitero <strong>di</strong> sua pro-<br />
prietà, che poscia fu chiamato col<br />
suo nome , quantunque gli sia sta-<br />
to imposto anche quello <strong>di</strong> altri<br />
martiri in esso sepolti. Si <strong>di</strong>ce,<br />
che il Sommo Pontefice Pasquale I,<br />
eletto nell'8 i 7, abbia comandato che<br />
BAS 199<br />
il corpo <strong>di</strong> s. Bassilla fosse trasferito<br />
nella chiesa <strong>di</strong> s. Prasscde. Sembra<br />
che non si <strong>di</strong>lunghino dalla verità<br />
alcuni, i quali sono d'avviso che s.<br />
Bassilla o Basilissa o Basilia, registrata<br />
ne' martirologi nel giorno 20<br />
maggio, sia <strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong><br />
cui abbiamo fatto menzione. Infatti<br />
quest'ultima si ricorda ai 22 settembre<br />
nell'antico calendario roma-<br />
no, compilato verso la metà del se-<br />
colo quarto, ed in quel giorno se<br />
ne celebrava la festa nel cimitero<br />
che portava il suo nome. Se ne fa<br />
ricordanza ezian<strong>di</strong>o nel giorno un-<br />
<strong>di</strong>ci dello stesso mese.<br />
BASSO prete Car<strong>di</strong>nale. Basso<br />
fu Car<strong>di</strong>nale dei Santi Pudente e<br />
Pudenziana al titolo <strong>di</strong> Pastore. Si<br />
può conghietturare che vivesse verso<br />
il declinar del secolo sesto, dacché<br />
sappiamo che egli esisteva durante<br />
il Pontificato <strong>di</strong> s. Gregorio I.<br />
BASSORA. Metropoli della <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Caldea, detta ezian<strong>di</strong>o Bas-<br />
ra, Dasrmaisan e Miscan, è posta<br />
nel luogo ove si congiungono l'Eu-<br />
frate, e il Tigri. I principi greci le<br />
<strong>di</strong>edero il nome <strong>di</strong> Apamea. Avvi<br />
in essa una certa specie <strong>di</strong> Cristiani,<br />
che si chiamano <strong>di</strong> s. Giovanni, e<br />
che altro non sono, che preti ma-<br />
nichei. Egli è forse a costoro, che<br />
Maometto tributò encomi nel suo<br />
Alcorano, <strong>di</strong>chiarandoli adoratori <strong>di</strong><br />
un solo Dio. Bassora è la terza metropoli<br />
della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Caldea. Oncns<br />
clirist. tomo II. pag. 1210.<br />
BASSORA o BOSRA. Sede vescovi-<br />
le, è denominala dai greci Bastra, e<br />
dagli arabi Basra. È situala sul Tigli<br />
verso Occidente e fu essa la sede <strong>di</strong><br />
un vescovo giacobita chiamato Gio-<br />
vanni, nell'anno 928 dell'era greca, e<br />
<strong>di</strong> Cristo 617. Questo Giovanni com-<br />
pose una liturgia siriaca, poi tra-<br />
dotta dall' abb. Renaudot. Bassora
2.00 BAS<br />
ebbe pure verso il 1 36o un vescovo<br />
latino <strong>di</strong> nome Siciliano, religio-<br />
so dell'Or<strong>di</strong>ne de' frati minori, il<br />
quale fu poscia trasferito a Mazara<br />
in Sicilia. Oriens christ. tomo li.<br />
pag. i4"6-<br />
BASTARDO. Nato d'illegittimo<br />
congiungimento <strong>di</strong> uomo, e <strong>di</strong> donna<br />
spurius, nothus. I Bastar<strong>di</strong> non<br />
possono ricevere la tonsura, gli or-<br />
<strong>di</strong>ni minori., e i benefizi! semplici<br />
senza <strong>di</strong>spensa del vescovo. In quan-<br />
to agli or<strong>di</strong>ni maggiori e ai bene-<br />
fìzii, cui sia annessa cura d'anime,<br />
vi vuole la <strong>di</strong>spensa pontificia. L' ir-<br />
regolarità de' Bastar<strong>di</strong> al vescovato<br />
era antica, ma il Pontefice Urbano<br />
II, nel 1090, la estese agli Or<strong>di</strong>ni sa-<br />
cri inferiori: ignorasi chi la <strong>di</strong>stendesse<br />
agli or<strong>di</strong>ni minori, e alla prima<br />
tonsura. Papa Clemente VII , nel<br />
1529, rivocò la costituzione <strong>di</strong> Alessandro<br />
III, const. Ad Caiionum<br />
Con<strong>di</strong>torem. Non. Jun. , e proibì<br />
che i figli spurii de' preti potessero<br />
in tempo alcuno succedere ai benefizii<br />
de' loro padri. Sisto V, ai 26<br />
novembre 1587, pubblicò la costi-<br />
tuzione cani de omnibus, contro<br />
gì' illegittimi e bastar<strong>di</strong> ; comandando<br />
che niuno nato d' incesto , o<br />
<strong>di</strong> sacrilegio , si ricevesse in veruna<br />
religione , salvo che in qualità <strong>di</strong><br />
laico, annullando la professione <strong>di</strong><br />
chi vi fosse ammesso nell'avvenire<br />
e fulminando le censure contro<br />
qualunque superiore, che li ammet-<br />
tesse all' abito , e alla professione.<br />
Decretò ancora, che i nati <strong>di</strong> qualche<br />
altro illegittimo congiungimento<br />
non si ammettessero , se non che<br />
colla licenza del capitolo del con-<br />
vento, e dopo una <strong>di</strong>ligente appro-<br />
vazione de' loro costumi. Ma Gre-<br />
gorio XIV, me<strong>di</strong>ante la costituzione<br />
Circumspecta , de' i5 marzo i5gi<br />
moderò le due costituzioni <strong>di</strong> Sisto<br />
,<br />
BAT<br />
V sopra i Bastar<strong>di</strong> che pretendono<br />
<strong>di</strong> entrare negli Or<strong>di</strong>ni regolali.<br />
Novaes , Vite de' Pontefici.<br />
BASTONE V. Bacolo.<br />
BATli. Città vescovile d' Inghil-<br />
terra. Bathe o Bathonia. Essa è<br />
posta nella contea <strong>di</strong> Sommerse!<br />
sul fiume Avor. Tolomeo la denomina<br />
Aquce calidx pe' suoi rinomati<br />
bagni cal<strong>di</strong>, ed Antonino la chiama<br />
Aquce solis. Questa città, riguardata<br />
come una delle più belle deli Europa,<br />
è celebre per le sue acque. La<br />
sua cattedrale è il più beli e<strong>di</strong>lizio<br />
gotico dell' Inghilterra. Una inscri-<br />
zione, <strong>di</strong>ssotterrata nel 1708, prova<br />
che le acque <strong>di</strong> Bath erano in<br />
grande riputazione anche presso i<br />
romani, i quali <strong>di</strong>edero il nome <strong>di</strong><br />
Ac/uce solis alla piccola città che<br />
costrinsero presso quelle sorgenti.<br />
Vi si vedono ancora le traccie del-<br />
la grossa muraglia con cui la cir-<br />
condarono, come pure alcuni frammenti<br />
<strong>di</strong> colonne, ed il restante <strong>di</strong><br />
un tempio consacrato a Minerva<br />
da Giulio Agricola. Obbligati nel<br />
444<br />
i romani ad abbandonare que-<br />
sta città, la lasciarono ai bretoni,<br />
che ne restarono possessori sino al<br />
557, in cui dopo una formidabile<br />
resistenza , fu presa dai sassoni.<br />
Cav valin, re <strong>di</strong> Westsex, la conquistò<br />
e sotto il regno <strong>di</strong> Gu-<br />
glielmo il Rosso, fu invasa, e<br />
saccheggiata da Ruggiero Mombra-<br />
ye , in<strong>di</strong> onorata col titolo <strong>di</strong> con-<br />
tea. Ne' primor<strong>di</strong> del XII secolo,<br />
Gio. de la Villette, vescovo <strong>di</strong> Wels,<br />
nel regno <strong>di</strong> Eurico I, col consen-<br />
so del signor <strong>di</strong> Bath , trasferì<br />
a Bath la sede vescovile , e da<br />
quell' epoca in poi i successori <strong>di</strong><br />
lui unirono il titolo <strong>di</strong> vescovo<br />
<strong>di</strong> Bath a quello <strong>di</strong> Wels. Bath è<br />
sottoposta alla metropoli <strong>di</strong> Cantor-<br />
bery. Nel 973 fu in essa adunato<br />
,
BAT<br />
un concilio , nel quale fu coronato<br />
il re Edgaro. Augi. I.<br />
BATilYAN Giuseppe, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Giuseppe de Bathyan nobile tedesco<br />
nacque in Vienna ai 3o gennaio<br />
1727. Fatto prima arcivescovo <strong>di</strong><br />
Strigonia , traslatato da Cobleza e<br />
Bachia ai 20 maggio 1776 da Pio<br />
"VI, fu quin<strong>di</strong> da questo Pontefice,<br />
nel primo giugno 17 78, creato<br />
Car<strong>di</strong>nal prete <strong>di</strong> s. Bartolomeo al-<br />
l' Isola , che poi gli <strong>di</strong>e il Papa stes-<br />
so in un al cappello car<strong>di</strong>nalizio,<br />
nel concistoro che tenne allorquando<br />
si portò in Vienna nel palazzo<br />
imperiale, ai 19 aprile 1782. Fu mol-<br />
to encomiato per zelo ecclesiastico e<br />
per altre doti; cessò <strong>di</strong> vivere in<br />
Presburgo ai 22 settembre 1789.<br />
BATILDE (s.), regina <strong>di</strong> Fran-<br />
cia , che chiamavasi anche Balde-<br />
childe, e per corruzione Bauteur o<br />
Baudour. Trasse i natali in Inghil-<br />
terra , ove venne venduta a vii<br />
prezzo come schiava ad un certo<br />
Erchinoaldo o Arcambaldo , che<br />
poscia, sotto Clodoveo II, sostenne<br />
la carica <strong>di</strong> maestro <strong>di</strong> palaz-<br />
zo . Le rare virtù , ond' era for-<br />
nita questa santa giovane , e la<br />
prudenza <strong>di</strong> cui si valeva in ogni<br />
azione, le meritarono la stima e<br />
la benevolenza de' suoi padroni<br />
che a lei affidarono il governo della<br />
famiglia. Batilde, vedendosi cotanto<br />
privilegiata sopra le altre ancelle<br />
non si lasciò punto acciecar dalla<br />
superbia, che anzi stu<strong>di</strong>ossi sempre<br />
più <strong>di</strong> farsi umile, ad imitazione<br />
della Vergine , che quanto più si<br />
vedea privilegiata, tanto più si umi-<br />
liava. Ma la fama delle sue virtù<br />
si <strong>di</strong>vulgò ben presto per tutta la<br />
Francia , e quel Dio, che ogni cosa<br />
<strong>di</strong>spone sapientemente , lo permise<br />
onde aprirle la strada ad un grado<br />
cosi eccelso, che mente umana non<br />
voi IV.<br />
,<br />
BAT 2oi<br />
avrebbe neppure immaginato. 11<br />
giovane Clodoveo era giunto ad<br />
un età, in cui potea prender mo-<br />
glie. Si trattò dunque <strong>di</strong> trovargli<br />
un partito, e dopo aver esamina-<br />
to quale tra le più sagge donzelle<br />
gli potesse convenire , si decise da<br />
tutti, che Batilde, a preferenza<br />
delle altre, era degna <strong>di</strong> un tanto<br />
onore. Qual altra donna non<br />
si sarebbe invanita nel vedersi in-<br />
nalzata a siffatta <strong>di</strong>gnità? Ma la no-<br />
stra Batilde, adorando i <strong>di</strong>segni del-<br />
l' Ente supremo , umiliossi , e si<br />
persuase che quanto più eia poten-<br />
te , tanto più le correva l' obbligo<br />
<strong>di</strong> adoperarsi , onde tergere le la-<br />
grime alle vedove ed ai pupilli , e<br />
soccorrere la misera umanità. Di<br />
più, vedendosi onorata da Clodoveo,<br />
che le affidò la sua autorità sulla<br />
protezione dei templi, dei pii sta-<br />
bilimenti e degl' infelici, si riconobbe<br />
come uno strumento, <strong>di</strong> cui<br />
la Provvidenza si degnava servirsi<br />
onde mettere ad effetto le sue <strong>di</strong>-<br />
sposizioni. Essa <strong>di</strong>ede alla luce tre<br />
figli, i quali ebbero le re<strong>di</strong>ni del<br />
regno, 1' uno dopo 1' altro, Clotario<br />
III, Childerico II, e Teodo-<br />
rico III. Nel 655 sostenne con cri-<br />
stiana rassegnazione la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
suo marito, e con tanta saggezza<br />
<strong>di</strong>simpegnò ai doveri che le imponeva<br />
la tutela de' suoi figli ed il<br />
reggime delle pubbliche cose, che i<br />
più esperti politici ne fecero alte maraviglie.<br />
Stu<strong>di</strong>ossi sopratutto <strong>di</strong> man-<br />
tenere la pace, e fece opere degue <strong>di</strong><br />
ricordanza. Aboli il costume <strong>di</strong> tene-<br />
re degli schiavi, si adoperò, insieme<br />
con alcuni vescovi, onde sra<strong>di</strong>care il<br />
sacrilegio della simonia, costrusse dal-<br />
le fondamenta alcuni monisteri, sta-<br />
bili due celebri ba<strong>di</strong>e, ed eresse mol-<br />
ti ospedali nelle varie città del suo<br />
regno.<br />
26
202 BAT<br />
Ma 'già era giunto il tempo, da<br />
lei tanto bramato, in cui il maggiore<br />
suo figlio Clotario era capace <strong>di</strong><br />
governare da sé le pubbliche cose.<br />
Pensò essa allora <strong>di</strong> seguire le ispi-<br />
razioni del suo Sposo celeste, che<br />
la chiamava a tutto consecrargli il<br />
suo cuore nella ritiratezza del chio-<br />
stro. Laonde nel 665 si ascrisse tra<br />
le religiose del monistero <strong>di</strong> Chelles.<br />
Quivi ella si <strong>di</strong>stinse per la umiltà,<br />
per affetto verso Gesù, e per la ca-<br />
rità onde avvampava pel bene delle<br />
sue compagne, alle quali si prestava<br />
mai sempre coli' opera e col consi-<br />
glio. Che <strong>di</strong>remo poi della pronta ob-<br />
be<strong>di</strong>enza verso la badessa, e della<br />
pazienza con cui soffrì una lunga co-<br />
lica? Era però arrivato il termine<br />
della sua gloriosa carriera. Le me-<br />
ste consorelle <strong>di</strong> lei, per una per<strong>di</strong>-<br />
ta cotanto grave , intorno al suo<br />
letticiuolo stavano piangenti. Stu-<br />
<strong>di</strong>ossi Batilde <strong>di</strong> confortarle , e dopo<br />
aver loro raccomandato <strong>di</strong> per-<br />
severare nel sentiero della perfezio-<br />
ne , spirò l' anima benedetta nel<br />
giorno 3o gennaio del 680. Il suo<br />
corpo venne sepolto nella chiesa <strong>di</strong><br />
s. Croce , cui ella stessa avea fatto<br />
e<strong>di</strong>ficare, e poscia fu trasferito nel<br />
tempio della Ss. Vergine, da dove<br />
venne collocato siili' aitar maggiore<br />
della ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Chelles, ove anche<br />
ai nostri giorni si trova.<br />
Nel martirologio romano si fa<br />
menzione <strong>di</strong> questa santa nel giorno<br />
26 gennaro; in Francia per altro<br />
se ne celebra la solennità ai 3o<br />
dello stesso mese.<br />
BATNA o BATIIAN. Città ve-<br />
scovile <strong>di</strong> Edessa. Ai tempi <strong>di</strong> Giu-<br />
liano Apostata era città municipale<br />
della provincia Osroena , <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />
Antiochia. Procopio vuole che fosse<br />
un borgo, dall'imperator Giustiniano<br />
fatto circondar <strong>di</strong> mura. Certo<br />
BAT<br />
è, che Batna era sede vescovile sino<br />
dal VI secolo sottoposta alla<br />
metropoli d'Edessa.<br />
BATTAGLIA o BATTAGLIAI<br />
Gozio, Car<strong>di</strong>nale. Venne da prosapia<br />
nobilissima <strong>di</strong> Rimini e nacque<br />
circa la metà del secolo XIII. Da<br />
precettore <strong>di</strong> Carpentrasso e cap-<br />
pellano apostolico, da Benedetto XII,<br />
nel i335, fu decorato della <strong>di</strong>gni-<br />
tà <strong>di</strong> patriarca <strong>di</strong> Costantinopoli, e<br />
quin<strong>di</strong> spe<strong>di</strong>to alla legazione <strong>di</strong> Si-<br />
cilia con Raterio vescovo <strong>di</strong> Vaison,<br />
per minacciare <strong>di</strong> anatema Pietro re<br />
<strong>di</strong> Aragona, ove questi avesse o con-<br />
trariato od impe<strong>di</strong>to a B_oberto il<br />
Savio, re <strong>di</strong> Napoli, il posse<strong>di</strong>mento<br />
della Sicilia, obbligando i Siciliani<br />
col terrore delle censure a ricono-<br />
scerlo per loro signore. In questo<br />
tempo, a' iSdecembre 1 338. fu crea-<br />
to Battaglia Car<strong>di</strong>nal prete assente<br />
del titolo <strong>di</strong> s. Prisca da Benedetto<br />
XII. Nella cattedrale <strong>di</strong> Rimini stabilì<br />
una sontuosa cappella a s. Prisca,<br />
ed un'altra nella chiesa <strong>di</strong> s. Agne-<br />
se al protomartire s. Stefano : le<br />
fornì <strong>di</strong> dote competente , ed era<br />
solito <strong>di</strong> donare ogui anno alle chiese<br />
<strong>di</strong> Rimini preziosa suppellettile. Di-<br />
cesi , che fosse <strong>di</strong> memoria tanto<br />
tenace da non <strong>di</strong>menticar mai le<br />
cose lette anche una volta sola; ma<br />
ebbe pur lode per istraor<strong>di</strong>naria scien-<br />
za. Intervenne ai comizi <strong>di</strong> Clemente<br />
VI, e finì <strong>di</strong> vivere in Avignone<br />
nel i348, dopo due lustri, dacché<br />
vestiva la sacra porpora. Non mai<br />
fu vescovo <strong>di</strong> Vaison come alcuni<br />
credettero. Il suo corpo fu trasfe-<br />
rito e sepolto nella chiesa <strong>di</strong> s. Agnese<br />
<strong>di</strong> Rimini.<br />
BATTESIMO. Sacramento isti-<br />
tuito da Gesù Cristo, il quale, per<br />
mezzo dell'abluzione del corpo (at-<br />
ta coll'acqua, ed accompagnata dal-<br />
la pronunzia delle parole prescritte<br />
,
BAT<br />
dal <strong>di</strong>vino istitutore, cancella il pec-<br />
cato originale ed anche i peccati at-<br />
tuali negli adulti che lo ricevono.<br />
Per virtù <strong>di</strong> esso l' uomo <strong>di</strong>venta<br />
figliuolo adottivo <strong>di</strong> Dio, e si fa ca-<br />
pace della eterna gloria.<br />
Sebbene inalterabile sia la forma<br />
e la materia <strong>di</strong> questo sacramento,<br />
non<strong>di</strong>meno, a tenore de' tempi, furono<br />
varie le <strong>di</strong>scipline della Chiesa<br />
sul tempo e sulle ceremonie con<br />
cui lo amministra.<br />
§ I. Origine del Battesimo.<br />
Id<strong>di</strong>o suscitò s. Giovanni Battista,<br />
perchè fosse il precursore del suo<br />
Figliuolo , e <strong>di</strong>sponesse gli uomini<br />
colla penitenza a ricevere il'Messia,<br />
che i profeti aveano predetto <strong>di</strong> se-<br />
colo in secolo fino dal principio del<br />
mondo. Le grazie, <strong>di</strong> cui Id<strong>di</strong>o lo<br />
ricolmò , furono proporzionate al<br />
sublime ministero che dovea eserci-<br />
tare , e che <strong>di</strong> gran lunga era su-<br />
periore a quello de' più celebri patriarchi<br />
e profeti. Ritirossi Giovan-<br />
ni fino dalla fanciullezza nel deser-<br />
to, ove si occupò unicamente negli<br />
esercizii della penitenza, della preghie-<br />
ra e della contemplazione, fino ai tren-<br />
ta anni, ch'era appunto l'età in cui i<br />
sacerdoti ed i leviti dell'antica legge<br />
cominciavano ad entrare nelF eserci-<br />
zio delle loro funzioni. I profeti lo<br />
avevano annunziato molto prima come<br />
un messaggio, che avrebbe preceduto<br />
il Signore per preparargli la<br />
via, inspirati negli uomini vivi sen-<br />
timenti <strong>di</strong> compunzione dei loro pec-<br />
cati, e <strong>di</strong>spostili a ricevere degnamente<br />
colui, che veniva a salvarli.<br />
Giovanni conobbe per rivelazione<br />
1' importante ministero a cui era<br />
destinato, e cominciò ad esercitarlo<br />
nel deserto della Giudea, cioè nel-<br />
la parte situata sulle sponde del<br />
BAT ao3<br />
Giordano verso Gerico, la quale era<br />
poco abitata. Vestito in abito <strong>di</strong><br />
penitenza , pre<strong>di</strong>cava agli uomini<br />
l' obbligo che avevano <strong>di</strong> espiare<br />
le loro nequizie colle lagrime della<br />
compunzione, ed annunziava loro il<br />
Messia, che sarebbe fra non molto<br />
comparso fra essi. Il popolo lo ac-<br />
colse come ambasciatore dell' Altissimo<br />
, e la sua voce fu come una<br />
tromba celeste, che avvertiva tutti<br />
gli uomini <strong>di</strong> prevenire il rigore dei<br />
giu<strong>di</strong>zii <strong>di</strong> Dio e <strong>di</strong>sporsi a giovar-<br />
si della misericor<strong>di</strong>a, che veniva lo-<br />
ro offerta. Molli farisei vennero pu-<br />
re ad ascoltarlo ; ma egli riprese<br />
severamente 1' orgoglio e l' ipocri-<br />
sia che li rendevano indocili, e im-<br />
pe<strong>di</strong>vano ad essi <strong>di</strong> conoscere i pro-<br />
pri vizii. Erano ancora fra' suoi u<strong>di</strong>-<br />
tori de' soldati non che dei pubbli-<br />
cani, cioè uomini in generale de<strong>di</strong>ti<br />
alla violenza , ed all' ingiustizia.<br />
Egli esortava tutti a far opere <strong>di</strong><br />
carità ed a riformare i loro vizii, e<br />
battezzava nel fiume Giordano co-<br />
loro, in cui trovava queste <strong>di</strong>sposi-<br />
zioni.<br />
La legge prescriveva a' giudei parecchie<br />
purificazioni corporali ; ma<br />
non ve n' era stata infino allora al-<br />
cuna, la quale rinchiudesse delle fi-<br />
gure così importanti come il battesimo<br />
<strong>di</strong> Giovanni. Questa cerimonia<br />
rappresentava il modo, onde le anime<br />
nostre sono purificate dal pec-<br />
cato e dalle viziose abitu<strong>di</strong>ni per<br />
aver <strong>di</strong>ritto al regno spirituale <strong>di</strong><br />
Gesù Cristo ; ed era l'emblema del-<br />
l' effetto interiore <strong>di</strong> una penitenza<br />
sincera. Essa non avea però né la<br />
virtù, né l' efficacia del sacramento<br />
della rigenerazione istituito poscia<br />
dal Salvatore ; non era che una spe-<br />
cie d' immagine. Il Battesimo <strong>di</strong> Gio-<br />
vanili era un rito passeggiero, per<br />
cui coloro, i quali erano sotto la
ao4<br />
BaT<br />
legge, riceveano alcuni nuovi pri-<br />
vilegii spirituali, pel ministero <strong>di</strong><br />
colui , che era il precursore del<br />
Messia , e 1' araldo della nuova<br />
alleanza . Perciò i padri lo riguardano<br />
come un passaggio dalla<br />
legge scritta al vangelo. In una pa-<br />
rola, esso non rendeva i giudei cri-<br />
stiani, ma apparecchiavali ad esser-<br />
lo. Il suo battesimo non era confe-<br />
rito in nome <strong>di</strong> G. C. o dello Spi-<br />
rito Santo, il quale non era ancora<br />
stato dato ; ma ne era una prepa-<br />
razione. La pre<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong>s. Giovan-<br />
ni, unita alla santità <strong>di</strong> vita, lo fecero<br />
riguardare come il Messia. Il santo<br />
precursore <strong>di</strong>chiarò, eh' egli non fa-<br />
ceva che battezzare i peccatori nell'<br />
acqua per <strong>di</strong>sporli ad una nuova<br />
vita colla penitenza, ma che fra non<br />
molto ne avrebbero veduto compa-<br />
rire uno in mezzo ad essi, che li<br />
avrebbe battezzati coli' effusione del-<br />
lo Spirito Santo; che lo avrebbe<br />
superato <strong>di</strong> gran lunga in potere<br />
ed eccellenza, ed a cui egli non era<br />
degno <strong>di</strong> rendere gli ultimi servi-<br />
gli. Allorché il Battista battezzò G.<br />
C. , <strong>di</strong>chiarò che era il Messia, e<br />
cfaiamollo l' agnello <strong>di</strong> Dio, e gli<br />
<strong>di</strong>ede parimenti a conoscere la sua<br />
fede nelle domande che gli fecero<br />
i suoi <strong>di</strong>scepoli sopra il battesimo <strong>di</strong><br />
Gesù, e in parecchie altre circostanze.<br />
Erano da sei mesi che Giovanni<br />
pre<strong>di</strong>cava e battezzava, allorché il<br />
Salvatore venne a trovarlo in Nazaret,<br />
e presentossi fra quelli che<br />
gli domandavano il Battesimo. Gio-<br />
vanni, avendolo conosciuto per ri-<br />
velazione, senfi un grande rispetto<br />
per la sua sacra persona e non volle<br />
dapprima battezzarlo, ma fu alla fine<br />
costretto ad ubbi<strong>di</strong>re. L'imperatrice<br />
s. Elena fece e<strong>di</strong>ficare una<br />
Chiesa, col nome <strong>di</strong> s. Giovanni<br />
Battista , nel luogo in cui questo<br />
li AT<br />
santo avea battezzato il Salvatore<br />
Ne fece pure erigere un' altra col<br />
nome dello stesso santo ad Emesa<br />
nella Siria, e conscrvossi in questa<br />
per buon tempo il capo del Batti-<br />
sta. \ i sono però degli scrittori i qua-<br />
li dubitano se la prima sia stata<br />
fondata da s. Elena madre <strong>di</strong> Co-<br />
stantino Magno. Che che ne sia. s.<br />
Maria Egiziaca vi ricevette la comunione.<br />
Il Salvatore dei peccatori a-<br />
d inique si confuse con essi , ben-<br />
ché fosse senza macchia. Il suo sco-<br />
po, <strong>di</strong>ce s. Ambrogio, era <strong>di</strong> santi-<br />
ficare le acque, e <strong>di</strong> dar loro la<br />
virtù <strong>di</strong> purificare gli uomini dai<br />
loro peccati. S. Agostino e s. Tommaso<br />
pensano aver lui istituito al-<br />
lora il Battesimo, cui fece poco dopo<br />
amministrare da' suoi <strong>di</strong>scepoli,<br />
avendoli egli stesso battezzati il primo.<br />
§ II. Se la Beata Vergine e san<br />
Giovanni Battista sieno stali bat-<br />
tezzati da Gesic Cristo.<br />
Pompeo Sarnelli , nelle sue Let-<br />
tere Ecclesiastiche, tomo IX, let-<br />
tera XXI, ricerca, se la Beatissima<br />
\ ergine, e s. Giovanni Battista<br />
abbiano ricevuto il Battesimo da<br />
Cristo, egli cos'i scioglie la questione:<br />
s. Evo<strong>di</strong>o <strong>di</strong>chiara, che battezzato<br />
s. Giovanni da Cristo, come sostengono<br />
alcuni , dal medesimo Cristo<br />
furono battezzati la Beata Vergine,<br />
s. Pietro, s. Giacomo, s. Giovanni<br />
evangelista, e gli altri apostoli. Ma<br />
l'annalista Baronio, all'anno <strong>di</strong> Cri-<br />
sto 3i, riporta quali fossero gli apo-<br />
stoli battezzati da Gesù Cristo se-<br />
condo l' autorità <strong>di</strong> s. Evo<strong>di</strong>o ve-<br />
scovo d' Antiochia presso Niceforo<br />
libro II cap. 3 , cioè solamen-<br />
te Pietro, Andrea ed i figliuoli<br />
<strong>di</strong> Zebedeo, i quali poi battezzarono
BAI<br />
gli altri apostoli. Aggiunge egli poi<br />
che i settanta <strong>di</strong>scepoli furono battezza-<br />
ti da s. Pietro, e da s. Giovanni evan-<br />
gelista. Lo stesso scrive ancora s.<br />
Clemente Alessandrino (apud Sophronium<br />
in Prat. Spirit. e. 76);<br />
ma non fa menzione della Beata<br />
Vergine. Eutimio sopra il capo III<br />
<strong>di</strong> s. Giovanni, scrive cosi : Scribwit<br />
quidam apostolorum temporibus pro-<br />
Aimis , quod Christus Petrum et<br />
Virginem matrem baptizaverit : Petrus<br />
vero reliquos. Il p. Menochio<br />
parlando in qual tempo la Beata<br />
Vergine potè essere battezzata, <strong>di</strong>ce:<br />
» dal vangelo <strong>di</strong> s. Giovanni, al capo<br />
III, sappiamo, che Cristo Signor<br />
nostro, dopo il ragionamento che<br />
ebbe con Nicodemo intorno al Bat-<br />
tesimo , andò alle rive del fiume<br />
Giordano, e cominciò quivi a battezzare<br />
, locchè sembra avvenuto<br />
quattro o sei mesi dopo le nozze<br />
<strong>di</strong> Cana <strong>di</strong> Galilea, quando Cristo<br />
era <strong>di</strong> trent'anni e mezzo in circa,<br />
e la Beata Vergine <strong>di</strong> quarantacinque<br />
compiuti. In quanto al luogo<br />
è probabile, che fosse alla riva del<br />
Giordano, e forse nel medesimo<br />
luogo , dove da s. Giovanni era<br />
stato battezzato Cristo « V. il p. Calvi<br />
nel suo Propinomio Evangelico 3<br />
B-esol. i4- Il Sarnelli, fra le autorità<br />
che cita in appoggio al Battesimo<br />
della Beata Vergine, nomina quella<br />
<strong>di</strong> s. "V incenzo Ferreri.<br />
§ III. Chi sieno stati i primi ad<br />
essere battezzati dagli Apostoli.<br />
Dopo l' ascensione del Signore al<br />
cielo, s. Pietro rimase per cinque<br />
anni nella Giudea ad esercitarvi<br />
l'apostolico ministero; quin<strong>di</strong> men-<br />
tre ili morava in Joppe avvertito<br />
da Dio , per mezzo della visione<br />
del lenzuolo degli animali , parti<br />
B A T 2o5<br />
alla volta <strong>di</strong> Cesarea , per battez-<br />
zarvi Cornelio romano, centurione,<br />
cioè capitano <strong>di</strong> cento uomini, che<br />
stava <strong>di</strong> guarnigione in quella città.<br />
Questi fu il primo dei gentili, ad esse-<br />
re battezzato e poi fu vescovo <strong>di</strong> Cesarea.<br />
V. s. Gio. Grisostomo, Homilia<br />
XXII in Act. Apost. pag. 609 , e<br />
s. Girolamo Epist. IX, pag. 7ZJ-<br />
Avendo s. Pietro governata sette<br />
anni la chiesa <strong>di</strong> Antiochia, e la-<br />
sciatovi s. Evo<strong>di</strong>o per successore,<br />
partì alla volta <strong>di</strong> Roma per ista-<br />
bilirvi la sua sede, giungendovi ai<br />
18 gennaio dell'anno <strong>di</strong> Cristo l\5.<br />
Quivi fu egli il primo a pre<strong>di</strong>carvi<br />
la dottrina evangelica, ed il primo<br />
ad amministrarvi il santo Battesimo.<br />
Arrestato poscia per or<strong>di</strong>ne<br />
dell' imperator Nerone, e condotto<br />
nel carcere Mamertino (ove ancor<br />
oggi si conserva una fontana d'acqua,<br />
che sgorgò improvvisamente<br />
da un sasso) battezzò con quell'acqua<br />
Processo e JYIartiniano allora sol-<br />
dati e poi martiri , con altri quarantasette<br />
ancor essi martirizzati. Questa<br />
fontana nell'altezza <strong>di</strong> un palmo,<br />
e <strong>di</strong>eci oncie , senza mai sovrabbondare<br />
, quantunque sia <strong>di</strong> pic-<br />
cola profon<strong>di</strong>tà, si conserva in gui-<br />
sa , che rimane sempre piena alla<br />
stessa misura, per quanta acqua si<br />
cavi dalla medesima. V. Cancel-<br />
lieri , Notizie del Carcere Tullia-<br />
no, poi Mamertino capo X, pag. 52.<br />
Fra gì' illustri battezzati da s. Pie-<br />
tro , fuvvi anche s. Clemente romano<br />
, che nel'' anno o,3 , fu eletto<br />
per terzo successore nel Pontificato.<br />
§ IV. In qual tempo anticamente<br />
venisse conferito il Battesimo.<br />
Ne' primi <strong>di</strong>eci secoli della Chie-<br />
sa, non compresi i tempi apostolici,<br />
era quasi generalmente invalsa la
206 RAT<br />
costumanza <strong>di</strong> ammettere al solenne<br />
Battesimo soltanto nella ricor-<br />
renza delle due principali solennità,<br />
la Pasqua e la Pentecoste.<br />
Gli scrittori ecclesiastici <strong>di</strong> osmi<br />
o<br />
tempo ne fanno chiarissima prova.<br />
Tertulliano [De Baptismo e. 1 9) apertamente<br />
ebbe scritto: Dieni Baptismo<br />
solemniorem Pascha praestat...<br />
Exinde Pentecostes or<strong>di</strong>nan<strong>di</strong>s la-<br />
vacrìs latissimum spatium est. S.<br />
Girolamo ripete la stessa cosa scrivendo<br />
a Pammacchio; l'Anonimo lo<br />
<strong>di</strong>mostra ad evidenza ne' tempi <strong>di</strong><br />
Carlo Magno, non meno che Aitone<br />
vescovo <strong>di</strong> Basilea in alcuni capitoli<br />
composti nell'822, e pubblicati nello<br />
Spicilegio T. VI, siccome pure Ge-<br />
rardo vescovo <strong>di</strong> Tours in altri capitoli<br />
dell' 858, prescrive la medesima<br />
<strong>di</strong>sciplina. A ciò si aggiungano i decre-<br />
ti <strong>di</strong> molti sommi Pontefici, <strong>di</strong> s. Siricio<br />
specialmente e <strong>di</strong> s. Leone, Ma-<br />
gno. Quest' ultimo chiamò quel costume<br />
istituito dagli apostoli e con-<br />
servato nella Chiesa per una con-<br />
tinua successione. Gelasio T, del 49 5 ,<br />
nella sua epistola IX, <strong>di</strong>rizzata a tut-<br />
ti i vescovi cattolici , li esorta <strong>di</strong><br />
guardarsi bene dallo amministrare<br />
il solenne Battesimo fuori <strong>di</strong> quel-<br />
le due solennità; s. Gregorio II del<br />
y3o, nella epistola al clero e popo-<br />
lo della Turingia , eh' è riportata<br />
nella vita <strong>di</strong> s. Bonifacio vescovo<br />
<strong>di</strong> Magonza; Leone IV, dell' 84",<br />
nell'omelia De cura pastorali, e<br />
Nicolò I, dell' 858, nella risposta<br />
alle domande de' bulgari, <strong>di</strong> bel<br />
nuovo confermarono la volontà dei<br />
loro antecessori. Molti concilii ezian-<br />
<strong>di</strong>o vi concorsero a convalidare l'a-<br />
dottato costume. Tra gli altri quel-<br />
lo <strong>di</strong> Girona, celebrato nel 5i",<br />
can. 4; quello <strong>di</strong> Auxcrre, del 5j8,<br />
can. 18; il secondo <strong>di</strong> Macon,<br />
nel 585, can. 3; il primo <strong>di</strong> Mai-<br />
fi ÀT<br />
gonza, dell' 8 1 3, can. 4> ed il secondo<br />
dell' 817, can. 3; quel <strong>di</strong><br />
Parigi, dell' 829, part. 1, e. 7; <strong>di</strong><br />
Meaux, neh" 845, can. 48, <strong>di</strong> Worms,<br />
neh' 868, can. 1, e quello <strong>di</strong> Ronen,<br />
del 1072, can. 23.<br />
Peraltro i greci , oltreché nella<br />
Pasqua e Pentecoste, lo conferivano<br />
anche nella Epifania a ricordanza<br />
del Battesimo <strong>di</strong> Gesù Cristo che<br />
appunto in quel dì si commemo-<br />
ra; e Paolo <strong>di</strong>acono all'anno 52o ,<br />
racconta che Gere re degli eruli,<br />
co' suoi principi e senatori, fu bat-<br />
tezzato a Costantinopoli nel dì del-<br />
l'Epifania, e gli fu padrino Giusti-<br />
niano I imperatore. Ne fa fede il<br />
loro Eucologio ed anche s. Gregorio<br />
Nisseno, del quale abbiamo un <strong>di</strong>scor-<br />
so in tal giorno tenuto a' can<strong>di</strong>dati.<br />
La chiesa dell'Africa, come scrive Vittore<br />
Vi tense ( De persecut. Vandali-<br />
ca, lib. 2) avea seguito lo stesso costume,<br />
e parimenti quella <strong>di</strong> Sicilia. Per<br />
tal motivo s. Leone, nella epistola<br />
XVI, in modo acerbo avea sgrida-<br />
ti i vescovi <strong>di</strong> quell'isola. La Fran-<br />
cia era andata più innanzi. Vi si<br />
conferiva il solenne Battesimo, oltre<br />
che nella Pasqua, Pentecoste ed Epifania,<br />
anche nella festa del ss. Na-<br />
tale e <strong>di</strong> s. Giovanni Battista. Clodoveo<br />
ricevette il Battesimo appun-<br />
to nel Natale, e s. Avito viennese<br />
ce lo ricorda in alcune lettere, che<br />
sull' argomento avea scritte a quel<br />
re. (S. Gregorio <strong>di</strong> Tours , De glo-<br />
ria Confessor, e. 69), racconta , che<br />
nella città Ebredunense da un fonte<br />
battesimale scaturiva miracolosamen-<br />
te l'acqua sì nel dì del santo Natale,<br />
e sì in quello della cena del Signore,<br />
cioè nel giovedì santo. S. Ago-<br />
stino, apostolo dell'Inghilterra, bat-<br />
tezzò mille uomini nel dì del Ss.<br />
Natale, come riferisce s. Gregorio I<br />
lib. 7, cap. 3o. Lo stesso uso tea-
H A T<br />
ne 1' Ibernia, come si raccoglie dal<br />
.sinodo <strong>di</strong> s. Patrizio cap. 19. Il dì<br />
del nascimento <strong>di</strong> s. Gio. Battista<br />
scrive s. Gregorio <strong>di</strong> Tours, libro<br />
Vili, historia Francorimi capo 9,<br />
era ezian<strong>di</strong>o celebre nella cbiesa<br />
Gallicana pel solenne Battesimo. La<br />
Cbiesa romana però tenne costantemente,<br />
e volle che si tenesse dagli<br />
altri, non doversi dare il Battesimo<br />
solenne , che ne' due sabbati antece-<br />
denti la Pasqua, e la Pentecoste, e 1'<br />
uso in contrario fu da Siricio Papa<br />
appellato improbabilis, et emendando,<br />
confusio , aggiungendo che chi facea<br />
il solenne Battesimo nel Ss. Na-<br />
tale , neh' Epifania , e nelle feste<br />
degli apostoli, e de' martiri , non<br />
lo faceva coli' autorità della sede<br />
apostolica.<br />
Tutta volta se una qualche neces-<br />
sità lo ad<strong>di</strong>mandava, una persecu-<br />
zione p. e., un pericolo, sollecitamente,<br />
qualunque si fosse il giorno, v'ac-<br />
correvano i vescovi o i sacerdoti, e<br />
raccolti assieme i catecumeni, ammi-<br />
nistravano loro il Battesimo. Ed infat-<br />
ti al tempo <strong>di</strong> s. Agostino, accadendo<br />
in Palestina un grande tremuoto, <strong>di</strong>-<br />
cesi, che settemile persone venute<br />
al Battistero, senza indugio fossero<br />
battezzate. Lo stesso s. Agostino,<br />
epist. IX novae e<strong>di</strong>t. , ci assicura,<br />
che in altro simile caso due mila<br />
uomini furono rigenerati nel salu-<br />
tare lavacro. V. Enrico Yalesio in<br />
Notis ad Eusebiì Hist. eccles. lib.<br />
VII, e. 11; nonché s. Leone M.<br />
ep. XVI.<br />
Però quell'antica <strong>di</strong>sciplina, essen-<br />
dosi <strong>di</strong>latata la religione per tutto<br />
J<br />
il mondo, gradatamente s illangui-<br />
dì, e nel secolo XI non fu più os-<br />
servata. Un concilio tenuto in Li-<br />
moges, nell'anno 1 o3 1 , aiferma che<br />
in quella città si battezzava ogni<br />
giorno; i canoni pubblicati hi Ingiù 1-<br />
,<br />
terra, nel 967,<br />
BAT 207<br />
n. i5, prescrivono<br />
al sacerdote, <strong>di</strong>e amministri il Bat-<br />
tesimo in qualunque tempo ne sia<br />
richiesto, ed anzi vogliono che i<br />
neonati fanciulli sieno portati alla<br />
cbiesa dentro <strong>di</strong> trentasette giorni<br />
dalla loro nascita. Teofilatto, nel<br />
Commentario al e. io <strong>di</strong> s. Luca,<br />
prova la stessa cosa, ed anche ne<br />
adduce i motivi della novella prov-<br />
videnza. Gli statuti sinodali della<br />
chiesa <strong>di</strong> Avignone, prodotti dal<br />
vescovo Giovanni, nel 1 337, c - ^>»<br />
un concilio <strong>di</strong> Malines , celebrato<br />
nel 1074» e s. Carlo Borromeo,<br />
nel Conc. prov. I, esigono che al<br />
più presto si <strong>di</strong>a il Battesimo ai<br />
fanciulli. Bispetto poi agli adulti,<br />
laddove non vi fosse urgenza, bramerebbe<br />
il Pùtuale Romano che, a<br />
ricordanza dell'antica <strong>di</strong>sciplina, si<br />
riserbassero pel Battesimo alle vigi-<br />
lie <strong>di</strong> Pasqua e Pentecoste. Anzi a<br />
tal oggetto in qualche luogo agli<br />
stessi fanciulli nati nella quaresima,<br />
lo si prorogava . Quin<strong>di</strong> il conci-<br />
lio XVlI <strong>di</strong> Toledo avea prescritto<br />
che il vescovo nel primo giorno <strong>di</strong><br />
quaresima suggellasse il Battistero col<br />
proprio suggello, e non fosse aperto<br />
che nel <strong>di</strong> della cena del Signore.<br />
Però, temendo i sinistri accidenti, si<br />
<strong>di</strong>fferiva soltanto ai nati negli otto<br />
giorni prima <strong>di</strong> quelle solennità;<br />
ma <strong>di</strong> poi anche ciò venne in <strong>di</strong>s-<br />
uso. Al presente dell'antica <strong>di</strong>sciplina<br />
non abbiamo che il rito <strong>di</strong> be-<br />
ne<strong>di</strong>re il sacro fonte.<br />
§ V. Ministro del Battesimo.<br />
Allorché si accostumava <strong>di</strong> confe-<br />
rire il solenne Battesimo nelle vigi-<br />
lie <strong>di</strong> Pasqua e Pentecoste, al solo<br />
vescovo spettava il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> am-<br />
ministrarlo, né il sacerdote od il<br />
<strong>di</strong>acono lo potevano senza la <strong>di</strong> lui
2o8 BAT<br />
permissione. S. Ignazio martire, ter-<br />
zo vescovo <strong>di</strong> Antiochia, scrisse a<br />
que'<strong>di</strong> Smirne: non esse, licitimi si-<br />
ile episcopo baptizare. Tertulliano,<br />
De Baptismo e. 17, ripete le slesse<br />
espressioni ; s. Girolamo, in Dialogo<br />
ach'ersus luciferianos, soggiugne: sine<br />
episcopi iussione, ncque presbyter, neque<br />
<strong>di</strong>aconus ius habeant Daptismij<br />
s. Agostino , De civitate Dei lib.<br />
XXII, e. 8 ; s. Gregorio <strong>di</strong> Naziau-<br />
zo, Oratione de Baptismo, vi si<br />
concordano nell' asserirlo; anzi da<br />
cjuest' ultimo si raccoglie, che anche<br />
1' approvare i catecumeni pel Batte-<br />
simo, spettava al solo vescovo. Per-<br />
ciò s. Gregorio I, del 5go, avea<br />
persuaso l'esarca <strong>di</strong> Piavenna a la-<br />
sciare in libertà Blando vescovo <strong>di</strong><br />
Orte, eh' egli riteneva presso <strong>di</strong> sé.<br />
Il clero <strong>di</strong> Edessa avea pregato il<br />
patriarca Fozio a restituire il pro-<br />
prio vescovo ; ed i legati <strong>di</strong> Francia,<br />
recatisi in Costantinopoli, fecero i-<br />
stanza a Giustiniano perchè venisse<br />
rimandato alla <strong>di</strong> lui sede Dacio<br />
vescovo <strong>di</strong> Milano. Tuttavia molti-<br />
plicatosi il numero de' catecumeni,<br />
né potendo il vescovo supplire egli<br />
solo al Battesimo <strong>di</strong> tutti, fu devo-<br />
luto quel <strong>di</strong>ritto anche a' sacerdoti.<br />
E già se ne trova memoria anche<br />
nelle Costituzioni apostoliche , li-<br />
bro III: potestatem baptizan<strong>di</strong> facitnus<br />
. . . tantum episcopio et pres~<br />
byteris , ministrantibus <strong>di</strong>aconis. A<br />
tal decreto vi si accordano pienamente<br />
Teodolfo vescovo <strong>di</strong> Aurelia,<br />
de Baptismo e. 17; Gelasio Papa,<br />
del 49 2 j H1 una lettera a' vescovi<br />
<strong>di</strong> Sicilia; s. Isidoro De <strong>di</strong>vinit. qffic.<br />
lib. II, e. 24; s. Idelfonso <strong>di</strong> Toledo<br />
Adnotat. de cognit. Baptismi, presso<br />
Baluzio t. VI; Innocenzo I, del 4° 2 )<br />
nella lettera a Decenzio , nonché il<br />
canone 77 del concilio illiberi tano.<br />
Lo stesso apparisce dagli or<strong>di</strong>ni ro-<br />
BAT<br />
mani pubblicati dal Mabillon, Mus.ei<br />
ital. tora. II, dal manoscritto pon-<br />
tificale <strong>di</strong> Apamea in Siria, da quello<br />
<strong>di</strong> Beims e da altri chiarissimi do-<br />
cumenti. Quin<strong>di</strong> in Roma sin da<br />
principio furono fabbricate parrecchie<br />
fonti battesimali, dove i vescovi, as-<br />
sieme a' preti, od anche i preti soltanto<br />
battezzavano. Non<strong>di</strong>meno un<br />
qualche vestigio dell'antica <strong>di</strong>sciplina<br />
si era conservato in quella città sino<br />
al secolo XIII. Fino a quel tempo<br />
i preti Car<strong>di</strong>nali non amministrava-<br />
no il Battesimo nelle due solenni vigi-<br />
lie, se prima non aveano chiesta la<br />
bene<strong>di</strong>zione del Sommo Pontefice. L'<br />
or<strong>di</strong>ne romano, avanti l'anno r i/|.3,<br />
scritto da Benedetto canonico <strong>di</strong> san<br />
Pietro, ci trasmette anche la cerimo-<br />
nia che in quell'incontro solca pra-<br />
ticarsi da' Car<strong>di</strong>nali. » Finito 1' ofii-<br />
» ciò, cosi <strong>di</strong>ce l'Or<strong>di</strong>ne citato, il<br />
» Pontefice <strong>di</strong>scendeva al fonte bat-<br />
» tesimale assieme a' <strong>di</strong>aconi e sud-<br />
" <strong>di</strong>aconi cantando le litanie ... I<br />
» Car<strong>di</strong>nali eh' erano rimasti in co-<br />
" ro, uscivano <strong>di</strong>etro l'abside, ed<br />
» entrati pel portico <strong>di</strong> san Gio-<br />
" vanni, s'incamminavano alla chie-<br />
» sa <strong>di</strong> s. Venanzio. Allora l' arci-<br />
» <strong>di</strong>acono comandava a due eccle-<br />
» siastici, che si recassero a quel<br />
•' luogo, dove giunti prendevano il<br />
« priore de Car<strong>di</strong>nali e lo condu-<br />
-> cevano per mano <strong>di</strong>nanzi al Pon-<br />
» tefìce, seguendolo gli altri in pro-<br />
» cessione. Pervenuti che fossero <strong>di</strong>-<br />
> nanzi il Papa, con profonda rive-<br />
-> renza inchinato, dal priore <strong>di</strong>ceva-<br />
-•' si : Jube donine bene<strong>di</strong>cere , ed il<br />
-•» Pontefice rispondeva colla bene<strong>di</strong>zio-<br />
» ne. Lo stesso veniva ripetuto una se-<br />
» conda ed una terza volta ; final-<br />
« mente il Papa <strong>di</strong>ceva loro : Ite,<br />
« baptizate omnes gentes in nomi-<br />
» ne Patris , et Filii , et Spiritus<br />
" sancii «. Compiutasi la cerimonia
BAT<br />
i Car<strong>di</strong>nali parati, montavano i loro<br />
cavalli e procedevano a' singoli ti-<br />
toli per amministrare il Battesimo.<br />
f ' . Martene<br />
De andò. Eccles. ri<strong>di</strong>.<br />
lib. I, cap. i, art. 3, num. 4- Dal<br />
fin qui detto però concludere non<br />
si voglia, che la Chiesa non abbia<br />
sempre riguardato inerente al sacer-<br />
dote il gius <strong>di</strong> amministrare il Bat-<br />
tesimo. Subilo ch'egli abbia ri-<br />
cevuta la giuris<strong>di</strong>zione dal suo ve-<br />
scovo per una certa porzione <strong>di</strong><br />
sud<strong>di</strong>ti, ne <strong>di</strong>viene sul fatto l'or<strong>di</strong>-<br />
nario ministro. Che in tal guisa ab-<br />
bia sempre ritenuto la Chiesa, si<br />
prova dal Catechismo romano, p. II,<br />
e. 2, De Bapdsmo : Quod sacerdo-<br />
tes j'ure suo liane funedonem exer-<br />
ceant, ita ut edarji prcesente episcopo<br />
ministrare Baptismum possint ,<br />
ex doctriua patruni et usu Ecclesia*<br />
constat.<br />
Non così però si deve <strong>di</strong>re de' <strong>di</strong>a-<br />
coni, che sebbene per or<strong>di</strong>ne degli<br />
apostoli dovessero amministrare quel<br />
sacramento, non vennero mai riguar-<br />
dati che siccome un aiuto agli or<strong>di</strong>narli<br />
ministri, e quin<strong>di</strong> loro non<br />
fu mai lecito <strong>di</strong> amministrarlo che<br />
per delegazione de' superiori. Perciò<br />
non fa meraviglia se le costituzioni<br />
apostoliche, lib. Vili, cap. 44 e ^ 2 ><br />
prescrivessero : Diacono Bapdzarefas<br />
non esse j se Tertulliano, s. Girolamo,<br />
s. Agostino, le decretali <strong>di</strong> Gra-<br />
ziano, pili, De consecrat. <strong>di</strong>st. 4><br />
d' accordo vietassero a' <strong>di</strong>aconi l'ingerirsi<br />
in ministero siffatto, quando<br />
non ne venissero destinati dal ve-<br />
scovo o dal sacerdote. E benché la<br />
<strong>di</strong>gnità Car<strong>di</strong>nalizia sia cotanto sublime,<br />
un Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong>acono non può<br />
conferire il Battesimo senza facoltà<br />
e <strong>di</strong>spensa del Papa.<br />
Da alcuni eru<strong>di</strong>ti si è mossa que-<br />
stione se le antiche <strong>di</strong>aconesse, che<br />
servivano al Battesimo delle donne,<br />
voi,. IV.<br />
B A T IOCJ<br />
in qualche circostanza anche lo am-<br />
ministrassero. Quanto facilmente pe-<br />
rò <strong>di</strong>sciolgasi la <strong>di</strong>fficoltà, si vede<br />
chiaro dal non trovarsene in alcun<br />
tempo veruna memoria, dal vedere<br />
come fossero escluse fino da' tempi<br />
apostolici da ogni qualunque officio<br />
ecclesiastico, e dalle proibizioni, che<br />
anzi ci ricordano gli scrittori eccle-<br />
siastici. Tertulliano (lib. De velami,<br />
virginib.) scrivea: Non permildtur<br />
mulieri in Ecclesia loaui , nec do-<br />
cere, nec tingere. Che se alcune sa-<br />
crilegamente vi s' intromisero, ciò<br />
accadde fra gli eretici , contro dei<br />
quali con nerbo scrisse il lodato au-<br />
tore, e le apostoliche costituzioni de-<br />
testaxono quell'abuso come empio e<br />
contrario alla dottrina <strong>di</strong> Gesù Cristo<br />
: Non oportet mulieres bapdzarej<br />
hoc est impium et a doctrina Christi<br />
alienimi (lib. Ili, cap. 9). Lo stesso<br />
insegnarono s. Epifanio, lib. Ili, advers.<br />
hcereses, hevres. 70, e Giovanni<br />
Mosco, in Prato Spirit. cap. 3.<br />
In forza della <strong>di</strong>sciplina, che an-<br />
che al presente vige nella Chiesa ,<br />
il vescovo ed il parroco sono gli or<strong>di</strong>-<br />
narli ministri del Battesimo; qualunque<br />
altro sacerdote non può ammi-<br />
nistrarlo se prima non ne abbia ot-<br />
tenuta licenza dal parroco. Il <strong>di</strong>acono,<br />
sebbene lo possa, attesa la potestà<br />
dell'or<strong>di</strong>ne, abbisogna per altro del<br />
permesso del vescovo, altrimenti con-<br />
trarrebbe la irregolarità. In qualche<br />
urgentissimo caso però qualunque<br />
persona <strong>di</strong>viene il ministro del Bat-<br />
tesimo; ma non mai del solenne.<br />
Dove accada tal necessità, si deve<br />
osservar l'or<strong>di</strong>ne che la donna ceda<br />
all' uomo, questi al cherico, ed il che-<br />
rico al superiore. Il padre e la<br />
madre poi non <strong>di</strong>vengono ministri<br />
del Battesimo pei loro figliuoli se<br />
non nel caso che manchi ogni altra<br />
persona e sia imminente il pericolo<br />
2 7
210 BAT<br />
<strong>di</strong> morte; altrimenti essi incorrono<br />
la parentela spirituale, che impe<strong>di</strong>sce<br />
1' uso del matrimonio. In egual mo-<br />
do , se la necessità è urgentissima,<br />
ezian<strong>di</strong>o un eretico, un scismatico, un<br />
infedele possono battezzare, qualora<br />
ne conoscano il modo, usino la ma-<br />
teria proscritta, ed abbiano l'inten-<br />
zione della Chiesa cattolica.<br />
Verso la metà del secolo NI, vi<br />
fu una gran controversia fra il Pon-<br />
tefice s. Stefano I, e s. Cipriano ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Cartagine, il quale, co've-<br />
scovi africani e dell' Oriente soste-<br />
nevi, doversi ripetere il Battesimo<br />
dato dagli eretici, ciò che dal Papa<br />
fu proibito , e poi confermato<br />
nel 3 25 dal concilio generale JNiee-<br />
no. Agrippino, antecessore <strong>di</strong> s. Ci-<br />
priano nel vescovato, avea eccitata<br />
nell'Africa la controversia, se il Bat-<br />
tesimo conferito dagli eretici dovesse<br />
reiterarsi come invalido. Quin<strong>di</strong><br />
s. Cipriano succeduto ad A grippino,<br />
e con esso i vescovi africani ed<br />
orientali, non solamente abbraccia-<br />
rono la sentenza <strong>di</strong> reiterare il Battesimo,<br />
ma inoltre la confermaro-<br />
no, celebrando per ciò <strong>di</strong>versi con-<br />
cili! nell'Africa e nell'Asia, ne'quali<br />
osarono <strong>di</strong> decidere un affare <strong>di</strong><br />
tanto rilievo, senza prima farne par-<br />
te al Pontefice romano, <strong>di</strong> che si<br />
meraviglia il Yalesio in Eusebio<br />
Hist. Eccl. lib. 7 e. 5. p. 126.<br />
Ma il Papa s. Stefano I insistet-<br />
te nella massima, <strong>di</strong> non doversi<br />
alterare la tra<strong>di</strong>zione antica, da cui<br />
costava, che gli eretici ritornati al-<br />
la Chiesa, doveano soltanto purgarsi<br />
coli' imposizione delle mani , non<br />
già col secondo Battesimo, e che<br />
questo sacramento amministrato col-<br />
le parole evangeliche era valido<br />
benché fosse amministrato dagli eretici<br />
, o dagli scismatici [V . Africa),<br />
ed il p. Raimondo Missorio eru<strong>di</strong>-<br />
,<br />
BAT<br />
lissimo conventuale : In tluas epistola*<br />
s*. Fìrmilìani , et Cypriani<br />
adversus decretimi de non iterando<br />
liaerctìeorum Daptismo, <strong>di</strong>sputatio-<br />
nes criticae, Yenetiis 1 733, voi. 3.<br />
Ma quel p. Raimondo confutato<br />
venne dal p. Sbaraglia, nella Germana<br />
s. Cypriani , et slfrorum ,<br />
nec non Firin<strong>di</strong>ani, et oricntalium<br />
opin io de haereticorum baptismate.<br />
ad rectum crilicorum vin<strong>di</strong>ciis Cypriani<br />
<strong>di</strong>sputationum , Raymun<strong>di</strong><br />
Missorii, che sosteneva non esser-<br />
vi mai stata contesa fra s. Stefano,<br />
e s. Cipriano sul Battesimo, intelli-<br />
gentia expò sita , Bononiae 1742:<br />
e dal Valchio nella <strong>di</strong>ssertazione: De.<br />
Cypriani ac Firiniliani epistola<br />
adversus Stephani I Papae decretimi<br />
de haereticorum Daptismo,<br />
adversus Raymunduin JUissorium,<br />
Jenae 1738: la qual però merita<br />
<strong>di</strong> essere confutata , per ciò che ri-<br />
guarda il Pontefice s. Stefano I.<br />
Così il p. Tournemine è stato con-<br />
traddetto dal signor Maleville nel<br />
tomo II dell'opera: La religion<br />
naturelle, et la révéleé établies sur<br />
les principes de la vraie philoso-<br />
phie, Diss. 8 ar. 5, p. 328, e dal<br />
protestante Gianfederico Cotta, nel-<br />
1' Exercitatio , cpia conjectura Re-<br />
nati Joscphi Tourneminii, qui cc-<br />
leberrimas illas epistolas Cypriani<br />
ac Firmìliani adversus decretimi<br />
Stephani I Pont. Rom. de non iterando<br />
haereticorum Baplismo, tamquam<br />
spurias a donatislis confi-<br />
etas penitus rejiciendas esse statuii,<br />
modesto examine subiicitur, Tubin-<br />
gae 174°- Veggansi, oltre gli au-<br />
tori citati, il p. Sangallo, Gesta dei<br />
Pontefici, tomo Hip. 290; il San-<br />
<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>sputationum <strong>di</strong>ssert. VII j<br />
Turnelly, tomo VI de sacravi, in<br />
gcn. quest. 6, ar. 2 dell'ulti ma e<strong>di</strong>-<br />
zione <strong>di</strong> Venezia del 176 5: l'auto-
BIT<br />
re della <strong>di</strong>ssertazione de <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>o<br />
in ter s. Stcphanum et s. Cypria-<br />
mini, stampata in Parigi nel 1724,<br />
e ristampata dal dottissimo p. Zac-<br />
caria in Venezia, nel XIII ed ultimo<br />
tomo del suo copioso Tesoro<br />
teologico capo I p. 897<br />
della <strong>di</strong>ssertazione teologica sulla<br />
celebre <strong>di</strong>sputa tra s. Stefano I Papa,<br />
e s. Cipriano vescovo <strong>di</strong> Car-<br />
; l' autore<br />
tagine, stampata in Parigi in fran-<br />
cese nel ifi5; il citato p. Zaccaria<br />
nel suo Antifebronio parte II lib.<br />
2, cap. 2, p. 177; Elia de Amato<br />
nel Parere sulle brighe tra Stefano<br />
I Papa, e Cipriano <strong>di</strong> Cartagine<br />
intorno al ribattezzare gli eretici,<br />
nelle sue lettere eru<strong>di</strong>te parte II p.<br />
232, Genova 1 7 1 5; Natal Alessan-<br />
dro nella <strong>di</strong>ssertazione de Stephani<br />
1 Pont. Max. decreto circa Dapti-<br />
sini collationem in nomine Christi^<br />
nella <strong>di</strong>ssert. de controversia inter<br />
Cyprianum et Stcphanum Rom.<br />
Pont, de rebaptizan<strong>di</strong>s haerelicis _,<br />
e nella <strong>di</strong>ssertazione de fide Stephani<br />
Rom. Pont, circa Baptismum,<br />
ti lite nel tomo III Hist. Eccles. p.<br />
685, 691, 696, Parigi 5714; Gio-<br />
vanni Marchetti, nelle sue Esercita-<br />
zioni ciprianiche circa il Battesimo<br />
degli eretici e degli scismatici, Roma<br />
pel Salomoni, 1787 ; e Albano<br />
JìtiLler nella vita <strong>di</strong> s, Stefano I Papa<br />
ai 2 agosto, Venezia 1824.<br />
S. Melchiade Papa, nell'anno che<br />
Costantino Magno professò pubblicamente<br />
la fede cristiana, condannò<br />
gli eretici donatisti, i quali negava-<br />
no la vali<strong>di</strong>tà del Battesimo dato<br />
dagli eretici, oltre ad altri errori.<br />
il legittimo ministro del Battesimo,<br />
dove non siavi pressante neces-<br />
sità, non può assolutamente confe-<br />
rirlo in una casa od oratorio privalo.<br />
La chiesa, il pubblico Battistero {Ve<strong>di</strong>)<br />
è d luogo destinalo, e non altri. Fu<br />
BAT 211<br />
così antica lai <strong>di</strong>sciplina, che si con-<br />
siderò inalterabile tosto eh' ebbe pa-<br />
ce la Chiesa. Il concilio Quinisesto<br />
can. 59, prescrive : In cede oratoria,<br />
ance est intra domimi , Baptisma<br />
nunquam peragatur , sed ad catholicas<br />
ecclesias accedant. In altro luo-<br />
go ancora intima la deposizione a epici<br />
sacerdote che <strong>di</strong>versamente operasse.<br />
Il concilio <strong>di</strong> Vienna, raccolto da<br />
Clemente V, nel 1 3 1 1 , quel <strong>di</strong> Co-<br />
lonia, tenuto nel i549, il Parigino<br />
del i5d7, quello <strong>di</strong> B,eims del i583,<br />
vietano il Battesimo solenne confe-<br />
rito fuori della chiesa. Che se la<br />
necessità lo chiedesse, qualunque luogo<br />
può servire ; ma non. però per le<br />
solenni ceremonie.<br />
Giusta la <strong>di</strong>sciplina antica, il mi-<br />
nistro non potea conferire il Battesimo<br />
qualora non fosse <strong>di</strong>giuno. Ne<br />
fa testimonianza s. Giustino martire<br />
nella Apologia seconda all' imperato-<br />
re Antonino. Le decretali <strong>di</strong> Grazia-<br />
no, De consce, <strong>di</strong>st. 5, esigono parimente<br />
il <strong>di</strong>giuno nel sacerdote, e molti<br />
sino<strong>di</strong> de' tempi posteriori ne confermarono<br />
la <strong>di</strong>sciplina. Però subito<br />
che si fece necessario l'ani ministrare<br />
il Battesimo più volte nell'anno, quel<br />
costume andò a poco a poco in <strong>di</strong>s-<br />
uso , e il concilio <strong>di</strong> Magonza, del-<br />
l'anno i54o, can. 5, solo prescrisse<br />
che il Battesimo venisse conferito <strong>di</strong><br />
mattina, e non mai al dopo pranzo,<br />
eqcettuato se un bisogno lo richiedesse.<br />
Pi-esente mente quella legge non<br />
tiene più luogo.<br />
II ministro del Battesimo, allorché<br />
lo conferisce., dev' essere vestito dei<br />
sacri arre<strong>di</strong>. Teodoreto, Hist. eccl.<br />
lib. 2, riferisce che l' imperatore Co-<br />
stantino il Grande avea regalato<br />
s. Macario vescovo <strong>di</strong> Gerusalemme<br />
<strong>di</strong> una magnifica veste ricama-<br />
ta d'oro, perchè la indossasse nel^<br />
K amministrazione del Battesimo Da
212 B A T<br />
questo fatto ben si vede come la<br />
Chiesa abbia sempre avuto a cuo-<br />
re, che i vestiti più solenni, e d'altra<br />
forma che i comuni, fregiassero i<br />
sacri ministri neh' esercizio del lor<br />
ministero. La veste comunemente<br />
destinata per amministrare il Battesimo<br />
fu <strong>di</strong> color bianco. L' antichis-<br />
1110 or<strong>di</strong>ne romano, ed un' assai<br />
vetusta liturgia gallicana ben lo <strong>di</strong>-<br />
mostrano. Ed in vero non v* ha mi-<br />
glior cosa per tener saldamente fis-<br />
so all ?<br />
idea del sacerdote il candore<br />
e la santità, che gli è necessaria pel<br />
<strong>di</strong>simpegno delle sante funzioni. Benedetto<br />
III, in lectìonib. supraExod.,<br />
ripete quanto su tal argomento in-<br />
segnarono i santi padri e gli asce-<br />
tici d'ogni tempo: J^estes ministrarum<br />
designanl ìdoneitatem, qmv in<br />
eis requiritur ad tractandnm <strong>di</strong>vina.<br />
La presente <strong>di</strong>sciplina or<strong>di</strong>na, che il<br />
sacerdote ministro del Battesimo sia<br />
vestito <strong>di</strong> cotta e stola violacea, che<br />
deve cangiare colla bianca dopo<br />
aver eseguita la unzione coli' olio<br />
de' catecumeni. Che se fosse il vescovo<br />
ministro del Battesimo per un<br />
adulto, allora dovrà esser parato <strong>di</strong><br />
amitto, camice, cingolo, croce pet-<br />
torale, stola e piviale <strong>di</strong> color vio-<br />
laceo, che a suo tempo dovrà in<br />
pari modo mutare col bianco, mi-<br />
tra semplice e bacolo pastorale.<br />
Anticamente amministravano spes-<br />
se volte questo sacramento gli stessi<br />
Pontefici, e nel passato secolo ezian<strong>di</strong>o<br />
e nel presente non ne mancano<br />
esempii. Difatti, nell'anno santo 1725,<br />
il Sommo Pontefice Benedetto XIII,<br />
come quegli , che faceva frequentemente<br />
le funzioni non solo <strong>di</strong> ve-<br />
scovo, ma anche <strong>di</strong> sacerdote, bat-<br />
tezzò un neofito nella chiesa <strong>di</strong> santa<br />
Maria della Minerva de" padri dome-<br />
nicani, al cui Or<strong>di</strong>ne avea appartenuto,<br />
come descrivesi nel <strong>di</strong>ano romano<br />
i:at<br />
al numero 116-, mentre il numero<br />
1 18) riporta il Battesimo, ch'egli fece<br />
<strong>di</strong> Enrico Benedetto Maria Clemente,<br />
duca <strong>di</strong> York, figlio <strong>di</strong> Giacomo<br />
III re d'Inghilterra nella regia cap-<br />
pella del palazzo presso i ss. do<strong>di</strong>ci<br />
Apostoli. Il detto principe fu poi am-<br />
plissimo Car<strong>di</strong>nale, creato nel 1747<br />
da Benedetto XIV, e <strong>di</strong>venne decano<br />
del sacro Collegio. Al fratello<br />
primogenito <strong>di</strong> questo principe <strong>di</strong><br />
Galles, benché fosse nato in Roma,<br />
lo stesso Pontefice per mezzo <strong>di</strong><br />
monsignor Merlini arcivescovo d' I-<br />
conio, <strong>di</strong>chiarato perciò nunzio apo-<br />
stolico straor<strong>di</strong>nario, avea rimesso il<br />
donativo delle preziose Faacie bene-<br />
dette, come praticavasi co' primoge-<br />
niti dei più gran<strong>di</strong> sovrani, raccontandone<br />
la funzione il numero 1200.<br />
Sul qual argomento è a vedersi l'ar-<br />
ticolo Fascie Benedette.<br />
Nel medesimo anno 1725, Benedet-<br />
to XIII battezzò <strong>di</strong>eci in<strong>di</strong>vidui fra e-<br />
brei, e maomettani, nel battisterio del-<br />
la basilica lateranense, numero 1218,<br />
in<strong>di</strong> nel 1729, <strong>di</strong>e' 1' acqua battesimale<br />
a d. Filippo figlio del mar-<br />
chese Bentivoglio d'Aragona, che fu<br />
tenuto al sacro fonte da Filippo V<br />
re <strong>di</strong> Spagna , facendone le veci il<br />
Car<strong>di</strong>nal Bentivoglio suo incaricato<br />
d'affari presso la Santa Sede, e zio<br />
del fanciullo, con la vedova princi-<br />
pessa <strong>di</strong> Piombino , rappresentante<br />
la regina madrina, numero i8i3.<br />
Benedetto XIV, Lambertini, correndo<br />
l'anno 1 74^, nella chiesa del-<br />
la Minerva battezzò una famiglia <strong>di</strong><br />
ebrei d'Ancona convertiti alla fede<br />
cattolica, in<strong>di</strong> li cresimò, e nella<br />
messa che celebrò, gli ammise al ricevimento<br />
della ss. Eucaristia, nume-<br />
ro 4°62. Di poi nell'anno santo<br />
1750, Benedetto XIV, nella medesima<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Maria sopra Mi-<br />
nerva, non solo battezzò sette ebrei,
B A T<br />
li cresimò e li comunicò, ma ne con-<br />
giunse anche due in matrimonio, i<br />
quali così ad un tempo ricevettero<br />
quattro sacramenti, numero 35ij.<br />
Papa Clemente XIII, Rezzonico,<br />
veneziano, nell'anno 1760, con gran-<br />
eie solennità, nella cappella Paolina del<br />
palazzo apostolico quirinale, battez-<br />
zò tre ebrei ed un turco, a' quali<br />
impose il suo cognome Rezzonico<br />
come in simile occasione avea fatto<br />
s. Pio V, donando il suo cognome<br />
Ghislieri ad un certo Elia ebreo<br />
che battezzò solennemente in s. Pietro,<br />
ai 12 giugno i566, e che chiamò<br />
coll'antico suo nome Michele, insieme<br />
a tutta la <strong>di</strong> lui famiglia. Terminata<br />
la funzione, avendoli pure cresimati,<br />
e nella messa comunicati, Clemente<br />
XIII regalò a ciascuno de' battezzati<br />
una corona alla cavaliera con medaglia<br />
d'oro, oltre ad alcune me-<br />
daglie d'oro e d'argento colla sua ef-<br />
figie , facendoli ritornare alla pia<br />
casa de' neofiti co' frulloni palatini,<br />
come gli avea fatti prendere, numeri<br />
6633, 6636. Poscia nell'anno 1 768 lo<br />
stesso Clemente XIII battezzò il figlio<br />
del principe Andrea Doria Pam fi li, e<br />
<strong>di</strong> donna Leopolda Savoja-Caiignano<br />
, tenuto al sacro fonte dal Car<strong>di</strong>nal<br />
Alessandro Albani, in nome<br />
dell'imperator Giuseppe II, nume-<br />
ro 8009.<br />
Il numero 3o dell'anno 1 80? descri-<br />
ve il battesimo solenne, che fece Pio<br />
VII in Saint-Cloud del principe Na-<br />
poleone Carlo, nipote dell'imperatore<br />
de' francesi Napoleone Buonaparte, in<br />
occasione che si era recato in Francia<br />
ad ornarlo colle insegne im-<br />
periali, ed il numero 3 r riporta<br />
il racconto <strong>di</strong> tutta la funzione , e<br />
delle cerimonie che si praticarono,<br />
non meno che i padrini che il tennero<br />
al sacro fonte, cioè Io stesso impe-<br />
ratore, e la sua ava madama Letizia.<br />
,<br />
BAT 2i3<br />
Già neh' anno i8o3, lo stes-<br />
so Pontefice Pio VII , recandosi<br />
nel palazzo Colonna , coli' inter-<br />
vento del sacro Collegio, avea bat-<br />
tezzate le due principesse gemelle<br />
figlie del re Vittorio Emmanucle <strong>di</strong><br />
Sardegna, e della regina Maria Tere-<br />
sa d'Austria, nate ai 19 settembre<br />
i8o3, come descrive il numero 285.<br />
Le due principesse sono la regnante<br />
imperatrice d' Austria Maria- Anna-<br />
Carolina-Pia., e la duchessa <strong>di</strong> Luc-<br />
ca ,<br />
Maria-Tercsa-Fer<strong>di</strong>nan<strong>di</strong>na-Fe-<br />
licita- Gaetana-Pia, ambedue model-<br />
lo <strong>di</strong> cristiana virtù. Lo stesso Pontefice<br />
Pio VII, nel 18 16, per mez-<br />
zo del Car<strong>di</strong>nal Consalvi segretario<br />
<strong>di</strong> stato, tenne al sacro fonte il neonato<br />
figlio del duca <strong>di</strong> Blacas ambasciatore<br />
<strong>di</strong> Francia, facendogli im-<br />
porre il suo nome <strong>di</strong> Pio; ed il suo<br />
successore Leone XII, nella vigilia<br />
della Pentecoste dell'anno 1827,<br />
benedì solennemente il nuovo bat-<br />
tisterio da lui e<strong>di</strong>ficato nella patriar-<br />
cale basilica liberiana, e poscia vi<br />
battezzò sei ebrei. V. Padrini Pon-<br />
tificii.<br />
§ VI. Nome, imposto nel Battesimo.<br />
La Chiesa ebbe sempre a costume<br />
d' imporre ai battezzati un qualche<br />
nome, che altro non fu se non<br />
<strong>di</strong> que' gloriosi uomini, che la onora-<br />
rono colla loro virtù, o la <strong>di</strong>fesero<br />
col loro sangue. Sapientissimo istitu-<br />
to per vero, che coglie doppio van-<br />
taggio in uno, <strong>di</strong> eccitare cioè par-<br />
ticolar devozione a quel santo, <strong>di</strong> cui<br />
si dà il nome, e <strong>di</strong> rammentare le<br />
<strong>di</strong> lui geste per eccitarne l'imita-<br />
zione. Siccome non fu sempre eguale<br />
la <strong>di</strong>sciplina della Chiesa, così pur<br />
varia fu la ceremonia nell' imporre<br />
il nome. A' tempi, in cui generalmente<br />
usavasi il catecumenato, doveanoi
2i4 BAT<br />
fedeli dare in nota alla Chiesa quel<br />
nome, che volevano assumere, alcuni<br />
giurili prima <strong>di</strong> ricevere il Battesi-<br />
mo. Lo <strong>di</strong>ce s. Gregorio Nisseno, in<br />
Orat. advers. eos, qui <strong>di</strong>fferititi Ba-<br />
ptism.j cos'i s. Cirillo Gerosolim., in<br />
Pra'fat. ad cateclies. _, il concilio<br />
Cartaginese can. 85, e s. Agostino<br />
Confession. lib. IX, e semi. 1 3 1<br />
Però, siccome non tutte le chiese<br />
ebbero le medesime costumanze, co-<br />
sì nell'Africa era prescritto, che lo<br />
si dovesse dare due settimane prima<br />
del Battesimo, cioè innanzi la<br />
consegna del simbolo. L' or<strong>di</strong>ne romano<br />
vuole, che nella feria IV del-<br />
la terza settimana <strong>di</strong> quaresima sieno<br />
ricevuti i nomi de' battezzando ;<br />
Silicio Papa, nella lettera ad linc-<br />
io vescovo <strong>di</strong> Tarragona e. 2, pre-<br />
scrive che non più tar<strong>di</strong> <strong>di</strong> quaranta<br />
giorni innanzi il Battesimo venga<br />
dato. I greci osservarono quasi lo<br />
stesso costume, e lo si rileva dalla<br />
prefazione <strong>di</strong> s. Cirillo Gerosol. ad<br />
Catcches. Dal fin qui detto con-<br />
chiusero alcuni, che il nome venisse<br />
imposto nel tempo del catecumenato<br />
piuttostochè nel Battesimo, come<br />
ora si accostuma; <strong>di</strong> tal parere è<br />
Menardo nelle note al sacramenta-<br />
rio <strong>di</strong> s. Gregorio Papa. Ne la opi-<br />
nione va fuor <strong>di</strong> strada, che ragione-<br />
vol cosa si era l'abbandonare insieme<br />
alla condotta <strong>di</strong> vita dell'infedele anche<br />
il <strong>di</strong> lui nome.<br />
Se non fu sempre lo stesso il<br />
tempo , in cui ebbero il nome<br />
i battezzati, non fu parimente la<br />
medesima quella persona che lo<br />
dava. In qualche età era lo stes-<br />
so ministro. Infatti Sergio I Papa, nel<br />
6;)o, secondo quanto ne <strong>di</strong>ce Beila,<br />
Hist. Anglic. lib. V, cap. 7, bat-<br />
tezzando Cerdulla re dei sassoni oc-<br />
cidentali, gli <strong>di</strong>e' il nome <strong>di</strong> Pietro;<br />
egualmente Adriano J,Papa nel 782,<br />
.<br />
BAT<br />
chiamò Pipino il figlio <strong>di</strong> Carlo<br />
Miglio, che avea battezzato in Bu-<br />
ina; Attico patriarca <strong>di</strong> Costantinopoli<br />
nel Battesimo cangiò in hudossia<br />
il nome <strong>di</strong> Alenai de. Nella Mo-<br />
scovia anche oggidì viene conservata<br />
la medesima pratica, ma con ceremo-<br />
nie ben <strong>di</strong>fferenti. Sigismondo, Uh.<br />
de Rebus Moscovitis cap. de Ba-<br />
ptismo, nana che avvisato il sacer-<br />
dote della nascila <strong>di</strong> un fanciullo, si<br />
reca alla casa della puerpera, e stando<br />
alla porta della casa, recita alcune<br />
orazioni, in<strong>di</strong> dà al bambino quel nome,<br />
che meglio gli piace, né si conduce<br />
al Battesimo, «e non abbia com-<br />
pito il quarantesimo giorno. In al-<br />
tri tempi però veniva offerto il nome<br />
da' genitori, come si osserva anche<br />
oggidì, né mancò età in cui<br />
non fosse dato anche dagli stessi pa-<br />
drini.<br />
Il sacerdote poi deve bene guar-<br />
darsi dall' imporre un nome, che<br />
proprio sia de' pagani, né trovisi re-<br />
gistrato nel martirologio. In ogni<br />
tempo fu assai gelosa la Chiesa so-<br />
pra tal punto, e ne abbiamo as-<br />
solute proibizioni fino dal concilio<br />
Niceno, can. 3o. JNiceforo, Hislor.<br />
eccles. lib. VI, e. 11, racconta, che<br />
i primi cristiani amavano <strong>di</strong> assumere<br />
i nomi degli apostoli, e Dio-<br />
nisio Alessandrino presso Eusebio<br />
lib. VII Hist. eccles. e. 2 5, afferma<br />
che specialmente il nome <strong>di</strong> Pie-<br />
tro, Paolo e Giovanni sopra ogni al-<br />
tro voleano portare. Tali appellazio-<br />
ni davansi anche a' tre fanciulli che,<br />
giusta la rubrica dell' antico cere-<br />
raoniale <strong>di</strong> Beroldo, battezzava l'ar-<br />
civescovo <strong>di</strong> Milano in tempo pa-<br />
squale. In Francia v' era una spe-<br />
cial devozione pel nome dell' apo-<br />
stolo s. Filippo, ed ivi in particola!'<br />
modo amavano <strong>di</strong> appropriarselo. Pe-<br />
rò dopo quello degli apostoli, si ebbe
B A T<br />
grande attaccamento pel nome dei<br />
mai-tiri ; quin<strong>di</strong> s. Giovanni Crisostomo<br />
non manca <strong>di</strong> farne cal<strong>di</strong>ssime<br />
raccomandazioni a' suoi <strong>di</strong>ocesani,<br />
e loda molto i citta<strong>di</strong>ni d' An-<br />
tiochia, che per la maggior parte<br />
prendevano il nome <strong>di</strong> s. Mele-zio<br />
vescovo <strong>di</strong> quella città. Che se i<br />
pareteti del battezzando volessero<br />
dargli un nome profano, il romano<br />
rituale insegna, che il sacerdote po-<br />
trà accordarlo nel solo caso che ne-<br />
cessario sia pel conseguimento <strong>di</strong><br />
qualche ere<strong>di</strong>tà; ma sarà poi <strong>di</strong> suo<br />
dovere l' aggiungerne un altro <strong>di</strong><br />
qualche santo registrato nel marti-<br />
rologio.<br />
Intorno poi all'uffizio dei Padri-<br />
ni e delle Madrine , si farà parola<br />
ai rispettivi articoli.<br />
§ VII. Scrutinio miticamente<br />
praticato prima del Battesimo.<br />
Subito che i catecumeni aveano<br />
date telici speranze <strong>di</strong> sé, ed avean<br />
chiesto il Battesimo, dato che aves-<br />
sero il nome, faceansi i così delti<br />
serotini], che tal nome appunto sor-<br />
tirono dallo scrutinarsi in essi l'animo<br />
de' battezzando e ben bilan-<br />
ciarlo se pel sacramento fòsse stato<br />
capace. Vi si tenevano orazioni, let-<br />
tine spirituali, esorcismi, si esaminavano<br />
<strong>di</strong> tratto in tratto i ca-<br />
tecumeni, e questi ancora faceano<br />
la confessione della loro vita ; cosa<br />
che in vero non si riputava neces-<br />
saria pel Battesimo, ma sibben uti-<br />
lissima per ottenerne i suggerimen-<br />
ti più. adatti a' loro bisogni, ed i lumi<br />
più necessairi per la vita novella.<br />
Tertulliano, de Baptism. e. 20, s.<br />
Gregorio Nazianzeno, de Baptismo<br />
orat. 4o, s. Cirillo Gerosolim. Calech.<br />
1 , ed Eusebio, vita Constantini lib.<br />
IV, e. 6r , ne sono testimoni.<br />
BAT 2i5<br />
Lo scrutinio venia eseguito, siccome<br />
consta da chiarissimi docu-<br />
menti, quasi in tutte le singole chie-<br />
se. Che la romana lo praticasse<br />
duopo non fa <strong>di</strong>mostrarlo, che ab-<br />
bastanza lo <strong>di</strong>cono i libri antichi<br />
Pontificali. Della milanese poi, lo si<br />
rileva da s. Ambrogio, de misteriis,<br />
e. 1. L'Africa pur lo avea adotta-<br />
to, e ne parla il IV concilio carta-<br />
ginese, can. 85, nonché s. Agostino<br />
nel libro de fide et opcribus. La<br />
Spagna in egual modo lo ammise,<br />
come <strong>di</strong>ce il concilio <strong>di</strong> Braga o<br />
Bragues can. 9. Le Gallie fecero lo<br />
stesso, e lo abbiamo, oltre che da<br />
innumerabili testimonianze, anche dal<br />
capitolale de' re <strong>di</strong> Francia lib. V,<br />
e. 372. Finalmente s. Cirillo Ge-<br />
rosol. <strong>di</strong>mostra, che anche la chiesa<br />
greca lo praticava. Però non in<br />
tutti i luoghi venia celebrato col<br />
medesimo rito. La Chiesa Romana<br />
lo eseguiva sette volte durante la<br />
quaresima.<br />
Quali poi fossero i giorni de-<br />
stinati all'uopo, non così facilmen-<br />
te appare dagli scrittori <strong>di</strong> cose<br />
sacre, che assai poco su tal punto<br />
si accordano. Tuttavia il Martene,<br />
de antiq. Eccl. ritib. lib. 1, e. 1,<br />
a. 11, n. 3, ci assicura <strong>di</strong> aver <strong>di</strong>ligentemente<br />
veduto l'or<strong>di</strong>ne roma-<br />
no, e quin<strong>di</strong> rilevato che i primi<br />
due scrutimi si faceano nel mercor-<br />
dì e sabbato della terza settimana,<br />
altri due negli stessi giorni della<br />
quarta, il quinto nel mercordì del-<br />
la quinta, ed il sesto e settimo nel<br />
mercordì e sabbato dell'ultima. Ne<br />
solamente faceasi lo scrutinio pel<br />
Battesimo nella vigilia <strong>di</strong> Pasqua<br />
che, militando le stesse ragioni, troviamo<br />
apertissimi documenti com-<br />
provanti essersi praticato anche per<br />
la Pentecoste. Tra gli altri molti, il<br />
sacramentario della chiesa gellonese<br />
, ,
2i6 BAT<br />
stabilisce, che si faccia nel settimo<br />
giorno avanti la festa, così nel quin-<br />
to e nella vigilia.<br />
Prima <strong>di</strong> cominciar lo scrutinio,<br />
giusta il vulgato or<strong>di</strong>ne romano<br />
si bene<strong>di</strong>va la cenere con cui asper-<br />
ge vasi il capo de' catecumeni , <strong>di</strong><br />
poi colla saliva il sacerdote tingeva<br />
le orecchie loro e le narici <strong>di</strong>cendo:<br />
Ephpheta, quoti est adaperire , in odorem<br />
suavitatis j tu attieni ejj'u-<br />
gare, <strong>di</strong>abole, appropinquabit enim<br />
ju<strong>di</strong>cìum Dei. Tal rito però non<br />
avea luogo in tutte le chiese. Venia<br />
quin<strong>di</strong> interrogato il catecumeno<br />
se rinunziava al demonio e se<br />
credeva ai dogmi della fede; poi si<br />
soffiava nella <strong>di</strong> lui faccia, pronun-<br />
ziando le parole: Exi ab eo, immunde<br />
spiritus, et da locuni Spiri-<br />
titi sancto ParaclitOj e davasi nella<br />
fronte il segno <strong>di</strong> croce, aggiungendo<br />
: In nomine Patris3 et Filii, et<br />
Spiritus Sancii. Nel terzo scrutinio<br />
poi si consegnava in iscritto il sim-<br />
bolo e la orazione dominicale , af-<br />
finchè la mandassero a memoria ;<br />
né pi-ima <strong>di</strong> allora si permetteva<br />
<strong>di</strong> apprenderla in forza della <strong>di</strong>sci-<br />
plina dell'arcano ( Pe<strong>di</strong>). Non è<br />
però <strong>di</strong> tutta certezza in quale degli<br />
scrutimi venisse consegnato il sim-<br />
bolo nelle altre chiese. Jl concilio<br />
<strong>di</strong> Agata attesta, che nelle Gallie ve-<br />
nisse dato nella domenica delle Palme;<br />
egualmente nella Spagna ed<br />
in Milano, come lo <strong>di</strong>cono Isidoro<br />
Jspal., de dìvinis qffìc. lib. II, e. i 7,<br />
e s. Ambrogio epist. 20 novae e<strong>di</strong>t.<br />
ad Marcellianam. In Africa era <strong>di</strong>-<br />
verso il costume. Si consegnava tre<br />
settimane avanti il Battesimo, e do-<br />
veasi apprenderlo in otto giorni,<br />
dopo i quali venia consegnata la<br />
orazione dominicale. Veggasi s. A-<br />
gostino serm. 58 e 2 1 3 novae e<strong>di</strong>t.<br />
La chiesa <strong>di</strong> Costantinopoli esibiva<br />
,<br />
li A T<br />
il simbolo nel venerdì santo, e to-<br />
sto doveasi imparare ; così scrivono<br />
Teodoreto Histor. Eccles. lib. II,<br />
e Niceforo lib. XVI, e. 35. 11<br />
simbolo poi non si consegnava<br />
senza qualche formalità. Generalmente<br />
il vescovo solea tenere prima<br />
un sermone, poscia lo recitava,<br />
quin<strong>di</strong> lo spiegava a parte a par-<br />
te. In Roma si ripeteva due volte,<br />
una in greco, l'altra in latino; Io stesso<br />
si praticava in altri luoghi, e nelle<br />
Gallie per tre volte. In Milano leggevasi<br />
per quattro volle, e quivi con<br />
<strong>di</strong>stinta solennità. Congregati i cate-<br />
cumeni, si suonavano le campane, po-<br />
scia, chiuse le porte della chiesa<br />
il vescovo, cantando in tuono mag-<br />
giore dell' evangelio, intuonava , sigliate<br />
vos t et au<strong>di</strong>te symbolumj<br />
quin<strong>di</strong> lo leggea per intero, lo spie-<br />
gava, e da ultimo lo dava in iscritto<br />
congiuntamente all'orazione domini-<br />
cale . V. Martene loc. cit. a. 11.<br />
Non è del tutto preciso quando<br />
siasi estinta la <strong>di</strong>sciplina dello scru-<br />
tinio. Sembra però verosimile che<br />
andasse in <strong>di</strong>suso gradatamente, secondo<br />
che più occorreva <strong>di</strong> conferire<br />
il Battesimo. Non<strong>di</strong>meno anche<br />
oggidì la Chiesa prescrive che lad-<br />
dove trattisi <strong>di</strong> battezzare un adul-<br />
to, non venga conferito il sacramento,<br />
se per alcuni giorni prima<br />
non venga provato nel buon costume,<br />
istruito nella verità della reli-<br />
gione, ed esperimentato sulla fermezza<br />
del suo proposito. "Vegg. il Ri-<br />
tuale Romano, De adulto r. Baplismo.<br />
§ Vili. Ceremonie innanzi ilBattesimo,<br />
secondo l'antica <strong>di</strong>sciplina<br />
e la presente.<br />
Provati che fossero i catecumeni<br />
ne' precedenti scrutimi, e venuto il<br />
giorno stabilito pel Battesimo, si<br />
,
BAT<br />
conducevano per tempo alla chie-<br />
sa, dove il sacerdote o il vescovo<br />
ripeteva gli esorcismi, la imposizione<br />
delle mani, la unzione ed altri<br />
riti. Secondo il costume della Chie-<br />
sa Romana , compite le accennate<br />
ceremonie, venivano licenziati dalla<br />
chiesa. L'arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong>cea ad alta<br />
voce : Catecliumeni recedant, o-<br />
mries catecliumeni exeant foris 3 ed<br />
il <strong>di</strong>acono soggi ugn èva \ Fìlli ca-<br />
rissimi, revertimini in loca vestra<br />
expeetanles horani qua possit circa<br />
i'os Dei gratia Bapiismum. operari.<br />
Circa l'ora ottava poi ritornavano,<br />
e si cominciava la funzione colla<br />
lettura <strong>di</strong> alcune lezioni dell'antico<br />
Testamento ; in<strong>di</strong> si procedeva alla<br />
bene<strong>di</strong>zione del sacro fonte , e fi-<br />
nalmente, premessa la rinuncia al<br />
demonio, la unzione e la professione<br />
<strong>di</strong> fede, venivano battezzati. Per<br />
ciò che spetta alla rinunzia , dessa<br />
facevasi in tre volte, cioè al demo-<br />
nio, alle <strong>di</strong> lui pompe, ed alle <strong>di</strong><br />
lui opere, e si slava rivolti all' oc-<br />
cidente soffiando e sputando con<br />
altri segni d'in<strong>di</strong>gnazione, affili <strong>di</strong><br />
manifeslare il <strong>di</strong>sprezzo, onde si a-<br />
vrebbero tali cose rinuiv/iate. Questo<br />
rito venia osservato da' latini insieme<br />
e da' greci. De' primi ne fa fede<br />
s. Ambrogio, lib. De mysteriis e. 2,<br />
e s. Girolamo, Comm. in proph.<br />
Amos e. 6j de' secon<strong>di</strong> parlano s.<br />
Cirillo Gerosol. in Calceli. 1. mystagoc,<br />
e s. Gregor. Nazianz., Oratone<br />
4o, i quali anche aggiungono<br />
che i greci alzavano le mani, come<br />
per <strong>di</strong>scacciar lunge il demonio.<br />
Si vuole che il rito <strong>di</strong> tale ri-<br />
nunzia fosse d' istituzione apostolica,<br />
e così per vero la pensa s. Basilio,<br />
lib. De Spirita Saneto, e. 27. Cer-<br />
to si è che usavasi ne' primi tem-<br />
pi , e <strong>di</strong> esso parlano Origene ,<br />
Conivi, in epist. ad Romanos, san<br />
VOL. IV.<br />
,<br />
BAT 217<br />
Cipriano epist. 7, e Tertulliano De.<br />
corona mililis, e. 3. Riguardo poi<br />
alla unzione, questa colf olio de'ca-<br />
tecumcni facevasi in sul petto e fra le<br />
spalle. In alcuni luoghi , come si<br />
vede ne' Pontificali e nell'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />
Gelasio, si premetteva alla rinunzia,<br />
in alcuni altri anche si omet-<br />
teva come se fosse stata eseguita negli<br />
scrutimi. I greci accostumavano<br />
<strong>di</strong> farla sempre dopo la rinunzia,<br />
ed ungevano tutto il corpo da capo<br />
a pie<strong>di</strong>. La chiesa d' Alessan-<br />
dria, giusta l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Severo pa-<br />
triarca, usava due unzioni : la prima<br />
dopo la rinunzia, l'altra imme<strong>di</strong>atamente<br />
innanzi 1' immersione.<br />
Rispetto alla professione <strong>di</strong> fede,<br />
siccome è fuori <strong>di</strong> dubbio che sia<br />
stata praticata anche dagli stessi a-<br />
postoli, cosi <strong>di</strong> essa parlano d' ac-<br />
cordo tutti gli scrittori, i manoscrit-<br />
ti antichi Pontificali, ed i recenti<br />
rituali; quin<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>amo cosa inutile<br />
<strong>di</strong>ffondersi a parlarne più a lungo.<br />
Più estese eru<strong>di</strong>zioni sulle ceremonie,<br />
che precedevano il Battesimo, si avranno<br />
all'articolo Catecumeno.<br />
Secondo quanto prescrive il pre-<br />
sente Romano Rituale, pel Battesimo<br />
degli adulti si devono osservare<br />
le seguenti ceremonie. Dapprima<br />
raccolti gli ecclesiastici, si comincia<br />
colla recita <strong>di</strong> alcuni salmi e pre-<br />
ghiere, terminate le quali il sacer-<br />
dote o il vescovo va alla porta<br />
masfinore della chiesa dove sta il<br />
catecumeno, e gli chiede con qua!<br />
nome voglia chiamarsi e che cosa<br />
desideri dalla Chiesa. Avutane la<br />
risposta, gli domanda se rinunzia<br />
al demonio, lo interroga sulla fede<br />
e sul simbolo, quin<strong>di</strong> soffia tre vol-<br />
te sulla <strong>di</strong> lui faccia ; gli fa col pol-<br />
lice il segno <strong>di</strong> croce sulla fron-<br />
te e sul petto, accompagnando que-<br />
st'atto con un'ammonizione ed ora-<br />
28
2i8 BAT<br />
zione. Eseguita che sia, ripete nuovamente<br />
il segno <strong>di</strong> croce, e lo fa<br />
anche sul petto, nelle orecchie, sugli<br />
occhi, sulle narici è sulla bocca, seguendo<br />
due orazioni e la imposizione<br />
delle mani. Quin<strong>di</strong> bene<strong>di</strong>ce il sale, e<br />
glielo pone in bocca, e poi gli dà<br />
la pace con altra orazione. Allora il<br />
sacerdote comanda al catecumeno,<br />
che s' inginocchi e reciti l'orazione<br />
dominicale, dopo la quale dà or<strong>di</strong>ne<br />
al padrino <strong>di</strong> segnarlo nella fronte,<br />
come lo segna pur egli in forma <strong>di</strong><br />
croce, ed in nome della santissima<br />
Trinità. Di bel nuovo gì' impone le<br />
mani sul capo, in<strong>di</strong> passa agli esor-<br />
cismi. Terminati che sieno, lo in-<br />
troduce in chiesa, dove il catecumeno<br />
prosteso a terra adora il Signore,<br />
ed alzatosi recita in compagnia<br />
del sacerdote il simbolo ed il Pater<br />
noster ec. Riceve un' altra volta la<br />
imposizione! delle mani, e il prete fa<br />
un secondo esorcismo, dopo <strong>di</strong> che<br />
lo bagna colla saliva nelle orecchie<br />
e nelle narici. Lo s'interroga nuovamente<br />
sulla rinunzia al demonio,<br />
alle pompe ed alle <strong>di</strong> lui opere;<br />
<strong>di</strong>poi coli' olio de' catecumeni si fa<br />
la unzione in forma <strong>di</strong> croce sul<br />
petto e fra le spalle; quin<strong>di</strong> vien<br />
richiesto qual nome voglia assumere,<br />
se creda ne' misteri della fede e se<br />
voglia battezzarsi. Avutasi la riposta<br />
affermativa, si procede all'ammini-<br />
strazione del sacramento. Le ceremonie<br />
che si praticano pel Battesimo<br />
de' fanciulli sono più semplici e<br />
piò brevi. V. Situai. Boni. De pars'idor.<br />
Bapt.<br />
11 Sarnelli, nella lettera XXXII,<br />
parlando della confessione fatta an-<br />
ticamente dagli adulti prima del<br />
Battesimo, <strong>di</strong>ce: che ne'primi tempi<br />
la confessione si faceva pubblica-<br />
mente, e poi segretamente, giacché<br />
quantunque i sacramenti in quanto<br />
BAT<br />
alle cose essenziali sieno stati e sieri<br />
per essere sempre i medesimi; però<br />
nei riti che li accompagnano, in <strong>di</strong>-<br />
verse chiese, luoghi e tempi, furono<br />
<strong>di</strong>versi; il perchè si confessavano,<br />
come <strong>di</strong>ce il dottore s. Tommaso,<br />
(par. 3, q. 68, art. 6), non già per<br />
essere assoluti, o perchè fosse loro<br />
imposta penitenza, che ciò sarebbe stato<br />
d'ingiuria al sacramento del Batte-<br />
simo, ed alla stessa morte del Be-<br />
dentore; ma perchè, sapendosi la<br />
loro vita passata, potessero istruirsi<br />
come si dovevano regolare per l'av-<br />
venire, detestando i peccati passati,<br />
e proponendo <strong>di</strong> non ricadérvi. Og-<br />
gi però tale costume non ha più<br />
vigore.<br />
§ IX. Diverse maniere <strong>di</strong><br />
abluzione nel Battesimo.<br />
In tre maniere la Chiesa ebbe<br />
costume <strong>di</strong> fare l'abluzione, per a-<br />
spersione, cioè, per immersione e per<br />
infusione. Di ognuna <strong>di</strong> esse abbiamo<br />
chiarissime testimonianze. La<br />
aspersione fu usata dagli apostoli,<br />
che troppo lunga cosa sarebbe stata<br />
immergere dell' acqua ciaschedun<br />
de' convertiti fedeli, poiché alle volte<br />
in un solo sermone cresceano a più<br />
migliaia. La Chiesa ebbe sempre<br />
anche questo per vero Battesimo, e<br />
condannò in ogni tempo coloro, che<br />
osarono alzare in contrario la vo-<br />
ce. Però, laddove una stretta neces-<br />
sità non lo richiedesse, fino da quei<br />
primi tempi si battezzò per immer-<br />
sione.<br />
Questa si praticava immergendo<br />
tre volte nell'acqua quegli che dovea<br />
battezzarsi, in memoria, come<br />
<strong>di</strong>ce Valifrido, della sepoltura triduana<br />
<strong>di</strong> Cristo, il qual uso fu ri-<br />
tenuto dalla chiesa greca e dall'ani-
BAT<br />
brogiana. E perchè si sparse in<strong>di</strong><br />
nella Spagna da alcuni eretici l'er-<br />
rore <strong>di</strong> ammettere tre sostanze <strong>di</strong>-<br />
stinte nella Ss. Trinità, per opporsi<br />
ad esso fu in quella chiesa intro-<br />
dotta l'unica immersione; onde in-<br />
terrogato s. Gregorio I da s. Leandro,<br />
vescovo <strong>di</strong> Siviglia, intorno a<br />
questa <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> rito , rispose :<br />
Quia in una fide nihil ofjicil in<br />
Ecclesia consuetudo. IVos autem<br />
parlando dell'uso romano <strong>di</strong> quel<br />
tempo , quod tertio mergamus , triduance<br />
sepulturce sacramenta significanius,<br />
ut cium tertio infans ab<br />
aquis educitur, resurrectio triduani<br />
temporis exprimatur, Lib. I, Epist.<br />
XL1II ad Leandrum. L'autorità <strong>di</strong><br />
s. Gregorio I fu seguita da' padri<br />
del concilio toletano IV, can. VI<br />
appresso Labbé Concil. tom. Ili , col.<br />
1796.<br />
I catecumeni interamente spo-<br />
gliatisi <strong>di</strong>scendevano al Battistero,<br />
dentro nell'acqua, e vi s'immergevano<br />
per tre volte accompagnandoli<br />
con una mano il sacerdote, ed in<br />
ciascuna immersione pronunziando<br />
il nome <strong>di</strong> una persona della ss.<br />
Trinità, giusta la formula prescritta<br />
da Gesù Cristo. Perchè poi in cosa<br />
<strong>di</strong> tanto rilievo la decenza venisse<br />
pienamente serbata, o si battezzavano<br />
gli uomini in luogo separato<br />
dalle donne, e perciò in molti battisteri<br />
v'erano due vasche; oppur<br />
anche prima battezzavamo gli uomi-<br />
ni, poscia le donne. E perchè il sacer-<br />
dote medesimo nel secondo caso fosse<br />
<strong>di</strong>feso, la piscina del Battistero venia<br />
circondata da cortine per modo<br />
che non si accorgeva se non per via<br />
dell'u<strong>di</strong>to che la persona era entra-<br />
ta nell' acqua. Allora egli porgea il<br />
solo braccio al <strong>di</strong> dentro delle cortine<br />
per accompagnarne le immer-<br />
sioni; dopo le quali sollecite le<br />
,<br />
BAT 219<br />
<strong>di</strong>aconesse rivestiamo la battezzata.<br />
I greci mantengono ancora l'uso<br />
della immersione ; ma i latini co-<br />
minciarono ad abbandonarla dopo il<br />
duodecimo secolo, secondo che si può<br />
raccogliere dalle notizie più critiche,<br />
e ci surrogarono la infusione, siccome<br />
quella per cui versandosi l' acqua<br />
soltanto sul capo del battezzando<br />
è assai più comoda e precipuamente<br />
pe' bambini più sicura.<br />
§ X. Materia del Battesimo.<br />
Vi ha due sorta <strong>di</strong> materia nel<br />
sacramento del Battesimo, rimota,<br />
cioè, e prossima. La rimota è l'acqua,<br />
la prossima è l'applicazione<br />
<strong>di</strong> questa sul corpo del battezzato.<br />
Di che siamo fatti certi per la<br />
tra<strong>di</strong>zione costante e perpetua dei<br />
padri e per la pratica della Chiesa<br />
universale. L'acqua debb' essere na-<br />
turale, ossia elementare, come lo<br />
<strong>di</strong>mostra il vocabolo stesso, rendendone<br />
la ragione s. Tommaso, q. 6G<br />
art. 3 , per lo confronto della natura<br />
e della proprietà dell' acqua<br />
cogli effetti cui il Battesimo produ-<br />
ce; perocché siccome l'acqua lava<br />
le brutture del corpo, così il Bat-<br />
tesimo lava quelle dell'anima, e<br />
siccome l'acqua rinfresca il corpo,<br />
così il Battesimo tempera il calor<br />
della concupiscenza ( s. Girol. Episi.<br />
83 ad Oecan. ). A cui può aggiungersi<br />
che essendo il Battesimo un<br />
sacramento necessario per la salute<strong>di</strong><br />
tutti, conveniva per esso una<br />
materia comune. La mescolanza<br />
non<strong>di</strong>meno <strong>di</strong> altra cosa coli acqua<br />
naturale non sempre ne cangia la<br />
natura da renderla materia inetta al<br />
sacramento; quin<strong>di</strong> non sono inette<br />
ben inet-<br />
p. e. le acque minerali ; ma<br />
ti sono i liquori , il vino, il latte co.<br />
,
220 BAT<br />
Quantunque ogni sorta <strong>di</strong> acqua<br />
naturale sia materia sufficiente pel<br />
Battesimo, tuttavolta, quando è<br />
possibile, conviene far uso dell'acqua<br />
benedetta, che a tal fine si conserva<br />
nel battistero. Che se quest' acqua<br />
<strong>di</strong>minuisse in modo da non esser<br />
sufficiente pel resto dell' anuo, se<br />
ne potrà mescolare dell'altra non<br />
benedetta, ma in minor quantità.<br />
Circa la materia prossima del<br />
Battesimo, è facile il rilevarlo da<br />
quanto si <strong>di</strong>sse al § VI. L'uso a<br />
cui l'acqua deesi applicare nel Bat-<br />
tesimo per istituzione <strong>di</strong> Cristo è<br />
l'esteriore lavamento del corpo. Il<br />
nome slesso <strong>di</strong> Battesimo ed il verbo<br />
battezzare espresso nelle parole<br />
del <strong>di</strong>vino istitutore lo <strong>di</strong>mostrano,<br />
perocché baptizare per uso delle<br />
<strong>di</strong>vine Scritture e per comun sen-<br />
timento è lo stesso che abluere<br />
cioè lavare. V. più sopra il detto<br />
§ VI.<br />
§ XI. Della forma del Battesimo.<br />
Nella chiesa latina la forma del<br />
Battesimo si è questa : Ego te ba-<br />
ptizo in nomine Patris, et Filii, et<br />
Spirilus Sancii. Questa forma con-<br />
tiene e rende quella da Gesù Cri-<br />
sto istitutore <strong>di</strong> questo sacramento<br />
prescritta; e però presuntivamente<br />
fino dalla stessa età degli apostoli<br />
fu in uso presso i latini nella cele-<br />
brazione del Battesimo, in<strong>di</strong>candola<br />
il sacramentario <strong>di</strong> s. Gregorio Magno<br />
ti t. 66, e 1' Or<strong>di</strong>ne Romano<br />
dato alla luce poco dopo la <strong>di</strong> lui<br />
morte, come cosa non nella Chiesa<br />
allora introdotta , ma sì trasmessa<br />
dai maggiori. Negli atti <strong>di</strong> s. Ste-<br />
fano Papa, presso il Baronio an. 2 5c)<br />
n. 2, la si legge da lui proferita<br />
nel conferire il Battesimo. Le pa-<br />
,<br />
BAT<br />
iole <strong>di</strong> questa forma esprimono e<br />
l'azione sacramentale e il soggetta<br />
e la causa <strong>di</strong> essa sì ministeriale<br />
che principale, che è la ss. Trinità<br />
<strong>di</strong> cui e la essenza una si <strong>di</strong>chiara<br />
colla parola in nomine , e si spie-<br />
ga la <strong>di</strong>stinzione delle persone e-<br />
spressamente nominate ed invoca-<br />
te . Legittima riconoscono questa<br />
forma ed il consenso <strong>di</strong> tutte le<br />
chiese occidentali , i concili i La-<br />
teranense IV e Fiorentino nel de-<br />
creto <strong>di</strong> Eugenio IV per gli Armeni<br />
, ed il Tridentino sess. 7<br />
can. 4-<br />
Presso i greci poi e gli altri orien-<br />
tali la forma del Battesimo si è<br />
questa: Baptizatar , e non già ba-<br />
ptizetur come molti credono., servus<br />
Dei in nomine Patris et Filli et<br />
Spinimi Sancti. Ed è antichissima<br />
appo loro una tal forma, e per le-<br />
gittima fu sempre dalla Chiesa la-<br />
tina riconosciuta. Né per vero <strong>di</strong>re<br />
dalla nostra è punto <strong>di</strong>versa. Che<br />
se in essa l' atto <strong>di</strong> lavare è reso<br />
passivamente, e quin<strong>di</strong> il ministero<br />
del battezzante sia in<strong>di</strong>cato solo che<br />
implicitamente, nulla importa; men-<br />
tre è <strong>di</strong>chiarata la causa principale<br />
da cui il Battesimo trae la sua vir-<br />
tù, cioè la ss. Trinità; come può os-<br />
servarsi nel decreto del concilio Fio-<br />
rentino.<br />
Invalido è pertanto quel Battesimo<br />
nel quale nominate non siano<br />
espressamente tutte le tre persone del-<br />
la ss. Trinità oppur la Trinità collet-<br />
tivamente sia espressa; intorno a<br />
che sono da vedersi Natale Alessandro,<br />
s. Tommaso, il Tournely, il Bellar-<br />
mino, il Suarez ed altri. Tuttavolta<br />
v' à chi <strong>di</strong>ce essersi dal Pontefice s.<br />
Gregorio I Magno del 090, ratilì-<br />
oato il Battesimo dato dagli eretici,<br />
coli' espresso nome della ss. Trinità,<br />
come si legge neh' epistola 67 libro
BAT<br />
XI, e come una tal <strong>di</strong>sputa fu pure<br />
eccitata nel secolo XVI sopra il Battesimo<br />
dei calvinisti, Papa s. Pio V<br />
creato nel 1 566, <strong>di</strong>chiarò esser valido.<br />
{V. Maldonato <strong>di</strong>sp. de Bapt. q. 4)-<br />
Convcrtiti ugualmente nell'anno 86<br />
alla fede i bulgari, Papa Nico-<br />
lò I loro mandò nell'866, i suoi<br />
legati, e per istruzione <strong>di</strong> questi <strong>di</strong>e-<br />
de loro 106 risposte, a tanti que-<br />
siti fattigli dal re , tra le quali la<br />
i o4 <strong>di</strong>ede luogo a' teologi ad una<br />
grande <strong>di</strong>sputa , ed era , che non<br />
dovessero battezzarsi <strong>di</strong> nuovo quel-<br />
li che avevano ricevuto il Battesimo<br />
in nome della ss. Trinità, o in<br />
nome soltanto <strong>di</strong> Cristo. Tra le ri-<br />
sposte, che i teologi apportano in<br />
questo punto, sembra al Novaes la<br />
più opportuna il <strong>di</strong>re, che il Papa<br />
voleva significare non la forma del<br />
Battesimo, imperciocché questa dee<br />
essere in nome della Trinità , ma<br />
bensì la fede in Cristo degli adul-<br />
ti, che doveano ricevere il Battesimo<br />
in nome della Trinità. Veggasi<br />
Arduino in quaest. de Bapt. Chri-<br />
sti nomine, Natale Alessandro, Theo-<br />
log, dogrn. lib. i i tract. II capo I<br />
art. 3 reg. i, e Lan<strong>di</strong>ni, De apo-<br />
stolìs in universum, interrog. 36*<br />
E altresì necessario l' esprimere,<br />
prima della invocazione delle <strong>di</strong>vine<br />
Persone colla parola baptizo l'a-<br />
zione del battezzante ; ed è neces-<br />
sario in guisa che il Battesimo sen-<br />
za <strong>di</strong> ciò è invalido, secondo che<br />
<strong>di</strong>chiarano Alessandro III Extr. de<br />
Baptis., Eugenio IV nel concilio<br />
<strong>di</strong> Firenze , ed Alessandro VIII.<br />
San Tommaso poi ciò conferma<br />
con una ragione presa dall' intima<br />
natura de' sacramenti, nei quali tut-<br />
ti confessano essere necessaria la in-<br />
tenzione del ministro , e nel caso<br />
del Battesimo, perchè non si può<br />
conoscere se 1' esterna abluzione sia<br />
1<br />
BAT 22i<br />
piuttosto determinata al Battesimo<br />
che alla guarigione del corpo, oppur<br />
anche ad altro uso spirituale.<br />
Quattro sono ancora nella forma<br />
del Battesimo le parole delle qua-<br />
li si <strong>di</strong>sputa tra i teologi se la lo-<br />
ro omissione renda invalido il Bat-<br />
tesimo, cioè ego, in, le, et. Che se<br />
l' ego, per l' asserzione <strong>di</strong> s. Tommaso<br />
q. 66 a. 5, non rende invalido<br />
il sacramento, ben lo rende, per<br />
la opinione del medesimo dottore,<br />
la parola te, come quella per la<br />
quale si determina l'atto; ma in-<br />
valido non lo rende l'omissione del-<br />
l' in come opinano il Giuvenino ed<br />
il Concilia, e nemmeno quella del-<br />
l' et, dacché le tre <strong>di</strong>vine Persone,<br />
una volta nominate, per la nativa<br />
e propria virtù loro vengono ad un<br />
tempo <strong>di</strong>stinte.<br />
La clausola Amen , che si suole<br />
aggiungere , è troppo chiaro non<br />
appartenere né alla forma, né alla<br />
integrità del sacramento ; perocché<br />
non viene prescritta dal concilio <strong>di</strong><br />
Trento, né trovasi espressa nel ca-<br />
techismo romano, par. 2 de Bapt.<br />
Sacram. man. i 3, ove intera si espone<br />
la forma del Battesimo , e<br />
nemmeno presso s. Tommaso q. 66<br />
art. 5 ove <strong>di</strong> proposito ne parla.<br />
Dal sin qui detto può <strong>di</strong> leggeri<br />
inferirirsi essere sostanziale mutazione<br />
quella, che il senso corrompe<br />
delle parole : essa sola rendere invalido<br />
il sacramento , mentre non<br />
nuoce alla vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> esso quella,<br />
che la cangia in cosa non sostan-<br />
ziale.<br />
Il ministro però del Battesimo<br />
non può, senza peccato, deliberatamente<br />
aggiungere o variare alla forma<br />
prescritta; ma in un i<strong>di</strong>ota ciò<br />
può aver luogo <strong>di</strong> scusa. E <strong>di</strong> fatti<br />
il Pontefice s. Zaccaria, del 741, ri-<br />
spondendo al quesito <strong>di</strong> s. Bonifacio
222 BAT<br />
apostolo della Germania , <strong>di</strong>chiarò<br />
che il Battesimo conferito per sola<br />
ignoranza della lingua latina, colle<br />
parole: Baptizo te in nomine Patria,<br />
et Filia, et Spirita Sancta, dovesse<br />
tenersi per valido. Pompeo Sarnelli<br />
nella lettera XLVII, tomo V p. 92,<br />
nella quale tratta della forma del<br />
Battesimo nella Chiesa greca e latina<br />
ed esamina perchè le persone costituite<br />
in <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong>cano Noi, e parlino in<br />
plurale, <strong>di</strong>ce, che se una persona<br />
particolare, battezzando <strong>di</strong>cesse :<br />
Nos te baplizamus , sarebbe valido<br />
il Battesimo, benché illecito ; ma<br />
però il battezzante peccherebbe ,<br />
per la esposta ragione che non è<br />
lecito variar la forma ne'sacramenti,<br />
ancorché nel significato non princi-<br />
pale.<br />
Il medesimo Sarnelli nella Let-<br />
tera XXIII nel tomo X pagina<br />
4B, in cui tratta, che la testimonianza<br />
<strong>di</strong> un solo basta per pro-<br />
vare che taluno sia battezzato , e,<br />
de sacramenti sotto con<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong>-<br />
ce : « E regola generale, non esservi<br />
causa veruna , la quale si termini<br />
colla testimonianza <strong>di</strong> un solo, benché<br />
legittima , <strong>di</strong>cendo persino il<br />
Deuteronomio e. 1 7 v. 6 : In ore duorum,<br />
aut trium testami, ec. Ma que-<br />
sta regola ha luogo quando si trat-<br />
ta del pregiu<strong>di</strong>zio altrui, e dove ciò<br />
non vi sia, si crede alla testimo-<br />
nianza <strong>di</strong> un solo, come pel Batte-<br />
simo, <strong>di</strong>cendo la Glossa: Testimonio<br />
nnius cre<strong>di</strong>tur in Baptismo. >> Se poi<br />
si dubitasse del Battesimo <strong>di</strong> alcuno,<br />
per mancanza <strong>di</strong> testimonio, si dee<br />
battezzare con la seguente formula,<br />
come si legge nelle rubriche del Ri-<br />
tuale romano : Si non es baptizatus<br />
3 ego te baptizo in nomine Pa-<br />
tris, et Filìì, et Spiritus Sancii.<br />
Nel Rituale romano, dove si parla<br />
del vescovo che battezza, si prescri-<br />
BAT<br />
ve la medesima forma, che usa il<br />
sacerdote.<br />
§ XII. Cerimonie dopo il Battesimo<br />
giusta l'antica e la moderna<br />
<strong>di</strong>sciplina.<br />
Appena che il battezzato era usci-<br />
to dalla sacra fonte, il sacerdote lo<br />
ungeva in fronte col sacro crisma. La<br />
istituzione <strong>di</strong> tal cerimonia vuoisi at-<br />
tribuire al Papa s. Silvestro I, del 3 1 5,<br />
ed infatti abbastanza lo si prova<br />
dal <strong>di</strong> lui Pontificale, e dall' asser-<br />
zione <strong>di</strong> parecchi critici scrittori,<br />
tra' quali Amalario, De Eccles. ofjìc.<br />
lib. 1, e. 27. Di essa parla In-<br />
nocenzo I, del 4° 2 > nella lettera a<br />
Decenzio, ed Isidoro, De Eccles.<br />
ofjìc. lib. 2, e. i5. Che se prima<br />
<strong>di</strong> s. Silvestro si ha memoria <strong>di</strong><br />
unzioni praticate sulla fronte , que-<br />
ste non devonsi intendere che della<br />
Cresima. Non è fuor <strong>di</strong> luogo os-<br />
servare , che nelle gran<strong>di</strong> concor-<br />
renze de' battezzan<strong>di</strong>, la unzione si<br />
faceva da un altro sacerdote , non<br />
mai però dal <strong>di</strong>acono, sebbene sien-<br />
vi autori, che sostengono le Gallie<br />
aver permesso a' loro <strong>di</strong>aconi tal<br />
ministero. Nella chiesa <strong>di</strong> Cartagi-<br />
ne, secondo che ne <strong>di</strong>ce s. Cipriano,<br />
accostumavasi anche dare il bacio<br />
<strong>di</strong> pace a' can<strong>di</strong>dati; ma sembra un<br />
uso proprio solo <strong>di</strong> que' luoghi.<br />
Dopo la sacra unzione i catecumeni<br />
si vestivano <strong>di</strong> bianco in segno del-<br />
la grazia ricevuta nel Battesimo,<br />
e si portava per sette giorni questa<br />
veste per significare i sette doni del-<br />
lo Spirito Santo ricevuti pel Bat-<br />
tesimo. Eusebio, De vita Constantini<br />
e. 62 ; s. Ambrogio De My-<br />
s. Agostino serm. 223,<br />
steriis e. 7;<br />
ricordano l'antichità <strong>di</strong> questa pratica.<br />
Oltre alla can<strong>di</strong>da veste, impo-
BAT<br />
nevano sul capo un velo, con un filo<br />
rosso. Il primo era simbolo della co-<br />
rona reale acquistata pel merito del<br />
sangue del Salvatore, e chiamavasi<br />
il crismale, perchè cuopriva quella<br />
parte ch'era stata unta col crisma.<br />
Si dava pure al battezzato una can-<br />
dela accesa, perchè intendesse, che la<br />
<strong>di</strong> lui anima, sciolta dalla servitù<br />
del demonio con la libertà de' fi-<br />
gliuoli <strong>di</strong> Dio, è <strong>di</strong>venuta sposa <strong>di</strong><br />
G. C, in<strong>di</strong> calzati gli adulti si consegnavano<br />
al vescovo da cresimarsi,<br />
il quale donava a ciascuno <strong>di</strong> essi<br />
<strong>di</strong>eci Siliqiri. Stima il Visconti, <strong>di</strong>-<br />
scorrendo <strong>di</strong> tal cerimonia, che questi<br />
siliqui fossero monete <strong>di</strong> poco<br />
prezzo , per <strong>di</strong>singannare alcuni , i<br />
quali calunniavano i vescovi , che<br />
amministrassero i sacramenti per in-<br />
teresse. Ma vien contraddetto dal p.<br />
Menochio nelle sue Stuore, asseren-<br />
do, che i detti siliqui non erano<br />
altrimenti denari, ma certi frutti <strong>di</strong><br />
poco conto chiamati comunemente<br />
guainclle, le quali perchè erano dol-<br />
ci, aggra<strong>di</strong>vano a' fanciulli : se forse<br />
con tal cerimonia significar non vo-<br />
lesse la Chiesa il felice passaggio<br />
che fanno i battezzati, a guisa <strong>di</strong> fi-<br />
gliuoli pro<strong>di</strong>ghi, che sciolti dalla miserabile<br />
servitù del demonio, non<br />
doveano satollarsi più delle silique<br />
destinate ai porci , ma fare ritorno<br />
alla casa paterna.<br />
Parlando il Sarnelli nella lettera<br />
XLIX sull' Umiltà cristiana, tomo<br />
X p. 107, <strong>di</strong>ce: questa virtù s'insinuava<br />
alle persone novellamente<br />
battezzate, le quali portavano pendente<br />
al collo l' immagine <strong>di</strong> Gesù<br />
Cristo in un agnello, impresso nella<br />
cera detta Agnus Dei, per impa-<br />
rare ad essere a somiglianza <strong>di</strong> lui<br />
mansueti ed umili <strong>di</strong> cuore. V. Agnus<br />
Dei Versetto, ed Agnus Dei<br />
<strong>di</strong> Cera Benedetti, non che Pa-<br />
,<br />
BAT 22 3<br />
squale Copeti, delle Pemattazioni 3<br />
che i novelli battezzati facevano, e<br />
dell'antica costumanza <strong>di</strong> <strong>di</strong>spensar<br />
gli Agnus Dei <strong>di</strong> cera benedetti 3<br />
ne' suoi Discorsi <strong>di</strong> Liturgia, Roma<br />
1 765.<br />
Dopo il Battesimo, i neofiti ricevevano<br />
la Confermazione e la Eucaristia.<br />
Di tal <strong>di</strong>sciplina fanno parola fra i la-<br />
tini Tertulliano, lib. De Baplism.<br />
e. ult., s. Cipriano episl. 63 ad Cce-<br />
cilium , s. Ambrogio De mysleriis 3<br />
e. 8, e fra i greci, s. Gio. Grisostoma,<br />
Ho ni. ad illumin. 3 e s. Dionisio<br />
De eccles. Hierarch. cap. de Bapt.<br />
Durò tal cerimonia per molti secoli,<br />
ed anche dopo il decimo ve ne sono<br />
memorie. V. Mar tene loc. cit. art. 1 2.<br />
n. i4- Rispetto poi a' fanciulli, il<br />
<strong>di</strong>vin sangue venia loro posto col<br />
calice alle labbra ; ma succedendo<br />
de' sinistri effetti, fu stabilito che il<br />
sacerdote tignesse il <strong>di</strong>to nel calice,<br />
e lo desse a succhiare al fanciullo.<br />
Finalmente venia posto a' catecume-<br />
ni il latte ed il mele , come segno<br />
della infanzia loro ne' misteri della<br />
fede. Questo costume, secondo 1' as-<br />
serzione <strong>di</strong> Tertulliano e <strong>di</strong> s. Girolamo,<br />
assai antico, perseverò fino al<br />
secolo IX , e ne fa fede Giovanni<br />
<strong>di</strong>acono nella lettera a Senario, t. I<br />
Musisi Italici.<br />
Neil' attuale <strong>di</strong>sciplina , laddove<br />
sia battezzato il catecumeno, riceve<br />
la crismale unzione nella fronte, <strong>di</strong>-<br />
poi il sacerdote fa una preghiera e<br />
gli dà la pace, quin<strong>di</strong> è vestito <strong>di</strong><br />
bianco e gli si porge il cereo acce-<br />
so. Finalmente è congedato colle<br />
parole : Vade in pace 3 et Dominus<br />
sit tecum.<br />
§ XIII. Esercizii de' neofiti dopo<br />
il Battesimo.<br />
Compite le cerimonie del Batte-
M4 BAT<br />
simo, dentro lo stesso giorno veniva<br />
letto a' neofiti il vangelo <strong>di</strong> s. Gio-<br />
vanni, affinchè intendessero 1' altez-<br />
za della grazia <strong>di</strong>vina per la quale<br />
erano <strong>di</strong>venuti figliuoli adottivi <strong>di</strong><br />
Dio. La medesima cosa venne pra-<br />
ticata nella chiesa <strong>di</strong> Parigi, <strong>di</strong> Sois-<br />
sons e <strong>di</strong> Reims, come si vede negli<br />
antichi loro rituali. Per otto giorni<br />
doveano rimanersene separati dal<br />
popolo e ragunati in qualche pio<br />
luogo. Ogni mattina ricevevano la<br />
comunione alla messa che per essi<br />
venia celebrata, e dopo recitavasi<br />
un sermone. Anche oggidì, dove si<br />
potesse, bramerebbe la Chiesa siffat-<br />
to utilissimo ritiro. V. Martene loc.<br />
cit. a. 12 n. 17 et seq.<br />
5 XIY. Battesimo <strong>di</strong> desiderio,<br />
e <strong>di</strong> sangue.<br />
Del sacramento del Battesimo<br />
in voto, parla il Sarnelli, tomo III<br />
pag. i4o, nel seguente modo: » che<br />
gli adulti col Battesimo in volo<br />
possano salvarsi, è <strong>di</strong>chiarato espressamente<br />
dal sacro concilio <strong>di</strong> Tren-<br />
to, sess. VI, cap. 4- Per Battesimo<br />
in volo s' intende il desiderio ed il<br />
proposito <strong>di</strong> ricevere il Battesimo:<br />
non desiderio nudo e semplice, ma<br />
congiunto colla fede, e colla per-<br />
fetta contrizione , senza la quale<br />
niuno adulto fuori del sacramento<br />
può esser giustificato.<br />
Il martirio ancora supplisce per<br />
lo Battesimo, avendo detto Cristo<br />
in s. Matteo e. 18: Qui per<strong>di</strong>derit<br />
animarti mani propter me, inveniet<br />
eam. Dice il Cancellieri in una sua<br />
<strong>di</strong>ssertazione epistolare, che, ammi-<br />
rabile il Signore in tutti i suoi<br />
santi, non<strong>di</strong>meno in impeciai modo<br />
volle non <strong>di</strong> rado <strong>di</strong>mostrare la<br />
sua onnipotenza nella più tenera<br />
BAT<br />
infanzia, non solo con l'acqua del<br />
fonte battesimale santificata , ma<br />
talora ezian<strong>di</strong>o col più. pregevole<br />
Battesimo <strong>di</strong> Sangue, per via del<br />
martirio glorificata, come eloquen-<br />
temente si esprime s. Cipriano nella<br />
epistola LVI, de exhort. Martyris:<br />
Aetas ne dum habilis ad pugnata,<br />
idonea existit ad coronata ut ap-<br />
parerei, Innocentes esse qui propter<br />
Christian necantur. Infanlia inno-<br />
cens , ob eius nome/i occisa est.<br />
Ostensum est, neminem esse a periculo<br />
persecutionis immunem, quando<br />
et tales martyria fecerunt .<br />
Il Sarnelli <strong>di</strong>ce, che il Battesimo<br />
in voto ha 1' effetto del Bat-<br />
tesimo in re, ma non è sacramento,<br />
e che <strong>di</strong> tre maniere è<br />
il Battesimo: Fiuminis , Fiatilinis ,<br />
Sanguinis. Fluminis è il Battesimo<br />
ira re, cioè realmente ricevuto col-<br />
l' aspersione dell'acqua: Flaminia è<br />
il Battesimo in voto, cioè desiderato,<br />
come sopra, e Sanguinis è il mar-<br />
tirio compiuto colla morte, soste-<br />
nuta per Gesù Cristo.<br />
Si ha dal ÌNovaes tomo III ,<br />
pag. 2 54j cne ne l concilio generale<br />
XIV, <strong>di</strong> Lione II, celebrato nel<br />
12^4? furono condannati i flagel-<br />
lanti , i quali pretendevano , che il<br />
Battesimo <strong>di</strong> acqua fosse inutile,<br />
che fosse duopo adoperare la flagel-<br />
lazione, riputata da essi come Bat-<br />
tesimo <strong>di</strong> sangue, nel quale volevano<br />
, che consistesse tutta la reli-<br />
gione. V. Flagellavo Eretici.<br />
§ XV. Battesimo sotlc con<strong>di</strong>zione.<br />
Il Rituale or<strong>di</strong>na, che niuno si<br />
dee battezzare chiuso neh' utero<br />
della madre; ma se vi fosse perico-<br />
lo <strong>di</strong> morte della prole, o questa<br />
cacciasse fuori qualche membro, e
BAT<br />
vi fosse in<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> moto vitale , si<br />
battezzi in quello, e se il membro è<br />
il capo, non si battezzi <strong>di</strong> nuovo, se<br />
è altro membro, come al fanciullo<br />
durasse la vita, si battezzi sotto con-<br />
<strong>di</strong>zione : Si non es baptìzalus ec.<br />
Cbe se dopo battezzato in altro membro,<br />
che non è il capo, nascesse morto<br />
il fanciullo, si dee seppellire in luogo<br />
sacro. I fanciulli ancora esposti e ritrovati,<br />
se fatta la debita ricerca, non<br />
consta del loro Battesimo, si battezzano<br />
sotto con<strong>di</strong>zione. Il mostro che non<br />
ha la specie umana, non deesi bat-<br />
tezzare ; se è dubbio, si battezza<br />
sotto questa con<strong>di</strong>zione : Si tu es<br />
homo, ego te baptizo ec.<br />
§ XVI. Eretici, che errarono rispetto<br />
al Battesimo.<br />
Son essi gli ascodruti , gli ar-<br />
contici, i marcosiani, i valcntiniani,<br />
i quintiliani, i seleuciani, gli ermi-<br />
niani , i manichei , i pauliciani , i<br />
messaliani, gli elusiani, i menandria-<br />
ni, i montanisti, gli eunomiani, i<br />
calvinisti , gli anabattisti ec. V. i<br />
loro articoli. A' tempi <strong>di</strong> s. Paolo<br />
vi furono anche tra quei <strong>di</strong> Corin-<br />
to alcuni, o eretici, secondo che vuole<br />
Tertulliano , ovvero fedeli male<br />
istruiti, che ricevevano <strong>di</strong> nuovo il<br />
Battesimo pei loro parenti od ami-<br />
ci, che morirono senza ottenerlo. S.<br />
Paolo si serve <strong>di</strong> questo argomento<br />
per convincere i cristiani <strong>di</strong><br />
que' luoghi della risurrezione dei<br />
morti, comechè sgri<strong>di</strong> contro un ta-<br />
le superstizioso abuso.<br />
BATTISTERIO. Luogo destinato<br />
a conservare l' acqua consecrata pel<br />
battesimo, ed a ministrarvi quel sa-<br />
cramento, chiamato anche sacro fon-<br />
te. S. Dionigio chiamò il Battiste-<br />
rio Mater acloplionis, perchè in es-<br />
VOL. IV.<br />
BAT 225<br />
so si rigenera il cristiano, e da altri<br />
è detto Fons sacer, et sacrarium re-<br />
generalionis. Se ne deve ripeter la i-<br />
stituzione dall' età in cui ebbe pa-<br />
ce la Chiesa, poiché prima d' al-<br />
lora si battezzava in qualunque luogo<br />
vi fosse acqua. Quin<strong>di</strong> presso il<br />
mare, i fiumi o i laghi. Dagli Atti<br />
degli Apostoli rileviamo^ che il <strong>di</strong>a-<br />
cono Filippo battezzò 1' eunuco del-<br />
la regina Candace subito che si ab-<br />
battè in un fiume; e Tertulliano<br />
riferisce, che gli apostoli, laddove<br />
convertito avessero buon numero <strong>di</strong><br />
persone, le conducevano presso l'acqua<br />
ed ivi conferivano il battesimo.<br />
In Palestina, come attesta s. Giro-<br />
lamo, De locis hebraicis, si praticava<br />
in ispezial modo presso il fiume<br />
Giordano, siccome quello, ch'era slato<br />
santificato dal contatto medesimo<br />
<strong>di</strong> Gesù Cristo . Ivi, giusta l' as-<br />
serzione <strong>di</strong> s. Antonino martire nel<br />
suo Itinerario;, v' era un sito cir-<br />
condato da cancelli dove l' acqua<br />
scorreva dall' alveo , e nel mezzo<br />
una croce <strong>di</strong> legno. Là il sacerdo-<br />
te nel <strong>di</strong> stabilito <strong>di</strong>scendeva, e be-<br />
nedetta quell'acqua, conferiva il bat-<br />
tesimo a'convertili. Teodoreto (Ilist.<br />
Eccles. lib. r, e. 3?.) scrive che lo<br />
imperatore Costantino assai <strong>di</strong>lazionò<br />
il battesimo pel desiderio <strong>di</strong> re-<br />
carsi a riceverlo appunto in quel<br />
luogo. S. Pietro amministrò a mol-<br />
ti quel sacramento presso la fonte,<br />
che tuttora si vede vicino alla chie-<br />
sa <strong>di</strong> s. Prisca. Le caverne, le catacombe<br />
, i cimiteri servivano pei<br />
primi fedeli a tal uopo; così pure<br />
le case de' privali, e specialmente le<br />
carceri, dove le persecuzioni tenea-<br />
no chiusi i confessori della fede.<br />
Ma, datasi pace alla Chiesa, imme<strong>di</strong>atamente<br />
si fabbricarono delle cap-<br />
pelle o piccole chiese, per battezza-<br />
re i catecumeni^ e quelle ebbero<br />
29
226 BAT<br />
volgarmente il nome <strong>di</strong> Battisteri.<br />
Da principio venivano erette fuori<br />
della chiesa, come se ne vede tut-<br />
tora la memoria in parecchie città<br />
d'Italia e <strong>di</strong> Francia; ma in ap-<br />
presso si fabbricarono anche dentro<br />
la chiesa, a parte sinistra <strong>di</strong> chi en-<br />
tra e colla fronte rivolta all'oriente<br />
come i templi. La loro forma era<br />
ottangolare, od ovale, e si ergevano<br />
a guisa <strong>di</strong> torre. La vasca con-<br />
tenente l' accjua dovea essere <strong>di</strong><br />
marmo, e, secondo che si raccoglie<br />
da san Isidoro ( Origin. lib. V ) ,<br />
vi si <strong>di</strong>scendeva per sette gra<strong>di</strong>ni.<br />
S. Ambrogio rende ragione <strong>di</strong> quel-<br />
la forma ottangolare , <strong>di</strong>cendo che<br />
se tali sono i templi, tali dovranno<br />
essere i Battisteri, nei quali il po-<br />
polo è restituito alla vera salute.<br />
E lo stesso Car<strong>di</strong>nal s. Carlo Borromeo<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Milano, nella<br />
istruzione delle fabbriche de' battisteri<br />
ne' suoi decreti sinodali , am-<br />
mette bensì la figura sessangolare,<br />
e la rotonda ; ma preferisce l' ot-<br />
tangolare , stimata la più perfetta,<br />
e la più capace , siccome l' ottava<br />
delle feste del Signore, e de' santi,<br />
è atta a misteriosamente significare<br />
la perfezione della gloria.<br />
Lo spazio del Battistero si richiede-<br />
va piuttosto vasto, ed a motivo del<br />
gran numero de' catecumeni eranvi<br />
più vasche nel medesimo luogo. In<br />
quella cappella stava anche uno, o<br />
più altari per consecrarvi l' Eucari-<br />
stia, che veniva amministrata a' no-<br />
velli battezzati . In quella, per cagion<br />
d'esempio, che apparteneva alla basili-<br />
ca costantiniana, ve n'erano tre, eret-<br />
ti dal Pontefice Ilario. Al <strong>di</strong> sopra<br />
delle vasche si collocavano delle colombe<br />
effigiate in oro od argento,<br />
che simboleggiavano lo Spirito san-<br />
to. Nelle pareti v' erano altresì va-<br />
rie iscrizioni , le quali in<strong>di</strong>cavano<br />
BAT<br />
qual sia la virtù del battesimo, e<br />
quali <strong>di</strong>sposizioni si richiedano in<br />
chi desidera riceverlo. Negli antichi<br />
Battisteri era assolutamente proibi-<br />
to <strong>di</strong> seppellire i defunti. In essi si<br />
conservavano alcune reliquie de'niar-<br />
tiri per ricordare a' neofiti la fermezza<br />
de' santi nel confessare la fe-<br />
de. A' tempi, in cui si dava il Bat-<br />
tesimo solenne soltanto nelle due vi-<br />
gilie <strong>di</strong> Pasqua e Pentecoste, verna-<br />
no chiusi i Battisteri al principiare<br />
della quaresima, ed il vescovo vi do-<br />
vea apporre il proprio suggello. Pe-<br />
rò tal costume non avea luogo che<br />
in alcune chiese.<br />
Ne' primi tempi, allorché il gius<br />
del solenne Battesimo era riservato<br />
a' vescovi, non si erigevano Battiste-<br />
ri che nelle sole chiese cattedrali,<br />
e là doveano concorrere tutti i <strong>di</strong>o-<br />
cesani ; ma in appresso venne conceduto<br />
anche alle decanie <strong>di</strong> campa-<br />
gna, che perciò <strong>di</strong>cevausi matrici^<br />
ed anche plebance, pel grande con-<br />
corso della plebe. E que' sacerdoti,<br />
che ne aveano la <strong>di</strong>rezione, appel-<br />
lavansi decani della cristianità, decani<br />
chvistiaiiilatis . Ad essi erano<br />
soggetti i parrochi della decania, i<br />
quali doveano recarsi colà nelle due<br />
vigilie <strong>di</strong> Pasqua e Pentecoste per<br />
assistere alla solenne bene<strong>di</strong>zione del-<br />
la fonte. Però in Roma, per un sin-<br />
golare privilegio v'hanno Battiste-<br />
ri in ogni parrocchia, anzi ogni anno<br />
nel sabbato <strong>di</strong> Pentecoste prima<br />
della messa cantata, se ne fa la be-<br />
ne<strong>di</strong>zione; privilegio <strong>di</strong>poi concesso<br />
anche a tutte le altre città e ville.<br />
Qualche monastero ottenne puran-<br />
co il privilegio <strong>di</strong> aver Battistero<br />
a cagione del suo istituto apostoli-<br />
co e della massima riverenza, che<br />
debbono prestare i fedeli alla virtù<br />
speciale de' religiosi. E certo che vi<br />
era in ([nello <strong>di</strong> s. Pacomio, e lo
BAT<br />
attesta l'autore della vita <strong>di</strong> lui<br />
presso Bollando a' 14 maggio. Di<br />
molti altri monisteri ci fa fede il<br />
Marlene De antiq. Eccles. ritib.<br />
lib. I, e. \, a. 3, n. 16.<br />
Secondo la presente <strong>di</strong>sciplina<br />
che ha abbandonalo 1' uso <strong>di</strong> bat-<br />
tezzare per immersione, il Battiste-<br />
ro deve consistere in un bacino <strong>di</strong><br />
marmo, sostenuto da un pie<strong>di</strong>stallo<br />
ed esattamente coperto. Il bacino<br />
dev'essere <strong>di</strong>viso in due vaschette,<br />
una delle quali contiene l'acqua<br />
battesimale, l'altra riceve 1 acqua, che<br />
scorre dalla testa del battezzato.<br />
Questa deve avere anche un foro, che<br />
man<strong>di</strong> l'acqua nel sacrario [Pe<strong>di</strong>).<br />
11 coperto dev' essere fornito <strong>di</strong> un<br />
manto, che vi cada sopra con qual-<br />
che <strong>di</strong>gnità. 11 luogo del Battistero<br />
è per lo più al principio della Chiesa,<br />
a parte sinistra della porta mag-<br />
giore, il che cominciò a praticarsi ai<br />
tempi <strong>di</strong> Clodoveo. Esso dev'essere<br />
circondato da cancelli e chiuso da<br />
chiave, che non può essere custo<strong>di</strong>ta<br />
se non dal parroco, od almeno da<br />
un altro sacerdote. Sopra il Battistero<br />
si suole porre la immagine<br />
<strong>di</strong> s. Giovanni Battista in atto <strong>di</strong><br />
battezzare. Anticamente si erigevano<br />
fuori, o presso le chiese, per signifi-<br />
care che l'uomo per mezzo del bat-<br />
tesimo è l'icevuto nel grembo <strong>di</strong> s.<br />
Chiesa. Il Macri riporta e fa men-<br />
zione <strong>di</strong> alcuni fonti battesimali<br />
miracolosi. Veggasi il p. Lupi nelle<br />
sue dotte Disseriazioni, Faenza i 785,<br />
ove al tomo I, e II tratta degli au-<br />
tori, che scrissero sui Battisteri , e<br />
<strong>di</strong>ce che la loro architettura è mo-<br />
dellata sul gusto delle stanze bal-<br />
nearic de' gentili. Bammenta egli i<br />
principali Battisteri d'Italia, e <strong>di</strong>ce<br />
che quello celebre <strong>di</strong> Firenze probabilmente<br />
fu e<strong>di</strong>ficato a' tempi <strong>di</strong> Teo-<br />
deliuda ; e descrive le forme de'Bat-<br />
,<br />
BAT 227<br />
listeri rotonde e ottangolari, non che<br />
la forma delle loro cupole.<br />
Fra gli antichi Battisteri <strong>di</strong> Roma<br />
è celebre quello, che tuttavia<br />
chiamasi <strong>di</strong> Costantino per la tra<strong>di</strong>-<br />
zione, eh' egli là ricevesse il battesi-<br />
simo. Ivi ogni anno nel giorno<br />
del sabbato santo, e nel sabba to <strong>di</strong><br />
pentecoste sogliono battezzarsi i catecumeni,<br />
se vi sono. E annesso alla basilica<br />
laleranense, ed è coevo alla me-<br />
desima. Molto hanno scritto gli storici<br />
intorno alla magnificenza e sontuosità<br />
dell' antica fabbrica <strong>di</strong> quel Battistero<br />
; noi però non faremo men-<br />
zione che dell' attuale slato, in cui<br />
lo ridussero Gregorio XIII, Clemen-<br />
te Vili, Urbano \ III ed Innocen-<br />
zo X.<br />
Otto superbe colonne <strong>di</strong> porfido<br />
<strong>di</strong> otto palmi <strong>di</strong> circonferenza reggono<br />
un architrave antico intaglia-<br />
to <strong>di</strong> hella forma. Sopra <strong>di</strong> questo<br />
intavolali) ento sorgono altre otto co-<br />
lonne <strong>di</strong> marmo bianco sulle qua-<br />
li posa un' altra cornice, ed al <strong>di</strong><br />
sopra <strong>di</strong> questa otto pilastri piegati<br />
negli angoli terminano 1' e<strong>di</strong>lizio ot-<br />
tagono, che regge la cupola. Negli<br />
spazii interme<strong>di</strong>] a' pilastri vi sono<br />
in otto quadri effigiale altrettante<br />
geste della vita <strong>di</strong> s. Gio: Battista.<br />
Nel centro sottoposto alla cupola è<br />
il fonte, o urna battesimale <strong>di</strong> basalte<br />
verde. Essa è collocata in un<br />
piano più basso, a cui si <strong>di</strong>scende<br />
per tre gra<strong>di</strong>ni, ed il luogo è circondato<br />
da una balaustrata. Da ambedue<br />
i lati si aprono due piccole<br />
cappelle consimili, le quali <strong>di</strong>consi<br />
fossero due camei-e del palazzo <strong>di</strong><br />
Costantino ridotte ad uso sacro da<br />
s. Ilario Papa. Le porte sono <strong>di</strong><br />
bronzo.<br />
Gli autori, che parlarono intorno<br />
ai fonti battesimali, sono il Piazza,<br />
s. Paolino, s. Carlo Borromeo, A-
228 BAT<br />
inalano, Isidoro Rasponi , Antonio<br />
Maria Lupi, Cancellieri, s. Dionisio,<br />
Pasquale vescovo lilibenze, Meno-<br />
chio, Sarnelli nella sua Antica Basi-<br />
lograjia, ed altri.<br />
BATT1STÌNE o Romite <strong>di</strong> s.<br />
Gio. Battista, Monache. Diede prin-<br />
cipio a quest'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> romite la ve-<br />
nerabile suor Giovanna Maria Batti-<br />
sta Solimani nata nel 1688 in Ai-<br />
baro a levante <strong>di</strong> Genova, come riporta<br />
il p. Flaminio Annibali da<br />
Latera , nel Compen<strong>di</strong>o della sto-<br />
ria degli Or<strong>di</strong>ni religiosi.<br />
Aliena dai sollazzi fanciulleschi, menava<br />
ella vita <strong>di</strong>vota e ritirata, me-<br />
<strong>di</strong>tava la passione <strong>di</strong> Gesù Cristo,<br />
e si rivolgeva <strong>di</strong> frequente all'intercessione<br />
della sua <strong>di</strong>vina madre<br />
per ottenerne il patrocinio. Arriva-<br />
ta all' anno nono <strong>di</strong> età , si accese<br />
la Solimani d' un vivo desiderio <strong>di</strong><br />
propagare la fede cattolica , e <strong>di</strong><br />
spargere per essa anco il suo sangue.<br />
Zelando l'amore <strong>di</strong> Dio, come<br />
quello che voleva ispirare nelle al-<br />
tre donzelle, radunò poco a poco<br />
quaranta fanciulle , che spesso nella<br />
propria casa <strong>di</strong> Albaro ammaestrava<br />
nelle verità eterne, e nell'osser-<br />
vanza della legge <strong>di</strong> Dio, inculcando<br />
alle migliori qualche <strong>di</strong>voto eser-<br />
cizio, ed un'acre penitenza. 11 <strong>di</strong><br />
lei genitore sebbene ciò vedesse con<br />
piacere, per prudenziali motivi vie-<br />
tò alla figlia <strong>di</strong> più introdurre fan-<br />
ciulle nell'abitazione, ma essa tanto<br />
dolore ne provò, che ammatassi, e<br />
perchè guarisse fu duopo che il pa-<br />
dre si determinasse a concederle altra<br />
casa, che avea nella stessa villa. In<br />
questa casa il numero delle fanciulle<br />
mirabilmente si accrebbe , venendo<br />
<strong>di</strong>vise dalla Solimani in quattro<br />
classi , quasi le parti del mon-<br />
do, ingiungendo a ciascuna il pro-<br />
prio ullizio come fossero tanti nhs-<br />
BAT<br />
sionarii. E giunta all'età <strong>di</strong> quin-<br />
<strong>di</strong>ci anni, come quella che anelava<br />
la vita religiosa, fece voto <strong>di</strong> ver-<br />
ginità , e <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>re a' genitori<br />
avendo già ricevuto rivelazione <strong>di</strong><br />
dover fondare un monistero.<br />
Finalmente, provando il dono <strong>di</strong><br />
alcune visioni , mentre un giorno<br />
orava nella chiesa de' minori osser-<br />
vanti riformati , pregando Dio a<br />
volerle far conoscere in qual Or<strong>di</strong>ne<br />
religioso dovesse entrare , fu rapita<br />
in ispirito e vide due angeli, che<br />
avendo tra le mani una veste <strong>di</strong><br />
colore, della forma che oggidì usano<br />
le sue monache, le <strong>di</strong>cevano: Eccoti<br />
l'abito <strong>di</strong> religiosa , che Id<strong>di</strong>o<br />
ti ha destinato. Non intese allora<br />
qual fosse l' Or<strong>di</strong>ne a cui veniva<br />
invitata, e limitossi a ringraziare il<br />
Signore, attendendo che un giorno<br />
avrebbe pienamente esau<strong>di</strong>te le sue<br />
brame. Correva l'anno trentunesimo<br />
della sua età , quando un giorno,<br />
mentre <strong>di</strong>morava in casa dello zio,<br />
in un luogo detto la Castagna,<br />
dopo la comunione, vide in rapimento<br />
<strong>di</strong> spirito la Ss. Vergine,<br />
col bambino Gesù tra le braccia,<br />
cui stava a lato s. Gio. Battista,<br />
che parlando al <strong>di</strong>vin Infante, quasi<br />
querelandosi gli <strong>di</strong>ceva, che essen-<br />
dovi nella chiesa tanti Or<strong>di</strong>ni reli-<br />
giosi, sotto il nome e la regola <strong>di</strong><br />
altri santi, niuno ve ne fosse sotto<br />
il nome <strong>di</strong> lui, e perciò lo pregava<br />
d' istituirne uno colla propria deno-<br />
minazione. Accettata l'istanza dal<br />
s. Bambino, il Precursore gli sog-<br />
giunse: ma chi sarà scelto da voi<br />
per questa fondazioneì e il Reden-<br />
tore replicò questa donzella, accennando<br />
la Solimani, e quella da tne<br />
destinata a tale impresa. Disparve<br />
allora la visione, e in quel medesimo<br />
istante un celeste lume penetrò nel-<br />
la inente della Solimani in guisa,<br />
,
BAT<br />
che le restò impresso il tenore della<br />
regola che dovca prescrivere , e<br />
che aveasi ad osservar dall' istituto<br />
novello, manifestando il tutto al<br />
p. Atanasio cappuccino suo confes-<br />
sore e <strong>di</strong>rettore.<br />
Questi, dopo un anno, le impose<br />
<strong>di</strong> scrivere la regola, ciò che pron-<br />
tamente esegui senza che mai aves-<br />
se scritto , ignorandone persino il<br />
modo ; ed avendola il religioso da-<br />
ta al suo vicario generale, questi,<br />
dopo averla copiata, la bruciò, cioc-<br />
ché fu alla Solimani manifestato supernamente.<br />
Onde nulla calcolando<br />
gì' impe<strong>di</strong>menti frapposti, a' 7 giugno<br />
iy3o, da Albaro passò a Moneglia,<br />
ov' era arciprete don Dome-<br />
nico Francesco Olivieri, sotto la cui<br />
<strong>di</strong>rezione essendosi posta per <strong>di</strong>vina<br />
ispirazione, gli raccontò quanto era-<br />
le avvenuto, e il comando <strong>di</strong> fon-<br />
dare un monistero <strong>di</strong> romite sotto l'in-<br />
vocazione, ed il patrocinio <strong>di</strong> s. Gio-<br />
vanni Battista. Quin<strong>di</strong> in Moneglia,<br />
nella casa <strong>di</strong> Giuseppe Maria Mul-<br />
te<strong>di</strong>, ricevette alcune fanciulle, e vivendo<br />
<strong>di</strong> limosine cominciò a intro-<br />
durre l'osservanza delle sue regole<br />
sotto la <strong>di</strong>pendenza dell' Olivieri e<br />
i voti con<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong> povertà, castità<br />
, ubbi<strong>di</strong>enza e clausura. Per<br />
la fama , che presto acquislossi la<br />
fondatrice, accrescendosi ognor più<br />
le istanze <strong>di</strong> donzelle che anelavano<br />
<strong>di</strong> essere ammesse nella sua casa, fu<br />
necessario trovarne altra più spa-<br />
ziosa, concorrendo varii benefattori<br />
a restaurarla.<br />
Nel 1736 la Solimani si recò a<br />
Genova per trattar col doge e col-<br />
1' arcivescovo della fondazione , che<br />
per altro fu stabilito effettuarsi in<br />
quella città, adoperandosi per rinve-<br />
nirne il locale Girolamo Garibal<strong>di</strong><br />
genovese, ed Ambrogio Dolera <strong>di</strong> Mo-<br />
neglia, che si resero benemeriti dello<br />
,<br />
B A T 229<br />
istituto, insieme al sacerdote d. Vin-<br />
cenzo Solari. L' Olivieri per atten-<br />
dere alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> qucst' istituto<br />
rinunziò l' arcipretura, e si fermi) in<br />
Genova ; e la fondatrice per farlo<br />
approvare, nel 1 74 ?-, recossi in Roma<br />
dal Pontefice Benedetto XIV,<br />
lasciando far le sue veci a Teresa<br />
Assereta , e conducendo seco Anto-<br />
nietta Vernazza sua nipote. Suppli-<br />
cato il Papa a confermare la sua<br />
fondazione, Benedetto XIV <strong>di</strong>e' ad<br />
esaminar le regole al proprio confes-<br />
sore, p. Mario Maccabei Barnabita.<br />
Non tardò la Solimani a ricevere<br />
dalle mani del capo della Chiesa<br />
nel gennaio 1 744 tl'e<br />
brevi apo-<br />
stolici ; cioè uno per la fondazio-<br />
ne del nuovo monistero ,<br />
1' altro<br />
<strong>di</strong> approvazione alle regole, e il ter-<br />
zo contenente una <strong>di</strong>chiarazione sul-<br />
le medesime, onde la Solimani nel<br />
maggio riparti per Genova, e colle<br />
compagne cantò l' inno della riconoscenza<br />
per tante grazie ricevute da<br />
Dio. Nella casa quin<strong>di</strong> , e ne' giar<strong>di</strong>ni<br />
<strong>di</strong> Carlo Giustiniani, ridotti a moni-<br />
stero , essa passò processionalmente<br />
colle sue zitelle a' 7 <strong>di</strong>cembre dello<br />
stesso anno, <strong>di</strong> poi passando ad altro<br />
monistero, ove stavano le terziarie<br />
domenicane presso i cappuccini ,<br />
che in breve tempo con pie limosine<br />
fu ridotto decentemente<br />
a' 20 aprile 174°" l'arcivescovo<br />
impose l' abito alla fondatrice , e a<br />
do<strong>di</strong>ci compagne coriste, mettendo<br />
anche ad ognuna in capo una corona<br />
<strong>di</strong> spine, e sulle spalle la cro-<br />
ce. Dichiarato fu cos'i a clausura,<br />
e variando tutte il proprio nome,<br />
la fondatrice lasciò quello <strong>di</strong> Maria<br />
Antonia, e prese l'altro <strong>di</strong> suor<br />
Giovanna Maria Battista. Poi furono<br />
vestite otto converse , senza il<br />
nome <strong>di</strong> Battista; e a' 27 luglio<br />
dello stesso anno, venne canonica-<br />
,
2 3o BAT<br />
niente eletta per abbadcssa la fon-<br />
datrice, che dopo tre anni fu con-<br />
fermata con Pontificia <strong>di</strong>spensa , e<br />
ne esercitò il ministero finché vis-<br />
se. E siccome le regole prescrivevano<br />
<strong>di</strong>ciolto mesi <strong>di</strong> noviziato, con<br />
indulto Pontificio, a' 5 agosto j 747»<br />
l' arcivescovo ricevette la professio-<br />
ne dalle suore. Alla fine piena <strong>di</strong><br />
meriti e <strong>di</strong> virtù Giovanna Maria<br />
Battista Solimani morì santamente<br />
agli 8 aprile ij58, e Dio illustrò<br />
il suo fine con vari miracoli, dopo<br />
aver avuto la consolazione <strong>di</strong> vede-<br />
re il suo istituto consolidato, e ap-<br />
provato pur quello, che fondava a<br />
sua insinuazione l'Olivieri, chiamato<br />
de'Battistini, o Missionarii <strong>di</strong> s. Gio-<br />
vanni Battista (Te<strong>di</strong>). Assai crebbe<br />
in seguito e si <strong>di</strong>latò quest'istituto,<br />
per opera specialmente della madre<br />
Maria Chiara Battista Vernazza nipo-<br />
te della istitulrice. Essa recatasi in<br />
Boma nel 1775, nella chiesa <strong>di</strong> s.<br />
JVicola <strong>di</strong> Tolentino , <strong>di</strong> cui par-<br />
leremo , vi fondò altro monislero<br />
dello stesso Or<strong>di</strong>ne , e morì ai 1<br />
gennaio 1783, in età d'anni ses-<br />
2,<br />
santacinque.<br />
Queste monache romite non possono<br />
ricevere vedove, fanno i quattro<br />
voti solenni , abitano piccole cel-<br />
le , vestono <strong>di</strong> lana or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong><br />
color cannella, cioè tonaca, sca-<br />
polare e manto lungo sino a ter-<br />
ra, cingono la tonaca con fune<br />
<strong>di</strong> crini , usano sandali <strong>di</strong> corde ;<br />
in capo portano veli oscuri in vece<br />
<strong>di</strong> bianchi, dormono vestile, ed<br />
il loro cibo è sempre <strong>di</strong> magro,<br />
cioè tutte le domeniche , lunedì<br />
martedì, e giovedì possono mangia-<br />
re latticini, fuori della quaresima,<br />
e delle altre vigilie. Digiunano tutto<br />
l' anno, tolte le domeniche, ed il<br />
giorno <strong>di</strong> Natale. B.ecitano 1' uffizio<br />
<strong>di</strong>vino, e si alzano un' ora dopo<br />
BAT<br />
la mezzanotte, per cantare il mattutino;<br />
hanno perfetta vita comune,<br />
non possono parlare coi parenti che<br />
tre volte all' anno , sempre però<br />
velate, ed alle grate o alle ruote.<br />
Oltre le monache e le conver-<br />
se, vi debbono essere anche le ter-<br />
ziarie, che dovrebbono custo<strong>di</strong>re le<br />
chiese, e domandare limosina per<br />
le romite. In Boma hanno, come<br />
si <strong>di</strong>sse, il monistero e la bellissima<br />
chiesa <strong>di</strong> san Nicola <strong>di</strong> Tolentino,<br />
vicino alle terme Diocleziane. La<br />
chiesa fu fondata con <strong>di</strong>segno del Ba-<br />
ratta dalla pietà del principe Camillo<br />
Pamfili romano, nipote d' Innocen-<br />
zo X, che ai 21 gennaio 1647 Vl ~<br />
nunzio la porpora Car<strong>di</strong>nalizia, per<br />
continuare la successione nella sua<br />
famiglia. Quin<strong>di</strong> fu data ai religiosi<br />
agostiniani scalzi e poi alle mona-<br />
che , per le cure della nipote del-<br />
la fondatrice suor Maria Chiara Bat-<br />
tista Vernazza suddetta.<br />
BATTI STINI. Congregazione <strong>di</strong><br />
missionarii sacerdoti sotto gli auspicii<br />
<strong>di</strong> s. Giovanni Battista. La<br />
vener. suor Giovanna Malia Batti-<br />
sta Solimani, fondatrice delle Batti-<br />
stine (Ve<strong>di</strong>), ebbe sempre vivo desiderio<br />
che s' istituisse anche una<br />
congregazione <strong>di</strong> sacerdoti, i quali<br />
si obbligassero con voto particolare<br />
<strong>di</strong> fare le missioni nella parte degli<br />
eretici ed infedeli. Sembrava alla<br />
serva <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong> aver que' medesimi<br />
lumi , per l' istituzione <strong>di</strong> questi<br />
che avea ricevuti dal cielo per la<br />
fondazione delle monache romite.<br />
Stabilito perciò in Genova il suo<br />
monistero per le religiose, col con-<br />
siglio <strong>di</strong> quell' arcivescovo, nel 1 749><br />
spedì in Boma il sacerdote Dome-<br />
nico Francesco Olivieri suo confes-<br />
sore, per l' approvazione dell' istitu-<br />
to de' missionarii.<br />
Questo degno ecclesiastico, nato<br />
,
BAT<br />
in Genova il primo novembre 1691,<br />
erasi <strong>di</strong>stinto per la pre<strong>di</strong>cazione,<br />
onde istituì nella sua patria la con-<br />
gregazione Rurale, o Forense, perchè<br />
i sacerdoti ascritti alla medesima s'im-<br />
pegnassero <strong>di</strong> fare le missioni nelle<br />
ville, e nelle campagne; ma <strong>di</strong>venuto<br />
arciprete in Moneglia, recalasi quivi la<br />
vener. Solimani nel 1780, e posta-<br />
si sotto la <strong>di</strong> lui <strong>di</strong>rezione spiri-<br />
tuale, egli animato da eguale spi-<br />
rito, e zelo, seguì in Genova la<br />
serva <strong>di</strong> Dio rinunziando l' arci-<br />
pretura, e tutto de<strong>di</strong>candosi all'isti-<br />
tuto delle romite battisene. Reca-<br />
tosi adunque in Roma con due sa-<br />
cerdoti, dopo aver abitato presso s.<br />
Ruffma in Trastevere, passò nel<br />
chiostro <strong>di</strong> s. Giovanni de' genove-<br />
si. Quin<strong>di</strong> per me<strong>di</strong>azione del Car-<br />
<strong>di</strong>nale Spinola presentossi al Ponte-<br />
fice Benedetto XIV, il quale, dopo<br />
maturo esame, a' 2 3 settembre<br />
1755, con suo apostolico breve,<br />
approvò tal società , col nome <strong>di</strong><br />
congregazione <strong>di</strong> sacerdoti secolari<br />
missionari) <strong>di</strong> s. Giovanni Battista,<br />
detti Battistini, sotto la <strong>di</strong>pendenza<br />
della congregazione Car<strong>di</strong>nalizia <strong>di</strong><br />
Propaganda 3 per propagare la fede<br />
col mezzo delle missioni nei pae-<br />
si degli infedeli ed eretici. Accresciutosi<br />
il numero de' sacerdoti, ed<br />
acquistala <strong>di</strong>rimpetto alla chiesa <strong>di</strong><br />
s. Isidoro una casa, ivi formarono un<br />
oratorio, e in progresso furono im-<br />
piegati nelle missioni <strong>di</strong> Roma , e<br />
<strong>di</strong> altre città, venendo spe<strong>di</strong>ti inol-<br />
tre alle missioni <strong>di</strong> Bulgaria , <strong>di</strong> So-<br />
fìa , <strong>di</strong> Filippopoli, <strong>di</strong> Nicopoli, nel-<br />
la Cina, ed altrove ad esercitare lo<br />
apostolico ministero. Alcuni sacerdoti<br />
della congregazione furono <strong>di</strong>chia-<br />
rati vescovi in partibus in <strong>di</strong>versi luo-<br />
ghi , e prestarono utili servigi alla<br />
congregazione <strong>di</strong> Propaganda ; mentre<br />
il benemerito d. Domenico Fran-<br />
BAT o.3r<br />
cesco Olivieri, dopo aver veduto lo<br />
incremento della sua congregazione,<br />
ed aver esercitate tutte le virtù, santamente<br />
morì in Genova a' 1 3 giugno<br />
1766, operando Dio non pochi<br />
pro<strong>di</strong>gi a sua intercessione. Ven-<br />
ne tumulato nella chiesa delle Bat-<br />
tisti ne.<br />
Se queste monache in Roma , in<br />
Genova ed altrove tuttora liori-<br />
scono , la congregazioue de' preti<br />
secolari Battistini , venne meno per<br />
vicende che posero a soqquadro la<br />
Europa nel declinare dello scorso secolo.<br />
Essi facevano due voti semplici<br />
, cioè <strong>di</strong> permanenza perpetua<br />
nella congregazione, e <strong>di</strong> andare a<br />
far le missioni ne' luoghi sottoposti<br />
agli eretici, ed infedeli, ad ogni comando<br />
<strong>di</strong> Propaganda, non potendo<br />
perciò pre<strong>di</strong>care nei paesi<br />
cattolici , ed ascoltar in essi le<br />
confessioni delle donne. Il loro capo<br />
chiamavasi superiore, ed avea<br />
un vicario . Eleggevansi entrambi<br />
ogni tre anni, e prendevano possesso<br />
della carica nel giorno della festa<br />
della natività <strong>di</strong> s. Giovanni Batti-<br />
sta. Non potevano procurarsi <strong>di</strong>gni-<br />
tà ecclesiastiche. Nelle loro chiese<br />
erano permessi tre soli altari. Osservavano<br />
perfetta vita comune, ed<br />
oltre ai sacerdoti eranvi i laici , o<br />
conversi, chiamati fratelli coa<strong>di</strong>uto-<br />
ri. Delle loro regole, <strong>di</strong>scipline, e<br />
tenore <strong>di</strong> vita , tratta il p. da<br />
Latera, nel suo Compen<strong>di</strong>o della<br />
storia degli Or<strong>di</strong>ni regolari, a pag.<br />
307 e seguenti.<br />
Finalmente questi sacerdoti ve-<br />
stivano come i missionari <strong>di</strong> san<br />
Vincenzo <strong>di</strong> Paola, colla <strong>di</strong>fferenza,<br />
che questi hanno i bottoni nella<br />
sottana sino a mezza vita, e i Bat-<br />
tistini fino ai pie<strong>di</strong>, ma i laici o coa-<br />
<strong>di</strong>utori loro usavano sì la tonaca che<br />
il mantello più corto. Di essi furono
2 32 BAT<br />
benemeriti oltre Pio VI, i Car<strong>di</strong>-<br />
nali Spinelli, Imperiali, ed altri.<br />
BATTORIO Andrea, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Andrea Battono ebbe a patria la<br />
Transilvania nel i566, ed a zio Stefano<br />
Battono re <strong>di</strong> Polonia. Dappoiché<br />
sentiva maggior inclinazione per le<br />
<strong>di</strong>gnità ecclesiastiche che per le civili,<br />
fu dal Pontefice Gregorio X11I ono-<br />
rato del titolo <strong>di</strong> protonotario aposto-<br />
lico. Desiderava lo zio <strong>di</strong> far conoscere<br />
al Pontefice i <strong>di</strong>stinti talenti del<br />
nipote ; il perchè invi<strong>di</strong>o a lui con<br />
importantissime commissioni, ed accompagnato<br />
da nobilissima comitiva,<br />
ingiungendo però al nipote, che prima<br />
si recasse a Milano al fine <strong>di</strong><br />
ricevere spirituali istruzioni dal Car-<br />
<strong>di</strong>nale s. Carlo Borromeo. Fu il Batterio<br />
accolto dal santo prelato con<br />
ogni maniera <strong>di</strong> onore, ne a Roma si<br />
fece meno per lui. Per le quali cose il<br />
Pontefice Gregorio XIII, nell'ottava<br />
promozione, fatta a Iloma a' 4 ghigno<br />
i584, lo ascrisse ai <strong>di</strong>aconi Car-<br />
<strong>di</strong>nali, con la <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Adriano.<br />
Non mancò lo zio <strong>di</strong> provvederlo <strong>di</strong><br />
pingui prebende, e nell'anno i58g,<br />
nominollo al vescovato ricchissimo<br />
<strong>di</strong> Vai-mia nella Prussia Polacca, cui<br />
ottenne da Sisto V.<br />
Accorgendosi il principe Sigismon-<br />
do Battono, che la Tiansilvania cor-<br />
reva gran pericolo , a cagione dei<br />
turchi e degli alemanni, che aspiravano<br />
a dominarla, intimata la <strong>di</strong>eta,<br />
<strong>di</strong>sse che il mezzo più opportuno<br />
per sedarne i torbi<strong>di</strong>, era <strong>di</strong> proporre<br />
al governo <strong>di</strong> quella provincia il<br />
Car<strong>di</strong>nale Andrea suo cugino , il<br />
quale, atteso il valoroso coraggio,<br />
avrebbe saputo mantenerla in pace,<br />
e tener soggetti i nemici alla co-<br />
rona. La <strong>di</strong>eta accettò il partito, ed<br />
il<br />
Car<strong>di</strong>nale fu governatore <strong>di</strong> quella<br />
provincia, quantunque per brevissimo<br />
tempo, poiché fu costretto ad allar-<br />
BAT<br />
marsi contro Michele vaivoda della<br />
\ alacchia, il (piale, oltre che sperava<br />
<strong>di</strong> ottenere il governo della Tiansilva-<br />
nia, se fosse venuta in potere degli<br />
austriaci, temeva poi dall'altra parte<br />
che, <strong>di</strong>venuto forte in quel potente<br />
dominio il Car<strong>di</strong>nale, avesse ven<strong>di</strong>ca-<br />
ta la morte <strong>di</strong> suo padre avvenuta<br />
per istigazione del vaivoda medesimo.<br />
Per la qual cosa, collegatosi con<br />
Giorgio Battista governatore dell'Un-<br />
gheria superiore , il quale era poco<br />
lungi dalla Transilvania, con un eser-<br />
cito poderosissimo assalì la stessa<br />
Transilvania prima che il Car<strong>di</strong>nale<br />
potesse por argine ai suoi progressi.<br />
Allora il Car<strong>di</strong>nale fatto coraggioso<br />
dalla necessità, radunò quanto maggior<br />
numero <strong>di</strong> gente potè, e datone<br />
a Cornis il comando generale , andò<br />
in persona contro il vaivoda.<br />
Ottenne spontaneamente, dalla parte<br />
<strong>di</strong> quei popoli, Fogoras ed altri luo-<br />
ghi nella campagna <strong>di</strong> Cibinio, e vi<br />
piantò d' incontro gli alloggiamenti.<br />
Il vescovo <strong>di</strong> Sansevero, nunzio apostolico<br />
presso al Car<strong>di</strong>nale, andando<br />
dall' uno all'altro campo tentava <strong>di</strong><br />
comporre la pace senza spargimento<br />
<strong>di</strong> sangue cristiano; ma il vaivoda<br />
era fermissimo, e <strong>di</strong>ceva, che avea<br />
dovere <strong>di</strong> ricuperare la Transilvania<br />
a sua maestà cesarea; né volle per-<br />
ciò trattare <strong>di</strong> pace, se non a con-<br />
<strong>di</strong>zione che il Car<strong>di</strong>nale cedendo la<br />
provincia se ne partisse. La qual<br />
cosa sembrando al Car<strong>di</strong>nale troppo<br />
dura, troncava il vaivoda ogni indu-<br />
gio, e come quello, che vedevasi <strong>di</strong><br />
fòrze superiore, <strong>di</strong>ede segno alla bat-<br />
taglia. I transilvani fecero piegare i<br />
nemici; ma nel punto che il capi-<br />
tano generale <strong>di</strong> questi, o a caso sia<br />
ciò avvenuto, oppure a bella posta,<br />
fu fatto prigione dal nemico , il<br />
vaivoda & accese <strong>di</strong> modo , che<br />
scompigliò le truppe transigane,
BAT<br />
<strong>di</strong>venendo in un momento, <strong>di</strong> quasi<br />
vinto eh' egli era , vincitore glo-<br />
rioso.<br />
11 principe Car<strong>di</strong>nale vedendo questa<br />
sconfitta, staccò una compagnia<br />
<strong>di</strong> cavalli, e tentò <strong>di</strong> salvarsi per la via<br />
<strong>di</strong> Moldavia, per andare in Polonia;<br />
se non che gli armati sicoli al vaivoda<br />
alFezionatissi mi, perchè a loro prometea<br />
tanta libertà quanta ne to-<br />
glieva loro il Car<strong>di</strong>nale, occupati i<br />
passi, lo spogliarono della cavalleria<br />
sicché con due soli paggi mal pratici<br />
delle strade andò per qualche giorno<br />
errando pei* boscaglie. Tenendo-<br />
gli però <strong>di</strong>etro alcuni archibugie-<br />
ri , cinque <strong>di</strong> essi raggiunsero la<br />
compagnia del Car<strong>di</strong>nale , ed am-<br />
mazzatogli il primo paggio, uccisero<br />
anche 1' altro , eh' era <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a ,<br />
mentre il Car<strong>di</strong>nale stanco riposava<br />
alquanto. Svegliatosi al rumore<br />
dei sicarii, più per necessità che per<br />
valore pose mano alla scimitarra, e<br />
menò qua e colà colpi da <strong>di</strong>sperato.<br />
Avrebbe fatto <strong>di</strong> più, se non<br />
fosse stato colto nella fronte da un<br />
colpo <strong>di</strong> fune , che gli fece versare<br />
un torrente <strong>di</strong> sangue, per cui ingombrata<br />
la vista , si <strong>di</strong>ede a fug-<br />
gire alla cieca. Ma colto da altra<br />
più grave ferita <strong>di</strong>etro il capo, do-<br />
vette cedere svenuto. -Né tardò a<br />
sopraggiugnere un altro de' sicarii,<br />
che fu al suo servizio un tempo, il<br />
quale barbaramente gli troncò la te-<br />
sta. Avvenne simile strage nell'anno<br />
i5gg, essendo il Car<strong>di</strong>nale in età <strong>di</strong><br />
trentatre anni. Vogliono il Ciacco-<br />
nio ed il Tommasi, che il Car<strong>di</strong>nale<br />
fosse trasferito ad Albagiulia ; ma si<br />
oppone Samuele Timon , che sos-<br />
tiene essere stato trasportato a Clau-<br />
<strong>di</strong>opoli, e sepolto in un magnifico<br />
monumento. Esiste una lettera <strong>di</strong><br />
s. Carlo Borromeo a lui scritta se-<br />
gnandogli alcune regole eccellenti al<br />
VOL. IV.<br />
,<br />
BAU 2 33<br />
fine che potesse saviamente condursi<br />
nella novella <strong>di</strong>gnità.<br />
BAUDELIO (s.), nacque, secondo<br />
alcuni, in Linguadoca, secondo altri,<br />
in altra città della Gallia Celtica. V'ha<br />
chi opina, che fosse unito in matrimo-<br />
nio, e che esercitasse il mestiere del-<br />
le armi. Di lui fanno menzione i<br />
più antichi martirologi , i quali ne<br />
assicurano, che incontrò coraggioso<br />
il martirio nella città <strong>di</strong> Niines nel<br />
terzo o quarto secolo. S. Gregorio<br />
de Tours, nel suo libro De gloria<br />
marlyrum, ne fa fede, che a' suoi<br />
tempi furono operati de' miracoli<br />
ad intercessione <strong>di</strong> s. Baudelio. Non<br />
si sa in qual luogo trovisi il corpo<br />
<strong>di</strong> questo santo, del quale i canonici<br />
regolari <strong>di</strong> s. Genoveffa a Pa-<br />
rigi si vantano possedere una por-<br />
zione. La sua festa si celebra nel<br />
dì 20 maggio, giorno memorabile<br />
nella Spagna e specialmente in<br />
Francia.<br />
BAUME (della) Clau<strong>di</strong>o, Car<strong>di</strong>-<br />
nale. Clau<strong>di</strong>o della Baume venne dai<br />
doviziosi baroni <strong>di</strong> Sansorlin, e nacque<br />
nella Franca Contea nel i528.<br />
Compiuti gli stu<strong>di</strong>i nella università<br />
<strong>di</strong> Dole, fu in prima arricchito <strong>di</strong><br />
tre pingui abbazie e <strong>di</strong> due prio-<br />
rati ; poi col favor <strong>di</strong> Carlo V nel<br />
1 543 , in età <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci anni , venne<br />
da Paolo III promosso ad occupare<br />
l'arcivescovato <strong>di</strong> Besanzon<br />
per la rinunzia del Car<strong>di</strong>nal Pietro suo<br />
zio. Il re cattolico Filippo II lo elesse<br />
segretario dei memoriali, o maestro<br />
delle suppliche, viceré <strong>di</strong> Napoli e<br />
consigliere del <strong>di</strong>partimento ecclesia-<br />
stico, avendo prima ricevuto l'epi-<br />
scopale consacrazione insieme col<br />
pallio. Nel i566 passò a Boma col<br />
suo vicario generale Antonio Lullo<br />
a visitare i sacri limini, nel tempo<br />
in cui era Pontefice s. Pio V, da cui<br />
fu ricevuto con singolari <strong>di</strong>mostra-<br />
,
234 BAU<br />
zioni <strong>di</strong> amore. Quando nella sua<br />
<strong>di</strong>ocesi radunò il sinodo provin-<br />
ciale, a cui intervennero i vescovi<br />
<strong>di</strong> Losanna, <strong>di</strong> Basilea e <strong>di</strong> Bellay,<br />
nel 1071 promulgò solennemente i<br />
decreti del Tridentino, e ne intimò<br />
la esecuzione. Resistette con molto<br />
vigore agli eretici nell' anno i5j5,<br />
in un col magistrato, e preservò la<br />
contea <strong>di</strong> Borgogna dai loro errori pe-<br />
stilenziali. Egli, benché fosse il più ric-<br />
co dei vescovi de' suoi tempi, nulla<br />
mai avea per sé, dacché tutto <strong>di</strong>-<br />
stribuiva a' poveri . Pervenute<br />
tutte<br />
queste ed altre cose a notizia <strong>di</strong><br />
Gregorio XIII , Pontefice <strong>di</strong> cpiei<br />
tempi , senza 1' interposizione <strong>di</strong><br />
alcuno, nella quinta promozione,<br />
fatta a Pvoma a' 2 1 febbraio del-<br />
l'anno i5y8, lo creò Car<strong>di</strong>nal prete<br />
assente, del titolo <strong>di</strong> s. Pudenziana.<br />
Era troppo necessaria la presenza<br />
<strong>di</strong> lui alla sua <strong>di</strong>ocesi per tenere in<br />
fieno gli eretici, ma quando furono<br />
composte le cose, pensava <strong>di</strong> recarsi a<br />
Napoli per esercitarvi la carica <strong>di</strong> vi-<br />
ceré. Una morte immatura ne stornò<br />
il viaggio, e Io rapì nel 1 584- Ebbe<br />
tomba in Arbois , nella chiesa <strong>di</strong><br />
s. Giusto presso al Car<strong>di</strong>nale Pietro<br />
della Baume suo zio.<br />
BAUME (della) Pietro, Car<strong>di</strong>na-<br />
le. Pietro della Baume traeva origine<br />
dai celebri conti <strong>di</strong> Montrevel, e nacque<br />
nella Bressa, dopo la metà del se-<br />
colo XV. Fin dalla prima età fu al-<br />
levato alla Chiesa. Ebbe pertanto<br />
un canonicato nella chiesa <strong>di</strong> san<br />
Gio. <strong>di</strong> Lione; poi le abbazie <strong>di</strong><br />
s. Clau<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> Nostra Donna <strong>di</strong> Pignerol,<br />
<strong>di</strong> s. Giusto, <strong>di</strong> Mourtier ed<br />
altre. Adriano A I lo fece nel i523<br />
vescovo <strong>di</strong> Ginevra, e nel 1529, Clemente<br />
^11 lo elesse a coa<strong>di</strong>utore<br />
<strong>di</strong> Antonio Vargeyo arcivescovo <strong>di</strong><br />
Besanzon. Pria della sua promozione<br />
al vescovato comparve con grande<br />
BAU<br />
lustro e decoro al concilio lateranese,<br />
sotto Leone X, e poscia mo-<br />
strò ardente zelo per la cattolica<br />
fede, quando la infelicissima città<br />
<strong>di</strong> Ginevra <strong>di</strong>veniva teatro <strong>di</strong> ribellione<br />
contro la Chiesa Romana<br />
, e stringea il proprio pasto-<br />
re ad abbandonarla. Non però tra-<br />
lasciava egli cosa veruna per ricon-<br />
durre sul buon sentiere coloro spe-<br />
cialmente che principiavano a vacilla-<br />
re nella fede. Assente per ben cinque<br />
anni dalla sua chiesa nel i 533 deter-<br />
minossi a ritornarvi con grave risico<br />
della vita. Intimata allora ima<br />
processione pubblica e solenne, fece<br />
al popolo una concioue per allon-<br />
tanarlo dall'errore, e rassodarlo nel<br />
bene. Tuttavolta alcuni ottimati, par-<br />
tigiani a Calvino, congiurarono contro<br />
<strong>di</strong> lui, e forzando <strong>di</strong> notte tempo<br />
le porte del palazzo, ne chiusero<br />
ogni a<strong>di</strong>to. Temendo egli ad ogni<br />
momento <strong>di</strong> restar vittima, credette<br />
meglio <strong>di</strong> cedere e sottrarsi al peri-<br />
colo. E a tutti noto, che in questo tempo<br />
Calvino entrò solennemente in Ginevra,<br />
la quale <strong>di</strong>venne maestra <strong>di</strong><br />
errori , sentina <strong>di</strong> vizii, <strong>di</strong> eretici<br />
apostati e malviventi. Nella prima<br />
domenica dell agosto i535, fulminò<br />
il buon pastore sentenza <strong>di</strong> anatema<br />
e d' interdetto contro gli eretici<br />
libelli, e fra questi un tale Perino<br />
nemicò capitale del vescovo, per<br />
giusto giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Dio, fu il primo<br />
a portarne la pena. Fingendo egli<br />
<strong>di</strong> rinnovare contro i francesi la<br />
strage del vespero siciliano, ad istigamento<br />
<strong>di</strong> Calvino, fu fatto decapi-<br />
tare su quella pietra stessa, che serviva<br />
all'aitar maggiore della cattedrale <strong>di</strong><br />
s. Pietro, la quale per sommo <strong>di</strong>sprez-<br />
zo fu da lui trasferita al luogo desti-<br />
nato a giustiziare i rei. Pervenuta a<br />
R.oma la notizia della ribellione dei<br />
ginevrini, e de' rischi e delle persecu-<br />
,
BAV<br />
zioni sofferte dal buon vescovo, il<br />
Pontefice Paolo III, all'insaputa del<br />
Canine, lo creò Car<strong>di</strong>nal prete assente<br />
del titolo dei ss. Giovanni e Paolo, nel-<br />
la sesta promozione, fatta a Roma li<br />
12 <strong>di</strong>cembre del i53f). Finalmente<br />
eolmo <strong>di</strong> meriti, passò a ricevere la<br />
rimunerazione della corona eterna,<br />
nel l544) ci'lc P ie anni dopo che fu<br />
Car<strong>di</strong>nale. Ebbe sepoltura nel castel-<br />
lo <strong>di</strong> Arbois nella Franca Contea, in<br />
cbiesa <strong>di</strong> s. Giusto, nella cappella det-<br />
ta Igniacense.<br />
BAVIERA. Regno nella Germania,<br />
il quale fa parte della confederazione<br />
germanica, ed ba quattro voci nella<br />
assemblea generale , in cui il suo<br />
rappresentante occupa il terzo luogo,<br />
dopo quelli <strong>di</strong> Austria e <strong>di</strong> Prussia.<br />
Comprende quasi per intero l'antico<br />
Circolo dì Baviera 3 meno le fra-<br />
zioni testé incorporate all'Austria;<br />
i vescovati <strong>di</strong> Bamberga, <strong>di</strong> Eichstadt<br />
e <strong>di</strong> Wiirtzburg , o Erbipoli , <strong>di</strong><br />
cui era composto quasi tutto il cir-<br />
colo <strong>di</strong> Franconiaj i principati prus-<br />
siani <strong>di</strong> Bayreuth, <strong>di</strong> Anspach, e le<br />
città imperiali <strong>di</strong> B_atisbona, Norim-<br />
berga, Rotbenburg, Schweinfurt ec;<br />
la parte orientale del circolo <strong>di</strong> Sve-<br />
via, lino all' Iller, colla prepositura<br />
<strong>di</strong> Kempten, col vescovato <strong>di</strong> Au-<br />
gusta, col margraviato già austriaco<br />
<strong>di</strong> Burgau, e varie altre città imperiali<br />
; il ducato <strong>di</strong> due Ponti , con<br />
porzione del vescovato <strong>di</strong> Spira, Ful-<br />
da e Worms nel circolo dell'alio<br />
Reno, una parte del basso-palatinato<br />
, e dell' elettorato <strong>di</strong> Magonza<br />
con Ascbalfemburgo , Asciburgium ,<br />
Mittemberg ec, nel circolo del Bas-<br />
so Reno, ed alcune frazioni dell'Al-<br />
sazia settentrionale, colla fortezza feudale<br />
<strong>di</strong> Landau nella Francia. Sono<br />
imiti finalmente ai sovraccennati pae-<br />
si molti possessi de' principi me<strong>di</strong>aliz-<br />
zati. 11 re non esercita il potere sovrano<br />
,<br />
BAV 235<br />
su questi stati che nella forma da<br />
lui medesimo fissata nell' atto costituzionale<br />
del iG maggio 1818. L'am-<br />
ministrazione loro è ripartita in otto<br />
circoli. Essi sono : quello dell' Iser ,<br />
del Danubio superiore, del Danubio<br />
inferiore, del Regen, del Rezat, del<br />
Mein superiore, del Mcin inferiore<br />
e del Reno. La religione dominan-<br />
te professata dalla corte è la catto-<br />
lica, benché tutte le altre sieno tol-<br />
lerate. Ha la Baviera due arcivesco-<br />
vati, <strong>di</strong> Monaco cioè, chiamata la<br />
piccola Roma delia Germania, e<br />
<strong>di</strong> Bamberga. Da questi <strong>di</strong>pendono<br />
i vescovi suffraganei <strong>di</strong> Augusta,<br />
Eichstadt, Erbipoli, o Wiirtzburg,<br />
Passavia, Ratisbona e Spira. Conta<br />
però la Baviera circa ottocento mi-<br />
la protestanti, gli affari dei quali<br />
sono regolati da un concistoro par-<br />
ticolare, e circa se<strong>di</strong> ci mila ebrei<br />
Sonovi delle università a Erlagen, a<br />
Monaco ed a Wiirtzburg; molti licei,<br />
giunasii, accademie, altre scuole,<br />
seminarli e stabilimenti scientifici<br />
Ha cinque or<strong>di</strong>ni equestri. Quello<br />
<strong>di</strong> s. Uberto, eh' è il primo, quello<br />
<strong>di</strong> s. Giorgio, e quello <strong>di</strong> s. Michele<br />
istituito nel i6o,3 dal duca Giuseppe<br />
Clemente, <strong>di</strong> cui il gran maestro<br />
è il re presente Lodovico I; 1' Or<strong>di</strong>-<br />
ne militare <strong>di</strong> Massimiliano Giusep-<br />
pe, e quello della corona <strong>di</strong> Bavie-<br />
ra, eh è civile.<br />
I boi, antica nazione della Celti-<br />
. ,<br />
ca , 58q anni avanti la nascita <strong>di</strong><br />
Gesù Cristo, passato avendo il Reno,<br />
si fermarono prima nella Boemia,<br />
donde cacciati dai marcomanni al<br />
tempo <strong>di</strong> Augusto , ritornarono <strong>di</strong><br />
nuovo nel Norico. Il paese del loro<br />
nuovo soggiorno fu dai roma-<br />
ni chiamato Baiarla, o Baioaria, dal<br />
cui nome è forse derivato quello <strong>di</strong><br />
Baviera. Il nome <strong>di</strong> questa regione,<br />
che i tedeschi appellano Bayem
236 BAV<br />
vuoisi, secondo gli scrittori nazionali,<br />
derivato da quello dei Galli Boi,<br />
che, dopo aver valicate le Alpi, pre-<br />
sero stanza lungo il Po , e <strong>di</strong>scac-<br />
ciati poi da' romani, fuggirono nelle<br />
contrade germaniche della Boemia<br />
e della Bavaria o Boiaria. Gli an-<br />
tichi chiamarono Vin<strong>di</strong>'licia la parte<br />
situata <strong>di</strong> qua dal Danubio fra i<br />
rezi ed i norici, e <strong>di</strong>ssero poi Nortgow<br />
la parte transdanubiana , os-<br />
sia il palatinato, ove soggiornarono<br />
i narisci. Furono assai valorosi gli<br />
antichi bavaresi. Portarono essi il ter-<br />
ror delle loro armi fino nella Grecia<br />
e sull'Ellesponto, e furono i primi<br />
tra i popoli germanici, che abbiano<br />
passate le Alpi, ed inalberati i loro<br />
vessilli sulle rive del Tebro e del<br />
Termodonte.<br />
La Baviera fu originariamente<br />
governata dai re d'Austrasia, ed<br />
in seguito dai duchi <strong>di</strong> Baviera,<br />
fino a che Carlo Magno , se ne<br />
impadronì, e la fece amministra-<br />
re dai conti. S. Severino abbate<br />
1' apostolo del Norico, che fiorì ver-<br />
so il 4^2 ? vi pre<strong>di</strong>cò la nostra<br />
fede [T^e<strong>di</strong>). Teodone duca <strong>di</strong> Ba-<br />
viera , mosso dalla fama , che ce-<br />
lebrava il nome , la santità ed i<br />
miracoli <strong>di</strong> s. Ruperbo o Roberto<br />
vescovo <strong>di</strong> Worms , lo invitò a<br />
recarsi in questo paese. Accettò que-<br />
sti l' invito, e si condusse a Ratisbo-<br />
na nell'anno 697, dove dal duca e<br />
dalla corte fu accolto assai onorevol-<br />
mente, e trovando molto docili alle<br />
vere dottrine gli animi <strong>di</strong> quei popoli,<br />
<strong>di</strong>e' opera con tutto l'impegno a<br />
ravvivare la fiaccola della fede spen-<br />
ta quasi dalle eresie e dalle super-<br />
stizioni. Convertì Regintruda sorella<br />
<strong>di</strong> Teodone, conversione seguita da<br />
quella del duca, e <strong>di</strong> tutta la Ba-<br />
viera. Dio confermò con molti mi-<br />
racoli la dottrina dal santo missio-<br />
,<br />
BAV<br />
nario, e lo zelo <strong>di</strong> lui fece risplen-<br />
dere la luce del vangelo anche nelle<br />
nazioni vicine. Continuò la sua pre-<br />
<strong>di</strong>cazione a Lorck, Laureacum, sul<br />
Danubio fra Ratisbona e Vienna,<br />
ed a Tuvava, Giuvavia, o Giuvava,<br />
stabilendo la sede vescovile in questa<br />
ultima città, che essendo allora alfatto<br />
rovinata, venne rifabbricata, e prese<br />
il nome <strong>di</strong> Salisburgo. Il duca Teodone<br />
molto l'abbellì, <strong>di</strong>ede ricchi<br />
doni al santo, pei quali fu posto in<br />
istato <strong>di</strong> erigere colà gran numero<br />
<strong>di</strong> chiese e <strong>di</strong> monisteri. Teodober-<br />
to, o Diotpero, erede della pietà <strong>di</strong><br />
suo padre, accrebbe <strong>di</strong> molto l'entrata<br />
della chiesa <strong>di</strong> Salisburgo. V.<br />
Salisburgo.<br />
San Corbiniano, che insieme ai<br />
propri servi erasi ritirato in un<br />
monistero da lui fondato presso la<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Germano <strong>di</strong> Chatre<br />
oggi Arpaion, dopo quattor<strong>di</strong>ci anni<br />
<strong>di</strong> ritiro, volle recarsi a Roma per<br />
deporre le inquietu<strong>di</strong>ni della sua<br />
coscienza nel seno del padre comu-<br />
ne dei fedeli. Il Papa Gregorio II<br />
scoprì come opportunemente poteva<br />
adoperarlo pei bisogni spirituali<br />
delle Gallie. Or<strong>di</strong>natolo vescovo<br />
perchè pre<strong>di</strong>casse per tutto il mondo<br />
, si recò a pre<strong>di</strong>car nella Fran-<br />
cia, ove le sue fatiche furono coro-<br />
nate da un felice successo. Spaven-<br />
tata la sua umiltà , ei stabilì <strong>di</strong><br />
tornarsene a Roma per ottenere la<br />
<strong>di</strong>spensa dalle funzioni dell'episcopa-<br />
to e la permissione <strong>di</strong> vivere nella sua<br />
solitu<strong>di</strong>ne antica. Lasciata la strada<br />
or<strong>di</strong>naria, affine <strong>di</strong> meglio nascon-<br />
dersi , s' incamminò a Roma per<br />
l'Alemagna. Giunto in Baviera, la<br />
sensibilità del suo cuore non seppe<br />
resistere al bisogno dell' istruzione,<br />
in cui trovavasi quel popolo recen-<br />
temente convertito. L'anzidetto du-<br />
ca Teodone e tutta la nobiltà lo<br />
,
BAV<br />
riguardarono come un angelo sceso<br />
dal cielo per dare l' ultima mano<br />
all'opera della lor conversione. Sog-<br />
giornò alcun tempo fra essi; forti-<br />
ficolli nei lodevoli loro sentimenti,<br />
poscia riprese la strada <strong>di</strong> Roma,<br />
accompagnato dallo stesso Teodone<br />
che (primo <strong>di</strong> tutti della sua na-<br />
zione ) volle fare il pellegrinaggio<br />
per visitare il sepolcro degli apo-<br />
stoli. Indarno Corbiniano scongiurò<br />
il Pontefice a sollevarlo dal peso<br />
dell' episcopato , che quella umiltà<br />
spinse anzi Gregorio II ad obbligarlo<br />
a continuare nel suo ministero. Intanto<br />
Grimoaldo, figliuolo <strong>di</strong> Teo-<br />
done, teneva guar<strong>di</strong>e alla frontiera<br />
per non lasciar passare Corbiniano<br />
se prima non prometteva <strong>di</strong> recarsi<br />
a trovarlo. Ma egli operò e da apo-<br />
stolo e da santo. Giunto al palazzo,<br />
<strong>di</strong>chiarò, che non vedrebbe il duca<br />
finche non rinunziasse all'incestuoso<br />
suo matrimonio, e non abbandonasse<br />
Biltruda sua moglie, e vedova <strong>di</strong><br />
suo fratello. Lo zelo <strong>di</strong> lui riuscì inutile,<br />
anzi non altro fece che muo-<br />
vergli persecuzioni per opera dei<br />
due colpevoli. Biltruda specialmente<br />
giurò <strong>di</strong> perderlo. Appostati furono<br />
da lei degli assassini per torgli la<br />
vita; ma Dio conservò il servo fe-<br />
dele , ed i suoi nemici perirono<br />
miseramente poco dopo. Costretto<br />
a fuggire tornò a Frisigna, dove<br />
continuò l'esercizio delle sue fatiche<br />
sino alla beata sua morte, avvenuta<br />
nel 73o. V. s. Corbiniano.<br />
A s. Corbiniano andò del pari<br />
per lo zelo apostolico spiegalo aHa<br />
conversione della Baviera, un vescovo<br />
nominato Martiniano. Incaricato<br />
a ciò pur egli da Papa Gregorio II<br />
vi si trasferì unitamente al prete<br />
Giorgio ed al sud<strong>di</strong>acono Doroteo<br />
ambi due della chiesa romana. Col<br />
più retto sistema or<strong>di</strong>nò le cose<br />
,<br />
BAV 23 7<br />
ecclesiastiche <strong>di</strong> quel paese. Ma più<br />
<strong>di</strong> tutto erano colà benedette le fa-<br />
tiche apostoliche <strong>di</strong> S. Bonifacio.<br />
Nato verso il 680 a Cre<strong>di</strong>tela nel<br />
Devonshire, poi arcivescovo <strong>di</strong> Ma-<br />
gonza, <strong>di</strong>venne apostolo dell'Alema-<br />
gna, e martire, per le immense fati-<br />
che da lui sostenute afiine <strong>di</strong> propagare<br />
la fede nella Baviera. V. s. Bo-<br />
nifacio.<br />
Fatto da Gregorio II arcivescovo<br />
e primate <strong>di</strong> tutla l'Alemagna, con<br />
ampio potere <strong>di</strong> fondar vescovati<br />
dovunque stimasse più opportuno,<br />
fece, nel 738, in età molto avan-<br />
zata, un viaggio a Roma per con-<br />
ferire con Papa Gregorio III, suc-<br />
ceduto a Gregorio II. Non solo fu<br />
ricevuto in Roma con tutta la <strong>di</strong>-<br />
stinzione dovuta ai copiosi frutti<br />
delle sue fatiche antecedenti; ina<br />
quanti stranieri si trovavano in<br />
quella capitale facevano come a<br />
gara per onorarlo maggiormente.<br />
Allorché partì da Roma il Papa<br />
ricolmollo <strong>di</strong> donativi, gli <strong>di</strong>ede una<br />
raccolta <strong>di</strong> canoni scelti, perchè gli<br />
servissero <strong>di</strong> regola ; scrisse altresì<br />
in suo favore delle lettere <strong>di</strong> raccomandazione<br />
a Carlo Martello, ai<br />
principi ed ai vescovi pei cui <strong>di</strong>-<br />
stretti avesse avuta occasione <strong>di</strong> pas-<br />
sare, acciocché gli somministrassero<br />
degni operai , i quali lo secondassero<br />
nelle sue missioni. Il santo ne<br />
condusse egli medesimo due da<br />
Roma, cioè i due inglesi fratelli<br />
Villebaldo e Vunebaldo suoi pa-<br />
renti, ed altri insigni personaggi in-<br />
glesi.<br />
Chiamato in Baviera dal duca<br />
Oddone per mettervi la riforma <strong>di</strong><br />
parecchi abusi, il lungo suo soggiorno<br />
in quel paese fu meno un tempo<br />
<strong>di</strong> riposo sì conveniente all'avanzata<br />
età sua, che una nuova<br />
serie <strong>di</strong> fatiche e <strong>di</strong> trionfi pel
2 38 BAV<br />
vangelo. Scacciò o sottomise una<br />
moltitu<strong>di</strong>ne' <strong>di</strong> seduttori, che arro-<br />
gandosi il nome <strong>di</strong> sacerdoti e <strong>di</strong><br />
vescovi scandalezzavano i popoli (vil-<br />
la licenza del costume ; ristabilì<br />
la fede e la morale :<br />
e per rende-<br />
re più durevole l'opera sua, <strong>di</strong> con-<br />
certo col duca, oltre all'unico ve-<br />
scovato <strong>di</strong> Passavia esistente in quei<br />
paesi, vi fondò quelli <strong>di</strong> Frisigna, <strong>di</strong><br />
Salisburgo e <strong>di</strong> Ratisbona (che fu-<br />
rono confermali da Gregorio III nel<br />
•-3q ), e <strong>di</strong>vise la Baviera iVi quattro<br />
<strong>di</strong>ocesi. Vivilone già or<strong>di</strong>nato dal<br />
Pontefice restò vescovo <strong>di</strong> Passavia;<br />
Erembergo, nipote <strong>di</strong> s. Corbiniano,<br />
<strong>di</strong>venne vescovo <strong>di</strong> Frisigna ; Gio-<br />
vanni fu collocalo nella sede <strong>di</strong> Sa-<br />
lisburgo, e Gabaldo su quella <strong>di</strong><br />
Ratisbona. L'istoria della conver-<br />
sione de boiarii, ossia bavari, trovasi<br />
nel libro intitolato: Qtiomoclo Bo-<br />
iarii facli sunl christiani. Fu scritto<br />
nel 127 i, e venne pubblicato da Canisio<br />
{Lect. antiq. tomo 2), da Du-<br />
Chesne (Frane, script, toni. 2), da<br />
Dubrario vescovo <strong>di</strong> Olmutz ( Collect.<br />
script, hist. Bohem. p. 1 j), da<br />
Hansiz ( Germania sacra tomo 2<br />
p. 35).<br />
Morto Carlo Martello nel 7 \ 1, e<br />
<strong>di</strong>visa la sua corona tra i due suoi<br />
figliuoli Carlomanno e Pipino, Carlomanno<br />
cui era stata assegnata la<br />
o<br />
Suabia e la Turingia, cioè la Fran-<br />
cia orientale, tanto <strong>di</strong> qua che <strong>di</strong><br />
là del Reno, sottomise Oddone e<br />
Teodorico, L'uno duca <strong>di</strong> Baviera,<br />
l'altro <strong>di</strong> Sassonia, costringendo en-<br />
trambi a pagargli un tributo. A Pipino<br />
re dei francesi, morto nel 7G8, erano<br />
succeduti anche nella parte della Ger-<br />
mania spettante alla Francia, i suoi<br />
figliuoli Carlo Magno e Carloman-<br />
no. Alla morte del secondo toccò<br />
il vasto impero a Carlo Magno. Frattanto<br />
nella Baviera si celebrò un<br />
BAV<br />
concilio nel 772 per opera <strong>di</strong> Tas-<br />
silone duca <strong>di</strong> Baviera , nel qua-<br />
le furono stabiliti <strong>di</strong>versi regolamen-<br />
ti, e si concessero varii <strong>di</strong>ritti alla<br />
Chiesa . Carlo Magno nel 788, im-<br />
presa una guerra e vinto Tassilone<br />
duca <strong>di</strong> Baviera, lo costrinse ad entrare<br />
in un monistero facendo am-<br />
ministrare la Baviera da' conti <strong>di</strong>-<br />
pendenti da lui.<br />
Morto in Aquisgrana Carlo Magno<br />
nell8i4, gh succedette Lodovico il<br />
P/'osuo primogenito, il quale, nell'8 1 7,<br />
associò all'impero Lotario suo figlio<br />
primogenito, che fece re <strong>di</strong> Francia,<br />
dando l' Aquitania a Carlo secon-<br />
dogenito, ed a Lodovico il più gio-<br />
vane, detto il Germanico, assegnando<br />
la Baviera. Cessalo <strong>di</strong> vivere Lo-<br />
dovico il Pio nell'840, i tre suoi<br />
figliuoli, dopo aver aspramente guer-<br />
reggiato, si accordarono insieme, e<br />
si <strong>di</strong>visero gli stati del padre. Lo-<br />
tario restò in possesso dell' impero,<br />
del regno d'Italia, della Lorena, e<br />
della Borgogna ; e Lodovico il Germanico<br />
ebbe la Germania, compresa<br />
la Baviera, mentre Carlo ottenne<br />
la Francia occidentale. Neil' anno<br />
868 Carlo re <strong>di</strong> Aquitania mori<br />
senza figli, Carlo il Cah'O, succeduto<br />
nell'impero a Lodovico II il Germanico,<br />
s' impadronì del reame <strong>di</strong><br />
Francia e lo <strong>di</strong>vise con Lodovico<br />
re <strong>di</strong> Baviera. Ouesli neh' 876 debellati<br />
i sorabi e |uli schiavoni, mori<br />
in Francfort agli 8 agosto nel 876,<br />
lasciando gh stali ai suoi tre figli,<br />
Carlomanno , Lodovico e Carlo. Il<br />
primo ebbe la Baviera, il secondo<br />
la Germania, ed una parte della<br />
Lorena, il terzo l' altra parte colla<br />
Alemagna. Carlomanno re <strong>di</strong> Ba-<br />
viera morì nell'880, e Lodovico re<br />
<strong>di</strong> Germania, s'impadronì de suoi<br />
stati; ma anch' egli cessò <strong>di</strong> vivere<br />
in Francfort nell'882, e la Baviera
a v<br />
passò all'altro fratello Carlo il Gros-<br />
so. Quando perà fu questi pei- la<br />
sua debolezza deposto nell' anno 887<br />
dagli stati del regno <strong>di</strong> Germania,<br />
ed Arnoldo, figlio naturale <strong>di</strong> Carlomanno<br />
suo fratello, fu eletto re<br />
<strong>di</strong> Germania, anche la Baviera cad-<br />
de sotto il dominio <strong>di</strong> lui, che pro-<br />
teggendola la <strong>di</strong>chiarò margraviato,<br />
sinché nel 920 venne costituita du-<br />
cato dall'imperatore Eurico I.<br />
Frattanto Corrado I, nel C)i4j<br />
sconfìsse gli ungheri, che desolavano<br />
la Baviera, e nel 916 asse<strong>di</strong>ò e<br />
prese Ratisbona, che donò ad Eve-<br />
rardo fratello <strong>di</strong> lui, insieme al ducato<br />
<strong>di</strong> Baviera. Fu nel 931, che Ar-<br />
nolfo duca <strong>di</strong> Baviera, recatosi a<br />
Verona per impossessarsi del regno<br />
d' Italia, venne da Ugo costretto a<br />
rientrar ne' suoi stati. Morto intan-<br />
to Enrico I, nel g36 Ottone I, il<br />
Grande , suo figliuolo gli successe<br />
nell'impero. Arnoldo peri nel 937<br />
in guerra contro Ugo re d' Italia,<br />
onde L'imperatore Ottone 1 investì<br />
Bertoldo fratello del defunto dei suoi<br />
stati. Everardo primogenito manda-<br />
to venne in esilio, ed il secondoge-<br />
nito, chiamato pure Arnoldo, fatto<br />
conte <strong>di</strong> Schiyren, e palatino del<br />
Reno, <strong>di</strong>venne lo stipite d' una fa-<br />
miglia, che nel 1 180 tornò in pos-<br />
sesso del ducato <strong>di</strong> Baviera. Fat-<br />
to poi Bertoldo duca <strong>di</strong> Baviera,<br />
nel , 947 Enrico I, che avea sposata<br />
Giu<strong>di</strong>tta figlia <strong>di</strong> Arnoldo il Malva-<br />
gio suo fratello , ottenne gli stati<br />
dell' imperatore Ottone I per le cu-<br />
re della comune madre Matilde nel<br />
955. Gli ungheri si posero a depredare<br />
nuovamente la Baviera ; ma<br />
Ottone li costrinse a ritirarsi. Se non<br />
che, morto nel 973,<br />
gli successe Ot- '<br />
tone II suo figliuolo, che terminando<br />
i suoi giorni nel 983, ebbe a<br />
successore il fratello Ottone III, il<br />
B \ V 239<br />
quale regnò fino al 1002, morendo<br />
<strong>di</strong> veleno ai 28 gennaio.<br />
I principi <strong>di</strong> Germania proclama-<br />
rono imperatore Enrico 11 duca <strong>di</strong><br />
Baviera, cugino del clefònto, detto lo<br />
Zoppo e il Santo. Nato nel 982<br />
da Enrico II, il Litigióso 3 duca <strong>di</strong><br />
Baviera e fratello <strong>di</strong> Ottone I, il<br />
Grande, ricevette la sua educazione<br />
da s. Wolfgango vescovo <strong>di</strong> Ra-<br />
tisbona , e nel 995<br />
succedette a<br />
suo padre nel ducato <strong>di</strong> Baviera.<br />
Siccome non avea egli mai présa<br />
moglie, molli gran signori <strong>di</strong> Alemagna<br />
procurarono <strong>di</strong> annullar la<br />
sua elezione al trono imperiale; ma<br />
colla prudenza <strong>di</strong>ssipò i loro <strong>di</strong>se-<br />
gni. Rinnovò la ceremonia della sua<br />
consacrazione in Aquisgrana, e spo-<br />
sò Cunegonda , figlia <strong>di</strong> Sigifi'edo<br />
primo conte <strong>di</strong> Luxemburgo, facen-<br />
dola incoronare a Paderbona. Visse<br />
con essa santamente, ed in perpe-<br />
tua virginità , per cui ambedue si<br />
meritarono V onor degli altari. V.<br />
Enrico II e Cunegonda santi.<br />
Ottenuto il trono imperiale, cedette<br />
il ducato <strong>di</strong> Baviera ad En-<br />
rico <strong>di</strong> Luxemburgo suo cognato,<br />
detto il Vecchio. Arduino marchese<br />
<strong>di</strong> Ivrea si ribellò, ed assunse il ti-<br />
tolo <strong>di</strong> Cesare; ma vinto da Enrico<br />
II, prese l'abito religioso. Dopo que-<br />
sta vittoria, il santo recossi a Pavia,<br />
in<strong>di</strong> passò a Roma nel 1014 accompagnalo<br />
dalla regina Cunegonda<br />
e da gran numero <strong>di</strong> vescovi, <strong>di</strong><br />
abbati, tanto <strong>di</strong> Alemagna, che <strong>di</strong><br />
Italia. Papa Benedetto VIII lo ac-<br />
colse sui gra<strong>di</strong>ni della chiesa <strong>di</strong> san<br />
Pietro, ed in essa lo coronò imperatore<br />
insieme alla sua sposa. Enrico<br />
II confermò alla Santa Sede<br />
le clonazioni degli augusti suoi pre-<br />
decessori. Dicesi che volesse aggregarsi<br />
ai cliiniacensi , e farsi mona-<br />
co nella ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> s. V annes <strong>di</strong> V er-
2.40 B A V<br />
dun : ma che l'abbate lo abbia <strong>di</strong>s-<br />
tolto <strong>di</strong>cendogli : / monaci debbono<br />
ubbi<strong>di</strong>enza al loro abbate , ed io<br />
vi or<strong>di</strong>no <strong>di</strong> restare imperatore.<br />
Fondò templi e monisteri in vari luo-<br />
ghi della Germania e pro<strong>di</strong>go era<br />
coi poveri. Alcuni duchi e signori aveauo<br />
preso le armi contro <strong>di</strong> lui nel<br />
io io; ma egli li sbaragliò in bat-<br />
taglia campale, perdonando a' prin-<br />
cipi ribelli , e restituì loro i domimi<br />
conquistati. Vinse gì' idolatri<br />
della Polonia e della Schiavonia, e<br />
represse gl'insorti boemi; onde la<br />
Polonia , la Boemia e la Moravia<br />
<strong>di</strong>vennero tributarie all' impero. Ristabilì<br />
le se<strong>di</strong> d' Hildesheim, <strong>di</strong> Mag-<br />
deburgo, <strong>di</strong> Basilea, <strong>di</strong> Misnia e <strong>di</strong><br />
Meersburgo; soccorse Benedetto Vili<br />
contro i greci ed i saraceni, che invadevano<br />
le terre della Chiesa, e si<br />
pacificò con Roberto re <strong>di</strong> Francia.<br />
Ricco <strong>di</strong> virtù, e <strong>di</strong> meriti, morì la<br />
notte dei i4 luglio 102.4, nel ca-<br />
stello <strong>di</strong> Grone , presso Halberstadt,<br />
ed il suo corpo fu trasportato nella<br />
cattedrale <strong>di</strong> Bamberga. Eugenio<br />
III lo canonizzò nel 1 i52, e ne sta-<br />
bilì la festa ai i5 luglio.<br />
Corrado li venne eletto re dei<br />
romani. Nel 1026 fece acclamare<br />
per re <strong>di</strong> Baviera Enrico suo figliuo-<br />
lo, che avea allora nove anni, affidando<br />
la educazione <strong>di</strong> lui ad al-<br />
cuni vescovi. Morto Corrado li, ai<br />
4<br />
giugno 1039, Enrico III, il Negro,<br />
suo fratello gli succedette nell'im-<br />
pero. Sotto questo principe la Baviera<br />
ebbe la consolazione <strong>di</strong> am-<br />
mirare , e venerare sulla cattedra<br />
apostolica il suo concitta<strong>di</strong>no Poppone<br />
vescovo <strong>di</strong> Bressanone col nome<br />
<strong>di</strong> Damaso II. P'. Damaso II.<br />
Nel io54, o io55 Enrico III<br />
fece coronar imperatore Enrico IV,<br />
in età <strong>di</strong> soli quattro anni : assumendo<br />
nello stesso tempo la <strong>di</strong>fesa del<br />
BAV<br />
vescovo <strong>di</strong> Ratisbona contro il duca<br />
<strong>di</strong> Baviera. Spogliò questo principe<br />
de* suoi stali e li <strong>di</strong>ede al detto<br />
suo figlio Enrico IV. Morto Enrico<br />
III, nel io56, Enrico IV gli successe<br />
in età <strong>di</strong> cinque anni, sotto la tutela<br />
<strong>di</strong> Agnese <strong>di</strong> Aquitania sua ma-<br />
dre. Poco prima la Baviera vide<br />
nuovamente decorato del sublime<br />
paludamento Pontificale uno dei<br />
suoi sud<strong>di</strong>ti, che fu Geberardo, il<br />
quale assunse il nome <strong>di</strong> Vittore II.<br />
Comechè fosse nato ad Innsbruck<br />
pur vuoisi considerare degli stati ba-<br />
varesi, perocché allora il Tirolo era<br />
soggetto alla Baviera. V. Vittore II.<br />
Fra i Car<strong>di</strong>nali creati da Ales-<br />
sandro II, Pontefice 1061, vi fu<br />
Gherardo <strong>di</strong> Clugny ossia Gerardo,<br />
il primo che vantò la Baviera. V.<br />
Gerardo <strong>di</strong> Clugny.<br />
Appena Enrico IV si sottrasse<br />
dalla tutela de' suoi zii, i duchi <strong>di</strong><br />
Sassonia e <strong>di</strong> Baviera, fu obbli-<br />
gato a far loro la guerra , ed<br />
aiutato dal resto della Germania,<br />
li sconfisse appieno. Ottone li <strong>di</strong><br />
Northeim, sassone, che era <strong>di</strong>venuto<br />
duca <strong>di</strong> Baviera, per un dono del-<br />
l'imperatrice Agnese nel 1061, avendo<br />
congiurato contro la vita <strong>di</strong> lui,<br />
fu ban<strong>di</strong>to dall' impero, ed i suoi<br />
stati, nel 107 1, furono dati a Guel-<br />
fo I, detto il Grande, figlio d'Azzo-<br />
ne marchese d' Este d' Italia, e <strong>di</strong><br />
Cunegonda , ultimo rampollo dell'<br />
illustre casa de' Guelfi , o Wel-<br />
fi <strong>di</strong> Altdorf. Fece Enrico IV co-<br />
struire delle fortezze in Sassonia<br />
per tenere in freno gli abitanti<br />
ma commise l' imprudenza <strong>di</strong> af-<br />
fidarne la custo<strong>di</strong>a al detto Ottone<br />
II, che pure avea spogliato dei<br />
domimi. Costui si valse del potere<br />
per meglio favorire i malcontenti<br />
Se non che dopo molte vicende mo-<br />
rì nel io83.<br />
, .
BAV<br />
La corruzione de' costumi dello<br />
imperatore eccitò le mormorazioni<br />
de' suoi sud<strong>di</strong>ti, e la famosa que-<br />
stione delle investiture de' benefizii<br />
non tardò a <strong>di</strong>sgustare la Santa Sede<br />
{V . investiture ecclesiastiche), occupata<br />
allora da s. Gregorio VII. Guelfo<br />
I, che, siccome si è detto, era stato investito<br />
degli stati <strong>di</strong> Baviera da<br />
Enrico IV per aver ripu<strong>di</strong>ata la fi-<br />
glia <strong>di</strong> lui in sua consorte, fu costret-<br />
to a rendergli porzione del suo<br />
ducato <strong>di</strong> Baviera. Allora seguì il<br />
partito del Pontefice, e <strong>di</strong> Ridolfo<br />
<strong>di</strong> Svevia contrarli ad Enrico. Asse-<br />
<strong>di</strong>ò e prese Batisbona, Salisburgo,<br />
e Wùrtzburgo ; sconfisse <strong>di</strong>nanzi<br />
questa ultima città lo stesso impe-<br />
ratore, e depredò Augusta. Irritato<br />
Enrico IV <strong>di</strong> tali aiuti ricevuti dal<br />
Pontefice in Germania, come <strong>di</strong><br />
quelli prestatigli in Italia dalla con-<br />
lessa Pia Matilde, incrudelì la guerra<br />
in Baviera, e portolla negli stati della<br />
contessa medesima, che nel 1089<br />
erasi sposata a Guelfo II figlio <strong>di</strong><br />
Guelfo I. Asse<strong>di</strong>ò Mantova nel 1 090, e<br />
se ne rese padrone ai 1 2 aprile 1 09 1 ;<br />
rimanendo vittorioso ezian<strong>di</strong>o tra il<br />
Po, e gli Appennini. Ma dovendo ri-<br />
volger altrove le sue armi, potè la<br />
gran contessa ricuperale in breve<br />
tutte le piazze forti. Donati dalla<br />
contessa Matilde i propri stati alla<br />
sede Pontificia, e privatone quin<strong>di</strong><br />
Guelfo lì <strong>di</strong> Baviera, al quale per ra-<br />
gione <strong>di</strong> matrimonio avrebbero dovu-<br />
to pervenire, egli si separò sdegno-<br />
so da sua moglie nel 109J, ed insieme<br />
a suo padre Guelfo I, il Grande,<br />
abbracciò il partito <strong>di</strong> Enrico<br />
IV, rendendogli segnalati servigi.<br />
Morto però Guelfo I in Cipro<br />
mentre recavasi alle guerre in Pa-<br />
lestina, Guelfo II ere<strong>di</strong>tò il duca-<br />
to <strong>di</strong> Baviera, per cui fece ritorno in<br />
Germania, ma dopo 1' elevazione <strong>di</strong><br />
VOL. IV.<br />
,<br />
BAV 2J1<br />
Enrico V all' impero, morì verso il<br />
1 120, lasciando il ducato a suo fra-<br />
tello Enrico il Moro, che lo trasmi-<br />
se, nel 1 1 26, al figlio suo Enrico il<br />
Superbo. Questi nel 1127, nell'imperio<br />
<strong>di</strong> Lotario II, ottenne anche<br />
il ducato <strong>di</strong> Sassonia, e così <strong>di</strong>ven-<br />
ne uno dei principi più potenti <strong>di</strong><br />
Germania, e <strong>di</strong>ede all'imperatore in<br />
isposa la sua unica figlia Gcltrude.<br />
Avendo Innocenzo II, e Roberto <strong>di</strong><br />
Capua invocato il soccorso imperia-<br />
le, Enrico il Superbo fu spe<strong>di</strong>to<br />
in Italia con un esercito, e da valente<br />
guerriero ricuperò la Campa-<br />
nia, Benevento, e la Puglia, per cui<br />
l' imperatore Lotario II ebbe il do-<br />
no degli stali della contessa Matilde<br />
da Innocenzo II, col patto <strong>di</strong> pagar<br />
a lui ed ai successoli annualmen-<br />
te cento libbre <strong>di</strong> argento, e <strong>di</strong> re-<br />
stituirli dopo la sua morte alla San-<br />
ta Sede. Morto Lotario nell'anno<br />
1 1 37 in una capanna vicina a Trento<br />
, Corrado III duca <strong>di</strong> Franconia<br />
fu acclamato re <strong>di</strong> Germania<br />
onde Enrico il Superbo, che pre-<br />
tendeva all'impero, per essersi opposto<br />
alla <strong>di</strong> lui elezione, perdette nel 1 138<br />
il ducato <strong>di</strong> Sassonia, e quello pure<br />
<strong>di</strong> Baviera, morendo a Quedlimburgo<br />
nel 1 1 39. Suo figlio En-<br />
rico Leone nell' età <strong>di</strong> quattro an-<br />
ni riebbe ambidue i ducati , sotto<br />
la tutela dello zio Guelfo ; ma per<br />
essere stato messo al bando dall'im-<br />
peratore, li perdette <strong>di</strong> nuovo.<br />
, ,<br />
Guelfo VI , fratello d' Enrico il<br />
Superbo , e tutore del nipote Enrico<br />
Leone , fece ogni sforzo , per<br />
conquistare <strong>di</strong> nuovo al suo pupil-<br />
lo , ed alla sua casa la Baviera<br />
che Corrado III avea donata a<br />
Leopoldo d' Austria. Era soccorso<br />
da Ruggero re <strong>di</strong> Sicilia, che cer-<br />
cava <strong>di</strong> suscitare imbarazzi nella<br />
Germania all' imperatore, per <strong>di</strong>s-<br />
3!
342 BAV<br />
toglierlo dal far valere i suoi <strong>di</strong>-<br />
ritti neir Apulia. Respinse ia sul<br />
principio Leopoldo fino in Austria;<br />
ma la <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> YVorins, tenuta nel<br />
ii4o, ban<strong>di</strong> Guelfo dall'impero,<br />
e Corrado III mosse in persona<br />
contro <strong>di</strong> esso. Guelfo andò in fret-<br />
ta a soccorrere il suo castello <strong>di</strong><br />
Weinsberg, asse<strong>di</strong>ato dall'imjDeratore.<br />
Nell'occasione <strong>di</strong> queste battaglie<br />
ebbero origine le parole Guelfi , e<br />
Ghibellini [Ve<strong>di</strong>), l'ima per significare<br />
il partito <strong>di</strong> Guelfo, il quale avea dato<br />
il proprio nome per grido <strong>di</strong> guer-<br />
ra, mentre gl'imperiali, avendo tolto<br />
quello <strong>di</strong> TVaiblìngen, o Gibeilo, piccola<br />
città del ducato <strong>di</strong> Wiirtem-<br />
berg, ove nacque Enrico figlio <strong>di</strong> Cor-<br />
rado III, ed appartenente allora a Fe-<br />
derico <strong>di</strong> Hohenstaufen, fratello del-<br />
l'imperatore detto Barbarossa, fecero<br />
tramutare in Italia il nome <strong>di</strong> TVai-<br />
blingi in quello <strong>di</strong> Ghibellini. Guelfo<br />
battuto a AVeinsberg, non si smarrì :<br />
continuò coraggiosamente la guerra<br />
e ricusò <strong>di</strong> aderire al trattato con-<br />
chiuso a Francfort nel i 1^1 fra<br />
i signori sassoni del suo partito , e<br />
T imperatore. Non<strong>di</strong>meno Corrado<br />
III, unito alla madre <strong>di</strong> Enrico Leo-<br />
ne, persuase questo a cedere le sue<br />
pretensioni sulla Baviera a favore<br />
<strong>di</strong> Enrico duca d'Austria, ed a rimanere<br />
contento dell' investitura del<br />
ducato <strong>di</strong> Sassonia. Geltrude madre<br />
<strong>di</strong> Enrico l' avea a ciò indotto per<br />
isposare il detto Enrico d'Austria;<br />
ma come Enrico <strong>di</strong>venne adulto e<br />
possente , non volle approvare una<br />
concessione fatta da fanciullo. Domandò<br />
la Baviera con forza , ed<br />
eloquenza a Corrado III ; questi ne lo<br />
spogliò e la restituì ad Enrico Leone,<br />
rimunerando l'Austriaco colla<br />
fondazione del margraviato d'Austria<br />
in ducato ere<strong>di</strong>tario. Il nuovo<br />
duca <strong>di</strong> Baviera, con ogni eira<br />
,<br />
BAV<br />
intese ad incivilire i suoi stati, e<br />
ad estenderli. Soggiornando ora in<br />
Sassonia, ora in Baviera, fece fab-<br />
bricare città, e custo<strong>di</strong>re le pubbli-<br />
che strade; sottomise e ridusse alla<br />
fede, dopo molte campagne, gli slavi<br />
suoi vicini ; soccorse Valdemaro, re<br />
<strong>di</strong> Danimarca, contro i pirati del<br />
settentrione; represse le se<strong>di</strong>zioni<br />
della Sassonia, e recatosi in terra<br />
Santa , dopo il suo ritorno fece<br />
costruire la città <strong>di</strong> Monaco (Pre<strong>di</strong>')<br />
ora capitale del regno <strong>di</strong> Baviera. Divenne<br />
Enrico cosi formidabile , che<br />
ricusò <strong>di</strong> soccorrere l'imperator Fe-<br />
derico I. Ma citato in <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>ete,<br />
a cagione del suo orgoglio verso<br />
Cesare , verso i gran<strong>di</strong> , e specialmente<br />
verso i vescovi , i quali avea<br />
lesi persino nei <strong>di</strong>ritti, venne<br />
spogliato degli stati <strong>di</strong> Sassonia e<br />
<strong>di</strong> Baviera.<br />
Colla umiliazione potè ottenere<br />
un esilio <strong>di</strong> tre anni, dovendo re-<br />
stare contento dei suoi beni allo<strong>di</strong>ali<br />
<strong>di</strong> Brunswich e <strong>di</strong> Lunebur-<br />
go. Rifugiossi perciò presso il suo<br />
suocero re d' Inghilterra, sul trono<br />
del quale salirono i suoi <strong>di</strong>scen-<br />
denti. Mori frattanto nell'anno 1 190<br />
Federico I Barbarossa. Allora Enrico<br />
fece ritorno in Germania, sperando <strong>di</strong><br />
profittare della gioventù <strong>di</strong> Enrico<br />
VI figlio del defunto per ricuperare<br />
gli stati ; ma i principi <strong>di</strong> Germa-<br />
nia furono in sul punto <strong>di</strong> spogliarlo<br />
anche de' beni ere<strong>di</strong>tarii, per cui<br />
nella vecchia età sua fece la pace,<br />
e mori in Brunswich nel 1193.<br />
Nel tempo <strong>di</strong> Enrico Leone , la<br />
Baviera ammirò Corrado Vitellespach<br />
della casa dei suoi duchi<br />
decorato della porpora dal gran<br />
Pontefice Alessandro III ( V. Corrado<br />
Vitellespach ) , come sotto<br />
Innocenzo II n' era stato decorato<br />
Corrado de'duchi <strong>di</strong> Baviera. Ve<strong>di</strong>.<br />
,
BAV<br />
Dopo che Enrico Leone fu spo-<br />
gliato del ducato <strong>di</strong> Baviera, il Ti-<br />
rolo toccò ad Ottone il Vecchio<br />
conte palatino <strong>di</strong> Wittelspach, del-<br />
l'antica casa <strong>di</strong> Baviera, i cui ante-<br />
nati (cioè i figli del duca Arnoldo), n'e-<br />
rano stati ingiustamente esclusi due-<br />
cento anni prima. Innanzi <strong>di</strong> entrare<br />
in questo ducato era Ottone conte pa-<br />
latino <strong>di</strong> Baviera, e s' era già molto<br />
segnalato nella prima spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
Federico I Barbarossa in Italia. Su-<br />
però con duecento uomini un' erta<br />
rupe, che <strong>di</strong>fendeva il passo <strong>di</strong> Verona<br />
sulle rive dell'A<strong>di</strong>ge; ed il mi-<br />
lanese, la Toscana e tutti i luoghi,<br />
ne' quali portò l' imperatore le sue<br />
armi , furono in <strong>di</strong>verse riprese il<br />
teatro delle gloriose sue geste. Fe-<br />
derico si valse <strong>di</strong> lui in parecchi<br />
trattali d'importanza, e quantunque<br />
gli ahbia conceduto il ducato <strong>di</strong> Ba-<br />
viera, ne staccò Batisbona per <strong>di</strong>-<br />
chiararla città libera , ed il Tirolo.<br />
Ottone il Grande non mostrossi<br />
in progresso <strong>di</strong> tempo meno fedele<br />
pel suo sovrano, e morì agli r i lu-<br />
glio ii 83, lasciando due figlie ed<br />
un figlio in età tenera , chiamato<br />
Luigi, che fu suo erede. Divenne<br />
questi conte palatino per concessione<br />
dell'imperatore Federico II, ottenendone<br />
il possesso Ottone <strong>di</strong> lui figlio,<br />
chiamato V Illustre.<br />
Luigi il Severo, duca <strong>di</strong> Baviera<br />
e conte palatino nato nel 1220, era<br />
figlio <strong>di</strong> Ottone l'Illustre, al quale<br />
successe nel 1023. Ristabili il suo<br />
fratello Enrico nella bassa Baviera<br />
ritenendo per sé il palatinato sul<br />
Beno e l'alta Baviera. Nell'agitato<br />
interregno per la morte <strong>di</strong> Corrado<br />
IV figlio <strong>di</strong> Federico, avvenuta<br />
a' 7.1 maggio ii53 a cagione del<br />
veleno datogli da Manfre<strong>di</strong> suo fra-<br />
tello naturale, fino all'elezione <strong>di</strong><br />
Bodolfo <strong>di</strong> Habsburgo progenitore<br />
,<br />
BAV *p<br />
dell'augusta casa d'Austria, quei due<br />
fratelli Luigi ed Enrico possederono<br />
in comune la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> elettore del<br />
sacro romano impero.<br />
Eletto imperatore, con gran merito<br />
<strong>di</strong> Luigi il Severo, Bodolfo <strong>di</strong> Hab-<br />
sburgo, questi rimuncrollo dì gran-<br />
<strong>di</strong> favori, confermò i <strong>di</strong>ritti de' conti<br />
palatini a lui ed al fratel suo, e co-<br />
stituì entrambi, nel tempo <strong>di</strong> vacanze<br />
della corona imperiale, guar<strong>di</strong>ani <strong>di</strong><br />
tutte le terre e principati del romano<br />
impero. Rimunerò pure Luigi<br />
costituendolo suo vicario generale e<br />
luogotenente dell' impero ne' ducati<br />
d' Austria e <strong>di</strong> Stiria, e non gì' im-<br />
pedì d' ingran<strong>di</strong>rsi con V ere<strong>di</strong>tà del-<br />
lo sfortunato Corra<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Svevia,<br />
ultimo rampollo della casa d' Ho-<br />
henstaufen, da cui Luigi avea acqui-<br />
stato parecchie città , fra le quali<br />
Donawerth , oltre il legato <strong>di</strong> una<br />
parte del rimanente de' suoi stali<br />
ere<strong>di</strong>tarli.<br />
Dopo la morte <strong>di</strong> Bodolfo, accaduta<br />
nel 12 19, Luigi <strong>di</strong> Baviera<br />
non visse in ugual buona armonia<br />
con Alberto I d' Austria suo figlio.<br />
Voleva questi essere tutore del giovane<br />
Ottone nipote <strong>di</strong> Luigi e duca<br />
della bassa Baviera ; ma Luigi con<br />
vigore vi si oppose, e tenne le parti<br />
<strong>di</strong> Adolfo <strong>di</strong> Nassau, competitore <strong>di</strong><br />
Alberto al momento in cui questo<br />
ultimo aspirava all' impero. Si ag-<br />
giunse però un <strong>di</strong>sgustoso avvenimento<br />
ad interrompere 1' alleanza<br />
tra Luigi ed Adolfo <strong>di</strong> Nassau. Adol-<br />
fo tragittando il Beno in battello,<br />
fu assalito a colpi <strong>di</strong> freccia così che<br />
alcuni del suo seguito ne rimasero<br />
feriti. Accusato Luigi <strong>di</strong> tale perfi-<br />
<strong>di</strong>a, Adolfo lo <strong>di</strong>chiarò colpevole <strong>di</strong><br />
lesa maestà, e concesse il palatinato<br />
ai principi vicini. Luigi però potè<br />
giustificarsi , e rientrò nella grazia<br />
dell'imperatore. Pure non ne godette
^44 BAV<br />
gran tempo, giacché mori nel 1294,<br />
ad Heidelberg, compianto da' sud-<br />
<strong>di</strong>ti , malgrado il titolo <strong>di</strong> Seve-<br />
ro , attribuitogli per l'azione vio-<br />
li ala , <strong>di</strong> far uccidere dal carnefice<br />
per gelosia la propria moglie<br />
Maria figlia <strong>di</strong> Enrico il Magnanimo,<br />
duca del Brabante. A ta-<br />
le furore tenne però <strong>di</strong>etro in lui<br />
un pentimento sì forte, che i suoi<br />
capelli <strong>di</strong> repente incanutirono, come<br />
<strong>di</strong>mostrata gli venne l'innocenza<br />
<strong>di</strong> quella donna. Il Pontefice<br />
Alessandro IV gli accordò l'assolu-<br />
zione a patto che costruir faces-<br />
se una casa per do<strong>di</strong>ci religiosi <strong>di</strong><br />
s. Bruno. Ma non esistendo in Ba-<br />
viera religiosi <strong>di</strong> quell'Or<strong>di</strong>ne, la<br />
fabbrica fu data a' monaci cistercien-<br />
si, ed è oggidì l'abbazia <strong>di</strong> Tursten-<br />
feld. Luigi I il Severo sposò in seconde<br />
nozze Matilde figlia <strong>di</strong> Ro-<br />
dolfo d'Habsburg, e morendo <strong>di</strong>vise<br />
i suoi stati fra i due suoi figli Lui-<br />
gi, o Lodovico detto il Bavaro , e<br />
Rodolfo detto il Balbo. Questo secondo<br />
ebbe il palatinato, e fu lo<br />
stipite della casa palatina, chiamata<br />
ramo Ridolfino.<br />
Luigi, o Lodovico V, chiamato il<br />
Bavaro, intitolatasi Luigi IV quando<br />
fu eletto re de' romani, percbé non<br />
si annoverava Luigi IV, detto il<br />
Fanciullo, fra gl'imperatori. Dopo<br />
la morte dell' imperatore Enrico VÌI,<br />
nel 1 3 14, si mise egli tra i concorren-<br />
ti; e gli elettori dell'impero dopo lun-<br />
ghe incertezze nell' anno seguente ,<br />
unirono finalmente i loro suffragi<br />
parte in favore <strong>di</strong> lui e parte per<br />
Federico il Bello, figlio <strong>di</strong> Alberto<br />
d'Austria, cugino del duca. Questi<br />
fu superiore <strong>di</strong> due voti , ma nel<br />
mentre Federico si faceva coronare<br />
a Colonia, Luigi il Bavaro, fu in-<br />
coronato nel i3i5 in Aquisgrana<br />
dall'arcivescovo <strong>di</strong> Magonza. Tale<br />
BAV<br />
duplice elezione e consacrazione produsse<br />
una lunga guerra civile ed<br />
un lagrimevole scisma. Alcuni anni<br />
innanzi <strong>di</strong> tali avvenimenti, Clemen-<br />
te V (an. i3o5), per compiacere il<br />
re <strong>di</strong> Francia , e per le fazioni dei<br />
guelfi e ghibellini, che agitavano<br />
l'Italia, avca trasportata la residenza<br />
Pontificia in Avignone. A Clemente<br />
V era succeduto Giovanni XXII, il<br />
quale vedendo il Bavaro trattarsi<br />
come imperatore, non ostante che<br />
prima dovesse aspettar la conferma<br />
Pontificia , e veggendolo colle armi<br />
alla mano sostenerne le pretensioni^<br />
pregollo <strong>di</strong> permettere, che la causa<br />
fosse trattata dalla Santa Sede , ci-<br />
tando ambo i competitori a coni<br />
parire avanti <strong>di</strong> sé in Avignone.<br />
Non volle però Luigi assoggettarsi<br />
a tale giu<strong>di</strong>zio, e le due fazioni, che<br />
allora tenevano <strong>di</strong>visa l'Italia, pre-<br />
sero partito in sì gran contesa. I guel-<br />
fi, che pur seguivano le parti del<br />
Papa, si <strong>di</strong>chiararono per Federico,<br />
e i ghibellini per Lodovico. Venuti<br />
alle mani, dopo essersi versato mol-<br />
to sangue, i due pretendenti accon-<br />
sentirono <strong>di</strong> rimettere la decisione,<br />
nel 1 3 1 r), de' loro <strong>di</strong>ritti, a trenta<br />
campioni : ma<br />
tale combattimento<br />
parziale non fu che il prelu<strong>di</strong>o del-<br />
la battaglia generale appiccatasi tra<br />
i due eserciti spettatori della pugna.<br />
La vittoria rimase al Bavaro, ma<br />
non fu decisiva. I due imperatori<br />
continuarono a farsi guerra; la Germania<br />
restò <strong>di</strong>visa e titubante tra<br />
essi; ma l'Italia si stancò <strong>di</strong> combattere<br />
per la scelta d'un padrone<br />
da cui non attendeva alcun vantag-<br />
gio. Lodovico V raggiunto il suo<br />
rivale nel i322 vicino a Muhldorf,<br />
lo fece prigioniero; ma nulla<strong>di</strong>meno<br />
la guerra continuò. Benché l'Austria<br />
avesse mezzi maggiori, e potenti al-<br />
leati, pure Lodovico V consolidò <strong>di</strong>
BAV<br />
giorno in giorno la sua autorità:<br />
s'impadronì del palatinato, togliendolo<br />
al suo fratello Ridolfo, come<br />
quello, che si era collegato co' suoi<br />
nemici, e lo cedette a Giovanni <strong>di</strong><br />
Luxcmburgo in cambio del regno<br />
<strong>di</strong> Boemia; in<strong>di</strong> si mise in possesso<br />
<strong>di</strong> Brandeburgo abbandonato dal<br />
margravio per recarsi in terra santa,<br />
e sposò in seconde nozze Mar-<br />
gherita contessa <strong>di</strong> Olanda che gli<br />
portò in dote i Paesi Bassi.<br />
Il Papa scelse quel momento per<br />
<strong>di</strong>chiarare 1' imperatore fautor de-<br />
gli eretici, perchè proteggeva i vi-<br />
sconti <strong>di</strong> Milano. Proibì a qualunque<br />
nel i323, sotto pena <strong>di</strong> scomu-<br />
nica, <strong>di</strong> porgergli aiuto, e gli or<strong>di</strong>nò<br />
che entro tre mesi desistesse dalla<br />
amministrazione dell'impero. Lodo-<br />
vico informato delle censure fulminate<br />
da Giovanni XXII, protestò controia<br />
S. Sede, e chiese la convocazione <strong>di</strong> un<br />
concilio generale. I fatti andarono<br />
sempre crescendo , sicccome accade<br />
sempre che la resistenza sia conforme<br />
alla forza degli attacchi. Finalmente<br />
il Papa, a' io luglio 13^4,<br />
lo <strong>di</strong>chiarò contumace, e lo privò<br />
d' ogni <strong>di</strong>ritto sull' impero, se non<br />
compariva in persona in Avignone<br />
avanti il primo <strong>di</strong> ottobre ; in<strong>di</strong> lo<br />
scomunicò^ come ribelle alla Santa<br />
Sede, e perchè <strong>di</strong>fendeva ed aveva ab-<br />
bracciati gli errori degli eretici fra-<br />
ticelli. V. Fraticelli.<br />
Altro non ci volle perchè Lo-<br />
dovico cominciasse a declamare contro<br />
il Papa per mezzo <strong>di</strong> Giovanni Gianduno<br />
<strong>di</strong> Perugia, e Marsilio Manandro<br />
<strong>di</strong> Padova, scrittori venduti alla<br />
passione <strong>di</strong> lui. Fra gli altri ar<strong>di</strong>ti<br />
scritti compilarono essi XXXVI<br />
capitoli da Lodovico opposti ai-<br />
Pontefice, affine <strong>di</strong> mostrare non<br />
essere egli vero Papa. Il santo padre<br />
a' 20 ottobre 1327 scomunicollo <strong>di</strong><br />
BAV 2 45<br />
nuovo, e fece offerire l'impero a Carlo<br />
IV, il Bello, re <strong>di</strong> Francia, onde<br />
questo principe cercò <strong>di</strong> assicurarsi<br />
il suffragio degli elettori, <strong>di</strong>venuto<br />
in<strong>di</strong>spensabile : ma<br />
non riuscendogli<br />
<strong>di</strong> guadagna ili, rimandò al Bavaro<br />
la lancia, la spada e la corona <strong>di</strong><br />
Carlo Magno, nel possesso delle qua-<br />
li l'opinione riponeva un gran va-<br />
lore.<br />
Lodovico V rese poscia la liber-<br />
tà al suo cugino Federico d' Austria,<br />
dopo avergli fatto sottoscrivere un<br />
atto <strong>di</strong> rinunzia all'impero; ed avendo<br />
provveduto per la tranquilli-<br />
tà della Germania, non spirò che<br />
vendetta verso il Pontefice. Né tardò<br />
essa a produrre un' occasione.<br />
Roberto re <strong>di</strong> Napoli, seguace dei<br />
guelfi e del Papa, aveva mandato<br />
a Firenze Carlo duca <strong>di</strong> Calabria<br />
suo primogenito, un gran numero<br />
<strong>di</strong> nobiltà e <strong>di</strong> truppe considerabi-<br />
li. I ghibellini ed i piccoli tiranni<br />
<strong>di</strong> que' paesi ne concepirono vivo<br />
spavento ed implorarono il soccorso<br />
dell'imperatore. Lodovico (an. 1327)<br />
calò in Italia; tenne una numerosa<br />
assemblea a Trento ove giurò <strong>di</strong><br />
non far ritorno in Germania se pria<br />
non avesse sottomessa Roma. Accu-<br />
sò d' eresia e fece scomunicare il<br />
Papa , cui più non nominava che<br />
Jacopo <strong>di</strong> Cahors, o per derisione<br />
il prete Gianni. Traversate poscia<br />
le montagne, fece il suo ingresso e<br />
si fece coronare re d' Italia nella<br />
cattedrale <strong>di</strong> Milano, <strong>di</strong>sprezzando<br />
qualsivoglia censura Pontificia. Pisa<br />
ricusò ad aprirgli le porte, quin<strong>di</strong><br />
soggiacque all' asse<strong>di</strong>o , fu presa e<br />
gli abitanti dovettero procacciarsi il<br />
riscatto. Si avviò quin<strong>di</strong> verso Roma<br />
chiamato da' romani malcon-<br />
tenti del Papa perchè non trasferiva<br />
nella loro città la sede Apo-<br />
stolica.
246 BAV<br />
Giunto frattanto Lodovico in Roma,<br />
nel i3a8 a' 17 gennaio, si fece<br />
incoronare re de' romani nella basilica<br />
Vaticana dai vescovi <strong>di</strong> Ve-<br />
nezia e <strong>di</strong> Aleria, e da quattro<br />
sindaci del popolo romano. Ai 28<br />
aprile <strong>di</strong> quell' anno vi tenne una<br />
assemblea generale, nella quale in-<br />
tese le accuse avanzate contro il<br />
Papa , particolarmente da Nicolò<br />
Fabriano religioso agostiniano, <strong>di</strong>e<br />
lo imputava <strong>di</strong> molti delitti. Il Ba-<br />
vavo fece leggere pertanto la deposizione<br />
del Sommo Pontefice come<br />
convinto <strong>di</strong> eresia e <strong>di</strong> lesa maestà,<br />
e pronunciò un decreto, ebe lo condannava<br />
ad essere bruciato vivo<br />
del pari <strong>di</strong>e Roberto il Savio 3 re<br />
<strong>di</strong> Napoli, ebe aveva accettato da<br />
lui il vicariato d' Italia usurpando<br />
così i <strong>di</strong>ritti dell' imperatore. Con<br />
insolenza inau<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>chiarò pure il<br />
sacro Collegio de' Car<strong>di</strong>nali infetto<br />
<strong>di</strong> eresia, e però devoluta l'elezione<br />
del Pontefice al clero ed al popolo<br />
romano. Quattro giorni dopo la<br />
pubblicazione <strong>di</strong> tale sentenza, Giacomo<br />
Colonna fece pel Papa un<br />
atto <strong>di</strong> fortezza veramente romana.<br />
Entrò nella città , avanzossi fino<br />
nella piazza <strong>di</strong> s. Marcello, ed ivi,<br />
al cospetto <strong>di</strong> molto popolo, trasse<br />
fuori una bolla fatta dal Papa con-<br />
tro il re , ma ebe nessuno aveva<br />
osato <strong>di</strong> pubblicare in Roma. La<br />
lesse , e <strong>di</strong> più altamente gridò es-<br />
sere Giovanni XXII Papa legittimo,<br />
e l' imperatore scomunicato; in<strong>di</strong> iti<br />
faccia agi' istupi<strong>di</strong>ti astanti affisse la<br />
bolla sulla porta <strong>di</strong> s. Marcello, e<br />
partì incontanente <strong>di</strong> Roma alla<br />
volta <strong>di</strong> Palestrina. Il Papa informato<br />
<strong>di</strong> quel tratto <strong>di</strong> valore, lo<br />
fece vescovo , e cbiamollo in Avignone<br />
presso <strong>di</strong> sé. Lodovico al<br />
contrario lo perseguitava; ma sfug-<br />
gitagli l'occasione, affettava l'amore<br />
BAV<br />
del bene per guadagnarsi il popolo,<br />
e fece una legge, che obbligava i Papi<br />
a risiedere in Roma senza potersene<br />
allontanar più <strong>di</strong> due giornate. E<br />
per meglio contentar il popolo, che<br />
voleva avere in casa il suo Ponte-<br />
fice, ai 22 maggio del detto anno,<br />
elesse in antipapa Pietro Corbaro<br />
apostata francescano, e gì' impose<br />
il nome <strong>di</strong> Nicolò V. V. Antipapa<br />
XXXIV, e Rinal<strong>di</strong>, Annali Eccle-<br />
siastici, all'anno i328, nonché l'Anonimo<br />
delle Vile de'Papi d'Avignone,<br />
che <strong>di</strong> queste gravi <strong>di</strong>ffe-<br />
renze fra il Bavaro, ed il Papa trat-<br />
tano minutamente.<br />
In breve una cospirazione si ordì<br />
da' romani contro 1' imperatore e<br />
l'antipapa per l'estorsioni, che commettevano;<br />
onde comparso Roberto<br />
re <strong>di</strong> Napoli alle porte <strong>di</strong> Roma<br />
con un esercito, fuggirono ambedue<br />
a' 4 agosto i328, fra le grida del<br />
popolo : muoiano gli eretici e viva<br />
la Santa Chiesa. Lodovico V si<br />
ritirò prima a Pisa, e ripassò quasi<br />
solo in Germania, abbandonando<br />
1' antipapa alla sua sorte. Questi<br />
pentito sinceramente de' suoi falli,<br />
passò in Avignone a gittarsi a' pie<strong>di</strong><br />
del legittimo Pontefice, il quale ac-<br />
colse con dolcezza il ravveduto , e<br />
gli accordò generoso perdono.<br />
Prima <strong>di</strong> quest' avvenimento, il<br />
virtuoso Giovanni XXII, dopo aver<br />
or<strong>di</strong>nate pubbliche preci, e venti<br />
giorni d' indulgenza a chi facesse<br />
preghiere per l' estinzione dello scisma,<br />
avea condannato <strong>di</strong> bel nuovo<br />
Lodovico, assolvendo i popoli dal<br />
giuramento, che gli avevano presta-<br />
to, e scomunicato ezian<strong>di</strong>o l'antipa-<br />
pa, insieme a quelli, che si erano<br />
trovati alla scismatica <strong>di</strong> lui elezio-<br />
ne. In tal modo proseguì questa<br />
famosa <strong>di</strong>lferenza tra il sacerdozio<br />
e l'impero. Essendo poi non solo
BAV<br />
stato arrestato da alcuni seguaci del<br />
Bavaro l' arcivescovo <strong>di</strong> Magdebur-<br />
go, ma rinchiuso in prigione, perchè<br />
procurava indurli a seguir le<br />
determinazioni della Santa Sede, ed<br />
abbandonare Lodovico , come Gio-<br />
vanni XXII ne fu avvisato, pose lo<br />
interdetto a quelle provincie. Filialmente<br />
correndo l'anno i332<br />
spe<strong>di</strong> il Bavaro ambasciatori al<br />
Pontefice, supplicandolo della pace,<br />
promettendo <strong>di</strong> rivocare l' appella-<br />
zione al futuro concilio, e generalmente<br />
tutto quello, ch'era stalo fat-<br />
to contro il Pontefice legittimo<br />
purché conservata gli fosse l' auto-<br />
rità colle insegne imperiali ; ma il<br />
Papa non vi con<strong>di</strong>scese.<br />
Neil' anno seguente replicò Lodovico<br />
la stessa ambasceria, ed anche<br />
allora il Pontefice tornò a <strong>di</strong>mostrare,<br />
che uno scomunicato, avendo<br />
perduto ogni <strong>di</strong>ritto, era incapace<br />
<strong>di</strong> venire rieletto, e doveano i prin-<br />
cipi della Germania eleggere un al-<br />
tro imperatore. Alcuni <strong>di</strong>cono inol-<br />
tre, che or<strong>di</strong>nasse a Giovanni <strong>di</strong><br />
Luxemburgo re <strong>di</strong> Boemia, <strong>di</strong> farlo<br />
deporre. Però il Luxemburghese<br />
invece <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>re, accettò da Lodovico<br />
il titolo <strong>di</strong> vicario dell' im-<br />
pero, ed entrato in Italia, si rese<br />
padrone <strong>di</strong> alcune città importanti<br />
nell' atto che per assicurarsene il<br />
possesso, si mise segretamente a ne-<br />
goziare col Papa. Per la qual cosa,<br />
sdegnati i guelfi ed i ghibellini ri-<br />
presero le armi. Lodovico suscitò<br />
de' nemici al Boemo, e lo costrinse<br />
a ritornare in Germania: l'impero<br />
fu <strong>di</strong> nuovo in confusione, mentre<br />
che il Bavaro stava osservando a Monaco<br />
il risultato degli avvenimenti.<br />
Intanto Giovanni XXII mori in Avignone<br />
ai 4 <strong>di</strong>cembre i334, contando<br />
più <strong>di</strong> novantanni d'età {V. Giovan-<br />
ni XXII). Eletto Papa Benedetto XII,<br />
,<br />
B AV 247<br />
con maggiore piacevolezza del suo<br />
predecessore trattò egli Lodovico V,<br />
e gli spedì subito nunzii, per in-<br />
durlo a ritornare all'obbe<strong>di</strong>enza del-<br />
la Chiesa. Domandò Lodovico l'as-<br />
soluzione, che il Pontefice era <strong>di</strong>s-<br />
posto ad accordare. Ma venne fra-<br />
stornata la concor<strong>di</strong>a, tanto per gli<br />
impe<strong>di</strong>menti frapposti da Filippo<br />
IV re <strong>di</strong> Francia , quanto per la<br />
lega fatta dal Bavaro con Odoardo<br />
III re d' Inghilterra, che venne elet-<br />
to vicario dell'impero. Quin<strong>di</strong> il Papa<br />
<strong>di</strong>chiarò quest' ultimo incorso<br />
nella scomunica al pari che lo stes-<br />
so Bavaro, pel quale con autorità<br />
apostolica, nel i33g, poneva vica-<br />
rii nelle provincie d' Italia. Varia-<br />
rono spesse volte i proponimenti <strong>di</strong><br />
Lodovico, che mandò in Avignone<br />
B-oberto suo zio e Bodolfo conti<br />
palatini del Reno come suoi procu-<br />
ratori , insieme a Guglielmo conte<br />
<strong>di</strong> Giuliers, con amplissima facoltà<br />
<strong>di</strong> detestare in suo nome i proprii<br />
delitti. Ma tornando a proteggere<br />
gli eretici, ed a sostenere le sue<br />
pretensioni, richiamò i suoi procu-<br />
ratori, e convocò contro la sede<br />
apostolica la <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Konstaym. A<br />
nulla valsero la clemenza e la ca-<br />
rità <strong>di</strong> Benedetto XII, né l' opera<br />
<strong>di</strong> Arnaldo <strong>di</strong> Verdale spe<strong>di</strong>to in<br />
Baviera con carattere d' internunzio<br />
Pontificio. Lodovico V continuò a<br />
risiedere a Monaco dove dal re in-<br />
glese riceveva una mo<strong>di</strong>ca pensione,<br />
che non gli era puntualmente pa-<br />
gata. Se non che alla fine si scos-<br />
se, si riconciliò col re <strong>di</strong> Francia,<br />
contro il quale macchinava ostili<br />
<strong>di</strong>segni, e cercò <strong>di</strong> ristabilire la sua<br />
autorità in Italia. Frattanto, essendo<br />
<strong>di</strong>venuto Pontefice Clemente VI,<br />
nel i346, con una bolla pubblica-<br />
ta il giovedì santo ai 1 3 aprile, come<br />
riportano il Rinal<strong>di</strong> all'anno 1 345,
=48 BAV<br />
ed il Xovaes al tom. IV p. 1 35, confermò<br />
la scomunica fulminata dai suoi<br />
predecessori contro Lodovico e gl'in-<br />
giunse a desistere fra tre mesi dal-<br />
l' amministrazione dell'impero, "a la-<br />
sciare il titolo <strong>di</strong> re e d' imperato-<br />
re, a recarsi in persona alla sua presenza,<br />
minacciandolo che dove non<br />
si fosse sottomesso a tali coman<strong>di</strong>,<br />
avrebbe proceduto contro <strong>di</strong> lui<br />
temporalmente e spiritualmente. Ve-<br />
<strong>di</strong> il citato Punal<strong>di</strong> all'anno 1 348.<br />
Spirati i tre mesi, né comparendo<br />
alcuno in Avignone per Lodovi-<br />
co <strong>di</strong> Baviera, il Papa in un conci-<br />
storo lo <strong>di</strong>chiarò contumace; gli sol-<br />
levò contro il re <strong>di</strong> Boemia, il duca<br />
<strong>di</strong> Sassonia ed Alberto d' Au-<br />
stria ; e sollecitò l' arcivescovo <strong>di</strong><br />
Treveri e gli altri elettori dell' im-<br />
pero, perchè in vece <strong>di</strong> lui elegges-<br />
sero Carlo IV marchese <strong>di</strong> ^loia-<br />
via, figlio del re <strong>di</strong> Boemia. La qua-<br />
le elezione fu eseguita agli i i lu-<br />
glio 1 346, e dal Papa venne confermata<br />
nell' anno medesimo, dopo-<br />
ché lo fece consacrare imperatore dall'<br />
arcivescovo elettore <strong>di</strong> Magonza.<br />
I tedeschi si collegarono in favore<br />
del Bavaro, ed il suo rivale passò<br />
in Francia col genitore per far la<br />
guerra al re d' Inghilterra : ma dopo<br />
la battaglia <strong>di</strong> Crecy, Carlo IV<br />
ritornò in Boemia, radunò truppe<br />
e marciò contro Lodovico. Questi<br />
ottenne favorevolissimi successi, in<br />
mezzo a' quali mori <strong>di</strong> apoplessia<br />
nella città <strong>di</strong> Augusta agli 1 1 otto-<br />
bre i347. ^e a lcull i 1° <strong>di</strong>cono avvelenato,<br />
altri sostengono che mo-<br />
ri per essere caduto da cavallo^ in-<br />
seguendo un orso alla caccia. Il popolo<br />
riguardò la sua morte improvvisa<br />
come un effetto della scomu-<br />
nica. Così cessarono tante angustie,<br />
eh' egli aveva cagionato alla Chie-<br />
sa, alla Germania ed all' Italia.<br />
BAV<br />
Fu Lodovico che, collocando due<br />
aquile nel sigillo dell' impero, ha<br />
dato luogo all'invenzione dell'aqui-<br />
la con due teste. Avea egli nel<br />
1329 fatto un accordo co' figli del<br />
suo defunto fratello Pudolfo, per cui<br />
concedeva loro il palatinato sul Pieno<br />
ed il palatinato superiore, che<br />
in allora aveva avuto principio. I<br />
tre figli però <strong>di</strong> Stefano figliuolo<br />
<strong>di</strong> Lodovico, nell'anno 1392, fe-<br />
cero una <strong>di</strong>visione fra loro <strong>di</strong> que-<br />
gli stati e della bassa Baviera ezian-<br />
<strong>di</strong>o, che da Lodovico, nel i34o, era<br />
stata occupata per essersi estinta la<br />
linea, che la possedeva. Furono es-<br />
si gli autori <strong>di</strong> tre linee, cioè <strong>di</strong><br />
quella d' Ingolstadt, <strong>di</strong> Landshut e<br />
<strong>di</strong> Monaco.<br />
La Baviera, la Germania, la Boemia<br />
e la Frisia rimasero fedeli al-<br />
la Santa Sede quando i Car<strong>di</strong>nali<br />
francesi elessero 1' antipapa Clemen-<br />
te A II <strong>di</strong> Ginevra, non avendo vo-<br />
luto Gregorio XI ritornare a risie-<br />
dere in Avignone. Nel 1389 suc-<br />
cesse ad Urbano VI Papa Bonifacio<br />
IX. Questi, essendo stato deposto,<br />
a' 20 agosto 1400, dallimpero il re<br />
de' romani Venceslao, ed eletto in-<br />
vece <strong>di</strong> esso Pioberto o Paiperto con-<br />
te palatino <strong>di</strong> Baviera, chiamato il<br />
Piccolo, ne confermò con autorità<br />
apostolica, nel i4o3, l'elezione. V.<br />
JNovaes , tomo IV p. 261.<br />
Boberto <strong>di</strong> Baviera, imperatore<br />
<strong>di</strong> Germania, fu figlio <strong>di</strong> Boberto<br />
detto il Tenace, zio <strong>di</strong> Lodovico<br />
V conte palatino del Pieno, e <strong>di</strong><br />
Beatrice <strong>di</strong> Sicilia. Nacque nel i3d2,<br />
e fu eletto imperatore, il <strong>di</strong> 2<br />
agosto i4°°s dai quattro elettori,<br />
che deposto avevano allora Vences-<br />
lao. Secondo l'uso, egli si presentò<br />
in armi <strong>di</strong>nanzi a Francfort, ed in<br />
capo a sei settimane e tre giorni<br />
entrò vittorioso in quella città: ma<br />
1,
BAV<br />
quello fu l' ultimo esempio <strong>di</strong> tal<br />
costume. I magistrati <strong>di</strong> Aquisgrana<br />
gli chiuselo le porte della loro<br />
città , ed egli si fece coronare dal-<br />
l' arcivescovo elettore <strong>di</strong> Colonia, ai<br />
6 gennaio 1 4o i . Roberto <strong>di</strong> Bavie-<br />
ra cercò <strong>di</strong> farsi ligii i piccoli prin-<br />
cipi aumentando i loro privilegi :<br />
collegossi alle città della Svizzera e<br />
della Svevia , come se fosse stato<br />
ancora semplice conte palatino, e<br />
fece leva <strong>di</strong> truppe per far guerra<br />
ai Visconti duchi <strong>di</strong> Milano. Giun-<br />
to appena nel Tirolo, mandò a<br />
Giovanni Galeazzo Visconti un cai*-<br />
tello <strong>di</strong> sfida. Questi vi rispose<br />
mosse incontro all' imperatore, e lo<br />
sconfisse presso al lago <strong>di</strong> Garda<br />
ai 1 7 ottobre 1 4o i . Roberto, ab-<br />
bandonato dagli alleati e da' proprii<br />
soldati , rientrò quasi solo in Ger-<br />
mania. Il deposto Venceslao, re <strong>di</strong><br />
Boemia, era desideroso <strong>di</strong> ricupera-<br />
re un trono, da cui era sceso sen-<br />
za tentare la minima resistenza, e<br />
sperava <strong>di</strong> conseguirlo col favore dei<br />
suoi partigiani e del fratello Sigismondo<br />
re d' Ungheria. Venceslao e<br />
Roberto accettarono in seguito la<br />
me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Carlo VI re <strong>di</strong> Francia<br />
: ma tal principe, indebolito da<br />
infermità, non era in grado <strong>di</strong> met-<br />
tere d' accordo i due pretendenti.<br />
Durante quel tempo l'impero rimase<br />
<strong>di</strong>viso tra i due imperatori,<br />
come lo era 1' Europa per lo scisma,<br />
che desolava la Chiesa.<br />
Roberto senza denaro e senza<br />
cre<strong>di</strong>to comperò alcune città, con<br />
cui ingrandì il palatinato, e questa<br />
fu forse la sola cosa, che gli fruttò<br />
1' essere imperatore. Egli si <strong>di</strong>chiarò<br />
per Gregorio XII, quando alcuni<br />
Car<strong>di</strong>nali l' avevano abbandonato<br />
e volevano, con quelli dell'antipapa,<br />
celebrare un concilio per deporlo.<br />
Una delle cagioni per cui a Rober-<br />
VOL. IV.<br />
, ,<br />
BAV 249<br />
to si accrebbero i nemici fu appunto<br />
l'aver seguite le parti <strong>di</strong> Gre-<br />
gorio XII, e forse sarebbe stato<br />
egli deposto come Venceslao, se la<br />
morte rapito non l' avesse a' 1 o<br />
marzo i4io a Oppenheim, donde<br />
il suo corpo fu portato in Eidelberga,<br />
capitale del palatinato. Quantunque<br />
dotato <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> qualità<br />
Roberto non potè mai far rispettare<br />
in se l' autorità imperiale. Non<br />
osando introdurre imposte, per timore<br />
<strong>di</strong> scontentare i sud<strong>di</strong>ti, non<br />
potè colle scarse ren<strong>di</strong>te né aver co-<br />
pioso numero <strong>di</strong> cortigiani, né circondare<br />
il trono <strong>di</strong> quello splendore, che<br />
necessario ad imporre alla moltitu<strong>di</strong>-<br />
ne. Perciò, malgrado i vasti suoi talen-<br />
ti, ed il suo desiderio <strong>di</strong> render fe-<br />
lici i popoli, la storia ha fatta poca<br />
menzione <strong>di</strong> tal principe. Avuto<br />
avea dal suo matrimonio con Elisabetta,<br />
figlia <strong>di</strong> Federico margra-<br />
vio <strong>di</strong> Norimberga , tre figliuole e<br />
cinque figli. Stefano il Cadetto fu<br />
il ceppo della casa <strong>di</strong> Baviera ora<br />
regnante. Dopo la morte <strong>di</strong> Rober-<br />
to, Josse e Venceslao si <strong>di</strong>sputarono<br />
r impero , ma per la morte <strong>di</strong><br />
Josse marchese <strong>di</strong> Moravia , restò<br />
presto il trono a Sigismondo.<br />
Di fatti, eletto Giovanni XXIII dopo<br />
la morte <strong>di</strong> Alessandro V, benché vi-<br />
vessero Gregorio XII, e l'antipapa Be-<br />
nedetto XIII, il nuovo Pontefice spe<strong>di</strong><br />
subito nunzii agli elettori dell'impero,<br />
affinchè vi sostituissero Sigismondo<br />
<strong>di</strong> Luxemburgo re d'Ungheria, fi-<br />
glio <strong>di</strong> Carlo IV, come <strong>di</strong> fatti avvenne.<br />
Quell' imperatore impegna-<br />
tissimo per l'estinzione dello scisma,<br />
si adoperò acciocché Giovanni XXIII<br />
convocasse in Costanza un concilio,<br />
che riuscì il principale avvenimento<br />
del secolo XV, giacché Gregorio XII<br />
rinunziò in quello alla sua <strong>di</strong>gnità,<br />
Giovanni XXIII e Benedetto XIII<br />
32<br />
,
*5o BAV<br />
vennero deposti , ed agli i i novem-<br />
bre i4'7> <strong>di</strong> comune consenso delle<br />
cinque nazioni che componevano i<br />
sacri elettori, restò eletto Martino<br />
V, Colonna, romano. JFelT augusta<br />
assemblea del concilio, fra i principi<br />
intervenuti, vi fu Lodovico conte<br />
palatino e duca <strong>di</strong> Baviera con<br />
quattrocento cavalieri, che seguivano<br />
le parti <strong>di</strong> Gregorio XII. V.<br />
Costanza. Fuggito era da Costanza<br />
Giovanni XXIII; ma arrestato in<br />
Friburgo, fu consegnato a Lodovico<br />
<strong>di</strong> Baviera, che lo mandò prima in<br />
prigione ad Eidelberga, in<strong>di</strong> a Mo-<br />
naco, dove stette tre anni rigorosamente<br />
rinchiuso. Passato quel Ponte-<br />
fice da quella custo<strong>di</strong>a all'altra de'ministri<br />
della Santa Sede, ricevette Lo-<br />
dovico d'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Martino V trenta<br />
mila scu<strong>di</strong> d'oro per la spesa fatta<br />
durante quella prigionia. Altri <strong>di</strong>-<br />
cono che tal somma venisse pagata<br />
invece dal detto Giovanni XXII la Lo-<br />
dovico per essere liberato dal carcere.<br />
Dopo la <strong>di</strong>visione della Baviera,<br />
fatta, come si <strong>di</strong>sse, nel i3o,2 dai<br />
tre figli <strong>di</strong> Stefano, figliuolo <strong>di</strong> Lo-<br />
dovico V, che formarono le linee<br />
Ingolstadl, Landshut e Monaco,<br />
estinta la prima, mentre era impe-<br />
ratore Federico III, cioè nel 144^,<br />
e la seconda nel i5o3 nell'impero<br />
<strong>di</strong> Massimiliano I, nella terza linea<br />
successero delle <strong>di</strong>visioni finche nel<br />
i545 ebbero esse termine, unitamente<br />
ai governi rispettivi. Intanto<br />
nel i5i5 gli errori <strong>di</strong> Martino Lutero<br />
ponevano a soqquadro l' Europa<br />
e principalmente la Germania.<br />
Nulla<strong>di</strong>meno, per quanto spetta alla<br />
Baviera, tutto firn colla vittoria del<br />
cattolicismo. V. Luterani.<br />
Nel secolo decimosesto illustrò<br />
principalmente la casa <strong>di</strong> Baviera<br />
Massimiliano detto il Grande, fi-<br />
glio del duca Guglielmo V. Egli<br />
BAV<br />
nacque a Landshut, a' 17 aprile<br />
i573, e stu<strong>di</strong>ò nell'università d'In*<br />
golstadt , ove strinse amicizia con<br />
Fer<strong>di</strong>nando arciduca d'Austria, poi<br />
imperatore col nome <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando<br />
II. Passò quin<strong>di</strong> in Praga alla<br />
corte dell'augusto Rodolfo li, ed<br />
in Italia, per proseguire il corso<br />
de' suoi stu<strong>di</strong>i. Tornato in Baviera,<br />
fu spe<strong>di</strong>to a rappresentare suo pa-<br />
dre alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Ratisbona tenuta<br />
nel 1594, e nel 1596 ricevette la<br />
corona ducale, che gli venne rinun-<br />
ziata dal suo genitore per motivi<br />
<strong>di</strong> pietà.<br />
Massimiliano non tardò a fismo<br />
rare in Germania, essendo eletto<br />
comandante della lega cattolica<br />
formata per resistere all'unione <strong>di</strong><br />
Halle , stabilita dai protestanti , e<br />
protetta da Eurico IV. Ma nel mo-<br />
mento, in cui la successione al du-<br />
cato <strong>di</strong> Giuliers sembrava facesse<br />
scoppiare la guerra, un trattato <strong>di</strong><br />
neutralità conchiuso a Monaco, sos-<br />
pese le ostilità. Dopo la morte del-<br />
l' imperatore Mattia, avvenuta nel<br />
161 2, s'impadronì della sovranità<br />
<strong>di</strong> Mindelheim, e costrinse il vesco-<br />
vo <strong>di</strong> Salisburgo a rinunziare. Egli<br />
si acquistò sì alto cre<strong>di</strong>to nella <strong>di</strong>e-<br />
ta elettorale tenuta a Francfort, nel<br />
161 9, che venne proposto all' impero<br />
dagli elettori protestanti. Que-<br />
sti volevano o <strong>di</strong>sunire gli elettori<br />
cattolici, che favorivano Fer<strong>di</strong>nando<br />
d'Austria, o togliere a questo prin-<br />
cipe l'appoggio della lega. Massimi-<br />
liano, docile alle insinuazioni della<br />
Francia e della Spagna, rifiutò tal<br />
onore , che in sua vece venne con-<br />
ferito a Fer<strong>di</strong>nando II. Ma gli stati<br />
<strong>di</strong> Boemia, <strong>di</strong> Lusazia, <strong>di</strong> Slesia,<br />
e dell'Alta Austria, ricusarono <strong>di</strong><br />
riconoscerlo. I boemi elessero re<br />
Federico V elettore palatino; i prin-<br />
cipi dell'unione protestante si con-<br />
,
BAV<br />
voca remo a Norimberga, e risolsero<br />
d'armarsi. Massimiliano acconsentì,<br />
sebbene con pena, a comandar le<br />
truppe della lega, e stava per co-<br />
minciare una sanguinosa guerra,<br />
quando me<strong>di</strong>ante un nuovo trattato<br />
, conchiuso in Dima nel 1620,<br />
s' impegnarono i protestanti <strong>di</strong> non<br />
immischiarsi negli affari della Boe-<br />
mia, purché la lega nulla intrapren-<br />
desse contro il palatinato. V. Boemia.<br />
Massimiliano tranquillo per questa<br />
parte , marciò contro i malcon-<br />
tenti dell'Alta Austria, e ii sottomise<br />
ben presto all' imperatore , in favor<br />
del quale il Pontefice Paolo V avea<br />
impegnato il duca, che unito al conte<br />
Boucquoy, entrò nella Slesia, donde<br />
avanzandosi presso Praga , agli 8<br />
novembre , ruppe sulla montagna<br />
Bianca 1' esercito <strong>di</strong> Federico V,<br />
che fuggii pieno <strong>di</strong> vergogna. Frat-<br />
tanto il palatinato fu invaso contro<br />
i patti <strong>di</strong> Ulma. L' unione, coster-<br />
nala da tanti inattesi rovesci , si<br />
sciolse, ed i fortunati successi <strong>di</strong><br />
Massimiliano, condussero Fer<strong>di</strong>nando<br />
II ad esercitare un potere d'as-<br />
soluto signore , che non tardò a<br />
renderlo o<strong>di</strong>oso. Malgrado le pro-<br />
teste degli elettori <strong>di</strong> Sassonia, <strong>di</strong><br />
Brandeburgo , e <strong>di</strong> parecchi altri<br />
principi , Fer<strong>di</strong>nando II conferì a<br />
Massimiliano, con pregiu<strong>di</strong>zio della<br />
casa palatina, la <strong>di</strong>gnità elettorale,<br />
vacante per la proscrizione dell'elet-<br />
tore Federico V, ai 2 5 febbraio<br />
1623, anche per le premure <strong>di</strong><br />
Papa Gregorio XV. Non fu tuttavia<br />
il nuovo elettore ammesso al col-<br />
legio elettorale, che nel 1624. Ottenne<br />
inoltre 1' alto palatinato ed<br />
una parte del basso in compenso<br />
delle spese, che fatte avea per la<br />
guerra, e della rinunzia ai suoi <strong>di</strong>ritti<br />
sull'Alta Austria. Appagata<br />
1' ambizione <strong>di</strong> Massimiliano , la<br />
BAV 2*) I<br />
sua pietà s' impiegò a convertire i<br />
nuovi sud<strong>di</strong>ti alla cattolica fede,<br />
onde nel 1628, cambiarono religione<br />
più <strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>cimila persone.<br />
La gelosia eccitata nel duca dal-<br />
l'innalzamento <strong>di</strong> Vallenstein, e l'in-<br />
vasione <strong>di</strong> Gustavo Adolfo re <strong>di</strong> Svezia,<br />
sconvolsero ben presto la sua inter-<br />
na amministrazione. Dopo la <strong>di</strong>sgra-<br />
zia del duca <strong>di</strong> Friedland , assunse<br />
il comando generale e contrastar<br />
volle a Gustavo il passo <strong>di</strong> Le<strong>di</strong>.<br />
Battuto, e costretto a piegar sopra<br />
Ingolstadt, fu più volte sconfitto.<br />
Donawerth , e Monaco caddero in<br />
potere dei nemici, e la Baviera fu<br />
devastata. Questa fu poi <strong>di</strong>fesa da<br />
Vallenstein, allorché tornò in cre-<br />
<strong>di</strong>to, ma con poco utile pei fortunati<br />
successi degli svedesi, mentre<br />
i francesi vi penetrarono dall' altra<br />
parte. Stanco de' suoi <strong>di</strong>sastri , ed<br />
irritato perchè V imperatore non<br />
cercava pacificarsi, Massimiliano conchiuse<br />
ad Ulma, nel 1647, una<br />
tregua separata coi francesi e cogh<br />
svedesi. Ebbe però poca durata, ed<br />
ai 1 7 settembre,<br />
1' elettore prese le<br />
armi <strong>di</strong> nuovo per Fer<strong>di</strong>nando III,<br />
e mandò truppe in Boemia. Benché<br />
fosse morto Gustavo Adolfo, erano<br />
gli svedesi ancora terribili. Il gene-<br />
ral Wrangel entrò in Baviera, cui<br />
depredò nuovamente , e sostenuto<br />
da' francesi guadagnò la battaglia<br />
<strong>di</strong> Susmarshausen. Massimiliano fug-<br />
gì a Salisburgo , ed il trattato <strong>di</strong><br />
Westfalia , conchiuso ai 24 ottobre<br />
1648, al quale intervenne il nun-<br />
zio Ghigi, che fu poi Alessandro<br />
VII pel Pontefice Innocenzo X ,<br />
, per<br />
le parti prese in favor de' francesi<br />
conservò il palatinato superiore, e la<br />
<strong>di</strong>gnità elettorale. Dal detto anno fino<br />
ai 27 settembre i65i, epoca della<br />
sua morte, accaduta ad Ingolstadt,<br />
non d'altro si occupò Massimiliano che<br />
,
2 5a BAY"<br />
BAY<br />
u Maria Casimira, regina vedova<br />
tli Polonia, e suocera dello stesso<br />
linea eletture <strong>di</strong> Baviera , perchè<br />
procurasse <strong>di</strong> darvi opportuno ri-<br />
me<strong>di</strong>o. Correndo poi l'anno 17 19,<br />
Clemente XI , ad istanza del duca<br />
<strong>di</strong> Baviera, in virtù <strong>di</strong> un breve<br />
apostolico, che riportasi nella citata<br />
raccolta al tomo li, pag. 693, con-<br />
cesse pel principe <strong>di</strong> lui figlio Clemente<br />
Augusto Maria , il Pontificio<br />
indulto <strong>di</strong> eleggibilità alle chiese<br />
vacanti <strong>di</strong> Miinster e Paderbona;<br />
<strong>di</strong>chiarò poi , che venendo eletto<br />
ad ambedue, oppure ad una <strong>di</strong><br />
esse, egli avrebbe procurato in ogni<br />
maniera, che il nuovo vescovo fosse<br />
fornito <strong>di</strong> tutte quelle virtù , le<br />
quali convengono ad un sacro pie-<br />
lato, e che fosse istituito in quella<br />
forma <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> costumi, e <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>i, che il Papa avrebbe stimato<br />
a ciò migliore. Fu quin<strong>di</strong> eletto il<br />
mentovato principe bavaro , del<br />
quale Clemente XI con altro breve<br />
confermò l'elezione, esortandolo a<br />
procurare con <strong>di</strong>ligenza, che a Paderbona<br />
fosse eretto un seminario<br />
ecclesiastico, ed a somministrare<br />
opportuni sussi<strong>di</strong>i ai missionarii<br />
che nello stato <strong>di</strong> Annover faticavano<br />
oppressi dall' in<strong>di</strong>genza. Col<br />
breve , che si legge a pag. 717, si<br />
rallegrò paternamente con Leopoldo<br />
Gustavo conte palatino del Reno,<br />
perchè fosse entrato nel dominio<br />
del ducato <strong>di</strong> due Ponti ; ma nel<br />
tempo medesimo gli levò ogni spe-<br />
ranza <strong>di</strong> ottenere dalla Santa Sede<br />
la <strong>di</strong>spensa, che già da do<strong>di</strong>ci anni<br />
chiedeva , <strong>di</strong> unirsi in matrimonio<br />
con una principessa luterana sua<br />
parente, lo esortava anzi caldamente<br />
a contrarlo con altra cattolica sua<br />
pari, e degna delle sue esimie doti.<br />
Dice Lafiteau, Vìe de Clemcnt XI<br />
pag. 3 1 , che fra quelli, i quali da<br />
,<br />
BAV *53<br />
questo zelante Pontefice furono con-<br />
vertiti , mentre era Car<strong>di</strong>nale , vi<br />
fu Leopoldo Gustavo de' conti pala-<br />
tini del Beno, tolto alla setta lute-<br />
rana , il quale mirabilmente la vera<br />
fede promosse, quando entrò in pos-<br />
sesso del ducato <strong>di</strong> due Ponti.<br />
Nello stesso Pontificato <strong>di</strong> Clemente<br />
XI, essendo stati mandati a<br />
Roma da Massimiliano II per istu-<br />
<strong>di</strong>are due suoi figli, imo <strong>di</strong> questi,<br />
per nome Filippo Maurizio , mori<br />
nel 1719, ed il Papa or<strong>di</strong>nò che<br />
egli fosse onorato de' funerali, i quali<br />
soglionsi celebrare a' gran<strong>di</strong> e <strong>di</strong>stin-<br />
tissimi personaggi. Vestito pertanto<br />
col sacco dell' arciconfraternita del<br />
Ss. Nome <strong>di</strong> Maria, <strong>di</strong> cui era so-<br />
cio , fu posto sopra un letto por-<br />
tatile. Il feretro era sostenuto da<br />
se<strong>di</strong>ci persone vestite <strong>di</strong> egual sac-<br />
co, guernito <strong>di</strong> veli bianchi, ed at-<br />
torniato da otto gentiluomini, o<br />
cavalieri del defunto, vestiti a lutto<br />
grave, e da quattro palafrenieri con<br />
banderuole in asta. Dopo il convo-<br />
glio funebre veniva il capitano della<br />
guar<strong>di</strong>a svizzera Pontificia con cinquanta<br />
uomini, co'mazzieri, e cere-<br />
monieri del Pontefice, con nobile<br />
cavalcata, alla quale intervennero il<br />
prelato maggiordomo, i vescovi as-<br />
sistenti al soglio, i protonotarii apostolici,<br />
e la corte Pontificia. Furono<br />
celebrate sontuose esequie nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Maria della Vittoria,<br />
con l'intervento <strong>di</strong> tutti gli or<strong>di</strong>ni<br />
della prelatura. Cantò la messa un<br />
arcivescovo, dopo la quale con altri<br />
quattro vescovi fece le cinque solen-<br />
ni assoluzioni, come si riporta nel<br />
numero duecento sessantaqualtro del<br />
Diario <strong>di</strong> Roma del 171 9. Anche<br />
sotto Gregorio XIII, nel i5j/\, } re-<br />
cossi in Roma Ernesto <strong>di</strong> Baviera<br />
secondogenito del duca Alberto, che<br />
vi moli d'anni venti, onde il Papa,
a54 BAV<br />
che non solo gli avea donato Io<br />
stocco ed il berrettone benedetti, ma<br />
trattato l' avea sontuosamente, gli<br />
fece celebrar magnifici funerali nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Maria delle Anime,<br />
ove rimase sepolto.<br />
Le contese <strong>di</strong> Massimiliano II<br />
coir elettore palatino pel vicariato<br />
dell'impero ebbero fine nel 1724?<br />
con una convenzione, per cui s' impegnarono<br />
d' assumerne in comune<br />
l' amministrazione. Mori quin<strong>di</strong> ai<br />
26 febbraio 1726, lasciando nume-<br />
rosa figliuolanza. Il principe Carlo<br />
Alberto fu suo successore. Nacque<br />
egli a Brusselles nel 1697, e dopo<br />
aver passata la sua giovanile età<br />
alla coite imperiale, fu comandante<br />
delle truppe ausiliarie nel 1722,<br />
nella guerra contro i turchi. Quin-<br />
<strong>di</strong> sposò la figlia dell' imperatore<br />
Giuseppe I, dopoché ebbe rinun-<br />
ziato a tutti i <strong>di</strong>ritti , che tale<br />
parentado avrebbe potuto dargli<br />
alla successione degli stati ere<strong>di</strong>tarli<br />
d'Austria. Nel 1726 successe a suo<br />
padre come elettore <strong>di</strong> Baviera , e<br />
fu uno dei principi, che protestarono<br />
contro la prammatica sanzione,<br />
guarentita dalla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Ratisbona<br />
nel 1732. Formò in conseguenza una<br />
alleanza <strong>di</strong>fensiva colf elettore <strong>di</strong><br />
Sassonia. Restò neutrale nella guerra<br />
tra 1' imperatore e la Francia per<br />
la successione <strong>di</strong> Polonia, dopo la<br />
morte dell' imperatore Carlo VI nel<br />
1740; rifiutò <strong>di</strong> riconoscere Maria<br />
Teresa, figlia del defunto, per erede<br />
degli stati d'Austria, sui quali avanzò<br />
pretensioni in virtù d'un testamento<br />
<strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando I , e sostenuto nei<br />
suoi progetti da Luigi XV re <strong>di</strong><br />
Francia, che mandò in suo soccorso<br />
un corpo considerabile <strong>di</strong> truppe,<br />
venne eletto luogotenente generale<br />
degli eserciti francesi in Germania.<br />
Fu riconosciuto arciduca d'Austria<br />
BAV<br />
a Lintz nel 174'- Gli ostacoli, che<br />
gli suscitò il Car<strong>di</strong>nal Fleury, il<br />
quale non voleva che smembrasse la<br />
monarchia austriaca, uniti alla mancanza<br />
d'artiglieria e <strong>di</strong> munizioni,<br />
impe<strong>di</strong>rono ch'egli si facesse padrone<br />
<strong>di</strong> Vienna, dove già era grande<br />
il timore <strong>di</strong> ciò. Impossessatosi <strong>di</strong><br />
Praga, ivi fu coronato ed acclamato<br />
re <strong>di</strong> Boemia, e nell' incominciar<br />
del I742 ? ai 24 gennaio, fu unanimamente<br />
eletto re de' romani, facendo<br />
il suo ingresso solenne a<br />
Francfort, dove il suo fratello Clemente<br />
Augusto arcivescovo elettore<br />
<strong>di</strong> Colonia, già consacrato da Be-<br />
nedetto XIII in Viterbo alla pre-<br />
senza della sorella Violante gran<br />
duchessa <strong>di</strong> Toscana, lo incoronò<br />
imperatore. Papa Benedetto XIV<br />
ne approvò l' elezione , <strong>di</strong>rigendogli<br />
un breve, nel quale gli manifestò<br />
non meno la sua contentezza per<br />
si fausto avvenimento, che le spe-<br />
ranze, ch'ei ne traeva pel vantaggio<br />
della cattolica religione. Fu in se-<br />
guito da Carlo VII <strong>di</strong>chiarato pro-<br />
tettore dell' impero il Car<strong>di</strong>nal Bor-<br />
ghesi , al quale or<strong>di</strong>nò , che unitamente<br />
al barone Scarlatti, suo ministro<br />
in Roma, supplicasse Bene-<br />
detto XIV ad accordargli le preci<br />
imperiali, la spe<strong>di</strong>zione d'un nun-<br />
zio alla sua corte, e la giuris<strong>di</strong>zione<br />
della chiesa nazionale <strong>di</strong> s. Maria dell'Anima<br />
in Roma. Appena il Papa<br />
intese queste istanze, tenne subito una<br />
congregazione, nella quale fu risoluto<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferire i primi due punti, e <strong>di</strong><br />
non far novità alcuna sul terzo, sopra<br />
il quale era nata controversia, per-<br />
chè i deputati <strong>di</strong> quella chiesa<br />
aveano innalzata l'arma <strong>di</strong> Maria<br />
Teresa regina d' Ungheria , erede<br />
del defonto imperatore Carlo VI.<br />
Essendo quella chiesa fondala da<br />
un imperatore della casa d'Austria,
BAV<br />
credevasi a questa dovesse apparte-<br />
nere, e non mai alla nazione tedesca,<br />
come pretendeva il nuovo<br />
imperatore.<br />
Riguardo dunque al richiesto nun-<br />
zio, trovandosi ancora alla corte <strong>di</strong><br />
Vienna monsignor Doria nunzio<br />
straor<strong>di</strong>nario, il Santo Padre volle,<br />
che vi rimanesse finché non pren-<br />
dessero altro aspetto le circostanze<br />
<strong>di</strong> quel tempo. Per rapporto poi al-<br />
le preci imperiali, o primarie, siccome<br />
queste, come si <strong>di</strong>ce al rispettivo<br />
articolo, non si accordavano dai<br />
Pontefici a' nuovi imperatori, se non<br />
che dopo aver eglino per mezzo <strong>di</strong><br />
un loro ambasciatore reso omag-<br />
gio alla Santa Sede, così appena il<br />
Car<strong>di</strong>nal Borghesi ebbe le creden-<br />
ziali <strong>di</strong> ambasciatore straor<strong>di</strong>nario,<br />
col qnal carattere rese la solenne<br />
cerimonia a nome <strong>di</strong> Cesare, e fe-<br />
ce la supplica <strong>di</strong> dette preci, Bene-<br />
detto XIV spe<strong>di</strong> la bolla, in cui<br />
le concedeva. La fortuna non tardò<br />
ad abbandonare l' imperatore nella<br />
guerra, che faceva all'Austria. Le<br />
truppe <strong>di</strong> Maria Teresa ripresero<br />
tutta l'Alta Austria, penetrarono in<br />
Baviera, ed obbligarono Monaco a<br />
capitolare. Dopo <strong>di</strong>versi avvenimen-<br />
ti militari, i francesi, e gf imperia-<br />
li furono obbligati a <strong>di</strong>lungarsi dalla<br />
Boemia, e ad abbandonare tutte le<br />
conquiste. Carlo VII spogliato dei suoi<br />
stati ere<strong>di</strong>tarli, andava errando per<br />
la Germania. Riparatosi alla fine in<br />
Francfort , vi convocò una <strong>di</strong>eta<br />
procurando <strong>di</strong> rime<strong>di</strong>are alla cattiva<br />
situazione de' suoi affari, col tentare<br />
altresì <strong>di</strong> pacificarsi coli' Au-<br />
stria. Una <strong>di</strong>versione effettuata in<br />
Boemia dal re <strong>di</strong> Prussia Federico<br />
II, gli poi-se l' occasione <strong>di</strong> ricuperare<br />
la Baviera. Rientrò in Monaco<br />
nel novembre 1744? ma rifinito dai<br />
<strong>di</strong>spiaceri, e dalle infermità, morì<br />
,<br />
BAV a5>5<br />
nel gennaio 174^5 mentre gli austriaci<br />
rientravano in Baviera. Que-<br />
sto principe, commendevole per le<br />
sue buone qualità, non aveva co-<br />
nosciuto che l' infortunio, dopo che<br />
era stato innalzato al colmo delle<br />
grandezze. Ebbe per successore nel-<br />
l' elettorato suo figlio Massimiliano<br />
Giuseppe, ed all'impero Francesco<br />
I <strong>di</strong> Lorena, sposo <strong>di</strong> Maria Teresa.<br />
Verso questo tempo il Pontefice<br />
Benedetto XIV pubblicò a Car<strong>di</strong>-<br />
nale Gianteodoro figlio <strong>di</strong> Massimi-<br />
liano duca <strong>di</strong> Baviera e fratello dell'imperatore<br />
Carlo VII, il quale morì<br />
ai 17 gennaio 1763. V. Baviera<br />
Gianteodoro.<br />
Massimiliano Giuseppe, duca ed<br />
elettore <strong>di</strong> Baviera, figlio dell' imperator<br />
Carlo VII, nacque ai 28<br />
marzo 1727. Contava appena tre-<br />
<strong>di</strong>ci anni, quando morì suo padre<br />
L' imperatrice Maria Teresa fecegli<br />
tosto proposizioni <strong>di</strong> pace; ma Masmiliano<br />
rispose al conte <strong>di</strong> Loss, a<br />
cui era stato commesso <strong>di</strong> portarie<br />
a Monaco, che senza il soccorso dei<br />
suoi alleati non accetterebbe, né<br />
avrebbe ascoltata alcuna proposizione<br />
, onde la guerra continuò con<br />
vigore, ma non fu fortunata per la<br />
Baviera. Il conte <strong>di</strong> Segui" fu bat-<br />
tuto a Pfalfenhofen, e 1' elettore abbandonò<br />
la capitale per ritirarsi ad<br />
Augusta, né indugiò più a fare una<br />
pace , che solo poteva trarlo dalla<br />
sua perigliosa situazione. Venne con-<br />
chiusa infatti a Fuessen ai 22 aprile<br />
174^5 fra il principe <strong>di</strong> Fùrstem-<br />
berg ministro <strong>di</strong> Baviera, ed il con-<br />
te <strong>di</strong> Colloredo. Maria Teresa re-<br />
stituì quanto avea tolto in Baviera,<br />
e Massimiliano rinunziò alle pretensioni,<br />
che avea sulla corona impe-<br />
riale. Reduce ai suoi stati, non <strong>di</strong><br />
altro occupossi, che <strong>di</strong> sanare i mali<br />
da lui cagionati con una lunga serie<br />
.
.)G BAV<br />
<strong>di</strong> guerre. Incominciò dal <strong>di</strong>minuir le<br />
spese della corte ed il numero del-<br />
le soldatesche stanziali : istituì nel<br />
1 7 49 una commissione per esaminare<br />
il debito pubblico, e pensa-<br />
re ai mezzi <strong>di</strong> estinguerlo : furono<br />
protette le manifatture , ed un nuovo<br />
sistema giu<strong>di</strong>ziario venne intro-<br />
dotto : gli agricoltori vennero inco-<br />
raggiati, e rimunerati; le scuole, le<br />
università furono migliorate ; e nel<br />
1760 fu fondata l'accademia delle<br />
scienze <strong>di</strong> Monaco . Ma quantunque<br />
fedelmente attaccato alla cattolica<br />
religione, <strong>di</strong>minuì non pertanto quel<br />
duca i conventi. Accordò ai prote-<br />
stanti <strong>di</strong> Monaco il libero esercizio<br />
del loro culto, e fu vino de' primi<br />
principi, che abbia allontanato i ge-<br />
suiti dai suoi stati. Questo principe<br />
terminò i suoi giorni ai 3o <strong>di</strong>cem-<br />
bre 1777, e siccome la consorte<br />
Maria Anna, figlia del re <strong>di</strong> Polo-<br />
nia Augusto III, non gli partorì fi-<br />
gliuoli, il suo ducato passò nella<br />
persona dell' elettore Carlo Teodoro<br />
della casa palatina, terminando<br />
così l' ultimo superstite del ramo<br />
cadetto della casa <strong>di</strong> Wittelsbach.<br />
Carlo Teodoro, principe <strong>di</strong> Sultz-<br />
bach elettore palatino, nato agli 1 1<br />
<strong>di</strong>cembre 1724, ebbe nel 1742 i<br />
ducati <strong>di</strong> Giuliers, e <strong>di</strong> Berg, per<br />
un trattato col re <strong>di</strong> Prussia e <strong>di</strong><br />
Polonia. Abbracciò la causa della<br />
Baviera, nella guerra della successione<br />
d'Austria, e nel 174^3 dopo<br />
la morte dell' imperatore Carlo V II,<br />
fece col nuovo elettore un trattato,<br />
col quale convennero dell'alternati-<br />
va del vicariato dell'impero nella<br />
casa loro. La pace <strong>di</strong> Aquisgrana<br />
tornò la tranquillità agli stati suoi<br />
nel 1 748: laonde si <strong>di</strong>ede al coltivamento<br />
delle arti, delle scienze, e<br />
per quanto potè alla felicità de'suoi<br />
sud<strong>di</strong>ti. Fondu a Manheim nel 17^7<br />
BAV<br />
un'accademia <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno e <strong>di</strong> scul-<br />
tura, e nel 1763, un'accademia del-<br />
le scienze con un gabinetto d'anti-<br />
chità. Terminò il palazzo <strong>di</strong> quella<br />
città, che va a lui debitrice de'suoi<br />
più begli ornamenti. Massimiliano<br />
Giuseppe elettore <strong>di</strong> Baviera, essendo<br />
morto, come si <strong>di</strong>sse, senza figli,<br />
il ramo primogenito della casa palatina<br />
si trovò estinto ; e Carlo Teo-<br />
doro, capo del ramo cadetto ,<br />
gli<br />
successe nella <strong>di</strong>gnità elettorale, e<br />
nella sovranità de'suoi stati, in con-<br />
seguenza del trattato <strong>di</strong> Westfalia.<br />
Fu salutato duca <strong>di</strong> Baviera a Monaco,<br />
a' 3o <strong>di</strong>cembre 1777. Tale<br />
successione originò una guerra <strong>di</strong><br />
breve durata tra la casa d'Austria, la<br />
quale profittò del momento oppor-<br />
tuno per invadere la Baviera, ed il<br />
re <strong>di</strong> Prussia, che tolse a <strong>di</strong>fendere<br />
i <strong>di</strong>ritti dell'elettore palatino. Gran-<br />
<strong>di</strong> forze militari furono poste in<br />
movimento dall' una parte e dal-<br />
l' altra, sotto gli or<strong>di</strong>ni del principe<br />
Enrico <strong>di</strong> Prussia , e del generale<br />
Laudon, senza che avvenisse niuna<br />
azione importante, e la pace fu sottoscritta<br />
a Teschen ai i3 maggio<br />
1779. Per tale trattato la porzione<br />
della Baviera situata tra il Danu-<br />
bio, l' Inn, e la Saltz, che faceva<br />
parte della reggenza <strong>di</strong> Burekhau-<br />
sen, fu ceduta all' Austria, ed il rimanente<br />
fu conservato al duca Car-<br />
lo. Questo principe non attese più<br />
ad altro che all' amministrazione<br />
de'suoi stati, e raffermò la prospe-<br />
rità loro con le sue virtù, e la sua<br />
saggezza. Il conte <strong>di</strong> Bumford, suo<br />
ministro, lo secondò efficacemente al<br />
bene dei sud<strong>di</strong>ti, instituendo molti<br />
stabilimenti pel sollievo dell' in<strong>di</strong>-<br />
genza.<br />
Ritornando il Pontefice Pio VI,<br />
nel 1782 da Vienna ne' suoi stati,<br />
dopo aver lasciato l' imperato!' Gin-
BAV<br />
seppe II alla prima porta della strada<br />
<strong>di</strong> Baviera, ad May, quattro leghe<br />
<strong>di</strong>stante da Monaco, fu incon-<br />
trato dall' elettor Palatino Carlo<br />
Teodoro. Questi lo accolse nella sua<br />
carrozza, e lo alloggiò nella sua reg-<br />
gia <strong>di</strong> Monaco. [Ve<strong>di</strong> Pio VI).<br />
Neil' anno seguente il duca recossi<br />
in Boma per la seconda volta men-<br />
tre la prima fu in tempo <strong>di</strong> con-<br />
clave nel 1774? per cui allora fu<br />
complimentato a nome del sacro<br />
Collegio da monsignor maggiordomo,<br />
col donativo <strong>di</strong> cento por-<br />
tate <strong>di</strong> commestibili. Il principe si<br />
recò poi al conclave a visitare i<br />
tre Car<strong>di</strong>nali capi d'Or<strong>di</strong>ne. Nell'anno<br />
1783 fu ricevuto in Boma da<br />
Pio VI con ogni paterna <strong>di</strong>stinzio-<br />
ne, e per le sue istanze stabilì la<br />
instituzione della nunziatura <strong>di</strong> Ba-<br />
viera colla residenza in Monaco. Di-<br />
fatti nell'anno 1 785 monsignor Giu-<br />
lio Cesare Zolio <strong>di</strong> Rimini fu il primo<br />
nunzio <strong>di</strong> Monaco. Ma siccome<br />
in Germania vi erano due soli nun-<br />
zii Pontifìcii, uno alla imperiai cor-<br />
te <strong>di</strong> Vienna, l' altro in Colonia pei<br />
tre elettori ecclesiastici <strong>di</strong> Magonza,<br />
<strong>di</strong> Colonia e <strong>di</strong> Treveri, la nuo-<br />
va nunziatura fu subito da essi e<br />
da altri prelati fortemente contra-<br />
riata, come si riporta all' articolo<br />
Nunzii apostolici : imperocché in ad-<br />
<strong>di</strong>etro estendevano essi la giuris<strong>di</strong>zione<br />
<strong>ecclesiastica</strong> ne' dominii Bava-<br />
ro-Palatini. A fronte però <strong>di</strong> tali<br />
pretensioni, Carlo Teodoro raddop-<br />
piò le sue istanze a Pio VI, perchè<br />
gli fosse mandato il nunzio. 11 Pa-<br />
pa per contentare la pietà e lo<br />
attaccamento alla Santa Sede <strong>di</strong> sì<br />
religioso principe, glielo spedì, e fu<br />
da lui accolto a Monaco con ono-<br />
re e <strong>di</strong>stinzione. Nel 1785 l'impe-<br />
ratore Giuseppe II propose a Car-<br />
lo Teodoi-o un cambio dé'suoi stati<br />
vol. i\<br />
.<br />
BAV 257<br />
co' Paesi Bassi, col titolo <strong>di</strong> re <strong>di</strong><br />
Borgogna e con altri vantaggi, ma<br />
una tal proposizione non fu accet-<br />
tata, perchè combattuta dal duca <strong>di</strong><br />
due Ponti. Durante il principio della<br />
guerra nel 1793, Carlo Teodoro<br />
fu obbligato ad entrare nell'allean-<br />
za contro la repubblica francese , on-<br />
de la Baviera, ed il palatinato furono<br />
spesso teatro delle ostilità per sì in-<br />
fàusta guerra, giacché le truppe ba-<br />
vare, unite agli eserciti austriaci, sof-<br />
frirono molte e gravi per<strong>di</strong>te. Il<br />
duca morì ai 16 febbraio 1799<br />
senza che la pace fosse ristabilita.<br />
Non lasciò figli, e con lui si estin-<br />
se il ramo palatino <strong>di</strong> Sulzbach.<br />
Egli ebbe per successore nel duca-<br />
to <strong>di</strong> Baviera Massimiliano Giusep-<br />
pe, duca <strong>di</strong> due Ponti, che ere<strong>di</strong>tò<br />
pure da lui l'alto palatinato , le si-<br />
gnorie <strong>di</strong> Neuburg, <strong>di</strong> Sulzbach, <strong>di</strong><br />
Mindelheim, il palatinato del Pieno,<br />
i ducati <strong>di</strong> Berg, e <strong>di</strong> due Ponti,<br />
il marchesato <strong>di</strong> Berg-op-Zoom, e<br />
la signoria <strong>di</strong> Bavenstein, come pure<br />
alcune terre della bassa Alsazia.<br />
Avendo Massimiliano poscia perdu-<br />
to per le conquiste francesi tuttociò<br />
che avea sulla riva sinistra del Pieno<br />
, la Baviera ricevette nel i8o3,<br />
a titolo d' indennizza zione , i vesco-<br />
vati <strong>di</strong> Bamberga, <strong>di</strong> Frisigna, e <strong>di</strong><br />
Augusta ; una parte <strong>di</strong> quello <strong>di</strong><br />
Passavia ,<br />
Wiirtzburg ed Eichstadt,<br />
il prevostato <strong>di</strong> Rempten, e molte<br />
abbazie e città imperiali nella Baviera,<br />
Svevia e Franconia, cedendo<br />
però all' elettore <strong>di</strong> Baden la parte<br />
del palatinato sulla riva destra del<br />
Reno.<br />
Neil' anno i8o5, nella guerra<br />
terminata colla battaglia d' Auster-<br />
litz, il duca elettore <strong>di</strong> Baviera col-<br />
legossi colla Francia, assumendo pel<br />
trattato <strong>di</strong> Presburgo , nel primo<br />
gennaio 1806, il titolo e l'insegne<br />
33
258 BAV<br />
reali. Soggiacque <strong>di</strong>poi nello stesso<br />
anno a <strong>di</strong>sfatte per parte degli austria-<br />
ci, e nel 1809, il nuovo regno <strong>di</strong> Ba-<br />
viera fu ingran<strong>di</strong>to colla Burgovia<br />
col Voralberg, con molte signorie e<br />
col territorio <strong>di</strong> Lindau, col Tirolo,<br />
con Trento, con Brixen, ed il re-<br />
stante dei vescovati <strong>di</strong> Passavia<br />
e <strong>di</strong> Eichstadt. L' anno medesimo<br />
il nuovo re <strong>di</strong> Baviera segnò<br />
l'atto della confederazione del<br />
Beno, riunì a' suoi stati Norimber-<br />
ga, Augusta e <strong>di</strong>versi terrilorii, ed<br />
assoggettò alla sua sovranità i pos-<br />
sessi <strong>di</strong> molti principi e conti. Nel<br />
18 io il re Massimiliano ottenne anche<br />
il territorio <strong>di</strong> Batisbona, il prin-<br />
cipato <strong>di</strong> Bayreuth, Salisburgo, e<br />
Berci) tolzgaden, l'Jnn-Viertel, ed una<br />
parte dell' Hausruck, cedendo in cam-<br />
bio il Tirolo italiano al regno <strong>di</strong><br />
Italia, molti territori! al gran duca<br />
<strong>di</strong> Wurzburgo, ed altri colla città<br />
<strong>di</strong> Ulma al re <strong>di</strong> Wfirtemberg. Dopo<br />
gli avvenimenti del 18 13, nel i3<br />
ottobre, il re <strong>di</strong> Baviera fece la pa-<br />
ce coli' Austria, rinunziò alla confe-<br />
derazione renana , e facendo anzi<br />
causa comune cogli altri slati della<br />
Germania, <strong>di</strong>vise con essi le spoglie<br />
de' vinti.<br />
Per un trattato conchiuso nel<br />
181 4, la Baviera restituì all'Austria<br />
il Tirolo, il Voralberg, Salisburgo,<br />
l' Inn-Viertel, e V Hausruck, ad ec-<br />
cezione <strong>di</strong> qualche piccolo territorio,<br />
e fu compensata in parte col prin-<br />
cipato <strong>di</strong> Aschaffemburgo, e col du-<br />
cato <strong>di</strong> Wurzburgo, e nel 18 1 6 ,<br />
con tutto quello, che compone il cir-<br />
colo del Pieno, ove si trova Landau.<br />
La cattolica religione in Germania<br />
alzò maestosa la sua fronte,<br />
a danno del protestantismo e ben<br />
lungi <strong>di</strong> cedere in nulla a' pretesi<br />
lumi del secolo, rimase nel suo in-<br />
segnamento inconcussa ;<br />
,<br />
e particolari<br />
BAV<br />
concordati mantennero l'esteriore suo<br />
culto, e 1' <strong>ecclesiastica</strong> sua gerarchia.<br />
1 1 primo a procurare il benefizio <strong>di</strong><br />
un concordalo colla Santa Sede fu<br />
appunto il re <strong>di</strong> Baviera Massimi-<br />
liano Giuseppe , che , <strong>di</strong>venuto so-<br />
vrano <strong>di</strong> Batisbona, dopo il con-<br />
gresso <strong>di</strong> Vienna, inviò a Roma per<br />
suo ministro plenipotenziario, ed in-<br />
viato straor<strong>di</strong>nario monsignor Casimiro<br />
Haeftelin <strong>di</strong> Minfeld nel du-<br />
cato <strong>di</strong> due Ponti, vescovo <strong>di</strong> Cher-<br />
sona, che poi Pio \ II, a G aprile<br />
1818, esaltò al Car<strong>di</strong>nalato col titolo<br />
<strong>di</strong> s. Anastasia. Questi, ai 5<br />
giugno 18 17, stipulò una vantaggio-<br />
sa convenzione col Car<strong>di</strong>nal Consalvi<br />
segretario <strong>di</strong> stalo del mentova-<br />
to Pontefice, e ne <strong>di</strong>e' partecipa-<br />
zione al sacro Collegio nel conci-<br />
storo segreto dei i5 novembre con<br />
allocuzione, che riporta anche l'ab-<br />
bate Giovanni Bellomo , nella sua<br />
continuazione al Bercastel. I seguenti<br />
cinque articoli contengono un<br />
sunto del medesimo concordato.<br />
I. La religione cattolica apostoli-<br />
ca romana sarà preservata illesa<br />
in tutto il regno <strong>di</strong> Baviera, e nei<br />
paesi soggetti , con que' <strong>di</strong>ritti , e<br />
quelle prerogative, delle quali dee<br />
godere giusta le or<strong>di</strong>nazioni <strong>di</strong>vine,<br />
e le sanzioni canoniche.<br />
II. Sua Santità , servatìs servan-<br />
do, stabilirà le <strong>di</strong>ocesi del regno <strong>di</strong><br />
Baviera nel modo seguente. Trasferirà<br />
la sede <strong>di</strong> Frisigna a Monaco,<br />
e la erigerà in metropolitana, che<br />
avrà a sua <strong>di</strong>ocesi l' attuai territo-<br />
rio <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Frisigna. 11 vescovo<br />
però <strong>di</strong> questa chiesa, ed i succes-<br />
sori <strong>di</strong> lui dovranno esser chiamati<br />
arcivescovi <strong>di</strong> Monaco , e <strong>di</strong> Frisi-<br />
gna. Assegnerà allo stesso arcivesco-<br />
vo in sufliaganee le chiese vescovi-<br />
li <strong>di</strong> Augusta, Passavia, e quella <strong>di</strong><br />
Batisbona. previa la soppressione
BAY<br />
della loro qualità metropolitana. Erigerà<br />
la chiesa cattedrale <strong>di</strong> Bam-<br />
berga in metropolitana e le asse-<br />
gnerà a suffraganee le chiese episco-<br />
pali <strong>di</strong> Wùrtzburgo , Eichstadt e<br />
Spira.<br />
III. Sua Maestà considerando<br />
quanti vantaggi abbia ritratto la<br />
Chiesa, e lo stato dagli Or<strong>di</strong>ni reli-<br />
giosi, e quanti ritrar se ne possano<br />
in avvenire, ed affine ezian<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
mostrare il suo proprio animo verso<br />
la Santa Sede, procurerà d'accordo<br />
con essa, <strong>di</strong> ristabilire con una conve-<br />
niente dotazione alquante case degli<br />
Or<strong>di</strong>ni monastici dell' un sesso e<br />
dell'altro. Si presteranno queste alla<br />
educazione della gioventù nella re-<br />
ligione e nelle lettere, in aiuto dei<br />
parrochi , e per la cura degli in-<br />
fermi.<br />
IV. Sua Santità, avendo in mira<br />
il vantaggio che da questa conven-<br />
zione deriva alla religione , ed alle<br />
cose ecclesiastiche , concederà in<br />
perpetuo alla maestà del re Massi-<br />
miliano Giuseppe , ed ai cattolici<br />
successori <strong>di</strong> lui, 1' indulto <strong>di</strong> nominare<br />
alle se<strong>di</strong> vacanti arcivesco-<br />
vili e vescovili del regno Bavarico<br />
degni ed idonei ecclesiastici, forniti<br />
<strong>di</strong> quelle doti che ricercano i sacri<br />
canoni. Sua Santità poi darà alle<br />
persone, che sieno tali, la canonica<br />
insti tuzione giusta le forme consuete.<br />
V. Agli arcivescovi, ed ai vescovi<br />
sarà libero <strong>di</strong> esercitare pel governo<br />
delle <strong>di</strong>ocesi quello, che loro compete<br />
in forza del pastoral ministero ,* o<br />
per <strong>di</strong>chiarazione, o per <strong>di</strong>sposizione<br />
de' sacri canoni, secondo la pre-<br />
sente <strong>di</strong>sciplina della Chiesa appro-<br />
vata dalla Santa Sede. (Passa qui a<br />
determinare in sei capi l' esercizio<br />
della giuris<strong>di</strong>zione de' vescovi, nota-<br />
bilmente quella <strong>di</strong> conoscere nel<br />
loro foro le cause ecclesiastiche, e<br />
,<br />
BAV 2DQ<br />
massimamente le matrimoniali, che<br />
giusta il canone i4, sessione 24 del<br />
sacro concilio Tridentino, spettano ai<br />
giu<strong>di</strong>ci ecclesiastici, e portare <strong>di</strong> esse<br />
sentenza, eccetto le cause meramen-<br />
te civili dei chierici, per modo <strong>di</strong><br />
esempio, <strong>di</strong> contratti, debiti, ere<strong>di</strong>tà,<br />
le quali saran conosciute e definite<br />
dai giu<strong>di</strong>ci laici).<br />
Ad amareggiare non<strong>di</strong>meno questa<br />
santa letizia al Pontefice Pio<br />
VII , subitamente insorsero alcune<br />
<strong>di</strong>fficoltà gravi, che ritardarono l'esecuzione<br />
del concordato sino ai 24<br />
settembre del 182 1. Ma sarà sem-<br />
pre <strong>di</strong> lieta ricordanza pei cattolici<br />
<strong>di</strong> Baviera quel giorno, nel quale<br />
venne letta solennemente alla pre-<br />
senza <strong>di</strong> monsignor Serra Cassano,<br />
dal regnante Pontefice Gregorio XVI<br />
elevato al Car<strong>di</strong>nalato, nunzio apo-<br />
stolico in Monaco, la bolla del primo<br />
aprile, che comincia colle pa-<br />
role : Dei ac Domini nostri Jesic<br />
Christi . Da<br />
quel momento in qua<br />
il concordato del 18 17, <strong>di</strong>chiarato<br />
legge dello stato, regola felicemente<br />
le chiese <strong>di</strong> Baviera. Di tal successo<br />
gran merito si attribuisce a monsignor<br />
Gebsattel, arcivescovo <strong>di</strong> Mo-<br />
naco , nel quale risplendono tutte le<br />
virtù del pastoral ministero, con<br />
cui governa la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Monaco<br />
e <strong>di</strong> Frisigna.<br />
Per morte del re Massimiliano<br />
Giuseppe, ai i3 ottobre 1825, asce-<br />
se al trono <strong>di</strong> Baviera l' attuale re<br />
Luigi I suo degno figlio, nato ai<br />
25 agosto 1786, gran mecenate delle<br />
arti e delle scienze. Boma ebbe<br />
più volte ad ammirare nelle <strong>di</strong>ver-<br />
se sue venute la <strong>di</strong>vozione, e il reli-<br />
gioso suo attaccamento ai sovrani<br />
Pontefici, onde meritò che la Provvidenza<br />
elevasse al trono del nuovo<br />
regno <strong>di</strong> Grecia nel i832 il suo se-<br />
condogenito Ottone I.
2 6o BAV<br />
BAVIERA Corrado (<strong>di</strong>), Car<strong>di</strong>no le.<br />
Corrado <strong>di</strong> Baviera si rese più celebre<br />
pel candore de' costumi, che per la<br />
nobiltà de' natali. Nacque circa la<br />
metà dell'undecimo secolo, ed ebbe<br />
educazione alla corte <strong>di</strong> Federico<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Colonia suo attinen-<br />
te , o, secondo altri, a quella del-<br />
l'arcivescovo <strong>di</strong> Salisburgo, o del<br />
vescovo <strong>di</strong> Costanza. Egli, rinunziate<br />
generosamente le mondane<br />
grandezze, andò in traccia delle<br />
non caduche , e per meglio assicu-<br />
rarsene , ritirossi nel monastero <strong>di</strong><br />
Chiaravalle , dove dallo stesso san<br />
Bernardo fu accolto molto graziosamente.<br />
Corrado in questo nuovo<br />
istituto <strong>di</strong> vita tanto si <strong>di</strong>stinse<br />
nella pratica <strong>di</strong> ogni virtù, che<br />
Innocenzo II lo ascrisse al sacro<br />
Collegio, dopo la sesta promozione,<br />
fatta nella quaresima del 1 14^. E-<br />
letto Car<strong>di</strong>nale, colf imperatore Cor-<br />
rado III, nel i 147, andò in terra<br />
santa, e due anni dopo, ritornato<br />
in Italia , morì in Bari della Pu-<br />
glia circa il i i49j ne l settimo anno<br />
del suo Car<strong>di</strong>nalato. Fu la morte<br />
<strong>di</strong> lui preziosa <strong>di</strong>nanzi a Dio<br />
ed ebbe sepoltura sotto l'aitar mag-<br />
giore <strong>di</strong> quella metropolitana.<br />
BAVIERA Filippo (<strong>di</strong>), Car<strong>di</strong>nale.<br />
Filippo Willelmo <strong>di</strong> Baviera, secondo-<br />
genito <strong>di</strong> Guglielmo V, duca <strong>di</strong><br />
Baviera, venne alla luce nel 1376,<br />
e fin da'primi anni fu inclinato alla<br />
<strong>di</strong>vozione ed allo stu<strong>di</strong>o. A questo<br />
applicossi con molto calore, per cui<br />
non andò guari che potè sostenere<br />
nella università d' Ingolstadt una<br />
conclusione <strong>di</strong> filosofia. Gregorio<br />
XIII, <strong>di</strong>spensatolo dal <strong>di</strong>fetto del-<br />
l'età, lo nominò vescovo <strong>di</strong> Ratisbo-<br />
na. Questo prelato si rese tanto<br />
celebre nella eloquenza, che riportò<br />
molta fama nella pre<strong>di</strong>cazione. Gli<br />
uomini <strong>di</strong> lettere e <strong>di</strong> scienze for-<br />
,<br />
BAV<br />
mavano la sua più cara conversa-<br />
zione , e solea servirsi de' loro consigli<br />
negli affari <strong>di</strong> maggiore impor-<br />
tanza. Nel i5g2, per comando del<br />
duca suo padre, andò a Roma con<br />
due fratelli, ove fu accolto con<br />
molte <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> onore ; dap-<br />
poiché il sacro Collegio, i nipoti del<br />
Pontefice e gli ambasciatori dei principi<br />
si recarono ad incontrarli. Il Papa<br />
Clemente Vili <strong>di</strong>ede loro pubblica u-<br />
<strong>di</strong>enza, alla quale si trovarono presenti<br />
ventotto Car<strong>di</strong>nali. Filippo, commosso<br />
per tanta bontà, recitò un'ora-<br />
zione elegantissima, e, licenziatosi,<br />
fece ritorno in Baviera co' suoi fra-<br />
telli. Dopo qualche tempo, contando<br />
egli venti anni, venne dallo stesso<br />
Clemente Vili creato Car<strong>di</strong>nale della<br />
S. R. C. , ai 1 8 <strong>di</strong>cembre del 1 5()6, in<br />
quel giorno medesimo , in cui fece la<br />
consacrazione solenne della chiesa dei<br />
gesuiti, fabbricata con sontuosa magnificenza<br />
in Monaco dal duca Guglielmo<br />
<strong>di</strong> Baviera. Generoso emulatore<br />
della paterna pietà, fondò a<br />
Ratisbona un collegio ai medesimi<br />
gesuiti, cui arricchì <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te assai<br />
considerabili. Era piacevole, umile,<br />
benigno, generoso nel rimunerare,<br />
restìo e mite nel gastigare, accetto,<br />
ed amato da tutti, poiché tutti in-<br />
<strong>di</strong>stintamente accoglieva, e patrocina-<br />
va. Verso i poveri era così affettuo-<br />
so, che <strong>di</strong>stribuiva loro elemosine ge-<br />
nerose, e recavasi <strong>di</strong> frequente agli<br />
spedali, ove lavava talvolta i pie<strong>di</strong><br />
agl'infermi più schifosi. Se non che,<br />
dòpo due anni che vestiva la por-<br />
pora, Filippo cadde <strong>di</strong> cavallo, e<br />
tale caduta gli cagionò sì crudele<br />
malattia, che ben presto dovette<br />
soccombere nella verde età <strong>di</strong> ven-<br />
tidue anni. Riposano le ceneri <strong>di</strong><br />
lui in Monaco nella tomba de' suoi<br />
antenati, posta nella collegiata <strong>di</strong><br />
s. Maria, Il duca Massimiliano, <strong>di</strong>
' BAV<br />
lui fratello, gli fece costruire una<br />
splen<strong>di</strong>da urna <strong>di</strong> metallo, nella<br />
cattedrale <strong>di</strong> Ralisbona.<br />
BAVIERA Gia^vteodoho (eli), Car-<br />
<strong>di</strong>nale. Gianteodoro <strong>di</strong> Baviera, nato<br />
nel 1703, era figlio <strong>di</strong> Massimiliano<br />
duca <strong>di</strong> Baviera , e fratello dell' im-<br />
peratore Carlo VII. Ancor giova-<br />
netto abbiacelo lo stato ecclesiasti-<br />
co, e contava appena se<strong>di</strong>ci anni,<br />
quando il capitolo <strong>di</strong> Ratisbona a<br />
pieni voti lo elesse a vescovo <strong>di</strong><br />
quella cbiesa, affidandone per allora<br />
il governo ad un ecclesiastico vene-<br />
rando. Benedetto XIII, nel 1727,<br />
accordò a lui l'amministrazione della<br />
chiesa <strong>di</strong> Frisinga; Benedetto XIV,<br />
nella prima promozione, fatta a<br />
Roma li 9 settembre del 1 y4^ , lo<br />
creò Car<strong>di</strong>nale, riservandolo però in<br />
petto, e circa il principio del 1 746<br />
ne fece la promulgazione col titolo<br />
presbiterale <strong>di</strong> s. Lorenzo in Pane-<br />
perna. Nel 1 744 avea ancora ottenuto<br />
il Baviera la chiesa <strong>di</strong> Liegi, con<br />
facoltà <strong>di</strong> ritenere a titolo <strong>di</strong> ammi-<br />
nistrazione le sopra dette due cat-<br />
tedrali. Avea egli per costume <strong>di</strong><br />
tenere presso <strong>di</strong> sé uomini dotti,<br />
periti, ed eccellenti nelle scienze e<br />
nelle arti , cui procurava a tutto<br />
stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> promuovere, e perfezio-<br />
nare. Di essi si valeva moltissimo<br />
pel buon governo della sua <strong>di</strong>ocesi.<br />
Nemico del fasto e delle umane gran-<br />
dezze, si mostrava benefico co' poveri,<br />
e specialmente con quelli , che erano<br />
decaduti da un florido stato. Benché<br />
non siasi mai recato a Roma, pure<br />
per grazia del Pontefice, <strong>di</strong>messo il<br />
primo titolo, ebbe quello <strong>di</strong> s. Lo-<br />
renzo in Lucina, che suol conferirsi<br />
al pi'imo de' Car<strong>di</strong>nali dell' or<strong>di</strong>ne<br />
de' preti. Finalmente nel gen-<br />
naio del 1763 morì placidamente,<br />
in età <strong>di</strong> sessanta anni, e fu sepolto<br />
nella sua cattedrale. A memoria <strong>di</strong><br />
,<br />
BAV 26<br />
lui, nella stessa chiesa, fu eretto un<br />
avello <strong>di</strong> marmo, a pie del quale<br />
1 ,<br />
leggesi ima bella iscrizione.<br />
BAVONE (s. ), padrone <strong>di</strong> Gand<br />
e <strong>di</strong> Ilari em, <strong>di</strong>scendeva da una<br />
delle più nobili famiglie del Bir-<br />
bante Lugcse, sul declinare del se-<br />
colo VI. Nella sua giovanezza ab-<br />
bandonossi ad una vita scorretta ;<br />
ma dopo la morte <strong>di</strong> sua moglie,<br />
illuminato dalla grazia, conobbe il<br />
suo slato infelice, e risolvette <strong>di</strong> farne<br />
penitenza. Dopo aver u<strong>di</strong>to un sermone<br />
<strong>di</strong> santo Amando, tutto sentissi<br />
cangiato da quel <strong>di</strong> prima<br />
confessò con amare lagrime le sue<br />
colpe, e poscia ritirossi in un mo-<br />
nistero a Gand. S. Amando assicu-<br />
rato della sincerità del suo penti-<br />
mento, lo accolse <strong>di</strong> buon grado, e<br />
lo insignì della clericale tonsura. In<br />
quel santo ritiro, Bavone praticò<br />
tutte le opere <strong>di</strong> penitenza, e <strong>di</strong>e-<br />
desi in modo particolare alla pre-<br />
ghiera ed all' esercizio de' consigli<br />
evangelici. Ottenutone il permesso<br />
dal suo superiore, recossi a visitare<br />
i monisteri <strong>di</strong> Francia , che più. si<br />
<strong>di</strong>stinguevano per 1' osservanza della<br />
<strong>di</strong>sciplina ; e ritornato a Gand,<br />
gli fu accordato <strong>di</strong> menare una vi-<br />
ta eremitica. Si fece una celletta<br />
nella foresta <strong>di</strong> Malmedun , poco<br />
<strong>di</strong>stante da Gand , che non molto<br />
dopo abbandonò per fare ritorno al<br />
suo antico mouistero. L'abbate Flo-<br />
riberto gli concedette <strong>di</strong> fabbricarsi<br />
una nuova cella in un bosco vici-<br />
no, ove Bavone tradusse i suoi gior-<br />
ni tutto occupato nella me<strong>di</strong>tazione<br />
delle cose celesti. Morì verso la<br />
metà del secolo VII nel giorno primo<br />
<strong>di</strong> ottobre. Sessanta gentiluomi-<br />
ni imitarono Bavone nel <strong>di</strong>stac-<br />
co dal mondo, e fecero costruire<br />
a Gand una chiesa, che fu chiamata<br />
dal suo nome. Nell'anno i537
2Ò2 BAY<br />
questo monastero fu secolarizzato da<br />
Paolo III. Tre anni dopo, avendo<br />
Carlo V fatto fabbricare in quel<br />
luogo una cittadella, trasferì il ca-<br />
lciolo nella chiesa <strong>di</strong> s. Giovanni ,<br />
la quale <strong>di</strong>venne cattedrale, allorché<br />
Paolo IV fondò un vescovato a<br />
Gand Dell'anno i55g.<br />
BAYEUX (Baiocen.). Città con<br />
residenza <strong>di</strong> un vescovo , in Fran-<br />
cia, situata nella Norman<strong>di</strong>a in ri-<br />
va al fiume Aurgia, già viscontea.<br />
E dessa considerabile ed antichissima,<br />
e i drui<strong>di</strong>, che l'occupavano al<br />
tempo <strong>di</strong> Cesare, vi stabilirono una<br />
scuola sul monte Phaunus, che <strong>di</strong>venne<br />
rinomala, nel luogo ove poi<br />
si costrussero i priorati <strong>di</strong> s. Vettore,<br />
o Vigore vescovo <strong>di</strong> Bayeax<br />
ivi sepolto, e <strong>di</strong> s. Nicola de la<br />
Chenay. Si crede, che i popoli del-<br />
la <strong>di</strong>ocesi sieno quelli appellati Bel-<br />
locassi da Cesare. S. Esuperio pre-<br />
<strong>di</strong>cò il vangelo nella Neustria poi<br />
chiamata Norman<strong>di</strong>a, e vi fondò la<br />
chiesa <strong>di</strong> Bayeux, della quale poscia<br />
fu vescovo, locchè accadde o nella<br />
metà del secolo III, o verso la fine<br />
del quarto, nel quale secolo Commanville<br />
stabilisce l'erezione <strong>di</strong> que-<br />
sto vescovato. Varii santi gli successero<br />
nella sede, fra' quali s. Ruiiniano<br />
imme<strong>di</strong>atamente, e s. Lupo.<br />
Per la sua santità, e pei suoi mi-<br />
racoli, circa F anno 4 j"9j fu eletto<br />
vescovo s. Maurco, ed avendo go-<br />
vernato fino al 480,<br />
gli succedette<br />
s. Contesto. Dopo la morte <strong>di</strong> lui<br />
vuoisi che fosse eletto vescovo s.<br />
Vigore, il quale <strong>di</strong>strusse F idolatria<br />
nella <strong>di</strong>ocesi, e morì circa la metà del<br />
secolo VI. Ebbe per successore s.<br />
Lucca<strong>di</strong>o, che sottoscrisse, nel 538,<br />
al concilio d'Orleans. Sul finire del<br />
V I secolo fiorì s. Regnoberto , il<br />
quale come vescovo <strong>di</strong> Bayeux, in-<br />
tervenne nel 6^5 al concilio <strong>di</strong><br />
,<br />
BAY<br />
Reims, fece molte donazioni alla<br />
cattedrale, e nella <strong>di</strong>ocesi fondò <strong>di</strong>-<br />
verse chiese. In seguito molti altri<br />
celebri pastori illustrarono quella<br />
sede.<br />
La cattedrale, de<strong>di</strong>cata alla ss.<br />
Vergine, <strong>di</strong> gusto gotico, è ampia<br />
e molto bella, specialmente per la<br />
facciata, e per tre campanili <strong>di</strong> ar-<br />
<strong>di</strong>ta costruzione. Nel tesoro <strong>di</strong> essa<br />
si custo<strong>di</strong>sce la tappezzeria della re-<br />
gina Matilde, rappresentante le im-<br />
prese <strong>di</strong> Guglielmo il Conquistato-<br />
re. La città fu sovente saccheggia-<br />
ta e <strong>di</strong>strutta dai normanni e dai<br />
danesi nel IX e X secolo. Sotto il<br />
parlamento <strong>di</strong> Rouen aveva Bayeux<br />
uà viscontado, cioè un giu<strong>di</strong>ce regio,<br />
ed un baliaggio, magistrato che rendeva<br />
giustizia in nome del Bailo.<br />
11 palazzo pubblico era anticamente<br />
l'episcopio, ed il vescovo, eh' è suffraga<br />
neo della metropoli <strong>di</strong> Rouen,<br />
godeva settanta due mila lire <strong>di</strong> ren-<br />
<strong>di</strong>ta , colla tassa <strong>di</strong> fiorini quattro<br />
mila quattrocento e trentatre; ma<br />
essendo <strong>di</strong>minuita la ren<strong>di</strong>ta , la<br />
tassa venne stabilita a trecento set-<br />
tanta fiorini.<br />
Componevasi il capitolo <strong>di</strong> cinquanta<br />
canonici, comprese la <strong>di</strong>gni-<br />
tà <strong>di</strong> cantore, cancelliere, tesoriere,<br />
arci<strong>di</strong>acono, sotto decano, sotto can-<br />
tore , maestro e teologo. Ultimamente<br />
ad un<strong>di</strong>ci si ridussero i ca-<br />
nonici, con tre<strong>di</strong>ci cappellani vesco-<br />
vili , ed un tribunale dell' ufficiale<br />
per le contese del clero. Ora pe-<br />
rò il capitolo ha soli nove ca-<br />
nonici, fra' quali sono <strong>di</strong>gnitari! il<br />
decano, il gran cantore, il teologo,<br />
il promotore e F arciprete. Vi han-<br />
no molti canonici onorarli, altri preti<br />
e chierici. Sonovi io Bayeux due<br />
ospedali, e tre piccoli seminarii.<br />
Le guerre civili nel XIV secolo<br />
cagionarono alla città gravi sciagure,
BAZ<br />
ed i calvinisti ugonotti se ne impadronirono<br />
nel i.56?., saccheggiando<br />
le chiese, rovi sciando gli alluri, e<br />
le sepolture, abolendo il culto reli-<br />
gioso, e commettendo tali scellera-<br />
tezze, che 1' animo rifugge a desq i-<br />
vere. JNel 1 3oo il vescovo Guglielmo<br />
Bonnet vi radunò un concilio,<br />
per 1' C( clesiastica <strong>di</strong>sciplina, e po-<br />
scia pubblicò le costituzioni sino<strong>di</strong>-<br />
<strong>di</strong>e inCXUI capitoli. Francesco <strong>di</strong><br />
Servien , altro vescovo <strong>di</strong> Baycux,<br />
fece lo stesso nel i656.<br />
BAZAB1DD1DA. Città vescovile<br />
dell'Africa occidentale, che ignorasi<br />
in cjual provincia fosse collocata.<br />
Egli è certo però, che uno de' suoi<br />
vescovi assistette alla conferenza <strong>di</strong><br />
Cartagine.<br />
BAZABITA. Città vescovile del-<br />
la provincia <strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a nell'Africa,<br />
denominata pure \ azarila. Adeoda-<br />
to suo vescovo intervenne alla con-<br />
ferenza <strong>di</strong> Cartagine.<br />
BAZAS. Antica città vescovile in<br />
Francia, nel <strong>di</strong>partimento della Gi-<br />
ronda, nella Guienna, era la capi-<br />
tale del Bazadese, e <strong>di</strong>pendeva dalla<br />
metropolitana d'Auch. Si chiamò<br />
ezian<strong>di</strong>o Cassio, o Cossium, P osa-<br />
timi, e Vasatae Arenosae , perchè<br />
situala sopra un terreno sabbioso,<br />
ed abitato dai fabbricatori <strong>di</strong> vasi.<br />
I suoi abilanti erano i più possenti<br />
della JNovempopulania, e vuoisi che<br />
nei primi anni del secolo Vili fos-<br />
se dominata dai saraceni. 11 vesco-<br />
vato fu istituito nel secolo IV, ov-<br />
vero verso il 4965 sufliaganeo <strong>di</strong><br />
Auch. Soffri molto nelle guerre re-<br />
ligiose, in<strong>di</strong> venne soppresso nell'anno<br />
1801.<br />
Uno dei vescovi <strong>di</strong> Bazas, chiamato<br />
Sestilio, il più antico che si<br />
conosca, fece parte del concilio <strong>di</strong><br />
Agde nel 5o6, e <strong>di</strong> ciucilo d' Or-<br />
leans nel 5 11. L'antica cattedrale.<br />
BEA 2 G3<br />
pregevole per alcune tombe, e pel<br />
campanile, è de<strong>di</strong>cata al precursore<br />
s. Giovanni Battista. 11 capitolo era<br />
composto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciotto canonici , con<br />
tre arci<strong>di</strong>aconi, un cantore, e due<br />
<strong>di</strong>gnitari! appellati persona!*. Avea<br />
Bazas un circuito <strong>di</strong> quaranta miglia,<br />
ed altrettanta era 1' estensione delle<br />
quattro sue abbazie, senza comprendere<br />
gli stabilimenti degli altri Or-<br />
<strong>di</strong>ni religiosi. 11 seminario era re-<br />
golalo dai barnabiti, e vi fiorivano<br />
anche i nuovi riformati ed i cap-<br />
puccini, non che le monache orso-<br />
line, e le sorelle della carità. Ascen-<br />
devano a <strong>di</strong>ciotto mila lire le ren-<br />
<strong>di</strong>te della mensa , che pagava la<br />
tassa <strong>di</strong> sei cento fiorini. Papa Clemente<br />
V <strong>di</strong>scendeva dai signori «li<br />
\ illan<strong>di</strong>aut, cantone <strong>di</strong> Bazas, e nel<br />
i3i4 fu sepolto ad Usesta nella<br />
stessa <strong>di</strong>ocesi, nella collegiata da lui<br />
ere Ila.<br />
Tre sono i concilii celebrali in<br />
Bazas: il primo nel 35i, o nel 358<br />
contro l' eresia degli ariani ; il secondo<br />
nel 44 2 » i canoni del quale<br />
talvolta furono confusi con ciucili <strong>di</strong><br />
Vaison; ed il terzo nel 5?.p, erme<br />
riporta la Gallici Christiana. Pe<strong>di</strong><br />
Auch.<br />
BAZ1TA. Ciltà vescovile nella<br />
provincia <strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a in Africa, <strong>di</strong><br />
cui si fa menzione negli alti della<br />
conferenza <strong>di</strong> Cartagine. In ciucila<br />
conferenza il vescovo <strong>di</strong> Bazila lii<br />
rappresentato da un prete della<br />
stessa chiesa chiamato Manilio . Abbiamo<br />
da Dupin, che il vescovo <strong>di</strong><br />
questa città lo eia pure <strong>di</strong> Mar-<br />
cella.<br />
BEATA dei GEMTiux, Antifona.<br />
Il Pontefice Gregorio IX, creato nel<br />
1227, or<strong>di</strong>nò che dopo la compieta,<br />
si cantasse l' antifona , Beala<br />
Dei genilrix Maria, seguita dalla<br />
orazione, Deus quiete Beata Mance.
BEA<br />
BEATI. Sono quelli, che godono<br />
264<br />
un pieno contento in cielo , colla<br />
visione beatifica dì Dio, meritata<br />
con una vita pura e santa. Gii può<br />
mai esprimere l'estasi <strong>di</strong> un'anima,<br />
che sciolta dai legami del corpo, e<br />
sbarazzata dal velo, che le nascon-<br />
de la Divinità, trovasi ammessa a<br />
contemplare la <strong>di</strong>vina essenza, a ve-<br />
der Dio, e ad attingere la felicità<br />
nella sua sorgente medesima? «Sa-<br />
" rem simili a Lui, <strong>di</strong>ce s. Giovan-<br />
>> ni, perchè lo vedremo com'è »<br />
i Jo. e. 3 v. 2. « I vostri santi, o<br />
Signore saranno inebbriati dall'abbondanza<br />
de' beni ; voi li abbevere-<br />
rete con un torrente <strong>di</strong> delizie, e<br />
gì' illuminerete colla vostra luce pro-<br />
pria » Ps. 35. Quivi spariscono le<br />
contrad<strong>di</strong>zioni apparenti de' misteri:<br />
si sviluppa tutta l' estensione dello<br />
amor <strong>di</strong> Dio verso <strong>di</strong> noi , e la<br />
moltitu<strong>di</strong>ne de' suoi benefizii : quivi<br />
si accende nell'anima quell'amore<br />
immenso, che non si estinguerà mai,<br />
perchè l'amore <strong>di</strong> Dio per lei sarà<br />
il suo eterno alimento.<br />
Beati si chiamano ancora quel-<br />
li , ai quali la Chiesa decretò per<br />
organo del Sommo Pontefice, po-<br />
tersi prestare un culto pubblico<br />
ma subor<strong>di</strong>nato a quello che rende<br />
ai santi che ha canonizzati , e la<br />
Beatificazione è ora un grado per<br />
arrivare alla Canonizzazione. No-<br />
tabile poi è la <strong>di</strong>fferenza fra la Beatificazione,<br />
e la Canonizzazione, non<br />
essendo quella , che una semplice<br />
<strong>di</strong>sposizione a questa, come rileva<br />
il gran Benedetto XIV, Lamberti-<br />
ni , De Canoiiizaiione Scindorum ,<br />
cap. 3g, n. 6. In fatti altro non è<br />
la Beatificazione, se non un indul-<br />
to, ovvero permesso, che dà il Papa<br />
<strong>di</strong> potersi venerare con ecclesia-<br />
stico culto un qualche servo <strong>di</strong> Dio ;<br />
all'incontro la Canonizzazione è la<br />
,<br />
BEA<br />
definitiva sentenza pronunziata formalmente<br />
dal romano Pontefice<br />
con cui egli <strong>di</strong>chiara ed or<strong>di</strong>na do-<br />
versi venerare nella cattolica Chie-<br />
sa per santo quello, che fu <strong>di</strong>chia-<br />
rato prima Beato. Inoltre il culto<br />
che si permette a' Beati nella Bea-<br />
tificazione solenne, od equipollente,<br />
cioè l' approvazione del culto immemorabile<br />
<strong>di</strong> qualche servo <strong>di</strong> Dio,<br />
è ristretto soltanto ad una qualche<br />
provincia, <strong>di</strong>ocesi, città o famiglia<br />
religiosa ; e sebbene possa per con-<br />
cessione della sede apostolica esten-<br />
dersi anche ad altri luoghi, ciò si<br />
fa non<strong>di</strong>meno per semplice indulto<br />
facoltativo, non già per precetto. Il<br />
culto però, che si or<strong>di</strong>na nella Ca-<br />
nonizzazione, è ugualmente esteso<br />
per la Chiesa universale, e il <strong>di</strong> lui<br />
precetto obbliga tutto il mondo<br />
cattolico. Altre finalmente sono le<br />
<strong>di</strong>sparità, che passano fra il culto<br />
de' Beati , e quello de' santi nella<br />
propria specie; ma qui si sono ac-<br />
cennate le principali. V. Santi e<br />
Beatificìzioxe.<br />
, ,<br />
Il titolo poi <strong>di</strong> Beato, che accorda<br />
la Chiesa, come si <strong>di</strong>sse, a<br />
chi è morto in odore <strong>di</strong> santità<br />
e che essa destina ad essere cano-<br />
nizzato, non può concedersi dai vescovi,<br />
decretandolo la Chiesa dopo<br />
un' accurata procedura , in cui si<br />
provino e le eroiche virtù, e i miracoli<br />
operati in virtù <strong>di</strong> Dio da<br />
quello, a cui deve essere impartito<br />
il nome <strong>di</strong> Beato. Una circospezione<br />
sì grande <strong>di</strong>mostra la matura<br />
prudenza de' Papi nel giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong><br />
tali cause, e toglie agli eretici ed<br />
altri <strong>di</strong>ssidenti argomento alle ca-<br />
lunnie. Veggasi il Garampi, nelle<br />
Memorie della Beata Chiara, sul<br />
titolo <strong>di</strong> Beato dato a' servi <strong>di</strong> Dio,<br />
e sulla pratica tenutasi nel secolo<br />
XIV, pag. 4 2 7 e seguenti.
BEA<br />
BEATIFICAZIONE. La Beatificazione<br />
è un alto, con cui il Sommo<br />
Pontefice giu<strong>di</strong>ca e <strong>di</strong>chiara, clic<br />
una persona già defunta , la quale<br />
condusse una santa vita, ed ha dopo<br />
morte operati alcuni miracoli,<br />
ritrovasi beala in cielo, e quin<strong>di</strong><br />
permette ai fedeli <strong>di</strong> renderle un<br />
determinato culto religioso, culto che<br />
concede in particolare a certe persone<br />
d' un Or<strong>di</strong>ne regolare, d' una<br />
comunità ec, come si <strong>di</strong>sse all'arti-<br />
colo Beati, mentre colla canonizza-<br />
zione si propone quella persona al<br />
culto universale del mondo cattolico.<br />
Nella Beatificazione il Papa non<br />
interviene qual giu<strong>di</strong>ce, che proferi-<br />
sca intorno alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> quello,<br />
che è beatificato, mentre nella ca-<br />
nonizzazione egli pronunzia ex ca-<br />
thedra sullo stato <strong>di</strong> quello, che vie-<br />
ne canonizzato, onde la Beatificazione<br />
si qualifica una canonizzazione<br />
non perfetta. I servi <strong>di</strong> Dio, che furono<br />
solo beatificati, perchè si tengono<br />
in luogo <strong>di</strong> salute , hanno<br />
un culto meno solenne, <strong>di</strong> quello<br />
che si accorda a coloro, che si canonizzarono<br />
: per lo che , senza un<br />
indulto apostolico, i beati non pos-<br />
sono essere presi a patroni de' regni,<br />
città ec; il loro uffizio non ha<br />
ottava, uè il giorno in cui esso ha<br />
luogo , può esser festa <strong>di</strong> precetto<br />
né può celebrarsi messa votiva. La<br />
Beatificazione fu pertanto introdotta<br />
allorché si stabilirono lunghe e se-<br />
vere procedure prima <strong>di</strong> accordare<br />
la canonizzazione.<br />
Il rito, o consuetu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> decre-<br />
tare ai santi pubblici onori, è tanto<br />
antico quanto lo è la Chiesa me-<br />
desima, trovandosene esempi fino dal<br />
secondo secolo. S. Pio I, creato Papa<br />
l'anno i58, sentita la morte <strong>di</strong><br />
Veco vescovo <strong>di</strong> Vienna, seri vendo<br />
a s. Giusto , gì' intimò <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re<br />
VOL. IV.<br />
,<br />
BEA 2 65<br />
i corpi de' santi martiri come membra<br />
<strong>di</strong> Cristo, in quella guisa appunto<br />
che gli apostoli custo<strong>di</strong>rono<br />
quelle del protomartire s. Stefano.<br />
Nel secolo 111, s. Cipriano raccomandò<br />
premurosamente al suo clero <strong>di</strong><br />
registrare con <strong>di</strong>ligenza que' giorni<br />
fortunati, ne' quali trionfando de' tormenti<br />
, coronarono i santi con una<br />
morte gloriosa la loro vita, per<br />
poi celebrarne la memoria. E nelle<br />
chiese tale usanza <strong>di</strong> conservare i<br />
cataloghi, o <strong>di</strong>ttici, ove registravansi i<br />
nomi <strong>di</strong> coloro, che in vita aveano<br />
sparsi chiari lumi <strong>di</strong> santità, ed e-<br />
sercitate virtù cristiane in grado e-<br />
roico, ovvero sofferto per la fede il<br />
martirio, dai primor<strong>di</strong>i del cristianesimo<br />
fu sempre mantenuta. Vegga-<br />
si Sebastiano Donati, nel libro del<br />
Dittici. Poscia nel popolo s' introdusse<br />
il costume <strong>di</strong> acclamare per santo<br />
taluno de' defonti morti in odore<br />
<strong>di</strong> santità; ma per l'abuso, che ne<br />
poteva derivare , venne ciò proibi-<br />
to dai Romani Pontefici, riservandosi<br />
essi l'autorità non solo <strong>di</strong> canoniz-<br />
zare, ma pur <strong>di</strong> beatificare.<br />
Procedendo così <strong>di</strong> secolo in se-<br />
colo si vide questo sacro rito fedelmente<br />
nella Chiesa osservato, e sebbene<br />
i vescovi e i patriarchi talvol-<br />
ta esponessero alla venerazione pub-<br />
blica le reliquie de' martiri, ed avessero<br />
eretti ad essi altari, e tem-<br />
pli , nulla<strong>di</strong>meno col tempo tale<br />
prescrizione <strong>di</strong> culto è stata riguar-<br />
data propria de' Romani Pontefici,<br />
principalmente nel XII secolo. Que-<br />
sto giu<strong>di</strong>zio adunque per cui si de-<br />
creta a' santi gli onori, che sono do-<br />
vuti a chi gode la visione beatifi-<br />
ca dell'Onnipotente, è <strong>di</strong> due sorte;<br />
l'ima chiamasi Beatificazione, l'altra<br />
Canonizzazione : il primo è un atto<br />
precedente e preparatorio, il secondo<br />
un allo preparalo ed estremo,<br />
H
s66 BEA<br />
e la loro <strong>di</strong>fferenza, secondo Lam-<br />
bertini, De Sanct. Beali/, lib. I,<br />
consiste nell'ultima e definitiva sen-<br />
tenza <strong>di</strong> santità, per cui si prescri-<br />
ve il culto dei santi nella Chiesa<br />
Universale col mezzo della canoniz-<br />
zazione, mentre colla Beatificazione<br />
non s' impone questa università <strong>di</strong><br />
culto; ma solo dal Pontefice si per-<br />
mette in forza delle scrupolose <strong>di</strong>-<br />
ligenze della sacra congregazione dei<br />
Riti, per cui nel breve della Beati-<br />
ficazione, il Papa usa questa sola es-<br />
pressione : Tenore praesenlium in-<br />
<strong>di</strong>tlgemus , ut idem servii? Dei beati<br />
nomine nuncupetur. V. Ca>omzz\-<br />
zioxe.<br />
Descritta la <strong>di</strong>fferenza che passa<br />
fra la Beatificazione, e Canonizza-<br />
zione de' servi <strong>di</strong> Dio, parleremo ;<br />
I. degli atti che precedono la Bea-<br />
tificazione ; II. delle cerimonie, che<br />
hanno luogo in tal funzione; III.<br />
ove si celebravano prima, e dove si<br />
debbano lare.<br />
I. La procedura della Beatificazio-<br />
ne appartiene alla congregazione Car-<br />
<strong>di</strong>nalizia de' sacri Riti, istituita nel<br />
1087, da Sisto V. Aderendo essa<br />
<strong>di</strong>ligentemente alle dotte prescrizio-<br />
ni de' Pontefici, ed in particolare <strong>di</strong><br />
Urbano VIII, Innocenzo XI e <strong>di</strong><br />
Benedetto XIV, in primo luogo ri-<br />
ceve il processo dell'Or<strong>di</strong>nario del<br />
luogo, in cui cessò <strong>di</strong> vivere un<br />
qualche servo <strong>di</strong> Dio, col quale de-<br />
ve provarsi la fama <strong>di</strong> santità , e<br />
l'opinione de' miracoli operati da Dio<br />
ad intercessione <strong>di</strong> quel suo servo<br />
sia durante la <strong>di</strong> lui vita, sia dopo<br />
la morte. Quin<strong>di</strong> con le animav-<br />
versioni del promotore della fede, e<br />
le risposte del <strong>di</strong>fensore della causa,<br />
esamina, e con maturità <strong>di</strong>scute il<br />
dubbio, se si deve introdurre la cau-<br />
sa <strong>di</strong> canonizzazione, che si propone<br />
con questa formula : An sit si-<br />
,<br />
BEA<br />
guancia commissio introductionis cau-<br />
sa; ec. eanonizationis in casti ec.<br />
La sacra congregazione esamina, e<br />
pondera il tutto, e ne presenta il<br />
suo voto al Sommo Pontefice , il<br />
quale determina se debba o no tal<br />
commissione stabilirsi. Posto
BEA<br />
ro sentimento in presenza <strong>di</strong> tutti<br />
i Car<strong>di</strong>nali; la terza si aduna avan-<br />
ti il Papa, nella quale, oltre i con-<br />
sultori, come sopra, hanno il voto<br />
anche i Car<strong>di</strong>nali; il Pontefice poi<br />
dà il decreto, se vede provate le<br />
virtù. In<strong>di</strong> si passa all'esame de'mi-<br />
racoli operali dopo la morte, e si<br />
tiene il medesimo or<strong>di</strong>ne nella <strong>di</strong>s-<br />
cussione della causa. E da avvertirsi<br />
che in ogni congregazione fa le sue a-<br />
nimavversioni il promotore della fede,<br />
nelle quali propone anche le più pic-<br />
cole <strong>di</strong>fficoltà, che vengono sciolte<br />
dall'avvocato della causa. Inoltre pei<br />
miracoli si ricercano sempre i voti<br />
de' me<strong>di</strong>ci e chirurghi _, che danno<br />
il loro parere , previo il giuramento<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are in segreto , e <strong>di</strong><br />
dare per la pura verità il loro voto.<br />
Dopo tuttociò si tiene innanzi al<br />
Sommo Pontefice altra congregazio-<br />
ne, nella quale si esamina se tutto<br />
venne con regolarità praticato, e se si<br />
possa con sicurezza procedere alla<br />
Beatificazione col duhhio : An tato<br />
proce<strong>di</strong> possit ad Bcatiflcationem.<br />
Anche su questo dà il suo decreto<br />
il Papa, che si legge, come gli al-<br />
tri, dal prelato segretario de' Riti<br />
in presenza del Car<strong>di</strong>nal ponente<br />
della causa e prefetto de' Riti , <strong>di</strong><br />
monsignor promotore della fede, del<br />
postillatore avvocato , e superiore<br />
della religione, alla quale appartiene<br />
il servo <strong>di</strong> Dio, se è re sola re ; stan-<br />
do il Pontefice seduto in trono<br />
assistito dal suo maggiordomo, e<br />
maestro <strong>di</strong> camera , non che dalla<br />
sua camera segreta , alla quale poi<br />
viene <strong>di</strong>spensato il detto decreto in<br />
istampa.<br />
Non si è fatto qui alcuna parola<br />
delle perorazioni, che fanno gli av-<br />
vocati concistoriali ne' pubblici con-<br />
cistori, perchè non sono <strong>di</strong> essenza,<br />
o <strong>di</strong> necessità per procedere alla<br />
,<br />
BEA 267<br />
Beatificazione. Di fotti sono queste<br />
state da Urhano Vili surrogate a<br />
quelle, che ivi si facevano dei rei fa-<br />
mosi, e niente influiscono al proseguimento<br />
della causa <strong>di</strong> Beatifica-<br />
zione, mentre vi sono molti esempi<br />
<strong>di</strong> coloro, che sono stati formalmen-<br />
te beatificati senza simili perorazio-<br />
ni, e quando si fanno, il prelato promotore<br />
della fede domanda sempre<br />
che il Sommo Pontefice rimetta la<br />
cognizione della causa alla piena<br />
congregazione de' sacri Riti , furis<br />
or<strong>di</strong>ne servato , alla (piale protesta<br />
risponde il Papa affermativamente,<br />
con la clausola, Ad sacram Ridami<br />
congregationem , quee videat et re-<br />
fera t. V. Concistori Pubblici.<br />
II. Per celebrarsi poi la funzione<br />
della Beatificazione nella basilica va-<br />
ticana, ecco come questa si adorna.<br />
IVella facciata esterna <strong>di</strong> essa si appende<br />
un grande stendardo rappre-<br />
sentante il novello beato in gloria,<br />
tenendosi però coperto fino al pun-<br />
to che <strong>di</strong>remo. Sulla porla princi-<br />
pale della chiesa sotto il portico,<br />
sta esposto un quadro, in cui -\iene<br />
espresso qualche clamoroso fatto del-<br />
la vita del servo <strong>di</strong> Dìo : tutta la<br />
basilica nell'interno è parata <strong>di</strong><br />
damaschi rossi con trine d' oro e<br />
fregi. La tribuna è chiusa al <strong>di</strong> fuo-<br />
ri da una balaustrata con candela-<br />
bri a più lumi, e vagamente ornata<br />
al <strong>di</strong> dentro in varie forme, con<br />
damaschi, setini <strong>di</strong> varii colori, fran-<br />
gie d'oro, fregi <strong>di</strong> velluto con <strong>di</strong>-<br />
pinti <strong>di</strong> chiaro-scuro allusivi, e con<br />
istemmi del beato, mentre due più<br />
gran<strong>di</strong> stemmi, cioè del Pontefice, e<br />
del sovrano <strong>di</strong> cui il beatificato nacque<br />
sud<strong>di</strong>to, ovvero quello dell'Or<strong>di</strong>ne a<br />
cui appartenne, decorano le parti laterali,<br />
sovrastando altri simili stemmi<br />
1 architrave della porta principale. In-<br />
<strong>di</strong> alcune statue <strong>di</strong> rilievi simbolcg-
268 BEA<br />
gianti le virtù esercitate clal servo<br />
<strong>di</strong> Dio, copiosil umi <strong>di</strong> cera simmetricamente<br />
<strong>di</strong>stribuiti, accrescono<br />
i magnifici addobbamenti del tem-<br />
pio. JVelIe due gran<strong>di</strong> arcate della<br />
tribuna, chiusa con sesti <strong>di</strong>pinti, e<br />
lumeggiati a oro, si espongono due<br />
medaglioni esprimenti i due mira-<br />
coli approvati per la Beatificazione,<br />
erigendosi sotto le arcate due orche-<br />
stre e cantorie pei musici; infine nel<br />
centro della raggiera che sovrasta la<br />
cattedra <strong>di</strong> s. Pietro, si colloca in<br />
un quadro ovale l' immagine del<br />
beato adornata da gruppi <strong>di</strong> lumi,<br />
e <strong>di</strong> angeli, che sembrano portarlo<br />
in cielo , e questa ancora rimane<br />
coperta sino alla funzione.<br />
Nel giorno dunque stabilito per<br />
la Beatificazione, due ore avanti<br />
mezzodì, si recano alla tribuna del-<br />
la basilica , i Car<strong>di</strong>nali in cappe<br />
paonazze, i prelati e i consultori,<br />
che formano la congregazione dei<br />
Riti , prendendo posto alla parte<br />
del vangelo, mentre a quella del-<br />
l' epistola , interviene il capitolo<br />
vaticano col Car<strong>di</strong>nale arciprete<br />
Seduti tutti, il postillatore della cau-<br />
sa accompagnato dal prelato segre-<br />
tario, recita un' elegante orazione<br />
latina innanzi al Car<strong>di</strong>nal prefetto<br />
della Congregazione, in cui, dopo aver<br />
fatto un breve elogio del servo <strong>di</strong><br />
Dio, presenta a lui il breve apostoli-<br />
co, e domanda che si pubblichi colle<br />
consuete solenni forme il Pontificio<br />
decreto della Beatificazione del me-<br />
desimo. Terminato il <strong>di</strong>scorso, il<br />
Car<strong>di</strong>nal prefetto rimette il postu-<br />
lante al Car<strong>di</strong>nal arciprete della ba-<br />
silica , per ottenere la facoltà <strong>di</strong><br />
pubblicarsi in essa. Questa ottenu-<br />
ta , per mezzo <strong>di</strong> monsignor se-<br />
gretario presentatore del breve, vie-<br />
ne esso letto dal pulpito, appositamen-<br />
te eretto dui luto dell'epistola, e<br />
.<br />
BEA<br />
<strong>di</strong> tutto ne forma rogito il no-<br />
taro della stessa Congregazione, e<br />
quin<strong>di</strong> al rimbombo de'cannoni <strong>di</strong> Ca-<br />
stel S. Angelo, de' mortali, ed al suono<br />
delle campane della basilica , si<br />
toglie il velo, o riparo che cuopriva<br />
l'immagine del beato, tanto nell'<br />
interno, che neh' esterno del tem-<br />
pio; la <strong>di</strong> lui reliquia rimane espo-<br />
sta alla <strong>di</strong>vozione <strong>di</strong> tutti, ed allora<br />
s' intuona l' inno Te Deum, conti-<br />
nuato dai musici, e dal canonico<br />
celebrante, che incensa tre volte<br />
l'immagine del beato. Questo ca-<br />
nonico deve essere un vescovo del-<br />
la medesima patriarcale, il qua-<br />
le <strong>di</strong>poi canta la messa solenne del<br />
comune de' martiri o confessori, secondo<br />
la classe cui appartiene il bea-<br />
tificato, con l'orazione propria del<br />
nuovo eroe della Chiesa, e così per la<br />
prima volta il beato è esposto alla venerazione<br />
de' fedeli , a' quali il Papa<br />
concede indulgenza plenaria, se con-<br />
fessati e comunicati visiteranno la<br />
basilica, o assisteranno al <strong>di</strong>vin sa-<br />
crifizio dopo promulgata la Bea-<br />
tificazione . In tal modo termina<br />
la funzione , essendosi <strong>di</strong>spensate<br />
al popolo le immagini e il compen<strong>di</strong>o<br />
della vita del beato. Dipoi<br />
nelle ore pomeri<strong>di</strong>ane il Sommo Pon-<br />
tefice accompagnato dal sacro Colle-<br />
gio de' Car<strong>di</strong>nali , vestiti <strong>di</strong> abiti<br />
rossi, e ricevuto dal capitolo della<br />
basilica , si reca a venerare l' immagine,<br />
e la reliquia del nuovo<br />
beato, che poi riceve in rame , in<br />
un alla vita, e ad una rama <strong>di</strong> fiori<br />
dal postulatore della causa, mentre<br />
contemporaneamente vengono<br />
<strong>di</strong>spensate le immagini e le vite ai<br />
Car<strong>di</strong>nali, e alle loro famiglie, oltre<br />
la Pontificia. Trascorso poi alcun<br />
tempo, in una chiesa, o dell'Or<strong>di</strong>ne<br />
cui apparteneva il beato , o nazionale,<br />
od altra , suole celebrarsi un
BEA<br />
solenne triduo, ed anche in essa il<br />
Pontefice recasi a visitare il beato,<br />
avendogli già il postillatore <strong>di</strong> esso<br />
umiliato un quadro <strong>di</strong>pinto a olio<br />
rappresentante qualche miracolo, o<br />
principale virtù del servo <strong>di</strong> Dio<br />
ed un reliquiario <strong>di</strong> argento , con<br />
alcuna particella del suo corpo. Finalmente<br />
dopo la concessione <strong>di</strong> tal<br />
culto, se Dio per glorificare il suo<br />
servo, a <strong>di</strong> lui intercessione opera<br />
due altri miracoli , si procede alla<br />
canonizzazione del beato; onde il<br />
primo giu<strong>di</strong>zio del Pontefice fu pre-<br />
paratorio del secondo, col quale egli<br />
estende e comanda a tutta la Chiesa<br />
<strong>di</strong> venerare la santità del servo <strong>di</strong><br />
Dio, colla maggior solennità nella pa-<br />
triarcale basilica vaticana.<br />
III. In quanto poi al modo, e dove<br />
prima si celebravano le Beatifica-<br />
zioni, è da sapersi, che anticamente<br />
la Beatificazione consisteva neh" accendere<br />
una lampada , e de' lumi<br />
avanti il sepolcro del servo <strong>di</strong> Dio,<br />
nell' appendere V immagine del me-<br />
desimo, che <strong>di</strong>chiaravasi Beato, so-<br />
pra la porta <strong>di</strong> qualche chiesa, e<br />
quando i Papi concedevano 1' uffizio<br />
e la messa in onore <strong>di</strong> qualche servo<br />
<strong>di</strong> Dio, se ne faceva la festa in<br />
qualche chiesa particolare <strong>di</strong> Roma.<br />
Tanto fu praticato nella Beatificazione<br />
<strong>di</strong> s. Agnese da Montepulciano,<br />
essendosi celebrata la festa nella chie-<br />
sa della Minerva del suo Or<strong>di</strong>ne do-<br />
menicano, con una cappella Car<strong>di</strong>na-<br />
lizia, e con l'autorità del Pontefice<br />
Clemente Vili, nella quale occasione<br />
recitò una bella orazione il p. Ste-<br />
fonio gesuita. Nei tempi anteriori a<br />
Papa Alessandro VII , terminata la<br />
causa <strong>di</strong> Beatificazione del servo <strong>di</strong><br />
Dio, colla previa <strong>di</strong>scussione tanto<br />
delle virtù che dei miracoli, e spe-<br />
<strong>di</strong>tone il breve, consegnavasi questo<br />
a' rispettivi postulatola, e se occorre 1-<br />
,<br />
BEA 269<br />
va <strong>di</strong> celebrare in Roma la festa della<br />
Beatificazione, facevasi soltanto nella<br />
chiesa del suo Or<strong>di</strong>ne regolare, ov-<br />
vero nella chiesa della nazione, don-<br />
de il servo <strong>di</strong> Dio tratto avea i nata-<br />
li, se essa esisteva in Roma. Non in<br />
altro pertanto ingerendosi la Sede a-<br />
postolica, dopo <strong>di</strong> aver trasmesso il<br />
breve nelle mani de' particolari postillatori,<br />
ben si comprende da ognuno<br />
in quanti <strong>di</strong>versi luoghi potessero<br />
esserne solennizzate le corrisponden-<br />
ti festività.<br />
Sembrando inconveniente al nominato<br />
Pontefice Alessandro VII<br />
che il primo solenne atto della Bea-<br />
tificazione non dovesse celebrarsi se<br />
non che nella patriarcale basilica<br />
vaticana, giacché essendo la Bea-<br />
tificazione, per così <strong>di</strong>re, un accesso<br />
e strada alla canonizzazione, era<br />
ben giusto, che dovesse ivi ancora<br />
celebrarsi la solennità <strong>di</strong> quest'atto;<br />
perciò stabili che dal tempio vaticano<br />
soltanto venisse formalmente annunziato<br />
quello, che per Beato si dovea<br />
riconoscere. Ed è perciò che il medesimo<br />
Pontefice agli 8 gennaio 1662<br />
volle celebrare con pubblica solennità<br />
nella detta chiesa <strong>di</strong> s. Pietro, la Bea-<br />
tificazione <strong>di</strong> s. Francesco <strong>di</strong> Sales<br />
vescovo <strong>di</strong> Ginevra , essendo questa<br />
la prima solenne Beatificazione, che<br />
siasi celebrata , come <strong>di</strong>mostra il<br />
Lambertini, De ss. canoniz. lib. I<br />
capo 24, ove riporta per or<strong>di</strong>ne le<br />
Beatificazioni dopo questa seguite.<br />
Quin<strong>di</strong>, a' 19 aprile i665, Alessan-<br />
dro VII canonizzò solennemente nel-<br />
la predetta basilica il medesimo s.<br />
Francesco <strong>di</strong> Sales , eh' era morto<br />
a' 18 <strong>di</strong>cembre 1622 nel Pontificato<br />
<strong>di</strong> Urbano VIII , mentre in quello<br />
del successore Innocenzo X si era<br />
incominciato il processo <strong>di</strong> sua Bea-<br />
tificazione. Veggasi Contextus acto-<br />
rutìi omnium in Beatificaùone 3 et
270<br />
BEA<br />
canonizatìone s. Francisci de Sales,<br />
alidore Dominico Cappello, Roraae<br />
i665 typ. Dragondelli.<br />
Nonostante poi il <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> Ales-<br />
sandro VII, che la Beatificazione dovesse<br />
celebrarsi in s. Pietro, Bene-<br />
detto XIII, e Clemente XII ne ce-<br />
lebrarono alcune nella basilica <strong>di</strong><br />
s. Giovanni in Laterano. Benedetto<br />
XIII, nel 1729 a 19 marzo, fece in<br />
questa basilica la canonizzazione <strong>di</strong><br />
s. Giovanni JVepomuceuo, ed in se-<br />
guito a questa, a' 24 marzo, la Beatificazione<br />
del venerabile Fedele da<br />
Sigmaringa cappuccino, locchè <strong>di</strong>-<br />
cesi aver fatto egli per evitare<br />
le soverchie spese, trovandosi già<br />
la basilica lateranese parata , ed<br />
ornata sontuosamente per la solenne<br />
consacrazione, che <strong>di</strong> essa avea<br />
fatta a que' d'i lo stesso Benedetto<br />
XIII. L'imme<strong>di</strong>ato suo successore Clemente<br />
XII, a' 16 giugno 1737, cano-<br />
nizzò quattro santi nella basilica late-<br />
ranese, e pochi giorni dopo, a risparmio<br />
<strong>di</strong> spese, essendo ancora para-<br />
ta, cioè a'22 giugno, vi beatificò il ven.<br />
Giuseppe da Leonessa. Dopo questi<br />
due esempi, le Beatificazioni costantemente<br />
ebbero luogo nella basilica<br />
vaticana, anzi Benedetto XIV, me<strong>di</strong>ante<br />
il contenuto della bolla Ad<br />
sepulcra apostolorum _, data a' 2 3<br />
novembre 1 74 1 j confermò il decre-<br />
to <strong>di</strong> Alessandro VII sul celebrare<br />
le Beatificazioni in s. Pietro, <strong>di</strong>chia-<br />
rando non recare alcun pregiu<strong>di</strong>zio<br />
i contrarli esempi de' predecessori<br />
Benedetto XIII, e Clemente XII, e<br />
nell'altra bolla, Ad honorandam , de'<br />
27 marzo 1752, Benedetto XIV, confermando<br />
i privilegi della basilica vati-<br />
cana, così parla in rapporto alle Beatificazioni<br />
: Ex justis ibidem expressis<br />
causis, staluiinus ut servono» et ancillarum<br />
Dei BeatifìcalioneSj et Beatorum<br />
canonica liones inpostcrum in<br />
BEA<br />
cadcm vaticana basilica, et non ali-<br />
bi, peraganturj non obslantilms etc.<br />
Di questo argomento, oltre il lodato<br />
Benedetto XIV , De servorum Dei<br />
Beatijicatìone et Bealorum canoni-<br />
zatìonej scrissero Pietro Galesini, il<br />
Durando, il Gravina ed altri.<br />
Oltre le Beatificazioni solenni, vi<br />
sono anche quelle, che chiamansi<br />
equipollenti _, cioè equivalenti alle<br />
prime, consistendo nella conferma-<br />
zione, che fa il Sommo Pontefice<br />
del decreto della Congregazione dei<br />
Riti, col quale essa approva il culto<br />
immemorabile <strong>di</strong> alcun servo <strong>di</strong> Dio,<br />
dopo un maturo processo, ed esame<br />
sul medesimo. Adunque, con<br />
decreti della sacra inquisizione ap-<br />
provali e confermati da Urbano Vili,<br />
fu provveduto al regolare andamen-<br />
to delle cause <strong>di</strong> Beatificazione e<br />
canonizzazione. In questi decreti, pub-<br />
blicati negli anni 1625 e i634, fra<br />
le altre cose si prescrive , che da<br />
allora innanzi si esponessero al pub-<br />
blico culto e venerazione que' soli,<br />
dei quali si fossero esaminate le<br />
virtù, o il martirio, ed i miracoli, a<br />
forma delle nuove <strong>di</strong>sposizioni, che<br />
in que' decreti si davano.<br />
Volle inoltre il detto Pontefice, che<br />
perciò si ri movesse il culto <strong>di</strong> tutti, ad<br />
eccezione <strong>di</strong> quelli, dei quali si prova-<br />
va, o che avessero una venerazione<br />
pel comune consenso della Chiesa,<br />
o un culto per un corso immemora-<br />
bile <strong>di</strong> tempo, e che questo culto<br />
si provasse cogli scritti de' padri , o<br />
<strong>di</strong> uomini santi, o vi fosse scienza<br />
e tolleranza del culto per un lun-<br />
ghissimo tempo, e fosse questo a co-<br />
noscenza della Sede Apostolica, o dei<br />
rispettivi Or<strong>di</strong>narli. In seguito è stato<br />
interpretato il lunghissimo tempo per<br />
lo spazio <strong>di</strong> cento anni.<br />
Siccome <strong>di</strong> alcuni si è provala la<br />
scienza , e tolleranza della Santa<br />
,
BEA<br />
Sede, o degli Or<strong>di</strong>nari] per un tempo<br />
minore <strong>di</strong> anni cento avanti i<br />
decreti soprannominati, così è acca-<br />
duto, che legittimamente si vene-<br />
rino sugli altari come beati qualcuno<br />
<strong>di</strong> quelli, che sono morti nei<br />
primi anni <strong>di</strong> questa centenaria,<br />
cioè dopo il i535, sebbene non vi<br />
fosse alcuna processura per le virtù<br />
martirio, e miracoli.<br />
Spesso accade, che si voglia far<br />
<strong>di</strong>chiarare dalla Santa Sede, che<br />
consta <strong>di</strong> questo culto immemorabile,<br />
ed allora devesi legittimamente<br />
provare una almeno delle con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> eccezione volute da Urbano Vili,<br />
accennate <strong>di</strong> sopra. Quando venga<br />
approvato questo culto immemora-<br />
bile, ossia <strong>di</strong>chiarato, che consta<br />
del caso eccettuato da Urbano Vili,<br />
si riconosce come beato, e legittima-<br />
mente si venera quello, o quella, che<br />
è stato soggetto della <strong>di</strong>scussione, e<br />
ciò si chiama Beatificazione equipol-<br />
lente , perchè dà i medesimi effetti<br />
della Beatificazione formale. Solo è<br />
da osservarsi, che volendo procedere<br />
alla canonizzazione nei beati formalmente<br />
beatificati, è sufficiente<br />
la prova <strong>di</strong> due miracoli accaduti<br />
dopo la Beatificazione. Per gli al-<br />
tri, che si chiamano beatificati per<br />
equipollenza, si ricerca una prova<br />
sommaria delle virtù estratta dagli<br />
autori, che ne abbiano parlato, ed<br />
una piena e legittima prova , con<br />
testimonii <strong>di</strong> fatto proprio <strong>di</strong> quat-<br />
tro miracoli, perchè supplisca cosi<br />
il testimonio <strong>di</strong>vino alla mancanza<br />
del testimonio umano.<br />
BEATISSIMO e BEATITUDI-<br />
NE , Beatissimus , Beatitndo. Titolo,<br />
che si dà al Sommo Pon-<br />
tefice , e con cui sino dai primi<br />
secoli della Chiesa si onorano<br />
gli uomini santi. Beatitu<strong>di</strong>ne vede-<br />
si usalo dal della Casa, e nelle an-<br />
,<br />
BEA 271<br />
tiche prose fiorentine, nonché nelle<br />
vite dei santi padri, <strong>di</strong>cesi padre, san-<br />
to, e signor nostro, preghiamo la tua<br />
Beatitu<strong>di</strong>ne, parlandosi a s. Macario ;<br />
e nei Morali <strong>di</strong> s. Gregorio I si accenna<br />
pure ad una esposi/ione man-<br />
data alla Beatitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Leandro.<br />
Beatissimo , nome derivato da<br />
Beato, <strong>di</strong>ce il Novaes, si dà al Pa-<br />
pa, non solo a cagione della sublime<br />
<strong>di</strong>gnità, come asserisce Duardo<br />
(Commentar, in Bull. Coenae), ma<br />
anche perchè tale viene creduto<br />
e. 1. Distint. 4o. Che uso fosse in<br />
altri tempi <strong>di</strong> appellare anche i<br />
monaci col titolo <strong>di</strong> Beatissimo, manifesto<br />
è non solo da s. Girolamo,<br />
a Fiorenzo Monaco, D. Ilieron. epi-<br />
st. IV, ma da Bacchiarlo ancora<br />
nel suo libro a Gennaio, nel quale<br />
a questo, e ad altri monaci dà il<br />
medesimo titolo <strong>di</strong> Beatissimo. Veg-<br />
gasi Zaccaria, Storia letteraria <strong>di</strong><br />
Italia, tomo I, lib. 1, cap. 1, p. 19.<br />
Ma da molti secoli il nome <strong>di</strong> Bea-,<br />
tissimo è solamente proprio , ed<br />
unicamente si dà al Romano Pontefice,<br />
chiamandosi Beatissimo pa-<br />
dre, e Beatitu<strong>di</strong>ne.<br />
Per <strong>di</strong>re <strong>di</strong> alcuni esempi , che<br />
il titolo <strong>di</strong> Beatissimo fu dato pure<br />
anticamente ai vescovi, abbiamo<br />
che il citato s. Girolamo, verso il<br />
fine dell'anno 4°4j scriveva così a s.<br />
Agostino vescovo d'Ippona : Domimino<br />
vere sancto, ac Beatissimo<br />
Papae Angustino. Questa nomen-<br />
clatura altro non significava allora,<br />
che Ecclesiae Pater, Clericorum<br />
Pater. Fu s. Siricio, eletto Ponte-<br />
fice nel 385, che pel primo s'in-<br />
titolò Papa, onde Gregorio V, nel<br />
998, ne fece doglianza per averlo<br />
usato il vescovo <strong>di</strong> Milano. Nel IV<br />
secolo il clero alessandrino , scrivendo<br />
al proprio vescovo <strong>di</strong>rigeva<br />
la lettera Beato episcopo nostro<br />
,
27 2 BEA<br />
Alex.andrò , e s. Atanasio vescovo<br />
della medesima sede, nella storia<br />
«lei suo ritorno in questa, si appel-<br />
la Beatissimo. Sidonio Apollinare,<br />
che fiorì nel V secolo, dava a Pa-<br />
ziente <strong>di</strong> Lione, a Megezio Bellieense,<br />
e ad altri vescovi, il nome<br />
d i Beatissimus.<br />
11 Promano Pontefice, da s. Mas-<br />
simo, che visse nel VI secolo, è<br />
detto Papa Beatissimus Sanclissimae<br />
Romanorum Ecclcsiae ec.<br />
Nell'azione XVII del VI concilio<br />
generale costantinopolitano III, te-<br />
nutosi nel 680, viene chiamato,<br />
Papa unwersalis ter Beatissimus.<br />
La lettera sino<strong>di</strong>ca è <strong>di</strong>retta ad<br />
Agatone Sancto ac Beatissimo Papae<br />
senioris Romae. Lo stesso san-<br />
to sinodo in<strong>di</strong>rizzandosi al piissimo<br />
imperatore Costantino Pogonato II,<br />
chiama il detto Pontefice s. Aga-<br />
tone, col nome Sanetissimi Patris<br />
nostri, et summi Papae. Veggasi<br />
il p. Teofìlo Raynaud, nel suo Onomasticon<br />
Pontificarli, ed il Nuz-<br />
zi, siili' origine ed uso del nome del<br />
Papa. Lupo, prete ed abbate be-<br />
nedettino , scrivendo al Pontefice<br />
Benedetto IV, che governò la Chie-<br />
sa nel qoo, termina la lettera <strong>di</strong>-<br />
cendo, praesentem prosperità/em et<br />
fuluram Beatilu<strong>di</strong>nem. V. Nomi dei<br />
Pontefici.<br />
Finalmente il Parisio, parlando<br />
del titolo <strong>di</strong> Beatissimo , <strong>di</strong>ce che<br />
avendo il Pontefice s. Siricio, circa<br />
l'anno 397, preso quello <strong>di</strong> Papa, ed<br />
usandolo alcuni vescovi scismatici<br />
sotto Gregorio VII, quest'ultimo<br />
stabilì nel sinodo romano, che Papa<br />
nomen unicum esset, in universo<br />
chrislianorum orbe, unique Romano<br />
Pontifici tribueretur. Ed al-<br />
lora fu, che <strong>di</strong>venne anche <strong>di</strong>stintivo<br />
dello stesso Romano Pontefice<br />
quello <strong>di</strong> Padre Beatissimo; sebbe-<br />
BEA<br />
ne ne' tempi antecedenti Arca<strong>di</strong>o,<br />
Antemio, Giustiniano, ed altri prin-<br />
cipi dessero nelle leggi il titolo <strong>di</strong><br />
Santissimo e <strong>di</strong> Beatissimo tanto al<br />
Papa, quanto ad altri vescovi. V.<br />
Santità', Santo, e Santissimo, altri<br />
titoli proprii del Sommo Pon-<br />
tefice.<br />
BEATO (s. ), fioriva nel secolo<br />
V. Egli, conosciuta la vanità delle<br />
cose terrene incapaci <strong>di</strong> saziare le<br />
brame del nostro cuore , prese la<br />
nobile risoluzione <strong>di</strong> consecrarsi in-<br />
teramente al servigio <strong>di</strong> Dio, ed al<br />
bene delle anime. Per la qual cosa<br />
<strong>di</strong>stribuì ai poveri il suo patrimo-<br />
nio, e da Roma recossi nelle Gal-<br />
lio. Le sante azioni cui egli prati-<br />
cava, e le parole infuocate che uscivano<br />
dal suo labbro , non furono<br />
prive <strong>di</strong> effetto; imperocché i più<br />
ostinati peccatori uscirono dal lezzo<br />
delle loro iniquità , ed i buoni si<br />
rassodarono vieppiù nella santità<br />
della lor vita, che alcuni si stu<strong>di</strong>a-<br />
vano <strong>di</strong> condurre all'evangelica per-<br />
fezione. Ma Beato sentiva gran de-<br />
siderio <strong>di</strong> terminare i suoi giorni<br />
nel ritiro; perlocchè dato un ad<strong>di</strong>o<br />
a tutte le cose del mondo, si con-<br />
dusse in un luogo deserto presso<br />
Vandome, ove si <strong>di</strong>ede alla contem-<br />
plazione delle cose celesti ed alla<br />
pratica della più rigida penitenza.<br />
Così perseverò fino alla morte, dopo<br />
la quale il suo corpo venne tras-<br />
portato a Laon , e deposto nella<br />
cattedrale. In seguito anche la chie-<br />
sa della ss. Trinità <strong>di</strong> Vandome ebbe<br />
una porzione delle reliquie <strong>di</strong> s.<br />
Beato.<br />
BEATRICE (s.), incontrò coraggiosa<br />
il martirio per la fede <strong>di</strong> G.<br />
C. ed eccone il motivo. S. Simpli-<br />
cio, e s. Faustino suoi fratelli furono<br />
decapitati a Roma nell' anno<br />
3o3, come quelli che ricusarono <strong>di</strong>
BEA<br />
offrire i loro omaggi ai mimi del pa-<br />
ganesimo. Beatrice ne trasse dal<br />
Tevere i corpi, e <strong>di</strong>ede loro onori-<br />
fica sepoltura. Dopo aver praticato<br />
un uffizio sì santo, ritirossi in casa<br />
<strong>di</strong> Lucina, donna virtuosa e pia, e<br />
con essa esercitavasi nelle pratiche<br />
<strong>di</strong> pietà e <strong>di</strong>vozione. Ma non andò<br />
guari, che un suo parente l'accusò<br />
presso il giu<strong>di</strong>ce, il quale dopo aver<br />
tentato inutilmente <strong>di</strong> indurla a rin-<br />
negare la fede, condannolla ad es-<br />
sere strozzata in prigione. Le reli-<br />
quie <strong>di</strong> s. Beatrice, e quelle de'suoi<br />
fratelli, si trovano a Roma nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Maria Maggiore.<br />
BEAUGENCY ( Balgentiacitm ).<br />
Città <strong>di</strong> Francia nell' Orleanese ,<br />
che avea il titolo <strong>di</strong> contea , ed<br />
era celebre al fine del secolo Undecime<br />
, pel suo signore particolare<br />
chiamato Raoul. In quel tempo<br />
fu ivi fondala l'abbazia de' canonici<br />
regolari <strong>di</strong> s. Agostino, e nel 1291,<br />
il re Filippo IV, il Bello, compe-<br />
rò questa città da uno de' succes-<br />
sori <strong>di</strong> Raoul. Fu anche posseduta<br />
da signori <strong>di</strong>versi, ed in fine si riu-<br />
nì alla corona <strong>di</strong> Francia, sotto il<br />
regno <strong>di</strong> Francesco I nel 1 543.<br />
In questa città si celebrarono<br />
<strong>di</strong>versi concilii, il primo nel 1 1 o4,<br />
adunato dal Car<strong>di</strong>nal Riccardo, le-<br />
gato apostolico del Pontefice Pa-<br />
squale II, coli' intervento del re Fi-<br />
lippo I, per condannare le ince-<br />
stuose nozze del re medesimo, con<br />
Bertrada <strong>di</strong> Monfort, contratte ad<br />
onta della ripugnanza dei gran<strong>di</strong><br />
del reame. I novelli sposi promise-<br />
ro <strong>di</strong> separarsi, finché non avesse-<br />
ro conseguita la <strong>di</strong>spensa dal Papa.<br />
Nell'anno ii5i, o nel 11 52 un<br />
concilio si tenne in Beaugency, ove<br />
si annullò il maritaggio tra il re<br />
Lodovico VII ed Eleonora figliuo-<br />
la del duca d'Aquitania, per moti-<br />
vol. iv.<br />
BEA 2 7 3<br />
vo <strong>di</strong> consanguinità , col consenso<br />
delle due parti. La Gallici Chri-<br />
stiana <strong>di</strong>ce essersi convocato questo<br />
concilio nel 11 54, e Binio aggiun-<br />
ge, che fosse celebrato a Flori<strong>di</strong> e<br />
giuoco su questo vocabolo, giac-<br />
ché esso vale ad in<strong>di</strong>care , aver il<br />
concilio avuto luogo alcuni giorni<br />
avanti la domenica delle palme,<br />
chiamata da' francesi Pdques-Flcuri:<br />
<strong>di</strong>e marlis ante feslum Pascha-<br />
tìs- Flori<strong>di</strong>. 11 Lenglet lo registra<br />
ad ambedue gli anni.<br />
BEAULIEU (<strong>di</strong>) Simone, Car-<br />
<strong>di</strong>nale. Simone <strong>di</strong> Beaulieu , o <strong>di</strong><br />
Belluogo nacque a Brie circa il<br />
principio del secolo decimoterzo ,<br />
da nobile e <strong>di</strong>stinta prosapia, nel-<br />
la Sciampagna. Egli, lasciate l'ec-<br />
clesiastiche <strong>di</strong>gnità , godute nelle<br />
chiese <strong>di</strong> Beziers , <strong>di</strong> Tours e <strong>di</strong><br />
Chartres , abbracciò l' Or<strong>di</strong>ne cister-<br />
ciense. Per la sua eru<strong>di</strong>zione, accop-<br />
piata ad illibatezza <strong>di</strong> costumi la<br />
più <strong>di</strong>stinta, fu eletto a governare<br />
il monistero della carità in Besanzoue<br />
, locchè fece con cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> uomo<br />
santo e prudente. Senonchè Id-<br />
<strong>di</strong>o lo chiamava all'arcivescovato <strong>di</strong><br />
Bourges, dove nel medesimo anno Simone<br />
convocò un concilio provin-<br />
ciale, che secondo Gio. Chenu, fii<br />
celebrato nella chiesa <strong>di</strong>s. Guglielmo.<br />
Poscia fece la visita della sua provin-<br />
cia , ed in appresso da Celestiuo V,<br />
nel settembre del i2f)4, fu creato ve-<br />
scovo Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Palestrina, e giusta<br />
il Becchetti, del titolo dei ss. Pietro<br />
e Marcellino. Bonifacio VIII poi lo<br />
spedì legato in Francia, col Car<strong>di</strong>-<br />
nale Berardo del Gotto vescovo al-<br />
banese, affinchè riconciliasse fra loro<br />
Filippo il Bello re delle Gallie, ed<br />
Odoardo re d' Inghilterra. Lasciato<br />
in Francia il compagno, senza niente<br />
ottenere dalla sua legazione, ritornò<br />
in Italia , e morì in Orvieto nel<br />
35
274<br />
BEA<br />
1297, ove era andato a respirare<br />
un'aria più salubre. Ebbe la tomba<br />
nella chiesa <strong>di</strong> s. Francesco, innanzi<br />
all' aitar maggiore.<br />
BEAULIÈU. Città della Francia<br />
presso Limoges sulla Dordogna. -Nel<br />
io3i fu in essa tenuto un con-<br />
cilio, i cui atti si sono perduti,<br />
come asseriscono Labbé ed Ar-<br />
duino. Aulicamente Beaulieu avea<br />
un'abbazia benedettina fondata da<br />
Raolo, o Rodolfo arcivescovo <strong>di</strong><br />
Bourges verso la metà del seco-<br />
lo IX, il primo abbate della qua-<br />
le fu un religioso <strong>di</strong> Solignac per<br />
nome Gairulfo. Dipoi nel i663 vi<br />
si stabilirono i monaci benedettini<br />
<strong>di</strong> s. Mauro ; ora non è Beaulieu che<br />
capoluogo <strong>di</strong> un cantone, nel <strong>di</strong>par-<br />
timento della Correze.<br />
BEAUSSET (de) Francesco Lui-<br />
gi, Car<strong>di</strong>nale. Luigi Francesco de<br />
Beausset, nacque nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> s.<br />
Tommaso <strong>di</strong> Francia nel i74°o fa<br />
creato Car<strong>di</strong>nale da Pio VII nel<br />
concistoro de' 28 luglio 18 17, e mo-<br />
rì a Parigi a' 2 1 giugno 1824.<br />
Venne esposto nella chiesa <strong>di</strong> san<br />
Tommaso <strong>di</strong> Aquino , e sepolto in<br />
quella dei carmelitani.<br />
BEAUVAIS {Dellovacen.). Città<br />
con residenza vescovile in Francia.<br />
Caesaremagus Boves , già capitale<br />
del Bovese, capoluogo del <strong>di</strong>partimento<br />
d' Oise , neh' isola <strong>di</strong> Francia.<br />
Fu patria <strong>di</strong> molti uomini<br />
gran<strong>di</strong> , e fedele ognora essendo ai<br />
suoi re , acquistò il nome <strong>di</strong> Pul-<br />
cella, per non essere stata mai oc-<br />
cupata dai loro nemici . Cesare<br />
parlò <strong>di</strong> essa vantaggiosamente, ed<br />
era anticamente abitata dai bello-<br />
vati, popolo del Belgio, da cui as-<br />
sunse il nome. Presa da Cesare, dai<br />
romani passò ai francesi sotto Clo-<br />
doveo. Nell'85o venne saccheggiata<br />
dai normanni, e <strong>di</strong>venne poscia ce-<br />
BEA<br />
lebre per memoran<strong>di</strong> asse<strong>di</strong>i soste-<br />
nuti gloriosamente nel i44^ contro<br />
gl'inglesi, respinti col sacrifizio e-<br />
roico <strong>di</strong> Giovanni Ligniere , e nel<br />
1472 contro Carlo, il Temerario<br />
duca <strong>di</strong> Borgogna, che inutilmente<br />
asse<strong>di</strong>olla con otta .la mille uomini.<br />
In tal frangente le donne <strong>di</strong> Beauvais,<br />
condotte da Giovanna Forquet,<br />
o Lainè, soprannominata Ha-<br />
chette, si unirono alla guarnigione,<br />
e combatterono con Estraor<strong>di</strong>nario<br />
valore, per cui l'inimico fu costretto<br />
ad allontanarsi. Prima della rivo-<br />
luzione, a' io luglio, se ne celebrava<br />
la memoria con una processione,<br />
nella quale le donne godevano la<br />
precedenza. Nel i6.*3 la peste re-<br />
cò immense stragi a Beauvais , e<br />
nel secolo precedente era però stata<br />
agitata dalle guerre civili <strong>di</strong> reli-<br />
gione comechè molto sofferse ancora<br />
per gl'incen<strong>di</strong>i, precipuamente per<br />
quello del 1 8 1 o.<br />
S. Luciano martire è considerato<br />
da alcuni l' apostolo del paese , ed<br />
il primo vescovo <strong>di</strong> Beauvais. Que-<br />
sto santo, venuto da Roma nel terzo<br />
secolo, pre<strong>di</strong>cò il vangelo nelle Gal-<br />
lie, e nel 290 patì il martirio,<br />
con Giuliano e Massimiano suoi<br />
compagni. I loro corpi si venerano<br />
nell'abbazia fondata verso il 54o,<br />
col nome <strong>di</strong> s. Luciano, e molto<br />
arricchita nell'ottavo secolo. Ne'primor<strong>di</strong>i<br />
poi del nono s. lldemanno,<br />
che intervenne nelP 829 al concilio<br />
<strong>di</strong> Parigi, ne illustrò la sede. Accu-<br />
sato <strong>di</strong> aver seguite le parti <strong>di</strong> Lo-<br />
tario contro l'imperatore, neh' 835,<br />
si giustificò nel concilio <strong>di</strong> Thion-<br />
ville.<br />
Il vescovato <strong>di</strong> Beauvais , eret-<br />
to fino dal terzo secolo, fissando-<br />
ne l'epoca Commanville al 284 ,<br />
era suffraganeo dell' arcivescovo <strong>di</strong><br />
Reims; e soppresso nel 1801 , fu<br />
,
BEA BEC 2 7 5<br />
ristabilito da Pio VII pel concor- Tommaso, per le sue barbarie, ed<br />
dato conchiuso nel 1817 con Lui- oltre a <strong>di</strong>versi provve<strong>di</strong>menti, si<br />
gi XVIII. 11 vescovo anticamente trattò <strong>di</strong> alcuni eretici <strong>di</strong> Soissons.<br />
era signore temporale della città, Il medesimo porporato nel 1120,<br />
e figurava fra i primi conti pari o 11 19 vi convocò un altro conci-<br />
ecclesiastici. La mensa fruttava cin- lio, in cui venne canonizzato s. A-<br />
quecento mila lire con la tassa <strong>di</strong> rualdo <strong>di</strong> Soissons, e si <strong>di</strong>scussero<br />
quattromila seicento fiorini , essendo alcuni punti <strong>di</strong> <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong>scipli-<br />
però in progresso stata <strong>di</strong>minuita, na. Successivamente nel 11 23, nel<br />
La tassa è ora soltanto <strong>di</strong> trecento 1124, e nel 1161 in Beauvais si<br />
settanta fiorini. celebrarono tre concilii, l'ultimo<br />
La cattedrale <strong>di</strong> Beauvais è de- dei quali fu contro l' antipapa Vit-<br />
<strong>di</strong>cata ai ss. Pietro e Paolo, è mi- tore IV, ed in favore del legittimo<br />
rabile per l'architettura gotica , seb- Pontefice Alessandro III. Nella me-<br />
bene non compiuta , ed il co- desima città il Car<strong>di</strong>nal vescovo<br />
ro, incominciato nel 991, è vera- detto <strong>di</strong> Chatillon, tenne due sinomente<br />
singolare per la vastità, per <strong>di</strong> nel i554 e nel i55y, prima<br />
la proporzione della volta, e per ch'egli si <strong>di</strong>chiarasse partigiano de-<br />
la ricchezza degli ornati. Compo- gli ugonotti, per cui fu deposto e<br />
Elevasi il capitolo <strong>di</strong> sei <strong>di</strong>gnitarii<br />
,<br />
spogliato della porpora da Pio IV.<br />
cioè il decano, l'arci<strong>di</strong>acono della Dipoi i vescovi Poitiers nel 1 64 3<br />
città, il cantore, il tesoriere, l'ar- e Choart nel i6j3, pubblicarono<br />
ci<strong>di</strong>acono del bovese , ed il sotto or<strong>di</strong>nanze sinodali,<br />
cantore. I canonici erano quaran- BECCAMORTI. Becchino, sotler-<br />
ladue, compreso il cancelliere ed il ratore <strong>di</strong> morti [vcspillo, pollinctor).<br />
penitenziere. Attualmente il capitolo II seppellire i morti è un'opera pia<br />
ha otto canonici col decano per <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a corporale, esercitata<br />
<strong>di</strong>gnità, altri canonici onorarii, ed particolarmente dagli antichi cristiaalcuni<br />
chierici. Vi sono parecchie ni, per cui riscossero l' ammirazione<br />
confraternite in Beauvais, lo spe- dello stesso Giuliano l'apostata, lo-<br />
dale, un gran seminario, ed altri ro fiero nemico. Appresso i greci i<br />
due seminarli piccoli. sotterratori, o fossarii erano quelli<br />
Varii concilii si sono celebrati a cui spettava la tumulazione de' fede-<br />
Beauvais: il primo nell'anno 84^ al- li, e si consideravano come formanti<br />
la presenza <strong>di</strong> Carlo il Calvo, in cui parte del clero, per cui venivano<br />
fu or<strong>di</strong>nato in arcivescovo <strong>di</strong> Reims ammessi al go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> certi prilncmaro,<br />
in luogo del deposto Eb- vilegi, fra' quali l'esenzione de'dazii.<br />
bon , stabilendosi in otto articoli Nel IV secolo la chiesa greca sta-<br />
alcuni provve<strong>di</strong>menti sui privilegii<br />
bili un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> chierici inferiori,<br />
sui <strong>di</strong>ritti, e sui beni della chiesa, che avessero cura de'funerali, e fosse-<br />
li secondo fu adunato nel 1114 i"« chiamati copratae o lavoranti,<br />
contro 1' imperatore Enrico V per beccamorti,, e letticarii, perchè por-<br />
la vertenza delle investiture eccle- lavano i morti sopra una specie <strong>di</strong><br />
siastiche, e fu presieduto dal Car- bara chiamata lettica o lettiga .<br />
<strong>di</strong>nal Conone legato <strong>di</strong> Pasquale II. Dicevansi anche decani3 e colle<br />
Venne fulminato ezian<strong>di</strong>o in esso giati, perchè formavano un corpo<br />
colle censure il signore <strong>di</strong> Maria separato dal resto del clero. V. san<br />
-,
376 BEC<br />
Girolamo, o piuttosto l'autore del<br />
trattato de septem Or<strong>di</strong>nìbus Eccle-<br />
sia. Ciacconio, riferisce, che l'impe-<br />
ratore Costantino ne creò novecento<br />
cinquanta cavati da <strong>di</strong>verse corporazioni<br />
<strong>di</strong> mestieri, cui esentò da impo-<br />
ste, e cariche pubbliche. 11 p. Goar <strong>di</strong>-<br />
ce che i Becchini, o Beccamorti erano<br />
stabiliti sino dal tempo degli apo-<br />
stoli, e che i giovani, i quali sep-<br />
pellirono i corpi <strong>di</strong> Anania e Saf-<br />
iìra, e quei, che ebbero cura della<br />
sepoltura <strong>di</strong> s. Stefano, avevano il<br />
titolo <strong>di</strong> Beccamorti. Ciò proverebbe<br />
che ve ne fossero stati anche presso<br />
gl'israeliti. Nel 36y Costanzo li e-<br />
sentò da una contribuzione, e vuoi-<br />
si che nella chiesa <strong>di</strong> Costantinopoli se<br />
ne contassero fino a mille cento. Non<br />
si scorge che gli antichi Beccamorti<br />
abbiano avuta alcuna mercede delle<br />
loro funzioni, specialmente ne' funerali<br />
de' poveri, ma la Chiesa li man-<br />
teneva colle sue entrate, ovvero e-<br />
sercitavano qualche mestiere , per<br />
mantenersi, ed in benemerenza ai<br />
servigi, che prestavano ne' funerali<br />
, Costanzo esentolli dal mentovato<br />
tributo, che pagavano i commer-<br />
cianti.<br />
L'origine del nome Beccamorlo<br />
è pel color nero onde vestivano, a<br />
similitu<strong>di</strong>ne dei corvi, che si ag-<br />
girano intorno e si pascono de' ca-<br />
daveri. Becchino poi si denomina da<br />
becca, cappuccio terminante in pun-<br />
ta acuta, col quale si cuopre il ca-<br />
po. Vanno i Beccamorti vestiti del<br />
sacco proprio della confraternita e<br />
col cappuccio in testa , anche quando<br />
debbono trasportare i defunti<br />
<strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione miserabile, i congiun-<br />
ti dei quali non possano farlo asso-r<br />
ciare ad una confraternita, per man-<br />
canza <strong>di</strong> mezzi per fare 1' acqui-<br />
sto della consueta obblazione della<br />
cera.<br />
BEC<br />
Nella maggior parte delle cit-<br />
tà vi gono arciconfraternite, confraternite,<br />
e pie unioni, che per amor<br />
<strong>di</strong> Dio, e per titolo <strong>di</strong> carità pre-<br />
stano sì religioso ufficio, compresi i<br />
poveri, i carcerati, ed anche i rei<br />
condannati all' estremo supplizio ,<br />
come in Roma fanno i confrati del<br />
sodalizio <strong>di</strong> s. Gio. Decollato. In<br />
questa città v'ha in ispecial modo<br />
f arciconfratemita della morte che<br />
ha per istituto <strong>di</strong> cercare i defonti<br />
morti nelle campagne, ed in luo-<br />
ghi lontani dall'abitato, per seppellirli,<br />
ed è perciò che i Sommi<br />
Pontefici in premio dell'esercizio <strong>di</strong><br />
sì bella virtù, accordarono amplis-<br />
simi privilegi alle corporazioni che si<br />
prendono cura <strong>di</strong> seppellire i morti.<br />
Urbano V, avendo concepito gran<br />
dolore per la morte accaduta in Vi-<br />
terbo nel 1367 del Car<strong>di</strong>nale Albornoz,<br />
celebre legato chiamato il pa-<br />
dre della Chiesa, concesse l' indul-<br />
genza dell'anno santo i35o a quel-<br />
li, che per un tratto <strong>di</strong> strada aves-<br />
sero portata sulle spalle la lettiga,<br />
che ne l'acchiudeva il cadavere. E<br />
siccome per la <strong>di</strong>sposizione del de-<br />
fonto dovevasi trasportare in Toledo<br />
nella Spagna, quin<strong>di</strong> per parte-<br />
cipare a quel premio gli avventurie-<br />
ri, che s'incontravano nel viaggio, fecero<br />
a gara per sottoporsi ad un<br />
tal peso.<br />
Molti Or<strong>di</strong>ni religiosi conservano<br />
il lodevole costume <strong>di</strong> sep-<br />
pellire colle proprie mani i ca-<br />
daveri de' loro confratelli defon-<br />
ti ; ed in Roma 1' esemplare arciconfratemita<br />
del ss. Cuor <strong>di</strong> Ge-<br />
sù, detta de' Sacconi, composta <strong>di</strong><br />
rispettabilissime persone, usa <strong>di</strong> sep-<br />
pellire i cadaveri <strong>di</strong> que' confra-<br />
ti che desiderano essere tumulati<br />
nel loro cimitero, vestendone il corpo<br />
col sacco, qualora avessero altro
BEC<br />
abito, e riponendolo in apposita fos-<br />
sa, donde i confrati stessi nell'espur-<br />
garla, colle proprie mani raccolgono<br />
le ossa de' tumulati, e le trasferiscono<br />
in altro luogo. La congregazione<br />
poi della Pietà della nazione fio-<br />
rentina in Roma fu istituita per<br />
seppellire i cadaveri de' poveri ap-<br />
pestati. Ve<strong>di</strong> gli articoli Arcigox-<br />
FRVTERNITE, MORTI , e SEPOLTURE.<br />
Francesco Cancellieri, nella sua let-<br />
tera filosofico-morale sopra la voce<br />
sparsa dell' improvvisa sua mor-<br />
te, Roma 1812, oltre altre eru<strong>di</strong>tissime<br />
notizie sui morti, riporta un<br />
curioso aneddoto a pag. 1 o riguar-<br />
dante un Beccamorto fiammingo.<br />
BECCANCELD o BEC AN VELD.<br />
Città d'Inghilterra , in cui, secondo<br />
Lenglet, vi si celebrarono tre conci-<br />
lii : il primo l'anno 692 sopra i be-<br />
ni della Chiesa: il secondo nel 697<br />
sopra le immunità ecclesiastiche; ed<br />
il terzo nel 799<br />
sopra la conser-<br />
vazione de' beni appartenenti alle<br />
stesse chiese.<br />
BECCARIA Tesoro, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Tesoro Beccaria nacque a Pavia sul<br />
terminar del secolo decimo secondo,<br />
da genitori <strong>di</strong> nobile schiatta. Lasciato<br />
il mondo, andò fra i monaci<br />
<strong>di</strong> Vallombrosa, dai quali fu eletto<br />
generale dell'Or<strong>di</strong>ne ; poi da Alessan-<br />
dro IV del 12 54, fu creato prete Car-<br />
<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> S. R. C, come leggesi nel<br />
martirologio benedettino, nella cro-<br />
naca <strong>di</strong> Vallombrosa ed altrove. Il<br />
Villani però, il Volterrano, il Vel-<br />
lutello non fanno menzione, che sia<br />
stato insignito della porpora. Come<br />
legato apostolico venne a Firenze<br />
per conciliare fra loro i guelfi ed i<br />
ghibellini, ma indarno; poiché i pri-<br />
mi, per sospetto che favoreggiasse il<br />
partito contrario, gli fecero barbaramente<br />
mozzare il capo in piazza<br />
<strong>di</strong> s. Apollinare. Viene da non po-<br />
,<br />
BED 2 ?7<br />
chi riguardato come martire ; e nel<br />
martirologio benedettino, ai 4 set-<br />
tembre, se ne fa assai onorevole en-<br />
comio. Nella chiesa della ss. Trini-<br />
tà <strong>di</strong> Firenze si vede rappresentato<br />
da una immagine antichissima con<br />
una palma in mano, e la seguente<br />
epigrafe : S. Thesaurus Car<strong>di</strong>nalis<br />
et martyr. Morì nel 1^58, dopo<br />
quattro anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato , e fu<br />
sepolto presso i monaci del suo Or-<br />
<strong>di</strong>ne.<br />
BECH Michele,<br />
Betox.<br />
Car<strong>di</strong>nale. V.<br />
BEDA (s. ), soprannominato il<br />
Generabile , fu secondo il Leland<br />
la gloria ed il più bello ornamento<br />
della nazione inglese. Nacque in Northombre<br />
ai confini della Scozia, nel-<br />
l'anno 673. I suoi genitori desiderando<br />
che questo giovanetto venis-<br />
se informato alla pietà, ed all'acqui-<br />
sto delle scientifiche e letterarie co-<br />
gnizioni, lo affidarono alle cure <strong>di</strong><br />
s. Benedetto Biscop nel monistero<br />
<strong>di</strong> Viremont. Beda non contava al-<br />
lora che sette anni; ma fino da quel-<br />
l'età dava in<strong>di</strong>zii non dubbii , che<br />
sarebbe un giorno per arrivare a<br />
tal grado <strong>di</strong> santità e dottrina, da<br />
recare stupore agli uomini più dotti.<br />
Dopo qualche anno, fu mandato<br />
nel monistero <strong>di</strong> Jarrow a termi-<br />
narvi la carriera letteraria , sotto<br />
l'abbate Ceolliido. Quivi ei si de<strong>di</strong>-<br />
cò con tutto l'impegno allo stu<strong>di</strong>o<br />
della sacra Scrittura, delle lingue<br />
greca e latina, della poesia, dell' a-<br />
ritmetica, della filosofia e delle al-<br />
tre scienze. Or<strong>di</strong>nato sacerdote, ac-<br />
crebbe il suo fervore per lo stu<strong>di</strong>o,<br />
e per la preghiera sì mentale che<br />
vocale. Impugnò la penna per <strong>di</strong>-<br />
fendere la causa della religione , e<br />
con molta gloria sostenne l'ulfizio<br />
<strong>di</strong> precettore. Ne' suoi scritti trova-<br />
si precisione e chiarezza, unita alla<br />
,
2 7 3 BED<br />
piìi ingenua sincerità ed accorgi-<br />
mento. Scrisse poi tante opere , e<br />
sopra tanti argomenti, che anche i<br />
più dotti ne fanno le meraviglie,<br />
considerando che le compose in un<br />
secolo <strong>di</strong> grande ignoranza. Non è<br />
pertanto da stupire, se la fama <strong>di</strong><br />
questo eccellente scrittore ben presto<br />
si <strong>di</strong>ffondesse, e se il Papa Sergio I<br />
gl'in<strong>di</strong>rizzasse una lettera, con cui lo<br />
invitava <strong>di</strong> recarsi a Roma, per trat-<br />
tare con esso affari importantissi-<br />
mi. Ma l'umiltà <strong>di</strong> Beda era tale,<br />
che procurò <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>spensato dal-<br />
l'intraprendere questo viaggio. Così<br />
pure volendolo i suoi correligiosi e-<br />
leggere a loro abbate, egli vi rinun-<br />
ziò, amando meglio <strong>di</strong> stare sogget-<br />
to. Finalmente, nell'anno 735, terminò<br />
la sua gloriosa carriera, in età <strong>di</strong><br />
anni sessantadue. II suo nome è po-<br />
sto nel martirologio romano nel<br />
giorno 27 maggio, e la sua festa si<br />
celebra dai cattolici d'Inghilterra nel<br />
giorno 29 ottobre. Questo inclito luminare<br />
della Chiesa brittanica si chiama<br />
coi nomi <strong>di</strong> santo, beato, dottore.<br />
e padre degl'inglesi, maestro nobilis-<br />
simo, lettore per eccellenza. Non si sa<br />
con certezza per qual motivo sia<br />
appellato /'/ Venerabile, ma sembra<br />
che questo titolo gli sia stato ag-<br />
giunto dopo il secolo nono soltanto,<br />
imperocché in quella stagione si pra-<br />
ticava <strong>di</strong> chiamare con tal nome<br />
quei monaci , i quali si erano<br />
resi illustri per la loro pietà e dot-<br />
trina. Le opere del nostro santo<br />
come accennammo <strong>di</strong> sopra, versano<br />
sopra varii argomenti. Una del-<br />
le più considerabili è la storia ec-<br />
clesiastica, la quale egli scrisse per<br />
commissione <strong>di</strong> Ceolvulfo, re dei<br />
nortumbri. Le altre opere sono le<br />
seguenti: 1 .° Un trattalo delle sei<br />
età del mondo, 2 ,Q<br />
un trattato sul-<br />
la natura delle cose, e due libri<br />
,<br />
BEF<br />
sull'or<strong>di</strong>ne dei tempi, 3.° le vite <strong>di</strong><br />
s. Cutberto vescovo <strong>di</strong> Lin<strong>di</strong>sfarne<br />
e <strong>di</strong> s. Felice vescovo <strong>di</strong> Nola ,<br />
4-° un martirologio, 5.° un libro<br />
sin luoghi santi, 6." alcuni commentari<br />
sulla Scrittura, 7. alcune ome-<br />
lie o sermoni, 8,° varii trattati sul-<br />
la poesia, grammatica, rettorica, astronomia,<br />
musica ed altri argomen-<br />
ti. Molte e<strong>di</strong>zioni si fecero delle ope-<br />
re <strong>di</strong> Beda, ma in esse si trovano<br />
molti sci-itti, i quali a lui non appartengono<br />
punto.<br />
BEFANA, o BEFANIA. Chiama-<br />
si Befana quel fantoccio <strong>di</strong> cenci,<br />
che la notte della vigilia dell'epifa-<br />
nia, detta anticamente per corru-<br />
zione befania, portasi in Italia par-<br />
ticolarmente attorno , e nel giorno<br />
stesso <strong>di</strong> quella solennità ponesi per<br />
ischerzo dai fanciulli , e dalle femmine<br />
alla finestra. Il Varchi, Ercol.<br />
24?, menzionò le Befane equivoche,<br />
come un uomo <strong>di</strong> carne e <strong>di</strong> ossa,<br />
e uno <strong>di</strong> stoppa e <strong>di</strong> cenci. Il Ber-<br />
ni, rima io?, parlò <strong>di</strong> certa figura<br />
da porsi per Befana alla finestra il<br />
dì della Befania, e altrove si legge,<br />
che i fanciulli non avevano più pau-<br />
ra delle Belane <strong>di</strong> cenci. Per riguardo<br />
al nome <strong>di</strong> Befania , trovasi<br />
questa voce usata da Gio. Villani,<br />
e da altri antichi scrittori, e tal-<br />
volta si <strong>di</strong>sse ancora Befania per<br />
Befana . Il Varchi la descris-<br />
se cogli occhi rossi, i labbri grossi,<br />
e il viso furibondo ; così il Berni,<br />
Orl.i. 11. f). Befana si nominò tal-<br />
volta la Epifanìa medesima, e il Fi-<br />
renzuola, Trìn. 2. 5, <strong>di</strong>sse lepidamen-<br />
te , aver intesa alcuna cosa dalle<br />
pecore , la notte <strong>di</strong> Befana , in cui<br />
tutte favellavano. Finalmente il vo-<br />
cabolo <strong>di</strong> Befana trasportossi a<br />
donna brutta e contraffatta, con or-<br />
rido ceffo ; e il Guadagnoli , nel-<br />
le sue poesie giocose con lepi<strong>di</strong>ssi-
BEF<br />
me ottave sull'origine della Befana,<br />
poeticamente ritiene, che la prima<br />
fosse la nonna <strong>di</strong> Erode, L'alici Ila<br />
osti ari a j o la zia <strong>di</strong> Barabba, e concili<br />
ude con anagramma che Befana<br />
provenga da fa bene.<br />
Epifania è una parola greca, che<br />
signiilca apparizione , o manifesta-<br />
zione. L'usanza invalsa nella Chiesa<br />
<strong>di</strong> Occidente <strong>di</strong> onorare con due<br />
<strong>di</strong>verse feste la nascita <strong>di</strong> Gesù Cristo<br />
e la sua manifestazione a' ma-<br />
gi, rimoula lino al quarto secolo<br />
ed autore <strong>di</strong> essa fu il Pontefice s.<br />
Giulio I, creato l'anno 336. I greci<br />
hanno sempre onorato questi due<br />
misteri in un sol giorno, il 2 5 <strong>di</strong>-<br />
cembre, e gli danno il nome <strong>di</strong> Teofania,<br />
ossia apparizione <strong>di</strong> Dio. La<br />
principal mira della solennità del-<br />
l'epifania è <strong>di</strong> onorare la manifesta-<br />
zione del Salvatore del mondo ai<br />
magi, che scorti da una ispirazione<br />
soprannaturale , si recarono dopo<br />
la sua nascita nella Giudea per adorarlo<br />
, ed offrirgli de' regali. La<br />
Chiesa celebra anche nel suo uffizio<br />
due altre manifestazioni <strong>di</strong> Gesù<br />
Cristo, cioè nel suo battesimo, e nel-<br />
le nozze <strong>di</strong> Cana. Questa solennità<br />
ci richiama alla memoria il comin-<br />
ciamento <strong>di</strong> nostra vocazione alla<br />
fede , ed alla conoscenza del vero<br />
Dio, nelle persone de' magi, che fu-<br />
rono le primizie de' gentili. I magi,<br />
all'usanza degli orientali che non<br />
si avvicinavano mai ai gran princi-<br />
pi senza fare ad essi dei presenti<br />
offrirono in Betlemme al bambino<br />
Gesù i più ricchi prodotti delle lo-<br />
ro contrade: oro per riconoscere la<br />
sua <strong>di</strong>gnità reale; incenso in tribu-<br />
to alla sua Divinità ; mina per rendere<br />
omaggio alla sua umanità. Que-<br />
sta triplice offerta era il simbolo del<br />
sentimento de' loro cuori ; poiché l'oro<br />
in<strong>di</strong>cava un'ardente carità, l'incenso<br />
,<br />
BEF 279<br />
una tenera <strong>di</strong>vozione , e la mirra il<br />
sagrifìzio <strong>di</strong> un cuore mortificato.<br />
L'epifania poi degli dei presso gli<br />
antichi era appunto la supposta ap-<br />
parizione delle deità a' mortali, la<br />
quale riusciva amica, e salutifera ai<br />
buoni , ed era ricevuta da loro<br />
con allegrezza, riverenza, ed amore<br />
; mentre riusciva orribile , e<br />
fiera alla gente cattiva , o<strong>di</strong>ata dal<br />
nume. Paragonaronsi agli dei talvolta<br />
i Cesari, onde Orazio ha<br />
detto <strong>di</strong> Augusto, che la presenza<br />
o sia l'epifania d'Augusto fu dop-<br />
pia pe' suoi effetti , spaventosa ai<br />
persiani e ai britanni , e giovevole<br />
e lieta pei romani. Due adunque<br />
sono le epifanie, una gioconda, l'al-<br />
tra terribile'; <strong>di</strong>stinzione che si tro-<br />
va egualmente fra' pagani , ebrei e<br />
cristiani.<br />
Hanno i cristiani la credenza <strong>di</strong><br />
due epifanie <strong>di</strong> G. C, ovvero delle due<br />
sue venute al mondo ; cioè la ter-<br />
ribile nel <strong>di</strong> finale del giu<strong>di</strong>zio, dan-<br />
nevole pei riprovati ; la salutevole<br />
nella nascita in Betlemme , e<br />
e neh' apparizione de' magi. Ed è<br />
perciò, <strong>di</strong>ce il Cancellieri nella sua<br />
notte e festa <strong>di</strong> natale, che talvol-<br />
ta il giorno della natività del Si-<br />
gnore è stato chiamato epifania epiphania<br />
, poiché rammemoravasi<br />
la manifestazione della Divinità fat-<br />
ta ai pastori, nello stesso modo con<br />
cui nella festa dell'epifania, che cade<br />
ai 6 gennaio, si rammentava<br />
quella fatta a' re magi, che per <strong>di</strong>-<br />
stinzione <strong>di</strong>cevasi festum de secun<strong>di</strong>s<br />
cpiphaniis. Yeggasi Macri in E-<br />
piphania, Io. Paulum Hebrensteit,<br />
de Epiphania , et epiphaniis, Jenae<br />
1694, in Diss. Accad. Pentade<br />
Diss. 1, e. 2, mini. 2, e Michele<br />
Ar<strong>di</strong>ti, la epifania degli dei appo<br />
gli antirhi, Ledere, Napoli 18 19, ti-<br />
pografia Porulli.
280 BEF<br />
Dichiaratosi cosa intendano alcuni<br />
per Befana, dato per meglio com-<br />
prenderla un cenno sulla festa del-<br />
l'Epifania, onde ebbero origine il<br />
nome e gli eifetti della Befana, nel-<br />
la qual'epoca principalmente essa vie-<br />
ne a recar doni , passiamo a qual-<br />
che analisi della Befana benefica e<br />
punitrice, cotanto temuta nella pue-<br />
rizia. Il personaggio immaginario della<br />
Befana produce ne' fanciulli due<br />
portentosi eifetti, timore, e speranza,<br />
perchè castiga, e premia. Se essi sono<br />
cattivi, <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enti, ritrosi ad<br />
imparare le cose adatte alla loro<br />
tenera età, e inten<strong>di</strong>mento, si mi-<br />
nacciano <strong>di</strong> portar il tutto a cogni-<br />
zione della Befana affinchè venera a<br />
prenderseli, ovvero neghi loro i do-<br />
nativi <strong>di</strong> cui suol esser larga precipuamente<br />
per l'epifania, ed in vece<br />
porti carbone, e cenere mortifican-<br />
doli così, mostrando il suo sdegno. In<br />
sostanza fanno da Befana i genitori,<br />
i congiunti , i padrini e gli amici ;<br />
ed a seconda della con<strong>di</strong>zione, chia-<br />
masi befanone se ricco faccia co-<br />
piosi donativi; e Befana, o befanino<br />
3 se povero faccia piccoli regali<br />
al bi'fanario.<br />
Seguendo il pio esempio de' ma-<br />
gi , gli antichi cristiani si fecero<br />
degli scambievoli regali nella ricor-<br />
renza dell' Epifania , ciò che prati-<br />
casi ancora ; ed è perciò che anco<br />
il Papa nel <strong>di</strong> dell' Epifania ha la<br />
Befana dal collegio de' novantanove<br />
scrittori apostolici (Fedì), consistente<br />
in duecento scu<strong>di</strong>, che gli consegna il<br />
Car<strong>di</strong>nal pro-datario. Fino al 1802,<br />
nella mattina dell'Epifania, soleva<br />
detto Car<strong>di</strong>nale presentare al Papa<br />
il nominato collegio , ed uno scrit-<br />
tore pronunciava una allocuzione<br />
latina ed umiliava il tributo, o<br />
Befana <strong>di</strong> cento ducati d'oro, dentro<br />
coppa, calice, o pisside d'argento<br />
BEF<br />
del valore <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> trentacinque.<br />
Quel calice, colf intrinseco de' duca-<br />
ti formava la mentovata somma <strong>di</strong><br />
duecento scu<strong>di</strong>, anticamente la coppa<br />
talvolta fu anche d' oro. Il Pa-<br />
pa, in segno <strong>di</strong> accettazione e gra<strong>di</strong>mento,<br />
dava analoga risposta, ed<br />
ammetteva gli scrittori al bacio del<br />
piede.<br />
Dal farsi poi i donativi ai fan-<br />
ciulli in tal' epoca , derivò l' uso<br />
della loro Befana, cioè <strong>di</strong> far comparire<br />
che questo personaggio im-<br />
maginario <strong>di</strong> sesso muliebre, nella<br />
vigilia dell' Epifania, a mezza notte,<br />
porti i donativi consistenti in zuc-<br />
cherini, pupazzi, giuocarelli, od altra<br />
cosa. E siccome i magi dall' Oriente<br />
si recarono a Betlemme, ed<br />
uno <strong>di</strong> essi era nero <strong>di</strong> carnagione,<br />
cosi si <strong>di</strong>sse a' fanciulli che la Befana<br />
è nera, che in tal' epoca si pone in<br />
viaggio, e da lontano recasi alla<br />
cappa de' domestici cammini, facendo<br />
precedere il suo arrivo da colpi,<br />
ed altri spauracchi , lo che si fa<br />
per confermarli nel timore che<br />
hanno della Befana, e per tener<br />
<strong>di</strong>stanti dai cammini i fanciulli<br />
stessi, acciò non vedano chi ivi de-<br />
posita i doni. Fra le cose che la Befana<br />
reca a Roma, vi sono le pigne<br />
dorate, le quali riuniscono l'incenso,<br />
e l'oro donato da' magi al <strong>di</strong>vino<br />
Infante. Ma a prendere una più<br />
giusta idea, e dare una più sem-<br />
plice spiegazione della Befana, ripor-<br />
tiamo la descrizione <strong>di</strong> quanto si<br />
fa in Roma nella vigilia dell' Epi-<br />
fania.<br />
Nella sera del 5 gennaio prece-<br />
dente la festa dell'Epifania, secondo<br />
F inveterato costume , si vedono<br />
entro nei casotti , e nelle botteghe<br />
delle piazze più frequentate, varie<br />
figure <strong>di</strong> ragazzi, travestiti da don-<br />
ne, col volto tinto <strong>di</strong> nero, con la
BEF<br />
bautta in testa , con una lunga<br />
canna nella destra, e con una lan-<br />
terna nella sinistra, rappresentando<br />
la cosi detta Befana. A' loro pie<strong>di</strong><br />
si vedono gran canestri <strong>di</strong> dolci , <strong>di</strong><br />
pomi, e <strong>di</strong> frutta, ed appese sul<br />
loro capo varie calze , ripiene <strong>di</strong><br />
robe <strong>di</strong>verse. Si suol credere dalla<br />
maggior parte de' fanciulli, essere ivi<br />
appese quelle calze a bella posta, o <strong>di</strong><br />
donativi in premio ai virtuosi, o <strong>di</strong><br />
carbone e <strong>di</strong> cenere in castigo ai vi-<br />
ziosi. Accompagnati sono que' doni<br />
da lettere, o <strong>di</strong> congratulazione, o <strong>di</strong><br />
applausi per animarli, o<strong>di</strong> rimprove-<br />
ri, e <strong>di</strong> minacele per atterrirli. E per-<br />
ciò ogni anno in detta sera, specialmente<br />
alle piazze della rotonda, <strong>di</strong><br />
s. Eustachio, e del circo agonale, il-<br />
luminato a giorno, si fa una fie-<br />
ra ricchissima d' ogni genere <strong>di</strong> ga-<br />
lanterie, e <strong>di</strong> tutte le qualità <strong>di</strong> con-<br />
fetture'", <strong>di</strong> con<strong>di</strong>ti, e <strong>di</strong> paste squisite<br />
e preziose, locchè si fa pure dai caf-<br />
fettieri e pasticcieri, per farne ven-<br />
<strong>di</strong>ta ai rispettivi genitori, compari,<br />
e maestri , che concorrono in gran<br />
folla a provvedersene, affine <strong>di</strong> re-<br />
galarne i loro figliuoli, figliocci e<br />
<strong>di</strong>scepoli. Ve<strong>di</strong> l'eru<strong>di</strong>tissimo cav. A.<br />
L. Millini nelle Lettre sur le Car-<br />
nevali de Rome, Paris chez J. B.<br />
Saiou, 1812, p. 18.<br />
I lettori non devono maravigliarsi<br />
eh' io li trattenga sulla Befana, e per-<br />
chè essa ha trovato un grave isterico<br />
fra i più dotti dell' Italia, e perchè<br />
non ho voluto rimuovere da<br />
questo <strong>di</strong>zionario <strong>di</strong> eru<strong>di</strong>zione le<br />
notizie riguardanti un tale sogget-<br />
to. V. D. Manni ec.<br />
Si legge nelle curiosissime facezie<br />
<strong>di</strong> Lodovico Domenichi, Vene-<br />
zia 1 588 p. 3oo, che Vincenzo Ar-<br />
nolfini solea celiando derivare l'eti-<br />
mologia della Befania dalla Beffa<br />
che i re magi, da lume superiore<br />
VOL. IV.<br />
,<br />
BEF 281<br />
guidati e avvertiti, fecero ad Erode,<br />
essendosi incamminati per altra stra-<br />
da, invece <strong>di</strong> tornare a partecipar-<br />
gli, ov' era il nato Messia. Ed in<br />
tatti , Dio il quale conoscea l' ipo-<br />
crisia, e il <strong>di</strong>segno detestabile <strong>di</strong><br />
Erode, mise loro in cuore un pen-<br />
siero affatto contrario, e se ne tornarono<br />
per un' altra via ne' loro<br />
paesi.<br />
Sulle Befane, fra gli altri, scrissero<br />
i seguenti autori: Domenico Maria<br />
Manni citato , Islorica notizia del-<br />
l' origine e significazione delle Befane,<br />
Lucca 1766, ed ivi <strong>di</strong> nuovo<br />
stampata pel Giusti nel 1792, con<br />
in fine un lepi<strong>di</strong>ssimo I<strong>di</strong>llio sopra<br />
le Befane <strong>di</strong> Benedetto Buonmat-<br />
tei , ed anche nel tomo XXIII dei<br />
suoi Sigilli; Maria Capello, Cicala-<br />
ta sopra le Befane. N. B. opusc.<br />
Calogerà 8, 248; Hebenstreit, de<br />
Epiphaniis apud gentilcs, et christianos<br />
i6g3; Enrico Blumembach<br />
Antiquitas Epiphaniarum, Lipsiae<br />
1717-; Paolo Manfre<strong>di</strong> , Discorso<br />
sopra l' Epifania fra quelli degli<br />
Intrecciati del Cartari p. 7<br />
1 ; Sa-<br />
muele Mnresio , Disputatio Just,<br />
theol. de festo Epiphaniae, in ejus-<br />
detn Disp. select. p. 11, Gronin-<br />
gae 1668; Io. Rindlero, Disser-<br />
tatio de festo Epiphaniarum, Vittembergae<br />
1684; Erasmo Harmann,<br />
de Epiphania et Epiphaniis apud<br />
gentiles et christianos 3 i6g3.<br />
Altro spauracchio , che incute<br />
maggior timore a' fanciulli , senza<br />
la qualifica benefica della Be-<br />
fana , è il nominar la venuta<br />
e pronunziar la minaccia <strong>di</strong> far-<br />
li prendere da Bocio , Barbocio ,<br />
o Barbone. Dice il Muratori, che<br />
tutta 1' o<strong>di</strong>osità del sacco <strong>di</strong> Roma,<br />
sotto Clemente VII, nel \5i
282 REG<br />
mico , e per le inau<strong>di</strong>te crudeltà<br />
che vi furono commesse, il suo nome<br />
serviva, e serve ancora, per far<br />
paura a' fanciulli , per la terribile<br />
rimembranza, che si era conservata<br />
degli orrori allora commessi. Si ha<br />
da Cancellieri nel suo Mercato 3<br />
che come si gridava una volta, Annibal<br />
ad Portas , poi si <strong>di</strong>sse : Ecco<br />
Bourbon, che ora si <strong>di</strong>ce Barbone.<br />
V. Bichard, Meni. d'Italia tomo V<br />
p. 162; Jo. Christ. Bruggemann de<br />
terriculis puerorum, Gottingae 1 754.<br />
Abbiamo un' egloga <strong>di</strong> Giovanni<br />
Fontano, intitolata il Quinquennio<br />
sopra lo spauracchio dell' orco }<br />
che si fa ai fanciulli. Si sa da s.<br />
Giustino nell' epistola a Zeno, che<br />
si usava <strong>di</strong> fare il giuoco d' uno,<br />
che rappresentasse Oreste <strong>di</strong> statura<br />
gigantesca, facendolo camminare<br />
sopra de' trampani, con una faccia<br />
mostruosa , ed un ventre pieno <strong>di</strong><br />
stracci, o <strong>di</strong> paglia, che andasse gridando<br />
a gran voce, onde restavano<br />
spaventati i fanciulli , e le persone<br />
semplici. Veggasi inoltre Ezechiele<br />
Spanhcmio, ad Callimachum, 1 74<br />
178, t/e terrore pueris incusso, nomine<br />
cyclopum t vel lamiae } vel<br />
larvis propositis.<br />
BEGA ( s. ) , detta anche Bees<br />
trasse i natali in Irlanda sul prin-<br />
cipio del secolo VII, o sulla fine<br />
del VI. L'amore per la solitu<strong>di</strong>ne<br />
la indusse a rinunziare a tutte le<br />
como<strong>di</strong>tà della vita, affine <strong>di</strong> riti-<br />
rarsi in un eremo , ove esercitossi<br />
nella pratica <strong>di</strong> penitenza e <strong>di</strong> pie-<br />
tà. In seguito fondò i monisteri <strong>di</strong><br />
Copeland, Heorthu ed Harthlepole.<br />
La sua morte avvenne a Calcaria<br />
poco dopo la metà del secolo VII,<br />
ed il suo corpo fu trasportato a<br />
W hilbie , ove un tempo si recava<br />
gran numero <strong>di</strong> devoti a venerarlo.<br />
BEGAIGJNON Bumek Ivone, Car-<br />
,<br />
BEG<br />
<strong>di</strong>naie. Begaignon Bumen Ivone<br />
<strong>di</strong> nazione francese , nacque circa<br />
il principio del secolo XIV, e pro-<br />
fessò poi nell' Or<strong>di</strong>ne dei pre<strong>di</strong>cato-<br />
ri. Quando fu laureato a Parigi,<br />
venne eletto vescovo a Treguier<br />
ove accolse Giovanni duca della Bret-<br />
tagna, appellato il Vincitore, da cui<br />
ricevette molti favori ed esenzioni<br />
per la sua chiesa. Urbano V lo volle<br />
in Avignone ad esercitare la carica<br />
<strong>di</strong> gran penitenziere , e Gregorio XI,<br />
nella seconda promozione , fatta in<br />
Avignone il 2 1 <strong>di</strong>cembre dell' anno<br />
1375, lo creò Car<strong>di</strong>nale vescovo<br />
prenestino. Secondo il Frizonio, avendo<br />
prima rinunziato alla sua chiesa,<br />
segui il Pontefice fino a Roma.<br />
Nel terzo anno del suo Car<strong>di</strong>nalato,<br />
che fu il 1378, mori a Roma<br />
e fu sepolto a s. M. della Miner-<br />
va. Dal Frizonio in fuori , nessuno<br />
parla <strong>di</strong> questo Car<strong>di</strong>nale, né pure<br />
l' anonimo scrittore della vita <strong>di</strong><br />
Gregorio XI, che fu assai <strong>di</strong>ligente<br />
nel registrare nome, cognome e pa-<br />
tria dei Car<strong>di</strong>nali promossi da cpiel<br />
Pontefice; il perchè nessuno ar<strong>di</strong>-<br />
sce annoverarlo tra i Car<strong>di</strong>nali.<br />
BEGARDI religiosi, Begguars,<br />
Beggars. Nome, che ne' Paesi<br />
Bassi si dà ai religiosi del terzo Or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> s. Francesco. Tal denomi-<br />
nazione verso la metà del secolo<br />
XIV indusse il volgo a ritenere, che<br />
gli eretici chiamati Begar<strong>di</strong>, o Be-<br />
guar<strong>di</strong> , condannati da Papa Clemente<br />
V nel concilio <strong>di</strong> Vienna<br />
l'anno i3ii, appartenessero all'Or-<br />
<strong>di</strong>ne francescano. Tal errore determinò<br />
il successore <strong>di</strong> quel Pontefi-<br />
ce Giovanni XXII a replicar la condanna<br />
degli eretici Begar<strong>di</strong>, aggiungendovi<br />
l'espressa <strong>di</strong>chiarazione, non<br />
appartenere essi all' Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> san<br />
Francesco.<br />
BEGGA (s. ), fioriva nel secolo<br />
,
BEG<br />
VII. Era figlia <strong>di</strong> Pipino <strong>di</strong> Landen<br />
e sorella <strong>di</strong> s. Gertrude <strong>di</strong> Nivelle.<br />
Essendole stato ucciso il ma-<br />
rito Ansegisio mentr' era alla caccia,<br />
prese la risoluzione <strong>di</strong> abban-<br />
donare il mondo, e <strong>di</strong> consacrarsi<br />
interamente al suo Dio. Fece un<br />
pellegrinaggio a Roma , ed al suo<br />
ritorno fondò sette cappelle ad Anden<br />
sulla Mosa. Nello stesso luogo<br />
e<strong>di</strong>ficò un monistero, ed ottenute<br />
da santa Gertrude alcune l'eligio-<br />
se, le governò con molta prudenza<br />
e con zelo veramente ammirabile.<br />
Il numero delle vergini , che veni-<br />
vano a mettersi sotto la sua <strong>di</strong>re-<br />
zione, andava <strong>di</strong> giorno in giorno<br />
crescendo , e rese ben presto ce-<br />
lebre il nome <strong>di</strong> quel ritiro, il quale<br />
col progresso del tempo venne<br />
cangiato in un capitolo nobile, com-<br />
posto <strong>di</strong> trentadue canoniehesse, e <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>eci canonici per officiare all' alta-<br />
re. Finalmente Begga, dopo una vi-<br />
ta tutta consacrata alla gloria <strong>di</strong><br />
Dio, terminò la sua carriera nell'anno<br />
698. Il martirologio romano<br />
ne fa menzione nel giorno 1<br />
<strong>di</strong>cembre.<br />
BEGHINE Religiose. Circa l'anno<br />
690, venne fondato un moniste-<br />
ro, che ben presto acquistò molta<br />
celebrità, da s. Beggia, o Begga, sorel-<br />
la <strong>di</strong> s. Gertrude, e figlia <strong>di</strong> Pipino <strong>di</strong><br />
Landen, il quale ebbe per genitore il<br />
duca Carlomano, e per avo Carlo con-<br />
te <strong>di</strong> Hesbaye nel paese <strong>di</strong> Liegi. Si<br />
racconta, come <strong>di</strong>ce il Bonanni, Or<strong>di</strong>ni<br />
religiosi, che vi fondasse ella mi<br />
collegio <strong>di</strong> canonici, e canoniehesse<br />
le quali si obbligassero con voto a<br />
perseverare sino alla morte con os-<br />
servanza regolare. Ma perchè nel<br />
decorso degli anni mancò l' os-<br />
servanza, il Pontefice Pasquale II,<br />
creato nel 1 099, prescrisse un tenore<br />
<strong>di</strong> vita comune libera dai voti per<br />
7<br />
BEG 283<br />
le fanciulle, le «piali volessero osser-<br />
varla sotto la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un' ab-<br />
badessa . Quest' istituto , approva-<br />
to da Gregorio II, e poi da Boni-<br />
fazio IX, Martino V, Eugenio IV,<br />
e Nicolò V, fu poi conlermalo in<br />
congregazione.<br />
Abbiamo dal Novaes, nella vita<br />
<strong>di</strong> Clemente V, che i beguar<strong>di</strong>, e<br />
beguini, condannati nel 1 3 1 1 nel<br />
concilio <strong>di</strong> Vienna, poco prima nati<br />
in Germania, presero il nome<br />
da una società <strong>di</strong> donne <strong>di</strong>vote<br />
chiamate beguine , ne' Paesi Bassi,<br />
dove queste si sono conservate con<br />
e<strong>di</strong>ficazione fino a' giorni nostri, e<br />
però non furono esse comprese nel-<br />
la sentenza del concilio viennese, dalla<br />
quale anzi furono eccettuate formal-<br />
mente. Altri poi asseriscono, che alcune<br />
Beghine, fanciulle <strong>di</strong>vote, sta-<br />
bilite in molti luoghi, e principalmente<br />
in Anversa e nella Fiandra,<br />
essendo cadute nell' eresia de' Beguini,<br />
il generale concilio <strong>di</strong> Vienna<br />
abolisse il loro istituto, il quale<br />
tuttavia si mantenne fuori <strong>di</strong> Fran-<br />
cia. Ma Giovanni XXII, successore<br />
<strong>di</strong> Clemente V, ne spiegò il decreto<br />
, <strong>di</strong>chiarando formalmente , che<br />
non si erano abolite altre società,<br />
da quella in fuori delle Beghine cadute<br />
nell'eresia.<br />
Usano queste donne veste nera,<br />
avendo coperto il capo ed il pet-<br />
to, la gola , e le guancie. Ricuo-<br />
pronsi <strong>di</strong> panno bianco , secondo<br />
l' uso delle monache : hanno un<br />
manto, che da capo pende sino<br />
a terra, e se a loro piace maritar-<br />
si, lo possono, lasciando certa limo-<br />
sina alle Beghine povere, giacche<br />
la loro con<strong>di</strong>zione è tra la vita re-<br />
ligiosa, e la secolaresca, procaccian-<br />
dosi il sostentamento col lavoro del-<br />
le proprie mani. Il Mauburno, Clau<strong>di</strong>o<br />
Epeneco, il Molauo e -il Pcn-<br />
,
?.84 BEG<br />
notto molte altre cose raccontano<br />
delle Pieghine, non che il Garampi<br />
nella Vita della b. Chiara da ì\Ion~<br />
tefalco, Roma 17 55.<br />
Fra le altre cose <strong>di</strong>ce questo dot-<br />
to autore, che poca idea si ha og-<br />
gidì in Italia dell'istituto delle Beghi-<br />
ne. Circa l'anno i583, fra Antonio<br />
Pagani, minor osservante veneziano,<br />
istituì in Vicenza, e poi in altre<br />
parti, una Congregazione <strong>di</strong> pie<br />
donne, che sotto abito laicale, ma<br />
però uniforme e modesto, viveano<br />
unite senza voli. Queste <strong>di</strong>cevansi<br />
le Dimesse^ che perciò il Garampi<br />
considera quali Beghine. Vegga-<br />
si Cornaro, EccL Torcell. par. II,<br />
pag. 35 . 7<br />
BEG UARDI . Falsi spirituali<br />
scoperti in Germania nel principio<br />
del secolo XIV. 11 fondamento <strong>di</strong><br />
tutti i settarii, insorti nei secoli XII e<br />
XIII, era la stessa vita licenziosa te-<br />
nuta dal maggior numero dei cattoli-<br />
ci, e da buona parte del clero. Quin<strong>di</strong><br />
colla pompa <strong>di</strong> una vita povera,<br />
mortificata, e me<strong>di</strong>tativa facile era<br />
ai settarii l'illudere siffattamente la<br />
moltitu<strong>di</strong>ne, da formare <strong>di</strong> leggeri<br />
numerosi seguaci al loro partito, e da<br />
nascondere il loro veleno deposto<br />
nelle perniciose dottrine. Dal fondo<br />
del male ne usci un bene. Zelanti<br />
cattolici su quegli esempi , per im-<br />
pulso non d'ambizione , ma <strong>di</strong> vera<br />
cristiana carità, davano ai poveri le<br />
ricchezze loro , viveano col lavoro<br />
delle mani, me<strong>di</strong>tavano la Bibbia<br />
mantenevano la continenza, attendevano<br />
a sempre maggiore perfezione,<br />
e con tali mire, raccolti in unioni<br />
<strong>di</strong>stinte, stu<strong>di</strong>avano ogni via per dar<br />
buon esempio agli uomini. I Sommi<br />
Pontefici favorirono siffatte unioni,<br />
dalle quali nel secolo XIII sursero<br />
gli Or<strong>di</strong>ni dei men<strong>di</strong>canti, del riscatto<br />
degli schiavi, della Madonna<br />
,<br />
BEG<br />
della Mercede, de' serviti, dei cele-<br />
stini, ec. , e più altri ancora ne sa-<br />
rebbero comparsi, se il concilio la-<br />
terauense non avesse vietate nuove<br />
regole, e nuovi Or<strong>di</strong>ni religiosi.<br />
Tuttavolta nel secolo XIV dominava<br />
ancora la pia <strong>di</strong>vozione <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stinguersi con qualche pratica sin-<br />
golare, e moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> privali per-<br />
sino assumevano nuove fogge <strong>di</strong> ve-<br />
stito, e formando <strong>di</strong>verse società, si<br />
assoggettavano a regole particolari<br />
conformi al loro talento, od alla<br />
idea della cristiana perfezione con-<br />
cepita.<br />
Ma volendo alcuni <strong>di</strong> essi vivere<br />
secondo i proprii lumi, caddero ben<br />
presto in illusioni, e si resero degni<br />
del biasimo comune per la empietà<br />
dei loro insegnamenti, e per la pessima<br />
condotta <strong>di</strong> vita. Tali furono i<br />
beguar<strong>di</strong> o fraticelli, i dulcinisli, gli<br />
apostolici ed altri, ciascuna delle quali<br />
sette aveailsuo capo. I Beguar<strong>di</strong> per-<br />
tanto non ebbero orrore d'insegna-<br />
re, che l'uomo, anche mentre vive<br />
pellegrino su questa terra, può giungere<br />
a tal grado <strong>di</strong> perfezione, da<br />
<strong>di</strong>venire impeccabile, e da non aver<br />
mestieri <strong>di</strong> crescere in grazia ; che<br />
perciò non ha bisogno <strong>di</strong> esercitare<br />
gli atti delle cristiane virtù, né <strong>di</strong><br />
pregare né <strong>di</strong>giunare. Dicevano in-<br />
oltre, che l'uomo perfetto può ap-<br />
pagare ogni suo desiderio, avendo i<br />
sensi soggetti alla ragione ; che non<br />
è tenuto ad osservare la legge; che<br />
può conseguire quella perfetta bea-<br />
titu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> cui si gode nell'altra vi-<br />
ta ; che tutti gli uomini sono felici<br />
naturalmente, e non hanno d'uopo<br />
del lume della gloria per vedere e<br />
possedere Dio ; che la fornicazione<br />
non è peccato; che mentre si fa l'elevazione<br />
del corpo <strong>di</strong> Cristo, non<br />
è necessario che i perfetti si alzino,<br />
o che gli usino alcun atto <strong>di</strong> rispet-
BEI<br />
lo, perocché sarebbe un'imperfezio-<br />
ne ch'essi <strong>di</strong>scendessero dalla purità<br />
e dall'altezza della loro contempla-<br />
zione a fine <strong>di</strong> pensare al sacramen-<br />
to della Eucaristia, o alla passione<br />
<strong>di</strong> Gesù Cristo. Veggasi Dupin, sec.<br />
XIV, p. 366; d'Argentré Collectio<br />
ju<strong>di</strong>ciorum j Nata) Alexand. in secul.<br />
XIV.<br />
Tali errori furono condannati da<br />
Clemente V nel concilio <strong>di</strong> Vienna,<br />
celebrato nel 1 3 i i ; ma però la lo-<br />
ro setta non fu estinta, poiché venne<br />
ristabilita da certo Bertoldo tanto a<br />
Spira che in altri luoghi della Ger-<br />
mania. Una parte degli errori dei<br />
Beguar<strong>di</strong> fu adottata dai Dulcini-<br />
sli (Fe<strong>di</strong>), non perchè li avessero<br />
ricevuti dai Beguar<strong>di</strong> , ma perchè il<br />
libertinaggio è sempre il fine <strong>di</strong> so-<br />
miglianti sette. Per altro non con-<br />
vien confondere i Beguar<strong>di</strong>, <strong>di</strong> cui<br />
parliamo, coi Begar<strong>di</strong>, religiosi del<br />
terz'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Francesco. V. Be-<br />
gar<strong>di</strong>.<br />
BEHERIN. Città vescovile della<br />
<strong>di</strong>ocesi soggetta da Maphrien, poco<br />
lontana da Charmes , della quale,<br />
verso l'anno 846, fu vescovo Gior-<br />
gio giacobita , <strong>di</strong>poi deposto.<br />
BEI A (Bejen.). Città con residenza<br />
vescovile in Portogallo, Pax<br />
Julia, Pax Augusta , come la<br />
chiamarono i romani , ai quali deve<br />
la sua origine, e dai quali fu <strong>di</strong>-<br />
chiarata colonia, è cinta da mura, ed<br />
è <strong>di</strong>fesa da torri. Oltre la catte-<br />
drale , ha tre chiese parrocchiali,<br />
ed il Sommo Pontefice Clemen-<br />
te XIV, ad istanza del re Giusep-<br />
pe , la eresse in vescovato, <strong>di</strong>chia-<br />
randola suffraganea dell' arcivescovo<br />
d' Evora. Occupata da' mori , che la<br />
denominarono Pacca, Alfonso I re<br />
<strong>di</strong> Portogallo la ricuperò l' anno<br />
1162. Il re Dionisio del 1279 vi<br />
e<strong>di</strong>ficò un forte castello, e Giovan-<br />
BEL 28?<br />
ni TI, «alito al trono nel i4St> <strong>di</strong>-<br />
chiarolla ducato.<br />
BELALITE, o BELASESA. Cit-<br />
tà vescovile sotto la metropoli <strong>di</strong><br />
Cirta , della provincia <strong>di</strong> Numi<strong>di</strong>a<br />
nell' Africa. Adeodato suo vescovo,<br />
fu uno <strong>di</strong> quelli, che intervenne-<br />
ro alla celebre conferenza <strong>di</strong> Car-<br />
tagine. Vuole il Baluzio , che Belalite,<br />
e Belesesa siano una medesima<br />
città.<br />
BELCASTRO, o BELICASTRO.<br />
Città vescovile nel regno delle due<br />
Sicilie. Belicastrum , Gcneoca-<br />
strum in Calabria, da alcuni cre-<br />
duta la Chonia degli antichi, vuoi-<br />
si e<strong>di</strong>ficata sulle i-ovine <strong>di</strong> Petillia,<br />
e Pelizia. Aveva il titolo <strong>di</strong> ducato<br />
, ed apparteneva ad un ramo<br />
della famiglia Caracciolo. Era sede<br />
vescovile suffraganea <strong>di</strong> s. Severino,<br />
e si pretende che il suo vescovato<br />
fosse stato eretto dai greci , nell' ot-<br />
tavo secolo , o, secondo altri , nel<br />
decimo. Siccome i conti d'Aquino<br />
godevano la signoria <strong>di</strong> Belca-<br />
stro, i citta<strong>di</strong>ni pretendono che vi<br />
nascesse il dottor s. Tommaso. Ila<br />
la chiesa cattedrale de<strong>di</strong>cata all'Ar-<br />
cangelo s. Michele, ed il capitolo<br />
componevasi <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci canonici, fra i<br />
quali vi erano le <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> decano,<br />
arci<strong>di</strong>acono, cantore, tesoriere, gran<br />
penitenziere ed arciprete. Oltre il se-<br />
minario, ha pure alcuni conventi<br />
religiosi.<br />
BELEM de PARA (Belemcn. de<br />
Para). Città con residenza vesco-<br />
vile nel Brasile, capo-luogo della<br />
provincia dello stesso nome . Ha<br />
molte chiese e conventi , ed una<br />
bella cattedrale. Il palazzo dell'episco-<br />
pio ed il seminario occupano l' an-<br />
tico collegio de' gesuiti. Questa cit-<br />
tà dell'America meri<strong>di</strong>onale fu fon-<br />
data nel 161 5 da Francesco Cal-<br />
deira, incontro all' isola <strong>di</strong> Maraio,
286 BEL<br />
mentre la Spagna dominava il Por-<br />
togallo.<br />
BELESBUGD. Città episcopale<br />
della provincia della IMesia inferio-<br />
re, nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Francia, sotto<br />
la metropoli <strong>di</strong> Marcianopoli. Il Pon-<br />
tefice Innocenzo III, che nel 1204,<br />
<strong>di</strong>chiarò re de' bulgari e de blachi,<br />
il principe de' bulgari Carlo Giovanni,<br />
ad istanza <strong>di</strong> lui eresse in metropoli<br />
Belesbugd. Questa sede ebbe<br />
per vescovo Niceforo, autore <strong>di</strong> una<br />
bella preghiera, esistente nel mano-<br />
scritto 72 della biblioteca Coislin,<br />
il quale par che sia del 1072.<br />
BELGIO Regno. Anticamente col<br />
vocabolo Belgico s' in<strong>di</strong>cavano due<br />
provincie ecclesiastiche della Galli a<br />
Cornata. Pel primo Belgio , prima<br />
Belgica, intendevasi la provincia <strong>di</strong><br />
cui Treveci è la metropoli : conteneva<br />
essa l'arcivescovato <strong>di</strong> Treveri,<br />
e i vescovati suffragane! <strong>di</strong> Metz,<br />
Toul e \erdun. Il secondo Belgio,<br />
secunda Belgica, era la provincia<br />
<strong>di</strong> Rebus, Soissons, Chalons sur Marne,<br />
Laon, Senlis, Beauvais, Noyon,<br />
Boulogne, Cambray, Arras, Tournai<br />
e Terrovanne.<br />
La Belgica Gallia de'romani, poi<br />
Paesi-Bassi austriaci, ed in<strong>di</strong> Belgio,<br />
era porzione della Gallia, allorché ne<br />
fu fatta la general <strong>di</strong>visione da Giu-<br />
lio Cesare in Aquitania Celtica ,<br />
e Belgica. La moltitu<strong>di</strong>ne delle sue<br />
provincie fece sud<strong>di</strong>videre la Belgica<br />
nelle due descritte parti, e Treveri,<br />
metropoli della prima , fu colonia<br />
romana , e residenza <strong>di</strong> molti im-<br />
peratori , che la cura <strong>di</strong> vegliare<br />
alla <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> questa frontiera , ri-<br />
teneva nelle Gallie. La Belgica seconda<br />
, racchiudendo un numero<br />
maggiore <strong>di</strong> provincie, ed avendo<br />
Reims per capitale, comprendeva la<br />
Lorena, ed anche la Sciampagna,<br />
mentre la Belgica piuma compren-<br />
BEL<br />
deva una porzione dell' isola <strong>di</strong><br />
Francia, la Piccar<strong>di</strong>a e l'Artois.<br />
Nel terzo secolo si vuole sparsa<br />
la luce del vangelo sui belgi, giac-<br />
ché la chiesa <strong>di</strong> Treveri fu fondata,<br />
e successivamente governata dai ss.<br />
Eucario, Valerio e Materno. San<br />
Valerio, mandato da Roma nelle<br />
Gallie sul finir del terzo secolo, fu<br />
successore <strong>di</strong> s. Eucario sulla sede<br />
<strong>di</strong> Treveri. S. Materno, che ai due<br />
precedenti era stato sostituito dalla<br />
Santa Sede a pre<strong>di</strong>car la fede in<br />
queste parti, fu successivamente ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Colonia , e <strong>di</strong> Treveri<br />
morendo qualche anno avanti il<br />
347, e l'Alsazia l'onora come suo<br />
apostolo.<br />
Fino al secolo V il Belgio fu<br />
dominato da' romani , in<strong>di</strong> ne <strong>di</strong>vennero<br />
padroni i franchi, che lo<br />
incorporarono al loro regno <strong>di</strong> Au-<br />
strasia, formando in appresso parte<br />
delle <strong>di</strong>ciassette provincie de'Paesi Bas-<br />
si, da Filippo il Buono re <strong>di</strong> Bor-<br />
gogna riunite sotto il suo scettro, e<br />
nel 1 540 passate sotto la sovranità <strong>di</strong><br />
Massimiliano I re de romani , e finalmente<br />
trasmesse in Filippo II re<br />
<strong>di</strong> Spagna , come erede del suo<br />
genitore Carlo V. Ribellatesi le<br />
<strong>di</strong>ciassette provincie a Filippo II,<br />
nel 1 579, questi non potè impe<strong>di</strong>re la<br />
proclamazione dell' in<strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong><br />
sette <strong>di</strong> esse, e l'erezione loro in<br />
repubblica, <strong>di</strong>chiarandosi Guglielmo<br />
d' Orange Slatolder. Perciò i Paesi<br />
Bassi <strong>di</strong>vennero il teatro <strong>di</strong> sangui-<br />
nose guerre, descritte dal Car<strong>di</strong>nal<br />
Bentivoglio, nella sua Storia della<br />
guerre <strong>di</strong> Fiandra. Riusciti inutili<br />
gli sforzi della Spagna, la repubblica<br />
d' Olanda , e delle sette provincie<br />
unite fu consolidata, ed i Paesi<br />
Bassi , col Belgio , rimasero sotto<br />
1 antico dominio, e si <strong>di</strong>stinsero col<br />
nome <strong>di</strong> Fiandre.<br />
,
BEL<br />
Frattanto pei progressi, che il<br />
calvinismo fece ne' Paesi Bassi, fu-<br />
rono istituite le missioni del Bel-<br />
gio, la cui giuris<strong>di</strong>zione spettava al<br />
nunzio <strong>di</strong> Colonia; ma questa fu<br />
tolta da Papa Clemente Vili, eletto<br />
nel 1592. Per far opposizione agli<br />
sforzi dell'errore, investì della giu-<br />
ris<strong>di</strong>zione il nuovo nunzio <strong>di</strong> Brus-<br />
selles capitale del Belgio, nunziatura<br />
che quin<strong>di</strong> da quel Pontefice ripe-<br />
te l' origine.<br />
Dopo la riconosciuta in<strong>di</strong>penden-<br />
za delle provincie unite, gli spa-<br />
gnuoli conservarono tranquillamen-<br />
te il Belgio, fino alla morte <strong>di</strong><br />
Carlo II, per cui insorta la guer-<br />
ra <strong>di</strong> successione, descritta dall' Ot-<br />
tierì, nel 1706, terminò la loro<br />
dominazione, stante la celebre vit-<br />
toria riportata a Rainilliers dal<br />
duca <strong>di</strong> Malboroug. Da questo avvenimento<br />
porzione delle <strong>di</strong>eci pro-<br />
vincie riconobbe per suo sovrano<br />
Carlo VI d' Austria , che nel 1 7 1 1<br />
<strong>di</strong>venne imperatore, ed avendole<br />
definitivamente la Spagna a lui ce-<br />
dute neiranno 1714? le <strong>di</strong>eci pro-<br />
vincie presero il nome <strong>di</strong> Paesi<br />
Bassi Austriaci. Sua figlia, ed erede<br />
Maria Teresa imperatrice regina,<br />
le conservò sino al 174*3 in cui i<br />
francesi ne fecero la conquista, meno<br />
una parte del Luxemburghese.<br />
In<strong>di</strong> 1' Inghilterra, e la stessa Olanda<br />
aiutarono l'Austria a riconqui-<br />
starle; ma a cagione <strong>di</strong> terribili<br />
rivoluzioni, queste provincie si sot-<br />
trassero <strong>di</strong> nuovo all' imperiale autorità<br />
<strong>di</strong> Giuseppe li figlio <strong>di</strong> Ma-<br />
ria Teresa. V. Austria.<br />
In conseguenza delle riforme ec-<br />
clesiastiche ne' Paesi Bassi, il <strong>di</strong>s-<br />
gusto fu tale, che degenerò in un'a-<br />
perta insurrezione, nell'anno 1786,<br />
manifestatasi per opera degli alun-<br />
ni ai io novembre in occasione<br />
BEL 287<br />
dell' apertura del seminario gene-<br />
rale eretto in Lovanio : e la celebre<br />
università <strong>di</strong> quella città non<br />
mancò <strong>di</strong> opporsi vigorosamente al-<br />
lo stabilimento del detto seminario.<br />
Intanto 1' imperatore chiamò<br />
a Vienna la propria sorella gover-<br />
natrice dei Paesi Bassi, tacciandola<br />
d'indulgente co' belgi se<strong>di</strong>ziosi, e le<br />
sostituì con poteri illimitati il conte<br />
<strong>di</strong> TrautsmandorfT. Attribuivasi al<br />
nunzio Pontificio, residente in Brus-<br />
selles la <strong>di</strong>stribuzione d'una bolla, che<br />
condannava un opuscolo pubblicato<br />
a Vienna nel 1782, in tempo che<br />
Pio VI colà trovavasi , che avea<br />
per titolo : Cos J<br />
h il Papa ? e da tal<br />
promulgazione ebbe luogo la insur-<br />
rezione dei seminaristi <strong>di</strong> Lovanio,<br />
per cui il nunzio fu espulso da' Paesi<br />
Bassi , ed il Car<strong>di</strong>nal arcivescovo <strong>di</strong><br />
Malines , fu chiamato alla corte , a<br />
render conto <strong>di</strong> sua condotta , ol-<br />
tre essere stati ammoniti , e casti-<br />
gati alcuni vescovi ed altri ecclesia-<br />
stici.<br />
Rinnovatosi 1' or<strong>di</strong>ne a' vescovi<br />
<strong>di</strong> sopprimere i loro seminarli, ed<br />
invitati gli alunni a recarsi al solo<br />
<strong>di</strong> Lovanio, alle minacce del governo<br />
seguirono non poche punizioni,<br />
e soppressioni <strong>di</strong> abbazie e con-<br />
venti, insieme alla celeberrima unione<br />
de' Bollan<strong>di</strong>sti, che accrebbe il<br />
general malcontento. Fu allora che<br />
Giuseppe lì emanò un e<strong>di</strong>tto in<br />
cui permise i seminarli vescovili, e<br />
con altre provvidenze stimò assi-<br />
curare la felicità spirituale, e tem-<br />
porale del popolo Belgico, e salva-<br />
re le usanze del paese, insieme alla<br />
libertà della chiesa belgica ; ma a<br />
fronte <strong>di</strong> questo, la nazione continuò<br />
a mostrarsi malcontenta. Quin-<br />
<strong>di</strong> fu che quell'imperatore invocò<br />
V aiuto del Pontefice Pio VI per<br />
pacificare gli animi, ed il Papa
2-S8 BEL BEL<br />
scrisse al Car<strong>di</strong>nal Franckemberg si , ed alieno da ogni novità in fat-<br />
<strong>di</strong> Malines ed a' vescovi d' An- to <strong>di</strong> religione, non potè contener-<br />
versn, delle provincie del Belgio, si, e, nell'anno 1799, proruppe in<br />
e della Fiandra austriaca, un a- una furiosa rivoluzione. I repubbli-<br />
postolico breve . Sfortunatamente cani, cbe con reciproca strage du-<br />
il governo continuò a riguardare i ravano fatica a domare quest' altra<br />
prelati, e gli ecclesiastici come pa- vandea , si scagliarono a danno dei<br />
trocinatori dell' insurrezione, ed or- sacerdoti cattolici , incolpandoli <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>nò l' arresto del Car<strong>di</strong>nal arcive- aver promossa la ribellione , e li<br />
scovo <strong>di</strong> Malines, e del vescovo <strong>di</strong> cacciarono in esilio ; onde ogni gior-<br />
An versa, cbe fuggirono nel territo- no si accrebbe la deplorabile con<strong>di</strong>-<br />
rio olandese, e scrissero al Sommo zione della religione in queste pro-<br />
Pontefice, vincie, già si floride, e sì <strong>di</strong> vote ai-<br />
Mentre i Paesi Bassi erano in la Santa Sede,<br />
aperta ribellione , favoriti dall' O- 11 Belgio prima dell' invasione<br />
landa, mori Giuseppe II ai no fèb- francese, sotto il nome <strong>di</strong> Paesi-<br />
braio 1790. Pei nuovi regolamenti Bassi Austriaci comprendeva 1. il<br />
del suo fratello , e successore Leo- ducato <strong>di</strong> Brabante , <strong>di</strong>viso in au-<br />
poldo li, i popoli del Belgio ritor- striaco ed olandese; il marchesato<br />
narono all'ubbi<strong>di</strong>enza, me<strong>di</strong>ante un <strong>di</strong> Anversa; la signoria <strong>di</strong> Malines;<br />
generale perdono , rilasciandosi ai la contea <strong>di</strong> Fiandra , <strong>di</strong>visa in<br />
vescovi <strong>di</strong> regolare gli affari eccle- olandese , austriaca e francese ; la<br />
s'instici, e tutto si ristabilì negli an- contea <strong>di</strong> Hainaut ; quella <strong>di</strong> Na-<br />
tichi <strong>di</strong>ritti e privilegi. Poco durò mur ; il ducato <strong>di</strong> Lu^emburgo e<br />
la quiete del Belgio, poiché, scop- <strong>di</strong> Limburgo, e la Gheldria meripiata<br />
la rivoluzione <strong>di</strong> Francia, ed <strong>di</strong>onale, che appartenevano all' Auerettasi<br />
questa in repubblica, le prò- stria, e che questa cedette alla Franvincie<br />
de' Paesi Bassi <strong>di</strong>vennero sue eia pei trattati <strong>di</strong> Campo Formio<br />
conquiste, dopo la battaglia <strong>di</strong> Fleu- nel 179", e <strong>di</strong> Luneville : a.° Il<br />
rus nel 1794- Da per tutto seguì paese così detto della Generalità<br />
lo spoglio del santuario, la ven<strong>di</strong>- formato dalle porzioni della Fran-<br />
ta all' incanto de' sacri arre<strong>di</strong>, e la eia, dal ducato <strong>di</strong> Limburgo, dalla<br />
<strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> quanto era stato sino Gheldria meri<strong>di</strong>onale, e dal vesco-<br />
allora riguardato da que' popoli col vato <strong>di</strong> Liegi, cbe le provincie uni-<br />
più religioso rispetto. L'università te cedettero alla Francia nel 179^.<br />
<strong>di</strong> Lovanio, e tutti i monisteri ven- 3° Tutto il vescovato <strong>di</strong> Liegi, cenerò<br />
soppressi, oltre lo spoglio del- duto similmente alla Francia dopo<br />
le cose sacre; s'inquietarono le co- il congresso <strong>di</strong> Rastadt del 1799, e<br />
scienze, si perseguitò il clero , ed la pace <strong>di</strong> Luneville. Quin<strong>di</strong> il Bel-<br />
il Car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Malines, per essersi gio sotto i francesi fu <strong>di</strong>viso in no-<br />
opposto al giuramento, che esigeva ve <strong>di</strong>partimenti incorporati all' im-<br />
il <strong>di</strong>rettorio francese, <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o alla pero; cioè, della Dyle, della Scheimonarchia,<br />
hi proscritto con un de- da, della Foreste, <strong>di</strong> Jemmapes,<br />
creto <strong>di</strong> deportazione, ed insieme dell' O urte, della Lys, della Mosa<br />
con esso tutti quelli, che ne aveva- inferiore , delle due Nethes , e <strong>di</strong><br />
no imitato l'esempio. 11 popolo Bel- Sambra e Mosa.<br />
gico geloso de' suoi antichi privile- Assunto al Pontificato nel 1800
BEL<br />
Pio VII, fii restituita alle chiese<br />
del Belgio la tranquillità, turbata<br />
da <strong>di</strong>ssensioni pel giuramento d' o-<br />
<strong>di</strong>o alla monarchia. 11 paterno cuo-<br />
re <strong>di</strong> Pio VII, che col mezzo del<br />
Car<strong>di</strong>nal Caprara legato a Intere<br />
restituiva la tranquillità alle chiese<br />
dell'antica Francia, non <strong>di</strong>menticò<br />
quelle del Belgio non meno a lui ca-<br />
re , e degne delle sue apostoliche<br />
sollecitu<strong>di</strong>ni. Queste <strong>di</strong>ocesi insieme<br />
con quella <strong>di</strong> Liegi erano state sino<br />
a quell' epoca in preda alle <strong>di</strong>ssen-<br />
sioni a motivo del giuramento d'o-<br />
<strong>di</strong>o alla monarchia. Tale sorta <strong>di</strong><br />
giuramento non s'era voluto presta-<br />
re da molti zelanti ecclesiastici, del<br />
qual rifiuto, come <strong>di</strong>cemmo, avea<br />
dato 1' esempio 1' arcivescovo <strong>di</strong> Ma-<br />
lines Car<strong>di</strong>nal Franckemberg. Per lo<br />
che erano essi esposti alle persecuzioni<br />
del <strong>di</strong>rettorio francese, ed all'esilio.<br />
Al contrario altri ecclesiastici <strong>di</strong> quel-<br />
le <strong>di</strong>ocesi avevano creduto <strong>di</strong> poter<br />
giurare in coscienza , considerando<br />
quel giuramento, come una semplice<br />
formola <strong>di</strong> fedeltà dal governo<br />
prescritta; onde questi ecclesiastici<br />
venendo riguardati come scismati-<br />
ci ed eretici, ne nascevano <strong>di</strong>spute,<br />
e <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e pregiu<strong>di</strong>zievoli alla reli-<br />
gione, e contrarie al vincolo della<br />
cristiana carità. Per la qual cosa il<br />
Car<strong>di</strong>nal Caprara ai i <strong>di</strong>cembre<br />
1801, da Parigi inviò a' vescovi del<br />
Belgio un breve del Sommo Pontefice<br />
contenente un insegnamento dom-<br />
malico, col quale invitando tutti al-<br />
la pace, ed alla primiera concor<strong>di</strong>a,<br />
colmando <strong>di</strong> lo<strong>di</strong> quei, che non avevano<br />
prestato il giuramento, impo-<br />
se agli altri la sottoscrizione <strong>di</strong> ana-<br />
loga formola. Questo breve produs-<br />
se ben presto in tutti i <strong>di</strong>partimen-<br />
ti utilissimi effetti, avendogli presta-<br />
lo obbe<strong>di</strong>enza i più ragguardevoli<br />
del clero. 11 Car<strong>di</strong>nal Franckem-<br />
BEL 289<br />
berg si ritirò in patria, onde gli<br />
successe nella sede monsignor Bo-<br />
quelure , e per le sue premure, la<br />
più bella chiesa <strong>di</strong> Malines, che nei<br />
delirii della rivoluzione era stata can-<br />
giata in tempio della ragione, in<strong>di</strong><br />
in tempio delle leggi, fu ridonata al<br />
cattolico culto.<br />
Nel 1 8 1 4 sollevossi a nuovi de-<br />
stini la contrada de'Paesi-Bassi, e del<br />
Belgio, mentre dopo duecento cin-<br />
quanta anni si videro riunirsi le <strong>di</strong>-<br />
ciassette provincie (meno qualche trat-<br />
to rimasto alla Francia) ed accre-<br />
sciute del Luxemburghese, costitui-<br />
re un regno sotto il nome <strong>di</strong> Pae-<br />
si-Bassi ; e l'Aja per l'Olanda, e<br />
Brusselles pel Belgio, ambedue furono<br />
<strong>di</strong>chiarale residenze del sovrano<br />
alternativamente , <strong>di</strong>venendone re<br />
Guglielmo Federico I , <strong>di</strong>scendente<br />
de' principi d'Orange, che ne prese<br />
il titolo, e le insegne ai 16 marzo<br />
18 15. Il nuovo regno de'Paesi-<br />
Bassi, secondo l'atto del congresso<br />
<strong>di</strong> Vienna, formato degli stati <strong>di</strong> O-<br />
lancla , e delle provincie de' Paesi-<br />
Bassi cattolici (membri troppo a <strong>di</strong>r<br />
vero fra loro <strong>di</strong>scordanti <strong>di</strong> religione<br />
e <strong>di</strong> costumi ) sempre era stato<br />
in preda a continue religiose turbo-<br />
lenze, benché per cause <strong>di</strong>verse. Ne-<br />
gli stati d' Olanda, dove calvinista<br />
è la religione dominante , appena<br />
il re Guglielmo I erasi stabilito nel<br />
dominio, incontanente gli scismatici<br />
d'Utrecht, avendo ripigliata baldan-<br />
za, eransi uniti sotto la protezione<br />
del governo ad eleggere un nuovo<br />
vescovo sino dal 18 14 nella persona<br />
<strong>di</strong> Villibrod Vanos, che sacrile-<br />
gamente si fece consacrare. Il zeo<br />
lanle Pontefice Pio VII non avea<br />
mancato con suo breve a' cattolici<br />
d'Olanda <strong>di</strong> condannare tale elezio-<br />
ne. Ciò non ostante continuavano gli<br />
scismatici a voler farsi credere cat-<br />
37
29<br />
BEL<br />
telici a <strong>di</strong>spetto del Papa, ed il giorno<br />
i3 giugno 1825 il capitolo <strong>di</strong><br />
Deventer, conservando la medesima<br />
protervia, elesse era nuovo vescovo<br />
nella persona <strong>di</strong> Guglielmo Vet, il<br />
quale secondo i canoni del co<strong>di</strong>ce<br />
giansenistico, con lettera de' 1 3 giugno,<br />
<strong>di</strong>ede partecipazione a Leone<br />
XII <strong>di</strong> sua elezione, e consacrazione<br />
; ma questo magnanimo Ponte-<br />
fice con breve del 29 agosto respin-<br />
se tal nuovo audace attentato.<br />
Le <strong>di</strong>ocesi del Belgio, siccome anco-<br />
ra venivano governate dal concordato<br />
stipulalo fra Pio VII, e l'imperatore<br />
Napoleone nel 1807, soggiaceano a<br />
continue inquietu<strong>di</strong>ni per parte <strong>di</strong><br />
alcuni ecclesiastici , che trasportati<br />
da eccessivo zelo, sostenevano non<br />
doversi osservare quella sorte <strong>di</strong> re-<br />
golamento, mentre altri trascorrevano<br />
sino al segno <strong>di</strong> negare obbe<strong>di</strong>enza<br />
al re Guglielmo I, perchè non cat-<br />
tolico. Era riserbata dalla Provvi-<br />
denza un' opera del maggior rilievo<br />
al gran Leone XII, il quale colla<br />
assistenza del Car<strong>di</strong>nal Cappellai'!<br />
ora regnante Pontefice Gregorio<br />
XVI, e col conte <strong>di</strong> Celles amba-<br />
sciatore, e ministro plenipotenziario<br />
de' Paesi-Bassi, giunse a conchiude-<br />
re un concordato, che tutti questi<br />
<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni troncava dalle ra<strong>di</strong>ci, ed<br />
insieme accomodava gli affari dei<br />
cattolici in Olanda, che ascendevano<br />
circa al numero <strong>di</strong> settecento mila.<br />
Ripieno <strong>di</strong> santo giubilo, nel conci-<br />
storo segreto de' 17 settembre 1827,<br />
Leone XII con allocuzione parteci-<br />
pò al sacro Collegio, che la elezione<br />
de' vescovi si farebbe dai rispettivi<br />
capitoli , i quali dovevano recare a<br />
cognizione del re coloro , eh' essi<br />
giu<strong>di</strong>cavano degni del pastoral mi-<br />
nistero ; il re poter cancellare tra<br />
questi il nome <strong>di</strong> qualcuno, che a<br />
lui fosse stato meno gra<strong>di</strong>to; il ca-<br />
,<br />
BEL<br />
pitelo poi dover presentare l' elet-<br />
to al Pontefice per l'istituzione ca-<br />
nonica. A regolare l' esecuzione del<br />
concordato, venne poco dopo inviato<br />
alla corte <strong>di</strong> Brussclles monsignor<br />
Francesco Capaccini , come quegli<br />
che avea avuto gran parte nella<br />
stipulazione <strong>di</strong> accordo sì vantag-<br />
gioso, mentre monsignor Nasalli già<br />
nunzio in Brusselles, fin dal 1827,<br />
era stato premiato colla porpora<br />
per tutto quello, che anteriormente<br />
avea fatto ad appianare le <strong>di</strong>ffi-<br />
coltà.<br />
Nel Belgio rinacque momentanea<br />
la calma, quando <strong>di</strong> nuovo scom-<br />
pigliavasi la Francia governata dal<br />
re Carlo X. Non andò guari, che nel<br />
i83o, scoppiata la rivoluzione in<br />
Francia , per la memoranda cata-<br />
strofe delle tre giornate <strong>di</strong> luglio,<br />
proclamata la costituzione a' g ago-<br />
sto, Luigi Filippo duca d'Orleans<br />
fu acclamato re de' francesi. L' in-<br />
cen<strong>di</strong>o prontamente si propagò nel<br />
confinante Belgio, ed ai 7 settem-<br />
bre Brusselles fu teatro d' insurre-<br />
zione, onde le truppe olandesi do-<br />
vettero lasciarla ai 28 dello stesso<br />
mese. Le gran<strong>di</strong> potenze s' intromi-<br />
sero per far cessare le ostilità fra<br />
l' Olanda e il Belgio , per cui nel<br />
marzo del i83i, Surlet de Chokier<br />
fu nominato reggente del Belgio.<br />
Eretto poscia in reame in<strong>di</strong>penden-<br />
te , e <strong>di</strong>viso dall' Olanda pel con-<br />
gresso nazionale del Belgio, ai 4 ghi-<br />
gno fu eletto in re del Belgio, Leopoldo<br />
I Saxe-Coburgo- Gotha principe<br />
che accettò con alcune con<strong>di</strong>zioni la<br />
corona ai 26 dello stesso mese. Ai<br />
1 2 luglio entrò egli in Brusselles, e<br />
formalmente ascese il trono a' 2 1 lu-<br />
glio. Presa nel i832 in moglie Lui-<br />
sa figlia del suddetto re dei franceo<br />
si , gli <strong>di</strong>ede essa alla luce i principi<br />
Leopoldo Luigi, e Filippo Eu-<br />
,
BEL<br />
genio, i quali con estrema consola-<br />
zione dei belgi e del cattolicismo, sono<br />
educati nella religione cattolica.<br />
II regno del Belgio è stato rico-<br />
nosciuto anche dall' Olanda, me<strong>di</strong>ante<br />
cessione <strong>di</strong> una parte del Lim-<br />
burgo, e del Luxemburgo; ha cinque<br />
vescovati, ed un arcivescovato,<br />
cioè Malines, Gand , Liegi, JNamur,<br />
Tournay, e Bruges, nuovamente eret-<br />
to nel concistoro de' 2 3 giugno 1 834,<br />
dal regnante Pontefice Gregorio XVI.<br />
Questo Pontefice pose al colmo la<br />
letizia dei belgi, col premuovere al<br />
Car<strong>di</strong>nalato, ai i3 settembre 1 838,<br />
l'arcivescovo <strong>di</strong> Malines, Engelberto<br />
Sterckx, col titolo presbiterale <strong>di</strong> s.<br />
Bartolomeo nell'Isola. Attualmente la<br />
Santa Sede tiene a Brusselles presso<br />
il re, un prelato internunzio aposto-<br />
lico, ed inviato straor<strong>di</strong>nario, ed in<br />
Boma evvi un regio inviato straor-<br />
<strong>di</strong>nario e plenipotenziario, con ri-<br />
spettiva legazione. Ve<strong>di</strong> gli articoli<br />
non solo dei mentovati vescovati, ma<br />
<strong>di</strong> Brusselles, e Paesi Basst.<br />
BELGBADO e SEMENDBIA<br />
(Bellogra<strong>di</strong>en. et Semendrien.). Ve-<br />
scovati uniti. Belgrado nella Ser-<br />
via, celebre città capitale della Servia,<br />
chiamata anche Alba Graeca,<br />
Alba Bulgarica , e Singi<strong>di</strong>num , si<br />
crede occupare l'area <strong>di</strong> Taurinum,<br />
una delle più forti dell' impero ottomano.<br />
\ i risiede il vescovo <strong>di</strong> ri-<br />
to greco, e vi è pure il vescovo<br />
latino , che s' intitola vescovo <strong>di</strong><br />
Belgrado e Semendria. La sua sede<br />
venne fondata da Innocenzo X, Papa<br />
del 1 644) e da hii fu fatta sulTraga-<br />
nea d' Antivari. Da ultimo venne<br />
eletto a governarla dal regnante<br />
Pontefice, per le istanze dell'impera-<br />
tore d'Austria Fer<strong>di</strong>nando I, l'at-<br />
tuai vescovo Giuseppe Schrott, preconizzato<br />
nel concistoro de' 19 mag-<br />
gio 1837.<br />
BEL 291<br />
Sotto i romani fu appellata Singi<strong>di</strong>num,<br />
e fece parte dell' impero<br />
orientale : successivamente yi dominarono<br />
i visigoti, i goti e gli unni.<br />
Nel i^5G fu liberala dall'asse<strong>di</strong>o dei<br />
turchi e dal formidabile Maometto<br />
II, pei potenti soccorsi del Pontefice<br />
Calisto III, che vi spedì per legato<br />
il celebre Car<strong>di</strong>nal Caivaial. Le pro-<br />
dezze <strong>di</strong> Giovanni Lrmiade, princi-<br />
pe <strong>di</strong> Transilvania, chiamato il (errore<br />
de J<br />
turchi, e l' ardente zelo<br />
<strong>di</strong> s. Giovanni da Capistrano, che<br />
con un crocefisso inalberato in mano<br />
avea arruolato un esercito <strong>di</strong> qua-<br />
ranta mila uomini, fecero ai 6 agosto<br />
ai cattolici riportare una com-<br />
piuta vittoria sugli ottomani. Bi-<br />
correndo in tal giorno la festa della<br />
Trasfigurazione del Signore, Calisto<br />
III per gratitu<strong>di</strong>ne, ed in memoria<br />
dell'avvenimento la rese più cele-<br />
bre. V. Tom masi no , De <strong>di</strong>eruni<br />
festor. celebralione lib. II , e. 19<br />
§ i4- Anche nel r442 Amurat li<br />
avea asse<strong>di</strong>ato invano Belgrado.<br />
All'ingran<strong>di</strong>rsi della potenza tur-<br />
ca, gì' indeboliti principi serviani<br />
salvarono Belgrado col cederla per<br />
una somma al re d' Ungheria, per<br />
cui trovavasi in potere dell'impera-<br />
tore Carlo V, quando Solimano II<br />
se ne fece padrone nel 1022. Fino<br />
al 1668 fu sempre Belgrado soggetto<br />
<strong>di</strong> sanguinose <strong>di</strong>spute, e sostenne pa-<br />
recchi memoran<strong>di</strong> asse<strong>di</strong>i. In detto<br />
anno fu presa per Leopoldo I, da Mas-<br />
similiano elettore <strong>di</strong> Baviera ; ma i<br />
turchi la ricuperarono nel 1 690,<br />
essendosi inutilmente tentato <strong>di</strong> tor-<br />
gliela nell'anno i6g3; anzi col tratta-<br />
to <strong>di</strong> Carlowitz del 1699, fu cedu-<br />
ta a' turchi. Tuttavia nell'impero<br />
<strong>di</strong> Carlo VI, il celebre principe Eu-<br />
genio mise 1' asse<strong>di</strong>o a Belgrado, e<br />
se ne rese padrone a' 1 7 agosto<br />
17 17, per la qual vittoria il Pon-
acp BEL<br />
tefice Clemente XI intuonò un so-<br />
lenne Te Deum nella basilica vati-<br />
cana, e per tre giorni fece fare in<br />
Ptoma fuochi eli gioia. La pace <strong>di</strong><br />
Passanrwitz però convalidò il possesso<br />
<strong>di</strong> questa città all'Austria. Non<br />
ostante, nel 1789, Belgrado fu restituita<br />
a'turchi, ma nel 1789, il ma-<br />
resciallo Laudou vi colse gli allori<br />
mentre nelle successive guerre ser-<br />
viane le armi <strong>di</strong> Czerni Giorgio la<br />
sottrassero ancora al dominio turco.<br />
Ma dovendo abbandonarla, fece sal-<br />
tar in aria la cittadella, ed abbru-<br />
ciarne i sobborghi , rimanendo finalmente<br />
in sovranità della Porta. V.<br />
Servia e Semendria.<br />
BELGRADO. Città vescovile suffraganea<br />
d'Arcida, metropoli <strong>di</strong> Bul-<br />
garia, che poi <strong>di</strong>venne metropolitana,<br />
dopo effettuata la sua unione<br />
alla sede <strong>di</strong> Canina.<br />
BELINIA. Città vescovile d' Afri-<br />
ca, un vescovo della quale si recò<br />
alla conferenza <strong>di</strong> Cartagine, ed un<br />
altro, chiamato Donato, sottoscrisse<br />
gli atti del concilio <strong>di</strong> Cabarsussa,<br />
celebrato nel 893 sopra Primiano<br />
vescovo <strong>di</strong> Cartagine. S' ignora però<br />
a qual provincia Belinia appartenesse.<br />
BELLA GIO Guido, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Guido Bellagio nacque a Firenze<br />
circa il termine del secolo XI, ed<br />
Innocenzo II, nella quarta promozione<br />
, fatta a Roma nelle tempora<br />
del <strong>di</strong>cembre 11 38, creollo<br />
prete Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong> s. Gri-<br />
sogono. Poscia in qualità <strong>di</strong> legato<br />
apostolico venne spe<strong>di</strong>to nel regno<br />
<strong>di</strong> Aragona; e nel 11 47 fu presente<br />
al gran congresso tenutosi a To-<br />
lemaida d' Oriente, al quale intervennero<br />
ancora l' imperatore, il re<br />
<strong>di</strong> Francia, quello <strong>di</strong> Gerusalemme,<br />
oltre a molti vescovi e principi. Si<br />
trovò alla elezione <strong>di</strong> Celestino II,<br />
<strong>di</strong> Lucio II, <strong>di</strong> Eugenio III, <strong>di</strong> Ana-<br />
,<br />
BEL<br />
stasio e <strong>di</strong> Adriano IV, e dopo <strong>di</strong>-<br />
ciassette o <strong>di</strong>ciotto anni <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nala-<br />
to, circa il 11 55, ovvero circa il<br />
11 56, morì. Sottoscrisse ad una<br />
bolla <strong>di</strong> Lucio II e <strong>di</strong> Eugenio III,<br />
il primo dei quali governava la Chie-<br />
sa nel 1 1 44? e 1' altro nel 1 1 4^-<br />
BELL .AI Giovanni , Car<strong>di</strong>nale.<br />
Giovanni Bellai nacque nelle Gallie<br />
da famiglia assai ragguardevole, nel<br />
1492, e fu in effetto assai <strong>di</strong>stin-<br />
to in letteratura. Fino dai primi<br />
anni applicossi seriamente agli stu-<br />
<strong>di</strong>i, e riuscì a tale, che le sue poe-<br />
sie e prose, scritte molto elegante-<br />
mente, si leggono volentieri dagli<br />
eru<strong>di</strong>ti. Si <strong>di</strong>ede poi all'acquisto<br />
delle scienze più. al'e e sublimi nel-<br />
la università <strong>di</strong> Sorbona , ed ebl>e<br />
l' abbazia <strong>di</strong> s. Gildas ; quin<strong>di</strong> nel<br />
i532, ebbe il vescovato <strong>di</strong> Baiona<br />
da Clemente V II, che poi nel medesimo<br />
anno lo trasferì a quello <strong>di</strong> Pa-<br />
rigi. Là ricevette l' imperatore Carlo<br />
V, che, nel i54o, per la Fran-<br />
cia si conduceva nelle Fiandre. Nel<br />
1 54 r ) Paolo III, a titolo <strong>di</strong> am-<br />
ministrazione gli aggiunse la chie-<br />
sa <strong>di</strong> Limoges, ove i monaci <strong>di</strong> s.<br />
Marziale furono ridotti allo stato<br />
<strong>di</strong> canonici secolari. 11 medesimo<br />
Papa, nel 1 544> lo propose alla<br />
chiesa <strong>di</strong> Bordeaux, e nel 1 546, a<br />
quella <strong>di</strong> Mans. Era a Marsiglia<br />
quando Francesco I, nel 1 533, si<br />
abboccò con Clemente VII, ed al-<br />
lora fu conchiuso il matrimonio <strong>di</strong><br />
Enrico II duca d' Orleans, poi re<br />
<strong>di</strong> Francia e Caterina de' Me<strong>di</strong>ci<br />
nipote al Pontefice. Quin<strong>di</strong> il Beilai<br />
fu spe<strong>di</strong>to ambasciatore prima<br />
in Inghilterra per accomodare gli<br />
affari del re e ridurlo <strong>di</strong> nuovo al-<br />
l' obbe<strong>di</strong>enza verso la Santa Sede ,<br />
poi a Roma per fare gli ultimi ten-<br />
tativi circa quello sgraziatissimo prin-<br />
cipe. Fu allora, che Paolo III lo<br />
,
BEL<br />
creò prete Car<strong>di</strong>nale del titolo <strong>di</strong><br />
s. Cecilia, nella seconda promozione,<br />
(atta a Roma li 29 maggio del<br />
i535; titolo, che nel i555 sotto<br />
Paolo IV, cambiò col vescovato <strong>di</strong><br />
Ostia e Yelletri. Assente poi Francesco<br />
I, al quale fu carissimo , ed<br />
a cui persuase la costruzione del<br />
gran collegio reale <strong>di</strong> Parigi, che<br />
ebbe poi luogo nel i52q, governò<br />
quella capitale in qualità <strong>di</strong> viceré.<br />
Fu ai conclavi <strong>di</strong> Giulio III, Mar-<br />
cello II, Paolo e Pio IV, ed a quei<br />
<strong>di</strong> Paolo ebbe voti pel Sommo<br />
Pontificato. Assistette nel 1 547 cou<br />
altri nove Car<strong>di</strong>nali ai funerali <strong>di</strong><br />
Francesco I, al quale vivente persuadeva<br />
il ristoramento della uni-<br />
versità <strong>di</strong> Sorbona, richiamandola al<br />
lustro antico coli invitar da ogni<br />
luogo uomini eru<strong>di</strong>tissimi, perchè ne<br />
insegnassero le scienze. Poscia, per<br />
invi<strong>di</strong>a degli emoli, decaduto dal<br />
suo posto passò a Roma. Da ultimo<br />
chiuse nel i56o placidamente i<br />
suoi giorni, nel palazzo da lui e<strong>di</strong>-<br />
ficato a Roma presso le Terme Dio-<br />
cleziane negli orti Quirinali, in età<br />
<strong>di</strong> sessantotto anni e venticinque <strong>di</strong><br />
Car<strong>di</strong>nalato , ed ebbe sepoltura nella<br />
chiesa della ss. Trinità nel monte<br />
Pincio.<br />
BELLARMINO (venerabile) Roberto,<br />
Car<strong>di</strong>nale. Roberto Bellarmino<br />
da Montepulciano venne alla luce nel<br />
1.542. Era nipote <strong>di</strong> Marcello II dal<br />
lato materno, e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciolto anni ve-<br />
sti l'abito della compagnia <strong>di</strong> Gesù.<br />
Tanto profitto egli ritrasse dagli<br />
stu<strong>di</strong> , che, non ancora sacerdote, fu<br />
mandato ai migliori pulpiti d' Ita-<br />
lia, ed insignito appena della <strong>di</strong>gnità<br />
sacerdotale , venne spe<strong>di</strong>to a pre<strong>di</strong>-<br />
care in latino nelle Fiandre contro<br />
gli errori <strong>di</strong> Lutero. Lo stesso fece<br />
a Lovanio, ove si recavano dall' In-<br />
ghilterra e dall'Olanda i medesimi<br />
BEL 2 9 3<br />
protestanti per desiderio <strong>di</strong> u<strong>di</strong>rlo.<br />
Nel Mondovi insegnò la lingua gre-<br />
ca, che celeram ente aveva appresa;<br />
benché Bosio e Casaubono <strong>di</strong>cano<br />
che fòsse ignaro <strong>di</strong> quella lingua. Con<br />
poche lezioni <strong>di</strong> teologia avute in Padova<br />
sulla prima e terza parte <strong>di</strong> s.<br />
Tommaso, a Lovanio insegnò la sco-<br />
lastica e spiegò tutta la Somma del-<br />
l' Angelico. Coisoli principii della lin-<br />
gua ebrea, <strong>di</strong>ede un metodo assai<br />
facile per apprenderla in pochi<br />
giorni, e benché nel suo commen-<br />
tario sopra i salini, come <strong>di</strong>ce Puccardo<br />
Simon, non se ne sia mo-<br />
strato molto perito, trascurando il<br />
senso letterale , pure è quella un' o-<br />
pera molto eru<strong>di</strong>ta , ben condotta<br />
e vantaggiosa ai fedeli. Dopo sette<br />
anni, che si trattenne nelle Fiandre,<br />
Gregorio X11I chiamollo a Roma<br />
a leggere le controversie della fede<br />
nel nuovo collegio, che fondava ai<br />
gesuiti, e <strong>di</strong> fatti v'insegnò per un-<br />
<strong>di</strong>ci anni. Quin<strong>di</strong> Sisto V volle,<br />
che come teologo seguisse il Car-<br />
<strong>di</strong>nale Gaetani , legato a latere va,<br />
Francia, poscia con altri dottissimi<br />
Car<strong>di</strong>nali destinollo Gregorio XIV<br />
ad assistente alle congregazioni per<br />
l'e<strong>di</strong>zione della Vulgata, pubblicata<br />
già da Sisto V, e che sotto Clemen-<br />
te Vili dovette esser corretta colla<br />
prefazione del Bellarmino. Dappoi<br />
lo stesso Clemente Vili, morto il<br />
Car<strong>di</strong>nal Toledo , <strong>di</strong>chiarollo suo<br />
teologo, consultore del s. Offìzio, esa-<br />
minatore dei vescovi, e poscia, a' 3<br />
marzo 1 599, Car<strong>di</strong>nal prete <strong>di</strong> san-<br />
ta Maria in Via, con quell' elogio<br />
a lui onorevolissimo : Hunc<br />
tligiinus , quia non habet parerti<br />
in Ecclesia, quoad ductrinani .<br />
,<br />
11<br />
Bellarmino adoperò ogni mezzo per<br />
non esser promosso al Car<strong>di</strong>nalato,<br />
ma il Pontefice ve lo obbligò. Senonchè<br />
l'essere costretto ad accettare la
294<br />
BEL<br />
sacra porpora , fu causa a lui <strong>di</strong> fare<br />
risplendere maggiormente le sue eroi-<br />
che virtù. Aggiungeva alle ore cano-<br />
niche l'ullizio della Madonna ed il ro-<br />
sario, la celebrazione quoti<strong>di</strong>ana della<br />
messa, e l'orazione mentale. Voleva<br />
che la sua famiglia, raccolta nella do-<br />
mestica cappella, vi facesse orazione;<br />
<strong>di</strong> frequente interveniva alle con-<br />
gregazioni, alle quali apparteneva,<br />
ed alle Pontifìcie cappelle <strong>di</strong> R.oma ;<br />
in tutte le feste e domeniche del-<br />
l'anno teneva nella chiesa del suo<br />
titolo fervorosi sermoni e sovveniva<br />
i poveri, che specialmente frequen-<br />
tavano la dottrina. Eletto da Clemente<br />
Vili ad arcivescovo <strong>di</strong> Ca-<br />
pila nel 1602, dopo aver ricevuto<br />
il pallio , parti subito alla volta<br />
della sua chiesa, che governò per<br />
tre anni. Vi tenne tre sino<strong>di</strong> <strong>di</strong>oce-<br />
sani e un concilio provinciale, e<br />
conservò il costume <strong>di</strong> tenere ogni<br />
giorno festivo i suoi <strong>di</strong>scorsi al po-<br />
polo, tranne la quaresima ed il<br />
tempo <strong>di</strong> visita, in cui pre<strong>di</strong>cava<br />
nelle chiese della <strong>di</strong>ocesi con tale<br />
concorso , che non inteso dall' al-<br />
tare , doveva salire il pergamo.<br />
Ristaurò la cattedrale a sue spese,<br />
e a Napoli mantenne alcuni giovani<br />
<strong>di</strong> buona indole allo stu<strong>di</strong>o.<br />
Nel prender congedo dal suo po-<br />
polo per recarsi al conclave <strong>di</strong>sse,<br />
che non lo avrebbe mai più vedu-<br />
to. A tal nuova si destarono in quella<br />
chiesa gemiti e singulti , come<br />
quando partiva dagli efesii s. Paolo.<br />
Nel conclave adunato per morte <strong>di</strong><br />
Leone XI sarebbe stato eletto Papa,<br />
s'egli non si fosse opposto con tut-<br />
ta la fermezza alla determinazione<br />
unanime de' Car<strong>di</strong>nali. Rinun-<br />
ziò a Paolo V la chiesa e la pensio-<br />
ne, che gli voleva assegnare, e l'obbe-<br />
dì accettando il <strong>di</strong>simpegno degli alfa-<br />
ri della corte <strong>di</strong> Roma e della Chie-<br />
BEL<br />
sa universale. Rinunziò a due ab-<br />
bazie nella sua <strong>di</strong>ocesi, condonò ge-<br />
nerosamente una pensione <strong>di</strong> cin-<br />
quecento scu<strong>di</strong> al vescovo <strong>di</strong> Pien-<br />
za , a patto eh' egli ne rilasciasse<br />
una <strong>di</strong> duecento scu<strong>di</strong>, che gli veniva<br />
pagata da altro povero vescovo.<br />
Di quattor<strong>di</strong>ci mila scu<strong>di</strong>, che gli avea<br />
assegnato il Papa <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta, ne<br />
rinunziò liberamente ottomila, eppu-<br />
re in elemosina ne <strong>di</strong>stribuiva da<br />
più <strong>di</strong> quarantamila. Nel suo Car<strong>di</strong>nalato<br />
adoperò sempre la prima<br />
veste, che gli <strong>di</strong>ede il Papa nella<br />
sua promozione, e le vesti interiori<br />
erano rappezzate a <strong>di</strong>versi colori.<br />
Friigalisshno era il suo vitto; <strong>di</strong>-<br />
giunava a rigore in tutti i mercoledì,<br />
venerdì e sabbati , e nelle vigilie<br />
tutte della Madonna. Da ultimo,<br />
consumato dalle fatiche ed aggrava-<br />
to dall' età , chiese al Pontefice <strong>di</strong><br />
ritirarsi presso i suoi religiosi a pre-<br />
pararsi alla morte. E ciò eseguì al<br />
noviziato <strong>di</strong> s. Andrea nel Quirina-<br />
le, ove, in settembre specialmente,<br />
si ritirava ad occuparsi del solo af-<br />
fare della salute dell' anima. Frutto<br />
<strong>di</strong> questo ritiro sono gli opuscoli<br />
<strong>di</strong> pietà, che abbiamo <strong>di</strong> lui, i qua-<br />
li formano l' elogio del suo cuo-<br />
re, quanto le altre opere lo rendono<br />
celebre nella letteratura, e chia-<br />
rissimo ai posteri. Da ultimo terminò<br />
il Bellarmino <strong>di</strong> vivere nel 1621 in<br />
età <strong>di</strong> settantanove anni, dopo venti-<br />
tre <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato. Chiarissimo per<br />
virtù, e pro<strong>di</strong>gi in vita e dopo morte,<br />
ebbe tomba nella chiesa magnifica del<br />
Gesù, ove presso l'aitar maggiore<br />
sorge a memoria <strong>di</strong> lui un avello<br />
maestoso, col suo busto scolpito vivamente<br />
in can<strong>di</strong>do marmo, giuntavi<br />
elegante iscrizione. Le celebri opere<br />
<strong>di</strong> lui sono le seguenti : una eccel-<br />
lente sposizione dei salmi; l'inno<br />
Pater superni luminis, che si legge
BEL<br />
nel breviario romano , per la festa<br />
<strong>di</strong> s. Maria Maddalena ; il trattala<br />
degli scrittori ecclesiastici, in cui si<br />
trova 1' esame critico delle opere genuine,<br />
ed apocrife col giu<strong>di</strong>zio del merito<br />
<strong>di</strong> ciascheduna. Stimato é altamen-<br />
te questo trattato dai medesimi pro-<br />
testanti, benché il Baillet lo accusasse<br />
<strong>di</strong> prevenzione nella censura <strong>di</strong> al-<br />
cuni libri , e <strong>di</strong> qualche errore <strong>di</strong><br />
cronologia. Aggiunge Filippo Lab-<br />
bé al libro degli scrittori ecclesia-<br />
stici del nostro porporato, una <strong>di</strong>s-<br />
sertazione filologica ed istorica, ed<br />
un supplemento <strong>di</strong> scrittori e <strong>di</strong><br />
scritti, omessi dal Bellarmino. Chec-<br />
ché ne sia, egli si fece strada così<br />
al vasto mare della teologia , e a<br />
finir l' opera delle controversie del-<br />
la fede cristiana contro gli eterodos-<br />
si, che fu stampata piìi volte in quat-<br />
tro tomi in foglio. In quest'opera chia-<br />
ra ed or<strong>di</strong>nata, espone prima gli erro-<br />
ri degli eretici, poi la dottrina dei cat-<br />
tolici, quin<strong>di</strong> le prove del giu<strong>di</strong>zio,<br />
che ne dà, da ultimo confuta gli obbietti<br />
con brevità e moderazione. Le<br />
sue prove sono appoggiate alla Scrit-<br />
tura , ai padri , ai concilii e alla<br />
comune dei dottori. Sebbene egli<br />
si fosse servito delle traduzioni, an-<br />
ziché dei testi originali dei padri<br />
greci , fu il miglior controversista<br />
de' suoi tempi. Si <strong>di</strong>ceva l'atleta della<br />
Chiesa Romana, perché vali<strong>di</strong>ssimamente<br />
la sosteneva in ogni circostan-<br />
za, e specialmente a Lovanio contro<br />
Baio nel confutare le sessantasei pro-<br />
posizioni già condannate da san<br />
Pio V contro Giacomo re d'Inghil-<br />
terra, all'occasione del nuovo giuramento<br />
<strong>di</strong> fedeltà, a cui obbligò i<br />
sud<strong>di</strong>ti cattolici, contro i teologi ve-<br />
neziani per sostenere l'interdetto, fulminato<br />
da Paolo V ed in altre occasio-<br />
ni. Fra le opere spirituali, oltre le accennale,<br />
si conta quella <strong>di</strong>retta ad un<br />
BEL 2c )<br />
vescovo sopra i doveri del suo mini-<br />
stero, opera utilissima a' prelati , che<br />
hanno cura <strong>di</strong> anime. Abbiamo <strong>di</strong><br />
lui anche la dottrina cristiana , la<br />
quale compose per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Clemente<br />
Vili, che l'approvò con breve<br />
speciale , e che fu accolta da<br />
quasi tutte le <strong>di</strong>ocesi a bene dei fedeli.<br />
Benché questa sia stata da<br />
molti combattuta , venne però per<br />
<strong>di</strong>vina provvidenza da dotta penna<br />
valorosamente <strong>di</strong>fesa, e ven<strong>di</strong>cata<br />
dalle imposture e calunnie altrui.<br />
Finalmente <strong>di</strong> tutte le opere <strong>di</strong><br />
questo Car<strong>di</strong>nale si fece anche un'e-<br />
<strong>di</strong>zione in Venezia nel 1721, in set-<br />
te volumi in foglio. 11 Novaes, tomo<br />
IX p. 45, ci dà l'elenco degli<br />
scrittori della sua vita.<br />
BELLATI Antonio Fkancesco, ce-<br />
lebre scrittore del secolo XVII, il<br />
quale si procacciò somma lode colla<br />
pre<strong>di</strong>cazione. Ebbe i natali a Ferrara<br />
a' 1 novembre del 1 665 , ed<br />
ivi applicossi a* primi stu<strong>di</strong>i. In età<br />
<strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci anni vesti l'abito della com-<br />
pagnia <strong>di</strong> Gesù e fece il suo novi-<br />
ziato a Bologna, ove proseguì la<br />
carriera letteraria. Dopo aver fatto<br />
i voti solenni, si <strong>di</strong>ede alla pre<strong>di</strong>-<br />
cazione, e tanto in essa si <strong>di</strong>stinse,<br />
che le principali città d'Italia andavano<br />
a gara, per pendere dal suo<br />
labbro. Senonché, dopo alcuni anni,<br />
il Bellati fu costretto ad abbandonare<br />
questo esercizio per la debolezza <strong>di</strong><br />
sua salute. Si ritirò allora a Pia-<br />
cenza, dove nel 17 12, fu eletto ret-<br />
tore del suo collegio. Due anni dopo<br />
accompagnò sino ai confini della<br />
Spagna la nuova regina Elisabetta<br />
Farnese, sposa <strong>di</strong> Filippo V ; e nel<br />
1 742 compì la sua mortale carriera.<br />
Le opere <strong>di</strong> lui furono pubblicate<br />
a Ferrara in quattro volumi, il primo<br />
de' quali contiene parecchie Pre<strong>di</strong>che<br />
, il secondo alcune Orazioni<br />
/<br />
)
296 BEL BEL<br />
e <strong>di</strong>scorsi morali, il terzo varìì Trat- droni, fu da Carlo Emanuele duca<br />
tali sacri e morali , il quarto altri <strong>di</strong> Savoia, nel ifioi, resa finalmente<br />
Trattali, Esortazioni domestiche,pre- alla Francia, a cui anteriormente apdìcke,<br />
lettere e la vita dell'Autore, parteneva fino dal 1001 pel cam-<br />
BELLE, Belliueu. Città vescovi- Lio, che ne avea fatto col marche-<br />
le in parlibus suffraganea della me- sato <strong>di</strong> Saluzzo.<br />
tropoli <strong>di</strong> Scitopoli (/«//). Coni man- In Belley sono degni <strong>di</strong> osserva-<br />
ville la chiama Bella Fella, o Plio- zione tuttavia la cattedrale e il patica,<br />
e la <strong>di</strong>ce istituita nel V secolo, lazzo vescovile. Si racconta che Fe-<br />
BELLELLI Fulgenzio, scrittore derico I Barbarossa, pieno <strong>di</strong> ara-<br />
dei secolo XVII naccpie nella <strong>di</strong>oce- mirazione pel cistcrciense s. Ansel-<br />
si <strong>di</strong> Conza, e fu generale degli ago- mo, che da semplice portinaio nel<br />
stamani.. E autore <strong>di</strong> due opere in- 1 r 63 <strong>di</strong>venne vescovo <strong>di</strong> Belley,<br />
titolate: i*° Mens Angustimele sta- nonostante che avesse sostenuto il<br />
tu creatura; ralionalis ante pecca- legittimo Pontefice Alessandro III<br />
tum j 2. Mens Augustini de modo contro l'antipapa Vittore IV, <strong>di</strong>e-<br />
reparationis creatura; post lapsuin de ad esso, e alla sua chiesa tutti<br />
adversus bajanam et jansenianam i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> regalia , <strong>di</strong> battere mo-<br />
luvresim. neta, e la signoria della città ; do-<br />
BELLEY (Belliccn.). Città con minio conservato da molti suoi suc-<br />
rcsidenza vescovile in Francia [Bel- cessori, che da allora in poi <strong>di</strong>venlay,<br />
Bellicium, Bellica). E posta nel- nero principi del sacro impero. San<br />
la Borgogna, ed era capitale del Bu- Anselmo riformò il clero, e l'intera<br />
gey. Sede vescovile sino dal secolo <strong>di</strong>ocesi, ed inflessibile ne' <strong>di</strong>ritti del-<br />
\, e suffraganea dell'arcivescovo <strong>di</strong> la Chiesa, si oppose ad Uberto conte<br />
Besanzone, è essa molto antica, come <strong>di</strong> Savoia, e rinunziò il vescovato, ne<br />
<strong>di</strong>mostrano alcuni avanzi interessali- lo riassunse che per ubbi<strong>di</strong>re al Papa,<br />
ti. Al tempo de romani era anche cit- La ren<strong>di</strong>ta del vescovo <strong>di</strong> Belley<br />
tà forte. Alarico re de'goti l'abbruciò ascendeva ad ottomila lire, pagan-<br />
nel 390; ma il suo nipote Wiber- do trecentotrenta tre fiorini <strong>di</strong> tassa<br />
to, nel 4° 2 > 'a ristabili. Si deve a alla Santa Sede. La cattedrale è<br />
questo principe la fortezza <strong>di</strong> Pier- de<strong>di</strong>cata a s. Giovanni Battista, ed<br />
re-Chàtel, che poi servi per prigio- il capitolo era composto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciot-<br />
ne <strong>di</strong> slato.<br />
V <strong>di</strong>venuta<br />
Nel medesimo secolo<br />
vescovato, per esservisi<br />
to canonici, oltre il decano, l'arci<strong>di</strong>acono,<br />
l'arciprete, il primicerio, il<br />
trasferita nel ' 4 2 l a sea"e <strong>di</strong> No- cantore, il tesoriere ed il sagrista.<br />
viodunum Ecpiestrium , s\ costruì la Nel 1142 abbracciò quel capitolo<br />
cattedrale sulle rovine <strong>di</strong> un tem- la regola <strong>di</strong> s. Agostino, e nel<br />
pio <strong>di</strong> Vesta; in<strong>di</strong> fu <strong>di</strong> nuovo in- 1 579,<br />
fu secolarizzato da Gregorio<br />
cen<strong>di</strong>ata e <strong>di</strong>strutta dal feroce Al- XIII. Si ridusse poscia ad ululici<br />
fila. Nel 1 385 soggiacque ad altro canonici, compresi i vicarii generali<br />
incen<strong>di</strong>o, meno la chiesa, l'episco- e l'arciprete. In Belley v'era una<br />
pio e la canonica. Amadeo VIII abbazia <strong>di</strong> bernar<strong>di</strong>no, che nel seduca<br />
<strong>di</strong> Savoia, che nel i4^9 fu colo XVI vi si trasferirono da Bous<br />
eletto antipapa col nome <strong>di</strong> Felice sul Furan. Oltre <strong>di</strong> esse vi fioriro-<br />
V, la rie<strong>di</strong>ficò, la cinse <strong>di</strong> mura, e rono varie corporazioni religiose,<br />
<strong>di</strong> torri ; e posseduta da <strong>di</strong>versi pa- come i francescani, e le monache <strong>di</strong>
BEL<br />
vani istituti. Riunita questa <strong>di</strong>ocesi,<br />
pel concordato del 1802, con quel-<br />
la <strong>di</strong> Lione, fu ristabilita nel 18 17,<br />
dallo stesso Pio VII, sotto il regno<br />
<strong>di</strong> Luigi XVIII.<br />
BELLISOMI Carlo, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Carlo Bellisomi nacque da nobile fa-<br />
miglia in Pavia ai 3o luglio 1736,<br />
e fu nunzio a Polonia , quin<strong>di</strong> a<br />
Lisbona. Dopo essere stato promosso<br />
alla sacra porpora da Pio VI<br />
a' 14 febbraio 1785, ma riservato<br />
in petto, fu pubblicato nel concisto-<br />
ro de' 2 1 febbraio 1 794> e poi dal<br />
medesimo Papa fu eletto vescovo <strong>di</strong><br />
Cesena a' 22 febbraio 179^, ove<br />
passò a miglior vita nel settembre<br />
1808. Nel conclave tenuto a Vene-<br />
zia, ebbe molti e costanti voti pel<br />
supremo Pontificato stante le virtù,<br />
e la dottrina <strong>di</strong> cui andava adorno.<br />
BELLOY ( de ) Giambattista ,<br />
Car<strong>di</strong>nale. Giambattista Belloy nacque<br />
in Morangles agli 8 ottobre<br />
1709, e nonagenario fu dal Ponte-<br />
fice Pio VII innalzato all'onor del-<br />
la porpora a' 17 genuaio i8o3, col<br />
titolo presbiteriale <strong>di</strong> s. Giovanni a<br />
Porta Latina. Governò come arci-<br />
vescovo la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Parigi, ove ai<br />
io giugno 1808, compì la sua car-<br />
riera mortale, e fu sepolto nella<br />
metropolitana.<br />
BELLUGA e MONCADA Lodovico,<br />
Car<strong>di</strong>nale. Lodovico Belluga<br />
sor fi i natali da famiglia illustre<br />
e nobilissima in Motril, città, o castel-<br />
lo del regno <strong>di</strong> Granata, nel 1662.<br />
Fin dalla fanciullezza <strong>di</strong>ede a <strong>di</strong>ve-<br />
dere come avrebbe dovuto riuscire<br />
<strong>di</strong> masebia ed austera virtù. Con-<br />
tava appena ventitre anni <strong>di</strong> età,<br />
quando fu fatto canonico a Zamor-<br />
va, dopo essere stato insignito del-<br />
la laurea : quin<strong>di</strong> fu ascritto ai ca-<br />
nonici della cattedrale <strong>di</strong> Cordova,<br />
ove fu stabilito a lettore <strong>di</strong> sacra<br />
voi. IV.<br />
BEL 297<br />
teologia, e riuscì a tale da non es-<br />
servi olii in quella facoltà lo po-<br />
tesse pareggiare. Si ascrisse alla<br />
congregazione dell' oratorio <strong>di</strong> san<br />
Filippo Neri , a cui <strong>di</strong>ede generosamente<br />
quanto possedeva. A mez-<br />
zo del Car<strong>di</strong>nale Salazar, vescovo<br />
allora <strong>di</strong> Cordova e suo intimo<br />
amico, che ne conosceva ed ammirava<br />
le virtù, fu da Filippo V nominato<br />
vescovo <strong>di</strong> Cartagena, carico,<br />
che non voleva accettare, se non<br />
ve lo avesse obbligato lo stesso suo<br />
vescovo. Alla guerra per la succes-<br />
sione <strong>di</strong> Spagna, si tenne obbligato<br />
a favorire Filippo V, persuadendo<br />
alla nazione, e colla voce e coll'c-<br />
sempio, ad esser fedele al proprio<br />
sovrano, ed esortando il monarca a<br />
non <strong>di</strong>partirsi mai dalla obbe<strong>di</strong>enza<br />
della Santa Sede , anzi a favorirne<br />
m<br />
e promuoverne gì' interessi. Diversi<br />
COSp icui vescovati eli offe-<br />
rì quel sovrano , i quali tutti mo-<br />
destamente ricusò. Egli per altro<br />
dovette accettare, per or<strong>di</strong>ne espres-<br />
so del nunzio Pontificio , la <strong>di</strong>-<br />
gnità <strong>di</strong> viceré <strong>di</strong> Valenza, e quel-<br />
la <strong>di</strong> capitano generale delle trup-<br />
pe <strong>di</strong> Murcia. Nella sua <strong>di</strong>ocesi sta-<br />
bili una casa <strong>di</strong> ricovero, una pegli<br />
orfani , un' altra per gli esposti, ed<br />
una quarta per i fanciulli da coro,<br />
oltre un seminano pei eberici ed<br />
un monte <strong>di</strong> pietà. Fu valoroso ed<br />
intrepido, emulando i primi pastori<br />
della Chiesa, nel sostenere con petto<br />
sacerdotale la causa della Santa<br />
Sede, né temeva <strong>di</strong> opporsi ai mi-<br />
nistri <strong>di</strong> Filippo V, rappresentando<br />
a lui, con un memoriale, i danni<br />
gravissimi che sovrastavano alla Spa-<br />
gna, alla Chiesa, alla religione per<br />
l'interruzione del commercio con Roma.<br />
Delle quali cose informato il<br />
Pontefice Clemente XI, senza sa-<br />
puta <strong>di</strong> lui, lo elesse prete Car-<br />
38
298<br />
BEL<br />
<strong>di</strong>naie del titolo <strong>di</strong> s. Maria del-<br />
la Traspontina , nella decimaquar-<br />
ta promozione, fatta a Roma li<br />
ig novembre del 17 19. Appena<br />
seppe la sua promozione , nei termini<br />
più rispettosi e sommessi, scrivendo<br />
al Papa, rinunziò alla sacra<br />
porpora, interponendo parecchi Car-<br />
<strong>di</strong>nali suoi amici e lo stesso Filippo<br />
V, perchè ottenessero a lui dal<br />
Pontefice la <strong>di</strong>spensa, dalle quali sup-<br />
pliche appariva la vera umiltà <strong>di</strong> cuo-<br />
re ed il <strong>di</strong>sprezzo degli onori e delle<br />
umane grandezze. Ma nulla ottenne,<br />
che anzi il Papa l'obbligò ad accettare<br />
la novella <strong>di</strong>guità , avendolo prima<br />
<strong>di</strong>spensato dal voto <strong>di</strong> non accettare<br />
cariche, che lo allontanassero dalla<br />
sua <strong>di</strong>ocesi. La porpora Car<strong>di</strong>nali-<br />
zia lo fece crescere <strong>di</strong> virtù in vir-<br />
tù. Alle solite opere <strong>di</strong> pietà aggiugneva<br />
molte e lunghe astinenze, san-<br />
guinose flagellazioni , generosità coi<br />
poveri, cogli schiavi ritenuti dai<br />
barbari, coi vescovi miserabili e coi<br />
monaci fuggiaschi dall' Egitto, dal-<br />
la Siria e Caldea. Compose varie<br />
opere intorno la religione cattolica<br />
e intorno la cristiana istruzione, adoperando<br />
sempre idee schiette, precise,<br />
un assai giusto ragionare, ed una ma-<br />
ravigliosa facilità a rischiarare e svi-<br />
luppare lo più astratte e malagevo-<br />
li quistioni <strong>di</strong> teologia e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />
civile e canonico. JVe fece tradurre<br />
alcune in arabo , affinchè potessero<br />
giovare a quella nazione ; poscia, a<br />
mezzo del prelato Assemanni, s' in-<br />
terpose presso il patriarca dei Colli,<br />
nemico dei cattolici, in maniera che<br />
lo guadagnò a riconoscere la pri-<br />
mazia, giuris<strong>di</strong>zione ed autorità suprema<br />
ed universale del Romano<br />
Pontefice nella Chiesa occidentale,<br />
non meno che nella orientale. In<br />
questa circostanza ebbe il conforto<br />
<strong>di</strong> vedere, che parecchie migliaia <strong>di</strong><br />
BEL<br />
anime, <strong>di</strong>etro l'esempio del patriar-<br />
ca, abiurato l' errore e detestato lo<br />
scisma, si ricondussero sulla buona<br />
strada e seguirono la vera religio-<br />
ne. Rinunziò dappoi alla sua chie-<br />
sa, e passato a Roma, per interve-<br />
nire al conclave, fu <strong>di</strong>chiarato pro-<br />
tettore dei regni <strong>di</strong> Spagna presso<br />
la Santa Sede. A Roma consacrò<br />
solennemente la chiesa <strong>di</strong> s. Prisca<br />
suo titolo, cui ottenne, dopo aver<br />
<strong>di</strong>messo quello <strong>di</strong> s. Maria della<br />
Traspontina, come apparisce da una<br />
lapide posta all'ingresso della mede-<br />
sima. Zelantissimo della religione, fe-<br />
ce che Benedetto XIII pubblicasse<br />
una bolla per la riforma del clero<br />
<strong>di</strong> Spagna e pel regolamento della<br />
gerarchia <strong>ecclesiastica</strong>. Dopo <strong>di</strong> es-<br />
sere stato ascritto alle congregazio-<br />
ni del concilio, dei vescovi e rego-<br />
lari, dei riti, dell'immunità, <strong>di</strong> pro-<br />
paganda ed altre ; dopo <strong>di</strong> avere<br />
assistito alla elezione <strong>di</strong> Benedetto<br />
XIII, Clemente XII, e Benedetto<br />
XIV, pieno <strong>di</strong> meriti, mori a Roma<br />
nel 1 743, in età <strong>di</strong> ottantaun<br />
anno correndo il vigesimo quarto<br />
del suo Car<strong>di</strong>nalato, e fu sepolto<br />
nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria in Valli-<br />
cella, rimpetto alla cappella <strong>di</strong> san<br />
Carlo, con una iscrizione assai onorevole<br />
, postagli sulla tomba da<br />
Benedetto XIV. Diversi Pontefi-<br />
ci pro<strong>di</strong>garono a lui glan<strong>di</strong> elogi ;<br />
il dottissimo Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Polignac<br />
lo chiamava specchio dei prelati, e<br />
Clemente XI in concistoro, quando<br />
lo fregiò della sacra porpora, asserì:<br />
•5 Che egli riscontrava nel Belluga<br />
w un uomo <strong>di</strong>vorato dallo zelo della<br />
» fede ortodossa, un intrepido e va-<br />
•> loroso <strong>di</strong>fensore della sede apo-<br />
i> stolica, zelatore sincero della cat-<br />
•5 tolica verità, valoroso ed invitto<br />
:> sostenitore della libertà ed immu-<br />
» nilà <strong>ecclesiastica</strong>, e lume ed or-
BEL<br />
w «amento gran<strong>di</strong>oso della spaguuo-<br />
« la nazione religiosissima»'.<br />
BELLUNO e FELTRE. Vescovati<br />
uniti nelle provincie Lombardo-<br />
Venete (Bellunen. et Feltrai.). Questa<br />
città è situata vicino al confluente<br />
del Cordevole, fiume non meno del<br />
Piave importante, per la rapi<strong>di</strong>tà del<br />
quale, prima <strong>di</strong> tragittarlo avendo<br />
esclamato Giulio Cesare: est mihi cor<br />
duhium j prese il nome <strong>di</strong> Cor-<br />
devole . Snida denominò Belluno<br />
Venenum, Plinio Bellunvm, ed è capoluogo<br />
della provincia Bellunese.<br />
Siccome poi è capitale della provincia<br />
<strong>di</strong> tal nome, daremo innanzi un'in<strong>di</strong>-<br />
cazione della provincia medesima. Il<br />
Bellunese collocato dai geografi fra i<br />
norici, i taurisci, i rezii, i carni e fra<br />
gli antichi veneti , a cui probabilmente<br />
appartenne , fece parte del<br />
romano impero, e quando ai popoli<br />
della Gallia Traspadana accordala<br />
venne la citta<strong>di</strong>nanza, l'ebbero anche<br />
i Bellunesi , avendo avuto la <strong>di</strong>-<br />
rezione degli affari pubblici i de-<br />
curioni, i prefetti, i duumviri, i fla-<br />
mini, ed altri magistrati.<br />
Invasa da'longobar<strong>di</strong> la provincia<br />
Bellunese, essa <strong>di</strong>e' loro due re, cioè<br />
Bachis, che alle persuasioni del Pon-<br />
tefice s. Zaccaria, nel 74o> rinunziò la<br />
corona e prese la cocolla in Montecassino,<br />
ed Astolfo suo fratello, ambedue<br />
figli del duca del Friuli Pcmone.<br />
Cessato il governo longobar-<br />
<strong>di</strong>co, dopo che Carlo Magno nel<br />
773 fece prigione Desiderio, ultimo<br />
loro re, successe quello de' franchi,<br />
e posteriormente gì" imperatori <strong>di</strong><br />
Gei-mania dominarono sulla mede-<br />
sima. Dopo gli augusti Ottoni, e i<br />
Bcrengarii, signoreggiarono la pro-<br />
vincia Bellunese i patriarchi d A-<br />
quileja, e poscia i Caminesi, gli Ez-<br />
zelino, gli Scaligeri, Carlo duca <strong>di</strong><br />
Carintia , figlio <strong>di</strong> Giovanni re <strong>di</strong><br />
BEL 299<br />
Boemia, Lodovico il Davano ,<br />
Carraresi, Leopoldo ed Alberto du-<br />
chi <strong>di</strong> Austria , i vescovi <strong>di</strong> Bel-<br />
luno , i Visconti , e gì' imperatori<br />
Sigismondo, e Massimiliano I , fino<br />
a che, per volontaria de<strong>di</strong>zione, pas-<br />
sò sotto il dominio veneto, neh' anno<br />
i4°4> atto che ebbe luogo nella<br />
chiesa dei santi Filippo e Giacomo<br />
<strong>di</strong> Mussoi presso la città .<br />
A memoria anzi dell' avvenimen-<br />
to, ogni nuovo podestà vi si recava<br />
in solenne cavalcata. I Bellunesi pre-<br />
starono ai veneziani giuramento so-<br />
lenne <strong>di</strong> fedeltà per la prima volta<br />
in mano <strong>di</strong> Antonio Moro provve-<br />
<strong>di</strong>tore mandato dalla signoria al<br />
governo dell' acquistata provincia.<br />
Invasa però nell'anno 1 4 1 1 dall'e-<br />
sercito dell' imperatore Sigismondo,<br />
quella provincia restò soggetta al suo<br />
dominio sino al 1420, incoi tornò ai<br />
veneziani, venendo a questi tolta dalle<br />
truppe <strong>di</strong> Massimiliano I ai 6 lu-<br />
glio i5og. Presa e ripresa dagl'im-<br />
periali e veneziani, per la lega <strong>di</strong><br />
Cambrai, ai i3 <strong>di</strong>cembre i5ii, tornò<br />
definitivamente a' veneti, sotto i<br />
quali stette sino all'estinzione della<br />
repubblica. Nel declinar del secolo<br />
XVIII, sotto il regno d' Italia, formò<br />
il <strong>di</strong>partimento del Piave, e finalmente<br />
nel regno lombardo ve-<br />
neto <strong>di</strong>venne provincia dell'impero<br />
austriaco. Passiamo ora a <strong>di</strong>re del-<br />
la città <strong>di</strong> Belluno.<br />
Belluno, bella città, circuita da mura,<br />
giace su <strong>di</strong> alto colle, presso una<br />
vallata fertile al paro dei suoi <strong>di</strong>ntorni.<br />
Le serve <strong>di</strong> ampliazione un<br />
sobborgo, che <strong>di</strong>cesi il Campiscilo,<br />
o Campedello. Fu, secondo alcuni,<br />
e<strong>di</strong>ficata da Belloveso co' suoi celti,<br />
e dai romani, che l'onorarono del-<br />
la citta<strong>di</strong>nanza, aggregata venne al-<br />
la tribù Papia , in virtù della leg-<br />
ge Pompea. Dopo la decadenza del
3oo<br />
BEL<br />
romano impero, Rotario, che nel<br />
63o <strong>di</strong>venne re de* longobar<strong>di</strong>, la<br />
rovinò da cima a fondo , e Carlo<br />
Piagno fu benemerito in restaurar-<br />
la . I vescovi fino dal X secolo<br />
vi ebbero lungaj assoluta, ed estesa<br />
giuris<strong>di</strong>zione, e portarono il titolo<br />
<strong>di</strong> conti <strong>di</strong> Sochero, avendo i loro<br />
avogadri, dei quali furono gli ultimi<br />
i conti <strong>di</strong> Polcenigo, gli Onara, e i<br />
conti Collalto. Sostennero ezian<strong>di</strong>o<br />
i vescovi lunghe e mici<strong>di</strong>ali guerre<br />
coi trivigiani. In uno <strong>di</strong> questi conflitti,<br />
morì il vescovo <strong>di</strong> Belluno Ge-<br />
rardo de' Taccoli, fatto prigioniere alla<br />
testa delle sue milizie nel 1 197. Famoso<br />
è l'asse<strong>di</strong>o, che la città sostenne<br />
contro Ezzelino signore della Mar-<br />
ca, o provincia trivigiana, al <strong>di</strong> cui<br />
dominio tirannico dovè alla fine as-<br />
soggettarsi. Soggiacendo Belluno alla<br />
sorte della provincia, ne' torbi<strong>di</strong> tempi<br />
cambiò <strong>di</strong> frequente padrone. Dai<br />
veneti, a cui si <strong>di</strong>e' nel i4°4> passò<br />
all'imperatore Sigismondo, che nel-<br />
la prima metà del secolo XV vi<br />
soggiornò alquanto nella guerra contro<br />
i veneziani, costituendola camera<br />
dell'impero. Puposata finalmente nel-<br />
1' anno 1 5 1 1 nel grembo della pos-<br />
sente repubblica <strong>di</strong> Venezia, al ca-<br />
der <strong>di</strong> essa , verso la fine del se-<br />
colo XVIII , passò sotto la domi-<br />
nazione francese. Venuta <strong>di</strong> poi sot-<br />
to il dominio Austriaco, l'imperatore<br />
Francesco I, ai 3 febbraio 18 16,<br />
innalzolla al rango <strong>di</strong> città regia,<br />
e la <strong>di</strong>chiarò capo luogo <strong>di</strong> delega-<br />
zione.<br />
Si vuole che in Belluno s' intro-<br />
ducesse il cristianesimo fin dal primo<br />
secolo. In progresso vi fu stabilita<br />
la sede vescovile, secondo Com-<br />
maville nel terzo secolo, e si vuole,<br />
che avanti il 600 <strong>di</strong>venisse suifraganea<br />
del patriarcato d' Aquileja; ma<br />
tra il i 197 ed il 1200, sotto il ve-<br />
BEL<br />
scovo <strong>di</strong> Feltro Drudo da Camino,<br />
ovvero nel Pontificato d'Innocenzo<br />
III, verso l'anno 1200, o 1208,<br />
forse per le <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e <strong>di</strong> cui fu vit-<br />
tima il suddetto vescovo Taccoli, fu<br />
unita a quella <strong>di</strong> Feltre (Fe<strong>di</strong>), dalla<br />
quale non fu separata che dal Sommo<br />
Pontefice Pio II nel i4^9> ° 5 secondo<br />
il Doglioni, nel 1462, essendo<br />
fatto vescovo della sola Belluno il<br />
veneto Donado. Di poi avendo Be-<br />
nedetto XIV, per dar termine alle<br />
controversie , estinto il patriarcato<br />
<strong>di</strong> Aquileja, eresse in vece gli arci-<br />
vescovati <strong>di</strong> Gorizia e <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, col-<br />
la bolla, Suprema, de' i5 gennaio<br />
1753, e fra i vescovati assegnati<br />
per suffraganei a quest' ultima vi<br />
comprese Belluno e Feltre . Ad<br />
istanza dell' imperatore Francesco<br />
I, Papa Pio VII, nel 18 16, riu-<br />
nì le se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Belluno e Feltre ,<br />
acciò fossero governate da un solo<br />
vescovo, il quale dovesse risiedere<br />
alternativamente nelle due città .<br />
Nel 18 19 lo stesso Pontefice, avendo<br />
ridotta U<strong>di</strong>ne a sede vesco-<br />
vile soltanto, sottopose le <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />
Belluno e Feltre alla giuris<strong>di</strong>zione del<br />
patriarcato <strong>di</strong> Venezia. La cattedrale<br />
<strong>di</strong> Belluno de<strong>di</strong>cata a s. "[Martino,<br />
ed e<strong>di</strong>ficata sul bel <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Tul-<br />
lio Lombardo, acquista maggior ornamento<br />
dall' annessa altissima tor-<br />
re, che le serve <strong>di</strong> campanile, opera del<br />
cav. Filippo Giurara. Ufnziata da<br />
<strong>di</strong>eci canonici, ha il decano per <strong>di</strong>gni-<br />
tario, con cappellani mansionarii, e<br />
chierici prebendarii. Fra le chiese<br />
evvi quella <strong>di</strong> s. Stefano <strong>di</strong> quasi<br />
gotica architettura e l'altra <strong>di</strong> s.<br />
Pietro <strong>di</strong> forma moderna, ed adornata<br />
<strong>di</strong> copiosi e vaghi marmi, non che<br />
da due bassi rilievi <strong>di</strong> legno, che<br />
decorano due altari, opera applau-<br />
<strong>di</strong>ta del Bellunese esimio scultore<br />
Brustolone.
B E L<br />
Fra gli e<strong>di</strong>fìzii <strong>di</strong> Belluno meri-<br />
tano menzione 1' episcopio fabbrica-<br />
to sopra un castello, che anticamen-<br />
te avea varie torri; il palazzo pie-<br />
torio, magnifico in ogni sua parte<br />
e ricco <strong>di</strong> marmi, sculture, ed an-<br />
tichi monumenti, ed il palazzo del-<br />
la città, pregevole per le iscrizioni<br />
ed i busti <strong>di</strong> marmo e <strong>di</strong> bronzo.<br />
IV è si deve passare sotto silenzio l'este-<br />
so fabbricato costruito con <strong>di</strong>segno del<br />
p. Pozzi, un tempo de' gesuiti, ed ora<br />
caserma militare. Eranvi prima in<br />
Belluno due conventi, e tre moniste-<br />
ri, ed attualmente esistono le sole<br />
monache benedettine dei ss. Gerva-<br />
sio e Protasio, un tempo <strong>di</strong>penden-<br />
ti dall'abbate camaldolese <strong>di</strong> san<br />
Michele <strong>di</strong> Murano, le quali si occupano<br />
nell'educazione delle fanciulle.<br />
Dell' antichità, e de' fasti <strong>di</strong> Bel-<br />
luno scrissero dottamente varii au-<br />
tori, e da ultimo monsignor Lucio<br />
Doglioni, Notizia della città <strong>di</strong> Bel-<br />
luno, e sua provincia, Belluno 1816,<br />
tipografia Tissi. Arricchita in ogni<br />
tempo da nobili ingegni, fu fertile<br />
Belluno <strong>di</strong> uomini gran<strong>di</strong> nelle armi,<br />
nelle scienze, nelle lettere, e nelle arti;<br />
ma la sua gloria giunse al più alto<br />
punto coli' esser patria del regnante<br />
Pontefice Gregorio XVI della no-<br />
bile famiglia Cappellari. Né si la-<br />
sci in pai'i tempo <strong>di</strong> osservare, che<br />
il primo vescovo Bellunese <strong>di</strong> que-<br />
sta città è l'attuale monsignor Luigi<br />
Zuppani.<br />
Lungo sarebbe il riportare quanto<br />
il lodato Pontefice fu largo <strong>di</strong> segna-<br />
lati beneficii colla sua patria e coi con-<br />
citta<strong>di</strong>ni, in onorificenze, ed in altre<br />
<strong>di</strong>mostrazioni. Ci limiteremo solo ad<br />
accennare, che molti furono i para-<br />
menti e gli arre<strong>di</strong> sacri alla cattedrale<br />
donati; che fece prelato domestico ed<br />
assistente al soglio Pontificio il vescovo;<br />
che all' illustre capitolo della cattedra-<br />
BEL 3or<br />
le <strong>di</strong>e' uno stolone con superbi ricami<br />
d oro da usarsi nelle maggiori so-<br />
lennità , un parato in quarto <strong>di</strong> lama<br />
d'argento ricamato d'oro <strong>di</strong> egual<br />
pregio, un medagliere d'ar-<br />
gento colla serie sino a' presenti<br />
giorni delle medaglie latte coniare<br />
dai Papi, che incomincia da Martino<br />
V; che cedette il prezioso libro, umi-<br />
liato dall'università israelitica al nuo-<br />
vo Pontefice, per la libreria capito-<br />
lare, già famosa per rare e<strong>di</strong>zioni, e<br />
lasciata a' canonici nel 162 5, dal<br />
vescovo Lollini ; che finalmente <strong>di</strong>ede<br />
la propria effigie in marmo, lavoro<br />
egregio del cav. Fabris, effigie che<br />
dal grato capitolo fu innalzala in<br />
in apposito luogo, entro la cattedra-<br />
le. Concesse ai canonici del medesimo<br />
capitolo il privilegio <strong>di</strong> veste<br />
talare violacea. Particolari privilegi<br />
accordò al decano, coll'uso della bugia,<br />
e permise ancora ai canonici 1' uso <strong>di</strong><br />
questa nelle sole solennità. Lo stesso<br />
accordò al capitolo e decano <strong>di</strong> Feltte.<br />
Ma soprattutto fu benemerito della<br />
patria coli' istituirvi generosamente il<br />
seminario, che dal benefattore prese<br />
il nome <strong>di</strong> Gregoriano. 11 rettore<br />
prò tempore <strong>di</strong> e^so fu <strong>di</strong>chiarato<br />
cameriere d' onore del Papa coli uso<br />
dell'abito paonazzo, ed ebbero i pro-<br />
fessori il <strong>di</strong>stintivo della fascia e<br />
del collare <strong>di</strong> egual colore, senza<br />
ricordare altri donativi <strong>di</strong> cui fu li-<br />
berale con essi. Da ultimo, fattosi<br />
benemerito il Pontefice concitta<strong>di</strong>no<br />
della biblioteca del seminario , <strong>di</strong>e-<br />
de in tal maniera , non ha guari,<br />
occasione al capitolo d'imitarne la<br />
generosità, arricchendo la bibliote-<br />
ca medesima colla libreria Lolli-<br />
niana.<br />
BELLUOGO (<strong>di</strong>) Simone, Car<strong>di</strong>nale<br />
V. Beaulieu (<strong>di</strong>) Car<strong>di</strong>nale.<br />
BELMONTE Uberto, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Uberto Belmonte venne alla luce<br />
,
3o2 BEL<br />
circa il principio del secolo XI, dai<br />
Belmonti da Rimini, e <strong>di</strong>scendeva<br />
dalla antichissima famiglia delle Ca-<br />
lumate, che, secondo il Crescenzi,<br />
deriva dal regio tralcio dell'albero<br />
normanno <strong>di</strong>viso in due rami, dei<br />
Belmonti e dei Ricciardelli , benché<br />
l'Eggs lo voglia nato, senza fondamento<br />
alcuno, in Alsazia. Il sullodato<br />
Crescenzi lo vuole vescovo <strong>di</strong><br />
Rimini, alla cui opinione non sot-<br />
toscrive il Villani. Certo è, che ver-<br />
so il 1073,. Alessandro II il creò<br />
vescovo Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Palestrina. Nel<br />
1074, essendo Pontefice s. Grego-<br />
rio VII, fu delegato apostolico alla<br />
corte dell' imperatore Enrico , unitamente<br />
a Gherardo vescovo Car-<br />
<strong>di</strong>nale d'Ostia per estirpare l'abuso<br />
abbominevole della simonia, presso<br />
molti principi cristiani introdotto , e<br />
per <strong>di</strong>sporre quel sovrano a fare, che<br />
i vescovi accettassero, in un al clero<br />
<strong>di</strong> Germania, i decreti promulgati<br />
nel sinodo tenuto a Roma da s. Gre-<br />
gorio VII, per la riforma dei co-<br />
stumi e per <strong>di</strong>sterminare l'esecrabile<br />
abuso della incontinenza. Se non<br />
che nulla ottenne, anzi corse ri-<br />
schio della vita; il perchè, insieme<br />
al collega, ritornò in Italia. Intervenne<br />
il nostro porporato al famoso<br />
congresso <strong>di</strong> Canosa, ove il mentovalo<br />
imperatore si riconciliò con<br />
s. Gregorio VII, che lo prosciolse<br />
dalle incorse censure. Nel 1073<br />
consacrò l'altare <strong>di</strong> s. Andrea nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Cecilia a Roma. Si cre-<br />
de con fondamento, ch'egli morisse<br />
nel 1086, quando era Pontefice<br />
Vittore III, come apparisce da un co-<br />
<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> scrittore anonimo, che si<br />
conserva nella Vaticana.<br />
BELMOSTO Ottavio, Car<strong>di</strong>na-<br />
le. Ottavio Belmosto sortì i natali<br />
a Genova nel i55c). Niente cono-<br />
sciamo della prima età <strong>di</strong> lui. Nel<br />
BEM<br />
1 So, 1 Gregorio XIV lo fece vescovo<br />
d'Aleria nella Corsica, chiesa retta<br />
da lui per <strong>di</strong>ciassette anni, dopo i quali<br />
ne fece la rinunzia al Pontefice, che<br />
lo elesse alla vicelegazione della<br />
Romagna, e Io ascrisse tra i ponen-<br />
ti <strong>di</strong> consulta. Dappoi Paolo V , nella<br />
settima promozione, fatta a Roma<br />
li 19 settembre del 1616, lo creò<br />
Car<strong>di</strong>nal prete del titolo <strong>di</strong> s. Carlo<br />
a Catinaii, poiché in quella chiesa<br />
magnifica fu trasferito il titolo <strong>di</strong><br />
s. Biagio dell'Anello, che poi rimase<br />
soppresso. Ma fu assai breve il tempo<br />
che visse dopo la sua promo-<br />
zione al Car<strong>di</strong>nalato, dacché nel<br />
1618, contando cinquantanove anni<br />
<strong>di</strong> vita, mori a Roma, e fu sepolto<br />
nella chiesa del suo titolo, rimpetto<br />
all'aliar maggiore. x<br />
BELZI, o BETZI. Città con residenza<br />
vescovile nella Wolinia, provincia<br />
della Polonia Russa. Unita<br />
a Chelma ha sede vescovile <strong>di</strong> rito<br />
greco ruteno, nel palatinato <strong>di</strong> Lu-<br />
blino. V. Chelma. Il Pontefice Pio<br />
VIII provvide a dette due chiese<br />
unite, colla persona dell' attuai vescovo<br />
Filippo Feliciani Szumborsky,<br />
già arci<strong>di</strong>acono e vicario generale<br />
<strong>di</strong> Chelma. Queste due chiese uni-<br />
te sono sulfraganee dell' arcivescovo<br />
<strong>di</strong> Posnania.<br />
BEMBO Pietro, Car<strong>di</strong>nale. Pietro<br />
Bembo, venelo patrizio, nacque<br />
nel 1470. Fu ristoratore delle lingue<br />
italiana e latina, e dottissimo<br />
nella greca, nella quale elegantemente<br />
scriveva. Venne fin da fanciullo<br />
ascritto alla religione <strong>di</strong> Mal-<br />
ta, quando a Firenze si applicava<br />
allo stu<strong>di</strong>o delle belle lettere. Visse<br />
alcun tempo presso i duchi <strong>di</strong> Ur-<br />
bino e Ferrara, alla corte dei quali<br />
fece luminosa comparsa, e <strong>di</strong> quarantatre<br />
anni passò a Roma. Da<br />
Leone X venne dello secretano del-
BEM<br />
le lettene Pontificie, e fu provveduto<br />
<strong>di</strong> un priorato della sua religione<br />
a Bologna, <strong>di</strong> un canonicato a Padova<br />
, benché <strong>di</strong>cano alcuni , che<br />
ottenesse il primo da Giulio II, ad<br />
istanza del duca <strong>di</strong> Urbino. Era il<br />
Bembo, oltre che eru<strong>di</strong>to, pruden-<br />
tissimo; il perchè Leone spe<strong>di</strong>llo<br />
al veneto senato, ed ebbe quanto<br />
bramava; quin<strong>di</strong> passò a Padova,<br />
al fine <strong>di</strong> riavere la perduta salute,<br />
poi con maggior fervore si <strong>di</strong>ede<br />
agli stu<strong>di</strong>i. Paolo III amava i dotti,<br />
per la qual cosa creò Car<strong>di</strong>nale il<br />
Bembo colla <strong>di</strong>aconia <strong>di</strong> s. Ciriaco,<br />
nella quinta promozione fatta in<br />
Roma a' 20 <strong>di</strong>cembre del i538, nel<br />
momento che era bibliotecario <strong>di</strong> Ve-<br />
nezia, come apparisce da una lette-<br />
ra da lui scritta al Car<strong>di</strong>nale Accol-<br />
ti. Chi <strong>di</strong>ce che il Papa lo faces-<br />
se <strong>di</strong> propria volontà, e chi scris-<br />
se, che ne fosse pregato dal senato<br />
<strong>di</strong> Venezia. Ma il Bembo, che non<br />
si attendeva quella carica, <strong>di</strong>ede<br />
un'aperta negativa al Gualteruzzi,<br />
spe<strong>di</strong>to dal Pontefice a recargli la<br />
berretta, come <strong>di</strong>ce Graziani nella<br />
vita <strong>di</strong> lui. Se non che, persuaso<br />
dal senato e dal doge Pietro Lan<strong>di</strong><br />
a non privar la patria <strong>di</strong> cosiffatto<br />
ornamento, si recò a Roma ove fu<br />
accolto graziosamente dal Papa e<br />
da' Car<strong>di</strong>nali. Lasciata dappoi la<br />
sua <strong>di</strong>aconia, passò al titolo <strong>di</strong> s.<br />
Clemente , e nel 1 54 1 fu da Paolo<br />
III promosso alla chiesa <strong>di</strong> Gubbio,<br />
ch'ebbe in amministrazione, secondo<br />
l'Ughellio . Da<br />
essa nell'anno 1 544<br />
passò a quella <strong>di</strong> Bergamo, per<br />
alcune contese insorte fra lui e i<br />
citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Gubbio. Era il Bembo<br />
<strong>di</strong> aspetto bellissimo, portava lunga<br />
barba fino al petto; <strong>di</strong> carattere<br />
ingenuo, semplice, schietto, gentile;<br />
<strong>di</strong> tratto affabile ed amabilissimo a<br />
tulli. Di lui abbiamo la Storia Ve-<br />
BEN 3o3<br />
nezìana in latino, ch'egli stesso<br />
tradusse in italiano, alcuni volumi<br />
<strong>di</strong> lettere, ed altre opere eru<strong>di</strong>te?.<br />
Mori a Roma nel i547, <strong>di</strong> anni<br />
settantasette e nove <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>nalato,<br />
e fu sepolto nel coro <strong>di</strong> s. Maria so-<br />
pra Minerva , con iscrizione assai<br />
onorevole. Scrissero la vita <strong>di</strong> lui<br />
Gio. della Casa in italiano con l'esatto<br />
elenco delle sue opere, Gra-<br />
ziani in latino, il Beccatelli, ed il<br />
Car<strong>di</strong>nal Quirini.<br />
BENDA (Bendai.). Città vescovile<br />
in parlìbus, suffraganea della metropoli<br />
<strong>di</strong> Durazzo nell'Albania, che<br />
vanta antica origine, ma ora è ro-<br />
vinata. Fu già capitale del paese <strong>di</strong><br />
questo nome, ed attualmente è sog-<br />
getta al dominio de' turchi.<br />
BENDA <strong>di</strong> religiosa. Pezzo <strong>di</strong><br />
tela con cui le monache si ricuoprono<br />
la fronte, per significare, che<br />
esse interamente chiudono gli occhi<br />
a tutte le vanità ed alle grandezze<br />
del secolo.<br />
BENEDETTA d' Origxy (s. ),<br />
vergine e martire, fioriva verso la<br />
metà del secolo III. Con lei subirono<br />
il martirio s. Romana <strong>di</strong> Beauvais<br />
e <strong>di</strong>eci altre piissime donne<br />
delle quali non ci pervennero sicu-<br />
re notizie. E fama per altro eh' es-<br />
se fossero romane, e che abbiano<br />
abbandonato la patria affine <strong>di</strong> recarsi<br />
nelle Gallie, ove i santi Quin-<br />
tino , Luciano ed altri invitti cri-<br />
stiani soffrivano per la fede i più<br />
atroci tormenti. Arrivate pertanto<br />
ai confini tra la Gallia Celtica e la<br />
Belgica, si <strong>di</strong>ressero a varie parli,<br />
e Benedetta con Leoberia s' incamminò<br />
alla volta <strong>di</strong> Laon, laddo-<br />
ve Romana si recò a Beauvais. Del-<br />
le altre compagne nulla raccon-<br />
ta la storia, tranne il loro martirio.<br />
Benedetta, che a questo agognava,<br />
ebbe il conforto <strong>di</strong> veder sod<strong>di</strong>sfat-<br />
,
3o4 r.EN<br />
to il suo desiderio, e morire ad Ori-<br />
gny, borgo della Thieraehe, in riva<br />
all' Oise. Dopo parecchi secoli , il<br />
suo corpo fi] levato dal sepolcro ove<br />
giaceva, e trasportato nella chiesa<br />
eh Origny , nel giorno 26 maggio<br />
del 1248. Poscia Gamiero, vescovo<br />
<strong>di</strong> Laon, collocò le reliquie <strong>di</strong> Bene-<br />
:<br />
detta in cassa d argento, fatta per<br />
opera <strong>di</strong> Amclina Mauny badessa <strong>di</strong><br />
Origny, e ripose il capo in altro re-<br />
liquiario. Ma col volgere degli anni,<br />
essendosi rotta la cassa, la badessa<br />
Maria Caterina <strong>di</strong> Montluc ne fece<br />
fare un'altra d'argento dorata, ove,<br />
nel 16 iq, vennero collocate le ossa<br />
della santa. Nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Laon<br />
si celebra la memoria <strong>di</strong> lei nel<br />
martedì dopo Pentecoste, giorno in<br />
cui fu fatta la prima traslazione del<br />
suo corpo , e nella città e <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Beauvais le si assegna il dì ot-<br />
tavo <strong>di</strong> ottobre per natalizio, ed il<br />
26 maggio se ne celebra poi la<br />
traslazione.<br />
BENEDETTINE. Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> mo-<br />
nache. La vergine s. Scolastica imi-<br />
tatrice del suo santo fratello Bene-<br />
detto, patriarca dei monaci d' occi-<br />
dente, si ritirò, e de<strong>di</strong>cossi tutta a<br />
Dio, promettendo <strong>di</strong> vivere lontana<br />
dal mondo, secondo le regole asse-<br />
gnatele dal fratello. Il ^epes, ri-<br />
portato dal Bonanni e dal p. da<br />
Latera , i quali scrissero <strong>di</strong> queste<br />
monache, <strong>di</strong>ce che ella, seguitando<br />
s. Benedetto, si recasse a Monte-<br />
cascino, e quattro miglia circa <strong>di</strong>-<br />
stante da questo, in un luogo detto<br />
Piombarola, fondasse un monistero,<br />
in cui con altre vergini si chiuse,<br />
e santamente visse sotto la <strong>di</strong>rezio-<br />
ne del medesimo santo. Siccome fra<br />
1 <strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> s. Benedetto molti<br />
vivevano ne' monisteri, ed altri nelle<br />
solitu<strong>di</strong>ni privatamente, così fra le<br />
donne seguaci della regola, alcune.,<br />
BEN<br />
non essendo loro lecito <strong>di</strong> star sole<br />
in luoghi deserti , vivevano chiuse<br />
nelle case vicine alla chiesa sotto<br />
l'ubbi<strong>di</strong>enza dell'abbate, mentre<br />
altre vivevano in vita comune nel<br />
monistero. Queste erano propriamente<br />
chiamate monache, e le al-<br />
tre devote ed anche beate.<br />
I longobar<strong>di</strong> <strong>di</strong>strussero il moni-<br />
stero <strong>di</strong> Piombarola. Ma in pro-<br />
cesso <strong>di</strong> tempo, avendo il Pontefice<br />
s. Zaccaria, nel 74^ <strong>di</strong>mostrato al<br />
loro re B_achis la vanità delle gran-<br />
dezze umane, rinunziò egli il trono,<br />
vestì l' abito monastico in Monte-<br />
cassino, e Tesia sua moglie, insieme<br />
a Battruda sua figlia fecero il medesimo<br />
ritirandosi in Piombarola<br />
rie<strong>di</strong>ficando , e largamente dotando<br />
quel monistero, come abbiamo da<br />
Leone Ostiense, nella Cronaca Cas-<br />
sinese capo Vili. Tuttavolta in se-<br />
guito soggiacque il monistero ad altra<br />
<strong>di</strong>struzione, ed il luogo ove esisteva<br />
è oggi un podere dell' abbazia cas-<br />
sinese. Le religiose benedettine vestono<br />
or<strong>di</strong>nariamente come i mona-<br />
ci del medesimo Or<strong>di</strong>ne, usando la<br />
cocolla nera, ed invece del cappuc-<br />
cio, portano un velo più- nero.<br />
Troppo lungo sarebbe il parlare<br />
de' loro monisteri, alcuni dei quali<br />
seguono in tutto il rigore la regola<br />
<strong>di</strong> s. Benedetto , altri un po' miti-<br />
gata. Que' monisteri in <strong>di</strong>versi luo-<br />
ghi e tempi furono dai rispettivi<br />
vescovi e da altri riformati.<br />
Prime a sentire la riforma al paro<br />
de' monaci furono le monache clii-<br />
niacensi , un mouistero delle quali<br />
presso Parigi, chiamato <strong>di</strong> Monte<br />
Martire, fu riformato dalla m. Maria<br />
<strong>di</strong> Beavilliers, che nel 1098, ne<br />
fu eletta badessa. Da questo moni-<br />
stero uscirono più <strong>di</strong> cinquanta re-<br />
ligiose, per andar altrove a riformare<br />
, ed anco a fondar <strong>di</strong> nuovo<br />
,
BEN BEN 3o5<br />
altri monistcri del medesimo Or<strong>di</strong>- V a viva voce approvò l' istituto,<br />
ne. È pure capo-monistero riforma- nel 1617, e Gregorio XV lo con-<br />
to quello della Madonna <strong>di</strong> s. Pao- fermò a' 2 1 marzo 162 1. In segui-<br />
lo, villaggio <strong>di</strong> questo nome presso to la superiora generale risiedeva<br />
Beauvais, che ricevette la riforma nel convento del Calvario <strong>di</strong> Ma-<br />
nel 1600 per opera della m. Mad- rais, fondato nel i638, per le cure<br />
dalena d' Escoublcau de Sour<strong>di</strong>s<br />
, ,<br />
del menzionato cappuccino,<br />
coli' aiuto de' padri benedettini <strong>di</strong> Alla osservanza della suddetta re-<br />
Vannes , e <strong>di</strong> due religiosi cappuc- gola si obbligauo anche le litigiose<br />
cini. I regolamenti della saggia ri- dell' Adorazione perpetua del ss. Sa-<br />
Formatrice furono accettati ezian<strong>di</strong>o cramento , istituite in Parigi nel<br />
dalle Benedettine <strong>di</strong> altri moniste- i654 per riparare gli oltraggi, che<br />
ri, che ricevettero la riforma dal- al medesimo vengono fatti dagli<br />
la m. Margherita d' Abouze , det- eretici, e dai perversi cattolici ; isti-<br />
ta <strong>di</strong> s. Geltrude, scritta nel 1623 tuto confermato, nel 1676, da In-<br />
pel monistero <strong>di</strong> Valle <strong>di</strong> Grazia nocenzo XI, e da Clemente XI nel<br />
in Parigi. 1705. V. Adorazione del ss. Sa-<br />
Venne poi la riforma delle bene- cr amento, Monache.<br />
dettine adottata in <strong>di</strong>versi moni- Ai predetti Or<strong>di</strong>ni si può aggiunsteri<br />
delle Fiandre , ed incominciò gere quello delle religiose della Manel<br />
1604 dalla m. Fiorenza <strong>di</strong> Ver- donna. Essendo state aggregate a<br />
guigneul , nel monistero della Ma- quello <strong>di</strong> s. Benedetto al momento<br />
donna della Pace <strong>di</strong> Dovai nella della loro istituzione fatta in Bor-<br />
Fiandra francese. A queste riforme deaux , dalla madre Giovanna <strong>di</strong><br />
unir si debbono ezian<strong>di</strong>o alcune Lestouac, già vedova del marchese<br />
congregazioni <strong>di</strong> donne istituite <strong>di</strong> <strong>di</strong> Montferrant, colla <strong>di</strong>rezione ed<br />
nuovo sotto la regola <strong>di</strong> s. Bene- assistenza <strong>di</strong> due padri gesuiti, sul<br />
detto. Tali sono quelle della Con- modello delle costituzioni <strong>di</strong> s. Igna-<br />
gregazione della Beata tergine del zio , sul principio furono dette ge-<br />
Calvario, così detta per l'obbligo situine', e Paolo V nel 1607 le<br />
particolare delle religiose <strong>di</strong> onora- approvò con autorità apostolica,<br />
re la Madonna piangente il suo fi- Le notizie poi delle Benedettine<br />
gliuolo a più della croce, e <strong>di</strong> far seguaci delle <strong>di</strong>verse congregazioni<br />
continuamente orazione, giorno e riformate, come cliiniacensi, carnainotte.<br />
Istitutrice ne fu in Francia dolesi , vallombrosane ec. vengono<br />
la vedova Antonietta d'Orleans, fi- riportate a' loro articoli,<br />
glia <strong>di</strong> Luigi duca <strong>di</strong> Longeville, In Roma vi sono de' monisteri<br />
sotto la <strong>di</strong>rezione del celebre cap- <strong>di</strong> Benedettine, cioè l'antichissimo<br />
puccino p. Giuseppe de Tremblay. <strong>di</strong> s. Maria <strong>di</strong> Campo Marzo , alle<br />
Cominciò essa la riforma nel moni- monache del quale Benedetto XIV,<br />
stero delle Benedettine <strong>di</strong> Poitiers. con singoiar permissione, accordò, nel-<br />
Morta sei mesi dopo nel 16 18, la l'anno santo 1 750, <strong>di</strong> poter visitare le<br />
regina madre Maria de Me<strong>di</strong>ci<br />
quattro basiliche ; e vi è pur quello <strong>di</strong><br />
fondò similmente in Parigi un' al- s. Cecilia in Trastevere. Chiamate son<br />
tra casa presso il palazzo <strong>di</strong> Lu- queste le Benedettine bianche, perché<br />
xembourg, che <strong>di</strong>venne la residen- essendovi stati prima gli Umiliati,<br />
za della superiora generale. Paolo religiosi, che avevano l'abito <strong>di</strong> co-<br />
VOL. iv. 3
3oG BEN<br />
lor bianco , le monache che vi su-<br />
bentrarono, ritennero il colore bian-<br />
co. Queste Benedettine in origine e-<br />
rano greche basiliane, che recatesi<br />
in Tloma nel secolo Vili per fug-<br />
gire le persecuzioni dcgl' iconoclasti,<br />
<strong>di</strong>morarono sino al secolo XIV pres-<br />
so s. Maria sopra Minerva, e quin<strong>di</strong><br />
furono trasferite in Campo Marzo<br />
nel detto luogo, e venne cam-<br />
biata la regola con quella <strong>di</strong> s. Be-<br />
nedetto. Allora fu demolita l'antica<br />
chiesa e fabbricata la nuova sotto<br />
l'invocazione <strong>di</strong> Maria santissima della<br />
Concezione in Campo Marzo. Quin<strong>di</strong><br />
nei prim or<strong>di</strong>i del secolo XVIII<br />
la chiesa venne rie<strong>di</strong>ficata, e Clemente<br />
XI si recò a vederne l' ese-<br />
cuzione ; ma essendo stata ridotta<br />
sotto l'amministrazione francese, per<br />
l'estrazione de' lotti, Pio VII, che vi<br />
avea collocata per monaca la nipo-<br />
te d. Elena Chiaramonti, la restituì<br />
al culto <strong>di</strong>vino. Nel Pontificato pe-<br />
rò del suo antecessore Pio VI, siccome<br />
il monistero <strong>di</strong> s. Anna dei<br />
falegnami fu dato alle monache sa-<br />
lesiane, ai i3 gennaio 1793, le Be-<br />
nedettine <strong>di</strong> Campo Marzo, per or-<br />
<strong>di</strong>ne del Papa si recarono a quello<br />
<strong>di</strong> s. Anna , a prendervi le monache<br />
che con loro dovevano unir-<br />
si , che fra velate e converse furo-<br />
no venticinque. Quin<strong>di</strong> tutte passarono<br />
a visitare le chiese <strong>di</strong> s. Ma-<br />
ria in Vallicella, <strong>di</strong> s. Anna de' pa-<br />
lafrenieri e <strong>di</strong> s. Ignazio, e poi en-<br />
trarono in questo della ss. Conce-<br />
zione, monistero che fiorisce, e vie-<br />
ne onorato più volte della visita del<br />
Papa regnante.<br />
Prima delle passate vicende vi era<br />
il monistero pure in Roma <strong>di</strong> san<br />
Ambrogio della Massima, così det-<br />
to perchè vuoisi fondato dalla figlia<br />
<strong>di</strong> Massimiano imperatore, questo fu<br />
soggetto alla giuris<strong>di</strong>zione dell' ab-<br />
BEN<br />
bate benedettino <strong>di</strong> s. Paolo, ma poi<br />
fu occupato dalle Clarisse. Delle<br />
monache benedettine <strong>di</strong> questo mo-<br />
nistero si hanno le Notizie dell' origine,<br />
e antichità del veti, moni-<br />
stero <strong>di</strong> s. Ambrogio della Massima.<br />
Roma pel Pagliarini 1755.<br />
Anche in Venezia esistevano ce-<br />
lebri conventi <strong>di</strong> monache Benedet-<br />
tine istituite uell'84i da Orso ve-<br />
scovo olivolense , e confermate dal<br />
Pontefice s. Leone IV poco dopo<br />
1' 847 5 colla regola <strong>di</strong> Montecassino,<br />
scelte dalle famiglie nobili. Ve-<br />
stivano <strong>di</strong> saia nera , ed in coro<br />
usavano la cocolla. Nel capo portavano<br />
due coperture, quella <strong>di</strong> sopra<br />
era un velo trasparente, e quel-<br />
la <strong>di</strong> sotto consisteva in altro velo<br />
bianco, che coprendo una parte dei<br />
capelli terminava col ravvolgersi al<br />
collo. Trattarono <strong>di</strong> queste mona-<br />
che il Sansovino e lo Stringa nella<br />
Descrizione <strong>di</strong> Venezia, nonché<br />
Pietro Marcello nelle vite de* principi<br />
veneziani.<br />
BENEDETTINI Monaci . Nel<br />
Pontificato <strong>di</strong> s. Ormisda , verso<br />
l'anno 5io , fu istituito l'Or<strong>di</strong>ne<br />
benedettino da san Benedetto, la<br />
cui regola servi <strong>di</strong> modello agli<br />
Or<strong>di</strong>ni monastici d'occideute, dove<br />
pro<strong>di</strong>giosamente si è propagata.<br />
Nacque s. Benedetto nel 4°'o in<br />
Norcia, città del ducato <strong>di</strong> Spoleto,<br />
da nobili genitori. Recatosi a Roma<br />
per attendere agli stu<strong>di</strong>, al vedere<br />
i pericoli del corrotto secolo, si<br />
nascose in una grotta scavata nel<br />
profondo <strong>di</strong> una rupe, nel deserto<br />
<strong>di</strong> Subiaco. Ivi <strong>di</strong>morò per qualche<br />
tempo noto al solo Dio, ed al monaco<br />
Romano , il quale lo visitava<br />
<strong>di</strong> tanto in tanto, e dall'alto della<br />
rupe stessa, con una fune gli calava<br />
il pane.<br />
Propagandosi la lama della san-
BEN<br />
tità e della penitenza <strong>di</strong> Benedetto,<br />
i religiosi del monistcro <strong>di</strong> Vicovaro,<br />
tra Subiaco e Tivoli, il vollero per<br />
proprio abbate : titolo non nuovo<br />
in occidente, dacché più innanzi al-<br />
cuni monisteri erano stati instituiti<br />
ad imitazione <strong>di</strong> quelli piantati in<br />
oriente da s. Basilio, che morì nel<br />
3 7 8. Assuefatti però quei monaci<br />
al libertinaggio, mal sofferendo la<br />
<strong>di</strong>sciplina da lui introdotta, tentarono<br />
persino <strong>di</strong> avvelenarlo, onde<br />
egli tosto li abbandonò , facendo<br />
ritorno alla spelonca, che ben presto<br />
<strong>di</strong>venne luogo abitato. Imperocché<br />
le virtù ed i miracoli del santo,<br />
traendovi molti per vederlo , e per<br />
essere istruiti, ei con<strong>di</strong>scese alle loro<br />
preghiere, ed accettolli per <strong>di</strong>scepoli.<br />
Fabbricati da lui poscia do<strong>di</strong>ci mo-<br />
nisteri, in ognuno ei collocò do<strong>di</strong>ci<br />
religiosi con un superiore, comechè<br />
sovra tutti mantenesse un' autorità<br />
assoluta. Perseguitato però da un<br />
indegno sacerdote per nome Fio-<br />
renzo, parti da Subiaco, e si recò<br />
a Montecassino nel regno <strong>di</strong> Napoli<br />
ove <strong>di</strong>strutto il tempio <strong>di</strong> Apollo,<br />
convertì gì' idolatri al cristianesimo;<br />
vi fabbricò prima due cappelle, e<br />
poi un ampio monistero pe' suoi<br />
monaci , che <strong>di</strong>venne la culla dell'Or<strong>di</strong>ne<br />
benedettino. V. Montecas-<br />
sino.<br />
In Montecassino, secondo alcuni,<br />
s. Benedetto scrisse la sua Regola,<br />
che altri sostengono aver lui me<strong>di</strong>-<br />
tata, ed incominciata a Subiaco, e<br />
solo compiuta e pubblicata in Mon-<br />
tecassino: regola sommamente lo-<br />
data dai Pontefici, dai concilii, dai<br />
padri, e dai più dotti critici. Fon-<br />
data precipuamente sul silenzio, sul-<br />
la solitu<strong>di</strong>ne e sulla preghiera, sulla<br />
operosità, sulla umiltà, e sulla ob-<br />
be<strong>di</strong>enza, oltre che sull'educazione<br />
della gioventù ed altre utili occupa-<br />
,<br />
BEN 3o 7<br />
zioni, ebbe molto a commendarla<br />
anche il Mosemio. Ma i pregi della<br />
regola Benedettina in confronto delle<br />
altre, vengono a pieno rilevati da s.<br />
Antonino part. II, tit. i5, cap. 12<br />
§ 2, riportato dal Martene, Commcnt.<br />
in Regnici s. Bene<strong>di</strong>rti.<br />
In quanto all'abito, <strong>di</strong>ce il padre<br />
Fontana negli Or<strong>di</strong>ni Monastici ,<br />
tomo V, cap. 2 : » San Benedetto<br />
» non ha determinato alcun colore<br />
» nell' abito. Dalle antiche pitture<br />
» non<strong>di</strong>meno siamo fatti accorti<br />
» che la veste degli antichi Bene-<br />
» delfini era bianca, e lo scapolare<br />
» nero. Questo scapolare però non era<br />
» della stessa figura, che presentemen-<br />
» te è in uso, aveva piuttosto sem-<br />
« bianza <strong>di</strong> un cappotto da mari-<br />
» naro, con questa <strong>di</strong>fferenza, che<br />
»» quello de' Benedettini sul davanti<br />
« era chiuso ed aperto solamente<br />
* qualche poco sui fianchi, come<br />
» può vedersi nelle figure poste dal<br />
» p. Mabillon ne' suoi Annali Be-<br />
j» nedettini. Simile sorta <strong>di</strong> scapola-<br />
li» ri era anticamente l' abito or<strong>di</strong>-<br />
» nario de' poveri e de' conta<strong>di</strong>ni. «<br />
Il citato Mabillon , in prcef. ad<br />
Saec. V. Bened., <strong>di</strong>ce che dopo il<br />
qoo si rese universale il color nero<br />
dell' abito. Il p. Bonanni poi nella<br />
prima parte del suo Catalogo degli<br />
Or<strong>di</strong>ni religiosi, capo XCIX, par-<br />
lando de' Benedettini <strong>di</strong> Montecassino,<br />
scrive, che fu loro prescritto<br />
nel concilio generale XV celebrato<br />
nel i3ii da Clemente V, dover<br />
avere sì in casa, che in viaggio<br />
una veste, ed uno scapolare <strong>di</strong> saia<br />
nera , con un piccolo cappuccio.<br />
Nel coro devono soprapporvi un<br />
ampia cappa , o cocolla a gran<strong>di</strong><br />
maniche, con un cappuccio acuto<br />
alle estremità , pure <strong>di</strong> saia nera.<br />
Pel quale colore furono chiama-<br />
ti monaci neri , per <strong>di</strong>stinguerli<br />
,
3o8 BEN<br />
dagli Or<strong>di</strong>ni monastici, che osservando<br />
la stessa regola , vanno vestiti<br />
<strong>di</strong> bianco. Altre eru<strong>di</strong>te notizie<br />
dell'abito de' Benedettini, si. leggono<br />
nella Vita della b. Chiara, scritta<br />
dal celebre Ga rampi, poi Car<strong>di</strong>nale.<br />
L'Or<strong>di</strong>ne benedettino appena nato<br />
si propagò subito mirabilmente per<br />
tutta l'Europa, ricevendolo la Fran-<br />
cia da s. Mauro, che avea avu-<br />
to la regola dal santo fondatore,<br />
neh' auno 5/j.3 volato al cielo in<br />
Montecassino, ove fu pure seppellito.<br />
Nella stessa Francia , come nel re-<br />
sto <strong>di</strong> Europa, si <strong>di</strong>ramò guest' Or<strong>di</strong>ne<br />
in varie consrresrazioni, che componevano<br />
un sol corpo, e più e più<br />
si è aumentato per l'unione <strong>di</strong> altre,<br />
come <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Lerino, <strong>di</strong> s. Colombano,<br />
<strong>di</strong> s. Equizio, e <strong>di</strong> altre,<br />
che lasciando la propria regola, ab-<br />
bracciarono quella <strong>di</strong> s. Benedetto.<br />
I fondatori dei gran<strong>di</strong> monisteri<br />
avevano in que' tempi la libertà <strong>di</strong><br />
farsi una regola particolare, composta<br />
<strong>di</strong> antiche pratiche, e <strong>di</strong> aggiunte no-<br />
velle. Da ciò venne il frammischiamento<br />
della regola <strong>di</strong> s. Benedetto, <strong>di</strong> s.<br />
Colombino et, che durò alcun tem-<br />
po. Carlo Magno, e Lodovico I zelanti<br />
dell'uniformità, si adoperarono<br />
nell' introdurre la regola <strong>di</strong> s. Bene-<br />
detto in tutti i monisteri della loro<br />
estesa obbe<strong>di</strong>enza, e fu deciso in<br />
un concilio tenuto in Aquisgrana<br />
nel 802, come pure in altre assem-<br />
blee, che da allora in poi la sola<br />
regola <strong>di</strong> s. Benedetto sarebbe se-<br />
guita.<br />
La più antica delle congregazioni<br />
benedettine fu quella <strong>di</strong> Montecassino,<br />
così denominata dal summen-<br />
tovato celebre monistero, detto an-<br />
cora del sacro Speco <strong>di</strong> Subiaco, per<br />
1' origine ivi avuta dall'Or<strong>di</strong>ne. Sof-<br />
frì questa congregazione varie vi-<br />
cende per le <strong>di</strong>sgrazie, cui andò sog-<br />
BEN<br />
getto Montecassino, e fuggendo l'ab-<br />
bate Bonito la strage de' longobar-<br />
<strong>di</strong>, Papa Pelagio II già monaco be-<br />
nedettino, eletto nell'anno 578, gli<br />
donò un' abitazione presso il Laterano,<br />
ove i monaci fabbricarono un<br />
monistero sotto l' invocazione <strong>di</strong> s.<br />
Giovanni Battista ; ma 1' abbate Pe-<br />
tronau, nel 720, sotto il Pontifica-<br />
to <strong>di</strong> s. Gregorio II, ricondusse i<br />
monaci a Montecassino , <strong>di</strong>venuto<br />
in progresso vescovato, e poi commenda,<br />
finché da Giulio II del i5o3<br />
fu restituito a' Benedettini qual Ab-<br />
bazia nullius , ed unito alla congregazione<br />
<strong>di</strong> s. Giustina <strong>di</strong> Padova.<br />
V. Cassixesi.<br />
L' Or<strong>di</strong>ne benedettino fu illustre<br />
ceppo <strong>di</strong> molti altri Or<strong>di</strong>ni religiosi,<br />
oltre delle monache benedettine, che<br />
riconoscono per fondatori s. Bene-<br />
detto, e la sorella s. Scolastica, come<br />
<strong>di</strong>cesi al loro articolo. Dopa<br />
1 anno 900,<br />
l' Or<strong>di</strong>ne benedettino<br />
si <strong>di</strong>vise in parecchie congregazioni<br />
in<strong>di</strong>pendenti ; cioè camaldolesi , ci-<br />
sterciensi , celestini , vallombrosani<br />
, silvestrini, e monaci <strong>di</strong> Grammont,<br />
ecc. Tutte queste ed al-<br />
tre congregazioni , che hanno i rispettivi<br />
articoli, sono però veri Or<strong>di</strong>ni<br />
, e congregazioni <strong>di</strong>stinte, non<br />
rami Benedettini, come <strong>di</strong>ce Calmet,<br />
Somm. degli Or<strong>di</strong>ni religiosi. Pre-<br />
sa soltanto da esse per norma la<br />
regola benedettina, vi aggiunsero<br />
qualche particolar costituzione, o<br />
qualche cangiamento introdussero<br />
nel colore dell'abito. Riforme, ben-<br />
sì in <strong>di</strong>versi tempi, furono date alla<br />
regola antica <strong>di</strong> s. Benedetto , pel-<br />
le quali l'Or<strong>di</strong>ne si <strong>di</strong>vise in varie<br />
corporazioni, che il fecero <strong>di</strong>stingue-<br />
re generalmente in Benedettini an-<br />
tiehi, o non riformati, ed in Bene-<br />
dettini riformati.<br />
La prima riforma è quella <strong>di</strong>
BEN<br />
Cluny, o cliiniacensi, il cui monistero<br />
fu fondato da Guglielmo il Pio, duca<br />
d' Aquitania, nel 910, nella <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Macon in Francia, resa celebre<br />
dai ss. Demone, Odone. Ugo, Maiolo,<br />
Oddone, Pietro il venerabile ec. [Fe-<br />
<strong>di</strong>). Si estese mirabilmente quella<br />
congregazione ed il gran priore <strong>di</strong><br />
Veni, nel 1621, vi stabili una ri-<br />
forma, simile a quelle delle congregazioni<br />
<strong>di</strong> s. Vannes, e <strong>di</strong> s. Mau-<br />
ro. Quelli però che non vollero<br />
adottar tale riforma nelle case loro,<br />
furono contrad<strong>di</strong>stinti col nome <strong>di</strong><br />
antichi monaci <strong>di</strong> Climy. Viene poi<br />
la congregazione della ss. Trinità<br />
della Cava, cosi detta da un gran<br />
monistero nella provincia <strong>di</strong> Saler-<br />
no. Fu fondata nel 980 sotto l'os-<br />
servanza cliiniacense, e fu il ceppo<br />
<strong>di</strong> una congregazione <strong>di</strong> venti nove<br />
abbazie , e <strong>di</strong> novantuno priorati<br />
conventuali. La congregazione <strong>di</strong><br />
Savigni, posta nelle foreste <strong>di</strong> questo<br />
nome in Norman<strong>di</strong>a , fu unita al-<br />
l' Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Citeaux, o Castello, nel<br />
1 i55. Essa era stata eretta nel<br />
li 12 da s. Vitale <strong>di</strong>scepolo del b.<br />
Roberto d' Arbrisselles. La congre-<br />
gazione <strong>di</strong> Tiron, nel bosco <strong>di</strong> que-<br />
sto nome nel Perché, passò in quel-<br />
la <strong>di</strong> s. Mauro nel 1629. Eia sta-<br />
la fondata nel 11 09 dal b. Bernardo<br />
d'Abbeville, altro <strong>di</strong>scepolo<br />
del detto b. Roberto ; ed avca, come<br />
1' antecedente, e prima dello scisma<br />
molte case in Inghilterra. Veg-<br />
gasi Reyner, Aposlolatus Benedìctinorum<br />
in Anglia. Lanfranco riunì i<br />
monisteri d' Inghilterra in una sola<br />
congregazione: questa congregazione<br />
adottò nel i335 nuove pratiche,<br />
ma più austere. E conosciuta sotto<br />
il nome <strong>di</strong> monaci neri 3 e sussiste<br />
gloriosa a fronte delle persecuzioni.<br />
La congregazione <strong>di</strong> Bursfied in<br />
Germania fu stabilita da una ri-<br />
BEN 309<br />
forma, che si fece nel \f\Cì\; quella<br />
<strong>di</strong> Molek, o Melk nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />
Passavia in Austria, surse nel i/j'8,<br />
e Pio VI la visitò nel 1782; quel-<br />
la d' Hirsauge nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Spira,<br />
fu istituita nel 1080 da s. Gu-<br />
glielmo abbate , e fu secolarizzata<br />
dopo il luteranismo, e ceduta nel<br />
trattato <strong>di</strong> Westfulia al duca <strong>di</strong><br />
V\ ittemberg.<br />
Nel 1687 nove monisteri Bene-<br />
dettini della Polonia e Lituania<br />
supplicarono la Santa Sede, perchè<br />
li erigesse in congregazione come<br />
quella <strong>di</strong> Baviera. Papa Clemente<br />
XI, avendo esaminato la domanda,<br />
nel 1709, eresse i detti monisteri<br />
in congregazione col titolo <strong>di</strong> santa<br />
Croce , e co' privilegi stessi della<br />
congregazione bavara, come si legge<br />
nella costituzione, Desiderantibus ><br />
Bull. Rom. tom. X p. I p. 209;<br />
siccome a quella <strong>di</strong> Boemia conces-<br />
se <strong>di</strong>poi, a' G ottobre 1 7 1 Zf, me<strong>di</strong>an-<br />
te la costituzione, Apostolalus , loco<br />
citato tom. XI p. II p. 2.4, i pri-<br />
vilegi delle altre congregazioni be-<br />
nedettine.<br />
La congregazione <strong>di</strong> Monte Ver-<br />
gine in Italia fu istituita nel 11 ig,<br />
da s. Guglielmo ; quella <strong>di</strong> s. Be-<br />
nedetto <strong>di</strong> Valladolid nella Spagna,<br />
ebbe il suo cominciamento nel 1 3cjo.<br />
La riforma <strong>di</strong> s. Vannes, e <strong>di</strong> s.<br />
Idolfo fu stabilita iu Lorena dopo<br />
il 1600; e quella <strong>di</strong> s. Mauro in<br />
Francia nel 1621. I monaci <strong>di</strong> que-<br />
sta ultima congregazione si sono resi<br />
immortali per le bellissime e<strong>di</strong>zioni,<br />
che hanno <strong>di</strong> molti ss. padri illu-<br />
strate.<br />
Non solo l'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Bene-<br />
detto si propagò per tutto l'occi-<br />
dente, ma, come abbiamo da Anto-<br />
nio Yepes nella Cronaca Benedet-<br />
tina all'anno 601, si <strong>di</strong>latò ezian<strong>di</strong>o<br />
iiell' oriente. Furono pertanto fon-
3io BEN<br />
dati monasteri nell'Asia, e partico-<br />
larmente nella Valle <strong>di</strong> Giosafht<br />
nel monte Carmelo, sul monte Si-<br />
nai, nel monte Tabor, in Betania,<br />
e nel luogo in Galilea, ore il Signore<br />
ascese al cielo. Dopo questi<br />
conventi sino all'anno millesimo se<br />
ne fabbricarono molti altri, per ope-<br />
ra del religioso s. Bonone. Questi<br />
recossi in Gerusalemme, e penetrando<br />
ne' deserti dell'Egitto, ne J<br />
quali<br />
per l' invasione de' barbari non vivevano<br />
più gli anacoreti, vi eresse<br />
monisteri colf istituto <strong>di</strong> s. Benedet-<br />
to, registrati da Mosondro scrittore<br />
delle azioni <strong>di</strong> s. Bonone. L' abito<br />
de' monaci era nero sopra una ve-<br />
ste alquanto più corta; aggiungevano<br />
una specie <strong>di</strong> mantello bian-<br />
co, e lungo fino sotto le ginocebia ,<br />
avevano pazienza e cappuccio parimenti<br />
biancbi.<br />
L'Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Benedetto contò<br />
trentasette mila case , comprese le<br />
<strong>di</strong>pendenze e filiazioni , né si terminerebbe<br />
mai se si volesse dare<br />
la nota degl' imperatori, dei re, del-<br />
le regine, dei principi, delle prin-<br />
cipesse che vi sono entrati; dei San-<br />
ti, dei Papi, dei Car<strong>di</strong>nali, dei ve-<br />
scovi, e degli scrittori celebri ch'esso<br />
ha prodotti, come attestano il p.<br />
Heliot, Calmet , e Ziegelbaver. Il<br />
Pontefice Giovanni XXII, creato nel<br />
i3i6, dopo <strong>di</strong>ligente esame de' re-<br />
gistri Pontificii, da' quali poteva ri-<br />
cavarsi il numero de' Santi canoniz-<br />
zali, trovò che 1' Or<strong>di</strong>ne benedettino<br />
avea dato fino dal suo principio<br />
venticinque Papi santi, presso a due-<br />
cento Car<strong>di</strong>nali, settemila arcivesco-<br />
vi, quin<strong>di</strong>cimila vescovi, altrettanti<br />
abbati insigni, la cui conferma spet-<br />
tava alla santa Sede, più <strong>di</strong> duecento-<br />
ventiquattro figli <strong>di</strong> re ed imperatori,<br />
più <strong>di</strong> quarantamila santi e beati, dei<br />
quali cinquemila e cinquecento <strong>di</strong><br />
,<br />
BEN<br />
Montccassino. Così il citato p. He-<br />
liot, Histoire des Ortlres Rcligieiix<br />
tomo V p. 17. Gregorio XV, <strong>di</strong>ce<br />
nella sua VI costituzione, che per<br />
lunga e continuata serie <strong>di</strong> secoli<br />
non ebbe la Chiesa altri Pontefici,<br />
che della famiglia Benedettina; ed<br />
il p. Mabillon, Pracf. ad Saec.<br />
VI Bened., scrive che nel secolo XI<br />
tanti furono i Papi dell'Or<strong>di</strong>ne be-<br />
nedettino, che sembrava allora <strong>di</strong>venuta<br />
ere<strong>di</strong>taria in quest' Or<strong>di</strong>ne<br />
la sede Pontificale. Monsignor Spondauo<br />
però, negli annali ecclesiastici<br />
all'anno 1 334» scrisse, aver alcuni<br />
<strong>di</strong>vulgato, Magnimi Ckronicum Bel-<br />
gicum, et Langius in Ckron. Citi-<br />
ziensì, che Giovanni XXII avea ri-<br />
cavato da' libri de' suoi predecessori,<br />
essere stati nell' Or<strong>di</strong>ne benedettino<br />
XXV Pontefici, centottantatre Car-<br />
<strong>di</strong>nali, mille quattrocento e ottanta-<br />
quattro arcivescovi, mille cinquecen-<br />
to e due vescovi, mille cinquecento<br />
e sette abbati insigni, e cinquemille<br />
cinquecento e cinquantacinque santi<br />
canonizzati. Altrove, segue a <strong>di</strong>re lo<br />
Spondano , si trovano i suddetti<br />
Pontefici, ma centonovantatre Car-<br />
<strong>di</strong>nali, tremila e cinquantasette ve-<br />
scovi, quin<strong>di</strong>cimila e settantaquat-<br />
tro abbati, e tremila e quattro san-<br />
ti canonizzati , il qual numero ri-<br />
guardo a tutti , fuorché a' Pontefici,<br />
molto accresce Wernero, in Fasciculo<br />
Temporum.<br />
Tritemio, che visse nel 1480, <strong>di</strong>ce<br />
del suo Or<strong>di</strong>ne , che il numero<br />
de' monisteri, detti abbazie, sorpas-<br />
sava quin<strong>di</strong>cimila, non comprese le<br />
prepositure, e i monisteri delle mo-<br />
nache, soggiungendo : Unde si unus-<br />
quisque sua possideret, Sanctus Be~<br />
ne<strong>di</strong>ctus, tertiam partem Chris liani-<br />
talis habere crederelur. Folengio <strong>di</strong>-<br />
ce, constare dalle bolle Pontificie<br />
che in un medesimo tempo esiste-<br />
,
BEN<br />
vano trentasettemila abbazie ; e il<br />
Bucellini, nel suo Menologio Bene-<br />
dettino, riferisce essersi numerati nel<br />
concilio <strong>di</strong> Basilea ottantaduemila<br />
settecento quarantuno monisteri. Fat-<br />
to è, che più <strong>di</strong> settanta Pontefici<br />
furono alunni degli Or<strong>di</strong>ni regolari,<br />
ed i Benedettini dell' occidente ne<br />
contano trentuno della loro regola,<br />
cioè, ventitré del primo Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />
s. Benedetto, che furono Giovanni II,<br />
Pelagio li, Gregorio I, Bonifacio IV,<br />
Adeodato, Agatone, Gregorio II,<br />
Gregorio III, Zaccaria, Stelano IV,<br />
Pasquale I, Gregorio IV, Giovanni<br />
IX, Leone V, Silvestro II, Sergio<br />
IV, Leone IX, Stefano X, Vittore<br />
III, Gelasio II, Gregorio Vili, Alessandro<br />
IV, e Clemente VI. De'<br />
Benedettini camaldolesi si annovera<br />
il regnante Pontefice Gregorio XVI;<br />
de' Benedettini cisterciensi se ne con-<br />
tano quattro, Eugenio III, Alessan-<br />
dro III , Urbano IV, e Benedetto<br />
XII; altri quattro de Benedettini cluniacensi,<br />
cioè Gregorio VII , Urbano<br />
II, Pasquale II, ed Urbano V ;<br />
mentre dei celestini Benedettini, il<br />
solo s. Celestino V, che ne fu il fondatore.<br />
I certosini contano due Pontefici,<br />
il detto Urbano II, e Clemente<br />
IV; finalmente i cassinesi hanno Pio<br />
VII, che fu abbate del loro Or<strong>di</strong>ne, e<br />
che a' 2 3 febbraio del seguente an-<br />
no, creò in petto, e poi a' 28 settembre<br />
pubblicò Car<strong>di</strong>nale, Miche-<br />
langelo Luchi, abbate cassinese <strong>di</strong><br />
Brescia; mentre Pio Vili a' 27 lu-<br />
glio 1829 esaltò al Car<strong>di</strong>nalato Re-<br />
migio Cressini <strong>di</strong> Piacenza, altro abbate<br />
cassinese, e vescovo <strong>di</strong> Parma.<br />
Il Lenglet nel tomo VII della<br />
sua storia, par. I p. 204, <strong>di</strong>ce che<br />
dell' Or<strong>di</strong>ne benedettino fossero quaranta<br />
i Pontefici ; ed i Benedettini ne<br />
contrastano molti a' canonici rego-<br />
lari lateranensi, presso de' quali si<br />
BEN 3 n<br />
ricovrarono fuggendo dai goti che in-<br />
vasero Montecassino; per cui coa-<br />
bitando molto tempo insieme , gli<br />
uni, e gli altri contano i medesimi<br />
Papi fra i loro religiosi. In quanto<br />
ai Car<strong>di</strong>nali Benedettini propriamen-<br />
te <strong>di</strong> s. Benedetto, il Cardella nel-<br />
le Memorie Sloriche de' Car<strong>di</strong>nali,<br />
tom. IX p. 146, riporta l'elenco <strong>di</strong><br />
cento e trenta <strong>di</strong> essi, descrivendo-<br />
ne egli le vite fino a tutti quelli<br />
creati da Benedetto XIV.<br />
Tra i Pontefici benemeriti dell'<br />
Or<strong>di</strong>ne Benedettino si annovera<br />
Gregorio XV, Ludovisi, eletto nel<br />
1 62 1 , il quale presso il monistero<br />
<strong>di</strong> s. Cecilia in Roma, fabbricò un<br />
collegio , dal suo nome chiamato<br />
Gx-egoriano, affinchè 1' Or<strong>di</strong>ne Be-<br />
nedettino potesse ricevere i suoi<br />
religiosi, che per motivo <strong>di</strong> pietà,<br />
<strong>di</strong> affari, e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i si recassero<br />
alla capitale del cattolicismo. Gli<br />
altri Pontefici principalmente bene-<br />
meriti dell'Or<strong>di</strong>ne Benedettino, sono<br />
s. Gregorio I Magno, s. Gregorio II,<br />
s. Zaccaria, s. Vittore HI, Urbano<br />
V, Clemente XI, Benedetto XIII,<br />
e Benedetto XIV, senza nominarne<br />
<strong>di</strong> più; onde per gratitu<strong>di</strong>ne i mo-<br />
naci <strong>di</strong> Montecassino, eressero loro<br />
delle statue nell' atrio avanti quella<br />
celebre basilica, con l'iscrizione sopra<br />
la porta <strong>di</strong> mezzo : Heroibus<br />
bene merentibus Cassinates propriae<br />
pietatis argumentum , monimentum<br />
aliena;, 16G6.<br />
Lungo sarebbe il parlare dell' u-<br />
bertosissimo apostolato de' Benedettini<br />
, onde ci limiteremo solo a<br />
qualche cenno. San Gregorio I,<br />
prima del suo Pontificato , avea<br />
formato il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> andare in<br />
Inghilterra ad annunziare la fede;<br />
ma non potè effettuarlo, perchè il<br />
popolo <strong>di</strong> Roma non volle accon-<br />
sentire alla sua partenza. Divenuto
[U9. BEN<br />
però Papa , e tenendo in cuore<br />
quella missione, nel 5o,fi, prescelse<br />
a quest' impresa s. Agostino allora<br />
priore del suo monistero <strong>di</strong> s. An-<br />
drea <strong>di</strong> Roma, e gli <strong>di</strong>ede alcuni<br />
monaci Benedettini per compagni<br />
fra' quali Mellito, Giusto, e Paolino,<br />
che <strong>di</strong>vennero vescovi come il loro<br />
capo, e Rufiniano fu terzo abbate<br />
del monistero fondato da s. Agosti-<br />
no. Convertita l'Inghilterra, l'Or<strong>di</strong>ne<br />
monastico vi produsse molti uomini<br />
celebri per santità e dottrina, i quali<br />
pur si misero a pre<strong>di</strong>care la fede in<br />
Germania, nella Svezia, nella Nor-<br />
vegia, e quasi in tutto il setten-<br />
trione. Nò alle sole missioni si ap-<br />
plicarono gì' inglesi Benedettini, che<br />
attesero ezian<strong>di</strong>o a coltivare l' inge-<br />
gno, sopra tutto stu<strong>di</strong>ando le scienze<br />
sacre, in quel modo che ognuno<br />
conosce. Veggasi Reinéri, Aposlo-<br />
latus Bene<strong>di</strong>ctinorum in Anglia,sive<br />
dcscriptio historìca de antìquitale<br />
Ord. s. Bene<strong>di</strong>rti, Monachorum<br />
Nigrorum in regno Anglice, Duaci<br />
ìGi6; ed Origo Bene<strong>di</strong>ctinorum<br />
Missioni.? Apostolica; inAngliam,per<br />
Clementem Vili, opera illustriss. d.<br />
Car<strong>di</strong>nali? Borro/nei, anno 1601.<br />
Caduta poscia l' Inghilterra nel regno<br />
<strong>di</strong> Enrico VII I, nello scisma,<br />
Clemente VIII vi mandò i Bene-<br />
dettini per riconvertirla dagli errori.<br />
E non solo l'Inghilterra ed il Nord<br />
provarono gli effetti zelanti delle<br />
missioni Benedettine; ma la stessa<br />
America, nella quale, appena fu sco-<br />
perta da Colombo, Alessandro VI nel<br />
i5o3 spedì parecchi missionari <strong>di</strong><br />
quest' Or<strong>di</strong>ne, sotto la <strong>di</strong>rezione<br />
del vicario apostolico p. Bernardo<br />
Boyl. Veggasi Roberston Storia <strong>di</strong><br />
Nova typis<br />
America pagina 1 34 '><br />
transatta navigatio novi orbis In-<br />
<strong>di</strong>ce Occidental)'s, Buebli Catalani ,<br />
abbati* Mentis serrati, et in uni-<br />
,<br />
B E \<br />
versarli Americani , sive novuni<br />
orbati 3 sacra; Se<strong>di</strong>s Aposlol. rom.,<br />
a lalcre legati vicarii ac patriarciha;<br />
socioriutique monachorum ex<br />
Or<strong>di</strong>ne s. Bene<strong>di</strong>rti, ad supra<strong>di</strong>cli<br />
Novi Allin<strong>di</strong> barbaras genles, Chri-<br />
sti s. Evangelium pree<strong>di</strong>can<strong>di</strong> grada<br />
, dclegatorum sacerdotum ecc.<br />
Alidore ven. fr. d. Honorio Philopono<br />
Ord. s. Bene<strong>di</strong>rti monaclio<br />
s. T. 1621.<br />
Vi fu lunga <strong>di</strong>sputa, e contro-<br />
versia intorno la precedenza, fra i<br />
canonici regolari <strong>di</strong> s. Agostino, ed<br />
i monaci Benedettini , onde dopo<br />
cento anni che proseguiva, il Pontefice<br />
Pio IV, a' 18 gennaio i564,<br />
colla costituzione 7 5, che si leg^e<br />
nel tomo II, del Bollario del Clierubini<br />
, decretò che i primi come<br />
eli<strong>di</strong>ci , dovessero precedere i mo-<br />
naci negli atti pubblici e privati,<br />
ma che ne' concilii , e negli altri<br />
luoghi in cui hanno il voto, prece-<br />
dessero gli abbati rispettivi <strong>di</strong> cia-<br />
scuno <strong>di</strong> questi Or<strong>di</strong>ni, secondo<br />
L'antichità della promozione alle loro<br />
abbazie. Veggasi Pennotti, Histor.<br />
Canonie. Reg. lib. II, capo 71.<br />
BENEDETTO I, Papa LXIV.<br />
Secondo Evagrio (lib. 5. cap. 16),<br />
e Niceforo (lib. 17 cap. 36) venne<br />
attribuito a questo Pontefice il nome<br />
<strong>di</strong> Bonoso. Baronio però ( ann.<br />
573 n. 1) è d'avviso quello essere<br />
stato invece il suo cognome. Fu<br />
romano ed ebbe i natali da Boni-<br />
facio. Fu prima monaco benedet-<br />
tino, e venne eletto Pontefice ai 3<br />
giugno del 074. Sappiamo da Pao-<br />
lo Diacono [in vita s. Gregorii<br />
1 cap. 6 pag. 3 toni. IV e<strong>di</strong>t.<br />
Maurinae ) aver egli creato Car-<br />
<strong>di</strong>nal <strong>di</strong>acono Gregorio successo-<br />
re a Pelagio II nel Pontificato, levandolo<br />
dal monistero. Sulle traccio<br />
de^li antecessori suoi, confermò il
en<br />
quinto concilio generale ( Noris Dissero<br />
de Synod. V cap. 9 § 3). Mo-<br />
rì questo Pontefice ai 3o, secondo<br />
altri ai 2 5 luglio del 578 e fu se-<br />
polto nel Vaticano. Il suo governo<br />
durò quattro anni, un mese e <strong>di</strong>eci-<br />
otto giorni, e la s. Sede vacò quattro<br />
mesi. Molto si <strong>di</strong>stinse la sua carità,<br />
tanto nelle scorrerie dei Longobar<strong>di</strong>,<br />
quanto nell' occasione in cui Roma<br />
fu afflitta dalla carestia. Ci resta una<br />
epistola col suo nome scritta a Da-<br />
vid vescovo in Ispagna, intorno alla<br />
fede della santissima Trinità. V . Anastasio<br />
e du Chesne. L' ignoranza<br />
e le turbolenze ebe dominavano in<br />
que' dì V Italia , ci privarono <strong>di</strong><br />
maggiori altre notizie in suo ri-<br />
guardo.<br />
BENEDETTO II (s.), Papa<br />
LXXXI1I , da alcuni creduto del-<br />
la famiglia Savelli , nacque nel<br />
secolo settimo , e fino dalla sua<br />
più verde età de<strong>di</strong>cossi al servi-<br />
gio della Cbiesa. Lo stu<strong>di</strong>o del-<br />
la sacra Scrittura formava le sue<br />
più care occupazioni , ed a questo<br />
aggiungeva molta perizia nel canto<br />
ecclesiastico. Era fornito inoltre <strong>di</strong><br />
ogni sorta <strong>di</strong> virtù, e si rese accet-<br />
to a chi lo avvicinava per la sua<br />
umiltà, dolcezza e pazienza. Riguardava<br />
i poveri colf occhio della fede,<br />
e largo era quin<strong>di</strong> con essi <strong>di</strong> mol-<br />
te beneficenze. Ad imitazione del-<br />
l' apostolo castigava il suo corpo e<br />
lo riduceva in ischiavitù, colla pratica<br />
della mortificazione. Or<strong>di</strong>nato<br />
sacerdote e <strong>di</strong>venuto canonico lateranense,<br />
secondo alcuni, o monaco<br />
benedettino, secondo altri, fu accet-<br />
to ai santi Pontefici Agatone , e<br />
Leone II, i quali si valevano del-<br />
l' opera sua in varie circostanze.<br />
Morto Leone, fu destinato a succedergli<br />
Benedetto , ai 26 giugno<br />
dell' anno 684. Prima <strong>di</strong> essere<br />
voi,. IV.<br />
BEN 3.3<br />
consacrato , commise alcuni affari<br />
a Pietro notaro regionario, che il<br />
suo predecessore aveva mandato nel-<br />
la Spagna cogli atti del sesto con-<br />
cilio generale, acciocché fossero rice-<br />
vuti da quei vescovi ( V. Notari<br />
regionari). Tanta era la stima che<br />
faceva <strong>di</strong> lui l'imperatore Costantino<br />
Pogonato, che lasciò al clero ed al popolo<br />
la facoltà <strong>di</strong> eleggere i Sommi<br />
Pontefici , senza aspettare l' abusivo<br />
consentimento dell' imperatore per<br />
l'incoronazione dei medesimi. Un al-<br />
tro attestato <strong>di</strong> venerazione offrì a Benedetto<br />
il buon Costantino, col man-<br />
dargli un fiocco dei capelli de'suoi<br />
figli Giustiniano ed Eraclio; la qual<br />
pratica era una specie <strong>di</strong> adozione<br />
per cui quegli, che riceveva i capel-<br />
li <strong>di</strong> qualche giovane, n'era consi-<br />
derato qual padre. Questo santo<br />
Pontefice, che tanto si era anche a-<br />
doperato alla conversione degli ere-<br />
tici , terminò la sua vita nel giorno<br />
7 maggio dell'anno 685, e hi<br />
riposto nella chiesa <strong>di</strong> s. Pietro. Creò<br />
do<strong>di</strong>ci vescovi , governò <strong>di</strong>eci mesi<br />
e do<strong>di</strong>ci giorni, e vacò dopo <strong>di</strong> lui<br />
la santa Sede due mesi e quin<strong>di</strong>ci<br />
giorni. V. Anastasio nella vita <strong>di</strong><br />
Benedetto II., Baronio ad an. 684<br />
n. 7, e Paolo <strong>di</strong>acono, De gestis Lon~<br />
gobard. lib. 6 cap. 5o.<br />
BENEDETTO III, Papa CVII.<br />
Riferisce il Ciacconio esser egli nato<br />
in Roma da Pietro, ossia Patrodo,<br />
Fin da fanciullo fu collocato nel<br />
patriarchio lateranense per essere<br />
istruito e fatto chierico, come usavano<br />
con quelli, che de<strong>di</strong>car si volevano<br />
al ministero dell' altare. Ana-<br />
stasio nella vita <strong>di</strong> lui ce lo <strong>di</strong>pinge<br />
d' illibati costumi, <strong>di</strong> eccellente dot-<br />
trina , riservato nella conversazione,<br />
modesto e acuto nel parlare, a tutti<br />
sottomesso ed ubbi<strong>di</strong>ente. Fu eletto<br />
sud<strong>di</strong>acono della Chiesa Romana da<br />
4o
3i4 BEN<br />
Gregorio IV, ed in seguito fu fatto<br />
canonico regolare. Sergio II lo promosse<br />
al <strong>di</strong>aconato, e s. Leone IV<br />
lo insigni della <strong>di</strong>gnità Car<strong>di</strong>nalizia,<br />
ascrivendolo all'or<strong>di</strong>ne dei preti col<br />
titolo <strong>di</strong> s. Calisto. Le preclare vir-<br />
tù <strong>di</strong> Benedetto vieppiù risplendet-<br />
tero in quel grado sublime, inspirando<br />
egli colla sua condotta la più<br />
efficace e<strong>di</strong>ficazione in tutta la Chie-<br />
sa Romana. Venuto a morte Leone,<br />
non esitarono gli elettori a crearlo<br />
Pontefice ai 17 luglio 855. Ac-<br />
cettò contro voglia la <strong>di</strong>gnità, che<br />
gli veniva offerta, poiché avrebbe<br />
bramato meglio poter continuare la<br />
sua vita nella preghiera e nel <strong>di</strong>-<br />
giuno. Si dovette <strong>di</strong>fferire però la<br />
sua consacrazione fino ai 29 settembre,<br />
poiché soltanto allora gli ambasciatori<br />
imperiali, mandati a Roma<br />
per assistere a quella cerimonia,<br />
cessarono dal favorire l' antipapa<br />
Anastasio [V. Antipapi n.° XIII),<br />
mossi dalla costanza del clero e del<br />
popolo nel riconoscer Benedetto III<br />
per vero Pontefice.<br />
Abbiamo da Ughellio [hai. Sacra<br />
lom. I, pag. 753), aver Benedetto<br />
dato la città <strong>di</strong> Terni in perpetuo ai<br />
suoi abitanti nell' anno 857, accioc-<br />
ché la ristorassero dai danni, che le<br />
fecero soffrire i duchi <strong>di</strong> Spoleto. Or<strong>di</strong>nò<br />
altresì, che il Pontefice con tutti i<br />
vescovi, i <strong>di</strong>aconi ed il restante del<br />
clero, assistesse ai funerali <strong>di</strong> qua-<br />
lunque vescovo, prete o <strong>di</strong>acono ; tocche<br />
alla morte dei Pontefici pur doves-<br />
sero praticare tutti i vescovi, i <strong>di</strong>aco-<br />
ni ed il restante del clero. Fece cosi<br />
tornare in qualche modo in vigore<br />
l' uso antichissimo della Chiesa che<br />
nella morte <strong>di</strong> un vescovo, i vesco-<br />
vi comprovinciali lo portassero alla<br />
De anliq.<br />
sepoltura. ( V . Martene<br />
Eccl., lib. 3, cap. I. num. 5, e seq.).<br />
Accordò un privilegio a tutti i ve-<br />
li E.<br />
scovi delle Gallie, ed uno pure al-<br />
l'abbazia <strong>di</strong> s. Dionisio <strong>di</strong>retto al<br />
suo abbate Luigi , e dopo un go-<br />
verno <strong>di</strong> due anni, sei mesi e <strong>di</strong>eci<br />
giorni, se si desume dal dì della con-<br />
sacrazione , morì agli 8 aprile 858,<br />
e fu sepolto in Vaticano. La sede<br />
vacò quin<strong>di</strong>ci giorni {V. Anastasio<br />
tomo 8.°, Coutil., pag. 223, 225,<br />
252, Platina, Baronio, Duchéne ec).<br />
Ci rimangono <strong>di</strong> lui due epistole,<br />
l' una <strong>di</strong>retta ad Incmaro vescovo<br />
<strong>di</strong> Reims, 1' altra ai vescovi del regno<br />
<strong>di</strong> Carlo, il Calvo, contro Uberto<br />
sud<strong>di</strong>acono, ch'era accusato <strong>di</strong> gravi<br />
delitti.<br />
\<br />
Affabile , liberale, modesto, pieno<br />
in somma delle più belle virtù : tale<br />
era il carattere <strong>di</strong> questo Pontefice,<br />
encomiato da' suoi nemici medesimi.<br />
BENEDETTO IV, Papa CXX.<br />
Romano fu questo Pontefice, e figlio<br />
<strong>di</strong> Mammolo, che <strong>di</strong>cesi della fami-<br />
glia Conti. Da canonico regolare la-<br />
teranense venne promosso al Ponti-<br />
ficato forse ai 6 <strong>di</strong> aprile dell'anno<br />
900, in cui coronò imperatore Lodovico<br />
III dopo i 3o d'agosto. {V.<br />
la eru<strong>di</strong>tissima <strong>di</strong>ssertazione dell'ab-<br />
bate Cenni, che è 1' Vili fra quelle<br />
<strong>di</strong> storia <strong>ecclesiastica</strong>, tom. I, p. 220<br />
e seg.) Molto infelici corsero i tem-<br />
pi in cui Benedetto IV salì sulla<br />
cattedra apostolica. ;> Entra il nuo-<br />
» vo secolo X, <strong>di</strong>ce il Baronio An-<br />
>: noi. eccles. ad an. 900 n. 1 , il<br />
» quale e per la rozzezza e per la<br />
» sterilità del bene viene appellato<br />
« ferreo j per l'abbondanza della<br />
a malvagità suol chiamarsi <strong>di</strong> pfom-<br />
:> ho j e per l' inopia degli scrittori<br />
» oscuro. Chiamasi infelice il seco-<br />
>; lo X, aggiunge il chiarissimo An-<br />
» tonio Pagi (Crit. in annal. Baron.<br />
.-• ad ann. goo n. 1), perché grani<br />
» de fu oltremodo la barbarie sua<br />
;.- e perché i beni cccclesiastici , i
BEN<br />
» vescovati, e gli altri benefizii del-<br />
>> la Chiesa ad ogni passo erano<br />
« usurpati e spesse volte dai laici<br />
» e dagli ammogliati posseduti ".<br />
L'ambizione e la simonia dominavano<br />
tra la maggior parte del corpo<br />
ecclesiastico, e le leggi, promulgate<br />
perchè dovessero rime<strong>di</strong>arvi, comunemente<br />
si <strong>di</strong>sprezzavano. L' igno-<br />
ranza sarebbe stata al sommo deplorabile,<br />
se alcuni religiosi, come<br />
avverte il p. Faure nelle annotazioni<br />
alle tavole cronologiche del p. Mu-<br />
zanzio (p. 178 e<strong>di</strong>z. <strong>di</strong> Roma lySo),<br />
non si fossero applicati a copiare al-<br />
cuni monumenti degli uomiui dotti<br />
che li aveano preceduti. V. Tira-<br />
boschi Storia della letter. Ital. t. Ili,<br />
hb. Ili, e. 2. Riflette giustamente<br />
il chiarissimo Andres, nella sua opera<br />
intorno alla origine _,<br />
ai progressi ed<br />
allo stato attuale d J<br />
ogni letteratura<br />
( tom. I, pag. 108), che non solo<br />
la sana critica e la buona filosofia<br />
si vedevano sban<strong>di</strong>te in quel secolo;<br />
ma gli stu<strong>di</strong>i sacri ancora restavano<br />
in tale abbandono, che il Baluzio dal-<br />
la formola, che leggesi nell' opera <strong>di</strong><br />
Reginone intorno alla <strong>ecclesiastica</strong><br />
<strong>di</strong>sciplina, sulle inquisizioni, le quali<br />
praticar si doveano dai vescovi in<br />
riguardo ai preti, desume aver do-<br />
vuto eglino interrogarli se sapessero<br />
leggere. La Sede <strong>di</strong> san Pietro era<br />
quasi in balia <strong>di</strong> alcuni principi e<br />
ili alcune donne, la sfrenatezza delle<br />
quali, come nota il Baronio, unita<br />
alle ricchezze e ad altre qualità, le<br />
aveva rese arbitre del dominio <strong>di</strong><br />
Roma.<br />
Deve perciò molto commendarsi la<br />
rara virtù <strong>di</strong> questo Pontefice, che mai<br />
non lo abbandonò in mezzo a tanti<br />
ostacoli oppostigli dalla miseria dei<br />
tempi. Mori ai 20 ottobre go3 dopo<br />
tre anni e due mesi <strong>di</strong> governo,<br />
ed ebbe sepoltura in Vaticano. Si<br />
BEN 3iS<br />
conservano <strong>di</strong> lui due lettere. La<br />
prima, colla quale confermò ad Argrim<br />
vescovo <strong>di</strong> Langres il pallio,<br />
che avea ottenuto da Formoso, è<br />
<strong>di</strong>retta ai vescovi delle Gallie, re e<br />
signori ed a tutti i fedeli, e 1' altra<br />
al clero ed al popolo <strong>di</strong> Langres.<br />
La sede vacò sette giorni. V. Anastasio<br />
Dedm. in chron. Papirio Mas-<br />
son, Hodord De Ponti/, tom. IV ,<br />
ed act. Ord. s. Bene<strong>di</strong>cti p. 54g.<br />
BENEDETTO V Papa, CXXXV.<br />
Fu figlio d' Ildebrando, ed ebbe i<br />
natali in Roma dove era <strong>di</strong>stinto<br />
col sopranome <strong>di</strong> Grammatico.<br />
Il p. Gasparo R.inchens carme-<br />
litano pretese <strong>di</strong> aver veduto un'an-<br />
tica imagine <strong>di</strong> questo Pontefice vestito<br />
con l'abito del suo Or<strong>di</strong>ne; ma<br />
in ciò prese abbaglio. Se il p. Cri-<br />
sostomo Enriquez cistcrciense vi con-<br />
<strong>di</strong>scese nel suo fascicolo ss. Or<strong>di</strong>ti,<br />
cisterc. lib. II, pag. 5g, lo fece per<br />
riven<strong>di</strong>care alla sua religione Bene-<br />
detto XII, che i carmelitani asserivano<br />
avesse alla loro appartenuto.<br />
V. Papebrochio in Conalu ad ca-<br />
talog. Pont. pag. 164 n. 6.<br />
Essendo <strong>di</strong>acono Car<strong>di</strong>nale, fu elet-<br />
to Pontefice ai 19 maggio del 964,<br />
senza il consenso dell' imperator Ot-<br />
tone^ al quale aveano giurato <strong>di</strong>pendenza<br />
i romani. Acceso d'ira per-<br />
tanto quell' imperatore, fece ritorno<br />
in Roma , la vinse colla fame , e<br />
condusse il Pontefice prigioniero<br />
in Germania. Piacconta Luitpran-<br />
do (lib. 6 cap. II) essere allora stato<br />
deposto Benedetto dall'antipapa Leo-<br />
ne in un conciliabolo tenuto ai 2 3<br />
giugno del 964, e consegnato ad Adaldago<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Amburgo nella<br />
Sassonia , che lo trattò con molto<br />
onore. Morto intanto Leone, i romani<br />
richiesero Benedetto, e l'im-<br />
peratore era determinato a riman-<br />
darlo, quando la morte <strong>di</strong>ede ter-
3i6 BEN<br />
mine alla sua cattività dopo un anno,<br />
un mese e quin<strong>di</strong>ci giorni <strong>di</strong><br />
Pontificato. 11 sepolcro <strong>di</strong> lui, che<br />
si conserva nella cattedrale <strong>di</strong> Amburgo<br />
ed è descritto dal Papebro-<br />
chio, loc. cit., porta una iscrizione<br />
piena <strong>di</strong> errori <strong>di</strong> cronologia. Ottone<br />
Spellino pubblicò intorno a que-<br />
sto, nel 1673, una eru<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>sserta-<br />
zione stampata in Riell, avente per<br />
titolo Monilum Hamburgense Be-<br />
ne<strong>di</strong>ctinum _, scu de Inscriptione et tumulo<br />
Bent<strong>di</strong>cti V Pontificis ro><br />
mani.<br />
Benedetto V aveva già profetiz-<br />
zata la sua morte, aggiungendo che<br />
il ferro straniero, e le fiere avreb-<br />
bero desolati i paesi, ove egli fos-<br />
se sepolto, né da essi si arrivereb-<br />
be mai a goder della pace fin-<br />
ché le sue ossa non riposassero<br />
in Roma. Ammaestrato da una tri-<br />
ste esperienza della verità <strong>di</strong> tali<br />
pre<strong>di</strong>zioni, Ottone III or<strong>di</strong>nò quin-<br />
<strong>di</strong>, che il corpo <strong>di</strong> questo Pontefice<br />
fosse trasferito in Roma l'anno 999.<br />
Lo troviamo annoverato tra i mar-<br />
tiri in <strong>di</strong>versi martirologi. La San-<br />
ta Sede vacò due mesi e venticin-<br />
que giorni.^. Didmar.lib. ^ } Chron.,<br />
Baronio, Platina , Anastasio e D Li-<br />
chène .<br />
BENEDETTO VI Papa,CXXXIX.<br />
Ebbe i natali in Roma ed era figlio<br />
d'Ildebrando. Fu eletto Pon-<br />
tefice ai 20 <strong>di</strong>cembre 972. Verso alla<br />
fine <strong>di</strong> questo mese venne a mor-<br />
te Ottone I imperatore, cui successe<br />
Ottone II già coronato da Giovanni<br />
XIII Pontefice. Essendo le armi<br />
imperiali occupate nelle guerre te-<br />
desche e galliche, gì' italiani credet-<br />
tero fosse quella un'occasione propi-<br />
zia per riacquistare la libertà. Si ec-<br />
citarono perciò perturbazioni nei po-<br />
poli e tumulti nelle provincie, isti-<br />
tuendosi dei consoli in più ci Uà e<br />
BEN<br />
fabbricandosi fortezze private. Roma<br />
fu la prima, che si movesse a 1 omore.<br />
Cencio citta<strong>di</strong>no romano, uomo<br />
più ar<strong>di</strong>to che avveduto, ne fu il<br />
principale istigatore. Fece egli imprigionare<br />
il Papa in castel s. Angelo<br />
perchè sosteneva tanto i <strong>di</strong>ritti dell'<br />
impero, come quei della Chiesa. Terminò<br />
ivi i suoi giorni Benedetto VI,<br />
dopo un anno, tre mesi, un<strong>di</strong>ci giorni<br />
<strong>di</strong> governo, e fu strangolato per ope-<br />
ra <strong>di</strong> Francoue, scelleratissimo <strong>di</strong>a-<br />
cono Car<strong>di</strong>nale romano, figlio <strong>di</strong> Fer-<br />
ruzzio, il quale usurpò anche in se-<br />
guito il Pontificalo col nome <strong>di</strong> Bonifacio<br />
VII {V. Antipapa XVII).<br />
Si conserva una lettera <strong>di</strong> Benedetto<br />
VI <strong>di</strong>retta a Federico vescovo <strong>di</strong><br />
Salisburgo ed ai suoi provinciali, col-<br />
la quale lo costituisce vicario apo-<br />
stolico nel Norico ed in tutta la<br />
Pannonia, vietando a tutti i vescovi<br />
<strong>di</strong> quelle provincie <strong>di</strong> portare il pal-<br />
lio. V. Platina, Onofrio, Anastasio,<br />
Baronio e Du-CIiéne.<br />
BENEDETTO VII, Papa CXLI.<br />
Fu figlio <strong>di</strong> Davidde della famiglia<br />
Conti, e nacque in Roma. Era Car-<br />
<strong>di</strong>nale vescovo <strong>di</strong> Sutri , fu eletto<br />
Pontefice prima dei 23 marzo 975.<br />
Benedetto VI aveva <strong>di</strong>minuito i<br />
<strong>di</strong>i'itti dellarcivescovato Laureacense<br />
a favore <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Salisburgo, <strong>di</strong><br />
una istituzione più recente. Pelle-<br />
grino, che era stato investito del primo,<br />
mal comportando tal cosa, scris-<br />
se a Benedetto VII pregandolo vo-<br />
lesse mandargli il pallio, e confermare<br />
gli antichi privilegi della sua chiesa.<br />
11 Pontefice gli accordò benignamen-<br />
te l'iuta e l'altra cosa, nell'anno 977,<br />
confermandolo nella giuris<strong>di</strong>zione sopra<br />
sette vescovati della Ungheria<br />
inferiore, sui (mali lo incaricava <strong>di</strong><br />
far le sue veci. I suoi successori pe-<br />
rò, cominciando dal 992, furono<br />
vescovi soltanto <strong>di</strong> Passavia; per la
BEN<br />
qual cosa restarono privi del pallio.<br />
Veggasiil p. Harlzheim, tomo I Condì.<br />
Gennari, in Praef. Hicrarchiea<br />
pag. 36 e 37. La lettera <strong>di</strong> Pellegrino<br />
trovasi registrata in Lambec-<br />
cio, Biblioth. Caesarea lib. 2 pag.<br />
64 1 e seg. ; si legge però ancora<br />
colla risposta nel tomo IX dei con-<br />
cini.<br />
In uno dei due concilii da lui ce-<br />
lebrali in Roma, Benedetto VII scomunicò<br />
l'antipapa Bonifacio, nell'al-<br />
tro i simoniaci. Dotato <strong>di</strong> grande<br />
spirito, fu molto amante dei poveri.<br />
Compi la sua carriera ai io<br />
luglio 984, dopo nove anni <strong>di</strong> go-<br />
verno, e fu sepolto in santa Croce in<br />
Gerusalemme. Il Car<strong>di</strong>nal Baronio<br />
riporta nell'anno 984 la iscrizione<br />
sepolcrale, che vi ha osservata.<br />
Conserviamo una lettera spe<strong>di</strong>ta<br />
da questo Pontefice a Pilgrin arci-<br />
vescovo <strong>di</strong> Lor<strong>di</strong>, colla quale gli<br />
manda il pallio e conferma lo sta-<br />
tuto fatto da Agapito II nel 948<br />
intorno alla giuris<strong>di</strong>zione degli arci-<br />
vescovi <strong>di</strong> Salisburgo e <strong>di</strong> Lor<strong>di</strong>.<br />
( Veggasi Ciacconio in Bene<strong>di</strong>ci.<br />
VII, Du Chéne, Anastasio, Platina,<br />
Baronio, Richard e Giraud). La<br />
Sede restò vacante per mesi tre e<br />
giorni otto. V. Lenglet, tom. II,<br />
pag. 298.<br />
BENEDETTO Vili, Papa CLI.<br />
Era egli romano, e prima <strong>di</strong> essere<br />
assunto al Pontificato, si chiamava<br />
Giovanni. Figlio <strong>di</strong> Gregorio conte<br />
luscolano, e fratello <strong>di</strong> Giovanni<br />
XIX detto XX, che gli succedette<br />
nel Pontificato , era egli vescovo<br />
Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Porto (piando fu eletto<br />
Pontefice dopo il 17 giugno io 12.<br />
Non godette lungamente della pace<br />
nella <strong>di</strong>gnità, onde era stato insignito,<br />
perocché, scacciato da Roma<br />
dall'antipapa Gregorio ( V. An-<br />
iipapa XIX), fu costretto a fug-<br />
BEN 3.7<br />
girsene in Germania per domandar<br />
soccorso al re Enrico II. Ritrovò<br />
in questo principe un valido pro-<br />
tettore, che lo fece tosto restituire<br />
alla Sede Pontificia, ed il medesimo<br />
Enrico in ricambio, quando recossi<br />
a Roma, fu ricevuto dal Pontefice<br />
con somma onorificenza, ed inco-<br />
ronato imperatore colla sposa santa<br />
Cunegonda ai 1 4 febbraio 1 o 1 4 5<br />
nella basilica vaticana. Fu in quel-<br />
la occasione, che Benedetto VIII gli<br />
regalò lo scettro, la cui forma tut-<br />
tora viene usata dagli imperatori,<br />
consistente in un pomo o globo<br />
d'oro adorno <strong>di</strong> gioie , con una<br />
croce nella parte superiore ( V. Gla-<br />
bro Rodolfo libro I. inter Scriplor.<br />
Histor. Francor. e Du-Chèsne<br />
tom. IV pag. io). Né meno<br />
cortese si mostrò Enrico verso la<br />
Chiesa confermandole tutti i doni,<br />
ed i <strong>di</strong>ritti concessi ad essa da Carlo<br />
Magno e dagli Ottoni padre e figlio,<br />
e volendo che in seguito il clero ed<br />
il popolo romano affatto più non<br />
<strong>di</strong>pendessero dagli imperatori per<br />
eleggere il Pontefice, purché fosse<br />
consacrato alla presenza dei legati<br />
imperiali, come Eugenio II e Leone<br />
IV avevano stabilito ( Extat<br />
Diploma ap. Labbeumj Concilior.<br />
tom. IX col. 81 3.; Novaes Sa'<br />
ero Rito, Dissert. prelim. n. i4><br />
e la sua Introduzione alle Vile dei<br />
PP. tomo I, Dissert. I, pag. 28).<br />
Seppe in<strong>di</strong> Enrico persuadere Bene-<br />
detto a far cantare nelle messe il<br />
simbolo della fede costantinopolita-<br />
no, il quale dal IX secolo veniva<br />
solamente recitato.<br />
I saraceni si rendevano molto<br />
molesti nello stato Pontificio col l'as-<br />
salirne e danneggiarne <strong>di</strong> tratto<br />
in tratto i li<strong>di</strong>. 11 generoso Bene-<br />
detto Vili pensò subilo a liberare<br />
i suoi sud<strong>di</strong>ti dalle loro incursioni.
3i8 BEN<br />
Li attaccò pertanto nell'anno roiG<br />
nei mari <strong>di</strong> Toscana, e ne riportò<br />
tale vittoria , che la quiete e la<br />
gloria da gran tempo perdute tornarono<br />
cos'i a ristabilirsi nei suoi<br />
dominii ( V. Didmaro lib. 7 Chron.).<br />
Riandò <strong>di</strong>poi Rodolfo principe <strong>di</strong><br />
Norman<strong>di</strong>a contro i greci che de-<br />
vastavano la Puglia, e <strong>di</strong>fatti li<br />
sconfisse ed obbligolli a ritirarsi da<br />
quella provincia, scopo fino a quel<br />
momento della loro tirannide . V.<br />
Leone Ostiense in Chron. Cassiti.<br />
lib. II.<br />
Prova il Lambertini ( De Canoniz.<br />
SS. lib. I, cap. 44 j nume-<br />
ro 12), che questo Pontefice aves-<br />
se solamente beatificato nel io6r,<br />
poco dopo i 26 luglio, Simeone<br />
Armeno, monaco eremita <strong>di</strong> Padalirona<br />
presso Mantova, morto ai 26<br />
luglio del medesimo anno, quan-<br />
tunque il Mabillon ( Const. Requi-<br />
siti.? eie. Rullar. Rom. tomo I,<br />
pag. 32 3, e nel Fontanini pag. 3.)<br />
scriva essere stato invece <strong>di</strong>chia-<br />
rato degno della canonizzazione.<br />
Nel io 19 i greci, che a poco a<br />
poco andavano <strong>di</strong>latando il loro ter-<br />
ritorio fino ai confini romani, ob-<br />
bligarono Benedetto a ritornare in<br />
Germania per chieder nuovamente<br />
soccorso ad Enrico. Lo ricevette l'im-<br />
peratore in Bamberga già resa da lui<br />
feudataria alla Chiesa Romana, col-<br />
1' obbligo dell'annuale tributo <strong>di</strong> un<br />
cavallo bardato e <strong>di</strong> cento marchi<br />
d' argento. Questa donazione fu pe-<br />
rò mutata dall' imperator Arrigo III<br />
col ducato <strong>di</strong> Benevento, comunque<br />
Leone IX, nell'assentirvi, volesse con-<br />
servato il tributo del cavallo. Cor-<br />
rispose adunque Enrico alle inchie-<br />
ste del Pontefice, e calato in Italia<br />
con un esercito, <strong>di</strong>sfece i greci. Pas^-<br />
sando col Pontefice nel monistero<br />
<strong>di</strong> MoutecasMiio, Dell' occasione che<br />
13 E \<br />
si eleggeva un nuovo abbate, fu<br />
assalito da una grave malattia e,<br />
rimesso in salute., favorì quel luogo<br />
<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> donativi. V. Leone Ostien-<br />
se in Chron. Casin. lib. 2 cap. 46<br />
e 84 inter Script. Rer. Ital. tom.<br />
IV pag. 368 e 4°*; Novaes Vita<br />
<strong>di</strong> s. Leone IX Papa CLV1II.<br />
Racconta il Baronio, che restitui-<br />
tosi alla sua sede il Papa, vi fece<br />
chiamare Guido d' Arezzo, monaco<br />
benedettino nel monistero <strong>di</strong> Pom-<br />
posa, acciocché insegnasse al clero<br />
romano le note del canto fermo<br />
ut, re, mi, fa, sol, la, che aveva<br />
inventate.<br />
Governò Benedetto do<strong>di</strong>ci anni<br />
<strong>di</strong>eciselte giorni. Morì l'anno 1024<br />
ai 12 <strong>di</strong> luglio, secondo alcuni; ma<br />
veramente non si sa il giorno preciso<br />
e fu sepolto nel Vaticano. La<br />
sede restò vacante giorni otto.<br />
BENEDETTO IX, Papa CLIII,<br />
romano. Aveva nome Teofilatto, e fu<br />
figlio <strong>di</strong> Alberico conte Tuscolano<br />
della famiglia Conti e nipote <strong>di</strong> Benedetto<br />
Vili e <strong>di</strong> Giovanni XIX,<br />
che ressero la Chiesa prima <strong>di</strong> lui.<br />
Sono <strong>di</strong>scor<strong>di</strong> gli autori intorno al-<br />
la età sua ed al giorno preciso in<br />
cui fu promosso da Car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong>a-<br />
cono al Pontificato. Il Papebrochio<br />
nel Conat. Chronico-histor. con al-<br />
tri pretende, fosse stato eletto in età<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni ai 9 <strong>di</strong>cembre io33<br />
[V. Glabro lib. 4 ca P- 5 a P- Du-<br />
citene tom. IV pag. 46)- Inclineremmo<br />
piuttosto a supporlo col<br />
Novaes <strong>di</strong> <strong>di</strong>eciolto o venti anni,<br />
poiché sappiamo da s. Pier Damiani<br />
e da altri scrittori che sin dal prin-<br />
cipio fu immersa la sua vita nel<br />
fingo delle più abboni inevoli lai-<br />
dezze. Per quello che riguarda il<br />
giorno della creazione, 1' autore del-<br />
la sua vita presso Labbé (tom. Il<br />
Conci I. col. 1277 e<strong>di</strong>t. Vcnet.) eli—<br />
,
BEN<br />
ce essere stato l' ottavo del mese <strong>di</strong><br />
novembre, mentre Antonio Pagi (ad<br />
an. 7ck»j) crede fosse consecrato<br />
prima del decimosettimo. La Chiesa,<br />
pei lagrimevoli tempi in cui geme-<br />
va, slimò fosse cosa conveniente ac-<br />
cettarlo come legittimo Pontefice,<br />
quantunque fosse stato intruso per<br />
opera <strong>di</strong> suo padre, uomo prepotente<br />
, e col mezzo <strong>di</strong> grande somma<br />
<strong>di</strong> denaro da lui pro<strong>di</strong>gata al po-<br />
polo. V. Vittore HI lib. 3 Dialog.<br />
pag. 853 in Bibliolh. PP. tomo<br />
XVIII.<br />
L' imperator Corrado venne nel<br />
jo37 in Italia, e non appena Benedetto<br />
ebbe a saperlo, ricordevole dei<br />
benefizii, clic ricevuti avea la S. Sede<br />
dagli antecessori <strong>di</strong> lui, gli andò in-<br />
contro ad accoglierlo onorevolmen-<br />
te. Ne l' accorgimento <strong>di</strong> Benedet-<br />
to lasciar ebbe a trascorrere quel-<br />
la occasione per trarne gran gio-<br />
vamento. Avvegnaché, deposto il<br />
Pontefice ai 29 giugno 1037 dai<br />
romani stanchi <strong>di</strong> soffrire la vita<br />
sua <strong>di</strong>ssoluta, riebbe la <strong>di</strong>gnità per<br />
opera del potere dell imperatore che<br />
venuto a Roma l'anno seguente, lo<br />
ripose sul seggio <strong>di</strong> s. Pietro.<br />
Desideravano poscia i polacchi,<br />
che Casimiro <strong>di</strong>acono, monaco be-<br />
nedettino <strong>di</strong> Clugny, potesse succedere<br />
a suo padre Miecislao II, morto<br />
nel io34, e quin<strong>di</strong> si ammoglias-<br />
se per poter provvedere colla successione<br />
al trono della sua casa. Vi<br />
con<strong>di</strong>scese Benedetto colla con<strong>di</strong>zio-<br />
ne, che gli ignobili polacchi, non ad-<br />
detti alla Chiesa, dovessero contribuir<br />
annualmente una piccola moneta,<br />
affinchè si tenesse per memoria<br />
un lume acceso nel tempio <strong>di</strong> san<br />
Pietro in Roma , ed i nobili por-<br />
tassero al collo una fascia bian-<br />
ca a guisa <strong>di</strong> stola nelle feste principali<br />
<strong>di</strong> Cristo e della Madonna.<br />
BEN 3 19<br />
Tutti poi, <strong>di</strong> qualunque con<strong>di</strong>zione<br />
si fossero , doveano aver la lesta<br />
tosala a guisa <strong>di</strong> monaci, come ri-<br />
ferisce Martino Cromerò ; de orig<br />
et reb. gest. Polon. lib. 4 P a S- %°i<br />
Giovanni Longino, Hislor. Polon.<br />
lib. 3 ad ann. 1 o4o, racconta esser<br />
attribuita da alcuni questa conces-<br />
sione a Clemente II piuttosto che<br />
a Benedetto IX. È facile che gli<br />
scrittori si sieno ingannati, perchè,<br />
come appresso vedremo, tre Ponte-<br />
fici ebbero in questi tempi contese<br />
per ottenere il Papato. Il Goneto<br />
(Tom. V. Clypci Theolog. Disp.<br />
9 de imped. <strong>di</strong>rim. ar. 2 § 4 )><br />
Tommassini ( de Nov. ci Vct. Eccl.<br />
Dìscipl. par. I lib. 2 e. 4^ § 9 e<br />
par. Ili lib. 3 e. 24 § 12) e Ca-<br />
pisucchi (controv. II § 3) credono<br />
sospetta questa concessione.<br />
Si levarono intanto nuovi torbi<strong>di</strong><br />
in Roma. Le due fazioni dei Con-<br />
ti Tuscolani e <strong>di</strong> Tolomeo console<br />
romano scacciarono Benedetto, il primo<br />
maggio io44j e Silvestro III<br />
venne quin<strong>di</strong> per opera <strong>di</strong> Tolomeo<br />
decorato del paludamento Pontifica-<br />
le; ma non fu riconosciuto dalla Chie-<br />
sa, e si riputò da tutti invasore il-<br />
legittimo della cattedra <strong>di</strong> s. Pietro ;<br />
anzi dopo quattro mesi , fu restituito<br />
al Pontificato Benedetto, che lo rinun-<br />
ziò in seguito per interesse a Gregorio<br />
VI (V. Ermanno Contralto in Chron.<br />
ad an. io44j a P- Canisium, Anliij.<br />
lect. tomo III. p. 267). Potè tutta-<br />
via riacquistarlo dopo la molte <strong>di</strong><br />
Clemente II, occupandolo per la ter-<br />
za volta dagli 8 <strong>di</strong> novembre 1047<br />
fino ai 1 7 luglio 1 048 ; sicché ora<br />
deposto dalla Sede Pontificia, ora<br />
riassuntovi, occupò Benedetto il trono<br />
per quasi do<strong>di</strong>ci anni. Venne a<br />
morte s. Leone IX, e celebrandosi i<br />
sacri comizii dopo i 20 d'aprile del<br />
io54, non mancò Benedetto, che già
^«6007<br />
320 BEN<br />
aveva prima rinunziato, <strong>di</strong> perturbar-<br />
li. Da questo anno in poi non si fa<br />
più alcuna menzione <strong>di</strong> lui, come as-<br />
serisce il Papebrochio nel Propileo<br />
<strong>di</strong> Maggio, onde il Baronio lo cre-<br />
de morto in questo tempo.<br />
Il p. d. Gregorio Piacentini, nella<br />
dotta Diatriba, De Scpulchro Bene-<br />
<strong>di</strong>cti IX p. 19 pubblicata nel 1747?<br />
pretende <strong>di</strong>mostrare che Benedetto<br />
dopo la rinunzia al Pontificato, fatta<br />
nel 1 o43, per esortazione <strong>di</strong> s. Bartolommeo<br />
abbate del monistero <strong>di</strong><br />
Grotta Ferrata appresso Frascati,<br />
abbia ivi condotto una vita esem-<br />
FINE PEL VOLUME QUARTO,<br />
BEN<br />
**>n^o/~<br />
plarissima senza mai uscirne sino al<br />
io65, circa il qual tempo vuole sia<br />
passato all'altra vita. Sappiamo però<br />
da autentici documenti, che non<br />
fu altrimenti impenitente il fine dei<br />
suoi dì come asseriscono alcuni : ma<br />
che invece, vestito l'abito <strong>di</strong> s. Ba-<br />
silio nel detto monistero <strong>di</strong> Grotta<br />
Ferrata, si occupò fino alla morte a<br />
far penitenza della sua vita sre-<br />
golata. Veggasi Onofrio, Sigeberto,<br />
Chron, Du Chéne, Platina, Anasta-<br />
sio, e Baronio.<br />
BENEDETTO X, antipapa. V<br />
Antipapa XXI.
BX 841 .M67 1840<br />
SMCR<br />
fioroni Gaetano,<br />
,<br />
1802-1883.<br />
<strong>Dizionario</strong> <strong>di</strong> eru<strong>di</strong>zione<br />
stor ico-ecc lesiast ica<br />
AFK-9455 (awsk)