Granata (come Fini) inciampa sulla cognata - I fatti della domenica
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www.i<strong>fatti</strong><strong>della</strong><strong>domenica</strong>.it<br />
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Domenica 21 novembre 2010<br />
Lucia Acerra: Affermazioni lesive<br />
Toi Bianca: Sono indignato. Posso?<br />
Dalla professoressa Lucia Acerra di Italia Nostra, riceviamo<br />
e volentieri pubblichiamo. La risposta è firmata da Toi Bianca<br />
perché il mio pezzo <strong>della</strong> settimana scorsa era una vergognosa<br />
ricopiatura di una sua nota su Facebook. Quindi io<br />
non c’entro niente. (j.s.)<br />
Se una difesa d‟ufficio dettata dal proprio<br />
incarico professionale, su un problema<br />
di tutela ambientale può essere<br />
compresa, ciò che non si comprende<br />
sono le volute e lesive illazioni<br />
sull‟onestà e l„onorabilità di coloro i<br />
quali, per decenni, hanno svolto e svolgono<br />
attività di tutela del patrimonio<br />
culturale <strong>della</strong> città senza compromessi<br />
o vantaggi personali. Affermare che<br />
“Italia Nostra” possa considerare<br />
“grazioso” il porto turistico che si sta<br />
realizzando, su cui è intervenuta precedentemente<br />
che a suo tempo è stato<br />
spacciato <strong>come</strong> la panacea per lo sviluppo<br />
turistico <strong>della</strong> città o ipotizzare collusioni con i Caltagirone,<br />
è azione altamente diffamatoria data la riconosciuta<br />
integrità morale dei dirigenti dell‟Associazione. L‟articolista<br />
che con tanta foga ha dato libero sfogo alla sua<br />
“indignazione”, proprio perché non risiede a Siracusa per il<br />
lavoro che svolge, ha voluto in bella prosa, ridicolizzare una<br />
delle problematiche più gravi che la città sta vivendo. E‟ fin<br />
troppo banale avere pensato che tutta la questione si sintetizzi<br />
nella realizzazione del secondo porto e sull‟odio verso colui<br />
che lo ha proposto perché il problema è molto più grave.<br />
Giorno per giorno, chi vive a Siracusa, assiste ad un costante<br />
disinteresse per la tutela del paesaggio, del territorio e dei<br />
suoi Beni culturali. In nome di un presunto progresso si sta<br />
spacciando per sviluppo la distruzione delle ultime zone incontaminate<br />
su cui esistono vincoli spesso ignorati. Gli errori<br />
di fondo sono le errate previsioni di sviluppo e una programmazione<br />
non rispettosa delle valenze storico-artistiche e paesaggistiche<br />
del territorio.<br />
Al giornalista, che in così dotta esposizione si “ è indignato”<br />
per l‟operato di Italia Nostra, vogliamo precisare ,per sua co-<br />
Primadonna lo è sempre stato in termini relativi,<br />
oggi, però lo è diventato in termini assoluti<br />
perché, <strong>sulla</strong> scia del suo dante causa <strong>Fini</strong>, a<br />
Siracusa tutti sono costretti a parlare di lui: il<br />
buon Fabio. Intendiamo quello vero, vale a<br />
dire,<strong>Granata</strong>. Ora - specialmente dopo il<br />
diktat di fine settimana dei vertici Pdl e Pid,<br />
che impone a Visentin e Bono di mettere fuori<br />
Mpa e Fli - sembra essere diventato addirittura<br />
un pericolo per il sistema politico locale.<br />
Sono tutti suoi amici, una volta alleati, coloro<br />
che adesso lo vogliono “ammazzare ”, politicamente<br />
parlando. <strong>Granata</strong>, da anni gestisce il<br />
ramo cultura e spettacolo delle amministrazioni<br />
più rappresentative sul territorio siracusano<br />
e lo ha fatto direttamente anche alla Regione<br />
qualche anno addietro. Certamente i suoi assessori<br />
di riferimento fanno anche altro, ma,<br />
principalmente è la cultura che fa crescere<br />
l‟intera “componente” del bellicoso onorevole.<br />
E‟ proprio la sua crescita che si vorrebbe<br />
fermare perché, ovviamente, avverrebbe a<br />
danno degli altri partiti, per varie ragioni, a<br />
rischio di consensi. I finiani nel consiglio comunale<br />
di Siracusa, da oggi (era ora), non sono<br />
più il gruppo “Pdl per Berlusconi presidente”,<br />
però, vorrebbero ancora continuare ad<br />
essere riferimento <strong>della</strong> cultura e degli spettacoli.<br />
Un settore che appare morente per mancanza<br />
di scelte qualitative; altra storia che con<br />
<strong>Granata</strong> c‟entrerebbe parzialmente. Per tornare<br />
al discorso iniziale, sostanzialmente, a <strong>Granata</strong><br />
non si vuole perdonare il fatto di essere<br />
divenuto “star” (spodestando in presenze televisive<br />
anche la Ministra Prestigiacomo sua…<br />
Pigmalione) grazie al viscerale antiberlusconismo<br />
professato a Roma e il berlusconismo<br />
praticato a Siracusa. Questa discrasia, considerati<br />
i riposizionamenti nello scenario politico,<br />
non è più consentita perché ritenuta esiziale<br />
ai progetti di quel centrodestra fino a ieri<br />
conosciuto. “ Se deve andare nel centrosinistra<br />
– dicono gli ex alleati di <strong>Granata</strong> – è meglio<br />
lo faccia subito senza sfruttare la duplice<br />
posizione che occupa, adducendo di avere determinato<br />
la elezione del sindaco Visentin,<br />
scordandosi di dire di essere oggi deputato<br />
perché nominato da Berlusconi”. Nonostante<br />
il palese cambiamento climatico, a Siracusa,<br />
noscenza, che l‟intervento <strong>della</strong> Presidente Nazionale<br />
dell‟Associazione presso gli organismi UNESCO non<br />
chiede la cancellazione di Siracusa dalla lista dei siti<br />
“Patrimonio dell‟Umanità”, <strong>come</strong> artatamente si vuole far<br />
credere, ma di porre l‟attenzione sulle scelte che, nonostante<br />
gli interventi di personalità <strong>della</strong> cultura, di Associazioni<br />
e di migliaia di semplici cittadini, continuano ad<br />
essere perseguite.<br />
Per tutto questo Italia Nostra invita il giornalista ad indignarsi<br />
fortemente e a fare indignare quanti gli sono vicini.<br />
Lucia Acerra<br />
Italia Nostra - Siracusa<br />
Cara Professoressa Acerra, una cosa<br />
<strong>della</strong> sua lettera mi offende.<br />
L’insinuazione che io possa per fare<br />
una difesa d’ufficio dettata dal mio<br />
incarico professionale, che sarebbe<br />
poi quello di Portavoce <strong>della</strong> Prestigiacomo<br />
al Ministero dell’Ambiente.<br />
Lei mi conosce da troppi anni (una<br />
quarantina, mese più mese meno) per<br />
pensare che io scriva sotto dettatura.<br />
La Prestigiacomo se vuole intervenire<br />
sul Prg, lo fa, <strong>come</strong> lo ha fatto, con la<br />
sua firma, col mio aiuto professionale<br />
se lo ritiene opportuno, ma a nome suo. Io scrivo a nome<br />
mio e le assicuro che la mia datrice di lavoro pro tempore<br />
i miei articoli, se mai li legge, li legge sul giornale.<br />
Ciò detto, io ho commentato quanto uscito <strong>sulla</strong> “Sicilia”<br />
che titolava “In bilico il riconoscimento Unesco”. E aggiungeva<br />
in un occhiello “Italia Nostra denuncia il Caso<br />
Siracusa ai vertici Unesco e chiede la verifica del riconoscimento”.<br />
Non mi risulta sia stata smentita da Italia Nostra<br />
questa lettura tranchant del vostro documento. Voi<br />
non avete smentito e io mi sono indignato.<br />
Non ho ipotizzato vostre “combine” con Caltagirone a<br />
difesa del primo Porto Turistico e contro il secondo. Ho<br />
detto e ribadisco che se si cerca il marcio per forza in una<br />
presa di posizione, ebbene il marcio si può trovare anche<br />
altrove. Ed anche la più pura delle idee può favorire qual-<br />
Vinciullo: Io nell’Udc?<br />
Resto nel salotto di Angelo<br />
c‟è ancora chi si ostina a pensare si possa<br />
continuare nel “tirare a campare” anche se il<br />
quadro politico complessivo risulta stravolto.<br />
In<strong>fatti</strong>, diversi addetti ai lavori di minimo<br />
spessore, sostengono la tesi impropria<br />
che quel che accade a Roma non deve influenzare<br />
la politica di Siracusa. Una bestialità<br />
che però circola anche in ambienti vicini<br />
a Futuro e Libertà per l‟Italia del Presidente<br />
<strong>Fini</strong>, speriamo all‟insaputa di quest‟ultimo.<br />
E‟ risaputo che quando un quadro politico<br />
muta in campo nazionale, per simpatia, si<br />
trasferisce ovunque, nelle periferie lontane e<br />
vicine. I capoluoghi di provincia e le amministrazioni<br />
provinciali sono i primi a cogliere<br />
le novità politiche e ad adeguarsi. Se nulla<br />
cambia nei comuni di 1000 abitanti <strong>come</strong><br />
Ferla e Buscemi, nessuno grida allo scandalo;<br />
contrariamente di ciò che avverrebbe per<br />
una città di 130 mila abitanti, dove risiedono<br />
un Ministro e almeno 5 parlamentari. Chi<br />
cerca di sostenere tesi contrarie alle novità<br />
sbandierate quotidianamente dai media, rischia<br />
di cadere nel ridicolo e di mostrare il<br />
lato peggiore dell‟opportunismo senza ritegno.<br />
Sarà la realtà a travolgere, tra non molto,<br />
le amministrazioni del sindaco Roberto<br />
Visentin e del Presidente Nicola Bono. Malgrado<br />
tutto il loro impegno in senso contrario.<br />
Come non considerare che a febbraio e<br />
aprile del prossimo anno, per le strade di<br />
Siracusa, si vedranno cartelloni, manifesti<br />
elettorali e candidati che dovranno rendere<br />
conto <strong>della</strong> loro appartenenza e anche del<br />
perché <strong>della</strong> stessa? L‟esercito dei consiglieri<br />
comunali, dei grandi elettori in genere,<br />
durante i porta a porta, nei quartieri Tiche,<br />
Santa Lucia, Neapolis, Cassibile, Belvedere,<br />
Ortigia, troverà immensa difficoltà a spiegare<br />
l‟irreale situazione: “qui - si dovrebbe dire -<br />
tutto procede <strong>come</strong> sempre, <strong>Granata</strong> è un amico<br />
da votare, però sai a Roma è un grande<br />
nemico da combattere a tutti i costi”. Cosa<br />
farà l‟elettore? La chiarezza impone quindi di<br />
prendere atto che le cose sono cambiate davvero.<br />
Di ciò il più convinto è l‟on. Titti Bufardeci,<br />
dietro lui l’on. Stefania Prestigiacomo<br />
e ultimo, forse, il notaio Angelo Bellucci<br />
che, nel ruolo di responsabile del Pdl siracusano,<br />
avverte l‟esigenza di non portare allo<br />
sfascio le amministrazioni volute dal vecchio<br />
quadro del centrodestra (Pdl,Udc,Mpa). Diventa<br />
quasi obbligo chiedersi perché mai Visentin<br />
e Bono dovrebbero sopravvivere a<br />
Berlusconi pur essendo ingredienti <strong>della</strong> stessa<br />
politica?<br />
Questi eletti sotto l‟egida di Berlusconi ( ricorderanno<br />
in molti la lunga telefonata di<br />
incoraggiamento e di augurio del cavaliere<br />
alla loro convention <strong>della</strong> Fiera del Sud ndr)<br />
<strong>come</strong> potrebbero cambiare maggioranza in<br />
aula e continuare anche dopo un nuovo governo<br />
nazionale, senza Berlusconi oppure<br />
senza <strong>Fini</strong>? Troppe domande a cui rispondere,<br />
pochissime le possibilità di farlo coerentemente.<br />
Se dovesse vincere la logica – a Siracusa<br />
non è cosa scontata - le amministrazioni<br />
locali del centrodestra tra non molto entreranno<br />
in grande fibrillazione fino a scoppiare. Al<br />
contrario, se dovessero resistere all‟impatto<br />
delle nuove elezioni in prospettiva, sarebbero<br />
condannate a cadere in seguito a causa delle<br />
novità politiche che ne verranno. Sosteniamo<br />
semplicemente che maggioranze risicate al<br />
cuno. Io non credo che le associazioni e gli ambientalisti siano<br />
al soldo di questo o quell’imprenditore, ma rivendico il<br />
diritto di pensarla diversamente senza essere considerato al<br />
soldo di nessuno. Sono pronto a giurare <strong>sulla</strong> sua assoluta<br />
integrità <strong>come</strong> lei, per <strong>come</strong> mi conosce, dovrebbe essere<br />
pronta a giurare <strong>sulla</strong> mia.<br />
Veniamo al merito. Lei afferma che “si sta spacciando per<br />
sviluppo la distruzione delle ultime zone incontaminate”. Io<br />
contesto che l’area Ex Spero sia tale; a me sembra molto contaminata<br />
e semmai da bonificare e non mi interessa che ciò<br />
avvenga attraverso la realizzazione di un Porto o di altro. Dico<br />
che non è l’Eden ma una discarica e scrivere all’Unesco di<br />
una zona incontaminata è scrivere un falso.<br />
Che esista un problema complessivo <strong>della</strong> gestione del territorio<br />
siracusano è evidente. Esiste dagli anni 60 e in questi 50<br />
anni è stato compiuto uno scempio criminale di una città che<br />
poteva essere meravigliosa e (Ortigia a parte) è diventata una<br />
vera schifezza. Le zone incontaminate, nell’entroterra e nel<br />
litorale, purtroppo non esistono più, esistono piccole zone<br />
lasciate libere dai famelici egoismi di noi siracusani. Quelle<br />
zone a mio avviso vanno protette, gestite, messe al riparo dalle<br />
micro e dalle macro aggressioni.<br />
Sinceramente non capisco perché la classe dirigente siracusana<br />
non possa sedersi ad un tavolo con chi vuole spendere miliardi<br />
<strong>sulla</strong> Ex Spero ed imporre, assieme alla bonifica del<br />
letamaio attuale, scelte sostenibili per gli assetti futuri. Stesso<br />
dicasi per la Pillirina (che io per ragioni sentimentali vorrei<br />
immacolata ed intangibile). Non capisco perché non si possa<br />
governare il territorio evitando porcherie, le porcherie che<br />
fino ad oggi sono state consentite al Plemmirio, alla Fanusa,<br />
all’Arenella, ad Asparano, ad Ognina, a Fontane Bianche.<br />
Se invece di costringere il potere locale a trattare metro per<br />
metro, palmo a palmo scelte ambientalmente sostenibili, i puri<br />
e duri si accontentano <strong>della</strong> integerrime paginate sui giornali,<br />
dei furibondi forum su Facebook, di dare del porco, del<br />
corrotto e del cementificatore a tutti, faranno un figurone sterilissimo<br />
e lasceranno andare in malora ciò che si può e si<br />
deve salvare. Magari con la soddisfazione <strong>della</strong> cancellazione<br />
di Siracusa dal patrimonio Unesco.<br />
Cara professoressa, mi scusi, io resto indignato.<br />
Toi Bianca<br />
Vermexio e alla Provincia si vedranno costrette<br />
a capitolare. Questa la politica e le sue<br />
logiche. L‟uscita dei futuristi e degli autonomisti<br />
dalle amministrazioni siracusane gestite<br />
dal centrodestra, saranno la prova <strong>della</strong><br />
capacità di resistere ai contraccolpi finiani<br />
pronti ad allearsi con quel nuovo centrosinistra<br />
che ancora è in costruzione e quel centro<br />
che ancora senza dettagli. Qualora, il sindaco<br />
Visentin dovesse restare in sella senza<br />
l‟appoggio di <strong>Granata</strong>, sarà buon auspicio<br />
per la battaglia che Berlusconi è chiamato a<br />
sostenere dal 14 dicembre in poi, quando<br />
cioè, gli pioverà addosso nello stesso giorno<br />
sia la sfiducia al governo sia il verdetto <strong>della</strong><br />
Corte Costituzionale sullo scudo giudiziario<br />
per legittimo impedimento.<br />
Il presidente Nicola Bono è un politico navigato<br />
e queste cose le intuisce, quindi, potrebbe<br />
pensare a dar forfait al suo incarico attuale<br />
e tentare un ritorno in Parlamento, evitando<br />
di fatto la fase <strong>della</strong> tribolazione al suo<br />
Ente.<br />
Fuori c‟è la guerra totale, l‟unico che sembra<br />
non essersene accorto è il buon Turi Magro<br />
che tenta di convincere il coordinamento del<br />
Pdl (Bellucci-Vinciullo) a continuare <strong>come</strong><br />
se nulla stesse accadendo altrove, perchè "al<br />
massimo, Siracusa potrà sentire l'eco delle<br />
cannonate". Tesi insensata. Tesi insensata.<br />
Magro da tempo dice di essere tornato<br />
nell‟Udc post Pippo Gianni (nel frattempo<br />
divenuto “anche” deputato nazionale almeno<br />
per tre mesi ndr), ma neanche lui ci crede<br />
sul serio considerato che ogni tentativo di<br />
coinvolgere altri (leggasi il melillese Pippo<br />
Sorbello rimasto nel Mpa a disposizione di<br />
Forza del Sud ndr). Il professore Magro, in<br />
versione povera dell‟Udc, è rimasto orfano<br />
anche dell‟on. Enzo Vinciullo che per qualche<br />
ora era entrato nell‟Udc dopo un incontro<br />
palermitano con Casini. Vinciullo – si<br />
apprende nei corridoi – avrebbe scritto una<br />
lettera di scuse per la rinuncia tardiva al<br />
leader dello scudo crociato alleato di <strong>Fini</strong> e<br />
Rutelli. “Troppa fatica – avrà pensato Vinciullo<br />
- caricarsi sulle spalle un partito offerto<br />
a molti ma che nessuno vuole, meglio restare<br />
seduto comodamente nel salotto di Angelo<br />
Bellucci”.