Granata (come Fini) inciampa sulla cognata - I fatti della domenica

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Riceviamo e pubblichiamo: Caro Direttore, rispetto a quanto Lei ha scritto sui Fatti della scorsa una settimana fa, (che fine ha fatto il WWF ?), vorrei segnalare che il WWF di Siracusa non ha da attendere offerte da chicchessia o la domanda ("che vuoi per dissociarti?") che lei paventava per un semplicissimo motivo: gravita stabilmente nell'area della maggioranza di centrodestra che regge il Comune e la Provincia di Siracusa. Del resto anche il WWF Nazionale non percepisce fondi diretti dallo Stato, ma è "costretto" di volta in volta a farsi approvare progetti dal ministero di riferimento che è quello dell‟Ambiente retto dalla Prestigiacomo.. Il direttivo del WWW locale, del resto, è composto attualmente dall'avvocatessa Piazzese che sta effettuando un periodo di stage presso una società del Ministero dell'Ambiente, la Sogesid Spa, società in house del ministero dell'ambiente, costituita all'inizio degli anni Novanta dalla cessata Cassa per il Mezzogiorno; Il ruolo di segretario del WWF Siracusa è svolto dall'architetto Maura Fontana, nel 2003 Assessore presso l'Amministrazione comunale di Siracusa con deleghe "Viabilita', Polizia Municipale e Pari Opportunita'" sindaco Giambattista Bufardeci; il ruolo di presidente regionale WWF compete a Pier Francesco Rizza (foto a dx) che nel triennio 2004/2007 è stato componente di parte pubblica nel Consiglio di Amministrazione della SOGEAS S.p.A. sindaco Giambattista Bufardeci. Che autonomia potrebbe mai avere il WWF nella nostra realtà? Nessuna, tutti a bordo della coalizione di centrodestra per singole convenienze. Sulle battaglie ambientaliste che dovrebbe fare il WWF a 6 Domenica 21 novembre 2010 Ma cosa è diventato questo Wwf ? Spadaro: La struttura gravita nell‟ambito della maggioranza di centrodestra e spiego perché. Eppure ad oggi sul Prg c‟è stato uno schieramento ambientalista Siracusa (Revisione PRG e Porti Turistici) è meglio non fare alcun affidamento: non sono semplicemente possibili, ma è già qualcosa se stiano zitti e non stampino volantini a favore della cementificazione del Porto Grande, delle Coste, delle Mura Dionigiane etc. Con cordialità Massimo Spadaro Caro Spadaro, per la verità in questi mesi il WWF locale e l’arch. Patti (foto a sx) che ne è il Presidente provinciale si è sempre schierato senza ambiguità nel fronte ambientalista. Personalmente, dopo la lettera del Presidente di Italia Nostra all’UNESCO, mi aspettavo dal WWF analoga iniziativa considerando il prestigio internazionale dell’Associazione e la sua missione principale che è la difesa della natura e del territorio. Per questo solo motivo ho scritto “che fine ha fatto il WWF”? Sconoscevo la mappatura interna dell’Associazione a Siracusa e troverei incredibile che fosse “imbarcata”nella stessa linea dei vari Bufardeci e compagni. Non sarebbe più il WWF ma qualcosa di molto diverso. Spero che non sia così. (sb) Scontro cementificatori-ambientalisti O prevale un movimento d’opinione e di massa trasversale a tutti i partiti o la città diventa una facile preda della politica degli affari, degli abusi e dei ladroni Il Prof. Valerio Massimo Manfredi, che ha aderito al manifesto-appello di Enzo Maiorca, è un famoso archeologo e scrittore italiano, che dopo essersi laureato in lettere classiche all'Università di Bologna è entrato nel mondo dell'archeologia, specializzandosi in topografia del mondo antico all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Una firma, dunque, importante, una personalità illustre ascoltata da tutti con grande rispetto.Ha insegnato nella stessa università Cattolica dal 1980 all'86 per poi iniziare una intensa carriera accademica prima all'Università di Venezia (1987) e presso prestigiose università americane fino alla Loyola University of Chicago, all'Ecole Pratique des Hautes Etudes della Sorbona di Parigi e alla Bocconi di Milano. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi in sede accademica e ha scritto romanzi di grande successo, tradotti in tutto il mondo. Collabora come giornalista scientifico a “Panorama”, “Il Messaggero” e “Airone” . Ha collaborato inoltre a “Archeo”, “Gente Viaggi”, “Traveller”, “Soprattutto”, “Primopiano”, “Grazia”, “Focus” (edizione italiana e spagnola). Inoltre a “El Mundo” (Spagna). Naturalmente i Fatti vorrebbero tanti padre Rosario Lo Bello sempre in movimento, tanti cittadini siracusani (e non) che scendessero dal balcone dal quale guardano (se guardano) ciò che succede di violento e di tragico in questa città e si unissero, in qualche modo, alla battaglia ambientalista per la salvaguardia di questa splendita città che ci è stata consegnata con le sue enormi ricchezze in 2700 anni di storia. Insomma deve essere chiaro a tutti che in questa città o prevale un movimento ambientalista militante e di massa trasversale a tutti i partiti o siamo fregati dalla politica degli affari,degli abusi e dei ladroni,come un cancro che uccide inesorabilmente le cellule sane. Non ci sono punti di mediazione: o prevale l’interesse vero della città alla sua salvaguardia, la capacità di difendersi dal Anche il Prg di Ciancimino era legale Riceviamo e pubblichiamo: L‟appello di Enzo Maiorca contro l‟imbruttimento del paesaggio siracusano ha ricevuto ultimamente l‟adesione di personaggi di primo piano sul panorama culturale nazionale: Settis e Consolo. Pochi giorni addietro l‟ing. Andrea D‟Angelo, responsabile del Centro studi David contro Golia, ha inviato l‟appello al famoso scrittore, il prof. Valerio Massimo Manfredi (autore de ‘Il Tiranno’ e cittadino onorario di Siracusa), che ha dato la sua adesione, riservandosi di chiamare ad un deputato siracusano per avere ulteriori informazioni e approfondire il problema. Emergono in tal modo due schieramenti: da un lato chi vede il paesaggio meramente come elemento per speculare e trarne profitto, dall‟altro chi riconosce al paesaggio una identità spirituale e culturale. Il Vangelo stesso ci insegna che la creazione ha un valore al di là di quanto produce per l‟uomo: Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (Col I,16) – in particolar modo la pensa così il nostro Centro studi, che aderisce a SOS Siracusa, ma che mantiene una sua identità liberale e cristiana (lontana dal mondo della sinsitra). Certamente l‟Amministrazione comunale sinora ha scansato tali problematiche, dimostrando una consapevolezza ideologica e culturale in grado di fronteggiare i momenti critici emersi dal PRG e di ridimensionarne la criticità (grazie anche ad alcuni giornalisti compiacenti di grosse testate locali). cemento e dai mascalzoni perchè nel suo tessuto sociale, professionale, culturale etc sono cresciuti gli anticorpi necessari che sanno resistere e mobilitarsi con effi- cacia e tempestività (come avviene in tantissimi luoghi e città italiane), o sarà la sua fine in pochi anni, non appena prevarranno – come sembra stia avvenendo Ricordiamo che ai tempi di Ciancimino anche il PRG di Palermo era legale. La sua legalità non evitò che si attuasse il cosiddetto „sacco della città‟. Si commisero errori irreparabili: come l‟urbanizzazione della Conca d‟oro e l‟abbattimento di villa Deliella, la notte prima che questa fosse inserita tra i beni tutelati. Un po‟ come a Siracusa: invece di rifarsi all‟imminente Piano Paesaggistico, che fissa un valore oggettivo dei nostri paesaggi,si preferisce fare da soli, approvando il prima possibile tutto ciò che c‟è da approvare. Una piccola nota In questo momento alcuni autorevoli cittadini fanno riferimento – similmente a Pompei – a non si sa quale rischio il Teatro greco corra. Ricordiamo che il teatro greco è costruito sulla roccia, attraverso lo scalpellamento del Colle Temenite. Certamente vi sono le due cave o gallerie che andrebbero monitorate. Tuttavia il rischio maggiore rimane il continuo consumo della pietra compiuto dagli spettatori. Piuttosto invitiamo gli organi preposti a dare uno sguardo alla struttura dell‟Anfiteatro romano, le cui gallerie sono costruite tramite pietre e massi lavorati. Piene di piante infestanti andrebbero seriamente monitorate prima di un possibile crollo simile a Pompei. Lo stato di abbandono del monumento ci spinge a raccontare la situazione al quotidiano La Repubblica, che ha avviato un grande movimento di segnalazione in tutta Italia dei monumenti a rischio in tutta Italia. Il centro studi Davide contro Golia con il PRG ed i Porti Turistici - gli opportunisti,gli affaristi,i ladri, o,più semplicemente,gli ignoranti a cui non frega niente di niente.!!!
7 Domenica 21 novembre 2010 Nomine Iacp: Omissione continua La Regione da sette mesi non fa la presa d‟atto che le compete. Da 26 mesi una gestione commissariale che serve solo ai giochetti di Raffaele Lombardo Gli organi collegiali dell‟Istituto autonomo case popolari di Siracusa sono scaduti nel settembre 2008. Da allora ad oggi c‟è stata e c‟è una gestione commissariale che comporta una spesa di 70mila euro annui. Quindi da 26 mesi c‟è un commissario nominato di volta in volta dal governatore Raffaele Lombardo. Nell‟aprile 2010 il presidente Bono ha trasmesso le nomine dell‟Iacp di Siracusa alla Regione siciliana. Da sette mesi non succede nulla, ovvero il provvedimento è pronto e deve essere solo evaso dalla Giunta regionale di governo, una semplice presa d‟atto, null‟altro. Ma il presidente Lombardo con protervia non lo mette all‟ordine del giorno. Le scuse sono diverse anche se nei fatti si riscontra una palese omissione di atti di ufficio. La scusa 1 è quella relativa allo scioglimento degli Iacp, ma per arrivare a questo ci vuole una legge che in atto non c‟è. La scusa 2 è quella relativa ai costi ( quelli del commissario?), ma tutti sanno che l‟Iacp non è a carico delle finanze della Regione, Insomma, a Lombardo non vanno giù le nomine fatte e vuole dirigere politi- Da qualche settimana mi accorgo di essere diventato un ignorante politico, nel senso che quando parlo di qualche politico, non riesco più ad orientarmi sulla sua appartenenza ed ho la sensazione che i vari passaggi da un partito all‟altro abbiano reso indecifrabile la mappa delle appartenenze e quindi della gestione politica della città. Tanto per provare a farmi capire, alle ultime amministrative , di là di qualche simbolo estemporaneo tipo Acqua Salata, era più o meno chiara la rispondenza dei vari simboli partitici a quelli nazionali, c‟era l‟MPA, c‟era l‟UDC, c‟era il PD, c‟era il PDL etc. Finite le elezioni scopro quasi subito che nel PDL c‟erano i buoni ed i cattivi, chi stavano con Lombardo e chi lo voleva segare subito, ma sembrava che tutto finisse lì ed invece no! Andando avanti i cambi di casacca non meravigliavano più di tanto. Se ad esempio Salvo Sorbello passava da coordinatore del MPA a capo gruppo del PDL al Comune non costituiva una novità. Di questi tempi, non era il primo e non sarà l‟ultimo ad agire così oppure che Giancarlo Lo Manto da An prima a PDL dopo, passasse a Polietica Cristiana, nulla di trascendentale e potrei continuare a fare altre citazioni. Quelli che invece mi hanno sparigliato le mie poche conoscenze e convinzioni sono state le mutazioni dei personaggi, che definirei di prima fila, tipo Granata da PDL a Futuro e Libertà, se non Pippo Gianni da UDC a PID, ed ancora Bufardeci da PDL a Forza del SUD, oppure Bonomo da PD ad API, insomma un inquaccheramento (parola inesistente ma calzante all‟argomento) più unico che raro. Come diceva un vecchio maestro della politica della prima Popolo sovrano: fondamento di civiltà costituzionale cancellato dalla classe politica di oggi che vede i cittadini piegati a 90°, sovranamente fottuti da un leadership arrogante e furba, incapace di sognare, immaginare, affrontare la sfida dell‟innovazione. Con piaghe di tragica arretratezza in una Sicilia privata dei più elementari strumenti della crescita: assenza d‟infrastrutture, sistema industriale sottodimensionato, antiquato e non competitivo, politica del turismo inconcludente, agricoltura allo stremo, incapacità di utilizzare finanziamenti co- camente questo sottogoverno. E‟ contro in prima battuta perché doveva essere indicato alla presidenza Maurizio Scollo (foto a dx), politicamente vicino a Pippo Gianni, e tutti sanno delle liti fra Lombardo e Gianni e quindi, come disse lo stesso governatore a un politico di questa parti: “Con me questa nomina non passerà mai”. Poi a livello locale si decise una mediazione. Venne indicato per la presidenza dell‟Iacp di Siracusa Iano Sbona (foto a sx) del partito di Lombardo. Scollo venne retrocesso a vicepresidente e via via vennero fatte tutte le altre nomine. Tutto risolto? Manco per idea! A Lombardo non stava bene nemmeno questa soluzione, da qui le balle riformiste e quelle su se stesso “grande risparmiatore” oltre che squisito legislatore. Balle appunto visto che Lombardo ha aumentato i costi della politica e della burocrazia all‟Ars, è nei numeri la verità non nelle parole “fumo negli occhi”che il nostro continua a vomitare. Insomma, ancora nisba! Eppure la Regione sulle nomine degli Iacp non ha alcuna possibilità di entrare nel merito deve solo ratificare un atto deciso a livello provinciale. E‟ così ma così non è. Un altro abuso, la nomina di un altro commissario per giochi della politica. E Sbona? E Scollo? E gli altri soggetti indicati? Tutti zitti e basta. Lombardo, come abbiamo già detto, vuole solo camerieri. Meglio un idiota, parola di politico repubblica (Andreotti?)” solo gli idioti non cambiano mai opinione…” e mi sembra che i su citati ed altri, abbiano ampiamente praticato tale insegnamento, in fondo la politica è cosa loro e tutto ruota intorno alla Casta, che di norma è molto impegnata alla propria sopravvivenza piuttosto che alla rappresentanza degli interessi, che durante le campagne elettorali sono proclamati con emozione, ardore e passione. Certo a questo punto del ragionamento, verrebbe da chiedersi chi è l‟idiota e se tanto mi da tanto, uno di questi potrei essere io che da semplice cittadino, non ritrovandomi in tutti questi giri di valzer dei nostri politici, mi verrebbe di pensare che il modo migliore per avere chiare le cose, sia quello di non seguirli in questi loro percorsi, di guardare più avanti di loro e di continuare a credere che la politica è qualcosa di molto più nobile di quello che vediamo e leggiamo sui giornali. Penso anche di non essere il solo a non aver voglia di sforzarmi di seguire questi cambiamenti, che poi cambiamenti non sono visto che il fine ultimo di questi gentlemen e di garantirsi un‟elezione o meglio una candidatura. Confesso di essere preoccupato per le sorti della mia bella Siracusa. Ogni giorno collezioniamo uno scippo, un danno, un qualche cosa che ci porta indietro rispetto al benessere conquistato negli anni che vanno dal dopoguerra ad oggi, ma ciò che più mi lascia da pensare è l‟assistere a questa inutile ritualità delle chiacchiere senza costrutto che i nostri politici non perdono occasione di proferire. Riunioni con presenze oceaniche per osannare il potente di turno che cambia casacca ed applausi a confermagli che siamo con lui, che il nostro voto non mancherà, poi magari non avremo capito niente, in altre parole, nonostante le brillanti e forbite spiegazioni la verità è che si va solo e sempre dove c‟è la festa, dove il no- Battiamo la “strada nuova” munitari grazie al perdurante disastroso quadro politico del Governo Lombardo che con quattro rimpasti in due anni ha paralizzato la Regione. Eppure la crisi economica mondiale può trasformarsi in opportunità per noi siciliani. Basta essere coscienti delle nostre potenzialità: estro e fantasia, un territorio dalle infinite ricchezze naturali e biodiversità, immenso patrimonio archeologico. Risorse formidabili di progresso, occupazione, modernità, in un mercato alla ricerca di nuove nicchie su cui investire. E qui ritornano in ballo due elementi: la politica, cui compete creare le condizioni per lo sviluppo; la nostra capacità d‟inventare, anticipare i tempi, guardare oltre la prima impressione, cercare strade nuove e nuovi partner. Checché se ne dica e pensi, la Sicilia è un territorio che piace ed incanta italiani e stranieri, a tanti imprenditori che vorrebbero investire se solo la politica facesse il suo lavoro semplificando il quadro legislativo ed amministrativo per favorire investimenti di nuove imprese a cui garantire sicurezza, trasporti, infrastrutture. Ma nonostante tutto c‟è già chi ha rotto gli indugi, è venuto in Sicilia, ha investito a Siracusa in un programma di lungo termine. È la Maioli S.p.A., vincitrice del project financing per ricostruire l‟autodromo di Siracusa. Un‟azienda di dimensioni mondiali a cui guardare per le potenzialità di partnership che, a parte il pur importantissimo recupero del circuito, prefigurano incalcolabili prospettive di sviluppo solo a pensare le tre filiere di maggiore vocazione territoriale: ambiente, cultura, turismo. Chi è Valerio Maioli? Partner del patron della Formula 1, Bernie Ecclestone, ha creato un‟azienda leader nel settore dell‟illuminazione di grandi aree. È lui che illumina il Gran Premio F1 di Singapore e l‟impianto di Jas Marina ad Abu Dhabi. È la sua azienda che fornisce Audiovisual & Broadcast Engineering per trasmissioni via satellite da tutto il mondo. Maioli domina il mercato degli Impianti elettrici (aree portuali, autodromi, chiese, musei, palazzi e centri storici, ospedali, piazze, strade e centri antichi, stabilimenti, eventi sportivi e culturali), offre sistemi di comunicazione e radio sicu- stro bravo politico può continuare a regnare o almeno pensa sia meglio per lui. Sembra proprio di assistere a due film in parallelo, da una parte la gente comune con i problemi di tutti i giorni, con le attese e le speranze che chi governa la Città, la Regione, la Nazione producano soluzioni e risposte per una vita migliore, dall‟altra la Casta dei Potenti, tra i quali i politici, sempre più avvitati nei loro problemi di mantenimento del potere, spesse volte indifferenti al mondo ed alla gente che li circonda, quasi come se una volta conquistato il potere, esso rimane tale a prescindere dal consenso, senza nessun obbligo di rendere conto al popolo, ma solo agli associati. La Città ha bisogno d‟altro. Penso a coloro che perdono il lavoro ed a quelli che non ce l‟hanno; penso al territorio ed all‟ambiente che a reso celebre Siracusa, costruito in anni ed anni di storia e del quale si stanno perdendo le tracce; penso all‟industria che ha dato inquinamento ma anche ricchezza e sviluppo ad una provincia che non ha saputo sfruttarne l‟evoluzione possibile ed oggi è quasi in agonia; penso al turismo che per forza qualcuno vuol far credere ai siracusani sia la nuova mecca mentre la realtà e che di turisti ne arrivano sempre meno; penso al PRG ed allo scempio che nel suo nome si sta commettendo in pezzi di territorio che da sempre custodivamo come un bene prezioso; penso al porto che non c‟è più, alla pesca ridotta ai minimi termini e senza mercato; penso al porto che verrà, forse più bello e luminoso di quello di oggi, ma tutti questi porticcioli che si vogliono costruire non fanno un pò puzza di speculazione, visto che lavoro ne porteranno meno di niente? Sono certo che al politico piacerebbe molto che la gente non pensasse troppo, in fondo, un idiota vale un voto tanto quanto una mente pensante e procura meno rottura di palle. Enrico Caruso rezza ambientale, sistemi Oil & Gas, sicurezza pubblica, TLC. Insomma un colosso che potrebbe risultare determinante per il nostro sviluppo. Su cui contare, visto l‟investimento d‟oltre 18 milioni di euro per il pieno recupero del nostro autodromo, che con la sua gestione potrà ospitare eventi motoristici, prove tecniche e presentazioni per aziende del settore (auto, moto, macchine industriali, aerei, pneumatici) ed altro ancora. Su questo è possibile giocare la sfida che il Presidente della Provincia (proprietaria dell’impianto) Nicola Bono dovrà raccogliere facendosi parte diligente presso la Maioli nel promuovere e convogliare ogni proposta del territorio. Proviamo ad immaginare ciò che in Germania è già realtà, e da noi può diventare seria possibilità da cogliere nel breve periodo: dar vita ad eventi e strutture ad impatto zero. Che vuol dire, grazie al know how di Maioli, illuminare con energie non inquinanti manifestazioni, il teatro Verga (e in futuro il Comunale), le strutture sportive. Proviamo a concepire l‟effetto promozionale per la città da simili iniziative. Proviamo a pensare le sinergie produttive che potrebbero aprirsi in ogni settore. Proviamo. Ma subito! Nuccio Gemma
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