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Granata (come Fini) inciampa sulla cognata - I fatti della domenica

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SETTIMANALE<br />

DI POLITICA<br />

E COSTUME<br />

Autorizzazione del tribunale<br />

di Siracusa n.2/2003<br />

diretto da Salvo Benanti<br />

Telefono 0931412883. Email: i<strong>fatti</strong>sr@gmail.com - tipografia LegoPrint srl<br />

Spedizione in<br />

abbonamento postale<br />

Pubblicità inferiore al 70 %<br />

€ 0,50<br />

FONDATO NEL 1988<br />

N° 38/2010<br />

Domenica 21 novembre 2010<br />

Il ritorno in campo del notaio<br />

Angelo Bellucci, oscura il co-coordinatore Enzo Vinciullo, e prende in<br />

mano un Pdl siracusano che rischia l‟isolamento se non fa nuove alleanze<br />

Il PDL siracusano richiama in campo il<br />

Notaio Angelo Bellucci <strong>come</strong> cocoordinatore<br />

unitamente ad Enzo Vinciullo,<br />

che accantona così la richiesta di<br />

essere l’unico coordinatore del PDL ed<br />

accetta (a malincuore) di dividere questa<br />

responsabilità. Bellucci, <strong>come</strong> si ricorderà,<br />

si era, per motivi personali, disimpegnato<br />

dall’incarico di coordinatore pro-<br />

vinciale di Forza Italia e poi del PDL e, comunque,<br />

di essere il punto di riferimento<br />

provinciale del partito, unitamente al Ministro-moglie<br />

Stefania Prestigiacomo. La<br />

scelta di Bellucci di tornare in campo non è<br />

soltanto un modo di “chiudere” la vicenda<br />

Vinciullo senza perdere Vinciullo, che sembrava<br />

già in forza dell’UDC, ma, nel contempo,<br />

senza cedere a Vinciullo alcuna reale<br />

capacità di gestione del PDL che viene<br />

assunta nelle mani esperte di Bellucci.<br />

Nel primo incontro con i dirigenti, Bellucci<br />

ha chiarito i motivi che lo hanno indotto a<br />

compiere questo passo: la situazione politica<br />

nazionale e regionale in cui si trova il<br />

PDL, il possibile isolamento in cui potrebbe<br />

trovarsi anche Siracusa se i partiti <strong>della</strong><br />

sinistra (PD, Sinistra e Libertà, IDV, Rifondazione-Comunisti<br />

italiani, Verdi) dovessero<br />

allearsi con i partiti del costituendo<br />

terzo Polo (FLI, UDC, API, MPA) <strong>come</strong><br />

già avviene a livello regionale e nazionale.<br />

Avremmo anche a Siracusa - ha detto Bellocci<br />

- una alleanza vastissima, da <strong>Granata</strong><br />

(FLI), Bonomo(API), Gennuso(MPA)..al<br />

nutrito arcipelago dei partiti di sinistra.<br />

Il primo compito del PDL, per Bellucci, è<br />

quello di allargare le alleanze: al PDL-PID-<br />

Forza Sud potrebbero aggiungersi la Nuova<br />

DC di Rotondi e diverse e consistenti<br />

liste civiche (Antonello Liuzzo ed altri). Al-<br />

trettanto importante l’attività dei maggiori<br />

enti locali guidati dal PDL-PID che<br />

Bellucci vorrebbe più vicini alle istanze<br />

dei cittadini, più in sintonia con gli umori<br />

delle comunità amministrate. Una preoccupazione,<br />

quella di Bellucci, ampiamente<br />

condivisa. Significherà qualcosa sul<br />

versante PRG e Porti Turistici o la rigidissima<br />

soglia che è stata eretta in questi<br />

anni (“non disturbare gli affaroni”) non<br />

può essere valicata?<br />

Un aspetto comunque colpisce: le difficoltà<br />

politiche del PDL non sembra che<br />

abbiano portato momenti “veri” di ripensamento<br />

interno al PDL rispetto alle<br />

scellerate scelte urbanistiche adottate dal<br />

PRG del 2004 ed ai progetti di Porti Turistici.<br />

Incombe minacciosa e distruttiva la vicenda<br />

SPERO sul 2° Porto Turistico: una<br />

mega operazione finanziaria insostenibile<br />

dal punto di vista urbanistico ma che vedrebbe<br />

coinvolti molti esponenti di primo<br />

piano del centrodestra. Scelta dalla quale<br />

non si intende retrocedere anche perchè<br />

ad essere stati coinvolti nell’affarone ci<br />

sarebbero anche esponenti del centrosinistra<br />

e <strong>della</strong> cosiddetta società civile.<br />

Una porcata urbanistica e finanziaria di<br />

proporzioni gigantesche che farebbe impallidire<br />

le porcate avvenute nella storia<br />

<strong>della</strong> città ma così lucrosa che i beneficiari<br />

a fermarsi non ci pensano minimamente.<br />

Non si fermeranno in ogni caso se non ci<br />

saranno costretti con le brutte.<br />

Ma potrebbe anche darsi che Bellucci possa<br />

trovare inopportuno politicamente andare<br />

avanti e rompere pesantemente con<br />

un fronte ambientalista che ha ormai una<br />

dimensione nazionale ed internazionale<br />

nella difesa di Siracusa e del suo patrimonio<br />

ambientale e storico.<br />

Vedremo quali scelte matureranno perchè<br />

le vicende sono profondamente connesse.E’<br />

anche augurabile che il cocoordinatore<br />

Vinciullo non dimentichi le<br />

sue ferme posizioni ambientaliste in questa<br />

materia (PRG, Porti) e le faccia valere<br />

dentro il PDL senza farsi irretire da Bufardeci<br />

e compagni,rinnegando quanto ha<br />

sostenuto fin ad ora.<br />

<strong>Granata</strong> (<strong>come</strong> <strong>Fini</strong>) <strong>inciampa</strong> <strong>sulla</strong> <strong>cognata</strong><br />

E’ vero che l’on. <strong>Granata</strong> ha militato persino nella Rete<br />

di Leoluca Orlando? Chiede un radioascoltatore a Giuseppe<br />

Cruciani nel corso <strong>della</strong> trasmissione LA ZANZA-<br />

RA su Radio 24, e il conduttore asserisce. Lo ascolto in<br />

macchina, me ne ero dimenticato, in realtà sono trascorsi<br />

quindici anni. Non c’è dubbio che il nostro concittadino,<br />

in effetti di origine è nisseno, è diventato famoso a livello<br />

nazionale. Famoso sul serio, recitando assieme al messinese<br />

Carmelo Briguglio la parte del finiano antiberlusconiano<br />

intransigente: quello che per intenderci anticipa<br />

con dichiarazioni in tv e sui giornali le mosse dei finiani,<br />

inutilmente smentito dai vari onorevoli Moffa (le colombe<br />

contrapposte ai falchi). Ma Fabio <strong>Granata</strong> non azzarda,<br />

anticipa ! I deputati <strong>della</strong> Sicilia orientale, Briguglio e<br />

<strong>Granata</strong>, contano molto nella nuova compagine di Futuro<br />

e Libertà. L’on. <strong>Granata</strong> è vicepresidente dell’Antimafia<br />

con la presidenza dell’ex democristiano sen. Beppe Pisanu,<br />

il quale aspira a concludere la sua lunga carriera politica<br />

da capo di un Governo di tipo balneare, non essendo<br />

appagato dall’essere stato, negli anni di fuoco delle<br />

BR, il capo <strong>della</strong> Segreteria Dc di Benigno Zaccagnini e<br />

l’on. Briguglio lavora nel COPASIR dell’ex DS –PCI<br />

Massimo D’Alema ( un tempo impegnato a gridare nella<br />

FGCI: “Fascisti vergogna tornate nella fogna”) . Ma<br />

l’on. <strong>Fini</strong> conta molto sull’ apporto elettorale di tutti, in<br />

caso di elezioni anticipate; ne andrà di mezzo la propria<br />

faccia, dopo aver rotto la maggioranza parlamentare di Berlusconi.<br />

E i rischi ci saranno, proprio dalle nostre parti.<br />

Malgrado l’on. Nino Strano dia, sempre attraverso la Zanzara<br />

di Giuseppe Cruciani, appuntamenti nella sua casa di<br />

Catania: “suonare quattro volte per farsi riconoscere”. Registriamo<br />

in<strong>fatti</strong> la notizia – oggi faccio un po’ di rassegna<br />

stampa- pubblicata su Il Giornale di Feltri e Sallusti che<br />

“Le donne dei finiani non abbandonano il Cavaliere” “<br />

Nella platea del Teatro Nuovo di piazza san Babila – dove si<br />

svolgeva l’assemblea del PdL milanese – si aggirava anche<br />

Lisa Cortese <strong>cognata</strong> del pasdaran finiano Fabio <strong>Granata</strong>.<br />

Il Coordinatore del PdL, Ignazio La Russa , siciliano (di<br />

Paternò n.d.r.) ed ex missino <strong>come</strong> lei, l’ha salutata dal palco.<br />

Alla fine <strong>della</strong> manifestazione Lisa Cortese camminava<br />

fianco a fianco con Guido Podestà coordinatore regionale<br />

del PdL (lombardo, nonché presidente <strong>della</strong> Amministrazione<br />

Provinciale di Milano n.d.r.). Sorriso <strong>della</strong> signora Cortese:”<br />

<strong>Granata</strong> è mio cognato ma non vuol dire che io la pensi<br />

<strong>come</strong> lui…” D’altra parte si sa, non sempre in famiglia si va<br />

d’accordo su tutto. Figurarsi quando si tratta di politica. E’<br />

la conclusione de Il Giornale. Ma a Siracusa ( non necessariamente<br />

nel resto <strong>della</strong> Sicilia), dove si è molto maliziosi, un<br />

tempo i candidati andavano a prendersi, annotandoli, le preferenze<br />

ricevute nella propria sezione elettorale: per controllare<br />

se la propria moglie gli avesse dato o meno il voto.<br />

Pepè Genovese<br />

Comunale a +1969 TeatroVerga +2076 Via Crispi +1535<br />

Un cartello che illustrasse le date non sarebbe male Idem al Verga un cartello con date sarebbe ben accetto La risposta è sempre la stessa: non ci sono soldi. Balla?


Riceviamo e pubblichiamo:<br />

La difesa del lavoratore oggi<br />

è diventata un‟impresa ardua<br />

per non dire impossibile.<br />

Molteplici fattori concorrono<br />

a depotenziare un‟Istituzione<br />

che, negli anni <strong>della</strong> sua affermazione<br />

prima e <strong>della</strong> sua<br />

irrefrenabile ascesa poi, è riuscita<br />

a catalizzare l‟attenzione<br />

delle masse di lavoratori e di<br />

lavoratrici che si affidavano<br />

ai suoi servigi per rivendicazioni<br />

legate perlopiu‟ alle<br />

condizioni di lavoro. Ispirandosi<br />

ai criteri del puro Socialismo<br />

ma anche al cristianesimo<br />

sociale, il Sindacato ha<br />

percorso, nel corso di due secoli,<br />

una grande epopea storica,<br />

contraddistinta da un periodo<br />

per così dire “ Eroico “, da un periodo fortemente contrassegnato<br />

dall‟appropriazione e dalla gestione piu‟ o meno<br />

diretta dei centri di potere, e dal periodo post – industriale che<br />

ha cominciato a segnare il suo declino, piu‟ o meno inesorabile<br />

. La prima svolta è segnata da lotte impetuose e cruente,<br />

nelle condizioni spesso terrificanti delle fabbriche. Donne e<br />

fanciulli che lavorano fino a 16 ore al giorno in condizioni<br />

igienicamente spaventose, senza pause pranzo e senza nessun<br />

diritto da reclamare, pena il pestaggio e l‟allontanamento. Le<br />

prime leghe operaie vengono represse col carcere, i primi<br />

scioperi sono stroncati col sangue. Il Sindacato nasce e si nutre<br />

del proprio sangue, cresce con l‟ardimento dei propri adepti,<br />

sfidando la violenza e l‟ipocrisia di una borghesia medio-<br />

alta che ha fondato la sua ricchezza sullo sfruttamento <strong>della</strong><br />

classe operaia. La seconda è l‟Epopea <strong>della</strong> “ Classe Operaia<br />

che va in Paradiso “, che acquisisce consapevolezza <strong>della</strong><br />

propria forza , che reclama i propri diritti, che si impone<br />

all‟arroganza datoriale con la forza d‟urto di una massa disposta<br />

a seguire incondizionatamente i propri Leaders. Attraverso<br />

i grandi scioperi, le leggi sociali, ispirate da grandi e nobili<br />

rivendicazioni, lo stato del benessere, il Sindacato diventa tra<br />

la metà del XIX e la metà del XX secolo una <strong>della</strong> grandi Istituzioni<br />

<strong>della</strong> Democrazia moderna. E anche delle piu‟ potenti.<br />

Potenza <strong>della</strong> quale alle volte abusa generando privilegi burocratici<br />

e suscitando tensioni inflazionistiche, in un contesto<br />

sociale che già comincia ad essere pervaso da forti pruriti<br />

economico/espansionistici. E siamo alla terza epoca, quella<br />

del declino, aperta da una controffensiva capitalistica scatenata<br />

dalla liberazione dei movimenti internazionali di capitali<br />

che rovesciano i rapporti di forza tra le grandi imprese multinazionali<br />

e gli Stati nazionali e tra Capitale e Lavoro. In Italia,<br />

dove l‟Unità Sindacale , raggiunta nel giugno del 1944 col<br />

Patto di Roma, era stata rotta nell‟ottobre del 1948 con la scissione<br />

<strong>della</strong> CGIL ( poi CISL ), il sindacato registra le ripercussioni<br />

del nuovo corso politico di centro-destra. Si ribadisce<br />

la separazione tra CGIL da una parte e CISL e UIL dall‟altra,<br />

la prima a intransigente difesa <strong>della</strong> contrattazione collettiva,<br />

le altre alla ricerca di un compromesso tra diritti sociali e pretese<br />

capitalistiche motivate dalla pressione <strong>della</strong> competizione<br />

economica globale.<br />

Svanisce la pratica <strong>della</strong> Concertazione tra Governo e Sindacati,<br />

sostituita da un dialogo che culmina nella sottoscrizione<br />

del “ Patto per l‟Italia “ del Luglio del 2002, sottoscritto<br />

da CISL e UIL ma non dalla CGIL, il quale segna il<br />

massimo <strong>della</strong> conflittualità fra i Sindacati.<br />

Conflittualità poi stemperata, sia per senso di responsabilità<br />

del sindacato, sia per manifesta incapacità di un Governo<br />

piu‟ interessato alla spaccatura sociale che a trarre effettivo<br />

profitto dal vantaggio acquisito. Il sindacato, col suo passato<br />

glorioso, vive oggi una condizione di ansiosa incertezza in<br />

un mondo del lavoro che minaccia di spaccarsi tra precari e<br />

protetti, in un mondo economico esposto ai venti <strong>della</strong> finanza<br />

speculativa, in un mondo politico insidiato<br />

dall‟inconsistenza e dalla manifesta propensione al lucro ed<br />

alla menzogna. Diventa fondamentale oggi portare questa<br />

testimonianza ai giovani, al volano del nostro futuro, a coloro<br />

che decideranno sul futuro di un Sindacato in agònia,<br />

un‟Istituzione capace di ergersi a monumento dei diritti civili<br />

e sociali e poi miseramente franata al cospetto <strong>della</strong> sua<br />

stessa grandezza. Così divisi e senza difese di fronte agli<br />

attacchi estremistici di una economia sempre piu‟ arrembante,<br />

le Organizzazioni sindacali non sono in grado di fronteggiare<br />

i mutamenti sociali in atto che mettono in discussione<br />

fin dalle fondamenta il loro ruolo di interlocutori credibili in<br />

un mondo frenetico, che brucia diritti e vite ad una velocità<br />

impressionante. In questo drammatico contesto, diventa difficile<br />

se non impossibile la difesa del lavoratore oltre che<br />

del lavoro e del posto fisico in cui esso si sviluppa. Sono<br />

scomparsi i riferimenti, de- localizzare è l‟imperativo delle<br />

Multinazionali che, nel frattempo, si sono organizzate proprio<br />

per esautorare il ruolo del Sindacato e dei suoi esecutori<br />

all‟interno delle Fabbriche ed anche all‟interno dei confini<br />

di uno Stato. A tutto ciò si aggiunge la pochezza e la meschinità<br />

umana, il percepire il sindacato <strong>come</strong> un mezzo per<br />

arrivare a soddisfare la propria ambizione di carriera, il desiderio<br />

di incrementare i propri guadagni, il tramite per<br />

“sistemare” la prole o, comunque, i protetti. In questo contesto,<br />

l‟istituzione viene svuotata del suo valore fondante, dello<br />

scopo per cui è nata e si è nutrita fino a contrapporsi con<br />

forza ai tanti padroni assetati di profitto.<br />

Occorre un grande scatto d‟orgoglio da parte di noi tutti,<br />

bisogna avere la forza di riprendere in mano le fila di un discorso<br />

bruscamente interrotto dalla globalizzazione, tornare<br />

a misurarsi col diritto per antonomasia, la difesa del posto<br />

di lavoro. Togliere l’arma del ricatto ( attraverso il compromesso<br />

) ai datori, potrebbe servire a ridare slancio ad un<br />

Movimento fortemente in crisi, nel mondo reale prima che<br />

nell‟immaginario collettivo. In poche parole, è necessaria<br />

una “Catarsi” che possa riconsegnare ai lavoratori uno stru-<br />

2<br />

Domenica 21 novembre 2010<br />

Carrubba senza soldi gestisce il nulla<br />

Ad Augusta c‟è una situazione di assoluta emergenza, i creditori fanno sit.in<br />

continui davanti al palazzo municipale. Cancellati impianti sportivi e cultura<br />

Augusta Terra di fuoco e fiamme quella di<br />

San Domenico. Davanti all‟ufficio del Primo<br />

Cittadino si alternano sit-in di gente<br />

che non viene pagata: netturbini, operatori<br />

sociali, dipendenti pubblici. Una volta ci si<br />

vantava di essere alle dipendenze del Comune:<br />

lavoro pulito e stipendio sicuro. Ma<br />

quale sicuro? Se non si fossero riversati in<br />

piazza a gridare i propri diritti, oltre 150<br />

dipendenti comunali non avrebbero saputo<br />

nulla del loro stipendio. Questi stessi dipendenti<br />

avevano organizzato una riunione<br />

a Palazzo San Biagio qualche giorno prima<br />

<strong>della</strong> protesta. In quell‟occasione il Sindaco<br />

Carrubba (che detiene anche la delega<br />

alle finanze) aveva preferito altri impegni a<br />

quello di stringersi attorno ai suoi lavoratori<br />

che quotidianamente si spendono per far<br />

funzionare una macchina che ormai va avanti<br />

a vapori residui di benzina. Impegni<br />

amministrativi improrogabili che hanno<br />

reso improrogabile la protesta dei lavoratori<br />

comunali. Tanto peggio per lui: un sindaco<br />

che sa benissimo quali sono i problemi<br />

finanziari <strong>della</strong> città e che si ostina ad amministrare<br />

il niente. Niente per la cultura –<br />

la biblioteca è chiusa da anni, non si acquista<br />

più nemmeno un quotidiano. Niente per<br />

lo sport – non c‟è un solo impianto sportivo<br />

comunale funzionante. Niente per le<br />

politiche sociali – si fa solo quello che ordina<br />

la legge. Niente per la gatta… ma questa<br />

responsabilità non ricade <strong>sulla</strong> testa di<br />

Carrubba. Ritornano anche i vecchi fantasmi<br />

del Sindaco. Rosario Salmeri, per e-<br />

sempio, ex suo sfidante al primo turno delle<br />

amministrative 2008: “Se nel 2007,<br />

quando lo gridammo noi Riformisti, fosse<br />

stata ratificata la dichiarazione di dissesto<br />

finanziario, forse oggi avremmo recuperato<br />

tempo prezioso per il risanamento<br />

dell‟Ente. Questa pesante e difficile situazione<br />

denota una assoluta mancanza di responsabilità<br />

da parte degli amministratori.<br />

La situazione è destinata a peggiorare e<br />

appare senza via d‟uscita”. Anche il Generale<br />

Inzolia, a capo del movimento politi-<br />

Il declino<br />

co-culturale “L‟Altra Augusta”, ha sparato<br />

sull‟anatra moribonda. “Augusta è<br />

sommersa dalla spazzatura, invasa da topi<br />

che sembrano castori. Centinaia di cani<br />

randagi vivono in strade e piazze terrorizzando<br />

i cittadini. Le casse comunali sono<br />

al collasso e gli impiegati vengono anche<br />

lasciati senza stipendio”. Questo per la<br />

prima raffica, poi ricarica sull‟annosa<br />

questione di Tributi Italia, la società di<br />

riscossione che si è fregata i soldi degli<br />

augustani: “Tributi Italia ha fatto sparire<br />

una montagna di denaro? Cosa fa il sindaco?<br />

Ripete l‟errore affidandosi a una società<br />

privata”. E ancora “Gli anziani e i<br />

disabili non godono, da anni, di nessuna<br />

assistenza. Le vie cittadine sono mulattiere<br />

impercorribili e che si allagano non appena<br />

cadono due gocce di pioggia. I giovani<br />

non hanno a disposizione un impianto<br />

sportivo. Bisogna andare a Melilli o<br />

altrove per nuotare in piscina”. Gli ultimi<br />

colpi Inzolia li riserva per l‟Ospedale Muscatello<br />

sostenendo che il Sindaco “forse<br />

non ritiene sia il caso di inimicarsi il Governatore<br />

regionale che potrebbe diventare<br />

il suo sponsor elettorale. Se tutto questo<br />

non è nell‟interesse degli augustani che<br />

importa: basta che, al contrario, sia nel<br />

suo interesse di politico”.<br />

Massimo Carrubba arrenditi ed esci<br />

dall‟ufficio con le mani in alto. Perché<br />

non è finita, tutti ce l‟hanno con te. Anche<br />

Massimo Casertano, leader del movimento<br />

“Augusta Città Libera”, a cui<br />

del sindacato<br />

“Rincresce prendere atto che mentre tanti<br />

comuni siciliani presentano progetti alla Regione<br />

e beneficiano di finanziamenti, Augusta<br />

resta a guardare a causa<br />

dell‟immobilismo e <strong>della</strong> scarsa capacità amministrativa<br />

di chi governa. Proprio pochi<br />

giorni fa – spiega Casertano – è scaduto un<br />

bando regionale “Linea di intervento 3.1.3.2.<br />

per la valorizzazione di contesti architettonici<br />

e paesaggistici” che ha messo a disposizione<br />

dei Comuni oltre 600 milioni di euro.<br />

Bastava presentare un progetto coerente con<br />

la misura di intervento e Augusta avrebbe<br />

avuto risorse per i numerosi siti di interesse<br />

del proprio territorio, con la concreta possibilità<br />

di offrire sbocchi occupazionali ai tanti<br />

disoccupati <strong>della</strong> Città. Invece, purtroppo,<br />

così non è stato e non ci resta che constatare<br />

amaramente l‟ennesima occasione perduta<br />

per una comunità in piena crisi economica e<br />

sociale”. Ma l‟elenco non finisce qui, ci sarebbero<br />

da riportare le dichiarazioni degli<br />

sportivi, del movimento “Augusta agli Augustani”,<br />

dei Consiglieri Comunali di opposizione,<br />

dei ragazzi del circolo PDL “Ezra<br />

Pound”. Tutti contro Carrubba, con argomentazioni<br />

valide e supportate da ampia documentazione.<br />

Sarà sufficiente questa orda<br />

demonica di oppositori a farlo desistere dal<br />

continuare ad amministrare il niente? Può<br />

darsi, Carrubba potrebbe anche dimettersi.<br />

Solo se, <strong>come</strong> scrive il Generale Inzolia,<br />

questo rientra “nel suo interesse politico”.<br />

Del resto degli augustani a chi importa?!<br />

Alessandro Mascia<br />

mento utile per la rivendicazione e la successiva contrattazione.<br />

Senza i su elencati sacrifici saremo indotti, dagli stessi<br />

iscritti, ad una misera ed ingloriosa fine, ad essere cancellati<br />

dalla dialettica operaia, ad essere spazzati via dagli uomini<br />

prima che dagli eventi. Siamo ( lavoratori e sindacalisti<br />

), l‟anello debole <strong>della</strong> catena, il primo maglio ad essere<br />

stato rescisso da una crisi che, non dimentichiamolo, nasce<br />

al di fuori dei nostri confini ( Europei ) ma, soprattutto, nasce<br />

da un mondo, quello Finanziario, che, ad oggi, anziché<br />

scontare gli esiti di quel disastro, festeggia e brinda a champagne<br />

il ritorno <strong>della</strong> speculazione e dei profitti. Hanno riversato<br />

la crisi sul nostro mondo, sul mondo reale, su di<br />

un‟economia già duramente provata dal passaggio all‟Euro e<br />

dalla conseguente perdita del potere d‟acquisto delle famiglie.<br />

Da buon sindacalista, soprattutto fesso, mi sarei aspettato<br />

che tutti i Sindacati ( TUTTI ), avessero remato nella<br />

stessa direzione, avessero per il tempo necessario, messo da<br />

parte rivalità e astii piu‟ o meno antichi, per remare tutti nella<br />

stessa direzione, per organizzare una grande manifestazione<br />

che avesse <strong>come</strong> tema, centrale oltreché fondamentale, la<br />

difesa dei diritti e del posto di lavoro, che desse la sensazione<br />

di una unità d‟intenti, di un sentire comune, lontano da<br />

apparentamenti e collusioni politiche, non foss‟altro perché<br />

la politica poco o nulla ha fatto per lenire l‟emorragia di perdita<br />

di posti lavoro. Dovremmo trarre una utile lezione da<br />

quanto sta tutt‟oggi accadendo in Francia, dalla compattezza<br />

ancora una volta dimostrata da un popolo che, quando vede<br />

minacciati i propri diritti, è capace di mobilitarsi unitariamente<br />

per rivendicarli, con passione, fermezza ,asprezza .<br />

Ancora una volta lo sciovinismo francese, il buttare il cuore<br />

oltre le barricate per difendere la propria identità, ci mostra<br />

la strada maestra, l‟unica strada percorribile per riappropriarci<br />

<strong>della</strong> dignità e dei valori perduti. Così <strong>come</strong> la politica,<br />

oggi, in Italia, sta tentando disperatamente di riappropriarsi<br />

<strong>della</strong> dialettica e degli spazi utili per dedicarsi nuovamente<br />

al servizio delle Polis e del cittadino, anche il Sindacato<br />

( ed i sindacalisti ) devono tentare di rimettere al centro<br />

dell‟Universo Lavoro, il Lavoratore , il principale artefice<br />

del benessere delle Aziende, dei datori e, conseguentemente,<br />

<strong>della</strong> Società che vive e si nutre del suo prosperare.<br />

Enzo Toscano<br />

Condivido pienamente il lungo ed articolato intervento di<br />

Enzo Toscano. Le polemiche sul ruolo del sindacato nella<br />

nostra provincia infiammarono un lungo dibattito nei Fatti<br />

diversi mesi addietro. Come ribadisce oggi Toscano, non<br />

erano polemiche pretestuose e sterili ma analizzavano una<br />

fase del declino quasi irreversibile delle OO.SS anche nella<br />

nostra provincia. Paradossalmente, proprio nel momento<br />

in cui c’è grande bisogno di un sindacato che affianchi<br />

gli operai nei rapporti di lavoro <strong>come</strong> nella difesa dei diritti<br />

civili,il sindacato nel nostro Paese cessa di essere un<br />

punto di riferimento forte, indiscusso ma appare inadeguato,<br />

debole, diviso, rissoso...alla mercè <strong>della</strong> parte industriale<br />

e dei partiti. La vicenda Pomigliano e la conflittualità<br />

FIOM-FIAT (Marchionne) imporrebbe un vero dibattito<br />

sullo sviluppo economico e sulle relazioni industriali,al<br />

fuori di visioni ideologiche obsolete, parole d’ordine che<br />

non significano più niente etc etc. Una realtà industriale<br />

<strong>come</strong> Priolo, Melilli, Siracusa può ritenersi estranea a<br />

questo dibattito?. Non credo(sb)


Hey, dico a te! Passavi il tempo a contare soldi e mangiare<br />

panini. Fumavi, mangiavi e contavi, tutto assieme gran pezzo<br />

di merda... Il concerto era finito e sul tavolo le banconote<br />

da diecimila, tutte stropicciate, uscite da tasche nervose,<br />

ammonticchiate e contate da qualcuno che adesso era andato<br />

via. Il momento <strong>della</strong> spartizione, i conti sui pezzini di<br />

carta, le sigarette notturne e i<br />

panini <strong>fatti</strong> in casa, allora i<br />

pub chiudevano a mezzanotte<br />

e non erano ancora esplosi i<br />

baracchini senza acqua ne'<br />

servizi che punteggiano l'alimentazione<br />

delle notti bagnate<br />

e indolenti di Siracusa,<br />

marmitte e micro-polveri da<br />

respirare profondamente.<br />

"Huummmm hanno messo<br />

qualcosa di<br />

speciale stanotte nelle ciminiere",<br />

era un olezzo rancido<br />

<strong>come</strong> di cipolle fermentate.<br />

Roberto passava con la Diane<br />

bianca, riccioluto ed abbronzato,<br />

lo ricordo sempre in Jeans. La stangona al fianco<br />

(sarebbe poi diventata la sua compagna), era tutto un accompagna<br />

e circola, sempre in giro. Era tornato da poco da<br />

Torino e non so che cosa facesse, so solo che la nostra amicizia<br />

esplose senza preavviso. Belle le alchimie di relazione<br />

nel nostro piccolo borgo, quella gran Priolo che s'estendeva<br />

fino alla periferia. Buffo gioco delle parti in città, Ortigia<br />

era decentrata, dovevi andarci appositamente. "Scinnu a<br />

Sarausa" si diceva, era <strong>come</strong> se il linguaggio rivelasse la<br />

verità vera delle cose, diciamocelo chiaro, era tutta una<br />

gran Priolo. Corso Gelone, scarpe a punta, ray ban e jeans<br />

clipper, arrivava fino alla 114 e poi a Priolo. E a Priolo<br />

comandava Nicita, poi Gianni. Erano re buoni o forse satrapi<br />

del borgo dei Gargallo. Diciamocela tutta, essi erano i<br />

boia di Castelentini e per i meccanismi del feudo erano<br />

proprietari e nobili del villaggio poi diventato coacervo di<br />

ciminiere, baroni carcerieri, e io nella gran Priolo <strong>della</strong><br />

Siracusa Nuova mi sentivo in carcere. I Gargallo erano viciniori<br />

degli Arezzo <strong>della</strong> Targia, coltivatori diretti di peperoni<br />

di grido cancellati poi dallo tsunami <strong>della</strong> Sincat<br />

(Società Industrie Catania). Pare che Verzotto fosse andato<br />

a proporre ai nostri cugini etnei l'industria chimica e fosse<br />

stato preso a pernacchie. Se non è vero, mi piace pensarlo.<br />

Questo era lo scenario dove si muoveva Roberto. Rosolinaro<br />

sorridente e esperto di muratura. Ebbe la grande intuizione<br />

d'investire con pochi altri in Ortigia, Come tutti gli<br />

esploratori, cominciò il suo viaggio in solitudine, per poi<br />

avere ragione e godere di un momento magico. Qui inventò<br />

l'isola che non c'è, o meglio adattò la canzone alla planimetria<br />

mentale d'Ortigia. Sotto Forte Vigliena, lungomare<br />

di Levante (adesso Forte Baglieri) si mise in testa di mettere<br />

su un solarium e pretendere di fare il bagno nel mare<br />

d'Ortigia. Passò dalla Storia alla Geografia per ritornare<br />

alla storia, sfornando immobili acquistati a prezzi improbabili<br />

e rivenduti con un bel margine d'idee e milioni. Poi arrivò<br />

la Mercedes col cruscotto coperto di radica e l'appartamento<br />

con le colonne e i quadri di Schifano, arredato da<br />

Manuel. " E' la mia provocazione per questi piccoli borghesi"<br />

mi diceva sprezzante. Ridacchiavamo e ci occupavamo<br />

d'altro. Io avevo il mio appuntamento coi conti notturni<br />

delle discoteche e concerti e poi con Roberto a far progetti<br />

impossibili. " Ma perché non ti sei comprato una casa in<br />

Ortigia? Con tutti i soldi che giri?" Mi diceva sgridandomi<br />

con la ruvida dolcezza dei popoli del siracusano meridionale,<br />

gente ad un passo dalla unta visione ragusana, un<br />

altro dalla vacca modicana. Io forse ancora nauseato per il<br />

nostro amico "pezzo di merda" non riuscivo a contare soldi,<br />

mangiare panini e fumare. Seguivo il ronzare lento degli<br />

insetti, il cullare misto e frattale del porto, il guizzo dei tuffetti<br />

e le poesie di Bukoski. Poi anche la musica, la politica,<br />

i fimmini.... "Roberto, non me ne frega niente di una casa.<br />

Tanto qui io non ci sto."<br />

3<br />

Domenica 21 novembre 2010<br />

Metro a Siracusa? Non è una minchiata<br />

E’ invece una bellissima idea, se pensata, ovviamente, con costi contenuti, senza<br />

sventramenti sotto la superfice, tunnel, ponti. Ma i palazzinari non gradiscono<br />

Un giovane siracusano, Danilo Agati, ha lanciato<br />

su Facebook un progetto di metropolitana<br />

a Siracusa con tanto di video che illustra<br />

le tre linee sotterranee virtuali per la cttà di<br />

Archimede. Ecco alcuni commenti :<br />

E‟ un sogno realizzabilissimo, con spirito imprenditoriale....si<br />

può fare tutto. stiamo parlando<br />

di una metro a Siracusa, non delle 14 e<br />

più linee di Parigi. In ogni città si può realizzare<br />

una metro purchè sia proporzionata alle<br />

sue dimensioni. purtroppo a siracusa i politici<br />

non hanno bisogno <strong>della</strong> metro, perchè loro<br />

con la macchina vanno ovunque, perchè i loro<br />

figli vanno a studiare altrove...ecc. e poi ci<br />

sono persone che sono brave più a criticare<br />

che a costruire.<br />

youitalyone<br />

E‟ un progetto assurdo, senza capo né coda!<br />

non voglio offendere nessuno ma è quello che<br />

penso. sappiamo benissimo che a siracusa ovunque<br />

si scavi si trovano reperti archeologici<br />

e poi ricordiamoci che già stanno uccidendo la<br />

stazione ferroviaria classica, ogni giorno cancellano<br />

nuove tratte e andando avanti così la<br />

stazione di siracusa verrà chiusa. riflettiamo<br />

prima di "provare a sognare". daviduzzo987<br />

Finalmente noto con grande piacere che ci<br />

sono ancora siracusani che rimarcano lo spirito<br />

combattivo e laborioso dei nostri gloriosi<br />

antenati...grande ! Io ho aggiunto su facebook<br />

il sindaco e altri personaggi di spicco <strong>della</strong><br />

politica (bufardeci), e da tempo mi sto facendo<br />

sentire con relazioni e inviti espliciti...invito<br />

anche te e altri a fare lo stesso...non<br />

usiamo facebook solo per il cazzeggio bensi<br />

anche per qualcosa di serio, <strong>come</strong> la rinascita<br />

<strong>della</strong> nostra SIRACUSA !!!<br />

picciottosarausano<br />

E tanti altri commenti ancora:<br />

Se altre città riescono, non capisco perchè siracusa<br />

debba sempre restare a guardare. SE<br />

VUOI DIVENTARE GRANDE DEVI PEN-<br />

SARE IN GRANDE. Questa città merita molto<br />

più rispetto a quello che ha. Se i siracusani<br />

non sono più abituati a prendere il mezzo pubblico,<br />

non vuol dire che esso non debba essere<br />

rivalutato...semmai è il siracusano che dovrebbe<br />

essere obbligato. Io credo in questa<br />

città, e credo che se i siracusani facessero sen-<br />

tire per bene la loro voce...tutto sarebbe più<br />

facile…<br />

Zone popolose, <strong>come</strong> Fontane Bianche, Ognina,<br />

Isola, Floridia, Città Giardino, polo<br />

commerciale nord ecc...non capisco perchè<br />

non si possa ammettere che sarebbe una<br />

grande cosa. Siracusa conta un numero<br />

di macchine impressionante, i mezzi di trasporto<br />

sono ormai i padroni delle nostre<br />

strade, dei nostri cortili, dei parcheggi che<br />

avrebbero potuto essere giardini, campi da<br />

basket o pallamano o altro. arrivare senza<br />

auto in 15 minuti da Scala Greca ad Ortigia..credimi,<br />

non ha prezzo...<br />

Snobbi la metro a Siracusa , ma siamo i primi<br />

a prenderla quando andiamo in altre città,<br />

dove pure hanno gli autobus efficientissimi.<br />

io con gli autobus ci ho fatto le scuole, ed il<br />

pomeriggio li prendevo per andare in giro, e<br />

comunque erano più efficienti di oggi. Ma<br />

oggi, quando vedo gli ambiziosi progetti che<br />

hanno in altre città...mi chiedo perchè una<br />

città <strong>come</strong> la nostra, che pure vanta una<br />

grande periferia e zone limitrofe popolose…<br />

Se ci fosse una metrò sai quanti benefici apporterebbe<br />

alle nostre esigenze e sopratutto<br />

alla qualità dell' aria e alla vivilità generale ?<br />

Altro che gli autobus arripizzati, ngrasciati<br />

e ritardatari...<br />

E’ verissimo di Roma e delle altre città, ma<br />

qui non serve la metro, secondo me basterebbe<br />

far funzionare gli autobus e allora<br />

forse sarebbero un pò più pieni visto che<br />

sono praticamente vuoti, il fatto è che il<br />

trasporto pubblico non è nella mentalità<br />

del siracusano, io personalmente non ne ho<br />

mai preso uno qua a Siracusa. Se la nostra<br />

città anzichè crescere peggiora sempre di<br />

più lo "dobbiamo" a gente <strong>come</strong> te che non<br />

ha nessuna laboriosità e nessun orgoglio<br />

restate fermi a guardare limitandovi a criticare<br />

e a distruggere, ecco perchè stanno<br />

uccidendo le ferrovie (e non solo quello)<br />

...anche a roma e in altre città quando<br />

si scava si trovano i reperti ma differentemente<br />

dall' arrendevolezza e dal catastrofismo<br />

siracusano sono andati avanti senza<br />

porsi troppo problemi...<br />

La metropolitana a Siracusa? Detta così<br />

sembra la classica ....<strong>come</strong> diciamo a Siracusa<br />

? “minchiata”. Una città piccola<br />

che se ne fa <strong>della</strong> Metro? Avrebbe bisogno<br />

di strade, collegamenti viari est-<br />

Quel simpatico,<br />

unico e grande<br />

Roberto Baglieri<br />

ovest che allenterebbero l’imbuto infernale<br />

ed invivibile nel quale siamo stati cacciati.<br />

Francesco Tabacco, l’Assessore<br />

all’Urbanistica, finalmente parla (in questo<br />

numero dei Fatti) - a proposito di Epipoli,<br />

di Tremilia - di una strada di collegamento<br />

est-ovest che colleghi la direttrice<br />

viale epipoli prima con il cimitero-ex circuito,<br />

poi con la 114, la zona sud.<br />

Ma poi a pensarci bene <strong>sulla</strong> metropolitana<br />

affiorano alcune considerazioni:<br />

1. la città è piccola ma il territorio urbanizzato<br />

è grandissimo se si considerano<br />

anche le zone a mare (Sacramento, Arenella,<br />

Asparano, Ognina, Fontane Bianche,<br />

Cassibile, solitamente ignorate,<strong>come</strong><br />

se non esistessero) a sud, le aree urbanizzate<br />

verso Floridia e Canicattini, a Nord<br />

verso Mazzarona, Bosco Minniti, l’area<br />

commerciale ed industriale.<br />

2.Un progetto del genere era stato pensato<br />

25 anni fà per sfruttare il vecchio percorso<br />

ferroviario che divideva in due la città.<br />

3.Una Metropolitana di superfice potrebbe<br />

agevolare collegamenti che oggi – con<br />

le macchine e con queste strade – sono<br />

praticamente impossibili. Insomma nuove<br />

famiglie potrebbero vivere tutto l’anno ad<br />

Ognina,a Fontane Bianche etc nelle residenze<br />

ex estive senza morire isolati, con<br />

un collegamento tramite Metropolitana<br />

veloce, agevole, che ti porta a scuola, al<br />

lavoro, ai centri commerciali, in tutti o<br />

quasi tutti i quartieri <strong>della</strong> città etc.<br />

4.Insomma la Metro non è una<br />

“minchiata”; è una bellissima idea, se pensata,<br />

ovviamente, con costi contenuti, senza<br />

sventramenti sotto la superfice, tunnel,<br />

ponti etc.<br />

5. C’è una amministrazione comunale in<br />

grado di elaborare un progetto di massima,<br />

considerando le indicazioni che sono<br />

state date? E’ un pò <strong>come</strong> pensare alla città<br />

dei prossimi decenni...Ma la politica che<br />

abbiamo avuto e che abbiamo non riesce a<br />

pensare neanche alla città dell’oggi, figurarsi<br />

a quella di domani !!. E poi, concentrasi<br />

<strong>sulla</strong> valorizzazione dell’edificato anche<br />

per le immense aree ex abusive, significherebbe<br />

l’abbandono di nuove zone di<br />

espansione,nuovi palazzi-cooperative, affari,mazzette,<br />

voti a buon mercato.<br />

Palazzinari e politica infame <strong>come</strong> reagirebbero?<br />

Lui mi guardava, sgranava gli occhi, si portava la mano al<br />

petto. I gesti quanto dicono di noi. Mi sarebbe piaciuto farci<br />

caso in tempo, lo avrei avvertito. Una fotografia: Peppino<br />

Mazzone che scrive, Marco Pannella e lui seduti al bar di<br />

Piazza Archimede. Roberto è lì con la mano sul cuore. Quel<br />

fiato che di colpo gli mancava lo avrebbe strappato via.<br />

Senza avvertimento. Ero andato a trovarlo qualche settimana<br />

prima dell'arrivo <strong>della</strong> Gran Signora: il mio solito aereo<br />

<strong>della</strong> solita alitalia era stato cancellato e non sarei tornato<br />

a casa a Barcellona prima dell'indomani. Sarei dovuto andare<br />

a parare col solito bus in uno dei soliti alberghi 4 stelle<br />

(false). Avrei dovuto nutrirmi del buffet libero con prosciutto<br />

ai polifosfati, un'insalata, pane e mozzarella se fossi<br />

riuscito a convincere il cameriere a tirarle fuori.Lo chiamo,<br />

mi dice " Non se ne parla nemmeno. Dormi da me". Andai<br />

al trenino, scesi a Fara Sabina, mi venne a prendere con un<br />

vecchio Mercedes che puzzava di benzina.<br />

Strana nemesi: la provocazione d'un tempo diventa un boomerang<br />

e per giunta perde natfa. Arrivai per l'ultima volta a<br />

Scandriglia, lui era abbronzato e sprizzava salute da tutti i<br />

pori. Che cosa incredibile la vita, vi sono persone che riescono<br />

a morire bellissime e altre che vivono <strong>come</strong> mostri.<br />

Lui appartiene ormai a quelle morti giovani da ricordare.<br />

Bello nel ricordo del volto e <strong>della</strong> mente. Bello <strong>come</strong> lo era<br />

Angelo, morto in volo, Carmelo spentosi sui libri, Nello in<br />

Bici, Enrico, Ciccio e Antonio, quel geniaccio di Ruggero, i<br />

dolcissimi Giovanni e Giacomo, quel poeta di Salvo...<br />

Roberto era rimasto solo, il convento medioevale, che aveva<br />

ristrutturato nella cittadina laziale, era diventato la sua palla<br />

al piede, attendeva i soliti finanziamenti che ovviamente<br />

non arrivano. Mangiammo asparagi piccoli e selvatici con<br />

le uova e parmigiano, vino bianco e il suo cagnolino, un<br />

barboncino simpatico stava sui nostri piedi sotto il tavolo.<br />

Fuori faceva freddo. Parlammo dei <strong>fatti</strong> nostri. Non lo rividi<br />

mai più. Mi viene a trovare in sogno e ci divertiamo sempre<br />

moltissimo, lo vedo sereno anche se adesso fa tempo che<br />

non mi viene a trovare. Forse sarà perché qualche idiota ha<br />

spaccato la lapide in sua memoria che il Comune ha messo<br />

un paio d'anni fa a Fortezza Baglieri. Sarebbe il caso di ripristinarla,<br />

Roberto è parte <strong>della</strong> nostra Storia, il suo impegno<br />

ambientalista e politico è indimenticabile. Adesso scrivo<br />

al Sindaco.<br />

Salvatore Ferlito


Formosa a NY<br />

Sul palcoscenico del teatro “For the New<br />

City” di New York è andata felicemente in<br />

scena la nuova commedia “Renzo e Lei”<br />

di Aldo Formosa, su invito dell'Heritage<br />

per la serie “Nuovo teatro italiano”, di<br />

cui è direttore il commediografo Mario<br />

Fratti. Dopo il successo dello scorso<br />

anno con “Scendendo dal cavallino <strong>della</strong><br />

giostra” (Premio Speciale Schegge<br />

d‟Autore di Roma), il nome di Aldo Formosa<br />

torna sulle cronache teatrali <strong>della</strong><br />

Grande Mela per registrare un nuovo successo<br />

di critica e di pubblico. Tra gli interpreti<br />

Mary Ann Principe e Stefano Meglio,<br />

anche regista, <strong>come</strong> protagonisti. "Ancora<br />

una volta - ha detto Aldo Formosa- ho<br />

avuto il privilegio di essere invitato da<br />

Mario Fratti con una nuova commedia, per<br />

rappresentare non solo il Teatro italiano<br />

ma anche la mia Siracusa e la sua tradizione<br />

teatrale. È un successo che dedico a tutti<br />

i teatranti siracusani ai quali mi sento<br />

legato per stima e simpatia. Sono orgoglioso<br />

<strong>della</strong> attenzione che mi riserva il commediografo<br />

Mario Fratti, autore di testi<br />

teatrali recitati in tutto il mondo e acclamati<br />

da milioni di spettatori. “Renzo e<br />

Lei” appartiene al mio filone del “teatro<br />

dell‟esistenzialismo europeo”, <strong>come</strong> lo ha<br />

definito Turi Vasile. Tuttavia mi diletto<br />

anche nel teatro comico, e ne è riprova la<br />

ripresa del mio “Don Ciccio Basarocco”,<br />

commedia in due tempi, che il regista<br />

Enzo Firullo metterà in scena al Vasquez<br />

il prossimo 9 dicembre con la sua Compagnia”.<br />

Info pensioni<br />

Codires-aimpa pensionati comunica ai pensionati<br />

del pubblico impiego poste-sanitàforestali-Anas-Telecom-civili<br />

e militari<br />

dello Stato-scuola-regionali- policlinico-<br />

Enel-Sip-ministeri vari-Ffss-,che possono<br />

ricevere informazioni sull‟istanza per ottenere<br />

l‟incremento dell‟indennita‟ integrativa<br />

speciale nella misura intera anche per<br />

coloro che sono andati in pensione prima<br />

dei 40 anni di servizio. Obbligatoria<br />

l‟iscrizione 2011. cell.3683019573. Scrivere:<br />

codires-aimpa – pensionati via f.<br />

Paradiso 1/b 95027 Acireale (ct)<br />

“Sos Amianto”<br />

Riceviamo e pubblichiamo:<br />

Siamo rimasti fortemente delusi dalla mancata<br />

attenzione data al problema<br />

dell‟amianto durante i lavori del Consiglio<br />

Comunale. Anche se I Consiglieri,dopo<br />

una serata dedicata alla discussione sulle<br />

circoscrizioni,hanno votato il previsto punto<br />

all‟ordine del giorno con cui è stata<br />

cambiata la denominazione toponomastica<br />

di una strada del Plemmirio da Via<br />

dell‟Amianto in Via Vittime dell‟Amianto.<br />

Non è stata una bella visione quella offerta<br />

dai Consiglieri comunali che hanno votando<br />

l‟odg,già quasi fuori dall‟aula consiliare,con<br />

un comportamento distratto che non<br />

ha reso onore ad un problema ,<strong>come</strong> quello<br />

dell‟Amianto,che riguarda il vivere civile<br />

<strong>della</strong> nostra comunità. Riteniamo che a<br />

questo dibattito non possa sottrarsi il Consiglio<br />

Comunale che ha perso ,<strong>come</strong> dicevamo,<br />

un‟occasione per parlare di un problema<br />

che certamente merita un particolare<br />

approfondimento. Per questo motivo invitiamo<br />

il presidente Bandiera a predisporre<br />

una seduta del civico consesso dedicata<br />

al grave problema <strong>della</strong> presenza di amianto<br />

in città.<br />

Marcello Lo Iacono<br />

Presidente Associazione Plemmyrion<br />

Opinioni<br />

e repliche<br />

Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci<br />

legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su<br />

quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente<br />

chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque<br />

compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti.<br />

4<br />

Domenica 21 novembre 2010<br />

Iene in città, Siracusa trema<br />

Enrico Lucci, con l‟aiuto di Agata Ruscica e Angela Barbagallo,<br />

fa interviste nel capoluogo. Ma cosa c‟è in ballo?<br />

Le Iene a casa di Agata Ruscica e Angela Barbagallo. Il motivo<br />

<strong>della</strong> riunione è misterioso. Si è saputo il nome dei presenti.<br />

La iena era Enrico Lucci, non uno qualunque, insomma<br />

una iena storica, di quelle più note, insomma una iena<br />

<strong>della</strong> prima ora. C’erano poi Armando Canarini, organizzatore<br />

di eventi, e la scrittrice cantante Enza Tomaselli. Lucci,<br />

Agata Ruscica e Angela Barbagallo sono andati in giro per<br />

Siracusa la sera di sabato scorso e a quanto pare si sarebbe<br />

discusso su un programma mentre Lucci intervistava alcuni<br />

siracusani. Certo, una qualche curiosità per questo viaggio<br />

siracusano delle Iene c’è. Qualcuno ipotizza una serie di servizi<br />

sulle cose che non vanno nel capoluogo. Potrebbero essere<br />

in<strong>fatti</strong> le Iene a sdoganare la vicenda relativa al Piano<br />

regolatore generale, magari con alcune dichiarazioni francamente<br />

sconvolgenti e relative ad alcuni progetti in itinere<br />

e/o nella fase istruttoria. E’ anche probabile che si siano occupati<br />

<strong>della</strong> situazione del mondo gay nella nostra città e<br />

per fare questo si siano serviti <strong>della</strong> consulenza di Ruscica e<br />

Barbagallo da sempre impegnate nella battaglia a favore dei<br />

diritti degli omosessuali. Insomma, le Iene avrebbero potuto<br />

trovare anche il marcio in Danimarca, e questo è francamente<br />

divertente. Vedere allo scoperto i trasgressivi di casa<br />

nostra sarebbe bello visto che in molti si dovrebbero ricredere<br />

su certe presunte integrità.<br />

Carbonetti: Sfacelo all‟Inda<br />

L‟attrice “bolla” la gestione culturale <strong>della</strong> Fondazione.<br />

Per fortuna il sindaco Visentin vuole cambiare passo<br />

Antonietta Carbonetti (foto a lato), festeggiata Sibilla in Eumenidi<br />

di Eschilo con la regia di Tonino Calenda, dichiara:<br />

“Quelli erano bei tempi, lo sfacelo non era ancora arrivato,<br />

non il mio, ma quello dell'Inda e in generale di tutto quello<br />

che ha a che fare con la cultura e con l'arte a Siracusa.”<br />

Altra dichiarazione pesantissima sull‟INDA da parte di una<br />

attrice famosa, autorevole, che ha lavorato nel nostro Teatro<br />

Greco credo nel 2002 e non può esimersi dal rilevare lo sfacelo<br />

in cui è precipitata da anni l‟INDA.<br />

”L’INDA in generale e di tutto quello che ha a che fare con la<br />

cultura e con l'arte a Siracusa”. Sembra l‟epitaffio del decennio<br />

siracusano dominato dal PDL, quello che interpreta più<br />

compiutamente la volgarità, la goffaggine, l‟arbitrio, il clientelismo,<br />

il familismo, l‟affarismo, con il quale sono state gestite<br />

Istituzioni prestigiosissime <strong>come</strong> l‟INDA, per darle in<br />

pasto a nessuno o, meglio, a gente che ai tempi d‟oro del professor<br />

Giusto Monaco, non potevano aspirare neanche a fare<br />

da pulizieri.<br />

Per la verità qualche segno di risveglio c‟è e ne dobbiamo doverosamente<br />

prendere atto. C‟è la volontà del sindaco e presidente<br />

pro tempore <strong>della</strong> Fondazione Inda, Roberto Visentin di<br />

controllare passo passo l‟attività istituzionale, niente carta<br />

bianca per nessuno, niente abusi di potere e via dicendo. Insomma,<br />

Visentin si è arrabbiato ed anche di brutto. Lo ha notato<br />

il “sovrintendente pericolante” Fernando Balestra e lo ha<br />

notato anche il personale <strong>della</strong> Fondazione. E‟ ora di voltare<br />

pagina, l‟Inda è un patrimonio nazionale ed internazionale<br />

oltre che essere un patrimonio di Siracusa e di tutti i siracusani,<br />

e in quanto tale va tutelato al massimo. Basta con le scelte<br />

amicali, e privilegio assoluto a tutti i livelli del concetto di<br />

meritocrazia. Almeno questo dice e intende fare il sindaco. Ci<br />

riuscirà?


Alla Pillirina si<br />

può intervenire<br />

con grande attenzione<br />

alla<br />

salvaguardia<br />

dei valori ambientali<br />

e paesaggistici<br />

del<br />

luogo. E’ la sfida<br />

che mi affascina<br />

di più<br />

Assessore all’urbanistica Francesco<br />

Tabacco, prima domanda <strong>sulla</strong> revisione<br />

del Prg. Che succede ora? Tempi<br />

e modi?<br />

A questo punto la parola ritornerà al<br />

Consiglio Comunale, che facendo tesoro<br />

dei lavori del tavolo tecnico, potrà valutare<br />

e decidere se dare mandato<br />

all‟Amministrazione di procedere ad alcune<br />

singole varianti urbanistiche, o di<br />

procedere, dal marzo prossimo, ad una<br />

organica rielaborazione del PRG.<br />

In viale Epipoli, davanti all'ospedale<br />

Rizza e subito dopo, sta nascendo un<br />

formicaio urbanistico. E sappiamo bene<br />

cos'altro nascerà a breve, ma questa<br />

zona, con una sola e orrida strada,<br />

non è destinata a diventare un inferno?<br />

Gli insediamenti urbanistici di viale Epipoli,<br />

certamente, costituiranno un importante<br />

incremento di carico per il traffico<br />

veicolare. Per tale ragione ed a vantaggio<br />

di tutta la zona alta <strong>della</strong> città,<br />

l‟Amministrazione Comunale sta procedendo<br />

in tutte le attività per realizzare<br />

una grossa arteria, in direzione est-ovest,<br />

che possa alleggerire le viabilità esistenti,<br />

dal traffico secondo quella direzione;<br />

arteria di grande importanza anche a fini<br />

di protezione civile.<br />

E' vero che c'è un progetto per far nascere<br />

finalmente la circonvallazione di Fontane Bianche<br />

con una sistemazione adeguata di viale dei Lidi?<br />

La circonvallazione di Fontane Bianche riguarda la variante<br />

di tracciato di una strada provinciale ed è, pertanto, di competenza<br />

<strong>della</strong> Provincia Regionale. La Provincia ha redatto,<br />

da molto tempo, un progetto per la realizzazione di<br />

quest‟opera, cui si è uniformato il PRG vigente.<br />

Parla FrancoTabacco<br />

Alla Maddalena<br />

qualcosa si può fare<br />

Alla Maddalena oggi il progetto non c'è, ma tutti sanno<br />

del villaggio che ci sarà. La tua opinione personale e<br />

quella di assessore all'Urbanistica.<br />

L‟area <strong>della</strong> Maddalena è un‟area di grande valore ambientale<br />

e paesaggistico. Il dibattito serrato ed a volte acceso<br />

sull‟argomento è testimonianza di quanto la nostra<br />

5<br />

Domenica 21 novembre 2010<br />

Gli insediamenti<br />

di Epipoli<br />

creeranno un<br />

incremento del<br />

traffico. Vogliamo<br />

realizzare<br />

una grossa arteria,<br />

in direzione<br />

est-ovest,<br />

che possa alleggerire<br />

comunità sia sensibile a tale tema, e quanto ritenga<br />

questo ambito una ricchezza imprescindibile<br />

per tutto il territorio. Non riconoscersi in tali valutazioni<br />

rappresenterebbe una assoluta inadeguatezza<br />

ad amministrare la nostra città. Il PRG<br />

vigente prevede la possibilità di intervenire, e<br />

determina i seguenti scenari possibili:<br />

• si interviene con esclusiva attenzione allo<br />

sviluppo economico <strong>della</strong> città;<br />

• si congela qualsiasi attività nella zona;<br />

• si interviene con grande attenzione alla salvaguardia<br />

dei valori ambientali e paesaggistici<br />

del luogo.<br />

Questa terza strada è sicuramente la più difficile<br />

da porre in atto, ma è quella che mi affascina di<br />

più. Una sfida che coinvolgerebbe tutti,<br />

l‟amministrazione attiva, la cittadinanza e gli operatori<br />

economici, in una sinergia virtuosa che,<br />

tenendo conto delle ragioni di tutti, creerebbe<br />

reale sviluppo sostenibile per la nostra comunità.<br />

Si vocifera di prossimi interventi giudiziari<br />

che riguarderanno funzionari e amministratori<br />

comunali. Hai sentito anche tu questa voce?<br />

Le uniche informazioni che ho le ho apprese dalla<br />

stampa locale.<br />

Egoisticamente potresti dire che non hanno<br />

scelto il momento migliore per nominarti assessore<br />

all'urbanistica<br />

Le difficoltà, per quanto rilevanti, non mi hanno<br />

mai sottratto dall‟assumere impegni.<br />

Dai dei voti. Un voto al sindaco, un voto alla<br />

Giunta, uno al presidente del Consiglio comunale<br />

e uno al Consiglio comunale<br />

Non credo di essere la persona più adatta ad esprimere giudizi,<br />

in quanto parte in causa. Posso, certamente, testimoniare<br />

che il Sindaco , principalmente, ma anche la Giunta, il<br />

Consiglio Comunale ed il suo Presidente, profondono grande<br />

impegno e dedizione nella loro attività; quanto ai risultati,<br />

ritengo sia opportuno li valuti la Cittadinanza.<br />

Caro assessore, non ti fare strumentalizzare..<br />

Questa la nota lanciata dall’Ansa:<br />

L’assessore all’Urbanistica Franco<br />

Tabacco risponde alle domande<br />

<strong>della</strong> nostra intervista con la<br />

consueta sincerità. E’, notoriamente,<br />

un non-politico, inserito in<br />

una gabbia di belve politiche, non<br />

ne conosce il linguaggio, le dinamiche<br />

comportamentali. Insomma<br />

un estraneo,- niente tatticismo,<br />

mossettine, farfugliamenti, tradimenti<br />

alla Salvo Sorbello (per intenderci<br />

bene),- a cui dovremmo<br />

credere. A domanda risponde :”A<br />

questo punto la parola ritornerà al<br />

Consiglio Comunale, che facendo<br />

tesoro dei lavori del tavolo tecnico,<br />

potrà valutare e decidere se dare<br />

mandato all’Amministrazione di<br />

Un migliaio di "paste" di mandorla, dolci<br />

tipici siciliani, sul palco del teatro Ariston<br />

di Sanremo dove sino a sabato prossimo<br />

sarà protagonista la musica di autore con<br />

il Premio Tenco. L'iniziativa è di un imprenditore<br />

dolciario siracusano, Franco<br />

Neri, che più volte in passato è stato protagonista<br />

di altre iniziative al confine tra<br />

marketing e provocazione culturale.<br />

"Penso che nel momento in cui si parla<br />

tanto di guardare alle eccellenze agroalimentari<br />

di qualità - spiega Neri - individuare<br />

palcoscenici importanti, qual è in questi<br />

giorni quello del premio Tenco, per<br />

promuovere la sapienza dell'arte dolciaria<br />

sia l'ideale. In questo modo, senza alcun<br />

coinvolgimento dei sempre impacciati<br />

apparati burocratici, provo a portare in<br />

giro per l'Italia un po' delle eccellenze di<br />

casa nostra quali la mandorla di Avola e il<br />

moscato di Siracusa doc che sono i due<br />

procedere ad alcune singole varianti urbanistiche, o di<br />

procedere, dal marzo prossimo, ad una organica rielaborazione<br />

del PRG”.<br />

Mi pare di capire che potrebbe esserci una apertura in<br />

tema di PRG. Tabacco dice che il Consiglio Comunale<br />

dovrà decidere se operare singole varianti al PRG dello<br />

scempio e del malaffare, approvato nel 2004, deliberando<br />

e rimettendo le scelte all’Ufficio tecnico per le<br />

doverose visualizzazioni, o procedere dal marzo prossimo<br />

(???) ad una organica rielaborazione dell’intero<br />

Piano Regolatore.<br />

Detta così questa seconda ipotesi sembra la classica<br />

presa per il culo a meno che il Consiglio, correttamente,<br />

nel momento in cui avvia una rielaborazione generale<br />

del PRG, ferma le concessioni edilizie nei siti più<br />

delicati e sensibili. Diversamente è niente, è un atto di<br />

arroganza alla Bufardeci, che ha incaricato proprio il<br />

mite ing. Tabacco a riferire l’irriferibile. E’ il modo di<br />

Le sciccherie di Franco Neri<br />

ingredienti forti delle nostre<br />

'paste'". Per l'occasione sono<br />

state realizzate delle monodosi<br />

che in questi tre<br />

giorni verranno distribuite<br />

gratuitamete a cantanti, musicisti,<br />

addetti ai lavori ed al<br />

pubblico di Sanremo.<br />

La nota Ansa dice tutto indirettamente<br />

delle capacità<br />

d i F r a n c o N e r i ,<br />

l’imprenditore siracusano<br />

che ormai da tanti anni è<br />

all’attenzione nazionale per<br />

tante prestigiose iniziative,<br />

molte delle quali dotate senz’altro del crisma<br />

dell’originalità oltre che di una natu-<br />

rale intraprendenza. Come succede<br />

per altri figli illustri di<br />

questa città mentre il nostro gode<br />

di grande stima fuori le mura,<br />

non ha nessun riconoscimento<br />

nella sua città dove, nonostante<br />

delusioni in serie, continua<br />

a lavorare.<br />

Con la passione di sempre, portando<br />

avanti il discorso iniziato<br />

da suo padre nel formidabile<br />

Mokambo che ha incantato due<br />

intere generazioni di siracusani.<br />

Oggi Franco, figliolo di un così<br />

splendido padre, ha il suo barpasticceria<br />

praticamente nella<br />

stessa zona, ha mantenuto intatti l’incanto<br />

e la suggestione del vecchio Mokambo. E’<br />

completare indisturbati le manomissioni oscene del territorio,<br />

insomma lo scempio che denunziamo da anni.<br />

Se così fosse, vorrei dare un personale e disinteressato<br />

consiglio a Franco Tabacco: dovrebbe evitare di comportarsi<br />

<strong>come</strong> fece Paolo Reale, l’ex assessore<br />

all’urbanistica che da anni è impegnato disperatamente<br />

a differenziarsi dal PRG approvato nel 2004, quando<br />

era lui l’assessore all’urbanistica. Ed è dura la distinzione.<br />

O meglio è una distinzione che sanno vera i suoi amici<br />

personali (<strong>come</strong> sono io) ma che non può essere creduta<br />

da altri.<br />

Quel PRG osceno degli abusi, delle violenze, degli affari<br />

e degli affaroni (che provocò disgusto anche in molti palazzinari<br />

siracusani, indignati del troppo abuso e dello<br />

sconcio di aggredire zone rispettate da 60 e più anni !)<br />

porterà sempre la sua firma, oltre, ovviamente, a quella<br />

del sindaco Bufardeci che fu, <strong>come</strong> si vanta anche oggi<br />

di essere stato, il vero artefice di quello scempio...<br />

amato e apprezzato per la squisitezza dei<br />

suoi dolci, ma anche per la disponibilità,<br />

la gentilezza, l’estro. E quest’ultimo si<br />

vede ad occhio nudo, è strabordante.<br />

In estate ha creato la sua nicchia in quel<br />

di Ognina, sul porticciolo, con gli amici<br />

di sempre, con sana allegria, con misurata<br />

trasgressione, anche qui un punto di<br />

riferimento certo, un’alternativa alla banale<br />

serata al pub o in discoteca. Eppure<br />

Franco Neri con le pubbliche istituzioni<br />

siracusane non batte chiodo, non c’è feeling.<br />

Come per Forte Vigliena, un’altra<br />

sua creatura poi scippata e vilipesa fino<br />

ad arrivare ad una lunga e defatigante<br />

contesa giudiziaria col Comune. Come<br />

in diversi altri casi dove le idee, pur di<br />

pregio, di Neri non sono state prese nemmeno<br />

in considerazione. A Sanremo quelli<br />

del Premio Tenco magari la pensano diversamente,<br />

ma questo conta poco per i<br />

saggi e lungimiranti amministratori di<br />

casa nostra.


Riceviamo e pubblichiamo:<br />

Caro Direttore, rispetto a quanto Lei ha<br />

scritto sui Fatti <strong>della</strong> scorsa una settimana<br />

fa, (che fine ha fatto il WWF ?), vorrei segnalare<br />

che il WWF di Siracusa non ha da<br />

attendere offerte da chicchessia o la domanda<br />

("che vuoi per dissociarti?") che lei<br />

paventava per un semplicissimo motivo:<br />

gravita stabilmente nell'area <strong>della</strong> maggioranza<br />

di centrodestra che regge il Comune<br />

e la Provincia di Siracusa. Del resto anche<br />

il WWF Nazionale non percepisce fondi<br />

diretti dallo Stato, ma è "costretto" di volta<br />

in volta a farsi approvare progetti dal ministero<br />

di riferimento che è quello<br />

dell‟Ambiente retto dalla Prestigiacomo..<br />

Il direttivo del WWW locale, del resto, è<br />

composto attualmente dall'avvocatessa<br />

Piazzese che sta effettuando un periodo di<br />

stage presso una società del Ministero<br />

dell'Ambiente, la Sogesid Spa, società in<br />

house del ministero dell'ambiente, costituita<br />

all'inizio degli anni Novanta dalla cessata<br />

Cassa per il Mezzogiorno; Il ruolo di<br />

segretario del WWF Siracusa è svolto<br />

dall'architetto Maura Fontana, nel 2003<br />

Assessore presso l'Amministrazione comunale<br />

di Siracusa con deleghe "Viabilita',<br />

Polizia Municipale e Pari Opportunita'"<br />

sindaco Giambattista Bufardeci; il ruolo<br />

di presidente regionale WWF compete a<br />

Pier Francesco Rizza (foto a dx) che nel<br />

triennio 2004/2007 è stato componente di<br />

parte pubblica nel Consiglio di Amministrazione<br />

<strong>della</strong> SOGEAS S.p.A. sindaco<br />

Giambattista Bufardeci.<br />

Che autonomia potrebbe mai avere il<br />

WWF nella nostra realtà? Nessuna, tutti a<br />

bordo <strong>della</strong> coalizione di centrodestra per<br />

singole convenienze. Sulle battaglie ambientaliste<br />

che dovrebbe fare il WWF a<br />

6<br />

Domenica 21 novembre 2010<br />

Ma cosa è diventato questo Wwf ?<br />

Spadaro: La struttura gravita nell‟ambito <strong>della</strong> maggioranza di centrodestra e<br />

spiego perché. Eppure ad oggi sul Prg c‟è stato uno schieramento ambientalista<br />

Siracusa (Revisione PRG e Porti Turistici) è<br />

meglio non fare alcun affidamento: non sono<br />

semplicemente possibili, ma è già qualcosa<br />

se stiano zitti e non stampino volantini<br />

a favore <strong>della</strong> cementificazione del Porto<br />

Grande, delle Coste, delle Mura Dionigiane<br />

etc.<br />

Con cordialità<br />

Massimo Spadaro<br />

Caro Spadaro, per la verità in questi mesi il<br />

WWF locale e l’arch. Patti (foto a sx) che<br />

ne è il Presidente provinciale si è sempre<br />

schierato senza ambiguità nel fronte ambientalista.<br />

Personalmente, dopo la lettera<br />

del Presidente di Italia Nostra all’UNESCO,<br />

mi aspettavo dal WWF analoga iniziativa<br />

considerando il prestigio internazionale<br />

dell’Associazione e la sua missione principale<br />

che è la difesa <strong>della</strong> natura e del territorio.<br />

Per questo solo motivo ho scritto “che<br />

fine ha fatto il WWF”? Sconoscevo la mappatura<br />

interna dell’Associazione a Siracusa<br />

e troverei incredibile che fosse<br />

“imbarcata”nella stessa linea dei vari Bufardeci<br />

e compagni. Non sarebbe più il<br />

WWF ma qualcosa di molto diverso. Spero<br />

che non sia così. (sb)<br />

Scontro cementificatori-ambientalisti<br />

O prevale un movimento d’opinione e di massa trasversale a tutti i partiti o la<br />

città diventa una facile preda <strong>della</strong> politica degli affari, degli abusi e dei ladroni<br />

Il Prof. Valerio Massimo Manfredi, che ha<br />

aderito al manifesto-appello di Enzo Maiorca,<br />

è un famoso archeologo e scrittore italiano,<br />

che dopo essersi laureato in lettere<br />

classiche all'Università di Bologna è entrato<br />

nel mondo dell'archeologia, specializzandosi<br />

in topografia del mondo antico all'Università<br />

Cattolica del Sacro Cuore di Milano.<br />

Una firma, dunque, importante, una personalità<br />

illustre ascoltata da tutti con grande<br />

rispetto.Ha insegnato nella stessa università<br />

Cattolica dal 1980 all'86 per poi iniziare<br />

una intensa carriera accademica prima<br />

all'Università di Venezia (1987) e presso<br />

prestigiose università americane fino alla<br />

Loyola University of Chicago, all'Ecole<br />

Pratique des Hautes Etudes <strong>della</strong> Sorbona<br />

di Parigi e alla Bocconi di Milano. Ha pubblicato<br />

numerosi articoli e saggi in sede accademica<br />

e ha scritto romanzi di grande<br />

successo, tradotti in tutto il mondo. Collabora<br />

<strong>come</strong> giornalista scientifico a<br />

“Panorama”, “Il Messaggero” e<br />

“Airone” . Ha collaborato inoltre a<br />

“Archeo”, “Gente Viaggi”, “Traveller”,<br />

“Soprattutto”, “Primopiano”, “Grazia”,<br />

“Focus” (edizione italiana e spagnola). Inoltre<br />

a “El Mundo” (Spagna).<br />

Naturalmente i Fatti vorrebbero tanti padre<br />

Rosario Lo Bello sempre in movimento, tanti<br />

cittadini siracusani (e non) che scendessero<br />

dal balcone dal quale guardano (se guardano)<br />

ciò che succede di violento e di tragico<br />

in questa città e si unissero, in qualche<br />

modo, alla battaglia ambientalista per la<br />

salvaguardia di questa splendita città che ci<br />

è stata consegnata con le sue enormi ricchezze<br />

in 2700 anni di storia.<br />

Insomma deve essere chiaro a tutti che in<br />

questa città o prevale un movimento ambientalista<br />

militante e di massa trasversale a<br />

tutti i partiti o siamo fregati dalla politica<br />

degli affari,degli abusi e dei ladroni,<strong>come</strong><br />

un cancro che uccide inesorabilmente le cellule<br />

sane. Non ci sono punti di mediazione:<br />

o prevale l’interesse vero <strong>della</strong> città alla sua<br />

salvaguardia, la capacità di difendersi dal<br />

Anche il Prg di Ciancimino era legale<br />

Riceviamo e pubblichiamo:<br />

L‟appello di Enzo Maiorca contro l‟imbruttimento del paesaggio<br />

siracusano ha ricevuto ultimamente l‟adesione di personaggi di primo<br />

piano sul panorama culturale nazionale: Settis e Consolo.<br />

Pochi giorni addietro l‟ing. Andrea D‟Angelo, responsabile del<br />

Centro studi David contro Golia, ha inviato l‟appello al famoso<br />

scrittore, il prof. Valerio<br />

Massimo Manfredi<br />

(autore de ‘Il Tiranno’<br />

e cittadino onorario di<br />

Siracusa), che ha dato<br />

la sua adesione, riservandosi<br />

di chiamare ad<br />

un deputato siracusano<br />

per avere ulteriori informazioni<br />

e approfondire<br />

il problema.<br />

Emergono in tal modo<br />

due schieramenti: da<br />

un lato chi vede il paesaggio<br />

meramente <strong>come</strong><br />

elemento per speculare<br />

e trarne profitto,<br />

dall‟altro chi riconosce<br />

al paesaggio una identità<br />

spirituale e culturale.<br />

Il Vangelo stesso ci<br />

insegna che la creazione<br />

ha un valore al di là<br />

di quanto produce per l‟uomo: Tutte le cose sono state fatte per<br />

mezzo di lui (Col I,16) – in particolar modo la pensa così il nostro<br />

Centro studi, che aderisce a SOS Siracusa, ma che mantiene una sua<br />

identità liberale e cristiana (lontana dal mondo <strong>della</strong> sinsitra).<br />

Certamente l‟Amministrazione comunale sinora ha scansato tali<br />

problematiche, dimostrando una consapevolezza ideologica e culturale<br />

in grado di fronteggiare i momenti critici emersi dal PRG e di<br />

ridimensionarne la criticità (grazie anche ad alcuni giornalisti compiacenti<br />

di grosse testate locali).<br />

cemento e dai mascalzoni perchè nel suo<br />

tessuto sociale, professionale, culturale<br />

etc sono cresciuti gli anticorpi necessari<br />

che sanno resistere e mobilitarsi con effi-<br />

cacia e tempestività (<strong>come</strong> avviene in tantissimi<br />

luoghi e città italiane), o sarà la<br />

sua fine in pochi anni, non appena prevarranno<br />

– <strong>come</strong> sembra stia avvenendo<br />

Ricordiamo che ai tempi di Ciancimino anche il PRG di Palermo<br />

era legale. La sua legalità non evitò che si attuasse il cosiddetto<br />

„sacco <strong>della</strong> città‟. Si commisero errori irreparabili: <strong>come</strong><br />

l‟urbanizzazione <strong>della</strong> Conca d‟oro e l‟abbattimento di villa Deliella,<br />

la notte prima che questa fosse inserita tra i beni tutelati. Un po‟<br />

<strong>come</strong> a Siracusa: invece di rifarsi all‟imminente Piano Paesaggistico,<br />

che fissa un valore oggettivo dei nostri paesaggi,si preferisce<br />

fare da soli, approvando<br />

il prima possibile<br />

tutto ciò che c‟è<br />

da approvare.<br />

Una piccola nota<br />

In questo momento<br />

alcuni autorevoli<br />

cittadini fanno riferimento<br />

– similmente<br />

a Pompei – a non si<br />

sa quale rischio il<br />

Teatro greco corra.<br />

Ricordiamo che il<br />

teatro greco è costruito<br />

<strong>sulla</strong> roccia,<br />

attraverso lo scalpellamento<br />

del Colle<br />

Temenite. Certamente<br />

vi sono le due cave<br />

o gallerie che andrebbero<br />

monitorate.<br />

Tuttavia il rischio<br />

maggiore rimane il<br />

continuo consumo <strong>della</strong> pietra compiuto dagli spettatori.<br />

Piuttosto invitiamo gli organi preposti a dare uno sguardo alla struttura<br />

dell‟Anfiteatro romano, le cui gallerie sono costruite tramite<br />

pietre e massi lavorati. Piene di piante infestanti andrebbero seriamente<br />

monitorate prima di un possibile crollo simile a Pompei. Lo<br />

stato di abbandono del monumento ci spinge a raccontare la situazione<br />

al quotidiano La Repubblica, che ha avviato un grande movimento<br />

di segnalazione in tutta Italia dei monumenti a rischio in tutta<br />

Italia. Il centro studi Davide contro Golia<br />

con il PRG ed i Porti Turistici - gli opportunisti,gli<br />

affaristi,i ladri, o,più semplicemente,gli<br />

ignoranti a cui non frega niente di<br />

niente.!!!


7<br />

Domenica 21 novembre 2010<br />

Nomine Iacp: Omissione continua<br />

La Regione da sette mesi non fa la presa d‟atto che le compete. Da 26 mesi<br />

una gestione commissariale che serve solo ai giochetti di Raffaele Lombardo<br />

Gli organi collegiali dell‟Istituto autonomo<br />

case popolari di Siracusa sono scaduti nel<br />

settembre 2008. Da allora ad oggi c‟è stata<br />

e c‟è una gestione commissariale che comporta<br />

una spesa di 70mila euro annui.<br />

Quindi da 26 mesi c‟è un commissario nominato<br />

di volta in volta dal governatore<br />

Raffaele Lombardo.<br />

Nell‟aprile 2010 il presidente Bono ha trasmesso<br />

le nomine dell‟Iacp di Siracusa alla<br />

Regione siciliana. Da sette mesi non succede<br />

nulla, ovvero il provvedimento è pronto<br />

e deve essere solo evaso dalla Giunta regionale<br />

di governo, una semplice presa<br />

d‟atto, null‟altro. Ma il presidente Lombardo<br />

con protervia non lo mette all‟ordine del<br />

giorno. Le scuse sono diverse anche se nei<br />

<strong>fatti</strong> si riscontra una palese omissione di<br />

atti di ufficio. La scusa 1 è quella relativa<br />

allo scioglimento degli Iacp, ma per arrivare<br />

a questo ci vuole una legge che in atto<br />

non c‟è. La scusa 2 è quella relativa ai costi<br />

( quelli del commissario?), ma tutti sanno<br />

che l‟Iacp non è a carico delle finanze <strong>della</strong><br />

Regione, Insomma, a Lombardo non vanno<br />

giù le nomine fatte e vuole dirigere politi-<br />

Da qualche settimana mi accorgo<br />

di essere diventato un ignorante<br />

politico, nel senso che<br />

quando parlo di qualche politico,<br />

non riesco più ad orientarmi<br />

<strong>sulla</strong> sua appartenenza ed ho la<br />

sensazione che i vari passaggi<br />

da un partito all‟altro abbiano<br />

reso indecifrabile la mappa delle appartenenze e quindi <strong>della</strong><br />

gestione politica <strong>della</strong> città. Tanto per provare a farmi capire,<br />

alle ultime amministrative , di là di qualche simbolo estemporaneo<br />

tipo Acqua Salata, era più o meno chiara la rispondenza<br />

dei vari simboli partitici a quelli nazionali, c‟era<br />

l‟MPA, c‟era l‟UDC, c‟era il PD, c‟era il PDL etc.<br />

<strong>Fini</strong>te le elezioni scopro quasi subito che nel PDL c‟erano i<br />

buoni ed i cattivi, chi stavano con Lombardo e chi lo voleva<br />

segare subito, ma sembrava che tutto finisse lì ed invece no!<br />

Andando avanti i cambi di casacca non meravigliavano più<br />

di tanto. Se ad esempio Salvo Sorbello passava da coordinatore<br />

del MPA a capo gruppo del PDL al Comune non costituiva<br />

una novità. Di questi tempi, non era il primo e non sarà<br />

l‟ultimo ad agire così oppure che Giancarlo Lo Manto da<br />

An prima a PDL dopo, passasse a Polietica Cristiana, nulla<br />

di trascendentale e potrei continuare a fare altre citazioni.<br />

Quelli che invece mi hanno sparigliato le mie poche conoscenze<br />

e convinzioni sono state le mutazioni dei personaggi,<br />

che definirei di prima fila, tipo <strong>Granata</strong> da PDL a Futuro e<br />

Libertà, se non Pippo Gianni da UDC a PID, ed ancora Bufardeci<br />

da PDL a Forza del SUD, oppure Bonomo da PD ad<br />

API, insomma un inquaccheramento (parola inesistente ma<br />

calzante all‟argomento) più unico che raro.<br />

Come diceva un vecchio maestro <strong>della</strong> politica <strong>della</strong> prima<br />

Popolo sovrano: fondamento di civiltà costituzionale<br />

cancellato dalla classe politica<br />

di oggi che vede i cittadini piegati a 90°,<br />

sovranamente fottuti da un leadership arrogante<br />

e furba, incapace di sognare, immaginare,<br />

affrontare la sfida dell‟innovazione.<br />

Con piaghe di tragica arretratezza in una<br />

Sicilia privata dei più elementari strumenti<br />

<strong>della</strong> crescita: assenza d‟infrastrutture, sistema<br />

industriale sottodimensionato, antiquato<br />

e non competitivo, politica del turismo<br />

inconcludente, agricoltura allo stremo,<br />

incapacità di utilizzare finanziamenti co-<br />

camente questo sottogoverno. E‟ contro in<br />

prima battuta perché doveva essere indicato<br />

alla presidenza Maurizio Scollo (foto a<br />

dx), politicamente vicino a Pippo Gianni,<br />

e tutti sanno delle liti fra Lombardo e Gianni<br />

e quindi, <strong>come</strong> disse lo stesso governato-<br />

re a un politico di questa parti: “Con me<br />

questa nomina non passerà mai”.<br />

Poi a livello locale si decise una mediazione.<br />

Venne indicato per la presidenza<br />

dell‟Iacp di Siracusa Iano Sbona (foto a<br />

sx) del partito di Lombardo. Scollo venne<br />

retrocesso a vicepresidente e via via vennero<br />

fatte tutte le altre nomine.<br />

Tutto risolto? Manco per idea! A Lombardo<br />

non stava bene nemmeno questa soluzione,<br />

da qui le balle riformiste e quelle su<br />

se stesso “grande risparmiatore” oltre che<br />

squisito legislatore. Balle appunto visto che<br />

Lombardo ha aumentato i costi <strong>della</strong> politica<br />

e <strong>della</strong> burocrazia all‟Ars, è nei numeri<br />

la verità non nelle parole “fumo negli occhi”che<br />

il nostro continua a vomitare.<br />

Insomma, ancora nisba! Eppure la Regione<br />

sulle nomine degli Iacp non ha alcuna possibilità<br />

di entrare nel merito deve solo ratificare<br />

un atto deciso a livello provinciale.<br />

E‟ così ma così non è. Un altro abuso, la<br />

nomina di un altro commissario per giochi<br />

<strong>della</strong> politica. E Sbona? E Scollo? E gli<br />

altri soggetti indicati? Tutti zitti e basta.<br />

Lombardo, <strong>come</strong> abbiamo già detto, vuole<br />

solo camerieri.<br />

Meglio un idiota, parola di politico<br />

repubblica (Andreotti?)” solo gli idioti non cambiano mai<br />

opinione…” e mi sembra che i su citati ed altri, abbiano<br />

ampiamente praticato tale insegnamento, in fondo la politica<br />

è cosa loro e tutto ruota intorno alla Casta, che di norma<br />

è molto impegnata alla propria sopravvivenza piuttosto<br />

che alla rappresentanza degli interessi, che durante le campagne<br />

elettorali sono proclamati con emozione, ardore e<br />

passione. Certo a questo punto del ragionamento, verrebbe<br />

da chiedersi chi è l‟idiota e se tanto mi da tanto, uno di<br />

questi potrei essere io che da semplice cittadino, non ritrovandomi<br />

in tutti questi giri di valzer dei nostri politici, mi<br />

verrebbe di pensare che il modo migliore per avere chiare<br />

le cose, sia quello di non seguirli in questi loro percorsi, di<br />

guardare più avanti di loro e di continuare a credere che la<br />

politica è qualcosa di molto più nobile di quello che vediamo<br />

e leggiamo sui giornali. Penso anche di non essere il<br />

solo a non aver voglia di sforzarmi di seguire questi cambiamenti,<br />

che poi cambiamenti non sono visto che il fine<br />

ultimo di questi gentlemen e di garantirsi un‟elezione o<br />

meglio una candidatura. Confesso di essere preoccupato<br />

per le sorti <strong>della</strong> mia bella Siracusa. Ogni giorno collezioniamo<br />

uno scippo, un danno, un qualche cosa che ci porta<br />

indietro rispetto al benessere conquistato negli anni che<br />

vanno dal dopoguerra ad oggi, ma ciò che più mi lascia da<br />

pensare è l‟assistere a questa inutile ritualità delle chiacchiere<br />

senza costrutto che i nostri politici non perdono occasione<br />

di proferire. Riunioni con presenze oceaniche per<br />

osannare il potente di turno che cambia casacca ed applausi<br />

a confermagli che siamo con lui, che il nostro voto non<br />

mancherà, poi magari non avremo capito niente, in altre<br />

parole, nonostante le brillanti e forbite spiegazioni la verità<br />

è che si va solo e sempre dove c‟è la festa, dove il no-<br />

Battiamo la “strada nuova”<br />

munitari grazie al perdurante disastroso quadro<br />

politico del Governo Lombardo che con<br />

quattro rimpasti in due anni ha paralizzato la<br />

Regione. Eppure la crisi economica mondiale<br />

può trasformarsi in opportunità per noi<br />

siciliani. Basta essere coscienti delle nostre<br />

potenzialità: estro e fantasia, un territorio<br />

dalle infinite ricchezze naturali e biodiversità,<br />

immenso patrimonio archeologico. Risorse<br />

formidabili di progresso, occupazione,<br />

modernità, in un mercato alla ricerca di nuove<br />

nicchie su cui investire. E qui ritornano<br />

in ballo due elementi: la politica, cui compete<br />

creare le condizioni per lo sviluppo; la<br />

nostra capacità d‟inventare, anticipare i tempi,<br />

guardare oltre la prima impressione, cercare<br />

strade nuove e nuovi partner. Checché<br />

se ne dica e pensi, la Sicilia è un territorio<br />

che piace ed incanta italiani e stranieri, a<br />

tanti imprenditori che vorrebbero investire<br />

se solo la politica facesse il suo lavoro semplificando<br />

il quadro legislativo ed amministrativo<br />

per favorire investimenti di nuove<br />

imprese a cui garantire sicurezza, trasporti,<br />

infrastrutture. Ma nonostante tutto c‟è già<br />

chi ha rotto gli indugi, è venuto in Sicilia, ha<br />

investito a Siracusa in un programma di<br />

lungo termine. È la Maioli S.p.A., vincitrice<br />

del project financing per ricostruire<br />

l‟autodromo di Siracusa. Un‟azienda di dimensioni<br />

mondiali a cui guardare per le potenzialità<br />

di partnership che, a parte il pur<br />

importantissimo recupero del circuito, prefigurano<br />

incalcolabili prospettive di sviluppo<br />

solo a pensare le tre filiere di maggiore vocazione<br />

territoriale: ambiente, cultura, turismo.<br />

Chi è Valerio Maioli? Partner del patron<br />

<strong>della</strong> Formula 1, Bernie Ecclestone, ha<br />

creato un‟azienda leader nel settore<br />

dell‟illuminazione di grandi aree. È lui che<br />

illumina il Gran Premio F1 di Singapore e<br />

l‟impianto di Jas Marina ad Abu Dhabi. È la<br />

sua azienda che fornisce Audiovisual &<br />

Broadcast Engineering per trasmissioni via<br />

satellite da tutto il mondo. Maioli domina il<br />

mercato degli Impianti elettrici (aree portuali,<br />

autodromi, chiese, musei, palazzi e centri<br />

storici, ospedali, piazze, strade e centri antichi,<br />

stabilimenti, eventi sportivi e culturali),<br />

offre sistemi di comunicazione e radio sicu-<br />

stro bravo politico può continuare a regnare o almeno pensa<br />

sia meglio per lui. Sembra proprio di assistere a due film in<br />

parallelo, da una parte la gente comune con i problemi di tutti<br />

i giorni, con le attese e le speranze che chi governa la Città,<br />

la Regione, la Nazione producano soluzioni e risposte per<br />

una vita migliore, dall‟altra la Casta dei Potenti, tra i quali i<br />

politici, sempre più avvitati nei loro problemi di mantenimento<br />

del potere, spesse volte indifferenti al mondo ed alla<br />

gente che li circonda, quasi <strong>come</strong> se una volta conquistato il<br />

potere, esso rimane tale a prescindere dal consenso, senza<br />

nessun obbligo di rendere conto al popolo, ma solo agli associati.<br />

La Città ha bisogno d‟altro. Penso a coloro che perdono<br />

il lavoro ed a quelli che non ce l‟hanno; penso al territorio ed<br />

all‟ambiente che a reso celebre Siracusa, costruito in anni ed<br />

anni di storia e del quale si stanno perdendo le tracce; penso<br />

all‟industria che ha dato inquinamento ma anche ricchezza e<br />

sviluppo ad una provincia che non ha saputo sfruttarne<br />

l‟evoluzione possibile ed oggi è quasi in agonia; penso al<br />

turismo che per forza qualcuno vuol far credere ai siracusani<br />

sia la nuova mecca mentre la realtà e che di turisti ne arrivano<br />

sempre meno; penso al PRG ed allo scempio che nel suo<br />

nome si sta commettendo in pezzi di territorio che da sempre<br />

custodivamo <strong>come</strong> un bene prezioso; penso al porto che non<br />

c‟è più, alla pesca ridotta ai minimi termini e senza mercato;<br />

penso al porto che verrà, forse più bello e luminoso di quello<br />

di oggi, ma tutti questi porticcioli che si vogliono costruire<br />

non fanno un pò puzza di speculazione, visto che lavoro ne<br />

porteranno meno di niente?<br />

Sono certo che al politico piacerebbe molto che la gente non<br />

pensasse troppo, in fondo, un idiota vale un voto tanto quanto<br />

una mente pensante e procura meno rottura di palle.<br />

Enrico Caruso<br />

rezza ambientale, sistemi Oil & Gas, sicurezza<br />

pubblica, TLC. Insomma un colosso<br />

che potrebbe risultare determinante per il<br />

nostro sviluppo. Su cui contare, visto<br />

l‟investimento d‟oltre 18 milioni di euro<br />

per il pieno recupero del nostro autodromo,<br />

che con la sua gestione potrà ospitare eventi<br />

motoristici, prove tecniche e presentazioni<br />

per aziende del settore (auto, moto, macchine<br />

industriali, aerei, pneumatici) ed altro<br />

ancora. Su questo è possibile giocare la<br />

sfida che il Presidente <strong>della</strong> Provincia<br />

(proprietaria dell’impianto) Nicola Bono<br />

dovrà raccogliere facendosi parte diligente<br />

presso la Maioli nel promuovere e convogliare<br />

ogni proposta del territorio. Proviamo<br />

ad immaginare ciò che in Germania è<br />

già realtà, e da noi può diventare seria possibilità<br />

da cogliere nel breve periodo: dar<br />

vita ad eventi e strutture ad impatto zero.<br />

Che vuol dire, grazie al know how di<br />

Maioli, illuminare con energie non inquinanti<br />

manifestazioni, il teatro Verga (e in<br />

futuro il Comunale), le strutture sportive.<br />

Proviamo a concepire l‟effetto promozionale<br />

per la città da simili iniziative. Proviamo<br />

a pensare le sinergie produttive che potrebbero<br />

aprirsi in ogni settore. Proviamo.<br />

Ma subito!<br />

Nuccio Gemma


contromano<br />

www.i<strong>fatti</strong><strong>della</strong><strong>domenica</strong>.it<br />

8<br />

Domenica 21 novembre 2010<br />

Lucia Acerra: Affermazioni lesive<br />

Toi Bianca: Sono indignato. Posso?<br />

Dalla professoressa Lucia Acerra di Italia Nostra, riceviamo<br />

e volentieri pubblichiamo. La risposta è firmata da Toi Bianca<br />

perché il mio pezzo <strong>della</strong> settimana scorsa era una vergognosa<br />

ricopiatura di una sua nota su Facebook. Quindi io<br />

non c’entro niente. (j.s.)<br />

Se una difesa d‟ufficio dettata dal proprio<br />

incarico professionale, su un problema<br />

di tutela ambientale può essere<br />

compresa, ciò che non si comprende<br />

sono le volute e lesive illazioni<br />

sull‟onestà e l„onorabilità di coloro i<br />

quali, per decenni, hanno svolto e svolgono<br />

attività di tutela del patrimonio<br />

culturale <strong>della</strong> città senza compromessi<br />

o vantaggi personali. Affermare che<br />

“Italia Nostra” possa considerare<br />

“grazioso” il porto turistico che si sta<br />

realizzando, su cui è intervenuta precedentemente<br />

che a suo tempo è stato<br />

spacciato <strong>come</strong> la panacea per lo sviluppo<br />

turistico <strong>della</strong> città o ipotizzare collusioni con i Caltagirone,<br />

è azione altamente diffamatoria data la riconosciuta<br />

integrità morale dei dirigenti dell‟Associazione. L‟articolista<br />

che con tanta foga ha dato libero sfogo alla sua<br />

“indignazione”, proprio perché non risiede a Siracusa per il<br />

lavoro che svolge, ha voluto in bella prosa, ridicolizzare una<br />

delle problematiche più gravi che la città sta vivendo. E‟ fin<br />

troppo banale avere pensato che tutta la questione si sintetizzi<br />

nella realizzazione del secondo porto e sull‟odio verso colui<br />

che lo ha proposto perché il problema è molto più grave.<br />

Giorno per giorno, chi vive a Siracusa, assiste ad un costante<br />

disinteresse per la tutela del paesaggio, del territorio e dei<br />

suoi Beni culturali. In nome di un presunto progresso si sta<br />

spacciando per sviluppo la distruzione delle ultime zone incontaminate<br />

su cui esistono vincoli spesso ignorati. Gli errori<br />

di fondo sono le errate previsioni di sviluppo e una programmazione<br />

non rispettosa delle valenze storico-artistiche e paesaggistiche<br />

del territorio.<br />

Al giornalista, che in così dotta esposizione si “ è indignato”<br />

per l‟operato di Italia Nostra, vogliamo precisare ,per sua co-<br />

Primadonna lo è sempre stato in termini relativi,<br />

oggi, però lo è diventato in termini assoluti<br />

perché, <strong>sulla</strong> scia del suo dante causa <strong>Fini</strong>, a<br />

Siracusa tutti sono costretti a parlare di lui: il<br />

buon Fabio. Intendiamo quello vero, vale a<br />

dire,<strong>Granata</strong>. Ora - specialmente dopo il<br />

diktat di fine settimana dei vertici Pdl e Pid,<br />

che impone a Visentin e Bono di mettere fuori<br />

Mpa e Fli - sembra essere diventato addirittura<br />

un pericolo per il sistema politico locale.<br />

Sono tutti suoi amici, una volta alleati, coloro<br />

che adesso lo vogliono “ammazzare ”, politicamente<br />

parlando. <strong>Granata</strong>, da anni gestisce il<br />

ramo cultura e spettacolo delle amministrazioni<br />

più rappresentative sul territorio siracusano<br />

e lo ha fatto direttamente anche alla Regione<br />

qualche anno addietro. Certamente i suoi assessori<br />

di riferimento fanno anche altro, ma,<br />

principalmente è la cultura che fa crescere<br />

l‟intera “componente” del bellicoso onorevole.<br />

E‟ proprio la sua crescita che si vorrebbe<br />

fermare perché, ovviamente, avverrebbe a<br />

danno degli altri partiti, per varie ragioni, a<br />

rischio di consensi. I finiani nel consiglio comunale<br />

di Siracusa, da oggi (era ora), non sono<br />

più il gruppo “Pdl per Berlusconi presidente”,<br />

però, vorrebbero ancora continuare ad<br />

essere riferimento <strong>della</strong> cultura e degli spettacoli.<br />

Un settore che appare morente per mancanza<br />

di scelte qualitative; altra storia che con<br />

<strong>Granata</strong> c‟entrerebbe parzialmente. Per tornare<br />

al discorso iniziale, sostanzialmente, a <strong>Granata</strong><br />

non si vuole perdonare il fatto di essere<br />

divenuto “star” (spodestando in presenze televisive<br />

anche la Ministra Prestigiacomo sua…<br />

Pigmalione) grazie al viscerale antiberlusconismo<br />

professato a Roma e il berlusconismo<br />

praticato a Siracusa. Questa discrasia, considerati<br />

i riposizionamenti nello scenario politico,<br />

non è più consentita perché ritenuta esiziale<br />

ai progetti di quel centrodestra fino a ieri<br />

conosciuto. “ Se deve andare nel centrosinistra<br />

– dicono gli ex alleati di <strong>Granata</strong> – è meglio<br />

lo faccia subito senza sfruttare la duplice<br />

posizione che occupa, adducendo di avere determinato<br />

la elezione del sindaco Visentin,<br />

scordandosi di dire di essere oggi deputato<br />

perché nominato da Berlusconi”. Nonostante<br />

il palese cambiamento climatico, a Siracusa,<br />

noscenza, che l‟intervento <strong>della</strong> Presidente Nazionale<br />

dell‟Associazione presso gli organismi UNESCO non<br />

chiede la cancellazione di Siracusa dalla lista dei siti<br />

“Patrimonio dell‟Umanità”, <strong>come</strong> artatamente si vuole far<br />

credere, ma di porre l‟attenzione sulle scelte che, nonostante<br />

gli interventi di personalità <strong>della</strong> cultura, di Associazioni<br />

e di migliaia di semplici cittadini, continuano ad<br />

essere perseguite.<br />

Per tutto questo Italia Nostra invita il giornalista ad indignarsi<br />

fortemente e a fare indignare quanti gli sono vicini.<br />

Lucia Acerra<br />

Italia Nostra - Siracusa<br />

Cara Professoressa Acerra, una cosa<br />

<strong>della</strong> sua lettera mi offende.<br />

L’insinuazione che io possa per fare<br />

una difesa d’ufficio dettata dal mio<br />

incarico professionale, che sarebbe<br />

poi quello di Portavoce <strong>della</strong> Prestigiacomo<br />

al Ministero dell’Ambiente.<br />

Lei mi conosce da troppi anni (una<br />

quarantina, mese più mese meno) per<br />

pensare che io scriva sotto dettatura.<br />

La Prestigiacomo se vuole intervenire<br />

sul Prg, lo fa, <strong>come</strong> lo ha fatto, con la<br />

sua firma, col mio aiuto professionale<br />

se lo ritiene opportuno, ma a nome suo. Io scrivo a nome<br />

mio e le assicuro che la mia datrice di lavoro pro tempore<br />

i miei articoli, se mai li legge, li legge sul giornale.<br />

Ciò detto, io ho commentato quanto uscito <strong>sulla</strong> “Sicilia”<br />

che titolava “In bilico il riconoscimento Unesco”. E aggiungeva<br />

in un occhiello “Italia Nostra denuncia il Caso<br />

Siracusa ai vertici Unesco e chiede la verifica del riconoscimento”.<br />

Non mi risulta sia stata smentita da Italia Nostra<br />

questa lettura tranchant del vostro documento. Voi<br />

non avete smentito e io mi sono indignato.<br />

Non ho ipotizzato vostre “combine” con Caltagirone a<br />

difesa del primo Porto Turistico e contro il secondo. Ho<br />

detto e ribadisco che se si cerca il marcio per forza in una<br />

presa di posizione, ebbene il marcio si può trovare anche<br />

altrove. Ed anche la più pura delle idee può favorire qual-<br />

Vinciullo: Io nell’Udc?<br />

Resto nel salotto di Angelo<br />

c‟è ancora chi si ostina a pensare si possa<br />

continuare nel “tirare a campare” anche se il<br />

quadro politico complessivo risulta stravolto.<br />

In<strong>fatti</strong>, diversi addetti ai lavori di minimo<br />

spessore, sostengono la tesi impropria<br />

che quel che accade a Roma non deve influenzare<br />

la politica di Siracusa. Una bestialità<br />

che però circola anche in ambienti vicini<br />

a Futuro e Libertà per l‟Italia del Presidente<br />

<strong>Fini</strong>, speriamo all‟insaputa di quest‟ultimo.<br />

E‟ risaputo che quando un quadro politico<br />

muta in campo nazionale, per simpatia, si<br />

trasferisce ovunque, nelle periferie lontane e<br />

vicine. I capoluoghi di provincia e le amministrazioni<br />

provinciali sono i primi a cogliere<br />

le novità politiche e ad adeguarsi. Se nulla<br />

cambia nei comuni di 1000 abitanti <strong>come</strong><br />

Ferla e Buscemi, nessuno grida allo scandalo;<br />

contrariamente di ciò che avverrebbe per<br />

una città di 130 mila abitanti, dove risiedono<br />

un Ministro e almeno 5 parlamentari. Chi<br />

cerca di sostenere tesi contrarie alle novità<br />

sbandierate quotidianamente dai media, rischia<br />

di cadere nel ridicolo e di mostrare il<br />

lato peggiore dell‟opportunismo senza ritegno.<br />

Sarà la realtà a travolgere, tra non molto,<br />

le amministrazioni del sindaco Roberto<br />

Visentin e del Presidente Nicola Bono. Malgrado<br />

tutto il loro impegno in senso contrario.<br />

Come non considerare che a febbraio e<br />

aprile del prossimo anno, per le strade di<br />

Siracusa, si vedranno cartelloni, manifesti<br />

elettorali e candidati che dovranno rendere<br />

conto <strong>della</strong> loro appartenenza e anche del<br />

perché <strong>della</strong> stessa? L‟esercito dei consiglieri<br />

comunali, dei grandi elettori in genere,<br />

durante i porta a porta, nei quartieri Tiche,<br />

Santa Lucia, Neapolis, Cassibile, Belvedere,<br />

Ortigia, troverà immensa difficoltà a spiegare<br />

l‟irreale situazione: “qui - si dovrebbe dire -<br />

tutto procede <strong>come</strong> sempre, <strong>Granata</strong> è un amico<br />

da votare, però sai a Roma è un grande<br />

nemico da combattere a tutti i costi”. Cosa<br />

farà l‟elettore? La chiarezza impone quindi di<br />

prendere atto che le cose sono cambiate davvero.<br />

Di ciò il più convinto è l‟on. Titti Bufardeci,<br />

dietro lui l’on. Stefania Prestigiacomo<br />

e ultimo, forse, il notaio Angelo Bellucci<br />

che, nel ruolo di responsabile del Pdl siracusano,<br />

avverte l‟esigenza di non portare allo<br />

sfascio le amministrazioni volute dal vecchio<br />

quadro del centrodestra (Pdl,Udc,Mpa). Diventa<br />

quasi obbligo chiedersi perché mai Visentin<br />

e Bono dovrebbero sopravvivere a<br />

Berlusconi pur essendo ingredienti <strong>della</strong> stessa<br />

politica?<br />

Questi eletti sotto l‟egida di Berlusconi ( ricorderanno<br />

in molti la lunga telefonata di<br />

incoraggiamento e di augurio del cavaliere<br />

alla loro convention <strong>della</strong> Fiera del Sud ndr)<br />

<strong>come</strong> potrebbero cambiare maggioranza in<br />

aula e continuare anche dopo un nuovo governo<br />

nazionale, senza Berlusconi oppure<br />

senza <strong>Fini</strong>? Troppe domande a cui rispondere,<br />

pochissime le possibilità di farlo coerentemente.<br />

Se dovesse vincere la logica – a Siracusa<br />

non è cosa scontata - le amministrazioni<br />

locali del centrodestra tra non molto entreranno<br />

in grande fibrillazione fino a scoppiare. Al<br />

contrario, se dovessero resistere all‟impatto<br />

delle nuove elezioni in prospettiva, sarebbero<br />

condannate a cadere in seguito a causa delle<br />

novità politiche che ne verranno. Sosteniamo<br />

semplicemente che maggioranze risicate al<br />

cuno. Io non credo che le associazioni e gli ambientalisti siano<br />

al soldo di questo o quell’imprenditore, ma rivendico il<br />

diritto di pensarla diversamente senza essere considerato al<br />

soldo di nessuno. Sono pronto a giurare <strong>sulla</strong> sua assoluta<br />

integrità <strong>come</strong> lei, per <strong>come</strong> mi conosce, dovrebbe essere<br />

pronta a giurare <strong>sulla</strong> mia.<br />

Veniamo al merito. Lei afferma che “si sta spacciando per<br />

sviluppo la distruzione delle ultime zone incontaminate”. Io<br />

contesto che l’area Ex Spero sia tale; a me sembra molto contaminata<br />

e semmai da bonificare e non mi interessa che ciò<br />

avvenga attraverso la realizzazione di un Porto o di altro. Dico<br />

che non è l’Eden ma una discarica e scrivere all’Unesco di<br />

una zona incontaminata è scrivere un falso.<br />

Che esista un problema complessivo <strong>della</strong> gestione del territorio<br />

siracusano è evidente. Esiste dagli anni 60 e in questi 50<br />

anni è stato compiuto uno scempio criminale di una città che<br />

poteva essere meravigliosa e (Ortigia a parte) è diventata una<br />

vera schifezza. Le zone incontaminate, nell’entroterra e nel<br />

litorale, purtroppo non esistono più, esistono piccole zone<br />

lasciate libere dai famelici egoismi di noi siracusani. Quelle<br />

zone a mio avviso vanno protette, gestite, messe al riparo dalle<br />

micro e dalle macro aggressioni.<br />

Sinceramente non capisco perché la classe dirigente siracusana<br />

non possa sedersi ad un tavolo con chi vuole spendere miliardi<br />

<strong>sulla</strong> Ex Spero ed imporre, assieme alla bonifica del<br />

letamaio attuale, scelte sostenibili per gli assetti futuri. Stesso<br />

dicasi per la Pillirina (che io per ragioni sentimentali vorrei<br />

immacolata ed intangibile). Non capisco perché non si possa<br />

governare il territorio evitando porcherie, le porcherie che<br />

fino ad oggi sono state consentite al Plemmirio, alla Fanusa,<br />

all’Arenella, ad Asparano, ad Ognina, a Fontane Bianche.<br />

Se invece di costringere il potere locale a trattare metro per<br />

metro, palmo a palmo scelte ambientalmente sostenibili, i puri<br />

e duri si accontentano <strong>della</strong> integerrime paginate sui giornali,<br />

dei furibondi forum su Facebook, di dare del porco, del<br />

corrotto e del cementificatore a tutti, faranno un figurone sterilissimo<br />

e lasceranno andare in malora ciò che si può e si<br />

deve salvare. Magari con la soddisfazione <strong>della</strong> cancellazione<br />

di Siracusa dal patrimonio Unesco.<br />

Cara professoressa, mi scusi, io resto indignato.<br />

Toi Bianca<br />

Vermexio e alla Provincia si vedranno costrette<br />

a capitolare. Questa la politica e le sue<br />

logiche. L‟uscita dei futuristi e degli autonomisti<br />

dalle amministrazioni siracusane gestite<br />

dal centrodestra, saranno la prova <strong>della</strong><br />

capacità di resistere ai contraccolpi finiani<br />

pronti ad allearsi con quel nuovo centrosinistra<br />

che ancora è in costruzione e quel centro<br />

che ancora senza dettagli. Qualora, il sindaco<br />

Visentin dovesse restare in sella senza<br />

l‟appoggio di <strong>Granata</strong>, sarà buon auspicio<br />

per la battaglia che Berlusconi è chiamato a<br />

sostenere dal 14 dicembre in poi, quando<br />

cioè, gli pioverà addosso nello stesso giorno<br />

sia la sfiducia al governo sia il verdetto <strong>della</strong><br />

Corte Costituzionale sullo scudo giudiziario<br />

per legittimo impedimento.<br />

Il presidente Nicola Bono è un politico navigato<br />

e queste cose le intuisce, quindi, potrebbe<br />

pensare a dar forfait al suo incarico attuale<br />

e tentare un ritorno in Parlamento, evitando<br />

di fatto la fase <strong>della</strong> tribolazione al suo<br />

Ente.<br />

Fuori c‟è la guerra totale, l‟unico che sembra<br />

non essersene accorto è il buon Turi Magro<br />

che tenta di convincere il coordinamento del<br />

Pdl (Bellucci-Vinciullo) a continuare <strong>come</strong><br />

se nulla stesse accadendo altrove, perchè "al<br />

massimo, Siracusa potrà sentire l'eco delle<br />

cannonate". Tesi insensata. Tesi insensata.<br />

Magro da tempo dice di essere tornato<br />

nell‟Udc post Pippo Gianni (nel frattempo<br />

divenuto “anche” deputato nazionale almeno<br />

per tre mesi ndr), ma neanche lui ci crede<br />

sul serio considerato che ogni tentativo di<br />

coinvolgere altri (leggasi il melillese Pippo<br />

Sorbello rimasto nel Mpa a disposizione di<br />

Forza del Sud ndr). Il professore Magro, in<br />

versione povera dell‟Udc, è rimasto orfano<br />

anche dell‟on. Enzo Vinciullo che per qualche<br />

ora era entrato nell‟Udc dopo un incontro<br />

palermitano con Casini. Vinciullo – si<br />

apprende nei corridoi – avrebbe scritto una<br />

lettera di scuse per la rinuncia tardiva al<br />

leader dello scudo crociato alleato di <strong>Fini</strong> e<br />

Rutelli. “Troppa fatica – avrà pensato Vinciullo<br />

- caricarsi sulle spalle un partito offerto<br />

a molti ma che nessuno vuole, meglio restare<br />

seduto comodamente nel salotto di Angelo<br />

Bellucci”.

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