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Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp

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97<br />

PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO<br />

ragione, nota a priori, per eliminare le differenze di dimensione tra i raggruppamenti<br />

risultanti, come accade in alcune indagini tassonomiche.<br />

Metodo del centroide<br />

Noto con l’acronimo UPGMC (Unweighted pair groups method using centroids), è<br />

il metodo più obiettivo in termini geometrici, giacché confronta i cluster in base al loro<br />

centroide (media dei membri). Può portare a rovesciamenti nel dendrogramma (Fig. 5.6<br />

b), che si presentano allorché il centroide del nuovo cluster di fusione dista dal centroide<br />

di un terzo cluster meno di quanto questo disti dai due singoli cluster di fusione. In tale<br />

eventualità, il metodo è sconsigliabile.<br />

Metodo della mediana<br />

Siglato con WPGMC (Weighted pair groups method using centroids), sta al metodo<br />

del centroide (UPGMC) come la media semplice (WPGMA) sta alla media di gruppo<br />

(UPGMA). Il centroide del nuovo cluster è ottenuto come media aritmetica dei centroidi<br />

dei due cluster di fusione e andrebbe indicato, più correttamente, come pseudo-centroide.<br />

Non essendo considerata la dimensione dei gruppi, lo pseudo-centroide sarà spostato,<br />

rispetto al centroide vero e proprio, verso il cluster più piccolo, cui sarà così attribuito<br />

maggiore peso. Le proprietà applicative di questo metodo sono le medesime della media<br />

semplice.<br />

Strategie flessibili<br />

Le strategie flessibili comprendono una serie di metodi che forniscono dendrogrammi<br />

differenti in funzione di alcuni parametri di clustering, fatti variare appositamente<br />

allo scopo di rivelare meglio la struttura dei cluster. Una prima tecnica è la β-flessibile.<br />

Il parametro β può assumere valori da –1 a +1, esibendo agli estremi, rispettivamente,<br />

dendrogrammi con spiccata tendenza al raggruppamento, vicini all’analisi di legame<br />

completo, e dendrogrammi con forte effetto di concatenamento, comparabili al metodo<br />

del legame semplice. Il valore –0,25 è ritenuto essere quello che fornisce i risultati migliori.<br />

Sul parametro β si basa anche un secondo metodo, l’UPGMA flessibile, variante<br />

del metodo di legame medio. Per esso sembra che il valore ottimale di β si collochi<br />

nell’intervallo da –0,1 a 0. Metodi ancor più flessibili sono quelli che, oltre a β, fanno<br />

variare anche un altro parametro (γ), entrambi senza restrizioni. I potenziali risultati sono<br />

ovviamente più ampi, ma di difficile interpretazione, limitando l’interesse di queste<br />

procedure a solo aspetti teorici. In figura 5.7 è riportato un esempio di classificazione con<br />

il metodo β-flessibile.<br />

Il clustering basato sul criterio di coesione interna adotta sia algoritmi combinatoriali,<br />

sia non combinatoriali. La coesione può essere valutata per mezzo di qualsiasi tipo di<br />

parametro di somiglianza/dissomiglianza, fatte salve le metriche.<br />

Nei metodi combinatoriali si usano misure di similarità/dissimilarità, in particolare<br />

la devianza, la varianza e la dissimilarità media entro cluster. Il criterio di coesione può<br />

essere perseguito ottimizzando l’omogeneità dei nuovi cluster, o minimizzando il cambiamento<br />

dell’omogeneità nelle fusioni. Sono dunque possibili tanti procedimenti quante<br />

sono le combinazioni dei due criteri con i vari parametri di similarità/dissimilarità. I<br />

risultati possono anche divergere notevolmente e dimostrarsi poco coerenti o inefficaci.<br />

In linea di massima, tutte le tecniche che impiegano il criterio dell’ottimizzazione dell’o-

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