29.05.2013 Views

Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp

Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp

Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Fausto Gusmeroli<br />

Le principali standardizzazioni e trasformazioni sono sinteticamente illustrate in tabella<br />

4.4 8 . In ecologia, lo scaling è spesso usato, oltre che sulle variabili, anche sugli oggetti,<br />

seppur nella sola forma di standardizzazione. L’operazione, il cui scopo è di ridurre forti<br />

differenze di valore tra le unità di rilevamento, è applicabile quando tutte le variabili<br />

descrittive hanno la stessa unità di misura, come nella matrice di comunità, e serve in tal<br />

caso ad uguagliare le abbondanze complessive dei campioni. Le standardizzazioni più<br />

abituali sono la normalizzazione, quelle sul valore massimo, sull’intervallo di variazione<br />

e sul totale. A volte, come ad esempio in dati di frequenza, può tornare utile lo scaling<br />

congiunto delle variabili e degli oggetti, realizzabile con il doppio centraggio e la doppia<br />

standardizzazione sul totale.<br />

In ordine alla pesatura, essa consiste nell’attribuzione di pesi alle variabili descrittive<br />

in funzione dell’importanza che si vuole loro riconoscere. Interessa di regola le<br />

sole matrici ambientali, sebbene non sia esclusa, almeno in linea teorica, l’applicazione<br />

anche alle matrici di comunità. I parametri ambientali, infatti, possono essere tra loro<br />

incommensurabili, causa le differenti unità di misura, o avere diversa incertezza nella<br />

misurazione, o ancora diversa importanza, mentre le specie sono tra loro in tutto omogenee<br />

e la loro importanza può dunque essere meglio calibrata attraverso lo scaling.<br />

Per altro, pesatura e scaling non sono reciprocamente escludenti. Si potrebbe senz’altro<br />

applicare dapprima lo scaling, ottenendo un bilanciamento generale tra le variabili descrittive,<br />

e successivamente la pesatura, che consente di fissarne in modo più puntuale<br />

l’importanza relativa. Ovviamente, scaling e pesatura hanno senso solo laddove i metodi<br />

di analisi multivariata applicati non contemplino processi di auto-standardizzazione dei<br />

dati, che annullerebbero ogni effetto. Nella pesatura occorre inoltre considerare che il<br />

trattamento multivariato esamina le variabili globalmente e può dunque succedere che<br />

variabili apparentemente di scarso valore informativo, cui si sarebbe tentati di attribuire<br />

pesi marginali, si rivelino in combinazione molto informative. L’operazione è dunque<br />

delicata e va introdotta a ragion veduta.<br />

Esistono infine altre due possibili modi di pre-trattamento dei dati destinate a ridurre<br />

il rumore delle matrici. Uno è la formazione di campioni composti, utile anche per<br />

semplificare matrici molto grandi. I campioni composti derivano dal raggruppamento di<br />

oggetti tra loro simili, che vengono sostituiti nella matrice dal loro campione medio. Per<br />

la loro costruzione possono essere di ausilio le informazioni di carattere ambientale e le<br />

stesse tecniche multivariate impiegate per l’identificazione degli outlier e delle disgiunzioni.<br />

Il secondo modo è la cancellazione delle specie rare. Queste specie, pur essendo<br />

talvolta importanti in chiave sintassonomica, come sarà chiarito più avanti, non sono di<br />

solito valide indicatrici ecologiche, riflettendo piuttosto fasi transitorie e instabili della<br />

vegetazione. Oltre a portare poca informazione, possono disturbare l’analisi multivariata,<br />

comportandosi da outlier. Il concetto di rarità non è tuttavia ben definito: rigorosa-<br />

8 Usando le tecniche multivariate per analizzare le matrici, si deve tenere presente che pochi sono i coefficienti<br />

adimensionali, quelli cioè indipendenti dalla scala e dall’unità di misura delle variabili e che possono quindi<br />

essere applicati sui dati non trasformati. Tra questi si possono ricordare il coefficiente di correlazione, l’indice di<br />

somiglianza di Gower (specifico per l’analisi di dati misti, ossia qualitativi e quantitativi) e gli indici probabilistici.<br />

Negli altri casi occorrerà valutare opportunamente il rescaling dei dati. Con dati misti ciò può però non essere<br />

sufficiente ad uniformare la matrice. In tale evenienza è giocoforza ricorrere ad una trasformazione che riporti tutte<br />

le variabili alla scala inferiore (secondo la processione illustrata sopra) o utilizzare le specifiche tecniche per dati<br />

misti, come il citato indice di Gower.<br />

82

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!