Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp
Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp
Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
77<br />
PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO<br />
Per i fattori ambientali, i dati possono essere di diverso tipo secondo la variabile e<br />
le metodiche di misurazione o rilevazione adottate. Per essi si rimanda alle specifiche<br />
discipline della pedologia, topografia, agronomia, climatologia e così via.<br />
4.4. I metodi classici di rilevazione delle comunità<br />
Nell’osservazione delle comunità, allorché non si hanno ragioni specifiche per scegliere<br />
diversamente, conviene adottare i metodi classici standardizzati. Nell’approccio<br />
fitosociologico, il più utilizzato è quello di Braun-Blanquet, della scuola sigmatista di<br />
Zurigo-Monpellier. È un procedimento di tipo qualitativo che adotta scale ordinali, dette<br />
di abbondanza/dominanza (più propriamente sarebbero di abbondanza/copertura), le più<br />
note delle quali sono quella proposta dallo stesso autore, da Pignatti modificando questa<br />
e da Van der Maarel, più ampia e che consente pertanto valutazioni di maggiore dettaglio<br />
(Tab. 4.3) 5 . La collocazione di ogni specie nella classe di appartenenza è realizzata con<br />
stima a vista e in maniera separata nei diversi strati della vegetazione (arboreo, arbustivo,<br />
erbaceo ed eventualmente muscinale ed epifitico). La stima a vista è piuttosto comoda e<br />
rapida. Il suo grado di approssimazione è di norma accettabile, salvo laddove sia richiesta<br />
una particolare precisione o siano presenti vizi sistematici. La variabilità intrinseca<br />
del campionamento, infatti, è solitamente maggiore dell’errore di stima, ciò che rende<br />
superflue valutazioni più accurate. Nei popolamenti elementari, le abbondanze delle specie<br />
hanno in media dispersioni che oscillano dal 15 al 100%, per cui sono inutili livelli<br />
di precisione superiori al 85%. Indicando con sc e si gli errori standard dovuti al campionamento<br />
e alla variabilità intrinseca dei campioni, l’errore aggregato è: (sc 2 + si 2 ) 1/2 .<br />
Se l’errore di campionamento è un terzo della variabilità intrinseca, l’errore aggregato<br />
incrementa quindi solo del 5%. Esemplificando, se la variabilità intrinseca è del 30%, un<br />
campionamento con 10% di variabilità produce un errore aggregato del 31.6%. Occorre<br />
altresì considerare che i metodi di elaborazione multivariata applicati ai dati di comunità<br />
sono poco influenzati dall’arrotondamento, anche grossolano, dei dati stessi, ciò che<br />
ribadisce l’inutilità di un’eccessiva accuratezza nelle misurazioni. Tutto questo spiega<br />
la predilezione dei fitosociologi per la scala di Braun-Blanquet. Oggi è per altro comune<br />
utilizzare l’indice di ricoprimento percentuale, sempre stimato a vista, che con poco<br />
aggravio fornisce informazioni più dettagliate e può comunque essere successivamente<br />
convertito in scale ordinali.<br />
Tra le procedure di tipo quantitativo, applicabili però solo a vegetazioni erbacee, la<br />
più celebre è quella delle frequenze di Raunkiaer. Molto più laboriosa delle precedenti,<br />
prevede l’impiego di un cerchiello rigido, di superficie variabile da 1 a 5 dm 2 . Il cerchiello<br />
viene lanciato casualmente sulla superficie da ispezionare e si annotano tutte le<br />
specie racchiuse al suo interno. L’operazione è ripetuta in genere da 25 a 100 volte, fino a<br />
quando tutte o quasi le specie componenti la comunità sono ritrovate almeno una volta. Il<br />
rapporto tra il numero dei ritrovamenti e il numero dei lanci fornisce la frequenza di ogni<br />
specie. Il cerchiello può naturalmente essere collocato anche in maniera regolare, secon-<br />
5 Il metodo di Braun-Blanquet prevede anche la rilevazione di indici di sociabilità, che esprimono il modo<br />
con cui gli individui della specie si aggregano tra loro. Tuttavia, questa valutazione è spesso tralasciata, dato che è<br />
una prerogativa intrinseca della specie, indipendente dall’appartenenza a un’associazione piuttosto che a un’altra.