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Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp

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PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO<br />

Per i fattori ambientali, i dati possono essere di diverso tipo secondo la variabile e<br />

le metodiche di misurazione o rilevazione adottate. Per essi si rimanda alle specifiche<br />

discipline della pedologia, topografia, agronomia, climatologia e così via.<br />

4.4. I metodi classici di rilevazione delle comunità<br />

Nell’osservazione delle comunità, allorché non si hanno ragioni specifiche per scegliere<br />

diversamente, conviene adottare i metodi classici standardizzati. Nell’approccio<br />

fitosociologico, il più utilizzato è quello di Braun-Blanquet, della scuola sigmatista di<br />

Zurigo-Monpellier. È un procedimento di tipo qualitativo che adotta scale ordinali, dette<br />

di abbondanza/dominanza (più propriamente sarebbero di abbondanza/copertura), le più<br />

note delle quali sono quella proposta dallo stesso autore, da Pignatti modificando questa<br />

e da Van der Maarel, più ampia e che consente pertanto valutazioni di maggiore dettaglio<br />

(Tab. 4.3) 5 . La collocazione di ogni specie nella classe di appartenenza è realizzata con<br />

stima a vista e in maniera separata nei diversi strati della vegetazione (arboreo, arbustivo,<br />

erbaceo ed eventualmente muscinale ed epifitico). La stima a vista è piuttosto comoda e<br />

rapida. Il suo grado di approssimazione è di norma accettabile, salvo laddove sia richiesta<br />

una particolare precisione o siano presenti vizi sistematici. La variabilità intrinseca<br />

del campionamento, infatti, è solitamente maggiore dell’errore di stima, ciò che rende<br />

superflue valutazioni più accurate. Nei popolamenti elementari, le abbondanze delle specie<br />

hanno in media dispersioni che oscillano dal 15 al 100%, per cui sono inutili livelli<br />

di precisione superiori al 85%. Indicando con sc e si gli errori standard dovuti al campionamento<br />

e alla variabilità intrinseca dei campioni, l’errore aggregato è: (sc 2 + si 2 ) 1/2 .<br />

Se l’errore di campionamento è un terzo della variabilità intrinseca, l’errore aggregato<br />

incrementa quindi solo del 5%. Esemplificando, se la variabilità intrinseca è del 30%, un<br />

campionamento con 10% di variabilità produce un errore aggregato del 31.6%. Occorre<br />

altresì considerare che i metodi di elaborazione multivariata applicati ai dati di comunità<br />

sono poco influenzati dall’arrotondamento, anche grossolano, dei dati stessi, ciò che<br />

ribadisce l’inutilità di un’eccessiva accuratezza nelle misurazioni. Tutto questo spiega<br />

la predilezione dei fitosociologi per la scala di Braun-Blanquet. Oggi è per altro comune<br />

utilizzare l’indice di ricoprimento percentuale, sempre stimato a vista, che con poco<br />

aggravio fornisce informazioni più dettagliate e può comunque essere successivamente<br />

convertito in scale ordinali.<br />

Tra le procedure di tipo quantitativo, applicabili però solo a vegetazioni erbacee, la<br />

più celebre è quella delle frequenze di Raunkiaer. Molto più laboriosa delle precedenti,<br />

prevede l’impiego di un cerchiello rigido, di superficie variabile da 1 a 5 dm 2 . Il cerchiello<br />

viene lanciato casualmente sulla superficie da ispezionare e si annotano tutte le<br />

specie racchiuse al suo interno. L’operazione è ripetuta in genere da 25 a 100 volte, fino a<br />

quando tutte o quasi le specie componenti la comunità sono ritrovate almeno una volta. Il<br />

rapporto tra il numero dei ritrovamenti e il numero dei lanci fornisce la frequenza di ogni<br />

specie. Il cerchiello può naturalmente essere collocato anche in maniera regolare, secon-<br />

5 Il metodo di Braun-Blanquet prevede anche la rilevazione di indici di sociabilità, che esprimono il modo<br />

con cui gli individui della specie si aggregano tra loro. Tuttavia, questa valutazione è spesso tralasciata, dato che è<br />

una prerogativa intrinseca della specie, indipendente dall’appartenenza a un’associazione piuttosto che a un’altra.

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