Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp
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PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO<br />
un indicatore di struttura, non casualmente noto anche come indice di dominanza, e<br />
contrariamente all’indice di Shannon aumenta al calare della biodiversità (con una sola<br />
specie assume valore uno). Il suo complemento a uno, che inverte la direzione di variabilità,<br />
è l’indice di mutabilità di Gini.<br />
4. Informazione di ordine uno: I1 = EH =H1/ H0 = H1/ log n<br />
È l’indice di equiripartizione o equidistribuzione riferito all’indice di Shannon, che<br />
misura la divergenza di una distribuzione da quella equiripartita. Con distribuzione uniforme<br />
il parametro risulta uguale a uno (H1 = H0), allontanandosi tende a zero (H1 diminuisce),<br />
tutto ciò indipendentemente dalla ricchezza di elementi: si tratta infatti di una<br />
misura esclusivamente di struttura.<br />
5. Informazione di ordine due: I2 = ES = H2/ H0 = H2/ log n<br />
È l’indice di equiripartizione calibrato sull’indice di Simpson, del tutto analogo al<br />
precedente nel dominio e nel significato, ma molto meno celebre.<br />
La base logaritmica comunemente utilizzata è due, ma si possono adottare anche altre<br />
basi, purché naturalmente ciò venga specificato 34 . Una visione esauriente della diversità<br />
si ottiene prendendo in esame più indici simultaneamente, dei quali uno di ricchezza, uno<br />
di equiripartizione e uno globale. Infatti, gli indici di ricchezza e di equiripartizione descrivono<br />
solo una delle due componenti la diversità, senza fornire una sintesi, mentre gli<br />
indici globali non permettono di valutarne il contributo, non spiegano cioè se la diversità<br />
scaturisce da un numero elevato di elementi piuttosto che da una buona ripartizione. In<br />
figura 2.5 sono illustrate alcune relazioni esemplificative tra H0, H1 ed EH, i tre indici di<br />
più comune impiego. Nel primo diagramma si può notare come in situazione di equiripartizione<br />
(E=1) H1 aumenti al crescere del numero di componenti secondo una legge<br />
asintotica, quindi dapprima molto rapidamente e in seguito sempre più lentamente. Se<br />
la ricchezza fosse espressa come H0, la relazione sarebbe ovviamente lineare (poiché<br />
con E=1, H0=H1). Nel secondo diagramma si può invece rilevare come lo stesso valore<br />
di H0 possa essere dato da ripartizioni con differenti valori di H1 ed E, e come questi<br />
manifestino il medesimo andamento verso il basso man mano che la distribuzione si va<br />
concentrando su un solo elemento. Anche qui emerge una sovrapponibilità solo parziale<br />
tra i due indici, con un distacco progressivo al crescere dell’ordine.<br />
Le relazioni tra gli indici possono essere mostrate anche attraverso i cosiddetti profili<br />
di α della funzione Hα di Rényi. Come semplificato in figura. 2.6, essi collocano all’estrema<br />
sinistra la ricchezza (α = 0), nella parte centrale la diversità globale indistinta (α<br />
= 1 = Indice di Shannon) e all’estrema destra la struttura come dominanza (α = 2 = - log<br />
dell’indice di Simpson). Nell’esempio, le due biocenosi mostrano un uguale valore di<br />
diversità globale, ma una differente numerosità di elementi e di distribuzione. Il vantaggio<br />
sui semplici indici sta nella continuità delle funzioni, che mette meglio in risalto la<br />
dinamica ricchezza/struttura e consente un miglior confronto tra comunità. Altri profili<br />
34 L’indice di ricchezza (H0) e gli altri indici che la comprendono (H1 e H2) sono condizionati dalla dimensione<br />
del campione. Per svincolarsi da questa sono stati proposti indici riferiti all’unità di superficie o altra grandezza<br />
(indici di ricchezza areale o densità), ottenuti rapportando il valore della ricchezza alla dimensione del campione,<br />
espressa come tale (N), come radice quadrata o come logaritmo.