Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp
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Fausto Gusmeroli<br />
Fig. 2.3<br />
Modello esponenziale e modello logistico di crescita biologica<br />
Fig. 2.3<br />
Modello esponenziale e modello logistico di crescita biologica<br />
N/Biomassa<br />
punto finale è ancora il climax, stato dunque anche di massima biodiversità 21 . Ogni stadio<br />
rappresenta una comunità diversa e può essere considerato alla stregua di una proprietà<br />
emergente. Il passaggio dall’uno all’altro è dunque subordinato ai meccanismi di omeostasi<br />
ed avviene per salti. Il profilo evolutivo che ne deriva non è perciò continuo, ma<br />
costellato da discontinuità. Le fasi giovanili del sistema sono caratterizzate in prevalenza<br />
dagli elementi a cosiddetta strategia r, opportunisti, ad elevato potenziale riproduttivo e<br />
scarsa biomassa, che investendo soprattutto nella numerosità della progenie inducono<br />
una crescita di tipo essenzialmente quantitativo. Con la maturità, specialmente nelle fasi<br />
finali, divengono predominanti le specie a strategia K, più specializzate, a bassa capacità<br />
riproduttiva ed elevata biomassa. Essendo più inclini a investire negli adattamenti della<br />
progenie e nelle cure parentali, impongono una crescita a carattere maggiormente qualitativo.<br />
I sistemi pionieri hanno pertanto scarsa diversità, organizzazione e stabilità; quelli<br />
maturi sono più complessi, integrati e capaci di autoregolazione.<br />
Anche i processi di ontogenesi e filogenesi, non diversamente da tutti i processi biologici,<br />
sottostanno ad un’analoga legge di sviluppo logistico. Come negli ecosistemi, la<br />
separazione tra i due tipi di crescita, quantitativa e qualitativa, non è però rigida: non solo<br />
si ha contemporaneità, ma la prima è in qualche modo guidata dalla seconda. Nell’ontogenesi,<br />
lo sviluppo quantitativo s’identifica nella proliferazione e crescita cellulare, dapprima<br />
indistinta e successivamente differenziata nei vari tessuti e organi; nella filogenesi,<br />
nell’iniziale proliferazione batterica (con occupazione di tutte le nicchie ecologiche del<br />
pianeta) e nell’aumento delle dimensioni degli organismi che segue la comparsa delle<br />
specie pluricellulari. La crescita qualitativa ha le sue proprietà emergenti più importanti<br />
nella differenziazione dei tessuti, organi e apparati per quanto riguarda l’ontogenesi,<br />
mentre per il processo filogenetico nella formazione della cellula eucariota, degli organismi<br />
pluricellulari, di specie sempre più strutturate e autonome e di organizzazioni sociali.<br />
Già si è detto come nell’ecosistema si riconoscano sia relazioni di competizione,<br />
sia di cooperazione. Se è vero che la possibilità di affermazione di una nuova specie<br />
21 In realtà, in termini di diversità vegetale non è sempre così, dato che spesso gli stadi più maturi sono<br />
impoveriti rispetto a stadi precedenti.<br />
42<br />
N/Biomassa<br />
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