Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp
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Fausto Gusmeroli<br />
nente, cioè, partecipa alla produzione o alla trasformazione di altri componenti, ciò che<br />
fa dell’organizzazione un processo chiuso (chiusura operazionale), stabilito all’interno,<br />
non condizionato dagli scambi di materia ed energia con l’esterno, spiegando l’autonomia<br />
dei viventi. L’autopoiesi giustifica pure i continui cambiamenti cui sono sottoposti<br />
i componenti del sistema, cambiamenti necessari per materializzare lo schema organizzativo<br />
nella struttura. Questo processo continuo di materializzazione, intimamente<br />
connesso con l’autopoiesi, è un processo cognitivo, ossia attività mentale e come l’autopoiesi<br />
è distintivo dei viventi, che siano o non siano dotati di cervello 14 . Rifacendosi a<br />
Fritjof Capra in The web of life (1996), la vita può dunque essere intesa come l’intreccio<br />
indissolubile tra schema, struttura e processo, ossia tra autopoiesi, struttura dissipativa<br />
e cognizione, delle quali però solo autopoiesi e cognizione sono prerogative esclusive.<br />
Dentro la cornice termodinamica e più in generale dell’autorganizzazione, i sistemi<br />
viventi sono rappresentabili come entità in grado di strutturarsi e gestire i propri processi<br />
vitali in condizioni di lontananza dall’equilibrio termodinamico, più precisamente<br />
alle soglie del caos. Essendo costituiti, al pari di tutti i sistemi autorganizzanti, da processi<br />
non lineari, non sono tuttavia facilmente descrivibili con linguaggio matematico.<br />
S’impone per essi il ricorso a schematizzazioni (Fig. 2.1). Il flusso energetico proviene<br />
dal sole. L’energia solare è catturata direttamente dagli organismi autotrofi attraverso la<br />
fotosintesi e indirettamente dagli eterotrofi in forma di energia biochimica traferita loro<br />
dagli autotrofi. Parte di quest’energia è dissipata, parte è utilizzata per la sintesi di sostanze<br />
organiche, che sono incorporate dall’organismo o demolite per estrarne l’energia.<br />
Attraverso il metabolismo si hanno nuove sintesi e si attivano i cicli a carattere ricorsivo<br />
che consentono all’organismo di vivere e funzionare.<br />
I viventi ricavano dunque dall’ambiente l’energia necessaria al proprio mantenimento,<br />
contrastando l’incremento di entropia. Rimane famosa l’affermazione di Schrödinger<br />
secondo cui gli organismi si nutrono di neg-entropia! Come più volte ricordato, l’acquisizione<br />
di neg-entropia comporta anche un aumento di informazione e questa, al pari<br />
dell’energia, è essenziale per il processo di autorganizzazione. La nuova informazione<br />
sembrano necessari meccanismi e strutture specifiche.<br />
Tra coloro che manifestano scetticismo riguardo alla formazione casuale delle macro-molecole organiche vi è il<br />
fisico britannico Paul Davies, secondo il quale le probabilità contrarie alla sintesi puramente casuale delle proteine<br />
sarebbero di circa 10 40 000 , mentre quelle contrarie alla formazione del genoma umano a partire dai gas primordiali<br />
scaturiti dal Big bang sarebbero di 10 12 milioni ! Curiosa è poi l’espressione usata da Fred Hoyle, matematico e astrofisico<br />
britannico fautore del modello stazionario dell’universo e della panspermia, secondo la quale le probabilità che un<br />
processo spontaneo metta insieme un essere vivente sono le stesse che una tromba d’aria costruisca un Boing 707<br />
a partire dalle sue componenti accatastate alla rinfusa. Sempre più studiosi sembrano convincersi che la vita sul<br />
pianeta sia emersa da strutture organiche complesse di cui non si conosce l’origine.<br />
14 Nella teoria sistemica, il concetto di mente, elaborato negli anni sessanta indipendentemente da Gregory<br />
Bateson, il padre delle psicoterapia sistemica, e da Humberto Maturana e Francisco Varela nella famosa teoria<br />
della cognizione sistemica o di Santiago, è radicalmente diverso da quello riconducibile al dualismo riduzionista<br />
di Cartesio tra res cogitans e res extensa. La mente è vista qui non come un’entità, bensì un processo, il processo<br />
cognitivo, identificato con il processo stesso della vita. La mente è insita nella materia, non separabile da essa<br />
(hardware e software, per usare il linguaggio informatico, coincidono). L’attività di organizzazione dei sistemi<br />
viventi, di qualsiasi tipo, è attività mentale e le loro interazioni con l’ambiente sono interazioni cognitive. La mente<br />
esiste dunque anche senza cervello (o un sistema nervoso superiore) e, infatti, anche gli organismi più semplici<br />
hanno la capacità della percezione, quindi della cognizione. Il cervello è solo una struttura specifica per mezzo della<br />
quale agisce il processo cognitivo e neppure la sola, dato che l’intera struttura dissipativa dell’organismo è coinvolta<br />
nel processo. Questo concetto di cognizione è molto più vasto del concetto di pensiero, in quanto comprende<br />
la percezione, le emozioni e le azioni, ossia l’intero processo della vita. Secondo Bateson, il processo mentale<br />
appartiene anche ai sistemi sociali e agli ecosistemi, ma su questo non tutti convengono.<br />
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