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Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp

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PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO<br />

tropia (o energia di bassa entropia) e il conseguente incremento di entropia nel contorno<br />

possono pertanto essere intesi, rispettivamente, come assunzione di ordine (e informazione)<br />

ed espulsione di disordine.<br />

1.4. I sistemi autorganizzanti<br />

Mediante l’acquisizione di materia ed energia, i sistemi aperti divengono capaci di<br />

organizzarsi autonomamente, ossia di strutturare la complessità senza controllo esterno<br />

e in maniera largamente imprevedibile.<br />

I sistemi autorganizzanti sono schematizzabili come strutture a rete in cui i processi<br />

che avvengono fra i nodi o sottosistemi non sono lineari, ma strettamente interconnessi<br />

da meccanismi o anelli di retroazione (feed-back) 8 . Si tratta di relazioni cicliche in virtù<br />

delle quali, nel caso più semplice di due nodi, una modificazione in un nodo si ripercuote<br />

sull’altro che, a sua volta, agisce sul primo modificandolo ulteriormente, e così via.<br />

Quando le modificazioni procedono nella medesima direzione, lo stato del sistema viene<br />

alterato: se le modificazioni sono in aumento il sistema è detto autocatalitico, se sono in<br />

diminuzione si parla di sistema autoinibitore. Laddove, invece, le modificazioni sono di<br />

senso contrario e circa della medesima intensità, il sistema tende a stabilizzarsi, permanendo<br />

in stato stazionario. Schematizzazioni di anelli di retroazione sono presentati in<br />

figura 1.2: i segni indicano la direzione degli effetti tra i nodi (+ in aumento, - in diminuzione).<br />

Gli anelli di retroazione possono essere anche molto complessi, coinvolgendo<br />

molti nodi, collegandosi e ordinandosi gerarchicamente. La circolarità delle retroazioni<br />

non implica però che gli elementi siano posti fisicamente in circolo. Gli anelli sono schemi<br />

astratti di relazioni insite nelle strutture, dalle quali sono nettamente distinti. Come si<br />

vedrà nel capitolo seguente, la distinzione tra lo schema di organizzazione e la struttura<br />

fisica è fondamentale nella teoria dei sistemi viventi.<br />

Attraverso le retroazioni il sistema può dunque ciclizzare, potenziare le strutture di<br />

scambio con l’esterno e controllare autonomamente la propria attività: diviene appunto<br />

capace di autorganizzazione. Il concetto di autorganizzazione racchiude in sé l’idea del<br />

mutare e del divenire, idea orientata all’aumento di complessità, come già evidenziato<br />

in precedenza nei processi ontogenetici e filogenetici. I sistemi autorganizzanti sono, per<br />

antonomasia, dinamici, ma tali sono tutti i sistemi, anche quelli isolati che, lasciati a se<br />

stessi tendono, per la legge di entropia, ad andare verso la situazione di equilibrio (solo a<br />

questo punto il sistema diviene statico). La dinamica dei sistemi è definita dal succedersi<br />

di vari stadi che vengono a disegnare una traiettoria nel cosiddetto spazio delle fasi,<br />

spazio matematico definito dalle variabili descrittive del sistema (se le variabili sono due<br />

lo spazio sarà bidimensionale e raffigurato con un sistema di assi cartesiani, come nell’e-<br />

8 Il termine feed-back fu coniato dal matematico e filosofo Norbert Wiener (1948), unitamente al termine<br />

cibernetica (dal greco kybernetes = pilota, timoniere), scienza del controllo e della comunicazione nell’animale<br />

e nella macchina, la prima disciplina programmaticamente trasversale. Nel linguaggio matematico, un anello di<br />

retroazione corrisponde ad un processo di iterazione, un particolare processo non lineare in cui una funzione opera<br />

ripetutamente su se stessa. Un’esemplificazione molto semplice di iterazione può essere quella derivata da una<br />

funzione di moltiplicazione della variabile per un certo fattore (x → kx). Un’altra esemplificazione, appena più<br />

complessa, è la funzione logistica [(x → kx (1-x)], nota in ecologia come equazione di crescita delle popolazioni (si<br />

veda paragrafo 2.3).

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