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Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp

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PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO<br />

to (massa x velocità) e la posizione di una particella subatomica con la precisione che<br />

si desidera, quindi di prevedere in modo infallibile gli eventi su base causale, anche<br />

immaginando di disporre di strumenti perfetti. Aumentando la precisione nella misura<br />

di una grandezza si perde inevitabilmente precisione nella misura dell’altra, a causa di<br />

perturbazioni che l’atto della misurazione determina sul comportamento delle particelle<br />

3 . Tale comportamento non può essere spiegato con la fisica classica, bensì con schemi<br />

ondulatori di probabilità e le particelle non possono essere considerate oggetti solidi e<br />

rigidi, esistenti in maniera indipendente, ma insiemi di relazioni, interconnessioni tra<br />

oggetti, a loro volta interconnessioni tra altri oggetti e così via. L’osservatore, da parte<br />

sua, non può più essere inteso come operatore astratto, incidentale, trascendente rispetto<br />

all’oggetto, ma entità singolare che entrando nella realtà subatomica pone in essere le<br />

caratteristiche della realtà stessa. Egli, con l’atto dell’osservare, provoca il collasso della<br />

cosiddetta funzione d’onda, la funzione probabilistica elaborata da Schrödinger che governa<br />

il sistema quantistico, facendole assumere un valore determinato. Il sistema, che<br />

prima era una nube costituita da tutti i possibili stati osservabili, ciascuno con maggiore<br />

o minore probabilità, viene risolto in una posizione o in uno stato determinato anziché<br />

in un altro, divenendo in un certo senso reale come lo è nell’esperienza e nella fisica<br />

Newtoniana.<br />

La teoria quantistica dimostrava, quindi, che ai livelli più profondi la realtà materiale<br />

non è deterministica, aprendo una discontinuità definitiva rispetto al passato. Il paradigma<br />

riduzionista e le stesse fondamenta epistemologiche di gran parte della scienza<br />

e filosofia classiche erano messe in discussione alla radice. Altri pesanti colpi alla presunzione<br />

della conoscenza piena vennero poi da altri studiosi, tra i quali in particolare<br />

Kurt Gödel, Alan Turing e Gregory Chaitin, i quali evidenziarono i limiti concettuali<br />

della matematica, la disciplina perfetta e infallibile per antonomasia. Gödel, con il teorema<br />

d’incompletezza, dimostrò l’impossibilità di verificare dall’interno di un sistema<br />

di assiomi la non contraddittorietà di questi ultimi (non si può avere allo stesso tempo<br />

completezza e coerenza); Turing, con il teorema d’incalcolabilità, dimostrò l’insolubilità<br />

di certi problemi; Chaitin, infine, con i numeri inconoscibili, dimostrò il ruolo del caso<br />

nella matematica, proponendo una nuova e rivoluzionaria visione della materia come<br />

scienza sperimentale.<br />

Pur avendo contribuito in modo straordinario al progresso delle scienze e alla conoscenza<br />

dei fenomeni naturali e pur rimanendo il metodo speculativo incomparabilmente<br />

più rigoroso in termini di leggi e previsioni, il riduzionismo è inadatto da solo allo studio<br />

3 Il limite d’indeterminazione nella misurazione della coppia posizione-quantità di moto è fissato dalla costante<br />

di Planck, o quanto d’azione, pari a circa 6.6 x 10 -34 m 2 kg s -1 . Il prodotto tra l’incertezza sulla posizione della<br />

particella e l’incertezza sulla sua quantità di moto è sempre maggiore della costante (formulazione quantitativa del<br />

Principio d’indeterminazione). La costante indica che energia, impulso e momento angolare, invece di assumere una<br />

serie continua di valori, si manifestano in quantità multiple di quantità fisse, ossia in forma discreta o quantizzata.<br />

Ciò equivale ad affermare che le particelle non compiono traiettorie continue, come postulato nella meccanica<br />

classica, e che sul loro movimento non si può fare nessuna affermazione deterministica; al più si può conoscere<br />

la probabilità di trovare una particella in un certo punto dello spazio. La meccanica quantistica è quindi una teoria<br />

probabilistica, con una casualità intrinseca ineliminabile. Essa ridiventa meccanica classica se si considera nulla<br />

o insignificante la costante di Planck, ossia se si immagina di considerare grande a piacere la precisione con cui<br />

misurare posizione e quantità di moto dei corpi, condizione che si verifica con l’aumentare della massa).<br />

Posizione e quantità di moto non sono le sole grandezze a sottostare al principio d’indeterminazione. Vi sono<br />

altre coppie di variabili, dette coniugate, come energia-tempo e campi elettrici-campi magnetici, che non possono<br />

essere determinate simultaneamente.

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