Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp
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Fausto Gusmeroli<br />
Regimazione delle acque<br />
Piccoli interventi di regimazione sono plausibili nelle sezioni di pascolo sommerse<br />
saltuariamente dall’acqua e per questo soggette a degrado floristico e fisico e sottratte<br />
temporaneamente al pascolamento. Non sono invece ammissibili nelle aree paludose, in<br />
ragione del già ricordato interesse naturalistico che queste rivestono.<br />
Le opere si devono uniformare a criteri di semplicità e di basso impatto ambientale.<br />
Ciò porta ad escludere drenaggi sotterranei e interventi volumetricamente rilevanti.<br />
Dove vi fossero carenze d’acqua per il bestiame, la regimazione può integrarsi con l’approvvigionamento<br />
idrico di cisterne, acquedotti e pozze d’abbeverata.<br />
Restituzioni organiche<br />
La conservazione e il miglioramento del pascolo sono in stretta relazione con la regolare<br />
distribuzione delle deiezioni animali. L’abilità del conduttore sta proprio nel saper<br />
dosare queste restituzioni di fertilità che, per i principali elementi della nutrizione vegetale,<br />
si aggirano per l’azoto al 70-80% dell’ingerito, in funzione dei livelli di ingestione<br />
e dei contenuti azotati degli alimenti, per il fosforo al 65-75%, per il potassio al 90-95%<br />
e per il magnesio al 95%. Tenendo conto che un minimo di apporti proviene dalle acque<br />
meteoriche e dai processi di mineralizzazione della sostanza organica del suolo, le restituzioni<br />
sono normalmente sufficienti a compensare le asportazioni e le perdite (10-25%)<br />
e laddove agli animali vengano fornite integrazioni alimentari, specialmente a base di<br />
concentrati, le possono superare, innescando rischi di derive eutrofiche delle cenosi. In<br />
termini assoluti, risulta difficile fornire valori precisi. Un capo bovino adulto defeca<br />
giornalmente 10-12 volte ed urina mediamente 9-10 volte, producendo circa 30 kg di<br />
deiezioni solide e 15 kg liquide. Si possono così assumere, con larga approssimazione,<br />
livelli di 35 kg di N, 5 kg di P2O5, 35 kg di K2O per UBA in 100 giorni di pascolamento,<br />
apporti questi che in situazioni di carico equilibrato sono di per sé in grado di mantenere<br />
la vegetazione pabulare ad un livello nutrizionale medio-buono, soprattutto se i cotici<br />
sono ricchi di leguminose. I pastori di un tempo calcolavano che con la mandratura<br />
una bovina, in una notte, fosse in grado di fertilizzare adeguatamente 10 m 2 di pascolo<br />
(ovviamente si trattave di bovine di pese e produzione ampiamente inferiori ale attuali).<br />
Nelle deiezioni solide l’azoto è presente in forma prevalentemente organica, dunque a<br />
lento rilascio e relativamente utilizzabile dalle piante; nelle escrezioni liquide è al 70-80%<br />
ureico, quindi maggiormente e più rapidamente disponibile per l’assorbimento radicale.<br />
Non tutto il nutriente è tuttavia catturato dalla vegetazione, sia in ragione delle perdite per<br />
volatilizzazione, lisciviazione e denitrificazione cui è soggetto l’elemento, sia per l’epoca<br />
di deposizione che raramente coincide con la massima richiesta da parte delle piante.<br />
L’efficacia delle restituzioni è condizionata da molte altre variabili: la distribuzione<br />
spaziale, la velocità di degradazione, la mobilità dei nutrienti nel suolo, le perdite e così<br />
via. A monte di tutto sta una buona distribuzione spaziale, perseguibile con sistemi di<br />
pascolamento controllato integrali e un’opportuna collocazione dei punti di richiamo<br />
per gli animali (abbeverata, distributori di sale, siti di mungitura). Importante è poi la<br />
frammentazione e dispersione delle mete, operazione che va eseguita con tempestività,<br />
appena il materiale è indurito. L’area di deposizione delle deiezioni, infatti, è di soli 0,4<br />
m 2 per le urine e 0,09 m 2 per le feci, anche se in queste ultime si ha un effetto fertilizzante,<br />
seppur di minore efficacia, esteso su di una superficie ampia 2-3 volte tanto. Nell’area<br />
di deposizione la concentrazione di azoto è molto elevata, decisamente superiore alle<br />
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