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Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp

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Fausto Gusmeroli<br />

1. IL ParaDIgma sIstEmICo<br />

1.1. La complessità<br />

Con il termine sistema (dal greco synestanai - porre insieme) non s’identifica un oggetto<br />

reale, ma immaginario, i cui contenuti e confini sono fissati arbitrariamente in vista<br />

di un’interpretazione della realtà. Un sistema quindi non esiste di per sé, ma si osserva e<br />

ciò presuppone che sia specificato da un osservatore. La condizione che rende l’oggetto<br />

sistema è la presenza di più parti tra loro interagenti. Esso è più della mera somma delle<br />

componenti, come potrebbe invece essere un insieme. Esemplificando, dei libri ammassati<br />

disordinatamente in una biblioteca formano un insieme, se ordinati secondo un certo<br />

criterio sono un sistema, giacché l’ordine aumenta il contenuto informativo. Ancora più<br />

esplicativo è l’esempio di una società d’insetti, il cui comportamento è imprevedibilmente<br />

più intelligente di quanto ci si aspetterebbe dalle facoltà dei membri.<br />

Numerosità e tipo di relazioni tra le componenti determinano la complessità del sistema.<br />

Il vocabolo deriva dal latino complexus (tessuto insieme) e ad esso sono state date<br />

numerose definizioni. Può indicare, ad esempio, la quantità di informazione contenuta<br />

nel sistema, coincidente con la minima necessaria per generarlo, oppure l’ambito delle<br />

relazioni non lineari, ossia di quelle relazioni che, causa la non indipendenza tra le parti,<br />

non rispettano una proporzionalità tra sollecitazione e riposta, tra input e output, o altro<br />

ancora. In ogni caso, si distinguono tre tipi di complessità:<br />

1. Semplicità organizzata: propria dei sistemi composti da poche sub-unità con interazioni<br />

semplici, formalizzabili con linguaggio matematico.<br />

2. Complessità disorganizzata: propria dei sistemi composti da moltissime sub-unità<br />

con interazioni casuali, formalizzabili con criterio statistico-probabilistico.<br />

3. Complessità organizzata: propria dei sistemi composti da un numero medio di subunità<br />

con interazioni organiche, formalizzabili solo parzialmente con linguaggio matematico.<br />

La semplicità organizzata è quella delle cosiddette macchine banali, le macchine inventate<br />

dall’uomo nelle quali la presenza di una relazione specifica e non alterabile tra<br />

immissioni ed emissioni permette un agevole governo dall’esterno. La complessità disorganizzata<br />

è propria delle strutture le cui caratteristiche emergono direttamente dalla<br />

dinamica del sistema. Tali sono le strutture frattali, come la ramificazione degli alberi,<br />

le linee delle coste, le nuvole ed altro 1 . La complessità organizzata appartiene ai sistemi<br />

biologici e alle realtà ad essi riconducibili e deriva essenzialmente dall’articolazione in<br />

1 I frattali sono figure geometriche i cui schemi si ritrovano continuamente su ordini di grandezza decrescenti.<br />

Le loro parti, in tutte le dimensioni, hanno perciò una forma simile al tutto. Colui che introdusse la geometria frattale<br />

fu il matematico francese Benoît Mandelbrot negli anni settanta, con l’opera La geometria della natura (1983). Egli<br />

elaborò la nuova geometria studiando le forme irregolari presenti in natura e la definì “un linguaggio per parlare di<br />

nuvole”. Le nuvole, infatti, sono tra le figure frattali più sorprendenti: la loro auto-somiglianza si estende per sette<br />

ordini di grandezza, il che significa che il profilo originario si ritrova ancora ingrandendo il bordo di dieci milioni<br />

di volte (10 7 )!<br />

Molte figure frattali possono essere generate con semplicissime procedure matematiche d’iterazione nel piano<br />

complesso (sistema di coordinate cartesiano costituito dall’asse dei numeri reali e dall’asse dei numeri immaginari).<br />

Tra le più note vi sono gli insiemi di Julia e l’insieme di Mandelbrot, quest’ultimo un superfrattale considerato<br />

l’oggetto matematico più complesso mai costruito.<br />

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