Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp
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Fausto Gusmeroli<br />
Tab. 12.1<br />
Tab. Confronto 12.1 tra due diverse altezze di taglio in un prato di fondovalle <strong>alpino</strong>: i dati qualitativi<br />
Confronto<br />
sono riferiti<br />
tra<br />
alla<br />
due<br />
sostanza<br />
diverse altezze<br />
secca<br />
di<br />
(rielaborazione<br />
taglio in un prato<br />
da<br />
di<br />
Gusmeroli<br />
fondovalle<br />
et<br />
<strong>alpino</strong>:<br />
al., 2006)<br />
i dati qualitativi sono<br />
riferiti alla sostanza secca (rielaborazione da Gusmeroli et al., 2006)<br />
t/ha s.s. UFL/ha % PG UFL/kg % Cen % FG % NDF % ADF<br />
H=5cm 10.24 1570 13.53 0.75 9.04 32.65 55.67 34.46<br />
H=10cm 7.86 1212 13.25 0.76 9.31 33.53 56.93 34.78<br />
sulla composizione floristica dela fitomassa, consistito in un aumento della presenza del<br />
gruppo delle migliori graminacee (Dactylis glomerata, Festuca pratensis e Lolium spp.),<br />
a scapito delle meno pregiate (Holcus lanatus e Setaria viridis).<br />
Molto più complesso è il problema delle frequenze delle utilizzazioni, che s’interseca<br />
con quello dell’epoca del primo taglio. Nelle condizioni climatiche alpine, il primo<br />
raccolto è il più abbondante, potendo rappresentare dal 40% al 70% della produzione,<br />
rispettivamente in regime di quattro e due tagli l’anno. È anche il ciclo nel quale le graminacee<br />
vanno in fase riproduttiva 11 , peggiorando molto il rapporto foglie/culmi e quindi<br />
accelerando il decadimento qualitativo. Per le principali specie prative la digeribilità<br />
passa da 80-85% di inizio levata a 50-60% alla fioritura, con ritmi di variazione giornaliera<br />
abbastanza contenuti fino agli stadi di spigatura e poi molto intensi, dell’ordine di<br />
0,5-0,7 punti per giorno: il declino è più marcato in Dactylis glomerata, meno in Lolium<br />
perenne e Phleum pratense, ancora meno in Lolium multiflorum. Benché la massima resa<br />
in termini di sostanza secca si ottenga attendendo la fase di fioritura, è dunque consigliabile<br />
intervenire anticipatamente, in modo non solo da mantenere su livelli accettabili<br />
tenori in nutrienti e digeribilità, ma da massimizzare anche la resa in termini di energia<br />
netta, che è ciò che in definitiva interessa maggiormente ai fini produttivi. Questa circostanza<br />
si verifica all’incirca ad inizio spigatura, mentre nelle leguminose è posticipata<br />
ad inizio fioritura: poiché nel primo ciclo produttivo tendono a prevalere decisamente le<br />
graminacee, è ad esse che occorre riferirsi. Anticipando la prima defogliazione si potenzia<br />
anche la produzione nei cicli successivi, la cui qualità è superiore, essenzialmente<br />
per la maggior proporzione di foglie, ma anche perché nella stagione estiva aumenta<br />
la partecipazione delle leguminose e, successivamente, con il calo delle temperature,<br />
il contenuto cellulare a scapito delle componenti strutturali. I ritmi di utilizzazione non<br />
dovranno essere troppo intensi, così da non compromettere il ripristino delle scorte, ma<br />
neppure dovranno essere troppo blandi, per evitare l’accumulo di foglie invecchiate e<br />
indurite, facile soprattutto alle alte temperature estive. Si dovrà anche avere cura di non<br />
procrastinare troppo l’ultima defogliazione, per non pregiudicare la ricostituzione delle<br />
riserve prima dell’arrivo dei freddi invernali. Cicli di cinque-sei settimane, secondo i<br />
profili floristici e la stagione, sono ritenuti ottimali.<br />
Il regime dei prelievi è subordinato anche alla forma di utilizzazione del foraggio. Se<br />
il prodotto è somministrato allo stato verde non vi sono quelle rigidità imposte dai processi<br />
di conservazione, per cui è più agevole, almeno in linea teorica, governare a proprio<br />
piacimento i ritmi di taglio ed essere tempestivi negli interventi. Si ha anche il vantaggio<br />
di un maggior valore organolettico e nutrizionale dei prodotti lattiero-caseari (aumento<br />
11 La quasi totalità delle graminacee differenzia gli organi riproduttivi solo una volta all’anno.<br />
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