Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp
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189 PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO consumo ritorna positivo, la pianta riprende ad accumulare riserve. Le scorte sono immagazzinate negli apparati sotterranei (radici e rizomi), nel colletto e negli steli, secondo la specie. Le più importanti sono quelle radicali, che in termini di carboidrati solubili possono superare la tonnellata ad ettaro, di cui 2/3 ricostituiti annualmente. Un requisito fondamentale delle foraggere è l’attitudine alla formazione rapida di culmi e foglie dopo le utilizzazioni. Il ricaccio avviene da meristemi posti a livello del suolo, risparmiati dal taglio e dal morso degli animali, e, nelle graminacee, anche in virtù dell’accestimento, meccanismo di recupero straordinariamente efficace che giustifica la rilevanza foraggera di questa famiglia. Il ricaccio è strettamente correlato al fillocrone (intervallo tra l’emissione di una bozza fogliare e la successiva) 6 e dipende non solo dalla disponibilità di sostanze di riserva, ma anche dalla capacità che la pianta ha di mobilizzarle rapidamente. Nelle migliori graminacee foraggere, in condizioni ottimali di temperatura (20-25°C) e di illuminazione il fillocrone è circa di una settimana. Temperatura e radiazione solare influenzano anche la dimensione e la morfologia delle foglie: temperature elevate tendono a ridurne larghezza e spessore; una bassa luminosità ne promuove l’allungamento. Il ricaccio è pesantemente condizionato dalle modalità di utilizzazione del cotico. Con il pascolamento vengono selezionate specie a prevalente rigenerazione fogliosa, mentre il taglio conserva elementi in grado di ricreare anche culmi. Molto delicata è l’epoca di intervento che, interferendo con i meccanismi di accumulo delle sostanze di riserva e con l’accestimento delle graminacee, si riflette sulla qualità e quantità della nuova fitomassa e quindi, come sarà illustrato nella parte dedicata alla tecniche di gestione, sui rendimenti complessivi e il mantenimento dei cotici, specialmente nel prato. Nei pascoli alpini, ubicati essenzialmente in quota, il ricaccio ha minore rilevanza, incontrando limiti severi nella modesta durata della stagione vegetativa, che impone normalmente un solo intervento l’anno e in momenti ben individuati. Inoltre gli asporti, come già detto, sono meno drastici. 10.3. Componenti Pur essendo antropicamente determinati, prati e pascoli annoverano nel loro corteggio floristico molti elementi nativi di comunità vegetali naturali. Aree alluvionali, sponde dei fiumi, greti, detriti rocciosi, boschi aperti, chiarìe, mantelli sono tutti ambienti che possono ospitare diverse specie rese stabili nei cotici dalle pratiche di gestione. Naturalmente, il lavoro di selezione e miglioramento genetico compiuto dall’uomo nei secoli ha contribuito ad allargarne la base genetica, producendo varietà ed ecotipi di maggior pregio foraggero e adatti a vivere in condizioni pedoclimatiche anche molto differenti dalle originarie. Essi trovano impiego soprattutto negli impianti artificiali (prati da vicenda, erbai, rinverdimenti tecnici). Le specie rinvenibili nei cotici alpini sono molto numerose, senz’altro dell’ordine delle migliaia. Tuttavia, sono decisamente meno, nell’ordine delle centinaia, quelle che, 6 Il plastocrone è invece l’intervallo di tempo che intercorre tra l’iniziazione di una bozza fogliare e la successiva. Non necessariamente esso è uguale al fillocrone. In certe specie e condizioni ambientali l’iniziazione può procedere più rapidamente dell’emissione, il che comporta un accumulo di primordi fogliari sugli apici vegetativi.
Fausto Gusmeroli Esempi di cotici erbosi di prato con diversa composizione floristica: (44) Cotico con un buon equilibrio graminacee/ leguminose; (45) Cotico a dominanza di graminacee; (46) Cotico a dominanza di dicotiledoni non leguminose; (47) Cotico degradato invaso da Capsella bursa pastoris. 190 44 45 46 47
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Fausto Gusmeroli<br />
Esempi di cotici erbosi di prato con diversa composizione floristica: (44) Cotico con un buon equilibrio graminacee/<br />
leguminose; (45) Cotico a dominanza di graminacee; (46) Cotico a dominanza di dicotiledoni non leguminose; (47)<br />
Cotico degradato invaso da Capsella bursa pastoris.<br />
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