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Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp

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iagramma di fioritura di un nardeto <strong>alpino</strong> (la variabile tempo è espressa come<br />

omma termica Fausto su Gusmeroli base 0°C; l'intensità di fioritura come numero di specie in fiore)<br />

Fig. 10.6<br />

Diagramma di fioritura di un nardeto <strong>alpino</strong> (la variabile tempo è espressa come somma termica su<br />

base 0°C; l’intensità di fioritura come numero di specie in fiore)<br />

Numero specie in fiore<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

Baricentro<br />

di fioritura<br />

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900<br />

Somme termiche (°C)<br />

mente al rallentamento dell’accrescimento radicale e della sintesi di sostanze di riserva.<br />

Salendo in quota, la depressione tende a scomparire, per cui la curva della produttività,<br />

oltre ad accorciarsi, si modifica, facendo seguire immediatamente la fase calante alla<br />

fase crescente.<br />

L’emissione di radici presenta un andamento simile nelle linee generali alla produttività,<br />

con un picco dopo la ripresa vegetativa in concomitanza con la formazione dei culmi<br />

di accestimento nelle graminacee e il massimo sviluppo epigeo, la depressione durante<br />

la stagione calda e un nuovo picco autunnale. La periodicità è decisamente più marcata<br />

alle basse quote e non sembra dipendere tanto dalle disponibilità di nutrienti quanto dalle<br />

temperature del suolo. La vitalità delle radici può variare da poche settimane, per quelle<br />

emesse ad inizio stagione, fino a qualche mese e addirittura anni per una parte di quelle<br />

emesse più tardivamente. Sono queste ad assicurare l’assorbimento di nutrienti alla ripresa<br />

vegetativa. Le sostanze di riserva consistono principalmente in carboidrati solubili e<br />

secondariamente in composti azotati e lipidici. Sono utilizzate per la respirazione durante<br />

l’inverno (25-30%) e in quei periodi di attività vegetativa nei quali il consumo supera la<br />

produzione. Ciò accade in coincidenza del massimo sviluppo primaverile e nei giorni<br />

seguenti agli sfalci o al pascolamento, dove si possono registrare cali anche dell’80%,<br />

che pongono le piante in stato di sofferenza per una decina di giorni e più nel caso delle<br />

leguminose 5 . Quando con l’emissione di nuovi parti vegetative il bilancio assimilazione/<br />

5 Eseguire un taglio al massimo sviluppo vegetativo si rivela pertanto controproducente, perché accentua lo<br />

stato di stress penalizzando fortemente i raccolti successivi.<br />

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