Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp
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PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO<br />
petita al bestiame (è consumata dai bovini solo in fase giovanile). Sfruttamenti intensivi<br />
e irrazionali possono così condurre ad espressioni molto depauperate e degradate, mentre<br />
con carichi più equilibrati e conduzioni ordinate i popolamenti conservano maggiore<br />
diversità e un buon corteggio di specie pastorali (Agrostis tenuis, Festuca gr. rubra, F.<br />
gr. ovina, Trifolium repens, T. pratense e altre dicotiledoni). Oltre che dalla pressione<br />
zoogena, il contingente floristico è influenzato dalle linee dinamiche di collegamento<br />
con la vegetazione originaria, su cui si basa appunto la distinzione tra le associazioni.<br />
Specie differenziali delle comunità in quota sono soprattutto Leontodon helveticus,<br />
Campanula barbata, Avenula versicolor, Carex sempervirens e Trifolium alpinum. Briza<br />
media, Danthonia decumbens ed elementi della classe di Festuco-Brometea sono invece<br />
peculiari delle associazioni delle quote inferiori.<br />
I <strong>pascoli</strong> pingui rientrano nella classe di Molinio-Arrhenatheretea. Anch’essi mostrano<br />
una stratificazione altimetrica, con i popolamenti dell’alleanza del Poion alpinae (<strong>pascoli</strong><br />
a Poa alpina) impostati superiormente e quelli del Cynosurion (<strong>pascoli</strong> a Trifolium<br />
repens) inferiormente. Per il Poion alpinae, l’associazione di riferimento è Crepido-<br />
Festucetum rubrae (o Poo alpinae-Prunelletum vulgaris). La cenosi sostituisce i nardeti<br />
nei distretti pianeggianti o in leggero declivio della fascia boreale superiore, su suoli<br />
profondi, fertili, ben umificati e idratati, dove una pressione zoogena bilanciata assicura<br />
buone restituzioni organiche senza compromettere più di tanto la ricchezza floristica. Il<br />
manto erboso è compatto e lussureggiante, provvisto di un nutrito gruppo di specie foraggere<br />
graminacee (part. Festuca gr. rubra, Phleum alpinum, Poa alpina), leguminose<br />
(Trifolium pratense, T. repens e altri trifogli) e di altre famiglie (Achillea millefolium,<br />
Alchemilla spp., Crepis aurea, Leontodon spp., Taraxacum officinale e altre), che ne fanno<br />
il pascolo d’altura più produttivo e nutriente. Cynosurion annovera due associazioni,<br />
Festuco commutatae-Cynosuretum e Lolio perennis-Cynosuretum, la prima osservabile<br />
soprattutto nella fascia boreale inferiore, la seconda dalle sezioni più basse di questa sino<br />
alla fascia illirica. Le due comunità hanno come elementi condivisi fondamentali Bellis<br />
perennis, Cynosurus cristatus (talvolta però assente), Taraxacum officinale e Trifolium<br />
repens e come elementi distintivi essenzialmente Festuca nigrescens in Festuco commutatae-Cynosuretum,<br />
Lolium perenne e Festuca pratensis in Lolio perennis-Cynosuretum.<br />
Molteplici forme di transizione segnalano tensioni con le altre compagini <strong>pascoli</strong>ve e,<br />
nel caso, piuttosto abituale, di gestione a prato-pascolo, con le cenosi dell’arrenatereto,<br />
del triseteto o di altri consorzi, secondo le condizioni stazionali.<br />
All’aumentare della pressione zoogena, le cenosi pingui possono eutrofizzarsi, degradando<br />
nella vegetazione nitrofila delle classi Artemisietea e Chenopodietea. Fattore<br />
ecologico determinante è l’elevata concentrazione edafica di azoto nitrico-ammoniacale<br />
provocata dalle deposizioni organiche animali, non smaltibile con i processi di ossidazione<br />
delle microflore terricole. Il carico azotato è fortemente selettivo per le piante,<br />
quindi le compagini si presentano in genere molto depauperate. Nella fascia boreale,<br />
l’espressione più classica è senz’altro il Rumicetum alpini (romiceto), il megaforbieto<br />
delle aree di riposo e sosta del bestiame dominato talvolta in maniera quasi esclusiva<br />
dal romice <strong>alpino</strong> (Rumex alpinus) e che sviluppa facilmente elementi fungini e parassiti<br />
animali pericolosi per la salute del bestiame e dell’uomo 24 . La monotonia floristica è in-<br />
24 In passato Rumicetum alpini, qui collocato nell’alleanza del Rumicion alpini, era posto in Chenopodion<br />
subalpinum, come Poo supinae-Chenopodietum boni-henrici.