Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp
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7.6. Le praterie 149 PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO Le praterie rappresentano la vegetazione climatogena della fascia alpica. L’approccio fitosociologico classico individua due associazioni con questo significato dinamico: Caricetum curvulae (curvuleto) nei substrati acidi e Seslerio-Caricetum sempervirentis (seslerieto) in quelli carbonatici. Altri taxa sono riconosciuti come stabili in situazioni pedoclimatiche particolari, riscontrabili non solo nella fascia alpica, ma anche in quella boreale. A prescindere dal significato dinamico, l’impianto sintassonomico vede una netta separazione tra le cenosi acidofitiche e calcifile, le prime collegate alla classe di Caricetea curvulae, le seconde di Elyno-Seslerietea 12 . A Caricetea curvulae sono ricondotte e alleanze del Caricion curvulae e del Festucion variae, inscritte rispettivamente agli ordini di Caricetalia curvulae e di Festucetalia spadiceae. Caricion curvulae è l’aggruppamento erbaceo naturale più esteso nella montagna alpina, specialmente nelle espressioni a dominanza di Carex curvala, ciperacea dalle foglie color ocra, essiccate e arricciate in punta causa una parassitosi fungina (Chlatrospora elynae). L’associazione tipica è, come anticipato, Caricetum curvulae, che trova condizioni ottimali di sviluppo sui pianori e le dorsali della montagna silicea arrotondati dai ghiacciai quaternari, su terreni relativamente profondi, acidi, ricchi di humus e a buon tenore idrico. Poiché in essa tendono a confluire tutte le cenosi acidofitiche alpiche, il corteggio floristico risulta piuttosto variegato, ciò che ha determinato il suo smembramento in diversi syntaxa, del medesimo rango o di livello inferiore, secondo le fonti 13 . Le specie che con maggior frequenza accompagnano la carice sono: Agrostis rupestris, Anthoxanthum alpinum, Avenula versicolor, Leontodon helveticus, Minuartia ricurva, Pedicularuis kerneri, Phytheuna hemisphaericum, Potentilla aurea, Primula spp, Senecio incanus ssp. carniolicus e Veronica bellidioides. Alle quote inferiori, limitatamente però alle valli interne a clima continentale, Caricetum curvulae può essere rimpiazzato da Festucetum halleri, compagine ricca e di notevole valore foraggero, grazie al corredo di leguminose (trifogli e ginestrino) e composite associato a Festuca halleri. Nelle Alpi meridionali è invece Festucion variae a porsi come alternativa al curvuleto, ma nei distretti più aridi, illuminati e non troppo elevati. Il consorzio, infatti, è decisamente più macrotermo e può sostituirsi alla brughiera di ginepro e al bosco di aghifoglie nelle situazioni più problematiche, dove riveste un’importante funzione consolidatrice. Il popolamento mostra spesso una prevalenza quasi assoluta di Festuca luedii (festuca del gruppo varia), mentre le specie accompagnatrici sono piuttosto mutevoli in ragione della notevole escursione altimetrica dell’areale. Sui pendii più scoscesi, i grossi cespi della graminacea si dispongono a file, formando una caratteristica struttura a balze o gradoni. Il varieto è vicariato sui substrati carbonatici dalle compagini a Laserpitium halleri e Avenula pratensis. 12 Elynetum è mantenuto qui, per semplicità, nella classe di Elyno-Seslerietea, invece che in Carici-Kobresietea come preferito da altri autori. 13 Un’impostazione semplice è quella che distingue quattro subassociazioni: typicum per le espressioni di piena maturità; elynetosum per quelle meno acidofile collegate all’elineto; hygrocurvuletosum per quelle più umide di contatto con le formazioni nivali; cetrarietosum o loiseleurietosum per quelle più xeriche collegate alla brughiera ad azalea nana. Quest’ultima, come detto nel paragrafo dedicato alla vegetazione arbustiva, è considerata anche associazione indipendente, identificata come Loiseleurio-Cetrarietum o Loiseleurio-Caricetum curvulae. Altre subassociazioni si possono selezionare nelle zone disturbate dal bestiame.
Fausto Gusmeroli Praterie naturali: (20) Curvuleto; (21) Seslerieto; (22) Varieto; (23) Praterie umide. 150 20 22 21 23
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PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO<br />
Le praterie rappresentano la vegetazione climatogena della fascia alpica. L’approccio<br />
fitosociologico classico individua due associazioni con questo significato dinamico:<br />
Caricetum curvulae (curvuleto) nei substrati acidi e Seslerio-Caricetum sempervirentis<br />
(seslerieto) in quelli carbonatici. Altri taxa sono riconosciuti come stabili in situazioni<br />
pedoclimatiche particolari, riscontrabili non solo nella fascia alpica, ma anche in quella<br />
boreale. A prescindere dal significato dinamico, l’impianto sintassonomico vede una<br />
netta separazione tra le cenosi acidofitiche e calcifile, le prime collegate alla classe di<br />
Caricetea curvulae, le seconde di Elyno-Seslerietea 12 .<br />
A Caricetea curvulae sono ricondotte e alleanze del Caricion curvulae e del Festucion<br />
variae, inscritte rispettivamente agli ordini di Caricetalia curvulae e di Festucetalia<br />
spadiceae. Caricion curvulae è l’aggruppamento erbaceo naturale più esteso nella<br />
montagna alpina, specialmente nelle espressioni a dominanza di Carex curvala, ciperacea<br />
dalle foglie color ocra, essiccate e arricciate in punta causa una parassitosi fungina<br />
(Chlatrospora elynae). L’associazione tipica è, come anticipato, Caricetum curvulae,<br />
che trova condizioni ottimali di sviluppo sui pianori e le dorsali della montagna silicea<br />
arrotondati dai ghiacciai quaternari, su terreni relativamente profondi, acidi, ricchi di humus<br />
e a buon tenore idrico. Poiché in essa tendono a confluire tutte le cenosi acidofitiche<br />
alpiche, il corteggio floristico risulta piuttosto variegato, ciò che ha determinato il suo<br />
smembramento in diversi syntaxa, del medesimo rango o di livello inferiore, secondo<br />
le fonti 13 . Le specie che con maggior frequenza accompagnano la carice sono: Agrostis<br />
rupestris, Anthoxanthum alpinum, Avenula versicolor, Leontodon helveticus, Minuartia<br />
ricurva, Pedicularuis kerneri, Phytheuna hemisphaericum, Potentilla aurea, Primula<br />
spp, Senecio incanus ssp. carniolicus e Veronica bellidioides. Alle quote inferiori, limitatamente<br />
però alle valli interne a clima continentale, Caricetum curvulae può essere rimpiazzato<br />
da Festucetum halleri, compagine ricca e di notevole valore foraggero, grazie<br />
al corredo di leguminose (trifogli e ginestrino) e composite associato a Festuca halleri.<br />
Nelle Alpi meridionali è invece Festucion variae a porsi come alternativa al curvuleto,<br />
ma nei distretti più aridi, illuminati e non troppo elevati. Il consorzio, infatti, è decisamente<br />
più macrotermo e può sostituirsi alla brughiera di ginepro e al bosco di aghifoglie<br />
nelle situazioni più problematiche, dove riveste un’importante funzione consolidatrice.<br />
Il popolamento mostra spesso una prevalenza quasi assoluta di Festuca luedii (festuca<br />
del gruppo varia), mentre le specie accompagnatrici sono piuttosto mutevoli in ragione<br />
della notevole escursione altimetrica dell’areale. Sui pendii più scoscesi, i grossi cespi<br />
della graminacea si dispongono a file, formando una caratteristica struttura a balze o<br />
gradoni. Il varieto è vicariato sui substrati carbonatici dalle compagini a Laserpitium<br />
halleri e Avenula pratensis.<br />
12 Elynetum è mantenuto qui, per semplicità, nella classe di Elyno-Seslerietea, invece che in Carici-Kobresietea<br />
come preferito da altri autori.<br />
13 Un’impostazione semplice è quella che distingue quattro subassociazioni: typicum per le espressioni di<br />
piena maturità; elynetosum per quelle meno acidofile collegate all’elineto; hygrocurvuletosum per quelle più umide<br />
di contatto con le formazioni nivali; cetrarietosum o loiseleurietosum per quelle più xeriche collegate alla brughiera<br />
ad azalea nana. Quest’ultima, come detto nel paragrafo dedicato alla vegetazione arbustiva, è considerata anche<br />
associazione indipendente, identificata come Loiseleurio-Cetrarietum o Loiseleurio-Caricetum curvulae. Altre<br />
subassociazioni si possono selezionare nelle zone disturbate dal bestiame.