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Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp

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Fig. 6.10<br />

Triplot ottenuto all'analisi di ridondanza (i simboli pieni rappresentano gli oggetti, quelli<br />

vuoti le variabili descrittive e le frecce le variabili ambientali)<br />

129<br />

PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO<br />

Fig. 6.10<br />

Triplot ottenuto all’analisi di ridondanza (i simboli pieni rappresentano gli oggetti, quelli vuoti le<br />

variabili descrittive e le frecce le variabili ambientali)<br />

Rd 2<br />

1<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-1<br />

2<br />

Rd 1<br />

sono naturalmente esplicitate le relazioni tra le specie e i fattori ambientali. A seconda<br />

di come queste sono espresse, si distinguono triplot di covarianza e di correlazione. Nei<br />

primi l’angolo tra due frecce di una variabile ambientale e di una specie consente di inferire<br />

sulla loro correlazione: elevata e positiva quanto più acuto, nulla se retto, elevata<br />

e negativa quanto più ottuso. Nei secondi gli angoli forniscono ancora il segno della<br />

correlazione, ma non la corretta rilevanza, definita invece attraverso la proiezione di una<br />

freccia sull’altra. Allo stesso modo si possono inferire anche le relazioni tra le variabili<br />

ambientali. In definitiva, quindi, i campioni o le specie che in proiezione sulla direzione<br />

di una freccia ambientale cadono nel quadrante dove è tracciata la freccia tenderanno<br />

ad avere, per quella variabile, valori superiore alla media. Se cadono nel quadrante opposto<br />

tenderanno ad avere valori inferiori alla media. Se, infine, cadono in prossimità<br />

dell’origine, sono orientati su valori medi. La posizioni della punta delle frecce dipende<br />

dagli autovalori degli assi e dalle correlazioni interne. Poiché gli assi sono incorrelati,<br />

le lunghezze delle frecce sono uguali alle correlazioni multiple con gli assi, ossia sono<br />

proporzionali all’importanza 37 . I Joint plot non si scostano molto dai triplot. Le specie<br />

sono rappresentate da punti corrispondenti ai loro centroidi o optima e le loro relazioni<br />

con i fattori ambientali sono interpretate sulle proiezioni sulle frecce. Tali relazioni sono<br />

penalizzate dalla maggiore attenzione riservata alla distanza tra i campioni. Inoltre,<br />

campioni e fattori ambientali non formano un biplot, in quanto le frecce sono definite in<br />

modo da spiegare al meglio la matrice secondaria specie x ambiente. Le frecce puntano<br />

37 Per poter confrontare tra loro i fattori ambientali occorre però la preventiva standardizzazione (media zero e<br />

varianza unitaria), essendo essi espresse comunemente su scale differenti.<br />

0<br />

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