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Prati, pascoli e paesaggio alpino - SoZooAlp

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PRATI, PASCOLI E PAESAGGIO ALPINO<br />

Laddove una specie compaia nella tabella con elevata frequenza (classi IV-V) e con<br />

valori di abbondanza/dominanza superiori a tre della scala di Braun-Blanquet, è detta<br />

dominante. È appellata invece sub-dominante se la frequenza è inferiore ed ha valori di<br />

ricoprimento elevati in meno della metà dei rilievi. Le entità appartenenti alla classe I,<br />

ovviamente compagne, sono dette sporadiche o accidentali.<br />

Ai fini di una valutazione sintetica di una tabella analitica assumono rilevanza due<br />

caratteristiche: l’omogeneità e l’omotonia. La prima è manifestazione della variabilità<br />

sintassonomica, la seconda fitocenotica, ossia di composizione specifica tra i rilievi. Si<br />

ha omogeneità perfetta quando non esistono specie discriminanti che consentono di distinguere<br />

i rilievi. La presenza di tali specie introduce elementi di eterogeneità che, oltre<br />

una certa soglia, possono consigliare di scindere la tabella in più associazioni. La scelta<br />

rimane in parte soggettiva, benché il ricorso a tecniche di analisi statistica multivariata la<br />

possa rendere meno arbitraria. L’omotonia invece cresce (o, se si preferisce, l’eterotonia<br />

diminuisce) con il grado di somiglianza tra i rilievi. Tabelle perfettamente omogenee<br />

(prive di specie discriminanti) possono pertanto avere gradi diversi di omotonia, collegati<br />

a differenze nei contingenti delle specie compagne. L’omotonia può essere influenzata<br />

anche dalle modalità di esecuzione dei rilievi: ad esempio, rilievi geograficamente vicini<br />

e troppo sovradimensionati rispetto all’areale minimo tendono ad innalzarla. Tabelle<br />

omotone hanno meno specie sporadiche o di bassa frequenza rispetto a tabelle eterotone.<br />

In altri termini, l’omotonia cresce con l’aumento delle classi di presenza alte (V in particolare)<br />

e diminuisce con l’aumento delle classi basse (I in particolare).<br />

Il grado di omotonia si può stimare con vari indici, spesso impropriamente utilizzati<br />

per misurare l’omogeneità sintassonomica. Uno dei più semplici è l’indice di eterogeneità<br />

di Klement:<br />

H = N/n,<br />

con: N = numero di specie della tabella<br />

n = numero medio di specie per rilievo<br />

Si reputano omogenee le tabelle con valori dell’indice compresi tra due e tre. Fuori<br />

da questo dominio sono ritenute eterogenee. In realtà, l’indice stima anzitutto l’omotonia<br />

che, come visto, può corrispondere o meno all’omogeneità sintassonomica.<br />

Oltre alle tabelle di associazioni si possono produrre anche tabelle riassuntive dei<br />

syntaxa superiori. Queste riguardano ovviamente territori ampi e sono costituite da più<br />

associazioni che, per ragioni di spazio, sono rappresentate per mezzo delle classi di frequenza,<br />

eventualmente ridotte alla combinazione caratteristica specifica. Come nella tabella<br />

di associazione, le specie sono ordinate in maniera da metter in evidenza i gruppi<br />

di specie caratteristiche dei vari ranghi.<br />

Le comunità, comunque definite, possono poi essere caratterizzate nelle loro prerogative<br />

eco-biologiche attraverso vari indici sintetici, ricavati naturalmente a partire dai<br />

popolamenti elementari che le compongono. I più interessanti sono quelli relativi alla<br />

struttura, alla tessitura, alla corologia e alla biodiversità specifica.<br />

La struttura rappresenta il modello di distribuzione della comunità nello spazio, in<br />

senso verticale e in senso orizzontale. La distribuzione verticale, più correttamente identificata<br />

come stratificazione, è la distribuzione delle specie nei quattro strati di diversa<br />

altezza e densità che costituiscono il manto vegetale: arboreo, arbustivo, erbaceo e mu-

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