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Brescia Presentazione libro - La Voce del Popolo

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Darfo.<br />

Se l’immigrazione<br />

ha volti e storie<br />

<br />

Fra cambi<br />

di maggioranza<br />

e sindaci confermati<br />

<br />

San Tadini.<br />

Una cooperativa<br />

nel nome <strong>del</strong> Santo<br />

<br />

PalaFiera<br />

Jovanotti,<br />

“Ora” è a <strong>Brescia</strong><br />

<br />

<strong>Brescia</strong>.<br />

Due più due:<br />

la forza nell’unione<br />

<br />

<strong>Brescia</strong>:<br />

tanti saluti<br />

e futuro incerto<br />

<br />

<br />

A Milano il sindaco uscente,<br />

Letizia Moratti, per due soli punti<br />

evita una clamorosa uscita al<br />

primo turno e s’inerpica, contro<br />

Pisapia, già vincitore a sorpresa<br />

alle primarie <strong>del</strong> centro-sinistra, in<br />

un ballottaggio difficile. È il dato<br />

più clamoroso ed evidente <strong>del</strong><br />

turno amministrativo, speculare<br />

alla facile conferma invece a<br />

Torino <strong>del</strong>la coalizione uscente,<br />

che con Fassino vince facile. Per<br />

il resto i risultati <strong>del</strong>le principali<br />

città e province disegnano un<br />

sistema in faticosa evoluzione,<br />

con una notevole varietà di<br />

situazioni locali, come è giusto<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

che sia. In sostanza, non ci sono<br />

sconti per nessuno. E questa<br />

è dopo tutto la sola certezza<br />

di un turno amministrativo<br />

<strong>del</strong>icato e politicizzato. Non ci<br />

sono scorciatoie, non c’è alcuna<br />

alternativa possibile al faticoso<br />

lavoro quotidiano. Non è tempo di<br />

miracoli, verrebbe da concludere,<br />

ognuno si rimbocchi le maniche.<br />

A partire dal governo e dal<br />

suo presidente. Né le forze di<br />

protesta, a partire dal movimento<br />

Cinquestelle, hanno fatto il pieno:<br />

anche per i “grillini” si registra un<br />

andamento altalenante.<br />

In realtà, un clima di campagna<br />

elettorale permanente, di sfide<br />

ultimative ad ogni tornante di<br />

una strada comunque difficile<br />

e accidentata com’è quella di<br />

questi anni di crisi economica e<br />

di ristrutturazione sociale, stressa<br />

inutilmente cittadini e sistema-<br />

Paese, con dividendi a somma<br />

zero. Come dimostrano i risultati<br />

complessivi <strong>del</strong> primo turno<br />

che, com’è giusto che sia, sono<br />

articolati e anche contraddittori.<br />

Disegnano una geografia di partiti<br />

e movimenti deboli, di fronte<br />

a un elettorato scettico, come<br />

dimostrano i dati sull’affluenza, in<br />

calo evidente.<br />

Tra quindici giorni i risultati dei<br />

ballottaggi potranno definire il<br />

quadro di chi vince e di chi perde,<br />

il pallottoliere complessivo. Ma il<br />

dato strutturale è quello emerso<br />

al primo turno: regge il quadro <strong>del</strong><br />

bipolarismo, ma fa fatica, tende<br />

a sfrangiarsi, anche se più per<br />

sgocciolamento che per frattura.<br />

Forse dal moto uniformemente<br />

strillato, che ha segnato le<br />

successive alternanze, e<br />

caratterizza i toni giustizialisti<br />

o populistici, è tempo di<br />

passare a un nuovo registro di<br />

comunicazione e, dunque, di<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> scoperta è stata un capovolgimento: l’altro è luogo di<br />

Dio. Si fa strada il dono <strong>del</strong>l’incontro, come mistero che<br />

fende l’opacità <strong>del</strong> solito, <strong>del</strong>la superficie, e lascia <strong>del</strong>icatamente<br />

trafiggere la sua luminosa bellezza. Si sospende<br />

il tempo per un istante la cui durata varia e non si conta,<br />

perché l’animo sta immobile cercando il nome di ciò che<br />

ha davanti, o che ha dentro. L’altro che ti incontra: non c’è<br />

miracolo più intenso e fragile. L’altro che ti vede: non c’è dono<br />

più prezioso. Non respiri per timore che scappi, che volti<br />

le spalle a un sussurro; la perdita di ciò che potrebbe rivelarsi<br />

un sogno, un’illusione. Già nota. Sei tu, amico, amica, sorella,<br />

amore che attendevo: tra i solchi <strong>del</strong>la mia solitudine, tra le strade<br />

<strong>del</strong>la mia paura buia, secca, senz’aria. E come potrei lasciarti<br />

andare? Sei tu, capace di me, come vaso, come mano aperta; sei tu,<br />

scrigno sigillato che lascia scorrere i suoi segreti sulle orecchie <strong>del</strong> mio<br />

cuore attento. <strong>La</strong> tenerezza si schiude, senza timore <strong>del</strong>la debolezza che<br />

sempre ogni incontro svela e chiede.<br />

<br />

azione. Forse chi lo sperimenterà<br />

fin da domani rischia di<br />

vincere già il secondo turno.<br />

Basta aprire le finestre e ci<br />

accorgiamo che rischiamo di<br />

stare fermi, mentre intorno a<br />

noi molti camminano con passo<br />

svelto e altri, addirittura, si<br />

sono messi a correre. Restare<br />

indietro non giova a nessuno<br />

e, dunque, qualcosa bisogna<br />

fare, presto. Cacciati dalla<br />

porta i programmi e la realtà<br />

concreta dei fatti rientrano<br />

dalla finestra. È su questo, sul<br />

concreto <strong>del</strong>l’amministrare<br />

e <strong>del</strong> buon governare che ci<br />

dobbiamo misurare, senza sconti<br />

per nessuno. E su questo, e non<br />

su altro, c’è da scommetterci,<br />

si giocherà anche la prossima<br />

campagna elettorale politica. Chi<br />

la vuol vincere si sintonizzi con gli<br />

italiani e lavori su questo registro,<br />

da subito.


ualche anno fa, prima<br />

che la crisi si abbattesse<br />

con violenza anche su<br />

<strong>Brescia</strong>, terra da sempre<br />

vocata all’industria, si<br />

aprì un dibattito sulla possibilità di fare<br />

<strong>del</strong> turismo (in tutte le sue dimensioni)<br />

una “pista” alternativa. Erano<br />

anni in cui si discuteva sulla possibilità<br />

che <strong>Brescia</strong> potesse investire sulla<br />

riconversione di un sistema (appunto<br />

quello industriale) che prima o poi<br />

si sarebbe scontrato con esiti incerti<br />

contro quelli dei Paesi emergenti. Perché,<br />

era la domanda ricorrente, non<br />

pensare seriamente al turismo come<br />

voce importante <strong>del</strong>l’economia bresciana.<br />

Certo erano ancora lontane le<br />

ombre cupe di quella crisi che avrebbe<br />

costretto anche <strong>Brescia</strong> in ginocchio,<br />

ma erano anche gli anni in cui<br />

molti andavano ancora in ordine sparso.<br />

Non c’era, nonostante i ripetuti<br />

appelli di Maurizio Banzola all’epoca<br />

direttore <strong>del</strong>l’Apt ad una sinergia, alla<br />

scelta di fare sistema tra tutti i soggetti<br />

<strong>del</strong>la filiera turistica bresciana,<br />

la volontà di trasformare il turismo in<br />

uno dei capitoli importanti <strong>del</strong>l’economia<br />

bresciana. Col tempo la scelta<br />

è comunque maturata e il <strong>Brescia</strong>no,<br />

con le sue mille proposte, ha investito<br />

sul turismo. Un impegno che non<br />

è venuto meno, nonostante le difficoltà<br />

evidenti, nemmeno con la crisi<br />

degli ultimi anni. Anzi, se possibile, la<br />

stagione di recessione ha sviluppato<br />

l’ingegno e l’inventiva degli operatori<br />

bresciani <strong>del</strong> turismo. <strong>Brescia</strong> oggi<br />

(ma lo era già in passato) è una <strong>del</strong>le<br />

prime provincie turistiche d’Italia, ha<br />

preso consapevolezza di questo primato<br />

e ha messo a punto strategie di<br />

comunicazione e di valorizzazione dei<br />

suoi tesori comuni andando a cercare<br />

nei mercati stranieri quei flussi turistici<br />

che non sempre il Belpaese riesce<br />

a garantire. Oggi il <strong>Brescia</strong>no è un<br />

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marchio riconosciuto e apprezzato da<br />

tanti turistiche che sanno che dietro<br />

a questa definizione c’è una ricchezze<br />

di proposte con pochi pari. <strong>La</strong>ghi (nella<br />

foto il Sebino visto dal Guglielmo),<br />

montagne, cultura, enogastronomia e<br />

molto altro ancora sono il “pacchetto<br />

di mischia” che <strong>Brescia</strong> schiera in<br />

fiere e manifestazioni nazionali e internazionali<br />

dedicate al turismo. I risultati,<br />

compatibilmente anche con la<br />

crisi, non sono mancati, così come gli<br />

sforzi messi in campo per conseguirli.<br />

In queste settimane gli attori di questa<br />

filiera (istituzioni, enti e privati)<br />

sono al lavoro per affilare le armi<br />

per la stagione turistica virtualmente<br />

aperta con il week end pasquale. C’è<br />

molta attesa, anche perché le premesse<br />

lasciano ben sperare. <strong>La</strong> gente è<br />

tornata a muoversi; magari spende<br />

con più parsimonia anche se (e tante<br />

strutture presenti sul territorio lo<br />

confermano) sono sempre di più i<br />

turisti che, dai laghi alle montagne,<br />

dalla Franciacorta alla città, vanno<br />

cercando la qualità. Le difficoltà e le<br />

sfide, come ricordano in queste pagine<br />

l’assessore provinciale al turismo<br />

Silvia Razzi, l’amminstratore <strong>del</strong>egato<br />

di <strong>Brescia</strong>tourism Alessio Merigo,<br />

Stefano Boni di Asshotel e un albergatore<br />

<strong>del</strong>l’alta Valle Camonica, non<br />

mancano. Ma c’è anche una grande<br />

voglia di fare bene: già una buona base<br />

da cui partire per una estate tutta<br />

bresciana.<br />

<br />

<br />

Forse non sono in molti a saperlo,<br />

ma quella bresciana è una <strong>del</strong>le<br />

più importanti provincie italiane<br />

per flussi turistici. Da anni <strong>Brescia</strong><br />

“abita” nelle zone alte di questa<br />

classifica in compagnia di altre<br />

terre vocate al turismo. Il merito<br />

è di una offerta a tutto tondo. Nel<br />

<strong>Brescia</strong>no manca praticamente<br />

soltanto il mare, anche se i laghi e<br />

i parchi acquatici che sono andati<br />

spuntando un po’ ovunque dalla<br />

Valle Camonica alla Bassa e da<br />

est a ovest hanno in parte posto<br />

rimedio a questa mancanza di<br />

madre natura. <strong>Brescia</strong> è dunque<br />

terra di turismo anche se la<br />

sua attenzione alla dimensione<br />

industriale non ha mai pienamente<br />

permesso di valorizzare questo<br />

aspetto. Eppure dall’Adamello alla<br />

pianura convivono diverse forme<br />

di turismo: da quello legato alla<br />

natura, montagna e laghi su tutti, a<br />

quello culturale (i parchi preistorici<br />

camuni e le grandi mostre <strong>del</strong>la<br />

città) senza dimenticare i percorsi<br />

<strong>del</strong> gusto.


Sono 212 gli esercizi commerciali<br />

bresciani che da qualche giorno<br />

possono fregiarsi <strong>del</strong> marchio di<br />

qualità “Ospitalità italiana”. Si tratta<br />

di 60 alberghi, 99 ristoranti e 153<br />

agriturismi sparsi nel <strong>Brescia</strong>no.<br />

Si tratta di un biglietto da visita<br />

di tutto rispetto a pochi giorni<br />

dall’avvio ufficiale <strong>del</strong>la stagione<br />

turistica estiva. Il riconoscimento è<br />

stato istituito nel 1997 dall’Istituto<br />

nazionale di ricerche turistiche<br />

in collaborazione con le diverse<br />

Camere di commercio. Si tratta<br />

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di un riconoscimento che viene<br />

assegnato di anno in anno e che<br />

può essere rinnovato. Il premio<br />

viene attribuito a quelle strutture<br />

che garantiscono un’offerta di<br />

eccellenza rispetto ad alcuni precisi<br />

parametri. Il riconoscimento è stato<br />

consegnato nei giorni scorsi alle 212<br />

realtà bresciane nel corso di una<br />

cerimonia tenuta nell’auditorium<br />

<strong>del</strong>la Camera di commercio di<br />

<strong>Brescia</strong>. A consegnare l’ambito<br />

riconoscimento il presidente Franco<br />

Bettoni, il segretario generale<br />

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Massimo Ziletti e il dirigente<br />

<strong>del</strong>l’Isnart Pietro Zagara. Aprendo la<br />

cerimonia il presidente Bettoni ha<br />

ricordato il grande sforzo compiuto<br />

negli anni dagli operatori bresciani<br />

per andare in contro alle esigenze<br />

di una clientela sempre più attenta<br />

alla qualità. “Sempre di più – ha<br />

affermato Bettoni – i clienti cercano<br />

chi sa soddisfare le loro attese”.<br />

<strong>La</strong> procedura per l’assegnazione<br />

<strong>del</strong> riconoscimento “Ospitalità<br />

italiana” parte con una sorta di<br />

autosegnalazione. Spetta agli<br />

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esercizi interessati partecipare a un<br />

apposito bando messo a punto dalla<br />

Camera di commercio, aderendo a<br />

un disciplinare e compilando quella<br />

che in termine tecnico viene definita<br />

una check list. Operatori <strong>del</strong>la<br />

Camera di commercio provvedono<br />

poi a verificare che quanto<br />

dichiarato corrisponda al servizio<br />

offerto nella prospettiva di abituare<br />

gli operatori bresciani, molti<br />

dei quali presenti in aree ad alta<br />

vocazione turistica, a un confronto<br />

costante con la qualità.


l primo atto <strong>del</strong>la tornata elettorale<br />

amministrativa è stato<br />

archiviato con non poche sorprese.<br />

Molte sono state analizzate<br />

nei giorni che hanno fatto<br />

seguito al voto <strong>del</strong> 15 e 16 maggio<br />

scorsi. Nonostante i tentativi di far<br />

passare come un incidente di percorso<br />

la battuta d’arresto conosciuta<br />

dal sindaco Letizia Moratti a Milano,<br />

è parso evidente a tutti (primo cittadino<br />

uscente in testa, ndr.) che la scelta<br />

di buttare sul tavolo ambrosiano temi<br />

di politica nazionale non ha pagato.<br />

Suonano tardivi gli inviti espressi (a<br />

verdetto <strong>del</strong>le urne ormai consolidato)<br />

dalla stessa Moratti e da tanti altri<br />

esponenti <strong>del</strong> centro destra nazionale<br />

di utilizzare i giorni che mancano<br />

al ballottaggio <strong>del</strong> 29 e 30 maggio per<br />

parlare di temi e di questioni milanesi.<br />

Appelli che, probabilmente, hanno<br />

un suono sgraziato anche i milanesi<br />

(ma anche per gli elettori di tante altre<br />

città in cui la partita amministrativa<br />

è ancora aperta) che forse avrebbero<br />

preferito sentire parlare di proposte,<br />

programmi e progetti per la loro città<br />

sin dai mesi scorsi. È infatti evidente,<br />

e il dato emerge anche da tante altre<br />

città grandi e piccole andate al voto,<br />

che la gente quando si tratta di tornate<br />

amministrative non è più disposta<br />

(se non in minima parte) a esprimere<br />

un voto per mera appartenenza<br />

politica. Certo, c’è ancora chi vota “a<br />

prescindere” per una bandiera, ma<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

questa tornata elettorale ha confermato<br />

(anche nei 29 Comuni bresciani<br />

andati al voto di cui si parla in altra<br />

parte <strong>del</strong> giornale, ndr.) che la gente<br />

esprime un giudizio ponderato. E così,<br />

senza ricorrere ancora una volta al<br />

<br />

caso Milano, ha premiato l’esperienza<br />

Chiamparino a Torino e ha bocciato<br />

senza grandi possibilità di appello il<br />

malgoverno di una città come Napoli.<br />

L’elettore, almeno in questa circostanza,<br />

ha dimostrato di essere più avanti<br />

dei politici. Non si è fatto abbindolare,<br />

si è espresso su scelte amministrative<br />

e sulle persone chiamate a portarle<br />

avanti. Nessuna forza politica può<br />

da questo punto di vista cantare vittoria,<br />

perché se è vero che oggi queste<br />

considerazioni valgono un po’ di più<br />

per Berlusconi & co., non si deve dimenticare<br />

che, proprio a Milano, quel<br />

Pisapia premiato dal voto <strong>del</strong> 15 e 16<br />

<br />

<br />

Si sta preparando a partire alla volta<br />

<strong>del</strong> Burundi, dopo averlo sostenuto<br />

per anni da <strong>Brescia</strong>. Giovanni Savelli<br />

guarda con attesa al prossimo giugno<br />

quando raggiungerà la scuola pedagogica<br />

che le Suore maestre di Santa<br />

Dorotea a Rukago, cittadina <strong>del</strong> Paese<br />

africano. Il legame tra Savelli e le<br />

religiose ha radici lontane. Cresciuto<br />

in via Battaglie a <strong>Brescia</strong> ha sempre<br />

frequentato l’istituto che le religiose<br />

hanno in via Marsala. Un legame im-<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> Convenzione Onu sui diritti <strong>del</strong>le<br />

persone con disabilità ha fatto 100.<br />

Lo scorso 10 maggio, con la ratifica<br />

<strong>del</strong>la Colombia, sono diventate<br />

infatti proprio 100 le nazioni che<br />

hanno ratificato il primo trattato sui<br />

diritti umani <strong>del</strong> nuovo millennio.<br />

I dati aggiornati riguardanti la<br />

Convenzione parlano dunque<br />

di 148 Stati che hanno firmato il<br />

testo <strong>del</strong>la Convenzione (100 dei<br />

quali, appunto, hanno proceduto<br />

con la ratifica) e di 90 nazioni<br />

che hanno firmato il Protocollo<br />

portante che è andato rinsaldandosi<br />

anche con le opere missionarie <strong>del</strong>le<br />

Suore maestre di Santa Dorotea in<br />

Burundi. Nel Paese africano le religiose<br />

sono presenti da oltre 40 anni e<br />

solo la guerra civile le ha costrette a<br />

una pausa. <strong>La</strong> loro è una presenza ormai<br />

segnata dalla tensione educativa.<br />

Rientrate a Rukago dopo 10 anni di<br />

assenza dovuti alla guerra che ha devastato<br />

il Paese, nel 1998 le religiose<br />

hanno creato una scuola pedagogica<br />

opzionale (ratificato da 61 di<br />

queste). <strong>La</strong> Convenzione Onu sui<br />

diritti <strong>del</strong>le persone con disabilità<br />

è il primo trattato sui diritti<br />

umani siglato nel XXI secolo:<br />

aperto alla firma il 30 marzo 2007<br />

e immediatamente siglato da 82<br />

paesi (un record, mai un trattato<br />

era stato firmato il primo giorno<br />

da così tanti Paesi). Obiettivo <strong>del</strong>la<br />

Convenzione è garantire che le<br />

persone con disabilità godano degli<br />

stessi diritti degli altri individui,<br />

e conducano a pieno titolo una<br />

maggio, è uscito dalle primarie <strong>del</strong> Pd<br />

in cui il partito di Bersani, che aveva<br />

puntato senza mezzi termini su un altro<br />

candidato, era stato sconfessato<br />

dalle scelte <strong>del</strong>la base. Situazioni che<br />

le diverse forze politiche dovranno valutare<br />

con attenzione non solo in vista<br />

di ballottaggi ancora tutti da giocare,<br />

ma anche in vista di scelte future. <strong>La</strong><br />

gioia o la <strong>del</strong>usione per una vittoria,<br />

seppure prestigiosa, alle elezioni amministrative<br />

non devono far dimenticare<br />

ai partiti e ai loro leader che il<br />

Paese reale è probabilmente qualcosa<br />

di diverso da quello che percepiscono<br />

dai palchi dei loro comizi.<br />

come risposta ai gravi problemi e ai<br />

bisogni <strong>del</strong>la gioventù locale, obbligata<br />

a spostarsi in altre città per assenza<br />

di strutture per l’istruzione superiore.<br />

Sin dall’inizio l’obiettivo <strong>del</strong>la scuola<br />

è stato favorire la formazione e la<br />

promozione <strong>del</strong>la donna, tradizionalmente<br />

trascurata e occupata nei lavori<br />

dei campi. <strong>La</strong> scarsità di risorse<br />

e le difficoltà di dare loro alloggio sicuro<br />

ha però limitato nei primi anni<br />

la presenza <strong>del</strong>le ragazze nella scuola.<br />

vita da cittadini, essendo messi<br />

in grado di dare un contributo<br />

significativo alla società sulla base<br />

<strong>del</strong>la garanzia <strong>del</strong>le medesime<br />

opportunità. <strong>La</strong> Convenzione<br />

rivendica i diritti alla non<br />

discriminazione e all’uguaglianza<br />

di fronte alla legge, alla libertà<br />

e alla difesa <strong>del</strong>l’individuo,<br />

all’accessibilità, alla mobilità<br />

personale, all’indipendenza, alla<br />

salute, al lavoro e all’istruzione, alla<br />

partecipazione alla vita politica e<br />

culturale.<br />

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Una difficoltà che ha spinto le Suore<br />

maestre di Santa Dorotea alla scelta<br />

di costuire una scuola vera e propria.<br />

A <strong>Brescia</strong> è nato così un gruppo di lavoro<br />

che si è impegnato per aiutare<br />

le religiose. Anche Giovanni Savelli è<br />

parte di questo gruppo. Un impegno,<br />

il suo, che si è intensificato dopo la<br />

morte <strong>del</strong>le moglie e che tra qualche<br />

settimana lo porterà a Rukago per un<br />

impegno diretto in quella scuola che<br />

sinora ha aiutato a distanza.


i parla molto, a volte forse<br />

anche a sproposito, degli<br />

immigrati arrivati a <strong>La</strong>mpedusa<br />

dal Nord Africa e<br />

<strong>del</strong>la loro distribuzione su<br />

tutto il territorio nazionale. Si discute<br />

di numeri e spazi in cui ospitarli,<br />

si registrano reazioni polemiche di<br />

chi, a parole, è favorevole a una equa<br />

distribuzione sul territorio di queste<br />

presenze ma arriccia il naso quando<br />

si tratta di passare ai fatti.<br />

Polemiche e prese di posizione che dimenticano<br />

o non tengono nella giusta<br />

considerazione che dietro al generico<br />

termine di immigrati si nascondono<br />

volti e storie che non spesso si discostano<br />

da quelli dipinti da “certe letterature”.<br />

Se una banale (e strumentale)<br />

forma di generalizzazione vorrebbe<br />

far passare ogni immigrato per un<br />

soggetto potenzialmente pericoloso,<br />

l’incontro con le singole storie confuta<br />

in poche battute queste teorie.<br />

Lo conferma don Danilo Vezzoli, responsabile<br />

<strong>del</strong>la Caritas di Valle Camonica<br />

che in queste settimane ha<br />

accolto i primi profughi distribuiti sul<br />

territorio nazionale grazie alla disponibilitrà<br />

<strong>del</strong>la rete Caritas dopo il loro<br />

sbarco a <strong>La</strong>mpedusa. “Attualmente –<br />

afferma don Vezzoli – diamo ospitalità<br />

a 30 persone sulla scorta di accordi<br />

nazionali”. 30 persone che sono giunte<br />

in Valle dopo un primo gruppo di<br />

cinque ospiti tunisini che nel giro di<br />

pochi giorni hanno trovato ospitalità<br />

presso parenti. “Alcuni – ricorda ancora<br />

il sacerdote – hanno cercato di<br />

passare in Francia ma, come raccontato<br />

anche dai mass media, sono stati<br />

<br />

<br />

Il problema <strong>del</strong>l’accoglimento dei<br />

profughi è stato affrontato con un<br />

accordo nazionale che prevede<br />

l’assunzione di responsabilità<br />

da parte di tutte le istituzioni<br />

nazionali.<br />

Il tema ha suscitato l’interesse di<br />

Anci Lombardia che ha chiesto un<br />

coordinamento e una condivisione<br />

<strong>del</strong>le iniziative necessarie a gestire<br />

l’emergenza. I responsabili di<br />

Anci Lombardia hanno incontrato<br />

il prefetto di Milano Franco<br />

Gabrielli e Roberto Giarola <strong>del</strong><br />

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<br />

respinti alla frontiera di Ventimiglia”.<br />

Gli ospiti attuali sono tutti giovani, di<br />

un’età compresa tra i 18 e i 30 anni.<br />

“Sono stati costretti a fuggire dalla<br />

Libia, dalle minacce <strong>del</strong>l’esercito di<br />

Gheddafi che li voleva costringere a<br />

prendere le armi contro gli insorti”.<br />

Dinanzi a questa prospettiva, questi<br />

giovani che avevano scelto la Libia<br />

perché poteva garantire un lavoro e<br />

un guadagno sicuro, hanno optato per<br />

la più difficile <strong>del</strong>le vie d’uscita: quella<br />

Dipartimento Protezione Civile<br />

per l’istituzione di un tavolo<br />

regionale di coordinamento.<br />

Questo prevede la partecipazione<br />

di diversi soggetti Istituzionali:<br />

Regione Lombardia, Anci<br />

Lombardia, Prefettura di Milano,<br />

Dipartimento di Protezione<br />

civile, Upl e Federalberghi. Anci<br />

Lombardia, ritenendo che l’arrivo<br />

di immigrati sia un tema che<br />

interessa anche i singoli territori<br />

provinciali ha chiesto anche<br />

l’istituzione e la calendarizzazione<br />

di affrontare il Mediterraneo a bordo<br />

di uno dei tanti barconi che sono arrivati<br />

sino alle spiagge di <strong>La</strong>mpedusa.<br />

“Nei loro racconti – sono ancora parole<br />

di don Danilo Vezzoli – c’è la tragedia<br />

di amici, fratelli e parenti che non<br />

sono sopravvisuti alla traversata <strong>del</strong><br />

mare”. A Darfo sono stati accolti da<br />

operatori e volontari che cercano di<br />

trasmettere un po’ di quel calore che<br />

manca loro per la lontananza da casa.<br />

<strong>La</strong> disponibilità <strong>del</strong>la gente di Darfo e<br />

l’impegno generale <strong>del</strong>la Caritas suppliscono<br />

in parte a una certa disorganizzazione<br />

che ha caratterizzato il<br />

loro arrivo. “Ufficialmente – afferma<br />

al proposito don Vezzoli – non ci è<br />

stato detto per quanto tempo i nostri<br />

ospiti si tratterranno presso la nostra<br />

struttura e nulla sappiamo su come<br />

organizzare anche le loro giornate”.<br />

Per ora i profughi restano nel centro<br />

di accoglienza <strong>del</strong>la Caritas; nel corso<br />

<strong>del</strong>la giornata vengono loro proposti<br />

piccoli momenti di alfabetizzazione.<br />

“Sarebbe bello – afferma don Danilo<br />

– se prima o poi potessero incontrare<br />

il territorio e trovare magari anche<br />

piccole occasioni di lavoro”. Questa<br />

situazione incide molto anche sulla<br />

loro capacità di guardare al futuro. “I<br />

ragazzi ospiti <strong>del</strong>la nostra casa non<br />

hanno grandi speranze – afferma il responsabile<br />

<strong>del</strong>la Caritas –. Ambiscono<br />

a ottenere un permesso di soggiorno<br />

ma non sanno esattamente per cosa”.<br />

Anche se non lo danno a vedere, sostiene<br />

il sacerdote, hanno bisogno di<br />

tempo per riflettere su ciò che hanno<br />

dovuto patire per guardare con un minimo<br />

di serenità al futuro.<br />

di alcuni tavoli provinciali. Gli<br />

obiettivi principali sono, pertanto,<br />

la prima collocazione degli<br />

imminenti arrivi e, soprattutto,<br />

l’identificazione e la pianificazione<br />

<strong>del</strong>le attività per l’utilizzo <strong>del</strong>le<br />

strutture di ospitalità, ovviamente<br />

con le modalità organizzative più<br />

vicine alle possibilità concrete dei<br />

territori.<br />

Anche <strong>Brescia</strong> è stata coinvolta<br />

negli incontri dei tavoli, che hanno<br />

preso il via da Milano nei giorni<br />

scorsi. <strong>La</strong> Lombardia, <strong>Brescia</strong><br />

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compresa, dovrà comunque farsi<br />

carico di una percentuale di circa<br />

il 18% dei 50mila stranieri che<br />

dovrebbero arrivare in Italia. Il<br />

criterio di ripartizione adottato<br />

è fondato esclusivamente sulla<br />

popolazione residente.<br />

In questa prima fase anche la<br />

Cabina di regia regionale ha<br />

previsto una distribuzione sui<br />

territori provinciali in base a tale<br />

criterio, anche se non si esclude<br />

che questo possa essere integrato<br />

nel futuro.


Alcuni giorni prima di Pasqua<br />

le agenzie di stampa hanno<br />

diffuso una notizia proveniente<br />

dagli Stati Uniti che riguardava<br />

la crisi economica. Abbiamo<br />

potuto apprendere che c’era un<br />

segnale positivo per il futuro:<br />

le separazioni e i divorzi erano<br />

in aumento, dopo un periodo<br />

di stasi dovuto appunto alle<br />

difficoltà economiche (si sa<br />

che le divisioni costano).<br />

Un vero e proprio segno dei<br />

tempi a proposito <strong>del</strong>la cultura<br />

corrente, e dei comportamenti<br />

conseguenti, a proposito di<br />

relazioni matrimoniali. Non<br />

ho indagato se in Italia si è<br />

potuto accertare qualcosa <strong>del</strong><br />

genere, anche perché bastano<br />

i dati correnti a fotografare<br />

la situazione. Le ultime<br />

rilevazioni, di fine 2010, diffuse<br />

dall’Istat dicono che le famiglie<br />

italiane sono sempre più in<br />

crisi: ogni 1000 matrimoni<br />

ci sono 286 separazioni e 178<br />

divorzi. Il che significa che si<br />

verificano quattro rotture ogni<br />

dieci. <strong>La</strong> novità è offerta dalla<br />

crescita <strong>del</strong>le seconde nozze:<br />

negli ultimi dieci anni sono<br />

passate, in percentuale, dal 6,5%<br />

al 13,8%. Ultima annotazione:<br />

<br />

<br />

Il card. Gianfranco Ravasi ha<br />

detto recentemente: “Se vogliamo<br />

trasmettere meglio lo stesso<br />

linguaggio <strong>del</strong>la fede, dobbiamo<br />

conoscere le nuove grammatiche<br />

<strong>del</strong>la comunicazione”<br />

I giovani <strong>del</strong> Movimento dei<br />

focolari (Giovani per un mondo<br />

unito) invitano la cittadinanza a<br />

una iniziativa, rivolta ai giovani,<br />

ma anche a educatori, genitori,<br />

insegnanti, catechisti, operatori dei<br />

media. Questo il titolo <strong>del</strong>l’incontro:<br />

“E adesso... pubblicità! Istruzioni<br />

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<br />

per l’uso. Percorso interattivo<br />

tra luci e ombre nel linguaggio<br />

mediatico”. L’incontro si svolgerà<br />

sabato 21 maggio ore 15-18 presso<br />

l’Auditorium Capretti <strong>del</strong>l’Istituto<br />

Artigianelli, in via Piamarta, 6 in<br />

Città e sarà introdotto e condotto<br />

da Raffaele Cardarelli, esperto<br />

di comunicazione pubblicitaria.<br />

<strong>La</strong>ureato in Economia e Commercio<br />

alla Bocconi, ha lavorato per 25<br />

anni nel Marketing di Unilever,<br />

dove ha scoperto la passione per la<br />

comunicazione.<br />

<br />

<br />

<br />

Venerdì 20 maggio prende il via<br />

al Villaggio Badia il secondo<br />

percorso (il primo si sta svolgendo<br />

al Villaggio Sereno) sul tema <strong>del</strong>la<br />

preadolescenza e <strong>del</strong>l’adolescenza,<br />

che si rivolge ai genitori e a tutte le<br />

figure che hanno compiti educativi<br />

nei confronti di soggetti in questa<br />

fascia di età. L’iniziativa è promossa<br />

dall’associazione ‘Comunità e<br />

scuola’ in collaborazione con la<br />

parrocchia S. Maria <strong>del</strong> Rosario,<br />

grazie al qualificato supporto e<br />

contributo <strong>del</strong>la Fondazione Asm. Il<br />

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le separazioni al Nord sono<br />

il doppio <strong>del</strong> Sud. Anche per<br />

questo i gatti hanno invaso gli<br />

appartamenti (sono circa otto<br />

milioni) e sono stati proclamati<br />

“migliori amici dei single”.<br />

L’Aidaa (Associazione italiana<br />

difesa animali e ambiente) con<br />

il suo rituale sondaggio, ha<br />

trovato conferma di un crescente<br />

feeling negli ultimi tre anni. Il<br />

35% dei single (molte donne) ha<br />

scelto la compagnia di un micio.<br />

Ci sono donne, come hanno<br />

proclamato su Facebook, che<br />

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pensano sia “meglio avere un<br />

gatto in casa che un fidanzato<br />

alla porta”.<br />

Su questa strada si può andare<br />

lontano. Come ha fatto la<br />

trentenne Chen Wei-yih, di<br />

Taiwan, che, stanca di sentirsi<br />

chiedere: “Ce l’hai il fidanzato (o<br />

la fidanzata)? Quando ne trovi<br />

uno? Quand’è che ti sposi?”, ha<br />

deciso di prendere una decisione<br />

decisamente stravagante. Ha<br />

sposato sé stessa. Una cerimonia<br />

in piena regola, con una spesa<br />

superiore ai 5000 dollari, con<br />

una trentina di invitati, abito<br />

da sposa, pranzo di nozze e<br />

qualche regalo. <strong>La</strong> ragazza è<br />

anche andata in viaggio di<br />

nozze, rigorosamente da sola.<br />

“Non sono contro il matrimonio<br />

– ha spiegato Chen – però non<br />

voglio che mi vengano imposti<br />

dei mo<strong>del</strong>li di comportamento<br />

solo perché sono tradizionali”.<br />

Un suo connazionale, Liu<br />

Ye, <strong>del</strong>la città di Zhuhai, l’ha<br />

imitata. Infatti anche Ye<br />

ha sposato sé stesso, in una<br />

cerimonia con oltre 100 invitati,<br />

corso prevede di lavorare in modo<br />

attivo e coinvolgente, riflettendo<br />

sul genitore, sull’adolescente, sul<br />

mondo da lui vissuto (il gruppo,<br />

la scuola, i nuovi media come<br />

Facebook, la musica, lo sport).<br />

Interverranno Gianni Nicolì, Gladys<br />

Alifraco, Igor Penna. Gli incontri<br />

si terranno dalle 20.45 alle 22.30<br />

nell’Oratorio <strong>del</strong> Villaggio Badia (via<br />

Prima, 81). Gli incontri sono aperti<br />

a tutti e gratuiti. Info: Comunità<br />

e scuola 030/46781 segreteria@<br />

comunitaescuola.it<br />

celebrata tra lui e una sagoma in<br />

cartone che lo ritraeva in vestito<br />

da sposa (rosso). Ye ha ammesso<br />

di essere “un po’ narcisita”, e ha<br />

spiegato di avere voluto sposarsi<br />

“per tornare a essere un intero”<br />

anziché una metà.<br />

Invece un uomo, Okeke Ikechuku,<br />

di <strong>La</strong>gos (Nigeria) ha deciso di<br />

convolare idealmente a nozze<br />

con il proprio cuscino perché<br />

non riesciva a trovare una<br />

donna disposta a sposarlo.<br />

L’uomo sentiva il bisogno<br />

di condividere il letto con<br />

qualcuno che lo amasse, ma<br />

la balbuzie da cui è affetto lo<br />

metteva fortemente in difficoltà<br />

con le ragazze, che spesso lo<br />

deridevano. “Dormiamo assieme<br />

da 10 anni e ci siamo trovati<br />

sempre bene assieme”, ha detto<br />

e vuole passare il resto <strong>del</strong>la<br />

vita con lui. Tanto più che, ha<br />

sottolineato Ikechuku, mantenere<br />

il cuscino costa molto molto<br />

meno che mantenere una moglie.<br />

Dopo tre falli non si fischia un<br />

rigore. E tre indizi non fanno<br />

una prova.<br />

Ma se mettiamo insieme questi<br />

esempi stravaganti con tutto il<br />

resto, c’è di che riflettere. E ne<br />

avanza.


desso tocca a loro. <strong>La</strong><br />

parola ai 29 sindaci bresciani<br />

neoeletti nella<br />

tornata amministrativa<br />

<strong>del</strong> 15 e <strong>del</strong> 16 maggio.<br />

Il dato elettorale bresciano non è privo<br />

di sorprese e riflette in parte anche<br />

l’andamento nazionale. In generale<br />

hanno pesato, e non poco, la politica<br />

nazionale e le schermaglie e i distinguo<br />

fra Pdl e Lega, che hanno dato il<br />

via libera ai successi <strong>del</strong>le coalizioni<br />

di centrosinistra. Paradigmatico il caso<br />

di Nave dove la vittoria è andata in<br />

scioltezza a Tiziano Bertoli (48,67%)<br />

<strong>del</strong>l’area di centrosinistra che ha avuto<br />

la meglio su Marco Bassolini <strong>del</strong>la<br />

Lega (27,11%) e su Cesare Frati<br />

(Pdl, Udc, civica), terzo con il 24,21%<br />

di consensi. Nella valle <strong>del</strong> Garza la<br />

poltrona di primo cittadino ritorna al<br />

centrosinistra dopo la parentesi, ricca<br />

di contrasti all’interno <strong>del</strong>la maggioranza,<br />

di Giuseppe Corsini. Dopo<br />

Nave un altro ribaltone importante è<br />

senza dubbio quello andato in scena<br />

dopo 10 anni a Ospitaletto: “Insieme<br />

per Ospitaletto” con Giovanni Battista<br />

Sarnico (46,27%) ha avuto la meglio<br />

su Angiola Giudici (44,57%), attuale<br />

assessore ai servizi sociali <strong>del</strong>la giunta<br />

di centrodestra guidata da Giorgio<br />

Pran<strong>del</strong>li: gli altri due candidati Giulio<br />

Incontro (riconducibile al movimento<br />

Fli) ed Enrico Salvinelli (Forza<br />

Nuova) sono risultati numericamente<br />

decisivi (oltre la desiderio di cambia-<br />

<br />

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mento) nella contesa tra Sarnico e la<br />

Giudici. Anche Azzano Mella, che ha<br />

conquistato le pagine di cronaca per<br />

la vicenda <strong>del</strong> polo logistico, cambia<br />

casacca con Silvano Baronchelli che<br />

ha distanziato Umberto Ferrari (Pdl,<br />

<br />

<br />

Il vice prende il posto <strong>del</strong> sindaco. Così<br />

il 41enne Alessandro Seghezzi (nella<br />

foto), manager d’azienda e da un decennio<br />

attivamente impegnato nelle<br />

attività amministrative <strong>del</strong> paese, si è<br />

conquistato a pieno titolo (1244 voti<br />

su 3877 votanti) la poltrona di primo<br />

cittadino a Pontoglio, proponendosi<br />

con la lista “Pontoglio per le Libertà”<br />

in cui da cinque anni ha ricoperto il<br />

ruolo di braccio destro <strong>del</strong>l’ex sindaco<br />

Carlo Portaluri. Motivato dalla<br />

<br />

<br />

In questa tornata elettorale sono<br />

stati significativi anche alcuni dati. Il<br />

primo è che la Valle Camonica con<br />

i suoi nove Comuni ha vinto la sfida<br />

<strong>del</strong>la partecipazione con percentuali<br />

sopra l’80% di persone che hanno<br />

scelto di recarsi alle urne: a Ono<br />

San Pietro l’87,89% degli aventi<br />

diritti al voto è andato ai seggi.<br />

Anche a Bienno è stato un successo<br />

di partecipazione (83,18%) con il<br />

centrodestra, guidato da Massimo<br />

Maugeri, che ha strappato il sindaco<br />

al centrosinistra. Anche Collio in<br />

Udc e civica) e Massimiliano Schiavini<br />

(Lega Nord). A Castel Mella ha<br />

influito non poco lo scandalo <strong>del</strong>le<br />

tangenti che hanno coinvolto l’amministrazione<br />

Aliprandi: così Ettore<br />

Aliprandi (Pdl e Lega) consegna le<br />

chiavi <strong>del</strong> paese a Marco Franzini, 1°<br />

con il 50,87% dei consensi. Cambio<br />

di maggioranza a Bagnolo Mella dove<br />

Cristina Almici (Pdl e Lega) succede<br />

con il 49,20% a Giuseppe Panzini.<br />

A Collebeato si conferma la maggioranza:<br />

Antonio Trebeschi (area<br />

centrosinistra) ha avuto la meglio su<br />

Francesco Fontana. Fra i sindaci che<br />

non hanno “meritato” la riconferma<br />

<br />

ferrea convinzione che per procedere<br />

occorrano “continuità, ma anche<br />

rinnovamento, così come esperienza,<br />

maturità e innovazione” Seghezzi<br />

è riuscito nell’ardua impresa di farsi<br />

largo in una durissima sfida a cinque e<br />

che pareva presagire pochi margini in<br />

caso di vittoria. Seconda, con ben 347<br />

preferenze in meno, la nuova formazione<br />

<strong>del</strong>la Lega Nord guidata da Pier<br />

Luigi Piantoni, che ha preferito correre<br />

da sola, sostenuta dall’ex assessore<br />

Valtrompia ha dato una prova di<br />

democrazia con una percentuale<br />

<strong>del</strong>l’84,98%. Fra le curiosità, a<br />

Barghe Cesare Oriano, unico<br />

candidato, è stato riconfermato:<br />

438 voti all’attivo, 136 bianche e 18<br />

nulle. Molto probabilmente invece<br />

a Corte Franca si andrà alla conta<br />

in tribunale: Giuseppe Foresti<br />

(Prima di tutto Corte Franca) ha<br />

vinto di un solo voto sull’attuale<br />

sindaco Giuseppe Fogazzi (Fogazzi<br />

Sindaco); saranno verificati le 22<br />

bianche e le 74 nulle <strong>del</strong> Comune<br />

ci sono Francesco Piccinelli a Isorella<br />

e Giuseppe Turrina a Polpenazze.<br />

A Isorella si è imposta Chiara Pavesi<br />

(Pdl e Lega), che ha superato con il<br />

39.39% dei voti Piccinelli (Lista civica,<br />

onestà, democrazia e chiarezza), secondo<br />

con il 31,50%, e Renato Zaltieri,<br />

terzo con una civica lontana dai partiti<br />

al 29,09%. Nell’entroterra gardesano<br />

successo per Andrea Dal Prete (Pdl e<br />

Lega) con il 52,48% davanti alle due civiche<br />

capeggiate da Giorgio Frassine<br />

(Comunità viva) e da Giuseppe Turrina<br />

(Liberati e moderati). Fra i confermati,<br />

a Soiano il sindaco Paolo Festa<br />

prolunga per altri cinque anni.<br />

Matteo Gozzini, nell’idea di operare<br />

“senza condizionamenti o compromessi”.<br />

Ko anche per le civiche: quella<br />

di centrosinistra “Per Pontoglio” che<br />

candidava Augusto Picenni (825 voti);<br />

“Lega per Pontoglio”, ripresentatasi<br />

per la seconda volta sotto la guida<br />

<strong>del</strong>l’ingegner Antonio Raccagni (566)<br />

e la neo battezzata “Insieme per la Comunità”<br />

(246) capeggiata dal fondatore<br />

e attuale capogruppo degli Alpini,<br />

Pierluigi Pasinelli.<br />

<br />

<br />

<br />

franciacortino. Anche a Poncarale<br />

vittoria sul filo di lana (27 voti)<br />

per Giuseppe Migliorati (Vivi<br />

Poncarale). Le urne hanno dato<br />

un altro responso ovvero sono<br />

sei le nuove donne sindaco <strong>del</strong>la<br />

provincia: Cristina Almici (Bganolo<br />

Mella), Mirella Zanini (Collio);<br />

Nadia Pedersoli (Flero), Chiara<br />

Pavesi (Isorella), Lorella <strong>La</strong>vo<br />

(Moniga) ed Elena Broggi (Ono San<br />

Pietro). <strong>La</strong> Broggi ha vinto la sfida<br />

tutta al femminile contro Federica<br />

Vaira.


Pd a palazzo Broletto,<br />

ai così distanti. Da una<br />

parte il presidente Daniele<br />

Molgora, dall’altro<br />

il capogruppo <strong>del</strong><br />

Diego Peli. Al termine di una lunga discussione<br />

il consiglio provinciale ha<br />

approvato il bilancio, ma il giudizio<br />

<strong>del</strong>la maggioranza e <strong>del</strong>l’opposizione<br />

è agli antipodi.<br />

Com’è strutturato il bilancio?<br />

Molgora: Questo è un bilancio reale<br />

e molto concreto. Il primo elemento<br />

importante è che abbiamo fatto fronte<br />

agli ulteriori tagli <strong>del</strong>la Regione e<br />

<strong>del</strong>lo Stato. Per sostenere gli studenti<br />

siamo l’unica provincia <strong>del</strong>la Lombardia<br />

che non ha aumentato il costo dei<br />

biglietti dei trasporti, perché in questo<br />

anno e mezzo abbiamo ridotto le spese<br />

di funzionamento <strong>del</strong>la Provincia.<br />

Abbiamo investito circa 8 milioni di<br />

euro fra il 2011 e il 2012 e ci sarà una<br />

riedizione di 5700 voucher (300 euro<br />

per ogni lavoratore che svolge un’attività<br />

per il proprio Comune) oltre a<br />

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<strong>La</strong> collaborazione tra il gruppo<br />

giovani di Unicef, Comune di<br />

<strong>Brescia</strong> e Centri di aggregazione<br />

giovanile si arricchisce di<br />

un’iniziativa: “Giochiamo che…<br />

costruiamo gli aquiloni”, realizzata<br />

con l’ausilio <strong>del</strong>l’Associazione<br />

aquilonisti bresciani.<br />

L’appuntamento gratuito, previsto il<br />

15 maggio, è stato rimandato causa<br />

maltempo a domenica 22 maggio<br />

e si svolgerà al parco Tarello dalle<br />

14 alle 19. Si tratta di un’occasione<br />

per coinvolgere i bambini e le<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

altri interventi nei confronti <strong>del</strong>le famiglie<br />

in difficoltà. Ci saranno anche<br />

interventi per le imprese e opere pubbliche<br />

importanti: a Gardone Riviera<br />

costruiremo un nuovo istituto scolastico;<br />

il rifacimento <strong>del</strong> ponte sul Mella<br />

a Concesio e partiamo anche con il<br />

progetto <strong>del</strong>la strada <strong>del</strong>la Valsabbia,<br />

per citarne alcuni. Intorno a questo ci<br />

sono gli obiettivi legati all’aeroporto.<br />

Qual è il parere <strong>del</strong>l’opposizione?<br />

Peli: Noi eravamo per un bilancio alternativo.<br />

Non raggiunge nessuno dei<br />

quattro obiettivi prefissati. Il primo<br />

(fondamentale) è la riduzione <strong>del</strong> debito:<br />

non si fa nulla per ridurre il de-<br />

Partendo da un rapporto fondamentale<br />

con il mondo <strong>del</strong>le imprese,<br />

è stata costruita anche a<br />

<strong>Brescia</strong> una filiera positiva. “Lombardia<br />

eccellente” ha assegnato al<br />

gruppo bresciano Foppa il titolo di<br />

Centro di eccellenza e ha sostenuto<br />

la realizzazione di un laboratorio<br />

di modo, di cinque laboratori<br />

multimediali, <strong>del</strong> Cfp Francesco<br />

Lonati e <strong>del</strong> percorso per giovani<br />

imprenditori Machina/Impresa.<br />

Il Cfp è stato elogiato da Gianni<br />

Rossoni, assessore regionale<br />

all’Istruzione, alla formazione e<br />

lavoro: “L’intuizione è quella di<br />

creare un sistema che sa incrociare<br />

le istanze <strong>del</strong> lavoro e che apre<br />

le porte <strong>del</strong>la scuola all’impresa”.<br />

Per il Foppa Group il rapporto con<br />

le aziende è fondamentale nel mo-<br />

famiglie in un pomeriggio creativo<br />

che insegni loro a decorare,<br />

costruire e far volare il loro<br />

aquilone. I laboratori sono realizzati<br />

dai volontari di Younicef e dagli<br />

educatori degli oratori e dei Cag,<br />

che hanno seguito un corso di<br />

formazione tenuto dall’Associazione<br />

aquilonisti bresciani. Obiettivo <strong>del</strong><br />

progetto è offrire un’alternativa<br />

rispetto alla videodipendenza che<br />

oggi colpisce gran parte dei ragazzi,<br />

stimolandoli verso un mo<strong>del</strong>lo<br />

di gioco educativo, di gruppo e<br />

bito di oltre 500 milioni di euro. Sono<br />

state previste nel triennio 35 milioni<br />

di spese coperte con la vendita <strong>del</strong>le<br />

azioni <strong>del</strong>le partecipate: c’è un impegno<br />

di spesa su ipotetiche vendite di<br />

azioni patrimoniali. Il terzo punto è<br />

che non è stato previsto nulla per l’aeroporto<br />

di Montichiari. Il quarto punto<br />

è sulla scaletta <strong>del</strong>le priorità: qui si<br />

può vedere la differente sensibilità fra<br />

centrosinistra e centrodestra. Nella<br />

scaletta <strong>del</strong>le priorità abbiamo messo<br />

la famiglia, gli handicappati, le scuole<br />

e i carcerati. Loro hanno invertito<br />

la scaletta, dicendo che danno i soldi<br />

alla cartellonistica bilingue. Ci sono<br />

alcuni gesti che per loro sono importanti,<br />

ma per noi non valgono nulla:<br />

questa è un’amministrazione senza<br />

anima. Cercano di soddisfare eventuali<br />

piccoli interventi utilizzando<br />

l’aumento <strong>del</strong>le Ipt (la tassa di trascrizione).<br />

I cittadini devono sapere che<br />

aumenteranno le tasse <strong>del</strong>la Provincia:<br />

questi soldi verranno gestiti per<br />

le operazione come la cartellonistica.<br />

<br />

<br />

<br />

do di intendere e di promuovere<br />

la scuola.<br />

L’istruzione tecnica e professionale<br />

oggi non si può più considerare<br />

di serie B (come erroneamente è<br />

stato fatto in passato): 45mila studenti<br />

su 100mila scelgono l’istruzione<br />

tecnica. Con questo si contribuisce<br />

a recuperare anche il valore<br />

educativo <strong>del</strong> lavoro.<br />

Per il percorso post diploma da<br />

questo punto di vista piace sottolineare<br />

la felice scommessa di Machina<br />

Impresa ovvero 24 giovani<br />

che stanno facendo una sorta di<br />

palestra sul campo e sui libri per<br />

diventare imprenditori.<br />

Nei numeri <strong>del</strong> Foppa, presente a<br />

<strong>Brescia</strong> da 26 anni, si contano, fra<br />

le altre cose, 30 laboratori pratici<br />

con oltre 300 postazioni.<br />

formativo. “Costruire un aquilone<br />

è un’attività antitetica rispetto ai<br />

videogiochi – spiega l’assessore<br />

alla Famiglia, alla Persona e ai<br />

Servizi sociali Giorgio Maione<br />

(nella foto) – perché richiede<br />

impegno manuale e creativo, viene<br />

svolta all’aria aperta, e non in<br />

solitudine”. L’iniziativa si inserisce<br />

all’interno <strong>del</strong> più ampio progetto<br />

“Giochiamo che…”, realizzato a<br />

partire da novembre <strong>del</strong>lo scorso<br />

anno, che ha coinvolto ad oggi circa<br />

250 bambini tra gli alunni <strong>del</strong>la<br />

<br />

Si parla <strong>del</strong>l’uscita dalle aziende<br />

partecipate...<br />

Peli: Siamo convinti che le alienazioni<br />

<strong>del</strong>le partecipate (l’Autostrada<br />

Lombarda, la Serenissima, ma anche<br />

la Brebemi) servono per coprire il<br />

buco di bilancio: tutti gli anni devono<br />

essere accantonati 30 milioni di euro<br />

per pagare la rata <strong>del</strong> debito.<br />

Cosa risponde all’opposizione?<br />

Molgora: L’opposizione da una parte<br />

dice che bisogna ridurre il debito,<br />

dall’altra che bisogna fare nuove<br />

<br />

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scuola Santa Maria Bambina e il<br />

Cag <strong>del</strong>la Volta in diverse attività:<br />

dalla marcia dei diritti alla giornata<br />

in fattoria, passando per la visita<br />

ad un museo e un laboratorio di<br />

lettura, fino alla giornata <strong>del</strong> gioco<br />

di ruolo e alla immancabile tombola<br />

coi genitori. L’appuntamento è<br />

aperto alla cittadinanza, come<br />

spiega Steven Gomez, referente di<br />

Younicef <strong>Brescia</strong>, e a ogni bambino<br />

sarà distribuita la merenda e un<br />

gadget. Per informazioni, www.<br />

giochiamoche.it. (a.g.)<br />

opere sul territorio. <strong>La</strong> cessione <strong>del</strong>le<br />

partecipazioni è complessa: bisogna<br />

preparare il terreno per una vendita<br />

giusta, al momento giusto, nelle<br />

quantità giuste e all’interlocutore<br />

giusto. Dobbiamo ridurre il debito<br />

dal punto di vista strutturale (minori<br />

costi rispetto alle entrate), perché se<br />

contiamo soltanto sulle cessioni <strong>del</strong>le<br />

partecipazioni, certo avremmo un<br />

abbattimento <strong>del</strong> debito che però non<br />

saremmo in grado di sostenere se non<br />

mettiamo a posto i conti.


Sabato 28 maggio presso il Museo<br />

Ken Damy di corsetto S. Agata 22<br />

dalle 10 alle 19.30 viene proiettato<br />

il video “Per non dimenticare”.<br />

In serata alle 20.30 la chiesa<br />

di S. Giovanni promuove “Un<br />

concerto per ricordare” con la<br />

direzione <strong>del</strong> maestro Domenico<br />

Trifoglietti grazie all’iniziativa<br />

<strong>del</strong>l’associazione “Genitori Itis<br />

Castelli”; alle 21.15 al Teatro<br />

Grande c’è il concerto in memoria<br />

<strong>del</strong>le vittime di piazza Loggia con<br />

l’orchestra <strong>del</strong> Festival pianistico<br />

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internazionale di <strong>Brescia</strong> e<br />

Bergamo; dirige il maestro Pier<br />

Carlo Orizio, violinista Uto Ughi.<br />

Il 29 maggio alle 9.15, presso<br />

il Centro polivalente di Urago,<br />

c’è la biciclettata con sosta in<br />

piazza Loggia; alle 20.45 al San<br />

Barnaba “Segni, parole, musica”:<br />

lo spettacolo teatrale in ricordo<br />

<strong>del</strong>l’eccidio in Bosnia <strong>del</strong> 29<br />

maggio 1993. Il 30 maggio il teatro<br />

Centro Lucia di Botticino Sera va in<br />

scena alle 21 “Noi saremo la nostra<br />

storia” con Lucia Calzari.<br />

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rescia non dimentica.<br />

<strong>Brescia</strong> vuole fare memoria<br />

<strong>del</strong>la strage di piazza<br />

Loggia, una strage che a<br />

37 anni di distanza non<br />

ha ancora una verità giudiziaria.<br />

Dopo tre processi la bomba <strong>del</strong> 28<br />

maggio 1974 non ha responsabili: lo<br />

scorso novembre i cinque imputati<br />

sono stati assolti per insufficienza<br />

di prove. Il ricordo doveroso chiama<br />

in causa tutti gli attori sociali <strong>del</strong>la<br />

città che hanno il compito di alleviare<br />

il dolore per una ferita aperta.<br />

Resta importante alla luce di queste<br />

considerazioni coinvolgere tutte le<br />

generazioni. “Il calendario – spiega<br />

Manlio Milani, presidente <strong>del</strong>la Casa<br />

<strong>del</strong>la Memoria – ci vede impegnati<br />

dal punto di vista <strong>del</strong> ricordo (‘Che<br />

cosa è accaduto, perché è accaduto’)<br />

e dal punto di vista <strong>del</strong>la riflessione,<br />

cioè andare in profondità con<br />

un seminario storico: staccandoci<br />

dall’emotività <strong>del</strong> fatto per cogliere<br />

le ragioni storico-politico-sociali che<br />

hanno determinato la realizzazione<br />

di quel fatto”. Sono due i filoni fondamentali<br />

da ricordare. “L’impegno<br />

nelle scuole significa aiutare i ragazzi<br />

attraverso il racconto a capire<br />

che il passato serve non per restarvi<br />

ancorati ma per trarne degli insegnamenti.<br />

Il passato può diventare<br />

memoria attiva solo nella misura in<br />

cui è disvelato, capito e compreso<br />

<br />

<br />

Quella di Borgo Trento è una <strong>del</strong>le<br />

comunità più legate al proprio territorio<br />

e ciò ha spinto la parrocchia e<br />

il Circolo Acli Cristo Re ad allestire<br />

e organizzare, con il sostegno <strong>del</strong>la<br />

Circoscrizione Nord <strong>del</strong> Comune di<br />

<strong>Brescia</strong>, una mostra fotografica e<br />

una serata, nell’ambito <strong>del</strong>l’iniziativa<br />

“Ieri, oggi, domani. Una comunità<br />

allo specchio”, attraverso le quali<br />

la stessa possa vedersi attraverso<br />

lo scorrere <strong>del</strong> tempo. <strong>La</strong> mostra,<br />

allestita nel salone <strong>del</strong>l’oratorio in<br />

via Fabio Filzi 3, 17–19.30 nei feriali<br />

e 10-12 e 16-19.30 nei festivi, chiude<br />

i battenti il 22 maggio. “<strong>La</strong> mostra<br />

non è solo una riflessione sulla<br />

bellezza <strong>del</strong> luogo – ha osservato il<br />

parroco di Cristo Re don Umberto<br />

Dell’Aversana – ma è un esercizio di<br />

memoria sul tempo e sui volti, volti<br />

di gente che lavora, tenace, attaccata<br />

al ‘suo’ borgo, alcuni dei quali<br />

<br />

<br />

Il mondo <strong>del</strong>la scuola è<br />

protagonista <strong>del</strong> 37° anniversario<br />

<strong>del</strong>la strage. Sono tante le scuole<br />

che in città ma anche in provincia<br />

hanno deciso di ricordare<br />

attraverso una serie di iniziative:<br />

l’istituto Dandolo di Bargnano,<br />

la scuola secondaria di primo<br />

grado di San Paolo, l’Abba Ballini,<br />

il Calini l’Itis Castelli e il Liceo<br />

Arnaldo, solo per ricordarne alcuni.<br />

Il 31 maggio alle 9.30 il Cfp Vantini<br />

di Rezzato incontra le istituzioni in<br />

Loggia. In particolare il 28 maggio<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

in tutti i suoi aspetti. Non possiamo<br />

dimenticare da dove veniamo<br />

e i percorsi dolorosi che questa democrazia<br />

ha dovuto affrontare per<br />

potersi affermare”. Nello specifico<br />

sono stati pensati diversi appuntamenti,<br />

fra questi – come abbiamo già<br />

anticipato – il seminario storico <strong>del</strong><br />

<br />

scomparsi, ma che meritano, come<br />

tutti, il ricordo. Il borgo sta cambiando<br />

e, nonostante il numero dei residenti<br />

sia in aumento – ha sottolineato<br />

don Umberto – non sentiamo la<br />

vicinanza <strong>del</strong>le famiglie più giovani<br />

e, partendo dalle riflessioni sul passato,<br />

vorremmo guardare all’oggi,<br />

con le sue problematiche dalle molteplici<br />

motivazioni, per guardare al<br />

domani con un occhio più ricco di<br />

consapevolezza e speranza”. “<strong>La</strong> circoscrizione<br />

è molto vicina alla parrocchia<br />

– ha detto il suo presidente<br />

Marco Rossi (nella foto) – che è tra<br />

le più dinamiche <strong>del</strong>l’intera area e<br />

l’iniziativa è segno di una socialità<br />

particolarmente intensa”. Venerdì<br />

20 alle 20.45, il salone ospiterà anche<br />

un momento d’incontro con il<br />

pubblico, dal titolo “Sui sentieri <strong>del</strong>la<br />

memoria: Franco e Giacomo Ferliga,<br />

Lino Monchieri”, con il quale, si<br />

<br />

alle 9, presso l’istituto Gambara,<br />

c’è una comunicazione spettacolo<br />

a cura di Mimmo Franzinelli: “Il<br />

ventotto, ma di maggio... Dall’Unità<br />

d’Italia a piazza <strong>del</strong>la Loggia”,<br />

una mostra foto-documentaria<br />

(i testi sono esposti fino al 15<br />

giugno) sul 28 maggio 1974 allestita<br />

dalle allieve di giornalismo. Il 23<br />

giugno alle 15, invece, gli studenti<br />

<strong>del</strong> triennio di graphic designer<br />

<strong>del</strong>l’Accademia <strong>La</strong>ba presentano<br />

il video “A tu per tu con Manlio<br />

Milani”.<br />

19 maggio presso la sala di lettura<br />

<strong>del</strong>la Fondazione “L. Micheletti”: il<br />

seminario “Stragi e terrorismo negli<br />

anni Settanta: lo stato degli studi” è<br />

dedicato alla memoria di Lorenzo<br />

Pinto. Intervengono, a partire dalle<br />

9.30, studiosi di differenti aree<br />

e storie politiche: Aldo Giannuli,<br />

Giuseppe De Lutiis, Mirco Dondi e<br />

Miguel Gotor; nel pomeriggio sono<br />

previsti i contributi di Anna Cento<br />

Bull, Ugo Tassinari e Guido Panvini.<br />

Nella serata, inoltre alle 20.45 presso<br />

il teatro Sancarlino Agnese Moro<br />

e Benedetta Tobagi si confrontano,<br />

moderati da Annachiara Valle, con<br />

Miguel Gotor, autore <strong>del</strong> <strong>libro</strong> “Il memoriale<br />

<strong>del</strong>la Repubblica”.<br />

vogliono ricordare, tra le molte, tre<br />

persone, due medici ed un pedagogista,<br />

noto anche come ‘il cantore <strong>del</strong><br />

borgo’. “<strong>La</strong> mostra vuole essere una<br />

storia di emozioni e sentimenti, quale<br />

via di pacificazione per tutti”, ha<br />

evidenziato il presidente <strong>del</strong> Circolo<br />

Acli Paolo Bonzio, che, per esaltare<br />

maggiormente il senso <strong>del</strong>l’iniziativa,<br />

ha citato un passo tratto da “Il<br />

mio borgo” di Lino Monchieri: “...Ma<br />

che male c’è una volta ogni tanto,<br />

quando il cuore punge, a soffermarsi<br />

a riguardare la sbiadita fotografia<br />

di casa nostra? Rinverdire l’incontro<br />

con le care fisionomie di un Borgo<br />

che si chiama adolescenza, è un po’<br />

come pagare un debito alla vita, non<br />

al semplice passato, nel ‘ricordo di<br />

coloro che ci hanno preceduto nel<br />

segno <strong>del</strong>la fede e che dormono il<br />

sonno <strong>del</strong>la pace’. In fondo sono<br />

loro il Borgo”.


vremmo potuto aiutarla,<br />

ma non potevamo permettercelo”<br />

e “Avremmo<br />

potuto aiutarlo, ma<br />

non eravamo abbastanza”,<br />

come si legge sui molti manifesti<br />

affissi nelle vie cittadine, sono le frasi<br />

che caratterizzano la Campagna di solidarietà<br />

con cui quest’anno la Croce<br />

Bianca di <strong>Brescia</strong> si rivolge alla cittadinanza<br />

per raccogliere fondi e per<br />

aumentare il numero dei suoi volontari<br />

e militi. Iniziata alcuni giorni fa,<br />

la Campagna si conclude, a <strong>Brescia</strong>,<br />

con la sfilata dei mezzi di soccorso per<br />

le vie cittadine, sabato 21 alle 17, cui<br />

seguirà un cocktail benefico, alle 18,<br />

presso la sede storica di via F.lli Bandiera<br />

e con la presenza, domenica 22,<br />

sui sagrati di alcune chiese e nelle vie<br />

principali <strong>del</strong> centro di 25 postazioni,<br />

in cui i militi, oltre a raccogliere<br />

fondi, forniranno informazioni sulle<br />

molteplici attività <strong>del</strong> sodalizio e misureranno<br />

gratuitamente la pressione<br />

arteriosa a chi lo richiederà. <strong>La</strong> raccol-<br />

<br />

<br />

Organizzata da Palco Giovani e dalla<br />

Consulta provinciale degli studenti,<br />

Babilonia è l’appuntamento che<br />

ogni anno riunisce oltre 3000<br />

studenti <strong>del</strong>le superiori bresciane<br />

tra aggregazione e divertimento,<br />

incontro con realtà sociali e tanta<br />

musica. <strong>La</strong> nuova edizione si svolge<br />

sabato 21 maggio al Pala<strong>Brescia</strong>.<br />

Sarà preceduta dalle 9 alle 12,<br />

nella sede di Confartigianato in<br />

via Orzinuovi 28, dal convegno<br />

su “Giovani protagonisti <strong>del</strong><br />

volontariato. L’accoglienza nelle<br />

odv”. Alle 14 ci si trasferirà al<br />

Palabrescia in via San Zeno<br />

(ingresso gratuito) dove fino alle<br />

18.30 saranno allestite tre aree:<br />

rock, area writing e sport. Alle 20.30<br />

si riapre a pagamento (con finalità<br />

benefica). Il ricavato (10 euro<br />

l’ingresso serale studenti, 13 per<br />

gli esterni, prenotazioni a 7 euro)<br />

sarà devoluto a diverse realtà quali<br />

Libera antimafia, Ant, Amici <strong>del</strong><br />

Calabrone, Associazioni familiari e<br />

vittime <strong>del</strong>la strada e Palcogiovani.<br />

<br />

<br />

Le carceri bresciane sono due<br />

piccoli città nella città abitate da<br />

circa 700 persone che ogni giorno<br />

producono 15 metri cubi di rifiuti<br />

indifferenziati. Ogni anno nel solo<br />

Canton Mombello si contano 147<br />

tonnellate di rifiuti organici e 27mila<br />

kg di plastica. <strong>La</strong> sfida lanciata<br />

dall’Amministrazione comunale<br />

e dalla direzione degli istituti<br />

carcerari, in sinergia con Aprica<br />

Spa, gestore <strong>del</strong> servizio di nettezza<br />

urbana, è mettere in atto un sistema<br />

di raccolta differenziata basato<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ta proseguirà, domenica 29 maggio,<br />

presso le sedi periferiche di Chiari,<br />

Montichiari e Pontevico. “Non possiamo<br />

che essere grati alla generosità<br />

dei bresciani – ha detto il presidente<br />

<strong>del</strong>la Croce Bianca Filippo Seccamani<br />

Mazzoli – perché noi esistiamo grazie<br />

a loro e ai volontari che costituiscono<br />

il nostro ‘esercito’. Siamo alla 63ª edizione<br />

<strong>del</strong>la Campagna ed in questa<br />

occasione l’appello è particolarmente<br />

indirizzato al costante miglioramento<br />

tecnologico dei nostri mezzi di soccorso,<br />

le cui ultime unità costano attorno<br />

ai 90mila euro ciascuna ed al rinforzo<br />

<strong>del</strong>le risorse umane”. Sabato 21 viene<br />

MANUELA CANTOIA<br />

LORENZO ROMEO<br />

STEFANO BESANA<br />

FIGLI E<br />

VIDEOGIOCHI<br />

Istruzioni per l’uso<br />

2688 – pp. 128, € 9,00<br />

Se utilizzati in modi e tempi<br />

adeguati, i videogiochi possono<br />

aiutare a sviluppare abilità<br />

nella vita di tutti i giorni.<br />

Ma spesso è complicato distinguere<br />

le differenti tipologie, comprendere<br />

quali siano sicuri e soprattutto gestire<br />

rapporto figli-videogiochi.<br />

Questo <strong>libro</strong> vuole fare chiarezza<br />

su caratteristiche ed effetti,<br />

per capire e condividere<br />

le esperienze videoludiche<br />

di bambini e ragazzi.<br />

MKT-2011 20<br />

sulla separazione a monte effettuata<br />

all’interno <strong>del</strong>le strutture. Il progetto<br />

prevede la fornitura di bidoni e<br />

cassonetti adibiti alla raccolta di<br />

rifiuti organici, vetro e bombolette<br />

gas, carta, plastica e rifiuti residui<br />

che, in giorni e orari concordati,<br />

saranno svuotati dagli operatori<br />

di Aprica. A Verziano i contenitori<br />

rimarranno in un’area interna al<br />

carcere, mentre a Canton Mombello<br />

saranno selezionati due detenuti<br />

che usciranno dal cancello per<br />

collocare i bidoni nel luogo adibito<br />

anche inaugurato il nuovo Pma, Posto<br />

medico avanzato, consistente in<br />

un furgone appositamente attrezzato<br />

per ospitare la tenda che opera da<br />

pronto soccorso, affinché sia immediatamente<br />

operativo in caso di necessità.<br />

Ad oggi il sodalizio cittadino<br />

può contare su circa 800 volontari,<br />

che non solo assicurano l’emergenza,<br />

ma sono impegnati in una serie di<br />

servizi all’apparenza meno importanti,<br />

ma che tali non sono. Citiamo, per<br />

tutti, il telesoccorso, che nel 2010 ha<br />

visto più di 44mila telefonate partire<br />

dal centralino <strong>del</strong>la “bianca” verso circa<br />

450 anziani, la maggior parte <strong>del</strong>le<br />

quali per sapere se tutto fosse in ordine<br />

e molto spesso per un momento<br />

di compagnia. “Se riusciremo a raggiungere<br />

quota 1000 con i volontari<br />

– ha chiosato il presidente – potremo<br />

estendere in provincia il telesoccorso<br />

e migliorare sensibilmente il presidio<br />

<strong>del</strong>le sedi e tutti i servizi accessori, se<br />

tali vogliamo definire quelli non connessi<br />

all’emergenza, in generale”.<br />

NOVITÀ<br />

E D I T R I C E<br />

LA SCUOLA<br />

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allo svuotamento. “Per queste due<br />

persone sarà l’occasione di svolgere<br />

un’attività lavorativa all’esterno<br />

<strong>del</strong> carcere”, spiega la dott.ssa<br />

Francesca Gioieni, direttrice<br />

degli istituti cittadini. L’esigenza<br />

di posizionare i contenitori al di<br />

fuori <strong>del</strong>la struttura nasce da una<br />

necessità pratica derivante dalla<br />

difficoltà che gli operatori di Aprica<br />

incontravano nell’effettuare il loro<br />

lavoro, complicato da problemi di<br />

spazio e sicurezza, ma si trasforma<br />

in un’occasione educativa per<br />

<br />

mcpersonproject.it<br />

insegnare ai detenuti il rispetto<br />

<strong>del</strong>l’ambiente. A tal proposito sarà<br />

organizzato un corso di educazione<br />

ambientale. “L’iniziativa si inserisce<br />

in un percorso che considera la<br />

pena non solo repressiva ma anche<br />

rieducativa”, spiega il vicesindaco<br />

Fabio Rolfi. Il progetto, primo in<br />

Italia, prende il via a giugno e sarà<br />

sperimentato per un anno; il costo<br />

aggiuntivo di 15mila euro sarà<br />

coperto grazie alla separazione dei<br />

rifiuti recuperabili e dai vantaggi<br />

operativi. (a.g.)<br />

<br />

<br />

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tutti i prodotti per l’igiene,<br />

il tovagliato, l’usa e getta<br />

e tanto di più...<br />

Il pulito è di casa<br />

ORARIO CONTINUATO da Martedì a Venerdì dalle 9.00 alle 18.00<br />

Sabato e Lunedì dalle 9.00 alle 13.00<br />

Domenica Chiuso<br />

Montirone (Bs) | via Borgosatollo, 70 | tel. 030 2066238


Dopo Alfred Hitchcock, la rassegna<br />

“Il mestiere <strong>del</strong> cinema” al castello<br />

di Padernello dedica tre serate<br />

alla figura di François Truffaut, il<br />

regista che ebbe il merito di far<br />

conoscere e rivalutare agli occhi<br />

<strong>del</strong>la critica cinematografica la<br />

figura di Hitchcock, attraverso le<br />

interviste pubblicate sui “Cahiers du<br />

cinema”, la più importante rivista<br />

cinematografica francese.<br />

Il filo conduttore <strong>del</strong>le serate<br />

è il mondo dei bambini e degli<br />

adulti a confronto, punti di vista<br />

<br />

<br />

completamente differenti, a volte<br />

destinati a non incontrarsi mai. <strong>La</strong><br />

rassegna è ideata e presentata dal<br />

critico cinematografico dott. Paolo<br />

Fossati, ed è stata avviata il 17<br />

maggio con “I quattrocento colpi”;<br />

proseguirà martedì 24 maggio<br />

con “Fahrenheit 451” e martedì<br />

31 maggio, con “Gli anni in tasca”.<br />

Inizio proiezione ore 21, ingresso<br />

3 euro. Informazioni: Castello di<br />

Padernello, tel. 030. 9408766, info@<br />

castellodipadernello.it - www.<br />

castellodipadernello.it. (pio)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

abio Moreni, di Cremona,<br />

39 anni, imprenditore.<br />

<strong>La</strong>ureato in informatica,<br />

dottore in scienze <strong>del</strong>le<br />

comunicazioni a 22 anni,<br />

da tempo impegnato nella solidarietà<br />

coi popoli <strong>del</strong>la ex Jugoslavia e di<br />

altri continenti. Era già stato in Bosnia<br />

in numerose occasioni portando<br />

aiuti umanitari, così come aveva<br />

fatto durante il terremoto <strong>del</strong>l’Irpinia.<br />

Divideva la sua lunga giornata di<br />

lavoro tra affetti familiari, la sua ditta,<br />

ed i suoi tanti impegni religiosi.<br />

Ma tanta generosità è stata stroncata<br />

il 29 maggio 1993 in Bosnia mentre<br />

correva in soccorso di quelle popolazioni<br />

martoriate da una insensata<br />

guerra civile. Con lui c’erano altri<br />

amici: Sergio <strong>La</strong>na di Rivarolo Mantovano<br />

e Guido Puletti di <strong>Brescia</strong>.<br />

Una squadra di banditi non ebbe il<br />

minimo dubbio nel premere il grilletto<br />

<strong>del</strong> mitra per rapinare il camion<br />

che aveva l’unico scopo di portare<br />

aiuti umanitari a persone nel pericolo<br />

e prive <strong>del</strong> minimo anche solo per<br />

sopravvivere. Sono passati anni da<br />

quell’eccidio e <strong>del</strong> sacrificio dei tre<br />

bresciani, unicamente altruisti e generosi,<br />

si fa memoria ogni fine maggio<br />

con la preghiera e la riflessione.<br />

Nel loro nome si è costituita l’associazione<br />

“29 maggio 1993 – Fabio,<br />

Sergio, Guido” alla quale aderiscono<br />

volontari (pensionati, lavoratori<br />

in proprio o dipendenti, e studenti)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

i quali contribuiscono alle attività<br />

organizzate a Ghedi nel capannone<br />

dove sono raccolti materiali poi smistati<br />

in terre lontane dove servono<br />

immensamente. Ogni anni il gruppo<br />

riunisce il 29 maggio gli associati<br />

all’oratorio di Ghedi. Quest’anno<br />

invece l’appuntamento è a Cremo-<br />

<br />

<br />

Fine settimana col Cai di Manerbio.<br />

Sabato 21 maggio escursione<br />

per i sentieri da Cadignano a<br />

Verolanuova con visita <strong>del</strong>la basilica<br />

minore di Verolanuova. Punto<br />

di ritrovo a Manerbio, in piazza<br />

Falcone alle 14 per il trasferimento<br />

a Cadignano vicino alle Scuole<br />

elementari. Domenica 22 maggio<br />

escursione a “Altissimo di Nago<br />

e Corna Piana: una sfilata dai<br />

mille colori”. Ritrovo e partenza a<br />

Manerbio in piazza Falcone ore 7.<br />

Informazioni al 3394925122).<br />

na nella cascina Fabio Moreni alla<br />

periferia <strong>del</strong>la città <strong>del</strong> Torrazzo in<br />

via Pennelli, 1, lato tangenziale nei<br />

pressi di via Eridano, donata alla<br />

fondazione che la mamma Valeria<br />

Asta vedova Moreni ha voluto nel<br />

nome <strong>del</strong> figlio. <strong>La</strong> struttura è affidata<br />

alla diocesi di Cremona, al centro<br />

di solidarietà “Il Ponte” e all’associazione<br />

“Famiglia Buona Novella” che<br />

promuove incontri di preparazione<br />

al matrimonio per il miglioramento<br />

<strong>del</strong>le relazioni di coppia, per i servizi<br />

a favore di famiglie e gruppi di<br />

famiglia, per bambini e per la convivialità.<br />

“Abbiamo inteso fare di questo<br />

luogo un presidio in grado di far<br />

fronte all’emergenza educativa e alle<br />

povertà di questi tempi” commenta<br />

Giancarlo Rovati, l’industriale di<br />

Ghedi, presidente <strong>del</strong>la Fondazione<br />

con la quale s’è voluto “testimoniare<br />

la medesima fede e lo stesso<br />

cuore ardente di carità di Fabio e<br />

<strong>del</strong>la mamma attraverso il germoglio<br />

di quest’opera e in tutte quelle<br />

iniziative che insieme all’associazione<br />

29 maggio di Ghedi stiamo portando<br />

avanti”. <strong>La</strong> mamma di Fabio<br />

è morta nel dicembre 2008 con “la<br />

serena consapevolezza d’aver coronato<br />

il desiderio che era anche di<br />

suo figlio”, di lasciare un’opera per<br />

la quale è stata investita una somma<br />

ragguardevole integrata dal contributo<br />

<strong>del</strong>la Fondazione Cariplo per<br />

oltre sei milioni di euro.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Da giovedì 19 a domenica 22<br />

maggio la festa di Collaboriamo<br />

(cooperativa sociale di sostegno<br />

agli handicappati) all’Ippodromo<br />

di Leno. Apre le serate “Giovani<br />

in festa - artisti bresciani per<br />

Collaboriamo” con l’intervento di:<br />

Giorgio Zanetti da Zelig; Maya, Patty<br />

no stop, Traffika e Paolo Antognetti.<br />

Venerdì Charlie Cinelli e la band<br />

di Francesco Andreoli. Sabato:<br />

Camillo <strong>del</strong> Vo. Domenica: Fausto<br />

Tenca. Nelle serate cucina aperta e<br />

bar con specialità e stuzzichini.


abato 14 maggio, presso la<br />

Casa di riposo di Castenedolo,<br />

sono stati inaugurati<br />

sette nuovi posti dedicati<br />

ai cosiddetti “ricoveri di<br />

sollievo”: una tipologia di ospitalità<br />

residenziale temporanea che completa<br />

l’offerta dei tradizionali posti<br />

di Rsa (67 posti letto) e di Centro<br />

diurno integrato (15 posti) già attivi<br />

presso la Fondazione. <strong>La</strong> proposta<br />

<strong>del</strong> “sollievo” nasce dalla riconversione<br />

<strong>del</strong> precedente servizio di Comunità<br />

alloggio, attivato nel 2007 e<br />

rivolto ad anziani parzialmente autosufficienti.<br />

Il Cda ha individuato<br />

in questa ‘nuova forma di residenzialità<br />

temporanea per anziani’, una<br />

risposta alle emergenze socio-sanitarie<br />

sempre più numerose anche<br />

sul territorio comunale che conta<br />

oltre 2000 persone over 65enni.<br />

L’osservazione <strong>del</strong>l’innalzamento<br />

<strong>del</strong>l’età degli ospiti che giungono in<br />

struttura ha suggerito di intervenire<br />

con servizi più mirati all’area <strong>del</strong>la<br />

non autosufficienza, all’aiuto <strong>del</strong>le<br />

famiglie, immaginando soggiorni<br />

temporanei, più o meno lunghi<br />

(normalmente dai 30 ai 90 giorni)<br />

per sopperire alle necessità di assistenza<br />

socio-sanitaria che insorgono<br />

dopo un intervento chirurgico o<br />

dopo le dimissioni – spesso troppo<br />

anticipate – da strutture ospedaliere.<br />

È così che, oltre ai quattro posti<br />

destinati al sollievo di più lungo<br />

<br />

<br />

Anche a Ghedi sono in continuo<br />

aumento i raggiri e le truffe a danno<br />

degli anziani, truffe che, com’è<br />

noto, sono fatte approfittando<br />

<strong>del</strong>la debolezza di persone<br />

sole. Per far fronte a questa<br />

emergenza l’Amministrazione<br />

ha predisposto un volantino<br />

informativo che, in questi giorni,<br />

viene distribuito agli anziani di<br />

Ghedi. “Sicuramente questo lavoro<br />

non sarebbe stato possibile senza<br />

la preziosa collaborazione <strong>del</strong>le<br />

associazioni di volontariato e<br />

dei volontari stessi – riconosce<br />

il sindaco Lorenzo Borzi (nella<br />

foto). Saranno inizialmente alcune<br />

associazioni di Ghedi (Aiutiamoli<br />

a vivere, Volare, Protezione civile<br />

Arma Aeronautica, Protezione<br />

Volontaria Civile, Pensionati Cisl<br />

e Pensionati Cgil) a distribuire<br />

nelle case questi volantini che<br />

riportano informazioni e numeri<br />

di telefono utili a difendersi dai<br />

truffatori. Se – precisa il Sindaco<br />

– ci fossero anche cittadini<br />

privati disponibili a effettuare<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

periodo, già in funzione dal 2008, la<br />

Fondazione pio ricovero inabili ha<br />

lavorato per ottenere l’autorizzazione<br />

a nuovi posti letto da riservare al<br />

sollievo, ben sette posti letto in camere<br />

singole e doppie, collocate al<br />

secondo piano <strong>del</strong>l’antica Casa Pluda,<br />

la cui autorizzazione al funzionamento<br />

è stata <strong>del</strong>iberata dall’Asl<br />

di <strong>Brescia</strong> in due fasi successive, a<br />

fine gennaio e a metà marzo 2011.<br />

In tal modo la Rsa di Castenedolo<br />

può vantare una capacità complessiva<br />

di 11 posti letto di Sollievo,<br />

dislocati nei due corpi di fabbrica<br />

<strong>del</strong> Pio Ricovero: Casa Frera e Casa<br />

Pluda. I primi mesi <strong>del</strong> 2011 hanno<br />

già fatto registrare un forte gradimento<br />

<strong>del</strong>la nuova formula residenziale,<br />

a conferma <strong>del</strong>la bontà <strong>del</strong>la<br />

risposta data a un bisogno effettivo.<br />

Quanto ai mezzi per far fronte alla<br />

spesa di ristrutturazione e all’arredo<br />

degli ambienti, la gratitudine va<br />

in particolar modo all’Amministrazione<br />

comunale di Castenedolo, al<br />

sindaco Gianbattista Groli, e all’Associazione<br />

Polifemo (che riunisce i<br />

volontari <strong>del</strong>la Casa di riposo) per<br />

lo straordinario sostegno economico<br />

offerto. Nel corso <strong>del</strong>la giornata<br />

è stata presentata la “Scuola di<br />

assistenza familiare” per famiglie<br />

con persone affette da demenza:<br />

quattro serate nate dalla collaborazione<br />

con l’Irccs Fatebenefratelli.<br />

L’ultimo incontro con il dott. Filippo<br />

Mazzini in programma il 24 maggio<br />

presso il Salone <strong>del</strong> Centro diurno<br />

<strong>del</strong> Pio Ricovero in via Pluda 10 a<br />

Castenedolo.<br />

questo servizio possono prendere<br />

contatto con una <strong>del</strong>le associazioni<br />

indicate”. Il Comune sta prendendo<br />

contatti anche con altre realtà<br />

che sempre hanno dimostrato<br />

la disponibilità a collaborare.<br />

Anche i Carabinieri di Ghedi, che<br />

condividono l’iniziativa, daranno il<br />

loro prezioso contributo. Nelle case<br />

dei cittadini arriverà il messaggio<br />

a non fare mai entrare sconosciuti<br />

in casa, anche se vestono qualche<br />

uniforme dichiarando di essere<br />

idraulici, elettricisti, addetti alla<br />

<br />

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<br />

manutenzione, postini, dipendenti<br />

di aziende <strong>del</strong> gas, <strong>del</strong> telefono,<br />

<strong>del</strong>l’energia elettrica, Forze<br />

<strong>del</strong>l’Ordine o altro. Nel volantino<br />

vengono segnalati i numeri di<br />

telefono da tenere a portata di mano<br />

nel caso in cui si noti la presenza<br />

di estranei nella zona o solo per<br />

avere la conferma che la persona<br />

che si presenta come “addetto” di<br />

qualche azienda sia davvero tale.<br />

Per contattare la Polizia locale <strong>del</strong>la<br />

città di Ghedi, si può chiamare lo<br />

030-9050590. (mtm)


Presso la Sala dei Disciplini sabato<br />

21 maggio alle 19 viene inaugurata<br />

la mostra “<strong>La</strong> cartamoneta <strong>del</strong><br />

Risorgimento 1848 - 1870” curata<br />

dall’Associazione culturale<br />

Carmagnola con il patrocinio <strong>del</strong><br />

Comune e con la collaborazione<br />

<strong>del</strong>la Croce Rossa di Castenedolo.<br />

Sono stati pensati una serie di<br />

appuntamenti e di incontri, sempre<br />

presso la Sala dei disciplini, dal 21<br />

al 29 maggio.Domenica 22 maggio<br />

dalle 17 c’è la giornata dedicata alla<br />

Croce Rossa e Mezzaluna rossa<br />

<br />

<br />

<br />

alla presenza <strong>del</strong>la dott.ssa Loretta<br />

Forelli, presidente <strong>del</strong> Comitato<br />

provinciale <strong>del</strong>la Croce Rossa<br />

Italiana. Segue un incontro con il<br />

dott. G. Franco Guglielmi sul tema<br />

“<strong>La</strong> forza di un’idea, ritratto di un<br />

movimento internazionale”. Martedi<br />

24 maggio alle 20.30 la proiezione di<br />

filmati risorgimentali e in anteprima<br />

il video “Tuo Nal”: gli ultimi giorni a<br />

<strong>Brescia</strong> <strong>del</strong> cap. Narciso Bronzetti<br />

realizzato dai ragazzi <strong>del</strong>le classi<br />

III Igea <strong>del</strong>l’Istituto superiore<br />

Piamarta di <strong>Brescia</strong>. Giovedi 26<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

l 12 maggio, in Villa Mazzotti,<br />

si è discusso con tecnici, politici<br />

e cittadini <strong>del</strong>la Brebemi,<br />

opera che sta prendendo<br />

corpo e che sta trasformando<br />

e trasformerà sotto diversi aspetti,<br />

da quello ambientale a quello<br />

economico, il territorio bresciano.<br />

Chiari in particolare, con la realizzazione<br />

di un casello e due aree di<br />

sosta, risulta essere tra i Comuni<br />

più interessati dall’opera. All’incontro<br />

era stato invitato anche il<br />

viceministro alle infrastrutture e<br />

trasporti Roberto Castelli che,<br />

non riuscendo ad essere presente,<br />

ha inviato una lettera in cui sottolineava<br />

l’importanza <strong>del</strong>la Brebemi,<br />

anche in vista <strong>del</strong>l’Expo 2015, pur<br />

riconoscendo che “l’opera comporta<br />

inevitabilmente un sacrificio in<br />

termini di impatto ambientale e di<br />

consumo <strong>del</strong> territorio”. L’intento<br />

<strong>del</strong>la Brebemi è di attrarre una parte<br />

significativa <strong>del</strong> traffico di lunga<br />

percorrenza (soprattutto quello pe-<br />

sante) che attualmente si concentra<br />

sulla A4, o congestiona la viabilità<br />

ordinaria assediando i centri<br />

abitati <strong>del</strong>le pianure bergamasche<br />

e bresciane. Al convegno era presente<br />

invece il sindaco di Chiari, senatore<br />

Sandro Mazzatorta, che ha<br />

ammesso che Chiari ha negli anni<br />

cambiato parere sull’opera, arrivando,<br />

nel Consiglio comunale <strong>del</strong><br />

27 luglio 2004, a <strong>del</strong>iberare parere<br />

favorevole al progetto <strong>del</strong>l’opera<br />

con un netto cambiamento di rotta<br />

da parte <strong>del</strong>l’Amministrazione comunale,<br />

fino a quel momento fortemente<br />

contraria”. Dal 2004 è nato<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

anche l’Osservatorio grandi infrastrutture<br />

per monitorare le opere<br />

di mobilità come Brebemi, Tav ed<br />

il metanodotto Snam; Osservatorio<br />

che si è rivelato un utile tavolo<br />

di confronto e di coordinamento<br />

tra l’Amministrazione comunale,<br />

la società di progetto Brebemi e i<br />

cittadini per risolvere le vertenze e<br />

garantire l’avvio <strong>del</strong> cantiere. Si è<br />

riusciti anche a risolvere le questioni<br />

legate a quei cittadini che hanno<br />

visto la casa o la ditta espropriati a<br />

causa <strong>del</strong> passaggio <strong>del</strong>la BreBeMi<br />

e a cui l’Amministrazione ha dato<br />

la possibilità di ricollocare i volumi<br />

demoliti in qualsiasi area <strong>del</strong><br />

Comune, anche e soprattutto nelle<br />

zone a destinazione agricola. A<br />

Chiari arriverà anche un finanziamento<br />

di 4 milioni di euro a fondo<br />

perduto per realizzare la Tangenziale<br />

nord, che chiude l’anello tangenziale<br />

esterno a Chiari per lasciare il<br />

traffico pesante al di fuori <strong>del</strong> centro<br />

cittadino.<br />

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<br />

maggio alle 20.30 la presentazione<br />

<strong>del</strong> <strong>libro</strong> “Barricate e Battaglie”.<br />

L’autrice Alessia Biasiolo dialogherà<br />

con il giornalista Sergio Isonni.<br />

Ai presenti al termine <strong>del</strong>la serata<br />

verrà dato in omaggio una copia<br />

<strong>del</strong> <strong>libro</strong>. Sabato 28 Maggio alle ore<br />

20,30 il “Risorgimento in parole<br />

e musica” con la partecipazione<br />

di “Corale morenica di Padenghe<br />

diretta dal maestro Arabella<br />

Cortese; soprano Arabella Cortese,<br />

al pianoforte Stefano Ghisleri<br />

con la partecipazione <strong>del</strong>l’attore<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> forza <strong>del</strong>la vita, nonostante tutto:<br />

un messaggio potente di speranza,<br />

affidato al fragile fusto di una piccola<br />

pianta di cachi, che verrà piantumata<br />

il prossimo 21 maggio nel giardino<br />

<strong>del</strong>le scuole medie di Comezzano-Cizzago.<br />

Una pianta piccola, è vero, ma<br />

dalla storia incredibile: discende infatti<br />

da un albero di cachi sopravvissuto<br />

allo scoppio <strong>del</strong>la bomba atomica a<br />

Nagasaki nel 1945. Il botanico che lo<br />

ritrovò in parte intaccato dalle fiamme<br />

e tuttavia così tenace da riuscire<br />

a sopravvivere, il dott. Ebinuma, ne<br />

comprese immediatamente l’enorme<br />

valenza come simbolo di attaccamento<br />

e di amore per la vita. Nacque così il<br />

progetto di distribuirne piantine figlie<br />

in tutto il mondo, per diffondere l’importante<br />

messaggio che esse portano<br />

con sé. È merito <strong>del</strong> prof. Giovanni<br />

Quaresmini, dirigente <strong>del</strong>l’istituto<br />

comprensivo “Oscar Di Prata” – al<br />

quale la scuola media di Comezzano-<br />

Cizzago appartiene – e referente provinciale<br />

per l’educazione ambientale,<br />

aver aderito a questa iniziativa che negli<br />

anni ha fatto tappa in molte scuole<br />

<strong>del</strong>la provincia. <strong>La</strong> cerimonia inizierà<br />

sabato mattina e prevede, a contorno<br />

<br />

Sergio Isonni. Domenica 29 maggio<br />

alle 17.30 una serata dedicata al<br />

Risorgimento bresciano con la<br />

lezione <strong>del</strong> prof. Riccardo Bartoletti.<br />

Mercoledi 15 giugno, infine, alle<br />

20.30 viene ospitato un dibattito<br />

conclusivo <strong>del</strong>le celebrazioni per<br />

il 150° anniversario <strong>del</strong>l’Unità<br />

d’Italia, alla presenza di storici e<br />

rappresentanti locali di Castenedolo<br />

e Rezzato. <strong>La</strong> mostra resta aperta<br />

il sabato e festivi dalle 10 alle 12<br />

e dalle 16.30 alle 19.30; nei giorni<br />

feriali dalle 20 alle 22.<br />

<strong>del</strong>la piantumazione <strong>del</strong>l’albero, prevista<br />

per le 9.30, esibizioni musicali<br />

e due momenti molto importanti: si<br />

terrà infatti in quest’occasione la premiazione<br />

<strong>del</strong> Simposio internazionale<br />

di scultura in marmo organizzato proprio<br />

dal Comune dal 9 al 20 maggio,<br />

con la partecipazione di sei artisti di<br />

caratura mondiale, dedicato al tema<br />

“Identità a confronto”. Inoltre, osservando<br />

un minuto di silenzio e offrendo<br />

alla <strong>del</strong>egazione giapponese presente<br />

le offerte raccolte dagli alunni,<br />

si farà memoria <strong>del</strong>la recente tragedia<br />

naturale che ha investito il Paese <strong>del</strong><br />

Sol Levante. Due eventi, la bomba di<br />

66 anni fa e la catastrofe odierna, che<br />

sembrano legati da molteplici, tristi,<br />

richiami, a cui guardare però con il<br />

medesimo spirito: con indomito coraggio<br />

e un’insopprimibile voglia di<br />

vivere, di tornare a fiorire. (f.u.)


anco Gelfi, presidente<br />

<strong>del</strong> Consorzio Bim di<br />

Valle Camonica, ha inviato<br />

una lettera a tutti<br />

i dirigenti <strong>del</strong>le case<br />

di riposo <strong>del</strong> territorio nella quale<br />

dice d’aver ricevuto dal coordinatore<br />

<strong>del</strong>l’Upia (l’Associazione che<br />

raggruppa le Case di riposo), on.<br />

Francesco Ghiroldi, una proposta<br />

di progetto di grande interesse. “Si<br />

tratta – scrive – <strong>del</strong>la disanima dei<br />

problemi legati alle case di riposo<br />

e dei Cdi operanti nei Comuni <strong>del</strong><br />

Bim e di una ipotesi operativa che<br />

ritengo utile sottoporre alla vostra<br />

attenzione per convenire con voi<br />

l’impegno su una tematica così importante”.<br />

In rapida sintesi, vengono<br />

poi offerti alcuni spunti: soggetti<br />

interessati 1.000 ospiti, 1.000 dipendenti<br />

(tra diretti e indiretti, di circa<br />

il 95% donne), 19 Amministrazioni<br />

comunali, 17 Case di riposo, 2 Centri<br />

diurni integrati, 76mila abitanti.<br />

Il problema è la tenuta <strong>del</strong> sistema<br />

<strong>del</strong>le Case di riposo nella gestione<br />

dei servizi agli anziani a causa <strong>del</strong>la<br />

modifica dei trasferimenti alle<br />

Rsa, in atto da parte <strong>del</strong>la Regione<br />

(“budgettizzazione” e taglio <strong>del</strong> 2%,<br />

che vuol dire 300mila euro in meno<br />

all’anno). Queste nuove modalità<br />

di erogazione si ripercuotono sul<br />

sistema finanziario <strong>del</strong>le Rsa: esse<br />

sono esposte per oltre 40 milioni<br />

di euro di mutui. Il problema viene<br />

<br />

<br />

Torna in Valle Camonica<br />

il Festival multiculturale<br />

di Abbracciamondo, con<br />

un’edizione 2011 che si<br />

preannuncia scoppiettante, ricca<br />

di appuntamenti e di sorprese.<br />

Anche per quest’anno, infatti,<br />

un ricco calendario di serate<br />

tornerà a proporre spunti di<br />

riflessione e di dialogo tra culture,<br />

all’insegna <strong>del</strong>lo spettacolo, <strong>del</strong>la<br />

socializzazione, <strong>del</strong> dialogo.<br />

Abbracciamondo è un vero e<br />

proprio ponte che unisce, che<br />

mette in contatto i popoli e le<br />

genti, al suono di uno strumento<br />

musicale, di uno spettacolo<br />

teatrale, di una discussione in<br />

continuo divenire, aperta a tutti.<br />

Dal 26 maggio 2011<br />

Abbracciamondo torna quindi<br />

a calcare il territorio valligiano,<br />

dopo l’edizione 2010 che ha visto<br />

fra i protagonisti alcuni nomi di<br />

prim’ordine <strong>del</strong>la scena culturale<br />

italiana e internazionale, fra i<br />

quali Moni Ovadia, lo storico<br />

gruppo degli Inti-Illimani, i più<br />

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acuito dalla difficile gestione degli<br />

ospiti, poiché le Rsa vengono sempre<br />

più usate come supporto alle<br />

dimissioni ospedaliere, con conse-<br />

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guente aggravio dei costi. Con le<br />

“esposizioni” bancarie in atto e la<br />

probabile modifica verso l’alto dei<br />

tassi di interesse, viene messa a serio<br />

rischio la tenuta <strong>del</strong>la struttura<br />

finanziaria <strong>del</strong>le fondazioni con la<br />

conseguenza di dover aumentare le<br />

rette, attivando una spirale negativa<br />

che influirebbe sulla percentuale<br />

di saturazione dei posti letto, perché<br />

troppo onerosi. L’Upia di Valcamonica<br />

propone quindi al Bim di<br />

intervenire finanziariamente a sostegno<br />

di un’importante innovazione<br />

che – a questo punto – consentirebbe<br />

a tutte le Case di riposo e Cdi<br />

di avviare la informatizzazione di<br />

importanti procedure interne con<br />

l’ausilio <strong>del</strong>la “Banda larga”, attività<br />

nella quale il Bim è “leader” lungo<br />

tutta la vallata <strong>del</strong>l’Oglio. Il progetto<br />

consentirebbe a tutte le strutture,<br />

<strong>del</strong>le quali sino ad ora abbiamo<br />

detto, di essere all’avanguardia e<br />

di ottenere le “premialità” economiche<br />

che la Regione Lombardia<br />

assegna annualmente. Franco Gelfi<br />

conclude la sua missiva: “Poiché<br />

l’importo è significativo, anche<br />

se modesto se rapportato al volume<br />

finanziario che ruota intorno a<br />

queste importanti attività sociali,<br />

vorrei invitare i signori presidenti<br />

e i signori sindaci interessati ad un<br />

incontro illustrativo, prima di proporre<br />

all’assemblea <strong>del</strong> Bim questo<br />

straordinario impegno”.<br />

locali Luf. Il programma <strong>del</strong>la<br />

nuova edizione sarà presentato<br />

durante la conferenza stampa<br />

<strong>del</strong> festival: l’appuntamento è<br />

fissato per il 24 maggio alle 16.30,<br />

all’interno <strong>del</strong>la sala consigliare<br />

<strong>del</strong> Comune di Malegno. Sarà<br />

l’occasione per svelare gli<br />

eventi di un vasto calendario<br />

tessuto da Casa Giona, da 15<br />

Amministrazioni comunali<br />

coordinate come sempre dal<br />

Comune di Malegno (nella foto),<br />

e dal Distretto culturale di Valle<br />

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Camonica. Il Festival è alle griglie<br />

di partenza. <strong>La</strong> Valle Camonica<br />

avrà l’occasione, ancora una<br />

volta, di poter scambiare opinioni<br />

e punti di vista sulla propria<br />

identità, a contatto con le diverse<br />

culture e i diversi stili di vita<br />

<strong>del</strong>le mille identità <strong>del</strong>l’Altro: un<br />

dialogo tutto in progress, che<br />

procede per addizioni, per scambi<br />

culturali e spunti di riflessione<br />

che Abbracciamondo continuerà<br />

a fornire con la consueta<br />

passione. (s.m.)


omenica 22 maggio<br />

lo stadio <strong>del</strong>la città di<br />

Darfo Boario Terme<br />

ospiterà per il 20° anno<br />

consecutivo uno degli<br />

avvenimenti sportivi e sociali più<br />

importanti <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la città<br />

e <strong>del</strong>la Valle Camonica: si tratta<br />

<strong>del</strong> “Meeting di atletica leggera”<br />

per disabili, posto sotto l’egida<br />

<strong>del</strong>la Fisd (Federazione italiana<br />

sport per disabili intellettivi e relazionali).<br />

Il Meeting, nato nel maggio 1992,<br />

con la collaborazione <strong>del</strong> Panathlon<br />

Club Vallecamonica, per i primi due<br />

anni ospitava atleti di squadre e associazioni<br />

provenienti da varie parti<br />

<strong>del</strong> nord Italia. la Vallecamonica,<br />

a quei tempi, era al suo anno zero.<br />

Oggi la Polisportiva Disabili Vallecamonica<br />

conta almeno 120 atleti, dei<br />

quali 90 hanno gareggiato a livello<br />

regionale e nazionale, con alcuni atleti<br />

paralimpici in categoria difficili<br />

e molto combattute: lo sci, il judo,<br />

il tiro con l’arco, il nuoto.<br />

Negli anni anche la Polisportiva camuna<br />

si è data una specializzazione:<br />

in fatti da qualche anno gli sforzi dei<br />

dirigenti, dei tecnici, degli allenatori<br />

e dei volontari sono puntati principalmente<br />

ai disabili intellettivi e<br />

relazionali.<br />

Si tratta di una necessaria specializzazione,<br />

peraltro in categorie “critiche”,<br />

che ha consentito a tutto lo<br />

staff <strong>del</strong>la Polisportiva di crescere<br />

in qualità, competenza e successo.<br />

Già: perché parlando di attività<br />

sportive a livello amatoriale e ago-<br />

<br />

<br />

Le fibre ottiche sono filamenti<br />

di materiali vetrosi o polimerici,<br />

realizzati in modo da poter condurre<br />

la luce. Esse permettono di<br />

convogliare e guidare al loro interno<br />

un campo magnetico di frequenza<br />

sufficientemente alta. Vengono<br />

impiegate nelle telecomunicazioni<br />

e nella fornitura di accessi di rete<br />

a lunga banda cablata. Nel corso<br />

<strong>del</strong> 2005 (ancora al tempo <strong>del</strong>la<br />

presidenza di Edoardo Mensi) il<br />

consorzio Bim di Valcamonica (con<br />

l’aiuto <strong>del</strong>la Provincia) aveva speso<br />

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nistico, bisogna parlare anche di<br />

risultati, che gli atleti di ogni età e<br />

abilità (o meglio “diversa abilità”)<br />

hanno ottenuto.<br />

Sono ben 16 le discipline sportive<br />

in cui la Polisportiva opera: atletica<br />

leggera, sci alpino, basket, bocce,<br />

calcio, nuoto, ippoterapia, tennis<br />

in carrozzina, handbike, sci nordico,<br />

vela, tandem non vedenti, ciclismo,<br />

tiro con l’arco, tiro a volo, tiro a segno.<br />

E in tutte le discipline ci sono<br />

oltre sei milioni di euro per la posa<br />

dei cavi di collegamento lungo tutto<br />

il sedime <strong>del</strong>la ferrovia <strong>Brescia</strong>-<br />

Iseo-Edolo per 70 chilometri di<br />

lunghezza: una sorta di “autostrada”<br />

che costituiva la dorsale, da cui<br />

poi avrebbero dovuto dipartirsi i<br />

vari allacciamenti. Peccato però<br />

che da allora il progetto fosse<br />

fermo e silente. Adesso la notizia:<br />

il presidente <strong>del</strong> Bim, Franco<br />

Gelfi (nella foto) ha in mente<br />

di pubblicare quanto prima un<br />

bando che scelga una società<br />

atleti, maschi e femmine, che eccellono<br />

e che ottengono importanti<br />

risultati.<br />

Da sempre, cuore pulsante di<br />

questo gioiello di solidarietà nello<br />

sport è Gigliola Frassa, figlia<br />

di quel Guido Frassa che già negli<br />

anni ‘60 pensava allo sport per<br />

disabili.<br />

Allora erano tempi pionieristici<br />

e coraggiosi: oggi la società e la<br />

cultura sportiva e la rete di solidarietà<br />

sono molto più diffuse e<br />

le competenze sono passate dallo<br />

stadio <strong>del</strong>l’intuizione a quello<br />

<strong>del</strong>l’organizzazione con sicure basi<br />

oggettive.<br />

Con Gigliola fin dall’inizio ha condiviso<br />

questo forte impegno anche<br />

Angelo Martinoli, suo marito: e insieme<br />

hanno saputo costruire, con<br />

tanti volontari, questo miracolo camuno<br />

che oggi ha allargato le sue<br />

braccia a tutto il Sebino bresciano<br />

e bergamasco, alla Valle di Scalve<br />

ed all’alta Valle Seriana.<br />

Domenica 22 maggio il fischio<br />

d’inizio, con il giuramento <strong>del</strong>l’atleta,<br />

sarà alle 9.30, con puntualità<br />

meticolosa come da 20 anni a<br />

questa parte.<br />

Le gare sono state studiate con un<br />

programma ridotto per dare più<br />

spazio alla festa degli atleti che inizierà<br />

alle 16 presso il Centro sportivo:<br />

anche questo è il Meeting di<br />

atletica leggera che in 20 anni ha<br />

saputo diventare il sicuro riferimento<br />

per i disabili che praticano<br />

sport e, soprattutto, uno strumento<br />

di ulteriore integrazione.<br />

a cui affidare la gestione <strong>del</strong>le<br />

fibre ottiche lungo l’intera vallata<br />

<strong>del</strong>l’Oglio. Si ipotizza una società<br />

mista (pubblica e privata) con<br />

il 60 % di capitale pubblico ed<br />

il 40 % privato. Una compagine<br />

con capitale sociale di 100mila<br />

euro e un amministratore unico.<br />

Sembra come se Gelfi abbia voluto<br />

togliersi il pensiero di aver sulla<br />

scrivania questa pratica relativa<br />

ad un costosissimo investimento<br />

abbandonato a se stesso e<br />

soprattutto infruttuoso, anche<br />

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perché il Bim sta ancora pagando le<br />

rate <strong>del</strong> mutuo che ha acceso a suo<br />

tempo per l’“Autostrada” telematica.<br />

Effettivamente era ora di tornare<br />

alle fibre ottiche per completarne<br />

l’impianto. <strong>La</strong> questione, è stato<br />

annunciato, dovrebbe risolversi<br />

entro settembre. Come incentivo<br />

per la società da fondarsi, il Bim<br />

condonerà i primi due anni d’affitto:<br />

sarà una sorta di autofinanziamento<br />

per la nuova istituzione. Compito<br />

<strong>del</strong>la società sarà quello di sfruttare<br />

al massimo la rete esistente.


ompie 90 anni la banda<br />

Ottorino Respighi di Tavernole<br />

fondata nel 1921<br />

grazie all’interessamento<br />

<strong>del</strong> parroco don Domenico<br />

Franchi, <strong>del</strong> sindaco Davide<br />

Pelizzari, Felice Mineni presidente<br />

dei Combattenti, Giuseppe<br />

Porteri <strong>del</strong>la Banca Triumplina S.<br />

Filastrio, Mario Bonanomi maresciallo<br />

dei Carabinieri, Battista Mineni<br />

ed Andrea Negretti, gruppo<br />

rappresentativo <strong>del</strong>l’intero paese<br />

civile, religioso, economico.<br />

Davano così corpo a una tradizione<br />

di interesse per la musica legata alla<br />

festa in ricordo di don Gherardo<br />

Amadini, venerato sacerdote alla<br />

cui preghiera in punto di morte la<br />

credenza popolare fa risalire la fine<br />

<strong>del</strong> colera <strong>del</strong> 1836 che lo aveva<br />

visto generoso assistente dei moribondi.<br />

Si diede rigido e severo statuto (gli<br />

allievi custodivano lo strumento<br />

obbligandosi a ripararlo quando il<br />

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Sabato 21 e domenica 22 maggio<br />

Villa Glisenti farà un salto<br />

indietro nel tempo di otto secoli,<br />

trasformando il suo verde parco in<br />

un accampamento medievale, con<br />

menestrelli ad allietare la gente,<br />

sfide cavalleresche, gare di tiro<br />

con l’arco, caccia con il falco e una<br />

carrellata di antichi mestieri come<br />

quello <strong>del</strong> fabbro, <strong>del</strong> coniatore di<br />

monete, <strong>del</strong>l’armaiolo. Una festa<br />

a tema medievale organizzata<br />

dall’associazione Valtrompia Storica<br />

in collaborazione con il gruppo<br />

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danno veniva da loro incuria) ed<br />

affidò al maestro Rocco Consoli<br />

di Marcheno la direzione.<br />

È seguita tutta una storia profondamente<br />

legata al paese (sono oltre<br />

250 i musicanti succedutisi negli<br />

anni di padre in figlio) anche “politicamente”:<br />

infatti mal sopportò<br />

le disposizioni fasciste a costituirsi<br />

in sezione <strong>del</strong>l’Opera nazionale<br />

Dopolavoro, fino alla dolorosa<br />

interruzione <strong>del</strong>l’attività nel 1937.<br />

Ma ricominciava già nel 48, senza<br />

più interromperla col parroco don<br />

Angelo Bianchi e presidente il cav.<br />

Angelo Mineni. Un bel <strong>libro</strong> pubbli-<br />

Dal primo progetto risalente a vent’anni<br />

fa si arriverà sabato 21 maggio, alla<br />

presenza <strong>del</strong>la banda civica, all’inaugurazione<br />

<strong>del</strong>la nuova piazza di Lumezzane<br />

San Sebastiano, intitolata a<br />

Giovanni Paolo II. Tanto tempo per<br />

vedere completati i lavori, ma il termometro<br />

<strong>del</strong> gradimento pare essere<br />

a livelli non troppo elevati. Motivo<br />

principe dei dissapori quel muro<br />

che compare sulla curva <strong>del</strong>imitante<br />

il confine est <strong>del</strong>la piazza: dieci metri<br />

per tre di calcestruzzo, dietro cui<br />

campeggia un blocco marrone in cemento<br />

armato destinato ad attività<br />

commerciali. Sul muro sorgono grandi<br />

perplessità, viste e considerate le<br />

dichiarazioni <strong>del</strong> sindaco valgobbino<br />

Silverio Vivenzi sul Giornale di <strong>Brescia</strong><br />

di giovedì 12 maggio quando affermava<br />

che “prima si doveva finire<br />

di rievocazione storica Sagitta<br />

Imperiali a coronamento di un<br />

progetto partito da lontano. “Già<br />

quest’inverno – dice il presidente<br />

Armando Signorini – avevamo<br />

partecipato a un bando <strong>del</strong>la<br />

Fondazione comunità bresciana,<br />

riuscendo a istituire il primo<br />

concorso letterario ‘Storie dalla<br />

Valle per una Valle di storie’,<br />

realizzato grazie al prezioso aiuto<br />

<strong>del</strong> Sistema dei beni culturali,<br />

con un grande aiuto fornito dallo<br />

storico Franco Ghigini, che ha fatto<br />

cato nel 1996, 75° <strong>del</strong>la fondazione,<br />

ne racconta le vicende.<br />

Attualmente la presiede Rosanna<br />

Gagliandi con vice Andrea Micheli,<br />

segretaria Santina Cantoni, tesoriere<br />

Gerardo Ferri.<br />

Il maestro è Cesare Cavaioni: il 12°<br />

succeduto nel 2003 al maestro Clemente<br />

Duni che lo era da oltre 20<br />

anni dopo Rocco Consoli, Giovanni<br />

Gatti, Pietro Monchieri, Gentile<br />

Vasini, Egidio Vincoli , Francesco<br />

Consoli (figlio <strong>del</strong> primo maestro<br />

Rocco), Gino Fogliata, Ugo Orlandi,<br />

Lorenzo Bianchi, Claudio Mondonico.<br />

I componenti sono 35 con una media<br />

di età di 30 anni che garantisce<br />

il futuro. Infatti fiore all’occhiello<br />

è la scuola di musica: “vivaio” che<br />

cresce in collaborazione anche con<br />

le elementari <strong>del</strong> paese dove è in<br />

corso un progetto scolastico: Cavaioni<br />

e l’insegnante di pianoforte<br />

Fabio Bennardo stanno tenendo<br />

lezioni di presentazione dei vari<br />

<br />

<br />

<br />

l’opera e poi, dato che si tratta d’un<br />

semplice muro, verrà abbassato notevolmente;<br />

al suo posto sarà ricavata<br />

un’aiuola”. Ci si chiede allora che<br />

senso abbia avuto diramare un bando<br />

di concorso (scadenza lo scorso 14<br />

dicembre 2010) e denominato “Oltre<br />

il muro” per decorare il muro stesso<br />

con un’opera d’arte e abbellire la nascente<br />

piazza. Un concorso <strong>del</strong> quale<br />

non si è più saputo niente e che pare<br />

non aver trovato alcun vincitore, data<br />

la decisione (a questo punto pare<br />

di capire preventiva) <strong>del</strong>l’amministrazione<br />

comunale di abbattere quel<br />

grigio muro <strong>del</strong>la discordia. Fatto sta<br />

che a restare in piedi sono i malumori<br />

di una parte <strong>del</strong>la cittadinanza per<br />

la nuova area di 6.500 metri quadrati<br />

che, nelle intenzioni, dovrebbe diventare<br />

un luogo di aggregazione.<br />

da tutor, tenendo i contatti fra le<br />

classi e il sistema archivistico”. Un<br />

concorso al quale hanno partecipato<br />

13 istituti scolastici <strong>del</strong>la Valle<br />

per un totale di 24 classi di 4° e 5°<br />

elementare e 1° media. “Siamo stati<br />

molto contenti <strong>del</strong>la partecipazione<br />

avuta – aggiunge Signorini – e<br />

proprio domenica 22 alle ore 16<br />

premieremo i migliori elaborati<br />

con una lavagna multimediale: per<br />

la sezione <strong>del</strong> racconto fantastico<br />

ha vinto la classe 1° B <strong>del</strong>la scuola<br />

media “F. Bertussi” di Marcheno,<br />

<br />

strumenti, pratica e ritmo musicale<br />

propedeutici al corso che comincerà<br />

in autunno.<br />

Ha vicina concretamente l’intera<br />

comunità: c’è un particolare tesseramento<br />

di “soci sostenitori”. Per<br />

celebrare il 90° si è predisposta<br />

una serie di eventi fino ad ottobre<br />

con prestigiosi concerti presso l’antico<br />

Forno Fusorio e si dà il via festeggiando<br />

un’altra ricorrenza, pezzo<br />

di storia <strong>del</strong>la banda: il 30° <strong>del</strong><br />

classico raduno bandistico. Una<br />

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con un testo dal titolo ‘Avventura<br />

al conventino’; per la sezione di<br />

ricerca storica primo posto alla<br />

scuola primaria di Pezzaze, con le<br />

classi quarte e quinte che hanno<br />

composto un breve saggio dal titolo<br />

‘Le radici sono nel nostro passato.<br />

Il bosco: ieri da coltivare oggi da<br />

conservare’. Un grande successo<br />

e sicuramente un’esperienza che<br />

vorremmo ripetere e far diventare<br />

una tradizione, così come l’evento<br />

<strong>del</strong>la festa”. Per informazioni, www.<br />

valtrompiastorica.it.(a.a.)<br />

quattro giorni che inizia giovedì 19<br />

con apertura stand gastronomico<br />

in piazza Mercato e serata dedicata<br />

ai giovani. Venerdì 20 maggio è<br />

in programma la cena con amici<br />

e simpatizzanti ed il concerto dei<br />

Malghesetti; sabato il raduno dalle<br />

15 <strong>del</strong>la Respighi coi Musicanti di<br />

Provaglio e Banda di Collebeato.<br />

<strong>La</strong> banda conclude domenica (felice<br />

circostanza) il servizio per il<br />

50° <strong>del</strong>l’Avis locale, altra realtà significativa<br />

<strong>del</strong> territorio.


Il bene più prezioso per tutti noi,<br />

l’acqua, sarà al centro <strong>del</strong> dibattito<br />

che il Gruppo di acquisto solidale<br />

Gastrompia ha organizzato per<br />

martedì 24 maggio presso la<br />

biblioteca comunale <strong>del</strong> Bailo<br />

di Sarezzo. “Ce la beviamo? <strong>La</strong><br />

qualità <strong>del</strong>l’acqua potabile in<br />

Valtrompia”, questo il titolo scelto<br />

per la serata programmata per<br />

fare chiarezza sulla situazione<br />

idrica <strong>del</strong>la nostra Valle, sullo<br />

status attuale <strong>del</strong>l’inquinamento e<br />

gli effettivi rischi per la salute di<br />

<br />

rriva all’importante traguardo<br />

<strong>del</strong> decimo anno<br />

il Summer Festival<br />

organizzato nel piazzale<br />

<strong>del</strong>le piscine di Lumezzane<br />

Piatucco dall’associazione<br />

Gaim (Giovani amici in missione). Si<br />

tratta di una rassegna che per quattro<br />

giorni cerca di coinvolgere lumezzanesi<br />

e valtrumplini all’insegna <strong>del</strong>la<br />

musica, portando l’attenzione sulla<br />

missione presente in Malawi. “Da<br />

quando abbiamo cominciato questo<br />

festival – dice Alessandro Boschetti,<br />

presidente Gaim –, lo scopo è rimasto<br />

sempre quello di aiutare questo<br />

tutti i triumplini. Nell’occasione<br />

interverrà Diego Toscani, appena<br />

riconfermato presidente di Asvt<br />

(Azienda servizi Valtrompia, ndr),<br />

che proprio negli scorsi giorni ha<br />

ribadito l’importanza di avviare<br />

al più presto il tanto atteso<br />

progetto di depurazione degli<br />

scarichi valligiani. Insieme a lui<br />

sarà presente anche il professor<br />

Pietro Apostoli, professore<br />

ordinario di medicina <strong>del</strong> lavoro<br />

e Direttore <strong>del</strong>l’Unità operativa<br />

d’Igiene e tossicologia agli Spedali<br />

civili di <strong>Brescia</strong>. Infine, porterà<br />

la sua esperienza diretta anche<br />

il professor Paolo Vitale, biologo<br />

e docente al Liceo “Niccolò<br />

Copernico” di <strong>Brescia</strong>, oltre<br />

che membro di Legambiente.<br />

L’appuntamento è per martedì 24<br />

maggio alle ore 20.30 presso la<br />

biblioteca di Sarezzo.<br />

Per informazioni dettagliate<br />

visitare il sito web www.<br />

gastrompia.ilbello.com o mandare<br />

un’e-mail a gastrompia@gmail.<br />

com.<br />

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<br />

disastrato Paese: stretto fra i confini<br />

di Mozambico, Tanzania e Zambia, il<br />

Malawi ha uno fra i più bassi redditi<br />

procapite <strong>del</strong> mondo. Tutto quel che<br />

ricaviamo dalla festa va a costituire<br />

un fondo che ci consente di offrire<br />

migliori opportunità di vita e lavoro<br />

ad alcune persone che abitano questo<br />

piccolo stato africano”. <strong>La</strong> manifestazione<br />

prenderà il via venerdì 20<br />

maggio alle ore 18.30, proseguendo<br />

con l’appuntamento <strong>del</strong>le 22.30: sul<br />

palco saliranno i componenti <strong>del</strong>la<br />

Shoulder Band (www.shoulderband.<br />

it), nata nel 2008 come progetto di<br />

cover band a 360° e un repertorio<br />

che spazia dai classici <strong>del</strong> pop e rock<br />

straniero alla disco anni Settanta sino<br />

ai grandi classici <strong>del</strong>la musica<br />

italiana da cantare e ballare. Sabato<br />

21 maggio, invece, si comincerà alle<br />

ore 15 con una simulazione da parte<br />

dei volontari <strong>del</strong>la Croce Bianca; alle<br />

19.30 la cena con spiedo e alle 22.30<br />

l’appuntamento clou con la musica<br />

rock dei Traffika (www.traffika.it).<br />

Domenica 22 prima <strong>del</strong>la maratona<br />

musicale (inizia alle 19) c’è il pranzoa<br />

base di spiedo a mezzogiorno.<br />

“Siamo giunti alla decima edizione<br />

– chiude il presidente Boschetti –,<br />

comunque confidiamo di ritrovar-<br />

<br />

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Le associazioni di volontariato e<br />

le cooperative che operano con i<br />

diversamente abili di Lumezzane,<br />

Gardone, Villa Carcina e Nave, organizzano<br />

una camminata sulla pista<br />

ciclabile che costeggia il Mella<br />

per sensibilizzare sul tema <strong>del</strong>la<br />

disabilità. I partecipanti si ritrovano<br />

alle 10 <strong>del</strong> 28 maggio sulla pista<br />

ciclabile (Concesio zona Cembre<br />

e Sarezzo zona Ponte Vecchio di<br />

Noboli). Per info e per prenotare<br />

il pranzo all’oratorio di Carcina, si<br />

può chiamare il 3336261328.<br />

<br />

ci ancora qui a festeggiare fra dieci<br />

anni, continuando a portare avanti il<br />

progetto principale <strong>del</strong>la nostra associazione,<br />

ossia riuscire a mettere<br />

in atto adozioni a distanza per aiutare<br />

tutti i bambini orfani <strong>del</strong>la missione,<br />

favorendo l’istruzione dalla<br />

scuola materna a quella secondaria,<br />

e riuscendo a creare con le offerte<br />

dei singoli un “fondo comune” con<br />

il quale aiutare indistintamente tutti<br />

i bambini”. Per informazioni sulla<br />

festa e sull’attività <strong>del</strong>l’associazione<br />

Gaim: alessandroboschetti@gaim.it,<br />

albachinelli@gaim.it, annamarchetto@gaim.it.


Il Campionato d’Europa per i<br />

velisti con disabilità motorie, in<br />

programma sul lago di Garda dal<br />

24 al 29 maggio, si arricchisce di<br />

un nuovo partner. Ad affiancare<br />

Fondazione Asm e Isomet, arriva<br />

il Gruppo Camozzi, azienda da<br />

sempre attenta alle tematiche <strong>del</strong>la<br />

disabilità, essendo legato a diverse<br />

iniziative note come i Camozzi<br />

Doubles Masters, i Campionati<br />

Internazionali di tennis su sedia a<br />

rotelle, oppure il progetto di vela<br />

per non vedenti di Homerus. Il<br />

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<br />

ul Garda si respira aria<br />

d’estate e nelle splendide<br />

località affacciate al Benaco<br />

si moltiplicano gli<br />

appuntamenti.<br />

A partire da venerdì 20 Padenghe<br />

ospita “Padenghe Verde”, esposizione<br />

dedicata a tutti gli aspetti <strong>del</strong><br />

giardino, dal florovivaismo all’arredo<br />

ed illuminazione degli ambienti<br />

verdi, dall’irrigazione alle piscine.<br />

Fino a domenica 22 i visitatori<br />

potranno apprezzare, nelle sale<br />

<strong>del</strong> palazzo comunale, la mostra<br />

di pittura, scultura e design “Sulla<br />

rosa ed altri fiori”, fare acquisti e<br />

prendere parte ai numerosi eventi<br />

collaterali, lezioni pratiche di giardinaggio,<br />

spettacoli di musica e<br />

intrattenimento. Info: www.padengheverde.it.<br />

Risaliamo il lago fino a Gardone<br />

Riviera per il “Vintage Design &<br />

Fashion Market”. Sabato dalle 10<br />

alle 23 e domenica dalle 10 alle 19<br />

il lungolago Gabriele D’Annunzio<br />

si trasformerà in un mercatino dove<br />

tutti gli appassionati <strong>del</strong> vintage<br />

potranno trovare abbigliamento<br />

ed oggettistica legati a questo<br />

fantastico mondo. Per chi lo desidera<br />

c’è la possibilità di visitare la<br />

splendida Isola <strong>del</strong> Garda. Situata<br />

a poche braccia d’acqua da San Felice<br />

<strong>del</strong> Benaco, deve il suo fascino<br />

alla straordinaria villa in stile<br />

neogotico veneziano, progettata<br />

dall’architetto Luigi Rovelli nei primi<br />

‘900; un’imponente costruzione<br />

armonica, ricca di particolari architettonici<br />

sorprendenti. Ai suoi<br />

piedi terrazze e giardini all’italiana<br />

digradano fino al lago. Tutt’intorno<br />

la vegetazione è rigogliosa e intatta,<br />

ricca di piante locali, esotiche,<br />

essenze rare e fiori unici. Una selva<br />

armonica di pini e cipressi, di<br />

acacie e limoni, di magnolie e aga-<br />

Gruppo Camozzi nasce nel 1964<br />

quando i tre fratelli Luigi, Attilio<br />

e Geromino Camozzi iniziano<br />

la produzione di componenti<br />

pneumatici per l’automazione<br />

industriale. All’Europeo <strong>del</strong> lago di<br />

Garda saranno in gara 40 equipaggi<br />

di 10 Nazioni. E la Coppa <strong>del</strong>le<br />

Nazioni sarà intitolata a “Pam”<br />

Marsilio Pasotti, grande sportivo<br />

bresciano. Le regate <strong>del</strong>l’Europeo<br />

Disabili saranno coorganizzate dal<br />

Circolo Vela di Gargnano e da Hyak<br />

Onlus.<br />

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vi. Info: 3332043201. Proseguiamo<br />

per Bogliaco, dove i giardini di palazzo<br />

Bettoni fanno da naturale palcoscenico<br />

a “Il giardino di <strong>del</strong>izia”,<br />

divenuto negli anni, per gli appassionati<br />

<strong>del</strong> verde, appuntamento<br />

importante a livello nazionale per<br />

l’elevato livello qualitativo degli<br />

espositori, per la ricerca scientifica<br />

nel recupero <strong>del</strong>le tradizioni<br />

e <strong>del</strong>l’innovazione. I volontari <strong>del</strong><br />

Fai, sabato e domenica dalle 10 alle<br />

19, guideranno i visitatori, con<br />

un sottofondo di musica barocca,<br />

alla scoperta <strong>del</strong>le colture di olivi,<br />

<strong>del</strong>le limonaie, <strong>del</strong> ninfeo e <strong>del</strong><br />

parco che nei secoli hanno reso il<br />

giardino <strong>del</strong> palazzo uno dei siti<br />

gardesani più affascinanti. Tra le<br />

attività collaterali verranno organizzati<br />

un laboratorio di orticoltura<br />

e un workshop di giardinaggio. <strong>La</strong><br />

suggestione aumenta se si sceglie<br />

di approdare direttamente al porto<br />

di Bogliaco con i battelli messi a<br />

disposizione dalla Navigarda. Info:<br />

www.ilgiardinodi<strong>del</strong>izia.it.<br />

Anche l’enogastronomia tiene banco.<br />

Fino al 29 maggio i ristoranti di<br />

Toscolano Maderno ripropongono<br />

“Garda con Gusto”, rassegna <strong>del</strong><br />

pesce di lago e dei prodotti tipici<br />

locali. “Un appuntamento – spiega<br />

Ermes Buffoli, assessore al turismo<br />

<strong>del</strong>la cittadina gardesana – che<br />

vuole essere laboratorio per un turismo<br />

motivato, che integri le risorse<br />

turistiche esistenti, archeologiche,<br />

storiche e naturali, con aspetti<br />

e caratteri <strong>del</strong>la tradizione e <strong>del</strong>la<br />

cultura locale e che vuole farsi<br />

portavoce <strong>del</strong>la salvaguardia <strong>del</strong>le<br />

specie ittiche indigene”. Info: www.<br />

comune.toscolanomaderno.bs.it.<br />

<br />

<br />

Prosegue al Museo <strong>del</strong> divino<br />

infante l’esposizione degli ex voto<br />

che affianca le oltre 200<br />

sculture italiane <strong>del</strong> Bambino Gesù:<br />

la collezione Hiky Mayr rappresenta<br />

infatti la più importante rassegna<br />

di opere figurative <strong>del</strong> Divino<br />

Infante. L’ex voto dipinto associava<br />

la funzione di scioglimento <strong>del</strong><br />

voto a quella di ampliamento <strong>del</strong><br />

culto attraverso la comunicazione<br />

<strong>del</strong>la grazia ricevuta: <strong>La</strong> direttrice<br />

<strong>del</strong>la fondazione ha qui riunito il<br />

frutto di una ricerca che si svolge<br />

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da quasi 40 anni. Collezionista,<br />

architetto e anche restauratrice: la<br />

Mayr si dedica infatti a un lavoro di<br />

recupero e restauro <strong>del</strong>le statuette<br />

esposte. <strong>La</strong> mostra di ex-voto si<br />

può visitare fino al 2 ottobre con<br />

i seguenti orari: venerdì, sabato e<br />

domenica dalle 10 alle 13 e dalle<br />

15 alle 18 fino al 3 luglio e dal 2<br />

settembre al 2 ottobre; tutti i giorni<br />

tranne il lunedì dalle 10 alle 13 e<br />

dalle 15 alle 19 nel periodo dal 5<br />

luglio al 28 agosto. Informazioni sul<br />

sito www.il-bambino-gesu.com.


Il Giardino di <strong>del</strong>izia è<br />

l’esposizione nazionale di piante<br />

e fiori rari a Palazzo Bettoni<br />

Cazzago a Bogliaco di Gargnano.<br />

L’appuntamento è per il 21 e il<br />

22 maggio con la XI edizione.<br />

In un contesto unico per<br />

paesaggio e cultura <strong>del</strong> verde,<br />

gli appassionati che frequentano<br />

la mostra <strong>del</strong> lago di Garda<br />

sanno di ritrovare coltivatori,<br />

che ogni anno propongono le<br />

novità <strong>del</strong>la loro produzione.<br />

Vicino al casello dei limoni si<br />

incontra Ugo Fiorini <strong>del</strong>l’azienda<br />

“Belfiore”, con le sue piante<br />

da frutto antiche. Giancarlo<br />

Rosellini, che cura il disegno<br />

<strong>del</strong> parterre con limoni, cedri e<br />

chinotti in vaso, espone le sue<br />

collezioni di agrumi rari proprio<br />

nelle cedraie cinquecentesche,<br />

dove un tempo si coltivavano<br />

la famosa “madernina” ed il<br />

“cedro di Salò”. Poi è la volta<br />

<strong>del</strong>la Floricoltura Franco<br />

Veimaro con una distesa di<br />

rose botaniche e una varietà di<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

’estate è quasi alle porte e<br />

il Comune e la Polisportiva<br />

di Pertica Bassa hanno<br />

organizzato diverse iniziative<br />

aperte a tutti che<br />

vanno dall’evento sportivo a quello<br />

culturale, dall’artistico all’enogastronomico,<br />

fino alle gite organizzate.<br />

Dopo l’inaugurazione <strong>del</strong> nuovo allestimento<br />

<strong>del</strong> Museo <strong>del</strong>la Resistenza<br />

e <strong>del</strong> folklore valsabbino (frazione<br />

Forno d’Ono), sabato 14 maggio il<br />

museo ha partecipato alla Notte dei<br />

Musei con letture animate. Prossimo<br />

evento domenica 22 maggio: apertura<br />

<strong>del</strong> museo dalle 15 alle 19.30; alle<br />

17 il concerto <strong>del</strong> coro Mario Rigoni<br />

Stern Valsabbia-Valtenesi “Voci di<br />

montagna, di guerra e d’amore”, presso<br />

la Chiesa parrocchiale. Il Museo è<br />

inoltre aperto ogni prima e terza domenica<br />

<strong>del</strong> mese, dalle 15 alle 18, con<br />

possibilità di organizzazione di visite<br />

guidate su prenotazione; seguiranno<br />

altre aperture straordinarie, come domenica<br />

17 luglio con una giornata per<br />

le famiglie passeggiando per i sentieri<br />

<strong>del</strong>la Resistenza con pranzo al sacco.<br />

Per gli amanti <strong>del</strong>le passeggiate e <strong>del</strong>le<br />

corse nella natura, sono previste<br />

diverse escursioni e gare agonistiche<br />

e non: domenica 22 maggio è possibile<br />

prendere parte alla camminata<br />

in Corna Blacca, una camminata di<br />

gruppo con partenza e arrivo dalla<br />

frazione di Ono Degno, località Paghera,<br />

con una cena finale presso il ri-<br />

<br />

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fugio Amici Miei. Domenica 10 luglio<br />

sarà la volta <strong>del</strong>la settimana edizione<br />

<strong>del</strong> giro <strong>del</strong> monte Zovo, un appuntamento<br />

importante di corsa regionale<br />

competitiva lungo un percorso di 15<br />

chilometri per gli atleti tesserati, e un<br />

altro di cinque chilometri non competitivo<br />

per i più piccoli. Domenica<br />

24 luglio sarà la volta <strong>del</strong>la gara di<br />

marcia inserita nel trofeo Marcia in<br />

Montagna “Montagne Valsabbine” di<br />

11 chilometri con diversi livelli difficoltà<br />

lungo il percorso. Pura passeggiata<br />

rilassante in compagnia, invece,<br />

domenica 7 agosto fra i boschi<br />

di Levrange e <strong>del</strong> monte Zovolo con<br />

tappa al caratteristico Santuario <strong>del</strong>la<br />

Neve. Curiosa, invece, l’iniziativa<br />

in programma domenica 22 agosto:<br />

la “Scalettata” consiste in una cronoscalata<br />

individuale a piedi fra le scale<br />

<strong>del</strong>la frazione di Levrange che collega<br />

la parte bassa con quella alta <strong>del</strong> borgo,<br />

il tutto in una suggestiva cornice<br />

notturna con il percorso illuminato<br />

da torce. Anche gli appassionati di<br />

arte non rimarranno <strong>del</strong>usi: domenica<br />

5 giugno l’estemporanea “Quanti<br />

colori intorno a me!” vede protagonisti<br />

piccoli artisti e le loro opere, mentre<br />

da lunedì 13 a sabato 25 giugno si<br />

potranno consegnare le proprie fotografie<br />

con soggetto Pertica Bassa e le<br />

sue frazioni e partecipare alla prima<br />

edizione <strong>del</strong> concorso fotografico<br />

“Scatti di emozioni: le meraviglie nascoste<br />

dei nostri paesi di montagna”,<br />

sia a colori che in bianco e nero. Ad<br />

agosto, inoltre, per cinque giornate si<br />

terrà la quarta edizione <strong>del</strong> simposio<br />

di scultura lignea presso la frazione di<br />

Forno d’Ono, a cura <strong>del</strong>la Bottega di<br />

Scultura di Pertica Bassa. Per informazioni<br />

e l’elenco completo di tutte<br />

le iniziative www.perticabassa.com.<br />

piccoli frutti, <strong>del</strong> Vivaio <strong>del</strong>le<br />

Commande con superbe peonie<br />

e hosta, <strong>del</strong>la Giardineria <strong>del</strong><br />

Castello con fucsie, gerani e<br />

piante insolite, di Raziel con<br />

rari bulbi da fiore, <strong>del</strong>l’Azienda<br />

Agricola la Margherita con<br />

piante aromatiche e da orto,<br />

<strong>del</strong>la Floricola Val Roya.<br />

Sabato 21 maggio dalle 10 alle<br />

19 apertura <strong>del</strong>la mostra al<br />

pubblico; domenica 22 maggio<br />

dalle 10 alle 19. Ogni giorno:<br />

concerti di musica barocca<br />

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sulla terrazza a lago e nel parco<br />

eseguiti dal gruppo “Mascoulisse<br />

quartet” (orario continuato);<br />

visite guidate dalle 10.30 alle<br />

18 alle architetture <strong>del</strong> giardino<br />

prospettico e <strong>del</strong>le limonaie<br />

annesse, con illustrazione degli<br />

antichi sistemi di coltivazione<br />

degli agrumi, a cura <strong>del</strong> Fai;<br />

laboratorio di orticoltura<br />

per bambini; workshop di<br />

giardinaggio a cura <strong>del</strong>la Scuola<br />

Agraria <strong>del</strong> Parco di Monza. Info<br />

al www.ilgiardinodi<strong>del</strong>izia.it.


a Franciacorta e l’Ovest<br />

<strong>Brescia</strong>no si scoprono<br />

meno “verdi” di quanto<br />

pensassero cercano di<br />

correre ai ripari attraverso<br />

politiche comuni su aria, acqua,<br />

traffico e Pgt. <strong>La</strong> seconda campagna<br />

di monitoraggio ambientale, promossa<br />

dal progetto “Franciacorta<br />

Sostenibile”, ha <strong>del</strong>ineato diverse<br />

situazioni di criticità nei 17 Comuni<br />

di un territorio che ha perso la<br />

propria specificità di “buon vivere”<br />

rispetto ad altre aree <strong>del</strong> <strong>Brescia</strong>no<br />

colpite da problemi ambientali annosi<br />

come discariche, inquinamento<br />

<strong>del</strong> terreno e viabilità ingolfata<br />

dalla presenza di trafficate direttrici<br />

di marcia. I risultati <strong>del</strong>l’attività<br />

di controllo di aria, acqua, traffico,<br />

rumore, consumo <strong>del</strong> territorio e<br />

altro ancora sono stati presentati<br />

martedì 17 maggio nella sede rovatese<br />

di Cogeme, che attraverso la<br />

propria fondazione Cogeme Onlus<br />

collabora con l’Università degli Studi<br />

di <strong>Brescia</strong> ormai dal 2007 proprio<br />

su questi temi. All’incontro c’erano<br />

Maurizio Tira, docente <strong>del</strong>la Statale<br />

responsabile <strong>del</strong> progetto, Giovanni<br />

Frassi presidente <strong>del</strong>la Onlus<br />

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“Oltre al calendario <strong>del</strong>le<br />

celebrazioni, in occasione <strong>del</strong>la<br />

festa <strong>del</strong> patrono San Costanzo,<br />

l’Assessorato ai servizi sociali<br />

ha consegnato all’Auser e alle<br />

Associazioni pisognesi il Fiat Doblò<br />

attrezzato per trasporto dei disabili<br />

nato dalla solidarietà <strong>del</strong>le aziende<br />

pisognesi e <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

comunale. In realtà sono due i<br />

mezzi che il Comune ha acquisito<br />

gratuitamente. Oltre all’automezzo<br />

citato è stata consegnata anche<br />

una Fiat Panda che sarà utilizzata<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

e Gianluca Delbarba, numero uno<br />

di Cogeme spa. Proprio Delbarba<br />

ha posto l’accento sulla necessità<br />

di risposte di sistema ai problemi<br />

emersi: “Il voto <strong>del</strong>le amministrative<br />

anche nel nostro territorio ha premiato<br />

quelle forze che hanno messo<br />

nel loro programma elettorale un’attenzione<br />

particolare al tema <strong>del</strong>la<br />

salvaguardia e valorizzazione <strong>del</strong><br />

territorio. È un dato positivo, che<br />

mi auguro si possa tradurre presto<br />

in scelte politiche lungimiranti. Abbiamo<br />

davanti una sfida impegnativa,<br />

ma ineludibile per il futuro <strong>del</strong><br />

nostro territorio”. Fra i 33 indicatori<br />

ambientali monitorati da Cogeme<br />

in diversi ambiti (la messe di dati è<br />

disponibile, Comune per Comune,<br />

sul sito: www.franciacortasostenibile.org)<br />

è sicuramente l’aria quello<br />

che preoccupa di più. Utilizzando<br />

un particolare indicatore elaborato<br />

<br />

<br />

<br />

dai Servizi sociali <strong>del</strong> Comune. Il<br />

progetto si è potuto realizzare anche<br />

grazie alla generosità <strong>del</strong>la aziende<br />

pisognesi che, attraverso la forma<br />

<strong>del</strong>la sponsorizzazione, hanno<br />

contribuito all’acquisto, offrendo<br />

un supporto alle persone anziane e<br />

disabili pisognesi. “Pulmino Amico”<br />

è un esempio di sviluppo etico <strong>del</strong>la<br />

solidarietà aziendale mettendo in<br />

collaborazione pubblico e privato<br />

in una azione comune rivolta<br />

alla più ampia condivisione <strong>del</strong>le<br />

problematiche sociali.<br />

dall’Agenzia regionale per la protezione<br />

ambientale <strong>del</strong>l’Emilia Romagna,<br />

detto “Iqa” (Indice di qualità<br />

<strong>del</strong>l’aria), i ricercatori sostenuti da<br />

enti locali e Cogeme hanno tracciato<br />

un quadro tutt’altro che rassicurante<br />

per i polmoni dei franciacortini.<br />

Nessuno <strong>del</strong>la dozzina di Comuni<br />

monitorati fra l’inverno <strong>del</strong> 2010 e<br />

quelli <strong>del</strong> 2011 ha fatto registrare<br />

una “buona” qualità <strong>del</strong>l’aria, con<br />

un peggioramento sostanziale negli<br />

ultimi dodici mesi. “Accettabile”<br />

è solamente la qualità <strong>del</strong>l’aria<br />

di centri più piccoli come Erbusco,<br />

Paderno Franciacorta e Passirano.<br />

Decisamente critica, invece, la situazione<br />

evidenziata a Rodengo Saiano,<br />

Castegnato e Paratico, dove la<br />

presenza di trafficate arterie viabilistiche<br />

lascia in eredità ad amministratori<br />

e cittadini una “pessima”<br />

qualità <strong>del</strong>l’aria.<br />

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Quando un evento luttuoso colpisce<br />

una famiglia, oggi più di ieri, i<br />

costi dei servizi funerari possono<br />

tradursi in un ostacolo che mette in<br />

difficoltà chi vuol onorare il proprio<br />

defunto. Per andare incontro ai<br />

propri cittadini offrendo loro una<br />

opportunità per fruire dei servizi<br />

funebri con tariffe fisse e agevolate,<br />

la Giunta comunale ha approvato<br />

uno schema di convenzione per le<br />

sepolture nel cimitero <strong>del</strong> paese.<br />

“Le imprese di onoranze funebri<br />

che intendono aderire alla proposta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> Fondazione Villa Serena onlus si<br />

copre di pannelli fotovoltaici, pronti a<br />

produrre qualcosa come 70 Kw/h nei<br />

picchi d’esposizione ai raggi solari.<br />

“L’impianto era pronto già da tempo<br />

– ha spiegato soddisfatto il presidente<br />

Faustino Parietti –, ma solo pochi<br />

giorni fa, dopo i rallentamenti provocati<br />

da alcune insolvenze da parte<br />

<strong>del</strong>la ditta appaltatrice, è entrato in<br />

funzione”. Si tratta di un traguardo<br />

importante e che fa onore alla storica<br />

Casa di riposo pontogliese che<br />

con questo progetto ha così scelto di<br />

rientrare a far parte nel panorama di<br />

tutti quegli enti (ahimè ancora pochi)<br />

decisi ad innovarsi, ma con un occhio<br />

di riguardo al porta foglio e alla salvaguardia<br />

<strong>del</strong>l’ambiente. Con l’energia<br />

ricavata dall’impianto si prevede<br />

di coprire fino al 50% <strong>del</strong> fabbisogno<br />

energetico <strong>del</strong>l’intera Rsa e <strong>del</strong> vicino<br />

Centro diurno integrato. “L’impianto è<br />

stato finanziato con l’accensione di un<br />

mutuo da parte <strong>del</strong>la Bcc di Pontoglio<br />

– ha specificato Parietti –: secondo il<br />

piano economico, pagando le rate <strong>del</strong><br />

mutuo, insieme alla riduzione <strong>del</strong> costo<br />

sulla bolletta Enel e al contributo<br />

Gse erogato dallo Stato, si riuscirà a<br />

risparmiare ogni anno fino a 10mila<br />

euro”. Oltre all’impianto, nell’ultimo<br />

periodo anche altre migliorie hanno<br />

interessato la struttura: tutte le stanze<br />

sono state dotate di tv lcd, mentre,<br />

giusto in tempo per l’estate, saranno<br />

ultimati i lavori di climatizzazione<br />

e verrà sostituita una decina di letti<br />

a doppio snodo manuale con altri<br />

più moderni ed elettrici, per favorire<br />

maggiore confort agli ospiti e facilita-<br />

sottoscrivendo la convenzione --<br />

commenta il vice sindaco Patrizia<br />

Turelli che ha presentato in Giunta<br />

la prpoposta -- devono essere in<br />

possesso di tutte le autorizzazioni e<br />

dei requisiti previsti dalla normativa<br />

ed avere a disposizione il personale<br />

ed i mezzi necessari per il regolare<br />

svolgimento <strong>del</strong> servizio”. <strong>La</strong><br />

<strong>del</strong>ibera assunta dalla Giunta è<br />

pubblicata integralmente sul sito <strong>del</strong><br />

Comune che pubblicizzerà l’elenco<br />

<strong>del</strong>le imprese che aderiranno alla<br />

proposta.<br />

re l’assistenza. Tutti i caloriferi saranno<br />

dotati di speciali elettrovalvole che<br />

permetteranno di creare, in ogni singolo<br />

ambiente e a seconda <strong>del</strong>le varie<br />

esigenze, un microclima ideale. Sono<br />

state inoltre recentemente approvate<br />

tutte le opere di adeguamento strutturale<br />

da circa 150mila euro. Continua<br />

anche il progetto puzzle <strong>del</strong>la Rsa che<br />

prevede di donare arredi per le stanze.<br />

Info 030/737155. (a.s.)


a definizione “high tech –<br />

high touch” può avere molti<br />

significati pratici. Per esempio<br />

high tech vuol dire accelerare<br />

i tempi, spingere tutto<br />

verso l’immediato, il “tempo reale”.<br />

High touch significa avere tempo. High<br />

tech è chiedere alle persone di produrre<br />

di più in tempi più brevi. High touch<br />

è dare valore al processo, consentire<br />

lo spazio per la scoperta. Tutto questo<br />

si applica anche alle organizzazioni<br />

sanitarie, nelle imprese private come<br />

nell’amministrazione pubblica. Gli infermieri<br />

di domani saranno sempre<br />

più high-tech: è una necessità <strong>del</strong>le<br />

organizzazioni e <strong>del</strong>le professioni. Dati<br />

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<br />

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<br />

<br />

e informazioni utili e necessari immediatamente<br />

disponibili. Gli infermieri<br />

tuttavia non possono e non vogliono<br />

sottrarsi al tempo prezioso dedicato<br />

all’ascolto attento e partecipe. Molti<br />

gesti nella nostra professione posso-<br />

no avvalersi <strong>del</strong>le nuove tecnologie<br />

ma molti altri devono rimanere ad alto<br />

contenuto relazionale e valoriale. Hitech<br />

è il palmare nella mano <strong>del</strong>l’infermiera.<br />

Hi-touch è la mano <strong>del</strong> paziente<br />

tra le mani <strong>del</strong>l’infermiera. Hi-tech è la<br />

ricezione telematica di una diagnosi o<br />

di una terapia, hi-touch è comunicare<br />

con gli sguardi e i gesti che curano, anche<br />

quando non è più possibile parlarsi.<br />

Hi-tech è la cartella infermieristica<br />

informatizzata in pediatria, hi-touch è<br />

un massaggio rilassante nel bambino<br />

ricoverato (e spesso impaurito). Non<br />

a caso nel nostro simbolo sono da<br />

sempre raffigurate le mani tanto che<br />

nell’ultima versione stilizzata <strong>del</strong> logo,<br />

Tecnologia e Deontologia Professionale<br />

Abbiamo scelto alcuni articoli <strong>del</strong> nuovo Codice Deontologico <strong>del</strong>l’infermiere che richiamano,<br />

a vari livelli, l’importanza per i professionisti di essere sempre al passo con le scoperte<br />

Articolo 1 L'infermiere è il professionista sanitario responsabile <strong>del</strong>l'assistenza infermieristica.<br />

Articolo 2 L'assistenza infermieristica è servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività. Si realizza attraverso<br />

ed educativa.<br />

Articolo 11 L'infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate. Aggiorna saperi e competenze attraverso<br />

ricerca e cura la diffusione dei risultati.<br />

Articolo 12 L’infermiere riconosce il valore <strong>del</strong>la ricerca, <strong>del</strong>la sperimentazione clinica e assistenziale per<br />

Articolo 23 L’infermiere riconosce il valore <strong>del</strong>l’informazione integrata multiprofessionale e si adopera affinché<br />

l’assistito disponga di tutte le informazioni necessarie ai suoi bisogni di vita.<br />

Articolo 27 L'infermiere garantisce la continuità assistenziale anche contribuendo alla realizzazione di una rete<br />

di rapporti interprofessionali e di una efficace gestione degli strumenti informativi.<br />

IPASVI BS<br />

COLLEGIO INFERMIERI DELLA<br />

PROVINCIA DI BRESCIA<br />

Collegio Infermieri, Assistenti Sanitari e Vigilatrici d’Infanzia<br />

Via Metastasio, 26 - <strong>Brescia</strong> – info@ipasvibs.it - www.ipasvibs.it<br />

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hanno preso ancora più spazio lasciando<br />

sullo sfondo la fiamma <strong>del</strong>la mitica<br />

lampada con cui la Nightingale, fondatrice<br />

<strong>del</strong>le Scienze Infermieristiche, si<br />

aggirava tra i feriti <strong>del</strong>la guerra di Crimea.<br />

High tech è la teleconferenza. High<br />

touch è la stretta di mano. High tech<br />

è aggiornare le apparecchiature. High<br />

touch è educare le persone. Le risorse<br />

umane sono il fattore di successo negli<br />

ospedali come nella concorrenza<br />

globale. L’unico fattore di superiorità<br />

competitiva rimasto in ogni contesto<br />

sono le persone, con i loro cuori e i loro<br />

cervelli. L’innovazione e lo sviluppo<br />

<strong>del</strong> nostro sistema Salute (nell’ambito<br />

<strong>del</strong>l’auspicata crescita <strong>del</strong> sistema Pa-<br />

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ese) dipenderà da quanto bene sapremo<br />

combinare il bisogno di contatto<br />

umano con un mondo di alta tecnologia.<br />

Consapevoli che dimenticare il<br />

“tocco umano” porta a un cattivo uso<br />

<strong>del</strong>le tecnologie. <strong>La</strong> sfida che la professione<br />

infermieristica ha davanti è<br />

imparare a equilibrare le meraviglie<br />

materiali <strong>del</strong>la tecnologia con le esigenze<br />

relazionali e spirituali <strong>del</strong>la natura<br />

umana. Per quanto spazio si possa<br />

dare al telelavoro o alla telemedicina<br />

il contatto personale rimane insostituibile.<br />

Più tecnologia introduciamo nei<br />

nostri servizi, più le persone vogliono<br />

stabilire una relazione, essere accolte,<br />

avere un’esperienza condivisa.


OTTICA GIOIELLERIA<br />

GOTTARDELLO<br />

RAY BAN<br />

CHANEL<br />

DOLCE&GABBANA<br />

PERSOL<br />

PRADA<br />

TOM FORD<br />

GHEDI - Via Cavour, 16 - Tel. 030 902118<br />

MANERBIO - Via Magenta, 54 - Tel. 030 9381562<br />

BRESCIA - Via <strong>del</strong>la Volta, 6bis - Tel. 030 3534710<br />

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<br />

Dormire è il segreto per avere una<br />

buona qualità di vita. Purtroppo<br />

ansia e stress molto spesso vanno<br />

di pari passo con l’insonnia. Per<br />

l’uomo dormire è importante<br />

quanto bere o mangiare. Il sonno<br />

è fondamentale per la salute, per<br />

l’efficienza <strong>del</strong> sistema immunitario,<br />

le corrette funzioni organiche<br />

e il benessere. Al contrario, la<br />

mancanza di sonno, oltre ad<br />

interferire con i processi di crescita<br />

e ridurre le difese immunitarie,<br />

produce effetti negativi sulla<br />

concentrazione, la capacità di<br />

decisione e l’efficienza. Per questo<br />

motivo è estremamente importante<br />

poter contare anche su supporti che<br />

facilitino e rendano confortevole<br />

il sonno. Il più importante è<br />

sicuramente il materasso, tanto<br />

che le aziende hanno sviluppato<br />

una intensa attività di ricerca. È il<br />

caso, per esempio, <strong>del</strong>la Tecnoflex<br />

di <strong>Brescia</strong>. Nata nel 2007 come<br />

fabbrica di materassi, la società<br />

è all’avanguardia nella ricerca,<br />

progettazione e produzione dei<br />

<br />

sistemi letto. Personale qualificato<br />

e macchinari moderni consentono<br />

di ottenere un prodotto realizzato<br />

in loco, funzionante, pratico,<br />

confortevole e duraturo. Tecnoflex,<br />

infatti, utilizza materie prime<br />

certificate per la sicurezza <strong>del</strong>l’uomo<br />

e <strong>del</strong>le strutture pubbliche e private,<br />

per la durevolezza <strong>del</strong>le prestazioni<br />

offerte, per la purezza <strong>del</strong> materiale<br />

impiegato. Tecnoflex produce<br />

sistemi per la prevenzione di piaghe<br />

da decubito e per la riduzione <strong>del</strong><br />

dolore causato da postura scorretta.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

li occhi sono come una<br />

macchina fotografica: inquadrano<br />

un’immagine e<br />

la proiettano su una pellicola<br />

sensibile, la retina.<br />

Questa trasmette dei segnali che percorrono<br />

il nervo ottico e raggiungono<br />

il cervello, dove le immagini prendono<br />

finalmente forma. <strong>La</strong> cornea, invece,<br />

è la superficie trasparente <strong>del</strong>l’occhio.<br />

Ha la stessa funzione <strong>del</strong>la lente<br />

di una macchina fotografica. L’iride<br />

determina il colore <strong>del</strong>l’occhio: nero,<br />

marrone, verde o azzurro. <strong>La</strong> pupilla<br />

è il foro circolare al centro <strong>del</strong>l’iride.<br />

Si restringe e dilata automaticamente,<br />

come il diaframma di un obiettivo, regolando<br />

la quantità di luce che entra<br />

nell’occhio. Il cristallino consente la<br />

perfetta messa a fuoco <strong>del</strong>le immagini<br />

sulla retina. Per mantenersi sano,<br />

l’occhio ha la necessità di ricevere<br />

continuamente ossigeno dall’esterno<br />

attraverso il film lacrimale. Ad ogni<br />

movimento, la palpebra distende sulla<br />

cornea il film lacrimale indispensabile<br />

al benessere <strong>del</strong>l’occhio. L’occhio,<br />

però, è un organo resistente, che sa<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

proteggersi da solo con le palpebre e<br />

le lacrime, ma trova molti nemici nella<br />

vita moderna: inquinamento atmosferico<br />

e fumo, illuminazione scarsa o<br />

troppo intensa, luce artificiale, schermo<br />

<strong>del</strong> computer e <strong>del</strong>la televisione,<br />

raggi ultravioletti. Per avere sempre<br />

occhi sani e luminosi, basta osservare<br />

poche norme igieniche: oltre a proteggere<br />

dagli agenti già ricordati, in caso<br />

di arrossamento è necessario usare<br />

alcune gocce di prodotti idratanti<br />

specifici, eseguire impacchi decongestionanti<br />

con compresse di cotone<br />

imbevute di camomilla tiepida, lavare<br />

spesso gli occhi con bagno oculare. In<br />

caso di irritazioni persistenti è consi-<br />

gliabile consultare il medico specialista.<br />

Astigmatismo, miopia, presbiopia<br />

e ipermetropia sono i principali difetti<br />

che colpiscono l’occhio. L’astigmatismo<br />

è spesso dovuto alla particolare<br />

forma <strong>del</strong>la cornea. Può essere presente<br />

sin dalla nascita e dà origine a<br />

una visione distorta e sfuocata, come<br />

se si guardasse in uno specchio<br />

curvo. <strong>La</strong> miopia, invece, è un difetto<br />

consente una visione abbastanza<br />

nitida da vicino che diventa problematica<br />

sulle medie e lunghe distanze.<br />

<strong>La</strong> presbiopia fa invece parte <strong>del</strong><br />

naturale processo di invecchiamento<br />

<strong>del</strong>l’uomo con conseguente perdita<br />

di elasticità <strong>del</strong> cristallino non più in<br />

grado di eseguire una corretta messa<br />

a fuoco degli oggetti vicini. Se, invece,<br />

non si hanno problemi nella messa<br />

a fuoco di oggetti lontano e questi<br />

si manifestano per quelli più vicini<br />

si è in presenza di ipermetropia. Nei<br />

bambini un’ipermetropia non trattata<br />

può portare a difficoltà nella lettura<br />

e affaticamento oculare. Controlli costanti<br />

possono aiutare a prevenire o a<br />

risolvere questi difetti.


Intorno ai 50 anni, sempre più persone<br />

in Italia iniziano a riscontrare difficoltà<br />

nel capire le parole. Ciò accade<br />

soprattutto in luoghi affollati, quali<br />

l’ambiente di lavoro e gli ambienti<br />

pubblici. Le cause principali <strong>del</strong> calo<br />

di udito, oltre all’età, possono essere<br />

disturbi cardiocircolatori, le otiti<br />

e l’inquinamento acustico <strong>del</strong>l’ambiente.<br />

Le statistiche confermano che<br />

spesso le persone con sordità non<br />

sono coscienti <strong>del</strong> problema, oppure<br />

hanno paura di affrontarlo. Trascurare<br />

o minimizzare questi problemi,<br />

però, può portare alla lunga a una riduzione<br />

<strong>del</strong>la memoria e <strong>del</strong>le funzioni<br />

cognitive, oltre a causare difficoltà<br />

di relazione con gli altri e senso di<br />

esclusione dalla società. Per questo è<br />

importante controllare la propria situazione<br />

uditiva, effettuando periodicamente<br />

un test <strong>del</strong>l’udito. Una semplice<br />

operazione che può essere effet-<br />

<br />

<br />

Bastano pochi dati per evidenziare<br />

come quello dei disturbi uditivi sia<br />

un problema largamente diffuso in<br />

Italia. Sono infatti cinque milioni<br />

gli italiani affetto da un problema<br />

che tocca un anziano su tre. Si<br />

tratta dunque di un handicap<br />

tra i più invalidanti, per lo meno<br />

dal punto di vista sociale. Da qui<br />

l’interessamento che la cosiddetta<br />

“Sanità Pubblica” ha riservato,<br />

purtroppo solo ultimamente in<br />

maniera più efficace, a questo<br />

specifico deficit paragonandolo<br />

tuata con una visita ai Centri acustici<br />

Auris di <strong>Brescia</strong> e Gussago. Si tratta<br />

di un gruppo che affronta con serietà<br />

e competenza il tema <strong>del</strong>l’udito ed<br />

i relativi problemi, soprattutto per le<br />

persone che necessitano <strong>del</strong>l’applicazione<br />

di apparecchi acustici. Le figure<br />

di riferimento <strong>del</strong>l’organizzazione Auris<br />

sono gli audioprotesisti, ovvero gli<br />

operatori sanitari che applicano apparecchi<br />

acustici ed altri sistemi per<br />

l’udito. Il problema è affrontato con<br />

serietà e competenza da un gruppo di<br />

esperti e con le più moderne tecnologie<br />

gli esperti sono a disposizione per<br />

il test gratuito <strong>del</strong>l’udito e l’applicazione<br />

di apparecchi acustici che sono<br />

scelti in base alla diminuzione di udito<br />

<strong>del</strong>la persona e sono costruiti su misura,<br />

per avere il massimo adattamento<br />

estetico e migliorare il recupero uditivo<br />

di ciascuno. Presso i Centri Auris<br />

la prova degli apparecchi è gratuita.<br />

in termini prescrittivi a quelli<br />

tipicamente funzionali come la<br />

sedia a rotelle, i busti ortopedici e<br />

via discorrendo. Due sono i decreti<br />

ministeriale che, attualmente,<br />

regolamentano la concessione<br />

dei presidi acustici. In base a<br />

questi decreti, rispetto alla passata<br />

regolamentazione, gli aventi<br />

diritto sono esclusivamente coloro<br />

i quali risultano riconosciuti<br />

invalidi per ipoacusia dall’apposita<br />

commissione medica che rilascia<br />

il certificato di invalidità. In verità<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

viene “ripescato” anche il concetto<br />

grazie al quale per accedere a<br />

tali benefici, sia sufficiente che<br />

il soggetto attesti con apposita<br />

documentazione il superamento <strong>del</strong><br />

30% di una qualsiasi invalidità, per<br />

farsi prescrivere gratuitamente, in<br />

presenza di un deficit uditivo serio,<br />

l’apparecchio acustico attraverso<br />

il Servizio sanitario nazionale. A<br />

questa categoria di aventi diritto<br />

sono da ascriversi tutti quelli in<br />

possesso di una invalidità per<br />

servizio o per infortunio sul lavoro.


Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e<br />

abbiate fede anche in me. Nella casa <strong>del</strong> Padre mio vi<br />

sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a<br />

prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò<br />

preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con<br />

me, perché dove sono io siate anche voi. E <strong>del</strong> luogo<br />

dove io vado, conoscete la via”. Gli disse Tommaso:<br />

“Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo<br />

conoscere la via?”. Gli disse Gesù: “Io sono la via, la<br />

verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per<br />

mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete<br />

anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete<br />

veduto”. Gli disse Filippo: “Signore, mostraci il Padre e<br />

ci basta”. Gli rispose Gesù: “Da tanto tempo sono con<br />

voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto<br />

me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il<br />

Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in<br />

me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso;<br />

ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.<br />

Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se<br />

non altro, credetelo per le opere stesse.In verità, in<br />

verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà<br />

le opere che io compio e ne compirà di più grandi di<br />

queste, perché io vado al Padre.<br />

<br />

<br />

orrono parallele lungo la<br />

storia <strong>del</strong>l’umanità e segnano<br />

il confine tra visibile<br />

e invisibile, tra vedere<br />

e credere. Filippo chiede<br />

di vedere il Padre e questo gli basta.<br />

Una richiesta da poco sulla bocca di<br />

chi vede come naturale poter verificare<br />

le asserzioni con prove, con<br />

dati certi. Ma solo perché Filippo ha<br />

preso l’altra via, non quella che Gesù<br />

gli chiede di percorrere. Quella<br />

via è Lui stesso e l’ha appena detto<br />

a Tommaso che gli chiedeva quale<br />

fosse la strada sulla quale Lui, Gesù,<br />

stava per avventurarsi per tornare<br />

al Padre. D’un tratto, nel cuore<br />

<strong>del</strong>l’ultimo pasto con i discepoli,<br />

sembra che si parlino due lingue diverse,<br />

che la parola di Gesù diventi<br />

improvvisamente strana agli orecchi<br />

dei discepoli. Si affaccia la tentazione<br />

fondamentale di voler vedere e la<br />

scusa capitale, quella di non saper<br />

come fare. L’antidoto proposto da<br />

Gesù, l’essere Lui la via, la meta e il<br />

percorso è lontana dal cuore dei discepoli,<br />

tanto che si insiste per ve-<br />

<br />

<br />

<br />

“Va’, rimani nella tua cella e la tua<br />

cella ti insegnerà ogni cosa” (Detti<br />

6,33,II). Abba Antonio, l’iniziatore <strong>del</strong>la<br />

vita monastica cristiana, era solito<br />

ripetere: “Come i pesci muoiono se restano<br />

all’asciutto, così i monaci che si<br />

attardano fuori dalla cella”. Per secoli<br />

la cella è il luogo in cui il monaco impara<br />

ad habitare secum, a conoscere<br />

se stesso, cercando Dio nella solitudine<br />

e nel silenzio, impegnandosi a lottare<br />

contro le pulsioni malvagie che<br />

lo abitano per esercitarsi alla comunione<br />

con tutti gli uomini, attraverso<br />

la meditazione continua <strong>del</strong>la Parola.<br />

<strong>La</strong> spiritualità <strong>del</strong>la cella lungo i secoli<br />

si è approfondita fino a identificare<br />

la cella con il cuore <strong>del</strong>la persona. <strong>La</strong><br />

preghiera ha il compito di unificare il<br />

cuore, renderlo semplice, puro (Sal<br />

dere. E il disincanto di Gesù è così<br />

opportuno in quel ‘da tanto tempo<br />

sono con voi e tu non mi hai conosciuto’<br />

dove Gesù mette in campo un<br />

altro verbo che dovrebbe svegliare<br />

i discepoli, che dovrebbe rispondere<br />

al non sapere e al voler vedere: è<br />

conoscere. E per conoscere occorre<br />

quel ‘tanto tempo’ che contraddice<br />

la fulminea apparizione <strong>del</strong> vedere<br />

e sbaraglia la misera scusa <strong>del</strong> non<br />

sapere. Non è possibile non sapere,<br />

non è possibile voler vedere. È tanto<br />

tempo, e tanta strada quella percorsa<br />

e non può essere invano.<br />

Eppure la strada parallela, quella <strong>del</strong><br />

voler vedere, mostra troppo fascino<br />

per non tentare ancora. È lo scandalo<br />

di quel che si vede, <strong>del</strong>la pochezza,<br />

<strong>del</strong>la miseria <strong>del</strong>l’epilogo storico <strong>del</strong>la<br />

favola <strong>del</strong> messia. E questo scandalo<br />

disorienta, fa perdere davvero<br />

la strada e lascia perplessi davanti a<br />

quello che dovrà accadere.<br />

Forse è per questo che la mattina di<br />

Pasqua è segnata dal fremito <strong>del</strong>la<br />

corsa e si conclude con la fretta <strong>del</strong><br />

ritorno dei due che verso Emmaus<br />

87,11). E nella Scrittura troviamo: Gesù<br />

chiede di pregare il Padre nel segreto<br />

(Mt 6,5-6); alcuni salmi parlano<br />

esplicitamente <strong>del</strong> cuore: “Nel silenzio<br />

esaminate il vostro cuore” (4,5);<br />

“Davanti a Te i pensieri <strong>del</strong> mio cuore”<br />

(19,18); “Liete parole mi sgorgano<br />

dal cuore” (45,2); “Nel segreto <strong>del</strong> mio<br />

cuore mi insegni la sapienza” (51,8).<br />

E per mezzo di Osea il Signore dice:<br />

“Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò<br />

nel deserto e parlerò al suo cuore”<br />

(Os 2,16 ss).<br />

Anche nel pensiero di Francesco c’è<br />

la spiritualità <strong>del</strong>la cella, riletta, però,<br />

con originalità: “Cercava sempre un<br />

luogo appartato, dove potersi unire<br />

con le singole membra, al suo Dio. E<br />

se all’improvviso si sentiva visitato dal<br />

Signore (Lc 1,68), per non rimanere<br />

avevano camminato lenti e tristi.<br />

Forse è per recuperare il terreno<br />

non percorso e ritrovare il ‘tanto<br />

tempo’ nel quale la Parola non era<br />

stata ascoltata, capita e anche vissuta.<br />

Forse è per questo che toccare<br />

e vedere sono verbi <strong>del</strong> giorno di<br />

Pasqua ma la promessa <strong>del</strong>la beatitudine<br />

è per chi crede senza vedere.<br />

È la risposta alla pigrizia <strong>del</strong> non<br />

sapere come fare e allo scandalo <strong>del</strong><br />

non vedere. Ed è la speranza che va<br />

al di là <strong>del</strong> solo orizzonte <strong>del</strong>la storia<br />

<strong>del</strong>l’uomo e si spinge nell’eternità<br />

<strong>del</strong> Padre. Così che conoscendo<br />

Cristo sia possibile ‘vedere’ davvero<br />

il Padre come vera prospettiva<br />

<strong>del</strong>l’esistere, in attesa <strong>del</strong>l’autentico<br />

vedere. Così come diceva Tommaso<br />

d’Aquino: “Iesu, quem velatum nunc<br />

aspicio/oro fiat illud, quod tam sitio:/ut,<br />

te revelata cernens facie,/visu<br />

sim beatus tuae gloriae” (O Gesù<br />

che ora vedo dietro un velo, vi prego,<br />

avvenga ciò di cui ho tanta sete:<br />

che, vedendo il tuo volto senza veli,<br />

per questa visione io sia beato <strong>del</strong>la<br />

tua gloria).<br />

senza cella, se ne faceva una piccola<br />

col mantello”.<br />

<strong>La</strong> cella richiede un arredamento particolare:<br />

il Silenzio e la Solitudine. Il<br />

primo perché la nostra vita è sommersa<br />

da suoni, rumori e parole e il<br />

silenzio ci guida alla pace. <strong>La</strong> seconda<br />

perché la nostra giornata è fatta di relazioni<br />

e volti che finiscono col rubarci<br />

a noi stessi. <strong>La</strong> preghiera non solo<br />

ci introduce al dialogo con il Signore,<br />

ma ci riconduce alla nostra persona,<br />

alla nostra essenza, ai nostri desideri.<br />

Occorre un quotidiano allenamento,<br />

perché la vita non ci ha abituati a<br />

queste preziosità naturali. Il silenzio<br />

è suono, parola, melodia, la solitudine<br />

è gustare una presenza e rendersi<br />

capaci di accogliere l’Altro e il prossimo<br />

accanto a noi.


’invito a ritrovare nel negoziato<br />

la strada per superare<br />

le violenze in Libia,<br />

e l’auspicio che in Siria si<br />

evitino altri spargimenti di<br />

sangue, nelle parole di papa Benedetto<br />

al Regina Coeli di domenica scorsa,<br />

Pensiero costante il rifiuto <strong>del</strong>le armi,<br />

anche se appartenenti a una coalizione<br />

internazionale. <strong>La</strong> strada da percorrere,<br />

ribadisce il Papa, è quella <strong>del</strong><br />

negoziato; così ricorda che continua<br />

a seguire “con grande apprensione il<br />

drammatico conflitto armato che, in<br />

Libia, ha causato un elevato numero<br />

di vittime e di sofferenze, soprattutto<br />

fra la popolazione civile”. Di qui l’appello<br />

“pressante”, perché “la via <strong>del</strong><br />

negoziato e <strong>del</strong> dialogo prevalga su<br />

quella <strong>del</strong>la violenza, con l’aiuto degli<br />

Organismi internazionali che si stanno<br />

adoperando nella ricerca di una<br />

soluzione alla crisi”.<br />

C’è anche un pensiero alla Chiesa locale<br />

– come non sottolineare l’impegno<br />

<strong>del</strong> vescovo di Tripoli, Giovanni<br />

Martinelli, in favore <strong>del</strong>la pace – che<br />

“assiste la popolazione, in particolare<br />

tramite le persone consacrate<br />

presenti negli ospedali”.<br />

Dal Nord Africa al Medio Oriente,<br />

alla Siria. È urgente, per il Papa,<br />

“ripristinare una convivenza improntata<br />

alla concordia e all’unità.<br />

Chiedo a Dio che non ci siano ulteriori<br />

spargimenti di sangue in quella<br />

Patria di grandi religioni e civiltà, e<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

invito le Autorità e tutti i cittadini a<br />

non risparmiare alcuno sforzo nella<br />

ricerca <strong>del</strong> bene comune e nell’accoglienza<br />

<strong>del</strong>le legittime aspirazioni<br />

a un futuro di pace e di stabilità”.<br />

Nei due appelli si possono indivi-<br />

<br />

<br />

Ricorre quest’anno il 150° anniversario<br />

<strong>del</strong>la morte di S. Eugenio de Mazenod,<br />

vescovo di Marsiglia e fondatore<br />

dei Missionari Oblati di Maria<br />

Immacolata, che da più di 30 anni<br />

operano anche nella nostra diocesi<br />

in modo particolare con il ministero<br />

<strong>del</strong>le missioni popolari parrocchiali.<br />

<strong>La</strong> vita di S. Eugenio aveva come motto:<br />

“Mi ha mandato ad annunciare la<br />

buona novella ai poveri”, e possiamo<br />

dire con verità che “i poveri sono stati<br />

<br />

<br />

“Conservo sempre e, se è lecito,<br />

faccio mio un auspicio che<br />

gli bruciava nella mente e nel<br />

cuore specie negli ultimi tempi:<br />

che i laici siano maggiormente<br />

formati, onde assolvere la loro<br />

impegnativa missione nella<br />

Chiesa e nel mondo”. Piergiorgio<br />

Confalonieri, postulatore <strong>del</strong>la<br />

causa di beatificazione, parla<br />

di Giuseppe <strong>La</strong>zzati (1909-<br />

1986), scomparso 25 anni fa il<br />

18 maggio, dopo un’esistenza<br />

dedicata all’educazione dei<br />

duare attenzioni comuni: il “no” alla<br />

violenza, agli scontri, e l’invito a<br />

ritrovare la strada <strong>del</strong> dialogo e <strong>del</strong>la<br />

riconciliazione. Ma ci sono anche<br />

<strong>del</strong>le diversità, che vanno sottolineate:<br />

se per la Libia la preoccupazione<br />

è legata all’intervento militare,<br />

certo deciso attraverso l’impegno<br />

<strong>del</strong>la comunità internazionale, e al<br />

rischio di provocare vittime soprattutto<br />

tra i civili; per la Siria l’attenzione<br />

è rivolta alle autorità alle quali<br />

rivolge l’invito a tener conto <strong>del</strong>le<br />

proteste di piazza, a cercare di capire<br />

e di assecondare il desiderio di<br />

democrazia che viene dalla gente.<br />

<br />

evangelizzati”, e continuano a esserlo<br />

attraverso il carisma di cui lo Spirito<br />

lo ha fatto padre. I circa 4000 Oblati,<br />

presenti oggi in 76 nazioni, lavorano<br />

per portare il primo annuncio o per<br />

ravvivare la fede là dove sta morendo.<br />

Le cronache <strong>del</strong> tempo così ci tramandano<br />

la sua morte. Da tempo ammalato,<br />

ormai il cuore che tanto aveva<br />

amato Cristo e la Chiesa non regge<br />

più. Tutti sono chiamati al letto <strong>del</strong><br />

padre morente. Nella commozione ge-<br />

giovani, al servizio alla Chiesa e<br />

al Paese. Docente universitario<br />

e poi rettore <strong>del</strong>la Cattolica,<br />

costituente e parlamentare,<br />

direttore <strong>del</strong> quotidiano<br />

cattolico “L’Italia”, fondatore<br />

<strong>del</strong>l’associazione “Città<br />

<strong>del</strong>l’uomo”, <strong>La</strong>zzati aveva, come<br />

osserva Confalonieri, una intensa<br />

vita di preghiera e si accostava<br />

ogni giorno all’eucaristia. Oggi è<br />

ricordato soprattutto come “un<br />

esigente e instancabile educatore<br />

di giovani cristiani” e resta il suo<br />

Non sembri, a questo punto, fuori<br />

luogo accostare l’appello <strong>del</strong> Papa<br />

alle letture che la liturgia <strong>del</strong>la domenica<br />

propone ai fe<strong>del</strong>i, a partire<br />

dall’icona <strong>del</strong> buon pastore: se è<br />

vero che c’è un rapporto stretto tra<br />

Cristo e il suo gregge, è altrettanto<br />

vero che quest’ultimo deve ascoltare<br />

e seguire il buon pastore. E nel<br />

guardare alle due nazioni, Libia e<br />

Siria, l’ascolto si fa attenzione al<br />

dialogo, alla riconciliazione e alla<br />

pace: un cammino da seguire se si<br />

vuole veramente costruire un futuro<br />

degno <strong>del</strong>l’uomo, nella giustizia<br />

e nella verità.<br />

nerale, p. Fabre, chiede: “Padre, una<br />

parola per tutti gli Oblati”. Eugenio<br />

lentamente ma con sicurezza dà in<br />

testamento: “Tra voi la carità, la carità,<br />

la carità e al di fuori lo zelo per le<br />

anime”. Prezioso dono che entra nel<br />

cuore di ogni Oblato, e diventa il legame<br />

tra tutti quelli che in qualche modo<br />

ne sono toccati. Eugenio nasce al<br />

cielo. Il sole da poco si è immerso ed<br />

è scomparso nel mare di Marsiglia, è<br />

la sera <strong>del</strong> 21 maggio 1861.<br />

impegno a diffondere il messaggio<br />

conciliare, focalizzandosi<br />

sul ruolo <strong>del</strong> laicato. Sulla<br />

fondazione di “Città <strong>del</strong>l’uomo”,<br />

Confalonieri ricorda: “Con questa<br />

associazione intendeva favorire<br />

una maggior preparazione per chi<br />

volesse impegnarsi in politica.<br />

Per Confalonieri, “egli poneva<br />

l’accento su quella particolare<br />

forma di vita, inedita nella storia<br />

<strong>del</strong>la Chiesa, che consiste nel<br />

vivere una piena consacrazione a<br />

Dio rimanendo laici”.<br />

<br />

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<br />

<br />

Questo 150° anniversario è celebrato<br />

con solennità dovunque il carisma<br />

oblato è operante. A Roma si celebra<br />

con solennità al Santuario <strong>del</strong> Divino<br />

Amore, con la partecipazione di tutte<br />

le comunità oblate d’Italia e la presenza<br />

<strong>del</strong> Padre generale. Anche da<br />

Passirano, dove risiede la comunità<br />

dei Missionari Omi, un significativo<br />

gruppo si recherà a Roma per vivere<br />

questa esperienza di comunione e di<br />

missione.


a scuola cattolica ha il compito<br />

di sviluppare una proposta<br />

pedagogica e culturale<br />

di qualità, radicata nei<br />

valori educativi ispirati al<br />

Vangelo”. Questo il messaggio inciso<br />

all’interno di una pergamena consegnata<br />

come mandato nelle mani<br />

dei responsabili <strong>del</strong>le scuole cattoliche<br />

di città e provincia, in occasione<br />

<strong>del</strong>l’annuale celebrazione presieduta<br />

dal Vescovo di <strong>Brescia</strong> e promossa<br />

dall’Ufficio scuola diocesano e da Fidae.<br />

Venerdì 13 maggio, all’interno di<br />

un’affollata Cattedrale, oltre 900 bambini<br />

e ragazzi, accompagnati dai loro<br />

insegnanti e dai responsabili dei vari<br />

istituti hanno ascoltato con attenzione<br />

le parole di mons. Luciano Monari<br />

che ha saputo creare un clima di<br />

amicizia ed empatia, all’interno <strong>del</strong><br />

quale ha più volte ribadito ai giovani<br />

studenti un importante messaggio:<br />

“Se vi interessa produrre nel mondo<br />

qualcosa di quello che ha prodotto<br />

Gesù Cristo, la strada è quella <strong>del</strong> Vangelo;<br />

dovete infatti mangiare la carne<br />

<strong>del</strong> Figlio <strong>del</strong>l’Uomo e per fare questo,<br />

dovete imparare il Vangelo e dovete<br />

venire a Messa”. Significative, a questo<br />

proposito, anche le letture scelte<br />

per la celebrazione, ben curata in ogni<br />

particolare; la conversione di Saulo<br />

lungo la via per Damasco ma anche<br />

la narrazione degli insegnamenti di<br />

Gesù nella sinagoga di Cafarnao. “I<br />

figli assomigliano ai propri genitori”<br />

ha esordito il Vescovo durante la sua<br />

breve ma intensa omelia; “chi mangia<br />

la carne <strong>del</strong> Figlio di Dio, quindi, potrà<br />

assomigliare a Dio e diventare capace<br />

<br />

<br />

Sono le due proposte che l’Ufficio<br />

vocazioni e tempi <strong>del</strong>lo Spirito<br />

in collaborazione col Seminario<br />

propone per l’estate ai giovani dai<br />

18 anni che desiderano lasciare<br />

spazio a Dio nella propria vita<br />

nel discernimento <strong>del</strong>la propria<br />

chiamata a seguirlo. Un bicipellegrinaggio<br />

a Loreto dal 24 al<br />

26 giugno: “Ora et... pedala!”. Per<br />

affidare ai giovani bresciani che<br />

parteciperanno alla Gmg di Madrid<br />

le intenzioni dei giovani nella Scuola<br />

di preghiera con il vescovo Luciano.<br />

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<br />

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<br />

<br />

<br />

di distinguere il Bene dal male, come<br />

già poteva fare Gesù, che durante la<br />

sua vita terrena, utilizzò il suo tempo<br />

per insegnare l’Amore, curare i malati,<br />

liberare dal male e perdonare i<br />

peccati”. “Molte persone” ha ripreso<br />

poi mons. Monari, “arrivano fino a<br />

tarda età senza essersi mai chiesti il<br />

vero significato <strong>del</strong>la loro vita e senza<br />

averle mai dato un senso. Se vi interessa<br />

dare un senso alla vita, dovete<br />

essere pronti a seguire Gesù, a man-<br />

L’esperienza prevede, oltre alla<br />

alla fatica <strong>del</strong> viaggio, momenti<br />

di preghiera, la visita <strong>del</strong>la Santa<br />

Casa per l’affidamento a Maria e la<br />

consegna alle monache claustrali di<br />

Loreto <strong>del</strong>le intenzioni di preghiera.<br />

Durante i mesi di maggio e giugno<br />

si raccolgono anche altre preghiere<br />

(inviare le preghiere raccolte a<br />

doveabitimaestro@diocesi.brescia.<br />

it). Invece con il motto benedettino<br />

“Ora et.. labora!” vengono proposte<br />

tre esperienze spirituali e di servizio<br />

in collaborazione con il monastero<br />

giare di Lui”. Una dunque la strada da<br />

percorrere per dare un senso alla vita:<br />

“leggere quotidianamente il Vangelo,<br />

metterlo nel proprio cuore, volergli<br />

bene e non mancare mai all’appuntamento<br />

con Gesù, ossia la Santa Messa”.<br />

Da qui il mandato agli educatori<br />

presenti, tratto direttamente dal recente<br />

documento “Educare alla vita<br />

buona <strong>del</strong> Vangelo” che contiene gli<br />

orientamenti pastorali <strong>del</strong>l’Episcopato<br />

italiano per il decennio 2010-2020.<br />

<strong>La</strong> scelta di dedicare un’attenzione<br />

specifica al campo educativo affonda<br />

le radici nel IV Convegno ecclesiale<br />

nazionale, celebrato a Verona<br />

nell’ottobre 2006, con il suo messaggio<br />

di speranza fondato sul “sì” di Dio<br />

all’uomo attraverso suo Figlio, morto<br />

e risorto perché noi avessimo la vita.<br />

Educare alla vita buona <strong>del</strong> Vangelo<br />

significa, infatti, in primo luogo farsi<br />

discepoli <strong>del</strong> Signore Gesù, il Maestro<br />

che non cessa di educare a una umanità<br />

nuova e piena. Egli parla sempre<br />

all’intelligenza e scalda il cuore di coloro<br />

che si aprono a lui e accolgono la<br />

compagnia dei fratelli per fare esperienza<br />

<strong>del</strong>la bellezza <strong>del</strong> Vangelo. <strong>La</strong><br />

Chiesa continua nel tempo la sua opera:<br />

la sua storia bimillenaria è un intreccio<br />

fecondo di evangelizzazione e<br />

di educazione. Annunciare Cristo, vero<br />

Dio e vero uomo, significa portare<br />

a pienezza l’umanità e quindi seminare<br />

cultura e civiltà. Profonde, infine le<br />

parole finali <strong>del</strong>l’omelia: “Buona vita,<br />

buon cammino, buona speranza, buoni<br />

progetti: che riusciate a fare sempre<br />

qualcosa di buono per voi stessi e per<br />

coloro che vi sono accanto”.<br />

di Bose (nella foto) e con i Padri<br />

Gesuiti. Dal 22 al 27 agosto “Gesù di<br />

Nazareth” con Luciano Manicardi<br />

presso il monastero di Bose. Dal<br />

30 luglio al 10 agosto “Il rischio di<br />

decidere” con p. Andrea Dall’Asta<br />

e p. Stefano Titta a Selva di val<br />

Gardena (Bz). Per approfondire<br />

il proprio cammino di ricerca<br />

personale, affettiva, spirituale.<br />

A partire dalla Bibbia e dalle più<br />

svariate produzioni <strong>del</strong>la creatività<br />

umana (pittura, scultura, cinema,<br />

letteratura...) tracceremo insieme<br />

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un itinerario verso una maggiore<br />

consapevolezza personale. Le<br />

giornate saranno organizzate<br />

in modo da avere tempo per<br />

la riflessione sul tema <strong>del</strong>la<br />

propria vocazione in relazione<br />

all’affettività, al modo con cui<br />

viviamo la nostra relazione con<br />

gli altri, con Dio. Per vivere<br />

un’assunzione di responsabilità<br />

nella nostra storia. Dal 10 al 21<br />

agosto “Il Vangelo di Matteo”, con<br />

p. Silvano Fausti s.j. a Selva di val<br />

Gardena (Bz).


a scorsa settimana abbiamo<br />

dato la notizia <strong>del</strong>la celebrazione<br />

di un anno giubilare<br />

dedicato a Sant’Arcangelo<br />

Tadini nel centenario<br />

<strong>del</strong>la morte. A questo proposito<br />

il Vescovo ha scritto una lettera in<br />

cui scrive, fra l’altro: “Desidero che<br />

questa opportunità sia fatta conoscere<br />

in tutta la diocesi e in tutte le parrocchie<br />

in modo che le comunità e le<br />

persone che lo desiderano possano<br />

cogliere la bellezza di questo dono<br />

straordinario. L’iniziativa di questo<br />

Anno giubilare è <strong>del</strong>la parrocchia.<br />

Non abbiamo voluto farla diventare<br />

diocesana per non moltiplicare le iniziative<br />

e appesantire la già notevole<br />

programmazione. Ci saranno però alcuni<br />

momenti in cui la diocesi intera<br />

sarà invitata a partecipare e, naturalmente,<br />

le parrocchie e unità pastorali<br />

e zone possono lodevolmente programmare<br />

momenti speciali di pellegrinaggio<br />

e di preghiera”.<br />

Le celebrazioni avranno inizio ve-<br />

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nerdì 20 maggio, anniversario <strong>del</strong>la<br />

morte, alle ore 20.30 con la S. Messa<br />

in Basilica; presiede mons. Cesare<br />

Polvara, provicario diocesano. Sabato<br />

21 maggio, memoria liturgica<br />

<strong>del</strong> Santo, alle ore 18.30 S. Messa in<br />

Basilica (sono sospese le Messe a S.<br />

Gallo, Botticino Mattina e Villaggio);<br />

presiede mons. S. Kaburungu (vescovo<br />

emerito di Ngozi, Burundi).<br />

In questa occasione ci sarà la benedizione<br />

<strong>del</strong>le rose blu, che trae origine<br />

dal quadro <strong>del</strong>l’artista armeno Yuroz.<br />

In quest’opera l’artista immagina che<br />

i gesti di amore e di attenzione per<br />

tutti, in particolare per gli ultimi, <strong>del</strong><br />

“Che cosa chiedete per vostro figlio?”.<br />

Tutto inizia con la risposta a<br />

questa semplice ma fondamentale<br />

domanda, posta dalla Chiesa il giorno<br />

<strong>del</strong> battesimo. I genitori si fanno<br />

portatori di questa grande richiesta<br />

e la comunità cristiana si offre come<br />

grembo che genera alla vita divina.<br />

Soprattutto al tempo <strong>del</strong> primo figlio,<br />

si rivela urgente e strategico<br />

l’accompagnamento dei genitori,<br />

da parte <strong>del</strong>la comunità cristiana.<br />

Su questi temi l’Ufficio diocesano<br />

per la famiglia organizza un simposio<br />

che si tiene mercoledì 11 giugno<br />

presso il Centro pastorale Paolo VI<br />

sul tema “Accompagnare i giovani<br />

genitori con figlio dagli 0 a 6 anni”.<br />

Questo il programma: ore 9 preghiera<br />

e saluto (Chiara Pedraccini,<br />

vice direttore Ufficio famiglia); ore<br />

Venerdì 20 maggio<br />

Ore 6.50 – <strong>Brescia</strong> – Celebra la<br />

S. Messa presso il Seminario<br />

minore.<br />

Ore 20.30 - <strong>Brescia</strong> - Presiede la<br />

Veglia di preghiera per Giornata<br />

mondiale <strong>del</strong>le vocazioni con la<br />

partecipazione degli ordinandi<br />

presbiteri presso la Basilica <strong>del</strong>le<br />

Grazie.<br />

pastore santo continuino ad essere<br />

elargiti e a propagandarsi nel mondo<br />

utilizzando il simbolo <strong>del</strong>la rosa<br />

di colore blu, che richiama il cielo.<br />

Sempre sabato, alle ore 20.45 Tutti<br />

x Uno - Tadiniani allo sbaraglio!!!.<br />

Festa nella sala-teatro parrocchiale<br />

Tadini. Domenica 22 maggio alle ore<br />

11 S. Messa in Basilica.<br />

Pomeriggio di festa con giochi e<br />

animazione per tutti. Alle ore 18.15<br />

Elevazione spirituale (con musiche<br />

di Bach e Men<strong>del</strong>ssohn; all’organo<br />

Paolo Tognazzi). Alle ore 18.45 S.<br />

Messa in Basilica. Per rinnovare le<br />

preoccupazioni pastorali <strong>del</strong> Tadini,<br />

l’unità pastorale, a lui intitolata,<br />

<strong>del</strong>le parrocchie di Botticino, vuole<br />

provare a dare alcune risposte in<br />

merito alla gestione <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong><br />

lavoro e insieme ad alcuni soggetti<br />

“volenterosi” vuole provare a costituire<br />

un soggetto giuridico di stampo<br />

cooperativo, dove iniziare a dare<br />

senso di inclusione al mondo <strong>del</strong>la<br />

ricerca <strong>del</strong> lavoro, dove si provi a<br />

<br />

<br />

<br />

9.30 saluto e introduzione tematica<br />

alla mattinata (mons. Renato Tononi,<br />

vicario episcopale per i laici e la<br />

pastorale); ore 10 Accompagnare i<br />

genitori nell’educazione alla fede<br />

testimoniata (don Antonio Facchinetti,<br />

direttore Ufficio catechistico,<br />

diocesi di Cremona); ore 10.30 accompagnare<br />

i genitori nell’esperienza<br />

alla fede celebrata (don Daniele<br />

Piazzi, direttore Ufficio liturgico<br />

<strong>del</strong>la diocesi di Cremona); ore 11<br />

Accompagnare i genitori nella trasmissione<br />

<strong>del</strong>la fede vissuta (don<br />

Giuseppe Nevi, direttore Ufficio<br />

famiglia <strong>del</strong>la diocesi di Cremona);<br />

ore 11.30 interventi dall’assemblea;<br />

ore 12.15 conclusioni e preghiera<br />

di ringraziamento (don Giorgio<br />

Comini, direttore Ufficio famiglia<br />

diocesano).<br />

<br />

Sabato 21 maggio<br />

Ore 16 – <strong>Brescia</strong> – Incontro con<br />

i preadolescenti che concludono<br />

l’itinerario <strong>del</strong>la Iniziazione<br />

cristiana dei fanciulli e dei<br />

ragazzi. <strong>La</strong> cerimonia si svolge in<br />

Cattedrale.<br />

Ore 20 – Quinzanello – Celebra la<br />

S. Messa in occasione <strong>del</strong>le feste<br />

quinquennali mariane.<br />

<br />

diminuire la disoccupazione giovanile<br />

e dove si sperimentino recuperi<br />

di risorse lavorative definite obsolete<br />

(in quanto escluse in anticipo dallo<br />

stesso mondo) offrendo speranze<br />

di nuovo corso lavorativo e sociale.<br />

C’è da aggiungere che la Penitenzieria<br />

apostolica, in virtù <strong>del</strong>le facoltà<br />

ad essa concesse, concede l’indulgenza<br />

plenaria, alle consuete condizioni<br />

(confessione sacramentale,<br />

comunione eucaristica e preghiera<br />

secondo le intenzioni <strong>del</strong> Papa).<br />

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Domenica 22 maggio<br />

Ore 9.30 – Vllanuova s/C –<br />

Celebrazione per le cresime e le<br />

prime comunioni.<br />

Da domenica 22 a venerdì 27<br />

maggio<br />

Il Vescovo partecipa alla<br />

Assemblea generale <strong>del</strong>la Cei<br />

a Roma.<br />

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–<br />


Mons. Luciano Monari ha nominato<br />

il Consiglio di amministrazione e<br />

il Collegio dei revisori <strong>del</strong>l’Istituto<br />

diocesano di sostentamento <strong>del</strong><br />

clero. Consiglio: mons. Angelo<br />

Nassini, presidente; Arnaldo Buffoli,<br />

vice presidente; Franco Bertassi,<br />

don Giulio Gatteri, don Aldo<br />

Mariotti, Luigi Mazzola Pancera di<br />

Zoppola Bona, don Cesare Verzini,<br />

consiglieri; Collegio dei revisori<br />

dei conti: Francesco Senini,<br />

presidente; Francesco Marini e<br />

don Giovanni Palamini, membri.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

abato 30 aprile, presso il<br />

Seminario vescovile <strong>del</strong>la<br />

diocesi di Vigevano si è celebrato<br />

il IX Congresso dei<br />

diaconi permanenti <strong>del</strong>la<br />

Lombardia. Con un significativo numero<br />

di diaconi e ministri, provenienti<br />

dalle varie diocesi lombarde,<br />

spiccava, per quantità, il gruppo <strong>del</strong>la<br />

comunità diaconale bresciana, sostenuto<br />

dalla presenza vivace di spose e<br />

familiari. <strong>La</strong> nostra diocesi infatti vanta<br />

il primato <strong>del</strong>la reintroduzione <strong>del</strong><br />

diaconato permanente in Lombardia,<br />

per l’avveduta decisione di mons, Luigi<br />

Morstabilini, pronto ad accogliere<br />

i suggerimenti <strong>del</strong>lo Spirito espressi<br />

nel Concilio Vaticano II.<br />

Il tema <strong>del</strong> Congresso era: “<strong>La</strong> spiritualità<br />

<strong>del</strong> diacono”. Hanno sviluppato<br />

il tema i relatori don Giuseppe Como,<br />

professore di teologia spirituale<br />

presso il Seminario arcivescovile di<br />

Milano che ha indicato i fondamenti<br />

teologici nei vari documenti conciliari<br />

e nel Direttorio per il ministero e<br />

la vita dei diaconi permanenti; e don<br />

Romano Martinelli, coordinatore dei<br />

direttori spirituali nella formazione<br />

dei diaconi permanenti, che ha invece<br />

evidenziato la necessità <strong>del</strong>l’ incar-<br />

<br />

<br />

Ufficio diocesano per<br />

l’ecumenismo e la Chiesa valdese<br />

invitano alla Veglia ecumenica “In<br />

attesa di Pentecoste” (GiovannI<br />

16,5-15) con il commento di<br />

mons. Luciano Monari e <strong>del</strong>la<br />

pastora valdese Anne Zell;<br />

accompagnamento musicale<br />

di Petra Magdowski al flauto<br />

traverso e Marta Perrini alla<br />

chitarra. L’appuntamento è per<br />

martedì 31 maggio alle ore 20.45<br />

presso la chiesa valdese (via dei<br />

Mille, 4).<br />

<br />

nazione quotidiana <strong>del</strong> servizio nella<br />

vita, perché il diacono possa essere, e<br />

divenire sempre più, un racconto <strong>del</strong>lo<br />

Spirito, una narrazione <strong>del</strong>le meraviglie<br />

<strong>del</strong> Signore.<br />

Entrambi i relatori hanno sottolineato<br />

a più riprese la virtuosa circolarità<br />

oggettiva tra esercizio <strong>del</strong> ministero e<br />

interiorità orante: tra vita attiva e pastorale<br />

e preghiera e contemplazione<br />

esiste compenetrazione più che alternanza.<br />

Il sacramento <strong>del</strong>l’ordine, nel<br />

suo terzo grado, configura il candida-<br />

to a Cristo servo: la grazia <strong>del</strong> sacramento,<br />

che è dono e rimane sempre<br />

mistero, lo pone in “stato di servizio”,<br />

trasforma cioè la persona, la fa “essere<br />

per servire”, ma esige docilità<br />

e obbedienza allo Spirito. Pertanto<br />

la spiritualità, che è obbedienza allo<br />

Spirito, si snoda, per ciascuno e non<br />

solo per il diacono, lungo tutta la vita<br />

e in ogni suo ambito, è un continuum<br />

vitale che si coniuga insieme e nella<br />

cronaca minuta <strong>del</strong> diacono e durante<br />

l’esercizio <strong>del</strong> suo ministero.<br />

<br />

<br />

L’Azione cattolica diocesana vuole<br />

continuare a essere sale e lievito sul<br />

territorio con un rinnovato entusiasmo<br />

e con una rinnovata coscienza<br />

critica indispensabile per fare maturare<br />

scelte importanti ai propri<br />

associati. Il Meeting diocesano unitario<br />

<strong>del</strong> 15 maggio in quel di Concesio<br />

ha permesso una volta di più di<br />

fare squadra con una rosa larga che<br />

va dai sei anni e arriva quasi a 100<br />

(è stata premiata una fe<strong>del</strong>issima di<br />

Concesio che da 83 anni rinnova la<br />

sua tessera). Il titolo <strong>del</strong>la giornata<br />

“Saliamoci insieme” era un invito a<br />

essere sale <strong>del</strong>la terra, ognuno nella<br />

propria quotidianità, e a crescere<br />

insieme. Nonostante la pioggia,<br />

il Meeting è stato un momento di<br />

festa che ha visto la partecipazione<br />

per gli adulti <strong>del</strong>l’ex presidente<br />

nazionale Paola Bignardi che si è<br />

soffermata sul ruolo e sulla respon-<br />

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sabilità dei laici, partendo dal tema<br />

“Educazione alla responsabilità”.<br />

Il Meeting si colloca nella stagione<br />

che ha visto il rinnovo triennale dei<br />

consigli sui tre livelli: parrocchiale,<br />

diocesano e nazionale.<br />

L’Associazione, guidata dal neopresidente<br />

Andrea Re, vuole proseguire<br />

il suo cammino di presenza assidua<br />

all’interno <strong>del</strong>le realtà parrocchiali:<br />

l’Ac è attivamente inserita<br />

in 80 parrocchie <strong>del</strong>la diocesi e sviluppa<br />

l’attenzione al territorio e alla<br />

dimensione popolare <strong>del</strong> cristianesimo;<br />

abilita ciascun tesserato a un<br />

ruolo attivo e da protagonista, porta<br />

attenzione alle scelte civili e sociali<br />

<strong>del</strong>la comunità, mantiene vivo il valore<br />

dei processi democratici nelle<br />

decisioni e nelle scelte.<br />

Spesso il silenzio <strong>del</strong>l’Associazione<br />

su alcuni temi è stato erroneamente<br />

confuso, soprattutto dai media,<br />

<br />

<br />

Nella ricorrenza <strong>del</strong>la morte<br />

<strong>del</strong> prof. Vittorino Chizzolini<br />

(nella foto), martedì 24 maggio,<br />

alle ore 18 presso la chiesa di<br />

San Luca, in via San Martino<br />

<strong>del</strong>la Battaglia in Città, ove<br />

riposano le spoglie mortali<br />

<strong>del</strong>l’apostolo <strong>del</strong>l’educazione<br />

cristiana, ci srà una celebrazione<br />

eucaristica, presieduta da mons.<br />

Renato Tononi, parroco di<br />

Sant’Alessandro e San Lorenzo,<br />

vicario episcopale per i laici e la<br />

pastorale.<br />

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come un’assenza di pensiero; basti<br />

pensare a quanti associati partecipano<br />

a titolo personale in diverse<br />

realtà <strong>del</strong> territorio per comprendere<br />

come l’Ac sia levito significativo<br />

nella società bresciana: dall’Accademia<br />

cattolica al Camper emergenza,<br />

dal Centro migranti alla Scuola<br />

di formazione politica <strong>del</strong>la diocesi,<br />

solo per citare alcuni campi di<br />

interesse e di impegno. A livello<br />

zonale i tesserati Ac sono di fatto<br />

inseriti nei vari organismi (Consigli<br />

pastorali, commissioni di riferimento,<br />

scuole di formazione per<br />

catechisti degli adulti e degli adolescenti);<br />

a questo si aggiunge il fatto<br />

che una decina di persone <strong>del</strong>le 35<br />

che compongono la commissione<br />

antepreparatoria <strong>del</strong> Sinodo gravitano<br />

attorno all’Ac. L’Associazione<br />

guarda già avanti alle tante proposte<br />

messe in cantiere per l’estate.<br />

<br />

<br />

<br />

L’Istituto Canossiano di via Diaz,<br />

30 in Città invita tutte le ex<br />

alunne che desiderano ricordare e<br />

ritrovare compagne e insegnanti,<br />

a un incontro che si terrà<br />

sabato 28 maggio presso la<br />

sede, con inizio alle ore 15.30.<br />

Dopo l’accoglienza, ci sarà la<br />

celebrazione eucaristica. A<br />

seguire gli incontri dei gruppi di<br />

classe. Sono invitate tutte le ex<br />

alunne <strong>del</strong>la Scuola magistrale<br />

“Regina <strong>del</strong>le Vittorie” e <strong>del</strong>la<br />

Scuola tecnica.<br />

Fra queste, piace ricordare l’esperienza<br />

dei momenti di formazione:<br />

il 26, il 27 e il 28 agosto va in scena,<br />

ad esempio, il campo scuola per<br />

giovani-adulti presso Villa Betania<br />

a Sale Marasino: è un’occasione di<br />

confronto e approfondimento nello<br />

stile proprio <strong>del</strong>l’Ac. Per i più giovani<br />

l’arrivo <strong>del</strong>l’estate porta con sé<br />

“Enjoy”, la festa incontro in musica<br />

<strong>del</strong> 4 giugno a Villa Pace e “Ben<br />

fatti”, il campo scuola per giovani e<br />

giovanissimi a Malonno dal 23 al 30<br />

luglio. Sono importanti anche i momenti<br />

di formazione spirituale: gli<br />

esercizi a Villa Pace di Gussago dal<br />

29 luglio (dalle 18.30) al 1° agosto<br />

(alle 14.30) con la biblista Antonella<br />

Anghinoni.<br />

Per informazioni sulle proposte<br />

complessive estive e per le iscrizioni,<br />

si può consultare il sito www.<br />

acbrescia.it.


’anziano è un costo sociale;<br />

è un problema crescente<br />

nella società; con<br />

l’allungamento <strong>del</strong>la vita<br />

media, ve ne saranno<br />

troppi…”, queste sono le idee che<br />

siamo abituati ad avere pensando<br />

alla condizione anziana, ma gli anziani<br />

sono anche coloro che con le<br />

loro pensioni o indennità integrano<br />

il reddito di molte famiglie economicamente<br />

sempre più precarie, sono<br />

la sicurezza di supporto assistenziale<br />

alla famiglia che lavora nell’educazione<br />

dei figli, nella gestione degli<br />

adempimenti burocratici e in molte<br />

altre funzioni vitali <strong>del</strong>la vita famigliare.<br />

Quindi, oggi, gli anziani con il<br />

loro tempo disponibile e la loro pensione<br />

sono una risorsa per la sostenibilità<br />

dei bilanci familiari. Alla perdita<br />

<strong>del</strong>l’autonomia il sistema di welfare<br />

dovrebbe garantire loro il posto<br />

nelle Rsa ma a quel punto il posto si<br />

fatica a trovarlo. A parte il fatto che<br />

i dati sulla possibilità di accoglienza<br />

in Casa di riposo (Rsa) nella provincia,<br />

che notoriamente è considerata<br />

tra le province migliori, sono<br />

drammatici (6.534 posti autorizzati<br />

– 10.591 domande in lista d’attesa), il<br />

sistema di assistenza totale gratuita<br />

e garantita è divenuta insostenibile.<br />

Le famiglie già stanno rispondendo<br />

a modo proprio con assistenze private<br />

(badanti), recuperate in qualche<br />

modo e fuori controllo dal sistema<br />

dei servizi (in Italia sono in servizio<br />

circa 700.000 badanti pagate con un<br />

compenso medio di 800 euro/mese),<br />

impiegando risorse economiche sottratte<br />

ai bilanci familiari già forte-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

mente messi alla prova. Gli anziani<br />

fino a quando possono aiutano i familiari,<br />

poi i familiari aiutano i propri<br />

anziani, ciò che manca è la garanzia<br />

<strong>del</strong> welfare pubblico. È necessario<br />

ripensare i mo<strong>del</strong>li organizzativi dei<br />

servizi per gli anziani riconoscendo e<br />

valorizzando il potenziale di solidarietà<br />

e di auto-organizzazione sussi-<br />

<br />

<br />

Presentiamo l’elenco <strong>del</strong>le<br />

molteplici Cooperative,<br />

aderenti a Confcooperative<br />

<strong>Brescia</strong> operanti nell’ambito dei<br />

servizi agli anziani nelle Rsa.<br />

Queste cooperative svolgono<br />

quotidianamente attività di<br />

tipo socio-assistenziale e<br />

socio-sanitaria sul territorio<br />

di <strong>Brescia</strong> e Provincia: Alberti<br />

Romano Cooperativa sociale<br />

di Bagolino-Ponte Caffaro;<br />

Il Pellicano di <strong>Brescia</strong>; <strong>La</strong><br />

Rondine di Mazzano; Serena di<br />

diaria espresso dalle famiglie e dalla<br />

comunità sia per i servizi domiciliari<br />

che per quelli nelle Rsa. Il privato sociale<br />

deve essere visto come una forma<br />

di cittadinanza che si organizza<br />

per assumere lo scopo pubblico <strong>del</strong><br />

bene comune. Il sistema pubblico<br />

deve regolare e controllare di più e<br />

gestire di meno. Le Rsa, quindi, non<br />

potranno ridursi al solo cercare soluzione<br />

<strong>del</strong>la loro sostenibilità economica,<br />

in quando sono chiamate a<br />

ripensare la loro funzione strategica<br />

nelle comunità. Le Rsa come nodo<br />

di una rete di servizi nei quali le fondazioni<br />

e il privato sociale <strong>del</strong>la comunità<br />

possono condividere la presa<br />

in carico complessiva <strong>del</strong>le risposte<br />

qualificate professionalmente.<br />

Lograto; Loggetta di Bagnolo<br />

Mella; Margherita di Darfo<br />

Boario Terme; Comis di<br />

Breno; Progetto di Capriolo;<br />

Cooperativa sociale <strong>La</strong> Quinta<br />

Luna di Manerbio;<br />

Orizzonti sereni di Desenzano<br />

<strong>del</strong> Garda; Loggia di Rovato;<br />

Cooperativa sociale Primavera<br />

di Cigole; Hygea di Montichiari;<br />

Rosa camuna Alta Valle di<br />

Edolo; Progetto salute di<br />

<strong>Brescia</strong>; Saluservice di <strong>Brescia</strong>;<br />

Il Bucaneve di Sonico; <strong>La</strong><br />

<br />

<br />

Fontana di piazza di Bienno;<br />

Centro studi anziani di <strong>Brescia</strong>;<br />

Cooperativa <strong>del</strong> cenacolo<br />

di Berlingo; Il Gabbiano di<br />

Pontevico; Progetto Gabbiano<br />

di Pontevico; Valle Camonica<br />

solidale di Lozio; Insieme<br />

per Sabbio di Sabbio Chiese;<br />

<strong>La</strong> salute in Valle di Cividate<br />

Camuno; Genesi di Rodengo<br />

Saiano; Il cammino di<br />

Castelcovati; Neos dI <strong>Brescia</strong>;<br />

Axia di Rovato; <strong>La</strong> Vela di Nave;<br />

L’Oasi di Quinzano d’Oglio.


n percorso che parte<br />

da lontano, per la precisione<br />

dal settembre<br />

<strong>del</strong> 2008, quando, pochi<br />

mesi dopo la conclusione<br />

<strong>del</strong>la Gmg di Sydney, faceva il suo<br />

ingresso nella parrocchia di Calino<br />

don Paolo Salvadori. Il sacerdote,<br />

che si occupa <strong>del</strong>la pastorale giovanile<br />

<strong>del</strong>l’unità comprendente, oltre<br />

a Calino, le altre parrocchie sul territorio<br />

di Cazzago San Martino, sin<br />

da allora aveva ricevuto in dono una<br />

bandiera <strong>del</strong>la Spagna, come auspicio<br />

per la Giornata che si sarebbe<br />

tenuta a Madrid. Da quel momento<br />

sono passati tre anni e adesso, che<br />

la partenza si avvicina, da quest’unità<br />

pastorale partirà un folto gruppo,<br />

coordinato da Riccardo Ferrari,<br />

di ben 75 giovani, tra i 17 e i 30<br />

anni, provenienti da tutte e quattro<br />

le parrocchie: 19 da Cazzago, 21 da<br />

Calino, 31 da Bornato e 4 dalla Pedrocca.<br />

Viaggeranno in pullman e<br />

all’andata faranno tappa a Barcellona,<br />

mentre per il ritorno è prevista<br />

una sosta ad Avignone. Prima di<br />

questi appuntamenti, però, molto<br />

è stato realizzato a livello di unità,<br />

in particolare le “messe per i Gio-<br />

<br />

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<br />

<br />

vani”, dedicate specificamente alla<br />

presentazione di questo appuntamento:<br />

dopo quella introduttiva <strong>del</strong><br />

16 gennaio, sabato scorso ne è stata<br />

celebrata una in ricordo <strong>del</strong> beato<br />

Giovanni Paolo II, mentre l’ultima è<br />

prevista per il giorno di Pentecoste<br />

nella chiesa parrocchiale di Cazzago<br />

San Martino. Oltre ai momenti<br />

spirituali, va menzionata una <strong>del</strong>le<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“Me gusta” è l’iniziativa de “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>” dedicata ai giovani tra i<br />

16 e i 30 anni che potranno ricevere<br />

a casa il giornale per cinque mesi al<br />

prezzo di 10 euro. Ogni settimana<br />

una pagina per scoprire i volti, le<br />

storie, le tappe <strong>del</strong> cammino dei<br />

ragazzi degli oratori bresciani verso<br />

la Gmg. Per aderire all’iniziativa<br />

visitare il sito www.lavoce<strong>del</strong>popolo.<br />

it nella sezione abbonamenti<br />

o inviando un sms al numero<br />

3383636104 con scritto “VOCE ME<br />

GUSTA GMG”.<br />

iniziative intraprese dai ragazzi per<br />

autofinanziarsi. Hanno infatti realizzato<br />

“Colori <strong>del</strong> cielo”, un cd in cui<br />

interpretano gli inni <strong>del</strong>le precedenti<br />

Gmg insieme ad alcuni canti utili<br />

per le celebrazioni. <strong>La</strong> musica quindi,<br />

per accompagnare un percorso<br />

già ora lungo e impegnativo: canta<br />

e cammina, perché con essa, anche<br />

la strada più impervia diventa lieve.<br />

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<br />

Nell’ambito <strong>del</strong>le iniziative<br />

organizzate per finanziare la<br />

partecipazione alla Gmg, la<br />

compagnia teatrale “Compagnia<br />

<strong>del</strong> Cedro” <strong>del</strong>l’oratorio di Calino<br />

ha messo in scena una brillante<br />

commedia brillante dialettale dal<br />

titolo: “L’amùr l’è l’amùr”. Dopo<br />

le prime due rappresentazioni <strong>del</strong><br />

30 aprile e <strong>del</strong> 1° maggio, visto il<br />

grande successo, verrà replicata<br />

a grande richiesta sabato 4<br />

giugno ore 20.30 all’oratorio di<br />

Calino.<br />

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<br />

I giovani <strong>del</strong>la zona pastorale<br />

XXVI domenica 5 giugno<br />

saliranno a piedi nel pomeriggio<br />

al santuario di Conche di<br />

Nave. Il pellegrinaggio sarà<br />

occasione privilegiata per vivere<br />

un momento di riflessione sul<br />

messaggio consegnato da papa<br />

Benedetto XVI ai giovani di<br />

tutto il mondo in vista <strong>del</strong>la<br />

Giornata mondiale a Madrid.<br />

<strong>La</strong> celebrazione <strong>del</strong>la Santa<br />

Messa in santuario concluderà la<br />

giornata.


’Accademia cattolica ha<br />

organizzato presso l’Aula<br />

Magna <strong>del</strong>l’Università<br />

cattolica di <strong>Brescia</strong>, una<br />

tavola rotonda coordinata<br />

da Ilario Bertoletti dal titolo “Religioni<br />

e convivenza civile: nuovi scenari<br />

per l’Italia”. Sono intervenuti Stefano<br />

Semplici, docente di Etica sociale a<br />

Tor Vergata a Roma, Alessandro Rosina,<br />

docente di Demografia a Milano<br />

e Giovanni Filoramo, ordinario di Storia<br />

<strong>del</strong> cristianesimo a Torino.<br />

<strong>La</strong> questione posta dai relatori è se, in<br />

seguito alla forte immigrazione degli<br />

ultimi anni, in Italia sia possibile la<br />

convivenza civile tra religioni diverse.<br />

Secondo Rosina la popolazione straniera<br />

in Italia è costituita da 5 milioni<br />

di persone, con la concentrazione<br />

maggiore al Nord. Non possiamo parlare<br />

di emergenza ma di un elemento<br />

strutturale, causato anche dal fatto<br />

che la popolazione italiana è in diminuzione<br />

e invecchia sempre di più.<br />

Lo studioso ha fatto notare che nel<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

nostro Paese, benché i flussi di immigrazione<br />

siano ormai necessari per<br />

l’equilibrio demografico, emerge una<br />

percezione negativa <strong>del</strong> fenomeno.<br />

Questo atteggiamento nasce da pregiudizi<br />

che innescano una spirale negativa,<br />

costituita da ignoranza, rifiuto<br />

<strong>del</strong> diverso, chiusura e intolleranza.<br />

Per Rosina, dobbiamo prepararci a<br />

un cammino comune con altre culture,<br />

di comprensione reciproca e a tale<br />

riguardo, l’investimento sui giovani,<br />

nella scuola, diventa fondamentale.<br />

Nell’analisi di Giovanni Filoramo, bisogna<br />

distinguere tra pluralità e pluralismo.<br />

Nella Spagna <strong>del</strong> Medioevo<br />

<br />

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<br />

<br />

<strong>La</strong> tavola rotonda nell’Aula magna<br />

<strong>del</strong>l’Università cattolica, è stata<br />

proposta come conclusione<br />

<strong>del</strong> percorso <strong>del</strong> primo anno di<br />

attività <strong>del</strong>l’Accademia cattolica<br />

(a lato la presidente, Francesca<br />

Bazoli). Obiettivo è stato quello di<br />

prefigurare gli scenari che in Italia<br />

si proporranno nei prossimi anni<br />

grazie alla presenza sul territorio<br />

nazionale di appartenenti a<br />

religioni diverse. L’iniziativa<br />

si è collocata all’interno <strong>del</strong><br />

programma triennale che<br />

esisteva una pluralità, dove convivevano<br />

pacificamente diverse religioni.<br />

Invece oggi viviamo nel pluralismo, in<br />

regime di concorrenza e con l’individuo<br />

che è sempre più protagonista.<br />

Il problema di fondo è questo: tale pluralismo,<br />

in prospettiva futura, tende<br />

di più all’integrazione o al conflitto?<br />

<strong>La</strong> risposta è molto difficile, anche<br />

perché le varie religioni non sono<br />

blocchi monolitici, ma hanno al loro<br />

interno diverse anime; l’Islam, per<br />

esempio, è eterogeneo nelle sue forme<br />

africane, asiatiche, europee. Secondo<br />

Filoramo, in ogni caso, è necessario<br />

conoscere bene queste realtà<br />

per poter affrontare la questione<br />

<strong>del</strong>l’integrazione.<br />

Stefano Semplici si è soffermato sulla<br />

sfera <strong>del</strong>la bio-etica. Come afferma<br />

Charles Taylor, nella nostra epoca è<br />

cruciale il processo di secolarizzazione,<br />

in cui la fede è un’opzione tra le<br />

altre. In questo contesto, non c’è più<br />

spazio per la circolarità tra etica e<br />

religione. È ancora possibile, in tale<br />

<br />

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<br />

<br />

ha come tema “Religioni e<br />

convivenza civile” e ha visto<br />

nel primo anno una conferenza<br />

pubblica (prof. Silvio Ferrari) sul<br />

rapporto tra religioni e società,<br />

e tre seminari dedicati alla<br />

lettura di cosa stia avvenendo nei<br />

Paesi occidentali relativamente<br />

al tema scelto. Il Comitato<br />

scientifico ha predisposto anche<br />

il programma <strong>del</strong>l’anno 2011-<br />

2012, che studierà alcuni mo<strong>del</strong>li<br />

teorici <strong>del</strong> rapporto tra religioni e<br />

convivenza civile.<br />

ottica, recuperare la centralità <strong>del</strong>la<br />

religione in relazione all’etica? Il filosofo<br />

esprime una risposta negativa.<br />

Secondo lui, bisogna prendere atto<br />

che oggi è il tempo <strong>del</strong> pluralismo,<br />

non <strong>del</strong>la pluralità.<br />

Infatti, se prendiamo una questione<br />

bioetica, possiamo vedere come le<br />

religioni affrontano il problema. Le<br />

cellule staminali embrionali sono<br />

un esempio. L’Islam non è contrario<br />

al loro uso: nella sura 22 si parla <strong>del</strong><br />

carattere progressivo <strong>del</strong>la persona<br />

umana. Nella cultura ebraica, c’è un<br />

atteggiamento favorevole; anche i valdesi<br />

accettano tale ipotesi. <strong>La</strong> Chiesa<br />

cattolica, invece, esprime un giudizio<br />

negativo, così come il buddismo. Come<br />

si vede, il conflitto è forte. Tuttavia<br />

c’è una via teologica per superare<br />

tale stallo. Nel discorso di Semplici, le<br />

religioni hanno il senso <strong>del</strong> mistero,<br />

<strong>del</strong> limite; quindi, aprendo spazi di ricerca<br />

infinita, possono porre le basi<br />

per un dialogo fertile tra gli uomini.<br />

<strong>La</strong> tavola rotonda, affrontando una<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<strong>del</strong>le questioni cruciali <strong>del</strong>la storia<br />

contemporanea, ha fatto riflettere<br />

sull’uomo e sul significato <strong>del</strong>la religione.<br />

Essa, nel suo significato intimo,<br />

è il richiamo alle origini, al principio<br />

<strong>del</strong> tutto: perciò non può dividere e<br />

lacerare gli uomini, ma per sua natura<br />

unifica, in quanto tocca l’essenza<br />

<strong>del</strong>l’essere umano. Come ricorda Plotino,<br />

ogni uomo ha una forte “nostalgia<br />

<strong>del</strong>l’assoluto” e il cammino che deve<br />

seguire deve guardare verso l’uno<br />

che è in alto, non verso il molteplice<br />

diviso e conflittuale, che si perde nelle<br />

bassezze <strong>del</strong> mondo.


’Accademia cattolica ha<br />

organizzato presso l’Aula<br />

Magna <strong>del</strong>l’Università<br />

cattolica di <strong>Brescia</strong>, una<br />

tavola rotonda coordinata<br />

da Ilario Bertoletti dal titolo “Religioni<br />

e convivenza civile: nuovi scenari<br />

per l’Italia”. Sono intervenuti Stefano<br />

Semplici, docente di Etica sociale a<br />

Tor Vergata a Roma, Alessandro Rosina,<br />

docente di Demografia a Milano<br />

e Giovanni Filoramo, ordinario di Storia<br />

<strong>del</strong> cristianesimo a Torino.<br />

<strong>La</strong> questione posta dai relatori è se, in<br />

seguito alla forte immigrazione degli<br />

ultimi anni, in Italia sia possibile la<br />

convivenza civile tra religioni diverse.<br />

Secondo Rosina la popolazione straniera<br />

in Italia è costituita da 5 milioni<br />

di persone, con la concentrazione<br />

maggiore al Nord. Non possiamo parlare<br />

di emergenza ma di un elemento<br />

strutturale, causato anche dal fatto<br />

che la popolazione italiana è in diminuzione<br />

e invecchia sempre di più.<br />

Lo studioso ha fatto notare che nel<br />

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<br />

nostro Paese, benché i flussi di immigrazione<br />

siano ormai necessari per<br />

l’equilibrio demografico, emerge una<br />

percezione negativa <strong>del</strong> fenomeno.<br />

Questo atteggiamento nasce da pregiudizi<br />

che innescano una spirale negativa,<br />

costituita da ignoranza, rifiuto<br />

<strong>del</strong> diverso, chiusura e intolleranza.<br />

Per Rosina, dobbiamo prepararci a<br />

un cammino comune con altre culture,<br />

di comprensione reciproca e a tale<br />

riguardo, l’investimento sui giovani,<br />

nella scuola, diventa fondamentale.<br />

Nell’analisi di Giovanni Filoramo, bisogna<br />

distinguere tra pluralità e pluralismo.<br />

Nella Spagna <strong>del</strong> Medioevo<br />

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<strong>La</strong> tavola rotonda nell’Aula magna<br />

<strong>del</strong>l’Università cattolica, è stata<br />

proposta come conclusione<br />

<strong>del</strong> percorso <strong>del</strong> primo anno di<br />

attività <strong>del</strong>l’Accademia cattolica<br />

(a lato la presidente, Francesca<br />

Bazoli). Obiettivo è stato quello di<br />

prefigurare gli scenari che in Italia<br />

si proporranno nei prossimi anni<br />

grazie alla presenza sul territorio<br />

nazionale di appartenenti a<br />

religioni diverse. L’iniziativa<br />

si è collocata all’interno <strong>del</strong><br />

programma triennale che<br />

esisteva una pluralità, dove convivevano<br />

pacificamente diverse religioni.<br />

Invece oggi viviamo nel pluralismo, in<br />

regime di concorrenza e con l’individuo<br />

che è sempre più protagonista.<br />

Il problema di fondo è questo: tale pluralismo,<br />

in prospettiva futura, tende<br />

di più all’integrazione o al conflitto?<br />

<strong>La</strong> risposta è molto difficile, anche<br />

perché le varie religioni non sono<br />

blocchi monolitici, ma hanno al loro<br />

interno diverse anime; l’Islam, per<br />

esempio, è eterogeneo nelle sue forme<br />

africane, asiatiche, europee. Secondo<br />

Filoramo, in ogni caso, è necessario<br />

conoscere bene queste realtà<br />

per poter affrontare la questione<br />

<strong>del</strong>l’integrazione.<br />

Stefano Semplici si è soffermato sulla<br />

sfera <strong>del</strong>la bio-etica. Come afferma<br />

Charles Taylor, nella nostra epoca è<br />

cruciale il processo di secolarizzazione,<br />

in cui la fede è un’opzione tra le<br />

altre. In questo contesto, non c’è più<br />

spazio per la circolarità tra etica e<br />

religione. È ancora possibile, in tale<br />

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ha come tema “Religioni e<br />

convivenza civile” e ha visto<br />

nel primo anno una conferenza<br />

pubblica (prof. Silvio Ferrari) sul<br />

rapporto tra religioni e società,<br />

e tre seminari dedicati alla<br />

lettura di cosa stia avvenendo nei<br />

Paesi occidentali relativamente<br />

al tema scelto. Il Comitato<br />

scientifico ha predisposto anche<br />

il programma <strong>del</strong>l’anno 2011-<br />

2012, che studierà alcuni mo<strong>del</strong>li<br />

teorici <strong>del</strong> rapporto tra religioni e<br />

convivenza civile.<br />

ottica, recuperare la centralità <strong>del</strong>la<br />

religione in relazione all’etica? Il filosofo<br />

esprime una risposta negativa.<br />

Secondo lui, bisogna prendere atto<br />

che oggi è il tempo <strong>del</strong> pluralismo,<br />

non <strong>del</strong>la pluralità.<br />

Infatti, se prendiamo una questione<br />

bioetica, possiamo vedere come le<br />

religioni affrontano il problema. Le<br />

cellule staminali embrionali sono<br />

un esempio. L’Islam non è contrario<br />

al loro uso: nella sura 22 si parla <strong>del</strong><br />

carattere progressivo <strong>del</strong>la persona<br />

umana. Nella cultura ebraica, c’è un<br />

atteggiamento favorevole; anche i valdesi<br />

accettano tale ipotesi. <strong>La</strong> Chiesa<br />

cattolica, invece, esprime un giudizio<br />

negativo, così come il buddismo. Come<br />

si vede, il conflitto è forte. Tuttavia<br />

c’è una via teologica per superare<br />

tale stallo. Nel discorso di Semplici, le<br />

religioni hanno il senso <strong>del</strong> mistero,<br />

<strong>del</strong> limite; quindi, aprendo spazi di ricerca<br />

infinita, possono porre le basi<br />

per un dialogo fertile tra gli uomini.<br />

<strong>La</strong> tavola rotonda, affrontando una<br />

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<strong>del</strong>le questioni cruciali <strong>del</strong>la storia<br />

contemporanea, ha fatto riflettere<br />

sull’uomo e sul significato <strong>del</strong>la religione.<br />

Essa, nel suo significato intimo,<br />

è il richiamo alle origini, al principio<br />

<strong>del</strong> tutto: perciò non può dividere e<br />

lacerare gli uomini, ma per sua natura<br />

unifica, in quanto tocca l’essenza<br />

<strong>del</strong>l’essere umano. Come ricorda Plotino,<br />

ogni uomo ha una forte “nostalgia<br />

<strong>del</strong>l’assoluto” e il cammino che deve<br />

seguire deve guardare verso l’uno<br />

che è in alto, non verso il molteplice<br />

diviso e conflittuale, che si perde nelle<br />

bassezze <strong>del</strong> mondo.


Il Nodo Teatro mette in scena<br />

venerdì 20 maggio alle ore 21 al<br />

Teatro Zanar<strong>del</strong>li “A scatola chiusa”,<br />

commedia brillante di Georges<br />

Feydeau per la regia di Danilo<br />

Furnari e Silvia Pipa. Questa la<br />

trama: monsieur Pacarel si mette<br />

in testa di dare lustro alla famiglia<br />

facendo rappresentare al Teatro<br />

<strong>del</strong>l’Opéra di Parigi un “Faust” che<br />

la figlia Giulia, sedicente scrittrice,<br />

ha composto. Per fare ciò, Pacarel<br />

pensa a un fantasioso ricatto:<br />

poiché il Teatro <strong>del</strong>l’Opéra sta<br />

<br />

cercando di scritturare il tenore<br />

più famoso <strong>del</strong> momento, egli<br />

intende anticipare questa mossa,<br />

ingaggiando personalmente l’artista.<br />

Sarà in cambio di quest’ultimo che<br />

chiederà all’Opéra di rappresentare<br />

l’opera <strong>del</strong>la figlia. Ma non si deve<br />

mai comprare “a scatola chiusa”: in<br />

casa Pacarel, infatti, per una serie<br />

di incredibili equivoci, non arriva<br />

un tenore, bensì un giovanotto<br />

che porterà grande scompiglio...<br />

Ingresso 5,00 euro (ridotto 3,00).<br />

Info: www.ilnodo.com<br />

<br />

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a settimana scorsa il Festival<br />

di <strong>Brescia</strong> e Bergamo<br />

ha proposto due concerti<br />

pianistici: il primo, attesissimo,<br />

<strong>del</strong>l’ungherese<br />

András Schiff, uno dei pianisti più<br />

affermati e importanti a livello mondiale;<br />

il secondo, invece, <strong>del</strong> giovane<br />

musicista bresciano Federico Colli,<br />

classe 1988, quest’anno distintosi come<br />

vincitore <strong>del</strong> Concorso internazionale<br />

Mozart di Salisburgo. Per una<br />

singolare coincidenza, entrambi i solisti<br />

hanno eseguito, fra l’altro, brani<br />

di Mozart e Beethoven.<br />

Potrà forse sembrare inopportuno<br />

proporre un confronto tra un solista<br />

come Schiff, all’apice <strong>del</strong>la carriera, e<br />

un ventiduenne come Colli, che solo<br />

quest’anno ha debuttato al Festival<br />

con un concerto tutto suo. Ma spesso<br />

il mondo <strong>del</strong>la musica è imprevedibile<br />

e così, in questo confronto a distanza<br />

ravvicinata, non solo Colli ha<br />

ottimamente figurato, ma ha anche<br />

creato attorno a sé un clima di vero<br />

entusiasmo.<br />

Se l’anno scorso Schiff fu protagonista<br />

di un indimenticabile concerto<br />

con l’integrale <strong>del</strong>le Suites francesi di<br />

Bach, in quest’occasione l’interprete<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ungherese si è impegnato in una sfida<br />

ancor più difficile: dedicare un intero<br />

récital alla forma <strong>del</strong>le variazioni,<br />

affrontando autori come Mozart,<br />

Haydn, Men<strong>del</strong>ssohn, Schumann, per<br />

approdare infine a un monumento<br />

roccioso e carico di asperità come le<br />

beethoveniane “Trentatré Variazioni<br />

sopra un Valzer di Diabelli”, un vero<br />

“tour de force” tanto per il pianista<br />

quanto per l’ascoltatore. Si trattava<br />

dunque di un programma sommamente<br />

impegnativo, e Schiff, anziché<br />

diminuire la distanza tra il pubblico<br />

e queste opere “per addetti ai lavori”,<br />

si può dire che abbia scelto proprio<br />

la via opposta di un ascetismo senza<br />

compromessi e <strong>del</strong>l’astrazione musicale.<br />

Solo con l’ultimo bis proposto,<br />

l’Improvviso di Schubert in forma di<br />

tema con variazioni, la comunicazione<br />

con gli ascoltatori si è fatta più<br />

amabile e cordiale.<br />

All’esaltazione <strong>del</strong> pensiero astratto<br />

ha fatto riscontro, nel concerto<br />

di Colli, la centralità <strong>del</strong>la freschezza<br />

e di un’immaginazione musicale<br />

seducente.<br />

Raramente abbiamo ascoltato due<br />

opere giovanili come la Sonata KV 283<br />

di Mozart e la Sonata op. 2 n. 1 di Beethoven<br />

realizzate con tanta amorevole<br />

cura dei dettagli e nello stesso tempo<br />

con una salda visione d’insieme. Pregevolissima<br />

e vitale anche l’interpretazione<br />

<strong>del</strong> “Carnaval” di Schumann.<br />

<br />

<br />

Artespettacolo presenta, con il<br />

Patrocinio e a parziale favore<br />

<strong>del</strong>la Fondazione Albero <strong>del</strong>la vita<br />

international, il noto cabarettista<br />

e caratterista bresciano Pier<br />

Paolo Fabbri. L’artista porterà in<br />

scena, mercoledì 25 maggio alle<br />

ore 16 e alle 21, lo spettacolo<br />

“<strong>La</strong> vita è una tempesta...”, un<br />

concentrato di gag, situazioni<br />

paradossali e sketch dotati<br />

di una esilarante comicità<br />

in grado di far trascorrere al<br />

pubblico qualche ora di svago e<br />

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di divertimento. <strong>La</strong> fondazione<br />

Albero <strong>del</strong>la vita international ha<br />

per scopo l’attività umanitaria di<br />

beneficenza nel mondo, la tutela e<br />

l’attuazione dei diritti dei minori,<br />

l’assistenza ai minori e alle<br />

famiglie in condizioni di disagio<br />

e di emergenza per una maggiore<br />

qualità sociale, l’assistenza<br />

caritatevole, psicopedagogica,<br />

sociale e socio-sanitaria, la<br />

cooperazione per le popolazioni<br />

dei Paesi <strong>del</strong> Sud <strong>del</strong> mondo. Info:<br />

www.albero<strong>del</strong>lavita.org<br />

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Si è chiusa il 30 aprile con numeri che<br />

parlano da soli, la 16ª edizione di “Crucifixus<br />

− Festival di primavera” confermando<br />

la doppia anima <strong>del</strong> festival<br />

nelle sue declinazioni bresciana e camuna.<br />

“Sono nate nuove collaborazioni<br />

− ha raccontato Carla Bino, direttore<br />

artistico <strong>del</strong> Festival − e si sono<br />

originate nuove relazioni. ‘Crucifixus’<br />

si valuta con le relazioni di comunità<br />

che crea prima che con altro”. Numeri<br />

che parlano da soli si diceva: 18 spettacoli,<br />

di cui sette in città; 48 repliche<br />

complessive; oltre 60 artisti coinvolti,<br />

nove nuove produzioni; circa 12mila<br />

spettatori; 231 uscite sui media (13<br />

articoli su settimanali, 14 servizi radiofonici,<br />

29 servizi televisivi, 74 articoli<br />

web, 101 articoli e segnalazioni<br />

su quotidiani, 94 collaborazioni instaurate<br />

con soggetti pubblici e privati).<br />

L’edizione 2011 ha confermato<br />

un trend e un interesse tra la gente in<br />

continua crescita che fa tesoro <strong>del</strong>le<br />

esperienze, dei rapporti e <strong>del</strong>le relazioni<br />

nate per guardare avanti, al futuro.<br />

Garantito l’appoggio <strong>del</strong>la diocesi,<br />

che crede fortemente nella possibilità<br />

<strong>del</strong> teatro sacro di comunicare all’anima<br />

<strong>del</strong>la gente, anche con questo linguaggio;<br />

<strong>del</strong> Comune di <strong>Brescia</strong>, come<br />

garantisce l’assessore alla Cultura Andrea<br />

Arcai; e di tutte le altre realtà che<br />

hanno già collaborato a diverso titolo<br />

all’iniziativa. Ma lo sguardo è già rivolto<br />

al futuro: “Stiamo già lavorando per<br />

realizzare anche con le parrocchie <strong>del</strong><br />

centro − racconta ancora Carla Bino<br />

− una passione di <strong>Brescia</strong>, come abbiamo<br />

fatto quest’anno con tre Comuni<br />

sulle sponde bergamasche <strong>del</strong><br />

lago d’Iseo (nella foto una scena). Ci<br />

stiamo muovendo anche verso il lago<br />

di Garda e verso la Bassa”. Interesse<br />

a partecipare alla manifestazione è<br />

stato manifestato in questa direzio-<br />

<br />

ne anche dall’assessore provinciale<br />

al Turismo e alla cultura Silvia Razzi.<br />

Accanto a questi, pubblicamente<br />

espresso l’apprezzamento da parte<br />

<strong>del</strong> dott. Facchetti <strong>del</strong>la Fondazione<br />

credito bergamasco che ha garantito<br />

l’impegno anche per il futuro.<br />

Virtualmente presente anche Pamela<br />

Villoresi, attrice in queste serate, che<br />

con una lettera ha fatto sapere di aver<br />

apprezzato l’evento e le potenzialità<br />

di “Crucifixus”, ipotizzando un ponte<br />

tra <strong>Brescia</strong> e Roma, con l’idea di unire<br />

tutti i festival di spiritualità e di teatro<br />

sacro italiani. Ponte che con “I teatri<br />

<strong>del</strong> sacro”, manifestazione nazionale<br />

(Federgat, Acec e <strong>Voce</strong> Sas) che<br />

ha visto le selezioni <strong>del</strong> Nord Italia al<br />

Santa Giulia <strong>del</strong> Vill. Prealpino durante<br />

il festival, un poco è già lanciato e<br />

trova la sua chiusura ideale a Lucca<br />

dal 19 al 25 settembre. In attesa <strong>del</strong>la<br />

prossima edizione.


’è un fenomeno di cui si<br />

parla poco ma che non si<br />

può ignorare, quello <strong>del</strong><br />

traffico di donne e minori<br />

destinati alla prostituzione,<br />

la “nuova schiavitù <strong>del</strong> XXI secolo”<br />

l’ha definita suor Eugenia Bonetti,<br />

responsabile ufficio “Tratta donne e<br />

minori” <strong>del</strong>l’Usmi; la religiosa ha richiamato<br />

alcune significative trasformazioni<br />

<strong>del</strong> ruolo e <strong>del</strong>l’immagine <strong>del</strong>la<br />

donna africana. “<strong>La</strong> donna africana<br />

come l’ho conosciuta – ha sottolineato<br />

Madre Eugenia – era una donna<br />

serena, gioiosa, cordiale, ottimista,<br />

con un fortissimo senso <strong>del</strong>la maternità,<br />

dedita al lavoro, alla casa e alla<br />

comunità”. All’inizio degli anni Ottanta,<br />

come conseguenza <strong>del</strong>le continue<br />

difficoltà economiche nei Paesi in via<br />

di sviluppo, migliaia di donne emigrarono<br />

in Europa in cerca di lavoro e<br />

di una migliore qualità di vita. Molte<br />

di queste donne, clandestine, povere<br />

e vulnerabili divennero preda di organizzazioni<br />

criminali connesse con<br />

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l’industria <strong>del</strong> sesso. Secondo l’ultimo<br />

report di “Save the children” (datato<br />

22 agosto 2008), le persone trafficate<br />

per l’industria <strong>del</strong> sesso mercenario<br />

sono 2 milioni 270mila, l’80% è costituito<br />

da donne e bambini. Un affare<br />

che, secondo le Nazioni Unite, produce<br />

32 miliardi di dollari l’anno. Solo<br />

in Europa, secondo l’Organizzazione<br />

internazionale <strong>del</strong>le migrazioni, circolano<br />

o transitano ogni anno per lo<br />

stesso motivo 500mila donne e minori.<br />

Anche l’Italia ha la sua percentuale<br />

di vittime. Attualmente, si considera<br />

che siano tra le 50 e 70mila le donne,<br />

provenienti dall’Africa orienta-<br />

<br />

Il Centro culturale “Il Chiostro”<br />

– nel suo impegno di animazione<br />

culturale a favore <strong>del</strong>la città – organizza<br />

nel corso <strong>del</strong>l’anno alcuni incontri<br />

di approfondimento raccolti<br />

nella rassegna “InAttuale”, una serie<br />

di appuntamenti che intendono affrontare,<br />

attraverso la presenza e il<br />

contributo di uno o più esperti e mediante<br />

il confronto con tutti i partecipanti,<br />

importanti temi di attualità<br />

culturale, sociale ed ecclesiale<br />

spesso trascurati o comunque poco<br />

trattati dalla cronaca e dall’opinione<br />

pubblica.<br />

Il prossimo appuntamento – venerdì<br />

20 maggio, ore 20.45 – è con<br />

Franco Loi, uno dei maggiori poeti<br />

italiani contemporanei e tra i più<br />

noti intellettuali <strong>del</strong> nostro Paese.<br />

Nell’incontro verrà presentato l’ulti-<br />

<br />

<br />

Con la serata di beneficenzavernissage<br />

di venerdì 20 maggio<br />

alle ore 19, Kanalidarte presenta la<br />

retrospettiva dedicata al “Maestro<br />

<strong>del</strong> fuoco” Bernard Aubertin “Verso<br />

la 54ª Biennale di Venezia” (nella<br />

foto a lato, l’artista).<br />

Tele rigorosamente monocrome,<br />

rosso fuoco, chiodi colati di<br />

pittura incandescente, fiammiferi,<br />

bruciature, e ancora macchine,<br />

pianoforti, libri dati alle fiamme<br />

sono il segno distintivo <strong>del</strong> lavoro<br />

di un artista che dall’incontro con<br />

le, dall’America latina e dall’Europa<br />

<strong>del</strong>l’est, che vivono e lavorano sulle<br />

nostre strade, oppure nei locali notturni.<br />

Di queste circa il 30% sono minori.<br />

Trattandosi di clandestine è difficile<br />

ottenere statistiche precise sul<br />

loro numero. “Per le ragazze <strong>del</strong>l’Est<br />

– ha spiegato suor Eugenia – il contatto<br />

e la gestione avviene quasi sempre<br />

tramite finti fidanzati che le assoggettano<br />

affettivamente, mentre per le nigeriane<br />

la gestione pratica <strong>del</strong>le vittime<br />

è affidata alle ‘maman’, nigeriane<br />

passate da sfruttate a sfruttatrici. Costoro<br />

le addestrano al lavoro di strada,<br />

assegnano il pezzo di marciapiede<br />

che sarà la loro postazione di lavoro,<br />

le controllano, raccolgono i proventi,<br />

le puniscono in caso di ribellione,<br />

se cercano di scappare la ritorsione<br />

è sulla famiglia d’origine (cosa questa<br />

che terrorizza le vittime più di tutto il<br />

resto) e, soprattutto, le assoggettano<br />

con cerimonie ‘voodoo’ che esercitano<br />

sulle vittime una vera e propria<br />

violenza psicologica. All’inizio <strong>del</strong><br />

<br />

<br />

mo volume di Franco Loi, “Educare<br />

la parola” (Editrice <strong>La</strong> Scuola), un<br />

saggio-intervista a cura di Giuseppe<br />

Mari in cui il poeta, ripercorrendo<br />

i passaggi salienti <strong>del</strong>la sua lunga<br />

vita, affronta il tema <strong>del</strong>l’educazione<br />

<strong>del</strong>la parola: una sfida centrale<br />

nella pratica educativa, artistica e<br />

nel concreto costituirsi <strong>del</strong>la trama<br />

relazionale e comunitaria. Una<br />

lettura avvincente che offre idee e<br />

spunti assai interessanti per affrontare<br />

le sfide culturali ed esistenziali<br />

di oggi.<br />

Affronteranno il tema – in dialogo<br />

con Franco Loi e con il pubblico –<br />

Ilario Bertoletti, direttore editoriale<br />

de <strong>La</strong> Scuola e di Morcelliana, e Giuseppe<br />

Mari, ordinario di Pedagogia<br />

generale all’Università cattolica di<br />

Milano e curatore <strong>del</strong> volume.<br />

Yves Klein nel 1957 trova nella<br />

monocromia la spinta decisiva<br />

verso un’arte totalmente sua.<br />

Fa parte negli anni ’60 <strong>del</strong> gruppo<br />

Zero di Düsseldorf accanto a Heinz<br />

Mack, Otto Piene e Günther Uecker,<br />

entra in contatto con Piero Manzoni<br />

e Lucio Fontana.<br />

Sua ispirazione la Teoria dei colori<br />

di Goethe <strong>del</strong> 1810: “Osservate i<br />

quadri, gli oggetti, i paesaggi, la<br />

vostra casa, l’interno <strong>del</strong>la vostra<br />

camera con una lente di un unico<br />

colore. Così raggiungerete il<br />

<br />

Terzo millennio, nonostante le molte<br />

campagne, convenzioni e dichiarazioni<br />

in difesa dei fondamentali diritti<br />

<strong>del</strong>la persona, ritroviamo ancora questa<br />

stessa donna sui marciapiedi <strong>del</strong><br />

nostro mondo occidentale sfruttata,<br />

umiliata e privata <strong>del</strong>la sua dignità e<br />

peculiarità di donna e di madre. Questa<br />

donna è l’icona vivente <strong>del</strong>l’ingiusta<br />

discriminazione tra Nord e Sud <strong>del</strong><br />

mondo, tra uomo e donna, tra ricchi e<br />

poveri. E questa donna nel 2011 chiede<br />

giustizia, affinché, le siano ricono-<br />

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mistero <strong>del</strong>l’unicità, la spiritualità,<br />

l’universalità”.<br />

Durante la serata inaugurale<br />

opere uniche <strong>del</strong>l’artista saranno<br />

oggetto di un’asta benefica (base<br />

d’asta a partire dal prezzo irrisorio<br />

di 100 euro) il cui ricavato verrà<br />

interamente devoluto alla Onlus<br />

Poliambulanza Charitatis Opera<br />

per permettere l’ulteriore sviluppo<br />

<strong>del</strong> progetto “Lotta alla cecità<br />

in Burundi” presso l’ospedale di<br />

Kiremba. Fino al 30 luglio. Info:<br />

www.kanalidarte.com.<br />

sciuti i suoi diritti, restituita la sua dignità<br />

e rispettata la sua femminilità.<br />

Dobbiamo sentirci tutti responsabili<br />

di questo grosso disagio sociale che<br />

sta distruggendo la vita di tante giovani<br />

indifese e vulnerabili – ha concluso<br />

suor Eugenia – ma che distrugge pure<br />

tante famiglie e mette in discussione<br />

le nostre stesse comunità cristiane e<br />

civili. Ciascuno di noi ha un ruolo da<br />

svolgere con responsabilità; unendo<br />

i nostri sforzi potremo sconfiggere la<br />

nuova schiavitù <strong>del</strong> XXI secolo”.


Il bicentenario <strong>del</strong>la nascita di Franz<br />

Liszt è di stimolo per istituzioni,<br />

teatri, studiosi per indagini<br />

conoscitive e approfondimenti.<br />

Il conservatorio “Marenzio”<br />

partecipa alle celebrazioni con<br />

un ulteriore concerto a ingresso<br />

libero che coinvolge, giovedì 19<br />

maggio dalle ore 17 nel Salone da<br />

Cemmo, pianisti e cantanti, per un<br />

pomeriggio di ascolto. Gli studenti<br />

coinvolti, Cecilia Badini, Paolo<br />

Bertinelli, Maria Teresa Bonera, Luo<br />

Jie Zhou Chang, Andrea Fondrieschi<br />

<br />

Bagatta, Lucia Grassi, Paolo<br />

Gorini, Stefano Marzanni, Vittorio<br />

Pierno, Matteo Ricca, proporranno<br />

una scelta di lieder, qualche<br />

trascrizione da Rossini e Chopin,<br />

e celebri lavori pianistici tra i quali<br />

il Mephisto-Walzer. In aggiunta,<br />

una Rapsodia ungherese, uno<br />

Studio trascendentale, uno Studio<br />

da concerto e altre famose pagine<br />

tratte dagli “Anni di pellegrinaggio”.<br />

Una gustosa selezione per ritrovare<br />

Liszt, il suo virtuosismo e la sua<br />

ispirata vena fantastica.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

orna a <strong>Brescia</strong> Lorenzo<br />

Cherubini, ormai sempre<br />

più Jovanotti, con un concerto<br />

che si preannuncia<br />

come un autentico evento.<br />

<strong>La</strong> tappa bresciana – PalaFiera<br />

ex Eib, 24 maggio ore 21 – fa parte<br />

di “Ora in tour Lorenzo Live 2011”,<br />

carrozzone itinerante che rinnova la<br />

preziosa collaborazione tra il cantautore<br />

di Cortona e l’Enel per un progetto<br />

dedicato all’ambiente, come fu il<br />

Safari tour <strong>del</strong> 2008. Nello specifico,<br />

per compensare le 6000 tonnellate di<br />

Co² prodotte dal tour, Enel pianterà<br />

12mila nuovi alberi nel villaggio di<br />

Mankim, un’area <strong>del</strong> Camerun che<br />

sta subendo un degrado ambientale<br />

a causa <strong>del</strong> taglio illegale e selvaggio<br />

di legname. <strong>La</strong> riforestazione sarà realizzata<br />

creando sistemi produttivi<br />

in grado di migliorare le condizioni<br />

socio-economiche <strong>del</strong>le popolazioni<br />

locali e sviluppare la micro imprenditorialità<br />

locale. Tra le iniziative la<br />

formazione su pratiche forestali e<br />

prodotti agricoli e il coinvolgimento<br />

nelle lavorazioni agricole e dei vivai. Il<br />

progetto sarà realizzato da Enel con il<br />

supporto di Treedom, nell’ambito <strong>del</strong><br />

progetto Safe (Sustainable agroforestry<br />

ecosystem). L’“Ora tour 2011” è<br />

iniziato a Conegliano e ha subito su-<br />

<br />

scitato grande ammirazione, per l’intensità,<br />

la forza, l’energia ma anche<br />

la poesia tipiche <strong>del</strong> rock. Jovanotti<br />

più che rock fa musica globale, ma<br />

lo slancio con cui Lorenzo affronta la<br />

musica trae continuamente linfa vitale<br />

da un approccio tipicamente rock.<br />

L’ultimo disco, “Ora”, è una conferma<br />

<strong>del</strong> percorso musicale-umano di Jovanotti,<br />

che ormai pare radicalmente<br />

trasformato rispetto ai suoi inizi<br />

disimpegnati e frivoli. Se di impegno<br />

possiamo parlare bisogna però sottolineare<br />

che quello di Jova è condito da<br />

una leggerezza e a tratti da una spensieratezza<br />

che rende il suo tragitto<br />

più “simpatico” agli occhi e alle orecchie<br />

<strong>del</strong> mondo. Al centro di questo<br />

tour c’è, ancora una volta, il Jovanotti<br />

sommo professionista, che ha preparato<br />

con la consueta cura e attenzione<br />

uno show che vede coinvolta una<br />

“macchina da guerra” costituita da un<br />

gruppo di lavoro che ha visto impegnati<br />

per molti mesi musicisti, videoartisti<br />

e ingegneri. Un apparato spettacolare,<br />

che potrebbe sembrare però<br />

vuoto se non fosse condito dalle canzoni<br />

di un musicista che, anno dopo<br />

anno, diventa sempre più maturo. Come<br />

dimostra “Tutto l’amore che ho”,<br />

canzone trainante <strong>del</strong>l’ultimo cd, che<br />

evidenzia una passione per l’umanità<br />

e una speranza verso il futuro che raramente<br />

capita di riscontrare così intensamente<br />

nel mondo non solo musicale.<br />

Passione e divertimento sono<br />

in un certo senso le chiavi di accesso<br />

al concerto di Jovanotti, che realizza<br />

così un sogno. Quello di stabilire un<br />

contatto (“keep in touch”) con ciascuno<br />

spettatore, che potrà sentirsi<br />

coinvolto in una serata entusiasmante,<br />

fatta di emozioni, pensiero, ballo.<br />

Merito di Jova e dei suoi straordinari<br />

musicisti, che sono capaci di trasformare<br />

grazie alla musica stanchezza e<br />

pensieri tristi in gioia ed energia. Attorno<br />

alle canzoni di “Ora” (ormai triplo<br />

disco di platino), album che non<br />

ci si stanca di ascoltare per la varietà<br />

dei suoni e <strong>del</strong>le immagini musicali,<br />

scorreranno come in un film tutti i più<br />

grandi successi di Jovanotti, in una sequenza<br />

prevedibilmente mozzafiato.


Il bicentenario <strong>del</strong>la nascita di Franz<br />

Liszt è di stimolo per istituzioni,<br />

teatri, studiosi per indagini<br />

conoscitive e approfondimenti.<br />

Il conservatorio “Marenzio”<br />

partecipa alle celebrazioni con<br />

un ulteriore concerto a ingresso<br />

libero che coinvolge, giovedì 19<br />

maggio dalle ore 17 nel Salone da<br />

Cemmo, pianisti e cantanti, per un<br />

pomeriggio di ascolto. Gli studenti<br />

coinvolti, Cecilia Badini, Paolo<br />

Bertinelli, Maria Teresa Bonera, Luo<br />

Jie Zhou Chang, Andrea Fondrieschi<br />

<br />

Bagatta, Lucia Grassi, Paolo<br />

Gorini, Stefano Marzanni, Vittorio<br />

Pierno, Matteo Ricca, proporranno<br />

una scelta di lieder, qualche<br />

trascrizione da Rossini e Chopin,<br />

e celebri lavori pianistici tra i quali<br />

il Mephisto-Walzer. In aggiunta,<br />

una Rapsodia ungherese, uno<br />

Studio trascendentale, uno Studio<br />

da concerto e altre famose pagine<br />

tratte dagli “Anni di pellegrinaggio”.<br />

Una gustosa selezione per ritrovare<br />

Liszt, il suo virtuosismo e la sua<br />

ispirata vena fantastica.<br />

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orna a <strong>Brescia</strong> Lorenzo<br />

Cherubini, ormai sempre<br />

più Jovanotti, con un concerto<br />

che si preannuncia<br />

come un autentico evento.<br />

<strong>La</strong> tappa bresciana – PalaFiera<br />

ex Eib, 24 maggio ore 21 – fa parte<br />

di “Ora in tour Lorenzo Live 2011”,<br />

carrozzone itinerante che rinnova la<br />

preziosa collaborazione tra il cantautore<br />

di Cortona e l’Enel per un progetto<br />

dedicato all’ambiente, come fu il<br />

Safari tour <strong>del</strong> 2008. Nello specifico,<br />

per compensare le 6000 tonnellate di<br />

Co² prodotte dal tour, Enel pianterà<br />

12mila nuovi alberi nel villaggio di<br />

Mankim, un’area <strong>del</strong> Camerun che<br />

sta subendo un degrado ambientale<br />

a causa <strong>del</strong> taglio illegale e selvaggio<br />

di legname. <strong>La</strong> riforestazione sarà realizzata<br />

creando sistemi produttivi<br />

in grado di migliorare le condizioni<br />

socio-economiche <strong>del</strong>le popolazioni<br />

locali e sviluppare la micro imprenditorialità<br />

locale. Tra le iniziative la<br />

formazione su pratiche forestali e<br />

prodotti agricoli e il coinvolgimento<br />

nelle lavorazioni agricole e dei vivai. Il<br />

progetto sarà realizzato da Enel con il<br />

supporto di Treedom, nell’ambito <strong>del</strong><br />

progetto Safe (Sustainable agroforestry<br />

ecosystem). L’“Ora tour 2011” è<br />

iniziato a Conegliano e ha subito su-<br />

<br />

scitato grande ammirazione, per l’intensità,<br />

la forza, l’energia ma anche<br />

la poesia tipiche <strong>del</strong> rock. Jovanotti<br />

più che rock fa musica globale, ma<br />

lo slancio con cui Lorenzo affronta la<br />

musica trae continuamente linfa vitale<br />

da un approccio tipicamente rock.<br />

L’ultimo disco, “Ora”, è una conferma<br />

<strong>del</strong> percorso musicale-umano di Jovanotti,<br />

che ormai pare radicalmente<br />

trasformato rispetto ai suoi inizi<br />

disimpegnati e frivoli. Se di impegno<br />

possiamo parlare bisogna però sottolineare<br />

che quello di Jova è condito da<br />

una leggerezza e a tratti da una spensieratezza<br />

che rende il suo tragitto<br />

più “simpatico” agli occhi e alle orecchie<br />

<strong>del</strong> mondo. Al centro di questo<br />

tour c’è, ancora una volta, il Jovanotti<br />

sommo professionista, che ha preparato<br />

con la consueta cura e attenzione<br />

uno show che vede coinvolta una<br />

“macchina da guerra” costituita da un<br />

gruppo di lavoro che ha visto impegnati<br />

per molti mesi musicisti, videoartisti<br />

e ingegneri. Un apparato spettacolare,<br />

che potrebbe sembrare però<br />

vuoto se non fosse condito dalle canzoni<br />

di un musicista che, anno dopo<br />

anno, diventa sempre più maturo. Come<br />

dimostra “Tutto l’amore che ho”,<br />

canzone trainante <strong>del</strong>l’ultimo cd, che<br />

evidenzia una passione per l’umanità<br />

e una speranza verso il futuro che raramente<br />

capita di riscontrare così intensamente<br />

nel mondo non solo musicale.<br />

Passione e divertimento sono<br />

in un certo senso le chiavi di accesso<br />

al concerto di Jovanotti, che realizza<br />

così un sogno. Quello di stabilire un<br />

contatto (“keep in touch”) con ciascuno<br />

spettatore, che potrà sentirsi<br />

coinvolto in una serata entusiasmante,<br />

fatta di emozioni, pensiero, ballo.<br />

Merito di Jova e dei suoi straordinari<br />

musicisti, che sono capaci di trasformare<br />

grazie alla musica stanchezza e<br />

pensieri tristi in gioia ed energia. Attorno<br />

alle canzoni di “Ora” (ormai triplo<br />

disco di platino), album che non<br />

ci si stanca di ascoltare per la varietà<br />

dei suoni e <strong>del</strong>le immagini musicali,<br />

scorreranno come in un film tutti i più<br />

grandi successi di Jovanotti, in una sequenza<br />

prevedibilmente mozzafiato.


Se dovessimo ironicamente trovare<br />

un aspetto positivo <strong>del</strong>la crisi economica<br />

che da mesi preoccupa il mondo<br />

occidentale, potremmo ragionare<br />

sulle conseguenze negative che essa<br />

ha avuto sul mondo <strong>del</strong>la televisione.<br />

Un aspetto quasi paradossale,<br />

se si pensa che è stata proprio la tv<br />

a contribuire all’avvento <strong>del</strong>la crisi.<br />

È infatti risaputo che i colossi mediatici,<br />

negli ultimi decenni, sono stati<br />

i primi responsabili <strong>del</strong>la corsa al<br />

consumismo e, quindi, <strong>del</strong>l’indebolimento<br />

culturale ed economico <strong>del</strong>le<br />

classi medie. Ma chi l’avrebbe mai<br />

detto che una volta innescato questo<br />

meccanismo la tv vi sarebbe stata ri-<br />

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succhiata a sua volta? È proprio ciò<br />

che è successo riguardo al calo <strong>del</strong>le<br />

vendite degli spazi pubblicitari, la<br />

linfa vitale <strong>del</strong> piccolo schermo. Con<br />

la crisi, molti inserzionisti hanno abbandonato<br />

la nave ritirandosi dalla<br />

pubblicità e, per non affondare definitivamente,<br />

la tv ha dovuto alleggerire<br />

i prezzi degli spazi commerciali.<br />

Complici i nuovi media e la moltiplicazione<br />

<strong>del</strong>le piattaforme digitali e<br />

satellitari, la televisione come la conoscevamo<br />

fino a qualche anno fa sta<br />

diventando un ricordo, bello o brutto<br />

sta a noi deciderlo. Sì, perché finalmente<br />

il telespettatore si sta accorgendo<br />

<strong>del</strong>l’immenso potere che ha<br />

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<br />

fra le mani quando maneggia il telecomando,<br />

scegliendo da quale mondo<br />

essere intrattenuto. È la fine <strong>del</strong>la<br />

tv generalista, che fino a 10 anni fa ci<br />

imponeva trasmissioni e film secondo<br />

il proprio diktat editoriale, che assorbiva<br />

milioni di utenti, rassegnati<br />

e allineati. Ora internet, il satellite, il<br />

digitale, ci hanno “liberati” da un monopolio<br />

economico. Attenzione: solo<br />

economico. Il monopolio culturale e<br />

sociale è ancora ben saldo. Ma colpita<br />

nel suo punto debole, i soldi, la<br />

tv deve imparare a considerare il suo<br />

pubblico come una presenza per nulla<br />

scontata come negli anni d’oro, ma<br />

guadagnata con fatica. Ecco, quindi,<br />

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<br />

il lato positivo <strong>del</strong>la crisi economica<br />

vista attraverso lo schermo: il mondo<br />

televisivo ha scoperto di essere<br />

debole e precario. Di conseguenza il<br />

pubblico ha più potere decisionale:<br />

se una trasmissione non viene seguita<br />

come previsto, si procede subito<br />

al suo smantellamento. È capitato la<br />

scorsa settimana a “Uman Take Control”,<br />

un nuovo reality di Italia Uno<br />

(di cui abbiamo parlato nel numero<br />

<strong>del</strong> 5 maggio) che ha potuto respirare<br />

solo per tre puntate, prima di<br />

essere cancellato dalla programmazione,<br />

fra lo sgomento degli stessi<br />

concorrenti che se la sono persino<br />

presa con i telespettatori per il bas-<br />

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<br />

so indice di gradimento… Un’ottima<br />

notizia, che dimostra quando sia importante<br />

la scelta critica di ciò che<br />

si guarda in tv.<br />

Dal nostro consenso può dipendere<br />

il successo di un programma. Questa<br />

affermazione sembra banale ma non<br />

lo è affatto: per cinquant’anni abbiamo<br />

acceso l’apparecchio dicendo:<br />

“Cosa danno in tv?”. Oggi possiamo<br />

dire “Cosa prendo dalla tv?”. Dalla<br />

condizione passiva alla presenza attiva<br />

e critica: ecco il vero pubblico che<br />

deve confrontarsi con il Golia televisivo<br />

indebolito dalla crisi. È l’unico<br />

modo per poter esigere e quindi meritarsi<br />

una tv di qualità.


l tempo <strong>del</strong>le attese, <strong>del</strong> “vediamo<br />

dove si va, poi decidiamo”,<br />

<strong>del</strong> “ma tanto non è così urgente”<br />

è finito. È cominciato il momento<br />

<strong>del</strong>l’agire per il futuro<br />

<strong>del</strong>le Sale <strong>del</strong>la comunità, un futuro<br />

che è targato digitale.<br />

Le pellicole calano a vista d’occhio a<br />

favore di hard disk contenenti il film<br />

da scaricare nel server <strong>del</strong> nuovo proiettore.<br />

Il passaggio al digitale è dovuto<br />

dal fatto che tutte le grosse major<br />

si sono trovate d’accordo attorno a<br />

uno standard. Questo sposta l’asse<br />

<strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong> passaggio al digitale<br />

verso la fine <strong>del</strong> 2012. Basti pensare<br />

ad alcuni numeri dei primi mesi<br />

<strong>del</strong>l’anno per quanto riguarda la Lombardia:<br />

“Animals united” (21 gennaio)<br />

20 supporti digitali e sette pellicole in<br />

35mm; “I fantastici viaggi di Gulliver”<br />

(4 febbraio) 54 supporti dgitali e sei<br />

pellicole; “Sanctum” (11 febbraio) 31<br />

supporti in digitale e tre in 35 mm; “Il<br />

Grinta” illimitati in digitale e quattro<br />

in pellicola. I numeri parlano chiaro<br />

e la tendenza va favorendo i supporti<br />

tecnologici nuovi a scapito <strong>del</strong>la vecchia<br />

e amata, ma con costi di produzione<br />

più alti, pellicola. Il passaggio al<br />

supporto digitale è epocale e allo stesso<br />

tempo obbligato. Non adeguarsi significa<br />

smettere di proporre cinema.<br />

Parlare di digitale non significa neces-<br />

sariamente 3D. Il digitale è la base, su<br />

cui si possono poi aggiungere i sistemi<br />

in visione tridimensionale. In questo<br />

caso le possibilità sono due: sistemi<br />

attivi o sistemi passivi. I primi non<br />

hanno occhiali usa e getta, con un costo<br />

elevato, bisogna evitare che li portino<br />

via, serve una macchina di pulizia<br />

apposita e in sala bisogna montare<br />

dei sensori. I sistemi passivi necessitano<br />

di uno schermo apposito argentato,<br />

serve un ulteriore apparecchiatura<br />

apposita e gli occhialini possono<br />

essere riutilizzati dal cliente se conservati<br />

per qualche volta e hanno un<br />

costo irrisorio. I sistemi base partono<br />

da 65mila euro e aumentano in base<br />

alla scelta di acquistare il 3D e quale.<br />

Trovarsi impreparati a questo passaggio<br />

significa la chiusura di molte<br />

realtà cinematografiche e, di conseguenza,<br />

la rinuncia ad un aspetto importante<br />

per l’aggregazione e l’anima-<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

zione culturale <strong>del</strong>le comunità; le Sale<br />

propongono film d’essai, cineforum,<br />

programmazione adatta ai bambini e<br />

con un taglio commerciale. <strong>La</strong> caccia<br />

ai fondi è ovviamente aperta. Le<br />

case distributrici, in base a determinate<br />

proiezioni di prima visione in digitale,<br />

partecipano alle spese con un<br />

tetto massimo di 30mila euro circa. Il<br />

Fus (Fondo unico <strong>del</strong>lo spettacolo) è<br />

stato riportato a 428 milioni, ma i decreti<br />

che regolano l’erogazione sono<br />

attualmente sospesi. Situazione in<br />

evoluzione e a fine mese il ministro<br />

Galan incontrerà le associazioni di categoria<br />

per determinare le linee guida<br />

dei decreti attuativi.<br />

<strong>La</strong> Regione Lombardia propone un<br />

Fondo di garanzia presso alcuni istituti<br />

fino all’80% <strong>del</strong> credito in linea capitale<br />

per le imprese che operano nel<br />

campo <strong>del</strong>lo spettacolo (regione.lombardia.it).<br />

Ancora, a livello lombardo<br />

si potrebbero, condizionale d’obbligo<br />

vista la fase embrionale, trovare<br />

fondi da un bando ad hoc che nasce<br />

dall’accordo fra Acec Lombardia e<br />

Fondazione Cariplo.<br />

Il Comune di <strong>Brescia</strong> ha stanziato dei<br />

fondi per la ristrutturazione <strong>del</strong>le Sale<br />

cittadine all’interno <strong>del</strong> patto che<br />

riguarda gli accordi con gli oratori.<br />

Delibera già avvenuta, a giorni la comunicazione<br />

ufficiale.


l tempo <strong>del</strong>le attese, <strong>del</strong> “vediamo<br />

dove si va, poi decidiamo”,<br />

<strong>del</strong> “ma tanto non è così urgente”<br />

è finito. È cominciato il momento<br />

<strong>del</strong>l’agire per il futuro<br />

<strong>del</strong>le Sale <strong>del</strong>la comunità, un futuro<br />

che è targato digitale.<br />

Le pellicole calano a vista d’occhio a<br />

favore di hard disk contenenti il film<br />

da scaricare nel server <strong>del</strong> nuovo proiettore.<br />

Il passaggio al digitale è dovuto<br />

dal fatto che tutte le grosse major<br />

si sono trovate d’accordo attorno a<br />

uno standard. Questo sposta l’asse<br />

<strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong> passaggio al digitale<br />

verso la fine <strong>del</strong> 2012. Basti pensare<br />

ad alcuni numeri dei primi mesi<br />

<strong>del</strong>l’anno per quanto riguarda la Lombardia:<br />

“Animals united” (21 gennaio)<br />

20 supporti digitali e sette pellicole in<br />

35mm; “I fantastici viaggi di Gulliver”<br />

(4 febbraio) 54 supporti dgitali e sei<br />

pellicole; “Sanctum” (11 febbraio) 31<br />

supporti in digitale e tre in 35 mm; “Il<br />

Grinta” illimitati in digitale e quattro<br />

in pellicola. I numeri parlano chiaro<br />

e la tendenza va favorendo i supporti<br />

tecnologici nuovi a scapito <strong>del</strong>la vecchia<br />

e amata, ma con costi di produzione<br />

più alti, pellicola. Il passaggio al<br />

supporto digitale è epocale e allo stesso<br />

tempo obbligato. Non adeguarsi significa<br />

smettere di proporre cinema.<br />

Parlare di digitale non significa neces-<br />

sariamente 3D. Il digitale è la base, su<br />

cui si possono poi aggiungere i sistemi<br />

in visione tridimensionale. In questo<br />

caso le possibilità sono due: sistemi<br />

attivi o sistemi passivi. I primi non<br />

hanno occhiali usa e getta, con un costo<br />

elevato, bisogna evitare che li portino<br />

via, serve una macchina di pulizia<br />

apposita e in sala bisogna montare<br />

dei sensori. I sistemi passivi necessitano<br />

di uno schermo apposito argentato,<br />

serve un ulteriore apparecchiatura<br />

apposita e gli occhialini possono<br />

essere riutilizzati dal cliente se conservati<br />

per qualche volta e hanno un<br />

costo irrisorio. I sistemi base partono<br />

da 65mila euro e aumentano in base<br />

alla scelta di acquistare il 3D e quale.<br />

Trovarsi impreparati a questo passaggio<br />

significa la chiusura di molte<br />

realtà cinematografiche e, di conseguenza,<br />

la rinuncia ad un aspetto importante<br />

per l’aggregazione e l’anima-<br />

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zione culturale <strong>del</strong>le comunità; le Sale<br />

propongono film d’essai, cineforum,<br />

programmazione adatta ai bambini e<br />

con un taglio commerciale. <strong>La</strong> caccia<br />

ai fondi è ovviamente aperta. Le<br />

case distributrici, in base a determinate<br />

proiezioni di prima visione in digitale,<br />

partecipano alle spese con un<br />

tetto massimo di 30mila euro circa. Il<br />

Fus (Fondo unico <strong>del</strong>lo spettacolo) è<br />

stato riportato a 428 milioni, ma i decreti<br />

che regolano l’erogazione sono<br />

attualmente sospesi. Situazione in<br />

evoluzione e a fine mese il ministro<br />

Galan incontrerà le associazioni di categoria<br />

per determinare le linee guida<br />

dei decreti attuativi.<br />

<strong>La</strong> Regione Lombardia propone un<br />

Fondo di garanzia presso alcuni istituti<br />

fino all’80% <strong>del</strong> credito in linea capitale<br />

per le imprese che operano nel<br />

campo <strong>del</strong>lo spettacolo (regione.lombardia.it).<br />

Ancora, a livello lombardo<br />

si potrebbero, condizionale d’obbligo<br />

vista la fase embrionale, trovare<br />

fondi da un bando ad hoc che nasce<br />

dall’accordo fra Acec Lombardia e<br />

Fondazione Cariplo.<br />

Il Comune di <strong>Brescia</strong> ha stanziato dei<br />

fondi per la ristrutturazione <strong>del</strong>le Sale<br />

cittadine all’interno <strong>del</strong> patto che<br />

riguarda gli accordi con gli oratori.<br />

Delibera già avvenuta, a giorni la comunicazione<br />

ufficiale.


più due, uguale cinque.<br />

Non è un errore né<br />

di calcolo, né di battitura.<br />

Vuole essere la meta-<br />

ue<br />

fora <strong>del</strong>la collaborazione,<br />

<strong>del</strong>l’unione che fa la forza, <strong>del</strong>le<br />

sinergie ottenibili dal mettere in rete<br />

le conoscenze e le competenze. Sia<br />

che si tratti di aziende sia che si indaghi<br />

la vasta platea <strong>del</strong>le associazioni.<br />

Perché, citando Aristotele: “L’insieme<br />

vale molto di più <strong>del</strong>la semplice<br />

somma <strong>del</strong>le sue singole parti”. Attorno<br />

alla frase <strong>del</strong> filosofo greco è<br />

ruotato l’intero convegno “Cooperativismo<br />

e associazionismo: lo sviluppo<br />

parte dal territorio”, (nella foto)<br />

andato in scena in città, cui hanno<br />

preso parte alcuni rappresentanti <strong>del</strong><br />

mondo economico bresciano. Invitati<br />

dall’associazione culturale “Popolarismo<br />

europeo”, al tavolo dei relatori<br />

hanno preso posto Alessandro<br />

Azzi, presidente <strong>del</strong>la Bcc <strong>del</strong> Garda<br />

e di Federcasse (la federazione che<br />

raggruppa le banche di credito coo-<br />

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<br />

perativo italiane), Sandro Bonomi,<br />

presidente di Anima (la federazione<br />

<strong>del</strong>le associazioni nazionali <strong>del</strong>l’industria<br />

meccanica), Eugenio Massetti,<br />

presidente di Confartigianato <strong>Brescia</strong>,<br />

e Camillo Zola, presidente <strong>del</strong>la<br />

Compagnia <strong>del</strong>le opere di <strong>Brescia</strong>.<br />

Ognuno ha portato la testimonianza<br />

<strong>del</strong>la propria realtà, cercando di evidenziare<br />

l’importanza <strong>del</strong>la rete di<br />

relazioni, <strong>del</strong>l’innovazione, e <strong>del</strong>l’attenzione<br />

alle persone e al territorio.<br />

Nell’intervento di Azzi, il focus è stato<br />

naturalmente il mondo bancario.<br />

“A differenza dei grandi istituti che<br />

mettono in campo prodotti standar-<br />

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Si tiene il 21 maggio, con inizio alle<br />

10, presso la sede <strong>del</strong>la cooperativa<br />

sociale “<strong>La</strong> nuova cordata” di via<br />

Paolo VI, un incontro con sindaci,<br />

soggetti sostenitori pubblici e<br />

privato e con le organizzazioni<br />

non profit <strong>del</strong> territorio per<br />

la presentazione <strong>del</strong>le attività<br />

<strong>del</strong> fondo territoriale Sebino<br />

Franciacorta e dei contenuti <strong>del</strong><br />

bando di finanziamento per l’anno<br />

in corso. L’incontro è promosso<br />

dalla Fondazione <strong>del</strong>la comunità<br />

bresciana onlus.<br />

dizzati, allontanandosi dal territorio<br />

e dalle persone, il credito cooperativo<br />

rappresenta il paradigma di chi<br />

opera in un contesto di un mercato<br />

maturo e non ha voluto cedere alla<br />

deriva di fusioni e accorpamenti.<br />

Non sempre pertanto le grandi<br />

dimensioni sono sinonimo di grandi<br />

risultati. Anzi, molto spesso la<br />

qualità la si ritrova nel piccolo”, ha<br />

osservato il numero uno <strong>del</strong>la Bcc<br />

<strong>del</strong> Garda, aggiungendo: “Un sistema<br />

avanzato può trarre giovamento<br />

dalla concorrenza, perché consente<br />

di dispiegare al meglio le qualità di<br />

ognuno a vantaggio <strong>del</strong>l’economia<br />

e <strong>del</strong>le famiglie. Siamo confortati<br />

dal nostro percorso, che ha come<br />

missione quella di dare risposte al<br />

territorio applicando la democrazia<br />

economica. Una banca non dev’essere<br />

un santuario inaccessibile, ma<br />

pensare di essere al servizio <strong>del</strong>la<br />

comunità”. Per Massetti l’associazionismo<br />

può portare numerosi<br />

vantaggi alle imprese e ad essere in-<br />

<br />

<br />

L’agricoltura è in grado di offrire<br />

opportunità occupazionali a 250mila<br />

lavoratori nei prossimi 10 anni.<br />

È quanto emerge da un’analisi<br />

presentata dal <strong>del</strong>egato nazionale<br />

Vittorio Sangiorgio nel corso<br />

<strong>del</strong>l’assemblea di Coldiretti Giovani<br />

Impresa tenuta nei giorni scorsi<br />

a Roma con la partecipazione di<br />

2000 imprenditori agricoli under<br />

30, tra cui una nutrita <strong>del</strong>egazione<br />

di giovani bresciani guidata dal<br />

<strong>del</strong>egato provinciale Michele Saetti.<br />

Una tendenza, quella occupazionale,<br />

già in atto, come peraltro dimostra<br />

il fatto che è tornata ad aumentare<br />

l’occupazione nelle campagne con<br />

un aumento <strong>del</strong> 2% – il più elevato<br />

tasso di crescita <strong>del</strong> 2010 – a fronte<br />

di un crollo <strong>del</strong>l’industria pari al 3%<br />

e, a un calo generalizzato <strong>del</strong>l’1 per<br />

cento. Dallo studio Swg/Coldiretti<br />

Giovani Impresa emerge che in<br />

agricoltura solo il 3% <strong>del</strong>le imprese<br />

agricole italiane è condotto da<br />

giovani con meno di 35 anni, che<br />

però risultano essere alla guida <strong>del</strong>le<br />

aziende più innovative.<br />

to. Per competere a livello globale<br />

sono indispensabili la cultura <strong>del</strong>la<br />

ricerca e <strong>del</strong>l’innovazione». Sul punto<br />

il Centro servizi multisettoriale e<br />

tecnologico (Csmt) di <strong>Brescia</strong> sta<br />

mostra che “ricerca e sviluppo sono<br />

ineludibili”. Fare rete, ricercare,<br />

innovare, ma non dimenticarsi<br />

<strong>del</strong>le persone. Lo ha ricordato Camillo<br />

Zola, chiosando: “Serve uno<br />

strumento per creare una forma di<br />

socialità nuova nel lavoro di tutti i<br />

giorni. Si può fare rete solo partendo<br />

dall’uomo. Occorre un sistema di relazioni<br />

basato su rapporti personali<br />

semplici e continui”.<br />

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centivati devono essere soprattutto<br />

i giovani “che collaborano tra loro<br />

e non richiedono soltanto garanzia<br />

e appoggio burocratico, ma sono<br />

desiderosi di andare all’estero, e di<br />

entrare nelle aziende di famiglia in<br />

modo nuovo”. Il presidente di Confartigianato<br />

ha citato più volte la<br />

classe politica, “la quale da un lato<br />

dice che le piccole e medie imprese<br />

sono indispensabili per l’economia<br />

italiana, dall’altro non fa niente per<br />

aiutarle. Noi vogliamo solo che ci<br />

facciano lavorare, ma avere un costo<br />

<strong>del</strong>l’energia superiore <strong>del</strong> 20%<br />

rispetto alla media europea non ci<br />

aiuta”.Indispensabili nel processo<br />

di crescita sono la ricerca, lo sviluppo,<br />

e l’attenzione al territorio.<br />

“Per crescere – ha spiegato Bonomi<br />

– bisogna radicarsi sul territorio, e<br />

il settore manifatturiero italiano è<br />

ancora un’eccellenza nel panorama<br />

mondiale. <strong>La</strong> crisi ha messo a<br />

nudo i Paesi che si reggevano sulla<br />

finanza, mentre noi abbiamo resisti-


Si tiene domenica 22 maggio, con<br />

inizio alle 10, presso sede di via<br />

Orzinuovi, l’assemblea generale di<br />

Confartigianato Unione di <strong>Brescia</strong>.<br />

L’assemblea sarà aperta alle 10<br />

dalla relazione <strong>del</strong> presidente<br />

Eugenio Massetti (nella foto) a<br />

cui faranno seguito i saluti <strong>del</strong><br />

sindaco di <strong>Brescia</strong> Adriano Paroli,<br />

<strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>la Provincia<br />

Daniele Molgora, <strong>del</strong> presidente<br />

<strong>del</strong>la Camera di commercio<br />

Franco Bettoni e <strong>del</strong> presidente di<br />

Confartigianato Lombardia Giorgio<br />

Merletti. Alle 10.50 prenderà il via<br />

la tavola sul tema “Lo sviluppo è<br />

il nuovo nome <strong>del</strong>la pace” con la<br />

riflessione di don Walter Magnoni,<br />

responsabile <strong>del</strong> servizio per la<br />

pastorale sociale e <strong>del</strong> lavoro<br />

di Milano. Due gli interventi in<br />

programma: quello <strong>del</strong> ministro<br />

<strong>del</strong>l’Istruzione Mariastella Gelmini e<br />

quello di Giorgio Guerini, presidente<br />

di Confartigianato nazionale e Rete<br />

impresa Italia. <strong>La</strong> tavola rotonda<br />

sarà moderata dal giornalista<br />

Nicola Porro.<br />

<br />

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<br />

uali sono le novità legislative<br />

in materia di fonti<br />

rinnovabili? Quali gli<br />

strumenti di incentivazione<br />

ed i sussidi? A queste<br />

e ad altre domande ha contribuito a<br />

dare risposte il partecipato workshop,<br />

“Energie rinnovabili: nuove regole,<br />

incentivi e strumenti di finanziamento”,<br />

organizzato nei giorni da Bocconi<br />

Alumni Association, con la collaborazione<br />

di Cogeme, Linea Energia,<br />

Ubi Banco di <strong>Brescia</strong> e il patrocinio<br />

<strong>del</strong>l’Associazione industriale bresciana.<br />

L’incontro si è tenuto presso<br />

l’azienda agricola Barboglio de Gaioncelli,<br />

in Franciacorta. Ad aprire i<br />

lavori <strong>del</strong> workshop, inserito all’interno<br />

<strong>del</strong> progetto “…iDee per il Business…”,<br />

l’intervento di Marco De<br />

Paolis, area leader Alumni Bocconi<br />

<strong>Brescia</strong>, incentrato sugli strumenti<br />

giuridici che regolamentano l’acquisizione<br />

<strong>del</strong>le aree e la realizzazione dei<br />

progetti di impianto, quali il project<br />

financing, il leasing e i fondi immobiliari.<br />

Sul tema <strong>del</strong> cosiddetto “Quarto<br />

Conto Energia” si è espresso Niccolò<br />

Cusumano, ricercatore Iefe Bocconi e<br />

Sda Bocconi, che ha prospettato possibili<br />

soluzioni ai nodi e alle criticità<br />

legati alle recenti disposizioni, ed in<br />

particolare alla previsione di una significativa<br />

riduzione dei sostegni pubblici<br />

contenuta nel recente Decreto<br />

legislativo n. 28/2011. Nel dibattito,<br />

per la parte sulla complessa norma-<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

tiva tributaria, è intervenuto Nicola<br />

Catucci, <strong>del</strong>lo studio tributario e societario<br />

Deloitte, che ha illustrato gli<br />

aspetti legati alla fiscalità degli investimenti<br />

nel settore fotovoltaico. Lo<br />

sviluppo <strong>del</strong>le rinnovabili rappresenta<br />

uno strumento importante per promuovere<br />

la competitività <strong>del</strong> sistema<br />

produttivo, la sicurezza <strong>del</strong>l’approvvigionamento<br />

energetico e la tutela<br />

<strong>del</strong>l’ambiente. A evidenziarlo è stato<br />

Gianluca Delbarba, presidente di Cogeme<br />

spa e Linea Energia spa, alumnus<br />

Università Bocconi. “Credo che la<br />

politica degli incentivi – ha dichiarato<br />

il Presidente Delbarba – debba, oltre<br />

che agevolare iniziative meritorie, sia<br />

nel pubblico che nel privato, verificare,<br />

contestualmente, che le operazioni<br />

industriali nel campo <strong>del</strong>le rinnovabili<br />

rispondano a criteri di contenimento<br />

<strong>del</strong> consumo <strong>del</strong> territorio<br />

e di coerenza nelle finalità, evitando<br />

rischi speculativi. <strong>La</strong> tutela ambientale<br />

dei nostri territori si misura anche<br />

da queste scelte”. In materia di investimenti<br />

per la produzione di energia<br />

da fonti rinnovabili e per il risparmio<br />

energetico ha preso la parola Ario Dario<br />

Fassio, Direzione Mercato Retail<br />

Ubi Banco di <strong>Brescia</strong>, illustrando le<br />

possibili soluzioni di finanziamento.<br />

Si passa dai prestiti semplici e flessibili<br />

per le famiglie, ai finanziamenti<br />

più strutturati per le Pmi fino ad arrivare<br />

a interventi più complessi per<br />

grandi impianti, finanziati con ricorso<br />

al leasing o a soluzioni di project<br />

finance. “Il crescente interesse per il<br />

settore da parte dei nostri clienti, associato<br />

alle indicazioni contenute nel<br />

nuovo Conto energia – ha commentato<br />

Fassio − dovrebbe contribuire ad<br />

una sensibile ripresa <strong>del</strong>le richieste di<br />

finanziamento”.


omenica alle 18 si chiude<br />

con la Fiorentina. Fine di<br />

un incubo, fine di un’agonia<br />

durata pure troppo.<br />

Tornato in serie A dopo<br />

cinque anni di purgatorio, in poco meno<br />

di dieci mesi il <strong>Brescia</strong> ritorna agli<br />

inferi nell’anno <strong>del</strong> Centenario. Uno<br />

smacco atroce, difficile da mandare<br />

giù seppur la tifoseria bresciana oramai<br />

è vaccinata. L’illusione di tre vittorie<br />

consecutive ad inizio campionato,<br />

poi il buio, il vuoto, il lento baratro.<br />

Una squadra costruita per vincere,<br />

la migliore <strong>del</strong>la presidenza Corioni<br />

come lo stesso stanco patron l’ha definita.<br />

I presupposti c’erano tutti per<br />

sognare. Dall’arrivo di gioielli costosi<br />

come Diamanti, Eder, Zebina e Zanetti<br />

(quest’ultimo nel mercato di riparazione<br />

a gennaio), alle tre vittorie di fila<br />

dopo aver steccato l’esordio a Parma.<br />

Corioni parla di Europa League, ma a<br />

dicembre caccia Iachini, lo rimpiazza<br />

con Beretta, gli fa mangiare il panettone<br />

ma l’attesa sferzata non arriva.<br />

Giusto il tempo di digerirlo quel panettone,<br />

senza canditi e uvetta, e viene<br />

richiamato, dopo sette giornate, a<br />

furor di popolo Iachini, l’uomo <strong>del</strong>la<br />

promozione. Il tempo c’è, ma la testa<br />

e le gambe dei giocatori no. Una resa<br />

annunciata già da diverso tempo. E i<br />

malumori serpeggiano nello spogliatoio.<br />

Vengono reintegrati Zoboli (alla<br />

fine per il difensore si è scomodato in<br />

almeno due occasioni anche il com-<br />

<br />

missario tecnico Cesare Pran<strong>del</strong>li) e<br />

Antonio Filippini mentre Possanzini<br />

finisce ai margini. Prima panchina,<br />

poi tribuna. E che dire <strong>del</strong> portierone<br />

Sereni? Prelevato la scorsa estate dal<br />

Torino, era stato definito da Corioni<br />

il terzo miglior portiere in Europa in<br />

sede di presentazione. Poche apparizioni<br />

e malato cronico da Fiorentina-<br />

<strong>Brescia</strong> 3-2 (dopo lo 0-2 a favore alla<br />

fine <strong>del</strong> primo tempo) <strong>del</strong> 9 gennaio<br />

Il primo tassello è entrato perfettamente<br />

nel puzzle <strong>del</strong>la promozione.<br />

Dopo due anni di purgatorio ed una<br />

stagione regolare dominata in lungo<br />

e il largo, il Calvisano vuole tornare<br />

nel rugby che conta: il massimo campionato.<br />

E la scalata è cominciata nel<br />

migliore dei modi. Vittoria a Reggio<br />

Emilia nella semifinale d’andata (35-<br />

9) ed ora il ritorno al San Michele<br />

per accedere alla finalissima. “Nonostante<br />

la vittoria – analizza il capitano<br />

scorso. Si accumulano pareggi, gli<br />

stessi che avrebbero fatto tanto comodo<br />

nel girone d’andata. Le vittorie<br />

scarseggiano, in trasferta e l’unico<br />

colpo rimane quello col Chievo a<br />

Verona <strong>del</strong> 19 settembre. Subentra la<br />

paura, Caracciolo prova a rimpolpare<br />

la classifica marcatori raggiungendo<br />

la doppia cifra ma sbaglia rigori e occasioni<br />

a porta vuota. Là davanti Eder<br />

è una meteora, altro che il bomber<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Tutti al San Filippo. Questo lo<br />

slogan che da qualche giorno<br />

riecheggia in città per l’attesa<br />

gara 3 <strong>del</strong>la finale promozione<br />

che potrebbe regalare un sogno<br />

al Basket <strong>Brescia</strong>. Sogno che si<br />

chiama Lega 2. Dopo le due vittorie<br />

di Trapani, venerdì sera c’è la<br />

possibilità di chiudere la pratica e<br />

festeggiare fra le mura amiche. Palla<br />

a due alle 21 con diretta integrale<br />

sulle nostre frequenze a partire<br />

dalle 20,45. “Mi aspetto un grande<br />

tifo – dichiara capitan Massimo<br />

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Rezzano (nella foto) – siamo ad<br />

un passo dalla storia. Abbiamo<br />

dimostrato di essere un gruppo<br />

unito e compatto, questa è la nostra<br />

forza. Ed ora andiamoci a prendere<br />

questa promozione che la società,<br />

squadra e pubblico aspetta da due<br />

anni”. Botteghini aperti dal giorno<br />

prima con orario 17-20 direttamente<br />

al San Filippo. <strong>La</strong> società comunica<br />

che non ha aumentato il costo<br />

dei biglietti d’ingresso lasciandoli<br />

invariati rispetto alla stagione<br />

regolare. (al.an.)<br />

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Paul Griffen (foto a lato) – a Reggio<br />

abbiamo commesso qualche errore<br />

di troppo in fase di finalizzazione<br />

che non dovremmo ripetere. Anche<br />

in casa nostra si annuncia battaglia,<br />

verranno al San Michele con il coltello<br />

tra i denti e proveranno a tornare<br />

in corsa”. Difficile che gli emiliani<br />

riescano a ribaltare il punteggio. Al<br />

San Michele si preannuncia il tutto<br />

esaurito visto che si giocherà sabato<br />

alle ore 20. Serviranno cinismo e<br />

prolifico <strong>del</strong>lo scorso anno ad Empoli<br />

che sognava di giocare proprio in coppia<br />

con l’Airone. L’estro di Diamanti si<br />

vede a tratti, la difesa è un colabrodo.<br />

Il <strong>Brescia</strong> arranca, vede riaffacciarsi<br />

il baratro <strong>del</strong>la serie B. <strong>La</strong> matematica<br />

non condanna le Rondinelle fino a<br />

due giornate dal termine. Intanto parte<br />

la caccia allo “scarica-barile”. Corioni<br />

annuncia che non si può andare<br />

avanti così e dichiara di mollare a fine<br />

stagione, il direttore sportivo Nani<br />

prima vieta di parlare di mercato alla<br />

stampa locale e poi chiede pubblicamente<br />

scusa per il fallimento sportivo.<br />

Baiocco viene riesumato dalla polvere<br />

e si toglie i macigni (altro che sassolini)<br />

da tutte e due le scarpe, idem<br />

come sopra Diamanti. Parte il silenzio<br />

stampa. <strong>La</strong>nzafame litiga in allenamento<br />

con i compagni, si stranisce,<br />

è insofferente e in quei pochi minuti<br />

che viene gettato nella mischia lascia<br />

la squadra in dieci. <strong>La</strong> piazza insorge,<br />

ma la condanna è scritta domenica 8<br />

maggio: il <strong>Brescia</strong> torna in B nell’anno<br />

<strong>del</strong> Centenario. Danno e beffa: in<br />

serie A sale l’Atalanta.<br />

massima concentrazione. Doti che il<br />

Cammi ha già più volte utilizzato nei<br />

momenti decisivi. “Dovremo giocare<br />

come abbiamo fatto nella ripresa – avverte<br />

il tecnico Giuseppe Mor – visto<br />

che nel primo tempo siamo scesi in<br />

campo contratti, nervosi. Sentivamo<br />

la partita, poi abbiamo cominciato a<br />

giocare come sappiamo e sono arrivate<br />

quattro mete che ci avvantaggiano<br />

in ottica qualificazione. Ma la pratica<br />

non è ancora chiusa. In più – conclu-<br />

<br />

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de Mor – abbiamo dimostrato di saper<br />

reggere fisicamente per tutti gli<br />

80 minuti e questo è un buon segno”.<br />

Intanto nell’altra semifinale, favorito<br />

resta il San Gregorio Catania che si è<br />

imposto di misura a Firenze (21-20).<br />

Etnei che hanno chiuso la stagione regolare<br />

alle spalle proprio <strong>del</strong> Cammi<br />

Calvisano. Lo scontro fra queste due<br />

squadre sarebbe il giusto atto conclusivo.<br />

Un passo alla volta: prima bisogna<br />

chiudere la pratica Reggio Emilia.


Fuorimisura chiude col botto dodici<br />

mesi da incorniciare che l’hanno<br />

proclamata regina indiscussa<br />

<strong>del</strong> calcio a 11. <strong>La</strong> formazione di<br />

Calcinato ha chiuso l’annata scorsa<br />

alzando al cielo la Coppa Leonessa<br />

per poi aprire la stagione 2010/2011<br />

aggiudicandosi la Supercoppa<br />

contro Eagles Bagnolo. <strong>La</strong> finale<br />

provinciale ha riproposto lo<br />

stesso faccia a faccia, ma per le<br />

aquile <strong>del</strong>la bassa non c’è stata<br />

opportunità di riscatto. I rossoneri<br />

hanno messo in bacheca il terzo<br />

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ine settimana intenso per<br />

i sarti <strong>del</strong>la provincia, che<br />

hanno impugnato ago e filo<br />

per trasformare l’ambita<br />

toppa arancioblù in un<br />

tutt’uno con le maglie dei campioni<br />

bresciani degli sport a squadre. Iniziamo<br />

la nostra carrellata di teste coronate<br />

dal settore giovanile <strong>del</strong> calcio.<br />

<strong>La</strong> categoria under 14 premia Paolo<br />

VI Fontana, a valanga su Serafica S.<br />

Carlo (7-2). <strong>La</strong> formazione di mister<br />

Vergna centra così il suo secondo titolo<br />

consecutivo. Tra gli allievi esulta<br />

Rock Torbiato, cha ha la meglio<br />

sul S. Giacomo ’96 per 3-1. L’Aurora<br />

Lumezzane torna ad arricchire la sua<br />

bacheca dopo un 2010 sabbatico. Il<br />

5-2 su Tris Calcio Padergnone, infatti,<br />

regala alla società blucerchiata il terzo<br />

titolo nelle ultime quattro stagioni:<br />

un dominio spezzato un anno fa dal<br />

breve interregno <strong>del</strong> S. Giovanni Polaveno.<br />

Il titolo dei top junior resta in<br />

città e passa dalle mani <strong>del</strong> S. Antonio<br />

a quelle di Smv Sovema, vittoriosa<br />

nella sfida al cardiopalma con Asco<br />

Vestone terminata 6-5 per i ragazzi di<br />

via Cremona. Viene da lontano l’eco<br />

di gioia <strong>del</strong>l’open a 7. Bovegno vince<br />

dopo una lunga cavalcata. Nel calcio<br />

femminile le rondinelle continuano a<br />

volare. Il <strong>Brescia</strong> bissa il successo <strong>del</strong><br />

2010 con un netto 4-0 sul Castenedolo.<br />

Le ragazze di mister Romano cercheranno<br />

di ripetersi anche ai regionali<br />

difendendo la rosa camuna conquistata<br />

un anno fa nel derby con il Bovezzo.<br />

Passiamo alla pallavolo, dove<br />

titolo, strappando lo scudetto<br />

bresciano ai rivali dopo il 2-1 ai<br />

tempi supplementari. Calcinato è<br />

stato assoluto protagonista anche<br />

nel calcio a 5, dove la formazione<br />

di De Giovanni ha conquistato il<br />

titolo davanti al pubblico amico<br />

imponendosi 5-4 sull’Orzinuovi. Il<br />

successo è una vera liberazione per<br />

la sua squadra, sconfitta proprio<br />

in finale nella passata stagione da<br />

Il Giglio Costruzioni. Entrambe le<br />

compagini calcinatesi ora vivranno<br />

il sogno <strong>del</strong>le finali regionali.<br />

<br />

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<br />

<br />

Franciacorta domina le categorie giovanili.<br />

Le under 14 di mister <strong>Brescia</strong>nini<br />

riscattano l’epilogo <strong>del</strong> 2010, che<br />

le vide soccombere proprio di fronte<br />

al Castelmella. Il 3-0 di quest’anno inverte<br />

i ruoli. Più faticosa, ma altrettanto<br />

felice, l’impresa <strong>del</strong>le juniores, che<br />

la spuntano su un grande S. Giacinto<br />

all’ultimo respiro di un tie break chiuso<br />

sul 19-17. Lo scudetto <strong>del</strong>le top ju-<br />

nior resta sulle maglie <strong>del</strong> Mompiano,<br />

che alza la coppa per il secondo anno<br />

consecutivo grazie al 3-2 sul Calcinato,<br />

arresosi al quinto set sul punteggio<br />

di 15-12. Nell’open femminile l’impero<br />

<strong>del</strong> Consorzio Vela Carpenedolo non<br />

conosce il tramonto e arriva il quarto<br />

alloro provinciale consecutivo, il<br />

quinto nelle ultime sei stagioni. Resto<br />

<strong>del</strong> Maury non può nulla: finisce<br />

3-0. Diverso il discorso nel misto, dove<br />

Provaglio abdica accontentandosi<br />

<strong>del</strong> bronzo, mentre Olimpia Paitone<br />

(seconda nel 2010) centra il successo<br />

battendo 3-1 Somain Cortefranca. Nel<br />

maschile le Nuove Legioni Calcinatesi<br />

vincono il provinciale con netto un<br />

3 a 0 sul Rudiano.


Il tempo <strong>del</strong>le vendette<br />

Signor direttore,<br />

non si è fatta attendere la prima vendetta<br />

talebana dopo l’uccisione di<br />

Bin <strong>La</strong>den: 87 vittime, in un sol colpo,<br />

tutte giovani reclute <strong>del</strong>la guardia<br />

di frontiera pachistana. C’è da<br />

credere che non sarà l’ultima. Sul<br />

conto di chi occorrerà mettere questi<br />

morti e quelli che verranno? Troppo<br />

facile rispondere: ai vendicatori<br />

<strong>del</strong> capo di al-Qaeda. Gli americani,<br />

uccidendolo, ne hanno fatto un martire.<br />

E il presidente Obama poteva<br />

pure risparmiarsi i toni trionfalistici<br />

con cui ha dato l’annuncio al mondo,<br />

scomodando anche Dio e di fatto rallegrandosi,<br />

e far rallegrare gli americani,<br />

per il “bel risultato” ottenuto<br />

dal “commando” <strong>del</strong>le forze speciali.<br />

L’uccisione di chiunque, fosse pure<br />

il peggior bandito o il peggiore terrorista,<br />

non è mai una vittoria. <strong>La</strong><br />

morte è morte, sempre, e va rispettata<br />

con la mestizia, non profanata<br />

con l’esultanza. Sì, d’accordo, dietro<br />

questa storia c’è l’11 settembre. Data<br />

storica, ormai. Tragedia enorme,<br />

terribile, disumana, insopportabile<br />

per una nazione come gli Stati Uniti<br />

mai prima d’allora colpita su scala<br />

collettiva e nazionale fin dentro casa.<br />

Però, sulla scia e come perversa<br />

conseguenza di questo maledetto 11<br />

settembre, quanti altri 11 settembre<br />

a livello privato, personale, familiare,<br />

il mondo dovrà sopportare? Per<br />

le famiglie che hanno avuto un loro<br />

congiunto morto in Afghanistan<br />

questo non è stato forse un “piccolo”,<br />

ma altrettanto doloroso, 11 settembre?<br />

E le mamme afgane che<br />

hanno visto cadere i loro figli sotto<br />

le bombe che “dovevano” essere intelligenti?<br />

E gli attentati a catena? Le<br />

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stragi per “fuoco amico”? Siamo rimasti<br />

all’11 settembre, quello “grande”,<br />

quello che ha fatto scalpore ed<br />

è passato alla storia, ma purtroppo<br />

ogni giorno nel mondo ci sono altri<br />

11 settembre, più “piccoli” nelle dimensioni<br />

ma non nel dolore, che non<br />

fanno clamore e non avranno commemorazioni<br />

ufficiali.<br />

I bombardamenti, le rappresaglie, i<br />

raid punitivi, le vendette, i colpi di<br />

testa e tanto meno alla testa, non<br />

sconfiggeranno mai il terrorismo.<br />

Né condurranno alla pace. Né elimineranno<br />

la paura. I cittadini americani<br />

sono sul “chi va là” più adesso<br />

che prima. E con loro i cittadini di<br />

mezzo mondo. Purtroppo – vedi sopra<br />

– la prudenza, la discrezione, la<br />

capacità di calcolare le conseguenze,<br />

l’inventiva di trovare altri mezzi<br />

che non la forza, sembrano doti<br />

scomparse dal bagaglio culturale<br />

dei capi – si possono ancora definire<br />

“statisti”? – che reggono le sorti <strong>del</strong><br />

mondo. E in questo mondo piatto e<br />

uniforme è scomparso anche il coraggio<br />

di qualsiasi gesto controcorrente,<br />

dirompente, quanto, anzi più,<br />

di una bomba.<br />

Perdonate, l’uscita non è nuova e<br />

la copio da personaggi famosi, ma<br />

sul momento non trovo di più originale:<br />

ho fatto un sogno. Un sogno,<br />

ovviamente, da ingenuo, che altri<br />

direbbero un’anima candida, e non<br />

è detto che non lo sia veramente.<br />

Ho sognato che gli Stati Uniti, una<br />

volta catturato Bin <strong>La</strong>den e accontentatisi<br />

di aver messo le mani sul<br />

suo archivio, lo avessero invitato a<br />

tenere una conferenza stampa per<br />

spiegare il perché di tanto odio e rispondere<br />

alle domande dei giornalisti.<br />

Dopo di che, con tanti saluti e<br />

magari un “arrivederci”, lo avessero<br />

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liberato e riconsegnato ai suoi cari e<br />

ai suoi compari. Di chi e di che cosa,<br />

poi, avrebbero avuto da vendicarsi<br />

i terroristi? E che figura avrebbero<br />

fatto, costoro, di fronte al mondo,<br />

continuando a sbraitare e minacciare<br />

attentati contro gli Stati Uniti? E<br />

gli Stati Uniti che figura avrebbero<br />

fatto? Quale lezione avrebbero dato<br />

al mondo? Non lo so, il sogno è finito<br />

qui. Ognuno trovi le sue risposte.<br />

Piero Isola<br />

Eutanasia in Svizzera<br />

Signor direttore,<br />

in Svizzera si continuerà a praticare<br />

l’eutanasia, anche per i non residenti<br />

nel Paese. Questa, in estrema sintesi,<br />

la risposta che gli abitanti <strong>del</strong> Cantone<br />

di Zurigo hanno dato il 15 maggio<br />

in un referendum sull’aiuto al suicidio<br />

assistito basato su due quesiti<br />

promossi da due partiti conservatori.<br />

Il primo, presentato dall’Unione<br />

democratica federale (Udf, d’ispirazione<br />

cristiana), puntava a chiedere<br />

al Parlamento svizzero di rendere<br />

punibile qualsiasi forma di istigazione<br />

e di aiuto al suicidio. Il secondo,<br />

avanzato dal Partito evangelico,<br />

mirava a porre fine al “turismo <strong>del</strong>la<br />

morte”, limitando la possibilità di<br />

eutanasia ai soli residenti nel Cantone<br />

da almeno dieci anni. I partiti<br />

conservatori erano decisi a fissare<br />

dei paletti in materia, ma gli abitanti<br />

<strong>del</strong> Cantone zurighese hanno rigettato<br />

entrambe le proposte con una<br />

percentuale di voti contrari <strong>del</strong>l’80%.<br />

L’interesse per l’esito <strong>del</strong>lo scrutinio<br />

andava oltre i confini <strong>del</strong> Cantone<br />

perché il governo federale deve<br />

presentare in autunno un disegno di<br />

legge che disciplini l’assistenza organizzata<br />

alla dolce morte.<br />

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I Vescovi svizzeri sono sempre stati<br />

contrari al suicidio assistito e organizzato<br />

e all’indomani <strong>del</strong> referendum<br />

che si è svolto nel Catone di<br />

Zurigo, ribadiscono il loro ‘no’ all’eutanasia<br />

riproponendo il dossier sulle<br />

cure palliative redatto dalla Commissione<br />

per la pastorale sanitaria<br />

di Zurigo. I dati diffusi in seguito al<br />

referendum di Zurigo parlano chiaro.<br />

In Svizzera, il suicidio assistito<br />

è consentito dal 1941, a condizione<br />

che non sia legato ad alcun motivo<br />

egoistico ed è ammesso solo in modo<br />

passivo, cioè procurando a una<br />

persona i mezzi per morire, ma non<br />

aiutandola a farlo. Ha ragione il Partito<br />

evangelico a parlare di “turismo<br />

<strong>del</strong>la morte”: in effetti, secondo le<br />

cifre fornite dall’associazione ‘Dignitas’,<br />

che in Svizzera assiste cittadini<br />

stranieri candidati all’eutanasia,<br />

dal 2010 sono state 1.138 le<br />

persone giunte dall’estero decise a<br />

farla finita (592 dalla Germania, 102<br />

dalla Francia, 18 dagli Stati Uniti e<br />

16 dalla Spagna). Nel 2003, le persone<br />

venute dall’estero per togliersi la<br />

vita in Svizzera rappresentavano il<br />

6,5% <strong>del</strong> totale dei suicidi assistiti,<br />

nel 2007 il 9,7%.<br />

L’assistenza al suicidio non è un<br />

aiuto. Contraddice il dovere fondamentale<br />

<strong>del</strong>la protezione di ogni vita<br />

umana. È falso pensare che si possa<br />

e si debba rispondere alla domanda<br />

di suicidio espresso da una persona.<br />

Il desiderio di morte non corrisponde<br />

che raramente a una decisione<br />

presa liberamente. Essa è invece<br />

sempre sottomessa alla pressione<br />

<strong>del</strong>le circostanze: la sofferenza, il<br />

sentimento <strong>del</strong>la perdita di senso e la<br />

paura di essere un peso per i parenti.<br />

<strong>La</strong> compassione verso una persona<br />

sofferente non risiede nell’omicidio,<br />

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<br />

ma nel prendersi cura e questo compito<br />

non può essere lasciato unicamente<br />

al personale medico.<br />

Un amico svizzero<br />

<strong>La</strong> chitarra in chiesa<br />

Egr. direttore,<br />

non si può negare, neanche dai più<br />

strenui difensori <strong>del</strong>le chitarre nella<br />

liturgia, che l’organo è uno strumento<br />

che appartiene al patrimonio<br />

storico <strong>del</strong>la Chiesa cattolica,<br />

e questo da vari secoli. Il suo uso è<br />

stato vario ed è naturalmente anche<br />

coinciso con le evoluzioni tecnicocostruttive<br />

<strong>del</strong>lo strumento. Pensiamo<br />

per esempio alla concezione di<br />

un organo ottocentesco italiano, che<br />

perfettamente si adattava a eseguire<br />

le composizioni di stile operistico<br />

dei musicisti più in voga di quel periodo.<br />

Insomma, l’organo si è spesso<br />

adattato alle esigenze (liturgicamente<br />

lecite o meno, non è qui il caso di<br />

dibattere) che la cultura <strong>del</strong> periodo<br />

e la conseguente liturgia gli presentava.<br />

Io insisterei più sul chiamare<br />

questo strumento, “strumento storico”<br />

<strong>del</strong>la liturgia (anche se questa<br />

definizione non è il massimo) preferendo<br />

questa accezione a quella di<br />

“strumento tradizionale”.<br />

Non mi nascondo l’utilità enorme di<br />

uno strumento come l’organo nella<br />

storia <strong>del</strong>la Chiesa cattolica (anche<br />

nella storia attuale, naturalmente)<br />

ma non intendo alzare barricate a<br />

quanto di buono e di utile può trovarsi<br />

nella cultura moderna (per meglio<br />

dire, nelle culture moderne), sempre<br />

che sia adatto alla celebrazione “o<br />

vi si possa adattare”. Visto in questa<br />

prospettiva non dovrebbe più porsi<br />

il problema di suonare questo o quello<br />

strumento (al di fuori <strong>del</strong>l’orga-


no) ma si dovrebbe porre, in tutta la<br />

sua pesantezza, il problema di come<br />

usare quello strumento, in quale momento<br />

<strong>del</strong>la celebrazione e perché.<br />

E non è questione da poco.<br />

Di base c’è che qualunque strumento<br />

si suoni, occorre saperlo “usare”,<br />

almeno più che decentemente (non<br />

che si richiedano sempre dei virtuosi…).<br />

Se non si parte dalla formazione<br />

si continuerà per decenni a parlare<br />

<strong>del</strong>le stesse cose senza frutto.<br />

Ci sono degli strumenti che non si<br />

adattano alla celebrazione? Partiamo<br />

dalla chitarra. <strong>La</strong> chitarra non è<br />

il male assoluto <strong>del</strong>la liturgia, lo è il<br />

suo cattivo uso. Grandissimi compositori<br />

hanno scritto per questo nobile<br />

strumento. Da qui, ad accettarla<br />

suonata come al campeggio ce ne<br />

corre. Perché lì siamo al campeggio<br />

davanti a noi stessi, in chiesa siamo<br />

noi stessi davanti a Dio. I simboli,<br />

anche quelli sonori, non possono essere<br />

presi da un contesto e travasati<br />

in un altro completamente diverso<br />

senza temere una deriva <strong>del</strong> senso.<br />

Una <strong>del</strong>le massime <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>la<br />

comunicazione più alla moda da<br />

decenni è: il mezzo è il messaggio<br />

(McLuhan, che, tra l’altro, è stato<br />

un convertito al cattolicesimo e ha<br />

scritto interessanti saggi proprio<br />

sulla liturgia dopo il Vaticano II che<br />

meriterebbero un’occhiata…). Non<br />

voglio prenderla come oro colato ma<br />

non bisogna neanche passarci troppo<br />

sopra. Detto questo, potrei dire<br />

che quasi ogni strumento, se adattato<br />

con gusto e competenza alla liturgia,<br />

può servirla degnamente. E non<br />

sono il solo a pensarla così. Il padre<br />

Papinutti che ha scritto: “Comunque<br />

è certo che, nel campo strumentale,<br />

la evoluzione <strong>del</strong>la musica sacra è<br />

senza confini. Restando sempre fe-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>del</strong>i alla disciplina e alle norme di<br />

una sana prudenza, oggi i musicisti<br />

possono tentare nuove forme musicali,<br />

con ampio uso di strumenti”.<br />

Giuliano Desideri<br />

L’idolo e l’icona<br />

Egr. direttore,<br />

due celebrazioni grandiose a tre giorni<br />

di distanza una dall’altra. Una a<br />

Roma, l’altra a Londra, il mondo in<br />

visione. Il matrimonio <strong>del</strong> secolo di<br />

William e Kate e la beatificazione di<br />

Giovanni Paolo II. Due eventi diversissimi...<br />

ma non troppo. Se uno è un<br />

matrimonio che sa di favola, l’altro è<br />

un’alleanza luminosa e meravigliosa<br />

tra un uomo e Dio. Per questo i due<br />

avvenimenti ci propongono due parole<br />

essenziali: l’idolo e l’icona. Due<br />

termini dalla stessa origine e dal significato<br />

di figura e d’immagine. Tutti<br />

e due coltivano lo stesso rapporto<br />

di fronte al sacro: un atteggiamento<br />

di rispetto e venerazione. E hanno lo<br />

stessa relazione con lo sguardo che<br />

si fa ammirazione e contemplazione.<br />

Vivono, tuttavia, una dinamica assolutamente<br />

opposta. L’idolo accentra<br />

tutte le forze, l’attenzione e il potere.<br />

È autoreferenziale per eccellenza,<br />

un accentratore per natura. L’icona,<br />

invece, rinvia ad altro, a un qualcosa<br />

di più grande. Porge a chi osserva<br />

un dolce invito interiore a guardare<br />

lontano... Infatti, un’icona – immagine<br />

dipinta e venerata di un santo – è<br />

un solo raggio <strong>del</strong>la luce <strong>del</strong> Divino,<br />

<strong>del</strong> Trascendente. <strong>La</strong> sua virtù fondamentale<br />

è l’umiltà, mentre quella<br />

<strong>del</strong>l’idolo è l’ambizione o una segreta<br />

arroganza.“Due si sposano sotto lo<br />

sguardo di due miliardi di persone”<br />

intitolava trionfante un giornale londinese,<br />

suggerendo così la forza di at-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

trazione di un evento. Un idolo è qualcosa<br />

che sembra possedere un che di<br />

meravigliosamente magico. Inserti<br />

speciali, servizi televisivi, giornali di<br />

ogni specie sono stati invasi per giorni<br />

da una sola immagine, una giovane<br />

coppia reale, colta in tutti suoi aspetti<br />

e momenti di vita. Tuttavia i cronisti<br />

facevano osservare che i 1.900 invitati<br />

a Westminster erano tutti bianchi, nobili<br />

e di alto rango. Mentre assiepata e<br />

perfino immersa nella fontana davanti<br />

Buckingham Palace vi era uno stuolo<br />

di gente di tutti i colori: il vero volto<br />

multiculturale <strong>del</strong>la terra inglese. Un<br />

idolo, infatti, sa sempre circondarsi<br />

dei suoi adoratori.<br />

L’icona, come un dito puntato verso<br />

un orizzonte, indica sempre qualcosa<br />

di più grande e di più bello. Perfino la<br />

sessualità, in fondo, vivrà sempre questa<br />

ambivalenza tra idolo e icona. Solo<br />

quando essa saprà esprimere quel<br />

senso grandioso <strong>del</strong>la vita come una<br />

danza e una lotta da vivere insieme,<br />

allora, sarà un’icona insuperabile.<br />

Se invece si rinchiuderà in se stessa,<br />

esigendo ogni attenzione ed energia<br />

diventerà un idolo che disumanizza<br />

chi lo adora.<br />

Questa duplice e contrapposta dinamica<br />

di idolo e di icona sarà preziosa<br />

per valutare qualsiasi situazione, qualsiasi<br />

uomo. Si diventa un idolo, quando<br />

si vive un protagonismo eccessivo,<br />

un attivismo esagerato, al centro<br />

<strong>del</strong>l’ammirazione e <strong>del</strong>l’obbedienza di<br />

altri. Ansiosamente si cercherà sempre<br />

e dappertutto un piedistallo. Non<br />

si tollera la critica, ma solo la venerazione.<br />

Si diventa idolo quando ci si arroga<br />

ogni forza, ci si identifica in Dio<br />

e nella sua volontà.<br />

Ma un vero leader sarà sempre un’icona<br />

e sarà semplice distinguerlo fra la<br />

gente: dal suo stesso sguardo, diffe-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

rente da quello di ogni altro essere.<br />

Gli occhi gli brillano perchè ha una<br />

visione davanti a sé. Vede il mondo<br />

che sarà domani e sa captare il futuro<br />

che sta nascendo. Come Abramo<br />

e Mosè avvertirà i bisogni vitali di un<br />

popolo che cammina e ciò diventa<br />

una forza mobilizzatrice per sé e per<br />

gli altri. Sa risvegliare in tutti le forze<br />

migliori, perché le intravede, le chiama<br />

alla vita, al cammino e alle sfide.<br />

Non abbatte, ma suscita, incoraggia e<br />

stimola potentemente. Respira la speranza<br />

e la fiducia nell’altro.<br />

Un’icona indimenticabile per tutti fu<br />

una semplice bara di legno e un Vangelo<br />

posato sopra come una corona<br />

sulla testa di un re. Era un leader vero.<br />

Sapeva dare al mondo un messaggio<br />

di speranza potente e indicare a tempo<br />

e a contrattempo un orizzonte straordinario<br />

per ognuno: l’incontro con il<br />

Cristo. Si commuoveva davanti a folle<br />

di ogni lingua e di ogni cultura e sapeva<br />

spalancare le porte <strong>del</strong> suo cuore<br />

ai giovani. Nella nostra terra italiana<br />

dove ancora oggi crescono idoli potenti,<br />

preoccupati di sé o dei propri<br />

interessi, come dimenticare questo<br />

umile e grande leader appassionato<br />

unicamente di Dio e degli uomini?<br />

Lettera firmata<br />

<br />

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Associato Associato<br />

UNIONE STAMPA<br />

PERIODICA ITALIANA<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

FEDERAZIONE ITALIANA<br />

SETTIMANALI CATTOLICI


no) ma si dovrebbe porre, in tutta la<br />

sua pesantezza, il problema di come<br />

usare quello strumento, in quale momento<br />

<strong>del</strong>la celebrazione e perché.<br />

E non è questione da poco.<br />

Di base c’è che qualunque strumento<br />

si suoni, occorre saperlo “usare”,<br />

almeno più che decentemente (non<br />

che si richiedano sempre dei virtuosi…).<br />

Se non si parte dalla formazione<br />

si continuerà per decenni a parlare<br />

<strong>del</strong>le stesse cose senza frutto.<br />

Ci sono degli strumenti che non si<br />

adattano alla celebrazione? Partiamo<br />

dalla chitarra. <strong>La</strong> chitarra non è<br />

il male assoluto <strong>del</strong>la liturgia, lo è il<br />

suo cattivo uso. Grandissimi compositori<br />

hanno scritto per questo nobile<br />

strumento. Da qui, ad accettarla<br />

suonata come al campeggio ce ne<br />

corre. Perché lì siamo al campeggio<br />

davanti a noi stessi, in chiesa siamo<br />

noi stessi davanti a Dio. I simboli,<br />

anche quelli sonori, non possono essere<br />

presi da un contesto e travasati<br />

in un altro completamente diverso<br />

senza temere una deriva <strong>del</strong> senso.<br />

Una <strong>del</strong>le massime <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>la<br />

comunicazione più alla moda da<br />

decenni è: il mezzo è il messaggio<br />

(McLuhan, che, tra l’altro, è stato<br />

un convertito al cattolicesimo e ha<br />

scritto interessanti saggi proprio<br />

sulla liturgia dopo il Vaticano II che<br />

meriterebbero un’occhiata…). Non<br />

voglio prenderla come oro colato ma<br />

non bisogna neanche passarci troppo<br />

sopra. Detto questo, potrei dire<br />

che quasi ogni strumento, se adattato<br />

con gusto e competenza alla liturgia,<br />

può servirla degnamente. E non<br />

sono il solo a pensarla così. Il padre<br />

Papinutti che ha scritto: “Comunque<br />

è certo che, nel campo strumentale,<br />

la evoluzione <strong>del</strong>la musica sacra è<br />

senza confini. Restando sempre fe-<br />

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<strong>del</strong>i alla disciplina e alle norme di<br />

una sana prudenza, oggi i musicisti<br />

possono tentare nuove forme musicali,<br />

con ampio uso di strumenti”.<br />

Giuliano Desideri<br />

L’idolo e l’icona<br />

Egr. direttore,<br />

due celebrazioni grandiose a tre giorni<br />

di distanza una dall’altra. Una a<br />

Roma, l’altra a Londra, il mondo in<br />

visione. Il matrimonio <strong>del</strong> secolo di<br />

William e Kate e la beatificazione di<br />

Giovanni Paolo II. Due eventi diversissimi...<br />

ma non troppo. Se uno è un<br />

matrimonio che sa di favola, l’altro è<br />

un’alleanza luminosa e meravigliosa<br />

tra un uomo e Dio. Per questo i due<br />

avvenimenti ci propongono due parole<br />

essenziali: l’idolo e l’icona. Due<br />

termini dalla stessa origine e dal significato<br />

di figura e d’immagine. Tutti<br />

e due coltivano lo stesso rapporto<br />

di fronte al sacro: un atteggiamento<br />

di rispetto e venerazione. E hanno lo<br />

stessa relazione con lo sguardo che<br />

si fa ammirazione e contemplazione.<br />

Vivono, tuttavia, una dinamica assolutamente<br />

opposta. L’idolo accentra<br />

tutte le forze, l’attenzione e il potere.<br />

È autoreferenziale per eccellenza,<br />

un accentratore per natura. L’icona,<br />

invece, rinvia ad altro, a un qualcosa<br />

di più grande. Porge a chi osserva<br />

un dolce invito interiore a guardare<br />

lontano... Infatti, un’icona – immagine<br />

dipinta e venerata di un santo – è<br />

un solo raggio <strong>del</strong>la luce <strong>del</strong> Divino,<br />

<strong>del</strong> Trascendente. <strong>La</strong> sua virtù fondamentale<br />

è l’umiltà, mentre quella<br />

<strong>del</strong>l’idolo è l’ambizione o una segreta<br />

arroganza.“Due si sposano sotto lo<br />

sguardo di due miliardi di persone”<br />

intitolava trionfante un giornale londinese,<br />

suggerendo così la forza di at-<br />

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trazione di un evento. Un idolo è qualcosa<br />

che sembra possedere un che di<br />

meravigliosamente magico. Inserti<br />

speciali, servizi televisivi, giornali di<br />

ogni specie sono stati invasi per giorni<br />

da una sola immagine, una giovane<br />

coppia reale, colta in tutti suoi aspetti<br />

e momenti di vita. Tuttavia i cronisti<br />

facevano osservare che i 1.900 invitati<br />

a Westminster erano tutti bianchi, nobili<br />

e di alto rango. Mentre assiepata e<br />

perfino immersa nella fontana davanti<br />

Buckingham Palace vi era uno stuolo<br />

di gente di tutti i colori: il vero volto<br />

multiculturale <strong>del</strong>la terra inglese. Un<br />

idolo, infatti, sa sempre circondarsi<br />

dei suoi adoratori.<br />

L’icona, come un dito puntato verso<br />

un orizzonte, indica sempre qualcosa<br />

di più grande e di più bello. Perfino la<br />

sessualità, in fondo, vivrà sempre questa<br />

ambivalenza tra idolo e icona. Solo<br />

quando essa saprà esprimere quel<br />

senso grandioso <strong>del</strong>la vita come una<br />

danza e una lotta da vivere insieme,<br />

allora, sarà un’icona insuperabile.<br />

Se invece si rinchiuderà in se stessa,<br />

esigendo ogni attenzione ed energia<br />

diventerà un idolo che disumanizza<br />

chi lo adora.<br />

Questa duplice e contrapposta dinamica<br />

di idolo e di icona sarà preziosa<br />

per valutare qualsiasi situazione, qualsiasi<br />

uomo. Si diventa un idolo, quando<br />

si vive un protagonismo eccessivo,<br />

un attivismo esagerato, al centro<br />

<strong>del</strong>l’ammirazione e <strong>del</strong>l’obbedienza di<br />

altri. Ansiosamente si cercherà sempre<br />

e dappertutto un piedistallo. Non<br />

si tollera la critica, ma solo la venerazione.<br />

Si diventa idolo quando ci si arroga<br />

ogni forza, ci si identifica in Dio<br />

e nella sua volontà.<br />

Ma un vero leader sarà sempre un’icona<br />

e sarà semplice distinguerlo fra la<br />

gente: dal suo stesso sguardo, diffe-<br />

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rente da quello di ogni altro essere.<br />

Gli occhi gli brillano perchè ha una<br />

visione davanti a sé. Vede il mondo<br />

che sarà domani e sa captare il futuro<br />

che sta nascendo. Come Abramo<br />

e Mosè avvertirà i bisogni vitali di un<br />

popolo che cammina e ciò diventa<br />

una forza mobilizzatrice per sé e per<br />

gli altri. Sa risvegliare in tutti le forze<br />

migliori, perché le intravede, le chiama<br />

alla vita, al cammino e alle sfide.<br />

Non abbatte, ma suscita, incoraggia e<br />

stimola potentemente. Respira la speranza<br />

e la fiducia nell’altro.<br />

Un’icona indimenticabile per tutti fu<br />

una semplice bara di legno e un Vangelo<br />

posato sopra come una corona<br />

sulla testa di un re. Era un leader vero.<br />

Sapeva dare al mondo un messaggio<br />

di speranza potente e indicare a tempo<br />

e a contrattempo un orizzonte straordinario<br />

per ognuno: l’incontro con il<br />

Cristo. Si commuoveva davanti a folle<br />

di ogni lingua e di ogni cultura e sapeva<br />

spalancare le porte <strong>del</strong> suo cuore<br />

ai giovani. Nella nostra terra italiana<br />

dove ancora oggi crescono idoli potenti,<br />

preoccupati di sé o dei propri<br />

interessi, come dimenticare questo<br />

umile e grande leader appassionato<br />

unicamente di Dio e degli uomini?<br />

Lettera firmata<br />

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SETTIMANALI CATTOLICI

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