Brescia Presentazione libro - La Voce del Popolo
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Darfo.<br />
Se l’immigrazione<br />
ha volti e storie<br />
<br />
Fra cambi<br />
di maggioranza<br />
e sindaci confermati<br />
<br />
San Tadini.<br />
Una cooperativa<br />
nel nome <strong>del</strong> Santo<br />
<br />
PalaFiera<br />
Jovanotti,<br />
“Ora” è a <strong>Brescia</strong><br />
<br />
<strong>Brescia</strong>.<br />
Due più due:<br />
la forza nell’unione<br />
<br />
<strong>Brescia</strong>:<br />
tanti saluti<br />
e futuro incerto<br />
<br />
<br />
A Milano il sindaco uscente,<br />
Letizia Moratti, per due soli punti<br />
evita una clamorosa uscita al<br />
primo turno e s’inerpica, contro<br />
Pisapia, già vincitore a sorpresa<br />
alle primarie <strong>del</strong> centro-sinistra, in<br />
un ballottaggio difficile. È il dato<br />
più clamoroso ed evidente <strong>del</strong><br />
turno amministrativo, speculare<br />
alla facile conferma invece a<br />
Torino <strong>del</strong>la coalizione uscente,<br />
che con Fassino vince facile. Per<br />
il resto i risultati <strong>del</strong>le principali<br />
città e province disegnano un<br />
sistema in faticosa evoluzione,<br />
con una notevole varietà di<br />
situazioni locali, come è giusto<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
che sia. In sostanza, non ci sono<br />
sconti per nessuno. E questa<br />
è dopo tutto la sola certezza<br />
di un turno amministrativo<br />
<strong>del</strong>icato e politicizzato. Non ci<br />
sono scorciatoie, non c’è alcuna<br />
alternativa possibile al faticoso<br />
lavoro quotidiano. Non è tempo di<br />
miracoli, verrebbe da concludere,<br />
ognuno si rimbocchi le maniche.<br />
A partire dal governo e dal<br />
suo presidente. Né le forze di<br />
protesta, a partire dal movimento<br />
Cinquestelle, hanno fatto il pieno:<br />
anche per i “grillini” si registra un<br />
andamento altalenante.<br />
In realtà, un clima di campagna<br />
elettorale permanente, di sfide<br />
ultimative ad ogni tornante di<br />
una strada comunque difficile<br />
e accidentata com’è quella di<br />
questi anni di crisi economica e<br />
di ristrutturazione sociale, stressa<br />
inutilmente cittadini e sistema-<br />
Paese, con dividendi a somma<br />
zero. Come dimostrano i risultati<br />
complessivi <strong>del</strong> primo turno<br />
che, com’è giusto che sia, sono<br />
articolati e anche contraddittori.<br />
Disegnano una geografia di partiti<br />
e movimenti deboli, di fronte<br />
a un elettorato scettico, come<br />
dimostrano i dati sull’affluenza, in<br />
calo evidente.<br />
Tra quindici giorni i risultati dei<br />
ballottaggi potranno definire il<br />
quadro di chi vince e di chi perde,<br />
il pallottoliere complessivo. Ma il<br />
dato strutturale è quello emerso<br />
al primo turno: regge il quadro <strong>del</strong><br />
bipolarismo, ma fa fatica, tende<br />
a sfrangiarsi, anche se più per<br />
sgocciolamento che per frattura.<br />
Forse dal moto uniformemente<br />
strillato, che ha segnato le<br />
successive alternanze, e<br />
caratterizza i toni giustizialisti<br />
o populistici, è tempo di<br />
passare a un nuovo registro di<br />
comunicazione e, dunque, di<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> scoperta è stata un capovolgimento: l’altro è luogo di<br />
Dio. Si fa strada il dono <strong>del</strong>l’incontro, come mistero che<br />
fende l’opacità <strong>del</strong> solito, <strong>del</strong>la superficie, e lascia <strong>del</strong>icatamente<br />
trafiggere la sua luminosa bellezza. Si sospende<br />
il tempo per un istante la cui durata varia e non si conta,<br />
perché l’animo sta immobile cercando il nome di ciò che<br />
ha davanti, o che ha dentro. L’altro che ti incontra: non c’è<br />
miracolo più intenso e fragile. L’altro che ti vede: non c’è dono<br />
più prezioso. Non respiri per timore che scappi, che volti<br />
le spalle a un sussurro; la perdita di ciò che potrebbe rivelarsi<br />
un sogno, un’illusione. Già nota. Sei tu, amico, amica, sorella,<br />
amore che attendevo: tra i solchi <strong>del</strong>la mia solitudine, tra le strade<br />
<strong>del</strong>la mia paura buia, secca, senz’aria. E come potrei lasciarti<br />
andare? Sei tu, capace di me, come vaso, come mano aperta; sei tu,<br />
scrigno sigillato che lascia scorrere i suoi segreti sulle orecchie <strong>del</strong> mio<br />
cuore attento. <strong>La</strong> tenerezza si schiude, senza timore <strong>del</strong>la debolezza che<br />
sempre ogni incontro svela e chiede.<br />
<br />
azione. Forse chi lo sperimenterà<br />
fin da domani rischia di<br />
vincere già il secondo turno.<br />
Basta aprire le finestre e ci<br />
accorgiamo che rischiamo di<br />
stare fermi, mentre intorno a<br />
noi molti camminano con passo<br />
svelto e altri, addirittura, si<br />
sono messi a correre. Restare<br />
indietro non giova a nessuno<br />
e, dunque, qualcosa bisogna<br />
fare, presto. Cacciati dalla<br />
porta i programmi e la realtà<br />
concreta dei fatti rientrano<br />
dalla finestra. È su questo, sul<br />
concreto <strong>del</strong>l’amministrare<br />
e <strong>del</strong> buon governare che ci<br />
dobbiamo misurare, senza sconti<br />
per nessuno. E su questo, e non<br />
su altro, c’è da scommetterci,<br />
si giocherà anche la prossima<br />
campagna elettorale politica. Chi<br />
la vuol vincere si sintonizzi con gli<br />
italiani e lavori su questo registro,<br />
da subito.
ualche anno fa, prima<br />
che la crisi si abbattesse<br />
con violenza anche su<br />
<strong>Brescia</strong>, terra da sempre<br />
vocata all’industria, si<br />
aprì un dibattito sulla possibilità di fare<br />
<strong>del</strong> turismo (in tutte le sue dimensioni)<br />
una “pista” alternativa. Erano<br />
anni in cui si discuteva sulla possibilità<br />
che <strong>Brescia</strong> potesse investire sulla<br />
riconversione di un sistema (appunto<br />
quello industriale) che prima o poi<br />
si sarebbe scontrato con esiti incerti<br />
contro quelli dei Paesi emergenti. Perché,<br />
era la domanda ricorrente, non<br />
pensare seriamente al turismo come<br />
voce importante <strong>del</strong>l’economia bresciana.<br />
Certo erano ancora lontane le<br />
ombre cupe di quella crisi che avrebbe<br />
costretto anche <strong>Brescia</strong> in ginocchio,<br />
ma erano anche gli anni in cui<br />
molti andavano ancora in ordine sparso.<br />
Non c’era, nonostante i ripetuti<br />
appelli di Maurizio Banzola all’epoca<br />
direttore <strong>del</strong>l’Apt ad una sinergia, alla<br />
scelta di fare sistema tra tutti i soggetti<br />
<strong>del</strong>la filiera turistica bresciana,<br />
la volontà di trasformare il turismo in<br />
uno dei capitoli importanti <strong>del</strong>l’economia<br />
bresciana. Col tempo la scelta<br />
è comunque maturata e il <strong>Brescia</strong>no,<br />
con le sue mille proposte, ha investito<br />
sul turismo. Un impegno che non<br />
è venuto meno, nonostante le difficoltà<br />
evidenti, nemmeno con la crisi<br />
degli ultimi anni. Anzi, se possibile, la<br />
stagione di recessione ha sviluppato<br />
l’ingegno e l’inventiva degli operatori<br />
bresciani <strong>del</strong> turismo. <strong>Brescia</strong> oggi<br />
(ma lo era già in passato) è una <strong>del</strong>le<br />
prime provincie turistiche d’Italia, ha<br />
preso consapevolezza di questo primato<br />
e ha messo a punto strategie di<br />
comunicazione e di valorizzazione dei<br />
suoi tesori comuni andando a cercare<br />
nei mercati stranieri quei flussi turistici<br />
che non sempre il Belpaese riesce<br />
a garantire. Oggi il <strong>Brescia</strong>no è un<br />
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marchio riconosciuto e apprezzato da<br />
tanti turistiche che sanno che dietro<br />
a questa definizione c’è una ricchezze<br />
di proposte con pochi pari. <strong>La</strong>ghi (nella<br />
foto il Sebino visto dal Guglielmo),<br />
montagne, cultura, enogastronomia e<br />
molto altro ancora sono il “pacchetto<br />
di mischia” che <strong>Brescia</strong> schiera in<br />
fiere e manifestazioni nazionali e internazionali<br />
dedicate al turismo. I risultati,<br />
compatibilmente anche con la<br />
crisi, non sono mancati, così come gli<br />
sforzi messi in campo per conseguirli.<br />
In queste settimane gli attori di questa<br />
filiera (istituzioni, enti e privati)<br />
sono al lavoro per affilare le armi<br />
per la stagione turistica virtualmente<br />
aperta con il week end pasquale. C’è<br />
molta attesa, anche perché le premesse<br />
lasciano ben sperare. <strong>La</strong> gente è<br />
tornata a muoversi; magari spende<br />
con più parsimonia anche se (e tante<br />
strutture presenti sul territorio lo<br />
confermano) sono sempre di più i<br />
turisti che, dai laghi alle montagne,<br />
dalla Franciacorta alla città, vanno<br />
cercando la qualità. Le difficoltà e le<br />
sfide, come ricordano in queste pagine<br />
l’assessore provinciale al turismo<br />
Silvia Razzi, l’amminstratore <strong>del</strong>egato<br />
di <strong>Brescia</strong>tourism Alessio Merigo,<br />
Stefano Boni di Asshotel e un albergatore<br />
<strong>del</strong>l’alta Valle Camonica, non<br />
mancano. Ma c’è anche una grande<br />
voglia di fare bene: già una buona base<br />
da cui partire per una estate tutta<br />
bresciana.<br />
<br />
<br />
Forse non sono in molti a saperlo,<br />
ma quella bresciana è una <strong>del</strong>le<br />
più importanti provincie italiane<br />
per flussi turistici. Da anni <strong>Brescia</strong><br />
“abita” nelle zone alte di questa<br />
classifica in compagnia di altre<br />
terre vocate al turismo. Il merito<br />
è di una offerta a tutto tondo. Nel<br />
<strong>Brescia</strong>no manca praticamente<br />
soltanto il mare, anche se i laghi e<br />
i parchi acquatici che sono andati<br />
spuntando un po’ ovunque dalla<br />
Valle Camonica alla Bassa e da<br />
est a ovest hanno in parte posto<br />
rimedio a questa mancanza di<br />
madre natura. <strong>Brescia</strong> è dunque<br />
terra di turismo anche se la<br />
sua attenzione alla dimensione<br />
industriale non ha mai pienamente<br />
permesso di valorizzare questo<br />
aspetto. Eppure dall’Adamello alla<br />
pianura convivono diverse forme<br />
di turismo: da quello legato alla<br />
natura, montagna e laghi su tutti, a<br />
quello culturale (i parchi preistorici<br />
camuni e le grandi mostre <strong>del</strong>la<br />
città) senza dimenticare i percorsi<br />
<strong>del</strong> gusto.
Sono 212 gli esercizi commerciali<br />
bresciani che da qualche giorno<br />
possono fregiarsi <strong>del</strong> marchio di<br />
qualità “Ospitalità italiana”. Si tratta<br />
di 60 alberghi, 99 ristoranti e 153<br />
agriturismi sparsi nel <strong>Brescia</strong>no.<br />
Si tratta di un biglietto da visita<br />
di tutto rispetto a pochi giorni<br />
dall’avvio ufficiale <strong>del</strong>la stagione<br />
turistica estiva. Il riconoscimento è<br />
stato istituito nel 1997 dall’Istituto<br />
nazionale di ricerche turistiche<br />
in collaborazione con le diverse<br />
Camere di commercio. Si tratta<br />
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di un riconoscimento che viene<br />
assegnato di anno in anno e che<br />
può essere rinnovato. Il premio<br />
viene attribuito a quelle strutture<br />
che garantiscono un’offerta di<br />
eccellenza rispetto ad alcuni precisi<br />
parametri. Il riconoscimento è stato<br />
consegnato nei giorni scorsi alle 212<br />
realtà bresciane nel corso di una<br />
cerimonia tenuta nell’auditorium<br />
<strong>del</strong>la Camera di commercio di<br />
<strong>Brescia</strong>. A consegnare l’ambito<br />
riconoscimento il presidente Franco<br />
Bettoni, il segretario generale<br />
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Massimo Ziletti e il dirigente<br />
<strong>del</strong>l’Isnart Pietro Zagara. Aprendo la<br />
cerimonia il presidente Bettoni ha<br />
ricordato il grande sforzo compiuto<br />
negli anni dagli operatori bresciani<br />
per andare in contro alle esigenze<br />
di una clientela sempre più attenta<br />
alla qualità. “Sempre di più – ha<br />
affermato Bettoni – i clienti cercano<br />
chi sa soddisfare le loro attese”.<br />
<strong>La</strong> procedura per l’assegnazione<br />
<strong>del</strong> riconoscimento “Ospitalità<br />
italiana” parte con una sorta di<br />
autosegnalazione. Spetta agli<br />
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esercizi interessati partecipare a un<br />
apposito bando messo a punto dalla<br />
Camera di commercio, aderendo a<br />
un disciplinare e compilando quella<br />
che in termine tecnico viene definita<br />
una check list. Operatori <strong>del</strong>la<br />
Camera di commercio provvedono<br />
poi a verificare che quanto<br />
dichiarato corrisponda al servizio<br />
offerto nella prospettiva di abituare<br />
gli operatori bresciani, molti<br />
dei quali presenti in aree ad alta<br />
vocazione turistica, a un confronto<br />
costante con la qualità.
l primo atto <strong>del</strong>la tornata elettorale<br />
amministrativa è stato<br />
archiviato con non poche sorprese.<br />
Molte sono state analizzate<br />
nei giorni che hanno fatto<br />
seguito al voto <strong>del</strong> 15 e 16 maggio<br />
scorsi. Nonostante i tentativi di far<br />
passare come un incidente di percorso<br />
la battuta d’arresto conosciuta<br />
dal sindaco Letizia Moratti a Milano,<br />
è parso evidente a tutti (primo cittadino<br />
uscente in testa, ndr.) che la scelta<br />
di buttare sul tavolo ambrosiano temi<br />
di politica nazionale non ha pagato.<br />
Suonano tardivi gli inviti espressi (a<br />
verdetto <strong>del</strong>le urne ormai consolidato)<br />
dalla stessa Moratti e da tanti altri<br />
esponenti <strong>del</strong> centro destra nazionale<br />
di utilizzare i giorni che mancano<br />
al ballottaggio <strong>del</strong> 29 e 30 maggio per<br />
parlare di temi e di questioni milanesi.<br />
Appelli che, probabilmente, hanno<br />
un suono sgraziato anche i milanesi<br />
(ma anche per gli elettori di tante altre<br />
città in cui la partita amministrativa<br />
è ancora aperta) che forse avrebbero<br />
preferito sentire parlare di proposte,<br />
programmi e progetti per la loro città<br />
sin dai mesi scorsi. È infatti evidente,<br />
e il dato emerge anche da tante altre<br />
città grandi e piccole andate al voto,<br />
che la gente quando si tratta di tornate<br />
amministrative non è più disposta<br />
(se non in minima parte) a esprimere<br />
un voto per mera appartenenza<br />
politica. Certo, c’è ancora chi vota “a<br />
prescindere” per una bandiera, ma<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
questa tornata elettorale ha confermato<br />
(anche nei 29 Comuni bresciani<br />
andati al voto di cui si parla in altra<br />
parte <strong>del</strong> giornale, ndr.) che la gente<br />
esprime un giudizio ponderato. E così,<br />
senza ricorrere ancora una volta al<br />
<br />
caso Milano, ha premiato l’esperienza<br />
Chiamparino a Torino e ha bocciato<br />
senza grandi possibilità di appello il<br />
malgoverno di una città come Napoli.<br />
L’elettore, almeno in questa circostanza,<br />
ha dimostrato di essere più avanti<br />
dei politici. Non si è fatto abbindolare,<br />
si è espresso su scelte amministrative<br />
e sulle persone chiamate a portarle<br />
avanti. Nessuna forza politica può<br />
da questo punto di vista cantare vittoria,<br />
perché se è vero che oggi queste<br />
considerazioni valgono un po’ di più<br />
per Berlusconi & co., non si deve dimenticare<br />
che, proprio a Milano, quel<br />
Pisapia premiato dal voto <strong>del</strong> 15 e 16<br />
<br />
<br />
Si sta preparando a partire alla volta<br />
<strong>del</strong> Burundi, dopo averlo sostenuto<br />
per anni da <strong>Brescia</strong>. Giovanni Savelli<br />
guarda con attesa al prossimo giugno<br />
quando raggiungerà la scuola pedagogica<br />
che le Suore maestre di Santa<br />
Dorotea a Rukago, cittadina <strong>del</strong> Paese<br />
africano. Il legame tra Savelli e le<br />
religiose ha radici lontane. Cresciuto<br />
in via Battaglie a <strong>Brescia</strong> ha sempre<br />
frequentato l’istituto che le religiose<br />
hanno in via Marsala. Un legame im-<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> Convenzione Onu sui diritti <strong>del</strong>le<br />
persone con disabilità ha fatto 100.<br />
Lo scorso 10 maggio, con la ratifica<br />
<strong>del</strong>la Colombia, sono diventate<br />
infatti proprio 100 le nazioni che<br />
hanno ratificato il primo trattato sui<br />
diritti umani <strong>del</strong> nuovo millennio.<br />
I dati aggiornati riguardanti la<br />
Convenzione parlano dunque<br />
di 148 Stati che hanno firmato il<br />
testo <strong>del</strong>la Convenzione (100 dei<br />
quali, appunto, hanno proceduto<br />
con la ratifica) e di 90 nazioni<br />
che hanno firmato il Protocollo<br />
portante che è andato rinsaldandosi<br />
anche con le opere missionarie <strong>del</strong>le<br />
Suore maestre di Santa Dorotea in<br />
Burundi. Nel Paese africano le religiose<br />
sono presenti da oltre 40 anni e<br />
solo la guerra civile le ha costrette a<br />
una pausa. <strong>La</strong> loro è una presenza ormai<br />
segnata dalla tensione educativa.<br />
Rientrate a Rukago dopo 10 anni di<br />
assenza dovuti alla guerra che ha devastato<br />
il Paese, nel 1998 le religiose<br />
hanno creato una scuola pedagogica<br />
opzionale (ratificato da 61 di<br />
queste). <strong>La</strong> Convenzione Onu sui<br />
diritti <strong>del</strong>le persone con disabilità<br />
è il primo trattato sui diritti<br />
umani siglato nel XXI secolo:<br />
aperto alla firma il 30 marzo 2007<br />
e immediatamente siglato da 82<br />
paesi (un record, mai un trattato<br />
era stato firmato il primo giorno<br />
da così tanti Paesi). Obiettivo <strong>del</strong>la<br />
Convenzione è garantire che le<br />
persone con disabilità godano degli<br />
stessi diritti degli altri individui,<br />
e conducano a pieno titolo una<br />
maggio, è uscito dalle primarie <strong>del</strong> Pd<br />
in cui il partito di Bersani, che aveva<br />
puntato senza mezzi termini su un altro<br />
candidato, era stato sconfessato<br />
dalle scelte <strong>del</strong>la base. Situazioni che<br />
le diverse forze politiche dovranno valutare<br />
con attenzione non solo in vista<br />
di ballottaggi ancora tutti da giocare,<br />
ma anche in vista di scelte future. <strong>La</strong><br />
gioia o la <strong>del</strong>usione per una vittoria,<br />
seppure prestigiosa, alle elezioni amministrative<br />
non devono far dimenticare<br />
ai partiti e ai loro leader che il<br />
Paese reale è probabilmente qualcosa<br />
di diverso da quello che percepiscono<br />
dai palchi dei loro comizi.<br />
come risposta ai gravi problemi e ai<br />
bisogni <strong>del</strong>la gioventù locale, obbligata<br />
a spostarsi in altre città per assenza<br />
di strutture per l’istruzione superiore.<br />
Sin dall’inizio l’obiettivo <strong>del</strong>la scuola<br />
è stato favorire la formazione e la<br />
promozione <strong>del</strong>la donna, tradizionalmente<br />
trascurata e occupata nei lavori<br />
dei campi. <strong>La</strong> scarsità di risorse<br />
e le difficoltà di dare loro alloggio sicuro<br />
ha però limitato nei primi anni<br />
la presenza <strong>del</strong>le ragazze nella scuola.<br />
vita da cittadini, essendo messi<br />
in grado di dare un contributo<br />
significativo alla società sulla base<br />
<strong>del</strong>la garanzia <strong>del</strong>le medesime<br />
opportunità. <strong>La</strong> Convenzione<br />
rivendica i diritti alla non<br />
discriminazione e all’uguaglianza<br />
di fronte alla legge, alla libertà<br />
e alla difesa <strong>del</strong>l’individuo,<br />
all’accessibilità, alla mobilità<br />
personale, all’indipendenza, alla<br />
salute, al lavoro e all’istruzione, alla<br />
partecipazione alla vita politica e<br />
culturale.<br />
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Una difficoltà che ha spinto le Suore<br />
maestre di Santa Dorotea alla scelta<br />
di costuire una scuola vera e propria.<br />
A <strong>Brescia</strong> è nato così un gruppo di lavoro<br />
che si è impegnato per aiutare<br />
le religiose. Anche Giovanni Savelli è<br />
parte di questo gruppo. Un impegno,<br />
il suo, che si è intensificato dopo la<br />
morte <strong>del</strong>le moglie e che tra qualche<br />
settimana lo porterà a Rukago per un<br />
impegno diretto in quella scuola che<br />
sinora ha aiutato a distanza.
i parla molto, a volte forse<br />
anche a sproposito, degli<br />
immigrati arrivati a <strong>La</strong>mpedusa<br />
dal Nord Africa e<br />
<strong>del</strong>la loro distribuzione su<br />
tutto il territorio nazionale. Si discute<br />
di numeri e spazi in cui ospitarli,<br />
si registrano reazioni polemiche di<br />
chi, a parole, è favorevole a una equa<br />
distribuzione sul territorio di queste<br />
presenze ma arriccia il naso quando<br />
si tratta di passare ai fatti.<br />
Polemiche e prese di posizione che dimenticano<br />
o non tengono nella giusta<br />
considerazione che dietro al generico<br />
termine di immigrati si nascondono<br />
volti e storie che non spesso si discostano<br />
da quelli dipinti da “certe letterature”.<br />
Se una banale (e strumentale)<br />
forma di generalizzazione vorrebbe<br />
far passare ogni immigrato per un<br />
soggetto potenzialmente pericoloso,<br />
l’incontro con le singole storie confuta<br />
in poche battute queste teorie.<br />
Lo conferma don Danilo Vezzoli, responsabile<br />
<strong>del</strong>la Caritas di Valle Camonica<br />
che in queste settimane ha<br />
accolto i primi profughi distribuiti sul<br />
territorio nazionale grazie alla disponibilitrà<br />
<strong>del</strong>la rete Caritas dopo il loro<br />
sbarco a <strong>La</strong>mpedusa. “Attualmente –<br />
afferma don Vezzoli – diamo ospitalità<br />
a 30 persone sulla scorta di accordi<br />
nazionali”. 30 persone che sono giunte<br />
in Valle dopo un primo gruppo di<br />
cinque ospiti tunisini che nel giro di<br />
pochi giorni hanno trovato ospitalità<br />
presso parenti. “Alcuni – ricorda ancora<br />
il sacerdote – hanno cercato di<br />
passare in Francia ma, come raccontato<br />
anche dai mass media, sono stati<br />
<br />
<br />
Il problema <strong>del</strong>l’accoglimento dei<br />
profughi è stato affrontato con un<br />
accordo nazionale che prevede<br />
l’assunzione di responsabilità<br />
da parte di tutte le istituzioni<br />
nazionali.<br />
Il tema ha suscitato l’interesse di<br />
Anci Lombardia che ha chiesto un<br />
coordinamento e una condivisione<br />
<strong>del</strong>le iniziative necessarie a gestire<br />
l’emergenza. I responsabili di<br />
Anci Lombardia hanno incontrato<br />
il prefetto di Milano Franco<br />
Gabrielli e Roberto Giarola <strong>del</strong><br />
<br />
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<br />
respinti alla frontiera di Ventimiglia”.<br />
Gli ospiti attuali sono tutti giovani, di<br />
un’età compresa tra i 18 e i 30 anni.<br />
“Sono stati costretti a fuggire dalla<br />
Libia, dalle minacce <strong>del</strong>l’esercito di<br />
Gheddafi che li voleva costringere a<br />
prendere le armi contro gli insorti”.<br />
Dinanzi a questa prospettiva, questi<br />
giovani che avevano scelto la Libia<br />
perché poteva garantire un lavoro e<br />
un guadagno sicuro, hanno optato per<br />
la più difficile <strong>del</strong>le vie d’uscita: quella<br />
Dipartimento Protezione Civile<br />
per l’istituzione di un tavolo<br />
regionale di coordinamento.<br />
Questo prevede la partecipazione<br />
di diversi soggetti Istituzionali:<br />
Regione Lombardia, Anci<br />
Lombardia, Prefettura di Milano,<br />
Dipartimento di Protezione<br />
civile, Upl e Federalberghi. Anci<br />
Lombardia, ritenendo che l’arrivo<br />
di immigrati sia un tema che<br />
interessa anche i singoli territori<br />
provinciali ha chiesto anche<br />
l’istituzione e la calendarizzazione<br />
di affrontare il Mediterraneo a bordo<br />
di uno dei tanti barconi che sono arrivati<br />
sino alle spiagge di <strong>La</strong>mpedusa.<br />
“Nei loro racconti – sono ancora parole<br />
di don Danilo Vezzoli – c’è la tragedia<br />
di amici, fratelli e parenti che non<br />
sono sopravvisuti alla traversata <strong>del</strong><br />
mare”. A Darfo sono stati accolti da<br />
operatori e volontari che cercano di<br />
trasmettere un po’ di quel calore che<br />
manca loro per la lontananza da casa.<br />
<strong>La</strong> disponibilità <strong>del</strong>la gente di Darfo e<br />
l’impegno generale <strong>del</strong>la Caritas suppliscono<br />
in parte a una certa disorganizzazione<br />
che ha caratterizzato il<br />
loro arrivo. “Ufficialmente – afferma<br />
al proposito don Vezzoli – non ci è<br />
stato detto per quanto tempo i nostri<br />
ospiti si tratterranno presso la nostra<br />
struttura e nulla sappiamo su come<br />
organizzare anche le loro giornate”.<br />
Per ora i profughi restano nel centro<br />
di accoglienza <strong>del</strong>la Caritas; nel corso<br />
<strong>del</strong>la giornata vengono loro proposti<br />
piccoli momenti di alfabetizzazione.<br />
“Sarebbe bello – afferma don Danilo<br />
– se prima o poi potessero incontrare<br />
il territorio e trovare magari anche<br />
piccole occasioni di lavoro”. Questa<br />
situazione incide molto anche sulla<br />
loro capacità di guardare al futuro. “I<br />
ragazzi ospiti <strong>del</strong>la nostra casa non<br />
hanno grandi speranze – afferma il responsabile<br />
<strong>del</strong>la Caritas –. Ambiscono<br />
a ottenere un permesso di soggiorno<br />
ma non sanno esattamente per cosa”.<br />
Anche se non lo danno a vedere, sostiene<br />
il sacerdote, hanno bisogno di<br />
tempo per riflettere su ciò che hanno<br />
dovuto patire per guardare con un minimo<br />
di serenità al futuro.<br />
di alcuni tavoli provinciali. Gli<br />
obiettivi principali sono, pertanto,<br />
la prima collocazione degli<br />
imminenti arrivi e, soprattutto,<br />
l’identificazione e la pianificazione<br />
<strong>del</strong>le attività per l’utilizzo <strong>del</strong>le<br />
strutture di ospitalità, ovviamente<br />
con le modalità organizzative più<br />
vicine alle possibilità concrete dei<br />
territori.<br />
Anche <strong>Brescia</strong> è stata coinvolta<br />
negli incontri dei tavoli, che hanno<br />
preso il via da Milano nei giorni<br />
scorsi. <strong>La</strong> Lombardia, <strong>Brescia</strong><br />
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compresa, dovrà comunque farsi<br />
carico di una percentuale di circa<br />
il 18% dei 50mila stranieri che<br />
dovrebbero arrivare in Italia. Il<br />
criterio di ripartizione adottato<br />
è fondato esclusivamente sulla<br />
popolazione residente.<br />
In questa prima fase anche la<br />
Cabina di regia regionale ha<br />
previsto una distribuzione sui<br />
territori provinciali in base a tale<br />
criterio, anche se non si esclude<br />
che questo possa essere integrato<br />
nel futuro.
Alcuni giorni prima di Pasqua<br />
le agenzie di stampa hanno<br />
diffuso una notizia proveniente<br />
dagli Stati Uniti che riguardava<br />
la crisi economica. Abbiamo<br />
potuto apprendere che c’era un<br />
segnale positivo per il futuro:<br />
le separazioni e i divorzi erano<br />
in aumento, dopo un periodo<br />
di stasi dovuto appunto alle<br />
difficoltà economiche (si sa<br />
che le divisioni costano).<br />
Un vero e proprio segno dei<br />
tempi a proposito <strong>del</strong>la cultura<br />
corrente, e dei comportamenti<br />
conseguenti, a proposito di<br />
relazioni matrimoniali. Non<br />
ho indagato se in Italia si è<br />
potuto accertare qualcosa <strong>del</strong><br />
genere, anche perché bastano<br />
i dati correnti a fotografare<br />
la situazione. Le ultime<br />
rilevazioni, di fine 2010, diffuse<br />
dall’Istat dicono che le famiglie<br />
italiane sono sempre più in<br />
crisi: ogni 1000 matrimoni<br />
ci sono 286 separazioni e 178<br />
divorzi. Il che significa che si<br />
verificano quattro rotture ogni<br />
dieci. <strong>La</strong> novità è offerta dalla<br />
crescita <strong>del</strong>le seconde nozze:<br />
negli ultimi dieci anni sono<br />
passate, in percentuale, dal 6,5%<br />
al 13,8%. Ultima annotazione:<br />
<br />
<br />
Il card. Gianfranco Ravasi ha<br />
detto recentemente: “Se vogliamo<br />
trasmettere meglio lo stesso<br />
linguaggio <strong>del</strong>la fede, dobbiamo<br />
conoscere le nuove grammatiche<br />
<strong>del</strong>la comunicazione”<br />
I giovani <strong>del</strong> Movimento dei<br />
focolari (Giovani per un mondo<br />
unito) invitano la cittadinanza a<br />
una iniziativa, rivolta ai giovani,<br />
ma anche a educatori, genitori,<br />
insegnanti, catechisti, operatori dei<br />
media. Questo il titolo <strong>del</strong>l’incontro:<br />
“E adesso... pubblicità! Istruzioni<br />
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per l’uso. Percorso interattivo<br />
tra luci e ombre nel linguaggio<br />
mediatico”. L’incontro si svolgerà<br />
sabato 21 maggio ore 15-18 presso<br />
l’Auditorium Capretti <strong>del</strong>l’Istituto<br />
Artigianelli, in via Piamarta, 6 in<br />
Città e sarà introdotto e condotto<br />
da Raffaele Cardarelli, esperto<br />
di comunicazione pubblicitaria.<br />
<strong>La</strong>ureato in Economia e Commercio<br />
alla Bocconi, ha lavorato per 25<br />
anni nel Marketing di Unilever,<br />
dove ha scoperto la passione per la<br />
comunicazione.<br />
<br />
<br />
<br />
Venerdì 20 maggio prende il via<br />
al Villaggio Badia il secondo<br />
percorso (il primo si sta svolgendo<br />
al Villaggio Sereno) sul tema <strong>del</strong>la<br />
preadolescenza e <strong>del</strong>l’adolescenza,<br />
che si rivolge ai genitori e a tutte le<br />
figure che hanno compiti educativi<br />
nei confronti di soggetti in questa<br />
fascia di età. L’iniziativa è promossa<br />
dall’associazione ‘Comunità e<br />
scuola’ in collaborazione con la<br />
parrocchia S. Maria <strong>del</strong> Rosario,<br />
grazie al qualificato supporto e<br />
contributo <strong>del</strong>la Fondazione Asm. Il<br />
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le separazioni al Nord sono<br />
il doppio <strong>del</strong> Sud. Anche per<br />
questo i gatti hanno invaso gli<br />
appartamenti (sono circa otto<br />
milioni) e sono stati proclamati<br />
“migliori amici dei single”.<br />
L’Aidaa (Associazione italiana<br />
difesa animali e ambiente) con<br />
il suo rituale sondaggio, ha<br />
trovato conferma di un crescente<br />
feeling negli ultimi tre anni. Il<br />
35% dei single (molte donne) ha<br />
scelto la compagnia di un micio.<br />
Ci sono donne, come hanno<br />
proclamato su Facebook, che<br />
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pensano sia “meglio avere un<br />
gatto in casa che un fidanzato<br />
alla porta”.<br />
Su questa strada si può andare<br />
lontano. Come ha fatto la<br />
trentenne Chen Wei-yih, di<br />
Taiwan, che, stanca di sentirsi<br />
chiedere: “Ce l’hai il fidanzato (o<br />
la fidanzata)? Quando ne trovi<br />
uno? Quand’è che ti sposi?”, ha<br />
deciso di prendere una decisione<br />
decisamente stravagante. Ha<br />
sposato sé stessa. Una cerimonia<br />
in piena regola, con una spesa<br />
superiore ai 5000 dollari, con<br />
una trentina di invitati, abito<br />
da sposa, pranzo di nozze e<br />
qualche regalo. <strong>La</strong> ragazza è<br />
anche andata in viaggio di<br />
nozze, rigorosamente da sola.<br />
“Non sono contro il matrimonio<br />
– ha spiegato Chen – però non<br />
voglio che mi vengano imposti<br />
dei mo<strong>del</strong>li di comportamento<br />
solo perché sono tradizionali”.<br />
Un suo connazionale, Liu<br />
Ye, <strong>del</strong>la città di Zhuhai, l’ha<br />
imitata. Infatti anche Ye<br />
ha sposato sé stesso, in una<br />
cerimonia con oltre 100 invitati,<br />
corso prevede di lavorare in modo<br />
attivo e coinvolgente, riflettendo<br />
sul genitore, sull’adolescente, sul<br />
mondo da lui vissuto (il gruppo,<br />
la scuola, i nuovi media come<br />
Facebook, la musica, lo sport).<br />
Interverranno Gianni Nicolì, Gladys<br />
Alifraco, Igor Penna. Gli incontri<br />
si terranno dalle 20.45 alle 22.30<br />
nell’Oratorio <strong>del</strong> Villaggio Badia (via<br />
Prima, 81). Gli incontri sono aperti<br />
a tutti e gratuiti. Info: Comunità<br />
e scuola 030/46781 segreteria@<br />
comunitaescuola.it<br />
celebrata tra lui e una sagoma in<br />
cartone che lo ritraeva in vestito<br />
da sposa (rosso). Ye ha ammesso<br />
di essere “un po’ narcisita”, e ha<br />
spiegato di avere voluto sposarsi<br />
“per tornare a essere un intero”<br />
anziché una metà.<br />
Invece un uomo, Okeke Ikechuku,<br />
di <strong>La</strong>gos (Nigeria) ha deciso di<br />
convolare idealmente a nozze<br />
con il proprio cuscino perché<br />
non riesciva a trovare una<br />
donna disposta a sposarlo.<br />
L’uomo sentiva il bisogno<br />
di condividere il letto con<br />
qualcuno che lo amasse, ma<br />
la balbuzie da cui è affetto lo<br />
metteva fortemente in difficoltà<br />
con le ragazze, che spesso lo<br />
deridevano. “Dormiamo assieme<br />
da 10 anni e ci siamo trovati<br />
sempre bene assieme”, ha detto<br />
e vuole passare il resto <strong>del</strong>la<br />
vita con lui. Tanto più che, ha<br />
sottolineato Ikechuku, mantenere<br />
il cuscino costa molto molto<br />
meno che mantenere una moglie.<br />
Dopo tre falli non si fischia un<br />
rigore. E tre indizi non fanno<br />
una prova.<br />
Ma se mettiamo insieme questi<br />
esempi stravaganti con tutto il<br />
resto, c’è di che riflettere. E ne<br />
avanza.
desso tocca a loro. <strong>La</strong><br />
parola ai 29 sindaci bresciani<br />
neoeletti nella<br />
tornata amministrativa<br />
<strong>del</strong> 15 e <strong>del</strong> 16 maggio.<br />
Il dato elettorale bresciano non è privo<br />
di sorprese e riflette in parte anche<br />
l’andamento nazionale. In generale<br />
hanno pesato, e non poco, la politica<br />
nazionale e le schermaglie e i distinguo<br />
fra Pdl e Lega, che hanno dato il<br />
via libera ai successi <strong>del</strong>le coalizioni<br />
di centrosinistra. Paradigmatico il caso<br />
di Nave dove la vittoria è andata in<br />
scioltezza a Tiziano Bertoli (48,67%)<br />
<strong>del</strong>l’area di centrosinistra che ha avuto<br />
la meglio su Marco Bassolini <strong>del</strong>la<br />
Lega (27,11%) e su Cesare Frati<br />
(Pdl, Udc, civica), terzo con il 24,21%<br />
di consensi. Nella valle <strong>del</strong> Garza la<br />
poltrona di primo cittadino ritorna al<br />
centrosinistra dopo la parentesi, ricca<br />
di contrasti all’interno <strong>del</strong>la maggioranza,<br />
di Giuseppe Corsini. Dopo<br />
Nave un altro ribaltone importante è<br />
senza dubbio quello andato in scena<br />
dopo 10 anni a Ospitaletto: “Insieme<br />
per Ospitaletto” con Giovanni Battista<br />
Sarnico (46,27%) ha avuto la meglio<br />
su Angiola Giudici (44,57%), attuale<br />
assessore ai servizi sociali <strong>del</strong>la giunta<br />
di centrodestra guidata da Giorgio<br />
Pran<strong>del</strong>li: gli altri due candidati Giulio<br />
Incontro (riconducibile al movimento<br />
Fli) ed Enrico Salvinelli (Forza<br />
Nuova) sono risultati numericamente<br />
decisivi (oltre la desiderio di cambia-<br />
<br />
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<br />
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<br />
mento) nella contesa tra Sarnico e la<br />
Giudici. Anche Azzano Mella, che ha<br />
conquistato le pagine di cronaca per<br />
la vicenda <strong>del</strong> polo logistico, cambia<br />
casacca con Silvano Baronchelli che<br />
ha distanziato Umberto Ferrari (Pdl,<br />
<br />
<br />
Il vice prende il posto <strong>del</strong> sindaco. Così<br />
il 41enne Alessandro Seghezzi (nella<br />
foto), manager d’azienda e da un decennio<br />
attivamente impegnato nelle<br />
attività amministrative <strong>del</strong> paese, si è<br />
conquistato a pieno titolo (1244 voti<br />
su 3877 votanti) la poltrona di primo<br />
cittadino a Pontoglio, proponendosi<br />
con la lista “Pontoglio per le Libertà”<br />
in cui da cinque anni ha ricoperto il<br />
ruolo di braccio destro <strong>del</strong>l’ex sindaco<br />
Carlo Portaluri. Motivato dalla<br />
<br />
<br />
In questa tornata elettorale sono<br />
stati significativi anche alcuni dati. Il<br />
primo è che la Valle Camonica con<br />
i suoi nove Comuni ha vinto la sfida<br />
<strong>del</strong>la partecipazione con percentuali<br />
sopra l’80% di persone che hanno<br />
scelto di recarsi alle urne: a Ono<br />
San Pietro l’87,89% degli aventi<br />
diritti al voto è andato ai seggi.<br />
Anche a Bienno è stato un successo<br />
di partecipazione (83,18%) con il<br />
centrodestra, guidato da Massimo<br />
Maugeri, che ha strappato il sindaco<br />
al centrosinistra. Anche Collio in<br />
Udc e civica) e Massimiliano Schiavini<br />
(Lega Nord). A Castel Mella ha<br />
influito non poco lo scandalo <strong>del</strong>le<br />
tangenti che hanno coinvolto l’amministrazione<br />
Aliprandi: così Ettore<br />
Aliprandi (Pdl e Lega) consegna le<br />
chiavi <strong>del</strong> paese a Marco Franzini, 1°<br />
con il 50,87% dei consensi. Cambio<br />
di maggioranza a Bagnolo Mella dove<br />
Cristina Almici (Pdl e Lega) succede<br />
con il 49,20% a Giuseppe Panzini.<br />
A Collebeato si conferma la maggioranza:<br />
Antonio Trebeschi (area<br />
centrosinistra) ha avuto la meglio su<br />
Francesco Fontana. Fra i sindaci che<br />
non hanno “meritato” la riconferma<br />
<br />
ferrea convinzione che per procedere<br />
occorrano “continuità, ma anche<br />
rinnovamento, così come esperienza,<br />
maturità e innovazione” Seghezzi<br />
è riuscito nell’ardua impresa di farsi<br />
largo in una durissima sfida a cinque e<br />
che pareva presagire pochi margini in<br />
caso di vittoria. Seconda, con ben 347<br />
preferenze in meno, la nuova formazione<br />
<strong>del</strong>la Lega Nord guidata da Pier<br />
Luigi Piantoni, che ha preferito correre<br />
da sola, sostenuta dall’ex assessore<br />
Valtrompia ha dato una prova di<br />
democrazia con una percentuale<br />
<strong>del</strong>l’84,98%. Fra le curiosità, a<br />
Barghe Cesare Oriano, unico<br />
candidato, è stato riconfermato:<br />
438 voti all’attivo, 136 bianche e 18<br />
nulle. Molto probabilmente invece<br />
a Corte Franca si andrà alla conta<br />
in tribunale: Giuseppe Foresti<br />
(Prima di tutto Corte Franca) ha<br />
vinto di un solo voto sull’attuale<br />
sindaco Giuseppe Fogazzi (Fogazzi<br />
Sindaco); saranno verificati le 22<br />
bianche e le 74 nulle <strong>del</strong> Comune<br />
ci sono Francesco Piccinelli a Isorella<br />
e Giuseppe Turrina a Polpenazze.<br />
A Isorella si è imposta Chiara Pavesi<br />
(Pdl e Lega), che ha superato con il<br />
39.39% dei voti Piccinelli (Lista civica,<br />
onestà, democrazia e chiarezza), secondo<br />
con il 31,50%, e Renato Zaltieri,<br />
terzo con una civica lontana dai partiti<br />
al 29,09%. Nell’entroterra gardesano<br />
successo per Andrea Dal Prete (Pdl e<br />
Lega) con il 52,48% davanti alle due civiche<br />
capeggiate da Giorgio Frassine<br />
(Comunità viva) e da Giuseppe Turrina<br />
(Liberati e moderati). Fra i confermati,<br />
a Soiano il sindaco Paolo Festa<br />
prolunga per altri cinque anni.<br />
Matteo Gozzini, nell’idea di operare<br />
“senza condizionamenti o compromessi”.<br />
Ko anche per le civiche: quella<br />
di centrosinistra “Per Pontoglio” che<br />
candidava Augusto Picenni (825 voti);<br />
“Lega per Pontoglio”, ripresentatasi<br />
per la seconda volta sotto la guida<br />
<strong>del</strong>l’ingegner Antonio Raccagni (566)<br />
e la neo battezzata “Insieme per la Comunità”<br />
(246) capeggiata dal fondatore<br />
e attuale capogruppo degli Alpini,<br />
Pierluigi Pasinelli.<br />
<br />
<br />
<br />
franciacortino. Anche a Poncarale<br />
vittoria sul filo di lana (27 voti)<br />
per Giuseppe Migliorati (Vivi<br />
Poncarale). Le urne hanno dato<br />
un altro responso ovvero sono<br />
sei le nuove donne sindaco <strong>del</strong>la<br />
provincia: Cristina Almici (Bganolo<br />
Mella), Mirella Zanini (Collio);<br />
Nadia Pedersoli (Flero), Chiara<br />
Pavesi (Isorella), Lorella <strong>La</strong>vo<br />
(Moniga) ed Elena Broggi (Ono San<br />
Pietro). <strong>La</strong> Broggi ha vinto la sfida<br />
tutta al femminile contro Federica<br />
Vaira.
Pd a palazzo Broletto,<br />
ai così distanti. Da una<br />
parte il presidente Daniele<br />
Molgora, dall’altro<br />
il capogruppo <strong>del</strong><br />
Diego Peli. Al termine di una lunga discussione<br />
il consiglio provinciale ha<br />
approvato il bilancio, ma il giudizio<br />
<strong>del</strong>la maggioranza e <strong>del</strong>l’opposizione<br />
è agli antipodi.<br />
Com’è strutturato il bilancio?<br />
Molgora: Questo è un bilancio reale<br />
e molto concreto. Il primo elemento<br />
importante è che abbiamo fatto fronte<br />
agli ulteriori tagli <strong>del</strong>la Regione e<br />
<strong>del</strong>lo Stato. Per sostenere gli studenti<br />
siamo l’unica provincia <strong>del</strong>la Lombardia<br />
che non ha aumentato il costo dei<br />
biglietti dei trasporti, perché in questo<br />
anno e mezzo abbiamo ridotto le spese<br />
di funzionamento <strong>del</strong>la Provincia.<br />
Abbiamo investito circa 8 milioni di<br />
euro fra il 2011 e il 2012 e ci sarà una<br />
riedizione di 5700 voucher (300 euro<br />
per ogni lavoratore che svolge un’attività<br />
per il proprio Comune) oltre a<br />
<br />
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<br />
<br />
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<br />
<strong>La</strong> collaborazione tra il gruppo<br />
giovani di Unicef, Comune di<br />
<strong>Brescia</strong> e Centri di aggregazione<br />
giovanile si arricchisce di<br />
un’iniziativa: “Giochiamo che…<br />
costruiamo gli aquiloni”, realizzata<br />
con l’ausilio <strong>del</strong>l’Associazione<br />
aquilonisti bresciani.<br />
L’appuntamento gratuito, previsto il<br />
15 maggio, è stato rimandato causa<br />
maltempo a domenica 22 maggio<br />
e si svolgerà al parco Tarello dalle<br />
14 alle 19. Si tratta di un’occasione<br />
per coinvolgere i bambini e le<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
altri interventi nei confronti <strong>del</strong>le famiglie<br />
in difficoltà. Ci saranno anche<br />
interventi per le imprese e opere pubbliche<br />
importanti: a Gardone Riviera<br />
costruiremo un nuovo istituto scolastico;<br />
il rifacimento <strong>del</strong> ponte sul Mella<br />
a Concesio e partiamo anche con il<br />
progetto <strong>del</strong>la strada <strong>del</strong>la Valsabbia,<br />
per citarne alcuni. Intorno a questo ci<br />
sono gli obiettivi legati all’aeroporto.<br />
Qual è il parere <strong>del</strong>l’opposizione?<br />
Peli: Noi eravamo per un bilancio alternativo.<br />
Non raggiunge nessuno dei<br />
quattro obiettivi prefissati. Il primo<br />
(fondamentale) è la riduzione <strong>del</strong> debito:<br />
non si fa nulla per ridurre il de-<br />
Partendo da un rapporto fondamentale<br />
con il mondo <strong>del</strong>le imprese,<br />
è stata costruita anche a<br />
<strong>Brescia</strong> una filiera positiva. “Lombardia<br />
eccellente” ha assegnato al<br />
gruppo bresciano Foppa il titolo di<br />
Centro di eccellenza e ha sostenuto<br />
la realizzazione di un laboratorio<br />
di modo, di cinque laboratori<br />
multimediali, <strong>del</strong> Cfp Francesco<br />
Lonati e <strong>del</strong> percorso per giovani<br />
imprenditori Machina/Impresa.<br />
Il Cfp è stato elogiato da Gianni<br />
Rossoni, assessore regionale<br />
all’Istruzione, alla formazione e<br />
lavoro: “L’intuizione è quella di<br />
creare un sistema che sa incrociare<br />
le istanze <strong>del</strong> lavoro e che apre<br />
le porte <strong>del</strong>la scuola all’impresa”.<br />
Per il Foppa Group il rapporto con<br />
le aziende è fondamentale nel mo-<br />
famiglie in un pomeriggio creativo<br />
che insegni loro a decorare,<br />
costruire e far volare il loro<br />
aquilone. I laboratori sono realizzati<br />
dai volontari di Younicef e dagli<br />
educatori degli oratori e dei Cag,<br />
che hanno seguito un corso di<br />
formazione tenuto dall’Associazione<br />
aquilonisti bresciani. Obiettivo <strong>del</strong><br />
progetto è offrire un’alternativa<br />
rispetto alla videodipendenza che<br />
oggi colpisce gran parte dei ragazzi,<br />
stimolandoli verso un mo<strong>del</strong>lo<br />
di gioco educativo, di gruppo e<br />
bito di oltre 500 milioni di euro. Sono<br />
state previste nel triennio 35 milioni<br />
di spese coperte con la vendita <strong>del</strong>le<br />
azioni <strong>del</strong>le partecipate: c’è un impegno<br />
di spesa su ipotetiche vendite di<br />
azioni patrimoniali. Il terzo punto è<br />
che non è stato previsto nulla per l’aeroporto<br />
di Montichiari. Il quarto punto<br />
è sulla scaletta <strong>del</strong>le priorità: qui si<br />
può vedere la differente sensibilità fra<br />
centrosinistra e centrodestra. Nella<br />
scaletta <strong>del</strong>le priorità abbiamo messo<br />
la famiglia, gli handicappati, le scuole<br />
e i carcerati. Loro hanno invertito<br />
la scaletta, dicendo che danno i soldi<br />
alla cartellonistica bilingue. Ci sono<br />
alcuni gesti che per loro sono importanti,<br />
ma per noi non valgono nulla:<br />
questa è un’amministrazione senza<br />
anima. Cercano di soddisfare eventuali<br />
piccoli interventi utilizzando<br />
l’aumento <strong>del</strong>le Ipt (la tassa di trascrizione).<br />
I cittadini devono sapere che<br />
aumenteranno le tasse <strong>del</strong>la Provincia:<br />
questi soldi verranno gestiti per<br />
le operazione come la cartellonistica.<br />
<br />
<br />
<br />
do di intendere e di promuovere<br />
la scuola.<br />
L’istruzione tecnica e professionale<br />
oggi non si può più considerare<br />
di serie B (come erroneamente è<br />
stato fatto in passato): 45mila studenti<br />
su 100mila scelgono l’istruzione<br />
tecnica. Con questo si contribuisce<br />
a recuperare anche il valore<br />
educativo <strong>del</strong> lavoro.<br />
Per il percorso post diploma da<br />
questo punto di vista piace sottolineare<br />
la felice scommessa di Machina<br />
Impresa ovvero 24 giovani<br />
che stanno facendo una sorta di<br />
palestra sul campo e sui libri per<br />
diventare imprenditori.<br />
Nei numeri <strong>del</strong> Foppa, presente a<br />
<strong>Brescia</strong> da 26 anni, si contano, fra<br />
le altre cose, 30 laboratori pratici<br />
con oltre 300 postazioni.<br />
formativo. “Costruire un aquilone<br />
è un’attività antitetica rispetto ai<br />
videogiochi – spiega l’assessore<br />
alla Famiglia, alla Persona e ai<br />
Servizi sociali Giorgio Maione<br />
(nella foto) – perché richiede<br />
impegno manuale e creativo, viene<br />
svolta all’aria aperta, e non in<br />
solitudine”. L’iniziativa si inserisce<br />
all’interno <strong>del</strong> più ampio progetto<br />
“Giochiamo che…”, realizzato a<br />
partire da novembre <strong>del</strong>lo scorso<br />
anno, che ha coinvolto ad oggi circa<br />
250 bambini tra gli alunni <strong>del</strong>la<br />
<br />
Si parla <strong>del</strong>l’uscita dalle aziende<br />
partecipate...<br />
Peli: Siamo convinti che le alienazioni<br />
<strong>del</strong>le partecipate (l’Autostrada<br />
Lombarda, la Serenissima, ma anche<br />
la Brebemi) servono per coprire il<br />
buco di bilancio: tutti gli anni devono<br />
essere accantonati 30 milioni di euro<br />
per pagare la rata <strong>del</strong> debito.<br />
Cosa risponde all’opposizione?<br />
Molgora: L’opposizione da una parte<br />
dice che bisogna ridurre il debito,<br />
dall’altra che bisogna fare nuove<br />
<br />
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scuola Santa Maria Bambina e il<br />
Cag <strong>del</strong>la Volta in diverse attività:<br />
dalla marcia dei diritti alla giornata<br />
in fattoria, passando per la visita<br />
ad un museo e un laboratorio di<br />
lettura, fino alla giornata <strong>del</strong> gioco<br />
di ruolo e alla immancabile tombola<br />
coi genitori. L’appuntamento è<br />
aperto alla cittadinanza, come<br />
spiega Steven Gomez, referente di<br />
Younicef <strong>Brescia</strong>, e a ogni bambino<br />
sarà distribuita la merenda e un<br />
gadget. Per informazioni, www.<br />
giochiamoche.it. (a.g.)<br />
opere sul territorio. <strong>La</strong> cessione <strong>del</strong>le<br />
partecipazioni è complessa: bisogna<br />
preparare il terreno per una vendita<br />
giusta, al momento giusto, nelle<br />
quantità giuste e all’interlocutore<br />
giusto. Dobbiamo ridurre il debito<br />
dal punto di vista strutturale (minori<br />
costi rispetto alle entrate), perché se<br />
contiamo soltanto sulle cessioni <strong>del</strong>le<br />
partecipazioni, certo avremmo un<br />
abbattimento <strong>del</strong> debito che però non<br />
saremmo in grado di sostenere se non<br />
mettiamo a posto i conti.
Sabato 28 maggio presso il Museo<br />
Ken Damy di corsetto S. Agata 22<br />
dalle 10 alle 19.30 viene proiettato<br />
il video “Per non dimenticare”.<br />
In serata alle 20.30 la chiesa<br />
di S. Giovanni promuove “Un<br />
concerto per ricordare” con la<br />
direzione <strong>del</strong> maestro Domenico<br />
Trifoglietti grazie all’iniziativa<br />
<strong>del</strong>l’associazione “Genitori Itis<br />
Castelli”; alle 21.15 al Teatro<br />
Grande c’è il concerto in memoria<br />
<strong>del</strong>le vittime di piazza Loggia con<br />
l’orchestra <strong>del</strong> Festival pianistico<br />
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internazionale di <strong>Brescia</strong> e<br />
Bergamo; dirige il maestro Pier<br />
Carlo Orizio, violinista Uto Ughi.<br />
Il 29 maggio alle 9.15, presso<br />
il Centro polivalente di Urago,<br />
c’è la biciclettata con sosta in<br />
piazza Loggia; alle 20.45 al San<br />
Barnaba “Segni, parole, musica”:<br />
lo spettacolo teatrale in ricordo<br />
<strong>del</strong>l’eccidio in Bosnia <strong>del</strong> 29<br />
maggio 1993. Il 30 maggio il teatro<br />
Centro Lucia di Botticino Sera va in<br />
scena alle 21 “Noi saremo la nostra<br />
storia” con Lucia Calzari.<br />
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rescia non dimentica.<br />
<strong>Brescia</strong> vuole fare memoria<br />
<strong>del</strong>la strage di piazza<br />
Loggia, una strage che a<br />
37 anni di distanza non<br />
ha ancora una verità giudiziaria.<br />
Dopo tre processi la bomba <strong>del</strong> 28<br />
maggio 1974 non ha responsabili: lo<br />
scorso novembre i cinque imputati<br />
sono stati assolti per insufficienza<br />
di prove. Il ricordo doveroso chiama<br />
in causa tutti gli attori sociali <strong>del</strong>la<br />
città che hanno il compito di alleviare<br />
il dolore per una ferita aperta.<br />
Resta importante alla luce di queste<br />
considerazioni coinvolgere tutte le<br />
generazioni. “Il calendario – spiega<br />
Manlio Milani, presidente <strong>del</strong>la Casa<br />
<strong>del</strong>la Memoria – ci vede impegnati<br />
dal punto di vista <strong>del</strong> ricordo (‘Che<br />
cosa è accaduto, perché è accaduto’)<br />
e dal punto di vista <strong>del</strong>la riflessione,<br />
cioè andare in profondità con<br />
un seminario storico: staccandoci<br />
dall’emotività <strong>del</strong> fatto per cogliere<br />
le ragioni storico-politico-sociali che<br />
hanno determinato la realizzazione<br />
di quel fatto”. Sono due i filoni fondamentali<br />
da ricordare. “L’impegno<br />
nelle scuole significa aiutare i ragazzi<br />
attraverso il racconto a capire<br />
che il passato serve non per restarvi<br />
ancorati ma per trarne degli insegnamenti.<br />
Il passato può diventare<br />
memoria attiva solo nella misura in<br />
cui è disvelato, capito e compreso<br />
<br />
<br />
Quella di Borgo Trento è una <strong>del</strong>le<br />
comunità più legate al proprio territorio<br />
e ciò ha spinto la parrocchia e<br />
il Circolo Acli Cristo Re ad allestire<br />
e organizzare, con il sostegno <strong>del</strong>la<br />
Circoscrizione Nord <strong>del</strong> Comune di<br />
<strong>Brescia</strong>, una mostra fotografica e<br />
una serata, nell’ambito <strong>del</strong>l’iniziativa<br />
“Ieri, oggi, domani. Una comunità<br />
allo specchio”, attraverso le quali<br />
la stessa possa vedersi attraverso<br />
lo scorrere <strong>del</strong> tempo. <strong>La</strong> mostra,<br />
allestita nel salone <strong>del</strong>l’oratorio in<br />
via Fabio Filzi 3, 17–19.30 nei feriali<br />
e 10-12 e 16-19.30 nei festivi, chiude<br />
i battenti il 22 maggio. “<strong>La</strong> mostra<br />
non è solo una riflessione sulla<br />
bellezza <strong>del</strong> luogo – ha osservato il<br />
parroco di Cristo Re don Umberto<br />
Dell’Aversana – ma è un esercizio di<br />
memoria sul tempo e sui volti, volti<br />
di gente che lavora, tenace, attaccata<br />
al ‘suo’ borgo, alcuni dei quali<br />
<br />
<br />
Il mondo <strong>del</strong>la scuola è<br />
protagonista <strong>del</strong> 37° anniversario<br />
<strong>del</strong>la strage. Sono tante le scuole<br />
che in città ma anche in provincia<br />
hanno deciso di ricordare<br />
attraverso una serie di iniziative:<br />
l’istituto Dandolo di Bargnano,<br />
la scuola secondaria di primo<br />
grado di San Paolo, l’Abba Ballini,<br />
il Calini l’Itis Castelli e il Liceo<br />
Arnaldo, solo per ricordarne alcuni.<br />
Il 31 maggio alle 9.30 il Cfp Vantini<br />
di Rezzato incontra le istituzioni in<br />
Loggia. In particolare il 28 maggio<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
in tutti i suoi aspetti. Non possiamo<br />
dimenticare da dove veniamo<br />
e i percorsi dolorosi che questa democrazia<br />
ha dovuto affrontare per<br />
potersi affermare”. Nello specifico<br />
sono stati pensati diversi appuntamenti,<br />
fra questi – come abbiamo già<br />
anticipato – il seminario storico <strong>del</strong><br />
<br />
scomparsi, ma che meritano, come<br />
tutti, il ricordo. Il borgo sta cambiando<br />
e, nonostante il numero dei residenti<br />
sia in aumento – ha sottolineato<br />
don Umberto – non sentiamo la<br />
vicinanza <strong>del</strong>le famiglie più giovani<br />
e, partendo dalle riflessioni sul passato,<br />
vorremmo guardare all’oggi,<br />
con le sue problematiche dalle molteplici<br />
motivazioni, per guardare al<br />
domani con un occhio più ricco di<br />
consapevolezza e speranza”. “<strong>La</strong> circoscrizione<br />
è molto vicina alla parrocchia<br />
– ha detto il suo presidente<br />
Marco Rossi (nella foto) – che è tra<br />
le più dinamiche <strong>del</strong>l’intera area e<br />
l’iniziativa è segno di una socialità<br />
particolarmente intensa”. Venerdì<br />
20 alle 20.45, il salone ospiterà anche<br />
un momento d’incontro con il<br />
pubblico, dal titolo “Sui sentieri <strong>del</strong>la<br />
memoria: Franco e Giacomo Ferliga,<br />
Lino Monchieri”, con il quale, si<br />
<br />
alle 9, presso l’istituto Gambara,<br />
c’è una comunicazione spettacolo<br />
a cura di Mimmo Franzinelli: “Il<br />
ventotto, ma di maggio... Dall’Unità<br />
d’Italia a piazza <strong>del</strong>la Loggia”,<br />
una mostra foto-documentaria<br />
(i testi sono esposti fino al 15<br />
giugno) sul 28 maggio 1974 allestita<br />
dalle allieve di giornalismo. Il 23<br />
giugno alle 15, invece, gli studenti<br />
<strong>del</strong> triennio di graphic designer<br />
<strong>del</strong>l’Accademia <strong>La</strong>ba presentano<br />
il video “A tu per tu con Manlio<br />
Milani”.<br />
19 maggio presso la sala di lettura<br />
<strong>del</strong>la Fondazione “L. Micheletti”: il<br />
seminario “Stragi e terrorismo negli<br />
anni Settanta: lo stato degli studi” è<br />
dedicato alla memoria di Lorenzo<br />
Pinto. Intervengono, a partire dalle<br />
9.30, studiosi di differenti aree<br />
e storie politiche: Aldo Giannuli,<br />
Giuseppe De Lutiis, Mirco Dondi e<br />
Miguel Gotor; nel pomeriggio sono<br />
previsti i contributi di Anna Cento<br />
Bull, Ugo Tassinari e Guido Panvini.<br />
Nella serata, inoltre alle 20.45 presso<br />
il teatro Sancarlino Agnese Moro<br />
e Benedetta Tobagi si confrontano,<br />
moderati da Annachiara Valle, con<br />
Miguel Gotor, autore <strong>del</strong> <strong>libro</strong> “Il memoriale<br />
<strong>del</strong>la Repubblica”.<br />
vogliono ricordare, tra le molte, tre<br />
persone, due medici ed un pedagogista,<br />
noto anche come ‘il cantore <strong>del</strong><br />
borgo’. “<strong>La</strong> mostra vuole essere una<br />
storia di emozioni e sentimenti, quale<br />
via di pacificazione per tutti”, ha<br />
evidenziato il presidente <strong>del</strong> Circolo<br />
Acli Paolo Bonzio, che, per esaltare<br />
maggiormente il senso <strong>del</strong>l’iniziativa,<br />
ha citato un passo tratto da “Il<br />
mio borgo” di Lino Monchieri: “...Ma<br />
che male c’è una volta ogni tanto,<br />
quando il cuore punge, a soffermarsi<br />
a riguardare la sbiadita fotografia<br />
di casa nostra? Rinverdire l’incontro<br />
con le care fisionomie di un Borgo<br />
che si chiama adolescenza, è un po’<br />
come pagare un debito alla vita, non<br />
al semplice passato, nel ‘ricordo di<br />
coloro che ci hanno preceduto nel<br />
segno <strong>del</strong>la fede e che dormono il<br />
sonno <strong>del</strong>la pace’. In fondo sono<br />
loro il Borgo”.
vremmo potuto aiutarla,<br />
ma non potevamo permettercelo”<br />
e “Avremmo<br />
potuto aiutarlo, ma<br />
non eravamo abbastanza”,<br />
come si legge sui molti manifesti<br />
affissi nelle vie cittadine, sono le frasi<br />
che caratterizzano la Campagna di solidarietà<br />
con cui quest’anno la Croce<br />
Bianca di <strong>Brescia</strong> si rivolge alla cittadinanza<br />
per raccogliere fondi e per<br />
aumentare il numero dei suoi volontari<br />
e militi. Iniziata alcuni giorni fa,<br />
la Campagna si conclude, a <strong>Brescia</strong>,<br />
con la sfilata dei mezzi di soccorso per<br />
le vie cittadine, sabato 21 alle 17, cui<br />
seguirà un cocktail benefico, alle 18,<br />
presso la sede storica di via F.lli Bandiera<br />
e con la presenza, domenica 22,<br />
sui sagrati di alcune chiese e nelle vie<br />
principali <strong>del</strong> centro di 25 postazioni,<br />
in cui i militi, oltre a raccogliere<br />
fondi, forniranno informazioni sulle<br />
molteplici attività <strong>del</strong> sodalizio e misureranno<br />
gratuitamente la pressione<br />
arteriosa a chi lo richiederà. <strong>La</strong> raccol-<br />
<br />
<br />
Organizzata da Palco Giovani e dalla<br />
Consulta provinciale degli studenti,<br />
Babilonia è l’appuntamento che<br />
ogni anno riunisce oltre 3000<br />
studenti <strong>del</strong>le superiori bresciane<br />
tra aggregazione e divertimento,<br />
incontro con realtà sociali e tanta<br />
musica. <strong>La</strong> nuova edizione si svolge<br />
sabato 21 maggio al Pala<strong>Brescia</strong>.<br />
Sarà preceduta dalle 9 alle 12,<br />
nella sede di Confartigianato in<br />
via Orzinuovi 28, dal convegno<br />
su “Giovani protagonisti <strong>del</strong><br />
volontariato. L’accoglienza nelle<br />
odv”. Alle 14 ci si trasferirà al<br />
Palabrescia in via San Zeno<br />
(ingresso gratuito) dove fino alle<br />
18.30 saranno allestite tre aree:<br />
rock, area writing e sport. Alle 20.30<br />
si riapre a pagamento (con finalità<br />
benefica). Il ricavato (10 euro<br />
l’ingresso serale studenti, 13 per<br />
gli esterni, prenotazioni a 7 euro)<br />
sarà devoluto a diverse realtà quali<br />
Libera antimafia, Ant, Amici <strong>del</strong><br />
Calabrone, Associazioni familiari e<br />
vittime <strong>del</strong>la strada e Palcogiovani.<br />
<br />
<br />
Le carceri bresciane sono due<br />
piccoli città nella città abitate da<br />
circa 700 persone che ogni giorno<br />
producono 15 metri cubi di rifiuti<br />
indifferenziati. Ogni anno nel solo<br />
Canton Mombello si contano 147<br />
tonnellate di rifiuti organici e 27mila<br />
kg di plastica. <strong>La</strong> sfida lanciata<br />
dall’Amministrazione comunale<br />
e dalla direzione degli istituti<br />
carcerari, in sinergia con Aprica<br />
Spa, gestore <strong>del</strong> servizio di nettezza<br />
urbana, è mettere in atto un sistema<br />
di raccolta differenziata basato<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ta proseguirà, domenica 29 maggio,<br />
presso le sedi periferiche di Chiari,<br />
Montichiari e Pontevico. “Non possiamo<br />
che essere grati alla generosità<br />
dei bresciani – ha detto il presidente<br />
<strong>del</strong>la Croce Bianca Filippo Seccamani<br />
Mazzoli – perché noi esistiamo grazie<br />
a loro e ai volontari che costituiscono<br />
il nostro ‘esercito’. Siamo alla 63ª edizione<br />
<strong>del</strong>la Campagna ed in questa<br />
occasione l’appello è particolarmente<br />
indirizzato al costante miglioramento<br />
tecnologico dei nostri mezzi di soccorso,<br />
le cui ultime unità costano attorno<br />
ai 90mila euro ciascuna ed al rinforzo<br />
<strong>del</strong>le risorse umane”. Sabato 21 viene<br />
MANUELA CANTOIA<br />
LORENZO ROMEO<br />
STEFANO BESANA<br />
FIGLI E<br />
VIDEOGIOCHI<br />
Istruzioni per l’uso<br />
2688 – pp. 128, € 9,00<br />
Se utilizzati in modi e tempi<br />
adeguati, i videogiochi possono<br />
aiutare a sviluppare abilità<br />
nella vita di tutti i giorni.<br />
Ma spesso è complicato distinguere<br />
le differenti tipologie, comprendere<br />
quali siano sicuri e soprattutto gestire<br />
rapporto figli-videogiochi.<br />
Questo <strong>libro</strong> vuole fare chiarezza<br />
su caratteristiche ed effetti,<br />
per capire e condividere<br />
le esperienze videoludiche<br />
di bambini e ragazzi.<br />
MKT-2011 20<br />
sulla separazione a monte effettuata<br />
all’interno <strong>del</strong>le strutture. Il progetto<br />
prevede la fornitura di bidoni e<br />
cassonetti adibiti alla raccolta di<br />
rifiuti organici, vetro e bombolette<br />
gas, carta, plastica e rifiuti residui<br />
che, in giorni e orari concordati,<br />
saranno svuotati dagli operatori<br />
di Aprica. A Verziano i contenitori<br />
rimarranno in un’area interna al<br />
carcere, mentre a Canton Mombello<br />
saranno selezionati due detenuti<br />
che usciranno dal cancello per<br />
collocare i bidoni nel luogo adibito<br />
anche inaugurato il nuovo Pma, Posto<br />
medico avanzato, consistente in<br />
un furgone appositamente attrezzato<br />
per ospitare la tenda che opera da<br />
pronto soccorso, affinché sia immediatamente<br />
operativo in caso di necessità.<br />
Ad oggi il sodalizio cittadino<br />
può contare su circa 800 volontari,<br />
che non solo assicurano l’emergenza,<br />
ma sono impegnati in una serie di<br />
servizi all’apparenza meno importanti,<br />
ma che tali non sono. Citiamo, per<br />
tutti, il telesoccorso, che nel 2010 ha<br />
visto più di 44mila telefonate partire<br />
dal centralino <strong>del</strong>la “bianca” verso circa<br />
450 anziani, la maggior parte <strong>del</strong>le<br />
quali per sapere se tutto fosse in ordine<br />
e molto spesso per un momento<br />
di compagnia. “Se riusciremo a raggiungere<br />
quota 1000 con i volontari<br />
– ha chiosato il presidente – potremo<br />
estendere in provincia il telesoccorso<br />
e migliorare sensibilmente il presidio<br />
<strong>del</strong>le sedi e tutti i servizi accessori, se<br />
tali vogliamo definire quelli non connessi<br />
all’emergenza, in generale”.<br />
NOVITÀ<br />
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LA SCUOLA<br />
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allo svuotamento. “Per queste due<br />
persone sarà l’occasione di svolgere<br />
un’attività lavorativa all’esterno<br />
<strong>del</strong> carcere”, spiega la dott.ssa<br />
Francesca Gioieni, direttrice<br />
degli istituti cittadini. L’esigenza<br />
di posizionare i contenitori al di<br />
fuori <strong>del</strong>la struttura nasce da una<br />
necessità pratica derivante dalla<br />
difficoltà che gli operatori di Aprica<br />
incontravano nell’effettuare il loro<br />
lavoro, complicato da problemi di<br />
spazio e sicurezza, ma si trasforma<br />
in un’occasione educativa per<br />
<br />
mcpersonproject.it<br />
insegnare ai detenuti il rispetto<br />
<strong>del</strong>l’ambiente. A tal proposito sarà<br />
organizzato un corso di educazione<br />
ambientale. “L’iniziativa si inserisce<br />
in un percorso che considera la<br />
pena non solo repressiva ma anche<br />
rieducativa”, spiega il vicesindaco<br />
Fabio Rolfi. Il progetto, primo in<br />
Italia, prende il via a giugno e sarà<br />
sperimentato per un anno; il costo<br />
aggiuntivo di 15mila euro sarà<br />
coperto grazie alla separazione dei<br />
rifiuti recuperabili e dai vantaggi<br />
operativi. (a.g.)<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
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<br />
tutti i prodotti per l’igiene,<br />
il tovagliato, l’usa e getta<br />
e tanto di più...<br />
Il pulito è di casa<br />
ORARIO CONTINUATO da Martedì a Venerdì dalle 9.00 alle 18.00<br />
Sabato e Lunedì dalle 9.00 alle 13.00<br />
Domenica Chiuso<br />
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Dopo Alfred Hitchcock, la rassegna<br />
“Il mestiere <strong>del</strong> cinema” al castello<br />
di Padernello dedica tre serate<br />
alla figura di François Truffaut, il<br />
regista che ebbe il merito di far<br />
conoscere e rivalutare agli occhi<br />
<strong>del</strong>la critica cinematografica la<br />
figura di Hitchcock, attraverso le<br />
interviste pubblicate sui “Cahiers du<br />
cinema”, la più importante rivista<br />
cinematografica francese.<br />
Il filo conduttore <strong>del</strong>le serate<br />
è il mondo dei bambini e degli<br />
adulti a confronto, punti di vista<br />
<br />
<br />
completamente differenti, a volte<br />
destinati a non incontrarsi mai. <strong>La</strong><br />
rassegna è ideata e presentata dal<br />
critico cinematografico dott. Paolo<br />
Fossati, ed è stata avviata il 17<br />
maggio con “I quattrocento colpi”;<br />
proseguirà martedì 24 maggio<br />
con “Fahrenheit 451” e martedì<br />
31 maggio, con “Gli anni in tasca”.<br />
Inizio proiezione ore 21, ingresso<br />
3 euro. Informazioni: Castello di<br />
Padernello, tel. 030. 9408766, info@<br />
castellodipadernello.it - www.<br />
castellodipadernello.it. (pio)<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
abio Moreni, di Cremona,<br />
39 anni, imprenditore.<br />
<strong>La</strong>ureato in informatica,<br />
dottore in scienze <strong>del</strong>le<br />
comunicazioni a 22 anni,<br />
da tempo impegnato nella solidarietà<br />
coi popoli <strong>del</strong>la ex Jugoslavia e di<br />
altri continenti. Era già stato in Bosnia<br />
in numerose occasioni portando<br />
aiuti umanitari, così come aveva<br />
fatto durante il terremoto <strong>del</strong>l’Irpinia.<br />
Divideva la sua lunga giornata di<br />
lavoro tra affetti familiari, la sua ditta,<br />
ed i suoi tanti impegni religiosi.<br />
Ma tanta generosità è stata stroncata<br />
il 29 maggio 1993 in Bosnia mentre<br />
correva in soccorso di quelle popolazioni<br />
martoriate da una insensata<br />
guerra civile. Con lui c’erano altri<br />
amici: Sergio <strong>La</strong>na di Rivarolo Mantovano<br />
e Guido Puletti di <strong>Brescia</strong>.<br />
Una squadra di banditi non ebbe il<br />
minimo dubbio nel premere il grilletto<br />
<strong>del</strong> mitra per rapinare il camion<br />
che aveva l’unico scopo di portare<br />
aiuti umanitari a persone nel pericolo<br />
e prive <strong>del</strong> minimo anche solo per<br />
sopravvivere. Sono passati anni da<br />
quell’eccidio e <strong>del</strong> sacrificio dei tre<br />
bresciani, unicamente altruisti e generosi,<br />
si fa memoria ogni fine maggio<br />
con la preghiera e la riflessione.<br />
Nel loro nome si è costituita l’associazione<br />
“29 maggio 1993 – Fabio,<br />
Sergio, Guido” alla quale aderiscono<br />
volontari (pensionati, lavoratori<br />
in proprio o dipendenti, e studenti)<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
i quali contribuiscono alle attività<br />
organizzate a Ghedi nel capannone<br />
dove sono raccolti materiali poi smistati<br />
in terre lontane dove servono<br />
immensamente. Ogni anni il gruppo<br />
riunisce il 29 maggio gli associati<br />
all’oratorio di Ghedi. Quest’anno<br />
invece l’appuntamento è a Cremo-<br />
<br />
<br />
Fine settimana col Cai di Manerbio.<br />
Sabato 21 maggio escursione<br />
per i sentieri da Cadignano a<br />
Verolanuova con visita <strong>del</strong>la basilica<br />
minore di Verolanuova. Punto<br />
di ritrovo a Manerbio, in piazza<br />
Falcone alle 14 per il trasferimento<br />
a Cadignano vicino alle Scuole<br />
elementari. Domenica 22 maggio<br />
escursione a “Altissimo di Nago<br />
e Corna Piana: una sfilata dai<br />
mille colori”. Ritrovo e partenza a<br />
Manerbio in piazza Falcone ore 7.<br />
Informazioni al 3394925122).<br />
na nella cascina Fabio Moreni alla<br />
periferia <strong>del</strong>la città <strong>del</strong> Torrazzo in<br />
via Pennelli, 1, lato tangenziale nei<br />
pressi di via Eridano, donata alla<br />
fondazione che la mamma Valeria<br />
Asta vedova Moreni ha voluto nel<br />
nome <strong>del</strong> figlio. <strong>La</strong> struttura è affidata<br />
alla diocesi di Cremona, al centro<br />
di solidarietà “Il Ponte” e all’associazione<br />
“Famiglia Buona Novella” che<br />
promuove incontri di preparazione<br />
al matrimonio per il miglioramento<br />
<strong>del</strong>le relazioni di coppia, per i servizi<br />
a favore di famiglie e gruppi di<br />
famiglia, per bambini e per la convivialità.<br />
“Abbiamo inteso fare di questo<br />
luogo un presidio in grado di far<br />
fronte all’emergenza educativa e alle<br />
povertà di questi tempi” commenta<br />
Giancarlo Rovati, l’industriale di<br />
Ghedi, presidente <strong>del</strong>la Fondazione<br />
con la quale s’è voluto “testimoniare<br />
la medesima fede e lo stesso<br />
cuore ardente di carità di Fabio e<br />
<strong>del</strong>la mamma attraverso il germoglio<br />
di quest’opera e in tutte quelle<br />
iniziative che insieme all’associazione<br />
29 maggio di Ghedi stiamo portando<br />
avanti”. <strong>La</strong> mamma di Fabio<br />
è morta nel dicembre 2008 con “la<br />
serena consapevolezza d’aver coronato<br />
il desiderio che era anche di<br />
suo figlio”, di lasciare un’opera per<br />
la quale è stata investita una somma<br />
ragguardevole integrata dal contributo<br />
<strong>del</strong>la Fondazione Cariplo per<br />
oltre sei milioni di euro.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Da giovedì 19 a domenica 22<br />
maggio la festa di Collaboriamo<br />
(cooperativa sociale di sostegno<br />
agli handicappati) all’Ippodromo<br />
di Leno. Apre le serate “Giovani<br />
in festa - artisti bresciani per<br />
Collaboriamo” con l’intervento di:<br />
Giorgio Zanetti da Zelig; Maya, Patty<br />
no stop, Traffika e Paolo Antognetti.<br />
Venerdì Charlie Cinelli e la band<br />
di Francesco Andreoli. Sabato:<br />
Camillo <strong>del</strong> Vo. Domenica: Fausto<br />
Tenca. Nelle serate cucina aperta e<br />
bar con specialità e stuzzichini.
abato 14 maggio, presso la<br />
Casa di riposo di Castenedolo,<br />
sono stati inaugurati<br />
sette nuovi posti dedicati<br />
ai cosiddetti “ricoveri di<br />
sollievo”: una tipologia di ospitalità<br />
residenziale temporanea che completa<br />
l’offerta dei tradizionali posti<br />
di Rsa (67 posti letto) e di Centro<br />
diurno integrato (15 posti) già attivi<br />
presso la Fondazione. <strong>La</strong> proposta<br />
<strong>del</strong> “sollievo” nasce dalla riconversione<br />
<strong>del</strong> precedente servizio di Comunità<br />
alloggio, attivato nel 2007 e<br />
rivolto ad anziani parzialmente autosufficienti.<br />
Il Cda ha individuato<br />
in questa ‘nuova forma di residenzialità<br />
temporanea per anziani’, una<br />
risposta alle emergenze socio-sanitarie<br />
sempre più numerose anche<br />
sul territorio comunale che conta<br />
oltre 2000 persone over 65enni.<br />
L’osservazione <strong>del</strong>l’innalzamento<br />
<strong>del</strong>l’età degli ospiti che giungono in<br />
struttura ha suggerito di intervenire<br />
con servizi più mirati all’area <strong>del</strong>la<br />
non autosufficienza, all’aiuto <strong>del</strong>le<br />
famiglie, immaginando soggiorni<br />
temporanei, più o meno lunghi<br />
(normalmente dai 30 ai 90 giorni)<br />
per sopperire alle necessità di assistenza<br />
socio-sanitaria che insorgono<br />
dopo un intervento chirurgico o<br />
dopo le dimissioni – spesso troppo<br />
anticipate – da strutture ospedaliere.<br />
È così che, oltre ai quattro posti<br />
destinati al sollievo di più lungo<br />
<br />
<br />
Anche a Ghedi sono in continuo<br />
aumento i raggiri e le truffe a danno<br />
degli anziani, truffe che, com’è<br />
noto, sono fatte approfittando<br />
<strong>del</strong>la debolezza di persone<br />
sole. Per far fronte a questa<br />
emergenza l’Amministrazione<br />
ha predisposto un volantino<br />
informativo che, in questi giorni,<br />
viene distribuito agli anziani di<br />
Ghedi. “Sicuramente questo lavoro<br />
non sarebbe stato possibile senza<br />
la preziosa collaborazione <strong>del</strong>le<br />
associazioni di volontariato e<br />
dei volontari stessi – riconosce<br />
il sindaco Lorenzo Borzi (nella<br />
foto). Saranno inizialmente alcune<br />
associazioni di Ghedi (Aiutiamoli<br />
a vivere, Volare, Protezione civile<br />
Arma Aeronautica, Protezione<br />
Volontaria Civile, Pensionati Cisl<br />
e Pensionati Cgil) a distribuire<br />
nelle case questi volantini che<br />
riportano informazioni e numeri<br />
di telefono utili a difendersi dai<br />
truffatori. Se – precisa il Sindaco<br />
– ci fossero anche cittadini<br />
privati disponibili a effettuare<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
periodo, già in funzione dal 2008, la<br />
Fondazione pio ricovero inabili ha<br />
lavorato per ottenere l’autorizzazione<br />
a nuovi posti letto da riservare al<br />
sollievo, ben sette posti letto in camere<br />
singole e doppie, collocate al<br />
secondo piano <strong>del</strong>l’antica Casa Pluda,<br />
la cui autorizzazione al funzionamento<br />
è stata <strong>del</strong>iberata dall’Asl<br />
di <strong>Brescia</strong> in due fasi successive, a<br />
fine gennaio e a metà marzo 2011.<br />
In tal modo la Rsa di Castenedolo<br />
può vantare una capacità complessiva<br />
di 11 posti letto di Sollievo,<br />
dislocati nei due corpi di fabbrica<br />
<strong>del</strong> Pio Ricovero: Casa Frera e Casa<br />
Pluda. I primi mesi <strong>del</strong> 2011 hanno<br />
già fatto registrare un forte gradimento<br />
<strong>del</strong>la nuova formula residenziale,<br />
a conferma <strong>del</strong>la bontà <strong>del</strong>la<br />
risposta data a un bisogno effettivo.<br />
Quanto ai mezzi per far fronte alla<br />
spesa di ristrutturazione e all’arredo<br />
degli ambienti, la gratitudine va<br />
in particolar modo all’Amministrazione<br />
comunale di Castenedolo, al<br />
sindaco Gianbattista Groli, e all’Associazione<br />
Polifemo (che riunisce i<br />
volontari <strong>del</strong>la Casa di riposo) per<br />
lo straordinario sostegno economico<br />
offerto. Nel corso <strong>del</strong>la giornata<br />
è stata presentata la “Scuola di<br />
assistenza familiare” per famiglie<br />
con persone affette da demenza:<br />
quattro serate nate dalla collaborazione<br />
con l’Irccs Fatebenefratelli.<br />
L’ultimo incontro con il dott. Filippo<br />
Mazzini in programma il 24 maggio<br />
presso il Salone <strong>del</strong> Centro diurno<br />
<strong>del</strong> Pio Ricovero in via Pluda 10 a<br />
Castenedolo.<br />
questo servizio possono prendere<br />
contatto con una <strong>del</strong>le associazioni<br />
indicate”. Il Comune sta prendendo<br />
contatti anche con altre realtà<br />
che sempre hanno dimostrato<br />
la disponibilità a collaborare.<br />
Anche i Carabinieri di Ghedi, che<br />
condividono l’iniziativa, daranno il<br />
loro prezioso contributo. Nelle case<br />
dei cittadini arriverà il messaggio<br />
a non fare mai entrare sconosciuti<br />
in casa, anche se vestono qualche<br />
uniforme dichiarando di essere<br />
idraulici, elettricisti, addetti alla<br />
<br />
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<br />
manutenzione, postini, dipendenti<br />
di aziende <strong>del</strong> gas, <strong>del</strong> telefono,<br />
<strong>del</strong>l’energia elettrica, Forze<br />
<strong>del</strong>l’Ordine o altro. Nel volantino<br />
vengono segnalati i numeri di<br />
telefono da tenere a portata di mano<br />
nel caso in cui si noti la presenza<br />
di estranei nella zona o solo per<br />
avere la conferma che la persona<br />
che si presenta come “addetto” di<br />
qualche azienda sia davvero tale.<br />
Per contattare la Polizia locale <strong>del</strong>la<br />
città di Ghedi, si può chiamare lo<br />
030-9050590. (mtm)
Presso la Sala dei Disciplini sabato<br />
21 maggio alle 19 viene inaugurata<br />
la mostra “<strong>La</strong> cartamoneta <strong>del</strong><br />
Risorgimento 1848 - 1870” curata<br />
dall’Associazione culturale<br />
Carmagnola con il patrocinio <strong>del</strong><br />
Comune e con la collaborazione<br />
<strong>del</strong>la Croce Rossa di Castenedolo.<br />
Sono stati pensati una serie di<br />
appuntamenti e di incontri, sempre<br />
presso la Sala dei disciplini, dal 21<br />
al 29 maggio.Domenica 22 maggio<br />
dalle 17 c’è la giornata dedicata alla<br />
Croce Rossa e Mezzaluna rossa<br />
<br />
<br />
<br />
alla presenza <strong>del</strong>la dott.ssa Loretta<br />
Forelli, presidente <strong>del</strong> Comitato<br />
provinciale <strong>del</strong>la Croce Rossa<br />
Italiana. Segue un incontro con il<br />
dott. G. Franco Guglielmi sul tema<br />
“<strong>La</strong> forza di un’idea, ritratto di un<br />
movimento internazionale”. Martedi<br />
24 maggio alle 20.30 la proiezione di<br />
filmati risorgimentali e in anteprima<br />
il video “Tuo Nal”: gli ultimi giorni a<br />
<strong>Brescia</strong> <strong>del</strong> cap. Narciso Bronzetti<br />
realizzato dai ragazzi <strong>del</strong>le classi<br />
III Igea <strong>del</strong>l’Istituto superiore<br />
Piamarta di <strong>Brescia</strong>. Giovedi 26<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
l 12 maggio, in Villa Mazzotti,<br />
si è discusso con tecnici, politici<br />
e cittadini <strong>del</strong>la Brebemi,<br />
opera che sta prendendo<br />
corpo e che sta trasformando<br />
e trasformerà sotto diversi aspetti,<br />
da quello ambientale a quello<br />
economico, il territorio bresciano.<br />
Chiari in particolare, con la realizzazione<br />
di un casello e due aree di<br />
sosta, risulta essere tra i Comuni<br />
più interessati dall’opera. All’incontro<br />
era stato invitato anche il<br />
viceministro alle infrastrutture e<br />
trasporti Roberto Castelli che,<br />
non riuscendo ad essere presente,<br />
ha inviato una lettera in cui sottolineava<br />
l’importanza <strong>del</strong>la Brebemi,<br />
anche in vista <strong>del</strong>l’Expo 2015, pur<br />
riconoscendo che “l’opera comporta<br />
inevitabilmente un sacrificio in<br />
termini di impatto ambientale e di<br />
consumo <strong>del</strong> territorio”. L’intento<br />
<strong>del</strong>la Brebemi è di attrarre una parte<br />
significativa <strong>del</strong> traffico di lunga<br />
percorrenza (soprattutto quello pe-<br />
sante) che attualmente si concentra<br />
sulla A4, o congestiona la viabilità<br />
ordinaria assediando i centri<br />
abitati <strong>del</strong>le pianure bergamasche<br />
e bresciane. Al convegno era presente<br />
invece il sindaco di Chiari, senatore<br />
Sandro Mazzatorta, che ha<br />
ammesso che Chiari ha negli anni<br />
cambiato parere sull’opera, arrivando,<br />
nel Consiglio comunale <strong>del</strong><br />
27 luglio 2004, a <strong>del</strong>iberare parere<br />
favorevole al progetto <strong>del</strong>l’opera<br />
con un netto cambiamento di rotta<br />
da parte <strong>del</strong>l’Amministrazione comunale,<br />
fino a quel momento fortemente<br />
contraria”. Dal 2004 è nato<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
anche l’Osservatorio grandi infrastrutture<br />
per monitorare le opere<br />
di mobilità come Brebemi, Tav ed<br />
il metanodotto Snam; Osservatorio<br />
che si è rivelato un utile tavolo<br />
di confronto e di coordinamento<br />
tra l’Amministrazione comunale,<br />
la società di progetto Brebemi e i<br />
cittadini per risolvere le vertenze e<br />
garantire l’avvio <strong>del</strong> cantiere. Si è<br />
riusciti anche a risolvere le questioni<br />
legate a quei cittadini che hanno<br />
visto la casa o la ditta espropriati a<br />
causa <strong>del</strong> passaggio <strong>del</strong>la BreBeMi<br />
e a cui l’Amministrazione ha dato<br />
la possibilità di ricollocare i volumi<br />
demoliti in qualsiasi area <strong>del</strong><br />
Comune, anche e soprattutto nelle<br />
zone a destinazione agricola. A<br />
Chiari arriverà anche un finanziamento<br />
di 4 milioni di euro a fondo<br />
perduto per realizzare la Tangenziale<br />
nord, che chiude l’anello tangenziale<br />
esterno a Chiari per lasciare il<br />
traffico pesante al di fuori <strong>del</strong> centro<br />
cittadino.<br />
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<br />
maggio alle 20.30 la presentazione<br />
<strong>del</strong> <strong>libro</strong> “Barricate e Battaglie”.<br />
L’autrice Alessia Biasiolo dialogherà<br />
con il giornalista Sergio Isonni.<br />
Ai presenti al termine <strong>del</strong>la serata<br />
verrà dato in omaggio una copia<br />
<strong>del</strong> <strong>libro</strong>. Sabato 28 Maggio alle ore<br />
20,30 il “Risorgimento in parole<br />
e musica” con la partecipazione<br />
di “Corale morenica di Padenghe<br />
diretta dal maestro Arabella<br />
Cortese; soprano Arabella Cortese,<br />
al pianoforte Stefano Ghisleri<br />
con la partecipazione <strong>del</strong>l’attore<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> forza <strong>del</strong>la vita, nonostante tutto:<br />
un messaggio potente di speranza,<br />
affidato al fragile fusto di una piccola<br />
pianta di cachi, che verrà piantumata<br />
il prossimo 21 maggio nel giardino<br />
<strong>del</strong>le scuole medie di Comezzano-Cizzago.<br />
Una pianta piccola, è vero, ma<br />
dalla storia incredibile: discende infatti<br />
da un albero di cachi sopravvissuto<br />
allo scoppio <strong>del</strong>la bomba atomica a<br />
Nagasaki nel 1945. Il botanico che lo<br />
ritrovò in parte intaccato dalle fiamme<br />
e tuttavia così tenace da riuscire<br />
a sopravvivere, il dott. Ebinuma, ne<br />
comprese immediatamente l’enorme<br />
valenza come simbolo di attaccamento<br />
e di amore per la vita. Nacque così il<br />
progetto di distribuirne piantine figlie<br />
in tutto il mondo, per diffondere l’importante<br />
messaggio che esse portano<br />
con sé. È merito <strong>del</strong> prof. Giovanni<br />
Quaresmini, dirigente <strong>del</strong>l’istituto<br />
comprensivo “Oscar Di Prata” – al<br />
quale la scuola media di Comezzano-<br />
Cizzago appartiene – e referente provinciale<br />
per l’educazione ambientale,<br />
aver aderito a questa iniziativa che negli<br />
anni ha fatto tappa in molte scuole<br />
<strong>del</strong>la provincia. <strong>La</strong> cerimonia inizierà<br />
sabato mattina e prevede, a contorno<br />
<br />
Sergio Isonni. Domenica 29 maggio<br />
alle 17.30 una serata dedicata al<br />
Risorgimento bresciano con la<br />
lezione <strong>del</strong> prof. Riccardo Bartoletti.<br />
Mercoledi 15 giugno, infine, alle<br />
20.30 viene ospitato un dibattito<br />
conclusivo <strong>del</strong>le celebrazioni per<br />
il 150° anniversario <strong>del</strong>l’Unità<br />
d’Italia, alla presenza di storici e<br />
rappresentanti locali di Castenedolo<br />
e Rezzato. <strong>La</strong> mostra resta aperta<br />
il sabato e festivi dalle 10 alle 12<br />
e dalle 16.30 alle 19.30; nei giorni<br />
feriali dalle 20 alle 22.<br />
<strong>del</strong>la piantumazione <strong>del</strong>l’albero, prevista<br />
per le 9.30, esibizioni musicali<br />
e due momenti molto importanti: si<br />
terrà infatti in quest’occasione la premiazione<br />
<strong>del</strong> Simposio internazionale<br />
di scultura in marmo organizzato proprio<br />
dal Comune dal 9 al 20 maggio,<br />
con la partecipazione di sei artisti di<br />
caratura mondiale, dedicato al tema<br />
“Identità a confronto”. Inoltre, osservando<br />
un minuto di silenzio e offrendo<br />
alla <strong>del</strong>egazione giapponese presente<br />
le offerte raccolte dagli alunni,<br />
si farà memoria <strong>del</strong>la recente tragedia<br />
naturale che ha investito il Paese <strong>del</strong><br />
Sol Levante. Due eventi, la bomba di<br />
66 anni fa e la catastrofe odierna, che<br />
sembrano legati da molteplici, tristi,<br />
richiami, a cui guardare però con il<br />
medesimo spirito: con indomito coraggio<br />
e un’insopprimibile voglia di<br />
vivere, di tornare a fiorire. (f.u.)
anco Gelfi, presidente<br />
<strong>del</strong> Consorzio Bim di<br />
Valle Camonica, ha inviato<br />
una lettera a tutti<br />
i dirigenti <strong>del</strong>le case<br />
di riposo <strong>del</strong> territorio nella quale<br />
dice d’aver ricevuto dal coordinatore<br />
<strong>del</strong>l’Upia (l’Associazione che<br />
raggruppa le Case di riposo), on.<br />
Francesco Ghiroldi, una proposta<br />
di progetto di grande interesse. “Si<br />
tratta – scrive – <strong>del</strong>la disanima dei<br />
problemi legati alle case di riposo<br />
e dei Cdi operanti nei Comuni <strong>del</strong><br />
Bim e di una ipotesi operativa che<br />
ritengo utile sottoporre alla vostra<br />
attenzione per convenire con voi<br />
l’impegno su una tematica così importante”.<br />
In rapida sintesi, vengono<br />
poi offerti alcuni spunti: soggetti<br />
interessati 1.000 ospiti, 1.000 dipendenti<br />
(tra diretti e indiretti, di circa<br />
il 95% donne), 19 Amministrazioni<br />
comunali, 17 Case di riposo, 2 Centri<br />
diurni integrati, 76mila abitanti.<br />
Il problema è la tenuta <strong>del</strong> sistema<br />
<strong>del</strong>le Case di riposo nella gestione<br />
dei servizi agli anziani a causa <strong>del</strong>la<br />
modifica dei trasferimenti alle<br />
Rsa, in atto da parte <strong>del</strong>la Regione<br />
(“budgettizzazione” e taglio <strong>del</strong> 2%,<br />
che vuol dire 300mila euro in meno<br />
all’anno). Queste nuove modalità<br />
di erogazione si ripercuotono sul<br />
sistema finanziario <strong>del</strong>le Rsa: esse<br />
sono esposte per oltre 40 milioni<br />
di euro di mutui. Il problema viene<br />
<br />
<br />
Torna in Valle Camonica<br />
il Festival multiculturale<br />
di Abbracciamondo, con<br />
un’edizione 2011 che si<br />
preannuncia scoppiettante, ricca<br />
di appuntamenti e di sorprese.<br />
Anche per quest’anno, infatti,<br />
un ricco calendario di serate<br />
tornerà a proporre spunti di<br />
riflessione e di dialogo tra culture,<br />
all’insegna <strong>del</strong>lo spettacolo, <strong>del</strong>la<br />
socializzazione, <strong>del</strong> dialogo.<br />
Abbracciamondo è un vero e<br />
proprio ponte che unisce, che<br />
mette in contatto i popoli e le<br />
genti, al suono di uno strumento<br />
musicale, di uno spettacolo<br />
teatrale, di una discussione in<br />
continuo divenire, aperta a tutti.<br />
Dal 26 maggio 2011<br />
Abbracciamondo torna quindi<br />
a calcare il territorio valligiano,<br />
dopo l’edizione 2010 che ha visto<br />
fra i protagonisti alcuni nomi di<br />
prim’ordine <strong>del</strong>la scena culturale<br />
italiana e internazionale, fra i<br />
quali Moni Ovadia, lo storico<br />
gruppo degli Inti-Illimani, i più<br />
<br />
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<br />
acuito dalla difficile gestione degli<br />
ospiti, poiché le Rsa vengono sempre<br />
più usate come supporto alle<br />
dimissioni ospedaliere, con conse-<br />
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<br />
guente aggravio dei costi. Con le<br />
“esposizioni” bancarie in atto e la<br />
probabile modifica verso l’alto dei<br />
tassi di interesse, viene messa a serio<br />
rischio la tenuta <strong>del</strong>la struttura<br />
finanziaria <strong>del</strong>le fondazioni con la<br />
conseguenza di dover aumentare le<br />
rette, attivando una spirale negativa<br />
che influirebbe sulla percentuale<br />
di saturazione dei posti letto, perché<br />
troppo onerosi. L’Upia di Valcamonica<br />
propone quindi al Bim di<br />
intervenire finanziariamente a sostegno<br />
di un’importante innovazione<br />
che – a questo punto – consentirebbe<br />
a tutte le Case di riposo e Cdi<br />
di avviare la informatizzazione di<br />
importanti procedure interne con<br />
l’ausilio <strong>del</strong>la “Banda larga”, attività<br />
nella quale il Bim è “leader” lungo<br />
tutta la vallata <strong>del</strong>l’Oglio. Il progetto<br />
consentirebbe a tutte le strutture,<br />
<strong>del</strong>le quali sino ad ora abbiamo<br />
detto, di essere all’avanguardia e<br />
di ottenere le “premialità” economiche<br />
che la Regione Lombardia<br />
assegna annualmente. Franco Gelfi<br />
conclude la sua missiva: “Poiché<br />
l’importo è significativo, anche<br />
se modesto se rapportato al volume<br />
finanziario che ruota intorno a<br />
queste importanti attività sociali,<br />
vorrei invitare i signori presidenti<br />
e i signori sindaci interessati ad un<br />
incontro illustrativo, prima di proporre<br />
all’assemblea <strong>del</strong> Bim questo<br />
straordinario impegno”.<br />
locali Luf. Il programma <strong>del</strong>la<br />
nuova edizione sarà presentato<br />
durante la conferenza stampa<br />
<strong>del</strong> festival: l’appuntamento è<br />
fissato per il 24 maggio alle 16.30,<br />
all’interno <strong>del</strong>la sala consigliare<br />
<strong>del</strong> Comune di Malegno. Sarà<br />
l’occasione per svelare gli<br />
eventi di un vasto calendario<br />
tessuto da Casa Giona, da 15<br />
Amministrazioni comunali<br />
coordinate come sempre dal<br />
Comune di Malegno (nella foto),<br />
e dal Distretto culturale di Valle<br />
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Camonica. Il Festival è alle griglie<br />
di partenza. <strong>La</strong> Valle Camonica<br />
avrà l’occasione, ancora una<br />
volta, di poter scambiare opinioni<br />
e punti di vista sulla propria<br />
identità, a contatto con le diverse<br />
culture e i diversi stili di vita<br />
<strong>del</strong>le mille identità <strong>del</strong>l’Altro: un<br />
dialogo tutto in progress, che<br />
procede per addizioni, per scambi<br />
culturali e spunti di riflessione<br />
che Abbracciamondo continuerà<br />
a fornire con la consueta<br />
passione. (s.m.)
omenica 22 maggio<br />
lo stadio <strong>del</strong>la città di<br />
Darfo Boario Terme<br />
ospiterà per il 20° anno<br />
consecutivo uno degli<br />
avvenimenti sportivi e sociali più<br />
importanti <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la città<br />
e <strong>del</strong>la Valle Camonica: si tratta<br />
<strong>del</strong> “Meeting di atletica leggera”<br />
per disabili, posto sotto l’egida<br />
<strong>del</strong>la Fisd (Federazione italiana<br />
sport per disabili intellettivi e relazionali).<br />
Il Meeting, nato nel maggio 1992,<br />
con la collaborazione <strong>del</strong> Panathlon<br />
Club Vallecamonica, per i primi due<br />
anni ospitava atleti di squadre e associazioni<br />
provenienti da varie parti<br />
<strong>del</strong> nord Italia. la Vallecamonica,<br />
a quei tempi, era al suo anno zero.<br />
Oggi la Polisportiva Disabili Vallecamonica<br />
conta almeno 120 atleti, dei<br />
quali 90 hanno gareggiato a livello<br />
regionale e nazionale, con alcuni atleti<br />
paralimpici in categoria difficili<br />
e molto combattute: lo sci, il judo,<br />
il tiro con l’arco, il nuoto.<br />
Negli anni anche la Polisportiva camuna<br />
si è data una specializzazione:<br />
in fatti da qualche anno gli sforzi dei<br />
dirigenti, dei tecnici, degli allenatori<br />
e dei volontari sono puntati principalmente<br />
ai disabili intellettivi e<br />
relazionali.<br />
Si tratta di una necessaria specializzazione,<br />
peraltro in categorie “critiche”,<br />
che ha consentito a tutto lo<br />
staff <strong>del</strong>la Polisportiva di crescere<br />
in qualità, competenza e successo.<br />
Già: perché parlando di attività<br />
sportive a livello amatoriale e ago-<br />
<br />
<br />
Le fibre ottiche sono filamenti<br />
di materiali vetrosi o polimerici,<br />
realizzati in modo da poter condurre<br />
la luce. Esse permettono di<br />
convogliare e guidare al loro interno<br />
un campo magnetico di frequenza<br />
sufficientemente alta. Vengono<br />
impiegate nelle telecomunicazioni<br />
e nella fornitura di accessi di rete<br />
a lunga banda cablata. Nel corso<br />
<strong>del</strong> 2005 (ancora al tempo <strong>del</strong>la<br />
presidenza di Edoardo Mensi) il<br />
consorzio Bim di Valcamonica (con<br />
l’aiuto <strong>del</strong>la Provincia) aveva speso<br />
<br />
<br />
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<br />
nistico, bisogna parlare anche di<br />
risultati, che gli atleti di ogni età e<br />
abilità (o meglio “diversa abilità”)<br />
hanno ottenuto.<br />
Sono ben 16 le discipline sportive<br />
in cui la Polisportiva opera: atletica<br />
leggera, sci alpino, basket, bocce,<br />
calcio, nuoto, ippoterapia, tennis<br />
in carrozzina, handbike, sci nordico,<br />
vela, tandem non vedenti, ciclismo,<br />
tiro con l’arco, tiro a volo, tiro a segno.<br />
E in tutte le discipline ci sono<br />
oltre sei milioni di euro per la posa<br />
dei cavi di collegamento lungo tutto<br />
il sedime <strong>del</strong>la ferrovia <strong>Brescia</strong>-<br />
Iseo-Edolo per 70 chilometri di<br />
lunghezza: una sorta di “autostrada”<br />
che costituiva la dorsale, da cui<br />
poi avrebbero dovuto dipartirsi i<br />
vari allacciamenti. Peccato però<br />
che da allora il progetto fosse<br />
fermo e silente. Adesso la notizia:<br />
il presidente <strong>del</strong> Bim, Franco<br />
Gelfi (nella foto) ha in mente<br />
di pubblicare quanto prima un<br />
bando che scelga una società<br />
atleti, maschi e femmine, che eccellono<br />
e che ottengono importanti<br />
risultati.<br />
Da sempre, cuore pulsante di<br />
questo gioiello di solidarietà nello<br />
sport è Gigliola Frassa, figlia<br />
di quel Guido Frassa che già negli<br />
anni ‘60 pensava allo sport per<br />
disabili.<br />
Allora erano tempi pionieristici<br />
e coraggiosi: oggi la società e la<br />
cultura sportiva e la rete di solidarietà<br />
sono molto più diffuse e<br />
le competenze sono passate dallo<br />
stadio <strong>del</strong>l’intuizione a quello<br />
<strong>del</strong>l’organizzazione con sicure basi<br />
oggettive.<br />
Con Gigliola fin dall’inizio ha condiviso<br />
questo forte impegno anche<br />
Angelo Martinoli, suo marito: e insieme<br />
hanno saputo costruire, con<br />
tanti volontari, questo miracolo camuno<br />
che oggi ha allargato le sue<br />
braccia a tutto il Sebino bresciano<br />
e bergamasco, alla Valle di Scalve<br />
ed all’alta Valle Seriana.<br />
Domenica 22 maggio il fischio<br />
d’inizio, con il giuramento <strong>del</strong>l’atleta,<br />
sarà alle 9.30, con puntualità<br />
meticolosa come da 20 anni a<br />
questa parte.<br />
Le gare sono state studiate con un<br />
programma ridotto per dare più<br />
spazio alla festa degli atleti che inizierà<br />
alle 16 presso il Centro sportivo:<br />
anche questo è il Meeting di<br />
atletica leggera che in 20 anni ha<br />
saputo diventare il sicuro riferimento<br />
per i disabili che praticano<br />
sport e, soprattutto, uno strumento<br />
di ulteriore integrazione.<br />
a cui affidare la gestione <strong>del</strong>le<br />
fibre ottiche lungo l’intera vallata<br />
<strong>del</strong>l’Oglio. Si ipotizza una società<br />
mista (pubblica e privata) con<br />
il 60 % di capitale pubblico ed<br />
il 40 % privato. Una compagine<br />
con capitale sociale di 100mila<br />
euro e un amministratore unico.<br />
Sembra come se Gelfi abbia voluto<br />
togliersi il pensiero di aver sulla<br />
scrivania questa pratica relativa<br />
ad un costosissimo investimento<br />
abbandonato a se stesso e<br />
soprattutto infruttuoso, anche<br />
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perché il Bim sta ancora pagando le<br />
rate <strong>del</strong> mutuo che ha acceso a suo<br />
tempo per l’“Autostrada” telematica.<br />
Effettivamente era ora di tornare<br />
alle fibre ottiche per completarne<br />
l’impianto. <strong>La</strong> questione, è stato<br />
annunciato, dovrebbe risolversi<br />
entro settembre. Come incentivo<br />
per la società da fondarsi, il Bim<br />
condonerà i primi due anni d’affitto:<br />
sarà una sorta di autofinanziamento<br />
per la nuova istituzione. Compito<br />
<strong>del</strong>la società sarà quello di sfruttare<br />
al massimo la rete esistente.
ompie 90 anni la banda<br />
Ottorino Respighi di Tavernole<br />
fondata nel 1921<br />
grazie all’interessamento<br />
<strong>del</strong> parroco don Domenico<br />
Franchi, <strong>del</strong> sindaco Davide<br />
Pelizzari, Felice Mineni presidente<br />
dei Combattenti, Giuseppe<br />
Porteri <strong>del</strong>la Banca Triumplina S.<br />
Filastrio, Mario Bonanomi maresciallo<br />
dei Carabinieri, Battista Mineni<br />
ed Andrea Negretti, gruppo<br />
rappresentativo <strong>del</strong>l’intero paese<br />
civile, religioso, economico.<br />
Davano così corpo a una tradizione<br />
di interesse per la musica legata alla<br />
festa in ricordo di don Gherardo<br />
Amadini, venerato sacerdote alla<br />
cui preghiera in punto di morte la<br />
credenza popolare fa risalire la fine<br />
<strong>del</strong> colera <strong>del</strong> 1836 che lo aveva<br />
visto generoso assistente dei moribondi.<br />
Si diede rigido e severo statuto (gli<br />
allievi custodivano lo strumento<br />
obbligandosi a ripararlo quando il<br />
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Sabato 21 e domenica 22 maggio<br />
Villa Glisenti farà un salto<br />
indietro nel tempo di otto secoli,<br />
trasformando il suo verde parco in<br />
un accampamento medievale, con<br />
menestrelli ad allietare la gente,<br />
sfide cavalleresche, gare di tiro<br />
con l’arco, caccia con il falco e una<br />
carrellata di antichi mestieri come<br />
quello <strong>del</strong> fabbro, <strong>del</strong> coniatore di<br />
monete, <strong>del</strong>l’armaiolo. Una festa<br />
a tema medievale organizzata<br />
dall’associazione Valtrompia Storica<br />
in collaborazione con il gruppo<br />
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danno veniva da loro incuria) ed<br />
affidò al maestro Rocco Consoli<br />
di Marcheno la direzione.<br />
È seguita tutta una storia profondamente<br />
legata al paese (sono oltre<br />
250 i musicanti succedutisi negli<br />
anni di padre in figlio) anche “politicamente”:<br />
infatti mal sopportò<br />
le disposizioni fasciste a costituirsi<br />
in sezione <strong>del</strong>l’Opera nazionale<br />
Dopolavoro, fino alla dolorosa<br />
interruzione <strong>del</strong>l’attività nel 1937.<br />
Ma ricominciava già nel 48, senza<br />
più interromperla col parroco don<br />
Angelo Bianchi e presidente il cav.<br />
Angelo Mineni. Un bel <strong>libro</strong> pubbli-<br />
Dal primo progetto risalente a vent’anni<br />
fa si arriverà sabato 21 maggio, alla<br />
presenza <strong>del</strong>la banda civica, all’inaugurazione<br />
<strong>del</strong>la nuova piazza di Lumezzane<br />
San Sebastiano, intitolata a<br />
Giovanni Paolo II. Tanto tempo per<br />
vedere completati i lavori, ma il termometro<br />
<strong>del</strong> gradimento pare essere<br />
a livelli non troppo elevati. Motivo<br />
principe dei dissapori quel muro<br />
che compare sulla curva <strong>del</strong>imitante<br />
il confine est <strong>del</strong>la piazza: dieci metri<br />
per tre di calcestruzzo, dietro cui<br />
campeggia un blocco marrone in cemento<br />
armato destinato ad attività<br />
commerciali. Sul muro sorgono grandi<br />
perplessità, viste e considerate le<br />
dichiarazioni <strong>del</strong> sindaco valgobbino<br />
Silverio Vivenzi sul Giornale di <strong>Brescia</strong><br />
di giovedì 12 maggio quando affermava<br />
che “prima si doveva finire<br />
di rievocazione storica Sagitta<br />
Imperiali a coronamento di un<br />
progetto partito da lontano. “Già<br />
quest’inverno – dice il presidente<br />
Armando Signorini – avevamo<br />
partecipato a un bando <strong>del</strong>la<br />
Fondazione comunità bresciana,<br />
riuscendo a istituire il primo<br />
concorso letterario ‘Storie dalla<br />
Valle per una Valle di storie’,<br />
realizzato grazie al prezioso aiuto<br />
<strong>del</strong> Sistema dei beni culturali,<br />
con un grande aiuto fornito dallo<br />
storico Franco Ghigini, che ha fatto<br />
cato nel 1996, 75° <strong>del</strong>la fondazione,<br />
ne racconta le vicende.<br />
Attualmente la presiede Rosanna<br />
Gagliandi con vice Andrea Micheli,<br />
segretaria Santina Cantoni, tesoriere<br />
Gerardo Ferri.<br />
Il maestro è Cesare Cavaioni: il 12°<br />
succeduto nel 2003 al maestro Clemente<br />
Duni che lo era da oltre 20<br />
anni dopo Rocco Consoli, Giovanni<br />
Gatti, Pietro Monchieri, Gentile<br />
Vasini, Egidio Vincoli , Francesco<br />
Consoli (figlio <strong>del</strong> primo maestro<br />
Rocco), Gino Fogliata, Ugo Orlandi,<br />
Lorenzo Bianchi, Claudio Mondonico.<br />
I componenti sono 35 con una media<br />
di età di 30 anni che garantisce<br />
il futuro. Infatti fiore all’occhiello<br />
è la scuola di musica: “vivaio” che<br />
cresce in collaborazione anche con<br />
le elementari <strong>del</strong> paese dove è in<br />
corso un progetto scolastico: Cavaioni<br />
e l’insegnante di pianoforte<br />
Fabio Bennardo stanno tenendo<br />
lezioni di presentazione dei vari<br />
<br />
<br />
<br />
l’opera e poi, dato che si tratta d’un<br />
semplice muro, verrà abbassato notevolmente;<br />
al suo posto sarà ricavata<br />
un’aiuola”. Ci si chiede allora che<br />
senso abbia avuto diramare un bando<br />
di concorso (scadenza lo scorso 14<br />
dicembre 2010) e denominato “Oltre<br />
il muro” per decorare il muro stesso<br />
con un’opera d’arte e abbellire la nascente<br />
piazza. Un concorso <strong>del</strong> quale<br />
non si è più saputo niente e che pare<br />
non aver trovato alcun vincitore, data<br />
la decisione (a questo punto pare<br />
di capire preventiva) <strong>del</strong>l’amministrazione<br />
comunale di abbattere quel<br />
grigio muro <strong>del</strong>la discordia. Fatto sta<br />
che a restare in piedi sono i malumori<br />
di una parte <strong>del</strong>la cittadinanza per<br />
la nuova area di 6.500 metri quadrati<br />
che, nelle intenzioni, dovrebbe diventare<br />
un luogo di aggregazione.<br />
da tutor, tenendo i contatti fra le<br />
classi e il sistema archivistico”. Un<br />
concorso al quale hanno partecipato<br />
13 istituti scolastici <strong>del</strong>la Valle<br />
per un totale di 24 classi di 4° e 5°<br />
elementare e 1° media. “Siamo stati<br />
molto contenti <strong>del</strong>la partecipazione<br />
avuta – aggiunge Signorini – e<br />
proprio domenica 22 alle ore 16<br />
premieremo i migliori elaborati<br />
con una lavagna multimediale: per<br />
la sezione <strong>del</strong> racconto fantastico<br />
ha vinto la classe 1° B <strong>del</strong>la scuola<br />
media “F. Bertussi” di Marcheno,<br />
<br />
strumenti, pratica e ritmo musicale<br />
propedeutici al corso che comincerà<br />
in autunno.<br />
Ha vicina concretamente l’intera<br />
comunità: c’è un particolare tesseramento<br />
di “soci sostenitori”. Per<br />
celebrare il 90° si è predisposta<br />
una serie di eventi fino ad ottobre<br />
con prestigiosi concerti presso l’antico<br />
Forno Fusorio e si dà il via festeggiando<br />
un’altra ricorrenza, pezzo<br />
di storia <strong>del</strong>la banda: il 30° <strong>del</strong><br />
classico raduno bandistico. Una<br />
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con un testo dal titolo ‘Avventura<br />
al conventino’; per la sezione di<br />
ricerca storica primo posto alla<br />
scuola primaria di Pezzaze, con le<br />
classi quarte e quinte che hanno<br />
composto un breve saggio dal titolo<br />
‘Le radici sono nel nostro passato.<br />
Il bosco: ieri da coltivare oggi da<br />
conservare’. Un grande successo<br />
e sicuramente un’esperienza che<br />
vorremmo ripetere e far diventare<br />
una tradizione, così come l’evento<br />
<strong>del</strong>la festa”. Per informazioni, www.<br />
valtrompiastorica.it.(a.a.)<br />
quattro giorni che inizia giovedì 19<br />
con apertura stand gastronomico<br />
in piazza Mercato e serata dedicata<br />
ai giovani. Venerdì 20 maggio è<br />
in programma la cena con amici<br />
e simpatizzanti ed il concerto dei<br />
Malghesetti; sabato il raduno dalle<br />
15 <strong>del</strong>la Respighi coi Musicanti di<br />
Provaglio e Banda di Collebeato.<br />
<strong>La</strong> banda conclude domenica (felice<br />
circostanza) il servizio per il<br />
50° <strong>del</strong>l’Avis locale, altra realtà significativa<br />
<strong>del</strong> territorio.
Il bene più prezioso per tutti noi,<br />
l’acqua, sarà al centro <strong>del</strong> dibattito<br />
che il Gruppo di acquisto solidale<br />
Gastrompia ha organizzato per<br />
martedì 24 maggio presso la<br />
biblioteca comunale <strong>del</strong> Bailo<br />
di Sarezzo. “Ce la beviamo? <strong>La</strong><br />
qualità <strong>del</strong>l’acqua potabile in<br />
Valtrompia”, questo il titolo scelto<br />
per la serata programmata per<br />
fare chiarezza sulla situazione<br />
idrica <strong>del</strong>la nostra Valle, sullo<br />
status attuale <strong>del</strong>l’inquinamento e<br />
gli effettivi rischi per la salute di<br />
<br />
rriva all’importante traguardo<br />
<strong>del</strong> decimo anno<br />
il Summer Festival<br />
organizzato nel piazzale<br />
<strong>del</strong>le piscine di Lumezzane<br />
Piatucco dall’associazione<br />
Gaim (Giovani amici in missione). Si<br />
tratta di una rassegna che per quattro<br />
giorni cerca di coinvolgere lumezzanesi<br />
e valtrumplini all’insegna <strong>del</strong>la<br />
musica, portando l’attenzione sulla<br />
missione presente in Malawi. “Da<br />
quando abbiamo cominciato questo<br />
festival – dice Alessandro Boschetti,<br />
presidente Gaim –, lo scopo è rimasto<br />
sempre quello di aiutare questo<br />
tutti i triumplini. Nell’occasione<br />
interverrà Diego Toscani, appena<br />
riconfermato presidente di Asvt<br />
(Azienda servizi Valtrompia, ndr),<br />
che proprio negli scorsi giorni ha<br />
ribadito l’importanza di avviare<br />
al più presto il tanto atteso<br />
progetto di depurazione degli<br />
scarichi valligiani. Insieme a lui<br />
sarà presente anche il professor<br />
Pietro Apostoli, professore<br />
ordinario di medicina <strong>del</strong> lavoro<br />
e Direttore <strong>del</strong>l’Unità operativa<br />
d’Igiene e tossicologia agli Spedali<br />
civili di <strong>Brescia</strong>. Infine, porterà<br />
la sua esperienza diretta anche<br />
il professor Paolo Vitale, biologo<br />
e docente al Liceo “Niccolò<br />
Copernico” di <strong>Brescia</strong>, oltre<br />
che membro di Legambiente.<br />
L’appuntamento è per martedì 24<br />
maggio alle ore 20.30 presso la<br />
biblioteca di Sarezzo.<br />
Per informazioni dettagliate<br />
visitare il sito web www.<br />
gastrompia.ilbello.com o mandare<br />
un’e-mail a gastrompia@gmail.<br />
com.<br />
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<br />
disastrato Paese: stretto fra i confini<br />
di Mozambico, Tanzania e Zambia, il<br />
Malawi ha uno fra i più bassi redditi<br />
procapite <strong>del</strong> mondo. Tutto quel che<br />
ricaviamo dalla festa va a costituire<br />
un fondo che ci consente di offrire<br />
migliori opportunità di vita e lavoro<br />
ad alcune persone che abitano questo<br />
piccolo stato africano”. <strong>La</strong> manifestazione<br />
prenderà il via venerdì 20<br />
maggio alle ore 18.30, proseguendo<br />
con l’appuntamento <strong>del</strong>le 22.30: sul<br />
palco saliranno i componenti <strong>del</strong>la<br />
Shoulder Band (www.shoulderband.<br />
it), nata nel 2008 come progetto di<br />
cover band a 360° e un repertorio<br />
che spazia dai classici <strong>del</strong> pop e rock<br />
straniero alla disco anni Settanta sino<br />
ai grandi classici <strong>del</strong>la musica<br />
italiana da cantare e ballare. Sabato<br />
21 maggio, invece, si comincerà alle<br />
ore 15 con una simulazione da parte<br />
dei volontari <strong>del</strong>la Croce Bianca; alle<br />
19.30 la cena con spiedo e alle 22.30<br />
l’appuntamento clou con la musica<br />
rock dei Traffika (www.traffika.it).<br />
Domenica 22 prima <strong>del</strong>la maratona<br />
musicale (inizia alle 19) c’è il pranzoa<br />
base di spiedo a mezzogiorno.<br />
“Siamo giunti alla decima edizione<br />
– chiude il presidente Boschetti –,<br />
comunque confidiamo di ritrovar-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Le associazioni di volontariato e<br />
le cooperative che operano con i<br />
diversamente abili di Lumezzane,<br />
Gardone, Villa Carcina e Nave, organizzano<br />
una camminata sulla pista<br />
ciclabile che costeggia il Mella<br />
per sensibilizzare sul tema <strong>del</strong>la<br />
disabilità. I partecipanti si ritrovano<br />
alle 10 <strong>del</strong> 28 maggio sulla pista<br />
ciclabile (Concesio zona Cembre<br />
e Sarezzo zona Ponte Vecchio di<br />
Noboli). Per info e per prenotare<br />
il pranzo all’oratorio di Carcina, si<br />
può chiamare il 3336261328.<br />
<br />
ci ancora qui a festeggiare fra dieci<br />
anni, continuando a portare avanti il<br />
progetto principale <strong>del</strong>la nostra associazione,<br />
ossia riuscire a mettere<br />
in atto adozioni a distanza per aiutare<br />
tutti i bambini orfani <strong>del</strong>la missione,<br />
favorendo l’istruzione dalla<br />
scuola materna a quella secondaria,<br />
e riuscendo a creare con le offerte<br />
dei singoli un “fondo comune” con<br />
il quale aiutare indistintamente tutti<br />
i bambini”. Per informazioni sulla<br />
festa e sull’attività <strong>del</strong>l’associazione<br />
Gaim: alessandroboschetti@gaim.it,<br />
albachinelli@gaim.it, annamarchetto@gaim.it.
Il Campionato d’Europa per i<br />
velisti con disabilità motorie, in<br />
programma sul lago di Garda dal<br />
24 al 29 maggio, si arricchisce di<br />
un nuovo partner. Ad affiancare<br />
Fondazione Asm e Isomet, arriva<br />
il Gruppo Camozzi, azienda da<br />
sempre attenta alle tematiche <strong>del</strong>la<br />
disabilità, essendo legato a diverse<br />
iniziative note come i Camozzi<br />
Doubles Masters, i Campionati<br />
Internazionali di tennis su sedia a<br />
rotelle, oppure il progetto di vela<br />
per non vedenti di Homerus. Il<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ul Garda si respira aria<br />
d’estate e nelle splendide<br />
località affacciate al Benaco<br />
si moltiplicano gli<br />
appuntamenti.<br />
A partire da venerdì 20 Padenghe<br />
ospita “Padenghe Verde”, esposizione<br />
dedicata a tutti gli aspetti <strong>del</strong><br />
giardino, dal florovivaismo all’arredo<br />
ed illuminazione degli ambienti<br />
verdi, dall’irrigazione alle piscine.<br />
Fino a domenica 22 i visitatori<br />
potranno apprezzare, nelle sale<br />
<strong>del</strong> palazzo comunale, la mostra<br />
di pittura, scultura e design “Sulla<br />
rosa ed altri fiori”, fare acquisti e<br />
prendere parte ai numerosi eventi<br />
collaterali, lezioni pratiche di giardinaggio,<br />
spettacoli di musica e<br />
intrattenimento. Info: www.padengheverde.it.<br />
Risaliamo il lago fino a Gardone<br />
Riviera per il “Vintage Design &<br />
Fashion Market”. Sabato dalle 10<br />
alle 23 e domenica dalle 10 alle 19<br />
il lungolago Gabriele D’Annunzio<br />
si trasformerà in un mercatino dove<br />
tutti gli appassionati <strong>del</strong> vintage<br />
potranno trovare abbigliamento<br />
ed oggettistica legati a questo<br />
fantastico mondo. Per chi lo desidera<br />
c’è la possibilità di visitare la<br />
splendida Isola <strong>del</strong> Garda. Situata<br />
a poche braccia d’acqua da San Felice<br />
<strong>del</strong> Benaco, deve il suo fascino<br />
alla straordinaria villa in stile<br />
neogotico veneziano, progettata<br />
dall’architetto Luigi Rovelli nei primi<br />
‘900; un’imponente costruzione<br />
armonica, ricca di particolari architettonici<br />
sorprendenti. Ai suoi<br />
piedi terrazze e giardini all’italiana<br />
digradano fino al lago. Tutt’intorno<br />
la vegetazione è rigogliosa e intatta,<br />
ricca di piante locali, esotiche,<br />
essenze rare e fiori unici. Una selva<br />
armonica di pini e cipressi, di<br />
acacie e limoni, di magnolie e aga-<br />
Gruppo Camozzi nasce nel 1964<br />
quando i tre fratelli Luigi, Attilio<br />
e Geromino Camozzi iniziano<br />
la produzione di componenti<br />
pneumatici per l’automazione<br />
industriale. All’Europeo <strong>del</strong> lago di<br />
Garda saranno in gara 40 equipaggi<br />
di 10 Nazioni. E la Coppa <strong>del</strong>le<br />
Nazioni sarà intitolata a “Pam”<br />
Marsilio Pasotti, grande sportivo<br />
bresciano. Le regate <strong>del</strong>l’Europeo<br />
Disabili saranno coorganizzate dal<br />
Circolo Vela di Gargnano e da Hyak<br />
Onlus.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
vi. Info: 3332043201. Proseguiamo<br />
per Bogliaco, dove i giardini di palazzo<br />
Bettoni fanno da naturale palcoscenico<br />
a “Il giardino di <strong>del</strong>izia”,<br />
divenuto negli anni, per gli appassionati<br />
<strong>del</strong> verde, appuntamento<br />
importante a livello nazionale per<br />
l’elevato livello qualitativo degli<br />
espositori, per la ricerca scientifica<br />
nel recupero <strong>del</strong>le tradizioni<br />
e <strong>del</strong>l’innovazione. I volontari <strong>del</strong><br />
Fai, sabato e domenica dalle 10 alle<br />
19, guideranno i visitatori, con<br />
un sottofondo di musica barocca,<br />
alla scoperta <strong>del</strong>le colture di olivi,<br />
<strong>del</strong>le limonaie, <strong>del</strong> ninfeo e <strong>del</strong><br />
parco che nei secoli hanno reso il<br />
giardino <strong>del</strong> palazzo uno dei siti<br />
gardesani più affascinanti. Tra le<br />
attività collaterali verranno organizzati<br />
un laboratorio di orticoltura<br />
e un workshop di giardinaggio. <strong>La</strong><br />
suggestione aumenta se si sceglie<br />
di approdare direttamente al porto<br />
di Bogliaco con i battelli messi a<br />
disposizione dalla Navigarda. Info:<br />
www.ilgiardinodi<strong>del</strong>izia.it.<br />
Anche l’enogastronomia tiene banco.<br />
Fino al 29 maggio i ristoranti di<br />
Toscolano Maderno ripropongono<br />
“Garda con Gusto”, rassegna <strong>del</strong><br />
pesce di lago e dei prodotti tipici<br />
locali. “Un appuntamento – spiega<br />
Ermes Buffoli, assessore al turismo<br />
<strong>del</strong>la cittadina gardesana – che<br />
vuole essere laboratorio per un turismo<br />
motivato, che integri le risorse<br />
turistiche esistenti, archeologiche,<br />
storiche e naturali, con aspetti<br />
e caratteri <strong>del</strong>la tradizione e <strong>del</strong>la<br />
cultura locale e che vuole farsi<br />
portavoce <strong>del</strong>la salvaguardia <strong>del</strong>le<br />
specie ittiche indigene”. Info: www.<br />
comune.toscolanomaderno.bs.it.<br />
<br />
<br />
Prosegue al Museo <strong>del</strong> divino<br />
infante l’esposizione degli ex voto<br />
che affianca le oltre 200<br />
sculture italiane <strong>del</strong> Bambino Gesù:<br />
la collezione Hiky Mayr rappresenta<br />
infatti la più importante rassegna<br />
di opere figurative <strong>del</strong> Divino<br />
Infante. L’ex voto dipinto associava<br />
la funzione di scioglimento <strong>del</strong><br />
voto a quella di ampliamento <strong>del</strong><br />
culto attraverso la comunicazione<br />
<strong>del</strong>la grazia ricevuta: <strong>La</strong> direttrice<br />
<strong>del</strong>la fondazione ha qui riunito il<br />
frutto di una ricerca che si svolge<br />
<br />
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<br />
da quasi 40 anni. Collezionista,<br />
architetto e anche restauratrice: la<br />
Mayr si dedica infatti a un lavoro di<br />
recupero e restauro <strong>del</strong>le statuette<br />
esposte. <strong>La</strong> mostra di ex-voto si<br />
può visitare fino al 2 ottobre con<br />
i seguenti orari: venerdì, sabato e<br />
domenica dalle 10 alle 13 e dalle<br />
15 alle 18 fino al 3 luglio e dal 2<br />
settembre al 2 ottobre; tutti i giorni<br />
tranne il lunedì dalle 10 alle 13 e<br />
dalle 15 alle 19 nel periodo dal 5<br />
luglio al 28 agosto. Informazioni sul<br />
sito www.il-bambino-gesu.com.
Il Giardino di <strong>del</strong>izia è<br />
l’esposizione nazionale di piante<br />
e fiori rari a Palazzo Bettoni<br />
Cazzago a Bogliaco di Gargnano.<br />
L’appuntamento è per il 21 e il<br />
22 maggio con la XI edizione.<br />
In un contesto unico per<br />
paesaggio e cultura <strong>del</strong> verde,<br />
gli appassionati che frequentano<br />
la mostra <strong>del</strong> lago di Garda<br />
sanno di ritrovare coltivatori,<br />
che ogni anno propongono le<br />
novità <strong>del</strong>la loro produzione.<br />
Vicino al casello dei limoni si<br />
incontra Ugo Fiorini <strong>del</strong>l’azienda<br />
“Belfiore”, con le sue piante<br />
da frutto antiche. Giancarlo<br />
Rosellini, che cura il disegno<br />
<strong>del</strong> parterre con limoni, cedri e<br />
chinotti in vaso, espone le sue<br />
collezioni di agrumi rari proprio<br />
nelle cedraie cinquecentesche,<br />
dove un tempo si coltivavano<br />
la famosa “madernina” ed il<br />
“cedro di Salò”. Poi è la volta<br />
<strong>del</strong>la Floricoltura Franco<br />
Veimaro con una distesa di<br />
rose botaniche e una varietà di<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
’estate è quasi alle porte e<br />
il Comune e la Polisportiva<br />
di Pertica Bassa hanno<br />
organizzato diverse iniziative<br />
aperte a tutti che<br />
vanno dall’evento sportivo a quello<br />
culturale, dall’artistico all’enogastronomico,<br />
fino alle gite organizzate.<br />
Dopo l’inaugurazione <strong>del</strong> nuovo allestimento<br />
<strong>del</strong> Museo <strong>del</strong>la Resistenza<br />
e <strong>del</strong> folklore valsabbino (frazione<br />
Forno d’Ono), sabato 14 maggio il<br />
museo ha partecipato alla Notte dei<br />
Musei con letture animate. Prossimo<br />
evento domenica 22 maggio: apertura<br />
<strong>del</strong> museo dalle 15 alle 19.30; alle<br />
17 il concerto <strong>del</strong> coro Mario Rigoni<br />
Stern Valsabbia-Valtenesi “Voci di<br />
montagna, di guerra e d’amore”, presso<br />
la Chiesa parrocchiale. Il Museo è<br />
inoltre aperto ogni prima e terza domenica<br />
<strong>del</strong> mese, dalle 15 alle 18, con<br />
possibilità di organizzazione di visite<br />
guidate su prenotazione; seguiranno<br />
altre aperture straordinarie, come domenica<br />
17 luglio con una giornata per<br />
le famiglie passeggiando per i sentieri<br />
<strong>del</strong>la Resistenza con pranzo al sacco.<br />
Per gli amanti <strong>del</strong>le passeggiate e <strong>del</strong>le<br />
corse nella natura, sono previste<br />
diverse escursioni e gare agonistiche<br />
e non: domenica 22 maggio è possibile<br />
prendere parte alla camminata<br />
in Corna Blacca, una camminata di<br />
gruppo con partenza e arrivo dalla<br />
frazione di Ono Degno, località Paghera,<br />
con una cena finale presso il ri-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
fugio Amici Miei. Domenica 10 luglio<br />
sarà la volta <strong>del</strong>la settimana edizione<br />
<strong>del</strong> giro <strong>del</strong> monte Zovo, un appuntamento<br />
importante di corsa regionale<br />
competitiva lungo un percorso di 15<br />
chilometri per gli atleti tesserati, e un<br />
altro di cinque chilometri non competitivo<br />
per i più piccoli. Domenica<br />
24 luglio sarà la volta <strong>del</strong>la gara di<br />
marcia inserita nel trofeo Marcia in<br />
Montagna “Montagne Valsabbine” di<br />
11 chilometri con diversi livelli difficoltà<br />
lungo il percorso. Pura passeggiata<br />
rilassante in compagnia, invece,<br />
domenica 7 agosto fra i boschi<br />
di Levrange e <strong>del</strong> monte Zovolo con<br />
tappa al caratteristico Santuario <strong>del</strong>la<br />
Neve. Curiosa, invece, l’iniziativa<br />
in programma domenica 22 agosto:<br />
la “Scalettata” consiste in una cronoscalata<br />
individuale a piedi fra le scale<br />
<strong>del</strong>la frazione di Levrange che collega<br />
la parte bassa con quella alta <strong>del</strong> borgo,<br />
il tutto in una suggestiva cornice<br />
notturna con il percorso illuminato<br />
da torce. Anche gli appassionati di<br />
arte non rimarranno <strong>del</strong>usi: domenica<br />
5 giugno l’estemporanea “Quanti<br />
colori intorno a me!” vede protagonisti<br />
piccoli artisti e le loro opere, mentre<br />
da lunedì 13 a sabato 25 giugno si<br />
potranno consegnare le proprie fotografie<br />
con soggetto Pertica Bassa e le<br />
sue frazioni e partecipare alla prima<br />
edizione <strong>del</strong> concorso fotografico<br />
“Scatti di emozioni: le meraviglie nascoste<br />
dei nostri paesi di montagna”,<br />
sia a colori che in bianco e nero. Ad<br />
agosto, inoltre, per cinque giornate si<br />
terrà la quarta edizione <strong>del</strong> simposio<br />
di scultura lignea presso la frazione di<br />
Forno d’Ono, a cura <strong>del</strong>la Bottega di<br />
Scultura di Pertica Bassa. Per informazioni<br />
e l’elenco completo di tutte<br />
le iniziative www.perticabassa.com.<br />
piccoli frutti, <strong>del</strong> Vivaio <strong>del</strong>le<br />
Commande con superbe peonie<br />
e hosta, <strong>del</strong>la Giardineria <strong>del</strong><br />
Castello con fucsie, gerani e<br />
piante insolite, di Raziel con<br />
rari bulbi da fiore, <strong>del</strong>l’Azienda<br />
Agricola la Margherita con<br />
piante aromatiche e da orto,<br />
<strong>del</strong>la Floricola Val Roya.<br />
Sabato 21 maggio dalle 10 alle<br />
19 apertura <strong>del</strong>la mostra al<br />
pubblico; domenica 22 maggio<br />
dalle 10 alle 19. Ogni giorno:<br />
concerti di musica barocca<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
sulla terrazza a lago e nel parco<br />
eseguiti dal gruppo “Mascoulisse<br />
quartet” (orario continuato);<br />
visite guidate dalle 10.30 alle<br />
18 alle architetture <strong>del</strong> giardino<br />
prospettico e <strong>del</strong>le limonaie<br />
annesse, con illustrazione degli<br />
antichi sistemi di coltivazione<br />
degli agrumi, a cura <strong>del</strong> Fai;<br />
laboratorio di orticoltura<br />
per bambini; workshop di<br />
giardinaggio a cura <strong>del</strong>la Scuola<br />
Agraria <strong>del</strong> Parco di Monza. Info<br />
al www.ilgiardinodi<strong>del</strong>izia.it.
a Franciacorta e l’Ovest<br />
<strong>Brescia</strong>no si scoprono<br />
meno “verdi” di quanto<br />
pensassero cercano di<br />
correre ai ripari attraverso<br />
politiche comuni su aria, acqua,<br />
traffico e Pgt. <strong>La</strong> seconda campagna<br />
di monitoraggio ambientale, promossa<br />
dal progetto “Franciacorta<br />
Sostenibile”, ha <strong>del</strong>ineato diverse<br />
situazioni di criticità nei 17 Comuni<br />
di un territorio che ha perso la<br />
propria specificità di “buon vivere”<br />
rispetto ad altre aree <strong>del</strong> <strong>Brescia</strong>no<br />
colpite da problemi ambientali annosi<br />
come discariche, inquinamento<br />
<strong>del</strong> terreno e viabilità ingolfata<br />
dalla presenza di trafficate direttrici<br />
di marcia. I risultati <strong>del</strong>l’attività<br />
di controllo di aria, acqua, traffico,<br />
rumore, consumo <strong>del</strong> territorio e<br />
altro ancora sono stati presentati<br />
martedì 17 maggio nella sede rovatese<br />
di Cogeme, che attraverso la<br />
propria fondazione Cogeme Onlus<br />
collabora con l’Università degli Studi<br />
di <strong>Brescia</strong> ormai dal 2007 proprio<br />
su questi temi. All’incontro c’erano<br />
Maurizio Tira, docente <strong>del</strong>la Statale<br />
responsabile <strong>del</strong> progetto, Giovanni<br />
Frassi presidente <strong>del</strong>la Onlus<br />
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“Oltre al calendario <strong>del</strong>le<br />
celebrazioni, in occasione <strong>del</strong>la<br />
festa <strong>del</strong> patrono San Costanzo,<br />
l’Assessorato ai servizi sociali<br />
ha consegnato all’Auser e alle<br />
Associazioni pisognesi il Fiat Doblò<br />
attrezzato per trasporto dei disabili<br />
nato dalla solidarietà <strong>del</strong>le aziende<br />
pisognesi e <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />
comunale. In realtà sono due i<br />
mezzi che il Comune ha acquisito<br />
gratuitamente. Oltre all’automezzo<br />
citato è stata consegnata anche<br />
una Fiat Panda che sarà utilizzata<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
e Gianluca Delbarba, numero uno<br />
di Cogeme spa. Proprio Delbarba<br />
ha posto l’accento sulla necessità<br />
di risposte di sistema ai problemi<br />
emersi: “Il voto <strong>del</strong>le amministrative<br />
anche nel nostro territorio ha premiato<br />
quelle forze che hanno messo<br />
nel loro programma elettorale un’attenzione<br />
particolare al tema <strong>del</strong>la<br />
salvaguardia e valorizzazione <strong>del</strong><br />
territorio. È un dato positivo, che<br />
mi auguro si possa tradurre presto<br />
in scelte politiche lungimiranti. Abbiamo<br />
davanti una sfida impegnativa,<br />
ma ineludibile per il futuro <strong>del</strong><br />
nostro territorio”. Fra i 33 indicatori<br />
ambientali monitorati da Cogeme<br />
in diversi ambiti (la messe di dati è<br />
disponibile, Comune per Comune,<br />
sul sito: www.franciacortasostenibile.org)<br />
è sicuramente l’aria quello<br />
che preoccupa di più. Utilizzando<br />
un particolare indicatore elaborato<br />
<br />
<br />
<br />
dai Servizi sociali <strong>del</strong> Comune. Il<br />
progetto si è potuto realizzare anche<br />
grazie alla generosità <strong>del</strong>la aziende<br />
pisognesi che, attraverso la forma<br />
<strong>del</strong>la sponsorizzazione, hanno<br />
contribuito all’acquisto, offrendo<br />
un supporto alle persone anziane e<br />
disabili pisognesi. “Pulmino Amico”<br />
è un esempio di sviluppo etico <strong>del</strong>la<br />
solidarietà aziendale mettendo in<br />
collaborazione pubblico e privato<br />
in una azione comune rivolta<br />
alla più ampia condivisione <strong>del</strong>le<br />
problematiche sociali.<br />
dall’Agenzia regionale per la protezione<br />
ambientale <strong>del</strong>l’Emilia Romagna,<br />
detto “Iqa” (Indice di qualità<br />
<strong>del</strong>l’aria), i ricercatori sostenuti da<br />
enti locali e Cogeme hanno tracciato<br />
un quadro tutt’altro che rassicurante<br />
per i polmoni dei franciacortini.<br />
Nessuno <strong>del</strong>la dozzina di Comuni<br />
monitorati fra l’inverno <strong>del</strong> 2010 e<br />
quelli <strong>del</strong> 2011 ha fatto registrare<br />
una “buona” qualità <strong>del</strong>l’aria, con<br />
un peggioramento sostanziale negli<br />
ultimi dodici mesi. “Accettabile”<br />
è solamente la qualità <strong>del</strong>l’aria<br />
di centri più piccoli come Erbusco,<br />
Paderno Franciacorta e Passirano.<br />
Decisamente critica, invece, la situazione<br />
evidenziata a Rodengo Saiano,<br />
Castegnato e Paratico, dove la<br />
presenza di trafficate arterie viabilistiche<br />
lascia in eredità ad amministratori<br />
e cittadini una “pessima”<br />
qualità <strong>del</strong>l’aria.<br />
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<br />
Quando un evento luttuoso colpisce<br />
una famiglia, oggi più di ieri, i<br />
costi dei servizi funerari possono<br />
tradursi in un ostacolo che mette in<br />
difficoltà chi vuol onorare il proprio<br />
defunto. Per andare incontro ai<br />
propri cittadini offrendo loro una<br />
opportunità per fruire dei servizi<br />
funebri con tariffe fisse e agevolate,<br />
la Giunta comunale ha approvato<br />
uno schema di convenzione per le<br />
sepolture nel cimitero <strong>del</strong> paese.<br />
“Le imprese di onoranze funebri<br />
che intendono aderire alla proposta<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> Fondazione Villa Serena onlus si<br />
copre di pannelli fotovoltaici, pronti a<br />
produrre qualcosa come 70 Kw/h nei<br />
picchi d’esposizione ai raggi solari.<br />
“L’impianto era pronto già da tempo<br />
– ha spiegato soddisfatto il presidente<br />
Faustino Parietti –, ma solo pochi<br />
giorni fa, dopo i rallentamenti provocati<br />
da alcune insolvenze da parte<br />
<strong>del</strong>la ditta appaltatrice, è entrato in<br />
funzione”. Si tratta di un traguardo<br />
importante e che fa onore alla storica<br />
Casa di riposo pontogliese che<br />
con questo progetto ha così scelto di<br />
rientrare a far parte nel panorama di<br />
tutti quegli enti (ahimè ancora pochi)<br />
decisi ad innovarsi, ma con un occhio<br />
di riguardo al porta foglio e alla salvaguardia<br />
<strong>del</strong>l’ambiente. Con l’energia<br />
ricavata dall’impianto si prevede<br />
di coprire fino al 50% <strong>del</strong> fabbisogno<br />
energetico <strong>del</strong>l’intera Rsa e <strong>del</strong> vicino<br />
Centro diurno integrato. “L’impianto è<br />
stato finanziato con l’accensione di un<br />
mutuo da parte <strong>del</strong>la Bcc di Pontoglio<br />
– ha specificato Parietti –: secondo il<br />
piano economico, pagando le rate <strong>del</strong><br />
mutuo, insieme alla riduzione <strong>del</strong> costo<br />
sulla bolletta Enel e al contributo<br />
Gse erogato dallo Stato, si riuscirà a<br />
risparmiare ogni anno fino a 10mila<br />
euro”. Oltre all’impianto, nell’ultimo<br />
periodo anche altre migliorie hanno<br />
interessato la struttura: tutte le stanze<br />
sono state dotate di tv lcd, mentre,<br />
giusto in tempo per l’estate, saranno<br />
ultimati i lavori di climatizzazione<br />
e verrà sostituita una decina di letti<br />
a doppio snodo manuale con altri<br />
più moderni ed elettrici, per favorire<br />
maggiore confort agli ospiti e facilita-<br />
sottoscrivendo la convenzione --<br />
commenta il vice sindaco Patrizia<br />
Turelli che ha presentato in Giunta<br />
la prpoposta -- devono essere in<br />
possesso di tutte le autorizzazioni e<br />
dei requisiti previsti dalla normativa<br />
ed avere a disposizione il personale<br />
ed i mezzi necessari per il regolare<br />
svolgimento <strong>del</strong> servizio”. <strong>La</strong><br />
<strong>del</strong>ibera assunta dalla Giunta è<br />
pubblicata integralmente sul sito <strong>del</strong><br />
Comune che pubblicizzerà l’elenco<br />
<strong>del</strong>le imprese che aderiranno alla<br />
proposta.<br />
re l’assistenza. Tutti i caloriferi saranno<br />
dotati di speciali elettrovalvole che<br />
permetteranno di creare, in ogni singolo<br />
ambiente e a seconda <strong>del</strong>le varie<br />
esigenze, un microclima ideale. Sono<br />
state inoltre recentemente approvate<br />
tutte le opere di adeguamento strutturale<br />
da circa 150mila euro. Continua<br />
anche il progetto puzzle <strong>del</strong>la Rsa che<br />
prevede di donare arredi per le stanze.<br />
Info 030/737155. (a.s.)
a definizione “high tech –<br />
high touch” può avere molti<br />
significati pratici. Per esempio<br />
high tech vuol dire accelerare<br />
i tempi, spingere tutto<br />
verso l’immediato, il “tempo reale”.<br />
High touch significa avere tempo. High<br />
tech è chiedere alle persone di produrre<br />
di più in tempi più brevi. High touch<br />
è dare valore al processo, consentire<br />
lo spazio per la scoperta. Tutto questo<br />
si applica anche alle organizzazioni<br />
sanitarie, nelle imprese private come<br />
nell’amministrazione pubblica. Gli infermieri<br />
di domani saranno sempre<br />
più high-tech: è una necessità <strong>del</strong>le<br />
organizzazioni e <strong>del</strong>le professioni. Dati<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
e informazioni utili e necessari immediatamente<br />
disponibili. Gli infermieri<br />
tuttavia non possono e non vogliono<br />
sottrarsi al tempo prezioso dedicato<br />
all’ascolto attento e partecipe. Molti<br />
gesti nella nostra professione posso-<br />
no avvalersi <strong>del</strong>le nuove tecnologie<br />
ma molti altri devono rimanere ad alto<br />
contenuto relazionale e valoriale. Hitech<br />
è il palmare nella mano <strong>del</strong>l’infermiera.<br />
Hi-touch è la mano <strong>del</strong> paziente<br />
tra le mani <strong>del</strong>l’infermiera. Hi-tech è la<br />
ricezione telematica di una diagnosi o<br />
di una terapia, hi-touch è comunicare<br />
con gli sguardi e i gesti che curano, anche<br />
quando non è più possibile parlarsi.<br />
Hi-tech è la cartella infermieristica<br />
informatizzata in pediatria, hi-touch è<br />
un massaggio rilassante nel bambino<br />
ricoverato (e spesso impaurito). Non<br />
a caso nel nostro simbolo sono da<br />
sempre raffigurate le mani tanto che<br />
nell’ultima versione stilizzata <strong>del</strong> logo,<br />
Tecnologia e Deontologia Professionale<br />
Abbiamo scelto alcuni articoli <strong>del</strong> nuovo Codice Deontologico <strong>del</strong>l’infermiere che richiamano,<br />
a vari livelli, l’importanza per i professionisti di essere sempre al passo con le scoperte<br />
Articolo 1 L'infermiere è il professionista sanitario responsabile <strong>del</strong>l'assistenza infermieristica.<br />
Articolo 2 L'assistenza infermieristica è servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività. Si realizza attraverso<br />
ed educativa.<br />
Articolo 11 L'infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate. Aggiorna saperi e competenze attraverso<br />
ricerca e cura la diffusione dei risultati.<br />
Articolo 12 L’infermiere riconosce il valore <strong>del</strong>la ricerca, <strong>del</strong>la sperimentazione clinica e assistenziale per<br />
Articolo 23 L’infermiere riconosce il valore <strong>del</strong>l’informazione integrata multiprofessionale e si adopera affinché<br />
l’assistito disponga di tutte le informazioni necessarie ai suoi bisogni di vita.<br />
Articolo 27 L'infermiere garantisce la continuità assistenziale anche contribuendo alla realizzazione di una rete<br />
di rapporti interprofessionali e di una efficace gestione degli strumenti informativi.<br />
IPASVI BS<br />
COLLEGIO INFERMIERI DELLA<br />
PROVINCIA DI BRESCIA<br />
Collegio Infermieri, Assistenti Sanitari e Vigilatrici d’Infanzia<br />
Via Metastasio, 26 - <strong>Brescia</strong> – info@ipasvibs.it - www.ipasvibs.it<br />
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hanno preso ancora più spazio lasciando<br />
sullo sfondo la fiamma <strong>del</strong>la mitica<br />
lampada con cui la Nightingale, fondatrice<br />
<strong>del</strong>le Scienze Infermieristiche, si<br />
aggirava tra i feriti <strong>del</strong>la guerra di Crimea.<br />
High tech è la teleconferenza. High<br />
touch è la stretta di mano. High tech<br />
è aggiornare le apparecchiature. High<br />
touch è educare le persone. Le risorse<br />
umane sono il fattore di successo negli<br />
ospedali come nella concorrenza<br />
globale. L’unico fattore di superiorità<br />
competitiva rimasto in ogni contesto<br />
sono le persone, con i loro cuori e i loro<br />
cervelli. L’innovazione e lo sviluppo<br />
<strong>del</strong> nostro sistema Salute (nell’ambito<br />
<strong>del</strong>l’auspicata crescita <strong>del</strong> sistema Pa-<br />
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ese) dipenderà da quanto bene sapremo<br />
combinare il bisogno di contatto<br />
umano con un mondo di alta tecnologia.<br />
Consapevoli che dimenticare il<br />
“tocco umano” porta a un cattivo uso<br />
<strong>del</strong>le tecnologie. <strong>La</strong> sfida che la professione<br />
infermieristica ha davanti è<br />
imparare a equilibrare le meraviglie<br />
materiali <strong>del</strong>la tecnologia con le esigenze<br />
relazionali e spirituali <strong>del</strong>la natura<br />
umana. Per quanto spazio si possa<br />
dare al telelavoro o alla telemedicina<br />
il contatto personale rimane insostituibile.<br />
Più tecnologia introduciamo nei<br />
nostri servizi, più le persone vogliono<br />
stabilire una relazione, essere accolte,<br />
avere un’esperienza condivisa.
OTTICA GIOIELLERIA<br />
GOTTARDELLO<br />
RAY BAN<br />
CHANEL<br />
DOLCE&GABBANA<br />
PERSOL<br />
PRADA<br />
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GHEDI - Via Cavour, 16 - Tel. 030 902118<br />
MANERBIO - Via Magenta, 54 - Tel. 030 9381562<br />
BRESCIA - Via <strong>del</strong>la Volta, 6bis - Tel. 030 3534710<br />
<br />
<br />
Dormire è il segreto per avere una<br />
buona qualità di vita. Purtroppo<br />
ansia e stress molto spesso vanno<br />
di pari passo con l’insonnia. Per<br />
l’uomo dormire è importante<br />
quanto bere o mangiare. Il sonno<br />
è fondamentale per la salute, per<br />
l’efficienza <strong>del</strong> sistema immunitario,<br />
le corrette funzioni organiche<br />
e il benessere. Al contrario, la<br />
mancanza di sonno, oltre ad<br />
interferire con i processi di crescita<br />
e ridurre le difese immunitarie,<br />
produce effetti negativi sulla<br />
concentrazione, la capacità di<br />
decisione e l’efficienza. Per questo<br />
motivo è estremamente importante<br />
poter contare anche su supporti che<br />
facilitino e rendano confortevole<br />
il sonno. Il più importante è<br />
sicuramente il materasso, tanto<br />
che le aziende hanno sviluppato<br />
una intensa attività di ricerca. È il<br />
caso, per esempio, <strong>del</strong>la Tecnoflex<br />
di <strong>Brescia</strong>. Nata nel 2007 come<br />
fabbrica di materassi, la società<br />
è all’avanguardia nella ricerca,<br />
progettazione e produzione dei<br />
<br />
sistemi letto. Personale qualificato<br />
e macchinari moderni consentono<br />
di ottenere un prodotto realizzato<br />
in loco, funzionante, pratico,<br />
confortevole e duraturo. Tecnoflex,<br />
infatti, utilizza materie prime<br />
certificate per la sicurezza <strong>del</strong>l’uomo<br />
e <strong>del</strong>le strutture pubbliche e private,<br />
per la durevolezza <strong>del</strong>le prestazioni<br />
offerte, per la purezza <strong>del</strong> materiale<br />
impiegato. Tecnoflex produce<br />
sistemi per la prevenzione di piaghe<br />
da decubito e per la riduzione <strong>del</strong><br />
dolore causato da postura scorretta.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
li occhi sono come una<br />
macchina fotografica: inquadrano<br />
un’immagine e<br />
la proiettano su una pellicola<br />
sensibile, la retina.<br />
Questa trasmette dei segnali che percorrono<br />
il nervo ottico e raggiungono<br />
il cervello, dove le immagini prendono<br />
finalmente forma. <strong>La</strong> cornea, invece,<br />
è la superficie trasparente <strong>del</strong>l’occhio.<br />
Ha la stessa funzione <strong>del</strong>la lente<br />
di una macchina fotografica. L’iride<br />
determina il colore <strong>del</strong>l’occhio: nero,<br />
marrone, verde o azzurro. <strong>La</strong> pupilla<br />
è il foro circolare al centro <strong>del</strong>l’iride.<br />
Si restringe e dilata automaticamente,<br />
come il diaframma di un obiettivo, regolando<br />
la quantità di luce che entra<br />
nell’occhio. Il cristallino consente la<br />
perfetta messa a fuoco <strong>del</strong>le immagini<br />
sulla retina. Per mantenersi sano,<br />
l’occhio ha la necessità di ricevere<br />
continuamente ossigeno dall’esterno<br />
attraverso il film lacrimale. Ad ogni<br />
movimento, la palpebra distende sulla<br />
cornea il film lacrimale indispensabile<br />
al benessere <strong>del</strong>l’occhio. L’occhio,<br />
però, è un organo resistente, che sa<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
proteggersi da solo con le palpebre e<br />
le lacrime, ma trova molti nemici nella<br />
vita moderna: inquinamento atmosferico<br />
e fumo, illuminazione scarsa o<br />
troppo intensa, luce artificiale, schermo<br />
<strong>del</strong> computer e <strong>del</strong>la televisione,<br />
raggi ultravioletti. Per avere sempre<br />
occhi sani e luminosi, basta osservare<br />
poche norme igieniche: oltre a proteggere<br />
dagli agenti già ricordati, in caso<br />
di arrossamento è necessario usare<br />
alcune gocce di prodotti idratanti<br />
specifici, eseguire impacchi decongestionanti<br />
con compresse di cotone<br />
imbevute di camomilla tiepida, lavare<br />
spesso gli occhi con bagno oculare. In<br />
caso di irritazioni persistenti è consi-<br />
gliabile consultare il medico specialista.<br />
Astigmatismo, miopia, presbiopia<br />
e ipermetropia sono i principali difetti<br />
che colpiscono l’occhio. L’astigmatismo<br />
è spesso dovuto alla particolare<br />
forma <strong>del</strong>la cornea. Può essere presente<br />
sin dalla nascita e dà origine a<br />
una visione distorta e sfuocata, come<br />
se si guardasse in uno specchio<br />
curvo. <strong>La</strong> miopia, invece, è un difetto<br />
consente una visione abbastanza<br />
nitida da vicino che diventa problematica<br />
sulle medie e lunghe distanze.<br />
<strong>La</strong> presbiopia fa invece parte <strong>del</strong><br />
naturale processo di invecchiamento<br />
<strong>del</strong>l’uomo con conseguente perdita<br />
di elasticità <strong>del</strong> cristallino non più in<br />
grado di eseguire una corretta messa<br />
a fuoco degli oggetti vicini. Se, invece,<br />
non si hanno problemi nella messa<br />
a fuoco di oggetti lontano e questi<br />
si manifestano per quelli più vicini<br />
si è in presenza di ipermetropia. Nei<br />
bambini un’ipermetropia non trattata<br />
può portare a difficoltà nella lettura<br />
e affaticamento oculare. Controlli costanti<br />
possono aiutare a prevenire o a<br />
risolvere questi difetti.
Intorno ai 50 anni, sempre più persone<br />
in Italia iniziano a riscontrare difficoltà<br />
nel capire le parole. Ciò accade<br />
soprattutto in luoghi affollati, quali<br />
l’ambiente di lavoro e gli ambienti<br />
pubblici. Le cause principali <strong>del</strong> calo<br />
di udito, oltre all’età, possono essere<br />
disturbi cardiocircolatori, le otiti<br />
e l’inquinamento acustico <strong>del</strong>l’ambiente.<br />
Le statistiche confermano che<br />
spesso le persone con sordità non<br />
sono coscienti <strong>del</strong> problema, oppure<br />
hanno paura di affrontarlo. Trascurare<br />
o minimizzare questi problemi,<br />
però, può portare alla lunga a una riduzione<br />
<strong>del</strong>la memoria e <strong>del</strong>le funzioni<br />
cognitive, oltre a causare difficoltà<br />
di relazione con gli altri e senso di<br />
esclusione dalla società. Per questo è<br />
importante controllare la propria situazione<br />
uditiva, effettuando periodicamente<br />
un test <strong>del</strong>l’udito. Una semplice<br />
operazione che può essere effet-<br />
<br />
<br />
Bastano pochi dati per evidenziare<br />
come quello dei disturbi uditivi sia<br />
un problema largamente diffuso in<br />
Italia. Sono infatti cinque milioni<br />
gli italiani affetto da un problema<br />
che tocca un anziano su tre. Si<br />
tratta dunque di un handicap<br />
tra i più invalidanti, per lo meno<br />
dal punto di vista sociale. Da qui<br />
l’interessamento che la cosiddetta<br />
“Sanità Pubblica” ha riservato,<br />
purtroppo solo ultimamente in<br />
maniera più efficace, a questo<br />
specifico deficit paragonandolo<br />
tuata con una visita ai Centri acustici<br />
Auris di <strong>Brescia</strong> e Gussago. Si tratta<br />
di un gruppo che affronta con serietà<br />
e competenza il tema <strong>del</strong>l’udito ed<br />
i relativi problemi, soprattutto per le<br />
persone che necessitano <strong>del</strong>l’applicazione<br />
di apparecchi acustici. Le figure<br />
di riferimento <strong>del</strong>l’organizzazione Auris<br />
sono gli audioprotesisti, ovvero gli<br />
operatori sanitari che applicano apparecchi<br />
acustici ed altri sistemi per<br />
l’udito. Il problema è affrontato con<br />
serietà e competenza da un gruppo di<br />
esperti e con le più moderne tecnologie<br />
gli esperti sono a disposizione per<br />
il test gratuito <strong>del</strong>l’udito e l’applicazione<br />
di apparecchi acustici che sono<br />
scelti in base alla diminuzione di udito<br />
<strong>del</strong>la persona e sono costruiti su misura,<br />
per avere il massimo adattamento<br />
estetico e migliorare il recupero uditivo<br />
di ciascuno. Presso i Centri Auris<br />
la prova degli apparecchi è gratuita.<br />
in termini prescrittivi a quelli<br />
tipicamente funzionali come la<br />
sedia a rotelle, i busti ortopedici e<br />
via discorrendo. Due sono i decreti<br />
ministeriale che, attualmente,<br />
regolamentano la concessione<br />
dei presidi acustici. In base a<br />
questi decreti, rispetto alla passata<br />
regolamentazione, gli aventi<br />
diritto sono esclusivamente coloro<br />
i quali risultano riconosciuti<br />
invalidi per ipoacusia dall’apposita<br />
commissione medica che rilascia<br />
il certificato di invalidità. In verità<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
viene “ripescato” anche il concetto<br />
grazie al quale per accedere a<br />
tali benefici, sia sufficiente che<br />
il soggetto attesti con apposita<br />
documentazione il superamento <strong>del</strong><br />
30% di una qualsiasi invalidità, per<br />
farsi prescrivere gratuitamente, in<br />
presenza di un deficit uditivo serio,<br />
l’apparecchio acustico attraverso<br />
il Servizio sanitario nazionale. A<br />
questa categoria di aventi diritto<br />
sono da ascriversi tutti quelli in<br />
possesso di una invalidità per<br />
servizio o per infortunio sul lavoro.
Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e<br />
abbiate fede anche in me. Nella casa <strong>del</strong> Padre mio vi<br />
sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a<br />
prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò<br />
preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con<br />
me, perché dove sono io siate anche voi. E <strong>del</strong> luogo<br />
dove io vado, conoscete la via”. Gli disse Tommaso:<br />
“Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo<br />
conoscere la via?”. Gli disse Gesù: “Io sono la via, la<br />
verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per<br />
mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete<br />
anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete<br />
veduto”. Gli disse Filippo: “Signore, mostraci il Padre e<br />
ci basta”. Gli rispose Gesù: “Da tanto tempo sono con<br />
voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto<br />
me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il<br />
Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in<br />
me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso;<br />
ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.<br />
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se<br />
non altro, credetelo per le opere stesse.In verità, in<br />
verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà<br />
le opere che io compio e ne compirà di più grandi di<br />
queste, perché io vado al Padre.<br />
<br />
<br />
orrono parallele lungo la<br />
storia <strong>del</strong>l’umanità e segnano<br />
il confine tra visibile<br />
e invisibile, tra vedere<br />
e credere. Filippo chiede<br />
di vedere il Padre e questo gli basta.<br />
Una richiesta da poco sulla bocca di<br />
chi vede come naturale poter verificare<br />
le asserzioni con prove, con<br />
dati certi. Ma solo perché Filippo ha<br />
preso l’altra via, non quella che Gesù<br />
gli chiede di percorrere. Quella<br />
via è Lui stesso e l’ha appena detto<br />
a Tommaso che gli chiedeva quale<br />
fosse la strada sulla quale Lui, Gesù,<br />
stava per avventurarsi per tornare<br />
al Padre. D’un tratto, nel cuore<br />
<strong>del</strong>l’ultimo pasto con i discepoli,<br />
sembra che si parlino due lingue diverse,<br />
che la parola di Gesù diventi<br />
improvvisamente strana agli orecchi<br />
dei discepoli. Si affaccia la tentazione<br />
fondamentale di voler vedere e la<br />
scusa capitale, quella di non saper<br />
come fare. L’antidoto proposto da<br />
Gesù, l’essere Lui la via, la meta e il<br />
percorso è lontana dal cuore dei discepoli,<br />
tanto che si insiste per ve-<br />
<br />
<br />
<br />
“Va’, rimani nella tua cella e la tua<br />
cella ti insegnerà ogni cosa” (Detti<br />
6,33,II). Abba Antonio, l’iniziatore <strong>del</strong>la<br />
vita monastica cristiana, era solito<br />
ripetere: “Come i pesci muoiono se restano<br />
all’asciutto, così i monaci che si<br />
attardano fuori dalla cella”. Per secoli<br />
la cella è il luogo in cui il monaco impara<br />
ad habitare secum, a conoscere<br />
se stesso, cercando Dio nella solitudine<br />
e nel silenzio, impegnandosi a lottare<br />
contro le pulsioni malvagie che<br />
lo abitano per esercitarsi alla comunione<br />
con tutti gli uomini, attraverso<br />
la meditazione continua <strong>del</strong>la Parola.<br />
<strong>La</strong> spiritualità <strong>del</strong>la cella lungo i secoli<br />
si è approfondita fino a identificare<br />
la cella con il cuore <strong>del</strong>la persona. <strong>La</strong><br />
preghiera ha il compito di unificare il<br />
cuore, renderlo semplice, puro (Sal<br />
dere. E il disincanto di Gesù è così<br />
opportuno in quel ‘da tanto tempo<br />
sono con voi e tu non mi hai conosciuto’<br />
dove Gesù mette in campo un<br />
altro verbo che dovrebbe svegliare<br />
i discepoli, che dovrebbe rispondere<br />
al non sapere e al voler vedere: è<br />
conoscere. E per conoscere occorre<br />
quel ‘tanto tempo’ che contraddice<br />
la fulminea apparizione <strong>del</strong> vedere<br />
e sbaraglia la misera scusa <strong>del</strong> non<br />
sapere. Non è possibile non sapere,<br />
non è possibile voler vedere. È tanto<br />
tempo, e tanta strada quella percorsa<br />
e non può essere invano.<br />
Eppure la strada parallela, quella <strong>del</strong><br />
voler vedere, mostra troppo fascino<br />
per non tentare ancora. È lo scandalo<br />
di quel che si vede, <strong>del</strong>la pochezza,<br />
<strong>del</strong>la miseria <strong>del</strong>l’epilogo storico <strong>del</strong>la<br />
favola <strong>del</strong> messia. E questo scandalo<br />
disorienta, fa perdere davvero<br />
la strada e lascia perplessi davanti a<br />
quello che dovrà accadere.<br />
Forse è per questo che la mattina di<br />
Pasqua è segnata dal fremito <strong>del</strong>la<br />
corsa e si conclude con la fretta <strong>del</strong><br />
ritorno dei due che verso Emmaus<br />
87,11). E nella Scrittura troviamo: Gesù<br />
chiede di pregare il Padre nel segreto<br />
(Mt 6,5-6); alcuni salmi parlano<br />
esplicitamente <strong>del</strong> cuore: “Nel silenzio<br />
esaminate il vostro cuore” (4,5);<br />
“Davanti a Te i pensieri <strong>del</strong> mio cuore”<br />
(19,18); “Liete parole mi sgorgano<br />
dal cuore” (45,2); “Nel segreto <strong>del</strong> mio<br />
cuore mi insegni la sapienza” (51,8).<br />
E per mezzo di Osea il Signore dice:<br />
“Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò<br />
nel deserto e parlerò al suo cuore”<br />
(Os 2,16 ss).<br />
Anche nel pensiero di Francesco c’è<br />
la spiritualità <strong>del</strong>la cella, riletta, però,<br />
con originalità: “Cercava sempre un<br />
luogo appartato, dove potersi unire<br />
con le singole membra, al suo Dio. E<br />
se all’improvviso si sentiva visitato dal<br />
Signore (Lc 1,68), per non rimanere<br />
avevano camminato lenti e tristi.<br />
Forse è per recuperare il terreno<br />
non percorso e ritrovare il ‘tanto<br />
tempo’ nel quale la Parola non era<br />
stata ascoltata, capita e anche vissuta.<br />
Forse è per questo che toccare<br />
e vedere sono verbi <strong>del</strong> giorno di<br />
Pasqua ma la promessa <strong>del</strong>la beatitudine<br />
è per chi crede senza vedere.<br />
È la risposta alla pigrizia <strong>del</strong> non<br />
sapere come fare e allo scandalo <strong>del</strong><br />
non vedere. Ed è la speranza che va<br />
al di là <strong>del</strong> solo orizzonte <strong>del</strong>la storia<br />
<strong>del</strong>l’uomo e si spinge nell’eternità<br />
<strong>del</strong> Padre. Così che conoscendo<br />
Cristo sia possibile ‘vedere’ davvero<br />
il Padre come vera prospettiva<br />
<strong>del</strong>l’esistere, in attesa <strong>del</strong>l’autentico<br />
vedere. Così come diceva Tommaso<br />
d’Aquino: “Iesu, quem velatum nunc<br />
aspicio/oro fiat illud, quod tam sitio:/ut,<br />
te revelata cernens facie,/visu<br />
sim beatus tuae gloriae” (O Gesù<br />
che ora vedo dietro un velo, vi prego,<br />
avvenga ciò di cui ho tanta sete:<br />
che, vedendo il tuo volto senza veli,<br />
per questa visione io sia beato <strong>del</strong>la<br />
tua gloria).<br />
senza cella, se ne faceva una piccola<br />
col mantello”.<br />
<strong>La</strong> cella richiede un arredamento particolare:<br />
il Silenzio e la Solitudine. Il<br />
primo perché la nostra vita è sommersa<br />
da suoni, rumori e parole e il<br />
silenzio ci guida alla pace. <strong>La</strong> seconda<br />
perché la nostra giornata è fatta di relazioni<br />
e volti che finiscono col rubarci<br />
a noi stessi. <strong>La</strong> preghiera non solo<br />
ci introduce al dialogo con il Signore,<br />
ma ci riconduce alla nostra persona,<br />
alla nostra essenza, ai nostri desideri.<br />
Occorre un quotidiano allenamento,<br />
perché la vita non ci ha abituati a<br />
queste preziosità naturali. Il silenzio<br />
è suono, parola, melodia, la solitudine<br />
è gustare una presenza e rendersi<br />
capaci di accogliere l’Altro e il prossimo<br />
accanto a noi.
’invito a ritrovare nel negoziato<br />
la strada per superare<br />
le violenze in Libia,<br />
e l’auspicio che in Siria si<br />
evitino altri spargimenti di<br />
sangue, nelle parole di papa Benedetto<br />
al Regina Coeli di domenica scorsa,<br />
Pensiero costante il rifiuto <strong>del</strong>le armi,<br />
anche se appartenenti a una coalizione<br />
internazionale. <strong>La</strong> strada da percorrere,<br />
ribadisce il Papa, è quella <strong>del</strong><br />
negoziato; così ricorda che continua<br />
a seguire “con grande apprensione il<br />
drammatico conflitto armato che, in<br />
Libia, ha causato un elevato numero<br />
di vittime e di sofferenze, soprattutto<br />
fra la popolazione civile”. Di qui l’appello<br />
“pressante”, perché “la via <strong>del</strong><br />
negoziato e <strong>del</strong> dialogo prevalga su<br />
quella <strong>del</strong>la violenza, con l’aiuto degli<br />
Organismi internazionali che si stanno<br />
adoperando nella ricerca di una<br />
soluzione alla crisi”.<br />
C’è anche un pensiero alla Chiesa locale<br />
– come non sottolineare l’impegno<br />
<strong>del</strong> vescovo di Tripoli, Giovanni<br />
Martinelli, in favore <strong>del</strong>la pace – che<br />
“assiste la popolazione, in particolare<br />
tramite le persone consacrate<br />
presenti negli ospedali”.<br />
Dal Nord Africa al Medio Oriente,<br />
alla Siria. È urgente, per il Papa,<br />
“ripristinare una convivenza improntata<br />
alla concordia e all’unità.<br />
Chiedo a Dio che non ci siano ulteriori<br />
spargimenti di sangue in quella<br />
Patria di grandi religioni e civiltà, e<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
invito le Autorità e tutti i cittadini a<br />
non risparmiare alcuno sforzo nella<br />
ricerca <strong>del</strong> bene comune e nell’accoglienza<br />
<strong>del</strong>le legittime aspirazioni<br />
a un futuro di pace e di stabilità”.<br />
Nei due appelli si possono indivi-<br />
<br />
<br />
Ricorre quest’anno il 150° anniversario<br />
<strong>del</strong>la morte di S. Eugenio de Mazenod,<br />
vescovo di Marsiglia e fondatore<br />
dei Missionari Oblati di Maria<br />
Immacolata, che da più di 30 anni<br />
operano anche nella nostra diocesi<br />
in modo particolare con il ministero<br />
<strong>del</strong>le missioni popolari parrocchiali.<br />
<strong>La</strong> vita di S. Eugenio aveva come motto:<br />
“Mi ha mandato ad annunciare la<br />
buona novella ai poveri”, e possiamo<br />
dire con verità che “i poveri sono stati<br />
<br />
<br />
“Conservo sempre e, se è lecito,<br />
faccio mio un auspicio che<br />
gli bruciava nella mente e nel<br />
cuore specie negli ultimi tempi:<br />
che i laici siano maggiormente<br />
formati, onde assolvere la loro<br />
impegnativa missione nella<br />
Chiesa e nel mondo”. Piergiorgio<br />
Confalonieri, postulatore <strong>del</strong>la<br />
causa di beatificazione, parla<br />
di Giuseppe <strong>La</strong>zzati (1909-<br />
1986), scomparso 25 anni fa il<br />
18 maggio, dopo un’esistenza<br />
dedicata all’educazione dei<br />
duare attenzioni comuni: il “no” alla<br />
violenza, agli scontri, e l’invito a<br />
ritrovare la strada <strong>del</strong> dialogo e <strong>del</strong>la<br />
riconciliazione. Ma ci sono anche<br />
<strong>del</strong>le diversità, che vanno sottolineate:<br />
se per la Libia la preoccupazione<br />
è legata all’intervento militare,<br />
certo deciso attraverso l’impegno<br />
<strong>del</strong>la comunità internazionale, e al<br />
rischio di provocare vittime soprattutto<br />
tra i civili; per la Siria l’attenzione<br />
è rivolta alle autorità alle quali<br />
rivolge l’invito a tener conto <strong>del</strong>le<br />
proteste di piazza, a cercare di capire<br />
e di assecondare il desiderio di<br />
democrazia che viene dalla gente.<br />
<br />
evangelizzati”, e continuano a esserlo<br />
attraverso il carisma di cui lo Spirito<br />
lo ha fatto padre. I circa 4000 Oblati,<br />
presenti oggi in 76 nazioni, lavorano<br />
per portare il primo annuncio o per<br />
ravvivare la fede là dove sta morendo.<br />
Le cronache <strong>del</strong> tempo così ci tramandano<br />
la sua morte. Da tempo ammalato,<br />
ormai il cuore che tanto aveva<br />
amato Cristo e la Chiesa non regge<br />
più. Tutti sono chiamati al letto <strong>del</strong><br />
padre morente. Nella commozione ge-<br />
giovani, al servizio alla Chiesa e<br />
al Paese. Docente universitario<br />
e poi rettore <strong>del</strong>la Cattolica,<br />
costituente e parlamentare,<br />
direttore <strong>del</strong> quotidiano<br />
cattolico “L’Italia”, fondatore<br />
<strong>del</strong>l’associazione “Città<br />
<strong>del</strong>l’uomo”, <strong>La</strong>zzati aveva, come<br />
osserva Confalonieri, una intensa<br />
vita di preghiera e si accostava<br />
ogni giorno all’eucaristia. Oggi è<br />
ricordato soprattutto come “un<br />
esigente e instancabile educatore<br />
di giovani cristiani” e resta il suo<br />
Non sembri, a questo punto, fuori<br />
luogo accostare l’appello <strong>del</strong> Papa<br />
alle letture che la liturgia <strong>del</strong>la domenica<br />
propone ai fe<strong>del</strong>i, a partire<br />
dall’icona <strong>del</strong> buon pastore: se è<br />
vero che c’è un rapporto stretto tra<br />
Cristo e il suo gregge, è altrettanto<br />
vero che quest’ultimo deve ascoltare<br />
e seguire il buon pastore. E nel<br />
guardare alle due nazioni, Libia e<br />
Siria, l’ascolto si fa attenzione al<br />
dialogo, alla riconciliazione e alla<br />
pace: un cammino da seguire se si<br />
vuole veramente costruire un futuro<br />
degno <strong>del</strong>l’uomo, nella giustizia<br />
e nella verità.<br />
nerale, p. Fabre, chiede: “Padre, una<br />
parola per tutti gli Oblati”. Eugenio<br />
lentamente ma con sicurezza dà in<br />
testamento: “Tra voi la carità, la carità,<br />
la carità e al di fuori lo zelo per le<br />
anime”. Prezioso dono che entra nel<br />
cuore di ogni Oblato, e diventa il legame<br />
tra tutti quelli che in qualche modo<br />
ne sono toccati. Eugenio nasce al<br />
cielo. Il sole da poco si è immerso ed<br />
è scomparso nel mare di Marsiglia, è<br />
la sera <strong>del</strong> 21 maggio 1861.<br />
impegno a diffondere il messaggio<br />
conciliare, focalizzandosi<br />
sul ruolo <strong>del</strong> laicato. Sulla<br />
fondazione di “Città <strong>del</strong>l’uomo”,<br />
Confalonieri ricorda: “Con questa<br />
associazione intendeva favorire<br />
una maggior preparazione per chi<br />
volesse impegnarsi in politica.<br />
Per Confalonieri, “egli poneva<br />
l’accento su quella particolare<br />
forma di vita, inedita nella storia<br />
<strong>del</strong>la Chiesa, che consiste nel<br />
vivere una piena consacrazione a<br />
Dio rimanendo laici”.<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
Questo 150° anniversario è celebrato<br />
con solennità dovunque il carisma<br />
oblato è operante. A Roma si celebra<br />
con solennità al Santuario <strong>del</strong> Divino<br />
Amore, con la partecipazione di tutte<br />
le comunità oblate d’Italia e la presenza<br />
<strong>del</strong> Padre generale. Anche da<br />
Passirano, dove risiede la comunità<br />
dei Missionari Omi, un significativo<br />
gruppo si recherà a Roma per vivere<br />
questa esperienza di comunione e di<br />
missione.
a scuola cattolica ha il compito<br />
di sviluppare una proposta<br />
pedagogica e culturale<br />
di qualità, radicata nei<br />
valori educativi ispirati al<br />
Vangelo”. Questo il messaggio inciso<br />
all’interno di una pergamena consegnata<br />
come mandato nelle mani<br />
dei responsabili <strong>del</strong>le scuole cattoliche<br />
di città e provincia, in occasione<br />
<strong>del</strong>l’annuale celebrazione presieduta<br />
dal Vescovo di <strong>Brescia</strong> e promossa<br />
dall’Ufficio scuola diocesano e da Fidae.<br />
Venerdì 13 maggio, all’interno di<br />
un’affollata Cattedrale, oltre 900 bambini<br />
e ragazzi, accompagnati dai loro<br />
insegnanti e dai responsabili dei vari<br />
istituti hanno ascoltato con attenzione<br />
le parole di mons. Luciano Monari<br />
che ha saputo creare un clima di<br />
amicizia ed empatia, all’interno <strong>del</strong><br />
quale ha più volte ribadito ai giovani<br />
studenti un importante messaggio:<br />
“Se vi interessa produrre nel mondo<br />
qualcosa di quello che ha prodotto<br />
Gesù Cristo, la strada è quella <strong>del</strong> Vangelo;<br />
dovete infatti mangiare la carne<br />
<strong>del</strong> Figlio <strong>del</strong>l’Uomo e per fare questo,<br />
dovete imparare il Vangelo e dovete<br />
venire a Messa”. Significative, a questo<br />
proposito, anche le letture scelte<br />
per la celebrazione, ben curata in ogni<br />
particolare; la conversione di Saulo<br />
lungo la via per Damasco ma anche<br />
la narrazione degli insegnamenti di<br />
Gesù nella sinagoga di Cafarnao. “I<br />
figli assomigliano ai propri genitori”<br />
ha esordito il Vescovo durante la sua<br />
breve ma intensa omelia; “chi mangia<br />
la carne <strong>del</strong> Figlio di Dio, quindi, potrà<br />
assomigliare a Dio e diventare capace<br />
<br />
<br />
Sono le due proposte che l’Ufficio<br />
vocazioni e tempi <strong>del</strong>lo Spirito<br />
in collaborazione col Seminario<br />
propone per l’estate ai giovani dai<br />
18 anni che desiderano lasciare<br />
spazio a Dio nella propria vita<br />
nel discernimento <strong>del</strong>la propria<br />
chiamata a seguirlo. Un bicipellegrinaggio<br />
a Loreto dal 24 al<br />
26 giugno: “Ora et... pedala!”. Per<br />
affidare ai giovani bresciani che<br />
parteciperanno alla Gmg di Madrid<br />
le intenzioni dei giovani nella Scuola<br />
di preghiera con il vescovo Luciano.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
di distinguere il Bene dal male, come<br />
già poteva fare Gesù, che durante la<br />
sua vita terrena, utilizzò il suo tempo<br />
per insegnare l’Amore, curare i malati,<br />
liberare dal male e perdonare i<br />
peccati”. “Molte persone” ha ripreso<br />
poi mons. Monari, “arrivano fino a<br />
tarda età senza essersi mai chiesti il<br />
vero significato <strong>del</strong>la loro vita e senza<br />
averle mai dato un senso. Se vi interessa<br />
dare un senso alla vita, dovete<br />
essere pronti a seguire Gesù, a man-<br />
L’esperienza prevede, oltre alla<br />
alla fatica <strong>del</strong> viaggio, momenti<br />
di preghiera, la visita <strong>del</strong>la Santa<br />
Casa per l’affidamento a Maria e la<br />
consegna alle monache claustrali di<br />
Loreto <strong>del</strong>le intenzioni di preghiera.<br />
Durante i mesi di maggio e giugno<br />
si raccolgono anche altre preghiere<br />
(inviare le preghiere raccolte a<br />
doveabitimaestro@diocesi.brescia.<br />
it). Invece con il motto benedettino<br />
“Ora et.. labora!” vengono proposte<br />
tre esperienze spirituali e di servizio<br />
in collaborazione con il monastero<br />
giare di Lui”. Una dunque la strada da<br />
percorrere per dare un senso alla vita:<br />
“leggere quotidianamente il Vangelo,<br />
metterlo nel proprio cuore, volergli<br />
bene e non mancare mai all’appuntamento<br />
con Gesù, ossia la Santa Messa”.<br />
Da qui il mandato agli educatori<br />
presenti, tratto direttamente dal recente<br />
documento “Educare alla vita<br />
buona <strong>del</strong> Vangelo” che contiene gli<br />
orientamenti pastorali <strong>del</strong>l’Episcopato<br />
italiano per il decennio 2010-2020.<br />
<strong>La</strong> scelta di dedicare un’attenzione<br />
specifica al campo educativo affonda<br />
le radici nel IV Convegno ecclesiale<br />
nazionale, celebrato a Verona<br />
nell’ottobre 2006, con il suo messaggio<br />
di speranza fondato sul “sì” di Dio<br />
all’uomo attraverso suo Figlio, morto<br />
e risorto perché noi avessimo la vita.<br />
Educare alla vita buona <strong>del</strong> Vangelo<br />
significa, infatti, in primo luogo farsi<br />
discepoli <strong>del</strong> Signore Gesù, il Maestro<br />
che non cessa di educare a una umanità<br />
nuova e piena. Egli parla sempre<br />
all’intelligenza e scalda il cuore di coloro<br />
che si aprono a lui e accolgono la<br />
compagnia dei fratelli per fare esperienza<br />
<strong>del</strong>la bellezza <strong>del</strong> Vangelo. <strong>La</strong><br />
Chiesa continua nel tempo la sua opera:<br />
la sua storia bimillenaria è un intreccio<br />
fecondo di evangelizzazione e<br />
di educazione. Annunciare Cristo, vero<br />
Dio e vero uomo, significa portare<br />
a pienezza l’umanità e quindi seminare<br />
cultura e civiltà. Profonde, infine le<br />
parole finali <strong>del</strong>l’omelia: “Buona vita,<br />
buon cammino, buona speranza, buoni<br />
progetti: che riusciate a fare sempre<br />
qualcosa di buono per voi stessi e per<br />
coloro che vi sono accanto”.<br />
di Bose (nella foto) e con i Padri<br />
Gesuiti. Dal 22 al 27 agosto “Gesù di<br />
Nazareth” con Luciano Manicardi<br />
presso il monastero di Bose. Dal<br />
30 luglio al 10 agosto “Il rischio di<br />
decidere” con p. Andrea Dall’Asta<br />
e p. Stefano Titta a Selva di val<br />
Gardena (Bz). Per approfondire<br />
il proprio cammino di ricerca<br />
personale, affettiva, spirituale.<br />
A partire dalla Bibbia e dalle più<br />
svariate produzioni <strong>del</strong>la creatività<br />
umana (pittura, scultura, cinema,<br />
letteratura...) tracceremo insieme<br />
<br />
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<br />
un itinerario verso una maggiore<br />
consapevolezza personale. Le<br />
giornate saranno organizzate<br />
in modo da avere tempo per<br />
la riflessione sul tema <strong>del</strong>la<br />
propria vocazione in relazione<br />
all’affettività, al modo con cui<br />
viviamo la nostra relazione con<br />
gli altri, con Dio. Per vivere<br />
un’assunzione di responsabilità<br />
nella nostra storia. Dal 10 al 21<br />
agosto “Il Vangelo di Matteo”, con<br />
p. Silvano Fausti s.j. a Selva di val<br />
Gardena (Bz).
a scorsa settimana abbiamo<br />
dato la notizia <strong>del</strong>la celebrazione<br />
di un anno giubilare<br />
dedicato a Sant’Arcangelo<br />
Tadini nel centenario<br />
<strong>del</strong>la morte. A questo proposito<br />
il Vescovo ha scritto una lettera in<br />
cui scrive, fra l’altro: “Desidero che<br />
questa opportunità sia fatta conoscere<br />
in tutta la diocesi e in tutte le parrocchie<br />
in modo che le comunità e le<br />
persone che lo desiderano possano<br />
cogliere la bellezza di questo dono<br />
straordinario. L’iniziativa di questo<br />
Anno giubilare è <strong>del</strong>la parrocchia.<br />
Non abbiamo voluto farla diventare<br />
diocesana per non moltiplicare le iniziative<br />
e appesantire la già notevole<br />
programmazione. Ci saranno però alcuni<br />
momenti in cui la diocesi intera<br />
sarà invitata a partecipare e, naturalmente,<br />
le parrocchie e unità pastorali<br />
e zone possono lodevolmente programmare<br />
momenti speciali di pellegrinaggio<br />
e di preghiera”.<br />
Le celebrazioni avranno inizio ve-<br />
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nerdì 20 maggio, anniversario <strong>del</strong>la<br />
morte, alle ore 20.30 con la S. Messa<br />
in Basilica; presiede mons. Cesare<br />
Polvara, provicario diocesano. Sabato<br />
21 maggio, memoria liturgica<br />
<strong>del</strong> Santo, alle ore 18.30 S. Messa in<br />
Basilica (sono sospese le Messe a S.<br />
Gallo, Botticino Mattina e Villaggio);<br />
presiede mons. S. Kaburungu (vescovo<br />
emerito di Ngozi, Burundi).<br />
In questa occasione ci sarà la benedizione<br />
<strong>del</strong>le rose blu, che trae origine<br />
dal quadro <strong>del</strong>l’artista armeno Yuroz.<br />
In quest’opera l’artista immagina che<br />
i gesti di amore e di attenzione per<br />
tutti, in particolare per gli ultimi, <strong>del</strong><br />
“Che cosa chiedete per vostro figlio?”.<br />
Tutto inizia con la risposta a<br />
questa semplice ma fondamentale<br />
domanda, posta dalla Chiesa il giorno<br />
<strong>del</strong> battesimo. I genitori si fanno<br />
portatori di questa grande richiesta<br />
e la comunità cristiana si offre come<br />
grembo che genera alla vita divina.<br />
Soprattutto al tempo <strong>del</strong> primo figlio,<br />
si rivela urgente e strategico<br />
l’accompagnamento dei genitori,<br />
da parte <strong>del</strong>la comunità cristiana.<br />
Su questi temi l’Ufficio diocesano<br />
per la famiglia organizza un simposio<br />
che si tiene mercoledì 11 giugno<br />
presso il Centro pastorale Paolo VI<br />
sul tema “Accompagnare i giovani<br />
genitori con figlio dagli 0 a 6 anni”.<br />
Questo il programma: ore 9 preghiera<br />
e saluto (Chiara Pedraccini,<br />
vice direttore Ufficio famiglia); ore<br />
Venerdì 20 maggio<br />
Ore 6.50 – <strong>Brescia</strong> – Celebra la<br />
S. Messa presso il Seminario<br />
minore.<br />
Ore 20.30 - <strong>Brescia</strong> - Presiede la<br />
Veglia di preghiera per Giornata<br />
mondiale <strong>del</strong>le vocazioni con la<br />
partecipazione degli ordinandi<br />
presbiteri presso la Basilica <strong>del</strong>le<br />
Grazie.<br />
pastore santo continuino ad essere<br />
elargiti e a propagandarsi nel mondo<br />
utilizzando il simbolo <strong>del</strong>la rosa<br />
di colore blu, che richiama il cielo.<br />
Sempre sabato, alle ore 20.45 Tutti<br />
x Uno - Tadiniani allo sbaraglio!!!.<br />
Festa nella sala-teatro parrocchiale<br />
Tadini. Domenica 22 maggio alle ore<br />
11 S. Messa in Basilica.<br />
Pomeriggio di festa con giochi e<br />
animazione per tutti. Alle ore 18.15<br />
Elevazione spirituale (con musiche<br />
di Bach e Men<strong>del</strong>ssohn; all’organo<br />
Paolo Tognazzi). Alle ore 18.45 S.<br />
Messa in Basilica. Per rinnovare le<br />
preoccupazioni pastorali <strong>del</strong> Tadini,<br />
l’unità pastorale, a lui intitolata,<br />
<strong>del</strong>le parrocchie di Botticino, vuole<br />
provare a dare alcune risposte in<br />
merito alla gestione <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong><br />
lavoro e insieme ad alcuni soggetti<br />
“volenterosi” vuole provare a costituire<br />
un soggetto giuridico di stampo<br />
cooperativo, dove iniziare a dare<br />
senso di inclusione al mondo <strong>del</strong>la<br />
ricerca <strong>del</strong> lavoro, dove si provi a<br />
<br />
<br />
<br />
9.30 saluto e introduzione tematica<br />
alla mattinata (mons. Renato Tononi,<br />
vicario episcopale per i laici e la<br />
pastorale); ore 10 Accompagnare i<br />
genitori nell’educazione alla fede<br />
testimoniata (don Antonio Facchinetti,<br />
direttore Ufficio catechistico,<br />
diocesi di Cremona); ore 10.30 accompagnare<br />
i genitori nell’esperienza<br />
alla fede celebrata (don Daniele<br />
Piazzi, direttore Ufficio liturgico<br />
<strong>del</strong>la diocesi di Cremona); ore 11<br />
Accompagnare i genitori nella trasmissione<br />
<strong>del</strong>la fede vissuta (don<br />
Giuseppe Nevi, direttore Ufficio<br />
famiglia <strong>del</strong>la diocesi di Cremona);<br />
ore 11.30 interventi dall’assemblea;<br />
ore 12.15 conclusioni e preghiera<br />
di ringraziamento (don Giorgio<br />
Comini, direttore Ufficio famiglia<br />
diocesano).<br />
<br />
Sabato 21 maggio<br />
Ore 16 – <strong>Brescia</strong> – Incontro con<br />
i preadolescenti che concludono<br />
l’itinerario <strong>del</strong>la Iniziazione<br />
cristiana dei fanciulli e dei<br />
ragazzi. <strong>La</strong> cerimonia si svolge in<br />
Cattedrale.<br />
Ore 20 – Quinzanello – Celebra la<br />
S. Messa in occasione <strong>del</strong>le feste<br />
quinquennali mariane.<br />
<br />
diminuire la disoccupazione giovanile<br />
e dove si sperimentino recuperi<br />
di risorse lavorative definite obsolete<br />
(in quanto escluse in anticipo dallo<br />
stesso mondo) offrendo speranze<br />
di nuovo corso lavorativo e sociale.<br />
C’è da aggiungere che la Penitenzieria<br />
apostolica, in virtù <strong>del</strong>le facoltà<br />
ad essa concesse, concede l’indulgenza<br />
plenaria, alle consuete condizioni<br />
(confessione sacramentale,<br />
comunione eucaristica e preghiera<br />
secondo le intenzioni <strong>del</strong> Papa).<br />
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Domenica 22 maggio<br />
Ore 9.30 – Vllanuova s/C –<br />
Celebrazione per le cresime e le<br />
prime comunioni.<br />
Da domenica 22 a venerdì 27<br />
maggio<br />
Il Vescovo partecipa alla<br />
Assemblea generale <strong>del</strong>la Cei<br />
a Roma.<br />
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–
Mons. Luciano Monari ha nominato<br />
il Consiglio di amministrazione e<br />
il Collegio dei revisori <strong>del</strong>l’Istituto<br />
diocesano di sostentamento <strong>del</strong><br />
clero. Consiglio: mons. Angelo<br />
Nassini, presidente; Arnaldo Buffoli,<br />
vice presidente; Franco Bertassi,<br />
don Giulio Gatteri, don Aldo<br />
Mariotti, Luigi Mazzola Pancera di<br />
Zoppola Bona, don Cesare Verzini,<br />
consiglieri; Collegio dei revisori<br />
dei conti: Francesco Senini,<br />
presidente; Francesco Marini e<br />
don Giovanni Palamini, membri.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
abato 30 aprile, presso il<br />
Seminario vescovile <strong>del</strong>la<br />
diocesi di Vigevano si è celebrato<br />
il IX Congresso dei<br />
diaconi permanenti <strong>del</strong>la<br />
Lombardia. Con un significativo numero<br />
di diaconi e ministri, provenienti<br />
dalle varie diocesi lombarde,<br />
spiccava, per quantità, il gruppo <strong>del</strong>la<br />
comunità diaconale bresciana, sostenuto<br />
dalla presenza vivace di spose e<br />
familiari. <strong>La</strong> nostra diocesi infatti vanta<br />
il primato <strong>del</strong>la reintroduzione <strong>del</strong><br />
diaconato permanente in Lombardia,<br />
per l’avveduta decisione di mons, Luigi<br />
Morstabilini, pronto ad accogliere<br />
i suggerimenti <strong>del</strong>lo Spirito espressi<br />
nel Concilio Vaticano II.<br />
Il tema <strong>del</strong> Congresso era: “<strong>La</strong> spiritualità<br />
<strong>del</strong> diacono”. Hanno sviluppato<br />
il tema i relatori don Giuseppe Como,<br />
professore di teologia spirituale<br />
presso il Seminario arcivescovile di<br />
Milano che ha indicato i fondamenti<br />
teologici nei vari documenti conciliari<br />
e nel Direttorio per il ministero e<br />
la vita dei diaconi permanenti; e don<br />
Romano Martinelli, coordinatore dei<br />
direttori spirituali nella formazione<br />
dei diaconi permanenti, che ha invece<br />
evidenziato la necessità <strong>del</strong>l’ incar-<br />
<br />
<br />
Ufficio diocesano per<br />
l’ecumenismo e la Chiesa valdese<br />
invitano alla Veglia ecumenica “In<br />
attesa di Pentecoste” (GiovannI<br />
16,5-15) con il commento di<br />
mons. Luciano Monari e <strong>del</strong>la<br />
pastora valdese Anne Zell;<br />
accompagnamento musicale<br />
di Petra Magdowski al flauto<br />
traverso e Marta Perrini alla<br />
chitarra. L’appuntamento è per<br />
martedì 31 maggio alle ore 20.45<br />
presso la chiesa valdese (via dei<br />
Mille, 4).<br />
<br />
nazione quotidiana <strong>del</strong> servizio nella<br />
vita, perché il diacono possa essere, e<br />
divenire sempre più, un racconto <strong>del</strong>lo<br />
Spirito, una narrazione <strong>del</strong>le meraviglie<br />
<strong>del</strong> Signore.<br />
Entrambi i relatori hanno sottolineato<br />
a più riprese la virtuosa circolarità<br />
oggettiva tra esercizio <strong>del</strong> ministero e<br />
interiorità orante: tra vita attiva e pastorale<br />
e preghiera e contemplazione<br />
esiste compenetrazione più che alternanza.<br />
Il sacramento <strong>del</strong>l’ordine, nel<br />
suo terzo grado, configura il candida-<br />
to a Cristo servo: la grazia <strong>del</strong> sacramento,<br />
che è dono e rimane sempre<br />
mistero, lo pone in “stato di servizio”,<br />
trasforma cioè la persona, la fa “essere<br />
per servire”, ma esige docilità<br />
e obbedienza allo Spirito. Pertanto<br />
la spiritualità, che è obbedienza allo<br />
Spirito, si snoda, per ciascuno e non<br />
solo per il diacono, lungo tutta la vita<br />
e in ogni suo ambito, è un continuum<br />
vitale che si coniuga insieme e nella<br />
cronaca minuta <strong>del</strong> diacono e durante<br />
l’esercizio <strong>del</strong> suo ministero.<br />
<br />
<br />
L’Azione cattolica diocesana vuole<br />
continuare a essere sale e lievito sul<br />
territorio con un rinnovato entusiasmo<br />
e con una rinnovata coscienza<br />
critica indispensabile per fare maturare<br />
scelte importanti ai propri<br />
associati. Il Meeting diocesano unitario<br />
<strong>del</strong> 15 maggio in quel di Concesio<br />
ha permesso una volta di più di<br />
fare squadra con una rosa larga che<br />
va dai sei anni e arriva quasi a 100<br />
(è stata premiata una fe<strong>del</strong>issima di<br />
Concesio che da 83 anni rinnova la<br />
sua tessera). Il titolo <strong>del</strong>la giornata<br />
“Saliamoci insieme” era un invito a<br />
essere sale <strong>del</strong>la terra, ognuno nella<br />
propria quotidianità, e a crescere<br />
insieme. Nonostante la pioggia,<br />
il Meeting è stato un momento di<br />
festa che ha visto la partecipazione<br />
per gli adulti <strong>del</strong>l’ex presidente<br />
nazionale Paola Bignardi che si è<br />
soffermata sul ruolo e sulla respon-<br />
<br />
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sabilità dei laici, partendo dal tema<br />
“Educazione alla responsabilità”.<br />
Il Meeting si colloca nella stagione<br />
che ha visto il rinnovo triennale dei<br />
consigli sui tre livelli: parrocchiale,<br />
diocesano e nazionale.<br />
L’Associazione, guidata dal neopresidente<br />
Andrea Re, vuole proseguire<br />
il suo cammino di presenza assidua<br />
all’interno <strong>del</strong>le realtà parrocchiali:<br />
l’Ac è attivamente inserita<br />
in 80 parrocchie <strong>del</strong>la diocesi e sviluppa<br />
l’attenzione al territorio e alla<br />
dimensione popolare <strong>del</strong> cristianesimo;<br />
abilita ciascun tesserato a un<br />
ruolo attivo e da protagonista, porta<br />
attenzione alle scelte civili e sociali<br />
<strong>del</strong>la comunità, mantiene vivo il valore<br />
dei processi democratici nelle<br />
decisioni e nelle scelte.<br />
Spesso il silenzio <strong>del</strong>l’Associazione<br />
su alcuni temi è stato erroneamente<br />
confuso, soprattutto dai media,<br />
<br />
<br />
Nella ricorrenza <strong>del</strong>la morte<br />
<strong>del</strong> prof. Vittorino Chizzolini<br />
(nella foto), martedì 24 maggio,<br />
alle ore 18 presso la chiesa di<br />
San Luca, in via San Martino<br />
<strong>del</strong>la Battaglia in Città, ove<br />
riposano le spoglie mortali<br />
<strong>del</strong>l’apostolo <strong>del</strong>l’educazione<br />
cristiana, ci srà una celebrazione<br />
eucaristica, presieduta da mons.<br />
Renato Tononi, parroco di<br />
Sant’Alessandro e San Lorenzo,<br />
vicario episcopale per i laici e la<br />
pastorale.<br />
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come un’assenza di pensiero; basti<br />
pensare a quanti associati partecipano<br />
a titolo personale in diverse<br />
realtà <strong>del</strong> territorio per comprendere<br />
come l’Ac sia levito significativo<br />
nella società bresciana: dall’Accademia<br />
cattolica al Camper emergenza,<br />
dal Centro migranti alla Scuola<br />
di formazione politica <strong>del</strong>la diocesi,<br />
solo per citare alcuni campi di<br />
interesse e di impegno. A livello<br />
zonale i tesserati Ac sono di fatto<br />
inseriti nei vari organismi (Consigli<br />
pastorali, commissioni di riferimento,<br />
scuole di formazione per<br />
catechisti degli adulti e degli adolescenti);<br />
a questo si aggiunge il fatto<br />
che una decina di persone <strong>del</strong>le 35<br />
che compongono la commissione<br />
antepreparatoria <strong>del</strong> Sinodo gravitano<br />
attorno all’Ac. L’Associazione<br />
guarda già avanti alle tante proposte<br />
messe in cantiere per l’estate.<br />
<br />
<br />
<br />
L’Istituto Canossiano di via Diaz,<br />
30 in Città invita tutte le ex<br />
alunne che desiderano ricordare e<br />
ritrovare compagne e insegnanti,<br />
a un incontro che si terrà<br />
sabato 28 maggio presso la<br />
sede, con inizio alle ore 15.30.<br />
Dopo l’accoglienza, ci sarà la<br />
celebrazione eucaristica. A<br />
seguire gli incontri dei gruppi di<br />
classe. Sono invitate tutte le ex<br />
alunne <strong>del</strong>la Scuola magistrale<br />
“Regina <strong>del</strong>le Vittorie” e <strong>del</strong>la<br />
Scuola tecnica.<br />
Fra queste, piace ricordare l’esperienza<br />
dei momenti di formazione:<br />
il 26, il 27 e il 28 agosto va in scena,<br />
ad esempio, il campo scuola per<br />
giovani-adulti presso Villa Betania<br />
a Sale Marasino: è un’occasione di<br />
confronto e approfondimento nello<br />
stile proprio <strong>del</strong>l’Ac. Per i più giovani<br />
l’arrivo <strong>del</strong>l’estate porta con sé<br />
“Enjoy”, la festa incontro in musica<br />
<strong>del</strong> 4 giugno a Villa Pace e “Ben<br />
fatti”, il campo scuola per giovani e<br />
giovanissimi a Malonno dal 23 al 30<br />
luglio. Sono importanti anche i momenti<br />
di formazione spirituale: gli<br />
esercizi a Villa Pace di Gussago dal<br />
29 luglio (dalle 18.30) al 1° agosto<br />
(alle 14.30) con la biblista Antonella<br />
Anghinoni.<br />
Per informazioni sulle proposte<br />
complessive estive e per le iscrizioni,<br />
si può consultare il sito www.<br />
acbrescia.it.
’anziano è un costo sociale;<br />
è un problema crescente<br />
nella società; con<br />
l’allungamento <strong>del</strong>la vita<br />
media, ve ne saranno<br />
troppi…”, queste sono le idee che<br />
siamo abituati ad avere pensando<br />
alla condizione anziana, ma gli anziani<br />
sono anche coloro che con le<br />
loro pensioni o indennità integrano<br />
il reddito di molte famiglie economicamente<br />
sempre più precarie, sono<br />
la sicurezza di supporto assistenziale<br />
alla famiglia che lavora nell’educazione<br />
dei figli, nella gestione degli<br />
adempimenti burocratici e in molte<br />
altre funzioni vitali <strong>del</strong>la vita famigliare.<br />
Quindi, oggi, gli anziani con il<br />
loro tempo disponibile e la loro pensione<br />
sono una risorsa per la sostenibilità<br />
dei bilanci familiari. Alla perdita<br />
<strong>del</strong>l’autonomia il sistema di welfare<br />
dovrebbe garantire loro il posto<br />
nelle Rsa ma a quel punto il posto si<br />
fatica a trovarlo. A parte il fatto che<br />
i dati sulla possibilità di accoglienza<br />
in Casa di riposo (Rsa) nella provincia,<br />
che notoriamente è considerata<br />
tra le province migliori, sono<br />
drammatici (6.534 posti autorizzati<br />
– 10.591 domande in lista d’attesa), il<br />
sistema di assistenza totale gratuita<br />
e garantita è divenuta insostenibile.<br />
Le famiglie già stanno rispondendo<br />
a modo proprio con assistenze private<br />
(badanti), recuperate in qualche<br />
modo e fuori controllo dal sistema<br />
dei servizi (in Italia sono in servizio<br />
circa 700.000 badanti pagate con un<br />
compenso medio di 800 euro/mese),<br />
impiegando risorse economiche sottratte<br />
ai bilanci familiari già forte-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
mente messi alla prova. Gli anziani<br />
fino a quando possono aiutano i familiari,<br />
poi i familiari aiutano i propri<br />
anziani, ciò che manca è la garanzia<br />
<strong>del</strong> welfare pubblico. È necessario<br />
ripensare i mo<strong>del</strong>li organizzativi dei<br />
servizi per gli anziani riconoscendo e<br />
valorizzando il potenziale di solidarietà<br />
e di auto-organizzazione sussi-<br />
<br />
<br />
Presentiamo l’elenco <strong>del</strong>le<br />
molteplici Cooperative,<br />
aderenti a Confcooperative<br />
<strong>Brescia</strong> operanti nell’ambito dei<br />
servizi agli anziani nelle Rsa.<br />
Queste cooperative svolgono<br />
quotidianamente attività di<br />
tipo socio-assistenziale e<br />
socio-sanitaria sul territorio<br />
di <strong>Brescia</strong> e Provincia: Alberti<br />
Romano Cooperativa sociale<br />
di Bagolino-Ponte Caffaro;<br />
Il Pellicano di <strong>Brescia</strong>; <strong>La</strong><br />
Rondine di Mazzano; Serena di<br />
diaria espresso dalle famiglie e dalla<br />
comunità sia per i servizi domiciliari<br />
che per quelli nelle Rsa. Il privato sociale<br />
deve essere visto come una forma<br />
di cittadinanza che si organizza<br />
per assumere lo scopo pubblico <strong>del</strong><br />
bene comune. Il sistema pubblico<br />
deve regolare e controllare di più e<br />
gestire di meno. Le Rsa, quindi, non<br />
potranno ridursi al solo cercare soluzione<br />
<strong>del</strong>la loro sostenibilità economica,<br />
in quando sono chiamate a<br />
ripensare la loro funzione strategica<br />
nelle comunità. Le Rsa come nodo<br />
di una rete di servizi nei quali le fondazioni<br />
e il privato sociale <strong>del</strong>la comunità<br />
possono condividere la presa<br />
in carico complessiva <strong>del</strong>le risposte<br />
qualificate professionalmente.<br />
Lograto; Loggetta di Bagnolo<br />
Mella; Margherita di Darfo<br />
Boario Terme; Comis di<br />
Breno; Progetto di Capriolo;<br />
Cooperativa sociale <strong>La</strong> Quinta<br />
Luna di Manerbio;<br />
Orizzonti sereni di Desenzano<br />
<strong>del</strong> Garda; Loggia di Rovato;<br />
Cooperativa sociale Primavera<br />
di Cigole; Hygea di Montichiari;<br />
Rosa camuna Alta Valle di<br />
Edolo; Progetto salute di<br />
<strong>Brescia</strong>; Saluservice di <strong>Brescia</strong>;<br />
Il Bucaneve di Sonico; <strong>La</strong><br />
<br />
<br />
Fontana di piazza di Bienno;<br />
Centro studi anziani di <strong>Brescia</strong>;<br />
Cooperativa <strong>del</strong> cenacolo<br />
di Berlingo; Il Gabbiano di<br />
Pontevico; Progetto Gabbiano<br />
di Pontevico; Valle Camonica<br />
solidale di Lozio; Insieme<br />
per Sabbio di Sabbio Chiese;<br />
<strong>La</strong> salute in Valle di Cividate<br />
Camuno; Genesi di Rodengo<br />
Saiano; Il cammino di<br />
Castelcovati; Neos dI <strong>Brescia</strong>;<br />
Axia di Rovato; <strong>La</strong> Vela di Nave;<br />
L’Oasi di Quinzano d’Oglio.
n percorso che parte<br />
da lontano, per la precisione<br />
dal settembre<br />
<strong>del</strong> 2008, quando, pochi<br />
mesi dopo la conclusione<br />
<strong>del</strong>la Gmg di Sydney, faceva il suo<br />
ingresso nella parrocchia di Calino<br />
don Paolo Salvadori. Il sacerdote,<br />
che si occupa <strong>del</strong>la pastorale giovanile<br />
<strong>del</strong>l’unità comprendente, oltre<br />
a Calino, le altre parrocchie sul territorio<br />
di Cazzago San Martino, sin<br />
da allora aveva ricevuto in dono una<br />
bandiera <strong>del</strong>la Spagna, come auspicio<br />
per la Giornata che si sarebbe<br />
tenuta a Madrid. Da quel momento<br />
sono passati tre anni e adesso, che<br />
la partenza si avvicina, da quest’unità<br />
pastorale partirà un folto gruppo,<br />
coordinato da Riccardo Ferrari,<br />
di ben 75 giovani, tra i 17 e i 30<br />
anni, provenienti da tutte e quattro<br />
le parrocchie: 19 da Cazzago, 21 da<br />
Calino, 31 da Bornato e 4 dalla Pedrocca.<br />
Viaggeranno in pullman e<br />
all’andata faranno tappa a Barcellona,<br />
mentre per il ritorno è prevista<br />
una sosta ad Avignone. Prima di<br />
questi appuntamenti, però, molto<br />
è stato realizzato a livello di unità,<br />
in particolare le “messe per i Gio-<br />
<br />
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<br />
vani”, dedicate specificamente alla<br />
presentazione di questo appuntamento:<br />
dopo quella introduttiva <strong>del</strong><br />
16 gennaio, sabato scorso ne è stata<br />
celebrata una in ricordo <strong>del</strong> beato<br />
Giovanni Paolo II, mentre l’ultima è<br />
prevista per il giorno di Pentecoste<br />
nella chiesa parrocchiale di Cazzago<br />
San Martino. Oltre ai momenti<br />
spirituali, va menzionata una <strong>del</strong>le<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
“Me gusta” è l’iniziativa de “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>” dedicata ai giovani tra i<br />
16 e i 30 anni che potranno ricevere<br />
a casa il giornale per cinque mesi al<br />
prezzo di 10 euro. Ogni settimana<br />
una pagina per scoprire i volti, le<br />
storie, le tappe <strong>del</strong> cammino dei<br />
ragazzi degli oratori bresciani verso<br />
la Gmg. Per aderire all’iniziativa<br />
visitare il sito www.lavoce<strong>del</strong>popolo.<br />
it nella sezione abbonamenti<br />
o inviando un sms al numero<br />
3383636104 con scritto “VOCE ME<br />
GUSTA GMG”.<br />
iniziative intraprese dai ragazzi per<br />
autofinanziarsi. Hanno infatti realizzato<br />
“Colori <strong>del</strong> cielo”, un cd in cui<br />
interpretano gli inni <strong>del</strong>le precedenti<br />
Gmg insieme ad alcuni canti utili<br />
per le celebrazioni. <strong>La</strong> musica quindi,<br />
per accompagnare un percorso<br />
già ora lungo e impegnativo: canta<br />
e cammina, perché con essa, anche<br />
la strada più impervia diventa lieve.<br />
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<br />
Nell’ambito <strong>del</strong>le iniziative<br />
organizzate per finanziare la<br />
partecipazione alla Gmg, la<br />
compagnia teatrale “Compagnia<br />
<strong>del</strong> Cedro” <strong>del</strong>l’oratorio di Calino<br />
ha messo in scena una brillante<br />
commedia brillante dialettale dal<br />
titolo: “L’amùr l’è l’amùr”. Dopo<br />
le prime due rappresentazioni <strong>del</strong><br />
30 aprile e <strong>del</strong> 1° maggio, visto il<br />
grande successo, verrà replicata<br />
a grande richiesta sabato 4<br />
giugno ore 20.30 all’oratorio di<br />
Calino.<br />
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<br />
I giovani <strong>del</strong>la zona pastorale<br />
XXVI domenica 5 giugno<br />
saliranno a piedi nel pomeriggio<br />
al santuario di Conche di<br />
Nave. Il pellegrinaggio sarà<br />
occasione privilegiata per vivere<br />
un momento di riflessione sul<br />
messaggio consegnato da papa<br />
Benedetto XVI ai giovani di<br />
tutto il mondo in vista <strong>del</strong>la<br />
Giornata mondiale a Madrid.<br />
<strong>La</strong> celebrazione <strong>del</strong>la Santa<br />
Messa in santuario concluderà la<br />
giornata.
’Accademia cattolica ha<br />
organizzato presso l’Aula<br />
Magna <strong>del</strong>l’Università<br />
cattolica di <strong>Brescia</strong>, una<br />
tavola rotonda coordinata<br />
da Ilario Bertoletti dal titolo “Religioni<br />
e convivenza civile: nuovi scenari<br />
per l’Italia”. Sono intervenuti Stefano<br />
Semplici, docente di Etica sociale a<br />
Tor Vergata a Roma, Alessandro Rosina,<br />
docente di Demografia a Milano<br />
e Giovanni Filoramo, ordinario di Storia<br />
<strong>del</strong> cristianesimo a Torino.<br />
<strong>La</strong> questione posta dai relatori è se, in<br />
seguito alla forte immigrazione degli<br />
ultimi anni, in Italia sia possibile la<br />
convivenza civile tra religioni diverse.<br />
Secondo Rosina la popolazione straniera<br />
in Italia è costituita da 5 milioni<br />
di persone, con la concentrazione<br />
maggiore al Nord. Non possiamo parlare<br />
di emergenza ma di un elemento<br />
strutturale, causato anche dal fatto<br />
che la popolazione italiana è in diminuzione<br />
e invecchia sempre di più.<br />
Lo studioso ha fatto notare che nel<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
nostro Paese, benché i flussi di immigrazione<br />
siano ormai necessari per<br />
l’equilibrio demografico, emerge una<br />
percezione negativa <strong>del</strong> fenomeno.<br />
Questo atteggiamento nasce da pregiudizi<br />
che innescano una spirale negativa,<br />
costituita da ignoranza, rifiuto<br />
<strong>del</strong> diverso, chiusura e intolleranza.<br />
Per Rosina, dobbiamo prepararci a<br />
un cammino comune con altre culture,<br />
di comprensione reciproca e a tale<br />
riguardo, l’investimento sui giovani,<br />
nella scuola, diventa fondamentale.<br />
Nell’analisi di Giovanni Filoramo, bisogna<br />
distinguere tra pluralità e pluralismo.<br />
Nella Spagna <strong>del</strong> Medioevo<br />
<br />
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<br />
<strong>La</strong> tavola rotonda nell’Aula magna<br />
<strong>del</strong>l’Università cattolica, è stata<br />
proposta come conclusione<br />
<strong>del</strong> percorso <strong>del</strong> primo anno di<br />
attività <strong>del</strong>l’Accademia cattolica<br />
(a lato la presidente, Francesca<br />
Bazoli). Obiettivo è stato quello di<br />
prefigurare gli scenari che in Italia<br />
si proporranno nei prossimi anni<br />
grazie alla presenza sul territorio<br />
nazionale di appartenenti a<br />
religioni diverse. L’iniziativa<br />
si è collocata all’interno <strong>del</strong><br />
programma triennale che<br />
esisteva una pluralità, dove convivevano<br />
pacificamente diverse religioni.<br />
Invece oggi viviamo nel pluralismo, in<br />
regime di concorrenza e con l’individuo<br />
che è sempre più protagonista.<br />
Il problema di fondo è questo: tale pluralismo,<br />
in prospettiva futura, tende<br />
di più all’integrazione o al conflitto?<br />
<strong>La</strong> risposta è molto difficile, anche<br />
perché le varie religioni non sono<br />
blocchi monolitici, ma hanno al loro<br />
interno diverse anime; l’Islam, per<br />
esempio, è eterogeneo nelle sue forme<br />
africane, asiatiche, europee. Secondo<br />
Filoramo, in ogni caso, è necessario<br />
conoscere bene queste realtà<br />
per poter affrontare la questione<br />
<strong>del</strong>l’integrazione.<br />
Stefano Semplici si è soffermato sulla<br />
sfera <strong>del</strong>la bio-etica. Come afferma<br />
Charles Taylor, nella nostra epoca è<br />
cruciale il processo di secolarizzazione,<br />
in cui la fede è un’opzione tra le<br />
altre. In questo contesto, non c’è più<br />
spazio per la circolarità tra etica e<br />
religione. È ancora possibile, in tale<br />
<br />
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<br />
<br />
ha come tema “Religioni e<br />
convivenza civile” e ha visto<br />
nel primo anno una conferenza<br />
pubblica (prof. Silvio Ferrari) sul<br />
rapporto tra religioni e società,<br />
e tre seminari dedicati alla<br />
lettura di cosa stia avvenendo nei<br />
Paesi occidentali relativamente<br />
al tema scelto. Il Comitato<br />
scientifico ha predisposto anche<br />
il programma <strong>del</strong>l’anno 2011-<br />
2012, che studierà alcuni mo<strong>del</strong>li<br />
teorici <strong>del</strong> rapporto tra religioni e<br />
convivenza civile.<br />
ottica, recuperare la centralità <strong>del</strong>la<br />
religione in relazione all’etica? Il filosofo<br />
esprime una risposta negativa.<br />
Secondo lui, bisogna prendere atto<br />
che oggi è il tempo <strong>del</strong> pluralismo,<br />
non <strong>del</strong>la pluralità.<br />
Infatti, se prendiamo una questione<br />
bioetica, possiamo vedere come le<br />
religioni affrontano il problema. Le<br />
cellule staminali embrionali sono<br />
un esempio. L’Islam non è contrario<br />
al loro uso: nella sura 22 si parla <strong>del</strong><br />
carattere progressivo <strong>del</strong>la persona<br />
umana. Nella cultura ebraica, c’è un<br />
atteggiamento favorevole; anche i valdesi<br />
accettano tale ipotesi. <strong>La</strong> Chiesa<br />
cattolica, invece, esprime un giudizio<br />
negativo, così come il buddismo. Come<br />
si vede, il conflitto è forte. Tuttavia<br />
c’è una via teologica per superare<br />
tale stallo. Nel discorso di Semplici, le<br />
religioni hanno il senso <strong>del</strong> mistero,<br />
<strong>del</strong> limite; quindi, aprendo spazi di ricerca<br />
infinita, possono porre le basi<br />
per un dialogo fertile tra gli uomini.<br />
<strong>La</strong> tavola rotonda, affrontando una<br />
<br />
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<br />
<strong>del</strong>le questioni cruciali <strong>del</strong>la storia<br />
contemporanea, ha fatto riflettere<br />
sull’uomo e sul significato <strong>del</strong>la religione.<br />
Essa, nel suo significato intimo,<br />
è il richiamo alle origini, al principio<br />
<strong>del</strong> tutto: perciò non può dividere e<br />
lacerare gli uomini, ma per sua natura<br />
unifica, in quanto tocca l’essenza<br />
<strong>del</strong>l’essere umano. Come ricorda Plotino,<br />
ogni uomo ha una forte “nostalgia<br />
<strong>del</strong>l’assoluto” e il cammino che deve<br />
seguire deve guardare verso l’uno<br />
che è in alto, non verso il molteplice<br />
diviso e conflittuale, che si perde nelle<br />
bassezze <strong>del</strong> mondo.
’Accademia cattolica ha<br />
organizzato presso l’Aula<br />
Magna <strong>del</strong>l’Università<br />
cattolica di <strong>Brescia</strong>, una<br />
tavola rotonda coordinata<br />
da Ilario Bertoletti dal titolo “Religioni<br />
e convivenza civile: nuovi scenari<br />
per l’Italia”. Sono intervenuti Stefano<br />
Semplici, docente di Etica sociale a<br />
Tor Vergata a Roma, Alessandro Rosina,<br />
docente di Demografia a Milano<br />
e Giovanni Filoramo, ordinario di Storia<br />
<strong>del</strong> cristianesimo a Torino.<br />
<strong>La</strong> questione posta dai relatori è se, in<br />
seguito alla forte immigrazione degli<br />
ultimi anni, in Italia sia possibile la<br />
convivenza civile tra religioni diverse.<br />
Secondo Rosina la popolazione straniera<br />
in Italia è costituita da 5 milioni<br />
di persone, con la concentrazione<br />
maggiore al Nord. Non possiamo parlare<br />
di emergenza ma di un elemento<br />
strutturale, causato anche dal fatto<br />
che la popolazione italiana è in diminuzione<br />
e invecchia sempre di più.<br />
Lo studioso ha fatto notare che nel<br />
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nostro Paese, benché i flussi di immigrazione<br />
siano ormai necessari per<br />
l’equilibrio demografico, emerge una<br />
percezione negativa <strong>del</strong> fenomeno.<br />
Questo atteggiamento nasce da pregiudizi<br />
che innescano una spirale negativa,<br />
costituita da ignoranza, rifiuto<br />
<strong>del</strong> diverso, chiusura e intolleranza.<br />
Per Rosina, dobbiamo prepararci a<br />
un cammino comune con altre culture,<br />
di comprensione reciproca e a tale<br />
riguardo, l’investimento sui giovani,<br />
nella scuola, diventa fondamentale.<br />
Nell’analisi di Giovanni Filoramo, bisogna<br />
distinguere tra pluralità e pluralismo.<br />
Nella Spagna <strong>del</strong> Medioevo<br />
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<strong>La</strong> tavola rotonda nell’Aula magna<br />
<strong>del</strong>l’Università cattolica, è stata<br />
proposta come conclusione<br />
<strong>del</strong> percorso <strong>del</strong> primo anno di<br />
attività <strong>del</strong>l’Accademia cattolica<br />
(a lato la presidente, Francesca<br />
Bazoli). Obiettivo è stato quello di<br />
prefigurare gli scenari che in Italia<br />
si proporranno nei prossimi anni<br />
grazie alla presenza sul territorio<br />
nazionale di appartenenti a<br />
religioni diverse. L’iniziativa<br />
si è collocata all’interno <strong>del</strong><br />
programma triennale che<br />
esisteva una pluralità, dove convivevano<br />
pacificamente diverse religioni.<br />
Invece oggi viviamo nel pluralismo, in<br />
regime di concorrenza e con l’individuo<br />
che è sempre più protagonista.<br />
Il problema di fondo è questo: tale pluralismo,<br />
in prospettiva futura, tende<br />
di più all’integrazione o al conflitto?<br />
<strong>La</strong> risposta è molto difficile, anche<br />
perché le varie religioni non sono<br />
blocchi monolitici, ma hanno al loro<br />
interno diverse anime; l’Islam, per<br />
esempio, è eterogeneo nelle sue forme<br />
africane, asiatiche, europee. Secondo<br />
Filoramo, in ogni caso, è necessario<br />
conoscere bene queste realtà<br />
per poter affrontare la questione<br />
<strong>del</strong>l’integrazione.<br />
Stefano Semplici si è soffermato sulla<br />
sfera <strong>del</strong>la bio-etica. Come afferma<br />
Charles Taylor, nella nostra epoca è<br />
cruciale il processo di secolarizzazione,<br />
in cui la fede è un’opzione tra le<br />
altre. In questo contesto, non c’è più<br />
spazio per la circolarità tra etica e<br />
religione. È ancora possibile, in tale<br />
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ha come tema “Religioni e<br />
convivenza civile” e ha visto<br />
nel primo anno una conferenza<br />
pubblica (prof. Silvio Ferrari) sul<br />
rapporto tra religioni e società,<br />
e tre seminari dedicati alla<br />
lettura di cosa stia avvenendo nei<br />
Paesi occidentali relativamente<br />
al tema scelto. Il Comitato<br />
scientifico ha predisposto anche<br />
il programma <strong>del</strong>l’anno 2011-<br />
2012, che studierà alcuni mo<strong>del</strong>li<br />
teorici <strong>del</strong> rapporto tra religioni e<br />
convivenza civile.<br />
ottica, recuperare la centralità <strong>del</strong>la<br />
religione in relazione all’etica? Il filosofo<br />
esprime una risposta negativa.<br />
Secondo lui, bisogna prendere atto<br />
che oggi è il tempo <strong>del</strong> pluralismo,<br />
non <strong>del</strong>la pluralità.<br />
Infatti, se prendiamo una questione<br />
bioetica, possiamo vedere come le<br />
religioni affrontano il problema. Le<br />
cellule staminali embrionali sono<br />
un esempio. L’Islam non è contrario<br />
al loro uso: nella sura 22 si parla <strong>del</strong><br />
carattere progressivo <strong>del</strong>la persona<br />
umana. Nella cultura ebraica, c’è un<br />
atteggiamento favorevole; anche i valdesi<br />
accettano tale ipotesi. <strong>La</strong> Chiesa<br />
cattolica, invece, esprime un giudizio<br />
negativo, così come il buddismo. Come<br />
si vede, il conflitto è forte. Tuttavia<br />
c’è una via teologica per superare<br />
tale stallo. Nel discorso di Semplici, le<br />
religioni hanno il senso <strong>del</strong> mistero,<br />
<strong>del</strong> limite; quindi, aprendo spazi di ricerca<br />
infinita, possono porre le basi<br />
per un dialogo fertile tra gli uomini.<br />
<strong>La</strong> tavola rotonda, affrontando una<br />
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<strong>del</strong>le questioni cruciali <strong>del</strong>la storia<br />
contemporanea, ha fatto riflettere<br />
sull’uomo e sul significato <strong>del</strong>la religione.<br />
Essa, nel suo significato intimo,<br />
è il richiamo alle origini, al principio<br />
<strong>del</strong> tutto: perciò non può dividere e<br />
lacerare gli uomini, ma per sua natura<br />
unifica, in quanto tocca l’essenza<br />
<strong>del</strong>l’essere umano. Come ricorda Plotino,<br />
ogni uomo ha una forte “nostalgia<br />
<strong>del</strong>l’assoluto” e il cammino che deve<br />
seguire deve guardare verso l’uno<br />
che è in alto, non verso il molteplice<br />
diviso e conflittuale, che si perde nelle<br />
bassezze <strong>del</strong> mondo.
Il Nodo Teatro mette in scena<br />
venerdì 20 maggio alle ore 21 al<br />
Teatro Zanar<strong>del</strong>li “A scatola chiusa”,<br />
commedia brillante di Georges<br />
Feydeau per la regia di Danilo<br />
Furnari e Silvia Pipa. Questa la<br />
trama: monsieur Pacarel si mette<br />
in testa di dare lustro alla famiglia<br />
facendo rappresentare al Teatro<br />
<strong>del</strong>l’Opéra di Parigi un “Faust” che<br />
la figlia Giulia, sedicente scrittrice,<br />
ha composto. Per fare ciò, Pacarel<br />
pensa a un fantasioso ricatto:<br />
poiché il Teatro <strong>del</strong>l’Opéra sta<br />
<br />
cercando di scritturare il tenore<br />
più famoso <strong>del</strong> momento, egli<br />
intende anticipare questa mossa,<br />
ingaggiando personalmente l’artista.<br />
Sarà in cambio di quest’ultimo che<br />
chiederà all’Opéra di rappresentare<br />
l’opera <strong>del</strong>la figlia. Ma non si deve<br />
mai comprare “a scatola chiusa”: in<br />
casa Pacarel, infatti, per una serie<br />
di incredibili equivoci, non arriva<br />
un tenore, bensì un giovanotto<br />
che porterà grande scompiglio...<br />
Ingresso 5,00 euro (ridotto 3,00).<br />
Info: www.ilnodo.com<br />
<br />
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<br />
a settimana scorsa il Festival<br />
di <strong>Brescia</strong> e Bergamo<br />
ha proposto due concerti<br />
pianistici: il primo, attesissimo,<br />
<strong>del</strong>l’ungherese<br />
András Schiff, uno dei pianisti più<br />
affermati e importanti a livello mondiale;<br />
il secondo, invece, <strong>del</strong> giovane<br />
musicista bresciano Federico Colli,<br />
classe 1988, quest’anno distintosi come<br />
vincitore <strong>del</strong> Concorso internazionale<br />
Mozart di Salisburgo. Per una<br />
singolare coincidenza, entrambi i solisti<br />
hanno eseguito, fra l’altro, brani<br />
di Mozart e Beethoven.<br />
Potrà forse sembrare inopportuno<br />
proporre un confronto tra un solista<br />
come Schiff, all’apice <strong>del</strong>la carriera, e<br />
un ventiduenne come Colli, che solo<br />
quest’anno ha debuttato al Festival<br />
con un concerto tutto suo. Ma spesso<br />
il mondo <strong>del</strong>la musica è imprevedibile<br />
e così, in questo confronto a distanza<br />
ravvicinata, non solo Colli ha<br />
ottimamente figurato, ma ha anche<br />
creato attorno a sé un clima di vero<br />
entusiasmo.<br />
Se l’anno scorso Schiff fu protagonista<br />
di un indimenticabile concerto<br />
con l’integrale <strong>del</strong>le Suites francesi di<br />
Bach, in quest’occasione l’interprete<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ungherese si è impegnato in una sfida<br />
ancor più difficile: dedicare un intero<br />
récital alla forma <strong>del</strong>le variazioni,<br />
affrontando autori come Mozart,<br />
Haydn, Men<strong>del</strong>ssohn, Schumann, per<br />
approdare infine a un monumento<br />
roccioso e carico di asperità come le<br />
beethoveniane “Trentatré Variazioni<br />
sopra un Valzer di Diabelli”, un vero<br />
“tour de force” tanto per il pianista<br />
quanto per l’ascoltatore. Si trattava<br />
dunque di un programma sommamente<br />
impegnativo, e Schiff, anziché<br />
diminuire la distanza tra il pubblico<br />
e queste opere “per addetti ai lavori”,<br />
si può dire che abbia scelto proprio<br />
la via opposta di un ascetismo senza<br />
compromessi e <strong>del</strong>l’astrazione musicale.<br />
Solo con l’ultimo bis proposto,<br />
l’Improvviso di Schubert in forma di<br />
tema con variazioni, la comunicazione<br />
con gli ascoltatori si è fatta più<br />
amabile e cordiale.<br />
All’esaltazione <strong>del</strong> pensiero astratto<br />
ha fatto riscontro, nel concerto<br />
di Colli, la centralità <strong>del</strong>la freschezza<br />
e di un’immaginazione musicale<br />
seducente.<br />
Raramente abbiamo ascoltato due<br />
opere giovanili come la Sonata KV 283<br />
di Mozart e la Sonata op. 2 n. 1 di Beethoven<br />
realizzate con tanta amorevole<br />
cura dei dettagli e nello stesso tempo<br />
con una salda visione d’insieme. Pregevolissima<br />
e vitale anche l’interpretazione<br />
<strong>del</strong> “Carnaval” di Schumann.<br />
<br />
<br />
Artespettacolo presenta, con il<br />
Patrocinio e a parziale favore<br />
<strong>del</strong>la Fondazione Albero <strong>del</strong>la vita<br />
international, il noto cabarettista<br />
e caratterista bresciano Pier<br />
Paolo Fabbri. L’artista porterà in<br />
scena, mercoledì 25 maggio alle<br />
ore 16 e alle 21, lo spettacolo<br />
“<strong>La</strong> vita è una tempesta...”, un<br />
concentrato di gag, situazioni<br />
paradossali e sketch dotati<br />
di una esilarante comicità<br />
in grado di far trascorrere al<br />
pubblico qualche ora di svago e<br />
<br />
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di divertimento. <strong>La</strong> fondazione<br />
Albero <strong>del</strong>la vita international ha<br />
per scopo l’attività umanitaria di<br />
beneficenza nel mondo, la tutela e<br />
l’attuazione dei diritti dei minori,<br />
l’assistenza ai minori e alle<br />
famiglie in condizioni di disagio<br />
e di emergenza per una maggiore<br />
qualità sociale, l’assistenza<br />
caritatevole, psicopedagogica,<br />
sociale e socio-sanitaria, la<br />
cooperazione per le popolazioni<br />
dei Paesi <strong>del</strong> Sud <strong>del</strong> mondo. Info:<br />
www.albero<strong>del</strong>lavita.org<br />
<br />
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Si è chiusa il 30 aprile con numeri che<br />
parlano da soli, la 16ª edizione di “Crucifixus<br />
− Festival di primavera” confermando<br />
la doppia anima <strong>del</strong> festival<br />
nelle sue declinazioni bresciana e camuna.<br />
“Sono nate nuove collaborazioni<br />
− ha raccontato Carla Bino, direttore<br />
artistico <strong>del</strong> Festival − e si sono<br />
originate nuove relazioni. ‘Crucifixus’<br />
si valuta con le relazioni di comunità<br />
che crea prima che con altro”. Numeri<br />
che parlano da soli si diceva: 18 spettacoli,<br />
di cui sette in città; 48 repliche<br />
complessive; oltre 60 artisti coinvolti,<br />
nove nuove produzioni; circa 12mila<br />
spettatori; 231 uscite sui media (13<br />
articoli su settimanali, 14 servizi radiofonici,<br />
29 servizi televisivi, 74 articoli<br />
web, 101 articoli e segnalazioni<br />
su quotidiani, 94 collaborazioni instaurate<br />
con soggetti pubblici e privati).<br />
L’edizione 2011 ha confermato<br />
un trend e un interesse tra la gente in<br />
continua crescita che fa tesoro <strong>del</strong>le<br />
esperienze, dei rapporti e <strong>del</strong>le relazioni<br />
nate per guardare avanti, al futuro.<br />
Garantito l’appoggio <strong>del</strong>la diocesi,<br />
che crede fortemente nella possibilità<br />
<strong>del</strong> teatro sacro di comunicare all’anima<br />
<strong>del</strong>la gente, anche con questo linguaggio;<br />
<strong>del</strong> Comune di <strong>Brescia</strong>, come<br />
garantisce l’assessore alla Cultura Andrea<br />
Arcai; e di tutte le altre realtà che<br />
hanno già collaborato a diverso titolo<br />
all’iniziativa. Ma lo sguardo è già rivolto<br />
al futuro: “Stiamo già lavorando per<br />
realizzare anche con le parrocchie <strong>del</strong><br />
centro − racconta ancora Carla Bino<br />
− una passione di <strong>Brescia</strong>, come abbiamo<br />
fatto quest’anno con tre Comuni<br />
sulle sponde bergamasche <strong>del</strong><br />
lago d’Iseo (nella foto una scena). Ci<br />
stiamo muovendo anche verso il lago<br />
di Garda e verso la Bassa”. Interesse<br />
a partecipare alla manifestazione è<br />
stato manifestato in questa direzio-<br />
<br />
ne anche dall’assessore provinciale<br />
al Turismo e alla cultura Silvia Razzi.<br />
Accanto a questi, pubblicamente<br />
espresso l’apprezzamento da parte<br />
<strong>del</strong> dott. Facchetti <strong>del</strong>la Fondazione<br />
credito bergamasco che ha garantito<br />
l’impegno anche per il futuro.<br />
Virtualmente presente anche Pamela<br />
Villoresi, attrice in queste serate, che<br />
con una lettera ha fatto sapere di aver<br />
apprezzato l’evento e le potenzialità<br />
di “Crucifixus”, ipotizzando un ponte<br />
tra <strong>Brescia</strong> e Roma, con l’idea di unire<br />
tutti i festival di spiritualità e di teatro<br />
sacro italiani. Ponte che con “I teatri<br />
<strong>del</strong> sacro”, manifestazione nazionale<br />
(Federgat, Acec e <strong>Voce</strong> Sas) che<br />
ha visto le selezioni <strong>del</strong> Nord Italia al<br />
Santa Giulia <strong>del</strong> Vill. Prealpino durante<br />
il festival, un poco è già lanciato e<br />
trova la sua chiusura ideale a Lucca<br />
dal 19 al 25 settembre. In attesa <strong>del</strong>la<br />
prossima edizione.
’è un fenomeno di cui si<br />
parla poco ma che non si<br />
può ignorare, quello <strong>del</strong><br />
traffico di donne e minori<br />
destinati alla prostituzione,<br />
la “nuova schiavitù <strong>del</strong> XXI secolo”<br />
l’ha definita suor Eugenia Bonetti,<br />
responsabile ufficio “Tratta donne e<br />
minori” <strong>del</strong>l’Usmi; la religiosa ha richiamato<br />
alcune significative trasformazioni<br />
<strong>del</strong> ruolo e <strong>del</strong>l’immagine <strong>del</strong>la<br />
donna africana. “<strong>La</strong> donna africana<br />
come l’ho conosciuta – ha sottolineato<br />
Madre Eugenia – era una donna<br />
serena, gioiosa, cordiale, ottimista,<br />
con un fortissimo senso <strong>del</strong>la maternità,<br />
dedita al lavoro, alla casa e alla<br />
comunità”. All’inizio degli anni Ottanta,<br />
come conseguenza <strong>del</strong>le continue<br />
difficoltà economiche nei Paesi in via<br />
di sviluppo, migliaia di donne emigrarono<br />
in Europa in cerca di lavoro e<br />
di una migliore qualità di vita. Molte<br />
di queste donne, clandestine, povere<br />
e vulnerabili divennero preda di organizzazioni<br />
criminali connesse con<br />
<br />
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<br />
l’industria <strong>del</strong> sesso. Secondo l’ultimo<br />
report di “Save the children” (datato<br />
22 agosto 2008), le persone trafficate<br />
per l’industria <strong>del</strong> sesso mercenario<br />
sono 2 milioni 270mila, l’80% è costituito<br />
da donne e bambini. Un affare<br />
che, secondo le Nazioni Unite, produce<br />
32 miliardi di dollari l’anno. Solo<br />
in Europa, secondo l’Organizzazione<br />
internazionale <strong>del</strong>le migrazioni, circolano<br />
o transitano ogni anno per lo<br />
stesso motivo 500mila donne e minori.<br />
Anche l’Italia ha la sua percentuale<br />
di vittime. Attualmente, si considera<br />
che siano tra le 50 e 70mila le donne,<br />
provenienti dall’Africa orienta-<br />
<br />
Il Centro culturale “Il Chiostro”<br />
– nel suo impegno di animazione<br />
culturale a favore <strong>del</strong>la città – organizza<br />
nel corso <strong>del</strong>l’anno alcuni incontri<br />
di approfondimento raccolti<br />
nella rassegna “InAttuale”, una serie<br />
di appuntamenti che intendono affrontare,<br />
attraverso la presenza e il<br />
contributo di uno o più esperti e mediante<br />
il confronto con tutti i partecipanti,<br />
importanti temi di attualità<br />
culturale, sociale ed ecclesiale<br />
spesso trascurati o comunque poco<br />
trattati dalla cronaca e dall’opinione<br />
pubblica.<br />
Il prossimo appuntamento – venerdì<br />
20 maggio, ore 20.45 – è con<br />
Franco Loi, uno dei maggiori poeti<br />
italiani contemporanei e tra i più<br />
noti intellettuali <strong>del</strong> nostro Paese.<br />
Nell’incontro verrà presentato l’ulti-<br />
<br />
<br />
Con la serata di beneficenzavernissage<br />
di venerdì 20 maggio<br />
alle ore 19, Kanalidarte presenta la<br />
retrospettiva dedicata al “Maestro<br />
<strong>del</strong> fuoco” Bernard Aubertin “Verso<br />
la 54ª Biennale di Venezia” (nella<br />
foto a lato, l’artista).<br />
Tele rigorosamente monocrome,<br />
rosso fuoco, chiodi colati di<br />
pittura incandescente, fiammiferi,<br />
bruciature, e ancora macchine,<br />
pianoforti, libri dati alle fiamme<br />
sono il segno distintivo <strong>del</strong> lavoro<br />
di un artista che dall’incontro con<br />
le, dall’America latina e dall’Europa<br />
<strong>del</strong>l’est, che vivono e lavorano sulle<br />
nostre strade, oppure nei locali notturni.<br />
Di queste circa il 30% sono minori.<br />
Trattandosi di clandestine è difficile<br />
ottenere statistiche precise sul<br />
loro numero. “Per le ragazze <strong>del</strong>l’Est<br />
– ha spiegato suor Eugenia – il contatto<br />
e la gestione avviene quasi sempre<br />
tramite finti fidanzati che le assoggettano<br />
affettivamente, mentre per le nigeriane<br />
la gestione pratica <strong>del</strong>le vittime<br />
è affidata alle ‘maman’, nigeriane<br />
passate da sfruttate a sfruttatrici. Costoro<br />
le addestrano al lavoro di strada,<br />
assegnano il pezzo di marciapiede<br />
che sarà la loro postazione di lavoro,<br />
le controllano, raccolgono i proventi,<br />
le puniscono in caso di ribellione,<br />
se cercano di scappare la ritorsione<br />
è sulla famiglia d’origine (cosa questa<br />
che terrorizza le vittime più di tutto il<br />
resto) e, soprattutto, le assoggettano<br />
con cerimonie ‘voodoo’ che esercitano<br />
sulle vittime una vera e propria<br />
violenza psicologica. All’inizio <strong>del</strong><br />
<br />
<br />
mo volume di Franco Loi, “Educare<br />
la parola” (Editrice <strong>La</strong> Scuola), un<br />
saggio-intervista a cura di Giuseppe<br />
Mari in cui il poeta, ripercorrendo<br />
i passaggi salienti <strong>del</strong>la sua lunga<br />
vita, affronta il tema <strong>del</strong>l’educazione<br />
<strong>del</strong>la parola: una sfida centrale<br />
nella pratica educativa, artistica e<br />
nel concreto costituirsi <strong>del</strong>la trama<br />
relazionale e comunitaria. Una<br />
lettura avvincente che offre idee e<br />
spunti assai interessanti per affrontare<br />
le sfide culturali ed esistenziali<br />
di oggi.<br />
Affronteranno il tema – in dialogo<br />
con Franco Loi e con il pubblico –<br />
Ilario Bertoletti, direttore editoriale<br />
de <strong>La</strong> Scuola e di Morcelliana, e Giuseppe<br />
Mari, ordinario di Pedagogia<br />
generale all’Università cattolica di<br />
Milano e curatore <strong>del</strong> volume.<br />
Yves Klein nel 1957 trova nella<br />
monocromia la spinta decisiva<br />
verso un’arte totalmente sua.<br />
Fa parte negli anni ’60 <strong>del</strong> gruppo<br />
Zero di Düsseldorf accanto a Heinz<br />
Mack, Otto Piene e Günther Uecker,<br />
entra in contatto con Piero Manzoni<br />
e Lucio Fontana.<br />
Sua ispirazione la Teoria dei colori<br />
di Goethe <strong>del</strong> 1810: “Osservate i<br />
quadri, gli oggetti, i paesaggi, la<br />
vostra casa, l’interno <strong>del</strong>la vostra<br />
camera con una lente di un unico<br />
colore. Così raggiungerete il<br />
<br />
Terzo millennio, nonostante le molte<br />
campagne, convenzioni e dichiarazioni<br />
in difesa dei fondamentali diritti<br />
<strong>del</strong>la persona, ritroviamo ancora questa<br />
stessa donna sui marciapiedi <strong>del</strong><br />
nostro mondo occidentale sfruttata,<br />
umiliata e privata <strong>del</strong>la sua dignità e<br />
peculiarità di donna e di madre. Questa<br />
donna è l’icona vivente <strong>del</strong>l’ingiusta<br />
discriminazione tra Nord e Sud <strong>del</strong><br />
mondo, tra uomo e donna, tra ricchi e<br />
poveri. E questa donna nel 2011 chiede<br />
giustizia, affinché, le siano ricono-<br />
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mistero <strong>del</strong>l’unicità, la spiritualità,<br />
l’universalità”.<br />
Durante la serata inaugurale<br />
opere uniche <strong>del</strong>l’artista saranno<br />
oggetto di un’asta benefica (base<br />
d’asta a partire dal prezzo irrisorio<br />
di 100 euro) il cui ricavato verrà<br />
interamente devoluto alla Onlus<br />
Poliambulanza Charitatis Opera<br />
per permettere l’ulteriore sviluppo<br />
<strong>del</strong> progetto “Lotta alla cecità<br />
in Burundi” presso l’ospedale di<br />
Kiremba. Fino al 30 luglio. Info:<br />
www.kanalidarte.com.<br />
sciuti i suoi diritti, restituita la sua dignità<br />
e rispettata la sua femminilità.<br />
Dobbiamo sentirci tutti responsabili<br />
di questo grosso disagio sociale che<br />
sta distruggendo la vita di tante giovani<br />
indifese e vulnerabili – ha concluso<br />
suor Eugenia – ma che distrugge pure<br />
tante famiglie e mette in discussione<br />
le nostre stesse comunità cristiane e<br />
civili. Ciascuno di noi ha un ruolo da<br />
svolgere con responsabilità; unendo<br />
i nostri sforzi potremo sconfiggere la<br />
nuova schiavitù <strong>del</strong> XXI secolo”.
Il bicentenario <strong>del</strong>la nascita di Franz<br />
Liszt è di stimolo per istituzioni,<br />
teatri, studiosi per indagini<br />
conoscitive e approfondimenti.<br />
Il conservatorio “Marenzio”<br />
partecipa alle celebrazioni con<br />
un ulteriore concerto a ingresso<br />
libero che coinvolge, giovedì 19<br />
maggio dalle ore 17 nel Salone da<br />
Cemmo, pianisti e cantanti, per un<br />
pomeriggio di ascolto. Gli studenti<br />
coinvolti, Cecilia Badini, Paolo<br />
Bertinelli, Maria Teresa Bonera, Luo<br />
Jie Zhou Chang, Andrea Fondrieschi<br />
<br />
Bagatta, Lucia Grassi, Paolo<br />
Gorini, Stefano Marzanni, Vittorio<br />
Pierno, Matteo Ricca, proporranno<br />
una scelta di lieder, qualche<br />
trascrizione da Rossini e Chopin,<br />
e celebri lavori pianistici tra i quali<br />
il Mephisto-Walzer. In aggiunta,<br />
una Rapsodia ungherese, uno<br />
Studio trascendentale, uno Studio<br />
da concerto e altre famose pagine<br />
tratte dagli “Anni di pellegrinaggio”.<br />
Una gustosa selezione per ritrovare<br />
Liszt, il suo virtuosismo e la sua<br />
ispirata vena fantastica.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
orna a <strong>Brescia</strong> Lorenzo<br />
Cherubini, ormai sempre<br />
più Jovanotti, con un concerto<br />
che si preannuncia<br />
come un autentico evento.<br />
<strong>La</strong> tappa bresciana – PalaFiera<br />
ex Eib, 24 maggio ore 21 – fa parte<br />
di “Ora in tour Lorenzo Live 2011”,<br />
carrozzone itinerante che rinnova la<br />
preziosa collaborazione tra il cantautore<br />
di Cortona e l’Enel per un progetto<br />
dedicato all’ambiente, come fu il<br />
Safari tour <strong>del</strong> 2008. Nello specifico,<br />
per compensare le 6000 tonnellate di<br />
Co² prodotte dal tour, Enel pianterà<br />
12mila nuovi alberi nel villaggio di<br />
Mankim, un’area <strong>del</strong> Camerun che<br />
sta subendo un degrado ambientale<br />
a causa <strong>del</strong> taglio illegale e selvaggio<br />
di legname. <strong>La</strong> riforestazione sarà realizzata<br />
creando sistemi produttivi<br />
in grado di migliorare le condizioni<br />
socio-economiche <strong>del</strong>le popolazioni<br />
locali e sviluppare la micro imprenditorialità<br />
locale. Tra le iniziative la<br />
formazione su pratiche forestali e<br />
prodotti agricoli e il coinvolgimento<br />
nelle lavorazioni agricole e dei vivai. Il<br />
progetto sarà realizzato da Enel con il<br />
supporto di Treedom, nell’ambito <strong>del</strong><br />
progetto Safe (Sustainable agroforestry<br />
ecosystem). L’“Ora tour 2011” è<br />
iniziato a Conegliano e ha subito su-<br />
<br />
scitato grande ammirazione, per l’intensità,<br />
la forza, l’energia ma anche<br />
la poesia tipiche <strong>del</strong> rock. Jovanotti<br />
più che rock fa musica globale, ma<br />
lo slancio con cui Lorenzo affronta la<br />
musica trae continuamente linfa vitale<br />
da un approccio tipicamente rock.<br />
L’ultimo disco, “Ora”, è una conferma<br />
<strong>del</strong> percorso musicale-umano di Jovanotti,<br />
che ormai pare radicalmente<br />
trasformato rispetto ai suoi inizi<br />
disimpegnati e frivoli. Se di impegno<br />
possiamo parlare bisogna però sottolineare<br />
che quello di Jova è condito da<br />
una leggerezza e a tratti da una spensieratezza<br />
che rende il suo tragitto<br />
più “simpatico” agli occhi e alle orecchie<br />
<strong>del</strong> mondo. Al centro di questo<br />
tour c’è, ancora una volta, il Jovanotti<br />
sommo professionista, che ha preparato<br />
con la consueta cura e attenzione<br />
uno show che vede coinvolta una<br />
“macchina da guerra” costituita da un<br />
gruppo di lavoro che ha visto impegnati<br />
per molti mesi musicisti, videoartisti<br />
e ingegneri. Un apparato spettacolare,<br />
che potrebbe sembrare però<br />
vuoto se non fosse condito dalle canzoni<br />
di un musicista che, anno dopo<br />
anno, diventa sempre più maturo. Come<br />
dimostra “Tutto l’amore che ho”,<br />
canzone trainante <strong>del</strong>l’ultimo cd, che<br />
evidenzia una passione per l’umanità<br />
e una speranza verso il futuro che raramente<br />
capita di riscontrare così intensamente<br />
nel mondo non solo musicale.<br />
Passione e divertimento sono<br />
in un certo senso le chiavi di accesso<br />
al concerto di Jovanotti, che realizza<br />
così un sogno. Quello di stabilire un<br />
contatto (“keep in touch”) con ciascuno<br />
spettatore, che potrà sentirsi<br />
coinvolto in una serata entusiasmante,<br />
fatta di emozioni, pensiero, ballo.<br />
Merito di Jova e dei suoi straordinari<br />
musicisti, che sono capaci di trasformare<br />
grazie alla musica stanchezza e<br />
pensieri tristi in gioia ed energia. Attorno<br />
alle canzoni di “Ora” (ormai triplo<br />
disco di platino), album che non<br />
ci si stanca di ascoltare per la varietà<br />
dei suoni e <strong>del</strong>le immagini musicali,<br />
scorreranno come in un film tutti i più<br />
grandi successi di Jovanotti, in una sequenza<br />
prevedibilmente mozzafiato.
Il bicentenario <strong>del</strong>la nascita di Franz<br />
Liszt è di stimolo per istituzioni,<br />
teatri, studiosi per indagini<br />
conoscitive e approfondimenti.<br />
Il conservatorio “Marenzio”<br />
partecipa alle celebrazioni con<br />
un ulteriore concerto a ingresso<br />
libero che coinvolge, giovedì 19<br />
maggio dalle ore 17 nel Salone da<br />
Cemmo, pianisti e cantanti, per un<br />
pomeriggio di ascolto. Gli studenti<br />
coinvolti, Cecilia Badini, Paolo<br />
Bertinelli, Maria Teresa Bonera, Luo<br />
Jie Zhou Chang, Andrea Fondrieschi<br />
<br />
Bagatta, Lucia Grassi, Paolo<br />
Gorini, Stefano Marzanni, Vittorio<br />
Pierno, Matteo Ricca, proporranno<br />
una scelta di lieder, qualche<br />
trascrizione da Rossini e Chopin,<br />
e celebri lavori pianistici tra i quali<br />
il Mephisto-Walzer. In aggiunta,<br />
una Rapsodia ungherese, uno<br />
Studio trascendentale, uno Studio<br />
da concerto e altre famose pagine<br />
tratte dagli “Anni di pellegrinaggio”.<br />
Una gustosa selezione per ritrovare<br />
Liszt, il suo virtuosismo e la sua<br />
ispirata vena fantastica.<br />
<br />
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orna a <strong>Brescia</strong> Lorenzo<br />
Cherubini, ormai sempre<br />
più Jovanotti, con un concerto<br />
che si preannuncia<br />
come un autentico evento.<br />
<strong>La</strong> tappa bresciana – PalaFiera<br />
ex Eib, 24 maggio ore 21 – fa parte<br />
di “Ora in tour Lorenzo Live 2011”,<br />
carrozzone itinerante che rinnova la<br />
preziosa collaborazione tra il cantautore<br />
di Cortona e l’Enel per un progetto<br />
dedicato all’ambiente, come fu il<br />
Safari tour <strong>del</strong> 2008. Nello specifico,<br />
per compensare le 6000 tonnellate di<br />
Co² prodotte dal tour, Enel pianterà<br />
12mila nuovi alberi nel villaggio di<br />
Mankim, un’area <strong>del</strong> Camerun che<br />
sta subendo un degrado ambientale<br />
a causa <strong>del</strong> taglio illegale e selvaggio<br />
di legname. <strong>La</strong> riforestazione sarà realizzata<br />
creando sistemi produttivi<br />
in grado di migliorare le condizioni<br />
socio-economiche <strong>del</strong>le popolazioni<br />
locali e sviluppare la micro imprenditorialità<br />
locale. Tra le iniziative la<br />
formazione su pratiche forestali e<br />
prodotti agricoli e il coinvolgimento<br />
nelle lavorazioni agricole e dei vivai. Il<br />
progetto sarà realizzato da Enel con il<br />
supporto di Treedom, nell’ambito <strong>del</strong><br />
progetto Safe (Sustainable agroforestry<br />
ecosystem). L’“Ora tour 2011” è<br />
iniziato a Conegliano e ha subito su-<br />
<br />
scitato grande ammirazione, per l’intensità,<br />
la forza, l’energia ma anche<br />
la poesia tipiche <strong>del</strong> rock. Jovanotti<br />
più che rock fa musica globale, ma<br />
lo slancio con cui Lorenzo affronta la<br />
musica trae continuamente linfa vitale<br />
da un approccio tipicamente rock.<br />
L’ultimo disco, “Ora”, è una conferma<br />
<strong>del</strong> percorso musicale-umano di Jovanotti,<br />
che ormai pare radicalmente<br />
trasformato rispetto ai suoi inizi<br />
disimpegnati e frivoli. Se di impegno<br />
possiamo parlare bisogna però sottolineare<br />
che quello di Jova è condito da<br />
una leggerezza e a tratti da una spensieratezza<br />
che rende il suo tragitto<br />
più “simpatico” agli occhi e alle orecchie<br />
<strong>del</strong> mondo. Al centro di questo<br />
tour c’è, ancora una volta, il Jovanotti<br />
sommo professionista, che ha preparato<br />
con la consueta cura e attenzione<br />
uno show che vede coinvolta una<br />
“macchina da guerra” costituita da un<br />
gruppo di lavoro che ha visto impegnati<br />
per molti mesi musicisti, videoartisti<br />
e ingegneri. Un apparato spettacolare,<br />
che potrebbe sembrare però<br />
vuoto se non fosse condito dalle canzoni<br />
di un musicista che, anno dopo<br />
anno, diventa sempre più maturo. Come<br />
dimostra “Tutto l’amore che ho”,<br />
canzone trainante <strong>del</strong>l’ultimo cd, che<br />
evidenzia una passione per l’umanità<br />
e una speranza verso il futuro che raramente<br />
capita di riscontrare così intensamente<br />
nel mondo non solo musicale.<br />
Passione e divertimento sono<br />
in un certo senso le chiavi di accesso<br />
al concerto di Jovanotti, che realizza<br />
così un sogno. Quello di stabilire un<br />
contatto (“keep in touch”) con ciascuno<br />
spettatore, che potrà sentirsi<br />
coinvolto in una serata entusiasmante,<br />
fatta di emozioni, pensiero, ballo.<br />
Merito di Jova e dei suoi straordinari<br />
musicisti, che sono capaci di trasformare<br />
grazie alla musica stanchezza e<br />
pensieri tristi in gioia ed energia. Attorno<br />
alle canzoni di “Ora” (ormai triplo<br />
disco di platino), album che non<br />
ci si stanca di ascoltare per la varietà<br />
dei suoni e <strong>del</strong>le immagini musicali,<br />
scorreranno come in un film tutti i più<br />
grandi successi di Jovanotti, in una sequenza<br />
prevedibilmente mozzafiato.
Se dovessimo ironicamente trovare<br />
un aspetto positivo <strong>del</strong>la crisi economica<br />
che da mesi preoccupa il mondo<br />
occidentale, potremmo ragionare<br />
sulle conseguenze negative che essa<br />
ha avuto sul mondo <strong>del</strong>la televisione.<br />
Un aspetto quasi paradossale,<br />
se si pensa che è stata proprio la tv<br />
a contribuire all’avvento <strong>del</strong>la crisi.<br />
È infatti risaputo che i colossi mediatici,<br />
negli ultimi decenni, sono stati<br />
i primi responsabili <strong>del</strong>la corsa al<br />
consumismo e, quindi, <strong>del</strong>l’indebolimento<br />
culturale ed economico <strong>del</strong>le<br />
classi medie. Ma chi l’avrebbe mai<br />
detto che una volta innescato questo<br />
meccanismo la tv vi sarebbe stata ri-<br />
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succhiata a sua volta? È proprio ciò<br />
che è successo riguardo al calo <strong>del</strong>le<br />
vendite degli spazi pubblicitari, la<br />
linfa vitale <strong>del</strong> piccolo schermo. Con<br />
la crisi, molti inserzionisti hanno abbandonato<br />
la nave ritirandosi dalla<br />
pubblicità e, per non affondare definitivamente,<br />
la tv ha dovuto alleggerire<br />
i prezzi degli spazi commerciali.<br />
Complici i nuovi media e la moltiplicazione<br />
<strong>del</strong>le piattaforme digitali e<br />
satellitari, la televisione come la conoscevamo<br />
fino a qualche anno fa sta<br />
diventando un ricordo, bello o brutto<br />
sta a noi deciderlo. Sì, perché finalmente<br />
il telespettatore si sta accorgendo<br />
<strong>del</strong>l’immenso potere che ha<br />
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fra le mani quando maneggia il telecomando,<br />
scegliendo da quale mondo<br />
essere intrattenuto. È la fine <strong>del</strong>la<br />
tv generalista, che fino a 10 anni fa ci<br />
imponeva trasmissioni e film secondo<br />
il proprio diktat editoriale, che assorbiva<br />
milioni di utenti, rassegnati<br />
e allineati. Ora internet, il satellite, il<br />
digitale, ci hanno “liberati” da un monopolio<br />
economico. Attenzione: solo<br />
economico. Il monopolio culturale e<br />
sociale è ancora ben saldo. Ma colpita<br />
nel suo punto debole, i soldi, la<br />
tv deve imparare a considerare il suo<br />
pubblico come una presenza per nulla<br />
scontata come negli anni d’oro, ma<br />
guadagnata con fatica. Ecco, quindi,<br />
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il lato positivo <strong>del</strong>la crisi economica<br />
vista attraverso lo schermo: il mondo<br />
televisivo ha scoperto di essere<br />
debole e precario. Di conseguenza il<br />
pubblico ha più potere decisionale:<br />
se una trasmissione non viene seguita<br />
come previsto, si procede subito<br />
al suo smantellamento. È capitato la<br />
scorsa settimana a “Uman Take Control”,<br />
un nuovo reality di Italia Uno<br />
(di cui abbiamo parlato nel numero<br />
<strong>del</strong> 5 maggio) che ha potuto respirare<br />
solo per tre puntate, prima di<br />
essere cancellato dalla programmazione,<br />
fra lo sgomento degli stessi<br />
concorrenti che se la sono persino<br />
presa con i telespettatori per il bas-<br />
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so indice di gradimento… Un’ottima<br />
notizia, che dimostra quando sia importante<br />
la scelta critica di ciò che<br />
si guarda in tv.<br />
Dal nostro consenso può dipendere<br />
il successo di un programma. Questa<br />
affermazione sembra banale ma non<br />
lo è affatto: per cinquant’anni abbiamo<br />
acceso l’apparecchio dicendo:<br />
“Cosa danno in tv?”. Oggi possiamo<br />
dire “Cosa prendo dalla tv?”. Dalla<br />
condizione passiva alla presenza attiva<br />
e critica: ecco il vero pubblico che<br />
deve confrontarsi con il Golia televisivo<br />
indebolito dalla crisi. È l’unico<br />
modo per poter esigere e quindi meritarsi<br />
una tv di qualità.
l tempo <strong>del</strong>le attese, <strong>del</strong> “vediamo<br />
dove si va, poi decidiamo”,<br />
<strong>del</strong> “ma tanto non è così urgente”<br />
è finito. È cominciato il momento<br />
<strong>del</strong>l’agire per il futuro<br />
<strong>del</strong>le Sale <strong>del</strong>la comunità, un futuro<br />
che è targato digitale.<br />
Le pellicole calano a vista d’occhio a<br />
favore di hard disk contenenti il film<br />
da scaricare nel server <strong>del</strong> nuovo proiettore.<br />
Il passaggio al digitale è dovuto<br />
dal fatto che tutte le grosse major<br />
si sono trovate d’accordo attorno a<br />
uno standard. Questo sposta l’asse<br />
<strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong> passaggio al digitale<br />
verso la fine <strong>del</strong> 2012. Basti pensare<br />
ad alcuni numeri dei primi mesi<br />
<strong>del</strong>l’anno per quanto riguarda la Lombardia:<br />
“Animals united” (21 gennaio)<br />
20 supporti digitali e sette pellicole in<br />
35mm; “I fantastici viaggi di Gulliver”<br />
(4 febbraio) 54 supporti dgitali e sei<br />
pellicole; “Sanctum” (11 febbraio) 31<br />
supporti in digitale e tre in 35 mm; “Il<br />
Grinta” illimitati in digitale e quattro<br />
in pellicola. I numeri parlano chiaro<br />
e la tendenza va favorendo i supporti<br />
tecnologici nuovi a scapito <strong>del</strong>la vecchia<br />
e amata, ma con costi di produzione<br />
più alti, pellicola. Il passaggio al<br />
supporto digitale è epocale e allo stesso<br />
tempo obbligato. Non adeguarsi significa<br />
smettere di proporre cinema.<br />
Parlare di digitale non significa neces-<br />
sariamente 3D. Il digitale è la base, su<br />
cui si possono poi aggiungere i sistemi<br />
in visione tridimensionale. In questo<br />
caso le possibilità sono due: sistemi<br />
attivi o sistemi passivi. I primi non<br />
hanno occhiali usa e getta, con un costo<br />
elevato, bisogna evitare che li portino<br />
via, serve una macchina di pulizia<br />
apposita e in sala bisogna montare<br />
dei sensori. I sistemi passivi necessitano<br />
di uno schermo apposito argentato,<br />
serve un ulteriore apparecchiatura<br />
apposita e gli occhialini possono<br />
essere riutilizzati dal cliente se conservati<br />
per qualche volta e hanno un<br />
costo irrisorio. I sistemi base partono<br />
da 65mila euro e aumentano in base<br />
alla scelta di acquistare il 3D e quale.<br />
Trovarsi impreparati a questo passaggio<br />
significa la chiusura di molte<br />
realtà cinematografiche e, di conseguenza,<br />
la rinuncia ad un aspetto importante<br />
per l’aggregazione e l’anima-<br />
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<br />
zione culturale <strong>del</strong>le comunità; le Sale<br />
propongono film d’essai, cineforum,<br />
programmazione adatta ai bambini e<br />
con un taglio commerciale. <strong>La</strong> caccia<br />
ai fondi è ovviamente aperta. Le<br />
case distributrici, in base a determinate<br />
proiezioni di prima visione in digitale,<br />
partecipano alle spese con un<br />
tetto massimo di 30mila euro circa. Il<br />
Fus (Fondo unico <strong>del</strong>lo spettacolo) è<br />
stato riportato a 428 milioni, ma i decreti<br />
che regolano l’erogazione sono<br />
attualmente sospesi. Situazione in<br />
evoluzione e a fine mese il ministro<br />
Galan incontrerà le associazioni di categoria<br />
per determinare le linee guida<br />
dei decreti attuativi.<br />
<strong>La</strong> Regione Lombardia propone un<br />
Fondo di garanzia presso alcuni istituti<br />
fino all’80% <strong>del</strong> credito in linea capitale<br />
per le imprese che operano nel<br />
campo <strong>del</strong>lo spettacolo (regione.lombardia.it).<br />
Ancora, a livello lombardo<br />
si potrebbero, condizionale d’obbligo<br />
vista la fase embrionale, trovare<br />
fondi da un bando ad hoc che nasce<br />
dall’accordo fra Acec Lombardia e<br />
Fondazione Cariplo.<br />
Il Comune di <strong>Brescia</strong> ha stanziato dei<br />
fondi per la ristrutturazione <strong>del</strong>le Sale<br />
cittadine all’interno <strong>del</strong> patto che<br />
riguarda gli accordi con gli oratori.<br />
Delibera già avvenuta, a giorni la comunicazione<br />
ufficiale.
l tempo <strong>del</strong>le attese, <strong>del</strong> “vediamo<br />
dove si va, poi decidiamo”,<br />
<strong>del</strong> “ma tanto non è così urgente”<br />
è finito. È cominciato il momento<br />
<strong>del</strong>l’agire per il futuro<br />
<strong>del</strong>le Sale <strong>del</strong>la comunità, un futuro<br />
che è targato digitale.<br />
Le pellicole calano a vista d’occhio a<br />
favore di hard disk contenenti il film<br />
da scaricare nel server <strong>del</strong> nuovo proiettore.<br />
Il passaggio al digitale è dovuto<br />
dal fatto che tutte le grosse major<br />
si sono trovate d’accordo attorno a<br />
uno standard. Questo sposta l’asse<br />
<strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong> passaggio al digitale<br />
verso la fine <strong>del</strong> 2012. Basti pensare<br />
ad alcuni numeri dei primi mesi<br />
<strong>del</strong>l’anno per quanto riguarda la Lombardia:<br />
“Animals united” (21 gennaio)<br />
20 supporti digitali e sette pellicole in<br />
35mm; “I fantastici viaggi di Gulliver”<br />
(4 febbraio) 54 supporti dgitali e sei<br />
pellicole; “Sanctum” (11 febbraio) 31<br />
supporti in digitale e tre in 35 mm; “Il<br />
Grinta” illimitati in digitale e quattro<br />
in pellicola. I numeri parlano chiaro<br />
e la tendenza va favorendo i supporti<br />
tecnologici nuovi a scapito <strong>del</strong>la vecchia<br />
e amata, ma con costi di produzione<br />
più alti, pellicola. Il passaggio al<br />
supporto digitale è epocale e allo stesso<br />
tempo obbligato. Non adeguarsi significa<br />
smettere di proporre cinema.<br />
Parlare di digitale non significa neces-<br />
sariamente 3D. Il digitale è la base, su<br />
cui si possono poi aggiungere i sistemi<br />
in visione tridimensionale. In questo<br />
caso le possibilità sono due: sistemi<br />
attivi o sistemi passivi. I primi non<br />
hanno occhiali usa e getta, con un costo<br />
elevato, bisogna evitare che li portino<br />
via, serve una macchina di pulizia<br />
apposita e in sala bisogna montare<br />
dei sensori. I sistemi passivi necessitano<br />
di uno schermo apposito argentato,<br />
serve un ulteriore apparecchiatura<br />
apposita e gli occhialini possono<br />
essere riutilizzati dal cliente se conservati<br />
per qualche volta e hanno un<br />
costo irrisorio. I sistemi base partono<br />
da 65mila euro e aumentano in base<br />
alla scelta di acquistare il 3D e quale.<br />
Trovarsi impreparati a questo passaggio<br />
significa la chiusura di molte<br />
realtà cinematografiche e, di conseguenza,<br />
la rinuncia ad un aspetto importante<br />
per l’aggregazione e l’anima-<br />
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zione culturale <strong>del</strong>le comunità; le Sale<br />
propongono film d’essai, cineforum,<br />
programmazione adatta ai bambini e<br />
con un taglio commerciale. <strong>La</strong> caccia<br />
ai fondi è ovviamente aperta. Le<br />
case distributrici, in base a determinate<br />
proiezioni di prima visione in digitale,<br />
partecipano alle spese con un<br />
tetto massimo di 30mila euro circa. Il<br />
Fus (Fondo unico <strong>del</strong>lo spettacolo) è<br />
stato riportato a 428 milioni, ma i decreti<br />
che regolano l’erogazione sono<br />
attualmente sospesi. Situazione in<br />
evoluzione e a fine mese il ministro<br />
Galan incontrerà le associazioni di categoria<br />
per determinare le linee guida<br />
dei decreti attuativi.<br />
<strong>La</strong> Regione Lombardia propone un<br />
Fondo di garanzia presso alcuni istituti<br />
fino all’80% <strong>del</strong> credito in linea capitale<br />
per le imprese che operano nel<br />
campo <strong>del</strong>lo spettacolo (regione.lombardia.it).<br />
Ancora, a livello lombardo<br />
si potrebbero, condizionale d’obbligo<br />
vista la fase embrionale, trovare<br />
fondi da un bando ad hoc che nasce<br />
dall’accordo fra Acec Lombardia e<br />
Fondazione Cariplo.<br />
Il Comune di <strong>Brescia</strong> ha stanziato dei<br />
fondi per la ristrutturazione <strong>del</strong>le Sale<br />
cittadine all’interno <strong>del</strong> patto che<br />
riguarda gli accordi con gli oratori.<br />
Delibera già avvenuta, a giorni la comunicazione<br />
ufficiale.
più due, uguale cinque.<br />
Non è un errore né<br />
di calcolo, né di battitura.<br />
Vuole essere la meta-<br />
ue<br />
fora <strong>del</strong>la collaborazione,<br />
<strong>del</strong>l’unione che fa la forza, <strong>del</strong>le<br />
sinergie ottenibili dal mettere in rete<br />
le conoscenze e le competenze. Sia<br />
che si tratti di aziende sia che si indaghi<br />
la vasta platea <strong>del</strong>le associazioni.<br />
Perché, citando Aristotele: “L’insieme<br />
vale molto di più <strong>del</strong>la semplice<br />
somma <strong>del</strong>le sue singole parti”. Attorno<br />
alla frase <strong>del</strong> filosofo greco è<br />
ruotato l’intero convegno “Cooperativismo<br />
e associazionismo: lo sviluppo<br />
parte dal territorio”, (nella foto)<br />
andato in scena in città, cui hanno<br />
preso parte alcuni rappresentanti <strong>del</strong><br />
mondo economico bresciano. Invitati<br />
dall’associazione culturale “Popolarismo<br />
europeo”, al tavolo dei relatori<br />
hanno preso posto Alessandro<br />
Azzi, presidente <strong>del</strong>la Bcc <strong>del</strong> Garda<br />
e di Federcasse (la federazione che<br />
raggruppa le banche di credito coo-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
perativo italiane), Sandro Bonomi,<br />
presidente di Anima (la federazione<br />
<strong>del</strong>le associazioni nazionali <strong>del</strong>l’industria<br />
meccanica), Eugenio Massetti,<br />
presidente di Confartigianato <strong>Brescia</strong>,<br />
e Camillo Zola, presidente <strong>del</strong>la<br />
Compagnia <strong>del</strong>le opere di <strong>Brescia</strong>.<br />
Ognuno ha portato la testimonianza<br />
<strong>del</strong>la propria realtà, cercando di evidenziare<br />
l’importanza <strong>del</strong>la rete di<br />
relazioni, <strong>del</strong>l’innovazione, e <strong>del</strong>l’attenzione<br />
alle persone e al territorio.<br />
Nell’intervento di Azzi, il focus è stato<br />
naturalmente il mondo bancario.<br />
“A differenza dei grandi istituti che<br />
mettono in campo prodotti standar-<br />
<br />
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Si tiene il 21 maggio, con inizio alle<br />
10, presso la sede <strong>del</strong>la cooperativa<br />
sociale “<strong>La</strong> nuova cordata” di via<br />
Paolo VI, un incontro con sindaci,<br />
soggetti sostenitori pubblici e<br />
privato e con le organizzazioni<br />
non profit <strong>del</strong> territorio per<br />
la presentazione <strong>del</strong>le attività<br />
<strong>del</strong> fondo territoriale Sebino<br />
Franciacorta e dei contenuti <strong>del</strong><br />
bando di finanziamento per l’anno<br />
in corso. L’incontro è promosso<br />
dalla Fondazione <strong>del</strong>la comunità<br />
bresciana onlus.<br />
dizzati, allontanandosi dal territorio<br />
e dalle persone, il credito cooperativo<br />
rappresenta il paradigma di chi<br />
opera in un contesto di un mercato<br />
maturo e non ha voluto cedere alla<br />
deriva di fusioni e accorpamenti.<br />
Non sempre pertanto le grandi<br />
dimensioni sono sinonimo di grandi<br />
risultati. Anzi, molto spesso la<br />
qualità la si ritrova nel piccolo”, ha<br />
osservato il numero uno <strong>del</strong>la Bcc<br />
<strong>del</strong> Garda, aggiungendo: “Un sistema<br />
avanzato può trarre giovamento<br />
dalla concorrenza, perché consente<br />
di dispiegare al meglio le qualità di<br />
ognuno a vantaggio <strong>del</strong>l’economia<br />
e <strong>del</strong>le famiglie. Siamo confortati<br />
dal nostro percorso, che ha come<br />
missione quella di dare risposte al<br />
territorio applicando la democrazia<br />
economica. Una banca non dev’essere<br />
un santuario inaccessibile, ma<br />
pensare di essere al servizio <strong>del</strong>la<br />
comunità”. Per Massetti l’associazionismo<br />
può portare numerosi<br />
vantaggi alle imprese e ad essere in-<br />
<br />
<br />
L’agricoltura è in grado di offrire<br />
opportunità occupazionali a 250mila<br />
lavoratori nei prossimi 10 anni.<br />
È quanto emerge da un’analisi<br />
presentata dal <strong>del</strong>egato nazionale<br />
Vittorio Sangiorgio nel corso<br />
<strong>del</strong>l’assemblea di Coldiretti Giovani<br />
Impresa tenuta nei giorni scorsi<br />
a Roma con la partecipazione di<br />
2000 imprenditori agricoli under<br />
30, tra cui una nutrita <strong>del</strong>egazione<br />
di giovani bresciani guidata dal<br />
<strong>del</strong>egato provinciale Michele Saetti.<br />
Una tendenza, quella occupazionale,<br />
già in atto, come peraltro dimostra<br />
il fatto che è tornata ad aumentare<br />
l’occupazione nelle campagne con<br />
un aumento <strong>del</strong> 2% – il più elevato<br />
tasso di crescita <strong>del</strong> 2010 – a fronte<br />
di un crollo <strong>del</strong>l’industria pari al 3%<br />
e, a un calo generalizzato <strong>del</strong>l’1 per<br />
cento. Dallo studio Swg/Coldiretti<br />
Giovani Impresa emerge che in<br />
agricoltura solo il 3% <strong>del</strong>le imprese<br />
agricole italiane è condotto da<br />
giovani con meno di 35 anni, che<br />
però risultano essere alla guida <strong>del</strong>le<br />
aziende più innovative.<br />
to. Per competere a livello globale<br />
sono indispensabili la cultura <strong>del</strong>la<br />
ricerca e <strong>del</strong>l’innovazione». Sul punto<br />
il Centro servizi multisettoriale e<br />
tecnologico (Csmt) di <strong>Brescia</strong> sta<br />
mostra che “ricerca e sviluppo sono<br />
ineludibili”. Fare rete, ricercare,<br />
innovare, ma non dimenticarsi<br />
<strong>del</strong>le persone. Lo ha ricordato Camillo<br />
Zola, chiosando: “Serve uno<br />
strumento per creare una forma di<br />
socialità nuova nel lavoro di tutti i<br />
giorni. Si può fare rete solo partendo<br />
dall’uomo. Occorre un sistema di relazioni<br />
basato su rapporti personali<br />
semplici e continui”.<br />
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centivati devono essere soprattutto<br />
i giovani “che collaborano tra loro<br />
e non richiedono soltanto garanzia<br />
e appoggio burocratico, ma sono<br />
desiderosi di andare all’estero, e di<br />
entrare nelle aziende di famiglia in<br />
modo nuovo”. Il presidente di Confartigianato<br />
ha citato più volte la<br />
classe politica, “la quale da un lato<br />
dice che le piccole e medie imprese<br />
sono indispensabili per l’economia<br />
italiana, dall’altro non fa niente per<br />
aiutarle. Noi vogliamo solo che ci<br />
facciano lavorare, ma avere un costo<br />
<strong>del</strong>l’energia superiore <strong>del</strong> 20%<br />
rispetto alla media europea non ci<br />
aiuta”.Indispensabili nel processo<br />
di crescita sono la ricerca, lo sviluppo,<br />
e l’attenzione al territorio.<br />
“Per crescere – ha spiegato Bonomi<br />
– bisogna radicarsi sul territorio, e<br />
il settore manifatturiero italiano è<br />
ancora un’eccellenza nel panorama<br />
mondiale. <strong>La</strong> crisi ha messo a<br />
nudo i Paesi che si reggevano sulla<br />
finanza, mentre noi abbiamo resisti-
Si tiene domenica 22 maggio, con<br />
inizio alle 10, presso sede di via<br />
Orzinuovi, l’assemblea generale di<br />
Confartigianato Unione di <strong>Brescia</strong>.<br />
L’assemblea sarà aperta alle 10<br />
dalla relazione <strong>del</strong> presidente<br />
Eugenio Massetti (nella foto) a<br />
cui faranno seguito i saluti <strong>del</strong><br />
sindaco di <strong>Brescia</strong> Adriano Paroli,<br />
<strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>la Provincia<br />
Daniele Molgora, <strong>del</strong> presidente<br />
<strong>del</strong>la Camera di commercio<br />
Franco Bettoni e <strong>del</strong> presidente di<br />
Confartigianato Lombardia Giorgio<br />
Merletti. Alle 10.50 prenderà il via<br />
la tavola sul tema “Lo sviluppo è<br />
il nuovo nome <strong>del</strong>la pace” con la<br />
riflessione di don Walter Magnoni,<br />
responsabile <strong>del</strong> servizio per la<br />
pastorale sociale e <strong>del</strong> lavoro<br />
di Milano. Due gli interventi in<br />
programma: quello <strong>del</strong> ministro<br />
<strong>del</strong>l’Istruzione Mariastella Gelmini e<br />
quello di Giorgio Guerini, presidente<br />
di Confartigianato nazionale e Rete<br />
impresa Italia. <strong>La</strong> tavola rotonda<br />
sarà moderata dal giornalista<br />
Nicola Porro.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
uali sono le novità legislative<br />
in materia di fonti<br />
rinnovabili? Quali gli<br />
strumenti di incentivazione<br />
ed i sussidi? A queste<br />
e ad altre domande ha contribuito a<br />
dare risposte il partecipato workshop,<br />
“Energie rinnovabili: nuove regole,<br />
incentivi e strumenti di finanziamento”,<br />
organizzato nei giorni da Bocconi<br />
Alumni Association, con la collaborazione<br />
di Cogeme, Linea Energia,<br />
Ubi Banco di <strong>Brescia</strong> e il patrocinio<br />
<strong>del</strong>l’Associazione industriale bresciana.<br />
L’incontro si è tenuto presso<br />
l’azienda agricola Barboglio de Gaioncelli,<br />
in Franciacorta. Ad aprire i<br />
lavori <strong>del</strong> workshop, inserito all’interno<br />
<strong>del</strong> progetto “…iDee per il Business…”,<br />
l’intervento di Marco De<br />
Paolis, area leader Alumni Bocconi<br />
<strong>Brescia</strong>, incentrato sugli strumenti<br />
giuridici che regolamentano l’acquisizione<br />
<strong>del</strong>le aree e la realizzazione dei<br />
progetti di impianto, quali il project<br />
financing, il leasing e i fondi immobiliari.<br />
Sul tema <strong>del</strong> cosiddetto “Quarto<br />
Conto Energia” si è espresso Niccolò<br />
Cusumano, ricercatore Iefe Bocconi e<br />
Sda Bocconi, che ha prospettato possibili<br />
soluzioni ai nodi e alle criticità<br />
legati alle recenti disposizioni, ed in<br />
particolare alla previsione di una significativa<br />
riduzione dei sostegni pubblici<br />
contenuta nel recente Decreto<br />
legislativo n. 28/2011. Nel dibattito,<br />
per la parte sulla complessa norma-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
tiva tributaria, è intervenuto Nicola<br />
Catucci, <strong>del</strong>lo studio tributario e societario<br />
Deloitte, che ha illustrato gli<br />
aspetti legati alla fiscalità degli investimenti<br />
nel settore fotovoltaico. Lo<br />
sviluppo <strong>del</strong>le rinnovabili rappresenta<br />
uno strumento importante per promuovere<br />
la competitività <strong>del</strong> sistema<br />
produttivo, la sicurezza <strong>del</strong>l’approvvigionamento<br />
energetico e la tutela<br />
<strong>del</strong>l’ambiente. A evidenziarlo è stato<br />
Gianluca Delbarba, presidente di Cogeme<br />
spa e Linea Energia spa, alumnus<br />
Università Bocconi. “Credo che la<br />
politica degli incentivi – ha dichiarato<br />
il Presidente Delbarba – debba, oltre<br />
che agevolare iniziative meritorie, sia<br />
nel pubblico che nel privato, verificare,<br />
contestualmente, che le operazioni<br />
industriali nel campo <strong>del</strong>le rinnovabili<br />
rispondano a criteri di contenimento<br />
<strong>del</strong> consumo <strong>del</strong> territorio<br />
e di coerenza nelle finalità, evitando<br />
rischi speculativi. <strong>La</strong> tutela ambientale<br />
dei nostri territori si misura anche<br />
da queste scelte”. In materia di investimenti<br />
per la produzione di energia<br />
da fonti rinnovabili e per il risparmio<br />
energetico ha preso la parola Ario Dario<br />
Fassio, Direzione Mercato Retail<br />
Ubi Banco di <strong>Brescia</strong>, illustrando le<br />
possibili soluzioni di finanziamento.<br />
Si passa dai prestiti semplici e flessibili<br />
per le famiglie, ai finanziamenti<br />
più strutturati per le Pmi fino ad arrivare<br />
a interventi più complessi per<br />
grandi impianti, finanziati con ricorso<br />
al leasing o a soluzioni di project<br />
finance. “Il crescente interesse per il<br />
settore da parte dei nostri clienti, associato<br />
alle indicazioni contenute nel<br />
nuovo Conto energia – ha commentato<br />
Fassio − dovrebbe contribuire ad<br />
una sensibile ripresa <strong>del</strong>le richieste di<br />
finanziamento”.
omenica alle 18 si chiude<br />
con la Fiorentina. Fine di<br />
un incubo, fine di un’agonia<br />
durata pure troppo.<br />
Tornato in serie A dopo<br />
cinque anni di purgatorio, in poco meno<br />
di dieci mesi il <strong>Brescia</strong> ritorna agli<br />
inferi nell’anno <strong>del</strong> Centenario. Uno<br />
smacco atroce, difficile da mandare<br />
giù seppur la tifoseria bresciana oramai<br />
è vaccinata. L’illusione di tre vittorie<br />
consecutive ad inizio campionato,<br />
poi il buio, il vuoto, il lento baratro.<br />
Una squadra costruita per vincere,<br />
la migliore <strong>del</strong>la presidenza Corioni<br />
come lo stesso stanco patron l’ha definita.<br />
I presupposti c’erano tutti per<br />
sognare. Dall’arrivo di gioielli costosi<br />
come Diamanti, Eder, Zebina e Zanetti<br />
(quest’ultimo nel mercato di riparazione<br />
a gennaio), alle tre vittorie di fila<br />
dopo aver steccato l’esordio a Parma.<br />
Corioni parla di Europa League, ma a<br />
dicembre caccia Iachini, lo rimpiazza<br />
con Beretta, gli fa mangiare il panettone<br />
ma l’attesa sferzata non arriva.<br />
Giusto il tempo di digerirlo quel panettone,<br />
senza canditi e uvetta, e viene<br />
richiamato, dopo sette giornate, a<br />
furor di popolo Iachini, l’uomo <strong>del</strong>la<br />
promozione. Il tempo c’è, ma la testa<br />
e le gambe dei giocatori no. Una resa<br />
annunciata già da diverso tempo. E i<br />
malumori serpeggiano nello spogliatoio.<br />
Vengono reintegrati Zoboli (alla<br />
fine per il difensore si è scomodato in<br />
almeno due occasioni anche il com-<br />
<br />
missario tecnico Cesare Pran<strong>del</strong>li) e<br />
Antonio Filippini mentre Possanzini<br />
finisce ai margini. Prima panchina,<br />
poi tribuna. E che dire <strong>del</strong> portierone<br />
Sereni? Prelevato la scorsa estate dal<br />
Torino, era stato definito da Corioni<br />
il terzo miglior portiere in Europa in<br />
sede di presentazione. Poche apparizioni<br />
e malato cronico da Fiorentina-<br />
<strong>Brescia</strong> 3-2 (dopo lo 0-2 a favore alla<br />
fine <strong>del</strong> primo tempo) <strong>del</strong> 9 gennaio<br />
Il primo tassello è entrato perfettamente<br />
nel puzzle <strong>del</strong>la promozione.<br />
Dopo due anni di purgatorio ed una<br />
stagione regolare dominata in lungo<br />
e il largo, il Calvisano vuole tornare<br />
nel rugby che conta: il massimo campionato.<br />
E la scalata è cominciata nel<br />
migliore dei modi. Vittoria a Reggio<br />
Emilia nella semifinale d’andata (35-<br />
9) ed ora il ritorno al San Michele<br />
per accedere alla finalissima. “Nonostante<br />
la vittoria – analizza il capitano<br />
scorso. Si accumulano pareggi, gli<br />
stessi che avrebbero fatto tanto comodo<br />
nel girone d’andata. Le vittorie<br />
scarseggiano, in trasferta e l’unico<br />
colpo rimane quello col Chievo a<br />
Verona <strong>del</strong> 19 settembre. Subentra la<br />
paura, Caracciolo prova a rimpolpare<br />
la classifica marcatori raggiungendo<br />
la doppia cifra ma sbaglia rigori e occasioni<br />
a porta vuota. Là davanti Eder<br />
è una meteora, altro che il bomber<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Tutti al San Filippo. Questo lo<br />
slogan che da qualche giorno<br />
riecheggia in città per l’attesa<br />
gara 3 <strong>del</strong>la finale promozione<br />
che potrebbe regalare un sogno<br />
al Basket <strong>Brescia</strong>. Sogno che si<br />
chiama Lega 2. Dopo le due vittorie<br />
di Trapani, venerdì sera c’è la<br />
possibilità di chiudere la pratica e<br />
festeggiare fra le mura amiche. Palla<br />
a due alle 21 con diretta integrale<br />
sulle nostre frequenze a partire<br />
dalle 20,45. “Mi aspetto un grande<br />
tifo – dichiara capitan Massimo<br />
<br />
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<br />
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<br />
Rezzano (nella foto) – siamo ad<br />
un passo dalla storia. Abbiamo<br />
dimostrato di essere un gruppo<br />
unito e compatto, questa è la nostra<br />
forza. Ed ora andiamoci a prendere<br />
questa promozione che la società,<br />
squadra e pubblico aspetta da due<br />
anni”. Botteghini aperti dal giorno<br />
prima con orario 17-20 direttamente<br />
al San Filippo. <strong>La</strong> società comunica<br />
che non ha aumentato il costo<br />
dei biglietti d’ingresso lasciandoli<br />
invariati rispetto alla stagione<br />
regolare. (al.an.)<br />
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Paul Griffen (foto a lato) – a Reggio<br />
abbiamo commesso qualche errore<br />
di troppo in fase di finalizzazione<br />
che non dovremmo ripetere. Anche<br />
in casa nostra si annuncia battaglia,<br />
verranno al San Michele con il coltello<br />
tra i denti e proveranno a tornare<br />
in corsa”. Difficile che gli emiliani<br />
riescano a ribaltare il punteggio. Al<br />
San Michele si preannuncia il tutto<br />
esaurito visto che si giocherà sabato<br />
alle ore 20. Serviranno cinismo e<br />
prolifico <strong>del</strong>lo scorso anno ad Empoli<br />
che sognava di giocare proprio in coppia<br />
con l’Airone. L’estro di Diamanti si<br />
vede a tratti, la difesa è un colabrodo.<br />
Il <strong>Brescia</strong> arranca, vede riaffacciarsi<br />
il baratro <strong>del</strong>la serie B. <strong>La</strong> matematica<br />
non condanna le Rondinelle fino a<br />
due giornate dal termine. Intanto parte<br />
la caccia allo “scarica-barile”. Corioni<br />
annuncia che non si può andare<br />
avanti così e dichiara di mollare a fine<br />
stagione, il direttore sportivo Nani<br />
prima vieta di parlare di mercato alla<br />
stampa locale e poi chiede pubblicamente<br />
scusa per il fallimento sportivo.<br />
Baiocco viene riesumato dalla polvere<br />
e si toglie i macigni (altro che sassolini)<br />
da tutte e due le scarpe, idem<br />
come sopra Diamanti. Parte il silenzio<br />
stampa. <strong>La</strong>nzafame litiga in allenamento<br />
con i compagni, si stranisce,<br />
è insofferente e in quei pochi minuti<br />
che viene gettato nella mischia lascia<br />
la squadra in dieci. <strong>La</strong> piazza insorge,<br />
ma la condanna è scritta domenica 8<br />
maggio: il <strong>Brescia</strong> torna in B nell’anno<br />
<strong>del</strong> Centenario. Danno e beffa: in<br />
serie A sale l’Atalanta.<br />
massima concentrazione. Doti che il<br />
Cammi ha già più volte utilizzato nei<br />
momenti decisivi. “Dovremo giocare<br />
come abbiamo fatto nella ripresa – avverte<br />
il tecnico Giuseppe Mor – visto<br />
che nel primo tempo siamo scesi in<br />
campo contratti, nervosi. Sentivamo<br />
la partita, poi abbiamo cominciato a<br />
giocare come sappiamo e sono arrivate<br />
quattro mete che ci avvantaggiano<br />
in ottica qualificazione. Ma la pratica<br />
non è ancora chiusa. In più – conclu-<br />
<br />
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de Mor – abbiamo dimostrato di saper<br />
reggere fisicamente per tutti gli<br />
80 minuti e questo è un buon segno”.<br />
Intanto nell’altra semifinale, favorito<br />
resta il San Gregorio Catania che si è<br />
imposto di misura a Firenze (21-20).<br />
Etnei che hanno chiuso la stagione regolare<br />
alle spalle proprio <strong>del</strong> Cammi<br />
Calvisano. Lo scontro fra queste due<br />
squadre sarebbe il giusto atto conclusivo.<br />
Un passo alla volta: prima bisogna<br />
chiudere la pratica Reggio Emilia.
Fuorimisura chiude col botto dodici<br />
mesi da incorniciare che l’hanno<br />
proclamata regina indiscussa<br />
<strong>del</strong> calcio a 11. <strong>La</strong> formazione di<br />
Calcinato ha chiuso l’annata scorsa<br />
alzando al cielo la Coppa Leonessa<br />
per poi aprire la stagione 2010/2011<br />
aggiudicandosi la Supercoppa<br />
contro Eagles Bagnolo. <strong>La</strong> finale<br />
provinciale ha riproposto lo<br />
stesso faccia a faccia, ma per le<br />
aquile <strong>del</strong>la bassa non c’è stata<br />
opportunità di riscatto. I rossoneri<br />
hanno messo in bacheca il terzo<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
ine settimana intenso per<br />
i sarti <strong>del</strong>la provincia, che<br />
hanno impugnato ago e filo<br />
per trasformare l’ambita<br />
toppa arancioblù in un<br />
tutt’uno con le maglie dei campioni<br />
bresciani degli sport a squadre. Iniziamo<br />
la nostra carrellata di teste coronate<br />
dal settore giovanile <strong>del</strong> calcio.<br />
<strong>La</strong> categoria under 14 premia Paolo<br />
VI Fontana, a valanga su Serafica S.<br />
Carlo (7-2). <strong>La</strong> formazione di mister<br />
Vergna centra così il suo secondo titolo<br />
consecutivo. Tra gli allievi esulta<br />
Rock Torbiato, cha ha la meglio<br />
sul S. Giacomo ’96 per 3-1. L’Aurora<br />
Lumezzane torna ad arricchire la sua<br />
bacheca dopo un 2010 sabbatico. Il<br />
5-2 su Tris Calcio Padergnone, infatti,<br />
regala alla società blucerchiata il terzo<br />
titolo nelle ultime quattro stagioni:<br />
un dominio spezzato un anno fa dal<br />
breve interregno <strong>del</strong> S. Giovanni Polaveno.<br />
Il titolo dei top junior resta in<br />
città e passa dalle mani <strong>del</strong> S. Antonio<br />
a quelle di Smv Sovema, vittoriosa<br />
nella sfida al cardiopalma con Asco<br />
Vestone terminata 6-5 per i ragazzi di<br />
via Cremona. Viene da lontano l’eco<br />
di gioia <strong>del</strong>l’open a 7. Bovegno vince<br />
dopo una lunga cavalcata. Nel calcio<br />
femminile le rondinelle continuano a<br />
volare. Il <strong>Brescia</strong> bissa il successo <strong>del</strong><br />
2010 con un netto 4-0 sul Castenedolo.<br />
Le ragazze di mister Romano cercheranno<br />
di ripetersi anche ai regionali<br />
difendendo la rosa camuna conquistata<br />
un anno fa nel derby con il Bovezzo.<br />
Passiamo alla pallavolo, dove<br />
titolo, strappando lo scudetto<br />
bresciano ai rivali dopo il 2-1 ai<br />
tempi supplementari. Calcinato è<br />
stato assoluto protagonista anche<br />
nel calcio a 5, dove la formazione<br />
di De Giovanni ha conquistato il<br />
titolo davanti al pubblico amico<br />
imponendosi 5-4 sull’Orzinuovi. Il<br />
successo è una vera liberazione per<br />
la sua squadra, sconfitta proprio<br />
in finale nella passata stagione da<br />
Il Giglio Costruzioni. Entrambe le<br />
compagini calcinatesi ora vivranno<br />
il sogno <strong>del</strong>le finali regionali.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Franciacorta domina le categorie giovanili.<br />
Le under 14 di mister <strong>Brescia</strong>nini<br />
riscattano l’epilogo <strong>del</strong> 2010, che<br />
le vide soccombere proprio di fronte<br />
al Castelmella. Il 3-0 di quest’anno inverte<br />
i ruoli. Più faticosa, ma altrettanto<br />
felice, l’impresa <strong>del</strong>le juniores, che<br />
la spuntano su un grande S. Giacinto<br />
all’ultimo respiro di un tie break chiuso<br />
sul 19-17. Lo scudetto <strong>del</strong>le top ju-<br />
nior resta sulle maglie <strong>del</strong> Mompiano,<br />
che alza la coppa per il secondo anno<br />
consecutivo grazie al 3-2 sul Calcinato,<br />
arresosi al quinto set sul punteggio<br />
di 15-12. Nell’open femminile l’impero<br />
<strong>del</strong> Consorzio Vela Carpenedolo non<br />
conosce il tramonto e arriva il quarto<br />
alloro provinciale consecutivo, il<br />
quinto nelle ultime sei stagioni. Resto<br />
<strong>del</strong> Maury non può nulla: finisce<br />
3-0. Diverso il discorso nel misto, dove<br />
Provaglio abdica accontentandosi<br />
<strong>del</strong> bronzo, mentre Olimpia Paitone<br />
(seconda nel 2010) centra il successo<br />
battendo 3-1 Somain Cortefranca. Nel<br />
maschile le Nuove Legioni Calcinatesi<br />
vincono il provinciale con netto un<br />
3 a 0 sul Rudiano.
Il tempo <strong>del</strong>le vendette<br />
Signor direttore,<br />
non si è fatta attendere la prima vendetta<br />
talebana dopo l’uccisione di<br />
Bin <strong>La</strong>den: 87 vittime, in un sol colpo,<br />
tutte giovani reclute <strong>del</strong>la guardia<br />
di frontiera pachistana. C’è da<br />
credere che non sarà l’ultima. Sul<br />
conto di chi occorrerà mettere questi<br />
morti e quelli che verranno? Troppo<br />
facile rispondere: ai vendicatori<br />
<strong>del</strong> capo di al-Qaeda. Gli americani,<br />
uccidendolo, ne hanno fatto un martire.<br />
E il presidente Obama poteva<br />
pure risparmiarsi i toni trionfalistici<br />
con cui ha dato l’annuncio al mondo,<br />
scomodando anche Dio e di fatto rallegrandosi,<br />
e far rallegrare gli americani,<br />
per il “bel risultato” ottenuto<br />
dal “commando” <strong>del</strong>le forze speciali.<br />
L’uccisione di chiunque, fosse pure<br />
il peggior bandito o il peggiore terrorista,<br />
non è mai una vittoria. <strong>La</strong><br />
morte è morte, sempre, e va rispettata<br />
con la mestizia, non profanata<br />
con l’esultanza. Sì, d’accordo, dietro<br />
questa storia c’è l’11 settembre. Data<br />
storica, ormai. Tragedia enorme,<br />
terribile, disumana, insopportabile<br />
per una nazione come gli Stati Uniti<br />
mai prima d’allora colpita su scala<br />
collettiva e nazionale fin dentro casa.<br />
Però, sulla scia e come perversa<br />
conseguenza di questo maledetto 11<br />
settembre, quanti altri 11 settembre<br />
a livello privato, personale, familiare,<br />
il mondo dovrà sopportare? Per<br />
le famiglie che hanno avuto un loro<br />
congiunto morto in Afghanistan<br />
questo non è stato forse un “piccolo”,<br />
ma altrettanto doloroso, 11 settembre?<br />
E le mamme afgane che<br />
hanno visto cadere i loro figli sotto<br />
le bombe che “dovevano” essere intelligenti?<br />
E gli attentati a catena? Le<br />
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stragi per “fuoco amico”? Siamo rimasti<br />
all’11 settembre, quello “grande”,<br />
quello che ha fatto scalpore ed<br />
è passato alla storia, ma purtroppo<br />
ogni giorno nel mondo ci sono altri<br />
11 settembre, più “piccoli” nelle dimensioni<br />
ma non nel dolore, che non<br />
fanno clamore e non avranno commemorazioni<br />
ufficiali.<br />
I bombardamenti, le rappresaglie, i<br />
raid punitivi, le vendette, i colpi di<br />
testa e tanto meno alla testa, non<br />
sconfiggeranno mai il terrorismo.<br />
Né condurranno alla pace. Né elimineranno<br />
la paura. I cittadini americani<br />
sono sul “chi va là” più adesso<br />
che prima. E con loro i cittadini di<br />
mezzo mondo. Purtroppo – vedi sopra<br />
– la prudenza, la discrezione, la<br />
capacità di calcolare le conseguenze,<br />
l’inventiva di trovare altri mezzi<br />
che non la forza, sembrano doti<br />
scomparse dal bagaglio culturale<br />
dei capi – si possono ancora definire<br />
“statisti”? – che reggono le sorti <strong>del</strong><br />
mondo. E in questo mondo piatto e<br />
uniforme è scomparso anche il coraggio<br />
di qualsiasi gesto controcorrente,<br />
dirompente, quanto, anzi più,<br />
di una bomba.<br />
Perdonate, l’uscita non è nuova e<br />
la copio da personaggi famosi, ma<br />
sul momento non trovo di più originale:<br />
ho fatto un sogno. Un sogno,<br />
ovviamente, da ingenuo, che altri<br />
direbbero un’anima candida, e non<br />
è detto che non lo sia veramente.<br />
Ho sognato che gli Stati Uniti, una<br />
volta catturato Bin <strong>La</strong>den e accontentatisi<br />
di aver messo le mani sul<br />
suo archivio, lo avessero invitato a<br />
tenere una conferenza stampa per<br />
spiegare il perché di tanto odio e rispondere<br />
alle domande dei giornalisti.<br />
Dopo di che, con tanti saluti e<br />
magari un “arrivederci”, lo avessero<br />
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liberato e riconsegnato ai suoi cari e<br />
ai suoi compari. Di chi e di che cosa,<br />
poi, avrebbero avuto da vendicarsi<br />
i terroristi? E che figura avrebbero<br />
fatto, costoro, di fronte al mondo,<br />
continuando a sbraitare e minacciare<br />
attentati contro gli Stati Uniti? E<br />
gli Stati Uniti che figura avrebbero<br />
fatto? Quale lezione avrebbero dato<br />
al mondo? Non lo so, il sogno è finito<br />
qui. Ognuno trovi le sue risposte.<br />
Piero Isola<br />
Eutanasia in Svizzera<br />
Signor direttore,<br />
in Svizzera si continuerà a praticare<br />
l’eutanasia, anche per i non residenti<br />
nel Paese. Questa, in estrema sintesi,<br />
la risposta che gli abitanti <strong>del</strong> Cantone<br />
di Zurigo hanno dato il 15 maggio<br />
in un referendum sull’aiuto al suicidio<br />
assistito basato su due quesiti<br />
promossi da due partiti conservatori.<br />
Il primo, presentato dall’Unione<br />
democratica federale (Udf, d’ispirazione<br />
cristiana), puntava a chiedere<br />
al Parlamento svizzero di rendere<br />
punibile qualsiasi forma di istigazione<br />
e di aiuto al suicidio. Il secondo,<br />
avanzato dal Partito evangelico,<br />
mirava a porre fine al “turismo <strong>del</strong>la<br />
morte”, limitando la possibilità di<br />
eutanasia ai soli residenti nel Cantone<br />
da almeno dieci anni. I partiti<br />
conservatori erano decisi a fissare<br />
dei paletti in materia, ma gli abitanti<br />
<strong>del</strong> Cantone zurighese hanno rigettato<br />
entrambe le proposte con una<br />
percentuale di voti contrari <strong>del</strong>l’80%.<br />
L’interesse per l’esito <strong>del</strong>lo scrutinio<br />
andava oltre i confini <strong>del</strong> Cantone<br />
perché il governo federale deve<br />
presentare in autunno un disegno di<br />
legge che disciplini l’assistenza organizzata<br />
alla dolce morte.<br />
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I Vescovi svizzeri sono sempre stati<br />
contrari al suicidio assistito e organizzato<br />
e all’indomani <strong>del</strong> referendum<br />
che si è svolto nel Catone di<br />
Zurigo, ribadiscono il loro ‘no’ all’eutanasia<br />
riproponendo il dossier sulle<br />
cure palliative redatto dalla Commissione<br />
per la pastorale sanitaria<br />
di Zurigo. I dati diffusi in seguito al<br />
referendum di Zurigo parlano chiaro.<br />
In Svizzera, il suicidio assistito<br />
è consentito dal 1941, a condizione<br />
che non sia legato ad alcun motivo<br />
egoistico ed è ammesso solo in modo<br />
passivo, cioè procurando a una<br />
persona i mezzi per morire, ma non<br />
aiutandola a farlo. Ha ragione il Partito<br />
evangelico a parlare di “turismo<br />
<strong>del</strong>la morte”: in effetti, secondo le<br />
cifre fornite dall’associazione ‘Dignitas’,<br />
che in Svizzera assiste cittadini<br />
stranieri candidati all’eutanasia,<br />
dal 2010 sono state 1.138 le<br />
persone giunte dall’estero decise a<br />
farla finita (592 dalla Germania, 102<br />
dalla Francia, 18 dagli Stati Uniti e<br />
16 dalla Spagna). Nel 2003, le persone<br />
venute dall’estero per togliersi la<br />
vita in Svizzera rappresentavano il<br />
6,5% <strong>del</strong> totale dei suicidi assistiti,<br />
nel 2007 il 9,7%.<br />
L’assistenza al suicidio non è un<br />
aiuto. Contraddice il dovere fondamentale<br />
<strong>del</strong>la protezione di ogni vita<br />
umana. È falso pensare che si possa<br />
e si debba rispondere alla domanda<br />
di suicidio espresso da una persona.<br />
Il desiderio di morte non corrisponde<br />
che raramente a una decisione<br />
presa liberamente. Essa è invece<br />
sempre sottomessa alla pressione<br />
<strong>del</strong>le circostanze: la sofferenza, il<br />
sentimento <strong>del</strong>la perdita di senso e la<br />
paura di essere un peso per i parenti.<br />
<strong>La</strong> compassione verso una persona<br />
sofferente non risiede nell’omicidio,<br />
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ma nel prendersi cura e questo compito<br />
non può essere lasciato unicamente<br />
al personale medico.<br />
Un amico svizzero<br />
<strong>La</strong> chitarra in chiesa<br />
Egr. direttore,<br />
non si può negare, neanche dai più<br />
strenui difensori <strong>del</strong>le chitarre nella<br />
liturgia, che l’organo è uno strumento<br />
che appartiene al patrimonio<br />
storico <strong>del</strong>la Chiesa cattolica,<br />
e questo da vari secoli. Il suo uso è<br />
stato vario ed è naturalmente anche<br />
coinciso con le evoluzioni tecnicocostruttive<br />
<strong>del</strong>lo strumento. Pensiamo<br />
per esempio alla concezione di<br />
un organo ottocentesco italiano, che<br />
perfettamente si adattava a eseguire<br />
le composizioni di stile operistico<br />
dei musicisti più in voga di quel periodo.<br />
Insomma, l’organo si è spesso<br />
adattato alle esigenze (liturgicamente<br />
lecite o meno, non è qui il caso di<br />
dibattere) che la cultura <strong>del</strong> periodo<br />
e la conseguente liturgia gli presentava.<br />
Io insisterei più sul chiamare<br />
questo strumento, “strumento storico”<br />
<strong>del</strong>la liturgia (anche se questa<br />
definizione non è il massimo) preferendo<br />
questa accezione a quella di<br />
“strumento tradizionale”.<br />
Non mi nascondo l’utilità enorme di<br />
uno strumento come l’organo nella<br />
storia <strong>del</strong>la Chiesa cattolica (anche<br />
nella storia attuale, naturalmente)<br />
ma non intendo alzare barricate a<br />
quanto di buono e di utile può trovarsi<br />
nella cultura moderna (per meglio<br />
dire, nelle culture moderne), sempre<br />
che sia adatto alla celebrazione “o<br />
vi si possa adattare”. Visto in questa<br />
prospettiva non dovrebbe più porsi<br />
il problema di suonare questo o quello<br />
strumento (al di fuori <strong>del</strong>l’orga-
no) ma si dovrebbe porre, in tutta la<br />
sua pesantezza, il problema di come<br />
usare quello strumento, in quale momento<br />
<strong>del</strong>la celebrazione e perché.<br />
E non è questione da poco.<br />
Di base c’è che qualunque strumento<br />
si suoni, occorre saperlo “usare”,<br />
almeno più che decentemente (non<br />
che si richiedano sempre dei virtuosi…).<br />
Se non si parte dalla formazione<br />
si continuerà per decenni a parlare<br />
<strong>del</strong>le stesse cose senza frutto.<br />
Ci sono degli strumenti che non si<br />
adattano alla celebrazione? Partiamo<br />
dalla chitarra. <strong>La</strong> chitarra non è<br />
il male assoluto <strong>del</strong>la liturgia, lo è il<br />
suo cattivo uso. Grandissimi compositori<br />
hanno scritto per questo nobile<br />
strumento. Da qui, ad accettarla<br />
suonata come al campeggio ce ne<br />
corre. Perché lì siamo al campeggio<br />
davanti a noi stessi, in chiesa siamo<br />
noi stessi davanti a Dio. I simboli,<br />
anche quelli sonori, non possono essere<br />
presi da un contesto e travasati<br />
in un altro completamente diverso<br />
senza temere una deriva <strong>del</strong> senso.<br />
Una <strong>del</strong>le massime <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>la<br />
comunicazione più alla moda da<br />
decenni è: il mezzo è il messaggio<br />
(McLuhan, che, tra l’altro, è stato<br />
un convertito al cattolicesimo e ha<br />
scritto interessanti saggi proprio<br />
sulla liturgia dopo il Vaticano II che<br />
meriterebbero un’occhiata…). Non<br />
voglio prenderla come oro colato ma<br />
non bisogna neanche passarci troppo<br />
sopra. Detto questo, potrei dire<br />
che quasi ogni strumento, se adattato<br />
con gusto e competenza alla liturgia,<br />
può servirla degnamente. E non<br />
sono il solo a pensarla così. Il padre<br />
Papinutti che ha scritto: “Comunque<br />
è certo che, nel campo strumentale,<br />
la evoluzione <strong>del</strong>la musica sacra è<br />
senza confini. Restando sempre fe-<br />
<br />
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<br />
<strong>del</strong>i alla disciplina e alle norme di<br />
una sana prudenza, oggi i musicisti<br />
possono tentare nuove forme musicali,<br />
con ampio uso di strumenti”.<br />
Giuliano Desideri<br />
L’idolo e l’icona<br />
Egr. direttore,<br />
due celebrazioni grandiose a tre giorni<br />
di distanza una dall’altra. Una a<br />
Roma, l’altra a Londra, il mondo in<br />
visione. Il matrimonio <strong>del</strong> secolo di<br />
William e Kate e la beatificazione di<br />
Giovanni Paolo II. Due eventi diversissimi...<br />
ma non troppo. Se uno è un<br />
matrimonio che sa di favola, l’altro è<br />
un’alleanza luminosa e meravigliosa<br />
tra un uomo e Dio. Per questo i due<br />
avvenimenti ci propongono due parole<br />
essenziali: l’idolo e l’icona. Due<br />
termini dalla stessa origine e dal significato<br />
di figura e d’immagine. Tutti<br />
e due coltivano lo stesso rapporto<br />
di fronte al sacro: un atteggiamento<br />
di rispetto e venerazione. E hanno lo<br />
stessa relazione con lo sguardo che<br />
si fa ammirazione e contemplazione.<br />
Vivono, tuttavia, una dinamica assolutamente<br />
opposta. L’idolo accentra<br />
tutte le forze, l’attenzione e il potere.<br />
È autoreferenziale per eccellenza,<br />
un accentratore per natura. L’icona,<br />
invece, rinvia ad altro, a un qualcosa<br />
di più grande. Porge a chi osserva<br />
un dolce invito interiore a guardare<br />
lontano... Infatti, un’icona – immagine<br />
dipinta e venerata di un santo – è<br />
un solo raggio <strong>del</strong>la luce <strong>del</strong> Divino,<br />
<strong>del</strong> Trascendente. <strong>La</strong> sua virtù fondamentale<br />
è l’umiltà, mentre quella<br />
<strong>del</strong>l’idolo è l’ambizione o una segreta<br />
arroganza.“Due si sposano sotto lo<br />
sguardo di due miliardi di persone”<br />
intitolava trionfante un giornale londinese,<br />
suggerendo così la forza di at-<br />
<br />
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trazione di un evento. Un idolo è qualcosa<br />
che sembra possedere un che di<br />
meravigliosamente magico. Inserti<br />
speciali, servizi televisivi, giornali di<br />
ogni specie sono stati invasi per giorni<br />
da una sola immagine, una giovane<br />
coppia reale, colta in tutti suoi aspetti<br />
e momenti di vita. Tuttavia i cronisti<br />
facevano osservare che i 1.900 invitati<br />
a Westminster erano tutti bianchi, nobili<br />
e di alto rango. Mentre assiepata e<br />
perfino immersa nella fontana davanti<br />
Buckingham Palace vi era uno stuolo<br />
di gente di tutti i colori: il vero volto<br />
multiculturale <strong>del</strong>la terra inglese. Un<br />
idolo, infatti, sa sempre circondarsi<br />
dei suoi adoratori.<br />
L’icona, come un dito puntato verso<br />
un orizzonte, indica sempre qualcosa<br />
di più grande e di più bello. Perfino la<br />
sessualità, in fondo, vivrà sempre questa<br />
ambivalenza tra idolo e icona. Solo<br />
quando essa saprà esprimere quel<br />
senso grandioso <strong>del</strong>la vita come una<br />
danza e una lotta da vivere insieme,<br />
allora, sarà un’icona insuperabile.<br />
Se invece si rinchiuderà in se stessa,<br />
esigendo ogni attenzione ed energia<br />
diventerà un idolo che disumanizza<br />
chi lo adora.<br />
Questa duplice e contrapposta dinamica<br />
di idolo e di icona sarà preziosa<br />
per valutare qualsiasi situazione, qualsiasi<br />
uomo. Si diventa un idolo, quando<br />
si vive un protagonismo eccessivo,<br />
un attivismo esagerato, al centro<br />
<strong>del</strong>l’ammirazione e <strong>del</strong>l’obbedienza di<br />
altri. Ansiosamente si cercherà sempre<br />
e dappertutto un piedistallo. Non<br />
si tollera la critica, ma solo la venerazione.<br />
Si diventa idolo quando ci si arroga<br />
ogni forza, ci si identifica in Dio<br />
e nella sua volontà.<br />
Ma un vero leader sarà sempre un’icona<br />
e sarà semplice distinguerlo fra la<br />
gente: dal suo stesso sguardo, diffe-<br />
<br />
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<br />
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<br />
<br />
rente da quello di ogni altro essere.<br />
Gli occhi gli brillano perchè ha una<br />
visione davanti a sé. Vede il mondo<br />
che sarà domani e sa captare il futuro<br />
che sta nascendo. Come Abramo<br />
e Mosè avvertirà i bisogni vitali di un<br />
popolo che cammina e ciò diventa<br />
una forza mobilizzatrice per sé e per<br />
gli altri. Sa risvegliare in tutti le forze<br />
migliori, perché le intravede, le chiama<br />
alla vita, al cammino e alle sfide.<br />
Non abbatte, ma suscita, incoraggia e<br />
stimola potentemente. Respira la speranza<br />
e la fiducia nell’altro.<br />
Un’icona indimenticabile per tutti fu<br />
una semplice bara di legno e un Vangelo<br />
posato sopra come una corona<br />
sulla testa di un re. Era un leader vero.<br />
Sapeva dare al mondo un messaggio<br />
di speranza potente e indicare a tempo<br />
e a contrattempo un orizzonte straordinario<br />
per ognuno: l’incontro con il<br />
Cristo. Si commuoveva davanti a folle<br />
di ogni lingua e di ogni cultura e sapeva<br />
spalancare le porte <strong>del</strong> suo cuore<br />
ai giovani. Nella nostra terra italiana<br />
dove ancora oggi crescono idoli potenti,<br />
preoccupati di sé o dei propri<br />
interessi, come dimenticare questo<br />
umile e grande leader appassionato<br />
unicamente di Dio e degli uomini?<br />
Lettera firmata<br />
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Associato Associato<br />
UNIONE STAMPA<br />
PERIODICA ITALIANA<br />
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<br />
FEDERAZIONE ITALIANA<br />
SETTIMANALI CATTOLICI
no) ma si dovrebbe porre, in tutta la<br />
sua pesantezza, il problema di come<br />
usare quello strumento, in quale momento<br />
<strong>del</strong>la celebrazione e perché.<br />
E non è questione da poco.<br />
Di base c’è che qualunque strumento<br />
si suoni, occorre saperlo “usare”,<br />
almeno più che decentemente (non<br />
che si richiedano sempre dei virtuosi…).<br />
Se non si parte dalla formazione<br />
si continuerà per decenni a parlare<br />
<strong>del</strong>le stesse cose senza frutto.<br />
Ci sono degli strumenti che non si<br />
adattano alla celebrazione? Partiamo<br />
dalla chitarra. <strong>La</strong> chitarra non è<br />
il male assoluto <strong>del</strong>la liturgia, lo è il<br />
suo cattivo uso. Grandissimi compositori<br />
hanno scritto per questo nobile<br />
strumento. Da qui, ad accettarla<br />
suonata come al campeggio ce ne<br />
corre. Perché lì siamo al campeggio<br />
davanti a noi stessi, in chiesa siamo<br />
noi stessi davanti a Dio. I simboli,<br />
anche quelli sonori, non possono essere<br />
presi da un contesto e travasati<br />
in un altro completamente diverso<br />
senza temere una deriva <strong>del</strong> senso.<br />
Una <strong>del</strong>le massime <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>la<br />
comunicazione più alla moda da<br />
decenni è: il mezzo è il messaggio<br />
(McLuhan, che, tra l’altro, è stato<br />
un convertito al cattolicesimo e ha<br />
scritto interessanti saggi proprio<br />
sulla liturgia dopo il Vaticano II che<br />
meriterebbero un’occhiata…). Non<br />
voglio prenderla come oro colato ma<br />
non bisogna neanche passarci troppo<br />
sopra. Detto questo, potrei dire<br />
che quasi ogni strumento, se adattato<br />
con gusto e competenza alla liturgia,<br />
può servirla degnamente. E non<br />
sono il solo a pensarla così. Il padre<br />
Papinutti che ha scritto: “Comunque<br />
è certo che, nel campo strumentale,<br />
la evoluzione <strong>del</strong>la musica sacra è<br />
senza confini. Restando sempre fe-<br />
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una sana prudenza, oggi i musicisti<br />
possono tentare nuove forme musicali,<br />
con ampio uso di strumenti”.<br />
Giuliano Desideri<br />
L’idolo e l’icona<br />
Egr. direttore,<br />
due celebrazioni grandiose a tre giorni<br />
di distanza una dall’altra. Una a<br />
Roma, l’altra a Londra, il mondo in<br />
visione. Il matrimonio <strong>del</strong> secolo di<br />
William e Kate e la beatificazione di<br />
Giovanni Paolo II. Due eventi diversissimi...<br />
ma non troppo. Se uno è un<br />
matrimonio che sa di favola, l’altro è<br />
un’alleanza luminosa e meravigliosa<br />
tra un uomo e Dio. Per questo i due<br />
avvenimenti ci propongono due parole<br />
essenziali: l’idolo e l’icona. Due<br />
termini dalla stessa origine e dal significato<br />
di figura e d’immagine. Tutti<br />
e due coltivano lo stesso rapporto<br />
di fronte al sacro: un atteggiamento<br />
di rispetto e venerazione. E hanno lo<br />
stessa relazione con lo sguardo che<br />
si fa ammirazione e contemplazione.<br />
Vivono, tuttavia, una dinamica assolutamente<br />
opposta. L’idolo accentra<br />
tutte le forze, l’attenzione e il potere.<br />
È autoreferenziale per eccellenza,<br />
un accentratore per natura. L’icona,<br />
invece, rinvia ad altro, a un qualcosa<br />
di più grande. Porge a chi osserva<br />
un dolce invito interiore a guardare<br />
lontano... Infatti, un’icona – immagine<br />
dipinta e venerata di un santo – è<br />
un solo raggio <strong>del</strong>la luce <strong>del</strong> Divino,<br />
<strong>del</strong> Trascendente. <strong>La</strong> sua virtù fondamentale<br />
è l’umiltà, mentre quella<br />
<strong>del</strong>l’idolo è l’ambizione o una segreta<br />
arroganza.“Due si sposano sotto lo<br />
sguardo di due miliardi di persone”<br />
intitolava trionfante un giornale londinese,<br />
suggerendo così la forza di at-<br />
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trazione di un evento. Un idolo è qualcosa<br />
che sembra possedere un che di<br />
meravigliosamente magico. Inserti<br />
speciali, servizi televisivi, giornali di<br />
ogni specie sono stati invasi per giorni<br />
da una sola immagine, una giovane<br />
coppia reale, colta in tutti suoi aspetti<br />
e momenti di vita. Tuttavia i cronisti<br />
facevano osservare che i 1.900 invitati<br />
a Westminster erano tutti bianchi, nobili<br />
e di alto rango. Mentre assiepata e<br />
perfino immersa nella fontana davanti<br />
Buckingham Palace vi era uno stuolo<br />
di gente di tutti i colori: il vero volto<br />
multiculturale <strong>del</strong>la terra inglese. Un<br />
idolo, infatti, sa sempre circondarsi<br />
dei suoi adoratori.<br />
L’icona, come un dito puntato verso<br />
un orizzonte, indica sempre qualcosa<br />
di più grande e di più bello. Perfino la<br />
sessualità, in fondo, vivrà sempre questa<br />
ambivalenza tra idolo e icona. Solo<br />
quando essa saprà esprimere quel<br />
senso grandioso <strong>del</strong>la vita come una<br />
danza e una lotta da vivere insieme,<br />
allora, sarà un’icona insuperabile.<br />
Se invece si rinchiuderà in se stessa,<br />
esigendo ogni attenzione ed energia<br />
diventerà un idolo che disumanizza<br />
chi lo adora.<br />
Questa duplice e contrapposta dinamica<br />
di idolo e di icona sarà preziosa<br />
per valutare qualsiasi situazione, qualsiasi<br />
uomo. Si diventa un idolo, quando<br />
si vive un protagonismo eccessivo,<br />
un attivismo esagerato, al centro<br />
<strong>del</strong>l’ammirazione e <strong>del</strong>l’obbedienza di<br />
altri. Ansiosamente si cercherà sempre<br />
e dappertutto un piedistallo. Non<br />
si tollera la critica, ma solo la venerazione.<br />
Si diventa idolo quando ci si arroga<br />
ogni forza, ci si identifica in Dio<br />
e nella sua volontà.<br />
Ma un vero leader sarà sempre un’icona<br />
e sarà semplice distinguerlo fra la<br />
gente: dal suo stesso sguardo, diffe-<br />
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rente da quello di ogni altro essere.<br />
Gli occhi gli brillano perchè ha una<br />
visione davanti a sé. Vede il mondo<br />
che sarà domani e sa captare il futuro<br />
che sta nascendo. Come Abramo<br />
e Mosè avvertirà i bisogni vitali di un<br />
popolo che cammina e ciò diventa<br />
una forza mobilizzatrice per sé e per<br />
gli altri. Sa risvegliare in tutti le forze<br />
migliori, perché le intravede, le chiama<br />
alla vita, al cammino e alle sfide.<br />
Non abbatte, ma suscita, incoraggia e<br />
stimola potentemente. Respira la speranza<br />
e la fiducia nell’altro.<br />
Un’icona indimenticabile per tutti fu<br />
una semplice bara di legno e un Vangelo<br />
posato sopra come una corona<br />
sulla testa di un re. Era un leader vero.<br />
Sapeva dare al mondo un messaggio<br />
di speranza potente e indicare a tempo<br />
e a contrattempo un orizzonte straordinario<br />
per ognuno: l’incontro con il<br />
Cristo. Si commuoveva davanti a folle<br />
di ogni lingua e di ogni cultura e sapeva<br />
spalancare le porte <strong>del</strong> suo cuore<br />
ai giovani. Nella nostra terra italiana<br />
dove ancora oggi crescono idoli potenti,<br />
preoccupati di sé o dei propri<br />
interessi, come dimenticare questo<br />
umile e grande leader appassionato<br />
unicamente di Dio e degli uomini?<br />
Lettera firmata<br />
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Associato Associato<br />
UNIONE STAMPA<br />
PERIODICA ITALIANA<br />
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FEDERAZIONE ITALIANA<br />
SETTIMANALI CATTOLICI