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la Frisoni aveva correlato al nostro quadro; se il volto di Gesù e i panneggi appiattiti dalla luce incidente sembrano infatti ricalcati dalla citata Sacra Famiglia, anche il profilo arrotondato e gli occhi dalle grandi pupille dilatate si rivelano inequivocabili sigle amidaniane. La tavola andrà allora datata, come l’altra appena citata, alla seconda metà degli anni Dieci. Bibliografia: Moschini 1927, p. 142; Pallucchini 1945, p. 65; Frisoni 1986, pp. 81-82, 84 n. 11; Dallasta 1992, p. 72; ead. 1999b, p. 194; Riccomini 1999a, p. 58. 18. Sacra Famiglia, collezione privata. Olio su tavola, cm 49x42. La Sacra Famiglia appariva sul mercato antiquario nel 1975 presso la Galleria Gilberto Zabert di Torino (Dipinti... 1975) e di nuovo una decina d’anni dopo presso la Galleria Salamon Agustoni Algranti di Milano (Algranti 1986), in entrambi i casi con un’attribuzione a Bartolomeo Schedoni. Era Fiorella Frisoni (1986) a riconsegnare la tavola al catalogo dell’Amidani, confrontandola con la Sacra Famiglia della Galleria Nazionale di Parma (cat. 13), “dove analogamente una sorta di insofferenza del modellato porta a privilegiare la luminosità delle superfici”. La studiosa proponeva poi una datazione entro la metà del secondo decennio, per il carattere fortemente schedoniano, e segnalava come possibili fonti due dipinti del modenese, la Sacra Famiglia al Louvre (fig. 3) e una Madonna col Bambino alla Galleria Estense di Modena, che, in questa sede, si attribuisce all’Amidani (cat. 17). I modelli più diretti per il Gesù in piedi abbracciato alla Vergine sono rappresentati però dalla Sacra Famiglia con San Giovannino di Annibale Carracci agli Uffizi e soprattutto dalla Sacra Famiglia al tavolo da lavoro dello Schedoni (fig. 7), già in San Francesco a Piacenza e oggi al Palazzo Reale di Napoli. La cronologia di quest’ultimo prototipo, consegnato nel settembre del 1615, ci induce a collocare la tavola amidaniana nella seconda metà del decennio, prima comunque della Sacra Famiglia e Santi di Casalmaggiore (1619) (cat. 27), con il Gesù riproposto in termini assai simili, e del più tardo Diana e Atteone dell’Hermitage (cat. 34), dove ricompare il capo della Vergine nella ninfa al centro della scena. L’assegnazione della Frisoni è stata confermata dalla critica successiva (Riccomini 1988; Còccioli Mastroviti 1989; Kustodieva 1994; Loire 1996). Bibliografia: Dipinti... 1975, p. 6; Algranti 1986, n. 10; Frisoni 1986, pp. 81- 82, 84 n. 9; Riccomini 1988, pp. 136, 140; Còccioli Mastroviti 1989, p. 614; Kustodieva 1994, p. 43; Loire 1996, p. 334. 19. Strage degli Innocenti, San Pietroburgo, Hermitage (inv. n. 1535). Olio su tavola, cm 45,5x64,5. La Strage degli Innocenti dell’Hermitage è senz’altro identificabile con quella citata nel 1708 in un elenco di dipinti farnesiani da inviare al Palazzo Ducale di Colorno: “Quadro senza cornice in tavola alto oncie dieci, largo br.a uno, onc.e 71
cat. 18. L. Amidani, Sacra Famiglia, collezione privata. 72
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la Frisoni aveva correlato al nostro quadro; se <strong>il</strong> volto di Gesù e i panneggi appiattiti<br />
dalla luce <strong>in</strong>cidente sembrano <strong>in</strong>fatti ricalcati dalla citata Sacra Famiglia,<br />
anche <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o arrotondato e gli occhi dalle grandi pup<strong>il</strong>le d<strong>il</strong>atate si rivelano<br />
<strong>in</strong>equivocab<strong>il</strong>i sigle amidaniane. La tavola andrà allora datata, come l’altra appena<br />
citata, alla seconda metà degli anni Dieci.<br />
Bibliografia: Mosch<strong>in</strong>i 1927, p. 142; Pallucch<strong>in</strong>i 1945, p. 65; Frisoni 1986, pp.<br />
81-82, 84 n. 11; Dallasta 1992, p. 72; ead. 1999b, p. 194; Riccom<strong>in</strong>i 1999a, p. 58.<br />
18. Sacra Famiglia, collezione privata.<br />
Olio su tavola, cm 49x42.<br />
La Sacra Famiglia appariva sul mercato antiquario nel 1975 presso la Galleria<br />
G<strong>il</strong>berto Zabert di Tor<strong>in</strong>o (Dip<strong>in</strong>ti... 1975) e di nuovo una dec<strong>in</strong>a d’anni dopo<br />
presso la Galleria Salamon Agustoni Algranti di M<strong>il</strong>ano (Algranti 1986), <strong>in</strong> entrambi<br />
i casi con un’attribuzione a Bartolomeo Schedoni. Era Fiorella Frisoni<br />
(1986) a riconsegnare la tavola al catalogo dell’Amidani, confrontandola con la<br />
Sacra Famiglia della Galleria Nazionale di Parma (cat. 13), “dove analogamente<br />
una sorta di <strong>in</strong>sofferenza del modellato porta a priv<strong>il</strong>egiare la lum<strong>in</strong>osità delle<br />
su<strong>per</strong>fici”. La studiosa proponeva poi una datazione entro la metà del secondo<br />
decennio, <strong>per</strong> <strong>il</strong> carattere fortemente schedoniano, e segnalava come possib<strong>il</strong>i<br />
fonti due dip<strong>in</strong>ti del modenese, la Sacra Famiglia al Louvre (fig. 3) e una Madonna<br />
col Bamb<strong>in</strong>o alla Galleria Estense di Modena, che, <strong>in</strong> questa sede, si attribuisce<br />
all’Amidani (cat. 17).<br />
I modelli più diretti <strong>per</strong> <strong>il</strong> Gesù <strong>in</strong> piedi abbracciato alla Verg<strong>in</strong>e sono rappresentati<br />
<strong>per</strong>ò dalla Sacra Famiglia con San Giovann<strong>in</strong>o di Annibale Carracci agli<br />
Uffizi e soprattutto dalla Sacra Famiglia al tavolo da lavoro dello Schedoni (fig.<br />
7), già <strong>in</strong> San Francesco a Piacenza e oggi al Palazzo Reale di Napoli. La cronologia<br />
di quest’ultimo prototipo, consegnato nel settembre del 1615, ci <strong>in</strong>duce a<br />
collocare la tavola amidaniana nella seconda metà del decennio, prima comunque<br />
della Sacra Famiglia e Santi di Casalmaggiore (1619) (cat. 27), con <strong>il</strong> Gesù<br />
riproposto <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i assai sim<strong>il</strong>i, e del più tardo Diana e Atteone dell’Hermitage<br />
(cat. 34), dove ricompare <strong>il</strong> capo della Verg<strong>in</strong>e nella n<strong>in</strong>fa al centro della scena.<br />
L’assegnazione della Frisoni è stata confermata dalla critica successiva (Riccom<strong>in</strong>i<br />
1988; Còccioli Mastroviti 1989; Kustodieva 1994; Loire 1996).<br />
Bibliografia: Dip<strong>in</strong>ti... 1975, p. 6; Algranti 1986, n. 10; Frisoni 1986, pp. 81-<br />
82, 84 n. 9; Riccom<strong>in</strong>i 1988, pp. 136, 140; Còccioli Mastroviti 1989, p. 614; Kustodieva<br />
1994, p. 43; Loire 1996, p. 334.<br />
19. Strage degli Innocenti, San Pietroburgo, Hermitage (<strong>in</strong>v. n. 1535).<br />
Olio su tavola, cm 45,5x64,5.<br />
La Strage degli Innocenti dell’Hermitage è senz’altro identificab<strong>il</strong>e con quella<br />
citata nel 1708 <strong>in</strong> un elenco di dip<strong>in</strong>ti farnesiani da <strong>in</strong>viare al Palazzo Ducale di<br />
Colorno: “Quadro senza cornice <strong>in</strong> tavola alto oncie dieci, largo br.a uno, onc.e<br />
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