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LUIGI AMIDANI, UN PITTORE DEL PRIMO SEICENTO<br />
TRA EMILIA E LOMBARDIA<br />
Descrivendo nel 1629 gli apparati predisposti l’anno precedente<br />
<strong>in</strong> occasione delle nozze tra Odoardo Farnese e Margherita de’<br />
Medici, Marcello Buttigli si soffermava particolarmente sul cosiddetto<br />
Arco del Taglio, la struttura di maggior r<strong>il</strong>ievo <strong>in</strong>nalzata <strong>per</strong><br />
accogliere trionfalmente la futura duchessa. L’autore elogiava <strong>il</strong><br />
progettista, Giambattista Magnani, e <strong>il</strong>lustrava dettagliatamente<br />
gli affreschi, ma non faceva <strong>il</strong> nome del loro artefice, def<strong>in</strong>ito soltanto<br />
“eccellente Pittore”, capace di condurre le storie “con buon<br />
disegno, e gratioso colorito” 1 . Il testo di Buttigli, pur trattando della<br />
maggiore impresa decorativa dell’Amidani, pareva dunque prefigurare<br />
quel cono d’ombra <strong>in</strong> cui <strong>il</strong> nostro artista sarebbe entrato<br />
di lì a poco. E <strong>in</strong>fatti <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio della letteratura artistica seicentesca<br />
era pressochè totale, fatta eccezione <strong>per</strong> <strong>il</strong> breve appunto di<br />
Mauro Oddi nelle sue Note delle Pitture di Parma 2 , dove, parlando<br />
della chiesa di Santa Maria del Quartiere, segnalava l’“Ancona<br />
di S. Genesio dell’Amidani”. Tale rimozione faceva sì che all’<strong>in</strong>izio<br />
del XVIII secolo le notizie sul pittore fossero talmente vaghe da<br />
renderne diffic<strong>il</strong>e e contraddittoria l’identificazione. Al generico<br />
cenno di Orlandi 3 , che ne ricordava <strong>il</strong> solo cognome, seguiva <strong>in</strong>fatti<br />
un primo riconoscimento da parte di Padre Maurizio Zappata 4 ,<br />
che riferiva a un Giulio Cesare i pochi pezzi amidaniani da lui r<strong>in</strong>-<br />
1 Buttigli 1629, p. 14; poco oltre si parla ancora di “buon Pittore” e di “fondato<br />
disegno, e vago colorito”.<br />
2 Oddi XVII sec., c. 5r.<br />
3 Orlandi 1723, p. 335.<br />
4 Zappata <strong>in</strong>izi XVIII sec., c. 94v.<br />
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