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29.05.2013 Views

fig. 4. J. Soens, Crocifissione di San Pietro, Piacenza, San Pietro. fig. 5. Anonimo parmense, Annunciazione, Vigatto, San Pietro (cat. 83). fig. 6. Anonimo parmense, Santa Chiara, San Carlo Borromeo e San Francesco che adorano il crocifisso, Parma, Galleria Nazionale. 20

oggi a Capodimonte. L’impaccio nell’aderire a questa nuova declinazione è però evidente: il pittore non solo dissimula la difficoltà a caricare le espressioni mediante scorci del tutto artificiosi, ma ammanta di lume schedoniano un modello decisamente arcaico, da identificarsi non tanto nell’analogo soggetto dipinto da Guido Reni per la chiesa romana di San Paolo alle Tre Fontane, quanto nel più vicino telero eseguito dal Soens per i Gesuiti di Piacenza 71 (fig. 4). Proprio sulla base della Crocifissione di San Pietro e dei suoi presunti riferimenti romani la Frisoni 72 e Riccomini 73 avevano immaginato un viaggio a Roma del pittore, che, se non è più dimostrabile in ragione del citato dipinto, non va però escluso a priori. Eventuali tracce di tale soggiorno si potrebbero riscontrare infatti nella più tarda Santa Cecilia di Capodimonte (cat. 23), la cui nitida esposizione di strumenti musicali rivela precise tangenze con l’ambiente caravaggesco. Ma allora, se una dimora romana vi fu, sarà da posticipare alla seconda metà degli anni Dieci, vista anche l’impronta naturalistica di alcune opere degli anni Venti. Tornando all’attività del nostro artista agli inizi del decennio, attorno alla pala del 1612, va aggiunto che i tratti dello Schedoni più marcatamente luminista si ritrovano anche nella piccola Adorazione dei pastori della Galleria Nazionale di Parma (cat. 6), già attribuita al modenese e recentemente al Badalocchio 74 . I pastori sulla destra sono infatti perfettamente assimilabili ai protagonisti della Crocifissione di San Pietro, da cui traggono le luci radenti e le ombre profonde che ne scavano le fisionomie e i panni. Luigi Amidani non segue però lo Schedoni nel crescendo chiaroscurale che lo condurrà alle due tele con la Sepoltura di Cristo e l’Annuncio dell’angelo alle Marie, dipinte nel 1613-14 per i Cap- 71 Nella chiesa di Vigatto va segnalata anche una problematica Annunciazione (cat. 83, fig. 5), che presenta in alto una corona di cherubini quasi sovrapponibili all’angioletto in volo della Crocifissione di San Pietro. Se pure tutte le altre componenti si rivelano ben lontane dai modi dell’Amidani e prossime piuttosto alla cultura di Pier Antonio Bernabei, sarà bene verificare le eventuali relazioni di Luigi con questo sconosciuto pittore, a cui va senz’altro ricondotta la tela con i Santi Chiara, Carlo Borromeo e Francesco che adorano il crocifisso della Galleria Nazionale di Parma (fig. 6); il rapporto è stato colto da Giuseppe Cirillo, a cui devo la cortese comunicazione. 72 Frisoni 1986, p. 80. 73 Riccomini 1988, pp. 134-135. 74 Per la vicenda critica si veda la scheda relativa. 21

fig. 4. J. Soens, Crocifissione di San Pietro, Piacenza, San Pietro.<br />

fig. 5. Anonimo parmense,<br />

Annunciazione,<br />

Vigatto, San Pietro (cat. 83).<br />

fig. 6. Anonimo parmense,<br />

Santa Chiara, San Carlo Borromeo<br />

e San Francesco che adorano<br />

<strong>il</strong> crocifisso, Parma, Galleria Nazionale.<br />

20

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