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sposterebbe l’intervento amidaniano al 1616-17, a una data quindi del tutto incompatibile con la produzione del nostro pittore in quegli anni 68 . Ai dipinti per Fontevivo possiamo avvicinare la Madonna col Bambino e i Santi Antonio Abate e Francesco in San Prospero a Collecchio (cat. 3) e il Ritratto di gentiluomo anziano della Pinacoteca Stuard di Parma (cat. 4), dove ritroviamo la stessa resa elementare dei panneggi, con piatte campiture rialzate da lunghe pennellate rettilinee per segnare le pieghe e dare volume. Non mancano del resto riferimenti al maestro modenese, soprattutto nella tela di Collecchio, che riprende in qualche modo l’impaginazione della Sacra Famiglia e Santi di Capodimonte (fig. 2), da cui è ricopiato con minime varianti il San Francesco inginocchiato. Il pittore guarda allo Schedoni più correggesco, come rivela la Sacra Famiglia con San Bernardino da Siena della Galleria Nazionale di Parma (cat. 5), che ha infatti un’intonazione ancora cinquecentesca, pur anticipando elementi che diverranno poi ricorrenti, quali il profilo arrotondato di San Bernardino e la figura del Gesù proteso verso la madre, di matrice carraccesca e schedoniana 69 , che verrà riproposta in due quadri di collezione privata (cat. 18, 37). Fin dagli esordi la capacità di assorbimento del linguaggio altrui da parte di Luigi risulta davvero stupefacente: lo dimostra la Crocifissione di San Pietro a Vigatto (cat. 7), la cui esecuzione dovrebbe risalire al 1612 70 . Non è ancora chiaro se a questa data l’Amidani avesse già concluso la sua parte a Fontevivo e se tale collaborazione si configurasse come un vero e proprio alunnato presso il modenese, come sembrerebbe probabile, ma, al di là di questo, è evidente che la pala di Vigatto attinge allo Schedoni più contrastato e drammatico, quello che si rivela nel 1611 con la Carità 68 La Dallasta 1999a, pp. 152-153, riferendo un parere della Cecchinelli, identificava le tele destinate alle cappelle con quelle ritrovate nel 1616 presso l’abitazione dello Schedoni; questo per giusticare le evidenti incongruenze con la produzione certa del modenese, addebitate a eventuali interventi della bottega sulle opere rimaste incompiute. Ma se le cinque tele in questione non erano state dipinte e solo due avevano avuto l’imprimitura, come risulta dal documento, diventa allora insostenibile la tesi che tutto il ciclo venisse eseguito dallo Schedoni, come affermato invece dalle studiose. 69 Si vedano al riguardo la Madonna col Bambino e San Giovannino di Annibale agli Uffizi e la Sacra Famiglia dello Schedoni al Louvre (fig. 3). 70 Si veda al riguardo la scheda relativa. 18
fig. 2. B. Schedoni, Sacra Famiglia con i Santi Pellegrino, Giovanni Battista, Lorenzo e Francesco, Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte. fig. 3. B. Schedoni, Sacra Famiglia, Parigi, Musée du Louvre. 19
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sposterebbe l’<strong>in</strong>tervento amidaniano al 1616-17, a una data qu<strong>in</strong>di<br />
del tutto <strong>in</strong>compatib<strong>il</strong>e con la produzione del nostro pittore <strong>in</strong> quegli<br />
anni 68 .<br />
Ai dip<strong>in</strong>ti <strong>per</strong> Fontevivo possiamo avvic<strong>in</strong>are la Madonna col<br />
Bamb<strong>in</strong>o e i Santi Antonio Abate e Francesco <strong>in</strong> San Pros<strong>per</strong>o a<br />
Collecchio (cat. 3) e <strong>il</strong> Ritratto di gent<strong>il</strong>uomo anziano della P<strong>in</strong>acoteca<br />
Stuard di Parma (cat. 4), dove ritroviamo la stessa resa elementare<br />
dei panneggi, con piatte campiture rialzate da lunghe pennellate<br />
rett<strong>il</strong><strong>in</strong>ee <strong>per</strong> segnare le pieghe e dare <strong>volume</strong>. Non mancano<br />
del resto riferimenti al maestro modenese, soprattutto nella tela<br />
di Collecchio, che riprende <strong>in</strong> qualche modo l’impag<strong>in</strong>azione della<br />
Sacra Famiglia e Santi di Capodimonte (fig. 2), da cui è ricopiato<br />
con m<strong>in</strong>ime varianti <strong>il</strong> San Francesco <strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhiato. Il pittore<br />
guarda allo Schedoni più correggesco, come rivela la Sacra Famiglia<br />
con San Bernard<strong>in</strong>o da Siena della Galleria Nazionale di Parma<br />
(cat. 5), che ha <strong>in</strong>fatti un’<strong>in</strong>tonazione ancora c<strong>in</strong>quecentesca,<br />
pur anticipando elementi che diverranno poi ricorrenti, quali <strong>il</strong><br />
prof<strong>il</strong>o arrotondato di San Bernard<strong>in</strong>o e la figura del Gesù proteso<br />
verso la madre, di matrice carraccesca e schedoniana 69 , che verrà<br />
riproposta <strong>in</strong> due quadri di collezione privata (cat. 18, 37).<br />
F<strong>in</strong> dagli esordi la capacità di assorbimento del l<strong>in</strong>guaggio<br />
altrui da parte di Luigi risulta davvero stupefacente: lo dimostra<br />
la Crocifissione di San Pietro a Vigatto (cat. 7), la cui esecuzione<br />
dovrebbe risalire al 1612 70 . Non è ancora chiaro se a questa data<br />
l’Amidani avesse già concluso la sua parte a Fontevivo e se tale collaborazione<br />
si configurasse come un vero e proprio alunnato presso<br />
<strong>il</strong> modenese, come sembrerebbe probab<strong>il</strong>e, ma, al di là di questo,<br />
è evidente che la pala di Vigatto att<strong>in</strong>ge allo Schedoni più contrastato<br />
e drammatico, quello che si rivela nel 1611 con la Carità<br />
68 La Dallasta 1999a, pp. 152-153, riferendo un parere della Cecch<strong>in</strong>elli, identificava<br />
le tele dest<strong>in</strong>ate alle cappelle con quelle ritrovate nel 1616 presso l’abitazione<br />
dello Schedoni; questo <strong>per</strong> giusticare le evidenti <strong>in</strong>congruenze con la produzione<br />
certa del modenese, addebitate a eventuali <strong>in</strong>terventi della bottega sulle<br />
o<strong>per</strong>e rimaste <strong>in</strong>compiute. Ma se le c<strong>in</strong>que tele <strong>in</strong> questione non erano state dip<strong>in</strong>te<br />
e solo due avevano avuto l’imprimitura, come risulta dal documento, diventa<br />
allora <strong>in</strong>sostenib<strong>il</strong>e la tesi che tutto <strong>il</strong> ciclo venisse eseguito dallo Schedoni, come<br />
affermato <strong>in</strong>vece dalle studiose.<br />
69 Si vedano al riguardo la Madonna col Bamb<strong>in</strong>o e San Giovann<strong>in</strong>o di Annibale<br />
agli Uffizi e la Sacra Famiglia dello Schedoni al Louvre (fig. 3).<br />
70 Si veda al riguardo la scheda relativa.<br />
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