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senz’altro alla fase f<strong>in</strong>ale del pittore ed è datab<strong>il</strong>e, come <strong>il</strong> quadro di Tor<strong>in</strong>o, al<br />
<strong>per</strong>iodo m<strong>il</strong>anese.<br />
Bibliografia: Vicenzi 1915, p. 37; Longhi 1916, p. 320; Laureati 1993, pp. 76-77;<br />
Romano 1995a, pp. 31-32, 33 n. 69; id. 1996, p. 299; Tanzi 1999b, pp. 320-322.<br />
39. Salomè con la testa del Battista, Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte.<br />
Olio su tela, cm 80x67.<br />
Iscrizioni: sul telaio lo stemma Medici-Farnese e n. 43 <strong>in</strong> vernice nera; un bollo di<br />
“Regia proprietà” borbonica <strong>in</strong> ceralacca rossa.<br />
Il dip<strong>in</strong>to, che reca sul telaio lo stemma Medici-Farnese, proviene dalla collezione<br />
di Margherita de’ Medici, sposa del duca Odoardo nel 1628. Dopo la morte<br />
di Margherita nel 1679 la Salomè passava nell’appartamento della figlia Maria<br />
Maddalena, dove era <strong>in</strong>ventariata nel 1693, dopo <strong>il</strong> decesso della pr<strong>in</strong>cipessa:<br />
“Herodiade con una testa <strong>in</strong> mano, et un’altra figura <strong>in</strong> corn.e dor.a arabescata<br />
dell’Amidani n° 43” (Quadri... 1693). La tela, ereditata dal fratello Ranuccio,<br />
veniva qu<strong>in</strong>di trasferita nella galleria allestita <strong>in</strong> P<strong>il</strong>otta verso la f<strong>in</strong>e del Seicento<br />
e qui era catalogata nel 1708, <strong>per</strong>dendosi con <strong>il</strong> passaggio nella nuova sede l’orig<strong>in</strong>ario<br />
e corretto riferimento all’Amidani: “Quadro senza cornice alto br.a uno,<br />
onc.e c<strong>in</strong>que, e mezza, largo br.a uno, onc.e tre. Erodiade con maniche bianche,<br />
nella s<strong>in</strong>istra tiene un bac<strong>in</strong>o con la testa di S. Gio. Batt.a, altra testa di donna<br />
vecchia alla parte destra, che osserva nel d.o bac<strong>in</strong>o. Di Prete Genovese n. 43”<br />
(Lolli 1708). La Salomè era poi <strong>in</strong>viata a Napoli da Carlo di Borbone nel 1734 e<br />
forse collocata al Palazzo Reale assieme ad altri dip<strong>in</strong>ti farnesiani prima di<br />
ricomparire, a f<strong>in</strong>e Settecento, nel Palazzo di Capodimonte, <strong>il</strong> cui catalogo, redatto<br />
da Ignazio Anders (1799), proponeva <strong>per</strong> la prima volta <strong>il</strong> nome di Luca<br />
Giordano, ripreso <strong>in</strong> seguito da Michel (1837) e Dalbono (1891). L’o<strong>per</strong>a veniva<br />
portata <strong>in</strong> seguito al Palazzo degli Studi (Paterno 1806-16), poi Real Museo<br />
Borbonico e Museo Nazionale, approdando <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, nel 1957, all’attuale sede espositiva.<br />
Nel frattempo Qu<strong>in</strong>tavalle (1930) l’aveva riferita alla scuola veneta della<br />
f<strong>in</strong>e del C<strong>in</strong>quecento, segnando <strong>il</strong> corso attributivo f<strong>in</strong>o ai nostri giorni: la cronologia<br />
era <strong>in</strong>fatti ripresa da Bert<strong>in</strong>i (1987) e <strong>il</strong> riferimento geografico dalla Ut<strong>il</strong>i<br />
(1995), che posticipava <strong>per</strong>ò la datazione, sottol<strong>in</strong>eando i rapporti con <strong>il</strong> Padovan<strong>in</strong>o,<br />
<strong>in</strong> particolare con <strong>il</strong> Risveglio di Venere della Cassa di Risparmio di<br />
Padova e con la pala del Duomo di Palmanova.<br />
La Salomè va <strong>in</strong>vece restituita a Luigi Amidani, a cui <strong>per</strong>altro rimandava la<br />
prima citazione <strong>in</strong>ventariale. Il volto della protagonista ricalca <strong>in</strong>fatti quelli di<br />
Diana e delle n<strong>in</strong>fe nel dip<strong>in</strong>to dell’Hermitage (cat. 34), così come <strong>il</strong> viso recl<strong>in</strong>ato<br />
di Erodiade deriva da quello della Verg<strong>in</strong>e nella tavola recentemente passata da<br />
Sotheby’s (cat. 40) e <strong>il</strong> capo reciso del Battista trova puntuali corrispondenze nel<br />
San Francesco della pala all’Oratorio dei Rossi (cat. 10). La stesura corsiva e le<br />
rapide lumeggiature della veste di Salomè si rivedono poi, molto sim<strong>il</strong>i, <strong>in</strong> o<strong>per</strong>e<br />
della maturità, certamente successive al soggiorno m<strong>il</strong>anese, come la citata Madonna<br />
col Bamb<strong>in</strong>o già Sotheby’s, <strong>il</strong> Martirio di San Bartolomeo della Sabauda<br />
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