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Atti Parlamentari — 17221 — <strong>Senato</strong> della Repubblica<br />
1 948-50 - CDXL SEDUTA DISCUSSIONI 13 GIUGNO 1950<br />
PRESIDENTE. Per ques<strong>it</strong>o disegno di legge,<br />
il <strong>Senato</strong> dovrà pronunziarsi sulla richiesta<br />
della procedura di urgenza fatta ora dall'onorevole<br />
Ministro.<br />
Pongo 'ai voti tale richiesta. Chi l'approva è<br />
pregato di alzarsi.<br />
(È approvata).<br />
Il disegno di legge seguirà il corso stabil<strong>it</strong>o<br />
dal Regolamento per IH procedura d'urgenza.<br />
Ripresa della discussione<br />
sul bilancio della Difesa.<br />
PRESIDENTE. È iscr<strong>it</strong>to a parlare sul bilancio<br />
della difesa ili senatore Panetti: ne ha<br />
facoltà.<br />
PANETTI. La testi che mi propongo di svolgere<br />
riguarda le relazioni che oggi pasisano<br />
fra gli strumenti della guerra e quelli di alcuni<br />
settori della produzione industriale ed i<br />
vantaggi che il progresso può trarre trasportando<br />
in un campo i perfezionamenti realizzati<br />
nell'altro; e ciò iconduce a considerare alcune<br />
voci di un bilancio della difesa come utilizzabili<br />
indirettamente per l'economia generale di un<br />
popolo, a condizione che la sua mental<strong>it</strong>à sia<br />
bene orientata per trarne prof<strong>it</strong>to.<br />
Che il progresso tecnico sia stato esaltato<br />
nei periodi deprecati, ma, (sotto questo punto<br />
di vista, fecondi delle guerre è fatto oggi troppo<br />
evidente perchè decorra dimostrarlo. Considerando<br />
questi fenomeni /sotto un punto di<br />
vista generale si direbbe che l'uman<strong>it</strong>à continua<br />
nel secolare cammino del suo progresso,<br />
verso mète che &fug)g?o*no alla nostra osiservazione,<br />
troppo lim<strong>it</strong>ata nel tempo e nello spazio,<br />
avvantaggiandosi dei periodi più dolorosi<br />
e più difficili non meno che di quelli sereni<br />
e ripesanti.<br />
Che il progresso scientifico e tecnico possa<br />
cost<strong>it</strong>uire una mèta capace di soddisfare la dign<strong>it</strong>à<br />
umana, non è cesia sicura.<br />
Certamente oggji è assioma della nostra civiltà,<br />
anche perchè va congiunto col benessere<br />
di un numero sempre maggiore di uomini, ed<br />
io mi lim<strong>it</strong>o ad esaminarne le conseguenze dal<br />
punto di vis<strong>it</strong>a della utilizzazione dei mezzi che<br />
la difesa reclama, e che figurano in un bilancio<br />
come quello che stiamo esaminando, quan<br />
do in esso si consideri la parte ohe ha scopo<br />
funzionale e non quella, purtroppo prevalente,<br />
che rappresenta \la triste ered<strong>it</strong>à di una<br />
guerra disastrosa, senza effetti utili nella fase<br />
che attraversiamo.<br />
Si trovano legami che ci permettono di trarre,<br />
da spese destinate a final<strong>it</strong>à deprecabili,<br />
vantaggi per la v<strong>it</strong>a di produzione che s<strong>it</strong>a al<br />
centro /dei nostri prognaimmi. Che questi legami<br />
esìstano non vi può esistere dubbio; quando<br />
veduamo com'è te guerre intercontinentali che<br />
abbiamo vissuto — le ultime due guerre —<br />
hanno segnato passi formidabili in^l progresso<br />
dei settori più brillanti della nostra fattiv<strong>it</strong>à: lo<br />
automobilismo, lWiazione, le telfelcomunioazioni<br />
e le soirgienti d'energia poste al servizio<br />
del lavoro umano, è impossibile negiare che la<br />
abbondanza dlei mezzi che l'impulsio bellico ha<br />
messo a dispolsiizione del progresso ha risolto<br />
problemi che purtroppo diversamente non<br />
aivremmo potuto