Francesco Barra - tutto su morra de sanctis
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200* GIROLAMO DEL BALZO A MARINO MOLINARI Roma, 29 gennaio 1883 Carissimo Marino Io riveggo sempre con affetto i tuoi caratteri e sono oltremodo fiero dell’amicizia tua e dei tuoi, amicizia ch’è stata aumentata da una prova che non poteva darsi maggiore. Quando si affronta, come voi avete fatto, la impopolarità e si sfidano i colossi dai piedi di argilla e si disprezzano le minacce da qualunque parte vengano, allora si ha veramente il dritto di essere chiamato col nome sacrosanto di amico. I 140 voti di Morra Irpina hanno per me nella bilancia dell’ultima elezione un peso che non si può misurare, ed io mi sento legato al tuo Comune da vincoli indissolubili e pronto fino al sacrifizio nel sostenere i legittimi interessi di codesta cittadinanza. Amo il momento di stringerti la mano, abbracciando Achille ossequiami il venerando tuo genitore e per la vita credi alla sentita amicizia del tuo affezionato Girolamo 201 FRANCESCO TEDESCO AD ACHILLE MOLINARI Roma, 4 marzo 1883 Carissimo Achille So che tuo padre ha dovuto in questi giorni assoggettarsi ad una operazione molto delicata. L’interesse che io ho sempre preso alla sua salute mi spinge a pregarti di darmi sue notizie, che spero e desidero ottime. Con affettuosi saluti al carissimo D. Giovanni Andrea e a’ tuoi fratelli, ti stringo di cuore la mano. Tuo F. Tedesco 202 SAVERIO CORONA AD ACHILLE MOLINARI Teora, 14 marzo 1883 Mio carissimo Achille Sono rimasto consolatissimo delle buone nuove che ti sei compiaciuto darmi intorno alla preziosa salute del caro Giovannandrea, e fo’ voti caldissimi al Cielo perché presto voglia completamente riaversi. Se il tempo non me l’avesse proibito, aveva determinato il giorno 8 che doveva essere in Deputazione275 di fare una corsa a Napoli unicamente per abbracciare e rivedere un amico che io stimo e voglio bene come padre, stimando e volendo bene voi altri proprio come componenti della mia famiglia. Da ciò argomenta la consolazione e la gioia che abbia provato io e tutti di casa *La lettera, su carta intestata della Camera dei Deputati, reca questa annotazioni di D. Marino: «Per affettuosa memoria. Stia ora in pace». 275 La Deputazione provinciale, presieduta sino al 1888 dal prefetto, e di cui il Corona era membro, era la Giunta dell’Amministrazione provinciale. - 122 -
nell’apprendere che ormai le cose procedono in modo da lasciare sperare con certezza la completa guarigione. Sia benedetto Iddio che le vostre doverose per quanto eroiche cure per un uomo così caro alla famiglia ed agli amici abbiano avuto un successo tanto lodevole. Ti sarò poi gratissimo, se non mi farai mancare le ulteriori notizie, che voglio augurarmi siano sempre liete e confortanti. Ora che l’animo è più tranquillo permetterai che ti parlassi delle prossime elezioni amministrative di cotesto mandamento. Sento che il Tozzoli pretendesse [sic] essere consigliere provinciale di costà. Se prima potevi avere qualche ragione a farti rimanere estraneo, oggi invece è dovere concorrere. Per carità, non darmi il dispiacere di vedere nel Consiglio provinciale questo ragazzaccio impertinente. Bada che la tua riuscita è desiderata ed aspettata da tutti. Aspetto con vivo interesse sapere quali siano le tue determinazioni sull’oggetto. Tanti ossequi di tutti questi miei, che pregoti far gradire alla tua rispettabilissima signora e famiglia. Al mio carissimo e comune amico Ciccio Marinari le mie affettuosità, mentre con tutta l’anima ti abbraccia il tuo carissimo amico S. Corona 203 GIROLAMO DEL BALZO AD ACHILLE MOLINARI Roma, 18 marzo 1883 Carissimo Achille, Farò il possibile per ottenere quanto domanda il sig. Luigi Donatelli, e a suo tempo ti farò sapere l’esito, che spero favorevole. Lillustre professore, moralizzatore della provincia meridionale, vuole nella vecchiaia dar prova di energia, e provare che se egli è abituato a distrarsi, quando si tratta di compiere una buon’azione, è vigile ed attento quando deve perpetrare un intrigo. Difatti egli s’occupa alacramente degli affari del tuo mandamento e del mio, a solo scopo di vendicarsi; ma io gli proverò che dall’elezione politica sono io uscito vivo e vitale. In un colloquio tenuto al Ministero dell’Interno, seppi che non si vuol nominare nessun sindaco, né dar corso ai decreti già firmati, se prima non sarà approvato dalla Camera il bilancio con un voto di fiducia al Depretis, cosa che non potrà verificarsi che verso la seconda quindicina di aprile. Tu capirai bene la ragione di questo provvedimento. È certo quindi che la tua nomina a sindaco è solo differita, ma si verificherà certamente, ed io starò qui vigile sentinella. Mi costa in modo indiscutibile che il prefetto ti vede benissimo, e che la tua condotta nella elezione politica mia, lungi dal fare affievolire la sua stima verso di te, gli fece conoscere la tua ferrea fibra, ed egli disse in una occasione; Vorrei molti sindaci come il Molinari nella nostra provincia. Il Lovito 276 , sobillato dal Professore, ordinò officiosamente al prefetto di sospendere 276 L’on. Francesco Lovito (Moliterno, 22 ottobre 1830 - ivi, 6 gennaio 1900), segretario generale del ministero dell’Interno nel governo Depretis. Inizialmente esponente della “Giovane Sinistra” d’ispirazione desanctisiana, si era successivamente avvicinato al - 123 -
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Tanti ossequi di tutti questi miei, che pregoti far gradire alla tua rispettabilissima<br />
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S. Corona<br />
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Roma, 18 marzo 1883<br />
Carissimo Achille,<br />
Farò il possibile per ottenere quanto domanda il sig. Luigi Donatelli, e a <strong>su</strong>o tempo<br />
ti farò sapere l’esito, che spero favorevole. Lillustre professore, moralizzatore <strong>de</strong>lla<br />
provincia meridionale, vuole nella vecchiaia dar prova di energia, e provare che se egli<br />
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In un colloquio tenuto al Ministero <strong>de</strong>ll’Interno, seppi che non si vuol nominare<br />
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verso la seconda quindicina di aprile. Tu capirai bene la ragione di questo<br />
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verificherà certamente, ed io starò qui vigile sentinella.<br />
Mi costa in modo indiscutibile che il prefetto ti ve<strong>de</strong> benissimo, e che la tua<br />
condotta nella elezione politica mia, lungi dal fare affievolire la <strong>su</strong>a stima verso di te, gli<br />
fece conoscere la tua ferrea fibra, ed egli disse in una occasione; Vorrei molti sindaci<br />
come il Molinari nella nostra provincia.<br />
Il Lovito 276 , sobillato dal Professore, ordinò officiosamente al prefetto di sospen<strong>de</strong>re<br />
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L’on. <strong>Francesco</strong> Lovito (Moliterno, 22 ottobre 1830 - ivi, 6 gennaio 1900), segretario<br />
generale <strong>de</strong>l ministero <strong>de</strong>ll’Interno nel governo Depretis. Inizialmente esponente <strong>de</strong>lla<br />
“Giovane Sinistra” d’ispirazione <strong>de</strong><strong>sanctis</strong>iana, si era <strong>su</strong>ccessivamente avvicinato al<br />
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