SET/OTT/NOV/DIC - Marina di Salivoli

BOZZA e RISPOSTA
con Fulvio Murzi Presidente
Bozza d'Ormeggio - Fulvio siamo arrivati alla
fine del mandato di questo consiglio, puoi stilare
un bilancio?
C.d.A
Giunti ormai alla fine del mandato, Bozza d’Ormeggio intervista il presidente
della Cooperativa. E’ giusto fare bilanci, non solo di tipo economico ma anche
come esperienza umana. Ringraziamo Fulvio per la sua disponibilità.
come la collochi? Ti ha dato soddisfazione? Ti ha
maturato? Pensi che sia stata positiva, la
rifaresti? Anzi dopo ti chiederò se la rifarai…
Fulvio Murzi - Si,questa domanda me l'avevi già FM - Beh,io, ho avuto esperienze di direzione, sia
fatta in epoche passate ed io dissi che non era
in ambienti sportivi,sia in ambienti di
ancora il momento c'erano ancora molte cose da
associazionismo,sia in ambienti sociali (comitato
fare, come in effetti è avvenuto anche in questi
tossicodipendenze ,per esempio),sia in ambienti
ultimi tempi. Ora è il momento dei bilanci da
politici, sia in ambienti istituzionali. Lo dico quindi
stilare come Consiglio e come Cooperativa.Direi
con estrema amarezza, è la prima volta che mi
che ci sono due facce della stessa medaglia
capita una esperienza così poco umanamente
praticamente contrastanti: un bilancio in
gratificante. Al di là della litigiosità che credo sia
agrodolce. Infatti, se guardiamo alle cose fatte,
insita nella natura dei nostri concittadini, frutto
alle realizzazioni, ci sono aspetti che ci devono
forse di una malintesa forma di anarchia, credo
indurre ad un piacevole ottimismo.In questi anni
che ci siano degli aspetti di interessi personali,
ci sono stati cambiamenti ( e non so quanti Soci lo
addirittura speculativi all'interno della nostra
possano aver recepito ) da un punto di vista
cooperativa che rappresentato un rischio
organizzativo e lavorativo. Mi riferisco, ad
enorme per la stessa prosecuzione della nostra
esempio, al cambiamento amministrativo
vita sociale. Se non facciamo tutti un passo
gestionale; la contabilità è ritornata
indietro, rischiamo veramente, non solo di
completamente all'interno degli uffici della
vanificare gli sforzi di miglioramento della nostra
cooperativa, dopo aver fatto seguire al nostro
struttura (ampliamento), ma addirittura di
personale amministrativo corsi di aggiornamento
rimettere in discussione quello che avevamo già
professionale e attuando un modello di lavoro
che, pur con la supervisione del nostro studio
commerciale, ha visto una gestione completa,
esauriente e cautelativa da parte della nostra
struttura amministrativa.C'è stata per questo una
diversa distribuzione dei compiti all'interno
dell'apparato amministrativo e ciò ha permesso a
questo consiglio, ma anche a quelli futuri, di
avere un controllo economico determinante. Lo
strumento del budget, poi, ci permette di arrivare
a bilanci consuntivi praticamente coincidenti con
quelli preventivi.L'altro elemento di innovazione
è rappresentato da tutti gli interventi operati di
manutenzione ordinaria e straordinaria:
rappresentano un investimento per il futuro del
nostro marina che ci permetteranno di
mantenere efficienti le nostre strutture , evitando
e scongiurando grosse spese in prospettiva per
l'eventuali sostituzioni di strutture o materiali.
Ci siamo dotati anche di programmi informatici
che ci permettono di avere un controllo del nostro
porto e della presenza o meno delle imbarcazioni
nei vari ormeggi. Cosa interessante ed
importante per noi e per poter rispondere
seriamente alle domande che le varie autorità
competenti ci possono rivolgere.
Brevemente voglio dire che ci siamo dotati di
responsabili tecnici che, pur con la scontata
necessità di una ulteriore crescita professionale,
garantiscono in prospettiva una struttura tecnica
autonoma in grado di gestire la normale vita del
nostro marina e di rappresentare un elemento di
continuità, al di sopra del succedersi dei vari
consigli di amministrazione.
Sul piano finanziario la cooperativa ha un
bilancio di tutta tranquillità, i nostri conti sono tutti
in attivo, scongiurando ipotesi di interessi
passivi. C'è una liquidità interessante che ci ha
consigliato forme di investimento a breve ed a
medio periodo.Anche sul piano delle cifre
introitate a vario titolo dai soci durante il nostro
triennio, sono tutte giacenti nelle banche in modo
da non avere problemi nemmeno nel caso di una
necessità di restituzione. Quindi anche sul piano
finanziario ed economico, la cooperativa è in una
situazione di estrema salute.
Sul piano più visibile delle realizzazioni, al primo
posto porrei il discorso diga: è stata la spina nel
fianco di tutti noi, costringendoci a preoccuparci
tutte le volte che avevamo delle mareggiate.
L'intervento fatto, strutturalmente ben pensato e
ugualmente ben realizzato, ha dato , fino a prova
contraria, buoni risultati ed ottimo contenimento,
producendo probabilmente anche un indice di
occupazione invernale del porto più elevato,
vista la tranquillità.
E' partito il cantiere di carenaggio,che era uno dei
punti maggiormente richiesti dai soci,in modo da
non doversi allontanare dal marina per necessità
di carenaggio appunto o per normale
manutenzione.
Negli ultimissimi tempi l'assemblea ha votato la
risoluzione proposta per la questione box in diga.
Anche questa annosa vicenda volge al termine,
chiedendo i permessi per costruire 60 box. Infine
in questi giorni, sono partiti i lavori per l'aumento
delle volumetrie degli uffici e della struttura
tecnica a ridosso del cantiere, permettendoci un
assetto più consono ed adeguato.
Infine ricordo anche altri piccoli interventi, come
la sistemazione del distributore, con le vasche
che erano a rischio perdita.
BdO - Mi pare di capire che ci sono delle cose
che si vedono e alcune che non si vedono. Hai
fatto cenno all'ammodernamento dei programmi,
con la tecnologia che ci permette di operare
meglio. Facciamo cenno però anche ad un
rovescio della medaglia. Tu sei uno che diverse
volte ha ricoperto ruoli in importanti associazioni
e attività di vario tipo, ecco…questa esperienza
ottenuto.
BdO Quello che dici mi sembra molto grave.
Cosa intendi ?
FM - Voglio dire che le autorità locali e regionali,
ma anche gli enti che hanno concesso contributi
importanti per la realizzazione del nostro porto, ci
stanno sollecitando a rinunciare alla visione
personalistica e di interesse e riferirsi sempre più
allo scopo primo per cui i permessi ed i contributi
sono stati chiesti ed ottenuti.E' chiaro che
un'entità di questo genere deve rispondere alla
città dando qualcosa: deve restituire una quota
di quello che ha ricevuto, in termini di territorio, di
spazi e di permessi. Non dobbiamo saturare il
porto con le nostre barche colmando tutti gli
angoli possibili ed immaginabili, limitando al
massimo gli spazi per l'afflusso esterno, per le
manifestazioni, per le iniziative che in qualche
modo possono essere ricaduta per la città, anche
dal punto di vista economico. Pur avendo la
nostra struttura carattere cooperativistico e
quindi impegnata a rispondere all'aspetto
mutualistico proprio della forma societaria, ci
sono soci, sicuramente una minoranza, ma non
per questo meno dannosi, che vorrebbe portare
avanti solo un discorso speculativo di vendite e di
affitti, che nulla ha a che vedere con il nostro tipo
di società e per di più dannoso per gli interessi
della stragrande maggioranza dei soci.
Questo è un aspetto che mi lascia molto amaro in
bocca: se non affrontiamo il problema sul
nascere, se non cominciamo a ragionare più in
termini collettivi e meno personali, credo che
qualunque consiglio si troverà di fronte a difficoltà
enormi. Coloro che vorrebbero attuare una
filosofia speculativa e di intereressi
esasperatamente personali potrebbero in
prospettiva arrecare danno a tutti gli altri Soci
indistintamente.
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