Uretrite non gonococcica - SIMaST
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<strong>SIMaST</strong><br />
Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili<br />
INTRODUZIONE<br />
<strong>Uretrite</strong> <strong>non</strong>-<strong>gonococcica</strong><br />
L’uretrite, o infiammazione dell’uretra, nel sesso maschile, è caratterizzata da<br />
secrezione uretrale e/o sintomi uretrali quali disuria o prurito uretrale, ma può anche<br />
essere asintomatica. L’uretrite è causata principalmente da patogeni trasmessi per via<br />
sessuale. La diagnosi di uretrite è confermata dalla dimostrazione di un numero in<br />
eccesso di leucociti polimorfonucleati (PML) nell’uretra anteriore. Ciò si ottiene<br />
generalmente utilizzando un tampone uretrale, ma è possibile utilizzare anche un<br />
campione di urina del primo mitto. L’uretrite viene definita <strong>gonococcica</strong>, quando si<br />
riscontra Neisseria gonorrhoeae, <strong>non</strong>–<strong>gonococcica</strong> (NGU, <strong>non</strong>-gonococcal urethritis)<br />
quando <strong>non</strong> si riscontra tale germe. La cervicite muco-purulenta è l’equivalente<br />
femminile della NGU maschile, con circa il 40% dei casi dovuti a infezione da Chlamydia<br />
trachomatis, 1 sebbene siano stati descritti casi nelle donne di uretrite <strong>non</strong>-<strong>gonococcica</strong><br />
da C.trachomatis e Mycoplasma genitalium. 2<br />
Numerose sono le incertezze riguardo le NGU. L’esecuzione e la lettura degli strisci<br />
uretrali e la conta dei PML, specialmente nei campioni con un basso grado di<br />
infiammazione, sono soggetti ad errori inter- e intra-osservatore. 3,4 In molti uomini con<br />
uretrite <strong>non</strong> si ottiene l’isolamento di un patogeno noto. 5-8 Fino ad un terzo degli uomini<br />
con infezione da C. trachomatis o da M. genitalium <strong>non</strong> ha un incremento dei PML; 7,9-13<br />
infatti, la sensibilità dello striscio (≥5 PML) è di gran lunga migliore in caso di secrezione<br />
evidente e vi è importante variabilità dipendente dalla popolazione campionata e dalle<br />
tecniche di raccolta. Tuttavia, se è presente secrezione uretrale, il tasso di isolamento di<br />
C. trachomatis o M. genitalium raggiunge il 50%. 7,12,14,15<br />
Nel 3-20% dei partner testati di un paziente con uretrite <strong>non</strong> da Chlamydia e <strong>non</strong> da<br />
M.genitalium, si riscontra un’infezione <strong>non</strong> diagnosticata da C. trachomatis o da M.<br />
genitalium . 7,16-19<br />
EZIOLOGIA<br />
N gonorrhoeae. Il tasso di isolamento varia enormemente a seconda del<br />
contesto sociale e dei diversi Paesi europei. N gonorrhoeae è più frequente nelle<br />
aree urbane disagiate rispetto ai quartieri più ricchi. 20,21 La prevalenza degli<br />
organismi comunemente associati alle NGU secondo gli studi più recenti è<br />
illustrata nelle Tabelle 1 e 2. I tassi di isolamento dei patogeni risultano inferiori<br />
negli studi più recenti <strong>non</strong>ostante l'utilizzo di test più sensibili. Gli organismi più<br />
comunemente implicati sono C. trachomatis e M. genitalium, quest'ultimo<br />
probabilmente responsabile di maggiore sintomatologia; 7,13<br />
Chlamydia è più facilmente isolata nei pazienti giovani rispetto a M.genitalium 22<br />
e raramente i due organismi coesistono nello stesso individuo; 6,23<br />
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Nel 30-80% dei casi di NGU né C. trachomatis né M. genitalium vengono isolati; 5-<br />
8,11,24-27<br />
<br />
L'isolamento di Trichomonas vaginalis dipende dalla prevalenza dell'organismo<br />
nella comunità, essendo più frequente nei gruppi etnici <strong>non</strong>-bianchi e<br />
nell’Europa dell'Est, e aumenta molto con l'utilizzo di test PCR (Polymerase<br />
Chain Reaction). più sensibili. 28 L'isolamento di T. vaginalis è maggiore nei<br />
maschi con più di 30 anni; 29<br />
<br />
L’esatto ruolo degli ureaplasmi nelle NGU è controverso, essendovi osservazioni<br />
discordanti negli studi clinici. Gli ureaplasmi sono microrganismi ubiquitari che<br />
possono essere isolati nel 30-40% dei giovani maschi sani sessualmente attivi.<br />
Recentemente sono stati divisi in due specie: U. parvum (biovar 1) e U.<br />
urealyticum (biovar 2) e in alcuni studi U. urealyticum è stato associato al 5-10%<br />
dei casi di NGU acuta; 30<br />
<br />
Un'infezione delle vie urinarie può essere responsabile del 6.4% dei casi di NGU<br />
(intervallo di confidenza 95% 1.5-11.3%), sebbene solo uno studio abbia valutato<br />
questo aspetto; 31<br />
<br />
L'infezione da Adenovirus può essere responsabile probabilmente del 2-4% dei<br />
casi di pazienti sintomatici e spesso è associata a congiuntivite; 27,32<br />
<br />
Herpes Simplex tipo 1 e tipo 2 sono meno frequentemente associati a NGU (2-<br />
3%); 27,33<br />
<br />
N. meningitidis, Haemophilus sp., Moraxella catarrhalis, Streptococcus sp.,<br />
Candida sp., le stenosi uretrali e la presenza di corpi estranei sono stati riportati<br />
in qualche caso e probabilmente sono responsabili di una piccola quota di<br />
NGU; 34<br />
<br />
Un'uretrite senza secrezione uretrale evidente può avere un'eziologia diversa<br />
rispetto all'uretrite sintomatica, essendo C. trachomatis 12,35,36 e M. genitalium<br />
isolati meno frequentemente 23,25,37 e in quantità inferiore. 38,39 Esiste, inoltre, una<br />
possibile associazione tra NGU asintomatica e vaginosi batterica. 40,41<br />
Si ritiene che gli agenti eziologici responsabili di gonorrea e di uretriti <strong>non</strong> gonococciche<br />
sessualmente acquisite nel maschio possano causare complicanze nella partner<br />
femminile. Le infezioni da gonococco, da chlamydia e probabilmente anche da<br />
M.genitalium 6,42-44 sono state implicate in quadri di infiammazione del tratto genitale<br />
femminile superiore, in particolare nella malattia infiammatoria pelvica (PID, pelvic<br />
inflammatory disease - livello di evidenza III). Questo dato deve essere ancora<br />
dimostrato per le NGU senza isolamento microbiologico. Casi di NGU asintomatica<br />
chlamydia-negativa sono stati descritti in partner maschi di donne con PID, 45 ma nello<br />
studio <strong>non</strong> era stato ricercato il M. genitalium.<br />
Sintomi clinici<br />
Secrezione uretrale;<br />
Disuria;<br />
Prurito uretrale;<br />
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Irritazione peniena;<br />
nessun sintomo<br />
Segni clinici<br />
Secrezione uretrale. Tale segno potrebbe <strong>non</strong> essere stato notato dal paziente o<br />
potrebbe essere presente solo al massaggio uretrale (che dovrebbe essere<br />
eseguito dal paziente). La secrezione uretrale è più abbondante e purulenta nella<br />
gonorrea rispetto alla NGU, ma tale differenza <strong>non</strong> è specifica;<br />
Obiettività nella norma.<br />
COMPLICANZE E CONSEGUENZE<br />
Epididimo-orchite con compromissione della fertilità maschile;<br />
Artrite reattiva sessualmente acquisita/sindrome di Reiter;<br />
Aumentato shedding di HIV a livello genitale.<br />
DIAGNOSI<br />
Se la microscopia è disponibile, la diagnosi di uretrite può essere confermata dalla<br />
dimostrazione di PML nell’uretra anteriore. Questo può essere effettuato mediante:<br />
Striscio uretrale colorato con colorazione di Gram contenente ≥5 PML per campo<br />
microscopico ad elevato ingrandimento (x 1000) (ottenuto dalla media dei 5<br />
campi con la maggiore concentrazione di PML) 35 (III, B);<br />
Striscio uretrale colorato con blu di metilene contenente ≥5 PML per campo<br />
microscopico ad elevato ingrandimento 7,46 (III, B);<br />
In alternativa, il campione di urina del primo mitto può essere centrifugato e il<br />
pellet colorato con colorazione di Gram. Un'uretrite è presente se si osservano<br />
≥10 PML per campo microscopico ad alto ingrandimento (x 1000)(ottenuti dalla<br />
media dei 5 campi con la maggiore concentrazione di PML) (III, B);<br />
Possono essere utilizzati sia lo striscio uretrale che l'urina del primo mitto:<br />
entrambi i test identificheranno i casi persi con l'altro test 12 (IIb; B);<br />
La qualità dello striscio è strettamente legata alla modalità di raccolta del<br />
campione ed esistono variazioni intra- e inter-osservatore 3,4 (IIb, B);<br />
Si può utilizzare un tampone con estremità di cotone o con un'ansa terminale di<br />
plastica di 5 mm che deve essere introdotto per circa 0.5 cm nell'uretra (III, B).<br />
Non esistono pubblicazioni che confrontino i due tamponi, ma il secondo è<br />
probabilmente meno traumatico per il paziente (IV, C). In alternativa può essere<br />
utilizzata una curette metallica smussata. 46 (III, B);<br />
La ricerca dell'esterasi leucocitaria sul primo mitto è un test poco affidabile che<br />
<strong>non</strong> trova utilità nella pratica clinica per la diagnosi di uretrite (IIb, B), mentre<br />
risulta utile sul mitto intermedio per la diagnosi di infezione delle vie urinarie;<br />
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In caso di secrezione uretrale franca, lo striscio uretrale è la scelta migliore<br />
rispetto al campione di urina del primo mitto; esso permetterà di verificare la<br />
presenza di diplococchi e di altri batteri e nella maggior parte dei casi<br />
confermerà l'eccesso di PML. T. vaginalis è ben visibile all'esame microscopico a<br />
fresco (wet-mount) (IV, C);<br />
Il ruolo della microscopia nei pazienti asintomatici o in assenza di secrezioni<br />
uretrali è controverso. 10,12,47 Un singolo test di amplificazione degli acidi nucleici<br />
(NAAT) per C. trachomatis può risultare negativo anche nel 3% dei maschi con<br />
uretrate da Chlamydia accertata, 48 e un singolo NAAT per M. genitalium può<br />
risultare negativo anche nel 5-6% dei maschi asintomatici con infezione accertata<br />
da M. genitalium. 7,10,16 Tuttavia, se la selezione dei pazienti in cui eseguire il<br />
NAAT fosse affidata alla sola microscopia si perderebbero fino al 37% delle<br />
infezioni uretrali da C. trachomatis e fino al 62% di quelle da M.<br />
genitalium, 8,11,12,22,25 sebbene la microscopia dipenda grandemente dall’abilità<br />
dell’operatore sanitario 23,38 (III, B). Sembra opportuno, a meno che l'aderenza dei<br />
pazienti sia molto elevata e che vi sia la disponibilità di una diagnosi<br />
microbiologica affidabile, (Chlamydia e idealmente M. genitalium) trattare tutti i<br />
pazienti sintomatici indipendentemente dal risultato della microscopia (IV, C).<br />
L'esame microscopico conserva la sua importanza nei maschi sintomatici per la<br />
diagnosi di uretrite <strong>gonococcica</strong> (IV, C);<br />
La sensibilità dell'esame dello striscio uretrale, ma probabilmente <strong>non</strong> quella<br />
dell'urina del primo mitto 49 , risulta influenzata dal tempo intercorso dall'ultima<br />
minzione (III, B). Non è noto quale sia l'intervallo di tempo ottimale per garantire<br />
una diagnosi certa in un maschio sintomatico. Per convenzione è preferibile un<br />
intervallo di 2-4 ore dall'ultima minzione;<br />
Tutti i pazienti valutati dovrebbero essere testati per la ricerca di N. gonorrhoeae<br />
mediante esame colturale dell'essudato uretrale o mediante NAAT (IIa, B). In<br />
caso di positività al NAAT, il risultato andrebbe confermato con l'indagine<br />
colturale o con un diverso NAAT, per la possibilità di falsi positivi in popolazioni a<br />
bassa prevalenza, così come dovrebbe essere valutata la sensibilità antibiotica<br />
(vedi linee-guida della gonorrea);<br />
C. trachomatis dovrebbe essere ricercata in tutti i pazienti con uretrite (vedi<br />
linee-guida della Chlamydia). È da rilevare che anche con il NAAT si perdono dal<br />
3% 48 al 10% delle infezioni 50-52 (III, B);<br />
Test commerciali per la ricerca di M. genitalium <strong>non</strong> sono ampiamente<br />
disponibili ed il ruolo del loro utilizzo routinario nella pratica clinica deve essere<br />
ancora definito;<br />
Si dovrebbe raccogliere un campione di urina del mitto intermedio nel sospetto<br />
di infezione delle vie urinarie sulla base, ad esempio, della storia di disuria<br />
severa, ematuria (microscopica o macroscopica), nicturia, pollachiuria, urgenza<br />
minzionale, o se <strong>non</strong> vi è storia di esposizione sessuale. In uno studio, uno stick<br />
diagnostico urinario comprendente un test per nitriti ed esterasi leucocitaria ha<br />
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mostrato valori di sensibilità e specificità per le infezioni del tratto urinario pari,<br />
rispettivamente, a 83% e 90% 31 (III, B);<br />
Il tradizionale esame urine “dei due bicchieri” fornisce pochi dati aggiuntivi alla<br />
diagnosi e dovrebbe essere abbandonato (IV, C).<br />
GESTIONE<br />
Note generali (IV, C)<br />
E’ necessario fornire le informazioni sotto elencate al paziente, utilizzando del materiale<br />
informativo scritto.<br />
Spiegare le cause di uretrite, incluse quelle <strong>non</strong> infettive, e le possibili<br />
implicazioni a breve e lungo termine per la salute del paziente e del/della<br />
partner;<br />
Illustrare gli effetti collaterali del trattamento e l'importanza dell'aderenza<br />
completa allo stesso;<br />
Sottolineare l'importanza di valutare ed eventualmente trattare la/il(le/i) partner<br />
sessuali;<br />
Informare circa la necessità di astenersi dai rapporti sessuali, o, se ciò <strong>non</strong> fosse<br />
possibile, di utilizzare il preservativo (anche per i rapporti anali e orali) fino al<br />
completamento della terapia e al trattamento della/delle(del/dei) partner;<br />
Raccomandare l’adozione di pratiche sessuali a basso rischio, incluso l'uso<br />
costante del preservativo;<br />
Sottolineare l'importanza di aderire al follow-up.<br />
TRATTAMENTO<br />
Il trattamento dovrebbe essere iniziato <strong>non</strong> appena è posta diagnosi di NGU, senza<br />
attendere i risultati dei test per Chlamydia e degli esami colturali per gonococco. Il<br />
trattamento dovrebbe essere prescritto a tutti i pazienti sintomatici anche se l'esame<br />
microscopico risulta <strong>non</strong> diagnostico (IV, C).<br />
Nel caso in cui la microscopia <strong>non</strong> sia disponibile o i risultati <strong>non</strong> siano affidabili, la<br />
gestione dovrebbe essere sindromica, con trattamenti attivi sia nei confronti di C.<br />
trachomatis che di N. gonorrhoeae e, in aree ad alta prevalenza, di T. vaginalis (per<br />
ulteriori dettagli relativi alla gestione sindromica vedi linee-guida dell'Organizzazione<br />
Mondiale della Sanità, http://www.who.int/reproductivehealth/publications/mngt_stis/index.html).<br />
Il trattamento per N. gonorrhoeae dovrebbe<br />
essere adottato routinariamente solo in caso di presenza di secrezioni uretrali, in quanto<br />
la gonorrea è rara nel maschio in assenza di secrezioni uretrali. Tale trattamento<br />
dipenderà inoltre dalla prevalenza dell'infezione nella comunità (IV, C). Idealmente, il<br />
trattamento dovrebbe essere efficace (tasso di cura microbiologico per C. trachomatis ><br />
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95%), semplice da assumere (<strong>non</strong> più di due volte al giorno), con un basso profilo di<br />
tossicità e con minimo impatto sulla vita quotidiana (IV, C). Stabilire l'efficacia del<br />
trattamento risulta spesso problematico perché nella maggioranza dei casi <strong>non</strong> è<br />
possibile identificare l'agente patogeno e, comunque, il processo infiammatorio può <strong>non</strong><br />
rispecchiare una infezione persistente. 34 È importante notare che l'essudato<br />
infiammatorio può persistere per un tempo variabile, anche quando l'organismo<br />
imputato è stato eliminato. 53 La venereofobia è una classica causa di secrezione uretrale<br />
indotta dalla regolare spremitura uretrale: in questo caso l'assenza di PML nell'essudato<br />
uretrale o nel campione di urina del primo mitto deve scoraggiare dal prescrivere<br />
ripetuti trattamenti antibiotici.<br />
Tetracicline e azitromicina sono generalmente efficaci contro C. trachomatis sebbene<br />
siano stati riportati casi sporadici di fallimento terapeutico con le tetracicline. 54 In<br />
generale, i trattamenti efficaci nei confronti di C. trachomatis sono efficaci nei casi di<br />
NGU, ma le tetracicline e l’azitromicina alle dosi raccomandate per il trattamento della<br />
Chlamydia <strong>non</strong> eradicano M. genitalium 55-58 (IIa, B).<br />
A tutti i pazienti dovrebbero essere offerti il test per l’infezione da HIV e per<br />
sifilide.<br />
Regimi raccomandati per NGU<br />
La scelta dei regimi terapeutici dipende dalla disponibilità; entrambi i trattamenti sono<br />
egualmente efficaci (Ib, A)<br />
Azitromicina 1 gr in singola dose per via orale (Ib, A);<br />
oppure<br />
Doxiciclina 100 mg due volte al giorno per sette giorni (Ib, A).<br />
Regimi alternativi<br />
Eritromicina 500 mg due volte al giorno per quattordici giorni (Ib, A);<br />
oppure<br />
Ofloxacina 200 mg due volte al giorno o 400 mg una volta al giorno per sette<br />
giorni (Ib, A).<br />
La terapia in unica somministrazione ha il vantaggio di migliorare l'aderenza, anche se gli<br />
studi clinici <strong>non</strong> hanno dimostrato una maggiore efficacia di azitromicina rispetto a<br />
doxiciclina (eccetto che per l'infezione da M. genitalium) (IIa, B).<br />
GESTIONE DEI CONTATTI SESSUALI/PARTNER<br />
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Tutti i partner sessuali dovrebbero essere valutati e trattati senza attendere la diagnosi<br />
microbiologica, nel rispetto della riservatezza del paziente. La durata del “periodo di<br />
contagiosità pregressa” per il trattamento dei partner è arbitraria e dovrebbe essere<br />
valutata in base alla storia sessuale; è suggerito un periodo di tre mesi (IV, C). Nel caso di<br />
riscontro di C. trachomatis o N. gonorrhoeae è importante che tutti i partner<br />
potenzialmente a rischio siano notificati (IV, C). La notifica ai partner e la gestione degli<br />
stessi dovrebbero essere condotte con sensibilità, considerando la componente socioculturale<br />
ed evitando stigma e violenza.<br />
I dettagli di tutti i contatti dovrebbero essere raccolti nel corso della prima visita.<br />
In tale occasione dovrebbe essere anche ottenuto il consenso del paziente<br />
affinché, in caso di riscontro di infezione da C. trachomatis o N. gonorrhoeae e se<br />
il paziente indice <strong>non</strong> si ripresentasse a visita, egli possa essere contattato e/o si<br />
possa iniziare la ricerca dei contatti sessuali (IV, C);<br />
Le donne contatto di uomini con uretrite <strong>gonococcica</strong> o da Chlamydia<br />
dovrebbero essere trattate empiricamente (IIb, B).<br />
Non esiste evidenza diretta che i partner di uomini con NGU negativa per Chlamydia<br />
traggano benefici dal trattamento. Vi sono, comunque, numerosi elementi che possono<br />
influenzare il processo decisionale.<br />
a) Studi di coorte relativi alle NGU hanno valutato l'effetto sulla risposta<br />
dell'uretrite e hanno portato a conclusioni discordanti; 59<br />
b) Esistono report di pazienti con uretriti persistenti o ricorrenti che sono guariti<br />
solo dopo che il partner è stato trattato; 60<br />
c) Anche i più recenti NAAT possono <strong>non</strong> identificare il 3-10% dei soggetti con<br />
infezione da Chlamydia;<br />
d) Esiste la possibilità di discordanza tra i partner per quanto riguarda l'isolamento<br />
di Chlamydia; 19,61<br />
e) C. trachomatis può essere eliminata spontaneamente, senza alcun trattamento,<br />
dalla cervice femminile, 62,63 molto più raramente dall'uretra maschile; 64<br />
f) Infine, 65-67 M. genitalium è responsabile di circa il 20% dei casi di NGU e<br />
probabilmente causa malattia nelle donne. 6,44<br />
In assenza di studi prospettici randomizzati sarebbe prudente trattare contestualmente<br />
le/i partner dei soggetti con NGU microbiologicamente negativa al fine di ridurre la<br />
morbilità femminile (IV, C).<br />
FOLLOW-UP DEI PAZIENTI CON NGU<br />
Un controllo dopo 2-3 settimane è importante per valutare l'aderenza alla terapia,<br />
verificare la risoluzione dei sintomi e valutare il rischio di re-infezione da un partner <strong>non</strong><br />
trattato, in particolare nei pazienti con infezione da Chlamydia. L'intervista di follow-up<br />
può essere effettuata di persona oppure telefonicamente o con altri mezzi di<br />
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comunicazione 68,69 (III, B). I pazienti che sono ancora sintomatici, che <strong>non</strong> hanno<br />
completato il trattamento o che hanno avuto rapporti sessuali <strong>non</strong> protetti con un<br />
partner <strong>non</strong> trattato dovrebbero essere invitati a ripresentarsi presso la clinica e<br />
ricevere un nuovo trattamento di coppia (IV, C).<br />
Non è raccomandato il test di cura per NGU nei soggetti asintomatici (III, B).<br />
NGU PERSISTENTE/RICORRENTE<br />
Non vi è consenso unanime circa la diagnosi o la gestione di questa condizione.<br />
Empiricamente si definisce come persistente o ricorrente una uretrite<br />
sintomatica che si manifesta 30-90 giorni dopo il trattamento di una NGU<br />
acuta 70 , evento che si verifica nel 10-20% dei pazienti; 70-73<br />
La sua eziologia è probabilmente multifattoriale. 34,59,70 M.genitalium può essere<br />
implicato nel 20-40% dei casi 57,70 e i trattamenti attuali per NGU <strong>non</strong> riescono<br />
sempre ad eradicare questo organismo. 55,57,58 In uno studio randomizzato di 398<br />
uomini, il trattamento con 1 gr di azitromicina è stato associato a fallimento<br />
terapeutico nel 16% dei soggetti che sono tornati a controllo, mentre la terapia<br />
con doxiciclina 100 mg due volte al dì per sette giorni è stata associata al 64% di<br />
fallimento. 56 In due piccoli studi <strong>non</strong> controllati una singola dose di azitromicina<br />
500 mg seguita da 250 mg die per i successivi quattro giorni o la terapia con<br />
moxifloxacina 400 mg die per 10 giorni hanno curato tutti i pazienti. 57,74 In uno<br />
studio retrospettivo, Jernberg et al. 75 hanno ottenuto un tasso di successo del<br />
79% con azitromicina (1 gr in singola dose efficace come un ciclo di 5 giorni) e<br />
100% con moxifloxacina 400 mg al dì per sette giorni. Data la possibilità di un<br />
maggior rischio di resistenza dopo una singola dose di azitromicina, alcuni esperti<br />
raccomandano una terapia di 5 giorni per il trattamento del M. genitalium (IIa,<br />
B). Un dato da considerare è la recente segnalazione di epatotossicità severa e<br />
sindrome di Stevens-Johnson in una minoranza di pazienti in trattamento con<br />
moxifloxacina. 76 È stato suggerito un possibile ruolo di U. urealyticum nella NGU<br />
cronica. 77 Sebbene quest'organismo possa mostrare una resistenza alle<br />
tetracicline, le implicazioni terapeutiche <strong>non</strong> sono chiare. Qualsiasi trattamento<br />
di NGU cronica dovrebbe essere attivo nei confronti di M. genitalium 78 (III, B) e T.<br />
vaginalis (nelle aree in cui è prevalente- IV, C). L'unico trial randomizzato<br />
controllato per le NGU croniche ha mostrato che l'eritromicina assunta per tre<br />
settimane è migliore del placebo, 79 ma nello studio <strong>non</strong> era stato ricercato M.<br />
genitalium e <strong>non</strong> era incluso il trattamento dei partner;<br />
Per la mancata evidenza di benefici, le donne partner di uomini con NGU<br />
persistente/ricorrente <strong>non</strong> necessitano di ritrattamento se sono state<br />
inizialmente trattate in modo opportuno con uno dei trattamenti di prima linea<br />
sopra indicati (IV, C). Tuttavia, in considerazione del fatto che sia doxiciclina che<br />
azitromicina possono <strong>non</strong> riuscire ad eradicare M. genitalium nei maschi, è<br />
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probabile che ciò si verifichi anche nel sesso femminile. Questa, dunque, è una<br />
questione che necessita di ulteriori studi.<br />
GESTIONE DI NGU PERSISTENTE/RICORRENTE<br />
Assicurarsi che il paziente abbia completato il ciclo di trattamento iniziale ed<br />
escludere che si tratti di una re-infezione;<br />
Trattare solamente il paziente che abbia chiari sintomi di uretrite o segni clinici<br />
all'esame obiettivo. Rassicurare il paziente asintomatico, che <strong>non</strong> necessita di<br />
ulteriori indagini o trattamenti.<br />
REGIMI RACCOMANDATI<br />
Paziente sintomatico o riscontro di secrezioni uretrali. 55,70,79-81<br />
Trattamento di prima linea:<br />
Azitromicina 500 mg in singola dose il primo giorno seguita da 250 mg/die per i<br />
successivi quattro giorni (IIa, B).<br />
◦ Più metronidazolo 400-500 mg due volte al dì per cinque giorni (IV, C).*<br />
Oppure<br />
Eritromicina 500 mg quattro volte al dì per tre settimane 79 (Ib, A).<br />
◦ Più metronidazolo 400-500 mg due volte al dì per cinque giorni (IV, C).*<br />
Trattamento di seconda linea:<br />
Moxifloxacina 400 mg una volta al dì per 7-10 giorni (III, B). 74<br />
◦ Più metronidazolo 400-500 mg due volte al dì per cinque giorni (IV, C).*<br />
*Nelle aree in cui T. vaginalis è prevalente.<br />
Non esistono studi di confronto dei tre regimi terapeutici e la situazione può variare a<br />
seconda de contesto epidemiologico ed in funzione della resistenza di M. genitalium a<br />
tetracicline e macrolidi. In generale, è raccomandabile <strong>non</strong> utilizzare un macrolide nel<br />
trattamento di seconda linea se in prima linea è stata utilizzata azitromicina 1 gr (IV, C).<br />
Persistenza dei sintomi<br />
Esiste una limitata evidenza sulla migliore gestione dei pazienti che restano sintomatici<br />
dopo un secondo ciclo terapeutico o che presentano frequenti recidive dopo il<br />
trattamento.<br />
Le indagini urologiche risultano generalmente nella norma, a meno che il<br />
paziente <strong>non</strong> abbia problemi urinari, 80 e <strong>non</strong> sono raccomandate (IV, C);<br />
Nella diagnosi differenziale devono essere considerate la prostatite cronica<br />
asettica e le cause psicosessuali, anche se rare 79-81 (IV, C);<br />
<strong>Uretrite</strong> <strong>non</strong>-<strong>gonococcica</strong> Pag.9 9
<strong>SIMaST</strong><br />
Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili<br />
Per gli uomini con uretrite ricorrente o persistente <strong>non</strong> esiste al momento alcuna<br />
evidenza che un ri-trattamento del partner sessuale già opportunamente<br />
trattato apporti alcun beneficio (vedi sopra) (IV, C);<br />
Il paziente può essere rassicurato sul fatto che sintomi persistenti <strong>non</strong> sono<br />
associati a seri problemi di salute a lungo termine (IV, C);<br />
I sintomi tendono a migliorare lentamente dopo diversi mesi. Il trattamento con<br />
analgesici, antiinfiammatori <strong>non</strong> steroidei e ansiolitici può essere utile<br />
nell'alleviare i sintomi (IV, C).<br />
Indicatori utili al fine di procedure di auditing<br />
Uomini con sintomatologia uretritica dovrebbero eseguire l'esame microscopico<br />
con colorazione di Gram dell'essudato uretrale o dell'urina del primo mitto del<br />
mattino (95%);<br />
Uomini con NGU dovrebbero essere trattati con un regime antibiotico<br />
raccomandato (95%).<br />
<strong>Uretrite</strong> <strong>non</strong>-<strong>gonococcica</strong> Pag.10 10
<strong>SIMaST</strong><br />
Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili<br />
Tabella 1: Prevalenza dei patogeni più comunemente isolati dai pazienti con NGU.<br />
Tabella 2. Tassi d’isolamento individuali (%) dei più comuni organismi in studi recenti.<br />
<strong>Uretrite</strong> <strong>non</strong>-<strong>gonococcica</strong> Pag.11 11
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TRADUZIONE DELLA LINEE GUIDA IUSTI 2009<br />
Autori<br />
Mohsen Shahmanesh, Department of Genitourinary Medicine, Whittall Street Clinic,<br />
Birmingham, UK - mohsen.shahmanesh@hobtpct.nhs.uk<br />
Harald Moi, Olafiaklinikken Oslo, Norway - harald.moi@rikshospitalet.no<br />
Francois Lassau, STD Clinic, Hôpital Saint-Louis , Paris, France - flassau@wanadoo.fr<br />
Michel Janier, STD Clinic, Hôpital Saint-Louis, Paris, France - michel.janier@sls.aphp.fr<br />
Editor:<br />
Michel Janier, STD Clinic, Hôpital Saint-Louis, Paris, France - michel.janier@sls.aphp.fr<br />
Comitato editoriale IUSTI / WHO per le linee-guida europee sulle malattie<br />
sessualmente trasmesse<br />
Keith Radcliffe (Editor-in-Chief), Marita van de Laar, Michel Janier, Jorgen Skov Jensen,<br />
Martino Neumann, Raj Patel, Jonathan Ross, Willem, van der Meijden, Pieter van Voorst<br />
Vader, Harald Moi<br />
<strong>Uretrite</strong> <strong>non</strong>-<strong>gonococcica</strong> Pag.18 18