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IL TEATRO, DOPO - Boggio, Maricla

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DELL’INTERPRETAZIONE 183<br />

sospetto di essere adibito ai consumi voluttuari della società. L’immagine<br />

dell’alto istrione di Diderot aleggia sulla sua scelta di vita. Perfino<br />

il termine suona spregiativamente nel lessico corrente: «fare l’attore»,<br />

«recitare» nella vita quotidiana, vale come connotazione negativa. Eccolo<br />

allora alla ricerca di contenuti che gli diano la coscienza di una<br />

terraferma esistenziale: va rispettato l’impegno civile o politico che<br />

egli talvolta adotta come ragione d’essere nella professione. Tenta così<br />

di surrogare quanto è andato perduto con delle impostazioni ideologiche:<br />

ma queste restano inesorabilmente laterali rispetto alle funzioni<br />

originarie. Oppure s’identifica con le altitudini della poesia drammatica,<br />

le vive in prima persona e salva così nell’ebbrezza estetica il proprio<br />

destino personale. O ancora, chiuso nel suo egocentrismo, segue<br />

le sue inclinazioni teatrali per un bisogno di compensazione psichica:<br />

l’interpretazione diventa una tecnica di riequilibrio che gli offre le gratificazioni<br />

indispensabili per continuare a vivere.<br />

Ma quella condizione anfibia, che è connaturata al suo mestiere,<br />

accresce le sue irrequietezze, le sue bizzarrie, le esplosioni di gioia e<br />

di umor nero: una labilità psichica che gli ibridismi di una situazione<br />

culturale confusa concorrono a fomentare. Di queste eccentricità egli<br />

si fa volentieri un fiore all’occhiello per attirare l’attenzione o per scandalizzare<br />

la società costituita che, nel fondo, lo esclude. Tutta la diceria<br />

che accompagna vita morte e miracoli della tribù zingaresca ha il<br />

suo fondamento in questo logorante dissesto interiore.<br />

Il mestiere dell’attore ha qualche cosa di angoscioso e di insostenibile.<br />

Molti relegano l’angoscia nel baule da tournée, optano per la vita<br />

borghese. Della rischiosa matrice dionisiaca si perde anche il ricordo.<br />

Vivere ai limiti dell’esistenza non è facile. Il teatro diventa una carriera.

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