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IL TEATRO, DOPO - Boggio, Maricla

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DELL’INTERPRETAZIONE 177<br />

diritto a questa egemonia scenica, egli s’improvvisa regista nella stessa<br />

scrittura drammaturgica: imbavaglia la libertà dell’uomo di palcoscenico<br />

con didascalie che dettano nel dettaglio l’ambiente scenografico,<br />

i costumi, l’età dei protagonisti. Ogni intonazione viene suggerita<br />

fra parentesi a inizio di battuta. Ogni movimento viene previsto e<br />

indicato nel copione. Dove si è nascosto l’attore impetuoso del rito originario?<br />

Ma è sintomatico il fatto che poca o nessuna attenzione viene<br />

prestata da attori e registi alle didascalie dell’autore. Più difficile è l’assalto<br />

alla parola e alla costruzione: ma anche la lettera viene spesso<br />

trasgredita, quando il vocabolo o la struttura della frase riescono ostici<br />

alla recitazione. Sintomi minimi di una resistenza dell’antica indole<br />

teatrale al giogo della parola scritta. L’attore e il regista si prendono<br />

una rivincita nei margini che intercorrono fra l’ortodossia alle indicazioni<br />

scritturali e un’interessante insolente innocua eterodossia. Ma il<br />

dettato drammaturgico lascia scarso spazio all’espressione rituale.<br />

Le rivolte contro la supremazia del testo drammatico, che esplodono<br />

al tempo delle avanguardie, rivelano la loro motivazione reale,<br />

anche se non chiaramente percepita dai rivoltosi.<br />

Teatri omogenei<br />

Quando il Coro dei vegliardi di Tebe nel Parodo dell’Edipo Re<br />

invoca l’«oinòpa Bacchon éuion» 5 , il Bacco dell’evoé dal volto color del<br />

vino, il ritmo giambico assume una cadenza frenetica. C’è dall’inizio<br />

del Parodo un crescendo che sembra il segno poetico dell’enthoúsiasmos,<br />

dell’invasamento divino che trascina i coreuti. Sperimentando in<br />

palcoscenico il ritmo barbarico del Coro greco realizzato in lingua e<br />

metrica originale, si avverte incombente la derivazione della tragedia<br />

dall’arcaica danza ditirambica, che induce la trance dionisiaca 6 . Il<br />

Coro, dal quale emergeranno i Personaggi tragici, resta fedele alla sua<br />

origine: alla stesura letteraria è sotteso il rituale orgiastico coi suoi<br />

«gesti» fisiologici. Se la riesumazione di quelle strutture metriche può<br />

5 Sofocle, Edipo Re, v. 211.<br />

6 Il ditirambo era agli inizi una danza rituale di origine arcaica diretta a provocare<br />

stati di orgasmo estatico nei partecipanti (cfr. Jeanmaire, op. cit., p. 241).

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