IL TEATRO, DOPO - Boggio, Maricla
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DELL’INTERPRETAZIONE 175<br />
Da quell’augusta origine mitico-rituale ha avuto inizio una complessa<br />
evoluzione che si è concretata infine in un teatro del personaggio,<br />
quale è quello che contraddistingue la drammaturgia moderna.<br />
Nato da una matrice mitico-rituale, il teatro è diventato un genere letterario,<br />
che, pur non rinunciando alle ambizioni della scrittura, vede<br />
nella scena la sua naturale destinazione. In questo ambito si configura<br />
quel sistema tripolare – attore-personaggio-spettatore – che è stato<br />
individuato e analizzato nella prima parte di questo saggio.<br />
Le tensioni fra i tre poli di attrazione, le oscillazioni che si verificano<br />
nell’interiorità dell’attore rivelano ora le loro cause profonde.<br />
L’immedesimazione nel personaggio si rivela una coartazione: le difficoltà<br />
psichiche dell’attore durante le prove, gli amori, gli odi, le esaltazioni,<br />
le depressioni nel suo conflittuale rapporto col copione derivano<br />
da un’alienazione volontaria. Egli cede il proprio io all’estraneo,<br />
convoglia in esso le proprie virtualità espressive. Accidentata è questa<br />
sua marcia di avvicinamento al personaggio. L’attore fuoriesce dal proprio<br />
io e muove alla volta di quell’altro io che deve essere rappresentato:<br />
s’immedesima, «costruisce», si estrania, finché la faticosa identificazione<br />
è compiuta. Ora egli interpreta. Del ruolo d’interprete egli si<br />
onora, dimentico delle origini. Se si tratta di una forte personalità scenica,<br />
l’attore plasma tutti i personaggi a propria immagine: recita se<br />
stesso in tutti i ruoli che interpreta. Le sue interpretazioni finiscono per<br />
rassomigliarsi l’una all’altra. Il grande attore non è necessariamente un<br />
grande interprete.<br />
L’altra direzione, quella antica e rituale, si muove in senso inverso.<br />
Nell’immedesimazione c’è lo sforzo di adeguarsi a una vicenda esterna;<br />
nell’invasamento c’è una potenza che sembra precipitare dall’esterno<br />
verso l’interno. L’invasamento sale dalle profondità dell’io, l’interpretazione<br />
si protende verso le indicazioni della pagina scritta. Qui<br />
c’è lavoro e abile artificio, là quella mitica spontaneità che riporta alla<br />
condizione radiosa e tragica del gioco.<br />
La tracotanza filologica<br />
Spesso la sapienza originaria di un modello rituale si corrompe con<br />
l’andare del tempo. S’irrigidisce nella lettera delle proprie norme senza<br />
adeguarsi alle mutate condizioni ambientali. Oppure moltiplica i pro-