IL TEATRO, DOPO - Boggio, Maricla
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LA PATRIA MITICA 163<br />
emergere «dal basso»: e occupare quindi tutto lo spazio psichico. La<br />
memoria mitica «cavalca» anch’essa il suo io, privandolo provvisoriamente<br />
della sua identità quotidiana, scatenando in lui veemenze antiche.<br />
Così la costanza delle testimonianze mitiche e rituali va ricondotta<br />
a una costanza di comportamenti interiori che ne sono la prima<br />
matrice.<br />
Metamorfosi con angoscia<br />
Dafne inseguita da Apollo invoca l’aiuto del padre e Peneo la trasforma<br />
in un albero di alloro. Alcione, figlia di Eolo, precipitando da<br />
una rupe col corpo di Ceice morto, si muta nell’uccello che porterà il<br />
suo nome. Atteone viene tramutato in cervo da Artemide adirata.<br />
Procne si trasforma in rondine, Filomela in usignolo. Le Sirene diventano<br />
uccelli per andare alla ricerca di Persefone. Le Pleiadi, inseguite<br />
da Orione, si mutano in colombe, poi in costellazione. In Sagittario si<br />
muta Chirone, il centauro. Venere trasforma Atalanta in un leone. Circe<br />
i compagni di Ulisse in porci. Il nome di Proteo, dio marino, è addirittura<br />
sinonimo di metamorfosi molteplici e fulminee. Ma Giove non è<br />
da meno in fatto di trasformismo. Rapisce Europa sotto forma di toro,<br />
si muta in aquila per prendere Asteria, abbranca Antiope sotto forma<br />
di satiro, si unisce a Leda sotto forma di cigno, annacqua Danae sotto<br />
forma di pioggia d’oro, in figura di pastore conquista Mnemosyne, trasformato<br />
in serpe seduce Proserpina…<br />
Incredibile è il numero di metamorfosi che si operano nell’ambito<br />
di una singola cultura mitica. Queste mutazioni di sembianze ora<br />
volontariamente attuate come travestimento e inganno, ora magicamente<br />
subìte per vendetta o punizione, ora invocate a riparo da una<br />
persecuzione divina si smorzano nell’incanto della fiaba, dove le<br />
donne-serpente, i principi-rospi, gli orchi tuttofare, le fanciulle melarance<br />
rientrano nella normale amministrazione della fantasia infantile.<br />
constatati soltanto indirettamente». E, a proposito della psicologia dell’uomo primitivo:<br />
«La sua coscienza è minacciata da un inconscio strapotente e da questo deriva la sua<br />
paura di influssi magici che potrebbero intralciare le sue intenzioni, ed è perciò che egli<br />
si trova circondato da forze sconosciute, alle quali in qualche maniera deve adattarsi».<br />
Diversa è l’interpretazione della memoria e del suo «imperio» dal punto di vista della<br />
sperimentazione mnemodrammatica.