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IL TEATRO, DOPO - Boggio, Maricla

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ALESSANDRO FERSEN O DELLA CURIOSITÀ 17<br />

nella complessità del teatro, nella profondità del metodo Fersen. E,<br />

soprattutto, atte a indicare come per il Maestro il rapporto con il teatro<br />

fosse, costitutivamente, rapporto con la vita, con la sua enigmaticità,<br />

con le sue irredimibili ragioni, con la sua ineludibile verità.<br />

Non intendo sostenere che Alessandro Fersen sia antropologo, come<br />

se questa qualifica potesse costituire ulteriore merito per una personalità<br />

già così ricca e suggestiva. Si tratterebbe da parte mia di un eccesso<br />

di “patriottismo disciplinare” o di una manifestazione di quella sindrome<br />

accademica per cui la validità intellettuale viene riferita in maniera<br />

del tutto autoreferenziale alla “corporazione” dei professori universitari.<br />

Non antropologo, dunque, il geniale drammaturgo e maestro di<br />

teatro Alessandro Fersen, ma intellettuale estremamente curioso di<br />

antropologia e di altri settori delle scienze dell’uomo.<br />

Curiosità è qui assunta nella più alta accezione di interesse per l’umano,<br />

dovunque e comunque esso si declini, un’attitudine a inseguire,<br />

per così dire, le orme di umanità lasciate dall’uomo nel suo plurimillenario<br />

cammino.<br />

È questa curiosità che spinge Fersen a dedicare un paragrafo del capitolo<br />

“Il mnemodramma visionario” alla “festa arcaica” di Vallepietra.<br />

“A Vallepietra nel giorno della Festa l’oggetto misterioso dai tre<br />

volti di fisionomia bizantina, impropriamente chiamato Trinità, è al<br />

centro di crisi collettive di angoscia e recupero vitale (fino all’esibizione<br />

oscena), che ripetono antichi eventi di natura orgiastica. A Rajano,<br />

in occasione della festa di San Venanzio, le pietre sono oggetto di un<br />

culto che attira i fedeli in un ambito magico precristiano”.<br />

Su questa festa si è addensata un’ampia letteratura etno-antropologica,<br />

dai saggi di Angelo Brelich a quelli di Di Nola e Annabella Rossi,<br />

dalle rilevazioni visuali di Alessandro Morpurgo a quelle di Luciano<br />

Morpurgo; Giacomo Pozzi-Bellini; Vittorugo Contino. Essa è stata<br />

oggetto di un’accurata rivisitazione critica da parte di Paola Elisabetta<br />

Simeoni e Angelo Palma, nella mostra “Fede e Tradizione alla Santissima<br />

Trinità di Vallepietra 1881-2006” promossa dall’Istituto Centrale per<br />

il Catalogo e la documentazione, che si è tradotta in un catalogo arricchito<br />

da alcuni saggi critici (Artemide Editoriale, Roma 2006).<br />

Queste considerazioni, che qui sintetizzo per amore di brevità,<br />

sono suffragate dalla mia esperienza diretta dei contatti con Alessandro<br />

Fersen.

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