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IL TEATRO, DOPO - Boggio, Maricla

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LA GUERRA DI CHRONOS E MNEMOSYNE 149<br />

che spesso fungono solo da veicolo per le sue invasioni: come accade<br />

che un umore teso si appigli a un pretesto per sfogarsi con veemenza<br />

sproporzionata alla modestia dello spunto di tanto furore. Anche nel<br />

mnemodramma visionario è spesso difficile percepire un legame fra la<br />

visione (successivamente esposta agli sperimentatori) e l’intensità<br />

straordinaria che essa ha suscitato.<br />

La memoria mitica è dispotica: non ammette intralci. Con un volo<br />

rapinoso che viene da grandi lontananze, ignorando le leggi del<br />

tempo e dello spazio, essa si avventa sulla vittima designata come<br />

un’antica Erinni. «Mnemonés t’ Erinúes»: «Erinni memori» le chiama il<br />

Prometeo eschileo 3 , e Apollo, esortando Oreste a vincere la paura, le<br />

definisce «palàiai pàides», figlie dell’antico passato 4 . Nella famiglia<br />

mitica di Chronos e Mnemosyne esse pure sono figlie di Gea, ma nate<br />

dal sangue di Urano, castrato dal figlio Chronos: sono dunque sorellastre<br />

del Tempo e della Memoria, la quale ha in comune con esse il<br />

carattere imperioso e la spietatezza. E, come quelle, è irresistibile: alle<br />

Erinni, e alle Moire, Prometeo attribuisce il governo dell’Ananke, della<br />

Necessità inoppugnabile.<br />

Mnemosyne, nel cui sangue scorre quello delle sorellastre Erinni, è<br />

una divinità crudele come è crudele il mnemodramma, questo nucleo<br />

originario della vita teatrale. L’intuizione di Artaud è icastica: ma perché,<br />

indulgendo alla voga dei «manifesti», incapsulare quella crudeltà<br />

originaria in una formula che ne limita la portata? Non di «teatro della<br />

crudeltà» era giusto parlare, ma di crudeltà del teatro: una crudeltà<br />

essenziale, che non è mai disgiunta da questo evento, quando esso è,<br />

come deve essere, rottura psichica, sanguinamento interiore, sconvolgente<br />

eccezione alla routine del tempo e dello spazio.<br />

Le Erinni infine, entità bifronti, sono anche le Eumenidi 5 : spietate,<br />

ma – una volta placate – benefiche.<br />

nevrotica, d’altra parte gli eventi mnemodrammatici sembrano scatenarsi sul filo di una<br />

continua invenzione e alimentarsi di un inesausto senso del nuovo: nella «coazione a<br />

ripetere» sembra invece dominare una specie di automatismo ripetitivo di qualità ossessiva.<br />

3 Eschilo, Prometeo incatenato, v. 516.<br />

4 Id., Le Eumenidi, v. 69.<br />

5 A conclusione della tragedia delle Eumenidi, le Erinni, placate da Atena nel loro<br />

furore contro Oreste e contro il verdetto che lo assolve, diventano le benefattrici<br />

dell’Attica: «eumenidi» appunto.

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