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IL TEATRO, DOPO - Boggio, Maricla

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136 ALESSANDRO FERSEN<br />

a emozioni corporee e visive inafferrabili, sfuggenti, su cui non si esercitano<br />

i poteri della mente. Una memoria, rispetto alla quale la parola<br />

appare uno strumento sommario di espressione.<br />

Così cominciamo ad avvertire la presenza in noi di due memorie: la<br />

memoria della veglia, strutturata concettualmente e piegata alle necessità<br />

utilitarie della sopravvivenza, e la memoria del sogno immune<br />

dalle servitù categoriali della mente, eppure governata da sue leggi e<br />

motivazioni oscure. E perché, in questo sotterraneo itinerario, noi del<br />

laboratorio inseguiamo questa seconda memoria? Anticipando, possiamo<br />

dire che la memoria intellettuale incanala i ricordi nei rigidi<br />

parametri della conoscenza «pratica»: essa sfocia teatralmente in un<br />

naturalismo psicologico ormai desueto. L’altra memoria schiude inesplorati<br />

orizzonti per un diverso teatro dell’uomo.<br />

Una stagione in inferno<br />

Nel maggio-giugno 1978 il Gruppo di ricerca del laboratorio si è<br />

sottoposto a un training intenso in vista di una manifestazione pubblica<br />

che sarebbe stata denominata «La dimensione perduta» 7 . La frequentazione<br />

assidua della trance, nel periodo preparatorio, sviluppava una<br />

crescente familiarità degli attori nei confronti dell’oggetto via via proposto<br />

per gli esperimenti. Ora, alcuni attori si avvicinavano all’oggetto,<br />

lo toccavano, lo accarezzavano, qualcuno si provava a sollevarlo.<br />

Ma la manipolazione appariva ancora come un atto improprio, in qualche<br />

modo sacrilego. Sembrava che una legge tacita si fosse instaurata<br />

fra i partecipanti, la quale sancisse l’intangibilità, quasi una sacralità,<br />

dell’oggetto.<br />

Ma le tentazioni affioravano... Poco dopo l’inizio delle performance<br />

pubbliche il sacrilegio viene consumato: improvvisamente l’oggetto<br />

viene manipolato, gettato a terra, rubato, maltrattato, portato in<br />

processione... In questo insidioso itinerario interiore inciampiamo, per<br />

la prima volta, nella violenza.<br />

7 La manifestazione si è svolta alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma dal<br />

12 al 24 giugno 1978 e ha comportato esperimenti «dal vivo», effettuati dal gruppo di<br />

ricerca dello Studio, proiezioni in video-tape di mnemodrammi parlati e dibattiti interdisciplinari.

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