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IL TEATRO, DOPO - Boggio, Maricla

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106 ALESSANDRO FERSEN<br />

all’appuntamento con le latitudini più profonde del suo io. È armato<br />

solo del coraggio che gli è quanto mai prezioso per questo «descensus<br />

ad infera». Non criticava forse Artaud l’assenza di coraggio che segna<br />

la vita teatrale in Occidente 7 ?<br />

Doppiato il promontorio dello psicologismo scenico, lasciati alle<br />

spalle gli psicodrammi di casa, l’attore si avventura in un mare aperto:<br />

ad attenderlo ci sono i temibili gorghi che lo trascineranno nel fondo<br />

dei suoi abissi personali e impersonali.<br />

Così ha inizio l’esperienza del mnemodramma.<br />

Mnemodramma, un termine greco<br />

Un dramma della memoria, come recita l’etimo. Ma a questo termine<br />

8 va attribuita una valenza che ne trascende la lettera.<br />

Il greco drân, da cui drama deriva, è inteso qui nell’accezione<br />

dorica cara a Nietzsche 9 : drân non come «fare», «agire» (esiste per que-<br />

7 «Il teatro contemporaneo è in decadenza perché ha perduto da una parte il senso<br />

del serio, dall’altra quello del comico. Perché ha rotto con la gravità, con l’efficacia<br />

immediata e mortale – in una parola col Pericolo» (A. Artaud, Il teatro, cit., p. 133).<br />

8 Il termine «mnemodramma», coniato nello Studio, e la relativa teorizzazione compaiono<br />

per la prima volta in M. Marcland (A la recherche du comédien, in «Théâtre»,<br />

luglio 1962) e in A. Fersen (Tecniche per l’attore, in «Sipario», ottobre 1962). Cfr., inoltre,<br />

Dibattito sulla teatroterapia, in «Neuropsichiatria», 2, 1968; Una discussione aperta<br />

sul mnemodramma, in «Carte segrete», 30, 1975; G. C. Pavanello, Fersen: il laboratorio<br />

è il domani, in «Sipario», 390, 1978, nonché le testimonianze di G. Colli, A. M. di<br />

Nola, G. Polacco in La dimensione perduta, a c. di G. Polacco, Roma, 1978.<br />

Inutile precisare che la memoria, di cui si tratta nel mnemodramma, non è la<br />

memoria corticale, che è un serbatoio nozionistico finalizzato alle necessità pratiche<br />

dell’azione e della comunicazione. La memoria del mnemodramma è la memoria di<br />

qualità esistenziale, sede dell’interiorità personale, in cui si stratificano i ricordi sensoriali<br />

ed emozionali che appartengono all’anamnesi personale e ancestrale. Sui problemi<br />

della memoria, cfr. D. Bovet, Memoria. Studi sperimentali, in Enciclopedia del<br />

Novecento, Roma, 1979, pp. 77-90.<br />

9 Ritrovo l’indicazione in una lettera di G. Colli del 12 dicembre 1971: Colli mi<br />

avvertiva, tuttavia, di essergli ignote le fonti cui Nietzsche aveva attinto per questa interpretazione<br />

del termine drân. Il passo relativo si trova come Nota all’inizio del paragrafo<br />

9 del Caso Wagner: «È una vera disgrazia per l’estetica che la parola drama sia sempre<br />

stata tradotta con azione. […] Il dramma antico si concentrava su grandi scene di pathos<br />

– ed escludeva proprio l’azione (che era spostata prima dell’inizio o dietro la scena). La<br />

parola drama è di origine dorica, e secondo l’uso dorico significa “evento”, “storia”, in

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