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IL TEATRO, DOPO - Boggio, Maricla

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TEMPO DI ICONOCLASTI 75<br />

l’attore a una bambola meccanica, al «tradizionalismo» (iniziatore Evreinov<br />

col suo Teatro Antico), che tende a un recupero integrale degli stili e<br />

delle strutture teatrali del passato. La meta è la «teatralizzazione del teatro»<br />

(Tairov) 19 : una reazione sia alle piattezze del naturalismo, sia ai<br />

logori stereotipi dei Teatri Imperiali, sia al cabotinage dei teatri di periferia<br />

e di provincia.<br />

E se Appia è presente nelle simmetrie astratte del teatro simbolista<br />

e Craig nella disumanizzazione dell’attore arabesco e la gestualità del<br />

Kabuki nelle stilizzazioni di Tairov e di Vachtangov – in questo pullulare<br />

e incrociarsi e accavallarsi e accapigliarsi di tendenze – noi terremo<br />

lo sguardo fisso sul tema di fondo: la ricerca di un nuovo ordine<br />

nel sistema di gravitazioni psichiche che regge l’evento teatrale.<br />

Vedremo allora crescere, in mezzo a questa aggrovigliata coreografia<br />

di credo estetici, l’amore per le maschere della «commedia dell’arte»,<br />

per i lazzi dei clown, per i funamboli del circo. Tutte presenze sceniche<br />

che si pongono sul filo della ribalta, a uguale distanza fra il palcoscenico<br />

e la platea. Creature miste, metà personaggi e metà attori:<br />

che si affidano alla potenza comunicativa del gesto più che alle immedesimazioni<br />

intimiste nella trama. In questo teatro-circo, fra giochi scenici,<br />

pantomime, improvvisazioni, esce dalle fasce il nuovo rampollo,<br />

figlio d’arte: l’Attore Biomeccanico di Mejerchol’d 20 . È un attore<br />

estroverso, buon acrobata, esperto nel canto e nella mimica, maestro<br />

del gesto. Costui avrà studiato attentamente la «meccanica del proprio<br />

corpo» 21 , si sarà dedicato alle più svariate «discipline cinetiche», si sarà<br />

maschere della «commedia dell’arte», una rottura rispetto alle simmetrie e all’impostazione<br />

ieratica del precedente periodo simbolista.<br />

19 «Dobbiamo però ancora una volta affermare che le vie del teatro e la sua essenza<br />

sono assolutamente autonome, e hanno tutt’altri fini. Sono le vie della teatralizzazione<br />

del teatro» (A. J. Tairov, Storia e teoria del Teatro Kammerny di Mosca, Roma,<br />

1942, p. 90). Il rifiuto del naturalismo in nome della convenzione teatrale accomuna<br />

Tairov a Mejerchol’d: ma le scelte estetizzanti di Tairov e il suo gusto esasperato della<br />

stilizzazione creeranno motivi di ostilità e di polemica diretta fra i due registi.<br />

20 Cfr. F. Malcovati, introd. a V. E. Mejerchol’d, L’ottobre teatrale 1918-1939, Milano,<br />

1977, p. 16: «La biomeccanica è un termine felice: serve a Mejerchol’d per dare un<br />

nuovo nome al pluriennale lavoro dello Studio di via Borodinskaja, per ridefinirlo in<br />

una parola adatta ai tempi».<br />

21 «Siccome la creazione dell’attore è creazione di forme plastiche nello spazio, l’attore<br />

deve studiare la meccanica del proprio corpo» (ivi, pp. 62-3).

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