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nel fodero; feci un inchino all'amico del padrone, gli domandai nella lingua del<br />
paese come stava e gli diedi il benvenuto, secondo gl'insegnamenti della mia<br />
padroncina. Codesto individuo, che era debole di vista per l'età avanzata, per<br />
vedermi meglio si mise gli occhiali, che mi fecero l'effetto di due immense lune<br />
piene; sicché scoppiai in una risata. I presenti, comprendendo la ragione della<br />
mia ilarità, cominciarono anch'essi a ridere; e quel vecchio stupido se n'ebbe per<br />
male. Costui sembrava un avaraccio e lo dimostrò suggerendo malignamente al<br />
mio padrone di farmi vedere, dietro pagamento, in un giorno di mercato, alla<br />
vicina città che distava circa ventidue miglia dalla nostra casa.<br />
Quando io vidi il padrone e l'amico parlarsi a lungo sottovoce, guardandomi<br />
ogni tanto e accennandomi col dito, compresi che c'era qualcosa per aria. Infatti<br />
la mattina seguente Glumdalclitch, la mia baliuccia, mi confermò nella mia<br />
supposizione, raccontandomi tutta la faccenda come glie l'aveva spiegata la<br />
mamma. La povera bimba mi prese in collo e pianse dirottamente; ella temeva<br />
che mi accadesse qualche disgrazia e che nell'esser maneggiato brutalmente da<br />
uomini rozzi e volgari, non venissi stroppiato, scorticato e forse schiacciato.<br />
Inoltre, avendo notato il mio carattere scontroso e suscettibile per tutto ciò che<br />
si riferiva al mio onore, l'angosciava il pensiero di vedermi esposto, per lucro,<br />
alla curiosità del popolaccio; e soggiungeva che il babbo e la mamma le<br />
avevano promesso di lasciare Grildrig soltanto a lei, ma che evidentemente la<br />
volevano ingannare come avevano fatto l'anno prima, quando finsero di<br />
regalarle un agnello e poi, come fu grasso, lo vendettero al beccaio.<br />
A dire il vero, io non ero tanto afflitto, perché speravo che ogni<br />
cambiamento mi avvicinasse alla libertà, il cui pensiero non mi abbandonava<br />
mai. Quanto alla vergogna d'esser portato in giro come una bestia rara, mi<br />
pareva che simile disgrazia non avrebbe mai potuto essermi rimproverata e non<br />
avrebbe per niente intaccato il mio onore quando fossi tornato in patria, perché<br />
lo stesso re d'Inghilterra, nel mio caso, avrebbe avuto egual trattamento.<br />
Il mio padrone, seguendo il suggerimento dell'amico, mi chiuse in una<br />
cassetta, e il primo giorno di mercato insieme con la figliuola mi portò alla città<br />
vicina. La cassetta era tutta chiusa, ma vi avevano fatto dei buchi per lasciar<br />
passare l'aria, e la bambina l'aveva foderata col materasso del letto della<br />
bambola. Nonostante, durante il viaggio, che durò appena mezz'ora, fui<br />
terribilmente scosso e strapazzato, perché il cavallo faceva dei passi di quaranta<br />
piedi e il suo trotto mi balzava su e giù peggio che s'io fossi stato dentro un<br />
bastimento durante una spaventosa burrasca. La strada era un po' più lunga di<br />
quella che va da Londra a S. Albano. Quando fummo arrivati, il padrone fermò<br />
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