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I VIAGGI DI GULLIVER.pdf

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abbastanza leggeri, tanto che potevamo sostenerne più di cinquanta sul palmo<br />

della mano.<br />

«È questo l'esatto inventario di quanto abbiamo potuto trovare sulla persona<br />

dell'uomo-montagna, il quale ci ha trattati, del resto, cortesemente e con tutto il<br />

riguardo dovuto a una commissione di vostra maestà.<br />

«Firmato e bollato, il giorno quarto dell'ottantanovesima luna del felice<br />

regno di vostra maestà.<br />

CLEFEN FRELOCK<br />

MARSI FRELOCK».<br />

Quando fu letto l'inventario in presenza del sovrano, questi molto<br />

gentilmente mi disse di consegnargli tutti codesti oggetti. Era stato dato ordine<br />

a tremila dei suoi migliori soldati di starmi intorno a una certa distanza, pronti a<br />

scaricare le loro frecce sopra di me; ma io, avendo gli occhi fissi sopra<br />

l'imperatore, non mi accorsi di tanti preparativi: ad ogni modo, quando sua<br />

maestà mi chiese la mia sciabola, mi affrettai a staccarla dalla cintura. Egli mi<br />

ordinò allora di sguainarla; la lama, benché un po' arrugginita dall'acqua di<br />

mare, era abbastanza lucida per abbagliare i soldati circostanti, i quali alzarono<br />

grandi strida. Il sovrano mi comandò di rimettere la spada nel fodero e di<br />

gettarla, in terra, a sei piedi più in là della lunghezza della mia catena.<br />

In seguito mi domandò uno dei cilindri vuoti di ferro, com'essi chiamavano<br />

le mie pistole tascabili. Gliele mostrai, cercando alla meglio di spiegargliene<br />

l'uso; quindi le caricai a polvere e, dopo aver avvertito il sovrano di non aver<br />

paura, le scaricai in aria. Lo sbalordimento dei circostanti questa volta fu molto<br />

maggiore che per la vista della mia sciabola: essi cascarono tutti all'indietro,<br />

come se il fulmine li avesse tocchi; e lo stesso imperatore, sebbene<br />

coraggiosissimo, ebbe bisogno di un po' di tempo per rimettersi del terrore<br />

provato. Io gli consegnai le due pistole, insieme ai sacchetti della polvere e del<br />

piombo, avvertendolo di non accostar fuoco alcuno al sacco della polvere se<br />

non voleva saltar per aria col suo palazzo; ciò che gli fece molta meraviglia.<br />

Gli diedi anche il mio orologio, ch'egli desiderava molto di vedere; e gli fu<br />

recato da due guardie tra le più forti, le quali lo portarono sulle spalle infilato in<br />

un grosso bastone, come da noi i garzoni dei birrai portano i fusti della birra. Il<br />

rumore continuo dell'orologio stupiva enormemente il sovrano, non meno del<br />

movimento della lancetta che segna i minuti, ch'egli poteva facilmente seguire,<br />

avendo quella gente una vista assai più acuta della nostra. Su questo argomento<br />

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