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I VIAGGI DI GULLIVER.pdf

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dovevo giurargli di restar con lui per tutto il viaggio senza attentare altrimenti ai<br />

miei giorni; altrimenti, mi avrebbe tenuto rinchiuso fino all'arrivo del<br />

bastimento a Lisbona. Gli giurai tutto ciò che volle, pur protestando che avrei<br />

preferito il più crudele trattamento all'obbligo di vivere fra gli iahù.<br />

La traversata non offerse nulla di interessante. Talora il capitano mi pregava<br />

con tanta insistenza di parlare un po' con lui, che finivo con l'acconsentire, per<br />

dimostrargli la gratitudine che dovevo alle sue premure; e cercavo anche di<br />

nascondergli più che potevo la mia ripugnanza per la specie umana. Vi riuscivo<br />

assai male, senza che tuttavia ei se ne adontasse. Ma il più del tempo restavo<br />

nella mia cabina, per evitare ogni contatto con lui o coi suoi marinai.<br />

Egli mi esortò anche ad accettare in prestito i suoi migliori vestiti lasciando i<br />

miei di pelle di coniglio; ma rifiutai ringraziando, tanto mi ripugnava mettermi<br />

sul corpo della roba portata da un iahù. Accettai soltanto due camicie bianche<br />

che non potevano, secondo il mio pensiero, sporcarmi troppo, essendo state ben<br />

bene lavate dopo ch'ei se n'era servito; io le portavo un giorno per ciascuna, e<br />

mi prendevo la briga di lavarle con le mie mani.<br />

Giungemmo a Lisbona il 15 novembre 1715. Prima che scendessimo a terra,<br />

il capitano mi costrinse a rinvoltarmi nel suo mantello, perché la gentaglia non<br />

mi desse la baia per le strade; così mi condusse a casa sua. Là, per<br />

compiacermi, mi assegnò una stanza di dietro, nel piano più alto, e mi promise<br />

di non riferire a nessuno quanto gli avevo raccontato sul mio soggiorno<br />

nell'isola degli houyhnhnms, perché, se la mia storia si diffondeva, sarei stato<br />

assalito da una quantità di curiosi, senza contare la probabilità d'esser preso<br />

dall'Inquisizione e bruciato vivo.<br />

Il capitano riuscì a persuadermi a farmi fare un vestito nuovo; ma non<br />

acconsentii che il sarto venisse a prendermi le misure; se le fece prendere Don<br />

Pedro per me, avendo all'incirca la mia corporatura. Egli mi fece avere anche<br />

tutta la biancheria e gli altri capi necessari, nuovi di zecca; ma io prima di<br />

adoperarli li lasciavo ventiquattr'ore all'aria aperta.<br />

Don Pedro non aveva moglie; abitava soltanto con tre servi, che non ci<br />

servivano in tavola; sicché finii col sopportare la sua compagnia, tanto si<br />

mostrava premuroso, umano e pieno di buon senso per essere uno iahù. A poco<br />

a poco mi convinse a sbirciare dalla finestra che dava sulla corte, poi a<br />

trasferirmi in un'altra camera che dava sul davanti. Mi fece anche guardare dalla<br />

finestra giù nella via, e la prima volta mi ritrassi spaventato. Otto giorni dopo,<br />

poté condurmi a sedere sulla porta d'ingresso.<br />

Ma se in me la paura a poco a poco spariva, l'odio e il disprezzo per gli<br />

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