I VIAGGI DI GULLIVER.pdf

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lezioni del mio maestro e nei colloqui dei suoi amici quel poco di buon senso e di filosofia che oggi posseggo; e mi vanto più d'aver ascoltato quegli houyhnhnms di quanto non mi vanterei d'aver parlato autorevolmente davanti alle più maestose e savie assemblee d'Europa. La forza, la bellezza, la sveltezza di quegli abitanti mi stupivano, e quell'unione di sì rare virtù con tanta amabilità m'inspirava un immenso rispetto, che non era quel sentimento istintivo provato dagli iahù e dagli altri animali verso gli houyhnhnms, ma s'era formato a poco a poco, più presto che non credessi. Ad esso aggiungevo un riverente amore e una sincera gratitudine per la bontà che costoro mi dimostravano distinguendomi dal resto della mia razza. Se pensavo alla mia famiglia, ai miei amici e concittadini, agli uomini in genere, li concepivo come veri iahù, appena forse un po' più inciviliti e dotati della favella, ma capaci soltanto di servirsi della ragione per acuire e moltiplicare i loro vizi, mentre almeno i loro simili dell'isola dove stavo avevano soltanto i vizi dati loro dalla natura. Guai se m'accadeva di specchiarmi in un lago o in una fonte; distoglievo gli occhi con orrore dalla mia immagine, che mi ripugnava ancor più della vista di uno iahù qualunque. Era invece per me un gran piacere parlare con gli houyhnhnms e contemplarli, imitandone senza volere i gesti e l'andatura; sì che questa è diventata per me un'abitudine. Spesso anche oggi gli amici mi fanno osservare bruscamente che trotto come un cavallo, e questo mi pare un complimento molto lusinghiero. Nel parlare mi accade spesso di assumere un accento simile a quello degli houyhnhnms, e non mi vergogno affatto di esser canzonato per questo motivo. Fra tanta felicità, che speravo potesse durare tutta la vita, ecco che una mattina, più presto del solito, padron Cavallo mi fece chiamare; lo trovai inquieto e alquanto imbarazzato a parlare. Dopo aver pensato un poco, mi disse così: «Non so da che parte incominciare per dirvi ciò che pur dovete sapere. Ricorderete che nell'ultima assemblea, durante la discussione sugli iahù, fui rimproverato di tenere in casa uno iahù trattandolo piuttosto come uno houyhnhnms che come un bruto. Constava che m'intrattenevo spesso con lui, come se tale compagnia potesse darmi piacere o vantaggio: cosa inaudita e contraria alla ragione e alla natura. Allora l'assemblea m'ha consigliato di decidermi a farvi lavorare come gli altri iahù, oppure a rimandarvi a nuoto nel vostro paese. Il primo di questi consigli è stato respinto da tutti i miei amici che vi conoscevano: essi hanno dimostrato che il barlume d'intelligenza da voi 231

posseduto, unito alla vostra malvagia natura di iahù, vi poteva indurre a persuadere questi vostri simili a rifugiarsi nelle boscose montagne del paese, per ritornare in numerosa schiera durante la notte a distruggere il bestiame degli houyhnhnms; poiché la vostra razza è per natura oziosa e divoratrice. Ma poiché tutti i giorni i miei vicini mi esortano a ubbidire alle decisioni dall'assemblea, non posso tergiversare più a lungo. Siccome non credo che possiate tornare al vostro paese a nuoto, vi consiglio di fabbricarvi una macchina sul genere di quelle che mi avete descritte, capace di trasportarvi sulle acque; tutti i miei servi, nonché quelli dei miei vicini, potranno aiutarvi. «Se fosse stato per me» concluse padron Cavallo, «vi avrei tenuto per tutta la vita al mio servizio, perché, dato il vostro buon carattere, speravo di correggervi di quasi tutti i vostri difetti e di educarvi conformemente alle nostre usanze, quanto lo permettesse la vostra disgraziata natura.» (Faccio osservare che in quel paese un decreto dell'assemblea è espresso dalla parola hnhloén, ossia, presso a poco, consiglio; perché colà non si concepisce che un essere ragionevole abbia bisogno di venire costretto a fare una cosa e non gli basti d'esservi esortato: nessuno infatti può disubbidire alla ragione senza perdere il diritto di chiamarsi ragionevole). Il discorso del mio padrone mi fulminò. Fui sopraggiunto da tanto e sì disperato abbattimento, che svenni ai piedi di lui, non potendo resistere al dolore. Quando mi riebbi, padron Cavallo mi disse che mi aveva creduto morto, perché fra loro non usano gli svenimenti. «Ohimè!» risposi con voce fioca, «sarei stato troppo felice di morire. Non voglio criticare il deliberato dell'assemblea né le premure dei vostri amici, ma secondo il mio debole parere mi si poteva infliggere una pena meno severa. La terra più vicina dista di qua almeno cento leghe ed io potrò farne tutt'al più una a nuoto; quanto a costruirmi una barca, mancano in questi paesi molti materiali indispensabili. Cercherò tuttavia di obbedirvi per mostrarvi la mia gratitudine, ma senza sperare che il tentativo riesca. Mi considero ormai come condannato a morte, ma questa prospettiva è ancor la minore disgrazia che possa accadermi; perché ammettendo che io possa traversare il mare e tornare in Inghilterra per un caso strano e improbabile, come potrò rassegnarmi a passare il resto della vita fra gli iahù e a riprendere le mie peggiori abitudini per mancanza di buoni esempi che mi tengano sulla dritta via? Capisco però che le ragioni di un povero iahù come me non valgono nulla di fronte a quelle dei saggi houyhnhnms; accetto adunque l'offerta cortese che mi fate dell'aiuto dei vostri servi per costruirmi una barca, e vi chiedo soltanto un tempo bastevole per 232

lezioni del mio maestro e nei colloqui dei suoi amici quel poco di buon senso e<br />

di filosofia che oggi posseggo; e mi vanto più d'aver ascoltato quegli<br />

houyhnhnms di quanto non mi vanterei d'aver parlato autorevolmente davanti<br />

alle più maestose e savie assemblee d'Europa.<br />

La forza, la bellezza, la sveltezza di quegli abitanti mi stupivano, e<br />

quell'unione di sì rare virtù con tanta amabilità m'inspirava un immenso<br />

rispetto, che non era quel sentimento istintivo provato dagli iahù e dagli altri<br />

animali verso gli houyhnhnms, ma s'era formato a poco a poco, più presto che<br />

non credessi. Ad esso aggiungevo un riverente amore e una sincera gratitudine<br />

per la bontà che costoro mi dimostravano distinguendomi dal resto della mia<br />

razza.<br />

Se pensavo alla mia famiglia, ai miei amici e concittadini, agli uomini in<br />

genere, li concepivo come veri iahù, appena forse un po' più inciviliti e dotati<br />

della favella, ma capaci soltanto di servirsi della ragione per acuire e<br />

moltiplicare i loro vizi, mentre almeno i loro simili dell'isola dove stavo<br />

avevano soltanto i vizi dati loro dalla natura. Guai se m'accadeva di specchiarmi<br />

in un lago o in una fonte; distoglievo gli occhi con orrore dalla mia immagine,<br />

che mi ripugnava ancor più della vista di uno iahù qualunque. Era invece per<br />

me un gran piacere parlare con gli houyhnhnms e contemplarli, imitandone<br />

senza volere i gesti e l'andatura; sì che questa è diventata per me un'abitudine.<br />

Spesso anche oggi gli amici mi fanno osservare bruscamente che trotto come un<br />

cavallo, e questo mi pare un complimento molto lusinghiero. Nel parlare mi<br />

accade spesso di assumere un accento simile a quello degli houyhnhnms, e non<br />

mi vergogno affatto di esser canzonato per questo motivo.<br />

Fra tanta felicità, che speravo potesse durare tutta la vita, ecco che una<br />

mattina, più presto del solito, padron Cavallo mi fece chiamare; lo trovai<br />

inquieto e alquanto imbarazzato a parlare. Dopo aver pensato un poco, mi disse<br />

così:<br />

«Non so da che parte incominciare per dirvi ciò che pur dovete sapere.<br />

Ricorderete che nell'ultima assemblea, durante la discussione sugli iahù, fui<br />

rimproverato di tenere in casa uno iahù trattandolo piuttosto come uno<br />

houyhnhnms che come un bruto. Constava che m'intrattenevo spesso con lui,<br />

come se tale compagnia potesse darmi piacere o vantaggio: cosa inaudita e<br />

contraria alla ragione e alla natura. Allora l'assemblea m'ha consigliato di<br />

decidermi a farvi lavorare come gli altri iahù, oppure a rimandarvi a nuoto nel<br />

vostro paese. Il primo di questi consigli è stato respinto da tutti i miei amici che<br />

vi conoscevano: essi hanno dimostrato che il barlume d'intelligenza da voi<br />

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