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I VIAGGI DI GULLIVER.pdf

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quali, non potendo far la guerra per conto proprio, danno a nolo i loro soldati<br />

alle nazioni più ricche, a un tanto per uomo, serbando naturalmente per sé i tre<br />

quarti di codesti redditi, che formano la parte più onesta della loro fortuna.»<br />

«Tutto quanto m'avete narrato» interruppe il mio padrone, «mi dà un'alta<br />

opinione della vostra pretesa intelligenza. Comunque, è una vera fortuna per<br />

voialtri che, essendo così cattivi, non siate forniti per natura dei mezzi necessari<br />

per farvi del male. Infatti tutti i racconti che ho udito intorno alle stragi<br />

commesse durante le vostre guerre, micidiali per milioni d'uomini, non mi<br />

sembrano poter corrispondere alla realtà. La natura vi ha dato un muso piatto,<br />

una bocca egualmente piatta; sicché come potreste mordervi, a meno che non vi<br />

metteste d'accordo? Non parlo neppure delle unghie che muniscono le vostre<br />

zampe davanti e di dietro: tanto sono corte e deboli. Scommetto che uno dei<br />

nostri iahù ne ammazzerebbe una dozzina dei vostri.»<br />

Scossi la testa dinanzi a tanta ingenuità; e, siccome m'intendevo un po'<br />

dell'arte della guerra, gli descrissi lungamente i nostri cannoni, le colubrine, i<br />

moschetti, le carabine, le pistole, la polvere, le bombe, le sciabole, le baionette;<br />

gli parlai degli assedi, delle trincee, degli assalti, delle sortite, delle mine e<br />

contromine; delle guarnigioni passate a fil di spada, delle battaglie con<br />

ventimila morti per parte, dei grossi vascelli colati a picco con tutti i mille<br />

uomini di equipaggio e di quelli crivellati di cannonate, fracassati e bruciati in<br />

alto mare; gli dissi dei lampi, dei rombi, del fuoco, del fumo, del lamento dei<br />

feriti, delle grida dei combattenti, delle membra proiettate in aria, del mare<br />

rosso di sangue e coperto di cadaveri. E, passando alle battaglie terrestri, gli<br />

descrissi i corpi schiacciati sotto gli zoccoli dei cavalli, le fughe, gli<br />

inseguimenti, le vittime abbandonate sul campo in pasto ai lupi e agli uccelli di<br />

rapina; e poi i saccheggi, le violenze, gli incendi, le distruzioni. Per mettere in<br />

vista il grande coraggio dei miei compatrioti, gli narrai anche come, durante un<br />

assedio, li avevo veduti io stesso far saltare in aria un centinaio di nemici, e<br />

aggiunsi che durante una battaglia navale ne avevo visti saltare in aria anche di<br />

più, tanto che le lacerate membra di tutti quegli iahù parevano cascare dalle<br />

nuvole, con gran diletto degli spettatori.<br />

Ma sul più bello suo onore m'impose di tacere. «Per quanto» egli disse,<br />

«credessi la natura dell'iahù capace di qualunque malvagia azione, qualora<br />

disponesse d'una forza proporzionata alla sua cattiveria, non avrei neppure<br />

lontanamente immaginato nulla di simile a ciò che mi avete esposto».<br />

Le mie proposte non solo avevano accresciuto il suo disprezzo per quella<br />

razza malnata, ma avevano anche conturbato in modo straordinario il suo<br />

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