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I VIAGGI DI GULLIVER.pdf

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gente per bene. Seppi anche come si era potuto condannare a morte o esiliare<br />

persone innocentissime, mercé gli intrighi dei favoriti che avevano corrotto i<br />

giudici; e m'accorsi di quanti vili mascalzoni erano riusciti a ottenere le più<br />

onorifiche, redditizie e importanti cariche pubbliche. Capii allora quanta<br />

influenza abbiano avuta sulle corti, sui consigli, sui senati le donne galanti, i<br />

pederasti, gli scrocconi e i buffoni. Quanto piccine mi sembrarono la saggezza e<br />

l'onestà degli uomini, allorché conobbi la sorgente delle rivoluzioni, i motivi<br />

inconfessabili di certe splendide imprese, e anche gli accidenti imprevisti e le<br />

bazzecole che avevano deciso della loro buona riuscita!<br />

I nostri storici sono dei veri ignoranti pieni di mala fede, quando pretendono<br />

di narrarci aneddoti e memorie confidenziali, spiegandoci come il tale re fu<br />

avvelenato, come il tale o tal altro principe ebbe un colloquio col proprio<br />

ministro; quasiché codesti signori avessero potuto guardare dal buco della<br />

serratura nei gabinetti dei sovrani e degli ambasciatori, e fossero magari<br />

penetrati in fondo al loro pensiero; mentre invece l'hanno riferito di solito con<br />

errori tanto marchiani. Laggiù io potei conoscere le cause misteriose di più d'un<br />

avvenimento che ha sbalordito il mondo; e vedere come una puttanella aveva<br />

dominato nella propria alcova, l'alcova nel consiglio, il consiglio nel senato.<br />

Un generale in capo mi confessò d'avere riportato, una volta, una strepitosa<br />

vittoria per la vigliaccheria del proprio contegno; un ammiraglio mi disse che<br />

aveva sconfitto la flotta nemica contro ogni proprio desiderio, perché era invece<br />

deciso a lasciar sconfiggere la propria. Tre sovrani mi assicurarono di non avere<br />

mai, durante il tempo del loro regno, premiato o promosso una sola persona di<br />

merito, salvo una volta che uno d'essi fu ingannato dal proprio ministro, il quale<br />

s'era, alla sua volta, ingannato. E del resto m'assicuravano d'aver avuto ragione<br />

con quel loro sistema, dal quale non si sarebbero distolti se fossero tornati al<br />

mondo; perché i troni debbono necessariamente sorreggersi con la corruttela dei<br />

costumi, essendo incomodissimo nei pubblici affari trattare con persone dritte,<br />

leali e positive.<br />

Mi venne la voglia d'indagare il modo tenuto da molti personaggi per farsi<br />

un'altissima condizione; e restrinsi le mie ricerche ai tempi moderni, escludendo<br />

tuttavia i contemporanei, per la paura d'offendere qualcuno, sia pure uno<br />

straniero (non c'è bisogno d'aggiungere che quanto ho detto sopra non tocca<br />

per nulla la mia diletta patria). Feci evocare molti personaggi, nei quali a prima<br />

vista scoprii tanta disonestà da non potervi pensare senza malinconia. Spergiuri,<br />

prepotenze, subornazioni, seduzioni, inganni, favoreggiamenti e ogni sorta di<br />

simili porcherie erano i sistemi meno disonorevoli che avevano servito alla loro<br />

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